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Univ.

of
[ORCNTO

.1

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in

2011 with funding from


University of Toronto

http://www.archive.org/details/annalidellislam01caet

ANNALI DELL'ISLAM

AVV ERTIMENTO

L* prwente eduiooe,
di raccoflicre

di ole duecento

giudlii ed

prima di pubblicare

il

itiro

di

resto del lavoro.

modo

si

L'Autore ha

la

forma sistematica tanta mole

in

riunire

Ctnl

Rocna

/>repara2o/te

II. Gli

Olucno

prima

di dare alle

speranza che quanti

di

le

1904.

Annali dall'anno

T. al

SS. H.
101. H.

IX".

los.

X'.

201.

aoo.
SSO.

VI.

351.

5500.

X'-II.

SOI.

0S1.

OSO.
800.

woi.

os:^.

IX.

occupano di studi

materiali storici.

i30.

stampe l'edizione

imperfezioni inevitabili in un primo

III.

yri I

si

con

interessano all'Oriente, vorranno gentilmente assistere

crticbc ed oaervazioni, giudicando con benevolenza

///

copie, stata pubblicata in via di esperimento e

consigli di persone competenti,

in (cncrmle, e quanti in particolar


r-,^

cinquanu

X.-X.I1, Kegisiro generale alfabetico dei

H.

H.
Tri.

H.
M.
1

1.

nove

volunni.

>>

L*"'

M-

ANNALI DEGL'ISLAM
COlVtPILATI

LEONECAETANI
PRINCIPE DI TEANO

\rorv.

I.

INTRODUZIONE
Dall'anno

1.

al 6. H.

/"

X
\

l*t

ULRICO HOEPLI
EDITORE-LIBRAIO DELLA REAL CASA

MILANO
1905

19M

CkM

Editrice lUliana

Via Venti Settembre, 121-122.

VITTORIA COLONNA
MIA AMATISSIMA CONSORTE

mO)

@o!

Unb

fui'5 ift

<l!ic

Sunft

ift iatiQ,

unfcc 2eben.

3)Jir toirb bei tttcincin


'^osf)

oft

fvitifc^en ^cftrc6ctt

um ^opf unb

i8ufcn bang.

$8ic fc^uicc finb ni(^t bie Wittcl jn ecuiccbcn,

^utd)

Unb

bic nton jn ben Ciuellcn fteigt!

e^'

man nur

ben f)alben VUcq

evvciilft,

a^iu^ tuo^( ein atmei- Senfcl ftcrben.

oetf)e

g-auft

1.

%t)ni

Edizione di 2^0 Esemplari.

U1S9

\^^^(^^^

VOLUME

INDICE DEL PRIMO

Qjntinitaz.: Antenati di Maometto.

Introduzione.

< 42.

Pag.

1.

4.

7.

Osservazioni preliminari

43.

'Adnan

13

44.

Ma'add

28

47. Nizar

Fonti

Sistema di trascrizione

9.

Considerazioni generali sul valore sto-

genealogica

delle

trib

Yamanite

Prolegomena

8.

49.

78
79

80
id.

Mudar

84

rico delle tradizioni pi antiche sul

50. al-TSs

Profeta

id.

61.

Mudrikah

id.

id.

52.

Khuzaymah

id.

53.

Kinnah

86

42

54.

al-Nadr

id.

47

65.

Malik

87

61

56.

Fihr

id.

56

57. Ghalib

88

Antenati di Maometto

58

58.

Lu-ayy

id.

29. Finzioni genealogiche

id.

59.

Ka'b

id.

60.

Murrab

10. Critica storica dell' isnad


20. Tradizioni

....

dei pi antichi

Com-

pagni
24. ibn 'Abbas

26. abi
28.
29.

Tavola

Pag.

Hurayrab

Compagni minori

33. I

dubbi sul padre e sul nonno del

Profeta
36.

72

37. Albero genealogico di

41. Tavola
Ism'llite

genealogica

Maometto.
delle

89

61. Kilb

65

Qusayy

86

62.

78

IX.

Origini del culto della

Ka'bah in Mak-

kab

90

65.

La Ka'bah

94

76.

Qusayy

75

trib

id.

di

Makkah

INDICE

Pao.

Pau.

.)

82.

Successori di Qusavj- (480-570.

a.

234. Prime lotte con

. V.

QurayS

240

Qurays alla

106

235 Opposizione

121

250. Conversione

$ 117. Spedixione dell'Elefante

1-13

251. Persecuzioni di musulmani

$ 121. Istitiuione del Hiuns

148

253. Nuove trattative cou

oiits)

<

I<.>6.

Le tidiiioni

mairimonio

il

$i

V2S.

soli' infanzia,

NasciU

Maometto.

di

Maometto (570

di

a.

. V.?)

^ 125. Allattamento nel deserto; miracoli


S 131.

149

151

Morte della madre Aminah

propa-

ganda musulmana

viaggi e

dei

262.

Morte

di

Waraqah

. Y.?;

242

Hamzah

di

262
id.

....

Qurays

Nawfal

b.

(614.

260

231)

cfr.

263. Dimora- nella Dar al-Arqam

156

265. Nascita di 'A-isab

j 133. Morte di 'Abd al-Muttalib (678-590. a.

261

(615. a. . V.?).

266.

159

275. Nota degli Emigrati in Abissinia.

160

280. Episodio dei versetti sbagliati

. V.?)

163

li

139. (583. a. . V.?)

id.

284. Conversione

.ti

140.

id.

287.

id.

289. Versione tradizionale del Bando

131. Infanzia in
$ 135.

Leggenda

$ 138. (679.

a.

Makkah

e viaggi in Siria.

del romito Bahlrii

Le guerre

. V.?).

di al-Figar (585. a.

141. (686-690. a. . V.?)

<

146.

Hilf al-FudOl (690-696.

.1)

161.

Matrimonio con Khadlgah


V.?)

a.

. V.?).

id.

....

278

282. Eitorno degli Emigrati dall' Abissinia.

282

Il

Bando

di

dei

'Umar

284

banu Hiisim

288
(616. a.

293

303. Battaglia di Bu'atb (617. a. . V.?).

166

304. Eeazione contro

173

306. Fine del Bando

ji

164. (601-606. a. . V.V)

id.

(619. a. . Y.

?)

319. Yiaggio notturno a Gerusalemme.

324. Morte

ViU

X 17a

K 18&.

L* missione

in

Makkah

precursori di

fino alla

Missione

*C

Maometto

profetica di

Maometto.

X 201. Ordinamento cronologico del


ji

Quran

id.

326. Conflitto con abu Lahab

id.

326. Vittorie dei Persiani sui Greci

236

230. Batt*gliadi Lza Qir(cfr. 2. a. H.,.


104).

237

propaganda pubbUca

le trib

Arabe

313

Prime conversioni

di

Madinesi

(620. a.

814

. Y.?)
336.

Primo convegno

'Aqabah

di

(621. a.

. V.)
340. Versione di

.B41. 11

di

id.

Ma-

gli abitanti di

id.

'Urwah
'Aqabah

del grande Conve.

316

318

324

(622. a. . V.).

grande Convegno

di

'Aqabah

48. Biassunto del periodo Makkano


ii

...

dlnah
336.

gno
238

(18. a. . V.?)

id.

810

333. Priie relazioni con

(612. a.

^'')

della

220

231

292. Principio

...

viaggio a Ta'if

332. Predicazione fra

i 22. Nota dei primi muiiulmani

*-

309

Matrimonio di Maometto con Sawdah. 312

(610. a. . V.?),

Nawfal

308

....

Il

229

b.

307

331.

al- Mi 'rag

Waraqah

328.

% 'SS. I^ prime conversioni

A 28L Morte di

192

Leggenda

li

304

216

217

dell'

227

230.

S 817. Alto rivelazioni


li

300

327. Il miracolo della luna spaccata.

Data tradizionale della prima rivela-

L* prima rivelazione

299

181

zione
% 206.

abu TSlib

e di

Makkano

8 173. (606-610.-. . V.?)

Khadlgah

298
id.

308. Episodi dell'ultimo periodo

di

Bando

il

K 166. Ricostruzione della Ka'bah (605.a;.V.?) 174

8 176.

. Y.?)

179

262

274

193. (696-600. a. . V.?)

S 174. Adozione di 'Ali

164

(595. a. .

L'emigrazione in Abissinia

168

. V.?)

255

a.

INDICE

Pao.

78.

GI.I AIfXAI.1.

Spedizione di Sa'd

abu Waqqs (Dzu-

b.

424

1-Qa'dah)

H.

1. a.

(5

Pai;.

344

Tavola cronologica
g

1.

g 6.
t^

14.

Principio dell'Era

musulmana

L'Era musulmana: al-Higrah

Esodo dei musulmani da Makkah.

17.

La Fuga

g 23.

L'arrivo di

S 30.

Ingresso in Madlnah

J^

31.

....
....

del Profeta.

della

Quljii

Moschea

....
in

36.

Diffusione dell'Islam in Madlnah.

Maometto

Prima predica

38.

Condizioni di Madnah prima della ve-

nuta

di

Maometto

di

46.

Autenticit dello Scritto

S 47.

Epoca

i5

52.

Contenuto

scopo dello Scritto.

in

fratellanza

53.

Conversione

Morte

365

S 85.

Kulthum

371

86.

abu Qays

374

87.

abii

84.

Emigrati

di

di

di

As'ad

Salman
b.

al-Farisi

id.

al-Hidm

b.

427

al-Aslat

b.

Umamah

As'ad

id.

b.

...

ZurUrah.

2. a.

Istituzione del digiuno (Muharram).

2.

Termine

430

della costruzione

432

Origine della Moschea

genesi del rito

musulmano
17.

Fidanzamento

18.

Spedizione di

id.

di 'Ali

con Fatimah (Sa-

Abw

o Waddiin (Safar) 461

460

far)

408

18,A.Spedizione di

409

19.

Buwat

(Rabi'

I)

462

(Rabi- I)

(umada

Spedizione di 'U.sayrah

id.

21.

Spedizione di Nakhlah (Ragab).

amministrativi 410

28.

Ordine cronologico delle prime spedi-

412

57.

Opposizione dei pagani e degli Ebrei,

id.

67.

Liberazione di musulmani in Makkah.

419

68.

Intrighi degli Ebrei contro

70.

Rivelazione della sura in

71.

Malattie dei

72.

Matrimonio

73.

Principio delle spedizioni militari

76.

Spedizione di

Profeta,

30.

421

34.

di 'A'isah (Sawwiil)

423
.

463

466

Mutamento

della Qiblah (Sa'ban).

-Istituzione del digiuno nel

mese

di

Battaglia di Badr

470
(17, o 19,

o 21 Ra-

XI.

472

Versione tradizionale del conflitto di


477

abu Lahab

81.

Morte

82.

Riscatto di abu-l-'As, genero del Profeta

di

83.

Rivelazione della sura vili

84.

Numero

496
id.

497

dei presenti, degli uccisi e dei

prigionieri alla battaglia di Badr.

424

id.

Ra-

Badr

id.

al-Hrith

(awwal)

id.

madan)

422
b.

madan

id.

Sif al-Bahr

(Ramadan)
Spedizione di 'TJbaydah

28.

id.

con Fatimah

Hamzah

420

Compagni

II)

zioni

24.

id.

Spedizione di Safwan, o Badr al-Ula

20.

Conversione di abii Qays Sirmah.

431

Mo-

della

schea (Safar)
3.

id,

il

id.

H.

1.

56.

Matrimonio

id.

Ma'rur

abii Bisr al-Barii b.

id.

426

381

Ordinamenti

di 'Ali

(cfr. 2.

Tavola cronologica

famiglia di

della

religiosi ed

Qurays.

Maz'tin

....
1.

380

Zurarah

Venuta a Madlnah

b.

Necrologio dell'anno

<5

54.

77.

H., S 108)

361

405

Maometto

76.

'Uthmn

S 83.

403

Madinesi
51.

a.

402

Scritto

dello

Unione

Morte

348

costituzione della comunit Madinese 391

La

50.

82.

382

43.

48.

Rapporti fra Maometto e

376

S 37.

J5

81.

di

426

Madl-

nah
tj

Nascita di uomini

345

..."

Maometto a

La fondazione

79.

celebri

id.

INDICE

Pao.

<i

S&.

Nomi

<)

s
<i

b7.

Nota

tt>.

Nota

sy.

NoU

497

Badr

taglia di

Badr

dei

musulmani

dei

pagani uccisi a Badr

Qurayi

dei

uccisi a

....

fatti

.<

!i

(26 Bamadiu)

Ramadn

91.

La

92.

Ordine cronologico degli eventi fra Badr

fee>U dnale di

98.
!i

Asma

A8a&>inio di

i.

Assassinio di abu 'Afak (Sawwl)

Spedizione
(15-30

101.

La

festa dei sacrifizi in

Madinah

li

di

Dx-Qr

(cfr. Introd.,

i 106. TratUtive con

.li

V/l.

Nota

dei

Makkani

618

66.

Ritorno a Madnah

68.

Spedizione di

banu 'Udzrah

....

al-'.si

ab Lahab
Maz'On

566

Conseguenze della disfatta

60.

520

68.

Nascita di al-Sa-ib

64.

Battaglia di Dzu QSr

66.

Morte
8.

66.

a.

Ambasciata

570
dei

I IO.

id.

H.

id.

Tavola cronologica

id.

1.

Ordine cronologico delle spedizioni fra

2.

Spedizione di Qatan

Uhud

id.

3.

674

575

e al-Kjiandaq
(1

Muharrarn)

Spedizione di 'Abdallah

b.

527

6.

528

7.

Spedizione di Bi'r Ma'unah (Safar)


Spedizione di al-Ragi' (Safar)

9l*di*ionedial-Kudr(16-30Muharram) 633

16.

Matrimonio

'Abdallah

(Babl'

I).

Matrimonio

di

'Utlimn con

(Rabr

umm

Spedizione di al-Qaradah

umada

'^^)

id.

53g

umda

di

Sawwal)

Kul-

I)

Spedizione di Buhrin(1.16

Matrimonio

(1

I).

id.

II)

639

Maometto con Hafjah

...

540

'Utliman

I).

678
581

584

b. 'Af-

688

I)
b. 'Ali (Sa'ban).

id.

Maometto con Zaynab

umm

634

537

con

di

b.

....

Nascita di al-Husayn

di

id.

677

12.

b. al-A.;raf

liarram)

id.

532

Decisione di Ka'b

Unays (Mu-

Morte

SpMiizionedi r>zaAmarr(12-28RabI'I).

li

id.

abu-I-Salt (cfr.

banu 'Abs

4. a.

H.

Altre uccisioni di Ebrei

i 8.

b.

568
569

(cfr. 2. a. H., 104).

11.

t.tj'n

H.)

fan (umada

|7.

Uhud.

Tazld

b.

Umayyah

di

di

Spedizione dei banu-l-Nadlr (Eab'

Tarola cronologica

12.

564

al-Asad (8 Saw-

10.
3. a.

662

666

Hamr

519

626

Necrologio: ab-l-Bakbtari

i 108. 'Uthraun b.

Ulmd.

uccisi a

541

wal)

230

e 8. a. H., 64

i lOB.

B6.

Uhud.

id.

id.

al-ila'Sqil

BatUgUa

516

(10

$ 108. NasciU di al-Hasan

1(4.

Sawwal)
uccisi a

....
....

626

I>u-1-Higgah)

S 108. Gli

Bama-

annuale(8-10Dz5-l-Hig-

gah)
)

di Ul.iud

(7

musulmani

624

100. Pellegrinaggio

Uhud

Battaglia di
dei

(6-10 Dzu-1-Hig-

gah)
.)(

13.

Data della battaglia

Nota

id.

Sawiq

b. 'Ali (16

540

54.

banu Qaynuq'

5aww5l)

^spedizione di

id.

Uhud

contro

S 12.

61-2

prigionieri

Nascita di al-Hassn

d^n)

610

Badr
s 90.

11.

presenti alla bat-

musulmani

dei

Salamah (Bamadanid.

18.

Spedizione di Badr (III) (Dzu-1-Qa'dah). 689

19.

Lapidazione di adulteri

20.

Uccisione di ab Rafi'

b.

690

ab-1-Huqayq

(4-14 Dzu-1-Higgah)

id.

21.

Zayd

22.

Morte

di

Zaynab moglie

23.

Morte

di

Fatmah, madre di

xn.

b. Thiibit segretario del Profeta.

del Profeta
'Ali

692

id.

id.

INDICE

Pao.

H.

5. a.

Pag.

B94

Tavola cronologica

1.

Trattato con

banii Ghifir

93.

Trattato con

banu 'Abd

94.

Conversione dei banu ASga'

6. a.
2.

Preghiera della paura

3.

Attentato alla vita del Profeta.

6.

Prima spedizione

Eabr I-IO

...

Ealji' 11)

5.

II?)

Eclisse lunare

8.

Spedizione di al-Muraysi' (2 Sa'bkn-

Conversione dei ban Muzaynah (Ea607

Ambasciata

Sa'd

b.

Liberazione di Salman al-Farisi

20.

Matrimonio

Maometto con Zaynab

di

id.

Madinah

di

Musulmani

43.

Makkani

44.

Spedizione contro

uccisi durante l'Assedio.


i

banu Qurayzab

Dzu-l-Qa'dah 9 Dzu-1-Higgah
,63.

Morte

BB.

Agitazione fra

66.

Conversione

di Sa'd b.

lid b.

6.

gli

Spedizione di al-Taraf

16.

60.

Eiepilogo dei primi cinque anni della

Higrah

Trattato con

86.

Conversione

banu Danirab

16.

17.

id.

Gubaynah

Hisma (Gumada

II)

Hudzaym

Hudzaym ....

Hudzaym

id.

ed ai Guid.

Spedizione di

Zayd

Wadi

al-Qura
700

Spedizione di Diimali al-tandal (Sa'id.

Spedizione di 'Ali contro Fadak (Sa'701

Punizione dei banu Badr e uccisione


di

umm

Qirfah (Eamadan)

19.

Carestia

677

20.

Uccisione di Usayr

id.

21.

Spedizione

-e

....

contro

b.

Eazim (Sawwal).

banu 'Uraynah

id.

704

(Sawwal)
678

22.

Spedizione di Midyan

680

23.

Ambasciata

dei

702
id.

siccit

id.

SUI.

697
699

ban^
18.

696

ban)

della trib di

Guhaynah (Quda'ah)

(Eagab)

id.

id.
.

(Gumada

dzSm

627

Kha-

Pellegrinaggio annuale a Makkah.

696

Lettera ai Sa'd

I).

II)

14.

69.

Lettere a vari rami dei

10.

id.

(Gumada

Conversione dei Sa'd

Disgrazia del Profeta

membri

Spedizione di al-Is

13.

B8.

di

8.

id.

637

Spedizione di

Terremoto

84.

al-Gamm

7.

636

Conversioni di trib arabe

694

I Sa'd

Dz-1-Qa.ssali

II)

12.

al-Walid

83.

di

626

Ebrei di Kliaybar

spedizione

636

al-'As e di

Seconda

Spedizione di

(23
.

id.

11.

57.

87.

693

Dzu-l-Qassah (Ea-

di

611

Mu'dz

'Amr b.

di

691

Prima spedizione

Kb a n d a q

uccisi durante l'Assedio

Dzii Qarad

B.

(umada

(8-23 Dzu-1-Qa'dah)

42.

Spedizione di al-Ghabah, o

(Eabr

610

690

4.

Gahs

bint

Assedio

(1-14

id.

19.

banu Lihyan

I)

b:' II)

Bakr

(Eagab)

Spedizione contro

Spedizione di al-Ghamr (Eabi' II)

al-HSrith al-Muzani. 609


banii

dei

689

(3-8 Eabi' I)

B99

b.

688

Spedizione di al-Qxirta (10-30 Mubar-

Eabr
3.

gab)

21.

2.

id.

Ramadan)

Lettera a Bilal

H.

ram)

B98

(Gumada

1.

B97

7.

18,A.

684
68B

Tavola cronologica

id.

18.

B96

Dumah. al-Gandal

di

Carestia dell'anno

16.

B9B

(IB

b. 'Adi.

Mu-

Spedizione di Dzat al-Eiqa' (10-2B


harrain)

4.

682

92.

banu Aslam

705
id.

INDICE

Pao.

J-Hudyhiyyh (1-90 Dt-l-Qa'dah)

Mktnmonio

di

"Umar con tTamllah.

Eaissi solare

Ambasciate

di

Maometto

ai

P*u.
t

52.

Ambasciata

724

63.

Ambasciata

al

Negus

>d.

64.

Ambasciata

al

Re Persiano

66.

Ambasciala a Hawdzah nella Yamii-

sovrani

56.

Invio delle ambasciate ai sovrani dell'Asia e dell'Arabia

49.

Ambasciata a al-Muqawqas

60.

Ambasciata

all'

51.

Ambasciat*

al principe Ghassfinida.

in Egitto.

Imperatore Eraclio

La

Madinah

728

57.

Ultimi eventi dell'anno

729

58.

Morte

69.

Proibizione del vino

781

734

XIV.

60.

736

736
737

738

peste in

di

b. '.\inr.

d'Abissinia.

mah

725

dell'Asia

morte di Farwali

706

umm Ruman

Disposizioni sul divorzio

789id.
id.

740
id

CORREZIONI E AGGIUNTE

Pagina

aggiungi: Nella ZDMG., vo-

63, linea 19

principale di

lume XVII, pag. 707, il Kldeke giustamente osserva che nessun popolo, nessuna
grande trib ha mai saputo chi fosse il proprio capo-stipite. Cfr. anche D o z y. Die Israeliten

zu Mekka, pag.

Reds

ob

modo

che

10,

ove citato

l'Asia Anteriore

L'ipotesi che

il

popoli provengano

essa arriva
80,33 agg.:

Il

per tutto

precisamente quella che contra-

zionali,

culto,

nome
un nome

sia

di

Ma

ad

d,

che egli afferma

'

ma

125)

m a-

l'

prio di

pag. 62,

occupazione cio preferita degli

Arabi nomadi del settentrione

e del centro

97,

82,26 corr.

MA'ADD.

gli,

/.

leggi

un

igno-

Quran

l'espressione ba'l,
(xi, 75,

nota

1,

Una

n,

volta usata (xxxvn,

certo se nel senso di signore

un

oppure come vero nome pro-

idolo. Cfr.

anche

s a n,

XIII,

lin. 14-17.

ult. lin.,

agg.: Il

Dozy

ha esaminato

molto accui-atamente {Die Israeliten zu Mekka, pagg. 71-73) il nome di Makkah, e dopo

della penisola.
81,22 correggi

non

o divinit

a d a significa andare errando in cerca di

rapina,

somma

bench degradato dalla

228; sxiv, 31).

Ma'additi, non gi perch discendessero da

un

fa-

anche

un santuario

nel singolare, e altre volte nel plurale:

ed errabondi vennero chiamati anticamente


perch la parola

antico, penetrasse

cinque volte nel senso di marito >

inventato. Gli Arabi predoni

certo Ma'add,

mondo

il

varie volte nel

pag. 10) nega giustamente ogni valore storico al

il

ranza dei nomadi Arabi. Maometto adopera

(Die Israeliten zu Mekka,

'

nel-

la principale fra tutte,

in Arabia e vi trovasse

quanto in su

Dozy

come

moso Dio Ba'al, o Signore per eccellenza,


adorato come Bel in Mesopotamia ed in Babilonia, e come Baal in Palestina, in 'Fenicia e un tempo perfino dagli Ebrei. Si comprende facilmente come un culto cosi difi"uso

per diretta discendenza da capo-stipiti na-

ria alla nostra esperienza per

sarebbe stata la me-

tante volte menzionata nella Bibbia,

esprime nel seguente

si

Makkah

desima divinit che era considerata

Ma'add

spiegazioni

le.

aver passato in rivista tutte

le.

date dai filoioghi Arabi, giustamante le scarta

82,26 corr.

gli,

91,15 agg.:

Hanno grande

/.

tutte e conclude che

interesse le osservazioni

il

le

nome

di Mp.kkah,

{Die Israeliten zu Mekka,

perch incomprensibile agli Arabi, debba

pagg. 74^76) sulla divinit Hubal, che egli

avere un' origine non-araba. Egli fa quindi

sostiene sia di origine non-araba: egli di-

un' ingegnosa ipotesi e paragona

Dozy

critiche del

mostra che

il

nome Hubal non

antico dato a

altro

Makkah

il

nome

dagli scrittori greci:

che una corruzione dell'espressione ebraica

Macoraba o Maccariba, con una espressione

h a-B a a

ebraica che

in

altri

termini

la

divinit

XV.

si

presenta pi volte nella Bibbia

COKKEZIONI E AGGIUNTE

Sumeri,

(ett.

XI, 88,

makk* Tbb,
U

confronto o

\<i

lo

meno

tortuit, di

nche s*

li,

Honary, Book,

,-Uo. Il

eccidi annuali

ISI,

Gennaio

gah

met

e la

di Marzo.

fra l'Ottobre e

377,32 agg.

il

nuale di Makkah.

al-Siffah,
:

dell'Elefante, vedi
colte dallo

con

che

anche

la

conclude giustamente

si

data precisa della nascita sia pura-

la

mente convenzionale, fissata nel corso del


primo secolo della Hi;;rah, e che Maometto

Muit

/.

116,36 eorr. al-Nadr

WSq

366.14 agg.:

o^.:

Il

rabi'

/.

1 1

mida
:

pag. 17.

h.,

Il

\V e

1 1

hau

s e

(I.

e.)

cfr.

vuole che

all'

(I.

il

problema del ca-

e, nota 1) giu-

lendario arabo Oiicurissimo e che gli studi

Sprenger non hanno gettato alcuna

luce aul

medesimo

commercio

eorr. riscattto

l.

III, pag. 108,

Makkah,

di

cfr.

nota

1).

Spren-

e segg.)

riscatto.

utile a questo proposito

di consaltare la tab<-lla dei

nomi

di

mesi e

Sprenger,

521,1-2 eorr.

autunno, e g uall'inverno. Allora per avremmo il

stamente riconosce che


dello

477,15 agg. (sul

III, pag. 148),

Maometto.

l.

518.29 agg.: per maggiori dettagli su questa tassa

pellegrinaggio in luglio e ci impossibile.


368,49 agg.

Ueber die Blulrache

Sprenger,
Sprenger,

476,30 agg.: (cfr.

496,1

Wellhausen
alluda soltanto

Procksch,

ger, III, pagg. 91

Nadr.

We

Sprenger,

1).

Maoometto

moschea.

490.28 agg.: (cfr. 106).

I Cristiani.

Muayt.
/.

nota

Ash S b

gli

della

Vorislamischen Arab., pagg, 64-75.

427,13 agg.: (cfr.

non debba averla mai saputa.

steaso

137.13 forr. I cristiani

tS0,12 eorr.

bei dell

428,15 eorr.

probabilmente

cortile era aperto (cfr.

392,37 agg.: O.

XIII,

voi.

il

Dzu-1-Hig-

Il

dormivano

un angolo

in

III, pag. 14,

spedizione

tradizioni rac-

le

Sprenger, ZDMG.,

pa^. 137-U2, ove

Tutto

Sulla data della nascita,

del Profeta in correlazione

Novembre.

la tettoia copriva per

solo la banchina, ove

1, ult. lin., u</y.

nostro conclusioni

le

Habi' trovausi fra la met di

di

di vittime nella ricorrenza della festa an-

nou

366,36

due mesi

Arabie-English Dic-

Part. 3, pag. 1254, ove tro-

I,

vansi confermate tutte

non

poeo inteivsse, e ha in s elementi di probabiliU, che non si possono negare o negligere, }ien-ianJo ai grandi

Lane,

dizionario del

e II, Cronache, xiii, 17)


che in ebraico significa

525.15 eorr.
541.1

eorr.

pagg.

588,21 eorr. 14

605,28 agg.
615,3

pag.

l.

13,A.

/.

74.

eorr. al-Farisi

l.

623.20 eorr. al-.\liyyah


655.2

eorr. appello

659.16 eorr. a

al-Farisi.
/.

Maometto
e,

delle stagioni, alle quali corrispondevano in

732,20 eorr. avuta, era

principio presso gli Arabi antichi, nel grande

734,41 eorr. Ishaq

l.

al-'.\liyyah.

efletto.

l.

714.21 eorr. cavalieri

ITI.

III, pag. 57.

QaynuyqS' . Qaynuqa'.
Hlggah l. Higgah.

l.

fu
l.

su Maometto.
cavalieri, e fu.

l.

avuta

Ishaq.

era.

INTRODUZIONE

Prolegomena.

1.

La

storia agitata dell'impero bizantino nel

del VII secolo dell'Era Volgare,

non

VI

e nel principio

sintomo precirrsore degli

rivela alcun

avvenimenti gravissimi, che dovevano sconvolgere l'Asia verso la met del

Vn

secolo

nulla fa sospettare che

un nuovo

e pauroso fattore doveva sor-

gere nella storia del mondo, un fattore, del quale

mento, ignoravano

tutti, fino

mo-

l'esistenza.

L'apparizione subitanea e

progressi rapidissimi degli Arabi, mutarono

in breve corso di anni l'aspetto di tutto l'oriente: tanto


siani, corrotti

all'ultimo

Greci che

Per-

ed av^aliti da un lungo periodo di decadenza morale, politica

e militare, svenati da guerre intermhiabili, fecero ben poca resistenza all'onda


irruente dei nuo^^ nemici.

GH

eventi

si

svolsero in

spinti al di l del Taurus,

prima che

modo
l'

tanto repentino che

Greci furono

impero persiano fu cancellato dalla storia

contemporanei avessero ben compreso

la

natura irreparabile delle

sconftte patite. I Greci in Bisanzio assistettero trepidanti al crollo del

colosso persiano

grande

ebbero perci agio di misurare la potenza nemica, non solo

dalla iminensit della propria disfatta,

ma

bens pure dalla rapidit, con la

quale l'impero sassanida cadeva nella polvere. Contro di esso,

avevano versato

coli

riso-

il

loro sangue migliore senza ottenere

Greci per

mai vantaggi

se-

sensi-

ed ecco che un popolo nuovo e barbaro, jinora sconosciuto, uscito improvviso da deserti inaccessibiU, abbatteva quell'impero in battaglie campali

bili

sanguinosissime
faccia del

e,

in

meno

di

un decennio,

lo cancellava per

mondo. Questi barbari, pochi anni dopo,

si

sempre dalla

presentavano in orde

INTRODUZIONE

mura

innumerevoli dinanzi allo stesse


fu giti per

non

Se

il

ili

Costontiuopoli,

e,

se retrocedettero,

\-alore militare dei difensori della capitale bizantina.

ci fosse possibile di

conoscere ora ci che avveniva negli animi di quelle

generazioni lontane, noi troveremmo senza dubbio quel senso di maraviglia


e di sgomento, che ha l'uomo, il quale, vedendo perire fra le fiamme grande
parte della propria sostanza, teme che tutto

Como un
le

corso di anni tutto

mare

mondo

il

pianure soleggiate

mondo

il

resto subisca la stessa fine.

incendio nello steppe, che trova alimento novello ovunque arrivino

fiamme, cos l'incendio che

alle

il

accese in Arabia aveva traversato in breve

si

dalle rive bagnate dall'Oceano Atlantico fino

minacciando di voler avvolgere e consu-

dell' Lidia,

intiero.

La maraviglia, che

risvegliano in noi,

dopo molti

secoli,

tanto repentini, pressoch senza esempio nella storia del

questi eventi

mondo, dovette

grado molto maggiore dai contemporanei dei primi

sere risentita in

Arabi. Eb^ero forse la coscienza che nulla valesse ad arrestare

il

cristiani assistettero inerti alla

avvenne non gi per

ci

soltanto por esaurimento interno


Ijero

delle

popoli

grande conflagrazione. Nulla poterono

quasi nulla osarono. Nessuno eb])e la forza di arrestare l'incendio


cess dal propagarsi,

CaliflB

moto

orde nemiche? Per lo stato di impotenza, nel quale erano ridotti,

fare,

quando

le resistenze incontrate,

fu soltanto allora che

es-

ma

popoli cristiani eb-

agio di comprendere l'iimnensit del disastro e di tentare la riscossa.

Per l'infingardaggine dei Greci e per l'impotenza degli iinperatori bizantini,


il Cristianesimo aveva perduto provincie popolose e milioni di fedeli, forse
pi di un
in

mano

nc^lio,

suoi

agli infedeli.

bench

[HTilute

terzo dei

seguaci:

la stessa culla della fede di

Cristo era

disastro era fatale e nessuno poteva apportarvi

grande

lotta per la riconquista delle terre e delle

ri-

anime

non abbia mai cessato da quel giorno in poi e duri tutt' oggi in
i vantaggi ottenuti, considerando quello che il

Oriente, pure ben pochi sono

Cristianosimo perdette in poco pi di ottant'anni, e quanto poco abbia ripreso

dopo

tredici .secoU di

sioni

amaro,

le

lotte-.

Su tanto insuccesso

v'

luogo di fare molte

rifles-

quali divengono ancora pi dolorose, se teniamo conto dello

conquista, fatte dall'Islam nel

XVI

e nel

XVH

secolo,

e dal Cristianesimo

solo in parte ricuperate-.

erano questi guerrieri? Chi Li .sospinse fuori dai deserti squallidi


alla conquista del mondo? Perch furono
capaci di compiere tante maraClii

viglio?

Perch

vantaggi ottenuti in

s breve volgere di anni furono cos


grandi e cosi completi, che tredici secoli
di lotte e i mezzi potentissimi, dei
quali dispone la nostra civilt tanto
superiore,
valso a far re-

non hanno

trocclore

il

grande nemico della fede e della civilt? V' forse in noi qual-

INTEODUZIONE

che difetto, l ove

che perdura ancora

si

nostri avversari

1.

hanno qualche

vigorosa, che noi, con tutti

superiorit indiscutibile,
nostri progressi,

non

ab-

biamo potuto neutralizzarla? I cristiani del VII secolo, non pi di quclH dei
secoli successivi, non seppero mai dare una spiegazione al trionfo dell'Islamismo spiegare significava avere una conoscenza dei propri difetti, che nessun popolo ha mai posseduto. I Ciistiani, contemporanei dei primi Califfi musulmani, non si posero nemmeno simili quesiti essi seppero confusamente che i
vincitori professavano un culto nuovo, e che condamiavano come falsa la fede
di Cristo seppero che il nuovo culto aveva origine da un profeta, il quale
;

ave^a preteso

di abolire

di questo innovatore,

il

ma

cristianesimo dei preti greci e latini


il

pronunziarlo era tanto

diffcile

nome

udirono

il

che non

si

ram-

mentavano nermneno con precisione come si chiamasse. Il fatto poi che la


nuova fede si fosse propagata con il ferro e con il fuoco, al costo di vittime
senza numero, e condannando cosi severamente il cristianesimo del clero di
Bisanzio e di Roma, fece si che l'Islam si presentasse all' immaginazione popolare sotto il pi truce aspetto, come una mistificazione diabolica, come il
simbolo di tutto quello che vi di cnidele e di malvagio.

Per necessit di

difesa,

il

clero cristiano,

volgo ignorante, cerc di denigrare con tutti


mico,

il
i

quale allora dominava nel

mezzi

prodigiosi successi del quale presentavano

giata cristianizzazione del

mondo

un

il

suo pi temuto ne-

ostacolo alla vagheg-

ed un pericolo perenne per l'esistenza stessa

della cristianit. Il pericolo era tanto pi grande, inquantoch

trovavasi ancora impigliato ia

sterili lotte iiitestiae

e per dissensi politici. Mentre

non potevano presentare vma

cristianesimo

per questioni teologiche

Cristiani, travagliati

fronte

il

da scismi

unita al nemico,

questi

da

eresie,

concorde e

condannava in blocco tutto il sistema cristiano, e sost-enendo che


il cristianesimo del clero non era la fede rivelata da Cristo, ma una manipolazione di preti e di malvagi, guadagnava ogni giorno nuovi proseliti ia
Asia Centrale, in Asia IVIinore, in Affrica e nella Spagna. Ogni giorno crescevano i musulmani e scemavano in numero i Cristiani. Era la prima volta
forte

che una fede nuova fosse sorta a condannare tutto iutero

il

culto cristiano

una riforma radicale della fede religiosa dei popoli in tutto


il mondo. Mai nessuna fede, nemmeno la cristiana, aveva ott-enuto successi
cos rapidi, cos completi e cos durevoli. Il divulgatore della nuova credenza
e a sostenere

venne perci raflSgurato come un crudele impostore, un'incarnazione di Satana, il quale mirava alla distruzione della sola vera fede, la cristiana.
Maometto,
intenso,

la

sua religione e

misto a terrore,

ferte e della

il

suoi seguaci divemiero

oggetto d'un odio

quale crebbe in proporzione delle perdite

grandezza del pericolo. Lungi dal diminuire con

sof-

gli anni, varie

INTBODUZIONE

circostanze coutribuirouo a tenerlo sempre pi vivo e pi forte, perch quando


per esaurinitnto interno, i musulmani non furono pi in grado di estendere

conquiste a daimo dei popoli cristiani, le guerre secolari in Asia ^Minore


e nella Spagna, le depredazioni dei corsari affricam lungo le rive del Mcditem\noo, niatennero vivo l'odio e il terrore istintivo per i rinnegatori deUa
le

fede

Criste.

ili

L'odio di religione e di razza

gravissimo dispendio di

Cristiani con

eflneri; all'odio antico

un nemico,

il

accrebbe con

si

quale

si

si

vite,

le Crociate, nelle quali

ottennero vantaggi del tutto

aggiunse la mortificazione di sconfitte sofferte da

vant della vittoria come di una prova che la verit

trovasse dalla parte sua. Migliaia e migliaia di vite preziose furono sacri-

si

ficate inutilmente per riscattare

durante un breve periodo di anni la tomba

venerata di Cristo, la quale, caduto

il

regno di Gerusalemme, ritorn per

sempre, irrimediabihnente, nelle mani dei maggiori nemici del cristianesimo.

Oggid ancora

il

soldato musulmano,

fumando sdegnosamente nel tempio pi

sacro della cristianit, rappresenta nella cliiesa del Santo Sepolcro la potest

dominatrice di colui,

ha

la

il

quale,

come

preteso successore del profeta Maometto,

missione di estirpare la fede di Cristo.

In tempi pi prossimi ai nostri,

eroiche sui Mori di Spagna,


(Hjrdita di

ma

Cristianesimo trionfava dopo lotte

il

la vittoria era

pagata a caro prezzo con la

Costantinopoli e con l'apparizione dei

fin sotto alle

mura

Musulmani

di Vienna. L'Italia stessa, la culla del

in Ungheria e

grande risveglio

europeo, era minacciata lungo tutte le sue rive, e fu soltanto salvata

un'invasione calamitosa per la morte fortuita

Genova perdevano a una a una

vittorie dei Turchi, lo spettro

vita novella, volere

il

mondo

emulare

e abbattere per

d'

un sultano

da

intanto Venezia

tutte le colonie in Oriente.

Per

le

grandi

pauroso dell'Islam trionfante sembr ripigliare

le glorie dei

sempre

il

primi

Califfi,

Cristianesimo.

soggiogare

Come non

l'

Europa

fu merito

solo dei Franchi e di Carlo Martello se l'invasione


renei nel secolo VITI, cos

araba venne fermata ai Pinon fu merito solo degli Ungheresi e degli Slavi, se

Turchi non conquistarono l'Europa nel XVII secolo. Le onde impetuose,


che battevano i lemVji estremi della civilt cristiana, erano gli ultimi palpiti
i

<ii

convulsioni interne, sul punto di spegnersi.

forti

Ma
in

se-

la de<;a<lenza

interna della Turchia arrest le

campagne

militari

Europa, e

quista,

il

i Cristiani poterono riprendere


la lotta e il lavoro lento di riconquale perdura oggid, il giorno del trionfo ancora lontano. Tutta

storia recente della questione d'Oriente,


gi fino all'esito
Oreci nella ultima guerra e i torbidi continui

infeUce per

nei Balcani, stanno a dimo-

strare

quanta vitaht abbia ancora colui

il

quale con non troppa giustezza

INTRODUZIONE

cMamarsi

suol

il

vecchio malato

alla fine del secolo

XIX un

La

sconfitta dei Greci

nuovo regresso della

musulmana, ed ha dimostrato come

quella

intelligenti siano militarmente

ancora pi

1, 2.

ha

significato

civilt cristiana

innanzi a

popoU musubnani

sotto capi

degeneri cristiani d'Oriente.

forti dei

Questo cenno sommario e superficiale di ben tredici secoli di storia


includo un solo dei tanti aspetti, sotto

quali

si

possono esaminare

rap-

musulmano. Per non dilungarmi soverchiamente


in questo luogo, non ho voluto accennare ad altri aspetti ancora pi imporporti fra l'Europa e l'Oriente

tanti,

con

quali sarebbe facile dimostrare quanto interesse abbia lo studio

musulmana. Il vasto soggetto non ha per soltanto


un interesse storico un soggetto che al giorno d' oggi presenta ancora,
grandi problemi da risolvere, ed quello, che maggiormente turba il perpetuo
ottmiismo della diplomazia europea. L'Islam oggi ancora, dopo la cristiana,
della civilt e della storia
;

la religione pi potente al

guaci, essa

mondo

grande ostacolo

il

all'

per la convinzione profonda dei suoi

se-

espansione delle dottrine cristiane, e lo

sar ancora per molti secoli avvenire. Oggid ancora l'Europa cristiana con
tutte le risorse infinite,

delle quali dispone, trova nell' Islam

un argine

in-

superabile alla libera espansione della propria civilt.

flitto,

2.

Grande

stata

sempre nel passato l'imj^rtanza

e tale rimarr in avvenire tanta la

musulmani nel

tenacia invincibile dei popoli

per

civilt pi antiche e pi conservatrici dell'Asia. Il conflitto

per

speciali,

riflessioni e offi"e

dicato

il

sorgere

inai colpii'e

il

scrivere

il

pone

allo storico, apre

materia abbondante di studio.


dell'

Cristianesimo, per

hbro,

La

suoi aspetti

campo a

il

sulle

chiesa cristiana

infinite

ha

giu-

Isim come una delle maggiori sventure, che potesse

e per gli immensi danni

da

moderna

resistere all'azione disintegrante della ci\dlt

vasti problemi che

di questo con-

il

moraK

di fedeli che le strapp per sempre,

e materiali

che dhnostri

allo stesso Cristianesimo,

numero
il

che

le inflisse

ma

vi

ancora

bene indiretto che questa fede arrec

amputandogli tante membra malate e mettendolo

a dui'isshna prova. La Riforma protestante non cre forse una salutare reazione per la quale s'infren la decadenza incipiente del Cattolicesimo?
nostra intenzione di scrivere un'apologia dell'Islam, perch

vmo dei

compiti sar di narrare imparziahnente anche gl'infiniti errori e


sciagure che quella fede battagliera arrec all'umanit.
l'Islam, sar

bene non dhnenticare quale

si

met del

tenga anche presente qual forma vi prendesse

le indicibili

nello studio del-

il

secolo

VII

dell'era

Cristianesimo, quel

medeshno tuttora professato dai Greci e dai Russi,


quale non segna alcun progresso dal YII secolo al tempo nostro possiamo

Cristianesimo ortodosso,
il

nostri

triste spettacolo offrissero le con-

dizioni morali e politiche dell'oriente bizantino alla

nostra;

Ma

Non

il

INTRODUZIONE

K o
8

che delle varie forme di Cristianesimo ora esistenti, la fede


per le sue condizioni di immoortoiiossa scnz<\ dubbio una delle pi infelici
regresso. Nessuno pu dire quale sabilit, equivalenti in questo caso ad un

an aggiungere

rebbe stata la sorta dell'Asia Anteriore e dell' Europa medioevale, se l'Islam non
fosse mai nato, e se l'ortodossia retrograda e oscurantista, rimasta sola a re-

gnare da quel tompo fino al giorno d'oggi, avesse impedita la nascita dell.i
splendida ci^lt arabo-persiana, che illumin il mondo durante i secoli pi tetri
del ileilio-Evo. Chi viaggia in Oriente

pu

rilevare con

propri occhi

condi-

le

zioni d'inferiorit degli ortodossi di fronte alle altre credenze cristiane,


cattolica e la protestante, e

ben comprendere

il

significato di

una

critica

la

che

a taluni sembrer forse ingiusta. Gi prima della comparsa dell'Islam l'ortodossia in Oriente aveva perduto ogni forza d'espansione e di propaganda;

Greci del \T^I secolo avevano rivolte tutte le energie a


logiche, e r ideale elevatissimo del

primo Cristianesimo,

sterili

polemiche

teo-

la conversione totale

degli uomini alla verit per salvarli dalla perdizione eterna del peccato originale, era del tutto dimenticato. Il Cristianesimo ortodosso era gi

ad una forma d'impotenza, che doveva riuscirgh

letale,

ridotto

quando scoppi

il

con l'Islam. Pari alla impotenza morale e militare dei Greci, era la

confiitto

decrepitezza politica dei Sassanidi e la decadenza della religione magica; l'Asia

gemeva sotto
per mancanza eissoluta

Anteriore

il

peso di due civilt,

quali

le

andavano in

di ogni vigore intemo, per l'assenza

isfacelo

di ogni forza

rigeneratrice propria, e per vero esaurimento senile.

Sorse allora repentina la religione musulmana: sorse

partendo per da principi

di distruzione:

stianesimo,

acquist

fin

bench forse pi
dal suo nascere

vittoria sulla fede cristiana.


evirati, infuse

nuova

vita,

intelligibili

una forza

meno

per

il

elevati

come una minaccia


di

quelli del

Cri-

volgo asiatico ed affricano,


che

irresistibile,

La nuova credenza

le assicur

elettrizz,

in organismi vecchi, cre

una

rigener

una stupenda

facile

popoli

civilt,

ed

oggi ancora questa fede, bench sia spenta in gran parte la sua virt propagatrice,

rimane sempre una delle maggiori forze morali nel mondo e un

baluardo insuperabile al trionfo delle idee cristiane in Asia e in Affrica.

3.

Da

debbano essere

queste brevi considerazioni

ognora

sar

facile

comprendere quali

sentimenti dei Cristiani verso l'Islam, e come


natura dei rapporti, che hanno esistito da si lungo tempo fra Cristiani
e mu-sulmani, siano sempre stati tali da impedire da ambedue le parti un
stati

la

giadizio equanime. Fra


l'intensit del conflitto,

seguaci delle due fedi, per la durata stessa e per

un sentimento

solo

ha perpetuamente

esistito,

un

senso cio di ribrezzo e di avversione profonda, un odio divenuto oramai


quasi ingenito per tra^lizione secolare, e che, anche
al giorno d'oggi,

e.

INTRODUZIONE

2, 3.

commessi dai Turchi. Cristiani e mue vivono ancora oggid con la ragione

stato riacceso pi volte per gli orrori

sulmani hanno vissuto per secoli

offuscata da pregiudizi reciproci, creati dalla meraotia dei torti sofferti, dal
desiderio di vendetta, e di rivincita e dall'intensit

Bench

in

contatto

continuo

due parti

si

geografiche,

politiche

com-

sempre talmente profondo, che nessuna

mai degnata

di prendere in Ijcnevola considerazione la

fede dell'altra e farne


parti

ragioni

stato

merciali, l'odio reciproco


delle

per

delle passioni religiose.

Ognuna

serenamente soggetto di studio.

sempre partita dal concetto a

che

priori

che quindi non meritasse alcuna considerazione.

XIX,

l'indirizzo scientifico del secolo

se

una

l'altra

Fu

in

fosse

delle

due

eiTore e

merito principale del-

classe ristretta di persone colte

ha voluto studiare imparzialmente il neixdco secolare, e il numero sempre


crescente di coloro, i quaH rivolgono il loro ingegno a questi studi, un
indizio sicuro, che la generazione presente ha finalmente compreso l'importanza vastissima dell'argomento.

Mentre

cristiani del

XVIII

rito delle dottrine Islamiche,


dirsi dalle ultinae

notare

secolo ignoravano forse altrettanto lo spi-

quanto

generazioni del

come l'esame

non

loro antenati del VII,

secolo

XIX. Non

cosi

pu

privo d'interesse

il

fenomeno islamico abbia progredito di pari


delle origini del Cristianesimo in ambedue

critico del

passo con lo studio scientifico

queste ricerche, gli studiosi moderni hanno messo una cura coscienziosa e
un'imparzialit scientifica, le quali fanno onore al tempo nostro. Nello studio
delle religioni il soggetto di massno interesse sempre il Cristianesimo,
ma l'Islam tiene indubbiamente il secondo posto. La scienza ha spento, fra
le persone colte, lo spirito fanatico, anima delle guerre religiose, sicch
nelle ricerche storiche moderne, lungi dal irrare alla distruzione o alla derisione di altissimi ideali religiosi e morali, lo spirito analitico della nostra

generazione ha voluto anzi affermare la natura inaccessibile del Vero Su-

premo, sceverando da esso

tutti

gli

elementi tradizionali, aleatori,

dotti delle esigenze moi'ali o politiche di

Supremo su

basi pi

conformi allo

tempi

spirito

scientifico

dell'Islam presenta in questo genere di studi


la sola tede, la quale offra
essa

passati, e

un

ponendo

il

pro-

Concetto

moderno. Lo studio

interesse speciale, perch

molta documenti autentici sul fondatore di

getta perci mdirettamente molta luce sul nascere di tutte le religioni


servire a

comprendere

anche alcuni punti oscuri del Cristianesimo primitivo, bench


ad esso posteriore.

di sei secoli

in generale, e in

un

certo

modo, per analogia, pu

Tanto Cristo che Maometto predicarono una fede nuova


rante e

ostile

fra gente igno-

ad ogni novit, offendendo tradizioni antiche e venerate, dan7.

INTRODUZIONE

^ j^

interessi

neggiando grantli

morali e materiali; ambedue apriiono

una rivoluzione mondiale. Ambedue predicarono

iid

il

cammino

fra razze semitiche, nelle

sentimento religioso pi potente che in altre. Mentre per la vita


o la nussione retlentrice di Ges sono avvolte in grandi tenebre, le quali i Vancarriera profetica di Maogeli solo molto imperfettiiment ci diradano, la
quali

il

metto stata tramandata ai posteri in un cumulo di tradizioni, solo in parte


autentiche, ma tutte di grande interesse. Per lo storico moderno Maometto

non

pi

primogenito di Satana {Recueil des

il

G. di Tiro, libro

cap. 1);

I,

non

colui

popolare maggiormente gli orrori

dell'

il

Historieis des Croisades, voi. Ili,

quale ha ingannato

inferno

deve confutare: egU invece un documento

il

fondatore di un sistema reUgioso,

il

quale,

non

gU uomini per

pi T impostore che

umano
dopo

si

del pi alto interesse,

Cristianesimo, ha ge-

il

mondo.
tale immensa

nerata la pi vasta rivoluzione morale e politica nella storia del

La

moderna

scienza

commozione

si

prefissa di scoprire le ragioni di

di popoli, di tale rimescolio

profondo di uomini, di tradizioni

e di civilt vetusto. In questi ultimi anni sorta


scientifica, nella

le

primi

XIX ha

libri

su questo soggetto risentivano ancora

Maometto, impostore,

problema

chi

fofSi',

nare

il

due

fedi.

volle

l>ene e

il

La

tesi

riuscisse a mistificare

il

pi lusinghieri proretaggio sentimen-

antica era di dimostrare

come

suoi contemporanei. Pi tardi

prima di giudicare l'uomo

fu posto diversamente:

si

quale la scuola mo-

il

visto sotto questo rapporto

tale del vecchio conflitto fra le

il

con

maggiori scoperte nel campo delle scienze naturali. L'ultimo

venteimio del secolo


gressi:

letteratura

quale ogni aspetto dell'Islam stato studiato con lo stesso

spirito indagatore, sicuro e scevro di preconcetti,

derna ha fatto

una copiosa

si

volle sapere

comprendere bene che cosa avesse fatto, si volle esamimale delle sue dottrine e da questo trarre le conclusioni

per giudicare l'opera del fondatore.


l'eco della

Che cosa avvenne intomo a lui ? Perch


sua voce scosse un popolo dal letargo secolare, e lo spinse alla

conquista del

mondo?

Il

statando come non fosse

aveva sconvolto

vano

preconcetto di una impostura fu abbandonato, conpossiljile tacciare di

inganno una credenza,

la quale

mondo. Si senti che le dottrine del Profeta aveuna corda profonda del cuore umano, e la facevano vi-

la faccia del

fatto vibrare

brare ancora con intensit fortissima anche tredici secoli dopo che la voce
del Profeta si era spenta nella morte.
Mettc-nrlo per

si

persona di Maometto,
cadeva egualmente in errore; era creare artificialmente un ostacolo alla

ricerca del vero.

com baso

dire di far ri.saUre

di siffatto ricerche la sola

istintivo negli

uomini di personificare

sempre a un uomo

tanti altri olomonti pi importanti:

l'origino di

fatti storici,

vale

ogni cosa e di trascurare

ossia le condizioni della

societ nella

INTRODUZIONE

quale l'uomo pot spiegare la sua attivit

e quindi le condizioni, nelle quali

questa societ modific ed ampli per lenta evoluzione

Non

fu l'uomo solo,

difetti,

che produsse

del maestro.
virt

di

ma
i

un ambiento rozzo

tura, in

VII

tesi

strare. Tesi tanto

uomo

commessi hanno
alcuna,

non

e documenti,

li

da per

nacqiie

ove

le ragioni e

fatto sorgere

uni in gruppi,

una nuova

volle dimostrar nulla,

s la luce, e

oscuranti delle tradizioni

li

ma

paragon

si

fatti

si

ma

difetto. Grli errori

fra loro e
falso.

Da

si

si

mir soltanto ad apquesto paziente lavoro


il

vero fra

le

il

maglie

Oggid possiamo

molta strada da

grande tela storica

comincia a intrawedere

prefisse

trovano avviati per quel

v' ancora
la

non

studi e raccolse notizie

cerc,

false e dei preconcetti antichi.

sono lacune importanti da colmare,

mio modesto

nel

d'una rivoluzione

facevano

fare,

fissata

solo e genuino aspetto

delle origini dell'Islam. Il presente lavoro mii'a soltanto


il

Madlnah

accinsero dovettero supplire

cominci ad albeggiare

alla scoperta del vero

su basi sicure, e gi

col-

scuola, la quale

dire con sicurezza che gli studi storici sull'Islam

cammino, che mena

poca o ninna

che deve trarre in errore e rivelarsi ben dura a dimo-

purare quello che era vero e quello che era

vi

di

e priinitivo, (jome era quello di

ardua invero, che quanti vi

con l'immaginazione

se-

nella quale egli oper.

secolo, potesse essere la causa primaria e principale

mondiale, una

tesi

primi insegnamenti

grandi avvenimenti: non possiamo

breve esistenza di un

la

tutta la societ nel suo complesso di

parare lo studio dell'uomo da quello della societ,

Voler dimostrare che

3, 4.

ad apportare anche

tributo alla grande ricerca.

Osservazioni preliminari.
. 4.

La forma

speciale del

presente lavoro richiede alcune brevi

parole di giustificazione.
Il

classe,

concetto fondamentale stato quello di porgere agli studiosi di ogni


ossia tanto ai veri orientalisti,

quanto agli studiosi in genere, una

fonte sicura e di facile accesso per tutte le notizie storiche, che riguardano

musulmani dal sorgere della loro religione fino al soffocamento


della coltura islamica sotto al pondo schiacciante e al barbaro oscurantisma
del dominio turco-ottomano. Le numerose difficolt che io ho incontrato nel
compilare la presente opera, frutto di molti anni di pazienti fatiche, mi

popoli

hanno sempre pi persuaso, che supplivo ad una lacuna molto sensibile e


che, a lavoro compiuto, avrei potuto porgere un efficace sussidio a altri studi
e ricerche. Le difficolt di arrivare alle fonti della storia orientale, gi grandi
per un provetto orientalista, sono pressoch insuperabili per chi non ha dimestichezza con le principali Lingue musulmane, con l'arabo, il persiano e

jj

INTRODUZIONE

vero che da circa tre generazioni, contemporaneamente in Europa y in Asia, sono stato pubblicato le opere pi importanti degli scrittori
orientali, ma vero altres che le edizioni sono limitate e costose, che i luoghi
il

ed

turco.

sistomi di pubblicazione sono stati

un concetto

tutto

uniforme nel dare

direttivo

Ad

fiche d'elevatissimo prezzo.

Londm,

pi diversi, che ha mancato del

e che alcuni testi stampati

arabo-musulmana
di

stampe

alle

eccezione delle grandi biblioteche nazionali

di Parigi e di Berlino, nessun'altra possiede

facile per tutti:

storico

riale

d'Europa.

aggiungono

talista, si

inquantoch

l'oriente,

una

collezione com-

a queste biblioteche

aggiungi infine che una quantit preziosa del matesepolta nei manoscritti di bibKoteche sparse in

giace ancora

tutte le citt

tesori della civilt

sono divenuti rarit bibliogra-

pleta dei testi necessari allo studio dell'Oriente: l'accesso

non

altre
le

un

queste difficolt gi molto moleste per

orien-

delle lingue del-

insuperabib" per quelli ignari

opere tradotte sono poche e la scelta delle medesime

non stata sempre feUcc. Dalla unione di tante varie circostanze si comprende, quanto sia malagevole per la maggior parte degli studiosi l'avere
accesso allo fonti, e quanto sia difficile raccogliere

materiali e rintracciare

le notizie.

Nel corso poi di minuziose ricerche in un lungo periodo di anni, ho

dovuto prendere in esame tutte

subnano

mino

opere principali scritte sull'oriente mu-

le

questo studio mi ha sempre pi rincorato a proseguire nel cam-

avendo potuto constatare come nessuno

tracciatomi,

corrL'<pondesse

a quello

trovato, cio,

un lavoro,

namento chiaro

il
il

e semplice,

scritto esistente

quale io aveva in mente di tracciare.


quale riunisse, in forma
il

omogenea

Non ho
con

ordi-

materiale storico degli autori orientali e

risultati del lavoro critico fatto dagli orientalisti europei.

tale deficienza

ho

procurato del mio meglio di supplire, riunendo ed ordinando la materia prima


della storia nella sua veste originale
allo stesso tempo, illustrandola

con scrupolosa esattezza obbiettiva, ed

mano mano con

risultati della critica

mo-

derna, a guisa di perpetuo commentario.

Ho

escluso perci ogni idea di

comporre una storia nel vero senso della

parola, elaborando cio e trasformando

il

materiale secondo

personali: ho voluto in voce ritornare alle origini. Ho compilato


fodolo od esatto di tutto il materiale storico
pi importante,

miei concetti

un transunto

che

dalle rovino della

cinltii

si

salvato

musulmana, ho dato a questo materiale un

or-

dino rigiflamento cronologico,

ho correrlato

la

come il soggetto stesso me lo imponeva, e


tnvluziono concentrata dalle cronache antiche, con note

illtwtratve di fatti, di os.servazioni e di


critiche raccolte nel corso della mi-

nuziosa lettura (U un

numero stragrande

soggetto.
10.

di Ubri, che

trattano

del nostro

INTRODUZIONE

Non credo che sia necessario che


modo tenuto nel raccogliere, ordinare

5.

io entri in

4,

5.

maggiori partico-

mole
di notizie e false e vere: dir soltanto che per comodo degli studiosi ho
tenuto sempre presente la necessit assoluta di conservare una sepai-azione
netta e precisa fra la materia prima orientale e l'apparato critico moderno,
lari sul

e fondere insieme tanta

numerati contiene in forma libera da orientalismi e da

testo nei paragrafi

traduzione condensata dei

inutili ripetizioni, la

testi

mi sono

scrupolosa esattezza al contenuto dei medesimi senza per


alla

forma

ho tentato, secondo

attenuto con

legarmi troppo

mio meglio, anche


una versione fedele al tenore delle fonti, avendo
non introduiTe apprezzamenti miei e di non allonta-

letteraria degli autori;

il

a rischio di tedio, di dare


per sempre cura di

narmi

speciali,

alcun

modo

dal contenuto preciso dell'originale.

ho stimato necessario di dare una versione

testo fra virgolette indicative. Nelle note ai paragrafi


gioi'e libert

tori europei,

Ove per ragioni

letterale, ho incluso il
mi sono dato una mag-

ho incluso non solo tutto quello che ho trovato in

in esse

che potesse servire a elucidazione delle cronache,

ma

vi

scrit-

ho anche

introdotto miei apprezzamenti personali, critiche e confronti. Tanto per nel


testo,

quanto nelle note, ho sempre con coscienziosa esattezza indicato

alle quali
fetto,

ho attmto

ma non

mi

si

le fonti,

potr addebitare qualunque en'ore, qualunque

non

quello di essermi arrogato la paternit di ci che

di-

mio:

simm stato il pmicipio fondamentale di ogni mia ricerca. Ho


messo maggior impegno e pi vanit nell'essere scrupolosamente esatto, che
neir arrogarmi la sapienza e l'acutezza critica dei miei predecessori.

unicuique

In taluni punti degli annali


richiesto

nota

vm trattamento

la

natura e l'importanza del soggetto hanno

critico pi

ampio, eccedente

limiti

normali d'una

ho perci creduto opportuno, ove era necessario, introdurre alcuni pa-

ragrafi speciali per discutere con la voluta ampiezza argomenti di

maggiore

importanza. Oltre a queste aggiunte particolari ho trovato necessario di premettere ad alcuni periodi storici una specie di riassunto complessivo di tutto
il

movimento

politico, sociale e religioso, e cosi avere agio di gettare

giore luce su vari punti

oscuri

degli annali, e trattare brevemente quello

pu con correttezza mettere sotto una data precisa.


Alla fine di ogni annata ho aggiunto una necrologia di tutte

che non

si

pi eminenti, degli scienziati, giuristi, teologhi, letterati ecc.

rono di

mag-

^^.vere in

le

persone

quali cessa-

ogni singolo anno. Ai nomi dei defunti ho aggiunto una

brevissima indicazione dei loro meriti, o occupazioni speciah, rimandando


lettore all'esame delle fonti citate

il

per una conoscenza pi profonda della

vita e delle opere di ogni singola persona. All'accenno necrologico di per-

sonaggi

storici e politici

ho creduto bene
11.

di

aggiungere un'indicazione di

INTBODUZIONE

j^ g^

tutti

jwissi

precedenti, nei quali

nome

il

defunto menzionato allo

del

3fo|H) di facilitare le ricerche biogralche.

assoluto, la compilazione di

un indice

luoghi, di fatti e di cose, senza

quaU

il

numero immenso

tutti,

non

dare

ili

nome
Prima

di avvertire che

il

ma

specialmente per quel

agli uomini, che purtroppo

il

modo

l'uso in

di chiudere queste brevi osservazioni preliminari, occorre

la biografia del

principio con la morte del

l'

medesimo, trattata con

esame

il

necessario cor-

condizioni pre-islamiche in

delle

argomento

di

molti e pre-

quale meriterebbe di essere scritto da capo con

nuovi raccolti sul grande riformatore,

riali

il

una sola persona.

di

Arabia, in s un lavoro di grande lena, gi


lavori, e

rintracciare quelle notizie,

ho dovuto sovente dedicare una quantit

redo di esegesi quranica e con

gevoli

mie fatiche sarebbe

per la vastit del soggetto, e

nostro lavoro ha veramente

il

Maometto

Profeta

solo

nomi

oriente: per faciUtare la ricerca

difficile

delle pereone e dei fatti,

primitivo e mutevole

di schede al

l'utilit delle

Questo indice stato di gran lunga

gli stuiliosi fossero in cerca.

compito pi tedioso di

6.

quale

il

rendendo assi pi

stata molto minore,


delle

mi ha imposto, come necessit


esatto di tutti i nomi di persone, di

di notizie raccolte

La quantit ingente

stato

mate-

sempre lontano dal mio

una nuova biografica e quelle gi esistenti. D' altra


Maometto e la sua fede cos stretto ed intimo, che

intento di aggiungere

parte

il

legame

fra

presentare uno studio dell'Isim senza farlo precedere, a mo' d'introduzione,

da un riassunto
orrore o

delle tradizioni

una lacuna. Perci,

ho raccolto

le

tradizioni

in via

sul

Profeta, sarebbe stato,

io

credo,

un

sommaria, e per solo comodo di riscontro,

pi importanti, astenendomi, nelle

trare molto addentro nei gravi problemi

note, dall' en-

intimamente collegati con una

in-

telligenza chiara della vita, della missione profetica e delle condizioni speciali,
nelle quali .sorse

quell'uomo straordinario, venerato oggid da poco

meno

che 2(X).00C).000 di uomini.

Tutte

le notizie

riguardanti ^laometto ed

suoi antenati, per

il

periodo

da Makkah a Madinah, appartengono pi alla leggenda,


e come taU le abbiamo trattate, contentandoci di dar loro

anteriore alla fuga

che alla

storia,

un ordinamento cronologico, conforme alla tradizione, senza entrare addentro


nel merito lei medasimo. Ilo creduto inve -e necessario di trattare con maggiore ampiezza la cronaca dei dicci anni vissuti a Madnali, e della conquista
della peni.sola arabica pur
Trala.scio di

sempre escludendo ogni concetto biografico.


aggiungere altro, bench io consideri questo lavoro quasi

-come un fgho, essendo


frutto dei

momenti pi

il

prodotto di tanti anni di fatiche e di studi, e

belli e

pi

felici

13.

della

mia

vita; avrei

il

molte tentazioni

INTRODUZIONE

me

a dilungarmi sopra un soggetto a

con un ultimo avvertimento, a scanso


alla

ma

caro.

Credo per bene

di misintei-pretazioni.

6, 7.

di chiudere ora

Non ho

aspirato

composizione di un'opera letteraria nel senso pi elevato della parola,


ho tentato di creare un libro, il quale fosse di vero aiuto agli studiosi: ho

rinunziato con rammarico alla dolce ambizione di comporre un'opera arti-

ed ho voluto contentarmi del compito pi modesto di essere utile a


-coloro, i quali vorranno in avvenire rivolgere il loro tempo e l'ingegno
stica,

all'eterna sfinge orientale, all'Asia misteriosa, la sede primitiva della nostra

razza, la culla della nostra fede, delle nostre leggi e della nostra morale.

Se potessi un giorno sapere che

le

mie fatiche hanno

qualcuno e

servito a

hanno contriliuito alla composizione di altre


opere migliori della mia, mantenendo vivo quel prezioso fermento della ricerca del vero, mi sentir soddisfatto; altro non desidero.
Spero per che quanti prenderanno in esame il frutto di tante fatiche,
saranno indulgenti per le sue imperfezioni, inevitabili in ogni lavoro umano,

che, fosse pure indirettamente,

considerando che

moltephci occupazioni, e

le

molte e gravi interruzioni

le

per ragioni di salute e di famiglia, hanno sovente arrestato ed inceppato


progi'esso dei miei studi ed

hanno turbato quella pace d'animo tanto

il

necessaria,

perch un lavoro .possa riuscire proficuo tanto all'autore che ai suoi

lettori.

Fonti.
7.

Diamo

qui in appresso una lista delle fonti principali messe nel-

l'ordine alfabetico delle a'obreviazioni, quali sono

da noi usate nelle

citazioni.

Forse alcuni troveranno che una semplice nota alfabetica sia un' indicazione
troppo magra; l'importanza dell'argomento avrebbe richiesto uno studio approfondito del valore di ogni singolo testo, dei rapporti fra

da

e del sistema critico

me

seguito

nel

vari cronisti

degK
presente lavoro uno studio com-

riunire

Annali. Era mia intenzione di premettere al

il

materiale

storico

plessivo su questo soggetto, riunendo tutti gli appunti fatti nel corso delle

mie

Esaminando per l'argomento pi davvicino, ho compreso quanto


grande l'importanza, e piuttosto che premettere un cenno imper-

ricerche.

ne fosse

ho preferito di tenere in disparte

fetto,

seguito in
nisti

un volume

appunti

fatti,

per pubblicarli in

quale abbraccier un esame critico dei cro-

il

musulmani, e former uno studio della letteratura storica

fino al principio del

'Abbad.

Scripto'um

1846-1863, 3

'Abd

separato,

gli

I-La ti f.

dell'

Islam

secolo della Higrah.

Arabum

loci

de Abbadidis. Edid. R. P. A. Dozy. Lugd. Batavor.

voli.

Relation de VEgijpte par

Suivie de divers Extraits etc. par M.

Abd

allaiif

mdecin arabe de Baghdad.

Silvestre de Sacj. Paris, Imprimerie Imperiale 1810.

18.

INTHODUZIONE

Abd ai-La

ti

BJend. cur.

Ab

studio

et

J.

Reiskii. Ed.

J.

J.

G. Ch.

Abuf'edae Historia Anteislamica At^abce. Edidit H. 0. Fleischer. Li-

Fragmenls de

et

R. P. A. Dozy. Leyde 1S4S-5I. 2

AgkSni- ATiMJ al-Ashni


Akhbar. Ajbar Mac/nnua
dada a

.\rabigas

Ahmad

b.

renze 1854, 4

Sic.

Arb (de Cordone), publi par

voli.

Bulaq 1285 (1868). 20

'Ali al-Isbahani.

ab-l-Fara^

(Coleccion de Tradiciones) Cronica

di

voli.

del Siglo XI,

Alcantara. Madrid 1867 (Golec-

Academia de

que publica la R.

Anonima

Historia).

la

li

Ahmad

abU-l-Abbas

al-Dima'sqi, nl-Qarmani. Qahirah (Bulaq) 1290 (1872).

Kmil

gine al I-VI del

Amari Mns.

d'

AVibr al-Dutcal tca-l-Alhr al-awical

.\kbbar al-Iiu wal.

YUsuf

di

Chronique

la

traducida v anotada por D. Emilio Lafuente

luz,

doD de Obras

.\m(bal.

ai-Bayano 'l-Moghrib par

Bistoire de l'Afrique et de V Espagne intitul:

Ibn-Adhai-i (de Maroc)

W.

arabice edita et Ialine

18IU.

psia

'A diari.

b.

eie.

Tomi I-Y.

Adler. Hafniae 17S9.

1663.

Abul/Mae Annales Mmlemici. opera

al feda. Ani.

Lat.

et

Gregorio Abul-Pharagio

Dt/naslianim audore

Historia compendiosa

\ersa ab Eloaiiio Pocckio. Oxoniae

Arab.

Oxonii ISOO.

medico. Historiatn cornpectens universalem

JJalalietisi

A bui feda.

Compmdium

AhioUatiphi Hislorine Aegupti

S. T. P.

While.

J.

Abulfara^.

Wlm^'-

f.

(In

mar-

ibn al-Alhir).

Musulmani

Slot'ia dei

di Sicilia scritta da

Michele Amari.

Fi-

voli.

Arabum

proverbia, vocalibus

Fieytag. Bonnae ia'38-184.3. 3

instr.,

latine

vert.,

comm.

illustravit.

Edidit G.

voli.

Annstasii bibliolhecarii Historia Ecclesiastica sive Chronologia tripartita,

Anastasius.

ea recognitione Imm.

BehkeiH. Bonnae 1841 (nel

II

volume

di

Theophanes, Corp. script.

Byzant).

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Ab

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I j

Mikhawi.

'-ah'iitb

T*!-'

wa

al-t_nh\b /l-l-k/iitjii

Bagh'jah

tca-l-muzr&t

etc. H-^

IV volume di al-Maqqari).
~l-MikhAiri ai-.i
croi/anfs.
Manuel de Jurispru.VinhauU nt-Talibin. Le Guide des Zs
Minh^.
dnue Mttsulmane selon le liife de Cha/H. leste Arabe et Iraduct. par L. \^^ C. Van
Oahirali

'>.

1302

margine

\in

al

d.-n

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Mni'h.

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Mdsa.

abft

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nomina

relativa:

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"ibih auitore Shanxo 'd-din Abu Abdallah Mohammed ibn
AhmedAd-Ii
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Mulan.ibbi.
Beroiini

Nasi

ri.

Nawawi.

Wahidii.

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al-.Xavnu

Niiam.

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by

F. Wiistenf.dd. Goltingen

Xameh:

Si:

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Ni-.ldeke

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'^^'''

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o/'

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des Abul-Abbs

Qamus.
Qartas.

Ahmed

und

Verwaltunff von Aegyplen nacli

Al-Qinus al-Fruibdi. Qahirah 1281

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Homonyma

annum

Zakariya ben

F. Wstenfehi. Gotlingen
(Jifti.

fugae 726.

inter

nomina

Qudaraah.

Edid. Ialine vertit C. J.

Muhammed
1847, 2

M(hammed

relativa, auctore .\bou'l Fadhl

Lugd. Balav. E.

MahniUd

b.

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Qutb ai-din.
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Rnqavvftt.

y^

unM.

Saigq.

Urde

von

itt'n.

bt Salib.

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Ab

Wiss.

d.

aberset/.t.

die Gesandschaften

an

i/m, Skizzen

85-194 traduzione e i-ya

pp.

von

Wien. Band CXLIV).

in

testo

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attri/>u/ed (o

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(Sitzb.

k.

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l)r.

gjtj^

irnnin

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ol-MadanL

M;ikkah ni6.

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lai

Kilnb 'Awrif al-Mn'rif li-abu Ifafs

marpine zU'Ihi/a 'Cium nl-ttin

nl-Khula/U,

Kiftb IJusn

ai-din ai-Su>/utj

SnyOti Inlerpr.

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'ui/iin

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1.

J.

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25.

voli.

von

INTRODUZIONE

j^

Wellhausen
tes Ht'ft:

Sk.

l.

Vorarb.

u.

MtHiina vor

dem

Skizsenund Vorarbeiten. von

J.

Wellhausen.

Vier-

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Schreibon. uiid dio Gesandschafleu an

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Die Prolffe'.'iuena zur aeltesten Geschichte von Islam.
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Die Arab. Pers. u. Turk.
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Wien

G.FIgtl.

Wien Ak.

18t5-I8()7, 3 voli.

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Die Akndemieti der Araber

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Yaq

Jacut' s Geographisches

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feld.

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Jacut' s Muschtarik, das

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Yu

The Book of ser Marco Polo etc. translaf ed and odited by


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de

coionel

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Zoubdat Kachf el-MamCdik; Tableau Polli ique et Administratif de V Egypte,


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'Umar al-Zamakhsari. Calcutta 1850, 2

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Zeitschrift far die Kunde des Morgenlandes,

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ab-1-Qasim

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1846-1903.

hgg. von Ewald, Gabelentz, Kose-

garten, Lassen, etc. Gottingen 1837-1850, 7 voli.

Zuhayrah.

Auszilge aus den Gescluchfsbiicliern der Stadi

Mehka

ecc. v.

Fakihi.

In testa ai .successivi volumi verrh aggiunta una nota alfabetica delle altre fonti prinmi sar .stato po.ssibile di avere accesso, e cie non aveva ancora consultato durante
la stampa del presente volume.
Alla fine dell'opera, per comodo degli .studiosi, aggiunger un elenco
completo di tutte le fonti, disponendole in ordine cronologico degli autori, e per ordine della materia,
affinch sia possibile di avere sott'occhio tutte le fonti per ogni .singolo periodo storico.

Nota.

cipali, alle quali

27.

INTBODUZIONE

8,.

Sistema di trascrizione.

8.

Arabo,

a, a,

i,

k
1

^^

m
e

w, u

kh

li

ci

hamsah

dz
f

Persiano.

Considerazioni generali sul valore storico delle tradizioni pi antiche sul Profeta.

9.

i*ui-

tralasciando per ora l'esame critico delle fonti in generale,

e lo studio della struttura

orgamca

e del relativo valore delle

medesime,

necessario di promettere alle tradizioni sul Profeta alcune brevi


zioni di ordine generale per spiegare
i

quali

ho

meglio

tradizioni in generale

damente esposto da

Non

secondo

concetti principali,

fatto uso del materiale tradizionistico

biografia del grande riformatore.

(hadith), riguardante la

mia intenzione

di discorrere sulle

l'argomento stato gi ampiamente esaminato e

altri

(').

Mio proposito

alcuni punti della scienza tradiziomstica


di

considera-

Maometto non hanno

insistito

un grande valore per l'esame

invece quello di porre in rilievo

musulmana,

con cura

luci-

sui quali forse

sufiiciente, e

critico dei fatti e por

biografi

quali pure

hanno

un giudizio preciso

sul

valore storico e sull'autenticit di ogni singola tradizione. Pongo in rilievo


questi punti, perch formano la base principale, sulla quale mi sono pog-

giato nello studio critico dello notizie biografiche di Maometto.

La maggior

parto dei biografi europei

98.

ha

rivolto

una cura speciale

allo

INTEODUZIONE

9, 10.

studio del contenuto delle tradizioni, negligendo forse soverchiamente l'esajne


della provenienza delle medesime, e del tramite, per

Per

rivate fino a noi.

derio

il

quale esse sono ar-

anche per

effetto di tale negligenza, e forse

il

desi-

ben naturale dei biografi di comporre una narrazione non troppo

magra, molto tradizioni apocrifo sono penetrate nelle migliori biografie di

Maometto. Questa negligenza tanto pi notevole, inquantoch un


sioma fondamentale di ogni ricerca
il

storica, anzi il

prendere in esame la provenienza delle notizie, e

compito di ogni
il

discutere

il

as-

storico,

valore e la

hanno trasmesse. Sar perci opportuno di cogliere


l'occasione offertaci dal presente lavoro per colmare una piccola lacuna nella
critica storica musulmana e per prendere in esame il cosi detto isnad,
voracit di coloro che le

ossia la pretesa fonte delle tradizioni, la storia, in succinto, della genesi e

della trasmissione delle tradizioni

sione

dalla bont di questo

deve necessai'iamente dipendere

il

mezzo

di trasmis-

maggiore o ininore valore

storico

delle tradizioni trasiiiesse.

Nota

Non

luogo una bibliografia completa di ci che si


pi facile accesso 1. Th. P. Hughes, A Dictionary of Islam (ed. 1896) pp. 6396-616; contiene una quantit di notizie utili e di grande interesse,
per chi voglia iniziare i suoi studi del hadith, e comprendere i termini speciali visati dai tradizio2. W. Muir,
nisti, quando il liadth divenne una vera e propria scienza con linguaggio speciale.
The li f of Mahomet, voi. I, pag. xxvill-cv; contiene uno studio letterario di alto interesse sulla genesi
e svdla critica in generale del hadith, e la lettura di quelle poche pagine sommamente utile per
3. Tutti i lavori sul hadith sono per messi nell'omcomprendere le forze creatrici del hadith.
bra da quello classico, che dobbiamo al nostro maggiore storico e critico dell'Isim, Ignaz Goldziher,
1.

scritto sulle tradizioni.

possibile di dare in questo

Citeremo

gli scritti principali e di

ha preso lo studio
ove gli altri arabisti lo avevano lasciato, e proseguendo l'analisi critica del materiale
tradizionistico con acume e con dottrina veramente geniale, ha segnato il principio di una nuova
epoca di critica storica dei popoli e della civilt musulmana. Egli ha introdotto nel campo degli studi
islamici il sistema dell'analisi imparziale e .scientifica, ed ha compiuta una vera e propria rivoluzione
di metodi e di principi. A pag. 6 del suo lavoro, in una nota, si trovano disposti per ordine cronologico alcuni appunti bibliografici sugli scritti anteriori al Goldziher in materia tradizionistlca, ed a
quegli appunti rimandiamo chi vuole pi specialmente interessarsi al h adith. Gli appunti nostri,
che qui premettiamo alle tradizioni su Maometto, toccano alcuni aspetti del hadith, sui quali il
Goldziher non si trattenuto, perch egli ha avuto di mira i rapporti fra l'evoluzione del hadith
e la societ arabo-musulmana, e le grandi linee del movimento tradizionistico. I rapporti fra il hadith e la biografia del Profeta sono stati da lui lasciati in disparte: a questi rapporti negletti dal
Goldziher limitiamo noi le seguenti brevi osservazioni.
il

quale, nel suo celebre lavoro, Alukammedaiiische Studien, voi. II, pagg. 3 e segg.,

del Ijadith

l,

10.

Che

cosa F

isnad?

Ogni studioso della letteratura araba conosce bene il significato di questo


termine tecnico, il quale definisce uno degli aspetti pi singolari della letteratura musulmana, tanto storica che religiosa. L' i s n a d (o meglio pretende di
essere) 1' enumerazione per ordine di tempo di tutte le persone, le quali hanno
trasmesso oralmente una tradizione, cominciando dal Profeta stesso, o da un
fino a colui, il quale ha messo
Compagno
suo contemporaneo, cos detto
in iscritto il testo tradizionistico, e dal quale noi direttamente l' abbiamo
ricevuto. In altre parole la narrazione del modo, con il quale un tale o
'

.,

29.

10^

INTRODUZIONE

trasmesso
o fatto del Profeta, udito o visto da A, venisse da
fino all'autore deloralmente a B, da B a C, da C a D, e cos via discorrendo
L'isnad modello dovrebbe
l'opera, nella quale noi ritroviamo la tradizione.
tal altro dotto

una

iierci essere
s-ulla

nomi, la quale fa capo al Profeta stesso, e si fonda


sistema di trasmettere oralmente i ricordi delle sen-

lista di

supposizione che

il

tenze o degli atti del Profeta, e l'uso di conservare memoria delle persone
\'igore quando il Profeta cess di
.he trasmisero questi ricordi, fossero gi in

ci rivela

supposizione e

prontamente della

delle fonti ci con\ance

esame

l'n

\-ivere.

che la formazione degli

isnad

falsit di si fatta

non accom-

segu,

maggior parte delle tradizioni


un'aggiunta molto pi moderna ad un testo antico.

|)agn, la formazione delle tradizioni. Nella

autentiche l'isnad

isnad si deve considerare come un prodotto


non contemporaneo del hadth pi antico. L'isnad fu una

In altre parole,
jX)sterioro e

il

concetto

dell'

conseguenza dei bisogni della nuova


cos dire burocratica,

Wta

un

certo sembiante scientifico,

primitivo,

dell'arabo

siasi regola,

il

carattere

uomo

(V.

Voler rintracciare in tutte

fatti

nota

9,

isnd

gi da altri
1),

isnad

come

perch,

alieno

natura resta

alla

le

civile.

sue fasi la storia della forma-

trascinerebbe ad

ci

ampiamente

dei

ignorante, insofferente di qual-

semi-selvaggio,

zione e della evoluzione dell'


zione di

dell'

avverso a ogni uso cittadino e

11.

Tutto

quale gU venne dalla

il

non dalla selvaggia desolazione

clta nelle citt fuori di Arabia, e

deserti arabici.

porta in s un'impronta, per

civilt;

esposti negli

una lunga

scritti

bene intelligibile, la

esposi-

sulle tradizioni

storia

dell'

isnad

si

confonde in gran parte con la storia del h a d th, del quale esso fu un prodotto necessario.

Son'oUamo quindi

che supponiamo gi cognito

tutto

al lettore, e

il

vastissimo argomento del hadith,

andiamo

diretti

a quello che prin-

ripalmente intendiamo di porre in rilievo.


Il

nostro studio reso purtroppo difficile dalla grande scarsit di docu-

menti autentici e sicuri:


li

il

ricostruire l'evoluzione

assai difficile di .seguire

numero degli elementi, con i quali possibile


dell' isnad, perci molto limitato, rendendo

ogni

singola fase della

tanto rimasto da permetterci di ritrovare


pros-nirnativo

340;

vari

2. a.

filo

e di dare

ma

pure

un quadro

ap-

non troppo monco ed imperfetto del processo evolutivo. Grazie

alla dotta .scrupolosit del

diamo

il

trasformazione:

massimo cronista

dell'Islam. al-Tabari, noi posse-

documenti antichi.ssimi sui primordi dell'Islam

H., 30; 8.

a.

H.,

.=38,

115, ecc.j, di

sommo

(cfr.

Introd. 269,

pregio

non

solo per

la cono<;onza doiri.slin nascente,

ma anche per il nostro soggetto speciale.


Crosti documenti appartengono al pi antico
raccoglitore sistematico di tradizioni, al c^elebre

'Urwah

b.

al-Zubayr [f 94.
B().

a.

H.], figUo

di

un famoso

INTRODUZIONE

Compagno

del Profeta

'Ur\\ah fu uno dei primi che

minciavano a diffondersi per


Se esaminiamo

dire circa

un

il

ai

fatto che

tradizionista,

'Urwah d

degni di citare

egli si

le

sue

il

Qu-

tempi del Califfo *Abd al-malik, vale a

dopo

70-80. a. H., ossia sessanta e pi anni

il

dedicassero a riunire

alla fine del I secolo della Higrah.

documenti, notiamo subito

Ci vuole dire che ancora

(^).

feta,

mondo

isnad. L'unica autorit che

notizie senza

r-an

il

si

di tradizioni, autentiche e spurie, che co-

mole gi ingente

e coordinare la

11, 12.

la

morte del Pro-

bench gi lontano dagli eventi che narra, non

modo

credeva in obbhgo di giustificare in alcun

la

si

provenienza delle no-

che egli forniva. Dobljiamo cio concludere che ai tempi di 'Urwah

tizie,

l'uso di dare

'isnad non

fossero gi passate dalla

ferma

diretta, se

del Profeta

esistesse ancora,

morte del Profeta in

prendiamo in esame

bench ormai due generazioni


poi.

Di

ci

abbiamo una con-

altre fonti pi antiche sulla vita

le

fj.

Nota 1.
Vi souo, vero nelle raccolte tradizionistiche moltissime tradizioni con un i s n d,
che fa capo a 'Urwah, e che, se possiamo credere all' isnad, egli apprese da 'A'isah, la celebre, loquace, ambiziosissima vedova del Profeta. Esistono per buone ragioni per dubitare dell'autenticit
assoluta di queste tradizioni e ci per varie ragioni: ad alcune fa cenno lo Sprenger (I, pagg. 339340;, per altre vedi anche pi avanti.
Nota 2.
V' un fatto di molta importanza, che ha stretta attinenza con il nostro soggetto:
tutte le tradizioni che abbiamo sugli eventi pi antichi dell'Islam (infanzia del Profeta e principio
della missione profetica), anche quelle con isnad completo, non risalgono mai ad un testimonio oculare dei fatti, ma tutto al pi a quella generazione di Compagni che vide il Profeta negli ultimi
anni della sua vita. Tradizioni di pretesi testimoni oculari dei fatti, cominciano a far capolino soltanto con il primo anno della Higrah (vedine, p. es., quante ne troviamo nel testo di Waqidi). Perch
questa differenza spiccata? Il principio dell'era musulmana della Higrah fu fissato arbitrariamente,

isnad.

molti anni dopo, dal califfo 'TJmar, perci artificiale deve essere pure la differenza degli

12.

Fra

le fonti

la biografia del Profeta

primeggia per

compilata da ibn

il

suo immenso valore storico,

Hisam

[f 213. a. H.], sopra ap-

punti lasciati da ibn Ishaq [f 151. a. H.]. Esaminando questa famosa biografia necessario per di tenere in mente innanzitutto che ibn Ishaq mor
pi di mezzo secolo dopo 'Urwah e che perci tra lui e 'Urwah

si

debbono

mettere circa due generazioni di tradizionisti. Si noti inoltre che noi possediamo non gi l'opera originale di ibn Ishaq, ma il rifacimento d'uno

morto circa un secolo, ossia pi di tre generazioni, dopo 'Urwah.


La lacuna di tempo certamente molto grande, e si comprende che l'o-

scrittore,

pera di ibn Hisam debba risentire

gli

effetti

dei

principi

dei

pregiu-

tempo suo cionondimeno dobbiamo per fortuna constatare


che ibn Hisam ha lasciato mia compilazione, rimasta molto fedele agU indizi regnanti al

segnamenti ed

grande maestro ibn Ishaq

al materiale raccolto dal

perci possibile di
fatti di

non poco

ritrovare nel testo della


interesse per

il

81.

ci stato

Hisam molti
che vogHamo elucidare.

biografia di ibn

punto speciale

INTRODUZIONE

jg 12,

Vale a dire anche in ibn Ishq troviamo ancora niolto spiccata la tendenza. di quello antiche scuole tradizioriistiche, le quali non facevano uso
ibn Isliq ignora ancora le sottigliezze e le falsit degli i snad artitciali dei tempi posteriori. Ci non ostante fra ibn Ishaq e TJnvah
Nel periodo trascorso fra l'uno e
si nota gi una considerevole differenza.
degli

l'altro,

n a d.

la scienza tratUzionistica si

nelle parti minori

crescendo agU occhi dei dotti

mazione,

n a d andava di giorno in giorno


musulmani per un processo spontaneo di fordell'

l'iiiportanza

era andata s\dluppando e perfezionando


i

ima necessit logica del sistema orale di trasmissione tradizioquale i tradizionisti, per una falsa interpretazione del ]:)assato e

jier

mstico^ al

dell'opera di Maometto, perseveravano ad attenersi. Si potrel)be anzi quasi

'Urwah

affermare, che nel periodo fra

monii del sistema isnadico


orale dell' insegnamento

senza leggi e senza norme

idco.

e ibn Ishaq

debbano mettere

isnad,

ma

se

n a d non aveva ancora forma precisa era


forse non aveva ancora nemmeno un nome tec-

paragoniamo questi accenni con

ancora distingue gU

gi numerosi

forma completa

la

vediamo subito quanto

presa dal sistema negli scrittori posteriori,


differenza, che

pri-

generato gradatamente dalla consuetudine

quindi naturale di ritrovare nel testo di ibn Ishaq

:iccenni a

la

si

isnad

grande

sia

di ibn Ishq dalle esagera-

zioni successive.

13.

Nell'ultimo volume dell'edizione

del

Wstenfeld ha raccolto per ordine alfabetico tutti


nel corso

per un

p. Lnn-Lirx).

testo

di

simi in ibn Ishq ancora

tempi

isnad

Wastenfeld,
casi

numero

un

tale

U,
e

anche,

I.sba^l

lo

Lo

ha

ossen^a

detto,

come

oppure

Azraqi, p.

p. es.,

gue notizie?

non

fa

il

Ma

nome
v'

irri-

voi. II,

il

con

tipo perfetto di

isnad

dei

Wstenfeld nelle sue note

al

un

ibn Ishq
tale della

.38,

lin.

io

2 e

.si

Il

contonti di dire in moltissimi

famiglia

ho fiducia
p. .50,

darsi.

X ha

(cfr.

lin. 2).

detto,

Him,

oppure, quello
voi. II, p. Lvin

Per quale ragione ibn

proprio di queste persone, dalle quali egU attinse

un

nemmeno

lista,

arljitrario

rimane titubante ed incerto sulla spiegazione da

p. es.,

la

scopriamo che l'uso dei mede-

stessi

stesso

trovano

si

Hiam,

(cfr.

il

mostra di essere colpito dall'aspetto particolare

p. Lvy, lthi),

non diede

stenfeld

che

che del tutto

molto irregolare, incompleto,

che pi strano ancora: uno nel quale


V.

isnad

degli

sono paragonati con

di al-Bukhri [f 256. a. H.].

testo THitm,
dell'

.se

isnad

tanta importanza e lunghezza

Esaminando poi gh isnad

manifeste anomalie,

gli

Hism,

di ibn

percorrendone anche superficiabnente

della biografia:

.siamo colpiti innanzi tutto dal


sorio

testo

altro fatto pi notevole ancora, al quale

accenno,

ma

c|aeste irregolarit^i d'ordine secrjndario.

82.

il

W-

che pure ha pi importanza che tutto


In

una quantit

di casi

ibn Ishaq

INTRODUZIONE

S 13, 14.

non solo di nomi, ma "perfino del pi vago


quali egH attinse. Citer alcuni esempi fra i pi

tace del tutto ogni menzione

accenno delle

fonti, alle

notevoli.

famoso documento del trattato o

quale Maometto definisce

editto,

che

si

voglia chiamare, nel

rapporti fra musulmani, pagani ed ebrei in Ma-

dinah, al principio della sua dimora in quella citt, documento di supremo


interesse storico, e dato senza alcun accenno alle fonti
V.

anche

H.

a.

45).

Lo

stesso

si

H. 70)

a.

pato, ci data,

ghezza e

possibilit che

341

p.

nella battaglia di

nomi
Badr

la lista, che riempie circa trenta facciate del testo stam-

da ibn Ishaq, senza indicazione alcuna

delle fonti.

La

lun-

scrupolosa dell'elenco, escludono assolutamente la

precisione

la

Hiam,

dica della lista interminabile di

dei presenti, dei morti, dei feriti e dei prigionieri


(cfr.

(cfr.

fonti soltanto orali, perch nessuna

egh attingesse a

uinana potrebbe ritenere sicuramente

l'arida, interminabile lista di

memoria
nomi con

lunghissime genealogie e non poche varianti. EgU, molto probabilmente,

documenti

fece uso di
sioni,

compilati in

non

egli

scritti,

di materiali forse attinti ai registri delle pen-

Madlnah per ordine

del califfo 'Umar.

Ma

tutto ci

di

fa parola alcuna.

Ho dato cos due esempi tipici del testo di ibn Ishaq, ma


dume una quantit considerevole di altri, perch si pu dire che

potrei
la

ad-

maggior

parte delle notizie nella biografia sono date con la semplice nota prefi.ssa

Disse ibn Ismq, e nuli' altro.

14.
casi,

ha

Ultiino aspetto particolare di ibn Ishaq la fusione, in alcuni

di vari resoconti

uno

solo,

con

attinto a diverse fonti, e che, per

dare

le

la

dichiarazione esplicita che egli

non incorrere

in tediose ripetizioni nel

varie versioni, le ha riunite tutte insieme in

adottato regolarmente da ibn Ishq per


Profeta,

come

p.

es.

seguenti:

una

sola.

Il

sistema

grandi eventi della biografia del

l'ascensione in cielo del

Profeta (Hisam,

pag. 263), la battaglia di Badr (Hisam, pag. 428), la uccisione di Ka'b

b.

al-Asraf (Hisam, pag. 548), la battaglia di LThud (Hisam, pag. 555), l'assedio di

Madiah, o guerra della

trincea,

al-Khandaq (Hisam, pag.

di Muraysi' (Hisam, pag. 725), e la spedizione di

699), la spedizione

Tabuk (Hisam, pag. 894)

(^).

Da

quanto precede non v' pi ragione di maravigliarsi, se quindi ibn


Ishaq, prendendosi tali libert che sarebbero eretiche secondo il modo di
vedere dei tradizionisti successivi, venisse in seguito considerato da molti

musulmani, come autorit poco sicura (^). Nei circoli dotti


nelle scuole tradizionistiche di epoche posteriori, l'importanza

cronisti ortodossi

musulmani e
dell' isn ad divenne maggiore
prendeva

il

di quello del testo stesso, e le Libert che

primitivo ibn Ishaq sembrarono errori e perfino

33.

si

falsificazioni

INTRODUZIONE

Ji$ 14, 16.

alle

futili e

monti annebbiate da sottigliezze

preconcetti falsi dei tradi-

ila

Per noi invece roriginalit di ibn Ishaq prova


pro/josii della oorrettozza e doll'anticliit del testo: ibn Ishaq ignorava la
scienza isnadioa, non era inceppato da quei pregiudizi e da quello regole
artitieiali. che solo j)i tardi dovevano acquistare il sopravvento noi moinlo
eijli non ha esitato di narrare i fatti di piima mano, francamente,
tlei dotti
zionisti

moderni

piii

(^).

senza

deve credere

egli sa

giustificazioni:

ipoerit<:'

una

cosa,

dice

la

e basta!

lui

si

{*).

La fusione di tradizioni in una sola, confessata, detta esplicitamente da ibn Ishaq,


Nota 1.
la critica dei testi ha dimostrato che
eetta molta luce sul processo di formazione delle tradizioni
molte tradizioni, date come narrazioni di uno solo, devono invece essere considerate come il prodotto
:

della fusione d varie tradizioni di diversa origine (cfr. per es., Sprenger, I, 168, 174, ecc.). La confessione d'ibn Ishrnj una preziosa conferma. Pi tardi, il lavoro di fusione fu taciuto e possibilmente

nascosto.

Molte notizie, sulle accuse di falsit lanciate contro ibn Ishaq, sono raccolte dal WiiHisam (v. voi. II, p. ll-xxxviil, ove per a p. v, lin. 9, invece di Suvji si deve leggere Dzahabi), cfr. anche il Muir, I, p. XC-XOill e xciv. Tutte le accu.se sono
suoi critici orientali
rintracciabili al sistema arbitrario di ibn Lshq nel dare i suoi isnd, perch
non compresero la posizione, che ebbe ibn Ishaq nella storia dell' isn ad, ed ignorarono che egli scriNiTTA

2.

stonfeld nella introduzione al testo di ibn

ve.-v

e iuseguas.se in

Nota

un periodo

Abbiamo

di transizione e di evoluzione.

di ibn Ishaq, perch di esso possediamo


anche a quei brani di testi altrettanto antichi
di contemporanei di ibn Islmq, vale a dire del grande archeologo arabo Muhammad b. al-Sii'ib al-Kalbi
(t IV a. H.J e di altri, che noi troviamo citati in Azraqi, Tabari e in altre fonti. In essi troviamo le
stesse idiosincrasi che in ibn Ishiq, vale a dire al-Kalbi e i suoi contemporanei ci danno le notizie
direttamente, senza preoccuparsi di giustificare la provenienza delle medesime.
Nota 4.
Un esempio caratteristico del modo, con il quale avvennero le mutazioni e le transixioni nell'isnd, dal tipo scorretto di ibn Ishnq a quello pi corretto di al-Waqidi e di ibn Sa'd,
Nel testo di ibn Hisam troviamo un passo riguardante Maometto e l'invio delle amba il
scia:o passo ibn Hisfim premette il seguente appunto: ibn IshSq dice: YazTd b. abS Ha blb ai-Mi.}ri mi ha narrato che egli abbia una volta trovato uno scritto, nel quale erano menzionati
quelli che Maometto mand nei vari paesi e ai vari principi degli Arabi e agli stranieri
Yazid
mand lo scritto a ibn Sihiib al-Zuhri, il quale prese conoscenza del medesimo ('arafahu flhi, il
che pu anche significare che desse la sua approvazione al contenuto): in questo scritto detto eoo.
(Hism 972 Ibn .Sa'd riporta la medesima notizia e l'identico brano di ibn Hisam, ma invece di
fare la narrazione di ibn IsliTiq, d il seguente isn ad completo: Muhammad b. Ishiiq da YazTd b.
Roman, da ibn Sihab al-Zuhri . In questo modo, o in modo analogo furono formati o accomodati
probabilmente la maggior parte degli isnad anche migliori, che noi troviamo nelle raccolte, ed esemp
come questi, g^astificano da parte nostra il pi severo pessimismo.
3.

un'edisione a s,

ma

preferito di esaminare

sarebbe facile estendere

il

testo

le ricerche

1.

15.
fonti

[>iu

qidi [t
[t

non

moderne,

207

230

Se proseguiamo

a. H.],

a. H.|,

perf;tto, e viziato

il

sistema isnadico

qua

e l

citazioni, basta

i.sna<ii(x>

Kremer, e

in

da ibn Hi.^am

del

passiamo a esaminare
celebre

cronista

al-Wa-

stato trasmesso dal suo segretario ibn Sa'd

ci

stampati dei due autori,

sistema
dal

liceiche

quello che ci rimane

quello che

troviamo

Senza fare tante


testi

o.s.sia

nostre

h;

gi.

da qualche

pi-essoch formato,

libert nel

ma

genere di ibn Ishaq.

esaminare anche supei-ficialmente

per
in

rendei'si
poi.

conto del

Nel testo dei

quello delle amba.sciat<j di

84.

ancora

pochi

progresso fatto dal

Maghazi

Maometto stampato

stampato
dal Wel-

INTRODUZIONE

S 15.

Ihausen (vedi catalogo alfabetico delle fonti sotto

fenomeno

il

principale, che possiamo notare

fetto in tutti

nomi,

ma

isnad

al

suoi membri,

troviamo ncora che


pi'incipio

una

e presenta

serie regolare

una grande sezione

di

ed ordinata di

talvolta

poi

Sa'd)

n a d gi pi per-

l' i

riunisce

cronista

il

che

Waqidie

nomi

il

tutti

suoi

completo,

testo

formato dalla compilazione e dalla fusione delle varie tradizioni. Al principio v'

come un elenco

dato tutto

di tutte le autorit e poi, senz'altra specificazione,

contesto della narrazione senza precisare quale sia l'origine

il

e la paternit d'ogni singola notizia

38

Wqidi Wellhausen

ecc.;

(cfr.

Wqidi

1. 2,-

184, 197 ecc.; Ba'd

1,

95, 99, 101 ecc.).

Quest'ultima irregolarit scompare quando passiamo all'esame di tradizionisti pi

essi

ogni tradizione ha ora

il

suo

isnd

quale gi completamente formato e ridotto a sistema scientifico

il

moderni: per

il

caso,

Y>.

da tutto quello che narrano

di al-Bukbari e sul sistema

il

prima

quale, con

nome famoso,

questo

nella grande raccolta di tradizioni di al-Bukbri [f 256

es.,

anzi molto piobabile,

dizioni

speciale,

da

lui seguito nel

di immetterle nella
il

dato l'ultima

biografi sul conto

vagliai-e ed

esaminare

le tra-

raccolta, che egli sia precisamente colui,

peso della sua dottrina e

aljbia

a. H.].

mano

con

il

]irestigio

enorme

del suo

abbia eretto

al sistema isnadico e lo

n a d era
un prefisso imperfetto e ii-regolare, mentre con al-Bukhari di^^ene una cosa
precisa, ben definita, strettamente connessa, quale documento e prova innegabile di autenticit, a quanto narrato nella tradizione. Venendo a tempi
pi moderni, tro\'iamo il grande e celeberrimo cronista al-Tabari [f 310
a. H.], nel quale si pu dire che gli isnad formano una parte molto
considerevole del testo, circa un decimo se non pi. In alcuni punti, anzi,
questioni di i s n a d riempiono pi di met del testo.
Infine, per concludere questa brevissima rivista della storia dell" isnad,
facciamo menzione dello scrittore relativamente moderno ibn Hagar [t 853
a. H.], presso il quale vediamo crescere sempre pi la farragiiie di nomi e

in vera e propria scienza.

la

Prima

di lui,

come abbiam

preoccupazione degU isnad. Se esaminiamo, p.

biografica sui

compagni

es.,

e contemporanei del Profeta,

visto,

l' i

Ja sua grande opera

un lavoro che riempie

quattro grossi volumi, troviamo che la maggior parte dell'opera costituita

da genealogie e da isnd: questi ultimi rappresentano pi che la met


del testo, e la parte veramente storica e biografica pressoch insignificante
in proporzione al resto. Tutta la critica del grande tradizionista si concentra
soltanto sugli isnd, il testo stesso delle tradizioni, la cosa trasmessa, non
viene mai in esame ed ben di rado che ibn Ha^ar,
sario di dare

il

testo della tradizione

36.

egli

si

p.

es.,

reputi

contenta di dare

1' i

neces-

nad

16,

le

INTRODUZIONE

it.

prime quattro o ciaquo parole della tradiziono, come se

gi conoscoiv

vediamo nel processo di evoluzione

In conclusione, noi

correnti distinto: quella del testo e quella dell'

tanza

il

scere in importanza e in vastit

Tutta Tattenzione dei tradizionisti


disfacente delle persone, che.

isnad

qui

l'

isnad

n a d due

nei primi tempi della

cre-

nessuno

tradizioni:

le

oc-

si

medesimo.

caso di entrare pi addentro nella questione dogU

il

l'argomento cpn

di trattare

vediamo

pii

concentra sul tema arido e poco sod-

si

e del valore relativo delle tradizioni, perch,

mia intenzione

dell'

e diminuire l'interesse al testo.

hanno trasmesse

critica del testo

Non

isnad;

pi andiamo avanti,

contenuto dalle tradizioni:

16.

debba

noi vediamo giustamente piiiiieggiarc in impor-

musulmana

cupa pi della

lettore

testo.

il

tJTuliidonistica

il

come ho

ampiezza in un

necessaria

la

gi detto,

un esame approfohdito di tutti i liaggiori tramusulmani quello che abbiamo detto baster, io spero,

lavoro speciale, che conterr


dizionisti e cronisti

a far comprendere quale sia

quanto

La

.sola

sia cio

il

punto principale sul quale voglio

poco degno di fede

l'

isnad, anche miglioro

conclusione possibile e logica che possiamo

va/ioni precetlenti

pi perfetti e composti dei

nomi migUori,

fu

messa assieme,

dire, creata dai tradizionisti della fine del II secolo, e forse

Non

ricostruire ipoteticamente

speciale,

una vera

tutti

fu

le

avessero trasmesse, e

una scienza biografica

ricostruire a posteriori tutto


tra<lizioni

del Profeta

si

ma

una

awe-

quello di rmtracciare

si

si

rac-

appur da chi avessero

svilupp in questo

si

modo

e storica che serv in seguito agli studiosi per


il

processo,

infiltrarono,

tutto

il

tramite,

permearono attraverso

zioni e giun.sero fino a quelle che le raccolsero,

le

per
le

misero in

il

quale

lo

varie generaiscritto

adoperarono per conservarle nella loro forma integra pi antica. L'


fu

III se-

tentarono di

tradizionisti delle generazioni precedenti

colsero notizie biografiche sul conto dei medesni,

tutta

anche del

e propria scuola di studiosi

o di tra<Lizionisti, lo scopo precipuo della quale

udito tradizioni e a chi

per cos

processo storico di trasmissione realmente

il

uno studio

legami esistenti fra

fu,

voglio con ci dire che tentassero in ogni caso

vera e propria falsificazione, una premeditata impostura,

nuUi. Sorse cio

in apparenza.

tirare dalle brevi osser-

che la maggior parte degU isnad, anche in apparenza

colo della Migrali.

insistere,

si

isnad

perci creato all'indiotro, vale a dire, fu costruito partendo dai tradizio-

nisti della fine del II .secolo,

e risalendo di generazione in generazione fino

alle origini.
C^e.Jta

srnenza ricostruttrice

.sorse dalle esigenze morali e dalle tendenze scientifiche e ordinatrici del tempo, nonch dalla convinzione esistente

INTRODUZIONE

maggior parte

nelle scuole tradiziomstiche, che la

per

mondo, anche quelle pi divulgate,

il

dul:)bie e sospette.

I tradizionisti

IG.

si

delle

tradizioni

o per lo pieno

fossero apocrife

sentirono

costretti

diffuse

a dare una valida

giustificazione per quelle tradizioni, che narravano e trasmettevano, e l'unico

mezzo possibile era di addurre i nomi delle persone, dalle quali essi le avevano udite. Se la lista delle autorit, che potevano addurre, era composta
di nomi buoni, vale a dire di tradizionisti che, per unanime consenso dei
meritavano

dotti,

dubbio

la

pi completa fiducia,

critico, accettata

la

tradizione

venne,

senz' altro

per vera ed autentica. Si parti dal concetto che

Compagni

tradizionisti pi grandi e pi celebri, al pari dei

del Profeta,

non

mai introdurre modificazioni nel testo della tradizione. Tale modo di vedere fu accettato come principio indiscutibile ed
assioma fondamentale della scienza tradizionistica. Se invece 1' i s n a d conteneva nomi di tradizionisti dubbi e sospetti, sull'onest dei quali coiTevano
potessero n errare, n

voci poco rassicuranti,

si

come eufemisticamente si
questo la critica non os
.

ritenne che la tradizione fosse "debole,, (da'if),


classificarono le tradizioni apociife

ma

pi oltre di

spingersi.

Nessuno pu negare che teoricamente

l'etto,

l'acutezza critica degli oiientali

il

principio era

giusto

cor-

non sorpassa mai un certo limite,


prima di accettarlo. Vale a dire

non osa mai mettere in dubbio ogni fatto


non si os affermare che quel medesimo processo

di falsificazione, che

moltiplicato all'infinito le tradizioni sul Profeta,

aveva

avrebbe potuto estendersi

anche nello stesso modo e nelle stesse proporzioni agli isnd, non appena
questo sistema di giustificazione avesse preso piede. I tradizionisti musulmani

ammisero, vero, l'esistenza di


scoprirono che nella lista di

isnd

nomi

sospetti,

ma

soltanto nel caso, in cui

vi fossero lacune o assm'dit cronologiche,

nomi addirittura inventati di persone, che non avevano mai esistito. Se per
r i s n a d era in perfetto ordine e conteneva buoni noixd, ogni sospetto era
escluso: non pass mai per la loro mente che fosse opera della masshna
facilit premettere ad una tradizione qualunque il pi perfetto e il migliore
degh isnd. L'ammettere questo, avrebbe scosso la base di tutta la tradizionistica musuhnana, ed avrebbe gettato lo scredito su tutto l'Isim. I dottori musuhnani non ebbero mai tanto ardimento critico, n mai osarono
esprimere un dubbio si radicalmente demolitore ma in noi, non-musuhuani,
o

la

lunga domestichezza con tutto

il

materiale del

hadith

fa sorgere spon-

taneo anche questo dubbio pessimista, che cresce in forza,


studiano

le tradizioni

pi

a lungo

si

e se ne esaminano le irregolarit, le contradizioni, gli

errori e le assurdit.

La grande

opera biografica di ibn Hagar, la celebre

87.

Isbah,

piena

INTRODUZIONE

g 16, 17.

isnil

di

talsiticati.

o prot<i coiupa^ai
di tutti
tiva,

nomi

Sotto o^^ni lettera dell'alfabeto, oltre ai uojiii di veri


Profeta,

ilei

omxti

facile rLMulorsi

-,

ibn

Ha^ar aggiunge una sezione

questa seziono molto istrut-

e dalla lettura di

conto con (fuale iiuniensa faciUt la mole ingente

isnd.

delle tnulizioni, l'intreccio confondente degli

sistema imperfetto

il

un numero

di scriver, la facilit di omissioni di nomi, dovessero generare


iiitinito

menti involontari tutto


conto quale

tliTsi

Se

errori e di inestricabili confusioni.

(li

speciale

ele-

lavorio premeditato di falsificxzione, facile ren-

il

essere

ileljba

aggiunge a questi

si

il

tanto

risulta.to finale di

di distruzione ed offuscazione del

diligente lavoro

vero.

Nota. Grande il numero delle tradizioni apocrife, alle quali tradizionisti ignoti hanno preun isntd completo, attribuendole ad alcuni compagni del Profeta, senza pensare che talvolta
commettevano grossi anacronismi e rivelavano ingenuamente la falsificazione. Cito, p. es., le tradizioni
fisso

il Profeta predisse che l'Islam si sarebbe diviso in


pi di
popolo sarebbero state dilaniate da scismi, da eresie, da guerre
civili e da luatsacri (cfr. Bukhuri, I, 11, lin. Sei, 33, lin. 13). Queste tradizioni alludono a condizioni
esistenti per lo meno nella met del II secolo della Higrah, quando cio incominciarono a pullulare

attribuite a ibn 'AbbSs, secondo le quali

80 ette eretiche, e

le sette

sero

w',

'

:.

la religione e

mentre, come noto, ibn 'Abbas cess di vivere nel 68

ai in

Rr

17.

grembo

a.

H. prima che nasces-

all' IslTim.

Partendo dunque da

gnwe

fatalmente ad una
nwdaiii.fche

il

.si

fatte considerazioni generali

ammessa dal

conclusione, gi

Sludien, II, 5), vale

G-oldziher

viene

si

{Mnhnm-

a dire che pi noi esaminiamo minutamente

l'enorme materiale tradizionistico dell'Islam, pi siamo indotti a serbare verso


di esso

un contegno di

ottimi.stica, alla
h

tenendosi lontani da quella fiducia

.scettica diffidenza,

quale insigni orientalisti,

come

il

Dozy, imprudentemente

sono abbandonati. Di gran lunga la maggior parte delle tradizioni un

pnx lotto

del periodo incominciato verso

massimo sviluppo verso

200

il

zione quella parte dell' h

a.

H.

il

50

H. e che raggiunse

a.

Non pigliamo nennneno

ad Ith che

fu creata dopo
suo carattere falso tanto spiccato, che non merita
aininarlo.

IJmitando

il

non hanno grande valore per

un qua<lro delle
riodo

ili

200

considera-

in

a.

H.,

nemmeno

il

perch

il

conto di

nostro studio alle tradizioni pi antiche, a quelle

contenut.- nelle raccolte classiche del


eaHe

il

suo

il

con<lizio:ii

la

Bukhri

e di

MusUm,

biografia del Profeta,

noi troviamo che

ma

sono invece

religiose, politiche e .sociali dell'Islam in

fecondi.ssima evoluzione: le tradizioni

ci

dicono quello che

un

pe-

musul-

mani del II se-^olo della Migrali volevano che Maometto avesse detto, ma
non quello che egli veramente disse. Tutta la mole dell' li ad ith quindi,

rome

dice gia-rtamente

ulteriore dell'Isim,

gione: alle

ma

parole del

tesse condu-sioni

si

il

Goldzilier.

un prezioso documento per

lo

sviluppo

non gi una fonte storica per la gejiesi della


grande critico ed aralnsta, aggiungerei che,

.leve arrivare

non solo per

il

ha.lTth

in

genere,

reli-

alle

ma

INTRODUZIONE

17,18.

in ispecie per tutte le tradizioni, che riguardano l'infanzia del Profeta e la

aiiclie

propaganda musulmana. Quando noi spingiamo


nostre ricerche e andiamo ad esaminare quei nomi di

anni di

storia dei primi

pi oltre

le

Compagni

tradizionisti e

del Profeta che gli orientali accettano

come

indi-

scutibilmente veraci e degni di fede, ^il sentimento di dubbio demolitore trova

una nuova conferma, ben dolorosa per cM amerebbe accettare le leggende


come veste popolare e drammatica di fatti veri, avvenuti in epoche lontane. Nelle considerazioni precedenti abbiamo accennato alla invenzione di
una quantit di tradizioni " non vere abbiamo poi cercato di far comprendere come anche il sistema dell' i s n a d per garantire l'autenticit di
una tradizione, non pu essere per noi argomento di sicurezza. Non ci rimane ora che esaminare le persone, alle quali dobbiamo le pi antiche tradizioni e vedere se queste, ammessa l'autenticit di una tradizione a loro
attribuita, possono considerarsi come autorit degne di fede. In altre parole,
:

presupponendo di avere eliminato tutto quello che possa essere


rivati all'autentico,

di

lungo,

ma

in

Compagni

del Profeta? Questo argo-

grande importanza, sul quale varrebbe


per ora

esame succinto

ed ar-

quanta fiducia possiamo noi riporre nei nomi dei grandi

tradizionisti, e perfino in quelli dei

mento

falso,

mi contenter
e superficiale

il

'conto di intrattenersi a

dare un brevissimo cenno, pigliando

di

soltanto alcune delle maggiori figure tra-

dizionistiche.

18.

Abbiamo

gi detto che

tradizionisti e

osarono spingere l'analisi critica delle tradizioni oltre


(la

ogni critica del testo

sembrato irriverente verso

critici

l' i

musulmani non

nad

si

astennero

sarebbe stato contrario ai loro principi, avrebbe

pi celebri Compagni, e sarebbe stata una licenza

gravida di pericoli per tutto

l'edificio islamico.

Ammettere

la critica del testo

stesso delle tradizioni equivaleva a spalancare le porte del

tempio ortodosso

al razionalismo vandalico ed iconoclasta, era scuotere le basi stesse dell'Islam.

Compagno del Profeta potesse mentire, o, meglio, che sotto al nome di un Compagno non si potesse
trovare una menzogna. Se l'isnad, dal Compagno del Profeta in gi, fino
all'autore della raccolta tradizionistica (Bukhari o MusKm, p. es.) era in perGli orientali partirono dalla premessa che nessmi

fetta regola,

il

testo della tradizione faceva parte delle verit

Dio per mezzo del Profeta,


era in ordine,

il

e perci indiscutibile.

testo appresso al

Se

medesimo non poteva

autentico ed ogni esame di esso era quindi inutile.

umano
musuhnana non

scolanza e confusione di
tradizionistica

troppo fu l'umano che abbass

e di divino

fu
il

l' i

il

Da

nacquero

rivelate

n a d invece non

essere considerato

questa

tutti

strana medifetti

divino che sollev l'umano,

divino

nel fango.
39.

al

da

proprio livello e lo

ma

della

pur-

trascin

jg

l^

INTRODUZIONE

18.

che noi non possianu) accettare il modo di ragionare dei


noi non regge, perch udii
tradizionisti musulmani; il loro raziocinio per
Pro|>ossiamo ammottoro rinfallil)ilit o l'onest assoluta dei Compagni del
K-inutilo

ilire

concetto fondamentale dei dottori musulmani, che non fra i Compagni,


solo fra i Successori (tabi'iy vun) e i discendenti dei medesimi si pos-

feto. Il

ma

sano corcare

falsificatori

una

rato e falso.

Non

dei fatti.

vi

proi-a delle (.lue

o gl'inventori delle tradizioni, un concetto

non corrisponde

distinzione artificiale che

alla verit

pu essere stata una grande diiferenza nell'onest

generazioni:

se

ammesso che

Successori dei

er-

reci-

Compagni

non v' ragione umana possibile che possa escludere la


falsit o di errore in un Compagno. Quindi, nell'esame delle

potessero mentire,
possibilit di

dobbiamo tener presente non solo la possibile falsit del testo,


dell'i sn ad, ma abbiamo ragioni per dubitare anche della parola stessa

tradizioni, noi

e poi
lei

Compagni.

Venendo ora all'anaUsi dell'opera ti'adizionistica dei nomi pi


famosi del hadith, bisogner, per ragioni di spazio, che io ird limiti all'esame ili alcuni fra quelli, che godettero della massima autorit presso le
generazioni successive e che lasciarono il numero maggiore di tradizioni
19.

Profeta. Se noi troveremo poco degni

sul

riputati

migliori,

di fiducia

grandi personaggi,

non sar necessario nel presente lavoro

di

esaminare

dagU stessi mupur ammettendo che uno studio

minori, perch sulla dubbiezza di questi, considerati fiacchi

sulmani, non vi potr essere discussione,

accurato dei medesimi potrebbe essere di

molto lume

somma

utilit storica e getterebbe

sulle condizioni morali, religiose e politiche dei

primi due secoli

dell'Isim.

Prima
Compagni
zioni,

Se

cio,

nostro argomento,

di entrare nel

del

bene

Profeta,

ai

premettere

quali
uiia

da quello che precede,

sono

attribuite

osservazione
si

vale

dii'o

l'esame di

le

pii

numei'ose tradi-

meglio

uno

quei

scliiarimento.

deve venire alla conclusione, che pres-

soch la totalit delle trcidizioni conservate non sono autentiche, su che


base

erigiamo

il

nostro

studio

critico?

Per essere logici dovremmo

in-

nanzi tutto fare una cernita di tutte le tradizioni, separare le vere dalle
fal.se

e,

sulle

piime soltanto, basare

le

nostre osservazioni, da esse

tirare le nostre conclusioni. Si fatto lavoro di cernita


po8.Hbile,

sole

non materialmente

perch rari.ssimo

il
caso, in cui si possa dire con sicurezza
o tal'altra tradizione autentica. Come ho gi detto, l'impressione generale prodotta dallo studio delle tradizioni, porta allo scetticismo
pi severo. K bene per intendersi fino a che punto si pu spingere lo scet-

che

la tale

tici.smo.

Ix)

studio delle tra^lizioni porta cio a varie conclusioni che, se di-

40.

INTEODUZIONE

19.

struggono da una parte, ricostruiscono dall'altra. Dal caos di notizie e di

uno dei volumi della grande raccolta

nomi, che presenta, per esempio,

dopo qualche t^mpo che

del Bukhari,

a scoprire alcuni

fatti

materia classificata a
amorfa,

ma

ne studia

se

contenuto, veniamo

il

molta importanza. Vediamo cio che tutta

di

modo

loro dai tradizionisti,

non

la

una materia prima

brandelli divelti e lacerati di gruppi preesistenti di tradizioni.

Sappiamo difatti da altre fonti che, ai tempi di Bukhari, quelli che volevano imparare le tradizioni, dovevano \daggiare per tutto il mondo musulmano, visitare i centri tradizionistici maggiori e, solo dopo lunghi anni,
potevano
Muli.

reildersi

Sttid.,

n, pag. 157 e

tradizionistica

segg.).

un poco diversa

una sua impronta


storiche, che

padroni della vasta materia tradizionistica

(cfr.

Goldziher,

Orbene, in ogni citt esisteva una scuola

dalle altre

ogni scuola aveva, per cosi dire,

speciale dovuta a varie circostanze geografiche, etniche e

avevano dato una foggia particolare ad ogrd singola scuola. L'im-

portanza grandissima di questo fattore locale e jiersonale ancora molto

bene distinguibile in Bukhari,


le varie scuole,

il

quale, nel corso dei suoi lunglii viaggi, visit

mise nella raccolta quelle tradizioni, che a

lui

sembrarono

autentiche e diede ad esse un ordinamento artificiale per materia e non gi

per scuole o origmi. Orbene, grazie agli isnd, che Bukhari premette ad

ogni singola tradizione, sarebbe facile ricomporre una grande parte delle

troveremmo

tradizioni secondo le scuole, dalle quali esse provengono, e

lora che
i

non

solo

avremmo

tradizioni con

una

testi delle tradizioni, riuniti sotto

ticolare, personale,

che conferma in

constatiamo cio che

le

spesso identici,

hanno

tutti

innegabile la loro

ci

e di

sentii-e.

fatti

che

un'impronta par-

comune

si

ognmio

formarono
di essi

origine.

per adattarli al suo

modo

sui ricordi la-

ebbe un

speciale di giudicare, di interpretare la persona del Profeta,


speciale nel tra\'isare

ma

spiega la genesi delle tradizioni

scuole tradizionistiche

da alcuni Compagni del Profeta

sciati

classe,

modo

Questo fatto molto importante, perch

isnad

al-

modo

suo

una modalit

particolare di vedere

In una scuola vediamo predominare l'elemento maravighoso,

nell'altra quello mitico, nell'altra quello della scrupolosa e meticolosa osser-

vanza dei pi minuti particolari del

rito e del culto,

in altre

dettagli con

tendenze oscene e sanguinarie, oppure tendenze mistiche e ascetiche e cosi


via discorrendo. Tutte queste tendenze o correnti tradizionistiche, rimangono
fedeli

a certi nomi, che ritornano negh isnd, come quelli dei pretesi

smettitori delle tradizioni

pressoch certo che, in moltissimi casi,

il

tra-

Com-

pagno menzionato non disse mai quella precisa tradizione, che noi possediamo,

ma

forse qualche cosa di

molto

tato e studiato, e dal quale, per

hanno medigermogliamento spontaneo,

simile, sul quale

un processo

di

suoi scolari

F
41.

jt

INTRODUZIONE

19.90.

non

noi quale

un vero desiderio di

esisteva

inganno, nascevano tanti rami secondari, sbocciavano


la niedesinia

impronta,

non orano pi

la

medesima fonna

la

per puro bisogno di

falsificare

come nnovi

stessa cosa detta o narrata dal

ma

profumo,

e l'identico

Compagno

fiori

aventi

che pure

titolare ilella

tradizione.

costanza, con la quale l'impronta personale segue

La

un certo modo,

scuola.

pu considerare come

si

fatto narrato nella tradizione

Il

il

gli occhi

dei vari

sulla per-

fondatore della

non sar scrupolosamente

l'impressione generale, che noi ne ricaviamo,

ricaveremmo, se avessimo sotto

nomi

ad alcune conclusioni sicure

conijiagni. ci permette di arrivare

sona, la quale in

vero,

ma

corrisponde a quella che noi

d'una vera

testo autentico

tra-

Compagno. In s fatto modo, dalle tendenze manifestate


attribuite ad un Compagno, possiamo arrivare alla conoscenza

dizione detta dal


nelle tradizioni

approssimativa del carattere e del


fatti nel

egli

dettagUo non saranno

modo

veri,

ma

di vedeve del

incirca

Compagno

stesso

rappresentano quello che

avrebbe detto, se avesse avuto a narrare quella determinata cosa. Pur-

troppo

lo spazio

non

ci

permette di tlilungarci su questo punto e di darne

una dimostrazione completa con

le citazioni dei testi

ma

io spero

verit generale di queste asserzioni risulter indirettamente

che la

anche da quel

poco che segue.

20.

Passando all'esame dei principali Compagni del Profeta, e

fissando la nostra attenzione soltanto sulla parte

ad

essi attribuita,

nella trasmissione di ricordi

da

sugh

essi

avuta, o almeno

atti e sulle

sentenze del

Profeta, un fatto di grande importanza ci salta

un

fatto,

sufficiente

sul quale forse

importanza,

ma

biografi europei di

immediatamente agli occhi,


Maometto non hanno messo

che getta grande luce sulla genesi delle tradizioni e

motivo della strabocchevole abbondanza di tradizioni apocrifo. So facessimo cio un computo statistico dei nomi dei Compagni del Profeta, che figurano in testa agli i s n a d in un'opera tradizionistica completa, come quella di

sul

come

al-Bukhari, opi>uro in un'opera storica,

a un risultato inatteso. Mettendo cio


alla lista e

disponendo gU

altri in

quella di al-Tabari,

risultati

arriverebbe

si

numerici maggiori in testa

ordine decrescente secondo

il

valore dei

numeri, arriveremmo a questo, cio, che

alla

dei

sul Profeta,

i nomi
in testa
Compagni pi sovente citati come autorit per notizie
quelli dei Compagni j)i giovani; quelli in fine alla lista,
meno sovente come autorit, .saranno quelli dei Compagni

famosi. In altre parole,

il

da quei Compagni, che

lo

maggior contributo

lista,

quelli

sono

quelli cio citati

pi antichi e pi

di notizie sul Profeta, dato

conobbero di meno, da riuelh, che erano giovinetti


minorenni, inconsci della grandezza degli eventi, quando il Profeta cess di
42.

INTEODUZIONE

vivere
jneglio

domanda: perch
che contribuirono maggiormente al

Sorge allora spontanea

(').

Profeta,

il

S 20,21.

trionfo dell'Islam ed

alla fondazione dell'impero, sono proprio quelli che lasciarono

sul

grande riformatore

tutto

contrario

il

dovuto rivolgersi

domande

le

di notizie, perch
dei

loro,

musulmani

meno

notizie

avrebbe dovuto aspettare

si

quelli che ebbero pi intimit

maggiore copia

lasciare

maestro ? Logicamente

conobbero

quelli elie

la

con

avrebbero dovuto

lui,

pi che ad

delle

avrebbero

altri,

nuove generazioni.

Nota 1.
Del testo di Tabari po.ssediainc un indice completo ed esatto nella edizione monumentale di Leiden, diretta dal massimo dei nostri arabisti, il de Goeje. Da esso spigoliamo le seguenti
anomalie 'Abdallah ibn 'Abbas [f 68 a. H.] citato dal Tabari come autorit storica e tradizionistica
286 volte, abu Huraj-rah [f 59 a. H.] 52 volte, Anas b. Mlik [f 93 a. H.] 47 volte. D'altra parte
invece ab Bakr, 'limar, 'Utliman, e 'Ali, ossia i quattro maggiori Compagni del Profeta e suoi
immediati successori nel potere dittatorio su tutti i musulmani, non sono citati nemmeno una volta.
Il testo di al-Bukhri esaminato con gli stessi criteri darebbe pure un predominio assoluto numerico
ai tre nomi anzidetti, ma purtroppo l'assenza di xua. indice non ci permette di dare i numeri precisi.
Basta per fare il conto per alcuni capitoli scelti a caso per vedere che nella lista numerica estratta
dal testo di al-BukIiari. il nome di ab Hurayrah figurerebbe capo-lista; poi verrebbe Anas b. Malik, ejquindi ibn 'Abbas. Si potrebbe anzi affermare con quasi certezza che, quei tre Compagni del
Profeta sono responsabili forse di pi di met delle 7275 tradizioni (cfr. ZDMG. 1850, voi IV, pag. 6)
del Sahlh di al-Bukliari, mentre i nomi dei pi antichi Compagni, come 'Umar, 'Uthman e perfino
'Ali, appariranno pochissime volte, e queste volte anche in tradizioni molto dubbie (v. p. es., quella
Non vale il conto di menzionare tutte quelle tradizioni apodi 'Ali nel voi. I, 39, lin. 1^ e segg.).
crife, falsamente addebitate a 'Ali, piene di elementi maravigliosi, che troviamo in Azraqi (18, lin. 18;
:

27, lin. 7

28, lin. 9; 29, lin. 4 ecc.).

21.

Come

spiega

si

il

Compagni?

silenzio dei migliori

Gi alcuni cronisti orientali timidamente rilevarono l'anomala,

ma

non

osarono discuterla a fondo perch, esaminata davvicino, poteva scuotere e

compromettere tutta

la scienza tradizionistica,

gettando su di essa uno scre-

dito umiliante. Il segretario di al-Wqidi, ibn Sa'd, dice


"

la quale tanti fra

"

tradizioni, che essi

(cfr. Muii',

I,

p.

pilncipali

la

hanno

del Profeta

ragione per

lasciato

poche

morirono piima che vi fosse necessit di consultarli

nota).

i-ni,

Compagni

La

spiegazione poco corretta,

o,

per lo meno,

incompleta.

Kel caso di abu Bakr


ragioni

egli visse

[f 13 a. H.]

possiamo ammettere alcune buone

appena due anni dopo

ebbe a compiere due doveri giganteschi

Profeta, e in quel brove periodo

il

sedare

cio la insurrezione gene-

rale delle trib, e poi dare principio alle grandi conquiste.

Lo
'Ali,

stesso

non

si

pu dire

morti rispettivamente

12,

sul conto dei

tre

24 e 29 anni dopo

valevole la spiegazione per gli altri

'Awf

califfi
il

Compagni, come Sa'd

a.

H.],

'Abd al-rahman

b.

[t

36

a.

H.],

Talhah

H.] ed altri molti ancora,

36

a,

parte attiva al trionfo politico e morale


antichi e

32

a.

dell'

meno ancora
b. ab Waqqs

quaU presero una

Islam, ed essendo stati

pi intimi e fedeh compagni del Profeta,

43.

H.], al-Zubayr b. al-'AwT\'m

58

[f

'Uthman

Profeta:

[t

[f

Tornar,

avevano

il

pi

massimo

INTKODUZIONE

^21.22

jmrlare eoa autorit sul conto

diritto di

avendo una

jart^ del tutto

di

Maometto. D'altra parte poi

secondaria neiranmiinistrazione e nelle cure del

vasto impero, sarebbero stati liberi di

La

Profeta, se fossero stati interrogati.

dare ampi ragguagli sulla vita del


storia

che questi uomini

rivela,

ci

non solo non parlarono, ma, a quanto pare, non vennero nemmeno

interro-

ragione del loro silenzio principalmente una, che cio il h a d th


(tradizione) ebbe principio in im'epoca relativamente pi moderna che non
gati. 1^1

quale

quella, nella

50

a.

liorirono

grandi Compagni, vale a dire dopo l'amio

H. e forse anche pi di mezzo secolo dopo la morte del Profeta

ragioni del tardo sviluppo del

hadith

argomento

di

grande

(').

Le

interesse, e

meriterebbe di essere studiato con la massima attenzione. Noi accenneremo


soltanto di volo ad alcuni fra

motivi principali.

Lo Sprenger pone la data del 40 a. H. come quella, in cui la tradizionistica ebbe


Nota 1.
sno primo forte sviluppo, vale a dire al momento dello scoppio della guerra civile, quando le varie
parti contendenti ebbero bisogno di attingere nelle tradizioni orali per le giustificazioni del loro operato, e furono perci costretti a inventare, a coniare nuove e false tradizioni per potersi reciprocamente maledire (Sprenger, III, p. Lxxxil e segg.).
il

22.

Il

primo motivo, per ordine di tempo,


che siccome

portiinza, relativamente agli altri,


blica, alla

il

c^ il

maggiore, per im-

governo della cosa

morte del Profeta, pass nelle mani di coloro, che avevano pi

lungamente vissuto con Maometto e conoscevano intimamente


azioni.

il

modo come

Profeta,

sicuro che nessuno avreb})e

osato

le

di

mettere in discussione la loro autorit

morale, quali interpreti ed eredi della volont di Maometto.

vedremo

il

non ebbero alcuna ragione per giustificare


Essi agirono in un determinato modo, perch sapevano

agiva e sentiva
loro

pul)-

noto,

come

'Umar fosse, mentre vivea Maometto,


l'Ispiratore, il consigliere costante del medesimo ed ammesso perfino dai
musulmani, che 'Umar, negU ultimi anni, fosse l'anima di tutti gli ordinamenti sociali del Profeta. Quando il Profeta ebbe cessato di vivere, TTmar,
che si era immedesimato con la causa dell'Islam, invece di sentirsi manin

appresso, che

il

califfo

care un appoggio, ag

con la energica prontezza e con la decisione d'un


uomo, che gode della acquisita libert di azione e si sente sicuro e fiducioso
in tutto quello che fa. La scomparsa del Profeta invece d'una difficolt fu
per lui una facilitazione. probabile che nei piimi anni dopo la morte di

Maometto

l'autorit dei

maggiori Compagni fosse tanto grande, da quasi

equiparare quella del defunto Profeta.

Mentre nei Compagni v'era questo senso di energica e saggia emancipazione, che fu la gloria maggiore dei primi due Califfi, nella grande turba

dd musulmani

condizioni generali degli anni predisponevano e favorivano l'atteggiamento indipendente dei capi. Con la morte del Profeta si apri
le

u.

INTEODUZIONE

un periodo

di spaventosi coixflitti interni;

cessato di vivere, fu

La

trib e r Islam.

la

22.

che Maometto avesse

notizia,

segnale d'una lotta disperata di \dta e di morte fra

il

le

fu la pi feroce e la pi sanguinosa nella storia

lotta

dopo Maometto. Trionf l'Islam, annegando


movimento anti-islamico e separatista in un lago del pi nobile sangue

di tutta la penisola, e prima, e


il

Lo

d'Arabia.

schianto doloroso dell'immane conflitto

pi cari e tutte

passioni pi potenti

le

rudemente calpestandoli nella polvere.

e,

feri

pi ingenite dei

Ma

tutti

La guerra
l'

si

sentimenti

nomadi del

deserto,

quanto pi doloroso e cocente era

stata la repressione, tanto pi forte e vivo fu lo scatto, con

nazione araba

il

quale

l'

intiera

mondo.

gett ora nella grande avventura della conquista del

contro la Persia e contro Bisanzio, la conquista dell'Asia e del-

Aifrica, fu un'epoca di frementi emozioni; fu dato

vaggie passioni

eil

il

lascio a tutte le sel-

agli smisurati appetiti, che possono

animare una razza

barbara, abituata da tempo immemorabile allo spargimento del sangue umano,


e la

quale per la natura ingrata del proprio paese, cadeva facilmente in

preda a xdolenze sanguinarie ed a cupidigie fameliche. Alle guerre di conquista seguirono le guerre civili pi feroci e pi sangiunarie ancora. Consi-

derando

natura speciale di questi a\'A^enimenti, dobbiamo forse maravi-

la

la tensione degli

gliarci, se

in sospeso,

animi, spinta fino a frenesia selvaggia, tenesse

rendesse impossibile ogni ritorao in s dell'animo arabo, ogni

cammino

rievocazione del passato, ogni contemplazione del

percorso, ogni

ricerca sull'autore della grande rivoluzione?

Intanto

il

tempo correva

veloce, gli eventi

nella loro corsa fatale, trascinavano alla tomba,


i

pi valenti Compagni, le schiere dei quali

giormente assottigliando.

avevano mcominciato a

Da

si

maturavano, e

si

gli anni,

uno appresso all'altro, tutti


andavano ogni anno mag-

altra parte invece nuovi e potenti coefficienti

influii'e in

modo

ogni giorno pi sensibile, sulla evo-

luzione politica e morale dell'Islam. I popoli della Siria e della Persia, superiori in

numero

di riaversi dalla sorpresa, e al

e politico, era succeduto


ai confini,

campo

ma

il

tempo

primo spavento, creato dal cataclisma

sociale

e in ci\'ilt ai loro conquistatori,

un momento

di sosta

la

avevano avuto

guen-a continuava sempre

nel cuore dell'impero cominci a regnare la pace. Debellati sul

di battaglia,

popoli conquistati presero allora

attivit pi civili dello spiiito

umano pure piegando


:

il

ampia

ri-\dncita nelle

collo al giogo politico

degli stranieri, e pure accettando in grande parte la fede dei medesimi per
i

grandi privilegi, che la conversione offiiva a tutti indistintamente,

vinti si fecero

con

non

il

musulmani con uno

stato d'animo bene diverso

da

popoli
quello,

quale gli Arabi avevano abbracciato la nuova fede. I neo-musulmani,

arabi,

erano

figli

ed eredi di civilt antichissime e progredite, erano

45.

INTRODUZIONE

22.33.

lUscoidenti

studio

natiiralmonte proclivi da tempo

razze

di

iiuiueniorabile

allo

questioni toologiche: l'appassionarsi con incredibile ardore per pro-

ili

blemi reli^osi ta4jeva parte integrante della loro vta sociale. In questi popoli,

che non avevano conosciuto Maometto, nacc^ue spontanea la curiosit di


sapore dii fosse l'uomo maraviglioso, il ciuale aveva sospinto (juei Ijarbari

mondo. Che cosa aveva detto ed insegnato":^ In che cosa


risiedeva la forza magica ilella religione, che aveva permesso a un popolo
sconosciuto, selvaggio, di abbattere due anticlssimi imperi? I jjoclii brani
ilei Quran, che i soldati ilelle guarnigioni sapevano a mente, erano sentenze osiure di difficilissima comprensione, ed in nulla potevano soddisfare
alla conquista del

bisotrni

morali delle nuove generazioni di musulmani arabi e non-arabi.

prontamente

L' Islam militante risenti

l'effetto della

legittima curiosit

dei conquistati e degli islamizzati dei paesi fuori d'Ara)ia, nei quali, secoli
di coltura e di

filosofa

tanto in forma pagana, quanto in forma

ellenica,

cristiana, e sovratutto sei secoli di lotte religiose e teologiche, ax'evaiio creato

bisogni morali ignoti agli Arabi, uomini rozzi e ignoranti, animi inariditi
dallo squallore dei deserti

nativi.

novellamente convertite, fu

il

Maometto

teologia di

bisogno di sapere delle popolazioni

Il

fecondo reagente chimico, che fertilizz l'arida

cre

e la scienza

teologia

la

mu-

tradizionistica

subnana. F'u quindi principahnente per uso dei non-arabi, che sorse tutta

conquista, che civiU, che

imporre

mento

di

neo-musulmani poterono

alfine alzare la voce e

suprema importanza per

il

73,

il

movimento

si

il

60

accentu in

caUfR 'Abd al-malik e suo figlio al-Walld,

vantaggio della

Da

ilinastia.

non ebbe pi sosta e

si

Islam debbono porsi nel regno

H.

a.

primi principi di questo mo-

la storia dell'

40

il

sosta,

domande.

la soddisfazione delle loro

65 e

il

dopo

grandi guerre tanto di

del caUtfo Mu'a%viyyah, fra


fra

piima

le

la scienza Islamica, e fu nella

rallentato dalle guerre civili

modo

pai-ticolare sotto ai

quali cercarono di dirigerlo a

momento in poi il fermento


a tutto il mondo musulmano.

quel

estese

intellettuale

23. Con questo cenno, bench molto sommario ed incompleto,

di avere potuto mettere in chiaro

tradizionistica

musulmana

due

due cose importanti,

il

spero

tardo sviluppo della

e gli elementi poco degni di fede, che furono

dda-

mati a soddisfare alle esigenze morU dei nuovi popoli e del nuovo ambiente
sociale e rehgioso. Quelli che
feti

erano molto poihi:

sfAtAnU)

Compagni

minori,

potevano parlare con qualche autorit sul Pro-

pi cerano gi
i

tomba; rimanevano
che avevano conosciuto il

nella

scesi

pi giovani, quelli

Profeta negli ultimi anni, quando essi erano ancora in et troppo tenera per
\teu

comprendere

la comples.sa figura del Profeta

senza esperienza, avevano visto morire

il

adolescenti senza coltura,

grande riformatore, prima che nella

INTEODUZIONE

loro

mente

infantile

si

23,24.

imprimere con

fossero potuto

la voluta chiarezza e pre-

caratteri veri ed essenziali dell'uomo,

cisione la grandezza degli eventi ed

autore principale della rivoluzione. I

Compagni meno

furono purtroppo

pito,

marono a

quelli,

che

musulmana. La

indelebile su tutto

il

loro influenza poco

sistema teologico dell'Islam,

mente del Profeta, venne ancor pi


probabile che se

^eri e

ma

fra

non

solo l'Islam

anche

con e\T,denza innegabile,

ficiahneate,

il

membri

sarebbe presentato in

si

la figura del

Profeta stesso avrebbe

mentre

ci

sarebbe stato pos-

ragioni del grande fascino personale da lui

esercitato su tutti quelli che lo conobbero.


risulta

quale uscito gi difettoso

Compagni.

realt, ia simpatia,
le

il

lasci un'improntii

grandi Compagni avessero potuto narrare

e diro tutto quello, che sapevano,

forma meno dura e angolosa,


guadagnato in grandezza, in
sibile di comprendere meglio

Imona

viziato ed irrigidito noi suoi

meno degni

per gli errori cormnessi dai

impreviste dei tempi chia-

le circostanze

soddisfare l'ardente curiosit dei neo-musulmani, e a porre la base

della scienza

dalla

idonei al grande com-

se ora

La

quanto asseriamo

verit di

passiamo ad esaminare, anche super-

carattere e l'opera di quei

Compagni che portarono maggiore

e pi notevole contribuzione al materiale tradizionistico. I limiti impostimi

dalla natura della presente introduzione agli Annali


in

esame

soli e

tutti

maggiori

dall'esame di loro

tradizionisti,

lettore

il

ma mi

mi vietano

contenter di accennare a due

dovr convenire con

basi poggiata tvitta la tradizionistica

di prendere

noi, su quali deboli

musubnana.

In prima linea nostro dovere di porre il nome di ibn 'Ab 24.


bs. 'Abdallah ibn 'Abbas, famoso come cugino e Compagno di Maometto,
parlatore eloquente ed abbondante, god al

tempo suo d'un grande

prestigio.

Riconosciuto gi dai contemporanei come esimia autorit tradizionistica, la

sua fama crebbe anche

seguito,

quando

suoi discendenti salirono sul

gode tutb'oggi nel mondo religioso musulmano d'una


venerazione speciale. Tutte le tradizioni, che fanno capo a lui, sono considerate assolutamente autentiche ed indiscutibili dai devoti musulmani. La

trono del califfato

sua parentela ed

secondo

egli

suoi pretesi rapporti personali con

musulmani, perfino l'ombra d'un dubbio

delle sue tradizioni,

anche

se solo

attribuire, rivela invece che


lui.

La sua

una parte

Maometto escludono,

sulla sua veracit.

di esse gli

si

possa sicuramente

nessuno quasi mentisse o inventasse

attivit tradizionistica fu addirittura prodigiosa

mente considerato come

L'esame

al

pari di

egli corretta-

grande fondatore della scienza quranica, il creatore delle esegesi del testo sacro, il teologo per eccellenza fra i Compagni.
Dotato

di

il

un potente ingegno, ma privo

di ogni scrupolo, vanitosissimo,

avido di fama, di denaro e di potere, innanzi a nulla indietreggi per sod-

47.

jj

INTRODUZIONE

04.

suoi appetiti doimiiaiiti. Forte del prestigio personale conferitogli


nome, dalla parentela e dalla posizione sociale di Compagno, piivo di

disfare

dal

ocni senso di pudore, si cred autorizzato a eccedere senza ritegno nella


reazione di notizie per l'uso e il consuino di tutto il mondo musulmano.
Gi suo padre, 'Abbas, il preteso zio del Profeta, fu un modello di falsit
e di opportunismo calcolatore:

musubnani

cronisti

il

il

cugino del Profeta,

potente Uniayvade depose dal califfato

nere

ili

Maometto. Nessuno meglio


acutamente

intu pi

orme

danno grande pena per spiegare

si

brobrioso che egli,

figlio segui le

il

ed

l)isogni

di lui
i

del padre.
e velare

il

devoti

fatto ob-

si

vendesse a Mu'a^\'iyyah, quando

il

giovane al-Hasan, nipote dege-

conobbe

difetti.

suoi tempi, nessuno ne

Nella sua infanzia aveva visto e

conosciuto l'ambiente l)arbaro e primitivo, nel quale l'Islam era venuto alla

ma

dei grandi trionfi militari e politici del Profeta

Fu testimonio oculare

luce.

suo padre

egli e

si

tennero aliilmente in disparte in quel primo periodo

per non ilestare inutili gelosie, e

si

contentarono di valersi della parentela

per accumulare grandi e sicure ricchezze: con accorta prudenza sprezzarono


aiulxxlue

grandi rischi del campo di battaglia e preferirono

guadagni della

x-ita

sedentaria.

Abbs cliiaramente

ibn

l'epoca delle grandi conquiste

intu la superiorit della civilt cristiana e sent le

innumerevoli deficienze,
la

Quando venne

certi e lucrosi

le

nuova

umilianti lacune storiche della

fede,

per

quale ilaometto aveva tentato di creare una base nella storia antica del

popolo ebraico,

ma

senza pienamente riuscire nel suo intento. Le mal digerite

leggende rabbinico-ebraiche, che tro\'iamo nel Qur*n, se potevano bastare

Arabi ignoranti, erano altamente

agli

fede dinanzi
accin.se

a cobnare

primi cristiani,

fede, fjicendo appello al

Come

un

egli

si

civile,

la lacuna,

continuando a

Profeta,

imit

mondo

al

quaU

le

il

difetto,

suo l'opera di

in egual

modo

lui

seguendo
in

un

nuova

ibn 'Abbs

che viveva fuori di Arabia,

a cancellare

modo

le

certo

orme

modo

si

del
egli

cercarono di giustificare la loro

contenuto ed alle profezie del Vecchio Testamento.

mettesse all'opera, e donde egli attingesse

segreto, che egli ebbe

quale perci

insufficienti per acci'editare la

fonti .serbano

suoi materiali,

cura solerte di non rivelare ad alcuno, e sul


il

pi completo silenzio. L'esame delle tradi-

zioni sue e di quello a lui attribuite, rivela per facilmente la fonte rabbi-

nica della sua scienza storica teologica, e dimostra che

sue notizie a fonti ebraiche, o per lo

Guidato dal
cristiana e

prof)rio intuito fine,

meno da

ebrei

egU attingesse

convertiti

le

all'Islam.

poco o nulla volle assimilare dalla civilt

meno ancora da

quella persiana per le sue tendenze pagane, e


natura semitica dei suoi connazionali gli imponeva d'usare
preffribilineabe aoU materiali ebraici. Egli raccolse tutte le leggende rabbi-

(oiif)ne

che

la

48.

INTRODUZIONE

che

niclie,

Qur'an, e rifece a

rito del

mondo

del

purch adattabili

possibile di trovare,

tu

^li

modo

24.

ed allo

al testo

spi-

suo con concetti islamici la storia reUgiosa

anteriore alla venuta di Maometto.

L'inganno, del quale egli


facendo supporre che egli

ma

apertamente,

le

tu

valse,

si

di

mettere in giro

le favole,

Non

avesse udite dal Profeta stesso.

disse ci

tent di farlo credere in via indiretta. Nello scopo di mettere

in corso tutto quello che narrava,

come

notizie date dal Profeta, alii-m per

alcune l'origine profetica, e dello altre non diede

Per analogia

fonti.

le

musulmani furono indotti a concludere che anche le tradizioni,


date anonimamente da ibn 'Abl^as, dovessero provenire dalla Ijocca del Protradizionisti

ibn 'Abbas parl nella assoluta sicurezza che la sua parola sarebbe stata

feta,

che nessuno

la migliore garanzia per rautenticit delle sue affermazioni, e

avrebbe osato di metterle in discussione.


I

due soggetti

furono la storia

speciali, nei quali si distinse ibn 'Ab])as,

antica del popolo d'Israele, che egli volle riconnettere con quella del popolo

Arabo
si

con

detto,

la

si

venuta d Maometto, e

valse delle leggende rabbiniche, per

tutto della propria immaginazione. Egli

vero senso della parola, perch egli

partendo dal concetto che

il

Per

l'esegesi quranica.

il

il

secondo

modo

iri-egolare,

con

il

si

opponevano varie

erano

difficolt.

stati rivelati,

testi:

il

testo sacro,

di spiegare ogni passo, fosse la

Il

non

questo con-

anodo spasmodico ed

quale Maometto aveva messo fuori

generato una grande confusione nei

valse sovra-

padre della esegesi quranica nel

narrazione del fatto, che era stato motivo della rivelazione.


cetto fondamentale

si

comment sistematicamente

migliore

primo, come

il

solo l'ordine, nel quale

non era pi conosciuto da alcuno,

aveva

le rivelazioni,

passi

ma nemmeno

degli

me-

incidenti promotori di moltissime rivelazioni quraniche era pi rimasta

moria.

il3n

'Abbas non fu arrestato da tale ostacolo, e non

esit di supplire

con la propria immaginazione, ove mancavano dati di fatto. Arriv perfino

ad inventare

storielle,

per

le

quali

solo piacere di parlare e di inventare.


di

una catena

jdi

ombra di necessit, ma per il


suo commento quranico consta quindi

non
Il

vi era

fattarelli e di spiegazioni

sulla verit dei quali lecito avere

fermati da indicazioni indipendenti e

Sprenger allude all'opera nefasta

in

" I

vedere, e perci l'esegesi

''

del Qur-an.

"

genio in

si

non sono con-

specie dal testo quranico stesso.

musulmani, dopo

rame
la

nel testo sacro la conferma dei loro

"

Lo

speciale della

morte

Pro-

del

nuovi modi

occup di contorcere e non di chiarire

il

di

senso

cugino del Profeta, appare essere stato un vero


quando con i mezzi naturali non arrivava al suo

ibn 'Abbas,

quest'arte:

pi gravi sospetti, se

di ibn 'Abbas, in questo

sua attivit, in termini molto vivi:


" feta, vollero trovai'e

etimologiche, sull'autenticit e

il

49.

INTRODUZIONE

^^ 34.26.

>
-

aveva tutto un altro senso. Egli ed

- ot-oollenti,
si

una parola

scopo, allora riforrova ad

che

si

pu

dopo

dire,

un

di

estinto dialetto d'Arabia, che

suoi scolari ottennero risultati tanto

morte dei pi

la

Compagni

anticlii

del

Profeta, non esservi pi stato un solo uomo, che abbia veramente coniPar talvolta che egli
prt'.so lo spirito ilei Qur-an (Spronger, I, p. xvii).

dato

sia

malvagio piacere di porre

il

e di deriderli

Nota

1.

Yuijt, IV,

III, p. evi e

Ibn 'Abbas anche

il

segg. ove

inte-

fondatore dell'archeologia nraLa preislamioa ed abbiamo iu

con grande
Wellhausen, Reste Arab. Ileident. p. 14 e segg.), tutta la teoria legibn 'Abbas sull'origine del culto idolatra in Arabia, intessuta con una quantit di eieiLooriti. La lettura di questi passi ha un interesse speciale anche per meglio conoscere

ti'2

e segg., ttI2 e segg., ed in molti altri passi ^raccolti, tradotti ed illustrati

acume

intoUip^uza.
di

in.

abbiamo uno studio


ibn 'Abbas quale commentatore del Qur-an).

Sprenger

sull'opera di

rossi\nt<3

gendaria

(cfr.

posteri sulla falsa via, di confonderli

e dottrina dal

1'

-.

25.

Wellliausen.

di .|uoirarci-m.stilicatore (v.

L'in voglia

e, p. 14, lin. 26).

convincersi dell'attivit inventrico e nstitcatrice

non ha che aprire

di ibn 'Abbas.

1.

i^rimo

il

volume

della

grande cronaca di

al-Tabari, stampata a Leitlen, e percorrere tutte le tradizioni, che passano sotto


il

al

nome

di ibn

'Abbas

e che

('),

sono in grande parte genuinamente sue

pi pu essere che in alcune

ma

sopra al testo del maestro,


'Abbas,

il

come

quale,

suoi numerosi scolari abbiano

il

una quantit

completo di carnaio, dicono graficamente

le fonti

alcuni scolari, cone, per esempio, a Sa'id

b.

al-Tabari

si

scritti; cfr.

!)

e dett pure tradizioni

Gubair, sicch da presmiiersi,

nie^se assieme

Krehl)

da

il)n

si

pu

1856, voi.

XXV,

si

sia conser-

p.

325 e 380.

Ka'bah

sulla

es.,

preistorica,

e sulla storia

volume

dalla pag. 196 del II

verificare quali

e quante siano le favolette

'Abbas e dal suo grande competitore ed imitatore, al)u

Hurayrah, per commentare,


n-ll.i

JRASB.

In Bukhri invece (a partire, per

dell'odizione del

ad

pu leggere tutto quello che ibn 'Abl^as ha saputo

raccontare sulle origini del mondo,


l)ibUi'a.

ricamato

di appunti scritti (un carico

che una buona parte del materiale, dato fuori da ibn 'Abbas,
In

tutto

fondo delle varie narrazioni roba di ibn

noto, lasci

vato a lungo in appunti

illu.strare e

completare

breve biografia del Profeta, avremo

il

Qur'n. In

seguito,

occasione di ritornare suU'argo-

munaginosa ed ingannatrice di ibn 'Abbas, ma


inopportuno di aggiungere anche in questo luogo una tradizione

inento e rivelare la fecondit

non

.sar

caratteristica estratta
i''fi

a caso dal pruno volume di al-Bukhari.


.MtbSs (diamo le tradizioni senza fermarci ad esaminare

m.-iitv r

isndj

s{c:i.il.'

di interpretare

avvalorare

fcile

feta Io strin.se

pretese innanzi tutto di avere avuto dal Profeta

ed illustrare

pretesa, inventando

il

testo

sacro,

al

60.

facolt

ed ebbe perci cura di

una tradizione, secondo

un giorno fortemente

una

critica-

la

quale

il

Pro-

petto ed alzando preghiera a Dio,

INTEODUZIONE

disse:

Non

Dio! insegnagli

""

il

Libro!

,,

(Bukhari, ed. Krehl, voi.

I, p.

31,

lin. 4).

contento del soffietto dato a s stesso, volle ancora pi insistere sulla

intmit tutta speciale, nella quale, secondo

Profeta e con una delle di

il

lui,

con Maometto ed

egli visse

che egli dormisse pi di una volta nello stesso letto

arriv ad inventare,

con

S 25, 26.

lui

mogli

In questa tradizione veramente

straordinaria detto che egli dormisse di traverso all'estremit del giaciglio

lungo

piedi di

non occorre

motivi, che

quanto per

Maometto

lo stesso

La

posizione per vari

oltremodo inconioda tanto per

rilevare,

ibn 'Abbs (Bukhari,

in molti altri passi).

Maymunah,

sua moglie

e di

e, p. 5R.

1.

liti.

il

Profeta,

17 e segg. e ripetuto

tradizione nel pi stridente contrasto con tutte le

altre notizie autentiche sul carattere gelosissimo del Profeta, al quale

musul-

velo e la segregazione delle donne. Intento della tradizione

mani debbono

il

era di narrare

come

Potrei moltiplicare

il

all'

Profeta facesse certi lavacri di notte piima di pregare

ma

infinito le citazioni,

per brevit

le

ometto.

Bastino poche citazioni di al-Tabari: I, pag. 8, lin. 9, ci d il numero preciso degli anni
Pag. 29, lin. 18 e segg., rivela la sua pamondo ai tempi di Maometto.
ternit della famosa tradizione apocrifa: La prima cosa creata da Dio fu la penna, al-qalamu, e gli
ordin di scrivere tutto . (Per l'importanza di questa tradizione in rapporto alla dottrina della predestinazione, cfr. quello che ha scritto il Goldziher, ZDMG, voi. 57, pag. 392, e specialmente a pag. 396,

XoTA

1.

decorsi dalla creazione del

ult. lin.).

Di ibn 'Abbas sono pure tutte

le

favole sulla creazione del mondo.

I,

pag. 29, lin 18-33,

I, pag
86,
pag. 79, lin. 20 e segg., le favole sul conflitto fra Dio e Satana (IblTs).
I, pag. 104, lin. 9 e s^egg., la storia del peclin. 13 e segg., la creazione dell'uomo (Adamo ed Eva).
I, pag. 130, lin. 8 e segg.,
cato originale e dell'espulsione di Adamo ed Eva dal paradiso terrestre.

35-37, ecc.

I,

fondazione della Ka'bah per opera di Adamo in Makkah, ecc., ed altre leggende in grande
parte parafrasi letterarie di versetti quranici. Non credo necessario di prolungare l'arida enumerazione;
le citazioni precedenti potrebbero essere prolungate indefinitamente e dimostrerebbero come l'attivit
inventrice di ibn 'Abbas non conoscesse limiti alcuni, e dettasse legge in tutto lo scibile umano dalla
creazione del mondo in poi fino al Profeta, e fino ai pi minuti dettagli della vita di questo e di tutti i
la storia della

cosi detti Profeti, che lo precedettero.

26.

Dopo ibn 'Abbas

del Profeta,

il

pi celebre fra

abu Hurayrah al-Dawsi [f 59

giore e prediletta di al-Bukhari nel suo

non

solo diminuisce

zioni,

ma

grandemente

tradisce anche la

il

a.

Sahih,

H.].

colorendo

il

titolo di

suoi

EgH

A^alore della raccolta

mancanza

favoleggiatori

l'autorit

massima

di tradi-

assoluta di vero senso critico nel

mentitore in tutto

il

mag-

e tale infausta predilezione

giore e nel pi celebre dei tradizionisti musulmani,

veramente

Compagni

abu Hura3^rah

senso del termine

(^):

si

mag-

merita

egli ment,

quadri con tinte immaginose e con tendenza al maravi-

glioso e al soprannaturale;

mentre ibn 'Abbas preferi attenersi pi

stretta-

non us il soprannaturale se non di


rado, o almeno ne mise in dosi minime in tutto ci che si riferiva al Profeta,
abu HurajTah si abbandon invece a veri eccessi di tinte soprannaturali, e per questo appunto piacque forse pi di ibn 'Abbas ad una numerosa
classe di musulmani, i quali, per la natura propria degli orientali, hanno la
mente

alla verit materiale dei fatti, e

61.

j,

INTRODUZIONE

2^

passione del maraviglioso e del soprannaturale. Si tenga presente che

Huravrah

converti

si

all'

abu

Isim molto tardi, e conobbe Maometto poco pi

prima della sua morto (Magar IV, pag. 390, lin. 7) e non nemmeno certo che egli dimorasse tutto questo tempo con il Profeta in Madnali.

di tn> anni

Sul conto suo


il

dice, egli

si

pag. 382.

La

meno
le

lin.

proprio

\;).

7).

deiretimologia schiettamente

fallacia

messa

di essere

|)oche notizie, che

Con

in evidenza.
i

biograti

1"

non merita nem-

orientale

incertezza sulla sua persona, e con

sanno darci sul conto

di lui, fa vivo

con-

cumulo enorme di tradizioni, che passano sotto al suo nome, e che


grande parte devono originare o da lui o dai suoi immediati scolari, ai

trasto
in

abu Huravrah un cognome datogli, perch,


giocava da piccolo con un gattino " birra h (Hagar, IV,

nome

suo vero

L-os

sa invero tanto poco, che periino sconosciuto quale fosse

si

<|uali

voi.

il

molte tradizioni (per

dett

XXV,

pag. 320-321

trailizioni attribuiti^

Basir b. Nahik;

es.

HagJtr, IV, pag. 387,

un numero specialmente grande


tracciate

da

tradizioni, che

ili

mano

divulgarono sotto

non sotto

il

nome

discepoli

storielle,

meno

sulle

linee

quantit maggiore di

Compagni,

degli altri

erano

gli attirarono

lavorarono

nome una

suo

il

aridi e pi fedeli alla verit dei fatti,

musuhnano.

nelle

che di^'ennero suoi imitatori e

scolari,

opera di mstificazione

lui,

fondo primitivo delle

lui. 9). Il

l'impronta immaginosa e gli elementi

soprannaturaU, che egli vers a larga

1*

1850,

ad abu Huravrah deve avere origine nei fascicoli di note

e di trailizioni, scritti dai suoi scolari;

proseguirono

JKASB.

cfr.

quali, perch pi

in favore presso

il

volgo

una spudorata sfrontatezza, ed


avesse per natura quello, che si suol chiamare una faccia ili lironzo^). Egli
neglesse i campi della cosmogonia musulmana e della storia preislamica, per
rivolgere

maggiormente

modo

transare in
il

Profeta,

cendo noi

certo che egli fosse dotato di

la

sua attenzione e la feconda attivit inventrice a

fantastico e soprannaturale tutto quello che

ricamando con abbondanza stucchevole su temi


testi

triti,

ogni sorta di elementi eterogenei e spesso assurdi.

aveva detto
ed introdu-

lui do

biamo uno sviluppo speciale dell'angelologia, in proporzioni ignote a Mac


metto, e contrarie anche allo spirito del Profeta, il quale am sempre lasciare
a Dio ima posizione isolata e tutta l'attivit compatibile con la dignit ili
-

.soNTano diWno. L'angelologia e.sagerata


bilment<?

(')

di

abu Huravrah proviene proba-

da

fonti giudeo-cristiane, mentre le tradizioni ili il)n 'Abbas rispecpredominio assoluto di elementi rabbinici puri. In abu Hurayrah
molto notevole V influenza cristiana non solo sotto forma di tendenze, ma

chiano

il

p<!rtino

.li

di

frasi tolt*; di

peso dal Vangelo, di sentenze di Ges messe in bocca

Maometto.

ta.

INTRODUZIONE

Maometto avrebbe detto:


"

primi!

(Bukhari,

I,

"

pag. 70,

Noi siamo
lin.

26.

gli ultimi,

un giorno saremo

17; pag. 21G, lin. 15; pag. 224, Un.

4),

che la versione (Uun passo del Vangelo.

Altrove Maometto avrebbe detto:

'

Dio protegger specialmente con

sua ombra (nel giorno del giudizio finale) colui che fa l'elemosina in

cos discreto, che

^ dritta

(Bukhari.

,1

Matteo, VI,

3. Cfr.

mano

la

sua

I,

pag. 171,

anche per

sinistra
lin.

11),

rapporti fra

Sprenger,

lo

Nota

ITI,

modo
mano

non sa quello che d la


ossia un plagio bello e l)uono da
il

hadith

l'opera citata del Goldzdier, Muh. Stud., Il, pag. 382.

anche

la

il

Cristianesimo nel-

Su abu Hurayrah vedi

pag. Lxxxra-Lsxxv.

ab Hurayrah

fu cosi spudorato nel mentire, che in una classe di buoni tradiziodubbi sull'autenticit delle tradizioni di abi Hurayrah. 11 Goldziher (Zahir,
p. 78, 79), adduce alcune citazioni di grande interesse su questo punto; secondo al-Damlri (nella Hayat al-l_i ay wn, pp. 350-351) ab Hanlfah avrebbe detto che egli s'inchinava all'autorit di tutti i
Compagni del Profeta, ad eccezione per di ab Hurayrah, di Anas b. Miilik e di Samurah b. Gundab.
L'autorit di ab Hanlfah (f 150 a. H.J, il fondatore, com' noto, di una delle quattro grandi scuole
ortodosse, ha molto peso, e trova la sua conferma nelle parole di un contemporaneo di ab Hurayrah,
il quale accenna alla possibilit che nessuno potesse
ossia di 'Abdallah b. 'Amr b. al-'As [t G5 a. H.
essere pi mentitore di ab Hurayrah (Azraqi pag. 85, lin. 12 citato pure dal Goldziher). Vedi anche
dubbi sulla veracit di ab Hurayrah in Goldziher, zittii. Stud. II, pag. 49, ove anche l'altro contemporaneo di ab Hurayrah, ossia 'Abdallah b. 'Umar [f 73 a. H.J dice apertamente che ab Hurayrah
divulgava tradizioni conformi ai propri interessi materiali (cfr. Goldziher, Phil. I, -19). Ivon si spiega,
dopo queste notizie, per quale ragione al-Bukliari abbia dato si largo posto ad ab Hurayrah nella
sua raccolta tradizionistica al-Sahih. Da questo fatto ci formiamo un concetto ben povero della acutezza critica del grande tradizionista. Ma la nostra maraviglia cresce ancora, quando apprendiamo che
il pi grande, il pi maraviglioso ingegno giuridico dell'Islam, l'Imam al-Saf'i [f 204 a. H.] riconobbe
la veracit di ab Hura3Tah, ed ammise, che egli fosse l'uomo del tempo suo, che meglio conobbe a
mente le tradizioni (cfr. Hagar, IV, p. 338, lin. 16 ahfaz man rawa al-hadith fi dahrihi ).
Invece d'altra parte la loquace 'A'i.iah, vedova del Profeta, rimase scandalizzata dal iiotto di tradizioni
apocrife messe fuori da ab Hurayrah e un giorno francamente gli disse: Tu narri storie, che io non ho
mai inteso!
O madre! tu le hai smarrite, perch le tue occupazioni erano diverse, avevi la scatola
di collirio per gli occhi e lo specchio per guardarti! , le rispose prontamente ab Hurayrah (Hagar,
IV, 394, lin. 15 e segg.). L'n'altra volta, accusato da ibn 'Umar di aver agito diversamente dal Profeta
in uu dettaglio di rito, ab Hurayrah, senza turbarsi, rispose: Ohe colpa ne ho, se io mi sono ram mentato, ed essi hanno dimenticato? (Hagar IV, 395, lin. 14).
Vedi, p. es., il lungo capitolo su ab Hurayrah nella grande raccolta biografica di
Nota 2.
ibn Hagar (IV, p. 381-399), ove parecchie pagine sono dedicate alla questione, quale fosse il nome proprio
di ab Hurayrah, e chi fosse suo padre. In Hagar (1. e.) troviamo citate sessantanove autorit diverse,
che danno tutte varie versioni del nome. Qutb ai-din al-Halabi (cfr. Hagar, IV. p. 386, lin. 12) calcola
che i nomi diversi dati ad ab Hurajrah ammontano a quaranta quattro, calcolando nel novero anche
quelli dati al padre ibn Hagar invece, dopo aver dedicato quattro pagine a questo ozioso argomento,
riassume la questione dicendo che i nomi diversi dati ad ab Hurayrah ammontano in tutto circa ad
vma ventina (Hagar, IV, p. 385, lin. 16; cfr. anche Qutaybah, 141-142 e Kawawi, 760) e ne d una lista
pressoch completa. Arriviamo dunque a questa strana conclusione, che colui al quale sono attribuite
1.

nisti esistevano gravi

pi numerose e pi prolisse tradizioni sul Profeta, colui sul quale gli orientali pongono tanta cieca
il quale si vuole che abbia dato i pi ampi e pi minuziosi particolari su tutti i dettagli
della vita e delle consuetudini del Profeta, non ha potuto tramandare nemmeno il proprio nome Ci
non ostante ibn ab Da-d [f 316 ^- H-] racconta di averlo visto in sogno in I.sbahan e di aver aple

fiducia, e

preso da

che egli era awwal .sahib tiadltli al-dunya, ossia il primo tradizionista al mondo,
il consenso unanime dei tradizionisti, egli era considerato come il Compagno del Pro-

lui,

e che, secondo
feta,

che aveva tramandato il maggior numero di tradizioni: innahu akthar al-.sahabah hadlIV, p. 386, lin. 18 e segg,; Nawawi, p. 760, lin. 13). A lui si attribuiscono pi di 6300 tra-

than (Hagar,

53.

INTRODUZIONE

9,97.

ibu Ka^ar ci d poi la lista di ottanta uno persone, che


p. 386, ult, liu.).
Hurayrali,
e dice die ve ne sono un'iutiuit d'altre (Hagar, IV,
abfi
da
tradizioni
apprese
pratMcto ver
che appresero da lui, e trasmisero
T..fl87, !SV mentre I-Uukirir gli di ben ottocento scolari e discepoli
che
conoscesse
il maggior numero di
tempo
suo
del
Tuomo
fosse
egli
e dichiara, che
giustificasse tanta enorme pro-ar IV p. i^tS, lin. 8). Per trovare una spiegazione che
doxione tidiionistic, i dotti musulmani dovettero inventjire che abu Hurayrah fosse un miserabile,
dizioai

divewe (tlr, IV,

eh moriva di fune, e dipendeva in

non

mai Maometto

lasi-iaisse

txitto

e lo seguisse

per campare dalla generosit del Profeta, e che perci egli


e perci, dicono, crebbe tanto

costantemente fino alla morte

lin. 2-4). La falsit dell'invenzione tanto evidente, che non


abu Hurayrah fu uno degli ultimi e pi giovani Compagni, ed i mendicanti,
.ino della carit del Profeta e avevano dimora sul famoso banco (siffah) della moschea di
icfr. 1 a. H. S 32), erano molto numerosi; alcuni erano Compagni del Profeta fin dai primi
eiomi di Maometto in Madinah, ma nessuno di essi produsse la centesima parte delle tradizioni messe
ftiori da ab Hura>-rah, o ahneno delle tradizioni attribuite ad abu Huraj-rah.
Nota 3.
E bene anche avvertire che ibn Qutaybah nel parlare di abu Hvirayrah (Qutaybah,
0.142, lin. 3) dice che egli fosse mazzah, che si pu tradurre per uomo che ama fare scherzi.
Aveva quindi una natura gioviale che amava divertirsi, e non affatto esclusa la jiossibilit che
le sue numerose mistificazioni sieno nate anche dal desiderio di divertirsi alle spese dei creduli
miuulmaui del tempo suo. Anche il Goldziher, [Mith. Stud. p. 49 ult. lin.) ha messo in rilievo la poca
accuratezza e la infantile credulit dei primi musulmani: vi sarebbe forse alcunch distrano, se abu
Huravrah si sia divertito a spese di questa puerile prontezza di credere alle pi inverosimili storielle?
Lo Sprenger (III, p. lxxxiii) chiama graficamente ab Hurayrah ein Extrem vou frommeu Betrug ,
osdia, un estremo di pio inganno.
Nota 4. Senza imbrattare carta con tante tediose citazioni, rimando il lettore alle tradizioni
il

suo hadltb

o<-.N>rrv

(Hagar, IV, pag. 389,

esporla:

.juasi

'

angelologiche nel testo di al-Bukhri

(I,

p. 148, lin.

quali apparirebbe che gli angeli circondano


di

manovre

e contro

zioni, chj

giustificare in

nome

passano sotto al

procedente),

fedeli

12; p. 169,

abu Hurayrah

un
di

1.

5; p. 171,

come uno sciame

manovre complicatissime a seconda

Per

27.

certo

1.

4; p. 201,

di meschini,

1.

6 ecc.) dalle

facendo un'infinit

di ogni azione del fedele.

modo l'enorme

abu Hurayrah

quantit di tradi-

nota 2 del paragrafo

(v.

che gU hanno affibbiato quello

(o i tradizionisti,

che egli non disse) sent la necessit di dare qualche ragione, che avesse in

ad abu Hurayrah perci si


attribuisce la dichiarazione che egli narrasse tutto in ossequio ad un ordine
di\'ino contenuto nel versetto (Qur-an, H, v. 154-155), che ordina di non
s qualche cosa di innegabile e di indiscutibile

tenere celato

dava una

" le

prove e la retta direzione

suflBciente spiegazione,

perch

altri

Ma

poi,

celebri

siccome questo non

Compagni, molto pi

antichi ed intimi del Profeta,

modo

di

nell'una,

non avessero interpretato il Qur-an nello stesso


abu Hurayrah, si produssero due altre tradizioni attribuite a lui:
aba Huraj-rah dice che il fatto di non avere mai abbandonato il

Profeta, gli diede occasione di interrogarlo su questioni, sulle quali nessun


altro aveva mai avuto occasione di interrogarlo (Ha^ar, IV, pag. 389, lin. 7),
Nell'altra tradizione os attaccare perfino la condotta dei pi antichi

pari, affermando che mentre

Mulia^irun lon

si

occupavano di

Com-

altro che

di concluder buoni affari commerciali nei mercati di

Ansar
non lasciava mai

siero degli

fesse di
il

amministrare

loro

Madinah e il solo penbeni immobili, abu Hurayrah

Profeta, viveva delle suo elemo.sine, e pot cosi udire,

vedere e con.ser\are infmoria di cose, di cui nessun altro aveva potuto avere

INTRODUZIONE

conoscenza (Bukhari,

I,

pag. 42,

liii.

27.

7 e segg.

Hagar, IV, pag. 391,

lin. 4).

Hurayrah afferm poi che nella consoi'vazione e trasmissione di tutti


i
ricordi sul Profeta. egK fosse assistito da una memoria speciale, dono
divino avuto por intercessione del Profeta, in seguito ad una lagnanza
(li abu Huraj-rali, che la sua memoria non fosse pi cosi buona (Hagar, IV,
pag. 391, lin. 7 Bukhari. I, pag. 42, Un. 13 e segg.). Sempre nell'intento
di assopire i sospetti sull'autenticit delle tradizioni da lui trasmesse, abu
Hurayrah avrebbe perfino detto, che le tradizioni da lui comunicate ai fedeli, non erano che una minima parte di quelle., che avrebbe potuto dire,
abu-

e
^'

che ve ne erano altre


tagliato la gola!

,,

tali,

che se

(Bukhari,

I,

le

avesse narrate,

42, lin.

'*

avrebbe

la gente gli

17 e segg.; Hagar, IV, pag. 394,

Kn. 5 e segg.j.

Faremmo

opera lunga e tediosa, se volessimo raccogliere tutte

nome

le assur-

abu Hurayrah come sentenze autentiche uscite


dalla bocca del Profeta; una buona parte di esse sono forse da attribuirsi
alla fantasia degli innumerevoli scolari di abu HurajTah, ma non v' dubbio,
dit messe sotto al

che

le

di

invenzioni degli scolari furono fatte sul tipo e nello

nello stesso

modo, che noi vediamo in certe scuole

scuole letterarie, conservarsi

maestro. Per comprendere

il

un

maestro,

stile del

e in certe

di pittura,

genere, che proprio solo del fondatore e

genere di abu Hurayrah, ne diamo qui in ap-

presso alcuni pochi esempi.

Ci

si

dice, per es.,

che Maometto

gli facesse la desciizione del giudizio

universale, con grande copia di particolari: le

anime dei

fedeli

musubiiani

verranno tagliate a colpi di spada in pezzetti minutissimi, e ridotte cosi in


poltiglia,

verranno immerse nel fuoco mfernale,

di Dio, distrugger tutto

quello

che

le

il

quale, per ordine speciale

anime contengono, meno per

traccie delle prosternazioni fatte dai fedeli durante la preghiera (Bukhari,

pag. 206,

lin.

ducono

in

(Bukhari,

I,

modo mgrato
pag. 15,

raccolta anche sotto

verso

lin.
il

maggior parte

di donne,

loro mariti nonostante

"

perch

medesima

di altri Compagni).

concetti schiettamente semitici, rivelanti la pas-

sione semitica di facili e forti guadagni anche in materia religiosa


cio saranno ricompensati per le

buone opere con

coefficienti

fedeli

che varieranno

Se poi un musulmano seguir


convoglio funebre di un altro correligionario
ricevei' una doppia quota

da 10

700 (Bukhari,

I,

pag.

18, lin.

17).

'*

" di
"

con-

si

benefici ricevuti ^

16, e ripetuto in molti altri passi della

nome

Abbiamo per esempio

il

I,

e segg.).

ult.

L' inferno popolato per la


^

le

compensi, ed ognuna di queste quote sar equivalente al peso della mon-

tagna di

Uhud

,,

(Bukhari,

I,

pag. 20, Un.

66.

6).

INTRODUZIONE

^37,

Non

contento

abbassare

t.li

rapporti fra l'uomo e Dio al livello di con-

tratta^oni commerciali, abbiamo anche

tnidizioni impregnate a forti tinte

le

ad aifermazioni, che noi

di sensualit e trivialit orientale, arrivando

remmo

non

addirittui-a oftensive, se

esempio che

fossero anche ridicole. Ci vien detto per

Profeta amasse avere la compagnia di abu Hurayrah, mentre

il

usciva per sotldisfare ai suoi bisogni corporali: volesse che abu

con

nisse le pietre,
di fare uso di

le quali

egU

si

egU obbediva

Profeta, mentre

una

le pietre, di cui il

Altrove

e segg.).

gli for-

mai di un numero pari: dal testo


Hurayrah fosse proprio vicino al

pietre, e

che at)u

a una

alle leggi della natura, e gli passasse

Profeta aveva bisogno (Bukhari,

ihe

sofferma a narrare quello

si

Hurayrah

nettava, osservando sempre la consuetudine

un numero impari di

della tradizione traspare inlne

riter-

I,

pag. 52, hn. 12

Profeta aveva detto

il

sugli effetti dei peti e del loro cattivo odore sulla purit del coi-po (Bukhri,
I,

pag. 47.

ult.

lin.

pag.

.57,

duiTe alcune oscene domande

Un. 10 e segg.).
sul coito

l'attenzione del Profeta (Bukhri,

nemmeno

I,

Noii oso poi

pag. 82,

lin.

nota comica, quando afferma, che

la

nemmeno

tra-

incompleto, che altrove occupano


5 e segg.).
il

Non manca

per

Profeta, facendo l'elogio

chiamata alla preghiera (adzan), affermasse che Satana, ogni qual-

della

volta

il

mu

a dz dz

ro per non udire


28.

una lunga

n chiama

voce del

la

fedeli,

volta le spalle e lancia peti rumo-

m'adzdzin

(Bukhari.

pag. 161,

questi appunti d'ordine personale, vi sarebbe

filastrocca

di citazioni per

pagni pi giovani del Profeta,

etl

modo abu

in special

forse talvolta

il

lin.

Com-

HuraN'rah, intei'pre-

Profeta aveva stabilito in

vago ed indeciso, perch non aveva ad obbedire ad

cuno ed agiva come meglio

8),

da aggiungere

mettere in evidenza come

tassero e mutassero in molte cose quello che

modo

I,

al-

egli credeva (dettagli sulle abluzioni, sulle pre-

entreremmo in un campo
Islam, dalla forma nella

ghiere, sulle ore delle preghiere, ecc.). Allora per

molto pi vasto, nella storia ed evoluzione


quale la

Non

la.sci

questo

Profeta, a quella nella quale la tro\damo oggid in Oriente.

il

nostro compito, ed

il

dell'

poclii

ranno, io credo, a dimostrare lo spirito con


imitatori e scolari

ed incompleti esemp dati


il

quale abu Hurayrah ed

mi.sero all'opera di dilfondere la

.si

e sulla .storia del gran Profeta;

ba.ste-

veiit .sulla dottrina

non credo perci nemmeno necessario

ripetere la stessa analisi tradizionistica per gli altri famosi tradizionisti

Anas

b.

:Mlik,

abu Sad al-Khudri, 'Alxlallah

''iah,

Samurah

a.s.sieme

una quantit

puerilit e perfino

b.

(rundab e molti
di

altri.

di cose,

b.

'Amr

1;.

Sarebbe opera

tradizioni, porre in

lati ridicoli

suoi

che

evidenza
i

lo

al-'As, la

facile di

di

come

vedova
mettere

contradizioni,

le

musulmani considerano come

verit livinamente rivelate e miraixjlosamente con.servate.

Pigliamo,

p.

es..

INTEODUZIONE

'-isah, la

famosa vedova

di

Maometto,

modo

buire una tradizione sul

S 28.

alla quale si sono permessi di attri-

e sul luogo, ove le

donne del Profeta anda-

vano a fare i loro bisogni corporali (Bukhari, I, p. 50, ult. lin.). In un'altra
tradizione fanno narrare ad 'ASah alcuni dettagli poco decorosi sui suoi
Profeta, sui quali sarebbe stato assai meglio

rappoiii intimi con

il

(Bukhari,

lin.

pag. 76,

I,

Poca utilit potrebbe avere per il nostro


Compagni e delle tradizioni a loro attribuite.

altri

Sono ben pochi quei nomi, che potrebbero

resistere

ad un'analisi

lettore delle raccolte tradizionistiche pi approfondir

riguarda l'infanzia

dell'

Islam e

la

su cui erigere

le

hadith,

sue conclusioni

come

e scartare

che

vera natura del Profeta. Anzi pi cer-

punti

fermi e

potr forse anche arrivare alla con-

clusione pessimistica, che quasi nulla di vero possiamo trovare su

nel

ed

suoi studi e pi

cher di giungere all'invidioso vero, pi vedr mancargli


sicuri,

critica,

divenii-o sul valore storico delle tradizioni esistenti per ci,

dovr

scettico

tacere

7 e segg.).

scopo l'esame minuzioso di

il

il

apocrifo tutto

il

Maometto

materiale tradizionistico, che

possediamo.
In un certo

questa conclusione dovrebbe essere giusta. Chi ha

modo

mio lungo ragionamento, avr dovuto convincersi come tutto quello,


che ha attinenza con il hadith, poggi sulle pi malferme basi. Abbiamo
visto che la documentazione del hadith, il cDs detto isnad, che do\Tebbe
darci la storia e la trasmissione di ogni notizia, sia sovente una pura finzione, una costruzione a jJo.sieWon: abbiamo appurato che una pai-te conseguito

il

siderevole

processo

del
di

hadith debba

essere

apocrifa; infine,

con questo duplice

siamo venuti all'ultima ncora di salvezza del

ehnainazione,

hadith, abbiamo preso in esame l'onest dei Compagni del


abbiamo cercato di appurare, se, dato il caso che una tradizione
tica,

Profeta,

ed

fosse auten-

potessuno prestare fede al narratore. Si dovuto constatare che nem-

Compagni non hanno


p&,rlato, e la memoria del Profeta stata afidata a quelli, che erano i meno
degni di consei-v^arla e di tramandarla ai posteri. Veniamo quindi alla dolo-

-meno qui poggiavamo sul

rosa conclusione, che

sicuro,

ogTii

perch

migliori

nostro elemento vi o

il

falso o l'errore, e

che scientificamente parlando dovremmo fare tahida rasa della maggior parte,
anzi di quasi tutto

il

materiale leggendario e semi-storico della storia Isla-

mica prima della Fuga


zioni, la cui antichit

e limitarci al solo Qur-an ed a quelle poche tradi-

ed autenticit indiscutibile.

non ho voluto seguire una simile


linea di condotta, e ci per due motivi principali. Primo, perch ho creduto,
che potesse essere utile fare la compilazione di una specie di elenco esteso
delle tradizioni pi antiche, a guisa di introduzione agU AnnaU. In secondo
Per comodo degli

studiosi dell'Islam

-87.

INTRODUZIONE

j^ ai.-.

luojjo

che, iiouostauto tutto

ho crwluto

nello tnnUzioni

su Maometto, vi debba

il

falso o Tincerto nelle

essere

nelle

leggende e

leggende un qualche

nucleo iutinitesiniale lii vero. Abolendo quanto non era assolutamente autentico e sicuro, avrei soppresso, io credo, non poca mateiia tradizionale, che
ha un vero valore per la conoscenza dell'Arabia antica. Noi tlaiemo perci
|ui

ili

apjiresso tutte le principali e migliori tradizioni sul Profeta, le met-

teremo una appresso

all'altra, in

esamineremo

testo Io merita, ne

il

l'autenticit,

riumte nei paragrafi precedenti.

.siderazjoni

strare

ordine cronologico approssimativo, ed ove

come anche

dalle pi fantastiche

Mi

secondo

canoni e

le

con-

sar cosi possiljile di dimo-

leggende su iMaonnetto, vi

sia

da

qualche cosa di vero sui primordi dell'ultimo dei Profeti e del-

imixirare

l'ultima delle granili religioni mondiali.

Antenati di Maometto.
29.

Le

notizie l)iografiche sul Profeta dell'

Islam sarel^bero state

in-

complete, se non avessimo premesso un breve cenno sui suoi pretesi antenati.

Non vogliamo

dire che le notizie genealogiche, date in appresso, abbiano

un valore storico: necessario anzi preinettere che

mondo

leggendario.

non esistevano,

se

lino a 'Adiian sia

sii

certo che le notizie contenute nei paragrafi seguenti

non per una minima

abbiamo buone ragioni

troviamo in pieno

ci

parte, ai

tempi di Maometto, perch

di ritenere che l'albero genealogico

una finzione

da Maometto

delle scuole genealogiche del

in

primo secolo

della Higrah.

Che

gli

e facessero

Arabi antichi conservassero orahnente esatta memoria degli avi,

uno studio

quello, che lo

speciale deUe genealogie delle trib, tenessero cio


Sprenger chiama argutamente un archivio di famiglia, una

favola inventata, nei secoli


r

immane mole genealogica

ndo
p.

sfxiolo della

cixvi e segg.)

Migrali

creata dai dotti

musulmani

nel primo e nel se-

Sprenger {Bas Lehen des Muhammed, ID,


ha protestato con grande \dgore e con forza convincente di

argomenti contro la favola


la giustezza di

dopo Maometto, per spiegare e confermare tutta

0). (Ji lo

le

nuove ricerche tendono a confermare in tutto

vedute del vecchio biografo di Maometto.

Lo Sprenger parte

rx)ncetto (accettato

anche dal Goldzilier, Muh. Stud, I, pag. 181) che la


scienza genealogif:a degli Arabi abbia avuto origine dai grandi registri compilati sotto il califfo 'Umar, quando fu necessario di dividere tutti i musulmani in rla.s.si distinto di pensionati, argomento, sul quale avremo a ritornare

lai

.seguito

con

molta ampiezza. Per essere ammessr

al

godimento della

pennion.- bisognava dimostrare

non

appartenere ad una delle

arabe impiegate nella guerra contro

tril)

solo di essere musulmaio,

68.

ma

anche di
gli infe-

INTEODUZIONE

o stabilite

deli,

come

colonie militari (Kufah, Basrah, ecc.) nel cuore del paese

nemico. I pensionati erano tutti soldati

quante erano

s 2.

le trib, in

dell'

Islam, divisi in tante schiere,

gruppi cio formati soltanto da pretesi \ancoli di

sangue. Tale sistema di pensioni rese necessaiia una vasta contabilit, la compilazione di lunghi registri di nomi, tenuti costantemente a giorno delle morti
e delle aggiunte;

da questa necessit nacque

la scienza genealogica.

delle origini e degli avi divenne l'argomento di dotte ricerche,

La ricerca

il

soggetto

uno stimolo per investigare le antichit arabe, e le memorie


di epoche remote, e infine un terreno facile e fecondo per ogni pi spudorata
invenzione. Per esempio, lo Sprenger (1. e, p. cxlv) cita da un'opera araba un
ili

studi profondi,

albero genealogico di Alessandro


l'autore arabo (al-Thalabi),

il

Grande,

il

quale sarebbe, secondo quel-

un discendente diretto

di Isacco figlio di Aleramo,

Maometto Contemporaneamente con questa


invenzione mirabolante, abbiamo fatti inisteriosi del seguente tenore. Uno
degli uomini pi celebri del tempo suo, Surayh, morto nell'anno 79 a. H.
e perci lontanissimo cugino di

menzionato nelle

fonti pi antiche senza

motivo, che poco tempo dopo

la

nome

il

del padre, per

il

semplice

sua morte nessuno sapeva pi chi fosse

il

suo genitore. Genealoghi del secolo successivo coniarono arbitrariamente tutto

un albero genealogico, per dimostrare che


anticlii re

Arabi della stirpe Kindita,

fosse

egli

a dispetto di

ci

dimostrano l'origine persiana di Surayh (Hagar,

II,

Lo

[f

eziandio per Suhayb

fecero

stesso

b.

un discendente

Sinan

altri fatti,

pag. 406,

38

a.

degli

lin. 1

che

e segg.).

H.], celebre

Com-

pagno di Maometto, di origine greca e che venne poi tramutato in un Arabo


Tamimita (Piagar, II, pag, 513-514).
Ma mentre per i due precedenti, uomini relativamente oscuri, abbiamo
tanti dettagli genealogici, osserviamo
-pi antiche

ignorano

pagno del Profeta,

il

nome

molto strano, che

le fonti

arabe

proprio del pi antico e forse pi celebre

Com-

il

fatto

abu Bakr, bench egli fosse il primo ed immediato


successore del Profeta nella suprema autorit sui musulmani. Un caso analogo quello del celebre tradizionista al:)u Hurayrah (v. 26, nota 2). Abbiamo poi infine il fatto pi strano di tutti, ed che molto probabilmente
di

nome Muhammad (Maometto) non sia il nome proprio


cognome, e che il suo vero nome sia stato dimenticato

il

Di esemp

nota

1).

vit

ommettiamo.

simili potremiio

addurne molti

altri

del Profeta,
(cfr.

ma

un

Introd. 124.

ancora, che per bre-

Nota 1.
Sul modo come si formassero le trib arabe, nate dalla confederazione (tahaluf) delle
unit famigliari in gruppi locali, ai quali con l'andar del tempo si sostitu la finzione dell'unit genealogica (die Fiction der genealogischen Einheit), vedi le osservazioni profonde e geniali del Goldziher,
Muh. Stiid., I, pag. 64
come retaggio prezioso

e segg. Gli Arabi antichi erano fierissimi delle glorie degli avi e conservavano
le

memorie

delle prodezze dei

69.

medesimi,

alle quali la fantasia popolare, la

vanit

INTIJODUZIONE

.%'2y.30.

>ille trib,

sempre maggiori e pi ricchi dettagli. L'enumerazione in


forme predilette, nelle quali si pales il sentimento poetico

l'ispirazione dei poeti aggiunsero

versi delle "lorie degli avi tu

una

delle

deeli Arabi antichi, fu, si pu dire, per molt-e trib l'unica occupazione intellettuale e l'unica produzione
artistica. 11 culto delle glorie degli avi trovasi egregiamente descritto dal Goldziher (Miih. Sfud., I, p. 41
e se"".), il quale i>one la poesia Inudatoria degli antenati in prima linea nel suo studio sulle manifestaiioni dello spirito arabo antico. Si deve per tenere presente che presso gli Arabi, i quali' potevano
Tkntarv il maggior numero di avi illustri, la conoscenza degli antenati si limitava al nome ed a

qualche azione specialmente gloriosa, ma in tali memorie non entravano mai concetti precisi di genealogia: si sapeva ohe quel tale era antenato, ma non si poteva dare di lui l'esatto albero genealogico,
come lo compresero in seguito i genealoghi di professione nelle citt fuori di Arabia, imbevuti di burocrazia cl8.*sitcatrice. La discendenza dagli avi gloriosi era saputa in forma vaga, e per lo pi erano

nomi
(or.

staccati, che furono soltanto in seguito coordinati ed innestati negli alberi genealogici delle trib

Goldziher,

Muh.

Siud.,

1,

pag. 177 e segg.).

Anche altre cause, oltre a quella data dallo Sprenger, parteci 30.
parono alla compilazione dei grandi alberi genealogici: essi furono un prodotto necessario della clAalt arabo-musulmana, affine per natura alla compilazione delle grandi raccolte di tradizioni (haditli): fra la genesi dell'una
dell'altro

\'i

liadith ebbe origine dalla necessit di

stretto legame. Il

elucidare e di completare l'imperfetto codice teocratico contenuto nel Qur-n,

per adattarlo alle esigenze di nuovi popoli


sizione degli alberi genealogici

di

(ansab) nacque

nuovi tempi:

compo-

la

oltrech dalle ragioni buro-

cratiche addotte dallo Sprenger, anche dalla necessit imperiosa di provare


la divina nol^ilt della
biltii

razza araba, pari, se non superiore, alla pretesa no-

divina degli ebrei, e cosi giustificare innanzi al

sione riformatrice di Maometto, in particolare

come

mondo

la

grande mis-

Profeta, e

del popolo

arabo in generale, come esecutore delle volont di Dio, rivelate per

il

tra-

mite di ^Maometto,

Di una simile tendenza troviamo un riscontro anche nell'evoluzione del


Cristianesimo.

Il

concetto Messianico delle dottrine rabbiniche e della lette-

ratura apocalittica degli Ebrei che

Messia, lo sconvolgitore del

il

monde,

dovesse essere un discendente dei grandi re d'Israele, di David e di Sale-

mone; questo concetto


cristiane.
i

re

David

una profonda impronta anche nelle tradizioni


Nei VangcU abbiamo la genealogia di Ges rmtracciata attraverso
e

lasci

Salomone, fino

ai patriarclii d'Israele, fino

ad Abramo e No.

primi Cristiani imbevuti di giudaismi non potevano concepire

il

Messia

Redentore nato in una modesta famiglia d'un umile villaggio della Palestina, e vollero elevarlo al

grado

principe di sangue reale; la tendenza

di

nobilitante fu cos forte che

non avvertirono la contradizione, nella quale


es-si (a<idero; se Ges era Figlio di Dio, non poteva essere figlio di Giuseppe,
ma allora a che serviva l'albero genealogico fino a David e ai patriarchi?
Nell'Isim si verificarono le medesime tendenze, effetto parimenti di
mal-<ligorito

tradizioni

rabbiniche:

fosse pi nobile di quella di

si

volle

provare che nessuna famiglia

Maometto, e che perci Dio, nello


0.

scegliersi

INTRODUZIONE

un Profeta, avesse
soltanto

al

pi

l'accortezza di conferire

nobile

fra

S 30,31.

dono supremo

il

della profezia

Arabi, al discendente diretto di Abramo.

gli

Maometto, uomo pratico, che andava diretto

suo scopo, senza curarsi

al

non pretese mai a tanto onore. EgH

di dettagli secondari e oziosi,

tent che venisse riconosciuta l'autenticit della si\a missione, e

nomo

parlare a

di

Dio

egli chiese ed ottenne dai discepoli

il

il

si

con-

dii'itto di

riconoscimento

supremo dei Profeti, ma


non pens mai che fosse necessario di chiedere anche un brevetto nobiliare,
e di pretendere che nelle sue vene scorresse il sangue dei profeti Ebraici.
di questo diritto, concesso a lui quale all'ultimo e

Egli

dichiar anzi fiero dell'origine umile di s e dei suoi. L'unico rap-

si

porto

fra

esistente

Abramo, secondo

lui e

ambedue avevano avuto da

il

compito, che

Dio, di rivelare la vera fede, redentrice dal pec-

Abramo

cato e dall'idolatria.

Qur-an, fu

il

e suo figUo Ism'il (Ismaele, figho di

ma

sono sovente menzionati nel Qur*an,

Magari

bene rilevare questo punto impor-

solamente nelle sur e composte a Madinah, in quelle cio pi moderne.

tante),

Nelle pi antiche non v' menzione di loro. Nel corso della

sua missione,

per ragioni speciali, egli volle introdurre leggende bibliche nell'Islam:

la

leggenda di

A bramo

giungere

suo intento di provare l'origine divina del santuario pagano di

il

Makkah. Nella Surah

come

II,

vv. 125-127,

Abramo

del Qur-an

si

ancora,

Furono

fa

menzione di

Isma'il,

come antenato

di

come

posteri, e in ispecie

riflesso gettare lustro

sulla razza

Nota
antica

e suo figlio sono menzionati

Ma

in nessun passo

capostipite degli Arabi, e perci

due grandi inventori di favole bibliche


('),

quali

dopo

la

morte del Pro-

adoperarono a creargli una patente di nobilt, che doveva quindi di

si

loghi, e

convenne per rag-

Maometto.

e genealogiche, ibn 'Abbas e ibn al-Kalbi


feta

gli

fondatori della Ka'bali per ordine espresso di Dio.

meno

megho

e di Isma'il fu quella che

1.

ed onore anche su tutta

famiglia di Maometto, e

araba in generale.
Su ibn 'Abbas v. 23-25: ibn al-Kalbi
tempo pi notorio falsificatore di

allo stesso

Goldziher, Miih. Stud.,

(cfr.

la

I,

p.

186,

nota

[f

204

a.

H.] fu uno dei pi famosi archeo-

notizie storiche e genealogiche, sull'Arabia

1 e p. 187,

nota 4) ove sono citati vari passi

di

autori arabi (Aghni, IX, p. 19; XVIII, p. 161 e Yaqit, II, p. 168) per dimostrare l'opinione poco
Ijuona, che si aveva di ibn al-Kalbi in certe classi pi coscienziose di dotti musulmani.

31.

Furono quindi ibn 'Abbs, cugino

di

Maometto

e ibn al-Kalbi,

maggiormente responsabili dell'esistenza della favola genealogica basata sopra una falsa interpretazione del Qur-an. Fissata la base fondamenquelli

tale,

fu opera facile per

scando

dotti successi^d di erigere l'albero genealogico, pe-

nomi, che mancavano alla catena genealogica,

rabbiniche, sia

in

quelle

arabe

(').

Come punto medio

'Adnn, dal quale in gi fino a Maometto predominano


61.

sia nelle

leggende

rimase

nome

nomi

il

di

arabi, e dal

INTRODUZIONE

8L

quale in

fino

sii

Abramo abbiamo

ad

nomi rabbinici, storpiati dagli


La prima sezione la pi an-

soltanto

arabi lino al punto di essere irriconosciluli.

poco posteriore a Maometto: la seconda una elucubrazione dei


per cobnare la lacuna
dotti del II secolo della Hirah. Il numero necessario
norma
fissa, senza principio
esistonto fra Abramo e Maometto fu fissato senza
tica, di

alcuno:

si

cristallizz quasi

da

s.

da un semplice

L'assunlit dell'alljero genealogico dimostrata anche

computiamo una media

i^lcolo aritmetico; se

30 anni di vita per

di circa

ogni generazione, e molti plicliiamo la media di anni per il numero delle


|)ersone dell'albero genealogico, arriWamo incii-ca all'anno 500 avanti l'Era
Volgare.

Rendiamo

cio

Abramo contemporaneo

di Pericle, e suddito

del-

l'impero pei-siano di Ciro e di Dario! Mettiamo l'invasione della Palestina

Gerusalemme per opera di Nabuccodonosor verso l'ra


mentre regnavano Erode in Palestina, e Cesare Augusto

e la distruzione di
di

Ges

in

Roma

del

Cristo,

imperiale! Questo albero genealogico fittizio divenne, con l'andar

tempo,

spina dorsale, per cosi dire, di

la

tutto

il

genealogico elaborato in appresso dai dotti musulmani,

da

esso,

come dal tronco

minori;

logie

Ws-tenfeld

C).

veilinc

la

principale, tutta l'infinita

quali derivarono

ramaglia delle genea-

pregevole raccolta nelle Tavole Genealogiche del

Fu insomma una

della neo-civilt

prodigioso sistema

creazione puramente cittadina e burocratica

arabo-musulmana, e non un prodotto genuino dell'Araldo

del deserto.

Gli abitanti della desolata penisola

queste

sterili

La

fatiche.

Arabica furono sempre

vita spaventosa di privazioni e di patimenti, alla

qaale condannato in perpetuo ogni nomade, dal


parto, fino al

momento,

da

alieni

in cui

primo vagito dopo

il

chiude gli occhi nella morte, non ha mai

nomade alcun desiderio per lavori sedentari e puramente intellettuali. La donna, il canto, la poesia estemporanea, la guerra,
la rapina, la cura dei bestiami, i continui mutamenti dei pascoli, la soddis\'iluppato nell'Arabo

sfazione brutale dei sensi, la pereaue aiigo.scia di razzie nemiche, lo eterne

giornate

(li

ozio passate

nella speranza che

il

dormendo

lo stimolo
le

con.siderazioni

quando poniamo

e morali dell'Arabo

acquistano

pungente della

occupazioni, ecco

nomagli. Nulla pi alieno dall'elucubrazione di

Tali
getto,

meno attutisca
campo Beduino, ecco

.sonno per lo

fame, che regna sempre nel


Kiori dei

nell'afa soffocante sotto alle tende nere,

pen-

vane genealogie f).

un valore speciale per

il

nostro sog-

inoltre in rilievo, che le condizioni geografiche, fisiche

nomade moderno sono

identiche a quelle dei contem-

Maometto, dei contemporanei dei re Assiri e Bal)iloncsi, e forse


anche degli Arabi di epoche pi remote ancora. Le condizioni geografiche
Ioranc;i di

62.

INTRODUZIONE

penisola arabica sono

(Iella

Wta aspra
alcuna

qhe nessun mezzo

tali,

e dura del deserto

che pu dare un solo

mutarle:

la

non ammettono variazione

di quelle, che

medesime o pciirc. Il deserto quindi mio stampo,


tipo umano, e quello lo fissa e lo consenta perenne-

mente immutato e immutabile attraverso


\'atore del deserto, nulla

un giorno solo

muta meno

secoli.

di esso

Nulla

v' di

pi conser-

cinquanta secoli conta,no come

sulla sua faccia incon-uttibile. Nulla v' perci che meglio

descriva le condizioni morali degli Arabi antichi, che lo studio delle con-

dizioni degli

Arabi nomadi del giorno d'oggi nella etema desolazione del

Anche ibn Khaklun,

loro paese.

il

maggiore degli

capitolo (" sulla purezza di razza che

madi

storici filosofi dell'Isim

tendenze conservatrici del deserto e dedic a questo soggetto un

(jsserv le

"

umano pu

chi vuol vivere in essa, deve piegarsi alle esigenze immutabili del

luogo, conformarsi alle

ci

S 31.

Khaldun,

Proleg., voi.

I,

si

trova soltanto presso gli Arabi no-

pag. 271-273), ove termina

le

sue inflessioni

degK Arabi rimasero sempre immutate .


GrH Arabi viventi ora in Arabia non posseggono alberi genealogici. Nelle
varie trib vi una vaga memoria d'un gidd o antenato, dal quale la
trib ha preso il nome, ma i membri di essa non possono mai dire quante
generazioni sono passate dall'antenato in poi. Altre non hanno nemmeno
questo antenato, ma prendono nome da condizioni o da cose(''): una trib
ha nome al-Fuqar, o, i poveri, un'altra 'Aneze da 'anazah, una specie di
lancia, un altra Sammar dal nome del monte Sammr, ove essi abitano. Non
tutti gli Arabi ricordano il nome del nonno, nessuno quello del bisnonno

ilicendo: " Nel deserto le condizioni

(Doughty, Travels
I

nomadi

zioni,

avevano

in

Arabia Deserta,

dei tempi di

Maometto

la stessa indifferenza

conservatrice degli orientali


necessario di insistere. Citiamo
ziani di

30 e 40

secoli

simi ordegni agricoli,

memorie

I,

pag. 229, 479, 541).


si

trovavano nelle medesime condi-

La tenacia
cognito, sul quale non nemmeno
caso parallelo sui monumenti egi-

per gli studi genealogici.

un fatto
un solo

innanzi all'Era Volgare

troviamo disegnati

medesimi sistemi di irrigazione,

medesimi

mede-

^'estiti,

medesime usanze, che sono in uso anche oggi nella valle del
Nilo. Questo fatto tanto pi degno di nota, inquantoch l'Egitto, nella sua
immensa storia, ha subito infiniti sconvolgnenti moraH, politici e religiosi.
delle

Nota 1.
Al lavoro di classificazione contribuirono anche direttamente gli Ebrei, fra i quali, per
esempio, l'ebreo palmireno convertito, abu Ya'qub, cfr. Sprenger, III, p. cxxm Tabari, I, p. 1116, lin. 6
e segg. (ove cita testualmente le sue interpolazioni genealogiche), e Yaqut, II, pag. 862, lin. 10, dai
;

vediamo che egli fosse il maestro di quel famoso genealogo ibn al-Kalbi [f 204 a. H.];
anche Goldziher, Muh. Stud., I. pag. 178, nota 2).
Nota 2.
Uno si pu rendere conto delle esagerazioni assurde, alle quali arrivarono i genealogbi posteriori, quando si pensa che con gli alberi genealogici da loro creati, possibile dare la filiazione precisa e totale di quasi tutti i contemporanei conosciuti di Maometto (in tutto circa -1000 nomi)

quali due autori


V.

63.

INTRODUZIONE

^ 31, g.

dice in proposito lo Sprenger (III, pag. cxLin), il quale in


e grande acutezza critica.
giustissime
vedute
certi concetti j^-euerali ha sovente
Qurnn ha che i genealoghi sono tutti
a tortn 1-Zaniakhiari, il famoso commentatore del

duo

Adamo! Vedi anche queUo che ne

m,

Xon

meaUtori

1*16, voi-

S^l^lp

voL

I,

I.

pag-

^^^
professione consulta anche

Ji o'onealoghi di

Goldziher (Muh. Stud., passim.,

il

pg. 97-99, 133-146, 16, ecc.).


nelle quali
Si sono anche coniate tradiaioni, attribuite a Maometto,

dei genealoghi. Si tacciono

medesimi

dal loro contatto. A^iini,

I,

pag.

di

vengono smentite
menzogna (takdzlb al-nassbin) e si ordina di

le

favole

astenersi

8, lin. 27.

qui entrare nel cuore dell'argomento e dimostrare tutte le ragioni, per


considerati come invenzioni post -islamiche.
le quali gli alberi ijenealogici degli Arabi debbono essere
Ci basteH di rimandare il lettore a quell'opera pregevolissima del Robertson Smith {Khm/iip tfc Marriagt in Early Arabia\ nella quale con maravigliosa dottrina ed acutezza di osservazione egli
rintraccia le origini primordiali della societ araba antica: egli dimostra con prove innegabili che

NirTA

Non possiamo

3.

nell'Arabia antichissima la societ primordiale fosse basata sul matriarcato e sulla poliandria, e che
maschile fosse un'istituzione relativamente moil concetto della paternit e della filiazione per linea
derna ai tempi del Profeta. Se dunque la discendenza per donne era la forma unica dell'Arabia anti-

chissima, cade in un colpo solo tutto l'assurdo edificio genealogico dei nassab musulmani, i quali,
igiuiri e passato, hanno ritenuto che la discendenza per via maschile fosse l'unica forma mai esistita
nella societ umana, e su questa fragile e fallace base hanno imprudentemente fondato le loro menzogne.

NoT.v

4.

Il

Robertson Smith

(p.

217-261) dimostra

come

nomi

di molte trib, che

in Eroi eponimi, in persone realmente esistite, sono invece

hanno tramutato

genealoghi

emblemi primordiali

di

unit locali, ed adduce tutta una serie lunghissima di nomi di trib, presi da animali (cani, pantere,
locertole, leoni, gazelle, cameli, antilopi, volpi, colombe, serpenti, lupi, ecc.), dimostrandone l'origine
in quel concetto primordiale, proprio di tutte le societ nelle infime fasi del loro sviluppo, che stato

Totemismo

definito con la parola

hanno

ragione,

memo

vale a dire

uno o pi gruppi
un sangue solo,

la convinzione di essere tutti di

locali,

che abitano una determinata

e questa convinzione, rivestita pi o

di carattere religioso, trova la sua base nella credenza, che la vita della trib

qualche

modo

misterioso da

pi progredite della societ l'emblema

si

muta

in

da un Dio. Xe troviamo per


biblica della creazione dell'uomo per opera di Dio

d tmsexe provenute

.sia

derivata in

pianta, o da qualche altro oggetto naturale. In fasi

im animale, da una

una divinit ed alcune trib vengono al concetto


es. una lontanissima traccia anche nella leggenda
e ad immagine di Dio.

dunque concludere,
che l'allx-ro genealogico dato in appresso non rappre.senta una serie di nomi
di persone, che hanno veramente vissuto, ma invece un ordinamento molto
arbitrario di nomi generici, di simboli etnografici, tramutati per il comodo dei
32.

Dallo procedenti considerazioni dobl^iamo

genealoghi in altrettante persone. Nonostante la inanit dell'albero genealogico di Maometto, dobbiamo pure riconoscere che esso ha molta importanza

per

nostro argomento, perch,

il

principale, dal quale


osi dette Ism'ilit*?.

arabi, che unisce

valore,

non

inquantoch
porti
antico.

fra

ci

tutte

le altre

Abitiamo soppresso

solo storico,

quella <io

ali>cro.

diramano tutte

la

detto,

forma

ma

ceppo

catena di nomi immaginari non

perfino etnografico,

di alcun

per confessione stessa dei

musulmani pi coscienziosi. La parte araba invece deldei nomi fra 'Adnan e Maometto serve al nostro scopo

prosenta nella sua forma antica tradizionale


le

il

genealogie minori delle trib,

'Adnan a No, perch esso manca assolutamente

ronrti e genealoghi
I

si

come abbiamo gi

trib

Lsma'ilite,

ossia di

circa

met

del

pretesi rap-

popolo arabo

Noi appuriamo da esso quale fosse l'opinione in voga sullo paren-

tele fra le trib in

un

perio<lo,

quando

la rivalit delle

S4.

medesime

pretesi

INTRODUZIONE

32, 33.

legami di sangue avevano una importanza immensa nella \ta araba, e


([uando

conflitti fra le trib scossero l'impero

un Ijrove periodo

non rappresenta

lo travolsero ail

una

qiiindi

Arabo

dopo

fino alle basi, e

irreparabile rovina. L'albero genealogico

ma

verit storica,

l'espressione grafica di opinioni

Arabi emigrati fuori della penisola nelle grandi provincie

in Aagore fra gli

dell'impero, circa

mezzo

secolo

dopo

la

morte del Profeta. La forma

tradi-

un quadro comquesta forma sar

zionale, per cos dire pittorica, dell'albero genealogico, offre

e facile a ritenere, dei viticoli fra le trib, e in

pleto,

comodo per noi di consultarlo, quando tratteremo delle guerre civili.


Dopo quanto abbiamo premesso, sar facile di convenire che non
33.
possa tornare il conto di prendere in esame uno per uno tutti i nomi della
[wi

lista degli antenati.

Per alcuni soltanto occorrer fare eccezione, e

mente per gl'immediati antenati


gli ultimi

nomi

sonaggi veramente

Tutte
metto,

le

Maometto, riguardo

fonti

come un

della lista delibano considerarsi

ragione

ai quali v'

possediamo qualche notizia con fondamento

di credere, che

almeno

di

precisa-

storico, o

come quelU

che

di per-

esistiti.

concordano unanimemente nel darci

certo 'Abdallah

il

padre di

j\Iao-

'Abd al-Muttalib. Tale concordia

figlio di

parrebbe dover porgere una garanzia di sicurezza, una prova che nel padre

abbiamo notizia d'un personaggio storico purtroppo ci non


il caso. I dubbi gi espressi in forma vaga dallo Sprenger (III, pag. cxlix),
trovano una conferma, se esaminiaino pi minuziosamente la questione.
Innanzi tutto la notizia che il padre di Maometto si cliiamasse 'Abdallah
del Profeta

ci

viene data in

modo vago

e incerto, senza specificazione precisa della

origine della notizia: vedi per


tizia

data da Hisam

da suo padre

es.

Tal^ari

Miihammad

b.

Muhammad

[f

146

a.

(I,

p.

1073, Un. 8 e segg.) ove la no-

al-Kalbi [f 206
H.],

il

prima

a.

H.]

questi la ebbe

quale lo afferma senza dare

sue fonti. Nel testo di ibn Hisam, la notizia che 'Abdallah fosse

le

un figUo

la fonte, e nei fogli

prima da ibn Hism (Him, p. 69) senza citare


seguenti 'AbdaUah menzionato da ibn Ishaq indiret-

tamente come figKo

di

ili

'Abd

al-Muttalil) data

le notizie

feta,

di

ma non

direttamente. Queste sono

pi antiche ed autentiche, che abbiamo

sulla paternit del Pro-

'Abd

ossia le nostre fonti

al-Muttalil),

rimontano a mi secolo

mezzo dopo

Maometto, ibn Ishq come, al solito non d le sue fonti.


Su tali tenui basi, avendo bene in mente l'immenso lavoro

morte

tradizio-

compiuto nel primo secolo e mezzo della Higi'ah,

nistico di falsificazioni

non

la

possibile di fare

assoluto

assegnamento. Maometto stesso non

si

curato mai di far menzione della propria famiglia, e la sola autorit sicura,
nella quale

potremmo

riporre fiducia,

il

66.

Qu-ran, tace su questo pmito.


I

INTRODUZIONE

S8S

Ma

v' pi ancora.

nomo

Il

'Al)dallah. lo dicono le stesse fonti

musulmane,

fu

un nome,

pu

si

dimostrare,
Maometto, e forse non sarebbe difficile
^Maometto
che
forse pere
che il nome venisse introdotto nell'uso comune da
fino fosse da lui coniato ('). Il nome figura molto raramente nelle genealogie
dire, sconosciuto

prima

il

di

pro-maomettane, e quei poclii

sono molto

di nomi,

''liaia

che

casi,

rari, e si

si

potrebbero citare, in inc/czo a

pu benissimo

diffidare della loro auten-

quando teniamo presente la natura artificiale e postuma


erano
genealogie arabe. I nomi comincianti con la forma 'Abd.
ticit,

pi in voga fra gli Arabi pagani, perch dicliiarando


tale o tal'altra divinit, lo

medesima

zione della

con

arabi, formati
il

il

con

sempre

il

prenome 'Abd, o

abbiamo non

servo,

nome

il

di qualche divinit pagana.

i)ochi

nomi

servo dello

si

pu consultare con

ed

ivi si

profitto

potr scorgere corno

nonii di jDorsone fosse intimamente cor-

culto tltgli idoli, e che

nome

il

figlio

quelli forse

Sui nomi teofori

tenevano lontana ogni iattura.

questa forma arabica di formare


ne-ssa

un

di tutte le

mettevano in un certo modo sotto alla prote-

(Reste Ar. Heicl., p. 2 e segg.),

Wellhausen

nii-

susseguente

Fra

di questo genere,

al prefisso

'Abd

gli stessi antenati del

come 'Abd Manat, 'Abd

sia

Profeta

al-'Uzzc

'Abd al-Dar, 'Abd Manaf, 'Abd Sams, e forse anche 'Abd al-Muttalib, ognuno

nomi

dei quali

significa servo di

una

divinit pagana. In nessun caso per^,

nenuneno nella grande genealogia composta nei


in

mollo autentico e sicuro

a Maometto.

il

nome

di

molto improl)abile, che

secoli successivi,

troviamo mai

'Abd allah nelle generazioni anterioii

il

preteso

questo nome, e dicliiarasse suo figlio .servo di

Maometto coniasse
Allah, ossia di una divinit,
nonno

di

ohe era allora completamente dimenticata o negletta in Arabia: invece


verosimile, che

'Abd

al-Muttalilj,

a qualche celebre dignit o di


n Maometto. Egli dirosse
in

seguendo

Makkah

tutti

l'uso del

tempo, dedicasse

figlio

il

o delle vicinanze. Diverso fu

pii

il

caso

suoi sforzi alla estirpazione dell' idolatria

ogni sua forma, perfino nei nomi di persone, e ablnamo memoria di molti

nomi intestati a idoli, ai quaU Maometto mut il nome pagano


nuovo meglio in unisono con i dogmi della nuova fede. Una delle
fonno da lui ])referitc fu riuolla di 'Abdallah, o servo di Allah (cfr. Hagar, II,

arabi, aventi
in altro

pag. 258,

715,

lin.

lin.

7; 678, lin. 12; 689,

3; ITI, pag. 851, lin. 10;

123, 138, ecc. ecc.)

lin.

1167,

3 e segg.; 691, n. 8932; 714,


li-.

7, ecc.;

lin.

3;

Athir, Usd., Ili, pag. 117,

().

Compagni seguirono l'o-sempio del Maestro e molti diedero ai figli il


nome di 'Abdallah, come por es. citando .solo
pi celebri: 'Abdallah b.
'Umar, 'AMallah b. 'Amr, 'Abdallah b. al-Zu)ayr e molti altri. Le generaI

zioni

seguenti

spinsero

la

correzione ancora pi in su,

e,

come ha

chia-

INTRODUZIONE

ramente dimostrato
anche

Zayd
Zayd

nomi

antenati

degli

al-Lat, o

Allah, in

Wellhausen

il

Taym
Taym

33, 34.

Arah.

(Reste

dove trovarono

al-Lat, o

Allah, e

pag. 32), mutarono

Heid.,
il

nome

'Abd al-Lat, o

di

Aws al-Lat, lo mutarono in 'Abdallah, in


in Aws Allah. Li molti casi quindi, nei quali

eccezionalmente troviamo un 'Abdallah nelle generazioni anteriori a Maometto, dobbiamo interpretarlo

come una correzione ortodossa

'Abd al-Lat

di

o simile. Nel caso del padre presunto del Profeta la correzione in senso anti[agano

imponeva

si

modo

in

assoluto, e

non

vi

pu

essere dubbio, che le

pi antiche generazioni di musulmani, seguendo l'esempio del maestro, che

mutava
il

nomi

tanti

nome

ai suoi fedeli e seguaci, mutassero, e correggessero

del suo presunto genitore, se questo 'Abdallah

nome

persona designata da quel


Nota

1.

veramente

fu

il

ha mai

Nota

"Wellhausen, Seste Ar. Heid., pag. 9 in basso dice che probabile che
:

da Hagar,

2.

nomi propri: ci, egli dice,


affermazione, e non d le sue ragioni;

34.

tale
al

nome

proprio 'Abdallah. In tutti

dell'uso di 'Abdallah

"Dn caso palese di interpolazione del

pag. G26, n. 8877,

II,

esistito, e se la

padre di Maometto.

(Allah) venisse adoperato spesso nella composizione di


iscrizioni. Il "Wellhausen non giustifica
come Zayd al-Lat, Taym al-Lat, e non
addurre una prova letteraria autentica

prima dei tempi

nome

di

casi
di

il

nome

Maometto.

'Abdallah in una genealogia dato

dubbi sulla paternit del Pi'ofeta aumentano, se passiamo

di 'Abdallah. Sta

diamo.

Il

il

che la tradizione

fatto che

il

nome

di

ci

'Abd

al-Muttalil)

il

il

nonno

infatti

si

sul conto

solo del suo

molte migliaia di noird delle genealogie arabe, che noi posse-

nome

la niorte di

al-Lah

egli allude a nomi


ritengo impossibile

ha rimandato come
paterno del Profeta, ossia del vecchio 'Abd al-^Iuttalib. Per lui
possono ripetere alcune delle stesse osservazioni, che abbiamo fatto
le

di

dimostrato dalle

lin. 4-5.

alio studio della persona,

genere fra

anche

poi di 'Abd al-Muttalib cadde completamente in disuso dopo

Maometto, quando

l'uso di esso

le

memorie

paganesimo erano ancor

vive,

e molto tinxidamente, soltanto vari

riaffacci di Jiuovo,

si

del

quando le reminiscenze idolatre erano gi molto indebolite.


Nel nome di 'Abd al-Muttahb si annida perci qualche cosa di pagano
la tradizione, sempre gelosa di tutto ci, che riguarda il Profeta, ha invensecoli dopo,

tato la favola dello zio al-Muttalib

una divimt. Eimane per


sospetto, che 'Abd al-Muttahb non fosse il vero nome, e siccome la
al-^Iuttalib non ci conosciuta, potrebbe essere, che il nome della
sia stata soppressa, e sostituita con quello di un antenato o di uno

al-Muttalib era

anche

il

diAnit
divinit

nome

Litrod. 96, 97), per spiegare, che

(cfr.

zio,

vero o

suo

nome

il

fittizio,

di

in 'Abdallah,

notizia che

il

suo vero

di

un uomo

'Abd

non

al Muttalib,

come

nome

di

perch non potevano correggere

il

fecero con quello del presunto figlio. V' infatti


fosse Saybah.

noi basta di appurare che la tradizione

67,

ha

Qualunque

sia stato il

nome, a

sentito la necessit di inventare

ji

INTRODUZIONE

at.

nome, per renderlo accettabile ai puritani niusulniani. e togliere possibilmente la tinta pagana al preteso nonno del Profeta:
ci una prova indii^etta che 'Abd al-Muttalib debba essere il nomo di una
persona realmente esistiti! qualora 'Abd al-]\luttalil) tosse stata una persona

una favola

sull'origine del

un nomo pi con-

del tutto inventata dai tradizionisti, gli avrebbero dato

forme

alle idee riformatrici del nipote, e

non avrebbero

un nome, che

scelto

ricordava tanto manifestamente gli errori della ignoranza.

La nostra
magro fatto

al

della sua esistenza pura e semplice, sia con

con un

zionale, sia

nuto

certezza sulla persona di 'Abd al-Muttalib non va per oltre

tutto

il

altro,

dal

quale

il

vero suo

nome

il

nome pu

essere

tradi-

prove-

resto incertezza completa. Innanzi tutto notevole in lui la

coincidenza che egli segna la seconda interruzione di continuit nella serie


dei

antenati

i>retosi

Maometto. Senza tener conto del mitico Ma'add,

quale anch'egli ebbe forse origine straniera, se mi personaggio storicc,

il

nelle notizie su

rezza
di
i

di

Qusayy

le traccie di

'Abd al-Muttalib abbiamo con innegabile chia-

e su

ignota origine straniera e di artificiale filiazione, nel caso

Qusayy, da Kilab, e nel caso di 'Abd al-MuttaUb, da HasTi. In ambedue

casi,

astrazion fatta di qualche dettaglio,

il

fatto

medesimo, vale a

il

un giovane, nato ed allevato in trib straniera, viene ad unirsi agli


Makkah, si immedesima con i Qurays, grazie alla vetustissima
consuetudine araba del giwr o protezione, e diviene efFettivamente uno

dire

abitanti di

dei Qurays,

lasciando ai posteri di

creargli artificialmente la voluta

zione legittima dalla trib, nella quale


straniero. I tradizionisti stessi

mense ricchezze
kana,

si

hanno

era entrato

come immigrato

sentito che, nelle tradizioni sulle im-

Haim, e sui servigi da lui resi alla cittadinanza makciscondeva una contradizione con le condizioni pecuniarie infelicis-

sime del preteso

di

figlio,

'Abd al-Muttalib,

tratlizioni apocrife (cfr. Introd., 98)

in

egli

filia-

Makkah,

ma

fu

uomo povero

di tante contradizioni, che


tradiziord,

al quale,

non god mai

potevano scuotere

la validit

Dal timore

ed autenticit delle

storielle di rivendicazione dei beni del

padre, che troA-iamo al 97, e nelle quali


il

preeminonza

di alcuna

e privo di qualsiasi influenza.

vennero fuori tutte quelle

he diminuiscono ancora

checch ne dicano alcuno

si

ascondono

altre

con tradizioni,

loro valore.

Ritengo perci che sia giustificato ogni dub])io sulla paternit presunta
di QusaN-y e di 'Abd al-Muttalib il fatto che il primo riorganizzasse la co:

munit makkana e

fondrosse

Makkah,

e che

il

secondo, se la tradizione vera,

benemerito dei Quray, ritrovando il pozzo di Zamzam interrato


dall'abbandono di generazioni precedenti, indusse i genealogia ad inventare
trarlizioni con il buon fine di coUegaro i benefattori della comunit maksi

nMid(!Sse

6B.

INTRODUZIONE

kana

S 34

alla stirpe dei Quray, ed alla famiglia di

alla necessit di renderli

intrinseci del Profeta

si

ambedue antenati

di

Maometto. Si venne

Maometto, affinch

cosi

ai meriti

venissero ad aggiungere le glorie di antenati famosi

complemento indispensabile di ogni arabo insigne. Da queste considerazioni vengo perci alla conclusione, che perfino la paternit tradizionale di
Maometto sia un'accomodatura di tempi posteriori ('). Il padre (con il nome
incolore e fittizio di 'Abdallah) morto in paese lontano senza aver mai visto il
ligho postumo, la coincidenza della morte della madre pure in terra straniera,
sono a mio

modo

di vedere tutte pietose finzioni popolari e tradizionali per

bambino orfano, senza mezzi e, per cos dire, senza


famiglia, nel grembo della famiglia di abu TUb figlio di 'Abd al-Muttalib.
L'uso arabo di dare il nome di nipote o cugino, come termine d'affetto,
ai membri della stessa trilj, pu aver contribuito a mutare un vago ter-

spiegare la presenza del

mine

ima spiegazione o indicazione

in

affettivo

parentela.

di

proba-

qumdi, dall'insieme di tante incertezze e di tanti dubbi, mal celati


dalle arti primitive dei tradizionisti e dalla fantasia popolare, che Maometto
bile

possa avere agnato origini tanto oscure e misere, che quando rimase orfano
di genitori ignoti nella pi tenera et, venisse ricoverato e protetto dalla

famiglia di 'Abd al-Muttahb, e precisamente da abu Tahb, per quel senso

non manca fra i barbari nomadi del deserto ed stata


degh Arabi anche pi rozzi e pi barbali [cfr. Goldziher,

di carit solidale, che

sempre una virt


Muh.

Stud.,

I,

nelle trib nei

pag. 105, ove

tempi pagani.

come sinonimo

di

ikh

si

Il

allude alla facilit di affiliazione di estranei

Qu-ran

ma un

il

termine

rispetti si fatto

ne vengono ad aggiungere

modo

preso dal Profeta di Arabia, non fu un


parola,

usa

mawlikum

wanukum].

tutte queste incertezze se

fermano in vari

(xxxin, 5)

cognome.

Il

di vedere.

nome

Il

nome

che con-

altre,

Muhammad

proprio nel vero senso della

vantaggio deU'uso, molto comune in Arabia, di

dare un soprannome, era nel caso nostro quello di escludere la necessit di

aggiungere
soliti arabi,

nome del padre. Se il Profeta avesse avuto uno dei nomi


Tmar, Zayd, Sani, o che so io, l'uso aATebbe richiesto la menil

zione del padre per distinguerlo dai suoi omonimi:

nome

il

cognome

sopran-

esclude tale necessit. Esso ser\ quindi molto efficacemente a cancel-

lare la

memoria

Nota

1.

dell'oscura, forse ignota paternit del Profeta f),

Il fatto storico, dal

quale partirono

f).

tradizionisti, fu la presenza dell'orfano

Mao-

metto nella famiglia d 'Abd al-Muttalib. Presero uno dei figli di 'Abd al-Muttalib o forse ne inventarono addirittura uno nuovo, e lo fecero padre del fanciullo. Stabilito il legame legittimo fra 'Abd alMuttalib e Maometto, si procede a costruire la filiazione di 'Abd al-Muttalib da Hsim, il quale venne
considerato come discendente diretto mascliile di Qusayy. La costruzione della genealogia di Maometto
parti dalla sua persona, e le varie parti dell'albero vennero costruite una appresso all'altra le pi moderne sono quelle pi remote da Maometto (v. in seguito 87 e segg.). Vedi per es. in Aghani, I, pag. 7,
:

69.

INTRODUZIONE

j^ 34 36

lin.

28 e ps.

8, lin.

abbiamo

4,

un servo

notizie precise di

(iibu 'Aiiir)

entrato per adozione nella

considerato come un figlio del suo antico pafamiglia di "un Qurayi' (^ma^-Jah b. 'Abd Sams)
dal verbo istalhaqa, vedi Goldziher, Mnh.
designata
Sulladozione
musulmani.
genealogh
e poi

drone dai
Slud.,
1.

I.

pag.

pag. 136,

23

'225, liu.

segg. Nella tradizione antichissima e genuina di al-Zuhri, citata da Khamis,


i^>urays chiamano Maometto ghulam bani 'Abd al-Muttalib vale a dire uno

ult. lin. e
i

dei gion, o servi, dei

banu 'Abd al-Muttalib; questo termine

un nipote di Abd al-MutJalib!


Per dimostrare che Maometto non
Nota 2.

appartenesse

non

si

sarebbe mai usato per

all'atto alla

nobilt di

Makkah, come

giustamente cita il versetto del Qu-ran


Ed essi (i pagani, cio, di Makkah) dissero: Se questo Qu-ran fosse stato
(nel testo; 'azTmin, che pu anche signi< mandato gi (ossia rivelato! ad uno degli uomini grandi
!c*re nobile) di una delle due citt, allora avremmo potuto credere in esso . Il versetto infligge
un gran colpo alla pretesa nobilt del Profeta. La nobilitazione di Maometto fu un bisogno imperioso
di un'epoca superbamente aristocratica e ne troviamo un'espressione evidente camuffata in veste relivorrebbero far credere
ixuu, 30 ove detto:

tradiaionisti, lo

Sprenger

(III, p. Ci.)

giosa in una tradizione di quell'arci-mistificatore 'Uthman b. Sg, discepolo del celebre favoleggiatore
Wahb b. Muuabbib [t lU a. H.] in Azraqi, p. 16 e segg. specialmente -a, lin. 15 e segg. e pag. 16, lin. 9.
Che Maometto non appartenessse realmente ai Qurays, pu anche essere una spieNoT.v 3.

durante il conflitto per la nuova fede in Makkah prima


che la maggior parte dei suoi seguaci appartenevano a
della parola (discendente cio da Qusayy), ma al partito
ed altezzoso degli aristocratici Umayyadi. Difatti i grandi
b. 'Awf, Sa'd b. abu Waqqas non discendevano da Qusaj'y,
e lo stesso dicasi di 'Amr b. al-'As e di Khalid b. al-Walld, che passarono dalla parte di ^Maometto
prima della caduta di Makkah. 1 veri Qurays, rappresentati dagli Umaj-j-adi furono quelli che pi
tenacemente e fino all'ultimo si opposero all'imposizione plebea di Maometto.
gazione della sua condotta verso i medesimi
della Fuga: con ci si collega anche il fatto
trib non qurasite nel vero senso pi antico
popolare di opposizione al predominio superbo
Compagni, abu Bakr, 'Umar, 'Abd al-rahmiin

35.

Esistono

Maometto,

origini di

altri indizi

ancora in conferma della vaghezza delle

esaminiamo anche un altro elemento del preteso

se

albero genealoj^ico.

Quando, verso
propagantla

Si'ta

il

finire del

primo secolo della Migrali,

per raboattimcnto della dinastia

si

svolse la grande

Umayvade,

gli 'Abljasidi,

discendenti di 'Abbs figlio di 'Abd al-^Iuttalib, che soffiarono nel fuoco della
propri scopi ambiziosi, misero sempre innanzi,

rivoluzione per avvantaggiare

come mta suprema

buon musubnano,

diritti al

di ogni

Muhammad.

Al

logici allora in vigore,

davano

modo anche

feta, si eb])e

titolari del

gli

ristabilimento dei pretesi

posseduti per volont divina

potere imperiale

Maometto, detta allora


in certo

il

ai

Qurays

Siccome per

tutti

dalla
i

famiglia di

concetti genea-

una origine comune,

Umayyadi facevano parte


nome pi preciso, per

bisogno di un

e perci

della fairdglia del Pro-

distinguere

fra

diritto di successione (gli credi diretti del Profeta) e quelli

veri

che

avevano usurpati con la forza (gli Umayyadi). Secondo la tradizione tanto


'Abbs il capostipite degli 'Abbasidi, quanto gU 'Alidi, ed infine anche
li

il

Profeta discendevano tutti da 'Abd al-Mutalib: orbene perch non scel-

sero

il

nome

dell'avo

invece risalire pi in

comune come
alto

quello

di

famiglia?

Perch vollero

ancora, e classificare tutta la famigUa

sotto

il

nome dell'antonato leggendario HaSim? Perch presero universalmente il


nome di banu Ha;^im? Che ragione vi poteva essere per proferire il Ijisavolo?
Pu essere che il nomo 'Abd al-Muttalib avesse un sapore pagano contrario
70.

INTRODUZIONE

tempo fremente

ai gusti del

di

passione religiosa.

rispondere, che axTebbero potuto lasciare

condo

la tradizione, era

il

Ma

nome 'Abd

a questo possiamo
al-MuttaHb, che,

un cognome e non un nome, e prendere

banu Saybah
Hasim avesse un significato

S{iybah, chiamandosi

(').

l)anu

pii

pi probabile invece che

vago

e pi

ampio

S!6.

il

vero,

nome

il

om mettendo

se-

di

tutto

quello che vi poteva essere di dubbio o di oscuro sulle origini di 'Abd al-

Muttalib e di Maometto, rievocava


daria di

Makkah

Hasim

e in patria

non

inadinese,

secondo quanto

di

e,

si

memoria

di

una celebre figura leggen-

remotezza storica della quale permetteva una

antica, la

arbitraria filiazione.

le

era morto all'estero, aveva sposato una straniera

sapeva per certo se o no avesse avuto

figli

dalla moglie

la stessa tradizione ci afferma, perfino

Hasim, credendolo morto senza discendenti,

si

fratelli

appropriarono tutti

suoi

nome di )anu HaSim non esisteva pi che una


vaga rimembranza di Hsim e della sua vera discendenza. Qutaybah, p. 34,
lin. 19, afferma nettamente che Hasim non avesse altri discendenti maschili.
La remotezza leggendaria di Hasim velava discretamente, nelle nebbie di

averi.

Quando

fu coniato

il

impediva ogni ricerca poco riverente e permet-

miti, la verit sulle origini,

teva agli 'Abbassidi di figurare


(li

come cugini

compartecipanti al diritto

successione, anche se la natura delle relazioni vere fra 'Abd al-MuttaUb


il

Profeta fosse nota ad alcuno

(^).

Potrei entrare ancora pi addentro nell'argomento e raccogliere anche


altri
dell'

elementi indiretti, fra


Islam, ed

e far notare

fosse

suoi pretesi

come

la

quali
zi,

Nota

rapporti fra

Maometto, propagandista

abu Talib, abu Lahab, al-'Abbas

posizione di

sempre quella piuttosto di mi

membro

Maometto
affiKato,

e gli altri

mezzo alla sua famiglia


che non di un vero e proprio
in

della famiglia. Lascio queste ricerche al biografo futuro del Profeta.

La moschea

Makkah, dopo la ricostruzione fatta dal califfo 'Umar, ebbe fra le


una che si chiamava Bah ban Saybah. Le fonti dicono scorrettamente, che ai tempi della Gahiliyyah, ossia prima dell'Islam, questa porta avesse nome Bah banu
'Abd Sams, e che in seguito venisse chiamata Bah al-Salam. Questa affermazione non corretta, perch
ai tempi della Gahiliyyah non esisteva recinto murato intorno alla Ea'bah, e quindi non poteva esistere una porta d'ingresso. E probabile quindi che uno dei vicoli, i quali davano anticamente nella
piazzetta intomo alla Ea'bah, pigliasse nome da una famiglia di banu Saybah, la quale pu essere
stata una delle famiglie nate dal ceppo di 'Abd al-Muttalib (Halab, I, pag. 198, lin. 3-6. Vedi anche
Snouck Hurgronje, Mekka, voi. I, pagg. 4 e 6).
Nota 2.
Ha molto interesse per il nostro argomento quello, che troviamo, per esempio, in un
passo di Bukhari (I, p. 402, lin. 16 e segg.). Quivi si fa menzione del celebre bando dei banu Hasim
(cfr. Introd. 287 e segg.), ma quando la fonte citata vuol definire chiaramente quali fossero le famiglie
messe al bando dai Qurayf, non sa bene quale dire accenna prima ai banii Hasim ed ai banii 'Abd alMuttalib, o banu al-Muttalib (sic): pi avanti ritorna a menzionare i banii Hasim ed i banii alMuttalib e conclude dicendo che secondo l'autorit di abii 'Abdallah (?) fosse pi verosimile
(asbah) il solo nome distintivo di banii al-Muttalib. Il tradizionista ha compreso che menzionare i banii Hasim ed i banii 'Abd al-Muttalib come due famiglie distinte era assurdo, se si ammetteva
quello che diceva la leggenda, che cio Hasim avesse un figlio solo, 'Abd al-Muttalib. La soppressione
1.

di

varie porte d'ingresso ai recinto murato,

71.

INTRODUZIONE

^ 36, 38.

'Abd al-MuUalib e la sostituzione del preteso zio, al-Muttalib, sta a dimostrare l'incertempi classici musulmani sui veri rapporti fra Maometto e la famiglia, nella
La stessa confusione fra ban al-Muttalib
qa*Ie egli comparisce per la prima volta nella storia.
(Hisam,
IshSq
da
ibn
anche
p. 230, due ult. lin.).
fatta

'Abd
al-MuIllib
bna
e
poi del

nome

di

t,2a, che reoiiava fin nei

Partendo da

36.

di tutto lo spirito, che

diamo niegUo conto


tenati di Maometto,
nei

84 e segg.

uarrati,

il

questo concetto sulle origini del Profeta,

in tutta la

intbnna

le

ci

tradizioni sugli an-

trama leggendaria, che diamo in appresso

concetto dominante, che delinca la vera natura dei

Il

compito

di far dimenticare, o

come Maometto, venendo

mondo,

al

ren-

si

almeno

tli

latti

spiegare e giustificare,

trovasse senza mezzi, senza influenza,

senza posizione sociale alcuna. Sul conto di 'Abd al-Muttalib non era possibile
di inventare fatti assurdi,

che contradicessero con

l'epoca, ancoi-a esistenti in

Makkah

e in Ai-abia.

le

memorie, forse in quel-

Ammisero

perci che in prin-

modo

cipio della vita egli fosse povero, senza parenti e senza clientele, in

essere esposto alle vessazioni, e all'opposizione dei

Qurays

da

Introduzione,

(cfr.

compenso di ci, inventarono l'innocente favola del suo convegno con Abrahah, il generale Abissino, dal quale, come confessato dalla
stessa leggenda, 'Abd al-Muttalib non pot ottenere vantaggio alcuno per i
sj

100-103). In

suoi concittadini..

vaghe, e
ili

le

Le

notizie invece sugli altri pretesi antenati erano molte

Hshn

generazioni da

in su

si

prestarono mirabilmente al lavoro

nobilitazione, richiesto dalle esigenze del tempo,

imbevuto

di preconcetti

aristocratici arabi.

Ogni popolo attribuisce al proprio Dio i medesimi suoi sentimenti e


pregiudizi: la nobilt del sangue la prima condizione per un arabo, che
voglia imperare nel deserto, ove esiste la pi
feranente aristocratici
fra

strana fusione di sentimenti

con usanze schiettamente democratiche

gU Arabi un Profeta;

ma

Dio

si

scelse

siccome la missione religiosa fu una cosa

nomade (Groldziher, Muh. Stiid., I, p. 5, lin. 10),


quando Maometto divenne l' uomo famoso, che noi conosciamo, gli Arabi
incomprensibile per TAraljo

istintivamente vennero alla conclusione

messo ed agente in
pi importante che

terra,

la

.se

non

leggende preistoriche di

fino al preteso antenato Qusay^'si

nobilt

che nelle
facile

ed alla piet dei tradizionisti, di accomo-

Makkah

genze di questo sentimento: tutte


di vista, se

di ineccepibile

sangue pi nobile di Arabia. Fu opera

il

alla fanta.sia popolare, ed all'arte


le

una persona

sua piet fu per molti la dimostrazione

vene di Maometto scorresse


dare

in

che Dio non poteva sceghersi un

in

modo da

soddisfare

alle

esi-

'Abd al-Muttalib
devono essere studiate da questo unico punto
le

tradizioni messe fra

Sono la forma primitiva


di riverenza e di cult<j postumo verso un grande uomo,
del quale si dovevano correggere: Maometto doveva es.sere

vuol intendere

di

un sentimento

le

umili origini

il

loro vero valore.

72.

INTRODUZIONE

il

g 36.

discendente di Profeti e di Principi regnanti e con tale preconcetto sorse

diamo qui appresso un breve sunto.


La natura tendenziosa del materiale tradizionistico premaomettano

tutta la leggenda, di

Makkah

riguardante
perch

cui

ci

esonera

dall' o])bLigo

compito dello storico d'Arabia pre-islamica

il

Makkah
Romolo
essere

il

patriarca Qusayy, colui che,

(cfr.

per

78).

Roma, con

quello che fu Teseo per Atene e

che egli ha maggiore probabilit di


non un eroe leggendario. Il nome insolito

la differenza,

storico, e

e la necessit sentita dai Cronisti arabi di spiegarne

logia ed

il

pretesi antenati del

dice, fosse fondatore della citt di

Makkah

Egli per

un personaggio

si

non possiamo per

maggiore dei

jiassare del tutto sotto silenzio la figura

Profeta,

esaminarlo attentamente,

di

a modo loro l'etimo-

significato nel senso che volesse dire " venuto

a dimostrare la certa origine non-qurasita, di Qusayy


infanzia, per quanto artefatte ed

da lontano

stanno

le tradizioni della

accomodate ad esigenze

sua

posteriori, rivelano

parimenti l'origine straniera.

Prima di Qusayy, se possiamo prestar fede alla leggenda, ]\Iakkah era


un semphce santuario nel deserto, ove le trib si raccoglievano in epoche
fisse per tenervi una fiera unitamente con cerimonie religiose
nessuno si
era fermamente stabilito in Makkah, perch il sito tanto inospite e deserto,
escludeva la possibilit di sostentarsi con la coltivazione del suolo. Qusayy
fu il primo a mutare si fatto stato di cose, creando in j\Iakkah un centro
;

abitato allo scopo di ti-arre tutti


culto, del quale la

meno mise

Ka'bah era

possibili

l'oggetto.

egli che ide

sistema, o per lo

il

come sorgente

speculare sulla Ka'bah

le basi del sistema, di

ricchezze, e formarne oltre

Fu

vantaggi pecuniari e morali dal

ad un centro

religioso, anche, e

di

so\Tatutto, un

centro commerciale. L'aridit del suolo e la natura alpestre dei luoglii ren-

devano impossibile

la coltivazione, e quelli

Makkah, dovevano cercare mezzi

che avessero voluto dimorare

di sostentamento sia nei pellegrini, sia nel

commercio, oppure, meglio ancora, in ambedue.

uomo

di

in

non comune mgegno, perch

la

fondatore di

Il

comunit e

le

Makkah

istituzioni

da

fu
lui

fondate durarono a lungo, e alcune di esse grazie al susseguente sussidio

dato da Maometto, perdurano ancora in parte al giorno d'oggi ed in fonna

anche pressoch immutata. Se

il

fondatore di

Makkah

si

chiamasse vera-

mente Qusayy o no, poco importa chiunque egli fosse, fu certamente uomo
di non comune intelligenza
egh comprese i grandi vantaggi pecuniari e
morali, che potevano venire dalla dimora ia quella squaUida valle di roccie
;

e di sabbie, fra

monti privi

di

qualsiasi verdura, con

acqua potabile, in posizione malsana,


esposto alle piene torrenziali del

wadi
73.

in

sito

durante

grande

scarsit

di

anche pericoloso, perch


le

pioggie invernali. Egli


J

INTRODUZIONE

S 36.

comprese che

od arrogandosi la tutela del santuario,

la iliinora

t'issandovi

Si stabil quindi con pochi seguaci

propriet dei custodi.

questo diveniva

monte ahu Qubavs, di fronte alla Kabah, in un sito, ove


piene improv\-iso invernali non potevano danneggiare le dimore dei primi

sulle falde del


le

di

citta^liiii

Makkah

\cir.

Burckhardt, Trareh

Arabia, pag.

in

115, in basso).

ha conser\ato memoria della dipendenza di Makkah da tril),


che non erano quelle in possesso del santuario ai tempi di Maometto, e le
tradiziom, che abbiamo sulla presa di possesso della Ka'bah, e della direzione

La

tra<.li/Jone

come

annuali, devono essere interpretate,

delle feste

la foi-ma popolare e

memoria di un conflitto per il primato nella


valle makkana. Ai tempi di Maometto esisteva fra i membri della trib dei
Khuii ah (cfr. 72 e segg.j la memoria di un antico possesso della Ka'bah,
ed molto verosimile, che le innova/ioni di Qusayy venissero considerate
come un'usurpazione indebita, e generassero un conflitto. Qusavy vinse, ed
dell'anticliissima

primitiva

a quanto pare, vinse senza gra^d


santuario non si rendevano conto

l'innovazione.

degU uni

in quelle degli altri

pompa

Qusayy sono
che

istitu e

perch

il

e solennit, che troviamo nella tradizione.

state probabilmente attribuite

Chiunque egU

traeva

fosse,

suoi natali, eblje

un giorno

avvenisse gradatamente e non in

figura la pi grande e la pi cospicua fra

metto.

possessori anticlii del

passaggio dell'autorit dalle mani

fonnarono o prima o dopo di

si

dell' iiiportanza e dei possibili effetti del-

proljabilc inoltre che

solo con quella

difficolt,

il

qualunque fosse

lui,
i

molte

ma

che egli mai

cose,

che la sua

certo,

cos detti antenati di

la

Mao-

gente o la regione donde

merito principale di fondare Makkah, e di rac-

cogUere in seguito quel nucleo di avventurieri, di speculatori, di commercianti, e forse

come una

anche

di fuorusciti

trib sola, unita

e malviventi,

che pi tardi

si

consider

da vincoli di sangue e discendente da Qusayy,

tempo divenne la schiatta aristocramondo (^). La comunanza di interessi fuse

quella trib, cio, che con l'andare del


tica dei

Quray,

futuri padroni del

un'accozzaglia di gente in un corpo solo unito e compatto, formato di uomini


pieni di feconda iniziativa, ed aljiU commercianti,

nuali safevano astutamente pelare


nutrirli, e nei

quali durante le feste an-

fedeh sotto l'appareiiza di tutelarU e di

masi d'ozio fra un pellegrinaggio e l'altro accumulavano altre

ricchezze con ardito ed accorte operazioni commerciali e con viaggi in cara-

vana

nel

mezzogiorno d'Arabia,

in Aljissinia,

ed anche nelle regioni pi vicine

dell'impero Grec<j-llomano, nelle parti meridionali della Siria (Ghazzah) e


forse anche,

ma

pi di rado, nell'Egitto. Egli ebbe

vare una quantit di Arabi dalla vita rozza di


di cittadini,

amanti

dell'ordine, di

il

grande merito di

nomadi

e predoni al

commercianti onesti ed
74.

abili

solle-

grado

l'opera sua

INTEODUZIONE

anche

fu tanto efficace, che, grazie

di persone, la

pot lasciare in

nomade

la popolazione

perfetta indipendenza, in pace


di questo

Siria,

quale gi ai tempi storici di Maometto,

mente differenziata da tutta


Pi

grande via delle

al traffico continuo sulla

caravane dal niezziogiorno dell'Arabia alla

comunit

36, 37.

con

non possiamo

tutti,

Makkah una
si

dei dintorni e viveva in

ed altamente rispettata e temuta.

dire sugli antenati leggendari del Profeta,

per non uscire dai limiti del presente lavoro

a voler cercare traccio di storia

autentica in quei nomi, che figurano nell'albero genealogico fra

'Adnan, sarebbe opera vana e

molto

sterile, e ci

pi fondo,

ci

perdiamo

jii

Qusayy

porterebbe a discutere argomenti

oscuri, riguardanti la storia preislamica in Arabia.

nell'albero genealogico ogni

era netta-

Con Qusayy

lontano barlume di storia

finisce

non tocchiamo

piena leggenda, o peggio ancora, in creazione

in

forse fittizia ed opera letteraria del I e del II secolo della Higrah.

Leggiamo in Bakri (p. 58, lin. 8) e I discendenti di Fihr vissero (nomadi) nei dintorni
Nota 1.
Makkah, finch Qusayy b. Kilab li indusse a prendere stabile dimora nel territorio sacro, al-Haram;
dice Hisam f 206 a. H.]; disse (suo padre) al-Kalbi [f 1-16 a. H.]:
fino a quel tempo nessuno vi abitava
:

di

gli

uomini solevano recarsi

deserta e

non

in pellegrinaggio ralla

Ka'bah)

e poi disperdersi, sicch

Pi

Makkah rimaneva

vi abitava alcuno (cfr. pi avanti a 78).

nome Qurays e sul suo significato per l'agMakkane. Nel senso pi antico della parola esso comprendeva soltanto
quelli, che pretendevano discendere da Qusayy; solo in seguito l'appellativo si estese anche alle altre
famiglie non discendenti da Qusaj'V, che avevano fissato dimora in Makkah. Siccome Qusaj-y deve aver
lasciato discendenti, e questi devono aver ereditato il prestigio morale e nobiliare del loro antenato,
probabile, che in Makkah esistessero ai tempi di Maometto famiglie veramente e genuinamente discendenti da Qusayy. Fra queste dobbiamo con sicurezza mettere la famiglia dei Sufyanidi, pi comunemente conosciuta con il nome di Umayyadi, i capi della grande opposizione all'Islam, ed capi di tutto
dell'oro dell'Impero Arabo dopo la morte di Maometto.
il movimento politico anti-islamico dell'et

Nota

2.

gruppamento

avanti, ritorniamo sulla genesi del

delle famiglie

37.

La

tradizione

musulmana vorrebbe dimostrare che

il

Profeta

Maometto discendesse da Isma'll, il figlio di IbrahTni (Abramo), e ci ha


tramandato una lista di nomi, che risale da Maometto fino a Adamo. In
questo albero genealogico dobbiamo distinguere due parti diverse, quella
cio di origine araba pura, da Maometto fino a 'Adnan, e quella da 'Adnan fino
a Adamo. La piima di origine pi antica e fa parte delle tradizioni arabe
dei primi tempi dell'Islam, l'altra
riore ai

tempi di Maometto,

e fu

indubbiamente

di origine

molto poste-

compilata dai tradizionisti musulmani del

primo secolo della Higrah, su leggende ebraiche e rabbiniche di nessun


valore storico. Gli stessi storici arabi

ammettono che

la

seconda parte

del-

non abbia che un valore molto relativo, e riconoscono


che in essa regni la massima incertezza. L'origine sospetta della seconda
parte, apertamente riconosciuta da Wqidi in un passo citato dal Muir
{Life of Jkfahomet, voi. I, pag. cxcm) (^), aminesso impHcitamente da Tabari, I,
pag. 1118, mentre genealoghi accurati come ibn Durayd non si degnano
l'albero genealogico

76.

INTRODUZIONE

jg 37. aa

nenxinciio

quantit di nonii di manilbsta origine ebraica


o KlialdOn.

II,

p.

298, Un.

15; Aghani,

I.

netjassario di

Nota

1.

(cfr.

p. 8,

perch incertissima n' Tortograta

difficile,

Essa consta di una

preiuierla in considerazione (Duravtl. p. 27).

eli

Tabari,

liii,

I,

p.

1113-1115

11 e segg.) e di lettura

non crediamo perci nemmeno

darne reiuiinerazione.
11

passo di ibu Sa'd, citato dal Muir, dice chiaramente

rfuzu di opinioni rispetto alla discendenza di Ma'add dai

Qaydar

Ed

io

non ho trovato

ma

difTe-

divergenza
di upiuioui sulla genealogia (tra Qaydar e Ma'add) dimostra che di essa non fu conservata memoria.
ma che stata presa dalla gente del libro ^ahl al-Kitab, gli ebrei) e tradotta in arabo: perci non
sono d'accordo su di essa. Se fosse vera quella genealogia, nessuno l'avrebbe meglio conosciuta del
Profeta di Dio. Perci possiamo concludere facendo finire la genealogia con Ma'add b. 'AdnSn, e respingendo tutto quello che al di l fino a Ism'Tl b. Ibrahnn (Muir, Mahovist, 1, p. cxcui, nota).
In Mas'Cidi r\", p. 112, abbiamo una sentenza messa in bocca al Profeta: Kadzaba al-nassiibn,
genejiloghi, e si aggiunge esplicitamente che Maometto permettesse le ricerche genealomentirono
giche lino a Ma'add, mi vietasse di spingersi pi indietro (cfr. anche MasTidi. IV, pag. 118 e Goldziher,
figli di

b.

Isma'Il,

la

Muh.

.S/</ I, p. 180).

Nel testo di ibn Hisfim (pag. 3-6) abbiamo l'intiera genealogia da Maometto fino ad Adamo, ma
con questo fatto anormale, che la genealogia (in tutto 49 generazioni, o con Maometto 60, fra 'Adniin
e Adamo 28 generazioni, fra 'Adniin e Abramo 9 soltanto) data da ibn Hism sull'autorit di ZiyHd
b. 'Abdallah al-Bakkii-i [t 183 a. H.J, che l'apprese da Muhammad b. Isbaq al-Muttalibi [f 161 a. H.
Il fatto di non averla ajipresa direttamente da ibn IsliSq mi fa supporre che l'isnfid non sia sicuro
e che il nome di ^l-Bakk'i sia messo come schermo contro im'accusa di menzogna. Non certo che
ibn Ishiiq abbia mai insegnato l'intiero albero genealogico, perch Tabari (I, 1113, liu. 12) no d solo
un brano sull'autorit di ibn Ishriq. Accettando la genealogia di al-Bakka"i, e calcolando una trentina d'anni per ogni generazione a partire da Maometto, abbiamo che Abramo avrebbe vissuto
verso la met del V secolo dell'Era Volgare e fosse contemporaneo di Serse e di Leonida, l'eroe delle
Tennopili! Nella versione di al-Kalbi (Tabari, I, pag. 1114, lin. 7 e segg.) fra 'Adnn e Abramo abbiamo
quaranta nomi, mentre come detto sopra (ed confermato da Tabari, I, 1113, liu. 12), l'accurato e
coscienzioso ibn Ishnq pone in forma dubitativa soli nove nomi Si fatto immenso divario fra le nostre
due fonti pi antiche un dato eloquentissimo in s sulla falsit della genealogia e sulla relativa
sicurezza dei due storici.
Varie persone hanno lavorato alla creazione dell'albero genealogico lino ad .\danio. L'artefice
maggiore fu quel celebre archeologo arabo Muhammad b. al-Sa-ib al-Kalbi f liti a. H. (v. Tabari,
|.

pg. 1114, lin. 7) e in seguito Zubayr b. Bakkfir |t 25fi a. H.J anche egli studio.so delle antichit
arabe, ma ambedue molto creduli, fecero di ogni erba un fascio. Ambedue in questo caso hanno
per prima autorit una donna (Tabari, I, pag. 1113, lin. 4 e lin. 10). sintomatico poi che alla stessa
1,

pagina alia linea l.S l'accurato ibn IsI.iaq |t ll a H. premette ad una breve notizia genealogica di
nove nomi fra 'Adnan e Abramo l'espressione sintomatica: fim yaz'ama ba'd al-nassiib
e il Goldziher (Muh. Stud. II, pag 61, in basso) ha luminosamente dimostrato, che quando i tradizioni.Hti premettono il verbo za'ama ad una notizia, questo indizio sicuro, di menzogna: Za'ama
ler wkhnt) ist, wie Arabische Gelehrte sagen, cine Kunya fiir den begrifif der Liige (cfr. anche
|

Sprenger,

I,

pag. 186).

il>n KJialdun, storico accurato e coscienzioso, dice che menti'c


38.
la genealogia dal Profeta Maometto fino a 'Adnan vera e sicura per il consenso unanime di tutti i genealoghi, quella invece che congiunge 'Adnan a

I.sm'il,

tiglio di

Il)rhm

stono varie versioni, nelle


pay. 298j.

Anche

divario; alcune fonti

(bramo)

molto

quali sono

discussa ed incerta, e ne

penetrati molti errori (I\haldun,

numero dei nomi fra Ism'il


ne ammettono quaranta, altre

sul

venti e a quindici (KUialdun,

U, pag. 298).
76.

esiII,

'Adnan regna grande

e
le

diminuiscono fino a

INTKODUZIONE

Al

"
"

di l di 'Adiian

non

vi cosa di vero, e

ciare la genealogia fino a Isma'l (Halab,

" duV)bio

3840.

Duravd

ibn

(ed.

possibile lintrac-

pag. 23).

I,

alcuno che 'Adnn discenda da Ism'Tl

39.

non

1).

"

Non

vi

per

ll)rahTMi (id. pag. 24).

Wiist., pag. 20) dice apertajuente

"

Il

Pro-

'Adnan e disse che i genealoghi hanno menquello che dopo 'Adnan; i nomi sono tutti surj'aniyyah (ossia di
" origino araniaica) e non chiara la loro ethnologia . Siccome la tradizione
araba sostiene che i discendenti di Isma'il figlio di Abramo hanno sempre
dimorato in Arabia, i nomi loro avrebbero dovuto essere arabi quanto
quelli da Adnan fino a Maometto
l' impronta straniera dei nomi quindi
in aperta contradizione con la tradizione, ma gli storici arabi non hanno
voluto insistere su questo punto delicato, ed hanno preferito di lasciare inso" feta

dichiar di discendere da

" tito in

'

luti

problemi che

linea 15).

siffatta contradizione

implicava

(cfr.

Halab.,

I,

pag. 30,

Mancando di ogni l)asc storica, tralascieremo di fare menzione


40.
di quella parte respinta perfino dai migUori storici arabi, e ci limiteremo ad
esaminare quella di origine araba pura, la quale ha un valore non solo per
la

sua formazione relativamente pi antica,

fica dei concetti

etnografici

sulle

ma

anche come espressione gra-

maggiori trib arabe

isma'llite,

che ave-

vano voga nel piimo secolo della Higrah. Specialmente per quest'ultimo
motivo l'albero genealogico da Maometto fino ad 'Adnan un docimiento,
che

si

impone

allo storico.

Avremo

in seguito

ad alludere tanto spesso

al

una intelligenza precisa dei rapporti fra le trib, sar


necessario dare qui in appresso uno schema dei rami principaK del grande
albero genealogico. Allo schema genealogico delle trib ^Isma'ilite (NordArabe) aggiungo nel 42 quello delle cosi dette trib Yamanite (Sud-Arabe)
inedesimo, che, per

sulla distinzione (in

massima parte

fittizia) fra le

due grandi razze, che abbrac-

ciano tutta la nazione Araba, sulle origini, e sulla storia di questa pretesa
divisione l)ipartita degli Arabi,

guerre

civili.

genealogici
vole, senza

il

il

avremo a parlare pi avanti

Nostra fonte piincipale per

la

all'epoca delle

compilazione degli alberi

Wstenfeld, Gencalogische Tahellen, lavoro accurato e prege-

quale non possibile rendersi conto delle intricatezze genea-

logiche delle varie trib.

7e-

Tavola Gesealogica N.

41.

1.

Trib Isma'ilite.

AiS'

]bb-b

tii

"iTiu

Bolij-.k

Abmu

TibikhKh

Ih.'l

Hn^kfl

A.

'*'l

-IkriLh

Abd l-gsja

D*bbftlt

HiuRynnh

'AbdmuiBt

Tarolm

H&njur
Sulaym

HawARJn

Mu-l^jjrii

S.W^

sf

Kx.

'Xmit

lolV

B>br>h

tTklbali

Thk'Ubmh

KulBj-b

.y.

D<,..vl

Numayr

'Abdiiutiil

"Amr

Zftydmuiit

eJb
T>ibUI>

Khiukymfth

Murr

UBiik

'Huntbblh

Pnmr&h

al-'Anbkr

Sft'd

aV

Ifilik

D&rim

L]rtb
Uotfitiib

Muiftjrk

?'

lluyi

HiKl

TKjn

Kllnb

lS.'d.h

+
+
+
+
'Omar

TQsuf

1-H

tt

96

Tav. N. 2.

(V.

Abd

;i.Dir

..

H.

Tavola genealogica dui discendenti di Qusayy.

U. pfK.)

*Abd *1>-Ubu

-Abd^anSf

aJ^
KUdh

Hlim

-Abd 'dama
Kbuwftjlid

-Abd

tJmayj^h

Hb
ftl-H&rilb

Khftdl^b

l~'Awtram

-Abdillab

bQ---A9

Aftn

abu SufyiD

al-Hakam
1

Mu'&wiyyab

kl-Zubayr
'Urwftb

bfl

|.hBUkb

+
+

YMtd

'Otbmin
(CSiffoi

'AbdftUsb

Yaild

[t73..H.]

(Califfo)
et

H.]

(t8Ba.H.]

IfarwBD
-Abd almalik
(Califfo)

tt98a.^.J

Habammad
11

Profeu

al-if utiAlib

ba tob

dl-'Abb*

'Ali

'Abdallab

(t40.H.]

(tt. H.]

(CftlilTo) (t

31

BUr

(CftlIffo

10

H-1

8 42.

Tir. N.

3.

Albro genealogico delle trib YanianUv

Teltek

B.U

>-8lri|t
ii<l

T'hf

u^

dA,.

Ai^rt.

ii'u>

KiBdftb

Mnnd

H*<)

i"*m

ll

M^li

|}.U

Ami

(MlUll

l-XiU*'

I^'Ltat

TiT. S.

4.

Albero

degli

AniBr (Awe e EbAzra<

-Aef

HBr^

l-WMlt

Modlimb^

unii*

ti-imt

idu

<^

'Af
HlkUk

Ttm

liMt

Av

n>'utak

INTRODUZIONE

43.

'ADNAN.

Il

48.

capostipite di tutte le trib immigrate in Arabia

(al-Musta'ribah), preteso discendente

in via- diretta maschile

madre Balha bint Ya'rub b. Qahtan (ibn


danno per madre al-Mutamattirah una figlia di 'Adi della

Ibrahira, ebbe per


altri

invece gli

(rurhum (Wst.,

Gei.

'Adnan pu avere una spiega-

che

che la tradizione associa con

fatti,

il

suo

nome

molto probabile

date in appresso siano pure finzioni leggendarie,

le notizie

stirpe

Tab., pag. 47).

L' incertezza riguardante gli antenati di

zione nei

da Isma'il b.
Durayd, 27)

ma

nonper-

tanto potrebbero anche contenere una qualche lontana memoria di un'epoca

perduta ogni traccia dei precedenti di 'Adnan

burrascosa, nella quale fu


(labari,

pag. ()71-673)

I,

Nassar, o

La

(^).

Nabukhadz Nasar,

vinto e disperso

il

il

tradizione

narra che

il

famoso re Bakht

Nebuchadnezzar, re di Babilonia, dopo aver

popolo d'Israele, invase l'Arabia e la devaist tutta, pe-

netrando fino a Makkah. 'Adnan alla testa degli Arabi tent di respingere

r invasione,

ma

fu completamente disfatto con grande strage alla battaglia

Hadur. Ammettendo che

di

la

media

come vero che

o di trentatre anni, ed accettando


siano sole venti generazioni,

l'

di ogni generazione sia incirca di trenta

La

sesto secolo innanzi all'ra Volgare.

'Adnan

vi

Maometto,

il

re babilonese visse nel

tradizione qiiindi caduta in grave


sia nell'attribuire

a Nebuchadnezzar

devastazione dell'Arabia, e la dispersione delle trib arabe del Hi^Sz. Se

la

fatti narrati

Maometto

invasione dei Bajilonesi sarebbe a\^'enuta nel

primo secolo dell'Era Volgare, mentre noto che


errore, sia nella genealogia di

fra

sono pura leggenda,

pu suppoiTC che

si

la tradizione, per

ragioni sue particolari abbia esaggerata l'importanza storica di qualche grave


sconvolgiiiento in Arabia ai tempi di 'Adnan, per opera forse dei re Parti,
e che,

mettendo a raffronto

bilonese,
la

con

medesima

lonia. Tabari,

Halab,
uni di

I,

ad ambedue

la dispersione delle trib arabe, abbia voluto dare

origine.
I,

'Adnan mor dopo

pag. 674; Khaldun,

pag. 23,

j\Ios,

Ebrei per opera del re ba-

la dispersione degli

II,

il

ritomo

di

Bakht Nassar

pag. 299-300; Khamis,

I,

in Babi-

pag. 166;

ove detto che 'Adnan fu contemporaneo, secondo

secondo

gli altri di

Ges Cristo

(*);

gli

Baladzuri, pag. 15, afferma

che la distruzione di Geinisalemme per opera di Bukhtnassar fu causa dell'occupazione di Madlnah, allora detta Yathrib, per opera degli Ebrei fuggiti alla strage;

cfr.

anche Muir,

I,

pag. cxcn-cxciv; Caussin de Percevcil,

I.

pag. 181-184, 186.


I fatti burrascosi attribuiti dalla

leggenda alla

s'ita

di

'Adnan

e l'ana-

cronismo di Nabucco turbano l'ottimismo anche di C. de P. il quale perci


Al primo colpo d'occhio sembra lecito di
si esprime nei seguenti tenmni
^'

"

poter dubitare se 'Adnan sia veramente disceso da Isma'll.

79.

Ma

le

opinioni

INTRODUZIONE

U.

t,

sono talmente unanimi rispetto a questa discendenza, che

pag. 184). Questo breve brano

basti

della critica storica di

possa fidare

non ammet-

il

sarebbe spingere all'eccesso lo scetticismo! (Caussin

" trla

do Perceval,

per dimostrare quanto poco uno

quel valente arabista,

il

desiderio

I,

si

del

quale di volere riconoscere la verit storica di tutto l'albero genealogico

Maometto.

di

La
Yasgub
{o

Ya'rub

b.

al-Lahm)

b.

(^ahtan

n numero
i

Durayd,

suoi nel

il

Yeiman

pag. 299; Khamis,

I,

1.

madre

Ma'add.

di

e vi prese stabile dimora,


I,

adottando

gli usi e

pag. cxciv; Caussin de Perceval,

I,

il

dia-

pag. 1112; Hism, 6; Khaldun,

pag. 166, ove detto che la moglie di 'Adnn

masse Aminah; Muir,


Nota

1111); essa fu

p.

'Adnan incerto, ma il pi importante di essi,


quale quando ebbe luogo l'invasione babilonese, fugg

mezzogiorno d'Arabia (Tabari,

letto del

27),

I,

moglie

dei figli di

ilopo Ma'add, 'Akk,

con

^^ibn

(ralhab b. adls (Tabari,

b.

Taymah bint
oppm-e Mahdad bint al Lihamm

afferma che 'Adnan avesse per

tradizione

I,

si

II,

chia-

pag. 186).

L'autorit principale di Tabari in questa e in tutte le altre notizie sugli antenati di

famoso archeologo Hisam V). Muliammad al-Kalbi [f 206 a. H.]: questi per non d le
sue fonti, secondo la consuetudine del. tempo (v. Introd.,
13): da ci facile arguire quanto poco valore debbano avere si fatte notizie. Vedi anche le altre fonti citate da Tabari per gli stessi avvenimenti:
Maometto,

il

i:?

Altri dotti conoscitori delle storie antiche! Tabari, pag. 672, lin. 7-8, dalle quali parole si deduce
che Tabari raccogliesse su questi tempi remotissimi perfino leggende orali del tempo suo, rinunziando
Sulle falsificazioni e
all'oso dell'isn^d per non svelare forse la poca credibilit dei suoi informatori
menzogne di ibn al-Kalbi cfr. A^ani. XIX, pag. 68 e Goldziher, Mii/i. Stud., I, pag. 186, nota 1 pag. 187,
nota 4 e pag. 205.
Nota 2.
Caussin de Perceval, I, pag. 183, calcola che 'AdnSn possa aver vissuto non prima
!

Bibbia (cfr. I, pag. 181, note 1, 2, 3),


Arabi e Babilonesi: da queste allusioni bibliche nato forse
l'anacronismo.
Nei paragrafi seguenti mettiamo l'epoca presunta di ogni antenato di Maometto, secondo i calcoli del Caussin de Perceval, quali si trovano nella tavola V'III del suo primo volume. E
bene per premettere che i calcoli sono meramente ipotetici e basati sul vuoto. Si deve ricordare
che C. de P. con.siderava gli antenati di Maometto come personaggi storici: in questa, quasi inutile
ripeterlo, non possiamo affatto convenire (v. Introd. 36).
del 130 innanzi all'Era Volgare; egli cita del resto tre passi della
nei quali sono accennati

conflitti fra

44.
i

MA'ADD.

Ma'add, figUo di 'Adnan, aveva dodici armi quando

Babilonesi invasero e devastarono l'Arabia;

(Geremia) e Barakhy (Baruch), prevedendo


dalla morte

il

i
il

due

profeti ebraici,

disastro

Aramya

volendo salvare

progenitore del profeta venturo (Maometto), vennero in Arabia

j)rima dei Babilonesi e portarono via

luogo di sicurezza

in

il

giovinetto

Ma'a<ld; questi venne condotto a Harran, in Mesopotamia, ed ivi custodito


fino alla

sero

con

il

lui

morte del padre 'Adnan, quando

giovinetto a

compierono

Makkah,
i

riti

lo

medesimi due profeti ricondus-

reintegrarono nel rango che gli spettava, e

prescritti per

il

pellegrin.aggio al santuario della

Ka'bah. Ma'add, appena di ritorno in patria,

timo so\Tano e sottomise a

s tutti gli

Arabi
80.

.si

fece riconoscere

superstiti dal

come

legit-

procedente disastro

INTEODUZIONE

(Tabari,

I,

S-l+^7.

pag. 673-675; Khaldun, H, pag. 298-300; rvhamis,

Si dice che guerreggiasse vittoriosaniento contro

pag. 166; Halab,

(Caussin de Perceval,
Nota.
non

grafica

Lo

pag. 23); nacque incirca verso

I,

Sprenger

I,

pag. 166).
I,

97 dell'Era Volgare

il

pag. 186).
cxxxix) afferma che

(III, p.

mai menzionato

T,

Ijanu Isra-l (Kliamis,

il

nelle tradizioni sul Profeta,

nome di Ma'add come designazione etnomentre che durante il dominio dei Califfi

(40-132 a. H.) venisse sempre preterito il nome di Nizar per abbracciare tutta la stirpe
detta Isma-ilita: da questa osservazione consterebbe che il mito di Ma'add si sia formato nella seconda
met del I secolo della Higrah. Lo Sprenger per caduto in errora: il termine Ma'add, come espres-

Umayyadi

sione etnogralca, che abbracciava tutte le trib abitanti i deserti arabici del nord del Yaman, molto
pi antica di Maometto. Lo storico bizantino Procopio, morto come noto verso l'anno 566 a. . V.,
vale a dire cinque anni prima della nascita di Maometto (accettando la data leggendaria di questa),

menzione degli Arabi

degli Arabi
(ediz. di
il

nome

'Oiir;pixo:,

come una razza

Maa53r)vot,

ossia

Himyar

abitanti del

che viveva a settentrione

di Saraceni, ilapaxrjvot,

Yaman. V.

De hello Persico, I, pag. 19


dimostra come il termine Ma'add fosse

Procopius,

Bonn dell'anno 1833, voi. I, pag. 100). Questa citazione


generico di un grande gruppo di trib nell'Arabia centrale, e come

genealoghi delle gene-

razioni post-maomettane lo tramutassero in persona storica ed in antenato di

Muh.

Goldziher,

Stud.,

Maometto

(cfr.

anche

pag. 90).

I,

MA'ADD. Ebbe per inogUe Mu'nah bint (jarsura b. (xulhuniah,


45.
la quale gli partor Nizar (Tabari, I, pag. 675 Khaldun. Il, pag. 299). Ma'add
;

ebbe quattro

che Quda'ah fosse

Qunus

Nizar, Quda'ah,

figli:

piiniogenito. Hisam, pagg. 6-7; Khanils,

il

(pronuncia Qunas). Quda'ah emigr nel


perci presso
di

Ma'add,

ma

Alcuni affermano per

e lyad.

Yamaniti prevaleva

Yaman

la tradizione

pagg. 166-167

Himyar
che Quda'ah non
presso

Himyar (Hisam, pag.

di ^Malik b.

I,

7;

Khamis,

I,

b.

Sal^a, e

fosse figlio

pag. 167).

Himyar b, Saba dicesi fosse il primo a scrivere l'arabo (l:0iamls, I, pag. 167).
I banu 'Adnan, crescendo ora in numero, estesero i loro pascoli fin nel cuore
penisola arabica,

della

raltipiano del

46.

Nagd

popolando lentamente

nell'Arabia centrale (Ivhaldun,

principato, e che tentasse di espellere Nizar dal paese:

insorse in favore di Nizar e costrinse invece

(Khaldun,

pag. 300).

II,

I,

pag.

nell' 'Iraq occidentale.

ancora un quinto
contro

gh

popolo di Makkah
la via dell'esilio

di

I,

pag. 167). Caussin de Per-

oscuramente un tempo nel Higaz

La

tradizione

Ma'add, al-Daliliak,

musulmana

ricorda

che avrebbe guerreggiato

Mos! (Khamis, I, pag. 167).


NIZAE. FigUo di Ma'add e di Mu'anah bint (rarsum, ebbe
Rabi'ah al-Faras, Anmar, Mudar, lyad, ognuno dei quaU fu

capostipite di grandi e
I

ma il

padre Ma'add nel

ebrei ai tempi di

I 47.
quattro figli:
il

figlio

al

discendenti di Qunus, allontanatisi da Makkah,

86. chce invece che vivessero

e poi emigrassero

tutto

pag. 299).

Qunus a prendere

finirono con l'e-stinguersi totalmente (Khamis.


ceval,

II,

Qunus succedesse

la tradizione che

V'

Higaz anche

oltre al

banu Ivad

numerose

banu Anmar

trib.
si

propagarono nel

81.

Yaman

e neir'Iraq;

INTKODUZIONE

47, 48.

da Kahi'ah discesero alcune celebri trib,

fra

le

quali:

'Abd al-Qays,

gli

che in seguito emigrarono nel BahraxTi, sulle rive del Golfo Persico

gli

'Anazah, che ancor oggi popolano grande parte dell'Arabia settentrionale;

banu Naniir b. Qasit, che si


banu Bakr e i banu W'il,

i
i

stabilirono in seguito in

con

quali,

Mesopotamia

e infine

loro rami numerosi e con la parte

presa a tutte le guerre, divennero famosi negli annali d'Arabia.

Nizr ebbe per moglie la cugina Sawdah bint 'Akk


partor

Mudar

(Tabari,

pag. 300). Nizr ebbe


Dicesi che fosse

il

pag.

I,

gare (Caussin de Perceval,

Secondo

Sprenger

lo

cxlvi), Nizar

(III, pag.

nel preteso albero genealogico, perch

nome

il

pag. 1111).

64 dell'Era Vol-

il

Muir,

cfr.

I,

II,

pag. 23) e fu l'uomo

pag. 167). Nato verso

pagg. 186, 189-191;

I,

I,

gli

Khaldun,

o abu EabI 'ah (Tabari,

primo a scrivere in arabo (Halab,


I,

'Adnan, che

ibn Durayd, pag. 26

cognome abu lyd

pi bello del tempo suo (Kharais,

Nota.

108

b.

pag. cxcrv-cxcn).

I,

primo nome ])robabilinente storico

Maometto come designazione etnografica


denominazione di trib in nome di persona. Lo stesso,
per Khindif ( 60), per Kinanah ( 53), per Qurays o Fihr

il

preesisteva a

genealoghi tramutarono poi la


deve ritenere per Mudar ( -ta),
(56), per Qu;ayy (76i, e per Hiisim (91). Si pu accettare in via generale il ragionamento dello
Sprenger, ma bisognerebbe tare eccezione certamente per Fihr perch il nome di Qurays fu molto
probabilmente portato solo da Qu^ayy (v. pi avanti 54 e nota ibid.).
di tribCi, e

egli dice, si

Nizar

48.
gli

ebbe due mogli

nacquero Mudar e lyad;

(rulhumah

b.

'Ainr

Quando Nizr vide

da una, Sawdah bint 'Akk

dall'altra,

(rurhum,

b.

(radalah bint Wa'lan

Ij.

b.

'Adnn,

(jrawsam b.

nacquero Rabi'ah e Anmr.

gli

avvicinarsi la morte,

per la divisione dell'eredit, parlando nel

chiam a

modo

gU rassomiglia

seguente:

mio

figli

e dispose

Questa tenda di

"

per

Mudar

"

cuoio rosso e quello che

tenda nera e quello che gli rassomigUa deve appartenere a Rabfah; questo

" .servo

grigio e quello che

gU

del

avei'e,

la

i-assomigUa deve appartenere a lyd; e queste

Anmr. Se non

monete

"

potete accordarvi nella divisione, rivolgetevi a ai-Afa al-Gurhumi, che vive

nel

e quello che a loro rassomiglia deve appartenere a

Na^rn

>.

I figli,

sione dell'eredit e

al-^iurhumi,

si

morto

padre, non poterono accordarsi sulla divi-

il

recarono insieme nel Na^rn per consultare ai-Afa

come aveva ordinato

il

defunto genitore. Durante

il

viaggio videro

un camelo, che aveva pascolato in quei dintorni e Mudar disse:


n camelo, che ha pascolato in questo sito, aveva un occliio solo . Rabi'ah
aggiunse " Ed era zoppo di un piede. " E senza coda , soggiunse lyd.
la pLsta di
"

"

veloce corridore

concluse

Anmar. Continuando

un uomo, che cercava un camelo;

e volle seguirli fino a

Na^n

viaggio incontrarono

quattro fratelli gliene fecero la descri-

zione e l'uomo, dichiarando subito che era


vaAse. I fratelU assicurarono di

il

non averlo

il

visto,

volle sapere ove

suo,

ma

tro-

l'uomo non fu soddisfatto

per accusarli innanzi

82.

si

al

capo ai-Afa. Anche

INTEODUZIONE

non aver visto il camelo e al- Afa intrigato dalle loro parole, chiese a Mudar come sapesse che il camelo avesse
un occhio solo. " Perch io ho osservato che aveva mangiato il foraggio da
" una parte sola . Chiese quindi a Rabi'ah come sapesse che l'animale era
zoppo. " Perch egli ha lasciata un'impronta molto pi marcata con uno dei
" piedi anterioi'i, che non oon l'altro ,,. lyad spieg quindi d'aver compreso
che il camelo non aveva coda, perch lo stei'co giaceva in mucchi, e se avesse
avuta la coda, con il movimento della medesima lo avrebbe sparso maggiorqui

fratelli insistettero lel dire di

mente sul suolo; infme Anmr spieg di aver intuito che il camelo fosse
un corridore veloce, perch era rimasto in un pascolo di accesso difficile,
iavece di cercarsene uno pi facile. In seguito a queste risposte al-xVf'a si
volse all'uomo, che cercava il camelo e decise che i fratelli non erano in poscamelo e che perci ritornasse a cercarlo.
Dato il giudizio, al- Afa invit i fratelli a un pranzo in casa sua esclamando: " Come volete venire a chiedere il mio consiglio, se siete uomini

sesso del

"

tanto intelligenti?

un pranzo per
sentire

,,

ai-Afa ordin quindi

quattro fratelli e egli

si

loro discorsi senza essere visto.

al suo intendente di preparare

scelse

un luogo donde

Rabf ah

egli potesse

fece allora l'osservazione

non ho mai mangiato una carne cosi buona peccato la pecora statii
con latte di cagna . Mudar soggiunse: " Io non ho mai bevuto
" vino cosi squisito
lyad
peccato la vite cresciuta sopra una tomba
tess gK elogi dell'ospite, ma soggiunse: " Peccato! suo padre non colui
"

Io

" allattata

,, .

crede che sia

Anmr

concluse

discorso dicendo:

"

che generalmente

"

non ho mai avuta una conversazione, che abbia giovato tanto ai nostri
interessi .
ai-Afa al-(jrurhumi rimase mara\gliato dei loro discorsi; fece

"

si

...

il

Io

cliiamare

era fatto

il
il

suo intendente e apprese da

vmo, cresceva

lui

che veramente la

sulla sepoltura di suo padre

vite,

con

la quale

dal capo dei suoi pa-

venne parijnenti a scoprire che la pecora era stata allattata da una


cagna, perch la madre era morta e nel gregge non v'era un'altra pecora,
che potesse allattarla. Allora al- Afa corse da sua madre e volle sapere se egli
stori

era veramente figlio di suo padre

stretta dalle

domande

la

madre confess

non aveva avuto alcun figlio dal marito e temendo che la fortuna
ingente del medesimo andasse in mano d'altri, si era data in braccio ad un
uomo, che era venuto di passaggio in casa del marito, e cos era rimasta incinta. ai-Afa ritorn presso i fratelli e chiese a Mudar come avesse capito che
Perch
la vite, con la quale era fatto il vino, crescesse sopra una tomba:
c;he

essa

""

'

bevendolo,

quindi
"

disse

Mudar,

"

mi venne una

sete fortissima

...

ai-Afa chiese

che la pecora era stata aIlaW;ata da ima cagna:


rispose Rab ah, " la carne di pecora ha il grasso sopra alla carne

come

Perch

scoprissero

83.

gj{

INTRODUZIONE

48, 49.

pari di tutti gli altri animali, eccetto

- al

- sotto alla

carne

cagna

l'odore di

Secondo
Rab'ah
lyad riconobbe che

rispose: ^ Perch

altri,

-.

-.

noi quali al contrario

cani,

al -Afa

padre putati\o, perch questi mangiava sempre con


teneva in disparte, e

al-

Afa

Secondo

natura del padre.

era stato impastato

non era
i

sentito

figlio di

suo

non si
medesima

suoi ospiti e

aveva dimostrato di non avere

Anmar

un'altra versione

ho

la

osserv che

pane

il

da una donna mestruante, perch aveva trovato un pelo

nel pane.
al-

Afa

limose maravigliato di tanto acmne e volle ora conoscere

venuta

tivo della loro

essi gli

la divisione dell'eredit;
le

moneto d'oro ed

Mudar,
cavalli

al-

stabil allora

avevano colore

caraeli che

cognome

il

che la tenda di cuoio rosso,

al-Hamra

di

al-Faras;

di

servo

il

grigio

infine la terra e

ebbe perci

il

I,

135

il

il

Journal Asiat., 1838,

Murug,

pag. 22; Mas'udi,

I,

quale prese perci

cognome di al-amta
le monete d'argento dovevano spettare ad Anmar, il quale
cognome di al-Fadl (Tabari, I, pagg. 1108-1110; ai-Fasi,

Chron. Stadi Mekkah, voi. Il, pag.

256; Halab.

il

la tenda nera e

greggi dal lanaggio grigiastro

dovevano appartenere a lyad, che prese perci

si

rosso, dovessero spettare

morelU dovevano appartenere a Rabi'ah,

cognome

mo-

raccontarono ogni cosa e lo pregarono di far

Afa

quale pre^e perci

il

il

t.

Ili,

pagg. 243-

t. I,

pagg. 228-236; Khamis,

pagg. 168-169; Khaldun, n, pag. 300).

Mudar
grinaggio

fu sepolto in al-Euha,

giaceva a due giornate

ove la sua tomba era oggetto di


di

marcia da Madinah (Halab,

Insieme con Nizar fu sepolto anche


cfr.

Caussin de Perceval,
Nota.

I,

figho Rabi'ah ([vhamis,

il

pag. 23\

I,

I,

pelle-

pag. 167,

pagg. 187-189).

inutile aggiungere che questa favola nella

forma presente

il prodotto della fansono divertiti a dar prova di acume.


Il niun valore storico della leggenda dimostrato dal fatto che Tabari [f 310 * H-] '* narra, premettendo soltanto la vaga indicazione un tale afferma . La favola un prodotto letterario del III se-

tasia di varie generazioni di tradizionisti

musulmani,

quali

si

colo della Higrah.

49.
si

(Tabari,

I,

lei

ebbe due

figli,

Makkah, mentre

suoi fratelli

spos al-Rabb bint

Haydah

b.

al-Ys (o Ily-s Aly-s) e 'Aylan al-Ns

pag. 1108; ibn Durayd, pp. 20 e 162; Khaldun,

II, p.

300; Khamis,

danno per moglie 'Atwa bint lyad, una donna liimyarita;


al-Hanf bint lyad b. Ma'add (ibn Durayd, pag. 26). 'Ayln al-Nas

p. 169;.

altri
il

prese dimora fissa in

disperdevano nelle varie parti di Arabia

Ma'add, e da

I,

MUDAR

Altri gli

capostipite di varie

Hawzin,

Ihaqlf

pi bella voce del

(cfr.

famose

trib, ossia

Qays,

Wiist., Gen. Tab. D, E, F,

tempo suo (Khamis,

I,

M.

Gr,

fihatafan,

H).

Sulaym,

Mudar possedeva

pag. 167; Halab,

I,

la

pag. 23); nacque

INTRODUZIONE

circa

ranno 31 avanti Tia Volgare (Caussin de Perceval,

Mail-.

cfr.

49-62.

pag.

I,

pagg. 186, 192;

I,

cxcvi).

al-YAS spos Khindif Layla Vjint Huhvan b. 'Lnran b. al-Hf b.


50.
Quda'ah, la madre della quale ora Dariyyah bint Rab'ah Ij. Nizar; egli
ebbe da lei tre figli, 'Amr Mudrikah, 'Amir Tabikhal), e 'Umayr Qama ah
(Tal)ari,

I,

Tabikhh

pag. 1107; ibn Durayd, pagg. 19, 20; Khaldun,

Tah.,

pascolo, sbuc

Una

J, K).

una

'Amr, rincorse
cosse

pagg. 305,310).

capostipite delle due grandi trib di Muzaynali e di Tannili

il

(Wiist., Gen.

II,

che spavent e mise in fuga

lepre,

cameli e

(tabakha)

mentre al-Yas conduceva

volta,

li

raggiunse (adraka),

cameli

cameU

uno dei

al

figh,

'Amir insegui, uccise e

mentre 'UmajT strisciando penetrava (in qama 'a)

la lepre,

nella tenda. Accorse allora saltellando la moglie Layla, e al-Yas le

domand

donde essa venisse tanto orgogliosamente (tukh andifna). Per questo motivo i tre figli presero il nome di Mudrikah, di Tabikhh e di (^ama'ah,
mentre la madre venne chiamata KJiindif i figli di lei si chiamarono i banu
;

Khindif (Qamus,

III,

pag. 104; Khamls,

pagg. 149-150; Tabari,

I,

I,

Ta^

pag. 1107;

(Caussin de Perceval,

I,

pagg. 192-193

Muir,

I,

pag.

al-Yas, perch suo padre visse molti anni senza avere

cxcvi).
figli,

disperazione (Halab,

la

I,

Khamis,

pag. 22;

(Questo un esempio del metodo etimologico degli Aral)i

due

51.

MUDRIKAH

figli,

Hudzayl

figha di

Aslam

b.

pagg. 19,26; Tabari,

I,

altri

I,

nome

di

nacque

alfine

diede

nome

pag. 169).

!).

per dicono che sua

Quda'ah, oppure di Asad

b.

pagg. 1106-1107; Khaldun,

II,

b.

gli

il

spos Sahna bint Suvpa3^d b. Quda'ah, ed ebbe

Khuzaymah

al-Haf

Ebbe

e gli

al-Yas quando disperava gi (y'sa) di averne, e perci

al-Ya"s, o

al-'Arus, VI,

pagg. 169-170); nacque circa l'anno 2 dell'Era Volgare

moghe

fosse

Rab'ah (ibn Dura3"d,


pag. 319; Khamis,

I,

pagg. 169, 170); nacque circa l'aimo 35 dell'Era Volgare (Caussin de Perceval
I.

pag. 192).

Nota.
Hudzayl fu il capostipite della trib dei banu Hudzayl, famosa tanto per i suoi guerche per i suoi poeti i discendenti di essa abitano ancora le vicinanzejdi Makkah. (^luir, I, pagina cxcvi; Caussin de Perceval, I, pag. 193; Burkhardt, Travels in Arabia, I, pagg. 63-6<j; Doughty,
rieri

II,

pag. 480-188).

KHUZAYMAH

52.
oppure figlia di 'Amr

b.

Qays

bmt Qays b. 'Aylan b. Mudar,


'Aylan b. Mudar; altri per la cliiainano

spos Hind
b.

'Awanah bint Sa'd b. Qays b. 'Aylan (Tabari, I, pag. 1106, ibn Durayd, pagg. 19,
26). Ebbe qua.ttro figli: Kinanah, Asad, abu (xudzam Asadah, e al-Hawn,
e dicesi che la madre degh ultimi tre sia stata Barrah bint Mm'r b. Udd
b.

Tabikhh, la quale dopo la morte del marito

fighastro Kinanah. Questa consuetudine

86.

si

un in matrimonio con

il

pagana fu poi condannata da Mao-

gg

INTRODUZIONE

62^.

metto come incestuosa (^Tabari. I. pag. 1106; Khaldun, II, pag. 319; Ivliamls,
Halab, I. pagg. 55-56); nacque circa l'anno 68 dell'Era VolI, pagg. 170-171
:

gare (Caussin de Perceval,


Nota.
Salma,
I,

ma

ban Asad

poi espulsi da

pag. lOa, 193; Muir,

53.

ebbe da

li

I,

IOluza^^lah

b.

dai ban Taj-y

pag.

I,

cxcvi).

andarono a stabilire nel Nagd presso

si

ritirarono verso

si

ICINANAH

spos Barrali Innt

Murr

Xudayr, Malik, 'Anr,

Udd

b.

Taijikhah, ed

b.

'Amr, S'ad, 'Awf,

al-Harifch,

Da

Glianm. Makhramah, (rarul, Cibazwan. Hudal e al-Nadr Qays.


moglie. Fukayhah, o Fakhah, al I)zafra bint
b.

Qudah

el^be

il

circa

I,

I,

pag.

'Amr

fu,

secondo alcuni,

suoi discendenti ebbero

pag. 18. Aghani,

pagg. 170-171); nacque

I,

I,

pagg. 193-194;

I,

pag.

il

nome

il

ca])ostipite di tutti

Qurays

di (iDanu)

Regna molta

nome di Qurays e sull'origine ed etimologia


nome venisse da Quray b. Badr b. Yakhlud b.

medesimo

che

al-Harith

b.

dire:

**

Ecco

aflfermano che Quray fosse

il

nome

b.

dicesi

Yaklilud-

Kinanah, perch quando passava la caravana dei banu al-Xadr,

gU Arabi solevano
al-Nadr,

Durayd,

incertezza sull'ori-

del

al-Nadr

Qurays,

(ilju

gine del

b.

al-Haf

ove per sono espressi alcuni dul)bi sulla

8, lin. 6,

correttezza della notizia. 'Iqd, II, pag. 44).

il

b.

cxcTi).

54. al-XADR. Egli

perch tutti

V).

un'altra

pagg. 1105-1106; ibn Du-

pag. 320; Khamls,

II,

Ball

b.

101 avanti l'ra Volgare (Caussin de Perceval,

il

Muir,

Hani

'Abd Manat (labari,

figlio

rayd, pagg. 18, 26; Khaldun.

monti Ag e

ai

confini del Higiiz (Caussin de Perceval,

pag. CXOVI.

tredici tgU

lei

pag. 193; Muir,

I.

caravana di Qurays che passa

la

dalli o conduttore

il

quando queste viaggiavano per


di lui fu

nome

Altii

caravane dei i)anu

affari commerciali, sicch in seguito

dato dagli stranieri a tutta la

che Quray non fu mai un

delle

ibn al-Kalbi

stirpe,

dato ad una persona,

ma

signific

aderma

sempre un

banu al-Nadr b. Kinanah presero


questo nome di Quray da un mostro marino per nome al-Qirs, il quale divorava tutti gli altri animali marini, e i banu al-Nadr vennero somigliati a
lui per la loro potenza maggiore di quella delle altre trib, come quel mostro
gruppo

di

famiglie. Altri

dicono che

era pi potente di tutti gli altri animali marittimi. Un'altra etimologia

che al-Nadr

b.

Kinanah

ai bisogni della gente,

guadagni (yuqarras), provvedendo

facesse molti

durante

le feste del

pellegrinaggio a Makkah. Altri

dicono che fosse un cognome di al-Nadr. Un'altra etimologia che

taqarraa

.significhi la stessa

cosa di

della riunione delle trib, e perci

soltanto ai tempi di Qusayy,

santuario della

Ta

Ka bah (')

al-'Arus, IV. pag.

il

si

ta^amma'a,

dice che questo

T.

nome

avesse origine

le trib

pagg. 110.3-1105; Qams,

337; Azraqi, pag. 64-65: lihaldun,

86.

verbo

ossia alluda al fatto

quale riun sotto di s

fTabari,

il

II,

II,

intorno

al

pag. 312;

pag. 324; KJia-

INTRODUZIONE

pagg. 170-171; Halal),

rais, I,

al-HritJi b. 'Aiiir b.

I,

Qays b.
'Adwn

'Adwn
affermano che sua mogUe fosse

al-Nadr spos 'Ikriah bint

pag. HI).

'Aylan

64-B6.

altri

chiamano Hind bint Fahm b.


'Amr b. Qays b. 'Aylan egli ebbe tre figH Malik, Yakhlud e al-Salt, l'ultimo dei quali non lasci discendenti (Tabari, I. pag. 1103; ibn Durayd,
pag. 26; Khamis, I, pag. 172). Nacque circa il 134 avanti l'ra Volgare
invece 'Atikah bint

altri

ancora

la

(Caussi de Perceval,
Nota
il

1.

La

cognome generico

I,

pagg. 193, 229-330).

tradizione pi divulgata quella che d ai discendenti soltanto di Fihr (v. ^ 56)


di Quraj-i. Il Muir (I, cxcvil, nota) opina che questo nome Quraj's, possa signi-

ma

che possa essere stato il nome proprio di una persona, la quale, distinguendosi sopra
nome il senso di nobilt ed eccellenza.
Qualunque sia l'origine del nome,
probabile, come sostiene lo Sprenger contrariamente all'opinione del Muir (1. e), che il cognome dato di
Qurayi spettasse propriamente soltanto a Qusayy (ci confermato esplicitamente da al-Azraqi, pag. 66,
lin. 6). Quando i pretesi discendenti di Qusayy divennero la famiglia pi famosa di Arabia per la sua
relazione con il Profeta, un numero sempre crescente di persone volle essere annoverato fra i Quraj's e
cosi il cognome pass successivamente da Qusayy a Fihr, da Fihr a Miilik, e da Malik a al-Nadr
(v. Sprenger, III, pagg. CXLV, CXLVI; Aghani, I, pag. 8, lin. 6 e segg.; Iqd., II, pag. 44-46).
Questo
fatto dell'estendersi del nome trova anche un motivo in quello che detto nel QuTn (vili, 42), che
cio i consanguinei del Profeta avevano diritto a sussidio dallo Stato (cfr. Sprenger, III, pag. cxlix).
E un fatto degno di nota per fissare l'estensione da dare al termine Qurays, che prima del famoso
trattato di al-Hudaybiyyah (cfr. 6 a. H.) il solo dei Compagni di Maometto, il quale osasse avventurarsi fra i Qurays nemici in Makkah, fosse il degenere 'Uthmin b. 'Affali, noto per la sua effeminata
eleganza (cfr. Sprenger, I, pag. 382), la negazione di un eroe e di un guerriero. Ci dimostra che il
solo 'Utliman si sentisse un vero Qurasita ed osasse presentarsi ai consanguinei in Makkah. Il valoroso 'Umar non volle assumere l' incarico di ambasciatore, perch egli sapeva di non essere un Qurasita e di non poter contare su legami di famiglia.
ticare nobile,

agli altri, conferisse al

55.

al-(Turhumi

Mudar;

JVIALIK spos G-anclalah bint 'Amir

altri

altri

la

chiamano Salma bint Udd

invece dicono

che essa

della stirpe Azdita dei Bariq.

pagg. 17, 26; Tabari,


circa

il

I,

b.

Tabikhah

figli,

FIHR

fu

pagg. 1102, 1103; Khamis,

un uomo

I,

al-Yas

pag.ll72).
I,

b.

Nacque

194).

dei pi celebri del suo tempo, perch prese

combattute in quell'epoca contro

uia parte attiva alle gueiTe

Mudad

al-Harith e Fihr (ibn Durayd,

167 avanti l'Era Volgare (Caussin de Perceval,

56.

b.

b.

chiamasse Gramlah bint 'Adwan

si

Ebbe due

al-Harith

b.

nemici venuti

Mathub Dzu Hurath al-Himyari


aveva riunito un numero molto considerevole di trib del Yaman, oltre a
quelle della stirpe Hhnyaritica, e si era mosso con un esercito potentissimo

dal

Yaman.

Lifatti

Hassan

b.

'Abd Kulal

b.

in direzione di JMakkah, mirando a togliere al santuario della Ka'bah la Pietra

Nera e quegli

idoli,

che la rendevano un oggetto di venerazione per

Arabi, e prefiggendosi di portare ogni cosa nel

modo

Yaman,

Yaman

tutti gli

egli sperava in tal

Makkah, il grande pellegrinaggio


annuale (v. pi avanti 62). EgK si avanz fino a Nakhlah devastando il
paese, ma non pot andare pi oltre le trib di Eananah, i Qurays, i Khuzaymah, gli Asad, i (xudzam e molte altre trib si riunirono sotto il comando
di attirare nel

piuttosto che a

87.

INTRODUZIONE

g 56^

una grande e sanguinosa battaglia,


nella quale i difensori di Makkali e della Ka'bah ottennero completa vittofatto prigioniero da al-Harith b.
ria. Lx) stesso Hassan, re dei liimvar, fu
Fihr. Nella battaglia peri anche Qays b. (rhlib b. Fihr b. Malik. Hassan
quali essendo riuscito a
riiiast^ prigioniero per tre anni in Makkah, dopo i
pagare il suo riscatto, fu messo in libert, ma cess tli vivere mentre era m
\-iaggio verso

j^anils.

of&ii-oiio ai Hiniyariti

Malik e

di Fihr b.

Yaman

il

(Tabari,

pag. 172; Halab,

I,

I,

I,

pagg. 1102-1103; Azraqi, pagg. 84-85;

pag. 31). Fihr spos Layla bint al-Harith b.

Mudrikah ed ebbe da lei molti figli Ghlib,


al-Hrith, Muharib, Asad, 'Awf, (rawn e Dzib (ibn Durayd, pagg. 16-17, 26;
Tabari. I, pag. 1102). Nacque ch-ca l'anno 200 dell'Era Volgare (Caussin de
Perceval, I, pagg. 194 e 229-230; Khamis, I, pag. 172, ove la moglie di Fihr
cliiamata Sabna bmt Sa'd b. Hudzayl).
GHALIB spos 'Atikah bint Yakhlud b. al-Nadr b. Kinanah,
57.
Tanin

b.

Sa'd

Hudzayl

b.

b.

oppure, secondo

altri,

'Amr Muzavqiva
figli

Lu-a\-y,

'Amir

b.

Taym

tempi di Khlid

Salma bint 'Amr

Ma

al-Sama

al-Adram, e Qays

spettasse l'eredit del

26

a.

I,

l'anno 233 dell'Era Volgare (Caussin de Perceval,


alla

moglie di

Manaf

tliallb

fKiiamls,

58.

Say 'allah b.

il

di

Wahiyyah

LU'AYY
b.

spos

Mawivyah

'Awf.
si

Quando mor Lu'ayy,

la

b.

b. I\lath'arn

BuiiSnah ebbe vari

ahi al-Bdiyah

Murrah

bint Mudlig b.

b.

al-Qayn

l).

altri,

Da

circa

1).

'Abd

un membro

figli,

fra

un

figlio

quab

b.

(xasr b-

Wahsiyyah

bint

un'altra moglie,

Crhatafan ebbe un figlio per


nella propria

l'itorii

uni in matrimonio con Sa'd b. Dzuljyan h. Bagbd,

Quhfah

Nacque

172).

pag. 230). Altri danno

vedova al-Baridah

La-ayv ebbe anche altre mogli e molti

Khiins

I,

Ka'b, 'Amir e Samah.

piccolo 'Awf; questi divenne perci


tivo.

pag.

bint Ka'b

al-Baridah bint 'Awf b. (rjianm b. 'Abdallah

nome

ai

1101-1102; ibn Durayd,

Wal)rah al-Quda'i, oppure, secondo

Sayl>Sn, dalla quale ebbe tre figli

trib e

vari

pag. 172\

I,

Asad

nome

lei

b.

H.] e nessuno sapeva a rhi

pagg.

I,

pag. 324; Khamis,

II.

Harithali

Qays mor

l'ultimo discendente di

defunto (Tabari,

pagg. 16, 26; Ivhaldun,

b.

Khuza'ah. Egli ebbe da

h.

'Abdallah al-Qasri [f

b.

Rabi'ah Luhaj'^y

b.

il

quale adott

il

della trib del padre adot-

da 'A'idzah bint alper nome Khuzaymah da una certa


altri figli: cio

Sa'd, dal quale discesero pi tardi gli

pagg. 1100-1101; ibn Durayd, pagg. 16, 26;


KbaldQn IT, pag. 324; Kliamis, I, pag. 172); nacque circa l'anno 2G6 dell' ra
Volgare (^Caussin de Perceval I, pag. 230).

% 5Q.

^labari,

I,

KA'B, Secondo

Tabari, egli spos

Mu^jrib. b. Fihr b. Mlik b.

Nadr

Adi C), e

aflferma

Husay.s. ibn

Durayd

b.

88.

Wahiyyah bint Sayban

b.

Kinanah ed ebbe vari figli: Murrah,


invece che la madre di questi tre figli

INTEODUZIONE

59-61.

Mawiyyah bint Ka'b b. al-Qa}Ti b. (aasr al-Quda'i un'altra tradizione


d in\ece il nome di Makhiyyah bint ayban b. Muharib b. Fihr, come
quello della madre di Hurrah e di Husays. mentre la madre di 'Adi sarelibe
stata Raq bint Rukbah b. Na-ilah b. Ka'b b. Harb b. Taym dei Qays 'Aylan
fosso

(Tabari,

1100; ibn Durayd, pagg. 15, 25; Khaldun,

pag.

I,

pag. 325);

II,

Quray al-Batah, o Bata"ih Makkah,


Ka'b nacque
perch avevano le dimore nel fondo delle valli di Makkah.
circa l'anno 299 o 300 dell'Era Volgare (Caussin de Perceval, I, pag. 230). Ai
tempi di Ka'b la sua trib soleva riunirsi una volta alla settimana, nel giorno
detto allora " yum al-'urubah o anche yum al-rahmah, e fu Ka'b, il

discendenti di Ka'b furono detti

quale per la prima volta diede a quel giorno

pagg. 30-31,

come giorno

le quali

due

festivo

yum

di

di tanto prestigio e lasci

(Khamis.

anche

I,

al-guma'ah

lui accetta,to e con-

pag. 172

Halab,

I,

l'altra tradizione

che Ka'b

venuta del Profeta). Ka'b fu

uomo che

fonti riportano

in quel giorno predicesse la prossima

god

nome

tempi di Maometto e fu da

(venerd), che rimase fino ai

sacrato per sempre

il

un nome tanto famoso, che

Arabi calco-

gli

tempo a partire dal giorno della sua morte, e questo uso cess soltanto quando la spedizione celebre detta dell'Elefante (cfr. 117) oifusc la
fama di tutti gli av-venimenti precedenti e fu il principio di una nuova ra
larono

il

presso

Arabi pagani (Khamis,

gli

morte di Ka'b e

I,

pag. 173, ove detto per che fra la

la spedizione dell'Elefante corressero

un esempio del modo illogico e stravagante con


sulmani hanno accomodate e ampliate le leggende
Nota
l'Islam,

b.

Asma
e

Da

questo 'Adi discese poi


al-Khattab [f 23 a. H.].

b.

MURRAH

60.
Fihr

1.

Umar

Malik

b.

il

b.

jint

Surayr

altri

e le

b.

affermano per che

b.

tutti e tre

!).

Ci

tradizionisti

mu-

secondo Califfo del-

Tha'labah
il

b.

al-Harith b.

figlio

Bariq ebbe due

Kilab
figli,

figK nascessero da

sia

memorie preislamiche.

Kinanah, dalla quale ebbe

bint 'Adi b. Harithah b. 'Ann- b. 'Amir

Yaqzah

quale

famoso Compagno del Profeta,

spos Hind

al-Nadr

il

520 anni

da

Taym
Hind

al-Bariqiyyah (Tabari,

I,

pag. 1100; ibn Durayd, pagg. 14-15, 25; Khaldun,

pag. 326; Khamis,

I,

pag. 173); Murrah nacque circa Fanno 332 dell'Era

II,

Volgare (Caussin de Perceval,


61. KILAB spos

'Amir

la

al-(jadir;

231),

Hamalah degli Azd SanuSawdah bint 'Amr b. Tamm; altri invece la


Sayal Khayf b. Hamalah b. 'Avrf b. Gianna b.

Fatimah bit Sayal

madre della quale era


chiamano Fatimah bint Sa'd b.
wah,

I,

b.

da questa moglie Kilb ebbe due

poi Qusay}'. Kilab mori molto giovane lasciando

figli
i

Zuhrah

figli in

Zuhrah era gi un adolescente, ma Zayd QusayA" era tanto


89.

e Zayd, detto

et tenerissima

piccolo da

non

.^'

INTKODUZIONE

61. 62,

poter essere tolto alla madre (Tabari,

I,

pagg. 1092, ilOO; ibn Durayd, pagg. 13,

Kilb nacque cii'ca l'anno 358


25; Azraqi, pag. 01; Khaldun, II, pag. 326).
Perceval,
I,
pag. 231). Kilb aveva prima nome
dell'Era Volgare (Caussin de

Hakam

o X^nvah (Ivhamis,

I,

pag. 173,

pagg.

I,

cxcix-cc).

Makkah.

Origini del culto della Ka'bah in

62.

Muir,

cfr.

Arrivati a questo punto necessario di ajrire una parentesi

e di raccogliere

forma breve

origine e sulla storia preislamica della Ka'bah.

tamente uno dei

che abbiamo, sulla

le principali tradizioni,

culti pi antichi al

mondo

Il

culto della Ka'bah cer-

pu ri\aleggiare anche sotto

questo aspetto con la religione cristiana e con quella degli Ebrei: bench la

sua origine fosse schiettamente pagana,

che non qui

con tutte

le

il

il

Profeta, per ragioni sue speciaU,

luogo di esporre, volle incorporare

sue cerimonie, nella nuov^a religione

culto tale quale era,

il

perci

culto della Ka'bah

il

perdura ancora in Arabia con una vitalit punto diminuita, nonostante


grandi e drammatiche peripezie, per
sua lunga storia di oltre venti
sibile

il

dire,

ma

secoli.

quali

le

Quanto

tutto porta a credere, che

il

Ka'bah, impos-

principio della venerazione

degli Arabi per quel luogo deve essere remotissimo, e

tenebre di epoche preistoriche. Ai tempi di

ha passato nella

santuario

sia antica la
il

lo

si

Maometto

il

deve perdere nelle


santuario attirava

numerose da molte parti d'Arabia, gli Arabi erano gi unanimi nel


riconoscerlo per uno dei loro maggiori santuari e l'origine del culto e la
gi turbe

genesi dei lunghi

riti

da compiersi intorno

alla

Ka'bah, rimontavano ad

un'epoca tanto remota, che non era pi rimasta traccia alcuna, nelle leg-

gende del tempo, n donde venissero, n come nascessero. Per essere veramente precisi, dovremmo per dire che nelle leggende arabe (faccio astrazione
delle leggende

musulmane,

delle quali

vestigio alcuno delle origini della

parliamo

Ka'bah

in

appresso) non troviamo

e ))ench

sia

lecito

il

che lo zelo dei tradizionisti musulmani possa avere cancellato

pagane

dell'origine,

pili lecito

memoria

ancora

il

pure

il

supporre,
le

traccio

silenzio assoluto delle leggende pi antiche rende

credere che ai tempi di

Maometto

fosse gi svanita ogni

del passato. Se questa avesse ancora esistito, certo che

Maometto

ne avrebbe dovuto tenere conto nel suo sistema religioso, e qualche notizia
indiretta deUa versione pagana sarebbe giunta fino a noi. Invece il fatto sta
che Maometto pot Uberamente inventare, senza tema di contradizione, che
il fondatore della Ka'bah fosse il Profeta Abramo assistito dal figlio Isma'll,
e tale sua invenzione ardita e felice, con la quale varc l'abisso, che sepa-

rava

il

culto idolatra della Ka'bah, dalla

accettata senza opfosizione

nuova fede monoteistica, pot esseri!


alcuna da tutti i musulmani e anche dai pagani.
90.

INTEODUZIONE

ci si

ai

tempi di Maometto di

deve aggiungere che

nemmeno

toccarli e

inaugurati e

stati

Non

li

del pellegrinaggio dovessero essere gi

riti

remota e veneranda antichit, che egli non os


ammise" con la finzione (forse) che essi pure fossero
s

stabiliti

dal profeta

Abramo.

possibile entrare in questo luogo in

rato dellargomento, bench la Ka'bah e

come uno

speciale,

Per

altri particolari, e sovrattutto

ha

per

le

un esame pi minuto ed accu-

suo culto meriterelibe un lavoro

il

dei fenomeni religiosi

lettore a quello, che

il

S 62.

umani

del pi grande interesse.

molte osservazioni profonde, rimando

scritto sulla Ka'l)ah e sul suo culto,

il

Wellhausen,

nel suo eccellente lavoro, Reste Arabschen Heidentums, pag. 68 e segg.

anche

grande

la

Per

Makkah

opei'a su

in due volumi di

cfr.

Snouck Hurgronje.

nostro scopo basta dire, che nel culto della Ka'bah bisogna distinguere vari elementi, che si sono fusi insieme. molto probabile, per non
il

dire addirittura certo, che

affermando che
Heid.,

pag. 75,

Wellhausen abbia feUcemente indovinato

il

la vera divinit del


33), e

lin.

luogo fosse

che intorno a

lui

sia

si

corso dei secoli tutto un nucleo di leggende, di


sacri

(^).

un

errore

cipale del culto.

Maometto

di

del saiituaiio
speciale

mente

si

Vi erano

andato creando con

riti,

il

di luoghi e di oggetti

non ^una sola, ai tempi


quattro pietre formava uno dei quattro angoli

difatti quattro pietre, e

delle

tutte e quattro le pietre insieme erano oggetto di venerazione

da parte degh Arabi

{^),

ma quando

per ragioni speciali, che

difficil-

potrebbero chiarire, una delle quattro pietre, acquist un'importanza

tutta speciale,

si

and man mano dimenticando

principale del luogo,


e

vero,

Arah.

(Reste

credere che la famosa Pietra Nera fosse l'oggetto prin-

il

ognuna

Dio Hubal

il

il

non tanto

il

dio Hubal, e le altre tre

la pietra stessa,

neghgendo la
pietre. Che fosse

dixdnit

che desse la santit speciale al luogo

luogo

il

pro-

(^),

vato indirettamente anche dalla tradizione accomodata dal Profeta per uso
dei

musulmani. Difatti fu

ordine di Dio, per erigervi la

vero Dio.

teistico nel solo e

un nonsenso per

"

Il

musubnani

Dhnora

di

Dio

e fondarvi

culto della Pietra

Nera

del giorno d'oggi,

come

pagani dei tempi preislamici. La parola Ka'bah, che


significare

"

dado

Abramo

luogo e non la pietra che

il

un'altra prova, che per definire

Studiando poi attentamente

scelse per

culto

fuori della

monoKa'bah
Arabi

lo fu per gli

ritiene che voglia

si
il

tutto r insieme dell'edificio dedicato al culto di Hubal, e


parti.

il

si

prendeva

non una

delle sue

luogo,

le tradizioni sulla storia

preislamica della

Ka'bah, facile distinguere traccie della confusione creata in una certa


epoca,

quando non

si

comprendeva pi

per la di\init del luogo, Hubal, e

suo tempio.

Difatti

il

come vedremo

la distinzione primitiva fra

il

culto

cidto per le quattro pietre angolari del


in appresso ( 99) la tradizione

91.

che

INTROnUZIOXE

Kablah seppellisse, oltre al tesoro del tempio anche la Pietra angolare , (ha^r al-rukn) del tempio. Questa pietra non pu essere stata altra
che la Pietra Nera, la quale con l'andare del tempo era diventata pi sacra
'Anir

"^

h.

delle altre pietre angolari, e forse

immagine
nisri non hanno avvertito un
l*ietra angolare, essa non pot

ai barbari iilolatri, la

ghissimo tempo, che separ

Eabiah

72) e

(cfr.

il

aveva

del dio
fatto

finito

Hubal.
se

il

con
Il

il

rappresentare in pietra

fatto strano che

capo dei (rurhuniiti seppell la

essere pi oggetto di culto per tutto

seppellimento del tesoro per parte di

il

tradizio-

il

lun-

'Amr

b.

miracoloso rinvenimento del medesimo per opera di

'Abd al-Muttahb. avo del Profeta. Quindi tenendoci alla lettera della tradizione, Qusayv avrebbe organizzato la comunit dei Qurays, e fondato la citt
di

mento
lo

intorno alla Ka'bah senza trovarvi la Pietra Nera, e

Makkah
mono

inverosimile, evidente in s,

della traflizione

1.

^rimmaglne

li

Dea

Nota

sia

per

voghamo

tenere alla parola

^),

Abulfeda dice: Hubal era il maggiore di tutti gli idoli (degli Arabi del Higiiz):
si trovava sulla sommit (zahr) della Ka'bah (Abulfeda, Anteisl. pag. 180,

Hubal

di)

4t.

(*)

ci

ristal:)ili-

e ci dimostra in quali inestricabili

contradizioni e difficolt rischiamo di cadere, se ci

Nota

Che

questo culto sarebbe dovuto a 'Abd al-Muttalil>.

ili

il

Sul culto antico di tutti e quattro gli angoli della Ka'bah, cfr. Goldziher, II, p. 18,
aggiunga anche il passo di Azraqi (pag. 33, lin. 7), ove detto da ibn Isliaq che il rito
fissato da Abramo, in conformit degli ordini avuti dall'angelo Gabriele, era di toccare successiSi leggano anche
vamente tutti e quattro gli angoli (al-arknu kulluha) in ogni singolo giro.
le note del Robertson Smith (p. 303-301) sulle origini del culto makkano e sul significato delle due
pietre maggiori, la nera e la bianca (al-Yamani) che egli crede possano rappresentare (?) Hubal e

nota

4.

2.

Si

al-TIrza.

Ni>TA 3. Vedi p. es. in Yaqt (IV, p. 61(5,


vano compiuto il pellegrinaggio se non visitavano
e se non giravano intorno ad esso fischiando.

Nota

lin. 14, 16)


il

ove detto che

luogo della Ka'bah

pagani non considera-

(makn al-Ka'bah)

Le quattro

pietre angolari della Ka'bah sono chiamate: 1" al-Rukn al-Aswad ( la


al-Rukn al-S;;mJ, 3 al-Rukn al-Gharbl, 4 al-Rukn al-Yamani (Azraqi, p. Bl, lin. 4
e Mgg.), ove sono anche date le misare dell'edificio costruito da Isma'Il, alto nove dzra' o cubiti
aopra un quadrai j irregolare di 32 dz r a
X 22 X 31 X 20.

Pietra Nera

4.

),

2"

'

NirrA

Abbiamo

una tradizione, la quale potrebbe evere un'origine immaginaria; ma siccome data sull'autorit di ibn Ishiici, merita di essere
praaa in considerazione, vale a dire che 'Amr b. Luhayy, colui che introdusse in Arabia il culto degli
idoli (V. Wellhausen, Reste Arab. Ileident. p. 14 e segg.), apportasse a Makkah l'idolo (.5 a n a m), detto
Hnbal dalla citt di Hit in Meso|x>tamia, e mettesse l'immagine del Dio presso al pozzo nella ba.ssura
Batn al-Ka'bah. Il Wellhausen (1. e. pag. 39, nota 1) solleva qualche dubbio sull'autenticit in genere
5.

in al-Azraqi (pagg. 31, lin. 10; 71: 73, lin. 5)

di quelle noti/.i" date sull'autorit di ibn IsliTiq,

che non si trovano nella redazione di ibn Hi.'sam, e


rinvengono solUnU- nel testo di al-Azraqi. Non condivido in tutto il parere e dubbi del Wellbaa;ii, perch in ibn Hi.sm non possediamo tutto quello che lasci ibn Ishaq, e in Tabari, per es.,
troviamo una quantit di notizie e di tradizioni date sull'autorit di ibn Ishq. che non esistono nella

che

si

biografia di ibn Hi.43m. I dnbb del

Wellhausen possono essere giusti per

le tradizioni

che riguardano

la perhona o la biografia del Profeta, le quali nella versione di al-Azraqi sono pi prolis.se e interpolatt-, f ),< rifila r.H7iionf di ibn Hiim,
non possibile il ritenere, che ibn Hisam abbia riunito nella

ma

Mo^rata.

che ibn IsliSq raccolse sulle antichit arabe preislamiche. Ritornando ora
al PAUSO "i;
q, citato da al-Azraqi, mi pare che si possa accettarlo come autenticamente attribuibile ad ibn lahq, e come l'espressione di una tradizione
popolare remotissima, che il culto di Hu1. come quello delle altre divinit pagane, Wudd, Suwa',
Yaghuth, Manat, Ya'fiq e Nasr (vedi
-o quello

92.

INTRODUZIONE

Sg 62-64.

Wellhausen, 1. c.)i fossero di origine straniera. Mentre queste sei ultime divinit menzionate, sarebbero
provenienza Siriaca, o, pi precisamente, di origine settentrionale, la tradizione d invece a Hubal
una origine Mesopotamica, ossia Caldeo Babilonese.
La notizia data da ibn IsliTiq (l'origine caldea
del culto di Hubal), ha [ualche probabilit maggiore di essere vera, perch basata sulla sola autorit del coscienzioso ibn Isbaq, mentre la tradizione dell'origine Siriaca degli altri idoli, basata sulle
di

affermazioni di quell'arcimentitore di ibn 'Abblis

63.

Introd.

(v.

24).

(^

Riassumendo quindi quello che sappiamo

siamo distinguere

sulla Ka'bah, pos-

seguenti fatti fondamentali: in primo luogo abbiamo

un

Hubal in
questo sito si erige un santuario quadrato, con quattro mura eleviate in forma
di dado o cubo, ma privo di tetto. Ai quattro angoli del tempio troviamo
quattro pietre, le quaU per la loro ferina speciale, o origine misteriosa (mesito ritenuto sacro, e dedicato

all'antichissima divinit seinitica

attirano alla loro volta la venerazione e poi

teorite?),

In seguito con l'andare del tempo

Maometto troviamo

nit ed ai teinpi di

tempio

anche

stesso,

aumentano

si

alti-e

pietre,

luoghi di culto e

che con

come, per esempio, Sala e Marwah, che

non

apportassero anche

64.

loro oggetti di culto, e che la santit

le

nome

il

le

quali

ma

di

si

poterono dire

sodisfatti, e

ma Adamo

fosse

della

a Ism'il

modo

il

pu dire con
per essere

ossia

il

il

ci

ibn 'Abbs e

suoi

rimontarono con leggende favo-

mondo,

affermarono che

fondatore della Ka'bah.

non avvertirono come

mettevano in contradizione con

lando in

di

loro invenzione, fino alla creazione del

dalla foga inventrice,

Abramo

storico:

si

Compagni del medesimo,


content di dare come origine della

Il

non gi Abramo,
si

(ci

sovratutto dai

da ibn 'Abbas.
Profeta si
Ka'bah un ordine che Abramo ebbe da Dio
lose

per

leggende sul periodo pi antico sono addirittura favole messe

assieme in parte da Maometto,

non

estendesse oltre

di al-Haram, o territorio sacro.

non hanno alcun fondamento

in ispecie

imitatori

si

Qui in appresso diamo in forma succinta un estratto brevis-

certezza)

pi precisi,

proba-

possibile dare alcuna spiegazione), molte trib vi

simo di molte leggende sulla Ka'bah,


assoluta

limiti del tempietto, e abbracciasse tutta la regione circostante,

poi conosciuta con

riti misteriosi.

crescere della santit del luogo (e ci avvenuto per

il

ragioni, delle quali

agU angusti

le divi-

oltre alle quattro pietre angolari del

erano parimenti oggetto di venerazione e centro di


bile poi

degU Arabi.

culto

il

al soUto, che

Qur'n,

il

Acciecati

con questa favola

quale esplicitamente d a

merito della fondazione. Maggior valore, sempre par-

relativo,

hanno

le altre

Ka'bah nel periodo post-Abramico

leggende che comprendono


fino a

zione della citt e sulla costituzione della

Qusayy

le

vicende

e quelle sulla fonda-

comunit makkana

ai

tempi e

per opera di Qusayy. Per la completa storia leggendaria dei primordi della

Ka'bah, vedi Caussin de Perceval

(I,

pagg. 161-175) ove, in forma elegante

93.

INTRODUZIONE

j^

64^

lottoi-aria,

ma

sce\Ta di qualsiasi critica storica,

completa dogli eventi leggendari.


del

Muir

pagg-

(I,

auclie

utile

abbiamo una naiTazione


leggere

considerazioni

le

ocix-ccxvin).

La Ka bah di Makkah.
Socundo alcune tradizioni favolose la Ka'bah avTobbe esistito
S 65.
ancoia prima del momento, in cm Dio separ le acque tlalla terra (Azraqi,
pagg. 3, 4). Quando Dio fiss le montagne, il monte abu Qubays, che soa .Makkah, fu

vrastai

uram al-qura,

la

primo

il

madre

da Dio, e perci Makkah fu detta

fissato

di tutti

paesi (Azraqi, pag. 4, la fonte princi-

pale del quale per tutto le notizie favolose su

ibn 'Ahbas: Halab,

Makkah

fu fondato

sempre

preistorica

pag. 199).

I,

Sec-ondo

66.

Makkah

la tradizione

Adamo dopo

da

e questi avrebbe costruito

primo

il

musulmana
la

il

santuario della Ka'bali in

sua espulsione dal Paradiso terrestre

edificio

per racchiudere la famosa Pietra,

che era una delle pietre preziose del Paradiso, calata da Dio in terra, perch

Adamo

la usasse

come

tempo

e con

solo con

Adamo
del

il

anche

fu

il

Adamo

il

ora di colore bianco immacolato, e

peccati commessi dagli uomini prese

il

tawa

f,

(Tabari,

I,

la

pagg. 122,

cerimonia del

12.3,

124; Azraqi, pagg.

mano che Dio


fanno

1.

da

tutti

ordinasse di farne

angeU

gli

Nota

v^olte

pellegrini,
il

in cielo intorno al

(^).

di quelle
pellegri-

7, 8, 9, 11, 12,

tawaf, o giro della Ka'bah,

30, 32). Per spiegare meglio l'uso antichissimo del

compiuto' sette

color nero

una
quale ebbe perci origine da questo primo

primo a compiervi

pellegriiaggio,

naggio di

Allora

seggio.

tradizionisti

musulmani

affer-

giro ad imitazione del giro perpetuo che

trono di Dio (Azraqi, pagg. 10, 14,

Un'altra tradizione pi verosimile afferma che la Pietra Nera

si

30).

oscurasse con

il

Ka'bah e la distrussero pi volte nei tempi


pagani e in quelli dell'Islam (Azraqi, pag. 32, liii. 7). La Ka'bah fu ristaurata tre volte prima dell' Isim; una dagli
'Amilliq, una dai 'Jurhum e la terza dai Qurays, mentre viveva Maometto (Azraqi,
p^g. 28, 48). La Ka'bah e la Pietra Sacra subirono vari incendi uno ai tempi dei Qurays e un altro
nel <U a. H. ai tempi dell'anti-Califfo 'Abdallah b. al-Zubayr, quando Makkah fu assediata da al-Husayn
b. al-Numayr al-Kndi.
Ambedue questi incendi danneggiarono fortemente la Pietra, e contribuirono
tflmpo per effetto dei numerosi incendi, che devastarono la

a rendere

il

suo colore ancora pi nero (Azraqi, pag. 32; Halab,

67.

Pietra

o la

Quando venne
rastitu

nel

diluvio

il

I,

ontra<licono nel

panze fMTch
rico.

Siamo

le

modo

ai

pag. 122; Azraqi, pag.

rolari favolosi di questo periodo


si

pagg. 214, 215).

universale Dio

luogo primitivo soltanto

di Huo figlio Lsm'il (Talari,

fonti

I,

riprese

tempi

di

in

cielo

Abramo

la

7, 10, 12, 19). I parti-

leggendario sono molto variati e le stesse

pi assoluto,

ma non

occorre rilevare le discre-

notizie riguardano fatti, privi di qualsiasi

nella pura leggenda, fabljricata, dopo

rabbinici.

94

fondamento

Maometto

in

sto-

base a miti

INTRODUZIONE

68.

Abramo

rono

68,69.

fondatore della Kaba'h, quale essa era ai tempi posteriori, fu-

Il

e suo figlio Isma'l,

quali per ordine di Dio, visitarono

e posero le fondazioni del santuario (Tabari.

allude anche

il

passo del Quraii

Grabriele insegn

a Abramo

(ii,

121).

e al figlio

il

I,

pagg. 1130, 1131).

Terminata

rito

Makkah

questo

la costruzione, l'angelo

da osservarsi nel pellegrinaggio,

e questo rito fu quello conservato fino ai tempi di Maometto, e da lui ricon-

fermato (Azraqi, pagg. 33-36)


il

distretto del santuario,

ma

Abramo

(*).

e Isma'l furono

sposare una donna

essi,

primi a governare

siccome intorno a Makkah abitavano

trib dei (jrurhum e degli 'Amliq (Nabatei)

ficamente con

(^),

le

potenti

Isma'l dov, per vivere paci-

della trib dei

(rurhum (Tabari,

I,

1131; Azraqi, pagg. 20-24, 25-29, 30-31). Moglie di Ismall fu al-Say-

pag.

Mudad
Da altri

yidah bint
pag. 44).

'Aiur al-(jurhumi, che gli partor dodici

t).

la

gurhumita

figli

fAzraqi,

chiamata Ri'lah bint Mudad (Azraqi,

pag. 48; Abulfeda, AnteisL, pagg. 22, 24-26).


Nota

la dimora di Abramo con IsmS'il in Makkah per la fondazione della Ka'che doveva essere compiuto ad ogni visita del santuario dai pellegrini, ed i luoghi santi, nei quali questo rito si doveva compiere, vale a dire certe preghiere presso alla Ka'bah, la
corsa sette volte ripetuta intorno alla Ka'bah, la corsa sette volte ripetuta fra al-Saf e al-Marwah.
e il giro prescritto di 'Arafah, Muzdalifah e la valle di Mina (Azraqi, pag. 33). E detto pure che
appunto il monte 'Arafah si prese questo nome, perch in quel luogo l'angelo Gabriele insegn a
1.

bah, Dio fiss

Abramo

le

il

Durante

rito

cerimonie, ed alla fine della lezione gli fece la

Hai compreso quali sono

domanda:

'arifta

manasikakaV

che tu devi compiere? . Sui riti quali sono compiuti ai tempi nostri,
cfr. Burckhardt. Travels in Arabia, p. 94 e segg.
La menzione dei Nabatei o Amalekiti pu forse essere un indizio vago per deterNota 2.
minare l'antichit del culto della Ka'bah: gli Amalekiti, come noto, abitarono il lembo settentrionale dell'Arabia, e la penisola del Sinai, ai tempi anteriori all'Era Volgare. Il Noldeke nega, vero,
ogni verit storica alle leggende arabe sugli Amalekiti, ma le scoperte del Doughty a Mada-in Slib,
hanno dimostrato in modo irrefragabile che i Nabatei, discendenti degli Amalekiti, perfino nel primo
secolo prima di Cristo abitavano una regione di Arabia molto vicina al Higaz. Non esclusa quindi
la probabilit che la loro influenza si estendesse in un'epoca remota anche molto pi a mezzogiorno,
grazie alla loro civilt progredita, dovuta al contatto con le grandi civilt dell'Asia. Non pu quindi
essere del tutto improbabile o inverosimile, che le leggende sui rapporti fra i Nabatei, e i possessori
di Makkah, siano una memoria lontanissima di conflitti fra Arabi e non Arabi, e che questa memoria, risalendo a un periodo molto anteriore all'epoca cristiana, sia stata modificata dai musulmani
per adattarla alla finzione quranica della fondazione della Ka'bah per mano di Abramo.

riti

Morto Abramo, Isma'l divenne il solo signore della Ka'bah,


quando anche egli cess di vivere in et di cento e trenta anni, gli suc 69.

cesse

il

figlio

Nabat. Quando per mori anche Nabat, la madre del quale

era una gurhumita,

figli e

nipoti di Isma'l erano ancora tanto poco nu-

non poterono competere con la trib potente dei (xurhum, la


quale si insignor del santuario Mudad, il suocero di Isma'l, fu il pi-imo
capo gurhumita, che governasse il distretto della Ka'bah (^). A lui successero
i figli e discendenti per numerose generazioni, ma tralignando dalle virt
avite commisero ogni specie di sevizie e di malvagit, attirando alfine su

merosi, che

di loro l'ira di\'ina. Essi dilapidarono

il

96.

santuario, appropriandosi

il

tesoro

gjU71

INTEODUZIONE

tutti quelli, che accorredel modesinio, e sottoposero a rapino ed ingiustizie


vano a visitare il santuario. La Ka'bah divenne un centro dei pi corrotti,

nel quale

conunettevauo ogni specie di nefandit; fra queste la tradi-

si

zione ricorda specialmente gli amori illeciti di Isaf e di N-ilah, i quali si


davano appuntamento nel santuario, per sodisfare in esso alla loro passione

amorosa. Per punirli del sacrilegio commesso. Dio tramut i due amanti nelle
due pietre che sorgevano un tempo una su al-Safa e l'altra su al-Marwah,

due punti

elevati

nella

vallata di

Makkah

pagg. 44, 45-48, 49-50, 74-75; Khaldun,

II,

(Tabari,

pag. 1131; Azraqi.

T,

pagg. 331, 332) {%

brano della leggenda sulla storia pi antica della Ka'bah ha un certo intedue elementi distinti: vediamo cio, che i cronisti e tradizionisti arabi furono confrontati da una difficolt storica. Da una parte avevano il fatto per essi indiscutibile che la Ka'bah fosse fondata da bramo e da Isma'Tl, perch ci era dimostrato dalla rivelazione
di Dio nel QurSn. D'altra parte poi, i tradizionisti musulmani ebbero ad accordare l'aiFermazione del
Qurn, con tutto un ciclo di leggende popolari, che affermavano la lunga soggezione della Ka'bah a
raue non arabe. L'esistenza di tali leggende dimostrata dal fatto che i tradizionisti non hanno po-

Nota

resse.

(Questo

1.

Possiamo

infatti scorgere in essa

tuto tacerle completamente, e che dovettero dare

una spiegazione, come

discendenti del fondatore

trovassero in seguito pi in possesso del santuario e dovessero


riconquistarlo ai tempi di Qasaj-y. Se le tradizioni non avessero avuto una ferma base nel popolo
arbo. i tradizionisti, con il loro genio inventivo, avrebbero certamente saputo creare una versione
meno umiliante per la discendenza di Isma'il, e pi logicamente connessa con la rivelazione quranica.

(oasia

Qurays

e le stirpi affini)

non

si

permettere che cadesse nello


il suo massimo santuario in terra,
mani sacrileghe di popoli stranieri, i quali dedicarono il pi sacrosanto dei santuari al culto degli
idoli? La leggenda, quale noi la possediamo, il risultato della con tradizione esistente fra la rivelazione quranica, ed il tenore indiscutibile delle leggende popolari. Ma se veramente vi un fatto storico nascosto nella leggenda d'un dominio non arabo sulla Ka'bah d Makkah, non vi potrebbe essere
quAlche ragione nel supporre che il culto stesso della Ka'bah sia forse un'importazione straniera?
Nota 2.
Le du pietre rappresentanti Isaf e Na'ilah, furono demolite quando Maometto conquist Makkah. Isfif si trovava su al-Safn, e Na-ilah su al-Marwah (Ilalab, I, pag. 46|. I due luoghi
pr vengono re;;olarmente visitati ancora oggid dai pellegrini musulmani, bench le due pietrv
ieno scomparse. Cfr., per esempio, Gervais-Courtellemont, Moi voyage h la Mecque (Paris, 18yi,
p^. 70, 71), ove detto che, tanto al-Sat e Marwah sono due portici discosti 600 metri l'uno dall'altro, e fra i quali i pellegrini devono fare il giro completo ben sette volte (perci in tutto 14
600 metri, os-sia circa 7 km.). Vedi anche il Burckhardt (Travels in Arabia, pp. 96, 97) per una descri-

Perch doveva Dio appena fondato

sione arcurata del luogo.

Nonostante la loro amininistrazione licenziosa e peccaminosa


70.
(rurhuMi ricostruirono la Ka'bah, di cui erano i custodi, perch una grande

inondazione aveva rovinato

il

.santuario,

mentre

lavoro fu diretto da un certo alju-l-Criidarah, detto

venne eretto

essi

ne ei'ano

'Amr aWradir.

padroni

Il

il

nuovo

da Abramo (Azraqi, pag. 48).


Il dominio dei (jurhum non
fu molto lungo, perch la con 71.
vinzione dei mu.sulmani, che chiunque viola la .santit della Ka'bah, debba
subire poi una misera fine. V' una .tradizione che anticamente la valle di
edififio

sulle fondazioni fatte

Makkah

chiamasse al-Bas.sah, e che poi venisse chiamata Bakkah, perch


chiunque commetteva un sacrilegio a danno di essa, doveva poi scontare il
pocfuiU, con una profonda umiliazione ftabakka), ossia rompeva il collo dei
si

96.

INTRODUZIONE

tiranni (Tabari,
il

nome

vano
il

I,

fatto che gli abitanti del santuario

(vataba kkuna)

serrati

tempio (Hiam, pag. 73

piima della

71, 72.

pag. 1132: Azraqi, pag. 50). Secondo un'altra tradizione,

Bakkah venne dal

di

fi

trova-

si

per l'angustia della valle, nella quale sorgeva

Azraqi, pag. 50)

Intanto

(').

lasciavano

l'ottura dell'argine di Ma*rib,

il

banu 'Anir

Yaman,

b.

'Amir,

disperden-

banu Harithah 1). 'Amr fissarono le loro dimore


nel Tihamah, non lontano da Makkah, ove presero il nome di Khuza'ah (^)
essi si componevano dei banu 'Amr h. Rab'ah b. Haiithah, e delle famiglie
dosi in varie direzioni, e

dei tre figli di Afsa b, Harithah, ossia di Aslam, di Malik, e di Malkaii. Por

punire

due

gerli

mand

(jrurhum della loro malvagit incorreggibile. Dio

terribili

a distrug-

malattie, al-ru'l', ossia perdite costanti di sangue dal

naso, e pustole maligne (al-naml), sicch

(rurhum rimasero quasi

e incapaci di opporre resistenza alcuna ai loro nemici (Tabari,

I,

distrutti

pag. 1132,

Azraqi, pag. 55).


Nota

1.

Sull'origine del

di YaqiJt (IV, pag.

liu. 14):

filO,

nome

di

Makkah

Makkah,
fu

il

Goldzilier

chiamata

cosi,

pag. 34, nota

(I,

perch

gli

1),

cita

anche

il

passo

Gahiliyyah

Arabi nella

solevano dire; Non terminato il nostro pellegrinaggio finch noi non abbiamo visitato il luogo
della Ka'bah (makan al-Ka'bah), e abbiamo fischiato (namakka) ossia abbiamo fischiato il
(nasfar saflr al-mukka) intomo alla Ka'bah'.
al-mukka, cos spiega
fischio del
Yiiqt, un uccello che si ricovera nei giardini (cfr. Tag al-'Arus, voi. VII, pag. 180, lin. 11). Per altri
Secoi>do il Glaser
significati anche pi assurdi, vedi, per es., Tag al-'Arus, VII, pag. 180, lin. 18).

'

mukka

nome

^lakkah significa santuario: egli arriva a questa


conclusione dal nome dato a Makkah dagli antichi geografi: Macoraba, o Maccariba.
Nota 2.
Queste trib immigrate dal mezzogiorno di Arabia sono annoverate dai genealoghi
fra le stirpi cosi dette Tamanite, che, si vuole, non abbiano alcun vincolo di sangue con quelle delle
Isma'lite, alle quali appartenne Maometto e delle quali abbiamo dato l'albero genealogico al .^ 41. Per
la genealogia delle trib Yamanite, v. j 42. Non per certo se i K_huza'ah siano di origine yamanita
(sud-araba) o ma'addita (nord-araba); cfr. Abulfeda, Anleisl., pag. 186.

(citato dal

Grimme,

pag.

I,

G,

nota

il

l'I

di

Allora comparvero i Khuza'ah, assalirono i (rurhum, e nelle


72.
vicinanze del santuario ebbe luogo un sanguinoso combattimento. Il capo
dei

(jurhum era allora 'Amr

rah hni 'Arair


sconfitti, prese

infine

anche

quindi con

Ij.

Eabi'ah

Mudad),

Harithah

b.
il

b,

'Amr

I.

b.

(sua

madre

quale quando vide che

era Fuhaysuoi erano

due gazzelle d'oro della Ka'bah, varie spade, corazze e


pietra angolare (hagr al-rukn) del tempio, e dopo avere

il

perdono

di Dio, seppell ogni cosa nel

superstiti della sua trib e

and a

dei (ruhaynah, ove tutta la tril) fu sorpresa

(Tabari,

(^)

le

la

chiesto invano

al-Harith

b.

b.

gurhumit?, detto

'Amr

pag. 174; Halab,

I,

ecc.
b.

Azraqi pag.

al-Harith

stabihrsi in

uno dei paesi

da una inondazione

pag. 1131: Azraqi. pag. 51-52, ove


al-Harith,

pozzo di Zam-zam. Part

Khaldun,

gurhuirdta detto

il

53-54
II,

e distrutta.

Hisam. pag.
pag. 332-333

Mudad
ove

il

Khamis,

I,

73,

pag. 43, ove detto che venisse sepolta pure la Pietra

Nera al -Hagr al-Aswad).


97.

INTRODUZIONE

^ 72-7

ma

non possibile perch Tabari stesso (I, pag. 1132, Un. 5) afferma
appunto quella dei ban 'Amr b. Eab'ah b. Hrithah e pi avanti
(I, pag. 113S, lin. 1) afferma che 'Amr b. Rab'ah assumesse il governo della Ka'bah a nome dei
Khuaa'ah. Sono pi corretti Azraqi e Hisam. In tutte queste leggende abbondano le contradizioni.

Nota

che una

1.

Cosi in Tabari,

ci

delle trib Khiiz'ite fosse

73.

Quando

nella citt

banu

Khuz'ah divennero signori

Isnia'll

che

si

erano allontanati dal santuario durante la

tirannia dei (rurhum, ed ottennero ora


stabilirsi di

nuovo

di Makkali, fecero ritorno

nei dintorni di

dai nuovi padroni

Makkah

insieme con

permesso di

il

Khuza'ah (Azraqi,

pag. 56).

Questa tradizione ha una certa importanza, perch potrebbe essere una lontana meNota.
moria della immigrazione di quelle trib, che poi divennero signore di Makkah. Non quindi improbabile che le trib, in mezzo alle quali nacque Maometto, non fossero aborigene, ma di provenienza
straniera. Tutte le tradizioni preislamiche portano come l'impronta comune d'un vago ma indelebile
ricordo di origine straniera: questo anche confermato dalle leggende su Qusayy, delle quali avremo
a parlare un poco pi avanti. Donde per venissero questi immigrati, nessuno pu dire con nemmeno
un'ombra di certezza, ma il tenore delle leggende fa pensare ad una sola possibile origine, ossia il
vasto bacino dell'Eufrate e del Tigri, la regione che comprende la Babilonia e la Mesopotamia, la
grande culla di popoli e di civilt (cfr. Guidi, Sed. Pop., pag. 3 e segg.).

'Amr 1). Eab'ah (') divenne ora signore di Makkah, oppure


74.
secondo un'altra tradizione, 'Amr 1). al-Harith al (Thul)saiii, e dopo di lui
il

potere pass di capo in capo, tutti

Qurays erano dispersi


Khuza'ah per
pag.

7.5;

Azraqi. pagg.

del

fiO-Ol.

I,

i)ag.

'Amr

non potevano competere con

tempio (Tabari,

pagg. 1132-1133; Hism,

I,

Dopo un dominio

anni, l'ultimo dei fihuza'ah, che governasse in


b. Salai h. Ka'l) b.

Khuza'ah, perch

dei

stirpe

in tutte le direzioni e

possesso

il

della

durato,

Makkah.

al-Khuza'i (Hisam, pag. 75

tu

si

dice,

Hulayl

cinquecento

b.

Hubsiyyah

Azraqi, pag. 59

[vliamis,

174).

Nota 1.
Cosi v' in Tabari, ma si deve ricordare che la stessa persona menzionata poco
prima come quella che era in comando dei Gurhnm e che seppell il tesoro (cfr. 72). Queste patenti
contradizioni anche nei testi migliori sono un fenomeno comunissimo nelle tradizioni musulmane e
vi avremo spesso a ritornar sopra.

Bench il potere t'osso nelle mani dei fvhuza'ah, tre cariche


75.
antiche rimasero nelle mani di trib Mudarite, le quali perci secondo la
tradizione ne erano in possesso anche sotto ai (rurhumiti espulsi dai Ivhuza'ah.
1'

al-Igazah,

o.s.sia

il

diritto di licenziare

sul mfinte 'Arafah e nella valle di


)>.

pellegrini

Mina, rima.se nella

Murr. detta la famiglia dei banu Sufah

di condurre

(').

dopo le due cerimonie


famigUa di al-flhawth

al-Ifadah

pellegrini la mattina del giorno del saci'ifizio

ossia

il

diritto

da al-Muzdahfah

banu Zayd b. 'Adwan ('Udwan?) che la tennero in seguito


fino a abu Sayyrah 'Umaylah b. al-A'zal b. KhaUd b. Sa'd b. al-Harith b.
Wbi b. Zayd (^j flibaldun, IL pag. 3.8.3). 3* ai-Nasi, os.sia il diritto di fis-

a Mina, rima.se

sare

ai

mesi sacri dell'anno, nei quali


98

si

doveva compiere

il

pellegrinaggio,

INTRODUZIONE

76, 76.

SiS

e che consisteva nel!' incarico di intercalare, ai tempi debiti,

dodici mesi dell'anno lunare, usato allora in Arabia, affinch

un mese nei
pellegrinaggio

il

potesse avA'^enire sempre nella stessa stagione. Qu(}sta carica appartenne alla

famiglia di nl-Qalammas,

cognome

Hudzayfah

di

Fuqayra

b.

'Adi dei

b.

banu Malik b. Kinahah, e pass da al-Qalammas, di padre in figlio fino a


abu Thumamah Guiiadah b. 'Awf b. Umayyah b. Qala' h. Hudzayfah, quando
per la comparizione
cess

1 a.

di

esistere

la

Islam, venne aViolito l'uso di intercalare un mese

carica

di ai-Nasi (Tabari,

I,

pag. 1134;

H., IO e segg. f) e Blruni, Oiron., pagg. 13-14,

Nota

1.

Questa famiglia discendeva da al-Ghawth

scendente da 'Adnau

Nota

2.

chiama l'ultimo
b.

dell'

Zayd

(v. Wiist.,

Genealog. Tabellen,

anche

cfr.

73-74).

Murr, pronipote di al-Yas, quarto


anche i ^ 41 e 50).

b.

9; cfr.

Questa trib manca nella raccolta genealogica del Wiistenfeld.


ab Sayyarah 'Umayrah b. al-A'zal b. Kh alid b. Sa'd

della trib:

Kh aldun

di-

pag. 333)

(I,

Krmis

b. al-Hfiritb b.

b. 'Adi.

abbiamo notizia che i ban Tamim venissero


messa al bando ( der verbannte Stamm , Goldziher, il/i(ft. /S^wrf., I, pag. 77), perch cinquant'anni prima dell'Islain, vale a dire perci circa 460 avanti
l'Era Volgare espugnassero e saccheggiassero Makkah. Questa notizia non mi consta sia confermata
da altre fonti. Se la notizia vera e se la genealogia di Maometto non tutta falsa, questo evento
dovrebbe porsi prima dell'avvento d Qusayy.

Nota

chiamati

3.

In Aghani (Vili, pag.

allyah al-'Arab,

76.

188, ult. Un.)

ossia la stirpe araba

QUSAYY. Quando

mor

il

padre Kilab

Qusayy, nato verso Tanno 365 dell'Era Volgare, che allora

si

era tanto giovane da non poter lasciare la madi'c Fatimah

si

un poco tempo dopo in matrimonio con Rab'ab

'Abd

b.

Kabir

b.

'Udzrah

b.

Sa'd

b.

b.

61),

(cfr.

il

piccolo

cliiamava Zayd,

madre vedova
Haram h. Dinnah b.
la

Zayd, uno dei Quda'ah, venuto in

pel-

legrinaggio a Makkah, e lo segu press la sua trib (nell'Ard 'Udzrah, sui


confini della Siria;

Azraqi, pag. 61, Un.

10),

menando con

il

figliuolo;

l'altro figUo

Zuhiah, essendo gi grande, rimase in Makkah. Fatimah rimase

incinta con

il

nuovo marito

un

e partor

altro figlio, Eizah, fratello uterino

Zayd; Rabi'ah da un'altra moglie aveva avuto anche altri


Hunn, Malimud. e (julhumah Zayd crebbe con questi fratellastri

di

dato

il

cogiome di Qusayy, per

il

figli,

ossia

e gli

venne

fatto che era stato allontanato dal

suo

paese nativo, ed era cresciuto lungi dalla casa patema.

dunque nel deserto non sospettando di appai-tenere ad


un'altra trib e credendo di essere anch'egli uno dei Quda'ah quando per,
giunto all'et della ragione, scopri che egli non era un Quda'ita, si rec
dalla madre per chiederle a quale trib egli appartenesse. La madre gli rivel
ogni cosa, e gli narr di chi fosse figlio la scoperta fece nascere in Qusayy un
Qusay}- crebbe

desiderio vivissimo di ritornare presso

donare

il

paese dei Quda'ah.

che cosa, se

si

suoi veri parenti in ^lakkah, e abbai-

La madre, temendo che

a^^enturava solo a Makkah,


99.

insistette

potesse accadergli qual-

che almeno egli aspettasse

INTRODUZIONE

76.

rej>ooa

dt'l

pellogrinaggio alla Ka'bah, e cos potesse penetrare in Makkali,

quando per un'usanza

protetto dalla santit dei mesi sacri,

Arabi, erano sospesi tutti

litigi

Quando venne

rezza completa (Azraqi, pag. 61).

grinaggio annuale, Qusayy

citt

compagni

si

Makkah

e robusto e di nobile portamento, sicch

Hubba

bint Hulayl b.

minava

nella

quanto

si dice, la

Con

compi

soliti

riti

quando

volle pi lasciare la

di ]\Iakkah. Egli era

uomo grande
moghe

padre della quale

il

rico-

e lo prese sotto alla sua protezione.

Makkah

persona pi influente in

e do-

Qusayy

'Abd

Hubba

'Abd Manf,

l'andare del

tempo crebbe

si

trattenne presso

quattro

figli

il

suocero ed

'Abd al-Dr, 'Abd

(^).

la

posizione e

potenza di Qusayy;

la

mani

grazie alle sue ricchezze e alla sua abilit seppe attirare nelle proprie
la

maggior parte del potere,

(Qusayy concep
ai

banu Bakr

Isma'll b.

il

Ka'bah come capo dei Khuza'ah e come direttore delle cerimonie

successivamente dalla moglie

al-'Uzza,

recavano a fare

si

gli fu possibile di ottenere in

Qusayy

del pellegrinaggio (Azraqi, pag. 59).


ebl>e

e vi

Hubsiyyah al-Khuz'iyyah,

nobl)e la nobilt delle origini di


Elulayl era allora, a

l'epoca del grande pelle-

Qusayy non

accinsero al ritorno,

prese dimora nei dintorni

nativa e

al saTituario in sicu-

un a quei Qud'ah, che

si

pellegrinaggio, con essi venne a

per

poteva accedere

si

anticliissima degli

il

di cui era investito

suocero Hulayl. Allora

il

disegno di toghe re la supremazia ai banu Khuza'ah e

e restituirla alla sua famiglia, la quale

Ibrahm

il

fondatore della Ka'bali, aveva

come discendente da

il

dominare

diritto di

Makkah. Qusayy si mise perci alla testa di una vasta cospirazione per
aspollere i banu Khuza'ah e i banu Bakr dal possesso della Ka'bah
per
riuscire a questo scopo, si alle con i cugini, i banu Kinnah, i quali

in

accettarono di riconoscerlo
uterino,
il

Rizh

b.

come capo

si

rivolse per aiuto

Hulayl, che era rimasto presso

anche

al fratello

Qud'ah, e ottenne anche

suo appoggio. Infine volle anche farsi riconoscere dal fratello Zuhrah

Kilb, bench

una posizione secondaria

questi avesse

in

banu al-Nadr (la


potere nelle proprie mani

Makkah

b.

banu

IvhuzS'ah erano tanto pi numerosi dei

trib di Qusayy),

che avevano riunito tutto

il

banu-al-Nadr

erano privi di ogni influenza. Intanto Hulayl, molto invecchiato, non


tendosi

pi in grado di compiere

le

funzioni tratlizionaU di aprire e di

chiudere la porta della Ka'bah, aveva consegnato


in

mancanza

sima
b.

le

sen-

le

chiaAd del santuario,

Hubba; dietro istanza della medediede per anche un uomo, per nome, abu GJiubsn Sulaym b. 'Amr

Buwayy

b.

di figli maschi, alla figlia

Milkn

b.

Afsa,

il

quale doveva assisterla e rappresentarla

nelle funzioni solenni del pellegrinaggio (Azraqi, pag. 62).

l'opportunit, che gli

si

presentava e con

100.

il

dono

di

Qusayy comprese

un otre di vino e di

INTRODUZIONE

!JS

7B, 77.

alcuni caineli. riusc a comperare da abu (Jiiubsan

le

ottenendo cosi la direzione effettiva del santuario.

Khuz'ah allarmati dal

da (^usayy,

passo fatto
in

Makkah. presero

le

dei fratellastri

soccorso

chiavi della Ka'bah,

temendo di perdere la posi/ione, elio godevano


armi contro l'intruso straniero: Qusayy invoc il
e dopo un lungo conflitto ottenne l'espulsione dei
e

Khuza'ah da Makkah e la riunione di tutte


imperio. Si narra che una peste scoppiata fra
loro guerrieri, facilitasse molto

le
i

trib Qurasite

^tto

al suo

banu Khuza'ah, decimando

compito di Qusa}'^, e desse alfine ai banu-1supremazia numerica. La maggior parte dei Khuza'ah aljbanil

Nadr anche la
don Makkah, e Qusayy, appena divenuto signore del santuario, si accinse a
fondare la citt e a dare ad essa una regolare sistemazione edilizia e ammiLe trib Quraite durante il dominio di Khuza'ah avevano dovuto
cercarsi un alloggio nelle gole e sulle cime dei monti, che cingono in corona
la citt di Makkah; Qusayy diede ora ai suoi consanguinei le localit abbannistrativa.

donate dei Khuza'ah nelle

una per ogni famiglia

quartieri,

prna volta intorno

gnome anche
ravs

valli di

Mu gammi',

di

santuario.

al

Makkah, e distribu
Qurays furono cos

Da

nuova

Azraqi, pag. 64

Qusayy

il

Qusaw

il

citt (Tabari,

I,

resi, lo

pag. 1092-1095
I,

pag. 231-240,

proclamarono capo

Hism. pagg. 75, 80


il

I,

quale afferma che

potere circa l'anno 440 dell'Era Volgare; Khaldun,

pag. 327. 334-335; Khamis,

co-

o di colui che riun le trib disperse dei Qu-

Caussin de Perceval,

afferrasse

per la

tutti riuniti

questo fatto venne a

suoi consanguinei, grati a lui dei servigi

e sovrano della

\'allate in tanti

le

pag. 173, 174, 175, 175-176; Abulfeda,

II,

Anteisl.,

pag. 186.

La leggenda sull'infanzia di Qiisayj- una di quelle tante finzioni genealogiche dei


Nota 1.
tempi musulmani, inventate allo scopo di accomodare le genealogie secondo i desideri del tempo e legittimare la pretesa discendenza di alcuni uomini, i quali appartenevano ad altre trib, e non avevano
alcun rapporto con quella, alla quale i genealoghi li hanno voluto attribuire. Con questo artificio i
genealoghi hanno creduto di velare fatti storici ed obliterare le traccie di origine straniere di alcuni
eroi antichi, pigliando argomento da alcune consuetudini ataviche dell'Arabia antica. L'argomento
trattato con tutta la voluta ampiezza di prove dal Robertson Smith, pagg. 132-138, e non occorre perci
di ritornarvi sovra. Un caso simile queUo di ALd al-Muttalib (vedi pi avanti S 96).

77.
in

La

precedente la versione mudarita, o

Makkah. Secondo

diverso.

banu Khuza ah

Quando Hulayl

riconobbe

Hubba a

meriti dei

fatti

si

ufficiale,

sarebbero svolti in

b. Hubsiyyali vide crescere l'influenza di

figli

lasciare in eredit

suocero,

modo

Qusayy

del medesmio, fu indotto dall'affetto per la figlia

a Qusayy

la direzione

suprema

l'amministrazione del santuario, toghendo ai Khuza'ah


nella vallata di

degh eventi

il

loro

Makkah. Qusayy, prevedendo l'opposizione

ebbe allora cura di ordire con


101.

della Ka'ljah e

predominio

della trib del

propri congiunti Qurasiti, con

INTfiODUZIONE

^ 77.

cugini KinSiiah, e con

Quda'ah, con

fratellastri

era imparentato

quali

secondo matrimonio della madre, una vasta congiura allo scopo di


togliere effettivamente ai Khuza ah, il dominio su ^lakkah. In seguito agli
per

il

accordi presi segi-etamente fra loro,

rono numerosi

in

Qurays,

Makkah durante uno

Kinanali o

Quda'ah

riuni-

si

pellegrinaggi annuali, I banu

dei

ramo collaterale dei Qurays, per essere stati imparentati anticamente con i banu urlmm avevano per eredit l'ufficio importante delle ceiimonie finali del pellegrinaggio, di
l' I gazali ossia quello di dirigere
trattenere i pellegrini impazienti di partire al ritorno dal monte 'Arafah, di
Sufah, un

avere la precedenza nel lanciare

le pietre

trib riunite di disperdersi e partire

dopo

scegliere tale circostanza per affermare

godimento di questa e

IMiiia,

la

e di dare infine

diritti suoi e della

il

segnale alle

cerimonia di Mina. Qusayy volle

cariche.

altre

delle

sua famiglia al

Al momento tradizionale

di

banu Sufah, secondo la consuetudine, si posero sopra


una delle alture di 'Aqabah nella gola di Mina, ma nell'istante in cui si
accingevano a dare il comando alle trib riunite di separarsi e partire, si
fece iimanzi Qusayy, dicliiar di aver lui quel privilegio e neg ai banu Sufah
licenziare le trib,

il

diritto di farne uso.

teste contro la pretesa

grazie all'appoggio

Scoppi un vivo alterco e s'imialzarono vivaci pr-,


usurpazione di Qusayj'. Si ricorse alle armi

unanime

Kinanah

dei QurayS, dei

e dei

Qusayy

Quda'ah, pot

opporre una resistenza tanto tenace agli avversari, che alfine

Khuza'ah

banu Sufah per non versare altro sangue dovettero cedere e chiedere la
pace. Dalle due parti si convenne di sottoporre la questione a un arbitrato
e le due fazioni accettarono di rimettersi al giudizio, che avrebbe dato Ya'mar

1).

Ka'b

b.

LaN-th b.

Bakr

b.

'Abd Manat

b.

Kinanah. Questi emise

dando ragione a Qusay}^ e stallili perfino che i Khuza'ah


confederati, i banu Bakr, dovessero pagare ai Qurays e ai loro alleati
tenza,

di

sangue degli

obVjligo verso

uccisi,

ma

Khuza'ah

che

Qurays non fossero soggetti

Qusayy doveva poi assumere

rale di tutte le cerimonie intorno al


di

aveva calpestato

diritti dei

parenti dei

prezzo di sangue dai Qurays TFabari,


Azraqi. pagg. 62-63; Khamis,

I,

I,

e
il

loro

prezzo

medesimo

la direzione gene-

santuario e considerarsi

Makkah. Da quel giorno Ya'mar ebbe

al

la sen-

come

il

capo

cognome di al-addkh, perch


Khuza'ah uccisi alla riscossione del
il

pagg. 1095-1097; Hisam, pagg. 79-80;

pagg. 174-175)

(').

Nota 1.
Altrove (tj 36) ho riunito quelle poche osservazioni, che si possono tare su Qugayy
e Bull TO posizione storica, senza entrare in una [discussione completa della questione, che spetta
1 biografo del Profeta. Aggiungeremo soltanto che dal tenore delle due leggende appare evidente
quello, che

abbiamo gi detto

altrove, che cio Qusayy deve essere considerato come un avventusiamo d'accordo con lo Sprenger, nonostante tutto quello che il Muir abbia
k dire in contrario (cfr. I, pag. oc, nota). La prima ragione addotta dal Muir precisamente una di
riere straiiiero:

io

ci

Ufi.

INTRODUZIONE

77, 78.

quelle che si possono rivolgere contro

la sua tesi: la seconda falsa addirittura perch gli rabi


non furono cultori di genealogie (cfr. Introd. 29-31); la terza e la quarta sono futili e
non reggono il confronto con le ragioni, che sono ih favore dell'origine straniera e sconosciuta di
Qusayy.

antichi

Qusayy divenuto ora signore eli Makkali e del celebre santuario con il consenso unanime dei Quray, fu il prinio discendente di Ka'b
nelle sue mani le
b. Lu'ayy, che salisse a questo rango elevato, e riun
78.

grandi cariche, dette a 1-H i g a b a

yvah

a 1-S i q a y a h, a 1-R i f a d a h, a 1-N a d-

h,

a I-Li w a (Azraqi, pag. 64; Khaldun.

pag. 335; vedi

I,

divise la citt in quartieri, nei quali distrilui

Egli

79).

suoi sudditi, assegnando ad

ognuno il suo, e pigliando come norma il luogo, ove ogni trib si trovava
al momento, in cui presero possesso di Makkah dopo l'espulsione dei Khuza'ah (labari,

I,

pag. 1097; Khamis,

I,

pag. 175).

Qusayy fu un energico riformatore intorno al santuario crescevano cosi


folti gli alberi, che davano niolto incomodo nella sistemazione dei nuovi
Qurays temevano di commettere un atto saquartieri; d'alti*a parte per
crilego nell'abbatterli Qusayy, che non aveva simiK superstizioni, prese egH
;

stesso in

mano

uiia scure e abbatt alcune piante, trascinando alfine

sudditi con l'esempio a pulire

il

terreno (Tabari,

tradizione, anche se soltanto parziabnente vera,

I,

Da

pag. 1097).

dobbiamo

inferire che

suoi

questa

prima

tempo di Qusav}' non esistesse una vera e propria citt intorno alla
Ka'bah e che quindi Qusayy fosse il vero fondatore di Makkah (').
La casa di Qusayy divenne il centro del governo, ed in essa ebbero

del

luogo tutte

le

cerimonie pi importanti della vita quotidiana dei Qurays.

Cos invalse l'uso di celebrare in essa tutti

matrimoni;

in essa

parimenti

quando v'era da decidere una questione e da tenere qualche consiglio. Quando si doveva partire per una
spedizione contro un nemico, nella casa di Qusayy aveva luogo la consegna formale dello stendardo della trib ed era sempre uno dei figli di
Qusayy, che aveva l'onore di portarlo in guerra. Quando una fanciulla
amvava all'et di maritarsi (il priino mestruo), aveva luogo una cerimonia

si

riunirono d'ora innanzi

tradizionale, nella quale

sua camicia

al-midra\

anche questa cerimonia


conosciuta con
di Consiglio

si

il

nome

dava

si

di

cittadini,

lacerava pubblicamente indosso alla fanciulla la

portata dalle ragazze prima di divenire nubili;

compieva nella casa

Dar al-Nadwah:

sulla piazza,

in

mezzo

di

Qusayy,

una

la

quale venne

delle porte della

Sala

alla quale sorgeva la Ka'bah,

Qurays solevano trattare anche gli affari privati (Tabari, I, pagg. 1097-1098; Khamis. I, pag. 175). Nessuno poteva entrare nella
Dar al-Nadwah che non fosse discendente diretto di Qusayy, e non poteva

nella quale tutti

103.

INTHODUZIONE

78, 79.

prendere parte alle riunioni se non chi aveva gi quaranta anni (Azraqi,
pag. 65: Khamis, I, pag. 175; Halabi, I, pagg. 19-20; cfr. anche Grimine, I,

pagg.

7-8.

Nota

1.

Vi sono

vero tradizioni, secondo

di Qu^\-\-. In Azraqi, per es. (pag. 47, lin. 17)

tasse la parte inferiore di

Makkah,

e costruisse case di materiale

ma

sono basate su alcuna autorit sicura,

Sono

lin. 18.

79.

in direzione

dipendono da un

di

QaturS, abi-

re dei

Agyadayn

Ci ha narrato un dotto

e sulla

non

(Azraqi, p. 46,

tutte tavole.

Qusa^y

estese talmente la sua potenza, che riun nelle sue

tutte le principali cariche tanto civiU che religiose


1.

era abitata regolarmente prima

Si noti per che tutte le notizie date in quel passo di al-Azraqi

Thanivyah al-Ramadah.

collina

Makkah

le quali

abbiamo notizia che al-Sumayda',

al-Higbah,

la

carica

queste cariche erano

sei

che includeva

sacerdotale per eccellenza,

anche la son^eglianza del tempio

oltre al culto divino

mani

e la custodia delle

chiaNT della Ka'bah (Azraqi, pag. 64).


2.

al-Siqa vali,

la sorveglianza dei pozzi, in ispecie la distribuzione del-

l'acqua potabile ai pellegrini.

L'acqua

tempi del pellegrinaggio veniva

ai

poiiata da lontano, principalmente dal pozzo di


in

una

monte Hiva,

valle del

Khumra;

il

mezzo

Adamo, Kuit Adam,

nelle vicinanze di al-Mafgar, e dal pozzo di

di trasporto erano otri di pelU, caricate sul dorso di

Ka'bah

e l'acqua veniva conservata in cisterne presso la

solevano anche raddolcirla sciogliendovi


pag. 70, hn.
3.

situato

talvolta

miele (Azraqi, pag. 66,

il

cameh,

Quray
lin.

3).

al-Rifadah,

ossia la distribuzione ai pellegrini dei \'iveri, l'acquisto

Quray e dalle quote


fu fondato da Qusayy, il quale

dei quali era pagato dalle contribuzioni volontarie dei

versate dai pellegrini

tenne una volta


^ siete

" gli ospiti di


"

Dio e

Dio e

uomini di Qurays! voi

suo santuario,

gli abitanti del

visitatori del

'^

tempio suo

ma

essi si

pellegiini sono

meritano perci

le

maggiori attenzioni a preferenza di ogni altro ospite; perci preparate per

" essi ^'iveri e


**

ufficio

seguente discorso ai Qurays:

il

vicini di

Questo

stessi.

lascieranno

_.

bevande per
I

giorni del loro pellegrinaggio, o finch essi vi

Quray eseguirono gh ordini

di

Qusayy, e invalse l'uso

ogni anno all'approssimarsi del pellegrinaggio, di mettere una parte della


fortuna di ogni famiglia a disposizione di Qusayy, affinch egli provvedesse

a raccogliere viveri per


tanto in

Makkah che

in

pellegrini; la distribuzione dei

Mina. In seguito

approvata da Maometto e da
liffi

l'

istituzione della

Rifadah venne

come legge per molti secoli i Cauna forte somma annua per questo

lui fissata

ebbero la consuetufline di destinare

medesimi aveva luogo

Hcopo, e l'uso cess soltanto con la caduta del Califfato (Tabari,

Wstenfeld,
pag.

6f5,

lin.

CJiron.

Mekkah,

IV,

pagg.

10).

104.

31-32;

Him

pag.

I,

pag. 1099

83;

Azraqi,

INTRODUZIONE

Dar

4.
si

a 1-N a d

\v

7a.

a h, ossia la presiden25a nella Sala del Consiglio, quando

aniiiiinistrava la giustizia o si decidevano gli affari, che

la coniunii (Azraqi,

pag. 65, Un. 17).

al-Li\va, ossia

5.

nai-e colui

riguardavano tutta

l'ufficio di

portare lo stendardo in gueri-a, o di noini-

che dovesse portarlo, nonch

conservare

l'ufficio di

lo

stendardo

tempo di pace (Azraqi, pagg. 64-67, lin. 17).


comando dell'esercito in tempo di guerra

stesso nella Sala del Consiglio, in

al-Qiyadah,

6.

ossia

il

(HisSm, pag. 80; Azraqi, pagg. 64, 67,

Vi erano anche

altri tre uffici,

lin.

21).

che essendo di minore importanza, Qusayy

permise che rimanessero nelle famiglie, che ne avevano goduto finora.


L'ufficio della

congedo

il

alle

I^azah

turbe dei pellegrini dopo

dei banu Rufah, e quando

Safwan

dit a

famiglia

le feste, fu

ossia

il

Qays

'Aylan?) lasci

(b.

di guidare

diritto

76-77).

Alla

l'ufficio

della

quando
Nasi, ossia

pellegrini,

l'ufficio

del

un altro mese, affinch l'epoca


medesima stagione, fu lasciato ai

intercalare nella serie dei inesi lunari

del pellegrinaggio avvenisse sempre nella

banu Malik

1).

Kinanah. L'anno lunare usato allora dagli Arabi, essendo pi

corto di quello solare di circa undici giorni,


si

mano

lui lasciato in

Signah al-Tamimi (Hisam, pag.

lasciavano Muzdalifah (Hisam, pagg. 77-78). Infine


l'ufficio di

da

ostinso questa famiglia, l'ufficio pass in ere-

discesa da

Muzdalifah,

di

si

b. al-Hai'ith b.

degli 'Ad^\an,

Ifadah

di 'Arafah e di Mina, che consisteva nel dare

mesi destinati

al pellegrinaggio

sarebbero anticipati di undici giorni ogni anno con grave incomodo dei

pellegrini, se in tal

grande

estate.

modo

le feste

finivano nella stagione dei raccolti o del

mesi intercalati servivano a mantenere in via grossolana

l'epoca del pellegrinaggio sempre nella stessa stagione dell'anno (Tabari,

pag. 1098; Caussin de Perceval, Essai Hist.


1 a.

H. 9 e

segg.).

Arali.,

pag. 240;

I,

cfr.

anche

Qusayj^ per introdusse l'innovazione di accendere

fuoco in al-Muzdalifah, quando nella notte

pellegiini

si

I,

il

allontanavano da

cammino, e di questo ufficio


investi la propria fairglia (Tabari, pag. 1105). Qusayy mantenne per tutte
le usanze religiose, che trov gi in vigore in Makkah, e non ritenne oppor'Arafah, affinch essi potessero meglio ritrovare

tuno di mutare

gli

il

ordinamenti esistenti (Tabari,

I,

pag. 1098,

lin.

11)

C).

potrebbe forse concludere che tutte le cariche descritte


da lui meglio organizzate, e regolate in modo preciso
ed uniforme. La tradizione si esprime su questo punto in termini molto vaghi e dalle parole testuali
delle nostre fonti non possibile arguire con precisione, se Qusayy fosse soltanto un innovatore delle
varie funzioni religiose, oppure il creatore delle medesime. Certo soltanto che le tre funzioni della

Nota

poc'anzi

1.

Da

quest'ultima notizia

non furono gi create da Qusayy,

si

ma

e del Nasi preesistessero a Qusayy, se possiamo fidarci della parola della


cariche possibile che egli trovasse alcuni usi gi in vigore, e che regolandoli e organizzandoli meglio ne assumesse quasi la paternit. Non si deve per dimenticare che
non affatto sicuro che Qusayy sia un personaggio storico, e che perci le nostre supposizioni hanno
una base molto insecura. una tendenza comune a tutte le tradizioni presso tutti i popoli di dare
I

gaz ah,

tradizione.

della

Per

Ifadali
le

altre

105.

!i$

INTRODUZIONE

79^2

il merito di tutU gli usi e di tutte le leggi principali, che sono in


popolo esce dalle tenebre della preistoria nella luce dei tempi storici. Difatti le istinecessariamente avere esistito prima di Qusayy.
tuiioiii per abbeverare e nutrire i pellegrini devono
uervh il pellegrinaggio delle trib un fatto di molto anteriore alla comparsa di Qusayy. Kgli pu
avere avuto tutto al pi il merito di una riorganizzazione dei servizi pubblici di aiiprovvigionamento.

o prototipo naiionale

t patriarca

vigore quando

il

probabile invece che egli abbia addirittura creato e fondato le tre istituzioni con tendenze monarchiche della Sala di Consiglio, della bandiera e del comando in guerra. Non faccio nemmeno menioue della prima carica, quella della Higfibah, perch questa deve avere esistito tino da quando
afferr il potere in Makkah e
la Ka"bah ebbe principio. Fu per il godimento di essa che Qusayy
fond

la citt.

80.

successione e bench notasse che

uomo

tutte

figlio

il

natura debole ed incerta,

di

Qusayy

Invecchiatosi molto,

stabil

cariche;

sue

tale

provvedere alla propria

volle

]irimogenito, 'Abd al-Dar, fosse

che dovesse pur succedergli nelera

di

patriarca,

che nessuno pens di fare opposizione

(Tabari,

pagg. 1098. 1099). Qugayy lasci quattro

I,

'Abd al-Dar,
(Tabari,

I,

le

alle

pag. 1091; Azraqi, pag. 65; Khamis,

I,

('),

il

ultime volont

sue

figli e

Manaf, 'Abd al-TJzza, 'Abd Qusayy

'Aljd

godeva

prestigio di cui

il

l'esorcizio

una

figlia, ossia:

Barrah

e la figlia,

pagg. 175, 176).

1.
Questo nome di 'Abd Qusayy un prezioso lapsus calami della tradizione: dagli studi
Wellhausen (Reste Arab. Heidenf, pagg. 1-10) sui nomi arabi theophori si potrebbe quasi
concludere che Qu;ayy possa essere il nome di ima divinit o di un tipo nazionale, mitico, eroico.
Se questo fosse realmente il caso, sarebbe ditficile dar a Qusayy il valore di un personaggio storico
e farebbe crollare tutto il mito intrecciato intorno alla sua persona. I nomi dei Jigli e discendenti di
Qusa vv fino a Hasim non meritano nemmeno il nome di miti popolari sono forse pure finzioni letterario-istoriche di tradizionisti musulmani, che vollero risospingere artificialmente nel periodo preislamico la prima origine della rivalit fra i discendenti di Hn.sim e di Umayyah. Questi due nomi sono
i soli dei quali ci possiamo fidare; questi due uomini hanno forse realmente esistito.

NoT.\

fatti dal

81.
nisse

.s<:;avato

abu Tahb

(Qusayy scav

Makkah

in

in al-Hazurah.

il

si

pozzo detto al-'Agul,

il

primo pozzo, che ve-

trovava in seguito nel Dar

Quando

mor,

Qusayy venne

umm

Hani

bint

sepolto in al-Hagun,

e la sua toinlia, tenuta in grande venerazione, fu oggetto in seguito di devoti pellegrinaggi (Athir, II, pag. 17; Azraqi, pag. 69;

Su Qusayy
gante
il

si

vivaciti'i

Muir,

I,

pu leggere con
il

pagg.

profitto quello che

Caussin de Perceval

pag. 176)-

I,

ne scrive sempre con

ele-

pagg. 231-240, 249-251; vedi anche

cxcix-ccvi, ccxi.in-ccxi.v.

Successori di Qusayy (480-570


82.

I,

Khamis,

Sucondu

alcuiK;

t'onti

cariche maggiori della Hi^abah,

maggiore 'Abd al-Dar,

a.

. V. circa).

Qusayy, prima

del

di morire, lasci

Dar al-Nadwah

e le altre tre minori,

e della Qiydah, al secondo figho 'Abd

e del

della Siqayah,

Manf

Liwa

al

le

figlio

della Rifadah

(Azraqi, pag. 66

Khamis,

pag. 176j. Tale divisione delle cariche fra le famiglie QuraSite dicesi che

manesse immutata

fino al giorno, in cui

lOfl.

tre

I,

ri-

Maometto conquist Makkah a 'Abd


;

INTRODUZIONE

successero

al-Dr

'Uthman,

Higabah senza interruzione

nella

nipote

il

SS 2-85.

'Al)d

al-'Uzza

'Uthman,

b.

il

contrasti,

pronipote

il

figlio

abu Talhah

'Abd al-'Uzza, e infine il figlio di questo fino alla presa di


Makkali nell'S a. H. (Azraqi, pagg. 66-07). Esiste per anche un'altra versione,

'Abdallah

i).

che quella dei paragrafi seguenti.


Nota

1.

La

discendenti del quale,

carica di portasteudardo, a I-li

come vedremo

w a,

rimase pure nella famiglia

'Abd al-Dar,

di

Maometto

in appresso, si batterono a TJlmd contro

e furono quelli,

maggiori perdite. 'Abd Manaf ritenne invece le caricbe della Siqnyah, della Rifiidah e
morte il figlio Hiiim b. 'Abd Manaf tenne la Siqayah e la RifTidah, mentre
'Abd .Sams b. 'Abd Manaf si prese la QiySdah, ossia il comando militare questo rimase nella famiglia
fino alla presa di Makkali nell'S a. H. Cosi narra Azraqi, pag. 67.
che subirono

le

della Qiy:dah: alla sua

Dopo

83.
de Perceval

(I,

morte di Qusayy, avvenuta secondo i calcoli del Caussin


pag. 251, nota 2) verso il 480 a. . Y. il figlio maggiore,
la

'Abd al-Dar, successe nel reggimento


triarca,

ma

Makkah, mentre

vivamente

parte spiccarono

mani

potere effettivo uscisse gradatamente dalle

proprie, pur
torit

d'altra

nondimeno lasciando

al fratello

il

godimento dei

84.

Qusayy divisero ora la citt


pagamento davano alloggio

I figli di

II,

Nessuna

rivalit turb la

comunit makkana finch

ai

visse

morte del quale avvenne, secondo Caussin de Perceval,


l'anno 490 dell'E. V.) e

nemmeno durante

la vita

titoli,

I,

e l'au-

pagg. 335-336).

Makkah

di

quartieri, nei quali dietro

modo

'Abd al-Dar nelle

di

nominale in Makkah (Hisam, pag. 84; Khaldun,

le qualit

minore, 'Abd Manaf. Questi seppe fare in

pi eminenti del fratello


il

dal grande pa-

per effetto della sua natura debole, perde molta influenza sugli

abitanti di

che

cariche tenute

delle

in

nuovi

loro confederati.

'Abd al-Dar

(la

pag. 251, verso

del suo figlio iJthman,

che gli successe senza opposizione nel governo di Makkah. Quando per
ebljoro cessato di vivere tutti

rapi anche

il

figlio di

'Abd al-Dr erano

85.

figh di

Qusayy

'Abd al-Dr, cominciarono

cosi giovani

e l'ambizione dai cugini si

Nota

('),

una morte prematura

primi

da non poter accudire

risvegli (Hism, pag.

dissidi. I nipoti di

agli

affari pubblici,

84).

1.
Secondo alcuni 'Abd Manaf mori a Ghazzab in Siria, durante un viaggio commerEgli aveva sposato 'Atikali bint Hurrah b. Hill b. Falikb al-Sulami, e da essa aveva avuto
quattro figli Hsim, 'Abd Sams, al-Muttalib e Naw-fal (KhamTs, I, pag. 172).

ciale.
i

I figli di

'Abd Manf, ossia 'Abd Sams, Hsim, al-MuttaUb,

e Nawfal, cospirarono per


legi goduti finora dai

mutare

figli e

la successione nelle

cariche e nei privi-

dai nipoti di 'Abd al-D)-, e devolverla neUe

proprie mani, valendosi della circostanza che per la loro maggiore et gode-

un maggiore prestigio sui Quray. Tali aspii'azioni e rivalit


degenerarono alfine in un conflitto vivace, al quale prese parte tutta la
cittadinanza makkana. Una parte dei Qurays abbracci la causa dei nuovi
vano anche

di

107.

jjjj

INTRODUZIONE

8^^

pi degni

aspiranti al potere, rit^'iiendo che essi erano


il

niedcsinio,

al-Dar, considerando la tentata usurpazione dei

ma

casa di 'Abd

ai diritti della

limase fedele

resto delle famiglio Quraite

del

banu 'Abd Alanaf come una

violenza e una ingiust2da, e volendo sovratutto che

venissero rispettate le

ultime volont di Qusayy (Hiam, pag. 84).

36_

Alla

test.a

primo partito

del

si

trovava 'Abd ams,

il

figlio

mago^iore di 'Abd Manaf, alla testa invece di coloro che non volevano mutare

l'ordinamento esistente, v'era 'Amii*


b.

Qusayy.

b.

Qusa\y,

Al primo partito
i

banu Zuhrah

b.

unirono

si

Kilab,

b.

Hasim.

l^anu

b.

'Abd Maiiaf,

banu Asad,

Taym

b.

b.

'Abd al-Dar,

'Abd al-'Uzza,
Hurrah, b. Ka'b e i
b.

Con il partito dei legittimisti


fecero invece causa comune i banu Makhzum b. Yaqzah b. Murrah, i banu
Salm b. 'Ainr b. Husays b. Ka'b, i banu (rumah b. 'Aiur 1). Husays, e i banu
'Adi b. Ka'b. Neutrali rimangono i banu 'Amir b. Lu'ayy e i banu Muharib
b. Fihr. Gli animi dalle due parti si accesero a tal punto, che i membri dei
banu al-Harith,

due

Fihr, b. Malik, b. al-Nadr.

b.

partiti stipularono

pi soleimi accordi per rimanere uniti e concordi

banu 'Abd Manaf prepararono un recipiente pieno


portarono nel tempio di Makkah, presso alla Ka'bah, e

di fronte agli avversari. I


di

profumi,

lo

costrinsero tutti
nuti,

confederati a giurare nuov^amente

introducendo la

mano
ossia

mano

entro

recipiente e

il

patti insieme conve-

poi toccando con la stessa

vennero chiamati

la Pietra della Ka'bah. Perci

al-Mutayyabun

profumati. I banu 'Abd al-Dar apportarono invece nel tempio un'otre

pieno di sangue, e rinnovarono

desimo e strofinando poi

giuramento intingendo

il

egualmente

la

mano

la

palma insanguinata

sulla

nel me-

Ka'bah

(Htm, pag. 85).

l'ale la tensione degli animi, che sta per scoppiare un con 87.
flitto sanguinoso e si prendono tutte le disposizioni per la battaglia immi-

nente.

Per fortuna

ponendo

la

in quel frangente si alzano alcune voci autorevoli, pi'o-

calma e offrendo

di trattare

un qualche accordo, che

potesse

un grave e funesto spargimento di sangue si pi'opone che i banu


'Atxl Manaf venissero inv&stiti della carica di fornire viveri e bevande ai
pellegrini, mentre i banu 'A)d al-Dar si contentassero del godimento degh

evitare

altri tre uffri, osiria lo

stendardo,

la

Sala del Consiglio e

le

chiavi della

Ambedue le parti finiscono con l'accettare la transazione e ha


luogo alfine una divisione pacifica delle cariche attinenti al grande santuario.

Ka'bah.

al

patti conciasi fra

tempo

dell'Lslam,

Azraqi. pag. 07,

il

bench

I,

cessas.se

quale ignora

divi.sione delle cariche


l.falabi,

memljri delle due parti rimasero

alla

il

morte

per in vigore fino

ogni ragione di dissidio (Hism, pag. 85

conflitto dei cugini e sostiene la pacifica


di

Qusayy.; Khaldn,

pagg. 17-18, 179j.


108.

II,

pagg. 335-336;

INTRODUZIONE

88.

88-80.

sulla successione alle cariche godute

I tediosi particolari

da

(jusayv liaimo pressoch verun valore storico e sono tradizioni molto mo-

meno

derne, pi o

ed ampliate per riempire

falsificate,

Qusayy

nella storia degli antenati del Profeta fra


zionisui

le

lacune esistenti

'Abd al-Muttalib

mirarono possibihnente a dimostrare, a dispetto dei

metto appartenesse alla famiglia pi nobile

tradi-

che Mao-

fatti,

Makkah, che

di

suoi antenati

supremo potere in Makkah nella confederazione dei Qurays,


e che perci anche dal punto di \'ista nobiliare Maometto meritasse la missione profetica datagli da Dio. Non toma perci il conto di esaminare criticamente queste tradizioni, che rivelano la natura apocrifa anche con il numero
e con l'inutilit di particolari privi di interesse storico. La miglior cosa che
possiamo fare di passarli sotto silenzio, come fa il grande cronista Tabari,
il quale si contenta di dire (I, pag. 1089) che alla morte di Qusayy, il figlio
avessero goduto

il

'Abd Manaf succedesse

Ri f ad

Siqayahe

della

ah, dando cos a vedere che, secondo Tabari, la successione sarebbe

avvenuta in modo
flitti

padre nella duplice carica della

al

che gli eredi

pacifico, e

sulla divisione delle cariche. Il

come

sulla successione accettandoli

de Perceval,

I,

89.

delle cariche

Muir

combinassero fra loro senza con-

si

(I,

pagg. ccxiv-ccxLTn), narra

tradizioni storiche.

conflitti

anche Caussin

Cfr.

pagg. 251-256.

Ritornando ora alla versione di ibn Hisam, dopo

come

la divisione

'Abd Sams, che viaggiava molto e


fratello Hasim, pi ricco assai di lui,

narrata nel 87,

dimorava poco in Makkah, lasci al


il disimpegno delle due funzioni tolte ai cugini 'Abd al-Dar. Hasiin compi
con molta abilit i nuovi doveri e si rese grato a tutti con una grande
genei'osit siccome per i suoi mezzi personali non erano suficienti a far
;

fronte alle ingenti spese per ricevere e nutrii'e

gersi a tutte le famiglie Qurasite, affinch partecipassero

seguendo cosi l'esempio gi dato da Qusayy

ognuno

di aiutarlo con le loro sostanze,

dun,

pag. 336

II.

Hism, pag.

anche esse

tutti accettarono di

dov

pellegrini, egli

rivol-

alla spesa,

buon grado

in ragione dei propri mezzi (Khal-

87).

Hsim rese anche molti altri servigi alla citt nativa, orga 90.
nizzando per il primo la spedizione di due grandi caravane annuali, l'una
estiva e l'altra invernale; la

prima aveva per destinazione

geva talvolta fino a Grhazzah in Palestina

Yaman

e l'Abissinia. In tal

eziandio

il

mercianti.

l'altra,

modo aumentando

il

l'

la Siria e giun-

invernale, visitava

traffico e

il

gK scambi, aument

benessere e la forimia dei suoi concittadini, per lo pi tutti comIl

suo vero

Hasim, perch

nome

egli fu

il

era 'Amr,

ma

primo che desse

pane e brodo, h a s a m a a 1-th a

si

109.

gli

venne poi dato

ai suoi

il

cognome

di

concittadini la zuppa di

narra a questo proposito che un anno

og

INTKODUZIONE

go^^

Makkixh fosse

da

lUtitta

consegueaza di una lunga

tuia forte carestia,

siccit

una caravana straorper venire in soccorso dei concittadini, Haim organizz


una quantit di farina finissima,
din;iria, si rec in Palestina, vi loinper
una grande quantit di pane,
carne una quantit
macA.>ll un numero considerevole di cameli, prepar con la
pellegrini bisognosi una zuppa con pane intinto
di broilo. e distribu a tutti

daqq,

ritorn a Makkali,

preparare

fece

pagg. 1088-1089; Azraqi, pagg. 67-68;

iness;i(/; (;Hiam,pag. 87: labari,

I,

Kiialdun. n, pag. 336; Khams,

pag. 177). Nel Qur-an,

I,

(evi,

1-2) si fa allu-

sione ai viaggi commerciali fatti d'estate e d' inverno dai (i)uray forse
questi versetti nata la tradizione dei viaggi organizzati da HaSim.
:

da

Questa cousuetudine (^al-Eifadah) di nutrire i pellegrini poveri fu conservata tino


Morto HSsim vi attese il figlio 'A bd al-Muttalib; alla morte
250 a. K.)
viveri, quando divenne signore di Makkali,
il figlio abu TTilib: il Profeta fece provvedere ai
e abu Bakr diventando Califfo mut in legge la consuetudine, ed essa fu osservata da tutti i Califfi successivi (Arraqi. pag. 68: Halabi, I. pag. 19: Khams, I, pag. 177). La carica della Siqayah fu pure
tenuta successivamente da Hti.sim, da 'Abd al-Muttalib e da abu Talib, ma quest'ultimo molto povero,
non ebbe i mezzi per provvedere alle spese ingenti dell'ufficio, e contrasse due forti debiti con il fratello

Nota

tempi
di questo
ai

1.

di al- Azraqi (circa

'Abbs: quando si accorse che non aveva pi nemmeno il modo di estinguere il debito, cede l'ufficio
a 'Abbris, che lo desiderava, in estinzione del debito medesimo: l'ufficio rimase nei discendetiti di 'Abbs
fino al tempo del primo Califfo 'Abbsida al-SaftVib, che rinunzi all'esercizio di quel diritto. (Halabi, I,
pag. IH; KhamTs,
figlio

Umayvah,

I,

Harb

dei <^urayA a l'hud (Halabi.

91.

La Qiyadah pass successivamente nelle mani di 'Abd Sams, di suo


Umayyah, e infine di abu Sufyiin b. Harb il quale eljbe il comando

pag. 177>.

poi di

b.
I,

pag. Ut; KliamTs.

I,

pag. 178).

Hasim ed 'Abd Sams erano

e tanto essi che

il

loro fratello pi

due

figli

maggiori

di

giovane al-Muttalib, erano nati dalla

moglie di 'Abd Manaf, detta 'Atikah bint Murrah al-Sulamiyyah


Xawfal, era nato invece da un'altra moglie di 'Abd

tello,

Waqidah,

quattro

'Abd Manaf,

l'altro fra-

Manaf per nome

occuparono in Makkah una posizione influente

fratelli

ognuno a modo suo si distinse per vari servigi resi alla comunit inakkana.
Haim li super tutti in questo riguai'do e si dice che egli ottenesse patti

speciali per le sue caravane,

(muluk al-Sam

dell'impero gre<;o

cristiana dei ianu (ljassn


di

commercio con

identico on
der\'i

le

il

'Al)d

wa-1-Rura), e con

Sams

governatori cristiani
i

principi della trib

dal canto suo conclu.se un trattato

Nawfal concluse un patto

quali gli permisero di recarsi in Persia per ven-

merci d'Arabia, mentre infine al-MuttaUl) stipul un trattato con

accumularono

mati

con

trattati

Nagi (Negus) di Abis.sinia

re Sassanidi,

principi llimyariti del


si

concludendo

gli

92.

mezzogiorno d'Arabia. Grandi furono

in tal

modo

al-Mu^abbirun

Durante

vana attraverso

uno

la citt di

un grande mer(^t^>;

egli

quattro

(Tabari,

I,

fratelli

le ricchezze,

vennero perci anche

pag. 1089; ibn Durayd, pagg.

che

cliia-

9, 23).

HaSim pass con la caraYatljrib (poi al-Madinah), ove ogni anno si teneva
fenn nel recinto detto dei Nabatei, comperando
dei suoi viaggi in Siria,

.si

no.

INTRODUZIONK

vendendo merci

e si trattenne

tersi in viaggio. In

si

92.

qualche giorno nella citt prima di rimet-

questa circostanza egli ebbe occasione di osservare la pre-

senza di una bellissima donna, e quando, spinto dalla curiosit, chiese infor-

mazioni sul conto di

lei,

venne a scoprire che era una certa Salma bint 'Amr

Zayd, della stirpe di al-Na^gr, un tempo moglie del capo Uhayhah

b.

al-Cxulah,

ma

poi divorziata dal marito, dopo avergli generato due

Ma'bad. Hasim

di famiglia

anche

innamor della donna, e quando ebbe appurato che era


chiese in matrimonio. La bella Salma chiese anche

si

nobile, la

la di lui famiglia, e quale posizione egli occupasse in patria, accett

proposte e fu concluso

matrimonio. Salma mise per come condizione

il

che qualora divenisse incinta, avesse

compagni

di

della sposa.

and

Makhzum

di

Terminate

Makkah, si ferm
moglie Salma gli

di

tiimonio, secondo

le

lientre
Siria.

egli

la

I,

parenti

menandosi appresso

part

Kh azragiti
la

moglie e

suoi affari commerciali e nel viaggio di ritorno a

Makkah, la
condizioni del ma-

in Yathrib. Giunto in

quali essa aveva diritto di partorire in casa dei genitori.

alla sua partenza,

l'accompagn a Yathrib, e

sua assenza nacque


il

ivi la lasci,

viaggio dirigendosi una seconda volta verso la

il

nome

di

'Abd al-MuttaUb, al quale


Saybah al-Hamd, perch aveva capelU grigi.
il

figlio

intanto in Grhazzah in et di 20 o 25 anni durante quel me-

desimo viaggio, senza pi rivedere


(Tabari,

rivel di essere incinta e gli ricord le

nascendo venne dato

Hsim moriva

Hasim

nuovo qualche tempo

continuava

Durante

come pure

e di Sahjn,

le feste,

in Siria, vi slirig

Hasim acconsent

cUritto di partorire in patria presso

che erano una quarantina di Quray delle famiglie

di viaggio,

'Abd Manaf,

il

Alla festa nuziale, im1)andita in Yathiib, Hsim invit

la propria famiglia.
i

'Amr

informazioni sul conto di Hsim e venuta a sapere quanto fosse nobile

lei

le

figli,

Ij.

pagg. 1082-1083

assistesse al parto della

la

moglie e senza conoscere mai

Hism, pag. 88,

il

inoglie e la lasciasse

Khaldun, H, pag. 337; Khamis,

I,

il

figlio

quale narra invece che

con

il

(')

Hasim

neonato in Yathrib;

pagg. 177, 178, 179).

1. I particolari drammatici sulla morte di Hasim, che rende l'ultimo respiro senza rivemoglie e senza conoscere il figlio, hanno una somiglianza molto sospettosa, con i dettagli narrati
sulla morte di 'Abdallah, padre del Profeta.
Sono ambedue favole inventate posteriormente alla morte
di Maometto. Il Robertson Smith prende in esame il matrimonio di Hasim (pagg. 85, 127 e cfr. anche
pag. 133) ed osserva giustamente che le circostanze speciali, e le condizioni contrattuali di esso ne
determinano la natura particolare, molto diversa da quella dei matrimoni che si concludevano nei
tempi storici secondo le leggi dell'Islam. Abbiamo cio una reminiscenza del sistema antichissimo del
matriarcato, quando l'unione quasi libera fra uomini e donne, rendeva impossibile la ricerca della paternit, e quando la parentela si stabiliva soltanto per via di donne. Il matrimonio di Hasim con Salma fu
quindi certamente quella forma temporanea di matrimonio, detta mut'ah, o mit'ah, secondo la quale
il contratto nuziale era temporaneo, la donna rimaneva in grembo alla propria famiglia, ed essa disponeva dei figli, alla paternit dei quali nessuno aveva diritto di pretendere, perch appartenevano alla
tribii della madre e non a quella del padre. Nel caso nostro abbiamo dunque un fatto, molto comune
in Arabia antica, di mercanti, che viaggiavano in paesi stranieri, contraevano matrimoni della durata

Nota

dere

la

111.

INTRODUZIONE

92-W.

le parti, ritoniavauo in patria e non ai davano pi


che avessero potuto generare con tiuolle unioni fortuit*.
Nei primi tempi dell'Islam la memoria di si fatte condizioni era ancora viva in tutti, ed i genealoghi
quantit di tnte discendenze, e per colmare lacune nei loro fragili
sf> ne servirono per eomhimire una
edifici di sistematica genealogia nazionale. Nel caso presente i genealoghi si prefissero il compito di
dimostrare che 'Abd al-Muttalib appartenesse ai Qurays, e non fosse uno straniero in Makknh. I
viaggi di Hsim porsero il destro di inventare l'aneddoto del matrimonio con Salma, velandolo abilmente in modo da cancellare la vera natura del matrimonio e da non farlo comparire come una di
qut<Ile forme poi proibite in tempi musulmani. Qualchecosa di simile fu inventato dai genealoghi per

di pochi mesi, e scaduto

pensiero,

il

periodo convenuto tra

della sposa temporanea, n dei

u^-

figli,

la provenienza non legittima di Qusaj-y (vedi JjJi 36, 7t nota). Il matrimonio di Hsim
con Salma pu forse essere un fatto vero, ma rimane certo che in ogni caso, per la natura stessa
del matrimonio, la paternit di 'Ahd al-Muttalib fosse una cosa, alla quale nessuno pot e nessuno
pens di pretendere: Salma avr avuto e prima e dopo Hasim altri mariti con il sistema mufah, dai
quali pu essere rimasta incinta di 'Abd al-Muttalib, e l'uso antichissimo di .\rabia escludeva assolu-

accomodare anche

tamente in casi simili ogni ricerca di paternit.

Prima

93.
in

di questi eventi, e nel periodo fra

Makkali erano avvenuti alcuni

Hasim

rispetto,

il

con

il

quale

stato r in\dia del suo nipote

e l'altro,

molto gravi. L'influenza, di cui godeva

fatti

un viaggio

suoi concittadini lo trattavano, avevano de-

Umayyah

b. 'Aljd .Sanis h.

'Abd Manaf,

quale

il

avendo una fortuna molto minore dello zio, godeva di minore influenza: nono.stante tutti gli sforzi di competere con lui, non era mai riuscito nell'intento
di cflFuscare la preemiienza dello zio

ed

le critiche

sarcasmi degU

t^ntando di sospingerlo

eminente e per

J'er

altri concittadini.

l'et

il

di dieci

esilio

Ivhuza'i,

rango

il

e la

\'incitore avreb1>e

fra le

lasci

la

zio,

sua posizione

la

ma

sfida,

il

mantenne pi viva che mai.


accettarono di venire ad un
allestito un festino, facendo

perdente avrebbe dovuto sottostare ad

il

Hasim

Makkah

il

prete al-Kaliiii al-

e dcliiar che a lui spettava

maggiore influenza in Makkah.

Umayyah

tale insuc-

male possibile dello

anni da Makkah. Arbitro fu scelto

quale diede ragione a

banchetto, e
94.

due parti

conflitto, le
il

da

la questione, la

macellare cinquanta cameli, mentre

un

sul \'ivo

oramai avanzata, non pot accettare

pattuendo che

arbitrato,

il

soltanto a destare

ad accettare un duello. Hasim, per

Hasim, invece di sopire

terminare alfine

riusci

Punto

ogrd misura e incominci a dire tutto

cesso, perde

rifiuto di

Umayyah

Hasii

perci

tliede

per dieci anni (Tabari,

I,

primo

il

il

grande

pag. 1090).

Questa, secondo la tradizione, l'origine prima della rivalit

due famiglie

di

Him

e di

Umayyah,

rivalit, dalla

quale non molti

anni dopo dovevano nascere grandi guai e guerre sanguinose; la tradizione


senza

dubbio una invenzione di tempi posteriori, quando

dere, che l'antagonismo fra le

Anche

due famiglie rimontasse

ragioni intrinseche rilevano

le tra<lizioni

il

il

conflitto fra

tre viveva ancora 'Abd Aams,

Haim
il

tempi pi antichi.

Hasim

fosse

il

primo dei

12.

Umayyah: non

tutte

fratelli

e suo nipote avrebbe avuto luogo

[)ailre di

volle far cre-

carattere apocrifo della .storiella

sono unanimi neiraflformare che

a morire, perci

ai

si

men-

verosimile

che

INTRODUZIONE

Umayj^ah aspirasse

primato in Alakkah, mentre vive\a ancora

al

al quale in ogni caso

(jS

avrebbe spettato

diritto di

il

competere con

il

W-b6

padre,

Hasijii.

evidente poi la finzione tendenziosa e partigiana nel voler associare

due
nomi di Hasim e di Umayyah in un conllitto personale e porre in evidenza che fin da quei tempi remoti il primato in Makkah spettasse alla famigUa
di Maometto e dei Califfi 'Abbasidi. La tradizione fa parte di quella classe
invenzioni tradizionistiche,

di

primo secolo della

fine del

l'altra tradizione

ITmayyah, che

Hasim

di

(Tabari,

pagg. 55-56)

I,

un

la

grande lotta

politica

alla

Alla stessa classe appartiene eziandio

Higi-ah.

consimile di

finisce

durante

sorte

conflitto

fra 'Alxl

al-Muttalil) e

l.larb

b,

parimenti con un arbitrato tutto a vantaggio del figlio


pag. 1091
ctr. anche Goldziher, Muhainmed Studien, I,
:

f^l

Nota 1.
Convengo con Io Sprenger che in Ha.sim si possa riconoscere un personaggio stx>rico,
perch colui, dal quale la vasta t'amiglia, che pretese di essere quella del Profeta, volle prendere il
nome (cfr. Introd. 35). Pi di questo sul conto suo non si pu dire con certezza, perch sarebbe forse
pretendere troppo attribuirgli storicamente i pretesi servigi resi a Makkah, si potrebbe per arguire
che il fatto di avere scelto il nome di Hasim per denominare una vasta famiglia come fu quella dei
ban Hasim, provenisse effettivamente dalla buona memoria da lui lasciata nella citt nativa. Su HSim
si pu anche leggere il Muir, I, pagg. ccxlvii-cclii
e Caussin de Perceval, I, pagg. 266-268.
;

95.

Dei

quattro

figli

di

'Abd Manaf

il

primo a morire fu Hasim,

come abbiamo gi detto, cess di vivere in (Ihazzah nella Palestina


poco tempo dopo mori anche 'Abd Sams in Makkah e venne sepolto in Agyad
poi mor Nawfal in Sahnan sul cammino, che conduce da Makkah nell' 'Iraq,
e infine al-Muttalib a Radman nel Yaman. Alla morte cU Hasim le due cariche

il

quale

riunite della
tello (Tabari,

mls,

Rifdah

e della

Siqayah,

passarono a al-Muttalib, suo

fra-

pag. 1091; Hism, pagg. 87-89; Khaldun. H, pag. 337; Kha-

I,

pag. 178).

I,

96.
presso la

Intanto
madre

il

giovane aybah al-Hamd ('Abd al-MuttaUb) cresceva

in Yathrib

banu al-Harith

b.

dava:

il

in questa citt lo vide

ima volta un uomo

dei

'Abd Manaf, mentre aybah, allora in et di soli sotte o


otto anni, giocava con gli altri fanciulli della medesima et e gareggiava
con essi nel tiro del giavellotto. Quando colpiva nel segno, il ragazzo gri(le

"

Io sono

figlio di

Hasim

io

sono

il

degU al-Batha
famiglie Qurasite). Il makkano

figlio del principe

parti basse di ]\Iakkah, ove abitavano le

mara\T[gLiatosi delle parole del fanciullo, lo interrog e gli

Saybah
tria

il

gli rispose di essere figlio di

makkano raccont a

colpito

da

Hasim

al-Muttalib le

domand

chi fosse;

'Abd Manaf. Eitomato in paprodezze del nipote aybah e lo zio,


b.

quello, che veniva a sapere, esclam: " Io

non voglio pi vedere

la

al-MuttaUb in fatti
mia famiglia, finch non ho ricondotto mio nipote
mont subito sopra un camelo, e parti per Yathrib, giungendo m questa
"

...

"

113.

INTRODUZIONK

^<jW.i7.

verso

citti'i

cadere della notte

il

banu 'Adi

nel recinto dei

al-Naggar trov

b.

avbah, che giocava a palla con i compagni e lo riconobbe subito per la


grande soniigUanza con il defunto Hasini. Si rivel al nipote, e avendo saputo
da alcuni presenti, che la madre non avrebbe mai permesso al figlio di lasciarla,
<ri

pai-tire subito

propose di

mont

camelo dietro

sul

con

allo

lui,

zio.

Saybah accett,
verso Makkah, senza dir

e di ritornare in patria.
e part

con

lui

nulla a sua madre.

Makkah

al-Muttalib arriv a

Makkani presero

Muttalib

Diede

clii fosse.

ragazzo. al-MuttaUb,

al-Hazwarah, vi

sei'vo,

tutti: "

servo

lo

piccolo aybali

il

comper un mantello,
di riunione dei

in

lui

sulla

la

'abd

casa propria,
il

nipote

al-

li ).

moghe Kha-

interrog sul conto

e ne
banu 'Abd Manf
rivest

(''

fu visto

'abd, e domandarono a

E un mio

quale parimenti

la

lasciato

dusse prima al luogo

quando

fresco;

anche quando giunto a casa, incontr

Sahm,

b.

un

fanciullo per

al-Muttalib rispose a

la stessa risposta,

digah bint Sa'ld

il

il

con un fanciullo seduto dietro di

al-Muttalil) arrivare sul camelo,


i

pighando

sui banchi all'ombra,

Makkani stavano
sella,

nelle ore pi calde del giorno, nelle quali

si

del

rec a

quindi lo con-

e poi in giro per

Makkah; quanti li incontravano, esclamavano: " Questo il


servo di al-Muttalib ('abd al-Muttalib) . Per questa ragione anche pi
tardi, quando al-Muttalib rivel chi fosse veramente il fanciullo, i Makkani
continuarono a chiamarlo 'Abd al-Muttalil) e il nome di Saybah cadde
tutte le

di

\'ic

in lisuso

(')

(labari.

I.

pagg. 1083-1084; Khaldun,

II,

pag. 337; Khams,

I,

170\

pafj.

accenniamo alle ragioni che fecero nascere la tavola sull'origine


Pi degno di nota, che la presente leggenda bene im])erfettamonte
asconde l'origine straniera di 'Abd al-Muttalib, il quale probabilnuaite non fu u tglio di Ha.sim, n
discendente da Qusayy. Abbiamo cosi tanto in Qusayy, quanto in 'Abd al-Muttalib (non prendo in considerazione Ma'add, perch troppo remoto) due interruzioni visibili nella pretesa discendenza da Nizr
b. Ma'add b. 'Adnan. L'aver preso il nome di banu Hiisim, e non di banu Saybah o banii 'Abd alMuttalib, tradisce nei membri della cosi detta famiglia del Profeta l'esistenza possibile di un dubbio
sull'autentica discendenza di 'Abd al-Muttalib da Hiisim. Tutto incertezza in questa genealogia: su
ncHsuna notizia possiamo fare assegnamento.

Nota

del

1.

Altrove

(cfr. S4)

nome, 'Abd al-Muttalib.

97.
talib

Esiste per anche un'altra versione del fatto

venne a sapere che in Yathrib viveva un

and subito a prenderlo


senza

il

ma

non

consen.so della madre.

tenne solo a stento

il

al-Muttalib

Una

la traduzione, fu di reintegrare

spettavano della eredit patema

*Abd Manaf

si

perch Saybah
si

permesso di ricondurre

pag. 1034; Hiam, pag. 88).

b.

lo rapi,

il

rivol.se
il

nipote,
la

suo fratello Haim,


si

rifiut di partire

perci a

nipote a

prime cure

delle

dopo

figlio di

quando al-Mut-

Makkah

di

Haim,

il

e ot-

(Tabari,

di al-Muttalib,

'Abd al-Muttalib, nei

morte

Salma

I,

prosegue

beni, che gli

fratello

Nawfal

era appropriato quello che avrebbe dovuto spettare a 'Abd

114.

INTRODUZIONE

al-Muttalib

Nawfal oppose perci una viva resistenza

e siccome nessun

makkano voleva prendere

'Abd al-Muttalib

pote,

As'ad

b. 'Ixlas

Makkah

in al-Abtah, vi trov 'Abd al-Muttalib, che gli era venuto incontro.


i

ni-

materni in Yathrib. abu

al-Naggari parti con ottanta cavalieri verso

pagnati da 'Abd al-Muttalib

98.

alle pretese del nipote,

parte alla quistione fra zio e

rivolse per aiuto agli zi

si

it7,

t^j

guerrieri al-Na^gar

si

e giunto

Accom-

recarono al luogo, ove

stava seduto Nawfal, in mezzo agli altri capi dei Quray, e lo irnacciarono

non rendeva

di gravi rappresaglie, se

tava per

diritto.

Intimorito

come testimoni
Nota

1.

La

impegno

(^urays presenti
tradizione

una contradizione; in principio

che a questo spet-

minacele, Nawfal cede alle richieste di

dalle

.'Abd al-MuttaUl), e prese solenne

al nipote quello,

di restituire ogni cosa,

(Tabari,

(')

I,

chiamando

pagg. 1084-1085).

non pu essere accettata senza gravi dubbi, perch contiene

in s

che al-Muttalib mettesse il nipote in


possesso di quello, che gli spettava nell'eredit del padre, sicch poi non si comprende a che cosa si
possa riferire il litigio fra 'Abd al-Muttalib e lo zio Nawfal; si noti inoltre, che 'Abd al-Muttalib venne a Makkah in et di soli sette o otto anni, mentre i fatti narrati non potrebbero essere verodi essa detto esplicitamente,

che quando 'Abd al-MuUalib fosse stato gi uomo o almeno maggiorenne, vale a dire molti
anni dopo il suo arrivo in Makkah dopo la morte di al-Muttalib. Data poi la natura nobile e generosa
di questo, quale la tradizione lo descrive, improbabile, che avrebbe tollerata un'usurpazione indebita
del fratello Nawfal a danno del nipote 'Abd al-Muttalib. La storiella forse una corruzione di tempi
posteriori di qualche tradizione autentica di dissidi famigliari fra gli 'Abd ManTif, e che la corruzione
'del vero sia dovuta all'iuiuenza degli 'Abbisidi, che miravano sempre a gettare lo scredito su tutti i
rami della famiglia, che non discendevano da HaAim e cosi indirettamente creare l'impressione, che il
solo ramo di Hsim fosse degno del potere supremo, mentre gli altri rami, fin dai tempi pi remoti
con le loro azioni disoneste, si fossero manifestati indegni e malvagi.
simili,

98.

Da un'altra tradizione, riportata da Tabari

appare evidente che questo


in

Makkah dopo

non

la

vivesse pi che

morte
il

qualunque ne fosse

litigio,

di

al-j\Iuttalib,

solo Nawfal,

il

(I,

pagg. 1086-1088),

l'origine, scoppiasse

quando dei figh

di

'Abd Manaf

quale come noto, fu l'ultimo di

essi

a morire. Dalla detta tradizione apparirebbe che il motivo fosse il possesso


di alcuni fondi urbani indebitamente tenuti da Nawfal. Altrove detto per
esplicitamente (Tabari,
al-Muttalib succedesse

I,

pag. 1088), che alla morte di al-Muttahb, 'Abd

allo zio

nelle

due cariche della

Rifadah

della

ed strano che nonostante la posizione eminente, che egli godeva per questo motivo, avesse bisogno dell'aiuto dei suoi parenti materni
di Yathrib per far valere i propri diiitt; tale tradizione toglierebbe ogni

Siqyah,

che von'ebbe provare la posizione emiente di 'Abd alMuttalib in Makkah, e il rispetto e la stima, dalla quale era cii'cujidato
nella citt nativa. Tale olibiezione fu fatta anche dai priini tradizionisti,
valore

ma

si

all'altra,

cred di confutarla, facendo notare che

dov ricorrere agli abitanti

Makkah,

e a pi

di

forte ragione

Yathrilj

il

Profeta ]\Iaometto stesso

per lottare

contro

suoi cugini in

sarebbe verosimile che 'Abd al-Muttalili

115.

ri-

jjj

INTltODUZIONK

iW-lOO.

corresse a tale aiuto (Tabari,


di siffatto ragionamento,

I,

pag. 108G).

inutile confutare

la

inanit

quale dimostra solamente la poca attendibilit

il

'Abd al-MuttaUb e Nawfal. Se invece si volasse accettarla come vera, devono essere per lo neno esaggerate, e forse
anche false, le altre tradizioni, che narrano come 'Abd al-Muttalib, alla
moiiie dello zio al-Muttalib, succedendo nelle due predette cariche, acquidella tradizione del litigio fra

una posizione predominante in Makkah (Tabari, I, pag. 1088). Se


dobbiamo credere alla tradizione, 'Abd al-MuttaUl) avrebbe acquistato fra i
stasse

suoi concittadini

una posizione tanto eminente

goduto di tanta

e avrebbe

influenza, che nessuno dei suoi antenati potrebbe essergli paragonato (Hisani,

pag. 91). In favore

un

tradizione di

della

litigio

Nawfal. avvenuto dopo la morte di al-MuttaUb, sta

fra

'Abd al-MutraUb, e

non

fatto

il

trascurabile

che 'Abd al-Muttalib possa essere stato uno straniero non Qurasita, ed abbia
preteso a pi di quello che perci gli spettava.

99.

Secondo

la tradizione, nei

tempi pi

anticlii,

Ka'bah era rimasto lungamente nelle mani dei G-urliumiti


vagit loro

attir

su di essi

l'

ira

Dio,

di

dominio sulla

il

quando

la

mal-

decimati da alcune grandi

Makkah in mano agli avversari (i banu


Khuza'ah e i banu Bakr b. 'Abd Mant b. Eannah), l'ultimo capo dei (xurhumiti, 'Amr 1). al-Harith
Mudd al-(jurhumi, prima di lasciare per
sempre il santuario, seppell nel pozzo di Zam-zam una parte del tesoro
alibandonare

sventure, dovettero

1).

due famose gazelle d'oro e

della Ka'bah, ossia

tuario (Hisam, pag.

7.3;

detto, erroneamente,

'Amr

il

Tabari,

I,

pag. 1132:

Rabi'ah

V).

h.

la pietra

angolare del san-

ove invece

Hrithah,

il

cfr. prec.

-urhumita

72). Durante

lungo dominio dei banu Khuza'ah in ^lakkah fu perduta ogni traccia,

Zam-zam, specialmente sacro, perch


era quello scoperto da H^ar, la madre di Ism'il. Nessuno era pi stato
capace di rintracciare il menomo vestigio della sorgente, sicch una delle

tanto del tesoro, quanto del pozzo di

cariche principali del tempio era divenuta appunto quella di apportare l'acqua

per

pellegiini

da sorgenti lontane da Makkah. Uno

'Abd al-Muttalib fu di aver saputo rintracciare il luogo


aveva esistito e inaugurarne nuovamente l'uso per
K)Mt<:

pag.

100.

Hiam, pag.

Si dice che

del tempio.

grandi meriti di

preciso,
i

ove la sorgente

pellegrini (Tabari,

I,

71).

'Abd al-Muttahb scoprisse l'ubicazione della

genUi dietro ispirazione avuta in

mura

dei

La prima

un sogno, mentre dormiva presso

sor-

alle

egU ebbe il sogno, gli parve di udire


uno che gli dicesse
Scava Li principio non comprese l'ordine udito, ma
essendosi addormentato altre due volte nel medesimo luogo, ed avendo avuto
altre due apparizioni consimili, non gli fu pi possil)ile di fraintendere il
volta che

'^

116.

INTEODUZIONE

100-102.

significato della ispirazione divina e inizi gli scavi.


togli nel

sonno trovavasi fra

due

Siccome

il

luogo indica-

i Quray gli fecero


violenta opposizione, perch in quel luogo essi solevano compiere appunto i

'Abd

loro sagrifici.

Isaf e Na-ilah,

idoli,

al-Muttalil) insist e persever nel

due celebri gazelle d'oro,


rimanente del tesoro, sepolto

trov sotterra

corazze e

il

le

lavoro,

finch alfine

-Qala'iyy ah,

spade al

le

dall'ultijno (jurhumita,

.signore

Makkah, cinque secoli prima (Tabari, I, pag. 1088, Hiam, pagg.


Khaldun, II, pag. 837 Khamls, I, pagg. 202-204 Halal)i, I, pagg.
di

Quray, gelosi del grande successo ottenuto da 'Abd al-Muttalil).

contestare

il

le

91-94,
43-46).

gli vollero

possesso del tesoro ritrovato, e per calmare l'irritazione dogli

animi, 'Abd al-Muttalib dov acconsentire a dividere la roba trovata, tirando

a sorte con

le freccie,

rirlo e la sorte decise

secondo l'antico uso arabo.


che

il

La

fortuna continu a favo-

tesoro venisse diviso fra lui e

il

santuario, mentre

Qurays rimasero senza niente (Hisam, pag. 94 Halab, pagg. 46-47).


'Abd al-Muttalib continu ora lo scavo e giunse alfine all'acqua
101.

di
i

Zam-zam;

grande scoperta dest pi viva che mai l'invidia dei Quray,


quali fecero nuovamente difficolt a che egli avesse diritto di abbeverare i
la

pellegrini con l'acqua della sacra sorgente.

felicemente superata da 'Abd al-Muttahb,

il

Anche qusta opposizione venne


quale d'ora innanzi rimase solo

nel godimento del privilegio esclusivo di dare ai pellegrini l'acqua della fonte
di Isma'il (Tabari,

fece fondere le

I,

pag. 1088). In

armi trovate nel

memoria
con

tesoro, e

sime costru una' porta per la Ka'bah

del felice evento, 'Abd al-Muttalib


il

materiale estratto dalle mede-

egli fiss poi le

gresso della Ka'bah, la quale fu cos fregiata per la


d'oro f) (Tabari,
al
il

pozzo di

I,

al-Muttalib costru

I,

pag. 47). Presso

un abbeveratore per agevolare

lavoro di distribuzione di acqua ai pellegrini (Halab,


Nota

all' in-

prima volta con ornamenti

pag. 1088; Hisam, pag. 94; Halab,

Zam-zam 'Abd

due gazzelle

I,

pag. 48).

secondo la tradizione, il primo ad appendere oggetti di valore


divinit. In seguito il Califfo 'Umar, alla presa di Mada'in
Kisra, ricevette, nella parte del bottino mandatogli dai conquistatori, due mezze lune, hilalan, (in
oro) e le fece appendere alla Ka'bab. Il Califfo Umayyade 'Abd al-Malik b. Marwan, conformandosi
a questo uso, vi appese due samsah (dischi di metallo a forma di sole?) e due coppe di vetro
(qadahayn min qawarir): il Califfo al-Walid b. Yazld vi dedic un trono, sarlr; il Califfo
'Abb3sida al-Saffah, una scodella (di marmo?) verde (sahfah kliudr); il Califfo al-Mansr, una
antica bottiglia di vetro egiziano (al-qarrah al-fir 'awniyyah); il Califfo al-Ma-miin mandava
ogni anno pietre preziose (yaqutah) legate insieme con catene d'oro, da appendere alla Ka'bah durante le feste annuali del grande pellegrinaggio Halab. I, pag. 47). Una tradizione posteriore accusa
abii Lahab, zio di Maometto, di aver rubata una delle gazelle d'oro trovate nel pozzo di Zamzam, per
comperarsi del vino da una oaravana proveniente dalla Siria (Halab. I, pag. 47).
1.

intorno alla

'Abd al-Muttalib

Ka'bah

in

omaggio

fu,

alla

102.

aveva un

Al tempo della scoperta del pozzo

figlio solo, al-Harith,

abu-1-Harith (Hisam, pag. 94),

Zam-zam, 'Abd al-MuttaHb


dal quale aveva preso anche il cognome di

ma

dopo

117.

fatti

di

precedenti gli nacquero molti

102,

altri
(1)

INTltOUUZlONE

\m.

tliili

da Fatiinali

'Abdallah,

biiit

'Ainr

pi giovane

il

di tutti

Profeta Maometto,

nato nel 24*

pag. 967: Khanis,

I,

(4)

Aidz

b.

pag. 206):

b.

'Imran

i figli

anno del regno


al-Zubayr,

(2)

(5) 'Atikah, (6) Barrah,

'Abd al-Ka'bah,

Makhzum

b.

gli naccjuero:

avuti da Ftimah, e

])adi-e del

AnuirAvu (Tabari,

tli

1,

abu Talib 'Abd Manaf,

(3)

Uinaj'niah, le tre ultime

(7)

Kulayb b. Malik
b. 'Amr b. 'Amir b. Zayd Manat
(8) al-'Abbas e (9) Dirar. Da Halah bint
Uliayb ). 'Abd Mai\af b. Zulirah b. Kilali b. Murvah b. Ka'b b. Lu-ayy:
(10) Hamzab, (11) al-^Iucja\\\vam, (12) (jahl detto al-(!hayda([. e la femmina
Habib b. Suwat:
(13) Safiyyah. Da Samra bint (jrmidab b. Hugayr b. Riab
(14) al-Harith, il maggiore dei suoi figli. Da Lubna bint Hagir b. 'Abd
Manf b. Datir b. Habasij^^ah al-Kliuz'iyyah (15) abu Labab 'Abd al-'Uzza.
Le altre tre figlie, menzionate da HiSam, ossia (16) umm Hakim, (17) al-BaydS
e (18) Ar\va, sarebbero nate, secondo la medesima fonte, da Fatimah bint
'Amr, gi menzionata (') (Hisam, pag. 69; Khamis. I, pagg. 179-180;
femmine

(Tiibari,

pag. 1073); da Nutaylah bint (janab b.

I,

I).

Halab.

I,

pag. 52)

(2).

Nota 1.
Oltre a questi figli esiste anche il nome di un altro, Qutham, che mori in et di
nove anni, arrecando un grave dolore al padre. Ci avveniva tre anni prima della nascita di Maometto
(Halab, I, pag. 110; cfr. 124, nota sul nome di Maometto).
Si dice che 'Abd al-Muttalib fosse il primo ad inaugurare la consuetudine del
Nota 2.
tahannuth o ritiro nelle solitudini selvagge del monte Hira durante il mese di Ramadn, mentre
allo stesso tempo faceva distribuire viveri ai poveri ( Kh amis. I, pag. 179; cfr. pi avanti, 208 e nota).

103.

Durante lo scavo del pozzo di Zam-zam, 'Abd

al-Muttalib aveva

dovuto sopportare molte vessazioni per parte dei Qurays, perch egU era
assistito

da un

figlio unico, e

senza parenti numerosi, ai quali ricorrere per

aiuto ed appoggio nel conflitto con


fu indotto a fare

possedere dieci

un

si

Dio

voto, che qualora

Quando 'Abd

schi, tutti giunti all'et virile,

quando

concittadini.

Da

gli avesse

tali

esperienze egli

concessa la fortuna di

maschi, capaci di proteggerlo, ne avrel^be sagrificato uno

figli

presso alla Ka'bah.

j)rima,

solo,

al-Muttalib divenne padre di dieci

egU annunzi ad

essi

era trovato in condizioni molto

il

voto fatto

difficili e

figli

inolti

penose, ed

maanni
figli

accettarono di sottostare alla volont del padre e a sottomettersi alla decisione della sorte per la scelta di colui, che avrebl>e dovuto essere sagrificato.

Tirando a sorte con

le freccie, usc

di 'Abd al-Muttalib, e

il

il

nome

di 'Abdallah,

il

voto,

figlio prediletto

Maometto il genitore dolente


quando le proteste degli altri figli

futuro padre di

accingeva a porre in esecuzione

il

dei (^uray indussero 'AVxl al-Muttalil) a soprassedere alla decisione ed

sultare

il

si

a con-

parere di una indovina, che viveva in Khaybax. Questa decise che

'Abd al-Muttalib
volta uscis.se

il

doves.se tirare

nome

a sorte fra

il

figlio e dieci

del figlio, dovesse tentare di

118.

nuovo

cameli ed ogni qual


la sorte e

aggiungere

INTRODUZIONE

altri dieci caineli al

cameU;

toccato ai

il

numero precedente, e continuare finch la sorte avesse


numero che questi avrebbero raggiunto dopo le vario

che la divinit

prove, era fiuello

richiedeva in

al-MuttaHb. i-itornato in Makkah, segu

nove volte usci di seguito


tirata la freccia

^ lOa, 104.

il

dei cameli,

nome
il

compenso

le istruzioni dell'

di 'Abdallah, sicch

numero

di

questi

del

indo^dna

quando

'Abd

figlio.

per ben

alfine

venne

era salito a cento. 'Abd

un grande festino, al quale in\dt tutti i Qurays


quanti Arabi si trovavano in Makkah; da quel giorno in poi fra i pagani
accett il numero di cento cameli, come l'equivalente deUa vita di un

al-Muttalib ijiibandi allora


e
si

uomo

pagg. 1074-1078; Hism. pagg. 97-100; ZDMO. voi. VII,


pagg. 33-34, ove ibn Sa'd narra i fatti in un modo diverso nei particolari,

ma

(Tabari,

I,

eguale nel contesto;

Khamls.

Khaldn,

pagg. 206-207)

I,

pag. 337;

II,

Halab,

I,

pagg. 48-50;

(i).

Questa tradizione non pu essere prosa nel suo senso letterale e deve
considerarsi come un'amplificazione leggendaria di qualche incidente nella
vita di

'Abd al-MuttaUb, durante

rilevare le contradizioni fra

le

sue lotte con

Qurays.

superfluo fare

dettagli di queste leggende e le affermazioni

contenute in altre precedenti. Alludo cio all'asserzione che 'Abd


godesse in
dalle

Makkah

di

una inflenza maggiore

di qualsiasi suo antenato

una posizione

di inferiorit rispetto

agli

altri

lungi dal reggere un'autorit vera sui suoi concittadini.


tradita

da

povera.

invece

due ultime tradizioni ( 100-101) risulterebbe che 'Abd al-MuttaUb

trovasse in

al-^Iuttalil>

s,

bene per osservare che

conflitti

posteriori per gettare scredito su quelli,


;

tradizione

si

rivelando che la famiglia di 'Abd al-Muttalib fosse debole e


continui fra 'Abd al-MuttaHV)

QurayS, narrati nei pai-agrafi precedenti, possono

Profeta

La

si

Quravs, e fosse

essere, vero, invenzioni

che dovevano fare opposizione al

potrebbero per anche essere una memoria confusa di lotte sostenute

da 'Abd al-Muttalib quale straniero

in

mezzo

ai

Qurays, prima di

farsi

una

posizione.

Nota 1.
La leggenda del sacrifizio di 'Abdallah molto probabilmente una invenzione della
feconda fantasia di ibn 'Abbas, l'autorit principale, alla quale dobbiamo tutti i particolari, or ora
narrati in succinto. Anche gli scrittori musulmani hanno sentito che nella leggenda vi fosse qualche
cosa di non naturale, e che sembrasse una ripetizione di un celebre passo della Bibbia. Essi hanno poi
osservato giustamente che 'Abd al-Muttalib non ebbe mai dieci figli viventi allo stesso tempo e che
la moglie Halah, che gli partor quattro figli, si uni con lui in matrimonio poco tempo prima della

morte di 'Abdallah. Quando 'Abd al-Muttalib ebbe i figli da Halah, 'Abdallah non vivi'va pi
KhamTs, I, pag. 207). E noto inoltre che Hamzah, lo zio di Maometto, era pi giovane del suo
nipote, e l'altro zio, 'Abbas, era pi giovane ancora di Hamzah (v. Khamls, I, pag. 207, lin. 25).
(cfr.

Superata questa prova dolorosa 'Abd al-Muttalib si affrett a


104.
dare una moglie al figlio 'Abdallah, unendolo in matrimonio con Aminah
bint

Wahb

b.

'Abd Manaf

b.

Zuhi'ah

b.

119.

Kilab

b.

Mun-ah,

figlia del

capo dei

104.

INTRODUZIONE

lOfi.

dopo

baiiu Zuhrab. Tre giorni

matriiuomo, iiiiiiah rimase incinta di Mao-

il

metto. La tradizione aggiunge molti altri particolaii riguardanti questo matri-

monio, ossia la grande bellezza di 'Abdallah, che aveva acceso di amore tutte
le fanciulle di Makkah. il desiderio manifestato da varie donne di unirsi con

matrimonio per un simbolo profetico, che gli splendeva in fronte, e


che scomparve tre giorni dopo il matrimonio, quando egli senza saperlo aveva
orenerato Maometto. Intanto 'Abd al-Muttalib si univa in matrimonio con
lui in

Hlah

Wuhayb

bint

Manaf

'Al)d

b.

due connubi verniero celebrati

allo

tempo (Hisam. pagg. 70, 100-101 Tabari, I, pagg. 1079-1081 Athir.


n, pag. 2; Khaldun. II, pag. 337; Halab. I, pagg. 53, 61; Khamis, I, pastesso

gine 207-208)
Nota
genda

di

1.

(1).

Come esempio

posteriori possiamo accennare alla legTubTlah nel Yaman, che si innamor pazzamente

delle esaggerazioni di tempi

Kahinah

una indovina

della stirpe di

di 'Abdallah distinguendo sul suo volto la luce profetica, e offri cento cameli per sposarlo (Halab,

1.

pagg. 208-209). Infine citiamo il persiano MirVhond (II, pag. 4, lin. 7), che
quando 'Abdallah ebbe preso moglie, duecento fanciulle dolci di labbra, parlanti parole di miele,
per l'intensit della passione amorosa e per lo strazio della separazione di 'Abdallah, si gettarono sul
giaciglio dalla disperazione e morirono! . Non citiamo altre favole o leggende; questi due saggi

Khamis,

pag. 63;

I,

basteranno. Cfr, anche Khamis,


inventate da ibn '.\bbs.

105.

(I,

pag. 208,

ove

lin. 9)

si

'Abdallah, poco tempo dopo

per affari commerciaU, e al ritorno giunse

rimanere per curarsi e


senza pi rivedere la
j)olto

ivi

Khaldun.

II,

App.

4.;

ammalato

prima della nascita del

mano

in

rec in Siria

si

Madinah,

Halab,

Dar

figlio.

ivi

dov

Egli venne

al-Tbi'ah, che

dritta di chi entrava (Tabari,

Hism. pag. 102; Athir,

1081.- 1082;

assurde leggende sono tutte

matrunonio,

.Dar al-Nabighah, o

il

vava nel Dar al-Sughra a

il

tali

pure cess alfine di vivere in et di trenta anni

mogUe

nel cimitero presso

vede che

I,

pagg.

I,

pag. 340; Khaldun,


54,

68;

ffliamls,

I,

si

se-

tro-

I,

pagg. 980,

II,

pag. 337;

pag. 211).

La

Makkah, ebbe visioni,


preconizzanti la grandezza dell'uomo, che essa doveva dare alla luce (')
(Him, pag. 102 Athir, I, pagg. 339-340 Halab, I, pagg. 54, 63 Khamis, I,
pagg. 209, 21 Ij. Secondo al-Wqidi, Aminah ebbe un solo figlio da 'Abvedova Aminah, rimasta incinta di

Maometto

dallah,

il

quale a

pag. 70: Khamis,


NoT.v

1.

Fra

le

in

.sua
I,

volta

non ebbe

pag. 211)

altre mogli, u altri figli (Halab,

(^j.

leggende sulla gravidanza di

e secondo la quale la concezione di

I,

Aminah

Aminah ve

n' una che rimonta a ibn 'Abbas,

quella stessa notte tutti gli


animali appartenenti ai Qurays pronunziarono parole annunzianti il grande evento ( Kh amis, I, p. 210;
Halab, I, pag. 01. In quella medesima notte furono miracolosamente gettati in terra un'infinit di
idoli (11. rx:.). l'nn tradizione afferma 'he la gravidanza e il parto durassero tre ore sole (Halab, 1, p. 66).
N'/TA 2.
Dicesi che 'Abdallah lasciasse ben jKJca fortuna: una schiava abissina, .^ymau
Barakah al-Haba-iyyah, cinque cameli e alcune pecore (Halab, I, pag. 71; Khamis, I, pag. 212).
fu rivelata dal fatto che in

120.

BJTEODUiilONE

jj

lOfi.

Le tradizioni sull'infanzia, i viaggi e il matrimonio di Maometto.


Lo sbuAio dolla biogratia di Maometto, od in parbicolar modo
106.

quello dei primordi e dei motivi della sua missione profetica, stato sempre

argomento

di vivo

anche presso

interesse

niaggiore di tanti studi stata l'opinione che


storico e palese della genesi d'una
il

caso

Maometto

di

fosse

quello

Lo

scrittori occidentali.
nel!'

Islam

grande religione:
rarissimo

d'un

si

si

stimolo

avesse \m esempio

cio

ritenuto che

Profeta storico creatore

d'una nuov^a religione in piena luce dei tempi storici. Tale


concetto ha sembianza di poggiare sul vero mentre i principi del Zoroastria-

(leggi: impostore)

Buddismo, ed anche

nisrao, del

in fitte nebbie leggendarie,


critici

ed

indiscreti, l'Islam

cospetto di

tutti,

ed in

che

ci

dell"

fede Cristiana, sono avvolti

che ascondono molti invidiosi veri agli sguardi

ha l'apparenza

modo

di essere nato, per cosi dire, al

tanto palese, che pare

relativa sicurc'zza tutte le varie

evoluzione

le origini della

fasi del

si

possano studiare con

suo sviluppo. Sulla genesi e sulla

Islam abitiamo, vero, un'infinit di notizie particolareggiate,

difettano nella storia di altre religioni

V Islam perci anche quella

maggiormente il fianco a critiche demolitrici, ma l'abbondanza delle notizie non ci deve illudere sul loro vei'o valore. La maggior
parte dei biografi europei di Maometto si lasciata ingannare da sole apparenze, ed caduta \'ittima di una illusione. L'errore di tanti emeriti e
celebri scrittori ha generato poi molti pregiudizi, dei quali ancora oggi si
religione, che presta

risentono gli effetti nella letteratura popolare su

problema della nascita

Maometto

e sull'Islam.

si

presenta, in verit, in forma assai

complessa ed in circostanze molto oscure:

lo studio accurato e coscienzioso

Il

delle fonti

ha

rivelato grandi

dell'

Islam

ed impreviste

difficolt,

ha esposto tante e

taU manipolazioni posteriori, ha rintracciato la cooperazione di tanti nuovi


elementi prima sconosciuti, che la verit sulle origini prime dell'Isim rimane
oggid pi nascosta a noi, che non lo sembrasse agli animi troppo fidenti e
supei'ficiali dei nostri predecessori.

tare che la

mente

massima

ci interessa,

Da

questo studio v'eniamo cio a consta-

oscurit avvolge precisamente quel fatto, che maggior-

l'evoluzione cio psicologica dell'animo di Maometto,

le

ragioni che lo mossero a iniziare la grande missione, e le cause vere del suo

grande

trionfo.

L'esajne

su

delle tradizioni

questo

soggetto porta ad uno

conclusione decisamente negativa, vale a dire quello che esse

ci

narrano,

precisamente quello, a cui non delibiamo prestar fede, e gH elementi del vero

sono da rintracciarsi per tutte altre


alcuni

punti

Prima

della

gli

ostacoli

opposti

vie,

alle

tanto intricate e

nostre

memoranda Fuga a Madlnah

piamo, e quel poco che la tradizione

ci

121.

ricerche

difficili,

che in

sono insuperabili.

pressoch nulla di certo sap-

narra talmente avviluppato e

ti-a-

INTRODUZIONE

106-108.

visato

da

che la verit vera

iiifluonzo posteriori,

donati per lo pi a teorie e a congetture.

quando

storia,

che destano

intime,

sue fasi pi

le

guenza logica

La

primo comprende

uno

L'Islam entra nella luce della

e sotto alcuni rapporti anche quello

come documento umano, sono gi


fatto
il
resto non fu che una conseda Maometto e da hii applicate pratica:

stato teocratico.

biografia di

Maometto

pu dividere

si

in tre periodi:

anni dalla sua nascita al giorno in

gli

annunzi

tradizione,
il

premesse poste

delle

nelle funzioni di

107.

sfugge e siamo abban-

nostra maggiore curiosit

la

passate. Il passo pi grave era gi

mente

ci

alla famiglia le sue idee religiose

il

la

secondo abbraccia

Makkah

periodo di lotte e di persecuzioni partigiane in

secondo

cui,

il

tino alla

Fuga;

Madlnah fino alla


morte. La divisione non del tutto arbitraria perch in ognuno dei periodi.
Maometto, subendo l'influenza di nuove cii'costanze esterne e di nuove e

il

terzo corre dalla fondazione dello

presenta sotto tre aspetti diversi.

forti passioni, si

ora

ci

dobbiamo occupare,

principali,

con

stato teocratico

mancano

gli

elementi

quali sarebbe possibile di ricostruire la figura di Maometto,

dello

fasi

le

primo periodo, del quale

Il

quello pi oscuro, perch ci

inconsapevole del suo grande avvenire,


narrare

in

spirito

con

quali

soltanto

potremmo

suo fino al principio della missione divina.

L'oscurit modesta dei piimi quaranta anni di vita la causa precipua di


tale

lacuna che
stesso

penose incertezze e timori.


il

a noi non riescono a colmare.

non si cur mai di farne menzione, forse rifuggendo egli


ricordare un periodo, nel quale si matur il suo spirito attraverso

Maometto
dal

le tradizioni arrivate fino

Fu un pudore analogo a

ama mostrare

quale non

le

imperfezioni

ed

quello dello scrittore,

vacillamenti

facolt creatrici nel periodo di incubazione. T cronisti orientali

l'importanza della lacuna, e animati dalla venerazione per


loro fede, accettarono per vere, o addirittura inventarono,

il

delle

hanno

sue

sentito

fondatore della

molte leggende

non deve insistere per non


tenuissima del vero nascosto forse in mezzo ad esse. Per

fantastiche e favole oziose, sulle quali lo storico

smarrire la traccia

non cadere

in

fatto errore

siamo

costretti

a disl)rigare in

poche parole

quelle brevi riflessioni, suggerite dall'esame delle tradizioni sull'infanzia di

Maometto, e

ci

contentiamo di premetterle come introduzione sommaria

versione di quelle leggende, che sono

biamo incluso

meno

discoste dal vero, e che noi ab-

nei paragrafi seguenti.

Gi nei paragrafi precedenti (v.


degli antenati di Maometto, abbiamo espresso
108.

alla

origini nobili del Profeta ed

abbiamo cercato

tj
i

32 e segg.), a jiroposito

nostri dubbi sulle pretese

di dimostrare che

con

gli ele-

menti, che possediamo, lecito di considerare tutto ci che riguarda la nascita

122.

INTRODDZIONE

come

e le origini di Maometto,
natali di lui

anche agli

finzioni o leggende, o di riconoscere

come una incognita

altri

K 108.

medesimi dubbi

insolubile. I

si

veri

estendono

connessi tradizionalmente con la nascita di Maometto,

fatti

vale a dire, principalmente, alla famosa jSpedizione

Non v'
orientale di Maometto, la quale non includa un cenno pi o meno
questo evento per ogni buon musulmano esiste un nesso intrinseco-

biografia
esteso di

doli' Klefant<3.

fra la nascita del Profeta e la repulsa miracolosa degli Aljissini, perch secondo
la versione tradizionale la citt e

distruzione,
partoi-ire. I

il

Makkah vennero minacciati di


trovava in Makkah sul punto di
mano di Dio venuta ad interporsi

santuario di

mentre la madre del Profeta


musulmani riconoscono quindi

umane

direttamente nelle faccende


e

il

si

la

per proteggere

il

suo Profeta nascituro,

santuario, che quel Profeta doveva restituire al culto primitivo, al solo

vero, del

Dio unico, Allah.

Nella leggenda di Abrahah e degli Abissini

si

deve quindi ricercare, pi

che una verit storica, un tentativo leggendario di glorificazione della Ka'ljah,


e,

musulmani non hanno avvertito questa incongruenza), preciglorificazione della Ka'bah pagana con tutti i suoi idoli, che Dio

strano a dirsi

samente

la

(i

in questa circostanza prese sotto alla sua protezione e salv

da distruzione.

Per quanto mitica possa giustamente essere considerata tutta

la storia della

spedizione,

non

fatto storico.

come

le

esclusa la possibilit

vero che

il

Caussin de Perceval

autorit cristiane tutte

attacco contro

che sotto al mito

Makkah Q), ed

non facciano

(voi. I,

la

vero eziandio che

si

asconda un qualclie

pag. 145), ha notato

menoma menzione
abu

Salili,

il

di

un

quale dov

certamente avere conoscenza del mito musulmano, dalla sua fonte, Tabari,
serbi parimenti silenzio su questo

punto, nella sua descrizione della chiesa

di San'. Si potrebbe per arguire che gli scrittori cristiani abljiano taciuto

l'evento per

peggio

il

fatto

che

gli Al)issini, cristiani

anch'essi, avessero avuto la

d'altra parte la ragione fortissima in favore dell'esistenza d'un fatto

Maometto nel
Qur'n (cv), menzionandolo ai suoi uditori e seguaci, come un fatto a tutti
cognito. In ogni caso, se vi un nucleo di vero, abbiamo che fare con grandi
esaggerazioni da parte degli storici orientali, e con numerose interpolazioni di
fatti unaginari, mai avvenuti.
Che gli Abissini abbiano costruito una cliiesa a San'a per competere con
storico primitivo, base della leggenda,

la

il

cenno che ne

fa

Ka'bah, mia fiaba puerile di tardi tempi musulmani, inventata per dare

l'impressione, che anche ai tempi pagani

importanza mondiale.
chiesa,

Non

perch la notizia

parte cristiana

la
f), e

ci

la

Ka'bah

fosse

un santuario

di

nennneno sicuro che gli Abissini fondassero la


viene soltanto da fonte musulmana e non da

natura tendenziosa della notizia,


123.

ci

costringe ad esclu-

INTKODUZIONE

l,^

ilerla

da

Fra

oiii i-onsitleraziono.

non

la spe.iivdone,

pu

vi

La

gli emissari abissini

lati:

la visita alla chiesa di

Arabi

pretlicare agli

o costi-uzione della cliiesa, o

rapporto alcuno.

essere

sua puerilit anche in altri

esisbiMiza,

la

San'a

ma

ti'adizione tradisce la

ebbero cio ordine

ili

queste prediche pote-

vano essere soltanto rivolte agli Arabi cristiani, perch quelli pagani non
a\Tebbero mai pensato a visitare una cliiesa cristiana, e si pu perfino dul)itiiro, ohe i cristiani di San'a avrebbero mai permesso a pagani di entrare
Prima- di poter indurre

nel tempio per timore di desecrazione o di furti.

pagani a venire
ptirola. e se

tempio

al

davvero Abrahah mandasse missionai- in giro

convertire pagani con

ohiesa

nuova

il

solo scopo d'aumentare

fra

membri benemeriti

essere che

il

numero

il

di San'a, questo governatore abissino

ben singolare

Pu

bisognava convertirli

di San'a,

di ci

pei-

non

si

mondo

il

fa

per

dei pellegrini alla

assumerebbe una posizione

dglla fede cristiana.

grande splendore della chiesa, forse restaurata, am-

da Abrahah, o dagli Abissini, abbia fatto nascere V idea


nei musubnani, che gli Abissini mirassero a competere con la Ka'bah, la
pliata ed abliellita

severa semplicit della quale faceva vivo contrasto con


nel tempio cristiano di San'a.
il

in realt fra

questi

due eventi non

esist

mai legame alcuno.

Yaman,

tentarono forse qualche spedizione infelice dal

possesso, verso

una

coiuiesso la

ristauro della cliiesa con la spedizione dell' Elefante,

costruzione o

sini

accumulati

musulmani possono quindi aver

tesori

il

mentre

Grli

Abis-

di cui erano in

Higaz, per punire qualche trib molesta ai confini o per

come vorrebbe Procopio.

finta spedizione contro la Persia,

signori della parte pi bella, pi ricca e pi ferace d'Arabia,

che a settentrione del

Yaman

Gli Abissini

dovevano sapere

paese era dei pi orridi, inospiti e deserti,

il

e pressoch impossibile a conquistare, perch privo di abitanti sedentari.


essere che durante

d'oggi

una

di queste spediidoni

Turchi padroni del

Yaman)

l'esercito

qualche grave flagello come la peste o


piglio nelle schiero dei soldati

con

il

(come ne fanno tante

il

abissino venisse

vainolo,

il

al giorno

colpito

quale gettasse

numero spaventoso

Pu

lo

da

scom-

delle vittime.

Nota 1.
Al Nsldeke spetta il merito di aver rintracciato un passo di Procopio (De Bello
Pfrnro, L, p. 20, edizione di Bonn, 1833, p. 104, 107), nel quale narrata la conquista del Yaman per
opera deijli Abissini, e nella quale si fa allusione alla Spedizione dell'Elefante. Il fatto notevole per
sul quale il NOldeke {Genchichte der Perxer pag. 200, 201, nota 4), non ha forse posto sufficiente attenzione, che la spedizione organizzata da Abrahah, e che poi falli, era diretta non gi contro Makkah,
ma contro Persiani. Da Procopio infatti siamo informati che poco tempo prima del quinto anno del
i

refpio di Ohistiniano, forse verso

Abi-

ialchf

anno dopo

il

630

a.

E.

tempo non

V.

avvenisse la conquista del

Yaman

per opera degli

mandasse un ambasciatore per


aoiitad istigare gli Abissini ad aggredire la Persia dal mezzogiorno, mentre egli muoveva
gm dal !ettnt rione. Siccome la grande gnerra fra Giustiniano e il re Sassanida AnSirwn ebbe
pnncipio nel &10 a. E. V., probabile che poco tempo dopo lo scoppio di quella guerra disastrosa per
i Greci, avveni-we l'ambasciata di Giuliano. Procopio prosegue a narrarci che
Abrahah rispondesse a
OiastiniaDO ripetendo spesso le promesse di invadere la Persia, ma che solo dopo infiniti indugi si
.

(il

iirecisatoi, Giustiniano

124.

INTEODUZIONE

decidesse al firle a partire: 7cf is [lovov TfiJ-JM^sia; ?5ajnv*s


role alludono senza dubbio alla Spedizione dell'Elefante; se

108, 109:

ir.'.im

e')f)'>s

i-syiipr/aev.

Queste jJOChe pa-

Abrahah voleva mettere

in esecuzione il
piano impossibile di invadere la Persia, come lo pregava l'Imperatore Giustiniano, l'unico cammino
possibile, per via di terra, era quello che passava- vicino a Makkah e per la valle Wad al-Bummah

Doughty, II, pag. 329, e D. G. Hogarth, The Nearer Kant,


lunghissimo e militarmente assurdo. Giustiniano, ignaro
delle vere condizioni geogratiche d'Arabia, aveva una conoscenza molto confusa della posizione relativa del Yaman e della Persia: d'altra parte gli Abissini non possedevano navi da poter tentare una
spedizione per mare e uno sbarco sulle rive del Golfo Persico. Tutto il progetto era una pazzia. Di
questo si accorse bene Abrahah, il quale cedendo alle iterate insistenze dell'Imperatore organizz una
spedizione, ma appena incominciata, la abbandon repentinamente, dando cosi origine alle pi meravigliose ed inverosimili dicerie. Il laconismo di Prooopio non esclude per la possibilit di un'epidemia,
lo scoppio della quale abbia fornito a Abrahah un ottimo pretesto per rinunziare alla spedizione, ed
agli Arabi abbia offerto il motivo di tutta la leggenda degli uccelli lapidatori degli Abissini.
Nota 2.
abii Salili l'Armeno (pag. 139 del testo arabo; pagg. 300-301 della versione inglese)
menziona il nome di Abrahah al-Asram, o Ibrhim, vicer del Negus di Abissnia, come l'edificatore
della chiesa ma la fonte di abii Salili, secondo la sua stessa confessione il nostro cronista arabo
musulmano Tabari, sicch non possiamo considerare in questo caso l'autore Cristiano come corroboratore del musulmano. Procopio non fa cenno della chiesa. E noto del resto quanto numerosi fossero
Cristiani nel Yaman ai tempi di Maometto, ed in un'epoca pi antica si vantassero non solo di
vescovi, e di vescovadi, ma anche di martiri e di persecuzioni da parte dei pagani. Eusebio (Hixt. EccL,
VI, pag. 33), menziona molti vescovi arabi, e due sinodi dei medesimi, mentre noto che in SanVi
(cosi devesi interpretare la parola Zanaatha in Harnack, Die Mi.mion, pag. 447, lin. 20) esistesse un
vescovo arabo cristiano molto tempo prima di Maometto. E certo quindi che vi dovesse essere una
chiesa degna di un vescovado. Per altri particolari sul cristianesimo in Arabia antica vedi Harnack,
Die Minsion, pagg. 445-448.
antico affluente del

London,

1902, pagg.

fiume Eufrate

tJH,

(cfr.

71-V2, 76); viaggio

11 nome di Spedizione dell'Elefante deve avere per origine


109.
da qualche fatto realmente avvenuto possibile che gli Abissini possano
:

avere menato con loro uno di quei pachiderird,

molto

difficile

ma

il

fatto

rimane sempre

a spiegare e ci per vari motivi. Chi ha viaggiato in India ram-

menter bene quale enorme quantit di foraggi

sia

consumata ogni giorno

da quei grossi pac'hidermi, e quali complicazioni e quante


necessit di trovare

il

difficolt offra la

cibo e l'acqua sufficiente per nutrirli e dissetarli. Se

questo un problema molesto anche nelle parti dell'India, ove abbondano

non abbiamo

foraggi,

deserto

come

forse

ragione di supporre che in un paese arido e

quello al nord del

Yaman, regione senz'acqua

e inospite perfino

menare un elefante? V' poi un'altra difficolt


la quale infirma ancora la supposizione che un elefante possa avere marciato
su Makkah gli elefanti aifricani non si lasciano domare facilmente, anzi
da alcuni si ritiene perfino che non siano affatto domabili. E una questione
aperta ancora e non risoluta, se gli elefanti menati da Pirro in Itaha

})er

cameli, sia possibile di

fossero affricani o indiani, e lo stesso

si

guerre dei Cartaginesi, dei Tolomei,

di

nianza
ossia

di

un

Cosmas Indicopleustes
secolo

prima

di

dica degH elefanti menzionati nelle


Griugurta e di Giuba.

che nel

Maoinetto,

gli

VI

abitanti

secolo

La

dell'Era

dell'Etiopia

testimo-

Volgare,

ignorassero

completamente l'arte di catturare e domare gli elefanti (cfr. Voyagenrs Anciens


et Moderms, pubhs par M. Edouard Charton, Paris, 1867, voi. Il, pag. 29 e
126;

INTRODUZIONE

Sioy.

P. Armandi,

Histoire

Militaire des

consideri che l'Etiopia era

Numidi

il

solo

Uphats,

paese

potessero prendere elefanti alTricani, e

l'arte di prenderli, dobbiamo concludere che


venissero tutti dall' India. L'elefante indiano

molto docile;

Fenici e

1843, pag. 12). Ora

Paris,

atfricaiio

donde

siccome

fino

l'U Abissini,

a uno dei

quali,

come

Cai-taginesi e

ignoravano

gli Abissini

gli elefanti usati dagli anticlii


si

doma con grande

facilit

ed

Cartaginesi, possessori di grandi navi, potevano

facilmente trasportare anche gli elefanti da Ceylon

Mar Rosso

si

poi'ti

noto,

Non

Egiziani.

o dall'India, su per

cos facile

non possedevano una

il

poteva essere per

flotta

(/),

mi sembra

mandare una nave speciale in India per


prendere un elefante di gueiTa da usarsi nei deserti d'Araljia. Come si vede
da queste poche riflessioni, comunque si giri la questione, ci implichiamo in
strano che

si

dessero

il

lusso di

complesse e inestricabili.

iliflRcolt

Dobbiamo per riconoscere che gi ai tempi di Maometto esistesse la


leggenda della distruzione di un esercito degli ashab a I-fi 1 (Qur-an c*v, 1),
o compagni dell'elefante, per mezzo di uccelli ab ab il portatori di pietre fatte
di terra cotta (siggil), o pietre infernaU, come lo traduce il Dieterici [Handwrterbuch zum Koran. pag. 72,b), ma il senso del passo quranico oscuro.
L'espressione ashab a 1-f 1 usata da Maometto mi fa pensare, che la parola
possa essere sorta da qualche emblema o insegna portata dai soldati abissini,
ma intanto il testo del Qur'an, bene notarlo, non fa menzione n di un
attacco contro Makkah, n che l'esercito fosse composto di Abissini (^). Alla
seconda ommissione forse lecito dare poca importanza, perch soltanto
Abissini avevano allora

ommissione

pi

mezzi militari per invadere

notevole, perch

se

l'attacco

Makkah, Maometto non avrebbe mancato

Higaz,

il

fosse

stato

ma

gli

prima

la

contro

diretto

di dirlo cliiaramente e di fare uso

pi ripetuto della leggenda per mettere in evidenza l'opera di Dio in difesa


del proprio santuario. Si potrebbe per anche obbiettare,

che Maometto non

volesse rilevare la contradizione (inavvertita dai tradizionisti) di porre Dio a

difensore

ili

un santuario, dedito ancora,

al culto l>arbaro di idoli,

al

tempo, in cui predicava Maometto,

ed in possesso dei suoi peggiori nemici,

Possiamo per (concludere, che

il

germe fondamentale

della leggenda

Quray.
si

trovi

nel Qur'an, che l'allusione indiretta e succinta fattane

da Maometto dimostri

come

come

essere

suoi uditori fossero tutti al corrente di essa e


di

data non remota.

leggenda popolare

ai

Ignoriamo quale

tempi di Maometto,

ma

l'evento dovesse

tenore vero

della

possiamo ritenere con

sicu-

fosse

il

rezza che tutto quello, o quasi tutto (quello che

non troviamo nel Qur-an


debba essere interpolazione o finzione delle .scuole tradizionistiche musulmane molte posteriori a Maometto, e redatto ad usum Delphini
("').

126

INTRODUZIONE

il

lOS, 110.

Pura leggenda la marcia degli Abissini fino ai dintorni di Makkah,


convegno fra Abrahah e 'Abd al-Muttalib, e la storia dell'Elefante ingi-

nocchiato. L'epidemia, che decim gli abissini de\'e essere


prima di arrivare a Makkah e deve aver disorganizzato

durante la marcia a

punto che

tal

pi possibile e tutto l'esercito

si

scoppiata molto
le

forze abissine

proseguimento della medesima non fu


disgreg molto prima di aver raggiunto lo
il

scopo della spedizione.


Nota
Marco

l'elefante di

per

1.

Il

Polo, che gli

ofiFre

Abrahah

Tuie (Marco Polo, III

edizione, voi. II, pag. 43-1) esaminando la notizia data da


Abissini usassero in guerra gli elefanti, arriva anch'egli alla conclusione, che
non possa essere stato un elefante affricano, ma bens uno indiano. Que.sto fatto

anche grandi

possedessero navi, e ohe

difficolt
il

infatti

sappiamo da Tabari,

Negus per poter invadere

il

(I,

Yaman

pag. 92G,

lin. 8)

che

gli Abissini

non

fosse costretto a rivolgersi all'impera-

tore bizantino per le navi necessarie al trasbordo delle truppe attraverso

il Mar Eosso. Gli Abissini


servendosi delle navi mandate dall'Egitto dall'imperatore Bizantino. NOldeke
(Gexchichtc der Perser, pag. 188, nota 1) d molti particolari sulla spedizione delle navi egiziane, le quali

sbarcarono nel

Yaman

erano sessanta in numero,

e pai-te di esse

erano navi commerciali

e non da guerra. Da Procopio (1. e.


fossero usate dagli indigeni soltanto barche leggere non
ricoperte di pece, n costruite con l'aiuto di chiodi, ma soltanto di legnami legati strettamente assieme

pag. 101) appuriamo poi che nel

Mar Eosso

con corde. Queste imbarcazioni erano usate dagli indigeni, dice Procopio, perch v'era la superstizione,
che nel Mar Eosso esistesse una grande calamita, che poteva succhiare a s il ferro delle navi e cosi
sommergerle. Procopio aggiunge che questa una favola, perch egli sapeva come molte navi dei Eomani
(Greci) costruite regolarmente con tavole e chiodi di ferro navigassero quei mari senza subire alcun
inconveniente. Egli ritiene giustamente che l'assenza di ferro neUa costruzione delle navi indigene fosse
dovuta alla grande scarsit del ferro in quella parte del mondo. Da tutte queste notizie dobbiamo conchiudere, che nessuna nave fuorch una appartenente a mercanti egiziani, o alla flotta militare dell'Egitto avrebbe potuto trasportare un elefante dall'India in Arabia. Cfr. anche Yule (Marco Polo, voi. II
pag. 415, nota 4) ove citato un passo del viaggiatore portoghese De Barros (XVI secolo), che accenna
a navi della costa afiVicana orientale fatte con sole corde e senza impiego alcuno di ferro.
Nota 2.
E da notarsi che molti Arabi portassero anticamente il nome di Abrahah (AgLani,

VI, pag. 33; Goldziher, Miih. Siud., I, 201). Il nome quindi di Abrahah non ragione inconfutabile per
sostenere che chi si chiama Abrahah debba essere un abissino. Da Procopio, De Bello Persico, I, pag. 20,

siamo anzi informati che 'APpxjio; (ossia Abrahah) fosse un cristiano toXoi
un signore romano (greco) che faceva il mercante nella citt di Adoulis
(oggi Zulla, a mezzogiorno di MassTua e porto Abissino di Axum); possibile quindi che Abrahah non
fosse nemmeno un abissino, ma un negro affricano. Nelle tradizioni arabe preislamiche v' memoria
d'un principe arabo del Yaman: Abrahah Dzu-1-Manar b. Dzii-I-Qamayn (Tabari, I, pag. 441; Abulfeda

(ediz. Bonn., voi. I, pag. 106)


'P(o|ia ou v5f;,

schiavo

di

Antcisl., pag. 116)

Nota
ult. lin.),

3.

Abbiamo, vero, nel test di ibn Hisam versi attribuiti a ibn al-Ziba'ra (Hisam, pag. 38,

a ab Qays Sayfi

b. al-Aslat,

opp. a

Umayyah

b.

abu-1-Salt (ibid., pag. 39, lin. 6 e segg.) nelle

menzione degli Abissini, dell'Elefante, e della marcia fino ai pozzi di Makkah, ma sull'autenticit assoluta di questi versi (in quanto cio possano essere stati composti prima di Maometto) giusto
avere molti e gravi dubbi. E notevole per un verso, nel quale si fa menzione di un vento impetuoso
che Dio mand contro di loro (gli Abissini ?) e li disperse come un gregge di pecore (Hi.sam, pag. 39,
lin. 13) e non si parla delle pietre. E anche strano il termine ahbar, o rabbini (lin. 14) per dire i
preti cristiani. I versi attribuiti a al-Euqayyat (Hisam, pag. 41, lin. 10), come osserva correttamente
il Ehodokanakis (Euqayyat, pag. 295, poesia xxi, nota) non alludono alla Spedizione dell'Elffante, ma
a quella contro Makkah nel 64 a. H., comandata da Husai.-n b. Numayr. Infine si osservi che nei versi
attribuiti a Umayyah b. abi-1-Salt (Hisam, 40, lin. 17) si allude ad un aggressore (non specificato),
quali

si

fa

intorno al quale stavano schierati gli eroici principi della stirpe Kindah ; dalle quali parole si dovrebbe arguire che alla spedizione partecipassero anche molte trib arabe pagane (cfr. anche Noldeke,
Geschichte der Perser, pag. 204, nota 2).

110.

La

dal conteficno che

natura tendenziosa della leggenda appare anche evidente


si

dice tenessero gli Alns.sini \-erso

127.

il

santuario di Tn-if. ove

INTR0.DH2iI(>N*;

g f^O.

era venerata

a X"il liOQ molestassero

il

probabile die avrebbero avuto

non avesse

Miikkiih

le

Se vero che ^li Abissini arrivassaro lino

al-Lat.

iliviiiit

la

ottime

santuario celeberrimo di quella

assai

citt.,

medesimi riguardi anche per Makkah, bench

mura ed

castello fortificato, che

il

rendevano

Mira degli Abissini pu essere stata la conquista


del paese, o pi prol)abilniente la punizione di qualche razza dei nomadi
sui confini del Yainan, ma non un remoto, e povero santuario, l'unico orna-

un assalto

difficile

di Taf-

del quale erano quattro l'ozze

mento

mura senza

macigni

tetto e quattro grossi

angolari. I tradizionisti nuisulmani, con le pretese concessioni alla dea al-Lat,

hanno voluto confondere


nare e desecrare
le

(ofr.

santuario della Ka'bah,

il

musulmano

fonti nostre,

cordiale

avevano molte

terre,

si

da tutte

risulta

le

sempre della natura pi

di villeggiatura

ed ove spessissimo

Travels in Araia, pag. 69), I

una

concetto di

il

letteratura

preislamica

musulmano

(*).

Qurays

dei

recavano per

('),

ove

grazie

affari,

migha inglesi secondo il Burckhai'dt,


Qurays veneravano ugualmente la dea al-Lat

rivalit fra

su quel

due

Ka'bah,

makkano

fiere e di mercati,

soppressi dall' Lslm ('Ukaz,

meno

puramente

quello della
santuai*io

^Makkah facessero ]mrte

le feste di

che duravano circa tre mesi,

Dz-1-Magaz,

alla

una venerazione molto maggiore

venisse tril)utata nei t<3mpi pagani

serie di

esso

di

a ritenere che al

indotti

chf non fosse in realt, ignorando come

una

l'origine

santuari pagani,

musulmani furono

dottori

saaituari del tutto estraneo

soggetto

In seguito all'abolizione di tutti

di

Questo concetto

65).

vicinanza delle due citt (72

alla

ed

e Ta-if furono

un luogo

perfino

Ta*if era

Makkah

rapporti fra

rovi-

tempio divino per eiceUenza

il

non pagano, perch, come

pagani e di Cri-

malvagiamente

nel volere

leggende sulla fondazione della Ka'bah,

schiettamente

a^

fascio solo gli mteressi di

come ambedue concordi

figurarh

stiani, e

im

in

al-Magannah,

ecc.)

(^).

tutti

poi

Abbiamo

perci nella leggenda della Spedizione dell'Elefante la inanifestazione della

tendenza musulmana

di glorificare la

Ka'bah a spese

di tutti gli altri santuari.

L'importanza relativa della Ka'bah nei tempi pagani fu indubbiamente


a

feriore

Arah.

Hnfpni.,

vando come
legare tutti

cerne

il

presunta dai

quella

pag.

nelle
i

culti

centro

'28)

narrazioni

Wellhausen

{Roslf

fatta tendenza glorificatrice,

osser-

e lo

tj-adizionisti,

ha rilevato

si

musulmane

v'

di

Arabia

intiera.

moderno ed islamico, e perci d tutto un


genda della Spedizione dell'Elefante, che

stesso

.sempre

pagani con quello della Ka'bah,

religioso

perci un'idea del tutto errata dei

126.

in-

veri

11

la

e di

concetto

tendenza di

dipingerci questa

intenti

a questo

degli

perch

falso,

significato erroneo

ispirata

col-

Abissini,

alla

leg-

concetto.
i

quali

INTRODUZIONE

non

ci

ss 110, 111.

consta che fossero distruttori di santuari pagani, nei loro domini del

Yaman, bench noto che governassero male e che perci Sayf 1). Dzu
Yazan cliiamasse i Persiani ad espellerli dal paese nel 575 a. . V. (v. Caussin
de Perceval,

pagg. 131-157).

I,

1. Esiste perfino una tradizione secondo la nuale TS-if, tanto celebre per
suoi ricchi
un pezzo ferace della Siria che Dio trasport in quel luogo, presso al santuario di Makkah,
affinch provvedesse con suoi frutti al mantenimento degli abitanti d Makkah, la casa di Dio (Azraqi,
pag. 41, lin. 13 e segg.). Un'altra tradizione (ibid., lin. 18) afferma che Dio trasportasse tutto intiero
un villaggio della Siria (qaryah min qura al-Sam) in seguito ad una preghiera di Abramo. Queste
favole stanno a dimostrare come la citt di T'if fosse la massima risorsa di Makkah, e rispecchiano

Nota

giardini, sia

sentimento proprio

il

per eccellenza.

di tutti gli abitatori dei deserti arabici,

Anche

oggid, per

Beduini d'Arabia,

la

che la Siria sia

il

paese ferace e ridente

Siria e la terra del latte

(cfr.

Doughty,

I,

Il legame strettissimo fra le due citt di Makkah e di Tfi-if risulta anche


pagg. 17, 272 et passim).
evidente dall'espressione quranica al-qarya ta yn (le due citt) e dal contesto di tutto il versetto

XLiti, 30.

Nota 2.
Si pu anzi aftermare con sicurezza che tutte le insinuazioni indirette contro Ta-if
Thaqf hanno un origine musulmana molto moderna: nate forse in origine dallo scacco subito dui
Profeta sotto alle mura di Ta-f (cfr. 8 a. H.,) presero poi forma acuta e virulenta nel I secolo
della Higrah, quando due nativi di Ta-if, il famoso Ziyad b. Ablhi [| 63 a. H.|, e il suo ancor pi
famoso successore al-Haggag b. Yisuf [f 95 a. H.J resero odioso al partito musulmano tanto ortodosso
che sl'ita, il cognome di Thaqafita con le loro spietate repressioni di ogni movimento insurrezionale
contro gli Umayyadi. A questa avversione profonda, a questa tendenza anti-thaqafita si deve ascrivere
anche la leggenda di abu Eighiil (v. 120; cfr. le osservazioni del Goldziher, Muli. Stiid. I, pagg. 99e

lOil

e note).

Nota

La mania

gloriticatrice della Ka'bah,

anche quando era dedita

pagano, risulta
il solo
anche
altri potenti signoi-i dell'Arabia meridionale, gelosi della preeminenza della Ka'bah, dicesi abbiano tentato di distruggerla. Abbiamo cosi, in Azraqi, (pag. 60, lin. 16 e segg.) la tradizione che i Tubba' o re
del Yaman, tentassero due volte inutilmente di strappare ai Kh uz'ah il possesso della Ka'bah, e che
un terzo Tubba', vedendo l'inutilit degli sforzi di distruggere il santuario, venisse invece a farvi i sacrifici, ed a rivestire il tempio con ricchi indumenti. Vedi anche prima nel paragrafo su Fihr (Introd. 66).
3.

manifesta da altre tradizioni, secondo

ili.

Che

nimemente da

meno

il

le quali

il

Maometto nascesse nell'anno

tutte le fonti orientali, e

collegamento dei due

della fantasia orientale, che

dell'Elefante, detto una-

da moltissiine

nuUadi-

occidentali,

fatti del tutto artificiale,

ama

al culto

tentativo degli Abissini non sarebbe stato

portando

l'

impronta

combinazioni di grandi eventi:

le

il

desi-

derio di far credere che Dio arrestasse miracolosamente la marcia degli Abissini,

perch in

Makkah

si

trovava allora la madre del Profeta negli ultimi

giorni della sua gravidanza, fu

una tentazione troppo

forte per

tradizio-

due eventi e dimostrare nella coincidenza, una prova della intromissione provvidenziale di Dio
nisti

musulmani

e perci vollero collegare strettamente

in tutto ci che si riferisce al

non gi

se

massimo

dei suoi Profeti.

Maometto nascesse nell'anno

La

questione vera

dell'Elefante, quanto se l'episodio

leggendario della spedizione debba mettersi nell'anno, in cui ^Jaometto vide


la luce,

perch per varie ragioni

si

pu dare

il

570

approssimativo, in cui Maometto venne al mondo.

a.

E. V.

come

l'anno

noto infatti che egli


che porterebbe la sua

morisse nel 632

a.

nascita verso

570: la Spedizione dell'Elefante fu cei-tamente anteriore alla

il

. V. in et di circa 60-63 anni,

129.

il

g^

INTRODUZIONE

HI no.

sua nascita, perch in ci tutte tradizioni sono concordi, e noi possiamo con
sicurozzi^ porre in disparte il numero preciso dei giorni dato dalla tradizione,
ed esprimere
in un'epoca

credere

la

conWnzione che

l'evento, se

mai ha

molco pi reniota di quello che

axiito luogo,

si

svolgesse

vorrebbe far

la tradizione ci

(*).

Passando ora all'esame delle leggende

sull'

infanzia di

Maometto

il

solo

fatto sicuro che noi constatiamo, l'umilissima condizione sociale, e l'estrema

povert della famiglia, nella quale Alaometto fu allevato, situazione altret-

una famiglia
che non era la sua, ma in quella di uno che la tradizione chiama suo zio.
Anche lo allattamento nel deserto per quattro anni deve essere mia fiaba: la
fonte della leggenda delle pi deboli, ed ha impronta manifestamente apotanto pi dolorosa, inquantoch egli crebbe orfano e solo in

crifa,

come

si

pu vedere dalle poche considerazioni

al 126,

nota

1.

Il

solo

modo, nel quale possibile prenderla in considerazione, sarebbe di riconoscerla come un travestimento postumo di una qualche vaga memoria, che

Maometto non fosse oriundo di ^lakkah, ma che per qualche ragione


vi venisse portato dai nomadi nella famiglia di 'Abd al-Muttalib e da questa
accettato e raccolto insieme alla madre per ragioni di cui nessuna memoria
l'orfano

rimasta.

Nota

N6ldeke (Geschichte der Parser, pag. 206, nota) sostiene pure che la spedizione di
Maometto, e deduce questo non solo dal passo
citato prima di Procopio, che ci induce a porre la spedizione verso il 540 a. E. V., ma anche da due notizie
dAt da Muhammad b. al-Sa'ib al-Kalbi e da al-Ba^awi, secondo le quali la spedizione ebbe luogo,
secondo roso 23, secondo l'altro 40 anni prima della nascita di Maometto. Queste supposizioni sono
specialmente confermate dalle altre tradizioni, le quali danno due successori ad Abrabah ed affermano
che gli Abissini dopo la morte di Abrahah governassero ancora il Yaman per incirca altri trentun
1.

brahah debba

Il

essere di molto anteriore alla nascita di

1. e, pag. 120, nota 3): giacch poi i Persiani conquistarono il Yaman ed espulsero
poco dopo il 570 a. E. V., la spedizione di Abrahah, si deve di necessit porre circa il 540 a.E. V.,
06sia trenta anni prima della nascita di Maometto. al-Brrmi nella sua celebre opera cronologica (Biriini, Chron, pag. 40, Un. 24) afferma che Maometto nascesse cinquanta anni dopo < l'invasione degli
Etiopi -, con la quale espressione non dice ben chiaramente se si debba intendere l'invasione d'Arabia,

anni

iv.

Nldeke,

gli Abissini

o la pretesa marcia su Makkah. Azraqi (pag. 99,


Yaman due anni dopo la nascita di Maometto.

112.
sospinto

La grande

scarsit di

tradizionisti a creare

molto comune

di

lin.

2 e segg.) dice che gli Abissini furono espulsi dal

notizie

una quantit

sull'

di

infanzia del

Profeta ha

leggende con un processo

anticipazione di eventi, che troviamo nelle leggende di

tutte le reUgioni ai loro primordi.

Vale a dire l' immensit dei fatti avvenuti


hanno fatto nascere la convinzione che Dio deve aver manifestato
anche prima la sua volont e la sua scelta della persona predestinata alla
grande rivoluzione. Di questo processo di anticipazione troviamo traccie in
tutte le religioni e per citare un esempio noto a tutti, addurr quello dei Re
Magi (Matteo, II, 1-12), le poetiche leggende dell' Annunziazione, della nascita,

in seguito

130.

l^TKOUUZlOlsK

e dell' iiitanzia

Ges

tli

(^Luca,

1; II,

I,

g 112.

Questo processo spontaneo nella

52j.

genesi di tutte le reUgioni, assunse per nell' Islam, per ragioni speciali di

ambiente, di

razza uno sviluppo addiiittura fantastico, e

civilt, e di

ad esaggerazioni grottesche, in ispecie fra


relativamente moderne
di raccogliere

antiche e

un certo numero

meno manipolate

la sola lettura delle

umane,

quaU

quelle, nelle

naturali,

ma

un

purtroppo anche

feta,

il

come

le

pi verosimili ed

sono pochissimi o anche ninni elementi sopran-

penna

tratto di

di

ninna

Pos.siamo

fede.

annebbiano pi che illuminano

esse

persona del Profeta, presentandocelo sotto

leggenda

quelle pi

medesime dovr convincere

poggiano su autorit debolissime e degne

cancellarle tutte con


la

vi

abbiamo creduto

123)

leggende, scegliendo

di queste

lettore della loro natura apocrifa

il

falsi aspetti.

La

parte vera della

gi dicemmo, la povert e la umile origine del futuro Pro-

quale nella sua infanzia dov gustare tutte

le

amarezze della vita

d'un orfano vivente in grembo di una famiglia non sua. Ci

solitaria e triste

Nei paragrafi seguenti

(').

spinse

si

ed in epoche anche

le sette Sl'lte

comprovato dal tenore

nonch da tutto

di tutte le tradizioni,

tanto autentiche che

insieme della sua carriera successiva in tempi

l'

false,

storici.

Ma

hanno voluto mischiare il falso al vero ed aggiungere una quantit di particolari, che non poggiano sul vero. Narrano per
esempio, che egli menasse in giro per i monti vicini a Makkali mandre di
pecore e di cameli, ed hanno coniato anche sentenze di Maometto, nelle quaH
anche in questo

tradizionisti

questi dettagli sono esplicitamente confermati

(cfr.

137),

ma

purtroppo per

quanto ci possa sembrare vero e drammatico, non in tutto conforme alla


esatta verit, perch conti'adice agli usi

mercanti e non pastori

il

ben noti

di Arabia. I

Qurays erano

processo di diiferenziazione fra essi ed

nomadi,

incominciato (accettando in via generale la leggenda) ai tempi di Qusayy

36 e

(cfr.

era gi completamente terminato piima dei tempi di ^lao

76),

metto come dunostrato dalle tradizioni sul

Hums

(cfr.

121), che noi pos-

passaggio dalla vita nomade

siamo considerare come mia delle

fasi finali del

a quella cittadina e commerciale.

Qurays avevano certamente bestiami,

tempi, stato quello di tenere al pascolo

l'uso costante di
i

Arabia in

tutti

ma

bestiami nei deserti confinanti, affidati alla custodia di quelle stesse trib

nomadi, nel circuito delle quali


per

es.

Aghani,

rende necessario
distanze, e di

II,
il

ci

compenso uniscono
esiste tuttora

voleva che

pag. 22, Hn. 5 e segg.).

gli

animali pascolassero

La estrema

(cfr.

povert dei pascoli

continuo mutamento dei medesimi, talvolta per gi'audi

sono soltanto capaci


ai loro bestiami

cosi senza altre noie

come

si

un

cespite

nomadi,

quali

dietro

anche quelli dei cittadini e

utile e sicuro.

Arabia, perch

le

131.

si

un

certo

assicurano

Questo uso esisteva

allora,

condizioni geografiche e cHmatolo-

INTRODUZIONE

112, 113.

giche non sono per nulla nmtat.\ assurdo quintli il ritenere che i Qurays
inviassero i loro bambini a tare il mestiere unilissinio, e sprezzato da tutti,

mandriano (cfr. Goldzilier, Mah. Stud., I, pag. 121, lin. 14-15).


nomiitli v' una classe speciale di persone, composta dei pi

di pastore e di

Perfino fra

che specialmente addetta al mestiere di seguire

niisorabili e pi j^ovani,
il

bt'-ttiame al

ghty.
l>en

I,

pascolo

pagg. 427-428

(cfr.
;

Burckhardt. Notes on

U, pag. 242,

et

jMssim

the Bedonts,
;

Sprenger,

pag. 140

I,

Dou-

pag. 147) e la

nota fierezza dei (Qurays rendeva impossibile che uno dei loro membri

acconsentisse ad umiliare

propri

Se la tratlizione fosse poi vera,

figli al livello dei

avremmo

allora

mandriani dei nomadi

una nuova prova

(^).

e questa

Maometto non fosse un Qurasita, ma il membro umiqualche trib nomade, dei dintorni di Makkah. Dobbiamo quindi

volta innegabile, che


lissimo di

possa essere nata in un'epoca tarda fra tradi-

concludere che la leggenda


zioni sti abitanti in citt

zioni locali di

Makkah

fuori di Arabia, del tutto ignari delle vere condi-

e degli
usi dei nomadi.
'&'

Nota 1.
Citer una sola delle assurde esaggerazion ST'Tte, perch ha una certa importanza per
argomenti in seguito: alcune sette i'Tte affermano che l'anima di Maometto avesse preesistito
alla <ua nascita per un tempo indefinito e che per 70,000 anni rimanesse sotto forma di un uccello,
seduto a cantare senza interruzione il tasbih, o lode di Dio, fra i rami dell'Albero della Verit in
Paradiso (ZDMG. 1850, voi. IV, pag. 167). Sul numero 70,000, 70, 72, ecc. avremo a ritornare in seguito,
per accennare i rapporti intimi tra l'Islam ed il giudaismo, rivelati dal ritornare costante di questi
numeri in tante varie circostanze.
N(jta 2.
E certo che la tradizione di Maometto pastore, sia un suggerimento delle leggende bibliche sulla giovinezza di Mos e di David, i quali furono, si dice, un tempo anch'essi pastori. Da ci venuto il concetto che un Profeta per essere perfetto debba un tempo aver praticato la pastorizia. Il
concetto di orgine puramente cittadina ed frutto dell'immaginazione dei tradizionisti. Troviamo
perci in Bukhr (I, pag. 227, lin. 12) la tradizione che descrive tutti i fedeli per pastori: su questo
concetto (estraneo al Qurn) si ritoma anche nella prima predica, che Maometto pronunzi in Madnah (cfr. 1. a. H. j 37. Lo Sprenger (I, pagg. 147-1-lX e 148 nota 1) trae un'erronea conclusione dai
dati raccolti, e non si rende conto della natura apocrifa delle tradizioni citate (autorit: abu Hurayrah; cfr. Introd. tjjj 26 e segg.). Parimenti tendenziosa e sospetta quella tradizione attribuita a abu
Sald al-Khudri (Bukhri, I, pag. 13, lin. 2-3); il Profeta disse Per un musulmano quasi il miglior bene
il possedere un branco di pecore, che egli abbia a menare al pascolo sulle cime dei monti e nei luoghi irrigati dalle pioggie. Egli fugge cosi con la sua religione lungi dai torbidi (fitan ossia pericoli
d rinnegare la vera fede). L'ultima frase della tradizione, ne tradisce la natura apocrifa
il concetto
assolutamente estraneo allo spirito di Maometto, che non volle mai fare dei suoi seguaci una setta
di solitari, di romiti e di asceti, ma bensi di uomini viventi insieme con forti ordinamenti sociali e
religiosi, e con missione attiva e militante di conversione ed anche di conquista. La tradizione citata
fu inventata nelle citt della Mesopotamia e dell' 'Iraq, ove il moltiplicarsi all' infinito delle sette Sl'ite
ed eretiche, nel II secolo della Higrah, sugger molti platonici rimpianti della vita pura e semplice
del de--.Tto, dedita alla pastorizia. .Sono queste manifestazioni di decadenza e scoraggiamento morale,
che richiamano l'Arcadia delle incipriate scuole letterarie italiane del XVIII secolo. In que.sto ordine
di idee dobbiamo classificare tutte le menzioni tradizionistiche di vita pastorale.
ftltri

113.

dal giovane

IH maggiore interesse sono le tradizioni sui viaggi compiuti

Maometto prima

essere ragioni di sperare che

della sua inissione riformatrice

almeno

vi

dovrebbero

in questo periodo della sua giovinezza

noi possedes.simo notizie pi sicure, che

132

non quelle della ])rima

infanzia.

La

INTRODUZIONE

S 113.

natura commerciale della societ makkana, V impossibilit

gli al^itanti

commercio e il traffico creato dall'atti ucn za dei


farebbe supporre che Maometto al pari dei suoi concittadini facesse

di potersi sostenere senza


pelU^grini,

poi-

il

viaggi in varie parti d'Arabia nelle caravane dei suoi ricchi concittadini

(').

Se potessimo dimostrare che Maometto prima della sua missione avesse viaggiato molto in Araljia e in Siria, ci renderemmo assai meglio conto di tanti
di tanti lati oscuri della sua missione e della sua fede.

fatti,

La

necessit

per cos dire l^iografca dei viaggi del Profeta per elucidare in parte

con

lilemi connessi

il

non hanno
viaggi come notizie

biografi

resistito

alla tentazione di accettare le tradizioni dei

autentiche, e di basare su di esse grande parte

tasse la Siria nel corso dei suoi viaggi commerciali,

d'una fase importante nella evoluzione del suo

Maometto

avremmo

il

le

Muir
con-

da una anche breve dimora

siderazioni, che potrebbero essere suggerite

una

visi-

pagane-

spirito religioso dal

pagg. 33 e segg.) ha con molta vivacit messo in evidenza tutte


in Siria e dal contatto con

delle

indizio certo

simo grossolano dei QurayS a forme pi elevate di fede religiosa:

Maometto

pro-

sorgere dell' Isim, stata tanto forte, che quasi tutti

loro teorie sulla genesi dell'Islam. Lifatti, se fosse vero che

(I,

societ civile, retta

di

da leggi uni-

formi, con ordinamenti poHtici, militari e religiosi assai superiori a quelli

degh Arabi il Muir non ha resistito


e come taU ne ha fatto uno dei punti
:

dello spirito di

speciale per
dell'

Maometto.

alla tentazione di accettarli per veri

di partenza per spiegare l'evoluzione

hanno avuto poi una

S fatte tradizioni

attrattiva

biografi europei, perch in essi rinveniamo la celebre leggenda

incontro fra Maometto e Bahir,

il

romito cristiano, che sembrato a

un elemento prezioso per dimostrare come Maometto avesse rapporti


intmii con religiosi cristiani ed imparasse da loro i principi fondamentali
del Cristianesimo. Queste tradizioni hanno poi acquistato una speciale importanza dopoch mi critico del valore del Wellhausen ha voluto sostenere
con forti ragioni [Reste Arab. Heich, pagg. 234 e segg.) le origini essenziahnente

tutti

cristiane dell' Islam.

Quando

si

considera dunque qual profitto

si

pu ricavare da

qualora fossero autentiche, opera direi quasi odiosa

zioni,

testare

il

valore storico. Eppure

un esame minuzioso,

il

fatte tradi-

volerne con-

obbiettivo delle fonti

delle nostre notizie ci porta fatalmente alla conclusione che queste tradizioni,

come

tante altre precedenti, appartengono alla pura leggenda e sono prive

di qualsiasi valore per la biografa del Profeta. Innanzi tutto gli studi inte-

ressantissimi del Hirschfeld (vedi

grave colpo

alle

teorie

cristiane

indice

delle Fonti 7)

della genesi

perde valore la leggenda di Baliira, perch


133.

dell'

hanno

inflitto

un

Islam e di altrettanto

dovremmo

cercare

gh

ispiratori

IXTEODUZIONE

ss US. 114,

Maometto non
membri di qualche

di

ma

Cristani,

fra gli Ebrei, o tutto al pi fra

setta giudeo-cristiana avente seguaci in Arabia

London,

Christianiti/,

of

Beffinniuifs

gi fra

1903,

voi.

T,

pagg.

(efr.

156-157).

Wernle,

Non

era

Maometto facesse alcun viaggio per incontrare e conoscere


ijuaU abbondavano allora in Arabia ed avevano anche convertito

necessario che
el)rei.

non poche trib

rehgione specialmente presso Madnali e nel mez-

alla loro

zod della penisola Arabica.


Nota

1.

La natura commerciale

della societ nella quale

nacque e fu educato Maometto risulta

chiarissima ed innegabile nel QurSn, per l'abbondanza stucchevole di termini niercautili nel definire
concetti teologici. Cfr. a questo proposito: The Commercial-Theological Term.i in the Koran A disser-

by Ch. C. Torrey (Leiden, 1892), ove sono raccolte, illustrate e commentate tutte le espressioni
Maometto nel campo teologico, ma attinte nel vocabolario dei mercanti del tempo suo. Il
Torrey ha per giustamente osservato (pagg. 4-5, 48-51) che queste espressioni non furono applicate
alla teologia per la prima volta da Maometto, ma erano un retaggio del passato, che il Profeta adott
dall'uso comune del tempo suo: mentre tanta parte della dottrina di Maometto roba non araba, l'uso
tation

usate da

di questi termini

commerciali

come

forse,

dice

il

Torrey, quello che vi di pi schiettamente arabo

QurSn. I buoni rapporti con Dio costituiscono un lucroso affare secondo i Semiti in genere, ma
gli Arabi hanno forse pi spiccato che tutti gli altri popoli semiti il sentimento materiale mercantile
dei rapporti con Dio; ci si rispecchia nel loro linguaggio materialistico aritmetico che Maometto inconsciamente adott per farsi comprendere dai .suoi scettici, interessati ed avidi connazionali. Voler concluder dal linguaggio commerciale del QurSn che Maometto avesse fatto lunghi viaggi e fosse egli
pure un grande mercante, non sarebbe procedimento critico n corretto n sicuro.
nel

114.

Gi

lo

Sprenger, nella sua biografia di Maometto

pagg. 178 e segg.) sottopose

le tradizioni sui

di particolari.

ha saputo,

ma

poi,

Egli

si

Purtroppo

sia di-

di anticipazione di eventi, e di amplificazione

lo Sprenger,

come

in tanti altri passi del suo libro,

vero, porre chiaramente alcune premesse convincenti e giuste,

divagando dal soggetto, ha mancato di trarre


limitato

e semplice
nisti,

un processo

I,

viaggi in Siria e altrove ad un

lungo esame e dimostr correttamente come nelle tradizioni esistenti


stinguiljile tutto

(voi.

lo

sue conclu.sioni.

a porre in evidenza, come da una tradizione pi antica

andato evolvendo attraverso varie generazioni di tradiziouna versione sempre pi ampia e pi maravigliosa degli incontri di
si

sia

Maometto con Bahira;

come ad un Waggio unico

.si

siano aggiunti vari

sempre pi anticipando la data del primo. In questo modo il viaggio


per la vedova Ehadigah, che nella versione pi antica, era il primo ed unico,

altri

diviene nelle versioni

moderno

pi

per errato nel tra.scurare

os.sen-ato

che

di con.siderame
gli

isnd

garanzia di sicurezza
ogni

la.se

f),

storica sicura,

il

in

Lo Sprenger ha

rapporto a tutta la tradizione su

vero valore intrinseco.

di tutte

serie.

ha del tutto ommesso di prendere in esame

contenuto della storia di Bahira

Maometto, e

una

innanzitutto la verificazione dell'autenticit e

della veracit delle fonti, e poi


il

l'ultimo di

le

tradizioni

che perci

le

da

Lo Sprenger non ha

lui raccolte

tradizioni

stesse,

non danno

mancando

di

debbono considerarsi come pure leggende. Alle


134

[NTRODUZIONE

deficienze

Sprenger ha supplito con molta dottrina

dello

il

IW-

Hirschfeld

il

quale ha saputo trarre dal contenuto della leggenda nuovi e forti argomenti
])er

rintracciarne l'origine e cosi indirettamente provarne V inanit storica.

Egli ha diinostrato su quali basi


sia cei-tamente

un passo

del Profeta

della medesiina,

l'origine

della

ed

Bil)bia,

Samuele

(I,

regga

si

il

Sam.

la

ossia

leggenda di Bahra e quale

una

comprensione di

falsa

trasporto dell'episodio di David fanciullo e

xvi,

con

2-13)

necessari

e di luogo e di persone, nella biografia del Profeta

mutamenti

(v.

tempo

di

Hirschfeld, pagg. 22

Aggiungendo ora alle critiche demolitrici del Hirschfeld anche il


niun valoi'e degli isnad, mi pare lecito di concludere con la soppressione
di tutta la leggenda come elemento biografico della storia di Maometto. Cio-

e segg.).

nonostante

sar utile per altri motivi di fissare ancora la nostra atten-

ci

perch

zione su di essa,

ci

a comprendere

assiste

il

vero significato del

La

rimanente apparato biografico-leggendario dei tradizionisti musulmani.

leggenda di Bahira ha infatti una stretta relazione con tutte

gende di predizioni
ticinatori

fatte

da rabbini

pagani sul grande

derne del Profeta,

le

Cristiani,

Maometto.

a\'\'enire di

ma

ne troviamo una messe abbondante,

da

ebi'ei,

se

da indovini o va-

consultiamo

le biografie

Hisam

pi mo-

vediamo abbondare anche maggiormente, con copia

narrati in queste tradizioni figurano

Makkah

altre leg-

Gri nel testo di ibn

strabocchevole di particolari. Si noti per che siccome

in

le

come avvenuti

o nei dintorni, pressoch tutti

si

le allusioni

venire grandioso di Maometto, perch

non v'erano

Per completare

il

eventi (apocrifi)

Arabia e precisanaente

riferiscono a Ebrei, a rabbini, e

a indovini pagani, mentre scarse sono

e nell'Arabia centrale.

in

gU

a Cristiana predicenti
trib cristiane nel

l'av-

Higaz

quadro e impiimere mgHo nei

Maometto era necessario avere


cristiani. Afinch Maometto venisse in

posteri la natura universale della missione di

anche

tributo di romiti e religiosi

il

contatto con
tri

del

medesimi, o per rendere plausibile e verosimile

gli

incon-

Profeta con romiti e religiosi cristiani, che gli preconizzassero

il

grande suo avvenire, occorreva che egH facesse viaggi in Siria, ove soltanto era possibile trovarli. Cos nacque il bisogno d'una tradizione narrante

un viaggio

sieme vari elementi della biografia leggendaria del


di viaggi commerciali

del Profeta con

modo a collegare inProfeta. Con la leggenda

in Siria, la quale poi servi in vario

si

pot trovare una spiegazione decorosa del matrimonio

Khadgah pi

ricca e pi vecclfia di lui,

si

introdusse

testimonianza di romiti cristiani in conferma della universalit


riformatore, e
fin dalla

si

cred di dimostrare che non solo Gres,

ma

dell'

la

Islam

anche ]\Iaometto

sua infanzia fosse specialmente protetto e diretto da Dio. Difatti

la

Maometto;

il

tradizione pi antica dei viaggi fa allusione all'et virile di

135.

IXTKOUUZIONE

^ 1J4

ha luogo per conto d\


Maometto con il romito (rahib

K hatigah

viacjfo

namito non direttamente,


Kiiadlgah

(^Tabari,

I,

T incidente

min al-ruhbau

ma come

pag. 1127,

12) per avere in

per r innamoramento della vedova e spiegare meglio


ijuando

offusc la coscienza della ragione di

si

nomo

senza

Maysarah

di

proprio)

padrona
qnesto modo mi motivo

relazione del servo

lin.

dell'incontro

il

alla

matrimonio. Pi

tardi,

fatta associazione di idee,

si

con l'aumento della riverenza verso la memoria di Maometto, fu sentito il


bisogno di anticipare la data del viaggio e dell'incontro di Maometto con
il

moderna

romit-o cristiano. Nella versione pi

allora

ad intrecciarsi quegli elementi

(Tabari,

I,

pag. 1123) vennero

Samuele e

biblici della tradizione di

di

David, tanto felicemente rintracciati dal Hirschfeld, l'errore cio degli occhi
ros^ e r introduzione del

nome

Baliira,

ancora pi moderne

In versioni

il

che nella versione antica non

nome non

il

nome

di Sargls, o (jurgls,

C^).

che reciprocamente

spuria,

certo che in questa

influenza sensibile delle

Ges e specialmente
ripudiassero

del

pure nondimeno

contenute nel "Vangelo

Luca

di

testi condotti

contenute nei

credute da tutti

Cristiani,

(I-III)

(').

sull'

Bench

infanzia di

musulmani

e interpolati dal clero cristiano,


testi sacri cristiani

Srah

ajiimesse dallo .stesso Maometto, v. la


fc

Maometto ambedue

evoluzione della leggenda noi abbiamo una

Vangelo

le tradizioni

mise

tradiscono e rivelano la propria origine

tradizioni

Vangeli come

si

si

Giacch poi non era pi possibile

sopprimere la versione antica, troviamo nella biografia di


le versioni,

ombra

cristiano di Bahira diede

a qualche conoscitore migliore del Cristianesimo, e invece di Bahira,

o Xastur

esiste.

xix)

erano

sparse per tutto

(in
il

parte

mondo

quali nei primi tempi dell' Islam erano nel-

r impero Arabo pi numerosi degli

stes.si

musulmani. Questi

.sentirono

il

bisogno di contrapporre alla leggenda cristiana qualche cosa di altrettanto


tangibile e confacente alla fantasia popolare, per dimostrare che

non

fosse inferiore

mente
lo

a Cristo

nemmeno

in questo rapporto.

Furono

Maometto
proliabil-

Cristiani neoconvertiti all'Islam, ai quali doVjbiamo le correzioni e

amplificazioni della leggenda pi antica di Bahira.


Nf/TA

La

fonte pi antica della leggenda di BahTra ibn Isliq (Hi.siim, pagg. 115-116,
pagg. 1123 e segg., e 1127 e segg.), il (|aale ci d ambedue le versioni della leggenda.
oMia tanto rjuella del viaggio per conto di Kbadlgah, quanto quella del viaggio fatto nella prima
'l"! Ishiiq d la notizia direttamente, senza citare le fonti, e se consideriamo, che ibn
^
'
1.

11&-120 e Tabari,

I,

-iiva eventi,

quali, se veri, sarebbero avvenuti

due secoli prima, possiamo metterli in quanon sembr sufficiente a taluni, e nel testo di Tabari
(I, i^g. 1123, lin. 11-12), abbiamo il caso di una falsificazione di isnad,
nell'affermazione che ibn Ishnq
dicease di ver avuto la leggenda da 'Abdallah b. abu Bakr, morto come noto (cfr Qutaybah, pag. 86,
ult lin.) nell'anno 12 della Higrah> un secolo prima della na.scita di ibn Isbaq. Vediamo bene che
itnd porta traccie di mani|)olazioni inesperte per la coscienza che la notizia data non fosse sufi4 dal nolo nome di ibn
Isbnq. Gli altri isnad delle tradizioni citate dallo Sprangar
I

raiiUiii.

.\la

v'.'-

di pi. L'autorit di ibn Isliaq

'

'

1^,

N'ITA

a.

ia.

Mi digpiace

di

non poter convenire con

136.

il

Hirschfeld, secondo

il

quale nel

nome

di

"

I.NTEODUZIOXE

S IH, H.

Nastur, SargTs, ecc., deve esistere un elemento storico pi sicuro, che in quello di BaliTra. Basti notare
che n in ibn Hisrim, n in Tabari, abbiamo menzione alcuna di altri nomi per il romito cristiano:
ci vuol dire che ai tempi di ibn Ishiiii, fosse soltanto noto il nome fittizio di Bahira, e nessuno degli
altri. I nomi pi correttamente cristiani si trovano soltanto nelle biografie pi moderne, come Diyarbakri,
e la Slrah al-Halabiyy.ih. Tutti i Nastur, i urgis e compagnia, sono stati coniati sulla figura di BaliTra:
questa stata criticamente demolita dal Hirschfeld e con la scomparsa di BahTra dalla vera biografia
facenti-funzioni di Bahira.
di Maometto, scompaiono egualmente anche tutti
i

Nota

3.

L'origine

cristiana di queste leggende e provata anche

sime: notevole sovrattutto

lo spirito

da varie espressioni

benevolo, dal quale appaiono ispirati

delle

mede-

romiti cristiani jjreco-

nei romiti la tradizione non rileva che sentimenti di simpatia per


guardia contro le macchinazioni degli Ebrei. L'odio contro gli Ebrei molto
pi antico nella storia dell'Islam, che non quello contro i Cristiani, i quali sotto Maometto e sotto gli
Umayyadi goderono della pi larga e benevola tolleranza. I cristiani avevano poi in comune con i
musulmani l'odio per gli Ebrei, sicch facendosi musulmani, aggiunsero all'astio quranico per gli Ebrei,
anche l'odio tradizionale dei Cristiani per la nazione, che crocifisse il Redentore. Nessun Cristiano
tenta mai insidiare a Maometto fanciullo, ma di tale intenzione criminosa sono accusati nella leggenda maomettana tutti i rabbini ebrei e indovini pagani, che prevedono l'opera riformatrice del futuro
Profeta. L'odio verso i Cristiani fu un prodotto molto pi moderno della civilt islamica e prese forma

Maometto

nizzatori dell'avvenire di
l'Islam,

mentre mette

in

popolare soltanto sotto al governo teologico e teocratico degli 'Abbasidi. Si potrebbe scrivere uno
studio non scevro d'interesse sui vari modi, nei quali le leggende e le dottrine del Cristianesimo hanno
influito sull Islam e sono entrate a far parte del sistema teologico musulmano dopo la movie del Profeta.

NelFesprimere tutti questi dul)1) sulle tradizioni riguardanti


115.
viaggi del Profeta in Siria, non gi nostra intenzione di dimostrare che

Maometto non viaggiasse


bile; cfr.

nella sua giovent (bench

H. 30, nota

a.

delle tradizioni, nate

1),

non gi da

ma

solo

fatti

di

ci

stabilire

concreti e veri,

biografica nello sviluppo spontaneo della tradizionistica

questa venne a contatto con

il

la

sia

anche

possi-

falsit materiale

ma

da una necessit
musalmana, quando

retaggio leggendario dei popoli,

che

gli

Arabi conquisero. Pu essere molto probabile che Maometto nei primi quaranta anni della sua esistenza abbia compiuto dei viaggi commeroiali in
Arabia e forse anche fuori della penisola,
il

fatto,

necessario di porre in sodo

che su ci non possediamo alcuna tradizione autentica, e che Mao-

metto, se pur viaggi,


della

ma

ha saputo

bene seppelHre nell'oblio

dettagli

da cancellarne ogni pi lontana memoria. Noi siamo


tenebre fitte, che a\'A^olgono il primo periodo della bio-

sua giovent,

convinti che le
grafia di

Maometto

condizioni di

lui,

dovuto non solo all'oscurit della vita ed alle umih


anche sovrattutto ad un concetto fondamentale della

sia

ma

sua attivit riformatrice. Se Maometto fu sincero (come nostra opinione)


nei primi anni della propaganda, egli desider di cancellare le vestigia col-

pose di un passato idolatro, e quando negli anni successivi la sua sincerit


primitiva

si

estinse

nella foga di altre fortissime passioni e

imperiose di lotte micidiali, egli pi che mai


affinch ninna

memoria

di esso potesse dare

am

lume

neUe necessit

di nascondere

il

passato,

sulle origini vere delle sue

non soprannaturali del sistema islamico.


tradizionistica musulmana (cfr. Introduz. 21-22)

idee religiose, e sui possibili ispiratori

Lo

s^'iluppo tardivo della

1S7.

INTliOUUZKKNi:

5J116.

second efficacemente i desideri di Maometto e quando nacque il desiderio di


vivevano pi. Da questo oblo, a un
s;\i)ero. <iuelli che potevano narrare, non

tempo

in parte voluto, e in parte

spontaneo e

fattale, si

im solo fatto
matrimonio di

salvato

veramente sicuro e al di sopra di ogni dubbio, il


Maometto con Khadgah, per la ragione molto semplice, che da questo
storico

connubio nacque

la sola figlia di

Maometto, che soprav\'ivesse

al padre,

e,

momento, lasciasse discendenti. Khadgah la madre


di Fatiraah, di quella donna cio per la quale gU ^>'iti hanno mia venerazione.
che arriva quasi a un culto, perch gener i due martiri celebri, al-Hasan,
e al-Hiisiiyn, dei quali avremo tanto a parlare in seguito.
Del matrimonio di Maometto con Khadgah abijiamo fatto cenno nei
paragrafi precedenti, parlando dei viaggi supposti di Maometto in Siria, e
dicemmo che questo matiimonio fu uno dei motivi creatori della leggenda
dei viaggi. su questo punto, che dobbiamo ora brevemente fermarci,
r>erch anche sul matrimonio con Khadgah la tradizionistica musubnana
ha dovuto per ragioni speciali erigere tutta una fiaba nell'intento di nascondere alcuni aspetti del matrimonio, i quali mal compresi dai posteri, avrebbero
cosa ancora di maggior

potuto giovare ai nemici dell'Islam

come arma per confutare le dottiine o


La necessit della fiaba, che do^nrebbe

deridere la vita privata, del Fondatore.

da correzdone e da commento, venne fuori dalle condizioni, nelle quaU


matrimonio eblie luogo, e che sono ben poco chiare, se studiate da\'^icino.

fare
il

Parrebbe che Khadgah fosse donna di una certa


metto,

ma

in

le tradizioni

compenso

il

pi vecchia di Mao-

punto come

vede delicato

si

sono varie e contradittorie nei dettagli. Per esempio non

certo se

Khadgah

ziata

nell'ultimo caso

f'j;

fornita di mezzi:

et,

si

trovasse in

condizione di vedova o di donna divor-

divorzio richiede

il

per logica

inesorabile

un

ri-

pudio umiliante da parte del marito precedente per qualche atto, che aveva

legnato

il

primo marito

motivi una donna ricca.

nemmeno

Un

in Arabia antica

si

ripudiava per futiU

ripudio poteva quindi ascondere

coloso di insinuazioni malvagie a detrimento

morali e fisiche della donna ripudiata.

tore dell'idillio matrimoniale di Maometto,

della

un germe

peri-

onest o delle qualit

questo primo elemento disturbasi

aggiungeva

il

secondo

dell'et

minore del Profeta rispetto alla sua consorte. Nell'Arabia pagana, tanto

donna pi giovane e la pi Ijella era sempre quella pi desiderata, mentre nel matrimonio di Maometto con Khadgah sembrava che
aleggiasse un non so che di umiliante per il Profeta, che i tradizionisti si
licenziosa, la

sono diligentemente adoperati a cancellare, o per la

meno

di

abbuiare

trav&stire.
Il

concetto tendenzioso viene fuori chiaramente nell'insistenza, con la

188.

IXTROKUZiUxNE

quale

corca

si

eli

pi giovani e pi nobili Quraiti, dotata non solo di

esimie qualit morali,


tutti

paesi,

ma

che Khaeligali fosse donna onoratissinia, altamente

stabilire

desiderata da tutti

116.

ma

anche di non trascurabiU pregi pecuniari, che in

sovrattutto in Arabia, costituiscono sempre

un fortissimo

non parvero per sufficienti e si ricorse


entrare Maometto al servigio di Khadgah

incentivo di matrimoni. Questi ricami

anche ad

altri espedienti

fece

si

in speculazioni e viaggi commerciali, si coniarono miracoli per

trov un servo, che

li

il

viaggio,

narrasse all'avvenente donna, e alfine, a compimento

ebbe la trovata che Khadgah

dell'edificio leggendario, si

si

innamorasse del

giovane e fosse la prima a mettere innanzi proposte di matrnonio


Sotto a questo edificio tradizionistico
far

asconde

si

(^).

non

pio desiderio di

il

compailrc Maometto come animato da questioni di solo interesse nel

concludere un

ed

si

paragone fra

il

la sua

e dopo, ci tradisce

il

si

Maometto,

e sensuale,

esplic in

modo

musulmani, e da prestare

fedeli

biografi europei, animati

facilit

carme

comodo

e piacere,

ripudiare le
(cfr.

al pari dei suoi connazionali,

cosi violento,
il

uomo
se

e,

aveva

che quando fu arbitro e padrone dei

da destare

la maraviglia dei

fianco a pungentissime critiche dei

da preconcetti partigiani

pi estesa poligamia, ogni


facessero

condotta stessa di Maometto

la

condotta maritale prima della morte di Khadgah

vero.

una natura ardentissima


propri destini

ma

vantaggioso connubio,

era libero

di

(^).

suoi

In Arabia regnava la

prendere quante mogli

ne voleva cambiare, poteva con

la

gli

massima

vecchie imbruttite e rimpiazzarle con altre giovani e

anche Doughty,

pag. 236). Se durante la sua vita matrimoniale

I,

con Khadgah, Maometto seppe tanto severamente contenere la propria natura,

una

pi che sensuale, addirittura libidinosa, e contentarsi di


ci

deve essere avvenuto non solo per ragioni sentnnentah,

pi forti e pi durevoli,
le

sola moglie,

ma

per altre

con

vale a dire per le condizioni di inferiorit,

Fu Maometto, che

quali accett o chiese di essere marito di Khadgah.

chiese la majio di Khadgah,

dopo che essa ebbe cessato

non

quella di Maometto,

lei

di \'ivere,

bench

il

momento

soli

tre

mesi

uno dei pi
da quel giorno non

gravi della sua vita, convol subito a seconde nozze e

fosse

conobbe pi n regola, n misura nella soddisfazione dei suoi appetiti


nesiaci.

Vivendo Khadgah, Maometto

di costante inferiorit, creata

non

si

trov verso di

possibile

il

dire, se

lei

in

ge-

mia posizione

per un senso di gra-

titudine o di vero e genuino affetto, oppure, se a queste ragioni morali

venissero ad unire altre di natura pi dure ed immutabili,

si

come l'ammini-

strazione delle rendite o le condizioni messe dalla moglie, all'epoca del matri-

monio. Se Khadgah e non Maometto avesse fatto


stata

Khadgah quella dei due in condizione


139.

primo passo, sarebbe


di inferiorit. Fu Kha-

il

iniziale

INTRODUZIONE

,,-

suo couseuso a condizioni onerose, fra. le quaU


la padrona unica della casa
prima e principale di essere la sola consorte e
cedere ed accettare: per circa un vene della faniiiilia. Maometto dovette
traduzione non erra o non inventa, Maometto si dov contentare di

dig.ili

invece che diede

il

tennio, se la

et di Khadigah
una sola donna e questa pi vecchia di lui. La maggiore
tanti anni prhna di quella del Profeta.
forse anche provata dalla sua morte
A conferma di quanto precede d'uopo addurre anche un'altra circostanza
non trascurabile per dimostrare la natura artificiale delle leggende di viaggi
entr al servizio di Khadigah,
fatti dal Profeta. Se fosse vero che Maometto

questa donna doveva la sua fortuna ad

se

aljili

operazioni commerciaU,

disbrigo degli affari,


se spos :Maometto per la sua intelligenza e abilit nel
perch dopo il matrimonio non ajbianio pi notizia di altri ^aggi? In quei

tempi l'vmico mezzo in Makkah, per procurarsi il necessario per vivere era
dei capitali in speculazioni comil commercio, il movimento cio continuo
merciali, perch

il

danaro non dava interesse lasciato a dormire nello borse.

a casa significava mangiarsi il capitale e finire nella miseria (vedi per es. Waqidi-Wellhausen, pag. 100, liu. 19, e 3. a. H. 9):
Khadigah per conservare le sue rendite avrebbe dovuto continuare sem-

Rimanere

inattivi

operazioni commerciali,

mandando Maometto a continuare

pre

le

mestiere di mercante, quando

il

le

spese di casa per

viaggi

l'incremento della

famiglia aumentavano ogni giorno e vi erano ragioni pi forti ed urgenti


di prima per accrescere le rendite. La tradizione ci fa invece comprendere

che Maometto vivesse tranquillamente in

Makkah menando una

vita oziosa

e contemplativa per circa quindici anni, fino al principio tradizionale della

missione.

Tutto ci ha apparenza poco logica e contiene elementi in stridente


disaccordo, che rivelano la connessione artificiale delle parti. L'unico fatto
vero, al quale

arriWamo con

tutte le nostre ricerche, che le tradizioni sono

Maometto poco o nulla possiamo sapere.


che per essere fedeli al vero dovremmo

tutte apocrife e tendenziose, e che di

Constatiamo cosi con dispiacere,


cancellare

tutto l'apparato tradizionistico e rassegnarsi

metto iniziante

la

ad accettare Mao-

propaganda islamica, come un uomo uscente

dal buio pi completo nella luco della storia,

all' improvviso

come un'apparizione subitanea

ed inaspettata.

Nota 1.
Cosi afferma lo Sprenger (I, pag. 197), ma non ho trovato nella Isabah (Hajjar, II,
pmgg. 1-99 l'articolo su Zurrah b. Nabbs il marito divorziato di Khadigah. probabile che lo Sprenger abbia commesso una delle sue solite inesattezze: in Hagar (III, pag. 1130, n. 8184J, abbiamo notisie u ab Hlah Nabb&A b. Zurrah al-Tamlmi ma non sono ben chiare: alcuni lo dicono un compagno del Profeta e h a 1 1 f dei banu 'Abd al-Dar; altri invece lo chiamano il secondo marito di Kha1

Non mi per riuscito di trovare i particolari dati


nostro argomento basti avere la notizia che abu Halah

digah, morto prima del matrimonio di Maometto.


dallo Sprenger. Ci poco importa perch per

il

140.

introduzionp:

55

iis.ue.

NabbaS b. Zurarah possa essere stato un contemporaneo di Maometto, e perfino suo seguace, allo stesso
tempo che secondo marito di Khadlfi;ah. Nel testo di Qutaybah (ed. Wiist. a pag. 66) abbiamo il nome
scritto Zurarah b. Nabbils, ma ci deve essere errato perch nell' indice a pag. 342, non troviamo questo nome, che sta invece nell' indice a pag. 362, nella forma Nabbas b. Zurarah. Ci confermato an:

che dall'edizione del Kitab al-Ma'arif di ibn Qutaybah, stampata al Cairo nel 1300 a. H., a pag. 43,
lin. 26, ove leggiamo Nabbas b. Zurarah al-Tamlmi. Cosi constatiamo un nuovo errore dello Sprenger,
e diamo una nuova conferma dello parole del Wellhausen, che chiama il libro dello Sprenger: ein gefiihrliches Buch , per la grande scorrettezza dell'autore.
Nota 2.
Il matrimonio di Khadlgah con Maometto, ed il fatto anormale di una donna ricca
e possidente, ma posta allo stesso tempo sotto la tutela del padre, nonch altri aspetti non normali
di tutto il problema, offrono molte dilicolt insuperabili, se si vuol rimanere fedeli alla parola della
tradizione. Il Eobertson Smith (pagg. 103, 120-121, 289-290), ha con grande acutezza messo in rilievo
alcuni punti oscuri del problema, ma, nonostante la sua dottrina e perspicacia, non riesce a chiarire
ogni cosa, ed costretto ad affermare alcuni fatti (per es. che in Makkali la societ fosse pi civilizzata che in Maduah; cfr. pag. 120) che non possono essere accolti come veri o almeno indiscutibili.
Il Rob. Smith non ha tenuto in sufficiente considerazione la parte tendenziosa della tradizione, ha voluto spiegare troppe cose come vere, invece di prendere il toro per le coma e ripudiare tutta la tradizione: essa troppo artefatta e travisata da poter porgere alcun valevole sussidio per conoscere le
condizioni vere della societ makkana. Non possibile di fissare il valore del sistema monetario di
un paese in un momento della sua storia, se si esaminano le monete false di epoche molto pi moderne.
Nota 3. Sulla sensualit di Maometto abbiamo tante tradizioni, che anche se una buona
parte di esse apocrifa, il loro numero deve derivare da un fatto incontestabilmente vero. La natura
sensuale e poco raffinata della civilt araba primitiva ha indotto le scuole tradizionistiche musulmane
a dilungarsi sul soggetto delle mogli del Pjrofeta e dei rapporti coniugali pi intimi, ed a raccogliere
particolari, nei quali v' l'assenza pi completa del buon gusto. Mi contenter di citare due sole tradizioni da una delle quali risulterebbe che il Profeta giacesse con le mogli anche di giorno (Bukliari,
I, pag. 69, lin. 5), e dall'altra che talvolta giacesse con tutte (undici donne!) nello spazio di sole 24 ore

(Bukhari,

I,

pag. 77,

lin.

13).

Le brevi considerazioni dei paragrafi precedenti ci impongono


116.
ora di riassumere le linee generali dei nostri argomenti e di trarre alcune
necessarie conclusioni sul

nuovo aspetto che danno

biosrrafia del Profeta. Il nostro

le

sistema di esaminare

tanzia e giovent del Profeta, ha prodotto

come

nostre

critiche alla

le tradizioni

suU' in-

risultato la soppressione di

tutto intiero redifcio leggendario del periodo anteriore al sorgere dell' Islam.

Abbiamo
zioso di

dai
di

un prodotto letterario e tendendell' Islam, quando la nuova fede, uscita

cercato di dimostrare che tutto

un periodo dell'evoluzione

deserti

nativi,

avversari,

si

sub

diffuse

l'azione

per

il

mondo ed

incontr

critiche

spietate

fecondante e modificatrice di innumerevoli

nuovi e potenti, entrati nel grembo della comunit musubnana con


la conversione in massa dei popoli vinti. Dobbiamo quindi concludere che
fattori

tutta la

leggenda poc'anzi

criticata,

sia

il

prodotto

religioso di un'epoca posteriore al Profeta, e che abbia

poleinico letterario e

un

certo valore per

ma

ninno per la storia biografica del


Profeta. La leggenda ha servito soltanto a colmare e colorire una lacuna
biografica, che ai musulmani del primo secolo sembr sconveniente e che
la storia dell'evoluzione dell' Islam,

Le critiche con le quah


distruggere ricami leggendari non saranno certamente

bisognava velare tanto agli amici, che

ai

nemici.

abbiamo tentato

di

completi ed

facendo della biografia del Profeta oggetto speciale di studi,

altri,

141.

INTRODUZIONE
116-

potra.mo vemre
aggiungere, n^a credo che difficilmente
troveranno molto da
assolu o
mia: converranno cio nel dxmego
concussione diversa dalla
leggende. A talum potr
valore storico alle

In"
U li

--^--/^^

^^^^^^
e i

soddisfacente,
avere un risultato ben poco
opera\ii distruzione debba
vantaggi di avere sostatmto alle
TZniorh fo-se quale potranno essere i

>: :t e pit^scL

nulla.
leggende, lo sterile vuoto del

tale

obb.e.one

abbiamo due forti considerazxom da contrapn apparenza tanto ragionevole


necessa^-io,
ricerca della verit assolutamente
porre L pi-no luo^o ..ella

perturbatori
escludere gU elementi sentinientah
arrivare alla medesima, di
e forse
senza la quale ogni studio sterile
quella serenit^x i^nparziale,
essa deve vemre
sola, ed un giorno o l'altro
anche nocivo. La verit mia
o meno lunga
cadere: la ricerca potr essere pi
alla luce; il falso deve
aUa Une per
meno aspro, i risultati pi o meno dolorosi,
il conflitto pi o
che essa
sempre a dispetto di tutte le conseguenze
la verit vera trionfa
delle
mi continuo dileguarsi doloroso
nu produiTe. La storia del mondo
Li secondo
dinnanzi alla logica spietata dei fatti.
pi care e pi belle illusioni
(come lo
neirerrore, nel falso, nelle illusioni

^r

luogo

confessa

vazione:
teresse

bene rammentaro,

buono e degno cb consertermine stesso) non tutto pu essere


che utile di soppnniere nell mv- anche il cattivo e il marcio,

il

supremo del bene e del vero.

ignorare
alla biografia del Profeta;
Cosi nel caso nostro riguardo
sigmfica
nelle leggende dell'infanzia,
quello che vi di falso e di errato
da premesse errate non possono
fatahnente incorrere in altri errori, perch
per vere tante leggende si cade
venire che errate conclusioni. Ammettendo
commessi nel distruggerie. Clu ha avuto
in errori ancora pi gra^d cU quelli
celebri,
di Maometto, anche le pi
occasione di leggere le numerose biografie
siano basate sul cont<>nuto delle
avr potuto constatare quante e quaU t^orie

il
altro, avr ceri^araente mtmto
prime leggende della biografia, e, se non
basare artificiose teorie su basi tanto
pericolo incorso da quegli scrittori nel
di piante artificiali e facendo
malfide. Nettando invece il campo ingombro
di
offertoci dalla grande figura
tabula rasa di tutto, il problema umano
ogni fregio inganMaometto, si presenta sotto ad una nuova luce, scevra di

di alluci-

epilettici,
natore e netta dal velo offuscante di teorie di attacchi
La critica storica ha
nazioni, e perfino di suggestioni diaboliche di Satana.
sinule
nel caso nostro un processo di sana dismfezione,

veramente compiuto
a quella, che fa
Con i nuovi

chirurgo prima di iniziare un'operazione.


problema
criteri da noi usati vediamo innanzitutto il
il

offertoci dalla pretesa mi.ssione profetica di

assai

meno

acces-sibile alla critica

Maometto, presentarsi

in

umano
forma

tanto di quelli che vorrelibero difendere

142.

INTRODUZIONE

Maometto, quanto, e forse anclie specialmente,

di

sincerit

la

che vorrebbero dimostrare che

diamo

cio cadere in

e nell'altro senso con

paiono cos tutte

come

giovinezza,

116, 117.

Profeta fosse

il

una volta

sola

tutte le

argomenti basati

le false teorie

quelli

un malefico impostore. Vespiegazioni

nell'uno

tentate

leggende dell'infanzia. Scom-

sulle

che Maometto fosse un epilettico nella sua


che non

dimostrato

di

lo fosse

periodo storico della

nel

problema su nuove e pi sicure basi. Maometto un uomo nuovo, epurato da tutti gli elementi falsi, dai quali era

sua carriera, ed affrontiamo

il

avviluppato non solo dai suoi ammiratori


e detrattori occidentali, fra

perfino

dai critici

purtroppo dobbiamo mettere anche

quali

ma

orientali,

lo

Sprenger.

Ritengo quindi tempo e fatica spregata


teorie

tissima dello Sprenger, priva di ogni base

da

]>udiata
ger,

il

voler riassumere tutte le

immaginate per spiegare Maometto, da quella malevola e complicatutti (cfr.

Wellhausen, Muhammed

in Medina,

pagg. 207-286), a quella puerile del Muir,

I,

forse di

ed unanimemente

scientifica

pagg. 24-26

quale in un

il

ri-

Spren-

momento

temporaneo acciecamento morale ha seriamente sostenuto, che Mao-

metto traesse

sue ispirazioni da suggestioni dirette di Satana, partendo

le

dal caso parallelo della tentazione di Gres nel deserto (Matteo, IV, V; ^luir,

pagg. 90-96). Per esaminare

II,

il

problema della missione profetica noi par-

tiremo da tutto un altro punto di vista ed esamineremo l'uomo tale e quale


ci

appare da documenti autentici, quando entr all'improvviso nella grande

arena della

ignoto a

tutti,

tarda et un'attivit maravi-

ed inizi in

feconda generatrice d'una delle pi grandi rivoluzioni della storia

gliosa,

del

vita,

mondo

cont. 178).

(v.

Spedizione dell'Elefante Q.
117.

Al.)rahah,

San', la capitale del

vicer abissino del

Yaman

Yaman

come

la pi bella che

erano state adoperate

magnificenza e

mai

le pietre

la ricchezza

dei

fosse vista in

si

del

castello

un muro cingeva

il

Arabia Q. Per costruirla

Qasr al-Balqls in Ma*rib, e

la

che

si

materiali superavano

comporre

gli

il

tutto

marmi

quello

preziosissimi, e

mosaici del pavimento e delle pareti:

tempio alla distanza di duecento dzir' o cubiti:

porte erano di bronzo, n alias, con

terminato

chiesa

sua magnificenza venne con-

potesse immaginare: erano state impiegate colonne di


pietre dei pi vari colori per

una magnifica

nell'Arabia Meridionale,

cristiana, al-Qalls o al-Qulays, la quale per la

siderata

aveva fatto costruire in

chiodi

d'oro e d'argento

(^).

le

Abrahah,

lavoro, ne scrisse al suo signore al-Nagasi (Negus) in Abissinia

manifest l'intenzione di costringere gli Arabi

143.

ad abbandonare

il

INTKODUZIOMK

^ 117. 118.

pellegriaggio al santuario

ili

Makkah

di indurli

Yanian (Azraqi, pagg. 88-91

nuovo

U^nipio nel

pagg.

212-'213; Butler,

pagg. 147-148)

ad accorrer invece al

Halab,

I,

pag. 81

Ivhamis,

I,

(*).

Tutte le tradizioni sulla Spedizione dell'Elefante sono basate sulle notizie date da
>^,,x^ 1.
ibn Ishq: la versione del medesimo, che troviamo nel testo di ibn Hism, la pi antica e perci la
pi semplice. Ne abbiamo per una seconda molto pi prolissa ed amplificata, in Azraqi (pag. 87,
lin. IS e segg-), pure attribuita a ibn Ishiiq, ma trasmessa per opera di 'Uthman b. Sag. Chi sia stato
questo tradirionisti, e quando abbia vissuto non noto al-Azraqi nella sua storia di Makkah non
ta uso n del testo di ibn Ishaq dato da ibn Hiiam, u di quello quasi identico usato dal Tabari, ma
:

preferisce la redazione di questo

'Uthmn

b. Siig, forse

appunto, perch pi abbondante in particolari

elementi maravigliosi. Questo 'UthmSn passa non solo per scolaro di ibn Ishaq
[t 151 a. H.], ^ Azraqi pag. 30, lin, 18; pag. 33, lin. B; pag. 37, lin. 4, ecc.), ma anche di Wahb b. Munabbih fi 114 a H.] (Azraqi, pag. 16, lin. 3) altro famoso favoleggiatore e di Muhammad b. al-Sa-ib
e

pi ricco

in

al-Kalbi [t 146 H.], (Azraqi, pag. 79, lin. 16; pag. 80, lin. 12) D'altra parte 'Uthman detto maestro
di Sa'd b. SSlim, a sua volta maestro di Ahmad b. Muhammad al-Azraqi f 222 a. H.]. Tutte le sue
tradizioni partano la pi schietta impronta apocrifa.
La parola Qalls, come ha osservato gi il Noldeke (1. e, pag. 201, nota 1), proviene
Nota 2.
|

certamente dal termine greco ExxXr,3{a e ci tenderebbe a confermare la nostra ipotesi (cfr. ^5 108) che
la chiesa non fosse costruita dagli Abissini, ma da missionari greci venuti dalla Silvia in tempi molto
pi remoti. Gli Abissini pi che costruire monumenti dello splendore della chiesa di San'a, impiegarono invece la loro barbara attivit a devastare ed a demolire le ultime vestigia delle antiche civilt
arabe nel Yaman, come ampiamente provato dalla narrazione del Tabari e dai versi da lui citati
(labari,

pp. 927-831).

I.

La

chiesa splendeva tutta di dorature, di metalli preziosi e di pitture bellissime: sul


con marmi colorati si ergeva il vano della chiesa costruito a forma di basilica con
colonne di marmo prezioso. Le pareti interne del tempio erano adomate con i pi sontuosi fregi in
oro e in argento, e con vetri dorati e colcrati le porte erano rivestite con lastre d'oro tenute insieme
da chiodi d'argento, e con lastre di argento fissate da chiodi d'oro. Sulle porte che conducevano agli
altari luccicavano lastre di oro massiccio tempestate di gemme e in mezzo a ogni lastra spiccava una
croce d'oro massiccio con una pietra preziosa pel centro (ab Salih, pag. 139 del testo arabo).
Dallo stesso abu Salili sappiamo che si grande divenne la fama della chiesa di San'a che tutti
vollero accorrere a vederla, e turbe di pellegrini affluirono portando offerte votive: molta gente dimor
nella chiesa stessa, passandovi giorni e notti intiere, sicch il re abissino fu costretto ad erigere dimore
per ospitare i pellegrini (abfi Salili, pag. 139, ove per non fatta menzione alcuna della infelice spedizione di Abrahah). Azraqi, pag. 88, ult. lin. e segg., ci d una descrizione amplissima della chiesa
e delle costruzioni attigue con un'infinit di misure e di particolari. L'isnSd per molto debole e
sull'autenticit della tradizione lecito esser molto scettici. Si pu sicuramente ritenerla apocrifa:
data da nn certo Muhammad b. Yahya, a al-Azraqi [f 244 a. H.] sull'autorit d'uno sconosciuto saykh

NtJTA

pavimento

3.

fatto

del

Yaman,
Nota

nel quale

ho

fiducia!

La chiesa

>.

dur fino ai tempi del Califfo ab (ja'far al-MansiIr (13fD-168 a. H.)


governatore del Yaman, attirato dalle numerose ricchezze del tempio, lo fece spogliare di
tutti i tesori e demolire completamente (Azraqi, pagg. 91-92). Altri affermano che venisse spogliata e
demolita per ordine del Califfo al-SaffSh (Halab, I, pag. 84). Ci confermato da altri, che danno anche
il nome del governatore che demol la chiesa, ossia abu-l-'Abbs b. al-Rabi", luogotenente di al-Saffah
nel Yaman Kh amis, I, pag. 217). Queste notizie hanno un certo interesse, perch dimostrano come in
Arabia continuasse ad esistere non disturbato un tempio cristiano per oltre un secolo dopo che il Califfo
'Umar aveva ordinato l'espulsione di tutti i cristiani dall'Arabia: se v'era la chiesa doveva esservi anche

quando

4.

di San'a

il

clero e colto (cfr. 13. a. H.).

118.

bando

Avuta l'approvazione

nei suoi stati,

con

il

del suo signore,

quale ordinava a tutti

Abrahah pubblic un

gli

Arabi di recarsi

in

tempo spedi missionari nelle altre regioni


d'Arabia, non da lui dipendenti,. per fare la propaganda in favore del nuovo
santuario. T'n Arabo del Hi^z, della trii} dei banu Fuqaym b. 'Adi b.
pellegrinaggio a San'a

allo .stesso

144

INTRODUZIONE

'Amir

b.

Tha'labah

b.

a coloro, che fissavano

gS ^18, 119.

al-Harith b. Maik, che apparteneva ai Nusat (ossia


i

mesi sacri dell'anno fra

gli

Arabi pagani,

cos

H. 10) sdegnato dall'ordine


del governatore abissino, entr nella clesa di San'a e la contairn, soddetti ministri del Nasi; cfr. Introd. 79 e

1. a.

disfacendo in essa ad un bisogno corporale. Al)rahah, non appena fu infor-

mato che un arabo pagano aveva


giur di vendicarsi

dell'affronto

cos

turpemente contaminato

tempio,

il

distruggendo la Ka'bah. Diede ordine ai

una spedizione armata contro


Makkah, che egli stesso voleva comandare come cavalcatura durante la
spedizione si scelse un elefante, cliiamato Mahmud, un animale allora sconosciuto in Arabia e che doveva servire ad incutere lo spavento negU Arabi
soldati abissini di prepararsi senza indugio ad
:

e indurli pi prontament^j a sottomettersi. Oltre all'elefante,

Mahmud, rimasto

celebre negli antichi annali d'Arabia, ve ne sarebljero stati altri tredici, se

pu prestare fede ad alcune tradizioni, le quali per contradirebbero


l'altra pi verosimile, che Abrahah facesse venire espressamente l'elefante
si

Mahmud

per incutere maggiore spavento agli Arabi (Tabari,

Azraqi pagg. 92-93


narra come
119.

Khamis,

pagg. 984-935

pag. 213, ove riportata una tradizione che

prendessero parte alla spedizione!).

mille elefanti

I,

I,

Terminati

tutti

preparativi,

Abrahah

con un nume-

parti

roso esercito (di 60.000 mila uomini secondo alcune tradizioni) in direzione
di
e

Makkah. Grande

fu

grande sovratutto fu

lo

spavento

Arabia da

terrore degli abitanti di

il

minacciata di distruzione la Ka'bah.

Yaman,

destato in

Dzu Nafr

di antica stirpe reale, raccolse tutta la

Makkah,

al-Hhnyari,

s
i

fatta

quali vedevano

un principe del

sua gente e insieme con

Arabi, venuti in suo soccorso, tent arrestare la marcia di Abrahah.


fall
il

Dzu Nafr

quale

si

notizia

Il

tentativo

fu sconfitto, fatto prigioniero e condotto innanzi a Abrahah,

content di unirlo al suo seguito, carico di catene.

vicer

Il

abissino prosegui quindi la marcia e giunse nella regione abitata dai

Khath'am,
con

banu

Yaman. Nufayl b. Hablb al-Khath'ami,


Khath'am ahran e di Nahis, msieme con molti Arabi

sul confine settentrionale del

sue trib di

le

altri

di altre trib, assal allora gli Abissini, nella speranza di arrestare la loro

Ka'bah dalla hnnnente distruzione. GrU Abissini


nuovamente vittoriosi, e Nufayl fatto prigioniero, venne condannato

marcia e di salvare
fu.rono

la

a morte. Per aver salva la vita


a Abrahah, e

gli

mie due mani

di

Khath'am ahrn

., ,

arriv

"

Ecco

aggiunse come segno di sottomissione delle due trib


e di Nahis.

catene e lo prese

abissino

capo Arabo fece atto di sottomissione

promise d'essere sua guida nel paese degli Arabi.

le

dalle

il

alfine

Abrahah gU concesse

come guida

nei

nella marcia

dintorni di

146.

Taif,

la grazia, lo lil>er

su Makkah.

L'esercito

a tre giorni di marcia da


S

ss

11'..

INTR(M)LV,I(1NE

1-20.

Makkah. H capo dei Thaqlf (abitanti della citt di T-if) Mas'ud b. Mu attib b.
Malik, Tenne incontro a Abrahah, e sapendo di non poter resistere all'invasore, gli fece atto di sottomissione. Mas'ud aveva, come privilegio ereditario
di famiglia, la guardia del grande tempio di Lat ia Ta-if; geloso della
orandezza e della maggiore santit del santuario makkano e bramando
salvare il proprio tempio dalla distruzione, promise a Al)rahah tli dargli
gtdde e provviste, se non molestava
diede ordine che

le offerte e

pag. 93; Khamis,

120.
il

I.

il

santuario dei Thaqlf;

il

pag. 213).

quale per condotto l'esercito invasore fino

fatto in

una guida, abu Eighal,

a ^lughammis, a breve

stanza da Makkah, cess improvvisamente di vivere


il

modo

accett

tempio di Lt non venisse toccato (Azraqi,

Tliaqatti diedero al vicer abissino

Abrahah

gli

di-

Arabi interpretarono

soprannaturale e da quel giorno in poi presero la consue-

tudine di lanciare pietre contro la

tomba

di

abu Righal

in sogno di perpetua

esecrazione del sacrilego traditore; la morte di abu Eighal fu considerata

come

un segno manifesto dell'ira divina (^) (Azraqi, pag. 93, ove citato un verso
quando muore al-Farazdaq, lapidatelo come lapidate la tomba
di (xanr:
Khaldun, II, pag. 61). Abrahah fiss il suo campo in Mudi abu Righal
ghammis e prima di avanzarsi contro Makkah, mand la cavalleria abissina
sotto agli ordini di al-Aswad b. Maqsud, a razziare i dintorni della citt.
'^

Gravi furono

danni arrecati

alle

ti-ib del

Tihamah

e a tutti

Quray.s:

Hsim (l'avo paterno


del nascituro Maometto) vennero predati e condotti nel campo abissino. Le
trib dei Quray, dei Kinanah e dei Hudzayl, atterrite dal numero e dalla

circa duecento cameli, appartenenti a

'Abd

al-Muttalil) b.

potenza degli Abissini, abbandonarono ogni idea di


la

Ka'bah venisse lasciata

che

alla protezione di Dio.

Per ordine del vicer


innanzi fino a

resistere. Si decise

abissino,

Makkah ed annunzi

Abrahah, Huntah al-Himyari, and


agli abitanti,

ma

che era l'intenzione del

non versare il sangue di alcuno,


qualora gli abitanti non avessero fatto resistenza. Hunatah ebbe un abboccamento con 'Abd al-Mu^'talib, il quale gli fece sapere che gli Arabi di Makkah,

suo signore di distruggere

non potendo

il

tempio,

di

resistere alla forza schiacciante degli Abissini,

avevano deciso

non frapporre resistenza alcuna e di lasciare a Dio la custodia del santuario. Huntah preg allora 'Abd al-Muttalib di accompagnarlo nel campo
abissino e di partecipare egli stesso a Al>rahah la risoluzione presa dai Makkani. 'Abd al-Muttalib accett e si avvi al campo, accompagnato da alcuni

di

dei suoi figliuoli.

Secondo un'altra tradizione 'Abd al-Muttalib si present nel campo abissino, accompagnato da Ya'mar b. Nufthah, capo dei banu Bakr b. 'Abd
146.

INTRODUZIONE

Manat

b.

Kinauah,

da

120

fvhuwa3^1itl b. Watiilah al-Hudzali,

capo dei hanU

Hudzayl. Grazie alla intercessione del prigioniero Dzu Nafr e di Unays,


custode dell'elefante Mahniud,
in

udienza dal governatore

al-Muttalib

non

al^issino,

Makkani furono

quale generosamente

il

ricevuti

a 'Abd

l'estitu

duecento cameli, predati dalla cavalleria nemica. 'Abd al-Muttalil)

corrompere dalla generosit di Abrahah,

lasci

si

rappresentanti dei

il

colleglli offr al

ma

a nome dei suoi

governatore un terzo del Tihamah, qualora egli

fosse

si

riti-

tempio Makkano. Abrahah non accett, e consigH


con la famigHa in un sito discosto da Makkah

rato senza distruggere

il

a 'Abd al-Muttalib di

ritirarsi

per non cadere vittima delle depredazioni e delle \olenze degli Abissini.

Quando 'Abd

fece ritorno a

al-]\Iuttalib

con

cittadini l'esito infelice delle trattative

donarono

la citt e

seguente Abrahah

il

si

tempio, e

si

il

Makkah ed amiunzi

nemico, tutti

ritirarono sui

mosse con tutto

l'esercito

monti

ai

gli abitanti

vicini.

con-

abban-

mattino

Il

contro ^Makkah deseiia,

ma

camminava in testa, giunto in vista della citt, si mise in


non volle pi muoversi, non ostante tutti gli sforzi fatti per

r Elefante, che

ginocchio e

con bastoni o pungendolo con armi da taglio. Soltanto

alzarlo, battendolo

quando

lo

rivolgevano verso un'altra direzione che non fosse quella di Makkah,

faceva atto di muoversi. Allo stesso tempo Dio


uccelli, simili alle rondini,

dinata di pietre.

mand

che fecero cadere sugli

Ove toccavano

il

corpo umano,

mare nugoli di
Abissini una fitta grandal

le pietre

facevano spuntare

una pustula purulenta con enfiagione dolorosa.


L'esercito
presi dal

abissmo cadde nella pi deplorevole confusione e

panico,

si

sparpagliarono

per

sicch

si

Hablb e

b.

Abissini superstiti

si

tempo dopo coperto

pagg. 935-942; Hism, pagg. 29-36; Ath-,

da una nota del quale, pag.

pietre,

trovarono senza guida sicura e ben pochi

furono quelli che giunsero sani e salvi a San'a nel


coperto di ferite e mor poco

fine.

gli altri

erano gi messi in salvo con la fuga prima della pioggia di

gh

soldati

deserto, trovandovi misera

il

Quasi nessuno dei colpiti scamp alla morte. Xufayl


arabi

97, lin. 22,

I,

Yaman. Abrahah

vi

giunse

di piaghe putride (Tabari,

I,

pagg. 320-324; Azraqi, pag. 94-97,

si

pu dedurre che

l'esercito abis-

ad un'epidemia violentissima di vainolo o malattia buboal-hasbah "\va-l-gadari; Khaldun, II, pagg. 61-62; Zamakhsari, II,

sino soccombesse
nica,

pag. 1632 e segg.

Halab,

ove pure a pag. 216,


eli

I,

pagg. 81, 82, 83; Khamis,

lin. 19, v'

I,

pagg. 212-216,

accenno allo scoppio di una forte epidemia

vainolo, e a pag. 221, ove detto a Un. 27, sull'autorit di ibn 'Abbas, che

la strage degli Abissini avesse

dice

frutti

che

il

amari,

luogo

il

Muharram; Durayd, pag.

101,

lin. 3,

vainolo che scoppi in questa circostanza venisse curato con

murar,

degli alberi

al-hanzal, al-harmal
147.

e al-'usar.

INTRODUZIONE

lJO-1'.

pag. 897, lin. 24) ohe Maometto conimposte per il Profeta Salili e come il capostipite dei
Tliaqf: ci sio-uitica che abfi Rij^liril era per Maometto un uomo vissuto nella pi remota nntiquit,
perch altrimenti non avrebbe potuto avere rapporti con il Profeta mitico Salili ed essere il capostipite dei Thaqlf. Da queste oontradizioui impariamo, se non altro, quanto poco valore storico abbiano
dettaijli delle tradizioni, abu Eighiil quindi in questo luogo una interpolazione posteriore ed un
i

NcvTA

Da

1.

altra fonte

siderasse abu Ri''hal come

sappiamo

("NVqidi-AVellhavisen,

l'esattore delle

grave anacronismo.

Istituzione del
121.
in

Hums.

Non ben certo quando

Makkah; ibn Hisani afferma

avesse luogo F istituzione del

non poter

di

avvenisse prima o dojo la Spedizione delFElefante,


fatti meravigliosi,

che salvarono la Ka'bah

dei motivi principali della

nuova

istituzione,

con sicurezza

dire

ma

Hums
se essa

d'opinione, che

dalla distruzione, fossero uno

con

la quale

Qurays, insuperbiti

dalla rotta degli Abissini, pretesero di aver maggiori diritti di tutti gli altri

Partendo dal concetto, che

Arabi.

discendevano da Isma'll,

essi

Abramo e fondatore della Ka'bah, e dal fatto di essere i custodi del


(al-Hums) e abitanti di Makkah, sostomiero che nessuno potesse

ma

stessi diritti di loro,

Arabi fossero

tutti gli

rango

un

di

figlio

di

santuario

avere gli

inferiore. IMi-

rarono quindi a far credere che nessun santuario in Arabia potesse essere

paragonato per santit a quello della Ka'bah, e vollero dare


il

prijiato in tutta l'Arabia, e

a loro

Perci stabilirono che mentre tutti


le feste annuali, di sostare

di Mina,

sul

])rimato fra tutti gli Aral)i.

il

pellegrini

monte

'Arafali,

avevano

l'oljbligo,

e poi di recarsi

secondo la cos detta religione di Abramo,

esenti dallo stesso obbligo

di devozione fuori del

alla

valle

siccome 'Arafah e ^lina, trox'avansi fuori del

medesimo. Ammisero per che

della loro stirpe, nascessero nel

medesima, avessero

durante

Qurays invece fossero

Ka'bah, non ritennero che fosse decoroso per

ritorio della

il

stessi

medesimo

al

medesimi

recinto della
diritti dei

se

Ka'bah o

ter-

essi di fare atti


altri

Arabi non

dintorni della

nei

Qurays, allo scopo di confermare

concetto che la dnora presso alla Ka'l^ah dava una precedenza su tutti

gli altri

Arabi.

Ammisero

inoltre al

godimento degli

stessi

privilegi

anche

banu Kinanah, i banu Ivhuza'ah, e i banu 'Aixux b. Sa'sa'ah, un ramo


dei Hawazin (Hisam, pagg. 126-127).
T QnrayS fissarono inoltre alcune regole arbitrarie del seguente
122.

tenore

si

dichiararono cio esenti dall'obl^ligo di preparare

di estrarre

melo,

il

os'na

burro dal

latte, e di

rinnnziarono a tutte

consuetudini dei Beduini nomadi del

le

tende dei Quray dovessero essere fatte con


fuori,

non avevano

diritto

latte quagliato,

vivere sotto tende, fatte con pelo di ca-

daserto, dai quali essi nettamente volevano distinguersi

dal di

il

di

pelli

(^).

Stabilirono che le

pellegrini,

apportare provvigioni,

148.

che venivano

ma

dovevano

INTRODUZIONE

rimettersi a quelle cliu


stiero poteva fare

rituale del

fare

e in

per

troppo nobile

mancanza

di

doveva, appena terminati

mai

gettar via

giri prescritti,

credeva di nascita

si

vergognasse di

vestito e

il

Arabi del deserto non opposero resistenza

pi. Gli

leggi e d'ora innanzi, dopo

la

sosta

in 'Arafah,

Ka'bah completamente nudi, mentre

gli

vestiti,

ma

non

indos-

alle

nuove

Arabi fecero

donne non usarono

le

di

si

poteva fare uso dei suoi

tutti,

fore-

manto

il

doveva sottostare all'obbligo

esso,

una legge tanto umiliante

subire

mostrarsi nudo al cospetto di

della

nessun pellegrino

giro in istato di completa nudit. Se qualcuno

il

sarlo

fornito

consueto giro della Ka'bah senza indossare

il

Hums,

Qurays avrebbero

122, 123.

il

giro

altro ve-

che una semplice camicia. Quasi tutte queste leggi assurde furono in

stito

seguito

abolite

dal Profeta, quando

divenne padrone di

Makkah (Hisam,

pagg. 128-129).

Nota 1.
Queste tradizioni ci rappresentano in forma concreta e personale l'evoluzione dei
Quray, riuniti da Qu;a\ y intorno alla Ka'bah, dallo stato nomade a quello cittadino sedentario, e il
preteso diritto arrogatosi dai Qurays, quali abitanti di Makkah di regolare a modo loro alcune modalit delle cerimonie (manasik) che si dovevano fare intomo al santuario. La leggenda di origine
popolare tramuta con il suo solito sistema le fasi successive di una evoluzione in un fatto unico. Il
popolo non comprende i processi storici, ma deve figurarsi ogni fatto politico come l'effetto dell'opera
di un legislatore o d'un despota (cosi Mos, Licurgo, Solone, Romolo, ecc.).

Nascita di Maometto (570.


123.

Secondo

Maometto nacque
il

in

(')

a. . V.?).

universabnente accettata,

la tradizione pi

Makkah un

Rabf

lunedi del

I,

il

Profeta

nella notte fra

1'

11 e

12 di quel mese, circa cinquanta giorni dopo la disti-uzione dell'esercito

Non

abissino nella Spedizione dell' Elefante.

non

logia di quell' epoca,

essendovi alcuna esatta crono-

un

possibile dare

corrispettivo

leggendaria. Caussin de Perceval (Essai, eie, voi.

che possa essere


voi.

XLVm,

a.

. V.

(I,

pag. 968),

(^).

il

29 agosto 570

a.

. V.

De

pag. 530), suppone che sia la notte fra

La data
il

tradizione

della

musulmana

quale in un altro passo

(I,

questa data

pagg. 282-283), calcola

I,

invece

eli

il

Sac}^ (Mm. de VAcad.

20 ed

trovasi

il

21 aprile 571

anche in Tabari

pag. 967), afferma che Maometto

nascesse nell'anno dell' Elefante, che corrispondeva al 42* anno del regno di

Anusirwan, re della Persia. Aggiunge inoltre che la missione profetica di


Maometto avesse principio nel 22 anno del regno di Abrawz, e la fuga a

Madinah nel 32* anno


pag. 102; Halab,

I,

del

medesimo sovrano

pag. 80; Khamis,

che Maometto nascesse durante

il

I,

(cfr.

Athir,

I,

pag. 333

Hisam,

pag. 212). Un'altra indicazione

regno di 'Amr

b.

Hind, re di Hirah, e

precisamente otto anni e otto mesi dopoch egli era salito sul trono (Tabari,

I,

pag. 900). Altri dicono che nascesse nell'anno

duodecima notte del Rabi'

I,

nel 40

anno

149.

dell'

Elefante,

nella

di regno di Kisra Anusii-wan, o

INTKODUZIONE

123. 124.

nel 48-

medesimo regno oppure 882 anni dopo Dzu-1-Qarnayn (AlesKJialdun. II, App. 4; Khamis, I, pag. 212; Halab, I, pag. 78, ha riu-

anno

saiidrol

del

nito le varie versioni sulla data della sua nascita, ossia: 10, 12, 17, 18 Rabl'I;
5,

8 Ramadan: 10 Muliarram: 10 Dzu-1-Higgali.

Salar

(mia babele di date!)

la nascita di

Maometto

il

(cfr.

e infine nel

anche Khans,

re della Pei-sia

I,

Rabf

o nel

II,

pagg. 221-223). Dopo

Anusirwn, regn ancora

anni e

sette

Alcune date fantastiche che troviamo nelle tradizioni sono 4600, o 5500, o 6113 anni da Adamo a Maometto,
ed una tratlizione che rimonta a ibn 'Abbas, pone la nascita di Maometto
otto mesi (Rhams,

seicento anni

I,

pag. 221,

lin.

dopo quella di Ges

vero(KhamIs,

pag. 224)

I,

30).

non

Cristo, che

poi tanto lontana dal

(3).

1.
Sorvoliamo brevemente le maraviglie leggendarie della nascita: che Gabriele gli
cordone; che nascesse gi circonciso (Halab, I, pag. 72; KhamTs, I. pagg. 231-232), oppure
che venisse circonciso dallo stesso angelo Gabriele non appena era nato (Halab, I pag. 73); che appena
uscito dal ventre della madre si prosternasse in terra e si mettesse a pregare, alzando le mani al
cielo (Halab. I, pagg. 74, 93, 130; KhamTs, I, pag. 229). Mi pare inutile riportare anche qui tutta la

XoTA

tagliasse

il

leggenda del terremoto avvenuto in Persia nella notte in cui nacque il Profeta, la caduta dei quat^
toidici merli dalle torri del palazzo reale da Madrvin, il sogno del re Persiano e la spiegazione ottenuta dal mostro umano Satlh per il tramite di suo nipote 'Abd al-Masih al Ghassani. Il tutto trovasi
tradotto per intiero in Sprenger (I, pagg. 134rl37) e il testo arabo trovasi in Tabari (I, pagg. 981-984),
e in Khamis (I, 227), con molte aggiunte. 'Abd al-MasTh forse un personaggio storico, perch egli
consegn la citt di Hrah nelle mani di Khiilid b. al-WalTd nell'a. H. 12 (cfr. Sprenger, I, pag. 187;

Khamis, I, pag. 228, lin. 20; Halab, I, pagg. 98, 100-104.


Secondo gli Si'ti l'anima di Maometto preesist alla sua nascita per ujio spazio di tempo di 70.000
anni, durante il quale l'anima rimase poggiata sui rami dell'Albero della Verit cantando senza interil tasbih (cfr. ZDMG. 1848, voi. II, pag. 86>.
Nota 2. Non mi pare necessario di addurre le prove

ruzione

per dimostrare che in tutta questa crono-

logia non vi possa essere una sola parola di vero: la variet stessa delle date dimostra che nessuna
ha ragioni snfiBcienti per essere accettata a preferenza delle altre. Sono tutte egualmente false ed i
calcoli del de Perceval e del

De Sacy sono

perci vani quanto

le

affermazioni dei Cronisti orientali.

Maometto, in Makkah, ha tutta una storia: Maometto


molti anni dopo ne fece dono al cugino 'AqTl b. ab Talib, alla morte del quale il figlio ed erede la
v-nd a Muhammad b. Yusuf, fratello del celebre al-Haggag b. TCisuf [95 a. H.]; questi la ristaur
tutta e le lasci il nome di Dar ibn Ysuf, con il quale fu sempre conosciuta in seguito. Circa un
secolo dopo, la principessa Kh ayzurn (o Zubaydah) la comper e la tramut in Moschea (Tabari, I,
pag. 968; Halab, I pagg. 86-86; KhamTs, I, pag. 224). L'autorit unica di queste notizie ibn Ishaq:
esse hanno un interesse speciale perch dimostrano quanti anni passassero prima che la persona di
Mmometto o gli oggetti da lui usati, o i luoghi da lui abitati acquistassero valore sacro agli occhi dei
credenti musulmani.

Nota

3.

La

casa, nella quale nacque

124.

mare

il

la

le

le co.se

maraWgliose, e

le

visioni

il

neonato

chia-

e gli

avute durante la gravi-

era sembrato, cio, di vedere una luce intensa uscirle dal ventre,

e di distinguere, illuminati dalla medesima,

voce

madre Aminah mand a

suocero 'Abd al-Muttalib, perch venisse a vedere

raccont allora

danza:

Quando nacque Maometto,

mist<'rio.sa le

sarebl)e stato

il

castelli di

aveva poi annunziato, che essa

Busra in

Siria.

Una

era gravida di uno che

signore del suo popolo, o che dovesse cliiamarlo Muhammad(').

Si narra che in seguito alle rivelazioni di

150.

Aminah,

il

vecchio 'Abd al-Muttalib

INTRODUZIONE

si

affrettasse

portare

neonato nella

il

Dio (Hul)al) per

ringraziasse

la

nascita

Hubal. Dopo aver riportato

l'idolo

124, 125.

piazzetta

del

Ka'bab, ed

della

suo nipote,

ivi

sedendosi presso

bambino presso alla madre, and suProvvisoriamente il bambino venne affidato


il

una nutrice.
alle cure di Thuwayl)ah una mav>lah o cliente di alju Lahalj, del fratello, cio, del defunto genitore di Maometto (Hisam, pagg.
102-103 labito in cerca di

bari,

pag.

I,

Khamis,

I,

Nota

970;

Athir,

I,

pagg. 230, 231.

pag. 334; Halab.

I,

pagg. 77,

93, 104;

87,

2.51).

nome

Maometto

una questione molto difficile a risolvere


Qur'an e sulle tradizioni hanno messo in rilievo
un fatto indiscutibile che cio il suo nome non fu Muhammad. ma un altro ohe la tradizione ha voluto nascondere e far dimenticare. Muhammad fu un nome o assunto o dato, fu in verit un cognome,
un appellativo, secondo un uso molto comune in oriente, ove ogni uomo, cambiando di stato, di occupazione, o di dimora muta quasi sempre anche di nome. La grande questione non gi di sapere con
quale nome egli sia nato, ma quale fosse quello con il quale venisse chiamato quando divenne un
uomo tanto noto, odiato, temuto ed amato. Se dobbiamo accettare anche parzialmente alcune critiche
moderne, questo nome noi fu Muhammad, se non negli ultimi anni della missione e i passi del
Qnran, ove esso figura, sono, al dire di questi critici, interpolazioni posteriori. La questione molto
intricata e la soluzione ne tanto difficile da essere forse introvabile: non entra nello scopo del presente lavoro di esaminare la questione, e rimandiamo il lettore allo Sprenger (I, pagg. 155 esegg.) e al
Hirschfeld (pagg. '22-24 e 137-141). Il primo ertamente apri il cammino e ha battuto per il primo un
nuovo sentiero, partendo da una tradizione conservata da Halab (I, pag. 110), ove detto che 'Abd alMuttalib chiamasse il tiglio di Aminah con il nome di Qutham, un figlio mortogli tre anni prima e
ohe soltanto in seguito gli mutasse il nome in Muhammad. Le osservazioni dello Sprenger sono molto
acute e convincenti, ma l'ignoranza, nella quale egli era di tutta la letteratura rabbinica e omiletica
sul Vecchio Testamento, gli viet di spingere pi innanzi le sue ricerche. Questo passo lo ha fatto il
Hirschfeld, versatissimo in questa letteratura, ed ha raccolto fatti ed osservazioni, degni di attento
esame forse ha voluto correre troppo, ma il materiale da lui riunito e le ragioni da lui esposte sono
del pi grande interesse. Chi volesse entrare pi addentro in questo argomento far bene di leggere
anche il testo di Kh amis (I, pag. 211), e specialmente a pag. 233, mentre in Halab (I, pagg. 107-115), lo
stesso argomento trattato con ampiezza anche maggiore. In un altro passo della sua biografia lo
Sprenger (III, pag. 31, nota 2), ritorna sull'argomento del nome di Maometto e sulla possibilit che
Muhammad equivalesse incirca a Messia: ivi adduce anche molti esemiji di nomi propri aventi un
significato materiale e privi di articolo.
1.

probabilmente

Quale sia stato

insolubile;

ma

il

vero

di

le ricerche critiche sul

Allattamento nel deserto; miracoli.


Una certa Halimah bint abu Dzu'ayb 'Abdallali
125.

della trib dei


egli dei

banu SaVl

banu Sa'd

b.

b.

Bakr, moglie di al-Harith

Bakr, era venuta in quei giorni a

fanxiglia, e spinta dalla necessit si era

al quale dare

venne

il

offerto a

b.

'Abd

b.

al-Harith,

al-TTzza,

Makkah con

la propria

messa a cercare un bambino

suo latte e guadagnarsi qualche cosa.

Il

molte altre donne venute a Makkah per

piccolo

anche

lattante,

Maometto

lo stesso scopo,

ma

quando veniva a sapere che egli era orlano


del padre, perch tutte temevano di non avere i soliti regali, che il padre del
poppante soleva dare alla nutrice. Siccome per tutte le donne trovarono
ben presto un bambino da allattare e la sola Halimah rimase priva di un
bambino, essa si rassegn alfine ad accettare l'orfanello e a portarselo con

nessuna aveva voluto

allattarlo,

161.

INTRODUZIONE

fS 126, 126.

s nel deserto uve abitava la sua trib (Hisam, pagg.

103-104

pagg. 969. 970-971: Athir, I, pagg. 333-334; Khaldun,


I, pagg. 20-2-255: Halab, I, pagg. 116, 121-123).

II,

Non

126.

metto

Mentre durante

Appena mise

modo immagina-

resto della caravana, e la camola, che

il

non aveva quasi pi

loro,

Mao-

viaggio di andata l'asinelio misero, che essa montava,

il

a stento riusciva a seguire

menata con

piccolo

il

fortuna, che le era

finora tanto avversa, incoininci a favorirla in ogni

stata,

bile.

felici e la

I,

App. 4; Khamis,

appena Hallniah ebbe preso in consegna


ogni sorta di coincidenze

le a^'^'enne

Tabari,

latte,

al ritorno

avevano

ogni cosa fu mutata.

neonato al proprio petto fu maravigliata di trovare che

il

il

suo latte era grandemente cresciuto e che ne aveva tanto da saziare com-

pletamente
volta

si

il

piccolo

Maometto

addorment contento

proprio

il

figlio,

non diede pi

Halimah

quale ora per la prima

fastidio

camela, fu trovata anche essa hnprovvisamente con


sicch

il

le

durante la notte.

poppe gonfie

La

di latte,

e suo marito poterono berne fino a completa saziet. Il marito

maravigliato di tante cose insolite, attribu la inaspettata fortuna alla presenza

ambedue partirono per

del piccolo neonato, ed

con animo

il

alla famiglia di

si

deserto pieni di speranze e

lieto e gaio.

Durante
tava,

il

viaggio

si

resero pi manifesti

HalTmah dal suo poppante.

sembr divenire tanto

L'asinelio

arzillo e robusto,

grembo
misero, che essa mon-

benefici, arrecati in

che con

il

suo passo svelto

trov ora in testa a tutta la caravana, e gli altri asini non erano in grado

non volevano credere che l'asinelio fosse lo


banu Sa'd, ove abitava il marito di Flallmah,

di seguirlo. Alcuni dei presenti


stesso di prima. Il paese dei

era una delle regioni pi desolate e deserte d'Arabia; per di pi in quel-

l'anno infieriva

una

fort carestia.

Ciononostante ogni sera

pecore della famiglia di Halimah ritornavano con

mentre

le bestie

Quando gh

le

le

mammelle

camole e

gonfie di latte,

una

degli altri ritornavano all'accampamento senza

altri pastori della trib si

loro e quelli della famiglia di

stilla.

accorsero della differenza fra gli animali

Halimah, ritennero che ci fosse dovuto

differenti, e vollero pascolare le Ijestie nel

alcuna differenza;

le

medesimo

sito

ci

ai pascoli

non produsse

Halimah continuarono a produrre la medesima quantit di latte, e quelle degli altri ritornavano con le mammelle
a.sciutte. Intanto grazie all'aria sana e invigorente del deserto, Maometto bambino cresceva
II,

bestie di

le

forte, rigoglioso e

App. 5: Khamis,

I,

pagg. 334-335: Halab,


Ni/TA

1.

pagg.
T,

robusto (Hism, pagg.

253-255; Tabari,

I,

103-105

pag. 971-972;

Khaldui,
Athir,

I,

pag. 124).

Le autorit, sulle quali basata la tradizione dell'allattamento di Maometto nel deserto

dei banii Sa'd, sono delle

meno

credibili: ibn Isbaq

avrebbe detto,

162.

si

suppone

(yaz'amuna)

(Tabari,

INTRODUZIONE

SS 1-26-128.

I, pag. 969, lin. 4), il che equivale a dire: una menzogna! (cfr. Goldziher, Muh. Sttid., II, pag. Bl).
Altrove (Tabari, I, pag. 970, lin. 8) ibn Ishq, da al-ahm b. ab-l-ahm (un cliente di 'Abdallah b. a'far),
da 'Abdallah b. a'far b. ab Talib. molto probabile che la leggenda eia sorta dal fatto che molti
Qurays dopo le grandi conquiste mandavano i loro figli neonati nel deserto per farli allattare da nutrici
mercenarie; i tradizionisti hanno supposto che la famiglia di Maometto seguisse l'usanza dell'aristocrazia makkana dei tempi musulmani, e cosi nacque dal nulla tutta la leggenda (cfr. anche Sprenger, I,
pagg. 146, 162-178 specialmente a pag. 170; Halab, I, pag. 122, ove si insiste nella purezza del linguaggio
di Maometto perch allattato fi-a i ban Sa'd).

Maometto rimase presso la nutrice nel deserto per due anni


127.
intieri, durante i quali la Provvidenza non cess mai dal beneficare in ogni

modo

la famiglia di

Halimah

gli tolse

Hallmah. Siccome

a due anni

il

latte e,

bambino aveva

il

l'aria forte e sana,

secondo l'usanza del tempo,

si

accinse

a ricondurlo presso alla madre in Makkah. I banu Sa'd riportarono infatti


il fanciullo alla madre Aminah in Makkah, ma allo stesso tempo manifesta-

rono
i

tutti

il

vivo desiderio di ritenerlo, attribuendo alla di lui presenza tutti


quali godevano dalla sua venuta in

dei

benefici,

Perci pregarono

poi.

caldamente minah di concedere ancora la custodia del bambino, cercando


di dimostrare, che l'aria pura del deserto era assai pi sana e invigorente
opprimente e insalubre di Makkah. Aminah, vedendo
quanto Maometto si era fortificato con la nutrice, acconsent che

che non
infatti

cUma

il

ritornasse nel

afoso,

deserto (Hism,

pagg. 335-336; Khamis,

I,

pag.

105; Tabari,

pag. 258; Halab,

I,

972; Athir,

pag.

I,

I,

pag. 127).

Durante il nuovo soggiorno nel deserto ebbe luogo, secondo


128.
la leggenda, un fatto, al quale gli storici e i biografi di Maometto hanno
dato una grande importanza,

sul

quale la tradizione

compiaciuta di tramandarci una quantit di particolari;


zione combina per perfettamente con le altre in tutti

dopo

il

dato,

come

All'

ritorno di

Hallmah nel

al solito,

con

deserto,

il

grumo

di

loro entro

sangue nero, prendono un po'

una tazza

d'oro,

lavano

il

Maometto era
a menare le bestie

Pochi mesi
stato

man-

al pascolo.

affeiTano Mao-

ne estraggono un
di neve, che avevano portato con

ventre e

il

petto,

cuore e

il

ventre. Poi

ogni cosa e scompaiono (Hism, pag. 105)

La

si

nessuna tradi-

dettagli.

vestiti di bianco,

impro\^iso compariscono due uomini


il

ma

piccolo

fratelli di latte

metto, lo gettano in terra, gli aprono

musulmana

ricliiudono

(').

tradizione ci fornisce molti altri particolari su questo evento, tutti

natura miracolosa e di tal genere, che non meritano di essere notati,


perch sono invenzioni di tempi posteriori. Per avvalorarne l'autenticit, la

tli

ha tramandato una versione dei fatti, basata sopra un falso


isnad e narrata in prima persona dallo stesso Maometto ai suoi Compagni,
niolti anni dopo, dalla quale risultereVjbe, come Maometto, bench in et di
tradizione ci

poco pi di due anni,

si

ricordasse perfettamente di un' infinit di pai-ticolan

INTRODUZIONE

s i-^

od assurtli e fosse cosciente di tutto quello che avveniva mentre veniva


squartato dagli angeli. Prescindo di fare appunto di tutte le cose maravigliose,
narrate a proposito di questa finzione leggendaria. Lo Sprengi-r (I, pagg. 162ozitisi

lGi>i

ha

ha raccolto tutto

le

varie tradizioni, che

si

riferiscono alla leggenda e

tentatx) feliceinent<> di farne la genesi, rilevando,

che con molta probabilit

da alcune confessioni dello stesso Maometto nel piincipio


della sua missione. Nel passo del Qur-an (xcra, 7), il Profeta ammise di avere
talvolta errato, ma afferm in seguito (xciv, 1) che Dio gli aveva aperto il
essa ebbe origine

cuore. Questa espressione figurata fu probabilmente Torigine della leggenda.

Forse per lo Sprenger oltrepassa

limiti del vei-osnile nelle sue supposizioni,

come secondo movente della leggenda, il desiderio dei musulmani


di far credere che Maometto al pari di Gres nacque puro da ogni colpa, e
che la leggenda sorgesse per equiparare il profeta musulmano al fondatore
attribuendo,

del Cristianesimo.

genda

Muir

{Life of Mahoviet,

pag. 21), suppone, che la leg-

un qualche attacco epilettico (Khaldun, II,


quale afferma che avvenisse quando Maometto aveva quattro anni

sia la

memoria lontana

App. 5, il
Khamis, I, pag. 255; Halab,

La

I,

notizia

del

fatto

di

I,

pagg. 127-129, 132, 133 e segg.).


portato alla nutrice e al padre

fu

iniracoloso

Maometto dai figli di Hallmah; gravemente allarmati dal fenomeno soprannaturale e temendo che il fanciullo fosse tormentato da qualche demone maligno, i due coniugi decisero di riportarlo subito alla madre,
prima che la notizia si divulgasse e recasse danno alla riputazione della

di latte di

famiglia di Hallmah. Partiti subito con


e chiesero ad

Aminah

di riprendersi

il

Ijambino, arrivarono

figlio,

il

adducendo come ragione,

timore che potesse accadere qualche disgrazia al fanciullo,


di
le

non

essere

responsabili

di

Aminah comprese che

esso.

nascondevano qualche cosa, perch

loro

a Makkah

ed
i

il

il

desiderio

due coniugi

timori erano in contradizione

con quello, che avevano detto poco tempo prima, quando l'avevano scon-

bambino di rimanere con" la trib nel deserto.


Halimah, stretta dalle domande della madre, fini con il confessare il vero e
con l'esprimere il timore, che Maometto fosse posseduto da qualche demone

giurata di permettere al

(Hiam, pagg. 105-107; Tabari,

Khamis,

I,

I,

pagg. 972-979; Athir,

I,

pagg. 336-339;

pagg. 255-259).

Nota 1.
La leggenda dell'apertura del corpo di Maometto e della purificazione del medesimo
con l'estirpazione di una massa sanguigna malefica, un sogf^etto caro ai tradizionisti e ritoma
in seguito molte volte sotto varie forme. I principio della missione (Tabari, I, pagg. 11&1-1156), di nuovo
in altra forma (id.^ I, pagg. 1167-1168), prima di ascendere in cielo (cfr. . 220). Cfr. anche Hirschfeld
(pag. 88), ove accenna al fatto molto probabile che questa leggenda della purificazione del cuore abbia
una e la atessa orgine dell'altra hu BahTr (cfr. 114) ossia rabbinica e sia entrata nelle tradizioni
musulmane per opera di ebrei convertiti alTLslm, ma imbevuti ancora della letteratura omiletica e
rabbinica. Menta per anche di ricordare una tradizione citata dal Goldziher {Phil., I, pag. 213), secondo

164.

INTRODUZIONK

1-28-130.

s^s

la quale un ;^inn o demone apparisse una volta nella torma di un avoltoio, squarciasse il petto del
dormente poeta pagano (li a ni t") Umayyah h. abul-Salt, riempisse il medesimo con qualchecosa e poi

Grazie a questo fatto leggendario si attribu a Umayyah la facolt di pronunziare poesie


profondo e con tendenze religiose. In forma diversa v' la medesima leggenda anche presso
Sprenger (1, pag. 116-117). per evidente da tutti questi indizi e specialmente dagli studi del Goldziher
(Phil., I, pagg. 3 e segg.), che tutta la leggenda ha le sue origini nelle superstizioni demoniache dell'Arabia preislaraica, alle quali per varie coincidenze si son venuti ad aggiungere altri motivi tendenziosi,
lo richiudesse.
di senso

e puerili interpretazioni di versetti quriinici.

129. -^ Esiste per anche un" altra tradizione, la quale ha

pronta pi verosimile della precedente

Maometto presso

restituirgli

il

'Abd a-Muttahb and direttamente


il

prova del favore divino, alz

mezzo

in

le parti.

tempio e preg Dio di

il

alla madi'e

ma

epilettico del fanciullo,

dal testo

per dimostrare tale supposizione


ispirato dal

Nawfal

da un

nipote sulle spalle e con esso fece

il

Dio sul fanciullo

di

(1.

e. voi. I,

quindi lo

pagg. 23-24),

come una reminiscenza di un


arabo non possiamo trarre alcun
Khamis,

(cfr.

altro
s

al-Muttalil:),

(Hisam, pagg. 106-107). Muir

interpreta anche questo smarrimento

mi sembra invece

b.

il

commosso da

giro della Ka'bah, invocando la protezione

rimand

al

Waraqah

Qurasita e ricondotto alla sua famiglia. 'Abd


fatta

fanciullo

nepote perduto. Si dice che in seguito a questa pregliiera,

smaiTito venisse ritrovato da

fanciullo

il

volle ricondurre

Non potendolo
nonno 'Abd al-Muttalib, e gU narr

cingono Makkah da tutte

pi ritrovare, Halimah corse presso


:

quando Halimah

madre, avvenne che smaiTsse

alla

alla folla sulle alture, che

ogni cosa

un'im-

attacco
indizio

pagg. 2.56-257). L'episodio

I,

passo del Vangelo (Luca,

II,

40 e

segg.) di

mezzo ai dottori.
Athr (I, pag. 3.36, lin. 18), riporta una tradizione, che
130.
Maometto dimorasse cinque anni presso i banti Sa'd, prima di ritornare nella
propria famiglia, ma egli menziona la notizia come l'opinione di alcuni e
senza darvi importanza. La maggior parte delle tradizioni pongono la lege ritrovato nel tempio in

Ges smarrito dai genitori

del petto, alcuni mesi

genda dell'apertura
zione

musulmana vorrebbe

perch,

(1.

e.

voi.

un Qurasita e parlo

il

nobile trib dei

1.

e).

tradi-

che

vantasse

si

banu Sa'd (Hisam, pag.

Profeta

al

chaletto

lecito

vissuto cinque anni con

106).

pag. 171), riporta un'altra tradizione, forse poste-

I,

versione dello Sprenger sia

da HiSam,

La

negli anni suoi pi

soggiorno nel deserto e

il

chiaramente la ragione del

riore alla precedente, dalla quale traspare pi

vanto messo in bocca

secondo anno.

migliore degli arabi, perch di nascita un Qurasita,

dalla

allattato

Lo Sprenger

il

il

Maometto

farci credere che

maturi, ricordasse con piacere


in seguito di essere

dopo

"

dei

Io parlo

l'arabo

banu Sa'd

una traduzione poco

il

pi puro

io

sono

(Pu essere per che la

esatta della tradizione citata

per di dubitare che Maometto, anche se avesse

banu

Sa'd, avesse potuto in quella tenera et, ap-

165.

INTRODUZIONE

5 130,131.

prendere cos bene

banu

Lo Sprenger

l'accento per tutta la vita.

minutamente

dei

dialetto

il

e, voi.

(1.

la

loquela e

pagg. 17D-174), esainina

I,

Maometto

tradizione della dimora di

la

da conservarne

Sa'd,

nel deserto durante

il

periodo dell'allattamento e ne attribuisce giustamente la genesi alle consuetudini invalse nei primi tempi del dominio
in Siria

allora

afferm

si

fra gli

Arabi emigrati

nato ed educato nelle citt ricche e corrotte della Siria e

di quello

molto pi

il

umayyade

concetto, che l'uomo educato nel deserto valesse

della Babilonia e parlasse

anche un arabo assai pi puro. Prima delle con-

non potevano sussistere, ed anzi l'istituzione del Hums


sta a dimostrare che i Qurays si ritenessero superiori ai nomadi. Allo stesso
ciclo di leggende appartiene la tradizione, che Maometto dicesse una volta:
^ Non vi stato alcim^ Profeta, che non sia stato pastore , e quando uno
quiste simili concetti

"

gli disse:

Him
una

tu? ,

(pag. 106) fa

vuole che egli rispondesse:

si

menzione di

Maometto

delle reminiscenze di

del periodo passato fra

stringessero

Maometto a

fare

Nota
mana

Makkah
1.

(cfr.

112, loG e

Al periodo fra

pi recente e

bai\u Sa'd,

ma

autentica, pi probabile,

meno

il

fortuna della famiglia, co-

mestiere di pastore e di custode delle

l'umile

camele e delle pecore del nonno e degli


cerchiano

come

narra, le condizioni poco fiorenti di

si

a un periodo posteriore, ossia alla sua infanzia in Makkah,

si riferisca

quando,

Fui pastore anch'io

tradizione, quasich appai"tenesse a

tale

se la tradizione potesse essere considerata

che

"

1.

zii
a.

fra le colline scoscese, che ac-

H., 37 e nota)

(').

ritorno dal deserto e la morte della madre, la tradizione musul-

sicura pone l'episodio del vaticinatore

Kah

alla fiera di

'Ukaz

(o in

Makkah) il quale vedendo il fanciullo Maometto allora quinquenne, invit i presenti a ucciderlo jierch
un giorno avrebbe seminato discordia fra le trib e insultato gl'idoli. In questa tradizione si accenna
anche alle visite fatte da Maometto alla fiera di Dz-l-Magaz, distante un farsakh da 'Arafah, o
di Sq Magannah, ove gli Arabi pagani solevano intrattenersi nel periodo che correva fra la fiera di
'Ukaz e

le feste del

pellegrinaggio alla Ka'bah.

noto che in 'Ukaz rimanessero circa venti giorni

Dzu-l-Qa'dah. sicch la permanenza nei mercati o fiere intermedie durava pochi giorni
ossia dalla fine del Dzu-l-Qa'dah fino ai primi giorni di Dz-l-Hlggah, che erano quelli specialmente

del

mese

di

dedirati allf feste di

Makkah (Khamis,

I,

pag. 2B0; Halab,

I,

pagg. 131, 137, 169).

Morte della madre Aminah.

Maometto crebbe sotto alquando il bambino aveva


.sei anni, Aminah lasci Makkah e and insieme con il figliuolo a Madinah
per visitare gU zii mat<3rni del suo defunto marito 'Abdallah, i banu 'Adi b.
al-Na^r, e andare anche in pellegrinaggio alla tomba del medesimo. Secondo una tradizione, Aminah sarebbe stata accompagnata anche dal suocero
131.

liitornato nella propria famiglia,

ramorevole protezione della madre e del nonno

'Abd al-Muttalib,
il

ma

la versione pi

viaggio, seguita soltanto dal

Durante

il

viaggio di ritomo

generalmente accettata che essa facesse

bambino e dalla schiava negra

Aminah
156.

si

ammal

umm Ayman.

cess di vivere in al-

INTRODUZIONE

Abwa

(')

Makkah

altri

131, 132.

affermano per che Aminah morisse appena fu di ritorno in

Hagun, nella gola

e che venisse sepolta nel

fra

monti

di ]Makkah,

detta i'b abu Dzarr, i'b abu Ilxu'ayb (o Dzu'Ib), o Si'b abu Dzib (Hism,

pag. 107
ms,

Khaldun, H, App. 5

Tabari,

pag. 259, ove la morte di

I,

ma

metto,

adduce tradizioni che

perfino nel 10 anno; Halab,

I,

Aminah

la

pag. 980

I,

Athir,

anno

posta nel sesto

pongono anche nel

pagg. 144 e segg.; Yaqut,

nel

4,
I,

340

I,

5,

Kha-

di

Mao-

nel 9 e

pag. 100, Un. 15).

Nota 1.
Esistano varie tradizioni che narrano come Maometto visitasse la tomba di sua madre
dopo la Fuga a MadTnah, ma le versioni sono molto variate non solo si^l luogo ove si trovasse la tomba,
ma anche sulla data della visita (al-Huda\'biyyah, 'Umrah al-Quda, Haj^gah al-Wada') e sulle parole pronunziate da Maometto in quella circostanza. Tutte queste tradizioni hanno poco valore e poca
o ninna impronta di autenticit sicura (cfr. Halab. I, pag. 145; KhamTs, I, pag. 200). Le parole attribuite al Profeta riguardo alla madre sono una trovata molto int'elice di tradizionisti posteriori, i quali
non hanno compresa l'inopportunit e la mancanza di buon gusto di alludere alla sorte dei non-musulmani nell'altra vita. La sorte infelice dei pagani, fra i quali vi sono da annoverare i genitori e antenati di Maometto, e molte altre persone a lui carissime, stata sempre una spina dolorosa per i
tradizionisti delle generazioni successive e troviamo traccie di questo sentimento nelle tradizioni che
Dio risuscitasse i genitori del Profeta (durante l'ultimo pellegrinaggio, H a g g a h al-Wada'), li rendesse musulmani e poi li rifacesse morire una seconda volta tutti insieme (v. per es. Kh amis, I, pag. 260,
lin. 28). Queste tradizioni sono per vivamente combattute e confutate dai migliori tradizionisti (cfr. ibid,
pag. 261, e segg.) ove tutta la questione dei morti prima della missione largamente discussa con criteri ortodossi musulmani. La sorte degli uomini nati nelle cosi dette fatrah, o periodi fra la morte
di un Profeta e la comparsa del seguente, un altro argomento discusso con grande vivacit dai teologhi islamici. L'origine di tali argomenti di discussione devesi cercare nelle contradizioni, nelle onjissioni e nelle imperfezioni del sistema escatologico insegnato da Maometto (cfr. 133, nota).
Si narra che quando i Qurays marciarono da Makkah verso Madlnah, prima della battaglia di
TJhud, nel terzo anno dopo la Fuga, passando per al-Abw!!, alcuni ebbero in mente di violare la tomba
!

per fortuna i capi meno esaltati alzarono


resti e desecrandoli
un atto tanto sacrilego, affermando che bisognava rispettare la memoria di donne innocenti, e che non era pi-udente sospingere Maometto a rappresaglie sulle donne Qurasite, che erano
in suo potere. Questi consigli prevalsero e la tomba di Aminah venne rispettata (Athir, I, pag. 340).
della

madre

di

Maometto, estraendone

la voce contro

132.

Morta Aininah

in al-Abwa, la

schiava

mnm Ayman

ricon-

due cameli della minuscola caravana fino a Makkah,


consegnando Maometto nelle mani del nonno 'Abd al-Muttalili. Commosso
dusse l'orfanello, e

dalla sorte infelice del nipote,

il

nonno dedic

al

Maometto

piccolo

tenero affetto e gli diede nelle cure la precedenza sui propri


stendere ogni giorno

santuario
nitore;

figli si

mai alcuno

alla

pi

Egli soleva

Ka'bah, all'ombra del

sedevano intorno ed aspettavano finch giungesse

il

ge-

di essi osava mettersi sul tappeto per rispetto verso

il

quando questi veniva al solito luogo di convegno, i


figli stavano sempre seduti intomo a tenergli compagnia. Una volta si present il piccolo Maometto, che aveva allora meno di otto anni, e and arditamente a sedersi sul tappeto del nonno i figli di 'Abd al-]\futtalib vollero allonvenerando genitore

un tappeto (firas) presso

figli.

il

tanare

il

fanciullo,

'Abd al-Muttalib
figlio,

che violava cosi spensieratamente

lo trattenne sul

le

consuetudini,

proprio tappeto dicendo:

"

per Dio! egli un giorno occuper un rango molto elevato


1B7

ma

Lasciate mio
,,.

facendo

INTKODUZIONE

g lae, 133

di s, gli carezz le spalle affettuosamente: egli trovava

Maometto presso

sedere

Khamis,

che faceva

tutto quello,

piacere

pag. 270: Halab,

I,

suo nipotino (Hisain, pagg. 107-108;

il

pagg. U8-U9).

I,

Purtroppo l'episodio basato sopra un isnad o catena di autorit, molto debole,


Notai.
che rimonta a ibn 'Abbs, il pi fecondo inventore di leggende: quindi una tradizione che devesi
accettare come un'espressione grafica e aneddotica della piet di tradizionisti musulmani. Lo stesso
dicasi delle altre numerose tradizioni che narrano come 'Abd al-Muttalib, mentre desinava, amasse
avere il fanciullo Maometto sulle ginocchia e lo nutrisse con le proprie mani (Halab, I, pag. 161).
Nel sesto anno dopo la Spedizione dell'Elefante, e quindi quando Maometto aveva sei anni,
il poi celebre 'Uthmn b. 'AfiFSn, che doveva un giorno divenire Califfo (KbamTs,

dice che nascesse

pag. 270, linea

si
I,

9).

Morte di 'Abd al-Muttalib (578-590 a. . V.?).


Secondo alcuni, otto anni, secondo altri, dieci anni dopo la
133.
Spedizione dell' Elefante, mor il vecchio 'Abd al-Muttalib (') intorno al letto
di morte convoc i figli e le figlie per partecipare ad essi le sue ultime volont.

un

Siqayah

non

al-'Abbas, bench

figlio,

fosse

e la sopraintendenzajdel

tutela del piccolo

uomo

Maometto

di natura dolce

conquista di

la carica della

il

il

rmiase nel-

e al-'Abbas

Makkah

nell' 8.

a.

abu Talib 'Abd Manaf,

figlio,

ed affettuosa

che nelle mani di abu Talib,

primogenito, lasci la carica della

pozzo Zam-zam,

l'esercizio di queste funzioni fino alla

per circa quaranta anni. All'altro

il

Rifadah; abu

H. ossia
aflBd la

Talib

era

vegliardo moril:)ondo era convinto

nipotino prediletto sarebbe stato custodito

ed allevato con la massima cura: 'Abd al-Muttalib rese alfine l'ultimo respiro,

mentre

sue

le

recitavano poesie funebri intorno al letto di morte

sei figlie

(Hism, pagg. 108-114; Tabari,

I,

Khamis,

I,

KJialdun,
Nota

II,

1.

App. 5
La

pag. 286

musulmana non

tradizione

al-Muttalib, che tanto fece per

pag. 1123; Athir,

il

si

Halab,

I,

I,

pag. .340;

TI,

pag. 26;

pagg. 154-1.55).

potuta consolare che un brav'uomo come 'Abd

Profeta, sia morto pagano e che perci abbia subito la sorte crudele

i
pagani: l'inferno. Hanno tentato quindi di dimostrare che egli seguisse la vera e pura religione di Abramo, mentre altre tradizioni meno antiche affermano perfino che Dio lo risuscitaxxe dopo
la missione di Maometto, lo convertisse all'Islam e quindi lo facesse nuovamente morire! (Halab, I,

di tutti

pag. 60,

non

il

quale ammette per che la tradizione sia molto d'If o debole, e che

l'accettano; cfr.
Sull'et di

,^

migliori tradizionisti

131, nota).

'Abd al-Muttalib le tradizioni non sono d'accordo: tutti gli danno un'et molto avanaffermano che negli ultimi anni fosse anche cieco. Dicesi che venisse

zata, dagli 80 fino ai 140 anni ed

sepolto in al-Haf>un presso l'antenato

regno

di

Kisra

Hurmuz

Qusayy (Kliams,

Aniisirwan (Khamis.
celebre genealogo Daghfal b. Hanzalah
b.

lin.

I,

pag. 286). Si dice che morisse durante

2G; Halab,

I,

il

pag. 164).

f 65. a. H.] chiamato dal Yaman a Damasco per orH.] per essere interrogato sulla genealogia e sulle antichit
arabe, pretese di aver visto 'Abd al-Muttalib e diede a Mu'awiyyah una descrizione della di lui persona fAjhiini, I, pag. 7, ult. lin.). Questa grossa menzogna ci d un'idea della natura apocrifa delle
notizie datj da Daghfal; que.sti infatti mori ucciso in battaglia (e perci uomo ancora giovane e atto

Il

dine del Califfo Mu'Swiyyah

[f 60. a.

a portare le anni) nel 65

a. H. combattendo contro i Kharigiti Azriqah; perci impossibile che


vivesse circa mezzo secolo prima della Fuga. Avrebbe avuto pi di 120 anni all'epoca della sua morte.

Nota 2.
Tutte le tradizioni confermano un fatto che cio abv Talib fosse molto povero e con
ntunerosa figliuolanza: questo senza dubbio vero, perch confermato indirettamente da altri fatti.

158.

INTRODUZIONE

86 133, 134.

Bimane per oscuro, perch gli altri fratelli ui abu Talib, e in prima linea 'Abbas, siano
ricchi. La tradizione non ci d alcun indizio per spiegare la diversit delle condizioni

stati tanto pi

finanziarie dei

'Abbas potesse per esempio comperare dal fratello le sue cariche al tempio per una
forte somma. Possiamo credere a quest'ultima notizia? Non sarebbe possi ile collegare questi fatti
anormali con i dubbi espressi altrove (cfr. 33-35) sulla figliuolanza di 'Abd al-Muttalib, e accettare
la ricchezza di 'Abbiis come vin argomento in favore dell'opinione che 'Abbiis non fosse figlio di 'Abd
fratelli, e percli

1-

non zio di Maometto?


Abbondano le tradizioni, nelle

al-Muttalib, e

quali descritto in termini commoventi con quanto affetto abi


Talib proteggesse e curasse il nipote, amandolo pi dei propri figli, facendolo dormire presso di s durante la notte, dandogli egli stesso i migliori cibi durante i pasti, non potendo mai vivere senza di
lui ecc., tutti ricami posteriori creati dalla fantasia dei tradizionisti per dare forma palpabile ad una

supposizione ben naturale, che cio lo zio, il quale protesse Maometto tanto generosamente negli anni
successivi contro i Qurays, sentisse un vero affetto per il nipote (Halab, I, pag. 155 Khamls. I, pag. 287.
;

Makkah

Infanzia in

e viaggi in Siria.

mondo, trov nella


famiglia dello zio abu Talilj un ambiente benevolo per questo motivo la
tradizione afferma che abu Talib e 'Abdallali, il padre di Maometto, fossero
nati ambedue da mia stessa madre, ossia da Fatimali bint 'Amr b. 'A'idz
b. 'Abd b. 'Amran b. Makhzum. abu Talib era per uomo debole e niente
ambizioso, sicch alla morte di 'Abd al-Muttalib, la famiglia Hasimita per 134.

bainljiuo Maoniutto, rimasto ora solo al

li

dette molto del suo prestigio e della sua iniuenza. al-'Abbas, che teneva la

carica pi importante, era

suno dei

figli

aveva

nente del defunto

un giovane

di soli tredici o quattordici anni. Nes-

qualit necessarie per succedere nella posizione emi-

le

la divisione delle cai'iche contril^ui

ancora pi a diminuire

r importanza individuale di ogni figlio di 'Abd al-Muttalib, e

Makkah

il

centro della

ramo cugino dei discendenti da


Umayyah, i quali emersero ora sulle altre famighe di Makkah ed acquistarono un potere ogni giorno crescente. Harb [h. Umayyah), capo di questo
ramo, divent di fatto uno dei capi maggiori di Makkah e 1' influenza dei
vita poKtica in

si

spost tutto nel

Hasimiti rapidamente declin.

Yi sono parecchie

tradizioni, le quali vorrebbero dimostrai-e, che molti

contemporanei del piccolo Maometto, consapevoli della grande posizione fusenza dubbio sono invenzioni di
tura del giovinetto, cercassero di rapirlo
;

tempi molto

posteriori, e perci le

tralasciamo

come

prive di ogni valore sto-

Hisam, pagg. 107, 114-115; Halab, I, pagg. 249 e segg.). Qualche


tempo dopo la morte di 'Abd al-Muttahb, abu Talib si accinse a prendere
parte ad mia delle solite caravane, che annualmente andavano in Siria per

rico (cfr.

affari

commerciali

quando

Qurays erano

bench ancora giovanissimo, scongiur

sul

lo zio

punto di
di

partire,

Maometto

portarlo con s e seppe

pregare con tanto affetto e con tante moine carezzevoli, che abu Talib

Alcuni vorrebbero che questo primo


viaggio in Siria del Profeta avvenisse, quando egli avesse soli nove anni,

commosso

decise di menarlo con

s.

159.

JJS

un amio dopo

ossia

AthTr,
b.

INTRODUZIONE

1!, 135.

pag. 26

II,

Muhanunad

morte del nonno 'Abd al-Muttalib (Tabari, I, pag. 1125;


le autorit per queste notizie sono ibn Ishaq, e Hisam

la
;

al-Kalbi; Khaldun,

II,

App.

afferma che Maometto avesse

5,

o 13 o 17 anni, quando and in Siria; Khamis, I, pag. 288, pone il primo


^^af^gio nel suo nono anno di et; pag. 291, racconta che si recasse in Siria

con

abu Tahb nel dodicesimo anno; Halab,

lo zio

Leggenda

135.

pagg. 160-161).

I,

del romito Bahira.


I biografi

musulmani

si

dilungano a narrare con amore spe-

primo viaggio del Profeta in Siria, perch con esso intimamente


connessa la leggenda del frate Bahira (Hisam, pagg. 115-117; Tabari, I,
ciale

il

pagg. 1123-1127; Athir,

II,

pagg. 26-27; Khaldun,

App. 5;

II,

cfr.

anche

113 e segg.). Ecco in succinto la leggenda di Bahira, come narrata


da Hisam (pagg. 115-117), e dalla maggior parte dei cronisti: abu Talib,
alle preghiere del nipote, acconsent,

cedendo

rsinte il viaggio,

nanze della

di consueto,

Qurays fissarono

un romito, per nome Bahira

di

cetla

assiduamente
cella,

come

a menarlo con s in

testi sacri dei Cristiani

campo

il

questi

Du-

Siria.

nelle ^ci-

aveva studiato

ed abitava da molto tempo in quella

custodendovi un libro antichissimo, retaggio prezioso di romiti pre-

cedenti abitatori sempre della

quando

medesima

Qurays passavano per quel

cella.

Li tutti

romito non

sito, il

\daggi precedenti,

si

era

mai degnato

una sola parola, ed aveva ignorato completamente V esistenza dei mercanti makkani; questa volta per volle preparare una cena
per i \'iaggiatori, perch, si dice, egH aveva visto come una nuvola facesse
ombra a Maometto in mezzo alla caravana, e come i rami di un albero si
piegassero per proteggerlo meglio, quando ^Maometto si sed ai suoi piedi.
(h rivolgere

ad

essi

Bahira, preparato

il

banchetto,

mand ad

invitare

Qui-a\'S,

quali accet-

tarono ben volentieri, bench esprimessero meraviglia, che nel passato

mito non avesse usato mai

la

medesima

cortesia. Si

ro-

il

avviarono perci

tutti

insieme alla cella del romito, lasciando Maometto nel campo, ritenendolo

troppo giovane ancora per assistere


colui dei viaggiatori, per

che venisse anche egli

il

al festino.

Bahira not subito che mancava

quale egli aveva preparato

Maometto

fu cliiamato e

il

il

banchetto e

cliiese

romito, appena lo vide,

con grande tenerezza e gli diede un posto d'onore alla mensa.


banchetto il romito non lev mai gli occhi da Maometto e rico-

lo abbracci

Durante

nobbe

il

in lui

una quantit

di segni speciaU, che lo convinsero che

il

giovinetto

era la persona precJetta nel libro antico cristiano, che aveva con s
cella.

Dopo

tf-rminato

il

)>anchetto,

nella

Bahira volle avere una conversazione

particolare con Maometto, e lo interrog su varie cose, sul

180.

modo come

dor-

INTRODUZIONK

miva, su alcuni segni del corpo e su vari

Maometto corrisposero con


sicch

fece mostrare quello che

si

infatti

quello che

il

segno profetico,

fanciullo aveva fra le spalle e vi trov

il

grande cura del fanciullo e di

Tuo

nipote,

ci affrettati a

" salir

Makkah

Kh amis.

detto che Bahira avesse

nome

I,

suoi

affari

in

Siria,

pagg. 291-292; Halab,

I,

il

166, ove

si

il

di

ritomo a

pag. 161, [ove

come luogo

villaggio al-Kaf

Mayfa'ah nel

di-

accenna che l'incontro

Nastur a\'venisse pi tardi in uno dei viaggi

frate

jiarole del

fece

(jurgis o Sargas (Giorgio o Sergio):

stretto di al-Balqa in Siria] 162-163 e segg.

con

elevato, per-

abu Tlib turbato dalle

Maometto anche menzionato


amyl, da Busra; oppure nel villaggio

miglia,

sei

avere

quali, se lo avessero

d'incontro fra Bahr e

fosse figlio.

era orfano, avA^ert lo zio di

un giorno ad un rango molto

ricondurlo in patria

anche

(cfr.

Maometto

si af-

certamente fatto qualche grande male;

non appena ebbe terminati

romito,

di chi

diffidare degli Ebrei,

avrelibero

gli dice,

Bahira

cosi detto suggello della Profezia.

il

risposte di

le

romito gi sapeva sul conto suo,

il

Quando venne a sapere che Maometto


visto e conosciuto, gli

Tutte

altri soggetti.

a parlarne con abu Talib e a chiedergli

frett

"

SS J35, in6.

fatti

per conto

e, pag. 35), sbriga tutta la tradizione

come una

di Khadlgah).

136.

Il

Muir

(1.

leggenda senza valore e

si

contenta di trattarne di volo in una nota, senza

includerla nel testo della biografia.

esamina invece a lungo

Lo Sprenger

la tradizione, citando e

(1.

e, voi.

I,

pagg. 178-194)

traducendo tutte

le notizie,

che ha trovato sui viaggi del Profeta e sulla leggenda di Baliira. Egli

mostra come
che

le

viaggi di Maometto

tradizioni pi

moderne

debbano porre nella sua et virile,


meno credibili sono quelle che pongono

viaggi e r incontro leggendario con


di

Maometto.

" il

"

Dalla storia

si

e
i

romito Bahira nella prima giovinezza


Sprenger " apprendiamo piuttosto, che

il

dice lo

Profeta nella sua infanzia, invece di compiere ^'iaggi di piacere a Busra

"

sotto la protezione di

"

pascolare

voi.

di-

I,

le

un congiunto amorevole, rimanesse


per guadagnarsi

pecore,

il

Makkah a

per vivere

necessario

(1.

e,

pag. 190).
viaggi di Maometto sono uno dei punti pi discussi della sua biografia

perch suggeriscono la possibilit di rintracciare quaU fossero


uomini, che influirono sull'animo giovanile del Pi'ofeta
pito esaminare tale questione, alla quale fatto

e segg.).

Lo Sprenger

(1.

e.)

sostiene che

moderne, nate per analogia con eventi

da Maometto per conto


poi

in

di

un soggetto ancora

Khadlgah

non

le civilt e gli

nostro

un cenno altrove

(cfr.

com-

113

viaggi nell'infanzia sono leggende

posteriori, e suggerite dai ^daggi fatti


nell'et virile. I^a

leggenda di Bahira

pi complesso, perch in essa abbiamo traccie

lei.

(j^

INTIWDUZIONE

la:. 137.

eWJeuti di un tentativo

mezzo

fede cristiana per

che

Maometto e
romiti e dei monaci

di connettere

dei

ammettessero

veri cristiani

la verit della

la di

lui

dottrina con la

Siria e diinostrare

della

missione di Maometto.

Come

noto, su questo romito Bahira lo Sprenger (II, pag. 364 e segg. e png. 879
e seo'O'.X costruisce con elementi scarsi e deboli una teoria ardita ed invero-

mentore segreto, di un ispiratore ignorato e ascoso del Profeta.


Egli d insomma a BaJiIr il valore di un personaggio storico realmente
esistito e lo riterrebbe un suggeritore dell' Islam. Il Hirschfeld (pagg. 22-26)
armato di grande dottrina biblica ed ebraica, di cui lo Sprenger del tutto
simile

UI1

ili

demolisce efficacemente

deficiente,

le teorie

sprengeriane con argomenti di

grande forza, dimostrando l'origine filologica della parola bahira, e negando recisamente l'esistenza del romito avente quel nome. Ammette per
che vi possa essere alcunch di vero nella notizia che
Sergio o Nestore

secondo

137.

anche negU

Da una

scoli di

della pag.

106 del

Maometto

si

a pascolare

custodito

le

le

Hism

Wst,

(ed.

testo) risulta,

"

Un

pag. 1126, Un. 18;

pagg. 167, 173-174;

112, 130 e

si

dice

tale gli

domand

tempo, in cui pascolava

I,

Makkah

Maometto rispose: "Si; io


Makkah, dietro compenso di pochi qrt

connette anche con altre dello

Halab,

note alla linea 15


vita,

1.

a.

che ^Maometto una

Dio non ha mai mandato un Profeta,

pecore al pascolo

gli abitanti di

I,

voi. Il, pag. 32,

che in questo primo periodo della sua

pecore nei dintorni di

hai custodito le pecore?

al

Bukhari e menzionata

da

conservata

tradizione,

trovasse in condizioni cosi misere di fortuna da essere costretto

volta affermasse

(Tabari,

fa su])porre la possibiUt di rapporti fra

sua infanzia.

alla

cenno

nome

romiti, se

si

nome

romito avesse

un cristiano nestoriano. In ogni caso i viaggi e g' incontri con


veramente hanno esistito, appartengono all'et virile del Profeta e

Maometto
non

il

il

stesso

le

quale non abbia

allora:
le
,,

II,

pag. 27;

anche Bukhari.

I,

"

Tu

pure

ho custodite per
(').

quali

La

KhamTs,

tradizione

iMaometto fa

pecore sulle alture intorno a

Athir,

cfr.

genere, nelle

il

I,

Makkah (*)
pag.

293;

pag. 227, Un. 12 e segg.,

H. 37 e nota).

Nota 1.
La sentenza di Maometto sui j)rofeti pastori basata sull'autorit di ab Hurayrah,
che pretende averla udita da Maometto stesso; questo fatto ci d motivo di pi per allegare la notizia
fi le apocrife, o almeno di acco)L;lierla con il massimo scetticismo (v. 26-27).
Nota 2.
Sono da scartarsi pure come di sospetta origine tutte quelle tradizioni, che vorrebbero farci credere come Maometto fin da questa tenera et adorasse il Dio unico e evitasse assiduamente di prender parte a qualsiasi forma di culto verso gli idoli. La origine di queste tradizioni
tanto manifesta che non occorre insi^ttere (cfr. KJiamTs, I, pag. 287-288). un tasto doloroso per i

muxolmani il sospetto ben


gli altri membri della sua

lecito

che

il

Profeta di Dio fosse un tempo un pagano idolatro

famiglia.

102.

come

tutti

INTRODUZIONE

(579

Khamis

. V.?).

a.

138.

Nel IX anno doWa vita di Maometto, troviamo

seguenti avvenimenti

S 138-141.

AnuSinvn,

del re persiano

morte del

la

quale successe

al

notati

nel

celebi'e Htirri al-T-i, e quella


figlio

il

Hurmuz (Khamis,

I,

pag. 288).

(583

Nel XIII anno di vita di Maometto dicesi nascesse 'Umar


al-Khattab, il poi celebre Califfo (Khamis, I, pag. 293), altri pei' met 139.

l).

. V.?).

a.

tono la nascita di 'Umar parecchi anni dopo, quando Maometto aveva

ventun anno

(ibid).

Le guerre di al-Figr (585 a. . V.?).


Le tradizioiii sono concordi iiell'affermare che circa quindici
140.
anni dopo la Spedizione dell'Elefante, scoppiasse la guerra detta di al-Figr

fra lo trib dei

Qurasita e

Kinnah, con

le trib di

Maometto aveva

quali era imparentata appunto

Qays, alla testa delle quali

il

trovavano

la

quella tenera et molto probabile

armi

Maometto

a pi forte ragione in

che egli non

prendesse alcuna parte

le

importante ai vari combattimenti, che durarono per parecchi anni.


colari di questa guerra

non entrano

de] Perceval (Essai ecc., voi.

non

I,

Khamis,

Maometto

I,

I,

pagg. 296-319)

li

ha narrati per

ha gi descritto con

pag. 1127; Hism, pag. 117-119; Athir,

pag. 288, pone

il

I parti-

nello scopo del nostro lavoro; Caussin

necessario ripetere quello che egli

sueta eleganza (Tabari,

445

stirpe

Thaqif di Taif.

resto della sua biografia risulta che

mai uomo appassionato per

fosse

si

allora soli quindici anni, ed era perci troppo giovane per

prendervi parte; da tutto

non

le

disteso e

sua con-

la
I,

pag. 439-

principio della guei'ra nel decimo

anno

di

Maometto prese una parte del


secondo una tradizione, si content di

pag, 293, nel quindicesimo anno).

tutto secondaria ai combattimenti e

raccogliere le freccie cadute

o di porgerle

ai

suoi

zii,

che combattevano

(Hisam, pag. 118). Quando fu presente a questo fatto d'arme egli aveva,
si

venti

dice,

anni (Athir,

I,

pag.

Hism, pag. 119;

443;

Halal),

I,

pa-

gine 173-174).
Nota
(Khamis,

I,

1.

Nel quindicesimo anno del Profeta

(586-590

a. . V.?).

141. --

rec nel

(586

a.

E. V.?) dicesi nascesse

ab Talhah al-AnsSri

pagg. 293-294).

Yaman

Maometto, dicono alcuno tradizioni sospette si


per un viaggio commerciale con uno dei suoi zii, o Zubayr
sedici anni

1(58.

INTKODIZIONE

jg Ui-147.

o 'Alibas (Khans,

ma

pag. 294,

I,

poco sicura; un vago accenno

la fonte

Rawdah al-Ahbab senza specificazione di isnad).


142. Nel XVn anno di Maometto nacque Hatib b. abu

cio alla

Nello stesso anno in Persia

nobili del regno deposero e acciecarono

Kisra Hurmuz, stanchi della sua crudele tirannia (Khamis,


143.

Nel

XVEn

Balta'ah.

anno

di

il

re

pag. 294).

I,

Maometto nacquero Khabbab

b. al-Aratt,

Maslamah al-Ansari (Khamis, I, pag. 294).


Nel XIX armo di Maometto ebbe luogo l'uccisione del re
144.
persiano Hurmuz b. Anusiroan dopo un regno di undici anni, sette mesi
e

Muiaminad

b.

e dieci giorni, oppure di dodici anni. Gli successe

il

Barwiz

re Kisra

b.

Hur-

muz, che doveva regnare trentanove anni (Khamis, I, pag. 294).


Secondo alcune tradizioni nel XX anno di Maometto ebbe
145.
fine la guerra di al-Figar e Maometto and in Siria con abu Bakr, allora

diciottenne. (Ripetizione della leggenda di Bahira!). (Khamis,

295, ove detto che nel

vedi

medesimo anno avesse luogo

hi1

il

pagg. 294-

I,

a1-

udu

seguente).

Hilf al-Fudul. (590-595 a. . V.?).

146.

Nel quiiiqueiniio fra

secondo la tradizione, due

luogo,

zione di
l'altro

dei

due

Maometto
il

XXV

il

importanti;

fatti

anno

l'uno

di vita

la

hanno

partecipa-

Hilf al-Fudul, e
vedova Khadigah. Non ben certo quale

confederazione detta

alla celebre

suo matrimonio con la

fatti

XX

il

abbia preceduto l'altro

dicono che Maometto avesse venti

ci

ma

non

hanno tramandato l'armo, in cui Maometto, si dice che giurasse con gli altri Quray il
patto dei Fudul. Siccome questo ultimo il meno importante dei due per
la biografia di Maometto, ne premetteremo un breve accenno, senza volere
con ci fissarne la cronologia e anteporlo in ordine di tempo al matrimonio
cinque anni, quando spos Khadigah,

con Khadigah. Athir, nella

.sua

cronaca, narra

Fudul, come se fossero avvenuti dopo


Sprenger, nelle loro biografie,

le tradizioni

il

patto dei Fudul (Muir, voi. H, pagg.

10-12

del

particolari

matrimonio

ambedue danno

ci

la

invece

il

patto dei

Muir e

precedenza di tempo al

Sprenger, voi.

T,

pag. 149

E^amls, I, pag. 295, pone il Hilf al Fudul nel ventunesimo anno


metto e perci prima del suo matrimonio.
147.

Ka'i>ah era

in

trib

si

lo

di

Mao-

Nei tempi pi anticl di Makkah, quando

il

mano

uomini di queste

unirono

in

dei

Gurhum

e dei Qatura, quattro

lega fra loro per impedire che nella valle di

commettessero ingiustizie a danno dei

nome: al-Fudayl

b.

santuario della

al-Haritb

j>ellegrini

al-urhumi, al-Fudayl

Makkah

si

quattro uomini avevano


b.

Wadaah

al-Qaturi,

INTliODUZlOXK

al-Mufaddal

Fadalah al-dui'humi, e un quarto per nome al-Faddal,

b,

dalla somiglianza dei loro nomi, vennero cliiamati

da

concluso

essi

Hilf al-Fudul. Con

patto cess di esistere ed

che venivano a
venienti

Makkah

non

e siccome

loro diritti

sofferti.

makkana

patto

nessuno

si

diede

Nacquero perci gravi incon-

(Athir, II, pag. 29).

Makkah furono

predati dei

loro averi,

esisteva nella citt alcun potere superiore, che facesse rispet-

tare la giustizia, nessuno dei danneggiati poteva

danni

il

beni dei pellegrini o degli altri forestieri,

molti stranieri, venendo a

quali

Quraj's diventando padroni di Makkali e signori

diritti e

gU al-Fudul,

Caduta dei (rurhumiti questo

la

del santuario, pensarono soltanto ad affei-mare

pensiero di proteggere

147.

5^

Tale stato

cose

di

mai avere risarcimento

dei

gettava molto scredito sulla comunit

e avrebbe potuto alla lunga distogliere gli Aralji dal venire in pel-

legrinaggio al santuario;

rimettendo in ^^gore

pens

si

quindi di riparare a tanta deficienza,

patto antico dei

il

Fudu

1.

Le

Makkah

trib Quraite

si

riu-

nirono nella casa di 'Abdallah

1).

(jrud'n in

Fudu

b.

(jud'n per la nobilt della famiglia e per

solenne dei

'Abdallah

avanzata era uno degli uomini pi

l'et

rispettati e influenti

convegno in casa sua pi'esero parte i banu Hsim,


banu Asad b. 'Abd al-'Uzza, i banu Zuhrah b. Kilb,

ed
i

1.

e rinnovarono

al

Hurrah:
valle di

il

patto

^Makkah,

in

l^anu al-]\Iuttalib,
i

banu

Taym

b.

convenuti giurarono tutti insieme, che cliiunque fosse venuto nella

Makkah,

sia

che appartenesse alle

trilj Qurasite,

sia a

qualunque

altra trib d'Arabia o d'altrove, e subisse qualche ingiustizia, avrebbe tro-

vato in

essi protettori efficaci

e che essi
zia. Il

non

lo

(').

Maometto,

il

il

risarcimento dei danni

subiti,

avrebbero abbandonato, finch non avesse ottenuta giusti-

patto venne chiamato,

al-Fudul

per ottenere

come

quello antico,

il

Patto dei Fudul, Hilf

Al convegno nella casa di 'Abdallah b. (rud'an assist anche


quale ramment in seguito il fatto e dichiar, che fiero di
avervi appartenuto, lo riteneva vaUdo anche sotto l' Islam
(Hism, pagg. 85('*)

86

Athir,

o nel

mese

II,

pag. 29

di

awwal

Khams,

I,

pag. 295, ove detto che ci avvenisse

o in quello di Dzu-1-Qa'dah, subito dopo la fine della

guerra di Figr; Halab,

I,

pagg. 176-177, 179-180).

Questo patto deve avere un qualche fondamento storico: notevole per che Tabari
Nota 1.
ignora completamente, bench si affermi che la notizia sia data da ibn Ishaq. ibn Hisam dice per
di non averla presa direttamente dal testo scritto di ibn Ishaq, ma attraverso il tramite di Ziyad b.
'Abdallah al-Bakka'i [f 183 a. H.] abbiamo gi notato altrove fg 37, nota) che questo isnad porta con
s elementi di poca sicurezza e infirma l'autorit pretesa di ibn Ishaq. Tale dubbio confermato in
questo passo dal silenzio completo di .il-Tabari sul Hilf al-Fu'jul. Terza ed ultima osservazione che
nella nota delle famiglie, che giurarono il patto degli al-Fudiil non figurano quelle famiglie, nelle mani
delle quali era tutto il potere in Makkah, ossia i banu Umayyah, i Makhziim, ed altre. Se la tradisione basata sul vero, constatiamo in questo caso la soppressione del nome degli Umayyadi, compiuta da tradizionisti zelanti per far piacere agli 'Abbasidi, e senza notare che l'esclusione dal giuramento delle famiglie pi influenti di Makkah, toglieva ogni valore pratico ai patti giurati. E proba^
lo

165.

INTKODUZIOXE

^^ 147-151.

formata sopra memorie molto vaghe e confiise e che perci si debba difKobertson Smith, pag. 58V
Questo patto continu ad essere in vigore anche dopo la morte di Maometto e fu riNota '3.
Damasco su tutto l'impero musulspettato e temuto anche quando i Califfi Umavj-adi regnavano in
in Mabkah, al-WalTd b. "Dtbah
lui
luogotenente
il
di
MuTiwiyyah,
Califfo
mano. Mentre rt>guava il
un'ingiustizia a danno di alCaliffo,
commise
del
nipote
che
era
fatto
del
valendosi
Sufv.'in,
b. ab
Husayn b.'Ali b. abii Talib nel godimento di alcuni beni, che possedevano in comune nel territorio
del governatore umaj-yade, dichiar che
di Diu-l-Mcrwah. al-Husayn sdegnato dal procedere arbitrario
recatosi nel tempio, avrebbe fatto
se i^WalTd non riconosceva i suoi diritti, avrebbe preso la spada e
Appello al patto dei Fudul. Appena si sparse la voce della decisione di al-Husayn, altri makkani influenti, come 'Abdallah b. al-Zubayr. al-Miswar b. Makhramah b. Nawfal al-Zuhri e 'Abd al-Rahmau
conformit dei patti giurati nella casa
b. 'UthmSn b. Tbavdallah al-Taymi giurarono di assisterlo in
di 'Abdallah b. tud'Sn, e il governatore al-Walld, turbato dal timore di possibili conseguenze, cedette
in tutto alle domande di al-Husayn (Hism, pag. 8t; Atblr, II, pagg. 2f-80; Halab, I, pag. 180). Anche pi tardi, ai tempi del Califfo 'Abd al-Malik b. Marwan, nonostante l'istituzione di tribunali in
tutto r impero, il patto dei Fu'Jul continu ad essere riconosciuto e rispettato, e come risulta da una
tradizione, citata da Hisam (pagg. 86-87), lo stesso Califfo 'Abd al-Malik e il suo parente, Muhammad
b. riubavr b. Mut'im b. 'Adi b. Nawfal b. 'Abd Manif. uno dei piA dotti fra i Qurays allora esistenti,
ammettevano la validit legale del patto e si vantavano di ritenersi ancora impegnati ad osservarlo.
Ci dimostra che anche gli Umayyadi devono aver giurato il patto dei Fudvil.
bile che la tradiiiono

si

sin

tdare dei particolari (ctr.

148.

Nel

XXII anno

il

quale divenne in seguito

I,

pag. 29.51

di

Maometto nacque 'Abdallah

un Compagno famoso

del

I,

avvenne

la

Mas'ud,

Profeta (Khamis,

Nel XXni anno nacque il poi celebre Sa'd


149.
(Khamis. I, pag. 295), In questo medesimo anno, secondo
cuni,

b.

b.
il

abu Waqqas
parere di

al-

demolizione della Ka'bah e la sua ricostruzione (Khamis,

pag. 295).
150.

'Awwm, uno

Nel

XXW

anno nacque, secondo

dei pi celebri

Compagni

alcuni,

al-ZubaAT

del Profeta (Khamis.

I,

b.

pag. 295).

Matrimonio con Khadlgah (595 a. . V.?), cfr. 114 e segg.


I biografi di Maometto in mancanza di altre notizie
151.

colari sui primi

anni del Profeta,

morali del medesimo

quaU

si

trattengono a descrivere

al-

le

parti-

qualit

quando Maometto, giunto


all'et virile, cominci ad avere contatto con i suoi contemporanei. Facendo
pure astrazione dalle esagerazioni, che dovettero ben naturalmente nascere
dalla cieca ammirazione delle generazioni posteriori, non v' ragione di
dubitare, che la condotta di Maometto fosse tale, da riscuotere la stima e da
(^),

esse

si

rivelarono,

attirare le simpatie di tutti coloro,

con i quali egli venne in contatto quoPossiamo escludere come inverosimile la tradizione che egli si astenes.se severamente dalle pratiche pagane dei suoi contemporanei, perch
tale tradizione non che il riflesso di opinioni posteriori, ma lecito di
tidiano.

ammettere per vere quelle


un uomo retto ed onesto,

notizie,
il

che

ci

dipingono

quale sapeva con

166.

il

suoi

futuro Profeta,

modi affabiU

come

crearsi

INTRODUZIONE

amici buoni e

fedeli.

SS 151, 152.

perci probabilmente

qualche possibilit di vero

Maometto con le sue virt e con


commercio acquistato il cognome di al-Amin, ossia il

nella tradizione, che afferma avere

la

onest nel

sicuro

(Hism, pag. 117: Halab,

I,

181, Un.

sua

4).

Nota 1.
Siccome la biograiia del Profeta non entra nello scopo del presente lavoro, ommettiamo tutte le descrizioni dettagliate della persona, delle consuetudini e delle particolarit speciali di
Maometto. Su questo argomento fecondo i musulmani, partendo da alcune notizie sicure hanno compilato
una immane congerie di fatti e di particolari personali fantastici e per lo pi apocrifi; cfr. per esempio
K'haniTs, I, pagg. 234-251, ove si ha un saggio di questo lavoro d'ape immaginosa dei tradizionisti e
dei biograli del Profeta. Un buon riassunto dei tratti pi verosimili trovasi in Muir {Mahomet, II,
paggT*28-31). Altrove, sotto l'anno 11. H. noi diamo un breve sunto di queste tradizioni.

152.

Intimamente collegato con

la tradizione precedente,

La

trimonio di ]\Iaometto con la ricca vedova Khadigah.

sorgeva in un luogo deserto, privo di pascoli, di

Qusayy

dizione, che ai tempi di

fondare la citt

1097

])ag.

si

Athir,

zione posteriore
gli arbuscelli,

e di palmizi

oi'ti

ma-

Makkah
;

la tra-

la valle fosse cosi piena di alberi, che per

dovesse abbattere una grande quantit di piante (Tabari,


II,

I,

anche 78), probabilmente un'esageraper ritenere, che venissero abbattuti o estirpati que-

pag. lo

lecito

cfr.

che nascono lungo tutti

Un

ghi pi aridi del deserto.


nel caso, che

citt di

il

corsi d'acqua piovana,

anche nei luo-

vero bosco di alberi avrebbe potuto esistere solo

clmia di Makkah, nei primi secoli dell'Era Cristiana, fosse

il

molto diverso da quello che fu in seguito; non v' per alcun motivo

stato

tempi

plausibile per fare tale supposizione: nei


stata

sempre priva

di qualsiasi vegetazione.

storici l'arida valle di

Non potendo

nutrirsi

Makkah

con

pro-

dotti del suolo, l'unica occupazione dei Qurays" la quale potesse sopperii-e ai

loro numerosi bisogni, oltre ai guadagni, che ritraevano dai pellegrinaggi,

commercio tutti gli abitanti di Makkah erano abili ed arditi commercianti. Secondo la tradizione, fin dai tempi di Hsim, i Qurays mandavano
annualmente caravane in Siria e nell'Arabia meridionale scambiando le merci
di un paese con quelle dell'altro e guadagnando somme rilevanti con la
differenza dei prezzi nei vari luoghi, ove vendevano o comperavano i generi
era

(cfr.

il

Sprenger,

1.

e, voi.

I,

pag,

149).

per molto probabile che anche

prima dei tempi di Hasim, molte caravane partissero per lontani

Hsim

contribuisse soltanto a rendere

anche pi

lucrosi.

Non

solo gli

uomini,

paesi, e

che

viaggi regolari e continui e perci

ma

anche

donne traevano un

le

cospicuo reddito dalle contrattazioni commerciali; una di queste era la ricca

Khadigah bint Khuwaylid

h.

Asad

b.

'Abd al-'Uzza

b.

Qusayy, donna di

nobile famiglia e lontana parente del Profeta. Essa aveva la consuetudine


di organizzare ogni

persona di fiducia,

anno una caravana, e di affidarne la direzione ad una


alla quale come compenso soleva dare una parte dei
1G7.

15-2,

INTRODUZIONE

163.

guadagni

ricavati; Kliatllgah forniva

La

d'industria.

capitali, e

suo agente era

il

onest incorruttibile,

riputazione di

il

socio

che ^Maometto aveva

saputo acquistarsi fra i suoi concittadini, attir su di lui l'attenzione dell'accorta donna, la quale sapendo che Maometto si trovava in condizioni

molto poco

felici di

fortuna, gli offri

un impiego

Maometto

la cointeressenza negli utili.

una

in

delle caravane, con

accett l'incarico ed entr al servizio

Khadigah (Hisam, pag. 119: Tabari, I, pag. 1127: Athr, II,


pagg. 27-28; Ivhaldun, II, App. 5; Halab, I, pag. 181).
Lo Sprengcr, che ammette la verit assoluta di questa tradi 153.
zione, suppone che Maometto, almeno nel primo viaggio, occupasse una podella ricca

molto modesta,

sizione

zione, fosse

gah

fin

il

che

Qurasita

" l'altro

capo dell'impresa; non

tradi-

Khadl-

verosimile, egli afferma, che

un giovane

dal principio affidasse ad

menzionato dalla

inesperto la conduzione della

caravana, prima di avere messa alla prova la sua capacit nel contrattare
gli

affari

(Sprenger,

1.

e, voi.

I,

pag. 150).

Maometto non entr

regolar-

mente nel servizio di Khadigah, ma venne impegnato ogni volta che partiva una caravana, e il suo compenso era la compartecipazione agli utili. Le
fonti taciono sul numero dei viaggi compiuti dal Profeta, sia prima come

come

insenente, sia pi tardi, dimostrata la sua abilit,

vana.

Le

Tabari,

I,

pag. 1127; A^ir,

mese

giorni nel
bari,

I,

affermano che

fonti

di

Ragab

pag. 1129; Yqut,

importanti del

Yaman

si

II,

recasse a Busra in Siria (Hiam, pag. 119;

pag. 28), al mercato che

di ogni anno, a
II,

(Halab,

Suq Huljaah

si

viaggi,

ma non

detto che

I,

pag. 18.5

Sprenger,

egli

ritornato

sia

luoghi con altre caravane di Khadigah (Ivhams,

a un solo viaggio e

si

dice che

si

teneva per tre

nel Tihainah (Ta-

pag. 196), e infine a (xuras, una delle citt


I,

dovrebbe inferire che Maometto facesse per

notizie

direttore della cai'a-

Maometto

partisse

altre
I,

Da

pag. 192).
lo

meno

tre

pag. 296, ove

con

la

caravana

lunghi

medesimi

nei

volte

queste

si

accenna

il

16 Dzu-

l-Higgah in et di 25 anni, e due mesi e venticinque giorni dopo fosse gi

Makkah ed

avesse gi sposato

Kh adigah

Halabi,

I,

pag. 185, afferma che Mao-

metto facesse pi di un viaggio per Khadigah. uno a Suq Hubah,


di marcia

in

da Makkah, sul cammhio che conduce nel Yaman, e due in

sei giorni
Siria).

Se

un altro nel Yaman,


Maometto axTebbe fatto in tutto cinque viaggi per Khadigah la tradizione
non dice per se questi viaggi fossero tutti prima del matrimonio, o se una
parte avessero luogo mentre Maometto era gi^ marito di Khadigah (').

poi fossero vere le tradizioni di

un \daggio a

(xura e di

Nota 1.
Per maggiori parti<S)lari sulle varie questioni che si connettono con i viaggi del
Profeta per conto di Khadigah, sull'epoca e sul numero dei medesimi, bene consultare lo Sprenger
(I. Pg)?- 190-lfJ4), il quale per, bc^nch raccolga molto materiale utile, non ha tentato di estrame
eriticAmente una conclusione ben chiara. Se bene interpretiamo un passo di Hagar (I, pag. 879,
M8.

JNTRODUZIONK

Si 153-166.

basato sopra un snd fino a ibn ."^ihab al-Zuhri \j 124 a. H.], la vedova KhadTgah
non organizzava da s caravane intieramente per conto proprio, ma partecipava con capitali propri a caravane organizzate da altri, ed affidava generalmente i suoi interessi al congiunto Kli uzaymah b. Ha-

n. 2247, Hii. 17)

km al-Sulami. Jfaometto, se la predetta tradizione sicura, potrebbe essere entrato al servizio diretto
di Khuzaymah, e indirettamente soltanto dipendesse da Kbadigah. Si debbono assolutamente escludere
come fantasticberie tutte le tradizioni, che narrano viaggi di sole caravane di KhadTgah in Siria. Un
difficil'e e pieno di pericoli, era compiuto soltanto da caravane forniate da tutti
Qurays uniti in societ (vedi le tradizioni sulla battaglia di Badr, 2. a H. 30 e segg.) e Khadlgali
pu avere avuta una quota parte del capitale e in proporzione una quota parte dei guadagni i suoi servi
e rappresentanti accompagnavano forse la grande caravana, ma non potevano mai formare una co-

viaggio tanto lungo,

mitiva distinta per paesi cosi lontani. Tutt'altro era il caso invece per
vicinanze di Makkah, ai quali si fatta gi allusione.

154.

con Maysarah,

Secondo

la

tradizione, durante

(^),

il

piccoli mercati arabi delle

viaggio in Siria, insieme

il

Khadlgah, Maometto ebbe un incontro con un

lo scliiavo di

romito cristiano

quale vedendolo seduto sotto un certo albero, ebbe a

di-

Maometto sarebbe stato un giorno un profeta, perch sotto quelerasi seduto Ges Ci-isto e dopo di lui solo un profeta avrebbe po-

chiarare, che
l'albero

tuto fare la stessa cosa.


nelle ore pi calde del

metto con
II,

pag. 28

tradizione racconta inoltre, che durante

Halabi,

I,

pagg. 166, 181 e segg.

proposito di questa leggenda, lo

Sprenger

fa giustamente rilevare che essa

non

(1.

e.

I,

^'iaggio

pagg. 1127-1128; Athir,

Khamis,

voi.

altro che o

I,

I,

pag. 296).

pagg. 188 e segg.)

una reiterazione o

una prima edizione della leggenda di Bah-a durante


Maometto con lo zio abu Talib in Siria (cfr. 114 e segg.
tosto

il

giorno due angeli facessero sempre ombra a Mao-

ah (Hisam, pagg. 119-120; Tabari,

le
;

La

il

piut-

viaggio

di

e 1H.^\

di questo romito fosse Nastur (Halab, I, pag. 166, ISl; K liamTs, I,


mentre nega l'esistenza di Bahira, sostiene che Nastur possa essere
un personaggio realmente esistito, un cristiano Nestoriano, incontrato da Maometto durante un viaggio
in Siria. Tale opinione del Hirschfeld pu avere qualche probabilit di corrispondere al vero, se Maometto

Nota

pag. 296).

Il

1.

Dioesi che

Hirschfeld (pag.

il

nome

23),

che noi dubitiamo. Ha ragione il Hirschfeld nel sostenere (pagg. 23-24, 24^32)
Maometto abbia avuto molti contatti con romiti o religiosi cristiani e che
la fonte principale delle dottrine religiose di Maometto debba essere ricercata non in Siria fra i Cristiani, ma nelle Sacre Scritture ebraiche, e che pi che con romiti cristiani, il Profeta Arabo debba
aver avuto prolungata intimit con qualche ebreo, in un periodo oscuro della sua giovinezza, e molto
tempo prima della sua missione, per modo che nessuno pot mai rintracciare l'origine delle sue prime
visit

mai

la Siria, ci

essere poco probabile che

conoscnze bibliche.
Nel Qur-an (v, 91) Maometto dice In verit tu troverai fra coloro che seguono la fede cristiana,
quelli, che saranno meglio disposti ad essere veri credenti. Ci proviene dal fatto, che vi sono preti e
frati fra loro, i quali non sono gonfi di orgoglio . Maometto forse non avrebbe detto queste parole,
se non avesse avuto contatto personale con qualche buon cristiano, e pur disapprovando l'indirizzo
preso dal Cristianesimo nella Siria ortodossa, avesse ammirato la purezza di vita e la sincerit di fede
di uomini, che rinunziavano a tutto per poter contemplare ed adorare Iddio, nello squallore del deserto.
:

Di ritorno da questi viaggi commerciali, lo schiavo Maysarah


raccont a Khadlgah i portenti che aveva visto intorno alla persona di
Maometto, e con la descrizione, che egli fece del medesimo, invogli la sua
padrona, vedova gi di due mariti ad unirsi in matrimonio con un uomo,
155.

169.

INTRODUZIONE

15,

il

quale era cos niaiiifestamente nelle grazie di Dio.

lfi.

soprannaturale

aggiunsero anche l'onest e

si

nel contrattare gli affari ed

gasi che in quell'epoca


e

uomo

l'abilit

di bell'aspetto,

ranta anni, alla quale

ncm dovevano essere


fu essa la prima ad

siffatti

motivi d'ordine

mostrata da Maometto

che egli era riuscito a guadagnare

donna

AggiunMaometto era un giovane di soli venticinque anni


n^entre Khadi^ah era gi una donna matura di qua-

ragioni per attirare le simpatie d'una

buone

tutte

lucri vistosi,

le

accoi'tn.

grazie e la freschezza del giovane socio d'industria

Valendosi dei vantaggi della sua posizione,

indifferenti.

iniziare le trattative ed a fare proposte di matrimonio.

Cos almeno narra la tradizione, bench non rimanga escluso

il

sospetto, che

Maometto, vedendo il favore, del quale godeva presso alla vedova, cercasse
di offrire incoraggiamento alle disposizioni benevole della medesima, sapendo

quaU grandi vantaggi avrebbe ricavato dalla unione con una donna
Il

riccr.

timore che un' interpretazione poco favorevole potesse essere data in seguito

Maometto con Khad^ah, trapela con grande evidenza nelle


tradizioni. Ci narrano perci che Khadlgah oltrech per le sue ricchezze,
anche per le sue qualit morali fosse uno dei partiti pi ricercatf in Makkah,
matrimonio

al

di

che molti fossero gli uomini,

quali aspiravano alla sua

mano

inoltre

donna per la prima mettesse


innanzi proposte di inatrimonio. Per porre Maometto in una luce ancora pi
favorevole, apprendiamo dai tradizionisti, che Maometto non accoghesse con
islancio la proposta, ma rivolgendosi prima per consiglio ai suoi zi, accettasse di unirsi in matrimonio solo dopo aver avuto il parere favorevole dei
medesimi. Infine mentre ci informano che Maometto regalasse alla sposa
come assegno dotale (sadaqah) un gruppo tli venti cameU, i tradizionisti
hanno cura di tacere quali fossero i vantaggi pecuniali ottenuti da Maospeciale importanza viene

messa

sul fatto, che la

metto con questa unione (Hisam, pagg. 119-120; Tabari,


Athlr, n, pag. 28

Khaldun,

II,

App.

5,

quindici anni dopo la guerra del Figar, e

Khamis,
scono

I,

raatiimonio ebbe luogo

quando Maometto aveva 25 anni

Khadigah da 45 a

Un'altra

fare proposte di

Nawfal

40, a 30, a

28 e perfino a 24 anni; Ha-

tutti

tradizione aggiunge ancora che Khadigah. prima di

matrimonio a Maometto, narrasse


i

al suo cugino

miracoli visti da Maysarah nel \daggio

Warafjah era un cristiano, dice la tradizione, ed aveva


stiani, sicch
fo.sse

La

il

pagg. 182-185, 191).

156.

b.

il

pagg. 1127-1128;

pagg. 297-298, ove sono conservate alcune tradizioni che diminui-

l'et di

lab, I,

dice che

I,

quando

cl^be notizia dei portenti,

Profeta annunziato

letto

il

con Maometto.
i

Cri-

scritti cristiani.

pi grande incoraggiamento per

170.

libri dei

rimase convinto che Maometto

come prossimamente venturo negU

risposta di ^^'araqah fu

Waraqah

Khadigah a

INTEODUZIONE

metter in esecuzione
civilt

moderna

affetto,

ma non

il

suo progetto,

gg 156-168.

quale se ancor oggi nella libera

il

da parte di una donna,


doveva esserlo a pi forte ragione in quell'epoca e in un paese come
r Arabia. E probabile che per Khadlgah il matrimonio fosse un'unione di
considerato

pu

vi

come un passo

lab,

pi minuti dettagli

157.

Esistono

secondo

Maometto,
sione,

Khamis,

come Khadlgah

si

I,

un

soprattutto

pag. 298, ove nar-

a Maometto

offrisse

preg

quando Khadlgah ebbe

una,

l'

Profeta

il

due versioni sul modo come

lo zio

Hamzah

b.

pagg. 969-970
waylid.

alcuna

il

Athir,

p.

Ha-

il

stessa donna,

158.

suo desiderio a

ed avuta la loro ade-

'Abd al-Muttalib, che era

di pochi giorni suo

Thuwaybah

(Tabari,

I,

domanda di matrimoni a KhuKhuwajdid accett la domanda senza opporre

matrimonio venne felicemente concluso (Hism, pag. 120;

pag. 1128; Ath-, H, pag. 28; Halab,

I.

zii,

il

matri-

il

334), di fare la

padre della sposa.

difficolt e

Tabari,

I,

concludesse

si

rivelato

rivolse per consiglio agli

si

anziano, essendo stati allattati dalla

il

fu

pagg. 186. 187-188).

I,

monio

Maometto

essere dubbio che per

matrimonio di ragione (Hiam, pag. 121


rato con

ardito

Secondo

I,

pagg. 188-189).

non and

l'altra versione l'affare

cosi liscio, perch

padre di Ivhadlgah non voleva acconsentire al matrimonio e fece la pi

viva opposizione. Per vincerla, Khadlgah ricorse ad uno strattagemma

diede

a bere al padre tanto vino, da renderlo completamente ebbro e inconsapevole di quello che faceva: ridotto

Maometto

cliiam in fretta

padre inebetito

genitore in questo stato,

imband

zii,

festino

nuziale, strapp al

consenso al matrimonio, e senza perdere tempo sollecit

fu l'ira di K_huwaylid, quando, ritornato in s,

mentre era reso inconscio dal vino,


solvere

il

Khadlgah

modo, che quel giorno stesso, prima che Khuwaylid ritornasse


gi tutto era fatto e Khadlgah era gi moglie di Maometto. Grande

ogni cosa
ai sensi,

il

e gli

il

il

nodo

stretto

secondo tutte

pag. 1119).

Lo

che

ritengono falsa per la

altri la

stesso storico

il

tutte

le

a\^ide dell'inganno tesogli,

le sue ire

non poterono

dis-

regole allora in vigore (Tabari,

I,

d questa tradizione, aggiunge per


sempHce ragione, che il padre di Khadl-

quale

gah era morto prima della guerra di


prima del matrimonio

ma

si

ci

al-Figar, ossia per lo

Q) (cfr. Athii', II, pag. 28,

meno

dieci anni

ove detto che non v' alcun

dubbio, che Khuwaylid fosse morto molti anni piiina del matrimonio della
figlia con Maometto
Khamis, I, pag. 298, la tradizione rimonta a iln 'Ab;

bSs; pagg. 298-299; Isaiah.

T.

pag. 188).

Nota 1.
Lo Sprenger (I, pagg. 190-197) ha preso in esame tutta la questione del matrimonio
con argomenti di molto peso vorrebbe constatare che Khadlgah non fosse vedova, ma soltanto divorziata da un nerondo marito (cfr. anche prima il 115 e nota 1).
e

171.

Si

INTKODL'ZIONE

lit-lGl.

159.

Si dice che

primo marito di Kiiadlgah

il

fosse

suo zio

iit\

Asad certo che da hii avesse vari tgli, ma


la tradizione non fa mai menzione durante la vita del Profeta per
a noi ignoti, e soltanto dopo che Maometto era morto e l' Islam trion-

nome 'Amr

paterno per
di essi
moti\-i

b.

fante in Asia, compariscono alcuni, che pretendono di discendere dal primo

marito di Khadlgah. Ignorasi anche quanti anni durasse la sua protesa ve-

dovanza (Athr,
di

pag.

L' unione

pag. 192).

morte

II,

fu certamente

altre

pag. 151).

e,

1.

voi.

I,

pag.

152;

e negli ajini successivi,

felice

il

nome

della

Maometto, finch

visse

la

Khadigah non ebbe mai


;

altra

la ragione di questo devesi

per attribuire non soltanto alla fedelt del Profeta verso la moglie,

ma

anche

dov sempre trovare verso di

alla posizione di inferiorit, nella quale egli si

dalle ricchezze della quale la sua vita totalmente dipendeva

una moglie

anni pi vecchia del marito non poteva tollerare la presenza di altre

di 15

mogli pi giovani e pi fresche di


160. Bench

una numerosa

non

lei.

fosse pi giovane,

I,

il

partor a

menzione

di

un

altro figlio per

quale sarebbe nato dopo la promulgazione

maschi morirono nella loro prima giovinezza, e

prima che Maometto

si

rivelasse per

il

tre

dell'

nome

Islam. Tutti

primi menzionati, anche

Profeta del popolo suo.

quattro figlie vissero fino all'et nubile ed alcune fuggirono con

quando

Maometto

pag. 1128; Hism, pag. 121). Nella cronaca

di Athir (n, pag. 28), tro\damo per

'Abdallah,

Khadlgah

figliuolanza. Dall'unione nacquero tre figli masclii: al-Qasim,

al-Tlr e al-Tay^nb (Tabari,

Invece
il

le

padre,

abbandon Makkah e and a ricoverarsi in Madlnah. I loro nomi


Zaynab (^), unim Kulthum, Ruqayyah, e Ftimah quest'ultima, mariegli

tata ad 'AU, fu la sola che lascias.se discendenti (Him, pag. 121


id.,

dopo

prima moglie, citandola come esempio

moglie, bench la poligamia fosse allora la regola

erano

I,

numerose che possedette in seguito (cfr. Sprenger, 1. e, voi. I,


I cronisti musuhnani fanno ossex'vare che, come prova della sin-

cerit del suo affetto.

lei,

Ilalab,

Khadigah, solea Maometto sempre menzionare con grande rispetto e

con sincera venerazione


alle

Sprenger,

28;

voi. II,

pag. 37; Tabari,

I,

pagg. 1128-1129; Athir, H, pag.

cfr.

anche

28).

Nota 1. Come vedremo in seguito (cfr. 2. a. H. 82) Zaynab, rimase pagana per molti anni
ancora dopo la Fuga, e non segui il padre a Madlnah es-sa rest con il marito pagano in Makkah,
finch circostanze imperiose la costrinsero a venire a Madlnah e a farsi musulmana.
:

161.
le notizie

ma

Lo Sprenger

pi importanti sui

(1.

e, voi.

figli

pagg. 196-204), ha raccolto tutte

avuti da Khadigah non solo da Maometto,

anche dai due mariti precedenti. Ivi

infinite discrepanze fra le traflizioni,

di

I,

si

possono leggere con profitto

le

che riguardano questo periodo della vita

Maometto, e comprendere con quante e mtele occorre accettare ogni no172.

INTBODUZIONE

tizia

che

Profeta,

si

a un'epoca della carriera di Maometto, nella quale

riferisce

non godendo

modesto e

non pot avere chi si desse la pena di


Maometto stesso am sempre sorvolare

tutti,

conservare memoria dei suoi

atti.

questo periodo oscuro, nel quale


verso infinite incertezze, stava

il

il

modo

alcuna posiziono sociale, e vivendcj in un

di

ignoto a

ritirato,

101-164.

suo

spirito,

lentamente evolvendosi, attra-

maturando progetti ancora informi

e incom-

Al Profeta torn sempre conto per molti motivi lasciare la sua giovinezza avvolta nella pi grande oscurit, e distruggere ogni traccia di
pleti.

quelle sue azioni,

che avrebbero

condotta e con

dottrine negli anni successivi.

le

jiotuto semljrare

con

in contradizione

Ha

la

importanza speciale

il

Halab (III, pag. 529, Un. 8), che prima della sua missione, Maometto avesse mi figlio, al quale pose il nome pagano di 'Abd
Manaf, ossia servo dell'idolo Manf; probabile che i nomi 'Abdallah, Tallir,
fatto conservato in

Tayyib, siano tutti vari nomi riferentesi a un solo bambino, e che dimostrino
il

tentativo di obliterare

(596-600

le traccio

del

nome 'Abd Manaf.

a. . V.?).

XX\T

anno

Maometto nacque Talliah b. 'Uljaydallah


[t 36. a. H.]. Nel XXVII 9,nno nacque Sa'd b. Zayd [f 60. a. H.]. Nel XXIX
anno nacque Ka'b b. 'Ugrah [f .53. a. H.]. Nel XXX anno nacquero 'AH b. 162.

abu Talib

Nel

[f 40. a. H.] e Surayli

163.

Dopo

prire alcun fatto

al-Qadi [f 80.

a.

H.] (Khamis,

I,

pag. 315).

matrimonio. Maometto visse dieci anni nella mas-

il

sima oscurit e tutto

di

lo zelo

nemmeno

devoto dei tradizionisti non ha potuto sco-

leggendario per riempire la grande lacuna.

probabile che in questo lungo periodo lo stato di agiatezza, procuratogli dal

matrimonio, e che
a produrre

gli

permetteva di vivere senza fatiche penose, incominciasse

suoi effetti

supporre, che

egh

sull'

animo

facesse qualche

sensibile del

altro

lecito

viaggio commerciale per conto di

sua moglie e proprio, se non in paesi lontani, almeno alle grandi


si

futuro Profeta.

fiere,

che

tenevano annualmente in vari luoghi del Higaz, a Suq Hubsah, a Badr,

a 'Ukaz e altrove,
zione.

fece

ma non

esistono tradizioni per convalidare tale supposi-

probabile che in questo periodo

delle

due grandi

fedi,

la cristiana e

si

debba mettere
l'ebraica e

il

lo studio

che egli

principio delle sue

aspirazioni religiose.

(601-605
164.
zionista

a.

. V.?).

Nel

XXXI

abu Hurayrah

amio

di

Maometto nacque

poi famoso

XXXH

traxi-

anno nacque
26-27). Nel
H.]. Nel XXXIH anno nacque Sa'id

[f 59. a. H.] (cfr.

Bill b. al Harith al-Muzani [f 60. a.

il

173.

INTRODUZIONE

1
ucobuu

la

avvenne

Maometto, e mori

mi.

vT

-,

P?- 15'

I.

^^^xr

nacqvic

VVXIV

Fatnnah

Mua

santnano (Taban.
poteva entrare nel

'I
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.0.

"'*'"'" \
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avvenne

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misi" '"""

4.11.

eli

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aale

J
''r^;^t

P-" ^^^se

Hn.
raqi, pag. 31,

^^^
,:t.ava;
cu ^^

dritta
mano ^^

per rintracciare

v.

ladri e

..U..0

.ometto,

>

Ka'bah,
nan,
trovava ta K.
^^
.

,,,
ne
abbandono,
,

Per lo stato

--r.rt\';:ra*r"^ t

rrvil U
lche

'^-

ladri penetraf
o;a che alcuni
ir, un
tesoro, riposto

trovasse a

i^-

[t

Mu awiy-

'" -''

scopo p^r
servivano pi allo

anno nacquero

si

^^

(cfr. A.del quadrangolo


Abramo, e .
scafato da

Furono -'';-:;;
scopi n
arnvo cosi a

]-";;"

la

mawla dea banu


^ y^erto o

E^^rrti^Irr^^^fti-rj
::t
ab-u

deiQuray" che

Ih.b

b. 'Azi.

cedente, e abtt

b^

Lahab

^^I^P;''

Qay^ ^^ ^-^^
b.

Ab<l

de, pr:^::-,f,.ate,lo "tarino


,, ,,,

p^tet. Maometto.

S, con.

INTRODUZIONE

ferm poi

non

il

sospetto che questi tre fossero

essere scoperti, avessero nascosto

sospetti divennero

il

una convinzione,

166-168.

veri autoi'i del furto, e che per

Duwayk. Quando

tesoro nella casa di

Quray

rivolsero per consiglio ad

si

una indovina araba, la quale emise la sentenza che al-Harith b. 'Amir 1).
Navrfal b. 'Abd Manaf venisse esiliato per dieci anni dal distretto della
Ka'bah (Tabari,

I,

pagg. 1134-1135; Azraqi, pag.

49).

In quel tempo una nave mercantile greca era venuta a nau 167.
fragare sulle coste del mare presso al-u'aybah, che era cxllora il poi-to di

Makkah
i

(Griddah divenne

porto di

Qurays, accorsi sul luogo,

Makkah

e a lui

tetti delle chiese cristiane,

dirigesse

lavoi'o.

il

Quando per

si

il

legname, appartenente

con esso una copertura per

un falegname copto

\''era inoltre

tempi molto pi recenti):

in

impadronirono di tutto

si

al bastimento, allo scopo di costruire

in

Makkah

si

(^),

rivolsero

la

Ka'bah

abile nell'arte d costruire

Qurays perch

assistesse e

accinsero a porre in esecuzione

il

pro-

da uno sgradevole incidente. Nel pozzo


della Ka'bah aveva presa dimora un serpe grandissimo, che i Qurays superstiziosi non avevano mai osato molestare anzi per timore di irritarlo solevano
anche nutm'lo, gettandogli viveri entro il pozzo durante le ore calde del
getto, furono inattesamente arrestati

giorno

il

raggi del

serpe saliva sempre


sole.

Ora per che

si

sul

muro

per riscaldarsi ai

santuario

del

doveva incominciare

il

lavoro,

serpe

il

mut

contegno e se qualcuno osava a\n'icinarglisi troppo, apriva la bocca in atteg-

giamento ininaccioso, e costringeva

tutti

l'ardire di accingersi alla ricostruzione.

secondo
rettile

ghoso,

il

per

solito
il

Un

a retrocedere

nessuno ebbe pi

giorno per, mentre

serpe stava

il

a soleggiarsi, compan^e un grande uccello, che afferr

capo e

lo port \da. I

come una prova che Dio

Quray ritennero questo

desiderasse

il

pag. 31;

II,

Azraqi,

fatto maravi-

ristauro del suo santuario, e

stabiUrono di metter i\iano senza indugio al lavoro (Tabari,

Hisam, pag. 122; Athr,

il

I,

pagg. 1135-1136

pagg. 104-105,

cenna a un incendio che aveva fortemente danneggiato

il

il

quale ac-

santuario, pagg. 106,

107; Halab, I, pagg. 192-193, 195, 195-196).


Nota 1. Esiste anche la tradizione di un greco per nome Baqum,

il

quale

si

sarebbe trovato

nave greca naufragata, ed essendo di mestiere falegname, o costruttore di bastimenti, avrebbe


aiutato i Qurays nella riedificazione del santuario e nella costruzione del tetto (Azraqi, pag. 107 Hagar, I, pag. 276-278, no. 579 Halab, I, pag. 196.

sulla

168.
del

santuario

Quando

si

tratt di iniziare

restauri, si vide che le

mura

erano in tale stato di sfacelo da non poter reggere peso

nuovo prima di posarvi


sopra il tetto. Vari fatti mara^gUosi avvennero, quando i Qurays si acsi dice che abu Wahb b. 'Amr b. 'A"idz b.
cinsero a demoKre il muro
'Imran b. Makhzum, osando per il primo togliere una pietra questa gU sfug-

alcuno, sicch occorreva demolirle e ricostruirle a

176.

INTRODUZIONE

lea

mano

gisse di

dettero di

Quray spaventati dal portento,

cre-

aver errato e di essere incorsi nell'ira di Dio, osando tentare

demolizione del recinto del suo santuario e sospesero la demolizione.

la

al-WalTd

b.

al-Mughirah

Dio, che

il

il

'Amr

b.

miracolo

b.

Makhzum

pi ardito

tlegli

significasse soltanto la volont di

materiale da usarsi nella ricostru2sione fosse tutto di origine pura

mezzi

e acquistato con
e gridando

'Abdallah

b.

contrario che

altri ritenne al

le

a posto.

e ritornasse

avanz verso

onesti. Egli si

Dio! Noi vogliamo

"

soltanto

il

bene

muro con un piccone

il

^,

a scalzare

incoirnci

pietre, senza che nulla venisse a disturbarlo nel lavoro. I Qurays rima-

sero a guardarlo compresi dal

ardimento e non
nisse

si

a al-Walid.

terrore delle

mossero fino

al

conseguenze di tanto

possibili

giorno dopo, per vedere se nulla a\'ve-

mattino seguente al-Walid riprese

Il

lavoro con animo

il

Qurays vedendo che egli era sempre vivo e sano, trascinati dal
suo esempio, parteciparono di nuovo tutti all'opera di demolizione. Il lavoro
venne egualmente ripartito fra le varie trib Qurasite per non creare gela parte dell' ingresso tocc ai banu *Abd Manaf e ai bani
losie e attriti

gaio ed

al-aswad) e la colonna
di pietra yamanita (al-rukn al-Yamni) tocc ai banu Makhzum e alle
altre trib dei Qm'ays confederate con essi, la parte posteriore del muro tocc

Zuhrah,

la parte fra la

colonna nera (al-rukn

banu Sahm, e infine il lato settentrionale detto a 1


Ha tini fu dato ai banu 'Abd al-Dar b. Qusayy, ai banu Asad b. 'Abd alX'zza b. Qusayy e ai banu 'Ad b. Ka'b b. Lu'ayy ('). Con il concorso di
banu -umah

ai

tanta gente

e ai

lavoro

il

fu

ben presto

sollecito e si giunse

alle

fondamenta,

composte di grandi pietre verdi, strettamente legate fra loro: quando uno
ilei

Quray

valle di

accinse con

si

Makkah

e a\'verti

piccone a separarle, un

il

Quray

di

non toccare quella parte

che la tratlizione aife)"mava essere l'opera di

1137; Hisam, pagg. 123-124; Athr,

HiSam, pagg.

II,

Abramo

(Tabari,

iscrizioni,

ferma fossero scolpite sulle pietre delle fondamenta;


dice che l'iscrizione era .scritta in siriaco,
;

1.

Durante

sul

anche Azraqi, paun'altra

bi-1-suryaniyyah,

tradizione
ossia ara-

la
I,

grande nvccolta

di tradizioni fatta

pagg. 193, 194-195, 196).

mostruzione della Ka'bah, tutti


Qurays si misero al lavoro portando
la legg;enda che anche Maometto si togliesse il manto e se lo legasse
capo per |)Oggiarvi sopra le pietre che trasportava, ma in questo modo avveniva ohe

pietre per riedificare

* turbante

af-

Azraqi, pagina 43. Per maggiori particolari

sulla ricostruzione della Ka'bah vedi


da al-Azraqi, pagg. 104-118; Halab,

Nota

pagg. 1136-

che la tradizione

cfr.

gina 42, ove r iscrizione \aene letta da un Yamanita


maico. e fu letta da un ebreo

I,

dell'edificio,

pag. 32; Azraqi, pagg. 105-106, 107:

anche alcune

124-12.5, riporta

teiTemoto scosse la

il

la

muro V'

mostrasse a molti le sue nudit. Allora una voce dal cielo grid: La tua nudit! e Maometto
caduto ffrenato in terra, dov essere assistito dai presenti da quel giorno, cosi si dice, nessuno vide

egli

178.

INTRODUZIONE
mai pi le sue nudit (Kliamis.
Maometto bambino giocava con

I,

pag. 129; Halab,

t^!^

168-170.

pag. 193). V' un'altra simile leggenda mentre

I,

pag. 167). Ambedue hanno origine nella legge


posta da Maometto, a difesa del pudore, che .sia disonorante il mostrare alcune parti del corpo umano
perfino fra persone del medesimo ses.so. Si guardino per esempio le leggi musulmane, nelle quali sono
altri fanciulli

(Halab,

I,

con regole precise le parti del corpo che permesso di vedere: ne.ssun uomo o nessuna donna
le parti del suo simile che si trovano fra l'ombellico e il ginocchio (cfr. The Htidaya,
translated by Ch. Hamilton, 2'i'i Edit. by S. G. Grady, London, 1870, pag. 599, colon. 2; cfr. Halab, I,
fissate

pu vedere
pag. 194).

169.

Terminata

demolizione, ogni singola

la

aveva demolita

la ricostruzione della parte che


incidenti, finoli

Nera nella
avere

che

si

nicchia.

senza

momento, in cui si doveva riporre la Pietra


Allora scoppi una grande questione ogni trib voleva

arriv al

La

privilegio di riporla al suo posto.

il

intraprese ora

lavoro continu

il

trilj

questione

accese a tal punto,

si

arird. I banu 'Abd al-Dar apportarono una scodella piena di sangue e conclusero un'alleanza con i banu

stavano per ricorrere alle

le parti

'Ad

Ka'b

b.

Lu-ayy, giurandosi reciprocamente fedelt fino alla morte

b.

e rendendo vieppi solenne


della piena

di sangue; per

al-dam,

leccatori

di

pag. 32; Ralab,

Atlir,

II,

803, e

Tag

il

uno

cognome
Nota

1.

sono

tutti

questo motivo vennero

stesso

Non
il

le

mani

cliiamati

sangue (Hisam, pag. 125; Tabari,


I,

pag. 197;

anche Qamus,

cfr.

I,

voi. Ili,

nella sco-

La'aqah
pag. 1138;

pagg. 302-

due fonti parrebbe che

banu Makhzum, i banu Sahm e i banu (jumah


patto nello stesso modo, prendendo, perci anche essi
i

di " Leccatori di

nella quale forse


lari

giuramento con l'intingere

al-'Arus, voi. VII, pag. 62, dalle quali

ajiclie le altre trib, ossia

facessero

il

sangue

possibile di accettare

.,) (^).

come

fatto storico

il

soggetto della presente leggenda,

solo fatto vero la ricostruzione del santuario, compiuta

immaginati a posteriori da

tradizionisti,

dal Qurays;

partico-

quali ebbero di mira di porre tutti gli eventi

il Profeta, e dare a lui, in essi, una parte che a loro


vedere fosse degna di Maometto. La scena del giuramento delle trib pure forse inventata,
ma di vero in essa vi pu essere la modalit del giuramento, e le cerimonie che precedevano l'atto del
giurare per rendere il vincolo pi solenne e pi valido (cfr. Robertson Smith, pagg. 56-59). Fra i tradizionisti esisteva memoria degli antichi riti pagani di giuramento delle trib e quindi con dati forse

anteriori alla missione, in stretta relazione con

modo

di

veri fu

messa assieme una scena che non ebbe mai luogo.

170.

La

tensione degli animi dur quattro

fine dei quali, calmatisi


si

di

riunii'ono presso

al-Mughlrah

pi bollenti,

b.

tutte le trib

momento

'Abdallah
i

b.

'Amr

b.

capi delle trib

suscettibilit di
il

parere di abu

Makhzum,

Qurays e quello che godeva

egli

tempio per deliberare e per studiare se vi fosse modo

il

pi vecchio fra

quel

gli spiriti

problema senza offendere le


Dopo lunga discussione prevalse alfine

risolvere

trib.

il

un poco

o cinque giorni, alla

di

il

ogni singola

Umayyah

quale era allora

177.

capo

maggiore prestigio presso

propose che venisse scelto come arbitro colui,

per caso fosse entrato nel tempio.

il

b.

Appena ebbero

il

quale in

preso tale

INTKODUZIONE

170-173.

deliberazione volle

destino, che in quel

il

Bb banu Saybah:

la porta detta

il

momento

entrasse

Maometto per

suo ingresso nella grande corte del

tempio e fu salutato con gioia da tutti i presenti, che gridarono " Egli
ci va bene; questi al-Amln . Maometto aveva appunto tale cognome
fra i suoi concittadini per la rettitudine del suo carattere. I Quray espo:

mere

era convenuto fra loro ed egli accett di assu-

Maometto quello che

sero a

l'incarico di rimettere la Pietra nella nicchia.

Fece apjjortare un tappeto,

su questo depose egli stesso la Pietra, poi ordin ai rappresentanti di ogni


trib di afferrarne

contribuissero a

sue

le

Risoluta la diflScolt,
Athir,

co.

11.

e dispose in

il

mani

ristauro

si

la

cose che tutti

porta del piazzale,

Khaldun,

II,

bb al-masgid,

Nur

Ka'bah

della

poi

I,

pag. 198, dice

per la quale entr

prendesse

il

1044

a.

al-dn al-Halabi [f

Tal^ari,

App. 5-6 dice che Maometto

pagg. 129-131; Halab,

I,

chiamasse Bab banu 'Abd bams

ayl)ah, ed ai tempi di

muro

presenti

venne feKcemente tenninato (Hism,

avesse trentacinque anni; Khamis,

che

le

prezioso oggetto e la rimise nella nicchia.

il

Azraqi, pagg. 28-29

modo

portare la Pietra nel tappeto fin sotto al

prese con

ivi egli

un angolo

nome

di

Profeta,

il

Bah banu

H.] venisse chiamata

Bab al-Salm.
Nota

Cosi narrano testualmente

i tradizionisti, dimenticando un fatto importantissimo che


'Umar, non ha mai esistito un recinto murato intorno alla Ka'bah. Il ])iccolo tempio,
privo di tetto, fino ai tempi di questa ricostruzione (Azraqi, pag. 49, lin. 2), sorgeva in un ristretto
piazzale in fondo alla valle, e le case di Makkah si trovavano aggruppate a breve distanza dal santuario. Quando 'Umar volle recingerlo e includere in esso un terreno vasto abbastanza da contenere
fedeli, dov demolire molte case. assurdo quindi parlar di porte d'ingresso ai tempi di "Maometto:
tutta la tradizione, per lo meno in ci che riguarda la parte che vi prese Maometto indubbiamente

1.

fino al Califfato di

apocrifa.

171.

Quando

fu terminata la costinizione della Ka'bah,

tempio misurava diciotto dz

r a' in

il

nuovo

lunghezza. Sull'edifcio venne stesa una

coperta di cotone egiziano (al -q abati), e su questa venne sovrapposta una

seconda copertura di lana colorata a

con una copertura di

al-Ha^^

^-

172.

Yusuf

Non

seta,

fu

il

[f 95. a. H.]

vi

strisele.

celebre

primo che coprisse

la

Ka'bah

governatore umayyade dell'Iraq,

(Him, pag. 126).

pu essere dubbio che

la parte presa

da Maometto

alla

ricostruzione della Ka'bah, e molti dei particolari sul lavoro

medesimo siano
Le fonti menzionano sempre il
masid, ossia il grande cortile che circonda la Ka'bah ed ove si congregano le turbe per pregare, ma ai tempi di cui parUamo non esisteva questa
leggendari e senza fondamento di verit.

piazza, perch le case venivano fino alle vicinanze del santuario.

Umar

fu

parando

il

cosi

Il

Califfo

primo che creasse un piazzale e lo cingesse con un muro, senettamente lo spazio riservato per le preghiere dal resto della
178.

INTRODUZIONE

Spronger,

citt (cfr.

ma

b.

al-Ms

XXX\'I anno

65. a. H.],

[t

Qatadah al-Ansari
Nel

mai

egli l'abbia

pubblicata).

. V.?).

a.

Nel

173.

173-175.

pag. 154, ove promette un'appendice sulla Ka'ljah,

I,

non mi consta che


(606-610

6bir

Maometto nacquero: 'Abdallah

di

'Abdallah al-Ansari?) [t 78.

(b.

abu Asid (Usayd)

[f 54. a. H.] e

Ij.

'Amr
abu

a. H.],

al-Sa'idi [f 80. a. H.].

XXXVni

anno Maometto ^'ide luci e bagliori misteriosi, ud voci incomnon seppe che cosa fossero. Nel XXXIX anno nacque Wathilah

prensibili e

b. al-Asqa' [f 85. a. H.].

Nel

XL

anno

il

re di Persia

Barwiz uccise al-Nu'man

al-Mundzir (principe di Hirah) perch irritato contro di lui, e ci avvenne


sette mesi prima che incominciasse la missione di Maometto (Khamis, I,
b.

pag. 316;

lin.

5-10).

Adozione di

174.

Ali.

Un anno

abu Tahb,

Makkah venne

la citt di

afflitta

da una

forte ca-

Maometto, avendo una numerosa famiglia e pochi


mez7 per mantenerla, si trov in grandi angustie. ^Maometto si commosse
della estrema povert dello zio, che lo aveva nutrito e protetto, quando
era povero ed orfano nella prima infanzia. Decise quindi di venire in suo
restia, e

aiuto e propose

zio di

che era

allo zio al-'Abl^s,

al-Muttalib, di venire in

aiuto

abu

di

il

Talib.

pi ricco dei

"Tu

sai ,

figli

gli

disse,

tuo fratello abu Tlib ha una famiglia numerosa, e che tutti

grande disagio

di

si

'Abd
"

che

trovano

andiamo da lui e per dimiil


peso di tanta prole, tu prenditi uno dei suoi figli, ed io ne
prender un altro ,,. al-'Abbs accett la proposta e ambedue si recarono da
abu Tlib per oiTrirgli il loro soccorso, abu Tlib acconsenti di cedere ad
essi due dei figli, ma cliiese che gli venisse lasciato il figlio 'AqTl, il suo
prediletto. Maometto perci si prese in casa il cugino 'Ali, allora un fan-

in

per

la

carestia;

perci

nuirgli

ciullo

di

pochi anni, e al-'Abbs

m, pag. 159; labari,

I,

men con

pagg. 1163-1164;

l'altro

Athir,

IT,

figlio

(xa'far

pag. 42;

(Hi-

Halab,

I,

pagina 361).

Vita in
175.
il

Makkah

fino alla Missione.

Nel periodo fra

il

principio della missione profetica,

zra b. Khu-waylid,

il

gruppo di

schiavi, fra

Sarahil

Ka'b

b.

b.

Maometto con Khadgah e


avvenne che una volta Haklm b. Hi-

matrimonio

di

cugino di Khadgah, ritornasse dalla Siria con un


i

quali

si

trovava

il

poi celebre

Zayd

b.

'Abd al-'Uzza al-Kalbi, allora un bel giovane


179.

Harithah

b.

di piacente

jjj

INTIODUZIONE

175-177.

desiderio
scelta di

e gli espresse

il

uno schiavo. Hakini acconsenti a cedergliene uno e la


Khadigali cadde sul giovane Zaj'd. Quando Maometto \dde il nuovo
scegliersi

ili

per lui tanta viva simpatia che lo chiese in

soliiavo in casa, sent subito

dono

Hakim

inorno KUadlgah venne a far visita a

Un

aspetto.

moglie; Khadigah glielo regal e Maometto, data a Zayd la

alla

Uberc, lo adott

come

Harithah,

figho.

padre di Za^'d, saputa la sorte

il

venne a Makkah e volle persuadere il figlio a ritornare in


patria con lui, ma Zayd si trovava tanto bene in Maklvah con Maometto,
che preferi di rimanere con il padre adottivo, e abbandonare il suo vero
del

fio'lio,

padre

egU fu uno

piimi in seguito a convertirsi

dei

all'

Islam (Ilisam,

pagg. 160-161).

176.

Dopo

il

mati-imonio con Khadigah Maometto prese dimora

che

nella casa della moglie,

trovava nella parte migliore della

si

una ottima

settentrione del tempio, in

posizione,

che in seguito dovevano mostrarsi molto


pagg. 152-153), suppone che

matrimonio continuasse

il

come

Chi fa un prestito a Allah, a

ossia, in
(cfr.

nell'esprimere concetti religiosi

modo

lui

verr restituito

il

doppio

in

Maometto

suoi concetti religiosi e moraU,

puramente commerciali. Difatti abbiamo prove che

ziarie del futuro Profeta

vicine alla miseria.

liberare

il

(I,

suo

il

Profeta

rimasta celebre la frase:


(Qur. n, 246),

.,

113, nota). Si deve per ritenere che d'ora innanzi, nan

affari

Ijb

Lo Sprenger

100%

termini moderni, adorare Dio una speculazione all'interesse del

maturavano

l)en

e malvagi.

commerciali della moglie e cita ^espressioni

usasse termini commerciaU; in particolar


-

circondata da vicini

Profeta almeno nei primi anni dopo

gli affari

del Qur'n, che dimostrano

ostili

ma

citt,

mano

che

egU negligesse

le

si

gli

condizioni finan-

andassero lentamente peggiorando e giungessero

Durante

le

persecuzioni dei Quraj's,

un solo schiavo, mentre abu Bakr ne liber parecchi

Maometto pot

(cfr.

251-252).

persecuzioni dei Qurays e l'interesse predoininante della sua missione

profetica, arrestarono

ro\nna

177.
arriva

al

tutte le occupazioni

lucrose, e produssero

in

fine la

patrimonio di sua moglie.

d*-!

Con

queste notizie per lo pi apocrife la tradizione

musulmana

tempo, in cui Maometto incominci a predicare la nuova

fede.

Siccome per un fatto d'una importanza cos grande non poteva secondo il
concetto musulmano, aver luogo senza eventi mara^agliosi che ne annunzia.<wero agli

rosi portenti,

uomini

l'

imminente venuta,

cos

tradizionisti ci

narrano nume-

per dimostrare che Dio avvertisse gli uomini, della imminente

comparsa del Profeta lungamente

atteso.

probabile che poco tempo prima

Maometto avesse luogo in Arabia una caduta straordinaria


quale lasci nella immaginazione dei pagani ignoranti una

della missione di
di meteore, la

180.

INTRODUZIONE

inipressioue profonda, e che fosse considerata

g.^

come un portento

177, 178.

un qualche

indizio della volont divina, che nessuno sapeva spiegare. Molto pi tardi,

quando

Maometto sconvolsero

]'Aral)ia, alcuni

rammentarono

caduta maravigliosa di meteore e come era da prevedersi vollero

torse la

trovare

dottrine di

lo

un legame

fra questo fatto e la comparizione

U interpretazione

Profeta di Dio.

Maometto quale

di

data fu delle pi infantili

Arabi

gli

rite-

demoni detti ginn, una specie di


divinit locali, ognuna delle quali aveva per dimora una valle speciale e
gli Arabi nei loro \aaggi avevano sempre cura di raccomandarsi alla protezione del ii^^ speciale del luogo, per non incorrere in qualche disgrazia
(Hism, pag. 130). Questi ginn avevano anche, secondo le antiche tradizioni
nevano che

il

deserto fosse popolato di

arabe, la consuetudine di isph-arc gli indo\T.ni e

soltanto concetti pagani, cosi la tradizione

scopo di salvare

ma

poeti,

musulmana

invent, che Dio allo

uomini da nuovi eiTori e di preparare

gli

siccome ispiravano

il

terreno al profeta

addosso ai ginn, perch non sussurrasero pi con-

venturo, scagliasse

le stelle

cetti contrari alla

vera fede, gi rivelata ad Abramo, e che Maometto doveva

nuovamente predicare

agli uoirnni. In

fu interpretata posteriormente
di

Maometto. Alcuni

ginn

novello Profeta (Hism,

anche fra

si

fatto

modo

come un preannunzio
si

la

caduta delle

della missione

stelle

profetica

vuole che predicessero perfino la venuta del

pagg.

129-133).

La

tradizione vuole inoltre che

Ebrei dimoranti in Arabia corresse la voce, della prossima

gli

comparsa di un Profeta per far cessare le sventure, dalle quali erano


afilitti. La tradizione nacque senza dubbio dalla leggenda ebraica sulla venuta di un Messia, leggenda, che esisteva da molti

ma

secoli presso gli Ebrei,

che gli scrittori arabi vorrebbero far credere, che acquistasse un'im-

portanza speciale negli anni precedenti alla missione di tlaometto (Hism,


134-136).

pfigg.

precursori di Maometto.

178.

Fra

le varie soluzioni escogitate in

fenomeno della nascita

del maraviglioso

quella, sostenuta specialmente dallo

occidente per spiegare

successo

Sprenger

(I,

dell'Islam,

stata

pagg. 13-134), la quale ha

preteso dimostrare che in Arabia esistesse prima dell' Islam


religioso,

v'

il

un movimento

ed ha sostenuto che Maometto con accorta impostura e con preveg-

gente energia sapesse valersi di questo sentimento popolare per suo vantaggio

personale, e

tramutandolo
litici

in

mondani

errori, di

gli desse la

forma e

una grande forza


sotto

il

velo di

la

direzione, che gli

politica, e dirigendolo

alti

inotivi

mancavano,

verso

scopi po-

d'ordine soprannaturale.

OU

questa scuola, sono stati pi volte dimostrati e la teoria religiosa

isi.

INTJRODUZIONE

ITg, 17.

stata messa in disparte,

quando

poetica preislanoa

teratura

la

conoscenza pi approfondita della


vere condizioni

delle

let-

Arabia prima di

di

Miiometto, ha dimostrato conio essa mancasse di ogni base storica. Si constatato invece, che al di fuori di alcune ristretto regioni doli' Arabia meridionale,

non

esistesse la

menoma

traccia d'un

movimento evolutivo

Dimostrata perci

relitrioso fra le trib dell' Araliia centrale e settentrionale.

l'inanit

dello

teorie

tendenze anti-idolatre,
infantili, dalle quali

raccolti in
ai

con

rimossa dallo studio delle origini dell'Islam

una

false, le quali

quantit di teorie

messo a nudo

Sprenger sull'esistenza di sette

religiose

dello
si

offuscavano

Non

erano nate.

gli errori dello

fomia

in senso

il

vero anche pi delle leggende

occorre ripotere gli argomenti, che hanno

Sprenger

e della sua scuola, perch si

trovano

classica e geniale dal Goldziher nel capitolo di introduzione

suoi Muhammedanische Stiidien (voi.

I,

pag.

1-39).

Non

dunque non
bisogno di una

solo

movimento religioso, e non solo il


nuova fede era meno sentito in Makkah, che in qualsiasi altra parte d'Arabia,
ma so\Tatutto interessantissimo lo scoprire come i principi fondamentali

esisteva in Arabia alcun

dell'Islam fossero in tutto e per tutto la negazione di quelle cose che agli

Arabi pagani erano pi preziose e pi care.


bisogno dell'Islam,

ma non

Gli studi geniali

dello

Grli

Arabi non solo non avevano

lo volevano.

Goldziher hanno quindi mutato radicalmente

tutto l'aspetto del

problema islamico, demolendo per sempre

le false teorie sui

precursori di

Maometto

la

base di tutte

e sulle origini dell'Islam.

Partendo

dunque dalle conclusioni del Goldziher, possil^ile ora di esaminare con


maggiore sicurezza le tradizioni, che esistono sui cos detti h a n I f o pretesi
precursori di Maometto.

179.

Sulle persone, che passano sotto

discusso a lungo
e

l'origine

costituendo

della

non

nome

di

hanif

(')

si

hanno tentato di spiegare il significato oscuro


parola hanf, ma possibilmente anche di scoprire se,

una vera

Maometto esercitando

solo

setta

religiosa,

abbiano

avuto

rapporti

diretti

con

perci influenza sull'evoluzione dello spirito e del pen-

siero religioso del Profeta.


1^

il

La forma,

nella quale le tratlizioni sui cosi detti

a n i f sono giunte fino a noi, h svegliato un'attenzione speciale, facilitando la

una teoria e generando l'illusione, che in quelle tradizioni si


debba trovare la luce per diradare le tenebre avvolgenti le origini dell'Islam.
Vi sono per forti ragioni per temere, che i biografi siano caduti in errore
nascita di tutta

anche nell'apprezzamento delle tradizioni

Uno

studio approfondito

del

Ijadlth

biografico,

quanto

neces^t

distinguere costantemente

<li

sui

in

hanlf.
genere,

tanto di argomento

di quello dottrinario, giuridico e teologico,


i

conWnce

della

due elementi principali che concorrono

182.

IKTEODUZIONE

formazione delle tradizioni.

alla

rente che

179.

primo, e pi evdente, l'argomento appai-

Il

tradizionisti ci vogliono narrare, e che racchiude

zioso della tradizione. L'altro elemento quello che

dal contesto della tradizione, che rispecchia

cio

il

lato tenden-

risulta indirettamente

sentiinenti,

pregiudizi

e le aspirazioni del ternpo, nel quale la tradizione si form. In altre parole


il

primo elemento

il

secondo quello in cui

quello

che
si

tradiscono e fanno

trapelare;

primo elemento dobbiamo quindi sempre sospettare


troviamo

vero.

il

Le

ad intendere,

tradizionisti vorrebbero darci

tradizioni sui cosi detti

inganno.

ci

Nel

nel secondo

falso, e

il

hanlf

1'

offrono un esempio

maggior parte del hadith.

tipico di questo duplice aspetto della

Nelle tradizioni, da noi raccolte nei paragrafi seguenti ( 182-188), ab-

biamo

la dichiarazione esplicita

nomi delle persone menzionate, sono


religione al-Hanfiy y ah, che furono per-

che

quelli di uomini, che cercarono la


ci

veramente h a n i f. Ora precisamente su questo punto, che

si

fissano

nostri dubbi, e ci per le seguenti ragioni.

abbiamo un tentativo piuttosto puerile


di dimostrare che un gruppo di questi h a n i f formasse una vera e propria
setta per la ricerca della fede detta di Abramo. La sola autorit sulla quale
Nel piimo paragrafo

182)

un Disse ibn Ishaq, che abbiamo nella redaquesta autorit ha per noi poco valore, quando con-

basata questa notizia,

Hisam

zione di ibn

statiamo, che Tabari,

il

quale ha pure fatto

di ibn Ishaq e precisamente

tamente

la detta tradizione.

la tradizione

sultata dal

non abbia

non

largo uso del testo originale

la versione di ibn

Hisam, ignora comple-

Possiamo perci ragionevolmente presumere, che

esistito

Tabari, perch

il

versione originale di ibn Ishaq, con-

nella

fatto, se vero,

sarebbe stato di tanta impor-

tanza storica, che Tabari l'avrebbe certamente incluso

questi dubbi sulla sua autenticit

nascono

dall'

esame del contenuto,

sieme, tradiscono

gione di

l'artificialit della

Abramo non

si

le

nella

sua cronaca.

vengono ad aggimigere altri, che


parti del quale mal connesse as-

loro

fusione.

esisteva fra gli Arabi

concetto di una

Il

prima

di

Maometto, o per

meno a noi consta, che questa espressione appare per la prima volta
Qur-n, come effetto dei tentativi di Maometto di fondare la sua fede
passato e darle l'autorit venerabile di una reUgione antica quanto

Non

certo

un

il

lo

nel

nel

mondo.

concetto, che poteva venire da uomini semi-cristianizzati, quali

la tradizione ci raffigura

reli-

concetto della

quattro uomini menzionati nel predetto paragrafo,

millah Ibrahim

o religione di

Abramo pu

essere

venuta a Maometto soltanto da fonte rabbinica, e giudaica. Tutto l'episodio


del patto concluso fra
ziosa delle

scuole

quattro uomini certamente una creazione tenden-

tradizionistiche,

suggestionate dagli episodi narrati nei

183.

ixTHonuzioNM':

1T:>.

conto di S. Griovaniii Battista,

Vaii'^eli sul

terreno, nel quale

musulmani

(res

doveva poi esplicare

preparatore

pre>:uirsore

del

sua aziione redentrice.

la

una prova del medesimo genere per

vollero addurre anch'essi

l'ambiente per la venuta del suo ultimo e

dimostrare, che Dio preparasse

massimo Profeta. Nella nota a questo paragrafo ricordiamo che Maometto


menzione della parola hanif in alcui passi del Qur-an, ed abl)iaino
potuto coiicludore da im esame dei passi citati, che nemmeno nella mento

fa

di

Maometto

il

hanf

significato di

fosso

ben chiaro e

delle frasi quraniche porta a spiegazioni diverse.

preciso, perch

Ci

il

senso

proviene dal

fatto

importantissimo che la parola non di origine araba; Maometto avendone


solo confusajiiente inteso

un concetto

il

religioso, rimasto anch'esso

Maometto

uno

fu

poco chiaro nella sua mente.

non araba,

gnificato della parola antiquata,

uditori di

ne fece arbitrariamente uso per definire

significato,

e forse

anche sconosciuta agli

scoglio molesta per le fragili navicelle dei

mentatori e dei tradizionisti musulmani, quando iniziarono


e tentarono

il

coordinamento

di

tutto

testo sacro, nel quale si trovava la


delle varie frasi di foniiulai-e

il

il

Il si-

com-

gli studi esegetici,

hadth- Per elucidare meglio

parola h a n

I f,

il

tentarono dal contesto

senso pi probabile della parola; siccome nel

Qur'an l'unica persona menzionata con l'aggettivo


quelli che seguivano la religione di

hanf

era

Abramo

Abramo, iniziarono su queste basi alcune

ricerche archeologiche nelle tradizioni sul periodo preislamico (Dal testo di

Aghani,

1.

al-Zubayr

e, vediamo per esempio, che uno di questi indagatori fu


b.

Bakkar

[f

256

a.

H.] vissuto

un

secolo

ricerche rivelarono l'esistenza in epoca anteriore a


originali per usi e per credenza
i

quali,

altri in

dopo ibn

Maometto

(come ne sono sempre

esistiti

celebre

il

Ishq). Queste

di alcuni

uomini

in tutti

tempi),

ognuno indipendentemente per ragioni sue speciali e senza unirsi con


una setta, vollero dissociarsi dagli usi pagani e tennero una condotta

da quella della maggioranza dei contemporanei. Di


questi eccentrici era rimasta memoria fra i seguaci di Maometto e i tradizionisti sLstematici concepirono l'idea che s fatti uomini riiinegatori di usi
pagani e perci in un certo senso precursori di Maometto, al pari dei hanif
particolare, dissimile

menzionati nel Qur-an, fossero appunto

Abramo.

hanif

della

religione

resto

venne come logica conseguenza. Nacque

tatti

di

amici e roUeghi, e

si

Staljilita

trov

il

tale

mezzo

anch'essi, e perci seguaci

connessione

di

l'idea,

artificiale,

che

intrecciare

tutto

il

potessero essere
i

nomi

di alcuni

nella biografia di
del

Maometto, mettendo loro in bocca predizioni sull'avvento


grande Profeta e della rivoluzione mondiale.

Nota 1. .Sul lignificato della parola hanif si molto discusso. Essa corrisponde a tre termini
quasi identici, esistenti nella lingua ebraica, nella aramaica e nella siriaca: nelle due prime lingue con

184.

INTRODUZIONE

il

significato di < scellerato,

infine di

pagano

impuro

nel siriaco, di

tramutatosi poi in

falso,

ipocrite

negli scritti siriaci cristiani gli ortodossi usano l'ultimo significato per tutte le eresie

cristiane pi sospette.

lianafa

empio

SS 179, 180.

Pu

essere che gli arabi idolatri usassero in questo

abbandonavano

(allontanarsi, discostarsi), per designare quelli che

medesimo senso
il

la radice

culto degli idoli, senza

dare ad esso un senso di biasimo e di spregio: e che in seguito, divenisse invece un nome di guerra
un vanto per quelli che combattevano contro gli idoli e gli usi barbari del tempo, ma non
abbiamo su ci alcuna notizia sicura e la supposizione arrischiata. Maometto nel Quran adopera la
jiarola lianif ben dodici volte, ossia sei volte nelle sure Makkane e sei volte nelle sure, Madinesi.
In otto di questi passi il termine usato per descrivere la cosi detta Millah Ibrahim, o religione
di Abramo. In due sure Madinesi (ili, 60 e iv, 124) unito alla parola uiuslim o al verbo (aslama
wagh a h u), e in un altro passo (xcviil, 41), e forse anche in un altro (xxii, 82) usato come equivalente
e infine

muslim

(cfr. Lyall, JRAS. 1903, pagg. 779-780).


concetto fondamentale dato al termine da Maometto, sembra che sia stato: adoratore dell'uno e vero Dio. Difatti nel passo del QurTm (v, 60) abbiamo l'espressione hanifan musliman par-

di

Il

lando di Abramo, come di uomo che non era n ebreo n cristiano l'unione delle due parole dimostra
che nella mente di Maometto i due termini non fossero proprio equivalenti, ma si completassero
a vicenda, rendendo perfetta la personalit religiosa di Abramo, l'amico khalll di Dio (cfr. A. von
Kremer, Sitzini/sberichte d. philos-hixt. Classp. der K. Akademie d. Wiss., voi. XXXVIII, Vienna, 1881,
p. 677; O. Pautz, Muhammeds Lehre von der Offeiibaniiy, Leipzig 1898; pagg. 14 e 173). Da queste
:

citazioni si vede che attorno al termine

hanif

regn incertezza perfino nella mente di Maometto,

per l'uso vario che egli ne fece. Ultimamente un valente arabista, D. S. Margoliouth (JEAS. 1903,
pagg. 467^93) ha tentato di dimostrare che tanto il nome di muslim, quanto quello di hanlf, pro-

nome dato ad una setta religiosa fondata da Musaylimah il celebre impostore della stirpe
banu Hanifah, competitore di Maometto. Secondo il Margoliouth, la parola muslim verrebbe da
Musaylimah, e la parola hanlf dal nome della trib dei ban Hanifah, ai quali il Musaylimah appar-

venissero dal
dei

teneva. I lati deboli e fallaci del ragionamento del Margoliouth sono stati gi esposti dal Lyall nella

(JRAS. 1903, pagg. 771-784). In questi due scritti si pu trovare tutto quello che si conosce
sull'argomento dei hanif, che per la sua natura speciale fornir sempre ampia materia a discussioni.
Si legga anche la spiegazione data dal Wellhausen {Reste Arabischen Heidentums, II ediz., pag. 238
e segg.), il quale sostiene con forti ragioni, che hanlf possa significare un romito cristiano. Il Grimme,

stessa rivista

{Mohatnmed, Parte I, pagg. 12 e segg.), d invece ragioni per ritenere il senso equivalente a pagano,
ma non adoratore di idoli, e traducendo perci in guisa originale vari brani del Quran (xvi, 121 e
tahannuf, con che
124; VI, 79 e 162). ibn HisSm (pag. 152) osserva: Gli Arabi dicono tahannuth
t-

intendono la al-hanifiyyah, sostituendo


nota 2.

essi
e

180.
fuori

a th

fanno capo ad ognuno di

essi.

esaminiamo d avvicino

se

Tanto Zayd

morirono prima della missione di Maometto,


sul

si

trov

il

modo

di introdurre

matrimonio di Khadlgah, e

Khadigah

Waraqah

al

Per Zayd

b.

si

il

'Amr

il

b.

le

nome

Introd., 208

hanif

viene

leggende che

'Amr che Waraqah

ma

invent

principio della

quest' ultima tradizione ascondesi

spiegare.

Su questo vedi pi avanti,

L'artificialit della connessione fra questi pretesi

anche con maggiore evidenza,

metto,

b.

Xawfal

pur di connetterli con Maodi

la

Waraqah
celebre

nelle leggende

conversazione fra

missione, senza avvertire, che in

una contradizione

problema fu pi

intrinseca,

difficile

non

risolvere, e

fa(;ile

siccome

una lunga assenza dal proprio paese,


si iaventarono le leggende che Maometto lo conoscesse molto prima della
missione, e che Zayd morisse assassinato in ^aggio, mentre si accingeva a
ritornare a Makkah all'annunzio, che Maometto, conforme ad una sua antica
predizione, avesse icominciato a predicare la religione di Abramo.
era noto che fosse morto all'estero, dopo

Sulla persona di 'Uba3'dallah b. (jahs possiamo constatare, che le notizie,

186.

INTRODUZIONE

^ 180, 181.

sulle quali lavorarono

erano inolio vaghe ed incerte, perch

tratlizionisti,

che egli poi abbracciasse l'Isim ed emigrasse in Abissinia,


ma morisse infine da cristiano, rinnegando l' Islam. Altrove vedremo in qual
modo si debba considerare l'emigrazione in Abissinia, e la parte, che 'Ubay-

narrano

ci

soltiuito,

dallah pu avervi presa.

probabile

memoria, che

stata i^enerata dalla

clie la

favola del suo

egli morisse cristiano,

hanifismo

perch

sia

cosi detti

emii^Tati in Abissinia furono certa.mente apostati dell'Islam.

La
1).

pi assurda delle quattio tradizioni quella che riguarda

Huwayritl], perch in essa tro-samo

altre.

La menzione

ikliosa di

'Uthmn

di

abu Lahab,

meno

'Uthmn

verosimiglianza che in tutte

l'odiato persecutore di

Maometto,

le

la figura

e dei suoi intrighi anti-patriottici, rivelano nella leggenda

una confusione di notizie tendenziose, in conflitto fra loro. Nel Qur-n il


nome di h a n i f intimamente collegato con il tipo di uomo perfetto, come
10 fu Abramo; sta quindi a definire virt e non vizi. Dal tenore della tradizione riportiamo invece l'impressione che XTthman fosse solo un volgare
ed ambizioso intrigante
della citt nativa per

politico,

il

quale sacrificava

il

l'

indipendenza e la pace

proprio vantaggio materiale, jioggiandolo sull'inge-

renza dell'odioso governo bizantino, ed associandosi agli elementi peggiori di

Makkah. Avremmo quindi in 'L^^thmn un h a n I f, che la negazione d'un


h a n i f. Tutta la storia deve essere una fiaba, nata chi sa come, perch anche
storicamente impossibile dire in quale periodo metterla, e non confermata
da qualsiasi altra parte. Si tenga poi presente che l'impero bizantino si trovava
allora in condizioni disperate, sul punto della rovina completa, alla merc
(lei

Persiani vittoriosi, che avevano conquistato quasi tutta l'Asia Minore, ar-

rivando

fin sotto alle

mura

di Costantinopoli.

un aspirante

intrigare in Araljia ed appoggiare

sepolta fra

181.

quelli

tempi per

al potere reale in

una

citt

deserti, e di accesso pressoch impossibile.

Da

queste poche ossei*vazioni possiamo perci concludere con

relativa sicurezza, che

il

termine di h a n f dato ai quattro personaggi men-

zionati dalle tradizioni, sia per lo

non presero

Non erano

il

nome

di ti^-Jiifi

meno

quanto

essi

certamente

associarono per cercai'e una cosa inven-

si

ri

incorretto, in

da Maometto, la millah Ibrahm, o religione d' Abramo.


11 nome di h a n T f fu dato ad essi posteriormente (ammettendo sempre che
sieno stati personaggi storici) ed i raj^porti fra questi uomini e Maometto,
tata probabilmente

e fra questi uomini e

da

tradizionLsti

il

posteriori

maggiore glorificazione
stianizzanti che

termine

si

di

hanif sono

allo scopo

Maometto

devono cercare

di

quindi arbitrariamente creati

meglio elucidare

e dell'Islam.

Non

possibili ispiratori di

tosto fra quelli giudaizzanti.

186.

il

fra

Qur-n, e per

gU Arabi

Maometto,

ma

cri-

piut-

INTRODDZIONE

182.

Durante una

nizzare, riunendosi intorno a


vari

commemorando

riti

che quattro uomini

(cosi

182. 183.

delle feste annuali, che

uno

QurayS solevano

dei loro idoli, tacendo sagriti ci, c;ompiendo

b.

Nawfal,

(2)

'Ubaydallah

dei

banu Asad

al-Muttalib

e infine (4)
b.

Rizah

narra la tradizione),

si

tenessero in disparte e con:

(1)

Wa-

cugino di KJiadlgah, del quale abbiamo gi fatto menzione;


(jahs b. Ei'ab b. Ya'mar b. Sabrah b. Murrah, della stirpe

il

b.

Khuzaymah, la madre del quale era Umaymah ijint 'Abd


(3) 'Uthman b. al-Huwayrith b. Asad b. 'Abd al-'Uzza b. Qusayy
Zayd b. 'Anir b. Nufayl b. 'Abd al-'Uzza b. 'Abdallah b. Qurt
b.

'Adi

b.

avvenne

l'anniversario con processioni e con feste,

cludessero un patto speciale di amicizia. Questi quattro uomini erano

raqah

solen-

b.

Ka'b

b.

Lu'ayy

tutti e

quattro erano uomini di stirpe no-

meno legati fra loro da \'incoli di sangue, essendo tutti


da Khuzaymah b. Mudrikah b. al-Yas b. Mudar. Questi uomini

bilissima, e pi o

scendenti

animo pi elevato

dei loro consanguinei ed animati

da un sentimento

di-

di

religioso

pi nobile e pi sincero, non potevano contentarsi del rozzo culto idolatro


degli altri Qurays, ed aspiravano a trovare

una

religione, che soddisfacesse

mondo

glio ai loro sentimenti e al loro concetto del

sapete, dicevano fra loro, che

hanno

il

vostro popolo

non segue

giro di

una

pietra,

la vera fede

Abramo

la religione del vostro antenato

falsificato

noi fare

il

soprannaturale.

meVoi
essi

come possiamo

che non ascolta e che non vede, che non pu

n giovare, n far del male? Cercatevi un'altra fede, perch la vostra non
vale niente
razioni, che

uno

Questi erano, secondo la tradizione,

sentimenti e le conside-

quattro uomini scambiavano fra loro, e vedendosi animati da

stesso desiderio di scoprire

rintracciare

vero, stabilirono di riunire

il

loro sforzi per

rimettere in vigore la vera fede, smarrita per l'ignoranza

dunque di rinunziare al culto degli


idoli, di astenersi d'ora innanzi dal mangiare le carni degli animali mattati nei sacrifizi pagani, e da quel giorno si dispersero per il mondo in cerca
degli antenati. I quattro uomini decisero

della

al-Hanlfiyyah
Khaldun,

pag. 143;

183.

W'araqah
lui,

b.

App.

Nawfal.

3-4; Halal),

il

I,
il

(religione di

Abramo). (Hisam,

pagg. 169-170).
pi hnportante fu certamente

musuhnani si occupano specialmente di


credere che egU fosse uno dei pruni a riconoscere

I tradizionisti

perch vorrebbero far

se

Din Ibrahlm

Di questi quattro uomini

Maometto come

ma

II,

Profeta atteso da tutti per la rigenerazione degli uomini,

possiamo avere dubbi sulla veracit di tale affermazione, rimane per

la probabilit

che

sia stato

uomo

di

giose superiori a quelle degli altri

(al-Zubayr

b.

Bakkar

[f

256

a.

anhno elevato

e pieno di aspirazioni reli-

suoi contemporanei.

Da

H.]) siamo informati che

ciasse la fede cristiana, e facesse

uno studio profondo dei


187.

fonte

Waraqah

moderaa
abbrac-

testi sacri cristiani

($

IMROUIZIONE

lta-185.

e toree anche della lingua ebraica e dei libri del vecchio Testamento (Aghni,
UI, pag. 14). In questo medesimo passo di Aghani (III, pag. 14, lin. 14)

troviamo inoltro una notizia, la quale per


mulata, rimane oscura e di
il

quale ai tempi pagani

(kitab al-'ibrani)

Waraqah

era un uomo,

convert al cristianesimo e scrisse

libri ebraici

difficile

si

termini vaghi, nei quali for-

interpretazione

e scrisse in ebraico (b

'

del Vangelo, quanto (Dio) volle che ne scrivesse

zione e spiega che l'espressione

"

in ebraico

ma

senso di traduzione in Lingua ebraica,


l'alfabeto ebraico per scrivere

Lo Sprenger

dei Vangeli.

''
:

y y a h) tanta parte
Sprcnger esamina la tradi-

br

ji i

debba intendere non gi nel

si

bens che

Waraqah

b.

Nawfal usasse

una traduzione o una versione popolare araba


pagg. 128-134) per conclude, che la tradi-

(voi. I,

zione debba essere una interpolazione di tempi posteriori inventata allo scopo
di dimostrare che

Waraqah

conoscesse bene

Maometto

esso la predizione della venuta di

XV,

di Giovanni,

a Patre, Spirituu

25-27

Qumn

Vangelo

(allusione al passo del

auteni venerit Paracefun, qiiom

Waraqah rimase sempre

etc).

veritatis,

cristiana, e negli ultimi


lui la

Vangelo, ed avesse trovato in

il

et/o

miftam vobis

fedele alla religione

anni della sua vita divenne cieco. Maometto ebbe di

Waraqah non

pi grande stima, quantunque

si

convertisse alla fede

una delle quali Maometto


avrebbe vietato di maledire la sua memoria, bench non credente musulmano,
e nell'altra avrebbe apertamente affermato che Waraqah, a suo parere, si
musulmana,

e sintomatiche

sono

trovasse in Paradiso (Aghani,

raqah mori circa

La

il

le

III,

due

tradizioni, in

pagg. 14 e 15; (^utayhah, pag.

principio della missione di

Maometto (Khaldun,

29).

II,

Wa-

App.

4).

non ha saputo spiegare come colui che aveva prodetto la missione di Maometto, e ne aveva incoraggito cos caldamente i primordi (v. 156
e 210 nota 1) non abbracciasse la fede nuova e morisse invece cristiano.
tradizione

184.

non segui l'esempio

'L'tjaydallah b. (xah

tratteime in Makkah, dubitando della fede pagana,

ma

di

Waraqah

si

senza sapersi decidere

per un'altra delle fedi esistenti. Egli rimase in questo stato di dubbio, finch

Maometto predic la nuova fede; allora si convert all' Islam e insieme con
la moglie urani Habibah bint alju Sufvan, anche essa convertita all' Islam,
emigr in Abissinia. Il contatto continuo con i Cristiani in quel paese mut
le .sue

convinzioni religiose e

si

fece

cristiano

cess

di

vivere prima del

ritomo degli emigrati in Arabia e la sua vedova and moglie di Maometto


nel 7.

a.

H. (Hiam, pagg. 143-144

annovera nemmeno fra

Eiialdun,

II,

App.

4).

Qutaybah non

lo

precursori di Maometto.

'Utbman b. al-Huwayrith abbandon anche egli la religione


185.
pagana, ma es.sondo uomo astuto e calcolatore, si prefisse di diventare signoro

di

Makkah. Recatosi

in Siria,

.si

is.

convert alla religione cristiana, po-

INTRODUZlo.NK

netr fino alla corte

dell'

imperatore greco e

S IHB-

narr molte cose su Makkah,

gli

cercando di destare nell'animo dell'imperatore


potere anche quella

una

Sana

di

aggiunta

Ijella

Yaman

nel

L'imperatore

si

doiniiai e di

per opera del

natura da equililjiare

quale 'Uthmn

il

Makkani, rilev

tutti

si

dell'imperatore merc

uno

Makkah. Qui

rec a

vantaggi che

si

nominatolo pub-

montato sopra uno dei


con

scritto

sigillo imperiale,

un lungo

egli terme

discorso ai

potevano ottenere sotto al dominio

pagamento d'un tenue

il

'Uthmn,

conquista

la

110 pag. 129).

(cfr.

fece girare per la citt

lo

suoi muli con sella dorata; poi gli consegn

con

Persia

re della

lasci persuadere dalle parole di

blicamente re di Makkah,

in suo

suggerendogli che tale possesso sarebbe stato

citt, e

ai suoi

desiderio di avere

il

mentre

tributo,

se

non accon-

sentivano a riconoscere l'autorit dell'imperatore, v'era pericolo, che questi

impedisse ai loro mercanti di penetrare in Siria e di prendervi quelle cose


necessarie al loro sostentamento.

voluto effetto ed

ma

Le parole

Qurays acconsentirono

di

stesso

'Uthman, sollev

b.

al-Muttalib,

il

'Uthman,

un nipote

momento

grido di allarme contro questo

il

in principio

di accettare le proposte di

mattino seguente abu Zam'ah al-Aswad

il

'Uthman ebbero

dello
di de-

bolezza ed alz la voce protestando contro l'accettazione di un re del Tih-

mah. Egli

si

mise a gridare:

"

passo, al quale

si

non rimase

c^licliiararono

essi,

fecero

'Uthman.

principe Ghassanida accett di aiutare

sua missione,

b. (jafnah,

che

perch diffidasse

insinu

'Uthmn cospirasse contro


errare a lungo attraverso

ad arrestare

'Amr

b.

ratore

tutti

gli

una

'LTthmn

ma 'Uthman

istanza al principe

imperatore dagli

intriglii di

Quraj^s, e fece

dell'imperatore

si

bene

sospetto

il

che

dalla corte greca, dov

partita di caccia spieg


sull' interprete.

strapp

un ordine

si

il

era a^'^enuto

trovassero in Siria

scritto dall'imperatore
il

con

189.

Il,

principe

il

le

medesime

decreto dell'impe-

in esecuzione. Cos sono narrati

al-Fsi {Die Croniken der Stadi Mekka, edid. Wiist., voi.

fa-

quale era autorizzato

mori improvvisamente di veleno e

non venne perci mai messo

come

Cosi 'L^thman rientr nel

un diploma, con

mercanti Qurays, che

(jafnah ebbe anche

istruzioni,

Il

monti, finch un giorno, trovata l'occasione di

malinteso, gettando la colpa

imperatore e

nell'animo

l'

di lui. 'L''thmn esiliato

incontrare l'imperatore in

dell'

impresa. I mercanti Qurasiti, temendo per altri intrighi di

'Amr

vore

di voler rimanere liberi.

Hhassnida,

il

Tihmah?

'Uthman, quando vennero in Siria anche

la

del

altro che far ritorno in Siria ed informare l'imperatore dell'esito

della

Il

re

accingevano e consci ora delle conseguenze del medesimo,

rinnegando la promessa,

infelice

Un

Qurays dallo stato di timore, nel quale si


parole di X^thman. Compresi della gravit del

grido pi volte ripetuto scosse

erano lasciati indurre dalle

servi di Dio!

fatti in

pagg. 143-144),

ma

INTRODUZIONE

185. 186.

difficile riconoscerne rautenticit e precisarne l'epoca. In essi non fatta


menzione del Profeta, mentre noto che in tutti gli a\'^enimenti che si dice

Maometto e la sua
persona di Maometto e

siano successi fra la nascita di

missione,

hanno

biografi

stabilire l'et presunta del


sempre voluto introdurre la
medesimo, quando i fatti ebbero luogo. Del resto pare accertato che 'Uthmn
fosse incirca coetaneo di Waraqah b. Nawfal, sicch possiamo supporre, che

se

gio\-inezza di
di

sono storicamente

fatti narrati

Maometto, quando

luogo durante

el^bero

veri,

prima

la

anche indirettamente,

gli era impossibile,

Hiam

partecipare agli avvenimenti politici della sua citt nativa.

(pa-

gina 144), accenna soltanto di volo a questo episodio, tralasciando ogni particolare,

perch secondo

non ha rapporto alcuno con la biografia di MaoQutaybah non menziona nemmeno 'ITthman fra

lui

metto (Khaldun. Il, App. 4.


i precursori di Maometto.

Infine ZaN'd
186.
ebraica, n quella cristiana,

'Amr

b,

ma

b.

non abbracci n
tempo non volendo pi

Nufaj'l

allo stesso

la religione degli avi, rinunzi al culto degli idoli

si

la fede

seguire

rifiut di toccare carne

animaU morti naturahnente, e di far uso del sangue e delle carni delle
vittime immolate agli idoli si oppose anche alla antica e barbara usanza
degli Arabi antichi di seppellire vive le figlie appena nate. EgH dichiar di
di

voler servire ed adorare

il

Signore di

Abramo

rimprover severamente

concittadini degU usi pagani che tenacemente osservavano. Egli soleva talvolta

entrare nella Ka'bah

e,

con

le spalle

appoggiate

al

muro

del santuario, usava

pubblicamente envmciare la sua professione di fede, dichiarandosi


credente in

Makkah

seguace della religione di Abramo.

dire, " se io potessi sapere

ma

purtroppo non

a Hiam

b.

lo

"

1'

Dio

quale l'omaggio a te pi grato, con esso

conosco

*Un\-ah; Bukhri,

unico vero
!

.,

ti

soleva

adorerei,

(Hisam, pagg. 144-145, la tradizione rimonta

r,

II,

pagg. 15-16; Khaldun,

II,

App. 4; Halab,

I,

pag. 169).

Bukhari

(II,

pag. 5) riporta varie tradizioni sul conto di

con particolari maggiori; Zayd cio


mattata, nell'uccisione delle quali

dovremmo

tradizione vera,

non

si

menzionasse

il

di Dio.

'Anir
carni

Se

la

Maometto prima

condotta di questo originale e

forse aver influito sull'animo di

b.

mangiare

nome

ritenere che egli conoscesse

dell'inizio della missione, e la

medesimo possono

sarebbe rifiutato di

si

Zayd

discorsi del

Maometto. Zayd era

cos

acceso da idee religiose, che solevg, costantemente muovere rimproveri alla


propria moglie, Safiyyah bint al-Hadrami, figlia di 'Abdallah

Akbar

al-Sa<lafi, perch,

a quanto sembra, non aveva

le

del marito in materia religiosa (HiSm, pag. 146). Infatti


di lasciare

Makkah

b.

'Abbad

medesime

b.

opinioni

Zayd aveva

deciso

e di intraprendere un lungo viaggio allo scopo di scoprire

l'JO.

INTRODUZIONE

186, 187.

vera fede, a 1-h a n i fi y y a h, come la chiama ibn Ishq, ma ogni qual volta
egli si accingeva a partire, la moglie andava ad avvertire lo zio del marito,
la

al-Khatt)

b.

Nufayl,

modo

trovava ogni volta


cfr.

Halab,

I,

quale essendo avverso alle idee religiose del nipote,

il

impedirgli

di

pagg. 168-169, 170). Crebbero per tanto

ai quali lo zio crudele sottopose

il

la citt

con

Lo

zio,

tormenti e

un poco

147

fastid,

di pace,

Makkah, sul monte Hira, che domina


irritato da questa ribellione di Zayd, mise

alfine nella parte superiore di

sua altura.

nipote, che Zayd, per avere

si ritir

la

(Hiam, pag.

partenza

la

allora alcuni espressamente in guardia per sorvegliarlo e impedirgU di rien-

Makkah, cagionandogli perci

trare in

Zayd, nonostante

nuo\'i tormenti.

la

sorveglianza, alla quale era sottoposto, rientr varie volte furtivamente in

ma

citt,

suoi persecutori

rinnovarono ogni volta

tormenti in

da costringerlo a uscire da Makkah contro sua voglia


alle intemperie sui

sul culto degli

monti

vicini.

Lo

idoK e corrompesse

modo

tale

a rimanere esposto

temeva che Zayd portasse discredito


animi degli altri Makkani. Cosi narra

zio
gli

ibn Ishaq (Hism, pag. 143), senza specificare la fonte delle sue notizie e

senza osservare, che una parte del racconto in contradizione con

l'altra.

In Bukh^ii non v' menzione di tali persecuzioni, che probabilmente sono

invenzioni tradizionistiche, posteriori, per mettere in correlazione l'opera di

Zayd con

quella di

Maometto

(Halalj,

I,

pag. 170).

Per trovare la religione di Abramo, Zayd intraprese in seguito


187.
lunghi viaggi, interrogando in ogni luogo rabbini e monaci; travers la Mesopotamia fino a Mawsil, poi

^dsit tutta la Siria e

paese di Balqa, ove trov un frate, che

si

giunse alfine a Mayfa'ah nel

dice fosse

il

pi dotto dei Cristiani.

monaco rispose che nessuno


poteva ancora insegnargliela, perch doveva sorgere un profeta in Makkah,
il
quale sarebbe comparso con la vera religione mandata da Dio. Zayd, che
aveva viaggiato finora senza mai trovare chi gli desse una risposta soddi-

domande

x\lle

di

Zayd

sfacente, sia presso

notizia e

si

sulla vera religione,

cristiani, sia presso

accinse senza indugio

il

gli ebrei,

al l'itorno

accolse

per attendere

con
il

giubilo la

profeta

ven-

mentre per attraversava il paese dei Lakhmiti. fu aggredito e messo a


morte (^) (nel 35 anno di Maometto, cfr. 164; Hisam, pagg. 148-149; Khaturo

mTs,

I,

pag. 315). Altrove lo stesso autore (pag. 145), afferma, che in seguito

Maometto riconobbe l'opera di Zayd e permise che si pregasse Dio per lui,
dando cosi a intendere, che Dio avesse usato una grazia speciale per Zayd,
bench morto prima della venuta della vera fede. Un'altra tradizione afferma
addirittura che Zayd fosse in Paradiso (Tabari, I, pag. 1144; Athir, II,
pag. 83; Halab,

oppure

I,

pag. 170, che afferma venisse sepolto in Mayfa'ah in Siria,

ai piedi del

monte Hira presso Makkah).


191.

INTUODUZIONE

ss itl-lK..

Biikhari

ma

'Ainr,

in essa

non

si

fa

alla Siria, senza specificiire

ma

cristiani,

centi

mia tradizione ai viaggi di Zayd b.


menzione della Mesopotamia si allude soltanto
alcun luogo speciale: Zayd interrog ebrei e

pag. 15) accenna in

(II,

seguaci di amljedue

le fedi gli

diedero risposte poco soddisfa-

egli alla line si decise di abbracciare la fede di

la sola fede, alla

h a n I f, perch
ilevano,

come

raccolte

da Bukhari non
Maometto (Halab,

imta di

la sola

vi

propria.

un

Nelle tradizioni

una profezia

atl

170; profezia di

pag.

I,

della

fuori

di

accenno alcuno

e divenire

quale ebrei e cristiani concordemente allu-

al

possibile

Abramo

Zayd

sulla ve-

venuta di

sulla

Maometto).

Zayd
al

Nota 1. Un ampliazione maggiore di questa tradizione riportata in un passo di Tabari, ove


'Amr annunzia chiaramente la venuta prossima del Profeta, lo descrive minutamente, allude

b.

segno profetico fra

e tutto

il

le spalle

resto (Tabari,

188.

I,

predice in brevi tratti la sua carriera

profetica, la fuga

Madlnah

pag. 1144; Athjr, II, pag. 33).

membri principali di
ricercatori del Sommo Vero. Abbiamo anche
seguenti: (1) Urbab b. ai-Bara, della trib

quattro precedenti sono

questa, pretosa confraternita di

notizia di altri minori, ossia

degli 'Abd al-Qays; (2)

Umayyah

nomi

abu-1-Salt; (3)

b.

dui

Quss

b.

S'idah al-Iyadi;

abu Qays Sirmah b. abu Anas, dei banu-1-Naggar; (5) Khalid b. Sinan b.
Qhaytli, dei banu 'Abd b. Baghld (6) abu Qays Sayfi 1). al-Aslat. degli
Aws-allah di Madlnah (^) (Qutaylmh, pagg. 28-30 Hisam, pag. 40, lin. 10 e 19,
(4)

pagg. 178, 293;


I particolari

Nawam,
su

pag. 164;

ognuno

dei

JRAS.

1903, pagg. 773 e segg.).

medesimi hanno poca importanza per

soggetto, e per alcuni sono anche magrissimi ed incerti

m,

Umayyah

pagg. 186-192; XVI, pagg, 71-81 per

gine 41-44 per Quss;

(cfr.

1).

nostro

anche Aghani,

XIV,

b. abu-1-Salt;

XV, pagg. 161-167 per abu Qays

il

pa-

al-Aslat).

Nota 1.
A questi nomi ibn Qutaybah aggiunge anche quello di As'ad b. abu Karb al-Himyari,
dicendo che egli credesse pure nella religione di Abramo e predicesse la venuta di Maometto settecento anni prima della nascita del Profeta; inutile dire che i versi attribuitigli sono certamente
spuri (Qutaybah, pag. 29, lin. 16).

La missione profetica
189.

li

Maometto.

di

principio della missione profetica di

pi delicato, pi oscuro e pi

grande riformatore Arabo,

ma

a spiegare di tutta

difficile

Maometto

ma

curiositii

sono tanto

il

problema

la biografia

del

anche precisamente quello che ha svegliato

pi di ogni altro la curiosit dei biografi orientali ed europei.

questa

intelligibili,

Le

ragioni di

che non meritano di essere esaminate,

bene nonpertanto di osservare, che fino a pochi anni or sono gli errori,

nei quali erano caduti gli orientali per

pi gravi

il

troppo zelo devoto, erano di poco

pi falsi delU; tcoi-ie e delie conclusioni, alle quali erano arrivati

192.

INTEODUZIONE

inganno dai propri preconcetti. Gli uni sono

gli europei, tratti in

convinzione che Maometto avesse veramente


Dio,

189.

colloquito con

partiti dalla

un angelo

con

inventarono leggende per confermare questo postulato. Gli europei

hanno invece sostenuto


spiegare

la

tesi

dell'impostura premeditata e pur dovendo

risultati stupendi della

missione, furono costretti di

cadendo perci di necessit in palesi errori

strane ipotesi,

ricori'ere

Hughes,

(cfr.

pagg. 387, a; 391,a).

L'argomento presenta quindi gravissime


anche

offre illusioni

teriali rimasti

al critico imparziale, se parte

non

del problema, o se

difficolt,

sa trarre tutto

nosti'a disposizione.

Le

il

nasconde inganni e

da un preconcetto errato

vantaggio possibile dai pochi ma-

brevi considerazioni da noi premesse

come introduzione alle leggende sulla nascita e sulla giovent del Profeta,
hanno avuto per iscopo di dimostrare che sopprimendo tutto il leggendario
e l'apocrifo, noi arriviamo al momento culminante della missione senza aver
alcun dato di fatto, n sul carattere, n sulla vita precedente, n sull'educazione, sugli amici e sulle

influenze

voce del quale doveva sconvolgere

da questo uomo singolare,

subite

l'Asia.

EgH

si

come

presenta a noi

pi completa incognita e per riunire gli elementi necessari d'un


ci

limane soltanto di prendere in esame

dati,

che abbiamo su di

da questi dati

egli ebbe incominciato la missione: retrocedendo


i

una ricostruzione approssimativa

primordi, forse joossibile

tutto

il

grande movimento musuhiiano. Tale processo

precisamente quello,

completare

quale hanno lavorato

il

leggenda anteriore alla missione

la

per indicare tutti

voriamo con

con

criteri

Muir

(I,

giudizio

lui

dopoch

sicuri verso

della genesi di
il

solo possibile,

biografi orientali per

basti questa osservazione

radicalmente diversi da quelli

Le

teorie epilettiche e diabo-

ci offre.

noi possiamo cadere in errori altrettanto gravi.


liche del

la

Bench noi europei ladegli orientaK, pure anche

pericoh che tale sistema

(^):

critico,

la

pagg. 21, 23, 60, 67-77, 81-96) nonch quelle complicate

e pressoch incomprensibili di misticismo, isterismo ed impostura, escogitate

dallo
le

Sprenger

(I,

pagg. 207-286) sono altrettanto lontane dal vero, quanto

leggende soprannaturali dei

Fra

le

numerose

prima senza dubbio


critica, e le

biografi,

difficolt,

lo stato

musuhnani.

che affrontano lo studioso del problema, la

d'animo di colui che intraprende

tendenze partigiane, alle quali egli

si ispira.

il

lavoro di

L'altra difficolt

non tanto facilmente superabile quella che offre la materia stessa di studio,
anche troppo abbondante in ci che falso, e troppo scarsa e insoddisfacente in ci che autentico. La materia si pu dividere largamente in
quattro elementi principali: la persona del Profeta, l'ambiente, nel quale
egli

spieg

la

sua

attivit,

la

natura delle sue dottrine, e infine

193.

le

fasi

INTRODUZIONK

IJ, 190.

della lotta contro

ch a pi
prosent<j

l'

idolatria.

Por arrivare a un giudi/io approssimativo

(per-

pu pretendere) assolutamente necessario tenere


quadruplice aspetto del ])roblema, premettendo uno studio appro-

tli

il

questo non

si

fondito dei due elementi principali, ossia deiranibionte e delle influenze, alle
quali fu esposto Maometto, e in secondo luogo del tenore delle dottrine, e
della relaziono fra osse ed

il

mondo

arabo, al quale

Maometto

le volle dedicare.

difficile, perch tutte le tradizioni, che noi possemissione profetica e sulle prime rivelazioni, sono per noi quasi prive di
alcun valore, e meno alcune pochissime eccezioni, non ci offrono alcuna spiegazione soddi.sfacfiite sui
primordi, sulle fasi iniziali dell'Islam. E facile dimostrare che la maggior parte degli episodi narrati
nei paragrafi seguenti consistono in prodotti di esegesi quranica superiiciale, scorretta, basata su violenti contorsioni e travisamenti del senso vero dei versetti. Mancano poi di ogni base solida anche per
il fatto, che sono narrate e tramandate da persone, che non erano in alcun modo in grado di sapere
come gli eventi avessero avuto luogo. Per ovviare a questa obbiezione fondamentale, sentita anche
dai tradizionisti orientali, fu inventato il ripiego zoppicante di far narrare alcuni episodi dal Profeta

Nota

diamo

1.

Il

problema reso specialmente

sul principio della

in prima persona. Fra i nomi dei tramandatori delle notizie e delle tradizioni mancano del tutto
(come abbiamo gi messo in rilievo altrove) i nomi dei pi antichi Campagui del Profeta: la lacuna
stata artificialmente colmata con l'introduzione artificiale e molto sospetta di '.-V'isah, la vedova
loquace di Maometto, la quale per anche se avesse veramente narrato le tradizioni attribuitele, non
sarebbe autorit, sulla quale potremmo fare affidamento (cfr. anche quel che dice il Grimme, I. pa-

gine

11-12).

Biografi, come il Muir e lo Sprenger, i quali hanno consi 190.


derato solo alcuni lati del problema, e hanno negletto gli altri, cobnando
le

lacune con congetture sul carattere di Maometto e con


delle dottrine

suU' evoluzione

superficiali

islamiche, ci

considerazioni

offrono

un quadro

errato della genesi dell'Islam. I loro tentativi di ricostruzione della


e dell'opera di

tamente

falliti

Maometto

fino al principio della missione sono perci comple-

per aver trascurato elementi di grande importanza, e sovrattutto

per deficienza di necessaria coltura.


le loro
Il

Quando

Muir presenta
il

sua

la

tesi in

forma

al-Waqidi, con

un

ed attraente,

valore scientifico della

il

sole fonti sono ibn

immensa

araba poetica, tradizionistica e storica.

direttamente illuminare

hanno
il

di tutto

il

suoi

.soggetto, e

come non

connazionali, se

campo

suoi materiali storici, e

di

gli

rivelato quanto questi materiali possano insia

possibile

non

si

studia

letteratura islamica dei primi tre secoli della Higrah. Il

questo vastissimo

resto della

Sono specialmente

comprendere

popolo arabo, n l'ambiente, in cui nacque Maometto, n

Maometto ed

HiSam

sussidio imperfetto e superficiale estratto dai versetti del

studi del Goldziher, che

fra

ma

Le sue

Qur-an. Egli ignora del tutto l'importanza


letteratura

letteraria, elegante

suo libro di piacevole lettura,

sua esegesi quranica pressoch nulla.

il

questi due scrittori compilarono

biografie la conoscenza dell'Islam era ancora molto imperfetta.

che rende

figura

studi,

privandosi

rapporti

a fondo tutta

la

Muir ignora tutto

aprendo perci una grave lacuna nei


d'un sussidio di

194.

primaria importanza.

INTRODUZIONE

Egli poi sovrattutto deficiente

190, 191.

ignaro della

quranica, perch

nell'analisi

letteratura ebraica e della letteratura omiletica e ra1)binica, alla rjuale

metto attinse principalmente

suoi materiali religiosi.

che Maometto

bench non sia chiaro quale possa essere

mento
menti
e

non

religioso,

consta in

ci

legame fra

il

diabolica che Satana fosse

il

suggeritore effettivo di Maometto, teoria che

Lo Sprenger ha apportato

la

pena nemmeno

allo studio di

di coltura tradizionistica,

ma

Alla teoria

religiosi.

rigo di confutazione stante la sua intrinseca assurdit.

fonda e perspicace,

quella. I senti-

mento e del cuore


quell'orribile male debba

problemi

di

Muir seriamente ha sostenuto, non vale

maggiore

epilettici,

epilessia e senti-

un'effetto di

che chi soffre di

proclive alla contemplazione

essere pi

di dedicare

delle

tesi

parti

della sua

insostenil)ili,

Maometto un contributo

presenta la sua tesi in forma letteraria molto

falso,

ma

sizione della materia,

ma

altrove,

mancanza

o degne di fede: la

assai

difetti

sono

meno

difficile

la passione di porre

fondare ragionamenti sopra teorie assurde, puri

di

immaginazione

punto accusa di

un

ed un' esegesi quranica assai pi pro-

secondo volume). Altri suoi

il

il

attraente e talvolta tediosa al punto da renderne la lettura molto

(specialmente

infine

del corredo pi nobile della

modo

alcun

attacchi

di

soffrisse

n come questo possa essere

formano parte

religiosi

Muir cred

modo, nelle tradizioni leggendarie

di poter spiegare tutto, scoprendo, a suo


(apocrife) sull'infanzia, indizi

Il

Mao-

l'uso irregolare delle fonti, che egli in

quando

gli fa

comodo, accetta come vere

non

di ordine e chiarezza

spesse volte anche nel

un

modo

nella dispo-

solo

suo di ragionare.

Lo

Sprenger incomincia l'esame d'una questione, adduce elementi preziosi per

un

ma

quando
aspettiamo da lui la conclusione del ragionamento, lo vediamo passare a un
altro soggetto e lasciare tutto in sospeso. In fine noteremo il difetto pi
concretare

giudizio, fa osservazioni talvolta geniali e profonde,

grave di

tutti,

originali.

Gi

cio la sua
il

grande inesattezza nel dare

Wellhausen ha esposto {Muhanimed

gravi errori, nei quali lo Sprenger caduto per

quale

ci

le

sue

la

versione dei testi

in Medina,

il

modo

pagg. 20-26)

scorretto,

con

il

controllare ogni sua

versioni e la necessit assoluta di

affermazione, ogni sua citazione.

191.

Gli orientalisti della

generazione successiva a quella dello

Sprenger, edotti dagli errori commessi da lui e dai suoi predecessori, hanno

impresso allo studio su Maometto un nuovo e pi

speranza di arrivare, se non

la porta alla
sibile,

molto

\T.cino alla realt

del Profeta, e

non a

vera dei

al

felice indirizzo,

vero completo,

fatti.

noi, di passare in ri\dsta

Toccher
tutti

al

pi benemeriti in questo

ramo

di studi.
195.

che impos-

futuro biografo

lavori

grande argomento, baster per noi di citare due nomi fra

che apre

compiuti sul
pi moderni e

INTHODUZIONE

isi

In

i>riiiia liiu-a

porre

tra tutti ilol>bianio

il

nome

del Goldziher,

il

vero

padre della moderna critica islamica, al quale dobbiamo principabiiente il


nuovo indirizzo dato agli studi sull'Islam, liasati ora scientificamente su
tatti concreti

e nettati

da erronee

e sterili teorie

verse manifestazioni dello spirito arabo ed

profondo, che

fatto,

islamico

ha sottoposto

le di-

pi acuto e

all'esame

musulmane

ed in vari rami delle scienze

ha compiuto una vera rivoluzione. L'altro nome, che merita speciahiiente

e^li

di

mai

sia

si

egli

menzionare per

nostro soggetto, quello del Hirschfeld,

il

il

quale, grazie

sua profonda coltura dell'ebraico e della letteratura giudaica, rabbinica

alla

ed omiletica,

si

trovato in grado di apportare allo studio del Qur-an

contributo prezioso di materiali molto

anche

difficilmente accessibili

provetto orientalista, perch soggetti di studi propri soltanto di un


limitato di specialisti.

saputo con

una buona parte dei concetti

di

origini

EgU ha

reUgiosi,

Qur-an, e quindi stabilire le fonti, alle quali

meno

stabilire

con sicurezza alcuni dei

del Profeta Arabo.

gere

il

Il

teologici

Maometto ha

attinto, o per lo

il

ncgU-

scrittori stato di

esame

la

di aver rintracciato con scrupolosa esattezza

le

origini di ogni elemento, di averne studiato

insegnato

le

letterari del

lato biografico dei primordi dell'Islam, e di aver preso in


,

numero

fattori principali del pensiero religioso

grande merito di questi due

materia prima tale quale

al pi

ed acume rintracciare

aliilit

un

le fasi di sviluppo,

vero sistema scientifico ed imparziale, con

il

quale

di aver

loro seguaci

Al Goldziher per noi


dobl)iamo il massimo contributo egli ci ha dato (nel primo volume dei suoi
Muhammedanische Studien, pagg. 1-40), uno studio mirabile sui veri rapporti
fra l'Islam e l'Arabia antica, fra il mondo nuovo inaugurato da Maometto
potranno seguire

lavoro di anaUsi e di scoperta.

il

mondo pagano

Maometto volle ajbattere a questo studio


egli ha aggiunto molti altri, nei quali ha esaminato con analisi geniale una
grande parte delle dottrine islamiche, scoprendo come jnolto che i dottori
mu.suhnani vorrebbero farci intendere come l'espressione diretta della volontii
di Dio, rivelata per il trainite di Maometto, sia soltanto o il prodotto di una
lenta evoluzione, o l'ampUamento di tesi vagamente fissate dal Profeta, o
e

il

infine

molto spesso

studi
egli

il

l'aiuto

del

cen

dei

el)be partecipazione di sorta.

materiali

scoperti

studiati

dal Hirschfeld,

dcgh

Goldziher sui veri rapporti esistenti fra Maometto e quelli che


di convertire,

sulla

e religiose dell' Isim e l'antico


pos-sibile oggid di scrivere

forme

prodotto genuino di tempi posteriori, alla creazione

Maometto non

del quale

Con

antico, che

natura del conflitto fra

mondo pagano,

teorie

morali

cristiano e dualista (persiano),

una nuova biografia

di

alla verit storica, specialmente se si fa uso

196.

le

Maometto

assai pi con-

anche del prezioso

contri-

INTRODUZIONE

191, 192.

che dobbiamo a tutta la numerosa e valente scuola di arabisti

bufco di studi,

moderni, maestri della quale sono

il

Xoldcke

il

De

Goeje. Noi non entre-

remo in questo ai'gomento, perch un tentativo di ricostruzione ci porterebbe


ad una digressione molto, troppo lunga, eccedente i hmiti del presente studio
introduttivo agli annali dell' Islam. Per meglio comprendere il tenore di alcune
tradizioni che adduciamo in appresso, sar pi^r necessario, che noi riuniamo
qui in appresso alcuni appunti suppletivi,

il

trattamento pi ampio dei quali

lasciamo al futuro l)iografo del Profeta.


192.

Le

tradizioni su

Maometto sono passate per tante mani prima

di giungere fino a noi, esse sono state talmente

manipolate e accomodate in

conformit dei gusti e dei pregiudizi di successive generazioni, che su di

ben poco assegnamento e dobbiamo guardarci dal dedurre

esse possiamo fare

da

QuelU

esse alla leggiera conclusioni troppo recise.

ai quali

dobbiamo

le

hanno avuto cura di presentarci il Profeta come essi se lo figuravano,


o per lo meno come essi hanno voluto che noi lo immaginassmio noi
vediamo quindi la figura di Maometto attraverso un fitto velo deformante
notizie,

tutti

suoi tratti pi essenziali,

estranei

alla

posteriori.

capo a

sua vera natura,

e la troviamo

fregiata di molti elementi

perch arbitrariamente aggiunti in epoche

Abitiamo, in altre parole, l'ultima edizione riveduta e rifatta da

fine di

un lavoro,

quale hanno contribuito

al

cure indefesse di

le

molte generazioni.

Maometto tradizionale quindi il risultato finale di tale lavorio, mentre


Maometto primitivo autentico, quale egh era al principio della inissione,
Il

il

scomparso dalla storia

la ti'achzione

ha trasportato nei primordi

il

Maometto

degli ultimi tempi riveduto e corretto, e perci addirittura storpiato dal vero.

Questo Maometto

fittizio

commettendo

un grave anacronismo,

cos

messo dalla tradizione


e

al principio della missione,

producendo sul

lettore delle tradi-

un uomo cristallizzato, che


senza modificarsi mai. Maometto, come impariamo dal Qur'an,

zioni la pi erronea delle mipressioni. Invece di

traversa la vita

pass per mnunierevoli metamorfosi, modificandosi per cos dire giorno per
gioi'no dinnanzi alle esigenze imperiose della lotta per l'esistenza ed agli inci-

denti hnprevedibili d'

una

vdta

molto agitata. Maometto attravers grandi

trasformazioni morali e mor, dopo una carriera tempestosa di pi di un quarto


(li

secolo,

grande lotta

della
cioli

un uomo profondamente diverso da quello che era


:

egli influ sugli eventi del

mondo

intiero,

al principio

ma

eventi della vita privata influirono potentemente anche su di

traccie di

Qur'an,
cialjili

il

fatta evoluzione sono

pi piclui.

Le

rimaste molto marcate e profonde nel

nostro documento maggiore e

Tp

sicuro: sono per

nelle tradizioni biografiche del Profeta, se

197.

si

conosce

il

anche

rintrac-

modo

di inter-

ISt,

INTRODUZIONE

lt.

Maometto fu in alcuni periodi tanto rapida, che la


devozione infantile dei fedeli musulmani non ebbe l'arte sufficiente di cancellare tutte le traccie delle variazioni. Le vestigia delle metaiiorfosi sono
pretarle. L'evoluidone di

rimaste cosi spiccatamente impresse nel Qur-an, die stato possibile in base
tutto il Qur-an con quasi assoluta sicua<.l esse di ricostruire cronologicamente
rezza

(cfr.

pi avanti 201).

processo

Il

storico

di

evoluzione, che

osser-

viamo tanto netto nel periodo storico di Maometto, non pu logicamente


essere avvenuto soltanto nel periodo noto a noi, ma deve essere incominciato
molto prna. quindi possibile di affermare con sicurezza che Maometto dei
primissimi tempi deve essere stato un
tellettuabnente e religiosamente

ila

uomo molto
che

quello

si

diverso moralmente,

in-

mostr, quando, dopo

la

Fuga, e Signore di Madnah, appare alla luce della storia, uscendo dal buio
dei primi anni di missione. I primi principi furono molto pi modesti e pi
semplici, che

non credono

musulmani ed anche grande

pai'te dei biografi

europei.

Perch Maometto

egb
il

si

sentisse

mosso ad

agire, ed in qual

iniziasse la manifestazione dei suoi concetti religiosi,

quale sar sempre opei'a sterile battere

capo,

il

ma

forma precisa

un mistero, contro

in tutti

casi,

come

speriamo di poter dimostrare in seguito, egli certamente non incominci atteggiandosi a Profeta ed Inviato di Dio, perch a questo concetto arriv soltanto

dopo molti anni

di jredicazione e di

un momento a considerare

fino

nel passato e rintracciare le

Dol)biamo perci ora fermarci

lotta.

a qual ])unto possiamo spingere

prime vestigia storiche della genesi

lo

sguardo

dell' Islam.

Il difficile problema,
che fino a pochi anni or sono pre 193.
sentava le pi grandi incognite, ha preso ultimamente tutto ui altro aspetto

in seguito

pagg.

ad alcune geniali osservazioni del

vivissima sull'argomento.

La

pi antichi,

dei poeti fosse

agU

come Maometto iniziasse la


concetto antichissimo, comune anche

chiave del problema

sua attiWt religiosa, devesi cercare nel


ai popoli

indiani, ai gieci, ed ai romani, che l'ispirazione

dovuta a diretta azione divina

desimo concetto sull'origine della jwesia, con


delle

gli

Arabi

anticlii

la differenza per

ebbero

che

il

il

inn

alle loro qualit singolari,

me-

risveglio

quaUt poetiche, a loro modo di vedere, era dovuto unicamente

ispirazione diretta dei

I,

che hanno gettato mi raggio di luce

e segg. e pagg. 107 e segg.),

Groldzilier (Arahische Philol. voi.

alla

o demoni. Questi esseri soprannaturali, grazie

potevano concedere agli uomini

la facolt di espri-

mersi in versi ed erano in grado di suggerire a indovini e a vaticinatori predizioni sull'avvenire e la conoscenza dei misteri del passato.

semplice combinazione che in


" colui

che sa

('j.

Arabo

Sui ^inn, sulla

il

nome

di

poeta,

Non

a'ir,

loro natura ed origine,

18.

.stata una

non

significhi

qui

il

INTRODUZIONE

uogo

di fermarsi, e per

il

198.

nostro scopo basta rimandare

lettore a quello

il

ampiamente esposto dal Hughes (pagg. 133,lj-138,a), e che qui non


il
ripetere. Dobbiamo per aggiungere che la credenza popolare nei

ihe gi

)Ccorre

lemoni o

spiriti

l)uoni e

maligni costituisce nella fantasia popolare degli

tanto antichi che moderni

^rabi

ante che non presso


lima,

un elemento

popoli, e ci

gli altri

della posizione geografica, e

di

per

grande lunga pi imporle

della struttura

condizioni speciali del

uoi immensi, paurosi e silenziosi deserti. Si viva e


[uesta

credenza,

Maometto ammise

l'esistenza

profonda fu sempre

ginn

dei

('),

ci

tenga a mente questo punto importante), non gi per una concessione

pagani dei connazionali,

preconcetti

che

paese con

fisica del

ma

perch egli onestamente cre-

eva alla loro esistenza, ed era convinto che suggerissero


idovini
er

(II,

Qur-n,

(cfi-.

vi,

112-121; xxxiv,

13),

ed

pagg. 236-251) ha esposto ampiamente

gli

versi ai poeti

oracoH agli

(^j.

le fasi principali

Lo Sprendella cre-

enza di Maometto nei ginn, quali sono rintracciabili nei versetti del Qur-an,

non occoire quindi che noi

li

riassumiamo, tanto pi che un soggetto,

he pi propriamente appartiene al biografo del Profeta. Sia per detto di


assaggio, che singolare

come

lo

Sprenger,

il

quale ha pure messo in

ri-

evo tanti aspetti importanti della credenza nei ginn, non abbia visto
uale

buon

IgU per

partito poteva trarre

da essa per spiegare

era talmente acciecato con la propria teoria mistico-isterica,

si

tanto era invaghito del paragone fra

gh

isto
li

la genesi dell'Islam.

erroi'i,

nei quali cadeva, n

Maometto
il

Swedenborg, che non ha

prezioso indizio, che

il

Qur-n stesso

offriva.

Lasciando ora in disparte tanto

gli

erroii

dello

Sprenger, quanto

le

ginn, passate da Maometto, per il nostro


[gomento importa soltanto di insistere come Maometto credesse fermalente in un' ingerenza continua dei demoni nella vita quotidiana degli
irie fasi

della credenza nei

omini con

le

loro ispirazioni, e

che questa credenza

si

confermasse nel-

animo suo da tutto quello che egli aveva appreso dalle due grandi reUioni, sulle quali pensava di modellare la propria fede. L'influenza giuaica e cristiana quindi avvertibile fin dal principio anche in questa
'edenza di Maometto, perch egli distaccandosi dal concetto neutro dei suoi

jnnazionaU, consider tutti

ginn come

spiriti

malvagi, confondendoli

come due sinonimi: vediamo


rci nel Qur-n (vedi: xvm, 48, ove Iblis o Satana considerato un ginn),
le egH Li condanna come spiriti malvagi e protesta con il massimo calore
non essere un poeta ispirato dai demoni (sa 'ir magnun, xxxvn, 34\
)n

diavoli

(sayatn)

{*),

e considerandoli

'altra parte per, imljevuto anch'egli di si fatti preconcetti

199.

pagani

e convinto

INTRODUZIONE

IV9.

di ossero anch\Hrli oggetto di ispirazioni soprannaturali,

soprannaturale

sentinaenti, dai quali era

animato, ed

ascrisse a orgine
pensieri, dai quali

Pur vivamente ripudiando ogni rapporto con il


degU indo\'ini (Iv u h h a n) pagani, egli cred e sostenne

ora profondamente agitato.

genero di ispirazioni

jiubblioamente, che l'agente, al quale doveva le sue ispirazioni, appartenesse

ad un ordine
il

di esseri simile

a quello dei ^'^^

suo ispiratore invece di mirare ad un

^^^^

grado assai superiore,

^^

inganno degli uomini, mirava alla

morale ed alla salvazione dalle funeste conseguenze del peccato,

loro saluto

dalla pena etei^na nel fuoco infernale. In questa idea

Maometto

si

sent confer-

mato dai suggerimenti che gli venivano dai Vangeli (v. Ijuca, I, 15, 35,
41, ecc.) nei quali si fa menzione dello Spiiito Santo come emanazione
di Dio agente in terra fra gli uomini, e Maometto suppose o per lo meno
afferm che
193;

XXVI,

il

suo ispiratore fosse lo Spirito Santo (Qur-an, xcvn, 4;

XVI,

104, ecc.).

Non

perch questo Spirito Santo

poi qui

si

grande interesse per

di

met

societi di

'Abdallah

liffo

luogo di esaminare, n come, n

il

nostro studio di richiamare V attenzione


I,

pag. 1150,

lin.

circa del I secolo della Higrah, e dalla

teologhi

che un tempo

38;

mutasse in seguito nell'angelo Gabriele.

sopra una tradizione antica (Tabari,


alla

il

lxxviii,

tradizionisti,

che faceva

8 e segg.) che rimonta

quale risulta che nella

circolo

intorno

all'

anti-Ca-

al-Zubayr [f 73 a. H.] in Makkah, corresse Topinione,


Profeta si credesse perseguitato dai ginn, temesse di di-

b.
il

venire poeta, e meditasse perfino

il

suicidio.

Questa opinione in voga

alla

emerga da una tradizione apocrifa, deve per


rispecchiare qualche antichissima memoria dei primi tempi della missione
(cfr. anche Goldziher, Piilol., I, 5), e
noi possiamo accettarla come una
prova indiretta, che Maometto nel principio fosse veramente in preda ad ima
met

del I secolo, bench

commozione interna ed agitato sinceramente da scrupoli e da timori


reUgiosi, che formarono la prima spinta ad agire e segnarono il principio
della sua carriera riformatrice. Noi non dubitiamo, e riteniamo che ogni
forte

studioso

metto

imparziale dell'Islam,

sar pure

fosse onesto e .sincero nei primordi, e

della

che

nostra opinione che Maosi

agitasse in principio por

motivi veramente disinteressati e nello scopo elevato


dizioni morali e religiose dei suoi

Nota

di migliorare le con-

connazionali.

1.
Per un'esposizione lucidissima del vero significato della parola Sa 'ir riinaudiamo il
a quello che ne ha scritto il Goldziher (Phil., I, pagg. 17 e segg.). Egli ha giustamente notato
l'immen-sa im[iortanza annessa dagli Arabi al concetto del sS'ir: la parola non significa solamente
colui rhf. xa. ma pi propriamente colui che xa molto di pi di tutti gli altri. Gli esseri soprannaturali

lettore

'

h"

lo

u'.iriini.

nomo

Ispirano gli forniscono cio

una scienza, gli danno cognizioni speciali, ignorate dal resto degli
poesia nei tempi pi remoti non era quindi considerata come un'arte, nella quale a ogni

era possibile di riuscire in proporzione della sua intelligenza era invece l'espressione diretta di una
il poeta veniva considerato il docile istrumento di un essere soprannaturale,

volont Moprannaturale

200.

lNTi;i>i)UZIONE

il

traiiiitt'

umano

per

il

quale

quindi una tigura rettorica,

il

demone

ma un

invisbile

193.

comunicava con

gli

uomini. L'ispirazione non era

fatto materiale di vera e propria suggestione identica a quella del

suggeritore sul palcoscenico. I versi del poeta non erano quindi il prodotto dell'intelligenza di un
uomo, ma veri messaggi di esseri soprannaturali. Cosi cominciamo a comprendere come gli Arabi
dessero al poeta
liva

il

come

momento

il

primo posto fra

tutti

della partenza della trib,

membri della
momento ed

il

al poeta attribuissero volentieri le funzioni di

trib,
il

come

il

poeta fosse quello die stabi-

luogo ove fissare

il

arbitro, lo consultassero in

nuovo accampamento,
momenti di suprema

importanza, perfino nella cura di malattie, e nelle dichiarazioni di guerra. Da que.st'ordine di idee
venne quindi il concetto che le parole dettate dal poeta avessero per la loro origine soprannaturale
un valore tutto speciale, fossero le armi pi efficaci di offesa in guerra; che il vilipendio del poeta
equivalesse alla maledizione, ferisse, abbattesse, potes.se uccidere il nemico, fosse somigliante al dardo
scoccato da un arco, per salvarsi dal quale l'uomo doveva gettarsi in terra, affinch il dardo volasse
innocuo sopra di lui (Hisam, pag. 641, lin. 15). Fin qui il Goldziher, il quale in queste sue acutissime
osservazioni ha il merito di aver fatto nella letteratura araba una vera scoperta di altissimo valore.
E facile infatti intuire quale prezioso sussidio troviamo in esse per comprendere la persona ed i moventi del profeta Maometto. Egli visse in una societ imbevuta di queste idee superstiziose; egli stesso
ebl)e le medesime superstizioni e le medesime credenze dei suoi coetanei. L'ingerenza continua di esseri
soprannaturali nelle faccende umane, per il tramite di poeti e di indovini, era un fatto riconosciuto dalla

tempo come assolutamente vera ed indiscutibile, e sul quale Maometto non emise mai egli
fermamente vi credeva. Quando egli incominci a predicare, nessuno dei Qurays dubit che Maometto fosse veramente ispirato da qualche essere soprannaturale, e precisamente da un ginn com i poeti e gli indovini. Ci dimostnto da molti passi del Qurln (lxix,
40; i.ii, .BO; xxr, 5; sxxvi, 69, eoe). D'altra parte Maometto ammise di essere ispirato, ma protest
con tutta l'energia possibile contro l'imputazione di essere un poeta. Accett l'ispirazione soprannaturale, ma ripudi vivamente l'ispiratore attribuitogli dai Qurays: sostenne invece di avere l'ispirazione (che egli chiam rivelazione, tanzl o di.scesa; lxix, 43; im, 79; xx, 3; xl, 1,42) da un essere
immensamente superiore, ossia non da un ginn, ma dallo Spirito (Santo), al-Ruh (xcvii, 4; Lxxviiij
38; XL, 15). Era su questo punto che gli avversari non si trovavano pi d'accordo con Maometto: si
betfarono di lui, perch pretendeva di non aver che fare con i ginn ed insistettero nello scherno,
ripetendo che egli fosse un sa'ir magnn, o un poeta posseduto da un demone (xxxvn, 34), e ci
nel cliiaro intento di irritarlo. importante di notare a questo proposito che anche in seguito, quando
Maometto assunse il titolo di rasl allah o Inviato di Dio, gli Arabi nomadi suoi seguaci non comprendessero il termine di rasili, e considerassero ancora Maometto come vaticinatore e conoscitore di
cose occulte (cfr. Hisam, pag. 433).
Da questi fatti lecito dunque di venire all'importante conclusione, ohe non solo si pu, ma si
deve ritenere per sicuro che Maometto iniziasse la propaganda fermamente convinto della propria ispirazione soprannaturale, ma senza avere l' idea di essere un inviato speciale di Dio, oppure (il che
anche pi importante) senza dover sostenere di esserlo. Maometto pretese cio di appartenere ad una
classe di ispirati superiore a quella dei poeti e degli indovini: fra lui ed i suoi avversari non fu tanto
una questione di genere, quanto di grado: Maometto era un ispirato come tanti altri del tempo, ma
invece del ginn aveva il rili. La violenza, con la quale si scagli contro i poeti e contro la poesia,
rivela appunto il timore della somiglianza tanto palese fra l'ispirazione sua e quella dei poeti. I timori
non erano infondati, perch
punti di somiglianza erano molti e compromettenti: al pari dei poeti
egli pretse ad ispirazione soprannaturale, afferm di sapere cose ignote a tutti, di aver rivelato un
testo, che nessuno poteva imitare (m, 34), e di fatto ammise che le sue parole di maledizione, al pari
delle invettive dei poeti colpissero matei-ialmente e storpiassero i suoi nemici (vedi la famosa invettiva contro abii Lahab, cxi). Il conti-asto fra quello che Maometto aspirava di essere e quello che non
voleva essere, gener quel genere letterario tutto speciale dei versetti pi antichi del Quran. Abbiamo
cio in essi il tentativo inefficace ed inesperto d'un uomo privo di qualsiasi coltura letteraria non araba,
il quale pur vuole dimostrare la propria ispirazione, simile, ma superiore a quella dei poeti
mira anche a produrre un eifetto maggiore, ma allo stesso tempo fa tutti gli sforzi possibili per distinguersi
dai poeti nel pensiero e nella forma. Ignaro per di altre forme letterarie, e privo di genio inventore
in questo ramo speciale di produzione intellettuale, non riesce a staccarsi, ad emanciparsi dai ritmi
societ del

stesso alcun dubbio, perch anch'egli

dei poeti, e dalle declamazioni rimate degli indovini:

il risultato fu quindi la produzione d'un genere


pu trovare una definizione, che non poesia e non prosa, non
im'imitazione, e non una creazione originale, ma un che di amorfo ed inorganico, che perci ebbe
brevissima esistenza e rapidamente degener in prosa comune (cfr. Goldziher, Phil.. I, pagg. 59, 70,

letterario ibrido, che difficilmente

nota

2).

20].

A*

INTi;ci|)rZK>Nt:

IHS, 194.

Nota i. - SuH'orgine Iella parola ginn, sui vari modi, nei nuali Maometto allude ai medesimi uel Quru, d counessioue con gli indovini (kShiu), con Satana e con i poeti, si pu consultare il
Pauta {MuhamnieiJx Lehre (ter O/fi-nbaruntf, pagg. -iii-b^). Sull'origiie soprannaturale delle ispirazioni
poetiche, cl'r. oltre ai passi gi citati del Ooldziher, anche tToldzilier, Muli. Sfiid., I, pagg. U, 17!?-174

ZDMG. 181, voi. V, pag. 185, ove sono dati perfino i nomi dei demoni ispiratori di alcuni poeti. Aggiungiamo che tanto nel Usd al-GTibah quanto iu Hagar, abbiamo una quantit di nomi di ginn
annoverati fra i Compagni del Proteta (ot"r. Goldziher, PhiL, 1, \>a,g. 10!l; Usd al-(lhabah, II, pag. 363;
Hajiar, I, pag. 27, no. M; pagg. BO-61, no. 77, ove sono dati i nomi dei nove ginn che appresero il
Qur-Su: Hagar,

II,

pag.

'268,

no. 7061).

Nota 3. Questa credenza di Maometto non ci deve .sorprendere: siamo anzi .sotto l'obbligo di
accettarla come un'espressione sincera delle sue credenze religiose, quando consideriamo quale parte
i

mportantissima ha avuto

maggior parte

la

demonologia nel Cristianesimo primitivo. Sorvoliamo pure

il

fatto che la

dei miracoli attribuiti a Ges, quali ci sono narrati nei Vangeli, constano per lo pi di

espulsioni di demoni, alcuni dei quali perfino rivolgono la parola a Cristo e protestano contro la sua
ingerenza (Marco, I, 23 e segg.); altri devono fuggire senza parlare e senza tradire il segreto, che
essi conoscevano la vera natura di Ges (Marco, I, 34). Sorvoliamo parimenti ogni altra allusione
ai diavoli ed a Satana, pur tanto numerose nei Vangeli e passiamo piuttosto ad uno studio interessantissimo del Harnack (Die Mixsion und Aii^breitung des Christenthums in den ersten drei Jahrhimilerien, pag. 92) sui demoni nel Cristianesimo primitivo, ove vediamo che questa credenza ha durato
vivissima per lungo tempo e fu motivo e spiegazione di miracoli per molti secoli anche dopo la morte
di Ges. Uno degli argomenti, che preoccupavano maggiormente gli animi dei Cristiani primitivi, fu
appunto la lotta, che essi ritenevano fosse realmente impegnata in tutto il mondo contro i demoni
malvagi servi di Satana. Del massimo interesse in questo mirabile studio del Harnack, sono le citazioni di passi dei pi venerati padri della Chiesa Cristiana come Tertulliano, Origene ed altri, nei
quali traspare la pi cieca e pi completa fiducia nella esistenza dei demoni, di questi esseri soprannaturali, immischiantesi quotidianamente nelle occupazioni e nella vita degli uomini, che prendevano
possesso delle anime dei credenti allo stesso modo che i ginn arabi prendono possesso dell'animo
del poeta, e che possono essere e sono anzi efl'ettivamente espulsi dai corpi degli uomini per mezzo
di esorcismi allo stesso modo che Ges in Galilea. In Tertulliano (v. Harnack, 1. e, pag. 99 nota S-2)
abbiamo perfino l'aflFermazione che i demoni abbiano introdotto il politeismo (come sostennero in seguito i teologhi nm.sulmani) ed Origine arriva perfino ad ammettere come verit indiscutibile che
anche i Pagani, grazie all'aiuto dei demoni, compie.ssero miracoli identici a quelli compiuti dai Cristiani. Se constatiamo queste correnti di idee fra i Cristiani di non molto anteriori a Maometto non
debbiamo essere scettici in questo riguardo nello studio della persona di Maometto e dobbiamo
riconoscere la ragionevolezza delle sue superstizioni demoniache, e ammettere che egli si potesse
credere ispirato d& esseri soprannaturali.
Nota -t.
Cosi leggiamo nel Quran, (cxiv, 1-6), Io cerco il mio rifugio in Dio
dalla malvagit del bi.sbigliatore, che si tiene nascosto, e che bisbiglia nei petti degli uomini
ecc. . In questa
sura del primo periodo makkano abbiamo allusione diretta alla malvagit di quegli esseri malevoli,
che ispirano ai pagani, poeti ed indovini, le poesie, i vaticini, gli errori ed i peccati. La tradizione
generalmente attribuisce il termine v^aswas, bisbigliatore, a Satana, ma certo invece, che Maometto
parla genericamente di tutti gli esseri soprannaturali, ginn, demoni e diavoli, che sono gli ispiratori

dei f)oeti e degli indovini.

Prima di passare all'esame del modo come si svolse lo spirito di Maometto nel corso della sua vita agitata in conflitto con il paganesimo, non possiamo fare a meno di fermarci brevemente sopra la questione
194.

tanto dibattuta della prima rivelazione avuta da Maometto. Nel corso della

nostra espo.sizione delle varie tradizioni sull'argomento, che abbiamo riunite


altrove

mere
gi

lo

(v.

Introd. 206 e segg.)

avremo occasione caso per caso

di espri-

ragioni per le quali noi le riteniamo apocrife, e le consideriamo non

come narrazioni

di

fatti

avvenuti,

ma come

espos2iioni del

modo

nel

prime generazioni di musulmani, che non conol>bero il Profeta, si


figurarono avvenisse la prima rivelazione. Ci sorprende che il Hirschfeld con
quale

le

202.

INTRODUZIONE

una leggerezza, che ben poco

194.

accorda con

si

trina del suo lavoro, al)bia accettato di peso, tale quale

sulmana

una prima

di

tradizione, n

il

minciare

raut-enticit della

nbn avessimo i mezzi di appurare la falsit delle tracontenuto delle medesime non regge ad una critica. Per incosia la prima
i musulmani stessi non sono d'accordo quale s u r a
se

versioni contradittoiie

le varie

si

neutralizzano a vicenda

siccome non

possiamo dare assolutamente ad un'autorit un valore maggiore delle

hanno

e siccome tutte

grado di

l'identico

presenta una quantit eguale alle altre

cono, e perci

reciprocamente

queste

risultato zero assoluto. Casi identici

il

un

nessuna

si

la vera.

Nessuna

delle

da Maometto

come un fulmine a

lungo periodo

verificano molte

pu

si

vinzione che

ma

ciel sereno,

furono invece
religiose,

riflessioni

stimolo interno, che lo

lo

veimero un giorno

gli

letteraria,

il

pur sempre nella con-

muoveva ad

del Qur*an

un

fatto, sul

Lo smarrimento

ed uno naturale

un

agire, fosse

Non

vi

dei

motivi

essere

pu essere
e

religiose

pi aaticlii versetti

quale sarebbe imprudente avere dei dubbi

devono essere scomparsi per due

im-

prodotto di un

dubbio, che una buona parte delle prime produzioni letterarie


del Profeta siano andate perdute.

all'

che Maometto tra-

soprannaturale, quale al^l^iamo descritto precedentemente.

principali,

uno

ver-

artificiale,

vale a dire, sia perch le idee contenute nei versetti non

corrispondevano alle nuove idee del Profeta, e perci egli stesso


sia

dire che

piima assoluta delle

esistenti la

queste non

incubazione e di

di

sur e

sform con molto studio in composizioni

setti

contradi-

si

fatto esistono tante tradizioni contradittorie, ci vuol dire che

rivelazioni avute

provviso

altre,

ogni tradizione rap-

auteiticit,

volte nel corso della l)iografia del Profeta, e in via generale


se sopra

mu-

la tradizione

considerare n

la vasta dot-

valore intrinseco della medesima.

il

Anche per
dizioni,

rivelazione, senza

con

la seriet e

le soppresse,

perch essendo pronunciate in epoche remote, quando poca o ninna im-

portanza

si

dava

alle parole del A-aneggiatore

ignoranti erano quelli che

si

curavano di

^laometto, e quando pochi ed

sentirlo, esse

furono naturalmente

dimenticate. Pii risaliamo nei tempi remoti dell' Islam nascente, maggior
forza

hanno queste ragioni

e a pi forte ragione

dei primi versetti siano andati perduti.

dobbiamo

ritenere,

certo che lo spirito di

che molti

Maometto

sub nella sua lunga caiTiera le pi profonde modificazioni, che egli molte
volte ritorn sulle proprie rivelazioni, le annull, le abrog, le sostitu con
altre, e tent,

come meglio

pot, di cancellare le traccie del passato. S fatto

processo di correzione artificiale dov, pi di tutto, essere necessario per

le

primissime rivelazioni, perch erano quelle maggiormente discoste nella forma


e nel

pensiero dai versetti degli ultimi tempi. I pi

203.

antichi

si

distaccano

INTRODUZIONE

j^ 14, 196

per

stile o

per lo

iiett;iniento

contenuto da tuttoci che

il

Profeta pro-

il

dusse in seguito, e sono cosi pochi in numero, cosi monchi, incompleti e

non possono essere considerati nemmeno come rivelazioni inma come brani, o frannuenti di rivelazioni pii lunghe, delle quali una
non piccola stata dimenticata o perduta. Se raccogliamo i pochi

sconnessi, che
tiere,

partii

non

loqui,

dotti

veramente pi antico, quelU rapsodici a forma di

del {riodo

versetti

tutto

di

che

crcilibile,

possano essere considerati come

essi

quel periodo: la lettura di essi ricliiede pochi

soli

minuti e

soli-

prosa-

come l'espressione totale del penprimordi. Se non conoscessimo il contenuto

rebbe irragionevole di volerli considerare

Maometto

siero religioso di

nei

di tutti quei versetti, che vennero poi,

per noi quasi incomprensibile.


zione, nel senso

La

il

senso e la ragione dei primi sarebbe

una prima rivelamusulmani, risulter

falsit del concetto di

dato a questo fatto dai tradizionisti

anche pi evidente da quello che diremo nel paragrafo seguente

come

form nella mente di Maometto

si

proprio inviato di Dio.


di essere
risultato

Il

il

concetto

di

modo

un vero

concetto d'una missione speciale da parte di Dio,

un rasul allah, non fu quello iniziale di Maometto, ma il


finale d'una lunga evoluzione morale. La tradizione musulmana

travisando

storpiando ogni notizia,

ed all'occorrenza anche inventando

non era mai avvenuto, ha anticipato


Siccome non comprese o non volle ammettere
quello che

l'idea della missione di^ina.


l'evoluziojie dello spirito del

Profeta, afferm che l'apostolato divino avesse principio con


del'atti\-it religiosa.

necessit di escogitare
T^e

essere

sul

Ma

questo

non essendo

una prima

sentenze, le composizioni

stato

il

il

caso, cade

di

da

s ogni

non

esist mai.

Maometto divennero

rivelazioni

rivelazione, perch questa

letterarie

principio stesso

con l'andare del tempo e poco per volta.

concetto netto, preciso di Li\'iato

di

Dio con pieni poteri

spirituali

ampio e complesso, che Maometto assunse nell'ultimo


periodo madinese, fu un prodotto molto tardo dello spirito del Piofeta;
fu una suggestione generata dalle circostanze, nelle quali si svolse la sua

(!

temporali, nel senso

esistenza, dalle lotte contro

fu

pagani, e dalla devozione dei seguaci ed amici;

una conseguenza naturale, anzi

immensi, imprevisti

nome d'una

lotta nel

di fortuna avversa,

bolo,

o.

trionfi,

e dell'istintiva apoteosi della

soccombono fatalmente

alla quale

li

verit

direi quasi necessaria, inevitabile, dei suoi

gli

suprema

propria persona,

uomini quando impegnano una grande


:

quella ebbrezza, la quale nel caso

induce ad affrontare

forti e sereni la

morto

nel caso di fortuna propizia, alla semi-deilicazione di

195.
problema,

Per

ci

.s

sul pati-

stes.si.

il nostro cenno fugace e superficiale dell'arduo


rimane ora un solo punto da prendere in considerazione prima

completjire

204.

INTRODUZIONE

(.li

196.

passare alle tradizioni stesse dell'apostolato di ^laometto, vale a dire dob-

Ijiaiuo

lntracciare possibilmente dai versetti del Qur-an, quali fossero le fasi

pi palesi, attraverso le quali pass


di Inviato di Dio, r a s u
dalle quali

Maometto

si

Maometto prima

allah. Accertata

cio la sincerit delle emozioni,

mosse, dobbiamo ora delineare possibilmente

le fasi

da

predi-

da improvvisatore

della trasformazione

di arrivare al concetto

religioso a predicatore, e

catore a Profeta, e infine da Profeta a Inviato di Dio. Questo certamente un

punto molto delicato del problema, perch


di studio

non

ci

l'uomo sincero,

da motivi meno
litiche,

la scarsit

estrema degli elementi

permette di tirare con sicurezza la Linea, ove cess di parlare


tlisinteressato,

elevati,

ed ove incominci ad operare l'uomo animato

ove agirono

il

desiderio di vendetta, le aspirazioni po-

la sete del potere, e le aspre, necessit della lotta per l'esistenza.

Maometto era nato con una


forza del sentimento

di quelle nature, nelle quali

egli poteva, vale

dire,

predomin

la

cadere in preda ad una emo-

zione interna cos viva, da averne offuscate tutte

le facolt

mentali. Tanta

vivacit di sentii'e fu, vero, la grande forza animatrice della sua carriera

pleto di s,

ma

ad essa cede molto sovente con l'abbandono comben debolmente assistito dall' immaginazione e nieno ancora da

religiosa e politica,

maturit di pensiero, o dalla ragione. S fatto carattere impulsivo associato

con esimie qualit politiche di uomo di stato e di pastore di popoli, rese

Maometto uomo eminentemente opportunista, il quale animato da una cieca,


immensa fiducia in s, si gett alla cieca nelle pi ardite imprese e si trascin
appresso tutti i seguaci, inebbriati e sedotti dalla superiorit morale del Maestro. Maometto perci non previde, non matur mai alcun vasto sistema,
ma and avanti a scatti, regolandosi sempre sulle vicende dell'istante, disdegnando le lentezze della ragione e della pradenza, e cercando un sollievo
commozioni interne in azioni immediate, impulsive ed irinienti. Dopo timidi ed incei-ti principi, con l'andar del tempo si fece sempre pi ardito e si moder sempre meno nelle azioni, e nelle parole: non

alla xdvacit delle

esit pi di ritornare su quello

che in precedenza aveva fatto senza sufficiente

non ebbe pi scrupoli di corregere, di ampliare, o perfijio di sopprimere quello che pi non gli conveniva. La sua carriera ebbe quindi uno
riflessione

sviluppo morale molto complesso, con brevi scatti vivaci, separati da pause
lunghe, da periodi di incertezza e da abbattimenti dolorosi, seguiti talvolta
dall'ebbrezza di trionfi inaspettati.

Le grandi

linee del sistema da lui forse

niconsapevolmeiite intuite, furono per anche da lui mantenute, perch nella


lotta

acerba che dovette sostenere, pur negligendo alcuni particolari, che gU

sembrarono di poco momento, trov nella tenacia in alcuni principi e nella


coerenza di condotta rispetto ai medesimi la ragione pi valida per vincere.

INTRODUZIONE

196, 196.

Avendo incominciato a manifestare pubblicamente le sue idee religiose


pei-ch sospinto fatalmente da forte commozione interna, agi senza prefig<yei"si

chiaro, senza specificare le ragioni dei suoi atti, n la

uno scopo ben

provenienza dei suoi concetti. Maometto incominci quindi come un sognatore, elle non si rendeva ben conto n della portata delle nuove dottrine, n

dovevano produrre sull'ambiente, nel quale viveva. L'aspro

degli effetti, che


conflitto,

quale degener

nel

la

turb e modific profondamente

dandolo da vane chimere, e


e religiosa, che lo

quali

manifestazione dei suoi concetti


spirito, gli

lo sospinse

tempr l'animo,

sfron-

ad una rapida evoluzione morale

allontan sempre pi dai modi e

mosse nel principio. Delle

si

suo

il

religiosi,

fasi di

ilai

moventi,

con

questa evoluzione dobbiamo

ora

brevemente occuparci sei^vendoci del testo del Qur"n come nostra unica guida
e seguendo nel nostro esame l'ordinamento cronologico del Nldeke (cfr. pi
avanti al 201).

Pigliando ora in esame le su re del Qur-an, disposte nel pre 196.


detto ordine cronologico, constatiamo che il Nldeke di\ade quelle rivelate
in

Makkah

religiosa di

Maometto. Non siamo forse d'accordo con

buzione di tutte
sizione

le s

un poco

u r e ed in qualche periodo avremmo preferito una dispo-

versetti 11-15

della sura

un'epoca posteriore, quando Maometto

con

le storie

lui nella precisa distri-

diversa, specialmente fra le prime; fra queste, per

certamente escluso

tori

a tre diversi periodi deiratti\'it

in tre gruppi, corrispondenti

am

leggendarie del passato

xci,

avrei

es.,

perch appartenenti ad

sopratutto intrattenere

non possiamo per

suoi udi-

in questo

luogo

entrare nel merito della questione e discuterla con la necessaria ampiezza:

per

il

nostro intento converr egualmente anche la disposizione cronologica

data dal Nldeke, perch

le

nostre osservazioni

si

porteranno su ogni singolo

periodo preso nel suo insieme, pi che sopra ogni singolo versetto nella sua
esatta posizione cronologica.

La

sola modificazione, che apporteremo alla di-

visione del Nldeke, sar quella di dividere

perch in questo
sui quali

modo

ci

primo periodo in due

sar meglio possibile di porre in chiaro

vogliamo specialmente

Le sur e

il

sezioni,

concetti

insistere.

pi antiche del Qur-an, riunite dal Nldeke nel suo primo

periodo, e specialmente le prime ventidue del gruppo, presentano un'impronta


tutta speciale,

un carattere subbiettivo

di soliloqui (cfr.

Grimme,

T,

pag. 27),

con tendenze rapsodiche, con aspetti particolari e singolari, che rammentano


le prwlizioni

rimate, e

le

sentenze semi-poetiche dei vati

(kahin) pagani,

dai quali Maometto in principio non aveva saputo ben distinguersi, perch

non
stica

esisteva an(;ora in Arabia letteratura in prosa

doveva prendere forma

poetif-a.

Quando

aofi.

fu

ogni manifestazione

arti-

accusato, o forse pi cor'

INTRODUZIONE

rettamente, quando fu preso per

un

jj

poeta, o per

un aspirante

indovino, e venne perci anche designato con questi


si

allontan sempre pi dallo

strare che fra essi e lui

non

stilo dei poeti e

196.

alla carriera di

allora per necessit

n,onxi,

degli indovini e cerc di dimo-

esisteva alcuna somiglianza o rapporto.

Le sur e,

che non risentono ancora quest'influenza polemica, sono invocazioni declamatorie, che mirano, apparentemente a produrre
uditori e

ad imprimere

(vedi per

es.

un senso

in essi

su

principi delle

un

di misteriosa

effetto rettorico sugli

maraviglia o di spavento

re, xci, xcn, xcm. xciv, xcv, ecc.),

ma

in esse

asconde anche un vero e profondo senso religioso, pieno di timore per

maest suprema
neir inferno

Dio

di

e di orrore

per le pene, che aspettano

la s

es.

ura

xeni)

una fede commovente

Vero

Dio che

in

orfano, lo salv dalla fame, dalla miseria e dall'errore.

inflitte ai

la

peccatori

alcuni brani sono veri squarci di bellissima poesia lirica e rive-

lano (vedi per

ricerca del

si

Le

lo raccolse

esortazioni alla

Supi'enio, la descrizione della potenza di Dio, e delle

peccatori nella vita d' oltre

tomba sono

pene

vivaci e grafiche e

non

possono essere uscite che da un animo sinceramente commosso e profonda-

mente

stini misteriosi

divina,

orrori,

con

quali

l'

immaginazione avvolge

de-

dell'uomo. In tutto ci non vi traccia di pretesa missione

nemmeno

l'

brama

soltanto la
si

degli

sensibile

idea di essa

mai

ventilata, perch

di mettersi in rapporto diretto

comprende debba

essere

il

vero,

Maometto manifesta

con Dio, con Allah, che

solo, l'unico Dio, quello

il

adorato dai

pagano
della Ka'bah. Eiassumendo dunque, vediamo che Maometto cercasse non
tanto una fede per gli altri, quanto aspirasse alla conoscenza per s solo
della verit suprema, invitando quelli che lo ascoltavano, a seguirlo per non
incorrere in una eterna ed inesorabile perdizione. A queste brame ardenti per
la ricerca della verit religiosa si aggiunge un senso di suprema tristezza
per gli errori dei contemporanei, e per l'avidit di guadagno, e per l'indifferenza religiosa dei Qurays
Guai a colui che accumula ricchezze, e le ripone
" per il futuro, come se il danaro abbia a rimanere con lui per sempre
Cristiani, dagli Ebrei

ed ascoso anche confusamente dietro

il

culto

"'

^ egli
" io

sar lanciato nel fuoco eterno

giuro, in verit,

"

azioni, e

anima

"

dizione!

(cm).

il

meno

(civ).

"

Per

il

giorno che declina

colui che possiede la vera fede, e

compie buone

prossimo alla verit e alla fermezza, l'uomo corre a per-

Le

idee sono semplici, sono espressioni di

mi animo che

commozione interna, ma non mira ancora palesemente


alla fondazione di una nuova fede: sono espressioni di convinzioni personaU, non accompagnate da alcun ordine, da alcun obbligo a riti o culti speciali, e Maometto pur recitando questi semi-versi poteva continuare la sua vita
allo stesso modo degli altri pagani e non offendere alcuno dei Quray idolatri.

cerca

uno sfogo

alla

207.

IXTROinZIONE

19H. 15)7.

Un

esame

stotistico delle

su re

porgo in forma arida forse e materiale

ci

pur convincente, una prova di questo atteggiamento speciale del futuro


Profeta, e ci permette, meglio forse che coti lunghe citazioni, di toccare con

ma

mano

l'evolu/jone dello spirito di Maometto.

Esaminando dunque la prima sezione del primo periodo makI 197.


kano, nella divisione cronologica delle sur e fatta dal Nldeke, troviamo
un gruppo di 22 su re, comprendenti 344 versetti, in nessuno dei quali v'

menoma menzione di una irussione profetica, non solo di Maometto, ma


nemmeno di altri profeti. (Altrove abbivamo accennato all'esclusione neces-

la

saria

da questo gruppo dei

perci tutti

versetti xci,

11-15).

In questa sezione mancano

termini per descrivere missioni divine, profeti, inviati, in vii di

come rasul, nabi, mursalun, ecc., ma tale aspetto particolare comincia rapidamente a mutare, quando passiamo all'esame della
seconda sezione del primo periodo, composto di 26 su re e comprendente
849 versetti. Gi lo spirito di Maometto ha cominciato a mutare indirizzo
profeti, parole

abbiamo gi una prima pretesa


timida: la parola

rasul

alla missione,

ma

in

forma vaga e

o inviato usata due volte sole

per designare Maometto, perch

(i.xxiii,

dii-ei

quasi

15; lxix, 40)

concetto di inviato non ha ancora preso

il

forma precisa nell'animo suo, ed egli \n annette ancora poca importanza:


difatti orli si menziona anche due sole volte con il termine di mundziv
o ammonitore

45

(lxxix,

profeti in generale

(li,

38),

li,

50), fa

mentre in

anche all'agente soprannaturale


le

una sola volta menzione di invio di


un passo allude con il nome di rasul

(lxxxi, 19),

dal quale egli credeva di ricevere

sue ispirazioni. Possiamo perci constatare che

Maometto

vacillasse ancora

su molti punti essenziali della dottrina islamica, e che questa fosse lungi

ancora dall'aver assunto la forma recisa degli ultimi tempi madinesi.

Nldeke ha riunito nel secondo periodo


makkano, troviamo subito una grande trasformazione, e ci sentiamo in un

Passando ora

alle s

u r e, che

il

ambiente nuovo, diverso dal precedente. Questo


vrebbero

e.ssere posti

il

periodo nel quale do-

sur a xci, che noi abbiamo espulso


Maometto si va sempre pi discostando

quei versetti della

dalla prima sezione del

primo periodo.

dalla sua posizione primitiva di dilettante religioso, e

si

va avWcana.ndo

al

concetto della necessit d'una missione riformatrice, perch le semplici esortazioni teologiche

produrre e

le

non avevano prodottri


sue espressioni di fede

l'effetto,

in

manun,
il

xxxvn,

3.5;,

lo

si

era lusingato di

Dio avevano solo aumentata

mi.scredenza dei QurayS pagani. Punto sul vivo


lo accu.sano di magia,

che egli

dagU schemi

di coloro che

chiamano un poeta pazzo indemoniato (Sa

insiste .sempre pi sul

la

ir

profondo divario, che distinguo

vero credente dal miscredente, descrive a tinte fosche

le

orrende pene

INTRODUZIONE

dell'

inferno che stanno in serbo per

g 197.

miscredenti, e le confronta con

le dolci

buon credente in paradiso. Siccome i Qura3-s non


prestano fede nemmeno a questi ammonimenti e si ridono del Dio minaccioso,
e dell' inferno, all'esistenza del quale non credono, Maometto anticipa la data
della pena e commina in termini precisi una prossima catastrofe mondiale,
ncoinpense che attendono

il

l'avvento del giudizio finale e lo sterminio dei miscredenti.

conferma

di

Maometto non si stanca dall'addurre esempi di popoli ajitichi


miseramente, perch non prestarono ascolto agli ammonimenti dei

queste minacele,
periti

mand

che Dio

profeti,

argomento con calore


(Maometto) pure
in

nome

uomini peccatori e

idolatri. Insistendo

speciale, egli insinua nei suoi uditori

su questo

concetto che egli

il

un profeta, un ammonitore, che parla un grande vero


non osa per ancora mettere troppo imicinzi la propria

sia

Dio

di

agli

persona e preferisce porre in prima linea gli esempi dei profeti antichi. In
questo periodo troviamo quindi sovente menzione del concetto di Profeta e

con variet di espressioni nuove, che mancano totalmente nel periodo precedente.

n
nenti

gruppo formato di 21 su re, comprendenti 1902


seguenti dati statistici

versetti, e conte-

nomi

profeti sono descritti con vari

li

tro-

Adamo chiamati due volte con la parola non araba, nabi(') (xxxvii, 12
xvn, 57): due volte hanno nome: mundzir o ammonitore (xxxvn, 40; xxxi, 208)
altre due volte sono detti inviati di Dio, rasul allah (xx, 49; xxvi, 15)
otto volte: in\T'ati semplicemente,

mursalun

XXV, 22; xvni, 34, 54): sei volte: ammonitori,

Lxvn. 8; xxv, 53; xvn,


XXVI, 107, 125,

rale

143,

xvn, 61

zioni troviamo che

contiamo

le

nadzir

(lxxi, 2;

come rasul,

133, 139, 181

xxn, lo; xxm, 22

o inviati

(xxiv, 16,

17

162, 178; xix, 52, 55): infine l'invio di profeti in gene-

menzionato undici volte (xxxvn,

xxm, 23, 33, 47


se

106) e nove volte

(xxxvit, 36, 123,

xxvn, 46).

formano un

menzioni

fatte di

70, 147

lxxi, 1

Sommando

xliv,

insieme

10

xv,

tutt-e

stesso,

mentre

numero
una volta

troviamo che

scende a sole tredici allusioni, e precisamente come

queste cita-

totale di quai'anta accenni a profeti,

Maometto

xxm, 5

il

mursalun

come basir nadzir, una volta (xxv, 58), come m u n dz i r tre volte
(l, 2
xxxvra, 3, 65), come nadzir quattro volte (xv, 89 xxxvin, 70 Lxvn, 26
xxv, 1), come rasul due volte (xliv. 12; xLra, 28); ed infine come rasul
allah pure due volte sole (xLra, 45; Lxxn, 24). Da questi dati statistici vediamo subito come la menzione di essere vero inviato di Dio messa innanzi
sole due volte tiirdamente su undici menzioni di s, nel maggior numero
delle quah egU si presenta come semplice ammonitore di pene.
Vi sarebVjero anche altri aspetti da notare in questo periodo, come elementi di transizione, ma un tale esame mi trascinerebbe ad una digressione
(xxxvi, 2)

209.

B*

INTJKODU/ION

197. 1H8.

molto, troppo lunga

perci, tagliando corto, passo ora al terzo periodo niak-

kano, a quello cio che precedo

Madlnah,

la crisi

maggioi-e di tutti gli eventi, la

il

suprema della carriera profetica

Fuga a

e la transizione alla car-

riera politica e teocratica.

Nota

1.

Sull'origine

non araba

n a b i non occorre che

della parola

mi trattenga, essendo

io qui

gi stato argomento di molti studi; baster quindi di rimandare il lettore a quello che ne hanno detto
in primo luogo il Guidi, Z)eZ/<i sede primitiva dei popoli Semiti, pag. 36; il Fraenkel, De vocabulis in

antiquis Ar. Carni, et in Corano peregrinix, pag. 20; lo stesso autore. Die Aramfiischen FremdwSrter
irti Arabischen, pagg. 158 e 232, nota 2; Pautz, op. cit., pag. 222 e nota 4.

198.

metto verso

makkano segna un nuovo passo

periodo

terzo

11

pi doloroso, fu quello, in cui

rammentare che questo periodo fu forse il


Maometto ebbe liaggiormente a soflVire non

solo per l'opposizione incrollabile ed umiliante dei Qurays,


lutti di famiglia,

tuna, e per

protettori, per

per la defezione dei

ma

che avveniva in esso,

non ritornare

proposito fermo di

anche per

perdita della for-

la

Makkah. L'animo suo


intieramente, non volle tra-

insistendo

con mirabile tenacia nel

mai

sul

tenore divino

tenore demoniaco delle rivelazioni di indovini e

ililunga ancor pi a descrivere

manifestazioni

il

la

gli

(in

anti-

opposizione

Qur-an,

poeti) del

si

potenza di Dio nelle sue innumerevoli

peccato, la vera fede, la risurrezione,

continuano ad essere

propaganda

indietro, persever nella

idolatra. Egli insiste perci pi che


al

ma

cocenti insuccessi, e dentro e fuori di

compresso da tante avversit non os rivelarsi


dire quello

Mao-

che troviamo palesemente manifestata

la fase definitiva finale,

nel periodo madincse: bisogna

di

paradiso, l'inferno

il

argomenti prediletti delle sue produzioni quraniche,

confortandoli con rievocazioni dal passato di altri popoli e di altri tempi,

quando

la sacrilega

opposizione dei miscredenti ai Profeti mandati da Dio,

ed agli ammonitori, trascin popoli


catastrofici

anche in questa

vita.

intieri

In tutto questo periodo Maometto mette

perci poco innanzi la propria persona,

quale emanazione divina, e quale unico

come spauracchio

la

sorte

triste

a perdizione eterna ed a disastri

ma

mezzo

di

salvazione, e brandisce

peccatori antichi.

dei

tutta di preparazione, di concentramento e

tanto ^er

insiste sopratutto sulla dottrina

La

fase

quindi

di continua giustificazione

in-

nell'animo suo

una

forma sempre pi concreta, e non osando o non potendo applicarla

alla

il

concetto della mi.ssione divina ha preso

propria persona per le circostanze speciali, nelle quali egli


di far uscire

il

si

trovava, cerca

concetto in tutta la sua chiarezza nelle gesta narrate a

modo

suo dei Profeti antichi. Vediamo perci che in tutto

su re

e di versetti (21

dei precedenti, perch

su re
i

1655

versetti),

versetti .sono .sempre

210.

il

gruppo

di

che assai pi voluminoso


pi lunghi, egli fa menzione

INTRODUZIONK

198, 199.

una volta come rasul allah o Inviato speciale di Dio


pure una volta sola come semplice rasul (vii, 156), e due volte

di s soltanto
158).

(vn,

nabi

in senso neutro di

queste quattro espressioni

156, 158);

(vn,

tro-

.si

vano anche in un gruppo di due versetti, che si trovano come smarriti e perduti nel grande numero degli altri versetti del periodo. Osserviamo invece
che

da

le espressioni

lui prescelte

per designare s stesso, sono quelle assai

pi modeste di semplice ed inoffensivo

palesemente una missione divina

(come basir nadzir:


XI,

questi accenni a s

xxxv, 21, 34;

rivela nella inenzione degli antichi

rasul allah,

fatto che questi cenni

35;

75, 76;

X,

salun

il

vii,

38

183;

xin, 8).

Profeti, perch parla

59, 65,

102),

1 1

passi

come nadzir:
Pi ardimento

di essi

ma

come

In-

notevole

il

xxx,

e rivela quasi senza volerlo quello che egli

46

riflette

si
;

xi,

anche nelle numerose allusioni ad

27, 52, 64, 85

57, 63, 71, 83, 92, 101), che


sette volte

34, 48) e

(vi,

trovano in

desiderio cio di spezzare tutti gli ostacoli e di

nemici. Questo senso

in vii di Profeti (xvi,

vn,

volte (vu,

tre

nome

ascondeva nell'animo suo,


i

si

trovano nella stessa sur a, nella quale fa men-

si

zione di s con lo stesso

vincere

quindi escludendo

2; xxxff, 27; xxxv, 22; vn, 188; e

xr,

15; XXIX, 49; xxxiv, 45;

viati di Dio,

ammonitore,

nadzir

xl,

24;

xxviii,

egU chiama due

(xxn, 2;

59

xxix, 13,

volte

mur-

27; xxvin, 46; xxxrv,

xi,

33, 43; xxxv, 22, 40).

199.

Passando ora all'esame del periodo madinese (che noi per

ragioni di spazio riuniremo in

1467

versetti),

troviamo improvvisamente

mutamento radicale
quello che

si

schiacciante

dell'

di

la trasformazione pi completa,

un

solo

comprendere in modo innegabile tutto

di scena, che fa

a/scondeva

composto di 24 sur e e

un gruppo

nell'animo fremente di Maometto sotto

opposizione Qurasita e della prolungata

il

avversit

pondo
della

Scompaiono innanzi tutto dalla scena i Profeti dei tempi passati,


scompare il tono modesto e timido dei primi tempi e \'iene innanzi in prima
hnea la persona di Maometto con preeminenza direi quasi spudorata. Maometto si sente oramai sicuro di s e del trionfo delle sue idee, ha la coscienza che il trionfo finale e completo sia il frutto non tanto delle sue

fortuna.

idee,

quanto della sua persona, mossa dal proprio carattere e dal proprio
contemporanei.

ingegno superiori a quelH di

tutti

briante convinzione, getta

vento ogni ritegno e

al

sole,

al

senza pudore, senza timore,

periorit. Il concetto

puramente

conscio

religioso

Forte di cfuesta inebsi

mostra arditamente

della sua

schiacchiante

passa relegato in seconda hnea,

ed in prima appaiono nuo\d elementi ignorati prima, dettagU di


sposizioni legislative, ordinamenti sociali, miUtari

prodotti

non

solo

da nuove necessit

211.

su-

politici, tutti

rito, di-

elementi

da nuove condizioni dell'ambiente,

j}

INTRODUZIONK

193

anche da nuove condizioni morali

ina

di

ilell'aniiuo

Maometto.

Il

grande

elemento moilificatore la lotta politica e militare contro i Qurays all'esterno,


egli agisce ora investito
e contro rli Ebrei e gli " Tpocriti all' interno
di autorit assoluta e-d indiscussa sopra un nucleo di seguaci ogni di crescenti
:

in

numero,

e retti

da ferrea

disciplina, che abbracciava tutte le principali

occupazioni della vita quotidiana, dal focolare domestico, al tempio ed al

campo di battaglia. Cessa la lotta di idee, e le succede una lotta di persone.


La questione non pi se si debba o no adorare gli idoli pagani, quanto clii
ilebba essere

il

padrone assoluto in Arabia, se la vittoria debba rimanere alla

comunit commerciale dei Qurays o al profugo apostolo di Allah.


sona quindi di Maometto che viene fuori in prima linea su tutti.

la per-

Pei-fino a

Dio dato un posto secondario in quanto figura come V ausiliario del Profeta;
non pi pi'opriamente l' Essere Supremo, per il culto del quale tutto si
deve sagrificare,

ma

l'Essere invece potentissimo,

missione politica, gli facilita

le vittorie, lo

nel disbrigo di tutte le complicazioni

quale aiuta

il

consola per

mondane

perio sugli uomini, e lo aiuta ad appianare

Pi'ofeta nella

le disfatte, lo assiste

e terrene di
difficolt

le

il

un grande im-

che sorgono ogni

giorno nello svolgersi di questa nuova fase della carriera profetica e


tica.

poli-

Questo Deus ex lmchina gU riesce sommamente utile in una societ

uomini

rozzi, violenti, sanguinari, facili all'ira,

di

immutabili nell'odio e nella

bramosia di vendetta, indifferenti verso sangue umano e a\'idi di rapina,


mutevoli come il vento nelle loro simpatie, ignari e insofferenti di ogni
disciplina sia pubblica che privata. In questo intreccio vorticoso di tendenze,
di passioni e d'interessi spicca quindi la figura

del Profeta,

quale l'autore

precipuo di tutto l'immane sconvolgimento d'Arabia, la sua figura viene


innanzi,

domina

fedeli, lui

e giganteggia su tutti: su di lui

che vengono a vedere

dalla sua bocca e

capi

tril:)

si

rivolgono gli sguardi dei

dai pi remoti angoli d'Araliia.

non da Dio che aspettano

la

risposta alle

domande,

il

verdetto che deve decidere dei loro destini e per la maggior parte, direi quasi

non

[er tutti,

un

pi che

Dio che conta,

fatto ogni di pi visibile e tangibile.

teoria,

un

principio

ma

Maometto
Dio diventa sempre pi una comoda
solo

Profeta

il

supremo, che dall'alto della volta celeste segue con

affettuosa sollecitudine

capricciosi

movimenti

le

non poche n

piccole

debolezze del suo prediletto Profeta, assitendolo con legioni di angeli in spedizioni brigantesche,

a colpi di
delitti,

spaila,

accomodando, anzi troncando con

ogni molesta questione, appianando

incoraggendo e solleticando

rale del

Dio tirannico

L'esame

versetti rivelati, simili

<lei

statistico di

istinti feroci

con tutta

errori,

legalizzaTido

la brutalit

immo-

Semiti.

questo periodo

212.

di attivit, religiosa di

nome,

ma

INTRODUZIONE

199, 200.

non poco interesse per poter misurare la


grandezza della metamorfosi morale di Maometto.
Difatti nel gruppo delle 24 su re, comprendenti 14G7 versetti, troviamo
solo dodici volte menzione di altri profeti [come invio di profeti in generale

politica di fatto, ci rivela dati di

come rasul (ui, 43, 46); come nabi (ni, 34;


IV, 161); come rasul allah (lxi, 5, 6); come basir nadzir (v, 22)], ma
d'altra parte Maometto menziona s stesso cento quaranta sette volte e nel
seguente modo con il nome di m u r s a u n una volta (n, 253), con il nome
di bair nadzir o mubair o raundzir, sei volte n, 113; r?, 163;
123, 146; lxu, 2;

(n,

158);

in,

44;

xxxni,

48; XLvm, 8;

xxii,

v,

22) con

(vm, 65, 66, 71; m, 61; lxv, 1; xxxra,


Lxvi,

se**"';

8,

3,

1,

9; lx, 12;

rasul quaranta quattro


l,

24, 27, 42; xivii, 34;

(ii,

6,

1,

74, 61,

ix,

volte

il

nome

di

nabi

venti otto volte

13, 28, 30, 32, 38, 44, 49""", 53,

114, 118;

v,

con

84),

di

137, 138, 146, 285; lxiv, 12; Lxn, 2; vm,

29, 75, 80, 138, 147, 158, 166; Lvn, 8;

in,

nome

il

ly,

45, 62,

64, 85, 115; lxv, 11; xxiv, 55, 63; Lvm, 6, 9, 10, 13; lx, 1; xxn, 78; XLvm, 12;
IX,

3,

1,

7,

9, 13,

solenne di

Lxiv,

8;

vili,

89, 100;

v,

Inviato di Dio,
1,

13, 20;

m, 96;

rasul allah,
lxi,

12, 21, 22, 29, 31, 33, 40, 51, 57,


5,

103) ed infine con

45, 86,

9;

21, 22; xLvra, 26, 27, 28, 29; xlix,

1, 3,

63, 64, 66, 75, 81, 82, 85, 87, 92, 95, 98,
61,

71, 93,

200.

sessanta otto volte

lvii, 7;

71; Lxni,

nome completo

il

iv,

5, 7,

7;

ix,

101;

lix, 4, 6, 7,

(n,

279;

8; xxxra,

8; xxiv, 49, 50, 51; Lvra,


16, 24, 26, 29, 33, 54, 59,

106, 108, 121;

v,

18, 22, 37, 60,

111).

Sar tempo ora di chiudere

dello spirito di

Maometto

questo breve cenno sull'evoluzione

dalla modestia dei primordi alla fase ultima, che

precede la morte, ed oltre alla quale avrebbe potuto ben difficilmente avan-

un regresso tanto nel campo morale, che


L'esposizione da noi tentata necessariamente magra

zare senza correre


quello

politico.

il

rischio di

sotto molti aspetti, insoddisfacente,

soggetto, che

ma

in
e,

tale la vastit e l'importanza del

non ho potuto, per tenermi nei

limiti

prefissi,

intrattenermi

maggiormente sull' argomento, nel quale vi ancora tanto terreno vergine da dissodare. H modo adottato di esporre l'evoluzione morale di Maometto, a base di numeri potr forse sembrare poco conforme al solito stile
(li

rammenta forse un poco troppo


ma ho dovuto ricorrere al mezzo aritmetico per la

critica letteraria e storica, e

di statistica,

compendiare

il

pi possibile l'esposizione dell'argomento,

il

gli

annuari

necessit di

quale avrelibo

meritato di essere illustrato con opportune e frequenti citazioni del

Quranico. Ciononostante sono

convinto che

le cifre

da

me

rivestendolo meglio di forma letteraria, in

213.

addotte hanno

ma

efficace di

modo da

ascondere

un'eloquenza loro speciale, e costituiscono un mezzo arido


convinzione

testo

si,

j^

INTRODUZIONE

200.

le

angolosit aritmetiche, ed applicandolo allo studio degli altri concetti fon-

damentali della dottrima islamica, quale

non poco giovamento

essere di

palesa a noi nel Qui-an, potrebbe

si

agli studi dell" Islam primitivo.

Pi addentro a questo ramo di ricerche non ci possibile di entrare


senza aumentare di soverchio la lunghezza dell'introduzione agli Annali,

ma mi

auguro in
porga

di studi ci

sano ampiamente

tutti
il

casi di aver potuto indicare quale fecondo

Qur-an, e

libera, onesta, e sincera

il

propaganda musulmana fu la
un animo religioso senza idea preme-

principio della

espansione di

ma

mossa da un profondo convincimento del Vero Suda una sincera brama del Profeta di sollevare prima s stesso, poi

ditata di impostura,

gli

bastare alla dimostrazione del fatto fondamentale, dal quale

noi siamo partiti, che cio

premo, e

come

campo

materiali offertici dal testo sacro pos-

amici e congiunti pi intimi, infine tutti

dell'idolatria, nella quale

connazionali dal barbaro errore

supinamente giacevano. L'accertamento

di tale ve-

supremo interesse umano essa spiega la forza dimostrata dalla dottrina nel resistere a tentazioni ed attacchi, e spiega il trionfo finale anche
quando altri elementi meno nobili ed aspirazioni meno pure vennero a germo-

rit di

gliare nell'animo complesso del Profeta d'Arabia.

Se Maometto devi dai

modi dei primi anni, ci non ci deve sorprendere: Maometto fu uomo quanto
e come gli altri suoi contemporanei, fu membro di una societ ancora semiselvaggia, privo di qualsiasi vera coltura, e gmdato solo da istinti e da doti
naturali, fregiate da mal comprese e mal digerite dottiine religiose del Griudaismo e del Cristianesimo. Maometto divenne perci tanto pi facilmente
corruttibile, quando la fortuna alfine gli sorrise, e quando i risultati che
ottenne furono di grande lunga maggiori e pi maravdgliosi, che egli non
si fosse mai sognato nei primi anni, quando confidava alla inoglic Khadlgah
i primi dubbi sull'adorazione di pietre e di alberi.
Si pu credere con relativa sicurezza che la sincerit di Maometto fosse completa per quasi tutto
il periodo makkano, perch le idee che egli sostenne non gU fruttarono che
inenarrabili

quando

si

amarezze

e dolori, e

nessun profitto pot da esse

trasport nell'ambiente

di

Madnah,

egli

ritrarre.

oppose ben poca

stenza all'azione corruttrice della nuova posizione sociale, in particolar


poi quanrlo

erano

il

modo

grandi

frutto esclusivo della sua volont, della sua perseveranza, e

della sua superiorit morale, grandissima, su tutti, amici e nemici.


sti

resi-

primi passi furono accompagnati da trionfi inebbrianti, e dalla

dolcezza fatale del potere politico quasi illimitato, e quando sent che
risultati

Ma

elementi corruttori venne ad aggiungersi l'ultimo e pi fatale di

quetutti,

l'ebbrezza generata dall'ammirazione, dal culto quasi dei seguaci.


Il

deterioramento dello

qualiti'i

moraU
214.

fu

un evento schiettamente umano,

INTRODUZIONE

di cui la storia ci porge

non uno

ma

200, 201.

mille esempi

morire santo

pi facile

sulla croce o sul rogo, che morire santo sul trono

La

contro nemici spietati e perversi.

ma guadagn
rito

ha un
poi,

in forza: tutto

il

figura di

dopo una lotta titanica


Maometto perde in bellezza,

processo evolutivo che travers

interesse tutto particolare, perch forse nessun

ebbe una vita simile alla sua. Egli inizi

il

suo

spi-

uomo, n prima,

quando aveva
sincero predicatore, combattendo in nome
la carriera

come onesto e
d'una grande verit, non nel proprio

interesse materiale,

rale della societ nella quale viveva.

Mor infine

gi quaranta anni

il

ma

in quello

mo-

capo supremo assoluto

d'un impero teocratico e fondatore d'una religione militante, che pretendeva


al

dominio del mondo: ambedue

risultati

erano prodotti esclusivi della

sua forza morale ed intellettuale. Nella figura di Maometto abbiamo quindi


tutte le gradazioni evolutive dall'onesto entusiasta, povero, solitario, ignorato

da

potente despota orientale, che rende l'ultimo respiro nella pienezza

tutti, al

dei suoi trionfi politici e militari, e circondato dalle


attraenti d'un gineceo ben fornito.

dano della

non pu

fiine,

con tutto

non deve escludere

ci

pi o

meno

falso bagliore

mon-

bellezze

il

l'onesta sincerit dei primordi.

Ordinamento cronologico del Qur*an.


201.

Siccome con

temporaneamente

aggiungiamo

il

principio della missione incominciarono con-

le rivelazioni dei brani Qurnici,

per

alla storia della missione profetica di

comodo

degli studiosi

Maometto, mi appunto

InbUografico di alouiii tentativi fatti da orientalisti europei di classificare

cronologicamente

le

varie parti del Qur-n,

il

testo del quale

noto, ordinato arbitrariamente quale lo lasciarono

circa venti anni

Th. Nldeke.
n. Weil.

dopo

la

si

primi copisti

come
musulmani

trova,

morte del Profeta.

Gescliichte (h

Qurns, pag.

ix.

Ilislorische-hritiscie Einleitung in

den Koran, 2

Ediz. Leipzig, 1878, pa-

gine 64-91.

Muhammed, voi. II, pagg. 25-29.


W. Muir.
The Life of Mahomet, II, pagg. 318-320.
W. Muir. Tie Corn. London, 1878, pag. 43.
T. P. Hughes. A dictionary of Islam, IL Ed. London,
Hirschfeld.
New ResearcJies, pagg. 143-145.
H.

Grimme.

1896, pagg. 493-515.

I tentati-vT. del

sura

Muir variano molto da

quelli

degli

altri,

perch alla

vengono premesse ben diciotto altre, sostenendo cio con buone


ragioni, che le prime sur e debbano essere quelle pi schiettamente poetiche
e subbiettive, e precedere le altre di argomento dottrinario e dogmatico. Di
xcvi,

915.

INTRODUZIONE

S 901.

diamo qui

tutti questi tentativi

primo

comodo

appresso, per

in

degli studiosi,

il

e l'ultimo.

Th. Nhleke.

Geschichte d. Qurns, pag.

ix.

Pn"moi)enofZo;96,

Suro Makkane.

74, 111, 106, 108, 104, 107, 102,

105, 92, 90, 94, 93, 97, 86, 91, 80, 68, 87, 95, 103, 85. 73, 101, 99, 82, 81,
100, 79, 77, 78, 88, 89, 75, 83, 69, 51,

53, 84.

113, 114,

1.

Secotido periodo: 54,

18.

12, 40, 28, 39, 29, 31, 42,

14,

Sure Madinesi:

Hartwig Hirschfeld,
arni Kcegesis

of

periodo: 32, 41, 45, 16, 30,

Terjsro

10, 34, 35,

46, 6,

7,

13.

98, 64, 62, 8, 47, 3, 61, 57, 4, 65, 59, 33, 63,

2,

HO,

24, 58, 22. 48, 66, 60,

112, 109,

55,

37, 71, 76, 44, 50, 20, 26, 15, 19, 38,

36, 43, 72, 67, 23, 21, 25, 17, 27,


11,

56, 70,

52,

49, 9, 5.

Ph. D., M. R.

S.

.\.

New

Researches into the Composition

the Qoran. .\siatic Monographs, voi.

Rovai Asiatic Society, Lon-

III.

don, 1902.

Rivelazioni Makkane.
n. Le
228;

rivelazioni confermatrici

I.

Prima

proclatnazione

1-5.

xcvi,

Lxxxvn; Lxvm, 1-33; cxn; lxix, 40-52; xxvi, 221-

29-49; lxxiv, 1-30, 35-55; Lxxm, 1-14; lxxti; xciv;

Lii,

15-26; Lra, 1-18, 24-62; xcm, 1-8;

Lxxix,

civ;

cix.

6-19; cxi

xcvi,

HI. Le rivelazioni decla

materie: lxxxi; Lxxxn; Lxxxrv; xcix; lxxx; lxxxvi; lxxt; lxxxih; Lxxxvin; lxxix,
1-14; Lxxvn; Lxxvm;

i.vi;

cvm;

lh, 1-28; lxx; c; ci; evi; cvn;

cn; xcvii; xcvni; lxxxix; lxxh; lxxxv, 1-8, 12-22; cui; xcv.

narrative: Lxvin, 34-52

xxTin; XV

li;

72-109; xxm, 23-52;


V. Le rivelazioni

xxxn;

cxn;

i.x\Ti;

xlvi,

20-35;
lxxix,

descrittive:

xxv, 1-63;

v,

xl,

xi; xxxiv;
1-6,

Le

rivelazioni

xxvn, 1-59

xxxvni;

xxxvii; xliv;
;

xcn; xci; cv

vn,

1-27,

23-38, 109-120; n, 200-210;

xvi,

xli; xxxv

1-115; xLra, 1-24;

xm; cxm

xi.v

158-162; xxix, 43-69; xvn, 87-102;

VI. Le rivelazioni legidative:


>Ti,

28-56; xxix, 1-12;

vi,

xi,vi,

74-91

vi,

xi,n;

27-46; lxxi; lv; l:

xxm, 1-22, 53-118;

57

13-42

24, 57; xxix,

1-57, 58-71; xxxi, 1-10, 19-34; xxxvi; xxvn, 60-95; xxx; xxxix

X,

11-18;

103-111; i.xxm, 15-19;

13, 62-71; Xl, 7-23, 58-85; n,

1-220; liv

xvin; xn; xix; xLin, 25-89; xxi; xiv; xx

155, 186-205; xvn, 1-8,


X,

xxvi,

xc;

IV.

1-45, 46-73; xcin, 9-11;

1-19; xvn, 9-86;

vi,

vi,

xx, 1

92-117

xxv, 64-72; xxxi,

152-165;

ix,

129-130

LXXXV, 9-11.

Rivelazioni Madinesi.
n,

ii,

l-19,a,

19,h-37, 38-58, 59;

v,

71-88

60-97, 98-115, 116-147, 163-184, 211-223, 244-268, 269-281; vm, 1-41 (dopo

Badrj, 42-76:

Lvn;

VII,

ra,

1-29,

30-75, 76-90; xLvn:

174-185; lxx; lxi; lxh;

72, 73-86 (dopo Ul^ud);

ii,

xvi,

ni,

116-128

148-157, 87-95;

216.

91-113

(?);

v,

(?),

lxiv; iv,

114-137, 139-200
1-45, 126-129, 46-

56-63; n. 282-284;

iv,

96-105

INTRODUZIONE.

a.

(4.

106-125, 130-138

l.),

H.); n, 224-243

a.

78;

39-44

V,

H.); Lx; ex;

a.

H.),

ii,

140-145, 140-151, 152-175;

ix,

j.viii:

18-28;

xi.viii,

23 27, 38-73;

xxii,
ri,

14-61

6;

(5.

H.j,

72-

185-196,a, 196,1>199

xLvin,

1-17;

18-22, 45-55, 64-70, 89-104, 105-108

ix,

74-94 (10.
5-7,

1-4,

v,

vi,

(?);

(8.

117-151

(?);

xi.viii,

29;

(?).

Interpolate o incerte: u,

19-23;

ni.

138; xxxm, 40;

xi.vii,

2;

101(?).

73(?),

V,

201, 202.

xxxm

a.

(6.

120-128, 95-119, 1-12, 36-37, 13-22, 28-35; vn, 156-172;

Lxxm, 20(?); lxxiv, 31-34

lAi,

(?),

285-286;

xlix (9. a. H.);

15-17, 109-120,

8-14,

139

lxv; xxtv; lxvi; lxiii

H.);

a.

(7.

a.

(?);

(?),

(5

Data tradizionale della prima Rivelazione (610 a. . V.).


Siccome la piiina data sicura nella biogralia di Maometto
202.
rainio della sua fuga a Madlnah, per fissare l'epoca in cui, secondo la tra-

dizione, ebbe principio la missione profetica, occorrerebbe sapere quanti anni

predicasse
essere

ma

iii

Makkali prima della Fuga. L'et del Profeta potrebbe anche

un termine

di

paragone per controllare

risultati di siffatti calcoli,

purtroppo tanto suUa durata della propaganda in Makkah, quanto


di

l'et

Maometto

al principio della missione e nel giorno della morte, re-

gna molta incertezza anche

nelle fonti pi antiche.

La data

non potr mai essere determinata con sicurezza, perch


per

il

passetto si

aggiungere che

basano su supposizioni e non su

l'errore, del

della missione,

tutti

calcoli fatti

fatti concreti.

Devesi per

quale sono passibili tutte le cronologie

esistenti,

non pu al massimo superare lo spazio di tre anni, perch questi sono


estremi fra

sul-

punti

quali divergono le fonti migliori sul principio tradizionale della

predicazione islamica. Tale incertezza ben da deplorarsi,

ma

d'altronde la

una data ha soltanto un valore relativo, vale a dire in quanto


pu servire a classificare un evento rispetto ad altri contemporanei. Nel caso
presente, nel quale la missione di Maometto un fatto isolato in nessun rapporto diretto e necessario con altri, l'errore di due o tre anni cosa di poca
importanza. ben diverso il caso quando avremo ad esaminare la storia delle
conquiste, nella quale errori cronologici hanno generato deplorevoli ed ineprecisione di

stricabili confusioni.

Si abbia infine presente

che mentre

musubnani, in conformit

alle

loro credenze religiose vogliono che la missione profetica abbia a^oito principio in

un

una situazione ben


Maometto come il risultato

giorno determinato, noi ci troviamo in

e consideriamo la missione profetica di

dA'ii-sa

di

una

evoluzione morale interna del Profeta, che abbraccia tutta la sua gioxnezza
e l'et virile.
sterile e

Da

questo punto di vista voler precisare un giorno, lavoro

vano, perch forse in questo caso cercare una cosa che non ha

217.

C*

INTRODUZIONE

S 202-204.

Maometto non divonae profeta in un giorno solo. Coiimnqiie


sia, qui in appresso diamo in succinto le notizie fornite dalla tradizione sulla
ilata del jinncipio tradizionale della missione e da esse sar facile inferire
che i fatti, ai quali allude la tradizione appartengono ad un periodo compreso
mai

fra

esistih^:

il

tJlO e

612

il

con

. V. Voler precisare meglio,

a.

notizie insuffi-

le

che abl)iamo, significherebbe cadere in un certo errore, perch ci mancano assolutamente* basi sicure, sulle quali fare i nostri calcoli con vera precisione. Vi fu un giorno in cui Maometto manifest per la prima volta i suoi
cienti

pensieri, nella

forma

hanno voluto

dizionisti

ed forse questa la data che

di " livelazioni
fissare,

ma

momento

indubitato che questo

tra-

storico

deve essere stato preceduto da una lunga preparazione, sepolta gelosamente


da Maometto nelle pi
203.

tenebre dell'oblio.

fitte

Le notizie

cronologiche fornite dalle fonti sono di varie specie,

che noi riassmniamo qui appresso sotto

Et

1.

vari capi:

Maometto quando comunic

di

moglie Ivhadlgah la prima

alla

rivelazione: 40 anni (Hisara, pag. 150); 40 o 43 anni (Tabari,

pagg. 1139,

I,

1141, 1245-1248);

Durata

2.

propaganda

della

10, 13 e 15 anni; Tabari,

buiti

316

pagg. 1245-1248;

I,

a abu Qays Sirmah (Tabari,

Athii-, II, pag.

Hagar,

II,

b.

I,

Humiuz

pag.

I,

1247,

specialmente
lin.

Qutaybah, pag.

principio della missione


b.

cfr.

di fuggire a Madliah

il

Him

8;

pag. 316, 317, 366; Halab,

pag. 486, n. 8533

Epoca del

3.

AbrawTz

83: Khamis,

Makkah prima

in

versi attri-

pag. 350;

pag. 304,

I,

6;

Lia.

75).

20 anno del regno di Kisra

Anusirwn, re della Persia, e mentre lyas

b.

Qablsah

al-Tai era 'amil, o rappresenta.nte dei Persiani presso gli Arabi nomadi

Hirah (Athlr,
la

II,

pag. 34; Khamis,

I,

pag. 316, Un. 22);

41

il

in

anno dopo

Spedizione dell'Elefante; 15 anni dopo la ricostruzione della Ka*l)ah (Kha-

mis, pag. 316);

La missione incominci
Ramadan; il 24 Ramadan;
4.

il

27 Ra^ab

Ramadn

il

lunedi

(Tabari,

I,

42, dal quale

si

17

Rabf

I,

pagg. 1141-1143; Athir,


I,

Ramadan;

lunedi 8 Rabi'

sogni incominciarono nel

pagg. 316-317, 317-318; Halab,


vxn,

I;

10
di

II,

il

pagg. 32-33; Khamis,

pag. 321-322). V' poi anche

vorrebbe dedurre che

Ramadan;
Ragab il

e la prima rivelazione nel

il

I,

versetto

principio della missione avesse

V' poi una tradizione tramandata da

Maometto, prima

mese

nel

luogo nello stesso giorno della battaglia di Badr, ossia


Khaldnn. U, App. 6; Athir, II, pagg. 32-33; Tabari,
204.

il

il

I,

17

Ramadn

(cfr.

1142-1143).

al-fta'ln

secondo

la quale

prima rivelazione, avrebbe avuto rapporti intirai


(qurina) con l'angelo Asrfil per tre anni, sentiva cio il suo rumore (yadi avere la

218

INTRODUZIONK

siuii'u

hissahu) ma non vedeva

Dopo

tre

pag.

.'U9,

204, 206.

(w a la yara akhsahu).

la sua persona

anni venne l'angelo Gabriele (Tabari,


1; lialab,

1.

pag. 330,

I,

pag. 1249; Khamls,

I,

26 e segg.; pag. 319,

1.

1.

2-9

voci di \dventi senza veder nessuno per ben

ma

luci misteriose

prima

sentisse

5 anni poi per altri 7 anni vedesse


;

senza distinguere persone, in tutto un periodo di 22 anni

di incominciare la irdssione. Halab,

pag.

T,

3.53,

lin.

Da

8 e segg.).

Maometto avesse per

queste tradizioni venuta poi quella che

tre

anni rap-

con l'angelo Asrafll, poi dieci anni con l'angelo Gabriele in Makkah,

porti

ed altrettanti con

una

aggiunge poi

Maometto

dalla stessa fonte, al-8a'bi, che anche prima di questo periodo

I,

medesimo

il

Madlnah. Questa simmetria nei numeri

in

passione degli orientali, alla

quale

si

abbandonano anche a dispetto

della

verit pi evidente. Tabari cita tre autorit che suddividono in questo

modo

gli anni della ixdssione profetica di Maometto (Tabari,

anche

Hisam, pag. 155 e

205.

un valore

voi. Il, pag.

Tutt

1249-1250;

makkana, possiamo riassumere

il

cfr.

155).

precedente hanno

nel paragrafo

danno no-

in vari casi le stesse autorit

Senza entrare nell'esame juinuzioso

contradittorie.

tizie

le tradizioni riunite

molto limitato

storico

I,

50; scolia alla pag.

cronologia

della

problema nei seguenti punti fondamentali

sui dati dei quali v' concordia fra le fonti migliori.


1.

Che per

trine in segreto

tre

anni Maometto rivelasse

agli mtimi, e che alla fine

suoi pensieri e le sue dot-

anni incominciasse la

dei tre

propaganda pubblica.

Che nel quinto anno, ossia due anni dopo il principio della propaganda pubbUca avesse luogo l'emigrazione in Abissinia.
3. Che do2)o l'emigrazione in Abissinia vi fosse il Bando dei Hasmiiti
2.

che dur dai due ai tre anni.

Dopo ternnato

4.

abu Tlib

Da
biamo
i

e tre anni

prima della Fuga, morissero

Khadigah.

una sicurezza relativamente riconosciuta dob-

questi quattro dati di

concludere

due del

quale

Bando

il

bisogna

sommando

che
tre del

aggiungere

abbiamo un minimo

tempo trascorso

il

cinque anni dal

di

fra la

un
fuga

e 2

capo,

undici
in

con

armi,

al

Abissinia e

bando alla morte


di abu TaUb, due periodi che forse non possono, sommati insieme, ammontare a meno di un anno. Abbiamo cos un minimo di dodici anni anteriori
il

al

principio del bando, e l'altro periodo

622

E. V.

a.

Rimane

siano o

V.,

che metterebbe

incerto

non siano

se

tradizionista antico e

computo;

degno di

fede,

fine

principio

tradizione

la

inclusi nel

il

fra la

dei

della

tre

missione nel

610

a.

anni passati con Asrfil

l'autorit

mi sospinge ad
319.

del

di al-Sa'bi [f 105 a. H.],

accettare la leggenda di

INTRODUZIONE

205-207.

suo vero significato) e siccome

Asrafil (con opportuna interpretazione del

sarebbe contrario a
parrel)bo che

quale

dodici anni della

parlato poc'anzi e in questo

vera missione, della

modo avremmo un
ha

il

totale gene-

vantaggio di lasciare

in

vagamente ad

triennio di Asrfll quello nel quale IMaometto cominci

avere allucinazioni, che turbavano la quiete interna del suo animo.

guente periodo

amii) con Grabriele

(^2-3

nel quale

quello

le

si

ritiene ispirato.

della lotta aperta con

concetti generali

mondo

ho ritenuto

ili

poca importanza

il

ho lasciato ad

coordinamento cronoessi l'ordine nel

ha messi ibn Hisam nella sua biografia del Profeta, bench

eie evidenti di confusioni e di fusioni di notizie

Nota

1.

uomo

antico fino alla Fuga. Attenendomi a questi

logico di molti episodi tradizionali ed


li

si

rimanente periodo (circa un decennio) quello

Il
il

Il se-

sue idee

precisano e dallo stato passivo di allucinato passa a quello attivo di

che

mi

l'ivelaziono,

di cui sopra, perch la carriera pi-otetica

le tradizioni,

a tutte

prima

della

Makkah pu essere giudicata lunga dieci, o tredici, o (quina seconda ilei momento in cui ne mettiamo il primo principio.

Maometto

dici anni,
Il

ixi

accettate

15 anni. Questa sistemazione cronologica,

l'att^endibilita

di

potesse anteporla

si

al)l.)iano

rale di

le versioii

iuttt

Sulla cronologia anteriore alla

Fuga

quale

vi siano trac-

(').

bene leggere quello che dice lo Sprenger


le ragioni, n le conclusioni alle quali

pagg. 349-3B4), bench non sa possibile accettare n tutte


arriva: queste ultime del resto sono poco chiare e precise.

(I,

La prima Rivelazione (610 a. . V.?).


Abbondano nelle fonti notizie immaginarie su eventi
206.
abbiamo gi
dinari, che preannunziavano la missione di Maometto
nato altrove alla famosa apertura del ventre di Maometto per opera

esseri misteriosi,

nel deserto.
si

mentre

egli

fanciullo ancora,

si

Vi sono poi altre leggende, secondo


pi remote,

ritirava nelle valli

o nei

straor-

accendi

due

trovava presso la nutrici^

le quali,

cespugli pi

quando Maometto

fitti

per soddisfare

omaggio e lo salutavano
pagg. 1143-1144; Him, pag. 151; Athir,

alcuni bisogni, le pietre e gli alberi gli facevano

come Profeta

di

Dio (Tabari,

n, pag. 33; Halab,


207.
e

immaginaria

I,

I.

pag. 302).

Tralasciamo parimenti come materia puramente leggendaria


la descrizione dei

comparsa del Profeta di Dio, e


loghi e di sapienti
tale

gine

argomento

portenti,

che annunziarono al

mondo

la

numerose profezie di indovini, di astroqui accludiamo una nota dei passi di autori, nei quali

trattato

le

con maggiore o minore ampiezza (Tabari,

I,

pa-

1144-1145, voce che esce dal ventre aperto di una vittima sagrificata

220.

INTRODUZIONE

agli idoli; Hisain, pagg.

133-134,

pagg. 249-302; Khamis,


Nota

1.

al-Nubuwwah

208.

Maometto,

state scritte

La

tradizione

pagg. 33-34,

id.;

Halab,

I,

(').

numerose opere con

pi antica,

forse quella conservata


'A-isah, per

al-Zuhri (se possiamo fidarci dell'

ebbe principio con

come

II,

titolo solito di

il

Da

i 1

Hagi, III, pagg. 236-237, no. 5128-5130).

tramandata da

stata

Athlr,

pagg. 322, 323-324)

I,

Su questo soggetto sono


(cfr.

id.

207, 208.

sul

principio

da Tabari

nad

!).

La

pagg. 1147-1148), e che

(I,

'Urwah

ti'amite di

il

missione di

della

Zubayr, e di

b. al

missione profetica di Maometto

ripetersi frequente di sogni veraci, che gli

il

apparivano

(falaq al-subh), e con un amore appassionato per la solitudine. Egli soleva ritirarsi in una grotta del monte
Hira (') per il tahannuth (^), dimorando\ parecchi giorni e notti di seguito, n ritornava in famiglia, se non per riprendere provviste poi ritiravasi
nuovamente nel suo eremo. Qui gU venne un giorno il Vero e gli disse
"
Muhammad, tu sei il Profeta di Dio! . Maometto, che dormiva si alz
sulle ginocchia e cominci a tremare, poi corse presso alla moglie Khadigah
chiarore incerto

il

dell' all)a

gridando:

"zammaluni! zammaluni!,,

rimase con

lei,

il

O Muhammad,

tu

sei

il

suo spavento, che per poco non

si

Profeta di Dio!

sono

(jribrl,

tu sei

Maometto rimase
proclamare

...

il

e aggiunse:

gli ispir la forza

Iqra

del

Qur'an

Proclama

il

nome

e le raccont

non conosceva
quanto

gli

Maometto

male,

dandogli ora una prova


cani cosa
quello

il

si

ura

xcvi (^

il

tuo Signore

il

ha insegnato

corse presso alla moglie

palese

della

gli

avrebbe mai fatto del

sua misericordia.

Khadlgah

Waraqah b. Nawfal b. Asad, e gli


fece venire anche Maometto e lo costrinse a naiTare a
che aveva \sto e udito. Waraqah approv tutto e dichiar

corse quindi presso

che era

posso

era avvenuto: essa lo incoraggi, e lo

ad essere di buon animo, perch Dio non

Waraqah

Non

(*).

ha creato ogni cosa

l'uso della penna, che

esort

narr

"

gli rivel quindi la s

del tuo Signore, che

ha insegnato

colui che

all'uomo, quello che egli

Khadigah

(Proclama!)

fare e rispose

che ha creato l'uomo con sangue coagulato: proclama!


pi benefico

voluta per apprendere quello che Dio

aveva da dire e da insegnare. L'angelo


:

"

Muhammad

'

Allora l'angelo lo prese tre volte nelle braccia e lo strinse

gli

''

monte Hira. Per

gett dalla rupe del

non sapendo che cosa

incerto,

che alfine

cosi forte,

Profeta di Dio

nuovo

Questa volta tale

calmarlo comparve allora colui che lo chiamava e gli disse


io

copritemi!) e

(copritemi!

finch l'impressione di spavento gli era passata. Poi di

ud la voce: "
fu

(^)

il

suo dotto cugino

Nmus

(^\

gi comparso

ad essere di buon animo,

gU

una volta a Mos

esort

Maometto

predisse l'espulsione dal proprio paese e

221.

il

INTKOiUZIONK

o(^.
5i

trionfo finale Tabari.

pagg.
32-2.

KJjanns,

4-():

pagg.

I,

147-1 14S; AtliTr,

pagg. 317-318: Halab,

I.

IT,

pagg. 34-35; Bukhari,

I,

pagg.

31.-)-31G,

I,

310, 321,

323, 324.

Ni>TA 1. Lo Sprenger crede che il monte Hira fosse una dimora estiva per quei cittadini di
freschi giardini di Tii-f o le valli ubertose
Makkah, che non erano abbastanza ricchi per visitare
di Qur. 11 monte discosto da Makkah circa un'ora di viaggio e sorge a mano manca del cammino, che conduce alla valle di Mina. Nel monte mostrasi oggi una grotta, nella quale Maometto soleva abitare con la famiglia (Sprenger, I, pag. 296). La supposizione dello Sprenger ha, io temo, ben poco
valore storico; la menzione del monte Hira, il misterioso ritiro di Maometto sul monte e tutta la
scena dell'ispirazione in mezzo ai precipizi, debbono considerarsi piuttosto un tentativo musulmano di
attribuire a Maometto un'esperienza analoga a quella avuta da Mos sul monte Sinai (Esodo, xix e
xxiv). Ritengo anzi che tutta la favola della dimora sul monte Hira, sia, mutatis mutandis, una versione musulmana dell'episodio biblico. I musulmani ritennero ohe senza un monte la storia della prima
rivelazione non era verosimile. Maometto non poteva essere dammeno di Mos nemmeno sotto questo
i

rapporto.

tahannuth stata gi menzionata altrove, a proposito della parola


Hisiim (pag. 151) traduce il termine con tabarrur, ossia esercizio di devozione, e Bukhari (ed. Krehl, 1. e.) con ta'abbud ossia adorazione di Dio, che durava per un certo
numero di notti. Gli scrittori orientali si sono dati molta pena per appurare in che cosa consistesse
questo culto e secondo quale rito Maometto facesse le sue devozioni, se fosse il rito Abramico od altro
(cfr. Halab, I, pag. 321, lin. 11); alcuni suppongono che questo ritiro, o tahannuth, fosse un periodo
di contemplazione e di concentrazione religioso, tafakkur (cfr. ibid. lin. 6). Che invece di tahannuth
si possa pronunciare tahannuf, confondendo f con th (come dice ibn Hisam possibile in
arabo), non credo possa avere alcuna importanza per chiarire questa parola oscura usata dalla tradizione.
L'espressione tahannuf potrebbe avere qualche interesse per noi, soltanto se fosse possibile connetterla
con la parola misti-riosa hanf (cfr. Introd. ,^ 179, nota 1), ma probabile che il Hirschfeld {New ItesearcAes ecc. pag. 19, nota) abliia scoperta la vera origine della parola nelle preghiere dette teliinnoth
dagli Ebrei (cfr. anche Lyall, JRAS. 1903, pag. 780). probabile quindi, che la parola tahannuth
sia un'espressione di origine molta pi moderna, bench non si possa escludere che anche ai tempi di
Maometto in Makkah l'espressione fosse conosciuta, e venisse presa come definizione dell'atto di ritirarsi
nelle solitudini a pregare. Io ho l'impressione, che debba es.sere una parola entrata nel testo della
tTadizi'>ne dopo la morte di Maometto, all'epoca della formazione delle leggende sulla origine della
missione di Maometto, ossia verso la seconda met del I secolo della Higrah. I tradizionisti posteriori
Nota
hanTf (cfr.

2.

La

parola

^ l^K nota

1).

amarono dare un sapore

di autenticit alle loro fiabe introducendo in esse parole strane di significato

poco chiaro, che avessero un suono arcaico e misterioso

(cfr.

quello che dice giustamente lo Sprenger

1,

pag. 3S0 e segg.).

Nota

ti.

zammalni

L'espressione

tradisce l'origine poco sicura della tradizione, perch

entrata nel corpo di essa, per ispirazione del versetto


(Qur. Lxxiii,

Nota

4.

pag. &4) stato

predica

Ya aj'vuha al-muzammil

o tu velato!

1).

il

Per

le

iqr le opinioni variano: NOldeke {Geschichte d. QurSns,


primo a mettere in disparte la prima erronea traduzione di leggi ; egli tradusse:
varie versioni (argomento estraneo al nostro scopo) vedi 0. Pautz (Muiarnvied'n

Sull'espre.ssione oscura

Offenbaruny, pag. 18, nota 1). Nemmeno i musulmani hanno capito il vero senso della parola iqrTi e ci dimostrato dalla tradizione che rappresenta l'angelo Gabriele con un foglio di seta
scritta, il quale tenta indurre Maometto a leggere (v. in seguito).

Lehre

d.

Nota

La

sur a rivelata, e rimarr sempre insolunon sono d'accordo ed autorit di pari valore danno notizie in contradizione
fra loro fTabari, I,' pag. 1148: prima xcvi, .seconda lxviii 1-6, terza Lxxrv 1-2, quarta xeni 12; Tabari, I, pag. 116.-5: prima l.xxiv 1-2. L'argomento trattato a lungo da Halab, 1, pag. !39, lin. 3 e
bile. I

aegg.;

|Nig. H6I,

Nota
vc(io<

5.

musulmani

fi.

lin.

greco, vedi

questione quale sia stata la prima

stessi

23 e segg.

Per
le

la

i.

parola

osservazioni

Namiis

Namus

al-akbar, che alcuni farebbero derivare dal


(ZDMG. voi. XII, pag. 701-702, nota 3),
apparenza greco, proviene invece dalla forma fa'ul della radice
o

concludenti del Fleisoher

ove dimostra che il termine in


namasa e che ha il significato ' il confidente di alcuno, al quale rivela .segreti e del quale conosce
t* intima struttura dell'animo. Contro
questa opinione si esprime lo Sprenger (ZDMG. voi. XIIT,
pag. 090-701; ifr. Pautz, op cit. p. 21).
i

222.

INTRODUZIONE

209, 210.

aweMaometto stesso la narr aDa sua


moglie prediletta 'A"isah. HiSam (pagg. 151-154), ha una versione meno antica, che risalo a 'Umayr b. 'Umayr b. Qatadah al-Laythi, e la quale consta
209.

la versione pi

antica del grande

quale, secondo la tradizione,

ninieiito,

soltanto

Tale in succinto

una parafrasi

(li

diluita della tradizione precedente,

di particolari oziosi e di palesa invenzione posteriore, per

del Qfur-n scritte su un jianno

come per indurlo a leggere


I,

pag. 328,

210.
ticolari

lin.

le

parole

anche Tabari,

I,

pagg. 1149-1152; Halab,

8).

In

questa seconda versione troviamo aggiunti

costume presso

era

esempio

che l'angelo mostra a Maometto,

di seta,

(cfr.

con l'aggiunta

Qurays

talvolta

di ritirarsi

seguenti par-

nelle

solitudini

Makkah, e si fatto esercizio religioso soleva chiamarsi t a h a n n u th.


Maometto aveva adottato questa consuetudine, e soleva ogni anno passare
con la famiglia il mese di Ramadan nella solitudine alpestre del monte Hira.
vicino a

Talvolta errava solo per

le valli

intorno a

Makkah

che la famiglia se ne allarmava. Durante


soccorsi ai poveri,

tardava tanto a ritornare

dimora

la

che venivano a vederlo, e quando

prima di rientrare nella sua casa

di

Makkah, faceva

monte

sul
ei'a

distribuiva

passato

sette volte

il

il

mese,

giro della

Ka'bah.

L'incontro di Maometto con


ticolari e l'angelo gli presenta

l'angelo

un panno

con maggiori par-

descritto

di seta coperto di scritture, invi-

tandolo a leggere. Poi siamo informati che tutto ci era un sogno e che

Maometto
la

stossa

Dio ed

uomo

destatosi alfine, uscisse dalla grotta sui fianchi del

voce dal cielo che

io

sono G-abriele

alato,

,, ,

gli ripeteva:

Maometto

"

Muhammad

monte

tu sei

il

e udisse

Profeta di

alz la testa e vide la figura di

piedi del quale toccavano l'orizzonte.

Il

un

Profeta fu cosi affa-

scinato e turljato dal portento, che rimase con lo sguardo fisso al cielo senza

muoversi, e alfine Khadlgah, allarmata

mand uomini a

cercarlo.

Maometto

non si mosse finch l'angelo non fu scomparso e allora soltanto fece ritorno
a casa, perch gli uomini di Khadlgah non erano riusciti a trovarlo. Giunto
presso alla moglie, le si gett nel grembo, e le narr ogni cosa, quando essa
1 interrog sulle ragioni della prolungata assenza. Terminato il mese di
-

contemplazione sul monte, Maometto ritorn con la famiglia a ]\Iakkah e

prima di rientrare nella propria dimora, secondo


sette volte

Waraqah

il

la solita consuetudine, fece

giro della Ka'bah, ^Mentre stava per rientrare in casa, incontr

domand che cosa gli era accaduto. Maometto gli narr ogni cosa e Waraqah lo incoraggi a proseguire. " Tu sei
il Profeta di questa
nazione gli disse "... Ti chiameranno un giorno
mentitore, ti maltratteranno, ti esilieranno e ti faranno la gueiTa
(^). Dopo
b.

Xawfal,

il

quale gli

,.

223.

INTR0i>UZ10NE

210-218.

queste jiarolo gli diede un bacio in fronte e lo lasci andare (labari,

pa-

I,

gine 1151-1132: Hisam, pagg. 151-154).


Nota

Queste

1.

Waraqah

parole di

crixtidtio

hanno

l'aria di essere imitate

da quelle famose

disse agli Apostoli nel definire la loro missione alle genti (Matteo, X, 22-23).

che Ges

211.

Esistono anche altre tradizioni sul primo incontro fra Mao-

minore sfoggio

inette e l'angelo Gabriele, e con

Profeta errava per

monte Hira assorto

il

di

Mentre

particolari.

il

in pensieri devoti, alla fine del suo

periodo di ritiro e di contemplazione, penetr per caso nel fondo di una valle

all'improvWso ud una voce che lo chiamava: guard a

ma non

ilavant e di dietro,

dritta,

sinistra,

vide nulla. Allora alz lo sguardo sopra alla

uno che siedeva sopra un trono, sospeso fra cielo e terra Maometto fu preso da un grande spavento, fugg e si imbatte nella moglie Khadgah: Datjithiruni ^ copritemi! _ grid e non ebbe pace se non quando
allora gli fu
lo ebbero coperto e gli ebbero versato indosso acqua gelata
testa e vide

rivelata

la

perto

sura

nv,

ayyuh

j^a

1.

1-mudaththir

(Tradizione che rimonta a (rabir

abu Kathir; Tabari,


pag. 319; Halab,

I,

h.

"

il

Co-

'Abdallah, abu Salamah, ibn

1153-1154; Athr,

pagg.

ecc.

II,

pag.

35; Khamis,

I,

pag. 338).

I,

Nota 1.
certamente una tradizione inventata per spiegare il versetto del Quran, che si pretende fosse rivelato per il primo (cfr. anche 217, gli stessi dettagli per la fine della fatrah).

Secondo

212.

come

un'altra tradizione invece dei tre abbracci successivi


l'angelo Gabriele

narrato precedentemente,

Maometto,

in tre giorni consecutivi,

domenica, e infine comunicandogU


seguente. Allo stesso
la

la

incominciando

risalah

tempo gU insegn

preghiera (al-salat),

sura

la

xcvi

present tre volte

si
il

sabato, ritornando la

o messaggio di Dio nel luned

lavacri o le abluzioni (a 1-w u d


(Tabari,

pag.

I,

1154; Athr,

u),

II,

cfr. pi avanti al 219 e nota 1).


pag. 35; Khamis, I, pag. 317
Esistono anche altre ver.sioni ('), le quaU non meritano di essere
213.
;

notate e descritte a lungo, perch

si

perdono nel maraviglioso

1154-1155; autorit: abu DzaiT al-Ghifari, 'Urwah

'Umar. Due
dieci,

greve. Poi gli squarciano


cuore, ecc.

Nota

la solita

Sulle

I,

pagg.

al-Zu1)ayr e suo figlio

pesano Maometto successivamente con uno, con

esseri misteriosi

con cento e con mille

b.

(Taliari,

altri

il

leggenda

uomini, ed ogni volta Maometto risulta pi

petto,
in

ne estraggono

una

il

cuore, aprono anche

il

delle suo cento forme) vedi 128.

varie tradizioni riguardanti la prima rivelazione

si pu leggere con profitto


pagg. 380-349). Secondo per il solito suo sistema non
arriva a concluiiioni molto ben definite: un punto sul quale i biografi di Maometto non hanno mai
insistito a sufficienza, che le tradizioni sulla prima rivelazione sono state composte a posteriori ed
apprtengooo tutti senza eccezione al periodo in cui i primi biografi musulmani tentarono coordinare
1.

l'esame delle medesime fatto dallo Sprenger

(I,

224.

INTRODUZIONE

213, 214.

materiale tradizionistico in un insieme omogeneo e logico. Questi coordinatori cercarono di rintracprima sura rivelata ed arrivando per eliminazione ai versetti probabilmente pi antichi,
tentarono edificare sul senso dei medesimi una storiella esplicativa della genesi dei versetti medesimi.
Cosi avvenne per tutti quogli aneddoti raccolti da noi nei Sj^ 208 e segg. Siccome la prime parole pro-

il

ciare la

nunciate dall'angelo a Maometto avrebbero dovuto essere di un'importanza capitale, si dovrebbe supporre
olle Maometto avrebbe dovuto accettare come rivelazione anche le parole fatidiche dell'angelo;
Muhammad! Tu sei il Profeta di Dio! (cfr. t? 208). Queste parole, che mancano nel (i>uran, ci .servono
per constatare il lavorio dei tradizionisti e dei commentatori del QurTin per dimostrare l'esistenza nel

primo versetto rivelato, e narrarne la genesi. Io sono completamente del parere del
Hirschfeld (pagg. 136 e segg.), che cio noi non possediamoli testo assolutamente integro del Quran;
qualche versetto fu forse interpolato, non pochi furono annullati dallo stesso Maometto, altri .soppressi
dai primi copisti, e certamente molti furono perduti; fra questi ultimi dobbiamo mettere molti dei primi
testo sacro del

tempi, quando nessuno pensava a conservare in iscritto quello che

Maometto rivelava. La natura tanto


poco soddisfacente di tutte le tradizioni sulla prima sura rivelata, hanno generata in me la convinzione che nel testo Quranico da noi posseduto manchino appunto le jrimisnime rivelazioni. L'origine
apocrifa di tutte queste tradizioni

si

atfermano come nel primo incontro


Gabriele:

Maometto per

ci

modo

tradisce infine in
di

Maometto con

anche dal fatto che tutte

innegal)ile

l'essere soprannaturale,

questi fosse l'angelo

dice nel Qur'iJn (xcvil, 4; Lxxvili, 38) che lo Spirito Santo e

non l'angelo

Gabriele fosse l'ispiratore ed il mediatore fra lui e Dio. L'angelo Gabriele prese il posto dello Spirito,
quando Maometto si rec a Madinah. Questo particolare di primissima importanza sfuggi sempre
ai biografi

musulmani, che non studiarono mai cronologicamente

l'angelo (cfr. Sprenger, II, pag. 289; anche

Grimme,

il Qurn, e confusero lo Spirito con


pagg. 11-12, per alcune osservazioni giustissime

I,

sul ninno valore delle tradizioni sul principio della missione).

Alle tradizioni sulla pretesa prima


sul
dei

modo come
musulmani

rivelazione si potrebbe aggiungere una quantit di altre


avessero luogo. Su questo argomento, che fu per le prime generazioni
di supremo interesse, sono state inventate molte tradizioni, delle quali una buona
le rivelazioni

riunita nello Sprenger (I, pagg. 209-275); ad esse si potrebbero aggiungere quelle
poche che si trovano nel primo capitolo di Bukhiiri (I, pag. 4). Non occorre perci di ripeterle di
nuovo in questo luogo, tanto pi che rispecchiano non gi i fatti veramente avvenuti, ma il modo
comedi musulmani del I secolo della Higi-ah si figuravano, che avvenissero le rivelazioni. Difatti
tutti gli isnad delle varie tradizioni sono pieni di imperfezioni e di lacune (vedi peres. Bukhari, I,
pag. 4, linea 9, ove si dice che Hisiim b. 'Urwah, morto nel 1-16 a. H. udisse una tradizione sul modo
delle rivelazioni da 'A'isah, la vedova di Maometto, morta nel 57 a. H., ossia circa un secolo prima).
bene per anche diffidare delle tradizioni presentate con i migliori isnad (v. Introd. 16 e segg.), per
non cadere negli errori dello Sprenger, il quale accett le precedenti tradizioni per buona moneta e
vi costru sopra la sua teoria che Maometto soffrisse di isteria muscolare (I, pag. 207). Il vero modo
di giudicare si fatte tradizioni quello cosi lucidamente spiegato e provato dal Goldziher (Phil., voi. I,
pagg. 6 e segg.), ossia di considerarle come ricostruzioni posteriori immaginarie, suggerite da quello
che le tradizioni pagane arabe avevano conservato sulle ispirazioni avute dai poeti e dagli indovini,
vedi per es. il passo di Ajhani (IX, pag, 78, lin. 10) citato dal Goldziher {Phil., I, pag. 74) sul modo
come il poeta abu-1-Nagm, contemporaneo di al-Farazdaq [f 110 a. H.] avesse le sue ispirazioni poetiche e recitasse i versi con la schiuma alla bocca. Nelle nostre fonti pi antiche, per es. nella biografia di Maometto redatta da ibn Hism, sugli appunti lasciati da ibn Ishaq, non troviamo vestigia
collezione trovasi

di queste tradizioni. Il silenzio di

ibn Ishaq sempre

un argomento

di

forza inconfutabile contro

una tradizione sul Profeta.

214.

Kliadgah

rimase molto maravigliata di quello che era avve-

un giorno: " Mi puoi avvertire, quando il tuo


Maometto acconsenti ed allorch Gabriele gli riapparve

nuto a suo marito

e gli disse

amico

ti

apparisce?

di nuovo,

ne avvert

sinistro e gli chiese:

moglie: essa lo preg di sedersi sul suo ginocchio

la
"

Lo

vedi ancora?

,,.

fece sedere sul ginocchio destro e gli chiese di

una risposta affermativa,


stessa

domanda,

alla

lo fece

infine

quale Maometto

225.

"

nuovo

sedere
fece

Lo vedo!
sul

se lo

Allora essa lo

vedeva ricevendo
;

grembo, e

sempre

la

gli ripet

la

mede.sima risposta
D*

Si

INTRODUZIONE

214-216.

KhaJigah sospir

affermativa.

domand per

la

animo

si

fort^?

"

No!

via

velo

il

lispose

"

grid:

lieta,

Per Dio! un angelo

Eallegrati!

cugino mio! e

non un diavoU^

.,.

Mao-

era ritirato vedendo la moglie del Profeta togliersi

[vhadlgah tutta

gett

quarta volta se egli vedeva l'amico.

metto. L'angelo
velo,

profondamente,

allora

sii

il

di

Secondo un'altra

quando Kliadigah volle che il Profuta entrasse


sua camicia. Da questa prova Khadlgah comprese che lo spirito
del marito era un angelo e non mi demonio malvagio e impu-

tradizione l'angelo scomparve,


sotto alla
L-<piratore

dico

(Hisam, pag. 154; labari,

(^)

Khamis,

pag. 319; Halab,

I,

I,

pagg.

1152-1153;

AthTr,

pag. 339),

I,

Nota 1. Oltre al contenuto infantile di queste due tradizioni, anche


sono basate, lasciano l'adito ai pi giustificati sospetti sul loro valore storico.

pag. 35;

II,

le

autorit sulle quali

musuhuani affermano e credono che la prima rivelazione


scendesse dal cielo nel mese di Ramadan, basandosi sul versetto del Qur*an,
" Il mese di Ramadan, nel quale fu rivelato il Qur-an, per guida
n, 181
215.

uomini

degli

ecc.

altrove (xcvn,

1-3):

"

Noi l'abbiamo rivelato nella

notte al-Qadr, ecc.! ('). In altri versetti (xLn^, 1-4), si fa pure accemio alla
rivelazione del Qur*an in " una notte benedetta . I commentatori hanno

queste espressioni ed hanno dato due spiegazioni: una che

discusso

principio della rivelazione avesse

scendesse

volta

Maometto

che tutto

il

terrestre

e che

per volta per

luogo nel mese di

venti

Ramadan

Qur-n venisse rivelato in una volta


C),

nella

il

resto

quale afferma

sola, e riposto nel

" cielo

casa della gloria, scritto su fogU,

versetti e le sure venissero poi rivelate successivamente a

giorno della sua morte f) (Hisam, pag. 155; id., voi.


scholia alla pg. 155; Halab, I, pag. 322, Un. 13 e segg.).
fino

il

e pi anni che dur la missione di

un'altra spiegazione quella data da ibn 'Abbas,

(sama al-dunya)

e che

il

al

Maometto

II,

pag. 50

Nota 1.
Sul significato della notte al-Qadr (vedi O. Pautz, Muhammeds Lehre d. Offenbarung., pagg. 30-32, ove sono citati i commenti di Baydawi, di Zamakhsari e di alalayn).

Il sam al-dunyS il cielo pi prossimo alla terra, dei sette dell'escatologia musulanche detto comunemente il Cielo della Luna (O. Pautz, op. cit., pag. 30).
Nr.Tv 3.
L'opinione dei maggiori commentatori, Baydawi, Zamakhsari. e (ralalayn, che il
Quran scendesse successivamente a brani dal cielo, per lo spazio di ventitr anni, che la lunghezza

Nota

mana,

2.

e viene

tempo della missione divina di Maometto (O. Pautz, op. cit., pagg. 30-31). Esiste una tradizione che
Maometto prevedesse prossima la sua fine, perch la durata della missione di ogni profeta fu sempre
la met del tempo vissuto prima di riceverla; Maometto essendo diventato profeta a quarant'anni, 1
di

BOA missione non doveva durare pi

di venti

anni (Tabari,

I,

pag. 1140).

Dis.se ibn Lshq: ^ Allora si compi la rivelazione (al-wahy)


216.
per il Profeta di Dio; egli cred ora in Dio ed accett come vero quello che

" gli era

venuto;

lo accett

pienamente, pronto a sopportare quello che avrebbe

INTRODUZIONE

avuto a subire per

"

di Profeta

''

buon volere

e il malvolere degli uomini. Al compito


incombono pesi e pene, che possono essere sopportati soltanto
da quei profeti di animo forte e tenace con l'aiuto e con l'appoggio di Dio,
perch hanno molto a soffrire da parte degli uomini, che respingono i mes-

"

"

g 216, 217.

il

saggi con

Profeta di Dio

si

avanz ora per

"

ordine di liio a dispetto di tutta l'opposizione e di tutte

le

pene che

"

popolo doveva infliggergli

mente

quali sono venuti da Dio.

II

(Hisam, pag. 155). Khadigah

Maometto, accett come vera

in

Maometto trov

lei

il

in

addoloravano, Khadigah lo consolava con

lo avvilivano

e lo

smorzava l'asprezza

suoi discorsi,

il

quando

conforti, perch

menzogne

le

tutto

Dio, nel Profeta, e nella

maggiore dei

attacchi dei nemici, le contradizioni e

gli

cred cieca-

la rivelazione e gli diede

proprio appoggio. Essa fu la prma che cred


rivelazione. In

(')

suo

il

dei discorsi uditi, gli rinnovava l'assicurazione della sua fede cieca in lui e

derideva

tUscorsi ostili degli

(Hisam, pag. 155; Tabari,


Nota

1.

Kh adTah

protettore; lo consol

I,

Quran

il

II,

gli

errori

pag. 36).

ilella

come un angelo
nuovo coraggio, quando fu perseguitato, gli ritempr
sue convinzioni. Senza l'amore e la fede di Khadigah, Maometto
quando la morte gli rapi la consorte, l'Islam perde molta della

deriso, gli ispir

quando fu per vacillare nelle


non sarebhe mai divenuto Profeta; e
e

pag. 1156; Athu-,

difetti

fu la prima credente: essa rimase al fianco del marito

quando era

l'animo,

sua purezza

mostrandone

uomini,

sua dignit (Sprenger,

pag. 355).

I,

Altre Rivelazioni.

Durante un certo tempo Maoinetto non ricev pi rivelazioni


217.
se ne afflisse grandemente. Alfine ricomparve l'angelo Gabriele e gli

apport

la

sur a

detta

al-Duha

splendore del mattino, e per la notte quando


ti

ha abbandonato e non

di quella presente

fece ricco ?

il

Non ti
men per

sarai soddisfatto.
in errore e

ti

Perlo
tuo Signore non

o dello Splendore (Qur-an,

detesta!

tuo Signore

La
ti

si

oscura

Il

xcra).

"

\ta avvenire sar per te irdgliore

dar una ricompensa, della quale tu

trov forse orfano e

protesse?

ti

Non

ti

trov forse

cammino? Non ti trov nel bisogno e ti


Perci non opprimere l'orfano non scacciare il bisognoso Ma
ti

il

retto

dichiara apertamente la bont del

tuo Signore

,,

(Hisam, pagg. 156-157).

Secondo un'altra tradizione, tramandata da al-Zuhri, quando Maometto si


accorse che non gli venivano pi rivelazioni, ne rimase talmente addolorato
che
sulle

si

mise ad errare come un pazzo per

monti, con l'intenzione di salire

ma

ogni volta che

si

supremo, riappariva l'angelo Gabriele e gH diceva:

"

cime e gettarsi in qualche abisso;

all'atto

Profeta di Dio

..

Questa voce cabila va

il

accingeva

Tu

sei

suo animo ed egli ritornava in

il

s.

(fatrah al-wahy) dicesi che ricomparisse Gabriele seduto sopra un trono (k u r s i) fra il cielo e la terra, e

Dopo questo

intervallo nelle rivelazioni

227.

'

<j

INTRODUZIONE

217-'2ia.

gli

apportasse la rivelazione dei versetti,

(Tabari,

pag. 1155; Athir,

I,

alla tra<lizione che la

Dopo

a I-m u d a th th i r,

pagg. 35-36; Khamis,

fatrah, o rintorvallo

seguenti fosse di tre anni

218.

II,

Ayy uh a

I,

i,xxiv,

pag. 318, ove

si

1-4

allude

fra la ])rima rivelazione e le

intieri).

la precedente rivelazione le altre si susseguirono

interruzione e Dio gli ordin di avvertire

senza

popolo della ])uniziouc che

il

li

aspettava se non rinunziavano al culto degli idoli o involgevano a Lui solo

supremo favore concesso


(ni 'mah, Qur-an, xeni, 13) della missione profetica. Maometto obbed e
cominci a divulgare la grande novella, segretamente, fra gli intimi della sua
famigUa. Khadigah fu, secondo la tradizione, la prima persona a convertirsi,
il

culto

ordin paiimenti di annunziare

gli

credendo nella verit della missione


Athir,

II,

di

il

Maometto

(Tabari,

I,

pag.

1156;

pag. 36).

Una delle prime cose (secondo la tradizione) che l'angelo


219.
Gabriele insegnasse al Profeta fu il rito da osservarsi nella pi'eghiera: gH
compan^e

vette

fra le

che sovrastano a Makkah, batt con

il

calcagno in

terra, farcendo sgorgare una sorgente, compi le abluzioni di rito per purificarsi piima della preghiera, e poi costrinse Maometto a imitarlo tcrirnate le
abluzioni, l'angelo fece la preghiera con due prostrazioni (rak'ah) e Maometto
si affrett ad imitarlo. Scomparso l'angolo, Maometto corse a casa ed insegn
:

alla

moglie

l)ari, I,

il

modo

di purificarsi e di progare

pag. 1157; Athir,

Nota

1.

II,

pag. 36; Khams,

I,

(^)

(Hism, pagg. 157-158; Ta-

pag. 317; Halab,

I,

pag. 355).

Cosi narrano concordemente le tradizioni, tutte per apocrife, ed inventate

per col-

mare una lacuna nelle sure pi antiche del Qur-an, nelle quali v' l'assoluta mancanza di qualsiasi
cenno ad una vera e propria preghiera. La prima menzione di una preghiera (salat) nella sura
xvn, 80, una delle ultime sure makkane. Ma anche in questo passo non specificato in che cosa
dovesse sussistere la preghiera, e si raccomanda soltanto la preghiera della sera e del mattino. La
mancanza assoluta di istruzioni nel Quran sul tenore, sul modo e sul numero delle preghiere quotidiane, una lacuna che suggerisce non poche riflessioni, delle quali daremo qui soltanto alcune delle
principali.

La prima,

e pi importante, quella

che l'assenza di istruzioni sulla preghiera conferma

come in principio Maometto non predicasse una vera e propria dottrina per convertire gli uomini ad
una nuova fede; se questo fosse stato il caso, il primo e pi importante elemento della nuova fede
sarehbe stato la preghiera. L'Isim, secondo i teologhi musulmani, consta, come noto, di cinque
obblighi fondamentali, dei quali il primo la fede nel Dio unico e nel Profeta, e il secondo l'esecuzione della preghiera, ripetuta in modi speciali cinque volte al giorno. Gli altri tre obblighi, le elemosine, il pellegrinaggio e il digiuno, sono di minore importanza. Il cardine fondamentale dell'Islam,
quale ci appare nei tempi storici, la ferrea disciplina delle cinque preghiere quotidiane. Come si
spiega che questo aspetto spiccato dell'Isim non risulta dai versetti del Qurn? I ragionamenti dello

Sprenger

pagg. 316,

318-.')29; intesi ad appianare questa anomalia sono poco convincenti


in primo
tradizioni da lui citate in appoggio alla sua teoria, sono apocrife: in secondo luogo
perch egli parte dal concetto che Maometto iniziasse la propaganda quale Profeta di Dio, e infino
(I,

luogo, perch

le

perche egli trasporta nei primissimi tempi islamici usanze ascetiche (iterazioni di nomi e di preghiere
sul modello delle litanie della chiesa cattolica), che sono proprie soltanto di fasi molto pi moderno
dell'Ialm. La verit invece, che la parte liturgica e rituale dell'Islam non fu chiaramente fissata

durante la vita di Maometto. Busta leggere i capitoli delle opere tradizionistiche, che trattano delle
preghiere e delle abluzioni (Bukbri, I, pagg, 47-82, ii'J-lHO ecc.) per convincersi quali divari di opinioni e di dettagli esistessero fra

devoti musulmani dei primi secoli sulle modalit precise del rito

228.

INTIIODUZIONE

219-221.

musulmana. Perfino negli ultimi tempi dei Califfi Umayyadi, sotto il Califfo 'Umar II,
nou era anconi ben precisato l'ora delle cinque preghiere quotidiane (cfr. Goldziher, Muh., Stnd., II,
pag. 20 e anche 29, in basso). Maometto introdusse una quantit di usanze senza consacrarle con rivelazioni; le fiss in modo vago con l'esempio suo personale e con gli atti quotidiani di una vita passata
in mezzo ai seguaci al cospetto di tutti. Quando egli si recava a pregare, gli altri lo seguivano e pregavano con lui, imitandolo in tutte le mosse, senza curarsi n del perch, n dell'origine di quelle norme.
Maometto, che non ide mai un sistema completo di rito e di liturgia, si attenne a questo sistema, che
gli permetteva di correggere, di ampliare, di modificare e perfino di sopprimere, quello che pi non gli
conveniva, senza tirare Dio direttamente in causa. Furono i teologi, ed i tradizionisti sistematici e
coordinatori del I e del II secolo della Higrah, i quali raccolsero le memorie rimaste degli usi vigenti,
mentre viveva Maometto, e crearono il grande sistema teologico e liturgico, con regole fisse, rigide e
complesse, che noi conosciamo con il nome di Islam, e che una cosa molto diversa da quella vita
facile, libera e patriarcale, che Maometto aveva stabilito in Makkah. Prima di MadTnah, non vi fu vero
rito, n vera liturgia, ma solo un assieme incerto di consuetudini senza regole. Quando Maometto fuggi
a Madlnah i musulmani suoi seguaci contavano forse poco pi di settanta persone, e tutto si accomodava
per cosi dire in famiglia. Il Grimme quindi non lontano dal vero quando suppone (I, pag. 25) che le
preghiere dei primi musulmani fossero molto semplici, consistessero in tre preghiere quotidiane a somiglianza del rito giudaico, vale a dire una al mattino prima del sorgere del sole, una al tramonto, ed
una durante la notte, per modo che i seguaci della nuova religione potevano attendere alle loro solite
occupazioni senza essere interrotti od inceppati dalle prescrizioni della nuova fede. A queste (probabili)
prescrizioni Maometto aggiunse anche vigilie notturne (lxxiii, 2-4). Le preghiere, sempre secondo il
Grimme, consistevano probabilmente di lodi a Dio, di recitazioni di storie sacre, e di prosternazioni
(Grimme, I, pag. 26; II, pagg. 121-124). bene per aggiungere, che anche qualora le supposizioni
del Grimme fossero corrette, la forma della preghiera, quale l'abbiamo descritta, non si form cosi fin
dal principio, ma gradualmente con la continua evoluzione dei concetti islamici del Profeta. E specialmente poi da osservarsi, che l'obbligo di si grande importanza nell'Islam storico, quello cio di lavarsi
varie parti del corpo prima della preghiera, fu un'istituzione del periodo madinese, perch il primo
cenno che ne abbiamo nelle sure madinesi (iv, 46, e v, 8-9). I musulmani nel periodo Makkano non
si lavavano prima di pregare, se non forse in circostanze eccezionali. Questo fatto importante ignorato dai tradizionisti musulmani (cfr. per altri particolari 2. a. H. (j 11 e segg.)e della liturgia

La leggenda
220.
il

dell' al-Mi'rg.

A questo punto della biografia di Maometto, in Tabari, abbiamo

cosi detto

'r

a g o assunzione in

di

cielo

Maometto

le

opinioni sulla

dita di questo evento favoloso sono diverse ed alcune la pospongono fino a

ad un anno prima

tre anni, altre fino

in succinto la vei'sione pi semplice di


in

Madinali molti anni dopo, generata dalla leggenda dell'Isra, o ^daggio

notturno a Grerusalemme

(cfr.

Qur"aii Lm, 5-18, ove

descrive

malcompresa

.mi 'rag

mal

e sugger

gine 306-307

si

Sprenger,

353, ultime tre Hnee).

un incontro

di

La

sura del

Maometto con un angelo,

testo che gener la

il

medesima

dettagli favolosi della

(cfr.

leggenda del

Sprenger,

I,

pa-

vedi pi avanti al seguente).

b. Malik(').

221. Quando Maometto fu

fatto profeta

una notte a dormire nel tempio presso


altri

I,

interpretata fu forse

Versione di Anas

chi

Noi riportiamo in appresso


questa leggenda, che nacque soltanto

della Fuga.

alla Ka'bah, allo stesso

Qurays: allora arrivarono due angeli

abbiamo avuto Tordine?

(hayn nubbij'a),

e dissero:

(ribril e ]\Ilka"l,
"

tempo

si

di molti

e dissero:

Abbiamo avuto

trov

"Per

l'ordine per

il

!^

INTKODUZIONE

ooi.

u andarouo; poi ritornarono in

sicrnore di questi e se

metto che donniva, lo voltarono


tarono un po' di acqua dal pozzo

Zamzam,

di

apportarono una tazza d'oro piena

rono

tli

Domandarono:

aprisse.

te?

^.

stato

Muhammad

"

^.

secondo

di

prima

,,.

stelle.

Musa

si

ripet per tutti e sette

Yah>^a (Giovanni Battista) e

cielo, Idris

(il

cieli.

'Isa (Ges),

quale

il

Nel secondo
cugini

(i

bna

si

era distinto fra

si

distingue fra le

profeta Henoch); nel quinto,

Harun

(Aronne),

(Mos) e nel settimo, Ibrahlm (Abramo), antenato del Profeta,

che Gabriele gli presenta con


radiso

Chi con

.,.

sua bellezza, come la luna piena di notte

la

Nel quarto

nel sesto

''

medesima cerimonia

uomini per

ove Grabriele chiese che

a),

"E Gabriele

al-khalah); nel terzo cielo, Yusuf (Giuseppe Ebreo),


gli

fu innalzato

" stato consacrato Profeta (bu'itha)? "Lo

allora benvenuti!

due uomini

cielo trov

questi?

l-d

uny

per entrare nel quale dovettero subire lo stesso interrogatorio

cielo,

la

,.

" Olii

Poi

Appena entrato, vide un uomo di


seppe da Gabriele che era Adamo. Salirono quindi insieme

" Siat-e

grande bellezza, e
al

lavarono quello che vi era nel

fede e di saggezza e con esse empi-

('uri^a) al cielo della terra (al-sama a


si

ventre, appor-

il

Terminata l'operazione Maometto

le interiora.

ventre e

il

schiena, gli aprirono

di dubbio, o di idolatria, o di ignoranza, o di errore

"

suo ventre,

^'ulla

Mao-

tre: presero

(al-gannah)

nome

il

e vi trovarono

di

'^'

tuo padre

Entrarono quindi nel Pa-

un fiume (nahr) pi bianco del

latte e pi

dolce del miele, sulle due sponde del cjuale sorgevano alcove di perle (qibl)

al-durr): quando Maometto domand che cosa


-

Questo al-Kawthar, che

il

tuo signore

ti

fosse,

dona

Gabriele gli

e questa la tua

Gabriele prese un pugno di terra e lo present a Maometto,

tramandava un

forte odore di

famoso albero

il

loto del confine

supremo (Qur-an, Lm,

cin a Dio

di loto

frutti

pi piccoli, grandi

distanza di due

" la

tiri

come uova. Quindi

di arco o pi vicino
si

ancora

copr

,,

come

si

avvi-

(Qur-an,
di perle,

di smeraldi.

zaffiri,

Dio allora
insegnamenti e

Maometto

si

fece rivelazioni al suo servo, gli apri l'intelligenza, gli diede


gli

ordin cinquanta preghiere

imbatt di nuovo con Mos,

il

(al giorno).

chiedigli di alleggerire

il

(Ritornando indietro)

quale quando seppe che Dio aveva

ordinato cinrjuanta proghiere al giorno, gli disse

debole di

l'albero di

(nibq) pi grandi del quale

un, 8) e l'albero di loto per la vicinanza del Signore


di

,,.

uscendo dal

(al-Sidrah al-muntaha)

14),

dimora

quale senti che

muschio. Si avviarono quindi,

Paradiso, verso

erano come vasi fg i r a r) e

il

rispo.se

"

Ritorna dal tuo Signoro e

compito del tuo popolo, perch

il

popolo tuo

il

pi

Maometto segu il consiglio e ottenne da Dio una riduzione a


ma Mos lo persuase a ritornare una seconda volta e chiedere

tutti -.

dieci preghiere,

ancora una riduzione e cosi

le

preghiere furono ridotte a cinque soltanto

280.

(')

INTEODUZIONE

(Tabari,

1157-1159; Athir,

pagg.

I,

TI,

221, 222.

pagg. 36-37, apertura del ventre;

pagg. 38-40, ascensione al cielo con eleinenti favolosi; FvhaldQn,

un

unisce in

fatto solo la salita fino al settimo cielo e

a Gerusalenune;

litio

tutte le fonti

leggende

tema

il

del Qur-an).

Il

dell'

mi ra^

5,

viaggio notturno

pagg. 59 e segg., unisce l'isra

flalalj, II,

come fanno

il

App.

II,

al

miVa^,

moderne amplificando con assurde favoloso

pi

isr quale scatur

in principio dai predetti versetti

o ascensione in cielo cU origine posteriore

all'i

sr a,

ed un'invenzione creata di sana pianta dai tradizionisti per suggestione


dell'isra, e per erronea interpretazione della sur a lhi, 5-18, nella quale
Maometto descrive un incontro con un angelo, e accenna a un giardino,

gannali, e ad un albero, il loto di confine, sidrah al-muntaha, forse


un luogo nelle vicinanze di Makkah (cfr. Spi-enger, I, pag. 307 e nota ibid.).
I tradizionisti hanno inteso invece un incontro con Dio nelle vicinanze del
Paradiso. Abbiamo lasciato al mi 'rag il posto cronologico datogli dal Tal)ari, perch essendo pura leggenda, non ha data fissa nella storia. Anas b.
Malik pone per
fetica (Halal),

s r

l' i

pag.

l,

vedi 319
Nota

es.

a e

59,

Vag

23).

Per

il

lin.

persino prima della missione proaltri {)articolari

riguardanti l'isra

segg.

Questa versione deve essere la pi antica, perch la pi semplice: Si noti che essa
leggenda del viaggio notturno a Gerusalemme.
L'insistenza di Mos forse una reminiscenza della Genesi (xviii, 22-33), ove Dio
dietro le istanze di Abramo riduce da cinquanta a dieci il numero delle persone dabbene, che avrebbero bastato per salvare Sodoma. Sulle origini psicologiche di questa parte della leggenda cfr. Goldziher,
1.

forma
Nota. 2.

in questa

distinta e separata dalla

Muh.

Stud.,

I,

pag. 36.

Le prime conversioni.
222.

La tradizione ortodossa musulmana, facendo seguito

della })rina rivelazione,

ha

cei'cato di costruire

il

al

nuove dottrine in grembo alla societ makkana, senza osservare, che


tenuto delle prime
ficilmente

si

sur e

comprende a che cosa

nomi

si

potessero convertii'e

le fonti orientali

primi seguaci di

troviamo lunghe enume-

sono partiti per inventare

ma

anche

le tradizioni,

della sua attivit rehgiosa.

Maometto

il

concetto, dal quale

non

.si

ma

stesso

sono

espressioni di
resi

ha,nno anticipato nei primordi

231.

tradizionisti

aveva idee molto poco

ciliare, e

non contengono

dot-

una condizione interna dell'animo.

conto del processo evolutivo

un ordine

tutta

sostanzialmente errato. Al principio

quei pochi brani che noi possediamo del primo periodo

ed insegnamenti,

hanno

tradizioni in appresso allegate

le

l'apparnza di essere apocrife,

I tradizionisti

con-

dei primi convertiti e perfino discussioni sulla persona del

pruno convertito. Non solo

trine

il

rivelate cos povero di dottiina religiosa, che dif-

Maometto. Non pertanto in tutte


razioni di

dogma

processo di diffusione delle

dell'

Islam, ed

di fatti che fu soltanto possibile in

INTRODUZIONE

8^923-99.

molto

toiiipi

223.

'AU

nipott

metto

primo a divenire musulmano dopo Khadgah, dicesi foase


abu TaUb, che era gi da vari anni sotto alla tutela di Mao11

b.

appoggio

in

labari,

di questa tradizione Tal)ari riunisce dieci

isnad

diversi

pagg. 1159-1165). Tutte queste autorit non sono per di grande

I.

valore, ed alcune (ibn 'Abbas, per es.) sono anzi

molto sospette. Hiam,

gine 158-159), afferma lo stesso senza dare le sue autorit. Athir,

riassume Tabari. Tutte

42),

per

ancora.

tirlo

simpatia

di

che Maometto esponeva, e la manifestazione di un desiderio di sen-

(inello

il

un senso

favorevole,

un'accoglienza

tempi,

primi

nei

moderni. Per conversione noi dobbiamo perci intendere,

pili

(pa-

pagg. 41-

(II,

sono per concordi nell'ammettere che

le fonti

un gioxinetto di 7. 9 o 10 anni, sicch in ogni caso non pu


come il primo musulmano nel vero senso della parola, perch

'Ali fosse allora

considerarsi
la

sua tenera et

gli

impediva

comprendere

di

intrinseca delle opinioni religiose di

Maometto

sull'autorit di iljn Sa'd e di al-Waqidi,

un anno dopo
App. 5, d ad 'Ali

all'Islam
II,
I,

la

il
(').

vero tenore e l'importanza


Esiste poi

una

tradizione,

secondo la quale 'Ali fu convertito

prima rivelazione (Tabari,

l'onore di essere stato

il

pag, 1165; Khaldun,

I,

primo musulmano; Halab,

pag. 361)0.

Non probabile che Maometto nel grande momento delle sue prime rivelazioni, si
Nota 1.
preoocupasse molto dell'appoggio di un fanciullo poco pii che settenne, ed da supporsi che volgesse
piuttosto l'animo a uomini maturi e saggi come abii Bakr, che aveva due o tre anni meno del Profeta (cfr. Khams, I, pag. 21) o Zayd b. Hiirithah. La controversia per la jjrecedenza nell' Islam fra
abu Bakr soggetto di grande interesse per i musulmani, perch si collega strettamente con
vicende storiche successive, e in pressoch tutte le tradizioni esistenti possibile rintracciare una
azione retrospettiva del grande conflitto sorto intorno alla persona di 'Ali, mezzo secolo dof)o i fatti
'Ali, e
le

ora in esame

es". Halab, I, pagg.


070-371).
accennato solo di volo a una tradizione che pone la prima rivelazione in un luneili
e la conversione e prima preghiera di 'Ali, il marted seguente (Tabari, I, pag. 1160; Athir, II, pag. 41;

Nota

Khams.

I,

Sia

pag. 323).

224.
stato

per

(cfr.

2.

Hanno

abu Bakr

1165-1166).

il

forse

maggior peso

le autorit,

che sostengono essero

primo uomo ad abbracciare l'Islam (Tabari,

Concludenti sono

versi del poeta

I,

pagg. 1160,

contemporaneo Hassan

b.

quaU abu Bakr descritto come il migliore e il pi giusto delle


creature umane dopo il Profeta, e
il secondo, il recitatore del Qur"aii
Thliit, nei

"^

(al-thani al-talij, e
I,

1165; Athir,

pag.

^ il

primo degli uomini a credere nei profeti


pag.

II,

afferma che abu Bakr forse


sione qui sopra; KJiamTs,
di

abu Bakr)
Nota

altre,

ma

1.

I,

4.^
il

pag.

Halab,

terzo
.^2.^,

I,

pag.

.S68

(Tabari,

Hiam, pag.

musulmano senza accennare

161,

alla ver-

mette in primo luogo la conversione

(*).

Esiste perfino

l'autorit

una tradizione che pone

dubbia (Tabari,

I,

pag. 1167).

la conversione di

abu Bakr dopo cinquanta

INTRODUZIONE

225.

Fosse l'uno o fosse

l'altro,

225.

v'

una tradizione conservata

da ibn Ishaq, che narra come Maometto conducesse talvolta segretamente


con

giovinetto 'Ali

il

Makkah,

giovane

Il

si

nello sue peregrinazioni

nascondesse con

lui nello

giorno abu Talib,


nipote, e

gole dei monti per farvi le preghiere.

era affezionato a Maometto, e credendo ciecamente in

si

imparato in breve a pregare con

il

mistiche nei dintorni di

il

le

al)luzioni

aveva

e le genuflessioni d'uso.

padre di 'AU, sorprese in atto di pregare,

domand che cosa

lui,

il

tiglio

Un
ed

Maometto
aveva mandato come

facessero e che rehgione seguissero.

Abramo, e che Dio lo


Profeta agli uomini. Esort anche abu Talib a convertirsi a questa fede:
ma il veccliio gli rispose di non poter abbandonare la fede degli a\'i, pur
promettendo che finch era in vita non avrebbe mai permesso che alcuno
arrecasse danno al nipote Q (Hisam, pagg. 159-160; Talari, I, pag. 1164;
spieg che era la religione di

Attor,

pag. 42

II,

Nota

La

Khaldun,

II,

App. 6

fonte di questa ti-adizione

sembrami

Halab,

I,

pag. 365).

perch riportata da ibn Isliriq con


senza specitcarlo meglio. Non posso
fare anche a meno di avere anche sospetti sulla parte cosi nobile e generosa, che la tradizione ha voluto
attribuire ad abii Talib, quale capo della famiglia Hasimita, e protettore di Maometto. Non bisogna
dimenticare che abu Tlib fu il padre di quel celebre 'Ali, per il quale la tradizione musulmana ha un
1.

la sola affermazione d'averla udita

sosjjetta,

da uno della gente dotta

il massimo degli eroi dell'Islam, per le altre sette estremiste egli


una specie di semi-divinit. Si deve perci tenere a mente che in tutte le notizie
sul padre vi debba essere un forte riflesso della luce irradiata sul figlio dalla devozione di tanti devoti
musulmani, abii Trdib rimase sempre un tenace pagano e questo fatto doloroso non pot essere mutato
dalla leggenda per quanto essa vi abbia provato (vedi le leggende sulla sua morte 324 e segg.): per
smorzare l'effetto sgradevole di un fatto, che doveva sembrare strano a molti musulmani, la tradizione
ha ricorso allo strattagemma di colmare abu Tlib di virt e di renderlo il creditore verso Maometto

vero culto; per

gli ortodossi 'Ali

diventato addii-ittura

causa dell' Isim. I miei dubbi sulla verit assoluta della protezione accordata
ed in specie sul fatto se abii Talib fosse il vero capo della famiglia Hsimita, si fondano
sul fatto non ben chiarito come Maometto vivesse in Makkah dopo la morte di abii Talib, senza essere
molestato, e quindi senza avere bisogno della protezione del defunto. Questa obbiezione diviene ancora
pi forte quando si considera che da nessun passo delle tradizioni risulta chi divenisse capo dei banu
Hsim dopo la morte di abii Tlib. Parrebbe che nessuno fosse investito di si fatto ufficio, e ci fa
nascere il sospetto che un capo dei banii Hasim non sia mai esistito, nemmeno vivente abii Talib, e ci
per la ragione che non esistesse ancora un gruppo di ban Hasim. Tale dubbio tenderebbe a confermare
quello che abbiamo gi detto in precedenza (cfr. Intr. 29 e segg.) sulla dubbia natalit e sull'origine
forse straniera di 'Abd al-Muttalib, nonch sull'origine molto moderna del termine banii Hasim. Si consideri poi il fatto ammesso perfino dalla tradizione (cfr. 102) che abii Tnlib non era il maggiore dei
figli di 'Abd al-Muttalib, ma bens al-Horith, e che la tradizione non ci d spiegazione alcuna perch
abii Talib succedesse al padre come capo di famiglia. Non si pu avere alcun dubbio che la famiglia
di 'Abd al-Muttalib proteggesse Maometto
si deve per intendere quale sia il vero senso di questa
protezione secondo le consuetudini arabe vale a dire la protezione non era concessa da un preteso capo
di famiglia, come hanno innocentemente supposto i tradizionisti non arabi, ai quali dobbiamo tutte
queste notizie, ma bens tutti membri di una famiglia, sia consanguinei, sia affigliati, sia confederati,
sia clienti erano obbligati tutti per uno ed uno per tutti a difendersi e sorreggersi reciprocamente: l'obbligo
era morale e indipendente dalla volont del preteso capo di famiglia. Il concetto implicato nelle tradizioni
paragrafi seguenti, che cio, se' abii Talib ritirava la sua protezione da Maometto, questi rimaneva
esposto alla violenza di tutti, un concetto sostanzialmente sbagliato e pu soltanto essere nato nelle
scuole tradizionistiche fuori di Arabia, fra gente ignara dei veri costumi Arabi. Qualunque cosa avesse
risposto abii Talib ai rappresentanti dei Qurays (se ^Maometto era un nipote di 'Abd al-Muttalib) tutta
la famiglia di 'Abd al-Muttalib era obbligata fatalmente ed inevitabilmente a proteggere e mantenere
di inestimabili servigi nella

da

abii Tilib,

'

233.

E*

5JS

INTRODUZIONE

2-J6-S7.

Maometto. Mancare a questo dovere sarebbe stato coprire la famiglia della pi incancellabile delle
intamie, ed esporla giustamente alle pi cocenti e dolorose umiliazioni di fronte a tutte le altre famiglie
e trib d'Arabia. La costanza dei banu 'Abd al-Muttalib nel difendere Maometto non fu quindi un atto
di spontanea generosit, ma la conseguenza di un obbligo, il maggiore ed il pi sacrosanto della vita
sociale araba, ed al quale nessuno poteva sottrarsi.
L'tinico modo, nel quale si potrebbero accettare le tradizioni delle commissioni dei QurayS presso
ab TSlib ^vedi pi avanti), sarebbe di considerare Maometto non come un membro della famiglia di
'Abd al-Muttalib, ma come uno straniero entrato sotto alla protezione personale di abii Talib, vale a
dire confermerebbe il nostro supposto cbe Maometto non fosse un qurasita e forse nemmeno un nipote

'Abd al-Muttalib.
Chi voglia rendersi conto delle diflicolt offerte dalla versione tradizionale legga quello che scrive il
Grimme (I, pagg. 88-39), il quale accettando i dati della tradizione come letteralmente veri, ma pur
sentendo le difficolt della questione, ha cercato in qualche modo di girare attorno alle difficolt ed
di

eluderle, invece di affrontarle direttamente.

226.

Hakim

Molti anni prima di

Hizam

b.

questi

un nipote

fatti,

Khuwaylid, ritornando dalla

b,

aveva menato con s parecchi schiavi:

fra

Siria

questi

di

Khadigah,

con una caravana,

v'era

Zayd

Harithah

b.

un bello e simpatico giovane. Altrove ( 175) abbiamo narrato


come Maometto lo adottasse in famiglia, elevando lo schiavo al grado di
fglio. Fra i due uomini sorse tanta reciproca simpatia, e Zayd si trov
tanto bene in Makkah presso il padre adottivo che non volle pi ritornare
presso il vero padre e rimase con Maometto fino al giorno, in cui questi
b.

arahll,

incominci la missione divina. Vi sono anzi varie buone autorit che

mano
il

egli stato

essere

secondo posto (Hisam

pag. 43

Halab,

227.

Quhafah

13

[f

venerati fra

I,

primo uomo a

il

pagg.

farsi

160-161;

Tabari,

I,

gli

danno

1167; Athir,

pag.

II,

pag. 366).

La conversione

pi importante fu quella di abu Bakr

H.] detto poi al Siddiq;

a.

musulmano. Altri

affer-

Qurays, e

pi dotto

il

b.

abu

uno degli uomini pi amati

conoscitore delle genealogie qurasite,

e della storia antica delle famiglie makkane, delle quali conosceva tutto

bene o

il

male fatto nei tempi

passati.

Era un benefico mercante,

il

di buoni

costumi e cosi nota era la sua integrit e saggezza che molti della sua
stirpe

venivano spesso a vederlo e a prendere

il

suo parere nelle loro fac-

cende: grande era la sua esperienza in affari commerciali e in questioni


d'

indole

generale

modi

piacevoli che sempre usava,

societ gradevole a tutti. Egli ora abbracci


e

tale fu

l'aperta

l'

l'

rendevano

Islam, senza

fame un

influenza della sua persona che la conversione di abu

propaganda che

egli

inizi,

trascin

la

sua

segreto,

Bakr

molti altri a seguirlo e a

convertirsi.

Per

le

abu-l-'As b.

Asad
Sa'd

[t
b.

esortazioni di

Umayyah

[f

abu Bakr

35

a.

H.]

si

convertirono: 'Uthman

al-Zuljayr b.

al-'Awwm

b.

'Aifan

b.

K]iuwaylid

b.

b.

'Abd al-ralmian b. 'Awf b. 'Abd 'A^\'f b. 'Abd [f 32 a. H.J


abn Waqqas Malik b. Uhayb b. 'Abd Manf [f 58 a. H.]; Talhah b.
36

a.

H.]

2S4.

INTRODUZIONE

'Qthman b. 'Ainr
nanzi a Maometto da abu Bakr,

'Ubaydallah

b.

Profeta, ed insieme con

tre

[f

36

a.

H.]

227.

(^).

Questi cinque condotti in-

mani del
primi musulmani: per

fecero professione

furono

precedenti

di fede nelle

questa ragione conservarono un primato morale su


convertirono in seguito
II,

pag. 43; Khamis,


Nota

1.

C^)

tutti

(Hism, pagg. 161-162; Tabari,

I,

gli

I,

pag. 373; Khaldun,

Dicesi per da altri che dopo Zayd

b.

Harithah

che

si

pag. 1168; Athir,

pag. 323; Halab,

I,

altri

abu Bakr,

il

II,

App.

6-7).

primo a convertirsi

fosse KhSlid b. Sa'Td b. al-'As [f 59 a. H.], poi abu Dzarr ff 33 a. H.J o 'Amr b. 'Abasah al-Sularai.
Le notizie sull'ordine, nel quale vengono i primi musulmani, sono incerte e contradittorie (cfr. Tabari, I,
-i). L'ordine progressivo delle conversioni soggetto di massima importanza
musulmani, perch la nobilt delle famiglie fu poi giudicata in ragione diretta dei servigi resi
al Profeta: il primo e maggiore dei servigi fu quello di aver riconosciuta la sua missione e abbracciata
la fede da lui predicata, prima di tanti altri. V' ragione da temere, d'accordo con lo Sprenger (I, pag. 372),
che in questa lista di otto nomi debbasi scorgere una esagerazione sunnita. Non del tutto verosimile che proprio gli uomini di maggior valoi-e intorno a Maometto, fossero, per una strana coincidenza, anche precisamente i primi a convertirsi. Si tenga a mente che nel li secolo della Higrah,
quando lo Si'Ttismo tent la conquista di tutto l'Islam, sostenendo i diritti esclusivi di 'Ali e dei suoi
discendenti al potere supremo spirituale e temporale, la questione se 'Ali o ab Bakr fosse stato il
primo a riconoscere Maometto come Profeta di Dio, fu argomento di accanite discussioni fra le scuole
il'Tte e quelle ortodosse: la discussione fu menata con molta passione e poco o niun criterio storico:
le tradizioni conservate da Tabari, e dagli altri pi antichi, non provano cosa alcuna e sono per lo
pi di sospetta origine. La missione profetica di Maometto non fu un'esplosione improvvisa, ma una
funzione assunta dopo lunga preparazione e dopo molta riflessione con l'assistenza e la connivenza
probabile dei pi intimi amici del Profeta. Waraqah b. Nawfal pu avere esercitata molta influenza
sull'animo di Maometto, perch egli pure era animato da un vivo senso religioso, e le tradizioni ammettono che egli ncoragyisse il Profeta, ma non lo seguisse perch non si fece musulmano. Tale contradizione apparente ha perplesso molto i tradizionisti musulmani, ma per noi una conferma del
processo evolutivo delle idee religiose in Maometto. Waraqah assist forse Maometto con la sua dottrina, gli insegn forse molte cose, lo anim ad abbracciare una fede che non fosse una barbara
idolatria. Maometto voleva per battere una strada propria a indipendente
voleva essere maestro e
non scolaro e ben presto non volle aver pi contatti con il cugino della moglie, il quale per la sua
et, dottrina e influenza avrebbe potuto comparire come maestro ed ispiratore di Maometto. Waraqah
respinto dal cugino non ebbe pi rapporti con lui ed essendo cristiano, cieco ed in et molto avanzata non si cur pi del cugino e delle sue idee religiose. Se esaminiamo bene le tradizioni, curandoci
pi della verosimiglianza ohe degli isnad, colui che deve essere stato il pi intimo di Maometto

pag. lliiS; AthTr, II, pag.

per

questo periodo preparatorio, fu il suo fido ed amato figlio adottivo Zayd b. Harithah, il quale
faceva parte della famiglia di Maometto, ed aveva portato con s molti germi della civilt ebraicocristiana della Siria. Egli apparteneva infatti ad vma trib Kalbita di Dmah al-C4andal, una regione
ove molte stirpi arabe erano convertite al cristianesimo, ed ove tutte indistintamente risentivano

in

non solo dei Cristiani, ma anche delle numerose stirpi ebraiche o arabe ebraiche popolavano l'Arabia settentrionale. Zayd port certamente in grembo alla famiglia di

l'influenza civilizzatrice
cizzate,

Maometto un'eco ben

distinta di queste idee, di questi sensi civili e religiosi: egli

si

senti all'unisono

padre adottivo, e in si stretta comunanza di sentimenti con lui che non volle pi lasciarlo,
nemmeno quando il vero suo padre lo preg di ritornare in patria. Non esclusa la possibilit che Maometto subisse l'influenza di molte idee apportate da Zayd. La storia di tutti gli anni successivi dimostra
il grande e costante affetto di Maometto per il figlio adottivo; mentre lo scambio scandaloso di mogli
avvenuto fra loro (cfr. 4. a. H. 16) rivela un'intimit di rapporti fra i due uomini, che nessun altro pot
vantare. Zayd mori molto giovane prima del trionfo dell'Isim ed altri pi fortunati offuscarono con la
gloria il suo nome ed ab Bakr come primo Califfo divenne il beniamino dei tradizionisti ortodossi. Zayd
finch visse fu un valente e prode guerriero: probabile che se egli avesse vissuto pi a lungo la storia dell'Islam avrebbe potuto avere un tenoi-e molto diverso. Hanno perci, a mo parere, molto peso quelle tradizioni che pongono innanzi il nome di Zayd fra i primi musulmani, e dobbiamo ritenere che intomo
a Maometto si formasse un nucleo di amici e confidenti, i quali assistettero con affettuosa amicizia
all'evoluzione religiosa di Maometto, e i quali si convinsero che il loro comune amico era animato da
con

il

un sentimento profondo

disinteressato,

prima ohe

236.

egli

affermasse di essere un nabi, o profeta.

5S

INTRODUZIONE

B27-229.

funzioni, il nucleo di amici gli mantenne la stima e l'amicizia, anche


tutta la portata delle sue dottrine e delle sue affercomprendevano
non
o
se forse non auiincttevano
mazioni. Venne poi il conflitto con il mondo esterno, e quel nucleo di uomini onesti e fidi, fra i quali

Quando Maometto assunse queste

primeggiavano Zayd ed abu Bakr, non vollero pi abbandonare l'amico e il padre adottivo; l'amicizia
e il senso di solidariet cementarono l'unione e soffocarono dul>bi ed esitazioni.
L'importanza morale di abu Bakr dimostrata dalla tradizione (moderna) che Maometto
Nota 2.
avesse quattro wazlr, due celesti t^ibrl e Mika-il, e due terreni, abii Bakr e 'Umar (cfr. Halab, I,
pag. 370. lin. 6). Queste parole, messe in bocca di Maometto, sono certamente un' invenzione posteriore, ma descrivono graficamente il posto eminente occupato da abii Bakr nella gerarchia musulmana
per i servigi da lui resi all'Isliim.

228.

Dopo queste prime

conversioni molte altre

seguirono in

si

rapida successione; uomini e donne cominciarono ad abbracciare la nuova


fede e
II,

l'

Islam divenne in Makkali l'argomonto

pag. 44; Tabari,

'Abdallah

Arqam
(4)

Si convertono

'Amir

al-(jarrah

'Uthman

b.

Maz'un

[t 36-56. a. H.] e (6)


(7)

breve tempo anche:

in

Hilal

b.

b.

abu-1-Arqam 'Alxl Manf

b.

Habb

b.

b.

'Abdallah

1).

Walil)

'Amr

b.

timah

b.

Nufayl

al-Khattib

Ijint

b.

poi (10)

(11) 'A'isah [t 57. a. H.]

nissima

Zuhrah:

Khabbb

(12)

Tmayr

(13)

b.

'Abd al-'Uzza
pure

[f 35.

al)u

(3) al-

fratelli

[f 2. a. H.]

[f 2.

H.],

a.

a.

H.]

poi

Sa'id b.

con sua moglie

Fa-

(9)

abu Bakr e

H.], figlia di

a.

(8)

abu Bakr, ancora fanciulla

figlia di

Waqqas

tre

a. H.],

Manaf

[t 73.

al-Aratt [f 37.

I).

H.]

4. a.

[f 51. a. H.],

Asma

abu Salamah

(2)

b.

Asad al-j\Iakhzumi [f 55. a. H.]


[f 2. a. H.]; (5) Qudamali b. Maz'un

Maz'un

b.

'Ubaydah

al)u

(1)

'Abdallah al-Murri [f

'I.l)aydah b. al-Harith b. al-Muttalilj b. 'Al)d

Zayd

(Atlili-,

. V.).

a.

'Abdallali b. al-Cxarrah [f 18. a. H.]

1).

'Abd al-Asad

b.

molto conversazioni

pag. 1168).

I,

Nota dei primi musulmani (610


229.

di

e giova-

un confederato dei banu

Masud

(14) 'Al)dallah b.

un confederato dei banu Zuhrah; (15) Mas'ud b. al-Qari, ossia


Ma.s'ud b. Rabah b. 'Amr [f 30. a. H.]
(16) Salt b. 'Amr b. 'Abd Sams
23.
a.
H.] (17) Hatib b. 'Amr b. 'Abd l^ams
[t
(18) 'Ayya b. abu Rabi'ah 1).
al-Mughlrah [f 25. a. H.] (19) Asma, figlia di Salamah b. Mukharribah e
moglie di 'AyyaS
(21) 'Amir b.
(20) Khunays b. Hudzafah [f 2. a. H.]
Rabfah [f 37. a. H.], degli 'Anz
Wa-il, confederato della famiglia al[t 33. a. H.],

1).

Khattb
b.

1).

Nufayl

(22) 'Abdallah b.

aM

[f

.3.

a.

H.]

Umayyah (24) -a'far b. abu


figlia di Umays b. al-Nu'man

6ah, confederato dei Imnu

Asma, sua moglie,


Harith b. Ma'mar b. Hablb;

(25)

(28)

Khattab

figlia

(23)

abu

Talib [f

Ahmad

8. a.

(26) Hatib

H.]

h.

al-

(27) Fatimah, sua moglie, figlia di al-Mugallal


al-Harith, fratello di Hatib
(29) Fukayhah, sua moglie,

1).

di

'Uthman
al-Murri;

Ya.sr;
b.

(30)

Maz'un

(33)

Ma'mar

al-ITrith [f 23. a. H.]

b.

[f 11. a. H.]

(32) al-Muttalib b.

Ramlah, sua moglie,

figlia

2B6.

di

(31)

Azhar

abu 'Awf;

al-Sa-ib

b.

b.

'Abd 'A^vf

(34)

al-Nahhani

INTRODUZIONE

Nu'aym

'Abdallah [f 15.

b.

Fuhayrali [f

un tempo

4.

(^)

(36)

Khalid

sua moglie,

abu Hudzayfah iVIihsam


derato dei banu 'Adi b. Ka b
l)anu 'Adi b. Ka'b

banu Makhzum
confederato dei

b.
;

'Utbah

Yaqazah
banu Taym
b.

(39)

h.

b.

'Amir al-Khuza*i

(41)

'Abd

'Amir

di

confe-

(42) 'Aqil

confederato

Nmir

b.

un

confederati dei

(ralll

H.],

a.

MuiTah, forse greco

[f 59. a. H.]

'Abdallah,

b.

[f 4. a. H.]

b.

App.

Umayyah

As'ad

b.

(35) 'Ainir b.

abu Bakr, appartenuto

Waqid

Bukayr

Ka'b

b.

di

Yasir [f 37.
(45) Suhayb b. Sinan

b.

II,

KhaHd

(40)

'Ammar

(44)

pagg. 162-165: Khaldun.

Khalaf

(43) lyas, quattro figli di

banu 'Adi

Sa'id b. al-'As b.

b.

figlia di

(38)

[t 2. a. H.]

H.], dei

uno schiavo emancipato

H.],

banu Azd;

ai

Umaynah

(37)

a.

a.

229,230.

dei

[f 38. a. H.],

origine

(^)

(Hisam,

7).

ibn Hisam ha TJmaynah bint Khalaf, ma Tabari (I, pag. 11(59), menzionando
Khalid b. Sa'id e di sua moglie, chiama questa Humayiiah bint K alaf.
Nota 2. Questa nota di nomi, basata sulla sola autorit di ibn Ishaq, una compilazione di
molto posteriore agli eventi, e pu possibilmente avere avuto origine dalle liste ordinate dal Califfo
IJmar [f 23 a. H.] quando dov regolare l'arduo problema delle pensioni. Abbiamo per buoni motivi

Nota

1.

Il testo di

la converisione di

per albergare gravi sospetti di interpolazioni posteriori, perch in seguito alle conquiste, l'ordine nel

un certo periodo
non credenti fu molto vaga e incerta, e come vedremo nei paragrafi seguenti,
molti che accolsero favorevolmente le prime manifestazioni di Maometto, si ritirarono quando egli
volle avanzare maggiori pretese, e chiese ai suoi seguaci maggiori sacrifizi. E bene tenere a mente
che vi furono molti makkani,
quali abbracciarono la fede islamica nei primi tempi, ma poi la rinne-

quale

si

seguirono

le

conversioni, fiss la precedenza e la nobilt delle famiglie. Per

la differenza fra credenti e

garono per vari motivi, o

o morali, o per opposizioni in seno alla famiglia. In seguito per


riabbracciarono la fede una seconda volta, quando la causa di ^Maometto cominci a trionfare, e furono
accolti a braccia aperte dall'abile opportunismo di Maometto; la tradizione mirando a coprire con un
politici,

le debolezze e le vergogne dei primi tempi dolorosi, ha incluso forse nella lista molti
convertirono due volte all'Islam. Sappiamo infatti che quando si converti 'Umar (cfr. 284
e segg.), ossia circa sei anni dopo questi eventi, i musulmani ii tutto contavano poco pi di 40 persone, includendovi tutte le conversioni dei sei anni di propaganda. Abbiamo dato per intero la lista

velo discreto

che

si

perch in ogni caso un documento molto antico e possiamo accogliei-la come una nota approssimativa
dei primi musulmani. Rimane un solo punto oscuro: da un documento antico e autentico (cfr. 234),
fra i primi convertiti vi furono molti, du'afa al-nas, deboli fra la gente, ossia poveri, schiavi,
gente senza protettori e senza mezzi come si spiega che in questa lista troviamo soltanto nomi di
persone illustri e libere? Una risposta forse che quei du'afa al-nas, quei miserabili, non lasciarono
:

che rivedessero la lista, quando essa venne compilata. Il n. 13, 'Umayr, ucciso a Badr
H. in et d 16 anni non poteva avere che due anni al principio della missione!. Il n. 11,
"A'isah non era ancora nata !..

discendenti,
nel

2.

a.

Battaglia di Dzu Qar (610

230.

Secondo

. V.?).

alcune tradizioni nello stesso anno in cui ebbe prin-

Maometto, ebbe luogo

cipio la missione di

fra gli

a.

Arabi della stirpe Eabi'ah ed

nascesse Rafi' b.

Khudayg (Khamis,

Groldziher {Mah. Stnd.

I,

I,

la

famosa battaglia di Dzu Qar

Persiani. Nello stesso

anno

dicesi

pag. 321; Abulfeda, AnteisL, pag. 14n\

pag. 103), pone la battaglia nel 611

a.

. V.

SuUa

battaglia famosa vinta dagli Arabi sui Persiani, vedi Caussin de Perceval,
(II,

pagg. 171-185),

il

quale la pone nel Luglio 611

a.

. V.

Rothstein {Die

Dynastie der Lakhmiden in al-Sira, pagg. 120-123) e Uldke (Geschichte der Perser,

237.

l^TKODUZIONE

230-238.

pagg. 310 e segg.) pongono la battaglia Tra


zione de^li eventi antoriori alla
(cfr.

gine

il

604 e

battaglia sono

Agham, XX,

611

il

a.

narrati

. V.

ihid.

la descri-

333

pag.

pag. 132-140; Iqd,

III,

pa-

113-116. Per la cronologia della battaglia, vedi Nldeke, op,

cit.,

pa-

labari,

pagg. 1029-1037:

I,

gina 347, nota


Nota

1.

(').

1)

motivi ed

Cfr.
i

anche pi avanti

2.

particolari di questa battaglia,

a.

H. 104.

combattuta sui confini d'Arabia presso

Dzu Qr, non lontana da Hirah e dal fiume Eufrate (Yaqut, IV, pag. 10), non ci riguardano, perch fanno parte della storia Araba pre-islamica e della storia persiana sotto i Sassanidi. Le
alla sorbente di

conseguenze per dei vantaggi militari ottenuti dagli Arabi del deserto sulle truppe regolari persiane
sono di grande interesse per la storia dell'Isim. Abbiamo di ci un primo indizio nel grande caso che
fanno dell'avvenimento i cronisti e i tradizionisti musulmani, i quali lo hanno considerato (e non ininustamente) come il primo sintomo del nuovo ordine di cose, che si stava preparando in Arabia. Hanno
perci creduto necessario di mettere in bocca al Profeta la celebre sentenza: La giornata di IlzQ QHr
la prima, nella quale gli Arabi hanno ottenuto dai Persiani i vantaggi, ai quali avevano diritto
(intasafat), ed hanno vinto grazie al mio appoggio (Tabari, I, pag. 1016, lin. 1). E di poca importanza per il nostro argomento che possibile dimostrare l'origine apocrifa della sentenza, la quale
rispecchia i sentimenti di rivalit ostile tra Persiani e Arabi nel I secolo della Higrah. E parimenti
di secondaria importanza, se il combattimento sia stato non una vera battaglia, o piuttosto una specie
di grossa scaramuccia fra 3000 Arabi e 4000 Persiani (Tabari, I, pag. 1036, lin. 5; Aghani, XX, pag, 13;i,
Un. 17), come risulta da alcuni versi attribuiti a Bukayr Asamm. Il grande valore storico della vittoria degli Arabi banu .Sayban, un ramo dei banfi Bakr b. Wrril, sulle truppe regolari Sassanide proviene da ci, che in essa per la prima volta vediamo gli Arabi del deserto coalizzarsi contro i Persiani,
osare un cimento con le truppe del sovrano di Ctesifonte ed ottenere un vero vantaggio militare su
truppe considerate fin allora come inattaccabili perch troppo potenti da potersi battere. Con l'andar del
tempo la vittoria di Dz u Qar sembr agli Arabi ancora pi notevole, quando fin nei loro squallidi deserti giunsero le notizie delle grandi vittorie dei Persiani penetrati nel cuore dell' Impero Bizantino.
Crebbe allora ancor pi l'orgoglio degli Arabi, e la fama di TH Qr, mantenuta viva dai poeti e dai cantori d'Arabia per circa un quarto di secolo, prepar il terreno al grande movimento aggressivo delle
trib nell'anno 12. H. La prima incursione degli Arabi musulmani contro l'impero persiano fu ispirata e diretta da Muthanna b. Harithah, il capo di quella stessa trib dei banii Saybn, che aveva
vinto la battaglia di Dzii Qar. Il progetto ardito di assalire il colosso persiano parti dai figli dei vincitori di Pz u Qar, desiderosi di emulare le glorie dei padri. Il Califfo in Madiuah diede soltanto la
sanzione ai fatti compiuti: non ordin o diresse l'attacco, ma fu trascinato nella guerra con lo stato
vicino dalla irrequietezza dei suoi sudditi al confine, i quali sicuri di vincere, pi affatto temevano le
schiere regolari dei re Sassanidi.

Morte di Waraqah

231.
di vivere

Nawfal, cfr. 262.


Nel secondo o terzo anno dopo il principio

Waraqah

gli fosse

di

ossia

^della missione, cess

Nawfal, e per spiegare come egli non

affermano che morisse dopo

tito all'Islam,

risa la h,

b.

b.

dopo che Maometto

nubu

la

w av a h, ma

era .sentito Profeta,

.si

si

ma

sia conver-

prima

della

prima che

ordinato di predicare e convertire. Alcuni mettono per la morte

Waraqah

quarto anno:

nel

perch egli non

si

ma

allora le

convertisse (Khams,

I,

fonti

pag. 324,

non danno
lin.

spiegazioni

29).

Principio della Propaganda pubblica.


232.
e uomini e
in

Makkah

Il

donne
ci

movimento
si

di

propaganda

si

and sempre pi accelerando,

convertirono non pi singolarmente,

divenne .sempre pi

il

ma

a gruppi,

soggetto delle conversazioni

288.

per tre

INTRODUZIONE

232, 233.

anni Maometto continu a espoiTe in privato e in segreto

senza osare ancora

puljl)li(;amente

sue dottrine

le

Tre anni dopo

atTerniarsi.'

della missione, Dio gli ordin di iniziare le prediche in puV^blico

vulgare apertamente la nuova fede (Hisam, pag. 166; Tabari,

1174; Athr,
Halab,

I,

II,

pag.

I,

pagg, 44,46-47; Khaldun, H, App. 7; Khamls,

'383, lin. l;5

detto

che questo periodo

segreto

principio

il
(')

e di di-

pagg. 1169,
I,

pag. 324;

durasse secondo

alcuni quattro anni).


Nota 1. La tradizione musulmana aflerma che l'ordine di predicare in pubblico venisse
Maometto con i seguenti brani del Quran: Divulga quello che ti ordinato e allontanati
idolatri u (xv, 94). Ammonisci quelli della tua stirpe che ti sono consanguinei e abbassa le

rivelato a

dagli

tue ali su quei credenti che ti seguono; ma se si rifiutano ai tuoi ordini, di: In vero io sono libero
da quello che fate! ^xxvi, 21-^216). (Tabari, I, pagg. 1169, 1170, 1171, 1173-1174; Hi.;rim, pag. 166;
Athir, l, pagg. 44-45; Kliamis, I, pagg. 324, 325; Halab, I, pag. 383). Questa tradizione appare del
tutto erronea, perch i detti brani sono estratti da s u r e che appartengono senza dubbio a un periodo
molto posteriore, e hanno traccio e reminiscenze delle grandi persecuzioni, di un maggiore sviluppo
(lolla dottrina, e di un seguito di fedeli molto numeroso (ofr. Muir, Life of Mahomet, II, pag. 113, nota).

L'ordine della predicazione pul)blica fu probabilmente una


233.
conseguenza dell'estensione presa dalla nuova fede e del numero aumentato
dei convertiti. Si narra che
si

quando

seguaci di Maometto volevano pregare,

ritiravano tutti insieme nelle gole vicine a

nascosto dagli idolatri. Mentre

di

scritti

pregava con

mente

Makkah eseguendo

un giorno Sa'd

b.

riti

pre-

abu Waqqas

niusulmaui in una gola recondita, apparirono improvvisa-

altri

diversi idolatri,

quali cominciarono a schernire

con parole ingiuriose. Scoppi una

rissa e Sa'd b.

fedeH e a provocarli

abu Waqqas

fer

uno degli

una mascella di camelo). Questo fu il


primo sangue versato per causa della nuova fede (^) (Tabari, I, pagg. 11691170; Hisam, pag. 166; Halab, I, pagg. .381-382). Poco tempo dopo. Maometto
cominci a predicare in pubblico Q, obbedendo agli ordini avuti da Dio,
bench si accingesse a questo passo non senza timore delle gravi conseguenze
con uno stinco

idolatri

di asino (o

che potevano sorgere (Tabari,


dun,

App. 7: Halab,

II,

I,

I,

pagg. 1170-1171; AthIr,

II,

pag. 44; Khal-

pag. 381).

Nota 1.
Dicesi che l'ingresso di Maometto nella casa detta Dar al-Arqam b. abu-1-Arqam
avesse luogo in seguito a questo episodio e per timore di rappresaglie da parte dei Qurays (Halab, I,
Ipag. 382, lin. 2; cfr. 263). L'autorit sulla quale basata tale notizia per troppo debole perch si

possa accettare senza riserbo.

musulmana ha voluto anche fissare nel Quran i versetti, con i quali


prima predica pubblica, ed ha scelto il versetto Egli soltanto un ammonitore vostro contro una tremenda pena (xxxiv, 46). Valga per questa tradizione certamente erronea
(uello che abbiamo detto precedentemente ( 232, nota 1), e basta leggere il contesto della sura, dalla
(uale tolto il verso, per rendersi conto che pu soltanto appartenere a un'epoca molto posteriore, e
l con il pieno consenso di tutti i critici del Qur'n. Cade perci parimenti nella classe delle invenioui posteriori l'episodio del primo discorso, al quale hanno connesso la maledizione dello zio abi

Nota

Maometto

2.

La

j..ahab (Qur-Sn, cxi, 1;

^on

tradizione

inizi la sua

Tabari

I,

pagg. 1170, 1173-1174; AthTr,

II,

pag. 44; Halab,

fuori di posto osservare a questo punto che la scena della

239.

I,

pag. 382-383, 390-392).

prima predica pubblica

sull'al-Safa

INTRODUZIONE

Sat

238,

un prodotto della

Kh aiuis,

immaginaEione

fertile

del cugino di

Maometto ibn 'Abbas,

(ofr.

Introd. 24 e segg.;

pag. 326^.

I,

(tramandate da ibu 'Abb.sl) sono: la storia degli scrupoli e dei timori di


propaganda pubblica: il suo congresso con il nipote 'Ali (undicenne)
e con l'Angelo Gabriele i due pranzi miracolosi, nei quali il cibo appena sufficiente per uno bast a
saziare la fame dei quaranta commensali invitati, il discorso di Maometto, ecc. (Tabari, I, pag. 11711172.1173; Khaldun, II, App. 7; Halab, I, pagg. 385-386). In questa storia appaiono espressioni come
wazir ed altre che sorsero soltanto per iniiuenze persiane nel II secolo della Higrah: tutta la
storia porta un'impronta fortissima di legittimismo 'Alida e Si'ita e non pu essere nemmeno inventata da ibn 'Abbas, ma molto pi tardi (cfr. Athr, II, 4416; Halab, I, pag. 385, lin. 26 e segg). Pu
anche essere stata ispirata dalle tradizioni del Vangelo (Matteo, XIV, 15 e segg., ecc.) sul miracolo
della moltiplicazione dei pani e dei pesci.
Parimi'iiti

ajioorite

Maometto prima

di iniziare la
:

Prime

"

pubbUeo ed

"

a I-ri gal, e

Makkah

"

"

derono in

tramandata da al-Zuhri

ad

[f 124 a. H.]

abbracciare F Islam tanto

quelli

jyrotezioie,

cio che

gU

schiavi)

mentre

lui,

che egU diceva, e

le

(')

^ Il

Pro-

ahdath

giovani,

du'afa al-nas

deboli fra gli uomini,

segretamente che in

principalmente

(lo

non avevano

l'espressione araba pi generica ed abbraccia

derelitti e

" quello

"

Qurays.

suo appello risposero

al

nomini sema

" essi

inxat la gente

- feta

- gli

con

lotte

234. Tradizione

Sprenger

chi

li

trad.

tutelasse in

poveri,

gU

infelici,

cose andarono fino a tal punto che molti cre-

Qurays non mostrarono alcuna avversione per


quando Maometto passava per qualche sito ove

erano riuniti in assemblea,

lo

additavano dicendo

Ecco l

il

giovane

banu 'Abd al-MuttaUb che parla del cielo


Cos and avanti finch
egli inve contro gli idoli che essi adoravano oltre a Dio, e fece cenno
della sorte miseranda (halk; ossia l'inferno) dei loro padri morti pagani:

"

allora

"

dei

pag.

!,

per effetto di

3-25,

lin.

l'odiarono e gli mossero

ci,

22 e segg.; Halab,

I,

guerra

pag. 386, Un. 10)

(Khams,

I,

(2).

Nota 1.
(^esto documento ha grandissimo valore per noi, perch una delle rare tradizioni
grande antichit, non manipolate da dottrinari posteriori, e che si possono accettare come genuine.
Kssa fa parte di quel gruppo di appunt raccolti dal grande tradizionista al-Zubri f 124 a. H. i quali
hanno un valore tutto speciale, perch al-Zuhri fu uno di quei pochi tradizionisti affezionati alla causa
degli Umaj-j-adi e non acciecati dai preconcetti partigiani degli 'Abbasidi e delle scuole teologiche antiumayyadi (cfr. Goldziher, Muh. Stud., II, pagg. 86-86). Le fonti, alle quali noi attingiamo la notizia non
ci danno l'isnd da al-Zuhri fino alle autorit, alle quali le nostre fonti hanno attinto, ma il tenore e lo
stile del brano, hanno un'impronta cosi particolare, e diversa da quella di tutte le altre tradizioni pii^
moderne, che non vi pu essere alcun dubbio. Tale convinzione anche avvalorata dalla somiglianza fra
questo brano e lo stile e il modo di 'Urwah b. al-Zubayr [f 94 a. H.
di cui al-Zuhri fu un discepolo,
e del quale possediamo alcuni brani autentici preziosi (cfr. S 26!). Lo Sprenger (1, pag. 366), che ha
riconosciuto il valore altissimo del documento, lo d pure per intero, avendolo attinto da ibn Sa'd, con
risnrid: ibn Sa'd, da al-Wnqidi, da Ma'niar b. Rii.sid [f 163 a. H.], da al-Zuhri. (Il testo di ibn Sa'd non
ancora stampato ed
manoscritti del medesimo non mi sono stati accessibili, sicch non mi stato
di

),

possibile

di

collazionare

il

testo).

Il

documento

ci offre

qoali ebbe principio l'opera rifomiatrice di Maometto.

molto lume sulle vere condizioni, nelle

Vediamo

cio tutto il processo evolutivo dell' Islam,


quale appare nelle aure del QurSn, principiato con l'enunciazione di sentenze morali e religiose, senea
offendere direttamente le istituzioni esistenti, e quindi senza destare avversione presso i Quray.s, i quali
si contentarono di prendere in burletta la mania religiosa di Maometto e di chiamarlo scherzosamente
il giovane garzone dei banu 'Abd al-Mu{talb, che parla del cielo! quest'ultima espressione ha pur

importanza, e ad essa abbiamo gi alluso altrove, come un argomento in favore della supposizione

240.

INTEODUZIONE

234.

che Maometto non appartenesse veramente alla famiglia di 'Abd al-Muftalib per vincoli di sangue, ma vi
fosse entrato per affiliazione o adozione in qualche altro modo. Un'altra considerazione di maggior momento "da farsi a questo documento, la confessione esplicita che i primi ammiratori e seguaci di
Maometto fossero i gio\%ni ed i deboli fra gli uomini, ossia membri della classe meno abbiente in
Makkah. Ci confermerebbe in un certo modo le idee del Grimme (I, pagg. 14-23), il quale sostiene ohe
i

da Maometto in Makkah fosse un vero moto socialista del proletariato


Non qui il luogo di prendere in esame le opinioni ed i ragionamenti del Grimme, noteremo soltanto che egli insiste soverchiamente sul concetto economico puro,
e neglige troppo quello morale e religioso: egli pi avanti (a pag. 31 in basso) costretto perci a rinunziare alla teoria socialista e a riconoscere il fondamento religioso e metafisico dell' Isliim. Si osservi
inoltre, come ci dice al-Zuhri nel presente documento, che i Quray.s non trovassero da criticare, nelle
espressioni di Maometto, se non la sua idea fissa di voler parlar del cielo, ossia di cose soprannaturali,
e ohe l'opposizione dei Quray.s si accendesse .soltanto con vivacit, quando Maometto pass ad attaccare la
memoria degli avi, uno dei pochi argomenti, sui quali tutti gli Arabi indistintamente erano suscettibilissimi. La tesi sostenuta da Maometto che i pagani fossero condannati ad una pena ignominiosa nell'inferno, anche se non era creduta dai Qurays, poteva essere correttamente interpretata dai medesimi, come
in principio

il

movimento

iniziato

makkano

contro l'aristocrazia Qurasita.

un modo

di insultare la

memoria

degli antenati gloriosi, e principale fra tutti la

memoria del mitico


supposto organizzatore della vita sociale in Makkah. Se fo8.se
corretto il principio emesso dal Grimme, che l' Islam iiasce.sse come un movimento economico di tendenza socialista e sovversiva, indubitato che i Quray.s non avrebbero atteso di sentire insultati gli
avi per procedere contro Maometto, ma avrebbero agito contro di lui come un agitatore pericoloso fin

Qusayy,

il

fondatore di Makkah, ed

il

i primi seguaci abbiamo notizia di schiavi e di gente umile, ma


anche abbienti come abu Bakr, 'Uthman b. 'Aifiin ed altri i quali non potevano essere considerati come uomini sovversivi e pericolosi. I seguaci di Maometto dopo dieci anni
di lotta, si potevano contare sulle dita, ed all'epoca della Fuga ammontarono a poco pi di settanta
persone. Questo gruppo di uomini era troppo poco numeroso, per poter essere considerato come un
partito, ed il loro modo di sentire e di pensare doveva essere in principio cosa di ben poco momento in una citt come Makkah, ove gli abitanti contavano parecchie migliaia di persone, senza
tener conto delle trib confederate e del continuo affluire di stranieri e di pellegrini per ragioni di
commercio e di culto.

dal primo principio.

vero che fra

oltre a questi vi furono

probabile,

come avremo ragione

di

esporre in appresso, che nei suoi primi passi, quando enun-

ciava idee religiose in forma impersonale, e parlava di soggetti soprannaturali senza attaccare od offendere alcuno. Maometto riscuotesse molta simpatia e trovasse una cerchia numerosa di uditori benevoli
perfino fra

Qurays: quando poi inebbriato dai primi successi di stima, e da qualche espressione vi-

i
concetti religiosi, quando prese a parlare d'inferno, e di
pene eterne per i peccatori, quando predic contro gli idoli, quando apertamente ammise che tutti
pagani defunti dovevano cuocere come malfattori nel fuoco infernale, allora, probabile che molti, i
quali lo avevano ascoltato con favore, si allontanassero da lui con disgusto e con sdegno, e che egli,

vace di simpatia, os sviluppare meglio

come sempre accade in simili casi, punto sul vivo, invece di cedere, rinforzasse
che mai contro la fede antica e contro la classe abbiente al potere.

le tinte

ed inveisse pi

Possiamo quindi ammettere con sicurezza, che nell'opposizione fatta dai Quray.s entrassero non solo
come vorrebbero i tradizionisti musulmani, che ci descrivono Maometto come
del tutto disinteressato, ma anche altri elementi di pari importanza. All'astio dei Qurays contribuirono
cio anche le tendenze socialistiche e sovversive rilevate dal Grimme, e ragioni politiche. Quei mercanti
accorti e pratici, che mettevano al disopra della fede, e forse anche della morale pubblica, gli interessi
elementi morali e religiosi

economici della loro posizione privilegiata, intuirono fin dai primi anni della predicazione di Maometto, che se quell'uomo, o matto, o ispirato dal demonio, o impostore, o sincero che fosse, avesse
ottenuto da tutti il consenso, che chiedeva, gli ammiratori divenivano sudditi: nella predica religiosa

Maometto si ascondeva cio un remoto pericolo politico per le istituzioni patriarcali di Makkali
V era la possibilit, che sorgesse un padrone, o un aspirante al dominio della citt. Allo stesso tem}iO
Qurays intuirono che le opinioni di Maometto sul culto degli idoli, rappresentavano un'offesa al sandi

Ka'bah (vedi nota 2), ed una minaccia al prestigio della medesima, e quindi infine un
maggiore e pi sicuro cespite di ricchezza dell'aristocrazia makkana. Maometto sorse
dunque offendendo le credenze religiose, gli interessi economici, e le istituzioni politiche di una forte
tuario della

pericolo per

ricca

il

comunit

mercanti; turbava l'economia delle famiglie, accendeva lo spirito di emancipazione


compagine delle famiglie, il cardine della vita sociale araba.
Non ci dobbiamo maravigliare quindi se l'opposizione dei Qurays tardasse ad accendersi e si mostrasse
anche viva e tenace.
di

e di ribellione negli schiavi, e scuoteva la

241.

F*

t;

INTRODUZIONE

2a4, 236.

Nota

Quale fosse

3.

il

contegno di Maometto verso

si riesce a distrigare dalle notizie, ohe

abbiamo

nelle fonti

il

santuario di Makkali, la Ka'bali, non


che specificano esattamente

le tradizioni,

posieione che assumeva Maometto nel pregare vicino iilla Ka'bah, volendo perci farci credere,
che egli venerasse il santuario sempre nel medesimo modo, sono da classfficarsi fra le invenzioni.
certo che nel primo periodo madinese egli rivelasse manifestamente l'intenzioue di emanciparsi dalla

Kk'bah perch ordin


l'errore

riconoscesse

ai

seguaci di pregare rivolti verso Gerusalemme, ma certo pure che poi


questo concetto e vi rnunziasse, come avremo occasione di narrare

politico di

pi avanti (ofr. 2. a. H. 24). Nel QurSn, nelle sure rivelate in Makkah prima della Fuga, non troviamo che una volta sola un vago accenno alla Ka'bah (evi, 3-4), nel quale le espressioni usate da
Maometto si possono interpretare come un incoraggimento al culto del Signore di questa Casa ,
falya'bud rabba hadza a I-bay ti, al quale egli ammette che i Qurays dovessero le loro

sur a,

ispirata a sentimenti benevoli verso i Qurays, dimostra che essa


appartenente al primissimo periodo, anteriore al conflitto con i Quray. Il silenzio completo riguardo alla Ka'bah in tutto il rimanente periodo makkano apre perci
l'adito ad ogni supposizione, ma probabile, che il silenzio fosse un atto di accorto opportunismo politico, per non oflfrire ai suoi nemici un argomento fortissimo per accusarlo di aspirare alla rovina di
Makkah. Un tempo forse l'opposizione dei Qurays gli sugger il concetto vendicativo di surrogare
riohesse. Il tenore

una

delle

della

pi antiche

i-

e forse

con Gerusalemme, ma quando la fortuna gli arrise, abbandon i risentimenti dei giorni inriconobbe il vantaggio di fare un accomodamento, introducendo la Ka'bah come uno dei dogmi
della nuova fede (cfr. Grimme, I, pag. 32 e 60).

Makkah
felici e

L'opposizione dei Qurays alla propaganda musulmana.

di

.siste

contro
hitnwtiv
nisti,

le

La maggior parte delle tradizioni del periodo makkano conepisodi aventi per argomento le pretese persecuzioni dei Qm-aj^
Maometto e i suoi seguaci. Usando un terinine Wagnei'iano, il
della pi antica storia musubnana, quale ci presentata dai tradizio-

235.

la malvagit pertinace dei QurayS,

massime

e dei primi

difficolt

ed escogitato

da grosse esagerazioni,

vuole abbiano creato

da vere

falsificazioni

La

tesi,

che queste scuole

fu tanto la verit della missione divina di

si

e pi

prefissero di dimostrare

Maometto, che

martire nobilissimo di una gena di malvagi, e di denigrare


possibile la classe aristocratica allora

mondo musulmano

per pi di un

a.

H. afferr

secolo, rendendosi

ai partiti ortodossi, alle classi popolari,

il

il

Profeta quale

pi che fosse

potere e govern

il

profondamente invisa

ed alle sette estremiste

fondamentale fu di screditare al massimo grado

Umayyade

il

esse conside-

dominante in Makkah, perch fu quella

che alla morte del Califfo 'Umar nel 23

tesi

difatti

musulmana, nella quale pi intensa

ravano gi sufficientemente provata, quanto di rappresentare

I^

entriamo

esplica l'animo-sit tendenziosa delle scuole teologiche e dogmatiche

del I secolo della Higrah.

non

si

pi malevoli insidie a danno del Profeta

le

in quella parte della tradizionistica


si

quali

musulmani. Tutte queste notizie portano per l'impronta di essere

state travisate

spiccata

dell' Islam.

gli antenati della

mezzo efficace di colorire con tinte


foschissime tutto il coniiitto fra Maometto ed i QurayS, e di far comparire
l'ano come una vittima dotata di sovrumana pazienza e di incrollabile co.Htanza, gli altri come una banda di malvagi degni della massima esecrazione.
ilinastia

Il

e perci ricorsero al

lavoro di esagerazioni o di travisamenti del vero stato tale, che pigliando

242.

INTRODUZIONE

in

esame accurato

paragrafi seguenti,

le tradizioni dei

tutte apocrife e di negare

ritenerle

236, 236.

si

quasi indotti a

ad esse ogni nocciuolo di vero.

ci

viene ad aggiungersi la debolezza estrema delle autorit, sulle quali le notizie

sono basate, ed
la

nostro scetticismo alimenta ancora, quando constatiamo che

il

maggior parte

appartengono

delle tradizioni

alla classe spuria degli episodi

inventati dagli esegeti del Qur-an per illustrazione del testo sacro e perci
tradizioni

niun \'alore storico. Si cadrebbe per nell'errore opposto,

ili

tendo da

fatta constatazione,

si

volesse negare ogni realt

se,

par-

alla vivacit

documenti, che diamo qui in

dell'opposizione dei Qurays all'Islam. Alcuni

269), e dei quali non possiamo diffidare, confermano che


Qurays muovessero tenace e viva opposizione alle dottrine di Maometto
appresso

(cfr.

punto non

su questo

non specificano

in

esiste

qual

l'intensit vera della

dubbio

modo

medesima

si
:

ma

esplicasse

l'opposizione, e

essa, fu arrestato

il

efficace

nei

movimento

autentiche che abbiamo

quanta fosse

danno ragioni

tutto al pi esse ci

porre che l'opposizione fosse viva ed

quando, grazie ad

le notizie

di sup-

primi anni, e che poi

di conversione, l'ambiento

una tranquillit quasi completa. Si pu anzi osservare che nei


consigli dei Qurays predominasse un tempo il partito ultra-reazionario, che
ondusse alli eirdgrazione in Abissinia, e (forse) al bando dei banu Hasim:
ohe poi prevalessero pi miti consigli, e cessato ogni nuovo proselitismo, i
Qurays non si occupassero pi, n di Maometto, n del pugno dei suoi seguaci,

ritornasse ad

finch

il

nascei'e

un

Profeta, mettendosi segretamente in relazione con trib straniere fece


il

legittimo sospetto che egli cospirasse contro

Makkah,

e meditasse

alto tradimento.

236.

Sul

genere e sull'intensit

cio degenerasse in vera persecuzione,


sulti calunniosi,

torture di schiara

dell'

opposizione dei Qurays, se

con maltratta,menti, vie

e via discorrendo,

come

di fatto, in-

le tradizioni ci

vorrebl)ero far credere, non possibile esprimere un'opinione ben sicura.

certo che l'arma preferita fosse quella potentissima del ridicolo e del dileggio

pungente: pu essere che in alcune famiglie qualche padre usasse soverchia


severit nell'esercizio di quella

pur scarsa autorit conferitagli dai costumi

primitivi d'Arabia nel tenere a freno qualche


lente,

oppure reprimesse con barbara violenza

aspirante alla libert per

il

membro
le

pi giovane e pi bol-

aspirazioni di qualche schiavo

tramite della nuova religione, la quale sembrava

promettesse uno sconvolgimento generale della societ con l'avvento di una


catastrofe mondiale.

luogo.
zioni,

Furono per sempre

Ammettendo ora che


veniamo facilmente

casi eccezionali, se

tradizionisti abbiano introdotto

pur mai ebbero


molte esagera-

alla conclusione, che soppresso l'esagerato,

rimane

ben poco a carico dei Qurays. L'impoi"tanza delle persecuzioni scema ancora,
243.

iti

INTRODUZINE

936, 2:??.

se cerchiaitto nel Qui-an testimonianze a sostegno delle aiTerniazioni tradizionistiche:

tasto sacro

il

non

menzione alcuna

fa

ziona mai violenze personali


tuta menzione nel Qur-an

se queste fossero state,

(^),

con stucchevole insistenza, che

avremmo avuta

maggiore dei Qurays

la colpa

Dio minacciava di perdizione eterna

solo

ne

ripe-

nel quale troviamo invece ripetuto mille volte

ler credere nella dottrina islamica, e di deridere il

fatto

non men-

di vere persecuzioni e

avrebbe detto e nnacciato, se

vere

fossero

tutte

fosse di

Profeta.

non vo-

Se per questo

Qurays, che cosa mai


le

storie

dei paragrafi

seguenti? L'inerzia e l'indiifcrenza religiosa dei Makkani furono realmente


tah che in un periodo molto pi lungo di un decennio, non possiamo con sicurezza calcolare a pi di settanta

numero

anche superiore

il

numero

dei veri convertiti; e forse questo

La testimonianza

alla realt.

del Qur-an sarebbe

quindi quasi in favore dell'opinione che non vi fosse mai vera persecuzione,

ma

soltanto opposizione, rimasta sempre in termini giusti, legittimi e legaU.

quando constatiamo che non


ostante tutto quello che ci narrano i tradizionisti, Maometto pot vivere e
predicare in Makkah tutto il tempo che gli fece comodo, e che scoppi soltanto
una specie di crisi, quando i rapporti fra Maometto ed i Madinesi, ed i irdsteAlla medesima conclusione

riosi

congegni

cero nascere

si

arriva parmienti

'Aqabah giustamente destarono i sospetti dei Quray, e fesospetto di qualche losco intrigo a damio della comunit mak-

dell'

il

kana. Nonostante tutto quello che hanno saputo inventare e narrare


nisti,

Nene fuori evidente dal complesso generale dei

della

dimora

mai

desse
di

la

di

Maometto

causa

dell'

Maometto, perch

il

in

Makkak segnano

Islam. I Qurays

numero

il

fatti,

tradizio-

che gli ultimi anni

livello pi basso, al

non ebbero

quale scen-

allora pi a temere

dei seguaci tendeva piuttosto

da parte

a dmiinuire. Mao-

metto stesso era avvilito e ridotto all'impotenza, e non v' duljbio, che

se

improvvisamente non fosse avvenuta la fortunata coincidenza della conversione dei pellegrini madinesi, l'Islam

si

sarebbe gi-aduahnente spento d'media,

.soffocato dall'irremovibile indifferenza religiosa della classe ricca e dalla

canza di ogni generoso e forte responso nelle


paralizzato, perch in

gione, e sovratutto di

Nota
avuto
pasflo

Makkah nessuno

man-

Maometto era
bisogno d'una nuova reli-

classi inferiori.

sentiva

il

una religione quale era quella predicata da Maometto.

Parlando del Profeta .^u'ayb (xi, 93), Maometto allude al desiderio olie avrebbero
non fosse stato protetto dalla famiglia: ora certo che in questo
Maometto allude a s ed ai Qurays. Ma l'espressione di un desiderio non significa che la vioi

1.

suoi nemici di lapidarlo, se

lenza venisse

mai

237.

tentata.

Qura.4iti

non molestarono dunque il Profeta finch parl di


ma quando pass ad assalire e denigrare gli

Dio e delle rivelazioni avute,


idoli,

allora molti cominciarono a contradirlo,

244.

ad accusarlo d'impostura od

INTRODUZIONE

a sollevargli contro tutti

ancoia di gran lunga

idolatri in

gli

la iiiiuoranza, e

237-23.

Qurays

abu Tlib avendo compassione

stenne contro

grande di avversari. Nonostante

tutti,

anche un senso

disuguale fu

con un numero
idolatri,

musulmani formavano
perci la lotta impegnata

Makkah.

di

del nipote, lo protesse e lo

modo

senza tentare di frenarlo in


piet verso

affettuosa

.so-

alcuno, manifestando

musulmani,

popolo e dei

l'ostilit del

ancora

poclii,

titu-

Maometto incoraggito continu a predicare e a spiegare in


nuova fede (Tabari, I, pag. 1174; Hisra, pagg. 166-167; Athir,

banti e timidi.

pubblico la
II,

pag. 47: Khamis,

I,

pag. 325; Halab,

pag. 886).

I,

Qurays vedendo che non liuscivano a imporre il


a Maometto con i sarcasmi, nominarono una commissione composta
238.

Maometto, che \'ituperava

bri della

commissione avevano nome:

Ilabi'ali

(3)

abu 1-Bakhtari

la fede antica degli avi. I

'Utbah

(1)

Hisam

al-'s b.

'Amr b. Hisam; (6) al-Walid


al-Haggag; (8) Munabbih b. al-Haggag; (9)

(5)

abu

-ahl

abu Talib,

quali presentatisi ad

gendo dottrine malvagie


di

Rabi'ah;

al-Aswad

al-Mughlrah;

b.

(2)

mem-

aybah

b.

al-MuttaUb

b.
(7)

Nubayh

b.

al-'As b. Wa-il e altri ancora,

che Maometto andava spar-

pregarono perci di farlo tacere

per mantenere la pace e la concordia nella

mente e cerc

b.

(4)

gli esposero

e perniciose, e lo

dei prin-

a abu Tlib e di protestare con-

cipali cittadini, incaricandola di presentarsi

tro la condotta di

silenzio

citt,

calmare con buone parole

abu Talib rispose benevol-

loro apprensioni (Tabari,

le

I,

pagg. 1174-1175, 1175-1176; Hisam, pagg. 167-168; Athir, H, pag. 47; Halab,

pag. 387). Altrove menzionato anche

I,

Yagh.uth fra

n, App.

membri

il

nome

della commissione (Tabari,

I,

di

al-Aswad

b.

'Abd

pag. 1176; Khaldun,

7-8).

Maometto, sapendosi protetto dallo zio, continu a predicare


239.
e tanto pi crebbe contro di lui il malcontento dei Qurays. Non nascosero
pi l'odio, discussero vivacemente le nuove dottrine e tentarono di aizzai'e

sempre maggiormente

Qurays

ma

si

gli idolatri

rec presso abu Tlib, e

contro di

non

si

lui.

Una nuova commissione

di

content questa volta di protestare,

pass anche a minacciare misure pi energiche, qualora Maometto non

abu Tlib rimase afflitto e turl^ato dalle minaccie di ostilit e di guerra civile, ma non volle cedere, n abbandonare il nipote.
Chiam intanto Maometto presso di s, gli riferi le minacele dei Qurays e

desistesse dalla predicazione

lo

preg di risparmiare alla famiglia e a s stesso guai maggiori.

iinpormi,

..

gli

soggiunse

"

un peso maggiore

''

Non

di quello che io potrei soppor-

Maometto cred di comprendere nelle parole dello zio una minaccia


abbandono.
Se mi dessero , egli grid, " il sole nella dritta e la luna

tare
di

(^).

'

nella sinistra, chiedendomi di

abbandonare
245.

la missione, finch

Dio

stesso la

INTROPTTZIONE

g5 239-241.

riveli

o io vada a perire, io pur non l'abbandonerei

.,

e si allontan piangendo.

e predica quello che vuoi:


abu Talib lo richiam e glitlisse:
por Dio! io non ti abbandoner per veruna ragione! (Him, pag. 168;
Tabari. I. pagg. 1176-1179, ove data anche un'altra versione pi prolissa

Lo

" Vi,

zio

e interpolata,

che rimonta a ibn 'Abbas: Athir.

Khaldun, U. App. 8; Halab,

I,

II,

pagg. 47-48 e 48-49;

pag. 387).

1.
I congressi dei Qurays per deliberare sulla condotta di Maometto, ed i convegni con
lo zio abu TSlib per ottenere la cessazione della propaganda musulmana, formano una
o
con
il medesimo
delle tesi favorite dei tradizionisti e riappaiono in varie forme in diversi passi di ibn Hism oltre a
iiuella notata ora e nei seguenti, essa riappare anche a proposito della morte di abu Talib, per dimostrare indirettamente che abfi Talib fosse un musulmano nel cuore, e che non volesse palesemente

Nota

convertirsi per

non

240.

attirare nuovi guai sulla propria famiglia (Hisam, pagg. 277-278

Qurays, vedendo vane

non voleva, anche a

riscliio di

un

lui,

si

cfr.

299).

proteste e persuasi che abu Talib

conflitto,

metto, n vietargli la propaganda,


sione presso di

le

ritirare la

sua tutela da Mao-

recarono una terza volta in commis-

con una nuova proposta. Condussero cio 'Umarah

b.

al-

Walid al- Makhzunii, uno dei pi valenti e pi belli giovani Qurasiti, e pregarono abu Talib di consegnare a loro Maometto ricevendo in compenso il
giovane TL-^inarah. abu Talib respinse l'indegna proposta. " Voi mi date
egU disse " un vostro figlio, affinch io lo nutrisca, e mi chiedete un mio
lgUo, aftinch voi lo possiate uccidere! . Si scambiarono parole pi vivaci
ihe nelle altre conferenze e lo screzio

pagg. 168-169; labari,

I,

si

fece pi profondo che

1179: Athir,

II,

pag. 48; Halab,

mai
I,

(')

(Hisani,

pag. 387).

L'autorit, sulla quale si basa questa tradizione, molto sospetta, perch non preda un vago hudditha o < stato tramandato . L'autorit pi antica sarebbe Ta'qib
b. 'Utbah b. al-Mughlrah b. al-Akhnas (cfr. Tabari, I, pag. 1178, lin. 11). Tutte queste tradizioni sui
pretesi conveg^ fra abi Talib ed i capi Qurays per arrestare la propaganda musulmana, sono favole
inventate da tradizionisti (cfr. anche Grimme, I, pag. Et3), allo scopo di imprimere nei posteri la convinzione, che fin dai primi giorni i Qurays si rendessero conto dell'immensa rivoluzione che si preparava apparentemente a loro danno. E probabile invece che l'opposizione dei Qurays non assumesse mai
un carattere pubblico, ma si manifestasse soltanto in una sorda e tenace opposizione privata in grembo
ad ogni singola famiglia, e non in un'azione concertata dalle varie famiglie riunite insieme per un'azione
comune. La lista dei nomi prefissa alla prima tradizione (cfr. 238) un'abilissima finzione tradizioniutica, intera pi che mai a dimostrare come Dio assistesse il suo Profeta. La commissione non infatti
composta dei capi del partito ari.stocratico makkano, ma semplicemente una lista composta a posteriori
con i nomi dei Qurays uccisi poi alla battaglia di Badr, e con il nome di qualche altro makkano specialmente inviso a Maometto. Difatti se esaminiamo la nota tradizionale dei pagani morti a Badr (cfr. 2.
a. H. 88) troviamo che, dei nove nomi della lista al paragrafo, sei (ossia 1, 2, 3, 6, 7, 8) figurano
fra i morti di Badr. Gli altri nomi sono tutti di persone morte prima dell'Islam. La morale che i tradizionisti vorrebbero dedurre da questo fatto tanto evidente, che non mette nemmeno il conto di

Nota

1.

cisata, fuorch

insistervi.

241.

In seguito a

si

fatte discussioni e conflitti di passioni crebbe

la discordia fra le famiglie Quraite e alcune si staccarono dai Himiti per


il

contegno formo

Manaf

b.

di

abu

Talib. al-Mut'im

Qusayy un cugino lontano

di

24.

b.

'Adi

b.

Nawfal

abu Talib protest contro

b.

'Abd

il

di lui

INTEODUZIONE

contegno

" I

tuoi consanguinei ^

gli disse,

danno pena per non

crearti dispiaceri, ina

alcuna di quello che

ti

sono

labari,

I,

gli altri

pag.

abu

.,

1179; Athir,

II,

Crebbe

Taniraosit da

cosi

di pressioni presso
i

vedo che non gradisci cosa


rispose:

ti

'

Per Dio!

abbandonarmi

pare!

non

essi

e di an-

(Hiam, pag. 169;

ambedue le parti e ognuna si


Quray tentarono allora ogni sorta

nelle varie famighe,

alle quali

ap-

convertiti e con tormenti di ogni sorta provarono di spingerli

Ma

alla rinunzia dell'Islam.


sultato,

si

pag. 48).

musubnani

singoli

sono giusti verso di te e

"

deciso, di

contro di me: fa quel che

242.
prepar alla lotta ormai imminente.

partenevano

Talil)

me, ina tu mi sembri

giusti verso di

dare con

offrono!

io

241-248.

abu Talib, vedendo

tutti

tentativi

inaspi^irsi la lotta,

non approdarono a veruu

ri-

stim bene di convocare tutti

ban Hasim, e li esort a volersi unire con lui


nel proteggere il consanguineo Maometto contro i nemici. Tutti i Hasiiniti accolsero favorevolmente la proposta di abu Tahb e si unirono a lui,
dichiarandosi pronti a difendere Maometto. Solo abu Lahab, un fratello di
abu Talib, si rifiut di partecipare alla unione e si distacc con tutta la
famiglia dal gruppo dei banu Hasim per passare nel campo nemico (Hi-

membri

della famiglia,

sam, pag. 170; Tabari,

I,

pagg. 1179-1180; Athir,

II,

pag. 48; Halab,

I,

pa-

gina 388)(').

Nota 1.
Tutto chiesto primo periodo di lotte e di conflitti personali dall'apparizione di Maometto come Profeta tino alla prima emigrazione in Abissinia narrato in forma concisa da 'Urwah
b. al Zubayr, fra quelle tradizioni che che egli mise in iscritto (k a t a b a) per comodo del Califfo
'Abd al-Malik, e di cui Tabari ha conservato un brano (I, pag. 1180, linea 8 e segg.V Questa versione breve e nuda la pi antica di tutte (cfr. 266). Le tradizioni che seguono, fino a quelle sulla
emigrazione in Abissinia sono invece produzioni letterarie di tempi posteriori a 'Urwah b. al-Zubayr
[t

94

a.

H.].

A\'vicinandosi l'epoca del pellegrinaggio annuale, avvenne


243.
una sospensione d'ostilit per ricevere la turila dei pellegrini. I Qurays si

preoccuparono dell'impressione che Maometto avi-ebbe fatto sui pellegiini,


quali

di lui, volevano forse vederlo e sentirlo. Si

avendo gi inteso parlare

riunirono perci presso al-Walid b. al-Mughirah,


per decidere sul da fare. Discussero fra

da darsi a Maometto per spiegare


indovino (k a h

n\

di pazzo

la

il

pi anziano dei Qurays

loro quale dovesse

essere

il

nome

sua condotta ai pellegrini. I nomi di

(m a g n u

n) e di poeta (s

'

i r)

come non conformi al vero, e dopo qualche


unanimemente di chiamarlo un mago, s a h i r, perch

vennero pro-

posti e respinti

esitazione

decise

la

si

sua dot-

trina staccava l'uomo, che l'abbracciava, dal padre, dal fratello, dalla moglie

da tutta

quando arrivarono

stirpe

la projiria
i

(').

Si misero d'accordo su questa

pellegrini

denominazione

da ogni parte d'Arabia per partecipare


247.

alle

INTRODUZIONE

^ 24S-2t.

anelarono loro incontro, cercarono di diffidarli da Maometto, presentaji-

leste,

ma

gli uni,

mago

d'un

la luce

dolo sotto

destarono in

mene

malvagio. (Queste

una

altri

curiosit

insidiose atterrirono

anche maggiore. Gli Aral)i

accorsi al pellegriiiaggio appresero quTidi tutti le parole e le gesta di

metto,

nome

suo

diffuse fra

si

pellegrini e questi ritornando a casa lo

propagarono in tutta l'Arabia (Hisam, pag.


Nota

1.

Mao-

171).

Questa tradizione, di cui Tabari non fa menzione, e che ibn Hisam d sull'autorit di
come una invenzione posteriore quale

ibn IshTiq senza specitcarne meglio l'origine, da considerarsi,

commento o elucidazione narrativa di vari passi del Qurin. In alcuni versetti (Lxxiv, 11-30) si allude a
an uomo al quale io (Dio) concessi vaste ricchezze e tgli e il quale accennando ai discorsi di
Maometto, li chiam: < Questo soltanto esposizione di magia! soltanto parola umana! . I commenaffermano che questa persona sia al-Walid b. al-Mug^Irah, e ibn Hisiim (pagg. 171-172) commenta,
il passo. Gli altri brani del Quran, che contribuirono alla formazione della leggenda, sono quelli,
nei quali Maometto enumera i vari epiteti applicatigli dai Qurays. lii, 29 Non sei tu un indovino, n
un indemoniato! . lxix, 42 Non questo il discorso di un indovino . LXix, 40 Non il discorso
ir o niago, proviene perdi un poeta ecc. La tradizione che i Qurays si decidessero di chiamarlo s a
ci dal fatto che in una quantit di passi del Qur'n (cfr. le citazioni raccolte dal Pautz, pag. 236) legtatori

a lungo

l.i

giamo come

l'accusa preferita dai

Qurays fosse quella

questo fatto allude anche Athir

di

mago

incantatore

s a

li i

r.

quale afferma che quando

i QurayS deciMaometto un'incantatore, s a li i r, Dio rivel il versetto vi, 108 (uno degli ultimi
a Madinah !). al-AVald b. ai Mughrah che aveva presieduta la riunione dei Qurays e stabi-

(II,

pag. 63-64),

il

sero di chiamare
rivelati
lito

il

nome

di s

ii

r per

Maometto, fa

perch mise per inavvertenza


e al-Walid ne

il

mori in et di 95 anni

244.

punito da Dio

poi, si dice,

piede sopra una freccia e

al)u Talil)

(!).

Fu

si feri

mori tre mesi dopo

la

Fuga,

l'angelo Gabriele inveleni lo sgraffio

sepolto in al-Hagn.

compose ora una lunga poesia per difendere Mao-

metto dalle accuse lanciate contro di

lui dai suoi nemici, e ibn

HiSam

(pa-

gine 172-176) la cita per disteso, aggiungendo per che alcuni dotti in materia di poesie antiche

Aws, nativo

la

consideravano apocrifa.

Qays

Un

poeta della trib di

188) marito di una


zia di Khadl^ah, a\'-endo inteso parlare della minaccia di guerra civile, che

Madinah,

di

pendeva sopra Makkah,

al-Aslat

b.

abu Qays vennero

versi di

(cfr.

una lunga poesia raccomandando

scrisse anch'egli

moderazione e ricordando loro

ai Quray.^ la
civili.

al)u

tutti

recitati

in

guai tremendi delle guerre

Makkah

e fecero

impressione sui Qurays (Hiam, pag. 178-180, ove sono citati


buiti

profonda

versi attri-

a abu Qays).
245.

Quray compresero che non era

possibile

nsare violenza

contro Maometto, perch al primo spargimento di sangue sarebbe scoppiata


la

guerra civile: ricorsero perci a tutti

l'odio contro
gli

idoli e

li

reso

ricorsero

scalzava

le basi dell'antica

mezzi

leciti

fede. L'insuccesso dei

altrettanto pi accaniti: eccitarono


alla

poeta CS'ir),

rando

gli altri

temuto innovatore, che copriva di contumelie e

il

menzogna,

mago

di schiacciarlo

alla

lo scredito e

248.

di ridicolo

primi tentativi

pi malvagi contro Maometto

calunnia od all'ingiuria

(sa tir), indovino

con

per sfogare

lo

chiamarono

(kahin) e matto (manun),


il

spe-

ridicolo (HiSm, pag. 133; questa

INTRODUZIONE

una

tradizione

dentemente a

246, 246.

forma diversa

ripetizione in

quella stessa data prece-

di

243).

Maometto continu nulladimeno a obbedire

agli ordini avuti

ripet

ad alta voce tutto quello che riusciva sgradevole

dendo

alle

Makkah facendo

nel gran tempio di

discutevano di

lui,

attacchi contro

mani

metto e

gli

si

Un

gli idoli, e

alla

gola

trascinati dal

I,

(')

pag. 330,

tent di strangolare

dei

il

alcuni Quraj'S, che

rimproverarono acremente

calore della discussione

ma
fu,

15,

dicono

le fonti,

il

gli

gli

mi-

Halab,

Nota 1. La tradizione data sull'autorit


Compagni pi giovani del Profeta, perch mori,

I,

I,

pagg. 118.5-1186; Khab.

pagg. 396-397)

'Abdallah

di

si dice,

b.

pai-te della

peggiore affronto subito

ove detto che fosse 'Uqbah

Profeta

una

nella colluttazione perde

(Hisam, pagg. 183-184; Tabari,


lin.

per strozzarlo. al)u Bakr accorse in aiuto di Mao-

lo stacc dai nemici,

mai dal Profeta

gli

idoli

giorno mentre Maometto era

sue devozioni,

le

avvicinarono,

sua barba abbondante. Questo

mls,

QurayS, rispon-

ai

contumelie con nuovi attacchi alla fede pagana e agli

crebbe ancora l'esasperazione dei Qurays.

sero le

da Dio e

'Amr

b.

abu Mu'it che

(2).

al-'As [f 65 a. H.]

uno

in et di 72 anni e si converti all'Islam

prima di suo padre, il celebre conquistatore dell'Egitto. Cosi almeno dice ibn Qutaybah (pag. 146;
cfr. anche Hagar, III, pag. 852, lin. 9), il quale per aggiunge che fra lui e suo padre esistesse una
differenza di et di soli dodici anni: ci mi sembra una notizia molto sospetta ed inventata allo scopo
di poter assumere che 'Abdallah vivesse molto pi a lungo con Maometto, e perci venisse ritenuto
un'autorit migliore di altre. Il tenore generale delle tradizioni che passano sotto al suo nome hanno
un'impronta pi veritiera di altre, come facilmente si pu constatare percorrendo, per esempio, le tradizioni attribuitegli nel S a h i li di Bukhari; egli assai pi verace e sicuro di ibn 'Abbas e di abu Hurayrah ed una delle autorit preterite da al-Bukhari. Questa tradizione ha perci maggior probabilit di
essere vera che non tutte quelle precedenti suU' opposizione Qurasita. Consta poi da varie fonti che egli,
mentre viveva ancora il Profeta, fosse uno dei pochi che raccogliesse notizie e tradizioni e le ponesse
in iscritto, destando cosi l'invidia di abu Hurayrah, il quale si fidava esclusivamente della propria

memoria CHagar,

Nota

III, pag. 853, lin. 1-3

IV, pag. 388

Bukhari.

I,

pag. 41,

lin. 4).

Un' altra tradizione, parafrasi dell' aneddoto precedente, quella conservata da alDiyarbakri ( Kh amTs I, pag. 332, lin. 12 e segg.), nella quale abu Bakr, alla presenza del Profeta e dei
musulmani, nei pressi del tempio (erroneamente' detto al-masgid) incomincia a predicare ad alta
voce sfidando gli idolatri: ne segue un conflitto violentissimo fra musulmani e idolatri, dopo il quale
ab Bakr colpito da 'Utbah b. Eab'ah viene riportato a casa privo di sensi. Non possiamo prestar
fede a questo aneddoto, inventato certamente! dalle scuole s u n n i t e per poter affermare che abii
Bakr fosse il primo predicatore, awwal khatlb, dell'Islam (1. e. lin. 13; cfr. anche Halab, I,
2.

pag. 398).

246.

Un'altra volta Maometto mentre faceva un giro per la

incontr varie persone, e libere e schiave, e volle


lo passasse

senza gridargli in faccia

qualche inodo. Egli ritorn a casa


mantello.

Fu

allora, si

alzati e predica!

dice,

(lxxiy,

1,

mentitore!

triste

che Dio
e segg.;

il

gli

caso che nessuna di esse

o senza offenderlo in

sconfortato e
rivel

citt,

il

si

versetto

Hisam, pag. 184)

avvolse in un
:

"

velato!

(^).

Nota 1.
La storiella data da ibn Ishaq sulla vaga autorit di un dotto, ma certamente
uno dei soliti aneddoti messi in circolazione dagli esegeti del Qur-an : in tutti i casi la citazione
qnrauica appartiene ai brani pi antichi del testo, e allude senza alcun dubbio a un mantello, nel

249.

G*

INTRODUZIONE

ss 246-248.

qule Maometto si avvolse in una qualche circostanza dei primi tempi della propaganda. Non da
dimenticarsi il fatto che i vaticinatori e indovini pagani nell'atto di recitare i responsi o gli oracoli,
si

avvolirevano in mantelli.

Hisam (pagg. 271-'272) accenna a cinque Qurays

247.

altri si distinsero

al-Muttalib

'As

b.

(2)

Wa"il;

nel persegidtare ed insultare

al-Aswad
(5)

'Abd Yaghuth

b.

al-Haritb

b.

Tulatilah

(3)

b.

Maometto:

al-Walld

che pi degli

al-Aswad

(1)

al-Muglnrah

b.

'Umar. Ognuno di questi

b.

(4) al-

dicesi

come piinizione dall'angelo Gabriele perch


calunniato Maometto (vedi prima 240, nota). In un

avesse una line dolorosa, inflitta

avevano insultato e

Hisam

passo

altro

(pagg. 276-277) fa ceimo ad altri Qurays,

pure grande molestia a Maometto e menziona


b. abu-l-'As; (3)

'Uqbah

al-Asda al-Hudzali

abu Mut;

b.

(4)

(1)

'Adi b.

abu Lahab

Hamra

che diedero
(2)

al-Thaqafi e

(5)

ibn

Maometto

questi abitavano le case vicine a quella di

furono responsabili per

al-FIakam

gettito delle immondizie, innanzi alla diinora di

il

Maometto, ibn Hisam non aggiunge per altri particolari sul conto di questi
cinque predetti (cfr. Halab, I, pagg. 425 e segg.).

248.
che
alla

Athir,

pagg. 52-57, menziona pi particolarmente quelh

II,

distinsero nel perseguitare, schermre e tormentare

si

Maometto

morte di ognuno come prova della punizione divina

hab, a

(2)

al-Aswad, e a

al-Mughlrah

Ild b.

(3)

243

oltre

(1)

ibn al-Grhaytalah, v' menzione anche di

e nota),

di (5)

Umavyah

e accenna

abu La-

(4)

al-Wa-

Khalaf che fu ucciso a


Khalaf, suo fratello, ucciso da
b.

Badr da Khubayb e da Bilal di (6) Ubayy b.


Maometto stesso a Uhud; di (7) abu Qays b. al-Fakihah b. al-Mughrah, che
aiutava abu -ahl a molestare Maometto, e che fu ucciso a Badr da Hamzah,
di (8) al-'As b. Wa'il al-Salmai (padre del poi famoso 'Amr b. al-'As), che
dileggi Maometto perch gh mor il figHo maschio Bjraliim, e afferm
che non a\Tebbe mai avuto figli maschi: per lui si dice venisse rivelato il
versetto crm, 3
cavalcando sopra un asino in una delle gole ( i 'b), di Makkah, precipit in un burrone insieme con l'asino e si fece tanto male con
uno spino a un piede che mori per gli effetti dell' infiammazione, due mesi
dopoch Maometto era arrivato a Madlnah, in et di 85 anni (Athir, II,
;

pag. 54); di

(9)

canito di tutti

'Amr
mani;

due

b.

b.

al-Harith; di (10) abu -ahl,

avversari

HiSam al-Makhzumi

il

pi famoso e ac-

Maometto, che aveva nome abu-1-Hakani

di

e fu chiamato

abu

(rahl soltanto dai musul-

sua vita ucciso a Badr; di(ll)Nubayh e di (12) Munaljbih, i


al-Ha^'^^ al-Salimi, che solevano dileggiare il Profeta per le

la

fini

figli

al-Nadr
gli

di

vie e dirgli

"

Dio non poteva mandare un altro meglio di

qui tanti pi vecchi e pi adatti

aba lUb di
;

(1.3)

Zuhayr

b.

te ?

Ve ne

sono

Munabbih fu ucciso a Badr da 'Ah b.


abu Umayyah, la fine del quale non si conosco
!

260.

INTRODUZIONE

con certezza (Athir,

jjag.

II,

SS 248, 249.

'Uqbah

di (14) abu-l-Walid

55);

b.

abu Mu'it

Aban, che gettava lo sterco innanzi alla porta del Profeta e fu decapitato
dopo a Badr; di (15) abu Zam'ah al-As\vad b. al-Muttalib, il quale fu acciecato miracolosamente per preghiera di
(16)

abu-1-Eayan Tu'aymah

MaUk

Badr; di (17)

b.

Maometto

'Adi, insultatore

b. al-Tulatilah,

(Atbir,

del

II,

Profeta,

pag, 56); di
ucciso

poi

anche egli insultatore del Profeta, morto

un tumore alla testa per effetto delle preghiere di Maometto di (18) Ruknah b. 'Ald Yazd b. Hasira, cugino di Maometto, che dichiar di ritenerlo un mentitore, se non lo gettava in terra Maonietto lott con lui tre
di

volte e tre volte lo gett in terra, ecc.

mina

la

sua nota accemiando a molti

metto in questo periodo,

si

altri

Athir,

li,

pag. 57,

il

quale

quali bench ostilissimi a

ter-

Mao-

convertirono e abbracciarono poi V Islam). Per

queste notizie valga quello che


la tradizione

(cfr.

detto altrove 240,

si

musulmana ha messo

fra

nota

1,

vale a dire

nemici di Maometto tutti quei Quray,

che morirono di malattia o uccisi prima della presa di Makkah.

Maometto fu esposto a ogni specie di vessazioni lo zio abu


249.
Lahab, che viveva nella casa vicina a quella del Profeta gettava continua:

mente sterco mnano o immondizie fetenti innanzi alla porta di ^laometto


(Athir, n, pag. 52
Hisam, pagg. 276-277). al-Aswad b. Abd Yaghuth b.
Wahb, un cugino materno di Maometto, quando vedeva passare i poveri
musulmani, diceva ai compagni: " Questi sono i re della terra, che eredi;

teranno l'impero dei Persiani

Maometto,

gli

dal cielo

la

domandava

Muhammad

sua gente per fare

serto,

che

renti

nessuno

gli

un

(Athir,

II,

pag. 53). Altre volte incontrando

in tono di scherno:
.,

"

Che cosa

e altri scherzi dello stesso

viaggio, fu sorpreso dal

oscur la pelle del


lo volle

.,

\'iso

hanno detto oggi


genere. Quando lasci
ti

samum,

il

vento del de-

e lo rese irriconoscibile ai suoi stessi pa-

pi avere in casa, gli chiusero in faccia la porta ed

egli rimessosi in viaggio, peri di sete nel deserto (Athir, II, pag. 53). al-Harith

Qays b. 'Adi h. Sa'd al-Sahmi fu un altro di quelli che pi deridevano


Maometto egli aveA^a nome ibn al-fihaytalah, da sua madre, e soleva adorare una pietra, finch ne trovava una pi bella; allora abbandonava la
prima e si dedicava al culto della seconda. EgU derideva specialmente Maometto perch, diceva egli, ingannava i musulmani e li induceva a credere
nella risurrezione. Per lui, dicesi, furono rivelati i versetti xlv, 22 (una della
ultime sur e makkane). Egli mangi un pesce salato, htan mamluhan,
che gli diede una sete inestinguibile, e non cess dal bere acqua, finch mori

b.

(Athir. II, pag. 53).

261.

IxNTRODUZIONE

g 260,261.
Conversione di Hamzah.
250.

abii (rahl 'Arar incontr uii

giorno Maometto presso al-Safa

e lo copri d'ingiurie e d'insulti, dicendo tutto

nuova

apri bocca e
b.

ma

religione,

non

il

niale possibile

anche della vita privata di Maometto.

rispose al calunniatore.

Una

non

solo della

Profeta non

Il

sclava liberata di 'Abdallah

(jud'an al-Taymi, avendo inteso le ingiurie personali e le calunnio lan-

da abu

ciato

ne inform Hamzah,

(ralil,

era ancora convertito alla

nuova

ma quando

fede,

quanto era accaduto,

liberata a narrargli

Maometto. Hamzah non

lo zio di

si

venne da

sent trascinato

lui la

da un

schiava
irresisti-

Maometto era suo nipote e che l'offesa fatta a


lui, si riverberava su tutta la stirpe Hasimita. Era ritornato in quel momento
da una partita di caccia e al suo braccio pendeva ancora l'arco. Con l'arma
in mano and in cerca di abu (xahl e lo trov presso al santuario con altri
bile

impeto d'ira

Hamzah

Qurays.

senti che

era

uomo

fortissimo e di natura impetuosa: egli rimprover

Wvamente ad abu (rahl la sua condotta verso Maometto, e act-iecato dall'ira


gli diede un forte colpo con l'arco. Alcuni Makhzumiti accorsero per difendere il consanguineo e stava per scoppiare una rissa sanguinosa, ma abu (rahl
calm

riconoscendo francamente d'aver torto e di aver trasceso

gli animi,

nelle sue espressioni contro

Maometto. Hamzah dichiar allora pubblicamente

di convertirsi alla religione predicata dal nipote


bari,

I,

mis,

I,

pagg. 1187-1188; Halab,

I,

(')

(Hisam, pagg. 184-185

pagg. 399-400; Athir,

II.

la-

pag. 93; Eiia-

pag. 331).

Nota

Questa tradizione conservata sulla sola autorit di ibn IshSq mentre la con un fatto storico, i dettagli sono forse largamente manipolati da cronisti e tradizionisti posteriori. al-Diyarbakri (j<liamTs, loc. cit.), pone la conversione di Hamzah nel sesto anno della
missione, ma probabilmente questo un errore, perch renderebbe la conversione di Hamzah quasi contemporanea a quella di 'Umar, mentre sappiamo che fra i due corre uno spazio di tempo di almeno
un anno. Un'altra tradizione che pone la conversione nel quinto anno forse pi vicina al vero, ma
in tutti questi dati cronologici dobbiamo usare molta cautela, perch non sono notizie di origine antica, ma tentativi di cronisti posteriori di coordinare cronologicamente tutto il materiale conservato
alla rinfusa, senza ordine alcuno dalle fonti pi antiche. Khamis (I, pag. 332, lin. 8), dice che Hamzah
si convertisse tre giorni prima di T'mar! Non occorre insistere sulla inestricabile confusione cronoversione di

1.

Hamzah

logica di questi eventi

Persecuzioni di musulmani.
251.

verso

.seguaci di

(jurays

di\entaroMO ogni giorno pi ostilmente disposti

Maometto. Ogni trib e ogni faimglia incrudel contro

membri che

musulmani

ven-

nero carcerati, battuti, sottoposti agli strazi della fame e della sete:

altri

quelli fra

vennero

suoi

lasciati esposti ai

si

erano convertiti all'Islam:

raggi cocenti del

zione fece vacillare la fede di alcuni,

sole.

quali per

rinnegarono la fede abbracciata: presso


3.

altri

La

ferocia della persecu-

scampare a tante sofferenze

invece le persecuzioni resero

INTRODUZIONE

mai

pi ardente che

la passione religiosa, e pi

cedere. Bilal b. Rivali era schiavo di

convertito all'Islam

251,

il

Umayyah

ferma

b.

non

la risoluzione di

Khalaf al-Cxumahi, e

'252.

si

era

suo Ijarbaro padi'ono lo conduceva ogni giorno nelle

ore pi calde del mezzod nella valle di Makkah, lo stendeva per terra supino,
e gli metteva

vava

una

in questa dolorosa posizione,

Maometto

Un

si tro-

suo signore lo invitava a rinnegare

tormenti, gridando sempre

giorno abu Bakr

(xumah, passando per quel

modo

il

misero schiavo

il

e a tornare alla fede antica, minacciandolo di

deva. Bilal resist a tutti

unico

Quando

pietra pesante sul petto.

morte

se

non

ce-

Dio unico. Dio

'

che dimorava allora nel quartiere dei banu

(^)

sito,

trov

Umayyah, che tormentava

nel solito

abu Bakr, rimprover in termini vivaci Umayyah di trasc(;ndere talmente verso uno schia\'o inerme, e gli offr uno schiavo negro
idolatro in cambio di Bilal. Umayyah accett la proposta e abu Bakr riscattato Bilal da questa vita di tormenti, gli restitu la libert (Hisam, pag. 205,
autorit 'Urwah b. al-Zubayr, per il ti-amite del figho Hism
Athir, II,
l'infelice Bilal.

l)agg. 49-.50:

Nota

1.

lialab,

Hisam

I,

pagg. 401-402)

f).

Athlr menzionano ambedue anche Waraqah

Umayyah

stato contro la condotta di

verso l'infelice

b.

Nawfal che avrebbe

prote-

Biliil.

Nota 2.
Per questo paragrafo e i due seguenti ( 252, 2B3), ibn Hisiim ci d come sola autorit
ibn Ishaq, senza indicare da chi questi abbia attinte le notizie a pag. 237, adduce per una tradizione
che rimonta a ibn 'Abbas, e venuta per il tramite di Sa'ld b. Gubayr; essa conferma in tei-mini generali
tormenti soiferti da alcuni musulmani, ma senza speciticare n nomi, n luoghi, n episodi speciali.
i
:

abu

252.
titi

all'Islam,

li

Bakr soccorse generosamente anche

riscatt dai loro padroni e

da

gli schiavi liberati

Fuhayrah

(^)

(2)

umm

Nahdiyyah

'Abd al-Dr

(6)

Bakr prima della fuga a Madnah (1) 'Anair b.


Ubays (3) Zinnlrah (^), che divent cieca nel giorno, nel
:

e sua

figha,

ma

Fra
i

le

Lablbah, una schiava dei banu Mu-ammal,

l'

Eamda

presso

Makkah

Un

Hablb

b.

'Adi

giorno finch era

'Ammar b. Yasir
bantl Makhzum nella

nella \ta avvemre.

La madre

pagg. 205-206: Athir,

'Amir

tello uterino di 'A'isah,

b.

II,

e sottoposti a vari tormenti durante le ore

giorno pass Maometto vicmo a loro e

con la sua parola a resistere e a

1.

b.

molte vittime di questa persecuzione v'erano

pi roventi del giorno.

Nota

Islam.

suoi genitori, che ogni giorno erano condotti dai

collina di

\'ista

che appartenevano ad una donna dei ban

stracco, nella speranza di farle rinnegare

che ricuper pi tardi la

Ka'b, che 'Umar, allora ancora pagano, batteva ogni

b.

conver-

lasci in Hbert. Altri sei furono

al)u

quale abu Bakr la Hber dalla schiavit,


(4-5)

li

altil schiavi

di

soffrire

li

rianim

nella certezza d'una ricompoasa

'Animar mori sotto

pagg. 50-52; Halab,

I,

ai

tormenti

pagg. 403-405)

(^)

(Hisam,

(*).

Fuhayrah, era un cliente, mawla, di al-Tufayl b. 'Abdallah al-Azdi, il fraumm Riman; fu uno dei primi musulmani, essendosi convertito prima

per via di

263.

INTRODUZIONE

g 25-^

Prolet entrasse uella casa di al-Arqani. Dar al-Arqnni. Dov subire atroci torturo per la fede abma non cd a nessuna pressione e a nessun dolore, ab Bakr lo riscatt e gli diede la sua
librt e da allora in poi soleva sempre coudurre al pascolo le bestie appartenenti a abii Bakr: assist
lui a Madinah, fece tutte le campagne fino a quella di Bi-r MaTinah
il Profeta nella Fu^a, venne con
quaranta anni. Il suo cadavere non fu ritrovato, e si dice ohe gli
soli
di
et
ove trov la morte in

ohe

il

bracciata

angeli

lo sepi>ellissero (Atbir,

li,

pag. 61;

HiiSm, pagg.

20B-'200).

Zinnlrah apparteneva ai ban 'Adi ed era 'Umar b. al- Kli attnb che la tormentava:
secondo altri invece apparteneva ai banii MakhzQm, e abu Gahl fu suo tormentatore fino al punto da
accecarla: il mattino seguente, mentre gli idolatri esultavano della di lei cecit come una prova della
Qurays attrilniirono il miracolo agli incantesimi di Maopotenza degli idoli, Dio le ridiede la vista e
metto (Athir, 11, pag. 6'2; Hisam, pag. iOtj).
tormenti di 'AmmSr b. YAthlr (il, pag. 50) narra un poco diversamente anche
Nota 3.
sir ab-l-Ya<i?nn al 'Ansi: egli fu, dice, uno dei pi antichi musulmani, circa il trentesimo a convertirsi,
e abbracci l'Islam insieme con il padre e con la madre, mentre Maometto dimorava nel Dar al-Arqam
b. ab-l-Arqam. Egli si converti nello stesso giorno di Suhayb: egli era un lialTf dei banii MaUhzum,
quali sottomisrro il padre, la madre e il tglio ai pi crudeli tormenti, esponendoli al sole nelle ore
i
pi roventi del giorno quando era infocato (ramda) negli al-Abtab. 11 Profeta pass di li mentre
erano sotto la tortura e li esort a perseverare, perch il Paradiso era assicurato. 11 padre Tsir mori
per effetto dei tormenti, e la vedova Siimmaj'yah inve cosi vivamente contro abii Uahl, che aveva diretto ogni cosa, che questi sdegnato la trafisse nel petto con una lancia (barbali): essa fu la prima martire dell' Islam, ecc. la tradizione probabilmente invenzione posteriore.
Khabbab b. al-Aratt, che apparteneva alla stirpe Tamim, era figlio di un agricoltore di Kaskar:
una trib dei Rabl'ah lo fece prigioniero e lo men a Makkali, ove lo venderono a Siba' b. 'Abd al'Uzza al-KJiuza'i, un halif dei banii Zuhrah. Khabbiib fu uno dei primi a convertirsi all' Isim egli
fu il sesto proselita prima che Maometto andasse ad abitare nel Dar al-Arqam. Gli idolatri lo torturarono
in modo crudelissimo, lo denudarono, lo gettarono legato sulle pietre infocate dal sole di al-Ramda,
e gli legarono sulla schiena pietre arroventate dal fuoco, al-rasaf, storcendogli il capo allo stesso
tempo. Egli non cede a veruno di questi tormenti; in seguito fugg, hagira, fece tutte le campagne con il Profeta, si stabili in Kfah, e vi mori nel 36 a. H. (Athir. Il, pagg. .^0-61).
Suhayb b. Siniin al-Biinii si converti nello stesso giorno di 'Ammar b. Yasir (q. v.); fu detto alRnii, o il greco , perch i Greci lo avevano fatto prigioniero, e venduto agli Arabi, oppure perch
aveva un colorito rosso: egli apparteneva agli al-Namir b. Qasit, e il Profeta gli diede il cognome di
abu Yahya prima che avesse un figlio. Egli fu pure uno di quelli che subi molti tormenti e torture crudeli per aver abbracciato l'Isliim; e quando volle fuggire da Makkali per raggiungere il Profeta (in
Madinah), per vincere l'opposizione dei Quraj'.i che volevano fermarlo, si riscatt con denari che egli
aveva accumulati. 'Umar b. al-Kbattab, prima di morire nel 23 a. H., gli affid l'incarico di dirigere
le preghiere nella moschea fino all'elezione del nuovo Califfo. Mori in MadTuah nello Sawwiil 38 a. H.

Nota

2.

in et di 70 anni (Athir, II, pag. 50-51; Halab, II, pag. 158).

abu Fukayhah Afiali, detto da altri Yasar, era uno schiavo di Safwiin b. Umayyah b. Khalaf
al-umahi si converti all'Islam insieme con Bilal: il suo padrone gli fece legare insieme i piedi
con una corda, e trascinare per terra fino a al-Ramda ove lo gett esposto al sole. Il suo padrone
Non questo il tuo Signore? Ubayy b. ]halaf invide uno scarabeo, gu'al, in terra e gli grid:
coraggi il fratello a tormentare l'infelice; fu quasi strozzato e lasciato per morto dai suoi tormentatori, ab Bakr venne in suo soccorso, lo riscatt e lo mise in libert. Si dice che fossero i baiiu 'Abd
al-Dar, che lo tormentarono perch era un loro cliente, mawla, e si dice che gli ponessero sul petto
una pietra tanto ]>esante da farlo mentire con la lingua (wala'a lisiinuhu), ma non rinunzi all'Islam,
fuggi a Madinah e mori prima di Badr (Athir, II, pag. 51-52).
<

Nota 4. - quasi inutile aggiungere che tutti questi dettagli .sui tormenti hanno ben poco
fondamento storico e sono parafrasi posteriori delle sofferenze dei primi musulmani, e in ispeoie degli
loro padroni. La .somiglianza dei tormenti e dei luoghi
ove
tormenti erano eseguiti desta sospetti, convalidati dall'assenza di ogni autorit sicura in conferma delle notizie. D'altronde negare ogni verit alla tradizione, sarebbe varcare i limiti, 6 possiamo
accettare pienamente le e.spressioni vaghe di forti sofferenze, alle quali aocenim una tradizione di ibn

schiavi, che erano esposti alla brutalit dei


i

'Abbati:

batterono, fecero loro soffrire la

fame

non avevano pi la forza di alzarsi.


(Hisam, pag. 207).
Si die*- che abQ Bakr con la liberazione di schiavi e con altri servigi pecuniari resi alla causa
dell' Isim Hpendesae tutta la sua sostanza che ammontava a quaranta mila dirham quando abbracci
li

e cedettero alle prensioni e riconobbero

la fede

muHulmana (Kh amis.

I,

Lt

e la sete, finch

e 'Uzza, ecc.

pag. 867).

264.

INTRODUZIONE

Nuove

trattative con

253.

La

Qurays.

conversione di

quali conoscendo

253, 264.

Hamzah

fece

grande impressione sui Qu-

un poco la guerra
di parole per timore di complicazioni. La setta dei Musulmani continu
allora lentamente a crescere in numero la conversione inattesa di Hamzah,
fortific gli animi dei fedeli e sospinse altri a convertirsi: di ci i QurayS
si allarmarono maggiormente e credettero necessario di tentare un nuovo

ray,

il

carattere di

lui,

tralasciarono

rimedio

crescere continuo del partito religioso

il

dissuase sempre pi dal-

li

l'idea di ricorrere alla forza, e stabiUrono ora di tentare le vie della conci-

'Utbah

liazione.

nome

loro a

mutare

di

"

'Utbah,
noi. ^

b.

Eabi'ah uno dei capi Qurays ricev l'incarico di parlare a

Maometto

e di persuaderlo

la religione di

Makkah.

"

con

le

buone a

desistere dall'impresa

Se tu vuoi diventare ricco

noi raccoglieremo tanti denari, finch tu di\'enterai

Se tu miri invece ad acquistare onori,

ti

noixuneremo

il
il

gli disse

pi ricco fra

nostro pi an-

Ma

"

ziano e non prendei'emo alcuna deliberazione senza consultarti...

"

invece tu sei in balia di qualche spirito, dal quale tu non puoi emanci-

cercheremo un medico e sacrifichei-emo

" parti, ti

. Maometto
sur a detta Fussilat o
turbato da quello che gli disse Maometto

"

tu sarai guarito

tutti

se

nostri beni, finch

respinse queste tre proposte e rispose a 'Utbah

Sagadah

recitandogli la

e ritorn

mandandosi a loro di lasciarlo tranquillo. I suoi colleghi


aver subito un incantesimo C) (Hisam, pagg. 186-187 Halab,
:

'Utbah limale

(xli).
i

Qurays racco-

lo

accusarono di

presso

pagg. 407-408).

I,

Nota 1. L'autorit sulla quale si basa questa tradizione molto debole, e inoltre i critici
Qur-^n pongono questa sura fra le ultime del periodo makkano e non gi fi-a le prime, come la
narrazione di ibn Hism vorrebbe far credere. L'autorit pi antica Muliammad b. Ka'b al-Qurazi.
1 108 a. H.], al quale fu narrata da ignoti h u d d i th t u. al-Qurazi un' autorit sulla quale non
si pu fare grande assegnamento, perch uno di quei tanti esegeti del Quran che hanno maggiormente contribuito all'invenzione di aneddoti apocrifi, composti parafrasando i versetti del testo sacro.
del

254.

paragrafi seguenti contengono, con soppressione di dettagli

una quantit di tradizioni riguardanti il primo periodo


makkano esse sono conservate da ibn Hism sulla sola autorit di ibn Ishq,
senza il menomo accemao alle autorit dalle quali egK abbia attinto. Oltre a
oziosi,

la materia di
;

questo aspetto che rende legittima ogni suspicione sul valore storico della narrazione, vi sono

stesso,

Abbiamo ripetutamente l'espressione aw


comunque modo egli si sia espresso parole, che

forti

in

anche molti indizi nel testo

dubbi.

che rendono

kama
rivelano

leciti i

qala,

"

pi

oppure

come ibn Ishaq

non mettesse valore alcuno nella precisione del testo, e volesse avvertire che
egli non d garanzia per le parole nemmeno dello stesso Profeta. Nel testo
troviamo poi concetti e discorsi identici a quelli esistenti in tradizioni precedenti,

nucleo dei

fatti

corrisponder forse a qualche episodio vero della

256.

'264,

INTRODUZIONE

266.

vita di

Maometto,

riore e

ili

ma

tutto l'insieme poi-ta Timpronta. di rifacimento poste-

narrazioni compilate per elucidare brani oscuri del

Qur-an, ogni

passo del quale, secondo la tradizione, ha avuto la sua origine in un ojiisodio


della

Maometto. Quest'ultimo concetto dominante, so

di

vitii

vero per

Maometto, non pu valere egualprimi anni della missione, quando l' animo del Profeta era

tutta la fine della carriera

mente pc)' i
dominato da una

forte

profetica di

commozione interna ed estraneo da ogni senso

opportunista.

255.

L'Islam continuava intanto a estendersi nelle varie famiglie

dei

Qurays

ma

anche donne

ricorda

ad

nomi

infiltrarsi in tutte le classi dei cittadini.


si

solo uomini,

convertivano alle nuove dottrine: la tradizione non ne

(forse

perch appartenevano per

della popolazione, o perch poi rinnegarono


jiroseliti

Non

lo ji

fede

la

alle classi inferiori

abljracciata).

nuovi

vennero per perseguitati crudelmente dai Qurays pagani,

quali

cercarono invano di costringerli a l'innegare l'Islam. Venne usata anche la

Ma

violenza: molti furono carcerati.

tentarono un accordo con Maometto.

una sera verso

l'

nulla
I

giov e

capi Quray

si

Qurays nuovamente
a consigho

raccolsei'o

ora del tramonto dietro una delle pareti della Ka'bah.

Erano presenti (1) 'Utbah b. Eabf ah (2) Aaybah b. Rabi'ah (3) abu Sufyn
b. Harb; (4) al-Nadr h. al Harith, uno dei banu 'Abd al Dar; (5) abB-1:

Bakhtari
(8)

b.

Hisam;

b.

al-Walld

Umayyah;

b.

al-Aswad

(6)

al-Mughlrah;

(11) al-'As b.

al-IIaggg

(14)

(9)

Wa-il

l^mayyah

b.

b.

al-MuttaUli

abu

(rahl b.

(12)

Nubayh

Khalaf,

(7)

Hisam;

Zama'ah
(10)

altri

al-Aswad

'Abdallah

al-Haggg;

b.

b.

(13)

b.

abu

Munabbih

non nominati. Essi

chia-

marono Maometto e cercarono di conunuoverlo innanzitutto con proposte


di onori e di ricchezze. Maometto respinse sdegnosamente le offerte e prese
occasione da ogni risposta per esporre meglio le sue dottrine e spiegare
come egli fosse l'ammonitore degU uomini e colui che annimziava una
buona novella a quelli che volevano salvarsi. I Qurays tentarono allora
le

armi della discussione e della logica, nella speranza di coglierlo

fallo,
si

di

confonderlo e di costringerlo a ritirare

le

sue dottrine.

in

Maometto

schermi allmente, e rimettendosi ogni volta alla volont inscrutabile

degU avversari. Nelle sue ultime rivelazioni


Maometto aveva chiamato Dio con l'epiteto di al-rahman "il clemente,,.
Volle il caso che in Yamamah esistesse un uomo chiamato al-Rahman
i
Quray prasero pretesto da tale coincidenza per accusarlo d'aver per
maestro questo Arabo sconosciuto e ignorante. Maometto che si era ludi

Dio, r&spinse

gli

attacchi

singato di convertire
nire questa speranza.

Il

concittadini nel

corso

della

discussione, vide sva-

convegno non men a nessun accordo:


266.

QurayS

INTRODUZIONE
rimasero pi fermamente che mai

varono a comprendere quale fosse


egli rifiutava

Terminata
mentre

il
i

scopo della propaganda religiosa, giacch

Maometto

allontan sconfortato dall'insuc-

si

colleglli

presso alla colonna detta

Maometto venne

di consueto,

Qurays

fronte

la

Rukn al-Yamani

si trova\'a fra lui e la Siria,

abu

(jJrahl

il

rispose d'aver visto

voce e disse:

non potete
I,

Haimiti.

tempio e

verso

modo che

in

la

si

Siria,

la Pietra

Nera

una grande pietra e in preMaometto, che non lo vedeva. Nel

prese

si diresse verso

venne meno

gli

il

macigno e si ritir tutto confuso e turbato. Interrogato,


mi orribile fantasma drizzarglisi innanzi, che gli aveva

incusso un grande e inesplicabile terrore. al-Nadr


la

nel

diretta

in cui stava per lanciare la pietra micidiale,

coraggio, gitt via

sarebbe recato a

si

promisero di difenderlo contro

mise a pregare vicino alla Ka'bah, con

momento,

pag. 1191;

I,

pag. 409, autorit: ibn 'Abbas, 415).

I,

giorno seguente, quando questi

come

seguente,

senza di tutti

arri-

capi Qurays rimanevano a consiglio. Allora abu (rahl propose

pregare nel tempio, e

La mattina

llalab,

la discussione.

Maometto

di uccidere

meno che mai

tenacemente ricchezze, onori e potere (Tabari,

Hisam, pagg. 187-190;


cesso,

a Maometto, e

ostili

lo

g 255-267.

Qurays! per Dio

"

b.

al

Harith alz allora

qualchecosa venuto su di

e\dtare con qualsiasi inganno!

voi,

che

(Hism, pagg. 190-191; Halab,

pagg. 388-389).
256.

al-Nadr

b.

al-Hrith

(^

si

manifest uno dei nemici pi acca-

Maometto e fece uso delle arti pi fine per combattere il Profeta.


Ogni volta che Maometto aveva terminata una arringa religiosa, s'alzava
al-Nadr e narrava le storie poetiche dei re della Persia, di Rustam e di

niti di

Isfandyar, che aveva imparato

a Hli-ah dai poeti e cantori persiani. La

folla attirata dalle narrazioni poetiche


lo

ascoltava pi volentiei'i che

ammonizioni del Qur-an.


15 e segg.).

(lxvht,

Vecchie storie!
Nota
ordine i
cfr.

a.

ecc.

tradizione

Hisam

gli

sono recitati

il

nostri

(Hism, pagg. 191-192; Athir,

II,

le

gra^ e tetre

passo del Qur-an


segni,

egli

dice:

pag. 55).

Questo al-Harith fu poi fatto prigioniero a Badr da al-Miqdad e messo a morte per
l'ordine fu eseguito da 'Ali b. abi Talib in al-Uthayl (Athr, II, pag. 56;

2.

Questo passo del Qur-an uno dei pi antichi e quindi almeno cronologicamente

non erra nel porre

la rivelazione in questo periodo. Il

medesimo episodio

la

ripetuto altrove

(pagg. 236-236).

257.

La propaganda musulmana rimase

zione dei Qurays,

maggiore preoccupaquali non sapevano spiegarsi quali segreti motivi Mao-

metto ascondesse sotto agli apparenti scopi


dalle

dimenticava

questo fatto, dicesi, alluda

Quando
(^)

Maometto

Maometto:
H. 7-4).

Nota
da

1.

"

ed affascinanti della Persia antica,

scritture

sacre degli

Ebrei

indusse

S7.

la

Le soventi citazioni
Qurays a mandare due rap-

religiosi.

H*

-257,

INTRODUZIONE

258.

presentanti, al-Nadr b. al-Harith e

proposito

Vqbah

b.

abu

ISIu'ayt,

Eabbini ebrei di Madlnah. I Rabbini projiosero

domande a Maometto

sentanti di tare tre

a consultare
ai

due rappre-

se avesse risposto correttamente

un impostore.
Prima domanda Quali erano le cose meravigliose accadute agli uomini traChe cosa era accaduto a quel pelpassati nei tempi antichi ? Seconda
a tutte e

era veramente un Profeta, altrimenti lo ritenessero

tre,

mondo

legrino, che era giunto agli estremi del

Che cosa era l'anima?

cidente? Terza:

Makkah con

proposte dei Eabbini e

le

tanto in oriente che in oc-

due rappresentanti ritornarono a

le

comunicarono

ai colleghi

fu in-

una rimiione, e andarono insieme da Maometto per porgli le tre domande. Maometto cliiese un giorno per dare la risposta. Passaiono invece
quindici notti (') e Maometto non ricev la rivelazione attesa da Dio, per
rispondere ai neirdci. I Qurays esultavano per il trionfo e Maometto si addolorava del ritardo impostogli da Dio, prima di rivelargli la risposta.
detta

Una donna

Qurasita grid che

aument ancora

il

Alessandro

il

suo

saytn

dolore del Profeta. Dio

o la caverna (Qur-an xvin)


e di

il

C^)

lo

aveva abbandonato, e

gU mand

ci

infine la sur a al-Kahf

che contiene la storia dei sette dormienti di Efeso

grande (Dzu-1-Qarnayn).

Grli

rivel pure l'altro passo in

domanda.
E ti interrogheranno sull'anima. Di l'anima
una cosa che riguarda il mio Signore. A voi non stata accordata che
(Qur-an, xvn, 87). Maometto
una piccola parte della conoscenza di essa
rispose in questo modo a tutte le domande, che gli erano state proposte:
risposta alla terza

^'

,,

ma

Quray per invidia non

miscredenza e

ove sono
Halab,

I,

Nota

lasciarono convertire e perseverarono nella

musuhnani (Hisam, pagg. 192 e 192-201,


molti brani del Qur'an con commenti della sura al-Kahf;

nell'ostilit

citati

si

contro

pagg. 418-419).
1.

Secondo ibn 'Uqbah

e al-Taymi,

il

ritardo fu di tre giorni e

non

di quindici

(Hiam,

voi. II, pag. 66, scholia alla pag. 193).

Nota

2.

Questo brano del

fuori di posto cronologicamente.

La

Quran

fu

uno degli ultimi

rivelati

a Makkah, e sarebbe qui

storiella del ritardo nella rivelazione fu

molto probabilmente inma dipendevano da

ventata per dimostrare che le rivelazioni non venivano come voleva Maometto,
una volont superiore alla sua.

258.
le

Quray compresero ormai che trattando con tanta gravit

dottrine di Maometto, essi ne mettevano sempre meglio

portanza agli occhi di

tutti.

Si decisero di ricorrere ora

al

in

riUevo l'im-

ridicolo e allo

abu Gahl, deridendo Maometto e le sue rivelazioni, disse un


giorno
Quray.^, Maometto afferma che il numero dei servi di Dio,
che vi tormentano nell'inferno e vi trattengono m esso, di diciannove.

scherno,
:

Voi

"

siete la trib

sorgere contro

pi numerosa; cento uomini

uno

di

queUi?

non sarebbero capaci

Dio allora rivel a Maoi netto


258.

il

di in-

passo:

INTfiODUZIONE

"

Noi abbiamo mosso

sammo

soli

268, 269.

angeli a signori del fuoco infernale, e

non

fis-

numero che per mettere alla prova i miscredenti ecc.


13;Hism, pag. 201). I Qurays s'adoperarono d' impedire che

loro

il

(Qur-an, Lxsjv,

Maometto

venisse ascoltato e minacciarono quelli

che

gli

prestano ascolto.

Se qualcuno voleva ascoltarlo mentre pregava, doveva avvicinarsi in segreto


per timore dei Quray. Quando Maometto veniva presso

recitare

volta, e

ad alta voce

brani del Quvan,

costiingevano anche gli

altri

Qurays

li

il

tempio della Ka'bah

presenti

si

alzavano ogni

a partire. Per soddisfare la curiosit di

molti pagani, desiderosi di udii'e quello, che egli rivelava, ^Maometto cominci
ora a recitare a voce bassa, perch potesse essere bene inteso dai vicini
e
"
"
"

"

fedeli,

Qurays lontani non avessero ad accorgersi di quello che egli diceva:


Di Invoca Dio, o invoca il Clemente lo stesso quale sia il nome con il
quale voi lo chiamate. Perch egli ha i nomi migliori. Non gridare troppo
forte nella tua preghiera, ne pronunziarla con voce troppo bassa. Scegli
la via di "mezzo fra queste (Qur-n, xvn, 110)(^) ossia, dicono i commeni

tatori,

da

egH non doveva pregare con voce troppo

s la gente,

forte per

non allontanare

n troppo sottovoce, affinch chi volesse udirlo senza essere

notato, potesse seguirlo e apprendere cose utili (Hisam, pagg. 201-202


I,

Halal),

pag. 399).
Nota

1.

primo appartiene

259.
metto.

Uno

Dei due passi del


ai

pi antichi,

ma

Quran messi
il

qui insieme dalla tradizione come susseguenti,


secondo di un periodo considerevolmente posteriore.

Le persecuzioni accesero

di essi, 'Abdallah b. Mas'ud,

il

si

fanatismo fra

il

seguaci di Mao-

propose di recitare ad alta voce

un brano del Qur-an nella Ka'bah dinnanzi a tutti i Qurays riuniti; un atto
ancora non tentato da nessuno. 'Abdallah b. Mas ud, dopo essersi consigliato
con i compagni, and nel tempio e vi trov riuniti insieme tutti i Qurays.
Ad alta voce si irdse a recitare un passo del Qur-an. " In nome di Dio Cle^ mente e Misericordioso. Il Clemente ha insegnato il Qur-an: Ha creato
^ l'uomo. Grli ha insegnato come esprimersi chiaramente. Il sole e la luna
" percorrono l'orbite loro secondo una regola fi.ssa. Le erbe e gli alberi lo
adorano. Egli ha innalzato il cielo e ha posto la bilancia, affinch voi non
" trasgrediate nella misura. Perci tenete un giusto peso e non diminuite la
" bilancia, ecc.
'Abdallah
(Qur-an, lt, 1-8) (^). Quando i QurayS si accorsero che
stava recitando un passo del Qur-an, gli si gettarono addosso e lo malmena''

rono battendolo in faccia. 'Abdallah continu per un pezzo, a dispetto dei Qurays, e poi si allontan arrivando tutto pesto e

pensando d'aver costretto


I,

b.

Qurays a

malconcio a casa

udii-e quello

che

essi

si

consol

aborrivano (labari,

pagg. 1188-1189; Hisam, pagg. 202-203, tradizione tramandata da Tlrwah

al-Zubayr per

il

tramite di suo figHo

269.

Yahya

e di ibn Ishq; Athir,

II,

INTKOBUZIONE

26!^->e2.

pagg. 63-64,

quale afferma esplicitamente che ci avvenisse dopo la con-

il

Hamzah; Halab,

versione di

I,

pag. 399).

sarebbe perci qui fuori


1.
Il passo del Qur-an appartiene a un tardo periodo makkano e
alla emigrazione in Abisincidente
questo
antepone
Hisam
(ibn
anticipato
cronologicamente
di poeto, e
sini, ma Tttbari la pone dopo la prima emigrazione).

Nota

260.

La

spinse tre caporioni del partito Qurasit, abti

curiosit

SufSn, abu (jahl e al-Akhnas


sentire
\-isto

b.

Maometto che pregava. Ognuno

dagli

altri,

ma

di essi cerc di ascoltare

per ben tre volte s'incontrarono al

Prima

nascondiglio.

a nascondersi di notte, ove potevano

arif,

si

il

momento

Profeta non
di uscire dal

derisero l'un l'altro, poi discussero insieme quello che

avevano udito. Eimasero d'accordo d'avere udito alcune cose, che facilmente
comprendevano, ma d'averne udite anche altre, che in nessun modo era poscomprendere. Quando Maometto cerc convertirli

sibile di interpretare o di

con scherni, dicendo di avere una


sordit nelle orecchie, e un velo dinanzi agli occhi, che impediva a qualsiasi
ammonimento d'arrivare fino a loro. Dio allora rivel: " Quando tu leggi
" il Qur-n, noi poniamo fra te e quelli, che non credono nella vita avvecon recitazioni del Qur-n,

" nire,

un velo

rit: al-Zuhri,

ecc.

gli risposero

(Qur-n xvn, 47-49)

(rahl,

pi feroce di

tutti,

critici fra gli ultimi del

periodo makkano,

in questa guerra ai musulmani, fu abu

quale giornalmente aizzava

il

(Hism, pagg. 203-204, auto-

che la intese raccontare, hudditha).

Nota 1.
Questo brano del Qur-an messo da alcuni
poco tempo prima della Fuga.

261.

(').

Quray contro Maometto

suoi

quando un nuovo proselita entrava a far parte della piccola comunit musulmana, lo ingiuriava pubblicamente nel modo pi violento. Per
quanto fosse molesta s fatta persecuzione, non raggiunse il suo scopo. In ogni
seguaci, e

makkana v'era qualche membro convei-tito all'Islam, e il sacro


legame che imiva tutti i membri d'una famiglia, impediva che il partito pagano
famiglia

musulmani senza destare una guerra civile. Alcuni


uomini dei banu Makhzum si recarono presso Him b. Walld b. al-Mughlrah,
pagano, quando il suo fratello al-Walid si era convertito all' Islam. Essi informarono Him della loro intenzione di mettere all'ordine suo fratello, affinch
altri non .seguissero l'esempio e si convertissero pure alla nuova fede. HiSin
pot<?s.se

mettere a morte

rispose

Fate pure,

ma

guardatevi dal mettergli in pericolo la vita, perch

altrimenti giuro d'uccidere

vostri capi

.,

(Hira, pagg. 206-207).

Morte di Waraqah (614 a. . V.?), rfr. , 231.


No! quarto anno della mis.sione dicesi moi-isse Waraqah b.
262.
Nawfal come gi detto altrove la tradizione afferma che egli riconoscesse

INTKOBUZIONE

la giustezza delle dottrino religiose di

262, 263.

Maometto,

ma

per ragioni che la tradi-

zione non spiega, non divenne musulmano. Dicesi per che


chiarasse in Paradiso fra

Dimora

beati (Halab,

I,

Maometto

lo di-

pag. 338).

Dar al-Arqam.
quarto anno forse della sua missione (614 a. . V. ?;, ossia

dopo un anno che egU predicava in pubblico, Maometto dinnanzi alla persenella

263. Nel

cuzione dei suoi concittadini


b.

abu-1-Arqam

musulmani

si

Asad, insieme con

b.

Dar al-Arqam

ricover nella celebre casa detta

al-Arqam era

trentanove (Khamis,

pag. 330,

I,

28)

lin.

uno dei primi musubnani, e perci


apparteneva ai migliori e pi fidati compagni di Maometto. La sua casa si
trovava sul poggio di al-Saf, e guardava perci una parte di ^lakkah molto
frequentata da pellegrini e forestieri, perch dinnanzi ad essa probabilmente
dovevasi fare la corsa prescritta fra al-Safa e Marwah. Maometto scelse questa
convertiti.

stato

casa per la sua posizione feHce, ove era possibile attirare l'attenzione del

maggior numero

di persone.

Predicando per

esporsi alle violenze degli avversali,

in territorio privato, ove nessmio aveva

misura di precauzione, perch intorno

i:roseliti,

del Profeta.

Le

di

al-Arqam, trovavasi

al Profeta

potevano riunirsi

asilo, del

quale

fonti pi antiche (ibn Sa'd, citato


si

da Muir,

II,

Maometto non dimorasse

nella casa di al-Arqam,

giornata in conversazione con

sentire,

che

ma

si

suoi fedeU

valsero

gU

n:iolti

uditori

pag. 117, nota)

convertu'ono in quella casa perch in essa,

chiama\'a la gente all'Islam. Dalle espressioni di ibn Sa'd

dimora,

si

che non avrebbero osato mostrarsi in piazza fra

affermano che molti

della

Fu un'ottima

diritto di molestarlo.

il

senza temere molestia alcuna: fu come un


timidi

strade e nelle piazze poteva

le

mentre in casa

il

Profeta

comprende che

vi passasse tutta la

valendosi della posizione centrale

fedeli,

permetteva pi facilmente ai convertiti di venirlo

ed agli estranei di lasciarsi attirare verso

le

nuove

dottrine.

La

a
di-

mora di Maometto in questa casa fu una delle date importanti della propaganda makkana e per alcuni musulmani fu un grande vanto m seguito di
avere abbracciato l' Islam " inentre Maometto predicava nella casa di al-Ar-

qam

,,.

Purtroppo

le notizie sul piincipio

e sulla

durata di questa dimora,

non sono chiare e precise. Molti autori e tradizionisti non hanno nemmeno
compreso il vero significato della dimora ed hanno falsata la tradizione, supponendo che i musuhnani vi fuggissero come in luogo di sicurezza. Sappiamo
per che l'uso del
6

Dar al-Arqam

cessasse

dopo

la conversione di

'Umar

[^)

(nel

anno della missione) perch forti dell'appoggio morale di quel \'iolento e


Qurasita, i musuhnani e Maometto osarono riunirsi anche all'aperto

forte

(Khamis,

I,

pag. 330; Halab,

I,

pag. 382; Muii-, Mahomet,

261.

I,

pag. 117).

INTKODUZIOKE

26S-966.

casa divenne poi un monumento di Makkah musulmana, ma rimase nelle mani


lino ai tempi del Califfo al-Mansur, il quale riusc a comperarla dall'erede,
al-Arqam
dei discendenti di
e ne lece dono al figlio al-Mahdi: questi la don alla principessa Khavzurnn sua moglie, e da lei fu
tramutata in un tempio per il culto: perci fu chiamata Dar lihayzuran (Halab, I, pagg. 86, 382;
Khamis, I, pag. 330; al-Diyarbakri afferma che ai tempi suoi si chiamasse Dar al-Khayzuriin, X secolo

Nota

d. H.l.

La

La

1.

musulmani vi rimanessero un mese (l) e afferma che


Hamzah. Un'altra notizia poco credibile che l'ingresso nella casa

stesso autore afferma che

'Umar

convertissero

in esso si

di

Arqam

avvenisse In seguito all'incidente narrato a 256 (Halab, I, pag. 882). Alcune tradizioni affermano che
Maometto facesse della casa di al-Arqam un ritrovo segreto dei suoi seguaci prima che incominciasse
la propaganda pubblica e che in essa si riimissero segretamente i primi musulmani per compiere in-

sieme

le

preghiere (Halab,

I.

pag. 383, Un.

9).

Maometto entr nella casa di alArqam, nacquero, si dice (1) Usamah b. Zayd (2) Anas b. Malik (3) alMughlrali b. u'bah al-Uaqafi (4) abu Musa al-As'ari (5) Zayd b. Khalid
al-(Tuliani; (6) Hablb b. Maslamali al-Fihi-i (Khamis, I, pag. 331) (^).
264.

Nello stesso anno, in cui


:

In questo anno dicesi che morisse Sumayyah bint Habat, la cliente, m a w la h, di abu
al-MugLrah, madre di 'Ammar b. Yiisar, una delle prime musulmane: essa mor in
seguito ai tormenti inflittile affinch rinnegasse l'Islam, e siccome non volle cedere, abu Gahl in un
impeto d'ira le trafisse il cuore e la uccise (Khamis. I, pag. 331, lin. 3 e segg. v. S 252).

Nota

Hudzayfah

1.

b.

Nascita di -isah. (615

265.

a.

. V.?).

Nel quinto anno, oppure secondo

altri,

nel quarto

auno

della

abu Bakr, che doveva un giorno divenire la


moglie del Profeta ed una delle donne pi celebri della storia musulmana.
Essa nacque in Makkah dalla madre mnm Rumn (Khamis, I, pag. 325).
missione, nacque 'A'isah bint

L'emigrazione in Abissinia.
La cosi detta emigiazione in Abissinia presenta uno dei
266.

problemi pi intricati e pi
perci di fermarsi

non

difficili

della biografia di

un momento a prenderlo

Maometto

in esame.

Tutta

necessario
la

questione

stata ancora esaminata con sufficiente attenzione dai vari biografi, ed

alcuni fra

pi esimi,

come per esempio

il

Muir

e lo Sprenger, sono caduti

molto gravi, tentando di accomodare e concordare

in errori

contradittorie

versioni dei biografi orientali.

Il

una grande copia


questione,

ma

di tradizioni sull'argomento,

poi, nel

dettagli,

non ha

Per non

la.sciarsi

negligere tutte

le

(II,

infinite

quindi delle loro

risultato

ricerche stato di complicare ed abbuiare ancora la questione.

che entrato pi addentro nella medesima

le

Lo Sprenger

pagg. 1-180) e ha raccolto

ha

iniziato

bene l'esame della

suo solito modo, lasciandosi distrarre e confondere dai

visto pi

il

l)osco per

troppi alljeri

confondere da tante complicazioni ed


versioni

composte dai biografi

(cfr. Il,

pagg. 41-56).

errori,

meglio di

posteriori,

quali tentando

accomodare, hanno soltanto aumentato la confu.sione. Rimonteremo direttamente alle origini. Lo Sprenger (II, pag. 53) con molta giustezza ha rin-

di

262.

INTRODUZIONE

26ft.

tracciato la causa principale della confusione.

Makkah a Madinah,

cedere una preeminenza speciale a quei


lui la via

dolorosa

anche

casi

Maometto, quando fuggi da

fu indotto, per ragioni, che

abbandonando

dell'esilio,

la fainiglia,

la

fidi

moglie ed

a con-

in appresso,

seguaci, che avevano preso con

ed in alcuni

la patria, gli amici

L'esistenza

figli.

vedremo

questo grado

di

privilegiato risulta chiaramente dimostrato dalla dicitura dei trattati conclusi


fra

Maometto

WaqicH Wellhausen, p. 320, nota 1), abbiamo


che Maometto, in via eccezionale, concedeva i mede-

e alcune trib

cio la clausola speciale,

(civ.

Muhagirun(o

simi privilegi goduti dai

Emigrati Makkani) anche a membri

delle trib, che entravano a far parte della

grare

che

fuggire dal loro paese.

Maometto

fedeli si dividessero in tante classi,

comunit musulmana senza emi-

fu quindi l'originatore del concetto

a seconda dei servigi

dell'Islam. Si vedr inoltre dai passi citati negli Annali, che

Profeta,

il

primo grado fra

tempi del Califfo TTmar

mentre viveva

fedeli fosse tenuto dagli Emigrati.

(cfr. 15. a.

Pi

ma

il

tardi, ai

H.) quando furono stabilite le pensioni,

'Umar, basandosi sui concetti pi volte manifestati dal Profeta, di^dse


in classi distinte,

causa

resi alla

interpretando con una certa larghezza

defunto Maestro, introdusse alcune non piccole modificazioni

il
:

fedeli

pensiero del

pose cio in

prima linea

non destare

rivalit nocive alla concordia interna dello Stato, soppresse la

parenti pi vicini, le vedove e

cugini del Profeta

preeminenza assoluta degli a I-M uh agir un o Enxigrati, e

prima classe dei benemeriti,


che

si

stabil

poi, per

che la

e perci dei pensionati, fosse la classe di coloro

batterono a Badr (quello che dice lo Sprenger,

scorretto). Poi fiss tutte le altre

classi

II,

pag. 53, Hn. 6-10

secondarie in ordine decrescente

diamo altrove l'enumerazione completa (cfr. 15. a. S).


In s fatto modo venne stabilita una specie di nuova nobilt uflSciale, e fu
fissato per sempre il concetto fondamentale che il pregio dei vari Compagni

delle pensioni, di cui

del Profeta

La

si

potesse valutare quasi aritmeticamente in base ai servigi

tradizionistica

musulmana

fece suo questo concetto

resi.

classificatore e bu-

rocratico del grande Califfo, e risalendo indietro la biografia di

Maometto,

non trattenuto dagK scrupoli politici o amministrativi di 'Umar, classific


anche quelH che 'Umar non aveva osato distinguere dagH altri per non offendere suscettibilit pericolose. Al lavorio delle scuole tradizionistiche, basato
sui registri dell'amministrazione di 'Umar, dobbiamo quindi in primo luogo
la Usta di quei 70 nomi di Compagni, che accompagnarono Maometto nella

Fuga a Madinah,

Lista

che venne a stabilire un nuovo grado di precedenza,

and poi
anche pi oltre i biografi sistematici non contenti nemmeno di questo nuovo
grado, studiarono le tradizioni del periodo makkano allo scopo di poter com-

superiore a quello uficiale della classe dei combattenti di Badr. Si


:

263.

INTRODUZIONE

9645

mat^o-iori titoli di

nuove

luce le due

quella

dei

precedenti con

alle

pilare altre liste simili

benemerenza.

Da

tratlizionisti del

persone aventi anche

classiti catricc

(cfr.

Iiitrod.

non sono dunque per

di nomi, che noi possediamo

ma

di

vennero alla

quella dei cos detti emigrati in Abissinia, ed infine

liste,

primi convcrtiti all'Islam

tentiche originali,

fatta

nomi
mania

ricostruzioni pi o

meno

229 e 275).

Le

liste

cos dire produzioni au-

ipotetiche

e tendenziose di

secondo secolo della Higrah. e precisamente del periodo fra

'Urwah b. al-Zubayr [f 94 a. H.] e ibn Ishaq [f 151 a. H.]. Una parte dei
nomi certamente corretta e corrispondente al vero, ma allo stesso tempo
emeriti musulmani, che
il desiderio di annoverare un antenato fra questi
primi seguirono

il

Profeta e primi abbracciarono la vera religione,

pro-

dusse di necessit moltissime interpolazioni e falsificazioni. Valicando cos


i

hanno creato necessariamente discrepanze

limiti del vero, le interpolazioni

come

e contradizioni, rimaste

mani

(^).

al

solito inavvertite

Mentre cio sopra alcuni

fatti

come

detta emigrazione in Abissinia, e perfino la

il

dai tradizionisti musul-

principio dell'Islam, la cosi

Fuga a Madnah, possediamo

da ignorare quasi totahiiente quello che a\'^^enisse in realt


nelle dette circostanze, possediamo d'altra parte una Usta precisa delle persone, che presero parte agli eventi. Sappiamo cio esattamente chi fossero
le dramatis personae, ma ignoriamo che cosa facessero! Nel caso poi dcll'emi
notizie cos scarse

grazione in Abissmia x perfino

un

grancliio, ossia che

il

dubbio, che la tradizione abbia preso

tradizionisti tratti in

inganno dalla supposta ana-

Maometto da Makkah a Madnah, abbiano ritenuto per


che fu invece un demerito, abbiano elevato al grado di virt
un atto di vilt, e forse perfino una specie di apostasia (J).

logia con la fuga di

merito quello
quello che fu
Nota

Abbiamo per esempio

il caso di ab Misa al-As'ari, morto fra il 44^63 a. H. in et


quale venne a MadTnah a unirsi al Profeta nel 7. a. H. Da alcuni egli
annoverato fra gli Emigrati in Abissinia! (cfr. Hagar, II, pag. 869, n. 9266). Vedi 264, no. 4 e Jj 277, no. 13.
Nota 2.
In una tradizione conservata dal Bukhiri abbiamo un episodio, che getta indiretta1.

di circa sessanta anni, e

il

mente molto lume sulla emigrazione


sulmani

in Abissinia, e sul

modo come

essa venne considerata dai

mu-

primi tempi dell'Isim. Quando ritornarono a Madnah gli Emigrati dall'Abissinia,


nel 7. a. H., i reduci non ebbero un'accoglienza molto benevola da parte degli altri musulmani, perch
quelli che erano rimasti presso Maometto durante tutte le dure prove del passato, si ritennero migliori
musulmani e degni di maggiore considerazione presso Maometto. Il fuocoso 'Umar diede espressione
a qnesto sentimento in un rimprovero che egli mosse ai reduci dall'Abissinia, e in particolare a Asma
bint 'Dmays, vantandosi di esser fuggito prima di loro dal proprio paese per la causa dell'Islam. Asma
stessi nei

risenti vivamente di quello che essa consider come un affronto e dichiar che nel lungo esilio in
Abistnnia, fra stranieri e nemici, gli Emigrati avevano sofferto, quanto tutti gli altri veri credenti, priva-

si

rioni e patimenti di ogni specie, 'limar

mantenne le sue idee e Asma indignata and a lagnarsi presso al


'Umar le aveva detto. Maometto calm Asmii con le sue

Profeta, raccontandogli per disteso quello che

parole conciliative, e respingendo le insinuazioni scortesi di 'Umar, dichiar che i reduci dell' Abissinia
potevano vantarsi non gi di una sola Fuga, ma bens di due, una cio da Makkah in Abissinia, e
l'altra dall'Abissinia a Madnah (Bukhnri, III, pag. 128-129). Queste notizie non sono di fonte buona, ma
fanno parte di una tradizione molto lunga e piena di elementi poco degni di fiducia, i quali perci

gettano scredito su tutta la tradizione; per

il

nostro argomento ha per molto pregio, perch

264.

ci

INTRODUZIONE

266, 207.

Un tempo esist il sentiMaometto in Makkah e lo avevano seguito a Madlnah,


avessero una specie di benemerenza speciale non goduta da quelli vilmente fuggiti in Abissinia, ove
avevano potuto vivere in pace e sicurt, mentre Maometto e suoi avevano tanto sofferto per l'Islam.
Perci fu stimato necessario di porre in bocca del Profeta una sentenza che non solo equiparasse i
reduci d'Abissinia agli altri fedeli, ma alludesse anche alla possibilit, che aves=iero jierfino una benemerenza maggiore, innalzando la fuga in Abissinia al medesimo grado della celebre Fuga a Madlnah.
La tradizione da noi riassunta non sarebbe nata, se non fosse stato necessario di riabilitare gli Emi-

uno

degli elementi, con

mento, che coloro,

quali

si

elabor e

abbell la fuga in Abissini.i.

si

quali erano rimasti presso

grati in Abissinia e di rimuovere da essi un'accusa di vilt.

267.

La

Fuga a Madlnah

pretesa analogia fra la

Abissinia fu dunque la causa di tutta la confusione:

due Fughe e creare un nuovo


preso parte. Per di pi

argomento

di

gloria per

fratello di 'Ali; per

che vi avevano

quelli

somma importanza

tutto

partito

fu

era, si

quindi

condotta pusillanime del

riabilitare la

tello di 'Ali, allorch egli fece ritorno fra

un

in

volle equiparare le

capo dei musulmani emigrati hi Abissinia

il

abu Talib,

dice, (jra'far b.

di

titolo

si

Fuga

e la

musulmani nel

7.

H.

a.

fra-

(ra'far

poteva essere accusato d'indugio vile in Albissima, e di essere venuto a Ma-

dlnah solo quando


ai vili

ed ai disertori era facile comparire come eroi unendosi alle sue schiere.

Nel detto anno


rischio o

rale e

Profeta trionfava gi su tutta la linea e quando anche

il

un

H. essere seguace di Maometto non significava pi un

7.

atto di abnegazione,

ma

di (ra'far e dei suoi seguaci e porli tutti in


rabile,

si fatti

buona

sospetti sulla condotta


luce.

Non

poi trascu-

che nei tempi delle prime scuole tradizionistiche, nella seconda met

del I secolo della Higrah,


alla

un vantaggio immenso mo-

era gi

pecuniario. Bisogn dunque prevenire

non \dveva pi alcuno,

il

quale avesse preso parte

emigrazione in Abissinia nessuno sapeva pi con chiarezza che cosa fosse


;

realmente accaduto

quel remoto episodio dell'Islam primordiale. Ci servi

mirabilmente alle intenzioni glorifcatrici dei tradizionisti sistematici


eventi

makkani vennero

ricostruiti

altrettanto gloriosi quanto

struzione

arl:>itraria

tendenziosamente e

madinesi.

Il

si

gli

apparire

fecero

lavoro di ampliamento e di rico-

and sempre pi progredendo con l'andar del tempo

mentre ibn Ishaq, la nostra fonte pi antica, povero di dettagli, le notizie


aumentano in numero ed in variet nelle fonti pi moderne. Crebbero anche
gli errori:

magro

dal testo

di ibn Ishaq

ronea che, invece di una. fossero due


fallace conclusione
di emigrati,

dei

le

mal

interpretato,

in

l'idea er-

emigrazioni in Abissinia. Questa

gener a sua volta la necessit di supporre un ritomo

prima della seconda partenza per

musulmani

nacque

Makkah

ei'a

nare in patria e poi

il

numero

troppo esiguo per poter render possibile due

come potevasi spieChe ragione poteva aver indotto i musulmani a ritora riprendere nuovamente il cammino dell'esilio ? Per

separate emigrazioni. Sorse allora

gare questo ritorno?

l'Abissinia, perch

una nuova

difficolt

I*
266.

INTRODUZIONE

26&

S 267,

una coincidenza
Qur-an

(cfr.

fortuita,

una

delle tante storio

Litroduz. 280), porse la

dell'Einigrazione

si

(.li

tanti coefficienti diversi,

numerose

(loc.

cit.)

l'

momencomprende come la

Si

del

confusione di idee e

inestricabile
chiarii'e

fonti della biografia di

diverse versioni dell'evento, che

leggende

alle

collaborando senza ordine e senza dire-

che tenteremo ora di

disordine di notizie,

268. Le

quesito:

Qurays e Maometto.

zione comune, abbiano potuto generare


il

risposta al

coivnesse la favola dei versetti sljagliati

taneo accordo intervenuto fra


fusione

inventate dagb' esegeti del

dobbiamo prendeie

sommi

per

capi.

Maometto danno
in

le

pi

esame, e lo Sprenger

ce ne offre una quantit sufficiente per rendersi conto dei divari;

alcuni di essi sono anche da noi dati per disteso nei paragrafi susseguenti.

Per

lo

scopo nostro non sar necessario di prendere in esame tutte

baster di attenerci alle fonti pi antiche e pi sicure

alla fonte originale di

ibn Ishq secondo la redazione di ibn Hism, ed a Tabari,


attinto a fonti antichissime, quello che ci offre

due

sioni che ci offrono le


offertaci

da ibn

foiiti

al-Athir, che

quale per aver

il

maggior lume. Alle

ver-

ne aggiungiamo una pi moderna, quella

servito di fonti buone, e che

si

le versioni;

ha cercato

di

coordinare sistematicamente la materia, rimasta ancora allo stato primitivo


nei

due

testi precedenti.

tre versioni

sono

Versioie di ihn

Senza entrare

in dettagli inutili,

sommi

capi delle

seguenti:

Ishq (redazione di ibn Hism).

primi (15) musulmani

1.

Emigrazione dei

tempo dopo dalla emigrazione degh altri (90) musulmani. 2. Ambasciata dei Qurays al Negus di
vAbissinia. 3. Conversione di 'Umar. 4. Il bando dei banu Haim. 5. Ritorno
di 39 emigrati dall' Abissinia. 6. Fine del bando contro i banu Hasnn.
Versione di al-Tahari.
1. Emigrazione dei primi (15) musulmani in
Abissinia, seguita poi dalla 2. Emigrazione degli altri (90) musulmani. 3. Maometto aggredito nel Tempio di Makkah. 4. Conversione di Hamzah. 5. Incidente di 'Abdallah b. Mas'ud. 6. Ambasciata dei Quray al Negus in Abissinia. 7. Conversione di 'Umar. 8. Bando contro i banu HSim. 9. Incidente
in

Abissinia

seguita

poco

dei versetti sbagliati sugli idoU Lt, 'Uzza e Manat. 10. Ritorno di 39 emi11. Rescissione del

grati.

Bando.

Nel testo per di Tabari riscontriamo una certa confusione ed osservabile

come

tutto quello che

si

trova fra Tabari

Un. 14) interpolazione fatta

(I,

pag. 1195,

lin. 1

e 1198,

dal Tabari stesso o da quelli che curarono

l'edizione o la copia del testo.

Versione di ihn al-Athir.

Abissinia nel mese di


2.

Ra^ab

1.

Emigrazione dei primi

nel quinto

Incidente dei versetti sbagliati.

3.

(15)

anno dal principio

Ritorno degli emigrati

musulmani

in

della missione.

dall' Abissinia nel

INTRODUZIONE

268, 269*

mese di awwl dello stesso anno. 4. Seconda emigrazione di 101 persone


che vanno in Abissinia, comprese molfce ili quelle ritornate a Makkah. 5. Maometto aggredito nel tempio. 6. Ambasciata dei Qarays al Negus. 7. Conversione di Ham/.ah.

Da
fossimo

8.

Conversione di "Umar.

Bando contro

9.

banu Hasim.

questo garbuglio non sarebl)e stato facile estricare la luce, se non

un prezioso documento conserappresso per disteso. Il documento ha

nel lavoro di epurazione da

assistiti

vato dal labari, e che diamo qui in

un'importanza speciale, tanto storica che letteraria

esso

il

brano forse pi

antico di prosa storica araba, che noi possediamo ed anche la versione pi

antica della pretesa emigrazione in AVjissinia. Esso faceva parte


della collezione

per

appunti

'Abd

Califfo

il

ci

scritti

al-]\Ialik,

dal famoso tradizionista,'

Urwah

lo

stile

narrativo in prosa.

notizie sono buttate gi, narrate

Non

al-Zubayr

b.

comprovata anche dallo

e rautenticit

oscuro e primitivo, che rivela V inesperienza delle prime scuole


nell' usare

un tompo

v'

stile

stile

musuhnane

o forma letteraria: le

fugacemente in un modo famigliare con

laconismi propri d' una conversazione fra persone che conoscono bene alcuni
fatti speciali e si

JE.ASB. 1856,

dallo Spronger,

Muh.

Stud.

intendono con sole allusioni

n, pagg. 8-11

voi.

XXV,

anche

(cfr.

le notizie raccolte

pagg. 317 e segg.

e Sprenger, III, pag. Lxrn).

Segue ora

e Groldziher,
la traduzione

documento con tutte le idiosincrasi del testo arabo.


Ci hanno narrato 'Ali b. Nasr b. 'Ali al--ahdami
269.
[f 250. a. H.]
e 'Abd al-warith b. 'Abd al-samad b. 'Abd al-warith [f 250. a. H.]; 'AU b.
Nasr disse: mi narr 'Abd al-samad b. 'Abd al-warith [f 207. a. H.]: disse
'Abd al-warith b. 'Abd al-samad mi narr mio padre (ossia 'Abd al-samad
b. 'Abd al-warith); disse: mi narr Aban al-'Attar [f 160. a. H.] disse: mi
narr Hism b. 'Urwah [f 146. a. H.], da 'Ui"'ah b. al-Zubayr [f 94. a. H.]
che egli (iJrwah) scrisse a 'Abd al-malik b. Mai-wan e in seguito Egh,

ossia rinviato di Dio,

letterale

del

"
"
"
"

"

" cose,

per

le

quando chiam la sua gente ad abbracciare quelle


quali Dio lo aveva mandato (e che trattavano) della retta direluce, che erano state rivelate a lui, in principio, non mostrarono

"

zione e della

"

ripugnanza verso di

"

e furono quasi sul

lui in quelle cose,

che egU

invitava ad abbracciare,

punto di prestargh ascolto. (Le cose progredirono in questo


modo) finch fece menzione dei loro idoli e vennero alcmii dei Qurays da
Ta-if, i quaU avevano possessi (in quella citt), e disapprovarono questo che

egU (Maometto) faceva

"

a y h i) e mostrarono avversione per quello che diceva, ed


tarono contro di lui i loro dipendenti. Allora il popolo ('ammatu al-nas)
si distacc da lui e lo abbandonarono (tutti) all'infuori di quelli fra loro che

"

"
"

"

(i

st

add u

'a

Dio conserv

(ankarudzalik

'alaiyhi), furono duri verso d lui


i

ecci-

(ossia

che non rinnegarono


267.

l'

Islam) ed erano pochi. (La fac-

INTRODUZIONE

$ 2&, 270.

- ceiida

dur

modo quanto Dio

questo

iii

volle che durasse, poi

capi loro

'^

(ossia dei

Qurays) deliberarono di tentare la conversione (yaftanu)

quelli fra

loro

fra

figli,

loro fratelli, e fra le loro trib, che seguivano

(fitnah saddah

una prova

"

r In\-iato di Dio fra la gente

t^^rribile

man

(faftatana

''sedotti

di Allah (al paganesimo).

Maometto) dalla religione

- lui (Ossia

dell'

Islam

iftatana

ossia alcuni rinnegarono l'Islam) e

rinnegarono l'Islam). Quando fu fatta questa cosa

non

quelli che egli volle (proteggere, ossia alcuni

(yakhragu)

essi di uscirsene

" e in Abissinia v'era

allora

e furono sedotti quelli che furono

Dio protesse fra loro


Dio ordin ad

Avvenne

al-zilzl) per quelli che seguivano

"

- di

un

di

(')

re buono, che era

ai

musulmani, l'Inviato

verso la terra d'Abissinia:

chiamato

al

Nagasi

(il

Negus):

modo

nessuno aveva a

''

merito suo vi regnava la pace e la terra d'Abissima era mercato frequentato

dai Qurays, (che)

la sicurezza pubblica, e per la l:)ont degli affari.

**

ordin ad

''

('ammatuhum), quando

- il

essi

soffrire ingiustizia nella

sua terra e in questo

commerciavano in essa per l'abbondanza


Allora

musuhnani) di andare in quella teiTa: e

(i

furono sopraffatti (quhiru) in

Profeta temette per essi

dei viveri, per

InWato di Dio
tutti i musulmani
l'

Makkah

prove (fitan), andarono in quella

le

per

quando

terra. Egli

'-

invece continu (a rimanere in Makkah) senza cessare (dalla progaganda)

"

e cosi passarono vari armi ed

che avevano abbracciato

ed entrarono in essa (nell'Islam? o in Makkah)?

nobiU (min

(Qurays) furono duri verso quelU fra loro

Islam.

l'

aSrafihim)

Ma

(Tabari,

poi

I,

1"

Islam crebbe in essa (Makkah)


(')

alcuni uomini fra

pagg. 1180,

lin. 8;

loro

1181, Hn.

12).

Nota 1.
Il verbo fa tana (I) si adopera per descrivere quello che si fa allo scopo di indurre
una persona a commettere una cattiva azione; serve a descrivere le seduzioni dell'adultero, che vuol
trascinare la donna nella colpa, e serve per definire l'opera insidiosa del sobillatore che cerca di eccitare la plebe sia ad abbracciare dottrine perverse, sia a commettere violenze e rapine. Lo stesso verbo
nella Vili forma, la quale specifica, quelli che hanno subito questa seduzione, usato per la donna che
ha commesso l'adulterio, per il popolo che si lasciato indurre ad abbracciare un'eresia, o a fare una
rivoluzione. Il sostantivo

fitnah

rimane escluso

definisce l'atto della seduzione perfida e subdola. In tutti

casi

Verfolgung, usato erroneamente dallo Sprenger (I, pag. 356,


lin. 20), perch non v' mai implicata la violenza nel concetto della radice fa tana, ma soltanto la
seduzione insinuante e corruttrice che mena al peccato o all'errore.
il

senso di

persecuzione

Nota 2.
Nel testo ritoma due volte di seguito l'espressione fiha, in essa, ma il senso
vorrebbe che nel primo caso alluda a Makkah. e nel secondo caso a Islam. Non mi consta che Islam
sia considerato come un femminino, ammenoch sia da includersi fra i nomi collettivi (cfr. Caspari,
Gramm. Ar. 288,1 ediz. francese, Paris, 1881, pagg. 162-163) che vanno nel femminino.
;

270.

Da

questo

grandissima importanza non


interessa,

ma

anche per

statiamo:

(1.)

che

le

documento impariamo molte cose


per il soggetto, che immediatamente

prezioso
.solo

fatti

persecuzioni dei Quray consistessero

ha voluto intendere

ci

che precedettero l'emigrazione. In breve con-

persuasione e non in violenze corporali e in torture,


steriore

di

al

solo

M8.

come

in

tentativi di

la tradizione po-

scopo di denigrare maggiormente

INTRODUZIONE

Qurays e di aumentare
cosi

una corrente

il

primi musulmani.

la gloria dei

adoperassero specialmente

270.

j)robabile che

ridicolo, la diffamazione e le calunnie,

si

creando

a Maometto, descritto come un matto, un impostore e


(2.) che bastasse la protesta \dgorosa di alcuni caporioni

ostile

lin intrigante politico.

Qurays per distruggere in un attno tutto l'effimero favore


popolare che aveva accolto Maometto sul principio della sua propaganda
l'arma potente usata dai Qurays verso quelli che simpatizzavano con Maoricclii

fra

metto fu perci molto probabilmente anche


e materiali,

ossia

sempre esercitare una

campano

classe ricca e potente sul

mensa

sulle ))ricciole cadute dalla

esercitata dai ricchi di

bracciata,

la

minaccia di damii finanziari

genere di pressione morale

quel

Makkah

inducesse

efficacissima

nugolo di pesci

dei padroni.

che la pressione

(3.)

Profeta.

o da torture,

corporali

ma

perch egli temesse che

fede

ab-

che Maometto

(4.)

consigHasse l'emigrazione in Abissinia non gi per salvare


lenze

che

piccoli,

molti a rinnegare la

che pochi rimanessero fedeli al

che pu

suoi

essi

da

vio-

cedendo a

pressiord e insinuazioni rinnegassero l'Islam. Per conseguenza, siccome sola

una parte dei musuhnani pass in Abissinia, dobbiamo

inferire

che Mao-

metto allontanasse quei suoi seguaci, sulla costanza dei quali egli meno
fidava, e che sapeva

si

sarebbero

arresi

Qurays, se fossero rimasti in patiia.

una confessione

fosse piuttosto

di abneg;azione e di corao-orio

(5.)

alle

pressioni

ed alle ragioni dei

che quindi la Fuga in Abissinia

di debolezza,

un atto

ci dimostrato e

di vilt, e

e dal

b.

(jrahs;

cfr.

musulmani emigrati
lunga dimora in Abissinia

fatto che alcuni

durante

fede cristiana

la

271 nota).

(6.)

che

\'i

in Abissinia, e nessun ritorno generale di


(7.)

non un

atto

confermato dal tardo

torno dogli emigrati in Arabia, avvenuto soltanto quando


vittorioso

si

si

ri-

Maometto era gi
convertissero alla

(per

es.

fu una sola emigrazione di

'Ubaydallah

musulmani

Emigrati a Makkah piima della Fuga.

che non vi fu alcuna ambasciata dei Qurays al Negus, perch non verosi-

mile che 'Urwah lo avrel^be taciuto

l'evento

sar^be

stato di

una importanza

capitale per la storia dell'Islam, implicando esso l'appoggio potentissimo del

Negus di Abissinia. (8.) Lifine per concludere notevole il silenzio assoluto di


'Urwah sul preteso Bando dei banu Hasim, che awemie dopo l'emigrazione dei
musulmani in Abissinia. I tradizionisti pi moderni esagerando gl'intenti ostili
dei Qurays hanno creato tutto un episodio drammatico del periodo makkano,
poco diverso in importanza degU altri episodi,
che non si degna nemmeno di menzionarlo, bench il suo breve resoconto abbracci tutto il periodo makkano fino alla vigilia della Fuga ed alla risuscitazione
deUa causa musulmana per la conversione di uomini eminenti come Hamzah

mentre 'Urwah

lo ritiene tanto

e 'Uraar (perch a questi

si

allude con l'espressione

269.

min

asrafihim).

INTRODUZIONE

271.

Omettendo per brevit

di

parlare di altri punti minori,

ci

baster di fissare l'attenzione sulle conclusioni che pi dirett,mente ci interessano, vale a dire sul iiumero delle emigrazioni, che la nostra fonte riduce
a

una

sola.

Ripigliamo

il

testo di ibn Ishaq ed

(Hisam, pag. 209 Un. 10 e segg.)

vediamo che in fondo ibn Ishaq non

tende di affermare due emigraziom distinte,


dei musuLnani,

ma

soltanto

di

in-

citare la lista

secondo quello che egli afferma, vista la partenza

quali,

esaminiamolo con attenzione

non molestata dei primi, seguirono il loro esempio. Furono gli scrittori pi
modeiTii, i quaU dando un'erronea interpretazione alle parole di ibn Ishaq
poi part Gufar h. ahi Tlib e lo seguirono molti in parte con la famiglia e in
parte soli, fecero la scissione completa della narrazione di ibn Ishq in due
emigrazioni distinte. Tanto lo Sprenger che il Muir sono caduti nell'errore
delle due emigrazioni, perch hanno dato la preferenza alle versioni pi
moderne, negligendo, per ignote ragioni, quelle pi antiche, che avevano a
loro disposizione. Il

tutta la leggenda

Muir specialmente con ben poco senso critico accetta


fa partire 105 musulmani per l'Abissinia, per modo

musulmani all'epoca dell'emigrazione avrebbero sommato a circa 150


persone. Ora questa esplicitamente contradetta dalla notizia data altrove
che all'epoca della conversione di *Umar, avvenuta dopo l'emigrazione, i
convertiti all'Islam ammontassero a circa quaranti persone, e salissero a 70
dopo la conversione di 'Umar, perch a 70 arriva il numero dei musulmani
che presero parte all'emigrazione a Madlnah (cfr. 1. a. H. 14): si noti
poi che la Usta degli Emigrati a Madnah contiene probabilmente pi di
una interpolazione. Sospettosissima infine la Usta data pi avanti da ibn
che

Ishaq di quei musulmani, che sarebbero ritornati

prima della Fuga

dall' Abissinia

Makkah

'Urwah
ad alcuni musulmani il duplice onore di due
Fughe, n sospetto avvalorato dal fatto non trascurabile che nessuno dei
nomi che figurano nella prima Usta (cfr. 275, nota) degU [Emigrati in
Abissinia, figura fra quelli che sarebbero ritornati a"^ Makkah. La Usta dei
" ritornati formata soltanto con nomi della seconda Usta (cfr.
276);
questo fatto non pu essere una semplice combinazione, ma deve provenire
dal fatto che forse la prima Usta contiene veramente i nomi di musulmani
pilata per poter

attribtiire

andati in Abissinia, e che tutte

seconda

lista.

La

essa ha tutta l'aria di essere com-

dal silenzio di

Usta dei

"

le

interpolazioni

ritornati

perci

[si

debbono cercare

nella

probabilmente quella dei

musulmani che mai andarono in Abissinia, ma ai quaU la tradizionistica


musulmana ha voluto tributare l'onore di due Fughe. In un altro paragrafo,
che daremo pi avanti, abbiamo un cenno di 'Urveah ad un ritomo di
Emigrati

dall' Abissinia

tale

almeno l'interpretazione, che


270.

si

pu dare

INTRODUZIONE

ad una

una

frase oscura

(Tabari,

seria obbiezione

alla

I,

pag. 1224,

\'ersione

del

271, 272.

lin.

passo

bench

vi sia

da

fare

in ogni caso anche qualora

come una ammissione esplicita

passo suddetto sia veramente da interpretarsi

il

19),

n come, n quando, n quanti

modo molto vago, perch


ritornassero. Non pretendiamo

musuhnano emigrato

in Abissinia, facesse ritomo a

del ritorno di emigrati, esso deve essere inteso in

non

specifica,

di escludere che alcun

Makkah prima

della Fuga,

ma

sosteniamo, che se avverme qualche ritorno,

esso ebbe luogo alla spicciolata;

Non

vi

pu essere dubbio, che

gi per unirsi a Maometto,


e

dopo aver rinnegato

'Amr

b.

'Abd Sams

b.

ma

l'Islam.

'Abd

se

ritorni furono pochi e casi eccezionali.

qualcuno ritorn

per riprendere

il

dall' Abissinia, ci fu,

posto perduto fra

Questo fu per esempio

Wudd

il

non

pagani,

caso di al-Sakran b.

al-Qurasi al-'Amiri, fratello di Suhayl b.

'Amr; secondo l'otthiia autorit di Musa b. 'Uqbah [f 141. a. H.], egli fu


uno di quelli che emigrarono in Abissinia, e rivennero a Makkah dopo
aver abliracciato il Cristianesimo. Si vuole perfino che egli facesse una
seconda volta ritorno in Abissinia. Mor infatti prima della Fuga, e la
vedova Sawdah and moglie di ^Maometto un mese e mezzo dopo

la

Khadigah; per notizie su al-Sakran veggasi Hagar,


mero 6026 (^). Questi ritorni furono quindi fatti isolati,

218, nu-

di

taggio della causa

musulmana tenendo conto

delle

II,

pag.

non

tutti

morte
a van-

non poche conversioni

alla fede Cristiana.

Nota

Abbiamo anche

altri due casi tipici di apostasia d'Emigrati in^Abissinia: (1) 'Ubaydemigr con la moglie umm Hablbah in Abissinia, ed ivi si converti al cristianesimo:
sua moglie poi nel 7. a. H. divenne moglie del Profeta (Hiium, pagg. 144 e 783). L'altro caso pi tipico
ancora fu quello di (2) al-Nudayr b. al-Haritb b. 'Alqamah b. Kaladah, il quale secondo al-Baliidzuri,
bench fosse uno degli emigrati in Abissinia, ritorn poi a Makkah, rinneg l' Isim, e rimase pagano
tino alla conquista di Makkah nel 8. a. H. o anche pi tardi, quando di nuovo riabbracci l'Islam, e
peri alfine ucciso alla battaglia del Yarmiik nel 15. a. H. (cfr. Hagar, III, pagg. 1142-1143, no. 8221).
ibn Ishq (Hiiam, pag. 881, lin. 2), lo chiama Nusayr e lo annovera fra gli al-mii'allafah qulubahum dopo la battaglia di Hunayn (vedi 8. a. H.).
1.

allab b. (Jahs

272.

Sul valore morale dell'emigrazione non occorre di ritornare dopo

abbiamo detto nelle osservazioni al resoconto di 'Urwah. Aggiungeremo che Maometto non pu averla considerata una gloria per i seguaci,
perch non ne fa menzione affatto nel Qur*n. Il passo del Qur-n, che i
commentatori musulmani vorrebbero additare come un'allusione all'emigrazione, ossia i versetti xvi, 43-44, tanto vago che non pu essere accolto
come un argomento in favore dell'emigrazione in Abissinia, mentre il terquello che

mine preciso

al-Muhagirun

indica influenze madinesi, che fanno sospet-

una interpolazione: fu soltanto dopo la propria Fuga a Madinah, che


Maometto coni il termine onorifico di al-Muhagirun. Se i musulmani
avessero compiuto un'azione meritevole agli occhi di Maometto emigrando
tare

271.

INTRODUZIONE

^ 271.

in Abissinia, egli

li

avrebbe menzionati pi volte nel Qui-an, e

avrebbe

li

Dobbiamo invece arguire che gli Emigrati


in Abissinia fossero considerati come seguaci perduti, con i quali non era
possibile rimanere in relazione per l'immensit della distanza. Sappiamo da
additati

come esempio da

Procopio (De Bello

seguu*e.

Persico, libro

che la traversata del

cap. 19; ediz. di

I,

Mar Rosso

Bonn,

voi.

I,

pagg. 100-101)

richiedeva in quei tempi tre giorni di \daggio

per mare fino al porto di Adulis

sponda v'era una lunga

arrivati sull'altra

marcia di 20 stadi per arrivare dal porto alla

per giun-

citt di Adulis;

Auxomis (Axum), ove abitava il Negus ed ove si dice


si stabilissero i musulmani emigrati, occorrevano altri dodici giorni di viaggio
monti ripidissimi dell' Etiopia settentrionale. Quanto poco rimanessu per
gere poi alla capitale

sero in contatto gli Emigrati in Abissinia con


ritardo,

con

il

La

o dodici anni.

dente

tradizione del Bukhari, data, in nota al paragrafo prece-

musubuani rimasti presso al Profeta


molto pi benemeriti, che non quelli che vilmente erano

( 266), rivela

rassero

Maestro dimostrato dal

il

quale fecero ritomo in Arabia dopo un'assenza di circa undici

che

mandati via dal Profeta per timore che riabbracciassero


tradizione

citata

pu essere apocrifa,

nei circoli tradizionistici

un pregiudizio tanto

esistesse
i

musulmani
forte,

ma

fino

addita in

in

contro

il

modo

conside-

si

fuggiti,

paganesimo.

La

innegabile

che

tempi relativamente moderni

gli

Emigrati in Abissinia, che

teologhi e tradizionisti ritenevano opportuno di sopprimerlo con la diffu-

sione di apposite invenzioni tradizionistiche e con pretese sentenze messe in

bocca del Profeta.

Non possiamo passare sotto silenzio un'osservazione molto profonda del


Grimme sull'emigrazione in Abissinia. La ragione per la quale Maometto
scegliesse l'Al^issinia come il sito meglio adatto per difendere le pecorelle
pi deboli dai lupi pagani, molto interessante per comprendere

cato dato

all'

il

signifi-

Islam dal suo fondatore in quella fase primordiale del suo

luppo. Fino a quel tempo, dopo

fatti del

Yaman,

svi-

e la tradizione patriottica

della cosi detta Spedizione dell'Elefante gli Abissini potevano essere consi-

derati soltanto

mandare

che

come nemici

degli Ai'abi.

professavano, ossia

quindi cosi realmente all'unisono

('on

il
il

giosa, che consider l'Etiopia cristiana

che non

ragione che indusse Maometto

seguaci in Abissinia deve essere stata unicamente la religione

gli Abissini

le pecorelle

La

Cristianesimo.

come

l'asilo

.3.5).

2T2,

riteneva

l'

Islam e

il

reli-

migliore per mantenere

Maometto credeva

allora

Cristianesimo (Grimm,

Per comodo degli studiosi diamo qui in appresso


l'Emigrazione, quali si trovano nelle fonti.

pag.

si

Cristianesimo nella sua riforma

smarrite in grembo alla fede islamica.

vi fosse differenza essenziale fra

Maometto

I,

le tradizioni sul-

INTRODUZIONE

273, 274.

Partenza dei musulmani per l'Abissinia.


Quando Maometto vide in quali angustie si trovassero i suoi
273.
seguaci, mentre egli, grazie alla protezione di Dio e dello zio abu Talib era

non molestato,

sicuro e

in Abissinia ? Ivi

disse ai seguaci: "

Come

sarebbe, se voi emigraste

un sovrano che non permette

ingiustizie

quello un

paese di buon governo, ove potreste rimanere in pace, finch Dio vi liberer

da questa condizione

infelice

"

Questa

aggiunge ibn Ishq

(awwal higrah knat

"

fu la

prima

"

emigrazione nell'Isim

"

pagni di Maometto incominciarono ad emigrare in Abissinia per timore

fitnah

" della
"

(di essere indotti

per la loro religione


Nota

gnificato

a rinnegare l'Islam)

(Hisam, pag. 208; Tabari,

I,

Com-

fuggendo verso Dio

pagg. 1183-1184).

(i)

di ibn Hiiam il capitolo porta l'intestazione Nota dei primi Emigrati nella
Weil ha scorrettamente tradotto: Von der erstern Auswanderung nach AbisL'intestazione per una interpolazione di copisti, i quali hanno male inteso il vero sidelle parole di ibn Ishaq: a pag. 208, lin. 7, egli dice semplicemente: I primi musulmani
1.

terra d' Abissinia

synien

,,

fi-1-Islm), ed

che partirono

Nel testo
Il

(fakana awwal man kharaga min al-muslimin...), ossia vuole specificare


musulmani lasciarono Makkah e d la nota del primo gruppo dei partenti;

l'ordine di tempo, nel quale

poco pi avanti nella pagina seguente, 209, lin. 10, aggiunge: E poi parti a'far b. abu Talib e lo
seguirono i musulmani... ecc , riunisce cio in un gruppo quelli, di cui non poteva dare con precisione l'ordine cronologico della partenza, ma i quali partirono nella medesima circostanza degli altri.
Difatti l'errore della traduzione fatta dal Weil risulta evidente riflettendo che nel testo di ibn Hisam
manca qualsiasi cenno ad una seconda emigrazione e non esiste un altro capitolo su questo argomento.
Dalle osservazioni precedenti si comprende come le interpolazioni di nomi fatte da tradizionisti

primi quindici nomi ( 275), ma nella seconda lista che ha principio


ritornati dall' Abissinia, contiene soltanto nomi
della seconda lista e non quelli della prima, (vedi anche quello che si detto prima al 271).
L'esistenza delle due liste come le troviamo in ibn Hisam, pu dipendere dal fatto che la prima
iosse formata in un'epoca anteriore alla seconda, e fosse basata sulla memoria precisa ohe i primi partissero in un gruppo di quindici persone: in seguito pu essere che sorgesse la seconda lista per soddisfare i bisogni glorificatori di altre generazioni, ibn Ishaq, con quella passivit propria degli autori
orientali, ha messo una lista appresso all'altra come le ha trovate e senza tentarne una fusione. Le
parole testuali di ibn Ishq non possono dare altro senso di quello che abbiamo loro dato pi sopra.
L'equivoco dell'esistenza di due eventi nettamente distinti fra loro pu anche essere nato dalla menzione che questa emigrazione (higrah) fosse la prima nell'Islam, facendo quasi supporre, che ve ne fosposteriori,

con

il

debbano ricercarsi non fra

nome

sero poi

di abi Ga'far (277).

non una,

274.

ma
I

La

lista apocrifa dei

parecchie altre.

musulmani che

in Abissinia lasciarono

Makkah

fecero parte della prima

(sic)

emigrazione

evitando di farsi vedere e con la massima

segretezza; erano undici uomini e quattro dorme: essi giunsero a al-Suaybah


(sulle rive del

Mar

Eosso) alcuni a cavallo e

facendo trovare due navi mercantili, che


sinia per

mezzo dnr a

del quinto

anno dopo

testa.

a piedi, e Dio

assist

trasportarono subito in Abis-

partenza avvenne nel mese di Uagab

La

Maometto.

la missione di

traccie fino alla riva del

li

altri

mare nel punto ove

I Quraj^s corsero sulle loro

profughi

si

erano imbarcati,

ma non

ne raggiunsero alcuno. Gli emigrati arrivarono felicemente in Abissinia, ove poterono dimorare in sicurezza completa, seguendo il loro culto
e adorando Dio senza subire vessazioni di sorta e senza sentire cosa alcuna
J*
273.

INTEODUZIONE

S 274--277.

che
II,

li

offendesse

pag.

[^)

(Tabari,

pagg. 1181-1182; Khamis,

I,

pag. 326; Halab,

I,

4).

Athir ^11, pag. 67-68) precisa ohe questo avvenisse nel 6 anno della missione e due
Nota 1.
anni dopo che Maometto predicava apertamente. Aggiunge poi che la dimora in Abissinia dur soltanto il mese di Sa'bn e di Ramadan, quando una falsa voce di concordia fra Maometto e i QurayS
indusse gli emigrati a ritornare (cfr. 2t2). Par certo che l'emigrazione in Abissinia avvenisse nel
quinto anno della missione, perch una delle poche date, nelle quali tutte
(Khamis, I, pag. 326-326).

le fonti

sono d'accordo

Nota degli Emigrati.

275.
b.

'Atfan

Lista dei primi

abu-l-'As b.

b.

musulmani

Umayyah

Maometto

b.

'Uthman
Ruqayyah, sua mo-

einigrati in Abissinia: (1)

'Abd ams con

(2)

abu Hudzayfali b. 'UtbaJi b. Rabl'ah b. 'Abd


ams con (4) Sahlah bint Suhayl b. 'Arar, sua moglie (5) al-Zubayr b. al'Awwam b. Khuwaylid b. Asad (6) Mus'ab b. 'Umayr h. Hasim b. 'Abd
Manaf b. 'Abd al-Dar; (7) 'Abd al-rahman b. 'Awf b. 'Abd 'Awf; (8) abu
Salamali b. 'Abd al-Asad b. Hilal b. 'Abdallah con (9) mnm Salamah bint
abu Umayyah b. al-Mughlrah, sua moglie, che partor in Abissinia la figlia
Zaynab; (10) 'Uthman b. Maz'un aKrumahi; (11) 'Amir b. Rabrah al-'Anzi,
della stirpe 'Anz b. Wa-il con (12) La5da bint abu Hathmah, sua moglie
(13) abu Sabrah b. abu Ruhm al-'Amiri il primo a arrivare in Abissinia e
(14 umm Kulthum, sua moglie, figlia di Suhayl b. 'Amr
(15) Suhayl b.
Bay da (ossia Suhayl b. Wahb). Questi quindici sotto la guida di 'Uthmn
b. Maz'un sono i primi a giungere in Abissinia (^Tabari, I, pagg. 1181, 1182,
glie e figlia

tli

(3)

1184; HiSam, pagg. 208-209); alcuni aggimigono anche (16) abu Hatib

'Amr

b.

'Abd ams e

(17) 'Abdallah b. Mas'ud, hallf dei banu Zuhrah (labari, I, pag. 1183; le fonti non sono d'accordo sul numero preciso di questo primo gruppo, se cio 15 o 17 persone; Khaldun, II, App. 8; Khamis.
I, pag. 326; Halab, H, pagg. 3-4).
L'esito feUce di questo primo tentativo indusse molti altri
276.
b.

mu-suliriani

ad imitare l'esempio dei precedenti: alla testa dei nuovi emi-

granti era (ra'far b.


questi partirono,

pag. 209; Tabari,


277.

cludiamo:

abu Talib, cugino

alcuni a gruppi con


I,

(jafar

Maometto
loro

le

pag. 1184; Khaldun,

In ibn Hiam troviamo


[1)

di

b.

aba Talib,

il

la

II,

e fratello di

faraigUe,. altri

App.

nota di questi

'Ah

anche

soU (Sisara,

8).

altri emigrati,

cugino di Maometto;

(2)

che qui ac-

Asma, sua mo-

TTmays b. al-Nu man, la quale partor un figlio 'Abdallah b. (ja'far durante la permanenza in Abissinia; (3) 'Amr b. Sa'id b.'al-'s; (4j Fatimah,
.sua mogUe, figlia di Safwn b. Umayyah
(5) Kialid b. Sa'id
(6) Umaynah
sua moghe, figlia di Khalaf b. As'ad b. 'Amir, detta anche Humaynah essa
glie, figlia di

partor in Abissinia

un

figlio, Sa'id b.

KhaUd,

374

una

figlia,

Amah, che and

INTRODUZIONE

poi sposa a al-Zubayr b.

al-'Awwam

(Hiam, pagg. 209-210);

(7)

(9)

umm

Hablbah sua moglie,


uno dei banu Asad

figlia di
b.

(>alis

b.

due

abu Sufyan

Harb;

b.

Khalid

'Ubaydallah

(8)

'Amr

figli

277.

Gahs
Qays b.

b.

(10)

Khuzayiiiah, con (11) Barakah sua moglie,

b. Harb; (12) Mu ayqlb b. abu


abu
Musa
al-Aari
(Abdallah b. Qays); (14) 'Utbah b. QJiazwan
(13)
al-Aswad
Nawfal
b.
h. Khuwaylid; (16) Yazd b. Zama'ah b.
(15)

Yasar, una liberta di abu Sufyn

figlia di

Fatimah;
b.

e gli partor

'Abdallah

'Abdallali,

tj

(rabii-;

Umayyah

al-Aswad; (17) 'Amr

b.

Wahb

b.

(18) Tulayb b. 'Umayr b.


Harmalah
(19)
(20) (jahm b. Qays b. 'Abd Suralibil (Hisaiii, pag. 210); (21) umm Harmalah sua moglie, figlia di 'Abd
al-Aswad b. Cradzlmah. (22) 'Amr b. (xahm b. Qays, (23) Khuzaymah b.
(jrahm b. Qays, due figli della precedente (24) abu-1-Rum b. 'Umayr b. Hsim (25) Firas b. al-Nadr b. al-Harith, il figlio di uno degli avversari pi
accaniti di Maometto; (26) 'Amir 1). abu Waqqs Malik b. Uhayb (27) alMuttalib b. Azhar b. 'Abd 'Awf (28) Ramlali, sua moglie, figlia di abu
'Awf 1). Dubayrah, che partor in Abissinia il figlio 'Abdallah b. al-Muttalib

Suwaybit

Sa d

al-Harith;

b.

b.

(29)

'Abdallah

Mas'ud

b.

precedente; (31) al-Miqdad

qualche incertezza

al-Harith;

b.

b.

'Amr

b.

(30)

Mas'ud, fratello del

b.

nome

Tha'labah, sul

Khalid

(32) al-Harith b.

'Utbah

b.

Sakhr

Eaytah sua mo-

(33)

al-Harith b. Hubaylah, che partor in Abissinia

glie, figlia di

del quale v'

figlio

il

Musa

Fatimah (HJisam, pag. 211).


(84) 'Amr b. 'Uthman b. 'Amr
(35) Sammas 'Uthman b. 'Uthman b. al-$arid, detto Sammas per la sua grande bellezza
(36) Habbar b. Sufyan b.
'Abd al-Asad (37) 'Abdallah b. Sufyan, fratello del precedente (38) Hisam
b. abu Hudzayfah b. al-Mugh-ah
(39) Salamah b. Hisam b. al-Mughrah
(41) Mu'attab b. 'Awf b. 'Amir,
(40) 'Ayyas b. abu Rabi'ah b. al-Mughlrah
detto anche 'Ayhmah (42) al-Sa-ib b. 'Uthman b. Maz'un (43) Qudamah
b. Maz'un
(45) Hatib b. al-Harith b. Ma'mar
(44) 'Abdallah b. Maz'un
b.

al-Harith, e le tre figlie 'Ausali,

Zaynab,

(46)

Fatimah sua mogKe,

(47)

Muhammad

b.

figlia di

Hatib

al-MugalKl

b.

'Abdallah (Hisam, pag. 212);

b. al-Harith, (48) al-Harith

b.

Hatib

b.

al-Harith,

Ma'mar (50) Fukayhah,


sua moglie, figlia di Yasar (51) Sufyan b. Ma'mar (52) (rabir b. Sufyan
b. Ma'mar
(54) Hasanah, moglie di
(53) (runadah b. Sufyan b. Ma'mar
Sufyan b. Ma'mar e madre dei due precedenti (55) urahbll b. 'Abdallah,
figlio di Hasanah da un altro marito; (56) 'Uthman b. Eabfah b. Uhban
(57) Khunays b. Hudzafah b. Qays
(58) 'Abdallah b. al-Hrith b. Qays
(59) Hisam b. al-'As b. Wa-il; (60) Qays b. Hudzafah b. Qays; (61) abu Qays
b. al-Harith b. Qays
(63) al-Harith b.
(62) 'Abdallah b. Hudzafah b. Qays
al-Harith b. Qays (64) Ma'mar b. al-Harith b. Qays (65) Bisr b. al-Harith

due

figli di

Fatimah

(49)

Hattab

b.

al-Harith b.

275.

g^ 277,

b.

INTRODUZIONE

27a

Qays;

un

Sa'ld b. 'Anir al-Tainlmi,

(^G6>

fratello uterino del

precedente;

(67) Sa'Td b. al-Harith b. Qays (68) al-Sa-ib b. al-Harith b. Qays (69) 'Umayr
(70) Magniiyah b. al-(jraza, h a 1 1 f dei
b. Ri-ab b. Hudzay fah b. Mubassim
preccilenti; (^71) Ma mar b. 'Abdallah b. Nadlah b. 'Abd al-'Uzza
(72) 'UrHurthan
(Hisam,
pag.
'Adi
al-1Tzza
b.
Nadlah
b.
213);
wah b. 'Abd
b.
(73)
'Abd al-Tzza (74) al-Nu man b. Adi b. Nadlah, figlio del precedente (75) 'Abdallah b. Makhramah b. 'Abd al-'Uzza (76) 'Abdallah b. Suhajd b. 'Amr b.
'Abd ams (77) Salit b. 'Amr b. 'Abd ams (78) Sakran b. 'Amr b. 'Abd
ams (79) Sawdah, sua moghe, figlia di Zama'ah b. Qays (80) Malik b.
Zama'ah b. Qays (81) 'Amrah sua moglie, figlia di al-Sa'di b. Waqdan
(82) Sa'd b. Siawla, hallf dei precedenti, nativo del Yaman
(83) abu
;

IJbaydah

'Amii- al--arrah

b.

(Hisam, pag. 214)

'Amr

(84)

b.

abu Sarh

Zuhayr b. abu Saddad (86) 'lyad b. Zuhayr b.


abu Saddad (87) TTthman b. 'Abd Ghamn b. Zuhayr (88) Sa d b. 'Abd
Qays b. Laqlt (89) al-Harith b. 'Abd Qays b. Laqlt (90) 'Animar b. Yasir

(85) 'Arar b. al-Harith b.

incerto se sia pure emigrato). Hism, pag. 215.


Il

numero

degli emigrati

non contando

bambini portati con

piccoli

nati in Abissinia fu quindi di 83 persone, comprendendovi 'Animar

s o

(Tabari,
b.

'A])d

Nota

I,

(')

pag. 1183; Hagar, H, pag. 631, no. 881, aggiunge: (91) 'Amir

Ghanm

b.

Zuhayr

b.

abu Saddad

al-Sahini)

(^).

( 275) abbiamo dunque 12 uomini e 6 donne; nella seconda abdonne in tutto 89 uomini e 18 donne, formanti in totale 107 persone; ci 6
in contradizione con quanto Hisam stesso afferma, ammenoch la differenza esistente sia formata da
piccoli bambini menzionati come uomini maturi nella lista. L'autenticit della lista molto dubbia, ma
non si pu negarle ogni valore, perch una parte delle persone menzionate emigr effettivamente in
Abissinia: ci confermato indirettamente da altre tradizioni; tale certezza non pu estendersi a tutti
i
nomi della lista.
Nota 2.
In contradizione con le due liste precedenti sta quanto riferisce ibu al-Athlr, che
1.

biamo 77 uomini

Nella prima lista

e 13

alla conversione di
(II,

pag.

3,

lin.

'Umar poco pi

di sessanta persone avessero abbracciato l'Islam (cfr.

26) osserva che mentre alcune fonti

pongono in tutto

il

numero

dei

ij

284).

Halab.

musulmani

in

questo anno a circa quaranta persone, altre contano pi di ottanta emigrati in Abissinia oltre a quelli
rimasti in Makkah. Si complica ancora il problema, se paragoniamo queste due liste con quella dei ritornati nel paragr. seg. (cfr. Introd. 282) e con quella dei ritornati dall'Abissinia. Cfr. 7. a. H. 50 e segg.

278.

erano

Quando

Quray s'avvidero che

musulmani

in Abissinia

a trovare \in rifugio sicuro e tranquillo, meditarono di creare


nuovi guai agU emigrati, e molestandoli anche nel loro asilo, costringerli
alfine a rinnegare l'Islam. Mandarono in Abissinia due rappresentanti, 'Abriusciti

dallah h. a^m Rabl'ah

b. al-Mughirah al-Makhzumi e 'Amr b. al-'As b. W'il,


Negus e por i Patriarchi. Lo scopo della missione era
di ottenere 1' espulsione dei musulmani, e la consegna delle loro persone in
mano agli ambasciatori per costringerli a far ritorno in patria: il Negus
doveva fare tale concessione senza interpellare i musulmani. I due araba-

con molti regali per

il

276.

intboduzion:

sciatori Qurasiti arrivarono in Abissinia e

278,279.

corrompendo con

regali

grandi

della corte, ottennero un'udienza dal Negus. Condotti innanzi al medesimo,


i

due QurayS chiesero

ascolto alle giustificazioni


rifiut di acconsentire alla

vano

cliiesta.

Khamis,

la

sua ospitalit (Hisam, pagg. 217-218; Tabari,

la

pag. 1189;

I,

musulmani furono chiamati innanzi al Negus per esporre


/
giustificazioni e (jra'far b. abu Talib, il cugino di Maometto, pres^
I

nome

parola a

mane

musulmani volessero addurre. Il Negus si


domanda senza prima interrogare quelli, che aveche

pagg. 326-327).

I,

279.
le loro

pregando di non dare

dei musulmani,

la conseg-na

dei compagni. Egli spieg quali erano le dottrine musul-

Negus il principio della sur a xix, nella quale narrata


la nascita di Ges. Il Negus si commosse e afferm che la dottrina di Maometto era identica a quella di Mos. Dichiar quindi che egli non avrebbe
consegnato i musulmani agli ambasciatori Qurasiti, i quali tentarono allora
nuovi intrighi e persuasero il Negus a chiedere ai musulmani che cosa pensassero di Ges. Eicliiamato innanzi al Negus per rispondere al nuovo quesito, (jra'far b. g,bu Talilj prese nuovamente la parola e recit due versi della
sur a IV "Il Messia Ges figlio di Maria, un profeta di Dio, egli il
verbo di Dio che sceso entro Maria, il suo Spirito (Qur-an iv, 169).
Il Negus approv le citazioni e rimand sdegnosamente gli ambasciatori,
rifiutando perfino i regali portati, e assicurando i musulmani della sua
e recit al

'

ferma protezione.

da quel giorno in poi vissero tranquillamente in

Questi,

Abissinia liberi di esercitare

mentre
nuto

il

loro culto, costantemente protetti dal Negus,

due ambasciatori dovettero ritornare a Makkah senza aver

scopo della missione (Hisam, pagg. 218-221

lo

\'ersione

succinta;

pag. 326,

versione

Athir,

II,

succinta,

pagg. 60-63,

fin.

I,

pag. 1189,

Khamis,

versione prefissa;

327-328 versione prolissa

pagg.

pagg. 21-22). Halab (H, pag. 22,

Tabari,

(^);

otte-

Halab,

I,

II,

11) riporta la notizia che l'ambasciata

Qurasita al Negus avesse luogo dopo la seconda emigrazione in Abissinia


e che questa avesse

luogo durante

pag. 23 incomincia la narrazione

dopo

la seconda

pag. 28, Hn.

9),

il

bando dei banu Hasim.

distesa

emigrazione in Abissinia.

citando

1'

al-Mawahib

Difatti

deU" ambasciata Qurasita,

Lo

autore

stesso

a H,
posta

(Halab,

H,

riporta infine un'altra tradizione che

affermerebbe esservi state due ambasciate Qm'asite, una dopo la prima emigrazione, ed

Dopo

il

una dopo

ritorno degli

persecuzioni e resero
presso

il

la

seconda

(!) C^).

ambasciatori

difficile,

dall' Abissinia

e spesso impossibile, ai

Qurays ripresero

musulmani

di pregare

tempio della Ka'bah. Si idaccese con pi intensit che mai

guerra di calunnie contro Maometto,


277.

il

le

la

quale fu accusato nuovamente di

INTRODUZIONE

879, 290L

un mago, un impostore, un matto

essere

Athir,

un indovino

(^Tabari,

pag. 1185;

I,

pag. 59).

II,

HiSam porta impronte innegabili di forti inanipolazioni e


essere giudicata dal fatto che il secondo brano del Quran
pu
interpolasioni
dopo Ul.iud, cio circa un decennio dopo questi fatti.
Madnah
rivelati

passi
dei
uno

Cxa'far
da
citato
concisione
e chiarezza porta un'impronta di maggiore verosinella
sua
Si noti che 1 versione di Tabari
versione di ibn Hisam. Nel documento prezioso
della
particolari
oziosi
gli
tutti
ignora
essa
miglianza:
senza dubbio una
conservato da Tabari, (cfr. Ji 269) questa ambasciata non nemmeno menzionata
ragioni.
I Qurays
con
forti
pag.
e
(I,
il
Grimme
anche
33)

parere
invenzione posteriore. Di questo
culto
ed
alla loro egemonia politica.
loro
al
ostili
elementi
da
liberarsi
di
felici
essere
dovevano
Nota

La

1.

prolissa versione di

l'autenticit dei particolari

Nota

2.

La leggenda che

il

Negus

Abissini insorti con un giuoco di parole sul

convertisse all'Islam e

si

nome

si

Ges ^Hisam, pagg.

di

salvasse dal cruccio degli

una fiaba inven-

223-224),

tata dai tradizionisti musulmani.

Episodio dei versetti sbagliati.


280.

difficolt fecero vacillare

Tante

un momento

il

coraggio di

Maometto: un giorno gli uomini principali di Makkah si trovavano riuniti


presso alla Ka'bah discutendo i loro affari, quando apparve Maometto, e sedutosi \dcino a loro in modo amichevole, incominci a recitare la sura Lm,
nella quale

dopo

la descrizione di

Amvato

di alcuni misteri celesti.


forse al-Lat, e al-'Uzza e
il

Manat

due visioni avute, partecipa


cos

il

demonio aveva nell'animo

role di riconciliazione

esaltate

Dio!

_.

con

celebri parole:

"

E non

vedete

la terza e l'ultima? (Qur-an, Lra, 19-20),


gli sugger un'espressione

demonio, cos vuole la tradizione,

giorni

alle

la rivelazione

egli pose sulla lingua di

gli idolatri,

ossia:

"

che da molti

Maometto

pa-

queste sono le vergini

(al-gharaniqu al-'ula), l'intercessione delle quali


Quando i Quray udirono queste parole benevole per

cosa grata a
gli idoli

mag-

giori del tempio, la loro gioia fu pari alla maraviglia e lieti di tanta conces-

quando Maometto giunse alla fine della sura, ove dice:


perci prostrate\ innanzi a Dio ed adoratelo! , tutti gli idolatri presenti
in comune slancio si unirono a lui nelle prostrazioni (man fl-l-mas^id dice
sione al culto idolatra,
'^

un patente anacronismo !). La voce si sparse per tutta la citt


e la maggioranza del popolo si rallegr dell'espressione di Maometto, la
quale permetteva di considerare gli idoli come intermediari grati a Dio, o
Eli quali perci era
bene rivolgere le preghiere. Maometto, narra la tradizione,
turb profondamente quando si rese conto della concessione fatta
per perfida suggestione di Satana, concessione che mutava tutto lo spirito

il

testo con

.si

della sua dottrina


rargli quello che

durante la notte l'angelo Gabriele venne a rimprove-

aveva detto:

alla gente quello che io

te!

fl.

Maometto

si

non

ti

"

Che cosa

hai fatto?

addussi da Dio

gli disse.

dicesti quello

"

Hai

che non fu detto

spavent ancor pi, temendo l'ira di Dio.

278.

recitato

INTEODUZIONE

Dio ebbe piet

Come?

"

e segg.)

di lui o gli rivel

allora gli altri versetti (tra, 21, 22

Egli femmine? Quella

avete discendenti maschi ed

voi

sarebbe invero una divisione ingiusta


lare la correzione di^^na aljrogando

ma

280,281.

Maometto

ecc.

..

ed annullando

si

due

affrett

versi

rive-

ispiratigli

Qurays trassero da ci motivo per nuove accuse e per


nuove calunnie, affermando che Maometto si era pentito, e che egli, e non
Dio, avesse mutato i due versetti. Crebbe allora sempre pi la loro malvagit
dal demonio,

aumentarono

musulmani (Tabari, I,. pagg. 1192-1194 e


1195 ('), ove nelle parole pronunciate da Maometto v' la variante tur^a,
" deve essere sperata , invece di turtada. L'errore di Maometto viene cor-

retto, in

persecuzioni dei

le

questa seconda versione, a pag. 1195, dai versetti quranici xvn, 75-77:

da quello che noi ti ispirammo, inducendoti


a falsificare una cosa diversa contro di noi Khamis. I, pagg. 326-327, il
quale d una variante pi moderna il demonio, cio, al celebre passo, fece
"

Essi quasi

ti

fecero deviai'e

si

che nessuno potesse pi udire

le

parole del Profeta, ed introdusse la pro-

pria correzione pronunziandola con la stessa voce di Maometto, sicch nes-

suno dei presenti ebbe

il

menomo

sospetto della sostituzione, e tutti ritennero

che Maometto avesse pronunciate quelle parole in favore degli idoU


II,

pag.

Halab,

4-7).

Nota 1.
Tabari pospone il fatto alla conversione di 'Umar e lo pone durante l'assedio degli
Hasimiti nello Si'b, ma la disposizione della materia in Tabari non mai rigidamente cronologica,
ibn al-AtliIr pone questo incidente nei primi due mesi dopo la partenza dei primi quindici musulmani
per l'Abissinia e ne fa il termine di congiunzione fra la prima e la seconda emigrazione.

281.

non

del Profeta,

come

lo

Di questo episodio hanno fatto grande conto molti biografi


solo orientali,

Sprenger

(II,

pag. 16

ma

e segg.)

questi ultimi attirati dall'idea di

specialmente anche europei,

beninteso
e

Muir

il

(II,

poter scoprire mia

pag. 149 e segg.);

prova innegabile

del-

l'impostura Quranica, e di rintracciare le vestigia di pretesi tentati\'i di transazione fra

Maometto

e gli idolatri,

hanno accettata

siva leggerezza e senza pesarne giustamente

(cfr.

per

valore storico. Per coininciare,

il

le

non

seguenti notizie: Halab,

II,

pag.

7,

liu.

8 e

Sahmah, da

Muhammad b.

Ka'b al-Qurazi;

di fiducia, ed

Zandiqah.

Ishaq, da Yazld

Tabari,

I,

Ziyd al-Madani, da

pag. 1192. Un. 8 e

hanno affermato che

l'episodio

al-Qadi al-Baydwi [+ 692.

la storia, trattandola

b.

a.

come nemmeno degna


279.

Hanno diHumayd, da

segg.).

mostrato, che le autorit sulle quaU basata la storiella (ibn

b.

con ecces-

unanimamente accettata nel campo musubnano molti


teologhi hanno vivacemente negato ogni verit storica del fatto

la tradizione

e valenti

la storiella

sia

Muhammad
poco degne

segg.) siano

invenzione di

eretici,

H] ha completamente
di critica. al-Qdi

al-

ignorato

lyad

[f 544.

INTRODUZIONE

g J81.

non data da autorit veritiere, ahi


a U hi? ah, n da trailizionisti degni di fiducia: l'isnd non buono e
non arriva tino al Profeta della tradizione hanno mostrato avidit i commentatori, e "li scrittori -che amano cose strane a I-ma w la' un bi-ku.ll
^arlb. al-Bayhaqi [t458. a. H.] ha detto che i tradizionisti tramandatori
della storia sono tutti uomini di cattiva riputazione, mat'un. al-Nawawi
" Quello che raccontano i cantastorie ed i commenft 67(5. a. H.l ha detto
a,

H.l ha dotto: Questa tradizione

che la ragione, per la quale

tatori,

feta di Dio, fosse quello

prosternarono con

gli idolatri si

Pro-

il

che venne sulla lingua del Profeta in lode delle

loro dixinit, ragione vana.

Non pu

l'autorit di quelli che l'haiino

essere vera in alcuna parte, n per

tramandata, n secondo

buon

il

dare diNnit oltre a Dio miscredenza, ed assurdo perci

senso.

Lo-

attriijuire

una

cosa simile al Profeta di Dio: non possibile ammettere che Satana potesse
parlare con la lingua del Profeta, di Dio, e
potesse acquistare tale potere. Se

si

non pu ammettersi che Satana

ammettesse questo, bisognerebbe di ne-

cessit rinunziare di prestare fede alla rivelazione divina

,,.

Dello stesso parere

furono anche Fakhr ai-din al-Razi [f 606. a. H.] e Sihb ai-din il)n Hagar
[t 852. a. H.]. Anche se non possiamo accettare lo stringente raziocinio teo-

come argomento scientifico per negare la verit della


storiella, questa medesima ci offre argomenti sufficienti per affermare con
sicurezza la sua origine apocrifa. Le osservazioni mosse all' i s n a d sono
giuste: l'isnad ha poco valore e fa capo a Muhammad b. Ka'b al-Qurazi
[t 108. a. H.], autorit tutt' altro che sicura, alla quale dobbiamo anche altre

logico di al-Xawa^\-i

lunghe narrazioni
il

(cfr.

Tabari,

I,

pagg. 1200-1203, 12.32-1233) composte con

solo intento di esegesi quranica e di

con

cliiarire

tamente

che al-Qurazi

bari,

I,

e per

il

'Abbs.

testo

sacro

questo genere appartieiie cer-

Una conferma

di

ci

nel

a. H.], (cfr.

parlato altrove

(cfr.

la-

Introd.

quale l'esegesi quranica consisteva principalmente di anedNel preteso episodio dei versetti sbagliati, possiamo perci

torto rintracciare

Ma

del

forma pi primitiva

scolaro di ibn 'A1)l^as [f 68.

pag, 1421, Un. 3) sul quale abbiamo

doti inventati.

non a

si dice,

fu,

occupiamo.

la storiella di cui ora ci

fatto

24),

versetti

narrazione di aneddoti, vale a dire con la

la

e la pi fallace di esegesi del testo sacro.

v' di

pi.

una influenza lontana del genio


Possiamo,

cio,

falsificatore di ibn

arguire che tutto l'isnad,

dato

poc'anzi, probabilmente falso. Noi possediamo nella redazione di ibn Hiam,

quello che

ci

lecito di presumere sia di

degli appunti storici lasciati

non troviamo
di

Muhammd

l'epi.sodio dei
b.

Ka'b

grande lunga

la

maggior parte
di ibn HiSam,

da ibn Ishq. Orbene nel testo


versetti sbagliati e non una sola volta

al Qurazi,

bench labari
280.

citi

il

nome

questo tradizionista in

INTRODUZION?:

moltissime circostanze (Tabari,

nove

volte) e seipre

Ishaq. Anzi

come una

pagg. 298, 299, 343

in

tutto venti-

dolio autorit, alio quali avrebbe attinto ibn

di al-Qurazi menzionato da Tabari soltanto come auIshaq e mai in alcuna altra circostanza. Non possiamo spie-

gare tale strana anomalia,

aiTermando che ibn HiSm per qualche spe-

motivo abbia sempre escluso

ciale

ecc.,

nome

il

torit di ibn

I,

g 281.

nomo

il

al-Qurazi, perch

di

molti

in

medesime storielle narrato da al-Qurazi, e non


poteva quindi considerare al-Qurazi come autorit poco sicura, visto che ne
accettava le tradizioni. E poi inverosimile che ibn Hiam discutesse il mecasi ibn Hisin

ci

le

rito delle fonti, alle quali

che

il

silenzio, di

ibn

attingeva ibn Ishaq. V' ragione invece di credere

Hisam abbia

Humayd, Salimah,

solito (ibn

Ka'b al-Qurazi)

sia tutta

un'altra origine, vale a dire che

una forma

apoci'ifa,

una quantit

isnad
meno due

volevano diffondere

di tradizioni, che

n ad
b.

il

(cfr.

nome

di ibn Ishaq

quello che

si

detto

Constatiamo cosi che Tabari usasse per

sugli

di ibn Ishaq 12),

lo

diversi testi attribuiti a ibn Ishaq:

che noi possediamo, ma, strano a

usata da tradizionisti poste-

ibn Hisam, per mettere in circolazione sotto

riori a

l' i

jMuhammad

ibn Ishaq, YazTd al-Madani e

dirsi,

uno identico a quello che


non quello trasmesso da ibn Hiam:

ed un altro nel quale

si

isnad

posso in questo luogo entrare pi addentro nella que-

stione,

apocrifo.

Non

erano interpolate tutte

le tradizioni

con

il

predetto

che intendo trattare un giorno con maggior ampiezza nella storia

delle fonti storiche

musulmane

cos l)revemente per far

avr bastato, io spero, quello che

comprendere come queste

appunto

si

apocrife.

Anche per qualora

tradizioni, fra

trova la storiella dei versetti sbagliati, debbano

fossero ancora

si

fatti indizi sulla falsit della

abbastanza convincenti, la storiella stessa

ci

detto
le quali

essere

tutte

leggenda non
offre appigli

medesima non hanno potuto eludere due grosse anomalie e con tradizioni. La bugia ha le gambe
corte
Tutte le tradizioni precedenti hanno dimostrato o hanno preteso almeno di dimostrare, che il conflitto fra Maometto ed i Qurays fosse divenuto
tanto acuto, che i musulmani erano stati costretti ad emigrare dinnanzi alle
a dubiti e sospetti, perch

gli

inventori della

oppressioni dei Qurays: se potessimo credere ai medesimi tradizionisti, ai quali

dobbiamo

la storiella ora sotto esame,

giori violenze,

se recitavano

musulmani erano

pubblicamente

soli

esposti alle

mag-

pochi versetti del Qur^an

non assurdo allora immaginare Maometto che recita solennemente tutta una lunga sura presso alla Ka'bah al cospetto di tutti i Qurays
(cfr.

259);

idolatri,

che lo stanno ad ascoltare con religiosa attenzione, bench igno-

rassero quello che avrebbe detto?

E non

pi

assurdo ancora che questi

Quray, scettici ed avidi mercanti, al solo pronunciare di alcuni versetti


281.

K*

INTRODUZIONE

981, 388.

mezzo ad una quantit

oscuri perduti in
"

provavano,

si

vivamente disap-

insieme a pregare ed a fare

tutti

precipit-assero

di altri, che essi

le prostra-

musulmani ? Il racconto stato inoltre male immagiiato


parrebbe che Maometto recitasse i versetti diabolici o senza capirne il senso,
o perch non ne conoscesse altri ma i veri versetti, dice la tradizione, gli
vennero rivelati in seguito! Che cosa poteva allora recitare il Profeta, se
Dio ancora non gU aveva rivelato quello che doveva dire ? Ho creduto necessario di ferniarmi un poco diiTusamente su questo dettaglio della biografia di ^faometto allo scopo solo di chiarire un errore, nel quale alcuni
eminenti biografi erano caduti per non aver esaminato l'argomento con
sufficiente attenzione. Intrinsecamente poi la tradizione non ha tutta quella
zioni

come

importanza, che

avrebbero voluto attribuirgli, perch essa in

biografi

contradizione con tutto quello che sappiamo sul conto di

modi

Maometto

non

da Maometto, quando ha dovuto o voluto


transigere con il mondo pagano, quando per esempio ha accettato il culto
pagano della Ka'bah e lo ha abilmente tramutato in un santuario musulmano. Maometto era un vero uomo di stato, dotato di un finissimo senso

coincide affatto con

politico,

usati

e di un'abilit straordinaria nel trattare e nel

Errori grossolani
idoli,

come

quello di

erano impossibili per

un attimo solo tutto

il

sarebbe stato

lui:

lavoro

momentaneamente

accettare

il

culto di tre

equivalente a distruggere in

paziente degh anni precedenti e rovinarsi

per sempre. In questo periodo della sua propaganda,

onestamente sincero: la

governare gH uomini.

menoma

Maometto era ancora

debolezza da parte sua sarebbe stata

cemente scontata e sfruttata dagU

spietati Qurays,

quali lungi

fero-

dal desi-

derare una pace con lui e lungi dal voler riconoscere l'odiato e temuto agitatore quale capo spirituale,
si

come

la storiella

vorrebbe darci ad intendere,

momentanea

sarebbero approfittati della sua

del)olezza per demolirlo im-

placabilmente al cospetto tanto dei pagani, che dei musulmani.

Ritorno degli emigrati dall'Abissinia.

Intanto per la notizia del preteso accordo avvenuto fra Mao 282.
metto e i Quray aveva destato una grande commozione in tutte le classi
e

si

era divulgata

QurayS,

peicificati

nel piazzale

fra

le

trib;

giunse fino in Abissinia la notizia che

fra loro, avessero pregato insieme,

musulmani

e pagani,

intorno alla Ka'bah. Stanchi dell'esilio e rincorati dalla lieta

un gruppo degli emigrati si accinse a ritornare in patria: giungendo


a poca distanza da Makkah, vennero per a sapere che la notizia era falsa.
novella,

Gli emigrati furono perci costretti a entrare in citt di nascosto, oppure


sotto la protezione di qualche makkano amico. 'Abdallah b. Mas'ud quando

282.

INTRODUZIONE

vide

commesso

l'errore

le

condizioni poco

ritorno in Abissinia; gli altri rimasero in

1196; Khamis,

282, 283.

dei suoi colleghi,

felici

Makkah

(Tabari,

(')

pagg, 326, 327; Halab, U, pagg.

I,

I,

fece

pagg. 1194,

7-8).

Nota 1.
Questa favola per anche contradetta da altre tradizioni: una conservata nell'I ni t'
afferma che il ritorno degli emigrati a,VTrenisse dopo l'uscita dnllo ii'b (ba'd khurfig min al-Si'b),
ossia per lo meno tre anni pi tardi e dopo tre anni di dimora in Abissinia (Halab, II, pag. 8, Un. 4
e sefi:g). Il punto molto controverso perch molte fonti menzionano la seconda emigrazione in Abissinia, come avvenuta dopo che ebbe principio il Bando degli Hiisimiti (Halab, II, pag. 8, lin. 7 e segg.).

283.

Lista di

Makkah dall' Abissinia


Ruqayyah sua moglie, figlia di

che ritornarono a

quelli

'Uthman b. 'Affan b. abu-l-'As con (2)


Maometto (3 abu Hudzayfah b. 'Utbah b. Ral)fah con

(1)

glie, figlia di

Suhayl

(5)

'Abdallah

Ri-ab

b. -ahS b.

(6)

(4)

Sahlah sua mo-

'Utbah

b.

rrhazwan,

un halTf dei precedenti; (7) al-Zubayr b. al-'AA\'wam


(8) Mus ab b. 'UmajT b. Hasim
(9) Suwaybit b. Sa'd b. Harmalah
(10) Tulayb 1). 'Umayr b. Wahb
(11) 'Abd al-rahman b. 'Awf b. 'Abd 'Awf
(12) alMiqdad b. 'Amr, halif dei precedenti; (13) 'Abdallah 1). Mas'ud, pure half dei precedenti; (14) abu Salamah b. 'Abd al-Asad b. Hilal con (15) umm
Salamah sua moglie, figlia di abu Umayyah b. al-Mughirah (Hisam, pag. 241);
(16) Sammas b. 'Uthman b. al-arTd
(17) Salamah b. Hisam b. al-Mughirah,
che fvi trattenuto in Makkah dallo zio e non pot fare le campagne di Maometto; (18) 'A\"yas b. abu Eabfah, che emigr a Madinah con Maometto,
ma fu poi ricondotto a Makkah dal fratello uterino abu (jrahl, e tenuto l
fin dopo l'assedio di Madinah; (19) 'Ammar b. Yasir, sul quale vi qualche dubbio (20) Mu attab b. 'Awf b. 'Amir (21) 'Uthman b. Maz un b. Habb
(22) al-Sa-ib b. 'Uthman b. Maz'un, suo figlio
(23) Qudamah b. Maz'un;
(25) Khunays b. Hudzafah b. Qays
(24) 'Abdallah b. Maz un
(26) Hisam
b. al-'As b. Wa-il, fu tenuto in Makkah dopo la Fuga di Maometto fiji dopo
il Khandaq
(27) 'mir b. Rabl'ah. h a 1 1 f dei precedenti (banu 'Adi b. Ka'b)
con (28) Layla sua moglie, figlia di abu Hathmah (29) 'AbdaUah b. MakhraQays

dei

'Aylan,

b.

mah
in

b.

'Abd al-'Uzza

Makkah

(31)

e raggiunse

abu Sabrah

moglie, figUa di

(30) 'Abdallah b.
il

Suhayl

b.

'Amr, che fu trattenuto

Profeta in Madinah prima della battaglia di Badr

abu Ruhm b. 'Abd al-TJzza con (32) umm


Suhayl b. 'Amr (33) al-Sakran b. 'Amr b. 'Abd Sams,

Kulthum sua

b.

morto in Makkah prima della Fuga con

(34)

Sawdah sua

moglie, figlia di

Zama'ah b. Qays; (35) Sa'd b. Khawlah, halif dei precedenti; (36) abu 'Ubaydah b. al-Cxarrah (Hisam, pag. 242) (37) 'Amr b. al-Harith b. Zuhayr b. abu
Saddad; (38) Suhayl b. Bayda, detto Suhayl b. Wahb; (39) 'Amr b. abu
;

Sarh

b.

Rab'ah, cio in tutto 33 uomini e 6 donne, ossia 39 persone che

rimasero in

Makkah

ziona soltanto

fino alla

primi quattro

Fuga
nomi

(Tabari,
;

I,

pagg. 1194-1195, che men-

Hisam, pagg. 241-243, che d

283,

la lista

INTRODUZIONE

$ 968,984.

completa). Quest'ultimo (pag. 241 aggiunge poi


- nati rim<vsero in
'-

reno per

" sere
**

Lo

Badr

parto a
_

ma

ultimi devono

Questi

Fuga

di

Vari dei
e

alcuni furono trattenuti, sicch

essere

ritorno degli

il

"

Maometto a Madinali,

e agli altri combattimenti ed

Ilisam pone

stesso

lino alla

a Budr e a Uhud,

lui

Makkah.

Makkah

parole

le

quelli

ritor-

batte-

si

non

pre-

infine morii'ono in

altri

che rinnegarono

emigrati durante

l'

Islam.

bando contro

il

banu Hasim nello i'b abu Talib. In autori pi recenti, come al-Diyrl^akri,
alla prima emigrazione avrebbero preso parte il piccolo grujpo di cui v'
la nota a 275, poi venne la falsa voce dell'accordo, e il ritorno in massa
di tutti gli emigrati pochi mesi dopo la partenza, e quindi, dietro le persecuzioni dei Qurays, seconda immediata partenza di pi che 30 uomini e

quaU
ritornarono a Makhah

circa 11 donne,

Fuga del Profeta: allora


donne, dei quaU sotte morirono

rianasero in Abissinia fino alla


(!)

33 uomini e otto

furono trattenuti e carcerati dai Qurays (leggi: rinnegarono l'Islam) e


degli altri, 24 andarono a raggiungere Maometto e si batterono a Badr
o

(Shamls,
Nota

I,

1.

sinia e narra

pag. 327)

A pag.
come

sciatore al Nagasi

il

(^).

musulmani rimasti in Abismusulmani rimase in Abissinia finch il Profeta mand come ambasuo seguace 'Amr b. Umayyah al-Damri, il quale ricondusse i musulmani su due

Il

1198, Tabari riprende la narrazione sul conto dei

resto dei

emigrati al Profeta di Dio, mentre egli si trovava a K li aybar. dopo alHudaybiyyah. Il totale di quelli che vennero sulle due navi fu di 16 uomini (Tabari, I, pag. 1198).
Questo brano tenderebbe pure a confermare che non vi fu mai una seconda emigrazione, e che con l'ec-

navi e

si

present con gli

cezione di pochi nomi, la lista contenuta nel presente paragrafo sia fittizia:

soli

veri

emigrati in

Abissinia furono quelli delle liste precedenti, che non ritornarono per la falsa notizia della concordia
fn musulmani e pagani. &li altri nomi sono probabilmente tutti interpolati.

Conversione di Umar.

Dopo l'emigrazione dei musulmani in Abissinia, la sorte di


quelU limasti in Makkah divenne ancora pi dura e tale divenne la prepotenza
dei Quray, che nessun musulmano poteva pi pregare presso alla Ka'bah.
284.

Gi per la conversione di
mani, che

sa.

Hamzah aveva

ispirato

sentivano pi numerosi e pi forti

correligionari in Abissinia fu pure

con fiducia nell'avvenire,

ma

molto coraggio nei musul-

la sicurezza

un argomento per

essi di

ora la conversione di 'Umar

goduta dai loro

pensare e sperare

b. al-Kh,attab,

uomo

temuto da tutti, una delle pi grandi figure del


tempo suo, fu un nuovo e grande trionfo. I compagni del Profeta trovarono nuova forza nei loro animi e l' Islam cominci a diiTondersi maggiormente fra lo trib (Hiara, pag. 224; Tabari, I, pag. 1189; Athir, II, pag. 64).
Narra Suhayb: quando si converti 'Umar, andammo a sederci intorno alla
casa (bay t, ossia la Ka'bah) tutti in cerchio, facemmo pubblicamente i giri

forte, energico, violento e

prescritti

intomo

al

santuario, e

osammo
284.

respingere coraggiosamente gli

INTRODUZIONE

insulti lanciati contro di noi

(Khams,

I,

284, '285.

pag. 335,

21

lin.

Halab,

II,

pag. 17,

Un. 24).

285.

strano che Tabari accenni soltanto di volo alla conversione

mentre poc'anzi

di 'Uniar,

pu

diffuso nel narrare la conversione di

si

attribuirsi alla omissione di

qualche antico copista, pu anche essere che

due versioni conservate da Hiam, che rivelano

egli ignorasse le

Hanizah:

traccie inne-

gabih di manipolazioni, per non dire di creazione posteriore. Esse sono date
sulla sola autorit: " ibn Ishq disse ...

Prima
b.

'Amr

b.

versione.

Fatimah,
il

Qurn,

Zayd

all'insaputa di 'Umar, perch questi era

Anche un

violento ed accanito oppositore di Maometto.

'Aljdallah al-Nahliam, della

temendo

ciato l'Islam e

famigha dei Ijanu 'Adi

l'ii'a

anche 'Umar, teneva anche

certo

Nu'aym

b.

Ka'b, aveva abbrac-

b.

della propria stirpe, alla quale apparteneva

Nu'aym

egli nascosta la sua fede.

segretamente con Fatimah e con


le nuove dottrine da Khabbab b.
insegnarle.

b.

Nufayl, aveva abbracciato l'Islam insieme con suo marito e leg-

geva con esso segretamente

un

moglie di Sa'id

sorella di 'Uniar e

Sa'd per leggere


al-Aratt,

il

soleva riunirsi

Qur-an e apprendere

il

quale veniva di nascosto ad

Tutto ci avveniva aU' insaputa di 'Umar, perch era noto con

quanta violenza

contro i musulmani e contro


Maometto in particolare. Avvenne ora un giorno che 'Umar, avuto notizia come
una quarantina di musulmani di ambedue i sessi si fossero rimiiti in una casa
(Dar al-Arqam), pi'esso al-Saf per sentire Maometto, fu preso da unprovdi sentiiiento egli si scagliasse

viso accesso d'ira, cinse la spada e


si

trovavano

riuniti oltre

altri principali

musulmano Nu'aym
modo, ammise di essersi
giuro di

non

a Maometto anche Hamzah, abu Bakr, 'Ah e

b. 'Abdallah, e inteiTOgato

Qurays, ed insultatore degli

idoli.

suscitare la guerra civile con

mia famiglia?

mah, sono

ma

da

lui

gli

avevano
il

cu-

ove corresse in quel

accinto alla uccisione di Maometto, creatore di di-

maggior peso alle sue parole, aggiujise:


tua famigUa e vi metti prna a posto
nella

luogo di riunione: quivi

con Maometto in Makkah. Per istrada 'Umar incontr

gino

il

musulmani, che non erano emigrati in Abissinia,

preferito rimanere

scordie fra

avvi verso

si

"

"

le

Tuo cognato

convertiti, per Dio, all'

un

Nu'aym

lo ferm, lo

scon-

fatto di sangue, e per dare

Perch non ritorni piuttosto nella


tue faccende?

"

Chi vuoi dire

e cugino, Sa'ld, e tua sorella, Fati-

Islam e seguono Maometto

occupati piima

'Umar ritorn precipitosamente indietro, e irruppe nella casa del


cognato, nel momento, in cui si trovava Khabbal) b. al-Aratt, a leggere
in un fascicolo la s u r a T. H. (Qur^an, xx) al cognato e alla sorella di 'Umar.
Khabl^ab, udendo la voce temuta di 'Umar, si and a nascondere in un cantuccio della casa, e Fatmiah mise il fascicolo sotto alle proprie gambe, ove
di essi!

286.

INTRODUZIONE

^ 2t*.

Tniar aveva per udito anch'egli

Stava sodutii.

il

mormorio

della lettura, ed

apjHMia entrato nella stanza, volle saperne l'origine; siccome la sorella e

il

cognato tentarono di negare e di nascondergli la verit, 'Umar perdendo la


iMVzienza, colpi in faccia il cognato: la sorella volle separare i duo uomini
ed 'l'mar acciocato dall'ii'a colp anche la sorella con tanta brutalit da far
sgorgare il sangue. Accesi dalla passione i duo coniugi, dicliiararono ora di
e pronti a sfidare tutta V ira di 'Umar. Nell'animo di co-

musulmani

essere

avvenuto un profondo improvviso mutamento; appena aveva

stui era per

visto colare

il

sangue della

sorella,

messo. Cessando d'un tratto

come favore

il

si

era vergognato dell'atto vile com-

suo fare iroso, divenne docile e mite, e chiese

di leggere anch'egli quello che stavano recitando.

prima di dargli

il

I coniugi,

mani. 'Umar, essendo

fascicolo, vollero che egli si lavasse le

un valente scrittore, k a t i b, percorse prontamente il foglio scritto, risentendo


subito mia tale emozione, che prese immediata decisione di convertirsi. Dalla
casa del cognato

avvi quindi direttamente a quella presso al-Safa, ove erano

si

musulmani e invece di precipitarsi in mezzo alla congregazione per commettere un delitto, fece la pubblica dicliiarazione di accettare
e pi-ofessare la fede predicata da Maometto. Grande fu il giulnlo del Profeta
ancora

riuniti

e di tutti

presenti,

quali ritornarono a casa con l'animo lieto, sentendo

che la loro causa aveva acquistata una nuova e grande forza per la conversione del temuto Qurasita. Questa la tradizione, quale viene narrata
dai tradizionisti della scuola di Madlnah,

hadith al-ruwat min ahi

Ma.linah (Him,

pagg. 225-227; Athir,

II,

App. 9; KhamTs.

pagg. 333-335; Halab,

II,

I,

Seconda versione.
di

gente Ueta, ove

un giorno
alle dimore

si

'Uiuar era

di

si

al

in

b.

'Amran, un
festive,

altri

convegno: ritornando indietro nell'idea

di

ove

sito

in quel"

commensali era

di passare

che egli soleva spesso frequentare,

vino,

solevano

si

'tornar recatosi

luogo convenuto, trov che nessu7io degli

una bettola

e dissoluta:

numerosi QurayS sopra una piccola collina presso

un Makhzuinita. 'Umar

.incora giunto al

vino e della societ

del

menasse vita allegra

spesso tenere di notte banchetti o riunioni

giorno

Khaldun, H,

64-66;

pagg. 10-12).

uomo amante

beves.se molto, e

vi fu liunione di

pagg.

al-

il

tempo

trov che

il

bettoliere

non era

gare.

trov Maometto, che giovandosi delle tenebre, stava pregando con

Ivi

in casa

allora

si

la fa^x-ia rivolta verso la Siria, in

e la Siria, e precisamente fra

al-Yamani. 'Umar ebbe


facesse

Maometto

avanz dalla parte

e girato

le

decise di andare presso la

modo che

due colonne,

la

Ka'bah

santuario,

2W!.

Rukn

che cosa dicesse o

senza che Maometto lo

settentrionale, al-JIi^r, nascosto dal

pro-

trovasse fra lui

si

Rukn al-Aswad

allora la curiositi di sentire


il

Ka'bah a

vedes.se,

muro penetrato
:

si

nella

INTEODUZIONE

Ka'bah,

si

con cui

il

avvicin di tanto

al

Profeta,

che

285, 286.

il

grande parato di

santuario era coperto, costituiva la sola separazione fra lui e Mao-

'Umar ascolt a lungo il Profeta, mentre pregava e recitava


commosse tanto che quando Maometto si allontan, 'Umar

metto.
e

si

stoifa,

il

Qur-an,

volle

se-

Maometto pass
per il Dar (') ibn abu Husayn, oltrepass al-Mas'a, si intern fra il Dar 'Abbas b. 'Aljd al-MuttaUb e il Dar ibn Azhar, e costeggiando il Dar al-Akhnas
si accinse a rientrare in casa (allora il Dar al-Eaqt e appartenente a Mu'awiyyah b. abu Sufyan). Prima che il Profeta avesse varcato la soglia, 'Umar
guirlo, attirato ed affascinato

lo

raggiunse e lo ferm.

cjuel

da quello che aveva

udito.

Profeta fu sorpreso di vederlo e riconoscerlo in

Il

luogo e in quell'ora e pi ancora, quando 'Umar

Maometto lod Dio ed esclam:

gli dichiar di essersi

ha guidato! .
(Hisam, pagg. 227-229, autorit debole: ibn Ishaq, da 'Abdallah b. abu Nagih
al-Makki, da 'Ata e Mugahid, da
chi racconta questo
'a n man r a w a
dzalik; Halab, II, pagg. 14-15) f).
convertito all'Islam.

"

Dio

ti

^'

Nota 1.
La parola dar significava in quel tempo un cortile aperto, circondato da ogni parte
da piccole camere basse, non comunicanti fra loro, e aventi una porta sola che dava sulla corte una
di queste stanze era spesso occupata da un'intiera famiglia e un dar poteva perci contenere patriarcalmente un grosso gruppo di famiglie. Gli Arabi non conoscevano lussi e vivevano nella pi
:

primitiva semplicit e rozzezza

Nota

2.

Prima

di

Sprenger,

(cfr.

'Umar

si

II,

pag. 638).

dice si convertissero trentanove uomini e ventitre

donne

(ossia

62 persone); altre tradizioni danno rispettivamente 40 uomini e 11 donne o 46 uomini e 11 donne.


CAtliIr, II, pag. 63, il quale aggiunge esplicitamente che la conversione di 'Umar fu dopo l'emigrazione in Abissinia). I numeri precedenti sono in aperta contradizione con la lista di 107 persone che

abbiamo data al 276 e 277. Khamis (II, pag. 336, lin. 17) conferma che i musulmani fossero allora
4B uomini e 11 donne. Halab (II, pag. 17, lin. 26) aggiunge che con la conversione di 'Umar il numero dei musulmani arrivasse a soli 40 uomini, i quali fino a quel momento si erano sempre riuniti
segretamente nella casa Dar al-Arqam.
La conversione di 'Umar posta da alcuni gi nel quinto anno della missione, da altri nel sesto; in ogni caso errata la notizia data da al-Diyarbakri (Khamis, 1. pag. 331, lin. 8), che la conversione di

'Umar avvenisse

fuori dubbio che

pag. 333,

dopo che Maometto entr nella casa


'Umar avvenisse dopo l'emigrazione

tre giorni

la conversione

di

di

al-Arqam

(cfr. 263).

in Abissinia (Khamis,

I,

lin. 3).

Appena convertito 'Umar, con la sua consueta energia, si


286.
rec fieramente nel grande tempio makkano, annunzi pubbUcamente la
sua conversione e sfid il cruccio degli anticlii colleglli idolatri. Grazie alla
musulmani aprirono l'animo a
conversione di Tlmar port il turbamento

fierezza e alla tenacia energica di 'Umar,

nuove speranze. D'altra parte


nelle file dei Qurays,

la

quali cominciarono a sentire l'influenza ognora cre-

musuhnana. Hamzah e 'Umar ambedue di natura ardente


e impetuosa, mutarono profondamente l'equilibrio delle forze contendenti, e
l'indirizzo pratico della lotta contro gH idolatri. I musulmani rialzarono il
capo pi fieramente, e osarono rientrare nella piazzetta intorno alla Ka'bah

scente della setta

287

INTBODUZIONE

28G.2>i7.

per compiervi
Athir.

II,

le

loro preghiere (labari,

pag. 66; Halal),

I,

pag. 1189; Hisam, pagg, 229-230;

pagg. 17-18).

II.

Bando dei banii Hsim.

Il

Alla storia eli questo celebro Bando abbiamo gi l'atto cenno


g 287.
in un paragrafo precedente, alludendo alla probabilit che la narrazione
tradizionale dell'evento sia una grossa esagerazione osservando come 'Ur-

wah

al-Zubavr ne ignori l'esistenza nei suoi due resoconti sommari del

b.

peiiodo

makkano

(cfr.

269 nota

e 340).

'Qrwah non avrebbe

nitaci dal silenzio di

La

sola prova negativa for-

forse sufficiente peso, se

non

fosse

avvalorata dalla seconda prova negativa molto pi importante, dal silenzio

menzione del Bando ineBando fosse realmente avvenuto quale

cio completo del Qur-n. L'assenza di qualsiasi


splicabile nel testo sacro, qualora
la tradizione ce

lo

il

L'esame della tradizione

raffigui'a.

recchie anomalie, dall' insieme delle quali v' ragione

avvenimenti

si

svolgessero in

un modo molto

stessa

offre poi pa-

da supporre che gK

diverso da quello che

ci

viene

La confederazione di vari gruppi d'una medesima trib


bando un ramo consanguineo, vietando ogni commercio ed

narrato dalle fonti.


per mettere al

ogni connubio con

il

medesimo,

in

d'Arabia antica e islamica rimane,


possibile citare

un

un

io credo,

fatto,

unico

altro caso di questo genere.

quale nella storia

il

a mia conoscenza non

Anche

il

Goldziher [Mu-

non sembra conoscerne altri: egli stesso


si appoggia per la sua affermazione sopra una tradizione molto fiacca, basata sull" autoriti sospetta di abu Hura>Tah (sul quale cfr. Introduzione
26j. La tradizione contiene poi non poche inesattezze ed incertezze (Bukhari, I, pag. 402, Un. 12 e segg.), alle quali abbiamo gi alluso altrove
hammedanische Studien,

( 8.5,

nota

Bando d
pia

I,

pag. 65)

2) e sulle quali

perci al

medesimo una prima impronta

conferma nella dicitura

storiella,

ritorneremo pi avanti.

che la misero

infelice dei tradizionisti,

in

circolazione.

Non

si

Il

carattere unico del

sospetta, che trova

am-

che diedero forma alla

pu

cio

sorvolai'e

il

non hanno ben compreso clii fossero quelli che essi


dovevano specificare come messi al bando, e che perci esistono confusioni
di nomi. Abbiamo menzione di banu H^irn e di banu-1-Muttalib, volendo
evidentemente dire i banu 'Abd al-Muttalib. I due nomi, banu HaSim e
banu *Abd al-Muttalil) sono due sinonimi per designare una sola famiglia,
e non due distinte, come si dovrebbe arguire dalla ripetuta menzione dei
due nomi assiemo, I goncaloghi infatti ci insegnano che HSim avesse un
fatto che

figlio solo,

tradizionisti

'Abd al-Muttalib. ibn Ishaq non

in tre passi (Hi^am, pag. 2.^0, lin.

per sicuro di questo fatto e

13 e 18-19 e pag. 232

288.

ult.

lin.)

7)er ra-

INTRODUZIONE
gioni non cliiarite invece

banu

eli

287.

'Abd al-Muttalib

l^anu

fa

menziono sempre

al-Mutfcalib, ossia di tutt' un' altra famiglia; al-Muttalib era

di

fratello

il

di Haim e zio di 'Abd al-Muttalib (cfr. Introduz. 96). Questa confusione


di nomi non n fortuita n un semplice equivoco, perch troviamo l'argomento discusso nella tradizione gi citata sopra di al-Bukliari; noi possiamo soltanto coniprenderlo come un risultato della ignoranza e poca

che composero la tradizione.

abilit di coloro

I priird tradizionisti forse

mi-

due nomi banu Hasim e banu 'Abd al-MuttaUb, come i nomi di due
famiglie distinte altri che vennero poi, genealoghi pi eruditi, avvedendosi
che i due nomi, messi assieme aUo scopo di produrre maggior effetto, erano
sero

stimarono opportuno introdurre una correzione, soppressero cio

sinonimi,

una parte del nome

'Abd al-Muttalib, lasciando il solo al-MuttaUb. Ma


in questo modo caddero in un nuovo eiTorc introdussero il nome di un'aldi

non poteva in alcun modo essere tirata h\ causa per il


conflitto creato dalla propaganda di Maometto, perch nulla aveva che fare
con la famiglia 'Abd al-Muttalil), e non contava fra i suoi membri un solo
musulmano.
tra famiglia, che

Esistono per anche altre anomalie, che rivelano l'origine artificiale della
tradizione, ibn Ishaq ci descrive

principio del Bando, pone

il

anche qualora non fossero

di episodi (certamente fuori di posto,

nel corso del Bando, e ne narra la

non

ci

il

drammatica

siva ed inusitata misura di

ma, strana omissione!,

Qurays volessero ottenere con tale eccesrigore verso una famiglia povera, poco nume-

rosa e priva di influenza sociale.

La

tradizione citata dal Bukhari specifica

che lo scopo dei Qurays fosse di ottenere

ma

fijie,

apocrifi)

pi piccolo cenno di quale potesse essere lo scopo pratico del

Bando, n che cosa in particolare

metto,

una quantit

la notizia

la

consegna della persona di Mao-

molto sospetta, non solo perch

viene presumilnl-

ci

mente dal grande inventore di favole abu Hurayrah, ma anche perch msussistente ed assurda in s. abu Hurayrah era un arabo del deserto e conosceva
bene

gli

usi dei Beduini,

fra

quali

era nato e vissuto

egli

sapeva che

nessuna trib avrebbe mai sognato in Arabia di consegnare nelle mani di


estranei

un membro

della propria stirpe, e

derato, pej'fino nel caso di


della vita sociale

d'un

non

membro avrebbe

un caso inaudito

un

delitto di sangue.

aflSgliato o confe-

Su questo punto cardinale

vi era transigenza possibile in Arabia, e l'abbandono

marcliiato una trib di indelebile infamia

nella storia araba.

consapevoli di questo

nemmeno un

si

sognassero

assurdo quindi

mai

il

sarebbe stato

supporre che

Qurays

di chiederlo, e se la tradizione

ri-

monta realmente ad abu Hurayrah, abbiamo qui una prova di premeditata


falsificazione di fatti per uso e consumo di quelle classi di credenti fuori
289.

L*

5j

INTJSOUUZIONK

287.

non conoscevano bene gli usi anticliissiini del deserto. Se


dunque per sorreggere una storia e renderla plausiijile, si deve ricorrere a
nienzoo-no. tanto pi abbiamo diritto di accoglierla con scetticismo e circo-

di Arabia, che

spezione.

compositori della storia

I tradizionisti

si

sono traditi anche in

altri

modi.

Bando due famiglie, le quali, come


abbiamo ^^sto poc'anzi erano in verit una famiglia sola, e presuniil)ihnente
dal contesto della narrazione (bench non sia detto esplicitamente) comprendevano Maometto ed i suoi consanguinei dal contesto pure dobbiamo desumere che la ragione del Bando fosse in prima origine la fede propugnata
ora i tradizionisti hanno dimenticato che nella
e predicata da Maometto
Ci dicono che

Qurays mettessero

al

famiglia, nella quale

si

trovava Maometto, v'erano soltanto tre musulmani,

Hamzah. Gli altri 50 o 60 musulmani appartenevano tutti


alle altre famiglie makkane. Qualora lo scopo del Bando fosse stato di costringere i musuhnani a ritornare al paganesimo, i Qurays avrebbero dovuto
mettere al Bando tutte le famiglie aventi membri convertiti all' Islam. Questo
concetto era assurdo in molte famiglie makkane i musulmani erano molto
pi nmnerosi che nella fanxiglia tli Maometto (una figlia del quale per es.,
Za\niab, rimase pagana fino al secondo anno della Higrah): le famiglie non
aventi membri musulmani erano nella minoianza i Quraj^s avrebbero dovuto distaccarsi dalla maggioranza di coloro che formavano la comunit
Qura^ita, ossia la minoranza avrebbe messo al Bando la maggioranza: in
altre parole un controsenso. GrK incomodi del Bando non erano poi tanto

il

Profeta, Ali e

gravosi quanto la tradizione cerca di farceli credere per ragioni tendenziose;


il

ammesso

fatto

fossero

Qurays

colpite dal

dalla stessa tradizione che

il

Bando durasse

tre anni e che

primi a rescinderlo, dimostra che per vari anni

Bando poterono

vivere senza soverchio

incomodo

le

famiglie

e resistere vit-

toriosamente alla pretesa coercizione. Cade perci anche la pretesa ragione


ed efficacia del Bando, perch mi pare assurdo
effetti;

come concetto

e inutile negli

comparisce come una misura di rigore contraria al buon senso.

Esiste infine un'anomalia, che merita di essere messa in evidenza, perch

conferma l'inanit della


aiuti prestati

alla

storia.

Nel racconto

di ibn

Ishq appare che

gli

non fatta
50 o 60 musuhnani, i quali (se-

famiglia bandita venissero tutti da pagani

mai menzione una sol volta di soccorsi dei


condo la traduzione) erano liberi e fuori dal bando. Strettamente parlando,
questi mu-sulmani potavano forse non ritenersi legati dalle ordinazioni tendenziose del Bando, al quale essi non potevano dare il consenso, annneno di
rinnegare

la fede aljbracciata e di tradire

la tradizione si

compiace

di narrare

il

Capo

il

Maestro. Com' che

come alcuni pagani


290.

si

rendessero bene-

INTRODUZIONE

meriti della causa dell' Islam, assistendo

musulmani non banditi

fa comparire

287, 288.

come

traditori e vili ?

pi naturale che la tradizione avesse conservato


zione dei

Compagni

nell'assistere

mentre ignora del tutto

banditi,

memoria

Non

sarebbe

della eroica devo-

con grave rischio l'amato Profeta?

Il silen-

la quale poc'anzi ci

ha narrato come la conversione


'Umar rinfrancasse i musulmani, ed aumentasse il numero dei credenti,
i quaU potevano
ora pregare pubblicamente presso aUa Ka'bah, sarebbe
quindi spiegabile soltanto come una prova che non vi fosse ragione perch
i niusulmani, non membri della famigha del Profeta, venissero in aiuto del
zio della tradizione,

di

Maestro

in altre parole verifichiamo che le condizioni del

non corrispondono

tradizione le descrive,

288.

Da

venire, io credo,

questi dubbi, da queste

con sicurezza

anomahe

e contradizioni

alla conclusione, che tutto

quale noi lo abbiamo nelle fonti, sia un travisamento di


altri,

Bando, quali

la

alla realt.

il

si

deve

celebre evento,

fatti,

simile a tanti

che abbiamo esaminato nei paragrafi precedenti, e sia per di pi un

travisamento compiuto da tradizionisti inesperti e con scopi tendenziosi. Nel

lungo e penoso periodo di lotte in Makkah, prima della Fuga, avvenne senza

dubbio una scissione morale molto profonda nella comunit makkana, complicata ed- invelenita dall'innovazione radicale dell'Islam, che sostituiva pra-

ticamente ai legami di sangue


era

una dottrina che entrava,

leganxi morali di

si

una fede comune. L'Islam

insinuava nell'edificio finora compatto delle

famiglie, creava lesioni, spezzava consuetudini vetustissime e minacciava vela-

tamente una rivoluzione

musulmani dovettero quindi sembrare ai


capi pi conservatori in Makkah come elementi pericolosi di sedizione; dovevano apparire ai mercanti Qurasiti nella stessa luce, a un dipresso, nella
quale

seguaci del socialismo

della societ moderna.


s

gU

sociale. I

rivoluzionario appariscono ad

Bench Maometto facesse

il

alcune classi

possibile per attirare

avversari suoi, questi per istinto di difesa risentirono un' avversione

sincera e viva per

che credevano in

lui,
lui,

per

le

dottrine che professava, e per quelli consanguinei,

e poi in special

modo

concepirono un astio particolare

contro quella famiglia, merc la protezione della quale Maometto


\dvere

impunemente ed intangibile nel cuore

della

poteva

comunit makkana e pub-

blicamente insidiare alle istituzioni \dgenti. Si fatta avversione prese la forma


tangibile di

una ripugnanza sempre pi accentuata

dei

Qurays per qualsiasi

rapporto sia commerciale, sia matrimoniale con la famiglia di Maometto.

Anche oggid un pari conservatore inglese, membro della House of Lords,


non accetterebbe mai che imo dei suoi figli si unisse sia in aifari, sia per
matrimonio con la famiglia di un agitatore sociahsta o operaio: presso gli
Arabi antichi esisteva una fierezza aristocratica ancora pi viva e pi vera
291

INTRODUZIONE

g 9gg.

che non sia

il

caso al giorno d'oggi nel nostro ambiente cosniopolito mo-

quindi cercarono di evitare

derno. I Qurays

il

pi che

possibile di

fosse

entrare in qualsiasi rapporto intimo con la famiglia, nella quale

trovava protezione.
Ka'bah,

ma

esist

mai un Bando scritto ed affisso alle mura della


certamente una tacita, ma esplicita convenzione fra i capi

Non

vi fu

pagani di eWtare ogni relazione con l'innovatore e con


babile, per

non

Maometto l'opportunit

strettamente insieme nel loro quartiere speciale,

lutamente ogni idea di assedio e


si

giorni nostri

vano

la

ma

pro-

una gola

(cfr.

dei monti. In quei tempi,

Burckhardt, Trav.

quartieri erano allo stesso

deve escludere asso-

si

in Ar.,

tempo

Talil)

come

ed
il

suoi

si

forti-

caso ancora ai

pag. 105), le strade che separa-

burroni lungo

quali correva l'acqua

Ogni quartiere era perci annidato

nei giorni di pioggia.

di vivere pi

famosa espressione dello Si'b ab u Talib

deve prendere nel senso apparente, che abu

ficassero entro

suoi parenti.

dire certo addirittura, che la sorda ostilit dei grossi e ricchi

mercanti, suggerisse alla famiglia di

non

Maometto

sui

dei

fianclii

montuosa di
Makkah, dovevano essere allora molto pi accidentati che non oggid, quando
l'accumularsi dei residui di tanti secoli ha colmato in parte i burroni.
la memoria
I posteri non compresero pi queste circostanze accessorie
confusa che un tempo i Qurays avessero tanta avversione per Maometto, da
monti lungo uno di questi

corsi asciutti,

quali per la natura

non voler n sposare

le

donne, n concludere affari con

famiglia, venne ornata, accresciuta,

gli uoirdni

tli

travisata tendenziosamente, e

quella

siccome

ha ripugnanza per i fenomeni d'indole generale e


suole sempre dare ad essi la forma precisa di fatti personali, accentuando
le tinte, e restringendo il tempo, nel quale i fenomeni ebbero luogo, cos
la treidizione popolare

per naturale evoluzione leggendaria popolare, assistita dai tradizionisti,

venne alla creazione della


al vero, rifare all'indietro

diluire

per cos dire,

circoscriverlo entro

il

un

storiella del
il

processo

Bando. Noi dobbiamo, per arrivare

evolutivo

prodotto condensato
Ijreve spazio di

si

della

della

leggenda; dob1)iamo

leggenda, e

invece di

tempo, diffonderlo per tutto

il

pe-

makkano. Potremmo per ammettere che la tradizione abbia preso la


sua forma presente per la memoria di un periodo speciale, nel quale i sentimenti di ostilit fra i QurayS e la famiglia di Maometto, fossero pi vivi e
riodo

manifesti
di

criiri,

in altre parole,

dopo

la

quale

il

che vi fosse in un determinato

partito pi intransigente fra

momento una

specie

Quray.^ perdette

fluenza preponderante nei consigli della comunit, e prevalsero

l'in-

consigli di

mitezza e di prudenza del partito moderato e transigente. Alla reazione umanitaria e fraterna dol)biamo le storie dei soccorsi dati

Bando, e sopratutto

la storia dalla rescissione del

292.

da pagam durante

il

Bando, che segna certamente

INTRODUZIONE

Makkah.

la fine dol piodoiiiiio degli intransigenti in

nonostante tutti

288, 289.

Difatti

dopo questa

licami tradizionistici, possiamo constatare, nelle notizie che

abbiamo, come in Makkah regnasse di nuovo la calma, e che tutto


conflitto fra l'Islam e

sere pi

un

crisi,

il

paganesimo diminuisse tanto

fatto pubblico,

ma

in intensit

al

pi

da non

il

es-

privato e domestico. Nell'ultimo periodo con-

momentaneo slancio creato dalla conversione di 'Umar, e di quei membri dei Ijanu 'Adi, che seguix'ono il suo
esempio, le conversioni avessero un arresto, ed i musulmani rimanessero
un gruppetto di uomini poveri, screditati e nel pericolo imminente di disgregazione generale, se non veniva qualche grande fatto nuovo a riaccendere
gli animi semi-spenti di Maometto e dei suoi seguaci. Fu questo il periodo,
statiamo anche,

come, cessato

il

nel quale Maometto, convintosi oramai

casa sua, sollev

lo

anch'egli che nessuno profeta in

sguardo da Makkah e dai Quray e cerc fuori della

patria l'ancora di salvezza per s e per la fede


cos

al

maggiore evento

metto, alla
e senza

la

dell'

Islam,

da

lui fondata.

Arriviamo

Wendepimld della carriera di Mao-

al

Fuga a Madlnah, suggerita dalla conversione di alcuni Madinesi,


quale l' Islam non avrebbe mai esistito e la storia del mondo

sarebbe stata completamente diversa.

Versione tradizionale del Bando.


Quando i Qurays videro che
289.

Compagni

vano trovato pace, sicurezza e protezione presso

il

tarono come grazie alla conversione di 'Umar e di


i

musulmani avevano

che l'Islam continuava a diffon-

ripreso baldanza e

dersi fra le trib (Qurasite in

Makkah),

Maometto aveNagsi, quando constaHamzah, Maometto ed


di

riunirono tutti insieme e

si

stabili-

sahifah, nel quale essi si obbhgavano di non


concludere alcun matrmionio e di non trattare alcun affare con i banu
Hasim ed i banu al-]\Iuttalib {sic, e non 'Abd al-Muttahb). Questo scritto
vemie steso sopra un fogKo dallo scrivano Mansur b. Tkrimah h. Hsim
b. 'Abd Manaf ed affisso nella bassura della Ka'bah, guf al-Ka'bah. abu
Talib fedele alla promessa di proteggere e di sostenere il nipote, non lo
abbandon in questo fi-angente. Tutti gli altri membri della famiglia Harono di affiggere uno

simita,

meno abu Lahab

dalla parte
si

nemica,

ritirarono

detto
parti

scritto,

i'b

nel

si

loro

b.

'Abd al-'Uzza

b.

'Abd al-Muttalib, che pass

Hasim
Makkah,

schierarono dalla parte di Maometto. I banu


quartiere

abu Talib

situato

o gola di

abu

non aventi pi alcuna relazione

in

imo dei bun-oni

Talib.

fra

loro.

La
I

citt

si

di

divise

banu Hsim

si

in

due

trova-

rono in grandi strettezze per la scarsit e la difficolt di acquistare i viveri e per lo spazio di due o tre anni, quanto cio dur questa specie di
293.

INTRODUZIONE

889, 290.
assedio

narra che

si

qualora non fossero

banditi

segretamente dagli amici, non inclusi nel

stati soccorsi

un cugino

Bando.

Uno

mand

pi volte nascostamente

metto

bench una volta abu (rahl

di questi,

mandare pi
gano abu-1-Bakhtari b. Hiim
dei Quravs, pot

gani" amici, o parenti per

\'ia

viveri e soccorsi (Tabari,

I,

Rhamis,

pagg. 335-336

I,

trovati in condizione disperata

sarebbero

si

Hizam, un pagano,
Khadlgah, moglie di Mao-

Khadlgah, Hakini

di

viveri alla zia

lo scoprisse in atto di trasgredire

volte

un

soccorsi grazie all'aiuto di

al-Harith

b.

b.

b.

Asad. Cos pure molti

di donne, degli assediati,

mandarono

il

Bando

altro paaltri pa-

di nascosto

pagg. 1189-1190, 1198; Hism, pagg. 230-231

Athir,

pagg. 66-67,

II,

il

quale sorvola tutti

para-

290-305 e dopo aver accennato ai tre anni di durata, salta subito


alla sospensione del Bando). Khamis (I, pag. 335, liu. 28) pone la promulgazione del Baiido nel settimo o nell'ottavo anno della missione, ma accenna
grati segg.,

atl

altre tratUzioni che lo anticipano al sesto e fino al quinto

pag. 336, Un.

Ka'bah

il

6),

afferma che

Muharram

Bando

il

anno

scritto venisse affisso al

dell'anno VII della missione; Halab

(II,

(!);

muro

pag. 21,

e,

(1.

della

lin.

26)

banu Hasim furono costretti a nutrirsi di foglie di alberi. Infine menziona la tradizione che dinnanzi a tante
vessazioni, il Profeta ordinasse ai suoi di riprendere il cammino dell' Abisripete

quanto sopra, aggiungendo che

(Seconda Emigrazione).

sinia

Nota

Id.,

Segue ora una quantit

II,

pag. 21,

lin.

27

(^).

poco o niun valore storico, perch


arbitrariamente per elucidazione di
I>assi quranici. V' sospetto che siano gettati tutti insieme alla rinfusa nel periodo dell' assedio nella
Gola , allo scopo evidente di colmare con qualche episodio il preteso periodo di tre anni, sul quale
mancano del tutto notizie autentiche. Tabari commette pure lo stesso errore e getta in questo periodo
1.

di certa creazione posteriore, e

il

lo

di piccole tradizioni, di

pi incidenti

celebre episodio dei versetti errati ( 280),

altro episodio

(Ji

punto

il

inventati

conseguente ritorno degli emigrati dall'Abissinia e un

2119.

Nonostante la durezza

290.

lo

per

Maometto non cede un

della prova

ai suoi nemici, e tutta la famiglia,

sol

anche quella parte rimasta pagana,

sostenne con mirabile concordia pur di conservare integro

il

nome

il

prestigio della famiglia e di rimanere tenaci e fedeli alle pi antiche tradi-

zioni arabe.

Continuarono intanto

vessazioni e

le piccole

genere diretti specialmente contro Maometto,

Umayyah
i

QurayS,

e moglie di

gett

per cui

abu Lahab,

una volta

sul

lo zio di

cammino

umm

dispetti di ogni

(jramil figlia di

Harb

b.

Maometto, che parteggiava con

di

Maometto un

fascio

di legna

mani di abu
T^hal) os.sere a.ssiderate ed egli stesso andare in malora! A nulla pu giovargli il suo avere e quello che si guadagnato Egli sar arso in un fuoco
fiammeggiante, e la sua moglie, portatrice di legna (FTammalat al-hatab)
avr una fune di masad legata intorno al collo (Qur-an cxi; Hisam, pa.spinose,

si

dice che venisse la rivelazione

294.

"

Possano

le

INTEODUZIONE

gine 233-234)

(^).

Umayyah

Klialaf

h.

Wahb

b.

rivelazione:

Guai a

gono ricchezze

che incontrava Mao-

ogiii volta

metto, lo respingeva e gli lanciava infamie e calunnie


'

290-294.

da questo venne

la

coloro che respingono e diffamano, che raccol-

tutti

e le contano.

sura

fino alla fine della

(Qur-an

oiv;

Hisam,

pag. 234).
Nota 1. I critici del Qui-iin pongono per
Hisam (pag. 234) aggiunge alcuni dettagli

la rivelazione della

sura

cxi al principio della

umm

amll udita la rivelazione di Maovi trova Maometto e abii Bakr: siccome essa aveva

missione.

favolosi:

metto, corre al tempio con una grossa pietra e


il Profeta, Dio lo rende invisibile, ecc.

l'intenzione di accoppare

Khabbab

291.

Ms

al-Aratt

b.

musulmano, era armiere in Makkah.

al-

un Qurasita, gli aveva comperato molte spade senza mai paKhabbab and un giorno a chiedere il danaro dovutogli, ma al-'5.s

al-Wa-il,

1).

gargliele.

lo respinse

sdegnosamente, rifiutando di pagarlo

Maometto,

gli disse, in deiisione, di attendere

il

giorno della risurrezione per

ricuperare con l'oro e con le gioie del paradiso

Hai tu

alludendo alle dottrine di

il

credito verso di

Da

lui.

non crede nei nostri segni, e dice:


io avr ricchezze e figli
Hism, pagg. 234-235).
(Qur-an xrx, 80
abu (jrahl incontr un giorno Maometto e gU disse " Cessa
292.
dal dar fastidio ai nostri Dei, altrimenti noi daremo noia al Dio, che tu adori .
Maometto cess allora dall'aggredire vivacemente gli idoK e si content di credere in Dio e di eccitare i suoi a pregarlo e lodarlo. Cos venne la rivelaci la rivelazione:

"

visto colui che

zione

"

Non

date pi noia alle divinit che essi adorano oltre a Dio,

trimenti danno fastidio a Dio per inimicizia e ignoranza

Hisam, pag.
293.

,,

(Qur-an,

al-

108;

vi,

235).

al-Nadr

b.

al-Harith al-*Abdari soleva sempre molestare Mao-

metto nei discorsi e nelle prediche, contradicendolo, e cercando con nan-a-

Rustam, su Isfandyar e sui re della


l'attenzione della gente, e distrarla da quello che

zioni estratte dall'epopea persiana su

Persia di attirare a s

diceva Maometto.

Accus anche Maometto

di copiare le sue nan'azioni bi"

liUche dai libri antichi. Perci apparvero le seguenti rivelazioni:

cono

sono

le storie

degli antichi che egli

dettate mattina e sera.


terra,

li

ha

rivelati,

cordia, ecc
dice:

Colui che conosce

segreti dei

6).

"

Quando

(lxxxhi,

13).

gli
"

sono recitati

Guai

al

cieh

della

Hisam, pagg. 235-236)

(ripetizione

nostii

segni,

egli

mentitore e al malvagio,

segni di Dio, da te recitati, e poi superbo

294. Un
al-Mu ghu'ah e con

gU vengono

e che

copiate,

perch egH era pronto a perdonare e pieno di miseri-

(xxv,

Vecchie storie!

quale ascolta
(xi,v,

Di

ha

Essi di-

si

allontana

ecc.

vedi 256).

giorno Maometto stava seduto nel tempio con al-Walid


altri

Qurays

il

b,

quando Maometto ebbe parlato per qualche


296.

INTBOBUZIONE

ss 8*-2yT.

tempo, al-Nadr lo volle contradire, senza per riuscire; Maometto lo ri- Voi e quello che voi
dusse alfine al silenzio, e recit il verso del Qui-an
:

adorate oltre a Dio sar comlmstibile per

il

fuoco dell'inferno,

nel

quale

Se fossero Dii non finii-ebbero nell'inferno. Tutti limarraimo eternanientt in esso, vi faranno baccano, ma nessuno li ascolter ^.
Quando 'Abdallah ibn al-Ziba'ri al-Sahnii fu informato di questo versetto,
cred di poter cogliere Maometto in contradizione e disse: " Se tutto quello
andrete a finire:

che

si

finisce nell'inferno,

adora oltre a Dio,

insieme con quelli che lo ado-

(m a 1

rano, allora che cosa avviene degli angeli

i 1<

ah),

che noi adoriamo,

'UzajT adorato dagli Ebrei, e di Ges adorato dai Cristiani? .,. Questo
piacque grandemente ai Qui-ays e fu ripoi-tato a Maometto, il quale rispose:

di

Soltanto quelli che vogliono essere adorati oltre a Dio, verranno arsi nel-

l'inferno insieme con

loro adoratori:

Qurays adorano diavoli (sayatin)

e roba simile, che vuole essere adorata!

In seguito a ci Dio

mand

la

abbiamo in precedenza conferito favori,


rimangono lontani dall'inferno e non sentono il baccano (di quelli nell'inHisam, pagg. 236, 237).
ferno)! , ecc. (xxi, 26 e segg.
Uno degli avversari accaniti di Maometto fu al-Akhnas b.
295.
ariq b. 'Amr b. Wahb al-Ihaqafi, im halif o confederato dei banu Zuhrivelazione:

"

Coloro

ai quali noi

rah, e
si

ammesso

dava

fra

nobili,

asraf, della

Contro di

volentieri ascolto.

stirpe,

lui fu rivelato

perch era uno al quale


il

versetto

"

Non

seguire

colui che besteixmciia molto e molto diffama... ecc. (lxviu, 10-13; Hisam,

pagg. 237-238).
296.

al-WalId

b.

al-Mughlrah afferm che se Dio avesse veramente

agU uomini, avrebbe scelto o lui, come l'anziano e il


capo dei Qurays, oppure abu Mas'ud 'Amr, il capo dei Thaqif in Taf, e non
avrebbe messo uno come Maometto sopra ai due uomini pi eminenti delle
due citt. Maometto udito tale vanto, pubblic una nuova rivelazione: " Essi
dicono Che il Qur-an fosse stato almeno rivelato a un uomo eminente delle
voluto rivelare la verit

lue citt!
(XLni,

Vogliono

essi forse spartire

30; Hisam; pag. 238; Halab,

297.

Ubayy

b.

Khalaf

a
I,

modo

loro la misericordia di Dio?

pag. 418).

'Uqbah

b.

abu Mu'ayt erano intimi amici;

'Uqbah andava talvolta ad ascoltare Maometto e a sedersi vicino a lui. Uliayy,


suo amico, lo rimprover e dichiar che non lo voleva pi vedere, n gU

una pai-ola, se non sputava in faccia a Maometto. 'Uqbah,


sospinto dall'amico, and da Maometto e gli sput in faccia; Maometto si
content di rivelare: " Un giorno il peccatore si morder le mani dicendo:
avessi io scelto la via del Profeta! Povero me! Non avessi io preso quel tale
come mio amico!... ^j ecc. fxxv, 29; Him, pag. 238).
avrebl>e pi rivolta

-t>e.

INTRODUZIONE

298.

Lo

stesso

Ubayy

si

298-301.

present una volta a

osso cosi consunto e decomposto da

non

dinnanzi sulla palma della mano, e

gli

Maometto con un

tenersi pi assieme, glielo stritol

addosso la polvere, chiedendo


credeva veramente che quell'osso avrel)be risuscitato. Maometto insist nelle
sue affennazioni e furono rivelati i versetti: " Egli ci ha messo dinnanzi un
soffi

se

paragone ed ha dimenticata

mare

le ossa... ,

299.

ecc. (xxxvi,

Un
b.

al-Muttalib, al

Wa-il, capi fra

se egli avesse adorato

Dio

commiic

gli

loro idoli.

la

labari,

cix;

b.

Ishaq, da Sa'id b.

si

Umayyah

b.

al-Mughirah,

b.

il

Profeta nella strada e


il

suo Dio,

respinse la proposta con isdegno

non adoro

o voi miscredenti, io

Hism, pag. 239, senza autorit;

Yaqub

pagg. 1191-1192, autorit:

I,

Muhammad

da

"D:

(Qur-an

riani-

giro della Ka'bah

Essi avrebbero adorato

Maometto

rivelazione:

quello che voi adorate...

Walld

il

Qm-ays, fermarono

proposero di venire ad un accordo

gli

b.

pu

78; Hism, pagg. 238-239).

giorno mentre Maometto faceva

av\cinarono al-Aswad
Khalaf, e al-'As

la propria creazione; egli disse: chi

b.

Ibrhlm, da ibn 'Ulayyah,

Mn mawla

di abu-1-Bakhtari)

(^).

Nota 1.
Tabari ha una leggiera variante a questa tradizione: i nobili, asrf, o capi della
sua stirpe (senza menzione di nomi) offrirono a Maometto quante ricchezze voleva, la moglie che pi
avesse desiderato, e tutte le garanzie possibili, se avesse desistito dall' insultare gli idoli. Tabari aggiunge che fu questa anche l'occasione per la rivelazione di un altro passo del Quran (xxxix, 64-66).
La tradizione data da Hisam senza autorit: Tabari la fa rimontare a ibn 'Abbas (Tabari, I, pagina 1191). una ripetizione di quella gi data altrov, cfr. 256.

300.

Avendo abu (jahl

Zaqum, Dio

rivel

due nuovi passi:

quell'albero maledetto nel Qur-an

sempre pi

b.

Zaqum

L'albero
fuso,

il

come acqua

ostili

(xvn,

62

noi

Hisam, pag.

li

minacciamo,

dell'albero

vitto del mal-

in ebullizione

ma

essi

le parole:

divengono

240).

Mentre un giorno Maometto si stava intrattenendo con alal-Mughirah, che egli cercava ardentemente di convertire, pass il

301.

Walld

una menzione nel Qur'n

Alla stessa persona di abu ahl dicesi fossero dirette

43).

"

"

come metallo

vagio, esso bolle nel ventre


(xLiT,

derisa

cieco ibn uimii

Maktum. Questi

si ax^'icin,

e rivolgendosi a

Maometto,

lo

preg di recitargli brani del Qur-n. Maometto perde la pazienza, perch


desiderando occuparsi soltanto di al-Walid aveva a noia l'interruzione im-

portuna del cieco, che mai contento chiedeva sempre la recitazione di


brani del Qur-an, Volt

metto

si

le spalle al cieco

rifiutando di rispondergli.

pent in seguito dell'atto sgarbato verso

musulmana, e venne fuori


allontan, quando venne da lui

uno che chiedeva

scere meglio la dottrina

la rivelazione

modi

il

sgarbati, e

si

cieco

"

Egli ebbe

(Qur-n, lxxx,

Hisam, pag. 240).


297.

Mao-

di cono-

'

altri

M*

INTRODUZIONE

ss 8O2-304.

302.

Fra

v'era T^thinan b. Maz'un,

musulmani

il

quale godendo

della pioteidono di al-Walld b. al-Mughlrali, suo zio, viveva in perfetta sicu-

rezza e tranquilUt, mentre

banu Hasim avevano a


Bando. Volendo mettersi alle

suoi correligionari dei

angherie per effetto del

soffrire tante vessazioni e


sttsse

condizioni degli altri musulmani, preg

il

suo protettore di rinunciare

pubblicamente alla tutela. al-Walid cerc tlissuaderlo da questo atto d'inutile


generosit, ma 'Uthman insist, e al-WalTd cedendo all'insistenza, pubblica-

mente nella Ka'bah gli tolse la propria protezione. Qualche giorno dopo
'l'tbman venne a litigio con il famoso poeta LabTd, il quale affermava che
tutte le cose piacevoli dovessero finire un giorno, mentre 'l^thman riteneva
che

le gioie

non cessassero mai.

del Paradiso

prese A'ivacemente le difese di Labid e colpi

Vn

Qurays presente

'Uthmn

in

alla disputa

un occhio

in

modo

piuttosto grave. al-Walid, b. al-Mugliirah propose allora al nipote di ripren-

ma 'Uthman

derlo sotto alla sua protezione,

pagg. 243-244; Halab,

pagg.

II,

Battaglia di Bu'ath (617


303.

si rifiut

(HiSam,

8-9).

a. . V.?).

Nel settimo anno della missione, dicesi che avesse luogo

grande battaglia
all'uccisione di

fermamente

di

Bu'ath presso ^ladinah fra

Suwayd

gli

al-Sinit per opera di

b.

Un

ma

Aws

Magdar

la

IChazra^ in seguito
b.

Ziyad. Cosi

tro-

non affatto sicura,


p>erch antepone la battaglia di Bu'ath al Bando dei banu Hasim e dice che
la battaglia avesse luogo sei o cinque anni prima della Fuga. Halab (II, pagina 134, Un. 12) pone pure la battaglia di Bu'ath cinque anni prima della
Fuga, os.sia durante il Bando. Bu'ath era un castello appartenente agU Aws
in un luogo distante due giorni di marcia da Madinah presso la trib ebraica
dei banu Qurayzah. Sulla battaglia di Bu'ath cfr. Wellhausen, Sks. u. Vor\'iamo in Khaniis

arb.

TV,

(I,

pag. 335,

23),

pagg. 3-64 (Madinah vor

dem

notizie pi importanti su quel conflitto che

Reazione contro
304.

il

la cronologia

Islam) ove sono raccolte tutte

non riguarda

la storia

le

musulmana.

Bando.

Si cominciarono a sentire

sintomi di reazione contro

il

sistema

banu Hasim. Un musulmano della stirpe Makhzuinita, abu Salamah, abbandon ora la propria trib e and a mettersi sotto
alla protezione di abu Talib: i Makhzumiti protestarono contro questo e

oppressivo adottato verso

negarono ad abu Tahb


agitatori della
il

le

citti.

il

diritto di

prendere sotto alla propria tutela

abu Salamah era per

quale afferm quindi di avere

figlio di

una

sorella di

gli

abu TaUb,

il diritto di proteggere il proprio nipote;


sue ragioni semljrarono tahnente forti al fratello abu Lahab, da sospin-

298.

INTRODUZIONE

304-306.

gerlo a prci)dere pubblicamente la difesa di abu Talib


''

ne avete fatte tante a questo vegliardo,

"

Per Dio

sempre su

vi gettate

protezione che egli concede a persone del proprio sangue!

di lui per la

La

egli disse,

protesta di

abu Lahab fu tanto


e lasciarono

efficace che i Makh/.umiti rinunziarono ad altri reclami


pace abu Talib. Questi a sua volta fu cosi grato e sorpreso

in

abu Lahab, che sper un momento di vederlo mutare i


sentimenti verso il Profeta e prendere anche egli le difese dell'autore principale del grande dissidio (Hisnm, pagg. 244-245; Halab, II, pag. 10).
della condotta di

305.

compagno

Le

persecuzioni alle f[uali era esposto abu Bakr,

pi fido

il

del Profeta, lo sospinsero alfine a prendere la via dell'esilio. Ot-

permesso da Maometto, abu Bakr parti da Makkah, ma a uno o due


giorni di marcia dalla citt incontr ibn al-Dughunnah, il capo degli AhabiS

tenuto

il

banu al-Hrith, dei banu al-Ha^vn e dei ban alMustaliq), il quale chiese a abu Bakr la ragione della sua partenza quando
ne fu informato, gli offri generosamente la propria protezione, abu Bakr
trib coalizzate dei

(le

accett e fece ritorno a


molestarlo.

Makkah con

Siccome per

mente mviso

ai

os

pi

grande piet di abu Bakr lo rendeva specialQurays, questi con arti perfide riuscirono al fine a indisporre
la

l'animo di ibn al-Dughumiah verso


din a abu Bakr di non far pi
vertire altri

ibn al-Dughunnah: nessuno

con

il

ibn al-Dughunnah

le

il

suo protetto,

ibn al-Dughunnah or-

sue pregliiere in pubbhco per non con-

suo esempio, abu Bakr

si

rifiut di acconsentire e perci

Qurays tornarono a tormentare e a


insultare impunemente abu Bakr; un Qurays gli gett la polvere in capo
mentre egli si avviava alla Ka'bah per pregare (Hism, pagg. 245-247, autorit

al-Zuliri,

da

gli tolse la tutela.

al-Zubayr, da 'A-isah

'L''^rwah b.

Halab,

I,

Fine del Bando (619 a. . V?)


Fra i Qurays v'era un partito meno avverso
306.

ai

musulmani,

il

pagg. 405-406).

ai

banu Hasim

quale stanco di tanta inutile persecuzione, cominci a agitarsi

messa

in favore della famiglia

parte di donne erano

pi

al Ijando.

atti\'i

QueUi che avevano parentela per

propaganda in favore degli oppressi.


Qurays pi influenti fu il primo a mettersi

nella

Hisam b. *Amr al-'miri, uno dei


in moto spesse volte durante lo scorso triennio aveva cercato di soccorrere i
banu Hasim; egh soleva condurre cameli cariclii di provAgioni all'entrata
della gola di montagna (!), ove era il quartiere dei banu Hasim, e, tolte le l)ri;

glie,

sospingeva

cameli a colpi di bastone, in

modo

che

le bestie atterrite

Hism b. 'Amr al-'Amixi, si mise ora


d'accordo con Zuhayr b. abu L^mayyah al Makhzumi, anche egli imparentato per via di donne con i banu Hasim, e questi due cominciarono a ingiungessero correndo fra

gU

assediati.

299.

iJS

INTRODUZIONE

8t-30a

trigare nella speranza d'ottenere l'abrogazione del Bando. al-Mut

Hisani e Zania'ah

al)u-l-Bakhtai'i b.

tlallo stesso desiderio.

parte proniini'nt^

al-Aswad

b.

cinque Qurays

si

con\-egno di notte nella

diedero

al-Hagun nel punto pi alto di Makkah, per

ili

gazione del bando e Zuhayr


cinque, s'impegn a essere

Qurays erano

Umayyali come

al)u

b.

piimo a prendere

il

riuniti nel tempio,

torno alla Ka'bah, arring

rava emancipato

pace

il

alludendo infine al foglio


"

egli disse

la parola.

finch questo

il

fissare la

Qurays

altri

pi

l'abro-

influente dei

La mattina

Zuhayr compiuti

ad abrogare

colleghi, esortandoli

afferm che essendo stato stipulato senza

b. 'Adi,

unirono ai due, animati

si

condotta da seguire. Si accordarono a voler ottenere dagli

quando

ma

seguente

sette giri inil

Bando, e

suo consenso, egli se ne dichiaaffisso alla

bando che ha creato

Ka'bah
fra noi

"

Non

avr

uno scisma,

non sar strappato! . Grli altri quattro congiurati si alzarono successivamente a sostenere la medesima tesi. Grande fu l'agitazione fra i Qurays, e
abu (jrahl furente accus gli oratori di aver cospirato insieme. Mentre accadevano questi fatti, abu Talilj stava seduto in un angolo della piazza;
al-Mut'im uno dei cinque cospiratori si alz per andare a lacerare il Bando

meno

ma

Ka'hah,

affisso nella

trov

pezzo sul quale era

il

il

completamente corroso dai vermi

foglio

sci'itto

la parola

''

Dio

Maometto aveva

in-

tanto predetto l'evento, e abu Talib, presente alla scena, annunzi la miracolosa

Maometto.

predizione di

L'ingiusto bando

tutta la famiglia Hasimita riacquist la sua antica


di esclusione

modo

in ogni

labari,

I,

Nota

1.

lin.

possibile

Maometto e

Sulla durata del

I,

pag. 336,

libert,

Qurays non cessarono per dalFodiare

307.

li

lin.

Bando

le tradizioni

il

tre anni

e dal perseguitare

Halab, H, pagg. 28-32).

concordano nel dire che durasse dai due

7 e segg.; Halab, II, pag. 28,

Mentre durava

dopo

musulmani (Hism, pagg. 247-249;

pagg. 1196-1198; Athir, H, pagg. 67-69

anni (Khamis,

'Abbas

(^).

vemie ora abrogato e

lin.

Bando nacque

ai tre

13 e segg).

il

poi celebro 'Abdallah

b.

creatore del commento quranico ed uno dei pi fecondi "inventori


leggende e di tradizioni, un vero genio mistificatore (Halab, II, pag. 28,

14;

il

cfr.

Introd. 24 e Sprenger,

I,

pag. 341,

lin.

28).

Episodi dell'ultimo periodo Makkano.


Segue ora una serie di aneddoti che possiamo ritenere tutti
308.
apocrifi. Forse in alcuni vi un qualche nocciuolo di vero, ma anche nel

caso che fossero veri, quelli di esegesi quranica apparterrebbero cronolo-

gicamente a un periodo anteriore. Gli episodi sono dati qui in appresso


( .309-318) come si trovano nel testo di ibn Hiam: i biografi li hanno
300.

INTRODUZIONE

308-310.

gettati alla rinfusa in questo periodo allo scopo di rimediare alla scarsezza

di notizie autentiche sulla vita in Makkali fra

il

Bando

il

primo Convegno

'Aqabah.

dell'

309.

pria famiglia,

Nonostante l'opposizione dei Qurays

Maometto continu

propaganda

la

contenti di creai'gli ogni difficolt possibile in

contro

che venivano a

armare l'animo degli

giudizi e con calurmiose affermazioni

Non

religiosa.

della pro-

Qurays non

Iklakkah, cercarono di spar-

gere voci maligne sul conto di lui fra coloro


pellegrinaggio. Speravano cos di

membii

e dei

stranieri

fascino

il

Makkah

della

in

con pre-

nuova

fede.

riuscirono nel loro scopo, perch invece di creare diffideiiza nell'animo

dcgh

stranieri,

capi della

ne eccitarono

trilj

Daws, venne

dei

'Amr al-DaAVsi, uno dei


quel tempo a Makkah e i Qurays cerTufayl

la curiosit.

in

b.

carono di diffidarlo dal prestare ascolto a Maometto. Raggiunsero invece

Non appena Tufayl ebbe

l'effetto contrario.

inteso

parlare

Maometto

nel

commosso che accompagn il Profeta a casa e si


converti all' Islam. Maometto lo istru nella nuova fede e Tufayl lasci
Makkah, quale ardente e convinto musuhnano. Eitoi'nato presso alla famiglia
tempio, rimase talmente

converti

Halab,

padre, la

il

II,

mogKe

pagg. 57-59)

ed

altri,

della sua trib (Hism, pagg. 252-254

(i).

Tufayl tent di convertire anche altri membri della trib, ma con poco o niun sucMakkah per prendere dal Profeta nuove istruzioni queste fui-ono di perseverare
nella propaganda, ma di agire con mitezza. Dopo la Fuga a Madinah e le grandi battaglie dei primi
anni, terminate con la repulsa dei Qurays dalla trincea (a l- Kli a n d a q) di Madmah, Tufayl and a
Madlnah con 70 o 80 famiglie Dawsite, che egli aveva convertite e raggiunse Maometto mentre stava
assediando le fortezze di Kh avbar. Egli segui Maometto fino alla presa di Makkah, dopo la quale
diresse tina spedizione per andare a bruciare l'idolo Dzu-1-Kaifayn. Egli rimase col Profeta fino alla
morte del medesimo, e durante la grande insurrezione della trib prese parte alla campagna contro
T\ilayhah, alla conquista del Isagd, e a quella della Yamamah, accompagnato dal figlio 'Amr. Durante
questa spedizione egli ebbe un sogno predicentegli una prossima fine e difatti cess di vivere ucciso
in uno dei combattimenti. Suo figlio, 'Amr, fu ferito gravemente, ma guari, e, sotto al Califfato di
'Umar, fu ucciso alla grande battaglia del Yarmlk (HiJam, pagg. 254-256).

Nota

1.

cesso, e fece ritorno a

310.

Qays

celebre

Il

Tha'labah, un

b.

vedere

il

poeta A'sa, appartenente alla stirpe dei banu

ramo

dei

Profeta, del quale aveva

banu Bakr

b.

Wail venne

Nelle vicinanze della citt incontr un pagano qurasita,


fosse lo scopo del forestiero, fece di tutto
tirsi

"

Con

vino!

gli

"Maometto

disse:

proibisce

queste cose io non ho che fare


.

"

Allora

disse A'sa,

"

Makkah

per

tanto inteso parlare, e conveiiii'si all'Islam.

,.

il

per dissuadere A'sa dal converl'adulterio

rispose A'sa.

la prostituzione! .

e
"

voglio goderne ancora

quale ritorner a farmi musulmano

quale saputo quale

Prima che l'anno

Egli vieta anche

il

mi anno, dopo

il

finisse

A'sa aveva

non pot quindi mettere in atto il suo progetto (Hism,


pagg. 255-256, ove si trova una lunga poesia attribuita a A'sa) Q).
cessato di \4vt.re e

?oi.

ti

INTRODUZIONE

310-Sia

Nota

1.

Bakr

sioue dei

ibn Hiam, da Khallnd b. Qurrah b. Khald


L'autoritA della tradizione debole
Bakr b. Wa-il. La tradizione molto probabilmente una inven:

altri dotti della stirpe

da

ftl-Sdrisi, e

311.

vino fu vietato soltanto in Madlnah molti anni pi tardi.

b. WTi'il.

Il

Un

uomo

della trib

menando un camelo, che vend a abu


abu

pattuito,

(jrahl

si

IraS

tli

(rahl,

venne a Makkah in quel tempo,

ma

quando

nel tempio, ove erano riuniti molti QurayS, e grid

abu

(jahl,

Nessuno dei presenti volle darsi

Qurays

stessi gli

la

danaro
si

rec

ad alta voce, cliiedendo

che gli aveva commessa un' ingiustizia.

pena di

assistere l'Iraita ed

uno

dei

addit scherzando la persona di Maometto, che stava

duto in un angolo del tempio e disse


ti

il

dovuta. L'Iraita

rifiut di versare la soncuna

chi ^a^^ebbe difeso contro

volle avere

potr aiutare a rivendicare

"

tuoi diritti

se-

Quello che tu vedi seduto laggi,


Qurasita disse appunto queste

. Il

quanta fosse grande l'inimicizia esistente fra Maometto ed

parole, sapendo

un divertimento a spese di Maometto e delCon maraviglia di tutti i presenti, quando l'Irasita si rivolse a
l' Irasita.
Maometto per aiuto, il Profeta non solo promise di darglielo, ma alzandosi
immediatamente dal luogo, ove era seduto, accompagn l'Irasita verso la
casa di abu (rahl. I Qurays intrigati dalla piega inattesa dell'incidente, ordinarono a uno di seguire il Profeta e di vedere che cosa sarebbe a\'^'enuto fra
Maometto e abu (rahl. Maometto si present senza esitare innanzi alla caga
di abu (jrahl, e buss alla porta, in\dtando abu (rahl a scendere nella strada
per discoiTergh. abu (rahl discese senza indugio e pallido come un cencio
ascolt quello che Maometto aveva da dirgli a favore dell' Irasita, e senza
fare alcuna protesta od osservazione, rientr in casa, prese il danaro e pag
abu

(jahl e voleva procurarsi

subito l'intero debito. Nessuno


fatto,

ma

mostro

abu

dei

(rahl stesso confess che all'ultimo

orribile sul

capo di Maometto, e ne aveva

che non aveva osato rispondere


autorit

Qurays voleva credere

tradizionista

Halab,

I,

verit

momento aveva
risentito

o protestare (Hisam,

ibn Ishq, da 'Abd al-malik 'Abdallah b.

alla

un

del

visto

un

tale spavento,

pagg. 257-258, sole

abu Sufyan al-Thaqafi

il

pagg. 423-424).

Un giorno Maometto si trovava solo in una delle gole di


312.
Makkah con il Qura.ita Ruknah b. 'Abd Yazid b. Hsim b. al-Muttalib b.
'Abd Manaf uno degli uomini pi forti fra i Quray.^, e gli disse " Non temi
:

Dio, o
il

Rukanah,

vero, allora

Ruknah, che

ti

non segui

seguirei

mio appello?

il

"

Se

.sapeva di e-ssore

il

ti

"Se

sapessi che tu dici

si

misero a lottare. Appena Maometto ebbe toccato Rukanah,


svenuto.

modo,

Un nuovo
il

fiero

tentativo, che

Qurasita non

si

vero?

due uomini

si

getto in terra, crederai che dico

pi forte, rispo.se di

Rukanah

lo

gett in terra

volle fare, termin nel

pot dar pace

302.

Maometto

il

medesimo

offri di mostrargli

INTRODUZIONE

g 312-316.

ancora un'altra maraviglia nello vicinanze v'era un albero, che alla chiamata
di Maometto si mosse dal luogo dove sorgeva, si piant innanzi al Profeta
;

e all'ordine di

non

Maometto and a riprendere

il

Ma Rukanah

suo posto antico.

volle convertirsi (Hisam, pag. 258: Athir, II, pag. 57).

Continuarono intanto le persecuzioni contro i musulmani in


313.
generale e contro Maometto in particolare, perch il Profeta nonostante la
opposizione dei suoi nemici, non cessava mai dal predicare in pubblico e in
privato. Alcuni gettarono addosso a

Maometto

pecora, mentre egli stava pregando

un'altra volta gli gettai'ono le interiora

entro

recipiente, nel quale stava

il

cucinando

una

l'utero sanguinolento di

pranzo. Egli fu costretto perci

il

a ricoverarsi in casa, a ridosso di una pietra, ove non poteva essere colpito
dalla roba che i suoi nemici lanciavano contro di lui. Egli prendeva con un
bastone le immondizie gettategli in casa e le sospingeva nella strada, gri-

dando:

"

figli di

nonno 'Urwah

b.

314.

ad

da 'Umar

vicini!

'Abdallah

b.

Hisam, pag.

al-Zubayi-;

(Tabari,

,.

b.

Maometto

pagg. 1198-1199,

I,

'Ui-wah b. al-Zubayr, dal

277).

Venti cristiani venuti dal Nagran

dalle parole di
recitato

'Abd Manaf! Che

ibn Ishaq,

autorit:

si

commuovere

lasciarono

convertirono all'Islam, dopo che egli ebbe

si

alcuni brani del Qur-an, presso alla Ka'bah, alla presenza di

essi

molti Qm'ays. Grande fu l'indignazione di questi; abu (rahl,

il

sempre nella sua opposizione, apostrof vivacemente

proseliti,

non

riusc

vano

a scuotere

dall' Abissinia.

Qur'n

"

convinzioni. Secondo alcuni,

le loro

questo incidente

il

passo del

Noi crediamo in

(xxvm, 33-35

,,

esso,

Hisam, pag. 259

pagg. 32-33).

Un

315.
pi umili

ma

Quelli ai quali noi gi rivelammo le Sacre Scritture, credono nel

la Verit che viene dal nostro Signore


II,

pi feroce

cristiani veni-

vuole che alluda

si

Qur'n, e quando a loro viene fatta la recita, dicono

Halab,

nuovi

fi-a i

giorno Maometto stava seduto nel tempio circondato dai

suoi seguaci, per lo pi scliiavi liberati

come Khabbb

b. al-

'Ammar, abu Fukayhah, Yasar, ed altri simili i Qurays presenti nel


tempio presero occasione da questa coincidenza per deridere il Profeta e metAratt,

tere in rilievo la classe umile e volgare dei suoi seguaci, per lo pi schiavi

emancipati
" essi

"

Questi sono

metto, questi

dente

compagni

suoi

deve Dio aver concesso fra

" della verit?


"

si

Se

vi

fosse qualchecosa di

vuole che abbia attinenza

quelli che

pregano mane e sera

tu appartieni ai malvagi se

li

il

la
il

esclamarono,

'

buono

nella rivelazione di

precedenza su noi

passo del Qur-n:

"

respingi, ecc. ^

(vi,

52-53

ad

il

Mao-

questo inci-

Non

loro Signore, che cercano

303.

e proprio

noi la grazia della retta direzione e

tutti

non avrebbero avuta

respingere

suo favore:

Hisam, pag.

260).

gjj

INTKODUZIONE

aituaiy.

Maometto aveva l'abitudine ili andare spesso a sedersi press


al-Manvah, nelle vicinanze di una bottega di ui\ giovane cristiano, che aveva
316.

ed era schiavo dei banu-1-Hadranii ci diede motivo ai nemici


di Maometto di andare ripetendo che egli facesse le visite per imparare molte
cose dallo schiavo cristiano, e di esse facesse il soggetto delle sue rivelazioni.

nome

(rabr,

Allora dicesi, comparirono

un uomo

lo istruisce,

ma

Qur-an

vrsi del

^'
:

Noi sappiamo che

essi

dicono

la lingua alla quale essi alludono, una straniera,

mentre questo arabo puro (xvi, 105 Hisam, pag. 260).


Dicesi che la sura detta al-Ka\\thar, cvm, venisse rivelata in
317.
;

uno dei nemici di Maometto, al-'As b. W-il al-Sahmi,


parlava di Maometto, diceva sempre " Lasciatelo stare, egli non

questi tempi perch

quando

si

discendenti

lia

sul conto suo

fra

poco

la

memoria

di lui

Allora vennero fuori

fl.

si

estinguer, e voi avrete pace

versetti:

Noi

ti

abbiamo dato

al-

KaA\'tiiai" ecc. -.

Maometto arringava il popolo, invitandolo ad


abbracciare l'Islam e gli comunicava i brani rivelati del Qur-an, Zama'ah
b. al-Aswad, al-Nadr b. al-Harith. al-Aswad b. 'Abd Yaghuth, Ubayy b.
Khalaf e al-'As b. Wa-il gli dissero " Ti fosse stato almeno concesso un
angelo, che parlasse di te alla gente e si vedesse in tua compagnia . Allora
Dio rivel i versetti: " Essi dicono: venisse almeno un angelo jnandato a
Un'altra volta, mentre

lui ecc. -

(y.

8; Hisam, pag. 262).

318.

Una

volta

Walid

Hisam passarono dinanzi a Maometto

abu

CJahl b.

con

gli occhi, lo derisero in

del Profeta;

Umayyah

al-Mughirah,

b.

modo

(vi,

Khalaf, e

facendo segno a

tanto pungente, da addolorare

Dio per consolarlo, rivel

di te furono derisi ecc.

h.

versetti:

"

Gi

l'

altri profeti

lui

animo
prima

10; Hisam, pag. 262).

Viaggio notturno a Gerusalemme.


319.

lemme

Come

nascesse la leggenda del

e della ascensione in cielo

viaggio

pu leggere

si

nelle

notturno a Grerusavarie

biografe di

Maometto: noi non tratteremo l'argomento, perch non ha diretta attinenza


con lo scopo del nostro lavoro. Ci contenteremo di citare le fonti pi utili
Muir rn, pagg. 219-222), Sprenger (I, pag. 306, nota 1; H, pagg. 527-529),

Grimme

fi,

pagg. 37-38), Pautz (pagg. 48-44). L'argomento ha una grande

importanza per
alcuno

mento
il

il

ma

teologhi musulmani,

solo a.spetto, sotto

il

quale merita di essere esaminato, come

di studio per conoscere l'animo

grazio di sincerit, dal

storicamente per noi non ne ha

complesso del Profeta, e determinare

quale era animato in

carriera.

801.

ele-

questo

periodo della sua

INTRODUZIONE

particolari del celel)re av\enimento della storia musalsono narrati dallo fonti in modi molto variati e diversi, ma nelle linee

320.

mana

generali tutte

meno

320.

i^

versioni di questa

le

famosa leggenda sono d'accordo, pi o


venne l'angelo Gabriele coll'animale

sui seguenti dettagli: di notte

a 1-B u r a q, vi fece montare Maometto e lo condusse a Gerusalemme,


ove lo attendevano i tre profeti maggiori, I]:)rahlm (Abramo), Musa (Mos),

alato,

una preghiera
due vasi, uno pieno

e 'Isa (Ges), dopo

fatta insieme

vennero

di

offerti

olibedendo ad ispirazione divina,

acqua e

domand

Un'altra leggenda accenna a tre vasi,


terzo di latte e che
la scelta del vaso

Maometto

conferm

da

tutti

l'altro

Maometto
e Maometto

profeti, a

pieno di vino,

di bere dal recipiente di acqua.

uno

di

vino, l'altro

scegliesse quello di latte

la fiducia riposta in

di

in ainbedue

e predisse

lui

acqua

il

il

casi

riscatto

del popolo suo dall'errore, nel quale era immerso. Quella stessa notte

metto fece ritorno a Makkah

Mao-

mattino seguente narr la cosa ai Qurays,


destando la massima maraviglia ed un senso di incredulit nei suoi stessi
e

seguaci (Hisam, pagg. 263-264)

il

(^).

Nota 1.
Questa la versione quale la troviamo nel testo di ibn HisHm, ove detto che il racconto basato sulle testimonianze di autorit come 'Abdallah b. Mas'ud, abu Sa'Id al- Kh udri. 'A-isah,
Hasan al-Basri, ibn Sihb al-Zuhri ed altri, ma pi avanti (a pag. 265, lin. 13) afferma che la maggior
parte della leggenda in quella forma dovuta all'autorit (poco sicura) di al-Hasan al-Basri, con aggiunte di Qatadah. 'A'isah, la moglie prediletta di Maometto, ha affermato che durante quella notte
famosa il corpo d Maometto non si mosse dal giaciglio, ma Dio fece viaggiare soltanto l'anima
del Profeta (Hisam, pag. 265, lin. 15; Khamis, I, pag. 347, lin. 27-28). Fu quindi un sogno, che Maometto rivel come un fatto vero avvenuto. Si noti che nella versione conservata da ibn Hisam non v'
menzione di una ascensione attraverso i sette cieli fino a Dio, che abbiamo invece in Tabari (I, pag. 1157;
cfr. 220), il quale a sua volta ommette il viaggio a Gerusalemme. Athir (II, pag. 36-40) unisce le
due cose insieme in una sola, l'ascensione in cielo e la visita a Gerusalemme siccome per una delle
;

sue fonti, Tabari, pone l'ascensione al cielo subito dopo la rivelazione, Athir, per unire tutto in uno,
trasporta anche il viaggio di Gerusalemme nel primo anno della missione, commettendo cos un grave
errore di cronologia: l'anacronismo diviene evidente dall'episodio di abii Bakr, unito al racconto (Athir,

Khaldn, II, App. 6. unisce in un fatto solo la salita al cielo e il viaggio notturno a Gerusalemme e lo pone subito dopo il principio della missione).
Staccato dal racconto del viaggio, ibn Hisam ha un lungo capitolo intitolato Dell'ascensione
in Cielo e delle maraviglie che Maometto vide in essa . E un' appendice di dettagli maravigliosi, ai
quali non fatto cenno alcuno nel primo racconto dell' isra, e che qui entrano a far parte del viagII, pag. 40, lin. 20;

Maometto prima di arrivare a Gerusalemme attraversasse tutti i cieli fino al


una pura invenzione di tempi posteriori, quando la tradizione dell' isr
fece nascere spontaneamente quest'appendice piena di roba maravigliosa, nella quale tanto si compiace l'immaginazione orientale. Le autorit addotte da ibn Hisam sono: ibn Ishaq, da un uomo
degno di fiducia ibn Ishaq, da un dotto che l'aveva udito da Maometto (!) e cosi via discorrendo. Il fondo della tela favolosa proviene, secondo ibn Ishaq, da abu Sa'Id al- Kh udri, che l'avrebbe
intesa narrare dal Profeta stesso (Hisam, pagg. 268-270). Alla fine si accenna poi una tradizione
attribuita ad 'Abdallah b. Mas'iid, sul viaggio in cielo e l'episodio infantile di Mos e delle cingio notturno,

Paradiso.

La

come

se

salita al cielo

quanta preghiere ridotte a cinque


tradizione invece attribuita a

(cfr.

Anas

221, 321
Malik).

b.

Hisam, pagg. 270-271

Le

fonti

Tabari,

I,

pag. 1159, ove la

come al-Diyarbakri e Nr
viaggio a Gerusalemme aggiungendovi una

meno

antiche

al-din al-Halabi uniscono la traversata dei sette cieli con il


quantit molto maggiore di elementi favolosi ed assurdi (cfr. Khamis, I, pagg. 346-366; Halab, II,
pagg. 59-125J. Baster infine accennare di volo ad alcune esagerazioni sifite che attribuiscono a
Maometto trenta viaggi notturni (!) (Halab, II, pag. 59, lin. 20-21). Superfluo anche di notare il

giorno presunto di questo miracolo

17,

o 27 Rabi'

I,

805.

o 27 Rabi' II, o 29

Ramadan

ecc. (cfr.

Halab,

N*

II,

}JS

INTRODUZIONE

K0-a>2.

.,.

,|.

In questo puuto della biografia di Maometto ci troviamo in piena leggenda; facile coniuduit di notizie scucite, coutradiceutisi fra loro, di tradizioni ripetute, confuse

dalla

iuestricabilmente fra loro, e formanti una mole ingente di materia fantastica, faticosa a leggere, e
di sterile studio.

uu soggetto discusso con molta dottrina dai teologhi e giureconsulti musulmani se Maoil viaggio con il corpo o con l'anima. La maggior parte dei tradizionisti del parere ohe il viaggio fosse fatto da Maometto con l' anima e con il corpo, mentre era desto e consapevole di quanto avveniva intorno a lui. Altri affermano che egli avesse una visione dormendo
e non si muovesse dal letto ove si trovava. Un terzo partito infine afferma che compiesse il viaggio
a Gerusalemme con il corpo e svegliato, ma l'ascensione in cielo dormendo e con l'anima sola senza
e segg. ove il soggetto discusso a lungo, e Halab, II,
il corpo (clr. Khams, I, pag. 547, lin. 21

stato

metto abbia fatto

pag. 59,

lin. 24-27).

ibn

Hiiam

i>one

il

viaggio di Gerusalemme prima della morte di abu Talib e di

Kh adigah.

Altre fonti lo pongono invece nel duodecimo anno della missione, o un anno e mezzo dopo il ritorno
da Tii-if, o un' anno prima della Fuga a Madlnah, e nel mese di Eabi' I (]\hamls, I, pag. 346, lin. 1113). Pi avanti lo stesso autore riunisce tutte le altre tradizioni sull'anno, sul mese e sul giorno del
grande evento alcune Io anticipano fino al quinto anno della missione, ma la maggior parte lo pone
fra l'ultimo e il penultimo anno della dimora di Maometto in Makkah (Khams. I, pag. S46, lin. 23
347, lin. 7). Auas b. Miilik pone 1' isra un anno prima della missione (!) (Halab, li, pag. 69, lin. 23;
pag. 60 lin. 4 e segg.).
:

321.

che

le

Dopo

il

viaggio in cielo e a Grerusaleinme Maometto stabil

preghiere dovessero essere ripetute cinque volte al giorno (Khams,

pag. 357, Hn.

9)(i);

cfr.

I,

219 e 221.

Nota 1. Fonti pi moderne contengono anche leggende di vari fatti maravigliosi con i quali
Maometto convinse i suoi fedeli seguaci della verit delle affermazioni. Di queste conferme miracolose manca ogni notizia nelle fonti pi antiche (cfr. Kh ams. I, pag. 356, lin. 14 e segg.).

322.

Grande

fu

il

clamore che

si

fece

alle aflFermazioni di

iiitoi'iio

Quray malignamente osservarono che il faggio in Siria e il


ritomo richiedevano almeno due mesi di cammino per una caravana, e che
Maometto.

Maometto
menzogna

perci era impossibile che

l'avesse

compmto

in

una notte

sola.

Quray gridarono alla


e all'impostura. Alcuni fra gli stessi
musulmani rimasero turbati dalla inverosimile affermazione di Maometto,

e rinnegarono la fede, ritenendo che tutto


I

pi fedeli fra

il

musubnani rimasero pure

sistema fosse una menzogna.

seppero quale decisione prendere. Un'incertezza generale turb la


finora cosi solida della setta:

il

non
compagine

scossi nella loro fiducia e

sospetto dell'impostura

.si

affacci nell'animo

non pochi
distaccarono addirittura dall'Islam. Per fortuna intervenne allora abu Bakr il pi influente e rispettato fra i musulmani, il quale
salv la posizione, dichiarando che la descrizione di Gerusalemme, fatta da
Maometto corrispondeva esattamente al vero, e dicliiar quindi di credere

di tutti:

.si

aasolutamentt in tutto ci che

Maometto aveva raccontato. Gli altri musulmani tentennanti, confortati da queste parole, seguirono l'esempio di abu
Bakr, e rinacque fra i fedeli la cieca fede nel Profeta. Da quel giorno abu
Bakr ebbe il cognome di " Veritiero , al-Siddiq, che trasmise ai di.scendenti (Hiam, pagg. 204-265

Athir, H, pagg. 40-41

soe.

Kliamis,

I,

pagg. 355-356).

INTRODUZIONE

323,324.

Maometto non si scoraggi dinnanzi a tante difficolt, ma con 323.


tinu coraggiosamente la propaganda, bench la rivelazione del viaggio notturno destasse ancora pi l'animosit dei suoi nemici, in ispecie di abu Lahab
e dei suoi vicini di casa,

immondizie contro

quali

la casa di

si

resero tanto molesti

Maometto, mentre

con

gettito

il

egli pregava,

di

o cucinava

nel cortile, che alfine, per essere sicuro,

il Profeta dov ritirarsi in camera


per pregare (Hisam, pagg. 276-277). (Ripetizione! cfr. 313).

Morte di Khadigah e di ab Talib.


Tre anni prima della Fuga, in un momento tanto grave della
324.
sua carriera profetica, Maometto fu colpito da ima duplice e grande sventura morirono cio in uno e lo stesso anno la moglie Khadgah (M e lo zio
abu Talib, ossia la pi fida delle compagne, e il pi benevolo e sicuro dei

protettori

in

La doppia

(^).

momenti

perdita

afflisse

profondamente Maometto,

cosi difficiK si trovava privato dell'appoggio

quale

il

morale della moglie,

abu Tslib mori pagano, quan-

e della protezione si valida e sicura dello zio.

tunque alcune tradizioni poco attendibili affermino aver egli pronunciata la


formola di professione musulmana con il suo ultimo respiro. Con la moi'te

Maometto rimase esposto quasi inerme agli attacchi


venne maltrattato e insultato come non lo era mai stato per
dello zio.

dei nemici e
l'

innanzi. Al-

cuni Qurays arrivarono pei-fino a gettargli polvere in testa mentre pregava

(Hisam, pagg. 276-279; Tabari,


mis,

I,

pagg. 337-338, 340

pag. 1199; Athir, H, pagg. 69-70; Kha-

Halab, n, pagg. 33-34, 38-39).

Khadgah possediamo un altro di quei documenti antida 'Urwah b. al-Zubayr per il Califfo 'Abd al-malik, e che

Sulla morte di
chissimi, scritti

per

il

loro pregio storico meritano di essere tradotti integralmente

"

Nasr disse

"

writh

" (il
" b.

mi ha narrato 'Abd al-samad b.'Abd

al-warith

"

Ali

anche 'Abd

b.
al-

mi ha narrato mio padre,


quale) disse mi ha narrato Aban al-'Attr disse mi ha narrato Hisam
'Urwah da 'Ui-wah, che (questi) scrisse a 'Abd al-mahk b. Marwan Tu
b.

'Abd al-samad

b.

'Abd al-warith

disse:
:

"

mi hai scritto sul conto di Khadgah bint Khuwaylid, interrogandomi quando


abbia cessato di vivere. (Sappi) che essa mor prima della partenza (makli-

"

rag)

"

" feta)

dell'

InAiato di Dio da

Makkah

anni o vicino a questo.

cii'ca tre

spos quindi 'A'isah dopo morta Khadgah;

" 'A-isah

un paio

'A-isah aveva allora soli sei

"

dopo

il

Innato

di

lin.

-^'isto

suo arrivo in Madinah, quando essa aveva nove amii

gina 1770,

Dio aveva

Pro-

avevano detto .Questa una moglie per te.


amii. L' Inviato di Dio si giacque poi con 'A-isah

di volte, e gli

"

l'

(TI

8 e segg).
307.

(Tabari,

I,

pa-

INTUODUZIONE

ss ;t4.32.

aveva avuta per uiadi-e Fntimah,


Kjiadlgah biut Kliuwaylid b. Asad b. "Abd al-'Uzza.
al-Mayizumi
e, morto questo, con abu
'Aiaz
Atlk
b.
con
prime nozze
telia di ZS-idah. Si sp^s in
Halah
e poi con 'Atk. Da uno
abu
con
prima
tradizione,
un'altra
secondo
Hilah al-Tamimi- oppure,
mercanti che si
tranquilli
furono
mariti
questi
nome Hind. Ambedue
di loro due ebbe una fiiilia per
mori,
si dice, 36 o 66 giorni prima di
Khadlgah
Siria.
la
con
commercio
er*no molto arricchiti nel
Hagar, IV, pag. 637; W. F. Z.,
Hi;r.m, pag. 119; Nawawi, pag. 887; Athir, II, pag. fi9;

Nota

ab

TTilib ^cfr.

Khuwayld, e perci zia di Zubayr b. al-'Awwam [f 3l^- H.].


pag. an. Essa era sorella di al-'Awwam b.
di
abu Tnlib avvenisse sei mesi dopo la rescissione del Bando
morte
la
Dioesi ohe
"nota 9.
morisse Khadlgah. Dicesi inoltre che la morte di questi
lui
di
dopo
giorni
tre
e
HaAi'miti,
contro i
dal tatto che 'Ahdallah b. 'Abbas,
avvenisse tre anni prima della Fuga, e ci sarebbe confermato
maggior parte delle leggende musulmane) nascesse nello Si'b prima della re-

(l'autore presunto della

e tredici anni alla morte del Profeta (Khaesattamente. Altre tradizioni pongono
molto
combinano
non
mis, I, pag. 336, lin. 16 e segg) i numeri
missione, o il 16 Sawwal dell'ottavo
della
1"
anno
decimo
del
Dzu-l-Qa'dah
il
Talib
abu
la morte di
la cesanno (Khamis, I, pag. 838, lin. 8): la morte sarebbe avvenuta o otto mesi o venti giorni dopo
II,
Halab,
anche
cfr.
(ibid.,
lin.
decimo
anno
awwal
del
2;
15
sazione del Bando (ibid., lin. 9). o il
a Gerusanotturno
viaggio
l'isra,
o
luogo
dopo
avessero
morti
due
queste
che
detto
ove

pag. 33,

scissione del Bando,

avendo

tre

anni all'epoca della Fuga

e ci sull'autorit di ibn Ishaq.


o nel
ibn al-AtliTr precisa il mese, nel quale abu Talib cess di vivere, e dice che avvenne
Bando
e tre anni
del
rescissione
tempo
dopo
la
poco
Pz-1-Qa'dah,
di
quello
in
.Aawwal,
o
di
mese
prima della Fuga a Madnah. abu Tlib aveva pi di 80 anni (Athir, II, pag. 69; Khamis, I, pag. 338,
giorni, o un mese e cinque giorni,
lin. 11). Fra la morte di abu Talib e quella di Khadlgah corsero tre
tradizioni pongono la morte di
Altre
lin.
19).
I,
pag.
340,
(Khamis,
mesi
cinque
giorni,
o
cinquanta
o
mori nella propria casa
Khadlgah
un anno prima della Fuga, e dopo l'isra (ibid., lin. 28).

lemme,

Khadlgah
Dar Khuzaymah,

nella quale aveva partorito tutti i figli avuti dal Profeta (il)id., lin. 25). Questa
abu Talib), e fu
casa rimase in possesso di Maometto fino alla Fuga, poi pass nelle mani di 'Aqll (b.
masgid
o sito di
in
un
medesimo
dal
comperate da MuTiwiyyah durante il suo Califfato. Tramutata
il nome di l^Iawlid Fatimah
con
H.)
d.
sec.
al-Diyarbakri
(X
tempi
di
ai
preghiere per i fedeli, esisteva
Masgid al-Haram
(luogo ove nacque Fatimah) ed era considerato come uno dei siti pi santi dopo il

detta

(Khamis,

pag. aiO, lin. 26-28).

I,

Halab (II, pag. 34, lin. penult.) afferma che questo anno venisse chiamato da Maometto, 'am
al-hazan, o l'anno del dolore, ma poche righe pi oltre (II, pag. 36, lin. 13), narra come dopo un mese
(ctr. 3S1).
e pochi giorni il Profeta convolasse a nozze con la formosa vedova Sawdah bint Zama'ah
spir
quale
nel
Eamadan,
di
stesso
nel
mese
luogo
matrimonio
ebbe
informazioni
il
altre
Secondo
Khadlgah (Halab, II, pag. 36, lin. 23).
Anche sulla sorte di abu Talib, dopo morte, hanno fantasticato tradizionisti, non sapendosi
spiegare come un brav'uomo come lui non sia morto musulmano, e nonostante i servizi da lui resi a
Maometto e all'Islam, egli debba essere dannato per sempre all'inferno (cfr. Halab, II, pag. 39, e spei

cialmente a

i)ag.

40

e segg.).

Conflitto con

abu Lahab.

morte di abu Talib, Maometto addoloratissimo rimase un tempo entro casa senza farsi pi vedere, ed i Qurays si fecero pi
velenosi che mai nei loro attacchi, sicch il Profeta, privo di un protettore,
325.

temeva

Dopo

]a

pubblico. Saputo ci, lo

zio

abu Lahab, che

si

suoi pi accaniti avversari,

fu

commosso dalle
membri di una

condi-

di apparire in

distinto finora fra

zioni del nipote;

i
il

sentimento

di solidariet fra

era

stessa

famiglia facendosi pi forte di ogni altro, sospinse lo zio a recarsi diretta-

Muhammad Va dove vuoi e fa pure


mente presso Maometto per dirgli quello che faceW mentre viveva abu Tlib! . abu Lahab assunse cosi la pro:

tezione del Profeta e tale fu l'effetto di questo passo, che nessuno os pi

attaccare pubblicamente

il

Profeta,

per timore del violento suo protettore.

B06.

INTRODUZIONE
Allora due Qurays, 'Uqbah

metto di

Mu ayt

b. al)u

valido appoggio,

si

si

annunzi forse tuo nipote ove

S 325-327.

abu

mirando a privare Mao-

(jahl

presentarono a abu Lahal) e gli dissero

andato a

sia

finire

(madkhal)

"

tuo padre?

Ti
.

abu Lahab si volse al nipote e disse ^ Ove andato a finire 'Abd al-Muttalib ?
" Ove tutta la sua gente
rispose Maometto, abu Lahalj rimase soddisfatto
della risposta e la comunic ai due colleglli, i quali gli fecero osservare
:

che

,,.

parole del Profeta significavano la opinione di Maometto che 'Abd

le

al-Muttali1) si trovasse nel fuoco

ferma di

nuovo

ci e interrog di

infernale,

come

al-Muttalib nel fuoco infernale


nella quale cred

'Abd

nipote

il

abu Lahab
"

Si rispose

tutti quelli

La

volle avere la con-

Maometto,

"

Abd

che morirono nella fede,

di Maometto esasper
abu Lahab, il quale grid al nipote " Per Dio non cesser mai di essere tuo
nemico per sempre
gli tolse la sua protezione, e si uni agli altri QurayS
per perseguitarlo pi vivamente di prima (') (Khamis, I, pagg. 340-841; Haal-Muttalil)

,,.

risposta

,,

ZDMG.,

pagg. 42-43; ibn Sa'd trad. dal Wstenfeld,

lab, II,

1850, voi. IV,

pagg. 195-196).
Nota

Ho

molti dubbi che

si possa accettare questa tradizione nella sua forma tradizionale:


primo che forse un tempo abu Lahab abbia protetto il Profeta e che
intrighi di terzi turbassero i rapporti fra i due uomini; secondo che la condanna in eterno di tutti gli
antenati pagani del Profeta come conseguenza logica delle sue dottrine escatologiche, deve essere stata
un'arma usata di frequente e con molta efficacia dai nemici del Profeta. Dubito per che Maometto
si esprimesse con tanta sicurezza sul fato oltre tomba di quel buon vegliardo che lo aveva protetto
con tanto amore, quando egli era piccolo, orfano e povero. L'effetto morale di simile affermazione

due

fatti

1.

per possono essere veri

sugli stessi

musulmani sarebbe

stato deplorevole.

Vittorie dei Persiani sui Greci.


.

326.

Nell'ottavo

una grande battaglia

fra

il

anno

generale romano

rale persiano ahrza (ahrbarz

sero

Persiani.

siani erano

ravano

La

pagani

avevano

di

musulmani, dicendo

mentre noi

Persiani siamo u

'Vinceremo anche noi!

r,

(Khamis,

Makkah perch

in

si
'

m in
I,

Per-

ed ado-

rallegrarono invece della notizia e

Voi e
i

gene-

il

Siria e che vinces-

libro (kit ab. Scritture Rivelate)

Makkah

schernirono

(Qatmah?) e

Busra in

musulmani

narra che avesse luogo

si

QTMH

nei pressi di

?),

notizia addolor

magus, non

idoli.

della missione

Cristiani siete la gente del Libro,

yy un

pag. 336,

della Sii'ia dai Persiani sotto Sahrbarz fra

il

(pagani). Vinsero
lin. 19).

613.

Persiani.

AUudesi all'invasione
il

615. a. E. V-

(cfr.

Bury, n, pag. 214).

miracolo della luna spaccata.


Nel nono anno della missione le fonti meno antiche nar 327.
rano il mii'acolo compiuto da Maometto per con^^ince^e i seguaci della sua
missione, spaccando la luna per met in modo che il monte Hira apparisse
Il

309.

INTRODUZIONE

327, S28.

due met. Un'altra versione che una met a]iparisse sopra Qu'ayqu'an,
e l'altra sopra abu Qubays una terza versione che una met della luna
fra le

si

ascondesse dietro a

monte e apparisse solta,nto l'altra met. Quest'ultuna

tni

modo come

versione forse una spiegazione del


I

pagg. 337-338; Halab,

pag. 411, ove detto che-

I,

Qiu'a>-s pagani).

ad istanza dei

primi versetti della sura

Viaggio a

sorgesse la leggenda (Khamis,

La

il

irdracolo fu fatto

tradizione pu anche essere nata dai due

liv.

T-if.

Le persecuzioni dei suoi nemici arrivarono a tal punto dopo


la morte di abu Talib, che Maometto decise di non rimanere pi in Makkah. Abbandon la citt e si rec solo a Ta-if (^), per chiedere protezione
328.

ivi

Thaqf contro

vertirli

Islam. Egli

all'

propri cittadini, e nella speranza di coni

le vessazioni dei

rivolse

si

capi

ai

Thaqafiti

specialmente ai tre

Mas'ud e Hablb, ilgU di 'Amr b. 'Umayr, una delle mogli


dei quali era una Qurasita dei banu -umah. I tre fratelli, forse per timore
dei Qurays, lo accolsero molto male; gli rifiutarono ogni protezione, rispofratelli

'Abd

Yalil,

modi

sero con

villani alle

sue

contro di lui anche

aizzarono

e<.l

una gran

gli

schia-\T

folla lo circond

dov fuggire e cercar rifugio nel giardino


e aybah,

figli di

Maometto fu cacciato brutalmente

giorni di dimora in Ta'if,


della citt

non contenti di ci,


clienti.
Dopo circa dieci

esortazioni religiose, e

Rabfah. Appena

fuori dalla porta

e lo maltratt in
di propriet dei

fu entrato in

egli

modo

due

tale che

'Utbah

fratelli

terreno

privato, la

non os pi inseguirlo, e si disperse: Maometto si ricover all'ombra


d'una vite. I due fratelli 'Utbah e aybah, vedendo le sevizie, alle quali
l'inerme Maometto era stato esposto, si commossero per la sua sorte infefolla

lice e gli

diedero \averi e soccorsi.

Uno

schiavo cristiano, per

nome

'Addas,

nativo di Ninive, mara\igliato dalle espressioni inusitate di Maometto, nella

presenza dei due padroni

si

mano (HiJm, pagg. 219-281;


da Yazd

Khamis,
voi. IV,

b.
I,

Ziyad, da

gett ai piedi del Profeta dichiarandosi musul-

Tabari,

Muhammad

pagg. 341-342; Hala),

pagg. 1199-1202, autorit: ibn

I,

b. Ka'Ij
II,

al-Qurazi

pagg. 43-47

Atliir, II,

ibn Sa'd,

Isliaq,

pagg. 70-71

ZDMG.,

1850,

pagg. 196-197).

Nota 1.
La citt di TS*if narra Burckardt che la visit nel settembre 1814 (v. TraneU in
Arabia, London, 1829, pag. 85) celebrata in tutta l'Arabia per i suoi bellissimi giardini: essi sono
per situati ai piedi dei monti, che cingono la pianura di sabbia (in mezzo alla quale sorge la citt
di XS-if). lo non vidi alcun giardino, nemmeno un solo alljcro entro alle mura della citt e le vicinanze immediate sono del tutto prive di verdura, il che rende la residenza tanto melanconica in
questo luo^o, quanto lo pu mai essere in qualunque altro sito d'Arabia. I giardini pi prossimi sembrano eMere dalla parte .Snd-Ovest, alla distanza di circa mezz'ora o tre quarti d'ora di cammino; da
quella stessa parte trovasi anche un suburbio abbandonato, separato dalla citt, con alcune palme che

810.

INTKODUZIONE
sorgono in mezzo

alle rovine; era stato

W'ahabiti (nel 1802)

V. descr. di T.it'
di marcia (^Burckhardt, 1. e. pag. 69).
<>.

328-330.

abbandonato gi da lungo tempo prima dell'incursione dei


H.; essa distante da Makkak 72 miglia ossia tre giorni

8. a.

bn al-AtbTr (II, pag. 70) afi'erma che

il Profeta fosse accompagnato dal suo tglio adottivo


poco probabile perch non confermato dalle autorit pi antiche. Halab (II, pag. 43) ripete la stessa cosa. Le notizie sulla lunghezza della dimora in Tii-if, sono incerte e contradditorie, ossia dai dieci giorni a un mese. La sua partenza da Makkali avrebbe avuto
luogo il 20 Sawwril nel decimo anno (Kliamis I, pag. 341, lin. 13-14). ibn Sa'd (ZDMG. 1850, voi. IV,
pag. 196) gli d pure per compagno Zayd b. Harithah e dice che partisse per Tu-if alla fine di awwl

Zayd

nel 20'

ma

Harithah,

b.

ci

anno dal principio della missione.

(!)

329.

Ta'if, e riprese

Maometto perde ogni speranza di convertire i Thaqlf di


addolorato il cammino di Makkah. Quando giunse a Nakhlah,

un giorno

distante

di

mentre pregava da

marcia da Makkah e vi si ferm la notte, fu visitato


^ i n n o demoni ('), provenienti da Nisllin in Me-

sette

sopotamia. Le parole pronunciate da Maometto commossero tanto

da

indurli a convertirsi all'Islam: essi ritornarono quindi presso

a predicare

la

nuova fede

(Tabari,

del Qur-an xlti, 28-30 e lxxii,


mls,

I,

pagg. 342-344; Halab,

I,

pag. 1202).

questo dicesi alludano

(Hisam, pag. 281

II,

demoni
compagni
i

Ath-,

pagg. 48-51; ZDMG-.

II,

loc.

pag. 71

i
;

passi

Kha-

cit.).

Nota 1.
Tabari d perfino i nomi di questi demoni: Hassa, Massa, Sasir, Nasir, Ina al-Arad,
AbnTn, al-Abqam. La leggenda deve aver avuto origine da qualche allucinazione del Profeta, turbato
dalle grandi prove dei giorni precedenti. Nei due passi del Qur-an, xlvi, 28 e segg. e lxxii, 1 e segg.
il Profeta non solo ammette l'esistenza reale di questi demoni, ma si vale anche di un'affermazione di
origine divina per confermare colloqui avuti con questi esseri misteriosi,

prodotti della fantasia

araba nella solitudine immensa dei deserti arabici.

330.

Prima

Makkah, Maometto

di rientrare in

volle assicurarsi

un

protettore, che lo pigliasse sotto alla sua tutela, per difenderlo dai Quray:
egli

temeva che

la

sua fairdglia dopo la morte di abu

Talil)

non sarebbe

stata pi cos concorde nel difenderlo dai nemici. Trovandosi in Nakhlah.

incontr alcuni abitanti di


portare

un suo messaggio

b. ^aif,

IMakkah,

in citt.

Egli

si

Uguale

risultato ebbe

ma

accettarono di

'Adi, che era stato

rescissione del

le

rifiut

si

'Amr. Allora

uno

di quelli che

Bando contro

tempi di abu Talib. al-Mut'im non fece alcuna

dere Maometto sotto alla sua tutela; indoss

questi
b.

un messaggio a Suhayl

Maometto si sovvenne di al-]\Iut'im b.


avevano maggiormente cooperato alla
ai

lui,

rivolse innanzitutto a al-Akhnas

supplicandolo di concedergU la sua protezione,

di accettare.

Hsmi,

quali pregati da

banu

dificolt di pren-

armi, entr nella piazzetta

abu (jrahl annunzi pubblicamente che egli assumeva la tutela di Maometto. Il Profeta fece cosi ritorno Q nella citt
nativa, e scortato da al-Muf ini e dalla famiglia del medesimo, rientr arditamente in Makkah, compiendo i suoi atti di devozione presso alla Ka'bah
(Tabari, I, pagg. 1203-1204; Hism, pag. 251; Athir, II, pag. 71; Khamis,
presso alla Ka'bah, e visto

I,

pag. 342; Halab,

II,

pagg. 51-53).

311.

INTRODUZIONE

8:W-3:>2,

litj

Nota
1-Qa'dah del

Dicesi

1.

che

Makkah dopo

suo ingi-esso in

il

della Missione

decimo anno

KhamTs,

Ta-if, avesse luogo il 23 PzuSe ci fosse vero, l'assenza di


poco o ninno valore di queste date risulta dalla

viaggio a

il

pag. 342,

I,

lin.

16).

Maoiuitto avrebbe durato un mese e tre giorni. Il


oontradizione in cui stanno con altre addotte dalle medesime fonti

S 331) sul

(cfr.

matrimonio

di

Sawdah.

Matrimonio
33 1

metto
con

Xol mese di SawT\'al di questo stesso anno

ebbe luogo

cfr.

decimo), Mao-

fidanz con

stante la sua et tanto tenera


etl

(il

Sawdah bint Zama'ah e con 'Aah (bint abu Bakr):


prima consum il matrimonio in quello stesso anno, ma con 'ASah,

si

la

Maometto con Sawdah.

di

anche

infatti in

324).

Madlnali nel

effettivo

venne rimesso a pi

H. (Khamis.

2. a.

tardi,

pag. 344, Un. 12-16

I,

regna molta incertezza e nel Khamis abtradizioni sulle et .attribuite a 'Asah e sulla data

Su questo

bondano ogni sorta

connubio

il

di

fatto

del fidanzamento e del matrimonio.

Sawdah

una

era stata

delle

prime donne

a convertirsi all'Islam ed era emigrata in Abissinia con il suo primo marito Sakran b. 'Amr h. 'Abd Sams, al quale aveva partorito un figlio 'Abd
al-rahman (ucciso poi alla battaglia di (xalul contro

Persiani). Ritornata

poi con Sakran a ^lakkah rimase vedova e fu sposata

da Maometto poco

tempo dopo

la

n, pag. 35, Un.


circa

morte

Ove detto che

13,

un mese dopo

324, nota

di Khadigali (Khamis,

pag. 345,

lin.

9-19;

Halab,

matrimonio con Sawdah avvenisse

KhdTgah, e prima della gita a T"if

cU

(cfr.

2).

Predicazione fra
332.

morte

la

il

I,

Arabe.

le trib

Maometto abbandon ora

la predica ai suoi concittadini, cosi

tenaci neUe antiche superstizioni e rivolse tutti


trib Arabe, che accorrevano alle feste di

grinaggio annuale.

EgU

accampamenti durante

\sit

le

gU

sforzi alla conversione delle

Makkah durante

successivamente tutte

(').

Alcuni

grande

pelle-

varie ti-ib nei loro

le

cerimonie annuaU in Mina,

con discorsi e con esortazioni reUgiose

il

e cerc

commuoverU

lo accolsero

con

indiffe-

renza, altri lo schernirono, altri in fine lo ascoltarono con benevolenza.

Lo

Lahab gli veniva appresso e tentava in ogni modo immaginabile di


turbare la buona impressione lasciata dal Profeta nell'animo degli udito.
Maometto visit l'accampamento dei -banu Kindah, comandati da Mulay]?,
zio abt

quali rifiutarono di ascoltarlo

ramo, batn, dei Kalb,

ma

vi

poi visit

il

ebbe pure repulsa.

nlfah ebbe l'accogUenza pi rude ed insolente di

banu 'mir

b.

^'sa'ah, e vi trov un tale per

quale ascolt attentamente


ste politiche

il

Profeta e

gU

banu 'Abdallah, un
Nel campo dei banu Ha-

campo

dei

tutti.

nome Bayharah

b. Firas,

il

fece proposte di lotte e di conqui-

con l'arma potente della nuova dottrina,


312.

Pass quindi dai

ma Maometto

a sua

INTRODUZIONE

volta respinse questo appoggio interessato di

pagg. 281-283; Tabari,


al-Zuhri; Halab,

Nota

I,

SS 392-334.

un volgare ambizioso (HiSam,

pagg. 1204-1206, autorit principale: ibn ihab

pagg. 129-133).

II,

Dicosi che visitasse pure

Magannah e di Dzu-1-Mag5z, ma che anche


(Khamis. I, pag. 346, lin. 21); la stessa fonte
appendejuna lista di quindici grandi trib visitate da Maometto, le quali lo respinsero con modi grossolani, ma tale lista una compilazione fantastica senza base storica. Halab, (II, pag. 128, lin. 2H),
descrive come gli Arabi pagani passassero alla fiera di 'Ukaz tutto il mese di Sawwiil, poi visitassero
quella di Suq Magannah rimanendovi venti giorni, poi accorressero alla fiera di Dz-l-Magz, ove rimanevano fino all'epoca, in cui doveva aver principio il pellegrinaggio alla Ka'bah e afferma che Maometto visitasse tutte queste riunioni annuali tentando convertire le turbe. La grande vicinanza di questi
centri commerciali al territorio di Makkah, rende molto verosimile quanto ci narra la tradizione, anche
se le autorit non sono le migliori.
1.

in quei luoghi venisse molto

Prime relazioni con


333.

SuwaA^l

'Awf (un nativo


forza

di

b.

e l'eleganza dei suoi versi,

il

Madlnah,

al-Awsi, della

al-Saiiiit

uomo ammirato

trib dei

bana 'Amr

b.

e noto ia Arabia per la sua

suo bell'aspetto, la nobilt della sua famiglia,

si

era guadagnato

numerose qualit che

perfetto, per le

'Ukaz, di

dalle trib

gli abitanti di

Madinah),

suo ardire,

fisica, il

le fiere di

malamente ricevuto

il

cognome

di al-Kmil, o

il

adornavano. Egli venne a Makkah,

lo

in uno dei pellegrinaggi, e Maometto, che lo conosceva di fama, fece

il

pos-

per converth'lo alla propria causa. Suveayd rimase molto colpito dalle

sibile

rivelazioni quraniche recitategli

parole

tronc

le

Xon

da ^Maometto,

e dichiar che erano " ideile

volle per ancora convertii-si e ritorn a

Madinah:

speranze riposte in lui da Maometto, perch fu ucciso dai

morte

la

Kh azrag

non mancano anche quelli della sua trib, che affermano essere egli morto
musulmano. Ci avveniva prima della guei-ra di Bu'ath (^) (Hisam, pagg. 284285; Tabari,

I,

pagg. 1207-1208; Athir,

II,

pagg. 72-73; Halab,

II,

pagg. 134

e seguenti).

Nota 1. Se tutto ci vero, e se la battaglia di Bu'ath deve veramente porsi nel quinto
anno prima della Fuga (cfr. 303), questo incidente cronologicamente fuori di posto e dovrebbe porsi
prima del Bando. Siccome per tutte le notizie sono molto vaghe e incerte, ho lasciato ad esse l'ordine,
nel quale

si

trovano nelle fonti pi antiche.

334.
di

Di

Maometto

si

vere conversioni non abbiamo ancora notizia,

propagava intanto per tutta l'Arabia e nelle trib

vano con diversi appi'ezzamenti


quasi

si

ma

convertisse fu lyas b.

abu-1-Haysar Anas

b. Eafi' e

le

sue azioni e

le

sue dottrine.

il

si

nome

discute-

Il solo

che

Muadz, un Khazragita di Madinah, venuto con


con

altri

della sua trib a

Makkah

per chie-

dere aiuto ai Qurays contro gli Aws. Maometto cerc convertire anche gli
altri membri della commissione madinese, ma lyas b. Mu'adz fu il solo che

commovesse apertamente e si dichiarasse ammiratore di Maometto (^). Il suo


capo .abu-1-Haysar Anas lo rimprover acerbamente ed in un npeto d'ira
si

313.

O*

INTRODUZIONE

S^ 3a4-336.

gli gett in tosta


i

suoi

sentimenti.

un pugno
Scoppi

di terra. lyas

quindi la

ma

in Madinali, e lya^ peri nel coitflitto,

rome musulimino
li.

pag.

pagg. 134-135;

II,

v' chi

pagg. 285-286; Tabari,

(^Risani,

Halab,

7;i:

non os pi mostrare apertamente


Aws e Khazra^

guerra di Bu'ath fra

battaglia di Bu'ath citiquc anni

ibid,

II,

afferma che egli morisse


pagg. 1208-1209; Athir,

I,

134, Un. 12, pone la

pag.

prima della venuta di Maometto in Madlnah.

Secondo altre fonti (al-Mughlata-i [f 762. a. H.]), i due primi madinesi a convertirsi
ZurSrah e Qays b. Pzakwan (KhamTs, I, pag. 345, lin. 27-28). Queste prime conversioni vengono erroneamente chiamate da autori meno antichi, quelle del primo Convegno di 'Aqabah
(cfr. Khamis. I, pag. 1U6, lin. 8), ma ci deve essere errato, perch avremmo cosi tre Convegni di 'Aqabah, il che taciuto dalle fonti migliori, e pei jJerch non abbiamo alcuna notizia che questi due primi
proseliti madinesi avessero un convegno all' 'Aqabah con il Profeta. Gli autori posteriori hanno confuso nomi ed eventi.

Nota

1.

furono s'ad

b.

Prime conversioni di Madinesi (620. a. . V.?).


Al seguente pellegrinaggio annuale verme una caravana di
335.
Madinesi della trihii di Khazrag. Maometto H esort nuovamente a conver-

tirsi

alle

sue dottrine religiose, e alfine le parole del Profeta ottennero

il

desiderato effetto. I Khazragiti che vivevano in grande dimestichezza con gli

Ebrei in Madlnah e che avevano spesse volte inteso parlare del prossimo

avvento di un profeta redentore (Messia), rimasero colpiti dalle parole di

Maometto,
il

musulmani.

e si fecero

I convertiti

ritornarono a Madnah dopo

pellegrinaggio e vi raccontarono quello che avevano visto e fatto in Makkah.

CJercando di diffondere le dottrine apprese riuscirono a far parlare di Mao-

metto e

dell'

Islam in tutte

famiglie di Madnah.

le

nomi

dei primi musul-

mani di Madlnah sono (1) abu Ummah As'ad b. Zurarah b. 'Udas b. 'Ubayd
(2) 'Awf b. al-Harith, detto ibn 'Afra; (3) Rafi' 1). Malik h. al-'Aglan; (4) Qutbah b. 'Amir b. Hadidah (5) 'Uqbah b. 'Amir b. Nbi (6) Gabir b. 'Abdallah
:

b.

Ri-ab'(Hiam, pagg. 286-288: Tabari,

gine 73-74

Khamis,

anno della

mi.ssione

ma
;

336.

prima del

mi 'rag,

EEalab, II, pag.

Primo Convegno

L'effetto

pagg. 1209-1211; Athir,

II,

pa-

pagg. 345-346, ove detto che ci avvenisse dopo la

I,

liattagUa di Bu'ath,

I,

Aqabah

di

di queste

o salita al Cielo, nell'undecirao

135).

(621. a. . V.?).

prime conversioni

si

fece sentire in

modo

molto evidente nel successivo pellegrinaggio, quando nella turba dei pellegrini comparvero dodici Madinesi per colloquire con Maometto e stabilire un
accordo pi definitivo. Oltre a cinque fra i sei convertiti (^) dell'amio precedente
vennero anche i seguenti: (lyMu'adz b. al-Harith, detto ibn 'Afra; (2) Dzakvean
b.

'Abd Qays

b.

rabmn Yazid

Klialdah
b.

(3)

Iha'labah

'Ubadah

b.

b.

Khazmah
314.

al-Samit
;

(5j

b.

Qays

al-'Abbas

b.

abu
'Ubadah
(4)

'AV>d al.b.

Nad-

INTEODUZIONE

lah, tutti

[vhazragiti.

'Uwayra

(6)

Sa'idah

336-338.

al)u-l-Haytham Mlik

Saragah,

b.

al-Tayhan (al-Tayj-ihan

),

due Awsiti. Questi dodici rappresentanti dello trib di Madlnah diedero appuntamento a Maometto sull'Altura
(al-'Aqa])ah)
una collina non lontana da Makkah. I ]\[a(linesi riconobbero
(7)

b.

b.

tutti o

('^),

Maometto come Inviato


patti

''
:

adulterio

Dio e giurarono

di osservare fedelmontt

credere all'esistenza d'un solo Dio

non uccidere

Maometto

(Tabari,

pag. 74; Kliamis,


Nota

di

Quel

I,

I,

le figlie

non rubare

non inventare

il

falso

seguenti

non commettere
non disobbedire a
;

pagg. 1211-1218; HiSam, pagg. 288-290; Athir,

pag. 357; Halab,

II,

II,

pagg. 135-136).

madinese, dei primi

sei, che non ritorn a Makkah per il Convegno dell"Aqaquesto convegno fu giurata fedelt a Maometto con la formola detta
Bay'ah al-nisa, o giuramento delle donne, perch i presenti si obbligarono a difendere Maometto
come avrebbero difeso le proprie donne (cfr. Halab, II, pag. 136, lin. 10-11).
1.

bah, era Gnbir

b.

'Abdallah.

Nota 2.
'Aqabah un'altura che si trova a mano sinistra della strada, che mena da Makkah
a Mina, in un sito ove poi fu costruita una piccola moschea detta Mas^id al-Bay'ah, esistente nel X secolo della Hif>i-ah (Halab. II, pag. 1.T.3, lin. 15).

Maometto diede ai Madinesi convertiti il makkano Mus'ab


b. 'Umayr come istruttore religioso, aifinch spiegasse il Qur*an e insegnasse minutamente tutti i doveri d'un buon musulmano Mus'ab b. 'Umayr,
and a vivere con i Madinesi in ^Madinah, e prese dimora in casa di As'ad
b. Zurarah. Mus'ab non istru soltanto i Madinesi, ma diresse anche le preghiere dei novelli musulmani, perch n gU Aws n i Khazrag avrebliero
mai permesso che uno di loro dirigesse le preghiere a membri di tutte
e due le tiib. Mus'ab, ricev in Madlnah il cognome di al-Muqri, il lettore,
e si adoper con grande energia a propagare la nuova dottrina. I musulmani
di Madlnah si raccoglievano ogni venerd in un a^'vallamento nel terreno dei
banu Bayadah, detto Baqf al-Khudmat, e in breve tempo contarono gi qua 337.

"

ranta persone (Hisam, pag. 290; Tabari,

gina 74; Khamis,


338.
riusc

I,

pagg. 357-358; Halab,

Mus'ab

a convertire

I,

b.

pagg. 1213-1214; AthTr,


li,

pa-

II,

pagg. 137-138.

'Umayr, aiutato validamente da As'ad

b.

Zurarah

grandi famighe madinesi, ossia Sa'd

capi di due

b.

Mu'adz capo della grande famiglia degli Abd al-Ashal, e Usayd b. Hudayicapo dei banu Zafar. Queste due conversioni sospinsero molti altri minori a
seguire l'esempio dei capi. Tutti gh 'Abd al-Ashal abbracciarono V Islam e gh
strenui sforzi di INIus'ab ebbero per risultato che in quasi ogni famiglia di

dlnah vi fosse qualcuno convertito alla nuova fede. Fecero eccezione


glie

Awsite dei banu

tutte degli Awsallah.

Umayyah
La figura

si

tenne lontano

fami-

Zayd, dei Khatmah, dei Wa-il, dei Waqif,


principale di queste famiglie pagane era il

b.

poeta abu Qays al-Aslat, detto Sayfi

lungo tempo

le

Ma-

dall'

(cfr.

188)

il

quale allora e

Islam e tardi soltanto


315.

si

m seguito per

lasci convertire,

Madlnah, al-Kliandag (Hisani. pagg. 290-293 Tabari,


pagg. 1214-1217; Atlnr, II, pagg. 75-76; Halab, II, pagg. 142-144).
abu Salaiuah 'Abdallah b. 'Abd al-Asad dei banu Makhzum
339.

dopo

cio
I,

INTRODUZIONE

SS8-310.

l'assedio di

dei inusulmaiii

uno

ili

^lakkah, ritornato dall' Al nssinia, stanco di tanto per-

secuzioni e disagi, appena ebbe notizia delle conversioni in Madlnah, vi and

abbandonando

a dimorare,

girun

la citt nativa. Egli fu perci

La moglie

in ordine di tempo.

tenuti dai Qurays, lo raggiunsero


del grande

Athir,

II,

Convegno
pag. 78,

il

di

circa

primo dei

il

figlio

pag. 1228;

I,

quale afferma che ci avvenisse un anno prima del

autenticit

Kjiamls,

pag.

l,

Muir

361).

(II,

pag. 246,

ed afferma che secondo

a questa tradizione,

Maometto

al-Wqidi, abu Salamah emigrasse soltanto due mesi prima di

dopo

M u h a-

Salamah tratun anno dopo. Ci avvenne prima


Salamah, e

'Aqabah iHisani, pagg. 314-316; Tabari,

secondo Convegno di 'Aqabah;


nota) nega ogni

umm

il

secondo Convegno di 'Aqabah.

il

del grande Convegno di Aqabah (622, a. . V.).


Versione di Urwah
Quando,
prima
della Fuga del Profeta, ritornarono dall' Abis 340.

" sinia quelli

che ritornarono fra coloro che vi erano fuggiti,

erano aumentati e accresciuti; in Madinah molti

vi cresceva

'-

far visita in

- si

ormai rigoglioso. Allora alcuni

Makkah

furono duri

in

fu l'ultima

musulmani furono

prova (fitnah): ve ne furono

- partire quelli

l'ordine di andare, e

l'altra)

'

quelli che

Madlnah settanta naqib

erano convertiti: ebbero un convegno con

gU

musulmana

colpiti

infatti

prova (ebbe luogo) quando ritornarono

venivano da Madlnah

Noi

da

(h

a r a s u 'ala

terribili sofferenze;

due; una che sospinse a

permise a loro di emigrare in essa (Abissinia):

(^).

ti

(rappresentanti),

apparteniamo, tu

ci

(dall' Abissinia?)

(e

e videro

Allora infatti vennero al Profeta da

prestarono giuramento di fedelt in


:

presero e fecero ogni

li

che emigrarono in Abissinia, quando (Maometto) diede a loro

"

* patti

Madinah) incominciarono a

verso di loro,

sforzo possibile per indurli a rinnegare la fede


e

erano convertiti e l'Islam

si

Quando i (Qurays videro questo,


musubnani a rinnegare l'Islam ('ala

'^

yaftanuhum),

musulmani

Profeta di Dio.

al

eccitarono a vicenda per indurre

'in yaftanuhum),

(di

ru'us
lui

al-'

(capi), *di

durante

il

Aqabah, e

appartieni

coloro che

pellegrinaggio, e

gli diedero

e se tu o

da noi, vi difenderemo, come difenderemmo noi


quasto i QurayS divennero pi opprimenti che mai verso
verrete

si

tuoi

stessi
i

loro

compagni

Dopo

musulmani, e

- il

IVofota ordin ai suoi seguaci di j'ecarsi a Madinah. Questa fu la prova

- (f i

'^

n a h) C) ultima, nella quale

(khara^at

e^li stesso.

il

Profeta fece partire

suoi seguaci, e part

Essa fu motivo della rivelazione:


310.

Combatteteli

INTRODUZIONE

non

'

affinch

'

per Allah

vi sia

rinnegamento di fede

(vni,

40; Tabari,

11-12) cita letteralmente

lin.

pagg.

I,

un brano

340.

(f i t

n a h) e

la religione sia tutta

1224-1225). Athir

di questo

(II,

pag. 78,

documento, senza per ac-

cusare la fonte, alla quale ha attinta la citazione.


Nota

L'

isnad

della tradizione identico a quello dell'altra tradizione scritta da 'Urwah


che precedettero rEiiiigrazione in Abissinia (cfr. S 269; v. pure S 324) e non
occorre qui di ripeterlo. La tradizione non appartiene per al genere di quelle del paragrafo predetto,
perch non faceva parte degli appunti scritti per il Califfo 'Abd al-malik; cionondimeno non se ne
pu mettere in dubbio la autenticit, comprovata dallo stesso stile oscuro, arcaico e laconico delb.

I.

al-Zubayr sui

l'altra

tradizione.

momenti prima
che

fatti

La

ha un'importanza speciale, perch allude in termini precisi ai due


musulmana, nei quali fu maggiore il numero delle apostasie. Essa rivela
Emigrazione in Abissinia, il timore maggiore di Maometto non fosse tanto quello
tradizione

dell'Era

al tem]io della

quanto delle apostasie possibili dei seguaci. Su questo punto abbiamo


270 e segg.) e basta quindi ora di prender nota della conferma delle nostre deduzioni. Dal presente documento vediamo poi che la propaganda musulmana sub! una seconda
delle persecuzioni dei Qurays,

gi parlato altrove

(cfr.

crisi in Makkah, quando le conversioni numerose dei Madinesi aprirono improvvisamente a


Maometto un nuovo e vasto orizzonte, e gli suggerirono l'opportunit di emigrare in massa con
seguaci in terra straniera. La necessit del distacco si impose per il vantaggio della nuova fede,
ma dov presentarsi come una necessit estremamente dolorosa per tutti i musulmani. Dinanzi al
grande cimento a molti manc il coraggio di seguire il Profeta, ma quando, molti anni dopo, Maometto trionf su tutti, quelli che non avevano avuto il coraggio di affrontare i rischi e le amarezze
dell'esilio, inventarono la comoda favola, che,
Qurays li tenessero prigioni e li maltrattassero per non
farli partire, o per farli rinnegare l'Islim. Il contegno dei Quraj-s verso l'emigrazione dei musulmani
a MadTnah dov essere molto diversa da quella che la tradizione vorrebbe darci a intendere; nonostante
le esagerazioni e le finzioni dei tradizionisti risulta evidentemente, che
musulmani poterono ab-

grande

bandonare Makkah senza incontrare alcuna difficolt da parte dei Qurays, i quali lungi dal voler ira))edire l'esodo, avranno visto con un certo sollievo la partenza di elementi, che dovevano sembrare sediziosi e pericolosi. Tutt'al pi dovremmo ammettere, che vi fosse un partito in Makkah, il quale vedesse
con rammarico come un agitatore fosse stato capace di sedurre tanti pacifici cittadini e trascinarli a
quello che sembrava una pazza avventura, indebolendo le forze dei Qurays, e creando scissioni inteme
a vantaggio di trib lontane, con le quali i Qurays nulla avevano in comune.
Il testo dice laconicamente wa fitnah lamnaa raga'ii; il senso e la gramNota 2.
matica vorrebbero che ci si riferisca a quelli che Maometto mand in Abissinia, bench non sia
detto esplicitamente nel testo. Non nascondo per che ho i miei duTjb sul soggetto, che regge il plurale raga'u, o ritornarono , perch il senso vorrebbe che il soggetto del plurale seguente: wa ri'u,
e videro , fosse i Qurays. Le vessazioni inflitte dai Qurays ai musuimani, ricominciarono quando i
Qurays (e non i musulmani!) videro venire quelli di Madlnah a trattare con Maometto la conversione
dei Madinesi. Il testo tanto conciso da generare oscurit, e si vede che era destinato a un pubblico
che conosceva gi i fatti e comprendeva con semplici allusioni.
Nota 3.
Il documento stato mal compreso dallo Sprenger, il quale trovando forse il te.sto
oscuro e poco soddisfacente, lo ha relegato in una nota (II, pag. 534, nota 1): egli ha male interpre-

tato la radice

fa

tana

di cui

in un paragrafo precedente (cfr. 269, nota 1) e la


vuol dire mettere alla prova nel senso di indurre all'apovili, 40) ha soltanto senso, se fitnah si traduce con apo-

abbiamo parlato

quale non pu significare persecuzione,


stasia; il versetto del Quran (ii, 189 o
stasia o rinnegamtnto dell'Islam.

ma

lo Sprenger,

il

Muir

(II, pag. 242)

hanno compreso

l'antichit

pregio storico del documento, una delle poche tradizioni non manipolate e corrotte da tradizionisti
successivi. Il Muir (1. e.) nella nota espx-ime l'opinione che le parole persecuzione e perseguitare
con la quale traduce fitnah, e fa tana, non possono corrispondere al vero e dice chela tradizione
e

il

ha esagerato

fatti,

xisando espressioni forti e

non

giustificate dagli eventi. Tale obbiezione cade

da

s,

vero significato. Questo brano negletto ripresenta un nuovo e insolito


interesse, rivelando come in quei primi tempi le apostasie fossero tanto numerose, che Maometto,
ancora tanto dubbioso dell'avvenire, non osava anatemizzare contro gli apostati, come fece in seguito,
quando senti di avere in mano la spada e di poterla usare con temibile efficacia. Quei pochi episodi
che la tradizione ha osato conservare sulle apostasie di alcuni musulmani (vedi per es. l'episodio di
'Ayyas; cfr. l. a. H., 8) sono camuffati e travisati da invenzioni di inganni, di tradimenti, e di

qualora

si

dia alle parole

il

317.

i^

WO,

INTRODUZIONE

341.

apostati sono tramutati in martiri. Ha interesse il constatare come gi ai


di enuiparare il merito della emigrazione in Abissinia, a quello della
tendenza
la
'Urwah
tempi Ji
Fuga a Maduah, avesse prevalso nelle scuole tradizionistiche musulmane.
perscuiioi onideli; gli

grande Convegno di 'Aqabah {Versioie di ibn Ishq).


Quando venne l'epoca del pellegrinaggio annuale Mus'ab b.
341.
TJniavr si uni a una grande caravana di pellegrini Madinesi, nella quale i
musulmani andarono misti con gli idolatri per non destare sospetto. In tutto
erano dalle 300 alle 500 persone. Arrivato in Makkah, Mus'ab and a riferire a Maometto il felice successo della missione e combin con lui una
seconda riunione segreta, di tutti i Madinesi musulmani sull'Altura (al-'Aqabah). Essa ebbe luogo nella notte dal primo al secondo giorno del Tariq,
Il

vale a dire fra

primo e

il

il

secondo giorno susseguenti alla festa del

pel-

legrinaggio, fra r 11 e

il

12 Dzu-1-Higgali, ultimi giorni di giugno o

giorni di luglio, 622.

a.

. V. I Madinesi musulmani, per tener la cosa se-

greta e per impedire che

che macchinavano,

si

primi

loro concitta,dini idolatii venissero a sapere quello

ritirarono sul far della notte con tutto

resto della ca-

il

ravana nell'accampamento comune. Quando fu passato un terzo della notte i


musulmani lasciarono segretamente, e alla spicciolata, i compagni addormen-

Erano 70 o 73
uomini (') e 2 donne (una Nusa5^bah o Nasibah, figlia di Ka'b, e l'altra Asma,
figlia di 'Amr b. 'Adi b. Nbi). Dopo avere aspettato un certo tempo arriv
andarono a

tati e

riunirsi nella gola, Si'b, presso al-'Aqabah.

Maometto insieme con

ancora pagano,

lo zio al-'Abbas,

ma

il

quale era ve-

nuto per provvedere a che Maometto nel concludere un patto con

Madinesi,

ottenesse le volute garanzie per essere sicuramente protetto dai nemici. al-'Ab-

bs fu perci anche

il

primo a prendere

la parola

egli

ramment

che Maometto godeva in patria di protezioni e di onori


nuti se

si

rendevano conto dei doveri che

loro protezione
'^

il

si

ai

Madinesi

egli chiese ai conve-

assumevano, pigliando sotto

suo nipote, e se lo avrebbero protetto contro

se vi credete capaci , continu 'Abbas, " di

suoi nemici

mantenere quello che

promettere, allora pigliatevi pure questo impegno,

ma

alla
:

gli volete

se voi credete che

un

giorno lo ingannerete e lo tradirete, allora lasciatelo qui, perch egli in patria

ampiamente protetto dalla sua famiglia


I presenti si dichiararono pronti
a garantire Maometto come se fosse uno della loro stessa famiglia, e pregarono Maometto di arringarli prima di concludere i patti definitivi. Il Pro-

...

feta tenne allora


que.sta

un lungo discorso sulla nuova religione e

imponeva, e cit vari brani del Qur-an a conferma di quanto

riva. Ijc sue parole

senti

mano

sui doveri che

ai-Bara
in

b.

asse-

ebbero ottimo affetto e destarono l'entusiasmo dei pre-

Ma'rOr

si

avanz verso

il

Profeta e per primo gli stese la

segno di aecettare quanto egli esigeva, e giur di difenderlo da tutti


8ia

INTEODUZIONE

Intervenne allora al)u-l-Haytliani

nemici.

341, 342.

b.

ramment a

al-Tayvihan, e

Maometto che fra i Madinesi e gli Ebrei delle vicinanze di Madmah esisteva un patto che ora essi avrebbero dovuto rescindere; " se noi facciamo
questo, e se Dio ci dar vittoria, ci abbandonerai forse e ritornerai in patria?

Maometto

voi verserete, lo verser anche io


io

^ Il

gli rispose subito:

voi

vostro sangue

mi appartenete, ed

il

mio, quello che

appartengo

io vi

combatter coloro che voi combatterete, e far pace con quelli con

voi farete pace

Tutti

presenti soddisfatti dalle parole di Maometto, gli diedero la

e gli giurarono fedelt fino alla morte anche con


e delle famiglie.

mano

sua

Ve

dissenso nelle fonti

in quella di

essere stata la

quali

Maometto

clii

sacrificio degli averi e

il

sia stato

il

primo a mettere

ogni trib ha voluto avere

prima ad accettare

patti chiesti

mano

vanto di

il

ma

da Maometto,

la

la fonte

pi sicura afferma che fosse colui che abbiamo menzionato poc'anzi (Hism,

pagg. 293-297, 299-300; Tabari,

Khamis,

I,

I,

pagg. 1217-1222; Athir, n, pagg. 76-77;

pagg. 358-360; Halab, H, pagg. 145-149).

Nota

1.
Su questo numero di 70 uomini e 2 donne, facenti un totale di 72 persone riunite
Maometto sull'altura di 'Aqabah, lo Steinschneider ha detto molte cose di grande interesse
(cfr. ZDMG. 1850, voi. IV, pagg. 145-170). Egli dimostra che i numeri 70, 72 e 73 sono numeri che
ritornano costantemente sotto infinite forme nelle leggende bibliche e talmudiche, ed ha raccolto

intorno a

tutti

numeri sono usati negli scritti ebraici. Non possiamo quindi accettare il
convegno dell' 'Aqabah come una notizia storica: soltanto una sugorigine rabbinica: difatti 70 sono i popoli discendenti da No: 72 sono le nazioni menzio-

passi, nei quali questi

numero

di 72 o 73 intervenuti al

gestione di

nate dai pi antichi scrittori cristiani, ecc.

numero

Abbiamo

simbolico, messo per comprendere in

cosi nella tradizione

un certo modo

accorse a ricevere ed abbracciare la nuova fede

(ZDMG.

Maometto

342.

rappresentanti

naqlb

invit

b.
(4)

nove Khazragiti erano

al-Eabi' b.

'Amr

Imru-alqays
Rfi' b.

(pres.

(pres.

Mlik

ora

loc.

presenti scelsero
:

(1)

As'ad

le

b. al-'Aglan

le
;

campagne
(5)

faccende dei musulmani

nove Khazragiti e

Zurarah

b.

a Badr, ucciso a Uhud);

a tutte

l'ingresso di questo

presenti a scegliere fra loro dodici

che avessero a dirigere

luadinesi nell'assenza sua.


siti.

(^)

musulmana

simbolo di tutte le nazioni della terra


cit., pagg. 151-153).

il

(3)

b.

'Udas

'Abdallah

tre

(2)

b.

Aw-

Sa'd b.

Rawahah

Maometto, ucciso a Mu-tah);


Ma'rur b. SalAr (6) 'Abdallah

di

al-Bar b.

'Ubadah

b. al-Smit
'Amr b. Haram (pres.
(7)
b. Qays (pres. a tutte le campagne posteriori); (8) Sa'd b. 'Ubadah b. Dulaym (9) al-Mundzir b. 'Amr b. Khunays (pres. a Badr e a Uhud, ucciso
a Bi-r Ma unah). I tre Awsiti: (10) Usayd b. Hudayr b. Simak (11) Sa d b.

a Badr, ucciso a Uhd);

b.

Khaythamah

b.

al-Harith (ucciso a Badr); (12) Rifa ah

b.

'Abd al-Mundzir

Uhud). Nonostante la buona impressione fatta dal


discorso di Maometto, alcuni, consci della gravit del passo, cercarono di
mostrare agli altri che con il giuramento si legavano a Maometto contro

b.

Zubayr

(ucciso

319.

INTRODUZIONE

SI 42, 81S.

tutto e contro tutti. L'opinione guardinga di questi pochi (al-'Abbs b. 'Uba-

dah) non venne ascoltata, e mentre giuravano nuovamente di essere pronti a


norire per lui. Maometto promise a tutti il Paradiso come riconpensa di

nuova fede. Terminata, la riunioie Maometto rimand i presenti al loro accampamento, ove dormii'ono
fino all'alba (Tabari, I, pagg. 1221-1223; Hism, pagg. 297-300 Athr, II,
quello che avrebbero tatto per lui e per la

pag. 77

Halab,

II,

pag. 148).

accetta la versione pi moderna ed artefatta, che


all"Aqabah, ma le due fonti pi antiche, Tabari (I, pagina 121, linea 2-3) e Hisiim (.pag. 2S)7, lin. 6), concordano nel dire che Maometto invitasse i presenti
a scegliere dodici naqb. e che i madinesi eleggessero da loro (akhrafj) i rappresentanti.
Non si comprende quale possa essere stata la necessit di nominare i dodici naqib, perch gli
eletti di 'Aqabah non figurarono pi nella storia musulmana se non come semplici gregari delle forze
militari di Maometto: politicamente non hanno avuto alcuna funzione, n hanno goduto in seguito
di alcuna precedenza o privilegio sugli altri Ansar per il fatto di essere nuqabii. E da temersi che
questa elezione sia una aggiunta di tradizionisti posteriori, per equiparare anche, nei dettagli il Profeta di Arabia con Ges Cristo e i suoi dodici Apostoli (cfr. Grimme, I, pagg. 45-46).

Nota

Maometto

1.

Lo SpreDger

cio abbia scelto

343.

(II,

dodici

pag.

532),

naqlb

Nel secondo convegno di 'Aqabah, per la prima volta fu

menzione della

possibilit di usare le

fattr

armi contro un nemico, quale obbligo

dei nuo\-i credenti in difesa della fede abbracciata, t'ino a quel giorno, dice
la

tradizione,

Dio non aveva permessa la guerra

(^).

Al second Convegno

madinesi dovettero giurare di combattere contro neri e rossi (a 1-a s w a d


ah

m a r) (^

per

Maometto

e per

il

Signore, e

come compenso

w a-1-

dell'opera loro

ebbero la promessa del Paradiso. Essi giurarono obbedienza e rispetto verso

Maometto

nell'avversit e nel

ad alcuno quello che

gli

benessere, in gioia e in dolore,

non

rapire

apparteneva, dire sempre e ovunque la verit nella

causa di Dio e non temere alcun'oifesa (Hisam, pagg. 304-305). Cfr. 347.

Nota 1.
Tutte le fonti arabe concordano nel dire che nel secondo Convegno di 'Aqabah si
menzionasse per la prima volta la possibilit della guerra, e che Maometto per la prima l'.innunziasae come un dovere e ne chiedesse il giuramento agli Ansar. Sprenger (II, pag. 531, nota 1), afferma
che ci sia un anacronismo. Gli Ansar assumevano l'obbligo di difendere il Profeta se veniva a Makkah,
ma non 8 tratt ancora di guerra offensiva per la fede; questa fu proclamata soltanto in Madinah.
Nota 2.
Questa espressione i rossi e i neri ha un certo interesse, perch secondo i tradizionisti dovrebbe abbracciare tutti i popoli non arabi. I neri sono, strano a dirsi, gli Arabi, forse
per il colore scuro della pelle e dei capelli; ci fa maraviglia che gli Arabi non abbiano fatto distinzione fra loro e gli .\ffricani. Strana pure l'espressione rossi per significare le razzo bianche non
arabe e specialmente il popolo dell'Impero Romano. Gli ah mar, o rossi devono essere gli stessi
dei bana-l-A;far, o i gialli, che il von Erdmann (ZDMG. 1848, voi. II, pagg. 237-241) ha dimostrato
erano, secondo gli Arabi, i di.scendenti della dinastia imperiale dei Flavi (Vespasiano, Tito, Domiziano}, che gli Arabi nella loro ignoranza credettero fossero sempre rimasti i signori dell'Impero
Hoiiiano dalla distruzione di Gerasalemme in poi. Quest'ultimo evento pr lusse un tale effetto sull'immaginazione degli orientali, che da quel giorno in poi tutti gli imperatori romani ed i popoli da loro
governati furono abbracciati nel termine generale di Flavi, o banu-l-Asfar. Da questa espressione pu
essere venuto il termine ah mar o ros.so, avvalorato anche dal fatto, che i popoli nordici hanno capigliatura bionda e rossastra (cfr. anche ZDMG. 1&49, voi. Ili, pag. 361 e Goldziher, ^full Situi., I,
pag. li. Krcmer (Cullunj., II, pag. 156), cita Mubarrad (pag. 264, lin. 7), ove detto che gli Arabi
si ^''
''o neri e chiamasHero i non-arabi ('agami) rossi:
l'espressione pare fosse molto antica
Kremer, ibid., pag. 236).

920

INTRODUZIONE

344.
eccettuati

Nomi

Awsiti:

Haytham
(4)

di quelli presenti alla seconda riunione di al-'Aqabah,

dodici gi scelti

mini e 2 donne)

come Naqlb

o rappresentanti (in tutto 73 uo-

Salimali

(1)

344

Salmah

1).

Waqs

b.

(presento a Badr);

al-Tayyiban (presente a Badr);

]\Ialik b.

abu Burdah Hani

Zuhayr

(3)

(2) abu-1-

'Adi

b. Rafi' b.

Niyar (presento a Badr) (5) Nuhayr b. al-Haytham


'Abdallah b. (rubayr b. al-Nu man (presente a Badr,

b.

(Hism, pag. 305)


ucciso a Uliud)

(6)'

Ma n

'Udayy

a tutte le campagne
al-Yamamah nell'a. 11. H.); (8) 'Uwaym
b. Saidah (presente a Badr e a Uhud) con i tre Naqb, 11 Awsiti in tutto.
I Khazragiti presenti furono
(9) abu Ayyub IChalid b. Zayd h. Kulayb
(presente a tutte le campagne del Profeta, fu ucciso in Asia ^Minore com(7)

b.

b. al-Crall (presente

del Profeta, ucciso alla l)attaglia di

battendo contro
al-Harith

Greci ai tempi del Califfo Mu'awiyyah)

Rifa ah (presente a tutte

b.

b. al-Harith, fratello del

al-Harith,

Profeta); (ll)'Awf

del

precedente (fu ucciso a Badr)

(12) lilu'aww-idz b.

precedente (fu ucciso a Badr) (Hisam, pag. 306)


b. Za3^d (presente a tutte le campagne del Profeta,

del

fratello

campagne

le

(10) Alu'dz b.

(13)

'Umarah

Hazm

b.

fu ucciso alla battagha di


sente a Badr)

Talhah Zayd
sa

ah 'Amr

(15)

Sahl

b.

Zayd

b.

sam, pag. 307)

Uhud)
dallah b. Zayd

(23)

(presente a Badr)

(18)

Zayd

b.

'Amr

(17)

le

a Badi')

b.

'Amr

presente a Badr)

Far^vah

(25)

(22)

campagne; fu ucciso

abu Mas'ud 'Uqbah


b.

b.

(24)

'Amr

Qays

b.

(pre-

(16)

abu

abu

Sa'-

abu Zuhayr (presente a Badr,

b.

Tha'labah (presente a Badr)

b.

Nu'raan

(rhaziyyah h. 'Amr (Hi-

b.

(20) Basir b. Sa'd b.'^Tha'labah (presente

presenti al convegno
(presente

(14) Salii b. 'Atik b.

al-Aswad (presente a Badr)

b.

Tha'labah (presente a tutte

Qurayzah)

al-Mundzir (presente a Badr)

b. Tliabit b.

(19) Kliarigah

ucciso a

Aws

al-Yamamah)

b.

a Badr)

Khallad

h.

(21) 'Ab-

Suwayd

in quella contro

Tha'labah

Ziyad

b.

Wadzafah

(il

b.

banu

pi giovane dei

Labid

b.

(presente

Tha'labah
a Badr)

Qays b. Mlik (presente a Badr) (Hisam. pag. 308): (27) Dzakwn


ucciso a Uhud) (28) T^badah b.
b. 'Abd Qays b. Khaladah (presente a Badr
Qays b. 'Amir (presente a Badr) (29) al-Harith b. Qays b. Khalid (presente a
Badr) (30) Bisr b. ai-Bara b. Ma'rur (presente alle campagne di Maometto,
mor avvelenato a Kbaybar) (31) Sinan b. Sayfi. b. Sakhr (presente a Badr
ucciso a al-Khandaq) (32) al-Tufayl b. al-Nu'man b. Khans (presente a Badr

(26)

KhaHd

b.

ucciso a al-Khandaq)
(34)
b.

Yazid

Subay'

pag. 309)

b.

(33) Ma'qil b.

al-Mundzir

(36)
(37)

b.

al-Dahhak

Yazid

yah (presente a Badr)

h.
;

al-Mundzir

b.

Sarh (presente a Badr)


b.

Haritbah

Khidzam

b.

b.

Subay'

Zayd
;

(38)

(39) al-Tufayl b. Malilv b.

321.

Sarh (presente a Badr)


;

(35)

Mas'ud

b.

Yazd

(presente a Badr) (Hisam,

abbar b. Sakhr b. UmayKhansa (presente a Badr);


P*

Si!

INTRODUZIONE

ftio.

'Amr

Hadldah (prosente
a Badr) (4'2) Qutbah b. 'Aniir b. Hadldah (presente a Badr) (43) Yazid b.
(44) abu-1-Yasar Ka'b b. 'Amr b. 'Ubd
'rair b. Hadldah (presente a Badr)
(46) Tha'labah b. Qhana(^45 Sayfi 1). Sawd b. 'Ubad
(presente a Badr)
inah b. 'Adi i^presente a Badr ucciso a al-Khandaq) (47) 'Anir b. Ghanamah
b. 'Adi; (48) 'Abs b. 'Anr b. 'Adi (presente a Badr); (49) 'Abdallah b. Unays;
(50) Klialid b. 'Amr b. 'Adi; (51) (rbir b. 'AbdaUah b. 'Amr, suo figUo
Ka'b

(40)

Malik

b.

abu Ka'b

b.

(41)

Sulayni

b.

b.

(52)

Mu'dz

'Amr
Zayd

b.

(Tha'Iabah)

b.

b.

al-Cramuh (presente a Badr)

(53)

Thbit

1).

al-lHdz'

(presente a Badr; ucciso a Taf) (Hisam. pag. 310);

'Umayr b. al-Harith b. Tha'hxbah (presente a Badr) (55) Khadig b. Salamah b. Aws; (56) Mu'adz b. (xabal b. 'Amr (presente a tutte le campagne di
(54)

Maometto, per durante

la peste di

'Amws

in Siria)

(57) al-'Abbs

1).

'Ubadah

Uhud) (58) abu 'Abd al-rahmn YazId b. Tha'lal)ah


(60) abu-l-Walid Rif'ah h. 'Amr b. Zayd
(59) 'Amr b. al-Harith 1). Labdah
(presente a Badr) (Hisam, pag. 311); (61) 'Uqbah h. Wahl) 1). Kaldah (presente a Badr) ('). Le due donne Nusaybah bint Ka'b, e Asma bint 'Amr, non
diedero la mano a Maometto ma accettarono soltanto verbalmente quanto
b.

Nadlah

(ucciso a

(Hisam, pag. 312).

egli diceva

Nota

1.

Nbii b. Zayd
Usd, III, pag.

b.

Come presenti all' 'Aqabah menzionato anche il seguente (62) 'Amir b. Babi (o
Haram al-' Ansati, padre di 'Uqbah b. 'Amir (Hagar, II, pag. 644, n. 8909; AtliTr,
:

96).

345.

Qurays

giorno seguente vennero iuibnuati della riunione

il

una cospirazione ordita a tutto loro


affrettarono a correre nel campo madinese per domandare se la

di al-'Aqabah. Essi supposero che fosse

danno

si

notizia era vera. Risposero gli idolatri


essi

tutti

quanto fosse accaduto.


i

terminasse
e aitine

il

mese

Makkali,

scoprirono la verit.

naqb

mano

suo camelo,

lo

arrivarono a Madinah prima che

Un

I,

pag. 1225, ha inv. al-Hagir) raggiunse

o rappresentanti nominati

ai

Qurays continuarono per a indagare


distaccamento di Qurays insegu allora i

Sa'd b. 'Ubadah e al-Mundzir b. 'Amr.

cadde in

era di vero, ignorando

di Dzu-l-Hggah. I

Madinesi e presso Adzakhir (Tabari,

due dei

v'

primi sospetti dei Qurays furono cos calmati

lasciarono

pellegiini

che nulla

Quray

gli

legarono

al

convegno

di al-'Aqabah, ossia

al-Mundzir riusci a fuggire,


le

mani

sul collo

con

le

ma

Sa'd

cinghie del

riportarono a Makkah, lo batterono e lo maltrattarono

se-

Arrivando in Makkah un quraita, vedendo l'infelice madinese


cosi malmenato, ebbe compassione di lui, e gli chiese se non avesse per
caso qualche amico o congiunto nella citt. Sa'd b. 'Ubadah si ramveramente.

ment allora

di avere

kani, proteggendo

tempo addietro

una caravruia

reso

di merci,

032.

un grande

servigio a due

mak-

che loro apparteneva, da ladri

INTRODUZIONE

g 345-347.

da malfattori, meiitre passava per Madlnah. Essi erano (rubayr b. Mut'im


b. 'Adi, e al-Harith b. Umayyah b. 'Abd ams b. 'Abd 'Manaf. Quando Sa'd b.
TTbadah ebbe fatto menzione dei due nomi al quraSita, il quale gli aveva
e

questi corse al tempio per avvertire (rubayr e al-Harith

rivolta la parola,
i

quali stavano in quel

momento

mentarono del loro debito

seduti nel piazzale

duo Quarasiti

di gratitudine verso 'Ubadah, e

ram-

si

affrettarono a

si

ottenere la sua immediata liberazione, dichiarandolo sotto alla loro tutela

(Hisam, pagg. 301-302; labari,


gine 77-78: Halab,

II,

I,

pagg. 1223-1224, 1225-1227; Athir, U, pa-

pag. 151).

346.

citt nativa,

Quando i Madinesi, di ritorno da Makkah, giunsero nella


non nascosero pi la loro credenza religiosa ed apertamente

professarono l'Islam

quelli pi tenaci nelle antiche superstizioni

un

al-Gramuh,

Uno

di

'Amr
Convegno

di

molti altri abbracciarono pure la nuova fede.

figlio del

un

idolatre, era

quale era stato presente

ora per convertirlo e siccome non accettava

secondo

al

'Aqabah. Alcuni giovani della sua stirpe dei banu


loro

certo

SaHmah

si

b.

adoperarono

ragionamenti,

gli rapi-

tempo un idolo che teneva in casa e che venerava molto, e


lo gettarono in un fosso pieno di sterco e di immondizie. Ti vecchio 'Amr
dopo penose ricerche ritrov l'idolo, lo lav, lo unse di ol profumati e lo
rimise a nuovo ma quando i giovani gli ripeterono ancora due volte il
medesimo scherzo, legando un cane morto al collo dell'immagine, anche
'Amr si scosse, abbandon le vecchie superstizioni e abbracci l'Islam (Hisam,
rono

di notte

pagg. 303-304; Tabari,


347.

avuto

Prima

I,

pag. 1227).

del

Convegno

dell'

'Aqabah, Maometto, non aveva

sangue umano

permesso di far guerra e di versare

il

messo soltanto di invocare Dio,


e di perdonare agli ignoranti.
costretto

Le

soffrire

la

Maometto

era perle offese

Qura3^s avevano

(fatanuhum 'an

fede

grandi tormenti, o a fuggire in

vessazioni Dio permise alfine a

gli

con pazienza tutte

oppressioni crudeli dei

musulmani a rinnegare

alcuni

nihim), o a

di sopportare

esilio.

Dopo

di-

tante

di far la guerra (cfr. 343), e di

difendersi con la forza contro quelli che tentavano violenze. Secondo ibn Ishaq,

che pretende averlo da buona fonte ('Urwah


Qur'an,

l'iv elato

su questo soggetto fu

violenza, dato

il

loro vittoria ecc.

La

prestazione di

Bay 'ah

il

b.

al-Zubayr)

seguente:

"

il

primo versetto del

coloro ai quali fatta

permesso di combattere, perch Dio ha

il

potere di dar

Hisam, pagg. 313-314; Tabari, I, pag. 1227).


giuramento al secondo convegno di 'Aqabah, fu detta
(u,

198;

al-Harb, allorch Dio concesse

il

permesso di combattere,

(e il

giuramento) fu prestato a condizioni diverse da quelle del primo Convegno


di 'Aqabah, perch in questo la prestazione del giuramento

fu fatta 'ala

INTRODUZIONE

Ssai7,t.

harb

La seconda

al-Nisa.

IJa v'ali

l-a

ni a r

wa

- 1 -

s \v

ad

prestazione
i^Tal)ari,

I,

di

1 228)

giuramento fu fatta 'ala


(').

Al Convegno di 'Aijabah Maometto aveva chiesto ai Madinesi: Giuratemi che mi


il quale difenderete le vostre donne e i vostri tigli! e la risposta fu: Per colui, ohe ti ha mandato come Profeta con la verit, ti difenderemo con il nostro
corpo: accogli il nostro giuramento, o Profeta di Dio, per Dio, noi siamo figli della guerra e uomini
suoi compagni
delle ormi (HiiTim, pag. 29t!. Pi oltre al-'Abbas b. 'Ubndali, mette in guardia
ecc.
.
Strano
a
dirsi,
la
tradizione
che afi
rossi,
neri
e
combattere

obbligate
a
vi
Voi
dicendo:
ferma di aver conservate tante memorie, non ha conservata la formola di giuramento dei convenuti
air 'Aqabah. Athlr (IT, pag, 78): La prestazione di giuramento, bay 'ah, in questa 'Aqabah fu a
condizioni diverse da quelle della prima 'Aqabah, perch la prima fu 'ala bay 'ah al-nis, e questa (seconda) prestazione di giuramento fu 'ala harb al-ahmar wa-1-aswad. E lecito presumere che anche in questo punto la tradizione sia stata fortemente manipolata da quelli cbe la tramandarono ai posteri. Le scuole tradizionistiche dovettero spiegare come Maometto, il quale mentre era
in Makkah, per circa dodici anni aveva subito da martire paziente innumerevoli persecuzioni, non
appena fosse uscito dalla citt nativa, deponesse la veste di martire e di vittima e cingesse fieramente
la spada. Per spiegare si fatto mutamento improvviso, e per escludere sospetti di opportunit pratiche e di necessit politiche, i tradizionisti caricarono a forti tinte le pei-secuzioni dei Qurays, inventarono un giuramento bellicoso dei Madinesi all' 'Aqabah, una rivelazione sospingente alla guerra, ed
un tentativo da parte dei Qurays per assassinare il Profeta. In questo modo, e con tali premesse,
sperarono di appianare ed escludere ogni obbiezione e di giu.stificare pienamente la politica aggressiva
del Profeta, appena egli si trov al sicuro fra le mura di Madlnah. E invece probabile che ai due
Convegni dell' 'Aqabah si trattasse unicamente di accogliere Maometto in Matlnah come membro a
un tempo di tutte le trib rappresentate al Convegno, ed ottenere quello che non si era mai verificato
ancora, cio che Offiii trib si considerasse obbligata a riconoscere il Profeta come uno dei suoi membri
egli doveva essere per cosi dire un protetto di tutte le trib allo stesso tempo.

Nota

1.

difenderete contro tutto quello, contro

Riassunto del periodo Makkano.


348.

Giunti

alla fine

oramai del periodo che potremmo dire quasi

leggendario, necessario di riassumere in forma brevissima,


capi,

il

contenuto storico

e per somixd

dei materiali da noi dati nella loro forma

nei paragrafi precedenti. Negligendo

fatti particolari,

ci

liirteremo di trac-

ciare le grandi linee generali, che ci permetteranno meglio di

l'impoi-tanza

storica

del

grande evento dell'Islam,

la

priirutiva

comprendere

Higrah, la Fuga, o

Maometto da Makkah a Madinah.


Il concetto fondamentale che ci ha guidato nello studio delle tradizioni
pre-madinesi, e che ha trovato espressione in vari punti dell'Introduzione

r Emigrazione di

( 29 e segg., 106 e segg., 189 e segg.,

molti concetti
della

falsi,

266 e

segg.), stato quello di dispellere

hanno tentato la ricostruzione


Maometto. Per ottenere il mio intento stato

sui quali alcuni dei biografi

figura enigmatica di

necessario di dimostrare che la nostra ignoranza del periodo, per cos dire,

problema dell'Islam nascente


pi oscuro e pi complesso, che non abbia creduto la maggioranza

incubatore dell'Islam assai pi grande, e che


assai

dei biografi europei.

Ma

il

pur soppiimendo tanta mole

di notizie tendenziose

e facendo tabula rasa del fragile edificio eretto dai tradizionisti musulmani,

po.s.sihile

ancora di descrivere alcune linee principali, e


824.

gli

aspetti

pi

INTRODUZIONE

makkano, quali

salienti del periodo

primordi

dell'

Islam,

appaiono dal contesto delle tradizioni,

Makkah.

e dai versetti quranici rivelati in


I

ci

S 348.

come abbiamo

tentato di descrivere nelle brevi

osservazioni sul principio della missione profetica

(cfr.

Introd. 189 e segg.)

furono di carattere esclusivamente religioso. Gli elementi

che diven-

politici,

nero poi parte essenziale del sistema teocratico dell'Islam, furono prodotti
pi moderni, in parte conseguenza inavvertita, delle premesse poste da Maometto, in parte effetto

delle

L'Islam fu mutato

lottare.

fare sui nemici;

circostanze speciali,

una forza

in

quali egli dovette

nelle

politica,

affinch

potesse trion-

rimaneva semplice dottrina morale, avrebbe in breve

se

Maometto

cessato di vivere nell'Arabia scettica e materia.listioa, nella quale

venne

mondo.

al

onestamente

primi moti dell'animo di Maometto furono scliiettamente,

religiosi, e

vennero alla luce in foi'ma assolutamente intima per-

sonale e privata, vale a dire in una forma che


spetti in alcun

membro

dei concetti morali del

futuro Profeta, questi


la

si

dell' oligarcliia

non poteva destare ombra di somakkana. Ma quando la conoscenza

monoteismo giudaico allarg l'orizzonte religioso del


sent quasi suo malgrado sospinto ad allargare ancora

sua attivit e a renderla pubblica. Nella sua mente, suggestionata dalle

tradizioni sui pi'ofeti ebraici, e forse anche infiammata dai primi successi di

predicazione privata,

un nuovo

deline

si

indirizzo, si

d'una missione riformatrice da compiere fra


In principio

il

concetto

della

missione

gli
si

formul

il

uomini della sua


in

affacci

concetto
trib.

forma piuttosto

timida ed incerta, con un desiderio di non mettere soverchiamente innanzi


la propria persona.

La

forza per delle sue convinzioni, la sua natura fog-

giata per nascita ad esercitare


sero

lui,

uomo

sugli uomini, spin-

finora a tutti sconosciuto e di bassa e povera estrazione, a

comunicare anche ad
ed

un ascendente imperante

dubbi, le aspirazioni, le convinzioni, le speranze

altri i

timori, che facevano palpitare l'animo suo, ultra-sensibile e

agitato.

tanto

Un

lusinghiero successo accolse


dottrine in

]ier le

quanto per

la

s,

vivamente

primi passi del Profeta, non gi

ancora mal digerite, sconnesse ed incomplete,

natura dell'uomo che

le

predicava, e per

il

fascino personale,

che egU esercit su molte persone, di sua conoscenza, divenutegli poi ciecamente devote per tutta la vita. Maometto era uomo nato per agire pi che
per

riflettere

egli

medit poco,

ma

agi molto e la tenace, istancabile ener-

a un tatto finissimo nel consorzio con

gia, unita

gli

uomini,

gli

assicurarono

un

fascino potente, che nel periodo dei suoi trionfi divenne irresistibile, perch

gli

uomini

morale ed
di

si

lasciano sedurre da ogni manifestazione di forza, tanto

intellettuale.

Maometto

un piano profondamenta

inizi quindi la missione

studiato,

ma
325.

non gi

fisica,

che

in esecuzione

per un generoso impulso dell'animo

MS. m:'.

tale fu

scmpro

in tutto

INTRODUZIONE

suo

il

modo

and innanzi a

scatti,

lasci guidare

si

eventi giornalieri, e sicuro del proprio ascendente morale sui

daii-li

seguaci, prefer nella lunga

349.

di agire,

Date

tali

corregger

lotta,

gli errori

commessi,

al prevenirli.

non ci
che mal

condizioni speciali dell'animo di Maometto,

deve mara\'igliare, se lo vediamo iniziare gi un'attiAt religiosa,


si potrebbe chiamare una vera e propria propaganda, perch le idee, che egli
esprimeva erano ancora poco ben definite e molto incomplete. Per cominciare egli limit la sua attivit alla cerchia ristretta dei pi vicini parenti

e di qualche fidato amico,


sicure),

ma

probabile (liench di ci

non abbiamo prove

che ispirato dall'esempio delle due religioni, ebraica e Cristiana, egli

non tardasse anche a raccomandare agli uditori suoi, alcune forme rudimentali di culto, atti di omaggio e di rassegnazione (islam) alla Divinit Suprema, preceduti forse (cfr. Introd. 219, nota 1), da lavacri purificatori,
pur' essi suggeritigli

da

non

culti

arabi.

Tutto ci aveva per, nei primissimi tempi, forma tanto vaga, che ancora non si poteva veramente parlare d'una nuova religione e di veri convertiti.

la

Il

lato che

maggiormente colpiva

sua novit, non erano gi

le dottrine,

contemporanei di ^Maometto con

ma

commovente

la forza

timento, la sincerit e l'onest, con le quali egli sosteneva


il

disinteresse, dal quale egli era

'Urwah (Introd. 269)


prima predicazione di Mao-

indiscutibile di

sta a dimostrare che la fisionomia speciale della

gU

attir

suoi principi, e

animato, e che riusciva incomprensibile alla

maggioranza dei makkani. L'autorit


metto,

del sen-

non poche simpatie

in tutte le classi della cittadinanza inak-

kana, bench per lo pi questa corrente fosse eflfmera e superficiale, e rimanesse paralizzata,

non appena incominci

indizi

nonch dal contesto delle

indiretti

('),

fermare con sicurezza che Maometto

fin

la reazione anti-islamica.

dal

tradizioni,

principio

Da

vari

possiamo per

af-

non trovasse nella

propria famiglia un'accoglienza unanimemente favorevole, e che perci prima


di attendere la conversione
altri,

non suoi

antico, per

il

anche

emancipasse dai gretti concetti dell'Arabo

quale nulla esisteva al di fuori della propria famiglia: tutto

cipio un'attiWt speciale,

zioni semi-barbare della

egualmente valida per


diritti

tutta la propria famiglia, arringasse

vicini parenti, e si

gU

Maometto spieg quindi fin dal prinche segnava gi un primo progresso sulle condisociet araba: in questa esisteva una legge sola,

per la famiglia, niente per

e dei

di

tutti,

altri.

quella cio, formata dalla fusione dei doveri

provenienti dai vincoli di sangue. Ogni

diritto alla protezione dei suoi consanguinei,

l'obbligo di difondere e di assistere quei


della propria trib per l'Arabo

ma

allo stesso

medesimi che

non esistevano leggi


826.

membro
lo

di trib aveva

tempo era

sotto

proteggevano. Fuori

di sorta.

INTRODUZIONE

349, 360.

Nota 1.
Lo zio abu Talib, al quale la tradizione attribuisce le funzioni di capo della tribii
Hasimita, o pi precisamente della J'amiglia di 'Abd al-Muttiilib, non volle mai farsi musulmano; pi
strano ancora il caso della liglia di Maonjetto, Zaynab, la quale certamente era ancora nella casa
paterna prima che divenisse moglie di abu-1-Haklitari b. al-'Aj, ed avrebbe quindi logicamente dovuto
seguire

opinioni religiose del padre: invece vediamo

le

diamo questa

figlia

rimanere pagana, anche

Maometto darla in moglie a un pagano, e vesecondo anno dopo la Higrah (cfr. 2. a. H. S 82).

lei fino al

350.

In Ara]:)ia esisteva un solo ente l'iconosciuto, la trib, ossia

la riunione

di

quelle

praticamente la

famiglie, le quali

avere

stessa' cosa) di

erano, o meglio credevano (che

comune, d'essere d'uno

un'origine

dello stesso sangue. I concetti astratti di Stato, e di autorit esecutiva erano

Arabi

del tutto estranei agli

antichi,

quali

non comprendevano

La

sociale al di fuori di quella formata dai vincoli di sangue.

sangue comune imponeva una


tutti

membri

serie di obblighi di

mutuo

altra unit

coscienza del

soccorso, ai quali

della trib indistintamente erano sottoposti, per consuetudine

antichissima divenuta legge sacrosanta, e contro la quale nessuno sognava

mai

Questi obblighi

di sottrarsi.

anche mantenuti

antico, erano

soli riconosciuti

intatti

ed accettati dall'Arabo

ed intangibili senza alcuna imposizione

superiore; essi vigono tuttora inalterati in Arabia

(cfr.

Doughty, passim) a

dispetto dell' Islam, perch senza di essi la vita nel deserto sarebbe impossibile.

sentimenti fortissimi, che legavano insieme

stessa trib, erano l'anima dell'unit sociale,

singoli

membri

fungevano in essa da

d'

una

religione,

facevano della trib un insieme vivo, organico e compatto. Le trib avevano,


vero,

ognuna

una rozza specie


credenze ed

suo culto speciale,

il

di

riti

che non era la stessa per ogni trib,

idolatria,

entravano in seconda linea

la scintilla vivificante,

l'eligioso;

gue comune, elevato


certo che

Maometto

suoi idoH particolari e professavano

al

grado

iniziasse

la

legame

il

l'Arabo non fu mai

ma

le

uomo

infrangibile, era nell'idea del san-

sentimento sacrosanto ed immutabile.

propaganda, avendo in mente soltanto

la

di

trib, della quale egli faceva parte, e

che non potesse figurarsi una comu-

nit religiosa indipendente dai xdncoli di sangue, e la quale

in tutto e per tutto con l'unit di trib.

Un

non combmasse

unione puramente morale fra

persone di trib, di famiglie diverse, fu in prinicpio un concetto del tutto

aUeno e quasi impossibile per la natura e per la mente di Maometto, figlio


genuino della societ, nella quale predicava. Perci quando notiamo come
Maometto, insofferente
attivit

oltre

forse senza

di difficolt e di

agU angusti

saperlo,

il

Limiti

della

il

campo

propria famigha,

della

sua

egU compieva,

primo passo verso una grande rivoluzione. Non vo-

gliamo dire che Maometto concepisse


tica e religiosa

indugi, estese

firn

dai

primordi un'istituzione poli-

indipendente e superiore ai legami di parentela:

fu la na-

tura stessa delle cose e degli eventi, che lo trascin per quella via, quando

327.

INTBODUZIONE

360,361.

si

avvide che nella sua stessa famiglia, portino

vano

proprie figlie non la vole-

le

seguire.

6 351.

Egli incominci

non eguale misura, simpatie

propaganda

la

e contrasti;

attiva, ed incontr, in

buoni successi

non tenere conto

simpatie, lo incoraggirono a
la resistenza,

dunque

con

ott-enuti

delle difficolt

le

maggiore fu

che egli incontr in alcune classi della popolazione, maggiore

fu anche l'estensione che egli volle dare alla propaganda, nella speranza di

trovare pi facilmente proseliti, allargando

maggiore ampiezza

alla propria atti\'it,

il

campo

di azione.

ed attirando a

s,

un

uomo

poco avevano da perdere e


tirlo si

libero,

da guadagnare. Maometto senza

tutto

l,

pi gente di bassa estrazione, che

per lo

cliente,

cos

ora qui, ora

qualche membro, ora di questa famiglia, ora di quella, ora un


ora uno schiavo o

Dando

avs^er-

trov con l'andar dei tempi di aver costituito una unit sociale pro-

fondamente diversa da quella che aveva

esistito in

Arabia da tempo imme-

come base del consorzio umano. Ai rncoli di sangue fra


musulmani si andavano sostituendo i vincoli pi nobili e pi civili d'un
ideale, d'una fede comune. A questo per non aspirava Maometto; la rivomorabile

luzione da lui iniziata era del tutto inconsapevole, perch


del Qur-n ci insegnano) egli

mta unica,

non ebbe in monte che una cosa

vano confondere con

non

quelli del

estese le sue mire;

sangue

(}).

versetti

sola,

una

rimase scliiettamente arabo e

la conversione dei Qurays. Egli

oltre alla propria stirpe

(come

Tutta

\ancoli

di

fede

la storia del periodo

dove-

si

makkano

pu riassumere in an tentativo inutile di convertire la comunit religiosa


da lui creata, in una comunit anche di sangue. Pur creando un ente
si

nuovo, egli cred onestamente di rimanere nell'antico e non avvert che


fra

il

nuovo

il

patibilit assoluta,

un tempo
forse

un contrasto

che doveva far naufragare

di religione e di sangue,

cercava

Qurays con
colo

vecclo esisteva

di
il

imitare.

fiuto

di

abili

si

suo progetto di unione, a


dogli Ebrei, che egli

quella

mercanti

ascoso nelle novit dell'Islam, e dopo

guardinga,

ed una incom-

che Maometto non vide, fu intuito dai

Quello

finissimo

simile

il

stridente

essi

scoprirono

un breve periodo

schierarono apertamente ed energicamente contro

accentu quegli

stossi aspetti dell'

montf) della lotta port

pi che

Islam, che creavano

mai

musulmani a

il

peri-

diffidenza

di

dottrine. L'opposizione QuraSita ebbe per effetto, che invece di

il

le

nuove

correggere,

dissidio

V inaspri-

lasciare la strada an-

tica

ed a battere la nuova. L'Islam fu salvato cos dal pericolo di divenire

una

religione Quraita e fu costretta

religione

universale.

ad assumere

caratteri propri di

Senza che Maometto potesse impedirlo,

pres.sero alle dottrine del

una

QurayS im-

Profeta alcuni caratteri, che egli stesso non aveva

928.

tv

INTRODUZIONE

mai voluto

dare,

vollero divenire

il

perch

essi

non volendo

popolo eletto di Allah.

g 351, 362.

religione

la

Non

vi

Maometto, non

di

dubbio che Maometto

Quray un piccolo popolo d'Israele. Fu merito dei Ququesto non avvenne; fu gloria inconsapevole dei medesimi se

aspirasse a fare dei

rays

se

Maometto, respinto da
la

mondo

del

storia

Maometto,

glio a

loro, si

avrel^bero

fosse divenuto

egli

se

mai

^Madinesi

volse alfine agli Arabi in

il

generale e

chiesto

aiuto

mut
consi-

capo religioso dei propri con-

cittadim'.

Nota 1. Tutti gli esempi di profeti, che Maometto adduce nel Quran, si riferiscono sempre
a quelli che vollero convertire la propria stirpe, e mai si allude a Profeti inviati per la conversione
del genere umano. Salih pei i Thamd; Mos, per gli Ebrei; Hud, per gli 'Ad ecc.

Le fasi successive della lotta fra Maometto ed i Quray sono


352.
avvolte in tenebre cos fitte, che quasi impossibile di rintracciarne tutti
gli aspetti principali.

Le

tradizioni ci parlano di persecuzioni fin dal prin-

cipio della predicazione pubblica

ed

ma

sono quasi tutte apocrife

le tradizioni

loro contenuto manifestamente tendenzioso, sicch facendo lo debite

il

tare

per tutte le esagerazioni e per tutte

con certezza che


biano mai
metto,

ma

In principio

quando l'accoglienza

chiamente favorevole

Abissinia

(cfr.

circostanza,

QurayS furono

possiamo

concludere

indifferenti verso

fatta alla predicazione

al predicatore, e questi

cose che impensierirono ed offesero

una reazione

finzioni,

senso voluto dai tradizionisti, non ab-

le persecuzioni, nel

esistito Q).

le

Mao-

sembr forse sover-

imbaldanzito os dire e fare

capi del partito aristocratico, avvenne

una crisi dolorosa ed all'Emigrazione in


266 e segg.). Che cosa veramente avvenisse in questa

vivace, che port ad


Introd.

un

mistero, sul quale sar

difficilmente possibile di ottenere

Qurays usassero mezzi di persuasione molto


potenti e costringessero la maggior pai'te di coloro che manifestavano simpatie verso Maometto, a troncare i rapporti con lui e a ritornare agli
usi e al culto degU avi. Non possibile immaginare che fossero usate yiola luce.

che

indubitato

lenze corporali verso

convertiti, perch nelle condizioni ultra-democratiche

della societ araba antica, nessuno aveva

mettere

le

mani su

chicchessia,

ammeno

per alcuna ragione


di farlo

il

diritto di

a tutto proprio rischio e

membri della famiglia


dell'ofi^eso. Nemmeno il capo della famiglia aveva immunit o dmtto di
usare violenza verso i membii secondari. La patria potest non esisteva in
con

la sicurezza di incorrere nella vendetta di tutti

Arabia, perch la societ era uscita


poliandria in

un'epoca

dallo stadio

troppo recente, perch

il

dell'autorit del genitore avesse potuto SAlupparsi,

329.

del matriarcato

senso

come

della
lo

della

paternit e

troviamo per
Q'=

INTRODUZIONE

360.

esempio nel

romano.

clirifcto

Makkah dunque non

In

capi di faniiglia, che ottenne

ma

mostravano simpatia per Maometto,


dal consiglio di tutti gli adulti

moto

pressoch

l'apostiisia

fu

fu

gi

generale di quelli che

comunit

la

l'autorit dei

messa

intiera,

in

riuniti insieme, la quale si agit in

(j)

propria dilesa, e protest contro l'invasione di principi che minacciavano gli


interessi di tutti

compromettevano

cittadini, e

dominio dei Qurays,

il

culto della Ka'bah,

la fonte principale della loro ricchezza e la loro

Dar al-Nadwah?) ottenne

adulti riuniti (nella

Non

paganda.

furono torture, non

vi

imprigionamenti e punizioni,

una reazione

fu semplicemente

tutti gli

immediato della pro-

l'arresto

furono violenze, non vi furono

vi

caso di qualche scliiavo, che

nel

forse

perci, vista la rarit del caso, riscattato dal generoso

venne

meno

pre-

egemona

da

sulle trib del vicinato. L' azione unita delle trib, iapi:)resentata

il

abu Bakr,

cos forte che turb e trascin

con

vi

so tutti

deboli musulmani, e ne produsse l'aj^ostasia generale apertamente confes-

sata nell'antichissima tradizione di 'Urwah, e taciuta da tutte quelle poste-

riori,

questa

turbamento morale,

crisi

incruenta

s,

ma

dissapori

le

recriminazioni

pur dolorosa, cre un malessere speciale, che

sospinse molti ad emigrare in Abissinia ed agit fino

makkana. Purtroppo, per mancanza assoluta


bile

avere su questa

forma pubblica

tato, ritornare a quella privata, entro


il

Con

padrone di casa.

Maometto

detta dimora di

intendere
ilicare.

come

Passata la

citori su tutta

quel nucleo
feta e

la

questi

fatti

nella

poterono

linea,

di

rimase fedele a

case

egli

aveva

ove nessuno aveva

particolari,

e l'approvazione

la protezione

intimamente

collegata

calma, ed

lui e all' Islam.

difficili

la

cos

Qurays, rimasti vin-

30 o 40 persone, che non volle abbandonare

non l'abbandonarono

ten-

tranquillamente negligere l'esistenza di

La

senta la Usta dei veri primi musulmani,

dalle circostanze

ci possi-

Dar al-Arqam, che noi dobbiamo


per molto tempo Maometto osasse pre-

che noi troviamo nel testo di ibn Ishaq


volta l'Islam

non

casa.

tutto torn nella

crisi,

minimo

di particolari,

propaganda che

godeva

solo luogo, in cui

il

di

egli

diritto di molestarlo, finch

del

allo viscere la societ

maggiori particolari. Maometto dov mutare sistema

crisi

di preelicazione e dalla

generato da

pi.

lista perci dei

(cfr.

La

di quelli

Pro-

primi convertiti,

Introd. 222-229)

ma

il

non

rappre-

che abn'acciato una

cernita severa di uomini, fatta

e penose del periodo

Makkano,

ci

spiega eziandio,

non figurino quelU di alcuno apostata, ma


.soltanto i nomi dei pi celebri musulmani del primo periodo classico delle
conquiste. Sarebbe stata davvero una delle pi strane combinazioni, che
proprio i primi a diventare musulmani fossero precisamente quolU che un
giorno dovevano essere i pi grandi sovrani, i pi valenti generaU ed i pi

come

nei primi

nomi

della Usta

830.

INTHODUZIONE

352, 363.

accorti uomini di stato deirislam imperante sui popoli dell'Asia.

Furono

le

prove severissimo del primo periodo, quando con l'Islam tutto v'era da perdere e nulla da guadagnare, le quali fecero una prima ed utilissima selezione
degli uomini migliori e lasciarono

Maometto circondato soltanto da uomini


di vero valore. Quello che sembr un danno ed una sconfitta, risult quindi
infine come un vantaggio od una ragione pi forte per sperare e per vincere.
Nota

1.

Si osservi

infatti,

che

le

persone libere, alle quali

si

vuole che fosse fatta violenza

(abu Bakr, v. 245) sono pochissime eccezioni, ed i maltrattamenti furono in fondo di poco momento:
comunque fosse, dovremmo logicamente supporre che quelli maggiormente colpiti, avrebbero dovuto essere
precisamente quelli, che emigrarono in Abissinia, ed in prima linea Maometto stesso. Come si spiega

Come che tra gli emigrati non vi sia


possa dire che fosse maltrattato dai Quriy.s? Da ci dobbiamo concludere che
gli emigrati in Abissinia non furono quelli che ebbero maggiormente a soffrire di persecuzioni, ma
quelli invece che rimasero in Makkah. Ma allora, perch emigrarono quelli che avevano soff"erto di meno?
perci che nessuno dei colpiti figura fra gli emigrati in Abissinia?

nemmeno

uno, del quale

si

Da queste contradizioni dobbiamo fatalmente concludere, sia che l'Emigrazione in Abissinia fosse una
cosa totalmente diversa da quella che la tradizione ci vuol far credere che fosse, sia che vere persecuzioni non abbiano mai avuto luogo.

Nota 2.
Abbiamo gi accennato altrove (cfr. Introd. 78-79), che fra le istituzioni attribuite
a Qusayy, vi fosse quella della cosi detta Dar al-Nadwah, o Casa del Consiglio, nella quale avevano
diritto di prender posto tutti i discendenti di Qusayy (leggi: tutti i cittadini di Makkah dello stesso
sangue dei makkani Qurayi) i quali avessero raggiunto 40 anni di et (Azraqi, pag. 65, lin. 17). Questa
assemblea formava l'autorit suprema in Makkah, ma era soltanto deliberativa, perch priva di poteri
esecutivi; colui che aveva il coraggio di sfidare una deliberazione del consiglio, era libero di farlo.
TJn esempio di si fatta ribellione fu Maometto stesso, il quale non cede, e pot nulladimeno vivere mai
i

molestato, a dispetto dell'assemblea, di cui forse (?) egli era un membro: (il contesto delle tradizioni
porterebbe per alla conclusione che egli ?ion ne facesse partfi, forse perch non discendente da Qusavy).

353.

AvA^ertiti dall'esperienze avute,

d'ora innanzi in
servatrice

si

modo da non

seguaci di Maometto ag-ono

maggioranza con-

lidestare l'animosit della

tennero tranquilli nelle proprie dimore, dediti ognuno alle pro-

mirarono a non risuscitare una tempesta, che aATebbe potuto seriamente compromettere l'esito finale della propaganda (la conversione
prie occupazioni, e

di tutti

Qurays), alla quale certamente

Maometto rivolgeva ancora

tutte le

tempo avrebbe mansuefatto -gli animi duri


degli avversari, e persever nelle rivelazioni, negli ammonimenti e nelle minaccie di pene terribili in questa e nell'altra vita per chi non voleva seguire
speranze. Forse egli sper che

la luce della Verit

quello, che

il

Suprema. In questo periodo di paziente attesa serb tutto

aveva a

dire,

per solo uso dei seguaci ed

delle tradizioni ci fa ritenere che egli

si

il

astenesse del tutto

silenzio

assoluto

da predicazioni

in

Le memorie molto confuse, che noi


abbiamo sul periodo detto del Dar al-Arqam, ci giungono come il ricordo lontano d'un periodo, nel quale Maometto parlava soltanto ai suoi fidi, a porte
chiuse, entro una casa privata alla presenza di soli seguaci. Da varie tradizioni chiaro inoltre che i musulmani si astenessero anche dal pregare in
pubblico per non incon-ere in dileggi ed insulti, ai quaU era impossibile il
pubblico a pagani estranei ed a sconosciuti.

331.

INTRODUZIONE

8e886i.

Maometto adott la tattica della perseverante pazienza, nell' idea


forse, che a lun:o andare, come le stille d'acqua forano la pietra, cosi la sua
fede un giorno ax-rebbc toccato i cuori induriti dei pagani e sarebbe alfine
emersa trionfiinte sul malefico Spirito del Male, al quale Maometto attribuiva il culto degli idoli. La sua tattica giudiziosa non rimase sterile di risulrispondere.

tati,

perch fu in questo periodo di concentrazione, che

lasci attrarre dalle virt mostrato dal Profeta e

Grandi erano per sempre

lui.

matore

e la

fuocoso 'Umar

che circondavano
i

tenace

il

rifor-

musulmani ad

nell'ombra e nel mistero. Mirevolo fu

setta, vivente

si

avevano fede in

quelli che

condotta che egli era costretto a tenere, riduceva

una specie di
di Maometto
il

le difficolt,

da

il

e dei suoi in questo periodo di prova, nel quale

contegno

il

mentre

egli,

Maestro, rivelava grandi qualit di tenace energia e di saggia prudenza,

senza rinnegare

il

detto e

fatto,

il

seguaci pur essi impararono ad ol)be-

dire ed a sostenere ogni contrariet, sorretti dal contegno del Profeta e dalla

aveva sempre nel proprio avvenire e nell'avvenire della fede

fiducia che egli

L'apparente inerzia di Maometto negli anni, che passarono

da

lui predicata.

fra

r Emigrazione in Abissinia e

il

viaggio a Ta-if, trova quindi la sua spie-

gazione nelle speranze ancora riposte da Maometto nei Qurays,

avrebbero potuto
consei"S'atrice,

ed

(cosi egli credeva), passati

attutitisi

rancori, prestare

primi

])ollori

quali

dell'opposizione

un orecchio pi favorevole

alla

Maometto dov per alfine constatare con suo rincrescimento vivissimo, che neanche quando il partito della moderazione prevalse
nei consigli dei Qurays, e quando i musulmani furono lasciati tranquilli e
dottrina islamica.

senza molestie, vi fosse alcun sensibile progresso nella diffusione

dell'

Islam.

Venne cos un momento storico nella evoluzione dello spirito di Maometto,


quando egli, \-ista inutile ogni attesa, rinunzi alla conversione dei Quray
e volse altrove

354.

suoi sguardi.

Nauseato dal contegno di suoi concittadini Maometto pens

di

convertire gli abitanti di T-if, la potente stirpe dei Thaqlf, nota per la feracit

mura fortissime della sua citt: T*if trovasi a soli


marcia da Makkah e la breve distanza fu senza dubbio il mo-

dei suoi vigneti e per le


tre giorni di

tivo maggiore, che inducesse


infelice

di

Ta'if

un

il

Profeta a tentarvi la sua ventura.

altro esempio della leggerezza ed

Il

tentativo

imprevidenza di

Maometto, sempre pi disposto ad agire dietro ad un impulso, che dietro


matura riflessione. Egli non si rose conto che le condizioni della vita in Ta'if
fossero forse ancora pi contrarie

non

all'

Islam, che

pen.s ai rischi di avventurarsi in

terreno, .senza poter contare sopra

o preceduto gi dalla

fama

quella

non

cittii

in

Makkah

per di pi

.senza aver preparato

un solo cittadino convertito, andarvi

il

solo

dell'umiliante insuccesso avuto in patria. I risultati

B8B

INTRODUZIONE

364, 356.

perci del viaggio furono peggio che negativi, e la ti-adizione prol^abilmente

non esagera molto, quando


citt.

ci dcsc7-ive

l'espulsione violenta del Profeta dalla

Rientrato con difficolt in Makkah, Maometto cl^bc agio di rillettcre sulle

cose proprie, e pur coraggiosamente

perseverando nelle sue idee, di com-

prendere la necessit assoluta di evitare un nuovo insuccesso che avrebbe


potuto essergli fatale. Guidato dalla acquisita esperienza, decise di non avventurarsi in terra straniera, se prima

non

vi avesse

ben preparato

terreno.

il

L'insuccesso doloroso di T'if appian la strada per l'insigne trionfo di Madinah, nel conseguimento del quale egli us largamente delle severe lezioni
avute, e

mostr di gran lunga pi abile e pi prudente. Rinunziando ora

si

alla conversione di peccatori induriti

come

Quray ed

Profeta non rimaneva altro che rivolgersi alle

mente
si

al santuario

mostrasse

meno

Maometto dov

fin

makkano,

che accorrevano annual-

Prendendo

tale decisione.

d'ora ideare un'emigrazione di s e dei suoi in

formato un nucleo di

e di proteggerlo. L' affluire di


il

Thaqif, al tenace

e tentare la conversione di qualche trib, che

restia alle dottrine islamiche.

straniero, ove si fosse gi

porse

turlje,

destro di indagare

innumerevoH

proseliti

paese

capace di accoglierlo

pellegrini alle feste annuali, gli

sentimenti di molte trib, senza incorrere

rischi

gravissimi d'una lontananza da Makkah, ove soltanto la sua stirpe aveva la


possibilit di difenderlo. I tentativi ebbero

sapere di questa

nuova

vantaggio se ne potesse

religione, perch
ricavai'e. Gli

esito

negativo

nessuno voleva

nessuno compi"endeva quale possibile

Arabi non

si

lasciano indurre al

menomo

non per un motivo pratico


e tangibile, o per un vantaggio materiale, evidente e sicuro. Nessun popolo
forse pi interessato del popolo arabo. L'uomo, che parlava di Allah, delatto contrario ai loro gusti, o usi, o interessi se

l'

inferno, del paradiso, delle pene di questo

mondo

e dell'altro, era, per

essi,

un matto, e possiamo prestare fede alla tradizione, che ci narra, come nel
campo di alcune trib Maometto trovasse un'accoglienza anche oifensiva ed
insolente. Volle per alfine il destino che Maometto, grazie alla sua istancabile
perseveranza, la quale doveva, se non altro, destare la maraviglia degli avversari e dei

pagani in genere,

con alcuni arabi,


quello che

volle, dico,

ai quali quello

Maometto sembrava

il

caso, che alfine egli s'incontraisse

che egli diceva e prometteva, e sovrattutto


di

essere,

corrispondeva a ci di cui

essi

avevano bisogno.

una pura finzione tradizionistica, che i Madinesi fossero


355.
indotti ad abbracciare l'Islam, perch la presenza di Ebrei in ^Madlnah li
avesse abituati al concetto del Messia, e perch ritenessero Maometto per il
Messia atteso dagli Ebrei.

contrario agli usi degli Ebrei di andar parlando

delle loro credenze o delle loro speranze rehgiose a chi

333.

non ha simpatia per

INTRODUZIONE

36.

la loro ftxle, e specialmente poi

a gente grossolanamente pagana al pari dei

Madinesi. Fra Ebrei e pagani in Madinah regnava piuttosto antipatia e sorda


ostilit, come dimostrato dalla condotta di Maometto verso gli Ebrei di
Madiiiali, tollerata e perfino

approvata dai Madinesi; la somiglianza fra

le

Maometto e quelle dogli Ebrei poteva essere piuttosto una difficolt che una ragione in favore dell' Islam. Il pi che si pu dire, che i
contatti con Ebrei e con Cristiani pu aver reso meno incomprensibile la
fio-ura, l'attivit od i moventi di Maometto agli abitanti di Madinah, che
dottrine di

non

ai rozzissimi

La

nomadi

del deserto.

Maometto ed

vera, grande ragione dell'unione fra

ordine puramente politico ed opportunista, furono cio

Madinesi fu di

condizioni deplore-

le

voli della conuuiiti ]\Iadinese in seguito a sanguinose scissioni interne, che

avevano disscinguato

le

due

stirpi

cognate,

ma

rivali,

degli

Aws

e dei KUazra^,

mai ad ogni momento e per


il pi futile motivo. Le condizioni di Madinah prima dell' Islam non fanno
parte dell'argomento del presente lavoro e rimandiamo chi voglia approfondire
e che minacciavano di scoppiare pi Addenti che

questo punto speciale della storia araba antica, al lavoro eccellente del WelIhausen, Sk.

ver tutti

u.

Vorarb. (Medina vor

dem

Islam) IV, pagg. 3-64,' nel quale tro-

particolari che servono per poter

comprendere

lo stato di

anarchia

e di imminente sfacelo interno della comunit j\Iadinese. ]\Iadinah soffriva

profondamente degli

un

effetti letali delle

discordie interne, sicch mentre v'era

partito sempre numeroso, che cieco agli interessi pi vasti della comunit,

pensava solo alla vendetta ed alla


della situazione, era sorto

spontaneamente un nuovo

elementi giudiziosi ed intelligenti,


costo.

alcuna,

rivincita, d'altra parte,

il

capi,

n mezzi

di esso erano attivi ed arditi,

sando con orrore

partito,

composto degli

quale voleva la pace e l'ordine ad ogni

partito era ancora poco numeroso,

non aveva n

con l'aggravarsi

sufficienti

non possedeva organizzazione


per farsi valere, ma i membri

ed erano spinti ad agire con energia, pen-

al rinnovarsi possibile delle stragi fratricide

irreparabile rovina di Madinah.

questi uomini,

ed alla

quali cercavano

cei'ta

una via

per uscire dalla situazione divenuta insopportabile per la tensione continua

dobbiamo le prime trattative intavolate con Maometto alla loro iniziativa dobbiamo anche l'esodo dei musulmani da Makkah a Madinah. Questi uomini mossi dunque da soli motivi poli
tici, non si aN'A'icinarono a Maometto per convertirsi all'Isim, ma per servirsi
di Maometto com un mezzo, che a loro sembrava efficacissimo per contenere
gli spiriti pi bellicosi fra i loro concittadini. L' Islam fu un mezzo e non lo
scopo di quei Madinesi, che per i primi trattarono con Maometto: l'Islam
piacque ad essi, che volevano la pace, appunto per i caratteri non arabi della

degli animi e per l'incertezza dell'indomani,


:

INTRODUZIONE

dottrina,

366.

quali promettevano di tenere a freno lo scatenarsi di quelle pas-

Madlnah.

sioni schiettamente arabe, uniche cause delle infelici condizioni di


te

Quei caratteri che rendevano l'Islam pincipalmente odioso

inceppavano

ai

Quray, perch

manifestazione della natura gaudente araba, perch

la libera

imponeva una vessosa disciplina ed un tedioso rituale, perch spezzava i


vincoli di sangue della societ antica, furono precisamente quegli stessi caratteri, che attirarono il partito madinese dell'ordine. Madlnah si era anche
troppo abbandonata allo sfogo sfrenato delle passioni pagane ed abl^isognava
di

un

correttivo forte nell'azione e durevole negli effetti. L'Islam, che preten-

deva ad un'origine divina, e mirava a correggere appunto


nesimo arabo, sembr proprio

il

gli erroii del

paga-

rimedio, che occorreva per far rinsavire

Madinesi. Cos abbiamo una parziale spiegazione del problema lasciato insoluto
dal Groldziher (Mah. Stud.,

I,

pagg.

1-39),

come

cio

Islmica,

la religione

sentimenti pi cari agli Ai'abi, fosse la religione, che trion-

contraria a tutti

fasse in Arabia.

La

verit

che una fede la quale avesse incoraggito

e le passioni pi \'ive dogli Arabi,

difetti

avrebbe servito ad ingolfare sempre pi

la

nazione negli errori, che l'avevano conservata nella sua immobile barbarie

in

mezzo a nazioni

ritemprare

compresero

civilizzate.

venne come una sferza e non come un blandimento


i

Madinesi e perci vollero Maometto come arbitro e

L'Islam suppl

alle pi urgenti deficienze della societ araba: diede

ma forte organizzazione

ma

L'Islam sorse non gi per corrompere,


:

per

questo

legislatoi'e.

una rozza,

un buon ordinamento militare, introdusse


il sentimento della disi-iplina, ed assuefece uomini di natura anarchica al rispetto ed all'obliedienza di leggi emesse da un potere esecutivo investito di
un'autorit superiore al capriccio indi\'iduale. Maometto risolse a modo suo
questi probleird, tutti

politica, cre

d'ordine politico e sociale, e nella soluzione che egli

diede, la religione entr

come

come ragione suprenaa per imma non come scopo. La religione

giustificazione,

pedire discussioni e sormontare opposizioni,

Maometto fu come il rivestimento di zucchero, che permette l' inghiottimento della pillola amara. Il contenuto della pillola, gli ordinamenti politici,
miUtari e sociali introdotti da Maometto, fu quello che dom gli Arabi ed
di

apr la via alle grandi conquiste.

D'altra parte per anche l'elemento rehgioso ebbe la sua importanza e

un errore il negligerlo: i Madinesi non avrebbero chiamato a Madlnah un volgare impostore od un avventuriere politico: la fede che Maosarebbe

metto professava e predicava con tanto sagrificio di


attir per piiino gli sguardi dei Madinesi,

non essendo
335.

fu ci che su di lui

quali videro nel contegno del-

l'uomo qualche cosa di grande e di nobile, che


attenzione. Oli Arabi pur

s,

lo

raccomandava

religiosi, tollerarono

megUo

alla loro
le

impo-

INTRODUZIONE

36'.

3,

sizioui politiche e sociali, perch


si

camuffate in religione, bench della religione

curassero ben poco e dopo la mort di

Furono

identiche condizioni di prima.

Maometto

nomadi

popoli fuori di Arabia,

quali raccol-

ruAdda Scorza

l'eredit del Profeta, rintracciarono sotto alla

sero

ricadessero nelle

il

nucleo

Arabi avevano con

religioso e rimisero al posto d'onore quello che gli

sel-

vaggia fierezza lasciato in disparte.


I Madinesi che entrarono in trattative con Maometto furono
356.

dunque
lit

attratti specialmente dagli aspetti politici dell'

come mezzo

alle ultime

di governo,

conseguenze,

araba antica.

ciet

visibili nelle s
difficili

perci
serv-igi

della

le

premesse di Maometto fino

una trasformazione radicale

gernu di questi elementi

politici

erano gi chiaramente

Makkah, ma l'ambiente ostile, e le condizioni


avevano come arrestati nello sviluppo. Quando

li

accolse le proposte dei Madinesi ed accett di prestare

nuova

Madinah

le traccie

dare la precedenza ad alcuni elementi

linea quello che

non era pi

suoi

trov nelle sue dottrine tutto quello che

di pace, egli

dell'

di urgente necessit.

il

passato, n

riawivame invece

rinnegare s stesso. Si tratt di smorzare alcune tinte, e


:

dolorose del passato ed inaugu-

poteva convenire alla nuova posizione, senza n rompere con

altre

della so-

r e rivelate in

per cancellare in

rare un'era

venisse ad

si

propaganda

Maometto

bench portando

Islam e dalle sue qua-

Islam, e riporre in seconda

Ai problemi

della vita avve-

nire ])isognava sostituire quelli della vita presentic: alla predizione di cataclismi

mondiali doveva sostituire la soluzione di problemi sociali ed amministrativi.

Maometto rimase per perfettamente conseguente a


stretto

non fu coAi QurayS avevano

s stesso, e

n a ritornare sul detto, n a smentire s stesso.

dispiaciuto specialmente gli aspetti politici ed anti-idolatri dell'Islam, e furono


tollerati soltanto gli

invece

elementi puramente morali della nuova fede

le possibilit politiche

speciali attrattive,

mentre

la

nuova fede erano argomenti

implicate in un'accettazione

campagna

di secondaria

sedevano santuari centri di lucrosi


forse per

il

anti-idolatra ed

importanza

peli egi-in aggi, e la

dell'
il

Madinesi

Islam offrivano

lato

morale della

Madinesi non pos-

si

distingueva per

^lakkah e Madinah, che non va

scetticismo religioso. Altra differenza fra

della natura flelle

ai

popolazione di Madinah,

contatto con altre religioni superiori alla sua,

negletta, e che lasci indelebile

impronta anche

sull'

Islam, fu la differenza

due popolazioni. In Makkah predomin

il

sentimento mer-

Madinah invece il sentimento belaltri e non per nulla i Madinesi si

cantilo del bisogno di lucro e di pace: in

predominava su tutti gli


gli uomini di armi e di corazze

licoso e militare

chiamavano

,..

L'ambiente, adunque, in cui Maometto si accingeva a .spiegare la sua


azione riformatrice, ora totalmente diverso da quello, nel quale aveva finora

836.

INTRODUZIONE

vissuto e lottato

egli

g 356, 357.

doveva cambiare vita e consuetudini ed quindi na-

turale che anche V Islam dovesse suljire profonde trasformazioni, tanto pi


facili,

in quanto la sua struttura organica era ancora incompleta e passilnle

perci di ampliamenti e di correzioni.

Makkah non poteva

della predica/ione islamica in

Maometto

ma

agli occhi dei Madinei,

raccomandazione

doveva

impegnato fra

conflitto

il

bene infine notare che l'insuccesso

il

modo

in alcun

screditare

al contrario servirgli di utile

Profeta ed

Qurays costituiva

un elemento fortissimo in favore di Maometto, perch garantiva in modo


assoluto la perfetta indipendenza del Profeta

Non

quraita.

anche

altri

nemmeno

poi

qualsiasi possibile influenza

improbabile, che oltre a risentimenti personali,

motivi pi importanti sospingessero Maometto, dopo

a Madlnah, a prendere un contegno tanto

uno

da

ostile e

provocante verso

di questi motivi fu la necessit di provare che fra lui ed

esistesse

suo an-ivo

il

Qurays

Quraj's

la tradizione,

Se passiamo ora all'esame di quegli eventi,


prepararono

1'

quali secondo

Emigrazione dei musulmani e del Profeta a

Madlnah, comprenderemo meglio, dopo quanto

detto, per quale ragione

si

le notizie

date dalle fonti, siano tanto insoddisfacenti ed incomplete. I

dizionisti,

per

ha

quali la parte religiosa dell'Islam

hanno voluto introdurre a

tutti

costi

la

la

religione quale aspetto

Madinesi giurarono fedelt al Profeta, perch egli promise


suoi seguaci, e perch questi furono
del loro sentimento religioso.

quale pensavano

Madinesi:

volevano la pace e la

paradiso ai

il

profontlit e vivacit

non una promessa vaga in una


essi credeva, una promessa, per la
menoma garanzia. I Convegni di

felicit in terra,

abboccamenti

segreti,

non rimasta memoria, furono


materiali. I Madinesi da una parte

che ebbero certamente luogo,


ispirati

tici e

vollero convincersi che

dizioni che

veramente conveniva

poneva e

l'uomo ad un

le

proposte che poteva concretare:

esame minuzioso, per completare


anch' egH di

istinti

pratico e materialista anch'egli,


di sconosciuti

Q).

Egli pose perci

si

le

il

membro

commerciali,

non

essi

sottoposero

quale impiegarono pi di
di

una comunit

e sotto

di mer-

molti aspetti araldo

volle gettare alla cieca nelle braccia

sue condizioni e chiese

ranzie per la corretta esecuzione dei patti convenuti.

887.

Maometto

ai casi loro, e vollero sapei'e le con-

due anni. D'altra parte anche Maometto,


canti, dotato

ma

a concetti puramente pra-

dei quali

fosse l'uomo che

volevano una cosa materiale, vera, tangi-

essi

quale Maometto non poteva offrire la


tutti gli

creder loro,

paradiso era per proprio l'ultima cosa, alla

Il

vita oltre tomba, alla quale nessuno di

'Aqabah e

dalla

trascinati

tra-

precedenza su tutte

fondamentale dello trattative e dei convegni di 'Aqabah.

bile,

non

accordo di sorta.

357.

le altre,

le

debite ga-

La prova

di quanto

E*

INTRODUZIONE

ss 367. 368.

fossero guardinglii

numero

dei convegni, per

appositamente tutto

ai quali molti fecero

Makkah. Edotto dall'osperienza

abbiamo nella durata dei nego-

le parti, lo

ai tre anni) e dal

due

sdati (dai

da ambedue

di

T^^'if,

il

essere

presenti

lungo ^'iaggio da Madinah a

Profeta rivel la sua grande pru-

il

ilenza neirin\-io anticipato di pressoch tutti

i seguaci, per avere in Madinah,


nucleo
sicuro
fidato
un
e
di
uomini
nel caso che sorgessero
al suo arrivo
notizie
monche
Le
tendenziose
complicazioni.
e
date dalle nostre fonti mi-

gliori ci

impediscono di stabilire con alcuna precisione

trattative ed

vero tenore delle

il

genere dei patti conclusi. Parrebbe che

il

si

possa affermare

con sicurezza, che Maometto esigesse ed ottenesse l'ammissione di s e dei


seguaci nella comunit madinese a parit assoluta di condizioni con i Ma-

dinesi stessi.
tutta la

una assicurazione

probabile che egli esigesse

comunit madinese

condizioni speciali di Madinah, e per la po-

le

sizione tutta particolare che gli era offerta, presentarsi nella citt,

candidato di soltanto alcune trib. Su questo punto sorsero

non poche

che

difficolt,

che

facesse garante per la protezione di tutti gli

si

Emigrati, non volendo, per

esplicita

come

il

pro]jal)il mente

Madinesi cercarono di appianare presentandosi in

molti all'ultimo Convegno di 'Aqabah, e garantendo al

Profeta la prote-

zione di una cospicua minoranza dei Madinesi. Un'azione collettiva di questi

non era possibile, perch la comunit era formata di tante unit staccate
senza legame fra loro, e per di pi divise in due campi ostili, sicch difficile era la conclusione di un previo accordo. Maometto in considerazione
di ci, fra il primo ed il secondo Convegno di 'Aqabah, aveva mandato un
suo rappresentante a Madinah, palesemente per istruire
trine dell'Islam,

ma

servi

La

ad accelerare

incresciose.

Madinesi nelle dot-

segretamente per studiare gU uomini e la situazione e

riferirne in proposito.

nah

il

presenza

sero tutte le garanzie, che

ambasciatore musulmano in Madi-

corso dei negoziati ed appian

probabile che

rapporto soddisfacente,

dell'

il

che

molte differenze

rappresentante di Maometto riportasse un


gli

intervenuti al secondo

Maometto riteneva

necessarie

Convegno

offris-

per la sicurezza

sua e dei suoi, perch ^Maometto pot quindi al secondo Convegno di 'Aqabah,
concludere definitivamente

il

trattato con

rappresentanti di Madinah.

Nota I.
I Madinesi erano praticamente sconosciuti e stranieri per Maometto
la tradizione
che la moglie di Haim fosse Tina madinese e che quindi il Profeta avesse sangue madinese e parenti
madinesi. di natura pi che sospetta per ragioni che altrove abbiamo esposte (cfr. Introd. SS e segg.).

358.
e

Miuiinesi,

Per comprendere il tenore dei patti conclusi fra Maometto


non dobbiamo rivolgerci alla versione tradizionale, perch ci

trae in manifesto errore. I Madinesi accorsi aH"Aqabali, concessero al Profeta,

oltre alla semplice protezione,

anche un'altra cosa d'importanza storica


388.

INTRODUZIONE

S 35f.

immensamente maggiore; essi riconobbero cio non soltanto la verit dell'Islam, ma ammisero che parte inseparabile di questa fede fosse il riconoscimento di Maometto quale Profeta e Inviato di Dio, investito di poteri
straordinari per la rifoi'ma, non solo morale e religiosa, ma sovratutto poSar bene a questo punto di ricordare quello che brevissi-

litica e sociale.

mamente abbiamo
ove delineammo

un punto della Introduzione ( 189 e segg.)


grandi linee della missione profetica di Maometto. Le

descritto in

le

hanno una speciale importanza per noi, se


voghamo comprendere la natura vera degU accordi intervenuti coi Madinesi. Durante tutto il corso della propaganda makkana Maometto aspir a
farsi riconoscere come Profeta e Inviato di Dio in terra, ma non os affermarlo esplicitamente non ci consta dal Qur*n (sola fonta sicura), che egli
lo chiedesse come articolo necessario di fede. Il riconoscimento della sua
missione divina era un sottinteso, che doveva scaturire necessariamente per
analogia dal confronto con tutti gli esemp del passato, da lui citati, per
osservazioni fatte in quel luogo

convalidare

le

sue idee di riforma reUgiosa.

Il

processo

suo

evolutivo del

non ammetteva nei primordi una affermazione cosi recisa di apostolato divino, quale egli espresse in seguito. Le condizioni speciali della lotta in
Makkah, l'insuccesso della propaganda, il non avverarsi delle tante prodizioni
di disastri a danno dei miscredenti, avevano messo Maometto in una posizione
pensiero

di inferiorit tanto umiliante, che

preteso a tutti

gU

attributi

si

ed a tutte

piezza del suo significato posteriore

mente un ammonitore
sentarono

sarebbe esposto al ridicolo, se avesse

le funzioni di Profeta, in tutta l'am-

Makkah

in

non os chiedere

Madinesi, chiedenti

il

suo

egli volle essere principal-

di pi ai credenti.

ed aiuto,

consiglio

Quando

pre-

si

^laometto Ande

un vasto e nuovo orizzonte e intu tutti i vantaggi, che


li volle avere tutti. Non
poteva ricavare dalla nuova posizione offertagli
improbabile che le trattative andassero per le lunghe, appunto per le

aprirsi dinnanzi

pretese

Maometto,

di

sere riconosciuto

quale come condizione sine

il

come Profeta

di

qua non, voleva

Dio con tutta l'ampiezza di funzioni,

es-

alle

pu pretendere. Tali pretese erano inaudite in Arabia,


e perch uomini come i Madinesi, abituati al godimento d'una libert confinante con l'anarchia, piegassero il capo alle condizioni poste da Maometto,
quali un vicario di Dio

bisogna ammettere che


e dimostra che furono
egli

loio.

si
i

trovassero in condizioni molto precarie e dolorose,

Madinesi

Dal corso della

storia

primi a presentarsi a Maometto, e non


successiva ci consta

non

solo che

Mao-

metto usasse di questa autorit con tatto grandissimo e senza mai dare
offesa,

tezza.

ma
Ai

che anche

Madinesi tenessero la parola data con scrupolosa esat-

Madinesi, quindi, l'Islam

va debitore dei
339.

caratteri suoi pi spic-

INTRODUZIONE

S58, 359.

catanieute politici e teocratici, e furono eziandio


fino allora

una comunit

eminentemente

Madinesi che mutarono

religiosa e pacifica, in

una

so^Tat-

tutto militare ed aggressiva.

Pi eli questo non possiamo dii'e sul tenore dei negoziati, e


359.
detrli accordi fra Maometto ed i Madinesi, senza entrare in soverchi dettagli e
in supposizioni arrischiate. Ci rimane ora

di diffidare lo studioso

da alcuni

concetti errati e tendenziosi della tradizione sui fatti dell' 'Aqabah.

dizione vorrebbe darci ad intendere che tutta


tutta
tutta

Madlnah

si

La

tra-

convertisse, e che

Madinah riconoscesse Maometto per il Profeta di Dio, in altre parole


la citt lo ammettesse senz'altro come padrone assoluto, responsabile

dei suoi atti soltanto verso Dio.


glie di pagani,

tutti

Meno

le trib di

Ebrei ed altre poche fami-

erano Musulmani,

Madinesi, secondo la tradizione,

quando Maometto venne a Madinah. Questa versione conforme ai pii desideri


dei tradizionisti e dei discendenti degU Ansar, non conforme alla verit storica. In primo luogo i convenuti in 'Aqabah non potevano rappresentare, n
pretesero

di

faceva da

s.

rappresentare la comunit di Madinah,

Naqib,

L'ele2done dei

perch ogni famiglia

introdotta dalla tradizione per farci

una rappresentanza di tutti i Madinesi una gherminella tradizionistica, alla quale non possiamo prestare fede (^). In secondo luogo la
credere a

che

tradizione

stessa

bah per

secondo Convegno,

il

ci

dice

Madinesi

all'

"

convertiti

..

venissero

all'

'Aqa-

insaputa dei concittadini rimasti pagani,

che nella caravana dei peiregrini la maggioranza fosse tutta pagana.

Quindi parrebbe che Maometto

si

arrischiasse

una minoranza,

dosi sopra le assicurazioni d'

alla

e che

grande ventura, fidan-

Maometto

si

decidesse

a contare sui propri mezzi di persuasione per trascinarsi appresso


gli altri.

In terzo luogo in

tutta

la

Madinah
che noi potremmo per comodo chia-

storia

noi scopriamo l'esistenza d'un partito,

mare

di opposizione politica all'ingerenza di

sere formato

tutti

" ipocriti

degli

ma

Maometto,

da coloro che non avevano ancora

di

che doveva

es-

Islam,

Il

al:)bracciato

l'

H. 45) ammette chiaramente


l'esistenza di pagani a lato di musulmani in Madlnah. Su questo punto

famoso documento dato pi avanti

Maometto con molto

mando

(cfr. 1. a.

un occhio e chiatrov un termine vago, non troppo of-

tatto stim opportuno di chiudere

non-musulmani,

fensivo, che salvava le

" ipocriti

apparenze e travisava a vantaggio suo

veri aspetti

dell'opposizione pagana. Cosi contrariamente a quanto aiferma la tradizione,

abbiamo

ma

la prova che Maometto arrivasse a Madinah non accettato da tutti,


pure invertito d'una grande autorit, sopra una parte non disprezzabile

della cittadinanza, e di tanta influenza

cittadini,

realmente ribellarsi contro di

fatto

lui,

sugU altri
come avevano
84<i.

che nessuno os

Quray: egU pot

INTRODUZIONE

869.

valendosi della tregua amichevole, insinuarsi negli

aninii

dei

Madiuesi, e

grazie al suo finissimo tatto politico smussare lo punte pi acuminate dell'opposizione; in seguito con le

felici

sempre pi prestigio

il

e divenire

avventure

vero padrone

militari seppe

della

citt.

guadagnare

Nella

Fuga a

Madnah esist dunque un rischio non tanto da parte dei Quray, quanto
da quella dei Madinesi, e grandi erano le incognite, che gli oscuravano
l'orizzonte nel lontano avvenire, ma il Profeta ebbe una feconda fiducia in
se, la ispir anche ai seguaci tanto Makkani che Madinesi e gli eventi successivi gli diedero splendida e lusinghiera

Nota

1.

conferma.

Oltre all'essere palesamente suggeriti dalle tradizioni sui dodici Apostoli di Ges,

Naq

i b
si rivela una fiaba, quando consultiamo la storia successiva. Se avessero esistito
Maometto avrebbe trattato con loro, come con un consiglio superiore che rappresentava
la cittadinanza, e qualche memoria di ci sarebbe rimasta nella grande congerie di notizie sul periodo
Madiuese. Ma su ci le fonti serbano il pi assoluto silenzio. I Naqlb hanno esistito soltanto nella

l'elezione dei
i

Naq

b,

fantasia dei tradizionLsti.

841.

ANNALI DELL'ISLAM

I.
(16 Luglio

a. H.

622 4 Luglio

623).

ji

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9ftft^Xft

B44.

*!

1.

a. H.

Principio dell'Era Musulmana.

1.

Sul principio

dell'

Era Musulmana,

e sulle ragioni e sul

modo

come venisse fissata, abbiamo in Tabari le seguenti notizie gli Arabi antichi
non tenevano nota degli anni in alcun modo, che fosse comune, a tutta la
popolazione araba della penisola. Se vi era per uno che tenesse il conto
degli Einni (al-mu"arrikh minhum), datava gli eventi dal tempo, per es.
d'una carestia, che si fosse verificata in una delle vicine regioni, o da una
qualche grande calaniit, o dal tempo d' un qualche celebre personaggio o
regnante ('amil .... 'alayhim\ o da qualche grande novit, memoria della
:

quale

fosse

si

strata,

propagata e conservata nelle

verit di ci dimo-

continua al-Tabari, dalle discrepanze dei poeti arabi antichi

dicare gli anni e

il

tempo

(fi

t -rkhtihim), perch se fosse

sistema uniforme e universalmente riconosciuto,


divergenze.
di

La

trib.

Dopo

la

non

nel!' in-

esistito

vi sarebbero state tante

citazione di alcuni versi di poeti anticlii in conferma

quanto afferma, al-Tabari prosegue rilevando, come negli esempi

ogni poeta

si

un

riferisca

sempre e soltanto ad avvenimenti

\'icini,

citati

ognuno a

eventi diversi, aventi ninna attinenza fra loro. I soli per fra gli Arabi, dice

un sistema uniforme e regolare per calcolare il tempo,


furono i QurayS in Makkah, i quali contarono gli anni a partire da quello
dell'Elefante (1) (Tabari, I, pagg. 1254-1255).
al-Tabari, che usassero

Nota
l'Elefante

1.

Anche

(oft. Introd.,

se la notizia vera, abbiamo gi visto altrove, parlando della Spedizione del 111), che sul tempo passato fra l'anno dell'Elefante e la Higrah, regnasse

&46.

S*

Si-a

H.

a.

1.

grando iuoerteMa. possibile, che si datassero gli eventi dalla spedizione dell'Elefante, ma ci dve
essere vveuuto in modo per cosi dire privato, ed irregolare, e mai in maniera ufficiale e generalmente
accettata e riconosciuta.

Su

2.

al-Zuhri [t

proposito
bi [f

le

105

seguenti
a.

soliti

tramandate da

notizie

H.] e da ibn Ishq [f 151

antichi esistevano varie maniere di calcolare

il

H.].

a.

tempo. Ave-

leggendaria della fondazione della Ka'bah per opera di Abramo,

l'ra

la quale

in

da al-a

1-24. a. H.],

gH Arabi

Presso

al-Tabari ci

ricami:

vano

questo tema alcuni tradizionisti hanno voluto tessere

dur fino alla dispersione delle

In seguito, ogni trib, abban-

trib.

come nuova ra, l'anno in cui era partita.


Quegli Isma'iliti, che limasero nel Tihamah calcolarono il tempo dalla partenza delle trib di Sa'd, di Xahd e di Guhaynah banu Zayd, ma alla morte
di Ka'b b. Lu'ajy, adottarono l'anno della morte di questo come un nuovo
punto di partenza, fino alla Spedizione memoranda dell'Elefante, la quale
serv come ra per datare gli avvenimenti successivi Q fino all'a. H. 17. o 18.
quando il Califfo 'Umar fiss l'ra ufiiciale musulmana [(Tabari, I, padonando

il

Tihamah,

fiss allora

anche Azraqi, pag. 102,

gina 1253;

cfr.

datassero

loro libri e

hum,

lin. 20,

conti di dare e avere,

ove detto che

Quray

kutubuhum wa duyunu-

dall'anno dell'Elefante).

Nota

1.

Il

celebre astronomo e matematico, al-Blriini [f 440.

H.]

a.

particolari (Birini, Chron., pagg. 39 e 40) sulle epoche degli Arabi antichi,

ci

fornisce ancbe altri

ma non

si

pu dire che

le

informazioni, che egli ci fornisce siano n prqcise, n di garentita autenticit: baster rilevare, fra

le

sue asserzioni, che una delle epoche usate dai QurayS in

l'anno della ricostruzione della

Ka'bah per

ordirle di

Makkah

Maometto

fosse anche quella datante dal-

(op. cit.,

pag. 39,

in proposito quello che narrato dalla tradizione sulla ricostruzione della


e eegg.;

Azraqi, pag.

lin. 41-42^. Si

Ka'bah

(cfr.

vegga

Introd. 166

102, lin. 22).

Siamo inoltre informati da Tabari (I, pag. 1250) che Mao 3.


metto, arrivando in Madlnah, ordinasse di computare gli avvenimenti, calcolandoli dalla data della

qll ossia

"

Fuga

secondo quanto

in poi. Egli per aggiunge le parole;

si

fi

ma

dice espressione, che esprime un'opinione e

non una certezza: in ogni caso si pu ritenere che Maometto non fissasse
come legge questo modo di calcolare il tempo, ma ne permettesse forse allora
praticamente l'uso come un sistema comodo per fissare la data degli avvenimenti successivi. H vero fondatore dell' ra musulmana fu il Califfo 'Umar
nell'a.

H.

17.

o 18.

(Tabari,

I,

pag. 1253). Durante

il

Califfato di

'Umar

in-

cominciarono a verificarsi vari inconvenienti nella redazione degli atti ufiiciali del governo, perch si continuava sempre a menzionare i mesi, ma non
si teneva mai conto dell'anno, nel quale i documenti erano redatti, abu Musa
al-A'ari [t 53 a. H.] scrisse perci

ratezza

"^
:

al

Ci sono giunto tue letture,

Califfo,

ma

846.

lagnandosi di tale inaccu-

sono senza data

Califfo con-

VOG allora

H.

a.

1.

^3-6.

suoi amici e consiglieri per stabilire d'accordo con essi quello

che occorresse di

fare. Tutti

quale calcolare gli anni,

convennero sulla necessit di

ma

le

fissare un'era, dalla

opinioni erano discordi sulla scelta del primo

anno. Alcuni volevano incominciare con

primo anno della missione divina

il

di Maometto, altri proposero di incominciare con quello, in cui

'Umar

fugg da Makkah.

si

attenne al secondo partito

"

Profeta

il

Perch

la

fuga

ossia i veri musulmani dai paMaometto distinse la verit dall'errore


gani (Tabari, I, pagg. 1250-1251; llhamis, I, pagg. 380-381; Biruni,
Chron., pagg. 33-35, ove sono enumerate le ragioni morali per non scegliere
la morte del Profeta come principio dell'era).

di

Secondo

4.

,,

un'altra tradissione, nel consiglio del Califfo

si

discusse

perfino l'opportunit di adottare l'ra dei Greci, che aveva principio con

regno

di

Alessandro

L'ra persiana

(t

il

Grande

(*),

di incominciarne
(^).

venne scartata perch troppo remota.

aT i kh a 1-f u r s) venne parimenti presa

siccome ogni re sassanida aboliva


in disparte

ma

una nuova con

l'ra stabilita dal


il

il

in considerazione,

ma

suo predecessore e ordinava

suo regno, cos anche questa venne messa

Si tratt allora di scegliere fra la data della missione divina, o

Madlnah, o della morte. La maggioranza delle opinioni fu

della venuta a

mese con il quaFe


avesse a incominciare il primo anno. Alcuni volevano il mese di Ramadn,
ma la maggioranza fu in favore del mese saci'o di Muharram, perch quello,
nel quale i pellegrini ritornavano in patria dopo le cerimonie del pellegrinaggio (Tabari, I, pagg. 1251-1252).
in favore della data della Fuga. Si dov allora stabilire

il

Nota 1.
L'ra di Alessandro (Dz-l-Qarnayn), o pi propriamente l'ra dei Seleucidi, o l'ra
dei Siro-Macedoni, ebbe principio nell'anno di fioma 442, 12 anni dopo la morte di Alessandro il Grande,
ossia nel 311 avanti l'Era Volgare, ed ebbe corso fra tutti

comprende perci che nella tradizione


fosse l'ra ufficiale dei Greci, ma ci non
Si

avanti al

6,

nota

Nota

2.

una

di

Tabari

popoli del levante, e perfino fra gli Ebrei.

(loc. cit,,

come

pag. 1261, lin. 8) se ne parli,

vero, perch nell'Impero si

usavano

le indizioni.

se

Vedi pi

3.

inutile

enumerare tutte

le difficolt

morali

e materiali,

si opponevano all'uso
un anno schiettamente

che

delle re gi esistenti, principale fra tutte l'impossibilit di adattare

uno dei sistemi tutti, o solari, o luni-solari, quali 'erano (usati fuori di Arabia. al-Blruni ci
enumera anche vari altri motivi d'ordine tanto materiale, che morale, che indussero 'Umar ed i suoi
lunare, ad

consiglieri a preferire un'era speciale per l'Islam

5.

Cosi

l'anno, in cui

senza

Ya'la

b.

Munyah

fu stabilito di incominciare l'ra con

Maometto fugg da Makkah,

difficolt,

invalso

(Biruni, Ckron. pagg.

34-36).

il

e questa legge

MuhaiTam

del-

venne accettata

perch durante la dimora di Maometto in Madiuah, era gi

tempo a mesi dall'arrivo del Profeta in poi.


Umayyah, pi comunemente conosciuto con il nome di Yala b.

l'uso di calcolare

[f

47

a.

H.]

fu,

il

si

dice,

il

primo a fare uso dell'era nuova

carte ufficiali, mentre era governatore nel

847.

Yaman (Tabari,

I,

nelle

pagg. 1253).

1.

a. H.

ra musulmana al-Higrah.
dell'Era musulmana, al-Higrah (') im fatto di
Il principio
6.
considerevole interesse storico, ed alle notizie date da Tabari, sar bene
di airo-iungere alcune osservazioni, perch se paragoniamo il principio della
Higrah con il pjincipio dell' ra Cristiana e se poniamo in rilievo le differenze,
L'

veniamo a cliiarire
alcuni aspetti particolari dei primordi dell'Islam, sui quali bene insistere.
La na.scita di Ges, quale inizio d'un nuovo periodo di storia, venne escogitato artificialmente circa sei secoli dopo la morte di Gres (^) da teologlii
e storici sistematici, guidati ed ispirati da concetti religiosi e morali, che
che esistono fra

erano

del,

dell'ima e quelle dell'altra,

le origini

tutto estranei a

Romano,

Redentore. L'Lnpero

aveva gi un sistema

tifficiale

nel quale sorse e

per misurare

alcuna necessit immediata per

un sistema nuovo
in parte

speciale.

generazione, che \nde e conobbe

della

quelli

Cristiani

L'

il

si

tempo

diffuse
{^)

il

non

di provvedere

Cristianesimo,
esisteva perci

all'invenzione di

ra Cristiana venne creata a

per spirito di avversione al

mondo pagano,

il

e in

posteriori,

per

peirte

bi-

sogni cronologici di un nuovo periodo di storia mondiale e di una nuova


civilt.

L'innovazione cronologica cristiana fu generata principalmente dalla

coscienza che

il

mondo

in poi:

non

quanto

la soddisfazione

fosse radicalmente

fu la soluzione

l'istituzione dell'Era

mutato dalla comparsa

di Cristo

d'un problema burocratico ed amministrativo,

d'un elevatissimo bisogno morale.

musulmana,

fissata pochi

Ben diversa

fu

anni dopo la morte del fon-

datore dell'Islam e per opera del maggiore dei suoi seguaci, con l'aiuto e

con l'approvazione degli

altri

pi antichi Compagni.

Il

consenso unanime,

ottenuto da TTmar, dimostra che la decisione presa fosse conforme al


di sentire di tutti
risolvere

Compagni ancora

un problema

dificile,

zioni barbare della societ

modo

viventi, e che esistesse la necessit di

ricliiedente

immediata attenzione. Le condi-

araba antica avevano sempre escluso

il

bisogno

un sistema regolare ed uniforme per misurare il tempo il computo degli


anni da un evento celebre, come gli esempi citati da Tabari, non si prolungava di molto oltre ad una generazione, e ricoininciava ad ogni nuovo
evento, che colpisse l'immaginazione dei nomadi. H concetto che il tempo
abbia un valore, e che perci si debba misurare, si sviluppa solo con il
progredire delle conflizioni sociali di un popolo gli Arabi nel centro della
penisola erano in quello stadio di barbarie e d'ignoranza, nel quale il tempo
non ha valore alcuno. Nei primi anni dell'attivit politica di Maometto, in

tU

Madinah, rimase inavvertita la deficienza di dati cronologici


l'amministrazione

fissi

e sicuri;

Maometto era di patriarcale sempUcit, ed


burocratiche; non esistevano archivi, non v'era un

publ^lica di

ignara di sottigliezze

348.

a. H.

1.

impiegato e

solo

tutti

somma

tarono per con

erano temporanei. Le condizioni mu-

incariclii

gli

6.

quando incominciarono

rapidit,

conquiste, e

le

una vastissima amministrazione con impiegati

sorse, per necessit assoluta,

tanto per la riscossione delle tasse, quanto per amministrare con

regolari

mantenimento dei grandi eserciti di


occupazione, e per il pagamento delle pensioni a tutti i musulmani. Nacque
in tal modo uno stato di cose molto singolare
mentre in Arabia, nella
ordine

le

ingenti spese, richieste dal

sede del governo, ogni giorno cresceva la confusione amministrativa, perch

documenti

portavano soltanto

ufficiali

il

giorno e

mese e mai l'anno, e

il

nessuno sapeva come regolarsi per l'assenza di una qualsiasi norma precisa,

trarie,

regnava altrettanta confusione per ragioni conossia per l'abbondanza eccessiva e per la variet dei sistemi di cal-

colare

il

nelle provincie conquistate

tempo.

I conquistatori

impiegati dei governi decaduti,


delle

nuove provincie

culmani, nel datare

avevano mantenuto nei vari

uffici tutti gli

affidando ad essi la contabilit finanziaria

questi impiegati non-araldi, quasi tutti anche non-mu-

documenti amministrativi,

le

ricevute per gli incassi

pagamenti, continuavano a servirsi dei sistemi vigenti sotto ai caduti

governi

nell' 'Iraq

usavano sempre

il

calendario sassanida

nella

Siria

si

servivano invece del sistema ufficiale bizantino delle indizioni, nonch di altri

documenti quindi delle amministrazioni fuori di Arabia


datati con sistemi, che nuUa avevano in comune con il rozzo

sistemi locali. I

erano notati e

espediente dei primi Califfi di datare

documenti con

mesi lunari e

soli

senza indicazione di anno. Le magre notizie, che troviamo in Tabari,

danno una ben debole immagine


il

caos amministrativo

dovesse essere

il

dei

debba essere stato

di quale

primi anni delle

conquiste, e

il

ci

disordine,

quanto urgente

bisogno di provvedere e rimediare, con l'adozione di sistemi

amministrativi, regolari e precisi. Di ci

avremo occasione

guito, parlando dell'opera anmiinistrativa di 'Umar.

di parlai'e in se-

notevole per

come

gi ai tempi di 'Uraar fossero studiati e risoluti problemi complessi d'indole


generale, quale l'istituzione di un' ra nuova.

un vero progresso
bizantino, ed

riamo non
colo,

rate

sul

sistema

noto come

1'

Cristiana, che

avesse corso ufficiale e regolare

facilit, e si

musulmano segn

noi presentemente adope-

in Europa,

dopo Carlo Magno. Xel suolo orientale


con mara\'iglio3a

sistema

ambiguo ^^gente nell'impero

imperfetto ed

ra

Il

le

non

se

nel

IX

se-

idee sono fecondate e gene,

sviluppano con una precocit, uguagliata

soltanto dalla rapidit della decadenza e della disgregazione.

Nota
mente

1.

La

di separarsi

parola h i g
da coloro che

ra

h proviene dal verbo h a g a

si

conosce, o di allontanarsi dai paesi conosciuti per andare in quelli

sconosciuti; da questo concetto venuto per deduzione anche

discorso ragionevole a quello sconnesso e iiTagionevole.

249.

il

r a,

che ha

il

significato propria-

senso di delirare, ossia di passare dal

Maometto ha adoperato

il

verbo

ha gara

1.

6-7.

H.

in molti passi (v. per es. iv, 101; svi, -i3, t-cc.) nel senso esplicito di emigrazione,
l'idea di fuggire. II significato speciale di fuga venne in seguito per
propriamente
snsa annettervi
effetto della natura tendenziosa delle leggende sull'emigrazione dei musulmani da Makkah a Madnah e
sulle supposte persecueioni dei Qurays. La parola higrah non usata una sol volta nel QurSn, e
abbiamo da ci la prova, che solo in seguito, forse perfino dopo la morte di Maometto, sorgesse l'uso
di definire l'emigrazione da Makkah a Madinah, con la parola a 1-H i g ra h. E degno di nota che nella
tradizione antichissima di 'Urwah sull'Emigrazione in Abissinia (cfr. lulrod. S 260) non si usa nem-

nella

tona fonna

meno il verbo ha gara per definire l'emigrazione dei musulmani in Abissinia, e da ci impariamo
ohe quell'evento venisse qualificato come una h i g r a h in un' epoca anche posteriore a 'Urwah. ibn
IshSq il primo scrittore che conosciamo, il quale qualifichi quell'evento come una h i g r a h. Maometto era per natura alieno da vaghe definizioni e generalizzazioni e si tenne sempre nei fatti concreti materiali ed immediati; perci invece di coniare il termine generico higrah, prefer chiamare muhSgir quelli che lo avevano seguito nell'esilio, per distinguerli dagli altri, senza usare
gli antichi termini di trib usati dai nemici dell' Isliim. Quando la storia tramut l'emigrazione a Madnah in un atto di grande eroismo e nella prova suprema di fede, allora il termine m u h a g
trasform in un titolo onorifico e da esso si venne al concetto generale al-Higrah.

KoTA

si

L' ra Cristiana, ideata dall'abbate Dionisio

il Piccolo nel VI secolo dell' ra Volgare, con


epoche pasquali, fu introdotta in Italia in quell'epoca e in Francia
nel secolo successivo, bench soltanto ai tempi di Carlo Magno venisse realmente usata negli atti
pubblici e riconosciuta come ra ufiicile. L' Era di Ges Cristo, o dell'incarnazione, propriamente
l'ra dei Latini, perch in Oriente, e presso i Greci, non ebbe grande voga; in Siria, per es., incominciarono a usarla soltanto nel X secolo. Gli Arabi perci ignorarono l' esistenza di essa quando
fissarono l'ra della Higrah (cfr. per altri particolari L'art de verifier les dates, etc... depuis la naixsance de yotre-Siiffneur. Paris, 1818, voi. I, pagg. 6-34).
Tralasciamo di far parola dei sistemi vigenti in Koma repubblicana (i Fasti ConNoT.\ 3.
solari), nella Grecia pagana (Olimpiadi) e nella Eoma imperiale pagana (Olimpiadi), baster alludere
brevemente all'uso delle Indizioni, introdotto, si crede, fino dai tempi di Costantino il Grande, ma
adoperato uficialmente negli atti pubblici, in luogo delle Olimpiadi soltanto nel 16 (ultimo) anno di
Teodosio il Grande, nel 395. a. . V. Altri per anticipano la prima indizione fino al 313. a. . V.
Per pi ampi particolari vedi L'art de verifier les dates, etf... depuis la naissance de Notre-Seigneur.
Paris, 1818, voi. I, pagg. 6-, 36-38.

2.

le sue tavole

cronologiche per fissare

le

Stabilito il principio di fondare un nuovo sistema per la misura


7.
del tempo, di sommo interesse il constatare, con quanta ardita prontezza e

con quanta fiducia nell'avvenire,


un' ra nuova, emancipandosi

da

seguaci di

tutti

Maometto

sistemi vigenti e

prendere tutta l'importanza della missione mondiale da

luogo e notevolissimo

il

dere l'anno della Fuga,

fatto,

come

ideassero l'inizio di

mostrando di com-

essi assunta.

In secondo

che dopo breve discussione, stabilissero di prenil

primo

dell'

ra nuova.

La

decisione presa

ha

una speciale importanza, perch dovuta al consenso unanime degli stessi


Compagni, i quali, secondo la tradizione, erano stati i primi a abbracciare
rislam, e perci meglio conoscevano le vicende del passato.
tradizioni

sul principio della missione del Profeta avessero

dovremmo logicamente

ritenere,

che

Compagni

del

Se

le

ombra

Profeta

tante

di vero,

sarebbero

stati quasi costretti

a porre il principio dell' ra nel giorno, in cui Maometto venne chiamato da Dio a predicare l' Islam agli uomini. Nessuno
meglio dei Compagni poteva conoscere la data precisa dell' evento, e mag-

giormente apprezzarne tutta la vasta importanza: quel momento storico


avrebbe dovuto prendere il primo posto nella loro considerazione per la
360.

portata infinita dei suoi

H.

a.

1.

8 7,8.

Se invece

effetti.

Compagni

preferii-ono la

dobbiamo necessariamente concludere, per conferma

diretta dei

ranei e seguaci di Maometto, che

missione,

una

dai tradizionisti, sia tutta

rato

il

principio

della

Fuga,

contempo-

come

nar-

Su questo argomento abbiamo

fiaba.

gi parlato altrove (Introd. 189-200), e negli ultimi paragrafi dell'Intro-

duzione ( 348 e segg.) abbiamo anche cercato di fissare gli aspetti particolari del grande mutamento politico e morale creato dagli eventi della Fuga.

La fiammella

incerta dell'Islam, che sembrava in procinto di spegnersi per

inedia, trov

improvvisamente, con' l'entrata in scena dei Madinesi, un nuovo

e forte alimento, torn

ad ardere con una intensit vivissima, superiore a quella


Trasferendosi a Madinah la causa di

che mai avesse avuto per

il

Maometto

lui predicata fece

da

e della fede

nanzi, ebbe

una vera

una vita novella,

ma

passato.

e propria risurrezione.

sub anche

come uno scatto poderoso inLa dottrina riprose non solo

una palingenesi

interna, che le diede quella

forma, quella espressione, quel significato speciale suo, che non doveva mai

una credenza puramente morale, l'opinione


divenne con rapida metamorfosi una religione di stato,

pi perdere; cess di essere

di

alcuni privati, e

la

pietra angolare d'un sistema teocratico, fondata sulla pretesa di inaugurare,

in tutto

senso della parola,

il

il

governo diretto di Dio in

Con

terra.

la

venuta

a Madinah incoixdnci la vera rivoluzione musuhnana.. Maometto cessava di


essere

un semplice cittadino

e privato e diveniva arl^itro

supremo d'una vasta

comunit e veniva investito di funzioni pubbliche molto estese, e,


a quanto sembra, molto largamente accettate da quasi tutte le classi della
e potente

popolazione. L'Islam dalla teoria passava alla pratica

dall'opposizione pas-

sava al governo, ed in questo improvviso mutamento di fortuna

dov, di

profondamente mutare. Questa legge mnana, alla quale l'Islam

necessit,

non fu

si

a soggiacere;

la sola religione

all'ambiente per vincere

adattarsi

tutte,

cito

un

colosso teocratico e ierarchico eretto dalla

leggiamo nel Vangelo,

lo sfarzo

per necessit di
solo

esempio

Chiesa di

orientale della

si

Roma

lotta,

devono

paragoni

il

con quello che

corte papale

in

Vaticano

con la semplicit patriarcale di Cristo e degli Apostoli in Grahlea.

8.

voli della

Il CaHfi'o

'Uraar ed

suoi coUeghi e consigHeri erano consape-

metamorfosi radicale subita

dall'

bench forse ne vedessero soltanto

tamente toccavano

mondani.

loro interessi

cocenti umiliazioni fu, quasi per

quasi dimenticato, ed

il

un

Islam nell'emigrare a Madinah,

lati materiali, quelli cio

periodo

tacito accordo,

makkano con

le

sue

messo in disparte, venne

bagliore glorioso del periodo madinese attir tutta

l'attenzione dei vecchi e dei nuovi musuhiiani.


il

Il

che pi diret-

vero Islam ebbe principio ih Madinah

861.

Per 'Umar e per

suoi coetanei

grazie alle circostanze sopravvenute

ili

H.

a.

1.

Compagni erano divenuti soATani

Miuliiiiih. i miseri, vilipesi

potenti, gover-

natori di Provincie, generali di eserciti vittoriosi in battaglie campali

mise-

esuU di Makkah erano divenuti possessori di immense fortune e gli uomini pi potenti della terra \^). Quest'ordine d'idee, qualunque sia il termine,
rabili

con

quale lo potremmo definire, influ cosi efficacemente su TJmar e sui suoi

il

consiglieri,

che quasi loro malgrado vennero condotti alla decisione di prendere

Fuga come il primo dell'era nuova. Il sentimento dei fondatori


musulmana corrispose talmente al modo di sentire di tutti i primi mu-

l'auino della

dell'era

sulmani, che

si

perpetu per molte generazioni e lasci un' impronta incancel-

labile sopra

una

hadltb, su

tutto

notevole, infatti,

maggiori manifestazioni dello

delle
il

spirito

musulmano,

materiale tradizionistico relativo ai primordi

come l'amlvo

di

Maometto a Madnah segni

il

Islam.

dell'

Fuga

cronisti e biografi

musulmani brancolano nel buio

tendenziose, contradicentisi fra loro con disperante variet

cU

Prima

storico

iminensamente maggiore,

ma

il

non

mese per mese

solo

l'attivit militare

ci

permette

ed in parte anche

quella politica del Profeta. Gri nelle fonti storiche pi antiche, (per

ibn Ishqj, troviamo una differenza molto spiccata fra


e quelle Madinesi, tanto nella materia,

diviene ancora pi sensibile in

le tradizioni

quanto nell'ordinamento.
negli

seguito,

scritti di

d'arme dopo

divario

al-Wqidi,

l'opera

Fuga. Veniamo

cio

a constatare che quelle medesime ragioni, che influirono sulla

della

Fuga come

fatti

Il

quale incomincia con

primi

es.

makkane

del

il

materiale anche gi ordi-

nato secondo un sistema cronologico preciso e dettagliato, che


di seguire passo passo,

leggende

a partire invece

dalla Higrah troviamo copia strabocchevole di notizie, nelle quali

germe

passaggio im-

provviso, di punto in bianco, dalla tradizione leggendaria a quella storica.


della

sul

la

scelta

sugU studi storici dei croquali forse anche ispirati dalla

influirono

principio di un'era,

nisti e dei tradizionisti sistematici dell'

Islam,

deliberazione di 'Umar, vollero di preferenza convergere gli studi e le ricerche


sul periodo

Madinese a detrimento di quello Makkano. Si fatto concetto par-

ziale ha avTito per conseguenza la scissione della biografia di Maometto in


due periodi nettamente distinti, e di rendere il passaggio dall'uno all'altro
non graduale, ma subitaneo un vero salto dal buio alla luce. Se esaminiamo
pi dawicino le tradizioni dell'uno e dell'altro periodo, troviamo anche
;

altre differenze.

Che

il

periodo pi antico abbia un numero

di

tradizioni

minore del periodo storico ben naturale per ragioni ovvie, che non occorre di enumerare: la grande differenza sta invece nel tenore delle medesime.

La maggior

parte delle tradizioni del periodo

makkano sono

o puri

miti immaginari, o storielle prodotte da false interpretazioni e da immagi-

nose parafrasi di versetti quraoici, che

il

352

Grrimme giustamente definisce come

1.

H.

a.

8,9.

tradi/ionj, nelle quali " die Hauptziige leicht als Fruclit oberfliiclilicher oder
"

gewaltsainer Koraiiexegeso

sich nachweisen

(Grimme,

lasseii

gine 11-12). Per di pi nessuna notizia data

come racconto

di

I,

un

patesti-

monio contemporaneo C^).


Tuttoci cambia appena entriamo nel periodo Madinese: sull'attivit militare del Profeta (la sola, sulla quale abbiamo grande copia di notizie sicure,
perch la sola, che abbia veramente colpito l'immaginazione dei contem-

veniamo minutamente informati, talvolta con

poranei)

tissimi ed oziosi.

La

tradizione

dal testo Quranico, e copioso

cammina ora

il

testuale di testimoni oculari (cfr.

inateriale,

lin.

zioni in

prima persona

minu-

su terreno storico, emancipata

che

ci

vien dato quale resoconto

Waqdi Wellhausen,

3 e 25, ecc. ecc., quasi ogni pagina del testo di

pag. 36,

pai-ticolari

di pretesi testimoni oculari).

mentale avvertibile nelle tradizioni di argomento

La

pag. 35,

lin.

al- Waqdi

14 e 32

ha narra-

stessa differenza fonda-

rituale, liturgico e sociale,

che noi troviamo raccolte nelle grandi opere di al-Bukhari, di Muslim e di


Si

altri.

prenda un volume qualunque del Sahih e

si

vedr che

tradizio-

hanno pressoch totalmente ommesso memoria del tempo makkano, e


parrebbe quasi, che esso non abbia mai esistito, o che Maometto abbia solnisti

tanto insegnato ed agito a partire dalla Fuga, oppure che

Compagni non

mai curati di narrare quello che avvenisse prima della Fuga. Possiamo dunque venire con sicurezza alla conclusione, che con gli eventi,
che prepararono la Fuga siamo giunti alla vigilia d'una grande trasformazione, al vero principio d'una nuova ra politica sociale, che non appartiene
pi soltanto alla cronaca di Makkah o di Madlnah, ma alla storia del mondo.
L' Islam divenne ora una forza politica e prese le armi da quel giorno memorando non doveva pi deporle, si pu dire nemmeno per un giorno, in
un lungo periodo di oltre tredici secoli di storia.
si

siano

Nota

Vedi per es. quello che dice al-Biruni: Considerando inoltre che dopo la Higrah
Islam presero fermamente piede, mentre decadde il paganesimo, considerando che il Profeta scamp alle calamit preparate per lui dagli infedeli di Matkah e che dopo la Higrah le sue
conquiste si seguirono l'una l'altra in rapida successione, veniamo alla conclusione che la Higrah fu
per il Profeta, quello che per i re l'accedere al trono, e il prender possesso di tutto il potere sovrano .
(Biruni, Chron., pag. 3B, lin. 3 e segg.). Pi manifestamente di questo non si pu confessare la natura schiettamente politica dell'Islam nella sua nuova fase storica.
Nota 2.
Quelle due narrazioni, in prima persona, messe in hocca al Profeta, l'una sullo
squarciamento del petto nel deserto, nella svia infanzia (cfr. Introd., 128) e l'altra sulla prima rivelazione (cfr. Introd., 206 e segg.) sono cosi evidentemente apocrife, che non possono fare eccezione
a quanto aifermiamo. Si noti poi che nelle tradizioni pre-madinesi nessun Compagno parla in prima
persona, mentre nel periodo Madinese, tutto il contrario, ossia mai addotto il Profeta come narratore di fatti storici in prima persona, ma invece soltanto i Compagni.
1.

gli afifari dell'

9.

In quale giorno incominci

una questione,

sulla quale

si

il

primo anno della nuova ra? Ecco

molto discusso, perch intimamente con-

nessa con l'altra grave questione del calendario arabo anfico, sul quale pos-

are.

T*

1.

9.

H.

a.

sediamo notizie molto vaglio e fra loro in contradizione. Non possibile di


riassumere in questo luogo tutti gH argomenti messi fuori pr e contra le
varie opinioni, perch ci porterebbe

mica,

ad una lunga esposizione

d'

una

pole-

soggetto della quale non ha in s un grande valore storico, e sulla

il

quale a mio

modo

appresso solo

anche inutihiiente sprecato molta carta e


molto inchiostro. Ci contenteremo di additare in una nota (^) gli scritti principali, che hanno per soggetto questo argomento spinoso e daremo qui in
a nostro

di vedere, si

punti principali del problema

modo

di vedere,

modo

il

di

in fine indicheremo, quale sia,

uscire dal laberinto, e di estrarre

vero da tante opinioni in conflitto fra loro.

problema

Il

Arabi pagam, in un'epoca relativamente moderna

seguente. Gli

il

(forse circa

il

il

principio del-

ra Volgare) dal concetto primitivo delle quattro stagioni dell'anno erano


giunti, notando i periodici mutamenti del disco luminoso della luna, a osserl'

modo

vare che la forma dell'astro notturno modificavasi in


corso

volte nel

dodici

lunghezza delle

quattro

delle

quattro

stagioni

corrispondesse

vennero quindi, con l'andar del tempo,


sezioni,

quali,

quante erano

come

l'

indica

le lunazioni,
il

all'

che

quindi

dodici

alle

lunazioni,

la

idea di dividere l'anno in tante

ossia in dodici mesi,

significato letterale

la stagione dell'anno, nella

Supposero

stagioni.

regolare circa

nomi

di alcuni dei

servivano anche a determinare

f^),

quale erroneamente

si

credette che

medesimi

mesi sareljbero sempre ritornati. Ignoravasi dagli Arabi che fra l'anno solare,
il

turno cio completo delle

lunari corresse

quattro stagioni, e l'insieme dei dodici mesi

una differenza

di circa undici

giorni. L' uso del calendario

era necessario per gli Arabi, aflSnch potessero regolarsi non solo nei muta-

menti dei pascoli invernali, nei raccolti dei cereali e dei

datteri,

principalmente per accomodare

commerciaU, che

si

le loro

faccende private e

concludevano in vista delle grandi

ma

anche

molteplici affari

feste annuali rehgiose,

e dei grandi mercati, che ritornavano periodicamente in alcune determinate


stagioni.

Makkah, per

es.,

era uno dei centri maggiori per

fatti

convegni,

perch l'epoca solita del pellegrinaggio era preceduta da una serie non
terrotta di altri convegni commerciali,

quali avevano principio nel

mese

in-

di

ftawwl in 'Ukaz, ed erano seguiti prima da quello di Ma^annah, poi da


quello di T^u-l-Ma^az e infine dal grande pellegrinaggio di
di qu&ste riunioni

abbracciava

un pciiodo

di circa

tre

Makkah:

l'insieme

mesi di continue

commerciali ( Y a q ti t, III, pag. 705). Per assistere ad un


periodo cosi lungo di mercati era assolutamento necessario che fossero pas-

fiere e contrattazioni

ha
mese di Settembre ed i primi di Ottobre: allora soltanto i
mercanti potevano apportare le merci da vendere: allora soltanto i Beduini
sati

principali raccolti d'Arabia, e sovrattutto quello dei datteri, che

luogo circa

il

864.

1.

potevano venire ad acquistare


per l'anno nuovo

le

a.

9,10-

H.

provviste necessarie al loro sostentamento

ed allora soltanto vi era quella abbondanza di provvi-

gioni e quella mitezza invernale del clima, ambedue- tanto necessarie per
il

viaggio nel deserto

Bruni,

(cfr.

Arabi posero come epoca

finale,

Chron., pag. 73).

Nota

il

gli

culminante dell'anno, quella del pellegri-

naggio a Makkah, e ponendola in fine all'anno,


gione, o meglio

Per questi motivi

la vollero

chiamare

la sta-

mese del pellegrinaggio, Dz u-l-H i g g a h.

3. De Sacy, Recueil des Mmoires


Caussin de Pere va 1, nel .7. A.,

de l'Academie des Inscripiions, tomo XLVIII,


1843, serie IV, voi. I, pagg. 342-349, e neU','a
Effendi, nel J. A., 1858, pasur l'IIistoire des Arabes, voi, I, pagg. 241-248, 413 417;
gina 109; Sprenger, nel ZDMG. 1869, voi. XIII, pag. 134 e segg. e voi. XXXI, pag. 662; S. B. Burnaby, Elenients of the Jewish and Muhammedan calendars, London, 1901, pagg. 367-387,467-470;
Sprenger, Dos Leben Miikam., Ili, pagg. 630-540; cfr. anche Blrvini, Chron., pagg. 13-14, 33-36,
1.

pag. 606 e segg.;

Mahmoud

39-40, 73-74.

Nota

due mesi

alludono alla primavera, perch al-rabi' significa pioggia


medesimo termine si esprime tutta la nuova
verdura, che nasce nel deserto dopo le pioggie primaverili (e talvolta anche le autunnali, ma molto
pi raramente), e che il breve momento di abbondanza nel deserto, quando le caraele ritornano la
2.

di al-Rabi'

primaverile, verdura; anche oggid in Arabia con quel

mammelle gonfie
Gumda, che seguono

sera all'accampamento con le

di latte (cfr.

pag. 237). I due mesi di

Doughty,

precedenti, prendono

il

I,

pagg. 203, 218-219,

nome

dalla radice

ecc.,

II,

gamada,

che significa appunto scarsit d'acqua, siccit, la quale alla fine della primavera tanto pi senquanto viene appresso al breve periodo delle benefiche pioggie invernali e primaverili. Il
nome di Ramadan viene dalla radice ramada, che ha il significato di calore ardente e allude perci
agli ultimi grandi calori estivi, che sono in Arabia i pi spossanti, perch vengono ad opprimere
gli uomini gi esausti dai calori torridi del grande estate. Sar bene a questo proposito di rilevare,
come, dopo quanto si detto, non regga la tesi dello Sprenger (11. ce), il quale vorrebbe porre l'epoca
primitiva del pellegrinaggio nella primavera. Se ci fosse vero, il pellegrinaggio sarebbe stato messo
nel gruppo dei due mesi definiti con il termine al-Rabi' (ossia rozzamente parlando, nei due mesi di Marzo
e di Aprile nell'anno solare), e non gi nel Dzi-l-Higgah (che ha nell'anno lunare il posto del nostro
Dicembre). E bene rammentare inoltre che il mese di Marzo in Arabia quello del raccolto dei cereali
(cfr. Doughty, II, pag. 693, indice, sub voce: harvest), e perci il mese meno adatto a viaggi
lontani dai propri fondi, ed i Beduini nomadi venendo ai mercati non avrebbero trovato i prodotti
dei raccolti, dei quali abbisognano per vivere. II mese di Dzu-1-Qa'dah, che precede immediatamente
il mese del pellegrinaggio, significa appunto il mese di riposo, ed allude
a quel momento di sosta
dopo il raccolto dei datteri (il pi importante in Arabia), che meglio si presta al viaggio verso i mercati per vendere i frutti della terra novellamente raccolti. D "Wellhausen in vari passi dei suoi scritti
(Sk. u. Vorarb. Ili, pag. 93, e IV, pag. 131, nota 3) adduce forti e convincenti ragioni per sostenere
che l'espressione r a b ' non significava sempre, n in tutta Arabia, l'epoca delle pioggie primaverili,
ma in alcune parti anche la stagione piovosa autunnale. Questo divario dialettale nel senso della parola r a b i' non pu avere valore contro i dati di fatto, le esigenze inesorabili dei raccolti. Lo Sprenger,
il quale in favore della tesi che i due mesi di Rabl' alludano all'autunno,|non ci spiega, come, partendo da questa supposizione (eguagliando cio il Rabi' 1 circa all'Ottobre o Novembre) il mese Dz1-Higgah o del pellegrinaggio', possa venire circa nel Luglio, vale a dire al momento dei pi spaventosi calori e poco tempo prima del raccolto dei datteri. Ci poi in aperta contradizione con un'altra
sua tesi (ZDMG. voi. XIII, pag. 156) che l'epoca del pellegrinaggio cadesse sempre nel momento dell'equinozio primaverile, vale a dire come si trovava nel 10. a. H., quando Maometto abrog l'embolismo al-NasI. Tenendosi alla lettera dei tradizionisti in tutte le notizie discrepanti, che ci hanno
tramandato, v' da perdere la testa e baster una lettura anche superficiale del predetto scritto dello
Sprenger nello ZDMG. per convincersene.

sibile in

10.

principio, e

Chi inaugurasse

come

quanto

si

il

sistema la la-e in Arabia, quando avesse

propagasse p^r la penisola, sono questioni

molto oscure, che non nostro compito


355.

ili

discutere, perch

appartengono

.1.

10.

Per

alla storia preislaiuica.


gli

adottando

Arabi,

lunazioni
detlioato

il

nostro argomento basta di rammentare,

non tardassero a

mesi lunari,

H.

a**

come

che

verificare,

le

non corrispondevano perfettamente con le stagioni, e che il mese


al pellegrinaggio, invece di rimanere sempre nella stessa stagione,

andava lentamente retrocedendo

Da

giorni all'anno).

11

circa

(di

questa

deficienza dell'anno lunare nacquero gravi inconvenienti, che gli Arabi nella

non potevano in alcun modo cormese dedicato al pellegrinaggio, retro-

loro completa ignoranza dell'astronomia,

reggere.

Mantenendo

mesi lunari,

il

cedendo regolarmente di 11 giorni all'anno, e nel corso di 33 anni passava


per tutte e quattro

stagioni prima di ritornare al suo posto iniziale, sicch

le

nel corso delle 33 annate lunari

verificavano soltanto 32 turai completi di

si

un

quattro stagioni. V'era, vale a dire,

errore di

un anno su ogni 33

anni. In

soccorso degli Arabi vennero gli El^rei immigrati dal settentrione in un'epoca
recente,

dopo

. V.).

Grli

Gerusalemme per opera

cio la distruzione di

Ebrei avevano pure

ma

sistema lunare,

il

di Tito (70. a.

dal contatto con

popoli della Babilonia e della Caldea, valenti astronomi, introducendo ogni

anno un certo numero


principio

dell'

annata,

all'

principio l'anno ebraico.

queste correzioni
ia

memoria

Rosso,

dell'

La

dall'

"

costringevano

speciali

Pasqua

che

luna piena, seguente

la

un numero

di

!)

Arabi, venne introdotto in Arabia,

crede, verso

narrano

ci

la vaghezza dei
mento su quello che ci

quale fosse

il

per

con s l'istituzione

bench

stabilire

si

Ebrei a

riferito.

le

minori dei popoli

esigenze

IV o

dell'ufficio di

(Bruni,

fonti

nell'anno lunare,

giorni

il

preciso,

con

quale

il

il

secolo del-

al-Nas,

Chron., pagg.

quanto esteso ne divenisse

si

14 e

Qa73),

assegngi-

possibile

intercalassero

l'uso.

Mar

l'^equinozio

non ci permetta di fare molto


Dal contesto delle fonti non

particolari

modo

lunari, n praticamente

le

il

festeggiava ogni anno

si

sempUficato e modificato (imbarbarito

a rais. Cosi almeno

gli

Egitto e della traversata iniracolosa del

doveva ritornare sempre con

l'Era Volgare, e port

tre anni,

autunno, quando doveva avere

all'

Alcvme ragioni

annuali.

Esodo

epoca voluta,

di primavera. L'uso di intercalare

due o

di giorni, riportavano alla fine di

mesi

L'indifferenza pur-

troppo delle classi musulmane pi colte per tutto ci che riguardava l'Arabia
pagana, fece si che nel primo secolo della Higrah venissero neglette e di-

menticate

molte

memorie

biografia del Profeta, e


tutti l'attenzione delle
esistito in

della

(jrahiliyyah, o

particolari delle

le antichit

il

dottrine islamiche, assorlnrono

persone colte, a detiimento di tutto ci che aveva

Arabia prima di Maometto, per

loghi Arabi, circa

tempo dell'ignoranza. La

la

qual cosa, quando gli archeo-

principio del secondo secolo della Higrah, investigarono

pagane, ben poco poterono

366.

trovare, che fosse

genuino e vero,

a.

1.

H.

S 10,11

che poterono salvare dall'oblo, fu anche da

e quel poco,

essi travisato, in

parte per proposito premeditato, ed in yarto per ignoranza delle vere condizioni dell'Arabia antica.

11.

Varie sono quindi e discordi

che abbiamo sul

le notizie,

modo

come e perch la carica di intorcalatore


in una famiglia makkana (dei Kinanah)

preciso di intercalazione, ei ignoriamo


di mesi, fosse ereditariamente fissata

eppure riconosciuta ed ammessa da tutte (?)


gli

Arabi aggiungessero un mese ogni tre anni

mesi in un ciclo di 19 anni allo stesso

che intercalassero sette

altri

fonti ci dicono che

degli Ebrei del

IV

secolo dell'. V.

ciclo di

24 anni.

maggiori dettagli, che possono essere consultati nelle

inutile di entrare in

fonti

modo

Alcune

aifermano che intercalassero 9 mesi in un

altri infine

di

le altre.

da noi poc'anzi

citate.

punto per noi di speciale interesse invece

Il

appurare possibilmente come avvenisse

1'

allacciamento del sistema luni-

puramente lunare, ristabiUto da Maometto nel decimo anno della Higrah. Durante il pellegrinaggio di questo

solare dell'Arabia antica con quello

cadde nei

marzo 632.

Maometto
rivel i famosi versetti (Qur-an ix, 36 e segg.), nei quali al)oliva come istituzione pagana e irreligiosa l'intercalazione dei mesi lunari detta al-NasI

anno,

che

primi giorni

del

per equiparare l'anno lunare all'anno solare.


disposizione

tercalati regolarmente,

il

30 Dzu-l-Higgah del

periodo

fra

il

differenza di cii'ca 3 mesi.

16 lugUo dello stesso anno.

tiva,

calcolarsi

come am

lunari in-

perch a partire dal

d'accordo ed

il

Muharram

dell'anno

il

La

il

H. e

il

sistema lunare fissato da Mao-

Secondo

il

10 aprile 622.

primo sistema l'ra della


E. V.

a.

secondo

l'altro

questione ha un' importanza molto rela-

giorno

dell' 11.

a.

H. tutte

le

autorit sono

sistema lunare ha continuato a funzionare senza interruzione

fino ai giorni nostri. Ritrovare quindi la

data del

Muharram,

una semplice operazione aritmetica basata


odierna del calendario musulmano con quello Cristiano

soltanto

di vedere che

1.

si

H. contenga 3630 giorni, come verrebbe secondo


secondo i calcoli del Caussin de Perceval, oppure

Higrah avrebbe avuto principio


il

dieci anni, che prece-

10. a.

preteso uso arabo e

La

questa

secondo uno dei sistemi descritti pi sopra, oppure

3544 giorni soltanto, calcolandoli secondo


metto.

ci offre

soltanto lunare senza intercalazione di sorta. In altre parole

tratta di sapere, se

il

da

V.,

problema, che

arbitraria del Profeta, di sapere, se

dettero l'abolizione dell' a 1-N a s i, siano

come anno

Il

a.

il

decennio primo deUa Higrah

si

sulla
(^).

11. a. H.,

concordanza
nostro

debba considerare

modo
come

puramente lunare e senza intercalazioni; poche considerazioni basteranno,


io spero, a dimostrare che questo punto di vista ha maggiore probabilit
di essere quello corretto.

.367.

1.

11. 12.

Nota 1. Nella
depuU la nassaitre dt

a. H.

celebre opera cronologica: JJart de vrifizr les dates des faits hi>iforiqtie..t, efc...,
yotre-Seiffiieiir (Paris, 1818, voi. I, pag. 63, nota 1), si fatto il calcolo, par-

l'Impero e la Sublime Porta, concluso dal Conte Uhlotendo dalla conclusione del trattato di pace fra
Gianihi-Ali Pacha, ambasciatore del Sultano MahVI
e
Carlo
imjeratore
dell'
feldt, ambasciatore
della Sava, fra Belgrado e Semlin. Lo
md, sopra il ponte costruito espressamente in mezzo al corso
circostanza,
quella
redatto
in
datato: venerd 10 giugno 17-tO
venne
che
verbale,
scambio delle tirine, nel
I, 1163. a. H. Retrocedendo da questa data fissa e
Kab'
16
venerd
al
corrispondeva
che
a. V

con un semplice calcolo aritmetico si viene a un totale di 408.304 giorni decorsi dal 1. Muharcifra corrisponde al Ki luglio 622 a. . V.,
Tiun, 1. a. H. al giorno della firma del trattato. Questa
che cadde pure sopra un venerd (cfr. anche F. Wustenfeld, Vergleichnngs-Tahellen der Miihammedanschen und Christtichen Zeitrechnung, pag. ill-iv, per una lista bibliografica della letteratura su
questo argomento).
sicura,

12.

punti di esso

esempio
le

si

problema stato sempre

difficile

non furono mai sufficientemente

negletto
di

intercalazioni

il

fatto di

somma

mesi, ai-Nasi,

a risolvere, perch alcuni

presi in considerazione.

importanza, che

non erano

riusciti

gli

Per

Arabi nonostante

ad equiparare l'anno

lunare al vero anno solare: se gli Arabi avessero seguito uno dei sistemi

menzionati poc'anzi con vera regolarit, la data del pellegrinaggio avi-ebbe,


invece di recedere, progredito di circa tre giorni

ogni tre anni, perch

gli

anni lunari intercalati nel predetto modo, divengono pi lunghi di 3 giorni,


2 ore, 20 minuti e 15 secondi alla fine di ogni periodo triennale

naby.

op.

cit.,

(cfr.

Bur-

pagg. 450-451). L'errore sarebbe stato per tanto piccolo,

che solo in mezzo secolo gli Arabi avrebbero potuto forse avvertirlo. Invece
di

fece

inconveniente per eccesso, noi troviamo che quando ^faometto

fatto

grande pellegrinaggio nel Dzu-1-Higgah del

il

errori

commessi dagli

met

della primavera. Il 10 Dzu-1-Higgah

grandi

sacrifizi d'uso,

un errore
sero in

gU

modo

a.

H.

era, per

gli

intercalatori, retroceduto dalla fine dell'autunno alla


10. a. H.,

cadde infatti nella domenica

cio gi di otto mesi.

dente, che

10.

Non potremmo

intercalatori arabi facessero

dell'

nel quale

si

8 marzo 632.

fecero
a.

. V.,

avere una prova pi evi-

molto male

il

loro dovere, e agis-

non avevano
comprende come

tanto irregolare e primitivo, che praticamente

arrecato alcun miglioramento al sistema arabo antico. Si

Maometto, con

la

sua impulsiva impazienza preferisse ordinare la soppres-

sione d'un uso, che oltre all'essere pagano, creava complicazioni ed incer-

non rendeva alcun serNdzio pratico. Vano perci deve risultare ogni
tentativo di una ricostruzione sistematica degli anni precedenti al 10. a. H.
tezze e

con canoni

fissi

di intercalazione, perch dalle osservazioni precedenti pos-

siamo concludere che

gli intercalatori agissero in

quelli che la tradizione ci descrive.

modi totalmente

Le tavole cronologiche composte

diversi

da

dal Caussiu

de Perceval

(loc. cit.), debbono essere puro ricostruzioni immaginarie senza


fondamento alcuno nella realt dei fatti, e basate su indicazioni erronee. Io

credo, che le notizie sulle intercala/oni degli Arabi antichi siano penetrate

368..

1.

musulmane da
la memoria dei

nelle tradizioni

tano non gi

tratlizionisti del I e II secolo

a. H.

s 12, 13.

fonte ebraica, dopo la Higrah, e che rappresenfatti

ma

avvenuti,

della Higrah,

supposizioni arbitrarie di

quaU non trovando pi me-

moria precisa del vero sistema di intercalare usato dagli antenati pagani,
arbitrariamente supposero, che fosse
e ci

hanno dato (con

la

fatti

storicamenti veri.

Anche per

un sistema

consueta disonest)

degU Ebrei,
o inventati, come

identico a quello

fatti ipotetici

qun.lor le tavole del Caussin de Perceval

corrispondessero alla verit, rimarrebbero sempre inutili, perch nella storia

araba pagana non vi sono date di sorta e

un

sare

non servirebbero a

le to.vole

fis-

solo evento preislamico.

13.

Il

Perceval, insieme con

fine del

IV volume) ed

a nostro

modo

il

Muir (vedi tavola cronologica

alla

hanno ritenuto che i primi dieci anni della


Higi'ah si debbano calcolare come aventi tre mesi intercalati, e su questa
ipotesi ilCaussin de Perceval (v. voi. I, pagg. 415 e segg.) ha costruito
le tavole sincrone anche per i dieci primi anni dell'era musulmana, le quaU
errate.
il

altri

di vedere, in seguito alle precedenti osservazioni

devono essere

Qualora per quello che abbiamo gi detto non bastasse a convincere

lettore di

quanto noi sosteniamo, baster che

osservazione di grande

momento, che d

ricostruzioni del Caussin de Perceval.

Lo

il

ad un'altra cosa, a una

rifletta

colpo di grazia alle teorie e alle

stadio delle fonti storiche pi an-

tiche rivela che l'ordinamento cronologico delle tradizioni islamiche

un periodo relativamente moderno, ed a

in

stanza dai fatti avvenuti


posteriori fatta

da

circa

un

secolo e

avvenne

mezzo

di di-

l'ordinamento cronologico fu una ricostruzione a

cronisti sistematici, fu opera di erudizione storica eretta

malferme, centocinquant'anni, almeno, dopo

con mezzi

insufficienti e su basi

che

ebbero luogo. Per convincersi di questo baster fare un paragone

fra

il

fatti

testo di ibn Ishq e quello di al-Waqidi per

spedizioni

maggiori

militari
i

in

Madinah:

si

vedr che nei

particolari, e pi preciso

periodo relativo alle

il

testi

pi completo

si

pi moderni sono
presenta l'ordina-

mento cronologico della materia: vediamo che ogni generazione ha aggiunto


nuovo materiale, quasich la memoria dei fatti avvenuti si facesse pi
viva, quanto maggiore era il tempo trascorso. bene poi anche di tenere
presente che i dotti musulmani nella ricostruzione del passato, si servirono
soltanto di mezzi musulmani, e non solo innocentemente ignorarono, ma
anche dehberatamente passarono sotto silenzio il calendario pagano,
con il Nasi, era da Maometto marchiato d'inil quale, perch intercalato
famia e di miscredenza (Q u r a n, ix, 36). Difatti le fonti ci provano che
forse

cronisti sistematici (se sono in errore, o no,

rato

non

ci

riguarda) hanno igno-

mesi intercalati dal Caussin de Perceval e dal Muir nel primo decennio
359.

Higiah

della

anni lunari, vale a dire con

soli

vorrebbero

giungere
il

ed hanno calcolato

i'\

altri indiretti,

quali

periodo

il

come

se fosse

composto di

soli

120 mesi e non con 123 mesi come

questi argomenti diretti possiamo ag-

due biografi europei.

H.

a.

1.

$13.

come conferma hanno pure grande valore per

nostro argomento. Xel corso della narrazione di molti fatti avvenuti nel

primo decennio, del quale ora discutiamo,

lo tradizioni

contengono non poche

allusioni indirette alla stagione, nella quale ogni evento ebbe luogo. Questi

trovano la loro conferma, se paragoniamo

indizi indiretti

le

date musulmane

(senza intercalazione) con le corrispondenti cristiane. Interpretando

concordanza quasi sempre soddisfacente sotto


luogo ad esairdnare

in questo

testi

con

ogni testo orientale, troviamo una

la larghezza necessaria nella critica di

gamii

tutti

rapporti. Senza dilun-

ogii singolo caso,

rimando

il

lettore

quei passi degli Annali, nei quali ogni singolo caso partitamente esami-

nato e discusso: Battaglia di Badr

(6. a.

H.); quella di

sumiamo

le

a.

H.); Battaglia di

Uhud

(3.

a H.);

Khandaq (5. a. H.) la Spedizione di al-Hudaybiyyah


Khaybar (7. a. H.); e quella di Tabuk (9. a. H.). Se rias-

Madinah,

Assetilo di

(2.

al

impressioni ottenute da tutti questi singoli esami, dobbiamo ve-

nire alla conclusione, che in fine dei conti pi sicuro e pi piossimo al

sistema lunare puro senza intercalazioni.

vero

il

tano

le fonti

nisti

abbiano o no accomodato e corretto

rimane sola impregiudicata,

tale conclusione ci por-

la questione insolubile, se
fatti

bene per sempre di accettare

loro preciso senso letterale,

perch altrimenti

avvenuto

al

si

confondente delle
accurati e precisi

daria importanza

affermazioni dei testi non gi mai nel

con una certa approssimazione e larghezza,

(Miihammed

in Medina,

suoi testi troppo letteralmente,

difficolt letterali. Gli orientali

la verit assoluta per essi

le intercalazioni.

cade in un dedalo inestricabile di contradizioni, come

Wellhausen

lendo prendere

ma

le

cro-

per restringerli entro l'anno

lunare puro, ed abbiano perci premeditatamente soppresso

pagg. 15-20),
si

il

quale vo-

perduto nell'intreccio

ignorano la necessit di essere

sempre una questione

di secon-

non devono mai essere presi in un senso troppo letterale.


Per noi quindi l'ra della Higrah ebbe principio il 16 Luglio 622. a.
E. V., e riteniamo che se forse anche questa data potesse non essere quella
assolutamenta corretta, l'errore sar di s poco momento, che non merita' di
:

essere preso in considerazione: perch a partire dal 1

Muharram

11. a.

H.

la concordanza perfetta e sicura.

Nota

Vedi a 1-W Bqidi Wellhausen (pag. 224, nota 2) ove detto correttamente
4. a. H. il 85.mo meee dopo quello della Fuga, calcolando, beninteso, il Rab' I
del 1. a. H. come il primo mese. Secondo il Caussin de Perceval
sarebbero invece 36 mesi, perch egli
intercala un mese alla fine del primo anno. Quindi Waqidi
ha ignorato le intercalazioni: per lui i
dieci primi anni furono tutti lunari come i seguenti.
ohe,

il

1.

Mufi.rrarn

d.-l

MO.

I.

H.

a.

1415.

Esodo dei musulmani da Makkah.


Dal Convegno di 'Aqabah in poi, ossia dal mese di Dzu-l-Hig 14.
ah dell'E^nno anteriore all.a Fuga, Maometto non si mosse pi da Makkah:
vi rimase per i rimanenti giorni del mese anzidetto, poi tutto il Muh.arram, il Safar, e non lasci Makkah che nel mese di Rabi' I, del primo
anno della Higrah, o Fuga (Tabari, I, pag. 1224; Halab, II, pagg. 158-

159). Egli

limase in IVlakkah per dirigere l'emigrazione dei seguaci e probabil-

mente per dare loro coraggio con

maggioro pericolo la tradizione musulmana attribuisce per la permanenza di


Maometto alla volont divina, la quale gli doveva dire, quando fosse giunto
per lui il momento di partire; prima di ricevere l'ordine di lasciare Makkah,
Maometto, secondo la tradizione, non poteva pensare a muoversi (Tabari, I,
il

suo esempio, rimanendo nel

sito di

Khamls,

pag. 1128;

Dopo

ma

la

I,

pag. 361).

partenza dei Madinesi, Maometto rimase dunque in Makkah:

siccome aveva ricevuto da Dio

il

permesso di far guerra, e siccome

Madinesi avevano giurato di abbracciare


contro

Maometto diede ordine a


a Madnah e unirsi ai nuovi

tutti.

di recarsi
I,

1225, 1227;

Khamis,

I,

l'

tutti

Islam e di difendere
i

seguaci,

ovunque

(Hisam,

fratelH

lui e

si

suoi

trovassero,

pag. 314;

Tabari,

pag. 361).

Prima del Convegno dell' 'Aqabah era gi fuggito a Madmah


(1) abu Salamah b. 'Abd al-Asad al-Makhzumi (cfr. Introd. 339): stabilito
ora l'accordo fra Maometto e i Madinesi, l'esodo dei musulmani divenne
15.

regolare, e cominciarono a lasciare

Rabfah, accompagnato da

(3)

Makkah a

piccoli gruppi:

Layla sua moglie,

figlia di

'Amir

(2)

abu Hathmah,

b.
fi

primo a lasciare Makkah dopo la seconda riunione dell' 'Aqabah, e a emigrare a MadTnah; sua moglie fu anche la prima donna maritata (za 'in ah)
che fuggisse a Madnah. Segu il suo esempio tutta la famiglia dei banu

il

(rhanam

Dudan

b.

b.

Asad

b.

Khuzaymah

(4)

'Abdallah

b.

(rahs b. Ki-ab,

capo di questa famiglia, gi tutta convertita all'Islam, emigr con tutti

uomhii

suoi, venti

e otto donne, cio (5)

poeta, che soleva gii-are tutta la citt di

abu

Ahmad

Makkah

'Abd

b. (xahs, cieco

senza bisogno

di

chi lo

Hisam., pag. 316); (6) al-Qarah sua moglie, figlia di abu Sufyn b. Harl), e la casa dei banu ahs rimase vuota
e abbandonata in Makkah (Hisam, pag. 316); (7) 'Ukksah b. Mihsan
(10) Arbad b. Humayyirah, o Hu(8) uga b. Wahb; (9) 'Uqbah b. Wahb
mayrah; (11) Munqidz b. Nubatah; (12) Sa'id b. Ruqays (13) Muhriz b. Nadlah; (14) Yazid b. Ruqays; (15) Qays b. Khabir (16) 'Amr b. Mihsan (17) MUk b. 'Amr (18) Safwn b. 'Amr; (19) Thaqf b. 'Amr; (20) Rabiah b. Aktam;
(21) al-Zubayr b. Tbaydah; (22) Tammam b. 'Uljaydah; (23) Sakhbarah b.
guidasse (Tabari,

I,

pag. 1228;

'3fil.

u*

a.

16.

H.

Muhmiiiuad b. 'Abdallah b. (xahs e le donne seguenti (25) Zaynab bint (jahs (^26) umm Hablb bint (ralis (27) Haranah bint (jahs (28) Undamah bint (jandal; (29) umm Qays bint Mihsan (30) uinm Hablb bint

'Ubaydah

(24)

Ihuruamah;
pa^. 317

(31)

Aminah

bint lluqays; (32) Sakhbarali bint

Tamlm (Hisam,

1.

Emigrarono quindi: (33) 'Umar b. al-Khattab e 'Ayyas b. abu Rabl'aH


al-Makhzuini, ma quando 'Ayyas giunse in Madlnah, gli vennero appresso
duo fratelli ut<3rini abu (rahl 1). Hisam e al-Haiith b. Hisam e lo persuai
sero di ritornare a Makkali por consolare la madre derelitta ('). Con 'Umar
emigrarono anche: (34) Zayd b. al-Ivliattab (35) 'Amr b. Suraqah b. al-Mu*;

tiiinir
(36) 'Abdallah b. Suraqah b. al-Mu'tamir (37) Khunays b. Hudzafah
al-Sahmi
(39) Sa'd b. Zayd b.
(38) Hafsah, sua moglie, figlia di 'Umar
;

Nufayl; (40) Waqid

'Abdallah al-Tamlmi, halif dei precedenti;

'Amr b.
(42) Malik b. abu Khawli, due halif dei pre(41) Khawli b. abu Khawli
cedenti, i quaU si fermarono tutti in Quba nelle dimore dei banu 'Amr b.
'Awf (Hisam,- pagg. 319, 321); (43) lyas b. al-Bukayr; (44) 'Aqil b. al-Bukayr; (45) Khalid b. al-Bukayr; (46) 'Amir b. al-Bukayr, pure tutti halif
dei precedenti, e appartenenti ai banu Sa'd b. Layth i quali discesero in Quba
b.

presso Rifa'ah b.

'Abd al-mundzir

b.

Zanbar.

'Uthman
(48) Suhayb b. Sinan, che si fermarono in Madinah presso Kh ubayb b. Isaf,
in al-Sunh (Hisam, pag. 321); (49) Hamzah b. 'Abd al-Muttalib, zio del
Profeta; (50) Zayd b. Harithah; (51) abu Mai-thad Kannaz b. Hisn al-Grhanawi; (52) Marthad b. Kannz b. Hisn al- rh ana\vi, due halif di Hamzah;
(53) Anasah (54) abu Kajsah, due liberti di Maometto, scesero presso Kulthum b. Hidm uno dei banu 'Amr b. 'Awf in Quba (55) 'Ubaydah b. al-HaIn seguito partirono gli

altri

(47)

Talhah

b.

'Ubaydallah

1).

<

rith b.
1).

al-MuttaUb

(56) al-Tufayl b. al-Harith b. al-Muttalib

al-Hrith, tre fratelU;

59)

Suwaybit

b.

Sa'd

b.

(58)

Mstah

b.

I^thathah

b.

(57)

'Abbad

Huraymalah, dei banu 'Abd al-Dar

al-MuttaUb;

b.
;

al-Husayn

(60) Tulayl) b.

Khabbb, un liberto di 'Utbah b. (hazwan, scesero presso 'Abdallah b. Salamah, uno degli 'Aglan, in Quba (62) 'Abd
al-rahman b. 'Awf, scese con altri presso Sa'd b. al-Rabi' nel quartiere Dar
banu-l-Hrith b. al-KJiazra^; (63) al-Zubayr b. al-'Awwam; (64) abu Sabrah
b. 'Abd al-'Uzza, scesero in al-'Usbah nel Dar bann (rah^aba, presso Mun-

'Uraayr, dei

banu 'Abd

b.

Qusayy

(61)

dzir b.

Muhammad

banQ 'Abd al-AShal


.suo

liberto

bad

b. BiSr,

b.

Thbit

(65)

(HiSam,

(J).

nel

(66)

Mus'ab

b.

'Uma3nr, presso Sa'd b. Mu'adz, nel

abu Hudzayfah

b.

'Utbah

b.

Rabl'ah

(67)

Dar

Salim

pag. 322); (68j 'Utbah b. QJiazwan, scesero presso 'Ab-

Dar banu 'Abd al-Ahal;

(69)

'Uthman

b.

Affan, presso

Aws

Tutti questi trovarono cos alloggio nelle case dei Madinesi,

32.

1.

che

li

a.

H.

16.

accolsero a Ijraccia aperte. Gli emigrati scapoli andarono a dimorare

Khaythamah, che era celibe anch'egh. In Makkah rimasero soltanto Maometto con la sua famiglia, 'Ali e abu Baki' (^) (Hisam,
pag. 323; Tabari, I, pag. 1228; Athlr, II, pag. 78; Kh.amls, I, pag. 361;
nella casa di Sa'd b.

Ha lab,
Nota

TI,

1.

pagg. 154,

Apostasia

1.56).

di

il

di

'A y y

ii .s.

Quando

'Umar

b.

al-

Kh attitb

si

viaggio con 'Ayys b. abu Babi'ah, e con Hisam


b. al-'As b. Wfi'il, e i tre uomini si diedero appuntamento in al-Tanadub, uno degli stagni o piscine,
adat, dei banu Ghifiir, sopra a Sarif, discosto dieci miglia da Makkah, con il patto che, se uno manaccinse ad emigrare a Madlnah, combin di fare

il

non dovevano attenderlo e rimaneva convenuto che egli fosse stato


al luogo di convegno, ma HiiSm non comparve; Hisam
fu trattenuto e costretto a rinnegare l'Islam . (E strano che fosse costretto a rinnegare soltanto alla
vigilia della partenza!). 'Umar e 'Ayyas compierono felicemente il viaggio fino a Madlnah senza incidenti
o difficolt di sorta. Appena arrivati furono raggiunti da due Qurays idolatri, da abii Gahl b. Hi.sam, e da
al-Hrith b. Hiiiim, cugini e fratelli uterini di 'Ayyas, i quali usarono tutte le arti possibili per indurre il parente 'Ayyas a ritornare in Makkah. I due Quray.s ricorsero al mezzo supremo di narrare
ad 'Ayyiis che la loro madre comune aveva fatto un voto di mai pi toccare il capo con un pettine,
e di non cercare pi pratezione dal sole, finch il figlio 'Ayyas non fosse ritornato a Makkah presso
di lei. 'Ayyas si commosse a questo e parti con i due fratelli uterini, ritornando presso alla madre in
Makkah, prima ancora che Maometto fosse fuggito. La tradizione aggiunge che 'Ayya.s pigliasse questa
risoluzione nonostante gli ammonimenti dei musulmani suoi colleghi; che lungo il viaggio i due fratelli lo arrestassero a tradimento e lo riconducessero legato con corde a Makkah, ove lo coslrinaero
a rinnegare l'Islam (fatanahu wa iftatana). La seconda parte della tradizione senza
alcun dubbio un abbellimento posteriore per velare ra.postasia di uno che in seguito riabbracci
l'Islam, si batt a Badr e mori da prode al Yarmiik (cfr. Hagar, III, pag. 92, n. 241; Hi.sam,
pagg. 319-320; Athlr, II, pag. 78; Hai ab, II, pagg. 154-156). Questo uno dei tanti casi che avvennero in quel tempo di prova; se dei molti altri non rimasta memoria precisa, perch persone di
minore importanza, ci ben comprensibile. Se due persone come Hisam e 'Ayyas ohe si distinsero
in segmto come prodi guerrieri per la causa dell'Islam, abbandonarono un tempo la fede predicata da
Maometto, non da meravigliarsi se molti altri pi deboli e meno conosciuti, cedessero alla durezza
delle prove imposte ai seguaci di Maometto. Per riabilitare in una certa misura l'apostasia di Hisiim
e di 'Ayyas, abbiamo altre due tradizioni di dubbia autorit nella prima 'Umar, con la sua natura impetuosa e irruente, volle che Maometto, arrivato in Madlnah precisasse il suo contegno verso gli apostati e insist che verso di loro non si usasse pi l'indulgenza, che Maometto aveva osservata finora;
chi non aveva il coraggio di seguirlo e lo abbandonava, doveva essere proscritto e punito. Maometto
rivel allora i versetti del Qur'an (xxxix, 54-56): Di:
miei servi, se avete fatto male a voi
stessi, non disperate della misericordia divina, perch Dio perdona tutti i peccati... ritornate penitenti
al vostro Signore, rassegnatevi a Lui (a s 1 i m 5) prima che venga a colpirvi la punizione, dalla quale
non sarete salvati . Questi versetti mandati da 'Umar scritti sopra un foglio, produssero tanta impressione su Hism, che fuggi spontaneamente a Madlnah (Hisam, pag. B20). L'altra tradizione
narra con particolari romantici come un musulmano, al-Walld b. al-Walld b. al-MughTrah, dietro invito di Maometto, allora gi in Madinah, si recasse segretamente a Makkah, vi liberasse 'Ayyas e
Hi.sam, ambedue carcerati e legati fermamente con corde, e conducesse ambedue a Madlnah (H i s a m,
pagg. 320-321
H a 1 a b, II, pagg. 247-248). Le due tradizioni oltre al contradirsi fra loro, contradicono anche quella dell'apostasia di Hisam e di 'Ayyiis, i quali se avevano rinnegato l'Islam non potevano trovarsi crudelmente legati con corde in m cortile in Makkah. Se avevano rinunziato all'Islam,
perch carcerarli? Sono tentativi di riabilitazione di alcuni Compagni del Profeta, i quali non ebbero
una condotta costante nei rapporti con Maometto. Alcune fonti pi moderne (cfr. H a a b, II, pagina 156, lin. 2) affermano che 'Ayyas rimanesse carcerato fino alla conquista di Makkah, ossia per
pi di otto anni. In questi ultimi momenti, i pi gravi della loro vita, a non pochi musulmani manc
il coraggio di abbandonare per sempre
la citt avita ed i congiunti, per arrischiarsi in un paese
lontano fra sconosciuti, alla merc della fortuna, senza alcuna speranza concreta di un trionfo in
avvenire. Non ci deve maravigliare se molti esitarono dinnanzi al grande passo, e se non pochi, ai
quali la tradizione allude di volo, e senza chiarire i dettagli, se non pochi, dico, rinnegarono l'Islam
per rimanere in pace a casa.
cava all'appuntamento,
trattenuto dal partire.

gli altri

'Umar trov 'Ayyas

363.

ji^'

15.

a. H.

1.

10

La lista dei nomi degli emigrati ha probabilmente una base storica, ma non possibile
u i r (li, pagg. 246-247) cade, io temo, in errore se fa salire
di lutla la lista: il
veracit
appurr la
a pi di cento, forse a 160: il totale deve essere stato molto iijinore;
il numero totale degli emigrrati
paragrafo, comprende senza dubbio molti nomi
1 list di settanta nomi, che abbiamo data in questo
Nota

2.

sono sospette, }>erche l'aver preso parte alla Fuga e agli altri eventi successivi
tempi del CaliSo 'Umar, costitu un diritto ad una pensione speciale dallo
nelle liste, i quali non avevano diritto vero di farne parte. In xeguHo
entrati
saranno
nomi
molti
Stato;
molti vennero ad aggiungei-si ai primi e pi fidi seguaci di Maometto, e tu desiderio di tutti di poter
essere annoverati fra i primi. Lo stesso si dica per la lista di quelli presenti alla battaglia di Bndr
interivolati.

fu

un

Le

liste

titolo di nobilt e, ai

(ofr. 2. a. H.).

Secondo alcune fonti, una parte dei musulmani fuggi a Madlnab nell'anno prece'Aqabab, b a y n a l-'A qabatayu, e fra costoro veni due convegni di
gono menzionati i nomi di ibn umm Maktilm, di 'Animar b. Yiisir, di Biliil, e di Sa'd b. abii Waqqiis

Nota

3.

dente, nel periodo cio fra

Kh a m I s.

I,

pag. 361).

Quale fosse il vero contegno dei Qurays rispetto ai musul 16.


mani che emigravano a Madlnah, traluce manifesto dalle tradizioni per
quanto artificiosamente rimaneggiate dai tradi/ionisti posteriori
nulla fecero per arrestare l'esodo dei

degU emigranti era molto


abitanti di

Makkah

la

partenza di elementi

ostili al

Qurays

numero
nel numero degli

musulmani. Innanzi tutto

esiguo, pressoch inavvertibile

I
il

culto pagano, doveva

Maometto spingendo i seguaci a emigrare


sospinse alla apostasia molti che non avrebbero mutato fede, se egli rimaneva in Makkah, perch molti indietreggiarono dinanzi al grande cimento.
Se la tradizione ha conservato memoria di casi isolati di opposizione alla fuga
di qualche musulmano, dobbiamo considerarli nella luce di avvenimenti domestici in seno alle famiglie, nello quali non maacarono certamente le
essere perfino gradita ai Qurays;

proteste di parenti e di consanguinei. In nessun

sono interpretarsi

Maometto.

come

atti pubblici

ner

le

questi incidenti pos-

una coalizzazione

di

musulmani e Maometto

Quray volessero tentare qualche

caso

stesso

cosa, e

temerono

questo

contro

politica

grandemente che

timore o apprensione, ge-

favole di inseguimenti, di congiure, di prigionie, di tentati omicidi

e via discorrendo.

Conviene considerare che, dopo

soli

pochi anni, la

divenne una gloria, alla quale tutti avrebbero voluto partecipai'e


obbe luogo, fu un grande, doloroso e incerto cimento
o.sarono obbedire al Profeta:

rischi

erano immensi,

ma

Fuga

quando

per quei pochi che

vantaggi pressoch nulli

un passo che richiedeva una forza di carattere ed una prontezza di sacrifizio, che ben pochi possedevano. mia opinione che a questo punto
culminante della sua carriera la prospettiva di una conversione in massa
dei Madinesi, inducesse Maometto ad abbandonare del tutto Makkah, e che
egli inmttisse a seguirlo chi voleva, non mai ordinasse, come vorrebbe farci
erodere la tradizione. Ci provato dal fatto ohe egli non condann quelli,
che non vollero venire, e li accolse a braccia aperte, colmandoli di favori,
quando riabbrac-iarono la sua causa. Un punto oscuro la ragione, per la
fu

864.

a.

1.

S 16,17.

H.

Bakr e
Makkah. Muir suppone (U,

quale Maometto rimase in Makkah, finch, come detto,

furono gli ultimi musulmani

'Ali

rimasti in

egli, a1)u

pagg. '248-249) che egli rimettesse la sua partenza finch avesse ricevuto

nuove assicurazioni da I^Iadinah


e aspettasse

che

sul

non

suoi aderenti madinosi fossero

che in grado, di fronte ai pagani e agli ebrei


esecuzione gli obbliglii assunti vei'so
babile,

promesse di protezione,

valore delle

ma non pu

essere ragione

Profeta, perch

non abbiamo

metto del loro

felice

di

lui

Madlnah,

tli

ma

an-

mettere in

di

sua difesa. Ci pro-

la

pei-

spiegare

suficiente per

notizia

solo pronti,

contegno del

il

che gli Emigrati informassero Mao-

arrivo: l'accoglienza

a Madinah era gi assicurata.

Makkah

un
desiderio generoso di vedere tutti i seguaci sicuramente fuori di Makkah,
prima di rifugiarsi anch' egli in Madinah. Anche questo motivo non
valido, perch Maometto lungi dal poter proteggere altri, era n5l pi grande
bisogno di protettori, e la sua presenza in Makkah non faceva differenza
alcuna sulla sorte dei seguaci, i quali, come dimostrato da tutta la

hanno supposto ancora che Maometto rimanesse

Altri

storia precedente, erano sotto la protezione

spettive famiglie.

un

Maometto rimase

altro e assai pi grave

fece

andando a

morivo

Ta-if tre anni

Makkah

per primo,

ri-

come

seguaci o almeno

suoi

delle

fino all'ultimo per

partito

se egli fosse

per

partire e molto difficilmente lo avrebbero

sarebbe arrivato in Madinah come un misero proscritto,

seguito. Egli

un

piuttosto in

ma

del Profeta,

prima, forse tutti

quasi tutti lo avrebbero lasciato

bandito,

non

in

un

senza seguaci. Maometto fu pi accorto

esule senza mezzi e

propaganda di esilio e di fuga fra i seguaci,


rimase in Makkah
insistendo personalmente presso i singoli musulmani, ed egli stesso prese
a fare

egli

la via dell' esiho, solo quando si persuase che nessun

altro

voleva fuggire. Egli

chiuse per cosi dire la retroguardia, spingendo innanzi a


riv a I\ladlnah,
avversit, tanto

anche

il

trovando\d gi un nucleo di fedeh amici


pi devoti a

poggio e l'unica speranza.


ritenne presso

di s fino

lui,

Non

all'

hiquantoch vedevano in

fuori

ulthno,

non

di

solo

pi ricco dei suoi seguaci, abu Bakr,

temente confessa (Hi sani, pag. 327,

La Fuga del Profeta.


Dopo l'esodo
17.

dei

lin.

posto
il

il

provati

ma

come ibn Ishaq

dalle

lui l'unico ap-

notare che

pi fido,

ed ar-

suoi,

il

Profeta

sagacemente

stesso innocen-

4).

precedenti, quanti

musulmani rimasero

in

abu Bakr e Maometto, o furono arrestati e carcerati,


o costretti a rinnegare l'Islam (f ut in a). I Quray secondo la tradizione
furono molto turbati da quello che accadeva nella loro citt, e si preoccupa-

Madinah, eccettuati

'Ali,

365.

1.

^17.

a..

H.

rono della formazione di un partito tanto devoto a Maometto da abbandonare per lui la citt nativa: compresero anche come i musulmaii oppressi

avevano trovato
forza

alfine

nojiiici ilei

un

asilo sicuro, nel quale era possibile

che

si

riunissero in

Qurays. e muovessero gueri-a alla citt di Makkah.

(^urays

non osarono in principio tentar nulla per impedire il movimento, ma quando


WdOTO le proporzioni prese dalla corrente d'emigrazione, se^ ne allarmarono
e si riunii'ono a consiglio nella casa detta di Qusayy b. Ivilab o Dar alper decidere sul da farsi tanto con gli emigrati quanto con Mao-

Na<ivrah

(^)

metto,

ciipo e

il

promotore del movimento. Alla seduta erano presenti

capi

Rabfah; (2) aybah b. Rabfah; (3) abu Suf^'^an b. Harb;


(6 -ubayr b. Mut'im; (7) al(4) Tu'aymah b. 'Adi; (5) HabTb b. Mut'im
Harith li. 'Amir b. Nawfal (8) al-Nadr b. Hiith b. Kaladah; (9) abu-1Bakhtari b. Hisam; (10) Zama'ah b. al-Asw^ad b. al-Muttalib (11) Ral)fah
b. al-Aswadr'(12) Hakim b. Hizam
(13) abu (xahl b. Hism al-Makhzumi;
(14) Nubayh b. al-Haggag al-Sahmi (15) Munabbih b. al-Haggag al-Sahmi:
(16) Umayyah b. Khalaf al-(jrumahi ed altri.
Quray:

(1)

l'tbah

b.

Nell'assemblea
esiliare

Nagd,

si

discussero vari

Maometto. Intanto
si

il

progetti, sia

di

diavolo, Iblis, travestito

imprigionare, sia di

come un vecchio

del

era introdotto nell'assemblea e prendendo due volte la parola per

impedire che venisse votata o la prigione o

l'esilio

del Profeta, alfine, dopo

qualche discussione, sospinse abu (Tahl a fare l'ultima proposta possibile, quella

HiSam propose che

un giovane d'ogni famiglia qurasita e che questa comitiva mettesse a morte Maometto: in tal modo, egli diceva, si sarebbe risparirata una guerra civile,
Maometto, abu Cfahl

di uccidere

perch tutte

le

b.

si

scegliesse

famiglie sarebbero state implicate nel misfatto.

La

famiglia

banu Haim non avrebbe potuto dichiarare guerra alle famiglie riunite
di Makkah, ma sarebbe stata sopraffatta dal numero. I Quray accettarono
la proposta e si decise la condanna a morte di Maometto, grazie alle arti
malefiche di Ibhs. Maometto doveva essere assassinato durante la notte,
mentre dormiva. La giornata rimase famosa nella tradizione con il nome di
Yum al-Zahmah o " giorno della pena (Hisam, pagg. 323-325; labari, I, pagg. 1228-1231; Athir, H, pag. 79; Khamis, I, pagg. 361, 362363; Khaldun, II, App. 15; Hai ab, II, pagg. 159-160). ibn Durayd nell'opera detta al-Wih, afferma che i Quray riuniti a consiglio nel Dar
al-Nadwah erano quindici uomini in tutto (Khamis, I, pagg. 362, 365-366).

dei

Nota 1.
Il Dar al-Nadwah, o sala di consiglio dei Quray.s, nel quale avevano diritto di sexoUantn
discendenti diretti maschili di Qusayy, aventi per lo meno quaranta anni, era stato un
tempo dimora del patriarca Qajayy b. Kilrib. Egli lasci la carica di presidenza di questo consiglio
al figlio 'Abd al-dfir, e la carica, divenuta puramente onoraria e nominale, rimase nella famiglia del
medesimo fino ai tempi del Califfato. L'edificio pass poi nelle mani di HakTm b. Hizam, il quale lo
der?

tuut
OOf>.

1.

Si7,ia

H.

a.

Mu'wiyyah

[f GO. a. H. per centomila dirham. 11 Dar al-Nadwah si trovava dalla


MaqHni al-Hanafi, e un tempo esso conteneva una delle porte d'ingresso nel
grande piazzale intomo alla Ka'bah, era uno dei Biib al-Masg;id (Halab, II, pag. 159).

vend

al Califfo

parte del Higr presso

il

L'angelo Gabriele av'A'-erfci Maometto che i suoi nemici cospi 18.


ravano per ucciderlo. Mentre i congiurati si riunivano, nelle piime ore della
notte, avanti alla casa di
"

hadramita

Maometto, questi avvolse

della notte era gi trascorsa

ma

suo mantello

verde, nel quale ^Maometto soleva sempre dormire, e gli ordin

di stendersi sul letto. Egli stesso luggi e

metto,

'Ali nel

vedendo

'Ali

(').

si

mise in salvo, quando un terzo

congiurati entrarono nella casa di Mao-

che dormiva nel mantello verde, credettero che fosse

Maometto, e assicurati che egli non fosse fuggito, aspettarono fino al mat-

quando si avvidero con grande sorpresa che il dormente era il giovane


'Ali e che Maometto era scomparso f) (Hisam, pagg. 325-326; Tabari, I,
pagg. 1231-1234; Athlr, II, pag. 80; Khaldun, II, App. 15; Khams, I,
pagg. 364, 366, dice che Maometto avesse allora 53 anni; Halab, II, patino,

gine 160-162).
Nota
stesso, e

non

1.

V' anche

che acciec

la

leggenda della polvere gettata negli occhi dei Qurays da Maometto

congiurati ; del resto, se fosse vero quanto narrato nel paragrafo precedente,

spiegabile la condotta dei Qurays,

metto, mentre avevano

il

mandato

che passano la notte inoperosi innanzi alla porta di MaoSiamo in piena leggenda (cfr. Khams, I, pag. 367;

di ucciderlo.

Halab, II, pag. 163; Khaldun, II, App. 16).


Nota 2. La materia dei due presenti paragrafi
.

Maometto

tem,

ma non

quello che avvenne.

pura leggenda

Nessun biografo imparziale

rappresenta forse quello che


del Profeta

pu ammettere

Maometto parlando dei suoi nemici allude ad essi nel seguente modo equivoco: E quando i miscredenti furono
insidiosi verso di te nell'intenzione di trattenerti, o ucciderti, o espellerti, (allora) essi tesero invero
un'insidia, ma anche Dio fu insidioso e Dio il migliore degli insidiosi (vili, 30). Ci dimostra in
modo inconfutabile, che Maometto due anni dopo la Fuga, quando nell'ebbrezza del trionfo di Badr,

l'esistenza

della congiura dinnanzi alla testimonianza

indiscutibile del Qur-an, ove

i Qurays, ancora non sapeva, ma sospettava soltanto che 1 Qurays forse volessero libeSe veramente vi fosse stata una riunione di Qurays per prendere una qualsiasi misura
contro il Profeta, Maometto lo avrebbe denunziato nel Qurn in termini meno equivoci, e non avrebbe
atteso la battaglia di Badr per rievocare le memorie trepidanti della Fuga. Un tentativo di assassinio
avrebbe formato argomento fecondo di rivelazioni quraniche, ed avrebbe lasciato traccio meno favolose
nella tradizione: se i Qurays avessero osato tanto. Maometto avrebbe avuta la pi valida delle giu-

anatemizzava
rarsi di lui

stificazioni per le ostilit

da

lui iniziate in

Madinah.

di porre tutte queste tradizioni fra le apocrife.

Ha

ragione

Lo Sprenger

(II,

il

Muir

(II,

pagg. 541-544)

pagg. 252-253 e nota),


s dilunga a tradurre

Maometto: dalle sue


poco efficacemente sa spiegare la
condotta degli assassini, che stanno la notte inoperosi innanzi alla porta di Maometto senza concludere nulla. Non soltanto tutta la storia della congiura un'invenzione posteriore, ma possibile eziandio
che i Qurays con le vessazioni sollecitassero perfino l'esodo dei musulmani. Se avessero voluto uccidere
Maometto, come si spiega il loro contegno generoso verso 'Ali, e verso le due famiglie di Maometto e di
abi Bakr? La Fuga improvvisa di Maometto, senza previo avviso, la prolungata dimora nella caverna
del monte Thawr, e le precauzioni prese nel viaggiare a Madinah, furono motivate dal timore di violenze. Se l'infallibile Profeta tem violenza, i suoi seguaci facilmente furono indotti a credere che vi
fosse un tentativo: da questa supposizione nacque la leggenda. E perci quasi certo che nessuno si
tutta la leggenda del consiglio dei
parole, si vede, egli accetta in

Qurays

massima

e del tentativo fallito di assassinare

la tradizione

musulmana,

ma

si agit per la scomparsa di Maometto, i timori del quale furono del tutto infondati: ci comprovato anche dall'esodo pacifico di tutti gli altri seguaci, avvenuto senza diflicolt e senza opposizione.

mosse o

367.

a.

1.

ij--.!.

H.

Gi da viirio tompo abu Bakr aveva chiesto il permesso al


Profeta di fuggire a Madlnah, ma Maometto lo aveva trattenuto facendogli
sperare di fugi^ire insieme. Vuole la tradizione che in uno di quei giorni abu
I

19,

Bakr avesse un sogno portentoso egli vide la luna piena scendere dal cielo
nelle bassure, Batha, di Makkah, entrare nel recinto sacro e illuminare ogni
:

cosa con

suo splendore raggiante

il

Yathrib

scesa

su

stesso

tempo

20.

annunzi

illuminando

(Madinah),

ora tutta quella

(Khams,

I,

li

fuga immediata. In previsione di ci gi da quattro

somma

aveva tenuti con molt^i cura, per impinguarli e

doli a
il

un certo 'Abdallah

giorno e

bili di

con

li

b.

Arqat, perch

li

800 dirham,
consegnan-

fortificarli,

pascesse nel deserto durante

quando gli venissero richiesti. Maometto stacon abu Bakr e di lasciare in Makkah tutta la famiglia

a custodia delle sostanze e degli oggetti di valore, che

avevano lasciato in mano di Maometto, perch egli

Bakr abbandon
si

di

tenesse pronti per

fuggire solo

'Ali

Bakr e gU

rec presso abu

si

mesi abl Bakr aveva acquistato due cameli, per la


e

allo

pagg. 361-362).

Maometto dalla propria dimora

la necessit di

regione:

avevano seguito l'esempio della luna, muo-

niolte altre stelle

vendosi verso Yathrib

poi la luna era risalita al cielo ed ora

la famiglia e

due

fuggitivi,

li

emigrati

gli

custodisse.

Anche abu

uscendo da un'apertura, che

trovava dietro alla casa di abu Bakr, andarono a nascondersi in una ca-

verna del monte Thawr, a un'ora di cammino a mezzod di Makkah, nella


direzione opposta a quella di Madinah. abu
figlio

Bakr

lasci istruzioni al

proprio

'Abdallah di venire ogni giorno a poitargli notizie di quanto accadeva

in citt.

lare con

'Amir

b.

Fuliayrah,

verna per portarvi

Khamis,

liberto di

abu Bakr ricev

l'ordine di pasco-

gregge nel deserto e di venire ogni sera a pernottare nella ca-

il

HiSam,

un

il

latte fresco

pagg. 328-329; Athir,

(Tabari,
II,

I,

pagg. 1234-1236, 1237-1239;

pag. 80-81;

Khaldun,

II,

pagg. 361-362, 364, 365, ove affermasi che la grotta

App. 15;
si

trovasse

a tre miglia da Makkah; pag. 367, abu Bakr port via con s 5 o 6000

dirham

I,

in convinti:

Hai ab,

II,

pagg. 158-1.59, 163-169).

I due fuggiascld, oltrech il latte apportato da 'Amir b. Fuhayrah,


21.
ebV>ero anche Asmri, la figlia di abu Bakr che portava ogrd notte una nuova

Durante tre giorni rimasero nascosti nella caverna


e i
QurayS annunziarono un premio di cento cameli per chi avrebbe ricondotto
prov\'ista di viveri.

Maometto a Makkah. Nessuno


e quando furono trascorsi i tre
parsa del Profeta

scopri per

il

nascondiglio nel monte Thawr,

giorni, e l'agitazione in

Makkah

per la scom-

si fu sedata, Maometto fece venire i due cameli prepada abn Bakr, insieme con la guida 'Abdallah b. Arqat (^ e si prepar
a partire. Accorse anche Asma bint abu Bakr con le provviste del viaggio.

rati

ma quando

21.

H.

a.

1.

fu per legare la sporta delle pro\Trigiom sul caraelo, scopri di

aver dimenticata la corda per assicurarla alla

Essa non

sella.

si

perde d'animo

e toltasi la cinta dai fianchi, la lacer in due pezzi, facendo con essi le legature da questo fatto le venne il cognome di Dzat al-Nitaqayn ossia " quella
:

dalle due cinto

Maometto

Prima

costrinse

Compagno ad

fido

il

camelo assegnatogli da abu Bakr,

di far uso del

una somma equivalente

accettare

al

non volendo abusare della generosit altrui (^) quindi,


forniti a sufficienza di viveri, apportati da Asma, ed avendo trovato un terzo
camelo per l'uomo che aveva tenuto in custodia i due primi, Maometto e abu

valore dell'animale,

Bakr accompagnati dalla guida


camelo 'Amir

Hisam,

pagg. 328-.329

Khamis,

n, pagg. 169-171, 178-179, 180-181;


metto pagasse ottocento
Il

camelo visse fino

presso

Madinah

Nota

1.

Il

dirham

per

al Califfato di
;

tatto che

Maometto

il

I,

Athir,

pag. 81

364-365, ove detto che Mao-

camelo di abu Bakr [al-Waqidi].

I,

pagg. 372-373

Halab,

monte Thawr, a

rifugiasse nella grotta del

si

II,

Halab,

abu Bakr e soleva pascolare in al-Baqf,

Sad] KhamTs,

[ibn

la via di

Fuhayrah, presero

I,

b.

pagg. 1240-1241

id. I,

b.

pagg. 1236, 1239-124(t abu Bakr port con s sullo


Fuhayrah, facendolo salire in groppa dietro alla sella

Madinah(^) (T ab ari,
stesso

da 'Amir

II,

si

pag. 169).

breve distanza

egli temesse di essere inseguito e volesse far perdere le sue traccie qualora
qualcuno tentasse di raggiungerlo. Se parti dopo soli tre giorni di permanenza nella caverna, ci dimostra
che i Qurayi, lungi dal pensare ad ucciderlo o inseguirlo, non si curassero pi di lui, appena egli fu

da Makkah, dimostra che

scomparso. Leggendario tutto l'episodio di Suraqah b. Malik, il quale si dice che tentasse di inseguire il Profeta e che venisse miracolosamente fermato (cfr. Hisam, pagg. 331-332; AthTr, II, pagine 81-82; Khamts, 1, pagg. 373-375; Halab, II, pag. 182 e segg. fino a 188). Non per leggendaria la dimora nella caverna con abi Bakr, perch accennata in termini chiari nel Qur'an Se
:

voi

non assisterete

il

Profeta, Dio (lo assister, come) lo assist,

quando

miscredenti lo espulsero

solo con un altro (thaniya athna3-n); quando ambedue furono soli nella caverna; quando egli
Allora Dio fece scendere su di lui la sicu disse al suo compagno: Non ti affliggere. Dio con noi!
rezza (sakinah, termine rabbinico; cfr. Hirschfeld, pag. 16) e lo fortific con le sue schiere che
non vedeste, e abbass il verbo (kalimah) dei miscredenti, mentre il verbo di Dio (kalimah, tra duzione del termine rabbinico dibbur; cfr. Hirschfeld, loc. cit.) fu esaltato e Dio potente e
saggio (ix, 40). bene osservare che la guida, 'Abdallah b. Arqat, era un idolatro, eppure a lui si
affidarono i due fuggiaschi senza timore alcuno e senza prendere la menoma precauzione: nessuno pensava a molestarli (cfr. Halab, II, pag. 170, penult. lin.; Hagar, II, pagg. 674r-675, no. 9001). Questa
osservazione non sfuggita agli storici musulmani e la maggior parte ha taciuto il fatto che ibn Arqat
fosse un pagano: ibn Khaldin lo dice francamente (cfr. II, App. 15); lo stesso fa anche Hagar (II, pa-

gina 674,

lin.

Nota

2.

16-16) sull'autorit di Bukhari.

Il

nome

modi pi
Urayqad, ecc. (Khamis, I,
due profughi rimanessero nella caverna per dieci

del padre di 'Abdallah b. Arqat al-Du-ili al-Laythi scritto nei

diversi dalle varie fonti, ossia: Arqat, Ariqat, Arqad, Euqayt, TJrayqat,

pag. 365;
giorni,

Hagar,

ma

II,

l'autorit

Nota

3.

La

pag. 674). Alcuni affermano che

non

degna

di fede

tradizione sul

Kh amis,

pagamento

I,

Halab,

pag. 372;

camelo

del

sorta

II,

pag. 179).

molto probabilmente per attutire

malevoli sospetti che potevano nascere, perch Maometto si era scelto come compagno nella Fuga il
pi facoltoso dei musulmani: si dice che abii Bakr possedesse un capitale di quarantamila dirham,

quando

si

converti all'Islam

Nota

(Khamis,

I,

pag. 367;

Halab,

II,

pag.

Il8).

Vi un numero infinito di leggende sulla dimora del Profeta e di abu Bakr nella
caverna nel monte Thawr: abi Bakr morso da una serpe, ma dice nulla al Profeta per non destarlo
dal sonno; in seguito Maometto guarisce con la mano l'enfiagione cagionata dal morso ( Kh amis. I,
pag. 368). Dormono usando una stessa pietra per cuscino (I, pag. 369). Per ordine del Profeta un al4.

369.

V*

21,

H.

^'

1.

a-j.

bero che soreva nelle vicinanze, si sposta da s e viene a porsi innanzi all'ingresso della caverna,
nascoiulondola completamente agli occhi degli idolatri (I, pag. 8(9, autorit al-AVSqidi). V' poi anche
nota leggenda del ragno, ankabut, che chiude la bocca della caverna con una tela miracolosa (1, pagina 869); l'inseguimento dei Qurays e i piccioni che si alzano al volo dalla boci-a della caverna, quando

particolari, che sono ignorati del tutto nelle fonti pi antiche. N


Quray (I, 370) e tanti altri
ibn Hiiam, u Tabari fanno cenno alcuno a tali favole: il silenzio di queste due fonti fa supporre che
Maometto non corresse alcun pericolo mentre sostava nella caveniu. Per altri miracoli cfr. KhamTs, 1,
pagg. 370-372 e Hai ab, II, pagg. 173 e segg. Anche sulla data precisa dell'viscita di Maometto dalla ca-

arrivano

verna hanno fantasticato gli storici musulmani. Cfr.

22.

'AbJallali

verso la parte

'Usfan

b.

varie date, 2 o 4 Kabi'

le

Arqat condusse

Makkah

ineridiojiale di

rive

Amag,

ecc.

(Khaniis.

I,

pag. 372).

abu Bakr prima

]\lao!iiefcto

fino alle

quindi travers l'avvallamento di

I,

Mar Rosso

del

sotto

e passato (^udayd, valic

Seguendo* poi sempre vie contorte e poco frequentate,


per al-Ivharrar, per Thaniyyah al-Marah, il po/.zo di Laqif, e

la via di Maduali.

passarono
quello

Mugag. Traversato

di

bosco

il

Dzu

(-ihudwayn percorsero la valle di

Agrad, Ozu Salam,

la valle di A\la,

pabne

di

il

banu 'Amr

verso mezzogiorno Q) 24 settembre 622


IT, pagg.
I, pagg. 1224, 12-12; Atbir,

375-376;

Ha lab,

versione,

il

pag. 19.5;

II,

cammino

parte inferiore di

fatto dai

b.

Madlagah,
al

"

fra

il

Tariq al-'Arg

Tarq

'Amq

il

luned 12 del Rab'

II,

Khamis,

App.
il

15).

373,

])assando

dalla

Madnah, poco dopo Quilayd, giunsero a

il

"

presero

Tariq al-Rawha

cammino

il

detto

al-

che H condusse fino

passarono per la sorgente detta al-(ihabir a

Rakubah, per chi si avvia verso Madnah, e valicando


giunsero alfine alle dimore dei banu 'Amr b. 'Awf, nei pressi
I,

pagg.

I,

Mare Rosso a mezzod

di

(Tabari,

I,

Secondo un'altra

.seguente:

alla riva del

al-Kharrar, quindi a Thaniyyah al-Marah, e


^

'Awf,

82;

78,

fuggiaschi fu

di 'Usfan, poi traversata la via di

Arrivarono finalmente a Quba

(Hiam, pagg. 332-333; Tabari,

Ivhaldun,

Makkah, arrivarono

Dzu-1-

di

pozzo di Ta'hin, 'Ababld, al-Fagah,

al-'Arg, Thanij'yali al-'Ayr e la valle di Ri-m.

presso Madnali, alla dimora dei

(jadagid. Passarono al-

fino a

liisd

Mugg

di

mano

diritta

il

Batn Rrm,

di

Madnah

('^)

pag. 1237).

Nota 1.
Dei vari incidenti aneddottioi durante il viaggio da Makkah a Madnah, e di cui
sono piene le pagine degli storici posteriori, non abbiamo traccia nelle fonti pi antiche (cfr. Kli a mis,
I, pagg. 373-378; H a 1 a b, II, pagg. 188-196). L'itinerario seguito da Maometto deve corrispondere pi
o meno al vero; la lista dei luoghi contiene vari nomi sconosciuti o oscuri, che stanno a dimostrare come
seguenti appunti:
la tradizione dell'itinerario debba essere molto antica: saranno forse utili
(1) 'Usfn: trovasi sulla via Ira Makkah e Madnah, a due giornate di viaggio dalla prima
citt, sul confino fra il Higz e il Tihamah, a trentasei miglia da Makkah: v'erano giardini, palmeti
e campi seminati. Proseguendo lungo il cammino verso Madnah la tappa seguente al-Guhfah
i

(Yqiit, III, pag. 673, Un. 9 e segg.; Maragid, II, pag. 2B7). (2) Amag: una valle della
h a r r a h o regione vulcanica dei banU Sulaj'ni, che insieme con la valle di Ghuran, va a sboccare
nel Mar Bosso ( Y 5 q Q t, I, pag. 317, lin. 11). Essa fa gi parte del territorio di Madnah (M a r il s i d,
piuttosto grande con campi
1, pag. 90, lin. 11). Nella valle dello stesso nome (V) v'era un villaggio
coltivati e palmeti ed un mercato; gli abitanti orano Kh uzii'ah (Bakri, pagg. 100-101;
u s t., Jt/edinah., pag. 112). Il sito si trovava a settentrione di 'Usfn. (3) Qudayd: un sito ove abbondavano

870.

1.

a. H.

22,23.

acque e giardini, sulla via tra Makkah e Madlnah, a IG miglia da ai-Kadld: apparteneva ai KVi uza'ah,
tempi pagani vi sorgeva l'idolo Manat, adorato specialmente dagli AnsSr di Madlnah (B a k r i,
pagg. 829-830 Y 5 q t, IV, pagg. 42, 662
una
e 1 1 h a u s e n, Reste, pag. 25. (4) a 1- Kh a r r r
sorgente che apparteneva ai banil Zuhayr b. Damrah ed ai ban Badr b. Damrah, situata in una
valle del Hgz, che defluisce verso al-truhfah. Sulla localit precisa regna per qualche incertezza,
perch esistono altri luoghi omonimi in Madlnah e in Khaybar (Bakri, pag. 310-311; Y a q u t, II,
pag. 408. (5) Th a n y y a h a I-M a r a h
una collina del Higaz. la cui localit non bene conosciuta,
perch menzionata soltanto nella Fuga del Profeta ed in una delle spedizioni di 'Ubaydah b. al-Harith
ordinate dal Profeta (Yaqiit, I, pag. 937, lin. 7). (6) Laqif, o Laqf: una sorgente abbondante
d'acqua, ma senza campi coltivati e senza palme, perch abbandonata, essendo inospite il luogo e di
difficile accesso, si trova a un farsakh al disopra di Qawrin, una delle valli nelle vicinanze di
al-Suwilriqiyyah (Y' a q u t, IV, pag. 363, lin. 11; Bakri, pagg. 494 495). (7)
u g a g, scritto anche
a h a g, e
u g h una sorgente, di cui non nota la precisa ubicazione e che, si dice appartenesse poi ai figli di 'Abdallah b. al-Zubayr [f 73 a. H.] (Bakri, pag. 495; Y a q u t, IV, pag. 416, lin. 18
ove detto vagamente che un luogo nei pressi di Makkah, indicazione per lo meno scorretta).
(8) Dz -l- fih u d w a y n, o T}z ii-l-Gb a d a w a y n: localit menzionata soltanto in questo luogo a proposito della Fuga del resto sconosciuta (Y a q t, III, pag. 806, lin. 2). Lo stesso dicasi dei luoghi
seguenti: (9) T)zii Kisd: detto da Yaqiit: Tlz Kasr (Y a q u t, II, pag. 37, lin. 7; IV, pag. 277:
lin. 1) e di (10) Gadagid: probabilmente due pozzi antichi, di cui poi si sono perduti la traccia e il nome
(YSqiit, II, pag. 37, lin. 7). (11) al-Agrad: nome proprio di tutti i luoghi privi di vegetazione, e
perci spesso dato ai monti; esiste un monte Agrad fra i Guhaynah a settentrione di Madlnah, ma
di questo Agrad a mezzod di Madlnah non abbiamo altra menzione fuorch in questo passo (Y a q t,
I, pag. 134, lin. 4). (12) Dzu-Salam:
una valle nel paese dei bani-1-BakkIi nel Higaz (Yaqiit, III,
pag. 122, lin. 20). (13) A' da: non menzionato in Yaqt, n in Hamdni. (14)Ta'hin o Ti'hin:
una sorgente a tre miglia da al-Suqya, fra Makkah e Madinah (Yaqiit, I, pag. 866, lin. 8), apparteneva ai banu Layth b. Bakr (Bakri, pag. 202, lin. 8). (16) 'Abiibid, o 'Abablb: luogo sconosciuto (Yriqt, III, pag. 696, lin. 19) dicesi che si trovasse nel rasm di al-'AqTq (Bakri, pagine 641-642). 16} a 1-F a g a h sito sconosciuto, che si ^-uole sia un errore per al-Qahah, un sito a
tre tappe da Madinah, circa un miglio prima di al-Suqya (Yaqt, IV, pag. 6, lin. 18-22). (17) a l-'A r g:
vi sono vari luoghi con questo nome, e il presente uno dei meno importanti, presso al-Suqya (Y a q i t,
III, pag. 637, lin. 18-19). (18) Thaniyyah al-'Ayr: manca in Yaqut. (19) E I-m: una valle dei Mne nei

zaynah nei pressi

Nota

di

Madinah (Y a q ii t, II, pag 889, lin. 20).


cammino da Makkah a Madlnah una distanza

di pi che 350 chilometri, misuteniamo presenti tutte le vie tortuose e inusitate che Maometto volle
seguire per precauzione, dobbiamo ammettere che il viaggio superasse i 400 chilometri, una distanza
che con due cameli freschi e sani si pu coprire in inverno in sei o sette giorni ma nel caldo opprimente di settembre, quando fuggi il Profeta, richiede un numero anche maggiore di giorni (cfr. Muir,
Mahomet, II, pag. 246 e nota.
2.

Il

randola in linea retta,

ma

se

Maometto a Qub.
Allorch udimmo , dice una tradizione (^), ^ che Maometto
23.
aveva lasciata Makkah, attendemmo il suo arrivo, andando ad aspetL'arrivo di

"

" tarlo,
"

dopo

la nostra preghiera del mattino, sulla pianura rocciosa (vulca-

nica) al-Harrah

ivi

rimanevamo, finch

il

sole era salito tanto in alto

da

"

ombra, ed allorch non trovavamo pi riparo contro i


suoi raggi ardenti, rientravamo nelle nostre case. Questo avveniva nei

giorni del grande calore. Cosi

"

dopo averlo atteso seduti in

"

alle nostre

"

a vederlo fu un ebreo,

"

avevamo

'

''

non

lasciare pi

dimore

il

facemmo anche il giorno del suo arrivo


teiTa, finch non vi era pi ombra, ritornammo
:

fummo

Profeta arriv appena noi


il

rientrati e

il

primo

quale aveva visto quello che noi facevamo e quanto

atteso l'arrivo del Profeta: perci grid

Qaylah! questa vostra fortuna arrivata!


371.

ad alta voce:

Oh! banu

Noi corremmo fuori e

tro-

28,

vammo il Profeta

"
-

"

all'ombra di una palma insieme conabuBakr,

il

quale aveva

maggior parte di noi non aveva mai visto


momento, mentre la folla si av-\dcinava, non sail Profeta prima di quel
l>evamo distinguere quale fosse abu Bakr e quale il Profeta. Siccome per
venne meno l'ombra, ove si trovava il Profeta, sorse abu Bakr e lo procos lo riconoscemmo (T atesse dai raggi del sole con il suo mantello

- la stessa
**

H.

^'

*24.

siccome

lui, e

et di

la

bari,

Hisam,

pagg. 1242-1243:

I,

iCIiams,
Nota

Hai ab,

pagg. 378-379, 379-380;

I,

L'isniid

1.

pagg. 333-334; Kh,aldun,

non

della tradizione

buono

n, pag.

e sicuro: (1)

App. 15;

II,

195).

Mulmnimad

h. Islinq ff 161. a.

H.];

al-Zubayr [f 126. a. H.]? (cfr. Wust, 1\ Z., pagg. 60); (3) 'Urwah b. al(2)
Zubayr [t 94- a. H.]; (4) 'Abd al-rabman b. 'Uwaym b. Sa'idah; (5) rigai qumi, ossia un uomo della
mia trib. Compagno del Profeta. 1 numeri (2) e (4) sono nomi ignoti e perci uniti all'ultima autorit tanto vaga, destano i massimi sospetti: non ritengo si possa dare valore storico alla tradizione;
possiamo per accettarla come un quadro molto verosimile dell'arrivo di Maometto a Qub. Vi sono
infatti varie tradizioni fra lo quali anche alcune conservate da Muslim, nelle quali si fa arrivare il
Profeta di notte o verso lo spuntare del sole (Khamis, I, pag. 379-380).

Muhammad

b.

24.

a'far

b.

Secondo

da Tabari

la tradizione riportata

(I,

pag. 1255) Mao-

metto fugg da Makkah un luned, rimase nella caverna del monte Thawr
per tre giorni e poi impieg quattro giorni per arrivare a Quba, ove giunse

pm"e un luned. Siccome

le fonti

sono concordi noiraffermare che l'arrivo a

Quba

Rabf

la

avesse luogo

cedere

Rabf

il

12

il

(').

I,

Maometto avrebbe dovuto

di

autenticit della notizia, rimane poi

sfuggito ai cronisti arabi, che cio

equivalente al 24 Sett. 622.

a.

12

il

Rabf

non

. V.

I.

un luned ma

il

il

secondo.

mezzod, quando maggiore era

il

caldo del giorno

mls,
il

12

pag.

I,

Rabf

Quba

I,

id.).

pag.

caverna

Altri

pongono

il

lune;l

pone

la

la

partenza di Maometto

luned 8

il

primo Rabi'

Fuga

caverna un lunedi,

d perfino

Giove,

di

del

ecc.

Rabf

1.

Quba

verso

il

V.,

ma

il

Makkah un

Rabf

I e l'arrivo in

venerd 12 Rab'

l.siia

la variet

872.

!:

I.itii
ii

II.;

Ve

gioved e uscisse dalla

sole, della luna, di

in cui

I.

Madlnah nel

pagg. 366, 379; Ya'qubi,

momento

(II, pag. 648)

di Safar e l'arrivo a

astronomica del

pianeti, al

a.

I,

il

affermano che uscisse dalla

a Qulja

I e arrivasse

(Khamis,

Lo .Sprenger

ettembre C22.

altri

I:

Maometto nel mese

la posiziono

degli altri

Nota
odl

arriv a

(Hisam, pagg. 333; TaKhaldun, II, App. 15; Kka-

195;

Rabi' I: alcuni affermano che lasciasse

ci

giorno dell'arrivo di Maometto in Quba, era un venerd; pag. 380,

presso Madinah,

poi chi

II,

bens un venerd

pagg. 366, 379, ove citando ibn al-Kalbi afferma correttamente che

I,

ripete

Halab,

1246;

fatto,

giorno del mese; dei due

Maometto

errori sar forse pi probabile

bari,

il

dell'anno primo della Higrah,

giorno della settimana o

il

suc-

parte la ricorrenza artificiosa del giorno luned, che

fa nascere dei sospetti sulla

quindi errato, o

Fuga

Maometto

rcn'urrivo di

II,

pag. 41,

Saturno, di

arriv a Qub).

Maometto

in

noLizio negli autori arabi,

Qub a mezci

impone

di

a. H.

1.

24-27.

fissare una data; la concordanza della maggior parte delle tonti la porrebbe in
uno dei primi dodici giorni di Rabl' I, ossia nella seconda met di settembre, fra il 13 e il 28. H i.^am ""pag. 415\ ripete: Maometto arriv a MadTnah un lunedi, quando il sole coceva con i suoi raggi
ardenti e stava per scendere verso occidente ()joc1u minuti dopo niezzodi).

esser guardinghi nel

La

dimora di Maometto iii Quba, prima di entrare in Madinah


fu certamente dovuta a Ijuoni moti^^, che per la tradizione tace

25.
stessa,

del tutto. Tale silenzio deve significai-e l'esistenza di questioni delicate e fa

presumere che in ^ladliah non

vi fosse

ancora perfetta unaniinit nel de-

siderare la presenza dello straniero irrequieto e temil^ile in

guinante ancora por

Khazrag, e della

gli effetti della disastrosa

Le

terribile strage di Bu'atih.

una

guerra civile fra

citt
gli

a cinquecento

salire

in

con

le varie sezioni, fra

nare forse qualche ultima

loro

difficolt e

per ottenere

il

incontro
credibile:

trattative

madinese per appia-

della popolazione

ostili,

Avrs e

tradizioni di epoca posteriore

il numero dei Madinesi che andarono


(Khamis,
Quba
I, pag. 379), ma ci ben poco
a Maometto
il breve soggiorno di Quba fu occupato probabilmente dalle ultime

fanno

san-

accesso di ^faometto

liloero

e dei suoi in citt, quali ospiti protetti dalla intiera comunit madinese.

26.

Maometto, arrivando nel sobborgo di Madinah (Quba),

secondo una tradizione, nella casa di Kulthum

'Amr

b.

Ivhaythamah, oppure che dimorasse nella casa di Kulthum e quando

usciva per discutere e conversare con


di Sa'd b.

suoi seguaci,

Khaythamah. Questa era conosciuta con

ossia la casa degli scapoli

(^),

l'ai-rivo

del Profeta (T

pagg. 333-334;

ab ari,

Khaldun, H,

il

recasse nella dimora

si

nome

perch Sa'd era scapolo e in

Maometto non

preso dimora quei seguaci di

Quba

al-Hidm, uno dei banu

'Awf; un'altra tradizione afferma che egli scendesse nella casa di

b.

Sa'd

b.

scese,

I,

maritati,

quali attendevano in

pag. 1243; Athir,

pag. 15; Khamis,

I,

Bayt al-'Uzzb,
casa sua avevano

di

II,

pag. 82;

Hism,

pag. 379; Baladzuri, pa-

Maometto rimase in Quba, secondo gli uni, due giorni, secondo gli altri,
quattro giorni, ossia fino al venerd 16 Eabf I (28 Settembre 622. a. E. V.)
Hism, pag. 335; labari, I, pagg. 1237, 1243, 1245; Athir, II, pag. 83;
gina

2).

Baladzuri, pag.

5).

1. La casa di Sa'd b. Khaythamah, detta anche Manzil al-Ghuraba, per il numero dei
che vi dimorarono nel momento della Fuga, sorgeva dinnanzi al luogo, ove pi tardi fu costruita la moschea di Quba, ed in essa sostarono le famiglie del Profeta e di abu Bakr quando vennero a Madinah seguendo i loro capi. Si dice anzi che Asma, la figlia di ab Bakr arrivasse a Qub
in istato di gravidanza avanzata ed ivi partorisse 'Abdallah b. al-Zubayr (IChamis, I, pag. 379, da

Nota

forestieri

al-MatariV

27.
di
il

Ya'qubi,

Kulthum
Profeta

giorno,

si

ma

b.

(II,

al-Hidm,

pag. 41) narra:

ma

scese in

Qub

nella casa

allorch questi cess di vivere dopo pochi giorni,

trasfer nella casa di Sa'd b.


la

Maometto

Khaythamah

dimora non fu piacevole per


37a

qui rimase qualche

la vicinanza di alcune persone

27-30.

le quali di

malevole nelle vicinanze,


casa, nella quale doruiva

attinto questo noti/ie,


jHjrch

sono

a.

ma

H.

notte tenipo gettavano pietre contro la

Maometto. Non sappiamo ove al-Ya'qbi abbia


se vere (come probabile) hanno molto interesse,
opposizione

prime notizie sul partito di

le

a Maometto in

Madlnah.

Durante la dimora di Maometto in Quba abu Bakr venne ospi 28.


tato in casa di Khubavb b. Isaf in al-Sunli oppure secondo altri, in casa di
Kharigah b. Zayd b. abu Zuhavr. Intanto 'Ali b. abu Talib era rimasto in

Makkah

valore, di cui
pai-tito

anche

per restituire ai proprietari tutta quella roba di

giorni

altri tre

Maometto aveva
egli,

la custodia, e

venendo a raggiungere

il

terminata la riconsegna, era

Profeta in Quba. Prese tlimora

una donna musulmana non maritata, e durante la notte rimase


maraN^gliato di scoprire come la donna avesse abboccamenti con un uomo,
fuori della sua casa, nelle ore pi oscure della notte, e rientrasse con una

nella casa di

quantit di roba, che quest'uomo le donava. Sospettando qualche rapporto


illecito,

'Ah interrog

Hunayf

visitarla Sahl b.

della sua trii,

la

da

donna, ed essa

gli rivel

che ogni notte veniva a

Wahib, per portarle frammenti

b.

legno

provvederla cos di legna da ardere,

lui infranti, e

pendo che era sola e senza marito

di idoli di

egli

veniva con tutta questa segretezza,

perch non voleva essere scoperto dai suoi consanguinei pagani (T a b a r i,

Hisam, pagg. 334-335; A th r, II, pagg.


App. 15-16: Khamis, I, pagg. 379-381; Halab, II,

pag. 1244;

il

[Maometto

29.
lunedi,

marted,

il

il

rimase in Quba, presso


mercoled, e

il

sa-

82-83

Khaldun,

I,

II,

pagg. 196-197).

banu 'Amr

b.

'Awf, tutto

gioved, e pose le fondazioni

della

banu 'Amr b. 'Awf: il venerd seguente si incammin verso


Madlnah. I banu 'Amr b. 'Awf sostengono per che il Profeta rimanesse
presso di loro un tempo molto pi lungo, ossia pi di dieci giorni (Tabari,
I, pagg. 1245, 1260; Hisam, pag. 335; Baldzuri, pagg. 2-5; Athir, II,
moschea

dei

pag. 83;

Halab,

II,

pagg. 198-204;

Khamis,

I,

pag. 380, cita autorit che

fanno rimanere Maometto dodici giorni in Quba; pag. 381,


di

'Urwah

!>.

le

prime pietre della moschea

con l'aiuto di abu Bakr, di 'Umar e di 'Uthman; Halab,


1,

sull'autorit

al-Zubayr e citato dal Sahih; pagg. 381-382, ove narrato a

lungo come venissero messe dal Profeta

Tabari,

id.

II,

di

Quba

pagg. 199-200;

pag. 1260).

Ingresso in Madlnah.
30.

La mattina

montato sopra un cauelo


preghiera, trovandosi egli

Maometto lasci Quba e si avvi


verso Madlnah, ma quando fu l'ora della solita
in una valle appartenente ai banu Salim b. 'Awf,
del

venerd

374.

nel

Wadi RanOna,

vi fece

musuLnani

per arringare

1258) riporta

il

H.

a.

1.

30.

una sosta per compiere


accorsi intorno

testo della predica; vedi

si

[Tabari

lui

Terminata

(^).

pagg. 1257-

(I,

37, nota

avanti a

pi

quel luogo venne poi eretta una moschea

metto rimont sul camelo e

preghiera di rito e

la

la funzione,

avvi verso MadTnah, abbandonando

sul collo dell'animale, affinch questi decidesse

luogo, ove

il

In

1].

Maoredini

le

dovesse scen-

si

Accompagnato da una grande folla di gente plaudente, il Profeta fece


ingresso in Madlnah; tutti gareggiarono fra loro per indurlo ad accettare
l'ospitalit offertagli, ma Maometto prudentemente respinse le offerte e per
non destare invidie, dicliiar che si rimetteva alla scelta del camelo, quadere.

sich questi fosse ispirato

da Dio.

camelo travers la

Il

citt fino

a quel

un giorno doveva sorgere la grande moschea, e che allora era


per i cameLi, rairbad, appartenente a due orfani dei banu al-

piazzale, ove

una

stalla

Naggar, Sahl e Suhayl,


fatta

una breve

sella,

e attese

sosta,
il

figli di

si

camelo

accucci in terra,

si

Il

il

Tha'labah

qui

si

Profeta non

si

si

il

camelo

il

mosse dalla

cammino,

accucci, e stese

Profeta discese allora dalla sella e

qui

come un pentimento, ritornando

era fermato la prima volta

atto di riposo.

ma

b.

difatti si rialz, rimettendosi in

zatosi ancora alcuni passi, ebbe

ove

'Arar b. 'Ubd

ma

avan-

nel sito preciso

collo in tciTa in

avvi verso la casa pi

vicina, che era quella di

abu Ayyub KhUd

gli chiese un'ospitalit,

che questi con grande gioia acconsent di dargli

(Hism, pagg. 335-336; Tabari,


84;

Khaldun,

gine 382-385;
Nota

1.

II,

App. 16;

Secondo la tradizione

ZaLjd b. Kulayb al-Naggri, e

pagg. 1256-1259; Athir,

I,

Ha lab.

Baldzuri, pagg.

b.

II,

pag.

204-206;

II,

(*)

pagg. 83-

Khamis,

I,

pa-

5-6.

storica (cfr.

Tabari,

I,

pag. 1256,

lin.

20;

Kh amis,

I,

pag. 382,

questa fu la prima volta che Maometto tenesse il venerd come giorno di festa settimanale
musulmani (a
al gum'ah gamma'aha E a sul Allah), recitandovi perci anche per la prima

ult. lin.)

per

ww

volta la predica festiva (al-khutbah), la quale d'ora innanzi venne sempre tenuta pubblicamente dal

capo della comunit musulmana. Anche se non possiamo accettare letteralmente la tradizione, perch non
bene documentata, e perch in essa avvertibile la fusione tendenziosa tradizionistica di vari eventi distinti in una tradizione sola ed in un unico giorno, pure da essa possiamo trarre due conclusioni di non
poco momento. Primo: che l'idea di fissare un giorno di festa alla settimana venisse suggerita al Profeta
soltanto dopo che egli ebbe contatto con gli Ebrei in Madlnah e che ci avvenisse soltanto nel corso del
primo anno della Higrah per imitazione degli Ebrei e dei Cristiani. Secondo che possibile di arguire
che il Profeta molto probabilmente fino a quel tempo non avesse mai avuto contatto continuato con una
comunit ebraica e non si fosse ancora reso conto n dei riti e degli usi ebrei, n del valore morale
delle pubbliche cerimonie religiose, come mezzo per riunire e organizzare gli atomi disciolti d'una societ primitiva priva di istituzioni e di legami politici. Veniamo cosi indirettamente a confermare alcuni
nostri dubbi espressi in altro luogo (cfr. Introd. 113 e segg.), che Maometto non avesse mai compiuto
viaggi lunghi fuori di Arabia. Alcuni giureconstdti musulmani (cfr. Ha lab, II, pag. 204 ult. lin. e segg.)
hanno intuito che ponendo storicamente la fissazione del venerd, e delle cerimonie con esso connesse,
in un'epoca tanto tarda dell'Islam (pi di tredici anni dopo il principio della propaganda), tutta l'istituzione musulmana del giorno festivo off'riva un fianco vulnerabile a critiche ed a confrcnti malevoli
per opera di Ebrei e di Cristiani: hanno perci arbitrariamente (ed erroneamente) sostenuto che Maometto avesse fissato il venerd come giorno festivo gi prima di venire a Madlnah, ma che le circostanze
speciali della vita in Makkah avessero impedito di compiere liberamente la congregazione settimanale
:

376.

1. a.

so, SI.

H.

come giorno festivo settimanale solo in parte dovuta n Maometto.


Dalle tradisioni pi antiche sul venerd e sui meriti di esso <cfr. Bukhari, I, pagg. 223-288) non
venerd soltanto in tempi posteriori
risulta affatto che il Profeta mettesse una importanza speciale nel
musulmano
del
l'obbligo della pregliiera
doveri
linea
fra
i
prima
posero
in
musulmani
le"islatori
i
fatta da tutti i fedeli insieme nella moschea, atiinch avesse luogo costantemente una specie di rivista
delle forse musulmane e la turba dei fedeli abituandosi alla disciplina, acquistasse la coscienza della sua
festtT. L' iinportna del venerd

forza finch fosse rimasta unita e concorde sotto la legge dell'Islam. Fu allora che ragioni politiche
tramutarono il venerd in una ricorrenza settimanale della pi grande importanza politica, o per convalidarne l'uso si provvide a mettere in bocca al Profeta tradizioni, le quali affermassero la preeminenza del

venerd su tutti gli altri giorni della settimana, ed insistessero sul grande valore morale della riunione
pubblica nella moschea in quel giorno speciale. (M i sch a t, libro IV, capo 2-1). Intimamente connessa con
questo argomento la evoluzione della cerimonia religiosa del venerd, in particolare delle modalit
della khutbah (vedi per es. G oldziher, Mu/i. Siiul., II, pag. 42; vedi anche pi avanti sotto l'a. 2. H.
3 e segg. le osservazioni sulla genesi del rito musulmano).
Le fonti moderne fanno una descrizione molto pi lunga e prolissa del grande avNota 2.

venimento e narrano per disteso le conversazioni del Profeta con ognuno dei capi-trib, mentre traversava
la citt: nessuna t'elle grandi trib ommessa e Maometto avrebbe perci, secondo la tradizione, peregrinato per ore attraverso i quartieri. Altre fonti descrivono la gente montata sui tetti e in cima alle
palme gridando insieme: Eccolo! Eccolo! (ofr. Ha lab, Khamis, 11. ce).

Fondazione della Moschea in Madnah (cfr. i\ a. H. i S e segg.).


Maometto stabil che nel luogo, ove si era fermato il camelo,
31.
dovesse sorgere la moschea, la prima dell' Islam, da lui costruita per il
culto dei fedeli; il terreno era un luogo aperto, nel quale sorgevano alcune

palme, mentre una parte di

esso,

era occupata da campicelli coltivati e da

tombe pagane; Maometto s'inform a clii appai'tenesse (') e lo comper da


Mu'adz b. 'Afra, il tutore dei due orfani Sahl e Suhayl, bench questi facesse
difficolt di accettare
il

il

danaro

(^).

Quindi con

Profeta abbatt le palme, soppresse

tombe pagane

e seppellire

le

ossa in

struzione del tempio, aiutato dai

Ansar

o ausiliari madinesi

permesso dei banu-l-Na^gai",

il

campi

lavorati, fece dissotterrare; le

altro luogo. Litraprese quindi la co-

Muha^irun

egli stesso si

mise

o emigrati makkani, e dagli

al lavoro

insieme ai Compagni.

Allo stesso tempo vennero costruita, annesse alla corte della moschea,

le di-

more per il Profeta e per le sue mogli. Prima di quel tempo Maometto e i
musulmani avevano adempiuto ai doveri del loro culto, ovunque si fossero
casualmente trovati, talvolta perfino in mezzo alle mandre delle pecore (^)
(labari, L pagg. 1259-1260; Khamis, I, pag. 386; Ath.Tr, II, pag. 84;

HiSam,

pag. 333-337;

e 119, lin.

17).

Khaldun,

Maometto rimase

terminata la costruzione di tutti

iHiSam,

seguente

pag. 337,

.=$38),

II,

App. 16; Bukhari,

nella casa di

pag. 70,

lin. 1

abu Ayyub Khnlid, Hnch

gli edifci, cio fino ai

ossia dal

I,

mese

di

Rabf

fu

primi mesi dell'anno


I dell'a. 1.

H. fino

al

me.se di Safar dell'a. 2. H., cio dalla fine di settembre 022, fino all'agosto del

623.

gina

a.
5,

. V.

Nota
questi

(Hi.4am, pag.

3.39;

Khamis,

I,

pag. 390;

riduce la dimora del Profeta nella casa di'abu


1.

Dcesi pure che

ne facessero dono

il

Ayyub

Baladzuri,
a

pa-

soli sette mesi).

terreno ove sorse la moschea appartenesse ai ban-1-Naggar e che

al Profeta, rifiutando di SM^cettare qualsiasi

fonti gi citt).

876.

compenso

in

danaro

(cfr.

tutte le

H.

a.

I.

31, 32.

Nota 2. Per il terreno, sul quale doveva sorgere la moschea, Maometto volle che si pagasse il
suo pieno valore, ossia dieci dlniir in oro, la quale somma fu pagata da ab Bakr (KJiamTs, I, pagina 386, lin. 31). La tradizione non d per schiarimenti di sorta sul modo come venissero computati
luesti danari sborsati da abu Bakr per ordine del Profeta: non abbiamo notizia alcuna di rimborsi:
erano forse contribuzioni spontanee di abu Bakr per la causa della fede?
Nota

E un

tema favorito presso i tradizionisti posteriori di protestare contro il lusso delle


Baghdad, descrivendo la semplicit dell'lsliim primitivo; la tradizione della
mezzo a un branco di pecore, deve essere pi correttamente classificata nel novero di

3.

Damasco

corti di

preghiera in

e di

abbiamo parlato altrove (cfr. Introd. 112, nota 2j. Maometto


suoi seguaci possono aver fortuitamente pregato qualche rara volta in mezzo ad una mandria di
pecore, ma n egli n i suoi seguaci erano pastori; avevano vissuto sempre in citt, e le preghiere si

quelle notizie tendenziose, dello quali

ed

facevano generalmente di nascosto entro case private.

32.

Nella costruzione della moschea

vennero adoperate pietre per

sole

due

oltre

della

stipiti

mattoni seccati

al

porta d'ingresso,

ai

palma (Khaldun, II, App. 16). Secondo altri la prima moschea


consisteva di un solo muro di cinta senza tetti, ed aveva la qiblah rivolta verso Gerusalemme: le palme tagliate per ordine di Maometto vennero

tronchi di

piantate a mo' di colonna intorno alla

agH

cola tettoia:

(Khamis,

con

cubiti (ibid. lin. 26). Il fango,


fu preso alla

quando
quale

da Madlnah: l vicino
scendeva con alcuni gradini

mura

un quadrato

un semplice

era

fecero

si

mano

(ibid.

sinistra del

p.

388,

palme a guisa
lo

di colonne:

il

strato

Bi-r

al

(rharqad

Ayyub,

al

dzira' o cubiti per ogni

di tre dzira' erano fatte in

cotti al sole.

In principio la moschea

ma

Compagni

si

calore ardente dei raggi solari, perci

di fango,

tutto

il

tetto era tanto basso

di

palma, intrecciate

retto

che un

da tronchi

uomo

di

in piedi

le

una apiivasi
Makkah; essa era

verso
tutti

la porta principale, quella

credenti; ve ne era poi un'altra che aveva

al-Rahmah.

La

di

fronte

ad

(xibril.

il

cambiamento

moschea furono

La prima

essa, nel sito della

grande porta di ingresso per

mutate con

per la quale entravano

nome Bab

terza porta era quella per la quale entrava

Bab Al Uthman, o Bah

qiblah,

alla

Baqf

sole,

mani (Ivhamis, I, pag. 389-390). Le porte furono


ove poi fu messa la qiblah, quando questa fu rivolta

poteva toccare con

tre:

poi

pic-

13 e segg.). L'edi-

lin.

venne anche costruita una tettoia con foglie grandi

il

mattoni cotti al

senza tettoia di sorta,

lagnarono di essere esposti a tutto


insieme e ricoperte di uno

una

sette dzira', o

circa

un pozzo detto

una altezza

mattoni

cortile aperto,

alto

di circa cento

e le fondazioni per

pietra, e la parte superiore in

fu

vi era

esce

si

si

lato; le

quale

il

bassura Baqi' al-Khabgabah, a

era in forma di

ficio

muro

10-17). Il

lin.

fu costruita

porta d'ingresso furono messe alcune pietre

stipiti della

pag. 387,

I,

qiblah, ove

il

qiblah

Bab

Profeta, detta

quando

si

mut

la

antica, fu aperta la

Le altre due porte non furono


qiblah (Khamis, I, pag. 390). Aderenti

pubblico.

della

edificate

fu chiusa

il

'tikah o

due case per


377.

le

'

due mogli

di

Maometto,
X*

H.

a.

1.

32.

furono costruite come la moschea, con mattoni di


fango e con tetto di foglie di palma intrecciate insieme e spalmata di fuori
con fant'o. La porta di 'A'isah si api'iva al nord, verso la Siria, ed era

SawJah

e 'A-is\h

('):

formata di un solo battente di legno 'ar'ar (ginepro, o cipresso di monta'^^na), oppure di legno di s a g (platano). Quando in seguito Maometto si prese
altre mogli, per

nove

(')

ognuna

di

esse

nome

il

casetta, e in tutto furono

casupole, che sorsero nello spazio fra la casetta di ''isah e la qiblah.

Tutti questi tuguri, o appartamenti

con

una

costru

si

di

al lato esterno

hugrat,
del muro

pianterreno, che vennero

conosciuti

sorsero sul lato orientale della moschea, attaccate


di cinta:

non ne

costru nessuna dalla parte occi-

dentale: l'ingresso in queste dimore era soltanto possibile dall'interno della

moschea, sicch chiunque entrava o usciva da quelle dimore doveva attraversare la corte del tempio: dinnanzi alle porte pendevano alcune portiere

(musuh)

di stoffa grossolana

pag. 390;

Ha lab,

II,

posta al nord, perch

quando

mutata

fu

qiblah

era

dovevano pregare verso Grerusalemme,

ma

pag. 242-243). In principio dunque la


i

fedeli

I,

messa a mezzogiorno in direzione di Makkah,

il

re-

allora ove'

dimora concessa da Maometto


vano preso
si

capra?) (T\hamls,

(di

moschea non sub modificazioni la nuova qiblah fu messa


era la celebre Siffah, o banchina coperta di una tettoia, la

cinto della

furono,

con pelo nero

fatte

la

poveri dei suoi seguaci,

ai pi

moschea come dimora

quali ave-

ahi al-Siffah

questi miserabili, detti

cento persone (^ ed erano quelli senza patria,

dice, in tutto pi di

senza tetto, senza famiglia e serLza averi,

comunit musulmana. Quando fu mutata

quali vissero alle spalle

qiblah,

la

Ashab

gli

della

al-Siffah

dovettero muoversi dal sito occupato in principio e ricoverarsi nell'angolo

opposto della

moschea, ove fu preparata una banchina ricoperta da una

nuova

per ripararli

tettoia

Bukhri,

I,

pag. 122-123;

feta soleva ogni


pastij.

Ashab
nella

Per

intemperie

Ha lab,

II,

dei vari

vedi

moschea non

vi

il

Registro sub voce

erano lumi e

si

ghiera della sera. Soltanto nel

ad

illuminazione

fu

9.

a.

pag. 391;

I,

pag. 234, ove detto che

Compagni che

la
"

Siffah

fedeli

Pro-

resti dei

suoi

fra

gli

Noi primi tempi


le

serate con

compievano l'ultima

H. quando venne a Madinah

migliorata, perch egli

cfr.

il

tradizione annovera

faceva la luce durante

fuochi di foglie di palme: a questa luce

al-Dari la

(Kh a m i s,

giorno distribuire fra gli Ashab al-Siffah

nomi

al-Siffah,

dalle

pre-

Tamm

port con s lampade

primo

q a n a d i 1, e le appese alle colonne di legno del tempio. Il


a introdurre nel tempio l'uso dello grandi lanterne, masabih,

dicesi

fosse

olio,

zioni

del

*Umar (Ha lab,

Guidi,

Sed.

II,

pagg.

Pop. pag. 40).

878.

Gli

234-235;

cfr.

anche

le

osserva-

Arabi antichi non conoscevano

a.

1.

altro
"

mozzo

luce

Nota

32-34.

(nur

d"illuiuinazioiie: la stessa radico


"

H.

fuoco

nar) sorvo per indicare

Sawdah, una delle vedove del Profeta, lasci morendo la sua casa a '.\-i.sah, la quale
Mu'wiyyah per 180,000 dirbarn: la casa di Safiyyah bint Huyyay fu comperata
dallo stesso Califfo per il medesimo prezzo. 'A-isali pose come condizione di vendita di ricevere subito
in contanti tutto il danaro e di potervi dimorare per il resto della sua vita. Alcuni affermano per
che il compratore fosse 'Abdallah b. al-Zubayr [f 73. a. H.] e ohe in pagamento della casa mandasse
cinque cameli carichi di danaro (Khamis, I, pag. 390).
Nota 2.
I tradizionisti musulmani sono andati tanto oltre nella ricerca di notizie, che hanno
la

vend

1.

al Califfo

perfino conservato

memoria

delle latrine usate dal Profeta e dalle moi^li, del luogo ove erano situate

(dietro all'appartamento di 'A-isab) dell'ora, in cui le

montato

sole), -ecc.

il

Nota

(Khamis,

I,

pag. 391, lin.

mogli del Profeta solevano visitarle (dopo tra-

9).

In principio fecero parte degli A.shab al-Siffah molti dei principali Compagni del
una dimora propria; ma poi con l'andar del tempo il numero
di questi spostati e senza patria si ingross considerevolmente con l'affluire di ogni specie di mendicanti.
Ai tempi di 'Umar tale divenne il numero degli accattoni, che non vi era pi posto nella moschea, e
ci fu uno dei motivi per i quali 'Umar dov ricostruire e ingrandire il tempio (Cfr. 17. a. H.; Khamis, I,
3.

Profeta, finch cio poterono procurarsi

pag. 391).

33.

Per

MadTnah vedi
91. a.

seguito:

in

17.

a.

H.;

ingrandimenti della moschea di

29.

H.

a.

87.

H.;

a.

160. a. H.; 162. a. H.; 246. a. H.; 247.

93. a. H.;

il.;

34.

successivi restauri ed

Durante

88. a. H.;

H.

a.

la costruzione dei vari edifici, alla quale presero parte

tanto gli emigrati makkani, o al-Muhagirun, quanto

Madinah,

convertiti di

animavano a vicenda recitando versi, che Maometto


cantava con loro, lavorando come tutti gli altri. Due versi erano specialmente
ripetuti: " La v^era vita la vita di oltre tomba: o Dio! abbi compassione
degli Ansar e dei Muhagir! . Maometto recitando i versi, invertiva per
l'ordine delle due ultime parole. Hisam (pag. 337) ci d questa notizia senza
fare altri commenti: riporta solo un'osservazione di ibn Ishaq. secondo la
quale i due ver.si sarebbero senza metro e prosa semplice (k a 1 a m w a 1 ay s a
bi-ragaz). Muir [Mahomet, III, pag. 18, nota) suppone che Maometto facesse
espressamente l'inversione, fingendo di non comprendere l'eiTore, perch non
poeta (cfr. Litrod., 193 e segg.). Durante il lavoro uno dei Compagni del
Profeta, 'Ammar b. Yasir, pass vicino a Maometto e si lagn di faticare

o Ansar,

presenti

si

troppo, perch lo avevano caricato di mattoni cotti al sole


feta di
io

Dio

..

esclam,

possa portare!

''

il

Profeta,

capighatura, predicesse la morte di 'Animar, rispondendogli

Sumavvali,

non saranno

troncher la vita!

'Annnar

h. Ya.sir

(^)

questi

(Hism,

tuoi

b n)

mi caricano pi
mettendosi le mani

mi vogliono uccidere

Dicesi che

(1 i

uccisori;

ma una

pag. 337). Durante

"

"

di

pro-

quanto

nella folta

Ahim, ibn

schiera ribelle

ti

lavori di costruzione

ripetendo un certo verso, offese uno degli altri lavoratori,

il

un bastone, voleva colpire 'Ammr intervenne allora Maometto,


impedendo che venissero alle mani ed esclam " 'Ammar mi caro come

quale, preso

379

1.

ai-cU5.

imo naso! (Hi sa ni, pagg. 337-338; Khamis,


pag. 388, ove detto che Dio non aveva insegnata la poesia al Profeta,
che da ci sia venuto l'errore connnesso da Maometto nel recitare il verso

la pelle fra
I,

H.

a.

imei occhi o

il

suddetto; pag. 389, episodio di 'Animar).


Nota

1.

La

tradizione (apocrifa beninteso) allude alla morte di 'Ammir avvenuta alla bat-

taglia di Siftn, nel 37. a. H.,

Athir, Usd. IV, pag.

35.

mentre

46, lin. 2).

Durante

casa di abu

Ayvub

(^),

si

La

batteva con 'Ali contro Mu'Swiyj-ah

tradizione rimonta a abu

lavori,

come

detto,

si

Hurayrah
il

(cfr.
(v.

Hagar,

II,

pag. 1220;

Introd. 26 e segg.).

Profeta prese dimora nella

fissando la sua stanza a piano terreno, mentre

il

pa-

drone di casa and a vivere nel piano superiore della medesima casa: cos

Ayyub gli offri il primo piano.


Maometto rispose che gli era molto pi comodo rimanere in basso, ove poteva pi facilmente ricevere le numerose ^^site dei seguaci, abu Ayyub gli
Maometto

volle

stesso,

preparava ogni giorno


giate dal Profeta,
i

deschi, cercavano

perch quando abu

il

quando ritornavano

desinare, e

le

due coniugi, che l'ospitavano, asportavano gelosamente


nei cibi lasciati le traccio delle dita di

cibavano di quello che rimaneva, sperando di attirarsi in tal

Una

pietanze assag-

Maometto

modo

si

la bene-

abu Ayyub gU mand una pietanza condita con


agUo e cipolle Maometto la rimand senza assaggiarne la menoma parte,
con molta e dolorosa sorpresa di Ayyub; egli spieg il motivo, dicendo: " Io
sono un uomo che viene odorato! (H i s a m, pag. 338). L'isnd sospetto,
dizione dix-ina.

volta

toghe per ogni valore storico alla tradizione

Kh a m I s,

anche
i

I,

pag. 386

banu-1-Naggar facessero

il

Ha

a b,

II,

turno fra loro

(cfr.

Introd., 12-14;

pagg. 233-234, ove detto che


nell'offrire pietanze al Profeta).

Sulla ripugnanza del Profeta per l'odore dell'aglio e per l'uso del
nei cibi, vedi

anche

Bukhari

(I,

cfr.

pag. 219,

lin.

medesimo

6 e segg.).

Nota 1.
In seguito ibn abu Aflah, mawla, o cliente di abu Ayyb (che mori nel 62. a. H.
durante il califfato di Mu'Swiyyah [f 60. a. H.]), vend per mille dinar il caseggiato, dar, nel quale
aveva dimorato il Profeta, e la casupola, bayt, attigua, abitata da al-Mughrah b. 'Abd al-rahman b.
al-Hritb, e distribu la somma in elemosine. La casa sorgeva a oriente della grande moschea e dioesi
che rimanesse in piedi fino ai tempi di al-Malik al Muzaffar Aibb al-dln Ohzi b. al-Malik al-' Adii
Sayf al-dln ab Bakr b. Ayyb b. i^adzi, [f 643. a. H.J il quale ne comper
resti, o meglio il sito,
sul quale la casa sorgeva un tempo ('ars ah), e vi costru una grande scuola, Madrasah, per l'insegnamento delle quattro dottrine ortodosse. Questa scuola esisteva ancora ai tempi di al-Diyarbakri
rt W6. a. H.] ed era nota con il nome di al-Madrasah al-.^ihabiyyah: nel porticato (iwan q'atiha)
minore della scuola dal lato occidentale esisteva una piccolissima stanza (khizanah). attinente alla
q ibi ah, e secondo la tradizione questo era il luogo preciso ove il camelo di Maometto si era accucciato,
e il Profeta aveva messo piede in trra (Kh amTs. I, pag. 386, lin. 20 e segg.).
i

DifTusione dell'Islam in Madnah.


36.
tutti
i

il

Pnjfeta e non rimasero pi in

carcerati

.,.

uh a gir un,
Makkah che gli

Oli emigrati inaki<ani, a I-M

Cos

il

testo di ibn

Him
880.

.seguirono

apostati

(lahaqaj

(maftun)

(pag. 339), bench sia detto altrove

H.

1. a.

che

il

Profeta fosse l'ultimo a fuggire da Makkah.

menarono

in esilio le loro famiglie

la famiglia e

ramo

36, 37.

con

tutti

dei banti (jrumah

tutti gli

emigrati

che venissero a Madinah con tutta

banu Maz'un, un
confederati dei banu Umayyah,

che possedevano, furono

beni

banu (rahs

soli

Non

b. Ili-ab,

banu al-Bukayr, confederati dei banu 'Adi b. Ka'b questi lasciarono


Makkah con tutte le famiglie e con tutti beni moljih le loro case in Makkah rimasero vuote e abbandonate (').
e

Con la presenza di Maometto in Madinah crebbero rapidamente in numero le conversioni degli Ansar pagani ed in breve gh abitanti di tutte le
case (dur al-ansar) si convertii'ono all' Islam
Le sole famiglie Awsite,
che formarono il ramo degli Aws Allah, cio i banu lOiatmah, i banu Waqif,
i banu Wa-il e i banu Umayyah b. Zayd rimasero ancora fedeli al paganesimo (Hisam, pag. 339; Tabari, I, pag. 1217).
("^).

Nota

i banu Gahs, ab Sufyan b. Harb prese ingiustamente possesso


vend a 'Amr b. 'Alqamab, uno dei ban 'Amir b. Lu-ayy. 'Abdallah b. alis,
appena ebbe questa notizia and a lagnarsi dal Profeta, ma siccome era impossibile frenare la prepo-

1.

Allorch emigrarono

delle loro dimore, e le

tenza del nobile Qurasita, Maometto tent di consolare

il

proprio seguace, dicendogli

Non

sei contento,

Dio ti dar invece una dimora migliore in paradiso? e 'Abdallah b. (rahs si dichiar soddisfatto
del cambio e Maometto gli promise il paradiso. In seguito quando fu espugnata Makkah, abii Ahmad
b. Gahs si rivolse al Profeta per ottenere la restituzione della dimora arbitrariamente confiscata alla
sua famiglia, ma il Profeta indugi a dare una risposta. Taluni fecero allora capire a abu Ahmad Ij.
ahs che Maometto non approvava che si ricuperassero i beni perduti nella causa di Dio e abu Ahmad
si content di sfogare il suo risentimento componendo alcuni versi contro abii Sufyan (Hisam, pag. 339).
Nota 2.
Questa affermazione sporadica del cronista non pu essere accettata senza riserbo
dal documento pubblicato pi avanti al 40, risulta innegabile che i pagani erano ancora molto numerosi in Madinah, e formavano un coefficiente di tale importanza, che Maometto dovette riconoscerli,
tollerarli e concedere ad essi diritti eguali ai credenti. Dallo stesso documento, all'art. 10, risulta che
il paganesimo di tutti gli Awsallah non era vero, ma che anche in quella stirpe fossero misti pagani
se

e credenti.

Prima predica
37.

fare sovente

di

Maometto.

Maometto, durante

moschea, cominci a

la costruzione della

allocuzioni pubbliche d'ordine religioso e morale, nello

quaH

torn a spiegare, a svolgere e a ripetere in forma diversa quanto era gi

contenuto nelle sue rivelazioni. Nella prima circostanza,


introduzione di uso, arringasse nel seguente

modo:

bene delle vostre anime

dicesi,

che dopo la

gente! Avanzatevi

"

Sappiate, per Dio

che

"

(con l'opere buone) per

"

nessuno di

"

senza pastore! Dio gli parler direttamente senza interpreti e senza inter-

"

mediar (dicendo):

"

messaggio? Io

"

cosa hai messo innanzi per

der a- dritta, a sinistra

"

ferno

a^o

il

sfuggir alla morte!

ti

Non

ti

venne

Ognuno
il

ho donato ricchezze,

di voi

lascier gli armenti

mio Profeta? Non ti port il mio


ti ho colmato di grazie, e tu, che

E (il defunto) guarbene dell'anima tua?


e nulla vedr: poi guarder innanzi e vedr l'inil

Colui che vorr salvare

il

381.

suo volto dall'inferno, lo potr fare

1.

g 37, 3S.

'^

"
'^

H.

a.

anche con un pezzo di dattero clii non trova (il dattero, potr salvarsi)
con luia buona parola, perch con essa una buona azione sar ricompensata da dieci fino a settecento volte. Con voi sia la pace, la misericordia
di Dio e la sua beneiUzione!
Q (Hi sani, pag. 340).
:

..

XOTA

Questa predica data sulla sola autorit di abu Salamah

1.

b.

'Abd al-ra\imfiu

H.
molto

[t 104. a.

perci giustitcato ogni dubbio sulla sua autenticit. Bench apocrifa, per una composizione
antica e la sua brevit e semplicit fa supporre che contenga una eco lontana del tenore e della

forma
Maometto ai suoi fedeli. Si noti sovrattutto che poche sono le promesse,
minaceie. L'uomo dilhdasi delle promesse, ma trema innanzi alla minaccia

delle tante prediche rivolte da

ma numerose

e terribili le

di peiia.

politica e sociale in oriente

il

il

La base fondamentale della costituzione


Dio musulmano un sovrano che domina con

terrore.

Hism

il

terrore della pena:

(pagg. 340-341) contiene un'altra

breve predica attribuita a Maometto, ma di composizione meno felice ed efficace. Questa seconda, che ibu
Ish.'iQ pone come una delle prediche del Profeta, riprodotta, con tante aggiunte da essere quasi irriconoscibile, anche da Tabari (I, pag. 1267), il quale per la d come la. prima predica, e precisamente
quella detta nel giorno stesso del suo ingresso nella citt (cfr. 30). E inutile rammentare quanto poco
credito abbiano tali aflermazioni: basta accennare alle espressioni sul gihad (I, pag. 1258, lin. 9), per
rilevare che la predica anche se autentica, non pu essere detta nel giorno dell'arrivo in Madlnah. Il
testo della medesima predica trovasi anche in Kh amis \1, pag. 383). L'allusione che ogni fedele un pastore

rammenta

lin. 12), e

il

contenuto di un'altra tradizione (apocrifa), che

nella quale si fa dire a

Maometto:

Tutti voi siete pastori

suggerimento ebraico, o biblico, venuto dalla leggenda di Mos

trova in

si
!

. Il

di

Bukhari

pag. 227,

(I,

concetto della pastorizia

David

(v. Introd.

un

112 e 130

Condizioni di Madlnah prima della venuta di Maometto.


38.

In alcuni paragrafi precedenti, parlando della grande trasfor-

mazione subita dall'Islam nello

stabilirsi

in ^ladinah,

accennammo

breve-

mente alle condizioni di questa citt prima della venuta di Maometto. Per
ben comprendere la posizione del Profeta rispetto agli abitanti della sua

nuova patria di elezione, bene di riassumere a brevi tratti la storia di


Yathrib (nome primitivo di Madlnah) prima dell'avvento dell'Islam.
Le prime origini di Yathrib devono essere molto remote, perch la citt
sorge, nel Higaz settentrionale, in una pianura dolcemente inclinata verso il
Kord, ricca cU acque e molto

fertile.

deserto, che circonda questo angolo

Il

ameno d'Arabia, frastagliato da gruppi di colline vulcaniche, chiamate con


harrah, e che sono antichissimi centri eruttivi, resti
il nome generico di
immani di vulcani spenti, pianure sterminate di lava nera, orride a vedersi
a rovine carbonizzate d'incendi mondiali. Queste regioni vulcaniche
fonnano un aspetto tanto pi particolare della regione Madinese, in quanto

simili

per la forma fantastica delle lave e per


dai vulcani,
i

si

il

color tetro delle

distinguono nettamente da tutto

gruppi di vulcani spenti,

tazione, la fertilit

orridi

della bassura

a vedersi,

il

privi

resto
di

roccie eruttate

del paese

acqua e

(').

di

Fra

vege-

Madinese dov ben presto attirare una

popolazione stabile, che tent di sfruttare la copiosa feracit della terra.

che epoca rimonti la prima occupazione di Yathrib, e


abitanti,

sono domande

oziose, perch

chi fossero

ad esse sar mai sempre

382.

primi

difficile

di

H.

a.

1.

38.

dare una risposta sodisfacente. Nei tempi, che

si

possono

come

definii'e

il

crepuscolo della storia, vale a dire qualche secolo prima della comparsa di

Maometto, troviamo Yathrib popolata da trib ebraiche,


parte espulso ed in parte

dimoravano prima
e pag. 52,

IV, pag.

lin.

13), le

assorbito

Secondo alcune fonti (Ya'qubi,

di loro.

8 e segg.

cfr.

Wellhausen,

anche

appartenenti alla stirpe dei

ma

sangue ebraico,

di

Gudzam,

trib

quah abitavano

pag. 49,

IT,

Skizzen und

due trib ebraiche principali di Madlnah,

rayzah non erano trib

quali avevano in

semitiche (arabe?), che ivi

trib

alti-e

le

Vorarh.,

Nadir ed

arabe

Qu-

ebraicizzate,

Arabia

la regione di

pi prossima al confine greco-bizantino ed al Golfo di 'Aqabah. Se questa notizia


vera, in

Madinah non avrebbero mai

esistito trib di

sangue ebraico,

ma

forse soltanto singoli ebrei in piccole colonie isolate di artefici, di agricol-

Ma

tori e di mercanti.

ci improbabile, perch

testo delle rimanenti tradizioni: l'affermazione

non

confermata

da alcuna

di

contrario a tutto

Ya'qubi sta anche

di

Gerusalemme nel

grazie alla grande

che perci

70. a. .

affiiait di

le schiatte

nelle vene.

sola,

pi probabile

dopo

la distruzione

altra fonte che io conosca.

invece, che molte trib ebraiche, discese dal settentrione

con-

il

non pochi elementi arabi


civilt superiore degH Ebrei, e

V., assimilassero

razza, ed alla

ebraiche di Madlnah avessero molto

Su questo punto non possiamo per

sangue arabo

fare altro che supposizioni.

L'occupazione di Yathrib per opera degli Ebrei e degli Arabi ebraicizzati

un avvenimento relativamente moderno


contemporaneo con V occupazione di tutti
pi

ridenti

Fadak,

ecc.)

dell'Arabia

gli

(Khaybar,

altri

punti

Wadi

pi

una copiosa immigrazione

ossia fu

si

ripete nella storia d'Arabia, fu tutto

una emigrazione dagli

guerra giudaica, di

Tayma,
Abbiamo

il
il

processo
contrario,

squallori del deserto alle regioni feraci della

Palestina, della Siria, della Mesopotaraia e della Babilonia.

molo non pu essere stato

dalla Palestina nei deserti arabici,

quale deve aver avnto luogo dietro potenti stimoli, perch

naturale, che pi volte

feraci

al-Qura,

per opera di altre trib pure di religione giudaica.

cio le traccie di
la

settentrionale

a Maoinetto, e forse

rispetto

fu

altro

obliterare la

che

il

tentativo

razza ebraica.

dei

Il

potente

Romani, dopo

Comunque

fosse, le

sti-

la

trib

ebraiche vennero a Yathrib, divennero signore del paese, ed assorbirono la

maggior parte degli

anticlii

padroni della pianura Madinese. Ai tempi di

Maometto esistevano per ancora in Madinah frammenti

di antiche trib

arabe, le quali erano forse le ultime vestigia della popolazione araba preesistente alla venuta degli Ebrei,
di

scomparire

(-).

Il

dominio

ma
degli

erano

resti

appena

avvertibili e sul

punto

Ebrei dur fino alla venuta dal mez-

zogiorno d'Arabia della grande stirpe Yamanita dei banu Qaylah,

383.

uscita

H.

1. a.

$ 88,89.

allora dallo stadio primitivo del inatriarcato,

processo

nomi

pag. 29G,

nome, ed

il

in

L'emigrazione dei banu Qaylah, poi meglio conosciuti

di

Aws
7

lin.

Khazrag

e di [yhazrag (anche

avvenne in modo

pacifico ed

nella comunit ebraica di Yathrib,

diventa.ndo

Ebrei e pigliando probabilmente

terre

buendo a popolare una regione,

una quantit

Le

lo indica

evoluzione verso una costituzione della societ sulla base della

ili

filiazione maschile.

con

come

le

la

condizioni favorevoli di

nuovi venuti

cfr.

a m,

infiltrarono

si

dipendenti e

<'lieuti

degli

rimaste ancora incolte e contri-

quale per la sua feracit poteva sostenere

molto maggiore a quella

di abitanti

soltanto

Madinah giovarono

esistita fino

infatti in tal

a quel giorno.

modo

ai

nuoW

immigrati, ed influirono tanto sull'incremento della popolazione, che gli

Aws

Khazrag divennero sempre pi numerosi e non tardarono a superare in numero i loro padroni Ebrei. Turbatosi cos l' equilibrio primitivo,
avvenne uno sconvolgimento politico gli Arabi pagani presero le armi, e
dopo un conflitto, che pare fosse n molto lungo n molto sanguinoso, si
e

resero padroni del paese e


clienti e dipendenti.
litico;

clienti

divennero padroni, ed

gruppi separati ed

GU

gli

Ebrei a divenire alla lor volta

In altre parole avvenne un completo invertimento po-

imita politica, fra gli

pagani.

costrinsero

Ebrei,

resero

ostili,

le

padroni,

clienti.

perpetue rivalit,

pi facile

il

trionfo

che

La mancanza
li

scindevano in

degli elementi Arabi

Ebrei pur rimanendo tenacemente attaccati alla loro fede,

immedesimarono con

le trib

gruppi pi potenti, come

di

pagane, ne presero perfino

nomi

si

soH alcuni

Qurayzah ed i Nadir, serbarono la loro unit


tribale e forse anche in una certa misura la loro indipendenza fino a un
tempo molto vicino a quello del Profeta. Le due trib furono perci anche
le

prime a sentire

la

conseguenza fatale del trionfo politico dell'Islam.

Nota 1.
Per una descrizione grafica delle regioni vulcaniche dell'Arabia settentrionale, leggi
primo volume del Doughty, il quale visse a lungo nel cuore di alcune e ne travers parecchie nel
corso delle sue peregrinazioni arabiche. Nella carta geografica annessa al volume stesso vedesi chiaramente la disposizione delle regioni vulcaniche intorno a Madlnah e in tatto il settentrione d'Arabia.
Nota 2
I nomi di queste trib sono: i banu-1-Harman, provenienti dal Yaman; i ban Marthad
e i ban Nayf appartenenti ai Ball; i banu Mu'nwiyyah, un ramo dei Sulaym; i banu-l-atbah dei
Ghassiin (A^.Sni, XIX, pag. 95, lin. 13, e segg.). A questi si possono aggiungere: i banu Ghusaynah
dei Ball (WOst. Medinah, pag. 41, lin. 6); i ban-l-Ga;lzmah ed i banu Nghisah del Yaman (Wiist.
' = P^gg- 29, 31, 43): i banu Tha'labah ed i banu Za'ura (Aghiini, XV, pag. 162, lin. 16); i afnah,
gli l-:5utaybah (HiiSm, pag 343, lin. 6, e segg.) dei Ghassn (cfr. Wellhausen. Sk. u. Vorarb.
J^i P^g- 12). probabile per, che non poche di queste trib siano immigrate in Madlnah nel periodo
fra la venuta degli Ebrei e quella dei bani Qaylah.
il

39.

a
di

lungo

la

.sangue Co

nuovi

Madlnah non seppero per conservare


preeminenza; bench fossero legati fra loro da vincoli
almeno credevano di esserlo, il che viene allo stesso), da
I

padroni di

loro

864.

1.

veri Semiti

si

H.

a,.

39.

aljbanclonarono in breve al libero sfogo delle passioni

le trib

furono trascinate a rivalit ed a conflitti generati da quello spirito indomabile


di insubordinazione proprio di ogni arabo,

quale pure di soddisfare la pro-

il

pria passione individuale, sia di guadagni, sia di vendetta, e pur di ottenere

quello che ritiene sia suo vantaggio personale, sempre pronto a sagi-ifcare
il

benessere di tutt'intiera la comunit, alla quale appartiene. Scoppiarono

degenerarono in guerre fratricide tanto sanguinose, da miplaga madinese di irreparabile ro\na. Ai conflitti presero parte

cos conflitti, che

nacciare la

pure

gli Ebrei,

uni per gli

come

Aws

stragi reciproche
lotta per la

tente e pi

meglio,

ma

al solito, di\'isi anch'essi

e gli altri per

non

ci

riguarda

Khazrag.
Q);

numerosa

quando

loro e parteggianti

gli

storia delle battaglie e delle

capi

le stirpi degli

pu

si

Aws

una

defuiire

e quella pi po-

Khazrag. Questi ultimi in principio ebbero la


Aws poterono trarre dalla parte loro varie trib

dei

gli

alleate e sopratutto le

La

sommi

per

supremazia impegnata fra

fra

due

stirpi ebraiche dei

Nadir

Qurayzah,

e dei

le sorti

furono mutate. I Khazrag, nella storica battaglia di Bu'ath, alla quale ab-

biamo
fitti

fatto

cenno

alti'ove (cfr. Introd. 30.8)

tanta fu la strage dei vinti che

equihbrio politico,

creato

sovi'atutto

pressoch dissanguate a morte.

Ma

vennero completamente scon-

una

ristabili

si

dall'

specie di provvisorio

indebolimento

delle

molto

l'equiKbrio era

due

instabile,

parti,

perch

non assicurato con alcun trattato di pace e nemmeno con una tregua la
pace fu una specie di deliquio poKtico della comunit Madinese stremata
;

covavano ancora feroci rancori e

di forze. Sotto alle apparenze tranquille

brame

insaziabili di vendetta

gli eccidi

campi

a ogni momento, per

ostili

citt

incidente,

era divisa in due

pronti a sbranarsi reciprocamente, appena avessero ripreso

poco delle forze perdute. Date


presa, se

La

potevano ripetersi peggiori di prima.

menomo

il

non troviamo

in

siffatte condizioni,

Madlnah nemmeno

non

argomento

di sor-

primi elementi d'una

un

costi-

tuzione politica; niente impieghi pubblici, niente amministrazione cittadina,

nessuna autorit superiore, che avesse in

mano

il

potere esecutivo e impo-

nesse l'osservanza delle forme almeno pi elementari della giustizia. Nulla


di tutto questo; la societ si

reggeva nel

modo

pi schiettamente arabo,

una forma tanto democratica, da equivalere quasi all'anarcliia.


I due campi ostili erano formati da un' accozzaglia amorfa, acefala,
di piccole unit famigliari, unite fra loro soltanto sul campo di l)attaglia
per un'effimera comunanza di intei'essi o di odi, ma viventi poi in tempo
di pace, ognuna per conto suo, senza curarsi menomamente della sorte o

vale a dire con

Makkah

condizioni erano diverse;

delle faccende delle altre.

In

stenza del santuario

esigenze del vasto commercio

le

386.

lo

l'esi-

generato dai pelY*

jjj

3f, 40.

a.

H.

leorinafin. avevano avuto un' influenza eflScacissima sulla costituzione della

come

societ niakkana, eriino stati,

dice bene

il

Wcllhausen

[SJiissen

und

una scuola di preparazione alla politica " die Vorschule


der Politik _. In Madlnah mancavano ambedue gli elenenti civilizzatori e vi
era perci non solo minor coltura, minori ricchezze, ma anche l' uso continuo delle armi e la tendenza bellicosa e sanguinaria dei cittadini avevano
Vorarh., IV, pag. 20),

attutito quelle facolt superiori degli uomini, le quali possono soltanto svi-

un ambiente

in

lupj)arsi

pacifico

e con V incremento della ricchezza e del

benessere sociale.
Nota

1.

Un

ottimo riassunto della storia Madinese prima dell'Islam trovasi, come abbiamo
Sk. u. Fora r., IV, pag. 8-64, illustrato da numerose versioni dai testi arabi,

Wellhausen,

gi detto, in

riguardanti la storia Madinese preislamica.

40.

Ci faremmo

per un concetto errato delle vere condizioni della

societ Madinese, se ritenessimo che fra gli

Arabi pagani e

gli Eljrei di

Ma-

dlnah non esistesse un profondo divario morale e materiale. Gli Ebrei, bench

bench in parte assorbiti dalle trib pagane fino

trascinati nei conflitti locali,


al

punto

di perdere

il

servato la loro fede e

un

modo

certo

nome
le

proprio di trib, avevano pur nondimeno con-

molto pi elevata. Bench in

traccie d"una coltura

imbarbariti dalla isolazione forzosa nel cuore d'Arabia e dal

contatto continuo con

una

societ molto infeiiore,

avevano pur conservato

un dialetto diverso da quello arabo (Wqidi Wellhausen, pag. 170, linea 18) avevano forse scuole, ove insegnavano a leggere e a scrivere (vedi
;

la

nota dei rabbini, pochi paragrafi pi avanti)

tori e maestri

specialit di

erano valentissimi agricol-

degli Arabi nell'arte di costruire case fortificate (una

Madlnah pagana),

nel coltivare

delle

cereali, e nella coltura e nella

irrigazione di giardini e di palmeti.

Usavano anche migliori istrumenti e


lavoravano con maggiore diligenza ed attivit, che non gli Arabi puri, per
natura indotti a poltroneggiare e ad amare soltanto i facili guadagni. La
ricchezza degli Ebrei era cosa nota, e specialmente dovuta ai mestieri lucrosi,

che

nonch

essi .seguivano, oreficeria, fabbrica di

armi, di corazze e di spade,

ad interesse di danari e di gioielli. Gli Arabi in confronto


erano poveri diavoli, campavano alla giornata con pochi mezzi, tormentati
il

prestito

da un senso continuo di inferiorit finanziaria,


un'inferiorit anche morale. Gli Ebrei erano pi

e dalla coscienza oscura di

ricchi, erano pi colti, erano


pi abili nei vari mestieri, erano gli eredi d'una coltura antica, erano pos-

sessori d'una religione rivelata


fatto,

come consta

(ahi al-kitalK vedi xxnx,

mente

divinamente in un libro sacro e quest'ultimo

dalle espressioni di rispetto usate


4.5;

al prestigio degli Ebrei,

n, 99,

10.3,

ecc. ecc.),

come cosa arcana


888.

da Maometto nel Qur-n


contribuiva grande-

e misteriosa

fu questo sen-

a. H.

1.

timento che sospinse Maometto

40.

imitarli, rivelando anch'egli

axi

Gli Ebrei avevano per anche molti difetti

la

mania di discutere e di dilaniarsi


insieme per un interesse comune l' insofferenza d'ogni
;

disciplina per

purtroppo palese

li

vilt,

che

Madlnah pagana, dallo


Madinah musulmana, li

fecero cadere, in

di cUenti, e in seguito, in
alla

il

bene

la passione per le scienze occulte, gli incantesiini, le stregonerie,

veleni, ecc., e infine la

pericolo,

" libro .

mancanza completa di cona Wcenda l'impossibilit di agire

cordia, la

sociale

un

completa

li

paralizzava innanzi al

stato di padroni a quello

trascin a fatale rovina,

distruzioie, dinanzi all'ostilit implacabile del Profeta.

bene

per osservare che gli Ebrei furono in gran parte rcsponsabiU della propria
rovina, perch per la natura stessa del sangue, che correva nelle loro vene,
delle tradizioni ataviche e della religione, che seguivano, essi rimasero

sempre

Ebrei e mai fraternizzarono con gli Arabi: mantenendosi non solo moralmente,

ma anche

etnicamente

distinti,

crearono una distinzione, la quale fu causa co-

stante di invidie, di odi e infine di conflitti sanguinosi.

nomi, pur entrando a far parte delle trib arabe,


ebraicizzati,

gani: mai

mantennero sempre un'attitudine

La

sentirono Arabi.

si

le

essi,

ostile e

propri

e perfino gli Arabi

sprezzante verso

pa-

loro egualmente imprudente ed intransi-

gente avversione all'Islam, la tenacia, con la quale

con l'Islam, furono

Pur perdendo

si

rifiutarono di arabizzarsi

cause principali della loro ro%na. Maometto pot agire

contro di loro con selvaggia ferocia e spietata slealt, pot espellerli o anni-

chiUrH senza piet, perch trov nella comunit Madinese gi un terreno


propizio alle sue tendenze antisemitiche, se possibile di usare

un

Riassumendo troviamo quindi

un sentimento misto

in

Madinah

d' invidia e di av^^ersione

gli

Arabi pagani animati da

verso gli Ebrei,

ma

a tollerare la presenza dello straniero di sangue e di fede, perch


fratricidi delle trib

rendevano

gli

minoranza, parteggiando sia con

gli

uni sia con gli

Madinesi pagani,

continuo pericolo di nuove guerre

civili la ro^^ng,

efficace

altri,

erano quelli che

quali sentivano nel

imminente della loro

su-

ritorno probabile d'un dominio poHtico degli Ebrei. Si com-

prende perci come


ed

conflitti

e\ddente per s che una situazione

simile riuscisse intollerabile a tutti

il

costretti

Ebrei arbitri della situazione: bench in

decidevano in ogni caso della ^dttoria.

premazia ed

terixdne

Arabi semiti anch'essi.

simile trattandosi di

per

altrove (Introd.,

si

formasse un partito, che cercasse un mezzo onorevole

ridare

alla

popolazione araba la prosperit perduta, ed

355 e segg.) abbiamo gi descritto in qual modo

dottrine e sovrattutto la persona di


la chiesta soluzione del

Maometto sembrarono porgere ad

le

essi

grave problema di riorganizzazione e di pacifica-

zione interna.

387.

1.

i 41.

a..

H.

Per comprendere adunque la posizione speciale e l'operato di


41.
Maometti) bisogna tenere presenti i molteplici aspetti del conflitto latente
in Madlnah si trattava di mettere d'accordo non solo gli Arabi con gli Arabi,
:

ma

anche

gli

Arabi con

Ebrei e conservare a quelli

gli

primato

il

politico.

una fusione dei tre elementi etnici fra loro in conflitto (Ams, Khazrag e Ebrei), tramutando i legami di sangue in vincoli morali e religiosi, e creando una comunit religiosa con la conversione di tutti e tre gli eleinenti rivali alla nuova fede
da lui predicata. Non nostro compito di appurare, se in questa nuova fase
della sua attivit. Maometto agisse per solo amore disinteressato dell'umaIl

Maometto

graide merito di

fu quello di ideare

nit sofferente e peccatrice, o per la coscienza

da rivelare agli uomini, o per


oppure per
di

tatti questi

soli

profonda d'una grande verit

motivi di ambizione e di gloria personale,

motivi uniti assieme.

Lo

stato psicologico dell'animo

Maometto, non facilmente rintracciabile nelle manifestazioni quraniche,

e nel complesso della sua attixdt politica, deve essere

il

soggetto speciale

del biografo, e questi far bene di essere guardingo nelle sue conclusioni,

perch

il

problema

Comunque

sia,

molto pi complesso, che non sembri a prima

per noi sufficiente di constatare

fatti

avvenuti,

vista.

V opera

apparente del Profeta, e di riconoscere che Maometto nell'assumere l'elevato


incarico di paciere e di organizzatore della comunit Mailinese, esplicasse
la

sua attivit con

effetti

altamente

sociale durevole, prospera e forte, che

civilizzatori, e creasse

una condizione

segn un immenso progresso sulle con-

germe d'una portentosa rivoluzione inondiale.


il documento conservatoci, come per miracolo, da ibn Ishaq, e di cui diamo qui in appresso una versione (cfr. 45),
])resenta un interesse tutto speciale: esso ha il pregio particolare di farci
intrawedere il modo, con il quale Maometto esplic la sua azione conciliante
ed organizzatrice nella sua patria di elezione; vediamo insinuarsi nella fessura
del cadente eiififio pagano la punta di quella leva, che doveva poi scalzare
le basi del mondo antico e fai'e posto per la costituzione della nuova societ
musulmana.
Prima di procedere all'esame dettagliato del documento, bisogna predizioni precedenti, e che fu

il

Partendo da queste considerazioni,

mettere ancora alcune brevi osservazioni: abbiamo detto e ripetuto che le trib
arabe pagane di Madlnah si trovassero in una condizione di manifesta infe-

non solo verso gli Ebrei, ma perfino verso


QurayS di Makkah. bene per intendersi che

rioritA,

dei

la

comunit commerciale

l'inferiorit dei

fosso sovrattutto politica e sociale, perch nel camj)o religioso e

biamo riconoscere che


alla diffusione

in

Madlnah

esistessero

Madinesi

morale dob-

condizioni assai pi propizie

d'una fedo monotoistica, che non in Makkah. Si faccia pure

1.

Madinah

astrazione del fatto che

H.

a.

41.

una

attraversasse in quel niomento

dolorosissima, e che le stragi fratricide ed

lutti di tutte le

crisi

fainigUe avessero

prodotto uno stato generale di pessimismo e di malessere, preparando perci

un terreno
giose
i

in

particolar

modo

sviluppo di tendenze

reli-

Oltre a questo fattore generale, ne esistevano anche altri particolari:

(').

Madinosi non avevano alcun interesse materiale nel culto

nessun santuario da custodire


e

favorevole allo

nei continui contatti con gli Ebrei di

come pure con

vicine regioni,

delle

degli

idoli,

Madinah

lo trilj cristiane abitanti l'estremo

settentrione d'Arabia, sui confini dell'Impero Bizantino, avevano quasi istin-

tivamente assorbito un disprezzo per

la fede

avita negli idoli,

per quella assai pi nobile e pura h\ un Dio

come

ciale di origine soprannaturale,

la Bibbia ed

ed infine

unico,

assuefatti al concetto d'una rivelazione divina per


il

un

mezzo d'uno
Vangelo.

Il

rispetto
si

erano

scritto spe-

paganesimo,

quale dottrina religiosa, non oppose in Madinah resistenza alcuna' all' Islam:

come

fede era gi morta prima che fosse assalita,

rimpianto e senza un difensore


all'opera riformatrice di

venne da
vita

quelli,

la sola opposizione fatta dal

quali volevano conservare

partito fu chiamato dei

il

dommio

Munafiqun

bracciato r Islam, osteggiava


di smascherare le sue

scomparve senza un

Maometto, fu di natura puramente

pagana ed avevano in odio

volont, suscitando

il

il

paganesimo

politica, e pro-

sistema anarcliico dell'antica

dittatoriale di

ipocriti,

Maometto. Questo

perch fingendo di aver ab-

Profeta soltanto nel campo politico e tentava

mire dominatrici ed inceppare l'esecuzione della sua

malumori

Pi grave invece

e difficolt d'ogni specie.

l'opposizione nazionale, religiosa e politica degli Ebrei, che attacc


in tutti

rami della sua

ranze del Profeta, se

il

attivit.

Maometto

Essa avrebbe di certo rovinato tutte

medesimo non avesse trovato

un ambiente disposto favorevolmente a

fu

le spe-

fra gli elementi pagani

sentirlo ed a seguirlo, qualora egli

avesse agito con tatto e discrezine. Difatti

l'

Islam

si

propag .con grande

Madinah prima ancora che Maometto venisse in persona ad esercitare il suo fascino personale come mezzo di conversione prima che la gente
lo avesse visto, v'erano gi molti pronti a seguirlo, gi non pocloi avevano
accettato le sue dottrine, perch speravano da lui una rigenerazione morale
rapidit in

e politica della travagliata comunit. Gli oppositori politici pagani furono

vero numerosi in principio,


senapre in

care

il

modo

si

fiacco e imbelle,

culto degli idoli,

furono evidenti

il

ma

francamente ed arditamente ostiU: agirono

non

si

mossero mai per rimpiangere o rievo-

soltanto per deplorare la perduta libert.

Appena

vantaggi materiali della politica di Maometto, l'opposizione

dilegu, perch

zione lucrosa

ma mai

si

gener la convinzione spontanea che fosse una specula-

dichiararsi apertamente

389.

musulmano

e l'obbedire al Profeta.

H.

&

i^ 41. 42.

Parlando dei Hanlf (lutrod. S 178-188) abbiamo fatto cenno a due Madinesi, abv
1.
ab Auas e abfi '.Xmir al-RShib, i quali erano stati fra i pi insigni rappresentanti del nuovo
oidine d'idee in Madiuah, ed avevano rinunciato al culto degli idoli, adottando una vita ascetica e riticontegno si ostile verso Maometto, non ci deve sorprendere;
jiitn^ (;'}je proprio questi assumessero un
religiosi, vedevano in Maometto un rivale, che
se non erano sinceri nella manifestazione dei sentimenti
aspirava ad attirare a s quella venerazione, alla quale ambivano per ragioni di vanit personale se erano
invece sinceri non potevano approvare l'indirizzo si schiettamente politico dello straniero, il quale entrava in Madlnah come un giudice supremo con tendenze di divenire signore effettivo della comunit.
I due uomini furono per casi personali, singolari, che devono essere considerati, non come immagine
dello stato medio della societ Madinese, ma come produzione esagerata, viziosa, d'una tendenza latente degli animi. Le due figure sorgono nella storia come fari indicatori, ci avvertono, che esiste
qualchecosa, ma non devono essere accettate come immagini delle cose, di cui rivelano l'esistenza.

Vota

Qavs

b,

42.
cace:

quando

L'opposizione pagana all'opera del Profeta fu fiacca ed


successi delle

armi di Maometto ed

ineffi-

vantaggi inattesi da

lai

ottenuti con la salda fusione dei seguaci, aprirono gli ocelli anche dei pi
retrogradi, cess ogni vera opposizione.

L'arabo sopratutto avido '-di

chezze, e per natura calcolatore ed opportunista.

Maometto
facile

lo lasci

profondamente

La

ric-

religione predicata

indifferente, finch

essa

non

da

fu liezzo

ed efficace di guadagni materiali. Ben diversa fu invece l'impressione

prodotta sugli Arabi dalle istituzioni e dalle leggi, che Maometto imponeva
in

nome

della religione, e in

modo

speciale

risultati sorprendenti,

che per

mezzo di queste istituzioni egli otteneva. La teocrazia musulmana era una


noWt inaudita in Arabia; era contraria in tutto e per tutto ai sentimenti
dell'intiera nazione. Le condizioni specialissime di Madlnah avevano per
reso indispensabile l'applicazione di rimedi anch'essi specialissimi. I risultati

furono sorprendenti: non solo fu ottenuto quello


tito dell'ordine

erano messe

avevano ambito, ossia

le basi

la

che

Madinesi del par-

pace e l'ordine all'interno,

ma

si

d'una potenza politica e militare, animata da concetti

democratici, che implicavano la partecipazione a cospicui vantaggi materiali


e morali di chiunque
di miseria

je

si

sottometteva.

d'impotenza, era diventata, grazie al Profeta,

stato militare d'irresistibile potenza, e


ricchezze.
in

Fu

L^na comunit caduta in un estremo

la

speranza di

tali

un centro

al

il

centro di uno

quale affluivano mai viste

vantaggi materiali e non la fede sincera

un Dio unico, che rese l'Arabia musulmana l' Islam divenne una vera
una fede creduta, soltanto nel giorno, nel quale varc i confini della
;

religione,

penisola e sottomise

popoli non-Arabi. Fino a quel

.semplice e fcenuLssima veste d'un

giorno

grande movimento poUtico.

colsero l'Isim senza convertirsi, se ne fecero un'arma,

l'Islam fu la

GU

Arabi ac-

un mezzo per gua-

dagnare immen.se ricchezze in questa vita, e non alcun vantaggio nell'altra,


nella quale non credevano. La religione, quale la ebbero da Maometto la
passarono
titi.

Fu

ai popoli fuori di

.soltanto per

Arabia, rimanendo essi immutati ed inconver-

popoli non-Arabi, che l'Isim signific

8eo.

un mezzo

di

salvamento morale ed un istrumento per la


quindi

fenomeno

il

42,43.

a. H.

1.

Abbiamo

felicit nell'altra vita.

un popolo pagano, che

in apparenza incomprensibile d'

converte a una fede monoteistica, nella quale esso non crede, tutti

da esso

conquistati.

dero soltanto

GU

Arabi, vivente Maometto, ed anche dopo di

ed

lati politici

vantaggi materiali della nuova fede

conquistati ne subirono gli effetti politici,


le

ma ne assorbirono anche
modo

dottrine morali e religiose. Si venne in questo

araba

storia

(sotto ai Califfi

fu

opera facile scacciare

musulmani, ripresero
nei loro deserti e

ilire,

popoli

dominanti,
servivano

si

sorse

il

par-

quale pot addurre ragioni morali e di religione in pr' della propria

Arabi poco credenti dal governo della

gli

cosa pubblica. Gli Arabi politicanti furono abbattuti, ed


ceri

vi-

avidamente

classi

le

Arabe pure, in essa poco o nulla credevano e di essa


sovratutto come mezzo e come ragione di governo. Quando
causa,

lui,

a un periodo della

tutte

il

popoli

Umayyadi), nel quale l'Islam era divenuto una

da popoli non-Arabi, mentre

fede sinceramente creduta

tito,

mentre tutto intorno a

il

perduto potere;

ripresero invai'iata
essi

mane movimento da essi


grande parte del mondo si
vivono intanto nell'identico

il

mondo

generato.

gli

popoli vinti, sin-

Arabi ritornarono, per cos

e invarial)ile

vita degli avi,

la

ferveva, agitato usque ah imis dall'im-

Ancor

oggi,

dopo

tredici

secoli,

agita per la fede diffusa dagli Arabi

modo degU

gli

una

Arabi

avi preistorici, indifferenti a tutto

quello che succede intorno a loro, ignari e dimentichi della grande missione

avuta una volta nella storia del

Nota 1.
Non
Come gli Arabi

mondo

(').

somiglianza, sotto questo rapporto fra gli Arabi e gli


Cristianesimo; ambedue i poi creatori del
poli furono gli agenti pi efficaci per la diffusione della loro creazione religiosa: ambedue preferirono
per abbandonare ad altri la piena e vera comprensione delle verit rivelate, e quasi ripudiando la
figlia del proprio sangue, ritornarono supini alle credenze ed ai modi antichi. Anche il Buddismo non
Ebrei.

ha

fiorito nel

del tutto fortuita la

per l'Islam, cosi gli Ebrei furono

paese e nel popolo, che lo cre. Donde mai questa anomalia?

La costituzione della comunit Madinese.


Dopo questo lungo pi-eambolo
43.

necessario

di

ritornare al

punto, dal quale eravamo partiti, e che noi abbiamo inteso di meglio chial'ire,

ponendo

in rilievo le condizioni speciali, nelle quali

mato ad operare,
poUtico-religiose.
ci rivela la

del
2.

si

fu chia-

e l'ambiente morale, sul quale egli impresse le sue riforme

Dobbiamo

cio passare all'esame

di quel

struttura organica della prima comunit

documento

Maometto

deve dividere in quattro parti:

quale sia la natura speciale del medesimo

ogni singolo articolo

4.

3.

documento, che

musulmana. L'esame

1.

l'autenticit del testo;

le

questioni connesse con

quali siano le conclusioni generali, che

trarre dallo studio dell'insieme del

documento, o bando che


391.

si

si

possano

vogUa

dire.

w. u.

,^

1.

H.

a.

Sul primo punto non vi pu essere questione; su di esso non esistono

dubbi fra

tanto la dicitura, quanto

critici;

rivelato ogni

tura, che avrebbero

menoma

contenuto sono di tale na-

il

traccia

falsificazione tendenziosa (cfr. pi avanti al 46). Si


sti,

e per primo anche il)n Isliaq,

hanno

ad esso

rivolto

le chiare

manca

che

le oscure,

traspare

documenti

in altri

vero significato,

un carattere

Tu tutte lo sue parti,

non
tanto

di genuinit innegabile, che

di simile natura, nei quali

rintraccial^ile

maipolazioni tendenziose. Le falsificazioni e

fetto di

il

l'

porgono

condo punto

invece

le
il

armi

ef-

interpolazioni dei

le

tradizionisti sono tutto d'un genere tanto speciale, direi quasi infantile,

esse stesse ci

di

tradizioni-

e per ci, per nostra fortuna,

cure corruttrici.

lo loro

vede che

non hanno compreso n

documento conservato,

valore del

il

interpolazione o

di

critiche pi efficaci per smascherarle.

che

Il

pi oscuro di tutti e per ben comprendere le

se-

diffi-

colt e le possibili spiegazioni, sar bene di entrare in maggiori particolari

e di spiegare meglio che cosa sia

il

famoso documento, e come

le fonti ce

lo offrono al nostro studio.

44.

^
''

'*

"

"

ibn Isliq disse:

scrisse

uno

(kataba

scritto

Makkani (al-Muh^ir un) e gli Ausiliari


Madinesi (al-Ansar), nel quale (scritto) stipul un accordo (vada 'a) con
gli Ebrei (di Madinah) e concluse con essi un trattato ('hadahum) e
ki t a b a nj fra gli Emigrati

li

conferm nel libero esercizio della loro religione, e

"loro beni, ed
" ossia
*

Muhammad*

impose ad

obblighi!,

ossia diritti)

essi

concesse ad

alcune
essi

condizioni

(nel possesso) dei

(asrata 'alayhim,

lahum

alcune condizioni (sa rata

Con queste parole ibn Ishaq (Hisam, pagg. 341-344) riporta per intiero un documento di altissimo valore storico, che dovrebbe essere il testo
di una specie fli convenzione regolante i rapporti, in primo luogo, fra gli
Emigrati Makkani e le ti'ib Arabe viventi in Madlnah, e in secondo luogo
fra questi due gruppi insieme da una parte e lo numerose comunit ebraiche
di Madlnah dall'altra Non si pu sufficientemente apprezzare l'inestimabile
valore storico del presente documento caduto dal cielo, come dice graficamente

WcUhausen

il

perati atl elucidarlo e


|)agg. 20-30)

Krehl

(Sk. u. Vorarb.,

a commentarlo.
{Lehen Muli.,

I,

I principali

(Skizgen

Mller (Islam, I, pagg.


und Vorarheiten, Bd., IV, pagg.

bieche Reich.,

qui in

geremo

pagg. 4-10);

9.5

sono ado-

si

Sprenger

sono:

Ranke

pagg. 142 e segg.);

V pagg- 75 e seg.); A.

hauson

molti

IV, pag. 83), e

{Weltgesch.,

segg.); J.

67-83)

(IlJ,

id.

Well-

{Das Ara-

Grimme

{Muhatmmd, I, pagg. 75-81). Noi daremcj


appresso una traduzione del documento e ad ogni articolo aggiunnello note le

pi salienti osservazioni

8'J2

dei

vari

scrittori

summen-

H.

a.

1.

44.

Premetteremo per che gli studi dello Sprenger e del Krelil hanno
vero molto valore, ma sono eclissati dallo studio critico magistrale del
zionati.

Wellhausen,

il

quale supera in interesse e in importanza tutti gli

Grimme. Non ho incluso

stante le critiche mossegli dal

Muir

l'accenno fatto dal


alla

(Mahomet,

III,

pagg. 31-34),

il

nono-

nella lista di studi


quale, specialmente

nota a pag. 34 dimostra di aver grandemente frainteso

documento

altri,

valore in-

il

un mistero, che non si


spiega, perch si riferisce ad un soggetto del massimo interesso, ossia all'organizzazione interna della nascente comunit musulmana, sulla quale tutte
le fonti sono appunto pi avare di notizie. La maggior parte delle tradizioni mira solo a conservare memoria o di glorie militari o di aneddoti

trinseco del documento. L'origine del

dogma

personali, o di questioni di

consuetudine
fornirci

(cfr.

Introd.

12,

e di teologia, ibn Ishaq, secondo la sua


13)

alcun accenno della fonte,

certo che

il

docmnento non

ci

alla

il

quale egli attinse.

Kitengo per

ma

che ibn Ishaq

trasmesso oralmente,

sia stato

abbia trovato qualche copia scritta del testo originale


quella breve introduzione

di

non

iscritto,

modalit del

testo,

che

si

e vi abbia

prefsso

due righe, poc'anzi da noi tradotta. Che

documento, o pi probabilmente la copia di


ibn Ishaq in

documento senza

prezioso

altrimenti

il

giunto nelle mani di

esso, sia

indirettamente mostrato

da alcune

sarebbero modificate istintivamente in bocca dei

tradizionisti, se la trasmissione fosse stata soltanto orale.


Diflficile

usata l'espressione

originale del

documento: nel

precisare la natura del

kit ab un

documento

ossia

'

uno

scritto

.,

testo arabo originale

perch tale

il

titolo

l'espressione propria di un'epoca, nella quale

non

un Hnguaggio preciso burocratico, e perci essa non pu darci


gran lume. Il documento forse una convenzione fra parti contraenti? In
questo caso avremmo notizia di un giuramento comune o di testimoni presenti alla stipulazione, perch tali formalit erano allora d'uso, come vedesi

esisteva ancora

in altri

documenti analoghi, e senza di esse che valore poteva avere

La tradizione ha conservato memoria di fatti analoghi:


Mutayyabun e quello detto Hilf al-Fudul (cfr. Intr. 86 e
i

casi vi fu

un vero

generazioni successive

e proprio
:

ma

il

lo scritto ?

patto degli

146): in

al-

ambedue

giuramento (hilf) impegnativo anche per

le

menoma memoria

di

nel caso presente

non

v' la

documento presente definito come imo scritto di M uhammad il Nabi. Maometto fu dunque il so?o a scriverlo; in quale modo
contribuirono gli altri, i musulmani, gli ebrei, e i pagani? Per i musulmani
potremmo ritenere che bastasse il solo Maometto quale loro capo spirituale
siifatte

ceiimonie.

Il

ma

Se avessero partecipato alla stipulazione, avTebbero o scritto o


giurato, o dato il consenso ed avremmo menzione di ci nel documento. Elugli altri?

393.

:*

a.

1.

44.

deiulo iiueste difficolt,

H.

critici tedesclii lo

hanno chiamato

Urkunde

"

Wellhausen, per

la parola araba. Il

ossia

travago quanto
nell'esame
ma
documento,
critico
o
di
Urkunde
esso
lo
,
duco kitab con
trattato,
Vertrag
o
quasich
un
sia
come
ammesso
^,
menziona quasi sempre
rappi'esenti
una convenzione fra parti condoemnento
il
che
e riconosciuto
traenti. Nelle ultime tre pagine del suo lucido esame crtico (loc. cit., patrine 82-83) riassumendo le sue idee e prima di concludere, egli ha come un
pentimento; comprende che storcaraente si pu difficilmente sostenere l'esistenza di un vero trattato scritto fra Maometto e gli Ebrei di Madlnah, e rileva

dociunent.o, tonnine

es.,

'"

che la condotta, susseguente del Profeta verso gli Ebrei proverebbe l'assenza di

un trattato
conferma

non

vi

scritto nel vero senso della parola,

ci,

facendo dire ai banu Qurayzah (Ebrei)

legame

di sorta

~,

'ahda.

(la

ha un vago accenno ad un patto con


sione vaga, e

termine

'a

il

h d non

Wellhausen

l'esistenza di patti scritti. Infine


tica distinta e indipendente,

e dei

ma

non-musulmani

queste premesse

il

ma un

Ebrei non erano

ma

(vin,

58)

l'espres-

rammenta che

rapporto fondato su

erano

due

clienti delle

stirpi

madinesi degli

nome comune

il

banu

di

di Ansar, o ausihari.

trattato con gli Ebrei

diretti,

il

comunanze di dimora esso esclude del tutto


gli Ebrei non formavano una comunit poli-

Ansar

nati nel testo, solo perch erano clienti degli


gli

h a d t a),
10)

Maometto

Qur-an

Il

('a

Wellhausen conclude con stringenti ragioni che

documento non contiene un


con

Era Noi

stesso (pag. 83, Un.

nome musubnano

il

"

la 'aqda).

Khazrag, conosciuti anticamente sotto

Qaylah, ed ora con

Da

wa

..

significa alcunch di stipulato,

parentele, su consuetudini e su

Aws

ibn Ishaq (Hisam, pag. 675);

ma indiretti,

gli
i

il

Ebrei sono menzio-

rapporti di

Maometto

attraverso, per cosi dire, gli Ansar.

documento sarebbe, secondo il Wellhausen, una dichiarazione ( " Erlass )


data da Maometto in particolare agli Ansar, e indirettamente agli Ebrei, con
la quale il capo dei musulmani riconosceva e legalizzava gli anticl rapporti
tradizionali delle trib,

ma

metteva innanzi quelle modificazioni, che

stanze speciali del caso richiedevano, afiinch egli potesse esercitare

le

le circo-

funzioni

diremmo oggid un'esposizione di programma


politico, un impegno morale preso da Maometto verso i suoi concittadini, con
un appello ad essi di conformarsi alle norme per il bene comune di tutti.
Il Wellhausen lo chiama un " Erlass
o ordinanza, con la quale Maometto

di arbitro e di paciere.

Noi

lo

^j

voleva, per cos dire, codificare l'ordinamento interno della nascente


nit

musulmana,

e<l

aiutare con

il

comu-

tracciamento di un programma la evo-

luzione pratica dell'ordinamento medesimo. Fin qui

quale non possibile non convenire in tutto

si

il

il

potrebbe per anche aggiun-

gere che vi possa essere un rapporto molto stretto fra

694.

Wellhausen, con

il

documento

pre-

1.

sente e

numerosi k u t u

I)

a. H.

44,

scritti, rilasciati

46.

parimenti da Maometto ad ogni

trib o parto di trib che abbracciava la fede

da

lui predicata.

Questo sog-

getto di grande importanza, le lettere, cio, alle trib e le ambasciate delle

medesime

al Profeta, trattato

und Vorarbeiten, IV, pag. 87 e

ampiamente dallo
l'idea,

che

popolo di Madinah, e del quale noi ora

il

La

let-

kit ab diretto da Maometto

al

occupiamo, possa essere uno dei

ci

il

in seguito alle trib convertite. Probabibnente era

Profeta per regolare


stesso, e se nei

numero

dei

alle trib

prescelto dal

l'intento in tutti gli scritti lo

troviamo una forma diversa da quella del

pu ascrivere a varie ragioni di fatto. Innanzitutto


fu cosi grande, che Maometto dov valersi dell'opera

kutub

aver lasciate tutte

un sistema

si

una ventina

di segretari,

generali e

rapporti dei seguaci

kutub

nostro documento ci
il

(Skiszen

primo dei numerosi k u t u b o scritti pi o meno autentici


a IMaomctto appartenga cio alla stessa classe di quelli che rivolse

primi, e forse
attribuiti

Wellhausen

basandosi sul testo di ibn Sa'd.

segg.),

tura del suo studio suggerisce

stesso

di persone, all'arbitrio delle quali

le questioni

di

il

Profeta deve

forma, contentandosi di fissare le linee

punti principali dell'argomento di ogni messaggio o rescritto.

In secondo luogo

kutub

che abbiamo, sono molto probabibnente non esatti

nella forma, liench possibilmente autentici nel concetto generale e in qualche


frase,
si

qua

e l. Infine

riferiscono a

era

megKo

infinit di

dobbiamo riconoscere che

un periodo pi

programma

maggior parte dei kutulj

Maometto
erano precisati, e una

recente, nel quale la posizione di

definita, molti principi

nuove necessit

la

politiche

vaghi e incerti

si

avevano creato nuovi

una

concetti, e dato al

ampia
complessa. Infine si noti che il testo stesso del nostro documento poi'ta k tabun, in forma indeterminata, e non a I-kit ab, ossia uno scritto e non lo
scritto
ci fa supporre che il documento possa essere uno dei molti e non
uno speciale unico. Ve ne furono perci forse altri, quegli " scritti cio,
dei quali avremo ad occuparci in seguito.
" Art. 1
[In nome di Dio Clemente e Misericordioso] ('). Que 45.
sto uno scritto di Maometto il Profeta (M u h a m m a d a 1-n a b i) (^) fra i
" credenti e i musulmani dei Qurays e di Yathrib (Madlnah) e coloro che li
poKtico-teocratico del Profeta,

struttura molto pi

"

seguono, che a loro

si

uniscono e che fanno guerra insieme con loro

...

Nota 1.
Il prefisso In nome ecc. un'aggiunta di epoca posteriore; la formula d'introduzione usata dagli scrivani del Qur-an, quando fu compilato il testo ufficiale del medesimo. In questo
documento l'intestazione un anacronismo, del quale il Muir non si nemmeno accorto, perch lo ha
inserito nella sua versione a lettere maiuscole, come parte integrante del testo. In un passo di ibn Sa'd
(Sa'd, pag. 6, 10) troviamo che la consuetudine antica dei Quraj's (pagani!) fosse quella di intestare
con le parole sacramentali: Bismika Allah umma: siamo poi anche informati dal
medesimo, che Maometto usasse la identica espressione fino alla rivelazione del versetto quranico
(XI, 43, venuto fuori nell'ultimo periodo makkano, poco prima della Fuga), quando, si dice, che egli adotgli scritti

395.

Uksse la tbnuola

formola introduttiva,

s in

ma

le

a h

H.

a.

I.

S 46.

ibu Sa'd continua poi u darci la storia delle altre trasformazioni della

i.

notizie sono errate e di niun valore storico: e perci le omettiamo.

invece importante di rilevare, che

Per noi

Maometto usasse una tbrmola d'intestazione propria dei Qurays


cui daremo in appresso la versione (ofr. per es. 9. a. H. la lettera ptr

pagani, mentre altri documenti, di


Nahial b. MSlik al-Kahili, Sa'd, pag. 23, lin. 5) ci dimostrano che egli continuasse a servirsene fino al
nono anno della Hiiirah. Notevole a questo proposito un passo di AghTiui (III, pag. 187, lin. t)): Si
dico che Umayyah b. al-Salt (un contemporaneo di Maometto) introducesse presso la gente di Makkah
<la tbrmola) B i s m i k a A 1 1 a h u m m a; (i Qurays) la po.sero in testa ai loro scritti in luogo (della
forinola) Bismillahi al-rahmni al-rahlmi. E noto che questo TJmayyah era un h a n T f
(cfr. lutrod. JjJ) 178-188) e scrivesse versi elegiaci in lode dei pagani uccisi dai musulmani alla battaglia
di Badr nel 2. a. H., la notizia per dovuta a al-Zubayr b. Bakkr f 25(). a. H.], autorit tanta tarda,
che mi sembra giusto di antejxjrle e preferirle quella di ibn Sa'd |t 230. a. H.J, il quale ci d le suo
notizie sull'autorit di al-Haytham b. 'Adi |t 209. a. H.] e di al-Sa'bi |t 109. a. H.
Nota 2.
Se il documento autentico (il Wellhausen, pag. 80, lin. 21, lo sostiene con grande
forza di argomenti) abbiamo qui la menzione pi antica del nome del Profeta. Altrove (cfr. Introd. 124
nota 1) abbiamo accennato al problema del vero nome di Maometto; da questo documento risulterebbe
evidente che arrivando a MadTnah egli avesse gi assunto il cognome di Muhanimad, seppellendo nell'oblio il suo vero nome, quello pagano, con il quale era nato, e che egli non volle conservare. Oltre
a questo nome ha modestamente aggiunto al-Nabi, il profeta, senza la specifica: di Dio . Questo
indizio prezioso per la diagnosi dell'evoluzione dell'Islam, e del carattere profetico assunto da
Maometto. Egli si considera modestamente un nabi, come altri si riteneva un khin, o indovino,
o altri un sii 'ir, o poeta e via discorrendo. La sanlith della persona di Maometto, animnziata con il
titolo pomposo di rasul allah, o Inviato di Dio, un prodotto degli ultimi tempi madinesi. Peri
suoi colleghi nei primi tempi egli non aveva alcuno di quei caratteri prima santi, poi pressoch divini,
che gli tributarono le generazioni posteriori. Il concetto di santit estraneo allo spirito arabo pagano,
e nel caso nostro non era verosimile che persone pratiche, scettiche e interessate come i mercanti makkani potessero intravedere alcunch di divino, nel senso che noi intendiamo, in un uomo il quale aveva
vissuto per quaranta anni in mezzo a loro, facendo la vita di tutti i Qurays meno agiati, il quale aveva
sposata una vedova ricca molto pi anziana di lui, e il quale infine viveva in tale sommissione verso
di lei, da non avere osato prendere un'altra moglie mentre essa viveva. Le tradizioni tendenziose ci
presentano Maometto, quale lo immaginarono le generazioni inebbriate dai trionfi militari, e gi acciecate dalle prime vampe del feroce fanatismo musulmano nel II secolo della Hi^rah: tanto "maggior
|

|.

pregio
lasciati

hanno perci quei pochi resti di assoluta verit storica, che qua e l i
sfuggire. All'art. 23 abbiamo il nome di Maometto, senza specifica

prova delle modeste pretese del Profeta, che non osava


nabi (v. Introd. tj 194 e segg.).

"Art.
" (altri)
"

uomini

Art.

" loro il
"

Essi

2.

prezzo di sangue, e riscattare

1.

si

sono

una .seconda

le

funzioni di

distinta

dagli

degli (altri)

Nota

sempre

attribuirsi

formano un'unica comunit, uni mah,

Gli emigrati dei Qurays

3.

nemmeno

tradizionisti
di sorta,

(^)

devono solidalmente
propri prigionieri

dividere fra

la coopcrazione

credenti, questione di convenienza e di giustizia


Bench siano

in

numero tanto

cedenza sugli altri credenti: essi sono


ai primi in MadTnah.

inferiore, agli Emigrati viene riconosciuta una preprimi ad essere menzionati: dagli ultimi in Makkah passano

Nota 2.
Seguo il Wellhausen nel ritenere che l'espressione 'ala rib'atihim non debba
tradursi letteralmente secondo le dimore, perch gli emigrati raakkani erano sparpagliati per le case
degli ai^r: il concetto che tutti dovessero ritenersi solidali in proporzione del numero di persone
componenti ogni singola famiglia.
-

NfTA

3.

Ho

ac<!ettato

l'

interpretazione del Wellhausen e dello Sprenger,

Bono convinto che nelle parole concise del testo

possa veramente trovare

ma

confesso che non

senso di cooperazione:
avrei preferenza per una traduzione pi letterale fra musulmani (si agisca) rettamente secondo giu stizia . In altre parole .sarebbe una delle tante esortazioni vaghe di questo documento. La cooperazione
degli altri mosnlroani verreblje quasi a contradire la met precedente dell'articolo: i soli emigrati
si

il

dovevano pagare

il

prezzo di sangue di un

compagno colpevole

896.

di

un

delitto: gli altri

musulmani,

gli

1.

H.

a.

45.

Ansar, non erano affatto tenuti a cooperare o contribuire al pagamento. Ho lasciata per l'interpretazione del Wellhausen oltrech in omaggio alla sua vasta dottrina, anche perch il senso da lui dato

pu rispecchiare uu desiderio, espresso velatamente


un tutto omogeneo, al di sopra delle distinzioni di
"

Aet.

Anche

3.

'^

prezzo di sangue

"

propri prigionieri

'"

(^)
:

1,

clie tutti

musulmani

si

fondano in

banu 'Awf devono (solidalmente) dividere fra loro il


come per l'innanzi, ed ogi gruppo deve riscattare i

la

cooperazione degli

venienza e di giustizia
Nota

nell'art.

trib, fomiti continui di dissidi interni.

altri credenti

questione di con-

Wellhausen e il Krehl, e non lo Sprenger, in ispesangue primi o precedenti (al-lla').


Il prezzo di sangue essendo un valore molto pi cospicuo che non un semplice riscatto, pesa su tutta
la trib: tutti
gruppi devono essere solidali nel pagarlo. Se dobbiamo credere alla tradizione (cfr.
Introd. 103) la vita di un uomo valeva cento cameli: il prezzo di im semplice riscatto deve essere
stato molto minore.
1.

Nella interpretazione ho seguito

il

cie per ci che riguarda l'espressione poco chiara del prezzi di

"
"'

Art.

4.

(come sopra)
Nota

1.

una formola ripetuta

otto volte negli stessi termini dell'art.

cinque trib Khazragite, e negli articoli


comprendono gli Awsallah.

ticoli 3, 4, 5, 6, 7, alle

1-Aws

dell'art. 10,

8,

''

Art.

5.

"

Art.

6.

banu Sa'idah
banu Grusam

"

Art.

7.

banu-1-Naggar

ecc.

"

Art.

8.

banu 'Amr

'Awf

"

Art.

9.

banu-1-NabIt ecc. (come sopra)

"

Art. 10. e

Nota

1.

La

fra

loro

ecc.

(^)

devono solidalmente dividere

banii-I-Harith

banu-1-Aws

formola per

quella per gli Emigrati

le

b.

ecc.

(come sopra)

ecc.

(come sopra)

(come sopra)

ecc. (corae sopra)

8 grandi trib Madinesi

e allude, negli ar-

ban-

,..

(come sopra)

ecc.

3,

9 e 10 alle tre trib Awsite. I

,,.

.
(')

un poco

diversa,

pi ampia, che non

"Wellhausen, questi erano un nucleo tanto poco numeroso da non potersi dividere in gruppi (ta'ifah). Questa ultima espressione non chiara, e non si
(^>uraj-.s,

perch, dice

il

sa bene a che cosa corrisponda esattamente nelle trib, ossia se alluda ad una suddivisione regolare
o casuale delle famiglie. 11 Wellhausen suppone, trattandosi di popolazioni fisse e non nomadi, che
possa corrispondere a gruppi locali, formati dalla distribuzione topografica dei gruppi di case (dar).

"
'

gravato senza aiutarlo

" il

prezzo di sangue
"

"

Art. 11. I credenti non devono lasciare fra loro


;

i^aghino amichevolmente

uno onerosamente

prezzo del riscatto, o

il

Art. 12. Nessun credente deve stringer patti con

credente, contro la volont di quest'ultimo

(^)

il

cliente d'un altro

Nota 1.
La correzione del testo da Idialafa in halafa, proposta dal Wellhausen, muta
un non-senso in un patto logico ed evidente: le ragioni della correzione sono innegabili; Maometto
doveva precisare nettamente quali legami validi al tempo pagano dovevano rimanere tali anche nel
nuovo ordine di cose.
"

Art. 13. I credenti thnorosi di Dio

(^)

coloro fra

"

o inganno, o inimicizia, o corruzione fra

"

alzare la

essi,

mano

devono

far causa

comune contro

che sono malvagi o agognano di poter spargere ingiustizie,

"

contro di

lui,

anche se
397.

credenti

(^)

figlio di

tutti

uno

insieme devono

fra loro

>.

a. H.

1.

$ 46.

Nota

1.

al-muttaqinn, esprime un'ammonizione

termine,

Il

ima esortazione:

rivela,

da

potere esecutivo che potesse imporre la ossorrrt di ehi emana il bando, l'assoluta mancanza di un
conforma allo presenti disposizioni.
vania dei patti: ne<-;una j^na oomminatjv a colui che non si
traduzione
di 'ala, che egli giustamente
nella
Wellhausen
il
con
Mentre concoido
2.

Nota

I
a h, e dei quattro genitivi che egli
dedniso < priignante . non posso seguirlo nella versione di d a s
scinde in due gruppi; sjrammaticalmente dipendono tutti e quattro da dasT'ah, che ha un senso
generale di potere >.
'

mai uccidere un altro credente peid'un miscredente, n mai prestar soccorso ad un miscredente contro

Akt. 14. Nessun credente deve

chiusa

un credente
-

r-

Art. 15.

La

protezione

credenti devono,

pi umili.

"

mente difendersi contro

(^

di

Dio

una

sola e

quali clienti gli uni

tutti gli

uomini

si

estende anche

dogli

altri,

sui

reciproca-

,,.

mmah

con protezione, per mancanza di un termine corrispondente al senso della parola araba, la quale esprime un'alleanza, un patto fra un padrone protettore e i numerosi clienti protetti: questa protezione che ogni membro di una trib doveva non solo a tutti i
membri della propria stirpe, ma anche a quei forestieri, che venivano a sollecitarla, era una delle
basi precipue della vita sociale araba. Maometto considera Dio come un patrono, e i credenti come i
suoi protetti, e fonda nel concetto teocratico della sovranit divina le basi dello stato politico. Il Well-

Nota

1.

Ho

tradotto

dz

hausen per il senso preciso di dzimmah rimanda il lettore a Aghani (VI, pag. 20, lin. 31), e aggiunge che la dzimmah Allah una unit solidale, nella quale Allah garante per ognuno, e
perci di necessit ciascuno geirante per l'altro.

"

Art. 16. Quegli Ebrei, che

gio e degli stessi soccorsi

" correre

1.

" si trova in

La pace

guerra per la

corso degli altri credenti,

gUanza

e giustizia

il

cambio agli

il

servizi che

turno nel cavalcare

si

far con noi, gli uni da-

altri .

Nota 1. Il Wellhausen vorrebbe che i turni


come fu prima della battaglia di Badr (cfr. 2.

faccia cenno a tutti

cameli,

si

riferissero al

a.

H., 27),

ma

camhio

cameli durante le
che in questo articolo

dei

io crederei

devono fare in turno durante una campagna; perci non


anche nelle guardie, nei servizi di fatica, ecc.

militari

ma

Art. 19. I credenti sono soUdalmente obbligati a vendicare

l'uno dell'altro,

ma

credenti

Art. 18. In ogni spedizione militare, che

ranno

solo

soc-

di-

marcie,
si

devono

una sola: nessun credente, mentre


causa di Dio, pu stiingere la pace senza il cor.ma tutti devono stringerla insieme con egua-

fra

"

si

II

" Art. 17.

**

(')

patire ingiustizie, n

Wellhausen osserva correttamente che l'ordinanza non rivolta agli Ebrei,


Madinesi che avevano rapporti con Ebrei ed erano legati ad essi con vincoli speciali.

nota
invece ai

seguono, goderanno dello stesso appog-

non devono

nemici contro di loro

ci.

quando

versato per la

causa di Dio

il

sangue

.,.

temono Dio, si trovano sotto la guida mighorc


Nessun idolatro deve mai prendere sotto alla sua protezione
n i beni n la persona d'un Qurays, n prendere mai partito con lui contre un credente .
^

Art. 20.

credenti, che

" e pi diritta.
"

"

N'/ta

1.

Queato articolo uno del massimo interesse, perch ammette e consente

ai

pagani,

mezzo ai musulmani; la tolleranza per le loro opinioni religiose compeiuata dall'obbligo assunto da questi pagani, di non avere rapporti di sorta alcuna con i Qurays

gli idolatri di convivere in

398.

1.

H.

a.

45.

pagaui di Makkali. L'articolo per la sua positura nel documento, rivela l'altro fatto importante,
che cio nelle trib menzionate precedentemente esistevano molti pagani, e che la conversione di tutti
i Madinesi non fosse ancora avvenuta.
Alludo in ispecie ai ban Aws (Awsallah) all'art. 10 che erano
quani tutti pagani (cfr. poc'anzi 36) e che erano nulladimeno accolti nel presente documento nel-

modo degli altri, convertiti all'Islm. Ammettendo ed accettando la pacifica convivenza di


pagani e musulmani, Maometto abilmente escludeva pericoli di discordie nelle famiglie, e rendeva di
ogni credente un missionario segreto delle nuove dottrine e agevolava l'infiltrazione dell'Islam in tutti
gli strati della societ Madinese. Vediamo che i duri anni di prova in Makkah avevano acuita l'intelligenza del Profeta, e che impiantando la sua nuova sede in terra vergine, volle evitare gli errori
l'identico

commessi nel passato, e sovrattutto non volle un


dentemente messa in disparte: subentra ora per

pagani e musulmani. La religione pruprima volta la politica; lasciando nell'ombra le


divergenze religiose, il Profeta cerca trascinare i Madinesi in un conflitto di razza contro i Qurays
pur di essere uniti contro il nemico, musulmani, pagani ed ebrei dovevano vivere insieme ed amarsi
come fratelli. I Qurays, non i pagani, sono i nemici riconosciuti e dichiarati da Dio.
conflitto fra
la

"

Art. 21.

uno

fosse dimostrato che

dovr subire

l'uccisore

"

un

abliia ucciso

credente,

la

"

contenersi altrimenti se
"

Akt. 22.

foglio

'^

Il

non contro

credente, che

si

"

della

"

compenso

(^),

n accoglierlo presso di

s.

Chiunque

sar colpito dalla maledizione e dall'ira di Dio nel giorno


e

risurrezione:

non

si

accetter

da

lui

cambio, n

alcun

alcun

(^).

Nota
T

,,.

che crede in Dio, e nell'ultimo giorno, non deve mai dare appoggio

(^),

" faccia questo,

ah

di lui

attiene strettamente al contenuto di questo

a chi colpevole d'un misfatto

Quando

pena del taglione, ammenoch il parente pi


prossimo dell'ucciso rimanga soddisfatto (con il pagamento del prezzo di
sangue) tutti i credenti devono essere uniti contro l'omicida non devono

"

1.
Si noti che in questo articolo tutto il documento non pi chiamato k i t a b, ma
termine che ricorda le tradizioni sul Bando dei banu Hasim (cfr. Introd. 5 289). Il termine
adoperato altre volte agli articoli 36, 37, 39, 42 (6w), 46 e 47; il termine kitab adoperato

f a h,

sahlfah

un'altra volta all'art. 48.

Traduco muhdith nel senso voluto giustamente dal Wellhausen, di uomo che comNoT.\ 2.
mette novit a danno della morale, dei costumi, o della legge.
Nota 3.
Questo articolo e il seguente hanno un marcato sapore quranico, e sono prodotti
genuini delle tendenze teocratiche di Maometto. I due articoli mi sembrano dimostrare in modo molto
concludente il carattere unilaterale del presente documento se fosse stato un trattato fra le varie trib
della cittadinanza madinese, certo che la comunit riunita si sarebbe arrogato qualche diritto punitivo
contro quel singolo membro che avesse mancato agli impegni presi. L'invocazione dell'ira di Allah,
e lo spauracchio delle pene di oltre tomba ci riportano in pieno Qnr-an; ci rivelano Maometto come
l'autore solitario di questo schema primitivo di costituzione politica, nella quale Allah il vero e solo
sovrano, e nella quale si tenta per ora modestamente di far entrare come vicario il n a b i Maometto,
assuefacendo poco per volta i credenti al passaggio da ammonitore religioso e guida spirituale, ad

autocrate assoluto teocratico, investito di pieni poteri dall'autorit suprema di Allah.


^
"

Art. 23. Se voi

non

siete

d'accordo su qualche punto di questo

rivolgetevi a Dio e a ^luhammad


(').
Nota 1. Ho soppresso nella versione l'interpolazione

(scritto),

.,

posteriore di

'alayhi al-salam;

l'ag-

giunta cosi evidente che non occorre insistere su questo punto. Ci rimane il fatto molto raro nella
tradizione musulmana, del nome di Maometto (senza il nome del padre !) privo dell'aggiunta sacrosanta
di Inviato di Dio (v. nota 1, all'art. 1).
"
"

Art. 24.

GU

credenti per tutto

Nota

1.

Ebrei devono entrare a parti eguali nelle spese con


il

tempo che guerreggiano insieme

Questo articolo, che, per attenermi pi strettamente al

399.

,,.

testo,

ho lasciato

al

suo posto,

a.

1.

4.

H.

considera
ripetuto due volto, or, e all'art. 38. Il Wellhausen lo
all'art.
38.
situato
corrvttaineute
pi
in questo punto, trovandolo
-

Art. 25. Gli

" credenti: gli

"

'Awf fom^ano

Ebrei dei bani

Ebrei

eccezione per quelli

errore, dei copisti e lo

clienti,

quanto a loro

che hanno commesso un

credenti

facendo per

stessi,

inisfatto o

^ dei

banu 'Awf ^.
Art. 27. Per
~ Art. 28. Per
" Art. 29. Per
- Art. 30. Per
Art. 31. Per
-

'*

un tradimento

gli

Ebrei dei banu Sa'idah ecc. (come sopra)

...

gli

Ebrei dei banu (jrusam ecc. (come sopra)

gli

Ebrei dei banu-1-Aws ecc. (come sopra)

gli

Ebrei dei banu Tha'labah ecc. (come sopra) facendo

mento
Nota

1.

Ebrei

gli

Ebrei dei banu-1-Harith ecc. (come sopra)

per eccezione per quelli


questi

gli

**

]>ropria:

l;i

questi mandano a perdizione loro stessi e la propria casa ^ (').


- Abt. 26. Per gU Ebrei dei banu-1-Naggar vale come per

'

sopprime

un popolo con

tutto

conservano la loro religione, e

estende tanto ai loro

" ci si

un

mandano a

,,.

che hanno commesso un misfatto o un tradiperdizione loro stessi e la propria casa

(^).

Gli articoli 26-31 rivelano quanto fossero diffusi gli ebrei nelle trib madinesi, e ci

fanno comprendere come tutte

Madinah, anche quelle pagane, dovessero essere imbevute


ebraismo arabizzato rese
facile l'assorbimento delle dottrine islamiche, le quali pretendevano venire dalla stessa fonte divina e
si presentavano con una finta vernice biblica. Il Wellhausen rileva giustamente che mentre negli articoli
sono menzionati tutti gli Ebrei Khazragiti, degli Ebrei Awsiti sono menzionati qui soltanto gli
Awsallah e i loro vicini i Tha'Iabah b. 'Amr b. 'Awf (v. art. 47).
Quali fossero questi Ebrei, possiamo forse rilevare da un altro passo di H i a ni
Nota 2.
pag. 372, dal quale apprendiamo che gli Ebrei di Madlnah erano divisi in due grandi gruppi; cio; il
primo comprendeva i banu Qaynuqa', i quali con tutti i clienti facevano causa comune con i Khazrajj.
ed erano loro bui a fa o confederati; il secondo gruppo comprendeva banu-l-Nadir e i banii Qurayzah,
con tatti i loro seguaci, che erano confederati dagli Aws: questa confederazione era si stretta, che
quando gli Aws vennero in conflitto con i Khazrag, anche gli Ebrei presero parte al dissidio, e si batterono
fra loro,
Qaynuqa' in favore dei Khazrag, e i Nadir e i Qurayzah in favore degli Aws. Dobbiamo
quindi ritenere che negli articoli 25-29, si faccia allusione ai vari rami dei Qaj'nuq"i', e negli articoli 30
e 31. ai Na/Jlr e Qaynuqri'. 1 nomi di queste trib non sono menzionati, perch Maometto non aveva che
fare direttamente con gli Ebrei, come tali, ma solo indirettamente con essi in quanto erano confederati
degli Ansar. Quelli non confederati, non sono presi affatto in considerazione. 11 Wellhausen (pag. 75)
sembra non aver a^^lto presente il passo citato ora di ibn Hi.sam.
le classi in

di concetti ebraici, di dottrine rabbiniche, apocalittiche e messianiche: tanto

^%

"

Art.

32.

Gafnah, una famiglia dei banu Tha'Iabah,

sono come

" questi _.

Nota
agli

AwB

1.

ai

K liazrag. ma intimamente

Questo articolo e

due seguenti

si

non appartenenti
formavano addirittura parte

riferiscono a quelle trib arabe,

collegate con gli Ebrei, anzi

popolazione ebraica di MadTnah (cfr. poc'anzi i^ 38 e ibid. nota 2). Sui rapporti fra
gli Ebrei, e gli altri Madinesi utile leggere il Wellhausen, Skizzen tind Vorarbeiten,

"e della

P'
<!"

'

IV (Medina vor dem Islam), e specialmente a pag. 12. Gli Arabi menzionati in questo articolo e nel
W, non erano convertiti alla religione ebraica, ma uniti soltanto da vincoli politici agli Ebrei

88* e

di Ifadinah

"
"

per

Abt. 33.
gli

Nota

Per

banu-1-Sutaybah

Ebrei dei banu 'Awf,

le

La buona

condizioni sono

le

medesime che

fede vale pi dell'inganno

L'aggiunta morale molto suggestiva: Maometto si fidava poco di questi arabi


i-ebrei: non potendo punire, etisendo vane le minacele, si rassegna a fare raccomandazioni!
1.

400.

a. H.

1.

Art. 34. I clienti dei Tha'labah

"

Nota
"
"

1.

Vedi

dizioni

trovano nelle medesime condizioni

si

osservazioni del

Wellhausen,

Bitnah(')

degli Ebrei

le

Art. 35. I

45.

(')

pagg. 70-71.
si

trovano nelle medesime con-

Nota

1.

Bitanah

sono quelle persone di origine estranea alla stirpe, ma legate a questa


(cfr. "Wellhausen, pag. 71, nota al 36).

soltanto da amicizia e per adesione spontanea

Art. 36. Nessuno di questi pu partire

"

permesso di Maometto

per una spedizione militare

"

senza

"

per una ferita ricevuta. Chi turba la pace danneggia s e la propria casa,

ammenoch

"

perch Dio veglia sulla buona osservanza di questo

il

Nota

1.

Art. 37.

"

a nessuno per impedito prender vendetta

a danno del quale

sia colui

Il

si

sia

commessa una violenza


(scritto)

Hanno

per

obbligo

denti

qualcuno muove guerra a quelli menzionati in questo

'

devono

proprie.

e nessuno deve ingannare

"

di chi ingiustamente trattato

"

Art. 39.

questo foglio
Nota
ha
"

" sia
''

"

r a

1.

m,

La
(^)

Fra loro
inganno,

...

Wellhausen
r

protetto

consenso della gente sua


Art. 42. Se

stione innanzi a
1.

tempo che

si

credenti alle rae^

battono insieme

(^)

-.

lite,

Dio e

(p. 72)

sulla probabilit che

come

la

debba leggere

sostan-

il

persona che lo protegge, purch non

essere

presa

sotto

protezione

senza

di

questo foglio succede

un avvenimento

tema possa creare disordini,


a Maometto [Inviato di Dio] Q)

che

si

si

porti la que-

,,.

rasili allah deve essere interpolazione


menzionato Maometto. Cfr. articoli 1, 23.

(posteriore,

manca

perch

"

Art. 43. Dio veglia sulla osservanza timorata e onesta di questo foglio

"

Art. 44.

corrono
"

permessa protezione

ai

Qurays, n a coloro che

li

..

soc-

,,.

Art. 45.

Yathrib

Non

il

L'espressione

negli altri passi, nei quali

si

m.

fra la gente

una

inaspettato o

il

Un

'

"

dell'

se

valle di Yathrib (Madlnah) luogo sacro per la gente di

non l'aggettivo h a

"

"

un malfattore, o un traditore
Art. 41. Nessuna domia pu

Nota

foglio.

buona fede vale pi

la

Ebrei devono sobbarcarsi insieme con

(>li

Vedi la nota del

Art. 40.

"

a vicenda,

soccorrersi

proprio confederato. Devesi venire in soccorso

il

desime spese di guerra per tutto


Nota 1. E una ripetizione dell'art. 24.

tivo

di

cre-

L'ultima frase dimenticata, o ommessa per errore, dal Wellhausen nella sua versione.

1.

Art. 38.

"
'*

l'

esistere rettitudine e onest

"

"

,,.

Ebrei devono pensare alle loro spese particolari, e

(ili

'

Nota

senso dell'ultima frase non ben chiaro.

'

alle

(')

Tutti devono reciprocamente aiutarsi, se qualcuno

assale

401.

AA

a.

1.

s 46.

H.

Art. 46. Se essi (gli Ebrei) verranno invitati dai credenti a concludere

**

concludano

e la accettino.

Se

credenti

una pace

'
-

sono invitati a un atto simile a questo, possono pure acconsentirvi, purch


non si trovino in una guerra per la fede. Tutti avranno diritto a quella

parte che pi vicina ad essi

e a vivere

in

essa, la

(')

Ho seguito la versione del "VVellhausen nel tradurre questo articolo che il pi oscuro
Nota 1.
Non esito di credere che in questo articolo abbiamo la prova che una parte dello scritto, al
quale questo articolo fa allusione, sia perduta. Il Wellhausen crede che si alluda ai rapporti fra musulmani e ebrei, ed ho seguito lui anche nella mia versione, ma probabile che tale concetto sia errato
e che in questo articolo si alluda a pagani non di Madlnah e non di Makkah, si bene alle stirpi nomadi
di tutto il territorio attiguo a Madliiah. Tale sospetto mi avvalorato dalla frase: purch non si
trovino in ima guerra per la fede >. La possibilit di un conflitto per la fede con gli Ebrei,
esclusa dagli articoli precedenti di questo scritto, e Maometto arrivando a Madnah aveva per suprema
ambizione di convertire gli Ebrei egli doveva perci escludere ogni idea di un possibile conflitto con
di tutti.

potrebbe perci sostenere che nel presente articolo si tratti di pagani: contro tale supposizione sta il fatto che l'articolo considera la pace dal duplice aspetto dei musulmani e dei non-musulmani: di questi parla come gi menzionati, come gente di questo scritto . Siccome lo scritto
essi. Si

fa menzione di musulmani, di Ebrei, di Qura3's e di pagani Madinesi, ma non di altri pagani, la mia
supposizione non potrebbe reggere, se non si dimostrasse che una parte dello scritto perduta e
che in questa si menzionavano i rapporti con i non-musulmani del territorio circostante. Se ci fosse
vero, il presente articolo permetterebbe agli Ebrei di far pace con i non-musulmani, a loro piacimento:

mosulmani invece darebbe il permesso facendo eccezione per il caso di una guerra religiosa. Tutto
acquisterebbe una chiarezza molto maggiore, e lesserebbero tutte le anomalie di espressione

ai

l'articolo

che in esso ora ci creano tante difficolt. E strano che dei pagani in genere, con i (juali soltanto era
possibile una guerra per la fede (oltre beninteso ai Qurays). non sia fatta menzione alcuna nello
scritto , bench i contatti con essi debbono essere stati continui, e frequenti i rapporti commerciali
e

conflitti giuridici e politici.

"

" e
*

Art.

a loro

Verranno assicurati agli Ebrei degli

-47.

stessi i

al-A'ws, [ai

loro

clienti

medesinai diritti della gente di questo foglio, in perfetta

rettitudine dalla gente di questo foglio

(^)

Nota 1.
Il Wellhausen (pag. 73), osserva giustamente che questo articolo uno suppletivo,
e che ci dimostrato dal tenore di esso e dal suo posto alla fine dello scritto. Gli al-Aws qui menzionati devono essere alcuni di quei rami omessi agli articoli 30 e 31.
"
" s.
*

Akt. 48. Chi agisce in

Dio voglia a che

piet

buona fede

il

buona fede senza inganno, guadagna

contenuto di questo foglio

questo scritto non protegge

"

Chi esce e chi rimane nella

fattore e

" e

il

traditore

Maometto
Nota

1.

Le

parole

Dio

Muhammad
:

osservato in com-

malfattore e

il

traditore.

(Madinah) deve esser sicuro meno

Dio protegge

l'Inviato di

brano probabilmente aggiunte


scrtto

citt

il

sia

tutto per

quelli che sono puri e che

il

mal-

temono Dio,

(') ,,.

rasl allah con le quali si chiude lo scritto, mi semha apparenza di essere composto con brani sparsi dello

tutto l'articolo

per fare nae, specie di chiusa.

Autenticit dello

Scritto.

mi pare che non vi possa


nessun falsificatore dell'epoca umayyada, o 'abbsida avrebbe
mai ammesso che musulmani, pagani e ebrei potessero formare una comu 46.

essere dubbio

Sull'autenticit di questo ^ scritto

402.

1.

H.

a.

46, 47.

nit sola con eguaglianza di diritti ed assoluta parit di condizioni


di quel

perch

tempo avrebbe dichiarato


capostipiti tanto

vansi ancora pagani e

cosi recisamente

nessuno

Qurays nemici di Dio,

Umayyadi, quanto degli 'Abbasidi trovaa Maometto in Makkah nessuno infine avrebbe

degli

ostili

potuto concepire un ordinamento politico

da Maometto,

foggiato

interno

senza dare al Profeta pieni poteri assoluti quale vicario di Dio.

mettendo innanzi questi

hausen

(Hisam,

che secondo la tradizione

Maometto

l'accordo fra

Lo

Ebrei.

il

Profeta venisse

appena

lin.)

Ansar, questi rescindessero

e gli

Maometto nulla mutasse


e che

pag. 296, ult.

rivela la falsit di

scritto

argomenti, aggiunge

ottimi

tre

fatta notizia

si

patti

inoltre

concluse

con

gli

rivela che l'arrivo di

Madinah,

di essenziale nelle condizioni politiche di

tollerato

Well-

Il

in quella citt, purch

si

adattasse a quello

che vi trovava, chiudesse un occhio sul paganesimo di molti e riconoscesse


la posizione quasi

un

il

valore, sia

conforme all'ortodossia del tempo

We

1 1

hausen

l'autenticit

La

(pag. 80),

il

Well-

ma

perch lo considerassero
"

loro.

anche

Non
la

solo

il

contenuto

forse
,. ,

poco

prosegue

forma concorre in favore

del-

brevit e la poca chiarezza delle frasi dimostrano che erano

composte per contemporanei,


ci

secondo

forte

non ne comprendessero
il

riflessioni,

argomento per porre ibn Ishaq in prima linea


perch tutte le altre hanno taciuto sul documento, sia perch

liausen, sarebbero

fra le fonti,

regnante degli Ebrei. Tali

troviamo gettati in mezzo

quali

alle

comprendevano

le allusioni

premesse di quell'epoca

noi invece

storica, ignari della

Maometto chiamato Muhammad, o Muhammad


al-Nabi, e soltanto in fine una volta Muhammad l' Inviato di Dio i musulmani sono chiamati i credenti come nel Qur-n vi troviaino alcune
espressioni singolari arcaiche (1. e. nota 1, pag. 81); nell'insieme abbiamo
l'impressione di un antico linguaggio giuridico e soltanto poche frasi aggiunte portano impronta musulmana.
maggior parte

di

esse.

Epoca

dello

Scritto.

Wellhausen sostiene (pag. 80) che il documento risalga al


principio del periodo madinese, prima della battaglia di Badr, accettando
lo scritto certamente molto antico
l'epoca, nella quale lo pone ibn Ishq
47.

Il

Maometto comparisce
proprio

scritto

in

forma molto modesta

ispirazione

origine

divina.

e si astiene dall' attribuire al

Questo

fatto

molto im-

Vediamo Maometto mutare il meno possibile i rapporti esistenti


fra i cittadini di Madinah e contentarsi di comporre una comunit pacifica
all'interno, ma pronta a respingere un attacco dall'esterno. Lascia i pagani
ti'anquillamente con i musulmani e ad essi unisce in un corpo solo anche
portante.

403.

gli Ebrei,

H.

SL

1.

47.

senza atteiulere una conversioae.

Ebrei e ritenere quindi che

ma

anteriore a Badr,

non

una

nel testo

lizzare ancora: vorrebbe scoprire

Wi'llliausoii

Il

Il

Grimme

(I,

periodo di poco

comunit raadinese, pagana

pag. 76) in una lunga nota cerca di confutare le

conclusioni del Wellhausen e di sostenere che

Tenta dimostrare che

|)eriodo dopo Badr.

al

verso gli

tempi madinesi, quando Maometto,

ai primissimi

egli dice, si aspettava la conversione totale della

e ebraica.

diffidenza

cei'ta

documento appartenga

il

vorreblje specia-

le

il

documento appartenga

al

funzioni di paciere e di giudice,

comandante in guerra
( 45, art. 23 e 36) sono della massima importanza e rivelerebbero una
posizione molto eminente e un'autorit oramai riconosciuta da tutti ci

arrogat43S

da Maometto, unitamente con quelle

di

poteva essere
a^'valorate

caso soltanto dopo Badr.

il

allusioni

dalle

di

"

lotte

Grimme

Il

trova

per causa della fede

le

sue ragioni
ci

non

poteva dire se non dopo fatti concreti avvenuti precedentemente. Infine


versione mostrata verso

Qurays

si

sono

forti,

ma

ostilit

contro

debbo confessare che

pi convincenti. Innanzitutto

porre

due

questa battaglia

Qurays.

le

l'av-

viva che poteva essere imposta ai

Madinesi soltanto dopo Badr; prima di

avevano ragioni di

si

Gli

Madinesi non

argomenti del Grimme

mi sembrano

ragioni del Wellhausen

articoli

23 e 36 non mi sembrano im-

riconoscimento di Maometto come giudice supremo e di coman-

il

dante in capo; non questo


sulla conclusione della

Maometto non

si

gato

di

diritto

il

il

senso letterale degli

Gli articoli

articoli.

pace (17 e 46) stanno poi a dimostrare che in questa


funzione; se Maometto

arrogava alcuna
dichiarare la

guerra,

si

si

arro-

fosse

eguahnente arrogato

sarebbe

non pu andare senza l'altro. La scissione di questi due diritti un assurdo. Le due allusioni incerte (art. 19 e
46j fl-l-din sono di una tale vaghezza che difficilmente vi si pu vedere
tutto il concetto complesso del ^ihd, o guerra .santa e molto meno alludere a un fatto dell'importanza del conflitto di Badr. L'articolo 46 tanto
oscuro che dobbiamo diffidarci dall'estrarne altro che un senso puramente
letterale: il ^ihad un ordine attivo, mentre l'espressione fi-l-dln, ha per
quello di concludere la pace; l'uno

un senso passivo, se cio


fede e non di interessi materiaU o

cos dire

ticoli

20 e 44) infine

articoli

non vietano

la

locali.

Madinesi

L' avversione verso

forma modesta,

espres.sa in

ai

causa del conflitto era questione di

ma

Quray

ragionevole;

(ar-

due

rapporti cortesi di tempi pacifici, proibi-

scono soltanto ai Madinesi di stringere legami solenni di protezione della


persona e dei beni. Non per nulla erano fuggiti i musulmani da Makkah,
e

si

comprende che

nelle trattative

fra

Maometto

prime condizioni fosse l'esclusione dei Quray dagli


404.

Madinesi,
affari

una

delle

intemi di Ma-

a. H.

1.

Lo

dnah.

scritto vieta

spinge alcuno

contro di

lo scritto fosse stato

accordi con

di

anche

le

-t.

so-

se

composto dopo Badr avremmo trovato in esso uno


vi

menzionati

sareljbcro stati

massima importanza, e principale

della

ma non

Qurays,

Per concludere possiamo aggiungere che

essi.

molto pi ai-rogante, e

spirito

(v.

conclusioni

47,

altri soggetti

fra tutti la ripartizione del bottino

Fvhamls

parole di al-Wa(|i(li e del

pi avanti al 49).

Contenuto e scopo dello Scritto.

48.

Sul contenuto e sul

leggere con molto profitto

quello che ne scrive

und Vorarbeiten, IV, pagg. 74 e

"

valore storico dolio

segg.).

Scritto

Wellhausen

il

Abbiamo accemiato

ad alcuni problemi molto iinportanti che porge

il

pu

si

[Skizzen

altrove ( 44)

documento e non vogliamo

ora entrare nell'esame minuzioso di tutti gli aspetti giuridici e pohtici che

documento offre all'esame tali aspetti trovansi acutamente e inaestrevolmente esaminati dal Wellhausen, dal Grimme e anche dal Mller nelle opere

il

,.

inopportuno di ricapitolarh in questo luogo.

citate al 44, sicch

cumento ci rappresenta un tentativo


una nuova base, fortificando cio le
i

mezzi impiegati n

per molto evidente

parti

una comunit

tanto poco

un nuovo elemento,

patriarcale araba con

di fondare

la

fede,

mostrino

Lo scopo

una fronte unita verso


dire, di

tutti

come razza

seconda mano, quali

come rehgione

uno solo tanti elementi rivah e

Lo scopo immediato,

teocratico.
lo

ostili e

palese,

scopo ultimo saggiamente taciuto

essere

il

trionfo di

una

nemici.

le discordie inte-

articoli

Grli

Awsite e Khazragite

polazione di Madinah era delle pi mescolate


pag. 95)

politico

pagani, ebrei e credenti sono accolti a braccia aperte,

formulati per uso delle trib madinesi,

entrano per cos

politica sopra

senza far apparire

con identiche condizioni, purch seppelliscano per sempre


stine e

do-

sohde della societ

ma

scopo finale del fondatore.

lo

Il

gli

Ebrei vi

clienti di queste trib.


(cfr.

Maometto
porre

le

sono

La

po-

Wqidi Wellhausen,
si

prefigge di fondere in

prime basi di uno stato

dunque la pace all'interno, mentre


non nemmeno accennato che possa

verit religiosa,

che deve portare con s anche

il

nuovo concetto poUtico. Lo scopo per ora puramente amminirivela come un raggio di luce la cauta, ponderata tattica di Mao-

trionfo d'un
strativo e

metto, e

quanto

sue ambizioni.

passo
per

la

per

poco,

oltre

Maometto

passo

secondo

sua novit

le

accoglie

al

presente, spingesse

le

prudente, opportunista;
circostanze
in

grembo

nulla vuol
alla

sue speranze e le

egU vuol regolarsi


creare

che offenda

comunit tutto quello che

mutar nulla, d all'insieme una vernice, una patina religiosa


tanto superficiale da essere appena avvertil3le e si offre modestamente

trova, senza

405.

4,

1.

4i>.

H.

1.

modo

paciere senza coinproniettersi in qualsiasi

come

politica

siigacia

Questo primo saggio della

senza chiedere nulla per l'avvenire.

l'unzioni e

in inerito allo proprie

Profeta, mette lui in un'ottima luce, perch manifesta

ilei

grande linezza e molto tatto; l'argomento pi importante e


ra\"\'enire, la libert di

non

nemmeno

credere nell'Islam e di poterlo liberamente diffondere,

indirettamente accennato

esistono alcuni credenti.

Maometto non

desiderato sarebbe stata

lui

una

di

tale

49.

gU

con

sediaiio

ada

'a t

pag. 177;

tutti gli

e sicurezza, e

impose alcune condizioni

che

non dovessero prestare aiuto

Waqidi,

non pace
il

resto

documeiito che noi pos-

Maometto

nell'ordine cronolo-

pag. 92:

"Quando

Ebrei strinsero con lui dei patti

uno

conferm

scritto,

l'

unione

suoi confoderati, stabilendo fra lui e loro reciproca fede


fra queste condizioni v'era quella

Ebrei tesero insidie, e violarono

gli

il

Waqidi Wellh.,

con

Badr

altro se

inevitabile, irresistibile, fa-

seguenti notizie suppletive

le

(U ogni stirpe

fatto che

religiosa.

egli scrisse fra lui e fra loro

il

egli era sicuro che tutto

una conseguenza

Dio verme a Madinah,

gli El>rei

non chiede

mettere in correlazione

Waqidi,

h u ed

appena avvertito

notizie pervenuteci dalle fonti sui rapporti fra

Accludiamo

gico delle fonti

(^w

difficile

le altre

Ebrei.

l'Inviato di

propaganda

felice

vuole,

assoluta all'interno, e libert di credenza

da

pi fecondo per

il

Waqidi Wellh.

nemici

ai

(di

^Maometto)

('uhud)

patti

Dopo

esistenti, ecc. .

Quando Maometto venne


a Madinah, trov la popolazione molto mescolata v'erano i musulmani riuniti insieme dall' Islam, v'erano gli ahi a 1-h a 1 q a h w a-l-h u s u n (la gente
pag. 184;

pag. 95:

"
:

d'arme e dei
1

castelli, ossia

a fa) delle trib tanto degU

il

Profeta di Dio

si

guerrieri pagani), e v'erano

Av^^s,

confederati (h u-

che dei Khazrag. Arrivando in Madinah

prefisso di pacificare tutti questi elementi e di stipulare

(muwada'a tuhum) con essi. Difatti v'erano uomini musulmani


avevano padri pagani ma i pagani e gli ebrei cercarono di fare danno

trattati

che

al Profeta e ai suoi

Ebrei
il

non

nome

tli

fatta diretta menzione,

n contro di

lui,

Maometto,

gli Ebrei,
lui:

secondo

cumento

(die

1>.

(nell'a.

indiretta soltanto, includendoli sotto

al

un

secondo

quale essi non dovevano essere n

il

si

vuole che

assalto contro

5.;.

Tabari,

I,

pag. 1359,

406

lin.

Ebrei fossero obbli-

Aws

Qurayzah

quale aveva stipulato l'accordo in

gli

Madinah, e nel resto

urkunde) dell'accordo concluso con


il

Waqidi

suo arrivo in Madinah, aveva combinato

patti .speciali gi esistenti fra loro e gli

Asad,
H.

ma

In questo passo notevole che degli

secondo alcuni

gati di aiutare nel caso di

Ka'b

ecc. .

h ulaf, o confederati delle trib pagane di Madlnali.

Wellh., pag. 196:


un trattato con tutti
jK-r

compagni,

11:

coniener.si

Kiiazrag.
si

Il

do-

trovava presso

nomo di tutta la trib


" Quando venne a Ma-

dinah

49.

a. H.

1.

Profeta) aveva stretto un patto (wada'a) con gli Eljrei di essa con

(il

condizione che essi non aiutassero alcuno contro di

la

lui, e lo

avessero aiutato

un nemico veniva ad assalirlo in Madinah. Allorch il Profeta ebbe ucciso


in Badr quei Qura\s pagani, che egli uccise, (gli Ebrei) manifestarono odio
e malvolere e mostrarono l'intenzione di violare i patti conclusi ^.
Ba-

se

ladzuri, pag. 17:

''

(kataba kitaban)

fra lui e gli Ebrei di Yathrib, e strinse

a ^olarlo furono

trattato. I primi

Khaldun,

App. 16:

II,

e scrisse fra lui e loro

ciliazione

Maometto

fece

scritto di

pace

uno

un

(wada'a) con

h a d a h u m) confermandoli
loro beni; in compenso di ci

('

con

uno

scrisse

un

scritto fra gli

Qurayzah, e

la h a h u m) con
che

aiutare

fermando ad
loro beni

Sono a un dipresso
In questo anno (1. a. H.)

pag. 398:

'

o,

con

e strinse

essi

alcuni patti

come condizione che non

Ha lab,

g\ Ebrei, ossia

pag. 245:

II,

gli

si

unissero
"

Il

mai

Profeta

Ansar, nel quale concluse

con

per meglio dire, fece

banu Qaynuqa', i banu


un trattato di pace (sa-

egli si sarebbe astenuto dal

combatterK o dal danneg-

non dovessero prestare a chicchessia soccorso contro di lui, ne


nemici: egh concluse con essi un patto ('ahadahum) ricon-

essi

suoi

e patti di con-

condizioni che essi dovessero cessare dalle guerre (interne)

mentre

e dai misfatti,
giarli

le

gU Ebrei

diritti reciproci .

Emigrati raakkani e

banu-1-NadIr,

ab al-sulh)

(Ivi t

gli Ebrei,

volle

(wada'a fihi) con

trattato

trattato di pace con

nell'esercizio della loro fede, e nel possesso dei

suoi nemici contro di lui

un

un

essi

suo arrivo in Madinah (circa lo Sa'ban), ^Maometto con-

il

trattato

con

Ebrei dei banu Qaynuq', ecc.

gli

(muwada'ah) con obblighi e


Khamls, I,
di al-Waqidi.

cinque mesi dopo


cluse

'

parole

le

Profeta arrivando in Madinah, scrisse uno scritto

Il

essi l'esercizio libero della loro fede, e il

godimento sicuro dei

Dal contesto delle precedenti citazioni si possono desumere alcune conclusioni di non poco valore
gli autori citati hanno tutti avuto conoscenza
del nostro documento, ma ne hanno del tutto frainteso e il significato e il
valore. I preconcetti tendenziosi annebbiavano tanto la loro facolt intel:

lettiva,

di

un

del

trattato

con

documento,

denti,

cio

che percorrendo superficialmente


gli Ebrei.

Non

gli articoli

seppero in altro

gli articoli del quale, visti

dovevano per

la

ammettere che

massima parte

il

con

riuscire

li

ritennero

modo

si

form

terono r un r altro
orientali,

buoni

gli occhi loro di

vari cronisti

si

cre-

pagani,

soli Ebrei.

copiarono e

con quella cieca e irragionata fedelt degli

si

ripe-

scrittori

senza mai tentare una correzione o una veiifica pur tanto


407.

patti

imcomprensibiU: non poterono

Profeta avesse concluso un trattato con

tale concetto errato,

spiegarsi l'esistenza

nemici di Dio, e intesero lo scritto come un patto stretto con

Appena

come

facile,

1.

iv, bv.

so

si

esamina con att<'nziono

H.

a.

lo scritto. L'orrore

ebbe

seguito grande vitalit,

perch serv come argomento in pr' di Maometto nelle tradizioni tendenziose, le quali vorrebbero porre gli Ebrei nella luce di spergiuri, di \dolatori
di solenni trattati, e di insidiatori alla

Unione

ore<lenti e per

Per assicurare meglio

la

tranquillit e

concordia

la

tra

impedire rivalit e discordie fra gli Emigrati makkani e

di Madlnah,

abitanti

Emigrati e Madinesi.

in fratellanza di

50.

pace pubblica.

Maometto

stabil

gli

che Ansar (Madinesi) e Muhagirun

Maometto per dare


l'esempio dichiar suo fratello il proprio nipote 'Ali. Hamzah, zio di Maometto, prese come fratello un liberto del Profeta, Zayd b. Harithah. Si unirono quindi con questo nuovo vincolo Ga'far b. abu Talib (ancora in Abissinia !) con Mu'adz b. (rabal abu Bakr con Kharigah b. Zayd, Khazragita
T'mar b. al-Khattab con 'Itban b. Malik, Khazragita ('Uthmn b. Malik, secondo ibn Khaldun) abu 'Ubaydah 'Amir b. 'Abdallah al-Crarrah con Sa'd b.
Mu'adz, Khazragita dei banu'Abd al-Ashal; 'Abd al-rahmn b. 'Awf con Sa'd b.
al-Rabl', KJiazra^ita; al-Zubayr b. al-'Awwam con Salamah b. Salamah, Khazragita (oppure con 'Abdallah h. Mas'ud, un confederato dei banu Zuhrah);
Tthmn b. 'Affan con Aws b. Thabit, uno dei banu-l-Na^gar Talhah b. 'Ubaydallah con Ka'l b. Malik, uno dei banu Salamah Sad b. Zayd con Ubayy
b. Ka'b, uno dei banu-l-Na^gar
Mus'ab b. 'ITmayr con abu Ayy ub Khlid b.
Zayd, uno dei banu-1-Naggar alju Hudzayfah b. 'Utbah con 'Abbad b. Bisr,
uno dei banu 'Abd al-Ashal; 'Ammar b. Yasir con Hudzayfah b. al-Yaman,
un confederato dei banu 'Abd al-Ashal (o con Thaljit b. Qays, Khazragita)
abu Dzarr Burayr b. (rundah al-Ghifari con al-Mundzir b. 'Amr, un Khazragita: Htib abu Balta'ah con 'Uwaym b. Sa'idah, uno dei banu 'Amr b.
'Awf; Sabnn al-Farisi con abu-1-Darda 'Uwaymir b. Thalabah, KJiazragita;
Bill con abu Euwayhah 'Abdallah al-Khat^'anii. Questi sono i nomi di coloro che Maometto stesso uni in fratellanza degli altri non abbiamo notizia
(^)
(Hiam, pagg. 344-345; Khaldun, II, App. 16-17; Khamis, I, pagg. 397(Makkani) avessero a stringere fra loro una fratellanza

(^).

Hai ab,

3^8;

Talhah

b.

II,

pagg. 245-247;

Hagar,

Zayd al-Ansri con al-Arqam

II,

b.

pag. 584, no. 8746, aggiunge:

abu-1-Arqam.

Questa fratellanza, mu'akhh, dicesi avesse luogo nel quinto o nell'ottavo mese
Maometto a Madnah, e venissero uniti con i nuovi legami ben quarantacinque
Emii^rati, con altrettanti Ansar, Awsiti e Khazragiti (Khamis, I, pag. 397; Halab, II, pag. 246, che
afferma le coppie fossero cinquanta, menziona anche un fatto, che cio privia della Fuga Maometto
ordinasse una fratellanza simile fra soli musulmani di Makkali; ibid. lin. 21; pag. 247, lin. il; cfr. anche
per la steiisa notzia Hagar, II, pag. 68f). lin. 6-7, ove detto che il Profeta unisse in fratellanza,
d Makkah, prima della Fuga: Talhah b. 'Ubaydallah con al-Zubayr). La lista di nomi data da
ibn lal^q degna di poca fiducia, fa'far b. abu Talib era in Abissinia; lo schiavo Salmn al-Filrisi
(cfr. 61
si converti soltanto due anni dopo, ecc.

Nota

dopo

1a

1.

venata

di

406.

1.

Nota

La

a.

H.

60-53.

doveva essere tanto vera e completa, che colui dei due fratelli, che
ereditava tutta la sostanza del defunto (Halab, II, pag. 246, lin. 6). Questa disposizione contraria alle consuetudini e che danneggiava gravemente gli interessi delle famiglie, venne
poi abrogata da una rivelazione quriinica (viri, 76) che restitu ai parenti pi prossimi il diritto di
2.

sopravviveva

fratellanza

all'altro,

Ci avvenne all'epoca della battaglia di Badr (Halab, II, pag. 249). La breve durata
della legge eccezionale ci rivela che essa deve essere nata per circostanze speciali, che in breve ce.ssarono di esistere: appena esse scomparvero, venne abrogata una legge inutile, la quale creava molte

ereditare.

Lo Sprenger

e fastidiose complicazioni.

(III, pag. 26,

nota

suppone che

la fratellanza venisse imaccentu subito dopo l'arrivo di


la vittoria di Badr cement Makkani e Madinesi insieme nell'obbedienza
al Profeta. La vera ragione di si l'atta fratellanza per me un punto oscuro e temo vi si possa ascondere uno dei soliti travisamenti tradizionistici. Difatti, molti anni dopo, quando il Califfo 'Umar [f 23.
a. H. volle organizzare l'amministrazione in Siria (dawwana al-dawSwIn) e compil le liste dei

maginata per porre un riparo


Maometto fu abrogata quando

all'ostilit palese degli Ebrei,

1)

che

si

quale viveva allora in quel paese, si ritenesse ancora vincolato da questa


inscritto nel ruolo dei Khath'amiti, nel quale era incluso
il suo fratello: in ossequio a ci 'Umar isorisse tutti gli altri Abissini nel ruolo Kh ath'amita (Hi.silra,
pagg. 8-15-346). Vi furono, dicesi, molte altre fratellanze concluse per ordine di Maometto, ma la tra-

pensionati, dicesi che Bllal,

fratellanza

(m-akhsh)

il

e volesse essere

dizione non ne ha conservata

memoria: fu

forse

un esperimento

politico di

Maometto, che non ebbe

quel risultato da lui sperato, e che in seguito o fu abrogato, o cadde in disuso.

per

es.,

Conversione di Salman al-Frisi.


Nel mese di Gumada I. eli questo anno
51.

tisse air

Islam

celebre

il

fonti pi sicure (cfr.

Uhud

fra

Salman

Madinah ([vhamis,

schiavo in

mano

notevole

il

fatto,

che T.ibari non faccia menzione alcuna di questo affratellamento.

Morte

Hagar,

e l'assedio di

al-Farisi [f 36. a. H.], che si trovava allora

I,

II,

lin.

8)

Madlnah, ossia fra

che egli divenisse musulil

3.

il

5.

a.

H.

di As'ad b. Zurrah.

zione della moschea, mor

EgU

pagg. 395-396). Per sappiamo da altre

pag. 224,

In questi mesi, durante

52.

dicesi che si conver-

quali

si

lavorava attivamente alla costru-

abu Uraamah As'ad

b.

Zurarah,

d'

un male

alla

n a q I b o sopraintendente dei banu-1-Nag^ar, e i suoi dipendenti, membri della famiglia si recarono da Maometto, perch egli nominasse
" voi siete i
il successore. Il defunto era parente della madre di ]\Iaometto
gola.

era

il

miei

zii

materni

disse egli ai banu-1-Naggar,

'

io

appartengo a voi e

io

In questo modo egli compi xin atto popon a qIb


lare ed evitando di scegliere uno che dovesse amministrare gli affari interni
della trib, non cre inutiU invidie e animosit (H i s a m, pag. 346
T abari, I, pagg. 1260-1261; Khaldun, II, App. 16; Khams, I, pagg. 392voglio essere

il

vostro

.,

393;

Halab,

II,

245).

Venuta a Madlnah della famiglia di Maometto.


Nel corso di questo anno Maometto mand Zayd b. Harithah
53.
e abu Rafi.' con due cameli e 500 d i r h a m a riprendere la moglie Sawdah
bint Zama'ah e le figlie rimaste in Makkah, ordinandogli di ricondurle a
Madnah i due uomini compirono felicemente la missione e giunsero con

409.

BB

63,

M.

a.

1.

H.

Maometto a Maelinah senza subire alcuna molestia da


parte dei Qurays. Si ilice che in questo anno facesse anche ritorno a Makkah
'Abdallah b. l'rayqat (altrove detto Arqad), e infonnasse 'Abdallah b. abu
tutta la famiglia di

Bakr o\e si ti-ovava suo padre perci 'Al)dallah riun tutta la famiglia del
padre abu Bakr, comprese umm Eunian, moglie di abu Bakr, e 'Asah, sua
figlia, e si avvi con tutti verso ^Madlnah, accompagnato da Talhah b. 'l^'bavdallah, e senza trovare opposizione o difficolt alcuna (^) (Tabari, I, pa;

gina 1263;

Khaldun,

II,

Khamis,

App. 16;

pagg. 398-399, ove detto

I,

che tutte queste persone giungessei'O a Madlaah entro

A th

r.

n, pag. 85

il

mese

di

Sawwal

1.

Queste notizie di ordine domestico, hanno un grande valore storico, percli dimostrano
Nota 1.
quanto la tradizione abbia esagerata ad arte l'ostilit dei Qurays, o quanto poco sia da prendere in
considerazione la leggenda del preteso conciliabolo dei Qurays e del tentativo di assassinio (cfr. 17),
Se tosse stata decretata la morte di Maometto, i Qurays avrebbero senza dubbio intiitto qualche pena
ai complii'i della fuga, e non avrebbero permesso a Maometto di mandare i suoi agenti musulmani a
Makkah a ricondurre la famiglia. Cosi vediamo che anche le storie di musulmani imprigionati a Makkah
e trattenuti dal fuggire,

debbano essere favole tradizionistiche.

Ordinamenti religiosi ed amministrativi.


Allorch Maometto ebbe trovato in ^ladlnah un
54.

ed ebbe unito insieme

seguaci con la predotta fratellanza,

a ordinare anche varie cose di ordine


i

a k a t),

digiuni, le elemosine (z

le

religioso, vale

a dire

pene (h u d u d),

le cose

asilo sicuro,

provvide ora

fiss le preghiere,

permesse (h a 1 a 1)

(haram). L'Islam prese piede fra gli Ansar e i loro clienti


musubnani fuggiti da Makkah trovarono alloggio e accoglienza ospitale.

e le cose proibite

e
I

fedeli si

insieme

le

riunivano ogni
preghiere

essi

giorno presso di

lui

a ore determinate per fare

accorrevano spontaneamente senza essere chiamati.

Maometto pens un tempo di convocarli con la troml)a come facevano gli


Ebrei, ma poi abbandon quest' idea e medit di far uso della campana come
i cristiani.
La campana venne anche fusa e Maometto aveva gi stabilito
ogni cosa per la fattura di due travi che dovevano reggerla. Ma l' innovazione non incontr il favore dei credenti e Maometto si affrett a mutar
consiglio. 'Umar e un madinese 'Abdallah b. Zayd b. Tha'labah ebl)ero, dormendo, una medesima visione, nella quale Dio ordinava di far uso della voce

umana

por chiamare

fedeli alla preghiera, invece della

riconobbe l'autenticit della visione e


per la sua voce potente fu scelto da
i

fedeli alla pregliicra e

pagg.
II,

.346-.348;

pagg.

Bukhari,

il

ove

pag. 160,

si

conform ad

Maometto per

primo

Khaldun, H, App.

2.50-265,
I,

divent

si

17;

il

I,

essa. Bilal, l'Abissino,

nuovo

mu-adzdzin
Kliams,

campana. Maometto

dell'

ufficio di

chiamare

Isim

(Hism,

(')

pagg. 404-405;

Hai ab,

dilunga a fare la storia successiva dell'adzn;

lin.

6 e segg., ha alcune varianti che hanno un certo

410

a.

1.

interesse. Egli

allah b.

'Umar

d una tradizione

H.

54.

sull'autorit discretamente

seguente tenore:

[f 73. a. II.], del

"

buona

di 'Abd-

Quando vennero

mu-

sulmani a Madinah, avevano in principio la consuetudine di riunirsi e concertando fra loro l'ora della pregliiera senza fare l'appello per la medesima .,.
Questa notizia ha importanza, perch dimostra come

non

fossero volontari e

oljbligator, e ci

sima tradizione, la quale continua:

Un

"

convegni dei

fedeli

confermato dal resto della med-

giorno, mentre

si

discuteva su questo

Fate uso della campana simile


campana
Ma un altro soggiunse Ma meglio una tromba simile
dei
corno usato dagli Ebrei. Interruppe allora *Umar dicendo Ma perch non
incaricate allora un uomo fra voi che vi faccia l'appello per
preghiera?

Allora
Profeta esclam Oh Bilal Alzati e (;Mama
preghiera
argomento, uno di loro

disse:

alla

Cristiani.

al

la

il

Da

ci risulta

pregHera non

Maometto
essere

il

partisse dal

vi desse

il

con evidente chiarezza, che l'idea di convocare

ma

Profeta,

soltanto

la

bens dai

musulmani

fedeli alla'

e che

stessi,

sua approvazione stabilendo quale dovesse

mu-adzdzin. L'anima

quale con

alla

dell'innovazione deve essere stato 'Umar,

suo senso politico pratico

superiore

il

a quello del Profeta in

alcune questioni di dettaglio, intu la utilit politica e morale di convocare

regolarmente

fedeli intorno al Profeta e di creare cos fra

credenti

il

sen-

timento di solidariet e di unione in un'idea comune. Sull'origine non-musuh

mana

dell'uso di

chiamare

l'amao 11. H. a proposito di


Nota

1.

fedeli

con

la voce, cfr.

Musaylimah e

Bisogna guardarsi per

dall'

anche pi avanti sotto

di Sagh.

annettere soverchia importanza al senso letterale di


i fedeli alla
preghiera non si formasse cos di

queste tradizioni: probabile cbe l'uso di convocare

primo acchito in modo regolare e sistematico. Se

ci fosse stato

il

caso,

non troveremmo tanta

tezza nelle tradizioni sull'ora precisa delle varie preghiere: se Bilal avesse veramente chiamato

incerfedeli

preghiera cinque volte al giorno per tutti i dieci anni della vita di Maometto in MadTnah, la
questione delicata delle ore delle varie preghiere ed il loro numero preciso, si sarebbe stabilita in modo
assolutamente tsso e regolare prima della morte di Maometto e non vi sarebbe stato pi il menomo
alla

dubbio. Consta invece da tutto il complesso delle tradizioni in Bukhari su questo soggetto (voi I, pagine 99 e segg.), che le modalit precise della preghiera quotidiana e della grande funzione settimanale

ancora molto incerte e discusse fin ai tempi del Califfato Umayyade (vedi per es.
Sftid., II, pagg. 42 e segg.). E probabile che in principio l'appello alla
preghiera si facesse soltanto il venerd, per la grande preghiera festiva del mezzod, alla quale Maometto
soleva aggiungere la solita predica (ne abbiamo fatto cenno poc'anzi al 37). Pi che un obbligo asso
luto per ogni musulmano, in principio fu forse soltanto un invito a presenziare, ad imitazione dei cristiani e degli ebrei, la preghiera pubblica settimanale ed a sentire il sermone insieme con tutti gli altri
credenti. Ma anche in ci vi fu evoluzione e mutamento. In MadTnah non esistevano tempi e come
luogo di congregazione servi provvisoriamente la dimora del Profeta (la moschea). Per un certo tempo
Maometto stim prudente di vietare la costruzione di altri luoghi speciali di culto, allo scopo forse di
meglio fondere insieme gli elementi diversi dei suoi seguaci; il Profeta faceva inoltre tutti suoi affari
nella propria dimora che gli fungeva anche da luogo di culto, da sala di consiglio e quasi anche da
piazza d'arme; perci venne la consuetudine di riunirsi costantemente nella moschea e di farvi insieme
del venerd lessero

anche

il

Goldziher, Miih.

anche negli altri giorni della settimana e in tutte le preghiere quotidiane. L'utilit
pratica e sociale di questa consuetudine, che ingenerava sentimenti d'ordine e di disciplina, si affacci
alla mente del Profeta e dei suoi maggiori Compagni, e cosi la consuetudine divenne insensibilmente
la preghiera,

una regola,

la

quale morto

il

Profeta fu dichiarata legge. Nacque perci l'uso di convocare

411.

fedeli alla

Ji$

H.

1. a.

M-67.

pur lasciando ai fedeli la libert di


praghier tutti i giorni e tutte le cinque volte iu ogni giorno,
di mezzogiorno, che fu coiisiderata
preghiera
la
per
venerd
nel
che
rimanere ove si trovavano, meno
ogni credente (cfr. 2. a. H.
per
perentorio
obbligo
uu
Cattolici,
per
i
domenicale
messa
come la

H.

e segg. e 10. a.

Un mese dopo

55.
del Rai)!'
ti

ada

II. a.

H.

il

b.

Hazm).

suo arrivo in Madlnah, vale a dire circa la met

Maometto

1.,

ossia quella che

r,

'Amr

le istriusioni di

stabil

che la preghiera detta al-salat al-

doveva recitare mentre

si

si

stava fermi in un

sito,

due rak'ah, come era stata per l' innanzi, ma di quattro: linora
tanto questa forma di preghiera, quanto quella che si doveva fare in \daggio
al-salat al-safar, erano di due sole rak'ah(^) (Tabari, I, pag. 1263;

non

fosse di

Khaldun,

II,

App.

Khamis,

17;

I,

pag. 394; Athir,

II,

pag. 85). Mao-

metto rimase in Madlnah senza uscire meii dalla citt durante tutto l'anno
e fino al

mese di Rabi'

nella citt

(Tabari,

I,

I.

dell'a.

H.

2.,

rimanendo

cos dodici

1.

mesi continui

pag. 1266).

Nota 1.
L'aumento nel numero delle prostrazioni da farsi durante la preghiera fu decretata
da Maometto, secondo alcuni, un mese dopo il suo arrivo in ladTnah: altri per lo rimettono a un
anno dopo (Khamis, I, pag. 394). E strano che queste modificazioni tanto importanti nel rito non
siano state mai fissate con rivelazioni quraniche, ma per ordine diretto del Profeta. Cosi almeno dobbiamo interpretare l'assenza completa nel Quran di disposizioni sul numero e sul modo delle preghiere.

Conversione di abu Qays Sirmah.


Non lontano da Madinah viveva un vecchio, per nome abu Qays
56.
Sirmah b. abu Anas al-Naggri. Aveva abbandonato il paganesimo, e nel-

l'intenzione di convertirsi al cristianesimo

si

era ritirato in una solitudine,

ove viveva meditando, lontano dalla corruzione mondana, e nella pi assoluta


castit. Vestito

sempre di

specie di tempio e

si

abiti rozzi,

il

la propria

dimora

in

una

era assorto in contemplazioni e in pratiche religiose: fa-

ceva numerose abluzioni per


ciare

aveva mutato

le

impurit della vita quotidiana, e senza abbrac-

Cristianesimo, volle adorare

il

solo

Dio di Abramo. Egli era anche

poeta ed aveva compcsto molte poesie di soggetto religioso: quando venne

Maometto a Madlnah, alju Qays era gi in et molto avanzata, ma abbracci


senza indugio la nuova dottrina e si fece musulmano (Him, pag. 348.
Nelle due pagg. segg. 349 e 350 sono citati alcuni suoi versi, fra i quali anche quello famoso, accennato gi altrove
della

ma.

dimora
si

noti,

in

Makkah

di

non gli danno

Maometto.
il

nome

203] sulla lunghezza

[cfr. Introd.,

I versi parlano

a lungo di Maometto,

di Profeta).

Opposizione dei pagani e degli Ebrei.


57.

Intanto

gli

Ebrei invece di accogliere

le

proposte amichevoli

Maometto, cominciarono ora a muovergli segretamente la guerra, e con


domande difficili e con critiche malevole cercarono scuotere la fiducia dei
di

412.

1.

musulmani nel

loro Profeta.

Ad

H.

a.

essi si

67, 68.

uni segretamente un

revole di Awsiti e di Khazra^iti, rimasti pagani nel cuore,


dei loro

numero

quali per timore

compagni avevano seguito l'esempio dato dalla maggioranza

dinesi, e si

erano convertiti all'Islam,

ma

conside-

dei

la conversione era del tutto

Ma-

appa-

Rimasero segretamente attaccati ancora alle antiche credenze, e fecero


causa comune con gli Ebrei, perch questi avversavano Maometto. Due rabrente.

Mukhayriq

bini molto dotti,

e 'Abdallah b.

Sallam

si convertirono all'Isim,
Ebrei rimasero tenaci nelle loro credenze e giornalmente si
manifestarono pi ostili a Maomette (^) (Hism, pagg. 351-352; Khaldun,

ma

gli

altri

n, App. 17; Khamis,


Nota

1.

La

Halab,

pag. 392;

I,

musulmana vuole

tradizione

II,

pagg. 273-275).

far credere che l'ostilit degli Ebrei fosse generata

Dio non aveva preferito di mandare un Profeta ebraico. L'opposizione degli Ebrei
e dei pagani fu quindi, secondo la tradizione, puramente religiosa noi dobbiamo invece ritenere che questo
sia un travisamento dei fatti e che il motivo fondamentale fosse invece sovrattutto politico. Le polemiche
e le critiche degli Ebrei avranno, fra le altre cose, anche preso di mira alcuni precetti religiosi di Maometto, ma dovevano mirare pi spesso alla persona stessa del Profeta e a porre iii guardia i Madinesi
contro un uomo, il quale con il mezzo della religione tendeva a diventare signore assoluto in Madlnah.
L'odio implacabile, che Maometto dedic poi agli Ebrei, e di cui ha lasciata impronta indelebile nell'Islam, nacque, perch gli Ebrei gli dissero in faccia molte cinadeli verit, smascherarono i suoi veri
dall'invidia, perch

piani, e tentarono scuotere con arti di semitica perfidia le basi dell'edificio islamico.

sulmana ha pudicamente passato sotto

silenzio,

ha ignorato

il

La tradizione mutenore delle critiche e delle polemiche degli

Ebrei: bene ohe orecchie ortodosse non siano turbate da eresie pericolose. Tale silenzio indizio
sicuro che le critiche debbano essere state molto pungenti e dolorose, perch colpivano Maometto sul
vivo. Cfr. pi avanti

5.

a.

H.

?j

(O

e segg.

ibn Ishaq d anche la seguente lista di nomi degli Ebrei


58.
meglio noti, fra coloro che polemizzarono contro il Profeta (Hisam, pagine 351-352):
b.
(6)

Akhtab

(4)

Sallam

b.

Huyyay b. Akhtab; (2) abu Yasir b. Akhtab (i); (3) 6-udayy


Sallam b. Maskam; (5) Kinanah. b. al-Rabf b. abu-1-Huqayq

(1)

abu-1-Huqayq;

nome

abu

(7)

Sallam

al-Rab' b. abu-1-Huqayq, meglio

b.

Khaybar dai Compagni


del Profeta; (8) al-Rabf b. al-Rabf b. abu-1-Huqayq; (9) 'Amr b. (jahh;
(10) Ka'b h. al-Asraf, della stirpe Tayy e della trib dei banu Nabhan, e
che aveva per madre una dei banu-1-Nadir; (11) al-Haggag b. 'Amr, halif,
o confederato del precedente; (12) Kardam b. Qays pure halif, o confederato
di Ka'l) h. al-Asraf. Questi dodici appartenevano ai banu-l-Nad"
ai banu
noto con

il

di

Rafi' al-AVar, che fu ucciso a

Tha'labah

h.

al-Fityawn apj)artenevano

(13) 'Abdallah

l'uomo pi dotto nelle Sacre Scritture (Turiyyah) in tutto

b.

Sura al-A'war,

il

Higaz; (14) ibn

come abbiamo gi detto, si


converti all'Islam. Ai l^anQ QajTiuq'^ appartenevano: (16) Zayd b. al-Lusayt,
detto anche ibn al-Lusayb; (17) Sa'd b. Hunayf; (18) Malimud b. Sayhn (Hism, pag. 351); (19) 'Uzayr b. abu 'Uzayr (20) 'AbdaUah b. Sayf, detto
,nche ibn Dayf (21) Suwayd b. al-Hrith; (22) Rif'ah b. Qays; (23) Finhs;
(24) Asya
(25) Numn b. 'Ada; (26) Bahri b. 'Amr; (27) S-as b. 'Adi;
Salub; (15) Mukhayriq,

il

rabbino,

habr,

il

quale,

413

1.

6C*.

H.

a.

Yazidb. al-Harith,(30)Numan b. 'Amr; (31) Sukayn


Awfa; (34) abu Anas;
abu Sukayn: [^'2) 'Adi b. Zayd; (33) Numan b. abu
Miihjnud b. Dahyah; (36) MaUk h. Sayf, detto anche ibn Dayf (37) Ka'b

(28) Aa-jus b. Q:iys;(29)


b.

(35)

Rasid; (38) 'Auar; (39) Rati' b.


Azar b. abu Azar; (41) Rafi' b. Harithah: (42) Rafi'
b.

h.

Kharigah; (44)

:Ma'lik b.

abu

Rafi'; (40) Izar b.

abu

'Awf; (45) Rifa

ali b.

b.

Huraynialah;

Zayd

b.

oppure

Izar,

(43) Rati'

al-Tabut; (46) 'Ab-

dallah b. Sallaui b. al-Harith, un dottissimo rabbino, il vero nome del quale


era al-Husayn e quando si converti all'Islam, Maometto gli die<le nome

Ai banu Qurayzah appartenevano: (47) al-Zubayr b. Bata b.


Wahb; (48) 'Azzai b. amwil; (49) Ka'b b. Asad, colui che poi strinse il patto
dei banu Qurayzah (shib 'aqd banu Qurayzah), che fu poi violato
nell'anno delle Schiere, 'Am al-Ahzab (5. a. H.); (50) amvpil b. Zayd; (51) (ra'Alxlallah.

bal b.

'Amr

Wahb

(54)

b.

Sukaynah;

Zayd;

b.

(55) Nfi' b.

(58) al-Harith b. 'Awf; (59)


fi'ah b.

Rumaylah;

abu

Kardam

abal

(62)

al-Nahham

(52)

b.

il

Fardam

(53)

b.

Zayd;

(60)

b.

A'sam,

Usmah

Fardan

b.

Wahl)

(63)
colui,

il

'Amr. Agli Ebrei dei banu-1-Naggar

[t 43. a. H.]

erano

ad eccezione di Mukhayriq

gU

avversari pi

indefessi di

(61)

Ra-

Bahudza. Agli

b.

quale con

(67) Silsilah

sue arti

le

(akhkhadza) dalle sue donne. Agli Ebrei


Kinanah b. Suriya. Agli Ebrei dei banu 'Amr

Questi, dice ibn Ishaq,

Ka'b;

b.

b. HabTli;

Profeta lontano

Harithah: (65)
(66)

Zayd

Nafi'; (56) al)u Nafi'; (57) 'Adi b. ZaytI

abu Qusayr;

Ebrei dei banu Zurayq: (64 Labd

tenne

b.

1).

dei

'A-v\f:

1).

Barhani.

e di 'Abdallah b.

Maometto

banu

Sallam

fra gli Ebrei

Madinah (Hiam, pag. 352). Ho creduto di dare per intiero la lista dei
nomi quale si trova nel testo di ibn HiSam, perch ha in s un certo interesse per varie ragioni. Innanzitutto non pu essere composta di tutti nomi
immaginari, e deve raccogliere la memoria di persone veramente esistite,
di

le

un

quaU

si

distinsero per la loro

accanita opposizione al Profeta.

interesse particolare, perch dimostra

pur conservando probabilmente rapporti


ciali

con

le

come

le trib

spirituali

Ha

poi

ebraiche di Madinah,
forse

anche commer-

comunit ebraiche della Palestina e della Babilonia, pur par-

lando fra loro un dialetto ebraico, e pur usando la liturgia antica giudaica,

erano gi tanto acclimatate nel paese, da aver assiirdlato quasi tutte le


consuetudini indigene, fino al punto da preferire l'uso di nomi arabi a quelU
si

ebraici. Nella lista

nomi veramente

alle consuetudini degli

Ebrei in tutte

ebraici
le loro

sono pochi

colonie dette:

ci corrisponde
"

diaspora

in

nomi propri del paese era per in voga ancor


pi che altrove, e ci perch fra gU Ebrei v'era un numero specialmente
grande di Arabi convertiti, i quaU ritenevano i loro nomi pagani e li tramandavano ai figli e ai discendenti (cfr. Hirschfeld, pag. 104).
Arabia

l'uso di adottare

414.

1.

H.

a.

S 58-60.

Nota 1.
Huyyay e abu Yasir , dice ibn Ishaq, erano invidiosi degli rabi specialmente
perch Dio aveva scelto un Profeta in mezzo a loro. Essi si diedero pena e fecero tutto il possibile per
allontanare la gente dall'Islam. Contro di essi fu rivelato il versetto il, 107 (H i s a m, pagg. 379-380).

59.

L'intenzione di voler ascondere

degli Ebrei, traluce dalla

Huyyay

ostilit

seguente tradizione, certamente apocrifa, basata

anche sopra un debolissimo


bint

vero motivo della

il

isnd (huddithtu, mi

fu narrato): Safyyah

Akhtab era la bambina prediletta di suo padre ed amata


abu Yasir: ambedue questi uomini, influentissimi Ebrei in

b.

molto dallo zio

Madlnah, avevano tanta simpatia per

bambina, che pensavano soltanto

la

quando essa era presente. Safi^yah narra per che quando giunse
Maometto a Quba, il padre e lo zio, appena spunt il giorno, andarono a
a

lei

vederlo e ritornarono a casa soltanto a notte avanzata

ambedue camminavano con passo


abbattuta. Safyyah si gett come

lento e

presa di trovare un'accoghenza fredda

attenzione a
cliiese

bene

lei,

lo riconosci e

"

proprio lui?

ma

(Hisam, pagg.

"

fu sor-

nessuno dei due uomini fece alcuna

" S,

confermi quello che dici?

cosa pensi di fare verso di lui?

loro braccia,

nelle

che

molto

l'aria

tanto erano turbati. Essa ud la loro conversazione

a abu Yasir:

finch vivo!

grave, ed avevano

al solito

osserv

essa

per Dio, lui!

Per Dio!

"

trattarlo

"E

Huyyay

"

Eb-

allora che

come un nemico,

354-355).

Maometto e che pendevano maggiormente dalla parte degli Ebrei contro il nuovo ordine di cose, sono ricordati
i seguenti, i quali insieme con tanti altri non menzionati vengono chiamati
i munafiqun o gli ipocriti: (1) Zuwayy b. al-Harith. (2) (xulas b. Suwayd
h. Samit, uno di quelli che rimasero poi addietro nella spedizione di Tabuk
" Se questo
nel 9. a. H. (rulas disse una volta, alludendo a ^laometto
'UmajT b. Sa'd riport
uomo dice il vei'O, noi siamo peggiori dei somari!
questo discorso a Maometto, ma (rulas giur di non avere mai pronunciato
quelle parole. Il Profeta non accett la menzogna e rivel in proposito i versetti IX, 75. In seguito pei' (julas si convert veramente e divenne un buon
musulmano (Hisam, pagg. 355-356). A (j-ulas, dicesi, fanno anche allusione
i versetti ir,
63, perch in una questione aATita con alcuni musulmani, invece di rivolgersi a Maometto, come era loro dovere, essendo musuhnani di
60.

Fra

Madinesi pi

ostili

...

nome

insieme con gli altri ipocriti Mu'attab (no.

(no. 19),

in\'it i

dente, e

il

Eafi^' (no.

20) e

Bisr

credenti loro accusatori a comparire dinanzi agli indo\dni,

al-kuhhan, che erano


(Hisam, pag.

8),

360).

(3)

giudici dei pagani,

quale alla battaglia di


e

ahi al-gahiliyy ah

Suwayd b. Sarait, fratello del preceUhud nel 3. a. H. pass dalla parte dei
Qays b. Zayd al-Dubay'i. Maometto lo

al-Harith b.

Qurays e uccise al-2slugadzdzar

hukkam

415.

condann a

niort-e,

ma

H.

a.

1.

flo.

Makkah, poi

al-Harith fuggi a

pent e volle pagare

si

lui dicesi facciano alluprezzo di sangue per poter tornare a Madinah.


pag.
356). (4) Bigad b. Uthmn
sione i versetti del Qur-an, m, 80 (Hi sani,
il

b.

'Ajnir. (5)

Nabtal

b.

Satana, guardi soltanto Nabtal


pelle oscura,

Maometto disse: " Chi vuol vedere


al-Haritb . Era infatti uomo forte, di

Di

al-Harith.

b.

con capelli lunghi e

lui

con occhi

incolti,

mate. Egli veniva spesso a vedere Maometto,


poi riportava

lui e

una volta

lui

"

versetti del (Jur-an,

uno

b. al-Az'ar,

Masgid al-Dirar

(cfr. 9. a. H.). (7)

a questi due alludono

e a

sono

lui

al-Ahzab
1>.

rivolti

(5. a.

H.),

promosse

m, 148

Hatib.

b.

76

ix,

Profeta dopo

il

versetti

Tha labah

versetti del Qur-an,

che accusarono vi\'amente

(6)

(8)

Mu attab

Qusayr

Mu'attab fu uno di quelli

disastro di

il

b.

Uhud

nel 3.

per altri scherni nel giorno,

la rivelazione dei versetti

Hatib. Secondo alcuni questi tre ultimi

^.

abu

costruirono in seguito la moschea

quelli che

di

dice

si

61 (Hisara, pagg. 356-357).

rx,

anche

egli disse

^laometto tutto orecchio; crede a tutto quello, che gli

alludono

Habibah

tratteneva a conversare con

si

discorsi fatti e uditi ai colleghi ipocriti

guancie infiam-

rossi e

non furono

xxxm,

H.

Yum

12. (9) al-Harith

ma

ipocriti,

a.

appartennero

perfino a quelli che combatterono a Badr. (10) 'Alibad b. Hunayf, fratello di

Sahl

b.

Hunayf.

Bah'cag, uno di quelli che presero

(11)

'Amr

zione della moschea Masgid al-Dirr. (12)


b.

Nabtal

(Hisam,

pag. 357). (14) -aryah

parte alla costru-

Khidzam. (13) 'Abdallah


'Amir b. al-'Attf. (15) Zayd

b.

b.

uryah b. al-'Attaf, (16) Mugammi' b. (raryah, tutti e cinque costruttoii


della moschea Masgid al-Dirar. (17) Wad'ah b. Thabit, uno dei costruttori
della moschea Masgid al-Dirar, il quale afferm poi che era stato uno scherzo
b.

lui

sono

rivolti

versetti del Qur-an,

66. (18)

ix,

Khidzam

b.

Khalid, nella

casa del quale venne soppressa la moschea Masgid al-Dirar. (19)Bisr. (20)Rafi'
b. Zaj'd. (21) ^lirba' b.

Qayzi,

il

quando Maometto

quale,

su Uhud, viet al Profeta di traversare


di gettargli terra

addosso

Maometto ordinasse
sono ciechi

fu ferito perci

pag. 358). (22)

mise in marcia

suo giardino e fece perfino atto

da Sa'd

perch

di lasciarlo in pace,

(Hism,

il

si

Aws

b.

b.

Zayd con un

" il

arco, bench

suo cuore e

Qayzi, fratello del precedente,

ebbe timore durante la giornata della trincea, al-J:Chandaq, nel


volle ritornare indietro;

13

(Hi^m, pagg.

lui

358-359).

perci alludono
(2.3)

Hatib

b.

suoi occhi

5.

ii

Uhud, ove trov

Umayyah

la morte. (24).

ladro delle due corazze, al quale alludono

(25)

pag.

Quzmn

b.

Rafi',

.359).

[f

.3.

a.

IL],

abu Ti'mah Buayr


i

un vecchio

si

416.

b.

versetti del Qur-an,

confederato, halif, dei

Dei banu 'Abd al-aShal,

H., e

versetti del Qur-an, xxxm,

rimasto tenacemente attaccato all'antica fede pagana. Suo figlio


batt da prode a

a.

Yazld

si

Ubayriq
iv,

107.

banu Zuhrah (Hiam,

crede che nessuno

fosse

ipocrita,

a.

1.

ma

b.
il

60-62.

molti sospettarono che: (26) al-DaWiak

grandi simpatie per


b.

H.

Thabit, citati da

gli Ebrei:

HiSam,

Thabit, lo fosse e che avesse

alludono anche alcuni versi di Hassan

lui

(pag.

b.

360).

Wadiah.

Rafi' b.

(27)

Zayd

(28)

'Amr. (29) 'Amr b. Qays. (30) Qaj^s b. 'Amr h. Sahl. (31) al-(>add b. Qays,
quale per aver chiesto a Maometto di non essere menato alla guerra, fu

motivo della rivelazione: Qur-an,


capo di

tutti gli ipocriti, colui,

il

ix,

Ubayy

49. (32) 'Abdallah b.

Salul,

b.

il

quale per la sua condotta in seguito, durante

spedizione dei lmnu-1-Mustaliq, fu la causa della rivelazione di tutta la

la

sura degli Ipocriti, Qur*an, Lxm.


Infine: (33)

wayd

(36)

Wadiah,

Da is,

dei

banu 'Awf;

tutti e quattro della

Malik

(34)

b.

abu

(^)awqal

famigUa, r a h t, di 'Abdallah

(35) Su-

b.

Ubayy,

per avere incoraggito gli Ebrei al-NadIr, quando ^laometto pose assedio alle
loro dimore, nel 4. a. H., fui-ono causa che
Lix,

si

rivelassero

(Hisam, pagg. 360-361; Khaldun,

11-10

II,

versetti del Qur-an,

App.

ne menziona

17,

alcuni).

61.

Fra

rabbini ebrei, che cercarono protezione nell'Islam,

gendo di abbracciarne

la dottrina,

ma

fin-

che rimasero attaccati, nel fondo del-

vengono nominati i seguenti:


Sa'd b. Hunayf. (2) Zayd b. al-Lusayt,

l'anima, all'antico ordine di cose,

Dei banu Qaynuqa':


fu colui che

si

batt con

(1)

'Umar

b.

il

quale

al-Khattab nel mercato dei banu Qaynuqa',

quando un giorno Maometto, non pot pi trovare un camelo


Maometto pretende di ricevere notizie
perduto, and ripetendo a tutti:
dal cielo, ed ora non sa nemmeno ove si trovi il proprio camelo! . (3) Rafi'
b. Huraymalah, alla morte del quale Maometto avrebbe detto:
Oggi ha
(3

il

quale,

*'

'

cessato di vivere

il

pi grande degli ipocriti!

Tabut: mor durante

(4)

Rifa'ah

b.

Zayd

la spedizione dei banu-1-Mustaliq, nel 6. a.

sulmani ritornavano a Madlnah ed un

terribile

temporale

si

H.

b.
i

al-

mu-

scaten sulle

Maometto rianim i suoi, npauriti dalla bufera, e disse di non temere, perch uno dei capi-ipocriti era passato ad altra vita di fatti Rifa'ah
era spirato durante la tempesta. (5). Nu'man b. Awfa 1). 'Amr. (6) 'Uthraan b.
Avpfa. (7) Kinanah b. Suriya. (8) Silsilah b. Barham; essi venivano a prendere

scliiere:

parte alle preghiere, e ascoltavano le prediche di Maometto,


casa,

ma

poi ritornati a

mettevano in derisione quanto avevano udito, e contradicevano e confu-

tavano

le

62.

Maometto (Hisam, pagg. 361-362; Khaldun, II, App. 17).


si aggruppassero duAccadde una volta che questi " ipocriti

parole di

.,

rante la preghiera e dimostrassero cosi evidentemente la vera disposizione

dell'animo loro, da creare uno scandalo, e

Maometto sdegnato ne ordin

l'immediata espulsione.

gl'ipocriti,

I fedeli afferrarono

moschea e scambiarono con

essi

pugni e
417.

scliiafS

li

cacciarono dalla

(Hisam, pagg.

362-36.3).

ce

a. H.

1.

$6S-4&

La guerra sorda degli Ebrei e degli ipocriti Awsiti e Kliazcento versetti circa della seconda
ranti indusse Maometto a nvolare i primi
sura del Qur-an, i quali sono appunto diretti contro di essi (HiSm, pagine 363-380, ove abbiamo un lungo commento del testo sacro) (^).
I 03.

Nota

1.

questo brano di

QurSn,

cit4ioni del

commento quranico

voli insinuazioni ed intrighi. I brani del

Quran sono

seguenti:

una raccolta

segue, nel testo di HiSin,

riferentisi tutti agli Ebrei, ai loro attacchi contro


il,

Maometto, ed

alle loro

di

male-

164, 166; 111,10,22,68,64, 73, 93,

vii, ISe; ix, 30; xvii, 90


pagg. 382-U)l). L'ordine nel quale sono messi rivela il sistema adottato da ihn Hism:
401-411 abbiamo poi il comla maggior parte dei brani appartiene a un'epoca posteriore; a pagg.
mento della sura ili, specialmente di quei brani riguardanti Ges Cristo.

109. 177;

47,

41,

IV,

60,

64, 161;

V, 14, 21, 46, 64, 64, 72; v, 62-66; vi, 19;

(Hi^am,

64.

'Abdallah

e colui che dirigeva

b.

Ubayy

b.

Salul,

segretamente tutta

capo di

il

tutti gli

"

ipocriti

propaganda anti-islamica

l,a

fra

.,

finti convertiti,

era uno di quelli maggiormente avversi al nuovo ordine di

cose. Si dice che

prima

lui

il

dell'arrivo di

governo su tutta

la citt di

Maometto

Madlnah,

gi perfino preparata per lui una corona.

fosse stato deciso di conferire a

e la tradizione vuole

La venuta di Maometto

che

fosse

si

sconvolse tutti

potenza acquistata dal Profeta costrinse 'Abdallah b.


Ubayy ad abbracciare l'Islam molto contro sua voglia. A 'Abdallah doleva
questi

progetti, e la

specialmente la perdita della sua antica posizione preeminente, presa ora da

Maometto,
di tutti

rapito

il

quale con la sua influenza ogni d crescente, eclissava l'autorit

capi madinesi

egli considerava

Maometto come

domiiio supremo sulla propria citt

il

65.

colui che gli aveva

(Hism, pagg.

Di grande interesse l'episodio

411, 413).

seguente narrato da fonti

Maometto un giorno avendo saputo che Sa'd b. 'Ubadah era gravemente malato, si accinse a fargli visita, montando sopra un asinelio e

buone

(')

pigliando

con

fanciullo

il

una grande predilezione

Usamah

sull'asino,

b.

come

Zayd, per

sella,

il

quale egli aveva

erano buttate due coperte di

Fadak, con un orlo intessuto di foglie di palma. Traversando

la citt, volle

campagna di "Abdallah
b. Ubayy, il capo degli ipocriti, il quale in quel momento si trovava con
alcuni parenti, seduto all'ombra della propria dimora. Maometto volle esil

caso che passasse dinanzi a

sere amalle,

ferm

poi disse:

ma

"

Se

il

le

la casa di

l'asinelio, scese in terra, salut

discorsi morali, recit

'Abdallah alz

Muzhim,

brani del Qur-n e invit tutti a credere in Dio.

capo e non apr bocca finch Maometto non ebbe


tue parole sono veraci,

non ve ne sono

tu do\Te3ti rimanere a casa e rivolgerle soltanto

gono a

visitare

presenti, tenne alcuni

non dovresti annoiare con esse

da

altre pi belle,

a quelli che

quelli

finito,

ti

ven-

che non vengono

te: non dovresti venire con esse in riunioni, che non vogliono udirle! .
Maometto punto sul vivo si alz senza dir nulla, e si avvi con Usamah

418.

Zayd verso

b.

la

dimora di Sa'd

65-68.

H.

a.

1.

ma

'Uljadah,

1>.

era

tale

il

risentimento

come i tratti di Maometto


(Hiam, pag. 412-413) f^).

Profeta, che Sa'd b. 'Ul^dah, not subito

del

fossero sconvolti dall'ira e dal dispiacere

Nota

1.

Le autorit di questa tradizione sono nominalmente ottixae: (1) Muhammad b. Ishaq


Muliammad b. Muslira al-Zuhri [f 12-t. a H.|; (3) 'Urwah b. al-Zubayr ft 94. a. H. |;
Zayd |f 54. a. H. quindi, teorioVmente almeno, la tradizione deve essere autentica. Temo

rt IBI. a. H.J; (2)


(l)

UsUmah

b.

per che l'isuad possa essere coniazione tradizionistica.


Nota 2. Kh a i s (I, pag. 383, lin. 31), narra che quando Maometto fece il suo ingresso in
MadTnah, gli abitanti gareggiassero fra loro per indurre Maometto ad accettare ospitalit; fece eccezione 'Abdallah b. Ubayy, il quale invece accolse il Profeta con le parole: Va innanzi da coloro,

che

hanno invitato a venire!

ti

La

non ha per

notizia

caratteri di autenticit e rivela manipola-

zioni posteriori.

66.

Un' altra persona in Madinah che rivolse un' odio speciale

contro Maometto fu un Awsita, abu 'Amir 'Abd

'Amr

Sayfi b. al-Nu'man,

b.

padre del poi celebre Hanzalah al-dhasTl. Egli godeva anticamente di grande
prestigio e di molta autorit fra
e volentieri

conformavano

si

suoi consanguinei,

quali

amavano

udirlo

aveva da molti anni adottata

al suo parere. Egli

una esistenza da vero romito, vestito con manti di stoffa ruvida e comune,
meritandosi cos il cognome di al-Ealxib, o il monaco. Egli fu pi fiero del
suo collega 'Abdallah b. Ubayy, non volle neimneno tngersi musulmano, si
stacc del tutto dai suoi compaesani e

Quando anche Makkah pass


e di

li

quiste, e

mentre

fu causa

di

il

litigi

cristiani in Siria

rec con dieci uomini a Makkali.

dominio di Maometto, emigr a Taf,

sotto al

poi in Siria e vi mori

si

esule e

solo,

paese era ancora sotto

al

abbandonato prima

delle con-

dominio romano. La sua eredit

questione venne discussa e risoluta nei tribunali

e la

(Hisam, pagg.

411-412).

Liberazione di Musulmani in Makkah.


67.

metto
b.

si

al-Walid

b.

al-Walid

al-i\Iughirah dietro istigazione di

b.

rec segretamente a Makkah. Scopri ove stavano j^rigionieri 'Ayj's

abu Rabfah e Hisam

b.

al-'As,

ambedue musulmani,

trattenuti a

dai Qurays, riusci a penetrare nella prigione valicando di notte


cinta della prigione, nella quale
fece

montare

si

due prigionieri sopra

il

di questa tradizione al

Tutti

caraelo

cfr.

quanto

li

si

legami,

condusse sani e

detto a proposito

tentativi di

il

Profeta.

Maometto per

convertire

gU Ebrei

rono vani; questi non contenti di contradirlo e di criticare


zioni,

di

14).

Intrighi degli Ebrei contro


68.

suo

forza

muro

il

trovavano, tagli con la spada

a Madinah (H i s a m, pagg. 320-32 1

salvi

Mao-

le

riusci-

sue rivela-

cercarono anche di metterlo in ridicolo. Verniero a Madinah alcuni

cristiani del

Nagran

e si diedero

convegno con
419.

gli

Ebrei

insieme discussero

a.

1.

68-71

U.

accanitamento su questioni religiose, e nonostante la loro concordia nel


criticare l'Islam, ottennero un effetto contrario a quello che avevano desiderato. I musulmani vedendo quanto fossero divergenti le credenze religiose degli Ebrei e dei Cristiani, e profondo fra loro

maggiormente

sero

occasioni furono rivelati

vero abbracciando

nel

trovarsi

di

versetti del Qur-an,

il

ti,

dissidio, si convinl'

Islam. In questo

(Him,

112, e 129

pa-

gine 380-381).

69.

Le macchinazioni

un momento
di

Aws

KJiazra^. Nell'anniversario

e dei

battagha fratricida di Bu'th, nella quale

Khazrag, un pagano as

vittoria siu

pagano misero per

concordia ormai assicurata dello duo trib rivali

in pericolo la

Madiuah, degli

degli Ebrei e del partito

gli

sanguinosa

della

Aws avevano

b. Qa3^s, spinse

riportata la

un giovane ebreo a

reci-

una riunione mista di Madinesi una poesia su quel fatto d'arme.


Quello che Sas b. Qays aveva desiderato ebbe immediatamente luogo. Il
ricordo di Bu'ath ridest r rancori temporaneamente sopiti si accese una
discussione tanto animata fra Awsiti e Kh azra^iti che si grid alle armi
tare in

da ambedue

le parti.

Madinesi

dell'

una

e dell' altra

trib

accinsero a

si

da

incontrarsi armati nella al-Harrah. Intervenne allora Maometto, seguito

un nucleo

degli emigrati makkani, e riusci con la sua parola e con l'autorit

della sua persona

irreparabile
al

a sedare

tumulto e a salvare Madlnah da una sciagura

il

(H i s a m, pagg. 385-386).

questo fatto, dicesi, alluda

il

Qur-an

versetto m, 98.

Rivelazione della sura

70.

\aman) ed

III.

Mene a Madlnah una caravana

di

hanno una discussione

capi di essa

Questi non risponde alle

ma

loro obbiezioni,

tanta versetti circa della sura al-'Amran

da Nagran

Cristiani
religiosa

(nel

con Maometto.

rivela in seguito,

primi

ot-

(Qur-an, m; Hiam, pagg. 401

e segg.). Cfr. precedente.

Malattie dei Compagni.


71.

Gii

Emigrati makkani, arrivando a Madlnah, furono

febbri violenti e maligne:

anche abo Bakr, '.\mir


dal male,
ligna,

ma

b.

Compagni caddero malati, e fra gli altri


Fuhayrah e Bilal. Maometto stosso rimase immune
i

malati, e cos forti gli attacchi della febbre

che per debolezza gli Emigrati non

costretti

a pregare seduti
il

da

molti

tanti furono

provero dal Profeta,

colpiti

tale

potevano pi

alzarsi,

contegno dei malati attir su di

quale disse

"

420.

ed erano

un riinuno seduto

essi

Sappiate che la pregliiera di

vale la met di quella fatta in piedi

ma-

credenti nonostante la debolezza

1.

a.

H.

S 71-7S.

modo di conformarsi al desiderio del Pro(Hisam, pagg. 413-414; Khamis, I, pag. 395: Halab, II, pa-

creata dal male tentarono in ogni


feta

(')

gine 237-239).

probabile che

makkaiii fosse una specie di

il

tifo,

dizione che rimonta a 'Ali [f 40.

pagni, arrivando in Madlnah al

mangiarono una

male, dal quale furono colpiti gli Emigrati

a.

o dissenteria,
H.],

momento

il

perch, secondo

male venne dal

una

fatto che

tra-

Com-

della raccolta dei datteri (autunno),

sovcrcliia quantit di queste frutta

immature

(^)

(H a lab,

II,

pag. 237, Un. 22).


Nota

Queste notizie

sono venute per due tramiti in apparenza sicure: l'uno (1) ibn
H.] da (3) Trwah b. al-Zubayr [f 94. a. H.] da (4) '.^-isah
[t 67. a. H.], l'altro da (1) ibn Isl.xuq, da (2) ibn Sihab al-Zuhri [f 124 a. H.], da (.3) 'Abdallah b. 'Amr
b. al-'As [t 65. a. H ]. La seconda parte della tradizione ha un interesse speciale, perch, se autentica,
rivela quanto severamente Maometto mirasse a inculcare la disciplina fra i suoi seguaci, e quanto valore
mettesse nella forma esteriore del culto, anche in casi di gravi malattie. Ho per i miei dubbi sulla
correttezza della notizia, la quale mi parrebbe che rispecchi i sentimenti di un'epoca molto posteriore.
Ai tempi pagani l'aria di MadTnah era nota a tutti per la sua grande insalubrit,
KoTA 2.
e quasi tutti quelli che la visitavano, venivano colpiti da febbri maligne con delirio. Un rimedio
per prevenire il male era di imitare il raglio di mi asino prima di entrare nel paese: chi poteva
farlo, rimaneva immune. I musulmani trovarono l'aria di MadTnah molto greve ed opprimente (Khamis, I, pagg. 394-396; Halab, II, pag. 237). Ai tradizionisti musulmani ha dispiaciuto che l'arrivo dei
Compagni in MadTnah invece di essere accompagnato da miracoli lieti, fosse attristato dallo scoppio
di questa epidemia: hanno perci immaginato che contemporaneamente in Siria infierisse una peste
violenta, e che per una grazia speciale i musulmani avessero soltanto leggieri attacchi di febbre: la

Ishaq da

(2)

1.

Hisam

b.

'Urwah

ci

[f 146. a.

grazia divina, dicono, si rivel pi visibilmente in seguito, perch quelli che furono colpiti dal male,
divennero al principio delle spedizioni, due volte pi vigorosi degli altri (Halab, II, pag. 239). Narrano
poi che per una preghiera speciale di Maometto, Dio trasferisse l'aria cattiva da MadTnah a [al-uhfah, sicch MadTnah divenne una citt salubre e al-G-uhfah invece molto malsana (Halab, II, pagine 239-240; cfr. anche Balailzur, pag. 11: Azraqi, pagg. 383, 385; Bakri, pag. 233). Cfr. 76,
nota 4.

Matrimonio

con Ftimah.
Alcune fonti molto moderne e poco sicure pongono il matri 72.
monio di 'Ali b. abu TaUb con Fatimah, la figUa del Profeta, due mesi dopo
l'arrivo di Maometto in Madinah. Le stesse fonti narrano che al-'Abbas b.
'Abd al-Muttalib venisse pure a Madinah, menando con s Zaynab figHa del
Profeta, la quale al momento, in cui Maometto fuggiva a Madlnah si tro-

di 'Ali

vava in Taf presso suo marito


al-'Abbas fece quindi ritomo a

abu-l-'As'; b. Bisr b.

'Abd

Makkah (Ya'qubi,

II,

Duhman

al-Thaqafi.

pag. 42).

Nota 1.
Queste notizie di natura tendenziosa mancano nelle fonti pi antiche e pi sicure.
Esse furono fabbricate per riabilitare lo zio del Profeta, rimasto pagano in Makkah, e per obliterare
le traccie di un altro fatto doloroso per i musulmani, che cio la figlia di Maometto, Zajmab, era ancora rimasta pagana al momento della Fuga. Essa si converti soltanto dopo la battaglia di Badr
(cfr. 2. a.

H.V

Principio delle spedizioni militari.

Maometto rimase in Madinah senza allontanarsi dalla citt per


73.
circa un anno, occupato dalla costruzione della moschea e da questioni di
ordiiiamento interno: ossia dal Eabi' I 1. a. H. fino al Safar 2. a. H., quando,
421.

1.

78-76.

secondo

H.

a.

Islmq, intraprese la spedi/ione di

ilii

Waddan (Him,

pag. 415;

pag. 1266). Durante questo periodo egli mand alcune spedizioiii


minori, la prima delle quali fu quella comandata dallo zio Hamzah nel mese
di Ramadan 1. a. H. soli sette mesi dopo il suo arrivo a INladinah (Waqidi,

Tabari.

pag.

I,

2).

Le imprese militari del Profeta si dividono in due classi, quelle


I 74.
cio comandat<i da lui in persona, che vengono cluamate ghaz wah e quelle,
delle quali egli affili la direzione ad uno dei Compagni, e le quali vengono
cluamate sa ri yy ah.

La

distinzione e

epoca posteriore, quando el>he luogo

i
il

tico e cronologico della biografa del

due nomi dati

alle spedizioni

sono di

grande lavoro di coordinamento

Profeta

IC]iamis,

(cfr.

I,

cri-

pag. 400).

numero preciso delle ghazawat, dette genericamente anche maghzi,


non bene accertato e le varie fonti le fanno rispettivamente ammontare
a 19, o 22, o 24, o 25, o 26 (Khamis, I, pag. 401, ove sono specificatele
Il

varie fonti;

enumera

Halab,
Le

27).

pagg. 288 e segg.

II,

spedizioni,

Tabari,

sarya, furono molto

pi numerose,

ma

ancora meno certo, perch ha dipeso dall'arbitrio degU

tale di esse

tori quale specie di spedizioni fosse inclusa nella lista:

pagg. 1756-1757, ne

I,

il

termine

to-

il

scrit-

sariyyah

molto vago e viene applicato anche ad una missione di pochi uomini.

numero

delle

saraya

bari,

I,

rispettivamente secondo varie fonti, 35, o 38, o 47,

o 50, o anche 60 (Kh a

i s,

Halab.

pag. 401;

I,

III,

pagg. 313-314; Ta-

ma

d i nomi di solo 33 saraya). La


questi numeri ha poca importanza storica.

pagg. 1758-1763 ne conta 48,

questione di

11

Hamzah a

Spedizione di

Sif al

Bahr

mand Hamzali

/)

{Ramadan).

'Abd al-Muttalib suo zio, con


uno stendardo bianco e con trenta guerrieri makkani, " Emigrati , montati
su cameli, contro una caravana quraita, comandata da abu Grahl e protetta da 300 uomini a cavallo (^). I musulmani incontrarono la caravana nel
75.

Profeta

Il

paese dei (ruhaynah, nel distretto di


dalle

due parti

Magdi

b.

'Amr

sci atl evdtare

Ansar,

al-Cxuhani, di

una trib confederata con

feta

non
gli

Mare Rosso:

fosse intervenuto

Ansar,

il

quale

riu-

che avesse luogo versamento di sangue. Esistono varie opinioni

altri

componevano la spedizione: alcuni vogliono che fossero


che met fosse composto di Emigrati makkani e met di

Madinesi. Un'altra tratlizione vuole che

Badr non

presso alle rive del

guerrieri sarebbero venuti alle mani, se

sugli uomini che


tutti

al-*Is,

b.

pigliassero

riteneva che

mai parte

Madinesi prima della battaglia di

alle spedi/ioni di

Maometto, perch

il

Pro-

Madinesi fossero ol^bligati soltanto a difenderlo, qualora egli venisse assaUto in Madinah. abu Marthad era quello incaricato di
i

4aa.

1.

reggere

Nota

Non

1.

(Hisam, pagg. 419-421; Waqidi, pag. 7;


Tabari, I, pagg. 1264-1265, 1267-1268; Kha-

pag. 33;

pag. 402; Athr,

I,

SS 76,76,

stendardo bianco

lo

Waqidi Wellh.,
mis,

a. H.

II,

pag. 85;

certo quale fosse la

Ha lab,

IH, pag. 314-315).

prima spedizione orgaaizzata dal Profeta: ibn lahaq pone

come prima quella di 'Ubaydah (cfr. 76), mentre Waqidi la mette seconda: l'ordine di queste due non
certo, e non esclusa la probabilit che. essendo state quasi contemporanee, sia nata qualche confusione
(cfr. Hisam, pag. 419, ove ammessa la probabilit che la spedizione di Hamzah sia la prima; cfr.
anche Tabari, I, pagg. 1267 e 1268; Kjiamis, I, pag. 401-402, ove riportata la notizia che al-Mapone per prima la spedizione di Hamzah; cfr. Athr, II, pag. 85).
del testo non lasciano alcun dubbio sulle istruzioni date a. Hamzah: egli
doveva vagare per il paese in cerca di possibili caravane di Qurays, li-'irat Quray.s, vale a dire lo
autorizz a fare da vero bandito, assalendo le caravane di mercanti qui abbiamo vera e propria aggressione premeditata nessuna attenuante per necessit di difesa i Qurays non si davano alcun pensiero di molestare il Profeta in Madinah. I 300 uomini che la tradizione attribuisce ai Qurays una
esagerazione posteriore per giustificare la prudenza di Hamzah nel non attaccare i due numeri di 30
e 300 hanno una tinta sospetta, ibn Ishaq, che in molti particolari pi degno di fede di ogni altra
fonte, non ci d il numero dei Qurays.
dS-ini [t 216-231. a. H.]

Nota

2.

Le parole

Spedizione di

76.
b.

Ubaydah

Durante

il

b.

mese

di

al-Hrith

{Sainval).

(')

Sawwal avvenne

al-Harith b. al-MuttaHb b. 'Abd

Manaf, con

la spedizione di

le

istruzioni

di

'Ubaydah
recarsi al

Batn Eabigh Q. 'Ubaydah parti con un distaccamento di circa 60 o 80 cavalieii, tutti Emigrati makkani, senza un solo Madinese, e and in cerca dei
Qurays; con

Ahya

portava uno stendardo bianco. Presso un pozzo nel Hi^az

non lontano da al-Cruhfah (^) a mezzogiorno di Thaniyyah


al-Marah, incontr una forte schiera di duecento Qurays. Questa era comandata da 'Ikrimah b. abu (rahl (o da abu Sufyn 1). Harb, o da Makraz
le fonti non sono concordi), ma non os assalire i musulmani.
b. Hafs
al-Jkliqdd b. 'Amr al-Bahrani e 'Utbah b. Qhazwau, due musulmani, che
si trovavano nelle file dei Qurays disertarono
e passarono dalla parte di
Maometto il primo era un half dei banu Zuhrah, il secondo dei banu Nawfal
b. 'Abd Manaf. Le due schiere non vennero alle mani, e si contentarono di
lanciare frecci e a distanza. Sa'd b. abu Wqqas fu il primo a lanciare una
freccia, la prima a essere lanciata per l'Islam (^). Qurays e musulmani si
detto

(^),

da ambedue

ritirarono
b.

le parti e 'U:)aydah fece ritorno

Uthathah era colui che portava

Waqidi,
1266,

pag. 2;

1267).

Waqidi

stendardo

"Wellh., pag. 33;

Alcuni affemiano che questa

musulmana (Tabari,
rato che

lo

Qurays

si

I,

pag. 1267;

sia

Khamis,

dessero alla fuga;

I,

a Madlnah. Mistah

(Hisam,
Tabari,
stata la

pagg. 416-418;
I,

pagg. 1265,

prima spedizione

pagg. 402-403, ove nar-

Athr, H, pag. 85; Halab, IH,

pagg. 315-316).
Nota

1.

Alcuni credono che questa spedizione sia stata mandata da Maometto

ritornava dalla spedizione di

Waddan,

ossia nel Safar, 2. a.

423.

H.

(Hisam,

mentre

pag. 418). L'ordine cronolo-

gioo deU materi nel tosto di ibn

sono messe

Ubydah

Kb
Nota 2.

fra le

Hisam

due razzie di

molto difettoso, e

Waddan

e di

BuwSt

due spedizioni

le

di

Hamzali

di

l'esame di questo pasticcio crono-

(cfr.

pas^. 402-403).
un sito che si trova sul cammino fra Makkah e Madlnah, ed una valle
o b a t n) traversata dai pellegrini nel recarsi a Makkah; si trova fra
5
d
i
(w
suolo
del
bassura
o
1-uhfah e Waddn al di l di "Azwar, a dieci miglia da al-Guhfah (Tiiqt, II, pag. 727, Un. 20
a r Ti s i d, I, pag. 451-462). Il sito conosciuto tuttora dai pellegrini musulmani, e si trova
e seg"-.;
vicino alle rive del Mar Rosso; ai tempi di Maometto era frequentato dai Khuz~,'ah (B a k r i, pag. 493).
logico in

I s,

I,

RSbi

"-h

una sorgente d'acqua che si trova al di sotto di Thaniyyah al-Marah (cfr.


lontana da al-uhfah (Y a q t, I, pag. 157, lin. 12).
non
22,
al-liu1ifah un punto molto importante sulla via che conduce da Makkah a MaNoT.. 4.
dlnah ed un tempo era un centro popoloso con uua moschea; ivi si davano convegno le due caravane
di pellegrini della Siria e dell'Egitto prima di fare ingresso in Makkah, che discosta tre tappe da
al-Guhfah, mentre da Madiuah discosta sei tappe di viaggio con caravana. Fra al-uhfah e il mare
corrono sei miglia e da al-Guhfah e Ghadlr Khumm ne corrono due. Il sito per era sempre esposto

KoTA

noU

3.

1,

Ahy

no. 5),

ad improvvise alluvioni torrenziali, le quali rovinarono il paese e costrinsero alfine gli abitanti ad emigrare altrove: aveva inoltre clima malsano e febbrile. Si vuole anzi che quando i musulmani arrivarono a Madinah, dopo la Fuga, e vi contrassero le febbri per il clima cattivo del paese. Dio, dietro
preghiera di Maometto, guarisse tutti i Compagni, scacciando la febbre da Madinah e relegandola a
al-uhfah (cfr. 71 e nota 2). Alcuni aifermano che la febbre fosse vista partire da Madinah, nella
forma di una donna volante per aria in direzione di al-Guhfah (Y a q u t, II, pagg. 36-66; B a k r i,
pagg. 232-233).

Altrove (cfr. Introd. 233) detto che Sa'd b. abu "Waqqas fosse il primo a sparNota .
gere sangue per la causa d'Islam; in questa spedizione egli comparisce come il primo che abbia
lanciata una freccia. Tali notizie hanno poco o niun valore. Si osservi che in ambedue queste piccole
spedizioni gli aggressori sono sempre i musulmani, i quali fanno apertamente i banditi, mirando, senza
provocazione e senza motivi giustificabili, ad aggredire ed a depredare i QurayS. Se non avvennero
probabile del numero preponderante dei Qurayi, il che assicurava ad essi
musulmani avessero osato attaccarli. I Qurays trattarono i rau.sulmani come ladroni
curarono di loro, non ricevendo alcuna diretta molestia.

fatti d'arme, ci fu effetto


la vittoria, se

non

si

Matrimonio con 'isah (J^aiora).


Nel mese di Sawwal, oppure nel Dzu-l-Qa'dah di questo anno,
77.
Meiometto consum il matrimonio con 'Asah bint abu Bakr, con la quale

si

era fidanzato tre anni prima in ]\Iakkah

(cfr.

Introd. 324 e 331). Egli

pass la prima notte con la sposa nella casa stessa del suocero abu Bakr
in

alSunh (labari,

I,

pag. 403: Athir,

I,

II,

Spedizione di Sa'd
78.

Nel mese

pag.
b.

85;

Ha lab,

abn Waqqas

ravana qurasita.

Khumm

(^)

II,

(^)

Dzu-l-(^a'dah

di

Waqqas con 20 o 21 Emigrati makkani


nelle vicinanze di

Khaldun,

pagg. 1261-12G3;

Khams,

App. 16;

pag. 286 e segg.).

{Dzu-l-Qadah).

Maometto mand Sa'd

musulmani viaggiarono

di notte

destinazione

giorno, trov che la caravana era gi passata

il

proibito di inseguirla, fece ritorno a

al

Madinah.

un agguato ad una

stendardo bianco

Athlr,

II,

pagg. 85-86;

nel

Miqdd

IH, pagg. 316-317).

424.

C*)

cail

mattino del quieto

giorno prima.

Ha lab,

alju

riposandosi durante

b.

Essendogli

'Amr portava

(Hism, pagg. 422-423 Wqidi, pag. 22;


Wellh., pagg. 33-34; Tabari, I, pagg. 126.5-1266; Khams, I,

lo

b.

(Ilisam dice 8) presso al-Kharrar

nel Higaz, per tentare

giorno. (Quando Sa'd arriv alla sua

II,

Waqidi
pag. 404;

Nota

H.

a.

1.

78-81.

Nel testo di Hiam questo fatto trovasi narrato subito dopo la spediz-ione di al2. a. H., ma senza alcuna indicazione precisa del mese; troviamo soltanto una
nota, che alcuni dotti pongono la spedizione dopo quella di Hamzah (cfr. 76). Talari (I, pag. 126(),
liii. 6-8), accenna a questo e afiferma che secondo ibn Ishiiq tutte e tre queste spedizioni
dovrebbero
mettersi nel 2. a. H., contrariamente a quanto afferma al-Waqidi (cfr. A th I r, II, pag. 86).
Nota 2.
Per al-K barrar vedi poc'anzi 22, nota 1, no. 4.
Nota 3. Khumm il nome di una localit a due miglia da al-6ulifah, fra questo sito e
Makkah, ed specialmente nota per l'esistenza ivi di uno stagno o palude, ^adlr, dal quale ha preso
il nome di Ghadir KLumm. Lo stagno si trova a oriente di al-uhfah, e vi abbonda sempre l'acqua
piovana. 11 nome di Khumm portato anche dalla valle, nella quale si trova lo stagno e che defluisce al
mare. La localit era abitata allora da pochi membri delle due trib dei K huza'ah e dei Kinanah
(Yaqiit, II, pag. 471, lin. 13 e segg.). Xon bisogna confondere GhadTr Khumm con Khumm. un pozzo,
scavato da 'Abd Sams negli al-Bathil di Makkah (Bakri, pag. 318, liu. 5; Azraqi, pag. (58, ult. lin.j.
1.

nel

'TJsayrali, ossia

Nascite di uomini celebri.

79.

hayr

In questo anno dicesi che nascessero:

[f 73. a.

H.]

il

primo Emigrato nato in Madlnah, dopo

Maometto; (2) al-Numan b. Basir


Madlnah dopo l'arrivo del Profeta;
qafi [t G7. a. H.]

pagg. 398-399; Athir,

dopo

II,

65.

[f

l'agitatore sl'ita;

governatore di Kufah e di Basrah

condo

(4)

Ziyad

(Tabari,

Hagar,

Fuga, nello awwal (T ab ari,

anno morisse pure abu Lahab,


opposizione al nipote in

lo

zio

I,

b.

I,

al-Zu-

b,

venuta di

'IJljayd

in

al-Iha-

[f 53. a. H.]

pag. 1264;

Khams,

I,

HI, pag. 1151, no. 8238). Se-

nacque nel

2.

pag. 1263).

del Profeta,

Makkah ([vhamis,

abu

Sumayyah

b.

la

primo Ansar nato

il

(3)

pag. 85;

H.]

a.

al-Mukhtar

altre fonti 'Abdallah b. al-Zubayr


la

'Abdallah

(1)

I,

a.

H.,

venti

mesi

Dicesi che in questo

che aveva fatto tanta

pag. 398).

Nota 1.
Su queste nascite la tradizione musulmana ha da narrare molte cose: secondo essa
Ebrei ostili a Maometto avevano annunziato che con il mezzo di un incantesimo speciale avrebbero impedito la nascita di qualunque musulmano. Quando nacque 'Abdallah b. al-Zubayr, i musulmani festeggiarono l'evento con grandi manifestazioni di gioia, perch ritenevano aver dimostrato
gli

l'impostura del Dio degli Ebrei (Allah al-Yahud).

Asma

bint abi

Bakr

dicesi fosse incinta di 'Abdallah

quando lasci Makkah. Altri dicono che il primo musulmano nato a Madlnah sia stato al-Nu'man b.
Basir, perch venne alla luce quattordici mesi dopo la Fuga ed aveva circa otto anni quando mori
il Profeta. Altri pongono la sua nascita tre o quattro mesi prima di Badr, perci nel 2. a. H. E noto
che al-Nu'man avesse sei mesi pi di 'Abdallah b. al-Zubayr, e perci al-Nu'man sarebbe nato nel
Rabr II, 2. a. H. (Tabari, I, pagg. 1268-1264; Khamis, I, pag. 399).

80.

Makhi-amah
Persiano

In

questo

e la uccisione

Kh a m i s,

I,

anno
di

si

al-Nu

pone anche

man

b.

la

nascita

di

Miswar

b.

al-Mundzir per ordine del re

pag. 398),

Rapporti fra Maometto e i Qurays.


In questo anno i Quray.s furono
81.

signori del pellegriuaggio,

Sappiamo per da
una tradizione conservata da al-Bukhari, che precisamente in questo anno
Sa'd b. ]\Iu'adz, mio dei Zvladinesi pi devoti alla causa di Maometto, si
al quale

rec in

nessuno degli Emigrati makkani volle

Makkah

e assist alla festa

del

425.

assistere.

pellegrinaggio, ospitato in casa di

DD

1.

81 -H.

rniayyah

H.

a.

medesima tradiProfeta (Bukhari, III, pag. 53).

Khalaf. uno dei capi Qiirays,

b.

secondo

e.

la

anche uno dei pi fieri avversari del


Questo fatto ha molta importanza perch getta luce indirettamente anche
sul valore intrinseco e sul tenore vero del documento esaminato poc'anzi
zione,

al 45.

Morte di 'Uthmn b. Mazun.


Erroneamente da alcuni
82.

T'thman

b.

(Ha lab,

II,

Maz'un,

celebre

il

pag. 244). Cfr.

Necrologio dell'anno

83.

I,

Compagno

2. a.

(labari,

H. 108.

1.

pag. 1261;

I,

(1)

pag. 308).

84.
b.

'Adi

b.

Yazld

16;

K^amls,
pag. 1261;

I,

abu Bir ai-Bara

t).

G^anm
b.

b.

Ka'b

(jrusam b.

Khaldun,

Salamah

b.

App.

h.

Sabiq

Sa'd b. 'Ali

b.

pag. 1261;

Wa-il al-Sahmi

16;

b.

I,

pro-

Khamis,

App. 16:

(3) al-'As b.
II,

Sakhr

b.

II,

nella sua

Makkah (Tabari,

pag. 398);

Ma'rur

b.

b.

I,

abu Uhaj^liah,

Khaldun,

pag. 398); (2) al-Walid b. al-Mughlrah in

Khaldun, H, App.
in Makkah (Tabari,

che in queste/ anno morisse

del Profeta, e suo fratello di latte

anno morirono:

In questo

priet in T-if

dicesi

Kharais,

Sinan

Asad

'Ubayd

b.

b.

I,

Saridah

al-Khazra^ al-Ansari, al-Khazrai, ai-Salami Com-

pagno del Profeta, fu uno di quelli che si trovarono al primo Convegno di


'Aqabah. Secondo ibn Ishaq egli fu il primo madiese al Convegno di 'Aqabah, che riconoscesse Maometto come Profeta, il primo a pregare rivolto verso
la qiblah e il primo a lasciare la terza parto della sua fortuna a Maometto. Egli era

uno

dei

naqlb. Egli

fu

il

primo a pregare rivolto verso

Ka'bah, spinto a ci dal suo culto per quel santuario

punto di morire, volle fare


bah, prima che

il

le

la

infatti trovandosi sul

ultime sue preghiere, incliinandosi verso la Ka'-

Profeta ordinasse

mutamento

il

della

qiblah. Quando

Maometto ud quello che stava facendo ai-Bara, gli mand subito l'ordine
di volgersi pregando verso Gerusalemme ai-Bara obljedi ma non appena egli
ebbe cessato di vivere. Maometto ordin ai famigliari del defunto di volgere
;

il

cadavere nella direzione della Ka'bah.

Morendo, ai-Bara

lasci la terza

parte della sua fortuna al Profeta, con l'autorizzazione di farne quello che
voleva,

ma Maometto

la restitu ai figli del defunto.

Alcuni affermano per

che ai-Rara cessasse di vivere un mese prima della venuta di Maometto a

Madinah 'TJa^ar,
b. MaghrQr; invece
ai-Bara

b.

I,

pagg. 293-294, no. 618, ove egli chiamato ai-Bara

in tutte le altre fonti

Ma'rur). Tabari

il

suo

nome

costantemente scritto

narra diversamente l'episodio riguardante

496.

il

vol-

a.

1.

H.

gersi verso la Ka'bali: ai-Bara recandosi

84- 7.

a Makkali con

gli

alt-.ri

maclinesi,

primo Convegno con il Profeta, sent alcuni scrupoli nel pregare verso Gerusalemme, volgendo le spalle al santuario della Ka bah, bench
per tenere

il

queste fossero

le istruzioni

Egli manifest

dinah.

dato da Maometto al suo rappresentante in Ma-

suoi scrupoli ai

compagni

di viaggio,

ma

nessuno

di essi volle prestargli ascolto e continuarono a pregare rivolti verso Geru-

salemme. ai-Bara per

tempo rivolgendosi verso


facevano i Compagni. Arrivati

tutto

il

ancora

Maometto

e ai-Bara alfine

I,

pag.

di fare
124.3).

gina 84;

insist

b.

il

il

Madinah

Khamis,

I,

in

abu

Madinah,

nell'a.

H.

"

(Tabari,

1.

Kulthum
Quba e entr

b. al-Aslat

gfi parl e lo ascolt

alla fine disse:

Maometto dimor in Quba,


Fuga da Makkah (Tabari,

primo madinese a morire dopo

pag. 392).

Qays

pregando con

pagg. 1217-1219).

I,

suo ingresso in Madlnah, dopo la

Egli fu

lui fissata,,

al-Hidm, un madinese della trib dei banu 'Amr

che Maometto ebbe lasciata

86.

che pregasse verso la qiblah, da

dice fosse colui, nella casa del quale

si

87) in

(cfr.

Gerusaleimiie (Tabari,

85. Kulthum

jmma

non verso Gerusalemme come


in Makkah, ai-Bara, che non conosceva
la

adatt alla legge imposta da Maometto,

si

gli altri rivolto verso

'Awf,

Ka'bah

suo e preg

Profeta gli fu presentato, e gli chiese subito spiegazioni riguardo

il

ai suoi dubbi.

b.

modo

sua idea, volle fare a

fisso nella

l'arrivo del Profeta

pag. 1260; Athir,

I,

dopo

in Madinah.

venne in quest'anno a vedere

il

Profeta

attentamente, mentre gli esponeva l'Islam;

Nulla v' di pi bello, di quanto mi inviti ad abbracciare:

vado ora ad accomodare alcune mie faccende e poi ritorner da


nel Dzu-1-Qa'dah,

pa-

II,

cess di vivere pochi giorni

1.

a.

H. (Tabari,

Uinmah As'ad

I,

te .

Mori

pag. 1270).

Zurarah b. 'Adas b. TH^ayd b. Tha'labah, al-Ansari, al-Khazragi, al-Naggari, fu uno dei Compagni del Profeta,
celebre per il fatto che appartenne alla prima commissione di Madinesi che
si recarono al pruno Convegno di al-'Aqabah per trattare con Maometto la
87.

alDu

conversione dei loro concittadini


egli

84

che era
;

il

b.

all'

Islam. Nella celebre notte di al-'Aqabah

pi giovane dei rappresentanti madinesi,

sono molti che pretendono di essere

egli partecip

anche agli

altri

il

primo

primi) a proclamare

Profeta di Dio. Si dice che egli fosse quindi

Madlnah:

fu

il

(cfr.

Maometto

primo a portare l'Islam

convegni,

ma non

in

pot assistere allo

sviluppo successivo della fede musulmana, perch mori dopo la fuga di Mao-

metto, o nel mese di SaM-Aval dell'a. H.

gno del Profeta morto dopo


metto pro)iunciasse

la

Fuga

(cfr.

le preci funerarie, e

pellito nel poi celebre cimitero di

1.

Egli fu quindi

85),
il

il

primo morto

pri)no
sul

Compa-

quale Mao-

primo Ansar infine a essere sep-

al-Baqf (Hagar,

427.

il

I,

pagg. Gl-63, no. 111).

a. H.

1.

87.

mori prima che il Profeta terminasse la costruzione della sua moschea


in Madlnah, per una malattia alla gola, complicata da vm'affezione al petto
singhiozzo (^al-sahqah). La sua morte addolor molto Maometto, il quale
Ei^li

esclam

una

sventura la morte di abu

Umamah,

perch

gli

Ebrei e gli

Maometto fosse un vero Profeta, non


lascierebbo morire i suoi Compagni, e che io non posso ottenere nulla da
Dio, n per me, n per i miei seguaci . Appena cess di vivere As'ad,

- ipocriti

"

fra

gU Arabi diranno, che

se

n a q I b o rappresentante dei bami-l-Naggar, questi si presentarono


a Maometto e lo pregarono di nominare mi successore del defunto. Il Profeta non volle creare gelosie inteme nella trib, mettendo uno di loro sopra
che era

il

agli altri, e approfittandosi della

sua parentela con

consanguinei por parto di sua nonna Salma


siete
1

miei

zii

(cfr.

banu-1-Naggar, suoi

Introd. 92), rispose:

materni, io vi appartengo ed io voglio essere

il

''

Voi

vostro n a q b

banu-1-Naggar accettarono con gioia e fu sempre un vanto della loro trib

che Maoometto fosse stato

1261;

Hiam,

Kharais,

I,

il

loro

naqib

pag. 846; Athlr,

II,

(cfr.

52;

pagg. 84-85;

pagg. 392-394).

428.

T ab a ri,

I,

Khaldun,

pagg. 1260II,

App. 16;

2. a.
(5 Luglio

H.

623 23 Oiugno

624).

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480.

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H.

2. a.

Istituzione del digiuno (Muharram).

1.

Maometto

detto di 'sura, ossia


gli

Ebrei. L'uso

anno

(cfr.

tradizione

28;

ordin in quest'anno di tenere

il

10

Muharram

(?),

musulmana

la

I,

digiuno nel giorno

in imitazione di quello che facevano

non venne mantenuto,

Khamls,

il

ma

pagg. 405-406).

abrogato poi in questo stesso

La

festa, alla

quale allude la

grande festa annuale degli Ebrei,

il

cosi detto

giorno di Kippur, o giorno di espiazione. Essa una delle feste maggiori del
calendario ebraico e
di Tisri

La

il

si

teneva allora, come oggi, nel decimo giorno del mese

primo mese dell'anno

civile, il

settimo dell'anno sacro o religioso.

commemorazione del giorno tradizionale, nel quale


Mos discese dal monte Sinai con le nuove Tavole della Legge, dopo che
egli ebbe ottenuto da Dio il perdono per il peccato commesso dagH Israehti
nell'adorazione del Vitello d'Oro. In questa festa gh Ebrei osservavano il
festa era tenuta in

pi stretto e rigido digiuno, che durava ventiquattro ore complete dal tra-

monto

del

nono giorno

espiazione di tutti
viticiis, XVI,

tramonto del decimo giorno del mese, e ci in


peccati, che erano stati commessi durante l'anno (cfr. Leal

29; xxm, 27; Numeri, xxix,

na by, pagg.

7,

e per altri particolari vedi anche

B ur-

Maometto colpito dalla solennit della festa ebraica,


e dall'importanza attribuitale dagH Ebi'ei, stabili dunque di imitarh, introducendo il medesimo obl)ligo fra i musulmani. EgU si avvide per subito che
l'appHcazione pratica del digiuno di Kippur non era possibile per varie ragioni
pratiche e in Ijreve mut idea ordinando il digiuno jnensile per tutto il Ra186-187).

431.

H.

2. a.

'

1^.

madSn. In tutti i casi il 10 di Muharran, come dice la tradizione, non pote\-a


mai coincidere con il 10 di TiSri: l'errore dei tradizionisti stato di voler
equiparare il decimo giorno del primo mese arabo con il decimo giorno del

yom

primo mese ebraico. Sull'origine del


Dozy, Die Israeliten gn Mekka, p. 8.

ha-kippurlm,

sor

vedi

Termine della costruzione della Moschea [^afar).


^el mese di Salar venne terminata la costruzione della moschea
2.
Madmali con la q i b 1 a h posta nella direzione di Grerusalemme furono

in

terminate eziandio

moschea per

le

le

dimore per

il

Profeta, ossia le due case attigue alla

mogli Sawdah e 'A'isah, e ^Maometto lasciato

abu Av^^'ub al-Ansari, and a

stabilirsi nella

propria dimora

il

suo ospite

(Hisam,

pa-

gina 339.

Origine della Moschea e genesi del rito musulmano.

Le

3.

nostre fonti orientali sbrigano in poche parole la notizia, che

anno venisse terminata la costruzione della Moschea di Madinah,


e tutti i biografi europei hanno ripetuto fedelmente quanto v' nelle fonti
senza esaminare le notizie con maggioi'e attenzione. Tutti indistintamente,
tanto orientali, che occidentali, hamio ritenuto che Maometto fin dal primo

in questo

giorno della sua venuta in Madlnah, avesse in mente l'erezione di un tempio

musulmano questo concetto per scorretto, perch la moschea


nius-uhnana fu, come tante altre cose, non gi un'istituzione, uscita perfetta e
per

il

culto

completa in tutte
finale di

le

sue parti dal cervello del Profeta,

una lenta trasformazione

in

un luogo

anzi molto probabile che

di

un

edificio destinato

solo ogni sospetto,

per divenire

il

ma

bens

il

nemmeno Maometto,

risultato

a solo uso domestico,

un tempio destinato

di ritrovo dei credenti, ed infine in

della trasformazione subita dalla sua

ma

moreiido,

si

al culto.

rendesse conto

dimora privata, e che fosse lungi non

perfino anche ogni desiderio, che la sua dimora fosse

secondo massimo tempio dell'Islam mondiale. Sar perci

bone di soffermarci brevemente ad esaminare l'origine della moschea, perch

avvenimento ha inmnensa importanza per l'evoluzione storica dell'Islam;


moschea riunisce in s alcuni fra i principali aspetti religiosi, poUtici e so-

tale
la

ciali

dell'

Islam, anzi ne l'istituzione caratteristica per eccellenza, perch

quella, la quale per cos dire riassume tutte le dottrine religiose e tutti
politici del

suo celebre fondatore.

La moschea

e sociale dell'Islam. Lo poche osservazioni,

saranno forse del tutto

inutili,

il

concetti

centro religioso, politico

che noi qui raccogliamo non

perch formano parte d'un argomento finora

grandemente negletto, anzi addirittura ignorato da


43E2.

tutti

biografi del Pro-

a. H.

2.

Per meglio

feta.

cliiarire

il

3.

nostro argomento occorrer prendere

quel poco che noi sappiamo sul periodo

makkano

della

propaganda islamica.

materiale storico del quale possiamo far uso purtroppo cos poco

Il

ha

soddisfacente,

incompleto e tendenzioso, che

carattei'e tanto

impossibile di arrivare a concetti precisi sulle vere condizioni dei


in

mosse da

le

Makkah prima

della Fuga.

La

poclii

musulmani

musulmani

ignoriamo cio completamente dove, e

si

riunissero intorno al Profeta, sia per

sentirlo predicare, sia per ricevere le rivelazioni, sia infine per

sieme quelle cerimonie e quei

quasi

nostra ignoranza specialmente grande su

tutte le questioni di rito e di culto:

come, e quando

ci

compiere

in-

che abbiamo pur diritto di supporre (bench


non possediamo su ci alcun elemento sicuro e positivo) che Maometto imriti,

ponesse, o meglio consigliasse ai seguaci,

comunit musulmana. Le
del

hadlth

notizie,

quando incominci a formarsi

la

che noi spigoliamo dalle raccolte canoniche

morali e religiosi di ogni buon musulmano, apparperiodo madinese: quelle poche tradizioni, che alludono a

sui doveri

tengono tutte

al

Fuga, hanno un'impronta cos evidentemente apocrifa, che


essere prese in alcuna considerazione ('). Abbiamo cos questo

fatti anteriori alla

non meritano
primo fatto

di

iniziale di

grande momento per

la corretta intelligenza

del-

memoria rimasta delle forme del rito


e del culto dei musulmani nel periodo makkano. Il silenzio del hadlth, e
le conclusioni negative, che da esso si possono dedurre, vengono corrobol'Islam, che cio pressoch nessuna

rate dal silenzio parhiaenti suggestivo del Qur-an,

makkana

quale nella sua parte

notoriamente privo di ogni pi lontana traccia di legislazione

sia religiosa, sia rituale, sia

politica o sociale. Il

Qur*an del periodo mak-

pu riassumere in una descrizione dell'onnipotenza ed onniscienza


Dio, confortata da esortazioni morali d'indole molto generale (carit, timor

kano
di

il

si

di Dio,

ecc.),

ed unita con un vivace e commovente appello a credere in

Dio soltanto. Questo appello dall'idolatria


colori vivaci e reali,
tenti,

vertii'e.

al

monoteismo

presentato con

con rainaccie di cataclismi e di pene eterne per

con promesse pi o

meno

attraenti per quelli che

si

reni-

lasciano con-

L'appello infine illustrato e completato dalla descrizione di molti

eventi mitici del passato, della venuta cio dei Profeti anteriori a

Maometto

da Dio a coloro, i quali non avevano voluto ascoltare la voce degli ammonitori divini. Di riti, per, e di leggi speciali sia
per la comunit in generale, sia per gli individui in particolare, nemmeno
un cenno, nemmeno una parola. Stando alla parola del Qur-an del periodo
makkano .parrebbe che bastasse per il buon musulmano di credere in Dio e di
rinunziare agli idoH: al di fuori di s fatta vaga credenza religiosa, parrebbe
e delle punizioni gi inflitte

che egli non fosse obbligato a verun altra osservanza rituale e godesse della
pi completa Libert d'azione

(^).

433.

EE

H.

2. a.

3.

silenzio unito del

hadtb

^ del

Qur-an

ci

porta,

perci

neces-

di

ad alcune conclusioni che per nulla concordano con le arbitrarie alTermazioni messe in giro dalle scuole di tradizionisti del I e del II secolo.
Per quanto possa dimostrarsi ai'tificiale la predilezione assoluta del hasit

drth por

periodo madinese

il

nando per

aialogia,

arriv^are

(cfr.

alla

a.

1.

H.,

dobbiamo pure,

8),

conclusione, che

se

ragio-

nulla ci giunto

sul periodo makkano, ci debba anche dipendere oltrech dal naturale pro-

anche e principalmente dalla vera ed

cesso d'oblio,

effettiva

mancanza

materia narrabile da tramandare. Siamo cio portati a ritenere che

di

gli ele-

massima parte un prodotto


che poco o nulla esistesse, mentre il Profeta si

liturgici dell'Islam siano per la

menti rituaU e

dell'ambiente madinese, e

Makkah

dibatteva solo in

contro

Qurays.

una comunit musuhnana in Makkah prima duella


Fuga un'espressione non proprio corretta, perch l'Islam nel suo stadio
Makkano fu un fatto di natura puramente privata ed individuale nelle noFar menzione

di

mancano del tutto gli elementi per poter rintracciare un'azione comune dei musulmani sia per ragioni di culto, sia per
altri motivi. I pochi convertiti vivevano separatamente, ognuno nel proprio
quartiere, in grembo alla propria famiglia in mezzo ai pagani, ai quali unitizie

su quell'oscuro periodo

camente dovevano

meno

la propria sicurezza personale,

ed era impossibile nem-

come tali,
Maometto di

di concepire un'azione indipendente dei credenti,

popolazione makkana. L'impotenza di

al resto della

di fronte

fronte ai

Qurays dipese appunto dall'impossibiUt assoluta dei vari credenti di rompere i legami di sangue e di affermarsi come comunit religiosa di fronte
alla societ patriarcale

makkana.

Tale impotenza politica

tutta l'attiWt morale e religiosa dei credenti.


della

dimora

Maometto

di

nella casa detta

una convinzione personale, che

fra

separasse dal

li

sta.sia di

per gli

resto

della

e dal Profeta, significava

fu

il

resto,

possa indurre

religiosa,

assoluta libert d'azione

organizzazione interna, che

li

popolazione makkana. L'unico

Maometto;

allonta-

effettivamente cessare d'essere

caso por gli Emigrati in Abissinia. L'ammessa apo-

alcuni fra gli Emigrati

(cfr.

Introd.

266 e

segg.), taciuta forse

che ritornarono poi in grembo all'Islam, ci tradisce la vera


quell'avvenimento, come abbiamo gi altrove messo in rilievo.

altri,

natura di

l'

credenti erano la presenza e le parole di

Makkah
musulmani, come
narsi (la

ci

una semplice credenza

in nulla limitava

dei credenti; questi erano privi di qualsiasi

legame

abbiamo, che

cenni

convertiti avessero la consuetudine di riunirsi insieme per ra-

gioni di culto od altro. L'Islam era allora

distinguesse o

anche su

Meno i pochi e vaghissimi


Dar al-Arqam (taciuti, del

nella nostra fonte pi antica, ibn Ishaq), nulla

a ritenere che

influ

4S4.

2.

Nota

1.

Cfr.

Bukhari,

I,

Profeta, mentre pregava nel tempio);

tare

Nota 2. Quei pochi


nome di Dio (v. S 12

il

a.

H.

3,4.

pag. 71, lin. 5 (sul gettito delle immondizie sulla schiena del
I, pag. 103, lin. 17; pag. 140, lin. 16, ecc.

Quran, nei quali si accenna a un obbligo vago di rammennon possono essere considerati come accenni d'un rito regolare.

versetti del
e note)

Lo S p r e n g e r (I, pagg. 316-329), volendo per arrivare a questo significato, tenta di contorcere il
senso evidente di alcuni versetti per introdurvi, con stridente anacronismo, accenni ad usi mistici e
ascetici propri soltanto della decadenza musulmana, frutti di importazioni non-arabe, in un periodo di
molti secoli posteriore al Profeta. Le sue teorie sono ingegnose, ma non reggono ad una critica accurata; non possiamo entrare in questo argomento senza dilungarci in una disgressione eccessivamente
lunga. In tutti i casi il dz i k r di Maometto non pu in alcun modo essere riferito agli esercizi
religiosi e mistici dei

darwls

odierni del Cairo e di Costantinopoli,

come vuole

lo Sprenger.

:adzkuri isma rabbika con Verrichte das T}z


Mamens deines Herrn (Quran, L.vxiu, 8; cfr. Sprenger, I, pag. 317). Tocca al
pare poi scorretto tradurre

di

Maometto

ijz

104

k r

(cfr.

di

Il

allah mi

il
senso oscuro di
pare evidente dal versetto iv,

3).

Basandoci

relativa sicurezza, che


istituito

Mi

des
biografo
k

entrare in questo argomento di esegesi quranica, e di elucidare

significato .semplice e prosaico del dz

12, nota

4.

su questi elementi negativi lecito di concludere con

prima di

stabilirsi in

Madlnah Maometto non avesse

alcuna forma regolare di culto, e che egli chiedesse soltanto ai

fe-

deli un'accettazione generale delle sue dottrine e dei suoi principi, oltre al

riconoscimento della sua autorit

come riformatore

assai probabile, praticasse qualche

sione di gratitudine verso

il

religioso.

forma primitiva

Se

come

egli,

di culto, quale espres-

Dio rivelatore della Verit redentrice dal pec-

cato e dalla miscredenza, questo culto, qualunque ne fosse la forma e

il

contenuto, era sempre rimasto un fatto personale, individuale, spontaneo, non


fissato

da leggi

precise.

L'unica norma era l'esempio del Profeta, che

se-

guaci imitavano in ossequio soltanto alla sua autorit di direttore religioso,

nonch per

la

simpatia e per la venerazione da lui ispirata. Maometto non

impose per ordine divino alcuna


in realt

una grande

liturgia,

libert d'azione,

alcun rito

ai

seguaci,

ma

serbandone altrettanta per

lasci

s,

allo

scopo di poter modificare, o correggere o addirittura sopprimere quello che


in seguito gli potesse sembrare

opportuno di abrogare o di modificare. Le

makkano erano decisamente contrarie allo


svolgimento di un sistema rituale e liturgico, esposti come erano i musulmani agli spietati dileggi dei pagani. Le tendenze rituali e liturgiche dell'Islam, quali esistevano nell'animo di Maometto, rimasero come atrofizzate, arrestate nel loro sviluppo, inceppate come erano dalla maggioranza
circostanze speciali dell'ambiente

scliiacciante dei pagani, intolleranti di novit pericolose, e dalla

natura ancora

eminentemente privata ed individuale della dottrina islamica. Il mutamento


radicale avvenuto nella sorte del Profeta con la sua venuta a Madlnah, la
completa libert d'azione ora acquisita, ed anche incoraggita dalla posizione
eminente di capo d'una comunit nettamente distinta (i musulmani makkani)

come arbitro e giudice eletto di varie comunit riunite (Ebrei, pagani


musulmani madinesi), infine anche il contatto con la comunit ebraica e

435.

e
la

conosconzi\ acquistata dei loro

riti,

sollecitarono

Profeta a spiegare con

il

novello ardimento tutte le potenti energie dell'animo suo. Alle lii\ee generali della sua evoluzione politica e sociale abbiamo gi accennato altrove:
altrettanto vigorosa e l'adicale fu l'evoluzione interna dell' Islam,

il

quale da

credenza privata fu ora chiamato a fungere da religione di stato, da istrumento


di

governo

conquista,

e di

da base

di

un nuovo ordinamento

sociale.

L'azione del Profeta sarebbe per rimasta incompleta e inefficace, se di pari

con l'allargamento dello sue funzioni

piisso

egli

non avesse

anche

esteso

sociali di arlntro e di

del sistema religioso, sul quale egli di

le basi

fondava tutta la sua attivit pubbhca.

diritto e di fatto

paciere,

Si

tratt

ora di

dedurre dai principi generah religiosi sostenuti in Makkah, tutta una serie
di ordinamenti pratici, che servissero a dare alla

comunit anarchica

di

Ma-

dlnah una costituzione sociale ed a formarne una comunit unita, forte e


concoi'de.

Era

nome

in

finora agito e parlato,

chiamato a regolare

una nuova religione rivelata, che Maometto aveva


nominalmente a causa di questa religione egli era stato

le

di

faccende interne di ]\ladinah, e quindi di necessit

con l'istruxnento della religione doveva egh ottenere

comunit madinese.
o

Ma

la religione in s

la jiacificazione della

come concetto

astratto, metafsico,

non pu mai avere facolt coercitive e organizzatrici

filosofico,

care la sua vera azione deve servirsi dell'arma potente del

per

espli-

rito,

deve prov-

(juale

dia forma

vedere alla creazione di un culto regolare e metodico,

il

concreta e tangibile al sentimento religioso, reprima

tendenze individua-

ed introduca

liste,

il

le

sentimento di disciplina e di obbedienza. In Madlnah

poi particolarmente era questione di abituare gli uomini a considerarsi

pi
d'

come unit

un organismo

velleit, ai

distinte, Libere
sociale,

gU

ed indipendenti,

interessi del quale

ma come

non

meml)ri necessari

dovevano essere superiori

capricci ed agli interessi personali di ogni singolo

alle

membro. La

musulmano non fu per l'attuazione di un programma


ideato da Maometto, ma fu un prodotto necessario, organico, che si form
qua^i indipendentemente dal Profeta egli diede ad esso quello che potremmo

creazione del rito

chiamare

il

colorito:

dell'evoluzione

come

sorta,

il

resto

venne da

s.

Difatti

l'

musulmano fu l'istituzione della moschea,


nell'Islam, da un lungo ed inavvertito processo

interna del rito

tante altre cose

di successive trasformazioni, che ora necessario di


Il

rito fu suggerito, creato

tatti

istrumento fecondatore

enumerare brevemente.

quasi dall'ambiente stesso di Madinah, dai con-

con gU Ebrei e dal genere di congregazioni, che venne fuori dalle con-

dizioni speciali della

5.

dimora

di

Maometto, divenuta luogo di

n pritno pensiero di Maometto, venendo

fu l'acfiuist^j

immediato d'un teiTeno, ove


4S6.

culto.

a dimorare in Madlnah,

egli potesse erigere la propria

dimora

2.

e fissarvi la sodo della

straniero,

a.

H.

6.

sua autorit spirituale e temporale. Egli

sent, in

paese

bisogno ben naturale di possedere una casa propria e di non

il

dover contare sull'ospitalit

a lungo andare, avrebbe potuto

altrui, la quale,

malumori e sospetti di preferenze parziali. L'ambiente di Madnah,


era, per usare un termine modernissimo, saturo di elettricit, per la tensione degli animi fra i tanti gruppi rivali di famiglie
era una necessit
destare

assoluta che

un

vi fosse

meglio

Profeta avesse nel paese una posizione indipendente e che

il

che egH poteva dichiarare casa jiropria e farvi quello che

sito,

conveniva in perfetta indipendenza.

gli

Errano per

quelli,

quali

credono essere stato concetto primitivo di Maometto la costruzione di un

tempio per

il

dimora, un

dar

culto

Maometto fu principalmente

l'idea di

modeste stanzuccie, quasi capanne, aggruppate in modo irregolare


trico intorno

merosa,

le

e concen-

ad una corte aperta, pi o meno spaziosa, a seconda dei mezzi

numero

e del

una

quale consisteva allora in Arabia di una cerchia di

il

('),

di costruirsi

della famiglia che l'abitava. Se la famiglia

stanze

si

trovavano da una parte tutte insieme, e siccome la vita

privata araba richiedeva


vari usi domestici

un piazzale

(tessere,

animali domestici (cani,

asini,

galline ecc.),
;

da tutte

privato, cliiuso

cucinare,

filare,

da un muricciuolo

tutto intorno

non era molto nu-

per tenervi

lavare, ecc.) e
il

resto

lo spazio aperto

dell'

per

le parti

gli

area era chiuso

formava

cos

luogo di

il

riunione di tutta la famiglia, e l'unione di questi elementi era cos stretta,

che una sola porta d'ingresso comunicava con l'esterno.


famiglia aumentava, sia con nuovi mati-imon, sia
e dei nipoti,

addosso

abitazioni gi esistenti

alle

venivano costruite altre stanzuccie eguali


il

Man mano

che la

con l'aumento dei

lungo

muro

il

figli

di cinta,

un giorno, con

alle prime, finch

crescere continuo della famiglia, tutta la periferia del piazzale era occu-

pata da dimore, ed era necessario procedere alla creazione di un nuovo

dar

della stessa

forma del primitivo. Questo sistema

di

costruire

le case,

che io ho visto ancora in uso in molti villaggi pi poveri ed isolati dell'Asia anteriore (Arabia, Siria,

dal Profeta. Egli

mente

il

Mesopotamia,

accingeva in quei

si

tempi ad

dar

il

avesse dimensioni considerevoli e potasse

albergare, oltre alle proprie mogli, anche

Costru perci
s,

le

le

sue fighe con

stanzuccie necessarie per le mogli e per le

man mano

che

le

loro mariti.

figlie,

che aveva

mogli andarono aumentando, aggiunse nuove

stanzuccie aderenti alle prime.

La

natura schiettamente utihtaria e domestica

chiam masgid (luogo di preghiera), o moschea,


dimostrata indirettamente da una quantit di tradizioni, nelle quali i biografi

del fabbricato, che poi

aumentare considerevol-

suo gineceo, e prevedendo, o sperando, un co'^picuo aumento della

propria famigha, volle che

con

adottato anche

ecc.) fu quello

si

437.

a. H.

2.

6, 6.

del Profeta non hanno sapnto intravvedere l'aspetto vero delle coso. Tutti

che lo scopo precipuo del Profeta fosse la costruzione di


un luogo per il culto, e che le abitazioni del Profeta e della famiglia del
medesimo, fossero un'aggiunta, un inpiego di secondaria importanza per

hanno

crtxluto,

semplificare la costruzione dell'edifcio.

metto

Invece

fu

tutto

il

accinse alla costruzione nel vero scopo di erigersi

si

Maouna dimora per

contrario:

seguito, per

proprio uso particolare e pri\'ato, e soltanto in

effetto di cir-

un processo, che rimase del


tutto inavvertito, la corte spaziosa in mezzo agH appartamenti del Profeta,
assunse carattere pubblico, ed infine dopo la morte di Maometto, carattere
costanze, che nessuno poteva prevedere, e con

anche sacro, vero e proprio luogo

moschea non fu tanto

di culto per eccellenza. Il creatore della

Profeta, quanto

il

caso,

il

furono necessit storiche

ad ogni volont umana. Sar bene addui-re alcune tradizioni

superiori

golate dai biografi

orientali

da Bukhari, per dimostrare meglio quale

fosse la vera natura del fabbricato eretto dal Profeta in

Nota

spi-

Madinah.

Questo termine, usato allora in Arabia, proviene dalla radice verbale dar, che
si dice generalmente d'una rota, che gira
intorno al proprio asse, d'un uccello di rapina, che fa le sue volute nell'aria, o delle stelle e dei pianeti, che sembrano girare intorno alla terra. Il sostantivo dar contiene perci il significato d'una
cerchia di fabbricati uniti assieme intorno ad una piazza comune. In Madinah questi gruppi di fabbricati, d a r, erano discosti l'uno dall'altro, frammezzati con terreni sotto coltura, ed avevano anche
forma e scopo di fortezza per le condizioni insecure del paese.
1.

significa girare

6.

intomo compiendo una rivoluzione completa;

Abbiamo

come Maometto durante

gi naiTato altrove

la co-

struzione degli appartamenti per s e per le mogli, venisse ospitato da abu

Ayyub

al-Ansari, pigliando

ricevere gli amici,

discepoli

una stanza a pian -terreno, ove soleva anche


e quanti avevano desiderio di sentirlo. Non v'

per cenno alcuno che egb, nel periodo

della

costruzione, durato

si

dice

mai uso dello spazio aperto, che fu poi la corte della


sua dimora e della moschea. Siccome la costruzione delle capanne e delle
sette mesi, facesse

mura

di cinta erano lavori della

motivo egli non avesse ad usare


zione per uso di culto.

tendeva

dove.s.se essere

menti furono

il

semplicit,

il

culto,

non

si

vede per quale

piazzale libero anche durante la costru-

non ne
bench la dimora

fatto che egli

Il

per

elle servisse

massima

molto angusta ed incomoda.

fece uso, perch


di

non

in-

abu Ayyub al-Ansri

Soltanto quando

gli

apparta-

ma non piima. In un
angolo della corte egli fece costruire una tettoia provvisoria, che ricoverasse
quei
irsi

.suoi

una

stanza,

finiti, si

seguaci,
ca.sa.

come

rec egli nella propria dimora,

ashb

Si noti

a I-Si ff ah,

quali erano troppo poveri per costru-

per che per essi non volle che

si

costruisse alcuna

quelle per la propria famiglia, bench nel caso che la costruzione

fosse stata destinata al culto,

.seguaci,

che l'avevano seguito nella via amara

488.

H.

2. a.

e dipendevano

dell' esilio,

quanto

da

lui

per campare,

avessero altrettanto

diritto,

famiglia del Profeta, ad un alloggio. Maometto invece accomod

la

per essi una tettoia pi'ovvisoria, perch considerava l'ambiente

mora

6.

come

svia di-

privata ed intendeva liberarsi dai miserabili abitatori del banco, appena

avfsse

potuto alloggiarli altrove. Si noti per che gli

ashab

sono menzionati da ibn Ishaq, e ritengo perci che


fossero ben pochi,

numero

sero in

e solo in seguito,

metto avesse ideato

tempi di Maometto

all'epoca cio delle conquiste, cresces-

una vera

divenissero

ai

a I-Si ff ah non

istituzione

dal principio di erigere un tempio per

tn

dimora come

di usare la corte della propria

sito

Se Mao-

caritatevole.
il

culto,

consueto e regolare per la

congregazione dei fcdeU, avrebbe certamente (con la sua natura gelosa e


sensuale) modificato il piano della costruzione, in modo da separare net-

tamente

appartamenti privati delle sue donne dai

gli

evitando cos quella promiscuit di


sconveniente

(^).

certo

seguaci sotto di essa, perch

sole

d'Arabia

raggi infuocati Q. In seguito, quando la dimora del Profeta divenne

ai suoi

modello dei tempi musubnani,

mente

il

Arabi non amano rimaner^ seduti esposti

tanto terribile, che perfino gli

il

sempre incomoda e talvolta anche

usi,

che avrebbe eretto una qualche tettoia

inoltre

per intrattenersi con

estesa

locali d'uso pubblico,

tutti

costruttori di moschee,

avendo in

bisogni dei fedeli, dovettero, pur rimanendo attaccati nella forma

generale alla corte della casa araba antica, costruire spaziosi porticati per
la difesa dei credenti.

sarebbe stata adibita

Maometto invece non previde l'uso,


e perci non pens di provvedere.

La natura domestica
Madlnah,
di

gli usi,

ai

schea)

apparir ancor pi evidente,

ci

cumulo

e utilitaria del fabbricato

tradizioni,

quaH

venne

il

molte notizie

cortile

adibita.

Non

tradizioni, perch questo


sufiiciente, io credo,

la

di

se

indirette,

Maometto

pi-etendo

di

(poi

eretto

al quale la corte

dal Profeta in

andremo a spigolare da un
che

ci

sono pervenute, su-

corte sacrosanta della

dare un estratto completo

mi porterebbe a lungaggini noiose ed

seguente brevissima scelta, che

si

inutili

modelle

sar

potrebbe prolungare

a volont. Sappiamo cio, che fosse consuetudine del Profeta di trattenersi


nel cortile, sia chiacchierando con

Compagni,

sia

anche

solo, sdraiandosi

una gamba passata sopra all'altra questa consuetudine fu poi imitata e continuata da 'Umar b. al-Khattal) e da 'Utbman,
quando la casa di Maometto, fu elevata al rango di reggia dei 'Califlfi
(Bukhari, I, pag. 130, lin. 19 e segg.). Nelle tradizioni conservata pure
memoria di persone straniere, alle quali il Profeta diede il permesso di dimorare nel cortile, mentre erano di passaggio in Madlnah (Bukhari, I,
pag. 121, lin. ult.), ed un capitolo speciale del hadith dedicato alla que-

comodamente

in terra, con

439.

t;

no

stone, se sia o

solo gli a sii

ili)

*Umar,

'Ali b.

khari.

I,

lecito

il

ma

a I-Si ff ah

abu Tlib, ed

anche

altri,

altri

usavano

resti dei pasti,

l";uuiglia di

visita dal Profeta,

Maometto), perch

I,

pag. 26, Un. 2,

3).

La

il

15).

Arabi nomadi,

durante

le

Il

cortile ser-

quaU venivano

cameli nel

preghiere,

il

in

ove U

cortile,

con Maometto (B

colloqui

gente, che veniva a passare

sputava in terra perfino durante

q ibi ah, che


I,

legati

lin.

quale era destinato prima

cio, al

gli

volte beve-

commensali, o dai membri

pag. 56,

I,

entravano dii'ettamente con

lasciavano inginocchiati e

khari,

come dormitorio (B u-

cortile

il

nelle tazze d'acqua, lasciate negli angoli dai

delle costruzioni di

corte,

eli

che trovavano in terra, e spesse

Maometto (Bukhari,
Wva anche da stallci per i cameH (l'uso
ilella

una moschea, perch non


Compagni, come 'Abdallah b.

dormire noUa corte

pag. 122, Un. 3 e segg.). I cani entravano liberamente nella corte,

manifiiivano

vano

2. su

*;.

tempo

u-

nella

e in direzione della

Profeta dov pi volte nettare con una pietra (Bukhari,

pag. 114, Un. 5; pag. 115, Un. 11; pag. 144,

pag. 305, Un. 14,

ecc.).

lin.

6; pag. 194, Un. 12;

Molti attratti dalla curiosit di vedere e di udire

il

Profeta, passavano ore e ore nel cortile, vi sbrigavano perfino le loro fac-

cende private: abbiamo memoria di due Compagni, Ka'b

abu Hadrad,

quali disputando fra loro per un

baccano, da destare

il

Profeta

irritato, questi

alla porta della propria stanza, e

impose

ai

b.

MUk,

e ibn

certo debito, fecero tanto

si

mostr, alzando la tenda,

Compagni

di

tacere e di acco-

pagamento (Bukhari, I, pag. 126, lia. 2; pag. 129, Un. 11). Nel
pure permesso che una banda di Abissini o negri Sudanesi, ese-

modai"si sul
cortile fu

guissero danze barbare e

sue donne,

le

(Bukhari,

I,

guerresche per divertimento del Profeta e delle

quaU stavano a guardare nascoste


pag. 125,

lin.

cortile, legati ai troncl di

8;

pag. 242, Un.

pahna deUa

lin.

8;

Tabari,

medesimo luogo vennero

I,

9; pag.

tettoia della

e cu.stoditi anche pagani prigionieri di guerra

pag. 129,

dietro alle spalle del Profeta

pag. 1708, Un.

lin.

12).

Nel

Siffah, vennero tenuti

(Bukhari,
2-3-).

251,

I,

pag. 127,

lin.

6;

In altre circostanze nel

(Bukhari, I, pagina 127, Un. 11) o per ospitare ambasciatori, che Maometto sperava di
convertire (HiSam, pag. 916, Un. 7). V' perfino memoria di Arabi entrati
nel cortile,
quaU ritenendola per la semplice corte d'una casa privata, si
presero la Ubert di urinare negU angoU, senza che il Profeta U molestasse
o lo vietasse. Maometto si contentava soltanto in quei casi di recarsi nell'angolo e cU versarvi un vaso d'acqua (Bukhari, I, pag. 67, Un. 3).
erette tende per malati e feriti

Nota 1.
Senza entrare in maggiori dettagli, troppo ben comprensibili, baster alludere ad
alcuni inconyenienti di indolo iiiolto delicata, ai quali erano sottopote le donne del Profeta, mentre
uscivano dalle stanze: tutte- le loro azioni erano o.sHervate dai fedeli, i quali, numerosi ingombravano
perennemente

la corte della

dimora

(efr.

BukKriri,

I,

440.

pag. BO, lin. ult).

2.

H.

a.

fi,

7.

Nota 2.
Al calore atroc del sole in Arabia ed al grandissimo inconveniente di dover pregare nella corte scoperta della casa, nelle ore meridiane, alludono ben distintamente le tradizioni
in vari passi, nei quali si fa dire a Maometto, che il calore solare del mezzod, sia un'emanazione
del
calore infernale, e che perci i fedeli lo debbano evitare nel compiere la preghiera del mezzogiorno
(Bukhari,

I, pag. 144, lin. 18; pag. 166, lin. 12, ecc.). Questo preteso detto del Profeta,
molto probabilmente spurio, perch oltrech di contenuto palesemente apocrifo, ci tramandato sull'autorit di
abii Hurayrah (cfr. Introd., g 26-27). Essa poi in contradizione con altre tradizioni,
nelle quali il
Profeta dichiara esplicitamente, che la preghiera di mezzod si dovesse fare nelle oro del massimo calore
(Bukhri, I, pag. 149, lin. 19: pag. 151, lin. 4, ecc.). Quest'apparente con tradizione si spiega facilmente,
quando si ammetta, che il Profeta non pensasse mai di costringere i fedeli a compiere le preghiere
nella corte aperta della sua dimora nelle ore pi calde del giorno: quando egli specific le ore pi calde
come quelle propiie della preghiera di mezzod, egli pensava alla preghiera fatta individualmente da
ogni credente nella propria dimora. Quando (morto M,aometto) si resero sensibili gli inconvenienti di
costringere i fedeli a pregare allo scoperto in quelle ore cocenti, si coniarono tradizioni, che lo vietassero e si misero in circolazione altre, che prescrivessero un'ora meno ardente per pregare (Bukhri,
I,

pag. 145,

7.

lin.

9 e segg., ecc.).

Sarebbe

facile,

ma

la filastrocca delle citazioni

che

il

ma

di

di

anche

io credo

dalle precedenti

inutile,

continuare fino a tedio

mi pare a

sufficienza dimostrato,

Maometto non fosse la costruzione


una semplice dimora privata, come quelle di tutti gli

concetto originario di

MadTnah, escludendo visibilmente qualsiasi concetto di


di culto.

con

fatti

impossibile associare

d'ordine

ragrafo precedente.

il

domestico e

N dobbiamo

un tempio,

di

altri abitanti

santit, o di religione,

concetto di un tempio destinato al culto,

tri\'iale,

come

quelli

da noi

citati nel pa-

da tutto quello, che le


perch anche questa, nei tempi

lasciarci illudere

narrano sulla positura della q i b 1 a h,


primitivi, escludeva assolutamente alcunch di sacro, essendo semplicemente
fonti ci

un oggetto pratico per indicare

la direzione, nella quale

.si

doveva pregare.

solevano perfino sputarvi addosso (vedi prec). Maometto acconsenti


anche di fissarne nelle dimore private per comodo dei credenti, i quali desi1 fedeli

deravano pregare nella corretta direzione, pur rimanendo a casa (Bukhri.


I,

pag. 174, Hn. 6; pag. 296, Hn. 14; pag. 297, Hn.

14).

La qiblah

in s,

anche oggid nella moschea, non ha un valore sacro; nulla ha che fare con
l'altare cristiano,

ma

ha sempre conservato

il

carattere primitivo di semplice

indicazione geografica. Presa in altro senso poteva divenire facilmente un


pericolo di ricaduta nell'idolatria. Notevolissimo poi
le

osservazioni precedenti deve rimanere

le fonti,

che nell'anno

2. a.

un poco

un

fatto,

il

oscuro. Ci narrano infatti

H. addi 10 Dzu-1-Higgah, Maometto

forma solenne alla Musalla (luogo di

quale senza

si

recasse in

pregliiera) nel territorio dei

banu Sa-

lamah a festeggiare la ricoiTenza della grande giornata festiva del pellegrinaggio makkano, il giorno cio dei sacrifizi in Mina ('). Questa fu certamente
la pruna grande funzione pubblica religiosa tenuta da ^Maometto, dacch aveva
deciso di ammettere la Ka'bah nel suo sistema religioso, e se per celebrarla il
Profeta volle recarsi alla Musalla, ci fu necessariamente perch
della

dimora in

Madmah non

era considerato

441.

come luogo

di

il

cortile

culto.

FF

La

H.

2. A.

7, 8.

ij;)

consuetiuliiio di

usare la Musalla per la ricorrenza annuale del giorno dei

dur per vari anni, e, se possiamo fidarci di una tradizione, abbiamo ragione di ritenere che si sia ripetuto fino al tempo, nel quale Marwan b. al-T.Takam era governatore di !Madlnah, ossia anche fin dopo il 54.
sacrifizi

H. (Bukhri,

a.

I.

pag. 244, Un. 2-3). Pi tardi cess quest'uso singolare,

Maometto era divenuta oramai il vero tempio di Madlnah, la festa del sacrifizio venne celebrata nella moschea e non pi nella
Musalla. Quest'ultima ebbe ragion d'essere finch la casa di Maometto non
fu considerata come tempio e luogo di preghiera. Se la corte nella casa di
Maometto avesse a\'Tito il carattere sacro e pubblico, che ebbe di poi, la cerimonia si sareblje tenuta fin dai tempi di Maometto nel cortile della casa e
non nella Musalla, fuori di Madlnah.
e siccome la casa di

notevole pure che il i-acconto tradizionale del mutamento della Hiibl ah (cfr. pi
Nota 1.
avanti 24, nota) afferma che esso avesse luogo non gi nel cortile della casa di Maometto, ma bens
nella Musalla nel territorio dei banu Salamah. Questa notizia, che dev'esser vera, perch niuiia ragione
possibile pu esistere, perch venisse inventata, sta a dimostrare, che Maometto nel primo anno o due
in

Madlnah

Forse

Dou

si

la

preferisse compiere le cerimonie religiose in questo luogo piuttosto che nella propria casa.
consuetudine di usare la Musalla invece della casa di Maometto fu molto pi osservata che

creda.

8.

Mi par dunque sufficientemente dimostrato che

il

concetto di

un luogo di culto pubblico e di carattere sacro, fosse estraneo alle


idee del Profeta, quando si fece erigere la dimora madinese. E possibile per
fare un passo anche pi avanti, senza esporsi ad ipotesi troppo arriscliiatc,
e di ritenere che Maometto mai ideasse l'erezione di un tempio per il culto.
costruire

Nel sistema religioso dell'Islam, Maometto,

sia

per caso, sia di proposito,

escluse assolutamente ogni gerarchia ecclesiastica, ogni classe parassitaria di

Supremo non

intermediari fra gli uomini e Dio. Fra gli uomini e l'Essere


\

doveva essere altro od

vire per

che

altri

comunicare in terra

le

il

Profeta, ed egli soltanto doveva ser-

volont divine manifestate in

cielo:

fedeli

erano poi in grado di rendere grazie e di comunicare dirottamente con


Creatore senza bisogno, n del Profeta, n di
cetto

dominante del sistema

egli assunse dinanzi agli uomini.

(specialmente in Madnah,

mutata

mezzi o persone.

teocratico, politico e religioso di

anche

l'unit assoluta di Dio, era

altri

cfr.

il

Il

il

con-

Maometto, dopo

carattere unico e finale di Profeta, che

Tale posizione unica, che egli

Introd., 199 e segg.) e che

fino al giorno della morte, escludendo

si

arrog,

mantenne im-

sempre e ovunque, e sistema-

ticamente, ogni impiego, ogni funzione religiosa in chicchessia, fuori che in


s stesso, e

ponendo sempre

possibile la formazione,

gli

dopo

la

uomini in rapporti

diretti

con Dio, rese im-

sua morte, di un clero e di una gerarchia

ecclesiastica, quale fu invece lasciata in

442.

germe da

Cristo con la

nomina

(vera

2. a.

H.

8.

o tradizionale) degli apostoli, quali missionari o divulgatori della fede. Se


questo carattere speciale deirisliii sia dovuto ad un concetto chiaro e preciso del Profeta,

quale volle cos premeditatamente impedire la creazione

il

d'un clero, o se pure fosse

l'effetto

non previsto

delle condizioni speciali, nelle

quali visse Maometto, nell'Arabia democratica e comunista, nemica per ec-

cellenza di ogni casta pri\dlegiata, un problema, che

non possiamo esami-

nare in questo luogo, senza entrare in una digressione troppo lunga. Tanto
possiamo dire per, che Maometto in nessun modo ed in nessun passo del
Qur-an, o del hadith,
volesse, sia che

non

mai espresso

in termini

Ora una religione senza

specificare, sia

che

clero

senza interme-

per necessit una religione senza tempi, e senza luoghi regolari di

perch nessuno v' che abbia impiego

culto,

da

volesse clero nell'Islam. Il suo silenzio assoluto ne im-

pedi perci la creazione.


diari,

si

dei bisogni spirituali della congregazione.

fsso

e regolare quale servo

probabile quindi

per

ragioni

analoghe che Maometto, nel modo empirico, sperimentale ed opportunista


con il quale form la dottrina islamica, non ideasse mai la fondazione
di

tempi per

il

culto

(^)

come ogni uomo,

in qualunque luogo

poteva pregare e rivolgersi direttamente a Dio

si

trovasse,

siccome forse nove decimi

nomade e non poteva essere legata a


siccome infine nel concetto di Maometto vi erano in fondo due
mondo, la Ka'bah di Makkah ed il tempio di Gerusalemme,

della popolazione d'Arabia era allora

tempi

fssi,

tempi

soli al

non credo

cos

di sostenere

una

t-esi

troppo ari'ischiata nel ritenere, che Mao-

metto cessasse di vivere senza aver mai pensato di lasciare

al

una forma nuova ed originale


Nel fondo dell'animo suo non vi fu mai

mondo

fra le

tante eredit morali, anche

di tempio pub-

blico per

l'idea di erigere

il

culto.

tempi o santuari

(^).

La distruzione da lui ordinata della cos detta Moschea della Concorrenza (Masgid a I-Di r a r) nell'anno 9. a. H., dopo la spedizione di Tabule,
un evento molto oscuro, che ha stretta attinenza con quello che ora discutiamo. vero che il Qur-an d la spiegazione politica, che Dio volesse evi

tare

risorgere di scissioni interne,

il

serv in questa circostanza piuttosto

mente

alla luce del sole.

Non

ma

la rivelazione dei versetti quranici

a celare

il

vero, che

perci esclusa affatto la probabilit, che

Profeta vedesse nella costruzione speciale di un luogo per


elemento, che avesse un lontano

quanto

ad esporlo cruda-

sapore d'idolatria.

culto

il

E un

sia facile, fra popolazioni ignoranti e superstiziose,

il

il

un qualche

fatto ben

noto

passaggio dalla

venerazione generale d'un luogo, al culto particolare d'un oggetto esistente


in esso.
ci

uno

comuni nella storia dei


Ka'bah di Makkah, ed purtroppo

dei fenomeni pi

che avvenne con la

443.

culti idolatri: fu
il

caso anche nei

H.

2. a.

^8.

sangue di San Gennaro a Napoli, nel Baml^in Ges


a Roma, nella Madonna di Pompei, e in quella di Lourdes. Nel

nostri pae^i c-attolici, nel


.lell'Aracoeli

un luogo viene speciabnente designato come proprio del

nel quale

momento,

culto, nasce

spontaneo

il

concetto, che sia meglio pregare in esso, che altrove.

questo concetto la venerazione generale, con la quale

Da

va a specializzarsi negli oggetti,

quali formano

si

circonda

medesimo, e

il

il

cosi

luogo,

a piccoli

passi si ritorna ad una forma pi o meno larvata d'idolatria. Tutte le tradizioni, le quaU vorrebbero sostenere l'eccellenza della moschea di Madinah ed
anche di Makkah, come luogo di culto, ed il merito maggiore di pregare in esse

piuttosto che altrove, sono concetti del tutto estranei al vero Islam, quale noi
lo

troWamo genuino

nel Qur'an, e nel contesto delle tradizioni autentiche

(^).

Bisogna parimenti distinguere nelle tradizioni sul periodo Madinese modi di

Moschea di Quba, la Moschea dei baau Zurayq, ecc.). Maometto non fond una moschea in Quba;
durante la sua breve dimora in quel sito, prima del suo ingresso in Madlnah,
prese la consuetudine di pregare in uno dei cortili del sobborgo siccome
dire appartenenti

ad epoche posteriori (per

es.

la

la

memoria

di ci rnase fra gli al^itanti di

luoghi, nei quali aveva pregato

Maometto

un luogo

si

venerata fra

Maometto

si

tutti

gli

altri

Profeta, ed in prima linea la dimora di

Madinah, furono tramutati in tempi, anche

in

fu trasformata in
e

il

Quba, quando

di culto.

La memoria
sola, nel

di

del Profeta rimase

seguaci dopo la sua morte, che perfino

ferm per pregare una volta

la casa

Quba
si

viva

punti, nei quali

viaggio fra Madinah e Mak-

kah, in occasione dell'ultimo pellegrinaggio, furono tutti tramutati in piccole

moschee, ove

pellegrinaggio
Nota

fedeli
(cfr.

andavano a pregare, quando

Bukhari,

I,

si

recavano anch'essi in

pag. 132, Un. 16 e segg.).

36, Maometto accenna alle case (b u y il t) edificate con il perrammentarvi in esse il suo nome (yudzkara fiha ismuliu)e fargli
le lodi (jusabbihu) di mattina e di sera. Dal contesto del passo, come ha giustamente notato il
Hirachfeld (pag. 28), si deve per dedurre, che egli fa allusione alle Sinagoghe degli Ebrei e non
a un tempio musulmano'. Si noti, che egli parla di b u y t e non di m a s g i d.
Nota 2. Nel Qurn Maometto fa menzione del M a s g i d a 1-H a r m, o tempio di Makkah
e del M a s g d a 1-A q s a o tempio di Gerusalemme (xvil, 1), mentre mai menzionato un m a s g d
di Madinah. Ma, ci che pi strano ancora, quando ^laometto menziona nel versetto
tempi di
Makkah e di Gerusalemme, n l'uno n l'altro erano tempi musulmani, perch nel primo dominavano ancora
Qurays pagani, e nell'altro
Greci ortodossi. Propriamente parlando, ossia usando il
termine m a a g i d nel signiiicato, che ebbe di poi, ossia di luogo consacrato al culto musulmano, il
versetto del Qurfin sarebbe un non senso ed i commentatori hanno dovuto trovare una quantit di
spiegasion per dimostrare che il m a s g d di Maometto fosse la stessa cosa del m a s g d dei tempi
posteriori. Per Maometto m a s g d era un luogo, il quale per la sua intrinseca santit doveva esbere destinato al culto, e questi luoghi erano due soli, Makkah e Gerusalemme; un sito era perci
masgid per Maometto, anche se usato da una religione non musulmana; perfino dai pagani. In
seguito con il moltiplicarH dei luoghi di culto regolari, tutto divenne masgid e si dov molto pi
1.

messo speciale

Nel versetto xxiv,

di Dio, per

fi

tardi coniare

NfiTA

il

3.

dUa preghiera

termine di gami' o luogo di riunione festiva, per indicare i tempi maggiori dell'Islam.
In B u kh a r (voi. I, pagg. 299-301) abbiamo un capitolo speciale sulla superiorit

fatta nelle

moschee

di

Makkah,

di

444.

Madinah

e di

Gerusalemme, su quella fatta

in

2.

H.

a.

Si5 b, 9.

qualunque altro luogo: se i)er6 esainiiiiamo attentamente le tradizioni aventi questo argomento, troesse ci vengono tutte da ahu Ilurayrali, autorit tanto sospetta (cfr. Introd. jg 26-27), che
possiamo con assoluta sicurezza riporle fra le apocrife, confortati come siamo anche dal silenzio completo del Qurfin e dalla mancanza di altre fonti di maggiore autenticit in conferma di quanto ha

viamo che

favoleggiato

mistificatore abii Hurayrah.

il

Il processo di trasformazione della dimora privata di Maometto


9.
in tempio pubblico ed in santuario dell'Islam, fu un processo molto pi

lungo, che forse

non parrebbe,

affermazioni dei tradizionisti

perch

Profeta,
le

tanto

se

si

accettano senza distinzione tutte

si

molto tempo oltre

estese cio

abu Bakr, che 'Umar od

pi minute tradizioni del Profeta e fecero

stesso

modo

del Profeta stesso.

sua dimora, allo

sentimento di venerazione dei luoghi,

Il

perch abitati un tempo dal Profeta,

modo

della

morte del

la

conservarono

'Uthnian,

uso

le

insinu

si

solo

poco per volta nel

non ritennero un sacrilegio,


nel 35. a. H. di assassinare il vegKardo 'Uthman nella stanza attigua a
quella, nella quale aveva vissuto Maometto e vicina a quella, nella quale riposavano i suoi resti mortali. La reazione, che segui quel lugubre evento non
fu motivata dall'orrore della desecrazione di un luogo sacro, ma bens dalla
di pensare e di sentire dei fedeli,

quali

piet destata dalla sorte infelice del venerabile vegliardo 'Uthinn.

mutamento morale
dopoch
al

dimora del Profeta in MadTnah ebbe luogo


sede del governo fuori d'Arabia, e Madinah decadde

rispetto alla

'Ali trasport la

rango di

grande

Il

citt di provincia,

ed a luogo di ricordi. Quando al tramljusto

ed alla mondanit della capitale di un grande imperio, successe la calma

monotona

della vita

pro\'inciale, la

cerca di cariche, di ricchezze

Profeta,

Furono

di

ma

onori,

solo

feta

ossequio

grandi

ai

ai luoghi

questi ricordi, intimamente connessi con la

suoi

aveva ripetutamente raccolto

aveva pronunciato quasi tutte

met del Qur-n era

le

d.-,

stata rivelata agli uomini.

qui aveva lanciato

islamico

in

quando

il

il

Pro-

ove egli

Qui egU aveva ricevuto


i

messaggi

mura

movimento

il

ai principi e ai

si

pu

dire era

Profeta aveva vissuto per undici

di

suoi resti mortali. Nel periodo

espansione militare fu seguito

dal periodo di forte e feconda evoluzione interna (verso la

446.

le

suoi eserciti vittoriosi alla conquista

anni, ivi era morto, ed ivi pure giacevano


critico dell'Isim,

esso
sito,

il

d'Arabia, in preparazione della conquista del mondo. Qui


raccolto tutto l'Islam; fra quelle

Pro-

sue prediche ed arringhe, ove pi che la

ambasciate di tutta l'Arabia, da qui aveva spedito


re della penisola, e

il

parte della loro esistenza

a pregare; era

fedeli

ed

dimora del

quali la elevarono al grado di santuario. In quel fabbricato

Compagni avevano passato grande


madinese oi'gauizzando e dirigendo il movimento

feta ed

in

memorie rimaste ancora attaccate

ricordi del passato, ed alle


alle persone.

gente non venne pi a Madinah in

met del

I se-

2. a.

9, lu.

H.

quando Madiiiah divenne il centro della dottrina, della


della tradizionistica musulmana, lo memorie, di cui ab-

colo della H!>rah>


"iurisjirudenza e

hiiimo fatto cenno poc'anzi, fecero sentire tutta la loro influenza e fu in


quel periodo sovratutto, por l'innesto anche di idee religiose di popoli non-

Arabi, che

avvenne

si

la

s\'ilupp

trasformazione da dimora privata in tempio sacro e publ)lico.

Alla pcrdit.a della preeminenza politica,


dell'imperio semi-pagano degli

sizione ai Califfi di

dichiararono

si

arrogarono tutto

rale e religioso nel

il

dotti,

conservatori,

la

Ma-

il

partito di oppo-

preeminenza dottrinale e

veri

reli-

custodi delle tradizioni

sapere islamico e pretesero

mondo musulmano. Agli

gli odiatori

ricoverati in

e tutti quelli

quali formavano

Damasco, sostituirono

giosa di Madlnah; essi


si

Umayyadi,

dinah per ragioni morali e politiche,

passato,

Maometto ed

concetto della santit della dimora di

il

edifiz

del

primato mo-

al

connessi con la \dta del

Profeta tributarono perci anche onori e venerazione Q) e


fango gi abituri rozzi di Maometto e delle sue mogli, e il

le

casupole di

lurido cortile,

che in tempi di pioggia diveniva una pozzanghera di melma, nella quale

Bukhari, I, pag. 163, lin. 5;


secondo santuario del mondo per i musulmani.

era impossibile di sedersi o di pregare

pag. 173,

lin.

14),

divenne

il

(cfr.

Al processo di beatificazione della dimora di Maometto contribu anche quel celebre


ab Hurayrah, con tradizioni di tenore assurdo. Maometto nientemeno avrebbe detto:
Lo spazio fra la mia tomba (
) ed il mio pulpito uno dei giardini del Paradiso ed i! mio pulpito
sorge sull'orlo del laghetto del Paradiso (B u kh a r i, I, pag. 300, lin. 10). Con queste finzioni tanto
contrarie all'oDesto buon senso di Maometto, i successori del Profeta ricondussero l' Islam verso quelle
forme larvate d'idolatria, dalle quali nessuna religione orientale pu mai emanciparsi.

KOTA

1.

mistificatore di

10.

11

ha dato

schea,

distingue per

carattere domestico dell'edificio, dal quale sorse poi la


al

tempio musulmano quell'impronta speciale ibrida, che

quaU

suoi aspetti esterni, e per gli usi ai

di tutti gli altri culti nel

mondo. Lo

specialiti

senza

pompa

stessa

vita

fortuite

stesso carattere domestico influ

le

mezzo

ai seguaci,

prime generazioni di musulmani, e

il

il

Profeta, che

la

Quel

credenti.

anim gi

desiderio di seguire in tutto

esempio, anche nei minimi dettagli, indusse coloro,


sia per

non arabi

vivendo in tutto

identiche occupazioni degli altri

sentimento di profonda e sincera venerazione per


le

riti

anche

generate dalla vita patriarcale menata dal Profeta

e senza corte alcuna in

ed avendo

lo

adibito, dai tempi

sulla formazione del rito inusulmano, la pi strana miscela di

con

mo-

il

suo

quali in seguito idearono,

motivi di educazione religiosa, sia per ragioni politiche, la costru-

zione di moschee, ad imitare la costruzione di tempi sul modello dell'edifizio

da Maometto in Madnah, dimenticando, che esso era originariamente


una ca.sa privata e supponendo, che Maometto l'avesse eretto in accordo
eon prescrizioni rituali, imposte da Dio agli uomini. In questo modo nelle
eretto

446.

H.

2. a.

che tuttora esistono

Tulun al
Maometto,
di cinta,

n.

conquistate sorsero le moschee musulmano, nelle pi antiche delle

pi'ovincie
quali,

10,

Cairo),

si

ossia

una

ma

(la

trovano

moschea

meno

spaziosa con un

come

cliiusi e coperti

e quella di

ibn

reminiscenze della dimora

distintamente

corte pi o

senza locali

'Amr a Fustat

di

le

porticato e

di

muro

chiese cristiane, o le sina-

goghe ebraiche. Cosi troviamo pure che la moschea sempre rimasta per
i musulmani, quello che il cortile di Madlnah era per Maometto ed i suoi
Compagni, ossia un luogo di ritrovo, nel quale la comunit nei grandi momenti della sua esistenza ha sentito
nifestato le sue passioni,
liffi,

ed

ivi

quelli,

suoi sentimenti

medesimo

in quel

ha ma-

ivi

un tempo eleggeva

ivi

Profeta ottenevano

del

successori

Come Maometto
a

parola dei suoi capi

la

suffragio

il

dei

Ca-

sudditi.

aveva tanto predicato ed insegnato

cortile

che erano venuti a sentirlo, cos pure quando Madnah divenne citt

dimora

di provincia e la

pero, in essa

di

Maometto

ricoverarono

si

del Qur-an, e tutti quelli

dotti,

un im-

cess di essere la reggia di


giureconsulti,

tradizionisti,

lettori

quali avevano a cuore di conservare e di traman-

dare ai posteri la grande dottrina insegnata dal Profeta. Pareva quasi, che
fra quelle

mura,

le

quali avevano inteso la voce

fosse meglio conservata la


la

prima scuola,

la

tidiani nel cortile,

il

del passato: la

prima universit
si

dell'

dimora

del grande Maestro,


di

Maometto divenne

Islam. Si ripeterono

torn a discorrervi di Dio, a recitarvi

vocare tutto quello che

dlnah divenne

memoria

magica

si

era detto, e

modello degli

altri

anche questo carattere speciale

si

convegni quoQur-an, a

il

rie-

Mamondo musulmano,

era fatto, e quando la casa di

luoghi di culto nel

propag per

si

paesi islamici. Oggid an-

moschea di al-Azhar, nel Cairo, troviamo la maggiore


universit musulmane, ed errando per i portici di quel mirabile edificio,

cora, nella bellissima


delle

possiamo scorgere, accovacciate a gruppi intorno a


nivee, turbe chiassose di fanciulh,

quali con

vecclii maestri

movenze ritmiche

diano a mente brani del Qur*n. In tutto l'oriente

il

con barbe

del capo stu-

tempio per

il

culto,

anche scuola ed istrumento di propaganda e di educazione.


11.

Prima

di chiudere queste brevi osservazioni sull'origine della

moschea, sar bene di ritornare brevemente sopra un soggetto, al quale


fatto cenno nei priiru paragrafi della presente digressione.

inopportuno di raccogliere in

modo

Non

si

sar cio

succinto alcuni cenni sulla genesi e sul-

musulmano, perch argomento intimamente connesso


con la storia della moschea di Madinah e per di pi ha un interesse tutto
speciale per la retta intelligenza della storia islamica. un argomento non

l'evoluzione del rito

solo chiesastico, per cos dire,


linee del

movimento islamico

ma

bens uno, che abbraccia tutte le grandi

e racchiude in s la spiegazione di molti feno-

447.

2.

n,

H.

3..

L'Islam una fusione cos stretta e completa del


diWno e dell'umano, dello spirituale con il temporale, che anche questioni
di rito hanno mi valore storico: esse fanno parte intrinseca dell'evoluzione
storici successivi.

meni

dell'Islam e ci rivelano le condizioni morali e religiose dei popoli musul-

mani. Allo stesso modo che la dimora del Profeta divenne con l'andar del
tempo la reggia d"un impero e infine anche il massimo santuario d'una religione e la prima scuola religiosa, cosi anche avvertibile lo stesso legame
intimo fra le consuetudini quotidiane del Profeta, divenute poi rigide forinole di rito e infine istrunienti di

che

ilienza tanto religiosa,

della genesi del rito

mezzo per

vir di

hanno poi con

militare.

utile nel caso presente, perch ci ser-

anche alcuni errori ed anacronismi commessi da

del loro

nome propagato

che sar bene di modificare. Senza dilungarmi a

a mo' di

di alludere,

L'esame anche breve

quali, generalizzando troppo presto su dati insufficienti,

fama

la

e scuole di disciplina e di obbc-

e perfino

m\isulmano sar

rilevare

scrittori occidentali,

civile

governo

a uno

esetiipio

concetti erronei o scorretti,


citarli tutti,

dei pi noti, al

Krcmer,

mi contenter
il

quale, pur

rendendo tanti insigni servizi allo studio dell'Oriente musulmano, ha voluto


forse troppo alla leggiera, arrivare a conclusioni generali, ed ha perci com-

messo alcuni anacronismi di non lieve momento. Egli cio ha ritenuto che il
ligido rituale musuhnano, quale ora si pratica nelle grandi citt dell'oriente,
in

Damasco,

al Cairo

trice del Profeta.


ai Califfi

ed altrove, sia

prodotto genuino della mente crea-

il

In un passo della sua storia della coltura musulmana sotto

(Kremer,

Cultur., I,

riguardo ed afferma che

pag. 10), egli

risultato pi

il

si

esprime nettamente a questo

grande ottenuto da Maometto,

il

segreto cio della potenza dell'Islam, dev^esi trovare nella rigida inflessibile
disciplina, nell'obbedienza incondizionata,

seguaci.
il

La

direttore

preghiera in
(l'

m a m),

(Uetro di lui, eseguisce

comune da

dinanzi alle
i

vari

che egli seppe inspirare

ai propri

conipiersi cinque volte al giorno,


file

quando

serrate dei fedeli schierati ed allineati

movimenti

prescritti

ed seguito con esattezza

militare dalle centinaia di persone- assistienti alla funzione, questa preghiera,,

dice

il

Kremer, occup in quei tempi presso

oggi per noi la piazza d'arme

a muoversi

in

siderazioni

il

musulmani quel

fu la scuola ove

masse unite e a seguire

Kremer dimostra

il

comando

di ignorare o

il

Con si fatte connon tener conto del

dei capi.

almeno

di

vato come la rigidit e minuziosa tediosit del medesimo sia


scuole

il

ha

popolo impar a unirsi,

processo evolutivo avvertibile anche nel rito musulmano, e di

parte

posto, che

non aver osserper la massima

prodotto dell'industria teologica, e della passione casuistica delle

musulmano

f'rofeta, e

sorte nei paesi non-arabi, molti anni

per influenze dirette di ambienti

448.

dopo

la

morte del

totalmente diversi da quelli,

H.

2. a.

nei quali

11, 12.

.^

Profata diffuse la nuova fede. Molti elementi sono, vero, rin-

il

tracciabili fino a

ma

Maometto,

fusione dei medesimi in "un sistema,

la

il

loro ordinamento gretto, forjnale e chiesastico, le minuzie casuistiche portate talvolta all'assurdo, lo spirito, che informa la liturgia,

makkana

estranei alle condizioni patriarcali della societ

sono del tutto

e raadinese, ed in

alcuni casi speciali, anche contrari alla natura ed agli intenti del Profeta.

Furono

Semiti non-arabi, furono

popoli

dell'

Asia Anteriore viventi da

innumerevoli generazioni con l'animo offuscato da assurde minuziosit di

da preconcetti di cerimoniale

rito, viziati
il

da

sottigliezze dogmatiche, e

sentimento vero religioso ottenebrato dalla passione di disquisizioni teologi-

che e metafsiche, furono questi popoli,


vilt,

gli eredi

degeneri di anticliissime

ci-

quali foggiarono l'Islam in conformit dei loro gusti, viziandolo e

modo

irrigidendolo allo stesso

semplice e

12.

si

che avevano viziato ed irrigidito la fede

Quando, molti anni dopo

morte

la

Maometto,

di

in

predicate da Maometto, e stabilirne

obblighi

canoni e

trovarono d'accordo nello ammettere che

musulmano

bella di Cristo.

logiche, giuridiche e tradizionistiche vollero erigere

si

con

gli

le

sistema

scuole teole dottrine

fondamentali,

doveri principali d'ogni buon

fossero cinque: (1) Credere nell'unit assoluta di

Dio, rivelata

dal Profeta Maometto. (2) Compiere le cinque preghiere quotidiane.

(3)

pagamento della
mese di Ramadan.

Makkah

il

tassa per
(5)

poveri

Compiere

(vedi a questo proposito:

il

(z

a k a t).

il

al santuario di

inutile

fermarsi, perch

dente in s e chiaramente specificato in centinaia di passi del Qur-an

siamo perci all'esame del secondo punto.


sostenuto che l'obbligo di pregare fosse

unanimemente sostenuto che

il

alla

la preghiera dovesse

ed

avesse l'obbligo perentorio

grande cerimonia
scorrettamente

il

di

publjlica. (E

con

unirsi

non cinque

Ejemer!). L'obbligo

si

pas-

tradizionisti

ripetersi cinque volte al

che una volta

mezzogiorno del venerd,

funzione di

evi-

hanno
secondo per importanza ed hanno
I teologhi

giorno in ore precisamente deterininate, ed hanno aggiunto


alla settimana, ossia

Fare

digiuno nel

220, col. 1; Sell, The FaitJi of

pag.

primo dovere

Islam, pag. 2.51 e segg.). Sul

(4)

pellegrinaggio

Hughes,

Osservare

gli

altri

fedeli e

volte tutti

il

fedele

presenziare la

giorni,

come

dice

basa sopra una pretesa tradizione

preghiera di mezzod, alla

convegno settimanale di tutti i fedeli alla


quale egli faceva seguire una grande predica di

tenore morale e

In conformit di questa tradizione, nei tempi

orale che

il

Profeta esigesse

i-eligioso.

classici dell'Isim, la
altri
feta.

il

predica era tenuta, nella capitale, dai

Califfi,

e negli

luoghi dal rappresentante ufficiale del sovrano e successore del ProL'esame accurato dei documenti addotti in prova dai tradizionisti per

449.

GO

H.

2. a.

19.

convalidare riinposizione dei due obblighi,

quali formano la baso di tutto

con nostra sorpresa, che

rito luusulinano, ci rivela,

gli

il

elementi dimostrativi

mano-ano palesemente di precisione, e lasciano adito a molte incertezze e a


dubbi giustiticiiti. Consultiajno innanzitutto il Qur-an. La prima impressione,
che

ci offre

mezzo

tosto sacro, che in

il

nimenti e di esortazioni, di cui rigurgita,

occupano un posto del


si

pu

zina

si

100;

xvu,

li

pu trovare,

80;

xx,

40, 42, 104

(n,

all'obbligo

riferisce

medesimi

le

ma

accenna pi o meno a Dio,

dire,

iv,

ingiunzioni esplicite di pregare

le

paragoniamo con
tutto insignificante. Quasi ognuno

sono cos poche, cos vaghe, che se

nelle sure

130;

102-105

46,

ix,

resto del libro,

dei

6217

versetti,

solamente una doz-

in quattro passi

nelle
xxiv,

il

vuol prender cognizione dei

Makkane

16-17)

xxx,

fra tanti

pregare. Chi

di

ammo-

alla farraggine prolissa di

116;

xvi,

Madinesi in otto passi

sure

37

(xi,

Lxxm,

Nei

20).

versetti

Makkani gli accenni alla preghiera sono molto vaghi, ed esprimono non gi
un ordine perentorio, ma un caldo invito a pregare in varie ore non bene
determinate del giorno, e senza specificarne affatto il numero in un passo
si parla di due preghiere, in un altro di tre, ed il massimo numero, al quale
si faccia allusione quattro. Di cinque pregliiere non v' alcuna menzione,
bench i commentatori con un poco di esegesi acrobatica trovano il modo
di sdoppiare il significato di una allusione e cos arbitrariamente arrivare
;

al

numero voluto

di cinque

Un

Nei versetti Madinesi l'ingiunzione di pregare

ma

pi recisa ed imperiosa,

n del modo.

(').

senza specificazione alcuna n del numero,

passo poi molto lungo

102-105) allude al caso speciale

(vi,

di pregare dinnanzi al nemico, e dichiara lecito di abbreviare la preghiera,

quando

v' peiicolo che

loro obblighi rituali

imo

(^).

nemico assalga

il

credenti mentre sono assorti nei

buon musulmano, che forma


la riunione del venerd, men-

L'altro obbligo di ogni

degli aspetti speciali del culto islamico,

modo anche ambiguo e succinto


congregazione yum al-gumu'ah e

zionato una sola volta ed in


allude cio a

un giorno

di

(lxii,

si

9).

Si

dice che

quando viene bandito (nuda), allora i fedeli devono affrettarsi a menzionare Dio (fa*as*u ila dzikri-llahi). Tale espressione non mi sembra
abbastanza chiara ed esplicita, perch possa includere anche un ordine di

un luogo speciale di convegno (^). Il rimprovero


contenuto in altro versetto posteriore (lxh, 11) che la gente, se vede la pos.sibiUt d'un affare, corre a contrattarlo e lascia il Profeta l dove si trova
recarsi .settimanalmente in

(tarakuka q'imn),

parimenti

come vorrebbero commentatori


.settimanale.

Se dai documenti

tanto vago, che non

e traduttori,

scritti lasciati

pu

riferire,

ad un abbandono della funzione


dal Profeta, passiamo a quelli

quali secondo la tradizione, egli lasci afidati alla

460.

si

memoria

dei fedeh in

forma

H.

2. a.

orale,

^ 12.

troviamo eguale deficienza di argomenti

Senza passare in

pretesi obbKglii rituali.

sicuri in convalidazione dei

Bukhri. Nel primo volume a pag. 99, abl)iamo


preghiera in generalo,

appresso abbiamo
si

lungo capitolo sulla

quale contiene 109 tradizioni, od immediatamente

il

preghiere;

lo

numero

servate sono in

un

capitolo che tratta (a pag. 141) delle ore, nelle quali

il

devono compiere

hadith
Sa hi li di

tutte le fonti del

rivista

limiteremo l'esame alla nostra fonte pi antica e pi sicura, al

questo argomento

su

La

di 41.

tradizioni

le

con-

lettura accurata delle 150 tradizioni, in-

vece di generare in noi una convinzione, aumenta ancora la nostra incor-

mancanza

tezza, perch constatiamo la

autentica che ordini esplicitamente

nione settimanale del venerd


le

sulU ora

incertezze

citato al 6, nota

(*).

2).

una

qualsiasi tradizione

InnumerevoU sono poi

contradizioni e

le

singole pregliiere (vedine un

precisa delle

So poi

assoluta di

cinque pregMero quotidiane e la riu-

le

esempio

molto sospetta delle tradizioni

dall' autorit

passiamo all'esame dei documenti pi o meno autentici, conservati da ilm

contengono

Sa'd, o che

fra lui e

le istruzioni

varie tiib

le

H. e

date dal

d'Arabia convertite

ove

Profeta, ed

Sa'd, e vedi pure pi

(cfr.

documenti sono dati per

avanti

9. a.

steso),

vediamo puro spiccatamente mancare perfino

zione,

sia

di

10. a. H.,

scritte,

la pi

d'un numero stabilito di preghiere quotidiane,

convegno settimanale,

(Hisam,

ibn Ishq

tutti questi

sia dell'ora di

'Amr

date dal Profeta a

l'anno 10. H.)

Hazm

b.

lontana mend'un obbligo

il

testo di pretese istruzioni

(da noi tradotte per intiero sotto

e nelle quali vi sono istruzioni

sia

di-

ogni singola proghiera. Nel testo di

961) abbiamo, vero,

]iag.

patti conclusi

complete sul numero delle

preghiere, sull'ora precisa di ogni singola preghiera, e

sul

convegno

setti-

manale del venerd. Pi avanti, ove diamo per disteso il testo completo di
questo documento singolare, adduciamo anche le nostre ragioni, per le quali
crediamo di dover accogliere con molta circospezione quanto contenuto
nelle dette

istruzioni,

molta parte delle quali deve essere in grande parte

interpolazione e manipolazione di teologhi e di giuristi sistematici del I

del II secolo della Higrah.

Nota

1.

Notevolissimo

Maometto

KOlianto a

non

il

ai credenti

fatto che nello sure

aq

ai-salata

Makkane
(xi,

116

l'ingiunzione di pregare fitta


d i
s a b l) i l.i b i-h a
xvil, 80)
:

Solamente nei versetti del periodo piadinese l'ordine di pregare estso


a tutti i credenti; aqlm ai-salata (ir, 40, 104) ecc. Tale differenza dimostra che nel periodo makkano Maometto fosse molto parco di ordini ai seguaci e lasciasse loro la pi assoluta libortA, non imponendo alcuna regola fssa di rito e incoraggendo solo con l'esempio. Il versetto (liXXlll, 20), ove e

rabbi ka

detto a q
il

(xx, 130) ecc.

mu

ai-salata non

Kirsch f Id,

makkano,

Re^earches, ecc. (pagg.

ma

certamente madinese come ha notato correttamente

lf!5 e 145).

tenore dei quattro versetti sulla preghiera della paura , perch tale il nome
dato alla preghiera abbreviata al cospetto del nemico, ha un interesse speciale, in intimo rapporto
con alcune osservazioni, che avremo da fare in appresso al 15. infatti possibile di osservare nei

Nota

2.

Il

451.

H.

2. a.

12, 13.

termini usati da Maometto, che egli mirasse a calmare gli scrupoli religiosi dei pi zelanti fra i senel compiere le devozioni,
niaci. i quali, imitando il Profeta, mettevano forse un eccessivo impegno
e<aiio forse pi precisi e pi puntigliosi del Profeta stesso e non osavano prendersi quelle libert, che
invece iJ Profeta amava sempre di serbare in tutte le sue azioni tanto pubbliche, quanto private. I

mare

ispirati tanto dal desiderio di scusare le libert del Profeta, quanto di calapprensioni di scorrettezza avute da alcuni fra i pi meticolosi dei Compagni (probabilmente

non sono quindi

versetti
le

madiuosi;

cfr. S l^)-

Allah non pu essere presa nel senso di preghiera, perch


i k r
una distinzione netta fra la vera preghiera da farsi a Dio (sala t)
1 1 a h a
ossia quando avete
e la menzione di Dio; f a i dz a q a d a y t u m u a l-s a 1 t a, f a a dz k u r
terminato la preghiera, allora menzionate il nome di Dio stando in piedi o seduti, o giacendo sui
Vostri fianchi ecc. (iv, 2041. Quindi dzikr e saliit sono due cose distinte e il dz i k r non pu alludere a un rito o a una liturgia, come vorrebbe lo Sprenger (I, pag. 818), ma doveva essere qualchecosa di molto semplice che si poteva fare in qualunque luogo e in qualunque posizioni', anche
sdraiati in terra a riposare ('ala guniibikum). Cadono quindi in errore quelli che vorrebbero intendere un accenno di preghiera nei versetti dove si parla di dz k r allah.
Nota

3.

L'espre^isione dz

altrove (iv, 102-106)

Maometto

fa

ii

Nota

4.

La

sola tradizione in quei due capitoli, la quale alluda alle ciuque preghiere quoti-

diane, quella (Bukliri, I, pag. 9^) data sull'autorit arcisospetta di Anas b. Mnlik (cfr. Introd.,
26, nota 1) e che contiene l'assurda leggenda dell'a.sceusioue in cielo e del colloquio di Maometto con
Dio e con Mos sulla questione delle preghiere quotidiane (vedine la versione: Introd., ^ 221). In altri
capitoli della raccolta tradizionistica di Bukhri troviamo accennato l'obbligo di cinque preghiere quotidiane (vedi per es. Bukbiiri,
di natura si
b.

I,

pag. 19,

lin. ult.

pag. 26,

palesemente apocrifa da non meritare

ma

per lo pi le tradizioni sono


Quasi tutte ci vengono da Anas
ingiunzioni sono contenute in pre-

lin. 8, ecc.),

nemmeno una

critica.

Mnlik, primo motivo schiacciante di dubbio, e poi per lo pi le

Sono cio tradizioni tutte, nelle


un riassunto della
tssare le basi di una teologia siste-

tese raccomandazioni orali date dal Profeta ad ambasciate di trib.

quali

fede

giuristi del I e del II secolo

musulmana: sono

hanno tentato

di mettere in bocca al Profeta

primi conati dei teologhi musulmani di

matica.

13.

Le ambiguit

di espressione ed

il

silenzio concorde delle tre

fonti predette, le pi antiche, le migliori e le sole sicure,

hanno, unite, tale

un peso dimostrativo, che ammeno di essere animato da preconcetti acciecanti, non possibile di accettare le affermazioni fatte del Kremer e ripetute
da un numero infinito di espositori superficiali della vita e delle dottrine di
Maometto. Bisogna cio andar molto guardinghi neirattriljuire a Maometto
tutta la paternit delle istituzioni musulmane. Per alcune non vi pu essere
ombra di dubbio: basta citare il digiano del Ramadan (ii, 179-181), le tasse
per i poveri, o le elemosine a 1-z a k a t (u, 40, 104 lxxiii, 20), il pellegrinaggio (ra, 91-92; xxn, 28), ed i lavacri prima della preghiera (v, 8), perch
su questi obblighi abbiamo le esplicite dichiarazioni quraniche, che non la;

sciano

ombra

di dubbio.

Qualora Maometto avesse voluto imporre anche

rigida osservanza di cinque preghiere quotidiane ed

il

la

convegno settimanale

Kremer pone giustamente tanta

del venerd, le

due

importanza,

lo

avrebbe senza dublno esplicitamente dichiarato nel Qur-an,

nello stesso

modo

che

il

istituzioni, sulle quali

il

chiaro e reciso delle altre ordinanze. Noi perci riteniamo,

Profeta ponesse grande importanza nella preghiera,

che con

le

che egli pi

ordinanze, cercasse con l'esempio di inculcarne l'opportunit nei

.suoi .seguaci,

numero,

ma

lasciandosi per .sempre

sia nel

modo

una comoda

libert di movimenti, sia nel

della pregliiera, perch egli con

468.

il

suo senso pratico,

2.

a.

H.

13.

opportunista, e con la sua condotta eminentemente empirica preferi

non

le-

garsi con ordinanze divine, in cose che potevano soverchiamente inceppare


la libert d'azione sua e dei seguaci nelle dure ed imprevedibili esigenze del
conflitto colle trib di tutta, Arabia. Io ritengo che

Madinah stimasse opportuno

in

nata, che

modo

le

movenze

una quantit

egli pregava, di avere

trovava

di fedeli

ordinato e composto, ai quali impose di imitare

e le prostrazioni, che egli usava nelle preghiere: certo che egli

avesse la consuetudine di arringare spesso

un

casa, ed probabile, che per avere

cgh, imitando

fedeli,

si

di pregare ripetutamente nel corso della gior-

amasse ogni volta che

dietro alle spalle in

quando egU

gH Ebrei ed

seguaci nella corte della sua

concoi'so

Cristiani,

maggiore e pi sicuro di

pigHasse la consuetudine di

predicare di preferenza in un giorno della settimana (nel venerd). Tutto ci

aveva per una impronta patriarcale,

direi quasi domestica, era

un'abitudine del Profeta, che mia legge severa per


stesso,

come appare da tante

ma come

es.

seguaci

(').

Maometto

narrazione del Pel-

la

(^), non faceva sempre regolarmente


era pi comodo, ossia non a ore fsse, ma alle

legrinaggio d'Addio: 10.


ghiere,

tradizioni (vedi per

piuttosto

gli

a.

H.)

le pre-

singole

tappe del viaggio, in qualunque luogo e in qualunque ora ci fosse pi con-

Anche

musulmani fanno ora prna di ogni preghiera, pare che un tempo fossero soltanto usate prima del convegno pubblico
del venerd (Bukhri, I, pag. 224, lin. 8 e lin. 16), ed esiste memoria anche
di preghiere fatte dal Profeta senza compiere prima le abluzioni (Bukhari,
I, pag. 64, Hn. 18 e segg.
pag. 78, lin. 18 e segg.). Mancano poi del tutto
tradizioni, nelle quali il Profeta sgrida i suoi, sia perch non si lavano, sia
perch non compiono la preghiera. Abbiamo invece ripetuta memoria di
espressioni usate dal Profeta, raccomandando di non essere troppo severi e
puntigliosi nell'esecuzione dei doveri rituali. Maometto sapeva meglio di ogni
veniente.

le al^luzioni,

che

altro che gli

restrizione, della assoluta

Arabi avevano in odio ogni

hbert

individuale, e bench stimasse necessario di imporre alcuni obbliglii, perch

una religione senza

rito

non pu

certa elasticit, la quale rendesse

pure volle che vi fosse sempre una

esistere,

meno gravosa

l'osservanza di regole rituali,

sconosciute in Arabia e perci doppiamente odiose.


Nota

1.

Ci risulta chiaramente da non poche tradizioni. Difatti, dopo morto

dinatori sistematici delle dottrine islamiche tramutarono (come


le

consuetudini di

Maometto

in leggi obbligatorie per

avremo a

Maometto,

coor-

ripetere anche in appresso)

credenti. In quest'opera di idstemazione

teo-

condizioni primitive dell'Islam, caddero nell'errore di


gravare il fedele con una quantit di obblighi liturgici e rituali ispirati dalla pi assurda casuistica,
caddero cio nell'eccesso opposto dell'anarchia pagana, e fecero del credente una specie di automa, una
vittima di un culto minuzioso, formale e vessatorio. Contro si fatta tendenza eccessiva ed assurda si
loghi e

giuristi teoretici,

ribell quel partito,

il

islamici e conservava

perdendo di vista

le

quale aveva meglio con.servato lo spirito liberale

memoria

di quel

(e

pagano) dei primi tempi


Maometto aveva

carattere patriarcale, libero e facile che

453.

2. a.

13, li.

H.

pur dovuto conservare alla nuova religione per reniierla accettabile agli Arabi. Questo partito, contrario alle gretteaxe casuistiche ed assurde dei teologhi, coni una quantit di tradizioni, ed avendo
accortezza dei teologhi provetti, le mun di isnd lampanti e le mise in circolazione

la nie<ie.4iiua

per neutralirjare possibilmente qurile altre tradizioni ispirate dai teologhi c^suistici. Cosi nella racBukhnri noi troviamo mescolate assieme le tradizioni rispecchianti ambedue

colta tradiziouistica del

le tendenze, in manifesta contradizione fra loro. al-Bukhari ha dovxito accettarle tutte, perch, uscite tutte
dalle officine dei pi provetti falsificatori, avevano, per cosi dire, tutte le carte in regola, essendo munite di isnid inappuntabili. Il numero di si fatte tradizioni infinito, e non posso riportarne qui che

alcuni esemp: citer soltanto i seguenti, i quali rappresentano i sentimenti del partito contrario agli eoche perci rispecchiano meglio il vero carattere della societ islamica primitiva di

essi teologici, e

Makkah

e di

Madnah. Siamo, per

una predica

e l'altra (Bukliriri,

facili ai credenti, di

I,

informati che

es.,

ammonimenti

seguaci con soverchi

Profeta non amasse stancare l'attenzione dei


non annoiarli, facesse correre molto tempo fra

il

e prediche, e, per

pag.

autorit: ibn Mas'd). Egli ordinava di rendere le cose

5;), lin. 6,

annunziar loro cose piacevoli e

di

non spaventare

obblighi (Bukhri,

pag. 29,

con soverchi am-

gli uditori

pag. 29, lin. 12). Altrove


egli avrebbe detto che nessuno dovesse essere troppo rigoroso nell'osservanza della religione, perch
altrimenti v'era pericolo di soccombere alle fatiche (Bukhiiri, 1, pag. 17, lin. 18). Altrove Maometto

monimenti ed imposizioni onerose

di

I,

lin.

i>;

non pregar troppo, ma di far soltanto quello che possibile in proporzione delle
soccombendo alle soverchie fatiche, per necessit si dove interrompere ^sopravviene cio la
noia e la stanchezza) e cosi cessa il culto di Dio. Se invece se ne fa poco, rimane il diletto, si pu
continuare regolarmente, ed il culto regolare, e non interrotto, quello che meglio piace a Dio (BukhSri.
I.pag. 18, ult. lin., versione parafrasata con commento). Altrove Maometto loda uno, il quale dichiara che
in materia religiosa non far ne pi n meno di quello che obbligatorio (BukliTiri, I, pag. 20, lin. 3).
Un'altra volta il Profeta diventa iratissimo, perch uno gli viene a narrare come il direttore della
j'regliiera (imam) facesse la funzione con tanta pompa e meticolosit, da renderla tediosissima, e
Maometto protesta dichiarando che in questo modo Arriverete a far abbandonare la preghiera
e ordina che si debba tener conto dei malati, dei deboli e di quelli che hanno affari (BukliTiri, I,
pag. 35, lin. 16) ecc. ecc. Potrei aggiungere ancora molte citazioni, ma mi contenter di alludere alle
dice ai seggaci di
loro forze:

facilitazioni ordinate nell'osservanza del digiuno di

pag.

48}.

lin.

Ramadan

5 e segg.; pag. 489, lin. 19 e segg.; 491, lin.

biente, nel quale viveva

Maometto

Bukhari,

(cfr.

I,

pag. 482,

lin.

19 e segg.

e segg., ecc.), dalle quali risulta che l'am-

e lo spirito delle sue dottrine erano contrari ad eccessi rituali ed

a tendenze ascetiche estreme.

Nota
le

2.

Vedi

anche

le

numerose

tradizioni, nelle quali

narra come

si

fedeli venissero

dopo

funzioni del pellegrinaggio a confessare che alcune cerimonie erano state da loro erroneamente com-

piute, e

come Maometto scusasse sempre

tanza {BukhSri,

14.

I,

dichiarando, che non vi bisognasse annettere impor-

I concetti politici, disciplinari, e quasi militari,

mente ispirano
attribuirsi,

tutti

pag. 33, lin. 3; pag. 44, lin. 17 e segg.), ecc.

l'istituzione della preghiera

pubblica,

n completamente, n direttamente

delle generazioni successive, nel foggiare l'Islam


le

sue parti, intravidero tutti

certa-

ma

piuttosto ai con-

governanti ed

teologhi

a sistema completo in tutte

grandi vantaggi,

dalle consuetudini del Profeta, per asservire

quali

non sono dunque da

al Profeta,

quando

tinuatori ed agli interpreti dell'opera sua,

quali

fedeli,

si

potevano ritrarre

per abituarli all'obbe-

dienza cieca, e per mantenere cosi la desiderata unit di fede e di dominio


teocratico.

La composizione

delle turbe che

si

denze corruttrici

dicevano musulmane,

rito e di

una

moltiplicarsi

il

nell'I-slm primitivo per

civilt dell'Asia Anteriore,

un

eterogenea, gli elementi turbolenti ed anarcoidi

il

contatto

con tutte

le svariate

imposero come necessit assoluta, la creazione di

liturgia regolare ed uniforme, sul

religioni asiatiche.

quotidiano di ten-

modello delle altre grandi

Nessuna religione cliiamata a lottare ed a vincere anche


454

2. a. H.

campo

nel

adopera anche

quando

sovratutto

politico,

la logica

nizzare e disciplinare

14

fra

argomenti di persuasione

gli

convincente della spada, pu fare a


suoi canoni religiosi, allo stosso

meno

modo

organizza

clie

e disciplina le sue forze militari e la sua amministrazione civile.


zioni,

di orga-

Le

Maometto trov nell'Arabia pagana erano radicalmente

<;;lie

condi-

diverse,

da quelle vigenti nel mondo fuori dei confini della penisola, ed perci
ben naturale, che l' Isim creato ed accomodato per migliorare i nomadi
d'Arabia, si dovesse mutare ed ampliare per soggiogare moralmente anche
i

popoli ciWli e sedentari dell'Asia Anteriore.

Maometto nacque

anarchico, nel quale ninna legge e niun rito era


d'

una

compi gi un grande passo, quando impose

ma

fedeli,

pure,

l'

nomadi

come abbiamo visto nei paragrafi


il numero e le ore precise.

la vita del deserto

ha

ghi

rituali,

istituzione

pregliiera ai

guard bene

si

Gli Arabi per nove decimi

infinite esigenze di

natura inesorabile,
quelle squal-

stretti

obbli-

quali possono soltanto nascere e fiorire nella vita comoda, rego-

lare e tranquilla delle

minato di

precedenti,

non si possono sottrarre per vivere in


occorre una grande libert, un'emancipazione da

allo quali gli abitanti

lide regioni

l'

obbUgo della

dal fissarne severamente


ei'ano

conosciuto

regolare era materialmente impossibile. ]\Iaometto

rigida e

liturgia

un paese

in

citt.

Non

era possiljile imporre

un numero deterun convegno

quotidiane ad ora fissa e regolare, n

pi'eghiere

settimanale in un luogo

fisso,

a popolazioni,

le

quali erravano

tuo movimento nelle solitudini sconfinate d'Arabia,

in perpe-

sparpagliate a piccoli

gruppi, legate fatahnente dalle esigenze pascolive dei bestiami, V unico loro

mezzo

di sussistenza.

innalzare

il

livello

L' Islam sorse,

vero, per correggere

morale di quei barbari,

ma

gli

en'ori

dov anche adattarsi

ai

ed

modi

ed alle consuetudini dei medesimi, affinch potesse insinuarsi fra loro e migliorarh;

Maometto

si

astenne quindi

sulle condizioni speciali di coloro

diffuse per

dato

il

il

mondo,

le

dall' ordinare l'impossibile,

che egU voleva convertire. Quando l'Islam

considerazioni d'ordine locale,

Profeta, scomparvero, ed

regolandosi

teologhi pi

non

si

le

si

quali avevano gui-

curarono dei bisogni

nomadi: nel riorganizzare l'Islam essi partirono da concetti sostanzialmente diversi da quelli del Profeta, ebbero cio di mira le condizioni e le
esigenze delle grandi popolazioni sedentarie e civili, e dimenticarono completamente i bisogni dei barbari nomadi, divenuti oramai di grande lunga
dei

la

minoranza dei credenti

(').

Maoinetto come cittadino, prima della comu-

Makkah, poi della comunit agricola di Madinah, era


membro di una forma ibiida di societ, in parte sedentaria, ma in grande
parte eziandio imbevuta di concetti e di consuetudini proprie dei nomadi, con
contatti e stretti vincoli di
i quali aveva comunanza di interessi, continui
nit commerciale di

4B5.

!;

2.

14.

sant^ue.

Maometto tent

quiiiili

<,li

H.

a..

regolare e di discijlinare

iiomadi, intro-

ma

fra loro concetti propri soltanto di popolazioni sedentarie,

ducendo

per

d'uopo andare a rilento e di non insistere su dottagli di secondo


Attraverso il denso strato di tradizioni apocrife e tendenziose

riuscire era

ordino.

giunto perci fino a noi la memoria ancora ben distinguibile della condotta
liberale del Profeta: ci possibile di appurare che egli permettesse una

grande libert nell'esecuzione degli obblighi

rituali; egli anticipava, postici-

pava e talvolta soppriiiieva addirittura riti e preghiere, quando circostanze impreviste rendevano esosi ed opprimenti gli obblighi del rito. Cosi pure amnvise tutte le facilitazioni per

digiuni e per

trovava in guerra, in \aggio o senza acqua.


soltanto

quando divenne

vano che fare con

quando

lavacri,

Il rito

il

musubnano

fedele
si

si

irrigid

la fede di popolazioni sedentarie, le quali nulla avee la vita delle quali si svolgeva

nomadi,

uniformit dalla culla alla tomba con

con raonotoia

regolare succedersi delle stagioni e

il

dei lavori campestri.

Rit-engo perci che


si

astenesse dall' imporre

gravosi. Nella sua

possa sostenere con tutta sicurezza, che

si

il

Profeta

tassativamente tante regole minuziose e tanti

forma odierna

il

musulmano

rito

riti

divenuto oramai in

complicato e vessatorio, essendo degenerato in una funzione

sommo grado

puramente formale, mentre

lo

scopo di Maometto fu di svegliare un vero e


sua Arabia, la patiia della pi sconfinata

genuino sentimento

religioso. Nella

libert indi^^duale,

Maometto predic

l'Islam vero, facile e patriarcale,

il

quale

sempre presente

si

accomodava

alle esigenze dei

il

fondatore,

quale provvedeva, accomodava ed assisteva con la parola pro-

fetica,

con l'esempio proprio e con

come

era

il

luoghi e dei tempi

se

Dio

il

e gli uomini, rimasti con le


feta,

li

modo

accomodasse

faini-

gliarmente con gli uomini. Scompai'so


alle

v'era

suo consiglio ispirato. In un certo

fosse sceso parzialmente in terra

dalla terra, essere risalito

il

Profeta, Dio

si

sembr allontanarsi

pi elevate dell'Olimpo

vette

memorie

delle parole

delle

musulmano,

azioni del Pro-

dovettero contentarsi di quello che era rimasto e cristallizzarlo,

mobilizzarlo

in

forma rigida di legge

im-

ogni nesso diretto con Dio era

mutamenti e di eri'ori, se la memoria delle cose


avvenute e delle parole pronunciate non era gelosamente conservata e strettamente osservata. Nel dare per questa forma definitiva all'eredit religiosa
di Maometto, i popoli asiatici non-arabi da poco islamizzati interpretarono
le memorie a modo loro, vi misero quello di cui abbisognavano, e foggia-

cessato e v'era pericolo di

rono
la

forma onerosa di schiavit morale e rituale, che


forma preferita dalla servile natura asiatica. L'Arabo nomade, al quale
la fede in quella

ripugna

di

\nvere nelle strette rigide ed inestricabili del

456.

dogma,

e sotto la

H.

2. a.

14, 15.

schiavit servile della liturgia,

si stacc dalla fede, che pi non comprendeva e non tollerava, e rientr nei suoi deserti a continuare immutato la
vita barbara degli avi.

Nota 1.
Vedi poco ]iriina (g 13, nota 1), alla quale citazione potremmo aggiungere un'altra,
che rappresenta tipicamente le correnti popolari contrarie agli eccessi rituali e liturgici dei teologhi.
In una tradizione riportata una pretesa conversazione fra il Profeta e Mu'adz h. abal, e si fa dire
al Profeta: Chiunque professer con cuore sincero che non vi altra divinit che Dio, e che Maometto

certamente salvato dal fuoco dell'interno . Questa dichiarazione espliquale diminuirebbe grandemente il valore di ogni funzione rituale e liturgica, colpi, si dice,
tanto Mu'iidz, che prima di divulgarla egli chiese al Profeta, se potesse ripeterla. Maometto rispose:
Non farlo! I fedeli vi metterebbero tanta importanza, che non farebbero pi alcuna funzione religiosa! (Bukhri, I, pag. 46, lin. 17). La tradizione rimonta all'autorit di Anas b. Malik, ed cer l'inviato di Dio, sar

cita, la

tamente apocrifa, forse non nemmeno axxtenticamente di Anas, ma preziosa per noi, perch ci
dipinge lo stato d'animo ed il modo di pensare di tutta una classe di fedeli, la quale disapprovava
vivamente l'indirizzo casuistico preso dall'Islam, dopo la morte di Maometto, e voleva ritornare alla
semplicit patriarcale del Profeta, quando alle funzioni si annetteva un'importanza del tutto secondaria,
e si dava pi peso alle intenzioni e ai sentimenti, che non alle parole e alle formole rituali.

La presenza in ^[adlnah degli Ebrei in numero tanto consi 15.


derevole fu la causa determinante, la quale ispii' a Maometto l'istituzione
della

maggior parte degli obblighi

reHgiosi.

abitata esclusivamente da pagani,

Se Madinah fosse stata una

probabile che

citt

Maometto, non avendo

esemp tangibili innanzi agli occhi, non avrebbe attribuita tanta impoi-tanza

ad azioni

rituali.

Prima

Madlnah, Maometto non aveva avuto

di venire a

contatti intimi e continui con

comunit ebraiche, e perci anche l'Islam Mak-

kano era rimasto un assieme

di dottrine, di natura elastica e facilmente su-

scettibile di amplificazioni e di progresso.


la

venerazione che istintivamente gli ispirava V antichit veneranda delle

loro

tradizioni,

il

che.

L'esempio degli Ebrei

necessit dei lavacri

da

rito,

essi

prima

lo indussero

gli

sugger

il

digiuni

(id.,

concetto della purificazione e la

voi.

voi.

I,

una determinata direzione piuttosto che in


quali non troviamo traccia nei versetti quranici

Fuga. L'idea per di convocare


pure,

secondo la tradizione

origine dall'iniziativa dei


la servit di

(cfr.

fedeli (adzn),
1.

Compagni

un appello continuo

a.

pagg. 69-71)

V, pagg. 347-349) ed

cetto di pregare in
concetti, dei

l'accetta-

ad adottare molte usanze ebrai-

di pregare {.Tewish Encyclopaedia

adott parimenti

con

dell'Islam

desiderio di attirarli nell'orbita

zione delle loro forme di

L'esempio offertogli dagli Ebrei,

il

con-

un'altra, tutti

anteriori alla

bench presa dagli Ebrei,

H., 54 e nota) pare

non da quella

di

alla preghiera forse

probabile anzi che la consuetudine di convocare

abbia avuto

Maometto,

al quale

non andava a

fedeli

genio.

con l'appello di

un banditore provenisse da un uso vigente fra le trib sedentarie nell'Arabia


orientale, come dimostrato dalle tradizioni sul falso profeta MusayUmah
e sulla profetessa Sagah (cfr. 11. a. H.). Nella vita libera ed errabonda dei
deserti arabici, l'istituzione dell'adzan, e del

457.

mu-adzdzin

era inattuabile.

HH

2. a.

15.

.)

Dallo tradizioni citate

H.

vedo che Maometto

si

si

content

ili

dare

il

cojiseuso ad

il soun desiderio espresso dai Compagni. Questo


quelU
di
fra
Madlnah,
esistesse ui
spetto, che fra i Compagni, e specialmente
ispirato
dall'esempio
inconsapevolmente
tlegli
Ebrei, il
partito influente, forse

incidente fa nascere altres

quale sospinse
ili

il

Profeta sulla via di minuziose istituzioni

rituali.

L'esistenza

questo partito dimostrata dalla prontezza, con la quale l'Islam

stallizz

dopo morto

il

Profeta con

cri-

si

consenso della scuola giuridica di Ma-

il

dinah, la quale fu la prima a risentire gli effetti morali delle civilt non-

arabe aggiogate al carro dell'Islam,

le quali,

bench

vinte, si

accingevano a

domare nel campo morale il loro vincitore sul campo di battaglia.


Le trailiziom sull'adzan hanno perci un'importanza tutta speciale e rivelano quanto fossero antiche quelle tendenze evolutive nel grembo stesso dell'Islam. Di speciale interesse la menzione del nome di 'Umar in queste
tradizioni, perch siccome egH fu poi il grande riorganizzatore dell'impero,
lecito di supporre, che egli fosse il capo di questo partito, il quale in un certo
senso potremmo chiamare progressista, perch de.siderava molte e grandi riforme. Il partito non era forse molto numeroso, ma god di grande influenza
sull'animo del Profeta, e non dubito, che dobbiamo alle sue insistenze, se
vincere e

venissero adottati tanti


l'ordine,

che chiam

H. 40 e
allo stesso

con
e

gli

segg.), e

modo

di

Ebrei e con

da numerosi

Quando

il

Pu

riti ebraici.

essere che quello stesso partito del-

Profeta a Madlnah

il

(cfr,

Introd. 355 e segg.,

1. a.

che desiderava l'unione concorde dei Madinesi, mirasse

ma

Maometto,

per ragioni diverse, alla fusione completa

Arabi ebreizzati, uniti

gli

ai

pagani da memorie comuni

vincoli di sangue.

Profeta scese nella tomba, questo partito, con a capo 'Umar,

perch pi fortemente organizzato, e perch solo aveva idee chiare e volontii


di eseguirle, afferr
tiva, fino al

samente

il

il

momento

capo di

potere supremo e diresse tutta la politica amministranel quale

esso,

potere con l'avvento di

il

pugnale dell'assassino soppresse improvvi-

'Umar, e gU aristocratici di Makkah rivennero

'Uthman nel

23.

giana del vecchio Quraita sospinse allora

tremmo chiamare
non tard

ritualista,

a.
il

H.

a passare nei ranghi dell'opposizione,

di scagliare contro

Quray accuse

tensione, la quale degener poi in

di

un

dei progres-sisti ritualisti,

la

]io-

quale

empiet e di corruzione. Le

Umayyadi aggravarono

conflitto poUtico sotto veste religiosa.

movimentfj anti-umayyade ortodosso ebbe perci

gruppo

politica errata e parti-

partito madinese, che noi

tendenze palesemente pagane e mondane degH

nel

La

al

le

sue

la
Il

primissime origini

quali esercitarono tanta influenza sui

Fra loro si trovavano parecchi Emigrati makkani, ma la


maggioranza era formata dai Madinesi, i quali avevano chiamato Maometto

consigli del Profeta.

468.

a tranquillizzare e pacificare

H.

a.

2.

la loi-o

15, 16.

citt.

questo partito dunque pi

clie

a Maometto stesso dobl)iamo la maggioi- parte della liturgia musulinana,


cinque prcgliiere quotidiane (prese dai Saljci e dagli Zoroastriani

The Faith of Islam, pag. 263, nota), l'appello alla preghiera, ed


settimanale del venerd, scelto forse fortuitamente in
giorno, nel quale

Maometto

mente sopra un venerd


16.

La

fece ingresso in

(cfr. 1. a.

cfr.

le

Se1

1,

convegno

il

commemorazione

del

Madlnah, e che cadde precisa-

H., 30).

vastit dell'argomento

mi

vieta di entrare in pi minuti

dottagli: n nostra intenzione di fare la storia

del rito

musulmano,

ma

guardia lo studioso dell'Islam da generalizzazioni

soltanto di mettere in

troppo arrischiate, per quanto attraenti possano apparire e per quanto pos-

sano talvolta sembrare

giustificate.

contribuirono dunque non uno


in tre priiacipali

il

ma

Alla creazione della liturgia dell'Isim


pi elementi,

primo fu senza alcun dubbio

fu certamente molto

meno

estesa,

che non

si

quali

si

possono dividere

Profeta,

il

creda,

ma

l'opera sua

perch egli dovette

subire molto sovente l'influenza del secondo elemento creatore del


partito cio progressista,

quale chiam Maometto a Madinh, e

il

serv del Profeta per introdurre la riforma delle


e sociali del

paganesimo decrepito.

Il

il

decadute istituzioni

vinti,

tuale e religioso dell'Oriente, e di tutto l'immenso


il

quale

si

j)olitiche

quali fecero causa co-

partito raadinese e furono l'anima di tutto

scopi politici e militari, che

il

terzo elemento fu quello potentissimo

formato dalle tendenze ritualiste dei popoli

mune con

il

rito,

il

risvegho intellet-

mosdmento

Kremer giustamente

islamico. Grli

rileva nel passo citato

un precedente paragrafo, appartengono perci ad un'epoca posteriore al


Profeta e non si possono correttamente attribuire al solo Maometto. Erra parimenti il Kremer, quando vorrebbe attribuire all'istituzione della preghiera
in

quotidiana ed alla cerimonia del venerd


dell'

il

merito della forza conquistatrice

Islam, perch gli eserciti lanciati dai primi Califfi contro Bisanzio e contro

la Persia

erano composti di rozzi Bedrdni, la conversione noininale dei quali

da pochi giorni, ed i quali deUa nuova reUgione appena conoscevano il nome, e per nulla n i riti, n le dottrine. Cade
perci da s l'apprezzamento morale della funzione religiosa del venerd,
pure sostenuta dal Kremer, perch appunto l'espansione militare dell'impero
arabo, si arrest, quando il campo religioso fu occupato vittoriosamcntie da

all'Islam, datava,

si

pu

dire,

quelle tendenze, le quali crearono poi

il

rito

opprimente, tuttora esistente fra

musulmani. Sar bene perci di essere guardinghi nell'accusare troppo alla


leggiera il nostro Profeta d'essere il creatore d'una rehgione tutta formale
e senza vero sentimento religioso, accusa lanciata di pi-eferenza dai critici
protestanti, e specialmente

da quelU di nazionaht
459.

inglese,

come

il

Muir,

il

distinguere nella critica storica quali sono

fatti

origine puramente individuale (e sono ben pochi!) e quali invece

pro-

Sell
ili

H.

a.

2.

ss 16, 17.

ed

altri.

Bisojj;iia cio

dotti di ttixdenze

dominanti

zioni: in altre parole

d'uomini attraverso varie genera-

intiere classi

tratta di rintracciare quelle forze storiche le pi

si

tenaci e le pi potenti di tutte,

ma

anche

le

meno

facihnente distinguibili,

perch prendono forma tangibile noU'operato di alcuni uoinini e sembrano


eoe bissarsi in loro. Questi uomini,
felicit d'intuizione,

prendono tutta

dirigono

il

per caso, sia per forza d'ingegno e

sia

movimento,

la gloria e tutto

il

si

immedesimano con

esso, e

biasimo, bench l'immensit degli

ne

effetti,

e la durata dell'opera loro dovrebbero apiirci gli occl e dimostrarci, che

non possono essere l'opera

nmento

di

un uomo

solo,

ma

il

risultato di

un vasto mo-

storico, di intiere classi della popolazione, attraverso pi generazioni.

'Ali con Fatimah


matrimonio
Sul
di Fatimah

Fidanzamento di
17.

Tlib possediamo una


fonti pi

(Safar).
figlia del Profeta,

con

'Ali b.

ab

quantit di notizie contradittorie,

specialmente nelle

bench questo evento

sia considerato di

moderne. Strano a

dirsi,

tanta importanza dai cronisti posteriori musulmani, ibn Ishaq lo passa del
tutto sotto silenzio.

ben poco valore

notizie nelle altre fonti

storico,

ultimi giorni del

mese

meno

antiche,

hanno perci

perch ignorate da ibn Ishaq. Secondo gli uni, negli


di

Safar, secondo gli altri, in quello

di

Ramadn

abu Talib si fidanz con la celebre figlia del ProFatimah, evento famoso nelle cronache musulmane, perch da questa

dell'armo
feta,

Le

2.

H.,

'AU

b.

unione dovevano poi nascere

discendenti del Profeta, gli 'Alidi, causa

soli

di tante guerre civiH e religiose e di conflitti popolari fino al giorno d'oggi.

Le

notizie suU' et di

Fatimah

all'

epoca del suo fidanzamento variano da

15 a 21 anni di et. Varie tradizioni narrano che tanto abu Bakr,

quanto

'Umar chiedessero la mano di Fatimah, ma che ad ambedue il Profeta


rispondesse con un rifiuto. TaU tradizioni devono per avere origine tendenziosa, ed essere

che

il

Si'iti

per offendere

Sunniti.

Si dico

Profeta pattuisse la cessione della figlia a 'Ali con la dote di 480

dirham, ma

che 'Ali

turo suocero alcuna


dietro richiesta

fos.se

somma

del Profeta

raiyyah (Tabari,
rfr.

inventate dagli

I,

tanto povero da non


di

fu-

danaro come dono nuziale (sadaqah), e

cedesse

perci

pag. 127.3; Athir,

anche pi avanti a

poter offrire al suo

102).

40.

II,

la

sua corazza detta al-Hata-

pag. 77;

Khamis,

I,

pag. 407;

2.

H.

a.

s i, i8,A.

Spedizione di al-Abwa o Waddan ^afar).


Durante il mese di Sat'ar Maometto fece
18.

zione militare, lasciando Sa'd


gati di Madinah,
'Al:)d

b.

la

sua

'Ubadah, uno dei dodici

come suo luogotenente

al-Muttalib jiort lo stendardo,

il

nella

quale

citt.

come

Suo

pi'iuia spedi-

Naqib

o dele-

Hamzah

zio

b.

nelle altre spedizioni era

Con una piccola schiera di sessanta seguaci marci contro


i Qurays e i banu Damrah
h. Bakr b. 'Abd ilant b. Kinanah. La spedizione fu detta di Waddan, o anche di al-Abwa, perch i due luoghi visitati
dal Profeta erano distanti sole sei miglia l'uno dall'altro ('). Maometto airiv
fino a Waddan, non trov i Qurays, ma concluse la pace con
Ijanu Damrah (^), per mezzo di Makhsi b. 'Amr al-Damri, il capo della trib. Dopo una
sosta di quindici giorni in Waddan, jMaometto l'itorn a ^Madinah e vi si
trattenne il resto del mese di Safar e parte del Eabf I (Hisam, pagg. 415416; Waqidi, pag. 2; Waqidi Wellh., pag. 34; Tabari, I, pagg. 1266,
di color bianco.

1270, ove detto che la spedizione avesse luogo nel Eabi'

pagg. 76, 77;


Nota

Khaldun,

II,

Khamis,

App. 17;

I,

Athir,

I;

II,

pagg. 408-409.

Esistono tre luogii con il nome di Waddan, e quello, al quale si allude in questa
al-Madlnah, uu villaggio (pili tardi con una mosclioa), situato nelle vicinanze
di al-Fur' a sei miglia da Harsa, a circa sei o otto miglia da al-Abwa e non lontano da al-Gulifah,
sulla via fra Makkah e Madinah. Il sito apparteneva ai Bamrah, ai Ghifar ed ai Kinanah. Waddan
si trova a settentrione di al-uhfah e per andare da un sito all'altro occorre una giornata intiera di
marcia. Per Waddan passa la via dei pellegrini, ma ve n' xaa' altra quasi parallela, che passa per
al-Abwa a sei miglia verso oriente, e si ricongiunge con quella di Waddan in al-6uhfah (Tiiqut, IV,

spedizione

1.

il

Waddu

Bakri, pag. 840). al-Abwa ci gi nota come il sito, ove si dice cessasse
Maometto, Aminah bint Wahb b. 'Abd Manaf b. Zuhrah (cfr. Introd. S 131 e
nota). E im villaggio di ai-Funi' di Madinah, a ventitre miglia da al-Guhfah, andando in direzione
di Madinah. Ha pure nome al-Abwa un monte li vicino, appartenente ai Chu za'ah ed ai Damrah
p.ag. 910, linn.

di vivere la

(Yaqut,

I,

4-7 e 15-16;

madre

di

pagg. 99-100).

Le condizioni della pace con i banu Damrah erano che questi non dovevano razziare
Madinah, non dovevano riunire forze militari per attaccare il Profeta, e non dovevano
dare aiuto materiale o morale ai nemici di lui (Khamis, I, pag. 409, lin. 11).

Nota

il

2.

territorio di

Spedizione di Buwat {RahV

I).

Nel Rabf I, Maometto stesso si mise nuovamente in moto con


18,A.
duecento seguaci alla ricerca di una caravana di Qurays, che doveva passare diretta a

Makkah con 2500 cameli

essa era scortata da

b.

'Uthman b. Maz'un (o Sa'd


Mu'adz, secondo Tabari), a suo luogotenente in Madinah e marci fino
Buwat nel distretto di Radwa (^). Non incontr il nemico e ritorn a Ma-

Khalaf e da circa cento uomini. Lasci al-Sa-ib


l).

Umayyah

dinah senza far uso delle armi. Sa'd

b.

b.

abu Waqqas port

lo

stendardo

(Hisam, pag. 421; Waqidi, pag. 2; Waqidi Wellh., pag. 34;


Tabari, I, pagg. 1268, 1270-1271; Athir, H, pagg. 76-77; Khaldun, n,
App. 17; Khamis, I, pag. 409).

bianco

461.

H.

2. a.

iaA-30.

BuwJr era un monte nel paese dei ban Guhayuah, distante quattro tappe (barld,
j^(yf^ 1
in una regione detta Badwa (Kliamls, I, pag. 409, lin. 13-14^. Un barld
MadTnah,
da
bxirud
pi.
circn dodici miglia arabe. Eajwa era il nome dato anche a un monto, a un {giorno
,
;ii
quindi non lontano dalle rive del Mar Rosso;
,ift Yanbu' ed a sette giorni da MadTnah, e
^i
gli albori; nel monte v'era anche
in tutta quella regione abbondavano le gole, le valli, le sorgenti e
una celebre cava di pietre (ivhams, I, pag. 409. lin. 19: Ynqt, I, pag. 750, lin. li!; II, pag. 790;.
.

,.

Spedizione di Safwan, o Badr al-Ula [Rahr

19.

I)

(^).

^laometto rimase pochi giorni, circa una diecina, in Madlnah

dopo la spedizione di Buwat. Nomin Zayd b. Hrithah suo luogotenente


in Madinah e, nel Rabf I, marci contro Kurz b. (jrbir al-Fihri, il quale
aveva aggredito le greggi di MadTnah, pascolavanti presso al-Cxamma. Kurz
si

Maometto

diede alla fuga e

Badr, donde

il

nome

Maometto

sione.

si

lo insegui fino alla valle

prima spedizione

di

trattenne poco in

di

Badr

campagna

Waqidi,

Tabari,

App. 17: Kb. ami


Nota

1.

pagg. 2-3;

I.

s,

ibn Ishiiq
mese

'Usaj'rah e nel corso del

dato a questa escur-

Athir, pagg. 86-87; Khaldun,

pagg. 1269-1270, 1271;

I,

Safwan presso

non essendo riuscito a


b. abu Talib portava lo stenWaqidi Wellh., pag. 34;

raggiungere Kurz, fece ritorno a Madinah. 'Ali

dardo (Hiisam, pag. 423;

[^),

di

II,

pag. 411).
Tabari,

e
di

(I,

Gumilda

pag. 1269) pongono questa spedizione dopo quella di aldopo questa avrebbe avuto luogo la spedizione

II; subito

di 'Abdallah b. ahs.

KOTA

2.

Badr

una sorgente famosa, che

si

trova nella regione fra

Makkah

MadTnah, a

occidente della strada solita dei pellegrini, che viaggiano fra le due oitt, si trova cio nella parte inferiore della valle "Wdi al-Safra ad una notte di cammino dalle rive del Mar Rosso, e distante sette
{/lic

in

Yaqut,

quale per ne enumera poi otto) tappe postali (barid) da MadTnah: i nomi delle
da Madinah (1) T)zat al-Gays, (2) 'Abbiid, (3) al-Marghah, (4) al-Munsaraf,

il

(otto) tappe sono, partendo


(5)

Dzat Agdzal,

(6) al-Ma'lat, (7) al-TJthayl, (8)

Badr (T

Spedizione di al-'Usayrah (Crumada


20.

Nel (jrumada

II,

Maometto

ii t,

I,

pagg. 524-525;

a k r

i,

pagg. 141-142).

II).

lasci in

MadTnah abu Salamah

'Abd al-Asad come suo luogotenente, e parti con 150 o 200 uomini,
lontari e

30 cameU,

dei Quray, che

si

allo scopo di sorprendere la

recava in Siria

stendardo. Pass per la gola di

al-Khabar, e

si

(')

Hamzah

b.

b.

tutti vo-

grande caravana makkana

'Abd al-Muttabb portava

Naqb banu Dinar

b.

lo

al-Naggar, per Fayfa

ferm per qualche tempo sotto un albero nella valle Batha

ibn Azhar, detta Dzt al-Saq per pregare e mangiare qualchecosa. Traver-

burrone ftu'bah Abdallah, discese verso al-Sadd, pass Yalyal e presso


Sukhayrat al-Yaman prase la strada che conduce all'avvallamento di Yanbu*.
Giunto al-'Ui^ayrah (^j, che si trova in questo avvallamento, vi si ferm per
sato

il

qualche giorno. Concluse un trattato di pace con


federati loro,

banu Damrah, e poi

alcun fatto d'arme

fece

banu Mudlig e con i conritorno a Madinah senza compiere


i

(Hiam, pagg. 421-422; Waqidi,


402.

pag. 3;

Waqidi

2.

Wel Ih.,

pag. 34;

Tabari,

I,

a.

H.

S 20, 21.

pagg. 1268-1269, 1271-1272; Athir, U, pag. 86;

Khaldun, U, App. 17; Khamis, I, pagg. 409-410;.


Nota La caravana che Maometto voleva sorprendere , secondo

1.
il Wellhausen, la stessa che
mentre tornava dalla Siria, tu causa del conflitto di Badr (cfr. Waqidi Wel Ih. pag. 37, nota 2).
Si deve per notare che la lettera di 'Urwah sulla battaglia di Badr (cfr.
80) pone esplicitamente
la partenza di abu Sufyan b. Harb dopo l'eccidio di Nakblah, nel Ea^ab, mentre se accettiamo la cronologia di Wqidi questa caravana avrebbe dovuto partire /xvjho, nel (iumada II. Inoltre 'Urwah non
accenna ad alcun pericolo corso da abi SufySn nel viaggio di andata in Siria; trattasi quindi di caravane diverse. KhamTs (I, pag. 409, lin. ult.) afferma che questa caravana dei Qurays era diretta da
abu Sufyan, e che sia quella causa poi del conflitto di Badr.
Nota 2.
In Tabari troviamo incirca lo stesso itinerario con maggior copia di nomi: (1) Naqb
banu Dnr (Yaqt, IV, pag. 803, lin. 2); (2) Fayfa al-Khabr (Yaqt, II, pag. 39t; pag. 931, lin. 19;
IV, pag. 803); (3) Bath ibn Azhar (Yaqut, II, pag. 303: detto anche DzSt al-Saq) (4) Athfi al-Burmah (manca in Yaqut); (5) al-Mu.sayrib (Yaqiit, IV, pag. 618); (6) al-Hala-iq ( Y q u t, II, pag. 303)
(7) Su'bah 'Abdallah (Yaqut, III, pag. 297); (8) Yalyal (Yaqat, IV, pag. 1026, lin. 4 e segg.) descrive
la sorgente abbondantissima di Yalj'al, la quale riversa le sue acque nel mare presso Yanbu', ma allo
stesso tempo dice che un villaggio presso Wadi al-Safrii, e Bakri, pag. 864, lin. 19, accenna alla sua
vicinanza a Badr: perci probabilmente Yaqut ha confuso in un articolo solo due Yalyal diversi, uno

poi,

il nostro, ed un altro presso il Wdi al-SafrS); (9) al-Dabu'ah ( Y a q u t. III, pag. 464^;
Malal (sconosciuto: da non confondersi con l'altro Malal sulla via da Makkah a MadTnah; cfr.
Yaqut, IV, pag. 637); (11) Sukhayrat al-Yamam (Yaqiit, III, pag. 372); (12) al-'Dsayrah, secondo il

presso Yanbu",

(10)

Tag

una delle stazioni dei pellegrini nel tratto fra Yanbu' e MadTuah. Era
ameno con acqua e palme (Y q u t, III, pagg 681-682). La maggior parte delle indicazioni contenute in Yqut sono semplici citazioni del testo di ibn Isliaq senza altri schiarimenti, il
che dimostra che gi Y'qit non era pi in grado di rintracciare l'esatta ubicazione dei luoghi menun

al-'Arils, III, pag. 403, era

sito piuttosto

ii

zionati.

Spedizione di Nakhlah
21.

(Raijah).

Nel mese di Ragab Maometto mand 'Abdallah

Asadi con vari emigrati verso Maklcah, consegnandogli una


che non doveva aprire se non dopo due giorni di marcia.
ponenti incerto, o

sette,

Il

-ahs al-

b.

lettera chiusa,

numero

dei com-

o otto, o dodici. Nelle varie versioni sono nomi-

abu Hudzayfah b. 'Utbah b. Rab'ah (2) 'Animar


b. Yasir; (3) 'Ukkasah b. JViihsan; (4) Suhayl b. Bayda; (5) 'Utbah b. Crhazwan
al-Sulami, hallf dei banu Nawfal; (6) Sa'd b. abu Waqqas; (7) 'Amir b. Fuhayrah; (8) Sa'd b. Layth; (9) 'Amr b. Rabah ('Amirb. Rabi'ah, al-Waqidi);
(10) Waqid b. 'Abdallah al-Tamlmi al-Yarbu'i, halif di 'Umar b. al-Khatnati

seguenti

Compagni

(1)

tab; (11) Khalid b. al-Bukayr.

due giorni da Madlnah, nel Batn Malal, 'AbdaUah

lettera e vi trov sciatto


lah, fra

Makkah

conto loro

conformemente

suno volle
sato allora
al

nord di

il

Quando tu leggerai questo scritto, va a Nakhtendi un agguato ai Qurays, e d a noi notizie sul
(') ).

alle istruzioni avute,

'Abdallah diede a questo scritto


lo

domand

comunic

ai

compagni

chi volesse seguii-lo.

proseguirono quindi tutti insieme la marcia.

Higaz nella sua lunghezza giunsero

al-Fur'.

apr la

''

una interpretazione aggressiva

ritirarsi e

t-ahs

(versione di ibn Ishq

di senso equivoco
e

e Ta-if,

b.

Qui Sa'd

b.

alle

abu Waqqas e 'Utbah


463.

1).

Nes-

Traver-

miniere di Bahran,

(rhazwan perderono

il

H.

2. E.

21.

cavalcavano a turno, e rimasero indietro per cercarlo.

CAnielo, sul quale

'Abdallah prosegu con

vana

di

Quravs carica

e di altre mercanzie.

gli altri e

di

uva

giunse a Naklilali

(^),

ove trov una cara-

secca, di datteri, di cuoio conciato del

custodia di essa erano

'Amr

Yaman

'Abdallah al-Had-

b.

'Uthman b. 'Abdallali al ^Makhzunxi, Nawfal b. 'Abdallah suo fratello


e al-Hakam b. Kaj'san, un mawla di Hisam b. al-Mughlrah. Quravs e Emigrati musulmani si inconti'arono senza far nulla e passarono la notte non
lontani gli uni dagli altri. Era l'ultimo giorno del mese sacro di Eagab, nel
rami

quale era proibito l'uso delle armi. Gli Emigrati tennero consiglio

se aspet-

tavano ancora una notte la caravana Qurasita era gi entrata nel terreno
sa<:ro di Makkah e diventava intangibile; se assalivano prima, \dolavano la

mese

santit del

di

Ragab. Prevalse alfine di assalire

la caravana.

'Amr

b.

Hadrami, fu ucciso da una freccia di Wqid b. 'Abdallah 'Uthnian e al-Hakam


furono fatti prigionieri e Nawfal si salv con la fuga (^). Tutta la caravana
;

cadde in mano degli Emigrati, e 'Abdallah b. (xahs ritorn a Madlnah con


tutto il ricco bottino (Tabari, I, pagg. 1272-1275; Hisra, pagg. 423-42.5;

Waqidi,

pagg.

gine 87-88,

il

7-8, 11;

Wqidi, Wellh.,

dovrebbe correggersi con

la sostituzione di

dell'ultimo rigo della stessa pag.

Maometto; Khaldun,
d

le

due

pagg. 34-35; Athir,

quale pone la partenza di ibn (rahs nel

IT,

non d

egli

App. 18;

versioni dell'ordine scritto

Ea^ab
il

Khamis,

(rumda

II

II,
il

])a-

testo

ci provato dal contesto

testo dell'ordine scritto

pagg. 411-412,

I,

il

da

quale

da Maometto).

Secondo al-Waqidi il messaggio scritto per 'Abdallah b. Gahs era concepito in terfino a Nakhlah (nel nome di Dio e con la sua benedizione: non costringere
alcuno dei Compagni tuoi a venire con te: va ed eseguisci i miei ordini con quelli che ti seguiranno,
finch sarai arrivato alla valle di Nakhlah) e tendi in essa uit agguato alle caravane dei Quravs
(Wqidi, pag. H, lin. 7). Ho messo fra parentesi quello che dalla stessa dicitura del messaggio si rileva
come una interpolazione. Il messaggio secondo ibn Ishiiq pi breve, ma anche li vediamo traccia di ma-

Nota

1.

mini diversi:

Cammina

'

nipolazioni posteriori per gettare tutta la colpa su ibn Galis: invece di

tarassad bibii 'iratQurays

abbiamo tarassad biha Quraysan; le parole .seguenti sono aggiunte. Nel testo di ibn Hisam abbiamo la soppressione evidente della parola 'irat: senza questo termine il verbo tara.ssad non si
comprende e non ha ragione d'essere, perch tarassada significa l'azione dell'animale da preda che
si pone in agguato per rapire qualchecosa Tutte le altre spedizioni del Profeta compresa quella di
Badr furono organizzate nell' intento preciso di predare caravane di Qurays da presumersi che le
istruzioni date a ibn Gah.s fossero di predare possibilmente una caravana dei Qurays, ma che ibn tahs
trascinato dal desiderio di bottino commettesse il crimine di non attendere il fino del mese sacro di Ragab. In ibn Hi.^m le parole finali: e d a noi notizie sul conto loro sono certamente un'aggiunta
posteriore. 11 vero me.ssaggo sar stato probabilmente: Va a Nakhlah e tendi in essa un agguato
alle caravane dei Quravs (cfr. le osservazioni del Wellhausen nella sua traduzione del W.aqidi a
:

pagg. 11-12 dell'Introduzione).

Nota 2.
Questa Nakblah forse quella stessa, nella quale Maometto si era fermato cinque
anni prima ritornando a Makkah dopo il suo infelice tentativo in Ta'Tf (cfr. Introd., ij 329) ed ove ebbe
il convegno con i ginn. Alcuni autori per distinguono due luoghi con il nome di Nakhlah, ambedue
a nn giorno di distanza da Makkah, una Nakhlah al-!^Smiyyah si trovava a settentrione di Makkah
sulla via che conduce in Siria: l'altra era detta al-Yainniyyah, sulla via che mena in Arabia meridionale (Khamis, I, pag. IH). Se questa notizia vera, la prima Nakhlah quella del fatto d'arme,
e I seconda quella dell'incontro di

Maometto con

464.

ginn.

H.

2. a.

Nota
che

il

3.

Le

parole testuali della lettera di

fatto fosse ancora pi grave, e che

particolare

non

per

non uno

21, 22.

'Urwah

ma

(cfr. pi avanti 30) farebbero supporre


pi QurayS venissero uccisi a Nakblah: questo

confermato dal resto delle tradizioni.

Appena si venne a sapere che i Compagni avevano versato


22.
sangue durante il mese sacro, scoppi a Madlnah una grande commozione.
Maometto comprese

la

gravit dell'accaduto e rinneg in principio

emissari, accusandoli d'aver usato le

Egli

parte sua.

si rifiut

di

dell'

Islam alzarono

la

tutta

quinta parte del bottino,


la

questione in sospeso. I nemici

colpevoli

quanto avevano commesso, perch anche

miarono

rimproveri. Per sedare

il

"

Essi

ti

pentirono amaramente

si

compagni non

loro

rispar-

tumulto e por fine allo scandalo, Mao-

metto dopo qualche tergiversazione e nell'intento


guaci rivel

come

voce e fecero grande rumore per l'infrazione gra-

vissima alla legge di tutta Arabia.


di

suoi

armi nel mese sacro senza ordine da

accettare la

'Abdallali aveva disposto, e lasci

di salvare

suoi fidi se-

interrogheranno riguardo alla guerra nel mese sacro.

mese sacro fatto molto grave, ma allontanare qualcuno dal cammino di Dio, non credere in Dio, tener lontana la gente dal

D:

la guerra nel

Sacro Tempio di Makkah, e scacciarne la gente, fatto ancora pi grave.

La

corruzione peggiore dell'uccisione:

essi

non cesseranno dal combat-

non vi a\Taniio fatto rinnegare la vostra fede, se ci potessero fare (Qur-an, u, 214). Con questa rivelazione, con la quale evidentemente si scusava l'azione di 'Abdallah e dei suoi seguaci ('), Maometto
ristabili la calma fra i musulmani. Tolse il sequestro al bottino, ne prese
la quinta parte e distribu il resto fra i Compagni. I Qurays vennero a
riscattare i due prigionieri, ma Maometto si rifiut di cederli finch non
fossero ritornati sani e salvi Sa'd b. abu Waqqas e 'Utbah b. (zhazwan.
Allorch questi due, i quali avevano tardato a ritornare per il tempo perduto nella ricerca del carnei o, arrivarono alfine a Madnah, Maometto accon-

tervi, finch

due prigionieri dietro un lauto conispettivo in danaro f).


Quando Maometto li rilasci in libert, uno di essi al-Hakam, il quale si
era convertito all' Islam, volle rimanere in Madinah, presso al Profeta, e
senti a cedere

fu ucciso nella spedizione di

'Abdallah

Bt Ma'unah. Con

b. (jrahs si stabili la

la spedizione fortunata di

consuetudine di far cinque parti della preda,

quattro delle quali andavano distribuite fra coloro,


stata e

una a Dio

pag. 8-11;

e al suo

Waqidi Wellh.,

Athir, n, pag. 88;


Nota

1.

Profeta

venisse nell'ultimo giorno di

delitto

Gumada

II,

quali l'avevano acqui-

(Hi sa m, pagg. 426-427;

Waqidi,

labari, I, pagg. 1275-1279;


App. 18; Khamis, I, pagg. 412-413).

pagg. 34-37;

Khaldun,

Per iscusarsi del

(^)

II,

commesso alcuni musulmani sostengono che lo scontro avdelle


e che nel mese di Eagab nessun musulmano facesse uso

465.

II

^ s-24.

H.

2. a.

armi. Maometto aveva stabilito che la spedizione fosse comandata da abu 'Ubaydab b. al-darrh, ma
all'altimo momento, mut-ando consiglio, ne aveva concesso il coniando a 'Abdallah b. cal.is (A th i r,
II, p*gg. ^7-88; T ab a ri, I, pg. 1278). Un'altra scusa inventata per discolpare i musulmani, che
non sapevano di essere nel mese di Ragab (T a b a r i, I, pag. 1279).

NoT.\

2.

qiyah

ogni

Nota

- Ancora non

3.

si

dirham

Gahs d'accoi-do con i


Era la prima volta che

Wqidi Wellh.,

pag. 10;

("\V

a q

i,

(oneie) di argento per ogni prigioniero:

pag. 10,

lin.

1).

una rivelazione, come si dovesse trattare il bottino


Compagni, misero spontaneamente in disparte un quinto pet

era stabilito con

preso in guerra: ibn


offrirlo al ProfeJ.

ilqiyah

prezzo del riscatto fu quaranta

Il

era eguale a quaianta

pagg. 36-37;

si

r,

II, pag. 88;

Kh a 1

n, II,

App.

Safar, 2. a. H.
(2)
2.

(5)

il

seguente, secondo ibn Ishaq (ibn Hisam):

Maometto rimane

Spedizione di 'Ubaydah.

notti. (6)

mada

II,

Ra^ab

Madinah

(7)

Ramadan,

1. a.

H.

(2)

'Abdallah

Buwat, Rabf

(5)

2.

a.

H.

b. (rahs,

il

seguente

(9)

I, 2. a.

Badr

Ragab,

delle

spe-

Waddan,

(1)

Safar e Rabi'

I.

Buwat, Rabi'

I,

(1)

II.

2.

H.
a.

(6)

H.

1.

a.

H.

H.

(9)

Badr.

Spedizione di

Ham-

Spedizione di 'Ubaydah, Sawwal,

abu Waqqas, Dzu-l-Qa'dah,

al-*Uayrah, (jumada.

Raab.

i,

in

e ba'ban. (8) Spedizione di

H.

(4)

dizione di Sa'd b.
2. a.

resto di

Spedizione di Hamzali.

Secondo al-Waqidi l'ordine invece


zah,

il

Madinah il Rabi' II e parte di (xumada I.


2. a. H.; Maometto rimane in Madinah poche
Spedizione di Sa'd b. abu Waqqas. (7) Safwan, Badr al-Ula, (tuMaometto rimane in Madinah il resto di (jumada II,
2. a. H.

Maometto rimane
al-'Usayrah, (xumada I,
H.;

a.

(3)

in

a q

18).

Ordine cronologico delle prime spedizioni.


Riassumendo: prima di Badr l'ordine cronologico
23.
dizioni militari

(W

inaugurasse questo uso che poi divenne legge

A th I

(4)

2. a.

1. a.

H.

Waddan,

Safwan, Badr al-Ula, Rabi'


(8)

(3)

I,

Spedizione di 'Abdallah

Spe-

Safar,

2. a.

b.

H.

(xal^,

Q).

Nota 1.
La disposizione cronologica di al-Wqidi sembra migliore perch distribuisce gli
avvenimenti sopra uno spazio di tempo maggiore; in ibn Hism 1 numeri 2, 3 e 6, sono narrati senza
indicare il mese, nel quale ebbero luogo: il numero 6 specialmente trovasi come perduto fra le due spedizioni di al-'Usayrah e Safwan, le quali si seguirono a breve distanza; la materia in ibn Isliiiq trovasi
disposta in un ordine cronologico molto confuso e incerto; l'ordinamento in al-Waqidi, bench forse artificiale, pi chiaro e pi logico. Accettando l'ordine della materia come ordine anche cronologico, ibn
Ishq porrebbe tutti i fatti d'arme insieme nei primi sei mesi del 2. a. H. (cfr. T a b a r i, I, pagina 1266, lin. 8).

Mutamento
24.

0-umda
affari

II

della

Q ibi ah

[Saban).

Maometto rimase in Madinah per tutto


e per tutti i due mesi seguenti, Ragab e

religiosi lo trattennero in citt.

il

resto del

fta'bn,

mese

di

perch gravi

Gli attriti con gli Ebrei crescevano

ogni giorno, creando fra

i musulmani un vivissimo malumore, sicch alfine


Maometto dov venire a una grande risoluzione o emanciparsi da loro, scegliendo un indirizzo del tutto indipendente. Dicia.ssette o diciotto mesi dopo

suo arrivo in Madinah, Maometto, sdegnato per l'opposizione intransigente


degli Ebrei, ordin che la qiblah non fosse pi diretta verso Gerusalemme,

il

486.

ma

d'

Makkah

ora innanzi sempre verso

moschea

nella

Madlnah

di

H.

a.

2.

T ab ari,

decimottavo mese dalla

Wardi,

1281; Athir, H, pag. 88;

Eh a mi s,

I,

gli Ebrei:

Rifa ah

Raf',

e suo

al-Haggag
fratello

Fardam
'Amr, halif di

b.

Qays,

Kinanah

1).

La data non certa e


mutamento avvenisse nel decimoFuga in poi (Tabari, I, pagg. 1280-

si

'Amr, Ka'b

Rabf

non

mento furono

trasse in
rivelati

b.

b. al-Araf,

Rfi' b.

abu

La

Gerusalemme, pro-

di

proposta era soltanto un tra-

Profeta: in seguito a questo abbocca-

il

versetti

mutamento,

al-Rabi' b. abu-1-Huqayq

qiblah nella direzione

inganno

19;

presentarono a Maometto e tentarono

si

la conversione di tutti gli Ebrei.

nejlo, che

KhaldQn, H, App.

di^oilg la notzia del

Ka'b,

al-Rabf

di persuaderlo a rimettere la

mettendo

b.

un

il

pagg. 114-115;

I,

pagg. 413-414). Allorch


b.

seconda qiblah venne eretta

pag. 1279).

vi sono tradizioni, le quali affermano che


altre nel

Una

(^).

nella direzione opposta all'antica: 15 Sa'ban,

marted (Hisam, pag. 427;

sesto,

24, 36.

del

Qur-an,

n,

136 e segg. (HiSm, pa-

gine 381-382).
Nota 1. Il mutamento della qiblah fu improvviso; Maometto, si narra, trovavasi con i
Compagni nel luogo di preghiera (al-Musalla) detto poi appunto Masgid al-Qiblatayn, nel terreno dei
ban Salamah, ed aveva quasi terminata la seconda prostrazione, rivolto verso la Siria, quando gli
venne

la rivelazione improvvisa di pregare con la faccia verso la Ka'bah; egli obbed subito, rivolgendosi nella nuova direzione insieme con tutti i Compagni presenti ( Kb a
T s, T, pag. 414, lin. 17-20).
Si dice che la ragione del mutamento fosse la seguente Maometto venne a sapere che gli Ebrei
dicevano: Per Dio, Maometto e i svioi Compagni non seppero ove fosse la loro qiblah, finch noi li
(ivemmo indirizzati . Queste parole dispiacquero tanto a Maometto che alz la faccia al cielo e reciti
i versetti del Qur'n con i quali si ordinava di mutare la qiblah (Tabari, I, pag. 1281).

25,

La tradizione vuole che Maometto, finch era in Makkah, usasse

sempre pregare in una direzione

modo

in

La

a dire rivolto verso Grerusalerame,

d'avere la Ka'bah fra s e la Siria

(Khamls,

I,

pag. 413,

lin. 32).

tradizione fa per capo a ibn 'Abbas [f 68. a. H.], sicch abbiamo

diritto di porla .in

improbabile, che

quarantena

Maometto

nisti posteriori

quale

meno

meno

molto

di credere che sia un'invenzione dei tradizio-

della

fedele dovesse pregare.

la positm-a del

lo

regola tanto precisa ed

qiblah. Non v' un


che Gerusalemme debba essere

mutamento

nel quale sia detto


il

Makkah una

Per

il

per dimostrare la coerenza di condotta del Profeta e velare

veri motivi del

r-an,

Introd. 24-25).

(cfr.

seguisse in

abbiamo invece ogni ragione


i

sola, vale

solo passo del

Qu-

la direzione, nella

probabile che prima di venire a Madinah,

corpo nell'atto di pregare fosse una questione non presa nem-

in considerazione dal Profeta.

Non

solo la preghiera stessa era in quei

tempi una cosa talmente incerta e indefinita, che non presentava la necessit di stabilire una regola di questo genere, ma dare ia Makkah l'ordine
di volgersi

pregando verso Gerusalemme sarebbe stato da parte

in presenza dell'universale venerazione della

467.

di

Maometto,

Ka'bah, un atto molto impo-

^ 26, 96.
I

2. a. H.

ed impopolare; era infliggere uno sfregio palese al santuario niaJs:kano. Ci del tutto contrario allo spirito del Qui"an nel periodo makkauQ,
nel quale la Ka'bah passata sotto discreto silenzio, come argomento troppo
litico

delicato da poter essere discusso. Se avesse dato la preferenza a

Gerusalemme,

Maometto avrebbe assmito un atteggiamento provocante e offensivo verso


i Qurays, suscitando un conflitto di natm-a molto grave, sul quale avremmo
avuto notizie dettagliate. La direzione da osservarsi uoH'atto di pregare fu
un precetto

sU Ebrei

Madlnah. Fu dovuto

religioso fissato soltanto in

e alla necessit di accordarsi

con loro

il

al contatto

con

Profeta fu trascinato a

imporsi la regola di pregare rivolto verso Gerusalemme, perch questa citt

occupava allora nei suoi pensieri un posto eminentissinao,

effetto della consi-

derazione, nella quale quella citt era tenuta con religioso affetto da tutti gli

Dal capitolo xn del Deuteronomio, ed in specie dai versetti 6, 6, 11,


noi sappiamo quale fosse la volont di Dio rispetto a Gerusalemme:

Ebrei.
13,

essa era considerata

come

quale doveva abitare

il

apportare
al

suo nome,

il

quale ogni buon credente doveva

sito al

fosse cio addirittura

centro

il

del

doni opimi da

pregare ed anclie in

altri

momenti

offrirsi

mondo. Gerusalemme era

luogo, al quale gli Ebrei rivolgevano costantemente

il

l'atto di

luogo prescelto da Dio in terra, la dimora nella

gli olocausti, le deciine, le primizie, e tutti i

Signore;

perci

il

pensieri nel-

della vita quotidiana.

Di

tuttoci

Maometto era chiaramente consapevole ed essendo iniziatoi^e e fondatore di


una religione, la quale pretendeva di essere la madre antica delFebraica, fu
trascinato ad adottare fra
di

Dio in

storica del

torra.

tanti concetti ebraici,

anche quello della Casa

Scelse naturalmente Gerusalemme,

nome, e per

la sua

veneranda antichit,

non

ma

solo per

la

fama

anche nella speranza

di attirare nell'Islam pure gli Eljrei.

musulmani di Madlnah vennero quindi istruiti sui meriti di Gerusalemme, e Maometto adott la consuetudine di rivolgere ad essa non solo i
suoi pensieri, come alla dimora eletta di Dio in terra, ma anche la propria
I

persona mentre pregava, partendo dal concetto, che non fosse decoroso volgere le spalle a ci che pi

si

onora.

n compito di Maometto, arrivando a Madlnah, era real 26.


mente e principalmente politico, come dimostrato dal documento descritto
nell'anno precedente

(cfr.

1. a.

H., 38-49): lo scopo pratico del suo inter-

vento negli affari di Maflinah era il pacifico riordinamento della comunit


madinese. Maometto nell'adoperarsi apparentemente a raggiungere questo
aspir ad uno pi elevato ancora; si prefisse cio di erigersi pi
ancora che a giudice di pace, a vero e proprio arbitro assoluto quale Inviato
speciale di Dio con potest spirituale e teuiporale su tutti i seguaci. Per otte-

scopo,

468.

2. a.

H.

96.

nere questo era necessaria inianzitutto la conversione all'Islam di tutti gli


abitanti di Madinah. Alla conversione degli P^brei

egU annetteva uno

valore, perch le istituzioni ebraiche erano quelle, alle quali egli

speciale

aveva prin-

cipalmente attinto, e alle quali continuava sempre ad attingere la maggioo*

AgU

parte dei suoi concetti politici, sociali e religiosi.

pi grandi concessioni e mise innanzi


la

Ebrei fece dunque

pi caloroso appello. Essi per con

tenacia propria della loro razza, sdegnosamente respinsero

Profeta Arabo, e

mostrarono implacabilmente

si

le

ostili

le

proposte del

ad ogni tentativo di

riavvicinamento tanto politico che religioso. Maometto, con la rapidit d'intuito che lo distingueva nei suoi contatti personali

nulla egli potesse sperare da quelli,

ed

Con

ispiratori.
s,

la stessa energia,

con

uomini, capi che

gli

quali finora erano stati pur suoi modelli

con

la

quale aveva tentato di attirarli

decise ora di troncare ogni rapporto cordiale, prefiggendosi,

fosse presentata l'occasione

il

loro

si

propizia, sia di domarli con le armi, sia di di-

struggerli o di espellerli. Per effetto delle lotte precedenti fra gli

Khazrag, per

appena

numero, per

Aws

la coltura superiore, per le ricchezze,

gU

Ebrei erano un fattore della vita madinese, che nessuno poteva negligere;
perch

l'

o venii'e

Islam potesse spiegare in Madinah tutta la sua azione, bisognava


a patti con

sopprimerli.

La

gli Ebrei, o convertirli, o costringerli

loro adesione all'Islam

sarebbe stata la prova pi conclu-

dente che r Islam fosse la vera ed unica religione


d'altra parte

il

un impostore,

il

quale elemosinava

li

il

progetti del Profeta.

sospinsero a ritenerlo

il

delle sue idee e delle sue aspirazioni politiche.

scherno, con

fra l'Islam e la fede ebraica lungi dal persuadere

Ebrei a riconoscere Maometto come Profeta,


giario ed

la loro inimicizia era

pericolo maggiore e pi temibile per

Le concordanze

ad andarsene, o

loro concorso per

La

il

un

gH
pla-

trionfo

repulsa degli Ebrei e lo

quale cercarono di demolire la religione di Maometto, furono

mai volle perdonare, e lo indusse a feroci


ed implacabili rappresagUe. Nacque cos quel forte antisentismo musulmano,
forse anche pi feroce e durevole dell'antisemitismo cristiano. Anche oggid
fra i musulmani il nome di ebreo racchiude un senso di massimo spregio.
n primo passo storico in questa nuova fase dell'attivit pubblica di Maometto, fu il mutamento della qiblah, l'abbandono cio di Gei-usalemme come
centro del mondo e l'elevazione della Ka'bah a Dimora eletta di Dio in terra.
L'evento di somma importanza storica, perch non significa soltanto il
mutamento di direzione, nella quale pregavano i fedeli, ma un nuovo orienper questi un'umiliazione, che egH

tamento

politico e

morale del Profeta; era l'abbandono

vago e generico del periodo makkano e la


e non Grerusalemme fosse il sito eletto
469.

di

quell'idealismo

schietta affermazione che la


di Dio, e che gli

Ka'bah

Arabi e non gK

2. a.

s6-'2t(.

Ebrei erano

sulmano

dotontori del Vero Supremo.

Makkah

diveiiiva cos per

centro della fede, della nazione e del mondo.

il

cipava dalla serxile soggezione verso


e dei propri mezzi,

gli Ebrei, egli

Maometto

si

mueman-

il

Giudaismo, e sicuro oramai di

il

s,

un cammino del tutto


Perch Maometto rompesse

sentiva in grado di prendere

si

indipendente, sfidando

con

H.

pi potenti suoi avversari.

dov

sentirsi assai pi sicuro della

sua influenza personale

anche pi sicuro della cieca obbedienza dogli EroiLe lunghe spiegazioni sul mutamento della q ibi ah, che troviamo nel

sui ^ladinesi e sovrattutto


grati.

Qur-an

(n,

138 e segg.) hanno a questo riguardo non poco interesse: esse ten-

dono a confermare, quanto abbiamo sostenuto in alcuni paragrafi precedenti,


ossia l'esistenza fra i musulmani di un partito di zelanti, il quale pighando
molto sul

serio

ogni azione del Profeta, non seguiva forse

ogni precetto,

senza qualche titubanza o protesta

gli

politico e religioso, ed era forse disposto

prese da

Maometto tanto

iniprov^asi

a giudicare severamente

ment

il

Quba

dell'altro partito,

il

quale stavq,

a criticare e deridere ogni azione del Profeta, ed arrestare

possibile

progresso quotidiano dell'influenza personale di Maometto.

27.
a

le libert

nella vita pubblica, che in quella privata. Bisogna

anche tener conto dell'esistenza in Madinah


sull'att-enti

mutamenti d'indirizzo

Quando

fu

mutata

qiblah, Maometto

rec in persona

si

modificazioni nell'edificio per piazzare la nuova

e sopraintese alle

qiblah ed egli con le


nuovo muro (Khamis,

la

proprie

mani pose

pietre

le

fondamenta del

nelle

pagg. 414-415).

I,

Istituzione del digiuno nel

mese

Ramadan

1).
Nello stesso mese di Sa'ban, Jjio ordin a Maometto di im 28.
porre come obbligo ai credenti il digiuno durante tutto il mese di Ramadan.
Quando il Profeta giunse in Madinah aveva visto che gli Ebrei osservavano il digiuno nel giorno di 'Asura (yom kippur), ossia il 10 del mese
ebraico Ti Sri, considerato (dice al-Tabari) come l'anniversario del giorno, nel
quale Dio aveva annegato Faraone e tutti gli Egiziani nel Mar Rosso, quando

gli

di

Ebrei emigrarono nel Sinai (questo errato

{cfr.

cfr. 2. a.

H,,

e segg.).

Maometto aveva perci ordinato anche ai suoi seguaci di osservare il digiuno


in quel medesimo giorno. Egli tolse ora questo ordino e impose in nome di
Dio

il

digiuno durante tutto

libert per

quanto riguardava

pag. 1281; Athir,

'Aora

II,

mese
il

pag. 88;

di

Ramadan

Sprenger,

Enri/dopaprlia,

voi.

Il,

HI.

ai credenti lasci

digiuno nel giorno di 'Asura

Khamis,

I,

degli Ebrei cfr.: Leviticus, xxm, 27;

pag. 47, nota:


JeiHh

il

pagg. 53-54;

pagg. 281-289).

470.

(^)

completa

(T a bari,

I,

pagg. 406, 415. Per la festa

Muir,

Life

Burnaby,

of Mahomet,

III,

pagg. 186-187 e

H.

2. a.

Nota

1.

Non possediamo alcuna

Makkah. Nonostante molte


mai il digiuno in Makkah:
in

se questo fosse stato

Bukbari una tradizione, secondo

Maometto praticasse o no il digiuno in


Muir sostiene (1. g.) che Maometto non ordinasse

notizia sicura se

tradizioni in contrario,

degli Ebrei e l'origine del digiuno di

28, 29.

il

il

caso, dice egli, le tradizioni riguardanti

Bamadan avrebbero avuto

la quale

tutt'un'altra impronta.

il

digiuno

Abbiamo

per

Quray.s pagani avevano la consuetudine di osservare il


quale la tradizione fa capo, afferma che Maometto ordii

digiuno nel giorno di 'Asur; 'A-isah, alla


nasse anch'egli, in Makkah, il digiuno in quel giorno ai suoi seguaci iBukhari, I, pag. 473, lin. 1
e segg.; pag. 407 lin. ult. e segg.; Kliamls^I, pag. 406). La tradizione per una di quelle tante, le
quali si pretende siano state trasmesse da 'A-isah a 'Urwah b. al-Zubayr, e l'autenticit delle quali

d contiene nomi sconosciuti e non sono alieno dall'accettare quanto suppone lo


che cio in epoche posteriori, dopo morto Maometto, si cercasse di
dimostrare, come molte istituzioni fondate da Maometto non fossero prese n dai Cristiani, n dagli
Ebrei, ma esistessero anticamente in Arabia e fossero quindi antiche istituzioni nazionali. Abbiamo
gi accennato altrove alla pretesa origine araba antica della festa settimanale del venerd (cfr. In-

molto dubbia:

Sprenger

l' i

a,

(III, pag. 64, nota),

trod. B9).

mutamento

da un giorno solo secondo l'uso


degli Ebrei, al digiuno durante tutto un mese, fu cagionato per due motivi
principali. L'uno, perch tenendo il digiuno come gli Ebrei, gU Arabi avrebbero dovuto sia adottare il calendario ebraico, sia ogni anno chiedere agU
29.

Il

del digiuno,

Ebrei in quale giorno ritornasse la ricorrenza della festa di 'Asura. L'adozione per del calendaiio

Arabi avevano gi

con

praticamente impossibile, perch gli

loro mesi, intimamente connessi con le fiere annuali e

mercati in tutte

calendario ebraico,

ebraico era

d'Arabia pagana. Se non adottavano

le varie parti

musulmani, d'altra parte,

condizione d'inferiorit verso gli Ebrei,


bilire

con precisione

festa ebraica (cfr.

il

sarebbero trovati in una

si

quali soli erano in grado di sta-

giorno dell'anno pagano corrispondente a quello della

il

Sprenger,

III,

pag. 54, nota).

Maometto non poteva per

spingere la sua condiscendenza agli usi ebraici fino a questo punto e sent

quale fosse

il

limite estremo, al quale poteva portare le sue riforme.

conda ragione di

stabilire

un mese propriamente musulmano per

il

La

se-

digiuno,

indipendente dai digiuni dei Cristiani e degli Ebrei, fu la stessa, che oper
sull'animo

di

Maometto per indurlo a mutare

nuova prova del processo

di

la

qiblah,

fu

cio

una

emancipazione dell'Islam nascente da concetti

servilmente imitatori della civilt e della religione ebraica, pur mantenendo

Una

certa qual coerenza con le ordinanze del passato. Si legga pure quello

che scrive lo

Sprenger

(ITE,

pagg. 54-55) sulla coincidenza della Quare-

sima cristiana incominciata nel 624.

Ramadn

dell'anno

2.

H., e sulla

avuto r idea del digiuno mensile di


abbia scelto appunto

il

a.

. V., precisamente

probabilit quindi che

Eamadan

di nota.

471.

4 del mese

di

Maometto abbia

dall'esempio dei CristiaDi, ed

Eamadan, perch cadeva

Tanno. In ogni caso, vero o non vero che

il

sia,

nella quaresima di quella

coincidenza degna

H.

2. a.

$ 89-31.

Battaglia di Badr {17 o 19 o 21 Ramadn).


Per questo avvenimento, cos celebre negli annali musulmani,
30.

possediamo un prezioso documento, vale a dire una lettera di 'Urvrah

b.

al-Zubayr [f 9*i. a- H.] al Califfo 'Abd al-malik [f 86. a. H.], nella quale
sono riassunti i fatti principali della battaglia: tre fatti danno un valore
speciale a questo docimiento primo, la sicurezza che fu composto e scritto
:

poco pi di mezzo secolo dopo gli eventi, quando era ancora possibile di
8k;c*;rtare la autenticit di molte notizie; secondo, perch venne conservato

non tramandato oralmente di generazione in generazione terzo,


lettera, essendo composta dal pi celebre tradizionista del tempo

in iscritto e

perch la

per ordine del pi potente sovrano della dinastia uma5'-yade, deve contenere

documento fu trasmesso
dalle seguenti autorit, tradizionistiche (1) 'Ali b. Nasr b. 'Ali [f 250. a. H.
circa] e 'Abd al-warith b. 'Abd al-samad b. 'Abd al-warith [250. a. H. circa]
da (2) 'Abd al-saraad b. 'Abd al-warith [f 207. a. H.] da (3) Aban al-'Attar
(5) da
[t 160. a. H.]; da (4) Hisam b. 'Urwah b. al-Zubayr [f 146. a. H]
la

pi vera e pi autentica narrazione dei

fatti.

Il

'Unvah

al-Zubayr [94.

b.

da TJrwah
113, 139).

b.

al-Zubayr

H.]

a.

anche

(cfr.

gli altri

documenti tramandati

Introd. 269, 340 e in seguito 8.

Noi daremo per intiero

a.

H., 38,

testo di questa celebre lettera e in ap-

il

presso aggiungeremo la parte migliore della

immensa mole

tradizionistica

sorta intorno al grande avvenimento.

31.
" dizione,

" nel

Tu mi

hai scritto su abu Sufyan

chiedendomi notizie come andasse

seguente modo: abu Sufyan

b.

Harb

la

(b.

Harb) e sulla sua spe-

sua faccenda. Essa avvenne

ritorn dalla Siria con circa set-

"

tanta cavalieri, appartenenti a tutte le trib dei Qurays,

"

a commerciare in

~ le loro
"

Siria, e

ritornavano tutti insieme con

merci. Di essi fu

Compagni

fatta

menzione

i
i

all'Inviato di

quali erano stati


loro danari e con

Dio ed

ai di lui

Qurays era gi avvenuto un conflitto sanguiquale vi erano stati alcuni morti (qutilat qatla) ed era sta,to
ucciso ibn al-Hadrami con altri in Nakhlah. I musulmani fecero alcuni
Quray prigionieri, membri della famiglia dei banu-l-Mughirah, fra i quali
ibn Kaysn un loro cliente ( m a w 1 a). Autori di questo fatto d'arme erano
:

fra

musulmani

" noso, nel


"
"
^

* stati
**

b.

'Abdallah

"
"
"

(jrah,

Ka'b insieme con vari

" 8j)editi sotto al


" la

b.

comando

Wqid un confederato (hallf) dei banu 'Adi


altri Compagni dell'Inviato di Dio, il quale li aveva
e

di 'Abdallah b. (rah. Questo conflitto

guerra fra l'Inviato di Dio ed

aveva acceso

QurayS ed era stato il primo combattimento avvenuto fra loro. Questo fatto d'arme aveva avuto luogo prima
che abu Sufyan e i suoi compagni partissero per la Siria. In seguito abu
Sufyan, dopo questi avvenimenti, fece ritomo dalla Siria accompagnato dai
i

472.

H.

2. a.

31.

cammino lungo

'

cavalieri C^uraiti, e presero insieme

"

Allorch ebbe notizia di

"

ed espose ad

"

fossero le forze (per difenderle)

"

nah) non volendo altro

"

avendo in mente altro che

"

sarebbe stato un grande combattimento, quando

"

Questo quello che Dio rivel su questa, cosa.

quelli

"

senza armi, cadessero in vostre mani

seppe

"

che

"

"

Compagni sono in marcia contro


di voi venite a proteggere le vostre merci.
Quando i Qurays ebbero la
notizia [e nella caravana di abu Sufyan v'erano membri di tutte le famiglie, butun, dei Ka'b b. Lufayy] il popolo di Makkah corse alle armi:
la spedizione (nafrah) fu composta dai banu Ka'b b. Lu'ayy, e dai banij
Mahk b. Hisl, i soli dei banu 'mir che vi prendessero parte. N l'Inviato di Dio, n i suoi Compagni ebbero notizia di questa spedizione dei

"

Qurays prima che

"
"
"
"

"

essi

Compagni

essi,

l'Inviato di

quante ricchezze

la

perci

Qurays, e quanto poche

(i

(vni, 7).
si

vi

avrebbero incontrati.

li

E desideraste che
Appena abu Sufyan

dirigevano verso di

lui,

mand un

suoi

"

era stata talvolta

"

stanza)

il

si

La

Profeta giungesse a Badr.


dei

cavalieri)

quella lungo

abu Sufyan

le

Qurays che

rive

del

caravane

via delle

recavano in

si

mare, ed

Siria,

questa circo-

(in

tenne lontano da Badr (ove passava la via consueta

caravane) e prese invece la via della spiaggia perch temeva l'ag-

"

guato (rasad,

poc'anzi a 21, nota

cfr.

1) in

Badr.

"

e fece sosta presso Badr; quindi spedi al-Zubayr b. al

"

schiera di

"

tava che

"

sostava e stava compiendo la preghiera, giunsero

"

alcune persone a prendere acqua

"

suoi,

preda dei Qurays, e non supponendo che

Muharamad

"(rukban, propriamente:

" tano

Compagni

musulmani) partirono (da Madiche abu Sufyan e i cavalieri (rakb) con lui, non
:

" delle

con

mare.

ri\e del

le

Dio convoc

vi fossero

dell'Inviato di Dio

avviso ai Qurays:

il

le

Compagni

otri

cV acqua)

(rawaya,

il

loro.

'Awwam
Mentre

con una

il

Profeta

sorgente di Badr

alla

pi'opriam.

da parte dei Qurays, ed uno di

dei banu-1-Haggag,

avanz

si

di Badr, e nessuno di essi sospet-

Qurays avrebbero marciato contro di

ghulam

(m a)

alla sorgente

Profeta

bestie

le

essi era

un

certo

che por-

Aswad.

quale fu fatto prigioniero dalla schiera

"

mandata dall' Imdato di Dio alla sorgente con al-Zubayr uno per dei
Compagni del servo pot mettersi in salvo fuggendo verso i Qurays. (I mu-

"

sulmani) condussero

"

nel

"

conto di abu Sufyan e dei di lui compagni, nella convinzione che

"

gioniero facesse parte della caravana in \aaggio dalla Siria (Ietterai.

**

'

prigioniero innanzi al Profeta, che

campo (m u 'a r r a s, propriam.

" egli fosse


'

il

con loro)

il

si

trovava ancora

luogo di sosta) e lo interrogarono sul


pri-

il
:

che

servo incominci a raccontare dei Qurays, e chi di loro

era partito, e dei capi (che erano in comando), ed egli diceva la verit
la notizia

che egli dava non piacque ai musulmani, perch


473.

essi

erano allora
JJ

a. H.

2.

SI.

abu Sufyan, e dei di lui compagni. Il


Profeta lin quel momento) stava pregando e compiendo le genutcssioni e
prostrazioni rituali, ma vedeva e udiva quello die facevano con il servo.

miuciarono a battere

Tu

presso e indebolito con

compagni di lui, e il servo, bench non avesse di questi notizia,


S:
perch era uno dei raway a, o portatori d'acqua dei Qurays, disse:
questi abu Sufyan
e la caravana intanto si trovava al di sotto di loro
(ossia si metteva in salvo lungo le rive del mare lungo l'altra strada) come
Voi eravate da questa parte della valle, ed essi erano
detto da Dio
da quella parte, mentre la caravana era al di sotto di voi, ecc. (vm, 43).
(Cosi fu che) quando il servo diceva ai musulmani:
questi sono i Quray

"

venuti contro di voi

in cerca della cara vana (^rakb) di

musulmani, quando

fvan e su

Quray, inco-

prigioniero e a dirgU che mentiva: essi dissero:


suoi

le battiture,

Compagni.

lo

Quando

lo

ebbero op-

interrogarono di nuovo su abu Su-

facendo,

il

abu Sufyan,

sto

"

il

nascondi abu Sufyan e

ci

servo raccont che erano venuti

il

cominciarono a batterlo, e

raccontava ai Compagni, e
colui che

ha l'anima mia

dice la verit, e lo

sero

"

EgH

"

la caravana.

sui

EgH ha
Qurays:

- feta)

ci

Chiam

domand

Dio! sono molti

"

Chi diede

Io

la

per primo

nome di un uomo che aveva

non

gente ?

loro numeri.

essi

axi

Disse

il

Per

quando

Compagni

Makkah

usciti di

servo)

rispo-

Profeta

per proteggere

garzone, lo interrog e ne ottenne informazioni

Quanta

" il

il

Qurays sono

servo) disse:

(il

crede che l'Inviato di Dio dicesse

que-

(il

nelle sue mani, voi, in verit, lo battete

detto la verit
-

si

aveva udito quello che

egli

a loro

vide quello che stavano

lasciate in pace quando mentisce.


racconta che sono venuti
Qurays.

Quando

lo lasciavano in pace.

Profeta cess dal pregare

se diceva

so nulla di

(Il

Allora,
ieri la

abu Sufyan.

servo) rispose
crede, che

si

provvista di

fornita la carne:

(il

il

Non

(Il

lo so

Proper

Profeta dicesse:

carne?

(Il

servo) disse

Profeta) aggiunse allora:

(Il

Nove

Profeta) disse:

zion

di

per essi?

gente consta di quello che fra novecento e mille.


Difatti la spedizdone dei Quray consisteva allora di novecento cinquanta persone.

quante furono

il

le bestie

sgozzate per essi?

E chi forni
giorno prima?
servo) mencarne

nome
un uomo; e
Profeta)
Quanti animali sgozz
Dieci animali. Si crede che allora Profeta dicesse: La
la

(Il

il

disse:

(il

il

Il

- otri

di

Profeta

mosse allora, ed occup la sorgente, ove fece empire


acqua (luyad), e schier i suoi Compagni innanzi ad esse, fincih
si

" fece innanzi la gente (dei QurayS);

bestie (cameli).

QuRsto

" feta

Li

il

sito

quando

ove saranno trucidati.

aveva preceduti

alla sorgente e

474.

il

(I

le
si

Profeta arriv a Badr, disse:

Qurays) trovarono che

che l'aveva occupata. Quando

il
i

Pro-

Qu-

H.

2. a.

"
"

rays vennero all'attacco (tal a'u a 1 a y h i),

Questi

" glio,
''

81.

sono

Qurays

Eccoli con

le loro

venuti per combatterti e per smentire

chiedo quello che tu

ti

" feta)

mosse contro

si

mi

si

il

crede che

grida confuse, con

tuo Profeta

Quando

promettesti!

Profeta dicesse

il

essi si

loro orgo-

il

Dio

Invero io

avanzarono,

Pro-

(il

di loro, e lanci polvere nelle loro faccie. Allora

Dio

mise in fuga.

" li

Prima che venissero alle mani con il Profeta, ai Quray era venuto
un cavaliere da parte di abu Sufyan e della caravana che era con lui, (por"

"
'

tando

"

di ritornare

"

nererao finch non

" tre
"

incontro

se

trovavano in al-Cxuhfah;
ci

ebljero l'ordine

Per Dio!

essi dissero:

vi

non

saremo

gente del Hi^az che

uno degli arabi nomadi vedr noi e

Coloro

Qurays che

saremo accampati in Badr, e

Ed

essi

stati

per

verr

ci

sono quelli dei quali

una maniera

per apparire superbamente innanzi agli uomini ecc. (vm, 49).

inso-

Essi e

incontrarono, e Dio diede la vittoria al proprio Profeta, umili

Profeta

" il

popolo dei miscredenti, e liber da

si

ritor-

truppe che abbiamo

le

quali uscirono dalle loro dimore in

" il

I,

I cavalieri

potr pure cimentarsi con noi.

Dio disse

" lente,

si

Ritornate.

affinch ci possa vedere quella

notti,

" riunite,
''

messaggio):

il

essi i petti dei

musulmani

Q)

(Tabari,

pagg. 1284-1288).
Nota

1.

Questa la versione pi antica e pi sicura della battaglia, versione

la quale

combina

nelle sue linee generali con quella delle tradizioni di epoca posteriore, con la sola differenza che Ir

versioni pi

moderne sono molto pi ricche in

Qui in appresso diamo un riassunto della


esso abbia un valore storico
bench risenta gi l'influenza magnificatrice delle

particolari.

versione pi ampia, messo insieme dalle varie fonti, pur

ammettendo che

molto minore della lettera di 'Urwah. Questa lettera,


generazioni successive, contiene ancora elementi preziosi per rintracciare la vera storia del conflitto
presso alla fonte di Badr. Innanzi tutto prova come la causa prima del conflitto fosse un'aggressione
arbitraria e ingiustificata dei musulmani, i quali considerandosi come proscritti, si erano dedicati al brigantaggio, confortati dagli ordini e dall'esempio del Profeta in persona. Lo scontro avvenne per una
mera combinazione, e se seguiamo il senso letterale del testo (cfr. pag. 1288, lin. 12) i Qurays stessi
non credevano di avere che fare con Maometto, ma piuttosto con arabi nomadi, con i Beduini, 'arab.
La lettera di 'Urwah rivela poi che la parte storicamente pi importante di tutto furono i prodromi,
ossia le circostanze che menarono al conflitto, pi che il conflitto stesso: 'Urwah che si dilunga a
narrare i preparativi della battaglia, sbriga poi questa in poche parole, dando tutto il merito della
vittoria non gi ai musulmani, ma a Dio. SI fatto concetto dominante della narrazione fa nascere il
sospetto che i Qurays, bench molto pi numerosi dei musulmani, non erano venuti a Badr con intenzioni aggressive, ma che mirassero anzi ad evitare un conflitto, quando si accorsero di avere di fronte
propri consanguinei. probabile quindi che i Qurays si lasciassero sorprendere dall'attacco impei

e che le loro forze non preparate a un conflitto micidiale e non unite sotto un
comando, quando videro con quale accanimento si battevano i seguaci di Maometto, si
disgregassero spontaneamente. Non sono alieno dal credere che una grande parte dei Qurays non prendesse affatto parte alla mischia, e che vedendo l'atteggiamento bellicoso di Maometto, si affrettasse a
battere la ritirata la caravana che si doveva difendere era salva, altro non occorreva di fare. Quelli
i quali vennero alle mani con il piccolo esercito di Maometto, rimasero senza sostegno e furono sopraffatti. Fu una scaramuccia fortuita, non prevista da alcuna delle due parti, la quale per l'unione com-

tuoso dei

musulmani

solo e forte

musulmani e per la poca concordia e per la deficiente organizzazione dei QurayS,


tramuta in un grave rovescio per questi ultimi. La vittoria dei musulmani fu effetto pi del caso
che del loro valore; la battaglia di Uhud, l'anno seguente, dimostr quale delle due parti era militarpatta e disciplinata dei

si

mente

la pi forte.

Badr fu una scaramuccia con

esito felice, alla quale la tradizione

475.

musulmana, com-

^ 31-ss.

2. a.

H.

di apoteosi, innalzandola al grado di


pi6a dlla importanza morale dell'evento, ha fatta una specie
di an^i-li alati. Molto signitoanti sono le palegioni
di
l'aiuto
con
vinta
battaglia,
grande
un* vera e
credi che noi siamo come
role degli Ebrei a Maometto, i?opo la battaglia di Badr: O Maometto, tu
non conosce l'arte della
che
incontrata
una
gente,
hai
Tu
t'ingannare!
non
<eute del tao paese:
guerra, e l'hai colpita grazie ad un'occasione propizia, ma per Dio se tu ci muovi guerra ecc. (HisSm,
pg. &16; Tabari, I, pag. 13*50, lin. 4; ctV. anche Bukhari, III, pag. 54, lin. 10-11, ove detto che il

avvenne di sorpresa 'ala gbayr mi'Sd.


bene anche tenere a mente i versi del poeta ebreo Ka'b b. al-AAraf contro i musulmani vittoriosi a Badr: Il molino di Badr ha triturato ivi i combattenti: per tale sventura devono colare
molt lagrime. Il tore degli uomini furono trucidati intorno ai loro abbevcratori ! (HisTim, pagine &4<<-5-l9). Queste parole sembrano alludere ad un eccidio sanguinoso intorno agli abbeveratori dei
Qurayi sfessi, quasich i musulmani li sorprendessero in atto di abbeverare i cameli.
oontltto

32.
di

TJrwah;

al-Waqidi

La data

getta discredito

ci

(v.

della battaglia di

Badr non

indicata nella lettera

su tutte le tradizioni che la contengono;

appresso) pone la battaglia con grande precisione nel 17 Ra-

madan, un venerd questa precisione e la mancanza


sioni diverse, non danno molto peso alla cronologia
;

sovente arbitraria, ibn Ishaq

un venerd. La concordia
il

testo di

Tabari

grande incertezza;

(Hisam,

delle

in Tabari

le autorit

abbiamo

hanno poco

citate

appoggio di date diverse


[32-3.3.

a.

egli infatti

versario

della

cielo (cfr. Introd.

17

Ramadan,

infatti dieci tradizioni

cinque danno

17,

ma

il

diverse sulla

19, e

una

il

21.

medesime sono addotte in


V autorit pi eminente 'Abdallah b. Mas'ud

vorrebbe dimostrare che

preciso

il

la quale

rivela che sulla data regnasse

ci

valore, e le

H.] sulla veracit del quale lecito esprimere


il

nella

massimi dubbi

giorno di Badr sia avvenuto nell'anni-

prima rivelazione

famosa, Laylah al-Qadr,

ai

di Wqidi,

alle ver-

due fonti dovrebbe sembrai'ci convincente,

medesima: quattro sono in favore del


Tutte

un accenno

pag. 444) d pure

pagg. 1281-1284),

(I,

di

nel

quale dicesi

giorno seguente alla notte

Qur-n scendesse

il

al

primo

215). Questi raffronti e coincidenze di date tanto care

musulmani non sono argomenti in favore della verit storica.


Qui in appresso diamo la narrazione dei fatti di Badr secondo
33.
fonti pi antiche; ibn Ishaq, al- "Wqidi, e Tabari; non citiamo altre se

le

concordano con questi tre; la battaglia trovasi inoltre narrata per disteso
nelle seguenti fonti arabe:

Athir,

Khaldun, H, App.

19-21;

116;

^' P^gg- 45-46, il quale pone


mentre alla pagina prec. Un.

II,

pagg. 89-106;

Aghni,

la battaglia

IV,

Wardi,

pagg.

I,

17-35;

pagg. 115-

Ya'qubi,

Ramadn a pag. 46, Un. 5,


messa al 17!; Bukhri, IH, pail

10

4, l'aveva
gine 33-71, contiene molte tradizioni riguardanti la battaglia e chi vi prese
partii;

Abulfeda,

Khams, I, pagg. 415-458; Halab,


Sprenger, HI, pagg. 108-1.35; Muir, IQ,
Caussin de Perceval, m, pagg. 36-78.
I,

pagg. 78-86;

n, pagg. 315-393. Cfr. anche


pagg. 82-128;

476.

H.

2. a.

34-36.

Versione tradizionale del conflitto di Badr.


Pocu toiapo dopo l'uccisione di ibu al-Hadrarai nella spedi 34.
zione di al-Naklilah, abu Sufyn b. Harb parti da Makkah con una grande
caravana carica di merci e si rec in Siria, accompagnato da trenta o qua-

La

ranta cavalieri.

ammontava

merci

])riet della

caravana, nella quale erano rapprasentati gli interessi di

Makkane, consisteva

tutte le famiglie

dicesi

dicesi,

zuixi,

a 50.000 dinar, di cai

il

valore totale delle

maggior parte era pro-

la

famiglia di Sa'id b. al-'As abu Uhayhah, o roba data in custodia

medesima con

alla

di mille cameli;

patto di stare a met nei guadagni.

il

banu Makli-

avevano 200 cameli e da quattro a cinquemila mithqal

vi

Umayyah

in oro; al-Harith b. 'Amir b. Nawfal, e

ognuno per mille mithql;

Khalaf erano

b.

interes-

banu 'Abd Manaf vi avevano investito


ben diecimila m i th q a 1. La caravana era quindi una fusione di varie caravane distinte, delle singole famiglie Makkane; la destinazione di essa era il
mercato di (rhazzali in Palestina. Mentre si accingevano al ritorno i mercanti Qurays vennero a sapere che Maometto aveva tentato di tendere a
loro un agguato durante il viaggio di andata (cfr. 20 e nota 2), e che
ora egli era in rapporti con gli Arabi della strada per essere avvertito
del ritorno della medesima caravana. I Qurays ebbero queste brutte notizie
in al-Zarqa, nella regione di Ma'an, da parte di un (rudzamita, quando
sati

scambiate tutte

(Waqidi, pagg. 21-22


428; labari, I, pag. 1291,

merci, stavano sul punto di partire

le

Waqidi Wellh.,

Hisam,

pagg. 39-40;

pag.

ove detto che

Makhramah

famoso 'Amr

al-'As b. Wa-il, facessero parte della scorta).

35.

b.

Queste notizie turbarono

armi e poco numerosi


esposti a

Nawfal

b.

un grave

erano

b.

IThayb

mercanti,

b.

pericolo. Decisero quindi di

il

poi

quali trovandosi senza

appena una trentina

'Abd Manaf, e

compresero

di essere

mandare un messo a Makkah

per avvertire gli altri Qurays di quanto avevano udito, e fu scelto per questo scopo

bali di

Damdam

b.

'Amr

abu Sufyan, secondo

(Hisam,
Wellh.,
36.

pag. 428;

al-Lllifari;

si

da Tabuk

pag. 22;

Waqidi

arrivasse a

Makkah,

pag. 40).

Tre notti prima che

ella vide arrivare

un

vostro eccidio

Fra

tre giorni

abu Qubays,

torno allo straniero,

il

il

messo

Damdam

un sogno che

cavaliere trafelato,

mise a gridare ad alta voce:

collina di

le istruzioni ver-

altri

Waqidi,

pag. 1292;

I,

'Atikah bint 'Abd al-Muttalib ebbe

vento

messo parti con

uni gi da Ma'an, secondo gli

gli

T ab ari,

il

'

., .

Mancatori
Il

il

le

incusse

un grande

spa-

quale fermatosi nella valle,

di fede!

Accorrete al

sito del

suo camelo, montato sulla vetta della

ripet le stesse parole.

Mentre

la gente si riuniva in-

camelo sospingeva in basso dalla vetta


477.

di

abu Qu-

^ 36-sa

H.

2. a.

bavs una

che rotolando a valle, esplose

"^rossa pietra,

a colpire tutte

le

Makkah.

case di

frantumi andarono

sogno fece tanta impressione su 'Atikah

Il

che volle narrarlo al fratello al-'Abbas b. 'Abd al-Muttalib questi in segreto


lo ripet a al-Walld b. 'Utbah b. Eabl'ah, ma in breve tempo se ne sparse la
:

voce in tutto

il

paese

tutti

ne discutevano. L'interpretazione nefasta che

ma

poteva dare al sogno turb l'animo di molti,


il

irrit

quale prese pubblicamente di mira al-'Abbas con

si

specialmente abu (jahl,


suoi sarcasmi e dicliiar

che se in tre giorni non accadeva cosa alcuna, egli avrebbe messo in iscritto

una dichiara/ione che

gnera di tutte (Hisam, pag. 429;


pagg. 40-41:

banu 'Abd al-Muttalib era

la famiglia dei

labari,

I,

Wqidi,

pagg. 22-24;

la pi

menzo-

Waqidi Wellh.,

pagg. 1292-1294).

37.

Per due giorni abu ahl insist nei suoi sarcasmi e generalo
di quello che sarebbe avvenuto il terzo giorno al momento in

era l'attesa

cui stava per cadere

il

termine prestabilito abu (xahl fu attirato improvvi-

samente da un grido straziante di aiuto, che veniva dalla porta dei banu

Dnmdam

Sahm. Era

Makkah

di

"

che arrivava di corsa, gridando, lungo la valle inferiore

Qurays

Qurays

suoi seguaci vi rapiscono

La caravana

vostri beni

La caravana

Aiuto

Aiuto

Il

Maometto
messo

trovava in condizioni da fare piet, aveva la sella messa a rovescio,


taloni lacerati davanti e di dietro, e al
orecchie.

Le

armi con

la

notizie portate dal

massima

nei quali per sollecitare la partenza,


le

armi e

b.

'Amr, Zama'ah

le

cavalcature necessarie
b.

pan-

camelo erano tagliate ambedue

messo sconvolsero

sollecitudine

si

le

la citt e tutti corsero alle

preparativi durarono due o tre giorni.


ricchi aiutarono

in ci

si

al-Aswad, e Tu'aymah

poveri a procurarsi

distinsero specialmente
b.

'Adi: chi

Suhayl

non poteva andare

un rappresentante. Solo abu Lahab, al quale il sogno di


'Atikah aveva fatto grande impressione, non volle partire, e ordin quindi al
suo debitore al-'As b. Hism di andare in sua vece in estinzione del debito
di 4000 dirham (Him, pag. 430; Wqidi, pagg. 24-27; Wqidi
Wellh., pagg. 41-42; Tabari, I, pagg. 1294-1295).
L'unico motivo che trattenesse ancora i Qurays dal lasciare la
38.
in persona deleg

era l'inimicizia sorta ultimamente fra essi e i


banu Bakr b. *Abd Mant b. Kinnah ma in questo frangente apparve in
mezzo a loro il diavolo IblTs, nei sembianti di Surqah b. (xu'sam al-Mudli^^,
citt sguernita di difensori,

uno

dei capi pi influenti dei Kinanah, ed

annunzi che egli pigliava

la citt

sotto alla sua protezione, invitandoli perci a partire sicuri e tranquilli. Confortati dalle arti di Iblls,

QurayS

si

misero in marcia senza indugio, dirigen-

dosi verso Ba*lr, nell'intenzione di frapporsi fra la caravana guidata

Sufyn e

da abu
musulmani, comandati da Maometto. Partirono con grande chiasso
478.

2. a. H.

accompagnati da

tre schiave

dovevano cantare e tenere


alle

varie

con tamburelle

Qurays

sorgenti per abbeverare

700 cameli

di

^ 38-40.

e istrunieiiti di musica, le quali

buon umore, quando

fermavano

si

cameli. L'esercito contava 950 uomini,

100 cavalli: dei soU banu Maklizum v'erano 30 cavalli e


180 uomini: tutti i cavalieri, ed anche qualche pedone, erano armati di corazza
e

(Hisam,pagg. 431-432; Wqidi, pagg. 32-33,34; Waqidi Wellh.,


gine 42-44; Tabari, I, pagg. 1296, 1358).
39.

Nonostante

la gravit del pericolo, fra

pa-

Qurays non regnava

concordia; molti erano partiti di inala voglia, e persone di posizione emi-

nente come 'Utbah e aybah,

Rab'ah,

figli di

come

al-Harith b. 'Amir, e

Umayyali h. Khalaf erano avversi alla spedizione e avrebbero pi-eferito rimanere a casa. V'era per un partilo forte e chiassoso che voleva ad ogni costo
muovere contro i musulmani, stimolato sovrattutto da abu (jahl, il quale, secondo la tradizione, era l'aiiima di tutto il movimento le sue esortazioni erano
vivamente caldeggiate da 'Uqbah b. abu Mu'ayt o da al-Nadr b. al-Harith b.
:

Kaladah. L'influenza dei tre pi accesi prevalse


degli altri e la spedizione
il

cammino

conflitti e

discussioni, contribuendo
cito

makkano

indietro alla

si

sull'inerzia, e sul

mise in marcia verso

dissensi

il

non tardarono a

malvolere

settentrione.

riaffacciarsi

Durante

con vivaci

a indebolii'e la coesione delle varie parti

dell'eser-

un partito ogni giorno pi numeroso era deciso a ritornare


prima circostanza opportuna Q (Hisam, pag. 430; Wqidi,
;

pagg. 27-32, 34-35;

Waqidi Wellh.,

pagg. 42-43, 45;

Tabari,

I,

pa-

gine 1295-1296).

Nota 1.
La tradizione d molti particolari sui dissensi intemi dei Qurays, interpretandoli
naturalmente come presentimenti del disastro. Supponendo che queste tradizioni abbiano origine da
fatti realmente avvenuti, noi dobbiamo ritenerle come una eco lontana di profondi dissensi nel campo
Qurays, nati sia per assenza di un comando unico, sia per imperfetta organizzazione militare, ossia
anche per rivalit, gelosie e attriti personali fra i capi delle varie famiglie. bene rammentare che i
Qurays erano un popolo di mercanti e non di guerrieri: una spedizione di questo genere era xina novit senza precedenti, e quindi la organizzazione dov essere improvvisata, deficiente e imperfetta. La
jireminenza data alla persona di abu Gahl deve essere presa cum grano ttalis: abu Gahl fu ucciso
a Badr, e la tradizione musulmana ha voluto interpretare le morti dei Qurays, in quella circostanza,
come altrettante punizioni divine, conseguenze di delitti precedenti: la tradizione per tale motivo retro-aUivamente ha denigrata la memoria di molte figure Qurasite e fra le altre in speciale modo abu
Gahl che raffigurato come lo spirito malvagio per eccellenza dei Qurays, come colui che riassume,
personifica tutta la ostilit peccaminosa dei Qurays verso l'Islam. Non esclusa per la probabilit
che la tradizione abbia origine da un fatto vero e che abu Gahl fosse di fatto il capo del partito antimusulmano, ohe voleva vendicare l'uccisione proditoria di ibn al-Hadrami.

Durante la marcia da Makkah a Badr, i capi principali dei


40.
Qurays, per animare i seguaci e invogliare tutti a battersi, si diedero il turno
per offrire al

campo a

l'esercito; noi

loro spese gli animali necessari al vettovagliamento del-

possediamo

la lista di questi cosi detti

e l'ordine delle stazioni o tappe, ove

ognuno
479.

Mut'imun

o Ospiti,

di essi fece la sua offerta

l'ac-

2. a.

40. 41.

H.

d anche l'itinerario dei Quray; (1) abu (rahl


(2) Umaj^yah b. Khalaf,
b. Hisani, foce scannare 10 cameli a Marr al-Zahran
diede 9 canieU a Tsfan (3) Suhayl b. 'Amr, diede 10 a Qudayd (4) aybah b. Kabi ah, diede 9 in un sito ove si accamparono i QurayS, sbagliando
(5) 'Utbah h. Rabl'ah,
il cammino, presso alcuni pozzi in direzione del mare
eludiamo per

intiero,

perch

ci

quando arrivarono la mattina in al-(Tulifah (6) Qays al-umahi,


diede 9 in Abvra; (7) " un tale , fulan, diede 10 (a un'altra tappa non
menzionata, oppure in Abwa, ove forse passarono due notti); (8) al-FIarith
diede 10

b.
si

'Amir, diede 9 (a un'altra stazione);

accamparono a Badr

la battaglia

Questa

(Wqidi,
lista,

riguardanti

notizie

il

Badr
Wellh., pag. 80).
;

darebbe dieci giorni di marcia per

in questo caso

pericolo

quando
poi venne

abu-1-Bakhtari, diede 10

Waqidi

pag. 140;

se autentica, ci

ray da !Makkah a Badr


le

(9)

(10) ^liqyas, diede 9 cameli anche a

corso

dobbiamo

Qu-

ritenere esagerate tutte

dalla caravana, e la premura dei

Quray nel correre a difenderla. Pu anche essere che dissensi interni abbiano ritardata la marcia. Notisi la coincidenza, non credo fortuita, che la
met

summenzionati fu uccisa a Badr.

dei

1.
Abbiamo per altre due liste di questi Mut'imrin: una dello stesso Waqidi: (1) al'Amir b. Xawfal; (2) .Saybah b. EabT'ah; (3) 'LUbah b. Eab'ah; (4) Zama'ali b. al-Aswad
() Nawfal b. Kbuwaylid; (6) abu ahl; (7) Umayyab b. Khalaf; (8) Nubayli b. al-Haggg; (9) Munabbih b. al-Haggag (Waqidi, pagg. 123, 140; Waqidi Wellh., pagg. 76-80). Questa lista sembni
meno probabile della precedente, perch in essa troviamo iuHi nomi di uccisi a Badr: si vuole dimostrare in ci la mano di Dio che colpisce i maggiori colpevoli. L'altra lista quella di ibn Isliaq
(1) al-'Abbns b. 'Abd al-Muttalib; (2) "Utbah b. Eab'ah; (3) al-Haritii b. '.Xmir; (4) Tu'aymah b. 'Adi,
questi due (no. 3, 4i fecero a vicenda fra loro; (6) abvi-1-Bakhtari b. Hisam (fi) Haklm b. Hizam, che
fecero a vicenda fra loro; (7) al-Nadr b. al-Harith; (8) abu (jahl b. Hisam; (9) Uma3'yah b. Kh alaf:
(10) Nubayh b. al-Haggag; (11) Munabbih b. al-Haggg, che facevano (no. 10, 11) a vicenda fra loro;
(12) Suhayl b. 'Amr (Hi.sam, pag. 476). Anche in questa lista abbiamo da notare la prevalenza di
persone uccise a Badr; notevole la presenza del nome di al-'Abbas, zio del Profeta ommesso nella
lista pi moderna di al- Waqidi.

Nota

Hrith

b.

Maometto,

un dipresso quando la caravan^


dei Quray si sarebbe accinta al ritomo, aveva mandato due Compagni,
Talhah b. TJbaydallah e Sa'ld b. Zayd a scoprire le mosse della caravana
le due spie partirono da Madlnah, dirigendosi verso Nakhbr presso Hawra,
al di l di Dzu-1-Marwah, sulla riva del Mar Rosso. Kasad aWruhani, che.
era di intesa con il Profeta, ospit le due spie e quando pass la caravana
dei QurayS, le men sopra' una collina lontana per mostrarla ai due Compagni, mentre passava KaSad si ora gi abboccato precedentemente con gli
41.

intanto, sapendo a

uomini della caravana, dichiarando per tranquillizzarli che non vi era traccia di spie

narono

Madinah

musulmane

nei dintorni.

infhetro, guidate
il

Il

mattino seguente Talhah e Sa'ld

da KaSad fino a Dzu-l-Marwah,

ma

ritor-

arrivarono a

giorno stesso di Badr, e incontrarono Maometto in Turban

480.

('),

mentre ritornava a Madinah in

Per quanto

trionfo.

le spie

viaggiassero

sol-

Quray della caravana erano talmente preoccupati dal pericolo


un assalto che avevano allungate e accelerate le marcie, camminando an-

lecitamente,
di

41-43

H.

2. a.

che giorno e notte; perci fecero pi presto delle spie

Waqidi Wellh., pag. 37; Tabari,


al-Wqidi aggiunge a proposito di
Nota
1.

I,

(Waqidi, pagg.

11-12;

pag. 1358).

Turbati:

si

Maligah ed era dimora del poeta ibn Udzaynah (Waqidi, pag.

trova fra Malal e Saylah presso al12, lin. 9).

Da altra fonte (non detta quale) Maometto aveva appreso la


42.
vicinanza della caravajia ed aveva fatto i preparativi per sorprenderla, mentre
uno dei punti ove di consueto
si fermavano tutte le caravane in viaggio fra la Siria e Makkah.
Annunziando ai suoi il progetto di attaccare la caravana, egli invit tanto Emiessa avrebbe sostato alle sorgenti di Badr,

grati,

ad

che raadinesi a seguirlo. Molti accolsero con giubilo la proposta,

altri

manc

il

coraggio di associarsi a un tentativo che sembrava troppo

avrebbe attirato addosso agli autori tutto l'odio dei Qurays:

ardito, e che

nonostante la speranza di un ricco e


discussioni, che dnostrarono

come

Maometto non

volle

rimanere a casa

lo facesse pure,

la rapina, e

ma

il

le

facile bottino,

il

progetto sollev vivaci

opinioni fossero tutt' altro che concordi.

insistere e dichiar

l'adesione volontaria

chi voleva

perch lo scopo della spedizione era soltanto

rimanere a casa non portava con s n rimprovero n diso-

Usayd b. Huda^T: rimasero


in MadinahC) (Waqidi, pagg. 12-13; Waqidi Wellh., pagg. 37-38; Hi^am, pagg. 428, 432; Tabari, I, pagg. 1292, 1299).
Nota 1. In Madlnah Maometto lasci, sia 'Amr, sia 'Abdallab b. umm Maktum, ma da alnore: parecchi buoni musulmani, come, per

Eawh mand ab Lubbah

es.,

a dirigere le preghiere nella sua assenza

(Hisam,

pag. 432).

Maometto riun le truppe fuori di Madlnah in al-Baq' ('), detto


43.
anche Buyut al-Suqya, ove volle passare tutti in rivista, escludendo sette
persone, che egli ritenne troppo giovani per partecipare alla spedizione

(^)

TJmayr b. abu Waqqas, un giovhietto di appena 16 anni seppe per eludere


Maometto e unii-si ai partenti senza essere notato dal Profeta. Terminata
la ri\dsta Maometto fece la preghiera, chiedendo a Dio di benedire Madinah.
Da Buyut al-Suqya Maometto spedi due nuove spie, 'Adi b. abu Zughba e
Basbas b. 'Amr a scoprire i movimenti della caravana in direzione di Badr.
La sera stessa di quel giorno, domenica {sic !) 12 Ramadan, Maometto part
da Buyut al-Suqya con 305 uomini e 70 cameli, sui quali gli uomini
valcavano in turno per liposarsi durante la marcia notturna. Maometto

caca-

Marthad b. abu Marthad al-Cxhanawi; Hamzah,


Zayd b. Harithah, abu Kabsah e Anasah, ebl^ero fra loro un altro camelo,
e abu Bakr, TJmar e 'Abd al-rahman b. 'Awf si servirono in turno d'un
valc in

turno con

'A.li

481.

KK

!}

2. a.

43, +4.

H.

'

Maometto men con s tre stendardi uno bianco, portato da


T'mayr b. Hsim b. 'Abd Manaf, e due neri, dei quali uno detto

terzo camelo.

Mus ab

h.

affidato a 'Ali e l'altro al

al-Vqab fu

guardia mise Qays

b.

banu Mazin

Waqidi WeUh.,

pagg. 38-39;

433, che pone la partenza all'S


la

partenza

il

b.

dei

Sa'sa ah

qidi, pagg. 13-16, 19;

madinese Sa'd

Ramadan

venisse nei primi giorni di

id.,

imo

(*),

Ramadan; Tabari,

I,

Mu'adz. Alla retro-

(W a-

al-Na^gar

b.

Hiam,

pagg. 432-

pag. 1296, che pone

pag. 1299, ove detto che la partenza av-

Ramadan

(*).

In Wiiqidi (pag. 13, lin. 8), abbiamo la lez'.one: al-Baq', ripetuta due volte con la
KoTA
spiegazione che Maometto pass prima per il Naqb ban Dinar, che si trova entro la citt di MadTuah,
e poi si ferm in al-Baq', un sito attiguo alle case di Madnah. In WSqidi Wellh. (pag. 38),
scritto invece al-Buqa'. Yfiqut (I, pag. 701, lin. 19), ha: al-Buq'.
Furono rimandati a MadTnab, perch troppo giovani, i seguenti: (1) 'Abdallah b.
Nota 2.
'Umar; (2) Bfi" b. KhadTg; (3) ai-Bara b. 'Azib; (4) Zayd b. Thbit; (6) Usayd b. Zuhayr; ((>) 'Umayr
b. abu Waqqris; (7) Zayd b. Arqam (Waqidi, pag. 13; Tabari, I, pag. 1368).
Nota 3. In Waqidi troviamo (pag. 19, lin. 13) che- Qays b. ab Sa'sa'ah fu messo in comando della fanteria e che ricevette l'ordine di contare i partenti. Secondo ibn Ishiiq l'invio delle due
1.

spie fu fatto pi tardi, da al-Safra.

Nota 4. Non certo quale fosse il numero dei musulmani che presero i)arte alla battaglia
Badr: la maggior parte delle tradizioni afferma che erano in tutto dai 307 ai 318 uomini: di questi
77 emigrati makkani (muhagirun), e il resto inadinesi (an.sar) (Tabari, I, pagg. 129(5-1299). Altrove
detto che gli emigrati Makkani (muhSgirun) erano 83, gli Awsiti (51 e i Khazragiti 170 (in tutto
314) (^Tabari, I, pag. 1357), oppuie in tutto 305, vale a dire 74 emigrati e il resto Ansar (Tabari,
I, pag. 1368). Per altri particolari vedi pi avanti al 84.
di

Le

44.
corso da

Maometto

metto prese

il

non sono perfettaiueiite d'accordo ^sul cammino perdaremo le due versioni pi importanti, ibn Ishaq Mao-

fonti
:

cammino che conduce a [Makkah,

attraverso

al-Madlnah, pass per al-'Aqlq, poi per Dzu-1-Hulayfah, Ult


ibn Hism: Dgt al-Cxay),

guendo sempre

la

via

secondo ibn

pi

gola

al-(jray

Naqb

(secondo

Turban, Malal, Crhamis al-Hamm presso Ma-

rayayn, Sukhayrat al-Yamm, al-Sayalah,

al-Zabyah,

la

Fagg al-Rawha,

Pass quindi

diretta.

Sa^sag (un

Hisam),

altro

'Irq

Sanukah,

al-Zubyah

nome

per

il

(o

se-

*Irq

pozzo Bi'r

e al Munsaraf, ove lasci a sinistra la strada di Makkah e


cammino a dritta attraverso al-Naziyah in direzione di Badr, Ivmgo
la valle Wdi Rahqan, fra al-Naziyah e il passo Madiq al-Safra: da questo ultimo sito mand, secondo ibn Istiaq, le due spie, *Amr e Basbas, ma
non volle rimanervi perch i nomi di due monti vicini, Muslih, e Mukbri, nonch i nomi delle due trib (rliifarite, banu-1-Nar e banu Huraq,

al-Rawha)
prese

che

li

il

abitavano, gli sembravano di cattivo augurio. Prese perci a

mano

lasci a sinistra al-Safr e

and a sostare nella valle detta Wadi


Dzafirn. Qui, secondo ibn Is^aq, Maometto seppe che i Quray erano partiti da Makkah per proteggere la
caravana, e qui tenne perci consiglio

dritta,

(Hi55m, pagg.

433-434; labari,

I,

pagg. 1299-1300). (Quest'ultima notizia

in contradizione con altre seguenti!).

482.

2.

45.

H.

a.

46-47.

Waqidi: Maometto partendo

Itinerario secondo al

la

dome-

nica sera da Buyut al-Suqya prese la strada attraverso al-'Aqlcj e al-Muk-

tamim

verso Batha ibn Azhar, ove pass

jl

resto della

bero e preg in una moschea eretta da abu Bakr

Waqidi Wellh.,

(!)

notte

sotto

(Wqidi,

La mattina

pag. 39, lacuna noli' itinerario).

un

al-

pag. 19:

del 14 Ra-

madan, Maometto giunse in *Irq al-Zabyah ove ebbe un aljboccamento con


un Beduino; il giorno seguente 15 Ramadan arriv a al-Rawha e preg
presso al pozzo che ivi si trova. Infine arriv a un sito poco lontano da
Badr e venne a sapere che l' esercito dei Quray era partito da Makkah per
difendere la caravana e convoc un consiglio (Waqidi, pag. 39-43; Waqidi Wellh., pag. 46).
In Dzafiran Maometto convoc a consiglio (') i Compagni, e an 46.
nunziando la partenza dei Qurays, e la probabilit di un combattimento, invit i presenti a dare il loro parere gli Emigrati Makkani per mezzo di abu
Bakr, di 'Umar e di al-^Miqdad b. 'Amr fecero sapere che erano pronti a

seguirlo.

Venne

turno degli Ansar,

il

quali avevano assunto l'obbligo di

come se egli fosse membro


delle trib madinesi, ma questo obbligo cessava, quando Maometto si trovava, come era il caso in quel momento, fuori del territorio madinese. La
decisione degli Ansar era della massima importanza, perch essi formavano
difenderlo contro

di

gran lunga

la

nemici nel loro

maggioranza.

stesso senso degli Emigrati, e

territorio,

A nome di

Maometto

essi

rassicurato

avanzare. Lasci Dzafiran, e varcate le colUne,

mano

parl Sa'd b. Mu'adz, neUo

pot dare V ordine di

thanaya,

di al-Asafir, di-

una montagna di
sabbia
si ferm alfine nelle vicinanze di Badr (H i s a m, pagg. 434-435
Waqidi, pagg. 43-45, 46; Waqidi Wellh., pag. 46, secondo il quale
il convegno ebbe luogo in al-Raviha; T ab ari, I, pagg. 1300-1302).
scese su al-Dabbah, lasciando

dritta al-Hannan,

1.
Questo congresso dei capi musulmani dopo saputa la partenza dei Qurays da MakkaL
giungere a Badr in aperta contradizione con la lettera di 'Urwah (cfr. 31). E quindi
probabile che si debba porre fra le invenzioni posteriori.

Nota

prima

di

47.

Secondo

RavV'ha, prese la via

al- Waqidi,

dopo

il

convegno. Maometto lasciando

lungo la valle fino a al-Kbablratan, ove

gare, poi continu la marcia, passando ora


valle, finch oltrepassato

mano

sinistra,

raggiunse l'altura di al-Mu'taridah; da

caravana. Oramai fra

ma

(Waqidi,

due

musulmani

spie 'Adi e

ferm per pre-

lato ora dall'altro della

al-Kbayf (fondale sabbioso delle

ove, secondo alcuni, incontr le

di sabbia,

da un

si

li

valli)

che lasci

Basbas con

le notizie della

nessuna delle due parti era consapevole della vicinanza

pag. 46;

Waqidi Wellh.,
483.

pag. 47).

scese fino a al-Tayya,

Qurays non v'era pi che una

al-

collina

dell'altra

2. a. H.

g 4, 43.

Le due

43^

spie

dei musulmani, erano


di Badr.

Magili

l).

eli

Maometto, Basbas e 'Adi, precedendo

intanto smontati presso

una

la

marcia

collina nelle vicinanze

Nel recarsi con un otre al pozzo per attingere acqua, trovarono


'Amr al-(ruhani e due fanciulle, ferme presso l'abbeveratoio a

convei-sare insieme: le spie intesero l'mia dire all'altra: "

Quando domani,

o dopo, ven- la caravana, allora potr essere occupata, guadagnarmi qualche


cosa e pagare il mio debito con te! ,,. Siccome le due donne si bisticciavano
p>er
'*

questo debito, Magdi intervenne nella disputa e dicendo alla debitrice

Tu

tlici

vero

il

Le due spie avuta la preziosa notizia


andarono a raggiungere Maometto in 'Irq al-Zabyah, op-

ristabili la pace.

ripartirono subito e

pure, secondo un'altra versione, sull'altura di al-Mu'taridah, e gli annunzia-

rono

il

(W a q i d

prossimo arrivo a Badr della caravana di abu Sufyan

Waqidi WeUb.,

gine 33-34, 46;

Tabari,

pagg. 436,437;

pag. 1305).

I,

49.

Hisam,

pagg. 44-47;

pa-

i,

Mentre

da due

parti diverse

si

facevano tanti preparativi per

difendere e per assalire la caravana, abu Sufyan, che ne aveva la direzione,

faceva tutto
la

il

via interna,

possibile per eludere

musulmani: innanzitutto abbandon

che passava per Badr e prese quella lungo

il

mare, senza

che Maometto ne avesse notizia alcuna, e con marcie forzate mir a mettere

musulmani la massima distanza (Waqidi, pag. 11; Wqidi


Wellh., pag. 37). Quando la caravana pass nelle vicinanze di MadTnah.
abu Sufyan si valse di una notte molto oscura, per far marciare i camoli
fra s e

dietro (ossia

esplorare

il

a occidente

di)

paese, perch

il

Badr, ed egli stesso

spinse innanzi solo per

si

mattino seguente, secondo l'antico

avrebbe dovuto giungere in Badr. Soltanto con grande


impedire ai cameH assetati
sorgenti di
la

di

della

itinerario, egli

difficolt fu possibile

caravana di gettarsi in avanti verso

Badr (Waqidi, pag. 33;

Waqidi Wellh.,

pag. 44). Mentre

caravana veniva deviata per altro camirdno, abu Sufyan giunse


buonissima ora a Badr e interrog Ma^di

b.

che nulla era avvenuto da destare sospetti,

montati su cameli

si

'Amr

ma

lo

al-(jruhani

la

mattina

questi gli disse

che soltanto due cavalieri

erano fermati in tale e tal'altro

sito

per prendere acqua.

Questi due uomini erano le due spie di Maometto, abu Sufyan

si

rec al

luogo indicato, esamin lo sterco dei cameli, vi trov

ossi di datteri,

nobbe che era

subito indietro, rag-

giunse

-la

il

cibo dato ai cameli madinesi, corse

caravana, la lanci di corsa per la via del mare e

con la massima velocit possibile; oramai

la

caravana poteva

(Waqidi, pagg. .33-34; Waqidi Wellh., pagg.


Tabari, I, pagg. 1305-1306).

484.

44-45;

si

rico-

allontan

dirsi in salvo

HiSam,

pag. 437;

2.

50.

Anche

molta premura,

vano copiosi

ed,

a.

H.

50-62.

avanzavano da Makkah, senza per darsi


fermavano per abbeverare gli animali, imbandi-

(^uray.s si

ovunque

si

la mai-eia era poi rallentata dalla

festini:

mancanza

di concor-

dia e dal desiderio di ritornare che molti ripetutamente manifestavano

abu

movimento e indurre i Qurays a


Qurays furono raggiunti da Qays

Grahl pot per ogni volta arrestare questo


]>roseguire. Arrivati

per in al-Cruhfah

Imrualqays, un messo di ab Sufyan, che annunziava l'arrivo della caravana in luogo sicuro e ordinava ai Quray di ritornare. Il partito degli in-

b.

abu

transigenti con a capo

(xahl fece la voce grossa, insist che

si

dovesse

continuare fino a Badr, ove ogni anno gli Arabi convenivano in un giorno
di festa e

tenevano un mercato.

'^

Andiamo a Badr

Rijnaniainovi tre giorni

"

uccideremo animali, terremo un grande festino con molto vino, ci divertiremo eoa le cantanti, e gli Arabi parlercinno della nostra spedizione

"

'''

vi

non cesseranno dal temerci sempre

in avvenire!

Il

consiglio

abu

di

sembr prevalere e fu deciso di proseguire le cantanti vennero per


rimandate a Makkah (Waqidi, pagg. 34, 36-37 Waqidi Wellh., pag. 45
Grahl

Hisam,

pagg. 437-438; Tabari,

51.
ciso a
i

Il

I,

pagg. 1288, 1306-1307).

partito di quelh. che volevano vendicare ibn al-Hadrami, uc-

al-Nakhlah due mesi prima, sembr prevalere,

Contro

dissenzienti.

al-Thaqafi, a

nome

partito

il

alz la voce al-Akhnas h. Sarlq b.

banu Zuhrah, dei

dei

ma non mancarono
'Amr

quali egli era confederato, e pro-

pose di ritornare a casa, giacch la caravana era salva e non v'era pi ra-

banu Zuhrah accettarono ben volentieri il consiglio e ritornarono tutti indietro


siccome i banu 'Adi b. Ka'b
erano pure ritornati a Makkah, queste due trib furono le sole che non prendessero parte alla battaglia di Badr. Tutti gli altri Qurays si lasciarono
persuadere dagli argomenti di abu (xahl, e temendo di perdei'e il prestigio
gione di marciare contro

musulmani.

innanzi agli Arabi, se


ai

si

fossero ritirati senza far mostra di coraggio innanzi

musulmani, proseguirono da al-G-uhfah verso Badr (Tabari,

gine 1307, 1313-1314;

Hisam,

pag. 438;

Waqidi,

pagg. 37-39

I,

pa-

Waqidi

banu Zuhi'ah che disertarono, dicesi che ammontassero


a cento e secondo alcuni anche a 300 uomini, al- Waqidi accenna anche alla
diserzione dei banu 'Adi, che avrebbero lasciato i QurayS presso l'altura di
a q i d i, paLift, o Laft, poco tempo dopo la diserzione dei banu Zuhrah (
gma 38, lin. 13, 21-22). probabile che le diserzioni fossero molto nume-

Wellh., pag.

45). I

rose

ma

che

le

fonti le abbiano taciute per

vittoria e per far credere che fosse

Waqidi

il

merito della

grande battaglia

(cfr.

anche

48).

Stante la marcia contemporanea dei Qurays da una parto e


musulmani dall'altra, in direzione di Badr, avvenne ora che le due schiere
52.

(lei

Wellh., pag.

una vera

non diminuire

486.

ei

H.

2. a.

&s.

fica,

giungessero qua^i allo stesso tempo nelle vicinanze del pozzo, e che si trovassero separate da una sola collina di sabbia, gli uni ignorando la presenza
degli altri (W^aqidi, pag. 46

Maometto

dal solo abu Bakr,

Waqidi Wellh.,

fece

da al-Tayya un giro nelle vicinanze,

ma non

contr un vecchio, gli pose varie domande,


notizia sicura, ritorn al

Tramontato

Waqqas

abii

sole,

il

campo. Era

Maometto sped

in-

potendo ottenere alcuna

la sera del gioved (sic

16 Ramadan.

/)

al-'Avv'wam e Sa'd.

'Ali, al-Zuba5'-r b.

b.

pozzo di Badr. Questi sorpresero alcuni portatori d'acqua

al

Quray presso

dei

Accompagnato

pag. 47).

pozzo in atto di prender acqua, e ricondussero due di

al

campo musulmano gli altri poterono fuggire. I due prigionieri erano Asiani, un ghulam dei banu al-Hagga^, e 'Arid, padre di
Yasar (abu Yasar) e ghulm dei banu-l-'As b. Sa'id (T ab ari, altrove,

essi prigionieri ed

I,

cliiama

pag. 1286,
b.

Sufyn,

ma

primo Aswad, basandosi sopra la tradizione

il

al-Zubayr). I

*Un\"ah

musulmani

dell'esercito dei

non menarli pi

Domand

li

Quray: credendo

Quray, erano menati, inventarono storie sul conto

calcol che

inten'og

quanti erano

dire; saputo per che

Maometto

makkana che

sull'oste

nemici,

l'equivoco; ordin di

chiar

ma

due

servi

macellavano circa dieci bestie

al

avanzava verso

si

non

poterono

lo

giorno per nutrirsi,


i nomi dei
enumerarono

nemico contasse circa mille uomini. Chiese quindi

il

capi che erano in

b.

interrogarono sulla caravana di abu

della caravana. Intervenne alfine

di

musulmani li menarono e tornarono a chiedere notizie dello


prigionieri non ne sapevano nulla, ma vedendo che se parla-

caravana. I

Badr.

li

essi risposero di appai-tenere alle schiere del

che mentissero,

vano

comando

delle truppe, e

due

prigionieri

aybah b. Rabl'ah, (3) abu-1-Bakhtari


Nawfal 1). Khuwaylid, .(6) al-Harith h.

seguenti: (1) iJtbah b. Rabfali, (2)

Him,

'Amir

b.

Haklui

(4)

Nawfal,

b.

Kaladah,

b.

Khalaf, (12)

hayl

b.

(9)

(7)

b.

Hizam,

(5)

Tuayni''ih b. 'Adi

Zama'ah

b.

1).

Nawfal,

al-Aswad, (10) abu

al-Nadr

Hiam,

(jrahl b.

b.

al-Harith

(11)

Umayyah

Nubayh b. al-Haggag, (13) Munabbih b. al-TTa^ga, (14) Su'Amr, e (15) 'Amr b. 'Abd Wudd. Maometto si rese subito conto

della gravit della situazione

gine 47-48,

48;
gine 432-436\
53.

comprese ora

avere di fronte

di

Quray (Waqidi, pagg. 46-47, 47-48;

riunite dei

Tabari,

I,

pagg.

1288,

pi lontana della

al-'Aqanqal era una collina di sabbia


;"

musulmani

la

si

pa-

1308; Hiara, pa-

al-'Aqanqal, in

trovava fra

piuttosto bassa,

ma

presenza dell'esercito quraita.

486.

forze

la marcia, finch erano

valle dietro

che la parte pi profonda della bassura di Yalyal

le

Waqidi Wellh.,

1302-1305,

Quray avevano intanto proseguito

arrivati all'estremit

sconder"

(8)

essi e

sufficiente

Le

modo
Badr

a na-

sorgenti di

2. a. H.

Badr

trovano dalla parto della valle pi pi'ossima a Madinah. Durante

si

la notte

care

cadde una pioggia molto copiosa, che costrinse

rifugio

sotto

cuoio (labari,

I,

alberi,

])ag.

1289),

musulmani a

ma

siccome

era molto sabbioso,

terreno

il

pozzi di Badr prima dei Quray

54.

ai

I portatori

cer-

oppure ad accucciarsi sotto agli scudi di

(H i s a m, pag. 439
pag. 1308; Wqidi, pag. 49; Waqidi Wellh., pag. 48).

arrivare

bari,

I,

agli

marcia dei musulmani nel giorno seguente e permise ad

ci facilit la

di

63, 66.

essi

T a-

d'acqua dei^Qurays, sfuggiti alla pattuglia musul-

mana, arrivarono correndo di notte al campo qurasita dietro la collina di


'Aqanqal, annunziando che Maometto e i musulmani si trovavano presso
ai pozzi di Badr. I Qurays, che stavano cenando tranquillamente, furono
molto turbati dalle notizie degli acquaroli e montarono le guardie per premunirsi contro una sorpresa. Durante la notte piobbe per tanto copiosa-

mente anche nel campo Qui-asita che nessuna delle due parti pot muoversi.
Maometto Q) per volendo accertarsi di quello che gh avevano detto gli
acquaroli prigionieri, mand 'Aramar b. Yasir e ibn Mas'ud a scoprire il
terreno
essi ritornarono prima ancora che spuntasse il giorno con la notizia
che nel campo dei Quray regnava una grande confusione (Waqidi, pagine 47-50; Waqidi Wellh., pagg. 48-49).
:

Nota 1.
Dicesi che Maometto fosse il solo a non dormire durante la notte,
pass pregnndo senza interruzione fino all'alba (Tabari, I, pag. 1291).

55.

Allo spuntare del giorno, venerd

13 marzo 624.

a.

. V.)

colmare di sabbia

facendo

Ramadan

il

(^iiiarcedi

accettando un consiglio di al-Hubab

Maometto occup

dzir b. al-Cxamuh,

mico,

e,

17

.')

quale egli

musulmani dall'altra si
suolo i musulmani vi arriva-

Qurays da vma parte,

avanzarono su Badr; grazie alla fermezza del


rono prima dei Qurays,

(siC

la

al-Mun-

b.

pozzo di Badr pi prossimo

tutti

gli

altri,

vantaggio dell'acqua. Dietro proposta di Sa'd

b.

assicurandosi

Mu'adz,

il

al necos

il

capo dei Madi-

nesi, si costru

anche una capanna per Maometto (Hisaim, pagg. 439-440,

444; Tabari,

I,

Waqidi,

pagg. 1309, 1310, 1311, 1318;

qidi Wellh., pagg. 47-49;


di luned 17 Ramadan).

Haa

r,

pag. 630,

II,

pagg. 48-49;

no. 8878,

la

Wadata

I Qurays, valicata la collina di 'Aqanqal e visto che i musulI 56.


mani erano gi in possesso dei pozzi di Badr, si fermarono a un certo punto
e mandarono 'Umayr b. Wahb al-Cxumahi a cavallo, a scoprire quale fosse
il

numero

la notizia
(tire

circa

dei nemici.

che

un

Egli gir

al largo

il

musulmani dovevano contare

terzo delle forze Qurasite.

cerc di dissuadere

di

Maometto

circa trecento

'Utbah

Qurays dall'aggredire
487.

campo
b.

e riport

uomini vale a

Rabiah, uno dei

musuhnani, prevedendo

capi,

le dolo-

H.

a.

2.

66-60.

rose conseguenze d'un eccidio, nel quale sarebbero periti tanti uomini impa-

vivamente

ai consigli di

mati

tutti

pagg. r)7-60;

abu

(jrahl

moderazione e sospinse con

Qurays a tentare

441-442; Tabar'i,

Ma

Makkane.

rentati con tutte le famiglie

le sorti

della battaglia

oppose di nuovo

si

suoi discorsi infiam-

(Hisam, pagg.

Wqidi,

pagg. 13I0-1B11, 1312, 1313, 1314-1316;

I,

Waqidi Wellh.,

440,

pagg. 51-52).

I due eserciti si trovavano cos V uno di fronte all'altro, im 57.


mobili senza combattere i musulmani guardavano verso occidente, i Qurays
;

momento

verso oriente, sicch al

vennero a

colpirli negli occhi,

Maometto

si

timento;

cui spunt

file,

pagg.

nemico.

il

Egli stesso per-

che teneva in mano, batt leggermente sul

freccia,

presenti per animarli a battersi con

Waqidi Wellh.,

suoi in ordine di combat-

ventre a quelU che non erano bene in linea con


tutti

musulmani.

ai

parallele e volle che rimanessero serrati insiem(>

file

con una

raggi di questo

dando un primo vantaggio

e rigidamente allineati per fronteggiare meglio

corse le

sole

il

valse della breve sosta per disporre

dispose in

li

in

49-50;

gli

valore

Hisam,

pag.

Arring quindi

altri.

(Waqidi, pagg.
444; Tabari,

51-52;
pa-

I,

gine 1289, 1319).

58.

Maometto ordin

ai suoi di tenersi

sempre

insieme in

stretti

ordine serrato e di rispondere all'aggressione nemica lanciaiido freccie

momento dovevano

all'ultimo

capanna

nella

rami,

di

essi

si

fare uso delle spade

addorment

poi

ogU

svegliatosi

Bakr

fedelmente

con

le

ad avere coraggio.

date dal Profeta e quando

le istruzioni

spade sguainate,

gli scudi,

444;

lo esort

li

I
i

solo

stesso si ritir

soprassalto

di

preg Dio di mantenere la promessa data di concedergli vittoria


era turbato e abu

il

Profeta,

musulmani seguirono
Qurays si avanzarono

accolsero con nugoli di freccie,

e,

coprendosi con

mantennero l'ordinamento imposto dal Profeta (Hisam, pagg. 443-

Waqidi,

pagg. 61-62;

Waqidi Wellh.,

png. 53;

Tabari,

I,

pa-

gina 1319).

59.

Secondo

dell'altra parte si

coraggiosi dell'una

pi

sfidarono ora a singoiar tenzone.

As^sad al-Makhzumi
di

usanza araba,

l'antica

si

avanz solo a sfidare

Maometto, accett la

sfida:

al-Aswad

'Abd

musulmani. Hamzah,

con un colpo di spada tagli

(Hiam, pagg. 442-443; Tabari,


1317: Waqidi, pagg. 62-63; Waqidi Wellh., pag. 53).

nemico e poi

b.

lo ucciso

ci

al-

lo zio

il

piede al suo

I,

pagg. 1316-

il

Allora vennero fuori dalle file dei Quray 'Utbah h. Rabfah,


60.
suo fratello ^aybah, e il figlio al-Walid b. TJtbah 1). Rabfah: un musul-

mano, 'Ubaydah
e

giov.inf

b.

al-Haritb,

'AU con

il

terzo.

si

batt con

Hamzah
488.

il

primo,

Hamzah con

e 'Ali sopraffecero presto

il

secondo,
loro

duo

o potx3rono accorrer

avversari

anche ricevuto, una grave


lito

in

ferita.

'Utbah. I Quray allora

aiuto di 'Ubayclah, che aveva dato,

avanzarono

si

2;

lin.

Verso mezzod

Wqidi Wellh.

insieme per venire alle mani

tutti

Waqidi,

1317-1;318;

pag. 443;

61.

pagg. 63-64;

pagg. 1289-1290).

I,

pugna divenne generale (Waqidi, pag.

la

ma

insieme uccisero facihiiente l'indebo-

I tre

Tabari, I, pagg.
Wqidi Wellh., pag. 54; labari,

(Him,

60-64.

H.

a.

2.

pag. 63, Un. 12) e le due schiere

si

87,

strinsero l'una

'Umar b. al-Kh attab, fu il primo musulmano a essere ucciso, trafitto da una freccia. Poco dopo venne ucciso
nello stesso modo un'altro musulmano, Hrithah b. Suraqah, mentre era
contro l'altra

JMih^',

un

Liberto di

in atto di bere: la freccia gli trafisse la carotide e

dov bere l'acqua mista

tutto l'abbeveratore: la sera della battaglia la gento


al

sangue suo (Hiam, pag. 444; Tal)ari,

Waqidi Wellh.,

gine 60, 88:

pagg.

I,

pag.

Due

63).

.52,

sangue suo contamin

il

1321;

altri

Waqidi,

pa-

musulmani, 'Umayr

al-FTumam e 'Awf b. al-Harith, attirati dalla speranza di entrare in paradiso, se morivano combattendo, .si precipitarono nella mischia; i loro voti
1).

furono esauditi, perch ambedue vennero uccisi dopo aver compiuto

grande valore (Hism, pag. 445; AVqidi, pag. 60;

Tabari,

pag. 52;

62.

Quray, finch

b.

Hurthan al-Asadi, un confederato dei


'Abd !Manaf, combatt da prode nella battaglia contro i

gli si

b.

ruppe

Mihsan
la

dicendogli:

b.

spada in

per mostrargli l'arma spezzata e

il

mano

egli corse fino

a Maometto,

Profeta gli fece dono d'un pezzo di legno

Combatti con questo, 'Ukkaah!

'^

Waqidi Wellh.,

pagg. 1323-1324).

I,

'Ukkasah

banu 'Abd ftams

atti di

nel brandirlo intorno al capo s'avvide che

'Ukkasah prese

il

legno e

legno era divenuto una spada

il

lunga con dorso forte e con taglio lucente

.,.

con essa

si

finch Dio

batt

concesse la vittoria ai musulmani. 'Ukkasah la us anche in seguito nelle

guerre di conquista

Wellh., pag.
63.

mni;

(Him,

Waqidi,

pag. 452;

Waqidi

pagg. 87-88;

63).

Il

ya banl 'abdilrah-

grido di guerra degli Emigrati era:

quello dei madinesi IChazrag era:

y banl 'abdillhi

e quello

Aws: ya bani 'ubaydillahi. Tutti insieme i musulmani gridavano


anche va mansuru amlt! (W a q i d i, pag. 66, ove erratamente b i-b n a y
invece di y a banl; Waqidi Wellh., pagg. 54-55).
degli

64.

la battaglia,

Dalle narrazioni che abbiamo non chiaro comi'

ma

svolgesse

dal tenore dei particolari risulta n che la mischia sangui-

nosa fosse di limga durata, n che grande fosse

non fanno onore


hanno sapore di macello e non

vincere. Molti dettagli

uccisioni

^i

489.

il

merito dei musulmani nel

maggior parte delle


combattimento leale. Par certo

ai vincitori

di

la

LL

ijg

2.

64-66.

che

fuo-a

a.

H.

Quray reggessero boa poco all'urto dei musulmani e si dessero a


questa fu si pronta, e s completa fu la rotta, che i muprecij>it-osa
:

suhnaui maravigliati ne cercarono una spiegazione soprannaturale. Le tradizioni naiTano che Maometto, dopo essere stato nella caj^anna di rami
con

Bakr

ab

pochi

Compagni

nulla tranquillizzato dalle parole

a pregare con grande

tesse alfine

una manciata di breccia e

in

grande timore ed angoscia

di conforto
fei'vore;

la lanciasse

del fido

abu Bakr,

per

('),

met-

si

quindi alzatosi in piedi, pigliasse

con Adolenza in direzione dei nemici,

maledicendoli e ordinando ai suoi di gettarsi su di loro. Allo stesso tempo,

narrano

le tradizioni,

comparvero legioni

di angeli

con turbanti

bianclii

presero parte anche essi alla mischia fugando, uccidendo e catturando


rays,

(*),

Qu-

oramai completamente sbaragliati (Wqidi, pagg. 52, 65, 70, 71-74, 76;

Waqidi Wellh.,
labari,
Nota

I,
l.

pagg. 49-50, 54, 55-57, 58;

Hism,

pagg. 445, 449-450;

pagg. 1319-1320, 1322, 1327-1329).

Una

tradizione molto probabilmente apocrifa, e che

si

attribuisce a 'Ali, descrive

il

grande coraggio mostrato dal Profeta durante la mischia: Nessuno fu pi


coraggioso di lui e nessuno di noi fu pi vicino al nemico! (T a bari, I, pag. 1291).
Nota 2.
Il rumore fatto dagli angeli piombando sui Quraj's si somigliava allo strepito di pietre
piccole agitate entro un caldaro di rame (Waqidi, pag. 89, lin. 11; WSqidi Wellh., pag. 64).
terrore dei credenti per

il

65.

Maometto,

di

non uccidere

b.

Harith

b.

dicesi, q^veva

banu Hasim

Asad, e

ordinato di risparmiare alcuni nemici,

suoi cugini, abu -1-Baklitari al-'As b.

lo zio al-'Abbas. abu-1-Bakhtari

Hiam

aveva sempre mostrata

molta benevolenza verso Maometto in Makkah ed aveva contribuito alla


scissione del

Bando

dei

Qurays

(Introd. 306).

banu Hasim

vevano essere risparmiati, perch prendevano parte

e al-'Abbas do-

alla battaglia contro la

loro volont. Questi ordini furono per imperfettamente eseguiti

dzar

b.

re-

Dziyd al-Balawi, un confederato degli Ansar, che

si

al-Mugadz-

batteva con

musulmani incontr e uccise abu- I-Bakji tari (Waqidi, pag. 75; Waqidi
Wellh., pagg. 57-58; Hisam, pagg. 446-447; Tabari, I, pagg. 1323-1324).
La parte presa da al-*Abbas al conflitto stata taciuta concordemente da

non oflfendere i principi della casa 'Abbasida, regnando


i quali queste memorie furono raccolte in iscritto. probabile che egli accortamente si mettesse al sicuro appena vide la brutta piega dubbio perfino
che sia stato sul campo di battaglia.
Abbondano i dettagli sulle uccisioni dei Quray per opera dei
66.
musulmani durante la rotta dei makkani: cadde il makkano al-Harith b.
'A.mir b. Nawfal, ucciso da Khu)ayb b. Yasaf un altro quraita Zama'ah
b. al-Aswad, fu ucciso da Thabit b. al-idz' (Waqidi, pag. 75; Waqidi
Wellh., pag. 58). Un musulmano, abu Du^anah aveva ucciso il qura.4ita
'A.3im b. abu 'Awf b. lnha-yrah al-Salimi e stava occupato a spogliare il ca-

tutte le fonti per

490.

2. a.

H.

.^

fiG-70.

non pensare alla preda, ma a


continuare l'inseguimento: aV>u Du^anah gettatosi sui Qurays fuggenti, uccise ancora Ma'bad b. Wahb, il quale era caduto correndo in una buca da lui
non vista (Waqidi, pagg. 80-81; Waqidi Wellh., pag. 60).
al-Zubayr b. al-'Awwam, altro Compagno del Profeta, si in 67.
contr con 'Uljaydah b. Sa'id b. al-'As, che cavalcava armato da capo a
piedi, si gett su di lui e gli conficc la sua lancia corta, 'anazah, in un
occhio, il solo punto vulnerabile; 'Ubaydah stramazz in terra o al-Zubayr
lo raggiunse, e posto un piede sulla guancia del ferito, strapp fuori la lancia
davere, quando pass TJmar, che lo esort a

conficcata nell'osso: attaccata alla puntai venne via anche l'occhio dell'infe-

Questa lancia quella poi famosa, che era portata innanzi al Profeta,

lice.

abu Bakr, 'Umar e 'Utliman durante la festa alla fine del Ramadan, quando si recavano in forma solenne alla Musalla (Waqidi, pag. 80;
ed ai

Califfi

Waqidi Wellh.,

Grahl

68. Uno
1).

pag. 60).
degli eventi pi importanti di

Badr

fu l'uccisione di

Hisam, di colui cio che aveva tanto accanitamente osteggiato

Profeta in Makkah. Durante la rotta un gruppo di Quray


intorno a
essi

abu

lui,

mentre

ma

'Ali

fu sopraffatto,

quando

uccideva 'Abdallah

musulmani

al-Mundzir, e

b.

si

il

era riunito

fecero impeto su di

Hamzah

abbatteva abu

Qays b. al-Fakih, Mu'adz b. 'Amr b. al-(j-amuh slanciatosi su abu (rahl con


un colpo di spada gli tagli un piede. 'Bkrimah b. abu (rahl, accorrendo allora
in difesa del padre, inflisse un tale colpo a Mu'adz da troncargli quasi completamente la parte inferiore del braccio. Il membro storpiato pendeva ancora a un brandello di pelle, sicch, per liberarsi dell'incomodo, Mu'adz dov
strapparselo via, mettendo un piede sul braccio penzolante, abu (rahl fu poi
ferito di nuovo da Mu'awwidz b. 'Afra, e giacque lungo tempo fra i feriti

campo

sul
di

di battaglia, finch 'Abdallah b, Mas'ud, che lo cercava per ordine

Maometto,

lo riconobbe, e lo

gine 81-82, 84-85;

Tabari,
69.

I,

fini

Waqidi Wellh.,

pagg. 60-61, 62;

Liebl)riati ora dal facile trionfo,

musulmani

Awf aveva

Khalaf, uno dei principali Qurays insieme con

con

essi al

Hisam,

(Waqidi,

pa-

pagg. 450-4.52;

pagg. 1329-1331).

a sanguinosi eccessi: 'Abd al-rahman b.


.

troncandogli la testa

campo musulmano, incontrarono

si

abbandonarono

fatto prigioniero T'may^'ah


il

figlio 'Ali:

rientrando

l'abissino Bilal, colui che

Umay-

yah aveva crudelmente torturato mentre era schiavo. Bilal alz grandi grida,
eccit gli altri con le sue imprecazioni e i musulmani inferociti massacrarono
senza piet i due inermi prigionieri (Waqidi, pagg. 77-78; Waqidi Wellh.,
pagg. 58-59;

Hisam,

pagg. 447-449; Tabari,

491.

I,

pagg. 1325-1327.

2. a. H.

70, 71,

Vn Qiirasita, Tqbali b. abu Mu'ayt, elio aveva seritto aleuni


70.
versi contro Maometto, era stato fatto prigioniero perch il cavallo lo aveva
frettato in terra durante la fuga, e 'Abdallah b. Salamah al-'Aglani lo aveva
arrestato e fatto prigioniero

da 'sini

fece decapitare

Wellh., pag.

58).

ma

'Ali.

male

appena
si

lo

prigionieri

Waqidi

egli era stato preso

da (rabbr

b.

diede un grande colpo con la spada:

gli

N-ide,

contcc nella corazza del prigioniero senza fargli gran

allora 'Ali lo fer alla

lo

l^n altro Qurasita, NaAvfal b. Kh,uwaylid, specialmente in-

punta dell'arma

la

Maometto

Thabit (Wqidi, pagg. 76-77, 108;

b.

viso al Pi'ofeta, era pure fra

Sakhr,

vendicarsi dei versi composti,

jier

gamba,

lo stese in terra e lo fin. Il Profeta,

si

quando seppe che il suo nemico odiato non era pi (W qidi, pag. 86; Waqidi Wellh., pagg. 62-63). Il Qurasita Ma'bad b. Wahb,
uno dei banu Sa'd b. La\'th, fatto prigioniero da alju Burdah, venne trucidato a colpi di spada chi dice da 'Umar, chi da aba Burdah stesso. Questi
molto

dice, fu

Lieto

eccidi furono tanti

che Maometto dov intervenire e dare ordine che nes-

suno dovesse pi uccidere

il

prigioniero di

un

altro

quest'ordine,

si

dice, di-

spiacque al capo madinese Sa'd b. Mu'adz, che voleva scannare tutti


gionieri
mente

ci

(Waqidi,

(^)

Nota

1.

pag. 100:

particolari sulla

danno non solo un'idea degli

nascere anche

il

sospetto che

il

Waqidi Wellh.,

pri-

pag. 68).

battaglia e sulla sorte di tanti prigionieri trucidati barbaraistinti

conflitto di

feroci e selvaggi degli

Badr non

Arabi

di quel tempo,

sia stato poi tale quale

ma

fanno

tradizionisti ce lo figu-

una specie di battaglia campale, ma uno scontro improvviso, nel quale i musulmani
piombarono con grande impeto sopra una schiera di Qurays, male organizzati, indeboliti per assenz!)
di comando unico e disgregati da discordie inteme e da numerose diseizioni. I Qurays furono forse
900 circa partendo da Makkah, ma le diserzioni dei banu Zulirah e dei bau 'Adi, e di altri non menzionati deve averli indeboliti e demoralizzati assai pi che la tradizione non ci voglia far credere.
noto che i Makkani durante la battaglia ebbero un contegno dei pi vili e si diedero alla fuga con
grande prontezza: i fuggiaschi stessi confessarono di essersi comportati come donnicciuole (Waqidi.
pag. 90, lin.21: Wiqidi Wellh., pag. 64, lin. 31 e segg.). Questa tradizione preziosa perch ci fa intravedere i Quray,< presi da un panico inconsulto, fuggire a precipizio dinnanzi ad una schiera molto
inferiore alla loro. La quantit dei prigionieri rivela pure il poco accanimento dei Qurays, i quali
capendo di combattere con consanguinei e conoscenze intime, contavano sui legami di famiglia per
rano, vale a dire

avere la vita salva. Il numero esiguo dei musulmani uccisi di fronte a quello considerevole dei makkani fa sospettare che molti degli uccisi fossero prigionieri massacrati, e che Badr pi che una battaglia, fos^>e una carneficina. Wfiqidi narrando poi l'arrivo di Maometto in Madlnah, dice che i prigioaieri erano in principio 70, ma arrivando a Madinah, erano ridotti a 49, sicch v' il sospetto che ben
21

di essi fossero

71.
lin.

3;

(Waqidi

pagg. 109-110;

Waqidi Wellh.,

pag. 71).

La fuga dei Quray ebbe luogo verso mezzod (Waqidi, pag.

Waqidi Wellh.,

citori fu
ineli,

probabilmente messi a morte

il

pag. 70,

lin.

31) ed

uno

dei primi pensieri dei vin-

copioso bottino caduto nelle loro mani, che

di bagagli, di vestiti e di molto

si

corame, oltre alle

od ai prigionieri

107.

componeva
armi degU

di cauccisi

(Wqidi, pagg. 96-97; Waqidi Wellh., pagg. 66-67).


venisse alle mani. Maometto aveva promesso un compenso tanto
a chi uccideva quanto a chi faceva prigioniero uno del nemico. Dopo la fuga
dei Quray5 i musulmani in parte si diedero al saccheggio, altri inseguirono
Prima che

si

489.

il

nemico e ne uccisero parecchi,

un gruppo, capo
la

del quale era

H.

2. a.

ss 71-78.

altri infine fecero prigionieii.

il

madinese Sa'd

h, Mu'atlz,

V'era poi anche

che aveva montato

guardia presso alla capanna di Maometto per ditenderla in caso di sorpresa.

Quelli che avevano continuato a combattere, e quelli che avevano protetto la

persona di Maometto, erano rimasti perci senza bottino, pei'ch

vano rapito ogni

un vivacissimo

cosa. Si accese allora

gli altri ave-

diverbio, che sarebbe

degenerato in un conflitto, se non fosse intervenuto Maometto, ordinando che


il

bottino velasse tutto riunito in

ili

esso

fra

tutti

un gru])po

solo, e

che la divisione equa

combattenti dovesse aver luogo in seguito: egli insist

che prima

si

94, 95-97;

Wqidi WeUh.,

(W a qi di,

dovessero regolare altre cose pi urgenti

Hisam,

pag. 65;

pag. 456;

pagg. 92-

Tabari,

I,

pa-

gine 1333-1334, 1334-1335.


72.
Ka'i) b.

'Amr

Ristabilita

calma. Maometto pose a guardia della preda

al-Mazini, oppure secondo altri

ai suoi di riunire
terrati di

la

Badr.

solo cadavere di

Il

Khubab

al-Aratt, e ordin

b.

cadaveri dei JNIakkani e di gettarli in

ove giaceva, perch essondo egli

TTmayyah

h.

uomo molto

stesso le sue carni si erano gonfiate e

uno

dei pozzi in-

Khalaf venne lasciato

pingue, gi in quel giorno

decomposte

a stento

gli si

pot to-

gliere la corazza, e nessuno voleva pi toccarlo in quello stato. Allorch fu

trascinato per
la

piedi

faccia segnata

il

cadavere di 'Utbah, anche egli

uomo

grasso e con

dal vainolo, suo figlio abu Hudzayfah che era nelle

file

musulmani dovette allontanarsi sconvolto e straziato dalla fine miseranda del padre, morto pagano e impenitente. Maometto gir tutto il campo
di battaglia in compagnia di abu Bakr, dal quale si fece dire il nome dei
nioi'ti, e manifest una gioia particolare, quando pass il cadavere di abu
(jrahl. Quando tutti i morti furono gettati entro il pozzo, e ricoperti di
'
terra, Maometto si avvicin alla bocca e grid ad alta voce
gente del
pozzo! Si mantenuta la promessa del vostro Signore? Io ho trovata vera
la promessa del mio Signore! . Ai Compagni maravigliati che egli airingasse i morti, Maometto rispose: " Voi non sentite meglio di loro quello, che
io dico, ma essi non possono rispondere! (Wqidi, pagg. 95, 106-107;
NVaqidi Wcllh., pagg. 63, 70; Him, pagg. 453-455; Tabari, I, padei

gine 1331-1332).

73.

La

di allontanarsi

Maometto avendo fretta


Ka'b e ad altri Compagni l'in-

battaglia era finita per mezzod e

da Badr,

afiftd

ad 'Abdallah

b.

carico di riunire e portar via la preda; egli stesso


altri

dopo terminata

la

tutti gli

preghiera del pomeriggio e giunse, prima ancora che

a Uthayl, ove

tramontasse

il

stanchi che

Maometto non trov

sole,

venne appresso con

campo: i musulmani erano talmente


volesse montare la guardia durante

fiss il
clii

49R.

H.

2. a.

TS-T6.

AVaqidi, pag.

quella notte

74.

Mahomet,

Waqidi,

pag. 115, nota;

III,

In Uthayl, forse

il

mattino seguente,

Maometto pass

cise su questo punto,

pag. 70). Uthayl

che comincia a due miglia arabe di

valle lunga tre miglia

Badr (Muir

Waqidi WeUli.,

107;

in rivista

una
distanza da

pag. 107, Un.

non sono

le fonti

6).

pre-

prigionieri: sulla sorte di

non erano concordi: alcuni volevano massacrarli tutti, e di


questo parere erano TJ mar e Sa'd b. Mu'adz abu Bakr invece voleva che si
questi le opinioni

risparmiassero,

pregato dai prigionieri

e,

peror la loro causa innanzi

stessi,

a Maometto. Questi rimase un tempo incerto su quello che conveniva meglio


fare,

di

ma

una

alfine prese

decisione, ordinando che

prigionieri dovessero

o pagare un riscatto o essere messi a morte. Fece eccezione per per al-Nadr
b. al-FIrith, il

quale aveva deriso

e ordin a 'Ali di decapitarlo.

Profeta e

il

La medesima

il

Qur*an

Introd. 256)

(cfr.

'Uqbah

sorte tocc a

Mu*a}-t per analoghi motivi in 'Irq al-Zabyah, ove per ordine di

'Asim
il

h.

Thabit gH tagU la

testa.

Maometto

strappargli

denti incisivi, affinch gli

pendesse la lingua dalla bocca e non potesse pi fare discorsi offensivi


l'indirizzo di

ma

Maometto,

(Waqidi, pagg.

Profeta viet che

il

mutilassero

si

Waqidi

76-77, 101-102, 102-103, 104, 108;

HiSm,

gine 58, 68, 69, 71;

abu

'Umar, che aveva un odio particolare per

'Amr voleva

prigioniero Suhayl b.

b.

Tabari,

pagg. 458-460, 463;

prigionieri

Wellh.,
I,

al-

pa-

pagg. 1335-

1336, 1343-1.844, 1354-1355, 1356).


75.
zionale

Ad

a Suhayl

Bayda (oppure

b.

convertito all'Isim in

dallah

b.

Maometto concesse

alcuni prigionieri

Makkah

^las'ud. Inoltre

al-Cxumahi, supplic

il

il

al fratello Sahl),

la libert in via ecce-

che

si

era apertamente

fu data la libert per intercessione di 'Ab-

poeta abu 'Azzah *Amr

b.

Abdallah

b.

'Umayr

Profeta di essere messo in libert, perch aveva

sciato cinque figlie derelitte e

abbandonate

Makkah

in

la-

promise di non

Maometto cede e lo lasci partire, ma quando


battaglia di Uhud, abu 'Azzah riprese nuovamente le

battersi pi contro di lui.

l'anno seguente alla

armi contro Maometto, e cadde prigioniero,

(Waqidi,

piet

76.

Madiq

Waqidi

pag. 105;

In Sayar,

un burrone

Profeta lo mise a morte senza

Wellh., pag.
fra

monti,

69, 70;

'

b,

Him,

pag. 591).

al di l della gola di

Maometto fece sosta sotto a un


Egh prese prima una parte per s, poi del rima-

al-Safra, fra questa e

albero e divise

il

nente fece 317

lotti diversi,

bottino.

il

al-Nziyah,

calcolando per 313 persone e due doppi lotti


due cavalli dei musulmani. Le parti furono fatte possibilmente eguali
ed ogni uomo prase o un camelo con finimento completo, o due cameli, o
per

coperte di cuoio:

vennero lasciate

soli

cameli dicesi fossero

le spoglie di

150.

Ai

singoli

musulmani

guerra, ossia le armi e oggetti personali tolti

i94.

H.

a.

2.

76-7i>.

Secondo una tradizione, Maometto prelev un quinto


dalla massa, secondo altre, divise tutto egualmente fra coloro che avevano
ai

nemici da loro

uccisi.

partecipato alla spedizione e otto altri che erano rimasti indietro per ragioni
di forza maggiore. Questi erano

Emigrati

tre

presso la moglie morente, figlia del Profeta

a spiare

caravana dei Qurays

la

bah rimasto a dirigere

motivo in (Juba, e

lo stesso

Maometto che era

Tall.iali

Hism,

Madinah

'Asim

b.

98-99,

gli altri tre per altri motivi di forza

Da Uthayl

ITrithah e 'Abdallah b.

108;

il

Ahi

pagg.

I,

si

la

maggiore.

al-FIag^g

pagg.

1333-13.=34,

65-66,

(Wa-

67, 71;

1335, 1359).

Zayd

messi,

la notizia della vittoria

il

b.

primo do-

al-'Ali\'^yah o abitanti della parte superiore di

Ma-

al-Sfalah, o abitanti delle parti basse della citt. Essi

partirono da Uthayl la mattina di sabato

Madlnah

b.

mand a Madlnah due

Profeta

Pawahah, con

veva annunziarla agli Ahi


dinah, l'altro agli

Waqidi WeUh.,

T ab ari,

pagg. 456, 458;

77.

'Adi rimasto per

partito per la spedizione senza armi volle avere per s la

92-97,

'Affan, rimasto

e Sa'id che erano andati

spada Dzu-1-Faqar, che aveva appartenuto a Munabbih


qidi, pagg.

h.

41), e cinque madinesi: abu Luba-

(cfr.

preghiere in

le

'Uthman

domenica prima

di

(sic

!)

dopo

la battaglia e giunsero

mezzogiorno; Zayd arriv nel momento in cui

portava la defunta Ruqayyah al cimitero in al-Baqf Nessuno voleva cre.

dere alla grande notizia, e specialmente gli Ebrei e gli ipocriti manifestarono
il

pi grande scetticismo, dicendo apertamente che era una fiaba per na-

scondere un disastro toccato ai musulmani. I loro dubbi furono di breve


durata, e dovettero tacere quando videro arrivare alfine
i

con tutto

vincitori

il

49 prigionieri

(Waqidi, pagg. 108-109, 109-110; WaHisam, pagg. 457-458; Tabari, I, pag. 1334).

botthio

qidi Wellh., pagg. 71-72;


Maometto giunse a Madinah, non certo se prima o dopo i
78.
])rigionicri, il mercoled (') 22 Ramadan (Tabari, I, pag. 1363; Waqidi,
])ag. 113; Waqidi Wellh., pag. 73). Arrivato a Madlnah, Maometto disti'ibu i prigionieri fra i Compagni e diede ordine di nutrirli e trattarli bene
(Hisam, pag. 459; Waqidi, pag. 113; Waqidi Wellh., pag. 73; la-

bari,

I,

Nota

pag. 1337).
1. Il 22 Bamadan

79.

Makkah

fu

Il

una domenica. Tutte queste date sono,

primo a portare

al-Haysuman al-Khuza'i

la
:

notizia

della

io temo, fittizie.

disfatta

nessuno voleva crederci

ai
;

Qurays in
gli

abitanti

tutti avevano perduto qualche parente. Si accornon dare pubblica manifestazione del loro dolore e di non
mandare subito a richiedere i prigionieri, non volendo aumentare la gioia
dei musulmani e sperando di ottenere a pi buon mercato il riscatto dei
parenti. Nondneno nello spazio di circa sei settimane vennero riscattati

rhnasero costernati, perche

darono per

tli

495.

H.

2. a.

79-83.

quasi tutti

prififionieri. Il

prezzo del riscattto fu fissato dai 1000 ai 4000 dir-

ani a seconda della fortuna di ogni singolo prigioniero (Him, pagine 460-462: Waqidi, pagg. 114, 116; Waqidi Wellh., pagg. 73, 74li

75.

labari,

76:

80.

pag. 1338-1039, 1342, 1343).

I,

Alcuni Qurays, riconosciuti poveri

e cariclii di

furono rilasciati in libert senza disborso di danari,

ma

numerosa prole

alla condizione di

non guerreggiare pii contro i Musulmani. Ogni prigioniero che sapeva leggere e scrivere venne inoltre obbligato a impartire l' insegnamento calligrafico a dieci matlinesi ignari dell' arte dello scrivere. Durante le trattative

T^mayr
b.

b.

Wahb, un

Umavyah

Maometto,

qurasita, giur di voler assassinare

pronoise di pagargli tutti

Safwn

debiti e di mantenergli la famiglia

'Umayr part con una


scoperto da 'Umar b. al-Kliattab

in caso di morte, qualora riuscisse nel suo proposito.

spada avvelenata e arriv in Madinah,


e condotto innanzi a Maometto,

si

ma

confuse, e perturbato,

si

lasci

conver-

(HiSam, pagg. 471-474; T ab a ri, I, pagg. 1352-1354; Waqidi, pagg. 118-110, 121-122; Waqidi We1Ui., pagg. 75-76).
tire all'Isim

ben quindici Qurays venissero a Madinah per riscattare i prigionieri o


seguente (Waqidi pagg. 126-12(); Waqidi Wellh., pagg. 76-77): (1) alWalid b. 'Uqbah b. abu Mu'ayt; (2) 'Amr b. al-RabI', fratello di al-'.Vs; (3) (rubayr b. Mufim;
(4) Tall.iah b. abu Talhah; (6) 'Utliman b. abu Hubays; (6) 'Abdallah b. abu Rabl'ah; (7) Khalid b.
al-Walid; (8) Hi.sam b. al-Wald b. al Mughlrah; (9) Farwah b. al-Sa-ib; (10) 'Ikrimah b. ab ahl;
(11) rbayy b. Khalaf; (12) 'Umayr b. Wahb; (13) al-Muttalib b. abu Wadn'ah; (14) 'Amr b. Qays;

Nota

l-Wfiqidi

(16)

1.

Mikraz

b.

Morte
81.

Lahab

Si dice che

ne d la

Hafs

di

lista

b.

al-Akhyaf.

ab Lahab.
Pochi giorni dopo

la battaglia di

Badr mori

in

Makkah abu

Maometto ed uno dei pi accaniti nemici del Profeta. I particolari precedenti la sua morte sono narrati per disteso da Hiam (pagine 460-461), e poi da Tabari (I, pagg. 1338-1341) con particolari ancora
pi copiosi. Le due tradizioni sono certamente apocrife: fra le altre cose in esse
narrato che abu Sufyn pigliasse parte alla battaglia, mentre noto che
egU a<)compagnasse la caravana fino a Makkah e non si unisse ai combattenti. I dettagU sulla morte di abu Lahab sono raccapriccianti (cfr. 107).
zio di

Riscatto di abu-l-'s genero del Profeta.


82.

della defunta

rimasta in

Fra

prigionieri v'era

Khadlgah

Makkah con

e marito di
il

anche

abu-l-'A.s b. Rabi'ah,

un nipote

Zaynab, una figUa di Maometto. Zaynab,

marito, avendo risaputo che

il

suo consorte era

caduto nelle mani del padre Maometto, mand a riscattarlo una somma
di danaro ed una collana, che la madre Khadlj^ah le aveva regalato nel
giorno del suo matrimonio. Maometto accett commosso
e rimand abu-I-'As alla condizione che rilasciasse la

496.

il

prezzo del riscatto

mogUe

e permettesse

82-85

H.

a.

2.

a Zaynab di venire a Madlnah. abu-l-'As, di ritomo in Makkah, compi

delmente

la

promessa

labari,

pagg. 464-471;

Haar,

fatta, e
I,

rimand

la

fe-

moglie Zaynab a Matlinah (HiSam,

pagg. 1346-1351;

Waqidi Wellh.,

pag. 77:

IV, pag. 223, no. 682; pag. 598, no. 463).

Rivelazione della Vili sura.


83.

al-Anfal o

Maometto, di ritorno
la

Preda, per appianare

sione delle spoglie

dissensi nati fra

la

Nldekc

sura

detta

fedeH nella divi-

(Hiam, pagg. 476-485; Wqidi, pagg.

qidi Wellh., pagg. 77-78;

Numero

Madinah, rivol tutta

in

126-133;

Wa-

Qur., pagg. 137-139).

dei presenti, degli uccisi e dei prigionieri alla battaglia

di Badr.

84.

Vi divario fra

fonti sul

le

presenti a Badr, dei morti e dei prigionieri

ibn

numero preciso dei musulmani


enumeriamo le varie versioni.

Hisam

(ibn Ishaq): Musulmani presenti a Badr: Emigrati makkani 83, Awsiti 61, Khazragiti 170, totale 314 (Hisam, pagg. 491, 495,

Musulmani uccisi 14, ossia 6 Emigrati e 8 Ansar (Hisam, pagg. 506507). Qurays uccisi 50 o 70; Qurays prigionieri 43 o 65.
al-Waqidi: Musulmani presenti a Badr 313, dei quali 86 Emigrati e
506).

227 Madinesi, oppure 100 Emigrati e 213 Madinesi, o 73 Emigrati e 240 Madinesi (Waqidi Wellh., pagg. 83, 85). Musulmani uccisi 14, dei quali 6
Emigrati e 8 Madinesi (^Vaqidi Wellh., pag.

81). Qurays uccisi 49 (Waqidi Wellh., pag. 83). Qurays prigionieri 49 o 70; 70 o 74 (Waqidi
Wellh., pag. 80).
Tabari: Qurays uccisi 70 o 44 (Tabari, I, pagg. 1290, 1354, 1335).
Qurays prigionieri 70 o 44 (Tabari, I, pagg. 1290, 1335, 1354).

Nomi
85.

dei

musulmani presenti
Noi daremo ora

parte al conflitto di Badr:


le

alla battaglia di Badr.

liste dei

le

non siamo

possiamo accettare come vere ed

steso,

nomi

aUe

liste scritte

persone che presero

in grado di dire fino a qual punto

esatte,

ma

perch sono documenti di molto valore e

in origine

delle

per ordine del Califfo

abbiamo date per dirimontano probabilmente


'Umar [f 23. a. H.] quando
le

E certo che Wqidi le ricopiasse da un documento


non da tradizione orale ci provato da quello che dice Wqidi
stesso di alcuni nomi che " non si trovano nel docimiento originale .,, fi
sadr al-kitab (cfr. Wqidi Wellh., pag. 83, lin. 24 e nota 2. da notarsi che l'ordine dei nomi in Wqidi non lo stesso di quello in ibn Him: forse attinsero a due liste diverse.
fiss il

ruolo delle pensioni.

scritto, e

487.

MM

a.

2.

j 86.

n.

A. Nota degli Emigrati Makkani.


Maometto.
Ltei banu Haiin: (1)11 Profeta

un

Hainzali

b.

'Abd al-Mut-

'Abd al-MuttaLib. (4) Zayd b. Hritliah


Surahbn(o arahil) b. Kab al-Kalbi. (5) Anasah, mawla tii Maometto,
abu Kabsah, mawla del medesimo, un persiano. (7) abu
abissino.

HaMm.

feaUb b.
b.

(2)

'AU

(3)

b.

abu TaUb

b.

(6)

Yarbu' al-Ghanawi detto anche Kannaz b. HuMarthad, figlio del precedente,


3a}Ti, hallf di Hamzah. (8) Marthad b. abu
alcuni anche il fratello di
e anch'egli halif di Hamzah (no. 2); secondo

Marthad Kamiaz

abu Talib, ebbe

(ra'far b.

'Ali,

b. ffisn b.

sua parte al bottino, bench

la

trovasse

si

documento orisuo nome (Waqidi Wellh.,

dal
in Abissinia: ci per contradetto dalle altre fonti, e

sadr al-kitab) ove manca

ginale (fi

^.

83, Un. 24, nota

Tufayl

'Ubaydah

(9)

2).

b.

il

al-Harith b. al-Muttalib. (10) al-

al-Harith. (11) al-Husayn b. al-Harith,

b.

due fratolU del precedente.

cognome di 'Awf b. Uthathah b. 'Abbad b. al-Muttalib.


Dei banu 'Abd Sams b. 'Abd Manaf: (13) 'Uthman b. 'Affan h. abu-1figUa del Profetai
il quale rimase addietro presso la moglie Ruqayyah

^12) Mistah,

'As,

ebbe una parte del bottino (Hisam, pag. 486;


labari, I, pag. 1358). (14) abu Hudzayfah Mihsam b. 'Utbah b. Rabi'ah.
manomesso di Thu(15) Salim, mawla del precedente, oppure uno schiavo

ammalata in Madlnah,

baytah bint

Ya ar

b.

aveva adottato come

Umayyah,

l-'As b.

malato cede

mase

in

il

si

ma

Zayd
figlio

b.

(Hisam,

pag. 486). (16) Subayh,

era preparato a partire con gli

suo camelo a abu Salamah

Madinah

b.

quale lo

il

mawla

altri,

'Abd al-asad

ma
b.

di abu-

caduto amHilal, e

prese per parte a tutte le ^spedizioni successive

Waqidi Wellh.,

pag. 486;

'Ubayd, moglie di abu Hudzayfah,

ri-

(H i a m,

pagg. 83-84).

Dei hallf dei banu 'Abd ams e dei banu Asad b. Khuzaymah
(17) 'Abdallah b. ('xahs b. Ri-ab b. Ya mar. (18) 'Ukkasah b. Mihsan b. Hurthan. (19) Suga' b. Wahb b. Raln'ah b. Asad. (20) 'Uqbah b. Wahb, fratello
del precedente. (21) Yazd b. Ruqays b. Ri-ab b^ Ya'mar. (22) abu Sinan b.
:

abu Sinan, figUo del precedente.

Miljsan b. Hurthan. (23) Sinan b.


riz h.

rah

Xadlah

b.

b.

'Abdallah

b.

Murrah.

Rabi'ah

b.

Aktham

b.

Muh-

Sakhba-

'Amr.

Dei tali f dei banu Kabir


(o

(25)

(24)

Qhanm

b.

Dudan:

(26)

Thaqf

b.

'Amr

'Amr. (28) Mudli^ o Midlag b. 'Amr, tre


dei banQ Ha^r, una famiglia dei Sulaym. (29) abu Makhi, halif

Thiqf

fratelli,

MaUk

b.

b.

'Amr). (27)

b.

nome Suwayd b. Makhsi (Hiam,


pag. 487) invece di abu Makhi Arthad b. Humayrah degU Asad Khuzaymah, alcuni menzionano Suwayd Vj. Makhi e dicono che non fosse la stessa

dei precedenti, della stirpe Tayy, ed aveva


;

persona

CWaqidi Wellh.,

pag. 83).

49b.

2. a.

Dei banu Nawfal

b.

'Abd Manf:

H.

S86.

'Utbah

(30)

b.

Ghazwan

Khabbb (o Kliubab), mawla del precedente.


Dei banu Asad b. 'Abd al-'Uzza b. Qusayy (32) al-Zubayr
KhuwayUd. (33) Hatib b. abu Balfca'ah 'Amr al-Laklimi. (34)

Wahb.

(31)

b.

b. (jrbir b.

b.

al-'Awwm

Sa'd,

mawla

un Kalbita.
Dei banu 'Abd al-Dar b. Quaayy: (35) Mus'ab b. 'Umayr b. Hsim b.
'Abd Manaf. (36) Suwaybit b. Sa'd b. fluraymilah (o Harmalah).
Dei banu Zuhrah h. Kilb (37) 'Abd al-rahman b. 'Awf b. 'Abd 'Awf.
(38) Sa'd b. abu Waqqas Malik b. Uhayb. (39) iJniayr b. abu AVaqqas, suo
fratello con i loi'o hallf. (40) al-Miqdad 1). 'Amr b. Tha'labah b. MaUk.
del precedente,

(41) 'Abdallah b.

'Amr

b. Sa'd,

Mas'ud

b.

al-Haritli b. Sanikli. (42)

della stirpe al-Qrah,

per la sua precisione nel tiro con

'^

gli arcieri ,

le freccio

Mas'ud

b.

Rabi'ah

un cognome dato

(Hisam,

b.

alla trib

pag. 488). (43) Dzu-l-Si-

malayn b. 'Abd 'Amr T). Nadlah al-Kbuza'i il suo nome era 'Umayr e il
cognome gli venne dato perch era mancino (Hisam, pag. 488); secondo
al-Waqidi il suo cognome era Dzu-1-Yadayn (Waqidi Well., pag. 84).
(44) Khabbab (o Khubabj b. al-Aratt, o Khabban b. al-Aratt, cliente di umm
Siba' bint Anmar, era un Tamlmita: oppure secondo altri un Khuza'ita: i
suoi discendenti si fissarono in Kufah (Hisam, pag. 488).
Dei banu Taym b. MuiTah (45) abu Bakr al-Siddiq, il nome del quale
era 'Atiq b. 'Uthman b. 'Amir b. 'Amr b. Ka'b: altri dicono il suo nome
fosse 'Abdallah e gli venisse dato il cognome di 'Atiq per lia bellezza del
corpo e del viso (Hisam, pag. 488). (46) Bilal, mawla di abu Bakr, un
muwallad, o meticcio mezzo arabo dei banu (xumah, che abu Bakr aveva
comperato da Umayyah b. Khalaf il suo nome era Bilal b. Rabab (o.Rabali) e non ebbe discendenti (Hisain, pag. 488). (47) 'Amir b. Fuhayrah,
un muwallad o meticcio mezzo arabo degli al- Asad, nato da una schiava
negra: fu riscattato da abu Bakr (Hisam, pag. 488; cfr. 1. a. H., 20).
(48) Suhayb b. Sinan, degli al-Namr b. Qasit b. Hinb b. Afsa; altri dicono
che egli fosse un mawla di 'Abdallah b. (rud'an b. 'Amr b. Ka'b si dice
fosse greco di origine. Altri affermano che egU fosse un arabo degli al-Namr
b. Qasit, fatto prigioniero dai Greci, e poi da essi rivenduto (Hisam, pagine 488-489). (49) Talhah b. 'Ubaydallah b. 'Uthman b. 'Amr b. Ka'b b.
Sa'd, era assente in Siria durante la battaglia di Badr, ma Maometto gli
diede una pai-te del bottino (HiSam, pag. 489).
Dei banu Makhzum b. Yaqzah b. Hurrah (50) abu Salamah 'Abdallah
b. 'Abd al-Asad b. Hilal b. 'Abdallah. (51) ammas b. 'Uthman b. al-arid
b. Suwayd b. Harma b. 'Amir, il suo vero nome era 'Uthman perch apparteneva agli al-Samasimah (preti crisi^iani) ed era cos bello che fece una
;

499.

2. su

sai

U.

rande impressione su tiifcti quando venne a Makkah ai tempi del paganemo iHisam, pag. 489\ (52) Arqam b. abu-1-Arqam 'Abd Manaf b. Asad,
suo padi-e aveva anche il cognome abu (jundab Asad b. 'Abdallah 1). 'Umar
b.

Makhzum (Hiam,

pag. 489). (53)

'Ammar

Yasar

b.

al-' Ansi,

della stirpo

'Awf b. 'Amir b. al-Fadl b. 'Afif b. Kulayb b.


Hubsiyvah detto 'Ayhamah, un halif della stirpe Kljuzaah.
Dei banu 'Adi b. Kab: (55) Tornar b. al-Khattab b. Nufayl b. 'Abd
Mad/hig. (54) Mu'attib

(56)Zayd

al-1'zza.
di

l'mar

b. al-Kliattab, fratello del

al-Khattab. un nativo del

ucciso

venisse

b.

Adah

precedente. (57) Mihga',

Yaman;

fu

il

mawla

primo musulmano che

a Badr, e cadde trafitto da una freccia. Apparteneva alla

'Akk (Hira, pagg. 489-490).

stirpe

Anas

b.

b.

b.

(58) 'Arar b.

'Abdallah. (59) 'Abdallah

dente (manca in al-Waqidi). (60)

Waqid

b.

1).

Suraqah

b.

al-Mu'tamir

b.

Suraqah, fratello del prece-

'Abdallah

b.

'Abd Manaf

b.

'Arin

Ihalabah al-Tamlmi, hallf dei precedenti. (61) Khawla (o Khawli) b.


abu Ivhawla. (62) MaLik b. abu KJiawla, fratello del precedente e al pari
hall f dei banu 'Adi il padre abu Khawla apparteneva alla stirpe dei banu
7^1 b. Lu^aym, un ramo dei Bakr b. Wa-il (Hi sani, pag. 490; al-Wab.

qidi Wellh., pag. 84, dice tm figlio di Khavrla). (63) 'Amir b. llabl'ah,
un hallf dell'Ai al-Khattb e appartenente alla trib degli 'Anz b. Wa*il.
(64) 'Amir b. al-Bukayr h. 'Abd Yahl 1^. Nsib b. (hiyarah, della trib dei
banu Sa'd b. Layth. (65) 'Aqil b. al-Bukayr. (60) Khalid b. al-Bukayr. (67) lys
b. al-Bukayr, quattro fratelli, halif dei banu 'Adi b. Ka'b (invece di lyas,
Waqidi Wellh., pag. 84, haUnas). (68) Sa'ld b. Zayd b. 'Amr b. Nufayl
b.

'Abd al-'Uzza, che era assente in Siria durante

la l)attaglia di

Badr,

ma

il

(Hism, pag. 490).


'Uthman b. Maz'un b. Ha-

Profeta volle che avesse anch' egli la sua parte del bottino

Dei banu (rumali


blb b.

mah
(73)

b.

Wahb

b.

b.

'Amr

Hudzafah.

b.

Husays:

(70) al-Sab

Maz'un. (72) 'Abdallah

b.

b.

(69)

'Uthman, suo figho.

Maz'un, due

'Uthman

fratelli di

Ma'mar b. al-Harith b. Ma'mar b. Habib b. Wahb.


Dei banu Sahm b. 'Amr b. Husays (74) Khunays b. Hudzafah
:

b.

Quda-

(no. 69).

h.

Qays

'Adi b. Sa'id.

Dei banu Malik


b.

(71)

aba

Ruhm

b.

b.

Hisl

(o

'Abd al-'Uzza

Hasl)
b.

b.

'Amir

abu Qays

1).

1).

Lu-ayy

(75)

'Abd Wudd.

abu Sabrah

(76) 'Abdallah

Makhramah b. 'Abd al-'Uzza b. al)u Qays b. 'Abd Wudd. (77) 'Abdallah


b. Suhayl 1). 'Amr b. 'Abd ftams 1), 'Al)d Wudd, il quale segui il padre Suhayl b. 'Amr con i Quray, ma quando Maometto si ferm in Badr, egli
fugg presso il Profeta e prese parte con lui alla battaglia (Hiam, pagina 491). (78) 'Umayr b. 'Awf, un mawla di Suhayl b. 'Amr. (79) Sa'd b.
b.

Khawla, un ^allf dei banu Malik, nativo del Yaman.

2, a. H.

Dei banu -l-Hrith


b.

'Abdallah

Harith

b.

b.

b. al-('^arrah

Zuhayr

b.

Fihr
b.

(80)

abu 'Ubaydah

Hilal b.

abu i^addad

b.

Uhayb

Rabi'ah

b. al--arrah ossia 'Aiir

Dabbah.

b.

Hilal

b.

w.

(81)

I^hayb

1>.

'Amr
b.

b.

al-

Dabbali.

Rabah b. Hilal h. Uhayb b. Dabbah. (83) Safwn


b. Wahb, suo fratello, ambedue figli di Bayda. (84) 'Amr b. abai Sarh b.
Rabi'ah b. Hilal b. Uhayb b. Dabbah (manca in al-Waqidi).
Alcuni annoverano ancora fra gli Emigrati makkani (85) Wahb b. Sa'd
b. abu Sarh (b. Rabi'ah b. Hilal b. Uhayb b. Dibbah?) ("manca in al-Waqidi). (86) Htib b. 'Amr (b. abu Sarh b. Rabah b. Hilal b. Uhayb b. Dabbah?) (id.). (87) lyad b. abu Zuhayr, dei banu al-Harith b. Fihr.
Nella lista di al-Waqidi mancano i numeri 59, 84, 85, 86 abbiamo
per i seguenti nomi aggiunti: (88) Tulayb b. 'Umayr b. Wahb, dei banu
'Abd b. Qusayy, bench pi propriamente dovrebbe far parte dei banu (himah. (89) Hatib b. 'Amr b. 'Abd Sams b. 'Aljd Wudd, un hallf dei banu
Malik b. Hisl, nativo del Yaman. (90) Ma mar b. abu Sarh, dei banu-1-Harith b. Filir (Waqidi, pagg. 152-157; Wqidi Wellh., pagg. 8.3-85).
B. Nota degli Ansar Awsiti presenti a Badr.
Dei banu 'Abd al-ashal b. (jrusam b. al-Harith (1) Sa'd b. Mu'adz b.
al-Nu'man b. Imru-alqays b. Zayd b. 'Abd al-ashal; (2) 'Amr b. Mu'adz b.
al-Nu'man (3) al-Harith b. Aws b. Mu'adz b. al-Nu'man (4) al-Harith b. Anas
Suhayl

(82)

1).

Wahl)

1).

h. Rafi' b. Imru'alqays.

Dei banu 'Ubayd


b.

'Ubayd, oppure Sa'd

Dei banu Za'ura


b.

b.

Waqs

Za'ura

b.
(8)

Zughbah
Salamah

b.

Ka'b

b.

(5)

Sa'd

b.

Zayd

b.

Malik

MaUk (al-Waqidi).

(o

Za'wara)

b.

Za'ura;

b.

'Abd al-ashal

Thabit

b.
(7)

b.

'Abd al-ashal

'Abbad

Waqs

b.

(6)

Bir b.

Salamah
Waqs b. Zughbah b.
(9) Rafi' b. Yazid b.

Salamah

b.

Zughbah
Khazamah b. 'Adi b. Ubayy b.
banu 'Ubayd, e un Khazragita; (11) Mu'Adi b. Magda'ah b. Harithah, hallf
b.

b. Sakan b. Za'ura; (10) al-Harith b.

Kurz
Grhanm

b.

hammad

Sahm
b.

'Awf, hallf dei

b.

Maslamah

b.

Khalid

b.

banu Harithah b. al-Harith; (12) Salamah b. Asiani b. Haris b. 'Udayy b. Magda'ah b. Harithah, hallf come il
precedente e della medesima trib fu ucciso alla Battaglia del Ponte nell'Iraq; (13) abu-1-Haytham b. al-Tayyihan
(14) 'Ubayd (o 'Atlq) b. al-Tayvihan (15) 'Abdallah b. Sahl, secondo alcuni appartenente ai banu Za'ura,

come

il

precedente, appartenente ai

altri

invece dicono fosse dei Grhassan.

Qatadah b. al-Nu'man b. Zayd


b. 'Amir b. Sawad
(17) 'Ubayd b. Aws b. MaUk b. Sawad, detto Muqarrin,
perch egli leg insieme alla battaglia di Badr ben quattro prigionieri, e fu
ogh che fece prigioniero 'Aqil b. abu Talib (Hisam, pag. 492).
Dei banu Sawad

b.

Ka'b (Zafar) awsiti:

601.

(16)

H.

2. a.

$86.

Pei banu 'Abd

'Abd

'attib b.

"Ubayd)

(o

Kab:

Razali b.

b.

(18)

ITnas d.

b.

Nasr

Taym

al-Harith

b.

'Abdallah

(20^

'Abd;

b.

(19)

Mu-

Triq, della

b.

trib dei Bali, ^lallf dei precedenti, e fratello uterino del no. 19.

Dei banu Harithah


b.

'Adi b. (ju^ain

(22) abu 'Abs


Burdah Hani

b.

Harith (awsiti): (21) Mas'ud

al

Magda ah b.
-abr b. 'Amr
b.

'Anir

Sa'd

b.

Harithah, detto anche Mas'ud

b.

Niyar

b.

b.

b.
b.

Zayd

'Abd Sa'd

b.

Magda'ah

(rusani b.

b.

'Uljayd b. Ealb b.

'Amir

b.

(23)

abu

Duhman, hallf

dei

ramo

dei

precedenti e appartenente alla trib dei Bali (Quda'ah).

Dei banu 'Anir

Dubay ah

Zayd

b.

'Awf

b.

Mlik

MaUk

b.

'Awf

b.
b.

al-Aws, e precisamente

b.
b.

Malik

'Amr

b.

Amah

il

'Awf: (24) 'Asim

b.

Thbit

b.

abu-1-Aqlah Qays

b.

b.

Qusayr

Dubay 'ah (26) abu Mulayl b.


al-'Attf b. Dubay'ah (27) 'Amr b. Ma'bad b. al-Az'ar
b. Dubay'ah detto anche 'Umayr b. Ma'bad
(28) Sahl

al-Az'ar

Mulayl

b.

Zayd

b.

b.

'Ismah

b.

Zayd

b.

b.

b.

Dul^ay'ah

al-'Attaf b.

b.

(25) Mu'attib

Zayd b. al-'Attf
b. Hunayf b. Wahib b. al-lJkaym b. Tha'labah b. Magda'ah b. al-Harith b.
'Amr Bahzag b. Hanas b. 'Awf b. 'Arar b. 'Awf.
Dei banu Uma}'yah b. Zayd b. Malik (29) Mubassir b. 'Abd al-Mundzir
b. Zanbar b. Zayd b. Umayyah
(30) Rifa'ah b. 'Abd al-Mundzir b. Zanbar
b. Zayd
(31) Sa'd b. 'Ubayd b. al-Nu'man b. Qaj's b. 'Amr b. Zayd b. Umayyah; (82) T^waym b. Sa'idah (33) Rafi' b. 'Ungadah, perch 'Ungadah era
il nome di sua madre; (34) 'Ubayd b. abu 'Ul^ayd; (35) Tha'labah b. Htib;
(36) abu Lubbah b. 'Abd al-Mundzir, avrebbe dovuto accompagnare il Profeta, ma venne rimandato indietro per fungere da luogotenente in Madlnah
b.

durante l'assenza del Profeta;


indietro

dal

Profeta,

[(37)

al-Haritt

b.

TTbayd

b.

il

nomo

b.

di

egli,

Ambedue vennero

abu Lubbah era


i m,
pag. 493).

Basir,

quanto

il

prece-

rimandati indietro

Htib era^

figlio di

'Amr

Umayyah (H

Dei banu 'Ubayd

Khalid

Htib, fu pure rimandato

quale per volle che tanto

il

dente avessero una parte del bottino.

da al-Rawha

b.

b.

Zayd

b,

al-Hrith b, 'Ubayd

Dubay'ah, halif; (40) Thbit

Mlik
(39)

b.

(38) Unaj^s b,

Ma'n

Aqram

b,

Qatdah

'Adi b. al-(^add

b.

b.

Rabl'ah

b.

al-'A^lan b.

b. Tha'lal)ah b. 'Adi b. al-Agln,

l?alif; (41) 'Al)dallah b.

Salmah h. Mlik b. al-Hrith b. 'Adi b. al-Agln,


Aslam b. Tha'lal)ah b. 'Adi b. al-'A^lan, halif; (43) Eib'i

Zayd b.
b. Rfi' b. Zayd b. Harithah b. al-('^add b. al-Agln, halif; tutti (dal no. 39
al 43j halif dei banu 'Ubayd, e appartenenti alla trib dei Bali (Raba'iy
al-Waqidi); (44) 'Asim b. 'Adi b. al-('ladd b. al-Agln, avrebbe dovuto

t alif

(42)

prendere parte anch'egli alla battaglia,

una parte del


Dei banO Tha'labah

e gli diede

ma Maometto

lo

rimand

indietro,

bottino.
b.

'Amr

b.

602.

'Awf:

(45) 'Abdallah

b.

(^ubayr

b.

al-Nunian

Umayyah

b.

H.

a.

2.

86.

al-Burak Lnru-alqays

b.

Ihaabah

b.

(46) 'Asiin

Qays b. Thabit b. al-Na'man b. Umayyah b. al-Burak Imru-alqays


(47) abu Dayyah 1^. Thabit b. al-Nu'man b. Umayyah b. al-Burak Imru'alqays; (48) abu Hannah, o abu Habbah, fratello del precedente; (49) SaUm
b.

b.

'Umayr

Thabit

b.

al-Nu'man

b.

(50) al-Harith b. al-Nu'raan b.

wat

Dei banu (rahgaba

Umayyah

b.

Umayyah.
Kulfah b. 'Awf

al-Nu'man

b. (jrubayr b.

Umaj^yah

b.

b.

al-Burak Imru'alqays;

b.

al-Burak Lnru-alqays; (51) Khaw-

b.

'Amr

b.

b.

'Awf

al-Mundzir

(52)

'Uqbah b. 'Uhayhah b. al-Crulah b. al-Haris b. (jrahgaba, detto anche alMundzir b. Muhammad b. 'Uqbah; (53) abu "Aqll fUqayl?) b. 'Abdallah b.
Tha'labah b. Bayhan, half del precedente, appartenente ai banu Unayf,
un ramo dei Qud'ah.
Dei banu Ghanm b. al-Salm b. Imru-alqays: (54) Sa'd b. Khaytbamah
b.

b.

al-Harith

fagah

Ka'b

b.

rith b.

Malik

b.

Ka'b

b.

Numaylah, hallf

al-Numan

(61)

trib

Qays

al-Harith b.

b.

b.

MaUk

b.

Haysah

del precedente,

Wqidi WeUh.,

pagg. 157-161;

b.

b.

'Awf

b.

b.

Qudamah

dei precedenti.

ahr

b.

Thabit

b.

'Arar b. 'Awf: (59)

b.

b. 'Ar-

'Arfagah; (57) al-H-

mawla

Tamlm,

b. al-Harith;

(60)

MaUk

b.

appartenente alla trib dei Muzaynah;

Waqidi,

(Hisam, pagg. 491-495;

Awsiti

tutto 61

in

Qudamah

pure un half dei precedenti, appartenente alla

'Asar,

b.

dei Bali,

al-Nahhat; (55) Mundzir

b. al-Naliht; (58)

Dei banu Mu'awiyyah


'Atik

b.

al-Nahhat; (56) Malik

b.

'Arfagah

Ka'b

b.

pagg. 85-86).

manca per

abbiamo due nomi di


pi (62) Salim, mawla di Thubaytah bint Ya'ar, che una ripetizione del
no. 15 nella lista degli Emigrati; (63) al-Harith b. Qays b. Haysah, un half dei banu Mu'awiyyah b. Malik b. 'Awf b. 'Amr b. 'Awf (incerto).
Nella lista di

al- Waqidi

no. 10, e

il

C.

Nota degli Ansar Khazragiti.

Dei ba)iu-l-Harith
Tha'labah
b.

Zayd

hayr

b.

'Amr

b.

b.

Ka'b

(3)

b.

Malik

(4)

b.

al-Harith b. al-Khazrag:

Imru-alqays

(2)

Sa'd

b.

Kharigah

(1)

Rabi'

b.

abu Zu-

b.

b.

Imru-alqays.

Dei banu Zayd

b.

Malik

b.

Sa'd b. Tha'labah b. Khilas b.

Dei banu 'Adi


Ijay' b.

b.

Malik

b.

Rawahah b. Tha'labah b. Imru-alqays b.


Khallad b. Suwayd b. Tha'labah b. 'Amr b. Ha-

'Abdallah

Imru-alqays;

b.

al-Khazrag e dei banu Imru-alqays

al-Khazrag

b.

abu Zuhayr

Malik;

ritbah b.

b.

b.

Qays

b.

Ka'b

(o

Ahmar

b.

Zayd

(6)

al-Khazrag

b.

Ka'b

Simak
b.

b.

b.

b.

Harithah

b.

al-Khazrag

b.
b.

'Adi

Basir

(5)

fratello.

al-Harith b. al-Khazrag

Tha'labah b. Ka'b

603.

suo

b. Sa'd,

Umaj'yah b. MaHk b. 'Amir


'Ubadah b. Qays); (9) 'Abdallah

'Aysah

Qays, suo fratello

Dei banu

b.

Tha'labah

(8)

(7)

Su-

'Abbad

b.

'Abs.
b.

al-Khazrag

b. al-

?&

Kliazra: (iO^ Yazid

al

b.

hlritii

detto ibn Fushaiii o Fushuiii dal

al-Qayn

Crasr

b.

(Hi sani, pag.

Dei IxinO (rusam


yritij b. al-KJiazrag,
b.

'Amr

b.

'Abtlrabbiiii

b.

Basr

KliaiUg

b.

^^o

fratelli

dei
b.

banu Zayd

al-Kliazrag, e dei

b.

gemelli:

(11)

Khubayb

Hurayth

b.

Zayd suo

b.

b.

Ttbah
Tha labali

Zayd

fratello;

b.

(14) Sufyaxi

Umayyah

Gidarah;

b.

Yazid

ai-Murra, o

b.

b.

(16) 'Abdallah b. 'Uraayr,

Imnu Harithah, oppure detto 'Abdallah b. 'Umayr


(ridarah; (17) Zayd b. al-Muzayyin b. Qays b. 'Adi

Zayd

al-

Isf b.

b.

'Amr b. al-Harith b. Ka'b b. Zayd.


'Awf b. al-Hrith b. al-Kliazrag (15) Tanilm

Bisr o Nasr) b.

drah, detto anche

Alimar,

b.

sua madiQ, una donna dei bajiD

('iusam; (12) 'Abdallali b.

b.

(13)

(^ays b. 'Adi b.

b.

di

Mlik

b.

496).

due

Dei banu (jidarah

Yaar

nome

b.

Zayd;

b.

Qays

al-TIaritli b.

b.

al-Harith

'Amir

b.

H.

a.

2.

b.

Umayyah
Umayyah b. (ri-

'Adi

b.
b.

b.

al-Muzzayyin

(18) 'Ab-

X'mayyah b. (ridarali.
Dei banu-l-Abar, ossia dei banu Khudrah b. 'Awf b. al-Harith b.
al-Khazrag: (19) 'Abdallah b. Rabi' b. Qays b. 'Anir b. 'Abbad b. al-Abgar.
Dei banu 'Awf b. al-Khazrag e cio dei banu 'Ubayd b. Malik b. Salim
b. al-Khazrag, detti i banu-1-Hubla, perch Salini b.
b. Cibanm b. 'Awf
Ghanm fu chiamato al-Hubla per il ventre immenso che aveva (Hisam,
pag. 496): (20) 'Abdallah b. 'Abdallah b. Ubayy b. Malik al-Harith b. 'Ubayd,
famoso con il cognome di ibn Salul, perch Salul, era il nome della madre
di Ubayy ("Hisam, pag. 497); (21) Aws b. Khawli b. 'Abdallah b. al-Hariti\
dailah

b.

b.

'Urfutah

b.

'Adi

b.

'Adi

b.

X'bayd.

Dei banu 6az


di'ah b.

'Amr

b.

Qays

b.

Mlik

6az;

b.

dei prec., e appartenente

ai

b.

SaUm

'Uqbah

(23)

Ghanm
Wahb b.

b.

b.

banu 'Abdallah

b.

Zayd b. WaKaladah, un hallf


(22)

Ghatafan

(24) Eifa'ah b.

'Amr b. Zayd b. 'Amr b. Tha'labah; (25) 'Amir b. Salamah b. 'Amir, un


ballf dei prec., nativo del Yaman detto anche 'Amr b. Salamah, appartenente ai Bali, un ramo dei Quda'ah (26) abu Humaydah Ma'bad b. Qu:

ayr

b.

al-Muc|afldam, detto anche, Ma'bad b. 'Ubadali

b.

Qasghar

b.

al-Mu-

qaddam, o Ma'bad b. 'Ubdah b. Qays b. al-Qudm (27) 'Amir b. al-Bukayr,


o *Amir b. al-'Ukayr, o 'Asini b. al-'n<ayr, un lialif dei precedenti.
Dei banu Slim b. 'Awf b. 'Amr b. 'Awf b. al-Khazrag, del ramo dei
;

banu-l-'Agln

Nadiah

b.

Zayd

1).

Mlik

b.

(29)

b.

b.

Iha'iabah

b.

b.

al-Smit

Dei baiiQ I>a'd

b.

Slim;

(28)

Nawfal

b.

'Abdallali

b.

al-'Agln.

Dei Imn Agrajn

'Ubadah

Ghanm

b.

b.

Fihr

b.

Fihr

Qays
b.

b.
b.

Tha'labah

Asram

Tha'labah

b.

Da'd, detto anche Qawqal.

604.

b.

(30)

Qhanm b. Slim b. 'Awf:


Aws b. al-Smit, suo fratello.

Cthanm:

(31)

al-Nu'mn

b.

Mlik

2. a.

Dei banG Quryu

b.

Qiryaws): (32) Thabit

b.

(Ihanm
Hazzal

Dei banu Mardakliah

Dukhsum b

b.

al

b.

al-Dukhsum

b.

halif

b,

IJmayyah b. Ludzan
'Amr ). Quryus.

b.
b.

QJianin

b.

Salim

(o

b.

Salini (o

banu Mirdahah):
b.

(33)

al-Dukhsum

b.

bann
Malik

MaUk

Mardakhah.

Ludzan

b.

(35)

dei precedenti e

due

86.

Mardakliah, detto anche: Malik

Dei banu Ludzan

Umayyah

b.

H.

Salini: (34)

Waraqah

nativo del

al-Mugadzdzar

Eabf

b.

lyas

b.

suo fratello

b. lyas,

'Amr
;

(36)

Yaman; oppure secondo

b.

(rhanm

b.

'Amr

b, lyas,

altri,

fratello

'Amr

b.
b. Zumzuinah b. 'Amr
(37)
'Umarah b. Malik b. GJiusaynah, halif dei precedenti e appartenente ai
Bali, un ramo dei Qudaah. Il suo vero nome era 'Abdallah; (38) Tbadali

dei

prec.

b.

Dziyad

b.

'Amr b. Zumzumah (39) Naggab b.


Tha'labah b. Khazamah b. Asram b. 'Amr b. 'Umarah, detto anche Bahhath
b. Tha'Iabah; (40) 'Abdallah b. Iha'labah b. Khazamah b. Asram (Hagar,
IT, pag. 699, no. 8945; Athr Usd., Ili, pag. 128); (41) Jtbah b. Eabiah
b. Khalid b. Muawiyyah, halif, appartenente ai banu Bahra, dicesi fosse
presente a Badr. Alcuni lo chiamano TJtbah b. Bahz, della trib dei banu
Sulaym (Hisam, pag. 498).
Dei banu Sa'idah b. Ka'b b. al-Khazrag, del ramo dei banu Tha'labah
b. al-Khazrag b. Saidah: (42) abu Duganah Simk b. Aws b. Kharasah b.
Ludzan b. 'Abd Wudd b. Zayd b. Thalabah; (43) al-Mundzir b. 'Amr b.
Khunays b. Harithah b. Ludzan b. 'Abd Wudd, detto anche al-Mundzir b.
'Amr b. Khanbas.
Dei banu al-Badi b. 'Amir b. 'Avf b. Harithah b. 'Amr b. al-Khazrag
b. Sa'idah
(44) abu Usayd Malik h. Rab ah h. al-Badi
(45) MaUk b. Mas'ud,
un cliente degli al-Badi, detto anche Malik b. Mas ud b. al-Yadi.
Dei banu Tarif b. al-Khazrag b. Sa'idah: (46) 'Abdrabbihi b. Haqq
(o Hiqq) b. Aws ^b. ^Yaqs b. Thalabah b. Tarif; (47) Ka'b b. Himar b.
Tha'labah, halif dei preced., appartKsnente alla trib dei (juhaynah, detto
anche Ka'b b. (laramaz, dei (banu) (xhubsan (48) Damrah b. 'Amr (o Bisr)
(49) Ziyd b. 'Amr (o Bisr) due fratelU; (50) Basbas b. 'Amr; (51) 'Abdallab
b. 'Amir, della trib Bali, tutti halif dei precedenti.
Dei banu Salimah b. Sa'd b. 'Ab b. Asad b. Saridah b. Tazd b. (tuam b. al-Khazrag, e del ramo dei banu Haram b. Ka'b b. Crhanm b. Ka'b
b. Salimah
(52) Khiras b. al-Simmah b. 'Amr b. al-Cramuh b. Zayd b. Haram (53) al-Hubab b. al-Mundzir b. al (ramuh b. Zayd b. Haram (54) T^Tmayr
b. al-Humam b. al-Cramuh b. Zayd; (55) TamTm, mawla, di Khiras b. alSimraah: (56) abu (xabir 'Abdallah b. 'Amr b. Haram b. Tha'labah b. Haram;
(57) Mu'adz b. 'Amr b. al-Cramuh; (58) Mu'awwidz b. 'Arar b. al-Cramuh;
(o

'Abdah)

b.

al-Khaskhas

(o

Hashs)

b.

BOB.

NN

2.

^ 85.

(59)
b.
b.

Khallad

yarain;

b.

[il)

Xha'labah

b.

VmajT

b.

(64)

'Amr

Hablb

Zayd

Xufayl
b.

al-Aswad,

b.

al-Harith b.

b.

b.

Malik

Sayti b.

b.

Sakhr

Ivhansa
b.

(60) 'Utbali

mawla
Harm
b.

'uiir b.

Nabi

dei precedenti;

(63)

Zayd

Thabit

(62)

Tha labah, detto


al-Harith b. Haram.
;

h.

al-Cxidz'

b.

(67) al-Tufayl b.

Khansa;

b.

'Ubayd b. 'Adi b. Ghanm b. Ka'b b. SaMa'rur b. Sakhr b. Malik b. Khans (66) al-

Siaan

[Q) Bir b. ai-Bara b.


b.

H.

Tha'labah

al-Harith b.

Dei banu Kliansa.


liiuah

al--ainuh;

b.

a.>

al-Nu'man

(69) 'Abdallah b.

Ivhansa

b,

al-add

b.

Qays

(68)

b.

Sinan

Sakhr

b.

Khansa (71) (rabbar b. Sakhr


b. UmaNyah b. Khansa
(72) Kharigah b. Humayyir, detto anche Hamzah
b. Humayyir
(73) 'Abdallah b. Htunayyir, due h a 1 i f dei precedenti, appartenenti ai banu Asga', un ramo dei banu Duhnian.
Dei banu Khunas b. Sinan b. 'Ubayd (74) Yazid b. al Mundzir b. Sarh
Khansa;

X'tbah

(70)

b.

'Abdallah

b.

Sakhr

b.

Khunas; (75) Ma'qil b. al-Mandzir b. Sarh; (76) 'Abdallah b. al-Nu'man


b. Baldamah (o Buldzumah, o Buldumah); (77) al-Dahhak b. Harithah b.
Zayd b. Tha'labah b. 'Ubayd b. 'Adi; (78) Sawad b. Zurayq (o Zayd) b.
Tlja'labah b. TTjayd b. 'Adi; (79) Ma'bad b. Qays b. Sakhr b. Haram b.
RabT ah b. 'Adi b. (ilianni, detto anche Ma'bad b. Qays b. Sayfi b. Sakhr
b. Haraui
(80) 'Abdallah b. Qays b. Sakhr b. Haram.
Dei banu al-Nu'raan b. Sinan b. 'Uloayd (81) 'Ab:lallah b. 'Ahd Manaf
b. al-Nu'mn
(82) (rabir b. 'Abdallah b. Ri'b b. al-Nu^man (83) Khulaydah
b. Qays b. al-Xu'man, (84) al-Nu'man, b. Yasar, raawla dei precedenti.
Dei banu Hadidah b. 'Amr b. Ghanm b. Sa\\ad b. Ghanm b. Ka'b b.
Salimah: (85; abu-1-Mundzir Yazid b. 'Amir b. Hadidah; (86) Sulaym b. 'Amr
b. Hadidah; (87) Qutbah b. 'Amir b. Hadidah: (88) 'Antarah, mawla di
Sulaym b. 'Amr, appartenente alla trib dei banu Sulaym b. Mansur, un
ramo dei banu Dzalcwan.
Dei banu 'Adi b. Nabi b. 'Amr b. Sawad b. Ghanm (89) 'Abs b. 'Amir
b.

'Anamah b. 'Adi; (91) abu-1- Yasar Ka'b b. 'Abbad


Ghanm b. Sawad (92) Sahl b. Qays b. abu Ka'b b. al-Qayn b.
Ka'b b. Sawad: (93) 'Amr b. Talq b. Zayd b. Umayyah b. Sinan b. Ka'b
b. (ihanm
(94) Mu'adz b. ('xabal b. 'Amr b. Aws b. 'dz b. 'Adi b. Ka'b

b.

'Adi; (90j Tha'labah

b,

'Amr

b.

b.

Adi b. Udayy, apparteneva veramente a un'altra trib, ma annoverato


fra i banu Sawad, perch si trovava con loro; egli, insieme con 'Abdallah
b. Unays, e con Tha'labah b. 'Anamah, infranse gli idoU dei banu Salimah

b.

(Higm,

pag. 501).

Dei banu Zurayq


b.

asam

b.

Qays

b.

(95)

Zurayq b. 'Abd Harithah b. MaUk b. Qiiadb


al-Kliazra, ossia dei banu Mukliallad b. 'Amir b. Zurayq:
Miljsan b. Khlid b. Mukliallad, detto anche Qays b. Hisn;
b.

'Amir

b.

50C.

2. a.

86.

H.

abu Khalid al-Haritb b. Qays b. Ivhalid b. Mukliallad (97) (rubayr b.


lys b, Khalid b. Mukhallad (98) abu X^badah Sa'd b. TJthman b. Khaladah
b. Mukhallad
(99) TJqbah b. 'Uthman suo fratello (100) Dzakwn b. 'Ab(!
Qays b. Khaladah b. Mukhallad (101) Mas'ud b. Khaladah b. 'Aniir b.
(96)

Mukhallad.

Dei banu Khalid


b.

b.

Zurayq; (102) 'Abdad

Zayd

Khaladah

b.

b.

'Amir

b.

Zurayq (103) As ad
:

Khaladah

MaUk

Zayd

b.
b.
b.

b.
b.

(105)

Mu'adz

b.

'Amir

Yazld

Zayd
b.

b.

Ma'is

b.

al-Fakih

Khaladah.
b.

Qays

b.

(107) Mas'ud b. Sa'd b. Qayf--

b.

'Ainr b. 'Ainir b. Zurayq:

b.

(108) Rifa

ah

b. Rafi'

al-'Aglan; (109) Khallad b. Rafi', suo fratello; (110) 'Ubayd b.

'Ainir b. al-'Aglan,

b.

Dei banu Bayadah


b.

Qays

Khaladah.
Dei banu-l-'Aglan

b.

(106) 'Adz b. Ma'is, suo fratello

b.

(104) al-Faldh b. Bisr b. al-Fakih b.

detto anche al-Fakih b. Busr b. al-Fakih

b.

b.

Khalid.

Dei banu Khaladah


b.

'Amir

b.

Sinan

b.

'Amir

b.

b.

Zurayq: (111) Ziyad b. Labld b. Tha'labah


Umayyah b. Bayadah; (112) Fanvah b. 'Amr

'Ainir b.

'Adi

b.

Bayadah (113) Khalid b. Qays b, Malik


al-'Aglan b. 'Amir b. Bayadah; (114) Rugaylah b. Tha'labah b. Khalid
Tha'labah b. 'Amir b. Bayadah, detto anche Rukhaylah (115) 'Atiyyah
Nuwayrah b. 'Amir b. 'Atiyyah b. 'Amir b. Bayadah; (116) Khulayfah
'Adi b. 'Amr b. Malik b. 'Amir b. Fuhayrah b. Bayadah detto anche

"VVadzaqah

b.

'Ubayd

b.

'Amir

b.

TJlayfah, o Hulayfah.

Dei banu Hablb

Khazra^

b.

'Abd Haritbah

(117) Rafi' b. al-Mu'alla b.

b.

Malik

Ludzan

b.

b.

Qhadb

Harithah

b.

b.

(rusam

b. al-

'Adi b.

Zayd

Zayd Manat b. Habib.


Dei banu-1-Naggar, il ramo dei Khazragiti, ossia i banu Tha'labah b.
'Abd 'Awf b. Grhanm b. MaUk b. al-Naggar: (118) abu Ayyub Khalid b.
Zayd b. Kulayb b. Tha'labah..
Dei banu 'Usayrah b. 'Abd 'Awf b. Ghanm: (119) Thabit b. KhHd b.
al-Nu'man b. Khansa b. TJsayrah (o 'Usayr, o 'Uayrah).
Dei banu 'Amr b. 'Abd 'Awf b. Ghanm (120) TJmarah b. Hazm b.
Zayd b. Lud^an b. 'Amr; (121) Suraqah b. Ka'b b. 'Abd al-TJzza b. Ghaziyyah b. 'Amr.
Dei banu X^bayd b. Tha'labah b. GJianm (122) Harithah b. al-Nu'man
b. Zayd b. 'Ubayd; (123) Sulaym b. Qays b. Qahd (KhaUd) b. Qays b. 'Ubayd.
Dei banu 'A-idz (o 'Abid) b. Tha'labah b. Ghanm: (124) Suhayl b. Rafi'
b. abu 'Amr b. 'A"idz; (125) 'Adiyy b. abu-1-Zaghba, hallf del precedente
b.

Tha'labah

b.

e appartenente ai (ruhaynah.

507.

2.

S 86.

a. H.

bei JxiuQ ZayJ b. TiaMabah b. Qianm: (12G) Masud b. Aws b. Zayd;


(127) abn Kiiuzayjnah b. Aws b. Zayd b. Asram b. Zayd; (128) Ril' b. alHarith b. Sawd b. Zayd.
Dei banu Sawad b. Malik b. (ihanin (129) 'Awf b. al-Harith b. Rifa ah
:

b.

Sawad:

tratelli,

(130)

Muawwidz

detti atiche

Tha'labali

b.

'Ubayd

'Abdallah

b.

al-Harith;

banu 'Afra dalla

Tha'Iabah;

b.

detto anche Xu'aynian


134)

b.

(133) 'Arair b.

Qays

Khalid

b.

loro

(132)

b.

Muadz

(131)

b.

madre, 'Afra

al-Numan

Mukhallad
Kiialadah

biiit

b.

Rifa ah,

al-TTarith b.

al-Harith b.

b.

tre

'Ubayd

'Ainr b.

b.

b.

al-Harith,

Sawad;
Sawad;

'Usaymah, halif dei preced., e appartenente ai banu As^a'; (3G) Wadlah b. 'Amr, hallf dei precedenti, appartenente ai -uhaynah; (137) Thabit
b. 'Arar b. Zayd b. 'Adi b. Sawad; (138) abu-1-Hamra, mawla di al-Harith
(135)

b. 'Afra,

o al-Harith b. Rifa'ah, dicesi fosse pure presente a Bair.

Dei banu 'Amir


b.

b.

Malik

b.

al-Naggar, ossia del

'Anir b. Mabdzul ('Amir); (139) Tha'labah b.

'Atlk; (140) Sahl b. 'Atik b.

al-Simmah
feta diede

b.

'Amr

anche a

b.

'Atik,

lui la

che

si

'Amr

'Amr b.
ammal e rimase

al-Xu'man

b.

sua parte del bottino (H

ramo

banu 'Atik
Mihsan b. 'Amr b-

b.

dei

'Atlk; (141) al-Harith b.

in

Rawha,

ma

il

Pro-

a m, pag. 503).

i banu Qays b. 'Ubayd b. Zayd b. Mu'wiyyah


b. Amr b. MaUk b. al-Xaggar: detti banu Hudaylah, da Hudaylah bint
Malik b. Zaydallah b. Habb b. 'Abd Harithah al-Khazragiyyah, madre di
Mu'wiyyah b. 'Amr b. Malik b. al-Naggar ( H i s a m pagg. 503-504)
(142) Ubayy b. Ka'b b. Qays; (143) Anas b. Mu'adz b. Anas b. Qays.
Dei banu Maghalah, ossia i bann 'Adi b. 'Amr b. NIalik b. al-Nag^ar,
detti banu Maghalah, da Maghalah bint 'Awf b. 'Abd Manat b. 'Amr b. ^llik
b. Kinnah b. Fvhuzaymah, madre di 'Adi b. 'Amr b. Malik b. al-Naggar-;
(144) Aws b. Thabit b. al-Mundzir b. Haram b. 'Amr b. Zayd Mant b.
'Adi
(145) abu .Saykh Lljayy b. Thabit, suo fratello, e fratello, dicesi, del
poeta Hassan b. Thabit; (146) abu Talhah Zayd b. Sahl b. al-Aswad b. Haram b. 'Amr b. Zayd Mant b. 'Adi.
Dei banu 'Adi b. 'Amir b. Gjianm b. 'Adi b. al-Naggr (147) Harithah
b. Surqah b. al-Harith b. 'Adi b. Malik b. 'Adi; (148) 'Amr b. Tha'labah
b. Wahb b. 'Adi b. Malik b. 'Adi, detto abu Hakim; (149) Salit b. Qays b.
'Arar b. 'Atik b. Malik b. 'Adi; (150) abu Salit Usayrah b. aba Khriah
'Arar b. Qays b. Mlik b. 'Adi; (151) Tliabit b. Khans b. 'Amr b. Malik
b. 'Adi; (152) 'Amir b. Umayyah b. Zayd b. al-Hashas b. Malik b. 'Adi;
(16.=i) Mu^riz b. 'Amir b. Mlik b. 'Adi;
(154) Sawad b. Ghaziyyah b. Uhayb,
l^alif dei precedenti, appartenente ai banu Bah, detto anche Sawwd.
Dei banu ^arm b. undab b. 'Amir b. (ihanm b. 'Adi b. al-Na^gr

Dei banu Hudaylah, ossia

506.

H.

2. a.

(155)

abu ZayJ Qays

ASvar Ka'b
b.

Haram

Sakaa

Qays

b.

Za'ui

b.

Haram;

h.

(156) abu-1-

Haram, detto anche abu-l-A'\var


(MUkj b. Khalid b. Zayd b. Haram

al-Harith b. Zalini b. 'Abs b.

(157) Sulayni

Zalini;

(158)

b.

b.

86.

b.

b.

Alilhan

Milhan, suo

Dei banu 'Awf

fratello.

Mabdzul b. 'Ainr b. (ilianm b. Mazin b. al-Nag^ar:


(159j (Qays b.) abu Sasaah 'Amr b, Zayd b. 'Awt (oppure: abu Sa'saati
'Amr ecc.); (160) 'Abdallah b. Kab b. 'Amr b. 'Awf; (161) 'Usaymah,
halif dei precedenti, appartenente ai banu Asad b. Khuzaymah.
Dei banu Khansa b. Mabdzul b. 'Amr b. Grhanm b. Mazin: (162) abu
Da"ud 'Umayr b. 'Aniir b. MaUk b. Khansa (163) Suraqah b. 'Amr b.
b.

'Atiyyah

Khansa.

b.

Dei banu Tha'labah


b.

Tha'labah

b.

Sakhr

Dei banu Mas'ud


(165) al-Nu'mn b.
b.

Masud;

(167)

b.
b.

b.

Mazin

Habb

b.

al-Hrith

'Abd al-a^hal

'Abd 'Amr

Sulaym

al-Xaggr: (164) Qays

b.

b.

b.

Mas'ud

al-Harith

b.

(166)

al-ashal b. Harithah
b.

(169) Sa'd

b.

al

Thalabah

Dinar, fratello uteiino dei due precedenti;

Suhayl

Alughallad

Dinar

b.

al-Narar:

Dahliak

b.

'Abi 'Amr

Tha'labah.

b.

Harithah

b.

b.

b.

Ka'b

b.

'Abd

Harithah

Khalid

b.

b.

'Abd

al-ashal, ^oppure

Sa*id

(168) (jabir b.
b.

b.

Suhayl.

Dei banu Qays

b.

Malik

h.

Ka'l)

1).

Harithah

Dinar

b.

b.

al-Xaggar:

Zayd b. Qays; (171) Bugaj^r b. abu Bugayr, halif dei precredenti, detto Bugayr b. 'Abs b. Baghid b. Eayth b. Ghatafan.
Alcur aggiungono a questa lista dei presenti a Badr anche: (172) 'Itban b. Malik b. 'Amr b. al-'Aglan b. Zayd b. (Ihanm
Salim b. 'Awf
b. 'Amr b. 'Awf b. al-Khazrag; (173) Mulayl b. Wabarah b. Khalid b.
al-'Aglan; (17-4) 'Isniah b. al-Husayn b. Wabarah b. Khalid b. al-'Aglan;
(175) Hilal b. al-Mu'alla b. Ludzan b. Harithah b. 'Adi b. Zayd b. Tha'labah b. ]\Ialik b. Zayd Manat b. Hal^ib b. 'Abd Harithah b. Mahk b. Ghadb

(170)

Ka'b

b.

1).

b. (jrusam b.

al-Khazrag. fratello del no. 117.

Nella nota di Waqidi v' un poco di confusione fra


-usani
rinfusa

Khazragiti di

membri di alcune di quelle trib sono gettati un poco


ed in un ordine diverso da quello di ibn Ishaq: noi ci siamo
i

nuti a quest'ultimo,
lista di

il

quale

Waqidi mancano

ci

sembrato pi preciso e pi sicuro

alla
atte-

nella

no. 51, 57, 63, 66, 67, 93, 135, 172, 175; ab-

biamo invece in pi: (176) 'Amr b. Qays; (177) Qays b. 'Amr b. Qays b.
Zayd, ambedue dei banu Sawad b. Malik b. Ghanm (178) abu Khri^ah
'Amr b. Qays b. Malik b. 'Adi b. 'Amir b. Khansa b. 'Amr b. Malik b, 'Adi
b, 'Amir; (179) Ka'b b. Zayd b. MaUk b. Qays b. Mlik b. Ka'b b. Harithah (180) 'Utbah b. 'Amir b. Khadig b. 'Amir b. (jusam (181) (rhassan
;

509.

H.

a.

2.

86-87.

'Amr; (182) Mu adz b. al-Simmab b. 'Amr, fratello


del no. 5-2 (^183) Tha'lal)ah b. Unays; (184) 'Abdallah b. Unays; (185) (ihannaiu b. Aws b. GJiannani b. Aws b. 'Amr b. Malik. Vale a dire Waqidi ha

b.

Malik

b.

TbaHabah

b.

nove nomi di meno e dieci nomi in

Waqidi,

506:

Per

Waqidi Wellh.,

pagg. 161-172;

nota di altre persone che

la

Ishaq (Hiato, pagg. 495-

pi. di ibn

alla battaglia di Badr, vedi Registro Alfabetico:

Sad

Za\'d,

b.

Lubabah Basir
b.

figlia del
le

Profeta e moribonda;

due spie mandate verso

come

o parte superiore di Madinah;

(in

(2)

Talliah b. 'Ubaydallah:

la Siria

Madinah a

al-Ansari, rimasto in

'Adi b. al-'Agln, rimasto

Maometto

Badr.

Ebbero uno dei lotti del bottino, ma non furono presenti alla,
seguenti musulmani: (1) TJthmn b. 'Affan, rimasto a curare la

moglie Ruqayvah,
(3)

v.

s.

86.
battaglia

pagg. 86-90).

biografi affermano fossero presenti

crti affari

levato dai ranghi in al


(8) KJha^\-v\at b.

uno

(xubayr,

da al-Ra-wha?) (Tabari,

I,

(6)

al-Harith

b.

abu

mandato da
banu 'Amr b. 'Awf

Hatib, che fu
i

essi; (7) al-Harith b.

uno

egli era

dei

(4)

direttore delle preghiere nella al-'Aliyah,

che aveva con

Rawha

41);

dirigere le preghiere; (5) 'Asim

dalla tappa di al-Eawha, in missione presso

Quba) per

(cfr.

banu Malik

dei

banu 'Amr

'Awf,

b.

al-Simmah, fu
b.

al-Naggar

fu rimandato (puro

pagg. 1358-1359).

Nota dei Musulmani uccisi a Badr.


87.
(1) 'Ubaydah h. al-Harith b. al-Muttalib, ebbe mi piede tagliato da 'Utbah b. Rabl'ah, e mori dopo la battaglia a al-Safr. ove Maometto lo fece seppellire (Hagar, II, pagg. 1073, no. 9742; Athir Usd.,
in, pagg. 356-357, dice che avesse 36 anni di et); (2) 'Umayr b. abu
Waqqas b. Uhayb, ucciso da 'Amr b. 'Abd Wudd (Ha^ar, IH. pag. 68,

no. 175;

'Amr,

Athlr Usd.,

o 'Al>d 'Amr,

IV,

b.

pag. 148, aveva soli

'Abd 'Amr

b.

Nadlah

b.

'Umayr, o

16 anni);

(3)

'Absan

MaUk

al-Khuza'i, Dzu-l-Samalayn, halif, o confederato dei

b.

b.

banu Zuhrah,

Aqsa

fu uc-

da abu Usamah al-umahi (Hagar, I, pagg. 995-996, no. 2446; Athir


Usd., m, pagg. 141-142); (4) 'qil b. al-Bukayr b. 'Abd Yalll b. NaSib b.
(ihiyarah b. Sa'd b. Layth b. Bakr b. 'Abd Manat al-Laythi, halif, dei banu
'Adi, uno dei pi antichi musulmani, fu il primo che si convertisse all'Islam

ciso

dopo che

Profeta

Dar al-Arqam (cfr. Introd. 263). Si chiaCUlfil, o


negligente e Maometto gU mut il nome in 'Aqil o
" intelligente >. Mor ucciso da MaUk b. Zuhayr al-(>umahi (Ha^ar, IT,
pag. 61.5, no. 8840; Athir Usd., IH, pagg. 76-77); (5) Mib^a al-'Akki,
cliente di 'Umar b. al-Khattab, uno dei pi anticlii musulmani e il primo

mava

il

si

ritir nel

"

che cadesse ucciso a Badr, e

ci,

si

cUce,

510

per

mano

di

'Amir

b.

al-Hadrami

2. a.

(Hagar,

Ili,

pag. 958,

H.

87.

5072, Athir Usd., IV, pag. 416);

no.

wn b. Bayd, o Wahb, al-Fihri, ucciso da Tu'ayraah


mano per che egli morisse nel 38. a. H. (Hagar, II,
AthIr Usd., Ili, pag. 27); (7) abu Klia\'tliamah Sa'd
Harith

Sabn

Malik

b.

b.

b.

Ka'b

Imru'alqays

b.

b.

al-Nahat

Malik

Ka'b

b.

'Adi; altri affer-

b.

pag. 506, no. 8582;


b.

Hrithah

Kliaytliamah
b.

Ghanm

Madinesi, per ordine del Profeta,

sero nella celebre notte di al-'Aqal)ah, pochi mesi

Maometto venne poi a Madinah, durante


la

quale prese

il

nome

di

un fedele seguace del Profeta


ucciso

gar,

non

certo se

la

sua breve dimora

Bayt al-'Uzzb,

eles-

si

b.

Quba,

in

Khaytha-

o casa dei celibi.

Fu

mori combattendo alla battaglia di Badr,

da Tu'aymah

pagg. 146-148, no. 4043;

II,

al-

prima della Fuga. Quando

soleva ogni giorno tenere udienza publjlica nella casa di Sa'd

mah,

b.

b.

al-Aws, al-Ansari, al-Awsi, uno dei dodici

b.

naqll) o rappresentanti, che

b.

Saf-

(6)

b. 'Adi,

o da 'Amr

Athir Usd.,

'Abd

b.

Wudd
(8)

Mu-

Thawr (Ha^ar,

III,

i^agg. 275-276);

basar b. 'Abd al-Mundzir b. Zanbar, ucciso da abu

(Ha-

Athlr Usd., IV, pag. 298); (9) Yazid b. al-Harith b.


Malik, detto Fuhsum o ibn Qasham, ucciso da Nawfal b. Mu'aal-Du-ili (Hagar, HI, pag. 1346, no. 8855; Athir Usd., V, pa-

pag. 728, no. 1829;

Qays

b.

\viyyah

gine 107-108); (10)

m,

gar,
b.

'Umayr

al-Khazragi,

Athir Usd.,

II,

no.

pag. 571, no. 1410;

detto ibn

pag. 155)
uccisi

b.

al-A'lam (Ha-

(14)

ucciso da Habban b. al-'Araqah (Hagar, I,


Athir Usd., I, pag. 330); (13) 'Awf b. al-Harith b.
'Afra (Hagar, IH, pag. 82, no. 210; Athir Usd., IV,
fu

Mu'a^A'^vidz

ambedue da abu

Usd., IV, pag. 402).


fratello di Rifa'ah

148;

pag. 158; (12) al-Haritb (o Hrithah) b. Suraqah b. al-Ha-

rith al-Ansari al-Naggari,

Lliia'ah,

al-Huraam, ucciso da Khalid

Athir Usd., IV, pag. 143; (U) Rafi'


b. Ludzan b. Hrithah b. 'Adi b. Zayd b. Thalabah, al-Ansari,
ucciso da 'Ikrimah b. abu rahl (Hagar, pag. 1021, no. 2533;

pagg. 59-60,

al-Mu'alla

b.

b.

al-Harith al-Ansari,

(Hagar, HI,
abu Yahya Khallad

(jahl

(15)

detto pure ibn 'Afra,

pag. 923,
b. Rafi' b.

no. 4074;

MaUk

Athir

al-Khazragi,

secondo ibn Ishaq fu presente alla battaglia di Badr e

secondo ibn al-Kalbi vi fu anche ucciso

(')

(Hagar,

I,

pagg. 934-935, no. 2264).

Per la Usta intiera vedi: Hi sani, pag. 506; Waqidi, pagg. 141-143;
qidi Wellh., pag. 81.

Wa-

Secondo alcuni, a Badr lu ucciso anche Anasah, il liberto di Maometto. Quattro degli
al-Dabbah sotto la sorgente di al-Musta'gilah: 'Ubaydah (no. 1)
tu sepolto in Dzat Agdal sotto la sorgente al-Gadwal. Sappiamo inoltre che Mu'adz b. Ma'is fu ferito
a Badr e mori in conseguenza di ci in Madlnah. 'Ubayd b. Sakan si ammal durante la spedizione
e mori durante il ritorno (Waqidi, pag. 143; Waqidi Wellh., pag. 81; Kh a m T s, I, pag. 453,
(lice che meno quelli morti per istrada, tutti i musulmani uccisi furono sepolti a Badr).
N>>TA

1.

uccisi furono sepolti in Sayar, tre in

511.

2. a.

8&

H.

Nota dei Pagani uccisi a Badr.


b. abu Sufyan
S 88.
{l'i Haii/.alah
Sams, ucciso da Zayd

b.

b.

Harb

b.

Harithah, aiutato da Hamzali,

Umayyah
e

da

'Abtl

b.

'Ali;

al-

(2)

da al-Nu'maii b. 'Asar (3) 'Amir b. al-Hadrami,


ucciso da 'Animar b. Yasir, oppure da 'Asini b. Hjabit; (4) TJmayr b. abu
T'niayr, ucciso da Salini, mawla di abu Hudzayfah; (5) un figlio del preceilente; (6) iTjaydah b. Sa'ld b. al-'As b. Umayyah b. 'Abd !-5anis, ucciso
^arith

al-Hadranii, ucciso

b.

da al-Zubayr b. al-'Aw\\ ani (7) al-'As ^b. Sa'ld b. al-'As b. Uma^^ah, ucciso da 'Ali b. abu Tabb
(8) 'l^qbali b. abu Mu'ayt b. abu 'Amr b. Umayyali b. 'A 1x1 Sanis, decapitato da 'Asini b. Thabit o da 'Ali; (9) 'Utbali
;

b.

'Abd ams, ucciso da 'Ubajaiali

labl'ah b.

Eabl'ah

b.

'Abd Sanis, ucciso da Hanizah

b.

al-Harith; (10)

b.

'Abd al-MuttaUb

Saybah

b.

(11) al-Walid

da 'AH b. abu Talib; (12) 'Amir b. 'Abdallah,


t a 1 f dei banu 'Abd Sanis b. 'Abd Manaf, appartenente ai banu Anmar b.
Baghld, ucciso da 'AU b. abu Talib: (13) al Harith b. 'Amir b. Nawfal, ucciso da Khubayb b. Isaf; (14) Tu'aymali b. 'Adi b. Nawfal b. 'Abd Manaf,
ucciso da 'Ali b. abu TaUb, o da Hainzah b. 'Abd al-MuttaUb; (15) Zama'ah
b.

Rab'ah, ucciso

'L'tbali b.
1

b.

al-As\^'ad b. al-Muttalib b.

di

Hanizah e

Asad. ucciso da Thabit

di 'Ali; (IG) al-Haiith b.

b. al-(jri(b:',

con

Zama'ah, ucciso da 'Animar

b.

l'aiuto

Yasar;

da Hanizah e da 'Ah; (18) ab1-Bakhtari al-'As b. Hiiam b. al-Harith b. Asad, ucciso da al-Mugad/cdz ar b.
Dziyad al-Bala\vi (cfr. 65); (19) Nawfal b. Khuwaylid b. Asad, detto ibii
al-'Adau-iyyah, colui che aveva legato insieme con una corda abu Bakr e

(17) *AqTl b.

Talhah
ebbero

b. al-Muttalib, ucciso

'Ubaydallah,

b.
il

al-Aswad

cognome

quando

di al-Qarinayn

di

Maometto, e venne ucciso da

b.

Kaladah

b.

'Alqamah

sa bara n, da 'Ah

nome paterno ha

essi

b.

convertirono all'Islam,

si

egli era

'Ali b.

b.

fatto prendere al biografo ibn


egli

(20) al-Nadr b. al-Harith

'Abd al-Dar, ucciso con

in al-Safra o in al-Uthayl.

pagg. 113-116) un grosso granchio:

essi

uno dei pi accaniti avversari

abu Talib

'Abd Manaf

sicch

Una

torture.

fortuita somiglianza

di

abu Usaybi'ah (Usaybi'ah,

afferma che questo al-Nadr fosse

Kaladah al-Thaqafi, del quale avremo


a parlare in seguito. al-Nadr non fu invece un Thaqalta, ma bens un preteso discendente cU 'Abd al-Dar b. Qusayy, ed in tutti i casi un vero e genuino QuraSita, come provato dalle ripetute affermazioni di ibn Ishaq
figlio del celebre

medico al-Harith

(Hiam. pagg.

19t, 230, 235, 324, 436, ecc.).

sono parzialmente caduti anche

b.

altri

.scrittori

In questo medesimo errore

come Athir,

II,

quale partendo dal concetto che al-Nadr fosse figlio di al-Harith

pag. 55,
b.

il

Kaladah

medico (cfr. Usaybi'ah, pag. 109 e segg. Qifti,


pagg. 161-162), attribuisce a al-Nadr una grande dottrina e dotte ricerche

al-Tljafiafi,

dotti.ssimo

512.

a.

2.

nei libri persiani,

Zayd

'Abd Manaf

b.

halif

88.

per trovare la predizione dell'arrivo

ebraici e cristiani,

dell'ultimo dei Profeti; (21)

H.

mawla

Mulays,

b.

'Abd al-Dar, ucciso da Bilal

b.

TJma\'T

di

Kabah

b.

b.

Hasim

da Zayd, un

banu 'Abd al-Dar; altri dicono che venisse ucciso da al-Miqdad


b. 'Amr; (22) TJmayr b. X^thman b. 'Ainr b. Ka'b b. Sa'd b. Taym, ucciso
da 'Ali, oppure da 'Abd al-rahman b. Awf (23) 'U^man b. Mlik b. TJbaydei

'Uthnian

dallali b.

Sahayb

'Anir b. Ka'b, ucciso da

b.

Sinan

b.

abu

(24)

Hisam b. al-Mughnah b. 'Abdallah b. 'Umar b. Makhzum


'Amr b. al-Cxamuli gli tagli prima un piede, ma suo figlio
'Ikrimah rispose tagliando una mano a Mu'dz
pi tardi fu colpito di
nuovo da Mu'awwidz b. 'Afra, il quale lo lasci rantolando in terra, e
quando Maometto lo fece cercare fra morti, 'Abdallah b. Mas'ud gli tronc
la testa; (25) al-'As b. Hisam b. al-Mughlrah b. 'Abdallah b. 'Umar b.
Makhzum, ucciso da 'Umar b. al-Kliattab (26) YazTd b. 'Abdallah un hallf
dei precedenti, che apparteneva ai banu 'Amr b. Tamlm, uomo molto coraggioso, ucciso da 'Animar b. Yasar; (27) abu Musafi' al-As'ari, un halif come
il precedente, ucciso da abu Duganah al Sa'idi
(28) Harmalah b. 'Amr, un
altro hallf, ucciso da Kharigah b. Zayd, oppure da 'Ali b. abu Talib
(29) Mas'ud b. abu Umayyah b. al-Mughlrah, ucciso da 'Ali b. abu Talib;
(30) abu Qays b. al-Walid b. al- Mughlrah, ucciso da Hamzah b. 'Abd al(rahl 'Ainr b.

Mu'ad/

b.

Muttalib o da 'Ali

da

ucciso

'Ali,

'Abdallah

b.

da

b.

b.

b.

Yasar

Makhzum,

(34) 'Abdallah b.

Makhzum

abu Qays

(31)

b. al-Fakili

(32) Eifa'ah b.

ucciso

da Sa'd

da Ma'n

b.

al-Mundzir

b.

b. 'A'idz, ucciso

abu Talib;

'Ali b.

'Umar

'Umar

b.

abu-1-Mundzir

'Ammar

o da

abu Rifa'ah

tizir b.

abu Talib;

b.

b.

'Adi

abu Rifa'ah

altri

aKxadd, detto anche

b.

abu Rifa'ah

invece egli divenne

b. '-id?;

al-Rabi'; (33) al-Mun-

'A'idz, ucciso

b.

(35) al-Sa-ib. b. bu-1-Sa-ib b. 'Abid

secondo

al-MughTrah,

b.

b.

'Abdallah b.

un Compagno

del Pro-

un ottimo musulmano, al quale Maometto nel giorno di al-i'iiTanah,


diede una parte del bottino di Hunayn. Quelli che affermano che egli rimafeta, e

nesse ucciso fra


fosse

il

pagani a Badr, dicono anche che al-Zubavr

suo uccisore

(Hisam,

pag. 510); (36) al-Aswad

Hilal b. 'Abdallah b. I7mar, ucciso

gib

b.

X^waymir

al-Sa"ib b.

detto anche

Hgiz

b.

al-S'ib (o 'Adz) b.

b.

da Hamzah

'Amr

al-Sa"ib, ucciso

b.

(39)

'Amr

'Abd al-asad
(37)

b.

Ha-

Makhzum,
'Uwaymir b.

'Abid b. 'Abd b. 'Imran b.

b.

da
b.

al-'Aws\am,

'Abd al-Muttalib;

abu Talib

'Ali b.

X^waymir, ucciso da al-Nu'man

combattimento singolare

b.

b.

Sufyan

b.

(38)

Malik al-Qauqali, in

(40) (xabir (o albar) b. Su-

fyan, due

hallf

dei precedenti, e appartenenti alla trib dei Tayy,

ucciso da

Yazid

Ruqays e l'altro da abu Burdah Niyar: (41) Munabbih


'Amir b. Hudzayfah b. Sahm b. 'Amr b. Husays b. Ka'b

b.

al-Haggag

b.

il

primo

b.

513.

00

jj

2.

88.

Ln-ayy, ucciso da abul-Yasar;

b.

H.

a.

al-'As b. .Munabbih, suo iiglio, ucciso

(4-2)

abu Talib; (43) Nubayh b. al-Haggag


ciso da HamziUi b. 'Abd al-Muttalib e da Sa'd
l-'As b. Qays b. 'Adi b. Su'ayd b. Sahm b. 'Amr
da

b. 'Aniir b.

'Ali b.

Hucizajfah, uc-

h.

abu Wac^qas;

b.

Husays, ucciso, o da 'Ali

(44) abu-

abu Talib, o da al-Nu'raan b. Malik al-Qawqali, o da abu Duganali;


^^45) 'Asini b. abu 'Awf b. Dubayrah b. Su'ayd b. Sa'd b. Sahm b. 'Ainr b.
Busays, ucciso da abu-I- Yasar (46) Umayyah b. Khalaf b. Wahb b. Hudzafah
b.

b.

umah

b.

Husays, ucciso da un Ansar dei banu Mazin, o da

b.

oppure da Mu'dz

Bilal,

bayb

b.

Isaf (Yasaf )

Yasar; (48)
b.

'Auir

Aws

b.

(47) 'Ali b.

l'mayyah, suo

Mi'yar (a Mu'abbir)

Husays, ucciso da 'Ali

con Kharigah

'Atra, insieme

b.

b.

abu

figlio,

Ludzan

b.

Talib, o

b.

Zayd

e con

'Ammar

ucciso da

Sa'd b. (jumah

b.

da al-Husayn

b.

Khu-

'Amr

b.

al-Harith

b.

b.

al-

da 'Uthman b. Maz'un, o da questi duo ultimi uniti insieme;


(49) Mu'awiyyah b. 'Amir, hallf dei banu 'Aniir b. Lu'ayy, e appartenente
ai banu 'Abd al-Qays, ucciso da 'Ali b. abu Talib, oppure da 'Ukkasah b.
Muttalib, o

Mihsan;

(50) ^la'bad

b.

Wahb, halif pure

appartenente ai bxnu Kalb


frate-Ili

Khalid e lyas,

b.

figli di

Altri affermano per che

giore e basandosi

ammontare
numero dei

il

'Awf

il

b.

Ka'b

banu 'Amir

'Amir

b.

b.

b,

Lu'ayy, e

Layth, ucciso dai due

al-Bukayr, oppure da abu Duganah.

numero

degli uccisi a

sull'interpretazione di

numero

dei

un

Badr

fosse

anche mag-

versetto del Qur-an, farebbero

dei pagani uccisi fino

a settanta, e a altrettanto

il

vengono aggiunti i seguenti nomi di pagani


uccisi: (51) Wahb b. al-Harith, un halif dei banu 'Abd Sams b. 'Abd
Manf, e appartenente ai banu Anmar b. Eaghd
(52) 'Amir b. Zayd,
un nativo del Yaman, half come il precedente; (53) Nubayh b. Zayd
prigionieri

perci

b.

Mulays, dei banu 'Abd al-Dr

b.

Qusayy;

(54)

'Ubayd

b.

Salit,

half

medesimo, appartenente ai banu Qays; (55) Malik b. 'Abdaliah b. 'Uthman, dei banu Taym b. Hurrah, fu fatto prigioniero e mori mentre era
ancora nelle mani dei musulmani, sicch venne annoverato fra gli uccisi

del

'Amr

abu Hudzayfah b. alMakhzum b. Yaqzah, ucciso da Sa'd b. abu Waqqs;


HLSra
b. abu Hudzayfah, fratello del precedente, ucciso da Suhayb b.
(58)
Sinan: (59) Zuhayr b. abu Rif'ah, ucciso da abu Usayd Malik b. Rabl'ah;
(60) al-Sa-ib b. abu Rifa'ah, ucciso da 'Abd al-ralunn b. 'Awf; (61) 'Adz

(56)

b.

'Abdaliah

b.

(rud'an; (57)

Hudzayfah

b.

Mughirah, dei banu

b. al-S-ib b.
il

viaggio di

'Uwaymir, fu fatto prigioniero e riscattato, ma mori durante


ritorno, in conseguenza delle ferite inflittegli da Hamzah b.

'Abd al-Muttalib;

'Umayr,

Ijiallf dei precedenti, e appartenente ai banu


r^yy (63) Khiyar, t a 1 i f dei medesimi, appartenente ai banu-1-Qarah
64) Sabrah b. Malik, Jjalif dei banu umat b. 'Amr; (65) al-Harith b. Mu-

(62)

614.

H.

2. a.

nabbih
(66)

'Amir

Salamah
e cio

Sahm

al-Hagga^, dei banu

b.

b.

abu 'Awf

Dubayrah,

b.

primi 49 della nostra


(67)

'Amr, ucciso da Suhayb

fratello di 'Asim, ucciso

da abu Du^anali. Waqidi menziona

al-'Aglani, o

due seguenti

b.

88, 89.

'Utbah

lista

meno

Rabi ah

b.

no. 30, pi

il

'Abd Sams

b.

il

b.

Sinan;

da 'Abdallah

b.

in tutto 51 nomi,

no. 58 e inoltre

Sayfi b.

(68) al-Sa-il) b.

da al-Zubayr b. al-'Awwam (Hi sani, pagg. 507-512; Waqidi,


pagg. 143-151; Waqidi Wollh., pagg. 81-83).
'A'idz, ucciso

Nota dei Qurays


89.

fatti prigionieri alla battaglia di

(1) 'Aqil b.

abu Talib

b.

al-Hrith b. 'Abd al-Muttalib b.

b.

Hasim

b.

'Abd Manaf;

b.

Umayyah

b.

(6)

(7)

abu-l-'As b.

'Amr;

Nawfal

b.

questi tre

halif

Nu'man

dirham

'Abd al-TJzza

(11)

b.

'Ubayd

b.

b.
b.

fatto

b.

b.

(o

Walirah)

prigioniero

'Abd Sams
(9)

b.

b.

'Abd ams

b.

abu

da Sa'd

abu RTah

'Abd al-Harith

b.

b.

b.

'Uq-

'Abd Manaf;
b.

abu

al-Hadrami,

dei precedenti; (12) 'Adi b. al-Khiyar b. 'Adi b.

TJthman

'Abd Yazid

pagati da al-Walld

'Abd Manaf;

TJqbah

Nawfal

(2)

'Amr b. 'Alqamah
Harb b. Umayyah

Wagzah

'Abd Manaf,

b.

'Abd ams

(10) 'Anir b. al-Azraq

(4)

Hasim

1).

(3) al-S-ib b.

al-Harith b. abu

'Abd Sams

abu-l-'As b. al-Eabi' b.

al-Muttalil)

abu Sufyan

b.

abu Waqqas, fu riscattato con 4000

bah;
(8)

b.

Hasim

'Amr

al-Muttalib b. 'Abd Manaf; (5)

*Amr

'Abd

al-Muttalib b. 'Abd Manaf;

b.

'Abd ams

b.

Badr.

Nawfal

b.

akhu (rhazvan b. (jabir, un


hallf del precedente, e appartenente ai banu Mazin b. Mansur; (14) abi
Thawr, un lialf come il precedente; (15) abu 'Aziz b. 'Uraayr b. Hasim
b. 'Abd Manaf b. 'Abd al-Dar b. Qusayy fatto prigioniero da abu-1-Yasar,
cadde in sorte a Muhriz b. Nadlah nella divisione della preda. Egli era
fratello di un musulmano, Mus'ab, il quale consigli Muhriz a chiedere un
prezzo molto elevato, perch sua madre aveva molti danari, abu 'Aziz fu
perci riscattato con 4000 dirham (Tabari, I, pag. 1337); (16) al-Aswad
b. 'Amir, halif del precedente; (17) al-Sa'ib b. abu Hubays b. al-Muttalib b. Asad b. 'Abd al-'Uzza b. Qusayy (4000 dirham); (18) al-HuwajTith
b. 'Abbad b. 'Uthnian b. Asad b. 'Abd al-T^zza b. Qusayy, detto anche alHarith b. 'Aidz b. TJthman b. Asad b. 'Abd al-'Uzza b. Qusayy; (19) Salim
b. ammakh, halif dei precedenti (4000 dirham); (20) KhaUd b. Hisam
b. al-Mughirah b. 'Abdallah b. TJmar b. Makhzum b. Yaqzah b. Murrah
(4000 dirham); (21) Umayyah b. abu Hudzayfah b. al-Mughirah b. 'Abdallah
(4000 dirham); (22) TJthman b. 'Abdallah b. al-Mughlrah b. 'Abdallah (4000
dirham); (23) abu-1-Mundzir b. abu Rifa'ah b. 'Abid b. 'Abdallah b. TJmar b.
Makhzum (2000 dirham); (24) Sayfi b. abu Rifa ah b. 'Abid b. 'Abdallah;
(25) abu 'Ata 'Abdallah b.'al-Saib b. 'Abid b. 'Abdallah b. TJmar (1000 dir'Abd Manaf;

(13)

b.

515.

b.

H.

2. E.

tfi>.

ha mi:

(26) al-Muttalib b.

r27)KllJiliJ

l^-

Hantab

al-Harith

b.

al-A'lam, half dei proced., e

'Ubayd

b.

priino che

il

'Uniar

b.

si

Makhzum

1).

abbandonasse alla

fuga; secondo alcuni era uno dei Khuza'ah, secondo altri invece un 'Uqaylita;
Dubayrah b. Su ayd b. Sa'd b. Sahm b. 'Amr
(_28) aba Wida ali (o Wada ah) b.
b.

Husavs

ci per

b.

Ka'b,

il

opera di suo

b.

Su ayd
b.
b.

b.

primo prigioniero ad essere

il

abu Wida ah (T ab a ri,


Qays b. 'Adi b. Hudzafah

figlio al-Mnttalib b.

Farwah b.
'Amr (4000 dirham); (30) Hanzalah

Hiani, pag. 462);

Sahm

quale fu

Sahm

b.

Sahm

'Amr;

b.

'Amr;

b.

(29)

(31)

al-Ha^gag

(32) 'Abdallali b.

Qablsah

b.

pag. 1341;

I,

Su ayd
Hudzafah
b.

b.
b.

al-Harith Qays b. 'Adi b. Sa'd

b.

Ubayy

b.

riscattato, e

Khalaf

b.

b.

Wahb

Hudzafah

b.

(jomah b. 'Amr b. Husays b. Ka'b; (33) abu 'Azzah 'Amr b. 'Abilallah


X'thman b. Wuhayb b, Hudzafah b. Ormnah (cfr. 75); (34) al-Faldh,

maw

a di

Umayyah

b. [\halaf, il

nome

del quale dicesi fosse al-Fadh

b. (jra-

Muharib b. Fihr; (35) Wahb


b. 'UraajT b. Wahb b. Khalaf b. Wahb b. Hudzafah b. (lumah; (36) Rabi'ah
b. Darrag fo Darig) b. al-'Anbas b. Uhban b. Wahb b. Hudzafah b. (jrumah;
[37) Suhayl b. 'Amr b. 'Abd ams b. 'Abd Wudd b. Nasr b. MaUk b. Hisl b.
ril

Hidzyam

b.

b.

'Awf

b.

Ghadb

b.

ammakh

b.

da Malik b. al-Dukhsum, uno dei banu


Salim b. 'Awf (4000 dirham); (38) 'Abd b. Zama'ah b. Qays b. 'Abd Sams
b. 'Abd Wudd
(39) 'Abd al-rahman b. Mansu b. Waqdan b. Qays b. 'Abd
Sams b. 'Abd Wudd; (40) al-Tufayl b. abu Qunay'; (41) 'Utbah b. 'Amr b.
'Amir

b.

Lu*ayy,

fatto prigioniero

(jahdam, ambedue dei banu al-Harith

questi

nomi vengono aggiunti

banu Haim b. 'Abd Manaf,


hallf dei banu al-Muttalib
tello e
lid

b,

b.
i

Fihr.

seguenti

e appartenente ai
b.

'Abd Manf;

anch'egU hallf dei medesimi (45) un


;

Usayd

Yasar, un

b. abu-l-'Is,

mawla

banu Nawfal

b.

dei

banu 'Abd Sams

di al-'Asi b.

'Abd Maiaf;

Umayyah;

(49) 'Abdallah

banu Fihr
(44)

(43) 'Aqil b.
b.

fra-

(46) Klia-

(47) abu-l-'Arid

Nahban, un

Humayd

dei

'Amr,

'Amr, suo

precedente

'Abd Manaf;

(48)
b.

Tamim

figlio del
b.

un h a 1 i f

(42) 'Utbah,

mawla

dei

Zuhayr b. alun nativo del Yaman,


b.

banu Asad b. 'Abd al-'Uzza; (50) 'Aqil,


hallf dei banu 'Abd al-Dr b. <^usayy; (51) Musafi' b. 'lyad b. Sakhr 1).
'Arnir b. Ka'b b. Sa'd b. Taym b. Hurrah; (52) (rabir b. al-Zubayr, halif
dei banu Taym b. Murrah
(53) Qays b. al-Sa'ib, dei banu Makhzum b.
Yarjzah: (54j 'Amr b. Ubayy b. Khalaf, dei banu (aumah 1). 'Amr; (55) abu
Kuhm b, 'Abdallah, hallf dei banu (rumali b. 'Amr; (56) un altro mavi^la
dei mwlesimi, dcjl quale non si sa pi il nome; (57-58) due mawla di
Umayyah b. Khalaf, uno dei quali chiamavasi Nastas; (59) abu Rafi', un
ghulam di r'mayyah b. Khalaf; (60) Asiani, mawla di Nubayh b. al-Hagg^, della trib doi banu Sahm b. 'Amr; (61) Habib b. abir, dei banu 'Amir
Flarith. dei

516,

2. a.

H.

89.

banu 'Amir b. Lu"ayy; (63) Safi';


(64) Safi.', duo halif dei banu-1-Harith b. Fihr, e ambedue nativi del Yaman
(Hisam, pagg. 513-515). Waqidi d una lista meno completa, vale adirei
primi 41 numeri, senza il no. 2, 4 e 18, ma aggiunge: il no. 53, Qays b. alSa'ib, che venne n scattato con 4000 dirliam; (65) 'Ubayd b. 'Amr b. 'Alqauiah, dei banu al-Muttalilj b. 'Abd Manaf, messo in libert senza rib.

Lu'ayy;

scatto

morte

al-Sa'il)

(62)

b.

perch poverissimo;
(cfr.

Madinah;
durante

'Uqbah

(66)

(67) al-Harith

70);

per riscattarsi;

Malik, dei

(68) Malik b

'Abdallah

b.

abu Muayt,

'Uthman, morto prigioniero

in

4000 dirham,

viaggio di ritorno fuggi da quelli che lo avevano

litorn a

Madinah per abbracciare

non aver

l'aria di convertirsi allo

pagg. 513-515;
1.

che fu messo a

die dov pagare 4000 dir ha

(69) al-Walid b. al-Mughlrah, fu riscattato per

il

Nota

b.

b. 'A-idz,

Waqidi,

risltn:

riscattato e

non volle convertirsi prima per

scopo di non pagare

pagg. 133-139

ma

Waqidi

il

riscatto

(Hisam,

Wellh., pagg. 78-80) (i).

Nelle due liste di ibn Ishq e di al-Waqidi manca, fra i nomi dei prigionieri, quello
menzionato come prigioniero in tre tradizioni conservate
pag. 1290, lin. 17; pag. 1341, lin. 1 e lin. 8). Sprenger (voi. Ili, pag. 131, nota 1) fa

di al-*Abbas, zio del Profeta. Egli per

da Tabari (I,
grande caso di queste tre tradizioni, e afferma che il silenzio di ibn Ishaq e di al-Waqidi dimostra
guanto presto si facesse il lavoro di falsificazione e di soppressione di notizie poco lusinghiere per gli
'Abbasidi: egli afferma come fatto sicuro la prigionia di 'Abbas. Lo Sprenger nel vagliare le varie
tradizioni non ha sempre la mano felice: uno dei suoi assiomi fondamentali che se, a suo parere, le
notizie nel testo della tradizione, sono contrarie allo spirito generale della tradizionistica musulmana,
le notizie debbono essere vere, perch non v' motivo per la loro invenzione (cfr. Sprenger, I, pagina 166, lin, 1). Questa regola vera e buona, se correttamente applicata ad ogni singolo caso, ma
pu anche indurre in errore, se partiamo da un falso concetto. Nel caso presente lo Sprenger ha frainteso completamente il carattere tendenzioso della storiella sulla prigionia di 'Abbas le tradizioni sull'argomento narrano infatti che 'Abbas prigioniero venisse liberato senza pagamento di riscatto, perch
si concerti all'Islam. Uno dei temi favoriti delle tradizioni di origine 'Abbsida di far credere che
'Abbas si convertisse segretamente all' Islam molto tempo prima della Presa di Makkah, vale a dire
prima della sua conversione pubblica (cfr. per es. Tabari, I, pag. 1339, lin. 2 e segg.). L'n modo per
dimostrar questo fu quindi di farlo cadere prigioniero a Badr e quindi farlo rilasciare in libert dal
Profeta, perch musulmano e perch si era battuto a Badr contro la propria volont (Tabari, I, pagina 1323, lin. 10-11) Tiitt3 le biografie pi moderne del Profeta, scritte da autori tutti sinceramente
partigiani degli 'Abbasidi, danno tutte con copiosi dettagli la storiella della prigionia di 'Abbas (cfr.
:

Aghani,
I,

pag. 84;

IV, pag. 33; Athir, II, pagg. 99, 102;

Khamis,

I,

pagg. 439^40;

Halab,

Wardi,
II,

I,

pag. 116;

pagg. 384-387;

Ya'qbi,

Hagar,

II,

II,

pag. 46;

Abulfeda,
AthIr

pag. 668, no. 8983;

In tutte queste fonti manifesto l'intento di dimostrare che 'Abbas avesse rapcon il Profeta fin dalla battaglia di Badr e fosse perci segretamente musulmano. Il silenzio
di ibn Ishaq e di al-Waqidi per me la prova che quei due scrittori ignorassero la storiella e che perci questa venisse inventata posteriormente. Se avesse esistito ai tempi di quei due scrittori, non veggo
perch i medesimi motivi, che animarono gli scrittori posteriori, non avessero dovuto animare pure i
due primi e pi antichi. Gli isnd poi delle varie tradizioni sulla storiella sono palesemente apocrifi,
])erch in un caso si fa rimontare la notizia nientemeno che a 'Ali b. abCi Talib [f 40. a. H.], il quale,
come noto, non lasci tradizioni autentiche (Introd., 20 e nota), e negli altri casi ibn 'AbbSs, con nomi
sconosciuti nella catena dell'autorit e in un caso con accenni a persone non nominate, ba'J ahlihi.
Nessuno degli isnd d alcuna garanzia di veracit e di sicurezza nella trasmissione araba, e la prigionia di al-' Abbas, affermata soltanto da questi i s n a d insecuri, ha perci basi storiche molto malferme. strano poi che questa notizia faccia capo a due membri della stessa famiglia di al-'Abbs,
L'sd., III, pag. 109).
porti intimi

e a loro soltanto, di fronte al silenzio concorde di tutte le altre fonti tradizionistiche pi sicure ('Urv.-ah, al-Zuhri, ecc.).
fitto, quale la prigionia di al-' Abbas, sarebbe stato di tanta importanza da

Un

sospingere molti altri a

fame menzione,

l'avremmo avuta confermata da molte

617.

altre parti se fosae

jl 89

2. &. H.

91.

suta ve

anche A^hrini, IV, png. 33)


HiiSm ha oiniuesso

(cfr.

Il

ragionamento dello

Sprenger

(III, pag.

131, note)

passi (che si riferiscono alla prigionia di al-'Abbs) e dia sopprimere tutto quello che non fosse favoincominciato
sia
prt>sto
si
mostra in questo Ilio lo luauto
con la logica dei fatti; vale a dire
contradizione
patente

in
aflermazione
Questa
.
aJ-'AhbSs
revole a
errato: egli dice: ibn

tutte, ossia il testo di ibn Hisaiu e al-Wqidi non includono 'Abbas fra i
tonti pi moderne e meno sicure includono il nome di 'Abbs. Il ragiotutte
le
parte
prigionieri: d'altra
namento dello Sprenger quindi a rovescio della buona critica storica, vale a dire si accettano le notizie
dei moderni e si respingono quelle degli antichi! Ya'qubi (II, pag. 46) afferma che la prigionia di
le

due autorit pi antiche di

al-'Abb."is fu il motivo della sua conversione e che ritornasse a Makkah segretamente musulmano.
Questa uffcrmaricne esplicita contiene in un uocciuolo tutto il carattere tendenzioso, e quindi il mo-

tivo

dell:

-reazione della leggenda.

Asma

Assassinio di
90.

Yazid

Asma

Zayd

b.

{^5 Ramadan).

Hisn al-Kliatmi, aveva

b.

banu Umayyah

liglia di Mal^^an dei

b.

Zayd, moglie di

scritto alcuni versi

molto offensivi

TJmayr b. 'Adi b. Harithah (o l^araUmayyah al-Khatmi, quando Maometto torn a Madinah dopo la

aU' indirizzo della setta mu.'ulmana.


ah) b.

battaglia di Badr. giur di voler vendicare l'affronto, uccidendo questa donna.

Di notte tempo penetr nel

sito

ove

Asma

doriniv^a in

mezzo

ai suoi figli,

il

pi giovane dei quali, ancora poppante, le dormiva sul petto, e la trafisse da

Maometto non mosse alcun rimprovero all'uccicome modello. Nessuno dei banu Khatmah os venil delitto commesso da TJmayr indusse anzi parec-

parte a parte con la spada.


sore,

ma

lo addit agli altri

dicare la infelice donna, e


chi di quella

gi segretamente convertiti a professarsi apertamente

trib,

musulmani (Waqidi, pagg. 172-174;

Waqidi Wellh.,

pagg. 99.5-996, ove sono anche

La festa
91.
tassa,

citati

versi di

Asma

pagg. 90-91;

Khamis,

Hisam,

pag. 458).

I,

Ramadan.

finale del

In questo anno

zakt

al-fitr,

Maometto ordin ai seguaci il pagamento della


uno o due giorni prima del Fitr dicesi che egli
fedeli. Alla fine del digiuno mensile di Ramadan,

arringasse in una predica

Maometto

Compagni

usci

con

tutti

Salat

la preghiera

e questa fu la

al-'Id,

con

prima volta che

dalla citt e

and a pregare nella Musali a

la quale si festeggiava la fine del digiuno,

celebrasse tale funzione. Nella presente cir-

si

costanza, diceai venisse portata innanzi a lui fino alla Musalla la lancia corta,

al-'anazah, che

Da

al-'A\\"\vm.

il

Na^aSi (Negus) di Abissinia aveva donata a al-Zubayr

quel giorno venne la consuetudine di menarla in processione

innanzi al Profeta a tutte

le feste,

che fesse ancora conservata dai

(labari,
Khamf.s,

I,
I,

b.

pag.

pag.

1281;

ed

ai

tempi di al-Tabari

mu-adzdzin

Athir,

TI,

della

pagg. 88-89;

[f 310. a. H.] dicesi

moschea

di

Madlnah

Ya'qubi, H,

(')

pag. 47;

4.58).

1.
A qnetn lancia corta fatto cenno prima, durante la battaglia di Badr (cfr. 67).
Divenne una consuetudine di portarla innanzi al Profeta alla cessazione del digiuno di Ramadan; essa
Teniva pianUta in terra innanzi a Maometto in direzione di Makkah ed egli piegava con la faccia ri-

NfiTA

518.

H.

a.

2.

91, 92.

questa consuetudine venne adottata dai Califfi successivi, e il nome di 'anazah


forse invece della lancia di al-Zubayr venne in liso un semplice bastone.
La ragione di far uso di questo bastone era di indicare che in quel luogo doveva pregare il Profeta
(e pi tardi il Califfo) e nessuno doveva mettersi dinnanzi e velargli (sa tara) la vista aperta verso
Makkah (cfr. Bukbari, ed. Krelil, I, pagg. 186-136; Hughes, pag. C23, col. 2"; Mishct-ul-Masablh, voi. I, pagg. 169160). In Bukhari (III, pag. 64) troviamo tutta la storia di questa lancia corta,
anazah, come pass nelle mani dei vari Califfi fino ai tempi di 'Ali [f 40. a. H.] e poi rimanesse
in potere di 'Abdallah b. alZubayr [f 73. a. H.] fino al giorno in cui fu ucciso, alla presa di Makkah
volta verso la lancia

si

mut

quando

in sutrali,

H.

nel 73. a.

Ordine degli eventi fra Badr e Uhud.

V' dissenso fra lo lonti sull'ordino degli eventi che seguirono


92.
Badr. Secondo ibn Ishaq abbiamo l'ordine seguente (1) Maometto ritorna
:

da Badr a MadTnah

dopo

giorni

in esso per

alla fine

spedizione di al-Kudr

resto

il

di

al-SawIq, Dzud-Higgab.,
e

awwal
2.

grande parte di Safar,

Habf

3.

e grande parte del

(jumada

dopo la precedente,

ma

di

Zayd

H.

a.

a.

H.

ultin:ii

(8)

spedizione dei

senza indicazione precisa

Asraf; (11) battaglia di Uhud, Sawwal,

al-Waqidi abbiamo

In
fine

Ramadn,

Qa'dah;

2. a.

H.

(xumda

Uhud,

awwl,

In

(1)

3. a.

H.;

spedizione di

(8)

3.

al-Tabari

versioni:

il

assedio dei

Dzu Amarr,

spedizione di

(2)

invece

Dzu Amarr, Muliarram

3.

Rabf

a.
(I,

(5)

12-23

(3)

tutto

di Ka'b b. al-

(10) uccisione

seguente ordine

(1)

ritorno da Badr,

banu Qaynuqa', 15 Sawwl


;

I;

(7)
1

Dzu-1-

spedizione di

(4)

uccisione di Ka'b b. '[al-Asraf,

Rabf

Rab' II

il

H.

a.

al-Qaradah,

Rabf

al-

I;

spedizione di al-Furu', 1-10

(jumada

II

(9

battaglia

di

H.
pagg. 1362 e 1363-1364) abbiamo anche

spedizione di al-Sawq,

banu Qaynuqa

I,

il

banu Qayuuqa\ avvenuta


del mese
(9) spedizione

spedizione di Sawiq, 5-10 Dzu-1-Higgah

(3)

Kudr, 15-30 Muharram,


(6)

giorni di

Harithah a al-Qaradah nel Nagd;

b.

spedizione di

(4)

rimane in Madlnah quasi tutto

(6)

Dzu-1-Qa'dah;

il

spedizione di

(5)

Sawwal (2 sette
a Madinah e permanenza

o ai primi di

ritorno

(3)

tutto

spedizione di al-Furu\

(7)

Ramadan

di

subito

spedizione di al-Furu';

dopo Badr;
(4)

le

seguenti

spedizione

(2)

dei

spedizione di Uhud.

Badr e Uhud tre spedizioni comandate da


Maometto, o ghazawt, e una spedizione minore, sariyyah, comandata
da un Compagno, ossia: (1) ritorno da Badr il 22 Ramadn, 2. a. H.
(2) spedizione di Qarqarah al Kudr, 1 Sa\\^'l; [(3) spedizione di al-Furu'?];
(4) spedizione dei banu Qaynuqa', 9 Safar, 3. a. H..
Una terza versione: (1) ritorno da Badr; (2) spedizione di al-Kudr,
con ritorno a Madlnah la domenica, 10 awwl, 2. a. H. (3) spedizione
comandata da Crhlib b. 'Abdallah al-Laythi, il quale marci contro i banu
Altri invece

pongono

fra

Sulaym

banu

Grhatafn, uccisero varie persone, rapirono armenti e ritor-

519.

e^

;'.

2< 3

Miuliimh con

i.iuu.u. a

il

bottino

H.

sabato

il

(s/c/)

15

a\\-Aval,

avendo perduto

Maometto rimane in Matinali fino alla domenica {sic!) 22 Dzu1-lLiggah, quando segue la () spedizione di al-SawIq (cfr. anche A th Ir, II,
pagg. 107-108. n no. 3 di questa versione messo da Waqidi nel Earaadan
uomini;

tre

del

7.

(4)

Wollh.. pag. 298;

H.: W;lqi<li

a.

cfr.

a.

7.

H., 60

(i).

In mancanza di nitri documenti non possibile di decdere quale versione sia la


T*r; dovendo per sceglierne una, abbiamo preferito quella di al- Waqidi, non gi perch egli dia
colui ohe ha cercato per primo
mii^lior ganuisie, ma perch egli il pi ricco in dati cronologici, ed

Nota

1.

coordinare cronologicamente i fatti. Nel testo di ibn HisHm non siamo mai certi se l'ordine della
nmt.Tia sia fortuita o cronologica. Il difetto di al-Waqidi che la cronologia in alcuni punti artiile a dire egli la stabilisce senza darci le fonti dei suoi dati cronologici, e v' il sospetto che
'Uiione della materia sia arbitraria, perch gi al tempo suo difettavano memorie cronologiche precise. Che la spedizione contro i QaynuqH' abbia avuto luogo nello Sawwnl, 2. a. H., conferdi

Muliammad b. 'Omar al-WHqidi [f 207.


'Abdallah (al-Azdi?) [t 160 a. H.?J da ibn Sihb al-Zuhri [t 124 a. H.] (cfr,
pag. 1360, Un. 10, il quale confermerebbe la versione di Waqidi, da noi prescelta).

mato da utorit
a.

Jabari,

sicura: al-Harith; da ibn Sa'd |t 230 a. H.]; da

.Muhammad

H.]; da
I,

b.

Assassinio di abu 'Afak [Saicwal).


93.

Nel mese di

Sa\\"sval

venne ucciso abn 'Afak. Questi era un

Maometto giunse a Madinah: non

vecchio che aveva 120 anni d'et quando


volle convertirsi all'Islam,
fensivi.
riosi

('j

Dopo

ma

la battaglia di

contro Maometto che

tent sollevargli contro la gente con versi of-

Badr, abu 'Afak compose

SaUm

b.

'Umayr

altri versi cosi ingiu-

dei banti-l-Naggar

ucciderlo, dietro incoraggiamento del Profeta stesso.

si

decise di

Durante una notte

estiva,

'Umayr con una spada


gU trafisse il petto. Nessuno vendic la morte del pagano impenitente
(Hiam, pagg. 994-995; Waqidi, pagg. 174-175; Waqidi Wellh., pagine 91-92; Kliamis, I, pagg. 458-459.

nella quale aVju 'Afak

Nota

1.

I versi di

dormiva nel

cortile,

Salim

b.

abu 'Afak dicevano: Io ho vissuto lungo tempo e non ho visto fra la

gente, n dimore, n famiglie, pi fedeli ai patti o pi pronti a rispondere all'appello dei loro alleati,

ban l^aylah (o-sia


Madinesi) tutti quanti inclusi: anche se i monti si fendevano in due, essi
muovevano. Ora li ha divisi un cavaliere, venuto fra loro: questi ha confuso l'onesto con il disonesto! Se voi volete riconoscere la potenza, o l'impero, perch non seguiste il Tubba' (che tent una
volta conquistare Madinah)!. Come si vede il loro tenore sovratutto politico: una freccia lanciata
contro il dominio temporale crescente del Profeta, che estende il suo potere dichiarando morale quello
che di.Honesto e immorale (Hism, 1. e).
che

non

8i

Spedizione dei banu Qaynuqa' {16-30 Satvwal).


94.

l><jp<)

la

battaglia di

Badr Maometto

rivolse di

nuovo

la

sua

Madinah nella speranza di convertirli, ma trov che


erano pi maldisposti che mai verso di lui i rapporti fra Ebrei e musulmani
attt'nzione agli Ebrei di

divennero molto
ri.slm,

ma non

tesi.

Egli convoc gli Ebrei Qaynuqa' ed espose a loro

ottenne effetto alcuno. Mentre perdurava tanta animosit fra

Ebrei e musubnani, una donna araba del deserto,


neee,

si

rec al mercato dei

banu Qaynuqa',
520.

ma

sia per

sposata a un Madi-

vendere certo

latte, sia

2.

per far accomodare

nuyqa' erano

sola, respinse

maggior parte dei Qay-

Alcuni giovinastri

orefici di professione.

bench

essa,

94, 96.

d'oro, perch la

fregio

con questa donna, tentarono

tirsi

ma

un suo

H.

a.

di toglierle

bruscamente

il
i

volendo diver-

ebrei,

velo per vedere

suoi tratti,

uno

suoi tormentatori. Allora

di questi, oppure, secondo alcuni, lo stesso orefice

ebreo, con

il

quale essa

stava trattando, riusc a fissarle di nascosto con uno spino le vesti di dietro

modo che quando

in tale
tutti

presenti.

Un

essa

per andarsene scopr

alz

si

musulmano, che

trovava

si

vicino,

condotta vergognosa e vile dell'ebreo, in un impeto

gU

armi

ebrei tumultuarono, presero le

mano, dichiarandosi

poi nella loro fortezza (hisn);

(Hi sa ni, pagg. 545-546;

il

W a qid

Profeta
i,

Nota

si

uccise l'orefice

Maometto

il

e ritirandosi

Waqidi Wellh.,

Khaldun, n, App.

musul-

ad assalirU

accinse allora

pagg. 177-178

gina 92; Athir, H, pagg. 106-107;

sdegnato dalla

e alla loro volta uccisero

dai patti convenuti con

sciolti

d' ira

deretano a

il

pa-

23).

-- Tabari ignora completamente questo incidente: le autorit dell' isnd sul quale basata la tradizione banno poco valore l'isnad fa capo a quel notorio Mubammad b. Ka'b al-Qurazi ff 118.
1.

a.

dobbiamo molte favole (cfr. Introd. 281). Comunque sia, innegabile che Jlaometto volle
del primo pretesto plausibile per muovere guerra spietata di distruzione contro gli Ebrei,

H.], al quale

approfittarsi

dacch

fu persuaso che essi erano tenaci e irremovibili nella loro opposizione al suo imperio e alle sue
tradizione musulmana si tradisce cercando giustificazioni per la guerra mossa da Maometto

si

dottrine.

La

primo momento in cui il Profeta mise piede in MadTnab, i tradizionisti si danno la


gli Ebrei con i pi tetri colori, e come i pi tenaci e insidiosi nemici
dell'Isim. al-Zuhri [f 124. a. H.] aft'erma sulla autorit di 'Urwah b. al-Zubayr [f 94. a. H.] che Maometto marciasse contro i Qaynuqa' in seguito alla rivelazione del versetto vili, 60: E qualora tu
avessi a temere tradimento da una gente, contraccambiali nello stesso modo in verit Dio non ama
i
traditori . Questo versetto pu interpretarsi nel senso che Dio consigliasse di usare le stesse armi
degli Ebrei, ossia la malafede! (Tabari, I, pag. VGO lin. 12; Waqidi, pag. 178, lin. 13).
agli Ebrei, e fin dal

massima pena per dipingere

95.

Qa3"nuqa' erano confederati, hulafa, dei

Khazrag

particolare perci dell'Ansar, 'Ul^adah b. al-Samit, e di 'Abdallah b.


il

capo degli

Quando scoppi

Ipocriti.

con

chiar di rompere ogni rapporto

Ubayy, perch mancasse

ai patti rispose
...

Ubayy

'Ubadah

Qaynuqa', ed

lam ha cancellato i patti esistenti


dunque i Qaynuqa', d'altra parte per
ibn

il

conflitto

" I

cuori

ai

si

b.

in

Ubayy

al-Samit

di-

rimproveri di ibn

sono mutati e

l'

Is-

Khazrag musulmani rinnegarono


quelli pagani non osarono muoversi:
I

consigli agli Ebrei di tenersi sulla difensiva e promise di venire

in loro soccorso e di associarsi con

suoi alla difesa della fortezza,

tenne la promessa, sicch in conclusione

gli

ma non

Ebrei furono abbandonati da

Qaynuqa' erano considerati i pi valorosi degli Ebrei, ma invece di


prendere l'oftensiva contro Maometto, si tennero tranquillamente dietro le

tutti.

mura

della fortezza,

delle
il

15

Ebrei

e,

forse in attesa degli aiuti promessi,

armi n lanciarono una sola

awwal
si

e rimase

arresero.

Non

freccia.

sotto alle
chiaro

mura

quali

521.

Maometto pose

non

assedio alla fortezza

fino al 1 Dzu-1-Qa'dah,

fossero

fecero uso

quando gU

patti della resa perch al-

PP

S(

H.

2. a.

cimi atennaiio

elio

capitolassero a discrezione

cond/ione

t'osse la jierdita

bambini^')

(HisSm,

WoUh.,

ma

dei beni,

pag. 546;

pagg. 92, 93, 94;

donne

diritto di conservare le

il

pag. 1360;

I,

Kbald un,

Wqidi

AVaqidi, pagg. 177, 178-179, 180;

Tabari,

che la

del vincitore, altri

II,

App.

23).

A prima vista parrebbe notevole quanto fosse gi cresciuto il potere di Maometto,


Nota 1.
quAuto fosse gi grande l'influenza indiretta dell'Isim da permettere a Maometto di agire arbitrariamente contro i Qnyuuq' senza che n i Khazrag n gli altri Ebrei facessero un tentativo per difendere o aiutare i loro confederati o correligionari. Se esaminiamo per bene la tradizione, si pu osservare che l'azione latente dei Kliazrag deve essere stata molto grande ed efficace, e che i fatti devono
essersi svolti diversamente da quello che la tradizione ci vorrebbe far credere. Innanzitutto non vi fu
combattimento di sorta, n dall'una n dall'altra parte Maometto avrebbe desiderato di distruggerli,
ma non potendo superare ancora l'opposizione latente ma fortissima dei Khazrag, e per riguardi politici che ben si comprendono, dov transigere. Egli assedi i Qaynuqa', e li costrinse a venire ai patti
non gii combattendoli con le armi, ma tagliando le comunicazioni e piegando la loro resistenza con
la fame e con la sete. Si venne cosi a una transazione, nella quale gli Ebrei vedendo che la dimora
in Madlnah non era pi possibile nelle nuove condizioni, emigrarono con tutte le famiglie. E in questo
senso che dobbiamo interpretare i fatti narrati dalla tradizione nei paragrafi seguenti. Si notino le
numerose notizie che si contradicono sul modo e sulle condizioni dell'esodo dei QaynuqS'.
e

96.

quando

di al-Mundzir

1).

Qudamah, per decidere

favore

in

degli Ebrei,

si

prigionieri,

precipit veiso

ai suoi confederati
la schiena

tlivenne

700 uomini,

circa

da

farsi

ma

Intervenne allora ibn

(').

prima

tent

indurre

tli

questi lo respinse fieramente. Allora ibn

quale temeva che Maometto avesse in mente un eccidio generale

il

gridando

sul

confederati

suoi antichi

dei

al-Mundzir a liberare

Ubayy,

ammontavano

arresero, furono tutti legati sicuramente e consegnati alla custodia

si

Ubayy

Gli Ebrei QaAmuqa', che

il

"

Qaynuqa'.

Il

Khazragita afferr la corazza di ^Maometto dietro

Muhammad non
!

male

far

ai

furente per questo atto di ibn

Ubayy tenne

tutto, ibn

domand che si risparmiasse la vita


Profeta che non amava ibn Ubayy, gli volse

Profeta e

il

miei confederati

Ubayy, che

duro, n volle lasciare

che non avrebbe staccata la

mano

finch

il

il

alle spalle,
.

suo volto

il

Profeta,

ma

Maometto
oscur

si

insist

dicendo

Profeta non avesse graziato

Qaynuqa', quei suoi confederati che gli erano venuti in soccorso alla battaglia

Maometto dov cedere alfine a tanta insistenza; ibn Ishaq dice


che facesse dono di tutti i prigionieri a ibn Ubayy, una generosit che
mal si comprende, se vero che Maometto si adirasse tanto con ihn Ubayy
I>er la sua audace insistenza. al-Waqidi dice al contrario che Maometto concedesse a tutti la libert alla condizione che gli El)rei lasciassero Madinah

ili

Bu'ath.

(HiSm, pagg.
bari,

I,

.546;

pag. 1361;

W aqidi,

Abulfeda,

^'^TA 1.
Non v' dubbio che
riene affermato da autoriU sicure (cfr.
a. H.J,

da

al-Zubayr

Mnhammad
[f 94. a. H.J.

pag. 179;

Waqidi Wellh.,

pag. 86; Kliamls,

I,

Maometto avrebbe voluto uccidere

Tabari,

I,

la-

pagg. 459-461).

I,

tutti

pag. 92

Qaynuqa'

questo

ci

al-Harith, da ibn Sa'd |t 230.


H.], da al-Zuhri [f 124. a. H.), da 'Urwali b.

pag. 1360). Autorit

'Umar al-Wqidi [f 207 a.


Se non mise in atto il suo feroce intento, fu per timore di complicazioni con

b.

622.

2. a. H.

il

96, 97.

MadTnah, raffigurato dalla tradizione nella persona di ibn TJbayy, e che


potente in Madlnnh da inceppare molto l'attivit invadente del Profeta.

partito di opposizione in

era ancora

si

97.

Qa}'nuqa'

le notizie

non d

ibn Ishaq

seguenti

informazioni sulla sorte finale dei

altre

pervengono dal solo Waqidi

ci

condizioni della resa era che tutti

una

delle

beni dei Qaynuqa' dovessero essere ce-

Maometto i Qajmuqa' non avevano terre, la loro fortuna consisteva


massima parte di oggetti di oreficeria e di armi Maometto confisc

duti a

per la

tutta questa roba di grande valore, e dopo aver ritenuto per se tre archi,

due corazze,

tre spade, tre lancie

quinta parte del bottino, divise

la

il

Compagni. Intanto ibn Ubayy si adoperava per rendere vana la


condizione messa da Maometto che i Qa^muq' dovessero emigrare da Madinah, e tent con i capi Ebrei di penetrare improvvisamente nella stanza
di Maometto e di strappargli a forza la concessione di rimanere. Il Compagno
resto fra

'Uwaym

b.

Sulah, che montava

Ubayy

permettere a ibn

Maometto acconsentiva a

Ebrei di entrare, prima di accertare se

agli

guardia innanzi alla porta, non volle

la

riceverli.

Tale fu l'importuna insistenza di ibn

Ubayy che 'Uwaym dov respingerlo con violenza, sbattendogli


contro il muro e producendogli una ferita che lo insanguin tutto.
turbati dalla rissa, compresero che ibn Uba3^y nulla poteva per

la faccia

Gli Ebrei

essi,

e che

Ubayy, che perdeva


un forte contingente di confederati, furono vane. Maometto incaric *Ubadah
b. al-Samit, l'antico confederato degH Ebrei Qaynuqa' di organizzare l'espulera meglio piegarsi e partire

'Ubadah

b.

della

rarsi

tutte le preghiere di ibn

ordinando che dovesse aver luogo entro tre giorni.

dei medesimi,

sione

al-Samit accompagn
loro

partenza.

gH Ebrei

Bench avessero molti

esiliati

non ottennero

gerli;

ebbero per la concessione di portar via

Wadi

al-Qura

gii

uomini andarono a piedi

di provviste e di cavalli, con

II,

(Hisam,

1.

b.

Qaynuqa

forse pi verosimile)

Nota

quaH

somme

le

si

le

donne

per

giorni

gli
esi-

che poterono
diretti

verso

bambini sui cameli.

di quei luoghi

li

fornirono

Qaynuqa' poterono recarsi

fino a

dunora (Waqidi, pagg. 179-181;

pagg. 92-94; Tabari,

App. 23, dice che

bhah Basir

gh Ebrei

in Siria ed ivi prendere stabile

Waqidi Wellh.,

tre

assicu-

Madinah,

Qaynuqa' passarono per al-Falahatayn

In AVadi al-Qura rimasero un mese, e

Adzraat

crediti in

permesso di rimanere pi di

il

riscuotere dai debitori. I

Dzubab, per

fino passato

I,

pagg. 1361-1362;

andarono a

stabilire in

Khaldun,

fvhaybar

questo

(^).

Durante l'assedio dei Qaynuqa' le preghiere in Madinah furono dirette da abu Lu'Abd al-M\indzir, lo stesso che aveva tenuto quel posto durante la spedizione di Badr

pag. 54G;

Waqidi,

pag. 181).

vedi per 22, 77) nella storia dell'Islam, Maometto


{sic
tenne per s la quinta parte del bottino, e diede gli altri quattro quinti ai Compagni: nel quinto del

In questa spedizione per la prima volta

523.

jjs

H.

2. a.

97.

vero, vuol dire che gli Ebrei


Profeta vi er 1 schiava Satyyah (Tabari, I, pag. 18tJ2). Se questo
furono privati anche dei loro schiavi, perch non detto che Safiyyah fosse un'ebrea non poteva esstendardo bianco (liw abyad) fu tenuto
serlo perch ttvrvbbe emigrato con i correligionari suoi. Lo
:

Profeta (Tabari, ibid.).


ha dato nomi a tutte le armi possedute da Maometto: durante la spedizione dei
Qarnuo' egli fece uso della corazza Pzrit al-Fudul (HiSitm, pag. 646) e nel bottino gli vennero i
tre archi: al-Katm (che si ruppe a Uliud), 'al-Eawhli, e al-Bayda; le due corazze: al-Sughdij-yah e
Faddah (corretto dal "VTellhausen in Fadtadah); e le due spade: Qal'i e Bayj-ar ( Wellh. Battar) (WSqid, pag. 180, lin. 1-4; WSqidi Wellh., pag. 93).
lo aio del

da Haiuxah

La

tradisione

98.

Maometto limase

Madinah

in

tutto

il

mese

di Dzu-l-Qa'dah

occupato specialmentiC con la riscossione dei riscatti pagati dai Qurays per
i

prigionieri di

Badr

(Hiam,

in libert

alla fine del

mese

tutti i prigionieri

erano

stati

messi

pag. 540).

Spedizione di Sawlq [5-10 Dm-l-Higgah)


giur di

abu Sufyan, nel giungere a Makkah, dopo il disastro di Badr,


non lavarsi il capo, finch non fosse ritornato a guen-eggiare contro

99.

Maometto e avesse vendicata la sconfitta. Per mettere in esecuzione questo


voto, nel mese di Dzu-1-Higgah si mosse da Makkah contro Madinah con 200
o 400 cavalieri montati su cameli. Scegliendo il cammino superiore, quello
lungo l'altipiano del Nagd, giunse fino alla parte anteriore di Qanat, ove

accamp presso

monte Thayb (o Tait o Tabt), a un giorno di cammino


da Madinah. Di notte tempo egli and innanzi solo, si rec presso gU Ebrei

si

il

banu-l-Nadir e buss alla porta di


dalla

sorte toccata

ai

Huyayy

banu Qaynuqa',

si

tempo capo

Akhtab. Questi, impaurito

rifiut di

timore delle conseguenze. Allora abu Sufyan


in quel

b.

si

rivolse

della trib e custode del tesoro

mise di entrare nella dimora

e,

aprirgli

la

a Sallam

porta per

Mikam,

h.

comune. Sallam gU

per-

dandogli da bere, lo inform dello stato delle

cose in Madinah. Verso l'alba abu Sufyan pigli congedo, ritorn presso

compagni

mand un distaccamento

distni-ssero alcuni

di questi contro al-'Urayd. I

palmizi, misero fuoco a due case, uccisero

Quray

un Ansar

di

Madinah con un suo confederato o bracciante, che lavorava nei campi, e


si ritirarono quindi celermente verso Makkah. Maometto, appena fu avvertito
del fatto, si mosse immediatamente per inseguire e punire gli aggressori, ma
per quanto veloce fosse l'inseguimento, non fu possibile raggiungere i QurayS fuggenti, ilaometto, giunto presso Qarqarah al-Kudr, ritorn indietro.

Sul

cammino

Musulmani raccolsero grande copia di prov\'igioni, che i Quavevano gettato via. Durante l'assenza di
Maometto, Madinah fu governata da abu Lubal^ah Basir b. 'Abd al-Mundzir.
La .spedizione prese nome di al-Sawiq per la grande quantit di farina
(sawlq) gettata via dai QurayS fuggenti e raccolta dai musulmani. Maoi

rayS, per fuggire pi speditamente,

624.

2.

metto rimase in Madliiah tutto


fine dell'anno

99-103.

H.

a.

resto del Dzu-l-liiggaii vale a dire fino alla

il

(Hism, pagg. 543-544; Waqidi, pagg. 181-183; Waqidi


94; Tabari, I, pagg. 1364-1367; Athr, II, pag. 108; K^al-

Wellh., pag.
dun, II, App. 22; Abulfeda,

pag. 86;

I,

Khamis,

pagg. 461-462).

I,

Pellegrinaggio annuale {8-10 Dzu-l-Hiyyah).

100.

Makkah

i epurava

e nessun

furono in questo anno signori del pellegrinaggio in

musulmano pot

(Hisam,

assistere alle feste annuali

pa-

gina 543).

La Festa

del Sacrifizio in

Non

101.

Madinah

{10 Dzu-l-Riggah).

potendo recarsi in pellegrinaggio a Makkah, Maometto,

yum

nella ricorrenza del Giorno del Sacrifizio,


2.

H.,

a.

al-adha, 10 Dzu-1-Higgali,

rec in forma solenne alla Musalla con tutto

si

popolo e vi fece

il

per la prima volta la preghiera commemorativa, scannando con

mani, o una, o due pecore:

banu Salamah,

e la

grande

festa

luogo per 17 anni consecutivi (Tabari,

Khaldun,

App. 23;

II,

proprie

pi ricchi dei seguaci (ahi al-j^usr) imitarono

suo esempio. Questo avveniva all'alba del 10 Dzu-1-Higgah,


ritorio dei

le

Khamis,

I,

I,

2.

il

H., nel ter-

a.

annuale fu tenuta nel medesimo


pag. 1362; Athir,

TI,

pag. 107;

b.

abu Tlib

pag. 462).

Nascita di al-Hasan.

102.
[t 49.

a.

Ragab

2. a.

H.

H.],

In questo anno dicesi nascesse al-Hasan

ma

alcuni lo negano

consumasse
;

il

affermando che 'Ali

I,

'Ah
si

fidanzasse nel

suo matrimonio con Fatimah soltanto nel Dzu-1-Higgah,

al-Waqidi: e questa ultima versione


pag. 1367; Athir, II, pag. 109; Khamis,

autorit:

(Tabari,

b.

la vera, dice
I,

Tabari

pag. 462).

Gli al-Ma'qil.

103.
riscatto

In questo anno

(^)

Nota

Profeta scrisse gli al-Ma'aqil (prezzi di

per persone uccise?) che erano

(Tabari,
al-Ma'aqilah.

spada

il

1.

I,

attaccati

pag. 1367, Un. 14; Athir,

(mu'allaqan)
II,

alla

sua

pag. 109, ove detto

questa frase oscura del Tabari possiamo aggiungere la seguente tradizione, che

Io non
u
Il volume era attaccato (m
'alho libri da leggervi eccetto il Qur-an e questo volume (sahfah).
la qah) alla spada munita di un grande anello di ferro. Il volume conteneva le leggi riguardanti le
elemosine (z a k a t), quali 'Ali aveva udite dal Profeta . JEAS of B, anno 1856, voi. XXV, pag. 318, nell'articolo dello Sprenger sull'origine e sul progresso dello scrivere i fatti storici presso i musulmani.
In Goldziher Muli. St., II, pag. 14, abbiamo menzione di un li adi th pressoch identico al precedente,
e nel quale si allude a uno scritto appeso alla guaina della spada di 'Ali: in questo scritto v'erano
die Gesetze iiber die Vergeltung von die von Thieren zugefugten Schaden und andare Verwundunforse servir a chiarirla: Tariq racconta: io vidi 'Ali b. abvi Talib sul pulpito ed egli disse:

526.

H.

2. a.

loe-ioi.

'Ali come detentore dello scritto: nel


noto che in queste tradizioni figura sempre
e detentore dello scritto. Pu essere che il testo
autore
come
Profeta
il
invece
Uto di labari abbiamo
egli abbia usato quello che il Goldziher (Muh. S t., Il, pag. 24,
di labari non sia completo, o che
Construction
, e che si debba completare il testo dicendo: gli alnoto 6 chiamerebbe praegnante
spada . Questo l'unico indizio che abbiamo che
di
"Ali)
(ossia
sua
alla
attaccati
orano
Ma"...iil che
brani del Quran, ne dett forse alcune parti, e
rivelava
egli
Maometto abbia scritto qualchecosa :
abbiamo notizia che egli scrivesse mai un solo
non
ma
trib,
con
le
corrispondenze
le

rea degno

di

delt tutte

Questa notizia

rieo.

tare

Nldeke

.cir.

Tabari perci unica, ammenoch


Qur., pagg. 7-13).

interpreti lo scrivere nel senso di det-

si

di

Battaglia di Dzu Qr [cfr. Introd. 230).


Quattro o cinque mesi dopo la battaglia di Badr, dice
104.

al-

Ya'qubi, o perci alla fine del 2, o al principio del 3. a. H., ebbe luogo la

Qar, nella quale gli Arabi delle trib Rabi ah scon-

Dzu

battaglia famosa di

fissero l'esercito persiano del

Trattative con

palma

foglia di

affinch

egU

scrisse

b. Sa'd
si

lo portasse alla

Hudzaym,

3.

Zayd

H.,

a.

il

dei
b.

'Udzrah sopra

il

9),

viaggio

messaggero venne

il

banu Sa'd Hudzaym, oppure, pi


^lidas b. 'Abdallah b.

quale spezz in due

b.

dorso di una

il

messaggio ad un uomo degli 'Udzrah,

ramo

il

musulmano, qualche tempo dopo,

agli ordini di
(cfr.

il

lettera agli

sua trib. Durante

Ward b. [Mirdas
da Ward b. Qatadah

fece per

una

('asld), ed affid

aggredito da

tamente,

pag. 47).

II,

ban 'Udzrah.

105. Maometto

Kisra (Ya'qubi,

di

Dayyan

corret-

al-Harith

b.

Ward

palma. Questo

e mori ucciso

combattendo

Harithah, sia durante la spedizione di al-Qaradah

sia nella spedizione di

Wadi

al-Qura

(cfr.

a.

6.

15; Sa'd, pag. 22, 60, ove per il testo arabo manca di una
che si trova soltanto nella versione del Wellhausen). Se vero che

avremmo

morisse ucciso a al-Qaradah,

frase,

Ward

qui notizia di una delle pi antiche

missive del Profeta alle trib nomadi. Per questa ragione ho creduto

mettere la presente notizia sotto l'anno


sibilit di

due o

un errore

e che

mese

2.

H.

non esclusa per

fallito agli

L'ambasciata degli 'Udzrah

tre anni pi tardi.

solo nel

messaggio

il

H.,

di

la pos-

'Udzrah debba mettersi


si

present a

Maometto

di Safar dell'anno 0. H.

Necrologio: abu-1-Bakhtari al-'Asi.


106.
b.

'AW

abu-l-Baklitari al-'Asi

al-'Uzza, fu

derati avversari di

bayr

b.

uno
si

essi.

in

ma

volte

seguaci di

allo stesso

tempo

dei

del celebre al-Zu-

contro le ingiuste persecuzioni,

Maometto

Per questa ragione, quando marci con


Mfl.

Asad
pi mo-

(o Hasira) b. al-Harith b.

Makkah: lontano cugino

espresse pi

delle quali erano oggetto

Hisam

dei pi eminenti,

Maometto

al-'Awwm,

1>.

e aiut perfino alcuno di

gli altri

Quray contro Mao-

2.

metto a Badr,

con

il

H.

a.

106, 107.

Profeta diede ordine ai suoi di non ucciderlo. Egli aveva

un giovane consanguineo,

layhah bint Zuhayr, e

lo

(jrunadah,

aveva messo sul camelo dietro di

durante la mi-

schia di Badr. In questa s'incontr con al-Mugazzar b. Dziyad,

voleva battersi con

lui

Mu-

figUo della sua nipote

il

quale non

il

per obbedire agli ordini di Maometto, abu-1-fakhtari

respinse con isdegno Tordine generoso del Profeta e costrinse al-Mugazzar a


far uso delle armi, ripugnandogli d'essere trattato diversamente dai suoi

pagni d'armi e non volendo che


egli tradito

le

donne

Makkah

di

com-

potessero dire avere

compagni per salvarsi la vita. Tanto egli che (runadah furono


(H i s a m, pag. 446; Wiist.F.Z., pagg. 11-12; cfr. poc'anzi 65).

quindi uccisi

ab Lahab.

(ibn Ishaq; da Husayn

107.

da abu

b.

'Abdallah

Rafi' cUcnte di ibn 'Abbas [f 68. a. H.]

zione certamente apocrifa): abu Lahab, che,

b.

'Ubaydallah

isnad molto

b.

al-'Abbas

debole: tradi-

come sappiamo, non aveva preso

parte alla battaglia di Badr, rimase grandemente addolorato, quando giunse

a Makkah

la

notizia del disastro (17

Ramadan,

a casa, e lo schiavo abu Raf\ che

lito

si

2.

H.): egli ritorn avvi-

a.

trovava allora al servizio di

al-

'Abbas, ed era segretamente convertito all'Islam, senti l'animo riempirsi di

quando vide la tristezza di abu Lahab e quando pi tardi abu Sufyan


(che non fu presente alla battaglia!) narr ad abu Lahab i particolari della
battaglia, abu Sufyan descrisse come legioni di uomini bianchi, montati su
gioia,

cavalli grigi, apparissero fra cielo e terra e

angeli

gettassero con impeto irresi-

Qurays. abu Rafi' os a questo punto esclamare

stibile sui

gU

si

L' interruzione

irrit

"
:

Per Dio

erano

a tal punto abu Lahab, che egli con un

grande ceffone rovesci in terra

lo scialavo, e

batt crudehnente. In aiuto di

abu

poggiate su

Rafi' accorse

umm

lui le ginocchia, lo

al-Fadl,

inogUe di

un bastone feri in testa il feroce abu Lahab, dicendogli


Tu lo disprezzi, perch non presente il suo signore alju Lahab si ritir
tutto turbato e sette giorni dopo mor di vainolo (Hisam, pagg. 460-461;

al-'Abbas e con

"

Tabari,

I,

pagg. 1338-1340).

pestilenziali, A'aiuolo nero) era

pi della peste stessa (ta'un):


figli

La

malattia che lo uccise (al-'adasah, pustule

talmente temuta dai Qurays, che la aborrivano


il

cadavere di abu Lahab fu abbandonato dai

per pi di due giorni, finch la decomposizione avanzata rese impossibile

avvicinarsi al cadavere: lo lavarono alfine gettandogli acqua addosso da lon-

tano, poi dopo averlo trascinato nella parte superiore di

Makkah,

lo seppel-

lirono gettandogli addosso le pietre finch era tutto coperto (Tabari,

I,

pa-

gine 1340-1341). Questi luridi particolari sono invenzioni di tempi molto posteriori,

probabilmente del II

sec.

della H.

527.

(cfr.

Aghani,

IV, pagg. 32-33).

2. a.

108.

Uthman
l'ibnian

Maz'un.

b.

Xel luoso

i03_

Maz'un

b.

H.

b.

Dzu-l-Riggah di questo anno cess di \vero

ili

Habib

Wahb

b.

uno degli antichi Compagni

al-Qurasi,

b.

del

Hudzafah
Profeta.

(rumah

b.

Di

lui si

al-Cruinahi
gi- fatto

nen2done nei paragrafi precedenti (Introd. 229, no. -4 275. no. IO 283,
302 2. a. H. 85, A, no. 69) e, secondo ibn Ishq, egli sarebbe stato
no. 21
;

il

tredicesino che abbracciasse l'Islam. Prese parte alla

sinia

Makkah

dice che ritornasse a

si

si

emigrazione in Abis-

mettesse sotto la protezione

di al-Walld b. al-Mughlrah. Sul conto suo sono narrati alcuni aned-

(iwr)
doti,

che meritano di essere ricordati, perch, come ha gi osservato giusta-

mente loSprenger(I, pag. 387 e segg.), la sua presenza nella piccola schiera
dei convertiti dov contribuire potentemente allo sviluppo dello tendenze
ascetiche deirislam, che
il

Maometto tent

Profeta cess di vivere presero

il

di frenare,

ma

che in seguito quando

sopravvento, e trovarono, dopo

le

conquiste,

un terreno favorevolissimo nei paesi fuori d'Arabia (vedi anche poc'anzi al 15).
Si narra, dunque, che egli avesse una volta un incidente con il poeta Labid b.
Rabi'ah [f 63.

a. H.].

Questi stava recitando alla presenza di molte persone una

poesia di sua composizione, nella quale fra gli altri v'era


"

Non sono

vane tutte

forse

le cose

senza Dio?

.,

un

verso, che diceva:

ed ibn Maz'un interrom-

ma

quando il poeta continu a recitare


il verso, che diceva: " Tutte le cose piacevoli non possono mai durare y^, ibn
Maz'un lo interruppe di nuovo, esclamando " Tu mentisci I piaceri del
parati iso non cessano mai! . Un pagano presente si risent delle parole di
ibn Maz'un, e gettandosi su di lui lo batt in un occhio, facendogli tanto
male da annerirglielo tutto (Hagar, II, pag. 1107, lin. 18 e segg.). L'aspetto
pendolo, esclam:

Dici

il

vero!

pi singolare del carattere di ibn Maz'un, fu per la tendenza ascetica che


egli spinse

Maz'un
il

tal

punto da necessitare l'ingerenza diretta del Profeta, ibn

impose cio una rigida castit

si

sesso femminile: siccome per

durante

ebbe

le

spedizioni miUtari,

la idea di farsi castrare.

egli al Profeta,

"

non

il

volle dare

(FTa^ar,

II,

e perci

ti

'^

temeva

e volle troncare

ogni rapporto con

di cedere alle tentazioni, in ispecie

quando si catturavano le donne del nemico,


Mi fa male l'astinenza nelle spedizioni disse
.,

chiedo

il

permesso di farmi castrare!

. Il

consenso, e lo consigli di digiunare per calmare

pagg. 1108,

lin.

Profeta
i

e segg.). Si narra poi che egli avesse

sensi

una

moglie per nome Khawlah bint HakTm, la quale era anche per combinazione

donna piuttosto bizzarra (muta^awvpisah al-khatir) (Halab, II, pagina 24.5, lin. 6), e appassionata per i profumi (Sprenger, I, pag. 389), vale
a diro perci

Maz

un.

donna meno adatta ad essere moglie dell'astemio od asceta ibn


Difatti abbiamo notizia che Khawlah si recasse presso 'A-iah la
la

628.

moglie del Profeta, ad espon-e

H.

a.

2.

108.

sue lagnanze, dicendo, che

le

il

marito

giunava di giorno e pregava di notte, negligendo completamente


doveri maritali, bench essa ogni sera

speranza di eccitare

facesse bella nella

si

IV, pag. 557,

lin.

Un.

9).

non

Un'altra fonte

ci

il

nome

francamente a ibn

(Sprenger,

di essa)

Mazun

I,

12 e segg.).

(al-ruhbaniyyah lam tuktab

a y n a), parole famose nella tradizionistica musulmana (H a 1 a b.

suoi

Profeta e rammentare a ibn Maz'un,

il

che neir Islam non esisteva celibato


'a

(Hagar,

sensi del marito

Dovette allora intervenire di nuovo

profumasse e

si

di-

pag. 389,

aggiunge che

e gli dicesse:

"

il

quale per,

Il,

come

pag. 245,
al solito,

Profeta parlasse anche molto

il

Non

hai tu forse in

me un

bello

amo le donne, io mangio la carne, digiuno, ma anche rompo


medesimo! . Non fu un uomo notevole per coraggio militare, ma grazie

esempio? Io
il

grande piet god di altissima stima presso tutti i musulmani. Quando


venne a Madinah, tutti volevano avere lui nella loro dimora, e per non
creare dissidi e rancori, si stabili a sorte la persona, che dovesse ospitarlo.
alla

Questo fatto notevole, perch

ci

dimostra quali tendenze esistessero gi in

Madinah, se un uomo dello stampo di ibn Maz'un, che

si

asteneva dalle donne,

dal vino, digiunava costantemente e passava le notti a pregare, era tanto po-

(Sprenger,

polare
2.

a.

H.

Fu

il

perci anche

il

I,

pag. 391).

La sua morte avvenne

primo degli Emigrati Makkani, che morisse in Madinah, e


primo ad essere sepolto nel cimitero poi famoso di al-Baqf.

un dolore vivissimo per


sua bara, e accompagn i resti

Il

Profeta, di cui egli era fratello di latte, risenti

la

morte

del

di ibn

Compagno

grime

Maz'un

e,

volle

con

fossa, per poter distinguere


il

ELalab,

II,

quando preg

sulla

all'ultima dimora, le sue guancie erano solcate

Maometto

dormire

nel Dzu-l-Higgah del

le

dove

il

erigere

suo amico e

sonno eterno (Tabari,


pagg. 244-245;

mani

proprie

I,

Khamls,

I,

529.

pag.

una

la-

pietra a capo della

Compagno

1367;

da copiose

era stato messo a

Athir,

ET,

pag.

pagg. 462).

QQ

109;

3. a.

H.

(24 Giugno 624 12 Giugno 625),

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|,a*liasaa*a 33l9;ft9X1393

2.

2ft33XSftfiSJtSSSSSftAfiftSfiSX

H.

a.

3.

Spedizione di al-Kudr {15-30 Muharram).

1.

al-Gliifari

Alla met di Muhairam, Maometto, lasciato Siba'

Maktum) come suo luogotenente

(oppure ibn ujnm

mosse contro

banu Sulaym

nella pianura di al-Kudr

tava lo stendardo. Egli aveva saputo che


si

ivi

'Ali b.

banu Sulaym

b.

in

'Urfutah

Madinah,

abu Talib por-

banu Qhatafan

erano riuniti con intenzioni sospette contro di lui e voleva perci preveEgli arriv sul posto, trov le piste dei cameli,

nirli.

gi scomparsi.

Maometto, che aveva con

per istrada cattur 500 cameli, per

cameli per ogni

membro

Secondo alcuni

il

modo

della spedizione

ma

gli

Arabi erano

200 uomini, ritorn indietro e

che, tolto

quinto, rimasero due

il

questa aveva durato quindici giorni.

bottino fu ancora pi copioso e ad ogni

musulmano

spett

Maometto credeva di sorprendere i


Sulaym e i Ghatafan, venne catturato un pastore Yasar, il quale fu offerto
in dono al Profeta dai Compagni
egli si convert subito air Islam e Maoper parte sua sette cameli. Nel sito ove

metto

gli diede la

sua

libert.

arabe da Madinah, prima di


Profeta, ibn

umm Maktum

non volendo montare

sul

gine

bottino fu diviso in Dirr, a tre miglia


ingresso in

fai'e

nb ar

il

Q)

durante la predica, arring la congre-

pulpito, in

modo che

mano sinistra (Waqidi, pagg. 183-18-4;


94-95; Hisam, pagg. 539-540; Tabari I,

sua

pagg. 107-108;
Nota
inventata.

1.

Khaldun

Durante l'assenza del

citt.

nel dirigere la preghiera dei fedeli nella moschea,

gazione stando in piedi presso


alla

II,

App. 21-22:

Questo non esisteva ancora

cfr. 7. a.

Halab
H.

min bar si trovava


Waqidi WeUh., pail

pag.

1363;

Athir

II,

n, pagg. 394-395, 402-403).

74, e 8. a.

H.

200, la storiella perci

3.

a.

){,

Uccisione di Kal)

al-Asraf {Ran

b.

Madlnah

l'or la presoii/.a in

2.

principale,

quali egli era l'autore


distinte di abitanti.

H.

fi'*

Vi erano

I).

di

Maometto, e per

gli eventi dei

erano formate nella citt varie

si

veri Madinesi divisi in

musulmani

classi

e pagani:

perch la fede teneva separati nella stessa famiglia il padre e il figlio poi
venivano i confederati (hallf) delle due stirpi degli Aws e dei Khazrag,
:

fra

quali trovavansi gli Ebrei. Il Profeta cerc di stabilire

vere concorde e tranquillo fra


gli ebrei,

ma

il

tanto

poeta Ka'b

b.

183;

ii,

103).

Fra

gli

Ebrei

si

di vi-

quanto

pagani,

in ispccie questi ultimi, gli facevano Adva opposizione.

Qur-an, m,

alludesi nel

ma

vari elementi,

un modo

(A questo

distingueva specialmente

al-Araf per la violenza e per l'accammento ostile che egli

dimostrava in ogni circostanza verso Maometto e V Islam. Egli apparteneva


ai bemu Nabhan, un ramo dei banu Tayy, e sua madre era un'ebrea dei

EgU

banu-1-Nadir.

mento per
ai
i

il

uno

di quelli che manifestarono

musulmani, Ka'b
b.

non pot

la vittoria di Badr, e

Qurays, che egli chiamava

Wa<.la'ah
i

fu

si

" i

il

massimo

rincresci-

consolarsi della sconfitta toccata

re dell'umanit

Spinto dall'odio contro

rec a Makkali, prese dimora presso al-Muttalib

Dubayrah al-Sahmi, marito

di "Atikah bint abu-l-'Is b.

abu

b.

Umayyah(^);

coniugi lo accolsero molto onorevolmente e Ka'b nell'intento di riav\dvare


dolore dei Quray e di riaccendere in essi

pose un poema, rimpiangendo

Qurays

desiderio di vendetta, com-

il

con molta vee-

uccisi e scagliandosi

menza contro Maometto (H i s a m, pagg. 548-549, ove sono citati alcuni suoi
Waqidi, pagg. 115-116, 184-186;
versi; Tabari, I, pagg. 1368-1369, id.
Wqidi Wellh., pagg. 74, 95; Athir, H, pag. 110; Khaldun, II. Ap;

pendice 22).
Nota
b.

Asd

1.

In Waqidi

due nomi sono dati diversamente

ab Wad'ah

jDubayrah, e Atikah
'

b.

b. ab-l-'Ig.

3.

grande

I versi di

effetto, e

Ka'b, divulgandosi per tutta la citt, produssero

commossero tanto

Quray, che non

rotto ogni ritegno, contrariamente a quanto


di Badr,

non esitarono pi

di

avevano

stabilito

manifestare apertamente

il

senti

punto

voga che giunsero

sul vivo dallo invettive e dai

fino a

dopo

la disfatta

loro

dolore. Il

pianto e la commozione generale durarono tutto un mese in


poesie di Ka'b acquistarono tanta

un

poterono pi frenarsi

Makkah

Maometto,

il

e le

quale

Maometto

sarcasmi del poeta.


metteva grande importanza a che il proprio poeta Hassan b. Thabit rispondesse
sempre in versi a tutto le poesie satiriche dei nemici: egli ordin quindi a
ai

Qa-ssan di pungere e deridere in versi tutti quelli che davano ospitalit al

poeta ebreo in Makkah, od

versi di

Hassan ebbero a loro volta tanto successo

che alfine nessuno voleva pi riceverlo in casa per non essere esposto ai

684.

3. a.

3,4.

H.

sarcasmi e alle invettive del poeta musulmano. Ka'b


ritornare a Madinah,

b.

al-Asraf fu costretto a

ove scrisse nuove poesie, attaccando rabbiosamente

Maometto e la nuova dottrina e cercando perfino di sedurre le donne musulmane; tent insomma rendersi il pi odioso e il pi molesto possibile al
Profeta. Maometto adiratosi contro questo nemico tanto pericoloso e importuno, chiose ai Compagni " Chi mi libera dal figlio di al-Araf ? .Muhammad b. Maslamah si offri promettendo di ucciderlo, ma quando ebbe preso
in considerazione tutti i pericoli e le difficolt, non os pi mettere in atto
la promessa e turbato si astenne dal inangiare e dal bere. Maometto lo interrog sui motivi della sua condotta bizzarra e Muhammad b. Maslamah
gli confess che si era reso conto di non poter compiere la promessa se non
usava la menzogna e 1' inganno. Maometto gli permise l'uso di qualsiasi
mezzo pur di ottenere lo scopo prefisso. Muhammad b. Maslamah, tranquil:

lizzato

dalle

parole del Profeta,

si

affrett a mettere in atto

proposito, associando ad esso altri quattro

Salamah b. Waqs, un fratello di latte


Bisr b. Waqs, al-Hrith b. Aws b. Mu'dz,
b.

pagg. 549-551;

Waqidi,

gine 74, 95-96;

labari,

dun,

II,

App.

suo truce

musulmani: abu Na'ilah Silkan


di Ka'b 1). al-Asraf, 'Abbad b.
e

abu *Abs

b.

(xabr

(Hisam,

Waqidi

Wellh., papagg. 1369-1370; Athir, H, pag. 110; Khal-

pagg. 116-117,
I,

il

186-187;

22).

abu Na-ilah, valendosi della sua intimit con l' ebreo per la
fratellanza di latte, fu colui che per primo si avvicin a Ka'b e tent di
entrare nella sua intimit in principio Ka'b sospettoso del musulmano non
gli fece buona accoglienza, ma abu Nalah finse di essere scontento di
4.

Maometto

e dell'Islam e desideroso di emanciparsi dalla servit

per causa della quale essi erano in


di scarsezza di viveri, e

coixflitto

con

tutti

musulmana,

gli arabi, soffrivano

bench impoveriti da questo, dovevano anche pa-

gare la tassa dei poveri (a 1-s a d a q a h). Queste false confessioni ingannarono
Ka'b, che divenne di nuovo cordiale con
di trattare

con

lui la

il

fratello di latte ed accett alfine

vendita di una partita di datteri: abu N'ilah con-

non avere danaro contante per pagare l'acquisto, ma offri di dare


dei pegni: Ka'b voleva uno dei figli o una delle donne di abu Na^ilah
come ostaggio, ma abu Na'ilah persuase l'ebreo di accettare invece una
quantit di armi: ci fece allo scopo di potersi presentare armato senza
destare sospetti. Terminati fehcemente i preparativi, abu Na'ilah ritorn
a Madinah e comunic ai colleghi il buon esito delle trattative. I cinque
congiurati lasciarono Madinah nella notte fra il 13 e il 14 Rabi' I (^), e
con un magnifico chiaro di luna, si diressero verso il castello (hisn) di
Ka'b fra le dimore dei banu-1-Nadr lo stesso Maometto volle accompafess di

535.

H.

3. a.

X,

giiare

al-Baq', indotto

di

cimitero

conpiirati fino al

dal chiarore

forse

luna che senil)rava avere mutata, la notte in giorno. Arrivati


alla porta del c^astello, abu Nailah buss e fece conoscere chi egli era Ka'b.
che si trovava in quel niomento a letto con una giovane sposata da pochi
Tu sei
giorni, volle subito alzarsi la sposa tent di trattenerlo dicendogli
intenso

.Iella

un guerriero ed a quest'ora della notte nessun guerriero esco di casa. Ka'b


non volle seguire il consiglio, scese a basso, e dopo una breve conversazione con abu Nalah

si

lasci persuadere

ad allontanarsi dal

forte per poter

discorrere pi liberamente senza essere intesi. Attratto dalla avidit di gua-

dagno e dalla speranza di intrigare a danno

di

Maometto, Ka'b

lasci

si

Lmigo il cammino aliu Na'ilah lo


mettendogli la mano nei capelli folti e profu-

trascinare fino alla gola ^^arg al-'Aguz.

tocc scherzando pi volte,

che buon profumo!

"

mati ed esclamando:

Allorch Ka'b

fu abituato

si

a questa famigliarit, abu Na*ilah, fingendo di ripeterla, lo agguant

mamente

ai capelli e grid ai

brandirono

le

spade,

luogo, le loro spade


b.

ma
si

compagni:

che

incrociarono senza colpire l'ebreo

che la punta usci dai reni


fortissimo,

Uccidetelo!

fu

fer-

Gli altri congiurati

stante l'incerta luce della notte e la ristrettezza del

Maslamah prese un pugnale

grido

"

e lo conficc

in

tutti

spaventata temendo una sorpresa, accese


l'allarme. I congiurati tagliarono

ferito lanci

circostanti;

castelli

un

gente

la

fuochi e pass la voce dando

a Ka*b per portarsela

la testa

passando prima per

affrettarono a ritornare a Madlnah,

Muhammad

con tanta forza sotto all'ombellico,

Ka'b mortalmente

dell'infelice.

inteso

allora

via, e si

banu Umayyah

banu Qurayzah, e giungendo per via di Bu'ath alla pianura rocciosa Harrah al-'Urayd. A questo punto uno dei congiurati, alHarith b. Aws non pot pi andare avanti: nella miscliia intorno a Ka'b
b.

Zayd, poi per

egli era stato ferito

sangue

da una

delle

spade dei Compagni, ed ora la perdita di

aveva tanto indebolito che non poteva pi camminare. Si ferma-

lo

rono un'ora per riposarlo, poi lo portarono


fino

peso

il

resto

a Madinah. In Baqi' aKfharqad gridarono tutti insieme

fu inteso
i

di

da Maometto, rimasto in piedi e desto tutta

il

la notte

della strada
t

ak

che

egli incontr

reduci innanzi alla porta della moschea, ed essi gli gettarono ai piedi la

testa dell'ebreo
C^

(Hiam, pagg. 551-552; Waqidi, pagg. 187-190; Wa-

qidi Wellh., pagg. 96-07; Tabari,


gine 110-111; Khaldun, II, App.
Bukliari,

III,

I,

pagg. 1.^70-1372; Athir,

22-2.3;

Ha lab,

pagg. 74-76. ove per detto che fosse

slamah e non abu Na-ilah che fece

le

XIX, pagg. 106-107; Khamis,

pagg. 464-466.

Nota

1.

L dmU

I,

II,

pa-

in, pagg. 323-327

Muhammad

b.

Ma-

primo trattative con l'ebreo; Aghani,

dell'assassinio, 13-14 Rabi"

mn.

I, si

regge sull'autorit di al-Waqidi

lo stesso

cronista dice pi innauzi che


e perci

una

il

Maometto

12 Rabi' 1

non poteva trovarsi a ricevere

partisse per la spedizione di

moschea

Dzu Amarr

(cfr.

6)

Questa
debba credere alla esattezza cronologica anche delle

assassini nella

gli

prove di quanto poco

delle infinite

4-.

H.

3. a.

si

all'alba del 14 BabI'

I.

fonti migliori.

Nota

2.

dlnah, nel 64.

Marwn

Molti anni dopo, quando


H.,

a.

si

discusse

nuovamente

la

b.

al-Hakam

H.] era governatore di MaYrimln (Benia-

[64. a.

uccisione di Ka'b

b.

al-A.sraf, e ibn

al governatore che Ka'b b. al- Asraf era^tato vilmente assassinato merc un


tradimento; contro questa asserzione protest Muhammad b. Maslamah, allora uomo vecchissimo, e
dichiar che se si agiva a nome del Profeta non poteva parlarsi di tradimento Le parole di ibn Yrunln
punsero per tanto sul vivo il vecchio Compagno, che questi minacci di uccidere ibn Yiimln, e un
giorno alla fine di un funerale in al-Baql', Muhammad atferr le verghe della bara e le ruppe tutte
ii q i d i AV e 1 1 h., pagg. 98-99).
Bulla faccia e sul dorso di ibn Yamln al-Nadari (W a q i d i, pag. 192;

mino) al-Nadari, dichiar

Altre uccisioni di Ebrei.

5.
Ebrei,

L'assassinio

non

quali

si

di

Ka'b gett

stupore e lo

lo

spavento fra

gli

sentirono pi sicuri nella vita e nei beni dinnanzi alla

potenza e all'ardire sempre crescente dei musulmani. Maometto ordin


suoi di uccidere gli Ebrei ogni qualvolta

musulmano

di

nome

oggetti.

Huwaysah,

protest contro
il

grasso ,

il

Muliayyisali (o Muhisah) b. Mas'ud, uccise

Ebreo, ibn Sunaynah

(o

non ancora convertito

motivato solo da desiderio di lucro

delitto,
"

Profeta, e che se avesse avuto

rito di obbedienza,

esitare.

l'

ordine di

Huwaysah

che animava

il

fratello,

che avessero offeso e ingiuriato

il

"

Tutto

Mu-

,,.

per ordine del

proprio

ft"atello,

lo

si

b.

Islam.

La

al-Asraf, vennero gli Ebrei

da

converti anch' egli

non

sangue
si

all'

egli rispose

che tale

fossero tenuti tranquilli, o

Musulmani. Fu quindi stipulato un

ac-

sahifah, fra Maometto e gli Ebrei, e firmato sotto alla palma


di Ramlah figlia di al-Harith. Da quel giorno in poi gli Ebrei

scritto,

nel cortile
si

solo

l'ebreo

uccidere

e protestarono contro questi fatti di

sarebbe stata la sorte di tutti quelli che

cordo

illecito

colpito dalla cieca fede e dallo spi-

mattina seguente alla uccisione di Ka'b

Maometto

all'Islam,

della pancia tua viene dai beni dell'Ebreo!

hayyisali rispose fieramente che aveva ucciso

avrebbe fatto senza

un

perci

ibn Subaynah), che gli aveva venduto abiti ed altri

fratello dell'uccisore, e

gli disse,

Un

presentava loro l'occasione.

si

ai

mostrarono sempre timidi e modesti (Hisam, pagg. 553-554;

Waqidi

pagg. 191-192;

Wellh., pag. 98; Tabari,

Athir, n, pag. Ili; Khaldun,

Khanils,
Nota

La

1.

6.

App. 23; Aghani, XIX, pag. 107:

II,

conversione di

Huwaysah

narrata in altro

modo

a proposito dell'eccidio dei

(cfr. 5. a. H.).

Spedizione di Dz

pagg. 1372-1373;

pag. 466.

I,

banu Qurayzah

I,

Waqidi,

Amarr

In Dzu-Amarr

{12-23

si

RahV

I).

erano riunite numerose schiere dei banu

Tha'labah e dei banu Muharib, (due rami dei banu Gliatafan) sotto

mando

di Du'thur b. al-Harith b.

Muharib. Contro di
B87.

essi

si

il

co-

mosse Mao-

RB

metto con 450

uoiniiii.

'AtYaii, corno

b.

H.

3. a.

6-a

iVa

quali alcmii anche a cavallo, lasciando

Rabf

suo luogotenente in Madlnah (12

I).

Tthman

Egli pass per

al-Muniuiqa (o al-Maqqa). per la gola di al-Khubayth e arriv a Dzu-l-Qassah.


Qui feco prigioniero un Tha'labitii per nome (rabbar, che si converti all'Islam
e

si

come

otTri

sicuro fra

guiila ai

monti tutto

musulmani.
il

Beduini che avevano messo intanto al

bestiame, all'avvicinarsi di

musulmani non osarono


Dzu-Amarr per qualche tempo

anch'essi sulle cime dei monti, ove

metto rimase att^endato in

che un giorno essendosi allontanato solo dal


bisogno naturale, venisse assalito da Du'thur
sguainata in mano. Nel

Maometto

momento

in cui

campo per

assalirli.

Mao-

narra

{^)

pagano stava per

il

si

soddisfare a un

una spada

al-Harith, con

b.

ritirarono

si

colpirlo, l'an-

gelo Gabriele diede un colpo in petto all'aggressore, facendolo cadere in

t.erra

con tanto impeto da perdere la spada. Maometto raccolse l' arma e Du'thur,
sopraffatto dalla maraviglia, si affrett a dichiararsi con\T[nto della missione divina

di

Maometto

a proclamarsi musulmano. Maometto

spada, e Du'thur ritorn

stitu la

questo fatto

riferirebbe

si

il

presso

passo del

a narrare

suoi

Qur-an

a Madinah ebbe luogo undici giorni dopo la partenza,

m,

pag. 544;

labari, I,pagg.

Hai ab,

1.

a.

H.J

feta,

1367, 1373; Athir,

Secondo ibn Ishaq

Matrimonio

7.

pagg. 192-195;

il

Profeta

Uthmn con

di

Nel mese di liabf

I,

un in matrimonio con

si

ma

si

Waqidi Wellh.,

pag. 109;

I,

pag.

IJalab, n, pag.

1373;

trattenne in

umm

pagg. 99-100;

Khaldun, U, App.

Dzu Amarr

22;

per circa un mese.

Kulthm {RabV

di questo

II,

(Hi-

pagg. 466-468).

I,

T).

anno, 'Uthman

umm Kulthum

Athir,

musulmani

23 Rabl'

il

[f 9. a.

'Affan [f 35.
H.], figlia del Prob.

matrimonio venne soltanto consumato nel mese

il

fTabari,

II,

pagg. 403, 404; Kharais,

II,

Nota

Waqidi,

miracolo.

il

14. Il ritorno dei

v,

gli re-

pag.

Ili;

Khamis,

di
I,

(jumada
pag.

II

466;

405).

Spedizione di Buhran {1-15 Guniada

I).

Nei primi giorni del mese di (jumada I, Maometto, lasciato


8.
Ma<linah ibn umm Maktum come suo luogotenente, marci con 300
uomini verso Buhran o Bahran presso al Furu', nel Hi^az. Suo scopo era di

in

aasalire

ban Sulaym, che

vi

si

ma

un uomo che fecero


il
giorno prima gli
Maometto rimase lontano da Madinah

erano

riuniti,

prigioniero nelle vicinanze di Buhran, lo inform che

Arabi

.si

erano nuovamente dispersi.

dieci giorni

gina 544;

(*)

e vi fece ritorno senza aver incontrato

Waqidi,

pag. 195;

Waqidi Wellh.,
688.

il

nemico (Hiam, pa-

pag. 100;

labari,

I,

3. a.

H.

8, 9.

pag. 1368, ove detto Bahran, invece di Bahrn, che la pronuncia data

da Waqidi; Athr, II, pag. 109, anche Bahran e non Buhran


II, App. 22; Hai ab. II, pag. 404; Kliamis, I, pag. 468).
Nota

1.

Khaldun,

Secondo ibn Ishaq, il Profeta rimase due mesi in Bulinm a sorvegliare


non combina con la nostra (cfr. 2. a. H. g 92).

il

nemico:

la cronologia di ibn Ishaq

Gmnada II).
Con le suo continue razzie Maometto aveva inflitto gravissimi
9.
Maometto ci
danni ai Qurays: Safwan b. Umayyah disse ai Makkani:
chiudo il connnercio: le sue genti non si allontanano dalla costa; gli abitanti di questa hanno concluso con lui un patto di alleanza (w a d a a) e
se riagiscono di concerto con lui, sicch noi non sappiamo ove andare
maniamo in patria, ci mangiamo il capitale e non potremmo reggerci a
lungo in Makkah, perch essa un luogo di commercio, donde ci occorre
Spedizione di al-Qaradah

(t

'

'

di trafficare con la Siria nell'estate e con l'Abissinia nell'inverno

osava pi avventurarsi in un viaggio per

musulmani,

ma

la

Siria,

Nessuno

temendo un'aggressione

non si potevano sospendere le transazioni


commerciali, perch queste erano la maggiore fente di ricchezza dei Qurayis.

dei

d'altra parte

Dietro consiglio di al-AsA\'ad

al-Muttalib

1j.

r'Irq, al)bandonando quella della Siria

si

lungo

le rive del

varono una guida sicura nella persona di Furt


dei

Bakr

sava

il

b.

decise di tentare la via del-

b.

Mar

Hayyan,

Rosso, e tro-

al-'Igli della

trib

Wa-il. Questi inform che la via era pi difficile dell'altra e traver-

deserto e

un

ma

altipiano aridissimo,

aveva minor bisogno d'acqua per

stante la stagione invernale

si

cameli ed era possibile di seguirla senza

gravi pericoli o inconvenienti. Si organizz quindi una caravana, alla quale


partecipai'ono molti Makkani:

abu Zama'ah

si

associ con 300

mithqal

d'oro

come 'Abdallah b. ab Eabf ah e Khuwaytib b. 'Abd al-TJzza, accompagnarono in persona la caravana, seguendo
il capo Safwan b. Umayyah, che per conto suo invest 30,000 dinar nele con molte sliarre d'argento

altri,

La caravana parti alfine e


Nu'aym b. Mas^d al-Asga'i, narr

l'impresa, in sbarre e vasi d'argento.

Un

di

Dzat

in

Madlnah, mentre stava bevendo

al-'Irq.

tale,

il

prese la via
questi fatti

vino in casa dell'ebreo Eananah

b.

abu-1-Huqayq. Allora non era stato ancora proibito l'uso del vino da Maometto, e

un musulmano per nome

anch'egh

al banchetto,

bevendo con

Sallt

b.

gli altri

al-Nu'man
il

\'ino.

si

trovava presente

Quando venne a

sa-

pere per ove passava la caravana dei Qurays e la quantit della roba
preziosa che essa portava, and

quale
e

subito a riferire

organizz senza indugio una spedizione di

H mand

sotto

agli

ordini

di

Zayd
539.

b.

ogni cosa al Profeta,

il

100 uomini su cameli

Harithah verso al-Qaradah per

H.

3. a.

-ia

Qurays mentre passa\ano questa era la prima volta che Zayd


di una spedizione (1 (rumada II), Presso al
b. Haritbab assumesse il comando
pozzo di al-Qaradah, per il quale i Makkani dovevano passare, venne preparato
sorprendere

musulmani assalirono di sorpresa la


caravana, e se ne impadronirono, ma, meno uno o due, tutti i Qurays riuscirono a salvarsi con la fuga. Grande fu il bottino: la quinta parte am.
che riusci felicemente.

un'a'Tguato,

mont a 20,000 dirham,


parte alla spedizione. Fra

il

Waqidi,

Tabari,
II,

I,

si

che avevano preso

fu diviso tra quelli

prigionieri v'era la guida

quale convertendosi all'Islam


pagg. 547-548;

resto

Furat

b.

Hayyan,

(Hisam,

salv la vita e riacquist la libert

pagg. 195-197;

Waqidi Wellh.,

il

pagg. 100-101;

A ih ir,

pagg. 1373-1375, ove detto Qardah, invece di Qaradah;

pagg. 111-112, ove erroneamente detto al-Fardah, invece di al-Qara-

dah:

Khamis,

pag. 468).

I,

Matrimonio

Maometto con Hafsah

di

(Saban).

in questo anno noi mese di Sa'ban, Maometto si uni in ma 10.


trimonio con Hafsah bint 'Umar [f 45 a. H.], vedova di Khunays b. Hudza-

(Tabari,

fah al-Sahmi, che essa aveva- sposato ai tempi pagani

Athir,

II,

Ha lab.

pag. 114;

anno, secondo alcuni,

mah, nel mese

di

chiamava Barrah

il

Kh a m

fidanzasse con

si

pag. 469, ove

I,

monio con Zaynab bint Khuzaymah nel mese


4.

a.

H.

.50

notti

si

Khuzay-

bint

prima

Grahs, che

accenna pure

di

Ramadan,

b.

'AU

3.

si

matri-

al

H). Cfr.

a.

16.

Nascita di al-Hasan
11.

Zaynab

anche con Zaynab bint

e poi

i s,

pag. 1383

pag. 405, ove detto che in questo stesso

II,

Profeta

Ramadan,

I,

dopo

Il
il

15

b.

'Ali (15

Ramadan).

Ramadan nacque al-Hasan

b.

abu Talib,

e sole

parto Fatimah rimase incinta di al-Husayn. In questo anno,

nella notte dal 6 al 7 .'^awwal, (ramilah bint 'Abdallah b. tl^bayy rimase in-

cinta di 'Abdallah b.
II,

pag. 128;

Hanzalah

abu 'mir (Tabari,

b.

Waqidi Wellh.,

pag. 128;

Khamis,

I,

pag. 1431

Athir,

I,

pagg. 469-470, 505.

Uhud regna

qualche incertezza:

Data della Battaglia di Uhud.


12.

tutte le fonti

Sulla data della battaglia di

concordano nel dire che avvenisse nello awwal,

precisamente in un sabato.
di

assi

la

concordia

mese (^iSSm, pag.

.588;

ci

a.

H. e

Questi due fatti sembrano assodati, perch su

completa: v' divergenza per

delle autorit

giorno preciso, ibn Ishfi

3.

il

15 (domenica) e al- Waqidi

Waqidi,

pag. 197).

640.

La data

il

sul

7 (sabato) del

del 7 accettata

H.

3. a.

da Tabari
gina 1427),

confermata dal

la festa

il

pu

ma

era spigato,

dal

Muir
di

nelle stagiom umide, e

prima

come un giorno

tuto a

Madinah

tamente con

il

ma

indizio prezioso.

Secondo Burck-

Madinah ha luogo
seconda met del mese

di aprilo, e ci

Il

Doughty

Il

concorderebbe perfet-

Sawwal, che appunto un

prima della mietitura, ossia quando

Xon

le

verosimile.

tavole del

Il

mi pare che cada

Wstenfeld

La data

Wellhausen

grano

e la data convenzionale

di ibn Ishacj,

una settimana pi

(Waqidi Wellh.

pag. 17) che vuole

un eccesso

in

il

credo quindi irragionevole accettare in questo

chezza con questioni agricole, creando


data

fo-

raccolto dell'orzo e del grano ^^ene mie-

il

dimostrare la pretesa assurdit delle tavole del


10.,

la tradi-

un mese, quanto

poche pioggie.

nelle stagioni di

della battaglia secondo al-Waqidi.

H.

sabato,

24 Marzo, e questa data di al-Waqidi porrebbe la batta-

ancora verde.

meno

2),

pag. 156), la ndetitura a

prima settimana

caso la concordanza fra

tardi,

il

Secondo

nefasto.

Marzo, probabilmente nella

circa quindici giorni

spigato,

un

cronologia di al-Waqidi.

la

sabato, farebbe
glia

nella

26, nota

21); questa indicazione un poco

(cfr.

per

pag. 593) afferma invece che

(II,

(cfr.

ancora tanto verde da poter servire da

(III,

generalmente nel mese

pa-

(I,

di sabato indirettamente

significare, in paesi caldi, vicini ai tropici, tanto

citato

altrove

dubbio che la tradizione voglia far ritenere

pochi giorni prima della mietitura

hardt,

La data

Ebrei di battersi in quel giorno

raggio per gli animali dei Qurays

vaga

ma

pi probabile;

la

15 awwal.

settimanale degli Ebrei,

l'orzo

ziione,

il

rifiuto degli

sia escluso

come

1383),

d anche

ci

bench non

pagg.

(I,

S 12, 13.

Wstenfeld

di critica, e

inutili difficolt

riveli

prima

dell'a.

poca dimesti-

ad accettare anche

la

di al-Waqidi.

Battaglia di
13.

Uhud

(7 Sautcr).

Quando abu Sufyan

Harb giunse l'anno precedente

b.

kah con la caravana salvata dai musulmani,

in

Makmerci

egli trasport tutte le

Dar al-Nadwah, o Casa del Consiglio, facendole custodire fino al


ritorno dei guerrieri daUa disfatta di Badr. Tale fu la commozione prodotta
fra i Qurays dal disastro del 17 Kamadan, 2. a. H., che si stabil di non

nel

distribuire le merci fra

proprietai'i

secondo alcuni,

il

valore totale della

roba venne realizzato in moneta contante e affidato ad abu Sufyan come


fondo di riserva per

affermano che

il

allestire

solo

una futura spedizione contro Maometto:

profitto

speculazione, che

della

ammontava

al

altri

100

per cento, venisse destinato a questo scopo, e che soltanto alcuni dei pi
poveri riavessero capitali e interessi,

Zuhrah per

la

loro defezione (cfr.

2.

abu Sufyan, volendo punire i banu


a. H. 51), propose di multarli del

541.

3. a. H.

^ iu-16.

dogli interessi,

capitalo

ma

al-Akhuas

urayq protest vigorosamente

b.

banu Zuhrah, sostenendo che egli e i suoi si erano ritirati, unidopo questa spiega'forniandosi a un ordine diretto di abu Sufyan stesso
zione nessuno pot insistere e i diritti dei banu Zuhrah vennero rispettati (^)
in

nome

dei

(^Vaqidi, pagg. 198-199; Waqidi Wellh., pag. 101).


XOTA 1. A questi preparativi, dice al-Wiiqidi, fa allusione il versetto del Qur-an, vili, 36.
In Makkah intanto molte persone e molte ca.use diverse ave 14.

vano contribuito a mantenere vivo nei Qurays

il

desiderio della

vendetta:

abbiamo gi narrato la parte che vi contribu il poeta ebreo Ka'b b. al-Araf


(cfr. 2 e segg.), mentre le condizioni infelici del commercio makkano e nuove
perdite (cfr. 9) esasperarono ancor pi gli animi dei Qurays. Il vecchio e
cieco al-Aswad b. al-Muttalib che

aveva perduto due

battaglia di Badr, per dare sfogo allo strazio dell'animo suo,

ogni giorno in luogo deserto fuori dalla

piangeva dirottamente, e

dolore,

prio

osava far questo in

citt,

citt,

un nipote nella

figli e
si

faceva condurre

ove abbandonandosi

al pro-

gettava terra sul capo. Egli non

si

perch un tempo

Qurays non vollero aumentare

musulmani rivelando fino a qual punto erano addolorati e straziati dalle perdite. Lo stesso abu Sufyan era anche gravemente colpito: egli
aveva perduto il proprio figlio Hanzalah, e sua moglie Hind aveva perduto
Hind non volle piangere, perch disse che
il patire, un fratello e uno zio
solo la vendetta poteva calmare il suo dolore essa giur di non lavarsi pi
e di non giacere pi con il marito, finch non si fosse saziata con una aspra
la gioia dei

(Waqidi, pagg. 117-118; Tabari,

vendetta

Wellh., pagg.

74-75). -ubayr b.

era stato ucciso da

WahSi
egli

Hamzah

b.

I,

pagg. 1342-1343;

Waqidi

Mut'im, lo zio del quale Tu'aymah

'Abd al-Muttalib, promise

b. 'Adi,

allo schiavo abissino

di concedergli Ubert completa, se avesse ucciso lo zio del Profeta:

contava sulla abilit degli Abissini nel gettare la lancia, e Wahsi stesso

non errava mai il colpo (HiWaqidi, pag. 278; Waqidi Wellh., pag. 133; la-

era tanto abile nel getto della medesima, che

am, pagg.
bari,

I,

pag. 1.385.

15.
i

.556-557;

Dalla disfatta di Badr in poi

loro pensieri

a idee di vendetta

schiacciare le forze nascenti di

e si

Quray rivolsero costantemente

andarono lentamente preparando a

Maometto

e dell'Islam

rivolgersi per aiuto a tutte le trib alleate e


legati per vincoli di sangue. Essi

basciatori agli
gli altri

bavrah

'Abd Manat,

ai

a tutte quelle,

(abu)

Quest'ultimo

c-he

Wahb, il)n
fu mandato

alle quali

erano

mandarono per questo scopo quattro am-

Kinnah, agli abitanti del Tiliamah e a

loro confederati. I quattro ambasciatori erano


b.

stabilirono quindi di

al-Ziba'ra,

nel

il

'Amr

al-'As,

Hu-

poeta abu 'Azzah al-Crumahi.

Tihmah con una missione


542.

b.

tutti

speciale per

3.

Kinanah, non voleva partecipare


a Badr
di

non prendere pi

mantenere

Umayyah
vori

la

si

Mut'im,

b.

lasci

2.

(cfr.

persuadere da Safwan

alfine

quali promisero a lui ricchezze e

La estrema

figlie.

I,

solo

con

il

povert indusse

braccio,

ma

Waqidi

Wellh., pag.

si

talento poetico,

il

recarono ancihe dai

Hisam,

101;

pagg. 555-556;

pagg. 1384-1385).

Quando si furono riunite in Makkah


alleati, Safwn b. Umayyah propose ai

e dei loro

poeta a cedere e ad

il

anche con

16.

fa-

ed ottennero da questi un contingente di cento uomini (Wa-

qidi, pagg. 199-200;

Tabari,

b.

morte di provvedere alla sua numerosa famiglia, com-

Quray non
T"if,

musulmani, perch

H., 75): egli voleva

a.

che era molto ajiprezzato in Makkah. Gli ambasciatori

Thaqlf in

16, 16.

Profeta all'espressa condizione

libert dal

ma

contro

ai preparativi

armi contro l'Islam

da (xubayr

posta di cinque
aiutare

le

parola data,

in caso di

messo in

egli era stato

H.

a.

con la spedizione anche

le

donne,

perch

tutte le schiere dei


nobili

queste

meglio adatte a mantenere viva la passione e

makkani

erano,

la sete di

di

Quray

menare

diceva,

egli

le

vendetta per gli

Mu'wiyyah al-Duli, volendo opporsi a questo


progetto, tent di persuadere anche abu Sufyan; ma questi, conscio che la
maggioranza era favorevole, non volle unirsi all'opposizione ed accett anch'egh cede altres perch sua moglie Hind bint 'Utbah aveva abbracciato
con ardore un progetto che le permetteva di assistere alla mischia e di saziare la sua feroce vendetta, abu Sufyan men dunque con s due mogli:
(1) Hind bint 'Utbah, e (2) Umaymah bint Sa'd b. Wahb b. A.syam al-Kinaniyyah. Safwan b. Umayyah men pure due donne (3) Barzah o Barrah
bint Mas'ud al Thaqafiyyah, la madre di 'Abdallah al-akbar o seniore e
(4) Ba^um bint al-Mu'a dzdz il la madre di 'Abdallali al-asghar, o iuniore.
Vennero anche le seguenti donne: (5) Salamah o Sulafah bint Sa'd b.
K^uhayd al-Awsiyy^ah, una madinese, moglie di Tahah b. abu Talhah e madre
dei quattro figli del medesimo: al-Harith, Kilab, Musafi' e (julas. (6) umm
(juhaym (Waqidi) o umm Hakim (Waqidi Wellh.) bint al-Harith b. Hisam, moglie di 'Ikrimah b. abu (jahl (7) Fatimah bint al-Walld b. al-Mughirah moglie di al-Harith b. Hisam (perci o madre o madrigna della precedente); (8) Hind o Raytah bint Munabbih b. al-Haggag moglie di 'Amr
b. al-'As e madre di 'Abilallah b. 'Amr; (9) Khunas bint Malilv b. al-Mudarrib con il figHo abu 'Aziz b. 'Umayr al-'Abdari
(10) Eamlah bint Tariq
uccisi

di

Badr. Nawfal

b.

b.

'Alqamah, moglie di al-Harith

HakTm
(12)

bint Tariq, moglie di

Qutaylah bint 'Amr

nah, con

due

figli

b.

Sufyan

b.

'Ah

b.

Kinanah

b. Hilal,

b.

moglie di Sufyan

al-Nu'raan e Gabir,

643.

ambedue

'Ab:l

al-asad

Rabl'ah
b.

b.

(11)

mnm

'Abd al-'Uzza;

'Uwayf; (13) al-Dughay-

figli

del (defunto) JMisk al-

H.

3. a.

s; 16-19.

'Amrah bint al-Harith

Dzi"b: (14)

'Alqaniah, nioglio

b.

rialz lo stomlardo dei

Twayf, quella che

eli

Gburab

Qurays caduto in

b.

Sufyan

b.

teira, e la quale

nuovo e riaccese il coraggio spento dei Qurays durante la battaglia


Uhud). Meno due di queste donne (i no. 9 e 13) che, vedove, accompa-

riun di
(di

navano

altre

le

figli,

tutte

seguivano

Tabari,

partecipavano alla

Waqidi Wellh.,

spedizione i^W a qi di, pagg. 200-201;


pag. 557:

mariti, che

pag. 102;

Hisam,

pagg. 1385-1387).

I,

L'esercito ora riunito per marciare contro Maometto era di


17.
imponenti dimensioni, e contava, tutti compresi, circa 3000 uomini, inclu-

dendo nel novero gh alleati, i confederati e i 100 Thaqaliti. Di questi


uomini, 700 portavano corazze, e 200 erano montati a cavallo ben 3000 cameU accompagnavano la spedizione. Secondo alcune fonti i Qurays avevano
;

tre stendardi

da

dieci figli;

derati. Altre fonti,

una

diera fosse

TFwayf che and a battersi seguito


b. abu Talhah, e il terzo dai confeche al- Waqidi ritiene pi degne di fede, dicono che la ban-

uno portato da Sufyan


uno portato da Talhah

sola.

Questa schiera formidabile part alfine da Makkah e

mise in marcia su Madinah, circa


pagg. 201-202;

Waqidi Wellh.,

il

quale

Qurays impiegarono

Tabari,

I,

Eamadan (Waqidi,

Waqidi

a pag. 206,

dieci giorni per arrivare

lin.

17-18, secondo

a Dzu-l-Hulayfah

pag. 1390).

18.

25 del mese di

si

pag. 102, abbiamo calcolata la data della

partenza dalla notizia conservata da


la

b.

Con

Qurays part anche quel hanif aliu 'Amir, del quale


cenno altrove (cfr. 1. a. H., 66): non tollerando in

abbiamo gi fatto
Madinah la presenza di Maometto, questo abu 'Amir era emigrato con 50
Awsallah andandosi a stabilire con essi in Makkah egli non voleva sottostare al predominio del Profeta, e durante la dimora in Makkah aveva
:

molto contribuito

male
i

animosit contro Maometto, ed aveva detto tutto

alle

possibile delle dottrine islamiche. Egli ora

50 Awsiti e sostenne che

sero saputo, che egli

^ladinesi

non

si

trovava nelle schiere

si

si

il

associ alla spedizione con

sarebbero battuti, quando aves-

makkane (Waqidi, pagg.

205-

206; Waqidi Wellh., pag. 103; Hisam, pag. 561, ove detto che secondo alcuni gli Awsiti erano soltanto quindici). Il nome completo di abu
'Amir era: abu 'Amir 'Abd 'Amr b. Sayfi b. Mlik b. al-Nu'mn, e Mao-

metto

diede

gli

il

cognome

di al-Fasiq:

Per completare

apparteneva

ai

tutti questi preparativi, i


19.
piegato parecchio tempo, ma, se dobbiamo credere alla

metto, n

banu Dubayah.
Qurays avevano imtradizione, n Mao-

musulmani ebbero notizia precisa di quello che si preparava contro


di loro, se non quando QurayS erano gi in marcia contro Madinah. ibn Ishaq,
fonte forse pi sicura, non ci dice come Maometto venisse informato della
i

644.

3. a. H.

S 13, 20.

spedizione dui Quray, mentre al-\\'aqidi, basandosi su tradizioni


tenticit,

naiTa che

'Abbas, che

tempo

Profeta, che

il

al-

Makkah la lettera fu data a un Ghifarita, che


fra Makkah e Madlnah in soli tre giorni, e cosi

promise di coprire la distanza


avvisare in

dubbia au-

Profeta venisse informato da una lettera di suo zio

il

trovava sempre in

si

ili

Qurays erano

partiti.

Il

messo incontr

il

Profeta mentre trottava sopra un asinelio presso la moschea di Quba, nel

sobborgo

Ka'b

il

da Sa'd

Madlnah:

di

b.

Rabi' per comunicargli in

la

moglie di Sa'd

ed aveva udito ogni cosa, trad


capelli, la trascin

il

il

il

per colpa di Maometto. 'Amr

makkano

in

b.

poi

si

marito furente prese la moglie


:

quando

lo

raggiunse

Intanto per la notizia

Madlnah e grande
irritati

awi

era stata ad orighare

sfinita dal dolore e dallo spavento.

preoccupati e

gli Ipocriti e gli Eljrei,

trarono l'esercito

contenuto della lettera e

Rabf che

lasciai-la in pace.

territorio di

il

b.

segreto, e

donna era

motivo, disse di

propagata per tutto

il

piangente appresso al Profeta

presso al ponte, la povera

metto saputo

segreto

ordinandogli per di non dirla a nessuno

lui,

Madlnah

in fretta verso

b.

Profeta ordin che nessuno facesse menzione della notizia, e corse

per consultarsi con

per

a Maometto da Ubayy

la lettera fu aperta e letta

Maosi

era

fu l'agitazione presso

dal pericolo, nel quale versavano

Slim e alcuni

altri

Dzu Tnwa, vennero

Khuza'iti, che incon-

di corsa in quattro giorni

a Madinah, per portarne la novella al Profeta, e confermarono quello che


gi

si

Al ritorno trovarono i Qurays in Rabigh, ma deviarono il


modo da non incontrarsi con loro. In al-Abwa, si riseppe nel

sapeva.

cammino in
campo qiu'asita che i Kh uza'iti erano passati la notte precedente, ritornando
a Makkah e abu Sufyan ne rimase molto dispiacente, perch tem che i
musulmani e i madinesi si sarebbero ritirati nelle loro case fortificate, ove
non era possibile di attaccarh. Safwan b. Umayyah dichiar che questo non
importava gran cosa: i Qurays avrebbero potuto Liberamente distruggere i
palmeti e i seminati, rovinando in tal modo il paese da non permettergli
pi di i-isorgere

(Waqidi, pagg. 202-205; Waqidi Wellhausen,

pa-

gine 102-1031

20.

tempo necessario per i premarciarono con non soverchia celerit,

In Madlnah ebbero quindi tutto

parativi di difesa, ed

Qurays

stessi

il

dando cosi agio maggiore ai loro nemici. Ad ogni tappa ove si fermavano per abbeverare gU animali, i Qurays imbandivano lauti festini, mentre
le donne battendo sui tamburri e recitando poesie mantenevano vivi i rancori e lo spirito guerresco dei mariti e dei fratelh. In al-Abwa alcuni degli
spiriti

pi bollenti volevano dissotterrare la tomba, nella quale giacevano

resti della

madre

di

di tenere quei resti

Maometto (cfr. Introduzione 131): il loro progetto era


come un pegno per la sicurezza delle loro donne in caso
645

SS

^ 9Q,ai.

H.

3. a.

pagamento
di uu l'orto risoiitto. Tale progetto fu vivamente contrastato da abu Sufyan,
e quando gU spiriti pi equilibrati fecero rilevare che i banu Bakr e i banu
I\hu/.fi'ah avrebbero potuto commettere rappresaglie desecrando le tombe dei
Qurays, il progetto venne abbandonato (Waqidi, pag. 206; Waqidi
ili

oppure come

scoafittA,

103;

Hisam,

Dieci

giorni

Wellh., pag.
21.

uii

mezzo per strappare

Profeta

al

pag. 107).

dopo

partenza,

la loro

gioved 5 ^awwl,

il

(Jurays arrivarono in lJzu-1-ITulayfah nella valle di al-'Aqlq,

rono innanzi alcuni cavalieri per cercare un buon sito per

Wata. Nella notte precedente

Anas

al

e MuTiis, ligU di Fudlah,

al-Wata, fuggirono per portare


tal

modo erano

arrivati fino alle

valle che

fra al-Wata,

al

raccolte a Maometto.

due sorgenti ('Aynayn)

nome

banu 'Abd

al-ashal,

fratelli

si

al-'Ird

ad
(^),

lino

(^urays in

accamparono
si

sul lato

estendeva

(detta 'Arsali al-Baqal ai

al-C'rurf

ed era una pianura

banu Harithah,

ai

sui fianchi del morite

Madlnah. La regione che

banu Salamah,

di acque, appai-tenente ai

e ai

di

monte Uhud,

tempi di al-Wqidi), aveva

in al-

nemico da l)xu-l-Hulayfah

il

le notizie

guarda in direzione

addosso

campo

il

erano introdotti nel campo dei Quray

si

che domina la bassura, Batn al-Sabkhah, di Qanat, e


(.Iella

donde manda-

5 awAval, due spie di Maometto,

dopo aver accompagnato

al-'Aqiq:

in

il

fertile e ricca

ai

banu Zafar,

quali l'avevano tutta seminata, irrigandola con

macchine per elevare l'acqua, mosse da cameli: l'acqua era tanto abbondante
che

il

lavoro di imgazione era molto

facile:

IJudayr vi teneva venti cameli per irrigare

Nella notte precedente all'arrivo dei Quray,

cameli e

gli attrezzi agricoli al sicuro

in al-Ird e fissando

il

mandarono a pascolare
tutta spigata,

ma

campo
nei

uno

dei j\Iadinesi,

campi

entro la

citt.
i

danno

tutti

Qurays arrivando

cavalli e

campi seminati dei madinesi:


il

b.

coltivati a orzo (sa 'ir).

Madinesi avevano ritirato

sciolsero gli animali,

ancora verde e fresca:

Usayd

la

cameU, e

li

sementa era gi

fatto dagli

animali dei

Qurays dov essere perci molto considerevole (Waqidi, pagg. 206-207;


Waqidi Wellh., pagg. 103-104; Hisam, pag. 557; Tabari, I, pag. 1387).
Nota

1. 1 nomi
Madlnah non

non combinano esattamente nei vari testi e senza una pianta dei
comprendere le mosse dei Qurays. Dai paragrafi precedenti sappiamo
che essi lasciando Makkah passarono per Dzu Tuwa e Rribi;;!], presero cio la via detta del maro; lasciando poi a sinistra il campo di Badr, e deviando verso oriente, giunsero a Dzu-l-Ihilayfah, che si
trova a occidente di Madlnah, e di l, per arrivare alla pianura che si estende fino ai piedi del monte
di Uhud, dovettero, per cosi dire, far il giro di Madlnah da occidente
ed avvicinarsi ad essa da settentrione. Non sappiamo con precisione per quale motivo i Qurays non attaccassero la citt di Madlnah
diretUment*: da mezzogiorno e preferissero fare tutto il giro. Le fonti non ci danno alcuna spiegazione,
m non difficile trovarne una molto plausibile. La grande valle che si ajre verso il settentrione di Madlnah, e che raccoglie poi in al-fihribali tutte le acque defluenti dalla
citt e dai monti circostanti, era la
pi ricca e coltivata: gettandosi su questa regione Qurays
con abile mossa piombavano sui possedimenti
di maggior valore dei Madinesi, i quali
per non veder distrutti i beni e i frutti di lunghi lavori,
larebbero aUti costretti a uscire dalle posizioni fortificate
entro Madlnah e accettare battaglia in
dintorni di

dei luoghi

facile

646.

3. a.

rasa campagna, nella quale

H.

21-23.

cavalleria inakkana poteva far valere tutta la sua superiorit

la

la cavalleria che vinse la giornata. L'accesso diretto a

MadTuah

fu infatti

dal mezzogiorno non poteva offendere

Madinesi in alcun punto vitale, ed essi si sarebbero trattenuti nelle loro posizioni
precisamente quello che
Quray.s volevano impedire. In Wiiqidi (pag. 270, lin. 6)
leggiamo che i Quraj-i temevano molto che i Madinesi si sarebbero rinchiusi nelle loro case fortificate,
nel quale caso i Qurays sapevano, che dopo due o tre giorni di inutile attesa avrebbero dovuto retri-cedere
senza concludere nulla: ma che se i Madinesi si fossero avventurati all'aperto, fuori dei recinti fortificati,
il numero schiacciante dei Qurays avrebbe assicurata la vittoria. In
Aghani (XIV, pag. 13, lin. 7),
gli interessi

dei

fortificate, ossia

leggiamo che i Qurays rimasero nei seminati dei Madinesi dalla mattina del mercoled fino a tutto il
venerd. Questa versione conferma la nostra supposizione che i Qurays mirassero con la distruzione
dei raccolti a costringere i Madinesi ad una sortita e ad una battaglia in aperta campagna. In Kh a m T s
(I, pag. 473, lin. ult.) detto che i Qurays, secondo ibn Ishaq, arrivarono nella pianura sotto Uhud
il mercoled) 12 Sawwal e vi passassero tre giorni intieri depredando il paese.
In seguito le condizioni della pianura al-'lnj furono mutate dal Califfo Mu'iiwiyyah, il quale
scavando nuovi pozzi in al-GbIibah nella parte inferiore della grande vallata, impoveri di molto i pozzi
che si trovavano pi su, nelle vicinanze di Madlnah (Wqidi, 1. e.)

22.

rays arrivati

Ual contesto delle notizie date da al-Waqidi risulta che

Qu-

gioved sera, 5 awwal, nei seminati di al-'Ird, vi pa.ssarono

il

tutta quella notte, e tutto

venerd e la notte seguente, senza muoversi

il

dal luogo, costringendo cos

Madinesi a prendere l'offensiva per salvare

campi dalli distruzione. Durante


metto, al-Hubab

venerd, 6

il

Sawwal, una spia

al-Mundzir, pot penetrare inosservato nel

campo

di

Mao-

dei Qu-

numero approssimativo dei nemici e riportarne il conto a


Maometto, il quale non ne fiat con alcuno. In questo stesso venerd un madinese Salamah b. Salamah b. Waqs pot avventurarsi fino al suo podere
rays, calcolare

aderente a

il

al-'Ird

prender\d alcune armi che egli aveva nascoste sotto

terra: al ritorno soltanto

uomini in

dieci

imbatt con un drappello di cavalieri nemici,

si

che

tutto,

gli

colline rocciose della

al-Harrah, ove

ramente e scagliando

pietre e freccio tenne

alfine si ritirarono

23.
al-'Ird,

ma

diedero la caccia,
i

cavalli

egli si slanci fra le

non potevano muoversi

lontani

Qurays, finch questi

(Waqidi, pagg. 207-208; Wqidi Wellh.,

Mentre

durante tutto

Qurays scorazzavano

venerd, in

il

Madlnah

libe-

pag. 104).

cos liberamente la pianura di

la vicinanza del

nemico aveva

destato vive apprensioni e molta agitazione. Bench consapevole delle mosse

e delle intenzioni del nemico,

dinah durante tutta


lestati,
si

mentre

essi,

la

fissato l'ultimo

b.

si

era prudentemente tenuto in ^la-

marcia dei Qurays e non

campo,

notte dal gioved al venerd,

Usayd

Profeta

li

aveva menomamente mo-

girando la citt a occidente, a poche miglia di distanza,

erano gettati sui campi di

vano

il

Hudayr, Sa'd

b.

al-'Ird: egli

aveva anche saputo ove

la sera del gioved 5


i

Sawwal, in al-Wata. Nella

principali madinesi, fra

iJbadah ed

altri,

essi ave-

quali Sa'd

b.

Mu'adz,

fecero la guardia innanzi alla

porta di Maometto. Fino al venerd mattina non vi era stato alcun dissenso
nel

campo madinese su

pagani

e ebrei

erano

quello che convenisse di fare: musulmani, ipocriti,

tutti

d'accordo che fosse preferibile di attendere

547.

il

ne-

(jjj

3. a.

28, 94.

H.

Madiah non aveva


formava in s un piccolo
alloi-a mura di ditosa, ma ogni gruppo eli case
forto. Entro questi recinti fortificati vennero ricoverate le donne e i bambini, mentre gli uomini armati presero stanza nelle ^de, ognuno nel proprio
entro

fortificati

riiiaiiendo

iiiico,

case della citt.

le

quartiere, e gli sbocchi delle strade verso l'esterno furono chiuse con

divenne un gruppo

di pietre, sicch tutta la citt

La

di edifizi fortificati.

(^ompagni e

zione aggiunge quindi che

pagni

un sogno che seml^rava

sulla difensiva entro

sicurezza complete! entro la citt.

La
i

tradi-

Com-

consigliandosi con loro, pi'oponesse di rimanere

e,

Madlnah.

probabile
come

gi presa molti giorni prima,


dei Madinesi durante la

predire morti di

mattino di venerd Maometto convocasse

il

principali Madinesi

ma

ferite al Profeta,

stretto, collegato insieme,

Maometto avesse un sogno nefasto

tradizione nan-a che

nella notte dal gioved al venerd,

mura

ci

invece che tale decisione fosse stata

dimostrato dalla inazione completa

marcia dei QurayS. La tradizione vorrebbe far

cre-

dere che Maometto proponesse questa linea di difesa, e che gli altri vi acconlUscendessero,

ma

cosa istessa volevano anche

Ubayy,
con

capo degli

il

Profeta

il

cessivi)

(^).

non ha potato nascondere che questa


Madinesi pi opposti a Maometto, e che ibn

la stessa tradizione
i

ipocriti,

si

trovasse questa volta in accordo completo

probabile quindi

Uhud non

che tutta la faccenda disastrosa di

di errori

anche confermato dai fatti suc-

(e ci

commessi dal Profeta, quanto

una conseguenza
del dominio ancora poco fermo

effetto

fosse

che Maometto aveva sui Madinesi, ed un risultato dell'irrequietezza e insu-

una frazione

l)ordinazione di

dei medesimi.

nevano pazienti entro Madinah,

Quray

si

certo che se

Madinesi rima-

sarebbero dovuti ritirare senza

(Waqidi, pagg. 209-210; WSqidi Wellh.,


pagg. 104-105; Hiam, pagg. 557-558; Tabari, I, pag. 1387-1388).

tentare

un

Nota
secondo

1.

assalto alla citt

Tabari

(1,

pag. 1388,

lin.

12 e segg.),

ha

un'altra tradizione che fa capo a al-Suddi

Emigrati, AnsHr e Ipocriti, compreso 'Abdallali h.


saltava per la prima volta, erano del parere di marciare contro
Quray.s.
la quale tutti,

Ubayy che Maometto

con-

24.

Il

consiglio tenuto la mattina di buon'ora del venerd 6

wal, aveva confermato tutti

Saw-

Madlnah nell'idea di mantenersi fedeli


momento. Ma quando si sparse per
capi erano decisi a non muoversi dalle case, vi fui

capi di

alla linea di condotta osservata fino a quel


la citt la notizia

rono molti che


esaltati, dei

si

sodisfatti: questo partito era quello degli

giovani che non erano stati a Badr, gelosi della gloria altrui,

e avidi di bottino

Quray.i In

che

mostrarono poco

.seguito,

volevano uscire ad ogni costo e cimentarsi con i


durante la mattinata, cominciarono a giungere notizie sulle
essi

depredazioni dei Quray nei seminati di

al-'Ird, e il partito degli esaltati si and


ingros-sando con l'adesione di coloro che volevano proteggere i propri campi.

648.

H.

3. a.

L'agitazione

un grande schiamazzo, brandendo

come focosi
Compagni influenti come lo
dimenandosi

"

'Ubadah. al-Nu'man

mere che

anche

loro terre:

alle

stalloni

anche Malik

espressero

Aws

a Badr e Anas
zione religiosa,

b.
s

che

si

Hamzah, Sa'd

b.

quaU incominciarono a

te-

valoroso

il
i

sarebbero uniti ai Qurays e

si

beni e

d quel Sa'd che era stato ucciso

Qatadah. L'agitazione raggiunse

a1at a1 gu
-

danni irreparabili

campi di Madinah. In questo senso


Sinan padre di abu Sa'd al- Kh udri, lyas b.

b.

vide costretto a cedere.

si

dicevano,

in aria le spade,

questi esaltati v' erano anche

Madinesi,

Khaythamah padre

'Atik al-Ashali,

b.

Con

ritenerli per vili e arrecare

nessuno avrebbe pi rispettato


si

altri

Beduird,

zio del Profeta,

Malik ed

b.

Qurays potessero

convegno

fece pi viva e pi estesa: gli scontenti si diedero

si

nella moschea, e vi fecero


e

24,26.

'

il

colmo durante

h, la principale della giornata, e

Egli dicliiar che avrebbe attaccato

la fmi-

Maometto
QurayS, e

sarebbe messo in marcia dopo la preghiera del pomeriggio, salat

al-'asr (Waqidi, pagg. 210-212;

Tabari,

pag. 558;

25.

Waqidi

Wellh., pag. 105; Hisam,

pagg. 1387-1389).

I,

salat al-'asr. Maometto si ritir nella propria


abu Bakr e 'Umar lo aiutarono a mettersi un altro turbante e
nei quali egli voleva battersi. Anche i fedeli corsero ad armarsi e
Ternxinato

il

stanza, ove
i

vestiti,

man mano

vennero

si

riunendo nella moschea, schierandosi in tante

file

paral-

minbar(^), dal quale egli


soleva predicare. All'effervescenza dei primi momenti era successo un poco di
calma e persone calme e influenti, come Sa'd b. Mu'adz, e Usayd b. Hudayr,
porta della stanza di Maometto, e

lele fra la

rilevando
la

mano

il

rischi dell'impresa, insisterono sulla

al

Profeta

essi

poca opportunit di forzare

proposero di lasciare al Profeta la decisione finale.

Allorch Maometto comparve sulla soglia, armato completamente e pronto

a partire, ebbe luogo una l'eazione negli animi dei presenti


l'

impazienza mostrata e alc^mi proposero di rimettere tutto

Fu

pentirono del-

si

al

suo arbitrio.

ora ^Iaometto che non volle pi mutare idea, perch, egli disse, un Proarmi, quando

ha indossate, se non dopo che Dio


ha deciso fra lui e i suoi nemici. Egli ordin qumdi di mettersi in marcia:
prima di partire sost un momento, e con la corazza indosso recit le preghiere dei morti sulla bara di un Ansar, Malik b. 'Amr al-Naggari, che aveva
feta

non pu deporre

cessato di vivere
tre bandiere

il

le

mattino di quello stesso giorno.

quella degli

rag a al-Hubab

b.

Aws

fu data a

Usayd

A tre

b.

lancie fiss quindi le

Hudavr, quella dei Khaz-

al-Mundzir oppure, secondo alcuni, a Sa'd

infine quella degli Einigrati

mont a

le

a Mus'al)

b.

b.

'Ubadah, e

'Umayr. Terminate queste cerimonie

cavallo, appese l'arco dietro alle spalle, afferr la lancia e

in marcia preceduto

da Sa'd

b.

TJbadah e da Sa'd
649.

b.

Mu'adz

gU

si

altri

mise

mu-

a dritto e a sinistra e il piccolo esercito lasci le case


awwal. L'esercito di Maometto si
di Mivliiiah nel pomeriggio del venerd 6
componeva di circa mille nomimi, dei quali cento erano armati di corazza f
sulinaiii si schienu-ono

(Wqidi, pagg. 212-214; Waqidi Wellh., pagg. 105-106; Hiam,


gine 558-559; labari, I, pagg. 1388-1389, 1389-1390.

pa-

min bar non esisteva ancora!. Cfr. 7. a. H. 71.


musulmani avevano soltanto due cavalli: uno montato dal Profeta e l'altro appartenente a abu Burtlah b. NiyHr al-Hririthi: grande era perci la inferiorit dei musulmani di fronte ai
I, pag. 1390, lin. 15-19; Klialdn, II, App. 24, lin. 28, afferma
Qurayi che ne avevano 200 (T a b a r
musulmani avessero 50 cavalli, ma questo contradetto dalle tradizioni pi antiche e dagli
ohe
Nota
Nota

1.

3.

Il

i.

i'

incidenti stessi del conditto).

26.
fino

Il

Profeta prese

a al-^aykhayn

il

cammino

e salito sulla

('),

Zuqaq

di al-Bada*i\ di

cima della

collina,

al-Hisy,

rasa l-tb a n i y y a h,

sguardo indietro, vide una schiera armata di Ebrei, confederati


di 'Abdallah b. l"T3ayv. che volevano venire in aiuto, ma egli ordin che
retrocedessero, non desiderando che prendessero parte al combattimento (').

volgendo

lo

In al-.'^aykhayn, territorio dei banu-l-Na^gar

metto pass in rivista

(Waqidi, pag.

216,

lin. 2),

Mao-

seguaci, ordinando a varie persone, troppo giovani,

di ritornare indietro: furono rimandati: (1) 'Abdallah b.

'Umar;

(2)

Zaj-d

b.

al-Numan b. Basir; (5) Zayd b. al-Arqam;


(6) al-Barra(c) b. 'Azib; (7) Usayd b. Zuhayr; (8) 'Azayah b. Avs^s; (9) abu
Sa'ld al-Khudri; (10) Samurah b. (jhundab e (11) Rafi' b. Khadi^. I due ultimi
per poterono dimostrare di essere validi nell'usare l'arco e Maometto H riammise nella schiera. In al-Savrt, un sito fra Madlnah e Uhud, dopo terminata
la suddetta, rivista, 'Abdallah b. Ubayy con un forte gruppo di Ipocriti, che
Xhbit;

(3)

Usamah

formava circa

il

b.

Zayd:

(4)

terzo delle forze

musubnane,

stacc dalle schiere di Mao-

si

metto e

si

siglio di

rimanere rinchiusi in citt non era stato seguito, e che non

rifiut di

marciare insieme con esse: egli sostenne che

obbligato di accompagnare Maometto, se questi

si-

il

si

suo concredeva

era lasciato imporre e tra-

scinare da giovani inesperti ad


i

700 uomini rimasti

al liiiut<; della

Harrah

un inutile eccidio (^). Maometto continu con


poco prima del tramonto and ad accamparsi presso

(l'altipiano di roccia vulcanica,

cingeva da una parte la pianura coltivata di

tramont

il

.sole

Bilal

chiam

alla

fedeli

al-'Ird).

Al momento che

pregliiera del crepuscolo, e pi

dopo quella della notte. Maometto pose


50 uomini a montare la guardia. I Qurays che

tardi,

senza vegetazione che

Muhammad
si

b.

Maslamah con

erano avveduti della marcia

mandarono un distaccamento di cavalleria sotto 'Ikrimah b.


abO f'rahl a<l os.servare i movimenti dei madinesi. I cavalieri niakkani non
osarono av\icinarsi al campo musulmano, temendo di avventurarsi fra lo
roccie della
larrali, ove la cavalleria non poteva manovrare e v'era pericolo
dei mu.sulmani

660.

3.

Ubayy

di al-'Ird. ibn

Maometto,
disparte

H.

26,27.

an agguato. Si ritirarono quindi nel campo,

di cadere in

nura

a.

ma non

come

MadTnah
un campo

e gli Ipocriti di

vollero formai-e con lui

estranei o spettatori

liausen, pagg. 106-107;

Hiam,

(W a q i d

si

al di l della pia-

accamparono presso

solo

pagg. 214-216;

i,

essi

tenevansi in

Waqidi Well-

pagg. 559, 560-561; labari, pagg. 1389-

1390, 1391-1392).

Nota 1.
Il nome di al-Sayk]iayn due vecchi era stato dato a quel luogo perch ai tempi
paganesimo, un vecchio ed una vecchia ambedue ebrei e ciechi vi avevano fissata la dimora per
molti anni; perci prese il nome di al-ltma-anna al-Saykhayn, o la dimora tranquilla dei due vecchi
(Waqidi, pag. 214, lin. 21; T a b a r i, I, pagg. 13<.!0-1391).
Nota 2.
Che Maometto abbia rifiutato l'aiuto degli Ebrei una finzione posteriore, perch
sappiamo invece da altra parte che il Profeta pregasse gli Ebrei di unirsi con lui e che essi si rifiutassero adducendo la scusa che il giorno seguente era un sabato, nel quale la loro fede interdiceva
di fare uso delle armi. Per velare l'umiliazione inflitta al Profeta, i tradizionisti hanno invertito le
ii q i d i,
parti (cfr.
pag. 259, lin. 3; T a b a r i, I, pag. 1424, lin. 5).
Nota 3.
E molto probabile che fra i trecento e pi uomini che si ritirarono con ibn Ubayy
non vi fossero soltanto gente invidiosa del Profeta, ma anclie madinesi che non avevano propriet
dalla parte di Uhud e che non approvavano un tentativo arrischiato per .salvare la roba altrui: perci
egoisticamente si astennero dal partecipare all'imminenie conflitto. Sappiamo infatti che le trib che
subirono maggiori perdite a Uhud furono quelle dei Saliimah e degli 'Abd al-a.ihal, ossia quelle, alle
quali apparteneva il territorio depredato dai Qurays (Waqidi Wellh., pagg. 104, 144). Questo ci
dimostra che la battaglia ebbe luogo non gi per la fede, ma per difendere le proprie terre.
del

27.
in

Quando spunt

moto per aggredire

bacino di

l'alba del sabato 7

Qurays

fra lui e

il

awwal, Maometto

nemico

si

estendeva

si

mise

grande

il

che occorreva di traversare prima di venii'e in contatto con

al-'Ird,

il

nemico, e Maometto voleva giungere fino al monte di Uliud, discosto tre miglia

da Madinah: egli era ignaro del cammino pi diretto, perch doveva traversare

una quantit
rarsi

campi

coltivati e di boschetti di

una guida: abu Hathmah

Hrithah,
offri

di

il

al-Harithi

un membro

della trib dei

banu

quale possedeva appunto quella parte della pianura irrigata,

volontariamente come guida,

rono attraverso

campi

a Maometto,

il

e,

con esso in

testa,

musulmani

si

si

avvia-

banu Hrithah. Allorch traversarono il


cieco Mrba' b. Qaygi, uno degh Ipocriti pi

coltivati dei

boschetto di palme appartenente al


ostili

('),

palme, e dov quindi procu-

vecchio proprietario,

si

trovava per caso sul luogo

e,

udito

un pugno di terra e lo lanci nella dire" Anche se tu sei Profeta di Dio,


zione di Maometto, colpendolo in faccia
non hai diritto a entrare nel mio recinto
Un Compagno del Profeta, un
madinese, Sa'd b. Zayd al-Ashali, irritato dal contegno del vegliardo, lo batt
sul capo con l'arco in modo da ferirlo a sangue: fra i banu Hrithah e i
banu 'Abd al-ashal regnava una antica rivalit e sembr un momento che
dovesse scoppiare una rissa, ma intervenne Usayd b. Hudayr e calm gli
chi fosse colui che passava, prese

.. .

animi affermando che la colpa di tutto era la tenace miscredenza del cieco:

Usayd

dicliiar

che avrebbe volentieri tagHata la testa a tutti


661.

gli Ipocriti, se

3. a. H.

ss 97-88.

glielo avesse

Maometto

h.u^^on. pag. 107:


Nota

1.

La guida

ohe, secondo alcuni, egli fu

28.

al nionte di

Hiam,

(W a qidi,

permesso

pagg. 216-217;

Waqidi Well-

Tabari,

pagg. 1892-1393).

pagg. 559-560;

Isliaq abu Haythamah


Muha\ virali.

chiamata da ibn

Aws

b.

Qayzi, o

I,

al-Harithi, e al-Wfiqidi aggiunge

Avanzandosi celerement, Maometto giunse con i suoi addosso


l'hud, l ove il letto del torrente lambisce il monte, e nel sito,

un ponte

Maometto si
ferm con i suoi per compiere la pi-eghiera del mattino. Oramai una breve
distanza separava le due schiere, ed i Qurays, al compaiirc dei musulmani
presero posizione nel teireno poi detto Ard ibn 'Amir. A questo punto ibn
Ubayy, e gli Ipocriti, vedendo che un conflitto sanguinoso era ormai imminel quale ai

nente,

si

tempi di

al- Waqidi

ma

b.

'Amr

sue istanze furono respinte

le

cento uomini abbandon


dinah. Bench

campo

il

sul torrente; at

grande disprezzo per

ritirarono, fingendo

mani: abu (rabir 'Abdallah

v'era

rincorse ibn

la schiera

la stoltezza dei

Ubayy

era pi possibile di retrocedere dinanzi a

e tent di fermarlo,

che consisteva di pi di

di battaglia e ritorn

tale defezione indebolisse

musul-

grandemente

tre-

direttamente a Mai

musulmani, non

un nemico tanto

vicino e

nume-

Maometto pens di compensare tale perdita addossandosi alle ripide


pendici di Uhud, che gli assicuravano le spalle da un possibile attacco
della cavalleria makkana. Il Profeta distacc un corpo di cinquanta arcieri
sotto il comando di 'Abdallah b. (rubayr e lo dispose a mano sinistra per
coprire una insenatura del monte e .impedire alla cavalleria neirnca di penetrare fra il monte e i musulmani e cogliere questi alle spalle
tale precauzione non era necessaria nel fianco dritto, perch questo era appoggiato
ad uno sperone sporgente di Uhud, cosi ripido e roccioso che era inaccesroso, e

sibile alla cavalleria.

dei Quray, e
in

Nella cavalleria stava appunto la forza preponderante

Profeta mir a neutralizzare questo vantaggio, disponendosi

il

modo da mantenere sempre

da non

lasciarsi

contatti

con

le roccie scoscese di

Perci agli arcieri diede ordini severi e precisi

n in

disfatta, lasciar

muovevano i Quray.
che non dovessero a verun

attrarre nel fondo della valle, ove

costo, n in vittoria,

Uhud,

mai

si

la posizione

accennata

se

musulmani non avrebbero


patita si grave sconfitta. Nel principio della battaglia la cavalleria makkana tent ripetutamente gettarsi nell'insenatura del monte e staccare da
ordini fossero

quf'sti

questo

musulmani,

che ogni volta

stati

ma

eseguiti

fedelmente

le posizioni

cavalieri

prese dagli arcieri erano tanto buone,

dovettero retrocedere sotto un nugolo di dardi

''Waqidi, pagg. 217-218, 222-223; Wf|idi Wellh., pagg. 107, 109; Hi-

Sam,

pag. .500;

labari,

I,

pagg. 139.3-1394, 1395-1396).


562.

3.

29.

La

29-31.

musulmane fece s che Maometto,


con 'Aynayn a mano sinistra, avesse la fronte

Madinah, e che

valle, all'aperto,

H.

disposizione delle forze

addossato al monte di Uliud,


dei suoi verso

a.

con

Qurays

verso

le spalle

si

trovassero schierati in fondo alla

Madinah

essi

avevano

perch poto\ano manovi-are meglio con la cavalleria,

Qurays

si

ma

modo

in questo

trovavano schierati fra la citt di Madinah e

medesima. Non vero, dice al-Wqidi, che

"Aynayn

scelto quel luogo

difensori della

musulmani avessero

il

sole e

una seconda corazza o maglia di


ferro, ordin di attendere l'avanzarsi del nemico e di non muovere contro di
lui: l'ordine non piacque a molti, i quali protestarono e dissero che non
era lecito abbandonare senza difesa alle depredazioni nemiche i campi seminati, nei quali i Qurays tenevano le bestie a pascolare. Maometto non
si lasci smuovere dalle proteste e si attenne al piano di attendere l'assalto del nemico (Waqidi, pagg. 218-219; Waqidi Wellh., pagg. 107108;

alle spalle. ^Maometto, indossata

Hisam,
30.

pag. 560).
I

Qurays

si

avanzarono schierati in ordine

di battaglia

l'ala

comandata da Khalid b. al-Walld, e la sinistra da 'Ha'imah b.


abu (jahl la cavalleria (^) di 200 uomini era agH ordini di Safwan b. Umayyah, o di 'Amr b. al-'As, e gli arcieri, cento uomini, erano sotto 'Abdallah
b. abu Rab'ah. Lo stendardo era tenuto da Talliah b. abu Talhah 'Abd aliJzza b. Utliman b. 'Abd al-Dar, il quale lo teneva per diritto, discendendo
egli da 'Abd al-Dar, figKo di Qusayy (cfr. Litroduz. 80 e segg.). Mentre il
nemico si avvicinava, Maometto cammin a piedi in su e in gi per le file
dritta era

dei suoi, allineandoli severamente, facendo retrocedere gli uni, e


altri,

finch tutti

si

trovarono perfettamente allineati

avanzare

quindi rivolse ad essi

un breve discorso raccomandando l'obbedienza assoluta

e passiva, e la con-

(Waqidi, pagg. 219-221, 223; Waqidi Wellh., pagg.


Hisam, pagg. 561-562: Tabari, I, pagg. 1399-1400.

cordia completa

109;

gli

108-

menzionata come un corpo a parte,


dne schiere, una ad ogni
estremit delle due ale. Dallo svolgersi successivo della battaglia risulta con evidenza innegabile che
Khalid avesse ai suoi ordini una schiera di cavalieri, quella, con la quale mut le sorti del conflitto.

Nota

ma

il

1.

Nel testo

di

al-Waqidi

la cavalleria qurasita

testo di ibn Ishaq farebbe credere che la cavalleria fosse divisa in

31.

Stante l'avanzarsi continuo dei Qurays,

le

due schiere

vavano oramai molto vicine l'una all'altra dalle file makkane


innanzi abu 'Amir 'Abd 'Amr con i suoi 50 Awsiti ed arring
:

prima che
e

si

venisse alle

mani

ad abbandonare Maometto,

si

tro-

si

fece ora

IMadinesi

egli tent di persuaderli a rinunziare alla lotta

ma

nessuno

gli volle

dare ascolto

il

rifiuto dei

musulmani esasper i servi di campo makkani, che si trovavano misti con


i seguaci di abu 'Amir
ed alcuni di essi lanciarono pietre contro le file
serrate dei madinesi senza infliggere per danno alcuno. Dopo una breve
563.

TT

!ij;

3. a. H.

SI. 92.

discussione abu 'Anr

Qurays

Makkah.

in

e prima ohe

loro

senza ottenere quello che aveva promesso ai

ritir

In questo ultimo

momento

massima tensione degli animi


donne dei Qurays passarono ancora

facesse uso delle armi, le

si

una volta cantando,


i

si

o battendo

di

tamburri, innanzi alle

uomini a battersi con coraggio; poi

.si

file

per animare vieppi

ritirarono alle spalle dei guerrieri,

ove rimasero inoperose fino all'arrivo dei primi fuggiaschi makkani, che esse

formarono e persuasero a ritornare alla mischia (Waqidi, pag, 221

WoUh.,

pag. 109;

32.
e dei suoi,

si

Hi sani,

Por rimeiliare
fece innanzi

pagg. 561-562;

b.

abu Talhah

QurayS, un cugino remoto del Profeta, e sfid

avanz

'Ali,

accettando la

sario lo fece cadere

in

sfida, e

terra.

Il

anche

le

ruppero nel centro,

pagg. 223-224;

porta stendardo dei


:

si

in testa all'avver-

di sgozzare e finire l'avversario,

ma un

morente in

diedero tanto animo ai musulmani, che

Quray e

'Amir

musulmani a duello

abu aybah 'Uthman

lui

di al)u

sentimento di famiglia era per ancora

del caduto, corse a raccogliere lo stendardo,


lo zio del Profeta, stese

il

Waqidi

pagg. 1399-1400).

ritiro

con un colpo di spada

tanto forte in 'Ah, che non ebbe l'animo


e lo lasci agonizzante in terra,

I,

vergognoso del

all'effetto

Talliah

Tabari,

ma

Waqidi Wellh.,

es.si

b.

abu Talhah,

colpo di spada di

terra. Questi

ora

si

Hamzah,

due primi successi

gettarono sulle

senza uccidere alcuno di

fratello

essi(')

file

dei

(Waqidi,

pagg. 109-110).

Nota 1.
Quello clie sia successo dopo questo momento non ben chiaro la
sulmana ha voluto insistere su tre punti principali: il primo che la marcia su Uhud
per volont di Maometto: in secondo luogo ha cercato di dimostrare che la giornata
principio dai musulmani, e che i Quray.s fossero stati completamente fugati: il terzo
:

tradizione

mu-

non avvenisse
fosse vinta in

punto che la
disfatta fosse cagionata dall'irreparabile errore degli arcieri. Il primo punto indubbiamente vero, il
terzo in gran parte, ma il secondo non pu essere corretto. I musulmani guadagnarono forse qualche
vantaggio nerprincipio, mettendo un poco di confusione nei ranghi dei Quray.s, ma non fu certamente
una vittoria. A battaglia finita i Qurays ebbero in tutto soli 23 morti un numero tanto esiguo tradisce il vero, ossia che la tradizione musulmana per velare la cocente umiliazione della disfatta, ha
travisato un primo vantaggio effimero, esagerandolo fino a chiamarlo una vittoria, e ha cercato di
smorzare il resto facendolo comparire come conseguenza necessaria dell'errore di un piccolo gruppo di
arcieri. E invece probabile che gli arcieri abbandonando il loro posto abbiano facilitato il trionfo delle
armi makkane, ma certo che, in ogni caso, quando nei ranghi dei Qurays v'era un comandante di
genio come KhSlid b. al-Walld, il conquistatore futuro dell'Arabia e della Siria, il piccolo manipolo
di musulmani fosse fatalmente destinato a soggiacere. Per comprendere meglio la narrazione seguente,
nella quale l'andamento della battaglia offuscato dall'infinit dei dettagli, bene premettere che la
sconfitta di Maometto fu probabilmente cagionata dal soverchio ardore dei Compagni. I Qurays, forse
appositamente, cedettero all'urto dei musulmani, e creando in essi l'illusione di una facile vittoria,
abilmente li staccarono dal monte Uhud: i 50 arcieri non furono pi .sufficienti a coprire la distanza
sempre crescente fra il monte e i ranghi dei musulmani, e il vigile Khrilid, forse l'autore di questo
HtraUgemma, pot fare iJ movimento girante con la cavalleria, sopraffare la tenue linea degli arcieri
e piombare alle spalle dei musulmani. Questa mossa
spezz l'ordine dei Compagni, vi fu un momento
di panico generale, e, visU perduta la battaglia, Madinesi
e Compagni a gruppi staccati come meglio
poterono fecero ritomo fuggendo alle falde del monte Ul.ud:
fu durante tale ritirata, attraverso l'aperta
:

pianarm, esposti alle cariche della cavalleria

makkana e al ritorno aggressivo della fanteria, che i


maggiori perdite.
La superiorit dei Quray; per merito della loro cavalleria apertamente confessato anche dai
mujnilmani (cfr. Wfiqidi, pag. 25, lin. 17).
mualmani subirono

le

664.

H.

3. a.

33.

da abu Sa'd

fu proso

una

Quando cadde abu

'Uthman,

l^aj^bah

ma

abu Talhah,

b.

33-35

Sa'd

Musafi' b. Talhah b. abu

ma

Talhah,

dardo dei Qurays, fu mortalmente


b.

Thabit

b.

al-uhayd, la

b.

abu-1-Aqlah,

di voler bere

il

madre

un suo

da una

ferito

Accorse allora

terra.

freccia lanciata

lo

sten-

da 'Asim

quando Sulafah bint Sa'd


ebbe notizia della sua morte fece un voto
:

vino nel toschio dell'uccisore di suo

cameli a chi avesse ucciso ibn abu-1-Aqlah.

Qurays

in

con

lo colp

mentre reggeva

anch'egli,

vicino parent<^

dell'ucciso

abu Waqqas

b.

morto

freccia in gola, facendolo stramazzare

stendardo dei Quxays

lo

figlio e di

donare cento

Intanto intorno allo stendardo

combattimento divent pi vivo che mai. I musulmani avevano ottenuto qualche primo vantaggio ed i Qurays facevano disperati ten-

dei

tativi

il

per salvare la situazione pericolante. Cinque Qurays di seguito affer-

rarono lo stendardo, e altrettanti furono


lo raccolse dal

present

morente Musafi',

ma

al-Zubayr

fratello (rulas b. Talhah,

il

ma

Qariz ucciso non

b.

si

sa

da chi

appartenente ai banu 'Aljd al-Dar.


(cfr.

48),

il

b.

mano

morto

Talhah che

al suolo

TJbaydallah

poi

'Ali

servo (gh u 1 a m) Su-ab,

il

si

si

lo uccise. Si

'Abd Surahbll, ucciso da

Su questo

quale gli tagli prima la

b.

e infine

fu Kilab b.

lo stese

Talhah

seguirono quindi al posto di onore Artat

Surayh

Primo

uccisi.

gett

il

feroce

Quzman

dritta e poi la sinistra

pur di

non abbandonare lo stendardo il servo fedele lo strinse con le braccia


monche e si rovesci in terra sul medesimo, chiedendo ad alta voce ai compagni,
se ritenevano

che egli avesse compiuto

man gU

il

diede

pagg. 110-111;
34.

colpo di grazia

Hisam,

suo dovere. In questa posizione Quz-

il

(W a q i d

pagg. 567-570;

La mischia intorno

pagg. 224-226;

i,

labari,
il

cogliere lo stendardo, caduto in teiTa fra

(Hisam,
35.

pag. 570;

T ab ari,

I,

pagg. 1405-1406).

allo stendardo fu s sanguinosa, che,

cadde Su-ab, nessuno dei Qurays ebbe pi

pi tardi fu ritrovato e rialzato

I,

Waqidi Wellh.,
quando

coraggio di farsi innanzi a rac-

morti e

il

sangue, finch molto

da 'Amrah bint 'Alqamah dei banu Harith


pag. 1401).

musulmani compierono atti di grande valore abu Duganah


Kharasah, dei banu Sa'idah, aveva avuto in prestito dal Profeta
I

Simak b.
una spada: fiero di tanto onore si batt a lungo nelle prime file con il capo
cinto da un turbante rosso; 'AH b. abu Tahb port in testa come distintivo
un fiocco di lana bianca, al-ZubajT una benda gialla intorno al capo,
e Hamzah b. 'Abd al-!Muttalib una penna di struzzo tutti si distinsero con
:

grande prodezza, bench occorra ritenere che tanto valore giovasse a


ben poco, dacch, a battaglia fijiita, mescliine furono le perdite dei Quray
atti di

(Waqidi, pagg. 255-256; Waqidi Wellh., pagg. 122-123; Hisam,


pagg. 561, 562-563; Tabari, I, pagg. 1397, 1398, 1426).

3. a.

96, 37.

H.

Anche le donne musulmane si distinsero iia questa giornata:


g 35^
unim l'marali Xusaybah bint Ka'b, la moglie di Gliaziyyah b. 'Arar, raggiunse i combattenti sul campo di battaglia prima che la fortuna si volgesse
contraria,

spinse fin \'icino al Profeta, combatt

si

e spada e fu anche ferita alla spalla [da ibn

Waqidi Wellh.,

gine 263-266;

presso

Qamiy^-ah

(Waqidi,

(^)

Hism,

pagg. 126-127;

con arco

di lui

pa-

pag. 573).

Questo aneddoto contiene certamente esagerazioni rivelando il desiderio dei tradizioUliud altrove
il merito delle donne Quraiite che furono presenti alla battaglia di
(Waqidi, pag. 267, liu 2) viene negato ogni merito alle donne makkane, e si dice che non usarono
tamburi e a gridare i nomi dei Qurays uccisi a Badr.
le anni, ma furono soltanto atte a battere
NoT.\

nisti di

1.

offuscare

Bench fieramente contestata, la battaglia volgevasi favorevole a Maometto; i Qurays cominciavano a cedere e a fuggire: le loro
indonne, non pi tanto ardimentose, a stento frenavano i fuggenti
37.

tanto

Khalid

b.

con la cavalleria makkana faceva

al-Walld

vani, tentatiNd di girare

fianco sinistro

il

dei

musulmani:

ripotuti,

ma

madi-

gli arcieri

una posizione inespugnabile, accoglievano


infine
i cavalieri con tanti dardi da risospingerli indietro dopo ogni assalto
il vento aveva soffiato finora in favore dei musulmani, trascinando la polvere
negli occhi dei makkani, che perdevano terreno incalzati dai musulmani oramai sicuri della vittoria. Se dobbiamo credere alla tradizione, la vittoria dei
musulmani divenne alfine completa i Quray si diedero a precipitosa fuga,
mentre i Compagni di Maometto, irrompendo nel campo nemico incominnesi.

impostati

fra

roccie in

le

ciarono gi a predare

ogni

In

cosa.

questo

momento

cubiiinante della

battaglia, gli arcieri impostati in 'Aynayn, ritenendo ormai vinta la giornata,


si

slanciarono appresso agli altri

musulmani per partecipare


con 'Abdallah

solo pochi arcieri rimasero al loro posto

distingueva da lontano con

che Khalid

b.

suo mantello bianco.

il

al-Walid, compreso

il

girante sul

sul posto

fianco

con 'Abdallah

b.

sinistro

(rubayr

in

si

pochi

pi

forte

rono resistere al numero scliiacciante dei nemici, che


uccisero

'Abdallah cadde con

ogni ostacolo Khalid

Gahl con
in

caddero nella
talmente

al-Wald, al quale

b.

gli altri cavalieri,

un attimo

le

pi

insieme

e uno, Husayl

sorti

b.

della

grande
che

gli altri al

gli offriva l'ar-

li

si

era unito anche 'Ikrimah b. abu

musubnani, aggrediti
amici

musulmani vennero

(xbir, dicesi fosse ucciso dal


si

li

posto di comljattimcnto. Superato

giornata.

Molti spaventati dalla confusione

pote-

sopraffecero e

allo spalle dei

confusione;

fedelmente

ma non

piomb ora
I

che mai

slancio

batterono da prodi,

si

momento

questo

rimasti

arcieri

che

(rubayr,

b.

vantaggio prezioso che

dore imprudente dei musulmani, rinnov con


l'attacco

Fu

al saccheggio:

musulmani

nemici

pei-fino

alle

spalle,

alle

rimasero

mani

Compagno 'Utbah

confusi

fra
b.

mut

loro,

Mas ud.

misero a fuggire e successe un panico


660.

2. a. H.

generalo.

La

vera battaglia era

37-40,

perch dalle due parti

finita,

senza ordine alcuno a piccoli gruppi

erano tutte spezzate: fu a stento se

musulmani

lanciando

il

loro grido

di

guerra

Am

i t

si

riconobbero a vicenda

Amiti,

Maometto

ordinate da

falangi

le

combatteva

si

Uccidi

Uccidi

Waqidi Wellh., pagg. 111-112,


Tabar I, pagg. 1396-1397; Hagar,

(Waqidi, pagg. 226-231, 227-258,276;


123-124, 132;

Hisam,

pagg. 562, 570;

i,

Athir Usd., HI,


Nel momento della inassLnaa

n, pag. 703, no. 8952;

38.

pagg. 130-131).

derlo a costo

della

disordine nei

rangM

b.

'Umavr, che tent di difen-

makkani avevano creato

cavalieri

un

tale

madinesi, che Mus'ab rimasto quasi solo, dov alfine

un Qurays, ibn Qamiyyah, lo feri prima gravemente alle braccia,


trafisse con la lancia. Caduto Mus'ab, Maometto che era li vicino, pass

soccombere
poi lo

ma

^'ita,

mu-

confusione lo stendardo dei

sulmani era retto valorosamente da Mus'ab

l'insegna al fratello di Mus'ab, a abu-1-Rum

questi, dicesi,

Madinah ma altre fonti sicure


e che i musulmani non avessero pi

fino al termine della giornata e nel ritorno in

dicono che nessuno la tenesse pi dritta

una insegna, intorno

Waqidi,

tenne lo stendardo

(Hisam,
114; labari, I,

quale riunirsi e battersi

alla

Waqidi

pag.

566;

Wellh., pag.
pag. 1404).
Vi fu un momento, durante il panico, nel quale Maometto corse
39.
grande pericolo nugoH di freccie cadevano nella sua direzione, lo stendardo
musulmano era in terra, l'ordine di battaglia era rotto, amici e nemici erano
in tutte le direzioni nella massima confusione, ed era un correre in qua e
l, un battersi confuso a gruppi, un fuggire, un riunirsi nuovamente in gruppi
e un riprender la difensiva ovunque questa era possibile (Waqidi, pag. 235;
Waqidi Wellh., pag. 114).
pag. 236;

40.

gettati nel pi

Bench sorpresi

alle spalle dalla cavalleria di Khalid, e

grande disordine, non

vari gruppi isolati, sparsi in

qua

si

ritir

si

lentamente con

la

musulmani

Un

diedero alla fuga:

si

wad

i,

continua-

gruppo di 14 o 30 Compagni, in

strinse intorno al Profeta, e difendendolo dal nemico,

lui verso

il

servati dalla tradizione su questo

metto stesso per

e in l per la valle,

rono a battersi con disperato valore.

grande parte madinesi,

tutti

bench

prima volta

si

monte. Molti sono

momento

paiiacolari eroici con-

della battaglia, nel quale

batt con gli

altri,

Mao-

tir freccie finch si

spezz la corda del suo arco, e con una lancia da lui scagliata feri ancora

mortahnente in un occhio un Qurasita, Ubayy


prodezze di ^laometto e di
zionisti, e celebrate

sasse
la

oltre

un brutto quarto

altri

al loro

d'ora.

Una

b.

Khalaf.

certo che

le

sono state molto amplificate dai tradivalore,

ma

certo

pietra gli spezz

guanciera dell'elmo fu ammaccata da

5B7.

un'altra

che Maometto pas-

uno

dei denti, incisivi,

pietra,

ambedue

lan-

abu Waqqas, mentre ibn Qanyyah gli men con la spada


Profeta non fu ferito perch aveva duo
il
colpo sul petto
maglia di ferro, ma il colpo fu cos forte che cadde a rovescio

date da 'l'tbah

un

H.

a.

3.

IS 40-48.

"-ran

b.

cotte in

due Compagni 'Ali o Talhah dovettero accorrere ed assisterlo per rimettersi in piedi. Talhah stesso par con la mano una freccia
lanciata contro il Profeta e ebbe troncato un dito. Maometto si rimise in
in

una

fossa e

maledicendo

piedi,

ma

aggressori,

gli

si

senti

che dov

tanto poco bene,

soiTcggersi su abu Bakr e abu 'Ubaydah(') (Waqidi, pagg. 287-244, 247-248,


250; Waqidi Wellh., pagg. 115-118, 119; Tabari, I, pagg. 1402-1404,

1407-1409).

al- Tabari afferma (I, pag. 1402, lin. 16) che in questo momento un terzo dei muNota 1.
Questa aritmetica tradizionistioa.
sulmani era gi ucciso, un terzo ferito, e un terzo in fuga!

41.
di

baleno fra

difficolt del terreno, facile

Mlik

fu

Qurays non osavano

inseguirli per

grande

la

per la difesa e pericoloso per l'attacco. Ka*b

primo a riconoscere Maometto

il

ma

ora precipitosamente alla fuga verso

tutti si diedero

Uhud, ove

di

scogli

sa

Maometto ucciso! . La notizia si diffuse in un


musulmani e vi accrebbe ancora pi la confusione abban-

donata, ogni speranza


gli

si

"

grid:

fosse,

clii

Nel momento, pi grave della giornata,, una voce, non

b.

a gridare che la notizia era

danno era fatto, e i musulmani presi dal panico non


pensarono ad altro se non alla propria pelle. Maometto stesso si mise
a gridare ai fuggenti: " Venite qua! A me! , ma essi non gli davano
ascolto, precipitandosi senza fermarsi verso il monte (Waqidi, pagg. 229,
233, 2.34-235; Waqidi Wellh., pagg. 112-113; Hisam, pag. .570; Tafalsa,

bari,

I.

oramai

pagg. 1406-1407).

42.

campo

Sorretto

di battagUa

dalla

tetti

il

roccia

verso la gola sul

ritirata del Profeta:

metto con

Tthinan
questi

si

b.

il

ritirava,

ma

musulmani, pro-

erano

messi

gravemente

ferito,

continu a battersi

un

proprio

'Abdallah

monte Uhud, ove

b.

altro

corpo,

sulla

Compagno, Saminas
cadde

finch

al-Mughlrah

per fortuna

il

si

b.

morto in

ora dal

ritir

si

si

ripidissima,

bench

'Ubaydallah,

da alcuni Compagni Maometto

Talhah

b.

coprendo

la

difensiva.

'Uthman, copr Maoterra.

Un

Qurays,

slanci a cavallo sul Profeta, mentre

desti-iero

mise

il

piede

il

fallo e

cadde in

b.

prima che il Quray potesse riaversi dalla caduta, il musulmano al-Harith


al-Simmah gli fu addosso e lo uccise. Un altro Quray, Saybah b. MaHk

b.

al-Mudarrib al-'Amiri, pure montato a cavallo, che voleva assalire

terra;

feta

mentre

si

mosse incontro,
la

ritirava, fu
gli fer

lancia in un occhio,

il

fermato da Talhah

cavallo, e

b.

'Ubaydallah,

mentre giaceva

il

il

Pro-

quale gli

in terra lo trafisse

con

uccidendolo con un colpo solo. Talhah stesso per

668.

3.

cadde alfine svenuto per la stanchezza e

da abu Bakr che


di sicurezza

gli

42-46.

H.

a.

perdite di sangue, e fu soccorso

le

spruzz acqua in faccia e lo aiut a venire in luogo

(Waqidi, pagg.

248-249,

250-251,

25B

Waqidi Wellh.,

pagg. 120-121).

La voce della morte

Maometto si era sparsa anche nei ranghi


dei Qurays e quando abu Sufyan fece domandare chi fosse l'uccisore, si fece
innanzi ibn Qamij^yah e dichiar di essere egU l'uccisore del Profeta. Fu
creduto e abu Sufyan gli promise una onorevole ricompensa: per convincersi per del fatto abu Sufyan and con l'ipocrita abu 'Amir a cercare il
cadavere sul campo di battaglia: le ricerche riuscirono vane e abu 'Amir
43.

riconobbe fra

ma non

di

cadaveri di molte persone, quello del proprio

quello di Maometto.

Il vittorioso

annunziando di aver

loro ricerche,

sua gente sul monte

Uhud

Khalid

b.

figlio

Hanzalah,

al-Walld pose fine alle

Maometto arrampicarsi con la


sicuro (Waqidi, pag. 234; Wa-

egli visto

e mettersi al

qidi Wellh., pag. 113).


La maggior parte dei musulmani fuggendo dal campo di bat 44.
taglia si ferm alle falde del monte Uhud e si rmiise sulla difensiva appoggiata alle rupi, ma parecchi corsero senza fermarsi fino a Madinah. Fra
questi in primo luogo deve menzionarsi il poi celebre 'Uthman b. 'Affan

ziyyah,

Sa'd

Tha'labah

poi al-Harith b. Hatib,

[t 35. a. H.],

T''thman, 'LTqbali b. T'''t]iman,

b.

b.

Hatib,

Kharigah

b.

Sawad
'Amir,

b.

Grha-

Aws

b.

Qayzi e una quantit dei banu Harithah. In testa ai fuggenti giunse a Madinah abu T^l^adah Sa'd
la

b.

'Uthman,

il

quale fu

morte del Profeta (Waqidi, pagg. 271-272;

130;

Tabari,

il

primo ad annmiziare

Waqidi

Wellh., pagg. 129-

pagg. 1408-1409, 1411-1412).

I,

Uhud, ripresero
animo quando seppero che Maometto non era morto, e quando lo videro
giungere in mezzo a loro, sorretto da due Compagni. I Qurays rimasti
padroni del piano, massacrarono i musulmani feriti e caduti, mentre la ca 45.

musulmani, rimasti presso

valleria insegu e trafisse

arrivassero in salvo

fra

con

le

alle

falde

di

lunghe lancie molti fuggiaschi, priina che

le roccie.

rono, sicch chiunque arrivava al

Qurays non

Fra queste

monte era

in salvo.

Non

mani, non potendo fuggire, rimasero fermi sul luogo ove

morirono da

ciante dei nemici

gme

con

forti

le

si

si

av^^entura-

pochi musul-

trovavano e

armi in mano, sopraffatti dal numero schiac-

(Waqidi, pagg.

275, 276, 286;

AVaqidi Wellh.,

pa-

131, 132, 136).

46.

Tale era la confusione in quel momento doloroso, che quando

Maometto aiunse barcollando alle falde del monte,


non lo riconobbero: mentre taluni si ritiravano pi
569.

musulmani

l ricoverati

in alto, credendolo

uno

dei

H.

3. &

4'--4tt.

nemici, altri

si

apprestavano perfino a lanciare freccia contro di


Eiconosciuto alfine dagli

fu

altri

sua

lui e la

amorevolmente

scorta di

14 Compagni.

assistito e

accompagnato in luogo sicuro sul monte (Waqidi, pag. 286;

Wqidi

Wellh., pag. 136;

6 47.

Lix

HiSam,

pagg. 576-577;

presenza del Profeta rincor

labari,

musulmani,

pag. 1409).

I,

quali

dettero oramai sicuri dal nemico sui fianchi inaccessibili del monte.

si

cre-

La

loro

momentaneamente turbata dalla comparsa di alcuni Qui'ays, i quali


tentavano da mi altro punto di salire sul monte e sorprendere i musubnani,
ma, per ordine di Maometto, *Umar e vari altri Compagni corsero al punto
minacciato e costrinsero i Quraj'^s a retrocedere (Waqidi, pag. 288 Waqidi
gioia fu

Wellh., pagg. 136-137;


48.

Hisam,

Tabari,

pag. 576;

pag. 1411).

I,

Molti furono gli atti di valore compiuti dai Madinesi: abu-1-

Ghaydaq Quzman, mio degli Ipocriti (forse di origine ebrea) era rimasto
in Madnah non volendo seguire ^Maometto, ma accusato di vilt dalle
donne dei banu Zafar, si era armato ed aveva raggiunto i musulmani
sul campo di battaglia, nel momento in cui Maometto metteva i suoi in
quando i musulfila. Durante la battaglia egli fece atti di grande valore
mani si diedero alla fuga, egli si gett contro i Qurays con feroce acca:

nimento: incontr Klialid

b.

al-A'lam al-'Uqayli che gridava ad alta voce

Maometto, per poterlo poi torturare a piacere

ai suoi di catturare

modo

colpo di spada gli tronc una spalla per


uscirono
si

apri in due

ma

il

Hisam

b.

petto. In questo

modo

egli

con un

che dalla ferita aperta

polmoni. Mentre Khalid stramazzava morente in terra,

volse a a!-Walid b. al-'s

Quzman

con un altro colpo di spada

da solo uccise

sei

gli

o sette Qurays,

coperto di ferite anch'egli, dov alfine cedere e cadere crivellato di ferite

uomo

egli era

Non aveva n moglie n

far.

ma

di origine ignota,

figli

si

era attaccato alla stirpe dei banu Za-

volle combattere soltanto per l'onore, e

quando i musulmani vennero, a battaglia

finita,

a rallegrarsi con

lui

per

il

suo

valore e a felicitarlo del suo prossimo ingresso in paradiso, egli reag ancora

una

maledisse

volta,

gliarsi la gola

morire,

si

il

uccise appoggiandosi sulla

49.
in

I,

Waqidi,

pagg. 142.3-1424;

cfr.

Gravissime furono

ta-

le

pagg. 109, 123, 124;

anche

ventre all'ucciso,

Hisam,

gU

tir fuori

i
il

pag. 578;

33).

perdite dei

musulmani

la perdita del

in questa battaglia:

prode Hamzah,

mortalmente da una lancia, scagliata contro

schiavo abissino Wah:^i(>); quando

di

punta della spada (Waqidi, pagg. 221-

primo luogo ebbero a rimpiangere

del Profeta, trafitto

il

ogni conforto, tent

con una freccia e riuscendogli troppo lento questo modo

222, 2.G-257, 259-260;

Tabari,

Profeta e l'Islam, rifiut

musulmani

si

furono

ritirati,

lo

zio

di lui dallo

Wahi

apri

fegato e lo port alla diabolica Hind.

5C0.

3. a. H.

49-51.

Questa, che ardeva dal desiderio di vendetta


ciso

padre, prese

il

Tabari,

Hamzah

le

aveva uc-

Hamzah, ne mastic un pezzo dalla rabbia


(Waqidi, pagg. 278-279; Waqidi Wellh., pa-

fegato di

il

e poi lo sput in terra

gina 133;

perch

I,

pag. 1405;

Hisam,

pagg. .563-564, 581.

Nota 1. Questo Wahsi si converti poi all'Islam, e prese parte alle guerre di conquista: si dice
che uccidesse il falso Profeta Musaylimah. La tradizione vuole che la uccisione di Hamzah sia rimasta
come una tara indelebile sul suo animo, e che vivesse a Hims in Siria, durante il Califfato di 'Uthmrin
[t 35, a. H.] dedito al vino e in istato da fare piet e disgusto (Waqidi, pagg. 279-280; Waqidi
Wellh., pagg. 133-134; Hisam, pagg

modo

Qurays rimasti padroni del piano e soddella sanguinosa lezione inflitta ai musulmani, si contentarono di

50.
disfatti

664-566).

In questo

scorazzare la pianura, massacrando

campo saziavano

pochi superstiti, mentre

la loro vendetta sui cadaveri dei

le

donne del

musulmani, tagliando

nasi e le orecchie e facendosi con questi, orride, sanguinose collane. Sul ca-

dere della notte

Qurays

si

a consigKo nel ca,mpo e discus-

ritirarono

no attaccare Madinah: sapevano per che mentre a


Uhud avevano avuto a combattere con i soli musulmani, marciando su Masero se conveniva o

dinah, avrebbero avuto a battersi con l'intiera popolazione, fortificata dietro


alle

mura, in posizioni inespugnabili per

meno

osato inseguire

musulmani

Qurays, che non avevano nem-

sbaragliati fra le roccie di

rays, riconoscendosi soddisfatti della dolorosa lezione inflitta ai

Uhud.

Qu-

musulmani,

non volendo comprometterne l'effetto con un insuccesso contro le mura


dei forti madinesi, la mattina dopo la battaglia fecero i bagagli e presero
la via del ritomo. I musulmani passarono la notte (?) fra le roccie di Uhud
senza osare di muoversi e il mattino seguente (?) Q) videro comparire abu Sufyan
sopra un cavallo morello, e vantarsi, brandendo la lancia, della vittoria ottenuta e poi ritirarsi trionfante. I musulmani erano in grande angoscia, perch
temevano che i Qurays marciassero su Madinah, ma Sa'd b. abu Waqqas,
mandato dal Profeta, li segu fino a al-'Aqiq e al-Mukaymin, riportando la
lieta novella che il nemico era in marcia diretto su Makkah (Waqidi,
pagg. 288-291; Waqidi Well., pagg. 137-138; Hisam, pagg. 582-583,
secondo il quale invece di Sa'd, fu 'Ali che segui i Qurays che ritornavano
a Makkah; Tabari, I, pagg. 1415, 1417-1418, 1419).
e

Nota

1.

Secondo Tabari,

I,

pag. 1427. lin.

2,

Maometto

fece ritorno

Madinah

il

giorno

Waqidi

(pagg. 288-289), parrebbe invece che


i musulmani dormissero una notte sul monte Uliud. Nel primo ca^o la cronologia della spedizione di
Hamra al-Asad pu essere corretta (cfr 58), nel secondo errata. Sulla cronologia di al-Tabari
stesso della battaglia:

dal contesto delle tradizioni in

vi da fare grande affidamento, e mi sembra che la tradizione voglia riunire nella giornata di
TJhud pi cose che il tempo materiale potesse permettere. Athir, (II, pag. 126, lin. 12) segue Tabari
ponendo il ritorno a Madinah il giorno stesso della battaglia.

non

Tale fu il dolore di Maometto per la morte dello zio diletto


51.
e per le mutilazioni inflittegli, che in un momento d'ira feroce, giur che
561.

UU

H.

^ 61-w.

3. a.

a\'Teblx\ por vendicare

Haiuzah,

iiiutilati

nello stesso

modo

trenta Quray:

dalla rivelazione del versetto xvi, 127:


tale luraineiito fu in seguito annullato
o^'li

ai suoi di mutilare

anche

stesso viet

QurayS, affermando che Dio

li

sua speciale protezione, in vista, dice la tradizione, delle gloriose


azioni che essi avrebbero compiuto in avvenire (W a q i d i, pag. 284; Waqidi
Wellh., pag. 135; Hisam, pagg. 584-585; Tabari, I, pagg. 1420-1421).

aveva sotto

52.

monto

la

Scomparsi

Qurays,

piano, raccolsero piangendo

al

cadaveri a Madlnah e

in seguito questa

con dolore che erano 74

Madinah, ossia

la

li

ritorno, e gli stanchi

morti.

musulmani, quasi

pagg. 142-144;
53.

loro morti

Tabari,

Allorch

darono incontro

del
li

alcuni madinesi por-

ma Maometto
si

proib

appi'ese

precisamente 4 Emigrati e 70 Ansar di

Maometto

lentamente verso Madinah, ove ora


i

di battaglia:

decima parte circa dei combattenti. Tei*minata

operazione di seppellire

che piangevano

dai fianchi

fu fatta la conta degli uccisi

tutto, e

in

scesero

cadaveri mutilati dei compagni e

seppellirono in citt,

Quando

usanza.

campo

seppellirono in grande parto sul

tarono

musulmani

si

la dolorosa

oi'din di ripremlere la via del

tutti o pi o

irmalzarono

meno

feriti, si

le strida

avviarono

acute delle donne

(Waqidi, pagg. 300-308; Waqidi Wellh.,

pagg. 1421-1422).

I,

la notizia della disfatta arriv

ai reduci della battaglia fino

a Madinah, molti an-

a Batn Qanat:

essi

videro allora

Maometto tutto malconcio seduto sopra un cavallo, con le guancie contuse,


con un taglio sulla fronte ove cominciavano i capelli, e con il labbro inferiore
spaccato, gonfio e insanguinato. Arrivato innanzi alla porta della sua dimora
dov essere sollevato di peso dal cavallo, perch la ferita al ginocchio gH
Eiceva molto male od entr nella stanza appoggiandosi sulle spalle dei due
Sa'd, ossia Sa'd b. Mu'adz e Sa'd b. 'Qbdah. Alla preghiera della sera il Profeta cammin appoggiato sempre ai due Sa'd, ma pi tardi, essendosi ristorato
con un breve sonno prima dell'ultima preghiera della notte, pot camminare
pi
I

liberamente

principaU

l'

ultima

funzione

muoversi

senza

appoggio.

Madinesi rimasero tutta la notte armati nella moschea, ove

makkani meaggredire Madinah (Waqidi, pagg. 244-245; Waqidi Wellh.,

accesero grandi
ditassero di

durante

fuochi per tenersi desti,

per timore che

pag. 118).

Nota dei musulmani uccisi a Uhud.


54. - A. Emigrati Makkani: (1) abu Tmarah Hamzah b. 'Abd alMuttalib, ucciso dallo .schiavo Wahi; (2) 'Abdallah b. (xahs b. Ki-ab, ucciso
da abu-l-^akam b. al-Akhnas b. ^urayq; (3) Sa'd, mawla di Hatib, appartenente ai bann Asad

(4)

Sanunas

b.

X^thran

562.

b.

al-Sand al-Makhzumi, uc-

ciso

da Ubayy

al-Laythi;

(6)

b.

Khalaf;

Mus ab

(5)

abu Salamah

b.

b.

al-Habit; (9)

b.

Qabus al-Muzaiii.
B. Ansar:
Dei banu 'Abd

64.

TJmayr, ucciso da ibn Qamiyyah

b.

'Abd al-Asad, che fu

qualche tempo dopo per effetto delle


al-rahnian

H.

a.

3.

Wahb

ferite; (7)

'Abdallah

Qbus al-Muzani;

b.

ferito

a LThud e mor

b. al-HabIt; (8)

(10) al-Hrith b.

'Abd

TJqbah

'Amr b. Muadz b. al-Nu'man, ucciso da


Dirar b. al-Khattab; (12) al-Harith b. Anas b. Rafi'; (13) 'Umarah b. Ziyad
b. al-Sakan; (14) Salamah b. Thabit b. Waq, ucciso da abu Sufyan b. Harb;
(15) 'Amr b. Thabit b. Waqs, ucciso da Dirv b. al-Khattab; (16) Rifa'ah b.
Waq, ucciso da Khalid b. al-Walid; (17) abu Hudzayfah al-Yamaui, ucciso
al-ashal: (11)

per isbaglio dagli stessi musulmani; (18) Sayf

Khattab; (19) al-Hubab

Umayyah,

b.

in tutto dieci

Qayzi; (20) 'Abbad

membri

Qayzi, ucciso da Dirar b.

b.

b.

della trib dei

Sahl, ucciso

da Safwan

banu AShal, pi

'Amr

al-Khattab
(23)

Habib

b.

(22)

erano uniti alla trib Ashalita: (21) lyas b. Aws


'Abd al-A'lam b. Za'ura h. (jusam, ucciso da Dirar

b.

TJbayd

Qayyim

Ishq ha: Hablb

(il

Dei banu 'Amr

si

b.
b.

da 'Ikrimah b. abu (rahl


debba leggere Taym, perch ibn

ucciso

Wellh. suppone

Yazd

b.

al-Tayyihan,

b.

b.

seguenti

abitanti di Ratig che

'Atk b.

al-

Taym).

b.

'Awf (24) abu Sufyan b. al-Harith b. Qays b. Zayd


b. Dubay'ah
(25) Hanzalah b. abu 'Amir b. Sayfi b. Nu'man, ucciso da alAswad b. Sa'ub al-Laythi; (26) Unays b. Qatadah, ucciso da abu-1-Hakam
b. al-Akhnas b. Surayq
(27) 'Abdallah b. Grubayr b. al-Nu'man, capo degli
arcieri del Profeta, ucciso da 'Ikrimah b. abu (rahl
(28) abu Sa'd Kbaythamah, ucciso da Hubayrah b. abu Wahb (29) 'Abdallah b. Salamah, ucciso
da ibn al-Zil)a'ra; (30) Subayq (Suwaybiq) b. Hatib b. al-Harith b. Halisah,
ucciso da Dirar b. al-Khattab (Subay' b. Hatib).
Dei banu-1-Harith b. al-Khazrag (31) Kharigah b. Zayd b. abu Zuhayr,
ucciso da Safwan b. Umayyah; (32) Sa'd b. Eabi'; (33) Aws b. Arqam b. Zayd
b, Qays
(34) Malik b. Sinan b. 'Ubayd ibn al-Abgat, ucciso da Grhurab b.
Sufyan; (35) Sa'd (Sa'id) b. Suwayd (Suwayyid) b. Qays b. 'Amir b. 'Ammar ibn al-Abgar; (36) 'Utbah b. Eab' b. Mu'awiyyah b. 'Ubayd; (37) Tha'labah b. Sa'd b. Malik b. Khalid b. Numaylah; (38) Harithah b. 'Amr;
(39) Nafath (Nafith?) b. Farwah b. ai-Bada (Thaqf b. Farwah, ibn Ishaq);
(40) 'Abdallah b. Tha'labah; (41) Qays b. Tha'labah; (42) Tarf; (43) Damrah,
b.

due hallf, ambedue dei ban -uhaynah.


Dei banu 'Awf
b.

'Uwayf;

b.

al-Khazrag

(45) al-'Abbas b.

ams al-Sulami

(46)

(44)

'Ubadah

al-Nu'man

b.

Nawfal
b.

Malik
563.

b.

'Abdallah, ucciso da Sufyan

Xadlah, ucciso da Sufyan


b.

Tha'labah

b.

b.

'Abd

Grhanm, ucciso da

w,

H.

a.

3.

66.

linavvah; (47rAbadah ('l'hadah) b. al-Hashas; (48) Mugadzdzar


tradimento per vendicare la
b. LkivSd, ucciso da al-Haritl b. Suwayd a
morte del padre ucciso nelle guerre fra Aws e Khazrag, prima della ve-

Safwan

b.

nuta di Maometto a Madlnali. Siccome al-Harith era un musubiiano, e si


era approfittato della confusione di Uhud per assassinare il compagno,

Maometto, appena ebbe notizia della cosa, fece senza indugio decapitare il
colpevole, in Quba, dinnanzi alla porta della moschea. Tutto il fatto narrato a lungo in AVaqidi, pagg. 294-297; Waqidi Wellh., pagg. 140

mawla,

141: (49) 'Antarah, cliente,


b.

Muawiyyah

dei

Rifa ab

al-Du-ili; (50)

b.

banu Salamah, ucciso da Nawfal


'Amr; (51) 'Al)dallah b. 'Amr b.

Harm, ucciso da Sufyn b. 'Abd ams (52) 'Amr b. al-(jramulx (53) Khallad
b. al--amuh, ucciso da al-Aswad b. al-Cra'unali;
(54) al-Mu'alla b. Ludzan
b. Hrithah b. Eustum, ucciso da 'Ikrimah b. abu (rahl; (55) Dzakwan b.
'Abd Qays, ucciso da abu-1-Hakam b. al-Akhnas b. Surayq.
Dei banu-l-Nag^ar (56) 'Amr b. Qays, ucciso da Nawfal h. Mu'awiyyah
al-Du-ili; (57) Qays b. 'Amr, suo figlio; (58) Sallt b. 'Amr; (59) 'Ainir b.
Mugallad Mukhallad, ibn Ishaq); (60) abu Usayrah b. al-Harith b. 'Alqaraah
b. 'Amr b. MaUk, ucciso da Khlid b. al-Walid (abu Hubayrah b. al-Harith, ibn Isliaq); (61) 'Amr b. Mutai'rif b. 'Alqamah ibn 'Amr; (62) Aws
b. Haram; (63) Anas b. al-Nadr b. Damdam, ucciso da Sufyn b. 'Uwayf;
(64) Qays b. Mukhallad; (65) Kaysan, cliente, mawla; (66) Sulaym b. alIJarith; (67) al-Nu'man b. 'Amr, ambedue figli di al-Sumayr bint Qays.
;

La lista di al-Wqidi
mancano i immeri: 3, 6, 7,
quali

abbiamo

al-aSh,il
b.
b.

b.

Zayd
'Amr
'Amr

Hassn

(69)

Thlbit,

b. Qay.s

b.

un

Thal)it;

Thalabah
(77) Sulaym
b.

b.

Zaytl; (74)

b.
b.

Yazid

Htib

Aws

(71)

Umayyah b.
MHk b, Amah
b.

Thbit

(75) 'Abdallah
;

'Amr

b.

fratello uterino di Sa'd

Aws

b.

Ayman,

b.

b.

Mu'dz dei banu 'Abd

Dubay'ah
b.

(72)

Khaythamah

al-Mundzir,

'Amr

Qays
abu Hayyah

Rafi' dei banil Zafar

b.

Tarf (76) abu

b.

58 e 62, invece dei

8, 9, 10, 38, 40, 41, 42, 43, 54,

seguenti: (68) al Harith b.

Dubay'ah;

b.
b.

contiene questi 67 numeri: in quella di ibn Ishaq

un

(70)

(73)

Ihabit

del poeta

fratello

Wahb b. Tha'labah b. Waq


mawla, di 'Amr b. al-(jramuh;

b.

cliente,

Hadidah, forse un'altra versione del no. 58 (78) Sahl


abu Ka'b b. al-Qayn (79) 'Ubayd b. al-Mu'alla b. Ludzan, forse
b.

b.

un'altra versione del no. 54

pagg.

138-141;

Him,

(Wqidi, pagg. 291-298

Waqidi

Wellh.,

pagg. 607-610).

Nota dei Makkani uccisi a Uhud.


(l) 'Abdallah 1>.
ITumayd b. Zuhayr b. al-Harith b. Asad,
55.
ucciso da aba Dunah; (2) Talhah b. abu Tal^iah, ucciso da 'AU b. abu

664.

3. a.

H.

66,56.

abu Talhab, ucciso da Haiiizah 1). 'Abd al-Muttalib; (4) abu Sa'ld Sa'd b. abu Talhah, ucciso da Sa'd b. abu Waqqas;
(5) Musafi' b. Talhah b. abu Talhah, ucciso da 'Asim b. Thabit b. abu Aqlah
(6) al-Harith b. Talhah, ucciso da 'Asini b. Thabit; (7) Kilab b. Talhah,
ucciso da al-Zubayr b. al-'Awwam (8) al-(julas b. Talhah, ucciso da Talhah
b. 'Ubaydallah
(9) Artah 1). 'Abd Surahbll, ucciso da 'Ali (10) Farit (Qrit,
Talib

(3)

'Uthiiian

b.

'Uthman; (11) Su"ab, ucciso da Quzman; (12) abu 'Aziz


(Yazld) ibn 'Umayr, ucciso da Quzman; (13) abu-1-Hakam b. al-Akhnas b.
Surayq, ucciso da 'Ali (14) Siba' b. 'Abd al-'Uzza al-Khuza'i, ucciso da Hamzaii b. 'Abd al-MuttaUb (15) Hisam Ij. abu Umayyah b. al-Mughlrah, ucciso
da Quzman; (16) al-Wald b. al-'As b. Hisam, ucciso da Quzman; (17) (abu)
Umayyah b. abu Hudzayfah b. al-Mughlrah, ucciso da 'Ali (18) Khalid b.
al-A'lam al-'UqayU, ucciso da Quzman
(19) 'Uthman b. 'Abdallah 1). alMu gb.Irah, ucciso da al-Harith b. al-Simmah; (20) 'Ubayd b. Hagiz, ucciso
da abu Duganah (ibn (xahiz); (21) aybah b. Malik b. al-Mudamb, ucciso
da Talhah b. 'Ubaydallah (22) Ubayy b, Khalaf, ucciso dal Profeta (23) abu
'Azzah 'Amr b. 'Abdallah b. 'Umayr b. Wahb b. Hudzafah, catturato dai
musulmani in Hamra al-Asad, durante la ritirata dei Qurays e messo a
morte dal Profeta, percli aveva mancato alla parola data alla battaglia
di Badr, quando parimenti cadde prigioniero nelle mani di Maometto (Waqidi, pag. 299; Waqidi WeUh., pagg. 141-142); (24) KhaM b. Sufyan
b. 'Uwayf; (25) abu-l-a'tha b. Sufyan b. 'Uwayf (26) abu-1-Hamra b. Sufyan b. 'Uwayf; (27) (zhurab b. Sufyan b. 'Uwayf.
Nella nota di al- Waqidi, abbiamo i precedenti 27 numeri, ma ibn Ishaq
ormnette i numeri 18, 19, 20, 24, 25, 26, 27., ed ha in pi soltanto il seguente: (28) 'Ubaydah b. (xabir, ucciso o da Quzman, o da 'Abdallah b.
Qasit) b.

Surayh

b.

Mas'ud

quale in

egli

certamente una versione diversa del no. 20,

al- Waqidi

Waqidi Wellh.,

ha

l'aria

di essere

pagg. 141-142;

corrotto

Hisam,

il

nome

del

(Waqidi, pagg. 298-300;

pagg. 610-611).

Ritorno a Madinah.

Maometto

da Uliud, poco tempo


prima del tramonto, nel giorno dopo la battaglia, ossia r8 Sawwal: Ebrei
ed Ipocriti non nascosero la loro gioia per il disastro toccato ai Compagni,
56.

e deridendo

aiTiv a Madinah, di ritorno

superstiti per quello che

ancora pi cocente

il

dispiacere ai

avevano

fatto,

cercarono di rendere

musulmani addolorati

dall'

iimiHazione

compagni e dalle ferite, ibn Ll^ayy, il capo degli


Ipocriti, venne nella moschea a biasimare il figlio, 'Abdallah b. 'Abdallah b,
Ubayy, che si curava le ferite presso al fuoco, fermando le perdite di sangue
avuta, dalla perdita dei

KB.

H.

3. a.

IIM-e&

con un ferro arroventato, rimproverandogli di avere partecipato ad una stolta


spwliziono. Gli Ebrei dal canto loro gettavano la colpa di tutto su Maometto
che accusavano di aspirare soltanto al potere temporale (talib mulk), ed
affermavano che nessun Profeta fosse mai stato ferito e conciato in quel

modo. Ebrei ed

il

comportarono in modo tabiiente offensivo ed

si

voleva trascendere ad atti di violenza per por fine alle

maligne, tendenti a screditare

insinuazioni

calm

Tmar

che

irritante,

Ipocriti

Profeta e l'Islam. Maometto

il

generoso Compagno, non volendo riaccendere discordie intestine,

non nascose

il

suo dispiacere per la condotta del partito di opposizione anti-

islamica in iladlnah.

Il

capo degli

ibn Ubayy, fin dall'arrivo di

Ipocriti,

Maometto a Madlnah aveva sempre avuto un posto


durante

ma

speciale nella moschea,

funzioni principali, nei giorni di festa e nei venerd, e ci in con-

le

siderazione della sua stirpe e della grande influenza, di cui godeva nella sua
trib.

Dopo Uhud

ricomparve nella

un atteggiamento tanto provocante, che quando


moschea durante una delle funzioni, molti Ansar presenti
prese per

manifestarono apertamente

mani

il

loro malcontento, alcuni perfino gli misero le

indosso, gli afferrarono la barba, lo batterono sul collo e lo cacciarono

fuori dal solito posto, dichiarandolo

e avvilito,

indegno del medesimo, ibn Ubayy, turbato

un Ansar

allontan dalla moschea:

si

volle persuaderlo a far pace

con Maometto, chiedendo scusa per quello che aveva detto contro di
ibn

Ul)ayy non volle sottostare a

pagg. 308-310;
XoTA

Waqidi Wellh.,

una nuova umiliazione


pag. 145;

Hisam,

lui,

ma

(W a q i d i,

(*)

pagg. 591-592).

Questo fatto narrato dalle fonti insieme con i fatti di Uliud, perch conseguenza
immediata di essi, ma avvenuto probabilmente qualche tempo dopo; certamente dopo la spedizione
di Hamr al-Asad. Noi abbiamo mantenuto l'ordine delle fonti arabe, perch ritrae meglio le condisioni morali dei madinesi dopo la sconfitta, e il conflitto dei vari interessi.
1.

57.

La

battaglia di

seguenti fonti arabe: Athir,

Wardi,

pagg. 118-119;

I,

gine 78-88;

Uhud
II,

pagg. 114-126;

Halab

Aghani, XIV,

trovasi anche narrata per disteso nelle

Khaldun,

II,

App. 24-27;

U, pagg. 408-461; Bukhari,

Khamis,

m,

pa-

YaCfr. anche Muir, IH, pagg. 153-197; Sprenger,


Caussin de Perceval, III, pagg. 89-112.
pagg.

12-23;

I,

pagg. 472-502;

qubi, n, pagg. 47-49.


IH, pagg. 166-183 e

Spedizione di

58.

<

Hamra

al-Asad

'oiitrariaiiionte

(8,

o 9,

Satmvat).

a quanto risulta da altre tradizioni

(cfr.

50),

Maometto .sarebbe partito il mattino dopo la battaglia, ossia 1' 8 ^awwal, per
una nuova spedizione. Questa notizia confermata anche da ibn Ishaq, che
cdo dopo la battaglia avvenuta il 15, il 16 a mattina, Maometto partisse
con

tutti

forse in

guerrieri di Ul^ud inseguendo

QurayS.

un errore: numerose tradizioni stanno

li

Ambedue

le fonti

a dimostrare che

il

cadono
seppel-

3.

limento dei cadaveri e

il

ritomo a Madlnah avvenissero

Uhud venisse passata


in meno di dodici ore

che la notte dopo

taglia, e

possibile concepire che

Uhud,

glia di

H.

a.

Qurays

vincitori

sconfitti siano ritornati sul

si

campo

il

giorno dopo la bat-

sulle roccie del


sia

si

68, 59.

monte.

combattuta

siano ritirati precipitosamente,


di battaglia, abbiano sepolto

Non

la batta-

raadinesi

loro morti,

e quella sera stessa prima del tramonto siano arrivati a Maxiinah. Tale

il

musulmani di menomare la vittoria dei Qurays,


che hanno anticipato per lo meno di un giorno la partenza di Maometto per
la spedizione di Hamra al-Asad. Scopo di questa era di rianimare i Com-

desiderio dei tradizionisti

pagni e valendosi abilmente della

dopo tutto
59.

Qurays, di far credere che

vantaggio finale fosse rimasto dalla parte dei musulmani.


Il

mattino di domenica 8

salat al-subh

ghiera
e

il

dei

ritirata

nella

Maometto

(9 ?) a\\'wal.

moschea

Madinah,

di

diresse la pre-

al cospetto dei capi

Khazrag, che avevano passata la notte nella moschea innanzi

Profeta, per timore di

un attacco improvviso

Maometto, convocati

ghiera,

tutti

per l'inseguimento dei Qurays,

dei Qurays.

Aws

alla porta del

Terminata

la pre-

combattenti di Uhud, ordin la partenza

che egli sapeva essere gi in marcia verso

Makkah. Tutti risposero all'appello, bench quaranta fra essi fossero pi o


meno gravemente feriti. Maometto stesso diede il buon esempio: in faccia
erano ancora visibili le ferite, aveva il ginocchio fasciato e la spalla irrigidita
nuUadimeno mont a cavallo e part il suo esempio ebbe ottimo effetto sui
:

Compagni, che fecero a gara fra loro nel seguire il Maestro. La spedizione si
mosse senza indugio in queUa stessa mattinata, e 'AH b. abu Talib (secondo alabu Bakr) prese lo stendardo fissato ad una lancia (^). Innanzi furono
mandati dal Profeta tre Aslamiti, Salit e Nu'man, figli di Sufyan b. KhaUd b.
cuni:

'Awf

b.

Darim, e un terzo di cui

(Qurays. I

due

fratelli,

si

ignora

facendo pi presto

il

nome, a scoprire
raggiunsero

dell'altro,

mosse dei

le

Qurays

in

Flamra al-Asad, e furono circondati, sopraffatti e uccisi dai medesimi. Quando

Maometto arriv
bandonati
lire.

In

sul luogo trov che

Qurays erano

partiti,

lasciando ab-

cadaveri dei due Aslamiti, che egli fece onorevolmente seppel-

Hamra

al-Asad, discosta sole sei

migKa da Madinah, Maometto rimase

per quattro giorni intieri (ibn Ishaq dice tre giorni), nutrendo
datteri e

pati

con carne di cameli, offerta da Sa'd

b.

suoi

con

'Ubadah, e tenendo occu-

suoi durante la giornata con la raccolta di legna

da ardere, che ve-

niva poi abbruciata durante la notte. Egli mantenne cosi 500 fuochi che

furono

visibili

inseguiva
fuochi

si

a grandi distanze ed annunziarono da per tutto che Maometto

Qurays,

'

la notizia del

propag in tutte

marcia di ritorno

le direzioni

nostro
...

e dei nostri

Qurays continuarono

la

abu Sufyan cerc persuaderli

di

Intanto

giunti per a al-Rawha,

B67.

accampamento
i

!($

3. a.

69-68.

ritornare indietro,

luiovamento

assalire

ili

H.

com-

iiiusuliiiani e di distruggerli

l'mayyah od altri Qurays si opposero al progetto


tornendo di mettere i miisubnam alle strette e di animarli con. la forza irreaccett la proposta di abu
sistibile della disperazione. Nessuno dei Qurays
Sufvan e un certo Malnati al-Khuza'i, venne ad annunziare che i musulmani
Safwan

plotainento.

b.

avanzavano inseguendoli. L'esercito Makkano continu allora il suo viaggio


di ritomo con maggiore sollecitudine e si affrett a rientrare in citt. Maometto faceva intanto ritorno a Madlnah il 13 Sa-R^val, ma prima di giungere
in citt i musulmani catturarono ^lu'awdyyah b. al-Mughlrah b. abu-l-As, avo
si

Marwn, e abu 'Azzah


al-(Turaahi. Quest'ultimo era gi stato prigioniero dopo Badr ed aveva promesso di non combattere pi contro Maometto. Il Profeta mise a morte ambedue i prigionieri (Waqidi pagg. 299, 325-330: Wqidi Wellh., pagg.
149-151; Hisam, pagg. 588-590: Tabari, I, pagg. 1427-1430; Athir, II,
materno del futuro caUffo Umayyade 'Abd al-Malik

Khaldun,

pagg. 126-128;

App. 27; Halab,

II,

XrV, pagg. 23-24; Kliamis,


XoTA

1.

Durante

l'assenza di

II,

b.

pagg. 461-465;

Aghni,

pagg. 503-505).

I,

Maometto

le

preghiere in

MadTnah furono

dirette

da ibn

umm

'ilkktwai.

Conseguenze della disfatta di Uhud.


60. Maometto rimase in Madlnah gb ultimi giorni
e due

tutti

Makkah
idea

li

mesi di Dzu-1-Qa'dah

costrinsero

(Hisam,

Grande

vittoria: si dice

che

del prode Hainzah,

rapporti

con

ostib

pag. 648).

Makkah quando

fu la gioia in

primo a portarla

il
il

Dzu-1-Higgah.

Profeta ad abbandonare anche in quest'anno ogni

il

Pellegrinaggio

61.

di a^vwal, e

quale percorse

il

fosse

giunse la notizia della

schiavo Wahsi, l'uccisore

lo

lungo tragitto in soU quattro giorni.

Giunto sull'altura che guarda sul Hagun, Wahsi grid ad alta voce:
gente dei Quray

nata intomo a

sulmani e
Il

le

lui

e ripet

il

grido tante volte, finch una folla

allora annunzi la vittoria e la uccisione di tanti

padrone di WaJiSi, Gubayr

b.

donne

fumi

unguenti in segno di gioia per la vendetta

e gli

pagg. .323-324;

62.

abbandonare

I^

strage dei

fondere meglio insieme


dinf?si

ed

Wqidi Wellh.,

ordino giuridico: altrove

Endgrati,

pianti e

il

lutto

1. a.

l'

e di

riprendere

ottenuta

pro-

(Wqidi,

sollev anche difficolt di

H. 50) narrato

le varie classi dei

fondasse

giuljilo.

pag. 148).

musulmani a Uhud

(cfr.

mu-

Mut'im, che era rimasto in Makkah, ordin

allora alle

di

fu adu-

si

sue parole furono accolte con grandi manifestazioni di

'

come Maometto

per

musulmani, e principalmente Ma-

Lstituzione

della

fratellanza

secondo

la

H.

3. a.

quale egli avoA'a disposto che


"

il

62-64.

dovesse ereditare dal

fratollo sopra\T-ivente

Questo sistema contrario alla natura e

fratello defunto.

alle consuetudini

da tempo immemorabile, ebbe ora gravi conseguenze, fu causa

esistenti

Sa'db. Rabf, per

Uhud, aveva lasciata


minorenni le povere donne rimanevano
prive
di
mezzi
sussistenza
di
tutto
ora
e
l'avere del defunto andava ad arriccliire 'Abd al-rahmn b. 'Awf, emigrato makkano. L'ingiustizia era tanto
evidente che Maometto comprese l'en'ore commesso e stim necessario di
mutare le disposizioni regolanti la " fratellanza . Quando la vedova di
di dolorose ingiustizie.

una vedova incinta con due

ucciso a

es.,

figlie

espose

Sa'd
figlie,
"

Ma

sue lagnanze e la tristissima

le

Maometto
vieni poi

me

a casa mia!

Difatti, cosi

pena Maometto fu di ritorno in casa, mentre

narra la tradizione, ap-

Compagni stavano

Maometto ebbe un attacco


stava per avere una rivelazione

terra innanzi alla porta,

(b

compresero che egli

s,

dai

due

lati

u r i h a) e

vedova di Sa'd e annunzi che

la

resto al " fratello

.,

Nota

1.

le

due

Il

in

Pro-

figlie del de-

un

ottavo, e

146-147).

Nel testo della tradizione taciuto il nome del tratello superstite, bench di lui si
menzione e si narri, che appena morto Sa'd, e durante l'assenza di Maometto nella

HamrS

spedizione di

presenti

Della creatura non nata ancora non fece menzione

(^).

(Waqidi, pagg. 320-323; Waqidi Wellh., pagg.


faccia sovente

quando rinvenne

funto dovevano avere due terzi dell'intiera eredit, la vedova


il

seduti in

della fronte gli colavano grosse perle di sudore.

chiamare

feta fece

propria e delle

che Dio nulla aveva rivelato su questo argomento,

le disse

da

condizione

al-Asad,

il

fratello arbitrariamente si

impadronisse di tutta l'eredit del de-

Sappiamo per con precisione (cfr. 1. a. H. g 66) il nome di questo fratello, ossia 'Abd alrahmn b. 'Awf, uno dei maggiori Compagni del Profeta, che doveva avere una posizione importante
un giorno nel Califfato elettivo. Perch tacere sistematicamente il suo nome? Si vuol forse coprire
una sua azione, per dire il meno, poco generosa verso una povera vedova? La tradizione, bench rimaneggiata e accomodata da successive generazioni di tradizionisti, ha un'interesse speciale perch
racchiude la memoria indebolita delle infinite complicazioni di ordine interno con le quali ebbe a
lottare Maometto, e sulle quali le fonti sono si povere di informazioni.

funto.

Nascita di al-Sab
63.

bari,

I,

b.

YazTd.

In questo anno nasce al-Sab b. Yazid b.

pag. 1373; Athir,

ET,

Ukht al-Namr (Ta-

pag. 111).

Battaglia di Dzu Qar.


64.

Dzu Qar

In questo anno, secondo alcuni,

gH 'Arabi

ebbe luogo la battaglia di

banu Bakr b. "Wa-il e l'esercito del re Persiano,


Kisra Barwiz, comandato dal generale al-Hurmuzan e la uccisione del gedi

fra

dei

nerale per la vittoria completa degli Arabi


Cfr. Litrod.

230 e

2. a.

(Wardi,

I,

pag. 117, Un. 13).

H. 104.
569.

3. a. U.

jg 6Ev

Morte di Umayyah
65.

b. abu-1-Salt.

In questo anno, secondo alcuni, cess di vivere

celebre poeta

il

uno dei capi dei pagani. Egb


e scoperto che un Profeta stava per venire, ma non
i Ubri
aveva lotto
volle por odio verso Maometto riconoscere la di lui missione. And in Siria
por rimaner lontano dal Profeta e ritorn a Makkah dopo la battaglia di
l'mayyali

abu-1-Salt 'Abdallah b. Rabl'ah,

b.

..

Badr (^Wardi,

I,

pag. 117, ove sono citati sette

suoi distici nei quali de-

plora la sorte dei Qurays uccisi, gettati nel pozzo per ordine di Maometto.

I^

ckelmann,

Umayyah mor

9.

H.

detto in che anno questa ambasciata

si

presentasse al

Ambasciata dei banu 'Abs


66.

cfr.

pagg. 27-28).

I,

B r o-

nell'anno

non pero corretta

notizia

Non

Profeta in Madinah,

ma

(').

da una tradizione data da ibn

Sa'd, e che

rimonta

a ibn al-Kalbi, parrebbe che ci avvenisse nei primi tempi Madincsi, perch,

parlando dei membri dell'ambasciata,

al-awwalin,

li

annovera

grati 'Absiti appaiono

pei'ci fra

da ibn Sa'd

un'altra tradizione data

come

testo

il

chiama

li

min

a I-m

uh a giri

pi antichi Emigrati. Siccome in

sull'autorit di al-Waqidi, questi emi-

partecipanti ad

una spedizione

in cerca di

caravana dei Qurays, l'epoca dell'ambasciata dovrebbe porsi fra

il

2.

una
e

il

H. Per questa ragione ho creduto di mettere la notizia sotto all'anno

5.

a.

8.

H. in via ipotetica.

"

termine

Il

ambasciata

(wafd), con

il

quale ibn

non corretto, perch


riinasero, non rappresentavano

Sa'd specifica la venuta degli 'Abs a Madinah,

uomini, che vennero a Madinah e vi


trib,

ma

vennero a unirsi con

il

nove

la loro

Profeta nella qualit di Emigrati. Pi

Nove

tardi soltanto ebbe luogo la conversione della trib.

vennero da Maometto in Madinah e furono annoverati fra

musulmani:

'Absiti,
i

dunque,

primi Emigrati

Maysarah b. Masruq;
(2) al-Harith b. al-Raln, detto al-Kmil; (2) Qanan b. Darim; (4) Bir b. altari th b. 'Ubadah; (5) Hadim b. Maadah; (6) Siba b. Zayd; (7) abu-1-ffisn
I).

Luqman;
Furono

fra questi

(8)

trib,

loro

il

o per

'Abdallah

trovavano

b.

MaUk;

fede

gruppo

musuhnana.
speciale,

che consegnasse a loro

(9)

Fanvah

(1)

b.

al-Husayn

b.

Fadlah.

mani del quale fecero


vuole anzi che Maometto li organiz-

Si

separato dagli

una bandiera

grido di guerra 'a.4rah, ossia


c^jinpletare

taneamente

seguenti:

accolti favorevobnente dal Profeta, nelle

professione di
zasse in un

si

.si

il

numero

era dichiarato

zione afferma per che

il

altri,
(1 i

w a)

senza

affigliarli

ad altra

particolare e che desse a

Dieci , perch erano nove 'Absiti


dieci, che essi desideravano, il Profeta sponil

decijiio della

decimo fosse Talhah


670.

compagnia
b.

f).

Un'altra tradi-

'Ubaydallah. Si dice inoltro

3. a.

H.

66, 67.

che la fusione degli 'Abs in questo corpo di dieci uomini avvenisse, perch

Maometto aveva udito parlare di una caravana dei Qurays in viaggio dalla
Siria verso Makkah, e mand gU 'Abs a sorprenderla. Non detto per che esito
avesse la spedizione (S
Nota

a
'

d,

pag. 32, 79

Sprenger,

III,

pagg. 203-204).

banu 'Abs abitavano una regione a nord-est di Madlnali, nel cuore del Nagd, a
oriente della strada, che va da al-Naqrah ad al-Hrigir ('sulla strada fra Madinah a Kufah), a circa
sei o sette tappe veloci di corridore da MadTnah. Erano i possessori di un paese, ove non mancavano
n sorgenti, n palmeti, n montagne' n pascoli, ed in un luogo perfino avevano buone miniere di
argento. Il monte Qatan, ove Maometto mand una spedizione (cfr. 4. a. H. 2) era in possesso degli
quali li vicino confinavano con i banil 'Amir (Wiist. M ed in ah, passim fra pagg. 45-48;
'Abs,
"W ii s t. R e g s t e r, pag. 38).
Nota 2. Durante le guerre di conquista in Siria e nell' 'Iraq la bandiera degli 'Abs, data dal
1.

Profeta, fu tenuta in molto onore e divenne famosa: gli 'Abs erano troppo poco numerosi per poter
formare un corpo separato, come tante altre trib d'Arabia, perci al gruppo degli 'Abs vennero ag-

giunti i gruppi di molte altre piccole unit: ognuno di questi nuclei, secondo l'uso antico, aveva la sua
bandiera speciale (liwS), e quando si univano insieme per formare un corpo solo, si dava alla fusione
dei nuclei uno stendardo generale (riyah): nel caso per degli 'Abs, per speciale favore il loro liwa
ebbe le funzioni di rayah, e la loro insegna particolare, in via eccezionale, servi da stendardo generale di tutto l'aggruppamento delle piccole vinit tribali (Sprenger, III, pagg. 203-204).

67.

Maometto

Pi

tardi,

non

detto

tre ambasciatori degli 'Abs

l'epoca,

vennero a Madinah presso

per trattare la conversione di tutta

propaganda islamica

la trib all'Islam, in seguito alla

da
quali avevano

fatta nella trib

qurra, o lettori del Qur-an), i


a convertirsi. Era per allora un periodo, nel quale

alcuni missionari (nel testo:

predisposto la trib

Maometto metteva grande importa,nza nel fatto di


trib, e di emigrare totabnente a Madinah (questi
del primo quinquennio del periodo madinese): a

lasciare

la patria e la

concetti furono

propri

molti Arabi una siffatta

prova di fede era supremamente molesta, perch non potevano lasciare ogni
cosa, che possedevano nel deserto nativo, e d'altra parte

grare con tutti gli averi e tutti

non potevano emi-

bestiami verso Madinah, perch tutti

intomo alla citt erano gi posseduti da trib, le quali non potevano e non volevano cederne il godimento ad altri. I tre ambasciatori
'Absiti ebbero quindi l'incarico di ottenere da Maometto parit di trattamento e di grado con gli Emigrati veri, vale a dire di essere considerati
come muhgirun senza lasciare il proprio paese, e Maometto vi acconpascoli

senti

(^).

Tutta la trib

Sprenger, m, pagg.
Nota

si

fece

allora

musulmana (Sa'd,

pag.

32, 79;

204-205).

narra altres che nel corso delFe trattative il Profeta interrogasse gli 'Abs sul
il quale, secondo la tradizione, sarebbe stato un Profeta mandato da Dio,
dopo Ges, con l'incarico di annunziare la prossima venuta di Maometto. Gli 'Abs informarono Maometto, che viveva ancora una figlia di Kh alid b. Sinan, una vecchia, ma che Kh lid non aveva lasciato altra discendenza (Sa'd, pag. 32, 79; cfr. anche Sprenge.r, III, pag. 205;
a g a r, I,
pagg. 959 e segg. no. 2343; Khamis, I, pag. 226 e Qutaybah, pag. 30, lin. 10, nelle quali ultime
fonti si trovano ampi ragguagli sulle leggende intrecciate con il nome di Kh alid; egli fu probabilmente uno degli uomini vissuti nella generazione anteriore a quella di Maometto, e di cui Maometto
fu forse, sia consciamente, sia inconsciamente, imitatore.
1.

Si

conto di Khalid b. Sinan,

571.

4. a.
(13

H.

Giugno 6251 Gltagno

626).

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574

4. a.

H.

Ordine cronologico delle spedizioni fra Uhud e al-Khandaq.

1.

Dopo

la battaglia di

l'ordine cronologico degli eventi:

l'ordine

seguente:

(1)

Uhud non vi concordia fra le fonti sulin ibn Ishaq (ibn Hisam) abbiamo

Spedizione di Ragf,

nell'a.

H.

3.

(senza indicazione

Bt Ma'unah (Safar. 4. a. H.); (3) Spedizione dei


banu-1-NadIr (Rabi' I); (4) Maometto rimane in Madinah tutto il Rabf II
e parte del (rumada I; (5) Spedizione di Dzat al-Riqa' (Grumada I); (6) Spedizione di Badr (a'ban); (7) Spedizione di Dumah al--andal (Rabf I, 5. a. H.)
(8) al-Khandaq; guerra della Trincea o assedio di Madinah (Sawwal, 5. a. H.).
In al-Waqidi abbiamo invece l'ordine seguente: (1) Spedizione di
Qatan (Muharram 4. a. H.); (2) Spedizione di Bt Ma'tnah (Safar); (3) Spedi mese); (2) Spedizione di

dizione di al-Ragf (Safar)

(4)

Spedizione dei banu-1-NadIr (Rabf

dizione di Badr; (Dzu-1-QaVlah)


4.

a.

(6)

(Rabf

Qa'dah,

5.

a.

I,

5. a.

(5)

Spe-

(Muharram,

5.

a.

H.);

(8)

Dumah

H.); (9) al-Muraj^sf (Sa'ban); (10) al-Khandaq (Dzu-1-

H.).

Spedizione di Qatan
2.

Uccisione di abu Raf' (Dzu-l-Higgah,

H.); (7) Spedizione di Dzat-al-Riqa'

al-Crandal

I)

Un uomo

Muharram).

della trib dei Ta^^y venuto a

Madinah per

affari di

banu Asad meditavano un assalto contro Madinah


scoraggimento dei Musulmani dopo la battaglia di Uhud.

famiglia raccont che

per valersi dello

{1

575.

jj

4. a.

H.

1 Muharrani
Maometto ordin a abU Salaniah b. 'Abd al-Asad di partire il
erano soUti di riunirsi.
con 150 uomini ed assiiliro i bauu Asad, l ove essi
abn Salamah, che era stato gravemente ferito a Uhud, ed era dovuto rima-

nere un mese a casa per curarei, obbed prontamente algli ordini avuti: con
seguenti Compagni del Profeta: (1) abu
lui partirono, oltre agli altri, anche i

abu Ruhm, fratello uterino del comandante della spedizione: ambedue tgli di Barrah bint 'Abd al-Muttalib, zia del Profeta (2) 'Abdallah
b. Suhavl b. 'Amr; (3) 'Abdallah b. Makhramah al-'Amiri; (4) Muattib b.
Sabrah

b.

Hamr

al-Fadl b.

al-Khuza'i

un confederato

dei precedenti;

Arqam

(5)

b.

(7)
(8) Usayd
abu-1-Arqam (6) abu 'Ubaydah
b. al-Hudayr: (9 TTbbad {sic, 'Abbad?) b. Bisr; (10) abu Navilah; (11) abu
'Abs: (12) Qatadah b. al-Numan; (13) Nasr b. al-Harith al-Zafari (14) abu
Qatdah; (15) abu 'Ayyas al-Zuraqi; (16) 'Abdallah b. Zayd; (17) Khubayb

b. al-Crarrah

Suhayl

b.

Baj'da

Yasaf.

b.

L'informatore T'ita fece da guida e abu Salamah, marciando


e notte

per vie non

frequentate,

arriv nelle vicinanze di Qatan,

il

precede la fama della sua partenza, ed

luogo di riunione dei banu Asad

ne avessero notizia, abu Salamah voleva

che

essi

ma

avendo

giorno

assalirli

prima

(^),

prima

dell'alba,

musulmana predati alcuni cameli che pascolavano nei dintorni,


i banu Asad ebbero sentore della marcia dei musulmani e si prepararono
a resistere. Sa'd b. Waqqas si avanz ardito e uccise mi Asadita, ma uno
dei Beduini riusc intanto a uccidere un musulmano, Mas'ud b. iJrwah. I
musulmani si avanzarono allora tutti insieme all'assalto e i Beduini si diedero alla fuga, abu Salamah fece inseguire i fuggiaschi da due terzi delle
sue forze, ma non pot raggiungerli e sopraffarli. Vennero predate alcune
mandre di pecore e un certo numero di cameli, e con questo bottino abu
Salamah fece ritomo a Madinah dopo un'assenza di poco pi che 10 giorni.
Per istrada la ferita all'avambraccio che abu Salamah aveva riportata alla
i

battaglia di Uhiud,
il

26 (jumada

II,

si

riapri, e la

sua condizione

mentre era ancora

si

in marcia. Il

aggrav tanto che mori


cadavere di abu Salamah

venne lavato con l'acqua di al-Yusayrah, un pozzo dei banu Umay3-ah, fra
le due corna, bayn al-qarnayn, del pozzo, che ai tempi pagani aveva il nome
di al-'Ahir. H cadavere fu quindi portato a Madinah ed ivi seppellito. La
preda, tolto

il

quinto per

qidi, pagg. 331-.3.37;

Kbamis,
Nota
tratllo

1.

I,

Profeta, venne divisa durante la marcia

Waqidi WeUh.,

pag. 506;

il

FI

al ab,

pagg.

1.51-1.53;

HiSam,

(Wa-

pag. 975;

pagg. 331-3.33).

III,

capi, sotto ai quali si riunirono

Salamah.

B7e.

banu Asad, erano Tulayhah

b.

Khuwaylid,

e suo

H.

4. a.

Spedizione di Abdallah

3.

b.

3,

20

lin.

Dzu Amarr

spedizione di

alla

{Muharrain).

Nella nota delle spedizioni premessa da al-Waqidi

duzione alla sua opera, a pag.

cenno

Unays

spedizione di 'Abdallah b.

(ed.

(cfr.

3.

H.

a.

zione di ibn

harram

nota a

p.

5,

Unays contro Sufyan

dell 'a.

H.

6.

,,.

Se contiamo

Un.
b.
i

2,

35 mese:

conda che
(cfr.

la

al-

fine di
"

b.

(a

il

Muharram

corretta,

Madlnah)

Muharram

Poi venne

Sufyan

la

Nubayh

b.

nel
il

(ossia

spedi-

nel ilu-

dell'a.

H.

t.,

del 4, precisamente

ma

che valore ha la

se-

la contradice? Nel testo poi di al-Waqidi, tradotto dal Wellhausen

6,

l'ac-

Poi venne la

mesi a partire dal Rabi' I

prima notizia qmndi

Waqidi Wellh.,

r anno

6):

ritornai

leggiamo:

Khalid

perch quello della Fuga, troviamo che


il

"

Unays contro Sufyan b. Klllid b. Nubayh


Lasciai Madlnah il luned 5 Muharram,

mese (dopo la Fuga); fui assente 18 notti e


sabato, nove (! correggi: sette) giorni prima della
stessa

intro-

Kremer), leggiamo dopo

35"

21),,. Nella

come

Hudzali; disse 'Abdallah:

il

8, 4.

vi

p. 224), la

detto

Unays
Muharram, il

narrata sotto

spedizione di ibn

che avvenisse nel

mese dalla
H. non il 54,
54

Fuga; questa notizia errata perch il ^Muharram, 6. a.


ma il 59 mese (cfr. Waqidi Wellh., pag. 224, nota 2). Non
dire con precisione quale sia

il

vero ordine cronologico,

ma

possibile

ritengo che

non

possa essere con sicurezza quello del testo tradotto dal Wellhausen, vale a
dire nel

Muharram,

Muharram
p.

3,

lin.

del 4. a.

del

6.

a.

H., ed ho preferito mettere la spedizione nel

H. come nella nota

20, e ci per le seguenti

oi'iginaria di

due ragioni:

1.

al-Waqidi ed. Kremer,

Nella maledizione lan-

ciata dal Profeta contro le trib che parteciparono al massacro di musul-

mani a Bt Ma'iinah (cfr. il seguente 5) si enumera oltre ai Zi'b, ai Ri'l, ai


Dzakwan, e agh 'Usayyah, anche i banu Liliyan, dei quali era capo Sufyan
b. Kh alid b. Nubayh. La menzione dei banu Lihyan nell'anatema (cfr. Waqidi, pag. 341, lin. 2-3) non comprensibile hi questo passo se non si premette quello che avvenne nella spedizione di ibn Unays.

2. Il

disastro

ha come motivo il desiderio dei banu Lihyan


di vendicare la uccisione di Sufyan b. Khalid b. Nubayh (cfr. Waqidi,
pag. 345, hn. 9). Quindi se questi due fatti sono veri, devono essere precedi al-Eagi\ nel Safar del 4,

Sufyan per mano di ibn

denti, dalla uccisione di

L^^nays.

Maometto era venuto a sapere che Sufyan b. Khalid b. Nubayh


al-Lihyani riuniva nel distretto di 'Uranah un esercito con mtenzioni aggressive verso i musulmani il Profeta diede perci ordine a 'Abdallah b. Unays
di uccidere il capo dei banu Lihyan: ibn Unays doveva farsi passare per
un membro della st'pe dei banu Khuza'ah, e poteva, per permesso speciale, dii'e quello che voleva, vale a dire, inventare menzogne e sparlare del
4.

577.

XX

S5 4

4.

5.

H.

a.

kmed 5 Muharram,
Profeta e dell'Islam, ibii Unays lasci Madlnali il
annate ili una sola spada, pass per Qudayd, e Batn Sarif ilii'igendosi verso
andava a mettersi

e ripotendo a tutti che

Vranah

al servizio di

Sufyan per

combattere con lui contro Maometto. Arrivato alfine fra le schiere di SuiVan e fatta conoscenza con lui, seppe ispirargli tanta simpatia e tanta

da essere invitato da

fiducia,

a dormire nella stessa tenda. Mentre Su-

lui

fvan dormiva e tutto il campo era immerso in un sonno profondo, ibn


rnays si alz, uccise Sufyan, gli tagli la testa, e prosala con s riusc ad
aprirsi

un varco attraverso

bench

doime

le

campo

il

a salvarsi entro una grotta fra

dell'ucciso avessero dato l'allarme e vari

uomini

monti,

lo inse-

Unays pot giungere sano e


il sabato 23 Muharram. Egli

guissero fino alla bocca stessa della grotta, ibn

Madinah dopo un'assenza di 18 giorni,


gett la testa di Sufyan ai piedi del Profeta nella moschea, e il Profeta gli
fece dono di un bastone, sul quale ibn Unays avrebbe potuto appoggiarsi in
paradiso. Si narra che ibn Unays conservasse gelosamente questo dono e ordi-

salvo a

nasse morendo di seppellirlo con


tuari
I,

(Waqidi Wellh.,

lui,

pagg. 224-225

dell'eccidio di al-Ragi; cfr

Spedizione di Bt Ma'unah
5.

Nel

mese

panni mor-

pagg. 981-983;

Khamis,

banu 'Amir

cameli da

sella.

b.

7).

(Safar).

venne a Madinah abu Bara 'Amir

di Safar

Mula'ib al-asinnah

detto

(ra'far,

dei

gli

Hi s a m,

stessi

pagg. 506-507, ove detto esplicitamente che questo omicidio fu la causa

immediata

l>.

involgendolo nei suoi

o colui che giuoca con

Sa'sa'ah, e port in

Maometto

si

dono

al Profeta

rifiut di accettare

b.

Mlik

le lancie,

capo

due cavalli e due

un dono da un pagano

espose invece l'Islam, offrendogli la conversione. Udite le prediche e le

dottrine di Maometto,

abu Bara, l^ench non abbracciasse la nuova fede, si


mostr ben disposto ad accettarla, e chiese a Maometto di mandare alcuni

Na^d e invitare la popolazione di quel paese a farsi musulmana; Maometto gh rispose che non aveva fiducia negli abitanti del Na^d

dei suoi seguaci nel

e che temeva un tradimento, abu Bara 'Amir diede assicurazione che avrebbe
preso sotto alla sua protezione
suadere,

Profeta

credenti, fra
b. al-Salf

ed

mand

altri valenti

nesi, detti

b.

messi del Profeta e Maometto

b.

Budayl

lettori,

lasci per-

40

(o

70)

Haram b. Milhan, 'Urwah b. Asma


Warq al-Khuzai, 'Amir b. Fuhayrah

Sinimah,
b.

musulmani. La maggior

qurr

si

allora al-Mundzir b. 'Amir, con altri

quali al-Harith

al-Sulami, Nafi'

pai-te di

essi

erano giovani madi-

che solevano riunirsi la notte per studiare e

pregare, o la mattina allo spuntare del giorno solevano andare a attingere

acqua potabile

a raccogliere legna da ardere per


678.

il

Profeta e

le

sue mogh.

4. a.

Ad

essi

il

H.

6.

Profeta consegn uno scritto che doveva essere presentato a 'Amir

un capo dei l)anu 'Amir, per convertirlo all' Islam. Come guida
un
presero
sulamita al-Mutalib al-Sulami. La missione musulmana giunse al
pozzo, Bt Ma'unah, posto fra il paese di banu 'Amir, e la pianura dei
banu Sulaym, e mand Haram b. IMilhan, con lo scritto del Profeta presso
'Amir b. Tufayl. Il perfido Arabo non volle neinmeno leggere lo scritto, mise
immediatamente a morte il messo musulmano, convoc quindi i banu 'Amir
e li invit a massacrare i musulmani accampati intorno al Bi-r Ma'unah. I banu
'Amir si rifiutarono di seguirlo, non volendo violare i patti della protezione
concessa ai deputati del Profeta, n mancare di parola verso abu Bara 'Amir
b. Mlik. 'Amir b. Tufayl si rivolse alle trib dei banu Sulaym, a quelle
cio dei rami 'Usayyah, Ril e Dzakwan. Questi risposero prontamente alla
b.

al-Tafayl,

chiamata, presero

armi

le

e assalirono proditoriamente

musulmani.

I fedeli afferrarono le

praffatti dal

numero perirono

gravemente

ferito, e lasciato

il

spade e valorosamente

tutti,

con

le

piccolo
si

riusci,

di

ma

so-

difesero,

armi in mano. Solo Ka'b

per morto sul campo,

pugno

dopo

Zayd,

b.

partiti

ne-

Due altri mubanu *Amr 1),


che stavano lontani dal campo custodendo

mici, a trascinarsi dal luogo dell'eccidio e a mettersi in salvo.


sulmaii,

'Amr

b.

'Awf, al-Mundzir

Umayyah

al-Damri, e

Muhammad Q),

b.

i cameli al pascolo,

si

un confederato

dei

accorsero del disastro avvenuto dall'accorrere sospet-

toso degli uccelli di rapina, e ritornando in fretta al campo, dal ciglio di

una colHna, videro

la strage

cavalieri nemici che

'Amr b. Umayyah voleva mettersi in salvo


a Maometto; non cosi al-Mundzii-, il quale gettatosi contro

finivano di predare
e portar la notizia

compiuta dei compagni, e

cadaveri.

la scliiera dei nemici vittoriosi,

cadde prigioniero in

mano

mori combattendo da prode. 'Arar

dei vincitori,

ma

'Amir

b.

Tufayl

b.

Umayyah

lo rilasci in

quando venne a sapere che egH apparteneva alla trib di Mudar.


'Amr b. Umayyah. si avvi verso Madlnah e fra Qarqarah e Qanat, incontrati due arabi dei banu 'Amir, li uccise mentre dormivano, credendo vendicarsi per la morte dei suoi compagni. Egli non sapeva che la loro trib
era confederata di Maometto, e che non aveva preso parte all'eccidio: il
Profeta fu costretto a raccogliere una somma per pagare la pena del taglione
in compenso di questa duplice uccisione. Maometto rimase molto dispiacente
per l'eccidio dei seguaci, e nella moschea di Madlnah dopo la preghiera del
mattino lanci la maledizione contro gli uccisori. Quindici giorni dopo venne
fuori la rivelazione, sura ni, 123 Q (^Vaqidi, pagg. 337-341; Waqidi
Libert

Wellh.

pagg. 153-155;

ove sull'autorit di Anas


i

versetti ni,

Hisam,
b.

163; Athir,

Mlik
II,

pagg. 648-652;
si

Tabari,

afferma che a questi

pagg. 131-132;

579.

I,

fatti

pag. 1441-1448,

alludano anche

Bukhri, m, pagg.

90-93;

4. a.

6. 6.

Abulfeda,

pngg.

I,

^a^r, H,

pa^g. 507-510:
jifyrA
b.

Nel testo

1.

1CX)-102;

di

H.

Klialdan,

Khamis,

App. 27-28;

II,

pag. 634, no. 8892;

pa.g.

WHqidi abbiamo invece di al-Mundzir

b.

638, no. 8901)

Muhanimad,

il

nome

I,

(>).

di al-Hritb

al-Siramah.

V' la tradizione che l'angelo Gabriele portasse a Maometto il messaggio dei marInformate la nostra gente che noi abbiamo incontrato il nostro Signore: egli contento
di noi e noi siamo coutenti di lui . Queste parole fecero un tempo parte integrante del QurTin, ma
poi furono abrogate (luansuklj); non detto per quale motivo (cfr. Tabari, I, pag. 1447, liii. 11; pa-

Nota

2.

uccisi:

tiri

Bukbri,

gina 144, lin. 3;


Qur., 1&4).

deke

Nota

III,

pag. iU,

lin.

14; pag. 93,

lin.

2;

Waqidi,

pag. 341,

lin.

13;

N6l-

avere qualche dubbio sulla veracit di questi particolari del disastro di Bi-r
un fatto d'arme, nel quale perirono tanti musulmani (dai 40 ai 70),
la tradizione faccia tanto poco caso. L'assenza di Jlaometto non pu che in parte spiegare tale reticenza: ma altre notizie per via indiretta fanno nascere alcuni legittimi sospetti. Sappiamo infatti (Ta8.

lecito

strano che di

Ma'uah: innanzitutto

I, pag. 144JS, lin. 11; che '.\mir, b. al-Tufaj-l mandasse un messaggio a Maometto chiedendo il prezzo
sangue per i due 'Amiriti uccisi da 'Amr b. Umaj-yah al-Damri, scampato al massacro di Bi"r Ma'unah,
e sappiamo che Maometto riconoscesse la giustezza della domanda e pagasse l' indennit. Come si spiega
questa anomalia, se consideriamo che pochi giorni prima 'Amir b. al-Tufayl aveva massacrato pi di
40 musulmani? Maometto non aveva piuttosto egli il diritto di chiedere a 'Arair il prezzo di sangue per
Compagni uccisi? E probabile quindi che il disastro di Bi'r Ma'unah fosse la conseguenza di qualche
i
infelice spedizione militare e non di un preteso invio di (70!) missionari pacifici. Esso nasconde forse
qualche grave violazione dei patti non gi da parte dei pagani, ma bens dei musulmani, ed il massacro
fu opera dei pagani in legittima difesa dei propri diritti o per giusta vendetta di torti subiti.

bari,

di

6.
cise e

Sul ninner dei morti a Bi'r Mattinali non abbiamo notizie pre-

intomo

al

dramma

per opera degli angeli

si

la

sono svolte varie leggende: lavacro dei morti


tradizione

ture dell' Islam nascente, ossia a LThud,

al-Yamamah

(11.

Bi-r

Ma'unah, alla battaglia di

a quella del Ponte neir'Iraq (13.

H.), e

a.

H.),

ogni

70 Compagni del Profeta (Waqidi, pag. 341; Bukhari,

volta perissero

m,

a.

che nelle quattro maggiori sven-

pag. 87).

Nel testo di Waqidi abbiamo la seguente nota degli uccisi a Bi*r Ma'unah.
(1)

'Amir

b.

Fuhayrah,

nanzi agU occhi

il

liberto di

abu Bakr che fu sollevato

al cielo din-

Salma al-Kilabi (Waqidi,


pag. 342) (2) al-Hakara b. Kaysan, li a 1 1 f dei banu Makhzum (3) Nafi' b.
Budayl b. Warqa al-Sahmi (4) al-Mundzir b. 'Amr, il comandante della missione, un madiuese; (5) Mu'adz b. M'is al-Zuraqi; (6) Haram b. Milhan al
Na^^ari; (7) Sulayman b. Milhan al-Na^^an; (8) al-Harith b. al-Simmah, dei
banu 'Amr b. Mabdzul (9) Salii b. 'Amir b. Sa'd b. 'Amr (id.); (10) al-Tnfayl
b. Sa'd (id.); (11) Anas b. Mu'wiyyah, dei banu 'Amr b. Mahk; (12) abu
Aaytl'bayy b. Thbit b. al-xMundzir (id.); (13) 'Atiyyah b. 'Abd 'Amr dei
ste.ssi

del suo uccisore, (jrabbar b.

bann Dinar

'Amr

b.

al-Na^r; (14) 'Urwah

b.

Asma

b.

al-Salt,

halif

dei

band

'Awf, o appartenente ai banu Sulaym; (15) Malik b. Thabit, dei


bana-l-Nabit; (16) Sufyan b. Thabit (id.) (Waqidi, pagg. 343-344; Waqidi
b.

Wellh., pag.

1.56).

680.

H.

4. a.

Spedizione di al-Ragi'.

7.

7.

(Safar).

Alcum affermano che

Maometto man-

la ragione, per la quale

dasse la spedizione, finita cosi tragicamente a Ra^i',

una

delle sorgenti dei

banu Hudzayl, presso al-Haddah, sulla via del Na^d, fu il desiderio del Profeta di spiare lo mosse dei Quray. Altri narrano invece che i banu Lihyn
bramosi di vendicare l'uccisione del loro capo Sufyan
per opera di ibn Unays.

3)

(cfr.

si

b.

KhaUd

al-Hudzali

volgessero ai banu 'Adal e ai banu-1-

Qarah, due rami dei Kh,uzaymah, e offrissero in dono una quantit di ca-

meU,

se

tendevano un agguato a qualche musulmano:

vano uccidere

l'assassino di

banu Lihyan

Sufyan e volevano consegnare

gli

altri

vole-

nelle

mani dei Quray, sperando che questi per vendicare i morti di Badr e di
Uhud, avTebbero pagato vistose somme per i prigionieri. I banu 'Adal e gli
al-Qarah accettata la proposta, organizzarono una caravana e la mandarono a Madinah: gli Arabi narrarono a Maometto che nella loro trib vi
erano molti bramosi di abbracciare l'Islam e volevano avere chi
e

istruisse nel

li

educasse

li

Qur-an e nella dottrina islamica. Maometto ignaro

dell'in-

mandare come missionari i


sette seguenti Compagni: (1) Marthad b. abu Marthad al-'jjaanawi, halif
di Hamzah b. 'Abd al-Muttalib [2) KhaUd b. abu-1-Bukayr, hallf dei banu
'Adi b. Kab; (3) 'Abdallah b. Tariq al-Balawi; (4) Muattib b. 'Ubayd, fratello uterino del preced. e confederato dei banu Zafar; (5) Khubayb b. 'Adi,
confederato dei banu-1-Harith (6) Zayd b. al-Dathanah dei banu Bayadah e
(7) 'Asim b. Tliabit b. abu-1-Aqlah. Marthad fu investito della direzione e i sette
sidia

meditata contro

suoi seguaci,

stabili

di

uomini partirono con

la

caravana

stessa,

che era venuta a Madlnah. Arrivati

campo

a al-Rag\

gh

a chiamare

banu Lihyan. I musulmani si trovarono cos improvvisamente


da una schiera numerosa di nemici, i quali giurarono che non li

accerchiati

arabi della caravana

andarono

avi'ebbero uccisi,
ai

allontanarono dal

si

ma

che volevano soltanto catturarli per venderli a

Makkah

Qurays. I sette uomini erano circondati da pi" che cento persone, ogni

resistenza era impossibile, e tre

Lihyan,
lid e

si

musulmani fidandosi

arresero. Gli altri invece, ossia

'Asim

b.

Mu'attib preferirono la morte con le armi in

banu
Habit, Marthad, Kha-

nelle promesse dei

mano

si

batterono con

grande coraggio, uccidendo vari nemici, finch fui'ono sopraffatti e


a pezzi.

noto che

aveva perduto a
cameli a chi

le

(cfr.

Uhud

il

3.

a.

H. 33) Sulafah bint Sa'd

marito e quattro

al-Suhayd che

avesse giui-ato di dare cento

avesse portato la testa di 'Asim b. Thabit, l'uccisore di due

suoi figh, volendo, per vendetta, usare

Quando

figli,

b.

tagliati

il

cranio

come coppa per

bervi

il

vino.

banu Lihyan si accinsero a decapitare il cadavere, si narra che


Dio mandasse prima uno sciame di api a proteggere il cadavere, e quindi
i

681

^*

"*

| 7-9.

che travolse e fece scomparire il corpo


salvandolo dalla mutilazione dei nemici (W a qi di, pagg. 344-347;
Wollh., pagg. 156-158; Hiam, pagg. 638-639).
iI^pro^'^isa del torrente,

una piena
di 'Asini,

Waqidi
8.

musulmani, 'Abdallah, Khuljayb e Zayd furono


corde degH archi e portati via dai banu Lihyan verso Mak-

Orli

con

legati

"*

le

tre

altri

kah: durante la marcia, 'Abdallah pot sciogliersi dai lacci e afferrare una
spada nessuno avendo il coraggio di avWcinai-si a lui, lo lapidarono a morte
Khubayb e Zayd furono invece poril cadavere fu sepolto in Marr-al-Zahran.
:

primo venne venduto per 80 dinar, o 50 cameli, a


Hugayr b. abu Ukab (opp. a bint al-Harith b. 'Amir b. Nawfal per 100 cameU), e Zayd fu venduto per 50 cameli a Safwan b. Umayyah (oppure a un
gruppo eli Makkani): lo scopo di queste compere era di vendicare i Qurays
a Makkah, e

tati fino

musulmani. Siccome

uccisi dai

sangue umano,

sare

Safar,

successivo,

Makkah a

di

morte con

anche

quando

le lancie: i

con lancie

mese era sacro e in

esse

non era

due

lecito ver-

fino

mese

al

infelici vennero menati al supplizio fuori

furono cio legati ad un palo, e punzecchiati a

Qurays pi

minorenni

ostili

supplizio e

al

corpo dei due

il

il

due prigionieri rimasero in custodia

al-Tan'lm:

figli

il

infelici.

Al

a Maometto e all'Islam, menarono

li

a pungere anche essi

eccitarono

supplizio assisteva

una grande

folla

di gente per lo pi donne, bambini e schiava, desiderosi di vedere la fine

dei

due musulmani,

raggio, con

quali

commossero molti

gli

astanti

per

il

co-

quale affrontarono la morte, e per la tenacia, con la quale re-

il

ad ogni proposta di rinnegare la

sistettero

fra

rono dal ripetere fino all'ultimo

momento

fede.

due uomini non cessa-

la loro fede inconcussa

unico (al-tawhid) (W^aqidi, pagg. 347-353;

Waqidi

nel Dio

Wellh., pagg.

158-

HiSam, pagg. 6.38-642; Tabari, I, pagg. 1431-1437; Athir, II, pagine 128-129, ove Zayd b. al-Dathanah detto: ibn al-Dathannah Abulfeda,
I, pagg. 98-100; Khaldn, II, App. 27; Bukhari, III, pagg. 89-90; Kha160;

mis,

I,

pagg. 510-516;

Nota
gaenza

probabile, per

di un'insidia dei

gli errori del

Hai ab,

pagani,

non dire

ma

III,

pagg. 333-340)

{^).

al-Ragl', non fosse la consemossa imprudente del Profeta,

certo, che la spedizione di

piuttosto

il

risultato di qualche

quale la tradizione cerca di nascondere denigrando

pagani, e gettando tutta la colpa

u qaestL

Quando Maometto venne a sapere la fine miseranda dei suoi


.seguaci nella spedizione di al-Ra^' mand 'Amr b. Umayyah al-Damri con
(tahl)ar b. Saldjr al-Ansari in missione segreta per assassinare abu Sufyan
b. TJarb in Makkah. I due uomini partirono montati sopra un solo camelo

9.

o giun.sero nella valle di

pie^li

fino

Ya^a^, ove legarono


a Makkah. Fingendo di essere due
682.

il

camelo,

proseguendo poi

pellegrini, e aspettando

una

H.

4. a.

occasiono propizia per commettere l'assassinio, compirono intanto

ma

intorno alla Ka' bah;

avevano appena terminati

9.

i soliti riti

sette giri del

tawaf

due prostrazioni, che un Makkano riconobbe 'Amr b.


Umayyah e diede l'allarme. I due emissari del Profeta si diedero ad immediata fuga, trovando un ricovero sui monti l vicini in una caverna, di cui
sbarrarono con pietre l'ingresso: ivi si nascosero tanto bene, che i Quray, dopo lunghe inutili ricerche, abbandonarono la caccia e rientrarono in
e

pregliiera

la

di

Mentre per stavano appiattati nella caverna, pass

citt.

'Uthman

(cos Tabari,

pi

sicch forse

ma

'Uthraan trovasi nel novero degli uccisi a Badr,

probabile la versione di

Qurays,

altri

il

makkano

gli salt

scoprisse

egK

un grido

'Ubaydallah)

cavallo.

'Amr

b.

b.

Mlik

b.

Umayyah.

suo nascondiglio e desse l'allarme agli

il

addosso all'improvviso e

pugnale sotto alla mammella


gett

altri:

mano un

'Ubaydallah al-Taymi, che conduceva a

temendo che

vicinanze

nelle

lo trafisse

con un colpo di

Bench mortalmente ferito, l'infelice


compagni lo sentirono e accorsero prima che

sinistra.

cosi forte che

da 'Amr b. Umayyah, ricomuiciarono le ricerche, ma con lo stesso risultato di prima i due


musulniani rimasero introvabili: dopo una dimora di due giorni nella caverna,
i due musulmani ripresero il cammino di Madinah. Passando per il sobborgo
di Makkah, detto al-Tan'im, trovarono ancora il cadavere di Khubayb esposto
nel luogo ove pochi giorni prima aveva subito l'estremo supplizio e 'Amr
cessasse di vivere; appreso che egli era stato trafitto

decise di fare

un tentativo per rapire

che ancora lo custodivano. Siccome


pustola al piede, che gli rendeva
al luogo,

ove era assicurato

il

cadavere dalle mani dei carnefici,

una
rimand

collega di 'Amr, l'Ansar, aveva

diflficile

loro

il

il

il

camminare, 'Amr

lo

camelo, e gli disse di prenderlo e di

Maometto sull'esito della


spedizione, (gabbar b. Sakhr part e lasci solo 'Amr in al-Tan'lm. 'Amr
riesci ad afferrare il cadavere di Khubayb e a portarlo via per un breve

ritornare con esso a

Madlnah

e portare notizie a

ma

scoperto

dalle guardie,

tratto di strada,

sciare

il

cadavere per scampare

ai nemici.

ed inseguito da

esse,

Fuggendo ancora una

monti presso Makkah, eluse nuovamente i Qurays. Passando per


arriv alla gola di Dangan (o Dagann), ove trov una caverna e

dov

la-

volta nei
al-Safr,
vi cerc

un nascondiglio. La caverna era per abitata da un vecchio guercio dei banu


Bakr, e 'Amr, per non essere scoperto, dov fingere di essere anche egli di
quella trib e chiedergli ospitaht. Il vecchio gliela concesse, ma prima di
addormentarsi, si mise a cantare alcuni versi, dai quali 'Amr apprese che
il vecchio
aveva in odio la religione musulmana ed era deciso a non volersi mai convertire ad essa. 'Amr aspett che il vecchio si fosse addormentato

volendo vendicare

l'offesa fatta

583.

alla fede, che egli professava, prese

tt

9,

4. S

10.

il.

sano del veccliio con tanta forza


rarco, e ne conficc la punta nell'oechio
quindi il cammino verso Macho '^li ruppo il cranio, e lo uccise. Proseguendo

una e condusse l'altra


dlnah. incontr per istrada due spie Quray: ne uccise
priijioniera con s a Madinah. Maometto accolse con grande gioia il suo
ardit<>

da

seguace, vedendolo ritornare sano e salvo

rischiosa impresa e

si

lod tutto quello che aveva fatto (Hisra, pagg. 992-994;

gine 1437-1441: Athir,

II,

K^amls,

pagg. 129-131;

T ab a ri,

I,

pa-

pagg. 516-517).

I,

Spedizione dei banu-1-Nadir {Mah? T).


Per pagare il prezzo di sangue dei due 'Amiriti uccisi da 'Amr
10.

b.

Umavyah

(cfr.

Maometto mise a contribuzione

5),

tutta

comunit

la

madinese e volle che vi partecipassero anche gli Ebrei dei banu-1-Nadir. (') Per
dare maggior peso alla sua domanda, il Profeta si rec in persona con al
cuni seguaci presso quegli Ebrei, e dopo essersi fermato, per istrada, a pre-

gare nella moschea di Quba, giunse alle dimore degli Ebrei, mentre questi

erano riuniti a consiglio. Gli Ebrei

ma

si

dicliiararono pronti a esaminare le do-

pregarono Maometto di

ritirarsi, affinch essi potes-

sero discutere fra loro e fargli proposte precise.

Mentre Maometto andava

mande

del Profeta,

compagni presso

a sedersi con

loro consiglio:

Huyayy (o

(ludayy)

al
b.

muro

di

Akhtab.

una

casa, gli Ebrei tennero fra

capo pi influente dei medesimi

il

ed avversario accanito dell'Islam propose di lanciare alcune pietre dal tetto della
casa sulla testa del Profeta, aggiungendo che morto Maometto, periva anche

r Islam. Sallam

ma

prevalse

b.

Miskam.

il

l'opinione degli

capo dei moderati


esaltati e

'Amr

cerca di una pietra per uccidere con essa

mento avvertito del

pericolo,

tan improv\-isamente, senza

tempo

attesero lungo

vedere,

si

il

si

il

alz dal

farsi

b.

oppose a tale progetto,

si

era gi andato in

(jrihas

Profeta.,

quando

questi, di\dna-

luogo ove era seduto e

accompagnare da alcuno.

ritomo del Profeta,

ma

quando

questi

non

avviarono anch'essi verso Madinah. Gli Ebrei espressero

si

allon-

Compagni
si
il

fece pi

loro rin-

crescimento per la subitanea partenza del Profeta, e la comunit ebraica

mostr turbata dall'azione di Maometto; conjprese che


tenzioni erano state scoperte e ne

tem

le

conseguenze. Quando

ebbero raggiunto Maometto in Madlnah, udirono' da


partenza improvvisa, e come Dio gU avesse rivelato
dagli ?]brei.

presso

Il

le loro

Profeta ordin a Muliamma<^l

b.

lui la
il

malvagie
i

si

in-

Compagni

causa della sua

tradimento meditato

Maslamah

al-Avrsi di recarsi

bana-1-NadIr e di invitarli a emigrare senza indugio in altri paesi:

partenza doveva aver luogo, sotto pena di morte entro i dieci giorni, ma
era concesso ad essi di asportare tutti i beni mobili e di ritornare ogni anno
la

a raccogliere

frutti

dei loro palmeti.

664

Gli Ebrei

rimasero molto maravi-

4. a.

H.

10, 11.

da questo ordine perentorio, ma ritenendo impossibile


st-enza, si accinsero prontamente ad emigrare: fecero venire
gliati

qualsiasi resii

cameli che

tenevano a pascolare in Dzu-l-(jazr, e siccome non bastavano, ne presero

anche

banu Alga' (Waqidi, pagg. 353-358, ove scritto


Dzu-l-Crazr
Waqidi Wellh.. pagg. 160-162; Hi-

dai

altri in affitto

Dzu-l-Hadr invece di

am, pagg.

652-653).

Nota 6.
In al-Ya'qCbi (II, pag. 49) leggiamo che i bauu-l-Nadlr erano una suddivisione,
fakhidz, della stirpe araba dei Gudzam, avevano abbracciata la fede ebraica e si erano stabiliti sul
monte al-Nadr, dal quale poi avevano preso il nome, Halab (III, pag. 2) afferma invece che era una
trib di veri Ebrei, imparentati con quelli di Kh aybar. e che il paese da loro abitato avesse nome
Zuhrah. Cfr. 1. a. H., FS.

11.

banu-1-Nadr avevano ceduto prontamente agli ordini

Profeta, perch essi erano confederati dei banu-1-Aws, e siccome

Muhammad

stesso,

Maslamah, era venuto ad intimare a loro

b.

del

un Awsita
l'ordine di

emigrare, avevano perduta ogni speranza di soccorso da parte dei loro confederati Avt'siti.

Mentre per

preparavano a partire giunsero ad

si

segrete di soccorso dagli Ipocriti della stii'pe Khazragita,

'Abdallah
li

avrebbe

QJiatafan

Ubayy,

b.

rayzah sarebbero venuti pure in aiuto, indusse

ad accogliere favorevolmente
insistenze degli Ipocriti,

che gli alleati dei

infine che gli Ebrei

Qu-

maggioranza degli Ebrei

la

proposte di ibn TJbayy. Cedendo alfine alle

le

Huyayy

altres

La speranza

a^Tebbero inviato soccorsi.

ai suoi di prepararsi

capo dei quali

incitava a rincliiudersi nelle loro fortezze, perch egli

li

con 2000 uomini, annunziando

assistiti

il

essi offerte

b.

Akhtab

a respingere con

le

si

lasci alfine persuadere e ordin

armi

gli ordini di

Maometto. Tale

degK Ebrei moderati, dei quali


ramment la condotta traditrice di ibn

decisione fu presa nonostante tutte le proteste

era capo Sallam b.

Ubayy

e dei

Miskam

questi

Khazrag verso

propri confederati,

Qaynuqa', e insist che

meno lealmente ora, quando trattavasi


Huyayy fece violentemente tacere tutte le op-

quei medesimi avrebbero agito anche


di confederati dei banu-1-Aws.
posizioni, e
zioni, e

mand

il

fratello

(xudayy a intimare al Profeta

a chiedere a ibn Ubayy pronti soccorsi.

suoi di prendere le armi e

si

mosse quel giorno

come suo rappresentante ibn

umm

le

sue inten-

Profeta ordin subito ai

stesso

da Madnah, ove

Maktum, marciando con tanta

lasci

sollecitu-

dine che pot compiere la preghiera del pomeriggio nel territorio stesso degli
al-Nadlr. Gli Ebrei dalle

tramonto del

Dopo

sole,

mura

la notte

freccie e sassi fino al

musulmani a tenersi a buona distanza.


sera. Maometto ritorn a ]\Iadinah con dieci

costringendo

l'ultima preghiera della

Compagni, pass

delle case lanciarono

nella

propria dimora, e

il

mattino seguente

banu Khatmah in tempo per la prima preghiera del


In questo punto gh venne eretta, a spese di Sa'd b. 'Ubadah, uno

trov nel territorio dei


giorno.

si

B85.

YY

4.

12.

11.

una tonda di cuoio


al-Wqidi, sorse la moschea di

dei pi ricchi fra

Rabi'
x-ino

tico:
cfr.

I,

(')

Mailiiiesi,

tardi, ai toinpi di

eretta in

medesimo pi

nel punto

al-Fadili: la tenda

venne

un punto fuori di tiro dalle freccie nemiche. Questo avveniva nel


e, aggiunge ibn Hisam, cii-ca questo tempo venne proibito l'uso del

(Waqidi, pagg. 358-362; a

il

H.

a.

pag. 360, Un. 18, cessa per

il

testo auten-

una aggiunta apocrifa per completare il testo mancante.


Wellh., pag. 5, nota 1 e pagg. 162-163; Hiara, pag. 653).

resto

Wqidi
Nota Secondo
1.

al-Ta'qubi

(II,

pag. BO)

il

divieto di bere

il

vino fu rivelato in questa spe-

musulmani, durante l'assedio si inebbriarono con il fadlkh, una forte bevanda


alcoolira prodotta versando acqua bollente su datteri immaturi.
I tradizionisti pretendono che l'uso del vino fosse generale prima dell'Islam e che Maometto
fosse il primo a proibirne l'uso: allo stesso tempo per affermano che vi furono vari personaggi eminenti del paganesimo, i quali per ragioni morali si astennero dal berlo, e danno la seguente lista di
nomi di pagani astemi: (1) abil-l-Fadl 'AbbSs b. Mirds; (2) ab Bakr al-Siddiq; (3) 'Uniar b. alKhattb; (4) 'Abd al-rahmftn b. 'Awf; (5) Qays b. 'Asim, e nella generazione anteriore a questi, anche i seguenti: (6; "Abd al-Muttalib b. Hsim; (7) Waraqah b. Nawfal; (8) 'Abdallah b. udTin: (i)) Saybah b. Bab'ah; (10) al-Walld b. al-Mu^rah. e in tempi ancora pi remoti: (11) 'Amir b. al-Darab
al-'Adwani (Hism, Scholion, 832, 8, ult. voi. pag. 193). Da questa lista si potranno forse cancellare
il nome pure di
alconi nomi, come per es. quello di 'Abd al-Muttalib, perch nonno del Profeta
'Omar sospetto, perch la tradizione ci descrive 'Uniar pagano come uomo violento ed impetuoso,
e non come un asceta o un astemio. Gli altri nomi sono forse corretti e devono avere qualche fondamento di verit. Strano a dirsi, la tradizione ha omesso di farci sapere se anche il Profeta fosse astemio; il silenzio su questo punto potrebbe far supporre che Maometto bevesse vino prima d' incominciare la missione riformatrice. Pi oscuro il motivo, che pu avere indotto gli uomini della lista precedente ad astenersi dalla dolce bevanda, che affluiva in abbondanza dai celebri vigneti di Ta-if. Pu
essere stata una reazione contro l'ebriet comune ai pagani, pu essere stata una corrente ascosa di
disione, perch molti

ascetismo, serpeggiante in alcune classi pi educate d'Arabia.

12.

Maometto

inizi ora

stringendoli giorno e notte

energicamente l'assedio dei banu-1-Nadr,

da ogni parte

nati dagli Ipocriti, nessuno dei quali

Ebrei, vedendosi abbando-

gli

aveva osato muoversi in loro soccorso,

cominciarono a disperare: nel campo musulmano regnava intanto l'abbon-

danza per
teri

per l'esercito

agguato

'Ubadah il quale forniva a sue spese i datdel Profeta. Durante l'assedio 'Ali b. abu Talib tese un

la generosit di Sa'd b.

ebreo 'Azuk e lo uccise con vari altri Ebrei:

all'arciere

le

teste

vennero, per ordine di Maometto, gettate nel pozzo dei

Ebrei impauriti

si

tennero allora dietro alle

di sollecitare la fine

del

conflitto,

mura

banu KJiatmah. Gli


Maometto, desideroso

ordin di iniziare l'abbattimento delle

palme appartenenti agli assediati. Ottenne l'effetto voluto, perch le donne


ebraiche, vedendo la devastazione dei loro preziosi palmeti, si misero a gridare, a battersi il volto e a lacerarsi i vestiti, n vollero consolarsi quando

abu Rafi Sallam


lihaybar
b.

Mi-^ikam,

che

b.

al)u-l-Huqayq

erano

5uyayy

b.

ancora

Akhtab

Profeta, nella speranza di


irritato

dalla

resistenza,

ramment

le

intatte. Alfine
si

palme che possedevano

dietro istigazione di Sallam

vide costretto a riaprire trattative con

ottenere le

condizioni di prima;

impose condizioni pi
666.

in

gravose,

ma
vale

il

Maometto,
a dire

la

4. a. H.

confisca di tutti

via sopra
cettare

beni immobili e di tutto quello che non potevano portar

camoli, eccetto

Huyajy non

armi: per due giorni

le

gi due ebrei, ibn Yarain

patti, e

12, 13.

TTmayr,

b.

Huyayy dov

passarono nel campo musulmano. Infine

abu Sa'd

principio dell'as-

il

a Khaybar

sedio, gli Ebrei lasciarono gi le loro dimore, dirigendosi alcuni

Muhamraad

Siria;

deporre tutte

liquidare con molte perdite

penso portarono

via

porte delle dimore e

varc

ponte,

il

partenza facendo

la

il

il

tutto
i

che a^'^evano nel paese: in com-

vari crediti

caricando

possibile,

il

travi dei

banu-1-Harith,

luogo di preghiera e

cameli

La caravana composta

soffitti.

territorio dei

sui

il

richi

erano inerpicate

come

abiti migliori,

bambini in braccio,

vollero far credere che fossero

'Amr Salma

TTrwah

b.

stato.

una
e

vestite

quali

si

pagg.

Waqidi

Appena

di andarsene lontani

al-'Absi, e

tutto

da Mao-

umm

donne del tempo, schiava

che gH Ebrei erano

riusciti
si

tro-

un nuovo colpo all'insentirono ora sempre pi isolati e deboli


di questi Ebrei fu

Wellh., pagg.

partiti gli Ebrei,

13.
bottmo: esso consisteva, oltrech di tutti
tenti,

ca-

belli vezzi:

dinnanzi all'energia invadente e al potere crescente del Profeta


653-654;

ai

nei loro

inducendolo a venderla mentre egU

La partenza

fluenza degli Ipocriti,

lieti

delle pi belle

al-Ward

a strappargli, inebbriandolo

vava in quello

cima

emigranti v'era anche la celebre cantante

gli

al-Ghifariyyah,

e concubina di

seicento

di

battevano tamburri, e allontanandosi da

piedi, molti

metto e dall'Islam. Con

le

mercato, passando in mezzo a due

il

a un festino, ornate dei pi

se andassero

uomini seguivano a

Madinah

donne con

le

perfino

fondo al-CrabaUyyah, poi

serrate di madinesi accorsi a vedere l'esodo dei Nadir. In

file

gli

sorvegli

armi. L'ordine di partire fu cos perentorio, che dovettero

le

caraeU travers

Maslamah

b.

Wahb

b.

piegarsi e cedere per

non subire imposizioni maggiori. Quindici giorni dopo


e altri in

os ac-

(Hisam,

163-166).

Profeta regol la divisione del

il
i

beni immobili

lasciati dai par-

anche di 50 corazze, 50 elmi, e 340 spade. Maometto dichiar che


bottino gli spettava di diritto

il

secondo

le solite regole Q).

non

volle

farne

la distribuzione

Egli incorpor tutto, e convoc a consiglio gli

Aws

Khazra^ per spiegare i suoi motivi: ramment ai Madinesi, che all'arrivo degli Emigrati da Makkah, questi ultimi erano stati distribuiti a sorte
fra gli abitanti di Madinah, i quali a proprie spese provvedevano al mantenimento degli esuU. Ora egU propose di togliere a tutti i Madinesi tale
^ggi^^'^^o e dare in compenso agU Emigrati makkani le terre tolte ai banu-1e

Nadir

Madinesi rinunziarono volentieri alla partecipazione del bottino in

favore degli Emigrati,

quali

ora avrebbero

potuto mantenersi a proprie

spese senza dipendere dalla ospitalit degli Ansar.

587.

Due

soli

Madinesi, Sahl

Hmiayf, e abu Duganali Siinak

b.

lotti delle terre.

bero duo

palme

sotto allo

ilonne

le

s,

Con

zioni, gli

ne esistevano ancora

ai

Profeta ritenesse

armi e di cavalli

tempi del Califfo 'Umar

ritii-ava

da

dello

[f 23. a.

armi
H.]

erano custoditi dal liberto del Profeta, da abu

prodotto di queste terre o di quelle lasciategli dall'ebreo Mukhay-

il

Emigrati makkani

elemosine.

le

la celebre

spada

Grazie a queste disposi-

divennero alfine proprietari anch'essi di terre e

poterono sostentarsi con mezzi propri.

dono

il

perch sappiamo che ogni anno egli

Profeta faceva anche tutte

il

l'iq

certo clie

di pi era impiegato per l'acquisto di

il

sette giardini del Profeta

Rati'.

terreno preso ai banu-1-NadIr era molto ferace

Il

provviste necessario dei datteri, orzo ed altro per s e per le sue

cosi raccolte ve
i

KharaSah, perch molto poveri, eb-

b.

coltivava grano e orzo

si

una buona porzione per


quei torroni

H.

a.

4.

18-16.

Il

madinese Sa'd

(Waqidi Wellh.,

abu-1-Huqayq

di ibn

Mu'adz ebbe in

b.

pagg. 166-

Hisam, pag. 654; Athr, II, pag. 133; Tabari, I, pagg. 1448-1453;
Abulfeda, I, pag. 102; Khaldun, II, App. 28; Khamis, I, pag. 517521; Halab, III, pag. 2-11; Baladzuri, pag. 17-19.
167;

La

condotta arbitraria del Profeta, a tutto vantaggio degli Emigrati makkani, ha colquanto aveva stabilito fino a quel giorno, i trad- ionisti e biografi di Maometto Lanno tentato di scusarlo e di giustificare la sua azione. Per un
saggio di questi argomenti sofistici veggasi Khamis, I, ppg. 520, lin. 24 e segg. e Halab, III, pag. S'.

Nota

pito

1.

tradizionisti e siccome in contradizione con

la

La espulsione dei banu- I-Nadir fu occasione per rivelare tutta


14.
sur a al-Hasr (ux) (Hisam, pagg. 654-656; Waqidi Wellh., pag. 167;

cfr.

Noldeke Qur.
Morte

h.

4.

di

153).

Abdallah

b.

Uthman

Nel mese di -umada

I,

b.

muore

'Affan, che aveva allora soli sei anni:

dei morti sul figlio del suo fedele

Affn {Gumada

il

in

T).

Madlnah 'Abdallah

Profeta stesso recita

amico e seguace (Tabari,

b.

le

I,

'Uthman
preghiere

pag. 1453).

bambino era un figlio di Ruqayyah la defunta figlia del Profeta e perci


nipote di Maometto (Athir, II, pag. 135; Khamis, I, pag. 522, ove detto
che morisse perch un gallo lo becc in un occhio).
Il

Nascita di al-Hus.ayn

15.

b.

'AU

I,

pag. 522,

b.

abu TaUb (Tabari,


il

3 o

Matrimonio

dn HawwaC).
Nel

16.

umm

b.

Ali {Saban).

Ln una delle prime notti del mese di Sa'ban nasce al-Husayn

al-.Masakin

di

il

I,

pag. 1453; Athir, U, pag. 135;

Khamis,

5 Sa'ban).

Maometto con Zaynab

mese

di

Zaynab

con

Ramadn, Maometto

si

umm

Salamah

un in matrimonio con

bint lihuzaymah, della stirpe dei


588.

{Rana-

banu

Hilal,

gi

4. a.

16-18

H.

(Tabari, 1, pag. 1441; Athr,


U, pag. 131). Nel mese di Sawwal di questo stesso anno il Profeta si un
in matrimonio anche con iimm Salai nah bint abu Umayyah, vedova di abu
Salamah (cfr. 4. a. H. 2) quattro mesi e dieci giorni dopo la morte del marito
(Tabari, I, pag. 1460; WSqidi, pag. 336; Waqidi Wellh., pag. 152;
moglie e divorziata da al-Tufayl

b.

al-Harith

Kliamis,

I,

pag. 524, ove detto che

Athir,

II,

pag. 135;

il

nome

di

umm

Salamah fosse Hind o Ramlah bint abu Umayyah 'Abdallali b. Makhzum b.


Yaqzah b. Murrah b. KaT) b. Lu-ayy).
La maggior parte di questo anno, e, secondo al- Waqidi, anzi
17.
l'assenza
per pi di sette mesi, Maometto rimase inoperoso in Madlnah
vicende
interne
della
notizie
suUe
comunit
musulmana
completa di
non ci

permette di scoprire a quali occupazioni speciaU

il

Profeta rivolgesse la sua

instancabile energia. Secondo la cronologia di ibn Ishaq, questo periodo fu


interrotto dalle

due spedizioni di Dzat al-Riqa' e di Badr

supposizione che
la

pu

fare sulla immobilit di

verificasse

si

una

Spedizione di Badr
18.

Maometto

in

che abbiamo indirettamente da altre circostanze,

notizia

quell'anno

si

(cfr.

Prima

forte carestia (cfr.

(III)

il

seguente

1).

L'unica

Maometto

che cio in
18).

{Dzu-l-Qadah).

di lasciare

il

campo

di battaglia di

Uhud,

si

dice che

musulmani a misurarsi di nuovo con lui a Badr mi


anno dopo, e che i musuhnani raccogliessero la sfida. Le due schiere dovevano incontrarsi a Badr durante il grande mercato annuale che dall'I a
tutto rS Dzu-1-Qa'dah si teneva nel luogo vicino al celebre campo di battaglia. Quando per giunse il momento di fare i preparativi, abu Sufyan
non aveva pi voglia di marciare su Badr, perch regnava allora una forte

abu Sufyaa

sfidasse

carestia e

viveri erano pochi e costosi:

egli

cerc

quindi di mandare a

monte ogni cosa e con questo scopo invi segretamente a Madlnah Nu'aym b. Mas'ud al-Asga'i, e gU promise un dono di 20 caraeli se fosse
riuscito a dissuadere i musulmani dal recarsi all'appuntamento in Badr.
Nu'aym si rase il capo, come se avesse compiuto il pellegrinaggio, si rec
sollecitamente a Madinah e vi propag le voci pi esagerate sui preparativi bellicosi

dei

Qurays:

zienza di misurarsi con


tutti gli

molto

makkani come frementi d'impamusulmani nella pianura di Badr al cospetto di


egli descrisse

Arabi accorsi per

effetto sui

il

musulmani,

mercato. In principio questi discorsi fecero

ma

il

'Umar
Compagni,

Profeta, animato dai consigli di

abu Bakr, decise di non rinunziare all'appuntamento, riun i


fece raccogliere una quantit di "merci e parti con 1500 uomini e 10 cavalli,
arrivando a Badr il 1 di Dzu-l-Qa'dah in Madlnah aveva lasciato come

e di

689.

4. a.

is-ao,

H.

socondo alcuni, ibn Rawahah, secondo altri, 'Abdallah b.


ITjavv. I cavalli dei musulmani appartenevano, uno a Mao-

rapprosentante,
'Abilallah b.

nove a abu Bakr. a Tniar, a abu Qatadah, a Sa'id b.


Zavd, a al-Miqdad, a al-Hubab, a al Zubayr e a 'Abbad b. Bir, La bandiera fu retta tutto il tempo da 'AU. I musulmani scambiarono tutte le
metto e

altri

gli

loro merci ed alcuni fecero perfino

mi guadagno

del 100 per cento.

Anche

abu Sufyan si mossero verso Badr: erano 2000 uomini


e 50 cavalli, ma quando seppero che i musulmani erano gi sul luogo, con
la scusa che scarseggiavano i viveri, non si avanzarono oltre al-Magannah
e ritornarono indietro. Gli altri Makkani rimasti in citt derisero i reduci
della spetiizione, cliiamandoli ^a-ji al-sawlq, o l'esercito della farina, perch erano partiti soltanto per mangiare le provvigioni di farina. Quando
i

Makkani

sotto

Maometto viene a sapere che abu Sufyan


nah dopo un'assenza di soli sedici giorni.

si

era ritirato, fece ritorno a Madi-

A questa

spedizione dicesi facciano

Qur-n, m, 166, 167 (Wqidi Wellh., pagg. 167Hisam, pagg. 666-668; Tabari, I, pagg. 1457-1460; Athlr, II, pa-

allusione

170;

versetti del

Ab ul feda,

gina 135;

pagg. 523-524;

I,

Halab,

pag. 104;

Khaldun,

II,

App. 29; Khamis,

I,

lU, pagg. 18-20.

Lapidazione di adulteri.

19.

Nel mese di Dzu-1-Qa'dah di questo anno, Maometto fece

pidare a morte un'ebreo e un'ebrea, scoperti in flagrante adulterio


I,

pag. 526). Cfr.

Nldeke

la-

(Khamis,

Qur., 186-187.

Uccisione di ab Rfi' ibn abu-1-Huqayq U-14 Dzu-l-HiggahX

20.

H.
ibn

pag. 1375) pone questo fatto al 15 (rumada

Rafi' prendesse le parti

Hisam

(pag. 981) vi

alcun particolare.

con

(I,

prima della battaglia di Uhud, e adduce come motivo di

3.

abu

Tabari

gli altri

La

questo,

perch

Ka'b

b.

al-Asraf contro

accenna di volo senza precisare l'epoca

versione di

al- Wqidi

la seguente:

esso,
il

che

Profeta,

e senza

dare

Dopo aver emigrato

ai-Nadir a Khaybar, l'ebreo abu Rafi' Sallm b. abu-1-Haqayq,

era messo a eccitare

guerra

del poeta

II, a.

Chatafn ed altri arabi delle vicinanze a muovere

musulmani, facendo loro grandi promesse. Maometto, informato di


e volendo por fine a pericolosi intrighi, scelse cinque suoi seguaci

ai

si

recassero segretamente a Khayljar e uccidessero l'ebreo.

cinque

erano: 'Abdallah

b. Unays, abu Qatadah, al-Aswad b. KJiuz'i, 'Abdallah


Atik C) e Mas'ad b. Sinn i cinque musulmani lasciarono Madlnah il lunedi 4 IJau-l-fJi^^ah di buonissim'ora e andarono direttamente a LOiaybar
b.

enza

farsi

notare da nessuno. 'Ab lallah

690.

b.

'Atik aveva

in

Khaybar

la

sua

4.

a.

H.

20.

vecchia balia, nella casa della quale egH e

suoi

a nascondere. Nella notte dell'assassinio, quando

profondamente,

compagni

tutti gli

andarono

si

Ebrei dormivano

cinque uomini uscirono dal nascondiglio e

avviarono

si

verso la casa di abu Eafi*: era uso allora degli Ebrei di dormire tutti con
le

porte aperte, affinch

la

domandava.

nemmeno

di notte venisse rifiutata l'ospitalit a chi

musulmani, passando innanzi

alle case,

ebbero cura di chiu-

dere tutte le porte delle case e di assicurarle al di fuori per


fosse facile agli inquilini di uscire. Arrivati alla casa di

uomini salirono per


parl con la

a abu

Eafi'.

'Abdallah

abu Rafi\

'Atk, che

b.

uomini erano armati fino

un grande panno di
Unays prem allora

Unays

lana,
la

ma

ai denti:

un dono
allarm quando
musulmani non le die-

gett sul vecchio che dormiva avvolto in

la coperta

smorzava

la forza dei colpi: ibn

il

il

peso del proprio corpo, trapass

vecchio abu Rafi' era cos ebbro di

senza rendersi conto di quello che avveniva. Compiuto

mani
glie

tutti

il

1"

infelice

vmo

a divincolarsi

gK Ebrei accorrevano con

non facendo a tempo a


fatto che gli Ebrei,
ficolt nell'uscire.

fuggire,

trovando

si

dagH

assassini,

fiaccole e spade

misfatto,

musul-

La mo-

aveva dato intanto


i

cinque musulmani

nascosero in una cantina,

le poi-te

da

che mor

insieme fuggirono per salvarsi dalla vendetta degli Ebrei.

dell'ucciso, riuscita

l'allarme, e

gli

minaccia

la

punta della spada sul petto di abu Rafi' e appog-

giandosi sull'arma con tutto


parte a parte e lo uccise

si

Rafi',

offrire

dero tempo di agire e l'agguantarono, facendola tacere con


di morte: 'Abdallah b.

cinque

sapeva un poco di ebraico,

moghe dell'ebreo, spiegando che venivano per


La domaa apr la porta della stanza, ma si

scopri che gli

che non

che menava, alla camera di abu

la scala esterna

entrare:

e chiesero di

modo

assistiti

dal

chiuse al di fuori, ebbero molte dif-

Gli omicidi rimasero nella cantina per due giorni, finch

Ebrei non sapendo pi ove fossero andati, abbandonarono la ricerca:

cinque musulmani tornarono sani e salvi a Madlnah, dopo un'assenza di soli

(Waqidi Wellh., pagg. 170-172; Tabari, I,


pagg. 1375-1383; Athir, II, pagg. 112-113, 114; Khaldun, II, App. 23-24;
Halab, III, pagg. 327-330; Khamis, II, pagg. 13-15, che mette il fatto
dieci giorni, 4-14

nel

6.

Dzu-1-Higgah

a. H.).

Nota

alcuni danno il nome di 'Abdallah b. 'Uqbah, come


(Tabari, I, pag. 1375). Nella stessa fonte detto che l'omicidio avesse luogo in un castello di abu Eafi' nel Higaz (Tabari, ibid.). Il fatto anche narrato
diversamente da Tabari: 'Abdallah b. 'Atlk o 'Abdallah b. 'Uqbah penetra solo, di soppiatto, nella
casa di abu Riifl' e lo assassina mentre dorme, poi esce a raggiimgere i compagni che lo aspettavano
fuori della casa (Tabari, I, pagg. 1376-1377). Lo stesso "Waqidi aggiunge che, secondo alcuni, il fatto
sarebbe accaduto nel Ramadan 6. a. H. Hism (pag. 714) pone l'uccisione di ab Eafi' dopo l'assedio
di Madnah ai- Kh an da q, e dopo la spedizione contro
ban Qurayzah, vale a dire alla fine dell'anno
5. H. Adduce per come motivo
dell'uccisione la rivalit degli Aws e dei Khazrag
Ka'b b. alAsraf era stato ucciso dagli Aws nell'a. H. 3. e i Kh azrag. volendo compiere un'azione egual1.

Invece di 'Abdallah

b. 'Atlk,

quello del direttore di questa spedizione

591,

*.

90-23.

a.

H.

essere considerati inferiori ai loro concittadini, chiedono


mente benemerita j*r la causa aeH'Islr.m, e non
il
Rati'
^luale si era reso specialmente odioso ai musulmani
abu
a Maometto il peniiesso di uccidere
dei Qurays contro MadTnah, e dell>ssedio della
spedinione
doUa
principali
promotori
come uno dei
^...

b.

permesso, e cinque (alcuni dicono otto; Ta bari, I, pag. 1379) Khazragiti dei
b. Sinfin, 'Abdallab b. Unays, abu Qatadah al-Harith
al-Aswnd, un b allf dei medesimi, della stirpo degli Aslara, partono insieme per

Je

il

Abdallfth b. 'Atik, MasTid

i_
Kiiji e

Miua.

b.

137t-13a0^ citando ibn Ishq, narra il fatto con le stesso parole del
(,1, pagg.
l'epoca dell'omicidio. I versi citati da ibn Hism (pag. 71H) e da
indicare
senza
testo di
Tabari (I, pagg. 1380-1381) attribuiti a Hassn b. Thabit, fanno menzione all'uccisione di ibn al-Asraf
e di ibn abQ-1-Huqayq, come a due fatti simili intimamente connessi fra loro; questi versi nonch l'emu-

Talari

uccidere abT^RSfi'.

ma

ibn HisSm,

lazione fra Aws e Khazrag, farebbero sospettare che l'uccisione di abu Eafi' b. abu-l-Huqayq possa aver
avuto luogo non molto tempo dopo quella di ibn al-.\sraf, vale a dire prima dell' a. H. 6. Le varie
versioni di 1-W."iqidi, di ibn Hisam (^ibu IshTiq), e quelle raccolte da Tabari, differiscono fra loro soltanto nei particolari dell'omicidio, i quali non hanno valore storico; nell'insieme concordano fra loro.

Zayd
21.
Thabit,

b.

Thabit segretario del Profeta.


In questo anno Maometto orLlin al suo

studiare l'ebraico,

(.li

sua corrispondenza

ufficiale,

non volendo pi

per timore che

Compagno, Zayd

).

servirsi di segretari ebrei nella

essi,

traducendo

le

sue lettere, ne

(Tabari, I, pag. 1460; Athir, II, pag. 135;


Khamls, I, pag. 523, chiama la lingua degli Ebrei, al-Suryaniyyah, o la
Siriaca (Aramaica) e dice che Zayd la imparasse in soU quindici giorni).
modificassero

Morte
22.

significato

il

di

Zaynab, moglie del Profeta.


In questo anno cess di vivere Zaynab bint Khuzaymah

b.

al-Harith al-HilaUyyah, moglie del Profeta, che ai tempi pagani veniva chia-

mata

umm

al-MasakIn: essa era

da

mesi, chi, invece,

Morte
23.
b.

di

Fu

di

sepolta in

Ftimah, madre di

In

'Abd Manaf,

otto mesi.

moghe

Maometto chi dice da soh due


al-Baqf (Khamis, I, pag. 521).

'Ali.

questo anno mori in Madlnah Fatimah bint Asad

la

madre

prima donna della

stirpe

di 'Ali b.

abu Talib

[f 40. a. H.]

Haimita ad abbracciare

il

cadavere nella propria tunica,

il

seppellimento

(Khamls,

I,

qamls,

pag. 526).

b93.

l'

Islam.

b.

Hasim

essa era stata la


Il

Profeta involse

e diresse in persona

il

funerale e

5. a.
(2

H.

Giugno 626 22 Nlaggio

627).

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5B4.

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a. H.

5.

Spedizione di Dzat al-Riqa' {10-25 Muharram).

1.

Un

dinab, che nel

pastore viene a raccontare nel mercato

Nagd,

gli

Anmar

Tha'labah

si

b.

al-Nabt, in

altri 700,

come luogotenente

'Aifan (o abu I3zarr al-GJiifari)

Ma-

riunivano per assalire

musulmani. Maometto riun subito 400 uomini (secondo


iJtlman

Suq

o 800) lasci
in Madinah,

mena a Wadi al-uqrah ('),


mandando in giro alcune schiere

e parti in cerca del nemico. Pass per la gola che


si

ferm in questa bassura per un giorno,

volanti a scorazzare
Il

giorno seguente

il

si

paese,

non vide

avanz ancora

il

nemico,

ma

ne trov traccie fresche.

campo

e giunse al

degli Arabi,

quali

per lo avevano gi abbandonato, ritirandosi molto in alto sulle cime dei

monti

ma

vicini, in

un

sito visibile

dal piano.

Maometto non

rimase in quel luogo detto Dzat al-Riqa'

aggredito
della

(^),

in grande timore di essere

in questa circostanza ordin di fare la preghiera secondo

salat al-khawf, o preghiera

vano per altrettanta paura, quanto


os attaccare

l'altra.

della paura. Gli Arabi sui


i

si

rito

monti ave-

Nel campo arabo erano state sorprese e catturate

sua grande bellezza. Maometto

una

al-

di esse era note\'ole per la

content di questo risultato, e ordin di

ritornare a Madinah. Barante la marcia di ritomo,


il

il

musulmani, e nessuna delle due parti

cune donne rimaste imprudentemente indietro

fortissimo,

fece altra mossa,

mentre infuriava un vento

Profeta dormi una notte riparandosi entro una gola dei monti.

In essa penetr di soppiatto anche

il

marito della bella donna catturata,

595.

il

5.

gl-8

quale volendo vendicarsi, lanci

con 'Ainniar

freccie in direzione

alcuni."

'Abbad

ilardi colpirono e ferirono

H.

a.

b. Bisar,

Profeta. I

che montava la guardia, insieme

Yasir, presso al Profeta dormente.

b.

del

La

partenza da Madinah

musulmani erano gi di ritomo in


Dirar la domenica 25 dello stesso mese (Waqidi Wellh., pagg. 172-173;
Hisam, pag. 661-662, 665; Tabari, I, pagg. U53-1454, 1456-1457; Athir,

ebbe luogo

pag. 134;

II,
III.

sabato 10 Muharram, e

il

Ehaldun,

(Yiqt,
testo di

1.

App. 28;

Halab.

pagg. 100-101;
Nota

II,

Ili,

Khamls,

YSqut non

si

probabilmente la

una

faccia menzione di

pagg. 521-522; Bukliari,

pagg. 11-12).

al-uqrah era un luogo non lontano

III, pag. 308, lin. 6-6);

I,

valle,

da Madinah, appartenente

ai

ban Sulaym

Wadi

valle. Tutti

al-uqrah la stessa cosa, bench nel


luoghi aventi un nome nel deserto sono

entro bassure o valli, perch ivi pi tacile arrivare all'acqua.


Il luogo pi lontano, al quale giunse il Profeta in questa spedizione, Dzat al-Riqa',
Nota 2.

secondo al-Wiqidi, citato da Yaqut (II, pag. 7y9, lin. 5) era un pozzo, che trovavasi vicino a al-Nukhayl,
fra al-Sa'd, e al-.'^uqrah a tre miglia da Madinah. La ragione del nome, Dzat al-Riqa', spiegata in
vario modo secondo alcuni perch l vicino sorgeva il monte, detto Dzat al-Riqa', il quale, visto da
lontano, aveva l'aria di essere macchiettato in nero, in bianco e in rosso (al-riqa', scacchiere, o pezze
con cui si rattoppano i vestiti). Un'altra spiegazione che ivi si rattoppassero (raqqa'ii) le bandiere,
;

e infine, secondo altri, dal

pagg. 798-799;

Hisam,

nome

di

un

albero, Dzat al-Riq', che sorgeva nelle vicinanze

Yaq

t,

II,

pag. 662).

Preghiera della paura.

2.

Nella spedizione di Dzat al-Riqa' Maometto introdusse la cosi detta

^jalat al-Kliawf o preghiera della paura, alla quale


alla sura

iv,

101 e segg.

Temendo che

il

campo musulmano e tentare la liberazione di


state catturate, Maometto divise i suoi in due
alla custodia del

avevano

finito

met

campo,

l'altra

compieva

davano

della preghiera

fa

nemico potesse

il

deva

si

il

un lungo accenno

assalire di sorpresa

donne che erano


mentre una atten-

quelle poche
schiere, e

le pregliiere

cambio

quando questi

agli altri,

quali a

una mezza preghiera con si fatti tui*ni, ripetuti due


volte, la preghiera venne compiuta in due volte, e Maometto permise perci
ai suoi di eseguire la preghiera abbreviata con una sola prostrazione, invece
loro volta facevano

di due, facendo la seconda prostrazione al secondo turno, e dividendo cos la

preghiera in due tempi eguali. Questo ebbe luogo in Nakhl presso


r>aat al-Riqa'
1,

(Bukhri,

III,

pagg. 11.54-1455; Athir,

il

monte

HiSam, pag. 662; Tabari,


Halab, IH, pagg. 12-18).

pagg. 101-102;

II,

pag.

l.=54';

Attentato alla vita del Profeta.


Durante la spedizione di Dzat al-Riqa' ebbe luogo un incidente,
3.
che i cronisti inusulinam narrano con grande copia di particolari un certo

Qhawratb
compagni

dei

banu Muljrib, della

di uccidere a tradimento

stirpe dei (Uiatafan,

avendo promesso

ai

il Profeta, si rec al campo musulmano o


trov Maometto, che stava .seduto in terra con una spada sulle ginocchia.

5.

Ungendo

H.

a.

4.

di volerla esaminare, (xhawrath la estrasse dal fodero, e fece atto

di volere uccidere

il

Profeta; questi per senza turbarsi con parole fiere e

con un contegno coraggioso arrest l'assassino, e

delitto.

3,

questo fatto vuoisi che alluda

il

gli

passo del

imped di compiere

Qur-an

(v,

il

"0

14):

"

voi veri credenti, rammentatevi della grazia di Dio verso di voi, allorch

'^

taluni stesero la

mano

Dio, nel quale

veri credenti

sam,

Tabari,

pag. 663;

I,

devono avere

pag. 1456;

la pi

Bukhri,

grande fiducia

(Hi-

pag. 103).

III,

Dmah

al-Gandal {15 RabV IIO Raht II).


^laoinetto aveva udito che una grande quantit di Arabi si era

Prima Spedizione
4.

contro di voi, ed allorch egli la trattenne. Temete

di

Dumah

raccolta intorno a

al-Grandal

Madinah, depredavano

fra la Siria e

anche Madinah, contro

la quale, ud

(^)

le

tagliavano

essi

comunicazioni

le

caravane in viaggio e minacciavano

Profeta, avevano intenzine di marciare.

il

Maometto desiderava molto possedere quella regione, per la quale passava una
delle vie d'ingresso in Siria, perch i Madinesi avevano molti scambi con
r impero bizantino, e in ispecie con

Madinah, come
i

Nabatei, abitanti della frontiera

un mercato

noto, v'era perfino

Nabatei poitavano olio d'oUvo e farina fina

mercio passava per

Dumah

Suq

speciale,

(darmak);

sira.

In

al-Nabt, ove

tutto questo

com-

ed era perci di grande hxiportanza

al-Crandal,

per la prosperit di Madinah, che la grande arteria commerciale rimanesse

Ubera ed aperta. Per questi motivi,


'Urfutah al-Grhifari
al-(jrandal,

con

uommi,

si

la

fece

il

15 Rabi'

I,

Maometto

lasci Sib' b.

come luogotenente in Madinah, e marci contro Dumah


massima celerit e segretezza possibile aveva con s mille
guidare da un certo Madzkur al-'Udzri, conoscitore dei
:

luoghi. Egli voleva sorprendere e disperdere

predoni

ma, durante

il

cam-

mandre
di cameli e di pecore; la notizia di questa mossa precede l'aravo dei musulmani e le turbe di Arabi precipitosamente si dispersero, quando Maometto
era giunto a una tappa sola da Dumah al-G-andal. Egli lanci allora alcune
schiere volanti nei dintorni, pred un po' di bestiame, e Muhammad b. Maslamah fece anche un prigioniero. Soddisfatto di ci, il Profeta non si
spinse pi innanzi e fece ritorno a Madinah, ove giunse il 10 Eabi II
(Waqidi Wellh., pag. 174-175; cfr. anche pag. 175, nota 2, e pag. 391:
Hisam, pag. 668; Tabari, I, pagg. 1462-1463; Athir, n, pagg. 135-136;
Khaldn, II, App. 29; Khamis, I, pagg. 527-528, il quale afferma che
Dmah fosse distante 15 o 16 tappe da Madinah e sole 5 da Damasco;

mino,

musulmani non

Hai ab,
Nota

resistettero alla tentazione di razziare alcune

UT, pagg. 20-22).


1.

Sulle intricate questioni connesse con

587.

Diunah al-Oandal

e con

luoghi omonimi nella

J5JJ

^' 3"

4-7.

**

avremo a jirlHn> in seguito, l.a Duinah, della quale si fa parola in questo luogo,
della penisola Arabica, nella ferace bassura, oggid conosciuto con il
settentrione
la oasi situaU nel
ed ancor oggid uno dei centri pi popolosi dell'altipiano AraDamasco,
di
merxogiorno
A-CiCif,
a
di
nome
e sulla sua storia, vedi sotto l'anno 9. H. a proposito della
essa,
di
maggiori particolari su
iu Siri,

Bkbilonide e

bico.

Per

ter

eii

dominio muultima sixHiiione di Dniah Bl-':^andal, quando fu definitivamente sottomessa al


quale
musulmani
non
poterono o
nella
i
esplorazione,
di
sulmano. La presento fu una semplice razzia
fra trib
sconfinato
deserto,
ad
uno
mezzo
in
situata
Qmah.
lontana
alla
tino
non osarono spingersi
potevano facilmente tagliare al drappello
forUssime, che non riconoscevano l'autorit del Profeta, e che
di

musulmani

5.

la ritirata

su MadTnah e sopraffarlo.

Durante

Duinah al-Gandal

la spedizione di

in

inori

Madlnah

madre di Sa'd b. Tbadah, il quale era allora assente dalla citt al seguito
di Maometto (labari, I, pag. 1463; Athir, II, pag. 136; Khamls, I,
pag. 528, ove detto che il figlio Sa'd, seguendo un consiglio del Profeta
la

facesse costruire

un pozzo

Carestia dell'anno

6.
gata,

5.

in

memoria

H.

Perdurando intanto

la carestia,

Maometto concesse a Tyaynah

chiesta,

permesso di pascolare

il

della madre.

b.

dovuta ad una

siccit prolun-

Hisn al-Fazri, che gliene fece

suoi animali nel tratto

ri-

da Taghlamayn

a al-Marad, perch coperto di verdura, grazie ad una pioggia abbondante


che vi era caduta (Tabari, I, pag. 1463; Athir, II, pag. 136; Khaldun,
II,

App.

Questa carestia deve essere la medesima menzionata inciden-

29).

talmente dalle fonti nella narrazione della seconda spedizione di Badr.

mls,

pag. 528,

(I,

una

frissero di

lin.

22) afferma che in questo

anno anche

Kb a-

QurayS

sof-

forte carestia.

Eclisse lunare.

7.

mese

In questo anno, nel

della luna: gli Ebrei di

Madinah

si

di

(ruma

la II

misero a battere

(^)

ebbe luogo un'eclisse

tisas

e a gridare che la luna era stregata. Il Profeta riun invece

(vasi di rame),
i

fedeli e pro-

salat al-khusuf, dopo la quale la luna torn a


splendere come prima (Khamls, I, pag. 528).
NeUe raccolte canoniche del hadith abbiamo un capitolo speciale sulle

nunzi la preghiera,

eclissi

lunari e solari; le tradizioni conservate, anche se apocrife in alcuni

particol.iri,

destati

rispecchiano la

memoria

fedele delle impressioni e dei sentimenti

da quel fenomeno naturale sulla societ barbara e superstiziosa, nella

quale era nato e viveva


conservate da

il

Profeta. Esaminando, per esempio, le tradizioni

Bukhari (Kit ab al-Kusaf,

voi.

I,

pagg. 264-272), veri-

fichiamo che Maometto fosse del tutto ignaro della causa del fenomeno e
ri.senti.sse

pur con

astri,

ma

suo buon senso mirasse a dissipare dalla immaginazione dei

se-

un vero .sentimento
il

di

paura durante l'oscurazione degli

696.

5.

guaci
sole,

il

concetto erroneo, che

av^esse

7, 8.

oscurazione temporanea della luna o del

l'

alcun rapporto con

H.

a.

umani. Quando avveniva un'eclisse,

fatti

Maometto si precipitava nella corte della sua casa e si metteva a pregare,


raccomandando ai seguaci di imitare il suo esempio e di non desistere dal
pregare "finch ogni pericolo era scomparso

Maometto consider le
lont divina, come avvertimenti
lin.

La

timor di Dio.

il

come

eclissi

1-2).

mezzi

(Bukhari,

pag. 265,

I,

segni od espressioni della vo-

efficaci

per ravvivare negli uomini

nervosit del Profeta durante ogni eclisse lasci un'im-

pressione nei seguaci,

quaU poi narrandola in seguito

ai loro

uditori, die-

dero nascita a molte tradizioni apocrife, che in forma grafica e narrativa


tentarono di spiegare

il

perturbamento

di ^Maometto.

zioni tradizio rustiche, che affermano avere

(Bukhari,

visto gli orrori dell'inferno

il

Cosi abbiamo narra-

Profeta, nel corso di un'eclisse

pag. 268 e segg.). I

I,

Compagni

ritennero pure che lo spavento manifestato

da Maometto fosse generato dal


timore che l'eclisse fosse il segnale della fine del mondo, e perci siamo
informati, che in quelle circostanze il Profeta pregasse con un fervore, che
non era mai visibile in altri momenti (Bukhari, I, pag. 271, lin. 4).
Nota

La

non pu essere esatta. Nel corso dell'anno 5. H., ossia


Maggio 627. a. E. V., vi fu una sola eclisse lunare, il 9 Novembre 626.
a. E. V., ma siccome a Madinah al momento dell'oscurazione della luna erano circa quattro ore dopo mezzogiorno, non pot essere osservata da alcuno. Un'eclisse completa visibile a Madlnab fu quella del
20 Novembre 625. a. E. V., obe avvenne incirca tre ore dopo la mezzanotte. Ci corrisponde al 13 GufTa_

il

1.

notizia dell'eclisse lunare

2 Giugno 626. e

inda II dell'anno

4.

il

22

H. ed

forse

quella, alla

quale allude la nostra fonte, sbagliandosi nell'anno.

Spedizione di al-Muraysf C) 3 Sabn 1 Ramadn).


Maometto venne a sapere che al-Harith b. abu Dirar,
8.

dei banu-1-Mustaliq,
atti
i

a portare

le

un ramo

il

capo

dei Khuz'ah, stava riunendo tutti gli uomini

armi nella propria

trib, e

che accoglieva a braccia aperte

volontari a qualunque trib essi appartenessero, se erano disposti a battersi

musulmani: sua intenzione era di aggredire Madinah. Il Profeta


mand allora Buraydah b. al-Kh usayb al-Aslami (o Buraydah b. al-Hasb
[t 63. a. H.]) a informarsi se la notizia era vera. Buraydah visit il campo
contro

nemico, in al Muraysf,

si

inform delle intenzioni degli Araldi e ritorn a

Madinah confermando

le notizie

di armarsi e partire, e

il

di seguaci e

anche molti

cora ad una spedizione,

ma

(dieci degli
Ipocriti,

Emigrati e 20 dei Madinesi): nelle

che non avevano mai preso parte an-

che vollero venire questa volta, per la sicurezza

del bottino e per la vicinanza del luogo


riuniti

Mustaliq, era

ai suoi

2 a'bn lasci Madinah con una schiera numerosa

con 30 cavalli

schiere vi erano

avute dal Profeta. Maometto ordin

un pozzo

infatti al-Muraysi\

nella regione di

599.

ove

si

erano

Qudayd, dalla parte del

a,

" ^' **

,'.

lontano dalla costa, o a un'ora cii distanza da al-Furu\


fu catturata una
In IJaq a >^), a 24 miglia da Madlnah, sulla via del Nagd,
spia del nemico, la quale dietro minaccia di morte acconsenti a pecrlare, ma
Miir

Rosso, non

quando

non

poi

volle convertirsi all'Islam espostogli dal Profeta in persona,

da TJmar b. al-Khattab. In Muraysf i musulmani trovarono le


scliiere del nemico pronte a riceverli, e Maometto dispose i suoi in ordine
di battaglia, dando lo stendardo degli Emigrati a abu Bakr (o a 'Animar b.
fu decapitata

a Sa'd

Ya.^ir) e quello dei Afadinesi

zarono in ordine serrato,

Arabi

gli

'Ubadah. Quando

b.

iiusulmani

accolsero con nugoli di freccie,

li

si

avan-

ma non

dopo una mischia brevissima si diedero alla


terreno, molti prigionieri, 2000 cameli, 5000 pe-

resisterono all'urto dello falangi, e


fuf^a lasciando

10 morti sul

core e 200 donne in

mano

Un

musulmano fu ucciso: il grido


ya man sur, amit! amiti. Durante l'inse-

dei vincitori.

di guerra dei vincitori era:

solo

guimento siccome soffiava un vento molto forte e v'era molta polvere per
aria, un musulmano (il nome taciuto) uccise per errore un compagno,
Snbabah: Maometto per calmare gli animi pag il prezzo di
sangue a iliqvas b. Subabah fratello dell'ucciso !Miqyas non rimase per
soddisfatto e quando gli si present l' occasione, assassin l' uccisore del

Hasim

b.

fratello e fugg

arrast

presso

Miqyas e

A th Ir,

II,

che

Hisam,

IQ, pagg. 87-88

la

Ha lab,

guida dei

Dopo

conquista di Makkah, Maometto

la

a morte da

Numaylah (Waqidi Wellh.,

pagg. 725-726, 728;

Tabari,

Khamis,

pagg. 146-148;

pagg. 102-103;
dice

Qurays.

lo fece mettere

pagg. 175-176, 178;

Marasid,

IH, pagg.

I.

I,

pagg. 528-529, 532;

in

IV, pag. 515;

pagg. 1500, 1510-1511, 1515-1516;

22-32;

musulmani

Yaqut,

Ha^ar, H,

Bukhari,

III,

pag. 570, no. 8722,

questa spedizione fosse

un

certo

Tariq al Khuza'i).
Nota

1.

ibn Ishaq pone 'questa spedizione nell'a. H.

al-Wqidi, vale a dire dopo l'assedio di

Khamis

8 giorni dopo
nel quale

(Yqut,

il

I,

G.

e l'eccidio dei

precisamente un anno pi tardi di

Qurayzah

(cfr.

Tabari,

I,

pag. IBOO;

pag. 62^, lin. 4) afferma che la vera data sicura di questa spedizione fosse cinque mesi e

(1,

Nota

Madlnah

la

spedizione di

Dmah

al-andal.

Questo Baq'a forse quello stesso, detto anche Dzu-1-Qassah, a 24 miglia da Madlnah,
Califfo abu Bakr prese congedo dalle truppe che marciavano contro i ribelli nell'll. a. H.
pag. 700, Un. 19-21; Marasid, I, pagg. Vib-im).
2.

Dispersi i nemici, i prigionieri furono assicurati con corde e


9.
messi sotto la sorveglianza di Buraydah b. al-Husaylj (cfr. prec.) al-Aslami
un secondo gruppo fu fatto con tutti i bagagU, gli effetti e le armi prese
:

al

nemico, e venne dato in consegna insieme con

liberto del Profeta, ftuqrn

bambini.

Mahmiyyah

b. C'faz

un terzo gruppo

il

bestiame predato, al

fu formato con

le

donne e

al-Zubaydi procede subito, dietro ordine avutone

dal Profeta, a tfjghere dal totale

il

quinto

eoo.

(')

spettante a Maometto, e a divi-

H.

5. a.

dere

il

resto fra

membri

pari a dieci pecore

della spedizione; nella divisione

una donna con prole pari a

(juwayriyyah bint al-Harith

b.

Mustaliq, cadde in

Tliabit b.

sorte a

Dirar al-Khuza'i,

Qays

b.

figlia del

medesimo. L'accorta donna sapendo quale destino


vincitore, si

propria bellezza,

a pagare

Profeta di aiutarla

posta e l'affare fu concluso.

umm

nuova

Salamah,

il

La

un cugino

del

mano

del

toccava in

il

musulmana

si dicliiar

preg

il

b.

(juwajrriyyah accett la pro-

libert,

tradizione aggiunge inoltre

Maometto

sposa,

Nonostante che

gioniere.

e a

donna, non solo la ricompr da Thbit

anche matrimonio e

le offri

piacere alla

capo dei banu-1-

prezzo di riscatto. Maometto, colpito dalle

il

fisiche della giovine

ma

Qays,

bella

present arditamente al Profeta e contando con sicurezza sul-

l'effetto infallibile della

attrattive

le

La

cameli.

sei

Samms

un camelo

calcol

si

10.

9,

facesse liberare

che per far

anche cento donne

pri-

Profeta avesse gi con s altre due mogli: 'A'iah

inatrimonio fu consumato in quel giorno stesso sotto

tenda di cuoio, piantata per Maometto presso alla sorgente di Muraysi'.

alla

Le donne catturate non dove\-ano per essere considerate come schiave, ma


soltanto come prigioniere e quindi intangibili ma i Compagni, ^desiderosi di
:

saziare su di esse la loro libidine, insistettero presso

permise ai suoi di coitare con

le prigioniere

il

Profeta, fijQch egli

a condizione che praticassero

r a zi, ossia usassero quelle precauzioni necessarie per impedire che

donne
Madinah

le

rimanessero incinte. Un'ambasciata dei banu-1-Mustaliq venne poi a


e riscatt tutte le

ma

donne

a tutte fu data la scelta di rimanere in Madinah,

nessuna volle rimanere, e bench sedotte tutte dai loro cattori, preferirono

ritornare nelle

loro

famiglie

(Wqidi Wellh,,

Tabari, I, pagg.
pagg. 533-5.34; Bukhari,

pagg. 729-730;

ms,

I,

pagg.

1516-1517; Athir,
III,

Hisam,

177-179;
II,

pag. 146;

Kha-

pag. 103).

1. Con il quinto della preda Maometto faceva tutte le elemosine (sadaqah) agli orpovere e ai deboli, ma non appena uno di questi era atto a prendere le armi, gli toglieva il
sussidio, perch era assioma del Profeta che ogni uomo adulto, sano e capace di portare le armi, non
avesse diritto a elemosine (Wqidi WeUh., 177).

Nota

fani, ai

musulmani stavano ancora accampati intomo al pozzo di Murays', ebbe luogo un grave incidente: l'acqua
del pozzo era molto scarsa e vi era un poco di ressa nell "attingerla avvenne
che Sinan b. Wabar al-6-uhani un confederato dei banu SaUm (Khazrag) si
trovasse ad attingere l'acqua allo stesso tempo di (j-ahgh b. Sa'id al-Grhi 10.

Dopo

il

conflitto e

mentre

fari,

che stava al

corde, e

si

accese

sei'vizio di

una
il

discussione, nella quale

il

secchi

ghifarita,

si

impicciarono

bench

si

le

trovasse

da un subito impeto d'ii-a e colp


confederato madinese, da far sgorgare il sangue dalla

dalla parte del torto,

tanto fieramente

'Umar. Xel tirare

si

lasci trascinare

eoi.

AA*

5. 2U

10.

H.

chiam ili aiuto i Kliazrag, e (jrahali turbato e impaurito


volta in soccorso gli Emigrati luakkani.
si diede alla fuga, chiamando a sua
In brevissimo tempo si trovarono schierati i iMakkani da una parte e i
Madiiiesi dall'altra, tutti armati e in tanta tensione di animi da far teferita.

mere

Sinai!

lo

un

scoppio immediato di

Emit^rati pi prudenti
b. al-Sauiit

od

b. LT}a\-y,

il

gettaroio nel mezzo, indussero

si

altri confederati

madinese 'Ubadah

il

a fare pure da pacieri e fu ristabilita in parte

aveva per assunto una gravit

la calma. Il fatto

Per fortuna, alcuni

disastroso.

conflitto

speciale, perch 'Abdallah

capo degU Ipocriti madinesi, quando scoppi

come

di mettersi innanzi

tumulto, invece

il

ad espressioni

paciere, trascese anch'egli

violentis-

sime contro gh Emigrati Makkani, accusandoli di ingratitudine, di rapacit,


e di prepotenza insopportabile rimprover ai Khazra^ di avere accettata que:

sta gente forestiera in casa propria, e fin col dire


ritornati a

Madinah

il

pi forte caccier

"

Per Dio

pi debole!

il

quando saremo

Queste parole mi-

nacciose produssero un effetto granchssirao su tutti, e volarono di bocca in


bocca, propagandosi in
b.

Arqam

che

un attimo per

aveva udite dallo stesso

le

campo

un madinese, Zayd
ibn Ubayy, le and a riferire al

tutto

il

Maometto limase molto turbato dalla inattesa complicazione, che


poteva destare dissensi molto pericolosi in grembo alla comunit makkana
Profeta.

Emigrati erano furenti per

d'altra parte gli

le

parole di ibn

Ubayy

e 'limar

voleva ucciderlo. Maometto ordin agli Emigrati di calmarsi, dicendo che

non voleva poi

essere accusato di uccidere

propri Compagni.

invece un'altra proposta del medesimo TTmar, ordin

l'

bench facesse ancora molto caldo e non fosse Fora


quale

si

muoveva

il

suo camelo, e tale


citazione

campo

ei"a

il

animi,

degli

(').

Maometto

stesso fu

AccogUendo

immediata partenza,

solita della sera, nella

il

primo a montare

suo prestigio personale, che nonostante

nessuno

si

rifiut

di

obbedire:

tutti

lo

sul

la sovrec-

seguirono

pazientemente durante una marcia lunghissima, che dur da un'ora prima


di

mezzod fino

sposs talmente
dell'

incidente

allo
i

musulmani, che

voluto effetto

pagg.

gine 146-148;

La grande

stanchezza

marcia nessuno parl pi

appena Maometto ebbe ordinata la fermata, tutti


profondamente si addormentarono. La diversione ebbe tutto

le fatiche della

marcia forzata fecero evaporare

tutti

ri-

calma (Waqidi Wellh., pagg. 179-182;


726-727; labari, I, pagg. 1511-1.513; Athir, U, pa-

sentimenti, e subentr di

Hi^am,

alla fine della

(^).

passato, e

gettatisi in terra,
il

spuntare del giorno seguente

Kiamls,

nuovo
I,

la

pagg. 529-531;

Halab,

III,

pag. 32-36).

Nota 1.
Questi dettagli sul grande calore non combinano con i dati delle tavole cronologiche
che pongono il mese di Sa'hSn 5. a. H. tra il 2G dicembre 626 e il 24 gennaio 627, vale a dire la stagione pi fredda dell'anno, quando gli Arabi sogliono viaggiare di giorno. Accettando la cronologia di
ibn la\fiq, che pone la spedizione un anno dopo, nello stesso mese, non
che la diflerenza di undici
v'

602.

H.

5. a.

10-12.

vediamo che non Si pu mai seguire ciecamente la tradizione anche nei pi innocenti
Fra tante contradizioni diScile assodare quale sia la verit. Vedi per es. quello che narrato
al seg. 13, da cui parrebbe si fosse in inverno avanzato o in primavera.
Nota 2. Durante la marcia, secondo la tradizione, il Profeta ricevette da Dio quelle istruzioni che presero poi forma concreta nella sura lxiii. Narrano: Maometto cavalcava molto velocemente;
Zayd b. Arqam si teneva vicino a lui tenendo il proprio camelo al fianco del Profeta, affinch questi
posasse sovente su di lui lo sguardo. Improvvisamente Maometto fu colpito dalla rivelazione; il sudore cominci a cadrgli a grosse goccio dalla front*, e tale era il peso che il camelo poteva appena
giorni: da ci
dettagli.

alzare

afferr
disse:

piedi (cfr la spiegazione di queste parole in


all'orecchio, tirandolo tanto in su verso

Zayd
Il

Sprenger,

I,

pag. 273).

Quando

ritorn in s,

che Za3'd dov alzarsi sulle staffe, e


tuo orecchio degno di fede e Dio ha confermato la tua narrazione! >. Cosi fu rivelata la

sura LXIII Wfiqidi Wellh., pag. 181;

La

11.

cfr.

sera .seguente

il

cielo,

anche Tabari,

Maometto

I,

si

pag. 1514).

riinise in

fermandosi

marcia,

allo spuntare del giorno alla sorgente di Baq'a, al disopra di al-Naq',

furono

sciolti i

ove

cameli e lasciati a pascolare nella pianura. Li questo punto

un vento fortissimo, una vera tormenta di sabbia e di polvere, e


i musulmani superstiziosi temerono il preannunzio di qualche sventura, una
sorpresa a Madlnah durante la loro assenza, o qualche cosa di simile a
mezzod la tempesta raggiunse il jnassimo della violenza, ma Maometto
calm le apprensioni dei suoi, dichiarando che la bufera significava la morte
di uno dei principali Ipocriti. In seguito fu appurato che al momento preciso della bufera aveva cessato di vivere in Madlnah l'ebreo Zayd b. Rifa'ah
si

sollev

banu Qaynuqa', un ipocrita avversario accanito


del Profeta e grande amico di 'Abdallah b. Ubayy, che fu molto rattristato
da questa perdita (Waqidi Wellh., pagg. 182-183; Hism, pag. 727;

b. al-Tabut, della stirpe dei


.

Tabari,

I,

12.

a riunire

pagg. 1513-1514;

Verso

j^amls,

I,

pag. 531

sera, calmatasi la bufera,

cameli dispersi dalla tempesta;

della camola al-Qaswah, che

si

Halab,

III,

pagg. 36-37).

Compagni uscirono
verific allora lo

nessuno pot trovare. Mentre

dal

campo

smarrimento

tutti si

davano

molta pena per ritrovare l'animale smarrito, al quale Maometto teneva grandemente, uno degli Ipocriti, Zayd b. al-Lusayt dichiar innanzi ad alcuni
eminenti musulmani, che era strano come Dio non comunicasse al Profeta

ove

si

Nessuno seppe rispondere a questo pungente


siccome poco tempo dopo fu ritrovata la camela impicciata con

trovasse la camela.

sarcasmo,

ma

la capezza

a un albero nelle vicinanze, la tradizione vuole che Maometto


massima precisione, e che Zayd b.

predicesse e indicasse ogni cosa con la


al-Lusayt, maravigliato e turbato,

riconoscesse

ora alfine Maometto quale

vero Profeta di Dio. V' per un'altra tradizione che afferma essere

rimasto un tenace oppositore di Maometto


e che durante la spedizione di
di

rispetto

pag. 531;

Tabuk, nel

fijio

9.

a.

al giorno della

H.,

U Profeta (Wqidi Wellh.,


Halab, m, pagg. 37-38).
verso

60S.

Zayd

sua morte,

mancasse nuovamente

pag.

183;

Khamis,

I,

.^

una grande

ili

l'esistenza in quella

estensione di terreno coperta di

molta vegetazione e

assai adatta al pascolo Q)

al-Naql',

egli ordin quindi

da

esclusivo dei cavalli e dei canieli

dere assolutamente

bestiame da

il

H.

Maometto osserv

Passando per

13^
regione

a.

5.

is, 14.

che venisse riguardata per l'uso

sella dei

latte,

musulmani, senza per

purch

gli

animali

esclu-

appartenessero

a domio o ad altre persone che non potevano accompagnare

loro animali

di pascolo in pascolo. L'estensione del terreno cos riguardato, doveva essere


un quadrato avente per base la distanza, alla quale poteva arrivare la voce

un uomo dotato
monte Aluqammil.

di

di buoni polmoni, gridando allo spuntare del giorno dal

Come

nomin

ispettore

al-Muzani, e

Bilal b. al-Harith

siccome venne a sapere che durante l'estate scarseggiava l'acqua, ordin

a Hatib

abu Balta'ah

b.

in vigore anche sotto ai CalifS

TJthman

per

il

[f 35. a. H.],

un pozzo. Queste disposizioni rimasero


abu Bakr [f 13. a. H.], 'Umar [f 23. a. H.]

di scavare

quali conservarono sempre la riserva di al-Naqi^

pascolo dei cavalli militari

ldzuri, pag.

(Waqidi Wellh.,

pagg. 183-184; Ba-

9)

Queste notizie tenderebbero a dimostrare che la spedizione avesse luogo nella primavera
Nota 1.
araba (febbraio e primi di marzo), nella quale abbiamo le forti bufere menzionate nel 11 e i pascoli
sono verdi e fiorenti.

14.

Dzat

Durante

al--ays,

una

Barthan (Yaqut,

la

valle

II,

marcia di ritorno

musulmani

non lontana da Madinah,

si

fermarono in

fra Dzu-1-Hulayfah

pag. 178); 'A*iah, la moglie del Profeta, avendovi per-

duto una collana, fece perdere tanto tempo nel ricercarla, che quando venne
l'ora della preghiera, la

Per calmare
il

il

malumore

tayammura

fedeli era

sulmano

gente non aveva acqua per fare

(iv,

45;

dei suoi.
v,

9),

Maometto

rivel

grazie ai quali

abluzioni di

versetti

mancanza

rito.

riguardanti
di

acqua

ai

permesso strofinarsi con la sabbia fina del deserto. L'esercito musi

ferm ancora in due luoghi prima di giungere a Madlnah.

Nell'ultima tappa 'A'isah, dovendo soddisfare a

campo prima che

sorgesse

il

sole;

quando ritorn

al

un bisogno,

si

allontan dal

anche questa volta 'Asah smarr una

sua collana e dov trattenersi per cercarla;

mano

in

le

perde cos tanto tempo che

campo, trov con sua maraviglia che

era gi partito, lasciandola sola nel deserto. Gi

da

l'esercito

musul-

pareccliio

tempo

Profeta aveva imposto alle donne l'uso del velo, e le mogli del Profeta,
che seguivano le spedizioni, viaggiavano chiuse entro portantine, lontane
il

dagli sguardi di tutti: era partita cos la portantina di 'A-iah, e nessuno

aveva potuto accorgersi della sua assenza. Sicura che qualcuno avrebbe
scoperto l'errore e sarebbe venuto a prenderla, 'A'iiah si adagi in terra
e ai addorment. Cosi la trov un musulmano Safwan b. Mu'attal al-Sulami,
04.

a. H.

5.

il

14.

maravigliato di trovarla sola in quel luogo,

quale

camelo e

oilii

le

propx-io

il

a Madlnah, tenendosi sempre a rispettosa distanza,

la ricondusse

ed evitando di guardarla, per conformarsi alla legge messa dal Profeta.

Per quanto Safwan accelerasse

quando

delle truppe, e perci,

del Profeta, nacque

un

fu

non pot raggiungere il resto


entrare in Madinah con la moglie

marcia,

la

visto

grosso scandalo. Tutti

ora anche dalla gelosia di donne,

aiutati

lezione del Profeta per 'A'iali, suscitarono

malevoli nemici del Profeta,

alle

quali

dispiaceva

la predi-

un grosso pettegolezzo accusando

apertamente 'A'iSah di adulterio. Le voci maligne arrivarono finalmente al


Profeta,

produssero su

lui

tanto

medesima

trattare 'Ausali con la

spiacevole

effetto,

che non pot pi

o finse di ignorare la tempesta di calunnie che

ignor,

un tempo
accumulava

affezione di prima. 'Asah per


le si

ma

quando vide mutato anche l'animo del Profeta, ne risenti


tale un dolore da farsene una malattia e chiese a Maometto il permesso
di ritornare presso alla madre con la scusa di farsi curare. Il Profeta
diede il permesso con un accento di tanta indifferenza che 'A'isah ne risenti un dolore ancora pi grande
abbandon senza indugio la casa del
sul

capo

marito e

si

nascose presso alla madre per velare a tutti

il

suo dolore e la

sua vergogna. Maometto era incerto su quello che dovesse fare e chiese
consiglio

di

ma

Usamah

b.

Zayd

di 'Ali.

Il

primo non

disse che

il

bene di

da lei e di prendersi un'altra


donna:
Ve ne sono tante egli disse. 'A'isah non perdon mai ad 'Ali
questa risposta, e ripet spesso in seguito che la fine tragica di 'AH fosse
'A'isah,

'Ali consigli al Profeta di liberarsi

"

conseguenza

Zaynab

di

quelle

parole

crudeli.

Barlrah,

bint (rahs, l'altra moglie di Maometto,

la

schiava

di

'A'isah,

deposero per molto favo-

revolmente sulla condotta di 'Asah e Maometto, dopo aver esitato circa

un mese,
pulpito

decise

(? cfr.

alfine
7.

a.

di por fine
H.),

fece

allo scandalo e, salendo

aperta e pubblica protesta,

un giorno

sul

dinnanzi alla

intiera congregazione musuhiiana, contro le calunnie scandalose lanciate dai

occupavano

malevolmente perfino delle sue faccende


domestiche. Queste parole destarono un tumulto nella moschea: quelli che
suoi nemici, che

sentivano
senti,

si

cosi

come Maometto, scagliarono

invettive contro gli altri Madinesi pre-

che avevano invece attivamente pai-tecipato

alla diffusione dello scan-

dalo. Dalle parole accese passarono alle ingiurie, alle minacele e per

mento

vi fu pericolo perfino che si venisse alle

mani;

il

un mo-

Profeta scese allora

dal pulpito e con molta difficolt pot impedire spargimento di sangue e cal-

mare un poco
abu

Balvr,

Qualche giorno dopo, mentre si trovava in casa di


e dopo una conversazione con A'isah, nella quale questa ripet le
l'agitazione.

assicurazioni della sua innocenza,

il

Profeta ebbe un'improvvisa rivelazione

606.

Ijl

5-

14, 16.

a.

H.

'A'isah pura da
ed amiun/.i alfine i versetti (xxiv, 11) che dichiaravano
ogni colila. Il Profeta si rec quindi nella Moschea, recit pubblicamente i
nuoW versetti, e, si dice, fece battere quelli che avevano maggiormente contribuito alla diflusione dello scandalo, ossia 'Abdallah b.

Uthathali,

strano

e,

anche

dirsi,

Passati b. Thabit. Alcuni per

quei tre furono

celebre poeta,

il

negano questo

maggiori colpevoli di tutto

casa del Profeta e in maggior favore che

fatto,

Ubayy,

difensore

INIistah b.

dell'Islam,

bench riconoscano che

Io scandalo.

'Ausali ritorn in

mai (Waqidi Wellh., pagg. 184-

Hism, pagg, 731-740; Tabari, I, pagg. 1517-1528, nell'a. H. 6;


Yaqut, II, pag. 178; Marasid, I, pag. 279; Athir, II, pagg. 148-152;
KhamTs, I, pagg. 532-533, sul tayammum, e 534-538; Bukhari, III,
190;

pagg. 103-109;

15.

Ha lab, m,

Lo scandalo

famigliare aveva per destato altri rancori

poeta Hassaii b.

a sedare:

il

adulterio

Safwan

pagg. 40-53.
Thabit che aveva apertamente accusato di

Mu'attal al-Sulami,

b.

difficili

aveva a questo

proposito

com-

Safwan furente e non essendo capace


di rispondere in versi, aggred con una spada Hassan, ferendolo piuttosto gravemente: se i presenti non lo fermavano, lo avrebbe ucciso. Per
ordine di Thabit b. QaN'S b. ammas, l'aggressore venne arrestato, legato e
rinchiuso nelle dimore dei banu-1-Harith b. al-Khazrag. TJmarah b. Hazm e
posto anche alcuni versi pungenti.

'Abdallah

Khazrag

b.

Eawahah

due colpevoli vennero menati innanzi a Maometto,

intesa l'origine del

preso quello che

conflitto

si

poteva sopprimere

arbitrariamente e consigliando di lasciare la decisione

dall' agire

al Profeta.

intervennero per sedare l'agitazione, dissuadendo

diede torto

meritava per

a Hassan e gli disse che

suoi versi pungenti,

diritto di vendetta, sacro presso

il

il

ma

quale
si

era

siccome non

gli Arabi,

il

Profeta

dov acconsentire che Safwan venisse tenuto in custodia fino alla completa
guarigione di Hassan, perch, nel caso che

il

poeta fosse morto, Safwan

avrebbe dovuto subire l'estremo supplizio. Intervenne allora


'Ubadah, desideroso di soffocare e finire

il

rinunziare al

Profeta.

suo diritto a favore

zione, IJassan fece la

una

del

gli fece

Hi4m,

dono

di

il

figlio

un giardino

pagg. 737-740;

KJiamfs,

I,

'Abd

pag. .538;

di

Tabari,

Ha lab,

I,

b.

e persuase Hassan a

ottenne in

opposi-

compenso

anche Bt Ha, e una copta, Sirin

al- lahman),

palme

capo Sa'd

Dopo non poca

rinunzia al Profeta, dal quale

propriet, Baraha, o Bayraha, detta

(che gli partor poi

conflitto,

il

'

mentre

il

capo Sa'd

(Waqidi Wellh.,

b.

'Ubadah

pagg. 188-189;

pagg. 1.527-1528; Athir, H, pag. 152;

HI, pagg. 54-55.

eoe.

H.

5. a.

Conversione dei ban Muzaynah {Rayab).


,^al-\Vaqidi). 1 piiiiii Arabi della grande
16.

che

mandassero una ambasciata

stirpe di

Profeta in Madlnah

al

IT-

ifi,

Mudar,

furono

Q)

banu

Muzayaah, una schiera dei quaU, composta di 400 uoniiai, si present a


Maometto nel mese di Ragab del 5. a. H. Maometto concesse a questi
u h aArabi il diritto della h i g r a h nel loro paese (^), dicendo ^ Voi siete
^irun ovunque vi troviate, perci ritornate pure ai vostri beni (i bestiami

pascolanti nel deserto)

pag. 68, 76,

Ed

Muzaynah

ritornarono ai loro paesi (Sa'd,

paragone di questa versione di al-Waqidi, con quella

il

guente di ibn al-Kalbi utile per giudicare

due

se-

relativo valore storicio delle

il

fonti: al-Wqidi pi semplice e pi sicuro;

Khamis,

I,

pag. 528,

il

quale accenna che, secondo alcuni, venne anche in questo anno a Madlnah

Dimam

b.

Nota

1.

Tha'labah dei banu Sa'd

Vi furono altre trib, che

si

b.

Bakr;

allearono con

cfr.

18,A.).

Maometto prima

dei

ban Muzajmah,

ma

genealoghi arabi non erano plinto imjiarentate con la grande razza Isma'lita dei Mutjar. I banu Muzaynah abitavano molto vicini a Madlnah, nel Higz nel territorio detto Hima al-Naql' a venti miglia da Madlnah, ove i due monti Quds,
il bianco e il nero, presso Wariqan, li separavano dai pascoli appartenenti alla trib dei uhajTiah
(Yamauiti) Wiist. Register, pag. 297. Per i rapporti genealogici fra Muzaynah e Maometto vedi
esse appartenevano a quelle dette Yamanite, le quali secondo

albero genealogico, no. 1 al 41 dell'Introduzione.


Nota 2.
I veri Miihagirn, o Emigrati erano quelli che avevano abbandonato per la fede

proprio paese ed erano fuggiti a Madlnah. Questo atto


costituiva

una specie

di privilegio

morale, che poneva

il

sommamente
Muhagirun

meritorio per ogni musulmano,


nel primo rango fra i musulmani,

Eiconoscente della loro adesione. Maometto


grado di Muhagirun, anche rimanendo nel loro paese, ed ammise che chiunque
fosse fuggito dalla patria per causa dell' Islam e si fosse rifugiato nel territorio dei Muzaynah, sarebbe
stato equiparato a coloro, che si rifugiavano in Madlnah stessa. Su questo argomento avremo a ritornare in seguito in varie altre concessioni simili fatte dal Profeta a diverse trib Arabe. Vedi anche
prima a proposito degli 'Abs 3. a. H., 66.
e diede loro in seguito vari diritti sostanziali e pecuiiiari.

concesse ai

Muzaynah

17.

il

Esiste anche un'altra versione della ambasciata dei

banu Mu-

zaynah e della loro conversione. Qualora essa potesse considerarsi vera, dovrebbe essere anteposta al paragrafo precedente, e sarebbe la narrazione delle
trattative,

che menarono alla conversione dei Muzaynah.

probabile per,

che la tradizione abbia origine pi moderna della precedente, perch la


di

nomi

riori

dei

membri

della

prima ambasciata, mi sembra composta a

lista

poste-

per nobilitare alcune famiglie Muzanite, specificando quali fossero quelle

un antenato musuhnano. Questa tradizione ci data da


ibn Sa'd sull'autorit di Hisam b. Muhammad b. al-Sa'ib al-Kalbi, autorit
meno antica di al-Wqidi. Si presentarono al Profeta alcuni membri della
stirpe Muzaynah, fra i quali v'erano i seguenti: (1) Khuz'i b. 'Abd Nuhm,
il quale
giur fedelt a Maometto a nome di tutta la stirpe Muzaynah;
(2) al-Numan b. Muqarrin; (3) abu Asma; (4) 'Abdallah b. Dzurrah; (5) Bisr
b. al-Muhtafir; ai quali nomi altre autorit, ossia non ibn al-Kalbi, agche prime ebbero

607.

giungono

nomi

seguenti

Usamah;

(8)

H.

5. a.

s i7.

(')

lljaydallah

(9)

Sa id
(7) 'Amr b. 'Awf
Burdah. In tutto, compreso Khuxai, i Mu-

Dukayn

(6)

b.

b.

zaynah venuti a Madinah erano undici uomini. In seguito Khuz'i fece

tomo

ma

trib,

nella

che

trov,

erano affatto

suoi consanguinei noii

ri-

Islam e nella sottomissione a Mao-

disposti a seguirlo nella conversione all'

Turbato da tanto insuccesso umiliante, Khuza'i, non si fece pi


vedere a Madinah. Allora Maometto ordin a Hassaa b. Thabit di comporre
alcuni versi su Khuza'i e tli pungerlo in modo da agire e da non rimanere
metto.

supino dinnanzi all'opposizione del partito pagano. Hassan b. Thabit comPerch non mandi un messo a Khuza'i per dirgli,
pose i versi seguenti:
^-

che

"

il

"

riguarda la nobilt

"

merito a merit-o, e tu hai ben maturato per la

il

migliore degli 'Uthman

" sei

Tu

mant-enimento della parola lava ogni colpa?

nato

Tu

(').

'Amr

ed

(^),

pi nobile fra loro in quanto

il

fertilit del suolo, nel

senti

ti

gli

Hassan

Thabit ebbero

quale

troppo fiacco o non osi

'Ada per questo non saranno troppo deboli!

" tentarle,

fu aggiungere

al Profeta; ci

giurasti fedelt

Se per compiere certe cose

(*).

b.

b.

Khuza'i!) sei

(o

I versi

,..

f)

di

voluto effetto, perch, punto dal rimprovero di

il

non essere caduto nella disistima del Profeta, Khuz'i


che convinse i suoi ad abbracciare l' Islam, ed
si adoper ora in modo,
un'ambasciata al Profeta. Alla presa di Makkah,
i Muzaynah mandarono
nell'anno 8. Maometto consegn il comando di mille Muzaynah a Khuza'i
fiacchezza, e sicuro di

Hagar,

(Sa'd, pag. 29, 76;

873-875,

pagg.

I,

no.

Khuza'i fosse sacerdote di un idolo dei Muzaynah per


tradizione probabilmente suggerita dal

pag.

no.

31.5,

672,

quista di al-Sus;

a
[il

'Arar b. 'Awf
"

debole

ucciso

gina

in

e segg.,

b.

alla

11.57,

IJaar,

Ha*ar

no.

Ili,

id.,

un celebre inventore

battaglia

di

Yammah

la favola di

pezzi

1165, no. 8270;

a.

la

id., I,

alla con-

and poi
Dzurrah

15,

dei

spedizione di

[f 60. a. H.]

nell' 11.

pag.

uno

id.,

due ultimi

no. 8255, e pag.

b.

no.

43,

di tradizioni, ritenuto

Pretese essere

preso parte alla

si

'Abdallah

9029,

Basrah;

in

no. 6]

[il

nomi e, secondo
Muqarrin, appartenne agU Ansar, e non

rompe a
I,

stabilire

742,

Mori sotto Mu'wiyyah

ha pure

egli poi

pag.

II,

avere perfino

di

18.

al-Nu'man

id.,

del padre di Khuz'i;

Dukayn

che

dice

nome Nuhm

no. 5] prendesse poi parte

[il

pag. 975, no. 2389,

no. 7] fu poi

[il

H.

mancano

che Bisr

dai migliori tradizionisti.

musulmani
2. a.

I,

and poi a

si

7]

id.,

Kufah;

stabilire in

no.

dice

nome

2237,

H.

Yqut,

pi

antichi

Abw!

IV, pagg. 10-11;

medesimo

il

ai

cfr.

autore,

Muzaynah

Ha^ar,

e per

III,

pa-

IV, pag. 851, Un. 19,

Khuz'i sacerdote, sdin, dell'idolo Nuhm, che

recitando alcuni

pag. 874).

606.

versi, gli stessi

che

si

trovano in

5.

Noia

a.

H.

i7-i8,A.

Questo inciso di ibn Sa'd nella tradizione data da ibu al-Kalb s))iega la genesi di
il nome di
qualche antenato figurare nel novero
Muzaynah. Tutta la lista nata in questo modo.
dei primi musulmani fra
Nota 2.
11 capostipite dei Muzaynah fu uu certo 'Amr b. Udd; sua moglie Muzaynah bint
discendenti del
Kalb, una araba di nascita Yamanita, fu quella dalla quale presero il nome tutti
marito. I Muzaynah si dividono in due grandi gruppi: gli 'UthmHn b. 'Amr e gli .Aws b. 'Amr, ed
alla prima stirpe allude Hassfin b. Thiibit in questi versi (l'autenticit per dei quali, come versi di
Hassiin, sarebbe da dimostrarsi).
Nota 3.
La nobilt sempre un complemento necessario di ogni arabo che pretenda di emergere e di dominare (v. Introd. S 36).
Per rendere chiaramente tutto il pensiero del poeta, ho dovuto parafrasare l'estrema
Nota 4.
concisione dell'arabo. Il Wellhausen (Sk. u. Vorarb. IV, pag. 136, nota 2), nel dare la versione di
questo passo, e per giustificare il senso dato da lui correttamente al verso di Hassu, adduce altri
versi, per dimostrare che il concetto poetico arabo della nobilt, era quello di una radice dell'albero
genealogico che scende nelle viscere della terra.
Nota 5.
In uno scholion a questi versi, ibn Sa'd ci dice che 'Ada fosse un nome della trib,
alla quale apparteneva Kh uzil'i, e Wellhausen (1. e.) aggiunge la citazione di un passo di Yaqut
(IV, pag. 261, lin. 21), che per non corretto, perch il passo di Yaqut non ha nulla che vedere con la
trib degli 'Adii. H ag a r (I, pag. 873, lin. 16) ha esplicitamente la lezione 'Ida, invece di 'Adn. Il senso
del verso che se Khuzii'i non si sente forte abbastanza da tentare da solo il compito di convertire
i Muzaynah, egli, unito ai membri della fua famiglia, sarebbe in grado di
farlo.
1.

tutta la lista, creata dal desiderio dei posteri, di vedere


i

Lettera a Bilal b. al-Harith al-Muzani.

Maometto scrisse a Bilal b. al-Harith al-Muzani, dichiarando


18.
che dovesse appartenergli al-NakM. (jrazza'ah, i campi seminati ed i boschi
di

palme dei

dintorni,

nonch quella parte

di Quds, che Bill

appartenergli anche al-Maddah

coltura, e che inoltre dovessero

e al-Ghaylah, se fosse rimasto fedele e sincero. Il

Muawiyyah

abu Sufyan) (Sa'd, pag,

(b.

gina 202, nota


lirsi

1,

il

aveva messo sotto

documento fu

13, 31;

quale aggiunge che Bilal

b.

(^),

al-Cxaz',

scritto

Sprangar,

da
pa-

III,

al-Harith venisse a stabi-

in Madinah, e che la donazione del Profeta avvenisse in seguito a questo

fatto.

I terreni

nanza.

Da

menzionati

ci e

da

debbono perci

riferire

a Madinah, e alle

altri passi consimili nelle altre lettere di

leviamo, che uno degli


stranieri,

si

effetti

dell'

vici-

Maometto

ri-

Islam fosse una forte immigrazione di

quali sottoposero a coltura grandi tratti di paese, che

madinesi

non erano abbastanza numerosi da coltivare. Anche l'espulsione e l'emigrazione da Madinah degli Ebrei deve avere facilitata l'immigrazione di

fo-

restieri.

Nota
un villaggio

1.

ibn Sa'd nello scholion annesso alla lettera

(q a r

y a h)

che al-Maddah fosse

Ambasciata dei banu Sa'd

il

nome

o documento, dice che azza'ah fosse

un campo

(a r d).

Bakr {Ra'jab).
Hisam quest'ambasciata

b.

Nel testo di ibn


18,A.
a quelle narrate sotto l'anno 9. H., dopo

ma

di

si

trova in mezzo

ritomo di Maometto da Tabuk,


ibn Sa'd dice chiaramente che la venuta di Diman b. Tha'labah, quale
il

rappresentante dei Sa'd b. Bakr, in Madinah, avvenisse nel mese di


eoa

Ragab

BB*

H.

5. a.

$$ i8^A-90.

dell'anno

5.

H.

L'autorit di ibn

Sa'd poro

'Abbas

ibn

fallace

il

!).

banQ Sa'd b. Bakr (che abitavano la regione a oriente di Makkali) spedirono


dunque a Madinali come loro rappresentante il rozzo Dimani b. Tha'labah,
uomo forte, tarchiato, con molti capelli ricci e due lunghe ciocche, che gli
pendevano lungo le guancie: arrivato a Madlnah, si avanz con il camelo
fino alla porta della moschea; ivi scese, assicur con una corda il suo animale, ed entrato nella corte del tempio, grid con
-

Quale fra voi

dei

nomadi:

irli

rivolse allora la parola, ed

ad interrogare

figlio di

il

rimasto soddisfatto,

ad

con tanta

essi

della trib

sincerit,

si

le

musulmano, ritorn

dichiar

fra

riti

(Hiam, pagg. 943-944; Sa'd, pag. 34, 84; labari,


Sprenger, III, pag. 202 e segg.; Athir II, pagg. 221-222).
1.

Ha

un fatto

storico,

forte sapore

interesse questo

modo

membri

di

prescritti dalI,

pag. 1722;

chiamare Maometto dopo quanto abbiamo detto

segg.) sulla paternit del Profeta. Purtroppo per, anche se l'ambasciata di

particolari della conversazione,

come sono

dati per disteso da ibn Tshaq,

apocrifo e provengono dalia fonte sospetta di ibn 'Abbs

amava ricamare

suoi e parl

tutti

l'Islam

Nota

domande

Islam. Essi costruirono anche moschee ed

l'

incominciarono senza indugio a pregare ed a compiere

l'Introduzione (,34

incominci

sue

che la notte stessa del suo arrivo

avevano abbracciato

Q. Maometto

la stessa ruvidit

ceva la verit. Maometto pazientemente soddisfece a tutte

Dimm

materiale

facendogli ogni volta giurare che di-

Profeta sull'Islam,

il

*Abd al-Muttalib?

Beduino con

il

la ruvidezza

(cfr.

Introd.

i^

24

nel-

Dimam

hanno un

o segg.),

il

anche dettagli di
rito o sentenze con sapore teologico. Tutta la tradizione, per la forma esortativa ed interrogativa, con
i solenni giuramenti, mi sembra fabbricazione dogmatica di origine pi
che sospetta. Per questa ragione la tradizione penetrata nelle raccolte cano7iiche come testo di fede. Ci pure sospetto.
quale

sulle tradizioni, allo scopo di

introdurvi, fra le

altre cose,

Liberazione di Salran al-Farisi.


19.

In questo anno, prima dell'assedio di Madinah, lo schiavo per-

siano Salran al-Frisi, assistito dal Profeta e dai

proprio
.stato

riscatto e divenire

fissato dal

tilifere,

uomo

libero.

Il

soltanto raccolto

prezzo del riscatto dicesi fosse

uqiyyah,

o oncie d'oro. Questo prezzo pot essere

merc l'intervento miracoloso del Profeta, che benedi

300 pianticelle di palma rendendole vigorose,


granellino d'oro, in
I,

monio

tramutando con

il

tatto,

le

un

una massa pesante 40 oncie (Him, pagg. 141-142;

pagg. 526-.527).

Matrimonio
20.

il

padrone di Salmn in una piantagione di 300 pabne dat-

e in quaranta

Kharais,

Compagni, pot pagare

Ntil

di

Maometto con Zaynab

mese

{Dz-l-Qadah).

di Uau-I-Qa'dali di questo

anno ha luogo

il

matri-

Maometto con Zaynab bint -a^S, gi mogUe di Zayd b. Hrithah,


detto allora Zayd b. Muljiammad, perch figlio adottivo di Maometto. Il Profeta un giorno avendo bisogno di parlare con Zayd b. Hrithah, lo and a
di

eio.

si

eia assento e la moglie di

Zayd

cercare in casa;

20,21.

H.

5. a.

trovava molto leggermente vestita, invit

comodarsi,
cordialit.

trattandolo,

cone

il

padre

Maometto rimase maravigliato

Zaynab

l)int (lahs,

suo

con

marito,

massima

la

alla vista delle attrattive

formosa donna, e manifest la sua ammirazione, dicendo

della

che

Profeta ad entrare e ad ac-

il

di

lui,

fisiche

Dio

''
:

Bench queste parole fossero pronunciate sottovoce, non isfuggirono alla accorta Zaynab. Il Profeta
si ritir e quando Zayd fece ritorno a casa, la moglie gli narr la visita
del Profeta; Zayd domand se Maometto avesse dotto nulla, e Zaynab gli
confess di aver udito quelle parole, sul significato delle quali non era posDio che sconvolgi

onnipotente!

cuori!

Zayd senza perdere tempo and

sibile ingannarsi.

l'intenzione di divorziarsi dalla moglie

fest

dal Profeta e gli mani-

Zaynab, per permettergli di

Maometto fece opposizione


alla proposta, ma Zayd torn ad insistere, e quando assicur il Profeta
che essa possedeva molte qualit e che da lei non aveva avuto altro che bene,
si lasci persuadere a dare il consenso. Divorziata da Zayd, Zaynab non tard
sposarla, dacch tanto l'ammirava. In principio

a divenire moglie

una
per

di

Maometto, perch questi che ancora tentennava ebbe

(Qur-an,

rivelazione divina

mogUe

xxxni, 37), la quale lo sollecit a prendersi

che egU desiderava tanto di possedere. Secondo un'altra tra-

colei,

Maometto sarebbe nato, mentre egli entrava per caso nella


dimora privata di Zayd, e un colpo di vento, alzando la tenda della camera
di Zaynab, rivel la donna pressoch nuda agli sguardi del Profeta
Maodizione l'amore di

metto rimase turbato alla vista delle sue bellezze. La passione


pi vivamente per

Zayd
al
tivi

si

le difficolt

che ostacolavano

accorse dell'amore di Maometto,

padre adottivo.

Da

quel giorno

avessero sempre a ritenere

sero prendere

il

nome

di

il

si

il

divorzi da

Maometto per

nome

Zaynab

stabili

che

del loro vero padre,

quello adottivo;

Zayd

ma

matrimonio,

cess

accese

si

quando

e la cede
figli

adot-

mai doves-

perci di chiamarsi

Zayd b. Muhammad e riprese il suo vecchio nome, Zayd b. Harithah (')


(labari, L pagg. 1460-1462; A th ir, H, pag. 135; KhamTs, I, pagg. 563564, che pone

il

fatto nel Dzu-1-Qa'dah:

se

questo vero

si

deve mettere

prima dell'assedio di Madnah.


Nota 1. Si dice ohe in seguito a

questo incidente il Profeta si persuase della necessit di


donne, per impedire che esse destassero la libidine degli uomini. D'altra parte la tradizione
sulla pretesa infedelt di 'A'isah (cfr. 14) vuol far credere cl-e l'obbligo del velo fosse gi stato
imposto. Sulla data precisa dell'imposizione del velo alle donne regna molta incertezza, ma deve essere
velare

le

avvenuto nel corso

di questo

anno (H a 1 a

b, III,

pag. 41).

Assedio di Madinah: al-Khandaq {8-33 Dzu-l-Qadah).

Bench questo avvenimento memorando segni uno dei punti


21.
culminanti della carriera politica di Maometto, cionondimeno la data precisa
611.

^ Sl-ds.

H.

V. B-

pone nello awwal, 5. a. H., ossia fra la


questa data non pu essere
di marzo 627. a. H.

bene iisscnlata: ibn Ishiaq lo

non

fine di febbraio e la fine

sappiamo come

giusta, perch

gi stato

al-lrd fosse

in

l'orzo

granari da circa un mese

nei

riposto

(Waqidi Wellh.,

raccolto e

pag. 192) ed

tempo della mietitura dell'orzo a Madinab generalmente nel


corso del mese di marzo (cfr. 3. a. H. 12; Doughtj^ II, pag. 593;
Burckhardt, pag. 355, e Muir, III, pag. 156, nota). I cavalli dei Quray
noto che

il

trovarono un magro pascolo fra

le

Con questo combina esattamente

stoppie di al-'Ird verso la fine di aprile


al- Waqidi (2-23

data di

la

(').

Dzu-1-Qa'dah

marzo a fine aprile), e perci l'accettiamo a preferenza di quella di ibn


Is^aq. Le diflcolt sollevate dal Wellhausen (
a q i d i Wellh., pagg. 17-18),
mi sembrano ingiustificate: il Wellhausen ^^lole sostenere che le tavole del
Wstnfeld prima dell' a. H. 10. non hanno valore alcuno (cfr. 1. e. pag. 17,
Un. 14), e che i musulmani in Madlnah usassero un anno solare; egU crea
fine

quindi talvolta dificolt per confortare la propria


e

Kjiamls

Bukhri

Madnah

4 aprile,

il

allo

(III,

Musa

pag. 593) riportano anche la versione di

(I,

che anticipa ancora l'assedio di


6 marzo

tesi.

aA\nvl,

4.

b.

pag. 93)

'Uqbah,

H.,

a.

ossia

che addirittura assurdo perch porrebbe la spedizione

prima della mietitura.


Nota
zioni

in

l'assedio.

Non
WSq d
1.

assegnamento sulle notizie indirette che spigoliamo dalle tradiabbiamo menzione di una notte molto fredda durante

prudente lare

"Wellh.

pag. 199,

lin.

(pag. 193, lin. 20)

14 detto che tacesse tanto freddo durante la notte che

a scaldarsi nelle braccia di '.Viiah. Ibid.

lin. 21,

detto che durante la guardia notturna

soffrisse

si

il

Profeta ritornava

menzionato un grande freddo . Ibid. a lin. 36


molto dal freddo e dalla fame. Queste allusioni al

musulmani sono

ripetute sovente (pag. 203, lin. 35; pag. 208, lin. 26-30:
Esse farebbero credere che l'assedio avesse luogo nell'inverno; ma ci in aperta contradizione con quello che detto sul raccolto dell'orzo a pag. 192. lin. 2-3, pag. 205, lin. 10-11, e che
ci sembra pi prossimo al vero, perch confermato da tutto lo svolgersi degli eventi (cfr. anche
Bu kh S ri, III, pag. 93, lin. 17-18 e le notizie raccolte nel seguente 24).

freddo e alla fame sofferti dai


pag. 209,

lin. 29).

22.

Athir,

L'assedio di

n, pagg.

136-141;

App. 29-31; KJiamis,

m,

Madinah narrato a lungo

I,

23.

II,

pagg.

Khaldun, U,
pagg. 93-98; Hai ab,

50-52;

Bukhari, IH,
Caussin de Perceval,

pagg. 539-554;

pagg. 60-85. Cfr. anche

Sprenger,

Ya'qubi,

nei seguenti autori:

III,

pagg. 129-141;

HI, pagg. 205-216.


Gli Ebrei banu-1- Nadir espulsi

da Madlnah,

ricoverati in

parto a Khaybar, sospiravano continuamente per un'occasione di vendicarsi

anche

davano grande pena di mantenere viva l'agitazione e l'animosit contro Maometto e l'Islam. La commianza di odio verso Maometto
i

capi

si

indasse gli Ebrei a concludere

un patto

speciale

con

Quray per

intra-

prendere una grande spedizione contro Madinah e schiacciare l'Islam nascente: I<innali
Wa-ili e

h.

aba 'Amir

alj-l-^uqayq,

Huyayy

al-Itahib (non 'Amraar,

612.

b.

Akhtab, Hawdzah

1).

Qays

come ha erroneamente ibn

al-

Ishq,

23, 24.

5. a. H.

il

anche

quale aggiunge

ucciso l'aano prima;

nonae di (abu Rfi') Sallani

il

cfr. 4. a.

a braccia aperte,

un

abu-1-Huqayq,

andarono per questo scopo a Makkab,

H., 20)

accompagnati da vari Madinesi scontenti


accolsero

b.

trattato

quanta Qurays giurai'ono

V osservanza

grande tenda che copriva

la

con

e stipularono

contro Maometto:

offensivo

dei

Qurays, che

toccando con

patti,

la

li

cin-

mano

la

Ka'bah, e promisero di non desistere finch uno

Quray

di essi fosse rimasto ancora in vita. I

si

misero attivamente ad orga-

nizzare una grande spedizione, chiamando in aiuto tutte le trib loro alleate,

banu Sulaym (gli autori


dell'eccidio di Bi-r Ma'unah), e indussero anche i banu (ihatafan, sotto il loro
capo 'Uyaynah b. Hisn, a partecipare all'impresa, offrendo come compenso
tutto il raccolto di un anno dei datteri di Khaybar. Questi intrighi ebbero
notevoli risultati e si riun un esercito dei pi nmnerosi. I Qurays sotto
abu Sufyan, insieme con gli Ahbs formai'ono un corpo di 4000 uomini, 300

Arabia, mentre

cavalli, e

Ebrei andarono ad eccitare

gli

1500 cameli e quando ebbero legata

Dar al-Nadwah,

tradizionale nel

la

bandiera con

il

rito tra-

o sala di Consiglio, presso alla Ka'bah,

si

misero in marcia verso Madinah. In Marr al-Zahran vennero a unirsi con


loro

banu Sulaym, 700 uomini comandati da Sufyan

federato

di

iTlarb

a Siffin noi

37.

giunsero anche

Umayyah

b.
a.

sotto

'Ali):

comando

il

che avevano a vendicare la spedizione di Qatan

1000 uomini dei Fazarah sotto 'Uyaynah

Mas'ud

sotto

'Abd Sams,

b.

padre di quell'abu-l-A'vv'ar che

H. per Mu'awiyyah contro

banu Asad

(e

il

b.

di

con

Talhah

(cfr,

4.

quella dei Qurays, quella dei

quale erano

Hisam,

(forse)

inclusi

Sulaym

H., 2);

e quella dei

'

I,

poi

b.

'Awf.
schiere

Giatafan, nella

gU Asad (Waqidi Wellh., pagg,

pagg. 668-670,673; Tal) ari,

con-

Hisn; 400 uomini degli Asga'

In tutto dicesi che ammontassero a 10.000 uomini divisi in tre


disthite,

si

b. Khu-^^ayIid,

a.

Ruhaylah, e 400 uomini dei Murrah sotto al-Harith

b.

batt

si

Qurays

con-

il

190-191;

pagg. 1463-1465.

I Qura3's presei'o lo stesso cammino dell'anno di Uhud, vale


24.
a dire girarono Madinah a occidente, e, passando a settentrione della citt,

vennero nella larga valle di al-dhabah, ove erano venuti due anni prima,
forse per le stesso ragioni militari di quella volta e nella speranza di atti-

Madinesi fuori della cinta

numero tanto
maggiore dei combattenti e il sistema di difesa che Maometto prudentemente volle adottare dopo il sanguinoso insegnamento di Uhud, gli accamrare

pamenti degli

assalitori

Ahabis e quanti

Rumah

e in

altri

Wadi

Stante "per

furono disposti diversamente.

il

Qurays con

erano addetti al servizio del campo,

Rumah

si

gli

fissarono in

un territorio, a r d, presso Madinah,


Zaghbah, con un pozzo, Bi-r Rumah (Yaqut, II,

al-'Aqlq.

situato fra al-(jurf e

fortificata.

era

613.

pag.

H.

5. E.

Il 94, tt.

87-2)

WSili al-'Aqiq una

che parte dall'estremit di al-Baql' e

\-allo

contorna una parte di Madinah alla distanza rispettivamente di 2, 3, e fino


si nutrirono pascoa 7 miglia dalla citt (Yaqut, III, pag. 700): i carnali
gli arbusti di

lando fra

dell'incipiente estate

monte

parte del

le

nel

stoppie

perch l'orzo e la sementa erano


era la stagione arida dell'anno

ibn Ishq

punto ove convergono


e

tutti

ma

il

vi

trovarono tanto poco da man-

cavalli,

piano di

300

in

tutto,

al-'Ird (cfr.

gi mietute e raccolte

Questi dettagli

(').

contenta di dire che

si

cavalli dovettero essere

nel vallone di al-Shabah e lungo

verdura fra

di

calori

tarfa

giare che in breve divennero magri. I

poco

di ITiud, in direzione di

(rhatafan fissarono

spino ? v. sopra) di al-Cxurf,

(lo

ma

campo in al-Zagbabah, dalla


Naqama; e i loro cameU pasco-

larono fra gli arbusti di athl e di

r 'Idah

spino selvatico),

specie di

avevano disseccata l'erba e

con dz u r r a h.

nutriti

'idah (una

Qurays e

gli

3.

cercarono un
a.

H., 21),

da un mese, ed

vengono da al-Waqidi
alleati si accamparono nel
ci

torrenti (as3^l) di

Rumah,

fra (juruf ((rurf)

Zaghabah (Waqidi Wellh., pagg. 191-192; Hism, pag. 673; la-

bari,

pag. 1470).

I,

Nota

1.

Dal contesto della tradizione viene fuori evidente che

contro MadTnah, ossia quella di Uliud


la presente, furono organizzate al

le tre

spedizioni dei Qurays

H., ^ 1-3), la terza di Badr (cfr. 4. a. H., 18), ed ora


proprio del raccolto nell'intento manifesto di arrecare il

(cfr. 3. a.

momento

Madinesi e sospingerli a uscire dalle mura e battersi all'aperto. A Uhud


il piano di guerra qurajita ebbe, come noto, pieno successo; l'anno seguente, a Badr, falli perch
inderiva la carestia, e in questo anno alfine molto probabile che i Qurays avessero avuto intenzione
di presentarsi innanzi a MadTnah allo stesso momento di Ubud, ma che il numero delle persone, e le
proporzioni inusitate dell'esercito aggressore, rendessero pi lunghi i preparativi: inoltre probabile
che si perdesse multo tempo in viaggio, e che quindi l'esercito aggressore arrivasse innanzi a MadTnah
quando il momento pi favorevole era gi passato e i Madinesi avevano gi riposto al sicuro il raccolto.
Nonostante il ritardo, che compromise tutto l'esito dell'impresa, gli alleati vollero pur nondimeno tentare
un assalto; l'attitudine prudentemente difensiva dei Madinesi fece svanire le ultime speranze degli aggressori, e la stagione avanzata e la scarsit crescente di foraggi per gli animali, fecero il resto. La ritirata precipitosa degli alleati fu l'effetto non gi del valore dei musulmani, ma del tempo prezioso
perduto dai Qurays nei preparativi della campagna: furono vinti dalla inclemenza della stagione. Se
fossero venuti innanzi a MadTnah un mese e mezzo prima, la storia dell' Isim avrebbe forse avuto
uno svolgimento molto diverso.

maggior danno possibile

ai

Maometto fu informato dai Kh,uz'ah di quello che si preparava contro di lui in Makkah, ed egli, come era sua consuetudine in tempo
di guerra, chiam a consiglio i Compagni pi influenti, e cliiese il loro pa 25.

rere sul

modo

Utud aveva
pagna, e

ma

il

di

resistere

all'imminente attacco.

in.segnato l'errore fatale di combattere

L'esperienza tragica di
i

Quray

in aperta

cam-

parere unanime di tutti fu di rimanere sulla difen.siva entro la

non era facile. Da un lato di essa, vero, le case stavano tanto vicine le une alle altre che era possibile unirle con mura e proteggerle da un assalto, ma dall'altro lato, per un lungo tratto, la citt,
citt:

la difasa

aprendosi verso

il

piano con

le

case non pi strette insieme

614.

come erano

al-

5.

H.

a.

S26.

non poteva pi formai'e una linea continua di difesa. Delle varie


poste messe innanzi, la migliore sembr a Maometto quella del persiano

pro-

ti'ove,

man

al-Farisi,

trincea,

il

quale ide di cingere

khandaq, una

lato aperto

il

La

vano, ossia la cavalleria qurasita.

conformemente

citt

con una

innovazione ignota agli Arabi, e che Salman assicur

avrebbe garantita la citt contro quello che

fesa

della

ai consigli di

Madinosi maggiormente teme-

citt fu quindi

messa

in istato di di-

Salman. Le case dei Madinesi erano ognuna

a mo' di fortezza con torri elevate, nelle quah in tempo di pericolo


v'cravano le donne e

al-'AUyyah, ove

le

bambini

case erano strette

Maometto,

la trincea e

ne diresse

all'altura detta Sai',

une

le

alle altre, fu cliiuso facilmente

fissato

il

dall'altra parte invece si

facendola partire da Madz'ad e poi

lo scavo,

spalle l'elevazione di Sai', e dinnanzi a s (a


11

punto preciso ove incominci

in

Khurba, e da questo punto fino


Madinesi

ai

modo che

quante erano

le

Khurba

tratto fra

di ibn abu-1-Granub

Qul).

due

il

ai

monte

Dzubb,

dei

ossia

da Dzubab

tratti

aveva

alle

di semicerchio) la trincea

banu 'Abd
moschea in Ratig,

punto ove

(^).

banu 'Ubayd
il

tratto pi

fino a Ratig,

furono poi suddivisi in


al-ashal fecero per
e

un

banu Dnr fecero

tempi di al-Wqidi sorgeva

la casa

Alla costruzione della trincea ed alla difesa della citt

banu 'Amr

b.

'Awf,

ma

gU uom in

tutti

(J).

il

linea,

l'altra

egli

i Khatmah, gli L^raayyh, i Wail, e i


una parte dei banu 'Amr b. 'Awf si fortific nel sobborgo,
Le donne e i Ijambini pi piccoli vennero rinchiusi nelle torri, ma

presero parte

Waqif,

al vertice di

famiglie

pezzo di trincea anche dietro la


il

forma

scavo era detto

Makkani.

fu assegnata agli Emigrati


tanti lotti,

lo

dov

suo quartiere generale addosso

tracciandola attraverso Dzubab, fino a Ratig, in

lungo fu assegnato

rico-

si

nella parte superiore della citt, nel quartiere

ogni accesso, murando gli sboccili delle strade


costruire

Sai-

e molti giovanetti minorenni

si

misero al lavoro con grande

ardore, scavando la terra con grossi picconi, gettandola poi con pale entro
ceste,

compagni portavano via

banu Qurayzah,

fortezze
I,

ammucchiavano lungo

l'orlo

del

Maometto, fornirono picconi, pale


canestre, bench vivessero a una certa distanza da Madinah, nelle loro

fosso;
e

che

allora amici di

(Waqidi Wellh.,

pagg. 192-194;

Hism,

pag. 670;

Tbari,

pagg. 1465-1467).
Nota

Ta'qubi

pag. 50), menziona la costruzione di porte, a b


a b, in vari punti
il
contesto della tradizione, e taciuta da tutte le
fonti pi antiche. Ya'qbi pieno sempre di inesattezze egli afferma per esempio (II, pag. 50, lin. 16)
che i difensori della trincea, i musxilmani, erano soli 700 e riduce la durata dell'assedio a soli 5 giorni.
Nota 2.
I geograti arabi non ci danno grande lume sulla ubicazione topografica dei luoghi
della

1.

trincea,

ma

la notizia

(II,

contraria a tutto

menzionati, perch forse i nomi usati ai tempi di Maometto, caddero poi in disuso. Sai' era una specie
di burrone che univa il piano rinchiuso dalla trincea con la citt superiore, al-'.\liyyah (Y
q t, ITI,
pag. 117; e cfr. anche Waqidi Wellh., pag. 203, lin. 10). al-Madz5d era un punto addosso a Sai'

615.

"

25-'27.

"'

^*

anche una bassura posta fra


luft sembra che questo nome comprendesse
era un altra collina in Madlnah, intorno alla quale faceva
DzubUb
WS).
pag.
IV
U trincea
nel suo semicerchio come punto d'appoggio (Y n q u t, II, pag. 71G).
forse ugolo la trincea, includendola
a t a m, degli Ebrei in Madlnah, ma non detto di quale stirpe.
fortezze,
delle
una
Rtit; era
ove v.va pniioipio
e SjxI'

.,......

YSqu

t,

Infine

necessario includorla nella linea di cinta.


Essa forse occupava una buona posizione strategica e fu
la defezione dei Quray/.ah (cfr. 28); se
seppe
allorch
Maometto,
Questo ci spiega forse l'allarme di
cinta, v'era ogni ragione di temere che
della
strategici
ponti
dei
uno
in
dimora
avevano
alcuni Ebrei
per i Qurayzah, potessero tradire i musulmani (cfr. Y ii q t,
gli EWi di RStig, avendo pi che simpatie
II,

pag.

NV a q

7-28;

I 26.

1 1

h.,

pag.

oltre ai

lin.

7).

Tutti indistintamente presero parte al lavoro con grande sol-

lecitudine, per timore che


finita

'200,

Quray arrivassero prima che

musulmani, anche

gli Ipocriti

la trincea fosse

dovettero sobbarcarsi al lavoro

quanto ci fosse a loro sgradevole e trovassero sovente scuse


per ritornare a casa per affari di famiglia. A loro dicesi alludano i versetti
del Qur'n xxiv, 62. A tutti diede l'esempio Maometto, lavorando con

di teira, per

gU

portando

altri,

le

nudo, nelle pieghe del quale

cadevano

gli

sciolti

mostrando

ceste piene di terra,


si

accumulavano sudore

copiosi capelli e incoraggiva

ventre e

il

fianco

il

e polvere: sulle spalle

presenti con la voce e

Compagni per animarsi al lavoro improvvisavano versi, e


talvolta Maometto ripigliava il ritornello, abu Bakr e 'Umar lavoravano
come gli altri e quando mancavano le ceste, raccoglievano la terra nei loro
con

discorsi:

mantelli.

trasporto della terra con

Il

pi giovani,

quali avevano

lavoro con

il

piccone era

il

era molto resistente ed in altri

di pietre per lanciarle contro

pi duro, perch, in pi luoghi,


si

anche

trov

ma

rava specialmente a trasportare la terra,

uno con
l'arnese e

il

compiuto specialmente dai

anche ordine di accumulare lungo

intema della trincea una quantit

ceste era

la

un punto ove

lui

la roccia

Da

qualche colpo.

impediva

ci

venne

toglieva
la

terreno

vedeva

mano

di

leggenda che in

Maometto con un colpo


la rendesse soffice come la

lo scavo.

cone spezzasse la resistenza della pietra e

il

Maometto lavo-

roccia.

gU

linea

nemico.

il

di tanto in tanto se

piccone che dava segni di stanchezza,

dava anche

la

di pic-

sabbia.

Queste ed altre circostanze leggendarie stanno a dimostrare con quanto ardore e con quanta passione tutti

si

mettessero al lavoro,

tutti divenire pi facile e pi piacevole,

(Wqidi Wellh.,
gine 1467-1470;

27.

per l'animoso esempio del Maestro

Hiam,

pagg. 671-673

labari,

I,

pa-

Bukhari,

ILE, pagg. 93-94),


Per sollecitare vieppi il lavoro. Maometto volle che tutti gli
alle armi si staljilLssero addirittura nel piano incluso nella trin-

uomini

atti

cea,

egli

e<i

pagg. 192-195;

che sembrava a

.stes.so

diede l'esempio piantando la sua tenda di cuoio ai piedi

di Sai', Alla trincea lavorarono circa

3000 uomini, quegH stessi che dovevano poi difenderla, e Maometto permise perfino a giovinetti quindicenni
.616

5. a.

come

'Umar, Zayd

ibii

b.

27.

H.

Thabit, e ai-Bara b. *Azib, di assistere allo scavo

e poi anche di prender parte alla difesa.

Durante tutto

il

lavoro, che dur

mosse dal luogo e la notte venivano a tenergli


compagnia nella tenda, ora 'A-isah, ora umm Salamah, ed ora Zaynab. Quelle
sei

giorni,

mogU

Maometto non

che non erano con

si

lui

stavano ricoverate nelle torri dei Vjanu Harithah,

bahu Zurayq, perch la moschea era un luogo non adatto


ad alcuna misura di difesa. Maometto consider quindi Timminent^ conflitto
come una spetlizione e mentre dur il lavoro e l'assedio, lasci ibn umm
o in una dei

Maktiim a dirigere
comparvero

alfine

le
i

Quando

preghiere nella citt propria, nella moschea.

Quray, Maometto riun tutti

viet a chicchessia di ritomare nelle famiglie: tutti

suoi lungo la trincea e

dovevano rimanere

al

loro posto, perch la lunghezza della trincea necessitava la presenza di tutti

gH uomini
lungo

atti

a portare

armi.

le

uomini erano disposti a

la linea, e la piccola schiera di cavalieri

pello di difensori,

punti di difesa

Hisam,

con

Q (Waqidi

pagg. 673-674;

in su e

di qualsiasi

che fosse pi seriament^e minacciato degli

cavalieri erano trenta e

piccoli gruppi

musulmani correva

prontamente in soccorso

in gi per la linea per venire

Grii

altri:

drapquesti

continui movimenti tenevano in contatto tutti

^Yellh., pagg. 195-196, 197,

Tabari,

I,

lin.

13 e segg.

pag. 1470).

Non facile comprendere quello che accadde durante questo assedio di MadTnah se
Nota 1.
accettiamo verbalmente il testo delle tradizioni parrebbe che la linea della trincea fosse tanto lunga
da over bisogno di tutte le forze musulmane per essere difesa. Ma la trincea non chiudeva che a
parie della citt: chi provvedeva alla difesa della parte rimanente della cinta, quella cio formata
dalle case turrite e fortificate dei Madinesi, congiunte fra loro con mura improvvisate agli sbocchi
delle vie? Parrebbe, deducendo dal silenzio concorde delle tradizioni, che questa parte della difesa
venisse lasciata a s, e che ne ai Qurays venisse mai in mente di assalirla, n ai Madinesi quella di
difenderla. La tradizione molto precisa su questo punto: la lotta fu sempre intorno alla trincea e
quali pur combatteva Kb lid b. al-Walid, il pi grande genio
mai altrove. Perch i Qurays, fra
militare d'Arabia, non pensarono un solo momento ad aggredire la citt dalla parte non difesa, ove
erano ricoverate le donne e i bambini e molto lontana dalla linea di combattimento? Perch ai Madinesi non venne mai il dubbio che i Qurays potessero aggredirli da quella parte?
L'unica spiegazione che si pu dare che da quella parte MadTnah si presentasse come una fortezza, e che ai Beduini privi di scale, di macchine d'assedio, e di qualsiasi conoscenza tecnica, non venisse mai in mente
la possibilit di espugnare una citt murata, contro la quale erano impotenti con le sole lancie e
spade. La tradizione musulmana ha innalzato fino all'eroismo le prodezze dei difensori di Madlnah, ma,
se facciamo i conti, troviamo che in ultima analisi in un conflitto fra 10,000 uomini da una parte
e 3000 dall'altra vi furono soli sei morti dalla parte musulmana e tre da quella Qurasita. Dobbiamo
quindi concludere che nella versione del conflitto, che noi possediamo, vi sia una dose abbondante di
esagerazioni, e che molti pericoli fossero pi immaginari che reali. La defezione dei Qurayzah (cfr. s^ 28)
difensori,
quali vedevano i nemici aumentare di 760 guerrieri (W a q i d i
dov certamente turbare
Wellh., pag. 196, lin. 8); questo turbamento dov essere tanto pi giustificato inquantoch uno dei pvtnti
strategici della linea di difesa, Ratig, era ima torre tenuta dagli Ebrei ( Y a q i t, II, pag. 7'J8, lin. 16-17
a r a s i d, I, pag. 462, lin. 6), che avrebbero potuto far causa comune con i Qur.-yzah e con i Qurayi. D'altronde per i combattimenti furono pressoch nulli, ossia scaramuccie innocenti con lanciata di dardi e di pietre senza effetti fatali per alcuna delle due parti. evidente che l'esercito
aggressore rimase scoraggito, quando si rese conto che con le proprie lungaggini (cfr. 24, nota 1)
era giunto dopo il momento favorevole dei raccolti; che i Madinesi avevano protetto con un nuovo
:

ignoto artificio

(Waqidi Wellh.,

pag. 201,

lin.

617.

17)

il

punto pi debole della

citt,

e che infine

ce*

isj

a.

5.

27, i.

H.

difen^ri erano fenui nella risoluzione presa di non tentare una sortita. I Qurays quindi si contentarono di l'are quello die oggid si chiamerebbe una dimostrazione militare, non vollero rischiar nulla,
accrebbero le difficolt degli assedianti,
o quando gelosie interne e scai-sezze di viveri e di foraggi
esultarono per questo facile trionfo;
musulmani
casa.
I
a
ritornarono
e
all'impresa
Jutayi rinuniiarouo
i

28.

ma

repulsa dei nemici non gi agli errori di essi,

e attribuirono la

come abbiamo

Quraj'S arrivarono dunque,

imianzi a Madnah dalla parte settentrionale,

ma

distanza considerevole dalla citt, verso occidente


valle di al-'Aqiq,

fissarono

il

campo

il

detto

pag. 700): l'altro

III,

campo

24)

(cfr.

campo ad una

in Rumali, nella

secondo alcuni, era discosto 2 o 3 miglia, secondo

(Yaqut,

miglia

Dio e

alla protezione diretta di

Maometto.

alla santit della causa di

dei Grhatafan, a

ben

altri

Zaghbah

Uhud, era parimenti a rispettosa distanza. I cavalieri e


guerrieri dell'esercito aggressore comparvero ora a drappelli volanti, scorazzando il paese innanzi alla trincea, ma la vista del nuovo e inatteso congegno
nella direzione

tU difesii,

li

di

turb e

trattenne, perch videro che nulla potevano contro di

esso con la cavalleria, mentre, se


stati accolti

con grandinate di pietre e con nugoli di dardi, lanciati da persone

poste in alto, al sicuro, sopra

un ciglione elevato

di terra. In

qualunque punto

avvicinassero, sempre trovavano chi era pronto a riceverli. Mentre

si

rays

rendevano cos conto delle

si

Huyayy

l'ebreo
i

fanti avessero osato a\'\'icinarsi, sarebbero

h.

banu Quraysah

con

un

assalto su Madnah,

Akhtab, per incarico avuto da abu Sufyan,

si

rec presso

e tent di trascinarli nel conflitto, e di indurli a parteggiare

Huyayy passando

Qurays.

difficolt inattese di

Qu-

per Dzu-1-Hulayfah, e al-'Usbah,

un punto
direttamente a Ka'b b. Asad

si

rec alle

fortezze dei Qurayzah, situate in

isolato del tenitorio madinese;

egli si rivolse

al-Qurazi,

rayzah,
metto,

il

e,

dopo molta

causa musulmana

b.

Ubadah

Ij.

(^).

Dulaym,

il

b.

Mu adz

b.

notizia della defezione di questa

al-Nu'mn,

il

b.

capo degli Aws, Sa'd

Rawaliah e Khawvyt

quattro ambasciatori trovarono infatti

da disposizioni ostiUssime e fra

metto scoppi un vivace alterco:

Mao-

sue arti a staccarlo dalla

le

capo dei Khazrag, 'Abdallah

(rubavT a verificare la notizia

'fjurayzah animati

con

Quando Maometto ebbe


Sa'd

capo dei banu Qu-

della propria trilj stretta alleanza con

insistenza, riusc alfine

mand

trib ebraica,
b.

nome

quale aveva a

il

gli

essi e gli emissari di

ambasciatori ritornarono al

Mao-

campo

musulmano con la brutta notizia, confenxiante la defezione degli


Qurayzah, ma Maometto trov il modo di tener desto l'entusiasmo fra

ebrei
i

se-

guaci, nonostante la sgradevole impressione destata.

La posizione dei musulmani, circondati da ogni parte da nemici, i quali avrebbero implacabihnente
fatto oso della vittoria per distruggere la nuova setta e il suo capo era molto
grave e

diflScile. Il

partito degli Ipocriti, o dei malcontenti madinesi, alz ora

pi vivacemente che

mai

la

voce per protestare contro la

triste

condizione

618.

5.

28,29.

H.

a.

di cose, apportata dalle aspira/ioni religiose e politiche di

nemici

vennero cos ad aggiungersi nuove e gravi

estcTii

Maometto, ed

difficolt all'interno.

Profeta pot ciononostante mantenere tutta la sua autorit e

Il

sopra

musulmani, tenendo a bada

sinceri

rappresaglie

(Waqidi Wellh.,

Tabari,

pagg. 1470-1473).

I,

malcontenti con

Hiam,

196-198;

pagg.

ai

prestigio

il
il

timore di

674-675;

pagg.

musulmana ci vorrebbe far credere all'esistenza di un vero e proprio


Maometto da una parte e Ka'b b. Asad a nome dei Qurayzah dall'altra:
questo documento era, si dice, conservato dallo stesso Ka'b b. Asad, il quale quando decise di rompere con Maometto, lacer la carta. La tradizione mira evidentemente a ritrarre i Qurayzah con le
tinte pi fosche, a farli comparire come violatori di patti sacrosanti, come traditori e peggio ancora
e cosi preparare l'animo all'eccidio dei Qurayzah stessi come ad una giusta pena. E cosa molto
dubbia (cfr. 1. a. H.,
45, art. 24 e segg. e 49) che Maometto facesse mai un trattato con gli Ebrei
confederati dei Khazrag e degli Aws, e Maometto non poteva avere
direttamente, perch essi erano

Nota

1.

La

tradizione

trattato, scrtto e firmato, fra

tj

con

essi rapporti diretti. L'esistenza di questo trattato scritto

probabilmente un'invenzione; certa-

mente una finzione che Ka'b b. .\sad al-Qurazi conservasse il documento. In ogni caso, il documento
firmato da Ka'b b. Asad avrebbe dovuto trovarsi nelle mani di Maometto la storiella inventata per
dare colorito drammatico alla scena con la lacerazione del documento (W n q i d i
e 1 1 h., pag. 196,
lin. 31). Se analizziamo poi i fatti, non riusciamo a scoprire che parte abbiano preso i Qurayzah all'assedio di Madlnnh: l'incidente narrato pi avanti al 30, dei dieci guerrieri Qurayzah, fuori di
proporzione con la pena inflitta, e molto probabilmente l'episodio inventato. Ve perci ragione da
temere che la colpa maggiore dei Qurayzah fosse soltanto quella di una profonda avversione per l'Islam
e di una simpatia per Qurays. I Qurayzah, furono sospettati di parteggiare con i nemici di Maometto:
le grandi emozioni dell'assedio mut il sospetto in certezza, e la tradizione invent la storiella del
:

trattato e la lacerazione del patto scritto.

29.

Grandi furono

bini, ricoverati
i

entro la citt

timori dei
(cfr.

musulmani per

27, nota

sulla

1),

Qurayzah potessero piombare da un momento

donne e i bamquale si temeva che


le

mentre

all'altro,

mani erano occupati a difendere la trincea. La tradizione


Qurayzah avessero intenzione di attaccare cosi alle spalle i

affeniia

musulche

difensori della

trincea e che chiedessero 1000 uomini ai Qurays, e 1000 ai Giatafan,

mettere in esecuzione

progetto.

il

Il

fatto che

per

Maometto, temendo un

si-

b. Aslam e Zayd b. Hamand a difendere quella parte della citt. La tradizione per
spiega come fosse che i Qurayzah non tentassero l'attacco proba-

mile attacco, stacc due di-appelli sotto Salamah


rithah, e

non

ci

bile

che

li

il

piano di attacco dei Qurayzah fosse soltanto temuto e presup-

posto da Maometto,

ma

Madlnah.

mandava

vare

Il

Profeta

dintorni per

il

che gli Ebrei non pensassero a muoversi contro


spesso

abu Bakr

sull'altura di Sai' a osser-

timore dei Qurayzah, che era, dice la tradizione, mag-

giore di quello destato dai Qurays e dai Ghatafn,

ma non

mai nuUa.
Maometto mand anche spie a osservare le mosse e ad appurare le intenzioni
dei Qurayzah Kha^vTvat b. (xubayr, per ordine di Maometto, and a spiare
vide

egli

pass per Eati^,

fino ai castelli

oltrepass

degH Ebrei

'Abd

al-ashal,

Zuhrah

Bu th

e arriv

e al ritorno raccont le proprie prodezze,

619.

ma

,^

5.

:39-31.

notizia

non riport alcuna

(Waqidi Wellh.,

fortitioato

Si

30.
rosi

gli

ma

al-Qharq;ul,

Ebrei stavano tranquilli entro

che

il

i\nl

dieci

(')

fra

pi valo-

notte a ^ladlnah fino a Baq'

di

distaccamento di Salamah

pattuglia dal territorio dei

respin^T-esse la

Qays con

b.

avvicinasse

si

dimore

le loro

pag. 198).

narra per che Nabbas

Qurayzah

guerrieri

H.

t.

Aslara

b.

banu FTarithah

(cfr.

29)

fino ai castelli dei

Qurayzah, e vi distruggesse un pozzo, sicch furono ora


un assalto (Waqidi Wellh., pagg. 198-199).

gli

Ebrei a temere

difficile comprendere che male avrebbero potuto fare questi undici guerrieri: se i QuNota 1.
rav^ah avessero avuta intenzione di aggredire la citt di Madnah non si sarebbero presentati in undici
persone. Nell'assedio di Madlnab, i musulmani hanno lavorato con la fantasia pi che con le armi e le
lunghe veglie sulla trincea nel timore perpetuo di un attacco notturno, o di una sorpresa alle spalle,
o di un tradimento degli Ebrei, accesero l'immaginazione dei difensori, e quando i Qurays inattesamento si ritirarono, si inneggi al trionfo quello che era stato temuto, o immaginato, divenne realt,
:

e per la ritirata

tutti si ritennero eroi.

Dal contesto della tradizione, preoccupata soltanto a glorifigeste dei musulmani, non facile comprendere che cosa facessero

31.
care le

nemico

di-l

Qurays, se cio tentassero un vero e proprio attacco, o

campagna con

di scorrere la

tana con

con

bench

la fanteria,

tremilasettecento pedoni.
i

non potevano

carnali

Non abbiamo mai menzione

Qurays avessero

Grli alleati

servire

dei

come

contentassero

scambiando qualche freccia

la cavalleria,

difensori della trincea.

si

d'un attacco

oltre ai trecento cavalieri

Qurays erano pedoni

cavalleria.

Se ora

lon-

anche

anch'essi, perch

domandiamo che

ci

cosa facessero tante migliaia di uomini a piedi, non possiljile dare una
risposta: tutti

menzione dei

dettagli dei conflitti

Soli tre

fanti.

quah certamente due,


certo che la fanteria

riferiscono a cavalieri;

si

makkani furono

e forse

anche

il

uccisi

tutto

in

dei morti esclude infine la possiljilit di

combattimento.

per appurare se
ritirandosi

mai

l'assedio, dei

combattimenti.

ai

numero esiguo

un vero e proprio

gli attacchi descritti

colorito dalla tradizione, fossero soltanto

v'

erano cavaUeri: perci quasi

terzo,

nemica non prendesse mai parte

molto probabile che

non

con tanto vivace

movimenti della cavalleria nemica

musulmani erano sempre

appena vedevano piovere dardi e

decisi

pietre,

a difendere

la trincea,

ibn Ishaqdice

aperta-

mente (HiSam, pag. 676, lin. 2): " I pagani rimasero pi di venti giorni,
circa un mese, senza che fra loro (ossia pagani e musulmani) si venisse a
un combattimonto, fuorch il lanciamento di dardi e l'assedio .
Se venne fatto poco uso di armi vere, in compenso sappiamo che da

ambedue

le parti si facesse

largo uso ed abuso di grida di scherno, di invettive

e di maledizioni, le quali, .secondo l'antica


efficaci

quanto materialmente un dardo


090.

leggenda araba, potevano essere

(cfr.

Goldziher

Phil.,

I,

pag.

72).

5. a.

non

trincea

primo luogo

focoso 'Umar, lanciarono

nemico e

il

numerose
sari,

narranti

trarlizioni

il

di

I,

Compagni, ed

in

maledizioni contro

hadth, ove abbiamo

coraggio di allontanarsi

Goldziher anche Bukhari,


gina 240,

ogni sorta

musulmani maledicessero gli avvertrincea, ma dalla quale neimneno i mu-

come

che non osavano attaccare la

sulmani avevano

anche

di questo fatto rimasta nel

memoria

la

ma

Maometto,

solo

Dall'alto della
il

31. 32.

H.

(')

pag. 157,

(cfr.

lin.

oltre ai passi citati dal

10; pag. 158,

2; pa-

lin.

11, ecc.).

lin.

Nota 1.
Il racconto dell'assedio di MadTnah presenta alcuni aspetti che ci sembrano oscuri,
se giudichiamo le operazioni militari tanto degli aggressori, quanto dei difensori secondo i nostri concetti militari. Nel deserto le cose sono molto divi-rse. di sommo interesse leggere in Doughty
pag. 429 e segg.) la descrizione grafica dell'assedio di Aneyza nel cuore d'Arabia per opera del
principe Wahabita, Feysal ibn Sa'iid nel 1850. I Wahabiti assediarono (per modo di dire) la citt di
Aneyza per due anni, senza mai riuscire d'espugnarla: gli aggressori erano accampati non gi sotto
alle mura, perch tanto vicino non osavano venire, ma sugli orli estremi della grande valle, nella quale

(II,

giace Aneyza, e gli abitanti della citt erano tanto consapevoli che gli Arabi non avrebbero osato
nemmeno i rischi di un assalto alle mura basse dei giardini, che tutti continuarono non molestati i lavori agricoli come se nulla fosse. Gli assedianti contavano molte migliaia di uomini, tanto
affrontare

Arabia tutta , mentre in Ane3'za non v'erano che mille uomini, per
maneggiare le arnxi. Leggendo il resoconto del Doughty, par quasi di
avere la narrazione dell'assedio di MadTnah, e si rimane colpiti quanto poco l'Arabia d'oggi sia mutata dall'Arabia di quattordici secoli or sono, nonostante tutto quello che avvenuto dai tempi di
Maometto in poi, nonostante l' Islam e tutto il resto.

che potevano vantarsi di essere


la

maggior parte incapaci

32.
sero di

Il

di

grande timore di Maometto fu sempre che

valicare all'improvviso,

nelle

tenebre della notte,

scoperto della trincea: egli organizz quindi

con turni

un

nemici tentasqualche punto

servizio regolare di guardie

buon esempio, passando molta parte della


notte sul bastione e dormendo talvolta sulla trincea stessa con una pietra
per cuscino. Nella fretta del lavoro, un punto della trincea era riuscito
meno bene del resto il fosso non era profondo e la trincea bassa 'Amr
b. al-'As scopr il punto debole e tent varcarlo una volta con cento
cavalieri makkani: accolto da una pioggia di dardi e di pietre, rinunzi
all'impresa
Usayd b. Hudayr comandava il drappello che respinse l'atfissi

egli stesso diede

il

tacco.

La

tradizione

aggiunge che

durasse fino al mattino

da ambedue

le parti si

e senza farsi male.

ma

non

fu

l'attacco

ebbe

luogo di notte e che

mai un combattimento corpo a corpo

contentarono di scagliarsi freccie a grandi distanze

L'attacco dei

Makkani sembr

in seguito svolgersi con

maggiore insistenza dalla parte di Ratig, nella speranza forse che gli Ebrei
abitanti in quel punto facessero causa comune con essi, ma le loro speranze
rimasero deluse: nessuno

con

cavalieri

si

musulmani

costringesse a ritirarsi

mosse. Si vuole perfino che Salamah


(30 in tutto)

girasse

(Wqidi Wellh., pagg.


621.

il

b.

Aslam

fianco dei Qurays e

199-200).

li

5.

^ ss.

33_

comando

Il

H.

L.

dei Makkaiii era tenuto

con

tufiio quotidiano dai

abu Sufyan, da Khlid, da 'Anir b.


abu Wahb, ila 'Ikriniah h. abu (lahl, e da Diiai-

capi qurasiti, ossia successivamerfte da

da Hubayrali

al-'As,
b.

al-Kiiattab

b.

non gi a

estendesse

tutte

che venivano a scorazzare

schiere

serrate,

una

ma

si

a quei gruppi di ca-

piano fra al-Madzad e Katig,

il

ordine sparso.

tinue, set'u finalmente

dice la tradizione,

assedianti,

forze

le

valieri

sia in

parrebbe che questo comando

tradizione

della

dal testo

sia

queste scaramuccie piccole e con-

specie di attacco generale, co tutta la cavalleria,

tanto dei Makkani che dei loro

(della fanteria,

alleati

non fatta menzione). Questo preteso attacco generale si ridusse


per ad una semplice scaramuccia: l'unica cosa narrata dalla tradizione
lo sdegno e le ingiurie lanciate dai makkani contro Maometto e i suoi
per la costruzione della trincea, come un mezzo indegno, vile e non
si

noti,

arabicamente cavalleresco. Le proteste lasciarono indifferenti

musulmani,

che dovevano la loro sicurezza alla trincea. L'attacco, dice la tradizione,

ma

dur tutta la giornata,

sembra che non

vi sia stato

timento: un solo incidente conservato dalla

makkani,

cavalieri

Dirar

fra

al-Khattab.

b.

quali 'Ikrimah b.

Huba3'rali

1).

al)u

abu

un vero combat-

Una

tradizione.
(jahl,

Nawfal

Wahb, 'Amr

b.

b.

schiera di
'Aljdallah,

*Abd, ed

altri si

gettarono di sorpresa sopra un punto sguernito della trincea e penetrarono


spazio

nello

aperto

fra

'Amr

accorsero alla riscossa:


e

quando

si

mostrare

suoi 90 anni

musulmani indusse

cea,

uno

di essi,

cavalieri

Nawfal

il

prima che potesse


proprio fratello

e con altri
di

'Cmar,

Compagni

ma

case di Madnah.

sfid, chi voleva,

*Amr

salt

in

musulmani

a battersi con

terra,

tagh

lui,

garretti

disprezzo che aveva per la morte, e nono-

makkani a

ritirarsi,

ma

varcando

la trin-

Abdallah, cadde nella fossa e fu ucciso a colpi

b.

combattimento, e se Dirr
cidere

il

le

batt in duello con 'Ali: fu ucciso. L'accorrere di

si

altri

di pietra

'Abd

h.

present 'Ali a piedi,

al proprio cavallo, per

stante

trincea e

la

b.

rialzarsi.

Intorno al caduto vi fu un poco di

al-Khattal) avesse voluto, avrebbe potuto uc-

'Umar che

si

batteva in prima

fila

con al-Zul^ayr

Dirr mise infatti la punta della lancia sotto al naso

poi la ritrasse dicendo di aver fatto

un voto

di

non uccidere

un quraSita. al-Zubayr con un colpo di spada tagli la gola al cavallo di


Hubayrah b. abu Wahb, e rapi a questo la corazza, che era fissata al pomo
posteriore della sella. Nella confusione del

perde anche la lancia,

ma

momento 'Ikrimah

b.

abu

6-ahl

makkani poterono ritirarsi con la sola


perdita dei due uomini poc'anzi menzionati. Il nemico continu a galoppare
lungo la trincea, minacciando sempre, ma non stringendo mai, fino alla fine
della giornata, e tale fu il timore dei musulmani che durante tutto il giorno
del resto

622.

difensori

aitine

il

non ebbero mai occasione

sole,

il

nemico

si ritii

Usayd b. l.ludayr a montare


al campo presso alla tenda,

SS 33-36

H.

5. a.

di

nei propri

compiere

jreghiere:

le

accampamenti, e Maometto, lasciato

guardia sulla trincea,

la

tramontato

sotto al Sai',

si

con

ritir

ove compi

le

gli altri

preghiere om-

mosso por l'imminenza del pericolo. La precauzione di lasciare una guardia


si

dimostr molto saggia, perch Khalid

con

la cavalleria,

durante

quale

il

il

b.

al-Walid tent un nuovo attacco

noto Wahi

a H., 14, 49) uccise


al-Nu'mn dei banu Sala-

(cfr. 3.

musubnano al-Tufayl b.
mah i makkaiii per non ebbero alcuna pertlita. Altro non ci viene narrato
su questa giornata, che i tradizionisti descrivono come il momento culminante dell'assedio (Waqidi Wellh., pagg. 201-202; Hism, pagg. 677-678;
labari, I, pagg. 1475-1476).
Dopo la memorabile giornata, i Makkani non tentarono pi
34.
con

il

suo giavellotto

il

attacchi generali:
sori

si

contentarono di tenere in continuo allarme

con piccole scaramuccio, per

l'aiuto delle tenebro,

entro Madinah:

si

ma

senza mai osare un tentativo deciso di penetrare

fatto progetto

non sembra

essere

mai entrato

Di giorno v'era generalmente calma ed inazione.


si

risollevarono, crebbe la loro fiducia, e

quando

le famiglie, egli lo concesse,

per timore dei Qura\^zah


e

cammino

il

Madinah, fino alla 'AUyyah


35.

Mentre

Grli

nei loro piani.

animi dei musulmani

Madinah supermesso di un Ijreve

gli abitanti di

periore, al-'Awali, o al-liyyah, chiesero al Profeta

congedo per rivedere

difen-

sorprese con

pi di notte, tentando

lo

il

purch vi andassero armati

preso dagli uomini fu attraverso

(Waqidi Wellh.,

Sai',

pagg. 202-203).

musulmani divenivano ogni giorno pi

campo makkano cominciavano invece a


gione e le fatiche della campagna: oltre

il

fiduciosi, nel

farsi sentire le avversit della sta-'

alla scarsezza dei foraggi,

vennero

un vento furioso dall'Est,


Saba, spense i fuochi e abbatt le tende nel campo makkano, lacerando le
corde che le reggevano (Waqidi Wellh., pag. 204). Fra gli alleati cominci a sei^peggiare non poco malumore, perch i loro animaU non avevano
pi da nutrirsi: si avanzava ora la stagione, nella quale non cresceva pi
nulla (Waqidi Wellh., pag. 205, lin. 10).
anche

le

36.

intemperie a molestare

Nonostante

assedianti:

gli

vantaggi ottenuti sul nemico,

ancora tanto grave a Maotnetto che, per uscire


nemico, medit di staccare
sua.

'Awf
con

Mand segretamente a

dall'

il

pericolo apparve

inazione e indebolire

il

Crhatafan dai Qurays, e di attirarli dalla parte

far sapere

a 'Uyaynah

b.

Hisn, e ad al-Harith

b.

due capi dei Grhatafan, che sarebbe stato disposto a far pace
dietro la cessione d' un terzo dei datteri di Madinah. L'oiTerta di

al-Murri,
essi

Maometto piacque

ai

Qhatafn,

quali

623.

si

mostrarono disposti ad accettare

Sfi

^'

96, 87.

^'

"

compenso per l'abbandono dei Qurays


terzo del raccolto di datteri come
soltanto l'accettazione pubtrattato venne scritto e proparato, mancava
:

il

il

blica ed uflBciale dell'atto.

Ma

quando Maometto partecip

ai Mmlinesi. incontr in essi la

pi viva opposizione

convenziono

la

tutti si rifiutarono di

cedere la terza parte del loro cespite maggiore: Usayd b. Hudayr, Sa'd b.
Mu'adz, e Sa'd b. T^badah protestarono con tanto vivacit, che Maometto

dov rinunziare al progetto e rimandare indietro i rappresentanti dei Uhafatan, che erano venuti per firmare l'accordo. L'effetto della rottura fu
per favorevole alla causa di Maometto, perch diminu nei nemici la vo-

nulU erano

lont di combattere;

invece

zione, e molte

vantaggi che

molestie e gravi

le

si

ritraevano

Nacquero

disagi.

fra le trib alleate, disgustate dalla

screzi e dissapori

dalla spedi-

propria inettitudine

Maometto,

e dalla inutilit palese della spedizione, che invece di schiacciare


prestigio e la forza della sua causa

aumentava ora

il

pagg. 204-205;

Hiam,

37.
dei Quray,
metto,

il

si

turbarono

QurayS

arti di

sarebbe vendicato su di loro dell'aiuto prestato

d'altra parte cominciarono

a sentire anch'essi

La tradizione musulmana attribuisce il


Xu'aym b. Mas'ud b. TJukhaylah, uno

convertito
fra

dava

all'

Islam, all'insaputa dei suoi,

banu Qurayzah,

Qurays e

il

gi

il
il

peso d'una
ritorno

ma

dei Ghatafn,

recentemente

quale riusc a gettare malumori


Il

padre di Nu'aym, coman-

Nu'aym ebbe quindi grandi

facilitazioni
il

merito

probabile che altri elementi di dissenso avessero gi pre-

terreno, e che tutti

rimproverassero

in

principio di questi sci'ezi alle

suoi intrighi: la tradizione vorrebbe dare a lui tutto

dello screzio,

parato

il

Grhatafan.

la cavalleria dei (xhatafan, e

nell'ordire

stare

la ritirata

a combattere con Mao-

spedizione cos lunga e inefficace, e molti desideravano


patria.

AVellh.,

pagg. 1473-1475).

I,

al pensiero di trovarsi sole


si

(Waqidi

Madlnah prevedendo ora gi

trib pi vicine a

Le

quale certamente

ai nemici. I

labari,

pag. 676;

alfine

cos

sospettassero a vicenda, e reciprocamente

si

l'esito infelice

si

Qurayzah non volevano prenon davano almeno settanta ostaggi per

dell'assedio. I

aiuto ai Quray, se questi

Qurayzah il concorso e l'aiuto franco e sincero dei Qurays.


I Qurayzah avevano una posizione molto importante alle spalle di Maometto e d'accordo con essi i Quray avrebbero potuto aggredire Madlnah
anche dall'altra parte, vale a dire da quella non difesa dalla trincea (^). I Qurayzah per non si fidavano dei Qurayj^ e sospettavano un prossimo ri-

garantire ai

(al-Ahzab)

tiro di tutte le soliiere


si

fidavano

nemmeno

degli Ebrei, e

degli alleati: d'altra parte

temendo un'insidia

richiesta degli ostaggi,

si

tutte le trattative e

disinteressarono dell'esito della

si

rifiutarono di darli.

B34.

di

Quray non

Maometto

nella

Qurayzah, sospesero allora

campagna. Analoghi

5.

dissensi scoi)piaroiio tra

coniando fra

di
i

Jiii-ay

e rrliatafan, sicch cess ogni coesione e unit

La

stagiono inclemente venendo ad aumentare

gli alleati.

disagi, inveleni

malumori, e la confederazione

nuova fortissima bufera che


ogni cosa, perfino

pagg. 205-207;
Nota 1. Da
gina 207,

lo

abl^att sul

si

campo

si

labari,

pagg. 680-682;
i

I,

(Waqidi Wellh.,
pagg. 1480-148.5).

al-Wilqidi (Waqidi Wellh., pag.

varie allusioni uel testo di

evidente che

durante una

disciolse

degli assedianti, rovesciando

pentole che bollivano sul fuoco

Hism,

ecc.), risulta

lin. 22,

37-38.

H.

a.

Qurayzali occupassero con

le

20G, lin. 4; patergo di

loro fortezze a

di una vasta importanza strategica, che li rendeva forse arbitri della situazione.
proposta dei Quray/.ah di assalire i Madinesi da due parti deve significare un assalto dei Qurays
alla trincea, organizzata contemporaneamente con un attacco alla parte opposta della citt, la '.^liyyah,
ove le case strette assieme formavano una specie di fortezza. Si vede che un attacco da questa parte

Madnah, una posizione

La

i Quray.s tenevano occupati i musulmani sulla trincea. Maometto consapevole


quindi di trovarsi in una posizione di grande pericolo di fronte ai Qurayzab, comprese che dall'atteg-

era soltanto possibile se

giamento

di questi,

dipendeva

la salvezza di

Da

Madnah,

questo

e decise nell'animo

momento

suo di por fine a qualunque

era decisa la distruzione dei Qura3'zah,

costo a

si

l'unica

colpa vera dei quali era la possibilit di porre in gran pericolo la comunit musulmana.

fatta situazione pericolosa.

La

violazione del preteso trattato un'invenzione per giustificare innanzi ai posteri l'eccidio feroce

dei

Qurayzah.

Che cosa accadesse nel campo makkano non noto con pre 38.
cisione, perch la tradizione molto silenziosa su questo punto forse per non
diminuire

merito dei musulmani con la descrizione delle discordie fra gli

il

assedianti.

Non

nemmeno ben

innanzi a Madnah:

sicuro quanto

danno

le versioni diverse

al-Waqidi, due settimane'.

e\'idente

tempo rimanessero
15, e

10,

20 giorni: secondo

che fra gli alleati non regnasse mai

grande unit: Tavvicendarsi del comando supremo rivela


grandi rivalit e

la separazione

conflitti personali:

una conseguenza della povert dei


avranno certamente contribuito. L'azione

stata

ai

effimera e

di

arguire

debole,

gli alleati

pascoli,

esistenza di

campi pu essere

dei

ma

la

gelosie di razza vi

degU

stessa offensiva

alleati fu

che dal testo delle tradizioni non sarebbe

che sole poche centinaia

La

uomini

di

venissero

difficile

a molestare

musulmana non ci dice che cosa


facessero gU altri 10.000 uomini venuti a distruggere Madnah tale silenzio
sintomatico la maggior parte di quelle schiere non venne mai nenuneno
in vista della trincea. Non credibile che si riunisse un esercito tanto
inusulmani sulla trincea.

tradizione

numeroso, affinch solo qualche cavaliere ardito caracollasse dinnanzi


bastione dei musulmani: la brevit dell'eissedio,
attacchi, e

il

il

rapido disgregarsi delle forze alleate

al

carattere irrisorio dei finti


ci

fanno sentire con mano,

che nella tradizione deve esistere una grande lacuna di notizie su eventi

molto importanti,

svoltisi nel

cominciava a sentire
dei

musubnani

il

campo

Qurays

dei

grande divario

esistente

e la incoerenza morale e

degli Arabi pagani: dinnanzi all'anione

625.

la

e dei loro alleati.


fra

la

mancanza

Gi

si

discipUna rigida
di

compatta dei primi,

organizzazione
il

valore per-

DD*

ss

numero degli altri non potevano avere


causa di Maometto era destinata a trionfare.

sonale, le ricchezze e

cuna: oramai la

39.

H.

a.

5-

:-4.><.

Al termine di o

samente decisero

ritorno,

il

efficacia al-

il

10,

o 15, o 20 giorai gli alleati

tale

la fretta generale

fa

precipito-

nel partire, che

uno

dei

al-'As e Klialid b. al-Wald i-imasei'o indietro

con

abn Siifyan mont sul suo canielo senza avvertire che avesse

'Amr

crinocchi legati.
200 cavalieri

b.

ma

per coprire la ritirata:

dopo

sole

24

raggiunsero

ore,

compagni a Malal, e proseguirono con essi verso al-Sayyalah. I (ihatafan


e i Sulaym, saputa la partenza dei Qurays, partirono anch'essi sotto
Masud b. Rukhaylah e al-Harith b. 'Awf: viaggiarono insieme lino a
al-Marad. ove le varie trib si dispersero, ognuna dirigendosi verso le
i

proprie dimore. Si dice che


al Profeta

con una

lettera,

astuzia vile e ignobile

683;

Tabari, I,
La
40.

abu Sufyan mandasse abu Usaraah al-Gruami


nella quale gli rimprover la trincea come una

(Waqidi Wellh.,

pagg. 208-209;

Hisam,

pagg. 682-

pagg. 1484-1485)-

partenza degli alleati (detti al-Ahzab, o

le scliiere, nella

accompagnata da una bufera di vento


violentissima, che la tradizione vuole fosse l'effetto di una lunga, fervente
preghiera del Profeta durante la notte che precede la partenza. La scomparsa
delle schiere nemiche fu segnale per grandi feste nel campo musulmano, e

musulmana) fu improvvisa,

tradizione

Maometto permise

ai suoi di ritornare in citt presso alle loro famiglie

qidi Wellh., pagg. 208-209; Hisra, pagg. 683-684;

41.
e segg.

All'assedio di

(Waqidi Wellh.,

Musulmani
42.

Madinah alludono
pag. 210;

Hisam,

labari,

I,

(W -

pag. 1485).

Qur-an xxxni, 9

versetti del

pagg. 693-698).

uccisi durante l'Assedio.

Durante

l'assedio perii'ono cinque

ambedue

musulmani:

(1)

Anas

b.

Aws

banu 'Abd al-ashal; (3) Tufayl b.


al-Nu'man; d) 'Pha'labah b. (rhanamah, dei banu Salaraah; (5) Ka'b b. Zayd,
dei banu Dinar (Hiam, pagg. 699-700; Waqidi Wellh., pag. 210; lab.

'Atik; (2) 'Abdallah b. Salii,

bari,

I,

pag. 1499).

questi bisogna

all'arteria del polso

da una

mori per

della ferita

(cfr.

gli effetti

53; labari,

Makkanl

I,

dei

aggiungere Sa'd

b.

Mu'adz,

ferito

abu Usamah e che


spedizione contro i banu Qurayzah

freccia di ibn al-Araqah, o di

dopo

la

pagg. 1477-1499).

uccisi durante l'Assedio.

*Amr b. 'Abd Wudd b. abu


(2)
'Uthmn b. Munabbih b.
Ubayd al-'Abdari, che mori in Makkah per gli effetti di una ferita avuta
da una freccia (Him, pagg. 699-700; Waqidi Wellh., pag. 210).
43.

Qays;

Dei

Nawfal

Makkani furono

b.

uccisi:

(1)

'Al)dallah b. al-Mughirah; (3)

H.

5. a.

Spedizione contro

44.

contro

banu Qurayzah

Dm-l-Qadah

{33

Bzu-l-'H.iggah).

Maometto marci
campo presso alla trincea, Mao-

giorno stesso, iu cui partirono gli

Il

banu Qurayzah; dopo levato

44, 45

il

metto era rientrato nella propria dimora,

alleati,

precisamente nelle stanze di

ove aveva accudito alla pulizia della propria persona, quando, se

*A'iah,

comparve all'improvviso l'angelo Gabriele e gli rimprover di aver gi deposte le armi, quando rimanevano
ancora da punire i Qurayzah. Il fatto sta che il giorno stesso egli diram

dobbiamo credere

un ordine

alla tradizione, gli

seguaci di riprendere le armi, dando

ai

convegno per la predei Qurayzah. I musulmani

ghiera della sera sotto alle dimore fortificate


imbaldanziti dal successo ottenuto

contro

il

Quray,

contando sopra un

copioso bottino con la soppressione dei Qura3^zah, accorsero di buon animo

poco tempo dopo la preghiera di mezzod molti erano gi in marcia contro

abu Tahb prese in consegna la bandiera,


che non era stata ancora disciolta, e Maometto, indossate le armi, mont
a cavallo, mettendosi alla testa della maggior parte dei suoi il cavallo
montato da Maometto aveva nome al-Luhayf in tutto 36 cavalli seguirono
la spedizione. Passando per al-Sawrayn, il Profeta incontr alcuni Naggariti,
che, interrogati da lui, gU narrarono come avessero incontrato un tale in
cammino verso le dimore dei Qurayzah; i Naggariti lo avevano preso per
Dhyah al-Kalbi, ma Maometto spieg, che era invece l'angelo Grabriole sotto
false spoglie, che andava innanzi a preparare la vittoria dei musulmani. Il
Profeta si ferm per riposare al pozzo di Anna (detto Una da Y a q u t, I,
pag. 367), che si trova dalla parte inferiore della Harrah dei banu Qurayzah;
'Ali insieme con abu Qatdah lo aveva gi preceduto e si trovava sul luogo
con l'avanguardia musuln:iana (Waqidi Wellh., pagg. 210-211; Hi sana,
pagg. 684-685; labari, I, pagg. 1485-1486; Athif, n, pag. 141).

degU

le fortezze

Ebrei. 'Ali b.

45.

abu Qatdah per

assistere

stessa.

con

il

Qiirayzah

il

Profeta,

sedianti

piedi delle case forti-

'Ah consegn

la

si

erano

Aws

confederati antichi
alla

degli

capo degU Aws, Usayd

b.

Hudayr

tenne

ed

battaglia di Bu'ath

Khazrag, sicch quando videro comparire nelle prime


il

bandiera a

Profeta al consiglio di guerra che

avevano coraggiosamente combattuto per questi


contro

ai

Ebrei lanciavano ogni sorta di villenie contro

gli

musulmani. Quando sopraggiunse

quella sera

musulmana

'AJi piant la bandiera

Qurayzah, mentre

ficate dei
i

(perch Sa'd

b.

file

degli as-

Mu'adz era

rimasto iiidieto a curarsi la ferita avuta durante l'assedio di Madinah), lo


coprirono di rimproveri, perch

dimenticava

spose che egli

grandi

servizi,

si

mostrava tanto ingrato verso

Usayd b. Hudayr rialcun rapporto. Maometto stesso

che gli avevano

non aveva pi con

essi

627.

di loro, e

resi.

H.

5. a.

4&, 46.

volle avvicinarsi alle fortezze, per esaminarle pi

pagni

accompagnarono, coprendolo con

lo

avvicinare senza dargli molestia e


di essersi uniti

ai

dawicino, ed alcuni Com-

gli scudi

Maometto

suoi nemici: essi risposero

gK Ebrei

lo lasciarono

rimprover ad alta voce

li

giurando che non era vero.

Maometto non

fece attenzione alcuna alle proteste degli Ebrei e ordin agli

arcieri guidati

da Sa'd

d'incominciare

abu Waqqas

b.

lanciando

l'attiicco

di avanzarsi

dardi

contro

risposero lanciando anche essi dardi in risposta.

fin sotto

gli

Il

nmra

alle

Ebrei

Gli

assediati.

Profeta, sempre montato

a cavallo, assist da lontano al combattimento, che venne protratto fino a


notte avanzata,

quando

musulmani

datteri, forniti dalla generosit

notte furono presenti tutti


ilizione,

ritirarono nel

si

Sa'd

di

'Ubadah. Alla preghiera della

musulmani, convocati dal Profeta per

musulmani ritornarono

sotto alle

Il

spe-

mura

mattino seguente di buonissima


e ripresero a lanciare freccie

e pietre con tanto accanimento, che gli Ebrei ben presto

alcuna illusione che Maometto era deciso a disfarsi di


i

la

perch quelli, che non erano potuti venire al primo appello, lo

avevano raggiunto nel corso del pomeriggio.


ora

b.

campo, e cenarono con

Musulmani rinnovarono

la

medesima

tattica,

non ebbero pi

loro. Difatti

dal

ogni giorno

primo allieggiare del

non ritornavano nemmeno al campo


durante la notte, rimanendo a montare la guardia fino all'alba seguente
(Waqidi Wellh., pagg. 211-212; Hiam, pagg. 685).
I Qurayzah dopo essersi difesi, chi dice per quindici giorni,
46.
chi per venticinque giorni, acconsentirono alfine a venire ai patti e mandarono il loro ambasciatore, Nabbas b. Qays a trattare con Maometto,
giorno

fijio

al cadere della notte, e molti

medesime condizioni, gi ottenute dai Nadir. Grrande fu


sorpresa quando riseppero che Maometto non voleva accettare altra
chiedendo

le

non quella incondizionata, con

la cessione di tutti

la loro
resa, se

beni. Gli Ebrei tennero

ma

quando il capo di essi, Ka'b b. Asad, propose di abbracciare la religione musulmana, non trov alcuno, che gU prestasse ascolto.
Allora gridando li invit a uccidere le donne e i bambini e a morire
da prodi con le armi alla mano, ma nemmeno questo fiero proposito

consiglio,

trov chi l'approvasse. I Qurayzah non accettarono infine neanche la terza

proposta di tentare una sorpresa sul


sabato,

quando

mente avrebbero
poli religiosi
tutti si

musulmani, consci delle loro abitudini

allo stosao

il

festive,

riposo del
probabil-

guardia con la consueta solerzia. Scruimpedirono agli Ebrei di accogliere anche questa proposta, e
nr^glotto di tenere la

abbandonarono

dei bambini.

campo musulmano durante

Non

tutti

alla disperazione, fra le strida delle


gli

donne e

pianti

Ebrei furono per cosi neghittosi e timidi, ed

tempo paasivamento tenaci

nelle loro credenze religiose.

628.

Tre

ebrei,

Tha'Iabah

Sayah, suo

b.

H.

a.

5.

Usayd

fratello

Sayah, e suo cugino Asad

b.

'Ubayd, non vollero sottostare alla sorte dei compagni

musulmano, abl)racciarono
SuVla, pass anch'egli

Un

beni.

altro ebreo,

campo musulmano,

notte nel

quella

in

b.

campo

passati nel

e,

Qu-

l'Isim, nella notte, che precede la resa dei

rayzah, salvando perci la vita, la famiglia e


h.

47.

4fi,

'Amr
fece

si

comandante Muliammad b. Maslamah, pass la notte nella


moschea del Profeta, nia poi scomparve senza lasciare pi traccie di s e
nessuno lo vide mai pi. In generale la condotta degli ebrei Qurayzah fu

riconoscere dal

tutt'altro che bellicosa,

perch mai alcuno di

mostra di

essi fece

s e nes-

un avversario a singolare tenzone (Waqidi Wellh.,


pagg. 212-213; Hisam, pagg. 685-686; labari, I, pagg. 1487-1488, 1490).
Riuscito vano il tentativo di trattare direttamente con il Pro 47.
suno di

sfid

essi

feta,
il

Ebrei chiesero di vedere abu Lubabah

gli

quale,

aiutarli.

come loro
Maometto

antico confederato protettore, avrebbe potuto, volendo,


perirdse

a abu Lubabah di recarsi presso

che cosa avessero a

sentire

di

perch la tradizione, travisando


dei

particolari,

esistente fra lui e loro, e rievocando

agli

Non

dii"e.

Ebrei rammentarono

Gli

fatti.

al-Mundzir al-Awsi,

b. 'Ajd

a
di

che

chiaro

ha contorto

gli

cosa

Ebrei e

avvenisse,

vero significato

il

abu Lubabah il trattato speciale


nuovo la memoria dei servizi resi

Avps nei giorni di al-Hadaiq e di Bu'tb, lo pregarono di interce-

dere in loro favore per ottenere permesso di recarsi in Siria o a Khaybar.


alju

Lubabah

rimaneva
egli

il

da fare che arrendersi.

veramente

tempo

fece

comprendere, che questo non era possibile e che non

fece

altro

li

consigliava di arrendersi,

da Ka'b

lispose

di

ma

s,

comprendere con un gesto della mano intorno

tagKo di questa era

la sorte

che

li

aspettava, se

b.

Asad

allo

stesso

alla gola, che

arrendevano a

si

se

di-

gesto, abu Lubabah, cosi almeno narrato nella trane pent amaramente, e, con meraviglia dei presenti, si ritir

screzione. Fatto
dizione, se

Richiesto

il

piangendo, usci dalla fortezza degli Ebrei dalla parte posteriore e corse
direttamente alla moschea di Madinah, ove ordin ai suoi di legarlo

mamente con una corda


di

Salamah, una delle

giare e senza

bere,

alla

mogH

fer-

colonna di legno che sorgeva presso alla porta


del

Profeta. Qui volle

rimanere senza man-

contentandosi di succlaiare alcuni datteri e di tran-

gugiare alcuni sorsi d'acqua, finch

il

Profeta dopo

annunzi una rivelazione da Dio che conferiva

il

sei

giorni e sei notti

perdono

dietro richiesta

abu Lubabah, and egli stesso a sciogliere le corde, che avevano lasciata una impronta profonda nelle carni del Compagno, umm Salamah

di

sembra aver avuta una parte importante

questo

incidente

dicesi

faccia

alla grazia concessa

allusione

629.

un passo

del

a abu Lubabah.
Qur-an,

ma

j^ 47.

5-

4a

3..

H.

non sono d'accordo quale sia il versetto preciso,


che, secondo al-Waqidi,
se vni, 27, oppure v, 45, oppure rx, 103,
versione pi probabile e sicura, abu Lubabali volle riiiun/iare a

cronisti o coinmontatori
ossia

la

tutti

suoi beni

rinunziare soltanto

Hi sani,

distribuirli

alla

ma

elemosine,

terza parte

(')

Tabari,

I,

686-687,

pagg.

in

Profeta gli ordin di

il

(Waqidi Wellh.,

pagg. 213-215;

pagg. 1487, 1488-1490; Athir;

II,

pagg. 141-142.

La sola spiegazione, che si pu dare questo aneddoto, che ha ogni apparenza di


Nota 1.
riginare da un fatto storico, che ab"i Lubbah, nel corso delle trattative fra gli Ebrei o Maometto,
abbia fatto comprendere agli Ebrei, quale fosse la sorte, che li aspettava, se si arrendevano a discrezione. Tale versione premette per di necessit la supposizione che Maometto mirasse a jjersuadere gli
Ebrei ad arrendersi con false speranze di clemenza e vi perci ogni ragione di temere, che in questa
faccenda il Profeta non abbia agito con perfetta lealt e che gli Ebrei siano caduti in un tranello,
ignorando la sorte, che li attendeva fino al momento stesso del grande eccidio. La spedizione contro
Quravzah non torna certo a gloria di Afaometto e certamente costituisce anche in quella parte, che
i
noi conosciamo, una macchia sul nome del Profeta, ma se si conoscessero bene tutti i motivi, che lo

mossero ad aggredire

Qraj-zah e

il

modo con

il

quale ottenne la resa dei medesimi,

il

nostro giu-

diaio dovrebbe divenire, io temo, ancora pi severo.


In Tabari (I, pag. 1487, lin. 8) abbiamo un'altra versione:

Qurayzah, dopo l'abboccamento con


i
Lubribah non vollero pi arrendersi alla merc del Profeta ma nelle mani di Sa'd b. Mu'adz, dal
quale, come capo degli Aws, loro antichi confederati, speravano maggiore clemenza: Maometto accett
questa condizione di resa (cfr. Bukhari, III, pag. 99, lin. 6).
bi

48.

La

paragone con quella assai pi mite da


si

Maometto verso

severit della condotta di


lui

tenuta con

questi Ebrei, in

Nadir e

Qaynuqa',

spiega con la dolorosa esasperazione degli animi per le angoscie dell'as-

Qurayzah erano gli ultimi


ebrei rimasti nelle vicinanze immediate di Madinah e senza amici ed alleati.
La condotta dei Qurayzah medesimi fu per tutt'altro che virile non sapendo
mai decidersi ad una icsistenza energica, caddero sotto al destino crudele che
li aspettava senza
aver mai fatto uso vero delle arird, perch sappiamo,
che un solo musulmano venisse ucciso durante l'assedio, e precisamente da
una donna, che gli fece cadere in testa una pietra da molino, mentre il
sedio di Madinah, e con

il

fatto,

che ormai

musulniano

si

era adagiato ai piedi del muro, al riparo dai raggi del sole.

Ci avvenne probaljilmente anche dopo la resa degli Eijrei

abbiamo correttamente interpretato


questo punto.
f)erci

La

vilt dei

non esitarono

il

testo della tradizione,

Qurayzah aument l'arroganza

di abusare della vittoria,

medesimi, se

poco chiara su

dei vincitori,

sterminando

gli infelici

quali

se gli

Ebrei avessero mostrato maggiore coraggio, avrebV)ero forse ottenuto condizioni migliori.

che

Da queste considerazioni

Qurayzah

fossero

una

trib

si

conferma sempre pi

tutt'altro

che bellicosa e che

trarlimento loro e la partecipazione all'assedio

invenzione di Maometto

per giustificare la

storia piena di queste ingiustizie. Il

la supposizione,

con

Quray

preteso

sia tutta

sua condotta sanguinaria.

capo dei Qurayzah, Ka'b

630.

il

b.

una

La

Asad, ve-

a.

5.

dendo come

48,49.

H.

Ebrei non sapevano prendere alcuna decisione virile dinanzi

gli

Dacch vostra madre vi ha partoriti, nessuno


di voi mai riuscito a prendere per una sola notte una ferma decisione
(Hiam, pag. 686; T ab a ri, I, pag. 1388, Un. 15).
il

pericolo, grid disgustato

"

49.

Gli Ebrei essendosi alfine arresi a discrezione, vennero legati

fermamente con corde e messi insieme sotto


Maslamah. Le donne e i bambini furono
)).
alla sorveglianza di 'Abdallah b. Sallam.

dimore degli Ebrei


mollili

furono

di vino e di

300 corazze, 1000

bevande inebbrianti;

Quando

fu versato in terra.

sorte dei prigionieri, gli

usasse clemenza verso

aveva concesso

ai

un

altro luogo sotto

Tutto quello che

si

trov

nelle

lancie,

nel bottino v'erano, fra le altre

1500 scudi, e molti vasi pieni

infine cameli e bestiame.

tratt di decidere quale

si

Aws

riuniti in

Muhammad

domestici, armi, vestiti e tutti gli oggetti

utensili

parimenti riuniti insieme

cose: 1500 spade,

la sorveglianza di

si

Tutto

il

vino

dovesse essere la

presentarono a Maometto e pregarono che

rammentandogli quello che


Qaynuqa' per riguardo verso ibn Ubayy e i Khazrag;
i

loro antichi confederati,

Maometto non os rispondere

alla

preghiera rivoltagli e rimase silenzioso

Aws, che speravano di commuoverlo, il Profeta, domand se avrebbero accettato che il destmo dei Qurayzah
venisse deciso da un Awsita. Accettata questa proposta, Maometto stabil
\m tempo, poi dinanzi

che

il

Mu'adz,
di

destino
il

degli

alle insistenze degli

Ebrei

dovesse

capo degli Aws. Questi

Madinah, curandosi

riti

e degli infelici. Vari Awsiti

trovava in quel

sentenza

momento

di

Sa'd b.

nella

moschea

con l'assistenza di Ku'aybah bint Sa'd

b.

il

suo tempo all'assistenza dei malati, dei

fe-

si

recarono alla moschea, assisterono

la ferita

'Utbah, la quale dedicava tutto

si

dipendere dalla

il

capo a

montare sopra un asinelio e mentre lo accompagnavano al luogo ove si trovava Maometto, con grande calore gli raccomandarono la sorte dei Qurayzah
specialmente al-Dahhak b. Khalifah, e Salamah b. Salamah b. Waqs insiste:

rono nelle loro raccomandazioni, rammentandogli l'antica alleanza esistente


con gli Eb^ei. Sa'd non volle mai aprire bocca, e non lasci capire quale
fossero

suoi intendimenti, ripetendo

soltanto

a bassa voce:

che Sa'd pensi a presentarsi innanzi a Dio senza colpa

"

E tempo

Queste parole

avevano un senso oscuro e minaccioso, che non piacque ad alcuni Awsiti

ma

non manifest altro pensiero, finch non si trov al cospetto del


Profeta e degli altri Compagni. Allora fece riunire tutti i presenti intorno
a s, tanto Aws che Khazrag ed esigette che tutti senza distinzione prendessero solenne impegno di osservare quella decisione, che egli avrebbe presa,
e se dobbiamo credere alla tradizione, volle che perfijio il Profeta giurasse con gli altri. Avuto il giuramento, Sa'd decret che tutti quei maSa'd

631.

^ 48,

^-

co.

<^-

pube dei quali era passato il rasoio, dovessero subire l'estremo supconsiderarsi come schiavi.
plizio, mentre le tlonne e i bambini dovevano
Questa decisione significava l'eccidio di tutti i maschi al di sopra dei dodici
sebi, sulla

anni,

quando

in quei

cUmi

caldi

si

manifestano

primi segni della pubert e

quando per un'antica consuetudine, tanto gli uomini che le donne si radono il pelo nascente sul pube. Maometto approv pienamente la sentenza
feroce di Sa'd e dichiar che la sentenza era conforme al decreto di Dio
conservato nel settimo cielo

(^l

che doveva essere diviso fra

Dar Ramlah

bint Harith;

bambini, nonch tutto

Le donne

vincitori,

furono ricoverati nella corte della

il

bottino,

cameli furono lasciati di fuori a pascolare fra

uomini invece, menati nella corte di Usmah b. Zayd, ricevettero ognuno una manciata di datteri, che essi mangiu^cMarono come
gli alberi. Gli

fanno gU asinelli: passarono tutta la notte senza dormire, chiacchierando


fra loro ed esortandosi a vicenda a rimanere fedeli alla loro religione (AV a-

qidi Wellh., pagg. 215-216; Hisam, pag. 688; Tabari,


1403: AthTr, TI. pag. 142).
Nota

1.

Con questa versione

ha voluto

la tradizione

massacro di circa 900 innocenti:

diretta dell'inumano

togliere

I,

a Maometto

l'artifizio tradizionistico

pagg. 1491-

la responsabilit

tanto trasparente che

di porlo in rilievo. La sentenza di Sa'd fu in ogni caso dettata e ispirata dal


quale gli fece certamente capire quale era la decisione da lui desiderata. La responsabilit
dell'eccidio incombe tutta stxl Profeta.

non occorre nemmeno


Profeta,

il

50.

mattino seguente Maometto fece scavare alcuni

menare

fondi nel mercato stesso di Madlnah, e quindi ordin di

schiere, disporli

lungo

il

e decapitarli

fosso

uno appresso

Ebrei ignoravano ancora quale dovesse essere la sorte che

pro-

fossi
gli

Ebrei

all'altro.
li

Gli

aspettava e

quando i primi furono menati al supplizio, si rivolsero al loro capo Ka'b


b. Asad e gli domandarono che cosa fosse per accadere. Egli li rimprover
allora di nuovo di non avere compreso quale sorte li aspettasse. Il supplizio
venne diretto in persona da 'Ali e da al-Zubayr, i quali fecero il mestiere
di boia,

mentre

spettacolo.

Non

Profeta con

il

b.

sigliere dei

Akhtab, che

vestito, affinch

variano da 600 a 900, e fra questi v'era anche quel

accusa di essere stato

la tradizione

ma

lo vide venire al

rispo.se

gli altri

aveva avuta l'avvertenza

nessuno lo pigliasse:

sua gioia, quando


gli

il

Qurayzah. Egli fu menato come

dietro alle spalle,

9uyayy

Compagni assisteva al truce


numero degli Ebrei menati al sup-

principali

certo quale fosse

plizio perch le notizie


}J.\iya.jy

il

con

il

malvagio con-

le

braccia legate

di lacerare tutto

il

suo ricco

Profeta manifest ad alta voce la

fosso,

chiamandolo nemico

con grande fierezza, sottomettendosi

di Dio,

al supplizio

ma

senza

dar segno alcuno di terrore. Fu messa a morte anche una donna dei Qurayzah e precisamente quella che aveva ucciso Khallad h. Suwayd con una
682.

pietra di molino in testa. Tale ora

H.

a.

5.

60.

numero

il

l'operazione di trucidarli dur tutta la giornata

Maometto ordin una

caldo.

sosta,

dei condannati a morte, che


:

a mezzod, a causa del gran

facondo anche distribuire fra

alcuni datteri. L'eccidio fu quindi continuato e dur fin dopo

umm

Per istanza di

sole.

al-Mundzir Salma bint Qays,

grazia a un ebreo, Rifa'ah

conosciuto in seguito
irrevocabile

decisione

come

il

gli

Aws

sei'pcggiava

b.

condannati

tramonto del

Maometto

fece la

quale, convertitosi all'Islam,

il

liberto

Sa'd b.

di

Sa'd b. 'Ubadah e al-Hubab

che fra

Samwl,

b.

il

umm

di

Mu'atlz,

gli

Nonostante

al-Mundzir.

Aws non

la

erano soddisfatti:

al-Mundzir vennero ad avvertire

un vivo malumore per

venne

il

Profeta

barbaro eccidio dei

il

Qurayzah, loro antichi confederati. Intervennero allora Sa'd b. Muadz e


Usayd b. Hudayr, i due capi Awsiti pi influenti, dichiarando la cosa non
vera ed affermando, che se Maometto consegnava

rimanenti prigionieri agli

Awsiti, questi stessi avrebbero provveduto alla uccisione dei superstiti.

metto accolse con


miglie Awsite,

ognuna

delle quali

deleg alcuni

alla crudele e feroce operazione

infelici:

Usayd

proposta e distribu vari prigionieri fra

fa\-ore la

b.

Hudayr

presero

abu Na-ilah, degli 'Abd

Maole fa-

membri a decapitare
parte

gli

seguenti Awsiti:

abu Burdah, Muhaydei banu Harithah; Qatadah b. al-Nu'-

al-ashal;

abu 'Abs, e Tuhayr b. Rafi',


man, e Nasr b. al-Harith, dei banu Zafar; (rabr b. 'Atik e Nu'man b. 'Asr,
un confederato, dei banu Mu'awiyyah TJwaym b. Sa'idah e Salini b. 'Umayr
dei banu 'Amr b. 'Awf, e infine alcuni membri della famiglia dei banu
Umayyah b. Zayd. Maometto, quando ebbe visto cadere le teste dei capi
yisah,

ebrei,

stanco alfine del sanguinoso spettacolo,

Mu'a dz quale suo rappresentante


dur fin dopo il tramonto e dov

Sa'd b.
nieri

l'

si

ritir,

lasciando sul luogo

uccisione dei rimanenti prigio-

essere terixiinata al fosco chiarore

di torcie. I cadaveri gettati entro le fosse gi preparate,

perti di terra.
di

troncare

le

Durante
teste,

la

musulmano, Thabit

b.

lunga operazione, quegli addetti

guardavano sempi'e

decapitarli, allo scopo di

furono subito

non uccidere

al

al feroce ufficio

pube dei condannati prima di

giovani immaturi. Si narra che un

Qays, che dopo la battaglia di

vato dalla morte per la generosit dell'ebreo al-Zablr

Bu ath
b.

era stato sal-

Batah, volesse

mostrare la sua riconoscenza pregando Maometto di risparmiare


e di esimere la faixdglia del

rico-

medesimo dalla

sorte destinata

per

il

di-

vecchio
le

altre.

Maometto accondiscese a fare la grazia, ma quando al-Zabir venne a sapere che tutti gli amici e i parenti suoi avevano subito l'estremo supplizio,
non volle pi sopravvivere e chiese come favore di morire con gli altri.
Egli venne decapitato, ma la sua famiglia non sub la sorte delle altre.

Ad

essa vermero restituiti

beni, e

visse

638.

sotto

alla

protezione di Thabit

EE*

b.

H.

5. a.

1^ 60-60.

Qavs

Tabar

gie 554, 089-692;

We

(Waqidi

i^iunmas

b.

a m,

pa-

Athir,

pagg. 1493-1497, 1499-1500;

I,

i,

216-220;

pagg.

h.,

1 1

II,

pagg. 142-143.

51.

nah

Prima

di dividere

Zayd al-Nadariyyah, moglie

bint

stiii"-uova fra tutte

donne per

le

Maometto volle per s Rayhauno degU Ebrei uccisi, che si di-

bottino,

il

la

di

sua grande bellezza. Egli

dotti-ina dell'Islam e tent di convertirla,

ma

non

le

esposo la

vi riusci: per ottenere la

sua conversione, dov rivolgersi all'ebreo convertito ibn Sa'yah,


fortunato

pi

ligione.

La

al-Mundzir
soltanto

bella

ebrea

Sabna

bint

indurre

pot

Profeta,

del

venne

Qays,

quindi

alfine

suoi

appurato che essa non era incinta,

le

ma Rayhanah

libera o di scliiava e concubina,

in

lasciata

ebbe

finch

la

il

quale,

donna a mutare
custodia

offr

Allora

posto di moglie

il

prefer di

umm

presso

mensili.

corsi

re-

rimanere schiava.

affermano invece che divenisse moglie regolare del Profeta e che

Altri

mettesse perci

Tabari,

il

Uunafah; Athir,

comprendeva

(Waqidi

220;

Hisam,
figlia

pag. 693;

di

'Amr

b.

pag. 143).

II,

Uccisi

AVellh., pag.

ove Rayhanah detta

1497-1498,

pagg.

I,

52.

velo

prigionieri,

oltre alla roba,

si

anche

procede alla divisione del bottino, che


le

donne e

bambini: Maometto

stabil,

che tutto dovesse essere venduto all'asta pubblica, e che solo l'importo della
vendita dovesse essere divisa fra

donne non furono

divise dai loro bambini,

L'ebreo abu-1-ahm

150 dinar,

con

ma

Per ordine del Profeta,

vendute in blocco con

le

fgH.

comper due donne, ognuna con tre bambini, per


Mahmud b. Maslamah si comper invece tre donne
medesime per soU 45 dinar. Siccome il numero dei prisi

e Graffar b.

bambini delle

vincitori.

da vendere era superiore a quello che si poteva smaltire nella piccola


di MadJnah, Maometto mand Sa'd b. 'Ubadah con un gruppo di donne
bambini in Siria e nel Na^d affinch li vendesse sui mercati pubblici

gionieri
citt

e di

e riportasse in

cambio armi e

cavalli,

che scarseggiavano in Madlnah. Molte

furono pure vendute in Khaybar e in Tayma. Del prodotto di queste vendite furono fatte cinque parti,

quella spettante a Dio, e

30

il

una

delle quali

Maometto ritenne per

resto fu diviso in

3072

lotti

s,

come

per 3000 uomini e

perch ogni cavaliere ricevette due

lotti. I beni immobili dei Qurayzah, per lo pi palmeti, non furono messi in vendita, ma divisi da Mao-

cavalli,

metto

in cinque parti eguali e poi destinate

a sorte

in quattro gruppi: la quinta parte fu ritenuta per

pagg. 220-221;
II.

Him,

App. 31-32; Khamis,

Baladzuri, pagg.

pag. 692;
I,

Yaqubi,

pagg. 554-560;

21-22).

634.

il

II,

alle varie

Profeta

faimgUe, divise

(Waqidi Wellh.,

pagg. 52-53;

Halab, IH, pagg.

Khaldun,

85-96, 99-101:

a.

5.

Morte
53.

H.

53-5B.

di Sa'd b. Mu'adz.

Sa'd

h.

Mu'adz, che aveva ordinato l'eccidio dei Qurayzali,

non sopravvisse a lungo alla morte dello sue vittime: durante l'assedio di
Madinah una freccia gli aveva recisa rai"teria al polso, e tutti i conati per
fermare la perdita continua di sangue erano riusciti vani. Maometto stesso
cerc di guarirlo, bruciandogli con un ferro rovente il luogo della ferita,
ma appena si allontanava la punta del ferro, il sangue zampillava di nuovo,
macchiando tutto il vestito del Profeta, che teneva appoggiata al petto la

Due

testa del morente.


la

mano

Profeta ripet l'operazione con

il

metto dovette sospendere ogni altro tentativo per non accelerare


ed amato compagno.

fido

il

ferro,

ma

queste cure dolorose, incominci a gonfiarsi, e Mao-

Sa'd, con

di

volte

Non

certo

se

Maometto

fosse

la

morte del

presente alla

ma

appena Sa'd ebbe cessato di xivere, il Profeta non volle lasciare


pi il cadavere, ed assist mentre al-Hrith b. Aws b. Mu'adz, Usayd b.
Hudayr, e Salamah b. Salamah b. Waqs lo lavarono prima in acqua di sidr,
poi in acqua canforata, e infine lo adagiarono sulla bara avvolto in tre
morte,

panni

suhariti.

abu

Sa'ld al-lihudri ed altri scavarono

tero di al-Baqf e in questa

lah e da

Salamah

di gente, che
tre

tasbih

il

si

cimitero ne era tutto pieno.

e tre

mosse finch

takbir,
il

ripetuti

da

cadavere da Usayd, da abu Nai-

Maometto pronunzi ad
tutti

cimitero. Il Profeta

la fossa

non

si

folla

alta voce

con voce sonora

presenti

sed allora presso alla buca,

fu tutta colmata di terra;

ancora una volta fece ritorno a Madinah

Hisam,

il

Salamah, alla presenza di Maometto e di una tale

b.

che rieccheggi in tutto

venne deposto

buca nel cimi-

la

dopo aver pregato

(Waqidi Wellh.,

pagg. 221-224;

Tabari, I, pagg. 1497: Athir, n, pag. 143; Khamis, I, pagg. 561-562; Halab, m, pag. 97).
Durante la spedizione contro i banu Qurayzah, muore abu Sinan
54.
b. Mihsan b. Hurthan, dei banu Asad b. Khuzaymah e Maometto d ordine
pagg. 697-699;

che venga sepolto nel cimitero dei banu Qurayzah (Tabari,

Waqidi

Wellh., pag. 224; Hisam, pag.

I,

pag. 1499;

700).

Agitazione fra gli Ebrei di Khaybar.


55.

Due

giorni dopo l'eccidio dei

Qurayzah

la notizia dell'accaduto

giunse a Khaybar, ove cre la costernazione fra gli Ebrei

nonch dei Nadir, ricoverati in Khaybar,


berare quello che

lacerarono

si

vestiti e si tagliarono

anche

le

capi del paese,

riunirono a consiglio per deli-

dovesse fare. Le donne alzarono strida altissime,


i

capelli in segno

si

di dolore e di lutto

commemorazione dei morti, preArabe pagane. Sallam b. Miskam arring gK Ebrei

al canto funereo, che esse intonarono in

sero parte

si

635.

&5,

5.

64>.

riuniti,

di entrare in

proponendo

a. H.

con

trattative

gli altri correligionari

Taynia, Fadak o Wadi al-Qura, e di formare con


contro Madlnah, prima che Maometto, cresciuto in

essi

un alleanza offensiva
ad attaccare

forze, venisse

Khavbar. come secondo il


se si jiermetteva a Maometto di estendere ancora

in

parere di Sallam, sarebbe certamente avvenuto,

Sallm

suo potere.

il

propose per di non includere nell'alleanza alcuna trib araba, perch

nomadi,

erano uomini, sui quali non

egli disse,

poteva fare affidamento

si

Le opinioni di Sallam trovarono un ambiente favorevole, nonostantech Kinanah b. al-l?abi' b. abu-1-Huqayq sostenesse che il pericolo
non fosse tanto grav^e da aver bisogno di preoccuparsene (Waqidi Wellh.,
alcuno.

pag. 224).

Amr

Conversione di
56.

Allorch

Khalid b. al-Walid.
makkani fecero ritorno a Makkah,

b. al-'As e di

le schiere degli alleati

alcuni dei pi accorti Qm'ays intuii'ono che ormai

Maometto era

successo della causa di

il

assicurato e vollero regolarsi in modo, che, pur

non compro-

mettendosi troppo, potessero allo stesso tempo trarre ogni vantaggio possibile,

qualora con l'incremento del potere di Maometto, tornasse

Uno

unirsi ai suoi seguaci.

con alcuni compagni, che


sinia presso

il

nascondere

pensavano come

la

Xagasi (Negus),

per svolgersi in Arabia,


le loro

era l'astuto

di questi

e,

lui,

'Amr

il

al-'As,

b.

conto di
quale

il

decise di recarsi in Abis-

nel tenersi lontano dagli eventi, che stavano

essere libero di parteggiare

con

il

Per

vincitore.

vere intenzioni con apparenti scopi commerciali,

detti

Qurays partirono con una provvista di cuoio arabo, una delle merci, per le
quali in Affrica v'era grande richiesta. Se dobbiamo credere alla tradizione,
fu l'influenza personale del Nagasi,

ad abbracciare

l'

Islam,

ma

si

convei-tito all'Islam,

dice che

'Amr non

la sua conversione, e che soltanto pi tai'di,

Khalid

b.

che indusse 'Amr

rivelasse

quando

si

mai ad alcuno

accorse, che anche

al-Walid era animato dai medesimi sentimenti, sconfessasse

il

pa-

musulmano, recandosi a Madinah a riconoscere Maometto come Profeta. Questa narrazione molto ambigua e con-

ganesimo,

fusa,

si

facesse apertamente

che noi troviamo

una manipolazione
far credere che
lo rivelasse

in

ibn

posteriore

'Amr

b. al-'As

apertamente

ai

Hism

(pagg.

716-718),

8.

a.

certamente

dei fatti avvenuti per celare la verit e per


fosse realmente

compagni

musulmano anche prima che

ai parenti (cfr. 8. a. H., 1,

l'episodio narrato pi diffusamente, perch al-Wcqidi

Sa far del

H.).

fi8fi.

pone questi

ove

fatti nel

a. H.

5.

s 67-GO.

Terremoto.

la questo anno, non certo se nel Kabi' I o nel Dzu-1-Higgali,


57.
in Madinali fu sentita una forte scossa di terremoto (Kh amia, I, pag. 565).

Disgrazia del Profeta.

58.
cavallo e

compiere

L'incidente
i

male

fece tanto

si

le

In questo stesso anno

Profeta fu gettato in terra dal suo

il

alla coscia

dritta,

che per cinque giorni dov

preghiere seduto in terra senza muoversi

non ha in

s alcuna

importanza

perch

si

di sapere,

tratt

come

ma

storica,

pag. 565).

I,

presso

argomento

teologi casuistici delle generazioni successive, fu

teresse,

(Khamis,

giuristi e

di

sommo

dovesse c;ontenere un fedele e

si

specialmente l'iniam nella preghiera, se era immobilizzato da qualche

Abbondano

sgrazia.

durante tutto
elevata,

il

perci le tradizioni sul

fare

pag. 108, Un. 8 e segg.

ha

sufficiente

modo come Maometto

di-

pregasse

tempo, nel quale steso in terra sopra una specie di galleria

egH non pot

movimenti

prescritti della preghiera (B u

pag. 180, Un. 6 e segg.

pag. 190, Un.

12 e segg.; pag. 282, Un. 6 e segg.,

pag. 206, Un.

in-

importanza perch valga

la

pena

ecc.).

kh a r i,
1

I,

esegg.

L'argomento non

di dare in questo luogo inag-

gior copia cU particolari.

Pellegrinaggio annuale.

59.
fosse

Secondo molte autorit, in questo anno Maometto

un obbligo per ogni credente

mis,

I,

pag. 565;

Qur-an,

cfr.

di fare
n,

il

193 e

pellegrinaggio a

stabil

che

Makkah (Kh a-

segg.).

Riepilogo dei primi cinque anni della Higrah.

La

60.
trincee di

ignominiosa ripulsa dei Qurays e dei loro

Madlnah, e

lo

affinch

si

possano

dalle

sgretolamento spontaneo delle forze coaUzzate contro

Maometto, nel quinto anno della Higrah, segnano


fase storica, che sar

alleati

opportuno in questo luogo

estrai're

dagU

infiniti

il

punto culminante d'una

di

brevemente riassumere,

particolari

denti quelle linee generaU di speciale interesse, che

dei
si

paragrafi

prece-

ripresenteranno an-

cora al nostro esame negU anni successivi. Tale riassunto tanto pi necessario,
facile

inquantoch raccogUendo

perdere di vista

le notizie sui

le forze latenti della

primi anni

dell'

comunit musulmana

Islam,

e di tutto

l'ambiente arabico, che vennero cosi impetuosamente alla luce, appena Mao-

metto cess di vivere. Con l'attenzione nostra attratta sovratutto dalla figura

dominante del Profeta, che sembra raccogUere nella propria persona tutte
le

ragioni del

movimento

islamico, dimentichiamo facilmente altri elementi

637.

"

^'

^'

eo.

eguale a quello della persona di Maometto. Egli fu,


rivoluzione, ma pot agire solo in quanto
vero, il grande artefice della
passioni tanto catcomprese i tempi e gli uomini, e seppe valersi delle loro
cui egli mirava. Riassumendo quindi
tive, che buone, per ottenere quello a
dobliiamo avere sempre in mente,
fasi principali della sua carriera profetica,
d' interesse per lo

meno

le

distinte fra loro,

da una parte

l'attivit stimolante, istancabile del Profeta,

che tutto agita e dirige, dall'altra le grandi correnti popolari, che mise
Il grande
in moto con le sue dottrine e con il suo genio politico e militare.
punto oscuro di questo periodo storico, che pur contiene i germi di tutto
quello che

venne dopo, appunto

la verifica di

quanta parte del movimento

islamico fosse genuino prodotto del Profeta, e quanta invece si debba attril)uire ai seguaci, all'ambiente, ed alle circostanze. Tale distinzione precisa,

materialmente possibile con

se fosse

gli imperfetti

documenti, che possediamo,

sarebbe del massimo interesse: le correnti popolari, che Maometto mise in


moto nella libera, bellicosa e democratica Arabia, furono assai pi forti e
pi profonde, che

non

neglette dai biografi


steriori alla

si

di

supponga generalmente, e vennero sempre molto


Maometto, i quali hanno trascurato gli eventi po-

Ma

morte del Profeta.

l'Islam conquistatore incomprensibile

senza una conoscenza intima dell'Arabia di Maometto, e delle condizioni,

morendo la sua patria. Maometto soltanto in parte diresse i moti popolari da lui destati in grande parte K dov subire, lasciandosi passivamente guidare. Se possedessimo una storia completa e documentata del periodo madinese, noi saremmo indubbiamente colpiti di tronelle quali egli lasci

vare quante cose, dalla tradizione attribuite direttamente al Profeta, siano


prodotte dal caso, o imposte a

state

Maometto

dalla

volont dei seguaci

o dalla necessit imperiosa dell'ambiente e delle circostanze.

La

verit di

alcuni particolari,
altri,

di cui

quanto affermiamo viene fuori manifesta non solo da


dei quali gi fatto cenno negli annali precedenti, e da

faremo parola pi innanzi,

penda energia, con

la quale,

Compagni continuarono
la

l'

ma

sovrattutto dalla pronta e stu-

appena scomparso Maometto,

opera del defunto Maestro.

Successori e

La grande

abilit e

saggezza politica dimostrata dagli immediati successori, la fermezza

prendente dei loro propositi, ed


loro, rivelano

ciechi

successi mirabili, che coronarono

uomini, che non dovettero essere, mentre viveva

passivi

istrumenti d'una volont dispotica,

ma

il

sor-

l'opera

Profeta,

bens consiglieri

influenti ed ascoltati perch rappresentanti di poderose classi popolari.

Ab-

bandonati alle proprie

non

si

ri.sorse

per la scomparsa del grande Maestro,

smarrirono un solo istante; senza vacillamenti e senza esitazioni

si

mi-

sero energicamente all'opera con concetti chiari e pratici, forti dell'appoggio

C38.

5.

a.

H.

60, 61.

d'una comunit unita da mi intento comune, pieni di fiducia in loro


nell'azione,

sicuri

della causa

comando,

e nel

prossimo e fatale

e convinti del trionfo

musulmana. N basta questo:

se

il

stessi,

genio e l'energia di Mao-

movimento islamico, la
morte del fondatore avrebbe dovuto segnare un immediato e necessario regresso. Abbiamo invece tutto il contrario: l'attivit del defunto non era
che la espressione pi evidente d'un grande movimento sociale e morale,
che agitava tutta la penisola. La morte di Maometto sembr segnare il
principio d'una nuova ra d'intensa attivit politica, sociale e militare, che
dovea trainutare la faccia del mondo e fu il prodotto non gi della volont
metto fossero state

di alcune persone,

le

ma

forze motrici principali del

il

risultato della

somma

delle volont e delle

ener-

una nazione. La grandezza di Maometto jrovieno appunto da


ci, che egli per primo eccit e diresse questo grandi forze latenti le quah
generarono una immane convulsione intema, che scosse l'Arabia tutta da
gie di tutta

un capo

all'altro,

appena Maometto cess

di vivere.

di cinque falsi profeti, la sollevazione di pi che


tro la signoria di

met

Madlnah, la prontezza fulminea e

repressione, furono manifestazioni, che attestano la

popolazione.

le classi della

bica dell' 11. a. H., fanno


della sua vita,
occhi,

quando

il

si

Le proporzioni

La comparsa simultanea
delle trib

Arabe con-

la severit spietata della

grande energia in tutte

vastissime della

commozione

ara-

giustamente sospettare, che, negli ultimi tempi

Profeta lungi dal dirigere oramai

maturavano

eventi, sui quali

il

moto, chiudesse

gli

non avrebbe avuto pi con-

trollo alcuno.

61.

come

sia stato possibile di

generare tale una com-

un popolo nel breve spazio di dieci anni, e di sconvolgere


mi mondo, un problema tutt'altro che facile. DifScihssimo sovratutto

mozione
tutto

Spiegarsi

di tutto

di rintracciare, nei primi anni di Madlnah,


batrici.

La

difficolt

maggiore

risiede nella

sintomi di quelle forze pertur-

natura parziale e tendenziosa della

ha avuto in mente soltanto l'apoteosi del Profeta, e, smarrendosi infantilmente in fatti personah, ha negletto di conservare memoria dell'ambiente, nel quale oper Maometto, quando mise il piede in Madinah. Al-

tradizione, che

tentammo di chiarire in modo approssimativo


la situazione speciale del Profeta, quando fu chiamato a Madlnah da quel
in un altro passo
partito, che abbiamo denominato " il partito dell'ordine
(cfr. 1. a. H., 43. e segg.) abbiamo preso in esame un documento, che
pu essere considerato come una manifestazione pratica del sistema escogi-

trove

(cfr. 1. a.

H., 38 e segg.)

tato dal

Profeta per ottenere l'intento. In quella circostanza insistemmo

sul fatto

che

delegati (pagani) di

per motivi astratti religiosi,

ma

Madinah non

si

rivolgessero a

Maometto

per ragioni di ordine pratico e materiale,

* "

"

61.

durevolmente Madlnah e di por fine per semper la necessit cio di pacificare


per tutti. Questo partito dell'ordine non
pre ad una situazione insostenibile
dell' 'Aqabah erano pochi e
poteva per essere molto numeroso i delegati
:

ognuno

di essi

non

tratt

miglia, e senza potersi

con Maometto,

se

non

in

nome

della propria fa-

impegnare per quelle famiglie, che non avevano mancelebre Convegno (cfr. Introd. 340 e scgg.). I de-

dato rappresentanti al
minoranza della citt, ma
legati rappresentavano quindi una ben piccola
devono aver agito nella sicurezza, che molti altri avrebbero seguito il loro
esempio, perch universale era

il

bisogno di ordine e di pace.

Le magre

no-

primi anni di Maometto in Madlnah, fanno intravvedere il Profeta in una posizione umile e modesta, se si abbia l'accortezza di leggere
attraverso il velo tendenzioso delle tradizioni. Il primo anno, per cominciare,
tizie sui

Maometto era tale, che la tradizione ha preferito di tacere. Quando Maometto marci contro i Qurayis a Badr, egli aveva
con s poco pi di 200 Madinesi, un numero ben mescliino, quando si con-

oscurissimo

la posizione di

che la popolazione di Madinah, abbracciando in questo termine tutta


la pianura abitata di Yathrib, non pu essere stata molto inferiore ai 18.000
o ai 20.000 abitanti (cfr. Sprenger, III, pag. G, nota). Alla battaglia di
sideri

Uhud, un anno dopo,


piato,

il

numero

ed infine all'assedio di

suoi ordini

musulmani era pi che raddopMadinah, dopo soli quattro anni, aveva ai


dei guerrieri

3000 combattenti, nonostante che circa jnet della popolazione

non combattesse per lui. Vediamo quindi che nei primi cinque
anni vi fu un accrescimento molto rapido dei seguaci di Maometto e ci
renliamo conto quanto pochi dovessero essere in principio, prima dei fatti
di Badr. Il loro numero esiguo non fu per la maggiore difcolt che Maometto avesse a superare: questa difficolt era di ordine soltanto passivo, e
non pericoloso. Ve ne erano invece altre di opposta natura, che presentavano

(gli Ebrei),

pericoli

molto gravi: alludo cio all'oppo-sizione degli Ebrei e dei pagani di

Madlnah.
Oltre alla popolazione pagana, v'era, nella ferace pianura Madinese, la
ricca e

ma

numerosa comunit

ebraica, pari circa in

numero

alle trib

pagane,

dotata di ricchezza, di coltura e perci naturalmente di influenza mo-

rale e politica

molto maggiore della comunit pagana. Si eminente era

posizione della comunit

giudaica,

che

se

fosse

stata

unita e concorde,

sarebbe divenuta facilmente padrona assoluta di Madlnah.


in.siome

con

le virt,

avevano portato anche

la

Ma

gli

Ebrei,

pi gravi difetti della loro

razza, e principale fra assi l'insanabile piaga delle passioni fratricide, unita,

strano a

dirsi,

aves.sero la

con poca attitudine per

le

armi e

le arti

guerresche. Bench

specialit della fabbrica di armi, e di corazze, e della costru-

640.

5.

pur nondimeno

zione di luoghi fortificati,

ma

licose,

61.

H.

a.

le loro

tendenze non erano bel-

piuttosto pacifiche, industriali ed agricole, pronti pur sempre

danneggiarsi l'eciprocamente con quella semitica crudelt, che fu purtroppo


della nazione in tanta

distintivo

tratto

lezza militare,

sua

Tale mol-

storia.

che nell'ambiente bellicoso e sanguinario di MadTnah pare

quasi Adita, unita alla


gli

parte della

mancanza

assoluta di ([ualsiasi unit politica, priv

Ebrei di quel predominio assoluto, che avrebbero potuto altrimenti acqui-

stare

tenere in

pili bellicose

Madinah su

ed irrequiete, facilmente

grazie alla superiorit delle

litica,

non

loro

pagane. Queste per,

attitudini
v'

militari,

ed avevano strappato

dubbio che se questi avessero

intestine e formare

le discordie

molto

erano imposte alle trib ebraiche,

si

Madinah. Non

agli Ebrei l'egemonia in

saputo reprimere

trib

tutte le

una

forte coalizione

po-

solo sarebbero riinasti signori di Madinah, e superiori agli Arabi

pagani, pur essi discordi sempre,


soifocare o arrestare

il

ma

moto islamico

forse sarebbe stato

lro

in Madinah, allo stesso

possibile di

modo

dei Qu-

ray in Makkah.
Gli

Ebrei avevano

indomabile

istinto

per,

al

pari

dei

cugini,

loro

gli

Arabi,

quello

ogni disciplina,

di insubordinazione, quell'insofferenza di

che paraUzza ogni feconda evoluzione politica. Avevano eziandio altri

ele-

menti di debolezza, che contribuivano forse in eguale proporzione dei precedenti,

3:

Bench

in

rendere rapido
alto

parte anche la

il

Maometto

trionfo di

fatale

la

loro roAdna.

grado arabizzati, pur avendo adottati molti costumi, in


lingua e i noini del paese, bench si fossero grandemente

mescolati con Arabi giudaizzati, gli Ebrei,

mente

distinti dagli

si

tenevano pur sempre netta-

Arabi pagani, manifestando per questi un senso di

profondo disprezzo, e di malvolenza, generato forse dalla coscienza, che


per la loro intrinseca debolezza, dovevano tollerare
razze barbare e miscredenti.

Perci, bench

il

discordi

contatto hnpuro di
fra

loro,

ancora intatto un grande vincolo comune, che niuna forza


spezzare, la fede in

nazionale di

politica,

un Dio unico.
secoU di comune vita

questa credenza,

con quella tenacia singolare, che

cati

li

gli

il

serbavano

umana poteva

prodotto genuino

Ebrei erano rimasti attac-

ha sempre

distinti

da tempo im-

memorabile, e che fu la ragione principale del loro esclusivismo religioso,


politico e sociale.

Grli

Ebrei tanto per

il

loro

numero, quanto per l'assieme

dunque un elemento etnico dell'ambiente


Madinese, che superava tutti gli altri in importanza, sicch non esclusa la
possibilit che i delegati Madinesi, venuti a chiamare Maometto, fossero

dei loro difetti e virt, costituivano

spinti

ad agire anche dal timore, non ingiustificato, che

fra

pagani preparassero

il

terreno per

641.

le

sanguinose discordie

un novello dominio

degli Ebrei su

FF*

H.

5. a.

ss 61. a.

Madliiah. L'acquiescenza dei pagani, negli anni successivi, alle sanguinarie


misure di rigore, prese da Maometto contro gli Ebrei, sono la prova che

anche prima deUa venuta di Maometto, esistesse in Madinah una questione


ebraica, etl una forte corrente popolare, tli quello che noi oggi chiamegrave ed

la difficolt pi

formavano quindi, sotto

antisemitismo. Gli Ebrei

remmo

Le poche

risolvere.

rapporti,

problema pi complesso, che Maometto avesse

il

notizie di politica interna sul periodo, che ora esami-

niamo, tradiscono a questo riguardo


la

tutti

sentimenti del Profeta,

per

quale

il

preociupazione degU Ebrei era di gran lunga la maggiore di tutte.

62.

L'opposizione del partito pagano fu giustamente considerata

da Maometto come una

meno

di natura assai

come
contiene una

difficolt

di

non poco momento, ma nondimeno

pericolosa e pi facile a vincere.

nome

questo partito

il

di ipocriti, e questo appellativo gi in

Profeta,

noto, diede

definizione degli elementi, che lo

il

componevano.

Il

partito

era cio composto di tutti gli scontenti, degli invidiosi e degli ultra-conservatori pagani,

quaU per non avevano

il

coraggio delle loro opinioni e

fingendo di accogUere favorevohuente l'Islam, e perfino facendo mostra di

continuavano per in segreto a cospirare a danno del Profeta,

convertirsi,

come un

giudicato da essi

intruso ed

era di natura puramente politica

diminuito
resto era

il

animato

caso per

il

accumulato
naliste

sia

gh

da rancori o
e locale.

straniero. L'opposizione

capi di essa erano quelli che vedevano

loro antico prestigio per la

materiale, finanziario

era

un usurpatore

preeminenza

gelosie personali, sia

Dietro agli Ipocriti

non

di

Maometto, ed

da motivi d'ordine
si

ergevano, come

Ebrei, n altissime ragioni morali e religiose, n le forze

di tradizioni

venerande molte volte

secolari,

n tendenze nazio-

d'una razza diversa odiante ed odiata. Gli Ipocriti erano soltanto

armati contro Maometto da meschine ambizioni personali, o da deboli


res.si

cui

il

materiali,

quaU potevano facilmente

Maometto avesse potuto dimostrare che

rava quei vantaggi pecuniari e sociali che

inte-

essere soddisfatti, nel giorno, in


la conversione all'Islam procuessi

temevano

di perdere.

Era

un'opposizione malleabile ed opportunista, e non irrigidita da insuperabili


pregiudizi

tli

razza e di fede.

Riepilogando dunf|ue quanto detto, dobbiam riconoscere che in Madi-

nah

si

trovassero di fronte

minoranza
pi

deci.si

tre gruppi miUtanti

ed

ostili

fra loro:

(1)

la

unita, forte, ed attiva dei musulmani, che riuniva tutti gli uomini
ad agire ed a mutare l'ordine esistente di cose: questo gruppo era

specialmente temibile non solo per l'unit di sentimento e di direzione, e


per le qualit del capo, Maometto, ma perch esso racchiudeva nelle suo
file i migUori ed i pi vigorosi elementi
della cittadinanza Madinese, oltre

642.

H.

5. a.

venuti da Makkah.

ottimi elementi

agli
invisi

tutti,

mal

boli,

senza capi intelligenti.

diretti,

62,63.

(3)

(2)

Gli

il

modo

combatterlo.

di

al

movimento

islamico.

questi

tre elementi

si

principali, bi-

non fossero tanto visidovevano poi appoi-tare il massimo contributo

altri

nei primordi dell'Islam,

loro,

madanno a Maometto,

incapaci di comprendere la natura degli eventi, che

sogna aggiungerne anche


bili

fra

Gli Ipocriti, anch'essi discordi, de-

turavano in Madinah, e quindi, bench volessero far

ignoravano

discordi

Ebrei,

due,

quali bench

In primo luogo quella vasta agglomerazione di

pagani, particelle distaccate, acefale, senza opinioni ben determinate, privo

unit o direzione, le quali avrebbero seguito

di qualsiasi

corrente pi forte,

qualunque essa

passivamente la

ed avrebbero assicurata la

fosse,

vitto-

a quello dei tre contendenti, che desse migliore garanzia di vincere gli

ria

Questo era perci

altri due.

il

gruppo, per ottenere l'appoggio del quale

si

davano tanto da fare gli Ipocriti in un senso e Maometto nell'altro. Il quinto


ed ultimo gruppo era quello degli Arabi non propriamente Madinesi, per lo

nomadi

commercio e per necessit di


vettovagliamento erano in continuo rapporto con i Madinesi, e frequentavano sovente i mercati della citt. Questo ultimo gruppo non entrava per
pi

dei dintorni,

quali per ragioni di

ancora nelle considerazioni del Profeta,


ad

essi la

il

quale avrebbe

potuto rivolgere

sua attenzione soltanto nel giorno, in cui la sua posizione in Ma-

dnah fosse assicurata. Anche noi possiamo perci trascurarlo per

il

momento,

per prenderlo in esame, quando anch'esso parteciper alla evoluzione dello


stato teocratico arabo.

La

semplice enumerazione dei cinque gruppi sufficiente a mettere

in evidenza
vere,

la

gravit dei problemi,

che

noininalmente con mezzi morali e

politiche. Il confronto

numerico

delle forze

per l'egemonia in Madinah, pone

il

Profeta era chiamato a

religiosi,

realmente per con

impegnate nel

Il

trovavano

tutti

gli

il

maggior parte della popolazione

grande pericolo fu per evitato non gi tanto per

Maometto, quanto per


lati

si

unione compatta di queste forze sarebbe stata fatale per

Profeta, stante l'indifferenza religiosa della

pagana.

tripartito conflitto

inquantoch l'opposizione a Maometto

ed all'Islam era un punto sul quale Ipocriti ed Ebrei

Una

arti

Profeta in una condizione di grande

il

inferiorit numerica, tanto pi grave,

d'accordo.

risol-

errori dei suoi nemici,

pi deboli, permisero al Profeta di infliggere

l'abilit

quali, rivelando

un colpo mortale

di

loro

e di ab-

batterli vittoriosamente.

Chiamato soltanto per ragioni poKtiche, e cii'condato da difficolt d'ordine anch'esse sovratutto politico. Maometto, per le necessit della
63.

situazione pi che per premeditato proposito, antepose, nella lotta ora impe-

643.

H.

a.

5.

3 6a

D'altra parte per, nei primi


guato, cousideniziom politiche a quelle religiose.
prestigio, la baso fondamentale
toinpi di Madlnah, tutta la forza del suo

poggiava sulla fama della sua ardita propaganda religiosa in Makkah. Intanto lo stesso Maometto, per la disposizione naturale
dell'aniino suo, vedeva ogni cosa da un punto di vista religioso; per lui
reli^^iono e politica erano due diverse faccio di una stessa cosa: Dio era
della sua autoritii,

sovrano autocrate del popolo suo, la religione era la legge, con la quale
Dio governava gli uomini. Da s fatti concetti primitivi, quegli stessi che
vediamo dominare la societ ebraica descritta nel Veccliio Testamento,
il

nacque, per genesi spontanea dello predette circostanze e per effetto dello
condizioni psicologiche della societ semi-barbara di Madinah, una fusione

intima della religione con la politica. Il nuovo indirizzo preso dal Profeta
non fu quindi un processo di premeditata falsificazione, un inganno subdolo
di

impostore,

come vorrebbero

ma un

polemisti detrattori,

semplice am-

una trasformazione spontanea creata dalla


prodotta pi da necessit impreviste che dalla vo-

della sua attivit; fu

phamento

natura stessa delle cose,

Le dottrine

del Profeta.

lont

religiose, rivolte

finora a

correggere

unit di Dio, dovevano allargare le loro funzioni e

cetti erronei sulla

ventare leggi politiche e sociali intese a regolare meglio

religioso,

comprendere quale altro


il

Profeta avrebbe

religioso

tore
litico,

di

ammeno

vincere ad

non

potuto dare alla propria attivit.


in

Il

sogna-

un vasto agone

soccombere ignominiosamento, doveva battersi con

di

con tutte

sue forze.

le

fra gente priva di vero senso

Makkah, improvvisamente gettato

armi, che aveva, e

sole

indirizzo,

di-

rappoi'ti fra gli

uomini, compiendo opera di civilt e di pace. Date le circostanze,


possibile

con-

Si

tratt

di

polo

vincere, di

ogni costo e non v'era ragiono perch egli dovesse cedere

al-

Tanarchia pagana o all'intolleranza ebraica. Si batt e fece bene, perch


lo

scopo finale suo era un ideale di progresso e di miglioramento

non tanto nella


perarle.

Degli

scelta delle armi,

elementi

di

quanto nella misura e nel

una rozza

ma

forte

modo

teocrazia egli

si

ed err
di ado-

foggi

un'arma potentissima, che maneggiata da un uomo di qualit eccezionali,


riusci

micidiale per

gli

avversari e

spezz trionfante ogni ostacolo.

Gli

uomini sono grandi in quanto sono elevati i loro ideali e in quanto riescono a compiere quello che si sono prefissi di faro: Maometto fu grande,
perch riusci pienamente nei suoi intenti di rigenerazione religiosa e sociale.

Trov un'anarchia

assoluta, che, per la guerra di tutti contro tutti, era la

negazione di ogni vivere


e forte,

ponendo

civile e di

lo basi di

ogni progresso, e cre uno stato unito

una novella

concetto dello stato impersonale,

644

civilt.

come funzione

sociale indipendente,

H.

5. a.

63,64.

non ha nemmeno
potesse formarsi in un ambiente
dominio umano, come era quello

era un concetto del tutto ignorato in Arabia, ove la lingua

un termine per

Affinch uno stato

defniii'lo.

forma

ijarbaro, intollerante di qualsiasi

di

d'Arabia nel VII secolo, doveva sorgere strettamente unito con concetti
perch altrirhenti sarebbe stato incomprensibile ed inattuabile. In

ligiosi,

fatto ordine di cose la

giosa

leggi

le

comunit

non erano l'emanazione

era l'unico

mezzo per

si.

confondeva con

stabilire l'ordine e la legge in Arabia, vale

a dire in

non

esisteva

un danno, che

solo

pena,

ma

teocrazia

le

erigeva in doveri reUgiosi.

ammenoch

la

un

infliggeva ad

si

il

concetto etico

non era un

della colpa, del dehtto o del peccato. Uccidere o rubare

ma

reli-

umana,

di un'autorit civile e

una societ ancora tanto barbara da ignorare del tutto


punibile,

comunit

la

sif-

La

d'una volont divina, che

l^ens

politica

re-

altro, e

per

delitto

quale

il

o del danneggiato

famiglia dell'ucciso

avesse la forza materiale di vendicarsi. In siffatto ambiente era per necessa-

una legge fosse rispettata, che Dio comparisse direttamente


in scena, come autocrate assoluto, che ordinasse e punisse, e al quale
fosse hnpossibile di resistere. L'evoluzione dell'Islam in una teocrazia fu ima
fatalit inevitabile; le dottrine islamiche non ebbero altro scampo dalla morte
d'inedia, dalla quale erano minacciate, se runanevano un'astratta credenza
rio,

affinch

metafsica.

64.

vediamo

il

Nel gi pi volte citato documento

(cfr. 1. a.

primo passo tentato dal Profeta verso

crazia, che sostituisse

H.,

43

e segg.)

stabiHmento d'una teo-

lo

vincoh reUgiosi a vincoli di sangue e spezzasse

fasto sistema primordiale delle trib, che trascinava

ripeteremo qui quanto gi

si

detto

il

paese a rovina.

ma

in quel luogo,

il

ci

fermeremo

ne-

Non
sol-

tanto ad esaminare uno dei problemi pi importanti e purtroppo anche pi


oscuri, che offre quel

documento

(1. a.

H., 45), vale a dire,

se,

e fino a che

punto. Maometto esercitasse le funzioni di giudice, da lui assunte


colo 23.

Che egh

fosse l'arbitro delle vertenze fra

stessa delle cose, e su ci


se egli

mai decidesse

litigi

non

vi

esser dubbio.

fra musulinani ed

altri del tutto estranei all'Islam,

dicitura dell'articolo, che

pu

non

come parrebbe

La

questione di sapere,

si

dovesse intendere dalla

fa distinzione fra pagani. Ebrei e

domanda non possibile dare una


innanzitutto, meno una tradizione apocrifa (la
egli

seguaci era nella natura

seguaci di altre religioni, e fra

questa

non abbiamo notizia che

mai

esercitasse

risposta

musulmani.

categorica,

perch

lapidazione di un'adultera),

praticamente

giudice fra non-musulmani. In secndo luogo ignoriamo


il

all'arti-

le

funzioni di

fino a qual

punto

famoso docuinento fu atto convenuto, approvato e reso esecutorio dalla

volont concorde della cittadinanza, e quanto invece rimase come semplice

645.

a. H.

5.

6L

alla quale siamo arrivati


prograninm [c: 1. a. H., 44). La conclusione
allo migliori autorit, stata di ammettere
in altro luogo, conformemente
natura di un progetto di riforma,
che il documento fosse piuttosto nella

un semplice tentativo, che non ebbe immediata esecuzione pratica:


Maometto e delle sue idee ebbe luogo in altro modo e per
il trionfo di
probabilmente al medesimo ordine di
altro vie. Il documento appartiene
forse

fratellanza fra Madinesi


tentati^ sociali, politici e religiosi, come furono la
ed Emiorati, il tligiuno nel giorno di 'Asura, la qiblah verso Gerusa:

e via discon-endo, tutte istituzioni tentate dal Profeta in via di esperimento nel primo anno di :MadInah per esplorare il terreno, ma che poi

lemme

cammino da seguirsi
ci illumina non gi su quello
che realmente avvenne, ma sul modo, nel quale Maometto si prefsse di
aoire. Vediamo cos che egli ambisse di essere riconosciuto come giudice
dovette o abrogare o modificare, quando intu
per vincere gli avversari. Il documento quindi

ed arbitro fra tutte

le

classi

attribuzioni di inviato di Dio,

della

ma

il

popolazione,

vero

senza insistere sulle sue

nemmeno

difficile accettare che

in questa

mai universalmente riconosciuto. Per i musulmani,


inutile il dirlo. Maometto per il fatto stesso di essere il Profeta eletto di
Dio, era in pari tempo anche giudice inappellabile in tutto. Entro certi
limiti pot forse presentarsi come accettabile anche a buon numero di pagani, per i quali Maometto era una specie di indovino o vaticinatore ispirato.
forma

velata, egli venisse

noto infatti che questi sfruttatori delle superstizioni popolari, decidevano

costantemente, nei tempi pagani,

questioni

domestiche,

questioni

dit, di genealogia, di appropriazioni indebite, di prezzi di

Introduzdone 48, 93, 103

ecc.).

Pu

essere

di

ere-

sangue, ecc.

(cfr.

quindi che in senso diverso

da quello che intendesse Maometto, questi trovasse ascolto presso una classe

numerosa

ma

di pagani,

ed esercitasse funzioni di giudice nelle loro vertenze;

purtroppo nelle tradizioni innumei'evoli, che abbiamo sul Profeta, non

ne possediamo alcuna autentica, che

ci narri

un verdetto

a favore di un infedele contro un altro infedele.

had

di

Maometto emesso

La tendenza

generale del

Maometto non volesse mai avere rapporti con pagani, fino al punto di rifiutare doni da chi non si convertiva all'Islam:
probabile per che tanto spiiito intransigente sia un riflesso degli ultimi tempi
Tth di mostrare che

soltanto della sua vita, perch in principio egli

Che

infine egli fungesse

pagani o

a<^l

mostr molto pi

mai da giudice fra gli Ebrei, o


mai solevano gli Ebrei

gani, molto improbabile, perch


vini

si

tollerante.

fra questi e

pa-

rivolgersi a indo-

avventurieri religiosi di nazionalit straniera. Ci era vie-

tato anche dalla loro religione, era contrario alla loro natura ed a tutte le
loro tradizioni.

Il

contegno degli Ebrei verso Maometto porta alla conclu646.

5.

H.

a.

64, 65.

non avessero con lui alcun rapporto diretto, e lungi dal trattarlo
giudice supremo della comunit, gli muovessero la pi aspra guerra

sione che

come

il

di calunnie e di intrighi.

Se sono giuste le precedenti considerazioni, dobbiamo logica 65.


mente concludere che il trionfo della persona e delle idee di Maometto in

Madinah non avvenisse per

la via tracciata dal

ma

di pretese attribuzioni di giudice,

ma

documento, ossia per mezzo

qualche altro modo, forse

in

affine,

pi ascoso, che sfugg alla percezione dei tradizionisti, e rimase forse

dramma

perfino inavvertito dagli attori stessi del

ciecamente la narrazione tendenziosa

bile accettare

Maometto

Madinah

Non

Madinese.
dell'

possi-

ingresso trionfale di

H. 30), e dobbiamo ritenere invece che


dovesse appianare molte difficolt con l'assistenza dei suoi fautori, dei cos
in

membri

detti

(cfr.

1.

a.

del partito dell'ordine, prima di penetrare nel cuore della co-

munit madinese. Non

possibile altrimenti di spiegare

fermata per parecchi giorni in Quba


l)io

che

Maometto
zione,

fatti si

svolgessero in

modo

(cfr. 1.

a.

H., 25-29).

un processo

metralmente contrarie a quello che

v' dubil

quale

di sottile infiltra-

egli

aveva desiderato

lui

ed in parte dia-

e voluto^ Il trionfo

Islam fu un fenomeno di generazione spontanea, fu per

parte
gli

Non

dovuta specialmente ad alcune correnti fortissime popolari, messe in

movimento dal Profeta per circostanze impreviste da


dell'

motivi della sua

assai modesto. Il processo per

rese alfine padrone della citt, fu

si

il

la

massima

prodotto di una commozione, che scatur naturalmente perfino da-

trasform per sua fortuna anche gli

insuccessi del Profeta, e che

rori in abili

mosse

Entrando

in

er-

politiche.

Madinah

egli

aveva concepito

progetto di attirare

il

gli

Ebrei nell'Islam e s'illuse che l'opposizione ai suoi progetti sarebbe stata

temporanea, e facilmente vinta con qualche concessione.


degli Ebrei fu infatti

il

La

cooperazione

cardine fondamentale della sua prima politica Madi-

nese, e tutte le innovazioni

da da

lui introdotte

(qiblah, preghiere,

lavacri,

digiuni, le decime, ecc.) furono tutte imitazioni di rito e di consuetudini ebraiche.

Lo scopo

era duplice: rendere; cio, completo

il

suo sistema religioso, fog-

giandolo su quello ebraico, e indurre gli Ebrei a convertirsi, iucoraggendoli

con concessioni, che,


loro

amor proprio

al

modo

di vedere di

e rendere pi facile

il

Maometto, dovevano lusingare

passaggio da una fede

all'altra.

il

La

Maometto si ingann nelle sue previsioni e nel suo apprezzamento della natura degU Ebrei, un'altra prova convincente che egK, prima
di venire a Madinah, non avesse mai avuto contatto con comunit ebraiche,

misura, nella quale

ed ignorasse

dello straniero.

veri tratti caratteristici di quella razza esclusivista ed odiatrice

Maometto,

fin dal

primo giorno aveva


647.

steso verso di loro fran-

g 66,66.

5- ^*

"

senza far questione


camente una mano anca, con l'invito di cooperare con lui
complto di Maometto richiedeva una
di fede. bonsi vero che il progrannna
conversione totale della comunit, perch altrimenti la sua funzione profe-

un non-senso e

tica era

tra parto per,

come

gli atti

venivano a contradire

risulta dal

documento

le

sue dottrine. D'al-

pi volte citato, egli in princi-

mosso dal desiderio di essere accolto da tutti come ospit< imparziale


ed estraneo ai conflitti intestini, ebbe l'accortezza di smussare i punti pi
angolosi della dottrina, adoperandosi a foggiarla sul modello della ebraica,
e in attesa del momento opportuno per una pi ^^gorosa propaganda repio,

ligiosa

ancora

musulmano. L'Islam incompletamente formato, era


tutte le sue parti egli pot quindi mettersi all'opera con

nel vero senso


flessibile in

lealmente, Ebrei

poUtica larghezza di vedute, invitando indistintamente, e

ad un'unione politica e sociale, apparentemente scevra da ogni


concetto di proselitismo. Praticamente Maometto lasciava immutata ogni
e pagani

cosa,

ammettendo

tutte

matrimonio e

propriet, sul

Le novit maggiori
innanzitutto

consuetudini tradizionali allora in ^^gore

le

sui rapporti fra

vari

membri

della stessa trib.

e pi palesi, che egli voleva mettere in angore, erano

la soppressione della vendetta fra le famiglie della stessa

sulla

nit, e la sostituzione del

pagamento regolare d'un prezzo

in luogo della vendetta \'iolenta e sanguinaria

doveva essere addomesticata

al

famigUe per

primendo

la

sangue

fisso,

in altri termini la vendetta

grado di taglione. La seconda idea fonda-

mentale che Maometto voleva inculcare nella mente di


di tutte le

di

comu-

la difesa

comune contro

il

tutti,

era la unione

nemico esterno. Pur sop-

vendetta nell'interno della comunit, la mantenne nei rappoi'ti

mmah

chiama nel documento), poteva


avere con gU esterni, con la differenza per che il danno di ogni singolo
individuo doveva essere considerato come il danno arrecato a tutta la comu-

che la comunit, la u

nit e toglieva alla guerra

il

(come

egli la

concetto primitivo di vendetta privata per

varla al grado di funzione sociale di difesa, la rendeva per cos dire


litare -

('cfr.

66.

Wellhausen, Das

Quello

Arabische Reich., pag.

"

ele-

mi-

9).

che Maometto chiedeva dunque ai Madinesi era di nsr

tura tanto impersonale, e cosi lealmente ispirato

da motivi

mune, lasciava tanta parte

cose,

dell'antico ordine di

di interesse co-

che non poteva

vi-

sibilmente offendere suscettibiUtii ed interessi. Egli, per esempio, riconosceva

sempre

in ogni inrlividuo

membro deUa

il

diritto antico della

trib poteva

i^arah

o protezione, che un

concedere ad uno straniero qualunque,

lando tutta la propria trib. Tale concessione ascondeva


bili

e gravi conflitti interni, perch

individuo, poteva no^i essere

germi

vinco-

di possi-

quello che conveniva o piaceva ad un

sempre nell'interesse generale della


48.

corriunit.

H.

a.

5.

;i

ee.

Questa non aveva chi la rappresentasse, ed era perci priva dei mezzi per

un singolo suo membro

inipoiTe a

rispetto per gli interessi generali. L'in-

il

dipendenza quindi delle parti era ancora grandissima, rispetto all'insieme; e


la distinzione precisa dei diritti e dei doveri reciproci, delle parti e dell'insieme,

Mancava

restava molto vaga e indeterminata.

un'am-

inoltre assolutamente

Le

ministrazioue pubblica, non v'erano n impiegati, n cassa pubblica.

varie

frazioni della societ erano altrettanto libere di prima, ed, in apparenza al-

meno, non mostravano

atteggiamento verso tanti elementi

di si fatto

rivel

un

legame alcuno. Nella saggia moderazione

di avere

finissimo

lunque fossero

tatto politico,

di^'^ersi

Maometto

potenti.

che nostro dovere di riconoscere, qua-

Ma

suoi reconditi motivi, nel tenere simile condotta.

su ci

inutile fantasticare, perch nulla di certo possiamo dire.


Gli Ebrei
feta,

male

accolsero molto

dimostrazioni di simpatia del Pro-

le

come un volgare impostore,

lo trattarono

si

presero

diletto a criti-

carlo con scherni sanguinosi, ed a confonderlo con quesiti irritanti, ai quali

Maometto, ignorante
dere. I

musulmani

di sottigliezze teologiche,
i

non seppe

pagani erano per altrettanto,

ben rispon-

forse

non pi ignoranti

se

ancora: perci la infelice figura, fatta forse dal Profeta in qualche circostanza, rimase avvertita

Maometto. SI

fatti

soltanto dagli

conflitti

servirono

Ebrei e non scosse la posizione di

solamente ad masprire

rapporti

Arabi ed Ebrei senza diminuire l'influenza di Maometto. Gli Ebrei dan-

fra

neggiarono pi loro

stessi

che

il

Profeta.

questo fu

il

pruno grave errore

degli avversari dell'Islam. All'istintiva avversione per tutto ci che


ebraico,

venne a unirsi anche un

falso ed erroneo

apprezzamento della per-

sona di Maometto e del valore intrinseco dell'opera sua.


sero

l'errore

non era

Gh

Ebrei commi-

imperdonabile d'una valutazione completamente errata delle

forze, delle quali

disponeva Maometto, e che egli poteva schierare contro

di loro. Il sapore giudaico delle sue dottrine, le varie servih imitazioni del

rituale rabbinico e del codice mosaico, che

Maometto ordin con

forse so-

verchia precipitazione nel primo anno della dimora in Madlnah, rispecchia-

vano

il

rispetto e l'ammirazione,

zione biblica, e tradivano

con

la religione ebraica.

hnitazioni,

ritenendole

d'npostura.

La mano

il

Gh

che egli sentiva per la veneranda tradi-

suo sincero desiderio di immedesimare l'Islam

Ebrei fraintesero

corretto significato di tante

come prove di plagio e


imianzi amichevolmente da Maometto fu rifiu-

come segni
stesa

il

di debolezza e

tata con scherni ostiU ed ogni pi offensiva insinuazione (secondo la tradi-

zione musulmana) fu considerata valida per porre

Profeta

una luce

degh Ebrei fu molto grave, perch ebbe conseguenze


mia portata molto maggiore di quanto alcuno avesse potuto sospettare.

sfavorevole.
di

il

L'errore

649.

GG*

Non

solo,

sdegnosa

Ebrei offesero l'animo suscettibile del Profeta con la


ripulsa, ma i sanguinosi dileggi e le calunniose insinuazioni langli

cio,

accomodamento, punsero

ciate in risposta alle proposte di


il

Profeta, che egli ebbe

bile rancore per

Ebrei,

bracci tutta la comunit

non

un implaca-

di irosa rivolta e concep

uno scatto

La

suoi avversari.

degli

jiolitici

errori

dolorosamente

reazione anti-giudaica generata dagli

musulmana

ab-

grande parte di quella pagana. Gli

degli Ebrei lungi dall' indebolire la posizione del profugo

attiicclii

ma

Profeta,

solo

fu per limitata al

Makkano,
aveva

contribuii-ono validamente a fortificarla. Il tatto politico di IMaometto

Madinah un'impressione molto favorevole nella massa dei pagani incolori, i quali pur osservando come ogni giorno aumentava il numero
dei proseliti, erano consci, che Maometto, nel trattare con gli Ebrei e nel tentare mi modus vivendi, aveva di mira il vantaggio di tutta la comunit Madicio prodotto in

nese senza distinzione di razza e di fede.

Il

contegno degli Ebrei, che oifen-

dendo Maometto, offendevano anche il capo di una comunit araba, riaccese


una dormente antipatia sempre ^'iva nell'opinione pubblica Madinese. G-U
Arabi, anche pagani, trascinati dal sentimento nazionale, sempre vivissimo

gH Arabi,

presso
il

conflitto, in origine di

un vero

Maometto, tramutando

presero istintivamente la parte di

natura apparentemente domestica e dottrinaria, in

conflitto di razza.

n modo

come avvenne

subitaneo

e la violenza con la quale

l'

il

mutamento

dell'indirizzo islamico,

Islam, emancipandosi dal giudaismo,

si

scagU

contro di esso, non sarebbero stati possibili, se Maometto non avesse agito
interpretando

sentimenti della maggioranza degli Arabi.

mutamento

viso

ghiera,

ma

anche

della

qiblah

le tradizioni

Non

durante una pre-

av^^enuto senza preavviso

su abu Bisr ai-Bara

solo l'improv-

(cfr. 1. a.

H., 84) stanno

tendenze nazionaliste, e anti-giudaiche fossero gi molto


sensibili anche prima della venuta di Maometto, e si acuissero, tutte a van-

a dimostrare, che
taggio

della

le

causa musulmana, per la

essere che la tradizione


nella

Maometto un tempo

D'altra

facesse

parte la violenta reazione

zione del

Ramadan, con

dell'adzan, nonch con


ri-sentirnento vivissimo,

il

gli

che trov

Ka'bah,

in

la

degli Ebrei.

Pu

possibile per accordarsi

anti-giudaica, che

della

si

qiblah

con

loro.

svolse con l'istitu-

e con

l'istituzione

eventi successivi, tende a dimostrare

un

nato forse dalla condotta offensiva degli Ebrei verso

una numerosa comunit. Nacque


sta,

il

mutamento

tutti

ostile

musulmana abbia voluto porre questi


possibile, ma non ha potuto velare il

tendenziosa

luce pi sfavorevole che fosse

fatto che

condotta

cos

un sentimento

patriottico e nazionali-

sua pi lucida espressione nella elevazione

luogo di Gerusalemme, alla dignit di

660.

"

Casa

ufficiale

di

Dio

della

e che

5.

a.

H.

60,67

dopo aver sonnecchiato inavvertito nella societ pagana di Madlnah, scatt


ora con novella vitalit, contribuendo forse pi di tutto a sollevare la
persona di Maometto nella stima e nelle simpatie degli Arabi, quale campione della causa nazionale contro lo straniero. Nacque perci anche presso
i

pagani una corrente di simpata e

aument

numero

il

in tutto altro

modo

di

ammirazione per Maometto, che


rapidamente la sua posizione

dei proseliti e consolid

e per tutti altri motivi, che

non quelH

da Mao-

ideati

metto. L'eflfetto immediato dell'attivit del Profeta fu quindi di aggravare


la

scissione

fra le

due

maggiori della cittadinanza,

classi

effetto

negativo ebbe

fusione

degU elementi finora discordi del

il

prezioso

ma

primo

tale

vantaggio di consolidare e cementare la

un

partito arabo, riunendo in

momento

scio tutte le forze nazionali contro lo straniero. In questo

fa-

critico,

un incidente imprevisto venne subitamente ad imprimere all'evoluzione degli animi un movimento assai pi rapido e vigoroso in favore dell' Islam.
Maometto non era venuto solo a Madlnah con lui avevano
67.

emigrato circa cento seguaci, provvisoriamente alloggiati presso quelle


miglie madinesi, che generosamente avevano concesso ospitalit.

che molti fra gH Emigrati


a procurarsi

mezzi per

si

\'ivere

guerre

civili degli

probabile

un

altro,

onestamente, senza pesare troppo sull'ospi-

talit dei Madinesi, la ricchezza dei quali era certo


le nefaste

ingegnassero, chi in un modo, chi in

fa-

anni precedenti.

La

modesta in

dopo
incomoda

ispecie

situazione era per

Makkani emigrati erano tutti presumibilmente di professione mercanti, e non conoscevano altro mestiere, perch in Makkah non
esistevano n agricoltura, n industrie. Ma ora, nel nuovo ambienta di
Madlnah, una vita dedita al commercio mal si accordava con gli intenti e
i sentimenti del Profeta e dei Compagni, perch fra le altre cose avrebbe
disperso in viaggi commerciali tutti i Compagni, diminuendo il prestigio
e di natura precaria. I

morale e l'influenza politica dei musulmani, ed

Maometto non era venuto


speculazioni

commerciali,

in

ma

esilio

il

mondo

progresso della propaganda.

a Madinah per accumulai'e danari in

per raggiungere due elevatissimi scopi: uno

religioso, e l'altro politico. Infine

dispersi per

il

in cerca di

Maometto, solo in Madinah, con

seguaci

guadagni pecuniari, che cosa mai avrebbe

potuto fare? Circondato invece da una schiera di

fedeli,

coraggiosi e pronti

ad ogni cimento, egU teneva una posizione che in un ambiente, amante di


ogni manifestazione di forza, incuteva considerazione e rispetto. Agli Emi-

Makkani distolti in tutto


mercio, non rimaneva che una
grati

dalle antiche consuetudini

sola

occupazione possibile,

di
le

pacifico

armi.

questa conclusione portava decisamente l'ambiente marziale e

coso di Madinah, ove tutti erano guerrieri e conosciuti

651.

combelli-

come gH uomini

di

a.

5.

g e;.

H.

mia commuta che i


spada e di corazza. Nulla cemetita meglio gli animi di
tempo la guerra, come
le ebbrezze dei trionfi militari. Allo stesso
rischi
s'intendeva allora in Arabia, non era soltanto un'occupazione avventurosa
piena di attrattive per uomini arditi e forti, ma poteva, abilmente diretta,

La guerra per l'Arabo

fruttare copiose ricchezze.

mir

gantagijio, ed a questo precisamente

od

mi vero

e proprio bri-

Profeta per assicurarsi l'esistenza

il

benessere economico dei seguaci e per invogliare anche altii a seguirlo.

il

Se volesshno giudiciire Maometto alla stregua dei concetti vigenti nella nostra civiltiv, non a\Tenimo espressioni sufficienti per condannare la condotta
un preteso riformatore religioso, il quale organizza i seguaci per diffonili
dere una dottrma non gi con mezzi pacifici,

Conviene per andare a rilento nel portare

ma

ma

la

rapina e

siffatti giudizi.

nuanti, che nostro dovere di porre in e\denza,


feta,

con

il

delitto.

Vediamo

le atte-

non gi per schermire

Pro-

il

per stabilire le vere condizioni, nelle quali egli svolse la sua attivit.

In una societ primitiva,

come

quella in Arabia,

concetti etici e giu-

fondamento della societ nostra, erano inconcepiti ed inconcepibili.


In essa, come abbondantemente dimostrato da tante ricerche sull' argo-

ridici,

ma

mento, non esisteva propriet individuale,

della famiglia o della trib, perch l'esperienza

uomo

solo

non era capace

delle unit

umane

di difendere

il

mondo antico,
comuni. Anche oggid in

e quello delle famiglie e delle trib nel

condizioni della societ sono rimaste quasi identiche a quelle

le

dei tempi di

propriet

L'aggruppamento quindi

suo avere.

ebbe per ragione principale la difesa dei beni

Arabia ove

comune
"aveva dimostrato che un

soltanto

Maometto,

chiaro, perch

ognuno dipende

dei propri beni (cfr.

ben

dalla cooperazione del vicino per la difesa

Robertson,

pi nominale che effettiva

non

concetto della propriet individuale

il

pag. 67).

L'individualit del possesso

un Jiiembro della trib perde quello che possiede, gli altri membri della medesima debbono tutti, in proporzione dei
loro mezzi, donare tanta parte del loro avere da compensare quello che il
compagno ha perduto (cfr. Doughty, I, pagg. 344-345). Il concetto della
propriet era
e
ai
i

in

quali

meno

forse

ma

Madinah,
tutti

gli

quali avevano

lo

in

Makkah

comunista dei

nomadi,

abitati,

spirito

dovevano pi o meno

abitanti

come

la loro

di sentimenti e di consuetudini.

la tassa per
il

luoghi

nei

anche qui soffiava

nesi ed Emigrati, per


es.sere

primitivo

comunanza

Maometto creare
mente

se

poveri ed

quale

due

il

origine, e

con

Cosi vediamo

patto di Fratellanza fra Madi-

fratelli di elezione

dovevano

rispettiva-

l'uno erede dell'altro, ordinanza che rivela concetti comunisti

esistenti allora in

Makkah

e in

Madinah. In una societ cosi

continuo timore di depredazioni,

il

costituita, nel

concetto del furto e della rapina,

6B2.

come

delitto

morale

membri d'una
tutti.

stessa famiglia,

D'altra parte chi

con essa

(e ci

non pu

e sociale,

fi7,c8.

H.

5. a.

sussistere.

Non pu

esistere furto fra

d'una stessa trib, perch

non appartiene

alla famiglia, o chi

equivaleva praticamente allo

stesso),

vari

la proprieti di

non

confederato

persona verso la quale

non esiste obbligo alcuno, praticamente equivalente ad un nemico, il quale


pu eventualmente defraudare od essere defraudato. L'essei'e o l'uno o l'altro,
questione di fortuna o di abilit, nessuna infamia essendo

il

rapire

per-

ch chi non appartiene alla famiglia, sia per pretesi vincoli di sangue, sia
per patto espresso, equivale ad un nemico, che perfettamente lecito di de-

predare e occorrendo anche di uccidere.

Prima quindi

68.
metto, per

amor

di esprimere

un giudizio

della giustizia e del vero,

sull'operato

di

Mao-

assolutamente necessario di

mente quanto abbiamo detto di sopra. Tutta la storia araba preislamica nuU'altro che una sequela di storie d'amore, intrecciate con omicidi
e con rapine, tutte egualmente soggetti di inni laudatori, e di vanti gloriosi
tenere a

Maoquando commettevano
menoina idea di com-

delle generazioni successive escludente qualsiasi concetto peccaminoso.

metto ed

suoi seguaci pensavano a questo inodo, e

azioni, che oggi

chiameremmo

misfatti,

non

ebbei'o la

mettere un'azione infame. Dio stesso, nel Qur*an, approva


fedeli,

azioni dei suoi

diventa egli stesso capo-bandito, inviando schiere di angeli ad assistere

Maometto

nello

sterminio dei Qurays a Badr, e regolando

speciali la divisione del bottino (cfr. 2. a. H., 83).

di

le

Nakhlah fu ucciso

il

primo Qurasita,

la

Quando

con ordinanze
nella spedizione

grande emozione di Madlnah fu

non gi per causa dell'omicidio in s, ma soltanto, perch era stata violata


la santit del mese di Ragab (cfr. 2. a. H., 22). Se il pagano fosse perito
prima del mese di Ragab, nessuno avrebbe trovato che dire.
Altre ragioni militavano ad attutire il senso morale dei musulmani
bench ancora non esplicitamente dichiarato, l' evoluzione delle dottrine
islamiche, ogni d pii vivacemente ostile al paganesimo, portava come necessaria conseguenza che ogni uomo non convertito alla nuova fede, non fosse
un uomo degno di compassione perch in errore, ma bens un vero malfattore
e peccatore, meritevole della massima pena. Nel sistema teocratico, i soli
peccati sono quelli commessi contro la maest di Dio il primo peccato, per
ordine di tempo e di grado, quello di disobbedire alla volont rivelata di
Dio, il quale vuole che la vera fede sia abbracciata da tutti: Dio stesso,
come narrato nel Qur'n in cento passi diversi, ha dato insigne prova di
ci, sterminando quelli, che non volevano ascoltare i suoi insegnamenti. Da
ci veniva ben naturale il concetto che l'uomo dovesse assistere Dio nella
:

sua opera punitiva. Cosi

si

palesa fin dai primordi,

663.

il

principio,

bench in

j.

5.

gj^^

a. H.

un uomo non voleva essere musulmano, era considerato


fuori della legge comune.
Ora precisamente i QurayS erano quei pagani, che pi decisamente si
erano rifiutati di abbracciare l'Islam, bench per dieci anni Maometto lo
avesse predicato in mezzo a loro. Di tutti gli Arabi pagani, i Qurays erano
forma

velata, che se

finora

soli,

quali

non avevano voluto

loro di preferenza furono

per di sterminarli,

ma

quindi contro

Non

depredarli per arricchire

di

soltanto

musulmani,
del Profeta.

gli attacchi

diretti

poveri musulmani. Cosi egli otteneva

il

per la loro miscredenza, di vendicare


di rimuneratrice

farsi

attivit ai suoi fedeli.

trattava

ma

fedeli,

scopo di punirli materialmente

triplice
il

si

un campo
L'accoglienza favorevole avuta da
forzoso esilio e di aprire

Madinah ed il numero ogni d crescente di quelli che siinpatizzavano con lui, non aveva cahriato il risentimento degli esuli makkani,
ma li indusse e li incoraggi sempre pi ad abbandonare i Quray alla sorte
Maometto

che
git.

in

meritavano, e

si

convinse sempre pi della loro incorreggibile malva-

li

Bisogna anche tenere in considerazione che l'esodo dei musulmani da

Makkah dopo

tanti anni di lotte sterili ed umilianti,

inasprito gli animi degli Emigrati


libert ai

membri

della

fuorch con

dinesi,

nel

aveva particolarmente

documento tante volte

citato lasciata

comunit di trattare con chicchessia dei non Ma-

Qurays,

quali con

questa esclusione erano messi

propriamente al bando, come nemici degli uomini e di Dio.


si

detto,

tradizionisti

comprendiamo ora anche meglio

ragioni,

che spinsero

a rinforzare le tinte delle pretese persecuzioni dei

Makkah. Pi queste erano

Maometto agU occhi

state

di quei

violenti, pi plausibile

musulmani non Arabi

che per nulla conoscevano

cessive,

le

le

Da quanto
i

Qurays in

era la condotta di

delle generazioni suc-

condizioni particolari della societ

araba antica, e avrebbero potuto perci dare una erronea interpretazione


agli atti di brigantaggio dei primi

sulle respon-

Maometto contro i propri concittadini,


volenterosa cooperazione dei Compagni, senza prendere

della poUtica aggressiva

con la pronta e
in seria

questa breve esposizione

ammettere che non conviene di portare un giudizio

dovere
.sabilit

Da

musulmani.

di

considerazione varie categorie di ragioni d'indole generale.

possiamo,

per giustizia,

spon.sabilitfv

seguire l'esempio

su Maometto

lo

abbassano

di

quelli,

al

In ogni caso lasciamo al biografo del Profeta

livello
il

Non

che gettano ogni


di

re-

volgare bandito.

compito di esprimere

il

giudizio finale sulla condotta politica di lai e contontiamoci di avere messo

innanzi alcune ragioni imparziali, che debbono essere prese in esame prima
di formulare

una condanna

svolgimento

dei

fatti

che

assoluta,
si

od una assoluzione. Seguiamo ora

svolsero

664.

con

lo

moto rapidissimo, producendo

5.

conseguenze

cos

H.

a.

grandi e durevoli che

68, 69,

stenta

si

a comprendere

nesso

il

fra causa ed appello.

69.

primi

quillamente nella

mesi dopo l'arrivo in Madinah furono passati tran-

sei

citt,

giorni dell'esilio di iniziare

bench forse Maometto meditasse

una

politica aggressiva e vendicatrice contro

ben comprensibili non stim opportuno


imprese lontane. Era necessario innanzi tutto che egli

ray, per ragioni


in

dei vari umori

dell'ambiente,

noscere personahnente,

appurasse quali erano


dei quali

doveva

affiatasse

si

con

Madinesi,

Qu-

di cimentarsi gi

rendesse conto

si

venisse a

li

co-

rapporti intimi e diretti di amicizia, ed

stabilisse
gli amici,

quali poteva contare, quali

sui

Vi erano anche

diffidare.

primi

fin dai

nemici,

altre urgenti occupazioni

la co-

struzione della dimora sua e delle mogli, le varie istituzioni rituah, sociali
e reUgiose, e la necessit di arringare sovente Emigrati e Madinesi per chiarire

megUo

le

sue dottrine e diffondere possibihnente la conoscenza

in tutte le classi della societ.

assodata, e

quando

si

e sulla protezione d'un

fu

Quando

sua posizione nella citt fu meglio

sufficiente di Madinesi,

indugio alcune piccole spedizioni

Islam

che poteva contare sopra l'appoggio

assicurato,

nmnero

la

dell'

(cfr.

1.

a.

allora inizi senza

H., 73): sua intenzione era

piuttosto di esplorare e di predare, che veramente di combattere,

ma

allo

tempo voleva organizzare praticamente le proprie forze militari, addestrandole in spedizioni minori, prima di cimentarle in qualche grande ventui'a.
stesso

Egli stesso con questo scopo fece in persona quattro spedizioni

18,

essere molto prudente;

non era

semplice perdita di uomini,


l'altra,

mai

18,A, 19 e 20) senza per

ma

guadagno

una
predare una caravana dopo

nei suoi piani di infliggere ai Qurays

bens soltanto di

materiale.

Le

ma

con successo militare

tradizioni dicono che

Maometto

vasse ogni volta sul luogo dopo che la caravana era partita
bile invece che

anche

Qurays facessero mostra

mezzi di

farlo, sicch

H.,

ottenere risultato tangibile. Egli volle

possibilmente senza spargimento di sangue,

sicuro e con

(cfr. 2. a.

arri-

pi proba-

di volersi difendere, ed avessero

Maometto non

freddo con incertezza di riuscita e con certo

osasse

attaccare

a sangue

spargimento di sangue. Tali

mi modo, che nessuno poteva prevedere. Una nuova spedizione di pochi uoixiini, mandata ad
esplorare in prossimit di Makkah, s' imbatt presso Nakhlah in una piccola
caravana di mercanti Qurays, e bench fosse gi incominciato il mese sacro
di Ragab, attacc ed uccise un Qurasita, facendo anche un considerevole
bottino, n fatto dest grande rumore e vivissimo scandalo, perch, secondo
le antiche usanze pagane, il mese di Kagab era uno dei mesi sacri, durante
i quah il versare sangue umano era un delitto infamante. Il Profeta inoltre

manovre

inoffensive ebbero improvsTjsamente termine in

665.

si

faccenda, perch, a quanto sembra, lo


trov implicato personalmente nella
concepite in termini equiscritto date a 'Abdallah b. (jahs, erano

istruzioni

vera su Maometto stesso. Egli tronc


voci e facevano cadere la rosponsabilitii
rifiutandosi di discutere con i seguaci,
allora la questione con una rivelazione,
che i mesi ritenuti sacri dai
ed alludendo per la prima volta al concetto,
L'allusione fu fatta in termini
iMigani. potevano non esserli per i musulmani.
potente per
piuttosto indeterminati perch egli non si sentiva abbastanza

abrogare (come fece pi tardi) la pretesa santit dei quattro mesi (Ragab,
T>iu-1-Qa*dah, Dzu-1-Higgah e Muharram) rispettati dai pagani. Con il suo
rinuntatto politico Maometto trov modo di calmare T opinione pubblica, e
ziando a concetti casuistici, pronunzi una sentenza assolutoria sul misfatto
commesso. La faccenda era poi terminata bene per i musulmani i predoni
;

erano ritornati con bottino, tutti avevano guadagnato qualche cosa; e ci


dov contribuire ad acquetare lo scandalo e a dar ragione a Maometto.
D'altra parte

dicare

contegno pusillanime dei Qurays, che nulla fecero per ven-

il

sangue sparso, dissip

il

timori di rappresaglie, calm gli scrupoli

ed infuse coraggio e novello ardire anche in quelli che avevano strepitato

un conflitto con la comunit makkana.


L'omicidio commesso aveva per speciale gravit non

per timore di

un

atto,

che oilendeva antiche e venerate consuetudini pagane,

anche da musulmani, dai Cristiani, e dagli Ebrei


metto ed
kani

Qurays

vi era d'ora innanzi

era versato sangue umano, ed

si

noch

musulmani spontaneamente

il

un

abisso

male

ma

fra

fra
il

riconosciute

seguaci di Mao-

Profeta ed

fatto era irreparabile,

fossero umiliati a offrire

si

perch era

solo,

Mak-

amme-

un adeguato

Qurays avessero acconsentito ad accettarlo. Ci era poco


probabile dall'una e dall'altra parte e il delitto di Nakhlah equivaleva ad
una dichiarazione di guerra. I rischi erano grandi per i musulmani, nella

compenso, od

condizione ancora precaria, che occupavano in Madinah,

anim

me<lesimi a disprezzare oramai

ma

d'altra

parte

ogni ritegno, ed ogni riguardo e

ad usare senza esitazione ogni opportunit che

si

fosse loro offerta. Si fatto

contegno maggiormente aggressivo fu anche incoraggito dalla condotta


splicabile dei
l'assassinio del

Quray.

Nulla fecero

consanguineo

mercanti di

Makkah

ine-

per vendicare

lasciarono correre tre mesi senza nulla osare

musulmani ed certo, che tale infingardaggine, venisse considerata


in Madinah come vilt. Io ritengo, che i Quray, bench non fossero uomini
amanti di imprese guerresche, e preferissero quelle pi lucrose del commer-

contro

cio,

pure nel caso presento

si

mostrassero pi passivi e timorosi, che non

lo fos.sero in realt,

perch avevano paura di compromettere, in una guerra

con Maometto ed

Madinesi,

la sicurezza

6M.

della grande e ricca

caravana,

5.

che doveva venire in quei giorni dalla

Compagni,

Quando

perci

si

l'ardire del Profeta e

Madlnah, anche

pagani,

aggredire e depredare ca-

facile e sicura

ravane qurasite, anche uccidendo


70.

Siffatta politica prudente invece

e peggior la situazione. Tutti in

immaginarono, che fosse opera

si

Siria.

aument smisuratamente

di giovare ai loro interessi,

dei

B9,7o.

H.

a.

componenti delle medesime.

sparse la notizia che la grande caravana di

abu Sufyan b. Harb, il capo dei Qurays, ritornava dalla Siria carica di ricche
merci, e quando Maometto cliiam a raccolta i Compagni per depredarla,

non

Makkani prontamente si unirono a lui, ma sponarruol altres un nucleo molto numeroso di Madinesi, dei quali

solo tutti gli Emigrati

taneamente

si

forse molti solo parzialmente erano islamizzati

pieni di baldanza, e sicuri di carpire

mero
l'

dei Madinesi, che

si

un

del

numero

delle

persone,

per escludere, che fra

noverare tutti
di bottino, e

gli

sulle

si

inusulmani

makkano molto

da un

schiera.

Che cosa accadesse veramente

esercito

si

Non dobbiamo

debbano probabilmente an-

di essere state

Badr

(cfr.

2.

si

modo

del tutto inatteso: invece

trovarono iinprovvisamente

af-

pi numeroso della loro minuscola


in questa

circostanza

non

si

sapr

H., 34 e segg.), creano l'impressione

a.

composte non gi per tramandare

certo,

religioso

dettagliate tradizioni, che noi possediamo

sicurezza, perch tutte le

Badr

svolsero in

frontati

velarla.

poteva contare.

da nessun riguardo per Maometto, o da entusiasmo

sulla battaglia di

nu-

Il

elementi pi torbidi di Madinah, attirati da sole speranze

predare una caravana,

mai con

ed abbondante bottino.

Profeta godeva gi in Madinah,

il

quali

coinbattenti di

per l'Islam. Gli eventi per


di

a partire

tutti si accinsero

associarono all'impresa, un indizio prezioso del-

influenza oramai considerevole, di cui

facile

la verit dei fatti,

ma

per

che fino all'ultimo istante Maometto ignorasse la marcia

dell'esercito qurasita in difesa della caravana, e

che scoprisse la verit, quando

forse era, o dificile, o impolitico di ritirarsi senza dare battaglia al nemico.

Abbiamo

Maometto in questa circostanza critica mostrasse tutta la forza morale del suo carattere, ed avesse uno di quegli improvvisi ardimenti, che, se riescono, danno ad un uomo i caratteri del genio,
ragioni di supporre che

e se falHscono, lo rovinano per sempre e lo cancellano dalla storia.

pu

esser dubbio, che

Maometto, bench

avesse passione per le anni e per

il

al pari dei

sanguinoso mestiere della guerra, pure

tino fosse poca cosa e se la caravana di

abu Sufyan

b.

anche se

Harb

il

bot-

fosse gi in

luogo sicuro. Lifine certo che l'energica decisione di attaccare


ai

vi

Qurays suoi avversari, non

intuisse tutti gli incalcolabili vantaggi morali d'una vittoria,

presso

Non

Quray

pozzi di Badr, venisse presa dal Profeta, perch, per le circo-

stanze speciali del momento,

musulmani avevano grandi probabilit


657.

HH*

di

5- a.

SI 70^ TI.

perch tra

vittoria

ad ogni

costo.

La

un

essi v'era

di

H.

forte

partito,

storia treidizionalc della vera battfigha scliierata,

voleva battersi

che

impegnata a sangue

contro forze tre volte maggiori non sembra accettabile. L'attacco


dei musulmani deve essere stato piuttosto nel genere di una sorpresa contro
un nemico, che non aveva ombra di dubbio sulla soluzione pacifica ed infreddo

cruenta della spedizione in soccorso della caravana. Dalle tradizioni possi-

musulmani regnasse un grande


desiderio di battersi, per la presenza forse degH elementi pi battaglieri di
Madiiiah, nel campo Qurasita esistesse invece una condiziono d'animo diametralmente diversa: ossia un desiderio vivissimo di ritornare a Makkah,
dacch la caravana era al sicuro, ed una mancanza assoluta di unit di comando e di sentimenti (cfr. 2. a. H., 39, 51 ecc.). Maometto conosceva
bile

anche

arguire, che mentre nelle

ili

file

dei

Makkah

per lunga esperienza le tendenze pacifiche dei mercanti di


scinato da tante ragioni diverse, decise di rischiare tutto,

permesso di attaccare

il

nemico e

di trucidarlo senza piet.

e tra-

dando ai suoi il
I Qurays che non

erano uomini battaglieri,

ma

numero esiguo

non devono aver mai sospettato che Maometto


da attaccarli. I musulmani si slanciarono su di
l'assalto inatteso e violento, gener un panico fra

fosse tanto

forte e ardito

Qurays, ai quali

la resistenza fu

gli assalitori

sembrarono molto pi numerosi del vero

breve ed inefficace.

dell'altra parte giustifica l'opinione

un colpo

di

mano

prima anche che

si

La

al

fatto

morti dell'una e

d'arme fosse soltanto

rendesse conto di ci che accadeva.

un quinto

Le

Quray, calcolando

perdite dei
i

morti ed

mu-

i pri-

delle loro forze.

Pur sorvolando l'esame di molti particolari di secondaria imporsi

non possiamo ommettere un accenno


alcuni prigionieri messi a morte, non ben chiaro

riferiscono alla battaglia,

trattamento barbaro di

per (jual motivo, perch la tradizione


probabile

il

fi-a

contro gente che nulla sospettava, sopraffatta e dispersa

gionieri, perdettero circa

tanza, che

sproporzione

che tutto

sulmani furono insignificanti, mentre

71.

il

dei musulmani,

loro e ne fecero scempio


i

conoscevano

ricchi e pacifici mercanti, che

(-he

molto oscura su questo punto.

rancori personali e desideri di vendetta, per offese od umilia-

zioni subite, abbiano sospinto

il

Profeta, sia ad ordinare, sia ad acconsentire

che alcuni Makkani prigionieri venissero messi a morte. D'altra parte un


versetto del

Qur'an

(vm, 70

segg.)

allude oscuramente all'intenzione

avuta dai musulmani vincitori di trucidare tutti i prigionieri. Possiamo quindi


supporre che l'ebbrezza della vittoria inaspettata debba aver eccitato tutte
le

dei

pi selvagge passioni, che stavano annidate negli

animi ancora barbari


musulmani. Dal paragone con altre circostanze narrate nelle tradizioni
06.

71-

H.

5. a.

abbiamo il diritto di arguire che fra i vincitori vi fosse un.


partito, che avrebbe amato il massacro generale di tutti i prigionieri, conformemente ad un uso molto in voga nella barbara Arabia, e per quella

preisl amiche,

selvaggia passione di spargere sangue umano, che noi troviamo presso tutti
popoli negli infimi gradi di civilt. Nel caso presenta lo scopo principale

di

di
la

Compagni, ma non
massacrare i Qurays, con i quali egli sperava sempre un giorno di far
pace. Il trattamento generoso, che Maometto concesse in seguito ai Qu-

Maometto era quello

di far bottino per arricchire

quando divenne signore di Makkah, ci fa supporre, che gli eccidi


dei prigionieri, dopo Badr, fossero non tanto ordini di Maometto, quanto un
consenso da lui dato agli istinti sanguinari dei seguaci. Maometto permise
forse la decapitazione di quelli fra i prigionieri, che gli avevano dato molestia in Makkah, sia a lui personalmente, sia ai musulmani in generale, ma
volle risparmiati gli altri, fra i quali vi erano perfino un suo genero e un
rays,

Le

cugino, fratello di 'AU.


sabilit dei quali forse

precise ragioni di questi atti barbari, la respon-

ingiustamente

nosciuta, perch le tradizioni

da

personali,

fatti

non

dizione

tempo

del

si

non

intimi, di

fa cadere tutta a

Maometto, non

co-

danno lume alcuno dipesero, io credo,


non rimasta memoria, e che la tra-

ci

cui

nemmeno

cur

si

di

conservare,

paese di massacrare barbaramente

perch
i

negli usi

era

prigionieri. I

del

contempo-

ranei considerarono la cosa normale e di niuna importanza.

L'atteggiamento indifferente della tradizione proviene anche da un altro


fatto speciale, che vale la

pena

lume

di notare, e che getta indirettamente

su tutto l'argomento. Nelle tradizioni per lo pi apocrife, che narrano le

cende dei musulmani e di Maometto in Makkah prima della Fuga, e


secuzioni dei Qurays, troviamo costantemente liste di

248,

ecc.),

le quali

esaminate dappresso

si

nomi

(cfr.

rivelano composte di

nomi di
Makkah,

uccise a Badr, sia per malattia, sia per altri motivi. Siccome tutti
8.

H. divennero buoni musulmani,

osarono renderli responsabili delle

Ebbero invece

l'idea

di

diflficolt

le per-

Introd. 238,

sone tutte morte, prima che Maometto divenisse signore di

Qurays dopo l'anno

vi-

persia

superstiti

non
Makkah.

tradizionisti

incontrate dal Profeta in

considerare tutte le morti prima dell'anno

8.

H.

come tante punizioni divine per peccati commessi. Stabilirono perci che
Qurays morti in quel periodo fossero anche

peggiori nemici di Maometto.

Quando trionf l' Islam, nessmao volle addossarsi l'odiosit di difendere la


memoria dei pagani, i quali furono perci artificialmente abbandonati all' esecrazione eterna di ogni buon musulmano, mentre, molto probabilmente, non
commisero tutti i delitti, dei quali erano accusati. Con queste arti la scaramuccia di Badr, che fu una volgare aggressione di predoni, assurse al rango
659.

5. a.

71, TS.

n.

la punizione dei peggiori pececcelso d'un castigo preilestinato da Dio por


questo concetto fondamencatori pagani. Tutto il t d tb inspirato da
tale

i)tr.i

impossibile di veder chiaro attraverso la fitta matassa di tante

tradizioni tendenziose.

bone altres rammentare, che gli effetti morali e politici della vittoria
furono taU che in seguito le tendenze glorificatrici del conflitto di Badr
travisarono sempre pi il vero. Quando il Califfo 'Umar pose i veterani di

quella battaglia nella


il

prima

classe dei pensionati, egli ufficialmente consacr

concetto che l'essersi battuto a

sibile,

fosse la

che aveva precedenza su tutte

quella

contribu

che ogni altro,


fortificare

Badr

falsificazione

alla

come

vieppi la propria posizione

rettamente in causa,

maggiore benemerenza pos-

Maometto stesso, pi
Badr: mirando sempre a

le altre.

di

inviato di Dio, tir questi di-

che Dio avesse tutto

volle

il

merito della vittoria,

elevando quello scontro al grado d'un evento mondiale avvenuto per diretta
ingerenza di Dio, in speciale soccorso e come un miracolo a favore al suo
Inviato e Profeta.

Non pertanto l'importanza storica della vittoria di Badr cos


72.
grande, che occorre soffermarci ancora un poco per esaminarne le conseguenze:
la

si

pu

dire infatti

sua esistenza.

con molta ragione che l'Islam

Se Maometto avesse soggiaciuto nel

debba quasi

le

conflitto,

molto

probabile che la sua posizione in ]\Iadinah sarebbe stata fatalmente scossa.

Invece l'entusiasmo che la vittoria ispir ai musubnani, e la ripercussione,

che ebbe fra

pagani in Madinah e

fuori,

un vero scatto innanzi, e rivestendosi anche

mogUo

furono

tali,

che

l'

Islam fece

di caratteri pi spiccatamente

un prestigio
ed una forza tale che il rovescio di Uhud, nell'anno seguente, non valse
realmente a scuoterlo. Nella marziale Madnah, ove esistevano sempre vivispolitici,

perci

sime la passione per

le

assimilabili

dai pagani,

si

assicur

imprese guerresche, e l'ammirazione per

le

prodezze

Badr present Maometto, gli Emigrati e l'Islam in


una luce tutta novella. Il Profeta comparve quale abile e fortunato condottiero sul campo di IjattagUa gli Emigrati sembrarono eroi pari in valore

militari, la \attoria di

ai

Madinesi, e l'Islam infine

come

(e

questo era

il

punto pi importante)

si

rivel

mezzo per carpire copioso bottino. Il peso di quest'ultima


considerazione superava forse quello delle due precedenti, perch i vincitori,
anzi che eroi d'una grande causa quaU la tradizione li dipinge, si palesano
validissimo

veri lupi voraci; e lo

prova

del bottino, e la necessit


i

ai

litigi

od

la contesa scoppiata

a proposito della divisione

immediata d'una rivelazione (sura

vni)

che troncasse

rancori generati dalla partizione. D'altra parte la fortuna toccata

musulmani dest

l'invidia dei pagani,

660.

quali punti ora dal desiderio di

H.

5. a.

associarsi

ad altro

simili venture,

che potessero fruttare

72,

73

medesimi vantaggi,

divennero pi prontamente musulmani.


Sotto la pressione di simili circostaaze, le tendenze puramente religiose,

che Maometto aveva ancora conservato nei primi tempi Madinesi, come retaggio della propaganda in

Makkah, ricevettero ora il colpo di grazia. Tentando


una sintesi degli eventi potremmo dire senza tema di esagerazione che Maometto deponesse ora per sempre la toga del pi'edicatore, per cingere la spada
del despota

conquistatore.

La

religione rimase nel

suo sistema quale vali-

amalgama per impastare in un corpo solo elementi disgregati. L'Islam


oramai nulla pi guadagn come dogma, e molto perde come purezza e
morale. Madinah divenne un campo armato pieno di guerrieri in cerca di
dissimo

bottino e di conquiste, e

le sole

preoccupazioni del Profeta furono di ordine

sociale, legislativo, militare e giuridico.

Dio divent sempre pi un valido

istrumeuto di governo, e tutto lo spirito dell'Isim cooper a far emergere

sempre maggiormente

come Inviato

la figura del Profeta

Dio ed arbitro

di

musulmana.

assoluto di tutte le faccende interne della comunit

divenne una specie di giornale, nel quale Maometto pubblicava

Qur-n

Il

suoi ordini

del giorno alle truppe, emetteva le sentenze per questioni di ordine intemo,

modo

spiegava a

suo gli eventi fausti e nefasti della

mentre

lotta,

le parti

puramente dogmatiche, metafsiche e dottrinali passarono del tutto in seconda linea. La metamorfosi del Profeta era ormai completa come semplice
:

predicatore in

Makkah aveva manifestamente

fallito, nelle

medesime funzioni

Madinah aveva trovato anche ingenti difficolt la fortuna delle armi gli
offriva ora un nuove caminino, merc il quale la mta doveva sembrargli
in

assai pi facile a raggiungere, e pi sicuro

Emigrati e
zioni di

ammonitore

religioso,

ma

Pur

esit nella scelta dei mezzi.

lui

nulla importava se

si

il

contegno e

non

effetti della

Anche

se

le

di assicui'are la vittoria dell'Islam, egli

La gente doveva

convertii'si

ad ogni costo

convertisse per vera convinzione religiosa, per

sulmani crebbero in numero molto rapidamente,

le fun-

erano ancora islamizzati

si

paura, o per speranza di guadagno. Si comprende che in tal

73.

Madinesi, gli

perch rivestivano di maggiore solennit

verso quelli che

egli us la logica della spada.

Verso

trionfo.

convertiti in generale continu a serbare

sue funzioni pohtiche,

non

il

non avessimo

altri

ma

indizi,

modo

mu-

deteriorarono in qualit.

con

quali

valutare gli

battaglia di Badr, gli eventi che succedettero

a quella memoranda giornata, stanno a dimostrare

il

immediatamente
profondo mutamento

morale creato tanto nell'animo dei musulmani, quanto in quello dei pagani.
Gii oppositori dell'Islam in
e terribile

Makkah erano

non dobbiamo maravigliarci,


661.

se

stati puniti in

Maometto

modo

sanguinario

volesse ora dimostiare

^*

^'

78,74.

"

estendeva anche egualmente agU altri avversari della nuova


di Madinah. Forte oramai del valido apfede, ed in primo luogo agli Ebrei
meno palese connivenza e
poggio dei vittoriosi seguaci, sicuro della pi o
attratta da lui,
simpatia della massa dei pagani, ogni giorno maggionnente

che

l'ira di

Dio

si

anti-giudaico creato dal suo conflitto con


e poggiandosi sul forte sentimento
gU Ebrei, Maometto si cred in grado di iniziare contro di loro una politica

apertamontt ostile ed

Ebrei furono

tali

aggressiva.

La

timidit e

la

cecit

politica

degli

che par quasi incredibile che sia vero quello che la tra-

Maometto intraprese una campagna di sterminio: non solo


mand sicari per far assassinare alcuni personaggi da lui maggiormente temuti o presi in odio e perfino donne inermi, ma anche con futili pretesti si
accinse a distruggere una appresso all'altra le trib ebraiche della regione
madinese. Gli Ebrei, con inaudita fiacchezza, nulla fecero per difendersi non
tentarono di vendicare gh assassini clandestini, e nemmeno quando videro
dizione ci narra.

loro sterminatore, nulla fecero per aiutarsi

Maometto palesemente divenuto


reciprocamente.
all'altra,

rami.

come

Le

trib

lasciarono supinamente sopraffare

si

frutti maturi,

una appresso

che cadono dall'albero, quando se ne scuote

Le prime vittime furono

gli

Ebrei Qaynuqa',

quali scamparono alla

morto grazie soltanto all'intervento degli " Ipocriti , il partito di opposizione a Maometto in Madinah, e perch presero la via dell'esilio, lasciando

un copioso bottino
soccorrere

Se

nelle

mani

dei vincitori. Gli altri Ebrei nulla fecero per

loro infelici correligionari.

contegno degli Ebrei fu talmente inetto, che la loro fine ingloriosa


noi un senso di piet, parimenti imbolle ed inetta fu la condotta

il

desta in

del partito

pagano d'opposizione

mirasse

Profeta; bisognava essere

il

aspirasse

all'abbattimento di

trionfo sarebbe sicuro, se nulla

all'

Oramai non v'era pi dubbio ove


ciechi per non comprendere che egli

Islam.

ogni opposizione in Madinah, e che


si

il

suo

faceva per arrestarlo. Gli avversari di Mao-

metto dovevano sentire la necessit di coalizzarsi contro l'audace ed ambi-

QurayS comparivano in numero


schicocciante innanzi a Madinah, e sarebbe stato facile unirsi con loro e con
gU Ebrei contro il Profeta, ma nulla essi fecero accumularono errore sopra
zioso straniero.

Appena un anno dopo Badr,

errore, e contribuirono cosi efficacemente

ad accelerare

il

trionfo dell' Islam

e la carluta del paganesimo e degh Ebrei.

Maometto

non conobbe ora pi limiti:


dopo l'espulsione degli Ebrei Qaynuqa', mentre da una parte mandava
nuo\-i emissari ad assassinare impunemente ebrei molesti, lanciava una spedizione appres.so all'altra in varie direzioni, non pi soltanto contro i QurayS, come era stato il caso prima di Badr, ma anche contro le varie trib
74.

L'attiviti di

e dei suoi

dei dintorni,

Ghatafn,

Sulaym, ed

l'ardimento dei musulmani

una

l'Arabia

Iligi-ah,

rapidamente dopo

centrale

con un

caravana Qurasita. Questi

ricca

susseguitisi cosi

spargendo ovunque

altre,

settentrionale

facili

trionfo di

il

nome

il

colpo di

felice

terrore

mano

cat-

segnalati successi,

Badr, diffusero per tutta

Maometto ed

di

il

quando nei

divenne poi addirittura temerario,

primi mesi del terzo anno della

turarono

74.

H.

a.

5.

il

terrore dei

musulmani.
Assai pi che tutte

prediche del Profeta, assai pi che tutta la bont

le

delle dottrine islairache, siffatti

vantaggi militari contribuirono ad aumen-

La

rapidit della diffusione dell' Islam divenne

tare

il

numero

dei seguaci.

modo

in special

di libert, e di

per

sensibile

il

contegno e per

opportunismo, che diresse

lo

di

spirito

tolleranza,

Profeta nei suoi rapporti con

il

Dal contesto delle tradizioni risulta con evidenza che Maometto


contentasse sempre della pi semplice e formale dichiarazione di essere

convertiti.
si

convertito

non
i

si

Con

all'Islam.

l'animo ignaro ed alieno da minuzie casuistiche

cur mai di verificare severamente se

nuovi fedeli eseguissero o no

cumulo immenso delle


quello che noi potremmo

loro doveri religiosi con puntigliosa esattezza. Nel

mancano

tradizioni

perfino le pi lontane traccie di

chiamare inquisizione
mandazioni,
curazioni

ma

si

religiosa. Egli

abbondava verso

convertiti in racco-

contentava di ottenere in risposta anche semplici

conoscitore della

ombrosa

natura

caparbia

degli

assi-

Arabi,

si

astenne da controlli e da verifiche, che potevano offendere suscettibilit


"

morbose, e creare
schiavit.

l'

impressione che

Abbiamo memoria

l'Islam

fosse

una nuova forma

di innumerevoli raccomandazioni, e di paternali

benevole e di platonici incoraggiamenti a vivere nella via del Signore,

mai neinmeno un cenno

di punizione di fedeli per inosservanza

Maometto era Arabo anch' egli,

ma

di doveri,

bench tutto porti a credexe che ben pochi osservassero rigidamente


prescrizioni del Profeta.

di

le

e sentiva l'impossi-

natura degli Arabi pi di quello che essa poteva dare.

bilit di chiedere alla

Egli volle perci che l'Islam posasse molto leggermente sulle spalle dei
seguaci, e che questi ne vedessero soltanto

razioni posteriori, e non-arabe, che diedero

ed opprhnente, quello

una fede contraria

spirito

in tutto

di

duro

alle naturali

musulmano

lati attraenti:

all'

furono

formalismo,
inclinazioni

che doveva
degli

era realmente

la preghiera, le abluzioni,

nati e prescritti,

ma

digiuni e tutto

il

gene-

Islam quella rigidit angolosa

un semplice
missione politica, senza espliciti obblighi religiosi Maometto
tutto su di essa e sul pagamento della tassa per i poveri gli
chiarazione di essere

le

renderla

Arabi.
atto di

La

di-

sotto-

insist so\Taaltri obblighi,

resto erano teoricamente ordi-

facile leggere fra le righe della tradizione, che egli

663.

lasciasse

grande licenza nei dettagli, quasi non avvertisse

innumerevoU

le

imperfezioni dei seguaci.

Quanto
in

ci sia vero scaturisce

MacUnah veiliamo Maometto

(cfr. 1. a.

innegabilmente dai

stabilire

H., 54-55, e 2. a. H.,

1,

nove anni (eccetto

altre nei seguenti

il

fatti.

Nel primo anno

molte disposizioni religiose nuove

24, 28-29, 91),

ma non

aggiungerne

pellegrinaggio a Makkah, che

gi

esteva come usanza pagana); quelle poche riforme da lui aggiunte posteriormente furono ispirate dal concetto di facilitare l'uso di pratiche gi in
\'igore e

non

aggravarle.

di

Cos abbiamo

il

permesso di abbreviare la

preghiera dinnanzi al nemico, di fare le abluzioni con la sabbia, quando manca


l'acqua, di sospendere il digiuno durante le spedizioni militari, ecc. In un
certo senso

si

pu

dire che egli mitigasse quello che

prima aveva ordinato.

Profeta comprese che, stancando con meticolose formalit di rito, alienava gli animi e rischiava di risvegliare un senso di avversione all'Islam.
Il

Se non and pi oltre su questa via ci devesi al suo finissimo tatto politico, ohe gli consigliava sempre di prendere abilmente la giusta via di mezzo

non voUe eccedere in concessioni all'indisciplinatezza


araba ed accett i consigli di una intelligente minoranza di seguaci, che,
avendo abbracciato l'Islam con vero fervore, poneva grande peso sul rito
come mezzo di disciplinare le turbe. Fra questi uo m i n i, che furono poi i
e fu per questo che

fondatori

dell'amministrazione imperiale araba e della scuola giuridica e

vanno annoverati 'Umar, abu Bakr, Sa'd b. abu WaqqJLs Muadz b. (rabal ed altri: questi, vedendo molto innanzi nel futuro,
sentirono la necessit, per assicurare l'avvenii-e, di creare un argine alle
teologica di Madlnah,

tendenze anarchiche della societ araba antica.

Fra queste due tendenze, quella che voleva diminuire e


leva accrescere
mirsi,

bole

vincoli

contentando e

gli

del ritualismo,

uni e gli

altri,

l'altra

che vo-

Maometto seppe abilmente

scher-

senza apparire n ingiusto, n de-

sicch la diffusione dell' Islam, fin dai primi tempi fu rapida, estesa e

Badr e Uhud la maggioranza


Madinesi pagani divenne musulmana, formando una comunit ogni

durevole. Possiamo dire con sicurezza che fra


dei

giorno pi numerosa, pi unita e pi forte. Vinta ormai l'opposizione pagana, rimaneva ancora un

solo

elemento pericoloso,

gli Ebrei,

dei

quali

Maometto voleva ora liberarsi ad ogni costo n avrebbe tardato a farlo,


se un avvenimento ben prevedibile non fosse venuto per un momento a
:

mettere in forse l'opera sua e la sua stessa esistenza.


75.
r;bbe

che

Se leggiamo correttamente fra

le

righe delle trcwlizioni, par-

QurayS, dopo la disfatta di Badr, fossero disposti a non cercare

prontamente una vendetta, purch avessero potuto continuare pacificamente


664

H.

5. a.

Pur desiderando un giorno

loro commerci.

meno, da veri mercanti,

buona occasiono
il

75.

si

morti, nondi-

erano prefissi di punire Maometto, quando una

fosse presentata

si

di vendicare

ma non

avevano desiderio di scovare

leone dalla tana, l'impresa presentandosi troppo

Quando

difficile e rischiosa.

per la continuata attivit dei predoni musulmani rese insecure tutte

Maometto, troncando

vie delle caravane, e la tattica aggressiva di

sorgenti di ricchezza, minacci di completa rovina

Qurays

le

(cfr.

le

uniche

3. a.

H.,

9); allora questi compresero la necessit inevitabile di rischiare un nuovo


conflitto armato,

La grande

pur

non

di

impunemente

essere

Uhud, nacque

spedizione, che ebbe termine con la battaglia di

dunque da grondi

assai pi che

interessi materiali,

miseria.

trascinati nella

da semplici desideri di

vendetta.

La grandezza
tutte le trib

dei preparativi dei Qurays,

confederate,

quali chiamarono in soccorso

imped che rimanessero

l'intenzione degli organizzatori

notizie degli

segreti,

come

era stata

armamenti trapelarono

fino

Madlnah. Pare assodato che in principio nessuno prestasse grande fede

alle

che circolavano,

perch la pusillanimit dei Qurays aveva generato


non avrebbero mai osato un attacco diretto contro Madlnah. Dalle tradizioni si pu arguire, che quando Maometto ebbe le prime
notizie sicure, vi fosse in Madlnah un movimento di sorpresa. La memoria
voci,

la convinzione, che

delle facili vittorie ottenute, e lo spirito di eccessivo ardire

dal quale erano animati

sicurezza,

momenti

le

pi fallaci illusioni sulle vere forze del nemico.

di soverchia

musulmani, generarono

fin

dai primi

Maometto avrebbe

amato, vero, di essere prudente e sarebbe stato disposto ad attendere

Qurays sicuramente

fortificato nelle case e nelle torri di

Madlnah, nonostante

che avesse anche molte ragioni per diffidarsi degli El^rei e della minoranza
dei malcontenti Madinesi. Tale era per lo stato generale degli animi, che
si

trov

in

ingannato
bilit

d'una

grado di moderare
dall'entusiasmo

gli

ed

popolare,

vittoria, consenti alfine

della citt per

spiriti

impegnare con

lui

che

bollenti

illuso
si

dei

seguaci,

che

malcalcolata

dalla

marciasse contro

il

una battaglia campale. L'atto

non
egli,

pi'oba-

nemico fuori
di debolezza

un primo vantaggio ottenuto sotto alle rupi di


Uhud, grazie all'impeto temerario dei giovani musulmani sicuri della vittoria,
perch credevano che il Dio di Maometto fosse con loro, fu prontamente
fu pagato a caro prezzo

paralizzato dal genio militare di Khlid b. al-Wlid,


leria Qurasita,

dei musulmani.
circa settanta

compiendo un

La

il

quale con la caval-

mo^mento aggirante, piomb alle spalle


si tramut presto in un disastro, nel quale

abile

breve vittoria

musulmani,

il

fiore dei guerrieri dell'Isim, perdettero la vita.

I resti dell'esercito si salvarono

dallo

665.

sterminio,

inerpicandosi

sulle roccie

II*

$ 76,

a.

5.

7fi.

monto

ripidissimo del

H.

Makkana non poteva

ove la cavalleria

Ul.iud,

in-

seguirli.

Per fortuna di Maometto, i Quraj-s divisi fra loro, e incerti sul da farsi
si privarono da loro stessi di tutti i frutti della vittoria. Se avessero saputo
riordinare i fanti disporsi dal primo impoto dei musulmani, ed avessero
ener-^^it-amonte attaccato

forse distruggere

Ma

Madinali.
la

essi

le

fuggiasclii fra le roccic di Uliud, avrebbero potuto

Maometto, tagliandogli

forze di

non erano d'accordo, mancando

le

comunicazioni con

di unit di

comando, sicch

innata prudenza dei mercanti prevalse nei consigli di guerra. Ebbero forse

timore di avventurarsi fra


teva manovrare

Temendo dunque

sero di rinunziare a tutti

qualunque fossero
riosi si

forse ritennero

le

di

compromettere

possibili vantaggi,

combattimento, e

il

periglioso

il

fatto che

campo

di

una

vittoria.

Qurays

vitto-

battaglia nel giorno

grave errore degli avversari con


quasi che la sconfitta

Cosi rialz nel giorno stesso della disfatta

seguaci, e ne riaccese la fiducia, cancellando in

dei

Ma

precipitosa, che pot quasi

pronta decisione ordin l'immediato inseguimento,

rale

Pro-

spingerlo agli

di

che la vittoria loro offriva.

la ritirata fu tanto

sembrare una fuga. Maometto, intuendo

fosso stata

il

l'esito felice dello scontro, deci-

ragioni della ritirata, sta

allontanarono precipitosamente dal

stesso del

non po-

in Madlnah, ignoravano di quali mezzi di difesa,

pieno di risorse, sicch

estreird.

la cavalleria

ancora disporre. Maometto incuteva poi molto timore, essendo

feta potesse

uomo

ove

ed anche ti'ovandosi completamente al buio sulle vere con-

Maometto

dizioni di

le roccie della TTarrali,

il

mo-

parte le dolorose

non scuotere poi il morale dei Madinesi orordin pure che i morti venissero sepolti sul campo di battaglia, vietandone il trasporto a Madinah, ove la vista dei cadaveri avrebbe aumentato
lo sgomento degli amici e la gioia dei nemici.
impressioni della giornata. Per

76.
di funeste

mente

rovescio sofferto dalle armi

Il

conseguenze la causa

politico e militare,

legato la fortuna della

mento

solo

tli

quelli,

aveva

Maometto, perch

via,

alla

fortuna delle sue armi. L'Islam

che menava alla vittoria finale non pi per

delle sue dottrine,

ma

principalmente per

che l'avevano abbracciato. Di pi gli

u.sato

logicamente

con tanta
ritorti

Allah, ora

l'indirizzo s schietta-

impresso all'Islam dopo la battaglia di Badr aveva

nuova fede

oramai aveva preso una


il

di

musulmane minacci un momento

eflficacia in

contro di

lui.

stessi

il

valore militare

argomenti, che Maoinetto

proprio favore dopo Badr, venivano ora

Se aveva vinto a Badr per

l'aiuto diretto

nemici del Profeta potevano ritorcere a suo danno questo


argomento interpretando la disfatta di Uhud, come prova di una condanna
divina. I nomici in Madinah ed in particolar modo gli Ebrei, abili sofisti

li

gtag

OOO*

5.

e dialettici,

non neglessero alcuna

demolire

prestigio del Profeta.

il

In questa circostanza

uomo

118 e

(in,

76.

di queste

armi

La

speranza di

efficaci nella

le

qualit di

sue

operato, conservata

difesa del proprio

segg.), la pi abile e la pi

momento. La

possibile in quel

H.

palesarono luminosamente

si

di stato e di diplomatico.

nel Qur-an

a.

che

efficace,

gli fosse

dovuta agU intem-

disfatta era principalmente

pestivi ardori bellicosi degli elementi pi giovani, ed all'inosservanza degli

ordini dati dal Profeta alla retroguardia degli arcieri, che avevano abban-

donato

posto

loro

il

ragioni, gettare

la

durante

le battaglia.

con

pot,

avevano disobbedito

ai

ma

suoi

anche sugli
ordini.

altri che,

per desiderio

pot muovere

cos

rimprovero ancora pi pungente a coloro che, secondo

lui,

musulmani,

aveva "voluto punire per

ma

soltanto

gente ingorda

la cooperazione interessata. Il

vero, che la tesi del castigo di\'ino

non pot

essere

Uhud non

bottino, che

di

un

furono la vera

causa del disastro, sostenendo che molti accorsi a battersi a


fossero buoni

mighori

le

colpa non soltanto su quelli che con grande strepito

eransi imposti nelle sue deliberazioni,


di bottino,

Maometto

Dio

limprovero era tanto

confutata da alcuno e

permise a Maometto di dimostrare che la responsabiht della disfatta cadeva

non su

su altri e
quali,

di lui: della qual cosa rimasero convinti quegli stessi,

con grida tumultuose, avevano preparato

contribuirono infine a deviare dalla persona di

la sconfitta.

Maometto

Due

altri fatti

l'odiosit dell'umi-

liazione sofferta, ed a diminuire le ragioni di malcontento e di litigio fra

musuhnani l'uno fu la vile defezione di 'Abdallah b. Ubayy e dei trecento


Ipocriti prima della battaglia, e l'altro fu il contegno ostile degli Ebrei, i
quali pi che mai si resero odiosi agli Arabi, mal celando la compiacenza
per la disfatta. L'animosit vivissima generata da questi due fatti nelle file
dei musuhnani giov potentemente a sedare recriminazioni e a conservare
:

l'unit dei fedeli.

TaU

considerazioni

non

sono

per

che

d'ordine

secondario,

non

avrebbero salvato la posizione di Maometto, se questi non avesse disposto


di

un'arma

la pi potente di tutte:

una grande influenza personale. Oltre

questo egH possedeva certamente anche l'arte di affascinare


cui

la.

uomini,

semplice affermazione che fosse un messo divino, non poteva bastare,

perch

ne

gli

l'

fece,

Qur'an.

come la menzogna. IMiracoli non


fame, come ripetutamente l'ha detto nel

impostura da ultiino cade da


e

Le

non

pretese

mai

di

verit che propugn, erano gi note agli Arabi per

contatto con

continuo

Ebrei e Cristiani, e non avevano mai esercitato azione dure-

vole sulla natura cupida e scettica dell'Arabo.

persuadeva

il

gli animi, era la

La nuova

grande forza, che

persona stessa di Maometto, la sincerit con667.

H.

a.

5.

BW.T7.

della sua parola, la sua nota onest, quel fascino irresistibile che

^'illceIlte

genera la forza di una grande intelligenza, unita alla vigoria d'un carattere
superiore onde quanti si avvicinavano, si sentivano attratti da simpatia ed
interesse, e da seguaci si trasformavano in Compagni devoti ed obbedienti,
:

pronti esecutori d'ogni suo volere. Nessuno


sta sua malia personale,

ma

pu dire in che consistesse que-

fu certo potente assai, se per essa riusc a rac-

un fascio elementi tanto discordi. Egli non tenne mai corte,


visse come un semplice mortale nel pi modesto dei modi, in contatto
continuo con i Compagni, e mostrandosi ad essi tale quale era con tutti
coo-liere in

propri difetti. Ci nonostante fu amato, stimato, venerato, ciecamente cre-

Egli

duto ed obbedito.

una

doli di

era impossessato dell'animo dei seguaci, ispiran-

si

fiducia illimitata, e trascin seco

come

servi obbedienti, uomini,

che fino a quel giorno non avevano mai conosciuto un padrone o un maeOccorre aver presente tutte queste considerazioni, quando

stro.

ragione di quanto avvenne nei

momenti

dopo

critici

si

voglia dar

Uhud.

la disfatta di

Il

contegno della popolazione di Madiuah, nel conservargh tutta la sua fiducia,

una prova innegabile del dominio morale che

abitanti della citt

doveva riuscirgU
77.

dopo

facile

passarono fra la attoria di


notizie clamorose,

una

ripar

alle

pauri

le

ma

la

Uhud

3, al

e l'assedio di

Dzu-l-Qa'dah del

nomadi

Maometto spieg per

dei dintorni

il

composte
grati

mezzo

religiose,

non

possibile perch

ma

non

Makkani conoscitori

che

Makkah

si

metto non prese tutte


l>ero esito disastroso,

di

a. H.,

tent con

Madinah, per

gli riusciva

unissero ai Qurays contro di

ignoti di Madinah, e

lui.

Profeta fossero

non

Emi-

di vecchi

del Qur-n e delle dottrine islamiche. Trascinato


il

movimento

le necessarie precauzioni, e

con

non

che erano invece militari e politiche,

forse dal soverchio desiderio di accelerare

l.

solo

dell'assassinio, si servi di intrighi

le missioni inviate dal

v' duljbio,

di elementi giovani ed

rovesci (cfr.

Non

Qurays. Per questo intento oltre alle spedizioni mi-

fonti vorrebbero farci credere

puramente

ma

con opportune spedizionij

clan lertini, invi missioni pubbliche presso le trib, ed ove

Le

H.)

tanto ascose, che

vie,

operando grandi cose quasi inosservate.

valse, perfino dell'iniquo

di attrarle, faceva

5. a.

morali e materiali del disastro di Uhud, non solo im-

perdite

trascinarle poi contro


si

altri,

Madinah, due anni, poveri di

ogni mezzo di trarre a s le trib dimoranti fra

litari,

vincere gli

dura prova felicemente superata.

nei quali

attivit febbrile

trib

ormai esercitava sugli

ogni nemico entro Madnah era vinto

Circa due anni (dallo Saw^'al del

palesi,

egli

due

7),

bench

.seguissero tanto

U<^ud, furono eventi d'importanza secondaria e

668.

Mao-

di queste missioni eb-

l'eccidio generale degli in\dati

anti-quraita,

musulmani.

da vicino

il

due

disastro

non ebbero alcmi

effetto

5.

Maometto, n

sulla politica generale di

sua causa.

e della

due

ria di questi

musulmani

al

H.

a.

77, 78.

armi

sul progresso effettivo delle sue

probabile che la tradizione abbia conservato

memo-

perch porgevano l'occasione di elevare alcuni

disastri,

grado di martiri e di

eroi,

ed abbia negletto di narrarci altre

missioni segrete, che ebbero esito fortunato, ma, perch furono incruenti, la

non le ha registrate.
seguaci e soffocare la memoria dei guai sofferti, MaoPer rianimare
metto non solo lanci arditamente spedizioni nelle pi diverse contrade, fino
storia

Dumah

alla lontana

al-Cxandal, presso ai confini della Siria,

ma

riprese

anche

mai la sua politica anti-g iudaica,


dall'attacco dei Qurays a Uhud. Questa volta tocc ai banu-1Nadr, i quali sopraffatti dal numero e dalla disciplina dei musulmani, dovettero ari-endersi e andare in esilio, lasciando, come al solito, copioso bottino nelle mani dei vincitori (cfr. 4. a. H., 10). Gli altri Ebrei assistetper

futili pretosti

pi vigorosamente che

interrotta

tero alla cacciata ed alla spoliazione dei connazionali e correligionari senza

nulla tentare per salvarli, bench avrebbero dovuto comprendere, che Mao-

metto mirasse ora decisamente alla loro distruzione.

un

ottenere

trionfo che

molto

gli

Il

Profeta pot quindi

giov per riabilitare la fama delle sue armi

nuove ricchezze, che opportunamente servivano a cementare


vieppi le file dei neo-musulmani, infiammando la loro fede con cospicui
vantaggi materiali. Intanto politicamente spezzava le forze nemiche in Madlnah, terrorizzandole con la sua aggressione ed impedendo una coalizzazione,
che anche in questo momento a^^.ebbe potuto riuscirgli sommamente pee per carpire

ricolosa.

Senza entrare in inaggiori particolari, che pi propriamente


78.
spettano al biografo, e che per massima parte sono da noi raccolti negli
Annali, possiamo

Uhud

e l'assedio

fuori, tutto

dei

il

riassumere l'attivit del Profeta in questi due anni (fra


di

Madinah) dicendo che

Madlnah e
trib nomadi

ricuperasse in

terreno perduto, frenasse Fai-dire minaccioso delle

armi, debellasse con

il

nemici in temi, fiaccando la caparbia opposizione degli Ebrei,

dintorni, risollevasse

timore

egli

il

diffondesse pi lontano che

mando ancora una


vittoria sicura

volta

il

bottino

Uhud, avendo creduto

in

prestigio

mai

delle proprie

in Arabia la

fama

delle sue

armi, confer-

dogina poHtico, che abbracciare l'Islam significava


abbondante. Le trib delle vicinanze,

una prossima

fine del

movimento

che dopo

islamico,

con-

tavano predare sull'infranta comunit Madinese, videro ora, con mal celata
mai'aviglia,

l'

agitatore

allargando sempre pi
porre con sicurezza la

risollevarsi

pi energico

pi temibile che mai,

campo della sua attivit. In questo periodo possiamo


umone con Maometto di tutte le trib minori delle

il

r,69.

a.

5.

S 7.

H,

16, 18,A, 83
la sorte degli Ebrei, aspirarono invece
e segg.), le quali non volendo sulnre
morale e militare
a godere i vantaggi dei loro spogliatori. La compattezza
superiorit sulle trib nomadi,
dei musulmani dava a questi una grande
vicinanze

(v.

sotto tutti

considerato nel loro

bench,

trib neutrali

dei

l'attitudine

Qurays era

ma

sempre

temporaneo

quindi essere ancora un

il

altra,

unirsi

Islam esercitavano gi un fascino

dubbio che tutto, quanto accadeva in Madi-

moto molto

l'adesione

delle

esteso. Cosi si spiega

periodo primordiale le trib cedessero alla forza che

comune con Maometto, ma che

l'

siccome l'Islam non sembrava porgere

transitorio;

assistita

ne assicurassero la durata, nella monte dei

tutte le traranzie di solidit, che


vi era

perch non potevano contare

che non incoraggiva alcuno ad

tale,

nomadi,

sui cupidi istinti dei

fosse

essere, o nenaiche, o

nessuna trib avrebbe

loro. D'altra pai-te le attrattive offerte dall'

contemporanei

dovevano

risclii funesti,

incorrevano in

appoggio esterno

sopra alcun

furono quindi costrette a decidersi: se tardavano a dichia-

le trib

rarsi per r Islam,

nah,

H.,

a.

una somma d'uomini pi che sufticiento per


il Profeta, pure disgregate da gelosie e diffidenze, si mostrarono
i rapporti incapaci di resistere alla comumt musulmana.

Maometto non ammetteva


amiche:

5.

formassero

questo

schiacciare

66;

unit politica e militare:

qualsiasi

privo di
insieme,

H., 105; 3. a. H.,

a.

-2.

le

trib

non poteva

come

nel presente

portava a far causa

agissero di malavoglia e con soventi esita-

Ma'unah dimostrano che


Maometto, ed osassero sfidarlo.

zioni e pentimenti. Gli eccidi di al-Ragl' e di Bi-r

alcune trib

si

illudessero sulle vere forze di

certo per che

f)ermanente, tutto

ad

esso,

come

appena
il

l'

Islam avesse potuto dimostrare

il

suo carattere

terreno sarebbe stato suo; tutto sarebbe caduto dinnanzi

l'erba del prato

cade dinnanzi alla falce del contadino.

le

una spedizione potesse


Dumah al-(jrandal, e dobbiamo ritenere

cose avevano molto progredito in questo senso perch


arrivare liberamente fino al distretto di

che la maggior parte delle

Dumah

Madlnah

tril^,

che abitavano

il

paese intermedio fra

(18 lunghe giornate di marcia), anche se

non

si

erano

apertamente dichiarate per Maometto, avevano assunto un contegno di favorevole aspettativa. Possiamo perci dire che

periodo, n tempo, n fatiche,

ma

Maometto non perdesse

in questo

consolidasse sempre meglio la sua autorit

e che le dottrine
lazioni

da lui propugnate e difese, acquistassero per quelle popoun carattere sempre pi convincente. Solo contro i Quray egli non

poteva vincere.

Qurays, nonostante

men-anti, orano .sempre

Ogni

gU

errori della loro politica gretta di

nemici pi temibili e potenti, che egli avesse.

Ad

potevano presentarsi dinnanzi a Madlnah ed infliggergli un colpo


mortale. Egli doveva quindi ad ogni costo accordarsi con le trib e convinistant^j

670.

5.

con

cerle che l'anione


cos

a.

sicurezza di vittoria

lui significava

andava preparando quel grande colpo

che avrebbe trascinato appresso al

79.

Con

78,79.

H.

di

bottino: e

decisivo, la presa cio di

Makkah,

\'incitore tutte le trib d'Arabia.

mai

l'instancabile attivit del Profeta, che

si

arresta nel

Gi la

febbrile lavoro, fa spiccato contrasto la condotta fiacca dei Qurays.

tradizionisti

campo di Uhud rimane sempre un punto


hanno negletto fU elucidare; lascia parimenti

riflessioni

fatto strano

oscuro,

precipitosa ritirata dal

che

molte

il

Maometto.

facessero contro

che per pi di due anni

I tradizionisti si

Uhud

l'anno seguente a quello di

danno premura

Qurays nulla

di spiegare che

che perci

infierisse la carestia e

adito

Qurays

non avessero i mezzi per sostentare un esercito. La versione tradizionistica


non ha grande validit come si spiega che in quei medesimi giorni, nei
quali 2000 Quray non poterono andare a Badr per effetto della carestia,
Maometto fosse in grado di recarsi in quel medesimo luogo con 1500 uomini,
:

bench

mezzi, dei quali egli disponeva, fossero molto inferiori a quelli dei

ricchi mercanti

Makkani?

A questo proposito notevolissimo


che fino a Uliud quasi tutte
i

eziandio un, altro fatto:

musubnani

le spedizioni dei

Qurays, ed avessero sempre lo scopo di depredarne

come

di

ma

probabile

Uhud, comprendesse quanto

che

la facile
er-

che in seguito alle umi-

nemico fosse ancora

il

ma

caravane,

le

un apprezzamento

era forse lasciato trascinare ad

forze irdlitari nemiche,

rato delle
liazioni

si

spiega,

fossero dirette contro

dopo Uhud Maometto tralasciasse di molestarle? Maometto, dopo


vittoria di Badi",

si

teixiibile,

Maometto deve quindi


Qurays con un falso
aver ideato un piano, secondo il quale egli cullava
senso di sicurezza, non dando pi molestia diretta al loro commercio ma
intanto mirava a debellarli non gi con battaglie campali, ma distaccando
da loro tutte le trib confederate e riducendoli in uno stato di impotente isolamento. Cosi lo vediamo inviare sicari per l'assassinio del capo dei banu Lihyan (cfr. 4. a. H., 3) per distogliere questi dall'unione con i Qurays: per
sovrattutto grazie all'assistenza delle trib confederate.

lo stesso intento ordinare l'infelice spedizione di al-Ragi' (cfr. 4. a. H., 7)

ed anche

il

disastro di

Bt Ma'unah

(cfr.

4.

a.

H., 5)

fu dovuto

a un

tentativo di distaccare dai Qurays trib loro amiche. Pi tardi lo vediamo

Badr per incutere rispetto nelle trib confinanti


e dissuaderle dal far causa comune con i Qurays (cfr. 4. a. H., 18). Lo
stesso dicasi della spedizione contro i banu Mustaliq (cfr. 5. a. H., 8).
L'energia feconda in risultati, con la quale Maometto mise in atto il
correre con 1500 uoinini su

piauo di isolainento dei nemici makkani, rivel agli accorti mercanti tutto
il

pericolo,

pi eparato

dall'abile

politica

671.

di

Maometto

occorreva

quindi

5.

79, fO.

ur^njntemente provvedere prima che


era stata

i>or

coscienza che

la

a.

il

piano riuscisse. La vittoria di

Uhud

Quray a un tampo una soddisfazione morale ed una

Avevano avuto

lusone.

a.

forze

le

rivincita

la

minaccioso, dovette essere per

era,no

si

fossero

prontezza, con

la

aveva

rialzato ilalla c^iduta, ed

ma

Badr,

Maometto non

di
e

nuite, o fiaccate. L'abilit

di

con

ritirati

materialmente dimi-

Maometto

quali

le

de-

era

si

nuovo brandito le armi in atteggiamento


Qurays una penosa rivelazione. Forse un

di
i

tompo furono illusi dalla politica guardinga di Maometto, che faceva lor
credere che non pensasse pi a molestarli come per il passato. Quando per
compresero che tale condotta nascondeva un pericolo assai pi grave, di
un attacco

diretto, allora,

scotendo

il

torpore,

si

accinsero a tentare

supremo, che avrebbe dovuto schiacciare per sempre

colpo

il

temuto ed odiato

il

Chiamarono a raccolta le trib confederate, facendo appello ai


nemici di Maometto, e, intimorendo i vacillanti con minacciosi apparati di
forza, costrinsero tutti a venire. L' influenza di Maometto sulle trib non era
Profeta.

ancora tanto forte da poter prevalere su quella dei Qurays, e quando questi
dimostrarono l'intenzione di agire sul

Nulladimeno

l'appello.

prima

di raccogliere

le difficolt

dieci

serio,

nessuna trib os mancare

furono molte, e gran tempo fu perduto

mila ai-mati, che dovevano espugnare Madinah.

Prima perci che

l'esercito

per danneggiare

Madinesi e costringerli ad una

al-

potesse

mettersi in -marcia,

il

momento buono

sortita, ossia quello

prima

della raccolta, era gi passato.

80.
appaiasse

L'esercito assalente
gli alleati, scossi

era in verit molto

meno

dai segreti intriglii del Profeta,

temibile che
si

non

erano uniti

ai

Qurays senza

slancio, perch gli interessi

indifferenti. I

Qurays non godevano poi di soverchie simpatie: non erano

commerciali di questi erano a loro

amati come amici, non erano abbastanza temuti come guerrieri, e infine come

non offrivano sufficienti vantaggi materiali a quelli, che li assistevano. I Quray stessi non erano d'accordo fra loro, perch le varie famiglie
maggiori, gelose e superbe, intrigavano le une contro le altre. Pare anche

confederati,

accertato, che gli alleati volessero partecipare alla direzione dell'attacco, e

che

il

comando supremo

venisse tenuto a turno, con grande scapito dell'or-

La grande massa d'uomini mancava

dine, e della disciplina.


di direzione, e le parti

non avevano quella intima

dare la vittoria. Gli assalitori

una vaga speranza


nessuno
risorse,

La

Io

poteva

di

si

coesione, che sola

ma come

ci si avesse

pu

avevano

ad

ottenere,

avanzarono senza piano prestabilito

espugnare Madnah,

dire,

quindi di unit

mentre era noto che Maometto, uomo pieno di tante

era capace di preparare dolorose sorprese ai nemici suoi.


traflizione vorrebbe farci credere

era.

che

capi Ebrei, esiliati da

Mao-

promotori principali della spedizione. L'affermazione vero-

ma non

dove essere intesa letteralmente, perch bene rammentare

metto fossero
simile,

come

Mao-

l'intento dei tradizionisti sia di giustificare la condotta spietata di

metto verso
l'

80.

H.

5. a.

Islam.

gli Ebrei,

dimostrandoli colpevoli d'ogni misfatto a danno del-

pi probabile che la disfatta di Maometto fosse uno dei pi vivi

desideri degli Ebrei,


fine, assistendo

ma

che nonpertanto non osassero far nulla in questo

direttamente

comunit Madinose,

della

ostile degli

tutti

neirdci del Profeta.

non-ebrei avrebbero

Ebrei come un vero tradimento, e

state terribili se

Siccome facevano parte

le

atto

conseguenze sarebbero

non vincevano. Tale timore

Quraj'^s

un

considerato

iinpedi agli Ebrei di

prendere alcuna iniziativa contro Maometto.


Il

Madnah falli completamente. Se i Quray avesUhud la met delle forze spiegate due anni dopo,

tentativo di espugnare

sero impiegato nell'anno di

avrebbero forse potuto sopi'affare

il

Profeta,

perturbato dalla sconfitta e

circondato da schiere scoraggite e scontente. L'indugio di due anni fu fatale:

prima che fosse incominciata. La confusione ed

la l^attaglia era perduta

continui mutamenti dei comandi, la stagione avanzata, la

sentimento comune fra


forze,

mancanza d'un

vano Io spiegamento di tante


forze musulmane, riunite sotto

gli aggressori, resero

dinnanzi alla fusione compatta delle

una direzione unica, intelligente ed attiva, ed assistite da opere potenti di


difesa, che sembravano agli Arabi una insolita maraviglia, ed una difficolt
insuperabile. Le truppe alleate rimasero accampate soli 15 giorni dinnanzi
a Madinah e non osando attaccare di fronte le trincee, tentarono di attirare
i musulmani fuori della cinta fortificata, senza per mai riuscirvi. Maometto
aveva imparato a Uhud una dura lezione, e sicuro dell' immensa superiorit
conferitagli

dalle

tranquillamente

opere

dietro

di

difesa

a queste:

guerra inusitato in Arabia,

le

ideate
egli

schiere

del

persiano

sapeva che con


volanti

dei

Salman,
siffatto

nomadi

e la

si

tenne

mezzo

di

cavalleria

Qurasita nulla potevano. Mentre alla vigilia di L"hud la sicurezza dei raccolti

non ancora ixdetuti, trascin la popolazione Madinese ad una battagUa campale per non perdere il frutto di tante fatiche, ora invece gH indugi dei
Qurays avevano servito
nulU erano
stanti.

danni, che

ai
i

Madinesi per riporre al sicuro

generi,

sicch

nemici potevano infliggere alle campagne circo-

Di pi la scarsit di viveri e di foraggi prodotta dalla stagione

inoltrata,

contribu alle difficolt della situazione. Altro eiTore dei

Quray

non aver compreso l'ambiente Madinese, trascurando di intrigare


contro Maometto presso elementi a lui ostiK, ancora numerosi, ebrei e pagani, in Madinah, i quali, agendo di concerto con i Qurays, avi-ebbero potuto

fu

di

rendere oltremodo pericolosa la posizione di Maometto.

673.

Questo pericolo,
JJ*

5.

fi 80,81.

era

si

grave, che,

H.

a.

come leggiamo indirettamente

nelle tradizioni, esso costitu

maggiore timore del Profeta. La spietata ferocia, coi la quale, appena


partiti i Qurays, egli massacr gli Ebrei Qurayzah, rivela quali angoscioso

il

preoccupazioni essi destassero

nell'animo del Profeta.

Le manovre

della

nemica dinnanzi alla trincea erano un giuoco del tutto innocuo


iu confronta) del pericolo gravissimo, che gli Ebrei facessero causa comune
con i Qurays ed aggredissero Maometto alle spalle. Dal resoconto confuso
cavalleria

e tendenzioso delle tradizioni

intuissero l'efficacia di questo

ma

gli Ebrei,

il

parrebbe che

mezzo

Qurays, verso la fine dell'assedio,

di offesa, ^e tentassero di intendersi con

momento opportuno

era

trascorso:

Qurays avevano

di-

mostrato la loro incapacit di espugnare Madinah, e gli Ebrei non osarono


schierai-si

apertamente con un aggressore ormai

81.

Questo fu

il

sconftto.

maggiore pericolo corso dai inusulmani. Madinah

era troppo grande e gli assalitori troppo poco uniti, perch la citt potesse
esser regolarmente circondata e presa
fortificate, e dall'altra la trincea,

dinah inespugnabile per

le

arrivare alla conclusione,

con

fame

la

da una parte poi

le

case

erano protezione sufficiente a rendere Ma-

orde indisciplinate dei nomadi. Sicch possiamo


che l'assedio di Madinah non fosse una impresa

rammentando specialmente, che nonostante il numero


ingente di uomini impiegati da ambedue le parti (forse 14,000 armati!), le
morti nel totale fossero sei musulmani e tre raakkani. Ed a questo riguardo
militare molto seria,

osserveremo che mai


tentare
T'if,

un

gli

Arabi del settentrione

assalto di luoghi

fortificati.

sarebbero avventurati a

Soltanto nell'Araljia meridionale, a

a (jura, ed altrove esistevano scuole militari, ove s'insegnava

di attaccare e difendere luoghi fortificati (cfr.


lin.

si

dunque

7).

Wqidi Wellh.,

l'arte

pag. 381,

vero che Maometto nelle sue guerre contro gli Ebrei di

Madinah, di Khaybar e contro

T'if,

fosse,

per l'Arabia settentrionale,

un

innovatore nelle arti di guerra: egli per primo intese di espugnare luoghi
fortificati,

bench generalmente preferisse agli

cono con

la fame.

La

assalti

lunghi assedi, che vin-

posizione dogli assalitori era anche precaria per le condizioni incerte

e vacillanti dogli animi, che favorivano perci ogni specie d'intrighi.


si

valse Maometto,

il

staccare alcuno trib ed attirarle dalla jiarto sua.


i

Fazarah

(cfr.

.j,

ci

quale contando non poclii segreti amici nelle schiero

degli alleati, pot facilmente seminare zizzania fra

con

Di

a.

H., 36),

il

gU
Le

alleati

al fine di di-

infruttuose trattative

gruppo pi numeroso

e potente degli

sono di grande interesse a questo punto, perch rivelano le condizioni


d'animo dei musulmani. Maometto, sedotto dalla prospettiva di una grande

alleati,

defezione

rlei

Fazarah aveva accettato alcuni patti


074.

speciali,

che sarebbero

momento

per Madlnali. Al

stati rovinosi

ruppe

per

critico intervennero

capi niadi-

Maometto, rinnegando

nesi e protestarono con tanto vigore, che


clusi,

81,82.

H.

5. a.

patti con-

negoziati. L' incidente dimostra che nella coscienza dei Madinesi

non si ritenesse necessario un sacrifizio cosi grande, quanto quello accettato da Maometto. In secondo luogo dimostra come l'autorit di Maometto posasse non tanto sopra
una verit indiscussa, la pretesa missione divina, quanto sopra un accordo
umano, e contrattuale. Il Profeta non poteva ordinare e legiferare, se non

vi fosse gi la sicurezza della vittoria, e che perci

in quanto agiva in piena consonanza con

Maometto consistevano specialmente

Madinesi. L'autorit e la forza di

con

la

per condurli

l,

l'abilit,

quale metteva in giuoco

ove voleva.

crate in Arabia

Ma

un non senso

dosi con

la

lo passioni e gli interessi dei

questa volont aveva dei

limiti.

seguaci

Un

auto-

quando varcava questi limiti,


Compagni, lesi nei loro interessi;
doveva cedere con grazia, distrigan-

sua autorit,

suo solito tatto politico da posizioni talvolta molto

il

nel-

e Maoinetto,

s'incontrava nell'opposizione tenace dei

ed allora per mantenere

bisogni e con gli interessi dei

difficili

e sal-

vandosi da pubbliche umiliazioni.

Non
sedio:

necessario di fermarsi ad esaminare gli altri particolari dell'as-

un grande ciclone

di vento, di \dolenza insolita, che gett lo scom-

campo nemico,

la mortalit del bestiame, la scarsezza dei viveri,

piglio nel

l'insuccesso del tentativo,

ed

l'inettezza

della

direzione, le reciproche gelosie

senso di avvilimento, generato dall' insuccesso produssero

il

mento

nomadi

forze nemiche. I

delle

si

ritirarono

irritati e

il

disgrega-

scontenti nel

non senza gravi preoccupazioni per le possibili rappresaglie nell'avvenire: i Qurays ripresero la via di Makkah con prestigio diminuito e
deserto,

con

il

senso umiliante di essere stati sconfitti senza

armi e con

tetri

finale era stato

presentimenti per l'avvenire. In

una grande

vittoria

giore perch incruenta, essendosi

nemmeno avere
questo modo il

usato le
risultato

morale e militare del Profeta, tanto mag-

egli dimostrato

capace di ^dncere, anche

senza spargere sangue umano. Dinnanzi alla trincea di Madlnah rimase sconfitto,

insieme ai Qurays, tutto

cadere sotto
trici di

ai colpi vigorosi del

mondo antico
mondo nuovo,

d'Arabia, che stava gi per


sorto per le virt rigenera-

Maometto.

82.

primi a scontare gli

effetti della ripulsa dei

Qurays furono

Ebrei Qurayzah, accusati di tradimento e perci condannati da Mao-

gli

metto a dare un esempio


siste

grandemente

ciata

da un Madinese

b.

il

Mu'dz

sul

(cfr. 5. a.

terribile ai

fatto
ci

nemici dell'Islam.

La

tradizione in-

che la condanna degli Ebrei venisse pronun-

non

toglie per che la sentenza del

morente Sa'd

H., 49) dovesse essere ispirata dai palesi desideri del

675.

a.

5.

sai.

Non

Profeta.

H.

dubbio per che l'eccidio spaventoso dei prigionieri venisse

v'

compiuto con l'approvazione e per desiderio della maggioranza dei Madinesi.


Sofl5ava allora in Madnah un vento fortissimo di antigiudaismo ed i Qurayzah furono

momento,

attinie predestinat^s per

le

la sodilisfazione

progetti del Profeta.

ziosi

sedio, cliiedeva

erano

tempo. Nel caso dei

popolazione, che considerava

danno

traditori e cospiratori a

che cadeva intieramente in

tino,

come barbari e sanguinari


Qurayzah Maometto aveva dalla parte

e sanguinario,

sua l'animosit accesa di tutta la

come

ambi-

gli

tensione degli animi dopo gli eventi dell'as-

uno sfogo barbaro

gli usi del

passioni del

prometteva di agevolare

delle quali

La

saziare le selvaggie

della comunit.

mano

ai

Ed

inoltre

musulmani con

Ebrei

gli

il

ricco bot-

distruzione

la

dei Qurayzah, diede la spinta finale ai sanguinari propositi d'una comunit,


che, vivendo

oramai in uno stato di continua guerra contro

diletto nello

spargimento

La poUtica aggressiva

di

di

trovava

tutti,

sangue umano.

Maometto cominciava dunque a produrre sem-

pre nuovi e maggiori effetti: gi molti fedeli fino a quel giorno nulla ab-

per l'accumularsi delle prede. L'impulso rapace era

bienti, si arricchivano

gi dato, ed

il

musulmani per

movimento impresso

uomini, che

alle turbe di

solo desiderio di Ijottino,

si

dicevano

minacciava di divenire ogni giorno

pi forte, affermandosi anche indipendentemente dalla volont del Profeta.


L'eccidio dei Qurayzah, massacrati a sangue freddo
fa inorridire: la responsabilit

e dei suoi seguaci,


sioni del

ma

come

bestie

da macello,

ne cade egualmente sulle spalle del Profeta

considerando

tempi,

luoghi, l'ambiente e le pas-

momento, piuttosto che un capo d'accusa per condcxnnare

il

Pro-

come vorrebbero i suoi biografi detrattori, l'eccidio deve essere considerato come un doloroso documento delle condizioni morali di una societ,
che poteva commettere simili atti di barbarie. La ritirata dei Qurays dinfeta,

nanzi a Madnah, preceduta dai

fatti narrati nei

paragrafi precedenti, e

se-

guita dallo sterminio dei Qurayzah, fu quindi un evento di capitale impor-

tanza storica, nella camera politica di Maometto. Per quanto era lunga.
larga l'Arabia la notizia degli eventi

con

quale viaggiano

la

nome

di

le notizie

si

diffuse con la rapidit maravigliosa,

anche nel deserto: per

Maometto incominci a destare

tradizione,

dall'iniziativa di

il

serie preoccupazioni nelle trilj vi-

cine e lontane, e gi scopriamo (ionfusamente, attraverso


della

prima volta

la

il

velo tendenzioso

primi sintomi del grande moto nazionale, che scatur

Maometto.

Il

Profeta era divenuto oramai una potenza,

cM)n la

quale bisognava contare in

vedere

come

ogni circostanza;

si

trattava

quanto tempo Maometto avrebbe domato


erano ancora molti, i quali contavano e speravano in una sua
e in

76.

ancora

Quray

sconfitta,

di

se vi

non

vi

5.

82-84.

H.

a.

non

era pi alcuno che lo disprezzasse, non vi era pi alcuno che

lo temesse.

Maometto era divenuto un elemento supremo di vita non gi soltanto in


quella cittadina di una piccola comunit, ma argomento di gravi preoccupazioni nella vita dell'intiera penisola.

L'attivit invadente del Profeta,

suo genio politico, la forza organizzatrice delle sue idee

avevano messo in moto una valanga, che finora

trine,

ma

tezza,

.e

delle sue dot-

avanzava con

si

il

len-

che doveva in breve acquistare tale velocit e tanta mole, che

avrebbe potuto arrestarla, e tutto avrebbe travolto.

nulla pi

stessa del Profeta

doveva accelerarlo togUendo

La

gli ultimi ritegni,

morate

che an-

cora ritardavano l'immane catastrofe mondiale.

Conversioni e trattati con trib arabe.


Qui in appresso ho creduto di raccogliere
83.

danti

le tradizioni lguar-

primi rapporti di Maometto con alcune trib arabe nelle vicinanze

Madnah: dal contosto delle notizie, parrebbe che le trib menzionate


fossero fra le prime a unirsi a Maometto con vincoli politici, i quali con
l'andar del tempo divennero anche vincoli religiosi. Maometto in principio,
quando aveva bisogno di amici e di alleati, non guard per il sottile e fece
di

anche con pagani

trattati

le

prime unioni furono patti puramente pohtici.

Pi tardi mut metro; alleanza e conversione dovevano essere due atti


simultanei, e l'uno complemento necessario dell'altro. Sotto questa rubrica
si

troveranno quindi alcune notizie, che in parte apparterranno forse a un

periodo anche pi moderno, forse all'anno

anche

sibile di fissare

nomi

di

(cfr.

6.

2.

a.

Trattato con

84.

(cfr.

la
2.

a.

H. Non essendo posle

Avrei potuto aggiungere

e sui

Khuza'ah

per ragioni che saranno

ho
alle

ho creduto per

evidenti in seguito

H., 23 e 8. a. H., 19). Per altre trattative anteriori con trib

a.

nomadi vedi

pone

appresso

in

trib.

Aslam

seguenti anche alcune notizie sugli


dai-le

5.

fra esse vi sono

esattamente una cronologia precisa per ogni notizia,

qui insieme, sotto

meglio di

ma

o 10. H.,

che anderebbero poste prima del

notizie,

riunite

9.

H., 105;

a.

H., 66 e segg.

5.

a.

H., 16-18.

banu Damrah.

Lo Sprenger

conclusione
a.

3.

H., 20),

di

ma

questo
su

pagg. 104-105), seguendo la tradizione,

(III,

ci

trattato

prima della

lecito 'avere

battaglia

qualche dubbio:

di
si

Badr
deve

nondimeno ammettere, che il presente trattato sia uno dei pi antichi,


e che il tenore del medesimo riveli come i banu Damrah nel trattare con
Maometto siano rimasti pagani. I banu Damrah erano un piccolo ramo
della grande stirpe dei I\inanah (Damrah b. Bakr b. 'Abd Mant b. Kinanah),
677.

^' ^' "

84. 86.

aventi vincoU di sangue


consangmnei dei Ghitar, e perci secondo i genealoghi
Damrah come alleati pagani
con il Profeta. Le ragioni per ritenere i banu
Maometto, sono prima, l'espressione esistente anche in altri trattati con
di

che avevano obbligo di prestare aiuto armato al Profeta,


Araln pagani,
secondo luogo,
anche se il conflitto nasceva per motivi di religione in
perch nel trattato i\on vi menzione alcuna di obblighi religiosi o fiscali
'^

(z

amava sempre rinfrescare la memoria ai fedeli


come condizione dei pri\dlogi e degli aiuti pro-

a k a t), dei quali Maometto

in ogni possibile occasione,

messi: in terzo

luogo la menzione della

soltanto a non-musulmani. Il testo in ibn

dzimmah
Sad

il

(protezione) concessa

un transunto
banu Damrah b,

seguente,

E Maometto scrisse ai
documento originale:
Bakr b. 'Abd Manat dei Kinanah che essi potevano stare sicuri nei loro beni
e nelle loro persone, che essi avevano il diritto ad essere soccorsi, se qualcuno
ingiustamente li aggrediva, (ma) che essi (d'altra parte) avevano l'obbligo di
cio

"

del

prestare aiuto al Profeta, finch

il

mare poteva bagnare un

ciuffo di lana,

anche nel caso che si combattesse per la religione di Dio, e che se il Profeta
all'appello. In compenso di
li chiamava, dovevano prontamente rispondere
questo, essi avevano diritto alla protezione (dzimmah) di Dio e del suo
Profeta e v'era l'obbhgo di dare soccorso a quelli fra loro che erano puri
e devoti CSa'd, pag. 15, 40). Sulla versione data ho i miei dubbi, perch
il

ritoma due

due

corrotto

volte,

(Sprenger,

significati

diversi

contrari.

pagg. 104-105).

III,

(Hisani

un

speciale per

^[uh. al-Kalbi). I

(*),

l'idolo

rotto

in

pezzi,

si

(in

era

Madinah) e

rec

(^).

(jruliayiiah

avevano uu culto

addetto un certo 'Amr b.

a d i n o sacerdote dell'idolo

Maometto era comparso

adi che

banu

idolo, al servizio del quale

Murrah al-Cruhani
gione,

b.

deve essere

testo

Il

Conversione di membri della trib di Guhaynah


85.

'alayhim, che

senso ho dovuto dare all'espressione,

per non sagrificare

quando *Amr b. Murrah


predicava la nuova reli-

a Madlnah

(^)

abbracci l'Islam

facendo la professione di fede nelle mani stesse del Profeta. Su questo ar-

gomento

'Amr

Murrah componesse alcuni versi, fra i quali


v'erano i seguenti
depongo che Dio sia la verit e che io sono stato
il primo ad abbandonare le divinit di pietra (ilahah
al-ah^ar). Io mi
sono tirato su le vesti fin sopra alle gambe per emigrare (m uh a gir)
si

dice che
:

verso di

te,

attraverso pianure

degli uomini tanto nella

Signore degli uomini,

Maometto

lo

b.

" Io

mand

il

amene ed

persona,

aspre, e unirmi a te,

il

migliore

che nei genitori, l'Inviato (rasul) del

quale troneggia sopra agli strati di nuvole

allora

a predicare
678.

fra la sua gente e tutti

(i

(*).

(jruhaynah)

5.

abbracciaroiio l'Islam; uno solo


tato

da questa opposizione,

non pot pi
116;

si

a.

85,86.

H.

oppose, e quando

scagli contro di lui

'Amr

b.

Hurrah,

una maledizione,

parlare, divenne cieco e cadde nella miseria (Sa'd,

Sprenger,

il

irri-

pagano

pag. 59,

lU, pag. 151).

Nota 1.
I (juhaynah (un ramo dei Qud'ah) abitavano il paese, che si stende fra Madlnah
mare; attraverso le regioni pascolate dai loro bestiami passava la grande strada commerciale, che
conduceva da Makkah in Siria. L'attiviti aggressiva di Maometto verso le cara vane dei Qurays, che
passavano nel paese dei uhaynah, e prima e dopo la battaglia di Badr, una prova indiretta, che
l'accordo fra il Profeta ed i (ruhaynah debba essere molto antico e forse anteriore al 6. a. H. Dicesi che
Mar Rosso: circa una ventina di fai Guhaynah emigrassero iin tempo dal Nagd verso la costa del
miglie erano stabilite nei monti di al-Ai'ar, al-Agrad, Qudus, Aia, e al-EaiJvra. La regione da essi
abitata era ricca in sorgenti d'acqua, in palme, olivi, alberi di ban, e miele. Alcune delle loro principali stazioni come Dz u Kit-sub, erano ad una sola giornata da Madinah, e le altre si estendevano
fino a Yanb". In seguito quando aumentarono in numero, occuparono anche pi paese lungo il mare
fino a Haql, ove cominciava il territorio dei Bali e dei udzam. Molti Guhaynah vivevano in Dzu-1Marwah ad una giornata dai contini del territorio di Madlnah, press il monte Asmailza%-n. fra MadTnah e Kh aybar. Pi tardi si unirono con gli Asga' e con i Muzaj'nah, ed al tempo delle conquiste
emigrarono in Egitto stabilendosi nel distretto di Ikhmim (Wiist. Register, pagg. 186-187).
Nota 2.
Questa tradizione avrebbe l'apparenza di rispecchiare fatti d'una considerevole antichit, ma le notizie che abbiamo da altra parte sul conto di 'Amr b. Murrah al-Guhani, fanno sollevare molti dubbi sulla verit di quanto narrato in questo paragrafo. 'Amr b. Murrah, secondo ibn
Saml', mori nel Calift'ato di 'Abd al-Malik, ossia fra il 65 e l'80 a. H., ma anche se dovessimo accettare sull'autorit di ibn Hibban [f 364. a. H.], la data pi recente della sua morte, circa il 60. a. H.
risulta che egli dovesse essere molto troppo giovane ai tempi di Maometto per reggere il sacerdozio
di un idolo. La quantit delle tradizioni, che si dice che egli trasmettesse e i versi che gli sono attribuiti portano a credere che egli fosse uno dei Compagni pi giovani, uno di quelli cio che lavorarono con la fantasia, quando mancavano di notizie esatte dei fatti riguardanti il Profeta (cfr. Introd.
e

il

20 e segg.). Temo che l'episodio dell'idolo sia tutto inventato, e sia stato suggerito dai versi, nei
quali 'Amr si vantava di essere stato il primo ad abbandonare il culto degli idoli di pietra. Nemmeno ibn
Hagar fa menzione del suo sacerdozio pagano, e della rottura dell'idolo (cfr. Hagar, III, pag. 29, no. 80,

suo nome completo fosse ab Talhah 'Amr b. Murrah b. 'Abs b. Malik b. al-Muliarrath
al-Guhani). In tutti i casi la sua conversione posteriore alla battaglia di Uhud.
Nota 3.
Nel testo arabo v' correttamente Madlnah, ma il Wellhausen nella sua versione
(Sk. u. Vorarb., IV", pag. 172, lin. 16) ha per errore Makkah.
Sull'autenticit di questi versi, per lo meno in quanto riguardano l'aneddoto presente,
Nota 4.
ho i miei dubbi (cfr. nota 1). L'uso della parola rasili invece di nabi denota una composizione
relativamente moderna. Degno di nota l'espressione ilahah al-ahgar, secondo la quale tutti gli
idoli arabi sarebbero stati pietre, e perci abbiamo una dichiarazione esplicita di litholatria, la
forma pi comune dell'antico culto pagano degli Arabi. L'altra frase, alla quale merita fare allusione,

ove detto che


b.

Marin

il

b. Sa'd, ecc.

quella, nella quale si la

menzione

alla nobilt del Profeta,

profetica (vedi Introd. 30). Questo sentimento tradisce la

composti molti anni dopo

la

morte

di

come elemento primo della sua missione


modernit dei versi, che riterrei fossero

Maometto.

Muhammad

Maometto venne a
Madlnah ('), si presentarono a lui 'Abd al-'Uzza b. Badr b. Zayd b. Mu'awiyyah
al-(jruhani, appartenente alla trib dei banu-l-Eab'ah b. Easdn b. Qays b.
(juhaynah, e abu Raw'ah b. Badr b. Zayd, suo fratello tanto per parte di
padre che di madre. Maometto disse a 'Abd al-TFzza " Tu sei 'Abdallah
ed a abu Eaw'ah disse: " Tu metti paura ai nemici (ra'ta al-'aduww)
se Dio lo vuole . EgU chiese chi fossero, ed essi risposero: " Siamo banu
Grhayyan
E il Profeta aggiunse: " Allora siete banu Rasdan . Quindi
mut il nome della loro valle e invece di Ghavpa la chiam Rusd, e riguardo
86.

(Hisam

b.

al-Kalbi). Allorch

,,.

679.

5-

ss 88, S.

H"

^-

Essi sono
monti dei OTiihaynah, al-Aar e al-Agrad, egU disse:
(fitnah) (-).
ment del Parailiso, e non saranno mai toccati dalla sventura
il Profeta diede
Nella spe^lizione contro Makkah (nell'anno 8. H., 38)
'Abdallah b. Badr la bandiera (liwa), e delimit per essi (i (ruhaynah)
^'

(lue

ai

il

(mas^id): questo fu il primo masgid che


Madinah (SaM pag. 59, 118; Sprenger, HI,

loro luogo di preghiera


delimit.ato in

nisse

gina 151, nota

1,

ve-

pa-

unisce questo episodio al precedente e afferma che fosse

'Amr b. Murrah, il quale in seguito a grandi premure indusse i uhaynah


a mandare una deputmione ; lo S. non dice per donde abbia attinto la no-

meno

quale per lo

tizia, la

Hagar,

parla di deputazione;

'Abdallah

Badr morisse

b.

inesatta
II,

inquantoch

il

testo di ibn ga'd non

pagg. 688-689, no. 9531, ove detto che

nel califfato di

Mu'wiyyah

[f 60. a. H.], lasciando

molte tradizioni).

notizia sulla data precisa della comparsa di questi Guhaniti in MadlMaometto venne a Madlnah , fa supporre cbe i primi rapporti con le trib
Guhanit si debbano mettere in un periodo piuttosto remoto e non molto tempo dopo la venuta di
Maometto a Madlnah. Potrebbe anche essere che questi tTuhaniti venuti a Madnah vi si stiibilissero
anche prima dell'assedio, al-Khandaq, ma ho creduto meglio di posticiparlo a quel grande evento, che
segn il punto culminante della reazione contro Maometto, e che fu il fatto d'arme, che maggiormente
contribu a divulgare il nome di Maometto, e la fama della sua potenza ogni di crescente, ibn 8a'd
pone questo paragrafo fra le ambasciate (wufud), ma, come il testo stesso lo rivela, i due fratelli
'Abd al-'Uzza e abu Raw'ah vennero soltanto per conto loro e non come ambasciatori della trib. E
probabile per che questi due uomini contribuissero alla conversione dei consanguinei, quanto 'Amr
b. Murrah (vedi prec), ma non abbiamo notizia di una missione speciale rappresentante la trib,
venuta a Madlnah a trattare; parrebbe invece che i membri della trib, si presentassero ognuno

Nota

nah.

ma

1.

Non abbiamo

la frase Allorch

per conto suo, o in piccole famiglie separate

(cfr.

paragrafi seguenti) a trattare individualmente con

Maometto.

Nota

2.

la tradizione

come in tanti altri (vedi per es. 6. a. H., conversione degli Aslam),
Maometto scherzi di parole ed allusioni proverbiali, che sono molto propastore sui monti dei uhaynah, viene spesso menzionato nella letteratura

In questo passo

attribuisce a

babilmente apocrife. 11
araba come l'uomo felice per eccellenza, perch lontano dalle agitazioni di
parole

Ohayyan

Ghawa,

ascoso

il

conflitti politici. Nelle

due

Rasdan e in Eusd, v' invece il senso


significa il monte peloso, mentre al-Agrad, si-

concetto dell'errare, in

8C080 della giustizia e dell'agire rettamente; al-As'ar


gnifica il monte calvo (cfr.
e 1 1 h. Sk. u. Vorarb. IV, pag. 172, nota 1). Tutti questi ricami etimologici e scherzi di parole, messi in bocca al Profeta, perch tanto cari allo spirito arabo, sono per noi
forti ragioni per accogliere con molta diffidenza la narrazione del presente paragrafo.

Lettere a vari rami dei Guhaynah.


87.
- scris.se ai

Lettere ai Ijanu Zur'ah ed ai banu-1-Rab'ah).

(1.

banu Zur'ah ed

"

chiarando che

loro persone ed

"
"

essi fossero

ai banu-1-Rab'ah,

pur

due rami

Maometto

"

dei (juhaynah,

sicuri e tranquilli per ci

che riguardava

di-

le

i loro l)eni, promettendo aiuto contro chiunque volesse commettere ingiustizia a loro danno, tanto per questioni di fede, quanto per
ragioni di famiglia. Queste condizioni erano valevoli tanto per
loro coni

"

giunti

"

mora

nomadi
stabile,

nel deserto (ahi

purch fossero

badiy atihim),

retti e devoti.

680.

quanto per quelli con

Dio quello,

al

quale uno

si

di-

deve

5.

H.

a.

87-89.

Sprenger, III, pag. 152, il quale


ritiene che questo trattato si debba mettere ia un periodo molto remoto,
probabilmente poco dopo la battaglia di Badr (2. a. H.), e dalla dicitura
sostiene giustamente che sia un trattato concluso con i (xuhaynah ancora
"

rivolgere per aiuto (Sa'd, pag. 11, 27;

pagani.

Wellhausen accetta pure questo modo di vedere).

Il

88.

nome

Lettera per 'Awsagah b.

'Awsagah

scrisse per
"

(2.

b.

Dio clemente

di

Harmalah

"(al-rasul) a 'Avpsagah
"

dato quello che

"

monte

"

contesta ha

si

Sprenger,

Nessuno
perch

torto,

'Uqbah Q,

Harmalah

b.

il

gli

Questo quello che d

Inviato

al-(Tuhani di Dzu-1-Marwah. Gli

quale

il

il

'Awsa^ah il vero diritto. Lo ha


anche da testimonio (Sa'd, pag. 12, 30;

quale fece

pag. 300,

ha

diritto di

il

Hagar,

IH, pag. 81, no. 207, ove detto

che 'Awsagah comandasse poi mille uomini alla presa di

Yqut Mus.,
ma secondo il

l'

deve contestare questo possesso, e chi glielo

pag. 152, nota;

III,

il

al-(juhani).

trova fra Balkathah, al-Masna'ah, aKrafalat e al-Grudd

della Qiblah.

^ scritto

al-Cruhani

e misericordioso.

Maometto
seguente documento " Nel

Harmalah

Makkah

nell'a.

H.

8;

un documento identico al precedente,


Profeta concedeva a 'Awsagah il possesso di Zalin. 13,

cita

byah, un luogo nel Diyar (ruhaynah).


Nota

Questo nome di 'TJqbah forse un errore per al-' Ala b. 'Uqbah come appare dal paal-' Ala b. Uqbah menzionato fra gli scrivani del Profeta. Da quello che dice
ibn Hagar (II, pagg. 1186-1187, no. 10013) parrebbe ohe al-' Ala b. 'Uqbah fosse uno degli scrivani ed
impiegati regolari del Profeta, per il quale scriveva tutti i documenti necessari per il corso regolare
degli affari: insieme con al-Arqam scriveva al-madyinat wa-l-'uhd wa-1-mu'amala t. Questo
il parere dello Sprenger e del Wellhausen, ma io sarei invece disposto a credere, che nel caso presente
il nome di 'Uqbah sia quello corretto, e alluda al famoso Compagno 'Uqbah b. 'Amir al-Guhani, lettore
e raccoglitore del Qurn, poeta, scrivano, dottissimo in questioni di diritto ('alim bi-l-far-id wa-1fiqh), il quale ebbe uua carriera molto tempestosa, prese parte alle guerre di conquista, si batt per
Mu'awij^ah a Sififin e mori nel 58. a. H. (cfr. Hagar, II, pagg. 11(>4-1165, no. 9967).
1.

ragrafo seguente, ove

89.
cumento per

(3.

Lettera per

banu Sanakh

banu Sanakh)

"

Nel nome di Dio clemente e misericordioso.

(').

Maometto

scrisse

un do-

"

Questo quello che Muharamad al-Nabi ha dato ai banu Sanakh dei un-

"

haynah. Egli ha dato ad

"

che

"

che contesteranno questo

"

nakh

"

testimonio

hanno

essi

Nota

il

1.

vero

quella parte del territorio di Sufaynah Q,


segnato (khattu (^)), e quello che essi hanno arato. Quelli,

diritto.

essi

non hanno diritto: il diritto dei banu ascrisse al-' Ala b. TJqbah (^), che fece anche da

diritto,

lo

(Sa'd, pag. 12, 30;

Lo

tata dal Wellhausen,

Sprenger,

Sprenger
il

HI, pag. 152, nota).

(III, pag. 162) legge invece bani Saykh questa lezione non accetquale legge invece di TKH la radice SNKH, ossia Sanakh o ankh. Su questa
;

Guhaynah non abbiamo altrove menzione alcuna.


Nota 2. Il luogo Sufaynah menzionato in questo passo,

trib dei

dice il Wellhausen (Sk. u. Torarb.,


IV, pag. 113, nota 4), deve essere quel sito vicino a Madinah svil confine fra il territorio dei banu Salim ed i banQ 'Amr b. 'Awi del sobborgo di Qub, ove ebbe luogo una delle numerose battaglie fra

Awsiti e

Kh azragiti

prima della venuta

di

Maometto. Molti uhaniti vennero come profughi (muha-

681.

LL*

H.

5. a.

8-a.

Madlnah. Le indicazioni

giru

Nota

3.

Il

termine

khalJ

Wellhauseii Sk.

u.

Vorarb., IV, pag. 41

gli

e nota).

significa propriamente delimitare con segni gli estremi confini e


prende possesso per la prima volUi, ed equivale a porre i

superficie, della quale si

una

gli angoli di

(khattu), e l'allusione alla coltivazione con

di confini segnati

rtri couleruiano questo parer (cfr.

termini della propriet privata.

Nota

4.

Su al-'Ala

90.

b.

'Uqbah vedi paragrafo precedente, nota

Lettera ai banu-l-6urmuz).

(4.

un ramo

tera ai banu-l-Crurmuz b. Eabi'ali,

sicurezza (a

m a n)

vano, quando

ghrah
cfr.

convertirono

all'

il

Maometto

Islam.

scrisse

Sprenger,

(5.

da al-Mu-

pag. 152, nota;

III,

Ma'bad al-Cxuhani Q,

b.

''

faceva

Inviato

^ fata

Maometto scrisse a
banu-1-Huraqah, un ramo dei Guhaynah (^)

Lettera a varie famiglie

ai banu-l-(jrurmuz (vedi

ai

(xuhanite).

paragrafo precedente).

"

Chi abbracciava V Islam,

pagava le elemosine (z a k a t), obbediva a Dio ed al suo


dava il quinto del bottino, e la quota privilegiata del Pro-

preghiere,

le

a s u 1),

(r

(sahm al-Nabiyy

" cerit della

al-safiyy), poteva addurre testimoni per la

sua conversione e

m a n)

Dio e nella sicurezza

rimanere sicuro nella sicurezza

"

mad. Chi aveva un credito sopra un musulmano, aveva

"

dare

il

" ditore

qah

capitale, diminuito per

(a

di

dell'ammontare degli

aveva goduto delle rendite dei beni ipotecati

deve consistere nella decima parto dei

(juhaynah sottostanno

ai

sin-

teneva lontano dagli idolatri, quello poteva

si

"

^ ai

scritto

anche seguente).

'Anir

"

let-

di quei beni, die possede-

documento fu

Il

pure una

dei (ruhaynah, garantendo loro

godimento

u'bah) (Sa'd, pag. 12, 30;

(b.

91.

ed

si

nel loro paese ed

1.

medesimi patti

ger, IH, pag. 151, nota, versione molto

frutti.

il

Muham-

diritto di ripren-

interessi,
(^).

di

La

perch

il

cre-

tassa al-sada-

Quelli che

si

(Sa'd, pag. 12, 30;

uniscono

Spren-

libera).

Nota 1.
Questo nome non si trova nemmeno nella grande opera biografica di ibn Hagar, nella
quale sono entrati tanti Compagni spuri del Profeta; lecito perci avere ([ualche dubbio sull'esistenza
di questa persona, invece della quale si dovrebbe forse leggere il nome di qualche altra famiglia
Gahanita.

Nota 3.
Il vero nome dei bani-1-Huraqah era ban Humays b. 'Amir b. uhaynnli, una trib
confederata (hulaf) dei ban Sahm b. Hurrah, e famosa per il valore nel battersi e per l'abilit nel
lanciare i dardi dall'ardore con il quale maneggiavano le armi venne loro il nome di al-Huraqah, dalla
radice haraqa o ardere. Di essi fa menzione Aji^hrini, XII, pagg. 123 e segg.
;

Nota
sioni del

3.

In questo

Wellhausen

Trattato con

di

tradurre

Vorarb., IV, pag.

144,

il

testo arabo, in conformit delle supposi-

nota

2.

banu Ghifr.

La conversione dei banu Ghifar, una piccola trib, un ramo


banu Damrah b. Bakr b. 'Abd Manat'b. Kinanah, dov avvenire pure nei
92.

dei

modo ho creduto

Sic. u.

primi tempi di Madinah, perch


in Safr, a

Gliifriti

erano poco numerosi, e vivevano

breve distanza da Madinah, in buon accordo con

abbiamo gi dotto come questi

si

il

Profeta. Difatti

trovasse in buoni rapporti con MakhSi

r,82.

il

5.

capo dei banu Damrah


che

il

9a

H.

H., 18, 20), ed quindi pi che probabile

(cfr. 2. a.

debba essere avvenuto poco tempo


conclusione del trattato con i banu Damrah. Di questo

seguente trattato con

o prima o dopo la
parere anche lo

a.

banu

Sprenger

Qljifar,

(lU, pag. 101, nota

1).

Non essendo per

pos-

dare una data precisa alla loro conversione, mettiamo l'annesso do-

sibile

cumento sotto l'anno 5. H., perch molto probabile che i rapporti fra
Maometto ed i banu Ghifar divunissero molto pi stretti dopo l'assedio di
Aladinah. I banu Ghifar non figurano fra gli Arabi, che si unirono agli alleati contro Maometto, o almeno il loro nome non figura fra quelli delle
trib coalizzate. D'altra parte per, se i Ghifar fossero gi stati musulmani,
che avremmo avuto qualche notizia della loro partecipazione

probabile,

non presumibile, che Maometto avrebbe permesso o perdonato a musuhnani di non assisterlo nella difesa di Madlnah. I Ghifar
alla difesa, perch

erajio del resto troppo

poco numerosi per poter influire sulle sorti del conflitto

ed anche se erano in simpatia con Maometto,

mentre

gli alleati

i-umorosamente

si

saranno tenuti in disparte,

si

agitavano dinnanzi alla trincea e ten-

tavano di intimorire Maometto con evoluzioni di cavalleria. Del documento

"

banu Ghifar, ibn Sa'd ci d il seguente transunto:


Maometto scrisse ai banu Ghifar, che essi facevano parte dei musulmani,
avevano i medesimi diritti ed i medesimi doveri di ogni musulmano. Il Pro-

"

feta (a 1-n

"

tezione dell' Inviato

"

vano poi

"

ma dovevano,

ogni qualvolta

"

prontamente

essi

"

causa della religione, e finch v'era tanta acqua nel mare da bagnare un

'^

ciuffo di lana.

cato

scritto dal Profeta


'

Q)

per

a b i) garantiva ad

diritto

essi la

a s u 1) per

(r

protezione (dz

m m a h)

(SaM, pag.

scritto

15,

39;

la pro-

li

aggredissero,

Profeta (nabi) chiedeva soccorso, assisterlo

avevano a soccorrerlo, anche

Questo

Dio e

loro beni e per le loro persone. Essi ave-

a soccorso contro quelli che ingiustamente


il

di

non

si

se si

doveva combattere per

poteva eludere senza commettere pec-

Sprenger,

III,

pag. 102,

il

quale nella sua

versione ha frainteso una delle espressioni, leggendo d a y n debito invece di

din

religione).

Nota

1.

Il

Wellhausen

nel caso di questa trib,

come

(Sk. u.

Vorarb., IV, pag.

poi anche in quello dei banii

112,

nota

Guhaynah

4)

correttamente suppone che

(cfr. 5. a. H., 86) dei

banu Dam-

rah (cfr. B. a. H., 84) e dei banvi Asga' (cfr. 5. a. H., 94), si tratti di patti conclusi da Maometto
con trib pagane, nei primi anni pi JifiScili della sua carriera profetica in Madlnah. Questa opinione
del "Wellhausen corroborata dall'espressione dz i m m a h usata soltanto per i non-musulmani, dal
tenore dei patti e dalla loro dicitura che rammenta quella di vari patti nel famoso documento o scritto,
o bando che si voglia chiamare, di Maometto, da noi dato sotto l'anno 2. H. ( 45) specialmente
l'art. 46 dello scritto. Mentre in quello scritto Maometto fissa i rapporti dei musulmani con Ebrei, nel
caso presente abbiamo i rapporti fra musulmani e pagani. Abbiamo anche due frasi che tradiscono la condizione pagana degli Arabi Ghifar, con i quali Maometto trattava: la prima la dichiarazione di Maometto che essi erano dei musulmani. Tale affermazione era inutile se la trib si era convertita, perch
con la conversione divenivano di fatto musulmani, e non avevano bisogno di dichiarazioni. La seconda
frase che i Ghifar avevano l'obbligo di assistere il Profeta, anche se si trattava di guerra per mo-

683.

5.

)f 9e-9a,A.

a.

H.

un accordo con pagani, perch cosa intesa


uri di religione, p*tto ohe si poteva soltanto mettere in
il Profeta in una guerra santa. Infine notevole l'assenza di
assistere
dovesse
ocni
che
^ religiosa, quali Maometto rivolgeva a tutte le trib arabe convertite, come comquiiisi i
'

pleiueuto indispensabile di Ogni accordo. I ObitTir


politiilii- li iH)Uparava ai veri musulmani.

dovevano

perci) essere

pagani, e

Maometto per

ra-

gioni

Trattato con

banu Abd

Adi.

b.

1 banu Llliiai' od i banu Danirali erano due rami della stirpe


93.
dei Kiunah, e su questo pare che non vi possa essere dubbio, ma in altro
passo di ibn Sa'd (pag. 39, 91), nel capitolo delle aniljasciate dei banu
Kinanah, dopo la narrazione della conversione dei banu Layth, un ramo dei

banu Ivinanah, durante


sciata

anche di un'altra

trib,

da un passo di

apparentemente dei banu Kinanah, ossia

genealogico del Wiistenfeld

'Alxi b. 'Adi. Nell'albero

ma

speelizione di Tabule (cfr. 9. a. H.), v' l'amba-

le

Yaqut

(IV, pag. 932, Un. 1 e segg.),

completo di essa era banu 'Abd

b.

'Adi

b. al-Du-il,

manca

banu

questa trib,

vediamo che

una famiglia

il

nome

dei Ivinnah,

che abita.va presso al monte al-Waslq, in un territorio confinante con quello


degli al-Hudzayl

anche

(cfr.

paragrafo di ibn Sa'd


b.

'Adi

unisse al

si

Hagar,

I,

pag. 89,

dovrebbe arguire, che

si

lin. 3-4)

la

Dal tenore del

(^).

famiglia dei l^anu 'Abd

Profeta prima che egli conquistasse Makkah, e forse

prima ancora del trattato di al-Hudaybiyyah, perch accenna alla probabilit di un conflitto armato con i Qurays. Ho creduto bene quindi di darla
qui sotto l'anno 5. a. H., insieme con gli altri trattati delle trib, che divennero alleate

di

Maometto piima

del

ma

suo trionfo sui Qurays,

senza

per insistere sulla correttezza della cronologia di questi trattati pi antichi.


Nota
l'articolo sul

1.

Sei

93,A.
Vjanu

Marasid,

voi. Ili, pag. 291, lin. 10,

non

v'

menzione

ban 'Abd

dei

b.

'AdT nel-

monte Wasq.

'Abd

b.

al-Akhram, ed

Dinnanzi a Maometto

'Adi, fra
i

due

present anche un'ambasciata dei

si

quali v'erano al-Harith b.

fratelli

Hubayt

b.

Uhban

Mullah, e Rabl'ah

con un certo numero dei loro consanofuinei. Essi dissero

('),

b.

Mullah insieme

b.

Muhammad,

"

Uwaymir

noi siamo gente del territorio sacro (a h

"

e gli uomini meglio adatti a portare le

armi

"

"

gliamo combatterti, e quando tu avessi a combattere contro gente che non


fossero Quray, noi combatteremo per te, ma noi non vogliamo combattere
contro i Qurays. Difa^ii noi amiamo te e la gente, alla quale tu appartieni.

"

Se tu uccidi uno dei

"

e se noi uccidiamo

"

~ di

.sangue

dei tuoi

.39,

91;

pagarci

ai patti e gli

Ha^ar,

no. 1502.

esi.

I,

'Abd

pag.

89,

di

b.

Noi non vo-

prezzo di sangue,

il

Compagni, a noi tocca

Meiometto acconsenti

ed abitanti di esso,

C^)

di quella regione.

nostri, hai l'obbligo di

uno

sulmani (^) (Sa'd, pag.

a 1-H a r a m)

pagare

'Adi

no.

si

il

prezzo

fecero

172; pag.

mu603,

H.

93, 4.

1BI>2),

questo al-Harith venne poi punito dal Califfo

5. a.

Nota

1.

Secondo

Hagar,

(I,

pag. 603, no.

[f 23. a. H.] e deposto insieme con abu Musa al-As'ari e Qudumah b. Maz'un dall'amministrazioue di Basrah, perch colpevole di concussione. Il Califfo confisc la met dei suoi beni. Per giusti-

'Umar

il suo operato, al-Harith tent di spiegare, che egli aveva preso in prestito il danaro |)er fare
alcune operazioni commerciali, avendo intenzione di restituire la somma all'erario. 'Umar tronc nettamente le scuse tentate, rispondendo: j'er Dio! non ti ho mandato a Basrah a fare speculazioni

ficare

danari dei musulmani! .


Erano- cio abitanti del territorio che cingeva

commerciali con
2.

Nota

3.

Nota

Makkah

la citt di

e che era ritenuto

sacro.

Le ultime

patti chiesti dai banii

'Abd

parole devono essere interpolazione posteriore, perch tutto


b.

'Adi porta necessariamente a considerare la trib

tenore dei

il

come pagana.

im-

Maometto avesse accondisceso a trib convertite il diritto di non battersi contro i Quray5. Il patto di neutralit soltanto concepibile con nna trib pagana. Le condizioni chieste sul prezzo
di sangue portano alla medesima conclusione, perch era assurdo che gli Arabi chiedefsero come condizione a Maometto, quello stesso che egli ordinava ed imponeva ai seguaci. La tradizione perci una
lontana reminiscenza di un trattato di neutralit concluso da Maometto con una trib pagana prima
possibile che

della conquista di Malvkah e fa parte di quella politica di isolazione dei Qurays, con la quale
feta si lusingava di

domare

Qurays senza spargere sangue

senza far uso delle armi

(ctr.

Pro-

il

poc'anzi

al 79).

Conversione dei banu Asga'.


A nord-ovest di Madinah, nella direzione di Khaybar abitava
94.
la grande trib dei banu Asga', composta in parte di famiglie nomadi ed
in parte di famiglie dedite all'agricoltura. Possedeva due o tre villaggi ed
abitava in una regione cos vicina al grande deserto di sabbia, nell'Arabia

Centrale, detto

immense

il

Nafud, che

distese di terreno

cameli della trib pascolavano tutte quelle

(cfr.

Sprenger,

III,

pag. 215).

Abbiamo

gi

narrato in precedenza, durante l'assedio di Madinah per opera dei Qurays


e dei loro alleati (cfr. 38) la parte presa alla guerra dai cavalieri Asga'iti
sotto
b.

Mas'ud

b.

Rukhaylah contro

musulmani

come

il

Nu'aym

figlio di lui,

Mas'ud, esplicasse invece la sua attivit in favore di Maometto e fosse

tramite, per

mezzo del quale

il

fatto

si

Mas'ud

connetta
b.

il

preteso testo di

Rukhaylah

al-Asga'i, che

noi diamo qui la versione

"

un

a Maometto) da Nu'aym

" prestargli

improbabile che a questo

Maometto

e Nu'ajTn b.

noi troviamo in ibn Sa'd, e del quale

scrisse

b.

Non

trattato fra

l'

clemente e misericordioso. Questi sono

" (ossia

il

Profeta pot seminare discordie e zizzanie

fra gli alleati a sollecitare la loro partenza.

"

Inviato di Dio
i

Mas'ud

patti giurati
b.

Rukhaylah

Nel

nome

di

Dio

(ma halafa) a
al-Asga'i

lui

giur di

soccoKso materiale e appoggio morale (al-nasr wa-1-nasIhah),

monte di) Uhud rimaneva nel suo posto e finch il mare baster a
bagnare un ciuffo di lana ('). Il documento fu scritto da 'Ah (b. abu Tlib)
(Sa'd, pag. 14, 35; Hagar, III, pagg. 1171-1172, no. 8289, lo chiama
abu SaKmah Nu'aym b. Mas'ud b. 'Amir b. Unayf al-Asga'i e dice che morisse nel primo anno del Califfato di 'Ali alla battagha del Camelo, 36. a. H.
"

finch

(il

"

Non

fa accenno al trattato;

Nawawi,
685.

pagg. 598-599).

5.

SM.9S.

a. H.

Lo Sprenger (III, pag. 216, nota 1), osserv gi come in questo documento non sia
Nota L
dell'Islam e come perci si debba considerare quale un vero e proprio patto
alcona
menxione
tmtu
politico concluso da Maometto con i ban Asga' pagani per ragioni di difesa contro un attacco di nemici, i quali non possono essere altri ohe i Qurays. Si potrebbe supporre anche che il presente documento, s autentico, abbia torse una stretta relazione con gli intrighi orditi dai Nu'aym per conto del
Profeta, dei quali si fatto parola al 37. Questa supposizione per in parte invalidata dalle notine date nel paragrafo seguente, nel quale fatta menzione di un trattato concluso fra gli Asga' capitenati da Mas'iid b. Rukhaylah il padre di Nu'aym. ibn Sa'd pu quindi averci dato il transunto di due
trattati diversi dei ban Aiga' con Maometto, ma facendo il paragone con altri casi simili nella raccolta di ibn Sa'd, pi probabile che noi abbiamo che fare con un trattato solo.

95.

Xell'anno dell'asseclio di Madnah, al-Khandaq (beninteso dopo

la fine della infelice spedizione dei Qurays),

cento

membri

banu Asga' vennero a Madnah, gtddati da Mas'ud


rono

il

campo

in Si^b

e fece distribuire

Sai',

fra

essi

nella gola di Sai'.

un

della trib dei

Rukhaylah, e fissaMaometto li and a vedere

carico di datteri. Gli

b.

Asga'

gli

dissero:

"

"

Muhammad! Noi non conosciamo

"

pi vicino a te di noi, e che sia

gustie dalla guerra tua e del tuo popolo, e siamo perci venuti per trattare

con t

E Maometto

Asga' venissero
rayzah, e

si

altra gent, che la nostra, la quale abiti

meno numerosa

noi siamo ridotti in an-

un trattato. Alcuni dicono che i banu


a Madnah dopo terminata la spedizione contro i banu Quconcluse con essi

dice che fossero settecento uomini. In seguito,

banu Asga'

banu Asga'

si

dopo questi

convertirono all'Isim (Sa'd, pag. 39, 92; l'affermare che

venissero,

dopo terminata

la spedizione contro

Qurayzah, era

pressoch inutile, perch,

come sappiamo, Maometto marci contro

immediatximente dopo

ritiro degli alleati

ger, in, pag. 216;

Rukhaylah

fatti,

b. 'A'idz

il

Hagar,
b.

III,

Mlik

versione all'Islam gli AS^a'

si

b.

da dinnanzi

Qurayzah

alla Trincea;

Spren-

pag. 837, no. 2056, lo chiama Mas'ud b.

Hablb

al-As^a'i, e dice che,

dopo

costruirono un luogo di preghiera

la con-

(m a s g i

o moschea) nel loro paese. Secondo ibn Hagar, quindi, non v'era parentela
fra Mas'ud b. Rukhaylah, e Nu'aym b. Mas'ud b. 'Amir).

6e&

6. a.

H.

(23 Maggio 627 IO Maggio 628),

JiiiillliiiiilJiniilliil-iilliiii!
e

ceesftftsft'sssc*s***ft**'^**''fift*^**ft-s

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fiasfiSfisss

fififiSftAfi

6. a.

H.

Spedizione di al-Qurt {10-30 Muharram).

1.

Il

Maslamah con
cammino,

in

10 del mese di Muliarram


trenta uomini contro

Q),

il

banu Bakr

al-Sarabbali, incontrarono

mand Muhammad b.
Kilb nel Nagd. Lungo il

Profeta
b.

alcune donne Muliaribite che pas-

savano montate su cameli, e da esse appresero, ove


dei

banu Muharib

trovava un campo

si

stabilirono perci di aggredire e depredare anche questi

Arabi. Avvicinatisi con molte precauzioni al luogo di accampamento dei

nomadi, attesero che tutto

il

bestiame fosse riunito dopo

il

nata, e mentre gli Arabi stavano abbeverando gli animali,

barono improvvisamente su di
e di pecore.

essi e

pascolo della gior-

musulmani piom-

rapirono una grande quantit di cameli

Proseguendo quindi in cerca dei banu Bakr

Kilab, l'accam-

b.

pamento nemico venne scoperto da 'Abbad b. Bisr in una bassura, presso


una sorgente. I musuhnani ripetendo la medesima astuzia attesero, che gli
animali fossero tornati dal pascolo, al cadere della notte, e quando le bestie
da latte furono munte, piombarono sugli Arabi, ne uccisero una diecina e
si

iinpadronirono di tutto

il

bestiame. Fatto

tornare con la massima sollecitudine,

avrebbero seguiti

con

dinesi

si

colpo,

si

affrettarono a

perch temevano,

per fare pi cammino,

la stessa velocit dei cameli.

il

costrinsero

La mattina dopo

il

le

che

nomadi K

pecore a correre

colpo di

trovarono a Dariyyah, una distanza di due marcie

mano

solite

ma-

dal luogo

Ci nondimeno

un paese relativamente sicm'o.


continuarono a marciare con la medesima sollecitudine, pigliando

dello

ri-

scontro e quindi in

689.

il

MM*

cara-

jjj 1^

6.

2.

luiiio

a.

H.

non poterono mantenere sempre

per al-'Adasah; le pecore

lo stesso

al-Rabadzah dovettero rimanere indietro e continuare il cammino con maggiore tranquillit. Tutto il bestiame arriv sano e salvo in
Madlnah; esso consisteva di 150 cameli e di 3000 pecore; tolta la quinta
in

passo, e

come
Ognuno dei
parte,

di consueto,

resto fu diviso fra

il

componenti della spedizione.

come sua parte del bottino, o dodici cameli, o


cento venti pecore, perch un camelo venne ragguagliato a dieci pecore. La
spedizione aveva durato 19 giorni (Waqidi Wellh., pag. 226; Hiam,
guerrieri ebbe

un semplice accermo senza particolari alcuni; Khamls, II, pagine 2-3, invece di Qurta alcuni danno alla spedizione il nome di al-Dariyyah,
un villaggio a sette tajipe di distanza da Basrah sulla via che conduce a
pag. 975,

Makkah; Hai ab,

pag. 344.

TII,

Nel testo di al-Waqidi detto erroneamente, che il mese di Muharram di questo


dopo la Fuga, mentre se calcoliamo come primo il EabI' I, in cui Maometto
fuggi da Makkah, il Muharram del G. a. H., il 59, secondo le tavole del Wiistenfeld, o il 61,
secondo le tavole del Caussin de Perceval, il quale suppone, che gli arabi usassero intercalare
un mese og^i tre anni, per equiparare l'anno lunare all'anno solare. Cfr. 1. a. H., 13.

Nota L

anno' fosse

il

55

Spedizione contro
2.

banii Lihyan {1-14 RahV

Maometto aveva

di vendicarsi.

J,).

un profondo dolore per la sorte


Ma'unah, ed aveva sempre avuto

risentito

a Bi'r

seguaci uccisi

felice dei suoi

animo

ma

al- Waqidi,

Cos dice

in-

in

ibn Ishaq pi correttamente

banu Lihyan per


vendicare il disastro di al-Ra^i' (cfr. 4. a. H., 7 e segg.). Volendo sorprendere i banu Lihyan, autori appunto dell'eccidio di Ragi\ non rivel ad alcuno quali fossero i suoi piani riun una piccola schiera di 200 uomini e di
narra che Maometto meditasse ora una spedizione contro

20

cavalli, e diede

come luogo

di

convegno Madrib al-Qubbah, presso

dalla parte settentrionale di Madlnah,

La

verso la Siria.
attraverso

il

sera

lev

il

come

al-Grurf,

se sua intenzione fosse di marciare

campo, era

il

monte QJiurab (dhurabat, secondo

per al-Batra, pieg quindi a sinistra, oltre])ass

Rabi'

I,

prese

il

cammino

al-Waqidi), pass per Makhid,

Yayn

Sukhayrat al-Yamam

(Sukhayrt al-Ihumam, secondo al-Waqidi) e continu per la via diretta verso

al-Ma^a^gah

sul

a Qhuran, una

cammino

valle,

che

si

di

Makkah. Avanzatosi a marcie forzate

estende fra

banu Lihyan, si ferm alfine


nemico aveva per avuto sentore

Ama^

fino

'Usfan e che apparteneva

un luogo l macino detto Sayali. Il


delle mosse di Maometto e si era precipitosamente ritirato, fortificandosi sui monti, ove erano inattaccabili per una
piccola schiera come quella che aveva con s Maometto. Egli dov perci
abl)andonare ogni idea di assalirli sulle cime dei monti e mutando i suoi
piani, pens di fare una finta su Makkah. Si avanz fino a 'Usfan, e di

ai

in

avo.

6.

li

mand

2, 3.

innanzi abu Bakr con dieci cavalieri fino a Kura' al-Clhamlm,

speranza di intimorire

nella

H.

a.

Makkani. abu Bakr ritorn indietro dalla

breve razzia senza aver concluso nulla, al di fuori di un certo allarme in

Makkah, ove si disse e si cred che Maometto si fosse avanzato fino a Daganan. Maometto ritorn quindi a Madinah dopo un'assenza di soli 14 giorni,
tlurante

umm Maktum

quali ibn

diresse le preghiere nella moschea, ibn

Ishaq presuppone correttamente che


dai Qurays
ili

(cfr.

4.

date, afferma che

che

H.,

a.

8),

Khubayb

Qurays supponessero che

Khubayb

'Adi fosse gi stato ucciso

b.

mentre al-Waqidi, facendo varie confusioni


si

trovasse ancora prigioniero in ]\fakkah, e

Profeta mirasse a liberare

il

con un colpo di mano. Queste notizie

di

il

prigioniero

al-Waqidi sembrano degne di

(Waqidi

ben poca fiducia ed hanno carattere di interpolazione posteriore

Wellh., pagg. 226-227; Hism, pagg. 718-719; Tabari, I, pagg. 15001501, il quale pone la spedizione nel (rumada I; Athir, II, pagg. 143144, pure nel (jumada I; Khaldtin, II, App. 32; Khamis, II, pagg. 3-5;
Halab, m, pagg 101-102.
Spedizione di al-Ghbah o Dzu Qarad

3.

T^yaynah

b.

La mattina

(S-8

Ran

IT).

buon'ora del mercoled 3 Rabf II

il
capo
('),
Hisn al-Fazari, con una schiera numerosa di cavalieri (rhatafan,

di

piomb sulle camele da latte del Profeta e le port via. Le camele


Maometto erano in tutto venti animali e generalmente pascolavano in

ma

Bayda,
state

meno

allorch venne

in quel luogo

condotte in al-Crhabah, ove

piante

athl e

tli

mali erano

di

latte

abu Dzarr

munto per

tacco dei Ghatafan, con abu Dzarr


figlio

foraggio, le camele erano

tarla, che coprivano quella parte del paese. Gli

il

si

il

al-Grhifari,

Profeta.

ani-

quale ogni sera

il

Quando ebbe luogo

l'at-

trovavano oltre alla moglie anche

'Uyaynah

vari altri uoiTuni.

al-

trovarono un pascolo abbondante nelle

affidati alla custodia di

riportava a Madinah

il

di

si

present

con 40

il

rapi

cavalieri,

abu Dzarr, che aveva tentato di difendere gli animali, e desiderando di mettere al sicuro il bottino, non si cur
di inseguire gli altri uomini, che fuggivano verso Madinah. Salamah b. alle

venti camele, uccise

Akwa'

fu

il

il

figlio di

primo a portare

la notizia

a Madinah

galoppando sulla altura di Thaniyyah al-Wada'


con voce

potente, che

che ben pochi

si

si

ud in tutta Madinah.

e fin

da quando giunse

si

mise a gridare l'allarme

La

sorpresa fu tanto grande,

trovarono in grado di rispondere prontamente al grido di

aiuto che venne lanciato dal Profeta, appena seppe di che cosa

formare un gruppo di otto Coinpagni,

Si pot in

fretta

a cavallo,

incoixdnciarono

senza indugio l'inseguimento.

esi.

si

quali,

Essi

trattava.

montati

erano

al-

H.

6. a.

8,4.

banu 'Abd
Usayd b. Zuliayr dei banu Haritliah 'Ukksah b. Mihsan Muhriz
al-asluil
b. Nadlah, ambedue dei banu Asad b. Khuzayniah; abu 'Ayyas TJbayd
Miqdad

'Arar, detto

b.

anche al-Asm^ad

'Abbad

Bisr dei

b.

abu Qatadah al-Harith

b. al-Saiiiit;

dal Profeta

Eib'i

b.

Zayd, che ricev

Sa'd b.

coniando della piccola schiera di musulmani. Alcuni, invece

il

Hudayr, pongono nel novero Salamah b. 'Ainr b. al-Akwa'.


Questo primo gruppo part con tanto slancio, che raggiunse il nemico
fuf'tronte e venne alle mani con esso: abu Qatadah, uccise Mas'adah b.
di

Usayd

b.

Hakamah;

uccise

poi

anche

giovane Habib

il

capo TJyaynah. 'Ukkasah

figlio del

b.

Rhubayb)

(o

Mihsan raggiunse Awbar

che cavalcava uno stesso camelo con

figlio

il

'Amr

'Uyaynah,

b.

ambedue

pass

li

Awthar)

(o

da parte a parte con un colpo solo di lancia, che li fece cadere inerti
in terra. Purtroppo anche i musulmani ebbero a deplorare una grave
perch Muhriz

perdita,
fu

mezzo

in

trascinato

Nadlah, che montava mi cavallo troppo focoso,

b.

nemici

ai

potessero venire in suo soccorso

Mas'adah, o da Awbar. In questo


ricuperate,

peri ucciso,

egli

modo

che temeva un pericolo maggiore,

metto,

compagni
sa bene, se da

che

non

si

per dieci delle camele vennero

nemico fugg soltanto con

il

prima

ucciso

fu

le

altre

Mao-

Intanto

dieci.

aveva riunito dai 500

ai

700

Egli non fece in

uomini, ed era venuto anch'egli appresso ai fuggiaschi.

tempo a raggiungere il nemico, e avanzatosi fino a Dzu Qarad, dopo


una sosta di un giorno e di una notte, fece ritorno a Madinah il seguente luned, essendo stato assente soli cinque giorni. In Madinah il
madinese Sa'd
al

ritomo del Profeta, e

e dieci
resse
i

camelo

Him,

P^gg-

119-120,

spedizione

gine

144-146;
si

di

Habib

pagg.

della

<iiiabah

mand

preghiere nell'assenza

le

pagani anche Faraqah

232;

gli

di

b.

del

incontro

ove detto

Khaldun,

II,

truppe,

le

Profeta.

ibn

guardia fino

carichi

datteri

di

umm Maktum

di-

Secondo alcuni, fu ucciso fra

1).

Tabari,

719-72.5;

Khaybar;

alcuni

la

Hudzayfah b. Badr, che cavalcava


'Uyaynah (Waqidi Wellh., pagg. 227-

Malik

b.

Khazrag tenne

trecento

cameli da macello per nutrire

lo stesso

II'

'Ubadah con

b.

che

ci

Wardi,

I,

pagg. 1502-1510;

avesse
II,

luogo

pag.

tre

123;

App. 32-33; Khamis,

II,

Bukhari,

giorni

A th

i r,

pagg.

prima
II,

pa-

5-9;

al-

trovava a quattro miglia da Madinah in direzione della Siria;

^aIab, m,

pagg. 103-111).

Nota 1. Secondo alcuni queuta spedizione avrebbe avuto luogo dopo il ritorno di Maometto
d kl-Hudsybiyyah e perci nel X)z-1-Hi(>gah del 6. a. H., oppure nei primi giorni del 7 a. H. (Tabari, I, pg. 1602; Athir, II, pag. 144).

aif2.

6. a. H.

4, 6.

Spedizione di al-Ghamr [Rah7 IT).


Nel mese di Rabi' Il Maometto mand quaranta uomini sotto
4.

comando

il

'Ukksah

di

Per quanto

Mihsan contro

b.

musulmani

sollecitassero la

nemico e trovarono vuoto

il

campo;

il

sicuro sull'altipiano. Scorrendo per

pot mettere

ban Asad b. Kbuzaymah Q).


marcia, non poterono sorprendere
i

Arabi erano fuggiti in luogo

gli

paese in tutte

il

mani su alcuni avamposti

le

le direzioni,

del nemico,

'UkkaSah

rimasti in vedetta

compagni di 'Ukkasah mentre


dormivano. Costretti a parlare confessarono che gli Asad erano fuggiti nell'altipiano, ma che una parte del bestiame era tenuta in custodia da alcuni
nel piano,

quali

lasciarono catturare dai

si

consanguinei nelle vicinanze. 'Ukkasah part subito in cerca di questo bestiame

cattur circa duecento cameli, e con tutto

bottino prontamente fece

Madinah (Waqidi Wellh., pag. 232; Hism, pag. 975; lapag. 1554; Athlr, II, pag. 158, d alla spedizione il nome di

ritorno a

bari,

il

I,

Khamis,

al-'Amq;

marcia da Fayd

pag.

II,

Ha

b,

menziona pareccM luoghi


tato a pag. 814,

10,

lin.

dice

9,

III,

detti

pag.

347

Ghanir:

come una

Shamr

che

Yqu

il

trovavasi a due notti di


t.

pagg. 813-814,

III,

presente deve essere quello no-

non lontana

delle sorgenti degli Asad,

monte Salma).

dal

Nota

1.

Gli

Asad

Khuzaymah abitavano mia grande

b.

striscia di paese, che giaceva in

posizione intermedia fra MadTnah. e le foci del Tigri e dell'Eufrate, nel Golfo Persico

essi

una

confinavano

Gb atafan,

con i Dabbah, con i Tayy, con i TarbiI', con i GadzTmah, con i Kinanah,
Hanzalah. In Wiist. Register, a pagg. 86-87, trovasi una lista dei luoghi, dei
monti, e delle valli appartenenti alla trib degli Asad b. Kh uzaymah. In questa trib, rimasta sempre
una delle pi ostili all'Islam, comparve il falso Profeta Tulayhah, durante la grande insurrezione
delle trib nell'll. a. H.
con
con

gli 'Abs,
i

RabT'ab

con i
e con

Prima spedizione

di Dz-1-Qassah Q) {Ban II).


Dieci musulmani (non detto se per ordine di

5.
partirono sotto
jDzu-l-Qassah,

comando

il

un pozzo

Arabi e

di sorprendere gli
i

musulmani

si

dei

IMuhammad

Maometto)

Maslamah e si recarono a
banu Tha'labah e dei banu 'Uwal nella speranza
fare bottino. Avvenne invece il contrario, perch
di

b.

lasciarono sorprendere, mentre dormivano, da circa cento

nemici e furono tutti uccisi e spogliati nudi.

Il

comandante

Muhammad

b.

Maslamah, gravemente ferito, sarebbe morto come gli altri, se ritornato nei
sensi, quando passava per caso un musulmano, non avesse gridato a soccorso e fosse stato accompagnato ed assistito dal

medesimo

Secondo alcuni per, in questa spedizione dei

dieci

soltanto

233;

tre, ossia

due Muzaniti e un (xhatafan

Hisam, non

lo

menziona

affatto;

693.

fino

uomini ne perirono

(Waqidi Wellh.,

Tabari,

I,

a Madinah.
pagg. 232-

pag. 1554; Athir,

II,

a.

6.

5-7.

H.

KJiamis, II, pagg. 9-10, afferma che Dzu-1-Qassali


24 miglia da Madlnah; Ha lab, III, pag. 347).
15S;

pai?.

Nota

1.

chiaro dalle fonti se questa naii-l-Qajsah sia la medesima del paragrafo se(IV, pag. 135, lin. 15 e segg.) riunisce quattro citazioni, senza dirci

- Non

YSqut

una diversa.

g:nent o

fosse distante

precisamente se alludono a luoghi diversi (1) un luogo fra ZublaU e al-Saquq, a due miglia al di
ai nomadi, nella quale si raccoglieva
l di 1-Saquq, ove si trovava una conca (qulb) appartenente
l'acqua piovana e formava una cisterna di acqua dolcissima (adzbun zullun), ed aggivmge che in
questo luogo giungesse la spedizione di ab 'Ubaj-dah b. al-Garrh (cfr. il seguente Jj li); (2) una sor:

gente dei ban Tarlf sul monte Ag; (3) una delle cime della catena montuosa Salma, dei Tayy, presso
Saqf e Uba^lwar; (4> un luogo a 24 miglia da Madlnali, sulla via verso al-Eabadzah, lo stesso luogo,
nel quale poi il Califfo abu Bakr pass in rivista le truppe prima di inviarle a domare la grande
insurrezione dell'anno 11. H.; questo ultimo luogo forse quello, al quale si allude nella presente
tradizione, e quindi lo stesso luogo del paragrafo seguente.
Dal contesto della tradizione si comprende che questa spedizione non fu una di
Nota 2.

quelle organizzate dal Profeta, ma composta di volontari di trib nomadi, e che il solo vero Compagno
del Profeta che vi prendesse parte, fosse Muliammad b. Maslamah, il quale volle forse tentare l'av-

ventura con quegli sconosciuti, e per poco non vi lasci la vita.


n quello che lo ricondusse ferito a Madlnah fossero musulmani.

probabile che n

suoi compagni,

Seconda spedizione di Dz-l-Qassah {RahV IT).


Poclii giorii dopo gli avvenimenti precedenti, Maometto mand
6.
verso I^u-l-Qassah un distaccamento di quaranta uomini sotto agli ordini
di abu 'Ubaydah b. al-(jrarrah. che parti un sabato e rimase fuori soli due

Anmr

Tha'labah e dagli

Mulii-ib, dai

giorni. Nella regione abitata dai

una prolungata siccit, mentre invece in al-Mawad e in tutta la


che si estende da al-Mawad fino a Taghlamayn era caduta una

v'era stata

regione,

pioggia abbondant-e

gli

Arabi predetti

di quella pioggia, per nutrire

si

erano messi a seguire

loro animali nei pascoli riavvivati.

motivo minacciarono anche di sorprendere e rapire


ai Matlinesi,

che pascolava nella bassura di Batn

marci dunque abu 'Ubaydah con


il

il

il

tracciato

Per questo

bestiame appartenente

Hayqa. Contro

di

essi

40 uomini, partendo da Madlnah verso

tramontare del sole e viaggiando tutta la notte, finch giunse a Dzu-l-

Qassah

allo spuntare del giorno. Il

immediatamente

alla fuga, mettendosi

musulmani potessero mettere


prigioniero

fatt^>

Furono
pag.

Kharais,

HiSm,
II,

le

in

salvo

mani addosso

trovava

si

fra
ai

pag, 10;

Tabari,

Hai ab.

III,

I,

pag.

vicino,

si

diede

monti prima che

solo fu

venne messo in

libert.

animali e qualche utensile domestico

pag. 97.3

Uno

loro

egli si converti all'Islam e perci

pre<lati alcuni

2.3.3;

nemico, che

averi.

(W qidiWellh.,

pag. 1554; Athir,

II,

pag. 158;

4.38).

Spedizione di al-Gamm.

Zayd
cattur una donna

7.

musulmani, ove

si

b.

Harithah fece un'altra spedizione verso al-Cxamum, e

banu Muzaynah, detta HalTmah, la quale rivel ai


trovasse un accampamento dei banu Sulaym. I musulmani
dei

684.

H.

6. a.

piombarono

campo, fecero molto bottino

sul

v'era appunto

gina 74; Athir,

al-(iamuh

fra

Quba

II,

(Tabari,

I,

pag. 158;

Khamis,

II,

Yaqut,

Marran

libert

in

di

II,

pag. 119,

banu Sulaym, che alcuni per affernano

3),

pag. 10, al-Cxamum, detto anche

{Gumada

sia lo stesso

I).

dice,

si

da Furat

b.

Hayyan.

Il

pose sotto al comando di

Zayd pot

Harithah.

La

quali

affid la custodia di

di 170 uomini, che

spedizione ebbe esito

al-Mughlrah alla moglie 'Ausali

le

il

Profeta, e

la propria colpa

non vedendo

e ammettere, che

si

diede alla

prigioniero, 'A'isah

il

era fug-

prigioniero

il

un momento di sdegno maledisse la moghe e augur


troncasse la mano, poi chiam la gente e mand parecchi ad

Maometto

che Dio

questa per

chiacchierare con altre donne, diinentic di guardare

fuga e scomparve. Ritornato

gito.

al-Rabi\

abu-l-'As b.

prigioniero e al-Mughlrah, cogliendo l'occasione favorevole,

dov confessare

felice,

fare vari prigionieri,

tejidere

essendosi distratta a

in

inseguii"e al-Mughirah,
si

b.

un corpo

un agguato, catturare le merci e


al-Mughlrah b. Mu'awiyyah b. abu-l-'As e

Maometto
il

Zayd

via detta deH"Iraq,

la

Profeta organizz subito una spe-

dizione per sorprenderla e predarla, formando

luogo del precedente.

8.

guidata,

fra

Hai ab,

menziona due al-amum, una


Makkah, e l'altra, una terra dei

ray stava ora in viaggio di ritorno dalla Siria, per

par

Appena tornato dalla spedizione di al-Ghabah (cfr. G. a. H.,


Maometto era venuto a sapere che una caravana allestita dai Qu-

(')

II,

lin. 6-8,

Basrah sulla via di

Spedizione di al-ls

quali

Ya'qubi,

pag. 1555;

7, 8.

marito,

il

trovava nel Batn Nakhl a quattro iniglia da Madlnah;

si

pag. 348;

III,

e vari prigionieri, fra

marito di HalDiiah. Maometto don alla moglie

il

ambedue

e rilasci

che fu raggiunto in al-Sawrayn. Ivi infatti

imbatt in una schiera di musulmani comandata da Sa'd

b.

il

fuggiasco

abu "Waqqas,

che faceva ritorno

a Madinah, e al-Mughlrah fu ricondotto al Profeta da

B^hawat

Maometto ritornato a casa trov

grande

b.

(jubayr.

afflizione per la

maledizione lanciata contro di

credere alla sua testimonianza,


effetto;
si

il

pent di

la

la

maledizione

moglie 'Aisah in

lei,

e,

se

aveva gi avuto

braccio destro di 'A'isah penzolava gi 'inerte al fianco.


quello che

aveva detto e preg Dio, dicendo

irascibile e ird lascio acciecare dall'ira

come

dobbiamo

gli altri

uomini

"
;

il

suo

Maometto

Io sono

uomo

se per

volgo

mio sdegno su qualche musulmano, ti prego di mutare la mia maledizione


in una benedizione e il braccio di 'isah guari subito (Waqidi Wellh.,
pagg. 233-234; Tabari, I, pag. 1155; Athir, II, pag. 158; Khamis, II,
pag. 10, dice che al-'Is fosse un luogo, mavdi', discosto quattro miglia da

il

Madinah;

Ha lab,

IH, pagg. 348-3.50).


695.

a.

6.

jg 8-10.

H.

una fonte dotta OzanabSn al-'Ts,


al-'I< er uu luogo dei baim Sulaym, ove si trovava
l.
A'' per anche un'al-'Is, presso Dzi-l-Marwah, non
al-Suwariqiyyah.
di
disopra
al
trovasse
e dicesi
fra Makkah e la Siria, ove si and poi
lontana dalle rive del Mar Rosso, sulla strada delle caravane
(Yaqut, III, pag. 763, lin. 12 e
alHudaybiyyah
di
trattato
do^io
il
abu
Basir,
predone
a stabilire il
atVerniazione contradirebbe quella di al-Waqidi' che la caravana
seior.- vedi anche 7. a. H., 1). Tale
SyyTA
si

venisse per

9.

deU"Ir5q.

la via

la figlia tlel
la battaglia

marito di Zaynab,
in
potere
una
volta
del Profeta dopo
Profeta, era gi caduto
di Badr (cfr. 2. a. H., 82). Giungendo ora prigioniero in
L'altro prigioniero, abu-l-'As b. al-Kabl',

Madinah, prima ancora che spuntasse

Zavnab

si

era messo

sotto

aveva ritrovata la moglie

sole,

il

il

alla di lei protezione,

rendendo cos sacro-

santa e intangibile la sua persona. Zaynab, che voleva ancora bene al ma-

nonostante una separazione di ben quattro anni, non solo accett

rito,

di prenderlo sotto alla sua protezione,

ch

ma

in quel

Profeta ebbe terminata la prima preghiera

il

nanzi alla propria porta e ad alta voce, in


sentire, dichiar

modo

mattino
del

dopo-

stesso,

giorno,

fece. in-

si

che tutti la potessero

che abu-l-'As era sotto alla sua protezione. Tutti

mera-

si

vigliarono di questo e Maometto, per sopire possibili sospetti, che egli avesse

segretamente pai-tecipato all'intrigo, dov pubblicamente dicliiarare, che la


figlia

aveva agito senza consultarlo e senza fargli saper cosa alcuna. Aflferra

musulmani l'impegno assunto dalla figlia. In seguito


cedendo alle istanze della medesima. Maometto accondiscese a restituire a
abu-l-'As tutta la roba, che gli era stata tolta, ma non permise alla figlia di
avere alcun rapporto carnale con lui. abu-l-'As fece quindi ritorno a Makkah,
per valido per tutti

sistem

ivi le

musulmano

sue faccende e quindi ripresentatosi in Madinah,

e riebbe la

pag. 469;

Tabari,

gina 158;

Khamls,

al

I,

II,

Maometto

pag. 10, dice che

Hagar,

IV, pag. 225,

lin. 9,

Spedizione di al-Taraf {Gumada


Wfiidi

ci

and ad

Non

certo se nel

d ambedue

aggre<lire

le date,

mani,

si

uomini

Zayd

alle

diedero a precij)itosa

di

Zayd con

raggiungere,

ma

il

7.

sull'autorit

Gumada

(xumada
b.

banu Tha'labah

tempo, e credendo di avere

I,

H.

Ha lab,

buona

di

7. a.

Musa

H.,

1).

IT).

o nel trumada

II,

perch

al-

Harithah alla testa di quindici uomini,


in

spallo

fuga:

Zaynab

riun la figlia

'Uqbah afferma che abu-l-'As venisse catturato da abu Basir, vedi

10.

dichiar

si

moghe (Waq^idi Wellh., pagg. 233-234; Hi ani,


pag. 1555; Ya'qubi, II, pag. 73; Athir, II, pa-

marito abu-l-'As, con un nuovo matrimonio nell'amio

IH, pagg. 349-3.50:


b.

al-Taraf,
il

ma gU

Arabi, avvertiti a

Profeta stesso con tutti

bench

in.seguiti

musul-

accanitamente dagli

grido di aniit, amiti, poterono sfuggire senza farsi

lasciarono in

mano

di

896.

Zayd

venti caiiicU e tante pecore,

H.

6. a.

10,11.

che quando la spodizioue fa di ritorno sana e salva in MadJnah dopo una


assenza di quattro

membro

ogni

gioi'ni,

della spedizione ebbe

del bottino, o due cameli o venti pecore

sam,

pag. 979;

Tabari,

I,

pag. 10, dice che al-Taraf

pagg. 350-351

Yaqut,

gente vicina a al-Marqi

si

(Wqidi Wellh.,

pag. 155.5; AthTr,

parte

pag. 234; Hi-

Khamls, U,
da Madinah Halab, III,

II,

trovasse a 36 miglia

pag. 158;

ni, pag. 531, Un. 11, dice che Taraf fosse una soral

a 36 miglia da Madinah).

di l di al-Nukhayl

Spedizione di Risma {Gumda

come sua

IT).

un Compagno del Profeta,^ era


stato per conto del medesimo a visitare l'imperatore EracHo in Siria e ritornava a Madinah con numerosi doni in vestiti e in denaro, quando in Hisma Q
fu aggredito da alcuni -udzamiti e spogliato di tutto quello, che aveva con
s. GH autori del misfatto erano al-Hunayd b. 'Arid e suo figlio 'Arid
11.

b.

Ivhalifah al-Kalbi,

Diliyali b.

al-Hunayd. Accorsero per prontamente alcuni dei banu-1-Dubayb, arresta-

rono

predoni e

li

costrinsero a restituire ogni cosa a

Profeta pot quindi proseguire


nah.

il

Dilwah

il

messo del

viaggio e giungere sano e salvo a Madi-

Secondo alcuni, fu un uomo dei Quda'ah

doni a restituire la roba. Volle ora


della stirpe dei (rudzam, Rifa'ah b.

che costrinse

colui,

pre-

tempo un membro
Zayd al-(Tudzami, era venuto come amil

basciatore della sua stirpe a visitare

caso che in quel

il

Profeta,

si

era trattenuto

qualche

Madinah per studiare il Qur'an e poi era ritornato con uno scritto
per la sua trib, nel quale Maometto invitava i (xudzam ad abbracciare
l'Islam, promettendo in compenso di non molestarli (^). Le trib riunite dei
(jrudzam (^), ossia i Grhatafan, i Wa*il, i Salamat, e i Bahra, nonch molti
Salaman e Sa'd Hudzaym, convennero in un luogo per ricevere Rifa 'ah e

tempo

in

sentii'e le

proposte del Profeta. Tutti

condizioni offerte e

si

dichiararono

presenti accolsero favorevolmente le

musulmani. Maometto ignorava questa

eonversione delle trib, sicch quando Dihyah, di ritorno a Madinah, fece

reclamo per
di marciare

il

trattamento avuto dai -udzm, ordin a Zayd

con cinquecento uomini per punire

diatamente, accompagnato anche da Dihyah e

Zayd parti immeda un arabo dei banu TJdzrah,


i

predoni.

che fungeva da guida, e dopo essere passato per al-Awlag, sorprese


riuniti in

Gudzam

Eaglah. Gli Arabi furono messi in fuga, e al-Hunayd e suo

figlio

1000 cameli, 5000 pecore e 100 donne caddero


Una deputazione dei banu-1-Dubayb, comandata da

'Arid perirono nel conflitto

mano ai vincitori.
Hayyan b. Millah, si present

in

Harithah

b.

allora a

Zayd

e chiese

la restituzione della

musulmani e in conferma di questo recitarono


Qur-an. Ci nondimeno la deputazione fu molto

roba, dichiarando di essere

anche la prima sura del

697.

NN*

6.

11.

accolta, perch gli

male

H.

a.

Arabi accusavano

musulmani

patti convenuti e fissati dal Profeta. Bifa'ali b.

Kiu-a'

Rabbah

guinei, ritornare a

Madlnah a

trattare di

con grande celerit e


trattato

da

lui scritto, e

si

il

era ritirato

ii

dei suoi consan-

Profeta. Siccome agli

lo

raccont che Zayd, nonostante

aveva aggredito e spogliato

convenne che non

si

domanda

nuovo con

ai

donne e il bestiame, Rifa'ah fece il ^'iaggio


giunse a Madlnah in soli tre giorni, restitu al Profeta

Arabi premeva molto di riavere

il

Zayd, che

a curare le proprio capre, dov per

mancato

di aver

gli

Arabi.

patti dell'accordo,

Maometto acconsent a

trattare, e si

sarebbe tenuto conto dei due uomini uccisi, se tutta la

roba fosse stata restituita. Maometto

campo

mand

quindi 'Ali

b.

abu Talib come

Zayd con l'ordine di far restituire i prigionieri e il bottino e, affinch Zayd non avesse a dubitare dei poteri conferiti
a 'Ali, consegn al medesimo, come documento, la propria spada, che tutti
musubnani ben conoscevano. La riconsegna avvenne senza incidenti e i
i
musulmani ritornarono a Madlnah (Hisam, pag. 975; Waqidi Wellh.,
pagg. 234-236; labari, I, pagg. 1555-1556, 1740-1745; Ya'qubi, H, pagina 74; Athir, II, pag. 159, il quale commette un grave anacronismo,
accennando al trattato di al-Hudaybiyyah come gi concluso!; Khams, II,
pagg. 10-11, dice che Hisma fosse una valle a settentrione (wara, dietro) di
suo rappresentante al

Dst al-Qura;

Ha lab.

III,

di

pagg. 351-352;

Ha^ar,

afferma sull'autorit di ibn Ishaq, che Rifa'ah

dopo

la tregua di

si

I,

pag. 1060, no. 2652,

presentasse a

al-Hudaybiyyah e prima della spedizione

di

Maometto

Khaybar),

Nota 1.
Hisma il nome di un territorio posto nella cosi detta Badiyyah al-am, o deserto
settentrionale dell'Arabia, ed abitato dai ban (iudzSm. La regione anche montuosa, discosta da
Widi al-Qura circa due notti di marcia: la valle, nella quale si trova Tabiik ha dal lato occidentale
monte Hisma,

da quello orientale

il monte Sarawra. In tutto, la distanza fra Hisma e Madlnah


abbracciato con il nome di Hisma, composto di monti e di pianure, si estende da Tabuk ad Aylah, al Tlh ban Isra-Il ed alle terre dei ban 'Udzrah, dietro la Harrah
Nuhayl. T^e acque della regione sono molto cattive, e tutto il paese molto inospite e Ijrutto: vuole
1 tradizione musulmana che ci si debba al fatto che in Hisma scomparissero 1 ultime acque del diil

di otto notti di marcia. Il territorio,

luvio universale (Yiiqt, II, pag. 267, lin. 8 e segg.J. Hisma era una delle stazioni (man ah il) pi
cognite degli Ambi nomadi e si trovava ai confini fra i udzam ed i Faziirah: in essa trovavasi il
celebre pozzo Bt Iram. (Hamdani, pag. 129, lin. 19-20; cfr. Sprenger, III, pag. 280, nota 2, ove

studiata la nomenclatura e la geografia del luogo).


Nota 2.
In ibn Sa'd abbiamo il testo di questa lettera, che ha il seguente tenore: Questa
la lettera di Muhammad Inviato (rasl) di Dio per Eifa'ah b. Zayd, diretta alla sua gente (i ban

GuJaim) ed a

quelli che sono uniti a loro, invitandoli ad abbracciare l'Islam (letteralmente: chiamandoli a Dio). Chi accetta, entrer a far parte della comunit
di Dio (hizb allah): chi non accetta ha

(amn) per due mesi . Tutta la gente accett ed abbracci l'Islam (Sa'd, pag. 74, 140,
quale per premette che la lettera venisse scritta nel periodo fra la conclusione della tregua di al-

sicurezz
il

Hodaybiryah e la spedizione di J^baybar). Secondo ibn Sa'd


b. 'Umayr b. Mabad al-fiudz.ami (cfr. anche
Hagar, I, pag.

il

suo

nome completo

era fifTi'ah b.

Zayd

1060, no. 2652, ove alla linea 3, correggi

<>ubayr in Khaybar).

Nota 8.
I GudzSm abitavano la regione lungo i confini della Siria, ed il loro centro principale era Ha'in, a cinque giornate di marcia da Damasco,
sulla via che conduce a Makkah, e nelle
Ticioanze del famoso campo di battaglia di Mutah: oltre a Hisma
ed Iram, gi menzionati, essi pos-

698.

H.

6. a.

sedevano anche al-Saliisil, Midyan, MlnS sulla costa del mare, Lubna, ed
grarono tutti in Egitto (Wiist. Register, pag. 186).
I

ii-u

altri luoghi.

In seguito emi-

Hudzaym.

Sa'd

- Alle precedenti notizie aggiungiamo ora quelle altre date da

12.
ibn Sa'd sulla conversione delle trib di Sa'd Hudzaym, e di (rudzam, che
apparterranno certamente a questo periodo. Sui Sa'd Hudzaym si hanno
quasi affatto notizie, perch erano un ramo molto oscuro e forse poco nu-

meroso della grande


che quando

si

dispersero

Hudzaym emigrarono
con questi

mento

stirpe dei Quda'ah.


i

Sappiamo soltanto da ibn

al-Kall)i,

Quda'ah, nei remoti tempi pre-islamici,

insieme con

loro consanguinei,

primi ad immigrare nel

Nagd

Sa'd

^uliaynah, e furono

dell'Arabia meridionale al mo-

grande migrazione tradizionale delle trib (Y a q u t, IH, pag. 368,


12-16; Tabari, I, pag. 1253, lin. 12). Da un passo di Tabari (I, pa-

lin.

della

gina 1722,

lin. 11),

nel 9. a. H.,

peso

ma

parrebbe che l'ambasciata dei Sa'd

l'indicazione tanto vaga che

Hudzaym

avesse luogo

non possiamo darle grande

non sempre rigidamente cronologico.


(xudzam sui confini della Siria, come

l'ordine della materia in Tabari

I Sa'd

Hudzaym

abitavano con

dimostrato dai loro rapporti con

Zayd (Tabari,

I,

pag. 1742,

trib che insorsero nell' 11

a.

lin.

medesiir nella faccenda di Rifa'ah b.


1

e cfr. 6.

a.

H., 11).

Fu una

delle

H.

Conversione dei Sa'd tudzaym.


13.

Hudzaym
gli

(al-Waqidi).

per trattare con

Arabi fissarono

il

Venne a Madinah una commissione


il

campo

Profeta la conversione della trib


della

fuori

citt

di

quindi nella moschea per parlare con Maometto.


quel

momento a pregare sopra

minato

si

volse agli Arabi,

si

il

Madinah

Questi era

dei
all'

si

Sa'd

Islam

recarono

occupato in

cadavere di un fedele, e quando ebbe

inform donde venivano, ed accett

ter-

la loro

musulmana e il loro giuramento di fedelt. Maometto


oifri quindi ospitalit ai membri dell'ambasciata e li ospit nella citt per
ben tre giorni. Quando furono passati i tre giorni, gli Arabi si presentarono
professione di fede

per prendere congedo, ricevettero

che furono consegnate da Bilal

il

soKto regalo di alcune oncie di argento,

l'abissino, e poi fecero ritorno ai loro paesi

(Sa'd, pagg. 56-57, 113; Tabari,


ni, pagg. 429-430).

Lettera ai Sa'd

ai

pag.

1722,

lin.

11;

Sprenger,

Gudzam.

Maometto scrisse una lettera diretta allo stesso tempo tanto


Sa'd Hudzaym, un ramo dei Quda'ah, quanto ai banu (rudzam, fissando
14.

ai

Hudzaym ed

I,

699.

H.

6. a.

u-16

da pagarsi (fara-id al-sadaqah), ed ordinando ad


essi di pagarne l'importo: scrisse che dovevano anche consegnare il quinto
del bottino ai suoi due inviati Ubayy (b. Ka'b al-Ansari) e 'Anbasah ('), od ai
le

norme

della tassa

Non

loro rappresentanti.

Compagni (Sa'd, pag.

appartenessero questi due


pag. 430,

detto (aggiunge ibn Sa'd) a quale trib

ci stato

11,

26; Sprengor,

quale aggiunge che Timporto della tassa

il

ma

Madnah,

essere inviato a

non

ci

si

e-

III,

del bottino doveva

trova nel testo di ibn Sa'd pub-

blicato dal Wellhausen).

Chi })ossa essere questo 'Anbasah non facile il dire, ibn Hagar(IIl, jiag. 77 nuNota 1.
meri 15*3, 193, 194), ne cita tre, ma probabile che si alluda al terzo: 'Anbasah b. 'Adi dei banii
a'L che si dice tosse presente al trattato di al-Hudaybiyyah.

Spedizione di Zayd a

15.

Nel mese di

Wadi al-Qura {Rayah).


Eagab di questo anno, Zayd

b.

Harithah part

per un viaggio commerciale in Siria, al quale parteciparono con

Compagni

nari vari altri

del Profeta.

Zayd nascose

loro da-

somma

tutta la

in

sporta e parti con altri mercanti verso la Siria. Giunto per vicino a

una

Wadi

al-Qura fu improv\dsaraente aggredito da una schiera dei banu Badr

Fazrah, spogliato di tutto quello che aveva e lasciato


terreno. Ritornato in s,

Madinah

ritornare a
nire

colpevoli

Tabari,

Ha lab,

I,

(cfr.

'Awf

il

Dumah

quale decise di pu-

Wellh., pagg. 236, 238;


pag. 160; Kh,amis, II, pagg. 12 e 13;

al-Gandal

Maometto ordin,

di marciare contro

tecento uomini. Nel

Dumah

(Sahan).

mese di Sa'ban, a 'Abd al-rahmn

nel

al-Cxandal e

giorno della partenza,

gK

diede

prima

il

comando

dell'alba,

le

b.

di set-

truppe

si

ma 'Abd al-rahman b. 'A\\f rimase addietro,


da guerra, venne a prendere congedo dal Profeta nella
della prima preghiera del mattino. Maometto lo fece se-

misero in marcia su
e,

mezzi per

Wqidi

seguito a 18;
II,

il

sul

pag. 352).

Spedizione di

diflScolt trovare

e narrare ogni cosa al Profeta,

pag. 1556; Athir,

III,

16.

Zayd pot con molte

come morto

b.

al-(jurf,

vastito in arredo

moschea, all'ora
dere innanzi a

s,

gli sciolse

e glielo aN-A'olse egli stesso

il

turbante, ne prese

intomo

al

capo, in

un

tal

altro di colore nero,

modo

che l'estremit

benda gli cadesse sulle spalle quindi gli fece alcune raccomandazioni
di non usare cio il tradimento, di non uccidere donne e bambini e di combattere con valore i miscredenti. 'Abd al-rahman lasci allora il Profeta,
raggiunse le truppe e marci con esse senza incidenti fino a Dumah alIella

(tandal, gli abitanti della quale, tutti Kalbiti cristiani, non fecero opposizione ai musulmani. Dopo tre giorni il principe del paese, Asya'
b. 'Amr

700.

H.

a.

6,

SS

ifi.

17.

un cristiano, si converti all'Islam e diede in moglie la propria


figlia Tumadir bint al-Asya' a 'Abd al-rahmn
la donna in seguito gli
partor il figlio abu Salamah. 11 conmndantc musulmano sped allora Rafi'
b. Makith al-Cjuhani con una lettera al Profeta, narrandogli tutto quello che
era accaduto, mentre egli si tratteneva ancora in Dumali al-(jandal per
riscuotere la tassa a capo, al-gizyah. Da questa ultima notizia di al-Waqidi,
veniamo a sapere che gli abitanti di Dumah non si convertirono all'Islam,
al-Kalbi,

ma

rimasero fedeli al cristianesimo, e

ci

permette di sospettare, che la notizia

della conversione del capo del paese, al-Asya', possa essere

posteriore
II,

(Waqidi Wellh., pagg. 236-237; Tabari,


Khamis,

pag. 160;

pagg. 12-13;

II,

Halab,

I,

III,

una invenzione
pag. 155G; Athir,

pagg. 354-356).

Su Dumah al-'andal e sulle questioni geografiche e storiche connesse con questo


luogo dell'Arabia settentrionale, si vegga quello che detto sotto l'a. H. 9., a proposito della grande
spedizione di Khlid b. al-Walid, dopo quella di Tabk.

Nota

1.

Spedizione di

17.
i

'Ali

contro Fadak (Saban).

Nel mese di Sa'ljan Maometto sped 'Ali

b.

abu Talib contro

banu Sa'd in Fadak, perch aveva notizia di convegni di quegli Arabi per

Khaybar contro Madlnah.

discutere un'alleanza con gli Ebrei di

al-Hamag incontr

in marcia e in
Sa'd, che
gli

'Ali si

mise

e fece prigioniero l'ambasciatore dei

banu

trattava con gli Ebrei le

condizioni

dell'alleanza, per la quale

Arabi chiedevano un compenso in danaro. Con

la

l'ambasciatore acconsent a parlare e a rivelare, ove

comando
immagin quindi un piano
uomini sotto

consanguinei, circa duecento

con tutto
prendere

bestiame. 'Ali

il

gli

prigioniero

nacque

H menasse ad un agguato.

perch alla fine

sospetto che

il

ma non

tempo a

musuhnani giunsero

Wabr

di

attacco

suoi

'Ulaym

b.

per sor-

non

il

prigioniero

stessi,

campo

il

ingan-

dei

perch questi fecero in

volle per rilasciare ancora in libert

a ricondurre

li

banu Sa'd:
catturando 500 caraeli e 2000

inosservati al

poterono aggredire gli Arabi

fuggire. 'Ali

e lo costrinse

di

Questi sospetti erano per ingiustificati,

aggreditolo di sorpresa, fecero molto bottino,


pecore,

trovassero

dopo qualche tenipo, durante la marcia, siccome il


musulmani attraverso una regione deserta di pietre e

di colline senza vegetazione,

nasse e

si

ma

Arabi,

menava

il

minaccia di morte,

il

prigioniero

distaccamento fino al campo del giorno pre-

'AH si trattenne per tre giorni, e dopo aver levato al bottino il


sohto quinto e un oggetto speciale, come dono per il Profeta, consistfiile nella
camela poi nota con il nome di al-Hafldah, fece la distribuzione della preda
fra i suoi compagni (W a q i d i Wellh., pagg. 237-238; Hisam, pag. 975;
Tabari, I, pag. 1556; AthIr, II, pag. 160; Khamis, II, pag. 13: Halab,

cedente. Qui

m,

pag. 356.

701.

6. a.

18-20.

H.

Punizione dei ban Badr e uccisione di

umm

Qirfah {Ramadn).

Zavil b. Harithah, rimessosi dalle ferite avute due mesi prima


13.
a Wadi al-Qura (cfr. 15, per la malafede dei banu Badr b. Fazrah, chiese
ora al Profeta di potersi vendicare e di fare una spedizione per punire i la-

Avuto

droni.

il

comando di un dibanu Badr 1>. Fazrah

consenso di Maometto, Zayd prese

il

Ramadan. I
temevano da vario tempo che Maometto volesse tentare rappresaglie ed
avevano stabilito una vedetta sulla cima di un monte, che dominava la
via di Madinah e donde si poteva vedere a una giornata di distanza.
A^'A'enne per che la guida dei musulmani sbagliasse il cammino e li
conducesse al luogo, ove si trovavano i banu Badr b. Fazarah, per una
strada del tutto diversa; 2ayd pot quindi aggredire di sorpresa gli Arabi
e metterli in fuga. Salamah b. al-Akwa', inseguendo i fuggenti, uccise uno
di essi e fece prigioniera la donna imim Qirfah. Nello scontro furono uccisi pure 'Abdallah b. Mas'adah, e Qays b. Nu'raan b. Mas'adah b. Hakamah
b. Malik b. Badr. La prigioniera umm Qirfah, che Zayd riteneva responstaccamento, e

mese

nel

part

sabile della aggressione sofferta

di

a Wadi al-Qura venne, messa a morte con

grande crudelt, vale a dire legarono un caraelo ad ognuno dei suoi piedi

La

e la lacerarono in due.

figlia

dell'infelice, bint

Malik

Badr, fu condotta a Madinah e regalata dal Profeta, che

a Hazn

abu Wahb.

b.

Il

nome

umm

di

Hudzayfah

b.
si

interess a

b.
lei,

Qirfah era Fatimah bint Rabi'ah

Zayd (Hi.sam, pag. 980; Waqidi Wellli., pagg. 238-239; Tabari,


I, pagg. 1.557-1558, secondo alcuni capo della spedizione
fu abu Bakr b.
abu Quhafah; Ya'qubi, II, pagg. 74-75; Athir, II, pag. 160; Lvhamis,

b.

II,

pag.

zione

Ha lab.

13;

fosse

III,

pagg. 352-354,

il

quale sostiene che la spedi-

comandata da abu Bakr).

Carestia e siccit.
19.

ad una

Li questo anno

infiori in

Arabia una

forte

carestia,

dovuta

Ramadan, Maometto compi la


cerimonia dell'i s ti sq per invocare da Dio l'invio della pioggia (Tabari,
I, pag. 1556; Athir,
II, pag.
161; KJiamis, II, pag. 15, la cerimonia
siccit prolungata, e,

nel

ebbe luogo nell'al-Musalla, e

si

mese

di

dice che alla fine di essa cadesse la pioggia).

Per molte tradizioni sull'istisqa, vedi Bukhari,


Uccisione di Usayr
20.

lJoi)o

hi

rifiutato

di

Rzim

.scegliere

accettare,

pagg. 255 e segg.

{Sawwt).

ucrisione di abu Rafi'

Khaybar avevano voluto


questi

b.

I,

(cfr. 4. a.

per capo Sallm

avevano
702.

scelto

b.

alfine

H., 20), gli Ebrei di

Miskam,

Usayr

ma
b.

essendosi

Razim.

Il

H.

6. a.

nuovo capo,

teiiiemlo

tafaii per ottenere

potere crescente di Maometto,

il

loro

il

20.

si

rivolse ora ai Grha-

appoggio nel caso di una operazione militaro

contro Madinah. Maometto sospettava questi maneggi segreti contro di

lui,

mese di Ramadan aveva mandato 'Abdallah b. Rawhah con tre compagni ad esplorare il terreno in Khaybar. In seguito Khri^ah b. Husayl
e nel

al-A.s^a'i gli port altre notizie pi precise sui

maneggi

feta decise di sopprimere questo capo intrigante

'Abdallah

b.

Rawahah

spontaneamente prendere parte

lesse

volontari, fra

trenta

quali anche 'Abdallah b.

musulmani

tangibili,

all'

recarono a

Khaybar

dagh Ebrei

di

si

ottennero

essere

fece

impresa.

Unays,

il

Pro-

degli Ebrei. Egli incaric

una spedizione

di dirigere

di Usayr, e

l'

Si

chiedere, chi vo-

presentarono

uccisore

di

abu

trenta
Raf.'.

dichiarandosi ambasciatori inlasciati

in

sicurezza completa.

da questa entrarono in trattative con Usayr b. Razim e lo persuar


sero dopo molte discussioni, a venii'e con trenta compagni Ebrei a Madinah
Protetti

a trattare una pace

coji

desiderio di concludere la pace, e


dei suoi colleghi, che

Usayr accett l'offerta, avendo grande


non prest ascolto ai saggi ammonimenti

Profeta.

il

temevano qualche

iiisidia.

Alfine

trenta

musulmani

ognuno portando uno degli Ebrei dietro alla


sella a 'Abdallah b. Unays tocc di portare Usayr b. Razim. Quello che avvenne per istrada non ben chiaro, ma in ogni caso i musulmani agirono
in modo proditorio, perch 'Abdallah b. Unays pretese, che durante la notte
Usayr frugasse con le mani in cerca della spada con intenzioni sospette;
ibn Unays scese dal caraelo, azzopp l'animale con un colpo di spada, trascin in terra l'ebreo e lo trucid, mentre gli altri si allontanavano. Che
fosse un tradimento dei musulmani provato dal fatto che Usayr non aveva
altre armi al di fuori di un bastone e che ferisse con esso il suo aggressore. Di pi sappiamo che gli altri musulmani assalirono ognuno per conto
partirono sui propri

cameli,

proprio l'ebreo che cavalcava sullo stesso camelo, e

li

trucidarono tutti

meno

uno che si mise in salvo dei musulmani nemmeno uno fu ferito o ucciso.
Maometto aspettava sulla Thaniyyah il ritorno degli assassini e si rallegr
con essi dell'esito felice della spedizione. A ibn Unays guari la ferita con
:

uno
sei

sputo. Il luogo dell'eccidio chiamavasi al-Qarqarah ed era distante sole

(Hisam, pagg. 980-987, ove mvece di Usayr abbiamo


Waqidi Wellh., pagg. 239-240; Khamis, II, pag. 13, pone

miglia da Khaybar

yusa3^r;

per errore in questo luogo l'uccisione di abu Rafi' Sallam

b.

abu-1-Iluqayq,

invece di quella di Usayr: a pagg. 16-17 narra per anche la uccisione di

Usayr

b.

Razim;

Ha lab.

III,

pagg. 356-358).

703.

6.

^ 21,

Spedizione contro

21.

erano venuti a

toiiipo

Madmah, a

bevendo

perfetta salute,

li

recassero a

si

camele che pa-

latte e l'orina delle sue

il

quelle parti. Questa cura

in

piedi, alcuni

'Uraynah, ed avevano abbracciato l'Islam. Colpiti da febbri

I^u-l-tradr, per curarei

scolavano

{Sainral).

Profeta ebbe compassione di loro e permise che

il

iiialiijne.

banu Uraynah

Dd parocchk)

arai li della stirpe

H.

1.

guar completamente

ritornati in

e,

un giorno improvvisamente fuggirono, portandosi via

tutte e

quindici le camele del Profeta.

Il

pastore Yasar, che custodiva gli animali

por Maometto, tent di impedire

il

furto,'

lo

fuggirono, lasciando
b.

modo

torturarono a morte nel

quei malfattori lo sopraffecero e

pi barbaro che

cadavere sotto a un albero.

il

'Awf, che passava per caso

vicino, scopri

li

dai suoi a narrare quello che aveva visto


il

ma

si

Una donna

il

Kurz

mand

colpevoli e

6abir

b.

inseguire

secondo alcuni, sotto ibn Zayd al-Ahali, ad

che portava una spalla di camela macellata e quando

che

vano macellata una camela e

minutamente

circondare e catturare tutti

sorprendere,

Quando giunsero
Qlibah

(*)

guerrieri

mani

nel

Harrah una donna,


chiesero donde essa

di uomini, che ave-

certo

che essa

sito,

musulmani poterono

ladroni e menarli a Madlnah.

Maometto era momentaneamente assente

in citt.

e lo incontrarono
prigionieri,

un gruppo
acceso un fuoco in un

Grazie a queste indicazioni,

descrisse.

le

era stata data da

le

per prontamente

volle

senza indugio una schiera di venti uomini sotto

al-Fihri, oppure,

la teneva, raccont

ban 'Amr

cadavere mutilato e corse

ladroni. Il mattino seguente incontrarono nella

dei

alcuni partirono subito e riportarono

cadavere dell'infelice Yasr a Quba. Maometto

punire

possa immaginare. Poi

in al-

recarono incontro al Profeta fino a al-Zaghabah,

si

punto ove confluiscono

tutti

torrenti pluviali.

che furono subito condannati a morte. Maometto fece tagliare

Ai
le

anche impalati.

piedi e cavare gli occhi: quindi volle che venissero

Alla truce operazione erano presenti molti ragazzi venuti per curiosit da

Madinah
tutta
dice

e fra essi

anche

il

Anas

celebre

poi

b.

Malik,

quale assist a

il

r operazione e soleva poi spesso raccontarla. Poco tempo dopo


venisse

rivelato

brano del

il

n,

v,

37,

seguito

in

Maometto non permise pi mutilazioni

e torture di prigionieri.

ricuperate tutte le camele del Profeta,

meno

macellata e furono

aba

Ruhm

ricondusse ai

HiSam,

ricondotte

al-lhifari.

pascoli

pag. 099;

I,

pag.

b.

Maometto, Salamah

(Wqidi Wollh.,
1.559; Bukhri, I,

Dau-l-Cradr

labari,

gina 119, ove detto che

di

quale

Vennero cosi
ladroni avevano

a Madinah da Salamah

Per ordine
di

quella, che

al

si

al-Akwa' e da
b.

al-Akwa'

pagg.
pag. 69

le

240-241;
;

III,

pa-

predoni erano della stirpe di 'Ukl e di 'Uraynah:

non dice che venissero impalati,

ma

lasciati

704.

a morire sulla Harrah dopo

H.

6. a.

21-23.

membra e l'estirpazione degli occhi; Athr, II, pag. 161;


pagg. 11-12, l'epoca della spedizione non certa: (jumada II,

l'amputazione delle

Khamls,
Sawwal,

e perfino 32za-l-Qa'dah,

m,

ar,

Nota
ferma che

II,

dopo

la spedizione di

al-Hudaybiyyah

Ha-

pag. 1374, no. 8851).

1.

Non

Maometto

chiaro perch

si

trovasse in al-Ghbah

viaggio di ritorno dalla spedizione di Dzu Qarad,


bisognerebbe porre questi eventi nel Eabl' I.
egli fosse in

Khamls

ma

(II, pag. 12) af-

accettando tale versione

Spedizione di Midyan.

22.

Khamls,

Nel

pag. 17, detto che in questo

II,

metto mandasse una spedizione sotto Zayd

Midyan, un

b.

anno Mao-

Harithah contro

il

paese di

a otto tappe da Misr. Non detto per in quale


mese ci avesse luogo, n quali incidenti distinguessero la spedizione dalle
sito in Siria

musulmani

precedenti. I

da questa spedizione con molte donne e

ritornati

bambini catturati nella razza, volevano vendere

ma

figli,

grida e

le

ordin che non

si

sieme (Hai ab.

III,

pianti

delle

dividessero

infelici

le

donne, separandole dai

commossero

bambini dalle madri,

il

ma

Profeta,
si

quale

il

vendessero in-

pag. 356).

Ambasciata dei I)anu Aslam.


23.

Una

Aslam, guidata da 'Amirah

scliiera degli

b. Afsa,

venne

Maometto
Noi crediamo in Dio e nel suo
Profeta, ed abbiamo seguito il tuo cammino (m i n h a g a k). D perci a noi
presso di te una tale posizione, che gli Arabi nomadi abbiano a riconoscerne la preeminenza. Noi siamo fratelli degli Ansar Q, e ci obblighiamo

(a

Madinah) e 'Ajnlrah

disse a

'

verso di te all'osservanza scrupolosa dei patti ed al prestamento di soccorso

tanto in tempo di angustie,


spose:
sia:

"

che in epoche di abbondanza

Il

Profeta

Aslam, slamaha Allah; Ohifar, ghafara Allah lah


Aslam, Dio in pace con

loro; (xhifar.

Dio

Li

ha perdonati

scherzo di parole sulle due denominazioni di trib arabe,


logia in
abitanti

ri-

(os-

uno

girando l'etimo-

un complimento). E Maometto diede agli Aslam ed a quelle trib


della costa del mare e nella pianura (lungo la costa), le quali ave-

vano abbracciato l'Islam, uno scritto, fissando le quote della tassa al-sadaqah, e le tasse del decimo (al-fara'id) sui bestiami. Il documento fu
scritto da Thabit b. Qays, e testimoni furono abu 'Ubaydah e TJraar C^)
(Sa'd, pag. 74, 139; Sprenger, m, pag. 259, il quale ha 'Umayr invece di 'Amlrah;

Hagar,

III,

pag. 55, no. 137, ha

'Umayr

b.

Afsa, invece

di 'Amirah).

Nota
ai

1.

Khuza'ah.

Gli Aslam,

tanto

come

appartenevano
Madinah, discendevano, secondo i

detto esplicitamente nell'altro passo di ibn Sa'd,

Ehoza'ah, quanto

gli

Ansar o abitanti

705.

di

00*

6. a.

-la-ib.

U.

da 'Amr Muwiyqiy b. 'mir MS al-samS. (v. Tavola genealogica, no. 2. Introd. 42).
Abitavano nella regione fra Madinab e Makkah.
Non ci vieu detto in quale epoca si debba mettere questo episodio, n quando avveNota 2,
ene>Aloghi,

Maometto; tutto il contesto della tradizione ed i paral-Hudaybiyyah portano alla conclusione, che il trattato con gli Aslam
foi uno dei pi antichi, certamente anteriore alla spedizione di al-Hudaj'biyyah, la quale sarebbe
stata assolutamente impossibile, se Maometto non avesse' avuto dalla parte sua gli Aslam, i proprietari dei pascoli a occidente della strada fra Makkah e Madlnah. V. poi sotto l'anno 8. H. il testo di
un trattato con gli Aslam, distinti dai Kjiuzii'ah: non possibile dire che rapporto esista fra le notizie
date sotto questo anno, e quelle date sotto l'anno 8. H.
nisse 1 conclusione del trattato fra gli Asiani e

ticolari della spedizione di

24.

(Lttera a

Husayn

b.

Aws

al-Aslanii.).

Maometto

fece

anche

Husayn b. Aws al-Aslan, secondo la quale gli concedeva


il possesso di Farghayn (Wellhausen legge Furghan) e di Dzat A'ss, e vietava a cliicchessia di contestargliene il possesso. Il documento fu scritto da
una

lettera per

pag. 688, no. 1720, ha un

Hagar, I,
Hu^ajT al-Nahsali, ma non

laeniona

23,

'AliO (Sa'd, pag.

Nota

pag. 259, nota 2;

id.).

il documento, al quale si fa cenno, possa essere apocrifo e sia stato falsiqualche possedimento non bene autenticato. Il nome di 'Ali come scrivano mi

sospetto.

al-Hudaybiyyah

25.

nah

III,

Temo che

ticato per giustificare

sembra

Sprenger,

20;

Husayn b. Aws b.
documento; Athr Usd. H, pag.

il
1.

9,

fino al

Dopo

(/-~^0

D^i-l-Qadah).

termine del mese di

pellegrinaggio al santuario della

conto

dell'ostilit dei

compiere

soliti riti

Maometto rimase in Madiawwal, quando si accinse a compiere il


Ka'bah in Makkah (^) egU non volle tener

la spedizione di al-Gliabah,

Qurays e sperava di strappare ad

essi il

permesso di

intorno alla Ka'bah, grazie alla tregua divina, tenuta

e rispettata da tutti durante

il

periodo del pellegrinaggio.

Egli sperava di

anche imporre con il numero dei seguaci e intimorire i Qurays. Si


dice che tale progetto si formasse nell'animo suo in seguito a un sogno,
nel quale gli era sembrato di assistere alle feste di Makkah e di ottenere le
potersi

chiaW della Ka'bah. Egli avea quindi invitato


pellegrinaggio e

pi facoltosi

dei rausuLnani

suoi a tenersi pronti per

il

avevano gi provveduto a

degU animali necessari per il sacrifizio. Verso la fine del mese di


."^awwl venne a Madinah Busr (o Bisr) b. Sufyan al-Ka'bi al-Ivhuzai, si
fece musulmano, e, saputo che il Profeta voleva andare in pellegrinaggio a
Makkah, gli comper alcuni camel da sacrificare. Maometto fece intanto
fornirsi

riunire tutte le vittime destinate al sacrifizio nei pascoli di Dzu-l-Cradr sotto


alla custodia di

N^iyah

b.

(xundab al-Aslami,

pronto a partire

il

quale ebbe ordini di tenersi

e, alla partenza dei pellegrini, di menare gli animali direttamente dai pascoU a Dzu-1-Hulayfah, per raggiungervi la caravana. Il
sogno di Maometto fece nascere nei musulmani la convinzione che il tentativo di fare il pellegrinaggio sarebbe pienamente riuscito,
e tutti porta-

706.

6.

rono soltanto

spade

le

levano sapore, se

cliiuse nei

a.

H.

25, 26.

foderi senza altre armi. Molti

ma Maometto

sarebbe combattuto,

si

fedeli vo-

che egli

risposo,

non lo sapeva, ma che essendo sua sola intenzione di fare il pellegrinaggio


e non di combattere, non avrebbe portato con se arma alcuna. Da questa
idea egli non volle smuoversi, non ostante tutte le preghiere di Sa'd b. Tlbadah,

il

quale desiderava che

si

maggiori

pigliassero

suo rappresentante, durante l'assenza, Maometto


ibn

umm

Prima

Maktum,

e secondo ibn Ishq:

Maometto, invit

di partire.

con

dei dintorni ad unirsi

fare uso

rays potessero

Pochi furono per


gli

Emigrati e

volmente

gli

b.

'Abdallah al-Laythi.

Arabi della

tutti gli

lui nel pellegrinaggio,

delle

secondo al-Wqidi:

fiss,

Numaylah

Come

precauzioni.

citt

ed

Beduini

perch temeva che

Qu-

armi per impedirgli di entrare in Makkah.

Beduini, che risposero all'appello,

ma

d'altra pai-te tutti

Ansar, nonch molti Arabi di Madlnah accolsero favore-

l'invito, spinti dal desiderio di rivedei-e

il santuario della Ka'bah


dopo tanti anni, che l'accesso ad esso era stato a loro vietato dai Quray.

(Hisam,

pag.

740;

Waqidi Wellh.,

Bukhari,

gine 1528-1529;

III,

Tabari,

pagg. 241-242;

I,

pa-

pagg. 110 e segg).

Nota 1. Maometto, secondo la tradizione, non mirava a compiere il grande pellegrinaggio,


al-hagg, che pu aver luogo soltanto nel Dzii-1-Higgah, ma soltanto il pellegrinaggio minore, detto
'umrah, o hagg al-asghar, che si poteva mettere in atto in qualunque mese dell'anno. Non sappiamo perch Maometto non aspettasse l'epoca del grande pellegrinaggio, ma certo che la scelta del
tempo non fosse fortuita. Egli forse non volle confondere il suo pellegrinaggio con quello di tutta
Arabia, e desider misurarsi da solo con i Qurays senza far uso delle armi; la spedizione fu un sperimento che doveva servirgli come norma in avvenire per l'esecuzione degli altri ambiziosi progetti.

26.

terminate

le

Luned

(sic

leggi domenica),

il

abluzioni e indossati alcuni mantelli suhariti,

al-Qaswa e lasci Madinah accompagnato da


a Dzu-1-Hulayfah e vi trov tutta
fizio,

mandra

fedeli.

Sufyan

b.

come avanguardia
'Abbd

Hulayfah,

il

Profeta,

sulla

camela

mezzod giunse

dei cameli destinati al sacri-

(jrundab

b.

erano in tutto settanta animaH. Allo stesso tempo Maometto sped

innanzi Busr

sotto

la

tutti

mont

che vi erano gi arrivati sotto alla custodia di Ngiyah

al-Aslami

primo Dzu-1-Qa'dah,

il

al-Ka'bi a informarsi

della

Bisr, o ibn

b.

caravana mand im gruppo

Zayd

al-Ashali. Presso alla

Profeta indoss solennemente

suole portare durante

delle intenzioni

pellegrinaggi, e

bench venisse indossato soltanto in

il

il

manto

di

dei

venti cavalieri

moschea

detto

Quray

di Dzu-1-

ihram, che

si

suo esempio fu seguito da molti,

al-(jruJifah

da

tutti gli altri pellegrini.

La

caravana era composta, secondo alcuni di sole 700 persone, ma secondo alWqidi, di circa 1400, o 1600 persone 0. Altri affermano che il numero preciso

fosse

1525,

unrni Salamah,

fra

quali 90, o

100 Aslamiti e quattro donne, ossia:

umm TJmrah, umm Manf umm


,

707.

'Amir al-Ashaliyyah. Su-

9(t,

6.

'l.

mand

bito iippresso all'avanguardia

da Nagiyah

da

altri Aslaiuiti,

Lungo

via di ai-Bay da.

della stirpe dei Bakr, dei


chi con

tutti,

canieli destinati al sacrifizio, custoditi

e quindi

canunino

il

H.

a..

egli in^it tutti

clii

la

Beduini che incontrava

dei (juhaj^nah, a unirsi con lui,

Muzaynah, o

una scusa e

mise in marcia prendendo

si

ma

con un'altra declinarono l'invito, ritenendo

che l'impresa fosse pazza e \ana, e che i musulmani avrebbero soltanto consumato le proN'A-igioni prese per il viaggio senza concludere nulla. Marted {sic)

mattina di buon'ora Maometto giunse a Malal, ove pass la giornata, e


ripartendo verso sera per il cammino di al-Sayyalah, giunse il mercoled {sic)
allo spuntar

del

sole in

al-Rawlia. Qui trov

ma

alcuni dei

banu Nahd

li

nomadi respinsero la proposta e


in compenso offrirono in dono un poco di latte, che Maometto accett
soltanto dopo fatto pagamento, fedele alla norma di non accettare dono
di sorta da chi non fosse musulmano. I banu Nahd, interrogati da Maoad abbracciare

invit

Islam,

quei

narrarono che erano fuggiti dai loro pascoli

metto,

una

di

1"

soliti,

per

l'infierire

che avevano seguito una nu\'ola, che un mese prima,

forte siccit e

verso la fine dell'estate

aveva pio\aito abbondantemente

in

Fars Malal e

aveva perci lasciato un pascolo abbondante. In al-Abwa, Khufaf

\'i

Aym,

per

avuto

incarico

macello e una quantit di

dal
latte,

padre,
e

offr

Profeta

al

vari animali

b.

da

narr anche egli che in quella parte

Maometto ricevette parimenti in Waddn


una capra e molti meloni, che gli piacquero grandemente (Waqidi Wellh.,
pagg. 242-243; Flism, pag. 740; Bukhri, III, pagg. 111-112; Tabari,
regnava una forte

del paese

I,

siccit.

pagg. 1.529-1530).
Nota

khSri.

1.

27.

mancava
vista,

III. pap.

ottavo dei pellegrini era

ma

composto

All'arrivo in

al-Cruhfah

Arabi della trib dei banu Aslam (B u-

musulmani venendo a

mandarono un uomo verso

al-

Kh arar

sapere, che

per farne una prov-

questi ritorn in breve dicendo, che la paura lo aveva trattenuto


fino

ai

pozzi.

due, mandati con

Altri

ritornarono con la medesima risposta, e

gare uno dei suoi


roli

di

112V

l'acqua,

giungere

dal

Un

stessi

Compagni a prendere

ed accompagnarli fino

l'acqua al campo, e

Maometto

ai

si

lo

stesso

compito,

vide costretto di dele-

la direzione di tutti gli acqua-

pozzi di al-Kharr. Cos fu presa e portata

Maometto avendo

fatto

puHre

il

suolo sotto a

un

albero,

tenne un discorso, nel quale cerc di imprimere nella mente degli uditori,
che egli era la guida pi sicura di tutti i musubnani. Litanto i Qurays
vi

essendo
in

.stati

informati della marcia di Maometto su Makkah, erano caduti

preda ad una grande commozione, perch

aves.se intenzione di

tutti ritenevano,

aggredire ed espugnare la

708.

citt,

che Maometto

per jiotervi compiere

6. a.

con

le arnii alla

mano

carono quindi Saf^an

U.

27,

del pellegrinaggio ('unir ah). I

riti

Umayyah, Suhayl

b.

h.

Qurays

'Anir e 'Ikrijnah

2a

incari-

abu ahl

b.

di prendere tutti quei provvedimenti, che essi ritenevano necessari per pro-

teggere la

Dietro proposta di Safwn furono mandati duecento cavaa Kura' al-'Amim ((rhamlm, secondo ibn Ishaq) sotto al comando di

lieri

Khalid

citt.

al-Walid

b.

Allo stesso tempo furono mandati appelli per pronto

(').

soccorso agli Ahabis e ai Thaqlf, e sulle cime dei monti fu disposto un servizio speciale di vedette, che si trovavano fra loro in corrispondenza e pote-

vano mandarsi segnali l'uno all'altro; questa linea di vedette si estese da


Sarawr fino a Baldah (Waqidi Wellh., pag. 244; Tabari, I, pag. 1.531).
Nota
schiere di

Secondo

1.

samente dal

testo di

Khalid

alcuni,

Maometto (Tabari,

HisSm

I,

b.

al-WalTd aveva gi abbracciato l' Islam e si trovava nelle


La notizia per molto improbabile: contradetta reci-

pag. 1631).

(pag. 741).

Busr b. Sufyan al-Ka'bi port queste notizie a Maometto, che


28.
egli incontr presso allo stagno di Dzt al-Astat, dietro 'Usfan e aggiunse
che

Qurays avevano indossate

permettere a Maometto di porre


questo proposito, che tutti

con

biliti

le

donne

disposizioni dei

pelli di leone
il

piede in

Qurays erano

bambini,

citt alle spalle dei

usciti

da Makkah e

accampati sotto

le posizioni del

si

erano

in

sta-

tende, in Baldah.

le

la possibilit di tentare

nemico e penetrare

Le
un

di sorpresa nella

Qarays, che chiudevano soltanto l'accesso nel tratto fra

al-'Amlm e Baldah. abu Bakr saggiamente


il

Makkah: tanto fermi erano

Qurays suggerirono a Maometto

colpo ardito, girare cio

presso

ed avevano giurato di non

Profeta, che egli

si

si

oppose a questo piano e

attenesse al concetto di fare

il

insist

pellegrinaggio

senza usare la forza e senza venire ad un conflitto. Maometto l'iconobbe la


giustezza delle osservazioni di abu Bakr e calm

che volentieri avrebbero


innanzi 'Abbad
servazione

b.

menato

le

mani.

Egli

gU animi
si

eccitati dei suoi,

content

di

mandare

Bisr con la piccola schiera di cavalieri, per tenere in os-

200 cavalieri Qurays, che sotto Khalid

b.

al-Walid,

sbarra-

vano il cammino di Makkah. Venne intanto l'ora della preghiera e Maometto ordin di' farla come di consueto, ma siccome il nemico era in vista,
volle che

a.

compiesse con

il

H.,

1-2).

salat al-khawf, o preghiera


spedizione di Dzat al-Riqa' (cfr.

rito detto della

paura, gi da lui inaugurata nella

della
5.

si

Alcuni affermano anzi che la preghiera venisse inaugu-

rata ora per la prima volta, vale a dire, la preghiera di mezzod

con
(iv,

il

rito

solito e

facesse

che quella del pomeriggio, in seguito alla rivelazione

103), adotta in quel giorno

al-khawf.

si

I cavalieri

stesso,

si

compiesse con

il

rito della

Qurays, assistendo da lontano alla preghiera,

^^gliarono della piet dei musulmani, che

709.

non temevano

si

salat
mara-

di rischiare la vita

pur

di scKlJistai-o agli obbliglii imposti dalla loro fede

Hisam.

pagg. 244-245:
in,

29.

L'atteggiamento

mossa

tare mia

tramontato

come

Dzat

116, ove invece di

pacj.

il

guidarlo atti-averso

suoi a

il

dei

ostilo

v'

Ghadlr

Bukhri,

al Astt).

Qurays indusse Maometto

Makkah

di ten-

appena ebbe

preparare l'immediata partenza della cara vana, e

sole, fece

^anan, pieg con

al-Asfcafc,

pagg. 1580-1531;

I,

per a\'^^ci^a^si maggiormente a

arditix

vedette dei Quraj's

le

Tabari,

pag. 741;

(Waqidi WeUh.,

sic-

estendevano fino a Marr al-Zaliran e a Da-

si

mano

agli Aslamiti

dritta e chiese

passo di Thaniyyah Dzat al-Hanzal

presenti di

a questo

pre-

si

Buraydah al-Aslami, Hamzah


'Abd Nuhm, i quali menarono Maometto e

starono tre uomini di quella trib,

ossia

b.

la
'Amr b.
occidente,
in
direzione dei
caravana attraverso un paese molto dificile, verso
fi'a
un
nastro,
pietre
e spini.
monti Sarawi', lungo un cammino stretto come
La strada era tanto difficile, che un momento le guide temettero di averla
smarrita, ma siccome fortunatamente splendeva una luna magnifica e il cielo

'Amr

al-Aslami, e

mano

era sereno, tutte le difficolt furono superate felicemente. Piegando a


dritta fra le
di

due alture di al-Hamd presero

Thaniyyah al-Murar scende

appena fu varcato
pi agevole e pi

il

facile e

comoda

si

questo punto

come una manifestazione


musulmarj

prepararono a fare

in principio

il

si

al-A'^am al-Aslami

una

(o

camelo

di

Maometto

in-

la marcia. L' incidente fu

Maometto
campo, bench ancora l'alba non fosse

il

al

pozzo di al-Hudaybiyyah

trovarono in grande angustia finch, per un


il

pozzo forn in abbondanza quello che prima

dava con tanta parsimonia. La tradizione


conficcare

il

L'acqua nel pozzo era per tanto scarsa che

j^ane.

preteso miracolo del Profeta,

b.

indiretta della volont divina e

aggrupparono intorno

si

musulmani

dalla gola

e la caravana pot giungere senza difficolt fino

sempre superstizioso, ordin di fare


i

cammino che

larga nella bassura di al-Hudaybiyyah

cadde n volle pi alzarsi e continuare

considerato

spuntata:

il

passo pi elevato del monte, la strada divenne sempre

alle \'icinanze di al-Hudayljiyyah.

ciamp

alfine

a ai-Bara

che Maometto ordinasse a Ngiyah

'Azib) di scendere entro

b.

freccia nel fondo, e che

l'acqua sgorgasse con tanto impeto

il

pozzo e di

appena l'Arabo ebbe eseguito

da colmare

il

pozzo fino

l'ordine,

all'orlo

(').

La

traduzione sorta senza dubbio dal fatto che l'aslamita, che conosceva bene
il

luogo, .scavando nel fondo

del

pozzo, pot ritrovare la vena dell'acqua,

chiusa diU'accumularsi delle sabbie. Sappiamo anche che in quei giorni cadessero ripetuto e abbondanti pioggie, le quali contribuirono a rifornire

quasi pro<iciugati dai grandi calori dell'estate ormai terminato

ancora notte, quando Maometto fece

vano a<y;endere

fi.ssare il

campo,

f).

pozzi

Siccome era

musulmani non

fuochi per timore di rivelare ai QurayS ove essi

710.

si

osa-

trovavano,

6.

H.

a.

29, 30.

Maometto dichiar che tale precauzione non era pi necessaria e in breve


tempo cinquecento fuochi illuminavano le tenebre decrescenti dell'alba. Con
questa mossa ardita Maoinetto aveva girato le posizioni prese dalla cavalleria

jna

Qurasita e

ma

era avvicinato di molto a Makkah,

si

non osando spingersi troppo

forse all'ultimo

momento,

per timore di venire in conflitto con

oltre

Qurays, aveva preferito di tentare con mezzi pacifici


suo scopo. Egli attese ora quali sarebbero state

le

il

raggiungimento del

disposizioni dei Quray.

mossa di Maometto fu di costringere la cavalleria qurasita a ripiegarsi prontamente indietro e a prendere una nuova posizione
di difesa, che impediva a Maometto di avvicinarsi ancora alla citt senza
venire in conflitto con lo forze makkane. I Quray presero un'attitudine
Il

primo

effetto della

strettamente difensiva, allo scopo evidente di far cadere sul Profeta tutta
la

ma

colpa di qualsiasi spargimento di sangue,

allo stesso

tempo Maometto

parimenti deciso a non usare la forza, mantenne un contegno altrettanto pru

(Waqidi Weljh.,

dente e pacifico

Bukhari,

Tabari,

I,

pagg. 1532-1535;

dice che

il

pozzo di al-Hudaybiyyah, intorno

musulmani,
Nota

tro\'ava a

si

Hisam, pagg. 741-742


Ili; Khamis, II, pag. 17

pagg. 245-249:
pag.

III,

al

quale

si

accamparono

nove giornate da Madlnah e ad una da Alakkah.

L'abbondanza

d'acqua nel pozzo di al-Hudaybiyyah, attribuita concordemente da


come avvenisse il miracolo narrato in molti modi diversi, fra i quali sputando nel pozzo, o lavandosi il viso, le mani e i genitali in lina brocca d'acqua
e gettando questa nel pozzo, ecc. (Bukhari, III, pag. 111).
Durante la permanenza dei musulmani in al-Hudaybiyyah, piobbe ripetutamente
Nota 2.
1.

tutte le fonti a

un miracolo

del Profeta, nia

durante le notti, un fatto insolito in quella stagione e fece nascere la diceria che queste pioggie fuori
stagione fossero effetto dell' influenza di alcune stelle. Maometto protest contro questo modo di vedere
e afferm che le pioggie erano una manifestazione della volont divina (Bukhari, III, pag. 110; Wa-

qidi Wellh., pag.

30.

Busr

b.

248).

Nel campo di al-Hudaybiyyah

Sufyan al-Khuza'i e 'Amr

b.

SaUm

tempo

al seguito di

presentarono

si

Budayl

vola accoglienza,

b.

altri

Warqa

membri

li

ringrazi e

due arabi,

li

dono

al

benedisse. Allo

Khuzaah,
ebbero da Maometto bene-

della stessa trib dei

al-Khuza'i. Essi

perch la trib dei

presentarono

al-Khuza'i, portando in

Profeta alcune bestie da macello: Maometto


stesso

si

Khuzaah

era in rapporti di

grande

Maometto e lo teneva informato di tutto quello che accadeva


nella Tihamah la trib aveva pattuito un trattato regolare con il Profeta,
bench non tutti i membri della trib fossero convertiti alla fede musulmana.
Budayl riconferm ora a Maometto, che i Makkani si erano armati o che
amicizia con

erano decisi a resistere con la forza a qualunque suo tentativo di penetrare


nella citt, e che per questo avevano anche convocato tutte le trib co>
federate.

Maometto

tanto quello di fare

ripet che
il

il

suo intento era dei pi

giro della

Ka bah,
711.

pacifici, ossia sol-

e che per questo scopo

era di-

H.

6. a.

S 80l

Qurays una tregua speciale per la sicurezza dei serecarsi nel campo makguaci. Bndayl ottenne da Maometto il permesso di
sposto di pattuire con

kano e esporre queste idee, nella speranza di creare una corrente favore\ole.
L'arrivo di Badavi nel campo makkano fu accolto con qualche sospetto,
perch a tutti era noto in quaU rapporti si trovasse la trib dei Khuza ah
con

il

gendo

Profeta, e in principio
di disprezzare cliiimque

nessuno volle parlare con


venisse a trattare

il

Khuza'ita,

fin-

da parte del Profeta. In

per quando acconsentirono alfine a trattare con Budayl, per quanto


questi insistesse sulle intenzioni pacifiche di Maometto, risposero a tutte lo
se<uito

proposte, rifiutando recisamente qualsiasi concessione.

Thaqafi.
nel

capo di molte trib

il

il

b.

Mas'ud

al-

come intermediario

influenti, si offerse allora

dei musulmani, per dissuadere

campo

'Urwah

Profeta dalla

\'isita al

santuario

i Quray acxiettarono di mandarlo. 'Urwah presentatosi al campo musulmano


e condotto innanzi al Profeta, incominci subito a perorare in favore dei
Quray descrivendoli come decisi a non permettergli F ingresso in citt, am-

menoch

tentasse l'impiego delle armi. In questo caso

erano molto

rischi

maggiori da parte dei musulmani, perch, diceva TJrwah, il seguito del


Profeta era composto di un' accozzaglia di gente sconosciuta (a w b a s) di
ignota origine e con faccie mai viste prima. Questa gente, qualora Maometto

un rovescio, si sarebbe dispersa senza assisterlo nel momento


della prova. Le osservazioni offensive di 'Urwah, forse appunto perch cglievano nel vero, dispiacquero vivamente ai presenti e in specie a abu Bakr,
avesse subito

quale prese la parola usando alcune espressioni molto pungenti

il

di

l'rwah

Thaqafita avrebbe voluto rispondere per'

il

all'

rime,

le

indirizzo

ma

poi

un antico debito di gratitudine verso abu Bakr, gli perdon


offensiva e continu ad argomentare con Maometto. Nel corso

rammentandosi
l'allusione

di

della conversazione tocc varie volte carezzevolmente la barba del Profeta,

finch
di

uno dei

modi,

presenti,

batt

la

sulla

mano, poi perdette

colpi sulla

u'bah, irritato da tanta famigliarit

b.

mano

quando questi volle


barba del Profeta. 'Urwah toller per un tempo

fortemente

nuovamente carezzare
i

al-Mughlrah

la

di

'Urwali,

pazienza e volle sapere chi fosse

al-

Mughirah, venendo cosi a scoprire che era un suo cugino, un traditore e un


malfattore. Infatti al-Mughirah, colpevole

dell'assassitiio di

durante un viaggio in Egitto, era fuggito a Madlnah per

non subire

le

una guerra

civile, la trib alla

dovuto pagare un compenso


era quindi

farsi

malikiti

musulmano

conseguenze del misfatto. Ci nonostante la trib dei Mlik

aveva voluto essere compensata della perdita di


evitare

tredici

di

tredici

consanguinei e per

quale appai-teneva al-Mughlrah aveva

ben 1300 cameli. La persona di al-Mughrah

profondamento invisa a tutta


712.

la

sua famiglia e 'Urwah,

capo

della medesima, scoperto ora

clii

H.

a.

6.

30.

egli fosse, lanci

contro di

brobriosi epiteti: l'incidente spiacevole pose fine al convegno

campo makkano

torn al

lui
(').

molti ob-

*Urwah

ri-

e ripet quello che

aveva udito da Maometto, vale


a dire quelle stesse cose, che aveva gi ripetute Budayl poco tempo prima.
Allo stesso tempo egli cerc di imprimere nell'animo dei QurayS, che Maometto esercitava sui suoi una grande, iiTesistibile, influenza, che rendeva
tutti

che

si

seguaci istrumenti docili della sua volont. 'Urwah insist quindi


accettasse

Maometto di concludere un armistizio. I


proposito di non fare alcuna concessione, man-

l'offerta

di

Qurays, sempre tenaci nel

darono un

nuovo ambasciatore, Mikva7. b. Hafs b. al-Ahnaf, ma Maometto riconobbe da lontano che egli era un traditore e non volle nemineno
discon-ere con lui. Allora i Qui*ay spedirono il capo degli Ahbi, o trib
alleate dei dintorni di Makkah, al-Hulays b. 'Alqamah (^). Maometto, conoscendo l'uomo e
solo

pascoli

con

il

il

modo

suo

cameli preparati

per

quali

alle

delle

un dovere

cos sacro

di

come

aggiimgevano

le

privazioni imposte dal

persuase senz'altro della bont e

si

e ritorn al

campo makkano,

il

sin-

soste-

impedire con la violenza a quella gente di


il

pellegrinaggio. I Qurays

irritati, gli

proverarono di essersi lasciato ingannare dal Profeta e al-Hulays


avrebbe abbandonato

non

fece vedere

e laceri anche essi dalla attesa e dalle

musulmani

intenzioni dei

nendo che era un misfatto


fare

si

al-Hulays

rito solito dei pellegrini.

gU

dimagrati dalla lunga attesa in


gli indic anche tutti i Compagni vestiti

sacrifizio

il

magri e insuflficienti, ma
manto da pellegrino, emaciati

fatiche del ^aggio,

cerit

di pensare e di sentire,

campo makkano,

se

Quray non

lo

rim-

offeso,

avessero pre-

gato di attendere, finch avessero ottenuto da Maometto buone condizioni:


e al-Hulays acconsenti

Hism,

ad aspettare

pagg. 742-745; Tabari,

I,

f)

(Waqidi Wellh.,

pagg. 249-253;

pagg. 1535-1539).

Nota 1.
L'incontro di 'Urwah e del Profeta narrato un poco diversamente da ibn IshSq
Appena vede Maometto, 'Urwah incomincia la conversazipne in tono aspro ed aggressivo, accusando
il Profeta di meditare un colpo di mano contro Makkah; trascinato dalla foga del discorso egli predice a Maometto il tradimento e l'abbandono da parte di tutti i suoi seguaci, ed offende cosi quei
Compagni che erano presenti alla conversazione. Il vecchio abu Bakr specialmente si risente per lo
parole offensive di 'Urwah e lo interrompe con grande violenza di linguaggio: Vattene a succhiare

la clitoride di Lt! Credi tu forse che noi lo tradiremo?

ferrare la barba di Maometto,


e colpendolo sulla

ma

mano, minaccia

al-Mugbirah

b.

'Urwah, punto sul vivo fa cenno di voler afli vicino, prontamente interviene

Su'bah, che stava

di fare uso delle armi, se

'Urwah avesse osato toccare

il

Profeta.

Nel testo di ibn Hism l'ordine delle varie ambasciate non eguale a quello dato da
al-Waqidi, ma la differenza ha,
credo, poca o niuna importanza storica.
Questi vari incidenti, bench
Nota
o esagerati, o travisati dalla tradizione partigiana,
Nota

2.

io

forse,

3.

danno per indirettamente un

po' di

lume

sulle condizioni morali dei Qurays. Il contegno dei

mede-

simi, tanto poco aggressivo, e tanto pronto a trattare, deve essere stato l'effetto di vivaci dissensi interni. Anche altrove, prima di Badr (cfr. 2. a. H., 50-51) e durante l'assedio, al-Khandaq (cfr. 5. a. H.,

33, 38) i Qurays mostrarono di essere scissi fra' loro in vari partiti, reciprocamente gelosi, e incapaci quindi di un'azione concorde ed efficace contro Maometto. Nelle trattative di al-Hudaybij'yah

713.

PP"*

^ 90,

H.

6. a.

91.

una minoranza influente, gelosa del potere dei ca evidente che nel campo makkano esistesse gi
quale per ragioni di interesse era pronta a transigere con i musulmani. Se l'accordo fra i
porioni,
completo. Maometto avrebbe trovato dinnanzi a s le schiere annate makkano riL'univi
'.i>
a qualunque costo e nulla avrebbe ottenuto. Invece sappiamo che le trib confeg^,l,.t^ a

derate, gli AlibU, seguendo l'esempio dei Kliuz'ah, avrebbero amato trattare con il Profeta, e che
perci nascessero discussioni, dissensi e intne invii di ambasciatori nel campo musulmano per esploe trattare, e possibilmente dissuadere

rare

per ambedue

Maometto dall'impiego

della forza, egualmente pericolosa

le parti.

Dacch le trattative non producevano il risultato, che egli se


ne riprometteva, Maometto mand Khiras b. Umayyah al-Khuza'i come suo
ambasciatore a Makkah, con le istruzioni di dimostrare ai Qurays la vera
natura delle sue intenzioni. 'Appena giunse rambasciatore di Maometto al
31.

campo makkano,
dogli

gli fecero

im'accoglienza delle pi

feren-

ostili,

camelo e minacciando perfino di volerlo uccidere; per fortuna

il

ten-ennero
sfatto':

Qurays

confederati, al-AhabIs, e impedirono che

commettesse

si

in-

mi-

il

Khira ritorn al campo musulmano senza aver concluso nulla.

Quray, stanchi alfine di tante tergiversazioni, mandarono ora una schiera


di

quaranta o cinquanta cavalieri a girare


aggredire quei musulmani, che

gli ordini di

alle spalle
si

fossero allontanati impru-

dentemente dal campo. Maometto, scoperta questa

un agguato

cavalieri

ai

e,

fu tanto

fortunato,

musulmani, con

da

dosi

immediata liberazione, e tent di riprendere

a 'Umar

al-Khattab,

b.

suo ambasciatore,

ma

pi nessuno della

sua trib

questi

lo

preg di recarsi

gli fece
(i

al

prigionieri.

tutti

farli

Volendo per dare una prova innegabile delle sue intenzioni


la loro

prontamente

insidia, tese

pacifiche, ordin

le trattative.

Volgen-

campo nemico come

osservare che in Makkah, non v'era

banu 'Adi

b.

Ka'b) che lo avrebbe potuto

campo nemandare 'Uthmn

prendere sotto alla sua protezione, e che arrischiandosi solo nel


mico,
b.

si

esponeva ad una morte sicm'a

'Affn,

di influenze

raakkani

le

quale,

il

grazie alle

(^)

propose perci di

numerose parentele con

Qurays, godeva

molto maggiori. 'Uthman accett

di portare

ai

proposte di pace del Profeta e parti senza indugio. 'Uthman

in-

e protezioni

contratosi nelle \dcinanze di

Makkah, con

il

parente

Aban

b. Sa'id b. al-'As,

ottenne di essere preso sotto alla sua tutela, finch avesse portato

il

mes-

saggio di Maometto a abu Sufyan e ai capi dei Qurays. 'Uthman, protetto


dal congiunto, compi non molestato la sua ambasciata avendo convegni con
i

capi tanto nel

cun risultato

tarono con ogni

campo

di Baldah, quanto in

Makkah,

ma

senza ottenere

'Uthmn,

Quray.s, in considerazione delle parentele di


ri.spetto,

arrivando perfino ad offrirgli

il

al-

lo trat-

permesso di pregare

presso alla Ka'bah. 'Uthinn respinse l'offerta, dichiarando che noi avrebbe
fatto

il

giro della

Ka'bah

se

non in compagnia di Maometto.

tennero ancora qualche tempo 'Uthman in

714.

citt, sicch

Quray

trat-

musulmani non

6.

H.

a.

31-33.

vedendolo pi ritornare, ebbero timore che i Quray lo avessero messo a


morte (Waqidi WcUh., pag. 253; Hisam, pagg. 745-746; Tabari, I,
pagg. 1542-1543).

Ct'r. nell'Introduzione il
Nota ].
54, nota 1, sulle conclusioni che
questo fatto per stabilire quali fossero le vere famiglie qurasite.

si

possono desumere da

Altri narrano i fatti un poco tliversamente, vale a dire pon 32.


gono la scaramuccia con i cavalieri makkani, mentre 'Utfamai stava trattando per Maometto nel campo dei Qurays. Di notte, cos narrato, Aws

Muhammad

b.

Khawli, 'Abbad

il

comando degli uomini addetti

notte,

Bisr e

b.

comando

un gruppo di 50 makkani, sotto al


Hafs tent un colpo di mano sul campo musulmano,

al

di

la guardia,

suo posto, respinse la piccola aggressione e cattur

vari makkani, che vennero


la sicurezza

cominciava a temere,

e si

Maslamah, che comanda,va in quel momento

b.

trovandosi pronto

campo musulmano. Una

alla guardia del

fosse accaduto,

gli

di IVIikraz b.

ma Muhammad

ritenuti e

messi sotto custodia come pegni per

TJthman. Maometto era parimenti

allarme

in

per alcuni

musulmani, che, essendo andati con suo permesso a Makkah a vedere

altri

famiglie, ancora

non avevano

fatto

ritorno

messi a morte, acquistarono credito

stati

sta

Maslamah, prendevano a turno

mentre 'Uthmn era in Makkah a trattare

che qualche cosa

le

b.

il

le voci,

timore divenne certezza. Que-

convinzione acquist terreno, quando un gruppo

irritati della

cattura di quei cavalieri,

musulmano lanciando

si

che tutti fossero

numeroso

QurayS

di

campo
dal campo

present nelle vicinanze del

musulmani uscirono allora


e ne catturarono alcuni (Waqidi Wellh., pag. 253-264).
La falsa notizia, che 'Uthman fosse ucciso, fu ora ritenuta
33.
per vera nel campo di Maometto, e vi dest la pi profonda commozione;
freccie e pietre. I

tutti

furono di un parere

solo,

di correre cio alle

Maometto convocati tutti i Compagni li


nimento con un nuovo e solenne giuramento
i

Qu-

invit a solennizzare l'avve-

rays.

quale erano in preda, sospinse tutti

armi e di assahre

di

fedelt. L'agitazione,

alla

presenti ad accettare con entusiasmo

quale chiese ai suoi di giurare che sarebbero


morti per lui, oppure, secondo un'altra tradizione, che non avrebbero mai
prsa la fuga, se si veniva ad un conflitto con i Makkani. Questo giuramento
rimase poi celebre negh annali musulmani sotto il nome di Bay 'ah alla proposta di

Eidwan
Maometto

Maometto,

e fu detto

fece

il

anche semplicemente

giurare

suoi stando

in

Bay 'ah taht


piedi

sotto

al-agrali. perch

un albero

(').

Appena

giuramento, gimise al campo musulmano la notizia che


la voce corsa era falsa e che TJthman era sano e salvo. I Qm-ays per,
avendo aAoito notizia degli incidenti nel campo musulmano, si impensierirono
ebbero terminato

il

715.

ss,

doir esito

un

eli

perci Suhayl b. 'Amr,

con una schiera, compresa di un entusiasmo cos

conflitto

a un accordo.

Mandarono
Lu-ayy, a trattare con Mao-

e compresero l'opportunit di venire

profondo,

uno dei banu 'Amir

la stipulazione di

metto

H.

6. a.

SI

ne^TOziati

un

b.

appianare la vertenza;

trattato definitivo per

durarono molto a lungo e

difficile

si

mostr

la possibilit di

vm accoalo per la quantici delle pretese da ambedue le parti. Suhayl b.


'Amr era assistito nella sua missione da Huwaytib b. 'Abd al-lJzza e da
Mikraz
e

b.

ma

HIafs,

di ti-attare

con

il

due colleghi lasciarono a lui il compito di parlare


Profeta. Una delle prime domande di Suhajd fu la

liberazione dei prigionieri, affermando che le ostilit erano avvenute senza

connivenza dei capi QurayS,

ma Maometto non

volle rilasciarli, finch tutti

musulmani ancora in Makkah, non fossero ritornati sani e sahd al campo.


Fu perci mandato al-aytam b. 'Abd Manaf a ricliiamarli da Makkah e

quando tutti gli assenti si furono presentati nel camino, allora soltanto
Maometto acconsenti a mettere in libert i prigionieri, fra i quali v'era
*Amr b. abu Sufyan. Cosi fu rimossa una prima difficolt, ma ne sorsero
molte altre, per le quali gli aml)asciatori makkani dovettero ritornare a

Makkah

per nuo\e istruzioni. I Qui'ays,

tenace nel suo proposito, e stimando


lui

vedendo quanto Maometto

necessario

un accordo regolare, stabilirono ora

di

alfine

di

fosse

concludere con

che in questo anno

])attuii'e,

Maometto si ritirasse senza compiere il pellegrinaggio, affinch gli Arabi


nomadi non potessero dire che il Profeta li avesse vinti con il timore, ed
in compenso acconsentivano, che egli ritornasse l'anno seguente e rimanesse
in Makkah per tre giorni. Con queste istruzioni Suhayl fece ritorno al campo
musulmano e tratt nuovamente e a lungo con il Profeta (Hism, pagg. 746-

Wqidi

747;
1545;

Bukhri,

Nota
frsi^o e

^yellh., pagg. 254-255;

il

1.

Ve

m,

Tabari,

pagg. 1539-1542, 1543^

pagg. 113-114).

la tradizione che l'albero sotto al quale

giuramento dei

I,

suoi,

non fosse

Maometto

si

pose per raccogliere

il

suf-

in seguito pi reperibile e che misteriosamente scomparisse

(Bukhri,

III, pag. 113). Da altra fonte sappiamo invece che l'albero divenne un luogo di pelleRTinaggio dei fedeli, e che il Califfo 'Umar [f 23. a. H.] lo fece abbattere per timore che si formasse
un vero culto idolatro della pianta (Hai ab. III, pag. 136, lin. 4).

34.
8edut<j
b.

con

le

Le trattative vennero condotte in pubblico. Maometto stava


gambe incrociate, per terra, mentre 'Abbad b. Bir e Salamah

A.slam, completamente armati, stavano in

piedi vicino

lui

per difen-

derlo in caso di

un attentato proditorio. Di fronte a lui sedeva Suhayl,


l'ambasciatore makkano, con le ginocchia in terra, e parlava con voce tanto
che talvolta le due guardie del Profeta gli dicevano di abbassare il
tono per non mancare di rispetto. Tutto intorno facevano cerchia i musul-

forte,

710.

H.

6. a.

mani, seduti in

ascoltaado quello che

terra,

mitivo una per una

le

si

diceva. In questo

varie difiicolt vennero appianate e

alfine alla conclusione di

vano per mettere in

un

pri-

pot arrivare

momento, quando

trattato. All'ultimo

iscritto le condizioni

si

modo
si

sta-

accettato dalle due parti, 'Uraar

al-Khattab, trascinato dal suo carattere impetuoso e dall'ardore per \\


fede, si alz protestando contro il concetto di trattare con Quray miscredenti,
b.

come
al

pari ai

bando

musulmani

nel sostenere che

e privati dei diritti

pagani dovessero essere messi

che spettavano

ai soli

musulmani,

egli apo-

Profeta in termini molto vivaci. Maometto rispose con molta calma


e bonomia, dicendo di agire in conformit degli ordini avuti da Dio, e

strof

il

che Dio non lo avrebbe abbandonato. 'Umar si calm, e


in seguito manifest un sincero pentimento. Molti anni dopo 'Umar, rammentando questo incidente, ebbe per a dichiarare che egli era allora
sicurezza

nella

tanto fermamente convinto della bont delle proprie ragioni, che se avesse

musulmani del suo parere, si sarebbe apertamente separato dal Profeta e non avrebbe riconosciuta la validit del trattato. Il fatto
che la conclusione del trattato dest molto malumore fra i musulmani,
trovato altri cento

essendo ferma in tutti la con^dnzione che in quella circostanza

espugnata

abu TaUb
le
"

la citt di

e gli

Makkah. Maometto chiam ora

Io non conosco questa formola;

cede ed acconsenti che


;

sarebbe

suo genero 'Ah

b.

ordin di scrivere l'intestazione del trattato incominciando con

parole: " In nome di Dio clemente

sita

il

si

si

Suhayl protest dicendo:

e misericordioso .

sori\d invece: In tuo nome, Dio .

Maometto

apponesse la dicitura voluta dall'ambasciatore qura-

continu poi la dettatura, dicendo

Questo

il

trattato di

pace concluso fra

Muhammad, l'Inviato (rasul) di Dio, e Suhayl h. 'J.)nr(') . Suhayl protest nuovamente contro simile dicitura, sostenendo che come pagano egli non riconosceva la missione divina di Maometto e che nel trattato non si dovesse mettere
se non quelle cose che da ambedue le parti erano accettat-e. Maometto non
pot negare la giustezza delle osservazioni di Suhayl e cede anche su questo

venne perci redatto nei seguenti termini: " Questo il


trattato di pace concluso fra Muhammad b. 'Abdallah e Suhayl b. 'Ami-.
Essi hanno convenuto di non fare uso delle armi per un periodo di dieci
anni tutti devono godere della pi ampia sicurezza e nessuna delle due

punto.
"
"

"

Il

trattato

" parti

contraenti deve commettere ostilit alcuna contro

ma

fra noi

"

che non vi sia alcuna ^^olazione segreta,

"

Se alcuni passano dai Qurays a Maometto, senza

" tori

"

(wali),

Maometto

" ostilit

ai

il

l'altra,

in

modo

regga perfetta onest.


permesso dei loro

tu-

Maometto deve rimandarli, ma se musulmani passano da


Qurays, non detono essere riconsegnati dai Qurays. Ogni

deve essere severamente repressa e nessuna violenza o rapina


717.

^ s*. 36.

6.

sono

fra noi. Tutti

H.

a.

liberi di

concludere im trattato di alleanza

"

ammessa

"

con Maometto, come del pari clunque libero di fare alleanza con i
Quravl, Maometto si obbliga in questo anno di non entrare in Makkah,

"

Quray abbandoneranno

ma

"

a Maometto di rimanere tre giorni nella

*^

supollettile di

nell'anno seguente

un viaggiatore,

ossia

citt e perni etteranno

portando con

spada, entro

la

arme f) (Hisam, pagg. 747-749;


Tabari. I, pagg. 1545-1547; Ya'qubi,
altra

'-

citt,

la

il

fodero, e nessuna

Waqidi Wellh.,

pagg. 255-257;

pag, 55, afferma che

II,

sola

s la

trat-

il

tato fosso fatto per soli tre anni di armistizio, non dice per donde attinga
questa notizia; Bukhari, III, pag. 133; Baladzuri, pag. 37, accenna ad
alcuni patti non menzionati nel testo procedente ossia Maometto garantiva
protezione a quei pagani che fossero passati per Madinah in viaggio per la
Siria, f i Qurays facevano altrettanto por i musulmani di passaggio in
:

Makkh

sia per recarsi nel

Nota
r

1.

di Siffin,

Una

Yaman,

sia per faro

scena simile ebbe luogo nel 37.

Mu'awiyyah

stipolarono l'armistizio, e

a.
si

il

pellegrinaggio).

H. quando Mu'awiyyah e
opposo a che 'Ali ponesse

'Ali,
il

suo

dopo

il

con-

nome come

Aulir al-M'minTn nell'intestazione del trattato.


Il senso eguale, ma il testo ha diverse varianti in ibn Ishaq e in al-Wiiqidi.
Nota 2.

parte genuino:

testo solo in

il

Il

trattato comincia in terza persona, poi passa in prima persona, e

forma se non il contenuto del trattato, ha subito


manipolazioni posteriori. Che Maometto ammettesse di trattare con i pagani pi ostili alla sua fede,
e li ammettesse come eguali nel concordato era una innovazione, alla quale i migliori fra i seguaci,
o per lo meno i pi onesti e sinceri, come 'Umar, non erano ancora preparati. I settanta musulmani
ma.<isacratt a Uhud chiedevano ancora vendetta, l'assedio di Madinah era ancora presente a tutti con
intine chiude in terza persona. Ci vuol dire, che la

le

sue paure di sterminio dei musulmani: infine tutti i pi devoti e ferventi ammiratori del Profeta,
li che sapevano a mente il Quran, potevano deporre che ogni versetto del testo sacro spirava maione contro gli aristocratici di Makkah e preconizzava la fine terribile in un cataclisma univer-

.sale,

di tutti gli avversari del

Makkah, nonch parte

Profeta

(cfr.

Sprenger,

I,

pagg. 469-578, e quasi tutte le

sur e

rive-

Madinah).
La condizione gravosa imposta a Maometto per la riconsegna dei profughi disertori Qurasiti, fu
oggetto di vive discussioni e dest molto malcontento fra i Compagni: fortissimi motivi devono avere
cooperato all'accettazione del patto umiliante: il Profeta cede soltanto dopo una viva ^esistenza (Bulate a

khari,

di quelle rivelate in

III, pag. 116).

35.

Uno dei primi

effetti della

conclusione del trattato fu la dichia-

banu Khuza'ah, che essi volevano stringere un'alleanza con i


musulmani, mentre i banu Bakr fecero una medesima dichiarazione in favore dei Qurays. D'altra parte i musulmani, i quaU erano partiti da Madinah
razione dei

nella sicurezza che avrebbero potuto compiere

nel tempio di
conqui.sta

Makkah, e

della

citt^v,

si

soliti riti

rimasero amaramente

del pellegrinaggio

momento

erano anche lusingati un


disillusi e

di fare la

molto malcontenti;

nullaflimeno nessuno os fare opposizione alla decisione di Maometto, abu


Bakr, 'T'mar b. al-Khattab, 'Abd al-rahman b. 'Awf, 'Abdallali b. Suhayl,
Sa'd b. abQ Waqqas, MaljmOd b. Maslamah, ossia i principali Compagni

nonch

pagani guwaytib

b.

'Abd al-'Uzza
ria

Mikraz

b.

Hafs, furono chia-

6.

mati come testimoni del trattato

H.

a.

anche

35, 38.

abu TaUb, che era stato lo


Le condizioni, accettato da

'Ali b.

scrivano del niedesimo, vi appose la sua firma.

Maometto, imponevano come obbligo


che contro

pupilli,

di restituire

tutori qurasiti quei

ai

campo musulmano.
i
masulmani, perch non
musulmani eguali diritti sui

volere della famiglia disertavano nel

il

Questa condizione era umiUante e gravosa per

un

esisteva

altro patto nel trattato, che desse ai

campo makkano,

loro disertori nel

molto malumore fra

e questo articolo speciale aveva suscitato

La

seguaci di Maometto.

legge comune fu perci messa a dura prova

comparsa improvvisa

sulla scena di

un

ambasciatore makkano, comparve ora in

mano

musulmano

divenire

vera sorveglianza,
e

le sevizie del

soccorrere

Maometto senza
tenne

il

and in

Grande fu
giovane

il

esitare

e-

impose

restituito al

il

tutte le furie

imponevano

ai

malumore

dei

il

dalla

salvarlo
la

rigida

se-

custodi

campo

padre.

Il

figlio in

quel triste amegp

afferrato alla gola

il

figlio,

musulmani la restituzione
musulmani che avrebbero

sorte,

ma

che lo aspettava,

osservanza del trattato e con-

malcontento dei seguaci con l'autorit

abu (xandal fu

campo musul-

inatteso nel

padre, che voleva impedirgli di

padre. Questi, vedendo comparire

dei pupilli ai tutori.

voluto

figlio dello stesso

di ]\Iakkah, era giunto in sicurezza al

patti del trattato, che

Suhayl,

gett ai piedi del Profeta, chiedendo protezione contro

al cospetto di tanta gente,

richiam

la

trovava nelle condi-

giovane abu (xandal era riuscito ad eludere

il

si

si

Maometto. Bench incatenato e sotto

e di seguire

fuggendo dai quartieri bassi

musulmano, ove

b.

modo

catene, impostegli dal

carico delle

primo momento con

fin dal

pupillo, che

abu -andal

zioni precise previste dal trattato,

come

validit del trattato

irresistibile della

sua persona

contegno dei musulmani rispetto

al

Profeta fece grande impressione sui rappresentanti makkani, abituati forse


alle

continue discordie e rivalit del partito aristocratico quraita, nel quale

nessuno godeva di autorit personale paragonabile a quella esercitata da


Maometto fra i suoi seguaci. La fedelt dei musulmani fu messa infatti ad

una dura prova


'Umar ricadesse

in questa circostanza

il

focoso

nei dubbi sulla autorit divina del Profeta e in^dtasse abu

(randal a uccidere

il

proprio padre per la causa di Dio.

dal rispose, dicendo:

me

come

e la tradizione narra

"

Perch allora tu non

lo uccidi?,,.

questo,

"

abu

Perch

il

Gran-

Pro-

" Allora.,, soggiunse abu -andal,


'Umar
" tu comprenderai, perch io non vogHo essere pi disobbediente di to agli
ordini del Profeta (Waqidi Wellh., pag. 256; Hisam, pag. 748; Bu-

feta

lo

ha vietato

rispose

khari, IH, pag. 116; labari, I, pagg. 1547-1549).


Terminata la conclusione del trattato, 'Umar accompagnato
36.

da alcuni

altri

che non erano soddisfatti


719.

dell'esito

delle trattative, si

pre-

Maometto

sento a

H.

a.

6.

?, S7.

e tnt^ di metterlo in contradizioiio con quello che

detto prima di partire. Voleva sapere se

sarebbe entrato nella Ka'bah e che avrebbe ricevute in consegna

eirli

chia\n della

medesima. Maometto

alludevano

al

momento

ebbe ragione, mentre


seguito,

quando

Profeta

pi

il

le

non

presente, e ramiient altri casi, nei quali egli solo

erano caduti in errore. Si dice che in

gli altri

tutti

e\-enti,

rispose, dicendo che le predizioni fatte

che nessuno poteva allora prevedere, procurarono al

completo e durevole dei

espressi a al-Hudaybi\'yah

ilu1>bi
l'

aveva

Maometto avesse affermato che

trionfi,

'Umar

pentisse

si

(*)

dei

ed ammettesse, che nessuna vittoria del-

Isim poteva essere pi importante del trattato di al-Hudaybiyyah. abu

Bakr soleva

dire in seguito

''
:

del trattato di al-Hudaybiyyah

ma

Dio aspetta che

le

Nessuna
gli

vittoria dell'

Isim

pi

importante

uomini vogliono sempre accelerare

cose maturino

(Wqidi Wellh.,

le cose,

pag. 256).

Nota 1. La condotta attribuita a 'Umar mi sembra poco conforme alla verosimiglianza dei
La tradizione musulmana in alcune parti ha una manifesta tendenza di gettare scredito sulla
tigura di 'Umar, facendolo comparire in ripetute circostanze come una specie di fanatico violente, il
quale nei momenti di massima gravit, propone sempre al Profeta misure errate, che il Profeta nella
sua immensa sagacia, perch divinamente ispirato, non vuole accettare. una convenzione tradizionistica di presentare costantemente la figura di 'Umar come il partigiano delle idee estreme ed erfatti.

rate.

fuori

dubbio che 'Umar, grazie alla

virilit

energia ed alla giustezza delle sue vedute nei

imperiosa del carattere, grazie alla sua istancabile

momenti

critici, esercitasse un'influenza preponderante


sull'animo talvolta incerto ed inerte del Profeta; certo, per esempio, che egli ispirasse molti brani
del Qurn, per ammissione stessa dei tradizionisti musulmani; cfr. gli esemp addotti dallo Sprenger

nota

molto probabile che talvolta 'Umar, poco misurato nella forma e nei modi, trail Profeta, insistendo anche pubblicamente nei suoi consigli e,
cercando oltre il lecito di foggiare gli eventi a suo modo di vedere, e che qualche volta il Profeta
dotato di un senso diplomatico molto pi fine, non accettasse il consiglio e insistesse nel proprio modo di
vedere. Questo deve essere avvenuto pi di una volta nei primi tempi, quando in 'Umar era esuberante l'energia giovanile e forse scarseggiava quell'intuito sicuro degli uomini e delle cose, che soltanto l'esperienza e gli anni possono dare. La storia posteriore alla morte del Profeta rivela per, che
'L'mar fosse l'uomo pi grande dell'Islam nascente e il vero spirito vivificatore di tutto l'ambiente
morale e politico in MadTnah. E molto probabile quindi, che l'incidente or ora narrato, al pari di altri, che
abbiamo trascritti altrove, il prodotto spontaneo di tendenze tradizionistiche posteriori. Vi fu un'epoca
nella quale tatti erano consapevoli dell'influenza predominante avuta da 'Umar nei consigli del Profeta;
sorse perci .spontaneo il sentimento di voler offuscare questo fatto dinnanzi ai posteri per non menomare il prestigio del Profeta. Per i contemporanei le due figure di Maometto e di 'Umar si completavano a vicenda, erano una duplice gloria e un vanto per tutti quelli che li avevano visti e conosciuti;
posteri potevano travisare il rapporto fra i due uomini, scemando il valore intrinseco dell'opera di
Maometto quale manifestazione divina, e riducendola ad una commedia giocata fra Maometto e 'Umar
per ingannare
creduli. Non poi improbabile, che le tendenze ostilmente anti-ortodosse dei primi
Califfi 'abbsidi, sotto al dominio dei quali le tradizioni da noi possedute presero forma precisa in
iscrtto, abbiano non poco contribuito a questa velata derisione di 'Umar.
(II, pag. 84,

1).

disse l'intimit dei rapporti fra lui e

37.

Allorch gli amba.sciatori dei Quray

Maosuoi a sacrificare gli animali condotti a al-Hudaybiyyah con


qiK^sto .scopo e quindi a ra<lcrsi i capelli, conforme agli usi di tutti gU
Arabi al tormine (h:\ pellegrinaggio, come dono votivo offerto alla divinit
in ringraziamento del compiuto pellegrinaggio. La proposta
del Profeta lametto invit

si

furono

ritirati.

sci freddi e indifferenti

musulmani,

ai quali

720.

doleva di non poter compiere

6.

H.

a.

s 37, 88,

cerimonia nel modo solito dopo la visita alla Ka'bah, e non vedevano
ragione
la
del sacrifizio lungi dalla mta del pellegrinaggio e fuori del terla

sacro

ritorio

di

Makkah. L'invito del Profeta, bench ripetuto pi

volte,

rimase senza responso, e Maometto

irritato si ritir nella tenda di cuoio


un
per
pezzo
rosso e
rimase taciturno e accigliato, rifiutando di rispondere

domande

alle

umm

della moglie

Salamah, che

chiedeva

gli

le

ragioni del

suo contegno. Cedendo alfine alle insistenze della moglie, Maometto


l'apata dei seguaci ed essa gli diede
crifizio,

il

Maometto

usc dalla tenda

con

simo!

indusse

gU

consiglio
altri

di

presenti e fra

a seguirlo e

rito prescritto

il

la testa.

la

In questo stato

capelli,

perch

vollero radersi

il

spuntarono soltanto

ha

esercitata

l'

il

capo.

si

mostr

tutti

Umayyah,

b.

ai fedeli,

presenti

biamo credere alla


che non si raser,
alla grazia

divina,

si

umm

Le due donne,

immaginazione

che non

quelli,

I,

mas-

si

ma

fece radere comple-

non ottenne

credettero in

si

il

me-

diritto

di

capelli pi

Salamah

umm

lunghi, e

TJmarah

Questo fatto in apparenza tanto insignificante


di tutti

Compagni

tradizionisti posteriori per appurare,

rendesse valido, o no,

conformarono in tutto

il

pellegrinaggio

alle azioni del Profeta.

Se

deli-

Maometto non approv la condotta di quelli


chiaramente che gU altri avevano maggiore diritto

tradizione,
e disse

"perch,,, egli

disse,

Wellh., pag. 258-259; Hisam, pag. 749;


bari,

il

pellegrinaggio non era stato compiuto in tutta

capelli.

se la condotta diversa dei

per

Dio Dio

carne venne divisa fra

la sua pienezza. Molti quindi si tagliarono soltanto

non

di

poveri accorsi a partecipare al festino. Ritornato quindi nella

desimo successo di prima: non


tagliarsi

nome

In

Salamah fu buono; l'esempio del Profeta


in Ijreve tempo tutti i cameli menati per il

tenda rossa, Maometto, chiamato Khiras

tamente

"

umm

furono scannati con

sacrifizio

Cos fece

maniche rimboccate, e avvicinaimmerse la lama di un coltello lungo,

nella gola del camelo, gridando


Il

altri.

sa-

il

vestiti e le

tosi alla \dttima destinata al sacrifizio,

h a r b a h,

narr

da solo

consiglio di compiere

assicurandolo che l'esempio avrebbe trascinato gli

le

"non dubitarono (WSqidi


Bukhri, III, pag. 117; la-

pagg. 1549-1550).

Dopo una sosta, non ben certo, se di dieci o di venti giorni Q),
38.
nella bassura di al-Hadaybiyyah, Maometto diede alfine l'ordine di fare i
bagagli e partire; durante la marcia di ritorno, egli sost priina a Marr
al-Zahrn e poi in 'Usfan. In questo punto alla caravana vennero mono le
provvigioni e, seguendo un consiglio di 'Umar, Maometto ordin di riunire
in

una massa comune

che avevano

tutti i viveri,

derli in proporzioni eguali fra tutti

vari

pellegrini, e divi-

modo da soddisfare ai bia Madinah f). Fu anche somma

presenti in

sogni dell'intiera caravana fino all'arrivo


721.

QQ*

^ 38-S8.

U.

6. a.

ventura per

iniisulmani, che durante la

di ritorno, " bench fosse

iiiax'cia

estate (^\ cadessoro copiose pioggie, che rinfrescarono l'aria, e migliorarono


Maometto non volle che
i pitooli per il bestiame da soma della caravana
:

consumo

se ne macellasse alcuno per

dei pellegrini.

Durante

il

viaggio di

ritorno a ^ladinah fu rivelata la sura detta della vittoria. Stirali


(xLvin),

per spiegare e giustificare la coidotta del

rivelata

con

trattiitive

gine 259-260;
Nota

1.

Qurays (Hisam, pag. 749-751;

Bukhari,

Non abbiamo

al-Fath

Profeta nelle

Waqidi Wellh.,

pa-

pag. 115).

III,

notizie precise sulla

dimora

di

Maometto

in al JFTudaybiyj-ah;

ma

v'

ogni ragione di credere che la spedizione fosse di lunga durata. Per arrivare da MadTnah a al-Hudaj'biyyah occorrevano per lo meno nove giorni (Khamis, II, pag. 17), mentre sappiamo che Maometto
fosse di ritomo in Madnah verso la fine dell'anno 6, vale a dire nel corso del Dzii-1-Higgah, 6. a. H.

(Wiqidi
mane una

'Wellh., pag. 264). Mettendo perci almeno diciotto giorni per l'andata e il ritorno ci ridifferenza di ben venti giorni per la permanenza del Profeta intorno alla sorgente di al-

Hudaybiyyah.

Nota 2. Questo particolare rende lecito il supporre che una delle ragioni, per le quali Maometto rinunzi all'idea della visita alla Ka'bah, dinanzi alla tenacia dei Qurays nel negargli l'accesso
al santuario, fu la quantit ogni di decrescente dei viveri nel campo musulmano, e che il timore di
patire la fame facesse tacere ogni altra considerazione e sollecitasse la conclusione del trattato. Dal
contesto della tradizione risulta inoltre, che i musulmani lasciarono al-Hudaybiyyah appena terminata l'uccisione delle vittime e che la conclusione del trattato, l'uccisione delle vittime e la partenza
della caravana avessero luogo in uno e lo stesso giorno.

Il
Wellhausen (Waqidi Wellh., pag. 18 e nota 2), pone in rilievo la diverdate della spedizione, e le allusioni alla stagione dell'anno nel testo di al-Wiiqidi.
La spedizione ebbe luogo nel Dzu-l-Qa'dah che incominci con il 13 Marzo 628. a. . V. vale a dire in
primavera. Le allusioni indirette alla stagione nel testo di al-Waqidi (riunite dal Wellh. nella nota 2.
a pag. 18), tenderebbero invece a porre la spedizione nell'estate avanzato o nell'autunno (kharif).

Nota

8.

gensa fra

le

Avremmo

cosi

un divario di circa sei mesi. Il Wellhausen per ommette di dire che non tutte le allupresuppongono l'autunno per es. Waqidi Wellh. (pag. 247, lin. 23-24), parla generigrandi calori, e (lin. 27-28) menziona copiose pioggie, due fatti che possono benissimo adat-

sioni alla stagione

camente

di

tarsi alla stagione primaverile. Dobbiamo per concludere che allusioni indirette alle stagioni sono
elementi poco sicuri di critica cronologica.

39.

Bench non

si

fosse fatto

uso delle armi, la conclusione del

un avvenimento anche pi importante di una vittoria. Nel passato fra i musulmani e gli altri uomini (i Quray), aveva esistito
un tale contrasto che non si parlavano mai, e se per caso si incontravano, venivano subito alle mani. Dopo la conclusione del trattato, si calmarono le

trattato era per l'Islam

ire reciproche, e dallo

due parti

si

la sicurezza e la fiducia reciproca.

fede;

quasi ogni

uomo

ripresero rapporti pi cordiali, ritornarono

Grande fu l'impulso che ne

intelligente e imparziale, se udiva

musulmano, abbracciava

1'

Islam, perfino alcuni fra

capi

risent la

nuova

l'insegnamento

Makkani come

'Amr. La pace dur in tutto ventiduo mesi, finch cio venne


violata dai Makkani; durante questa tregua, il numero dei convertiti alla
Ivillid

telo

musulmani

fu molto

maggiore di quello di tutti coloro, che si erano


prima di al-5udaybiyyah l'Isim cominci a diffondersi in tutte
direzioni fra Io trib Arabe (Bukhri, in, pag. Ili; Him, pag. 751;

convcrtiti

le

722.

6.

Waqidi Wellh.,

pag. 260;

H.

a.

Tabari,

I,

39-ti.

pagg. 1550-1551).

Maometto aveva con

se 1400 uomini: duo anai


10.000 uomini alla conquista di Makkab.

40.

Il fallito

pellegrinaggio e

dopo

trattato di

il

al-Hudaybiyyab

egli

marciava con

al-Hudaybiyyah

tro-

vansi narrati anche nelle seguenti fonti, por lo pi ripetizioni o conferme


di quanto precede: Ya'qubi, II, pagg. 54-55; Wardi, I, pagg. 124-126;
Athir, II, pagg. 152-157; Khaldun, H, App. 34-35; Khamls, II, pa-

gine 17-26;

Halab, m, pagg.

ni, pagg. 174-188; Muir, IV, pagg. 22-42;

La

Caussin do Perceval,

111-136, 140-143;

Sprenger,

UT, pagg. 239-249.

donna qura^ita che fuggisse per proprio conto da


Makkah a Madinah fu umm Kulthum bint 'Uqbah b. abu Mu'avt; era sua
41.

sola

consuetudine di recarsi spesso nel deserto presso al-Suaym o al-Rasas, a


visitare i suoi parenti per due o tre giorni, sicch poteva allontanarsi da

Makkah

per parecchi giorni senza destare sospetti

tunit per fuggire

un giorno a Madinah, essendo

si

valse ora di tale oppor-

decisa ad

fede musulmana. Per sua fortuna incontr per istrada


di

modi molto

verso di

lei

rispettosi,

il

un arabo Khuza'ita

quale la prese sotto alla sua protezione

massimi riguardi, evitando perfino

sicurezza fino a Madinah.

abbracciare la

La donna

lamah, la moglie del Profeta, e

le

si

di guardarla, la

rec direttamente presso

espose

il

alla di lei influenza sull'animo del Profeta,

e,

men

umm

si

era fatta

per ottenere di non essere

si

presentarono in Madinah

'Umarah,

domanda

ri-

la sorte

in quelle condizioni era molto pi dura, che per

bligo di riconsegnare le donne, che

quando

Sa-

un uomo. Maolasci persuadere da umm Salamah a sostenere, che nel trattato non
menzione di donne, ma di soli uomini, e che quindi non era in ob-

una donna

metto

in

proprio caso, raccomandandosi

consegnata alla famiglia, se venivano a chiederla, perch, cos diceva,


di

usando

due figU di 'Uqbah

e ritenne

umm

velazione (Qur-an,

lx,

Kulthum

b.

si
i

fossero rifugiate presso di

due

abu

lui. Difatti,

fratelli della fuggiasca,

al-Wahd

Mu ayt.

presso di

10-11), nella quale

s.

Maometto respinse la loro


Poco tempo dopo usc una ri-

Dio regolando questa faccenda,

donne fuggite da Makkah per causa della fede, non dovessero essere restituite alle loro famigUe, purch i musulmani restituissero
aUa famiglia delle fuggiasche l'ammontare delle doti. Se poi alcune mogli
decret che

le

musulmani abbandonavano i mariti per ritornare presso i parenti pagani, i Qurays erano obbligati a restituire ai mariti musulmani l'ammontare delle doti. I Qurays naturalmente non tennero conto di quello che
Dio loro ingiungeva e Maometto fu autorizzato a pubblicare, che i musulmani avevano il diritto di fare il computo dei loro crediti e debiti
verso i Qurays per donne fuggite e per doti non pagate, rimanendo solo
di

723.

6.

I ii-t.

due

obbligati per la differenza delle

da una tnulizione conservata da

H.

a.

partite.

al-Zuhri,

Queste notizie sono confermate

che lesse un documento scritto

da Trwah b. al-Zubayr por il Califfo al-Walid b. 'Abd al-malik su questo


argomento, a spiegazione del predetto passo del Qur-an (Waqidi Wellh.,
pagg. 262-263; Hiam, pag. 754; labari, I, pag. 1553; Bukhri, III,
pagg. 116-117; Athlr,

42.
fuggite

era

Siccome

l'aver

pagg. 157-158;

II,

III,

pag. 136).

motivo addotto per tener presso di s

il

esse

Halab,

e conseguente a s stesso

donne

musulmana, per la quale ai


di giacere con esse, Maometto, per essere logico
dov ordinare che tutti i musulmani ammogliati
fede

abbracciata la

pagani non era pi lecito

le

divorziassero dalle medesime, vietando perci

matrimoni misti, e imponendo eguaglianza di fedo fra i coniugi. Cos 'Umar


b. al-Khattab si separ dalla moglie Quraybah bint abu Umayyah b. alMughirah. la quale pass a seconde nozze con Mu'awiyyah b. abu Sufyan,
ancora non convertito all'Islam. Lo stesso 'Umar si separ anche dall'altra
moglie umm Kulthum bint 'Amr b. (raral al-Khuza'iyyah, la madre di
*Dbaydallah b. 'Umar, la quale pass a seconde nozze con abu (xahm b.
gudzafah b. (Ihanim. Infine 'lyad b. Ghanm al-Fihri, si separ dalla moglie
umm al-Hakam bint abu Sufyan, la quale si rimarit con 'Abdallah b.
'Uthman al-Ihaqafi e gli partor il figlio 'Abd al-rahman (') (HiSm, pagine 754-755; Waqidi Wellh., pagg. 263-264; labari, I, pagg. 1553con donne pagane,

1554; Athir
Nota

II,

si

pag. 158;

K^amls,

II,

pag. 26;

Halab,

III,

pag. 137).

Queste notizie danno molto lume sulle condizioni interne della comunit musulmana.
musulmana dovesse essere una vernice ben leggiera
nella maggior parte dei casi, se
capi del movimento islamico non si davano nemmeno la pena di
convertire le proprie mogli. Dobbiamo quindi ritenere per cei'to che moltissimi, i quali si schieravano
apertamente per il Profeta, vivevano con lui, e si battevano per lui, erano rimasti pagani, quanto
quelli contro
quali si battevano. molto notevole il fatto che soltanto alla fine del sesto anno della H.
Bj vietasse ai musulmani di ammogliarsi con donne pagane. Assicurato oramai il trionfo politico, Maometto si senti ora in grado di stringere maggiormente i vincoli religiosi.

1.

esse concludiamo necessariamente che la fede


i

Matrimonio di 'Umar con Gamilah.


In questo anno 'Umar b. Kh,attb si un in matrimonio con Ga 43.
milah bint Thabit b. abu-1-Aqlali, una sorella di 'Asim b. Hiabit: essa gli
fartor in seguito 'Asim b. 'Umar; pi tardi 'Umar si divorzi da lei, ed essa si
marit con Yazld b. ariyah, al quale partor 'Abd al-rahman b. Yazid (labari, I, pag. 1556; Athlr, II, pag. 161, che ha Aflah, invece di Aqlah),

Eclisse solare.

44.

prima

Secondo

Khamis

eclisse solare, di cui sia

(II,

pag.

3),

in questo

anno ebbe luogo

la

conservata memoria negli annali dell'Islam.

724.

6.

L'anno

H. incomincia con

6.

10 maggio 628.

. V.,

a.

il

a.

H.

44, 46.

23 maggio 627.

Naissance de Notre Seigneur (Paris 1818, voi.

riodo due eclissi solari


l'altra

il

10 aprile 628.

Ambasciate
45.

visibili in
a.

Maometto

les

furono in quel pe-

15 ottobre, 627.

il

il

Dates eie, depuis la

p. 309), vi

I,

Arabia; una

a.

. V. e

ai sovrani dell'Asia.

In altro luogo, sotto Tanno 10.

vit politica di

. V., e termina con

. V.

Maometto

di

a.

secondo L'Art de Verifkr

e,

li.,

pigliando in esame

l'atti-

nell'ultimo quinquennio della sua esistenza,

avremo
rapporto, nel quale si trovano le ambasciate di Maometto ai principi d'Arabia con tutta l'evoluzione del movdinento musulmano.
In questo luogo nostra intenzione di prendere soltanto in esame il valore
storico di quelle notizie tradizionistiche, che si riferiscono alle pretese ambasciate ai principi regnanti /uo ri d'Arabia, e che noi diamo per disteso nei
occasione di esporre

il

paragrafi seguenti. Fino agli ultimi tempi, vale a dire fino alla pubblica-

Grimme

zione dell'opera del

i biografi di Maometto (Caussin de Perceval, Sprenger, Muir, ecc.) hanno accettato in massima come buona moneta le tradizioni di queste celebri ambasciate, ed
anche alcuni scrittori pi moderni, non molto versati nella critica storica

delle fonti arabe,

tradizioni
colari.
(I,

Il

come

come

Butler

storia genuina,

primo a discutere

pagg. 122-126),

sivo

il

per tutte

le

(1892), tutti

(pagg.

139-144),

130,

hanno accolto

esprimendo soltanto alcuni dubbi sui

l'autenticit

delle

notizie

stato

predette

ambasciate,

dichiarando che, in particolare,


al

re

Persiano

sono

tratti,

Il

mirabile misura, con la quale egli us della

vittoria,

e la

calma

fu

e la

derazione, con la quale accolse la fortuna maravigHosa degli ultimi


di attivit

politica, militare

quello che narrano

e diplomatica.

Fa

le

certamente

Grrimine stabilisce correttamente, che uno dei


che meglio distingue Maometto negli ultimi anni della sua vita,
ed inventate.

parti-

Grimme

il

quale correttamente ha espresso un giudizio sospen-

il

due pretese ambasciate ad EracHo ed


false

le

la

moamai

quindi stridente contrasto

biografi di queste vantate ambasciate, con le quali

il

Profeta (prima di essere padrone di Makkah, e quando regnava ancora sopra

una piccola

striscia d'Arabia, isolata

indipendenti), quasich

dere la testa,
bracciare la

si

resto del

gU

mondo da

prima che egH

trib

avesse fatto per-

principi della terra per in\itaiii

fede. Siffatto tentativo

era per lo

il

trattato di al-Hudaybiyyah

rivolgesse a tutti

nuova

tutta l'Arabia

il

da tutto

ad ab-

fosse signore di

meno inopportuno, ed avrebbe necessariamente

Profeta ad umiKanti ripulse ed a derisioni, che in nulla potevano


avvantaggiare la sua causa. Esisterebbe forse qualche buona ragione in faesposto

il

725.

6. a.

j 45.

H.

vore delle detto ambasciate (sempre per in un'epoca molto posteriore), qualora
Maometti) avesse mai espresso il concetto di ritenersi il Pi-ofeta mandato

con missione universale, mondiale. La testimonianza


indiscutibile del Qur-an conferma pienanente i dubbi del Grrimme, perch
in tutto il testo sacro non vi un solo passo, che si possa interpretare come
per tutta

l'umanitii

accenno ad una missione all'umanit intiera. I pensieri di Maometto erano


rivolti esclusivamente all'Arabia e forse ad una parte soltanto della medesima, perch egli non aveva mai saputo distaccarsi dal concetto eminente-

mente giudaico, che ogni Profeta destinato ad una nazione partico'are, e


mai a tutta l'umanitiv. Nel caso poi di Maometto, la morte, che venne
improvvisamente a troncare

la

sua esistenza prima che l'Arabia fosse com-

pletamente convertita e pacificata, gli impedi che mai spingesse lo sguardo


oltre ai confini della penisola.

intenti

da predone (Mu-tah,

di vendetta
Lxi,

(Usamah,

QurayS, e
Il

lo rivolse, fu solo verso la Siria e

nell'S. a. H.), di difesa

nell'Il. a. H.). I

due

(Tabuk, nel

soli versetti

quranici

con

9. a. H.),

(n,

pag. 189;

che potrebbero forse prestarsi ad una interpretazione in senso ge-

9),

giustamente spiegati dal Grimme, come allusioni, l'uno

nerale, sono invece


ai

Se mai

l'altro ai

pagani d'Arabia, e nuU'altro.

concetto d'una missione all'umanit intiera comparisce soltanto nel ha-

d I th (apocrifo) del primo -secolo della Higrah, quando l'immensit delle conquiste arabe e la dilTusione dell' Islam in tutto l'oriente sugger l' idea, che

Maometto avesse realmente dedicato


redenzione di tutta l'umanitii
ibn T7mar; pag. 93,
autorit:

Anas

b.

lin.

MaUk;

le

sue dottrine al miglioramento ed alla

Bukhri,

(cfr.

16, autorit:

pag. 121,

pag. 14, Un. 10, autorit:

(rbir b. 'Abdallah; pag.

lin. 12,

Era naturale che dall'imperialismo

I,

Ili,

lin. 1,

autorit: (xbir b. 'Abdallah, ecc.).

politico scaturisse poi

anche

il

concetto

d'un imperialismo religioso, e dell'universalit dell'Islam teocratico. Fin qui


il

efl

Grimmo,
al re

quale scarta perci

il

Persiano,

ma

accetta in

come favole le due missioni ad Eracho


un senso ristretto quella al Muqawqas in

Egitto, mettendo in dubbio quella ai (ihassan, e parimenti esitando a rico-

noscere l'autenticit storica delle missioni al Negus d'Abissinia.

Un esame un

poco pi minuto delle fonti conforma

la giustezza delle ve-

Grimme e rende lecito il sospetto, che tutte le ambasciate anche


Muqawqas in Egitto, siano apocrifo. La nostra fonte pi antica e pi

duto del

quella

al

sicura

su Maometto, ibn Ishq, tace completamente


inviaft fuori

d'Arabia.

Abbiamo,

(pag. 971, Un. 1 e segg.)

da ibn HiSam

vero, nella

conto di queste missioni

redazione di ibn

un breve elenco delle ambasciate,

ma

Hiam

sono date

non gi come notizie fornitegli da


prova che ibn Hi.m non trovasse menzione deUe amba-

sulla propria autorit e

ibn Lshaq. Questo ci

sul

720.

6.

H.

a.

sciate negli appunti lasciati dal maestro.

46.

Anche

posizione del capitolo

la

delle ambasciate, aggiunto in fine alla biografia, ci convince che esso so-

lamente una appendice del redattore ibn Ilisain: il silenzio di ibn Lshaq
sempre un argomento inconfutabile contro il valore storico d'una tradizione, in particolar modo, quando il soggetto della tradizione, se vera,

ha grande importanza

storica.

che ibn lshaq

antico ed

il

pi

Dal suo
il

pi

silenzio

sicuro

lecito cio di

concludere

biografo di Maometto, che

possediamo, non avesse conoscenza della tradizione, sia perch non


esistente, sia perch la ritenesse spuria. Se Tabari (I, pag. 1560, Un. 6 e
segg.) ci d una lista delle ambasciate sulla pretesa autorit di ibn Ishq,
noi

non dobbiamo

lasciarci illudere

da

esse.

Gi altrove

(Introd., 281)

abbiamo

avuto occasione di notare, che la recensione di ibn lshaq usata dal Tal^ari,
pi moderna di quella di ibn Hism, e pi ricca in tradizioni apocrife ed
interpolazioni con

isnd

molto sospetta. La tradizione quindi

di natura

citata dal Tabari (dinanzi al silenzio di ibn

Hiam) non pu essere

consi-

come autenticamente attribuibile a ibn Ishq. Ci nonostante la


lista del Tabari ha per noi non poco interesse, perch essa esclude le
missioni ai (rhassan, al re Persiano, ed al Negus. Veniamo cosi ad appu-

derata

che la nota delle missioni, data dal Tabari sulla pretesa autorit di

rai'e

ibn lshaq rappresenta una composizione di epoca intermedia fra


del vero ibn lshaq, e la lista pi

che

le tradizioni sulle

al

Negus

di

sulle missioni al

re

silenzio

Vediamo

ibn Hism.

perci

Yammah

missioni in Egitto, in Siria e nella

di origine pi antica di quelle

ed

moderna

il

sono

Persiano, ai Grhassn,

d'Abissinia.

L'origine della leggenda sulle missioni facile a rintracciare, perch


tradizionisti,

more

solito,

della redazione di ibn

si

sono

traditi

Hism ne troviamo

da loro

stessi:

la spiegazione.

nel

Nel

detto

brano

testo (pag. 972,

Hn. 2) data una tradizione di ibn Ishq, secondo la quale Maometto, in

una della tante circostanze, nelle quali soleva arilngare i Compagni, raccomand ai medesimi di non agire come gU apostoli di Ges, i quali quando
furono invitati da Lui a diffondere la fede fra gli uomini, non avendo il
volevano sottrarsi all'obbligo. Alludendo allora al miracolo
delle Pentecoste, ibn Hism adduce (pag. 972, lin. 8) anche un'altra tradizione
coraggio di

farlo,

di ibn Ishq, nella quale viene dato

il

e dei paesi, ai quali furono inviati a predicare la

parole noi veniamo a scoprire, che


fu

il

il

degH apostoli di Ges


nuova religione. Li altre

preteso elenco

segreto movente di tutta la leggenda

desiderio dei molti Cristiani convertiti all'Islam, di equiparare

Maomett

a Ges, conferirgli pure una missione universale, e provare con le invenzioni


delle ambasciate, che egli di ci fosse anche consapevole. Ad influenz

727.

46.

dobbiamo certamente

cristiane

H.

a.

6.

w.

di riabilitare Eraclio dinanzi ai

tentativo

il

musulmani, sostenendo che egli fosse nel cuore convertito airislam. Solo
ila fonti cristiane potevano i tratlizionisti avere conoscenza delle grandi feste
di Gerusalemiie per

il

ricupero della Croce di N. S. dai Persiaiu.

Non

improbabile che la pretesa missione ad Eraclio sia la prima inventata


perch quella che ha fissato l'epoca di tutte

un

ottenere

drammatico,

effetto

porre l'incontro dell'emissario

mento

massimo

del

tradizionisti

e nacque

il

di

mo-

croce di N. S. venne riportata a

dell'
:

anche

gruppo

La

trionfo di questo.

per

hanno creduto necessario


al

(^),

ra Volgare, perci in quell'epoca


missione ad Eraclio quando pi tardi si senti il bisogno

volle mettere la

di aggiungere

pretese ambasciate;

musulmano con l'Imperatore Greco

Genisalemne nell'autunno del 628.


si

le

le altre,

vennero tutte ad innestarsi su quella di Eraclio

delle sei missioni ai sovrani

maggiori dell'Asia anteriore,

tutte inviate

contemporaneamente.

basciate

46) furono tutte inviate a sovrani, di cui nessuno abbracci

(cfr.

notevole infine che

le sei

grandi am-

r Islam.

Nota

1.

b Sufyfin

b.

L'ambasciata ad Eraclio basata sopra una tradizione, che pretende provenire da


Harb, il quale l'avrebbe narrata ad ibn 'Abbs. Basti ci per dimostrare da quale officina di talstcazioni essa ci provenga e non occorre dilungarsi su di essa, dacch pi avanti ne esaminiamo anche i particolari. La missione al Negus venne inventata in base alla tradizione di ibn
Ishaq (Hibm, pag. 7Sl) secondo la quale Maometto mand un Compagno in Abissinia a ricondurre
gli emigrati Makkani rimasti in Abissinia. Fu facile inventare che il Compagno avesse anche una missione speciale di convertire il Negus. Le tradizioni apportate da Tabari per narrarci le missioni in
Egitto, in Persia ed altrove pretendono di essere basate sull'autorit di ibn Ishaq (recensione solita
di ibn Humayd, da Salimah) ma mancano nella recensione di ibn Hisrun e possiamo quindi escluderle
tutte come apocrife. E opportuno anche di osservare, che mentre le autorit di Tabari (I, pagg. IBGO1561) ci danno una lista delle missioni, nella quale mancano quella al Negus ed al re Persiano, quasich queste non fossero mai avvenute, quelle medesime autorit danno altrove per disteso la narrazione
di ambedue le mis-sioni mancanti con copia di particolari. Constatiamo cosi che la pretesa recensione
di ibn Ishriq, xisata da Tabari, contiene incongruenze e disaccordi fra le parti, che ne scemano il valore storico. Sopra altre difficolt minori, che rirelano la natura artificiale delle tradizioni, parliamo
pi minutamente nelle note alle medesime nei paragrafi seguenti.

Invio delle ambasciate ai sovrani dell'Asia e dell'Arabia.


46.

Tabari,

Se dobbiamo credere

alle tradizioni

riportate

da al-Waqidi

appena concluso il trattato di al-Hudaybiyyah, nel mese stesso di Dzu-1-Hiah dell'a. H. 6, Maometto sped sei ambasciatori ai principali sovrani allora regnanti in Arabia e nei paesi limitrofi. Ogni ambasciatore era latore di una lettera, nella quale il Profeta invitava ogni sovrano ad abbracciare la nuova fedo e a riconoscerlo come il Pro-

(cfr.

I,

pag.

1559),

feta d'Iddio. I sei ambasciatori erano

al-Muqawqas,

(1)

Hatib

s^ib al-Iskandariy yah

(cfr.

b.

6.

abu Balta ah, inviato a


a.

H., 79); (2)

b.

Wahb,

(3)

Diljyah b. Fxjiallfah al-Kalbi, all'imperatore bizantino (Qaysar)

al principe

Ghassanida al-Harith

728.

b.

abu Simr

(cfr.

6.

a.

ua

H., 81);

(cfr. 6. a.

H.,

6. a,

80);

Salit b. 'Aiiir al-'Aiiiiri,

(4)

Hanafi, Saliib

al-Yamamah

46-49.

al principe

(cfr. 6. a.

fah al-Sahiiii, al-Kisra, o re persiano

yah al-Dimri

H.

Hawdzah

arabo

H., 85); (5) 'Abdallali

(cfr. 6. a.

b.

'Ali al-

Hudza-

b.

H., 84); (6) 'Anir b. Uniay-

Na^a^i o Negus d'Abissinia

fcfr. 6. a. H., 83). Secondo per


alcune fonti (ibn Humayd, da Salimah, da ibn Ishaq) queste ambasciate non

al

ma

ebbero luogo contemporaneamente,

Hudayb5^yah

Sa'd, pag.
del

pone

Muharram,

7.

susseguirono nel periodo fra

morte del Profeta (labari,

e la

1,

si

la

a.

partenza simultanea degli ambasciatori in un giorno

H.

Hiam,

pag. 971; Athlr,

II,

pag. 161, afferma

Khal-

che, secondo alcuni, l'invio delle ambasciate avvenisse nell'a. H. 8.;

dun,

II,

App. 36; Khanus,

47.

agli altri tre

(cfr.

8.

b.

II,

pagg. 32-33 narra questi

numeri

sostituisce

3 e 4 sono identici alla nota precedente e

1,

due seguenti:

(1) al-'Ala

'Amr

b.

b.

Sahi

Sawa, uno dei banu 'Abd al-Qays,

H., 179 e segg.); (2)

a.

fatti sotto l'a. 7. H.).

ibn Ishaq, nella redazione usata da Tabari, ha trasmesso una

lista diversa, ossia

Mundzir

al-

pagg. 1559-1560, 1561;

I,

al-'As,

al-Hadrami,

a 1-B a h

b,

a
r

al-

ay n

a -ayfar ibn (xulanda,

deir'Uman (cfr. 8. a. H.,


189) (Tabari, I, pag. 1561, il quale per non d particolari su questo
due ambasciate, avvenute circa un anno e mozzo dopo al-Hudaybiyyah
Hisam, pag. 971; Athir, II, pagg. 161; Khamis, II, pag. 33) (^).
e a 'Abbad ibn (jralanda,

duo

fratelli Azditi, signori

Nota

1.

Diversamente dalle

sei

ambasciate del prec, queste due sono

fatti storici.

Quando Maometto si accinse a scrivere le lettere ai sovrani


della terra, uno degK amici gli disse che nessun sovrano avrebbe mai accettato una lettera, alla quale non fosse apposto un sigillo il Profeta., accettando il consiglio, si fece allora un anello tutto in argento, senza gomma,
Muhamma d R asu1
sullo scudo del quale erano incise le tre parole
Allah, in tre righe, e con esso sigill tutto lo lettere (Bukhari, II, pag. 232;
48.

Khamis,
anche

II,

pag. 32;

Vangelo

essi

ognuno
1

mandato ad annunziare

la

nuova fede

in Egitto.

abu Balta ah della trib di Lakhm, halif dei bajiu


'Abd al-'Uzza fu mandato a al-Muqawqas, Shib al-Iskanda-

49.
b.

mand gli apostoli a predicare il


come in quella circostanza, cosi anche

H).

Ambasciata a al-Muqawqas

V' poi

dei rappresentanti del Profeta parlasse miracolosamente

nella Lingua del popolo, al quale era

(Sa'd, pagg.

1).

l'esempio di Ges, quando

sulla faccia della terra e che,

in questa,

Asad

pagg. 435-436; Sa'd, pag.

III,

che Maometto mandasse questi ambasciatori, rammen-

la tradizione

tando ad

Ha lab.

Hatib

b.

729.

Ufi*

6.

4ii.

rivyahC),

H.

al-Muqa\vqas accolse onorevolmente l'ainbasciatore

Egitto.

in

R.

rimand in Arabia, consegnandogli quattro schiave da offrire in


suo nomo ai Profeta ima di queste era Maryah, la quale in seguito partor
a Maometto il figlio Ibrahim (Tabari, I, pag. 1561). In un altro passo
arabo e

Io

labari

pag.

(I,

al-Muqawqas,

1575),

acceanando nuovamente a questa missione chiama

'A^Im al-Qubt, aggiungendo

che egli non

fede musulmana. Sa'd (pag. 3, 4) d pure a al-Muqawqas

al-Iskandariyyah,

e di

'Azim al-Qubt: ma

si

converti alla

titoli di

Sahib

narra che mandasse

al

un mulo bianco
per nomo Duldul, il primo della sua specie che si fosse mai visto in Arabia.
Non detto ove avvenisse l'abboccamento di al-Muqawqas con Hatib, ma
al-Muqawqas concesse udienza all'ambasciatoi'e arabo senza farlo aspettare
a lungo innanzi alla porta, ma dandogli ospitalit per soli cinque giorni (Y a'qubi. II, pag. 84, chiama al-Muqawqas, sahib al-Iskandariyyah, o signore di Alessandria; A thlr. II, pag. 161; Wardi, I, pag. 127, d a al-Muqawqas il nome proprio di (jurayg b. Mata; Khaldun, II, App. 83, menziona al-Muqawqas come sahib al-Iskandariyyah, e a pag. 38, come
'Azim al-Qubt; Khamls, II, pag. 41, dice che al-Muqawqas era il cognome di (rurayg b. Mina al-Qubti, il luogotenente (min qabl) di Eraclio
Profeta due sole fanciulle,

imperatore

Maryah

e sua sorella Sirin, e

afferma inoltre che l'ambasciatore musulmano

Alessandria per consegnare la lettera;


II,

Hai ab.

III,

si

recasse fino in

pagg. 447-551

Haga

r,

mandate da al-Muqawqas al
parente, un certo Slih al-Qurazi

pag. 4G7, no. 8518, afferma che le donne

Profeta fossero accompagnate da un loro


(Qarazi?), nel viaggio

da Misr a Madlnah).

Nota 1.
Chi sia questo al-Muqawqas, che ricomparisce ben dodici anni dopo, nel 18. a. H.,
durante la conquista dell'Egitto, una questione difficile a risolversi e la esaminiamo altrove. bene
per notare che, nella versione di ibn Sa'd, al-Muqawqas raffigurato in atto di ricevere l'ambasciatore
arabo, avendo presso di s una concubina, gariyah, alla quale affida la custodia della lettera di Maometto, rinchiusa in un astuccio sigillato di avorio. La questione di al-Muqawqas esaminata a lungo
dal Butler (pagg. 508-52C) e da noi pi avanti a proposito della conquista araba dell'Egitto. Intanto
bene osservare che i Persiani evacuarono l' Egitto ai primi del 627. a. . Y. (cfr. Butler, pag. 125)
e che Ciro il Patriarca assunse il governo dell'Egitto soltanto nel 631. a. . V., e che l'ambasciatore

Maometto, secondo la tradizione musulmana, dovrebbe essersi presentato a al-Muqawqas nella primavera inoltrata, ossia dopo l'aprile del 628. a. E. V., vale a dire in un periodo, quando da nessuna fonte
di

consta chi possa essere stato governatore e rappresentante di Eraclio in Egitto. probabile che l'aldel momento della conquista sia stato trasportato dagli inventori della presente tradizione
nel contesto della medesima, senza avvertire che in tal modo commettevano un grave anacronismo.
I dettagli di questa missione presentano pure difficolt rivelatrici della sua natura apocrifa. Secondo
questa tradizione le due concubine copte, Maryah e Sirin dovrebbero essere arrivate a Madlnah per lo
ci

Muqawqas

meno

al principio del

E. V.

f>"29.

a.

. V. perch Ibrahim,

il

figlio

che Maometto ebbe da Maryah nacque nel-

qui andrebbe bene, perch la missione a al-Muqj-wqas parti, secondo la tradilione. nella primavera del 628. a. . V. Sappiamo per da altre fonti (cfr. 6. a. H.,
IB) che nello Saban
dell'anno 6. H., osaia verso il gennaio del 627. a. . V., le due concubine Maryah e .Sirln si trovavano
l'aprile, 630. a.

fin

gi prMo a Maometto, e che il Profeta facesse dono di i^TrTn a Hassan b. Thribit. Questo fatto ci rirela quindi che la presenza delle due schiave copte nel gineceo di Maometto sia un fatto del tutto
indipondente dalla pretesa missione di Halib b. ab Balta'ah, e ad esso molto anteriore. Tale conside-

730.

6.

a.

H.

ssj

49, 50.

razione viene a confermare in modo concludente l'assurdit dell'invio di donne copte cristiane, da un
copto cristiano, ad un capo sconosciuto d'Arabia. Per quanto fossero barbari i costumi sotto gli imperatori degenerati di Costantinopoli, pure la conoscenza nostra della civiltA cristiana nel VII secolo
esclude assolutamente la possibilit di un invio per parto di un governatore greco di schiave cristiane
in dono a

un (pagano)^ barbaro sconosciuto d'Arabia.

Ambasciata
50.

Dihyah

Imperatore Eraclio.
L'ambasciatore di Maometto all'imperatore greco Eraclio

all'

fu

Khallfah al-Kalbi, sulla missione del quale sono conservate numerose leggende indubbiamente apocrife, e che noi brevemente riassumeremo.
b.

L'imperatore Eraclio aveva in quel tempo sconftto completamoiito

Persiani,

mani del re persiano la venerata croce, sulla quale


Ges Cristo. Volendo daie una manifestazione pubbUca

riscattando anche dalle

era stato crocifisso

della sua riconoscenza verso Iddio per le grandi vittorie ottenute sul nemico

dell'impero e della fede cristiana, l'imperatore aveva stabilito di recarsi con

Hims

tutta la corte a piedi da


fino

in Siria, ove egli teneva la sede del governo,

a Grerusalemme, e farvi preghiere solenni di ringraziamento. Tale pro-

getto ebbe felice compimento, ma, terminato

il

pellegrinaggio, con tutte le

con esso connesse, l'imperatore

si

svegli la mattina seguente

feste religiose

molto turbato da un sogno, avuto durante

la

notte,

nel

quale aveva

mano a un popolo di
quando vennero a scoprire la ragiono

avuto la visione, che l'impero sarebbe passato in


circoncisi

(').

del t\irbamento

quali

si

membri

della

dell'imperatore,

avesse notizia,

suo dominio,

corte,

eragli

erano

gli
gli

osservarono che
Ebrei,

soli

circoncisi,

che trovandosi tutti sotto al

ordinare la loro uccisione e calmare cos

facile

dei

suoi

un ambasciatore del signore di Busra,


menando con s un Arabo venuto dal deserto; l'Arabo

timori. In quel giorno stesso arriv

Hawran, in Siria,
aveva da raccontare cose tanto maravigliose, che il signore di Busra, secondo una consuetudine antica dei principi, di tenersi reciprocamente infor-

nel

mati di qualunque pericolosa no\dt, aveva creduto bene di informare l'imperatore, mandandogli ben legato l'Arabo, aflnch da lui stesso udisse le
grandi nuove d'Arabia. L'Arabo interrogato da Eraclio, raccont somma-

riamente

le fasi della

rivoluzione scoppiata in Arabia;

Eraclio \dde subito

una correlazione fra quello che aveva sognato e quello che gli narrava il
nomade del deserto; ordm subito di denudarlo, e trov con dispiacere
che l'arabo era circonciso. I timori di Eraclio

si

aggravarono e ordin su-

bito ai luogotenenti di ricercare attivamente nell'impero, se vi fossero altri

arabi di quella stessa regione della penisola,


glieli subito,

non appena

Maometto e i Qurays,
tuto pi mandare con

li

avessero trovati.

dando

istruzioni di

Durn,nte le ultime guerre fra

questi ultimi, per parecchio tempo,


la stessa frequenza le loro

731.

mandar-

non avevano

caravane in

Siria,

po-

perch

H.

6. &.

60.

le vie di

Maometto e

accesso erano sempre minacciate dallo scorrerie di

dei

Appena per fu concluso il trattato di al-Hudaybiyj^ah, abu


Sufvau b. 5arb aveva immediatiimente organizzato una caravana e si era
recato con essa in Siria: quando Eraclio diram l'ordine ai luogotenenti,
la caravana dei mercanti makkani trovavasi in Ghazzali. Il governatore greco
suoi seguaci.

tlella citt si affrett

ad arrestare

gli

Arabi e a mandarli subito presso

p)eratore in

Gerusalemme. Eraclio sottopose abu Sufyan ad un lungo

rogatorio e

il

Raccont, vero, che Mao-

motto apparteneva ad una stirpe araba delle pi pure,


i

inter-

Qurasita ebbe cura di creare nell'imperatore un'impressione

sfavorevole sul conto del Profeta di Madnah.

vare che

l'im-

seguaci erano per lo pi

ma

volle far rile-

o infelici, o poveri, o giovani, o

tutti,

donne, vale a dire gente di nessuna posizione sociale, mentre che gli uomini
di et e di

rango sociale elevato non avevano voluto seguirlo. Rispondendo

domande

abu Sufyan non pot negare che i seguaci di questo preteso profeta, una volta che avevano abbracciate le sue
dottrine, non lo abbandonavano pi. Confess inoltre che Maoinetto non
agiva per un fine politico, perch egli non era stato privato di alcun potere,
e perci non poteva aspirare alla riconquista di un diritto perduto. Eraclio
per alle

dell'imperatore,

ma non

rimase soddisfatto delle risposte,

cel al

pressione avuta, era favorevole al Profeta

mercante makkano, che

l'im-

abu Sufyan si ritir maravigliato


da Eraclio, per le inno-

dalle parole dell' imperatore e dal timore, manifestato

vazioni religiose di Maometto. Dal contesto un poco confuso delle varie tradizioni,

sembra che poco tempo dopo, mentre Eraclio

Palestina, giungesse

DOiyah

lettera del Profeta, e

Khallfah, l'ambasciatore di Maometto con la

uomo

imperatore scrisse subito a un

l'

miyyah (Roma? Costantinopoli?),


gli

trovava ancora in

che Eraclio lo accogliesse molto onorevolmente. Ap-

ricevuta la lettera,

p)ena

b.

si

il

quale sapeva leggere

in

al-Ruebraici,

i testi

spieg tutto quello che era avr^enuto e quello che aveva udito, e gli

chiese

il

parere sulla verit della missione religiosa di Maometto.

gnore di al-Runiiyyah
che egli e

tutti

gli rispose,

suoi

che Maometto era precisamente

il

Il

si-

Profeta,

ansiosamente aspettavano, e che infine non v'era

alcun dubbio sulla verit di quanto afferinava Maometto, Colpito da tante


coincidenze, narra la tradizione
(che

pu significare anche

(batriqah)

la

dell'impero, e

li

musulmana, Eraclio convoc

reggia imperiale),
invit ad

tutti

in

Daskarah

principi

abbracciare la fede

e patrizi

musulmana

a cedere una parte della Siria al Profeta arabo. La proposta dell'nperatore


venne accolta con segni cos evidenti di malumore e dest tanta opposizione,
che Eraclio
alla

prova

si

la

vide costretto di dichiarare d'aver voluto


loro

fedelt

al

trono

702.

alla

soltanto

fede cristiana:

sciolse

mettere
quindi

6.

l'assemblea.

Ricliiaiiiato allora in

confess che l'opposizione di tutti


alle

domande

S 50.

udienza l'ambasciatore di Maometto,

principi dell'impero gli vietava di accedere

nobbe

fosse

a quello che
bianco per

si

il

le gratdi

finora, e convocati

come

il

contenuto del messaggio di

tutti,

perch

il

infelice

della

lo

nome

era identico
il

vestito

ceiimonie, gettando via

il

manto

nero, che aveva portato

cristiani nella l)asiLica,

li

invit

ad accettare Maometto

I cristiani

accolsero molto

proposte del vescovo, e tale fu lo sdegno di alcuni,


e

suo

vescovo indoss subito

libri ci-istiani. Il

Profeta mandato da Dio.

sacerdote

di esitassione, rico-

Dihyah, dichiarando di essere convinto che

Profeta atteso da

trovava nei

il

un momento

all'imperatore. Il vescovo, senza

la verit del racconto di

Maometto

Di^yah and dal

quello che questi gli avrebbe detto.

vescovo, gli narr ogni cosa e gli fece noto

Maometto

gli

di

e a sentire

(^)

H.

Maometto, bench convinto della verit che egli predicava,


a recarsi presso Dughatir al-Usquf, il maggiore dei vescovi cri-

e lo invit
stiani

a.

uccisero.

missione:

Dihyah ritornando presso


l'imperatore fece

allora

che

si

Eraclio,

rilevare

malamente

le

gettarono sul

narr

l'esito

all'ambasciatore

quali grandi difficolt egli avrebbe dovuto sormontare per diffondere le dottrine di

Maometto

gU

spieg che, temendo per la propria sicurezza, egU

non poteva pubblicamente accettare le proposte del Profeta. Mentre Eraclio


riprendeva il cammino di Costantinopoli attraverso la Siria, Dihyah si avvi
verso Madinah, donde era venuto (^) (T a bari, I, pagg. 1559-1568; Bukhari,
I, pag. 7). Sa'd, pag. 2, 2, ha una versione molto pi concisa. Dihyah
non doveva presentarsi all' Imperatore, ma consegnare la lettera al governatore di Busra, 'a z

m B u s r a,

allora dimorante in Hims.

vedere l'Imperatore.

affinch questi la consegnasse

Dihyah compi

Ya'qubi,

all'

Imperatore

la sua missione senza

nemmeno

pagg. 83-84, afferma che l'Imperatore

II,

Maometto e dicliiarandosi francamente


musulmano. Bukhari, II, pag. 233, ha la medesima versione di ibn Sa'd,
ossia che la lettera di Maometto fu consegnata all' Imperatore per il tramite
del governatore, o signore, 'azim, di Busra; a pagg. 233-235 v' poi per
intiero la tradizione attribuita da ibn 'Abbas a abu Sufyn, con il testo
della lettera di Maometto. Cfr. anche Athir, II, pagg. 161-163; Wardi, I,
rispondesse accettando le proposte di

Khaldun, II, App. 36; Khamis, II, pagg. 34-38; Halab. III,
pagg. 437-443; Hagar, II, pagg. 557-558, no. 8702 (s. v. Dughatir).
molto probabile clie questa parte della leggenda possa essere stata suggerita dalNota

pag. 127;

1.

spaventoso di Ebrei, che sembra venisse ordinato dall'imperatore Eraclio dopo la riconquista
dell'impero, per punire gli Ebrei dell'assistenza da essi data (o per lo meno su di loro pesava l'accusa
di averla data) ai Persiani. Vedi Butler, pagg. 133-134). Il massacro degli Ebrei dicesi avesse luogo
nella primavera del 030. a. . V., ossia alla fine dell'anno 8. ed al principio dell'anno 9. H.
Nota 2.
Chi sia questo Pai;h!tir, o Pa^atir, al-usquf al-aV,am fl-l-Eum, il maggiore dei vescovi dell' impero bizantino, non mi riuscito di sapere, bench la sua esistenza come personaggio storico
l'eccidio

733

6.

60, 61.

a.

H.

si molto probabile: esiste infatti una pretesa lettera di Maometto a Bughatir, nella raccolta delle
lettere di Maometto, fatta da ibn Sa'd, e che ha certamente un origine molto pi antica delle favole
iBccolte in juesto paragrafo. Anzi io ritengo che l'introduzione del nome di PujjhStir nella leggenda

Dihyah presso all'imperatore Eraclio, sia stata suggerita dairesistenza di questa


forma tanto diversa da quella delle altre lettere, merita di essere data qui per
di rilevare, come l'esistenza di questa lettera, se autentica, infirmi il teinutile
quasi
disteso.
nore della leggenda del paragrafo precedente, perch risulterebbe che Daghntir, fosse oggetto di uni
speciale missione inviata da Maometto. Ecco il testo della lettera: E Maometto scrisse al vescovo
Qa '.'iritir: la pace sia su quelli che credono (in Dio). E in seguito a questo, Ges, tglio di Maria,
lo spirito di Dio (ruh Allah), la parola di Dio, (kalimatuhu, ossia forse il logox), che Dio cal
entro Maria la pura. Io credo in Dio ed in quello che ci stato rivelato, ed stato rivelato ad Abramo,
Ismni, a Isacco, a Giacobbe ed agli Asbiit (o trib d'Israele): e a quello che stato dato a Mos,
e a Ges, ed ai Profeti dal loro signore, l' Iddio unico, al quale noi siamo rassegnati. E la pace sia
su coloro, che seguono la retta direzione . E (Maometto) mand la lettera por mezzo di Dihyali b.
della missione di

lettela che per la sua

Khalifah al-Kalbi (Sa'd, pag. lt>, g 43). Il Wellhauseu (Sk. u. Vorar. IV, pag. 119, nota 2) suppone che la leggenda di Daghltir ucciso dalla plebe fanatica (di Emesa) possa essere nata dall'eccidio
di qualche vescovo monofisita, che ostinatamente si oppose alla politica religiosa di Eraclio (vedi B u 1 1 e r,
psgg. 13 e 16)>-193). e peri nel periodo di persecuzioni inaugurato infelicemente da Eraclio alla fine del
suo regno glorioso per costringere i cristiani monofisiti ad accettare la formola teologica di compro-

messo

tra

'

Nota

monofisiti e la religione di stato, detta la Melkita.


3.

Tale in riassunto l'ambasciata di Dihyah

all'

imperatore greco, come narrata


fanno capo ad una tradi-

dalle tradizioni basate sull'autorit di al-W.qidi, di al-Zuhri, e di altri, che

tone, che

si

vuole conservata da ibn 'Abbs,

il

quale l'apprese dallo stesso abi Sufyiin.

La

tradi-

messaggio di Maometto all' imperatore, ma questo particolare, come


tutti quelli che abbiamo or ora narrati, devono essere parto della fantasia di generazioni posteriori.
Il Dza-l-Higgah dell'a. H. 6, cade nel mese di maggio 628. a. . V. ed appunto nell'autunno di quello
stesso anno ebbe luogo il pellegrinaggio di Eraclio al Santo Sepolcro in Gerusalemme, ed i particolari
delle fonti arabe su questo fatto storico darebbero perci l'impronta di una certa veracit a tutto il
racconto. Purtroppo in questo caso come in altri precedenti, fin troppo evidente l'influenza degli avvenimenti politici posteriori alla morte del Profeta e il desiderio di porre ogni cosa in armonia con
quello che avvenne di poi.
xione riporta perfino

il

testo del

La versione data presenta varie difficolt cronologiche che tradiscono la sua origine apocrifa.
Innanzi tutto abbiamo la spedizione di Hisma (cfr. 6. a. H., 11) nel (iumuda II, motivata dal ritorno di
Dihyah dalla sua ambasciata in Siria, la quale quindi avrebbe avuto luogo circa sette o otto mesi prima.
E poi noto che Dihyah prendesse parte alla spedizione di Khaybar, che ebbe luogo nei mesi stessi nei
quali secondo il medesimo al-Waqidi, egli compieva la sua ambasciata. Questa seconda dificolt potrebbe
essere su}>erata se si considera che Dihyah partendo nel Dzu-1-Higgah del fi. a. H., e trovando l'imperatore in Palestina e ritornando sollecitamente a Madlnah appena consegnata la lettera, potrebbe aver compiuta la missione in poco pi di due mesi, e prima della spedizione di Khaybar, ma allora dovremmo
porre questa spedizione nel GumSda I, seguendo la cronologia di al-Waqidi, mentre noto che ibn
Ishaq la pone tre mesi prima nel Muharram. Sappiamo per da altre fonti (cfr. Butlcr, pag. 130 e segg.)
che il celebre pellegrinaggio di Eraclio con le reliquie della Croce, salvata dai Persiani, avvenisse nella
primavera del G29. a. V. L'incontro con l'ambasciatore di Maometto dicesi abbia avuto luogo, secondo
alcune versioni, nell'andata di Eraclio a piedi da Emesa a Gerusalemme, e quindi nella primavera del
629. a. H. Le date, Dzu-1-Hlggah 6. e (^u.nnda I, 7. a. H. abbracciano invece la primavera e l'estate
dell'anno precedente ossia 22 aprile al 6 settembre (i28. a. . V. Le osservazioni acute del
Butler
( P"g- 127 e nota 1) pongono fuori di ogni dubbio che il viaggio di Eraclio a Gerusalemme avvenisse
nella primavera del 629. a. H., sicch in ogni caso la data dei cronisti musulmani errata,
e la missione
di Dihyah dovrebbe essere avvenuta alla fine del 7. a. H.
e non al principio. L' incontro di Eraclio con

Dihyah, nel momento del massimo trionfo cristiano, palesemente una favola inventata allo
scopo
un effetto drammatico (cfr. anche Butler, pagg. 138-140, con le note). Tutta la favola della
conrersione di Eraclio poi nettamente contradetta dal contenuto del
seguente 52.
di ottenere

Ambasciata al principe Ghassanida.


51. Maometto mand .Suga' b. Wahlj, uno
zaymah, con una lettera a al-Mundzir b. al-I.Iarith
784.

banu A.sad b. Khuabu Simr (o Samir)

dei
b.

6.

H.

a.

Damasco, dice il
regione a mezzod di quella

al-Qhassani, signore di

gnore della

me

regno, avr da fare con

citt in Siria.

fu cortese

predisse la caduta di quel principato (T ab a ri,

aggiunge molti particolari

5),

ammesso

I,

alla presenza

nome Mari

greco (rumi) per

soldati e di ferrare

gU ordin

peratore che

la risjosta,

Sa'd

pag. 1568).

(pag. 3,
prin-

il

giorni prima

di

un

(xhassnida ricevette male l'amba-

sciatore, gett via la lettera e si accinse perfino

ordinando di riunire

che

e durante l'attesa convert

del principe
Il

si-

Chi vorr togliermi

l'ambasciatore s'incontr con

(AIRY).

verit

L'accoglienza,

"

Ghutah Dimasq; dov attendere molti

cipe Ghassnida a
essere

oziosi

in

Maometto avuta

egli esclam, e

ma

testo di Taliari,

musulmano non

egli fece all'ambasciatore


il

61,52.

a marciare contro Madlnah,

ma

cavalli,

fu fermato dairiin-

di presentarsi senza indugio a Gerusalemme.

Ghas-

Il

mithqal in oro e lo
aveva nome al-Hrith b. abu a-

snida mut allora contegno, regal all'arabo cento

mand

via.

Secondo ibn Sa'd

mir (non Smir, come

Khamls,

b.

principe

Tabari), e mori nell'anno della presa di

lia

(Y a q u b i,
abu Simr; Athir,

ossia neir 8. a. H.

a al-Harith

il

'

(')

II,

pag. 84, dice che la missione fosse diretta

II,

pag. 163,

pagg. 42-43; Halab,

II,

Makkah,

II,

id.

come sopra; Khaldun,

II;

pagg. 455-456).

Ancie queste notizie presentano varie difficolt: innanzi tutto non possibile dire
Nota 1.
con precisione quale dei principi Ghassanidi sia questo al-Haritli (cfr. Sprenger, III, pag. 263, e
JRAS of B, tomo 19, pagg. 473-174). Dal testo di ibn Sa'd (cfr. Sa'd, pag. 2, 2, pag. 3, S 6) e da quello
di Waqidi (cfr. Waqidi Wellb., pag. 309) risulterebbero tre ambasciate di Maometto a Busra, la
capitale dei Ghasslnidi, l'ultima delle quali sarebbe terminata tragicamente con la decapitazione dell'ambasciatore del Profeta (cfr. 7. a. H., 76; 8. a. H., 6). La confusione dei fatti tale che tutta
la storia ha ogni probabilit di essere falsa (v. anche il seg.).

Ambasciata e morte di Farwah b. 'Amr.


52. Farwah b. 'Amr al-Gudzmi, luogotenente
greco in Mu'n, o in
avesse scritto,
e gli

metto

mand

si

'Amman

dell'imperatore

Maometto

nel paese di Balqa, senza che

gli

convert all'Islam, partecip la notizia per iscritto al Profeta

regali per

lesse la lettera

il

di

un ambasciatore Mas'ud

con vivo compiacuuento, accett

regalando a Mas'ud 12

dir ha m. Quando

mezzo

uqiyah

re dei Greci,

e 72

Mahk

oro,

Sa'd.

b.

regaU

!Mao-

e gli rispose,

im valore equivalente a 500

ai-Rum, venne informato della con-

versione di Farwah, lo fece arrestare per indurlo a rinnegare l'Islam:

ma

venne perci decapitato e messo in


croce (^) (Sa'd pag. 4, 6; id. pag. 20, 53; Sprenger, I, pag. 16; IH,
pag. 266, nota 1; Hi sani, pag. 958, cita anche alcuni versi attribuiti a
Farwah e afferma che la crocifissione avesse luogo in 'Afra, una sorgente in

Farwah

resist

a tutte

Palestina; Athir,

Kb a mi s,

II,

le pressioni e

pag. 226-227, pone l'uccisione

n, pag. 163, pure nel

10. a. H.).

735.

"di

Farwah

nel 10.

a.

H.;

:o 63.

6.

Vota

1.

Il

H.

al-Rira che feoe deca-,itare e crocifiggere Farwai non pu essere altri


non avvertono per quale stridente contradizione vi sia fra

Mulik

ohe l'imperatore Eraclio,


questa tradixione e quella

a.

tradizionisti

precedente 60. L'epoca di questi fatti , secondo lo Sprenger (1. e), inma io riterrei che pi probabilmente possa riferirsi a una
messo a morte per essere diventato musulmano, ma perch
fu
gi
non
Farwah
perch
epoca posteriore,
in lui una defezione politica, e forse
le autorit imperiali iu Palestina ebbero ragioni di sospettare

medesima

circ 1

delle altre ambasciate,

rapporti secreti con

domanda

di aiuto

al

Maometto per emancipai-si dalla

contro

la conquista di

babile che ci sia avvenuto dopo


lampeggi per tutta Arabia (dopo

tutela

non una professione

treoi e

1'

8.

La lettera di Farwah fu una


musulmana. Ritengo quindi pi proMakkali, quando la fama del Profeta

bizantina.

di fede

KJiaybar e di

a. H.).

Negus d'Abissinia.
'Anir b. Uuiayyah al-Daniri fu l'ambasciatore scelto da Mao 53.
metto per portare il suo messaggio al Negus d'Abissinia, al-Na^Si al-Ashani
(o al-Adham), inN-itandolo ad abbracciare la tede musulmana, e raccomandandogli il cugino (ja'far b. abu Talib e gli altri musulmani, che ancora
si trovavano in Abissinia. Il Negus fece im.'accoglienza delle pi favorevoli
Ambasciata

al

all'insto di Maometto, abbracciando la fede musulinana e facendo la sua

mani

professione di fede nelle

megHo

il

di (ja'far b.

abu

Per convincere ancor

Talib.

Profeta, della sincerit della sua conversione,

figlio di recarsi

con sessanta abissini a Madinah,

ma

il

Negus ordin a suo

la nave, che

li

condu-

mezzo al Mar Rosso e tutti gli abissini perirono miseramente nel naufragio. Maometto mand allora un secondo messaggio
al Negus, pregandolo di rimandargli uram Habibah bint abu Sufyan, con

ceva,

tutti

si

sommerse

in

musulmani, che

desiderio di unirsi in

si

trovavano alla corte abissina, e accenn al suo

matrimonio con

umm

Habbah.

Il

matiimonio avvenne

mandata a Madinah con una dote di 400 dinar,


accompagnata da KhaUd b. Sa'ld b. al-As; i musul-

per procura e la sposa fu

donata dal Negus, e

mani arrivarono a !MadInah, traversando il Mar Eosso su due navi e giunsero alla loro destinazione, mentre Maometto era ancora occupato a porre
assedio a Khaybar, ossia dopo il (rumada I, dell'a. H. 7. La sposa attese
in Madinah il ritomo in citt di Maometto, e quando il padre della sposa
abu Sufyn, il capo dei Quray.5, seppe che sua figlia si era maritata con
un proverbio arabo: " Egh lo stallone, al
quale le camele non negano il coito! (Tabari, I, pagg. 1563-1571;
Freytag, Prov. Arah. II, pag, 869; Sa'd, pagg. 1-2, non distingue le due
ambasciate ma afferma che fosse una sola. 'Amr b. Umayyah, cio, port
due lettere: in una invit il Negus ad abbracciare l'Islam, e nell'altra gli
chie?e di rimandare imim 3abTbah e gli altri musulmani dimoranti in Abissinia; Ya'qQbi, II, pag. 84; Athir, II, pag. 163; Khaldun, U, App. 36-37;
Maometto, argutamente

Khamis,

II,

Maometto

si

cit

pagg. 33-34,

il

quale diceche, secondo alcuni, l'ambasciata di

recasse in Abissinia

dopo
73C.

la

venuta

fli

a'far

b.

abu Tahb a

6.

Madinh, vale a diro dopo

Khamis,

447;

54.

al

Un

B3, 64.

Ha lab,

la spedizione di [Chaybar;

pagg. 445-

III,

pagg. 65-G6).

II,

Ambasciata

H.

a.

Re Persiano.

altro ambasciatore

Barwz, re sassanida in Persia;

Hudzafah al-Sahmi; ina

il

nome

messaggio

il

mandato da Maometto

fu

dell'ambasciatore era 'Abdallah

scritto

grande alterigia dal sovrano persiano,

Kisra

al

dal

Profeta

con

accolto

fu

b.

quale lacer lo scritto in presenza

il

dello stesso ambasciatore, per mostrargli

il

poco conto, che egli faceva di

Maometto e delle sue dottrine, e dichiar che quella non era una lettera
che un servo potesse scrivere al suo padrone. Maravigliato per dall'audacia
di

Maometto,

il

a Badzn, suo luogotenente nel Yaman,

re scrisse

nandogli di mandare due agenti a visitare

"

questo

uomo

ordi-

Higaz

nel

a presentarsi alla corte persiana per rendere conto del suo

e costringerlo

ardimento. Badzan, appena avuto l'ordine del suo signore, spedi un segre-

nomo Babawayh

un cavaliere persiano per nome


Kharkhasarah a Madinah, con le istruzioni di ricondurre con loro a ogni
costo il Profeta arabo. Arrivati a Ta'if, incontrarono un Qurasita, il quale
diede loro le prime informazioni sul conto di Maometto e le notizie erano
tario e contabile per

cos buone, che proseguirono subito

nah,

viaggio.

il

rilevare

tutti

vantaggi,

di opporre resistenza al re, che aveva

seguaci,
il

il

messaggio di Badzan,

che avrebbe ottenuto, se avesse obbedito

agli oi'dini del governatore persiano, allo stesso

nare

Quando giunsero a Madi-

presentarono al Profeta e nel porgergli

si

fecero

il

tempo accennarono

al pericolo

potere di distruggere lui e tutti

Profeta sorrise alle parole dei messi persiani e

preg di

li

suoi

ritor-

giorno seguente, quando avrebbe dato la risposta. Durante la notte

Iddio rivel a Maometto


stato ucciso dal figlio

il

giorno e

Sirwayh

l'ora, nei quali

ossia

il

re Kisra Bai^wiz era

marted 10 (jumada

il

I dell'a.

nella settima ora della notte, che precede quel giorno (nella notte fra
led

14 e

il

gioved 15 settembre 628.

a.

chiamati

due

Tabari,
persiani,

I,

pag. 1574)

annunzi

la

7.,

merco-

. V., dalla quale data risulta che

giorno della settimana errato nella tradizione araba, se non

data del mese.

il

H.

(^).

Il

v'

il

errore nella

mattino seguente Maometto,

morte del loro sovrano

due uomini

non vollero credere alla notizia, e tornarono ad insistere nelle loro proposte,
adducendo come ragioni, i pericoli, ai quali Maometto si esponcn a, rifiutando
di obbedire agU ordini del re. Maometto risposo ripetendo l'invito gi fatto
per lettera al re persiano di convertirsi alla fede musulmana, e promettendo
di conservare

per

si

il

re nel governo dei suoi stati, se si fosse convertito

fosse rifiutato di

cambiar

fede,

737.

qualora

minacci la distruzione dell'impero


SS*

ss

M.

Yaman

sassaiiida. I persiani rit-omarono nel

del

Pi"ofeta,

nonch

not2da

la

H.

a.

6.

66.

da

lui

e riferirono a

Bdzan

la risposta

data della morte di Kisra Barwz.

Bdzan decise di aspettare, per vedere se la predizione, o affermazione, di


Maometto si sarebbe avverata infatti non pass molto tempo che gli giunsero
lettere del nuovo re Sirwayh, annunziando la morte del padre, ed invitando
;

il

governatore a fargli atto di sottomissione e di obbedienza. Badzan non

avendo allora pi dubbio che Maometto fosse veramente


senza indugio

si

converti airislm

o immigrati persiani del

Yaman,

il

suo esempio fu seguito

il

Profeta di Dio,

Abna

da molti

Maometto
(Tabari, I, pagg. 1571-1575; Sa'd, pagg. 2-3, 3; Ya'qubi, II, pag. 83
ha una versione diversa: il re persiano rispose alla lettera di Maometto e
avvolse la risposta in seta bianca e in muschio; Maometto non si cur

nemmeno di aprire
Bukhari, II, pag.

il

Athir,

sapendo gi quello che essa conteneva,

la lettera,

pagg.

II,

163-165;

pagg. 344-345, no.


II,

752 e

I,

App. 37-38:

Hagar,

di

pagg.

al re persiano,

pag. 952, no. 2322, chiama

I,

Khamis,

754;

no.

Wardi,

pagg. 38-41;

II,

che lacer la

Kharkhasrah; vedi anche


346,

ecc.

fu consegnata al governatore,

'azim presentata

dall'

persiano K^asrakhasrah invece

Khaldun,

Maometto

232, la lettera di

'azim, del Bahrayn, e


lettera;

informati della predizione di

I,

Hagar,
pag.

Ha lab,

I,

127;

III,

pa-

gine 444-445.
Nota
il 2i>

1.

febbraio 628.

NSldeke Peraer,
a.

pag. 382, nota

2,

sostiene che la morte del re persiano avvenisse

E. V., vale a dire quindi, secondo l'ra

al-Hudybiyyah, e se

musulmana

il

17

awwal

6. a.

H. prima

persiano che ricev la lettera di Maometto fu il Kisra Barwiz, come


certificano Tabari, e ibn Sa'd, la lettera del Profeta deve essergli giunta negli ultimi mesi del G27. a. H.,
se non prima, questo ci costringerebbe di porre l'ambasciata di 'Abdallah b. Hudzfah verso il Ragab
di

il

re

H. cio prima

di al-Hudaybij-yah (cfr. anche Butler, pagg. 126, 128, nota, e 139, nota 1).
prova della falsit di questa tradizione il fatto degno di nota che in quella parte delle
cronache di Tabari che narra le ultime vicende del regno Sassanida (Tabari, I, pagg. '.'95-1072;, non
fatta menzione dell'ambasciata di Maometto. Le fonti, alle quali attinse Tabari per quella parte delle
sue storie, ignoravano l'ambasciata: ci dimostra che per le fonti della storia persiana di Tabari l'am-

del 6. a.

Una

basciata non era mai avvenuta.

Ambasciata a Hawdzah nella Yamamah.


Maometto mand Salit b. 'Amr
55.

Hawdzah

al-A.miri con

una

lettera

'Ah al-Hanafi, signore della Yamamah, invitando quel principe


a convertirsi all'Islam. H Hanafita rispose molto ainichevolraente alle prob.

poste del Profeta,

ma

pose

come condizione

alla propria conversione, che egli

avesse pure una parte alla direzione della faccenda pubblica, che Maoinetto

come

profeti di Dio

e l'oratore

autorit

arrogava tutta a

s.

"

Io sono scrisse,

^ il

poeta

khatib) del mio popolo, e non posso rinunziare


prestigio, che i miei mi concedono. Se tu mi dai una parte

('ir
al

si

direzione della co.sa pubblica, io

ti

.seguir

788.

Il

alla

alla

principe fece quindi vari doni

6.

H.

a.

55-58.

all'ambasciatore, tanto in danaro, quanto

in stoffe tessute in Ha^ar, e lo


rimand a Madlnali. Maometto respinse tutte le domande di Hawdzah e preannunzi la sua fine; difatti nell'anno, in cui Maometto and alla conquista
di Makkah, l'angelo Gabriele gli partecip l'avvenuta morte di Hawdzali.
Hawdzah era un cristiano, ostilissimo verso i Tamm, ma in rapporti di

grande amicizia con

tempo

Persiani, dei quali protesse le caravane, e al

suo fu certamente l'uomo pi potente nell'Arabia centrale. Alla sua morte,

Uthal

Tliuniamali

b.

pag. 1560,

1560-1561;

pagg. 165;

Khamis,

gine 454-455

Hawdzah

dicesi divenisse

Hisam,

II,

Athir,

I,

seguente re dei Hanfah (T a bari,

il

pag. 971; Sa'd, pag.

pagg. 43-44;

Baladzuri,

pag. 341, Un.

2,

d vari

4,

7; Athir,

pag. 86;

Ha lab,

III,

I,

IT,

pa-

particolari sui rapporti fia

Abrawlz (Barwiz) b. Hurmuz; il capo hanafita soccorse una caravana di Wahraz, governatore persiano del Yaman depredata dai Tamm, e si present alla corte del re persiano con una collana mae

re Persiano, Kisra

il

gnifica di perle intrecciata intorno al capo. Questa collana era tanto bella e
preziosa, che persino

cognome
del VI sec.

devono appartenere agli ultimi anni


. V. ossia poco prima del 600. a. . V.; Athir, I, pag. 465,

altri pai-ticolari sul

Tamim,

cfr.

ebbe

ci

di Dzu-1-Tag. Questi fatti

il

Hawdzah da

re persiano se no maravigli, e

il

alla quale

Sprenger,
La peste

conto di

Hawdzah

Hawdzah

e sulla

guerra dei Persiani contro

come nemico acerrimo dei Tamm;


nota 1; Ya'qubi, H, pag. 84).

prese parte

HI, pag. 302, e

Madnah.
Esiste una tradizione che in questo anno Madnah venisse
in

56.
tata per la prima volta dalla peste, dacch

l'

Islam vi era penetrato

visi-

essa fu

per provvidamente allontanata dalle preghiere del Profeta, che pubblica-

mente rivolse le sue preci a Dio dal minbar, alzando


(Hai ab, II, pag. 241).
^
Ultimi eventi dell'anno.
Ritornato da al-Hudaybiyyah
57.

tutto

il

Dzu-l-Higgah

(6. a.

H.) e

grinaggio ai pagani (T ab a ri,

Morte di
58.
'-isah,

umm

I,

il

il

Muharram

pag. 1575;

le

mani

al cielo

Profeta rimase in Madnah


(7.

a. H.),

Hisam,

lasciando

il

pelle-

pag. 755).

Ruman.

In questo anno cess di vivere

umm

la

suocera del Profeta (Athir, H,

pag.

gine 28-29).
739.

Ruman,
165;

la

madre

Khamis, H,

di

pa-

6.

60.

&,

H.

a.

Proibizione del vino.


59.

in

questo anno dicesi che venisse proibito l'uso del

\'ino: altri,

pongono cont^uiporanea della


spedizione contro i banu-1-NadIr, nel 4. a. H. altri infine la pongono nel
3. a. H. A questa proibizione si riferiscono i due passi del Qur-an n, 216
e V, 92 il motivo del divieto dicesi fosse una rissa fra musulmani ebbri di
vino, nella quale un madinese feri in testa Sa'd b. abu Waqqas (Kb a rais,
n, p;^gg- 29-32, ove discusso a lungo quali bevande sono quelle \etate,
noto, anticipano la proibizione e la

come

perch

negli effetti inebbrianti.

affini al \'ino

Disposizioni sul divorzio.


60.

anno parimenti venisse

Dicesi elle in questo

del Qur-an (Lvm, 1-5) sul

zihr, o

il

rivelato

il

versetto

divorzio secondo l'antico rito pagano,

come valido: se un marito diceva


alla moglie laformola
Tu sei per me come la schiena di mia madre ,
doveva
considerarsi come irrevocabilmente divorziata. Avvenne ora
la donna
in questo anno che il compagno Aws b. al-Samit in un momento di viva
irritazione, questionando con la moglie Khawlah bint Tha'labali, pronunciasse
la formola fatale del zihar. Khawlah corse senza indugio dal Profeta e gli
Maometto

accettato finora da

e riconosciuto

antica: ^

narr

il

proprio caso

disse che

il

marito l'aveva presa, quando essa era gio-

vane, bella, con molti danari e iiiiparentata con molte persone influenti
le

aveva mangiati

suoi danari, l'aveva ridotta vecchia e bnitta con

merose gravidanze, ed infine


questo stato
il

divorzio, e

il

la

morte

le

aveva rapiti

egli

le

parenti. Ridotta in

marito la cacciava ora di casa, pronunziando contro di

completando cos

Profeta per aiuto

la sua rovina.

allora fu rivelato

il

Khawlah

al

si

lei

rivolse perci al

suddetto brano del Qur'an, che abro-

gava l'usanza pagana del divorzio irrevocabile con


rendeva possibile

nu-

la

formola zihar e

marito di riprendere la moglie, se faceva atto di peni-

uno schiavo, o facendo digiuno per due mesi, o dando da


mangiare a sessanta poveri (KJiamls, II, pagg. 28-29; cfr. anche Hughes, I,
pag. 90; n, pag. 702).
tenza, liberando

A5^-^^

740.

ComiTwiato a stampare
Finito di stampare

il

il

23 Noveiribre 1903.
22 Luglio 1904.

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