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LASSESSORE che fu alla Rivoluzione ma che e resta in sella alla Cultura resta e rilancia con la
sua presenza la vita intellettuale
della citt di Urbino. Ma forse per
una volta la vera star non Vittorio Sgarbi, che pure con le sue assenze vuol forse evitare di fare a
Urbino la fine che fece a Roma il
marziano di Flaiano. Protagonista della vita culturale urbinate di
questi giorni senzaltro Giuliano Ferroni, un artista che nella
sua vita seppe portare presenze
nelle assenze, verticalit immanenti sui piani degradati, luce nelle opacit, che con le due mostre a
farsi da staffetta, la prima gi in
corso alla Bottega Santi della Casa
di Raffaello e ora quella inaugurata ieri nelle Sale del Castellare, ha
saputo attrarre a Urbino personaggi come il grande architetto Mario Botta e il giornalista di Repubblica Antonio Gnoli per linaugurazione della retrospettiva Leretico allo specchio.
UNA mostra che si avvale della
collaborazione di tutta la citt ha
tenuto a sottolineare il curatore
Umberto Palestini. Il Comune,
lAccademia di Belle Arti, la Scuola del Libro, lAccademia Raffaello e la Direzione della Galleria Nazionale, hanno portato il grande
risultato di avere qui i pi grandi
capolavori di Ferroni. Una mostra che si fregia di un catalogo
allaltezza, ispirato dai testi di Antonio Gnoli che si avvale della
grande professionalit grafica di
Emanuele Bertoni e dellediting
di Patrizia Barattini per una preziosa edizione della casa editrice
Baskerville. Nel suo saluto, Mario Botta ha ricordato gli spazi
diafani e rarefatti di Ferroni che
si coniugano al meglio con quelli
aulici e nobili del Palazzo Ducale,
producendo una degna cesura tra
Rinascimento e arte contemporanea. Per Urbino sarebbe stato
assai meglio avvalersi del buon
senso di Mario Botta piuttosto
Sopra, Umberto Palestini con Vittorio Sgarbi. In alto, da sinistra, Sgarbi con Francesca Crespini, con
Luca Cesari e larchitetto Botta, Antonio Gnoli e infine con Guglielmina von Otter
Tra le iniziative che sembrano in programma ci sono anche eventi meno paludati di
quanto si era abituati, tipo cacce al tesoro
per le scuole o cene con delitto. Lei come le
vede?
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