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ignari del vero significato. Insomma, la maggior parte della gente parla allo
stesso modo, sia nellintimit con la moglie, sia in una conferenza al MIT.
Parlano e, presumibilmente, pensano, su di un binario unico.
Un tale problema rattrista perch tali persone non hanno idea di quanto
sia utile e vantaggioso sapersi spiegare con chiunque.
E difficile immaginare cosa sarebbe lItalia se allantico nucleo
culturale della nazione (Firenze) fosse stato permesso di forgiarne la cultura
attuale, come accaduto in Francia (Parigi), in Gran Bretagna (Londra) e in
Germania (Hannover). Cosa potrebbe essere stata lItalia se il fiorentino fosse
stato accettato come lingua nazionale?
Subito dopo lunificazione, quando la giovane Italia siu stava ispirando
alla Francia, la capitale fu portata a Roma e qui lelemento Mediterraneo,
essendo numericamente pi forte e generando niente altro che burocrati,
insegnanti poliziotti, giudici, intellettuali, immigrati e mafiosi.
Caldeggiati da alcuni intellettuali del nord, conil complesso di
inferiorit nei confronti delle lingua fiorentina (quella lingua italiana di
Macchiavelli e di Galileo, che non riuscivano parlare e meno che mai a
scrivere), questi giornalisti, burocrati, insegnanti e intellettuali, si presero la
supremazia trasportando da Firenze a Roma e a Milano i gangli della cultura,
come ad esempio leditoria, il cinema, la radio e infine la televisione.
Nel 1861, il 90% delle popolazione sarda veniva classificata come
analfabeta, invece che di lingua straniera, come invece era il caso. Comunque
la media italiana di analfabetismo era del 75%, con un minimo del 54% in
Piemonte, Lombardia e Liguria e un massimo dell86% nel Sud. DallEmilial
al Lazio la media di analfabetismo andava dal 68% all83%, il Veneto era al
65% e la Toscana il 74%. Nel 1911 la media italiana era del 40%. In Sardegna
era scesa al 58% mentre in Calabria era al 70%, in Piemonte l11%, in Veneto
al 25% e in Toscana al 35%.
Nel 1951 la media italiana era scesa al 14%, 2,3% nel nordovest, 7,-8%
nellEmilia e nel Veneto, 10-11% in Toscana e Lazio, dal 32% della Calabria al
19% degli Abruzzi, nel Sud.
Sessanta anni fa l80% della popolazione italiana parlabva in dialetto o
una lingua diversa dallitaliano. Allinizio del XIX secolo i dieletti italiani
erano cos diversi da essere reciprocamente incomprensibili. Diverse regioni,
thra le quali la Sardegna e il Friuli parlavano lingue diverse dallitaliano. La
maggior parte del Piemonte parlava il provenzale o una lingua doc. I
piemontesi capivano e pearlavano meglio il francese dellitaliano. LO stesso
Cavour parlava male litaliano e Garibaldi, nato a Nizza, parlava un dialetto
provenzale. Vittorio Alfieri scrisse le sue prime tragedie in francese, la lingua
dei piemontesi colti del XVIII e XIX secolo. In Corsica daltro canto si parlava,
e in certi luoghi si parla ancora oggi, un dialetto toscano. Dopo le guerre
gotiche la Corsica fu ripopolata con genti delle Alpi Apuane. In Istria e in
Dalmazia si parlava il dialetto veneto. Nel Sud Tirolo,Trento e Bolzano e in
zone del veronese si parla ancora oggi il tedesco, mentre nel Friuli e in altre
zone del nord est si parla friulano, sloveno e ladino, lingue diverse
dallitaliano.
Le montagne non sono mai state barriere linguistiche, fino dalla
preistoria gli abnitanti di ambedue i versati di tutte le catene montuose del
mondo parlavano le stesse lingue, Solo con la creazione di confini basati
erroneamente sugli spartiacque, si sono generati gravi problemi e conflitti,
Dai Pirenei al Pamir le montagne non hanno mai diviso i popoli, li ha divisi
solo lignoranza dei nazionalisti.
I primi film americani giunti in Italia erano muti perch il governo
voleva che la gente imparasse litaliano prima dellinglese. Dagli anni 1930 in
poi cresce in Italia lindustria cinematografica mussoliniana e una scuola di
doppiaggio si sviluppa e fiorisce allinsegna del Fascio. Lindustria
cinematografica cresce e fiorisce senza interruzione anche nel dopoguerra.. I
fim sono doppiati, anzitutto perch la gente scarsamente alfabetizzata non
farebbe in tempo a leggere i sottotitoli. Si doppiano anche i miagolii dei gatti