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Indice
Introduzione
I.

Maria, la madre di Ges nel Corano

I.1. Convergenze mariologiche


I.2. Tre divergenze fondamentali
a. Maternit divina
b. Maria, membro della Trinit
c. Maria sorella di Aronne
II.

Ges nel Corano: un profeta eccezionale

II.1.Cristologia Coranica
II.2.Ges solo un uomo
II.3.Negazione della crocifissione e morte di Ges
II.4.Soteriologia coranica
III.

Ges come argomento di dialogo tra cristiani e musulmani

III.1.

Le difficolt del dialogo attorno ai testi evangelici

III.2.

Il messaggio di Ges come possibilit di dialogo

III.3.

Ges nella tradizione mistica del sufismo

Conclusione
Bibliografia

1
GESU E MARIA NEL CORANO
Un confronto tra Vangelo e Corano

Per un corretto approccio alle figure di Ges e di Maria nel Corano, bisogna considerare
che il Corano si forma attorno ai primi decenni del VII secolo. In quel tempo le notizie del
cristianesimo arrivavano allArabia (la Mecca e Yatrib) nella sua forma monofisita- nestoriana,
ma si tratta di elementi frammentari, idee vaghe e inesatte sulla Trinit, sul cristianesimo, e
notizie leggendarie su Ges.1 Sar anche importante considerare che le fonti usate da Maometto
[o da suoi informatori] su Maria e su Ges sono, oltre ai quattro Vangeli canonici, i racconti e
leggende apocrifi come il Protoevangelo di Giacomo, lo Pseudo-Matteo e soprattutto il Vangelo
di Tommaso (detto anche il Vangelo dellinfanzia del Salvatore) 2, facendo una sintesi tra Vangeli
canonici e apocrifi dando per particolare preferenza a questi ultimi.
Questo fatto insieme ad altri motivi storici e politici, volontari o involontari (difficile da
individuare) hanno dato come risultato inesattezze, contraddizioni, imprecisioni degli elementi
evangelici disseminati nel Corano e che determinano delle divergenze sostanziali attorno alla
figura e personalit di Ges e Maria; ci nonostante, si possono trovare anche delle convergenze.
E importante conoscere le une e le altre, ma soprattutto il patrimonio comune al cristianesimo e
allIslamismo che ci consenta di intraprendere un dialogo costruttivo. In queste poche pagine,
cerco di individuare alcuni elementi importanti che potrebbero essere utili a tale scopo
fermandomi allo strettamente essenziale. Per questa presentazione mi servo fondamentalmente
di Guzzetti nel suo interessante confronto sinottico Bibbia e Corano, e di altri autori.

Cf. A. BAUSANI, Il Corano, R.C.S. Rizzoli Libri S.p.A., Milano 1994, p.XVII-XVIII.
Cf. CH. M. GUZZETTI, Bibbia e Corano: confronto sinottico,Milano, San Paolo, 1995, p. 233; F.PEIRONE, Cristo
nellIslam, Ed. Consolata, Torino, 1964, p.56.
2

2
I.

Maria, la madre di Ges nel Corano


Maria appare come una delle figure pi belle del Corano che parla di lei sempre con il

massimo rispetto. Fuori del dogma della divina maternit, tutti gli altri dogmi e le tradizioni
mariane della Chiesa possono trovare, in un certo senso, un punto di appoggio nel Corano 3. Tra
le tradizioni, la nascita di Maria riportata dal Corano (Sura 3,33-37) fa chiaro riferimento al
Protoevangelo di Giacomo 4,1; 5,2 e al Pseudo-Matteo IV4. Senza fermarmi agli avvenimenti
evangelici che pur trovano una loro risonanza nel Corano, come lAnnunciazione (Sura 19,1721; 3,45-46), la Concezione Verginale (Sura 19,20-22), il Natale (Sura 19,22), cerco di
individuare qui alcune convergenze e divergenze che mi sembrano importanti tra Vangelo e
Corano a livello mariologico:
1.1.

Convergenze mariologiche

DIGNITA E SANTITA DI MARIA5


NEL VANGELO
NEL CORANO
- Maria madre di Ges, figlio di Dio, quindi Madre - Maria madre di Ges (Sura 2,87b; 2,87.253;
di Dio (Mt 1,16)
3,45;4,157.171; 5,17.46.72.75.78; 21,91;23,50;43,57.)
- Vergine (Mt 1,20b)
- prescelta da Dio, pura, eletta su tutte le donne (Sura
3,42)
- mai toccata da uomo (Sura 3,47)
- custodisce la sua verginit ed un segno (esempio)
per le creature (Sura21,91; 66,12a)
- vera credente (Lc 1,38)
- vera credente e donna devota (Sura 66,12b)
- Benedetta, piena di grazia (Lc 1,28)
- Santa (Sura 5,75), senza peccato (3,42-48; 21,91)6

1.2.

Tre divergenze fondamentali


a. Maternit divina
Tra le differenze, la pi essenziale senza dubbio il fatto che il Corano respinge con

orrore che Maria sia Madre di Dio, come Ges stesso non pu essere Dio ma una semplice
creatura umana: Il Cristo figlio di Maria non era che un Messo di Dio come gli altri che furono
prima di lui, e sua madre era una santa, ma ambedue mangiavano cibo. (Sura 5,75a). Alla base
di questo si trova il fatto che il Corano ha una concezione estremamente materiale della
paternit, compresa quella divina, essa inconcepibile senza rapporti sessuali tra due persone di
sesso diverso, come affermato dalla Sura 6,101a: Creatore nuovissimo dei cieli e della terra,
come potrebbe egli avere un figlio se non ha una compagna (consorte)?.7

Cf. F.PEIRONE, Cristo nellIslam, p.43.


Cf. CH. M. GUZZETTI, Bibbia e Corano, p.234-235.
5
Cf. Ibid., p.244-245.
6
Cf. Ibid., p. 237, nota a. Sulla Sura 3,42-48, Possiamo affermare che, con una terminologia assai meno elaborata di quella
cristiana [il Corano], ammette in pratica che Dio ha preservato Maria da ogni peccato (cf. 21,91; 66,12).
7
Cf. Ibid., p.253, nota d.
4

3
b. Maria, membro della Trinit
Il Corano afferma che i cristiani considerano Maria come un membro della Trinit (Sura
5,116). La Sura 4,171-172 nega la Trinit e la divinit di Ges: non dite: Tre! Basta!; ma
evidente una misconoscenza del dogma cristiano per cui il Corano non condanna in realt la
Trinit come conosciuta dal cristianesimo, ma piuttosto un triteismo composto da Dio Padre, da
Ges e da Maria sua Madre8.
c. Maria, sorella di Aronne
Apparentemente c una confusione nel Corano tra Maria, Madre di Ges e Maria sorella
dAronne e Mos, difficilmente attribuibile a Maometto per ugualmente non risolta. Per
Guzzetti questo pu essere interpretato invece come della discendenza di Aronne9.
II.

Ges nel Corano: un profeta eccezionale


Ci sono delle divergenze fondamentali tra cristianesimo ed Islamismo per quanto riguarda

la persona e la missione di Ges. La figura di Maria appare nel Corano sempre legata a quella
del figlio Ges a tal punto da dire (in pi brani) che i due costituiscono un solo segno 10 E Ges
viene chiamato nel Corano il figlio di Maria, il che vuole indicare s la sua origine del tutto
eccezionale, ma anche che Ges un semplice uomo e non Figlio di Dio. Questo costituisce,
come si vedr, una differenza fondamentale che separa abissalmente lIslam dal Cristianesimo.
Latteggiamento coranico verso Ges va in due direzioni: una di grande rispetto in quanto uomo
eminente, profeta e messia (non in senso cristiano) e laltra di condanna categorica della sua
divinit nel nome di un monoteismo assoluto e intransigente11.
Oltre ai racconti aneddotici, il Corano, riporta elementi fondamentali della missione
profetica di Ges. Di fatto Ges nel Corano fondamentalmente un inviato di Dio, apportatore
di una rivelazione, il Vangelo; ultimo dei profeti che precedette Maometto, il quale ha il primato.
Per Ges nato in modo miracoloso e ha una missione eccezionale, il che viene confermato
dallelenco dei titoli che gli si attribuisce, che potrebbero entusiasmare a primo colpo docchio.
Essi per devono essere presi in senso Coranico, cio, il significato teologico che le
espressioni possono avere nel contesto evangelico viene di fatto minimizzato dalla tradizione
Islamica.

Tutti i privilegi attribuiti a Ges non cambiano il suo carattere sostanzialmente

umano12.
8

Ibid..
Cf. Ibid., p.241, nota b.
10
E cos anche del Figlio di Maria e di sua Madre facemmo un Segno (Sura 23,50; cf. 21,91.)
11
Di: Egli, Dio uno -Dio, lEterno. Non gener n fu generato- e nessuno Gli pari (Sura 112,1-4).
12
Cf. CH. M. GUZZETTI, Bibbia e Corano, p.246: Il Corano ne interpreta i privilegi nel contesto del monoteismo pi
intransigente e condannando come imperdonabile bestemmia laffermazione della sua divinit.
9

4
Cerco dindividuare qui le principali convergenze e divergenze tra Vangelo e Corano:
2.1.

Cristologia coranica
Per il Vangelo Ges il Cristo, Figlio di Dio, mentre per il Corano non il Figlio di Dio

ma un semplice uomo, ci espresso specie nella Sura 4,171-172:


CONDANNA DELLA DIVINITA DI GESU E DELLA TRINITA13
Vangelo
Corano
Senso Coranico
- Ges il Cristo, il Figlio del - Il Cristo (Messia), figlio di - Cristo o Messia: nome proprio riservato a
Dio vivente Mt. 16,16; Mc 8,29. Maria, non che:
Ges con significato diverso da quello
ebraico-cristiano. Non significa unto o
consacrato da Dio ma toccare o
toccato perch Ges tocca i malati e li
guarisce o perch egli stesso toccato dalla
benedizione divina. Lislam ignora il
concetto cristiano di Ges come redentore
dellumanit.
- Venuto nel nome del Padre suo - il Messaggero di Dio,
- I profeti o messaggeri sono uomini,
(Gv 5,43).
impeccabili e infallibili, eletti e mandati da
Dio per ammonire i diversi popoli (Ges
per gli ebrei)
- Il Verbo di Dio fatto carne (Gv - il suo Verbo che egli depose in - Verbo o Parola di Dio: Non nel senso
1,14)
Maria
cristiano ma perch frutto della Parola
creatrice senza concorso umano.
- Concepito per opera dello Spirito - e uno Spirito da Lui esalato. - Spirito di Dio: in quanto prodotto dal
Santo (Mt 1,18-20)
(Sura 4, 171).
soffio (Ruah) creatore di Dio o anche dal
soffio dellangelo Gabriele.
- Una sola cosa con il Padre (Gv - Condanna della Trinit -Trinit: Come gi spiegato (per Maria), il
10,30)
cristiana: Non dite: Tre!Basta! Corano ha una concezione estremamente
- Non credi che io sono nel Padre (4,171).
materiale della paternit divina e una
e il Padre in me?(Gv 14,10)
- Non Figlio di Dio: Perch conoscenza incompleta del dogma della
- Davvero costui era Figlio di Dio un Dio solo, troppo Trinit cristiana.
La triade (Padre,
Dio! (Mt 27,54)
glorioso e alto per avere un figlio! Ges,Maria) non fa riferimento affatto alla
(Sura 4,171)
fede cristiana.
- Non c divinit allinfuori di
Dio (Sura 3,62)
- Il Servo di Jahweh (Mt 3,17; - un Servo cui concedemmo i - un semplice servo come gli Angeli
At3,13) preannunciato dai profeti Nostri favori (Sura 43,59; cf. Cherubini
(Is 42,1).
4,172).

2.2.

Ges solo un uomo


Il Corano riporta dei miracoli compiuti da Ges anche se con delle sfumature magiche 14,

tuttavia esse non devono trarre in inganno sulla sua personalit: lui compie i miracoli ma sempre
col permesso di Dio (Sura 3,49), questa precisazione vuole sottolineare che Ges solo un
uomo15.

La Sura 5,112 ss. parla di una mensa fatta scendere da Ges dal cielo. Alcuni

commentatori cristiani vedono qui un riferimento allEucarestia o alla moltiplicazione dei pani e
13

Cf. Ibid., p.252-253


Nella Sura 3, 49 Ges capace di creare un uccello dallargilla (cf. Protovangelo apocrifo di Tommaso e Pseudo-Matteo),
guarire il cieco nato (cf. Gv 9,1-41), e il lebbroso (cf. Mt8,1-4), risuscitare i morti (cf. Lc7,11-17, 8,49-56), ma anche indovinare
quel che si mangia o si conserva nelle case.
15
Cf. CH. M. GUZZETTI, Bibbia e Corano, p. 249.
14

5
dei pesci (Gv 6,48). Bausani lo collega alla petizione del Padre Nostro: dacci oggi il nostro
pane quotidiano. Guzzetti ritiene che tanto il Corano come la tradizione islamica, considerano
questo brano da annoverarsi tra i miracoli: Ges non che un operatore di miracoli16.
Daltra parte nella Sura 3,50 Ges si presenta come colui che conferma la Legge:
venuto a confermare quella Torah che fu rivelata prima di me (cf. Mt.5,17). Non solo, ma gli
superiore in quanto viene a dichiararvi lecite alcune cose che verano state proibite (cf. Mt
12,6; Mc 2,27; 7,5; 14-15.19b). Per il versetto 51, a modo di chiarimento, afferma che non
Dio n Figlio di Dio: Poich certo Dio il mio Signore e il vostro Signore17.
2.3.

Negazione della crocifissione e morte di Ges


Seguendo un cos detto Pseudo Vangelo di Barnaba18, nella Sura 4,157-158 si nega la

crocifissione e morte di Ges. Secondo la mentalit coranica, non pu morire vinto dai giudei un
profeta; questo sarebbe uno scandalo tanto pi perch questa morte priva di qualsiasi funzione
redentrice. La spiegazione che d il Corano, riprendendo la eresia del docetismo, la negazione
della morte reale di Ges: era lui solo in apparenza 19, qualcuno fu reso ai loro occhi simile a
Lui20, non lo uccisero, ma Iddio lo innalz a s (v.157). Secondo sviluppi nella tradizione
islamica che si poggiano nella Sura 43,61 i musulmani aspettano il ritorno di Ges: egli non
che un presagio dellOra ultima. Lui torner in terra, uccider lanticristo, debeller i suoi
seguaci, si far musulmano, chiamer tutti a pregare dietro di lui e Lui dietro Maometto, morir
di morte naturale e sar sepolto accanto a Maometto 21.

Resta fermo, per, che il profeta

Maometto completa e porta a perfezione la rivelazione che si avuta attraverso Mos e poi
attraverso Ges. Maometto resta per lIslam il sigillo dei profeti; a lui vengono attribuiti la
profezia della Torah sulla venuta di Ges (cf. Dt 18,15.18-19) e lannuncio fatto da Ges
sullinvio del Paraclito (Gv 15,26-27). Questi due brani, secondo la Sura 7,157 e 61,6 sono
allusivi alla venuta di Maometto22.
2.4.

Soteriologia coranica
Possiamo riassumere cos con Filoramo la soteriologia Islamica: Ges presentato dal

Corano essenzialmente come un profeta, mentre viene completamente ignorata la sua azione
redentrice, che sta al centro dellannuncio del Nuovo Testamento. Infatti il Corano tace sul
16

Cf. Ibid., p. 256-257.


Cf. Ibid., p. 250-251.
18
Cf. M. BORRMANS, Orientamenti per un dialogo tra cristiani e musulmani, P.U.U., Roma 1991,p.100: il Pseudo Vangelo di
Barnaba risale alla fine del XVI secolo; molti dotti musulmani presentano oggi (in traduzione araba) questo Pseudo Vangelo
come lunico e autentico()si tratta di un apocrifo di recente fabbricazione.
19
Cf. CH. M. GUZZETTI, Bibbia e Corano, p. 269 nota a.
20
Cf. Ibid., p.259 nota f: Secondo il Pseudo Vangelo di Barnaba questo sarebbe stato Giuda in castigo del suo tradimento.
21
Cf. Ibid., p.273, nota b.
22
Cf. Ibid., p. 266-267.
17

6
battesimo, sul mistero Pasquale, sullEpifania come sulla vittoria sulla morte. Gli uomini,
secondo lannuncio islamico, non necessitano di salvezza e dunque di un redentore ma della
misericordia divina. Ognuno peccatore davanti a Dio e responsabile dei propri peccati, di
conseguenza, nessuno pu farsi carico di salvarlo attraverso una sofferenza vicaria23.
III. Ges come argomento di dialogo tra cristiani e musulmani
Dopo aver visto la figura di Ges come presentata dal Corano, cerco di individuare
alcune difficolt e possibilit importanti davere presente per un approccio dialogico
cristianesimo-islamismo.
3.1.

Le difficolt del dialogo attorno ai testi evangelici


La dottrina islamica su Ges, come abbiamo visto, si presta ben poco al dialogo con i

musulmani, perch essi hanno gi un loro concetto irreformabile sulla sua persona e sulla sua
missione. In ultima analisi, per il Corano, Ges un perfetto musulmano. Daltra parte, non
sarebbe giusto interpretare in chiave cristiana i passi essenziali della cristologia coranica 24.
Unaltra difficolt viene dal fatto che le Sacre Scritture cristiane come quelle degli Ebrei,
sono considerati dallIslam come falsificazioni. E importante averlo presente perch questo
rende inutile il ricorso ad un confronto dei testi in vista di un dialogo. Per loro i nostri Vangeli
non sono state trasmessi nel loro testo originale n comunicati secondo il volere divino ma
adulterati sia nel loro contenuto che nel messaggio e quindi nel loro spirito originario25.
Per il cristianesimo, per, la persona di Ges come rivelata nei Vangeli, il Figlio di Dio
incarnato e il suo Mistero Pasquale restano la pietra angolare sulla quale non possibile
transigere. Le profonde divergenze sulla sua persona e missione sembrano insuperabili. Tuttavia
Ges, come presentato dal Corano, potrebbe essere accettato dai musulmani come un esempio
di Santit e di sottomissione a Dio, un modello capace di portarli ad uninteriorizzazione dei
valori fondamentali della loro fede e del loro culto.
3.2.

Il messaggio di Ges come possibilit di dialogo


La persona del Messia, Ges, la sua santit di vita e il suo messaggio suscitano grande

interesse tra i musulmani. Questi aspetti meritano di essere considerati e approfonditi per un
possibile avvicinamento tra le due religioni.
Riguardo al suo messaggio, soprattutto a livello dei valori morali e religiosi contenuti
negli insegnamenti di Ges, specie nelle beatitudini, il punto dove il Corano e il Vangelo trovano
23

G. FILORAMO, Manuale di storia delle religioni, Ed.La terza, 1998, p. 253.


Cf. CH. M. GUZZETTI, Bibbia e Corano, p. 246-247.
25
Cf. M. BORRMANS, Orientamenti per un dialogo, op. cit. p.109-110: viene invece considerato come originale da molti dotti
musulmani, quindi come unico punto di riferimento il Pseudo Vangelo di Barnaba.
24

7
maggiori convergenze; esse potrebbero essere accettate dai musulmani in quanto non dipendono
dallIncarnazione del Verbo:
INSEGNAMENTI ISLAMICI CHE RICHIAMANO ILVANGELO
Nel Corano
Nel Vangelo
- I miei giusti erediteranno la terra (Sura 21,105 cf. - Beati i miti perch erediteranno la terra (Mt 5,5).
39,74)
- Chi perdona, Dio gliene dar ricompensa (Sura - Non occhio per occhio ma porgete anche la guancia
42,20b)
sinistra (Mt 5,38).- Non fatte di Dio loggetto dei vostri giuramenti - Non giurate (Mt 5,34)
(Sura 2,224).
- Lelemosina meglio farla in segreto ( Sura 2,270; cf. - La elemosina sia fatta in segreto ( Mt 6,1-4)
2,264)
- Non pregare come gli ipocriti per farsi vedere. ( Sura - Non pregate come gli ipocriti per farsi notare dagli
4,142; 107,4-7).
uomini (Mt 6,5).
- La provvidenza di Dio sostenta gli esseri viventi - avere fiducia nella providenza ( Mt6,25)
egli ascolta e sa ogni cosa (Sura 29,60)
- Il Padre celeste si preoccupa anche degli uccelli (Mt
- Dio sostiene gli uccelli ( Sura 16,79)
6,26)
- Le due grandi vie: quella comoda e quella della - Entrate per la porta stretta (Mt 7,24-27)
perdizione (Sura 90,8-10)
- Fondare ledificio sul timore di Dio, non sullorlo di - La casa costruita sulla roccia: ascoltare la Parola e
un banco di terra (Sura 9,109).
metterla in pratica (Mt 7,13).
- Parabola della luce dei credenti (Sura 57,12-15)
- Parabola delle 10 vergini ( Mt25,1-13)

Queste convergenze possono significare per il credente musulmano, che vuole approfondire
la sua fede, un cammino verso linteriorizzazione del culto (valori religiosi) e della legge (valori
morali)26, liberandoli da uninterpretazione alquanto legalistica dei loro precetti 27, nonch una
possibilit di dialogo tra le due religioni.
3.3.

Ges nella tradizione mistica del sufismo


Il sufismo vuole indicare lesperienza mistica islamica che fiorisce nel IX-X secolo d.c.,

come segno di una matura e ricca esperienza spirituale. Il cammino dei sufi ci porta al cuore
dellesperienza religiosa islamica.

Il sufi28 colui che ha sperimentato che cosa significa

veramente lincontro col Dio vivente. Questa esperienza lo porta al di l delle spiegazioni
ufficiali dei teologi e delle elucubrazioni dei filosofi: nessuno come lui pu capire e ripetere che
una cosa parlare su Dio e unaltra entrare in un incontro reale con Lui. Perci molti

26

La esperienza religiosa musulmana si riassume nella professione di fede, il compimento del culto e lubbidienza alla Legge : cf.
Ibid p.90.
27
Considerando il culto della Legge che lIslam manifesta attraverso le precisioni nelle sue prescrizioni si pu intuire che essa si
presta facilmente a un legalismo moralizzante: cf. Ibid., p.100.
E interessante considerare come alcune pensatori ebrei, come Martin Buber o Schalom Ben-Chorin hanno analizzato il problema
del significato della figura del Ges storico per il giudaismo. Questo ultimo vede in Ges unautorit che spinge verso
uninteriorizzazione della legge giudaica: cf. P. MEINHOLD, Manuale delle religioni, Queriniana, Brescia 1997, p. 219.
28
Cf. G. SCATTOLIN, Esperienze mistiche nellIslam, i primi tre secoli, EMI, Bologna 1994, p.146: Sufi: Asceta, mistico.
Tale termine indicava allinizio il tipo di vestito di lana (in arabo suf) che i primi asceti musulmani avevano adottato come
segno del loro particolare tipo di vita. In seguito, tuttavia, il termine venne ad indicare tale tipo di vita in se stesso,
indipendentemente dal genere di vestito adottato.

8
specialisti vedono nel sufismo lambiente pi propizio per il superamento di tanti pregiudizi
teorici e storici, cio per un dialogo fruttuoso tra cristiani e musulmani29.
Infatti, nella tradizione mistica islamica del sufismo, la figura di Ges ha avuto uno sviluppo
notevole come esempio perfetto di santit e di unione con Dio30. Al-Hasan al Basri (m.110/728),
una delle personalit pi note nel primo secolo dellIslam, ed altri sufi presentano Ges (Is, nel
Corano) come il tipo delluomo asceta e spirituale31. E seguendo questa strada del sufismo
che il grande mistico Al-Hallg (m 309/922), uno dei pi conosciuti e popolari sufi del mondo
islamico, oltrepassando i dogmi della religione islamica, arriva ad affermare Dio, nellessenza
della sua essenza, amore32, parole che sigill con la propria vita accettando la morte dalle
mani di coloro che si credevano zelanti della religione di Dio33. In questo annuncio, che non
lontano da quello cristiano del Dio Padre-Amore, potrebbe trovare risposta la ricerca di tanti
musulmani che ricercano Dio con cuore sincero.
Conclusione
Dal confronto fatto dei testi evangelici e coranici attorno alle figure di Ges e di Maria
si pu vedere chiaramente che sebbene nel Corano ci siano delle apparenti convergenze col
Vangelo, nelle stesse convergenze si trovano delle divergenze sostanziali a livello storicoteologico. Possiamo attribuire queste divergenze alla qualit delle informazioni sul Vangelo a cui
attinse Maometto, come alle vicende attorno allelaborazione del testo Coranico (sappiamo che
Maometto non scrisse nulla) ed altri motivi che sarebbero da valutare. In ogni caso, quello che
interessa che lIslam ha una sua concezione immutabile di Ges e di Maria che certo non lascia
molto spazio al dialogo a livello teologico, per che dona un posto di grande onore e rispetto ad
ambedue le persone.
Tuttavia quegli aspetti della vita e del messaggio profetico del Ges evangelico, che non
dipendono degli intoccabili dogmi islamici e che trovano un loro riscontro nel Corano, possono
essere un argomento di dialogo con i musulmani. In questo senso, i valori sociali, morali ma
soprattutto spirituali (come nel caso del sufismo), del messaggio di Ges possono essere un
patrimonio comune alle due religioni e una via di dialogo. Possono significare un arricchimento
vicendevolmente nel confronto delle mutue esperienze religiose che vada al di l di ogni
discussione teorica.

29

Cf. Ibid., p.17-18; cf. M. BORRMANS, Orientamenti per un dialogo, p. 91-92.


Cf. CH. M. GUZZETTI, Bibbia e Corano, p. 273.
31
Cf. G. SCATTOLIN, Esperienze mistiche nellIslam, p.44-46; p.47: egli, pur non possedendo nulla, possiede tutto. In tale
stato sperimenta un nuovo rapporto con gli esseri, una comunione profonda con essi: egli infatti -con-loro, perci libero.
32
Cf. G. SCATTOLIN, Esperienze mistiche nellIslam, p. 105.
33
Cf. Ibid., p. 129-132.
30

9
Sr. Graciela Otsu Navarrete
Opera Mater Dei
Lic. Missiologia P.U.U.

BIBLIOGRAFIA
BAUSANI, ALESSANDRO, Il Corano, Biblioteca Universale Rizzoli, Milano 1994;
BORRMANS, MAURICE, Orientamenti per un dialogo tra cristiani e musulmani, P.U.U.,
Roma 1991; FILORAMO, GIOVANNI, Manuale di storia delle religioni, Ed.La terza 1998;
GUZZETTI, CHERUBINO MARIO. Bibbia e Corano: confronto sinottico, San Paolo Milano
1995; MEINHOLD, PETER, Manuale delle religioni, Queriniana, Brescia 1997; PEIRONE,
FEDERICO, Cristo nellIslam, Ed. Missioni Consolata, Torino 1964; SCATTOLIN, GIUSEPPE,
Esperienze mistiche nellIslam, i primi tre secoli, EMI, Bologna 1994; SCATTOLIN,
GIUSEPPE, Esperienze mistiche nellIslam, secoli X e XI, EMI, Bologna 1996.

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