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RIVELAZIONI DI DIO AL MISTICO E PROFETA

JAKOB LORBER

Le fasi finali di quest’epoca


Sequenza degli eventi apocalittici
I sopravvissuti e la Nuova Era
LA NUOVA RIVELAZIONE
NEL DORSO DEL VOLUME
 IL RITORNO DI CRISTO Jakob Lorber

NEL RETRO del libro il Ritorno di Cristo

Il Signore si serve di profeti per comunicare la Sua Parola.


Jakob Lorber è uno dei più grandi profeti, a cui Dio ha dettato la NUOVA RIVELAZIONE.
Il Signore ha detto: “Da quando questa Terra è stata abitata da esseri umani, non sono stati mai svelati i
rapporti spirituali della vita in modo così ampio e totale come questa volta”.
Lorber scrisse, udendo la Voce di Dio nel proprio cuore, per ben 24 anni (dal 1840 al 1864).
La NUOVA RIVELAZIONE, di 10.000 pagine, è un’opera monumentale i cui temi colpiscono per la loro
universalità: dall’Essenza di Dio alla prima costituzione del mondo spirituale, alla successiva formazione dei
mondi materiali e alla creazione finale dell’uomo.
In questo volume sono state raccolte le profezie rivelate ai profeti Jakob Lorber e Gottfried Mayerhofer.
Si tratta di predizioni che annunciano l’ultima Venuta di Cristo sulla Terra, preceduta da una fase di
massima severità e giustizia e contrassegnata da mutamenti morali e spirituali negli animi umani, da guerre e
rivoluzioni e da uno sconvolgimento del globo terrestre con immani catastrofi naturali.
Da questa tremenda cernita, che innalzerà i buoni e determinerà la fine dei malvagi, sorgerà una Nuova
Era che vedrà gli eletti, senza servi né padroni, vivere nel celestiale e divino vincolo dell’amore tra fratelli e
sorelle.
In queste profezie, oltre alle indicazioni relative alle date degli annunciati eventi apocalittici, ci sono
indispensabili insegnamenti per prepararsi a questa imminente fase finale.
RIVELAZIONI DI DIO

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LE OPERE DI JAKOB LORBER

1 IL GOVERNO DELLA FAMIGLIA DI DIO (da Adamo ed Eva fino a Noè) 3 volumi
2 TESTIMONIANZE DALLA NATURA (il regno minerale, vegetale e animale)
3 LE DODICI ORE (le atrocità dei popoli della Terra nel 1841)
4 LA LUNA (la costituzione, la vita e lo scopo del nostro satellite)
5 SATURNO (la costituzione e la vita su tale pianeta)
6 LA MOSCA (le attitudini e lo scopo di questo animale primordiale)
7 IL GROSSGLOCKNER - è un monte austriaco. (lo scopo delle montagne)
8 IL SOLE NATURALE (la costituzione e la vita sul nostro „pianeta‟ Sole)
9 IL SOLE SPIRITUALE (la continuità della vita dopo la morte del corpo) 2 vol.
10 SPIEGAZIONE DI TESTI BIBLICI (il vero significato delle citazioni bibliche)
11 L’INFANZIA DI GESU’ (la vita di Gesù fino a 12 anni) Edizioni Armenia
12 LETTERA DI PAOLO APOSTOLO ALLA COMUNITÀ DI LAODICEA (insegnamenti di vita)
13 SCAMBIO DI LETTERE FRA ABGARO, PRINCIPE DI EDESSA, CON GESÙ DI NAZARET
14 LA TERRA (la sua costituzione materiale e spirituale) Edizioni Mediterranee
15 OLTRE LA SOGLIA (cosa avviene prima, durante e dopo la morte) Edizioni Armenia
16 IL VESCOVO MARTINO (la vita errante di un vescovo diventato „figlio di Dio‟)
17 DALL'INFERNO AL CIELO - ROBERT BLUM (non disponibile) - 2 Volumi
18 LA FORZA SALUTARE DELLA LUCE SOLARE (metodi di guarigione)
19 I TRE GIORNI NEL TEMPIO (cosa insegnò Gesù nei tre giorni nel Tempio)
20 IL GRANDE VANGELO DI GIOVANNI (la vita e gli insegnamenti di Gesù )- 11 Volumi
21 SUPPLEMENTO AL G.V.G. (chiarimenti sul Vecchio e Nuovo Testamento)
22 DONI DEL CIELO (le risposte del Signore alle domande di Lorber) - 3 Volumi

BIOGRAFIA DI JAKOB LORBER


CD-ROM (l‟intera Opera di Lorber in CD - esclusi i volumi n°17) Utile per ricerche

Tali opere sono disponibili presso:


ASSOCIAZIONE JAKOB LORBER - VIA VETREGO 148 - 30035 MIRANO (VE)

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Jakob Lorber

IL RITORNO DI CRISTO

Il presente volume racchiude le profezie riguardanti la Seconda Venuta del Signore sulla
Terra, estratte dall'Opera La Nuova Rivelazione, comunicata da Dio al mistico e profeta Jakob
Lorber dal 1840 al 1864.
Oltre a queste importanti profezie, ci sono anche due Rivelazioni del Signore dettate al mistico
Gottfried Mayerhofer, 1871-1875, in particolare la spiegazione biblica dell'Apocalisse di Giovanni.

Un libro utile per prepararsi ai futuri avvenimenti.

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Traduzione dall'originale tedesco “Die Wiederkunft Christi".
Opera dettata dal Signore al mistico Jakob Lorber
4.a edizione tedesca 1989
Casa Editrice: Lorber-Verlag - Bietigheim – Germania

Copyright © by Lorber Verlag


Copyright © by Associazione Jakob Lorber

Traduzione di Cristina
Divulgazione:
"Associazione Jakob Lorber", Via Vetrego 148- 30035 Mirano Ve
In copertina: "La vittoria della Luce sulle Tenebre", dipinto della mistica austriaca Maria Maddalena Hafencheer.

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Prefazione

Nella fase finale di quest’epoca, in cui le più importanti profezie annunciano lo scatenamento del
male a livelli che nessuno ha mai concepito, Dio ha rivolto, tramite il profeta Jakob Lorber, il più
grande messaggio di salvezza a tutti i popoli della Terra.
A questo strumento della Provvidenza divina, Dio ha comunicato un’opera monumentale, LA
NUOVA RIVELAZIONE, di 10.000 pagine.
Si tratta di una Comunicazione che spazia sulle tematiche esistenziali più profonde e
significative, il cui fine è la comprensione del processo creativo dell’uomo, della sua trasformazione
e del suo destino finale.
Lorber scrisse per ben 24 anni, sentendo la Voce di Dio nel proprio cuore, e dedicò tutta la sua
vita a mettere per iscritto questa Parola che è stata comunicata proprio per prepararsi ad affrontare
questi ultimi tempi.

Lo “scrivano di Dio”

Jakob Lorber nacque il 22 luglio 1800 a Kanischa, nella Stiria inferiore (Austria) da una famiglia
di contadini. Lorber passò i primi anni della sua infanzia partecipando ai lavori della campagna. Da
ragazzino manifestò un grande desiderio di istruirsi e una particolare predilizione per la musica. Si
applicò dunque negli studi e nella musica, diventando maestro elementare, insegnante di pedagogia
e maestro di violino. Il suo impulso verso una cultura spirituale superiore lo portò alla lettura delle
opere di Kerner, Stilling, Swedenborg, Böhme, Tennhardt e Kerning.
Dopo aver vissuto molti anni guadagnandosi da vivere con lavori provvisori di supplente, di
maestro privato in una famiglia benestante, suonando l’organo in una chiesa o dando lezioni private
di violino, Lorber era comunque sempre alla ricerca di una posizione stabile. Non riuscendo però a
trovare un posto di insegnante presso una scuola superiore, che avrebbe garantito la sicurezza del
suo avvenire, Lorber decise di dedicarsi totalmente alla musica; divenne un ottimo violinista ed
ebbe l’onore di conoscere il celebre Paganini, che gli diede anche alcune lezioni di
perfezionamento.
La sua fama crebbe: tenne un concerto alla Scala di Milano e a quarant’anni ottenne l’importante
incarico di maestro di cappella al Teatro di Trieste. Lorber accettò con gioia e prese tutte le
disposizioni per la partenza, ma la sua vita, all’improvviso, prese una direzione completamente
diversa.
Il 15 marzo 1840, alle ore 6 del mattino, sentì risuonare una voce nel cuore che gli disse: “Alzati,
prendi la penna e scrivi!”.
Egli ubbidì subito a questa misteriosa chiamata, prese la penna in mano e trascrisse parola per
parola quanto gli veniva dettato interiormente. Questo era l'inizio dell'opera "Il Governo della
Famiglia di Dio" ovvero "Storia della creazione primordiale del mondo spirituale e materiale,
nonché dei primi patriarchi". E le prime frasi di questa Voce misteriosa dicevano:
“Chi vuol parlare con Me, quegli venga a Me, ed Io gli metterò la risposta nel cuore; tuttavia
solo i puri, il cui cuore è pieno di umiltà, percepiranno il suono della Mia Voce. E chi preferisce
Me al mondo intero, e Mi ama come una tenera sposa ama il suo sposo, con quello Io voglio
camminare a braccetto. Egli Mi vedrà sempre come un fratello vede l’altro fratello, e come Io lo
vedevo fin dall’eternità, prima ancora che egli fosse”.
Dopo questo avvenimento, Lorber declinò l'offerta fattagli e da quel momento, nel corso di
ventiquattro anni, fino alla sua morte, egli servì da zelante scrivano a questa misteriosa Voce,
definendosi umilmente un servitore del Signore.
Lorber scriveva quasi ogni giorno già di buon mattino e faceva scorrere la penna con discreta
velocità, senza fare una pausa per riflettere oppure per correggere un passo dello scritto.

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Egli, oltre a sentire la Voce interiormente, aveva anche la visione figurativa di quanto udiva. A
questo riguardo Lorber scrisse ad un amico:
"Quanto alla parola interiore, posso dire che io percepisco la santissima Parola del Signore
sempre nella regione del cuore come un pensiero chiarissimo, luminoso e puro, come parole
espresse. Nessuno, per quanto possa essermi vicino, può percepire un qualcosa di una qualche
voce. Per me, però, questa Voce di Grazia risuona più limpida di qualsiasi altro suono materiale,
per quanto forte esso sia”.
E’ possibile conoscere un po’ più da vicino la vita di Lorber da una lettera che lo stesso Lorber
indirizzò al suo amico Johannes Busch. In questa lettera c’è una risposta iniziale di Lorber relativa a
delle informazioni di affari che aveva col suo amico, ma ad un certo punto il Signore prende la
parola e tramite la mano di Lorber rivolge a Busch le seguenti parole:
"Mio caro amico, tu Mi cerchi, perché Mi ami; ed è perciò facile per te seguire il Mio
comandamento d'Amore in maniera viva ed efficace.
Vedi, gli uomini inventano ogni tipo di cose e credono anche ad ogni tipo di cose. E gli uomini
che hanno inventato tante cose, alla fine non credono più a nulla - se non a quello che hanno
inventato - e pensano quale utile massimo possibile possano ricavarne! Questi sono figli del mondo
che in certe cose sono più furbi dei figli della luce!
Ma ai Miei veri figli del cuore Io, tuttavia, dono ben altre cose che mai verranno nella corrotta
mente dei furbi figli del mondo! Vedi! Il Mio servitore (Lorber) è veramente povero per amor Mio,
poiché egli potrebbe essere molto ricco dato che possiede, anche per Mia Grazia, le migliori doti di
musicista. Egli però ha rifiutato posizioni e offerte molto vantaggiose - tutto per il grande amore
per Me. E se ha 2 fiorini, si accontenta di 40 centesimi, mentre 1 fiorino e 60 centesimi li
distribuisce fra i poveri.
Ma per questo Io gli ho aperto tutti i tesori dei Cieli. Ogni stella, per quanto lontana, è a lui
nota come questa Terra. Con l'occhio del suo spirito le può contemplare ed ammirare a suo
piacimento, ma queste cose lo interessano poco perché solo Io sono per lui Tutto nel tutto!
Ora vedi, questa è l'unica via giusta che conduce al Mio cuore!
Il giovane ricco citato nel Vangelo aveva osservato volentieri la legge fin dalla fanciullezza e
con ciò avrebbe dovuto anche avere la vita eterna. Però gli sembrava di non averla ancora. Per
questo venne da Me e domandò che cosa avrebbe dovuto fare per raggiungere la vita eterna. Ed Io
dissi: "Osserva i comandamenti!". Egli però ribadì di aver fatto ciò già dalla fanciullezza! Al che
gli dissi: "Se vuoi di più, vendi i tuoi beni, distribuisci il ricavato fra i poveri, poi vieni e seguiMi e
allora i tesori del Cielo saranno a tua disposizione!" Vedi, questo Io lo dico ora però a ciascuno:
"Chi vuole avere molto da Me, deve sacrificarMi anche molto - chi però vuole tutto, vale a dire Me
Stesso, costui deve anche sacrificarMi tutto, affinché noi diveniamo una sola cosa".
Tu, però, Mi hai già sacrificato molto e perciò riceverai anche molto!
L'amore puro e disinteressato è perciò dinanzi a Me il massimo! Questo poco sia detto, amico,
per tua consolazione. Amen".
Dopo aver dedicato 24 anni della sua vita a mettere per iscritto la più importante opera mai
comunicata all’umanità, si avvicinò anche per Lorber la fine della sua peregrinazione terrena. Il 24
agosto 1864 il servitore di Dio si addormentò dolcemente e il suo spirito fece ritorno a quel mondo
superiore al quale già da lungo tempo apparteneva. La sua spoglia venne deposta nel cimitero di St.
Leonhard presso Graz, dove una semplice lapide rammenta la missione dell’eletto servitore e
“scrivano di Dio”.

La “Nuova Rivelazione”

Questa imponente opera è composta da una serie ragguardevole di volumi, che già sotto l'aspetto
puramente esteriore del numero e della mole rendono una testimonianza della più sorprendente
fertilità spirituale.

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Elenco dei volumi, ordinati cronologicamente: Il Governo della Famiglia di Dio -3 volumi-
1840/44; Testimonianze dalla Natura - 1840/47; Le dodici ore - 1841; La Luna -1841; Saturno -
1841/42; La mosca - 1842; Il Grossglockner - 1842; Il Sole naturale -1842; Il Sole spirituale -2
volumi -1842/43; Spiegazione di testi biblici- 1843; L'infanzia di Gesù -1843/44; Lettera di Paolo
apostolo alla comunità di Laodicea - 1844; Scambio di lettere fra Abgaro, principe di Edessa, con
Gesù di Nazaret - 1845/46; La Terra -1846/47; Oltre la soglia - 1847; Il vescovo Martino -1847/48;
Dall'Inferno al Cielo -2 volumi -1848/51; La forza salutare della luce solare - 1851; I tre giorni nel
tempio -1859/60; Il Grande Vangelo di Giovanni - 10 volumi - 1851/64; Supplemento al Grande
Vangelo di Giovanni - 1840/64.
Per quanto riguarda il contenuto della “Nuova Rivelazione”, dopo alcuni capitoli d'introduzione
la Voce interiore comunica a Lorber le fondamentali spiegazioni sull'Essenza di Dio, sulla creazione
primordiale del mondo spirituale, sulla formazione dei mondi materiali e sulla creazione finale
dell’uomo.
Da questa vasta esposizione emergono profondi insegnamenti sull'aldiqua e l'aldilà sotto forma di
descrizioni di vita avvincenti e vive, e allo stesso tempo viene mostrata la Via sulla quale si può
giungere dall'iniziale imperfezione umana alla futura perfezione divina.
L’opera principale, Il Grande Vangelo di Giovanni, è il gioiello più imponente che rappresenta il
compendio e il coronamento della “Nuova Rivelazione”. In esso ci sono le descrizioni dettagliate e
profonde di tutto ciò che Gesù ha detto e fatto nei tre anni del Suo insegnamento terreno.
In queste ampie Rivelazioni, il Signore rivela che i Vangeli della Bibbia sono certamente la Sua
Parola, ma aggiunge che Dio Stesso, incarnatosi in Gesù, ha insegnato e operato molto di più di
quanto è stato tramandato ai posteri attraverso gli attuali Vangeli.
Dopo ben due millenni, Dio ritiene opportuno comunicare nuovamente e riconsegnare
integralmente all'umanità tutto ciò che era stato rivelato da Gesù alla cerchia più ristretta dei Suoi
discepoli.
Nel Grande Vangelo di Giovanni, tutte le domande principali della vita vengono finalmente
svelate e chiarite.
Solo in quest’epoca, infatti, l’umanità è preparata e matura per accogliere e comprendere la
profonda verità sui più importanti misteri divini, sulla continuità della vita e sul destino finale
dell’uomo.

Il libro “Il ritorno di Cristo”

Il Ritorno di Cristo un tempo intitolato Il grande Avvento viene ora pubblicato nella sua quarta
edizione.
Il nuovo titolo Il Ritorno di Cristo fu scelto perché noi non ci troviamo più all'inizio del grande
periodo dell'Avvento, in attesa dell'enorme svolta dell'umanità verso lo Spirito, bensì nel mezzo
dell'Aurora mattutina che deve precedere il nuovo Sole spirituale. Neppure il caos dei nostri giorni
può ingannare sulle oscure nebbie che cominciano ad addensarsi.
Quanto più violenti si delineano i contrasti tra la luce e le tenebre, tanto più nettamente si compie
anche la separazione degli spiriti all'interno dell'intera umanità. E tanto più chiaramente i segni dei
tempi stanno ad indicare una lotta finale molto vicina, dove la volontà verso il bene o il male si
presenta decisamente in contrapposizione. Soltanto un grande risveglio nell'umanità può portare la
vittoria dello Spirito Divino sopra tutto il demoniaco e il nemico della vita che - a causa del libero
arbitrio - può sfogarsi ancora una volta più intensamente per emanare le sue ultime forze.
Le grandi predizioni di GESU' comunicate attraverso la Parola Interiore, come l'hanno ricevuta
per esempio Jakob Lorber e Gottfried Mayerhofer, formano il contenuto del presente libro. Essi non
lasciano dubbio all'aperto lettore riguardo alla vittoria finale dello Spirito Divino sullo spirito
avverso e soltanto esse sono in grado di donare quella pace interiore che libera l'umanità di oggi
dalla sua grande paura del mondo lasciandola guardare con fiducia verso gli avvenimenti futuri.

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Qualsiasi giudizio universale, conseguenza delle trasgressioni umane, viene trasformato in
benedizione dall'Amore Divino.
Non la fine del mondo, bensì un grande repulisti dell'umanità precederà, e deve precedere, quel
"ritorno di Cristo nello spirito umano" e questo ritorno adempirà la parola della Rivelazione di
Giovanni di una "nuova Terra ed un nuovo Cielo".
Colui che accoglie fiduciosamente nel cuore le parole profetiche sulla fine del nostro tempo, che
vengono qui riproposte, avrà accesso ad un'arca spirituale che lo porterà al di sopra dei flutti
incalzanti dei prossimi avvenimenti naturali e terrestri per giungere in una nuova epoca il cui volto
darà l'impronta al ritorno spirituale di Cristo con tutte le sue beatificanti conseguenze.
Possa il presente scritto donare luce e forza e la conoscenza del significato del grande
avvenimento al cui centro noi ci troviamo.

Lorber Verlag

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IL RITORNO PERSONALE
DEL SIGNORE

(Raccolta delle principali profezie comunicate dal Signore al profeta Jakob Lorber, estratte
dall’opera “Il Grande Vangelo di Giovanni”)

1. Io mostrai loro come tra poco tempo verrà giudicato l’occulto principe del mondo
(GEG/1/72)
(Satana) e subito dopo anche tutto ciò che appartiene al suo seguito. Allo stesso tempo Io mostrai
loro anche la “fine del mondo” e un giudizio generale simile a quello dei tempi di Noè. Essi Mi
domandarono pieni di stupore quando e come ciò sarebbe avvenuto. Io però dissi loro: "Come
avvenne ai tempi di Noè, così sarà anche allora: l'amore diminuirà e si raffredderà
completamente. La fede in una pura Dottrina di Vita e in una conoscenza di Dio rivelate agli
uomini dai Cieli verrà trasformata in una tenebrosa, morta superstizione, colma di falsità e
inganni. I detentori del potere si serviranno nuovamente degli uomini come fossero animali e li
faranno ammazzare a sangue freddo e senza scrupolo se essi non si sottometteranno
incondizionatamente alla volontà di coloro che primeggiano!
2. I potenti tormenteranno i poveri con oppressioni di ogni genere e perseguiteranno e
soffocheranno con tutti i mezzi ogni spirito libero. In tal modo regnerà una tale afflizione tra gli
uomini come mai ci fu sulla Terra. Però poi i giorni verranno abbreviati per via dei molti eletti che
si troveranno fra i poveri; infatti, se ciò non avvenisse, anche gli eletti potrebbero perdersi!
Però fino a quel momento, partendo da ora, passeranno ancora mille anni e di nuovo
meno di mille anni!
Poi Io manderò tra i poveri uomini gli stessi angeli che ora vedete qui, ed essi con grandi trombe
risveglieranno dalle tombe della loro notte gli uomini della Terra morti nello spirito. E come una
colonna di fuoco roteante da un capo all’altro del mondo, così questi molti milioni di ridestati
insorgeranno e si lanceranno su tutte le potenze del mondo e nessuno più sarà in grado di opporre
loro resistenza!
3. Da quel momento in poi la Terra diverrà di nuovo un paradiso e Io guiderò per
sempre i Miei figli sulla retta via.
Ma da quel momento in poi, dopo essere trascorsi mille anni, il principe della notte, per sua
volontà, sarà di nuovo libero ancora una volta per un brevissimo tempo di sette anni, alcuni mesi e
giorni, o per la sua definitiva caduta o per un suo possibile ritorno. Nel primo caso, la parte più
interna della Terra verrà trasformata in un eterno carcere, mentre la superficie della Terra rimarrà un
paradiso. Nel secondo caso, la Terra verrebbe trasformata in un Cielo e la morte della carne e
dell'anima scomparirebbe in eterno! Ma come avverrà questo e se ciò accadrà, nemmeno il primo
fra gli angeli dei Cieli lo può sapere prima; questo lo sa soltanto il Padre!".

4. (GEG/8/182) Quando verrà un tempo in cui sulla Terra ci saranno troppi esseri umani che si
danno ai piaceri terreni, in tal caso ben presto verrà ammesso da Dio un giudizio generale del
mondo su tutti gli uomini di questa Terra. Staremo poi a vedere se dopo di ciò ci saranno di
nuovo uomini che vorranno innalzarsi e che si azzarderanno a dire ai loro simili, con il metro di
misura in mano: "Ecco, questo grande appezzamento di terreno l'ho misurato io, ho messo i ceppi di
confine e lo dichiaro mia proprietà assolutamente intoccabile. E chi avrà la sfrontatezza di
contenderMi qualcosa o di dire solamente: «Amico, qui ognuno ha lo stesso diritto se possiede il
potere e i mezzi necessari per strapparti dalle mani il tuo diritto che ti sei inventato!», costui lo
punirò con la morte!". Io vi dico: "Non ci sarà mai più un uomo di quel genere!

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Poiché, quando Io verrò un'altra volta su questa Terra per giudicare tali «epicurei», ma
anche per dare la ricompensa della vita a chiunque abbia sopportato molta miseria e pena per amore
di Dio e del prossimo, allora la Terra non dovrà più esserMi misurata con alcun metro per l’utilità di
qualcuno soltanto. Ovunque ci si troverà, là si potrà anche fare il raccolto e soddisfare le proprie
necessità. E gli uomini si aiuteranno l'un l'altro, ma nessuno dirà: «Guarda, questa è la mia proprietà
ed io ne sono il padrone!».
5. E poi gli uomini si renderanno conto che Io solo sono il Signore, mentre essi tutti sono fratelli
e sorelle. Già adesso dovrebbe essere così tra gli uomini. Tuttavia, in questo periodo intermedio
di formazione degli uomini, i quali non sono ancora purificati attraverso il grande
fuoco della Vita, ciò rimarrà ancora tollerato, però a partire da adesso non più per due
interi millenni. Dopo di che però lo Spirito avrà la supremazia sugli uomini, e sulla Terra non si
vedrà più un «mio» e «tuo» che sia stato misurato. Secondo Dio, l’intera Terra appartiene a tutti gli
uomini in uguale misura, come era da principio. I saggi dovrebbero suddividerla secondo il
fabbisogno degli uomini e dovrebbero istruirli a coltivare la terra. E i frutti dovrebbero poi essere
equamente suddivisi dai saggi e la sovrabbondanza conservata in magazzini allestiti a tale scopo
affinché nessuno nella comunità abbia a patire la miseria".

6. (GEG/8/185) Il fuoco che precederà la Mia Venuta si chiamerà: indigenza grande e


generale, miseria e afflizione, come la Terra mai ne ha conosciute di più grandi.
La fede si spegnerà, l'amore si raffredderà e tutte le generazioni dei poveri si
lamenteranno e languiranno. Ma i grandi e i potenti e i re di questo mondo non aiuteranno
ciononostante coloro che chiedono aiuto, per via della troppa superbia e, di conseguenza, anche per
via della troppa durezza del loro cuore! Così un popolo si solleverà contro l'altro e lo combatterà
con le armi da fuoco. In tal modo i sovrani si indebiteranno e opprimeranno i loro sudditi con tasse
esorbitanti. Perciò nascerà un rincaro eccessivo, carestia, molte brutte malattie,
epidemie e pestilenze tra gli uomini, fra gli animali e perfino fra le piante. Ci
saranno grandi uragani sulla terraferma e sui mari, e terremoti. Il mare
inonderà vari luoghi, e gli uomini verranno colti da grande timore e paura in attesa delle
cose che verranno sulla Terra! Tutto questo sarà permesso per distogliere gli uomini dalla
loro superbia, dal loro egoismo e dalla loro pigrizia.
Vedi, questo è il primo tipo di fuoco attraverso il quale gli uomini saranno purificati
per la Mia Nuova Venuta.
7. Nello stesso periodo però anche il fuoco naturale provvederà a servizi impressionanti: il fuoco
spingerà le navi su tutti i mari alla velocità del vento. Così gli uomini, con il loro acuto intelletto,
costruiranno carri e strade di ferro, al posto degli animali da tiro metteranno il fuoco davanti al carro
e con la sua potenza viaggeranno sulla terra veloci come un tiro di freccia. In ugual modo essi
sapranno impossessarsi anche del fulmine (elettricità) facendone di esso il più veloce portatore della
loro volontà, da un capo della Terra all'altro. E quando i re superbi ed avidi si faranno la guerra, sarà
anche il fuoco a prestare il servizio decisivo. Infatti con la sua violenza verranno scagliate masse
ferree sotto forma di palle (e cilindri) di grande peso, alla velocità del fulmine, contro il nemico,
contro le città e le fortificazioni e provocheranno grandi devastazioni. Gli uomini ingegnosi con tali
armi arriveranno a tal punto che ben presto nessun popolo sarà in grado di iniziare una guerra contro
un altro popolo. Infatti, se due popoli si aggrediranno con tali armi, essi si distruggeranno in breve
fino all'ultimo uomo, il che certamente non frutterà ad alcuno una vera vittoria o un vero vantaggio.
I re e i loro condottieri ben presto se ne accorgeranno e preferiranno perciò mettersi d'accordo, in
pace e in buona amicizia. E se un qualsiasi guastafeste, estremamente superbo ed ambizioso, si
solleverà e andrà contro il suo vicino, coloro che amano la pace si uniranno e lo puniranno. In
questo modo, poco a poco, si instaurerà, stabilendosi durevolmente, la vecchia pace tra i popoli
della Terra. Tra i popoli ancora selvaggi della Terra si verificheranno certamente ancora delle
guerre, però anche tra essi queste diverranno presto un'impossibilità. Attraverso i Miei re e
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condottieri giusti Io li spingerò a mettersi in riga e farò riversare tra loro la Mia Luce, infine
anch'essi verranno trasformati in popoli pacifici e amanti della Luce. Ecco, questo è il secondo tipo
di fuoco attraverso il quale gli uomini verranno purificati!

8. Un terzo tipo di fuoco sarà costituito dal fatto che Io già molti secoli prima risveglierò
veggenti, profeti e servitori sempre più illuminati che, in Nome Mio, istruiranno su tutto, in
modo chiaro e vero, i popoli di ogni luogo. (GEG/8/186) In tal modo essi li libereranno da ogni
illusione, inganno e menzogna che si faranno strada perfino in Nome Mio, attraverso i falsi profeti e
sacerdoti, per la loro rovina, avviando con ciò, di lì a non molto, la cattiva piega che qua e là già è in
corso in questa Mia epoca. Questi daranno falsi segni e miracoli, come li fanno i sacerdoti pagani.
Essi sedurranno molti uomini, procurandosi così grandi tesori, ricchezze, potere e grande stima. Ma
attraverso il terzo fuoco e la sua chiarissima luce essi perderanno tutto e verranno annientati
completamente. I re ed i principi che vorranno aiutarli perderanno in tale occasione tutto il loro
potere, il loro patrimonio ed il loro trono, poiché Io risveglierò i Miei re e condottieri contro di essi
e conferirò loro la vittoria e così avrà fine sulla Terra, tra gli uomini, la vecchia notte dell'Inferno e
dei suoi messaggeri. Attraverso il terzo tipo di fuoco dai Cieli anche la menzogna non sarà in grado
di riportare vittoria nella battaglia contro la Luce della Verità, come la notte naturale non può
sfidare il sole nascente! Essa deve fuggire nelle sue caverne e abissi oscuri; e coloro che un giorno
staranno nella Luce non andranno più a cercare la notte.

9. Ora Io voglio mostrarti ancora anche un quarto tipo di fuoco, attraverso il quale dovranno
essere purificati la Terra e gli uomini e tutte le creature alla Mia Seconda Venuta. Questo tipo
di fuoco sarà costituito da grandi rivoluzioni terrestri naturali, di ogni genere e
specie, specialmente in quei punti della Terra dove gli uomini si saranno costruiti
grandi e troppo splendide città. Infatti là regnerà la più grande superbia, aridità d'animo,
malcostume, ingiustizia, potere, onori, pigrizia e la più grande povertà, ogni genere di bisogno
e miseria, provocati dall'epicureismo troppo spinto dei grandi e dei potenti. In tali città
verranno anche costruite, in grande stile, fabbriche di ogni genere, dove, anziché le mani
umane, saranno il fuoco e l'acqua a lavorare, collegati a migliaia di macchine artificiali fatte
di metallo. La combustione avverrà per mezzo dell’antichissima roccia carbone che gli uomini
di quell'epoca si procureranno in grandissime quantità dalle profondità della Terra.
10. Quando una tale attività con la potenza del fuoco avrà un giorno raggiunto il culmine, in tali
punti l'aria della Terra si impregnerà troppo potentemente di varie specie di eteri
infiammabili che poi si incendieranno qua e là e trasformeranno in cenere tali città e
regioni assieme a molti dei loro abitanti. Questa sarà anche una grande ed efficace
purificazione! Quello che però non farà il fuoco, ottenuto in questo modo, lo compiranno altri
grandi uragani terrestri di ogni genere e specie, naturalmente dove sarà appunto necessario;
poiché senza necessità non verrà bruciato né distrutto alcunché. In tal modo però verrà anche
liberata l'aria della Terra dalle sue cattive esalazioni e spiriti naturali, il che eserciterà poi un
influsso benefico su tutte le altre creature della Terra. Ciò servirà anche alla salute naturale
degli uomini, nel senso che tutte le numerose e cattive malattie del corpo cesseranno e gli
uomini potranno raggiungere un'età avanzata, in salute e forza.
11. Poiché gli uomini così purificati si troveranno nella Mia Luce ed osserveranno per sempre, in
modo vivo e vero, i comandamenti dell'Amore, anche la proprietà terriera sarà suddivisa tra gli
uomini in modo tale che ciascuno abbia così tanto da non patire mai la miseria se è rettamente
laborioso. I preposti alle comunità, nonché i re, stando completamente sotto la Mia Luce,
provvederanno affinché nel loro paese, tra il loro popolo, non ci siano mai carestie. Ed Io Stesso
visiterò ben presto qua e là gli uomini e li fortificherò e li rinfrancherò ogni volta che
avranno grandissimo desiderio e amore verso Me. Certamente, questa profezia è destinata
ad un futuro ancora abbastanza lontano e, però, non resterà inadempiuta. Poiché tutto potrà
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passare, perfino questa Terra e tutto il cielo visibile, ma mai una delle Mie parole e promesse resterà
inadempiuta!

12. (GEG/8/187) In quell'epoca sorgeranno moltissimi nuovi paesi, nazioni e popoli che ora ancora
non hanno nome. Che Io però verrò di nuovo sulla Terra soltanto in quel luogo dove tra
gli uomini esisterà ancora la più grande e viva fede e il più grande e più vero amore per
Dio e per il prossimo, questo lo puoi prendere per certo e verissimo. Ma quando Io
ritornerò, non verrò da solo, bensì tutti i Miei, che sono presso di Me nel Mio Regno celeste già da
lungo tempo, verranno con Me in grandissime schiere e fortificheranno i loro fratelli che ancora
camminano sulla Terra nella carne. E ci sarà una vera comunità tra gli spiriti già beati dei Cieli e gli
uomini di questa Terra; ciò che sarà certamente di grandissimo conforto agli uomini di quel tempo.
Ed ora voi sapete tutto ciò che vi era necessario sapere. Agite in conformità, così raccoglierete
l'eterna Vita; poiché Io vi risveglierò nell'ultimo giorno!".

13. L'anno, il giorno e l'ora del Mio ritorno non posso perciò stabilirveli con
(GEG/9/70)
certezza, perché infatti tutto su questa Terra dipende dalla volontà assolutamente
libera degli uomini.
Per questo neanche un angelo in Cielo lo sa, bensì solo il Padre e colui al quale Egli lo vuole
rivelare. Inoltre, il saperlo esattamente in anticipo non è necessariamente utile alla salvezza
dell'anima. Per pochissimi rinati completamente nello spirito, sì; ma per innumerevoli molti altri ciò
sarebbe certamente un gran male! Perciò è meglio per gli esseri umani se non sanno tutto quanto
con certezza in anticipo, cosa, come e quando, questo e quello potrà e dovrà anche venire su di essi,
in questo mondo. Io vi dico che verrà il tempo in cui i vostri discendenti nella fede chiederanno,
come voi ora qui, quando verrà il giorno del Figlio dell'Uomo! Essi aspireranno a vederLo e tuttavia
non Lo vedranno come essi lo desiderano.
E in quei tempi molti si alzeranno e diranno con fare sapiente: guarda qui, guarda là e quello
è il giorno! Ma non andateci e non seguite tali profeti!
Il giorno della Mia Nuova Venuta sarà pari al lampo che passa nel cielo nuvoloso
dall'oriente all'occidente e illumina tutto ciò che sta sotto il cielo.
14. Però, prima che ciò avvenga, il Figlio dell'Uomo dovrà soffrire molto. Egli verrà
totalmente rifiutato da questa generazione, ovvero dai giudei e farisei, e nei tempi futuri da coloro
che verranno chiamati i nuovi «giudei e farisei». E come avvenne ai tempi di Noè, avverrà anche nel
tempo della Nuova Venuta del Figlio dell'Uomo. Essi mangiavano e bevevano con tutta comodità,
corteggiavano e si facevano corteggiare fino al giorno in cui Noè salì sull'arca e poi venne il diluvio
che tutti affogò. Allo stesso modo, come avvenne ai tempi di Lot, in cui essi mangiavano e
bevevano e coltivavano e costruivano. Ma nel giorno in cui Lot se ne andò da Sodoma, piovve
fuoco e zolfo dal cielo che li uccise tutti.
15. Vedete, così avverrà anche in quei tempi in cui si manifesterà di nuovo il Figlio dell'Uomo.
Chi in quel giorno si trova sul tetto e sa che le suppellettili si trovano in casa, non scenda dal tetto
per andarle a prendere. Questo però va inteso nel senso che chi ha la vera comprensione, resti in
questa comprensione e non scenda al di sotto, nel timore di rimetterci forse i suoi privilegi terreni!
Poiché questi verranno distrutti. Un'altra simile immagine: chi si trova sul campo (della libertà di
conoscenza) non si rivolga a ciò che sta dietro di lui (come le vecchie e false dottrine e i loro
precetti), bensì si rammenti della moglie di Lot e prosegua nella verità. Io vi dico anche dell'altro:
nello stesso tempo due si troveranno in un mulino facendo lo stesso lavoro. Uno verrà accolto,
ovvero il giusto lavoratore, mentre quello ingiusto ed egoista verrà abbandonato. Infatti, chi cerca di
conservare la propria anima per il mondo, la perderà, mentre quello che la perderà a causa del
mondo, conserverà la vita dell'anima e l'aiuterà a giungere alla vera Vita eterna.
16. Ed Io vi dico ancora che nella medesima notte dell'anima, due giacciono nello stesso letto;
uno verrà accolto e l'altro abbandonato. Questo significa: due si troveranno in apparenza nella sfera

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della stessa professione di fede. Uno però si troverà nella viva fede attiva, e perciò verrà anche
accolto nel vivo Regno di Dio pieno di Luce. L'altro invece resterà attaccato al puro culto esteriore
che non ha alcun valore interiore vitale per l'anima e per lo spirito. Egli non verrà accolto nel vivo
Regno di Dio colmo di Luce, poiché la sua fede è morta essendo mancante di opere d'amore per il
prossimo. E ancora due si troveranno sul campo di lavoro: uno che lavorerà nella fede viva
per amore di Dio e per amore del prossimo, senza fini personali, verrà anche accolto nel vero
Regno di Dio. Colui che lavorerà invece sullo stesso campo come i farisei, senza viva fede
interiore e per propri fini personali, verrà abbandonato e non verrà accolto nel vivo Regno di
Dio pieno di Luce. Vedete così avverrà con la Nuova Venuta del Figlio dell'Uomo! Quando voi
però sarete in seguito compenetrati più profondamente dal Mio Spirito, avrete anche la chiara
comprensione di tutto ciò che vi è stato da Me detto; per ora però non ve lo posso annunciare in
modo più chiaro e comprensibile.
17. (GEG/9/71) Se voi però volete avere ben definito il quando e dove, ricordatevi: dove c'è una
carogna, si radunano anche rapidamente le libere aquile! Considerate ora l’ozioso farisaismo privo
di fede e vedrete la carogna; Io e tutti quelli che credono in Me, giudei e pagani, siamo invece le
aquile che presto consumeranno del tutto la carogna. Quindi la notte del peccato dell'anima è una
carogna attorno alla quale comincia a diffondersi la Luce della Vita distruggendo la carogna, come
il mattino annulla la notte con tutte le sue nebbie e immagini fallaci. Come sta ora avvenendo
davanti ai nostri occhi con l'ozioso giudaismo, privo di verità e fede, il quale di fatto è diventato
un'immane carogna, e che finirà fra circa 50 anni terreni, così avverrà in un tempo futuro con la
Dottrina e con la Chiesa che Io sto ora fondando. Anche questa diverrà una carogna, ancor peggiore
di quanto lo sia ora il giudaismo. Perciò, anche le libere aquile della Luce e della Vita da tutte le
parti piomberanno su di essa, e, come una carogna che appesta tutto il mondo, la consumeranno con
il fuoco del vero Amore e della Potenza della loro Luce di Verità.
E ciò può accadere ancor prima che dopo di Me, così come sono ora corporalmente
fra di voi, siano trascorsi due interi millenni di anni terrestri, e a ciò Io vi feci già accenno
in altre occasioni.
18. Se già in quest'epoca nella quale Io cammino su questa Terra nella carne, in mezzo a voi, e
vado predicando, alcuni si sono messi in cammino in Nome Mio e propagano la Mia Dottrina per i
loro vantaggi materiali, miscelandovi però anche il loro seme impuro dal quale tra il magro
frumento presto crescerà molta cattiva erbaccia: c'è forse da meravigliarsi se nei tempi futuri si
leveranno in Nome Mio ancor più falsi maestri e profeti, non da Me chiamati, che grideranno alla
gente, con tuonanti discorsi e con la spada in mano: «Guardate, qui è il Cristo» oppure «Là è il
Cristo!». Se voi, e più tardi i vostri veri seguaci, udirete questo, non credete a tali grida!
Infatti, essi saranno facilmente riconoscibili dalle loro opere, come gli alberi dai loro
frutti. Un buon albero porta anche buoni frutti, però sulle siepi spinose non cresce l'uva e
sui cardi non crescono i fichi.
19. In che cosa consista il Regno di Dio e dove e come Esso si sviluppa soltanto nell'uomo
stesso, questo ve l'ho già detto. Così, voi certamente comprenderete anche che non si deve credere a
coloro che diranno: «Guarda qui, guarda là!». Poiché come lo Spirito è insito nell'uomo e da Esso
sono stati emanati in origine tutta la vita, il pensiero, il sentimento e la conoscenza e il volere, così
anche il Regno di Dio, quale vero Regno di Vita dello Spirito, è insito solo nell'uomo e non in
qualche luogo o al di fuori dell'uomo. Chi comprende questo secondo la piena e viva Verità, a costui
un falso profeta non potrà mai nuocere in eterno. Chi invece nel suo animo assomiglia ad una
bandiera al vento o ad una canna palustre, certo difficilmente troverà il porto della vita pieno di
tranquillità e chiaro di Verità!
Perciò, siate anche voi vere rocce di Vita, alle quali le tempeste e le ondate non possono
nuocere!
20. (GEG/9/72) Certamente il Regno di Dio in Me è venuto a voi e si trova presso di voi e in mezzo a
voi, però ciò non basta per il raggiungimento e la piena conservazione dell'eterna Vita dell'anima,

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perché il Regno di Dio in Me è sì venuto a voi, però non è ancora penetrato nel vostro intimo. Ciò
potrà avvenire e avverrà solo quando voi, senza alcun riguardo del mondo, avrete accolto
completamente la Mia Dottrina nella vostra volontà e quindi anche nella piena attività. Quando ciò
sarà il caso non direte più: «Cristo e con Lui il Regno di Dio sono venuti a noi e dimorano in mezzo
a noi», bensì direte: "Ora non sono io a vivere, ma Cristo vive in me!". Quando questo sarà il caso
vostro, allora comprenderete anche vivamente nella sua pienezza come il Regno di Dio non venga
agli uomini e negli uomini con il fasto esteriore, bensì si sviluppi solo nell'intimo dell'uomo,
attirando l'anima nella sua eterna Vita.

21. (GEG/9/89) Per quanto riguarda le Mie parole sullo stato della fede negli uomini in un lontano
futuro quando il Figlio dell'Uomo tornerà di Nuovo su questa Terra, così Io vi dico che nel
complesso Egli troverà ancor meno fede viva di quanto ci sia ora. Infatti, in quei tempi gli
uomini progrediranno moltissimo in molte scienze ed arti, studiando e calcolando
incessantemente sotto i rami ampiamente dispiegati dell'albero della conoscenza. Essi
riusciranno a fare cose meravigliose con le forze, ora ancora celate all'uomo, che si trovano
nella natura della Terra, e diranno: "Vedete! Questo è dio, e non ne esistono altri!". La fede
di questi uomini sarà perciò come fosse nulla. Al Mio Ritorno Io non troverò alcuna fede
in questi uomini.
22. Un'altra parte, anche più grande dell’umanità, si troverà però in una superstizione ancor più
fitta e tenebrosa di quella in cui si trovano ora tutti i pagani della Terra. Questi avranno, per un
lungo periodo, i loro maestri, rappresentanti e protettori nei grandi e potenti della Terra. Però i figli
del mondo, ben edotti in tutte le scienze ed arti, sopprimeranno con tutta veemenza quella tenebrosa
superstizione e con ciò metteranno in grandissimo imbarazzo i grandi e potenti della Terra. Infatti,
attraverso la scienza e le arti di ogni genere, il popolo, tenuto a lungo e di forza nella cecità,
comincerà ad accorgersi di essere stato tenuto in schiavitù solo per la fama e il benessere dei grandi
e dei potenti, e che loro stessi non avevano alcuna la fede. E quando Io poi verrò, non troverò alcuna
fede neanche negli uomini di quell'epoca! Quando però i ciechi, grazie alla scienza, avranno
acquistato la vista, essi saranno divenuti seguaci di coloro che li hanno liberati in gran parte dalla
dura schiavitù dei grandi e potenti. E se Io arrivassi e dicessi: "Ascoltate, voi popoli della Terra! Io
sono ora nuovamente venuto a voi e voglio mostrarvi di nuovo le rette vie verso l'eterna Vita delle
vostre anime!", che cosa direbbero gli uomini privi di ogni fede? Mi darebbero come risposta:
23. "Amico, chiunque Tu sia, lascia stare le vecchie logore scemenze, fortunatamente sfumate,
per le quali, dai tempi in cui esse fecero la loro prima comparsa, sono stati versati molti fiumi di
sangue, spesso innocente. Adesso ci atteniamo alle scienze ed alle arti di ogni tipo e viviamo in pace
e tranquillità, fiduciosi anche se solo temporaneamente. Noi preferiamo una vita limitata nel tempo,
però pacifica e tranquilla, ben più che un Cielo con tutte le sue beatitudini, acquistato attraverso
molte sofferenze e pur sempre messo in dubbio!".
24. Voi dite: "Signore, non far mai sorgere i falsi profeti in Nome Tuo! Se però Tu Stesso vuoi
che sia così, dovrà anche andarTi bene che Tu, al Tuo futuro ritorno su questa Terra, non troverai
più fede tra gli uomini!". Io però dico in merito: "L'intelletto umano, di corte vedute, giudica
sicuramente in modo giusto, secondo il suo punto di vista e secondo il mondo non vi è certo molto
da contraddire. Dio, però, come Creatore ed eterno Conservatore di tutte le cose e di tutti gli esseri,
ha invece tutt'altre idee e piani per ciò che Egli ha creato fuori da Sé! E quindi sa meglio di tutti
perché Egli ammette questo e quello tra gli uomini di questa Terra. Solamente alla fine tutte le
superstizioni verranno spazzate via dal suolo della Terra con le armi della scienza e delle arti, ma
ciononostante nessun uomo verrà fuorviato minimamente nel suo libero arbitrio. In tal modo con il
tempo ci sarà certamente un vuoto completo di fede tra gli uomini, però un tale stato durerà solo un
periodo brevissimo. Solamente in quel tempo Io vorrò benedire il vecchio albero della Conoscenza,
e l'albero della Vita nell'uomo raggiungerà di nuovo la sua vecchia forza. E poi ci sarà un solo
Pastore ed un solo gregge! Una fede come c'è ora non la ritroverò certamente mai più nei tempi

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futuri, bensì un'altra fede! In che cosa essa consisterà, voi non potreste ora farvene un'immagine.
Ciononostante un giorno avverrà come Io ve l'ho predetto!".

25. (GEG/9/90) La Dottrina, che Io vi do ora, è la Parola di Dio ed essa resterà in eterno.
Perciò quegli uomini riceveranno solo Questa, così come voi l'avete da Me ricevuta. Ma
in quei tempi essa non verrà data loro velata, bensì svelata completamente nel senso
celeste e spirituale. In ciò consisterà la Nuova Gerusalemme che scenderà dai Cieli su
questa Terra. Nella sua Luce solamente sarà chiaro per gli uomini quanto i loro
predecessori siano stati ingannati dai falsi profeti, come ora gli ebrei dai farisei! Essi
poi non attribuiranno più a Me e alla Mia Dottrina la colpa delle molte sciagure sulla
Terra, bensì ai falsi maestri e profeti egoisti e avidi di potere ed avranno esattamente
riconosciuto di quale spirito essi erano figli. Quando però la Luce chiarissima della
Nuova Gerusalemme risplenderà sull’intera Terra, allora i bugiardi e gli imbroglioni
verranno completamente scoperti e verrà data loro la ricompensa del loro lavoro. Quanto
più alto si riterrà uno di loro, tanto più rovinosa sarà anche la sua caduta.
26. Avrei ancora tante cose da dirvi e da svelarvi, ma voi non potreste ancora sopportarle. Ma
quando verrà su di voi lo Spirito di Verità proveniente da Me, Egli vi guiderà in tutta la Verità e la
Sapienza e voi vi troverete totalmente nella Luce della Nuova Gerusalemme. Ma se sarete poi in
grado di trasmettere la Luce ai vostri discepoli, questa è una questione alla quale voi difficilmente
risponderete. Voi ora non potete ancora immaginare a quali grandi e complesse scienze ed arti
giungeranno un giorno gli uomini e come, in tal modo, verrà diradata assai ogni superstizione tra gli
uomini. Ma dove, nel mondo intero, si può mai parlare di una pura scienza che si basi sui princìpi
della verità ben calcolata? E dove di un'arte calcolata sulla base di una tale scienza? Ora dove c'è tra
gli uomini una scienza ed un'arte da essa derivata, ci sono anche pur sempre più di tre quarti di cieca
superstizione.
27. Su un tale frutto marcio dell'albero, non ancora benedetto della conoscenza, non si può però
porre alcuna alta Verità celeste. Se volete porvela, ne spunterà un frutto che si potrebbe certo dare in
pasto al drago, ma mai agli uomini come alimento. E vedete e ricordatevelo bene: da tali frutti
scaturiranno anche i falsi profeti con tutte le loro false dottrine e falsi miracoli e
rovineranno più di tre quarti della Terra! Infatti, si cercherà di combinare la Mia purissima
Dottrina di Verità con le scienze esistenti tra gli uomini, miscelate con la superstizione e con le arti
di poco conto, nell'opinione che in tal modo essa possa essere più facilmente accettata dagli uomini.
Così si inquinerà naturalmente sempre più la Mia Dottrina. E le scienze e le arti piene di
superstizione in tal modo si inabisseranno sempre più nella vecchia notte, più di quanto esse siano
mai sprofondate dall'inizio dell'umanità. Alla fine esse diverranno per un certo tempo esclusiva
proprietà dei falsi profeti, in modo che essi, con il loro supporto, possano più facilmente propiziarsi
il popolo tenuto cieco.
28. Ma le cose non resteranno così. Infatti, al tempo giusto, Io risveglierò uomini per le
scienze e per le arti pure ed essi annunceranno agli uomini dai tetti come i servi di Balaam
hanno compiuto i loro miracoli! In tal modo, la scienza pura ed anche le arti pure diverranno
un invincibile precursore e pioniere per Me contro la vecchia superstizione. Quando la stalla
di Augia sarà stata così ripulita, Io avrò poi facilmente un efficacissimo ritorno su questa
Terra. Poiché con la scienza pura degli uomini, che sarà ovunque, si potrà anche facilmente
associare la Mia purissima Dottrina di Vita e dare agli uomini una completa Luce di Vita
giacché una purezza non potrà mai inquinare l'altra.
29. (GEG/9/91) Per operare nel corso del tempo, presso gli uomini, una purificazione completa nelle
scienze e nelle arti da queste derivanti, dovrà dapprima essere predicata loro la Mia Dottrina, mentre
i vari idoli, con i loro sacerdoti e templi, dovranno essere distrutti! Quando ciò sarà avvenuto e il
Mio Vangelo sarà stato predicato agli uomini, anche se attraverso molti falsi profeti, solo allora essi
saranno capaci di purificarsi poco a poco nelle scienze e nelle arti. Queste saranno poi come una

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folgore che dal sorgere al calar del sole illumina chiaramente tutto ciò che si trova sulla Terra. Per
sorgere s'intende però ciò che è spirituale e per calare tutto ciò che è della natura!

30. (GEG/7/183) Un uomo non potrà mai afferrare in tutta la loro profondità le più profonde Verità
soprannaturali, se egli non conosce il terreno sul quale si trova e cammina quale uomo naturale! Io
Stesso vi ho perciò già spiegato molte cose nel campo dei fenomeni particolari di questo mondo
della natura e vi ho mostrato la luna, il sole, tutti i pianeti e l'intero cielo stellato dalla vastità
infinita. Vi ho anche detto che un uomo potrà amare Dio in modo totale soltanto quando Lo avrà
anche riconosciuto sempre di più e sempre più puramente nelle Sue innumerevoli opere. Ma la cosa
principale è e resta la costante aspirazione alla completa rinascita dello spirito nell'anima. È solo
attraverso di essa che l'uomo verrà elevato a tutta la Verità e Sapienza. Egli avrà poi una perfetta
Luce collegata tra le cose terrene e quelle celesti, puramente spirituali, e con la Luce anche l'eterna
Vita. Questo, però, è infinitamente di più di tutte le scienze che riguardano tutte le cose della natura!
A che servirebbe a quell’uomo che è in grado di conoscere e giudicare nel modo più vero e preciso
tutte le cose e i fenomeni, dai più grandi ai più piccoli, dell’intero mondo della natura se
ciononostante egli fosse così lontano dalla rinascita dello Spirito nell'anima, come la Terra lo è dal
Cielo! Forse che le molte scienze gli potrebbero procurare l'eterna Vita?

31. (GEG/9/93) L’antica interiore scienza delle rispondenze è invece accessibile e proprietà solo di
quegli uomini che mai divennero vacillanti e deboli nella vera fede e fiducia nell'Unico Vero Dio, e
Lo hanno sempre amato come Padre, sopra ogni cosa, e hanno amato il loro prossimo come se
stessi. E questo perché tale scienza è la scrittura e il linguaggio interiore dell'anima e dello spirito
nell'anima. Chi ha perso questo linguaggio è nell'impossibilità di comprendere la Scrittura e, nella
propria morta luce del mondo, il suo linguaggio gli sembra una stoltezza. Poiché i rapporti di vita
dello spirito e dell'anima sono di altro genere di quelle del corpo. Così, anche l'udire, il vedere,
percepire, pensare, parlare spirituali e la Scrittura sono costituiti in modo completamente diverso da
qui tra gli uomini nel mondo naturale. Per questo, ciò che uno spirito fa e dice può essere reso
comprensibile all'uomo naturale solo attraverso la via dell’antica scienza delle rispondenze. Gli
uomini hanno perso questa scienza per colpa loro. Con ciò essi si sono privati dei contatti con gli
spiriti di tutte le regioni e di tutti i Cieli e perciò non possono più afferrare e comprendere l'aspetto
spirituale nascosto nella Scrittura. Essi leggono le parole scritte secondo il suono, appreso
ciecamente, della lettera morta e nemmeno possono comprendere questo ed accorgersi che la lettera
è morta e che non può vivificare nessuno, bensì che è solamente il senso celato interiormente che,
essendo lui stesso Vita, rende tutto vivo.
32. Se voi comprendete questo, aspirate dunque soprattutto alla rinascita nello Spirito, affinché il
Regno di Dio divenga vivo in voi e del tutto operante. Così voi giungerete di nuovo alla scienza
delle rispondenze tra materia e Spirito, senza la quale voi non potrete mai comprendere nel
profondo della viva Verità né Mosè, né un altro profeta e perciò incorrete nell’incredulità, nei dubbi
e nei peccati, anziché sfuggire ai molti pericoli che minacciano di inghiottirvi!
33. Io vi ho già evidenziato ora a sufficienza come e in che modo Io verrò di nuovo su
questa Terra fra gli uomini.

34. (GEG/9/94) Nella Mia Seconda Venuta, Io non nascerò di nuovo come un bambino da
una donna, da qualche parte. Poiché il Mio corpo resterà trasfigurato, come Io lo sono quale
Spirito in eternità, e così Io non avrò mai più bisogno di un secondo corpo simile a quello che
ho ora sulla Terra. Io verrò, invece, prima invisibilmente nelle «nubi del cielo», il che vuol
dire: Io comincerò prima ad avvicinarMi agli uomini attraverso veritieri veggenti, saggi e
nuovi profeti ridestati. E in quel tempo anche le ragazze profetizzeranno e i giovani avranno
chiari sogni con i quali essi annunceranno agli uomini il Mio arrivo. Molti li ascolteranno e
miglioreranno, ma il mondo li tratterà da pazzi sognatori e non crederà loro, come fu anche il
caso dei profeti.

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35. Così pure, di tanto in tanto, Io risveglierò uomini ai quali dirò nella penna, tramite il loro
cuore, tutto ciò che sta avvenendo ora, in questa Mia Presenza, e ciò di cui si va discutendo.
Gli uomini di quei tempi, che sapranno quasi tutti leggere e scrivere correntemente, leggeranno e
comprenderanno anche i nuovi libri. Questo modo di divulgazione della Mia Dottrina, ridata dai
Cieli in modo nuovo e puro, potrà essere portata a tutti gli uomini, su tutta la Terra, molto più
rapidamente ed efficacemente di adesso, tramite i messaggeri nel Mio Nome, di bocca in bocca.
36. Quando la Mia Dottrina sarà stata portata in questo modo tra gli uomini di
buona volontà e fede operante ed almeno un terzo degli uomini ne avrà notizia, allora
anch'Io verrò qua e là di Persona e corporalmente visibile a coloro che Mi amano di
più e che avranno il vivissimo desiderio del Mio ritorno e la completa viva fede. Ed Io
Stesso formerò da loro delle comunità alle quali nessuna potenza del mondo non sarà mai più
in grado di fare opposizione e resistenza, poiché Io sarò il loro Condottiero e il loro Eroe
eternamente invincibile e giudicherò tutti i morti e ciechi uomini del mondo. E così Io
purificherò la Terra dalla sua vecchia sozzura.
37. Al tempo dei nuovi veggenti e profeti ci sarà però un grande tormento ed
oppressione tra gli uomini come mai ci fu su questa Terra. Ma a causa dei Miei eletti essa
durerà solo breve tempo affinché essi non abbiano a subire danno nel loro divenir beati.
Tuttavia, in questo paese dove Io già ora vengo perseguitato da un luogo all'altro dai giudei del
tempio, come un criminale, e che in quell'epoca verrà calpestato da tenebrosi pagani, Io non
comparirò per primo di nuovo personalmente, bensì nei paesi di un'altra parte del mondo che sono
ora abitati dai pagani dove Io fonderò un nuovo Regno: un Regno di pace, di armonia, d'Amore e di
continua viva fede. E il timore della morte del corpo non sarà più tra gli uomini che camminano
nella Mia Luce e saranno in permanente collegamento e relazione con gli angeli del Cielo.
38. La Terra è ovunque Mia ed Io so dove il Mio Ritorno sarà il più efficace per
l'intera Terra. In quel tempo, però, in cui gli uomini potranno farsi intendere da un capo
all'altro della Terra alla velocità del lampo e, servendosi degli spiriti fissati nel fuoco e
nell'acqua, potranno viaggiare superando le più grandi distanze del suolo terrestre, più
rapidamente dell'uragano più violento, ed anche le navi, con l'aiuto delle stesse forze,
attraverseranno l'oceano in brevissimo tempo, la notizia del Mio Ritorno Personale potrà
venire facilmente diffusa, in brevissimo tempo, su tutta la Terra, anche in Asia. Però qui si
pone la domanda: la notizia troverà forse fede presso i ciechi e sordi pagani di questa parte
del mondo? Io penso e dico: "Difficilmente prima che non venga purificato da un grande
giudizio mondiale!".
39. C'è però un grande paese nel lontano Occidente che è lambito da tutte le parti dal
grande oceano e che non è collegato da nessuna parte con il vecchio mondo. Da questo paese
gli uomini sentiranno dapprima grandi cose e queste compariranno anche nell'Occidente
dell'Europa. Da ciò nascerà un chiaro splendore da una parte e dall'altra: le luci dei Cieli si
incontreranno, si riconosceranno e si sosterranno.
Da queste luci si formerà il Sole della Vita, quindi la perfetta Nuova Gerusalemme e in
questo Sole Io Ritornerò su questa Terra. Questo cielo visibile e questa Terra passeranno,
nel corso dei tempi, ma le Mie parole che Io ho detto a voi non passeranno!

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UN QUADRO DELLO SVILUPPO
DELL'UMANITA'
Gesù parla ai Suoi discepoli degli avvenimenti
che precederanno il Suo ritorno.

1. Con la Mia nascita è già iniziato ovunque il giudizio dei pagani. Ora esso
(GEG/8/46)
continua in maggior misura e proseguirà fino a che sarà luce completa tra gli uomini
su questa Terra, per quasi 2000 anni!
2. Come voi ora però vedete nella regione di levante sovrapporsi ogni genere di nuvole
all'orizzonte, come se volessero ostacolare il sorgere del sole, così anche contro il grande sorgere
dello spirituale ed eterno Sole di Verità, che dovrà venire un giorno, una grande massa nuvolosa di
ostacoli di ogni genere comincerà ad accumularsi e provocherà molti danni fra gli uomini. Ma essi
non riusciranno comunque ad impedire il finale grande sorgere del Sole della Verità. Voi avete visto
prima risplendere in cielo ancora molte belle stelle ed al tramonto avete anche visto le stelle che
brillavano nella notte fonda. Vedete, esse, come buoni messaggeri, precedevano i messaggeri del
mattino ancora visibili ed operavano nella notte. E questa è ora la vostra professione!
3. Quando, però, all'orizzonte spirituale del mattino si leveranno i messaggeri mattutini ancor più
chiari, questo sarà un segno che ad essi presto seguirà il grande e generale Sole della Vita e della
Verità. La sua chiarissima Luce sarà un giudizio inflessibile su tutte le menzogne e su tutti gli
inganni e della meretrice di Babele che si è da esse formata. Ed essa, con tutti i suoi discepoli e
veneratori, ed anche con la sua grande pompa mondana, verrà scaraventata negli abissi del
disprezzo, della giusta ira e della dimenticanza. Poi gli uomini illuminati non si ricorderanno più
dell'inganno e del giudizio che è durato a lungo.
4. Ora però potete già ben osservare che le nuvole nere che erano prima così minacciose
cominciano ad avere bordi splendenti d'oro. Così voi vi accorgerete anche in quei tempi come gli
uomini, che poco prima erano ancora veri nemici della Luce della Verità, verranno
sempre più chiaramente illuminati da tutte le parti dai raggi di Luce della Verità e poi,
rilucendo essi stessi, diverranno nemici della vecchia menzogna. Ed un tale risplendere del
Sole della Verità dai Cieli, che si sta avvicinando al suo pieno sorgere, sarà il Mio Segno come
Figlio dell'Uomo, per tutti gli uomini veritieri sulla Terra e sarà l'inizio della fine del grande
giudizio sulla prostituta della nuova Babele (Matt. 24, 30).
5. Ed ecco che gli amanti della Verità giubileranno assai e Mi loderanno perché Io in
precedenza ho inviato loro il segno del Mio sorgere nel Cielo del giorno interiore dello Spirito!
Ma i nemici della Verità scoppieranno in pianti e stridor di denti. Essi cercheranno, per
quanto possibile, di nascondersi in angoli oscuri con i loro fedeli che andranno sempre più
diminuendo, il che però non servirà loro a nulla. Poiché, non appena il pieno Sole della Verità sarà
sorto, esso illuminerà a fondo tutti i buchi, angoli e caverne, per quanto oscuri essi siano, e i nemici
della Luce non avranno più alcun rifugio sulla Terra intera.
6. Io Stesso però, quale eterna Verità, sarò in quel Sole e, attraverso la sua Luce,
sarò presso gli uomini come Sovrano e Guida della loro vita e del loro destino
temporale ed eterno. Con ciò Io vi ho mostrato, secondo la piena e comprensibile Verità, il
grande giudizio del nuovo e vecchio paganesimo. Questo era per voi; ma Io più tardi vi darò per gli
uomini anche un quadro che voi potrete poi anche trasmettere, però non senza la vera spiegazione.
(GEG/8/47) Ora però continuiamo ad osservare la scena mattutina. Fate bene attenzione a ciò che
apparirà ancora in immagine prima del completo sorgere del sole! Giacché Io voglio che anche
voi abbiate a vedere con i vostri occhi come tutto si presenterà negli ultimi tempi del
nuovo paganesimo".
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7. (Dapprima si vide una spessa nebbia completamente nera sorgere da lontano all'orizzonte.
Allorché questa nebbia ebbe raggiunto pressappoco sette volte l’altezza delle lontane montagne
all'orizzonte, essa divenne come incandescente perché fu attraversata improvvisamente da
innumerevoli lampi. E sul bordo superiore e nero delle nebbie infiammate dai molti fulmini apparve
una grande città).
8. Ed Io dissi: "Guardate l'immagine della nuova Babele! Questo è il declino del vecchio
paganesimo ed allo stesso tempo l'inizio del nuovo. Già fra circa cinque o sei secoli, calcolando
da ora, essa avrà completamente quest'aspetto. Continuate però ad osservare l'immagine!". Di
nuovo tutti indirizzarono la loro attenzione alla visione le cui scene si susseguivano rapidamente. E
si videro grandi migrazioni di popoli e molte acerrime battaglie e guerre. Al centro della città si vide
ergersi qualcosa come una montagna sulla quale stava un alto e grande trono come d'oro
incandescente. Sul trono sedeva un sovrano con uno scettro la cui punta era ornata da una triplice
croce, ed aveva una triplice corona sul capo. Dalla sua bocca partivano innumerevoli dardi. Dai suoi
occhi e dal suo petto si sprigionavano altrettanti lampi di ira e di massima superbia. E vennero a lui
i re, molti dei quali si prostravano profondamente davanti a lui. Quelli che così facevano venivano
da lui guardati amichevolmente e confermati nel loro potere. Mentre quelli che non s'inchinavano
davanti a lui, venivano perseguitati malvagiamente e mal ridotti dai suoi dardi e fulmini.
9. Dissi Io: "Questo non rappresenta un particolare sovrano di molti paesi e popoli, bensì solo la
personalità visibile dell'Anticristo! La triplice croce designa la Mia Dottrina, la quale, appunto
triplicemente falsata, verrà imposta ai re ed ai loro popoli, falsa nella parola, falsa nella verità e
falsa nella viva applicazione.
10. I re, però, che non si piegano davanti a lui e che egli maledice, sono quelli che restano più o
meno nella vecchia dottrina. I suoi dardi e i suoi fulmini certamente li raggiungono, però
ciononostante non possono infliggere loro alcun rilevante danno. Ma ora continuate ad osservare la
visione; attraverso di essa Io posso però mostrarvi solo i momenti principali!".
11. Ora tutti quanti guardarono di nuovo con maggior attenzione. Ed ecco radunarsi, con le loro
schiere di guerra, molti re che ancora poco prima si erano chinati profondamente davanti al trono,
ed andare contro di lui. Vedete che battaglia acerrima e come il suo alto trono già sprofonda
alquanto negli abissi della città. Voi vedete solamente alcuni re che, solo in apparenza, si inchinano
davanti a lui mentre invece dagli altri re decaduti vengono rispedite a lui una gran quantità di frecce
e fulmini. Ma ora di lui non si vede quasi più nulla; ciò avverrà già dopo 1000-1500-1600 e
1700 anni.
12. Vedete, ora sta tentando di risollevarsi di nuovo, circondato da nere masnade. Ed alcuni re gli
porgono le mani per aiutarlo; ma quelli che fanno ciò diverranno presto del tutto impotenti ed i loro
popoli strapperanno loro la corona dal capo e la daranno ai re forti! E vedete! Ora il suo trono si
inabissa ed i re forti accorrono e lo dividono in più parti. Così crolla per lui ora tutto il suo potere, la
sua altezza e grandezza. Certo egli continua ancora a scagliare attorno a sé frecce e deboli fulmini,
ma essi non nuocciono più a nessuno, poiché la maggior parte ritornano su di lui e feriscono lui e le
sue stanche e tenebrose orde.

13. (GEG/8/48) Cosa rappresentano invece le «luminose nubi»? Esse sono associazioni di
persone illuminate dalla Divina Verità. Ora, queste associazioni si avvicinano sempre
più formando così un'unica grande associazione; e questa è la Nuova Terra sulla quale
si estenderà un Nuovo Cielo pieno di Luce e chiarezza!
14. Voi non dovreste però pensare che questa Terra naturale passerà e si
trasformerà in una Nuova Terra: saranno solo gli uomini che, assumendo totalmente la
Verità Divina nei loro cuori, creeranno tra loro, come veri fratelli e sorelle nel Mio
Nome, una Nuova Terra Spirituale.
15. Su questa Nuova Terra ci sarò poi Io Stesso e regnerò fra i Miei ed essi avranno
contatto con Me e non Mi perderanno più di vista.
20
16. Vedete come da questa Nuova Terra si levano le luci, in correnti sempre più intense, si
librano e scendono sulla vecchia Terra incendiandola a tal punto che essa sembra essere tutta in
fiamme! Voi vedete anzi molti morti che escono dalle tombe e vanno nella luce, e come presto
verranno rivestiti dell'abito della Verità e poi si eleveranno nel Regno della Nuova Terra.
17. Nel contempo voi vi accorgerete però come una ancor grande parte tenebrosa è protesa ad
indossare l'abito della luce sulla sua veste nera per creare con esso, nuovamente, un nuovo
paganesimo anticristico, per il proprio tornaconto e per la smania di dominio. Ma Io Stesso farò
scendere su di loro la Mia Ira, ovvero il fuoco della Mia Verità. Ed i Miei angeli piomberanno su di
loro con spade fiammeggianti e annienteranno qualsiasi altro tenebroso sforzo negli abissi della
distruzione totale. Questo sarà l'ultimissimo e il più grande giudizio circa 1000 anni più tardi.
Questo periodo verrà denominato il Mio Regno dei Mille anni sulla Terra che, attraverso
quest'ultimissimo giudizio, subirà ancora una volta per brevissimo tempo una interruzione bellicosa.
Ma la vittoria sarà rapida e totale per tutti i tempi a venire.
18. Da quel momento in poi si costituiranno dai Cieli e dalla Terra un Unico Pastore ed un
Unico gregge. Il Pastore sarò Io, come in tutti i tempi, e il gregge sarà formato da uomini sulla
Terra in piena unione con i beati nei Miei Cieli. Questi ultimi frequenteranno di nuovo
visibilmente gli uomini della Terra, come ai primissimi tempi dell'umanità. Però, prima che ciò
avvenga, anche la Terra naturale subirà potentissimi sconvolgimenti. Grandi paesi e regni, ora
ancora ricoperti dal grande e profondo mare, emergeranno e diverranno terra fertilissima. Molte
montagne, ora ancora altissime, verranno abbassate e, con le loro cime spezzate, verranno ricolmate
profonde fosse e valli e formeranno una terra fertile.
19. Dato che in quei tempi gli uomini non brameranno, né lesineranno più sui tesori terreni ed
effimeri, così sulla Terra potranno vivere ancora tanti uomini quanti ne vivono ora, provvisti di tutto
e felici. Parallelamente però, in quel tempo, anche tutte le maligne malattie che tormentano con
potenza la carne spariranno dalla Terra. Gli uomini raggiungeranno una serena e longeva età e
faranno molte opere di bene. Nessuno avrà timore della morte del corpo perché vedrà davanti a sé,
con occhio chiaro, l'eterna Vita dell'anima.
20. La cosa principale nel far del bene sarà in quel tempo la retta educazione dei bambini e il
forte sosterrà, con ogni amore e con tutte le forze, il vecchio più debole fisicamente. Sulla Terra
felice verranno conclusi anche matrimoni, però come in Cielo secondo il Mio Ordine. E verranno
generati anche figli in gran numero, ma non per mezzo della pura libidine, bensì per mezzo della
vera serietà nell'Amore e ciò fino alla fine di tutti i tempi di questa Terra.
21. Ecco che ora avete un'immagine fedele dell'ultimo giudizio di tutti i pagani sulla Terra intera
che voi potete anche facilmente e ben comprendere.

22. (GEG/8/49) A questo punto i discepoli Mi domandarono: "Signore e Maestro! Anche noi, dal
Regno degli spiriti, potremo vedere e sentire tutto questo? E per quanto ancora esisterà la felice
Terra fino alla completa fine dei suoi tempi?".
23. Dissi Io: "Per quanto riguarda la vostra domanda, va da sé che voi dai Cieli vedrete,
ascolterete e sentirete non solo chiarissimamente tutto ciò, bensì ne sarete le guide principali e per
tutti i tempi; ma non solo sulla Nuova Terra, bensì su tutti i grandi uomini creati, nonché su tutte le
infinitamente numerose comunità di tutti i Cieli che in eterno non sono limitate da nessuna parte.
Perciò, Io vi dico che nessun uomo mai ha visto, né sentito e tanto meno ad alcun uomo mai è
venuto in mente quello che Dio ha preparato per coloro che Lo amano veramente! Io potrei
dirvi e mostrarvi adesso ancora tante cose, però ora non potreste ancora sopportarle. Ma quando
verrà lo Spirito di ogni Verità e di ogni Vita su di voi e voi sarete rinati in Esso, Egli vi guiderà ed
innalzerà in tutte le profondità della Mia Luce. Solo allora voi comprenderete quali grandi parole Io
ho detto ora a voi e, attraverso di voi, a tutti gli uomini! Ma per quanto riguarda la vostra seconda
domanda, questa è veramente ancora molto stolta. Infatti la nostra aritmetica non ha assolutamente
alcun numero che possa determinare la moltitudine enorme di anni terreni che trascorreranno fino

21
alla fine dei tempi della Terra. E se ciò fosse possibile in un qualche modo, certo non avrebbe
importanza per coloro che continueranno a vivere nello Spirito.
24. (GEG/8/50) Se voi prendete bene in considerazione il Mio comandamento del vero e puro amore
per il prossimo, comprenderete facilmente che ad ogni autentico e vero uomo reca dolore soprattutto
la superbia del suo prossimo. (GEG/8/51) Perciò ognuno sia pieno di mitezza ed umiltà e così
voi vi dimostrerete reciprocamente la massima stima umana e vivrete assieme in pace e
tranquillità. L'ambizione e la superbia invece producono malumore, risentimento, disprezzo,
rancore, ira e alla fine vendetta, guerra e i suoi malvagi strascichi. Il superbo e ambizioso è anche
sempre pieno di egoismo e avidità, e poiché egli vuole ottenere tutto, solo per accrescere i suoi onori
mondani, la triste conseguenza è poi che migliaia attorno a lui debbono vivere nella massima
miseria e indigenza, come fu anche il caso ai tempi di Noè e sarà ancor più il caso negli ultimi tempi
del nuovo paganesimo.
25. Ma appunto questa malvagia e infernale situazione tra gli uomini sarà il giudizio che essi
stessi si procureranno! Lo stragrande numero dei poveri e degli oppressi si rivolterà infine contro i
suoi superbi oppressori e la farà finita. Questo sarà un secondo diluvio sui peccati per mezzo del
fuoco d'ira della povertà, alla fine eccessivamente e troppo duramente oppressa.
26. Ma anche un fuoco naturale devasterà in quel tempo molti luoghi, poiché in quei tempi
gli uomini, pari ai vermi cattivi, per eccessiva avidità di lucro terreno, penetreranno nelle
viscere della terra cercandovi ogni sorta di tesori che anche troveranno. Quando però essi
raggiungeranno i potenti giacimenti delle foreste vergini sepolte nella terra e li impiegheranno
come combustibile per la fusione dei metalli e per molte altre cose, sarà alle porte anche
l'ultimo giudizio che essi stessi si sono procurati. Però soffriranno soprattutto coloro che
abiteranno nelle grandi città dei potenti della Terra di quei tempi.
Perciò restate tutti sempre nella mitezza e umiltà e con ciò nel vero amore del
prossimo, così non si produrrà alcun giudizio tra voi. Infatti, in quel tempo, dove gli
uomini vivranno nel Mio Ordine, là non comparirà alcun ultimo giudizio".

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SPIEGAZIONI DEI TESTI
DELLA SCRITTURA

1. Capitolo
"Io non voglio lasciarvi orfani, Io vengo a voi!"
(Giovanni 14, 18)

1. In che cosa si riconoscerà l'effetto dello Spirito Santo nel tempo accennato? Forse nelle leggi
umano-intellettualistiche statali e della guerra, oppure addirittura nelle molteplici leggi disciplinari
ecclesiastiche? Veramente no! Perché in tutto ciò non Io, bensì soltanto vantaggi per la supremazia
terrena ne sono la ragione. Tutti vogliono dominare, imperatori, re, prìncipi, e andando sempre più
in giù, più o meno tutti. Certo ci deve essere un imperatore, un re, un principe; ma essi non
dovrebbero essere tali per via del dominio, bensì per condurre a Me i popoli, attraverso la loro
guida. Così invece stanno di fatto le cose, essi vengono distolti solo da Me e rivolti al mondo, non
vengono resi forti, ma deboli, affinché essi, nella loro debolezza, possano essere poi più facilmente
dominati. E' opera dello Spirito Santo se il sovrano nei suoi sudditi non scorge altro che una specie
di servi della gleba che la sua parola può annientare in ogni momento al solo esprimerla? Il sovrano
dovrebbe essere una guida ed un consolatore del suo popolo e dovrebbe dargli le leggi derivate
chiaramente dalle Mie leggi! Allora egli sarebbe un retto regnante e lo Spirito Santo opererebbe con
lui, come ha operato a suo tempo con i degni regnanti. Ma nell'invenzione di ogni genere di
macchine che rendono superflue le mani umane, nell'incremento eccessivo dell'industria, nel
preparare grandi armate di guerra non opererà mai in eterno il Santo Spirito! Tutto questo era
anche usuale prima del diluvio sui peccati, ai tempi di Noè, per effetto dello spirito del mondo
che è il diavolo nella sua totalità. Nello stesso modo avveniva anche a Sodoma e Gomorra e a
Babele.
2. Ma chi vuole affermare che tali cose furono opera dello Spirito Santo? Perciò a tale operare
contrario allo Spirito Santo seguì anche ogni volta un potente giudizio. Un simile giudizio Io lo
tengo già pronto anche adesso per mostrare che il Mio Santo Spirito non è mai assolutamente
presente nelle attuali opere del mondo, perciò questo mondo resta del tutto come un orfano.
3. Io li lascerò però salire ancora un po', fino a che avranno raggiunto la giusta altezza per
cadere. Poi seguirà un lampo dal sorgere al calar del sole e nella sua luce si paleserà quanti ce
ne sono nel mondo!
Se però così è, dove stanno coloro che Io non voglio lasciare orfani?
Io dico: "Già ce ne sono qua e là, ma essi sono ora divenuti quasi più rari dei diamanti di
una corona. Essi vivono in modo semplice, il più possibile ritirati dal mondo; la loro gioia e
l'oggetto delle loro conversazioni sono Io! Poiché la bocca parla di ciò di cui è pieno il
cuore. Questi non sono davvero orfani; giacché Io sono in mezzo a loro ed Io Stesso li
istruisco. Essi sentono sempre la Mia voce e la riconoscono come quella del giusto Pastore e
non come quella del mercenario che essi non seguono perché è la voce di un falso profeta.
Questi sono anche coloro ai quali è data la Mia Parola. Io non ho bisogno quindi di maestri e
legislatori terreni, bensì solo di cuori umili che Mi amano. Dove Io troverò questo, vi
aggiungerò anche tutto il resto, e sicuramente cose di una specie migliore rispetto a quelle
che scopre il mondo. Allora tutto sarà opera dello Spirito Santo e non ci saranno più orfani
nel mondo. In verità, al momento sono pochissimi coloro che hanno il loro orecchio
sensibile alla Mia voce!".

2. Capitolo
"E poi apparirà il segno del Figlio dell'Uomo nel Cielo"
23
(Matt. 24, 30)

1. Ma non sapete quale differenza passa tra i segni e il Figlio dell'Uomo? E non sapete voi che
cosa s'intende per «Cielo»? In verità, voi non potreste pensare nulla di più stolto che non sia lo
scorgere un crocifisso nel cielo stellato. Domandate pure a voi stessi: "A che servirebbe al mondo se
si vedesse anziché una croce, tutta una legione di croci nel cielo? Forse che gli uomini diverrebbero
migliori nel loro cuore?". O veramente e certamente no! Non si metterebbero subito i dotti a
spiegare che tutti questi crocifissi non sono altro che prodotti di inganni e a dimostrare che tutte le
croci sospese nel cielo non sarebbero altro che di origine aerostatica! Vedete, una tale apparizione
produrrebbe questo ed altri effetti nel mondo dei dotti. Anzi, gli studiosi di matematica
cercherebbero di spiegare tali apparizioni per mezzo dell'ottica. Ma che direbbe l'uomo comune? Io
vi dico che egli presto ammutolirebbe, inerte per l'eccessiva paura. Poiché per lui sarebbe comunque
certo, in base alla falsa dottrina inculcatagli, che l'ultimo giorno sta alle porte. Questo sarebbe poi il
servizio di una tale apparizione.
2. Che la cosa andrebbe così, voi lo potete dedurre, se volgete il vostro sguardo con una certa
attenzione a quei periodi per i quali certi profeti, che rovistavano nella Verità, avevano già predetto
varie fini del mondo. Come in quelle occasioni gli uomini in parte si disperavano, in parte ridevano
e in parte si sono abbandonati alla gozzoviglia e ad altri stravizi! Se già vane profezie hanno
prodotto tali malvagi risultati, che cosa produrrebbe una gigantesca croce sotto le stelle?
3. Per «Cielo» s'intende invece la completa Verità della fede basata sulla parola che è
la chiesa nella sua autenticità.
Il «segno del Figlio dell'Uomo» è invece l'Amore nuovamente ridestato da questa
chiesa con tutti i suoi attributi celesti, come: misericordia, pazienza, mitezza, umiltà, sottomissione,
ubbidienza e sopportazione di tutte le pene della croce. Vedete, questo vivo segno del Figlio
dell'Uomo apparirà nel Cielo dell'eterna Vita interiore e non ucciderà, bensì vivificherà assai.
Certamente, in tale occasione, le stirpi mondane della terra piangeranno, si lamenteranno e
gemeranno dato che tutti i loro inganni infernali andranno fuori corso. Coloro che sono del Mio
segno non avranno più molto a che fare con i mercanti del mondo, i mediatori e i cambiavalute.
Poiché essi volgeranno i loro occhi solo sul punto dove vedranno venire sulle nubi del Cielo il
Figlio dell'Uomo, con grande Potenza e Gloria: nella Parola viva nei cuori degli uomini, la Quale è
il Mio eterno Amore nella Sua totalità, e perciò con grande Potenza e Gloria.
Le «nubi del Cielo» sono invece l'infinita Sapienza Stessa in questa Parola vivente.
Vedete, questa è la succinta comprensione di questo testo della Scrittura. Queste nubi nell'aldilà
però vi accoglieranno nel Mio Regno e saranno in eterno la vostra dimora. Ossia là soltanto voi
riconoscerete in modo completamente evidente, con somma delizia, la grande Potenza e Gloria del
Figlio dell'Uomo.

3. Capitolo
"Vedete, Io sono presso di voi tutti i giorni"
(Mt 28, 20)

1. Non un solo segno, bensì parecchi segni voi dovreste ognora avere in ogni tempo che Io sono
nello Spirito sempre presso di voi, tra voi e presente in voi! Questi segni, mai ingannevoli, saranno
in eterno i seguenti:

2. Primo, che voi Mi amate più di ogni cosa al mondo, poiché se qualcuno ama nel mondo
qualcosa più di Me, costui non è degno di Me. Chi invece Mi ama in modo veritiero, sopra
ogni cosa, costui è in Me, grazie a tale vero amore, ed Io sono in lui.

24
3. Un secondo segno della Mia presenza presso di voi sia anche questo: che voi, per amore
per Me, amate il vostro prossimo e i vostri simili, giovani e vecchi, quanto amate voi stessi. Chi
non ama il suo prossimo che vede, come può amare Dio in Me che egli non vede? Anche se voi
ora Mi vedete ed udite, eppure d'ora in poi non Mi vedrete più in questo mondo. E se voi non
Mi vedrete più, resterà il vostro amore come è ora che Mi vedete? Certamente l'amore resterà
presso di voi; ma badate che esso resti anche tale nei vostri posteri! Se qualcuno Mi amerà
sopra ogni cosa, in modo veritiero, nel cuore, a tal punto da vivere ed agire secondo la
Mia Volontà rivelatagli, Io Stesso verrò a lui Personalmente nello Spirito e Mi rivelerò
a lui come presente realmente.

4. Un terzo segno della Mia presenza presso di voi, in voi e tra voi, sarà anche che a voi
sempre verrà dato tutto ciò che voi chiederete seriamente al Padre in Me, in Nome Mio! Però
va da sé che voi non dovrete chiederMi cose futili di questo mondo, poiché se voi lo faceste,
dimostrereste apertamente che voi amate tali cose più di Me; questo non sarebbe in verità
alcun segno della Mia presenza tra voi.

5. Un quarto segno della Mia potente presenza sarà anche che se voi imporrete in Nome
Mio le mani agli uomini malati nel corpo, per puro amore del prossimo, essi avranno un
miglioramento, se il miglioramento è utile per la salvezza della loro anima. Va anche ben
inteso che voi direte ogni volta nel cuore: “Signore! Non sia fatta la mia, bensì solo la Tua
Volontà!”, perché voi non potete sapere se e quando il miglioramento del corpo potrà essere
utile per la salvezza di un'anima. Un'eterna vita del corpo su questa terra non è destinata ad
alcun uomo; anche l'imposizione delle mani non potrà sempre e ad ognuno procurare il
sollievo dei suoi mali fisici. Però non commetterete comunque alcun peccato se voi
dimostrerete verso ogni malato l'Amore che vi ho manifestato: sarò ben Io l'aiutante, se ciò è
utile per la salvezza dell'anima dell'uomo, e solo Io posso saperlo.
6. Se siete venuti a sapere che un vostro amico distante è malato, pregate per lui ed
imponetegli nello Spirito le mani ed egli dovrà anche andar meglio. Però la preghiera, da
esprimersi solo nel cuore, consista nelle seguenti poche parole: “Che Gesù, il Signore, ti aiuti!
Sia Egli a fortificarti, a guarirti con la Sua Grazia, Amore e Misericordia!”.
Se voi, pieni di fede e fiducia in Me, le esprimerete per un malato, per quanto egli
possa essere distante, ed imponete nello Spirito le vostre mani su di lui, egli migliorerà
in quel preciso momento se ciò servirà alla salvezza della sua anima.

7. Un quinto segno della Mia presenza però sarà anche che, se voi farete sempre la Mia
Volontà, raggiungerete la rinascita dello Spirito in voi. Questo sarà un vero battesimo di Vita,
perché voi sarete colmati del Mio Spirito, e in tal modo verrete introdotti in tutta la sapienza.
Che ciascuno sia soprattutto proteso verso questo quinto segno! Colui nel quale si affermerà
questo segno, avrà l'eterna Vita già in questo mondo. Egli potrà fare e creare ciò che Io faccio
e creo poiché egli sarà tutt'uno con Me. Ora vi ho mostrato i segni della Mia presenza. Fate in
conformità e voi diverrete tanto più veramente consapevoli del Mio Spirito, presso di voi, in
voi e tra voi.

8. Io resterò presso i Miei in Spirito, in Parola e in Verità! E coloro che si trovano


nel grande amore per Me, Mi vedranno anche Personalmente, in certi momenti.
Coloro che invece vivono secondo la Mia Parola e che cercano scrupolosamente la
Verità interiore, a costoro Io parlerò attraverso l’intendimento del loro cuore e
deporrò le Mie parole nel loro animo.

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I giovani e le fanciulle ben educati in Nome Mio avranno visioni nelle quali verrà loro
spiegata la Mia Essenza, i Cieli e l'eterna Vita, come anche la sorte degli infedeli e dei
malvagi. E così Io resterò presso i Miei fino alla fine di questa Terra!".

L' “ANTICRISTO”

Apocalisse di Giovanni, cap. 11

1. Io voglio per primo farvi comprendere che nei Miei insegnamenti e parole si trova di gran
lunga più salvezza e benedizione se questi vengono anche vissuti, ben più che se voi foste in grado
di interpretare tutte le coppe dell'ira e tutte le profezie di Giovanni.
Vi posso dire comunque che la Terra e l'intera umanità si trovano in un processo di
separazione.
E tutto ciò che avverrà fra breve è vero che sta scritto in quelle profezie, ma non si compirà
nel senso che voi vorreste intendere.
«Abbreviare i giorni» significa - appunto a causa della divulgazione della Mia Parola -
accelerare la purificazione della Terra dai suoi cattivi elementi, ciò che sta avvenendo già da
lungo tempo; altra parola che voi spesso leggete è «Anticristo». La maggior parte s'immagina
trattarsi di un personaggio. Se essi solo osservassero il mondo con occhio attento, troverebbero
perfino molti «Anti-Cristi», dato che gli autentici seguaci del Cristo o della Mia Dottrina sono solo
pochi ed essi non sono di gran lunga ciò che dovrebbero in fondo essere.
2. L'«Anticristo» vero e proprio è la bramosia generale di ben altre cose anziché della
Mia Dottrina. La tendenza di così tanti uomini è di far lavorare solo la testa mentre il cuore è
condannato a tacere. Così voi dovreste supporre che la «testa» o la mente calcolatrice (come
principio spirituale) sono l’«Anticristo» che già da tempo si aggira e vuole spiegare agli uomini con
motivazioni seduttrici che è vero solo ciò che la mente può afferrare ed illuminare, mentre ciò che
sente o presagisce il cuore sarebbe solo una fugace nebbia di un'accesa fantasia! Da qui proviene
l'insegnamento dei materialisti come ultimo grado della sapienza dal loro intelletto; da qui proviene
il vizio dei piaceri e dei mezzi per soddisfare gli stessi; da qui proviene il disprezzo di tutto ciò che
è nobile, buono e sublime, perciò «il sapere e niente credere!». E questo perché gli uomini
dimenticano ciò che Io dissi a suo tempo: «Il vostro sapere è tutto un’opera imperfetta!».
3. Tutte queste immagini nell'Apocalisse di Giovanni sono figure spirituali, sono le epidemiche
malattie spirituali che irritano e che poi spingono e governano gli uomini. Per poter decifrare queste
rivelazioni un uomo deve pensare partendo da un punto di vista molto più alto di quello di cui è ora
capace. Egli deve vedere e comprendere, dal Mio punto di vista, il mondo spirituale interiore delle
anime avvolte dal corpo su questa Terra. Egli deve vedere come cambia l'orientamento spirituale,
come Io poi lo uso per i Miei scopi e come si tende solo al Mio grande traguardo, anziché a ciò che
gli uomini vorrebbero! Se essi riusciranno ad elevarsi fino a questo punto di vista, essi
comprenderanno anche che cosa significhi: «Essi uccisero i profeti e li lasciarono giacere per tre
giorni e mezzo sulla strada». Questo vuol dire: allorché l'umanità sentì gli insegnamenti dei Miei
eletti, essa non volle accettarli e schernì i Miei scrivani e servitori, oppure li considerò come
inesistenti, come morti. Essa rifiutò la Mia Dottrina ovvero la lasciò per la «strada», non credendo
in essa, però non rifiutandola neanche completamente; finché di lì a breve (figuratamente i tre giorni
e mezzo) la Verità, comunque, di nuovo vinse, ovvero colui che si riteneva morto ridivenne vivo,
cercando la sua patria colà da dove era provenuto, ossia ascendendo a Me. Chi comprende il senso
delle parole, ovvero ciò che esse significhino spiritualmente, scoprirà anche facilmente «la città di
Babilonia» oppure il «luogo delle aberrazioni spirituali».

26
4. Chi si getta nelle Mie braccia, può stare tranquillamente a vedere ciò che deve succedere. Egli
saprà poi che ciò è la miglior cosa per i figli sviati. Se leggerà e scoprirà nelle Mie parole che il
mondo non può sussistere così, perché Io non l'ho creato per tali scopi, allora egli
comprenderà anche che Io devo ritornare perlomeno per salvare il salvabile!
Per questo anch’egli non dovrebbe aspirare ad altro fine che a prepararsi per
divenire degno di essere annoverato fra i Miei "figli" e per non essere spazzato via
dalla Terra ed essere annientato con la restante sozzura.

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L'ATTUALE DILUVIO
SPIRITUALE DI PECCATI

1. Questo dice a voi Colui che vi ha creati, redenti e santificati con la Sua Parola e con il Suo
Spirito:
2. "Sulla Terra passa ora un diluvio spirituale come già ne passò uno materiale 4000
anni fa ai tempi di Noè".
Quel diluvio uccise la carne, questo invece l'anima e il corpo. Questo diluvio uccide l'anima
con lo spirito della sete di potere che ora - come un tempo i flutti dell'acqua - si riversa dall'interno
della terra e dall'aria, ovvero dai suoi cattivi spiriti, e rovina con la sete di potere le anime che esso
inonda.
3. Questo diluvio è come un fuoco ed è il medesimo fuoco del quale sta scritto (II. lettera di Pietro,
cap.3) che il mondo subirà con ciò un giudizio generale per una seconda volta.
Ma se non volete venir colti da questo maligno diluvio di fuoco, restate fermamente presso
di Me. Non giudicate ora in un modo, ora in un altro, e non dite neanche: "Questo o quello,
questo o quel partito, oppure i grandi o i piccoli hanno ragione". Poiché Io vi dico: "Nessuno
ha ragione all'infuori di colui che non tende di qua e di là, bensì rimane presso di Me, retto e
fermo, e rimette tutto soltanto a Me. Quello che va oltre, è peccato!".
4. Tutto questo è dovuto avvenire a causa della Parola di Dio che è la Mia Parola, che Io
Stesso pronunciai davanti a Gerusalemme, sulla Gerusalemme stessa e, allo stesso modo, sul
mondo intero. Avverranno ancora grandi cose. Voi vedrete e sentirete parlare di molte cose
malvagie. Un popolo condannerà l'altro ed un partito farà la forca ad un altro. Quelli che si
salutavano poco prima come amici, si tradiranno a vicenda, il figlio il padre e il padre il figlio!
Ma non pronunciate alcun giudizio su alcuno, bensì rimettete tutto a Me soltanto, così voi vi
troverete nella Mia arca della pace nella quale nulla di malvagio di questi tempi vi potrà
toccare.
5. Chi di voi ha il potere di portare a compimento una qualsiasi cosa nel mondo? Se costui
esprime un giudizio su un partito e questo vince, questo partito non lo afferrerà poi per
domandargli conto? Se invece sta dalla parte dell’altro partito e vince il primo, non farà così
anche questo partito come l'altro con chi gli era avversario? Dato che Io finora non ho
predestinato la vittoria ad alcun partito, all'infuori di quello che sta dalla Mia parte, voi
astenetevi perciò da ogni lode e perciò anche da ogni critica! Chi voi dobbiate lodare o
criticare, lo so solo Io, e Io darò a ciascuno secondo il suo operato!
6. Se però vince una potenza, ubbidite appunto alla potenza che ha vinto. Infatti, essa non
sarebbe una potenza se non provenisse da Me! Se Io accettai la sentenza di Pilato e non Mi
opposi, sebbene si trattasse del Mio proprio corpo, non lagnatevi allora nella vostra certezza
per quello che sta ora succedendo. Senza la Mia Volontà non cade nessun passero dal
tetto e perfino tutti i capelli del vostro capo sono contati. Come possono quindi avvenire tutte
queste cose del tutto senza la Mia Volontà? Se però è la Mia Volontà, perché fu il mondo
stesso a volerlo, e ancora lo vuole, sarà anche Mia cura di preservare coloro che si
tengono saldi a Me e che rimettono tutto a Me. Non sapete voi dunque che i Miei decreti
sono insondabili e le Mie vie imperscrutabili?
7. Io non ho bisogno di ripetervi di nuovo tutto ciò che avverrà ancora. Poiché potrà avvenire
ancora moltissimo, ma anche pochissimo, dipende dagli uomini se si rivolgono a Me oppure si
allontanano da Me. La spada ha già infierito selvaggiamente, ma se gli uomini continueranno
ancora a muoversi nel diluvio della sete di potere, Io invierò ancora un altro angelo,
ovvero l'angelo della fame e allo stesso tempo l'angelo della peste. Queste dottrine
insegneranno agli uomini certamente concetti ben diversi da quelli che al momento li animano.
8. Ma il vostro motto sia:

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"Date all'imperatore ciò che è suo, ma soprattutto a Me ciò che è Mio". Così voi ve
la caverete nel migliore dei modi con il mondo e con Me Stesso e sarete in tutto
veramente i Miei figli. Amen.

LE FORZE DEI CIELI SI


METTERANNO IN MOVIMENTO

1. Figli Miei! Sta scritto: «E le forze dei Cieli verranno sconvolte». Molti uomini credono che le
stelle cadranno dal cielo; ma questo non avverrà, questo ha bensì tutt'altro significato.
2. Provenienti da molti pianeti e mondi solari, si sono ora incarnate molte anime sulla Terra. Di
queste anime, moltissime sono sprofondate nel materialismo più crasso nel quale esse hanno perso
totalmente la fede in un supremo Essere Divino personale, mentre sono venute appunto quaggiù per
cercare questo Stesso Essere Divino. I loro parenti, anzi tutti gli abitanti di quei mondi, pregano
incessantemente per loro che se ne sono andate a cercare il «Grande Spirito», quale «buon Padre
Amorevole», per portare loro notizia di Lui. Ma cosa dirà una tale anima quando ritornerà?
3. Molte non ritornano affatto dopo la morte del loro corpo perché si sono aggrappate troppo
tenacemente alla materia. Queste giungeranno poi, grazie alla Mia Misericordia, in un luogo dove
vengono a poco a poco purificate e liberate.
4. Ora, però, quelle che sono venute dall'alto dovrebbero trovare la via che conduce a Me e
mostrarla anche a quelle che sono dal basso. Ma spesso, proprio quelle che vennero dall'alto hanno
portato su questa Terra tutte le storture e tutte le miserie. Ora viene il tempo in cui Io aprirò gli
occhi agli abitanti dei più grandi pianeti e soli e renderò loro chiaro a che punto si trovano coloro
che sono andati a cercarMi e sono venuti su questa Terra. Ed essi si metteranno in forte irritazione e
quest'agitazione si estenderà da Venere fino a Urka. E succederà poi che le «forze dei Cieli
verranno sconvolte» e poi, da tutte le parti, verrà rivolta una potente chiamata agli abitanti di questa
Terra. Uno spirito aliterà attorno a tutti e un vento furioso soffierà da est ad ovest, e piegherà
tutti gli spiriti ostinati e forti e nulla riuscirà ad opporre resistenza a questo forte uragano.
Poi verrò anch'Io dai Miei quale loro Santo Padre Amen!

IL REGNO DEI MILLE ANNI

1. Io ho provveduto affinché Io, quale Unico vero Cristo, possa arrivare ad essere, presso gli
uomini, il vero interiore valore della vita. E questa sarà la vera roccia sulla quale la potenza
dell'Inferno non prevarrà: Io sarò la pietra angolare che i molti costruttori hanno scartato in tutte le
direzioni. Guai a colui che urterà contro questa pietra angolare, egli si sfracellerà come un vaso
fragile. E colui sul quale cadrà la pietra angolare verrà schiacciato e ridotto in polvere e cenere! E
con ciò verrà poi il Mio Regno di Mille anni finora totalmente mal compreso.

29
2. Chi considera con attenzione, e in particolare la configurazione delle antiche cifre arabe,
rileverà in questa configurazione, col metodo della corrispondenza, tutt'altre cose che non le sole
mille unità del numero mille.
3. Il numero «1000» rappresenta con il suo «uno» Me nella Personalità Umana; e «i tre zero
che seguono l'uno» rappresentano Me nella pienezza della Mia Divina Trinità. E con ciò
l'espressione «Mille anni» va intesa nel senso che il numero 1000 rappresenta Me Stesso nella
pienezza della Mia Divinità. La parola «anno» rappresenta invece il periodo in cui Io resterò
fino alla fine a capo del Regno e - in parte Io Stesso e in parte attraverso molti dei Miei
servitori nuovamente ridestati - guiderò e dirigerò i popoli di questa Terra. Essi pure (gli
uomini in tale periodo benedetto) dovranno bensì superare la prova della libertà della loro
vita, come sta ora avvenendo, e dovranno combattere assai con la materia. Ma dopo aver
superato le battaglie essi verranno rivestiti dell'abito dell'immortalità. Di conseguenza voi
siete poi nel grande Periodo di Transizione.
4. Beato chiunque accetta fiduciosamente tali cose nel proprio cuore e non si adira
per le molte diavolerie che succedono in questo mondo. Esse non dureranno a lungo,
perché Io le abbrevierò alquanto per via dei Miei eletti ed essi perciò Mi loderanno e
giubileranno. Io non scaccerò dai loro troni i giusti governanti, bensì li colmerò del Mio
Spirito e con ciò ci sarà un unico gregge ed un Unico Pastore affinché venga adempiuto
tutto ciò che Io ho profetizzato agli uomini durante il periodo della Mia Vita terrena.

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DELLE SETTE VOLTE
IN CUI VERRÀ IL SIGNORE

La storia antica dell'umanità


(Governo della Famiglia di Dio, vol. 1, cap. 46)

1. Io verrò sette volte; ma alla settima volta Io verrò nel fuoco della Mia Santità. Guai allora a
coloro che verranno trovati impuri; costoro non saranno in altro luogo se non nell'eterno fuoco della
Mia Ira!

2. Vedete, una volta Io già ero al principio del mondo, per creare tutte le cose, a motivo di voi
e voi a motivo di Me.

Presto Io ritornerò nei grandi flutti d'acqua per lavare la Terra dalla peste; poiché le pianure
della terra Mi sono divenute un orrore, piene di sporco fango e peste, provenuti dalla vostra
disubbidienza. Io allora verrò a causa vostra affinché il mondo intero non vada in rovina e possa
sussistere una linea della quale Io sarò l'ultimo germoglio.

3. E per la terza volta ritornerò a varie riprese come adesso vengo da voi innumerevoli volte, ora
visibile e ora di nuovo invisibile nella Parola dello Spirito, per preparare le Mie vie.

E per la quarta volta verrò fisicamente in grande povertà nel Gran Tempo dei tempi.

E subito dopo per la quinta volta verrò nello Spirito dell'Amore e di ogni Santità.

E per la sesta volta verrò interiormente da chiunque avrà nel proprio cuore un vero e serio,
grande desiderio di Me ed Io sarò la Guida di colui che pieno d'amore si lascerà attirare da Me
fiduciosamente nell'eterna Vita. Ma poi, in seguito, Io sarò lontano dal mondo; chi però vi verrà
accolto, vivrà ed il Mio Regno sarà con lui in eterno.

4. Ed infine Io verrò ancora una volta, come già detto; però quest'ultima Venuta sarà
per tutti una Venuta duratura, in un modo o nell'altro!
5. Udite e comprendete bene:
Permanete nell'Amore poiché questo sarà il vostro Salvatore.
AmateMi sopra ogni cosa, questa sarà la vostra Vita in eterno.
Amatevi però anche l'un l'altro, affinché vi venga condonato il giudizio.
La Mia Grazia e il Mio primo Amore con voi, fino alla fine di tutti i tempi! Amen.

LA GRANDE E NUOVA
GERUSALEMME

1. (GEG/7/54) (Il Signore spiega, in rispondenza spirituale, una luce apparsa in precedenza ai Suoi
discepoli): "«La colonna di Luce che dai Cieli è ritornata su questa Terra» sono Io nello Spirito
della Mia Parola vivente che Io deporrò in futuro nei cuori di quegli uomini che Mi ameranno

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e che osserveranno i Miei comandamenti. Da costoro verrò Io Stesso e Mi manifesterò a
loro. E poi tutti quanti verranno di nuovo istruiti da Dio.
2. La suddivisione della colonna in innumerevoli piccole parti significa la rivelazione del senso
spirituale interiore di tutte le Mie parole ed insegnamenti che Io dagli inizi del genere umano ho
dato agli uomini per bocca degli antichi padri, dei profeti e veggenti e che ora ho dato Io Stesso.
3. Da tali numerose rivelazioni parziali del senso spirituale interiore della Parola di Dio si
formerà soltanto in seguito una vera e grande Dottrina di Luce e di Vita e questa Dottrina sarà poi la
Grande e Nuova Gerusalemme che dai Cieli scenderà agli uomini. E coloro che saranno e vivranno
nella nuova Dottrina, cammineranno nella Nuova Gerusalemme e vi dimoreranno in eterno, e
beatitudini su beatitudini saranno per loro senza misura e traguardo e non avranno mai fine.
Io Stesso, infatti, sarò presso di loro ed essi contempleranno tutte le innumerevoli
magnificenze del Mio Amore, della Mia Sapienza ed Onnipotenza.
4. Dalla caduta di questa vecchia città di Gerusalemme fino al tempo della Nuova Città di Dio
sulla Terra ci sarà però poca luce tra gli uomini sulla Terra. Infatti, anche troppo presto si
alzeranno in Nome Mio una moltitudine di falsi profeti e sacerdoti ed opereranno falsi miracoli ed
incanteranno e accecheranno gli uomini, anzi l'Anticristo farà tali cose con l'aiuto dei re della terra,
tanto che perfino i Miei eletti, se Io lo permettessi, potrebbero venire allettati a piegare le loro
ginocchia davanti al nuovo Baal. Ma Io allora farò venire di nuovo un grande tormento tra
gli uomini, come mai ci fu sotto il sole. Allora Baal verrà precipitato come la grande meretrice
di Babele e arriverà poi la Luce della Parola vivente nei cuori di molti uomini e solleverà e
redimerà gli oppressi e piegati dalle sventure e tutti quanti si rallegreranno nella nuova Luce
e loderanno il Mio Nome.
5. In quel tempo, gli uomini avranno spesso contatto con gli spiriti puri del Mio Cielo e questi
saranno i loro maestri e li istruiranno in tutti i segreti dell'eterna Vita in Dio, come ciò vi fu
mostrato anche nella terza apparizione, nel senso che voi vedevate gli uomini entrare ed uscire dalle
dodici porte.
6. Le dodici porte però non testimoniavano più che la Nuova Città fosse edificata dalle dodici
tribù di Israele, bensì dai dodici princìpi basilari della Mia Dottrina e questi sono contenuti nei dieci
Comandamenti di Mosè e nei Miei due nuovi comandamenti d'Amore; infatti questi sono le porte
attraverso le quali in futuro gli uomini entreranno nella nuova Città di Dio piena di Luce e Vita.
7. Solo chi osserverà questi Miei comandamenti entrerà anche in questa Città e gli verrà data
Luce e Vita; chi invece non osserverà i Comandamenti non giungerà nemmeno in questa Nuova
Città. Anche le dodici qualità di pietre preziose, con le quali era costruito il muro attorno alla
Grande Città, stavano ad indicare di nuovo gli stessi dodici Comandamenti.
8. Questi dodici Comandamenti, quindi, sono per l'uomo non solo le porte d'ingresso nella Luce e
nella Vita, bensì essi sono anche la loro indistruttibile protezione e difesa che le porte e le potenze
dell'Inferno oppure la materiale mondanità giammai potranno distruggere o sconfiggere.
9. Allo stesso tempo voi vi sarete anche accorti nell'apparizione come le pietre del muro
irradiavano anche una forte luce in tutti i loro colori. Questo vi indicava che nei dodici
Comandamenti a voi dati sono anche contenuti tutti i gradi della Sapienza Divina e perciò l'uomo
potrà giungere alla Sapienza perfetta solo attenendosi ai dodici Comandamenti. Infatti, nei
Comandamenti è contenuta tutta la Sapienza da Dio, e poiché vi è contenuta tutta la Sapienza di
Dio, in essi vi è pure tutta la Potenza e la Forza Divina e questo perché in questi Comandamenti è
contenuta l'Onnisciente e l'Onnipotente Volontà e attraverso di Essa la massima Libertà.
10. Chi, osservando i comandamenti, avrà poi fatta sua la Volontà di Dio, avrà fatta sua anche la
Potenza Divina e la Libertà Divina ed avrà raggiunto il grado della vera Rinascita dello Spirito ed è,
quale vero figlio di Dio, altrettanto perfetto quanto lo è lo Stesso Padre in Cielo.
11. Ed Io dico ora a voi tutti che, proprio attraverso la precisa osservanza dei Comandamenti,
dovete aspirare in primo luogo a divenire già qui sulla Terra così perfetti, come perfetto è il Padre in

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Cielo, affinché anche voi siate poi in grado di fare queste cose e cose ancor più grandi di quelle che
Io Stesso sto compiendo ora.
E se vi troverete in queste condizioni, anche voi sarete già in anticipo cittadini della Nuova
Gerusalemme".

Spiegazione del secondo capitolo di Isaia

1. (GEG/7/171) (Il Signore:) "Questo è ciò che Isaia, il figlio di Amos vide di Giuda e Gerusalemme:
«Negli ultimi tempi il Monte sul quale sta la Casa del Signore sarà certamente più alto di tutti i
monti e sarà elevato al di sopra di tutte le altitudini e tutti i pagani vi accorreranno».
2. Vedete, Io sono il Monte di tutti i monti, sul quale sta la vera Casa di Dio. Ma che cosa è la
Casa? E' la Mia Parola che Io già dissi per mezzo di tutti i profeti, per vari secoli a voi ebrei, e che
ora esprimo Io Stesso per bocca del Figlio dell'Uomo. Io sono quindi il Monte e la Mia Parola è
l’accogliente Casa sul Monte ed attorno a noi stanno i pagani provenienti da tutte le parti della Terra
che sono venuti qui per vedere il Monte e prendervi dimora nella sua Casa assai spaziosa. Ma per
gli ebrei, come lo sono ora, questo è in verità l'ultimo tempo, perché sfuggono il Monte e la Sua
Casa e le alture minacciano perfino di distruggerla.
3. Isaia però prosegue quindi: «Molti popoli andranno (ossia in futuro) là e diranno: venite e
andiamo sul Monte del Signore e nella Casa del Dio di Giacobbe affinché Egli ci insegni le Sue
strade e noi poi camminiamo sui Suoi sentieri, poiché da Sion procederà la Legge e da
Gerusalemme la Sua Parola!».
4. Che nel presente caso per Sion (Z'e on = Egli vuole) s'intenda ugualmente il Monte, quindi il
Signore oppure Io, e per Gerusalemme la Casa di Dio sul Monte, quindi la Mia Parola e la Mia
Dottrina, adesso e per il futuro, questo certamente non desterà alcun dubbio.
5. Ma chi sono i popoli che dicono: «Venite e andiamo sul Monte del Signore, ossia dal Figlio
dell'Uomo o dall'Uomo-Dio, e nella Casa del Dio di Giacobbe affinché Egli ci insegni le Sue strade
e noi poi camminiamo sui Suoi sentieri!»?
6.Vedete, questi popoli sono quegli uomini che in ogni tempo si convertiranno a Me, faranno
propria la Mia Parola e compiranno la Mia Volontà; poiché le vie verso la Vita vengono appunto
indicate dalla Mia Parola, e i sentieri sono la Mia Volontà manifestata agli uomini attraverso la
Parola, la cui precisa osservanza è certamente notevolmente più scomoda del semplice ascolto
della Mia Parola, come pure è molto più comodo camminare su una strada ampia e pianeggiante,
che su sentieri stretti e spesso molto ripidi.
7. Ma chi vuole venire in se stesso sul Monte più alto di tutti e lì nella Mia Parola vivente, che è
la Casa di Dio sul Monte, non deve camminare semplicemente sulla strada che conduce al Monte e
fermarsi su di essa, bensì deve anche incamminarsi sui sentieri stretti e spesso molto ripidi, poiché
solo camminando su di essi egli infine giungerà sul Monte e lì nella viva Casa di Dio.
8. Ciò che questo significhi ve l'ho già spiegato, come anche ciò che voleva significare il profeta
con «Z'e on e con Jeruzalem», poiché è per questo che dice che da «Z'e on» proviene la Legge,
quindi la Mia Volontà, e da «Jeruzalem», oppure dalla Mia bocca naturalmente, la Mia Parola.
9. Chi dunque ascolta, accoglie e vive in conformità alla Mia Parola che Io ho espresso agli
uomini, in tutti i tempi, tramite i profeti, giunge in tal modo a Me e perciò anche alla Parola viva e
alla sua Forza, poiché Io Stesso sono la Parola viva e la sua Forza e tutto ciò che comprende
l'infinito spazio è infatti anche solo la Mia Parola viva e la sua eterna Forza e Potenza".
10. A questo punto disse uno tra quei farisei che erano venuti da Me sul monte degli ulivi e che
era uno scriba: "Signore e Maestro, la Tua spiegazione dei due versetti era così chiara come il sole a
mezzogiorno e per me tutto fu chiaro ed evidente, però ora viene il quarto versetto che dice:

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11. «E il Signore giudicherà i pagani e castigherà i popoli. Ed essi trasformeranno le loro spade
in vomeri, le loro lance in falci, poiché un popolo non alzerà più la spada contro l'altro popolo e gli
uomini in seguito non impareranno più a fare la guerra».
12. Chi sono qui i pagani e chi i popoli che, dopo essere stati castigati, non potranno più farsi la
guerra? Questi popoli dovranno ancora nascere in un lontanissimo futuro, dato che le generazioni
presenti con i loro re orgogliosi, avidi e assetati di potere faranno guerra fino alla fine del mondo".
13. Dissi Io: "Tu sei certamente uno scriba in quanto tu hai bene in mente le leggi e tutti i profeti,
però la comprensione degli stessi nel vero Spirito non fu di certo mai il caso tuo! Tu ti sei
incamminato sulla strada ampia e spianata, però sul sentiero stretto che conduce al Monte della vera
Conoscenza non hai messo ancora piede.
14. Chi, operando secondo la Legge, non giunge sulla vetta del Monte del Signore e nella Casa di
Dio ovvero alla vivente Parola interiore da Dio e alla vivente Parola di Dio dentro di sé, non
riconosce nemmeno il vero e vivo Spirito interiore della Legge e dei profeti".

Spiegazione delle immagini di Isaia


per il tempo futuro

1. (GEG/7/172) Disse lo scriba: "Ma perché allora tutti i profeti hanno parlato e scritto in modo così
occulto? Avrebbero dovuto pur ben avere interesse che le loro parole venissero comprese dagli
uomini!".
2. Dissi Io: "Simili obiezioni sono già state fatte alcuni giorni fa sul monte degli ulivi ed Io vi ho
dimostrato la loro infondatezza; con ciò non ho bisogno ora di ripetere ciò che è già stato detto una
volta.
3. Che Parola di Dio dovrebbe mai essere quella che non avesse un significato interiore? Oppure
puoi magari immaginarti un uomo che sia senza viscere? Dunque imparate tutti quanti a pensare una
volta in modo veramente saggio! Io però vi mostrerò ora il vero significato del quarto versetto di
Isaia, che è qui a portata di mano, e perciò fate ben attenzione!
4. «Il Signore, che sono Io nella Parola, giudicherà i pagani e castigherà molti popoli».
5. Chi sono i pagani e chi sono i popoli? I «pagani» sono tutti quelli che non conoscono
l'unico vero Dio ed al Suo posto adorano ed in particolare onorano idoli morti e il Mammona
di questo mondo. Di tali individui è attorniato ora il popolo ebreo da tutte le parti e ovunque voi
vogliate andare ora nel mondo - sia verso il mattino, il mezzogiorno, la sera o la mezzanotte - non
incontrerete altro che pagani di ogni specie e razza! Voi sapete però come appunto da tutte le parti
del mondo i pagani, di alto e basso rango, e da vicino e da lontano, siano venuti a Me. Essi
ascoltarono la Mia Parola e videro i Miei prodigi, divennero pieni di fede, accolsero la Mia Dottrina
e la Mia Parola giudica e governa tra loro, ragion per cui essi cessano di essere pagani e passano nel
novero degli unti di Dio e nel novero dei veri popoli di Dio.
6. Ma anch'essi non resteranno tali come sono ora stati istruiti e disposti; infatti tra essi
sorgeranno fra breve falsi unti, che faranno anche prodigi, incanteranno re e principi, presto si
approprieranno di un grande potere mondiale e perseguiteranno con il fuoco e con la spada gli
uomini che non vorranno parteggiare per loro e alla fine si scinderanno in molte sette e partiti, e
questi sono appunto i molti popoli che Io, quale Signore, castigherò a causa della loro
mancanza d'amore, della loro falsità, dei loro interessi personali, della loro superbia,
della loro ostinazione, della loro sete di potere e della loro cattiva vita litigiosa, e per la
loro reciproca persecuzione e guerra.

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Però, fino a che giungerà questo tempo, ci vorrà ancora un poco, come è durato da
Noè fino ad adesso.
7. Ma come fu ai tempi di Noè, in cui gli uomini si sposavano e si facevano corteggiare,
tenevano grandi feste e conviti, si facevano onorare in maniera grande e conducevano guerre
disastrose contro coloro che non volevano inchinarsi davanti ai loro idoli, dove poi venne ben
presto il grande diluvio che annegò tutti quanti i fautori del male, nello stesso modo
avverrà anche in quel tempo futuro.
Ma allora verrà il Signore con il fuoco del Suo Zelo e della Sua Ira e spazzerà via dalla
Terra tutti questi fautori del male.
8. E succederà che i risparmiati, puri e buoni, e i veri amici della Verità e della Luce da Dio
trasformeranno le spade in vomeri e le lance in falci e smetteranno completamente con l'arte
del fare la guerra, e in verità nessun vero popolo unto alzerà mai più una spada contro l'altro,
all'infuori di quei pagani rimasti ancora in qualche deserto della terra; però anche questi
verranno ammoniti e poi spazzati via dalla terra.
9. A quel punto la Terra verrà di nuovo benedetta. Il suo suolo porterà frutti
centuplicati, di tutte le specie, e agli anziani verrà dato il potere su tutti gli elementi.
10. Vedi, così va inteso, secondo lo Spirito, il quarto versetto per questa Terra che tu, quale
scriba, ritenevi tanto incomprensibile!
11. Nell'ambito di questo significato spirituale, naturalmente vero, c'è però un più profondo
significato, puramente spirituale e celeste, che voi però ora con il vostro intendimento ancora
prettamente terreno non potreste afferrare, ed è tale che non è neanche possibile esporlo in parole.
Ma quando voi sul Monte del Signore sarete entrati nella Casa di Dio e poi verrete da questa casa di
Giacobbe, come ne parla il profeta nel breve quinto versetto, allora soltanto camminerete nella vera
Luce dello Spirito da Dio. DimMi se tu ora comprendi tutto questo meglio di prima!".

Spiegazione di Isaia 2, 6-22

1. (GEG/7/174) (Il Signore): "Ma le parole del profeta dicono poi:


2. «Tu, Signore, però hai permesso al Tuo popolo di abbandonare la casa di Giacobbe; poiché i
Tuoi popoli operano ora peggio degli stranieri del Levante! Essi sono ora anche indovini (e
astrologi) come i filistei e fanno lega con i figli degli stranieri. Il loro Paese è pieno d'argento e
d’oro, e i loro tesori non hanno fine; e il loro Paese è anche pieno di cavalli e i loro carri non
hanno fine. Inoltre il loro Paese è pieno di idoli ed essi, gli uomini, adorano l'opera delle proprie
mani, ciò che le loro dita hanno fatto. E la plebe vi s'inchina e i possidenti vi si umiliano. Questo tu,
o Signore, non lo perdonerai a loro. Va’ dunque, tu popolo infedele, verso le rocce dei monti e
nasconditi nella terra, per timore del Signore e della Sua magnifica Maestà!».
3. Questi cinque versetti sono come un’unità perché essi segnalano le condizioni miserabili della
Chiesa o della Casa di Dio sulla Terra, e ciò presso i giudei che erano prima di questo tempo, ed
anche presso coloro che saranno e verranno dopo di noi.
4. L'indolenza nel praticare i comandamenti di Dio, però, è la causa per cui Io permetto che il
Mio popolo abbandoni la casa di Giacobbe sul Monte del Signore e che imiti del tutto fedelmente
l'agire dei popoli più rozzi e indolenti che abitano nei paesi di Levante, nello stesso modo degli
animali selvaggi.
5. E ciò che ora fanno i farisei e i giudei uguali a loro, lo faranno anche i nostri discendenti: essi
istituiranno per il popolo una serie di giornate alle quali attribuiranno particolare forza ed effetto e
chi si opporrà verrà perseguitato con il fuoco e con la spada. Essi saranno anche indovini e, per

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denaro, prediranno la fortuna e la sfortuna degli uomini, e per questo si faranno particolarmente
lodare e pagare; infatti, un tale ozioso lavorare frutta alla fine ben di più che il vomere e la falce.
6. Però, per aumentare ancor più i loro introiti oziosi, essi, come ora i farisei, invieranno nel
mondo intero i loro apostoli e faranno loro figli gli stranieri. Costoro erano già dei buoni a nulla,
quali tenebrosi pagani, ma quando faranno parte del verissimo filisteismo del mondo, essi
diverranno cento volte peggiori di quanto non lo fossero stati prima! In tal modo, però, il loro
tenebroso paese diverrà pieno d'argento e oro e la loro avidità di tesori di questo mondo non avrà
fine e traguardo, e così pure la loro sete di potere e furia guerriera - ciò che il profeta ha espresso
nell'immagine con gli innumerevoli cavalli e carri. Ma anche il loro territorio sotto il loro dominio
sarà pieno di idoli e templi, come simili cose intraprese già Salomone il saggio, nonostante la
personale ammonizione di Dio, che a causa delle sue donne straniere fece costruire nei dintorni di
Gerusalemme dei templi per gli idoli. Davanti a tali idoli si inchineranno i ciechi pazzi e adoreranno
l'opera delle loro mani e delle loro dita, nella stolta opinione di essere con ciò graditi a Dio. E chi
non lo farà, verrà perseguitato corporalmente, sarà questione di vita o di morte. Poiché molti re, a
causa del grandissimo sfarzo dei loro troni, condivideranno l'insensatezza dei filistei mondani e con
il fuoco e con la spada perseguiteranno i sempre rari amici della Luce e della viva Verità.
7. Ed ecco che verrà il Signore e punirà tali popoli che hanno ammaliato tanti uomini in Nome
Suo!
8. Allora, di colpo, apparirà da tutte le parti la vera Luce viva e gli amici della notte verranno
sconfitti per sempre. Essi (i grandi e i potenti della terra) fuggiranno certo verso le spelonche e si
seppelliranno sotto la loro terra sterile per paura della Verità e della Maestà del Signore, ma questo
servirà loro poco.
9. Il profeta prosegue di nuovo e dice ad alta voce: «Poiché tutti gli altezzosi occhi (orgoglio dei
potenti) verranno umiliati e tutta la gente altezzosa dovrà inchinarsi, poiché soltanto il Signore
sarà superiore in quel tempo, e poi in eterno e per sempre». Poiché il giorno (luce) del Signore
Zebaot passerà su tutta la superbia e l'alterigia e su tutto ciò che è ritenuto elevato nel mondo
affinché venga abbassato; quindi anche sugli alti cedri del Libano (sacerdoti) e su tutte le querce di
Basan (pilastri principali dell’idolatria dei sacerdoti di tutti i tempi); su tutti gli alti monti
(governanti) e su tutti i colli elevati (tutti i notabili); su tutte le alte torri (condottieri) e su tutte le
mura fortificate (eserciti di guerra); anche su tutte le navi sul mare (quelli che tengono il timone
dello Stato) e su tutti i lavori terreni molto considerati (la grande industria dello Stato). E questo
avverrà affinché si inchini tutto ciò che è ritenuto alto tra gli uomini e tutta la gente altezzosa venga
assai umiliata e solo il Signore sia elevato in quel tempo. Con gli idoli però sarà finita del tutto in
quel tempo. Sì, essi andranno di certo ancora nelle caverne delle rocce e nei crepacci della terra
(nascondigli di Mammona) e ciò per paura del Signore e della Sua splendida Maestà (la Luce
dell'eterna Verità) quando Egli si accingerà a spaventare (castigare) la Terra. Sì, in quel tempo
ognuno getterà i suoi idoli d'argento e d'oro nelle tane delle talpe e dei pipistrelli - che sono gli idoli
che si fece costruire per adorarli -, affinché possa più facilmente rintanarsi nelle fessure delle pietre
e nei crepacci delle rocce, per paura del Signore e della Sua magnifica Maestà quando Egli si
accingerà a spaventare la Terra, ma ciò non servirà a nessuno. Perciò abbandonate quell'uomo che
ha un qualsiasi puzzo sotto il naso (il puzzo sotto il naso indica la superbia mondana); poiché voi
non sapete quanto alto egli possa essere considerato dal mondo!
10. Ora, ecco che avete l'intera spiegazione, facilmente comprensibile, di tutto il secondo e ben
notevole capitolo del profeta Isaia! Gli ultimi versetti si spiegano da sé, se si è ben compreso il
significato dei primi.
11. Ma Io vi dico che in verità avverrà così anche già adesso, in un prossimo futuro e
poi di nuovo in piena misura dopo circa millenovecento anni, poiché perfino nella Mia
Volontà non c'è altro mezzo, se si deve lasciare all'uomo il più completo libero arbitrio, poiché
solo così si può, di quando in quando, affrontare utilmente la pigrizia umana. Essa è la radice
di tutti i peccati e di tutti i vizi. Avete compreso bene tutto questo?

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12. Ora, certamente sentirete in voi poca gioia per questo - ma tanto più essa sarà grande nei
futuri popoli quando verrà data loro di nuovo questa notizia nella loro grande tribolazione e nel
tempo in cui un popolo si solleverà contro l'altro per rovinarlo. Però in merito farà più luce il
prossimo capitolo!
13. Ora, però, diteMi come voi avete compreso questa cosa di grandissima importanza! Io dico
«di grandissima importanza» perché Io vorrei che voi, quali Miei futuri seguaci, vi prendiate
particolarmente a cuore di premunirvi contro la pigrizia, voi stessi e anche tutti i vostri discepoli" .

Spiegazione del terzo capitolo di Isaia.

Le condizioni di una comunità ordinata

1. (GEG/7/175) (Il Signore:) "Anche questo seguente capitolo ha la sua validità rivelatrice, per ora e
in seguito, per quei tempi che Io vi ho prima annunciato.
2. Così dunque dice il primo versetto molto significativo del profeta: «Ecco, il Signore Zebaot
toglierà da Gerusalemme ogni specie di provvista e così pure dall'intera Giuda tutte le provviste di
pane e tutte le provviste di acqua».
3. Con l'espressione «Gerusalemme» s'intende l'attuale ebraismo, come è ora e come lo era
anche già molto tempo fa; per «Giuda» invece s'intende le future generazioni che poi, con
l'accettazione della Mia Dottrina, verranno annoverate nella stirpe ebraica. Queste, per la loro
grande pigrizia, dovranno anche attendersi in misura ben maggiore lo stesso destino, come ora in
misura più limitata accadrà agli ebrei.
4. Col «togliere le provviste di pane» s'intende la sottrazione dell'amore e della misericordia,
e col «togliere le provviste d'acqua» s'intende la sottrazione della vera Sapienza da Dio e la
conseguenza di ciò sarà che tutti quanti cammineranno nel grande inganno ed ottenebramento
dell'anima e nessuno saprà dare un consiglio ad un altro; e se qualcuno darà un consiglio ad un altro,
colui che ha bisogno di consiglio e di luce non si fiderà di lui e dirà: «Come puoi tu parlarmi di luce
mentre tu ti trovi nelle stesse tenebre come me!». Che in seguito gli uomini, per propria colpa
conseguente alla loro pigrizia, saranno del tutto disorientati, lo manifesta fedelmente il profeta nei
seguenti versetti, dicendo:
5. «Così verranno loro tolti i forti e i guerrieri, i giudici, i profeti, gli indovini e gli anziani, i
consiglieri e i saggi lavoratori e gli intelligenti oratori e i più di cinquanta comandanti, come pure la
gente onesta».
6. Io metto, in questo caso, intenzionalmente per ultimo i comandanti e la gente onesta, anziché
all'inizio del terzo versetto e ho già le Mie buone ragioni per questo. Ed ora udite il chiarimento!
7. Chi sono i «forti» ed i «guerrieri»? Sono coloro che sono pieni di fede e fiducia in Me,
come a suo tempo lo fu Davide, e i «guerrieri» sono quelle persone che si lasciano pienamente
entusiasmare dalla fede e dalla fiducia di uno affinché essi vincano, per tutti i tempi, contro
tutti i pur così numerosi nemici del Buono e del Vero da Dio.
8. Quando, però, presso gli uomini sarà sopravvenuta la piena mancanza dell'acqua viva
dai Cieli e tutta la carne con le sue anime si troverà nelle tenebre più fitte, chi sarà allora fra
gli uomini un giudice giusto e retto? Chi avrà allora il dono della profezia? E se qualcuno
anche l'avesse per se stesso, chi gli crederà senza possedere la capacità interiore di
comprendere che le cose stanno così? Chi saprà profetizzare per i ciechi e sordi
spiritualmente? E la tenebrosa umanità chi sceglierà come autentico anziano, per la sua
eccellente sapienza, e poi lo eleggerà a suo pastore? Perciò riconoscete ora bene questa cosa!

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9. A chi è stato «tolto il pane e l'acqua» nel loro significato spirituale, con ciò a costui è stato
tolto tutto, poiché colui che Dio punisce e castiga con la cecità spirituale è punito e
castigato al massimo. Infatti a costui è con ciò tolto tutto ed egli resta completamente
disorientato e privo di aiuto. Questo è però poi anche il mezzo estremo con il quale sempre
possono essere affrontati, nel modo più efficace, la pigrizia degli uomini, quando ha preso
troppo il sopravvento, e tutti i molti vizi degli uomini.
10. Che però gli uomini, togliendo loro il pane e l'acqua spirituali, si debbano trovare realmente
nella miseria più grande e tutto ciò che è stato tolto loro in tal modo, lo attesta il profeta
continuando nel terzo versetto, dove dice espressamente: «Agli uomini saranno tolti anche i consigli
o consiglieri e i saggi lavoratori in tutti i rami delle necessità umane», quindi anche intelligenti
oratori che, peraltro con la loro sapienza, hanno operato del gran bene.
11. Il peggio di tutto, però, è la perdita contemporanea dei cosiddetti «cinquanta capi!» Chi
sono questi e che c'entra dire qui il numero cinquanta? Questo lo vedremo ora subito per bene.
12. Se ci immaginiamo una comunità di uomini, molto grande e perfettamente ordinata - se
vuole essere ben provvista di tutto -, essa deve provvedere e istituire in tutto numericamente
«cinquanta settori principali» per i suoi bisogni vitali, come già era noto nell'antichità. Ciò che
va oltre appartiene già alla superbia, e ciò che sta al di sotto è invece debolezza,
carenza e miseria. Affinché però ciascun singolo settore dei bisogni enumerati possa essere
provvisto e amministrato in modo proficuo, deve avere a capo anche un esperto come
amministratore e dirigente che conosca bene il funzionamento della sua azienda, dall'inizio
alla fine; se questi viene a mancare e al suo posto viene messo un incapace, allora questo
settore necessario per il bisogno dell'intera comunità comincerà ben presto ad andar male o
addirittura non darà più alcun frutto.
13. Come può allora sussistere una grande comunità se essa per la sua pigrizia e negligenza
alla fine perderà tutti i cinquanta capi? Io vi dico: «Proprio così come la grande comunità
degli ebrei che esiste ora, nella quale solo certi ladri e briganti posseggono ancora qualcosa e
si ingrassano a spese dei poveri e provvedono per la loro pancia, mentre migliaia languiscono,
impotenti nella miseria più profonda. Poiché dov'è il saggio capo che provveda ad essi e dia
loro pane e lavoro, nell'uno o nell'altro settore lavorativo? Vedete, questo non c'è in ben
parecchi settori e con ciò manca anche tutto il resto! Ci sono bensì ancora certi capi che
sono preposti ai vari settori economici, ma non per il popolo, bensì per sé; per questo
essi sono solo ladri e briganti e non giusti capi, come ai tempi dei Miei giudici».
14. Voi avete visto ora come il benessere esteriore ed interiore degli uomini di una grande
comunità dipenda dai dirigenti principali dei vari settori; ma allora da chi dipende
innanzitutto, in un paese governato da un principe o da un re, una giusta composizione dei
menzionati capi in una grande comunità di uomini? Vedete, appunto da un saggio re!
15. Ma che dice il nostro profeta in merito a ciò che il Signore farà delle comunità
pigre e dimentiche di Dio?
16. Udite, le sue parole dicono così: «Io, dice il Signore, voglio dar loro giovinetti come
prìncipi e dei puerili governeranno su di essi! E il popolo farà angherie, un uomo sarà contro
l'altro, ciascuno addirittura contro il suo vicino, e il giovane si leverà orgogliosamente contro il
vecchio e un uomo dissoluto e disonesto contro l'onesto!».
17. Le parole del profeta sono qui così chiare e vere che non abbisognano di un'ulteriore
spiegazione; Io posso solo richiamare la vostra attenzione sulle grandi ed evidentemente pessime
conseguenze, nonostante che esse possano essere anche facilmente trovate. Quando, in un simile
caos, tutte le condizioni vitali di un paese sono finite nel disordine più grande e, con la miseria, tutti
gli uomini di una comunità finiscono nella più grande scontentezza, allora avviene anche una rivolta
dopo l'altra, senza esclusione di colpi. Il popolo si sveglia, si solleva e scaccia i principi e i capi
egoisti, o addirittura li uccide. Ed è qui che si dice: «Un popolo esce contro l'altro».

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18. Giacché l'uomo, a seguito della sua indole pigra, sopporta ogni tipo di pressione finché
egli nella sua cecità può riempire il proprio stomaco con un sia pur magro cibo; ma quando
viene a cessare anche questo ed egli non ha altro davanti ai suoi occhi che la morte per fame,
allora si risveglia di certo e diventa una iena inferocita dalla fame. E fino a quel punto si deve
arrivare, affinché l'umanità giunga al risveglio".

Il crollo del falso edificio religioso


(spiegazione di Isaia 3, 6-27)

1. (GEG/7/176) (Il Signore:) "Adesso però tutto è distrutto ed abbassato. A chiunque possa essere
attribuita una qualche colpa, ossia che egli, attraverso il suo spietato egoismo, abbia contribuito alla
generale disgrazia del popolo, costui cade purtroppo come una triste vittima della generale vendetta
del popolo. Ma che succede poi? A quel punto gli uomini non hanno più nessuna guida, ma proprio
nessuna, né buona né cattiva, essi si trovano nella più completa anarchia nella quale infine ciascuno
può fare quello che vuole; un altro più forte può anche punire l'avversario a suo piacimento!
2. Ed ecco che si radunano i più saggi e dicono: «Così non va e così non può neanche rimanere!
Noi, più saggi e più potenti, vogliamo accordarci e influire sul popolo in modo che scelga con noi
un saggio capo. Ed è una grande casa, quella che ha due fratelli di una certa riconosciuta
esperienza!». Che cosa accade ora e dopo? Il profeta ce lo dice fedelmente! E che cosa dice qui il
profeta?
3. Udite! Egli dice: «Allora uno afferrerà suo fratello dalla casa di suo fratello e dirà: "Tu hai
vesti (conoscenze ed esperienze), sii il nostro principe e prendi in mano tu questa rovina!". Egli però
in quel tempo dirà e giurerà: "Sentite, io non sono un medico e in casa mia non c'è né pane (il bene
della fede), né veste (il vero della fede)! Perciò non costituitemi principe del popolo! Poiché
Gerusalemme è matura e crolla, e anche Giuda (il tempo futuro) è al suolo; poiché la lingua e
l'operato loro è contro il Signore, opponendosi essi agli occhi della Sua Maestà (la Luce della Sua
Sapienza). Questo è chiaro e manifesto davanti al mondo intero. Il loro operato non è nel segreto,
poiché essi ostentano il loro peccato come ai tempi di Sodoma e Gomorra e sono sfacciati e perfino
non si nascondono. Guai alle anime loro perché con ciò portano se stesse in ogni disgrazia!".
4. Ma il principe eletto che, nella migliore delle ipotesi, potrei anche essere Io Stesso, continua
ancora: "Andate e predicate dapprima ai giusti, affinché divengano buoni e mangino poi il frutto
delle loro opere! Guai però agli indolenti e senza Dio, poiché essi sono sempre cattivi e sarà loro
retribuito secondo le loro opere e come se lo saranno meritato! Ascoltate, per questo i fanciulli sono
i prìncipi del Mio popolo e perfino le donne governeranno su di loro. Popolo Mio, i tuoi (falsi)
consolatori ti seducono (vedi Roma!) e distruggono la via che tu devi percorrere!
5. E il Signore è lì per contendere e si è (ora) presentato per giudicare i popoli. E il Signore viene
a giudizio con gli anziani del Suo popolo (la Scrittura) e con i suoi prìncipi (i ridestati dell’ultimo
periodo) poiché voi (farisei e romani) avete guastato la vigna e le rapine fatte ai poveri sono nella
vostra casa.
6. Perché calpestate il popolo Mio e perché spezzate ancor più la persona dei miseri?"». Così dice
(ora) il Signore colmo della massima serietà.
7. E il Signore prosegue: "Poiché le figliole di Sion sono orgogliose (i falsi insegnamenti della
meretrice di Babele) e procedono a testa alta e con il viso truccato, incedono (spavalde)
superbamente, scodinzolano (simili a un cane affamato) e portano preziosissime calzature ai piedi,
perciò il Signore renderà calve le teste delle figlie di Sion (toglierà l'intendimento) ed Egli toglierà il
loro unico e miglior monile.

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8. In quel tempo, il Signore toglierà loro anche i gioielli sulle preziose scarpe (coloro che
credono ciecamente), e le spille (i fedeli adepti) e i fermagli (i vari ordini religiosi), le collane, i
bracciali e i copricapi (quali le superstiziose corporazioni), i lustrini, tutti i laccioli d'oro, gli
orecchini, gli anelli e i nastri per capelli, i vestiti da festa, i mantelli, i veli e i (grandi) borsellini, gli
specchi, i farsetti, i galloni e i camici (tutte le splendide cerimonie della meretrice di Babele). Ed
avverrà che il fetore prenderà il posto del buon odore, una corda sciolta al posto di una buona
cintura, una calvizie al posto dei riccioli (l'astuzia del serpente della meretrice di Babele) e al posto
di un ampio mantello vi sarà un sacco stretto, e tutte queste cose saranno sue in luogo della sua
presunta bellezza.
9. La tua plebe cadrà per la spada e i tuoi guerrieri in battaglia. E le sue porte saranno afflitte e
gemeranno (perché nessuno più vorrà passare per esse) ed essa siederà deplorevolmente per terra.
Ma in quel tempo le guerre renderanno gli uomini così rari che sette donne afferreranno un uomo
(ossia dai sette sacramenti se ne formerà uno solo) e diranno: «Noi vogliamo sfamarci e vestirci da
sole, permettici però di chiamarci con il tuo nome affinché la nostra vergogna ci venga tolta!»".
10. E vedete ora, amici Miei, ciò che il profeta ha detto andrà così certamente a compimento,
come è certo e vero che Io Stesso ve l'ho ora spiegato. Poiché gli uomini non sanno sopportare
per un lungo periodo di tempo la Verità, essi si stancano e sprofondano sempre di nuovo nella
loro vecchia pigrizia, portatrice di giudizio e morte, ed allora non resta veramente nient'altro
da fare che risvegliare di nuovo gli uomini con i mezzi più estremi e rimetterli nuovamente
nell'antica attività, sulle vie e sui sentieri della Luce e della Vita.
11. Per questo Io vi dico ora ancora una volta: "Mettete in guardia gli uomini
innanzitutto dalla pigrizia spirituale, poiché con essa subentrano poi tutti i mali, dei
quali ha parlato il profeta ed Io debbo purtroppo permetterli! Riflettete su questo!".

Il numero 666

1. (GEG/2/77) (Il Signore:) "Io voglio darti una misura secondo la quale tu e chiunque altro possiate
sapere che ne è dell'amor proprio, dell'amore per il prossimo e dell'Amore per Dio.
2. Prendi il numero 666, il quale in un buon e in un cattivo rapporto definisce o un uomo perfetto
o un demonio perfetto.

UOMO PERFETTO

3. Dividi l'amore nell'uomo appunto in 666 parti, danne a Dio 600, al prossimo 60 e a te stesso 6,
così avrai il rapporto dell'uomo perfetto.

DEMONIO PERFETTO

Se vuoi invece essere un demonio perfetto, allora dà a Dio 6, al prossimo 60 e a te stesso 600!".

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L'APOCALISSE DI GIOVANNI
(Spiegazione dettata a Jakob Lorber)

1. “Ed apparve un grande segno nel Cielo: una donna, vestita di sole, la luna sotto i suoi piedi e
sul suo capo una corona di dodici stelle. Era incinta e gridava per il travaglio del parto e a causa
di esso aveva pene e doglie. Ed essa partorì un figlio maschio, il quale avrebbe governato tutte le
nazioni con scettro di ferro. Ed il figlio suo fu rapito presso Dio e il Suo trono ”. (Apocalisse, cap.12, v.
1, 2, 5)

2. Cos'è dunque la «donna» che appare nel Cielo vestita di sole? La «donna» è la nobile
immagine di un essere umano senza forza procreatrice, ma del tutto idoneo alla procreazione
e ricettivo. Perciò questa donna è una perfetta immagine e somiglianza dell'uomo, quindi non
un'immagine deturpata dell'uomo, non un essere dissimile.
3. Così ugualmente anche la Mia Dottrina, che sicuramente appare nel più alto dei Cieli perché la
sua provenienza è in Me e da Me, similmente alla donna è una perfettissima immagine e
somiglianza dell'uomo spirituale, di per sé incapace di generare. L'uomo però attraverso la Dottrina
diviene capace di accogliere tutto il bene dell'amore, che qua è il puro, celestiale amore a Dio,
quale eterna Vita dello Spirito da Me. Questa Vita è qui il «Bambino», col quale la Mia Dottrina
diventa fertile nel cuore dell'uomo.
4. Qui però si parla certamente soltanto della Mia pura Dottrina come di una perfetta donna
celeste, quindi non una dottrina fuorviata e nemmeno una donna scimmia. Che questa «perfetta
donna, o la Mia pura Dottrina», sia certamente rivestita del Sole o della Mia Luce di tutte le luci,
perché essa proviene da Me Stesso, ciò è facilmente comprensibile!
5. Ma dato che appunto «questa perfettissima donna celeste, o la Mia purissima Dottrina», è
soltanto atta ad accogliere l'Amore celeste da Me, essa con i piedi calpesta la luna, quale instabile
simbolo dell'amor proprio o amore per il mondo, come una polarità diametralmente opposta al suo
puro essere celeste. Così essa è anche adornata di «dodici stelle», ovvero dei Dieci Comandamenti
di Mosè ed, alla sommità, i due Comandamenti dell'Amore cristiano, ma non rappresenta i
dodici apostoli e tantomeno le dodici tribù di Israele, bensì - come già detto - è adornata di tutte le
dodici Leggi dell'eterna Vita.
6. La donna, o la Dottrina proveniente da Me, operante nell'uomo, diventerà, e lo è già, incinta.
Di che cosa? Non avete mai sentito qualcosa della rinascita? Non sta scritto: «Colui che non
rinascerà nello Spirito, non potrà entrare nel Regno di Dio!».
7. Vedete: «il figlio», di cui la donna è incinta, è il puro amore a Dio che però, attraverso
molteplici abnegazioni di se stesso, fa molto male all'uomo esteriore, fino a che quest'amore celeste
nello spirito dell'uomo diverrà maturo, attraverso se stesso, per la magnifica rinascita all'eterna Vita.
8. Voi certamente però non dovete immaginarvi che la semplice Dottrina sia la descritta «donna
incinta», bensì solo la viva Dottrina operante, accolta nella fede dell'uomo, è la descritta donna
incinta, dalla quale nascerà l'amore a Dio come un nuovo bambino e questa è appunto la rinascita
all'eterna Vita.
9. Il figlio, però, è un maschio! Perché dunque non una femmina, quindi una donna nella sua
formazione? Perché in quest'amore, come è nell'uomo e non nella donna, sta e deve trovarsi la
creativa forza generatrice.
10. Questo «figlio, o l'amore a Dio» (ossia l'amore divino), nato dalla Mia Dottrina nello spirito
dell'uomo, con scettro di ferro, ovvero con l'inflessibilissima Forza di Dio, domerà tutte le
popolazioni o tutte le esigenze e le passioni sensuali del mondo, e con ciò per Mia iniziativa

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condurrà a Me lo spirito dell'uomo, tutte le sue inclinazioni, ed egli attingerà la sua delizia dal Mio
trono che è in eterno la vera Sapienza da Me!
11. Vedete, questo è il senso, oltremodo facile a comprendersi, di questi versetti, così tutto deve
quindi essere osservato e inteso in questa unicamente vera Luce.

APOCALISSE DI GIOVANNI
(Spiegazione dettata a Gottfried Mayerhofer)

1. L'Apocalisse di Giovanni è un quadro morale dell'intero periodo che va dal Mio rientro
nel Regno spirituale fino ad ora e fino al Mio ritorno sulla vostra Terra. Questa Rivelazione è
già stata spiegata, studiata e sviscerata da parecchi. Eppure, ancora nessuno ha trovato la
giusta chiave per dischiudere i libri di questa sacra Parola, e tantomeno per valutare
rettamente le circostanze e i periodi di tempo, i quali tutti, dopo la Mia dipartita, dovevano
avvenire essendo l'uomo, come essere libero, padrone delle proprie azioni. Ora che ci
troviamo quasi alla fine dell'intera profezia e la maggior parte è già passata, Io voglio
spiegarvi, passo per passo, questa Rivelazione. Così potrete poi giudicare voi stessi quanto
lontani dal vero e proprio senso erano tutti coloro che volevano scoprire solo alla lettera ciò
che può essere spiegato soltanto attraverso le rispondenze.
2. Fintanto che l'uomo non afferra il significato o il senso spirituale delle parole - ciò che si
chiama corrispondenza - è inutile voler comprendere le Mie parole nel loro intimo senso. Perfino la
grande quantità di nuove parole che voi avete ricevuto fino ad oggi testimoniano di questa stessa
cosa. Infatti, quanto più spesso voi le leggete, tanto più spirituale, spesso anche diverso dal passato,
vi appare chiaramente il loro contenuto. Voi dovete procedere dal criterio che Io, quale sommo
Spirito, posso solo pensare e parlare spiritualmente. Ed anche che Io rivesto pensieri ed idee
spirituali in parole a voi comprensibili, conformi al livello dello spirito umano. Perciò, per queste
parole - così come voi le comprendete e leggete - questo non è di gran lunga il loro ultimo
significato.
3. Così Io a suo tempo feci anche scrivere da Giovanni questa storia, adattando le Mie idee
alla sua facoltà di comprensione. Se Io avessi parlato diversamente con lui, egli non Mi avrebbe
compreso, avrebbe frainteso le Mie parole, oppure non si sarebbe forse neanche fidato di scriverle -
per timore di diventare vittima di un errore.
4. Così, voi trovate in questa Rivelazione solo immagini simboliche! Voi trovate «l'Ira di Dio»,
le «piaghe» e molte altre cose che in quel tempo venivano spesso usate dai profeti stessi, ma che
non sarebbero dovute essere comprese alla lettera. Io, il Dio dell'Amore, non posso esercitare né
ira, né odio, né vendetta, cose queste assolutamente impossibili, anche se Io, quale Dio, potrei
rimettere tutto immediatamente nel giusto ordine con l'improvviso annientamento oppure con
la coercizione morale.
5. Dovrei Io forse infuocarMi per cose che Io Stesso ho creato così e non diversamente?
Dovrei Io forse pronunciare una maledizione sulle creature che - appunto perché Io le
ho create libere - dovevano sbagliare e cadere in modo che esse riconoscessero le
grandi qualità divine e il loro valore attraverso il loro contrario? Come potreste voi
apprezzare la luce se non sapeste nulla dell'ombra o delle tenebre? Come potreste
apprezzare la benefica forza del calore se non conoscete il freddo? Come potreste
comprendere la sublime virtù, l'integrità, i sentimenti morali se non esistessero i loro

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opposti? Come potreste concepire l'idea di un progresso spirituale se non conosceste la
via che porta verso il basso?
6. Vedete, da ciò risulta che in tutti gli scritti del Vecchio e del Nuovo Testamento sono
contenute certe cose che non vanno intese così come le esprime la lettera, esse sono bensì
adeguate all'intendimento di quel tempo, eppure contengono in eterno il grande Germe dello
Spirito. Perciò gli spiriti nell'altissimo aldilà e perfino gli spiriti angelici vi troveranno pur sempre
qualcosa di più alto, quanto più in alto essi si troveranno e quanto più ampia sarà la loro visione
spirituale. Così tutte le Mie parole sono per sempre una ricca miniera di tesori spirituali, che
non si esaurisce mai, perché Io, quale Spirito infinito, potevo pensare e parlare e far scrivere
dai Miei servitori solo in modo infinito.
Ora vogliamo procedere di un passo e cominciare con i primi capitoli della Rivelazione.
7. Questi primi capitoli si occupano delle sette comunità esistenti dopo la Mia dipartita, le
quali, essendo le prime e le migliori, dovevano servire da base per conservare la Mia religione
ovvero l'esposizione e la spiegazione del culto religioso ebraico. Esse dovevano mostrare come
si doveva passare gradualmente da ciò che era formale e cerimoniale alla comprensione
spirituale per ridare il loro giusto ed effettivo valore alle verità fondamentali stabilite nella
religione ebraica.
8. Queste comunità, che erano costituite soltanto da pochi eletti, quali iniziatrici - a prescindere
dalla persecuzione ad opera di coloro che avevano un'altra fede - erano anche esposte all'errore della
falsa interpretazione delle Mie parole. Da qui il simbolico accenno che i membri delle singole
comunità dovevano attenersi alle loro guide, che, quali stelle o luci, avrebbero mostrato loro la via
che essi avrebbero dovuto percorrere. E che anche le comunità (e i singoli componenti), in unità con
le loro guide, avrebbero dovuto a loro volta divenire «lumi» o segnali indicatori per altri che ancora
camminano nelle tenebre.
9. Nei successivi capitoli seguono poi le ammonizioni alle singole comunità. Come ovunque,
anche là arrivarono falsi profeti, divulgatori troppo zelanti e tutte le possibili deviazioni del cuore
umano, appunto perché la comprensione della Mia Parola venne intesa dai vari uomini anche in
modo differente. Inoltre, queste comunità non erano tutte negli stessi rapporti, in parte tra di esse, in
parte tra coloro con i quali vivevano, ed erano così esposte ad ogni genere di tentazioni.
10. In queste sette comunità troverete tutte le situazioni possibili che devono verificarsi tra
persone che pensano liberamente: il zelante attaccamento ad una dottrina di fede così come il
parziale abbandono della stessa, la comprensione zelante come pure il travisamento, i tentennamenti
tra l'orientamento spirituale e quello terreno. Proprio così come nel caso vostro, che pur anche
formate una comunità, voi stessi potete sperimentare come il «né caldo, né freddo» può essere usato
in ugual modo per voi, come allora, più di mille anni or sono. Così anche voi finirete con entrare in
dissidio con il mondo che vi circonda, quanto più vorrete aderire alla Mia Dottrina, e perciò il
vostro agire verrà a trovarsi in opposizione a quello del resto del mondo. Così fu con la formazione
di ogni nuova setta religiosa che credeva di aver imboccato una strada migliore. E così ora è presso
di voi e sarà ancora presso molti altri che vorrebbero rendere le Mie parole utili per il mondo.
11. C’è ancora qualcosa di significativo in questi primi capitoli, ossia che proprio il numero
sette è menzionato come simbolo spirituale (sette stelle, sette comunità ecc.).
12. Per meglio evidenziare al vostro occhio spirituale il numero sette, Io devo farvi presente di
sottoporre prima ad un'osservazione più attenta tutti i numeri dispari, affinché voi comprendiate
meglio l'importanza degli stessi e quindi i numeri come il 3 o il 7.
13. Vedete, se voi osservate attentamente il sette oppure anche il tre, - se volete giudicare in
modo un po' simmetrico - vi accorgerete che nel caso del tre, i due (singoli) componenti vengono a
trovarsi da una parte e dall'altra e, nel caso del sette, tre ad ogni lato: (* * * * * * *)
14. Infatti, inteso spiritualmente, un'armonia è possibile solo quando una base fondamentale o un
punto centrale si trova là dove tutto gli si muove attorno, tutto dipende da esso e si appoggia ad
esso. Ora, nel caso presso le due coppie del tre, dovete sempre prendere il numero mediano quale

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punto centrale, dal quale gli altri numeri dipendono relativamente e sono scaturiti da esso, oppure
sono giunti ad una spiegazione soltanto attraverso di esso. Così pure con il sette, dove i tre da ogni
lato sono i fattori edificanti, complementari e unificanti il tutto.
15. Prendete le Mie sette qualità, così troverete l'Ordine al centro; infatti, senza
Ordine nulla può esistere, e così esso è il pilastro fondamentale di tutto ciò che è stato
creato per essere conservato. Voi vedete che in questo, nonostante l'Ordine sia
scaturito dall'Amore, dalla Sapienza e dalla Volontà, tuttavia l'Ordine deve essere la
base delle prime e delle successive qualità, ossia la base della Serietà, della Pazienza e
della Misericordia.
16. Prendete le prime tre qualità: Amore, Sapienza e Volontà, così è di nuovo la
Sapienza, pari all'Ordine, il pilastro fondamentale delle prime tre. E se prendete le
ultime tre, allora la Pazienza è il centro tra la Serietà e la Misericordia, poiché se Io ho
creato esseri liberi, a Me simili, in tal caso deve esserci dapprima la Pazienza affinché
Io non abbia a distruggere la Mia propria Opera.
17. Ciò che Io vi presento ora, riferendoMi alle Mie qualità, lo potete anche sperimentare nella
legge dei sette colori e delle sette note che sono ugualmente rispondenze materiali delle Mie
qualità spirituali.
18. Passeremo ora ai prossimi capitoli. Come la Rivelazione presenta grandiosi quadri di tutte le
fasi del Mio insegnamento religioso, così anche le spiegazioni dovranno mostrarvi come se tutto
fosse già avvenuto. Come fra breve il Regno dei Mille anni dovrà stabilire quest'armonia, che un
tempo regnava fra Me e i Miei discepoli e che verrà stabilita più tardi tra Me e l'intera umanità,
affinché vi sia Un solo Pastore ed un solo gregge.

19. Il seguente capitolo commenta una visione di Giovanni che gli mostra il Signore e Creatore
quale il Sommo dei Cieli, appunto nell'immagine che i viventi di quel tempo erano abituati a vedere:
seduto su un trono, circondato dagli anziani e dagli altolocati che erano ornati di corone dorate. Qui
voi vedete di nuovo che Io, per essere compreso, dovetti servirMi dell'intelligenza di Giovanni.
Così pure il numero degli anziani, il 24, è quel numero che avevano i gran sacerdoti di
Gerusalemme, mentre il 25 rappresentava l'intero consiglio con il sommo sacerdote.
20. Per quanto riguarda le quattro bestie e il mare di vetro, gli animali stessi sono attributi
personificati del Mio Stesso Io: il «leone quale Forza o Onnipotenza», il «vitello quale simbolo
della mansuetudine», «l'uomo quale potenza spirituale» e «l'aquila quale dominatore dell'etere
universale». Che questi animali fossero tutti quanti ornati di molti occhi ed avessero anche ali come
le aquile, ciò sta a significare il dominio generale sulla terra e sui Cieli. Il «mare di vetro, invece,
rappresenta l'Onniscienza», il che voleva dire che davanti all'occhio di Dio tutto è trasparente e il
Suo sguardo vola attraverso l’intero l'universo con la velocità di un'aquila. Con la forza di un leone
Egli regna su tutto, con la mansuetudine di un vitello Egli appiana tutti gli inconvenienti, e
con lo Spirito, pari ad un uomo quale Sua immagine, Egli nobilita e spiritualizza tutto
affinché perfino ciò che è materiale giunga un giorno colà da dove esso è uscito. Dopo che tutte
le forze della creazione, consapevolmente e inconsapevolmente, si piegarono davanti all'Unico-
Signore, anche gli anziani caddero sui loro ginocchi, che rappresentano il grande mondo spirituale
dell'aldilà, per offrire al Creatore la lode che gli spetta.
21. Così fu mostrato a Giovanni, dapprima nella rispondenza figurata, ciò che è la Maestà
di un Dio, prima che egli fosse in grado di comprendere chi era Colui del quale Egli disse che
sarebbe sceso su questa piccola Terra per salvare gli uomini dalla totale perdita della loro dignità
spirituale. Questo è l'inizio del grande processo di fermentazione che spiritualmente ebbe inizio su
questa Terra, affinché la purissima Dottrina venisse fattivamente fondata, tanto è vero che il
Signore, quale umano Figlio terreno, con il Suo massimo abbassamento, portò di nuovo la massima
dignità umana agli abitanti della Terra.

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22. Ciò che l'ha contrastato nel corso dei tempi e quale sarà il risultato finale di tutto
questo ce lo descrivono i seguenti capitoli, in immagini corrispondenti, così come accadde in
realtà, in cui il Divino venne dapprima innalzato dagli uomini e dopo abbassato - ma alla fine,
quale vittoria dello Spirito sulla materia, esso porterà un permanente Regno di pace e di
tranquillità.
23. Il prossimo capitolo mostra a Giovanni un libro scritto da tutte le parti, chiuso con sette
sigilli. Ciò significa la Mia unica e vera Dottrina contenuta in due comandamenti che Io diedi agli
uomini. Questo annuncio attraverso il Figlio dell'Uomo, quale «agnello» - simbolo
dell'innocenza e della sopportazione -, significa «desigillare» con le Mie sette qualità il sigillato
libro della Vita, in modo che Egli lo rendesse noto all'intera Creazione e in particolare agli
uomini della Terra.

24. Il primo sigillo presenta l'immagine di un cavallo bianco che esce dal libro come simbolo
del Mio Amore onnicomprensivo, coronato da tutte le altre qualità e con un arco per colpire anche i
cuori più duri, in modo che un giorno tutto si sciolga in Amore. Per Amore fu creato il mondo,
per Amore Io scesi sulla Terra e dall'Amore dovrà essere costituita la prima pietra che dovrà
fondare la Mia divina Dottrina sulla Terra e che mai verrà vinta.

25. Il secondo sigillo portava un cavallo rosso, simbolo della Sapienza, o detto umanamente,
della mente, della facoltà di giudicare che vuole soppesare tutto in modo critico. Essa paragonerà
la divina e celeste Dottrina con l'essere materiale e con ciò scoprirà le differenze. Perciò il
risultato non sarà pace, bensì lotta, come le passioni umane che entrano in conflitto con i
princìpi dell'uomo animico spirituale, da cui scaturiranno poi il fanatismo da una parte, e
dall'altra le esteriori guerre di religione e le interiori lotte di coscienza - quali necessarie
conseguenze, ove due estremi si confrontano in opposizione.

26. Il terzo cavallo che uscì fuori era nero ed aveva una bilancia in mano. Era la ferma e giusta
Volontà che imperturbabile si è proposta di perseguire lo scopo finale, attraverso tutti gli ostacoli.
La Volontà è anche corrispondente alla Giustizia che soppesa le azioni e dove i buoni ricompensano
se stessi e i cattivi castigano se stessi. La Giustizia dovrebbe regnare ovunque, nelle cose della fede,
come nella vita sociale. Io, quale Cristo, insegnai agli uomini a meglio comprendere la Dottrina che
essi avevano. Io insegnai loro l'Amore e la Sapienza la Quale "istruisce" l'Amore sulla giusta
misura. Io insegnai loro la tolleranza o giustizia verso tutti, e così questi tre sigilli sono la chiave
di come dovrebbe diffondersi la Mia Dottrina se con essa si vorrà raggiungere la nobilitazione
del genere umano.

27. Il quarto sigillo vi mostra un cavallo scialbo, ossia di colore indefinito, né freddo, né caldo,
oppure figurativamente, come sta scritto, la morte. Infatti la morte non determina una fine, bensì
soltanto una trasformazione. E così anche il colore del cavallo corrisponde alla via della
trasformazione, attraverso la Mia Dottrina, procedendo o verso l'alto o verso il basso; verso
l'alto, verso la spiritualizzazione più elevata accettando la stessa, o verso il basso,
nell’animalizzazione delle qualità più nobili che Io, quale Creatore, ho deposto nel cuore umano.
Questo sigillo corrisponde all'Ordine ovvero al procedere, secondo le Mie leggi, di tutto ciò
che è stato creato.

28. Ciò conduce poi, in modo del tutto naturale, alla spiegazione del quinto sigillo, dove sono
rappresentate figurativamente le vittime che, per amore della Dottrina, cadono materialmente
attraverso le passioni dell'uomo. In ciò è anche già abbozzata la vittoria che verrà assegnata a
chiunque porta allo spirituale il massimo che ha sulla terra, la sua stessa natura e il suo corpo
materiale come offerta. Come in precedenza la Giustizia veniva rappresentata dalla bilancia,

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vengono qui rappresentate corrispondentemente la ricompensa e le gioie più sublimi che
spetteranno a coloro che nel mezzo della battaglia saranno in grado di tenere alto il vessillo
del loro Dio e della Sua Dottrina.

29. Il sesto sigillo vi mostra una totale rivoluzione sull'intero globo terrestre, ciò che
corrispondentemente significa: l'impulso verso la Dottrina spirituale vorrà cambiare tutti i
rapporti sociali. La zelante fretta di raggiungere una cosa, spronerà gli avversari ad ugual fretta. Ci
saranno guerre e devastazioni interiori ed esteriori, i potenti infurieranno contro i popoli deboli e
i popoli deboli contro i potenti quando i loro diritti verranno troppo limitati. Così la religione
dell'amore, della pace e della sopportazione, in lotta per la propria sussistenza,
richiamerà solo l'opposto e queste potenze contenderanno così a lungo fra di loro fino a
che vincerà lo Spirituale. Questo sesto sigillo corrisponde quindi alla Pazienza, che non vuole
significare altro che: tutte le aspirazioni contrarie sono vane! Dove un Dio vuole far valere il Suo
diritto divino, perfino le pietre devono cedere, poiché Suo è il diritto e la Gloria in eternità!
30. E vedi, coloro che sono contrassegnati con il sigillo corrispondono a coloro che avevano
vinto e ai quali furono assegnate le beatitudini, delle quali Io un tempo dissi: "Coloro che credono
nella Mia Parola e che agiscono in conformità, godranno nell'aldilà le beatitudini che nessun
occhio umano ha mai visto, né sentito". Queste beatitudini sono già annunciate dall'abito, quale
bianca veste, corrispondente all'innocenza. Ed i segnati riceveranno il premio per tutte le
sofferenze e le afflizioni che essi hanno sopportato per Me e nel nome della Mia religione.
31. Così si svilupperà gradualmente l'intero quadro, nel quale viene rappresentata in modo chiaro
l'intera storia della Mia Dottrina in quei periodi di tempo, dalla prima parola d'Amore fino a tutte le
guerre di religione, persecuzioni e fanatici sacrifici dei sacerdoti.

32. L'apertura del settimo sigillo, oppure la fine dell'intero processo di evoluzione, dove,
nonostante tutte le piaghe e gli orrori, sarà solo la Misericordia ad esplicare la sua ultima
opera, è rappresentato dai sette squilli di tromba e dalle piaghe successive che saranno
solamente mezzi di purificazione per ricondurre gli uomini al bene. Gli squilli di tromba
sono ugualmente rispondenze dei molti mutamenti morali-spirituali che si verificano
nell'animo umano non appena la spada a doppio taglio del dubbio attacca e il sospetto
dell'incredulità brandisce il suo flagello.
33. Così, metaforicamente, i profumi bruciati (l'offerta) sull'altare dell'Amore divennero una
piaga per l'umanità egoista. Come tutto rinsecchì metaforicamente, così l'uomo chiuse in generale il
proprio cuore a tutte le nobili qualità, non volle saperne di una qualsiasi religione che richiedesse
sacrifici e che volesse imbrigliare le sue passioni terrene.
34. Come il fuoco, metaforicamente, tutto distrugge, così anche le passioni egoistiche distrussero
di nuovo tutto il bene. Persecuzioni subentrarono alla tolleranza nelle cose della fede, col sangue si
cercò di estinguere ciò che era soltanto di natura spirituale, e proprio per questo inestinguibile. Così
era ancora ai primi tempi del cristianesimo sotto i romani, dove esisteva ogni possibile orrore di
fanatici costumi religiosi ai quali i sacerdoti pagani imprimevano lo stampo di consacrazione
religiosa.
35. Ciò che accadde a singoli uomini, venne in seguito esteso alle grandi masse: quanto più
aumentavano i credenti, tanto più crescevano le persecuzioni contro di essi; quanto più grande era lo
zelo per la pura Dottrina, tanto più numerose le vittime della morte per martirio. E così, dopo la
caduta dell'impero romano, si instaurarono nuove condizioni, dato che due vescovi sedevano sul
trono, uno a Bisanzio e l'altro a Roma. Mai uniti tra loro, essi sostennero sempre questa disarmonia
per i propri vantaggi. Come in passato sotto i pagani ci furono persecuzioni di cristiani, ora
venivano perseguitati in massa dai papi quegli uomini che non credevano ciò che i papi ritenevano
giusto o che conveniva loro dichiarare giusto, in quel determinato momento.

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36. Dal tempo della divisione dell'impero romano, quando in seguito il vescovo di Roma divenne
un papa, ebbero inizio le guerre di religione, le discordie dei concili, le persecuzioni ad opera delle
inquisizioni ecclesiastiche, l'asservimento dei re ai papi ed infine le crociate. Poi gli sforzi della
riforma e le sue sanguinose conseguenze in tutti i Paesi, come anche attraverso il mescolamento
delle razze umane lo sviluppo delle varie malattie, come la peste ecc. Tutto questo viene
rappresentato metaforicamente dagli squilli di tromba, nonché dalle coppe d'ira, come pure la
corrispondente immagine spirituale della «lotta della donna con il drago»: immagine della battaglia
delle passioni umane e degli interessi mondani contro il progresso spirituale e la Dottrina d'Amore,
inoltre le doglie di parto per portare a termine l'opera iniziata, e la violenta lotta che il maligno
istigava contro tutti coloro che si volgevano allo Spirito.
37. Tutte queste immagini contemplate da Giovanni non esprimono nient’altro che la violenta
resistenza che doveva suscitare la Mia Dottrina e il naturale procedere, come tra il bene e il male in
cui

il bene, tuttavia, alla fine


deve vincere e vincerà.

Non scandalizzatevi per la forma delle immagini, esse erano adeguate alla facoltà di
comprendere e al modo di scrivere di quel tempo. In altro modo non si poteva intervenire per secoli
sull'umanità che poco conosceva l’Amore e che, al massimo, indietreggiava davanti alla paura. Se
Io, quale Dio dell'Amore, avessi fatto scrivere l'intero processo di evoluzione fino al giorno
d'oggi nel linguaggio corrente, le parole si sarebbero spente e nessuno si sarebbe occupato del
loro senso spirituale.
38. Gli «scorpioni», i «draghi dalle 7 teste», le «10 corna» e le «corone d'oro» significano le
molteplici interpretazioni della Mia Dottrina e come essa, a volte sostenuta dal potere
mondano, costrinse gli uomini ad accettare certi dogmi e cerimonie religiose, dai quali
nacquero poi molte sette religiose.
39. Le immagini mostrano il dominio della chiesa, noto dalla storia, e i mezzi dei quali essa fece
uso per giungere al potere e come gli uomini furono vittima del pieno fanatismo della chiesa romana
e delle sue Inquisizioni. La descrizione successiva mostra come alla fine la foga religiosa
diminuisce di nuovo gradualmente e la materialità apparentemente riporta la vittoria, come l'oro e
l'argento vengano ora ricercati di più che la ricchezza spirituale, e questo lo potete leggere nei
seguenti capitoli: l'ascesa vittoriosa del maligno sotto il manto del culto religioso, poi, attraverso le
scoperte delle scienze, la decadenza del primo, ma anche di ogni religiosità, e il passaggio al
materialismo. Così in queste immagini viene predetta la caduta della chiesa romana, non però come
se Io la respingessi, bensì come essa stessa si sia data al decadimento e come debba avere la sua
ricompensa per le sue proprie opere.
40. I «profeti uccisi» significano il martirio dei tempi passati quando certi uomini entusiasti di
Dio dovettero salire sul rogo. In nessun secolo Io tralasciai di inviare risvegliatori profetici in modo
che l'umanità non si lasciasse totalmente assopire nel sonno spirituale.
41. Le «coppe d'ira e i loro singoli effetti» significano le epidemie e le guerre che l'umanità
ha provocato, in parte con la propria vita contro natura, in parte inscenando essa stessa
arbitrari orrori. Ancora adesso potete constatarlo voi stessi come gli effetti dell'egoismo, del
materialismo, delle passioni sfrenate, in generale e come nei singoli, causano sciagure di tutti i
generi: sciagure per mare e per terra, sciagure attraverso fenomeni elementari causati dalla cattiva
amministrazione degli uomini con il loro stesso suolo terrestre, suicidi ed omicidi di ogni forma
come risultati della mancanza di sentimento religioso, mancanza di fede in un altro mondo ecc.
42. Raccogliete tutto questo e mettetelo per iscritto nel linguaggio figurato dell'Oriente, come lo
fece allora il Mio discepolo Giovanni, e alle sette coppe d'ira voi potreste aggiungerne ancora delle
altre che descriverebbero altrettante spaventose condizioni.

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43. Così, la Mia Dottrina attraversò tutte le fasi di cui è capace l'animo umano, dalla
purissima pietà fino alla più crassa incredulità e al rigetto di tutto ciò che fu donato. Voi
vedete, in immagine davanti a voi, la rigida osservanza dei Miei comandamenti, con l'esposizione
pedantesca delle Mie parole, fino al totale rifiuto di tutto lo Spirituale predicato, attraverso mille
voci, nella natura visibile ed invisibile. Ciò fu dato sotto forma di richiami ammonitori e squilli di
tromba, ai quali però, a causa della mancata osservanza, seguirono i fatti o i castighi. Dalle coppe
d'ira e dal loro riversarsi - come simbolo che il malvagio e ciò che è moralmente e fisicamente
contro natura deve punirsi da sé - voi vedete tutto chiaramente davanti a voi: come le Mie sette
qualità stimolino gradualmente al bene, come la libera natura dell'uomo si opponga ad esso, come
seguano deviazioni su deviazioni, errori su errori. Come sia vano qualsiasi sforzo di togliere del
tutto dalle teste degli uomini le Mie parole e come perfino il peggio debba condurre e condurrà al
Bene.
44. Questa annosa lotta del drago contro il Cielo, questa persecuzione della Donna con il
Bambino Cristo, quale Fondatore di pace, tutto questo vi sarà ora chiaro davanti agli occhi. E vi
sarà tra l'altro anche chiaro che dopo il lungo ondeggiare, di qua e di là, debba subentrare
una scelta dove viene definito chi è il vincitore e chi il vinto!
Voi ora andate incontro a questo periodo.
Esso è rappresentato dal quadro del Regno di Mille anni, quale vita spirituale di pace, che
spetterà a coloro che non sono segnati con il segno della bestia, bensì con il segno di Dio.
45. Come già prima della Mia discesa imperava una battaglia spirituale tra lo Spirituale e il
materiale in forma blanda, e come dopo la Mia dipartita questo processo di separazione dovrà
anche portare ad un risultato finale, così ora a questa battaglia più che millenaria dovrà
seguire un tempo di pace. Allora gli uomini cominceranno di nuovo ad essere uomini, come Io
li creai e come li voglio avere, se essi vogliono chiamarsi figli Miei.
46. Questo sarà il tempo del resoconto, il tempo in cui lo Spirituale avrà sconfitto il
materiale, dove l'uomo si sentirà cittadino di due mondi, di casa sia nell'uno che nell'altro,
affinché le Mie parole vengano finalmente comprese e la Mia discesa d'un tempo sulla vostra
Terra venga apprezzata, nella completa luce della sua divina missione, e seguita con amore.
Questo sarà il tempo in cui, mentre il drago è sconfitto e prigioniero, i dieci Comandamenti di Mosè
e i Miei propri due verranno compresi in tutta la loro portata. In questo tempo di pace e tranquillità
anche il Regno spirituale potrà assumere la sua parte attiva, affinché coloro che saranno rimasti
indietro, riscaldandosi per l'esempio degli uomini viventi, possano progredire più facilmente di
quanto fu loro possibile fino ad ora.
47. Questo tempo sta nella Rivelazione sotto il titolo di «Regno di Mille anni» oppure
«La Nuova Gerusalemme». Infatti un tempo Gerusalemme era il luogo dove nel tempio veniva
conservata l'Arca Santa del Patto, dove ardeva l'eterno fuoco e solo i salmi e l'offerta odorosa
sull'altare dei sacrifici annunciavano il purissimo servizio divino per IEOUA. Questa
Gerusalemme che fu inquinata e dissacrata dai suoi stessi sacerdoti, che, con la Mia morte da Me
provata come Uomo in quel luogo, si è caricata di maledizioni anziché di benedizioni - questa
Gerusalemme alla quale dai profeti fu predetta la caduta e fu da Me confermata - scenderà di
nuovo spiritualmente sulla vostra Terra. Sarà come nello splendore dei suoi primi tempi,
portando pace e tranquillità a tutti coloro che credono in Colui che un tempo ha predicato in quella
città, che ha sofferto e fu crocifisso, ma che è di nuovo risorto.
Questa città, quale simbolo della prima comunità del Creatore con le Sue creature,
scenderà con la palma della pace per tutti coloro che, dopo battaglie e sofferenze, avranno
conquistato la figliolanza di Dio.
48. Come gli ebrei un tempo conoscevano soltanto una Gerusalemme, così pure ci sarà poi anche
solo una Chiesa. Ci sarà Un solo Pastore ed un solo gregge! Le sette religiose scompariranno e il
Dio, Creatore e Signore che un tempo camminava come Uomo sulla vostra Terra, verrà

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riconosciuto per Quello che Egli era, che è e che in eterno sarà quale vostra Guida e Padre di
tutti.
49. La comunità del mondo spirituale verrà innalzata anche per il fatto che Io Stesso in
Persona verrò visibile ai Miei figli, per consolarli e dimostrare loro fattivamente che si
adempirà tutto ciò che Io dissi un tempo, ciò che scrissero i Miei apostoli e ciò che Giovanni disse
nella sua Rivelazione. Quando saranno cessate tutte le guerre spirituali e materiali, tutti Mi
comprenderanno facilmente ed adempiranno anche volentieri i Miei comandamenti che
hanno inizio con l'amore per il prossimo e hanno termine con l'amore per Dio.
50. Ma anche a questo Regno di Mille anni seguirà ancora un'altra epoca in cui la natura umana-
animale farà il suo ultimo sforzo e il grande spirito caduto vorrà requisire i suoi discendenti. Ma il
suo sforzo sarà vano ed anche a lui stesso verrà presentata la domanda, avanti o indietro, e dovrà
decidere per il suo ulteriore essere o non-essere!
51. Tutto questo è il vero e proprio soggetto di base della Rivelazione di Giovanni. Esso è
dato simbolicamente, ma se letto con gli occhi spirituali e con il linguaggio delle rispondenze, esso
vi mostrerà chiaramente come questo piccolo fiorellino d'Amore che Io piantai nei cuori degli
uomini non potrà mai essere sradicato. E come, nonostante tutti i piani dei potenti in senso spirituale
o materiale, questo Germe di Origine Divina non potrà mai essere annientato. Infatti,

l'Amore costituisce la caratteristica fondamentale del Mio proprio Io e fu il motivo per


cui Io ho creato tutto l'Universo!

Come potrebbe perdersi, farsi distruggere questa Scintilla? Invano tutti cercarono di scuotere
quest'edificio, invano uomini cercarono di esporre falsamente le Mie parole. Tutto ricadde di nuovo
su di loro ed essi dovettero raccogliere ciò che avevano seminato. Così voi vedete ora svanire a
poco a poco tutte le interpretazioni scientifiche e cavillose delle Parole d'Amore della Sacra
Scrittura, come neve davanti al Sole della Verità.
52. Quanto più grande sarà la resistenza da una parte, tanto più rapidamente si compirà il
processo dall'altra parte. E così anche il risultato finale di tutto questo operato promuoverà solo la
Mia Dottrina, la metterà nella giusta luce e così preparerà sempre più il passaggio al Regno dei
Mille anni. Allora la Nuova Gerusalemme, quale tempio simbolico della pace, ristabilirà
il collegamento tra Me, l'umanità e il mondo spirituale, dove né gli squilli di tromba né le
coppe d'ira produrranno effetti devastanti, bensì dove il vostro globo terrestre con gli esseri viventi
su di esso, come pure il regno animale e vegetale, accoglieranno l'identico tipo di Amore come lo
avranno gli uomini stessi.

Tutto il genere umano, unito dai vincoli dell'Amore, si sosterrà a vicenda, dove non ci
sarà padrone e servo, bensì il vincolo dell'Amore tra fratelli e sorelle congiungerà
interi popoli,

dove scompariranno i confini territoriali, e i potenti e i papi non avranno più influsso, gli uni
facendosi pagare con le forze fisiche, gli altri con quelle spirituali.
53. Anche nel loro interiore, gli uomini, guidati da una religione razionale, ascolteranno più
facilmente i suggerimenti di altri spiriti e perfino della Mia voce, e le presteranno fede. In tal modo,
perfino il rapporto con il mondo spirituale sarà poi divenuto un mezzo di collegamento che bandirà
da questo mondo la morte con i suoi orrori e vi presenterà l'altro mondo così come è in realtà.
54. Voi, dunque, avete una spiegazione spirituale molto ampia della Rivelazione di
Giovanni. Tuttavia non così come il mondo se l'aspetta da Me, ma tale che il mondo possa
capirla quando avrà imparato a leggerla con occhi spirituali. Le immagini restano immagini, e
alla base di ogni immagine c'è sempre un pensiero che cerca poi di esprimersi individualmente nelle

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forme. Così voi dovreste intendere le immagini dell'Apocalisse non alla lettera, poiché non
giungereste a capo di nulla, altrimenti risulterebbero innumerevoli contraddizioni.
55. Voi dovete anche pensare che nel Regno spirituale vige un'altra associazione di idee e
pensieri rispetto a qui presso di voi uomini viventi e che perciò le visioni, come quelle viste da
Giovanni, debbono avere un altro carattere rispetto al vostro discorso da voi ora adottato e ben
ordinato. Vedete, già nei primissimi tempi l'espressione del pensiero non era un linguaggio parlato,
bensì figurato; gli antichi egizi hanno perfino scritto e riempito i loro monumenti di tali segni.
56. Ancora adesso nelle lingue orientali è in uso il linguaggio figurato. Questo è un residuo di
un'epoca remota, in cui l'umanità era più vicina alla sua Fonte Originaria e dove anche il suo modo
di esprimersi era più prossimo al mondo spirituale.
57. Tutte queste prove dimostrano che anche dopo il passaggio ad una vita più elevata, in
funzione del grado del progresso spirituale, il linguaggio e la comunicazione tra gli spiriti sarà
un'altra rispetto alle lente parole, parole che voi spesso usate in abbondanza per esprimere un solo
pensiero. Perfino la Mia intera Creazione che cos'è altro per voi tutti se non un linguaggio figurato?
Ed essa resterà tale fino a che voi potrete riconoscere il perché spirituale che sta più nel profondo,
perché tutto è costituito così e non diversamente. E come voi avete il vostro linguaggio, come Io
ho il Mio nella natura visibile, così anche gli spiriti delle regioni più alte hanno il loro linguaggio
per comunicare, che in apparenza si fa sentire diversamente da ciò che realmente è in esso celato.
Da qui la vana fatica dei vostri studiosi di rivestire le immagini di natura spirituale con parole
terrene. Questo è anche il motivo delle Mie attuali parole che, oltre alla spiegazione di una grande
Rivelazione, servono anche a introdurvi di un passo in più nel governo della Mia Casa.
58. Io voglio lasciarvi comprendere da soli le immagini pacifiche e spiegare solo le più severe
della Rivelazione, dove apparentemente governa solo l'Ira di Dio e l'inesorabile vendetta, in modo
che voi anche in queste immagini non misconosciate quel

Dio che è solo Amore.




Si avvicinerà un tempo in cui il vento spirituale, che già ora si sta manifestando nei
suoi movimenti, soffierà più forte, dove voi non dovrete essere pari a canne al vento,
piegandovi una volta di qua, una volta di là, bensì dovrete percorrere con precisione la
Via che Io vi ho tracciato. Sorgeranno falsi profeti, come sta scritto plasticamente nella
Bibbia. Si farà vilipendio della purissima Dottrina, della comunicazione degli spiriti,
anzi di tutto quanto, purché serva all'uomo per soddisfare le sue passioni animalesche.
E prima che il Regno della Pace possa avvicinarsi, verranno riversate dagli uomini
stessi ancora diverse coppe d'ira sull'umanità, poiché i partiti si affronteranno sempre
più aspramente, spiritualmente e materialmente, quanto più il tempo procederà verso
la sua conclusione. Attraverso questa lotta si verificheranno le profezie riguardo le
ultime coppe d'ira, alle quali - dopo che ogni opposizione non servirà più a nulla -
seguirà abbattimento, lamenti e pianti. Gli uni sconsolati, gli altri confortati,
attenderanno con rassegnazione la fine ed anche la vittoria della buona causa.

59. La maggior parte della Rivelazione, quale crisi di evoluzione, è passata, rimane
ancora il peggio. Ma pazienza e fiducia in Me! Voi volete diventare o essere i Miei
figli?! Mostratevi quindi degni di questo nome e la palma della vittoria, come la
Rivelazione stessa lo esprime, non vi mancherà.
Siate preparati a tutto! Non Io, bensì la natura animalesca degli uomini, l'incredulità
artificiosamente prodotta dagli uomini, la loro irrefrenabile sete di potere e avidità di danaro
contribuiranno anche all'adempimento di queste coppe d'ira e delle immagini delle trombe.

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60. Deve infatti verificarsi in modo naturale un Processo di Purificazione, prima che
Io Stesso possa mettere di nuovo piede sul vostro globo terrestre. Come quando il tempo è
afoso il temporale purifica l'aria scaraventando a terra con violenza tutti i vapori dannosi, affinché
spiri di nuovo aria pura, così avviene anche nel processo di purificazione spirituale: essendo forte la
resistenza, debbono verificarsi forti esplosioni senza le quali non sarebbe possibile un equilibrio.
Da voi sulla Terra avrà termine ogni lotta quando tutti i partiti riconosceranno la
loro impotenza e la Mia Onnipotenza contro la Quale qualsiasi resistenza è vana.
61. Così prendete questa spiegazione della Rivelazione come un quadro che vi presenta
tutte le fasi che deve attraversare un'idea di Dio per giungere al suo valore vero e proprio.
Prendete queste immagini come un paragone di quale prezzo è necessario affinché il bene
vinca e il male si dichiari vinto! Prendete, quali pensatori spirituali, queste immagini come
corrispondenti indicazioni. Poiché, come Giovanni vide spiritualmente l'evoluzione del
cristianesimo, così in ugual modo si rispecchia l'evoluzione spirituale e materiale nel corso della
vita di ogni uomo. Tali battaglie, tali squilli di tromba e coppe d'ira vengono riversate sulle idee.
Beato colui che, anche utilizzando ciò che è più amaro, sa comunque ricavarne beneficio! Il
processo di purificazione ed evoluzione spirituale resta ovunque sempre la stessa battaglia della
natura spirituale contro quella animale: sacrificio di se stessi, tolleranza verso gli altri.

E così ognuno passi in rassegna la propria vita, e poi troverà in queste immagini
della Rivelazione, più o meno tracciata, la storia della propria vita !

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LA GRANDE AURORA
CHE PRECEDE
L'ARRIVO DEL SIGNORE

1. Chi ha una luce, non la metta sotto un tavolo ricoperto dove essa risplende invano, poiché il
suo chiarore illumina appena in modo esiguo le punte dei piedi dei pochi che stanno intorno al
tavolo, oziosi; il che è assolutamente inutile, dato che l'intera stanza è buia e quelli intorno al tavolo
non vedono cosa ci sia sopra il tavolo e cosa li circonda. Quindi ognuno, dotato sia pur di poca luce,
metta la sua lampada sul tavolo e la lasci ardere e illuminare tavolo e stanza. Se, in questo modo,
molte lampade risplendono sul tavolo, si fa così chiaro che ciascun ospite entrando ne dirà
meravigliato: “Che ambiente luminoso c'è qui e quanto bene ci fa ora questo chiarore poiché
abbiamo camminato tutta una lunga notte! Sì, esso ci appare come un'aurora”.
2. La luce rallegra la vita e la risveglia veramente, perfino se prodotta artificialmente, ossia per
mezzo della pura ragione e dell'intelletto purificato. Quanto è necessario, dunque, che in quest'epoca
chiunque possegga una qualsiasi lampada buona e utilizzabile la estragga, la pulisca bene, la
provveda abbondantemente di olio e la metta poi accesa sul tavolo della conoscenza più pura, dove
possa illuminare tutti quelli che sono seduti a questo tavolo o che si trovano comunque in questa
stanza.
3. L'andamento di questi tempi indica chiaramente cosa stia scarseggiando prevalentemente,
ossia la luce. A che serve parlare d'Amore oppure dell'osservare i comandamenti di Dio se coloro ai
quali vengono predicati si trovano nelle piene tenebre e dicono in faccia al predicatore: “Ma come
puoi parlare tu che hai visto e sentito queste cose tanto poco quanto noi? Che cosa ci diresti se noi
pretendessimo di predicarti della luce e delle cose ben illuminate ed esigessimo da te che tu ci
dovessi attribuire la fede più completa in tutto quello che volessimo dirti, mentre noi non abbiamo
mai visto una luce e oggetti illuminati? Vedi, ci obietteresti la stessa cosa e alla fine diresti: «Che
cosa chiacchierate a vanvera, voi discepoli della notte, e volete farmi credere delle cose che voi non
avete mai visto né sentito? Procurate piuttosto una lampada sul tavolo e precisate che cosa voi
vedete e notate, così potrò facilmente credervi, poiché il bagliore della vostra lampadina rischiarerà
anche la nostra stanzetta! Perciò accendi prima tu una luce, prima di metterti a predicare, e poi
anche noi crederemo ciò che tu vuoi farci ora credere nel mezzo della notte più fonda»”.
4. Perciò qui sia detto a tutti, non solo a quelli che sono di buona volontà e che necessitano degli
insegnamenti della vera Vita, bensì anche a tutti i maestri: se le lampade sono provviste di
abbondante olio dovranno essere subito accese e messe sul tavolo ospitale della giusta ragione e
conoscenza, poiché si sta avvicinando il giorno in cui andrà a compimento l'ultima grande
promessa!
5. Sta scritto di questo tempo come esso sarà costituito. E vedete che i segni predetti sono proprio
ora in atto. Chi li può misconoscere?
6. Se però i segni predetti si sono verificati inequivocabilmente, chi vorrà poi ancora dubitare che
ben presto giungerà quel grande giorno che porterà con sé un rinnovato, ultimo, e perciò duraturo
arrivo del Signore!? I due angeli dai cieli nel luogo ove Egli ascese al Suo Regno dissero infatti a
coloro che Lo rimpiangevano: “Perché siete ora qui tristi e guardate nella direzione di Colui che è
asceso al Suo Regno? Andate a casa confortati poiché quel Gesù che voi avete visto ora ascendere ai
Cieli di tutti i Cieli ritornerà un giorno di nuovo, come è ora asceso, e giudicherà tutte le stirpi della
Terra. Beati coloro che Egli troverà giusti; essi diverranno i Suoi figli ed Egli il loro Signore e
Padre! Guai invece a tutti quelli che hanno persistito nell'ingiustizia; in verità, la loro responsabilità
diverrà per loro la pietra di una macina da mulino appesa al loro collo!”.
7. Quello che questi due angeli di Dio e quello che Io, quale Signore e Dio Stesso, predissi del
futuro ritorno di Cristo è giunto ora a maturazione ed avverrà fra breve, poiché i preparativi sono già

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stati quasi tutti quanti messi in opera. I cuori degli uomini appaiono ora, come appaiono questi
tempi, con le loro terribili manifestazioni. Essi sono colmi di sete di potere, avarizia, invidia,
sozzura, intemperanza e prostituzione, di litigi, dissidi, maldicenze, ruberie, guerre, assassinii e
pestilenze di ogni genere. La discordia, l'insensibilità e la crudeltà totale si sono impossessati di
loro, per cui è sopravvenuta sull'umanità una tale afflizione, come mai questa Terra ha subito o
assaporato. E' perciò necessario che venga presto posta fine a quest'epoca desolatissima, altrimenti
quelli che venivano finora annoverati tra gli eletti potrebbero naufragare.
8. Però, prima che Io, quale Signore e Creatore di ogni forma di vita, possa
ritornare, dovrà essere ripulito il terreno da tutte le erbacce e ciò sta avvenendo ora in
tutti i punti della Terra.
9. Chi è coscientemente malato nella propria anima e non aspira a risanarla non tarderà molto ad
andare in rovina.
10. Il tempo della purificazione durerà però almeno quattro settimane, poiché ci saranno
delle ore nelle quali avverranno ben più cose di quanto avvenne a suo tempo in un solo secolo.
Un altro periodo è previsto, della durata di quattro mesi, poiché ci saranno ora giornate in cui
una sola significherà più che a suo tempo un secolo intero. E un altro periodo è stato previsto
per quattro volte un quarto d'anno, poiché in una settimana avverrà ora più di quanto è
avvenuto nell'epoca precedente in un secolo intero. E il periodo più lungo è previsto per
quattro anni e ancora un po', poiché verranno ora delle lune (mesi) nelle quali avverrà di più
di quanto avvenne nell'epoca precedente in sette secoli!
11. Quest'epoca però è come l'Aurora di quel giorno che verrà per la salvezza dei
giusti e di tutti coloro che sono di cuore buono e mite e che amano i loro fratelli e
sorelle in Nome Mio. Ma questo giorno verrà come un ladro che assale coloro che non Mi
considerano, che hanno un cuore duro e superbo e che si ritengono migliori e più apprezzabili
dei loro fratelli.
12. Chi si ritiene per una qualsiasi cosa migliore di suo fratello, subirà la rovina in questo giorno
che deve venire.
Infatti, da questo giorno in poi dovrà cessare qualsiasi differenza esteriore.
Grande onore avranno solo coloro che vengono ora disprezzati in Nome Mio, oppure tollerati
con commiserazione come uomini onesti. Tali uomini appariranno però grandi e gloriosi in quel
giorno, mentre si terrà ben poco conto di quelli che attualmente sono onorati. I Miei eletti invece
risplenderanno più del sole a mezzogiorno!
13. Non è invece indice di una giornata bella e favorevole l’aurora naturale del mattino, poiché si
dice: “L’aurora è la miseria della giornata e la morte della sera!". Però così non sarà per l’Aurora del
mattino spirituale, anzi sarà il contrario, poiché mentre lo spettacolo dell’aurora naturale ristora tutti
i cuori, quest'Aurora spirituale riempirà tutti i cuori di grande timore e preoccupazione, poiché essa
prenderà il suo colore dal sangue e dal grande incendio del mondo, con ciò s'intende le grandi e le
piccole guerre.
14. Come il rosso naturale del mattino è un segno sfavorevole per l’inizio del giorno, il rosso
mattutino spirituale, che in se stesso è terribile, dovrà invece considerarsi come un precursore
propizio del grande giorno della salvezza che sta per venire.
15. Io ho predisposto tutto questo e lascerò che tutto avvenga come avverrà.
16. A colui tra di voi che vuole però sbarrarMi il passo dicendo: "Signore, Tu sei un Dio crudele,
Tu gioisci del sangue dei molti uccisi ed agisci come un eterno tiranno!", a costui sia detto che il
Maestro non si trova qui affinché siano le Sue creature a giudicarLo, bensì Egli le giudicherà
giustamente e con equità. Voi non dovete quindi neanche dire: "Guarda, questo popolo ha ragione e
quello ha torto, oppure questo e quel condottiero fanno cose esecrabili più che i loro predecessori", e
neanche dovreste avere gioia o tristezza perché questo o quel partito ha vinto o è stato sconfitto.
17. Soprattutto non dovreste preoccuparvi così tanto se ciò che sta avvenendo sia giusto o
ingiusto, poiché Io permetto che tutto ciò avvenga così e ritengo di essere abbastanza Signore e

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abbastanza saggio e buono! Ma chi di voi vuole pensare e giudicare diversamente, deve perciò voler
essere più Signore di Me e deve perciò essere più saggio e migliore di Me.
18. Se però qualcuno ritiene di esserlo, e non solo nei pensieri ma anche con le azioni e discorsi,
costui freni allora gli elementi, determini il corso delle stelle e comandi ai venti, al mare e al potente
fuoco nell'interno della Terra e comandi alle nuvole e faccia in modo che il Sole e la Luna servino
meglio la Terra di quanto a volte non sia il caso. A chi si ritiene sufficientemente saggio da
desumere il suo giudizio in base alle emozioni manifestate dagli uomini liberi e da ciò arrivare a
dire con una certa decisione ostinata: "Il dominio dell'Austria è malvagio e crudele. Le sue guerre, le
sue vittorie e le sue leggi sono una vergogna; la Russia è molto scadente; solo dalla Francia e dalla
Germania dipende il benessere dei popoli", Io dico: "Ma che bene! Poiché sei così saggio ed in
grado di giudicare così a fondo le azioni, le leggi, le disposizioni, i rapporti e le emozioni dei diversi
popoli, il che anche all'angelo più saggio risulta più difficile che tenere nell'ordine più rigoroso un
intero sistema solare, allora un tale giudice così pronto d'intelletto e così saggio dovrebbe assumersi
la gestione del Sole e della Luna; egli dovrebbe eliminare gli inverni fastidiosi e tappare il buco da
dove escono i venti freddi. Se il Sole dovesse divenire troppo caldo d'estate, con la sua saggezza
egli sarà sempre in grado di trovare un modo per togliere al Sole il suo eccessivo calore. Se gli è un
po’ sgradevole il troppo forte accumulo di ghiaccio polare, egli può accendere il fuoco sotterraneo
polare ed esso assolverà il suo vecchio compito di scioglimento. E se alla fine la debolezza della
vecchiaia e altre malattie dovessero essere così arroganti da avvicinarsi di soppiatto al corpo di un
tale esperto di popoli, gli farà di certo molto piacere il fatto di ringiovanire all'istante e di rendere la
sua carne immortale".
19. Se però tali giudici di popoli sentono, anche solo un po’, che la gestione e la cura
dell'Universo sarebbero irrealizzabili per loro, il che rispetto al governo dei popoli liberi sarebbe di
sicuro un po’ più facile, allora devono rientrare nella loro pelle peccatrice in tutta umiltà e dire: "O
Signore, io ho peccato terribilmente ai Tuoi occhi, sii misericordioso e pietoso con me povero
peccatore!".
20. Allora ritroveranno la Grazia e la Misericordia e verrà loro data una vera Luce, che essi
devono collocare e collocheranno sul tavolo del riconoscimento. A questa Luce riconosceranno,
prestissimo e con facilità, se i loro giudizi sui diversi popoli erano giusti o no.
21. Io vi dico: "Non immischiatevi in niente e restate tranquilli a casa in modo che, quando
Io verrò fra breve, Io vi trovi in casa e vi fortifichi e vi accolga nel Mio nuovo Regno sulla
Terra e su tutte le stelle!
22. Se però Io non vi troverò a casa, dovrete ascriverlo a voi stessi se voi non ne sarete affatto
partecipi, oppure solo in minima parte, del Mio più grande ed ultimo Ritorno.
23. Vi dico: "Io Solo sono il Signore dell'intera Infinità e all'infuori di Me non c'è nessun altro
per l'eternità! Quello che voi vedete, pensate, percepite, avvertite, sentite e altre cose all'infinito che
a voi sono nascoste, Tutto questo è solo Opera Mia".
24. Meditate, perché così parla il Signore Jehovah Zebaoth: "Cosa potete dirMi, se Io Mi
intrattengo con coloro che disprezzate? Cosa volete dirMi, se Io stringo al Mio cuore una prostituta
e allontano una giudicatrice di costumi e peccati, pia e devota? Cosa volete dirMi, se nel futuro Io
mi fermerò da tutti gli Zacchei e volgerò le spalle a tutti i cosiddetti servitori di Dio? Cosa vorrete
poi dirMi, se Io nel futuro, come fu nel passato, allontanerò dalla Mia porta le vostre figlie e al
posto loro prenderò le più volgari donne di strada e le farò Mie compagne?".
25. Sì, in verità, Io lo dico a tutto il mondo: “Una Marta, una Maddalena, un'adultera, una
samaritana e una prostituta Mi sono più gradite di tutte le vostre figlie, educate alla finezza e alla
moralità, che non sono prostitute perché esserlo sarebbe una vergogna dinanzi al mondo”. Infatti,
cosa ne direbbe mai il mondo? Se il mondo lo sapesse e ne fosse sicuro, difficilmente potrebbe
realizzarsi per loro la sperata fortuna terrena. Se dipendesse da Me e il mondo non esercitasse
nessun compito di giudice valido agli occhi degli uomini, voi non sareste così attenti come ora
nell'educazione dei vostri figli.

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26. Ma non ve lo dico perché ritenga sbagliato educare i figli alla finezza e moralità; oh no,
questo non lo intendevo proprio dire; ma che voi educhiate i vostri figli alla finezza e moralità più a
causa del mondo che a causa Mia e insegnate loro un'eccessiva stima del loro cosiddetto valore
umano, che è il fondamento di tutta la superbia, ciò è ai Miei occhi un obbrobrio!
27. E qui devo riconoscere apertamente e chiaramente che a Me è molto più cara e gradita una
prostituta che puzza di tutti i peccati della carne ed è disprezzata dal mondo che un milione di vostre
figlie e figli educati nel modo più raffinato e morale.
28. Con ciò non voglio dire che preferisco la prostituzione ad una condotta di vita virtuosa e
pura, poiché niente d'impuro può entrare nel Mio Regno; ma Io dico che la superbia, che disdegna i
diseredati, anzi a volte li disprezza, sta a stretto contatto con la fine istruzione religiosa e morale. A
Me è molto più cara e gradita la prostituta disprezzata fino alla punta dei piedi e la più umiliata di
tutti i luoghi malfamati rispetto ai vostri ragguardevoli figli, come Mi era più gradito quel fior di
lestofante di un pubblicano che venne nel Tempio e sentì nel luogo santificato la vergogna della sua
vita e così disse fra sé: "No, sono un mascalzone troppo incallito per questo luogo santificato! Non
sono degno di levare i miei occhi da peccatore laddove i giusti si rallegrano della Santità di Dio. E'
perciò giusto che io abbandoni subito questo luogo e non lo profani!", rispetto a quel fariseo
soddisfattissimo di se stesso che non poteva lodare ed esaltare Dio a sufficienza perché l'aveva fatto
così puro e perfetto. Io dico qui a tutti secondo la più perfetta Verità, che sola può rendere
veramente libero ogni uomo:
29. “Dinanzi a Me, in fondo in fondo, esiste solamente un unico peccato che è la matrice di tutti
gli altri, e questo peccato si chiama superbia!”.
30. Dalla superbia scaturisce poi tutto il resto che si chiami comunque peccato: egoismo, sete di
potere, amor proprio, invidia, avarizia, usura, truffa, furto, rapina, ira, assassinio, pigrizia nel giusto
lavoro, ozio e tendenza alla vita lussuosa, vanagloria, libidine, lussuria, prostituzione, dimenticanza
di Dio e infine anche spesso un ateismo totale e con esso la disubbidienza completa a tutte le leggi
di origine Divina.
31. Considerate ciascuno di questi peccati capitali, uno ad uno, e voi scoprirete alla base di
ciascuno la superbia. Chi perciò vuole sbarazzarsi di colpo di tutti i suoi presunti mille peccati, veda
solo di liberarsi della sua superbia, di qualsiasi genere essa sia. Così si sbarazzerà anche di tutti gli
altri suoi peccati, perché la superbia è l'unica causa di questi peccati.
32. I peccati che invece vengono commessi senza superbia non sono peccati perché essi non
racchiudono in sé la causa del peccato.
33. Ci potrebbe essere qualcuno che per altri aspetti si potrebbe considerare un giusto a cui
nessuno potrebbe dire: "Vedi, tu ti sei macchiato di questo o quel peccato", ma che si
compiacerebbe così tanto di essere così e si riterrebbe notevolmente migliore di quelli che egli
conosce come grandi peccatori. In verità, tutta la sua rettitudine non gli servirebbe a niente, poiché
egli ne sarebbe così fiero che sarebbe già caduto preda della superbia, che è per Me peggiore del
peccato carnale commesso per tutta la vita - purché senza superbia -, che di per sé è un peccato
grave ma che non regge il confronto anche con la minima traccia di superbia.
34. Che ciascuno si lasci illuminare a fondo e intensamente da quest'Aurora e vada alla ricerca
coscienziosamente negli angoli e nelle stanzette della sua vita se non vuole imbattersi in qualcosa
che potrebbe avere una certa somiglianza con la superbia. Se si imbatte in qualcosa di simile nel
proprio interiore, in tal caso aspiri all’istante, con tutte le sue forze, ad eliminare la sua superbia, per
quanto piccola possa essa apparire. Altrimenti essa col tempo crescerà e rovinerà spiritualmente
l'uomo per altri aspetti nobile, come la pianta parassita rovina un albero per il resto completamente
sano.
35. La superbia, di qualsiasi genere essa sia, è un'aria soffocante proveniente dall'Inferno, la più
velenosa per l'anima e per lo spirito, attraverso la quale in breve tempo deve soffocare qualsiasi
forma di vita. Perciò vi dico ancora una volta per la millesima volta:
36. “Guardatevi bene soprattutto dalla superbia se volete apparire giusti davanti a
Me e gioire della Mia Presenza visibile nel prossimo grande Giorno!”. Ma se restasse in
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voi anche solo un atomo di una qualche superbia, Io non verrò a voi perché voi non avete rinunciato
del tutto a questo male fondamentale.
37. Certamente voi sapete molte cose che milioni di persone neanche sono in grado di
immaginarsi. Però, per questo voi non siete di un briciolo migliori di coloro che non hanno nessuna
idea di tutto ciò che per voi è già un sapere ricco di esperienze, che è talvolta perfino divenuto una
formale vedere. Solo se voi associate al vostro sapere anche la giusta umiltà, indubbiamente il
profondo sapere nel campo puramente spirituale vi sarà certamente di inestimabile grande utilità.
38. Col sapere in senso spirituale ogni uomo può orientare la sua condotta ed esaminare il suo
intero essere; perciò Io vi darò una guida speciale dalla quale si può capire facilmente a quali
caratteristiche umane la più vergognosa superbia s'avvinghia e comincia a proliferare.
39. Alcuni esseri umani di entrambi i sessi hanno, in un certo modo, dalla nascita in poi una
natura casta e si astengono molto più facilmente da tutti i desideri sensuali della carne. Di solito
questi esseri umani non trionfano su se stessi, bensì principalmente sui loro simili, la cui natura non
è composta da sostanze così caste. Questi esseri umani che vivono molto più facilmente nella castità
disprezzano di solito quelli a cui costa una gran battaglia astenersi da atti carnali. In effetti, neanche
con la miglior volontà questi uomini possono attuare ciò che agli altri risulta molto facile.
40. Quando tali esseri umani, che si astengono con facilità da atti carnali, deridono quelli che
sono deboli su questo punto, li svergognano e spesso li maledicono, e già predicano loro l'Inferno
poiché essi si ritengono migliori e più infallibili dei loro fratelli e sorelle più deboli, allora essi, i
puri nella carne senza alcun merito, cadono nella trappola della superbia e sono, in loro stessi, più
grandi peccatori dei loro simili più deboli, poiché chiunque si ritenga migliore, più elevato e
preferibile al suo simile - in ciò poggia la superbia - è in sé peggiore ai Miei occhi di quanto un
superbo pecca in ciò che viene definito male; poiché già la più piccola forma di superbia è molto più
grave di qualsiasi altro peccato per sé!
41. Poiché ogni peccato, preso semplicemente in sé, è solo come la polpa di una mela o di una
susina o di una pera, che di per sé non è in grado di riprodursi e moltiplicarsi, ma la superbia è il
seme o il mitico vaso di Pandora, da cui possono derivare tutti i mali immaginabili e anche
moltiplicarsi come l'erba sul suolo e la sabbia nel mare, poiché chi ha un'ottima opinione di sé,
pretende che anche gli altri la pensino come lui su di lui.
42. Poniamo ora il caso, che purtroppo si verifica troppo spesso, che altri riconoscano in
qualcuno un'eccellenza superiore alla loro capacità e la lodino molto: l'eccellente diverrà ancora più
bramoso di lodi e presto farà di tutto per innalzare la sua eccellenza. Gli riesce: diviene un virtuoso;
poi vuole più incenso, gli si spargono fiori e corone, si sente come una specie di Dio e alla fine
viene trasportato, per così dire, al di sopra di se stesso dall'ammirazione e se qualcuno fosse così
audace da dirgli: “Amico, ti sopravvaluti; non c'è molto in quello che sei e in ciò che fai. Vedi,
alcuni adulatori interessati e spargitori d'incenso ti hanno reso ebbro e confuso con le loro
adulazioni e tu sei stato così irragionevole da prendere una pietra senza valore per vero oro; ma ora
torna alla realtà e guarda la tua supposta straordinaria eccellenza con occhi limpidi e vedrai che vale
al massimo 9 centesimi”.
43. L'uomo eccellente s'arrabbia ad un tale giusto e saggio ammaestramento e chiude la bocca,
come si usa dire, al giusto consigliere saggio in un modo che quest'ultimo si fa passare la voglia di
ripresentarsi ancora con un saggio ammaestramento.
44. E vedete, così la superbia continua a crescere e divora infine tutta la nobiltà d'animo che lo
spirito, per mezzo dei suoi migliori e più eccellenti talenti, avrebbe potuto portare invece allo stato
di devozione molti uomini meno dotati di talenti.
45. Quando qualcuno ha imparato molto ed ha provvisto il proprio intelletto di considerevole
sapienza, cosicché altri uomini senza istruzione si comportano come delle nullità di fronte a lui nel
campo del sapere e se ora venisse in mente ad un uomo senza cultura di sostenere di fronte al
sapiente che anche lui capisce qualcosa e che sarebbe addirittura una vergogna che uno, che non ha
fatto altro che studiare per 20 anni e occuparsi del sapere, non capisse più di un altro che per far
questo non ha avuto né il tempo né l'occasione, ebbene, allora sarebbe finita per il signor dottore.

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Egli si avvicinerebbe furioso ad un tale zoticone e gli farebbe vedere se ha il diritto di far delle
osservazioni così impertinenti di fronte a lui.
46. Vedete, è di nuovo la superbia che trae dal signor dottore una maledizione invece che una
benedizione per la povera umanità.
47. Quanto bene potrebbe fare un dotto umile e come sarebbero benedette le sue opere che egli
eseguirebbe con Me a vantaggio della povera umanità! Come sarebbe egli veramente apprezzato,
amato e cercato!
48. Ebbene, se meno importanza egli desse a se stesso, tanta di più gliela darebbero gli altri,
invece la superbia derivante dalla presunzione della maggior parte degli eruditi secca e brucia tutto
ciò che di nobile e buono avrebbe potuto uscire da loro, perché, quanto più vecchia e grande diventa
la superbia, tanto più essa li rende del tutto inaccessibili per la povera umanità bisognosa.
49. Una cosa uguale succede con la maggioranza dei funzionari statali, che abitualmente danno
una grande importanza alla dignità del loro ruolo al punto tale che considerano gli altri uomini a
loro subordinati non di rado meno che niente. Questa autoimportanza non è connessa al loro
incarico, che potrebbe anche essere una cosa utile, ma alla loro sete di potere ed è, ancora una volta,
nient'altro che superbia, che per il loro incarico non è mai una benedizione, bensì sempre una
maledizione.
50. Chi si può alzare in piedi e dire che non è così?
51. Il sacerdote, che dovrebbe essere un modello d'umiltà, presume di essere cielo e terra ed è
avido d'oro e d'argento per dare splendore al suo supposto aspetto celeste; splendore dinanzi al quale
perfino il Sole, se fosse possibile, si vergognerebbe.
52. Un insegnante o professore della gioventù non raramente fa dei veri e propri studi su come
fare per mostrare in modo palpabile ai giovani studenti cosa di straordinario si celi dietro a lui.
Generalmente gli importa meno che i suoi studenti siano convinti dell'utilità della sua posizione
rispetto al fatto che essi tremino dinanzi a lui e alla sua autorità di professore.
53. E' di certo vero che con alcuni ragazzi si deve usare una certa serietà per convincerli
dell'utilità e della necessità di quello che devono imparare e per riempirli con ciò d'amore per le
cose da apprendere, ma è altrettanto vero che un insegnante che sa trattare i suoi allievi con amore
disinteressato può arrivare con loro molto più avanti di un altro assettato di onori e di
considerazione.
54. Io vi dico: "Non andate mai a cercare, in qualunque forma, gli onori del mondo!”. Essi sono
una peste per l'anima e lo spirito e le sue conseguenze verranno prima o poi spaventosamente alla
luce. Osservate le guerre nelle quali milioni di uomini hanno dovuto farsi ammazzare per l'onore. Se
i sovrani, i condottieri e i loro popoli, anziché la superbia, avessero servito l'umiltà celeste,
potrebbero mai i popoli venire infiammati da una tale rabbia reciproca? In verità, nei popoli umili
una guerra sarebbe una vera e propria impossibilità.
55. Ma, essendo cresciuta in tutti i popoli solamente la superbia, ragion per cui un popolo si
ritiene migliore, più stimato, più antico e più autorevole di un altro, così anche le guerre che tutto
devastano sono una conseguenza naturale dell’esagerato sviluppo della superbia.
56. Poiché una guerra è in grande ciò che in piccolo sono le cosiddette zuffe, che di solito
scaturiscono molto raramente da un motivo valido; nella maggior parte dei casi, invece, dall'onore
ferito. Infatti se giungesse in una compagnia un ladro o truffatore, o un ben noto bandito, la
compagnia si sbarazzerebbe di tali individui violenti senza liti né zuffe; lo si prenderebbe
prigioniero unendo le forze e lo si consegnerebbe al tribunale competente.
57. Ma se in una tale compagnia s'avvicinasse troppo uno spaccone, allora ci sarebbe certo presto
un offensivo scambio di parole, a cui seguirebbero serie minacce e ad esse, come naturali
conseguenze di un orgoglio irritato, colpi di tutti i tipi, cruenti e a volte mortali, poiché ciascuno
vorrà salvare il proprio orgoglio con i pugni o il bastone e così ognuno di loro dà origine a
inimicizie, sete di vendetta e a molti mali di tutti i tipi che col tempo si estendono prima ad una
zona, poi, spesso, ad un'intera nazione.

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58. Sarebbe un'altra cosa se un qualche avido o mal intenzionato nemico invadesse, per
saccheggiarlo, un paese pacifico, abitato solo da gente umile e molto affabile. Indubbiamente gli
abitanti di un tale regno avrebbero il diritto di accogliere un tale turpe nemico con tutta severità e di
punirlo nel modo più duro e, in tale occasione, Io, quale Signore, vorrei metterMi alla testa dello
stesso. Il malvagio nemico apprenderebbe ben rapidamente quale ricompensa merita il suo agire!
59. Difficilmente egli avrebbe di nuovo il coraggio di invadere un tale paese. Però, purtroppo, le
cose non stanno in questi termini. Un popolo vuole essere più grande dell'altro, un regno più potente
di un altro.
60. Il tedesco vuol essere primo; lo slavo rivendica per sé questo diritto; non serve nemmeno
chiedere al francese quale nazione sulla Terra sia la più grande, la più civile e la prima sotto tutti gli
aspetti.
61. Il russo misura con l'unità di misura più grande soltanto se stesso; tutto il resto per lui è una
faccenduola di poco conto.
62. L'inglese ha già superato la presunzione dei cinesi e giapponesi in grado estremo, poiché il
suo regno si trova nel mezzo di tutti i regni della Terra; così l'inglese è de facto in un certo modo
colui che detta legge e ottiene i vantaggi dall'intera Terra ora conosciuta, e se anche non è così
sull'intera Terra e in tutti i regni, lui se lo immagina comunque, e se trova da qualche parte dei fatti
che contraddicono questa sua opinione, egli metterà in vendita tutto pur di far divenire realtà quella
che era finora solo una sua grandiosa presunzione.
63. L'americano considera gli stati europei come dei ragazzacci di strada che camminano sul
selciato di una grande città (alla cui costruzione loro non hanno contribuito neanche con una
granellino di sabbia) e trovano sugli alberi dei viali dei nidi di passeri. Basta che lui con una flotta
americana s'avvicini alla minuscola Europa solo di un centinaio di miglia tedesche perché essa
affondi del tutto.
64. L'americano considera uomo solo se stesso e perciò solo lui è il ricco, il forte e perfino il
potente, tutti gli altri sono per lui bestie da soma con aspetto umano e possono venire venduti come
gli altri animali.
65. Ora ciascuno si chieda se, in tali rapporti esistenti tra popolo e popolo, regno e regno, stato e
stato, nei quali la superbia ha causato tali divisioni che la Terra stessa non ha conosciuto prima del
diluvio universale, fosse ancora possibile che Io, Signore del Cielo e della Terra, abbia potuto o
dovuto assistere a tali mostruosità in tutta tranquillità!
66. Il Signore dice: "No, non era più possibile!".
67. La superbia dei popoli ha superato ogni misura, i fumi dell'Inferno sono saliti fino ai Cieli più
alti!
La Terra stessa Mi ha chiesto di estirpare finalmente la turpe genia di Satana!
Ed ecco giunto il tempo, esso è manifesto davanti ai vostri occhi: un popolo si mette contro
l'altro! Se chiedete il perché, Io vi dico: "Per pura superbia!".
68. Poiché non c'era minima traccia di bisogno o necessità da nessuna parte; infatti, se gli uomini
si fossero umiliati, tutti senza eccezione, come fecero un tempo gli abitanti di Ninive, avrebbero
avuto tutto di tutto in abbondanza; ma poiché la superbia li ha gonfiati tutti, come un tempo a
Gerusalemme la maledetta acqua aveva gonfiato quelli che dovettero berne a prova della loro
colpevolezza o innocenza e con essa dimostrarono la loro colpevolezza, così ora è dunque
naturalmente giusto che loro vadano in rovina nell'acqua pestilenziale della loro superbia.
69. Vi dico anche che sono finiti i tempi in cui la spada fungeva da giudice tra onore e disonore,
virtù e vizio. Infatti, mai la spada fu un'arma dell'umiltà, bensì in tutti i tempi unicamente, anche
troppo spesso, dell'onore di un dominio tirannico.
70. D'ora in poi non dovrà più essere così! In futuro solo l'umiltà dominerà i popoli con le
armi dell'Amore. Certamente, solo quei popoli che sono stati ritenuti degni di quest'arma dai Cieli;
gli indegni invece riceveranno in quest'epoca comunque la ricompensa che si sono meritati già da
lungo tempo. Io assegnerò certamente sempre la vittoria alla parte migliore e più giusta, se poi però
questa in seguito si insuperbirà, guai poi a lei!

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71. D'ora in poi non verrà più risparmiato alcuno che abbia in sé solo una scintilla di superbia
come molla delle sue azioni.
72. Ogni azione che esprimerà un briciolo di ambizione, sarà d'ora in poi priva di benedizione.
Qualsiasi azione, invece, che verrà compiuta per un fine utile, con animo umile, verrà da Me
oltremodo benedetta.
Ora dovrà venire introdotto un altro ordine tra gli uomini.
Coloro che però non gradiranno quest'ordine di tutto cuore e che continueranno a lasciar
emergere in sé i vecchi dubbi, verranno sufficientemente edotti dalle più amare conseguenze se, ciò
facendo, sono stati a favore o meno del Mio Ordine.
73. Si sente dire spesso: "Voglio fare questo o quello, poiché a me non spiacerebbe per niente,
ma che cosa ne direbbe il mondo? Quello si rivolterebbe dalla bile, quell'altro inizierebbe a lanciare
grida d'aiuto e così il nome della mia famiglia ne riceverebbe una grande infamia".
74. Io, come Signore del Cielo e della Terra, ti dico solo questo: "Tutto ciò che si chiama mondo
è l'Inferno!".
75. Cos'è un buon nome di famiglia dinanzi al mondo? Te lo dico Io e te lo voglio e devo dire:
“Guarda, stolto e cieco! Un buon nome di famiglia, di cui il mondo dica: «E' un buon casato», è una
testimonianza dell'Inferno, poiché è impossibile che il mondo chiami buono ciò che non gli si
addice”. Infatti, hai mai letto nel puro Vangelo se sta scritto da qualche parte che ciò che si addice al
mondo vale qualcosa dinanzi a Dio?. Non sta invece scritto che ciò che è grande per il mondo è un
obbrobrio dinanzi a Dio?!
76. Dunque leggete questo con parole oltremodo chiare nella Scrittura; allora com'è possibile che
qualcuno, che ha familiarità con la Scrittura, possa dire: “Fosse per me, io farei questo o quello
senza scrupoli, ma cosa ne direbbe il mondo?”. Io vi dico in quest'epoca: “Chi ometterà di fare
questo o quel bene a causa del mondo, costui faccia ciò che gli pare buono a causa del mondo”. Se
poi però verrà da Me con la buona testimonianza del mondo, Io gli dirò: “Va' da colui che t'ha dato
questa buona testimonianza e pretendi la tua ricompensa; poiché il Mio Nome non sta scritto in
questa testimonianza!
77. Io non ti conosco, poiché tu hai fatto questo e quello a causa del mondo e non hai voluto
percorrere le uniche strade delle quali Mi compiaccio, quelle della vera umiltà.
78. La tua ambizione veniva lusingata quando il mondo diceva di te: «Guarda, questo è un uomo
d'onore!». Così dovrà anche piacerti che nel Mio Regno tu in verità otterrai ben pochi onori.
79. Io non voglio però dire con ciò che qualcuno debba agire in modo tale che il mondo punti il
dito su di lui con disprezzo e debba dire: «Guarda, quello è un malvagio; è un frequentatore di
prostitute, un adultero, un truffatore, un bugiardo, un rinnegatore di Dio, e in casa sua tiene la
peggior condotta ed è un mascalzone e un gozzovigliatore». Oh, Io questo non lo pretenderò in
eterno! Però Io pretendo che voi abbiate a compiere ciò che è veramente buono - e il mondo dica
quello che vuole - senza il minimo timore del mondo stesso. E questo perché è buono e perché Io
voglio che sia così!”.
80. Prendiamo ad esempio una coppia agiata di genitori con un figlio già adulto. Avendo ottenuto
un incarico che gli procura discrete condizioni di vita, egli vuole prendere in moglie una ragazza
povera, perché gli piace molto. Appena comunica ciò ai suoi genitori, essi cominciano a fare un
baccano infernale e dicono al loro figlio: "Ma figlio! Che ignominia! Ma, per amor del cielo, cosa ti
è mai saltato in mente? Tu, che provieni da una casa così agiata, vuoi prendere in moglie una
volgarissima figlia di contadini? (O sacrilegio!) Pensaci su, lei non ha altro se non il suo viso da
scimmietta, i suoi genitori sono gente volgare, rozza, ignorante, che puzza di letame di vacca e di
buoi e la loro figlia, o meglio donnaccia dalla nascita, non sarà certo neanche un po’ più istruita dei
suoi genitori che puzzano di letame di buoi. Non vogliamo parlar tanto della sua istruzione e del suo
prevedibile comportamento, ma pensa prima alla tua e poi alla sua nascita! Bah! Ma cosa mai vai a
pensare? Dovremmo vergognarci perfino nella tomba! Tu, un nobile e lei, una volgarissima creatura
che puzza di letame di mucca".

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81. Io, però, dirò a tali genitori: "Bah! Che la vergogna eterna sia con voi! Come avete potuto,
come esseri umani, sprofondare così in basso da aver potuto dimenticare, anche solo per un attimo,
il grande valore di ogni essere umano? Chi è per voi la figlia di contadini troppo volgare che era
così indegna di vostro figlio? Guardate e ascoltate: «Lei è Mia figlia, la Mia altissima figlia, ed ella
per voi era troppo in basso, troppo volgare, troppo poco dabbene!».
82. Non avete mai letto che, in primo luogo, Io, quale eterno Onnipotente Creatore di tutti i Cieli
e mondi, di tutti gli angeli e uomini, Io Stesso venni in questo mondo solamente nella veste più
umile?
Io insegnai agli uomini con vive parole e chiarissimi fatti che essi, in modo simile a
Me, - se vogliono essere figli Miei - dovranno fuggire il mondo con la sua grandezza e
fasto e non dovranno percorrere l'ampia strada dello splendore terreno che svanisce in
ogni tempo, bensì lo stretto sentiero dell'umiltà che conduce all'eterna Vita!
83. E non avete mai letto che, per seconda cosa, tutto ciò che è grande davanti al
mondo, è un orrore davanti a Me e che Io considero solo ciò che è piccolo, disprezzato
dal mondo, mentre ciò che si ritiene grande viene invece da Me eternamente
scacciato?!
84. Se voi avete sentito e sapevate su quale sentiero Io ho preceduto i Miei veri figli per la vera
imitazione, diteMi allora adesso per quale ragione valida dinanzi a Me, il Signore di tutta la Vita,
non avete concesso che la povera figlia di contadini divenisse la moglie di vostro figlio?
85. Voi state muti e ancora muti dinanzi a Me e non sapete replicare niente alla Mia domanda.
Ma ora, poiché non sapete risponderMi niente e siete consapevoli della vostra ingiustizia che grida
fino al Cielo, Io non vi voglio giudicare e maledire come voi avete giudicato e maledetto Mia figlia,
ma per ogni minuto della vostra vita terrena dovrete attendere per un completo anno terrestre qui,
nel regno degli spiriti più poveri, nella più grande umiltà, finché proprio la stessa figlia, che sulla
Terra avete disprezzato così profondamente, vi accoglierà nella sua dimora celeste.
86. In quel luogo voi conoscerete per la prima volta in modo perfetto colei che sulla Terra avete
ritenuto indegna di vostro figlio e ve ne vergognerete; ed ora andate lontano da Me, verso il luogo
che vi è assegnato".
87. Io vi dico: "In verità, in verità, ciò accadrà ben presto anche qui, e in particolare nell'aldilà", e
così quelli che nel mondo tengono tanto al loro nome di famiglia Mi pregheranno e diranno: "O Dio,
o Dio! Un tempo non sapevamo quello che oggi sappiamo e constatiamo, poiché venivamo educati
e istruiti così dai nostri genitori; perciò non applicare la Giustizia nei nostri riguardi, ma concedi
invece la Grazia!". Ma Io risponderò a quelli: "So come stanno le cose con la formazione del vostro
cuore; anche se voi avrete la sola colpa di averne uno duro e superbo, il vostro destino sarebbe
l'Inferno, poiché questo luogo è costruito dalla superbia e dalla durezza di cuore!
88. Ma poiché non avete del tutto colpa di questa ignominiosa deformazione del vostro cuore, è
deciso per voi per pura Misericordia ciò che Io ho detto su di voi come vostro Dio e Signore, poiché
prima che l'ultimo atomo di superbia non abbia abbandonato i vostri cuori, voi non scorgerete il Mio
volto e perciò andatevene da qui".
89. Io vi dico: "In verità, in verità, così sarà! Ogni peccatore dovrà essere trattato da Me con più
indulgenza che non colui che non bandisce per sempre dal proprio cuore la sua evidente superbia,
con vero pentimento e profondissima esecrazione, poiché, come già detto più volte, per Me c'è un
unico vero maledetto, e questo è la superbia!
90. Se voi aveste tanti peccati quanti sono i fili d'erba sulla Terra e i granelli di sabbia sulle
sponde del mare, ma non aveste alcuna traccia di superbia, tutti questi peccati sarebbero
come inesistenti davanti a Me! Poiché dove non c'è superbia, c'è l'Amore che racchiude in sé
tutta l'Umiltà; l'Amore e l'Umiltà però cancellano tutti gli errori e peccati, per quanti
numerosi essi siano. Se invece si cela anche un solo atomo di superbia dietro agli altri peccati che
gli uomini commettono nel periodo di prova al fine di divenire liberi, ecco che questo atomo
rianima tutti i peccati, anzi perfino quelli più piccoli. Tali spiriti dovranno un giorno, come anche

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già avviene qui, combattere potentissimamente per sbarazzarsi anche sia pure di un solo atomo di
superbia.
91. In nessun altro luogo si nota la superbia in così alto grado come laddove si tratta della
distribuzione del prestigio legato ad un'alta posizione.
92. Potrei presentare un milione e ancora un altro milione tondo tondo d'uomini che sono
veramente dolci, amorevoli, miti e pieni di giustizia. Sì, il loro senso di giustizia arriva addirittura a
ritenere un gran crimine sottrarre anche una spanna di valore a qualcuno, ma se qualcuno osa
attaccare l'onore della loro posizione, allora è finita. Anche se perdonano chi ha offeso il loro onore,
per così dire fino in fondo, per una specie di magnanimità, rimarrà sempre qualcosa che il detrattore
del loro onore avvertirà segretamente, e se anche prima fosse stato il miglior amico della casa e
avesse chiesto perdono anche mille volte all'offeso nell'onore, ebbene, anche di fronte a tutto ciò
egli non sarà più in grado di cancellare del tutto quella macchia che egli aveva prodotto o per
sventatezza o per precedente eccessiva confidenza con la casa. Si vuole uscire da questa situazione e
comportarsi come se non fosse successo niente ma, ciononostante, i discorsi si faranno più brevi;
non si darà molta importanza se l'amico non viene a casa nostra da molto tempo; si chiederà sempre
meno dove si trova ecc.
93. Dove sta la ragione di un tale comportamento? Vedete, di quest’atteggiamento ne hanno
colpa tre atomi di superbia che si trovano in esso, e questi tre atomi bastano a non farMi entrare in
quegli uomini, per quanto essi possano avere un'indole apprezzabilissima, finché l'ultimo atomo non
si sarà ritirato dal loro cuore. Questa è la causa, specialmente in quest'epoca, per cui ci sono così
pochi che possono vederMi e, istruiti da Me Stesso, possano divenire figli Miei.
94. Ci sono anche buone case, il che equivale a dire famiglie benestanti. Queste famiglie fanno
molto del bene ai poveri e hanno un cuore misericordioso e solidale, ma se per caso un certo povero
in qualche modo offende i suoi benefattori, non lo so neppure Io come se la caverebbe con una tale
famiglia. Dipenderebbe dal temperamento del benefattore offeso se l'offensore se la cavasse o
semplicemente con qualche rimprovero e con la limitazione della donazione o se addirittura con
delle bastonate con l'intera perdita della donazione.
95. Ma come sarebbe diverso agli occhi Miei se loro dicessero dal loro cuore all'offensore non
abituale e malvagio, ma un po’ avventato: "Caro amico, le vogliamo molto bene e siamo pronti a
fare per lei tutto ciò che è in nostro potere, ma sia anche lei altrettanto buono verso di noi e non
faccia più in futuro ciò che per noi può non essere piacevole. Noi non siamo per questo
assolutamente arrabbiati con lei, anzi le riserviamo sempre la stessa integra amicizia e lei ci può
considerare fra i suoi amici più devoti e immutabili, ma faccia anche lei verso di noi ciò che è giusto
e ragionevole dinanzi a Dio e a tutti gli uomini buoni".
96. Vedete, quando il povero, di solito di buona indole, sentirà un tale dolce rimprovero dai suoi
benefattori, come sarà colpito e commosso; e difficilmente egli causerà di nuovo ad una tale
famiglia qualcosa di spiacevole e se anche se lo dovesse dimenticare, la famiglia non dovrebbe farci
caso pensando quanto facilmente e quanto spesso gli uomini migliori possono sbagliare dinanzi a
Me e, ciononostante, faccio giungere tutte le benedizioni della vita in modo integro sia ai Miei amici
che ai Miei nemici. Perché allora gli uomini dovrebbero pesare tutto sulla bilancia che spacca il
capello a metà?
97. In verità, chi tra voi si comportasse e pensasse in questo modo, Io uscirei ed entrerei presso di
lui ogni giorno e farei a lui quello che lui fa ai fratelli poveri.
98. Ma uomini, che fanno sentire ai poveri di aver fatto anche solo un filino più del dovuto, sono
ancora molto lontani dalla Grazia perché Io desideri comparire come ospite da loro e dovranno
anche nell'aldilà attendere a lungo prima che Io compaia a loro.
99. Poi ci sono anche uomini veramente buoni che hanno la fortuna di avere in dono figli belli e
buoni. Ma si montano talmente la testa con questi figli, specialmente se sono adulti, che ben presto
è tutto finito; tali figli a causa della forte presunzione dei loro genitori faticano a trovare ovunque i
loro pari.

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100. Se poi i genitori, come succede spesso, sono pure benestanti, allora essi hanno un valore
ancora più grande; ma tale stima eccessiva dei figli non rispetta il Mio Ordine e perciò non Mi è per
nulla gradita, poiché il giusto amore dei genitori per i figli dovrebbe essere come una giusta luce, e
l'amore per i figli poveri di altri genitori poveri dovrebbe essere come un incendio; allora
quest'amore potrà godere in tutti i tempi ed in eterno della Mia Benedizione e Approvazione.
101. Ma l'amore descritto in precedenza Mi è ripugnante, perciò Io non lo benedirò mai né qui né
là. Chi tra di voi uomini ricopre una carica, non ne diventi orgoglioso, bensì la eserciti con umiltà,
scrupolo e fedeltà, e ubbidisca all'amministrazione senza brontolare. Se l'amministrazione dovesse
pretendere ogni tanto qualcosa di irragionevole, che fosse contrario alle Mie leggi, il funzionario
può fare delle rimostranze fondate sul rispetto e l'amore.
102. Se essa presta ascolto, ciò è bene; ma se essa, per superbia, non presta alcun ascolto, il
funzionario faccia pure ciò che gli è stato richiesto dall'amministrazione; egli starà senza colpa
dinanzi a Me; ma Io e l'amministrazione faremo subito i conti; però, che nessun funzionario
abbandoni la sua carica finché non gliela toglierò Io.
103. Quindi non ci si deve lasciar mettere in pensione ad eccezione dei casi più urgenti, perché
un pensionato anzitempo è o un denigratore della sua carica, dato che non può raggiungere livelli
più elevati, oppure è un lavoratore pigro nella Mia vigna, perché evita il lavoro e non gli sta a cuore
il giusto benessere dei suoi fratelli. Tali servitori riceveranno un cattivo servizio nel Mio Regno.
104. Non ridete così fragorosamente di alcune sciocchezze dei deboli, poiché anche in una tale
risata si cela la superbia che amareggia il cuore di chi è deriso più di una solenne sgridata.
105. Non siate neanche amici dei bonmots (battute di spirito) e delle osservazioni mordaci che
stroncano determinati uomini, poiché anche in essi si trova ancora la superbia come male,
fondamento di tutti i mali.
106. Se proprio volete ridicolizzare le sciocchezze e le debolezze degli uomini, parlate in
generale e scendete nel particolare solo ed esclusivamente quando siete a quattr'occhi, e se ciò non
serve, allora prendete dapprima uno, due, al massimo tre testimoni, e se anche questo non dovesse
servire, allora tali cose possono essere comunicate ad una comunità. Ma quando si riprende
qualcuno non si deve mai rimproverare la persona dell'uomo, bensì solo le sue stupidaggini,
debolezze o peccati, e anche queste in modo delicato e indulgente.
107. L'amore più totale e l'attenzione più costante deve rilucere da ogni parte.
108. Non dite neppure: “Questa casa, questo terreno e questo patrimonio mi appartengono”,
oppure “in casa mia sono io il padrone e sulla mia terra devo lavorare io!”.
109. Vedete, in tali espressioni sta una grossa porzione di superbia! In verità, in coloro che
pensano, parlano ed agiscono così Io non farò mai ingresso perché essi non Mi considerano come il
Signore al Quale solo appartiene tutto veramente, bensì considerano se stessi come i padroni di una
cosa che Io ho loro prestato solo per breve tempo.
110. In questo sta una grande superbia che è l'unica promotrice di tutte le guerre, sia nel
piccolo che nel grande.
111. Nel Mio futuro Regno ciò dovrà essere impostato in tutt'altro modo: non ci saranno padroni
di case o terreni poiché sarò Io il Tutto. E al meglio si troverà colui presso il quale Io avrò preso
dimora!
112. Però, ora Io vi dico anche che, prima della Mia Venuta su questa Terra, verrà
estirpata molta zizzania ed erbaccia secca con la massima severità e giustizia.
Dove saranno due, uno verrà accolto e l'altro allontanato; quindi una potente selezione di più
della metà! Ancora una volta però vi avverto seriamente di non parteggiare in quest'epoca né a
sinistra né a destra, poiché chi è chiamato a combattere, combatta laddove è stato chiamato, non da
traditore per proprio conto ma fedelmente per conto di chi lo ha chiamato; sta solo nella Mia mano,
però, chi debba vincere e chi vincerà!
113. Nessuno di voi dica: “Costui ha ragione di combattere, quello ha torto”, dunque
proditoriamente a favore di chi avrebbe ragione secondo il vostro giudizio. Sia invece vostra cura
pregare per l'amico e per il nemico. Ciò che va oltre è peccato; infatti voi, attraverso simili legami
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ad associazioni politiche, attirate in voi la superbia del partito che dovrà vincere secondo il vostro
desiderio, e con ciò augurate la piena sconfitta alla controparte.
114. Chiedete però, in tal caso, al vostro cuore se quelli che debbono perdere non sono altrettanto
vostri fratelli come quelli ai quali voi augurate la vittoria?
115. Come può essere conciliabile con la Mia Parola un tale desiderio colmo di celata sete di
vendetta e piacere del male altrui? Io Stesso ho pur insegnato espressamente a tutti gli uomini a
pregare per coloro che vi odiano, a benedire coloro che vi maledicono e a fare del bene a coloro che
vi vogliono male!
116. Perciò lasciate che combattano quelli che stanno combattendo! Pregate per tutti e non
abbiate mai piacere per la sconfitta degli altri, così sarete simili ai Miei angeli nel Cielo che
nascondono il loro volto se i loro fratelli sulla Terra si ammazzano, poiché i caduti sono vostri
fratelli come lo sono i vincitori, a qualsiasi partito appartengano.
117. Questo ricordatevelo però: quest'Aurora che precede il Mio arrivo diventerà ancor più
rossa di quanto lo sia ora. E solo alla fine di ogni assassinio sarà evidente che né l'uno, né l'altro
partito in lotta ha riportato una vera e propria vittoria perché il vincitore autentico dovrà ancora
venire.
118. Laddove combatte ora la superbia, dovrà cominciare a combattere l'umiltà. Alla sua spada
non sfuggirà alcun uomo crudele e nessun giudice che si sia affannato nell’instaurare la propria
stima con il sangue di inermi prigionieri.
119. Chi combatte contro gli avversari sul campo, a costui non deve essere attribuito il sangue
del caduto, ma maledetto colui che uccide il prigioniero inerme e tre volte maledetti gli assassini dei
bambini. La loro sorte sarà spaventosa!
120. Io, quale vostro eterno Padre, che ho già dato molto, vi do ora anche questa
Parola importantissima per il vostro futuro benessere e salvezza.
121. Osservatela fedelmente ed esattamente, così troverete tutto il benessere temporaneamente ed
in eterno. Se invece la ritenete qualcosa di abituale e continuerete comunque ad agire secondo le
vostre vecchie abitudini ed usanze, dovrete poi ascriverlo a voi stessi, se sarete compartecipi della
Mia Venuta solo in minima parte, oppure per nulla affatto.
122. Ciò che sta qui scritto, tramite il Mio servitore, andrà irrevocabilmente a
compimento.
123. Beati voi e coloro che non gettano al vento queste esortazioni; in verità Io farò
ingresso nella loro casa, di tanto in tanto!
124. Chi in molti altri luoghi presterà poco ascolto e volontà a questa esortazione e a simili
insegnamenti, la sua casa avrà presto un aspetto deserto, triste e desolato.
Infatti, quando Io verrò, verrò solo da coloro che sono autenticamente i Miei e li
benedirò di Persona, in abbondanza ed in eterno!
125. Guai però a colui nell’atrio della cui casa Io non metterò piede: la sua parte sarà e resterà
solo il triste e fatale rosso del mattino, mentre i santi raggi del grande Giorno che verrà non
verranno su di lui!
Questo lo dico Io, Colui che verrà. Amen! Amen! Amen!

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LA SOLITUDINE DI DIO E
IL DESTINO DELL’UOMO

(Estratto dal “Grande Vangelo di Giovanni”, l’opera che raccoglie gli originali insegnamenti di Gesù nei
tre anni della Sua predicazione, e riconsegnati in forma integrale al profeta Jakob Lorber)

3. (GEG 3/238) Risponde Mataele: “Ma da tutto ciò io vedo che nella Sapienza divina esiste una
pienezza tanto incommensurabile e una tale profondità che uno spirito non giungerà mai a
comprenderla pienamente! Perciò noi avremmo, attraverso tutte le eternità, sempre in assoluta
abbondanza da imparare e da comprendere sempre cose nuove! Ma è anche molto bene che sia così!
4. Io trovo che veramente non mi converrebbe affatto se tutto mi riuscisse ora chiaro come riesce
chiaro al Signore Stesso. Se in tutta l'infinità non vi fosse per me niente più di sconosciuto, io mi
troverei ben presto sazio della vita, mentre invece esiste una quantità così sterminata di cose
profondamente nascoste entro il velo più fitto del mistero che noi non arriveremo mai in eterno a
portarle alla luce. Io devo ora confessare apertamente che, oltre a ciò, la beatitudine di Dio non
dovrebbe essere assolutamente da invidiare se noi, come Sue creature e figli, conoscessimo tutto
così chiaramente come Egli Stesso conosce, e la Sua eterna ed infinita Sapienza «totale» dovrebbe
venirGli terribilmente a noia qualora Egli dovesse impiegarla unicamente per Se Stesso!
5. Ma è appunto perciò che Egli rese colmo lo spazio infinito di opere innumerevoli
corrispondenti alla Sapienza e Potenza Sue infinite, e creò degli esseri pensanti e dotati anche di
molta sapienza. Costoro, sempre presi in sommo grado da tale profondità di Sapienza e di Potenza
divine, ricercano e ammirano continuamente le profondità divine della Sapienza e Potenza dell'Un
Creatore, e ad ogni nuova rivelazione vengono trascinati a nuova ammirazione e adorazione, e
sentono potenziarsi in loro l'amore per Lui!
6. Ebbene, questa sola cosa deve costituire per Dio la reale beatitudine! Per Lui, il Creatore e
Padre degli angeli, dei mondi, degli esseri umani e dei Suoi figli, questa deve essere la sola massima
delizia, quella cioè di rendere sempre maggiormente beati tutti coloro che sempre più riconoscono
ed amano Lui e le Sue Parole!
7. Per preparare la via ad una beatitudine sempre maggiore a noi uomini di questa Terra, a voi
angeli di tutti i Cieli e a tutte le creature dimoranti nell'immensità, Egli Stesso venne come Uomo a
noi su questa Terra allo scopo di manifestarSi formalmente a noi, tangibilmente nella carne e nel
sangue come un uomo si manifesta al proprio simile. Amico, essere o angelo dall'eternità, oppure
semplice creatura umana come sono io, tutto ciò il Signore non lo fa soltanto per amor nostro, ma
anche per amor Suo, perché con l'andar dei tempi Egli si consumerebbe dalla gran noia, quando con
tutta la Sua Onniscienza dovesse risultarGli in maniera supremamente chiara in Sé che Egli, quale
l'Intelligenza per quanto eterna e perfettissima ma tuttavia pur sempre senza forma al massimo
grado, non potrebbe mai venire contemplato dalle Sue creature e ancor meno esse potrebbero
comunicare direttamente con Lui, e perciò rimarrebbe per loro un Dio sconosciuto!
8. Infatti, non sarebbe quanto mai doloroso, ad esempio, per un padre terreno e amorosissimo di
venti figli molto graziosi, tutti però ciechi e sordi, non poter mai scambiare una parola, né mostrarsi
a loro come uomo? Vedremo ora di raffigurarci in modo vivente un tale rapporto: un padre
immensamente ricco di fronte a venti figli d'ambo i sessi, uno più bello dell'altro, ma tutti sordi e
ciechi! Si domanda: «Non sacrificherebbe un simile padre la maggior parte delle sue ricchezze pur
di donare l'udito e la vista alle sue dilettissime creature? E quale acerbo dolore non sarebbe per lui
qualora in tutto il mondo non vi fosse nessun mezzo per far riacquistare ai suoi figli la vista e
l'udito?».

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9. Ora noi uomini abbiamo udito e vista, e vedendo e udendo noi troviamo un grande diletto
l'uno nell'altro, talvolta perfino più del necessario, in quanto noi arriviamo talora a dimenticarci
addirittura del Creatore. Ma il Creatore buono e santo, il Padre sapientissimo, dovrebbe rinunciare
per sempre alla suprema fra le beatitudini, cioè di venire riconosciuto, sentito e visto dai Suoi figli?
Una soluzione di questo tipo non sarebbe assolutamente ammissibile per un eterno Padre colmo del
più sublime e puro amore verso i Suoi figli!
10. In Lui vi è certamente una brama maggiore di vedere noi, Suoi figli, assurti al punto di essere
- nel Suo Ordine - abilitati a vederLo, ad amarLo personalmente e di comunicare con Lui senza
danno per la nostra esistenza che non in noi, figli, che non possiamo ancora formarci un concetto
vero e proprio dell'Essenza fondamentale dell'Eterno Padre!
11. Io credo dunque di non affermare una cosa troppo campata in aria se dico che il Signore, non
soltanto per amor nostro, ma anche per amor Suo Si è rivestito di un corpo di carne e di sangue, e
così è venuto su questa Terra a noi, Suoi figli, ai quali manca ancora molto per essere
completamente dirozzati! Egli già dall'eternità aveva previsto ciò che avrebbe fatto; noi però siamo
ora i testimoni dell'esecuzione di questo eterno ed immenso piano! Dimmi tu, o Raffaele, se ho
giudicato giustamente o falsamente!”.
(Cap.239) 1. Dice Raffaele: “Non sei stato tu, o amico, a giudicare così, bensì è stato il Signore
Stesso a porti una tale versione nel tuo cuore, e per questa ragione essa deve anche essere giusta!”.
2. Allora interviene anche Murel e dice: “Davvero, tutto quello che si sente qui è molto dissimile
da come è portato a giudicare il mondo! E tuttavia non c'è ragione pura d'uomo che possa muovervi
obiezione! La nostra noia, qualora noi diventassimo d'un tratto sapienti ed onniscienti come Dio, e
di fronte a questa la noia di Dio inerente ad una qualsiasi condizione del fatto appunto di non poter
mai venire percepito, visto e udito dalle Sue creature, dai Suoi figli e perfino dagli angeli, queste
sono veramente due situazioni e due giudizi dinanzi ai quali un uomo che pensi profondamente non
può fare a meno d'inchinarsi con tutto rispetto! Una cosa simile non se l'è sognata di certo mai
nessuno dei pezzi grossi del tempio, eppure è giusta! Io posso pensare adesso, e concludere come
voglio, ma non riesco affatto a trovare niente da ribattere, nonostante l'espressione «noia di Dio»
suoni un po' strana! Io posso però esaminare l'argomento da qualsiasi lato voglia, ma esso resterà
vero, verissimo! Però ora mi si affaccia alla mente ancora un esempio molto calzante per illustrare
questa verità del tutto nuova, e bisogna che ve lo esponga per il meglio!”.
3. Dice Mataele: “O fratello, faccelo pur sentire senza indugio! Perché da un animo come il tuo,
arricchitosi di molte esperienze, non ci si può aspettare che qualcosa di reale, di buono e di utile per
la nostra causa!”.
4. Risponde Murel: “Non proprio per questo, ma affinché sappiate come io ho compreso tutto
questo! Io mi immagino un uomo che, dotato di ogni sapienza, si trovi tutto solo sulla cara Terra di
Dio. Egli bramerebbe di manifestarsi fedelissimamente agli altri uomini, se ce ne fossero in qualche
luogo, e va esplorando la Terra minutamente in ogni suo angolo, senza tuttavia trovare un essere
vivente e pensante. La sua grande sapienza comincia allora a pesargli, poiché tutto ciò che egli fa e
crea non viene riconosciuto e apprezzato da nessuno. Ma in quali condizioni d'animo, dunque,
dovrebbe con l'andar del tempo venire egli a trovarsi? Non dovrebbe disperarsi? La terribile noia
non lo divorerebbe del tutto?
5. Ma quale momento di gioia indescrivibile non sarebbe per lui quello in cui egli trovasse
finalmente una fanciulla, anche di bassa condizione o anche un rozzissimo servo!? E con quale
indicibile amore non attrarrebbe egli a sé un simile oggetto delle sue affannose ricerche!?».
6. Oh! Da ciò si può chiaramente vedere quello che un uomo rappresenta per l'altro uomo, e
quale beatitudine si cela nel fare del bene al prossimo!
7. Quale destino spaventoso non dovrebbe essere quello di un uomo assolutamente solo, il quale
non riuscisse a trovare in tutto il mondo un secondo essere umano cui poter elargire un beneficio!
Dunque l'amore è un elemento puro divino di vita, perché l'impossibilità di manifestarsi
fattivamente agli altri deve renderlo supremamente infelice!

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8. A che cosa servirebbe ad un cantore il suono melodioso della sua voce, e quale scopo avrebbe
l'armonia strappata ad un arpa bene intonata se fosse destinato a sentirli in eterno lui solo? Se un
uccellino solitario nel bosco va saltando di albero in albero, e mediante certi suoni lamentevoli che
sembrano delle invocazioni va in cerca del suo simile e non lo trova, ben presto un senso d'angoscia
comincia ad opprimerlo, egli ammutolisce, si fa triste ed in breve abbandona il bosco deserto e
vuoto per lui.
9. Già nell’animale è insito tanto amore che esso visibilmente brama la vicinanza del suo simile,
ma quanto più dev'essere il caso nell'uomo dotato di sentimento, d'intelletto e di ragione! A che cosa
gli servirebbero tutte le sue grandi capacita ed i talenti, se non potesse utilizzare questi che ad unico
vantaggio di se stesso?
10. E così, sulla base di questa mia percezione ben fondata, io posso del tutto logicamente
ammettere, ovviamente secondo i nostri umani concetti, che Dio, il Signore, dovrebbe finire col
venire oppresso da una noia spaventosa, anche se Egli vedesse intorno a Sé tutta l'infinità ricolma
dei mondi più meravigliosi, sui quali però non esistesse alcun essere capace di riconoscere Colui
che li avesse creati fuori dal Suo Amore, di amarLo e di sentire immensa gioia nel contemplare le
innumerevoli opere prodigiose della Sua Sapienza e Potenza. Ma perché possa venire riconosciuto e
amato è necessario che il Creatore venga incontro alla creatura, e il Padre al figlio, e che gli Si riveli
in maniera tangibile da rendere possibile alla creatura, e particolarmente al figlio, di riconoscere il
Creatore, il Padre, come Tale.
11. Qualora questa condizione non venisse adempiuta, Dio avrebbe creato invano angeli e
uomini, nonché tutto ciò che esiste; Egli poi rimarrebbe eternamente solo ad ogni modo, e le Sue
creature, per quanto meravigliosamente belle, ne saprebbero di Lui tanto quanto può l'erba saperne
del mietitore che la taglia e la mette ad asciugare per farne del fieno.
12. Dio invece Si è sempre manifestato per le vie più adatte e in maniera ben percettibile ai Suoi
esseri dotati di completa intelligenza e di perfetta ragione, che erano in lotta per la vera libertà della
vita, e li ha preparati a questa Sua Venuta. Ma con questa Venuta anche tutte le promesse fatte
risultano adempiute; le creature Lo vedono in carne e sangue come vedono se stesse; Egli procede
fra di loro del tutto come uomo, e quale Padre dall’eternità va insegnando e mostrando qual è il loro
grande ed eterno destino.
13. Ma in questo modo poi tutto è nel massimo ordine, e ormai non dipende più che da noi
uomini l'impiegare con tutta coscienza i mezzi vitali che ci vengono consigliati, e la grande duplice
Meta è raggiunta, vale a dire: «Il figlio ha riconosciuto il suo eterno Padre santo, egli Lo
contempla con occhi ebbri d'amore, e di Lui si rallegra a dismisura; d'altro canto il
Padre si rallegra oltre ogni dire per il fatto che Egli ora non è più solo, bensì Si trova
raggiante in mezzo ai Suoi figli che Lo riconoscono, Lo lodano e Lo amano sopra ogni
cosa e che sempre e nuovamente restano lietamente meravigliati al cospetto delle Sue
opere prodigiose, ed inneggiano alla Sua Potenza infinita e alla Sua Sapienza! E in
queste condizioni sì che ci deve essere beatitudine in sovrabbondanza, tanto per il
Creatore quanto per la creatura!».

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INDICE

Prefazione
Il Ritorno Personale del Signore (J.Lorber 1851/64)
Un quadro dello sviluppo dell'umanità (J.Lorber 1851/64)
Spiegazioni dei testi della Scrittura (J.Lorber 1841/44)
L'Anticristo (G.Mayerhofer 28-4-1871)
L'attuale diluvio spirituale di peccati (J.Lorber 1849)
Le forze dei Cieli si metteranno in movimento
(J.Lorber 1851/64)
Il Regno dei Mille anni (J.Lorber 23-3-1864)
Delle sette volte in cui verrà il Signore (J.Lorber 1840)
La Grande e Nuova Gerusalemme (J.Lorber 1851/64)
Il numero 666 (J.Lorber 1851/64)
L'Apocalisse di Giovanni (J.Lorber 21-12-1846)
Spiegazione dell'Apocalisse di Giovanni
(G.Mayerhofer 18-7-1875)
La grande Aurora che precede l'arrivo del Signore
(J.Lorber 6-4-1849)
La solitudine di Dio e il destino dell’uomo
(J.Lorber 1851/64)

Stampato dalle Edizioni HELVETIA


Per conto dell’Associazione Jakob Lorber
marzo 1999

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