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“IL PONTE” mensile della Parrocchia di S.

Antonio Abate in San Domenico – Siena

GIORNALE PARROCCHIALE
Sempre aggiornato e ricco di notizie
consultabile anche online al sito
www.basilicacateriniana.com

ilPonte

"Come la stella, grazie al suo fulgore, portò le genti a Cristo, così


questa assemblea con lo splendore della fede, della lode e delle
buone opere, deve risplendere in questo mondo di tenebra,
come un astro luminoso". (San Leone)
“IL PONTE” mensile della Parrocchia di S. Antonio Abate in San Domenico – Siena

il Ponte
L’editoriale del Parroco

20 C + M + B 16
Cari Parrocchiani, l’Epifania è la misericordiosa manifestazione del Figlio di Dio al
mondo intero, attraverso l’intervento dei Re Magi, misteriosi, affascinanti. A
proposito i Santi Re Magi, sono veneratissimi a Colonia, in Germania che li ha scelti
come patroni. Nella bellissima cattedrale si conservano le reliquie. Lì giunte per
volere di Federico Barbarossa, dopo la conquista di Milano nel 1164. A Milano
comunque, rimane ancora vivo, anche se in tono minore il culto dei Santi Magi,
rispetto alla Germania. Nei giorni dell’Epifania, i bambini vestiti da Magi, segnavano
le porte delle case con delle lettere, come un gioco, le lettere erano queste: C + M +
B , e di seguito l’anno. Alcuni pensano siano le iniziali dei Magi, in realtà è la forma
abbreviata di “ Christus mansionem benedicat “ il Signore benedica la casa. I Magi
ci indicano pertanto il Cristo che nella sua misericordia, si manifesta per noi , ci
benedice ed è a Lui che dobbiamo rivolgere il nostro sguardo. Pertanto cari
Parrocchiani, possiamo cogliere sei aspetti del loro travagliato viaggio, che può
essere utile per il nostro cammino incontro al Signore: 1° I Magi riconoscono i segni
dei tempi. 2°I Magi si sono messi in cammino alla ricerca del Bambino divino.3° I
Magi giungono alla Città Santa Gerusalemme. 4° I Magi ci mostrano che la fiducia è
necessaria per chiedere e informarsi.5° I Magi si prostrano e adorano.6° I Magi non
si chiedono che cosa pensano gli altri, si piegano senza vergogna. Cari Parrocchiani,
anche se i tre Re, sono arrivati dopo tanto vagare e con ritardo l’importante è
mettersi alla ricerca del Figlio di Dio, alla fine Egli si manifesterà a noi.
Tutti benedico di cuore con affetto

P. Alfredo Parroco

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“IL PONTE” mensile della Parrocchia di S. Antonio Abate in San Domenico – Siena

Nell’ Anno Santo della “Misericordia” (8/12/2015 – 20/11/2016) indetto da Papa Francesco
il Ponte propone alcune riflessioni di carattere spirituale sulle 14 opere di Misericordia.

Le Opere di Misericordia Corporali e Spirituali


Opere di misericordia CORPORALE DAR DA BERE AGLI ASSETATI.
L’opera di misericordia SPIRITUALE CONSIGLIARE I DUBBIOSI
Sull’opera spirituale sorge spontanea una domanda:” Io che ho già i miei dubbi, che non so consigliare nemmeno me
stesso, come posso consigliare chi è nel dubbio?” Oppure: "ma questo io l’ho sempre fatto, ho sempre consigliato gli
altri, anzi, vedo tante persone intorno a me, che, pur non essendo cristiane, sanno e riescono a dare dei buoni
consigli."
Sull’opera corporale invece pensiamo che il problema della sete sia un problema economico-idrogeologico-tecnico e
che tutto sommato non ci riguarda. Qualcun altro, più competente di noi, può e sicuramente farà meglio di quello che
possiamo fare noi. Così rimaniamo delusi da quanto ci propone la Chiesa e con la convinzione che queste due opere
siano soltanto esempi anacronistici di misericordia. Non è proprio questo il senso, il concetto e l’indicazione che
esprimono queste due opere. Proviamo a vedere il dubbio di una persona come la sete di sapere, di conoscere; questo
avvicina molto le due opere e lascia spazio al reale significato che esse hanno. Consideriamo l’acqua dal punto di vista
fisico e spirituale. Noi uomini siamo fatti di acqua, letteralmente, in senso fisico. La percentuale di acqua è dell’85%
nell’embrione umano, del 75% nel bambino piccolo per arrivare a circa il 50% nella terza età. Possiamo stare senza
mangiare per 2/3 settimane senza conseguenze per la nostra salute, ma non possiamo prolungare il digiuno di acqua
per più di una settimana senza conseguenze molto gravi. Inoltre abbiamo bisogno di acqua pulita e fresca (non per
nulla Gesù dice che non perderà la sua ricompensa chi avrà dato ai miei discepoli anche soltanto un bicchiere di acqua
fresca) ed ancora “… perché ero assetato e mi avete dato da bere”.
E’ la parola del Signore ed Egli ci chiederà conto anche su questo; infatti da qualche parte c’è Gesù Cristo assetato che
mendica da noi l’acqua. Non ci chiede di risparmiare l’acqua, di fare meno docce, ma ci chiede dell’acqua. Lui è infatti
presente in ciascuno dei numerosi assetati di oggi, in ciascuno sparso per tutto il mondo che muore di sete ed anche in
chi è costretto a fare chilometri e ore e fatica per raccogliere un bidone di acqua sporca. Ora si tratta di sapere cosa
dobbiamo fare. Se, potendo, si nega il sostengo economicamente, le iniziative, per soddisfare il fabbisogno idrologico
delle popolazioni assetate, siamo consapevoli di voltare la faccia a Gesù Cristo assetato sulla via del Golgota.
Tutti ammiriamo le persone che non hanno dubbi, che sono sicure del fatto loro. Le ammiriamo ma ci stanno anche
antipatiche. Perché il dubbio è umano e, in alcuni casi, oserei dire, anche divino se lo stesso Gesù Cristo si è chiesto:
“ma il Figlio dell’uomo, alla sua venuta, troverà la fede sulla terra?”. Nello stesso tempo Gesù è venuto per togliere dal
cuore dell’uomo il suo fondamentale dubbio : "Dio, ma Tu, mi ami?" La risposta di Gesù Cristo è un sonoro ed eterno :
"SI! " Ora sappiamo che lo Spirito Santo è non solo il Consolatore ma anche il Consigliatore, donatore del dono del
consiglio, Spirito amico dell’uomo che lo porta attraverso ispirazioni, incontri ed esperienze a trovare la strada che Dio
vuole che percorra. Ma lo Spirito si serve anche degli uomini, si serve anche di te. E forse proprio tu o proprio io,
proprio noi che non riusciamo a vedere le soluzioni dei nostri personali problemi, possiamo essere illuminati sui
problemi degli altri. Non si tratta di essere dei vecchi saggi. Si tratta prima di tutto di saper ascoltare. Questo è
difficilissimo. Forse, se hai da Dio la grazia di ascoltare, ma veramente, qualcuno che ti parla dei suoi problemi, ti
capiterà di vedere come , anche se non sai come consigliare l’altro, per il solo fatto che questa persona ha trovato
qualcuno che l’ha ascoltato, i problemi acquistano un punto di vista diverso, forse alla fine del suo discorso, questa
persona ti ringrazierà perché ha intravisto una soluzione. Da dove è emersa questa soluzione? Dall’amore di una
persona che l’ha guardata e ascoltata come un essere degno di essere ascoltato e amato. Oppure Dio ti ispirerà
qualcosa da dire, qualcosa che devi avere il coraggio di dire anche se umanamente ti costa. Ricorda comunque questa
parola della Scrittura:“Le parole della bocca dell'uomo sono acqua profonda, la fonte della sapienza è un torrente che
straripa”Placando la sete di verità di colui che dubita con un consiglio sapiente che viene dal Signore, avrai scavato per
lui un pozzo di acqua fresca.
Infine, il "dar da bere agli assetati", che sembra cosi' remoto dalle nostre attuali problematiche, è in realtà' una
necessità' bruciante ed attualissima: in Africa ci sono popolazioni intere che sono condannate alla povertà', al
sottosviluppo se non addirittura alla morte a causa della mancanza di acqua potabile. Non per niente una delle prime
opere che i missionari e le Onlus umanitarie realizzano in quei paesi è quella della costruzione di pozzi per l’acqua.

(a cura di Josy Celli)

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TAVOLA ROTONDA SU KIMBONDO


La figura e l’opera della dottoressa Laura Perna, scomparsa nel settembre scorso, è stato
l’argomento di una tavola rotonda organizzata dalla Caritas diocesana e dall’Ordine dei Medici e
degli Odontoiatri di Siena, incontro che si è tenuto nella sala del capitolo del chiostro di San
Domenico. Mario Pasetto, vice presidente della Caritas diocesana ha detto che la dottoressa
Perna, quando andò in pensione, fu spinta dalla sete di carità. Non esitò a partire per il Congo ed
investire tutta la sua liquidazione per costruire un primo ospedale. La professoressa Paola Rottoli,
ha invece ricordato Laura Perna ai tempi in cui era a Siena, portando alcune diapositive di suoi
appunti manoscritti e ricordando come i suoi viaggi in Italia e in Europa fossero finalizzati a
reperire medicine e sostegno per i bambini ricoverati nel suo ospedale. Inoltre la professoressa
Rottoli ha messo in risalto come questa donna, esile e schiva, godesse del rispetto di tutti, perché
lei non negava il suo aiuto a nessuno. La pediatria di Kimbondo è sostenuta da molte associazioni
di volontariato ed a questo proposito, il dottor Loris Guerri ha fornito alcune cifre. Oggi l’attività
dell’ospedale continua sotto la direzione di Padre Ugo Rios, un missionario claretiano brasiliano e
conta circa 850 bambini. Vicino a questo ospedale c’è anche un’altra struttura chiamata Casa
Patrik, dove sono ospitati bambini che nascono con handicap o malformazioni. In Africa chi nasce
così è considerato stregone e quindi abbandonato e proprio in questa struttura trova accoglienza.
Il personale della pediatria di Kimbondo è costituito da 200 infermieri e 8 medici, tutti stipendiati,
questo ospedale costa circa un milione di dollari all’anno e per questo padre Ugo è preoccupato
per il futuro. Parlare di questa struttura è importante anche per raccogliere fondi per poter
continuare ad operare e a dare una speranza di futuro a questi bambini. Ha portato la sua
testimonianza anche la dottoressa Patrizia Pacini che ha visitato la struttura ospedaliera due volte
ed ha raccontato che la giornata a Kimbondo comincia alle 7 del mattino con la messa celebrata in
una cappella dedicata alla Madonna del voto, in ricordo di Siena; mentre Andrea Mattei che per
ragioni di studio ha vissuto per alcuni mesi presso l’ospedale di Kimbondo, ha detto di aver vissuto
un’esperienza fortissima nel vedere quei sorrisi dei bambini, nonostante non abbiano nulla. Ha
moderato l’incontro il professor Paolo Almi. Infine sono stati mostrati due filmati dove, in uno si
vede la dottoressa Perna che parla, comunicando il suo testamento spirituale, mentre nell’altro si
vedono i bambini durante alcuni momenti della giornata.
Franca Piccini

Dalla serata fatta a San Domenico e dalla esposizione fotografica fatta alla casa di
Santa Caterina è stata raccolta la somma di €. 980 interamente devoluta alla
pediatria di Kimbondo della dr.ssa Laura Perna.

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(NOTIZIE DALLA PARROCCHIA ORTODOSSA)

L'INCARNAZIONE DI DIO
L'incarnato Figlio di Dio, nostro Signore Gesù Cristo e “la luce vera, quella
che illumina ogni uomo”.(Giovanni 1,9) Da quell'oceano di tenebre e sotto
l'ombra della morte, arriva nostro Signore, come vera Luce perché” Il
Creatore di Tutto ,attraverso il suo amato Figlio, Gesù Cristo, dalle tenebre
ci ha invitati alla luce”, secondo San Clemente di Roma. Per questo motivo
gli Angeli, quando cantano in questa notte luminosa “Gloria a lui, che ci ha
mostrato la Luce”, fanno riferimento alla prima giornata della Creazione.
Dio creò la materia e poi la Luce per darle luminosità. L'inno Angelico dalla
Creazione ci porta alla ri-Creazione, cantando “gloria a Dio nell'alto dei
Cieli e pace in Terra agli uomini di buona volontà”. Per questa ri-
Creazione, Dio si incarna, “il richiamo dell'uomo perduto e la sua libertà, si realizzano attraverso
l'incarnazione di Cristo”, affermerà san Gregorio di Nissa. Ecco perché attraverso l'incarnazione
l'uomo può diventare Dio, poiché il caos tra Dio e l'uomo, quindi il muro che li separava, ora è
crollato. I raggi della Gloria Divina, che brillano in questa notte, illuminano l'uomo, rendendolo
capace di abbandonare il dominio delle tenebre, per avvicinarsi alla luce della conoscenza di Dio e
dell'Amore di Dio Trino.
Quando l'uomo abbraccia Dio incarnato, nello stesso momento, abbraccia anche le sue energie
incarnate, soprattutto la Gioia e la Pace. Non una pace qualsiasi, ma la pace interiore, che si
ottiene attraverso la conversione. Questa pace è il primo gradino di una lunga scala che giunge a
Lui. Segue l'arrivo della Benevolenza, che è la Gioia inspiegabile della presenza di Dio in noi. L'omo
è capace , da questo momento in poi, di vivere la vita Beata, imitando Cristo ed accettando le sue
energie increate. “Partecipiamo alla Vita Divina”, afferma San Macario d'Egitto.
Ecco i doni di Dio incarnato, la risposta alla ricerca eterna dell'uomo. La pace la Benevolenza del
Padre vengono gettate sugli uomini attraverso l'incarnazione del Figlio, nella contemplazione dello
Spirito santo. La nostra partecipazione in questa notte e mistica, con un inizio, ma senza una fine.
E’ una partecipazione, dove:” se anche il nostro uomo esteriore cade in sfacelo, il nostro uomo
interiore si rinnova di giorno in giorno”.(2Cor.4,16) E' una partecipazione nella quale “il Padre
offre, il Figlio realizza e lo Spirito Santo perfeziona”, secondo San Massimo, il confessore.
“Il verbo si e fatto carne, per rendere capaci tutti gli esseri viventi di vedere il Re e per versare la
Luce del Padre nel corpo del Figlio. Con questo corpo, il
Figlio viene a noi, per portare l'uomo all'incorruttibilità,
rivestendosi della Luce del Padre”, cita San Ireneo di
Lione. Ecco dunque, la nostra partecipazione a questa
notte, dove gli Angeli cantano e gli uomini gioiscono nel
vedere Dio, preannunciato dai profeti, Dio incarnato. La
Stella indicherà la strada verso la Betlemme Celeste e
gli uomini seguiranno questa luce per entrare in essa
ed illuminarsi. Questi sono gli uomini, che vivranno in
una continua beatitudine, in una pace interiore con se
stessi e con gli altri. Sono quelli, che potranno in questa
vita, già pregustare quella dei Cieli. Sono beati, perché
diventano come la Stella del Santo Natale e la Grotta
della Rinascita oltre che per se stessi, anche per tutti gli
altri gli uomini.

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STATO AVANZAMENTO DEI LAVORI

MANUTENZIONE E RESTAURO DEL PAVIMENTO NELLA BASILICA SUPERIORE

CONCLUSO IL RIFACIMENTO DEL TETTO - SMONTAGGIO IMPALCATURE

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LA BASILICA SUPERIORE TORNA SGOMBRA DALLE IMPALCATURE

INIZIANO I LAVORI DI CONSOLIDAMENTODELLE COLONNE NELLA CRIPTA

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IL PRESEPE NEL TEMPO SOSPESO


Quando si allestisce il presepe, emerge sempre quell’atmosfera del tempo sospeso,
che sta tra l’attimo fuggente e l’attimo presente. Il presepe apre sempre un varco
che va oltre, questo oltre, è l’eterno. Vedi le due aurate sfere poste ai lati, sorrette
in questo tempo, dai braccialetti della Contrada del Drago. Il punto focale del nostro
presepe, non è la stella, né tantomeno i pastori, ma l’Emmanuele, Dio con-noi, che
silenziosamente entra nella storia, sul tufo dorato di questa Città e cammina con
noi, cammina tra noi. Questo presepe in sospensione, vuol raccontare questo
eccelso Evento con il linguaggio che è proprio di Siena, che la contraddistingue: le
Contrade, ma lo fa anche attraverso il segno della Balzana, nelle due sfere bianco-
nere e racconta la presenza dei Domenicani a Siena fin dal 1215 – 2015, ottocento
anni, ritmati dal rullo del tamburo qui presente, come il palpito di un grande cuore.
Il presepe rimane sempre comunque lo si faccia, una suggestiva rappresentazione
del Natale. E’ innegabile che fa parte della nostra cultura e dell’arte, ma è altresì
segno eloquente di fede. Ecco perché ri-presentando oggi l’evento che unisce tutti,
l’abbiamo voluto rinnovare attraverso l’arte contemporanea di Carlo Pizzichini,
perché questo messaggio arrivi a tutti gli uomini contemporanei di buona volontà.

P. Alfredo Scarciglia o.p

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La Nazione di Mer. 23 Dicembre 2015

Presepio del Natale 2015 nella


Cripta della Basilica di San
Domenico
Si intuisce immediatamente che è
una scenografia piena di speranza
quella realizzata dall'Artista Carlo
Pizzichini, insieme a Padre Alfredo
Scarciglia, Alessandro Bellucci e
Leonardo per il presepio del Natale
2015 nella Cripta della Basilica di
San Domenico.

La speranza della città è


affidata ai colori delle contrade,
che nel loro susseguirsi, nel loro
schierarsi, come drappi
immacolati calati dall'alto e
segnati dai colori delle bandiere,
formano un grande arcobaleno
aperto davvero verso tempi
migliori. Sul tufo, su quel
frammento di tufo, che
simbolicamente accoglie il
canapo di nuova mossa valida,
sospeso nel candore
evanescente della Notte Santa,
la Sacra Famiglia accoglie i
fedeli in un abbraccio luminoso.
Non la pittoresca iconografia
narrativa del Presepe, ma
l'essenza del messaggio, la luce,
l'astro luminoso scende sulla
terra, su una città unita nei suoi
valori più veri e sinceri, nelle
comunità delle contrade, nelle
loro tradizioni cristiane, alle
quali si da il compito di assistere
simbolicamente in prima fila
alla Speranza della Natività.

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FASI DI ALLESTIMENTO DEL PRESEPE

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MERCATINO DI NATALE
Dal 5 all’ 8 Dicembre si è svolto il
tradizionale Mercatino di Natale a
cura delle Signore della Parrocchia le
quali hanno confezionato i lavori
messi in vendita.
Il ricavato dell’iniziativa è stato di

Euro. 2.143

Che saranno devoluti nel modo seguente:

€. 30 acquisto fiori per la cappella


di S. Caterina in basilica di S. Domenico
€. 63 offerta per luce e riscaldamento
del Mercatino
€. 100 all’A.I.L. – Siena x la ricerca oncologica
€. 300 alle missioni in Malawi
€. 300 bisogni di urgente necessità
€. 400 missione in Africa di suor Noemi
€. 450 missione in Guatemala di P. Ottavio
€. 500 bisogni della nostra parrocchia

La redazione rinnova il sentito


ringraziamento per la dedizione e lo
spirito di generosità che anima tutti
coloro che promuovono organizzano
e portano a compimento iniziative
come questa.

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SABATO 12 DICEMBRE 2015
SAN DOMENICO COME NON SI ERA MAI VISTO
LITURGIA ED INIZIO PROCESSIONE VERSO LA CATTEDRALE

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APERTURA DELLA PORTA SANTA

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UNO STRAORDINARIO EVENTO ECUMENICO


In occasione della sua visita pastorale a Torino il 21 e il 22 giugno di quest'anno , per l' ostensione della Santa
Sindone, Papa Francesco ha compiuto un gesto di grande significato ecumenico cui i media a mio parere non
hanno dato il giusto risalto; mi riferisco alla visita al tempio Valdese. I Valdesi , come è noto sono l' unica chiesa
riformata che si è sviluppata in Italia , la fondazione della stessa avvenne nel XII° secolo ad opera di un mercante
di Lione : Pietro Valdo che si convertì alla povertà evangelica , successivamente i valdesi si stabilirono in alcune
valli piemontesi ; nel 1500 aderirono alla riforma protestante , subirono crudeli persecuzioni da parte cattolica e
bisogna arrivare al 1848 perché potessero godere della libertà di esercitare la loro fede per concessione di re
Carlo Alberto. Durante il regime fascista ,insieme ad altre comunità protestanti , anche a causa del concordato
subirono delle limitazioni alla loro libertà religiosa , nel dopo guerra fino agli anni 50 del secolo scorso
continuarono ad avere dei problemi nonostante la Costituzione della Repubblica Italiana sancisca la piena libertà
religiosa per ogni fede. Ricordiamoci che bisogna arrivare al Concilio Vaticano II° perché la Chiesa Cattolica
accetti la libertà religiosa passando dalle poco caritatevoli definizioni di eretici e scismatici a quella di Fratelli
Separati. Papa Francesco nel corso di questa visita ha avuto espressioni di grande sensibilità, umiltà e lucidità .
Mi hanno particolarmente colpito le sue affermazioni sulla riscoperta della fraternità come frutto principale del
movimento ecumenico , fraternità che ci fa cogliere il profondo legame che ci unisce malgrado le differenze .A
questo proposito ha parlato di una " Comunione ancora in cammino " di una unità che si fa in cammino. Ha poi
espresso un concetto per certi aspetti dirompente e cioè che in ogni futura attività ecumenica si dovrà tenere
conto che " l' unità che è frutto dello Spirito Santo non significa uniformità " , mi viene da dire unità nella
diversità e infatti aggiunge che quando i fratelli non accettano le loro diversità finiscono per farsi la guerra ,fare
violenza ed allora è necessario sapersi perdonare . A questo punto altra parte forte del discorso del Papa : " da
parte della Chiesa Cattolica vi chiedo perdono . Vi chiedo perdono per gli atteggiamenti e i comportamenti non
cristiani persino non umani che nella storia abbiamo avuto contro di voi. In nome di Gesù Cristo , perdonateci”.
Ogni commento sul coraggio e l' onestà di tale affermazione è superfluo. Continua parlando di quello che è stato
fatto insieme e delle possibilità che si aprono di collaborazione al servizio dell'umanità che soffre, dei poveri, dei
migranti ,degli ultimi.... Ha concluso ribadendo che le differenze su importanti questioni antropologiche ed
etiche che dividono cattolici e valdesi non impediscano di trovare forme di collaborazione in questi campi ed altri
, " se camminiamo insieme ,il Signore ci aiuta a vivere quella comunione che precede ogni contrasto " . Ritengo
necessario fare un cenno al saluto , ed ai concetti in esso espressi , che il moderatore della Tavola Valdese
Eugenio Bernardini ha rivolto al Papa quando è arrivato al tempio . Non ha nascosto una sintonia con i concetti
ecumenici espressi nell'Evangelium Gaudium ( unità come diversità riconciliata , raccogliere quello che lo Spirito
ha seminato in loro come un dono anche per noi ) , ed ha ribadito che l' ecumenismo segna la fine
dell'autosufficienza della chiese " non si può essere cristiani da soli" . Ha poi posto due questioni fondamentali
da affrontare insieme , la prima : nel Concilio Vaticano II° si parla delle Chiese evangeliche come" comunità
ecclesiali" e non di Chiese ,questione a suo parere da superare , la seconda ,tema molto delicato : l'ospitalità
Eucaristica ,e ha aggiunto : "tra le cose che abbiamo in comune ci sono il pane e il vino della Cena e le parole che
Gesù ha pronunciato in quell'occasione. Le interpretazioni di quelle parole sono diverse tra le chiese e all'interno
di ciascuna di esse. Ma ciò che unisce i cristiani raccolti intorno alla mensa di Gesù sono il pane e il vino che Egli
ci offre e le sue parole, non le nostre interpretazioni che non fanno parte dell'Evangelo " . Questo discorso ci
interpella tutti , ci mette di fronte allo scandalo della divisione , ci dovrebbe mettere in crisi . Le parole del
pastore Bernardini come quelle di Papa Francesco ci dicono che L'Unità si fa camminando insieme,collaborando
nella carità, smorzando le rigidità dottrinali di fronte al comune riferimento Evangelico . Non è un processo facile
, ci sono resistenze , opposizioni anche in ambito cattolico . Le polemiche nate dalla richiesta di perdono che
secondo alcuni sarebbe stata respinta è un sintomo di questo malessere che porta a travisare la realtà. Il
moderatore valdese Bernardini ha voluto fare chiarezza dicendo che la richiesta non poteva non essere accolta
,che Papa Francesco ha compiuto quello che nessun Papa aveva fatto fino ad ora è cioè dire che ai Valdesi sono
stati fatti torti non solo anticristiani ma disumani . Ha rilevato però che solo chi ha subito materialmente il torto
può in senso pieno perdonare. Ciò che è accaduto rimane nella memoria ed è giusto che sia così perché la
memoria se coltivata evita il ripetersi di certe situazioni. Penso che niente si possa eccepire a questa
dichiarazione piena di dignità, solo chi è in mala fede può trarne conclusioni contrarie al dialogo,all'amicizia , alla
collaborazione fraterna.

Carlo Giuseppe Rogani

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La Rubrica
dei bambini
dall’isola che non c’è al Chiostro di San Domenico

il nostro ringraziamento al sig. RENZO BOTARELLI (nella foto insieme a p.Alfredo)


che artigianalmente ha costruito le statue impiegate per il presepe allestito in Basilica dai bambini.Il
ricavato delle elemosine sarà devoluto per i bambini del Guatemala di P. Ottavio

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AVVISI
Appuntamenti del mese di GENNAIO

16 sabato ore 9:30


Ritiro Cresimandi appuntamento nel Chiostro.

17 domenica festa di Sant’Antonio Abate (patrono della


parrocchia)
ore 10:30 Cresime. S. Messa presieduta dal nostro
Arcivescovo Mons. Antonio Buoncristiani.
ore 17:00 Tradizionale benedizione degli animali in Cripta.

21 giovedì ore 17:00


Nella sala del Capitolo all’interno del Chiostro,
presentazione del libro “Santa Caterina da Siena”
di J. Jorgensen. Interverranno:
il Prof. Paolo Nardi
il Console generale della Danimarca Avv. Alessandro Berti
l’ editore Sig. Davide Cantagalli

PARTECIPATE NUMEROSI !!!

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