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Smartworking,addioaufficiescrivanie.Eccoipionieridellavoroagile
HOME PA Digitale Smart working, addio a uffici e scrivanie. Ecco i pionieri del lavoro agile
IL FOCUS
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Smartworking,addioaufficiescrivanie.Eccoipionieridellavoroagile
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giugno il progetto prevede la facolt di lavorare fuori dall'ufficio due venerd al mese, oltre a una o
pi giornate durante la settimana, a discrezione dei singoli. Ma, avverte Carlorosi. non basta
cambiare il layout degli ambienti, o introdurre tecnologie digitali per la unified collaboration,
bisogna prima di tutto impostare, a partire dalle figure apicali dell'impresa, una logica di
responsabilizzazione sui risultati nell'ottica di raggiungere maggiore autonomia in base ai reali
obiettivi di business. Funziona? Secondo le nostre indagini interne per il 34% dei lavoratori il
sistema non d ancora sufficiente flessibilit, ma in generale vissuto come un riconoscimento
intangibile, una gratificazione sul piano dell'aumento delle responsabilit. Siamo quindi sulla
strada giusta.
Anche Plantronics ha cercato di portare la propria idea di smart working al limite dei suoi attuali
confini, effettuando un test sul call center del servizio clienti. Abbiamo cominciato a sviluppare la
strategia nel 2008, quando con la crisi abbiamo perso la met delle persone, dichiara Philip
Vanhoutte, senior VP & MD, Europe and Africa della multinazionale specializzata in sistemi audio
professionali. Quindi ci siamo trovati improvvisamente a dover fare le stesse cose con meno
risorse. Il lavoro agile non stato per utile solo per dare pi flessibilit all'organizzazione. Si
rivelato prezioso soprattutto per aumentare la motivazione dei collaboratori. un mondo nuovo, ed
difficile prevedere le conseguenze di questo approccio, visto che non esistono pi limiti di tempo
e spazio. Dopo otto anni di implementazione parliamo ancora di un work in progress i cui effetti a
volte ci stupiscono, precisa Vanhoutte. L'estensione al front office, per esempio, si rivelata un
successo, in quanto il lavoro dei consulenti telefonici risultato generalmente pi meno stressato
e pi focalizzato. D'altra parte, non tutti preferiscono lavorare da casa e continuano a scegliere il
call center.
L'ESPERIENZA DEI CARRIER
Sul fronte telco, Vodafone Italia si distingue per essere la prima azienda italiana per numero di
soggetti coinvolti in progetti di smart working. Nel 2014 era 2.300 i dipendenti che potevano
accedere a forme di lavoro agile una volta a settimana. Oggi si parla di 3.200 risorse (tra quelle per
cui non previsto un contatto diretto con il cliente), che hanno lopportunit di lavorare da remoto
per due giorni al mese compresi tra il marted e il gioved. Mentre Telecom Italia si trova ad
affrontare una sfida ambiziosa: il progetto di razionalizzazione degli edifici che interesser dieci
citt e una cinquantina di edifici. Abbiamo anche noi scelto un approccio di tipo culturale che
coinvolgesse tutta l'organizzazione, dice Stefano Mattevi, responsabile Segment Marketing Direct
Channel Business dellazienda. Si cominciato con una mail del nostro amministratore delegato
mandata a tutti i dipendenti in seguito a una survey effettuata per capire quali sono effettivamente
le esigenze legate ai vari mestieri dei collaboratori e in che modo si possono declinare sul piano
dello smart working. Il pilot prevede la formazione a tutti i livelli, specialmente dei leader, che
devono cambiare il rapporto con i propri team, maturando una nuova attitudine alla delega. Il
management, conclude Mattevi, dovr inoltre imparare a misurare le capacit dei collaboratori
per obiettivi e non per compiti e mansioni. Solo dopo arriva l'aspetto tecnologico. Anche perch in
questo senso giochiamo in casa: nostra prerogativa portare sul mercato soluzioni che abbiamo
sviluppato e adottato in primis all'interno dell'organizzazione, a partire dagli strumenti di unified
collaboration e dalle infrastrutture di rete a supporto delle applicazioni aziendali.
ANCHE IL WELFARE DIVENTA SMART?
Un caso fuori dal coro, visto che non riguarda un'azienda privata bens un'istituzione pubblica
quello del Comune di Genova, che ha affrontato la spending review puntando sulla produttivit,
sull'iniziativa e sulla dotazione hardware dei propri dipendenti. Il programma di smart working
stato coordinato da Isabella Lanzone, assessore al Personale (con delega all'Informatica) della
Giunta Doria, che ha dovuto far fronte al blocco delle assunzioni (il personale passato da 6.100
dipendenti nel 2012 agli attuali 5.400) proponendo un investimento sul fattore personale e sulla
promozione della qualit della vita dei cittadini attraverso un'erogazione pi flessibile dei servizi.
Abbiamo dovuto ripensare il concetto stesso di modalit lavorativa, passando da quella esecutiva,
tipica dei dipendenti pubblici a un tema di coprogettazione, con obiettivi standardizzabili e
misurabili, in modo da rendere comprovabile il lavoro. Non avendo risorse da destinare alle
attrezzature informatiche, abbiamo chiesto ai dipendenti, in cambio di orari flessibili, di mettere a
disposizione i propri Pc, tablet, smartphone e connessione Wi Fi. L'iniziativa sta funzionando,
facendo registrare un aumento delle performance media delle persone coinvolte, tanto da
spingere il Comune a presentare ai sindacati la proposta di una ridefinizione al rialzo degli
obiettivi di produttivit.
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Non per niente Lucia Landi, responsabile del Personale della Cassa di Risparmio di Cento, gruppo
che conta 444 dipendenti tra le sedi e le filiali di Modena, Bologna e Ferrara, parla di welfare
allargato. Lo smart working un tema delicato anche per organizzazioni non estese come la
nostra. Oltre al posto di lavoro, la societ a diventare pi che liquida: sempre connessa, inserita
in un flusso di dati costante, e di conseguenza anche la distinzione tra attivit professionale e
tempo libero tende a dissolversi. In questa transizione non bisogna per perdere di vista la logica
dellazienda, ammonisce Landi. Per noi conciliare la persona nella sua complessit significa dare
vita a una banca olistica attraverso un cambiamento culturale che passa dalla formazione. Anche
tecnica, visto che grazie al digitale e ai processi di smaterializzazione tipici del nostro settore le
persone forse non cambieranno lavoro, ma lo svolgeranno in modi diversi, con obiettivi e strumenti
differenti. Il compito di guidare la trasformazione verso il lavoro agile presuppone secondo la
manager la capacit dell'azienda di fornire ai propri collaboratori strumenti per gestire la presenza
mentale a prescindere dal luogo di lavoro. Pur avendo alle spalle un quadro normativo complesso,
stiamo lavorando su tanti progetti, tenendo conto dei nuovi mestieri in mobilit e della
responsabilit che ogni impresa ha quando si tratta di capitalizzare il valore umano.
RIPRODUZIONE RISERVATA
06 Novembre 2015
TAG: smart working, unicredit, Vodafone, Bayer, American Express, landi, cassa di risparmio di
cento, welfare, carrier, polimi, job act
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