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Anno XXXI
01.04.2010
Numero
557
PERIODICO DI ATTUALITÀ DEI COMUNI DI ALANO DI PIAVE, QUERO, VAS, SEGUSINO
Specialità:
Grigliate, Spiedi,
Selvaggina,
Porchette,
Pasta, Gnocchi,
Dolci fatti in casa.
Riposiamo il Lunedì
di De Paoli Cinzia & C. s.n.c. È gradita la prenotazione
Via S. Michele, 34 - 31040 Curogna di Pederobba (TV)
Tel. e fax 0423 64089 - Cell. 329 1299112 - trattoriadacialt@libero.it
V.D.M.
di Marco Van Dijk
ELETTROTECNICA
Cell. 335-7604181
il tornado Sede: Via J. Kennedy - 32031 FENER (Belluno). direttore responsabile: Mauro Mazzocco. redattori: Sandro Curto, Silvio Forcellini. collaboratori:
Alessandro Bagatella, Francesco Dal Canton, Ivan Dal Toè, Gianni De Girardi, Antonio Deon, Foto Comaron, Fotocolor Resegati, Silverio Frassetto, Ermanno Geronazzo, Cristiano
Mazzoni, Sergio Melchiori, Antonio Spada, Andrea Tolaini.
abbonamenti: italia Abbonamento annuale (18 numeri) 20,00 ESTERO Abbonamento annuale (18 numeri) 40,00.
L’abbonamento può essere sottoscritto o rinnovato nei seguenti modi: 1- versando la quota sul c/c postale n. 10153328 intestato alla pro LOCO di FENER; 2- pa-
gando direttamente ad uno dei nostri seguenti recapiti: NEGOZIO “DA MILIO” - Alano; pasticceria “dolci pensieri” - Fener - BAR JOLE - Fener; MAURO MAZZOCCO - Quero;
ALESSANDRO BAGATELLA - Quero; BAR “PIAVE” Carpen - LOCANDA SOLAGNA - Vas; ANTONIO DEON - Vas; BAR “BOLLICINE” - Scalon; bazar di A. Verri - Segusino.
1 cronaca
Incentivi: al
Incentivi: al via
via dal
dal 66 aprile
aprile
Incentivi:
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la prossima firma del decreto ministeriale attuativo sugli incentivi. Il provvedimento prenderà il via dal 6 del Consiglio prenderà
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del 6
19 aprile.
marzo
aprile.
scorso, la prossima firma del decreto ministeriale attuativo sugli incentivi. Il provvedimento prenderà il via dal 6 aprile.
I settori agevolati dagli incentivi
I settori agevolati dagli incentivi sono: sono: motocicli e moto elettriche, elettrodomestici a basso consumo,
moto elettriche, elettrodomestici a basso consumo, cucine, abitazioni cucine, abitazioni
Iecologiche,
settori agevolati
ecologiche, dagligru
rimorchi,
rimorchi, incentivi
gru sono: motocicli
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per l'edilizia, macchine e moto
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uso agricolo,
agricolo, elettrodomestici
motori nautici,ainternet
motori nautici, basso con
internet consumo,
conununbonus cucine,
bonus abitazioni
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giovani. rimorchi,
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anche che la ripresa è lenta e intermittente. E’ dunque necessarioil
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questa mattina incentivi in Consiglio dei Ministri il decreto che stanzia 42070 milioni per
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settore tessile e altri interventi per 50 milioni a sostegno della cantieristica navale, delle alte tecnologie dell’aerospazio,
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interventi perper 50 50 milioni
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della cantieristica navale, delle
dellealte altetecnologie
tecnologiedell’aerospazio,
dell’emittenza radiotelevisiva locale. Tutti gli ainterventi
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migliorare l’ecosostenibilità dell’aerospazio,
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l’ecosostenibilità
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premiare
premiare l’innovazione e la sicurezza sul lavoro. E a chi si ostina ad affermare
l’innovazione – ha concluso Scajola - ricordo che proprio nei giorni scorsi abbiamo concluso la selezione del bandoper
l’innovazione e la sicurezza sul lavoro. E a chi si ostina ad affermare che
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innovativi presentati da 745 imprese e 305 centri di ricerca”. per il Made
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3
Entrata libera e brindisi finale con il Prosecco CSC SANTA LUCIA DI PIAVE
4 LETTERE AL TORNADO
Nozze di smeraldo
per i coniugi Errandi
I coniugi ERRANDI LIBERALE e PETERLE ONORINA,
di Alano di Piave, hanno festeggiato le nozze di
SMERALDO: 55 anni insieme!
Accipicchia!! 55 anni, 660 mesi, 20.075 giorni, 481.800
ore e 28.908.000 minuti insieme !!! E' certo che l'amore
non ha età ed il tempo nulla può fare contro il vostro
amore... Il Vostro matrimonio, con questo anniversario, è
diventato sicuramente eterno. Continuate così.
Figli, Nuore, Genero e nipoti tutti
5 attualità
LETTERE AL TORNADO
Il Partito Democratico è presente nei Comuni di Alano di Piave, Quero e Vas. Il circolo del basso feltrino è composto da
un’assemblea degli iscritti, il segretario e il tesoriere. L’assemblea si è riunita mercoledì 17 febbraio presso l’Hotel Tegor-
zo di Fener esprimendo il seguente voto: segretario Silvia Carelle di Quero, tesoriere Giuseppe Brucculeri di Alano.
Per tutti quelli che volessero avvicinarsi al circolo o chiedere informazioni:
segretario: cellulare 349/71.83.319 - e-mail: carelle_silvia@libero.it
6 cronaca
con la collaborazione di
Pro loco di Alano di Piave
Pro Schievenin
Acqua Oro Blu
Merce o diritto dell’umanità?
mercoledì 7 aprile 2010 ‐ Ore 20,30
Presso la palestra comunale ‐ di Alano di Piave
incontro pubblico
interverranno
Luca Martinelli
giornalista e scrittore, autore di: “L’acqua è una merce”
Valter Bonan
portavoce Comitato Acqua Bene Comune
moderatrice
Maria Pia Simonetto, giornalista
con il patrocinio dei comuni di Alano di Piave e di Segusino…
8 cronaca
Auserflash
A CURA DEL CIRCOLO AUSER ONLUS "AL CAMINETTO" DI ALANO QUERO VAS-VIA ROMA 29 32030 QUERO T.0439.787861
come eravamo
ASTERISCO
I Famigliari
Elena Scariot
festeggia
80 primavere
di Alessandro Bagatella
Elena Scariot, di Quero, che qui vediamo ritratta davanti ad una bellissima
torta, nei giorni scorsi ha festeggiato, assieme ai figli, nuore, nipoti e parenti
il bel traguardo degli ottanta.
Elena ha inoltre offerto a tutti gli invitati un ricco pranzo in suo onore, in un
noto agriturismo di Valdobbiadene.
Girogustando in Feltrino:
l’Azienda Agricola Vitivinicola Biasiotto
di Antonio Miotto *
Il nostro giro eno-gastronomico nel Basso Feltrino ci porta questa volta nel centro del Comune di Vas, dove ci a-
spetta Andrea Biasiotto che, molto gentilmente, ci descrive l’azienda di famiglia che da quattro generazioni produce
e vende vini di ottima qualità.
L’azienda
I prodotti
L’azienda produce e vende 11 tipi di vino tra i quali il Prosecco che, con la recente normativa, può finalmente van-
tarsi della Denominazione d’Origine Controllata, dato che il limite geografico era a pochi chilometri di distanza
dall’azienda. Procedendo con ordine troviamo quindi il Prosecco Spumante “Andrea Biasiotto”, l’Extra Dry e Dei
Colli Trevigiani; rimanendo nei bianchi troviamo anche lo Spumante Brut e Pinot Grigio. Parentesi importante per i
vini rossi, a cominciare con i classici Cabernet Franc, Merlot e Cabernet Franc Riserva fino ad arrivare alle due per-
le della produzione dei rossi:
- il Cabernet Spumante Demi-Sec, uno spumante rosso recentemente valutato con un ottimo punteggio (86)
dall’importante guida “Annuario dei Migliori Vini Italiani” a cura dell’esperto Luca Maroni, che lo descrive
come “una briosa crema di frutto nero la cui morbidezza fluente rende il suo sapore di avvolgente, croccante
equilibrio”;
- il Canaja, un rosso importante dove la metà delle uve che lo compongono vengono appassite per circa
40/45 giorni, il tutto viene poi messo in barrique (rovere francese) per circa un anno. Anche quest’ultimo re-
censito con un ottimo 84 da Luca Maroni che lo descrive come “un vino davvero molto espressivo nei suoi
fragranti e mentosi profumi di frutti di bosco. Un vino-frutto di estrazione e lavorazione enologica davvero
qualificante e armoniosa”.
13 girogustando
ASTERISCO
ATTUALITÀ
Agraria
MARCHI
• ALIMENTI PER ANIMALI
• PRODOTTI PER L’AGRICOLTURA E IL GIARDINAGGIO
• PELLETS E TRONCHETTI • PRODOTTI FITOSANITARI
• BOMBOLE GPL • PIANTINE DA ORTO
rACCONTO
Pulizie di Pasqua
di Martino Durighello
Non era così semplice come oggi si può pensare. Fare la pulizia in casa,
sessant'anni fa, non era impresa da poco, né tale da poter essere affrontata
quotidianamente. Provate un po' voi ad usare aspirapolvere, pulitrice a 100
gradi, lucidatrice, spray e chi più ne ha più ne metta, su un pavimento di
tavèle semiconsunte, su pareti ineguali con scrostature e buchi, su soffitti di
tavole con fessure e travi irte di chiodi (servivano per appendervi salami
scorZét e luganega, ma anche uva e pannocchie ...), su finestre fessurate
con vetri di ... cartone!
Che poi tutta questa attrezzatura non esisteva, né sarebbe servita. Per le
pulizie servivano scope, acqua (da prendere alla fontana), varechina (poca
che la costa schèi!), qualche straccio e ... olio di gomito a volontà.
C'è anche da dire che gli uomini entravano in casa con le scarpe co i fer, vi
portavano sogàt, manère, cugni, seghe e segoi e tanti altri attrezzi necessari
all'attività quotidiana. Nell'angolo della cucina si deponevano, secondo le
stagioni, patate, castagne, pannocchie; vi si montavano i pedegnè per i
cavalier ed anche, quando il buon Dio aveva voluto mandarci un'abbondante
vendemmia, i sentàr e i tinàz. E poi c'era il biavèr, con il suo bottino di zuc,
fasói, téghe, pannocchie, biada, pere, mele ...
Del resto la casa non era il luogo per vivere: si viveva nei campi, nei prati,
nei boschi. La casa era un punto di riferimento, un luogo di raduno, un
posto di ristoro e di ricovero, e soprattutto, lo scrigno degli affetti, il simbolo
della famiglia. Quel grande stanzone che ignorantemente liquidiamo col nome di cucina e che aveva molteplici funzioni
(cucina, salotto, sala da pranzo, ripostiglio ... ) era in realtà "la casa". Espressioni come: "Va a casa, sta a casa, va do
a casa (dalla camera o dal granaio), fora de casa ... " si riferiscono a quello stanzone.
Pulire: un problema!
Si puliva, certo, ma come si poteva, quello che si poteva e quando si poteva. Scopare camere e scale era per lo più la-
voro settimanale, non facile né comodo: fessure tra le tavole, chiodi, travi, buchi non permettevano certo di passare
con lo straccio o il pennello per la polvere. Tutti i giorni c'erano invece pitali da svuotare e da lavare, pagliericci da
smuovere, camere da riordinare. La cucina si scopava anche più volte al giorno e di tanto in tanto si lavava il pavimen-
to: acqua a secchi, spazzettone e scopa, specialmente se per casa bazzicava qualche giovanotto; eh, già, le ragazze
non volevano di certo che entrasse in una casa sporca!
Ma più di tanto, malgrado tutta la buona volontà, non si riusciva a fare. Ecco quindi che, almeno una volta all'anno, si
ricorreva a pulizie eccezionali e generali, il che avveniva per lo più in primavera, all'avvicinarsi della Pasqua, magari
durante la settimana santa; ed ecco perché tali pulizie straordinarie erano denominate "pulizie di Pasqua" (già, come
quelle dell'anima, confessione e comunione una volta all'anno, almeno a Pasqua). Né solo da noi, che tale usanza c'e-
ra in tutta Italia e pure oltre frontiera, a quanto mi si dice.
Allora la casa veniva rovistata da cima a fondo; spesso si ricorreva anche alla reimbiancatura, almeno della "cucina".
Si lucidavano maniglie e pentole, menestri e cazéte, secchi e caldaie di rame. Le ragazze si avviavano alla fontana con
la roba da pulire, un piattino con la pastèla (farina con aceto e sale) un tubetto di "sidol" per gli ottoni ed il solito olio di
gomito. E lì sfrega tu che sfrego io, tra risate, schiamazzi, sgridate (delle mamme), disturbi (graditi) di qualche giova-
notto, ogni cosa acquistava luce e brillantezza. E profumo di primavera! Per quelli che abitavano nelle vicinanze della
chiesa c'era anche lavoro extra: bisognava pure dare una mano a chi faceva bella la casa di Dio. E così, tra i rami e gli
ottoni di casa trovavano posto anche candelabri, vasi, turiboli, navicelle, secchielli ...
Si puliva anche il camino. Lavoro per uomini. Uno sul tetto ed uno dentro casa, al caminetto: tiravano alternativamente
i capi estremi di una fune con al centro legato un fastello di pungitopo. E c'era lavoro anche per i ragazzini: bisognava
pulire la catena del camino. Un gioco, più che un lavoro; un gioco ed una gara. Si prendeva la catena per uno dei ganci
e la si trascinava per i cortili, rincorrendosi e facendo la "vispateresa". Ma il risultato era quello di un lavoro e ben fatto:
la catena, dopo le scorribande per strade e stradine, tornava bella lucida come tutto il resto della casa che odorava di
pulito e di rinnovato, come i prati in fiore.
E quando il sabato mattina si scioglievano le campane nel suono del Gloria, tutto era pronto, anima e corpo ed anche
la casa, per accogliere il Cristo risorto; anche la casa con tutto il suo contenuto: così la doveva trovare il parroco nei
giorni seguenti, quando sarebbe venuto a benedire. Nessuno si sarebbe degnato di fargli trovare una casa sporca ed
in disordine.
ASTERISCO
LEGNA DA ARDERE STAGIONATA DI FAGGIO E CARPINE IN BANCALI - PELLETS- ACCENDIFUOCO - LEGNA DA AR-
DERE IN SACCO
PRONTA CONSEGNA
22 ASTERISCO
La foto di copertina
L’arrivo della primavera stimola la voglia di colori e questa copertina, che ritrae un’opera del pittore querese Francesco
Guerra, degli anni ‘90, ci è sembrata indovinata per assecondare questo desiderio di rinnovata vitalità. Riportiamo un
pensiero esplicativo ripreso dal sito curato da Marco Carlotto http://www.artistiscelti.it/ProgettoGuerra/index.html, dedi-
cato al nostro artista. Il quadro della copertina appartiene al cosiddetto “terzo gruppo”.
“I dipinti degli anni Novanta, tempere su carta, affreschi e legni policromi per lo più astratti, possono essere sud-
divisi a mio avviso in almeno quattro gruppi. Appartiene al primo una serie di lavori caratterizzati da un astratti-
smo lirico di derivazione espressionista, in cui dei segni istintivi, spontanei, impulsivi, quasi gestuali, uniti al co-
lore a tempera o al pastello, sembrano esprimere liberamente le sensazioni dell'artista. Rientrano nel secondo
gruppo, invece, le opere nelle quali Francesco, seguendo le ricerche del Cubismo, elabora un astrattismo geome-
trico, costruito, razionale, cerebrale, meditato, che non interpreta i valori emotivi dell'individuo. I dipinti del ter-
zo gruppo, forse i più belli, sono delle composizioni astratte contraddistinte da un perfetto equilibrio di i-
stinto e razionalità, da un'assoluta armonia di lirismo e geometria, da un'eccezionale sintesi di spontaneità
e cerebralità. Fan parte del quarto gruppo alcuni quadri nei quali compaiono, come in Riccardo Licata, dei segni
ripetuti, reiterati, i quali vanno a costituire una sorta di grafia misteriosa, indecifrabile, riportata su piani colorati
paralleli tra loro.”
Come eravamo
Per la nostra “storica” rubrica abbiamo ricevuto lo stimolo da alcuni nostri
abbonati, i quali hanno voluto regalare un abbonamento al nostro periodico
accompagnandolo con la pubblicazione di due foto separate da un arco di
tempo di 25 anni. Era il 1975 quando Gilberto Meneghin Neirotti si cimentava
alla fisarmonica, all’età di sei anni, e da allora non ha più smesso con la musica
e nel 2010 lo ritroviamo ancora alle prese con lo strumento mentre guida una
formazione canora: il Polifonico Nuovo Rinascimento di Quero. Sono passati gli
anni, ma è rimasta identica la passione e la determinazione che lo hanno portato
LETTERE AL TORNADO
come eravamo
Un “Safari” in Domador
Chi è in grado di attribuire una data precisa alla foto che pubblichiamo è pregato di comunicarla alla redazione. Nessuno
dei “superstiti” della spedizione venatoria in Domador, da noi scrupolosamente interpellati, ha saputo fornirci in proposito
una informazione attendibile, neppure quelli che vantano una memoria elefantina. Eppure la foto immortala un’ avventura
di cui, all’epoca, si parlò e si rise molto,
sia per la eterogeneità dei partecipanti,
sia per i suoi contorni avventurosi.
Chi scrive queste note ricorda, in
particolare, i gustosi galletti alla diavola
(ribattezzati “alla petrolina”) preparati
dal grande chef Carlo Luttman, serviti
con la polenta fatta con l’acqua attinta
da una cisterna dove galleggiavano le
salme di grossi e appetitosi ranocchi di
montagna. La stessa acqua,
naturalmente,veniva impiegata anche
per preparare il caffè e per cuocere la
pasta. E come non dedicare un
pensiero all’unica vittima accertata
delle implacabili doppiette dei nostri
infallibili predatori: al povero “cotorno”
che i soliti maligni dicono fosse già in
avanzato stato di putrefazione quando
fu abbattuto, ma che venne
ugualmente sventolato come un trofeo.
Tra i momenti esilaranti della “spedi-
zione” merita di essere ricordata la
caccia alle “paoline” (specie di cornacchie), che si risolse con un incredibile sperpero di cartucce ma che lasciò misera-
bilmente vuoti i carnieri; ma anche il commovente impegno con cui l’indimenticato Cesare Licini, per accertarsi del recen-
te passaggio della selvaggina, raccoglieva, annusava ed …assaggiava tutte le tracce corporee lasciate dalle inafferrabili
prede. Memorabile è stato anche il movimentato ritorno a casa, specialmente per coloro che, (in crisi etilica grazie alla
dieta di “pèrseghi e vin” cui erano stati costretti dopo che la fiasca del petrolio, andata in mille pezzi, aveva intriso tutte le
altre riserve alimentari) dovettero affrontare una discesa davvero rischiosa e, in qualche punto, perfino drammatica.
La foto ritrae il gruppo dei baldi cacciatori prima del rientro in paese, raggiunti da parenti, amici e … sostenitori. In piedi,
in alto, Antonio Agrizzi, Giuseppe Agrizzi e Orazio Piccolotto. Seduti (o inginocchiati, o stravaccati), da sinistra: Ottavio
De Faveri, Matteo Collavo, Emilio Durighello, Carlo Luttman, Giorgio Simioni, Cesare Licini, Cesare De Faveri, Alfonso
Secco, Paolo Licini, Piero Piccolotto, Gianni Mazzier, Vincenzo Mazzier, Domenico Miuzzi, Antonio Codemo. Nascosto
dietro a Gianni Mazzier, un signore che desidera mantenere l’incognito.
p.p.
25 cronaca
bowling
Calciatori feneresi
…d’altri tempi
La foto a fianco ci è stata consegnata dall’amico Dario
Spada (che è stato, tra l’altro, tra i fondatori di questo gior-
nale) ed è stata scattata nei primi anni Sessanta in quel di
Campo, dove era impegnata la rappresentativa fenerese in
questione: in piedi, da sinistra, Mauro Rizzotto, Giacomo
Rizzotto (deceduto), Luciano Turrin, Emilio Billò e Sandro
Santangelo; accosciati, sempre da sinistra, Dario Spada,
Dario Forcellini, Mario Marchese e Claudio Lasta. Foto
Turrin (padre).
27 MOSTRe
FELICE CARENA
Venezia: Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti - 27 marzo > 11 luglio 2010
Mostra a cura di Virginia Baradel promossa da Regione Veneto/Istituto Veneto di Scienze Lettere ed Arti/Arthemisia Group
LA MOSTRA
Venezia dedica una grande mostra a Felice Carena (Cumiana, Torino 1979 – Venezia,1966), protagonista indiscusso
del Novecento italiano; un omaggio all’artista di origini piemontesi che scelse la Serenissima per trascorrere gli ultimi
ma fecondi anni della sua
carriera.
Promossa dalla Regione del
Veneto, dall’Istituto Veneto di
Scienze Lettere ed Arti e da
Arthemisia Group, la mostra
“Felice Carena” si terrà dal 27
marzo all’11 luglio 2010, nella
prestigiosa sede di Palazzo
Franchetti.
Dopo la mostra dedicata nella
stessa sede a Zoran Music,
conclusa il 7 marzo, prosegue
dunque la valorizzazione degli artisti legati alla città e, in particolare, alla riscoperta di un grande pittore come Felice Ca-
rena, da lungo tempo assente nel panorama delle esposizioni.Dopo oltre vent’anni dalla rassegna svoltasi a Torino nel
1996, la mostra veneziana è la prima importante occasione per riscoprire e rivalutare il Maestro attraverso una ri-
lettura critica aggiornata, con attenzione gli anni veneziani e ripercorrendo altresì la sua lunga attività pittorica,
ricca di richiami e di soluzioni stilistiche in continua evoluzione. A cura di Virginia Baradel e con un comitato scien-
tifico di prestigio composto, insieme alla curatrice da Luigi Cavallo, Elena Pontiggia, Nico Stringa l’evento, coordinato
da Stefano Cecchetto, riunisce oltre 90 opere provenienti dai maggiori musei italiani e da collezioni private, tracciando la
parabola di una biografia artistica che si snoda dai primi anni torinesi sino alle struggenti Pietà e alle sontuose Nature
morte degli ultimi anni. In mostra capolavori esemplari, come I Viandanti (1908-1909, GAM, Udine), Ritratto di un sacer-
dote (1913, Ca’ Pesaro, Venezia), Bambina sulla porta (1919, Fondazione Giorgio Cini, Venezia), La Quiete (1921-1926,
Banca d’Italia), Gli Apostoli (1924, GAM Palazzo Pitti, Firenze), La scuola (1927-1928, Monte dei Paschi), Uomo che
dorme (1938, Galleria Comunale d’Arte Moderna e Contemporanea, Roma), Teatro popolare (1933, GAM, Milano); e
molte importanti opere inedite o mai esposte tra cui la bellissima Deposizione (1938-1939), eccezionalmente prestata dai
Musei Vaticani, la Fuga in Egitto (1940), il Ratto delle Sabine (1942) e il nucleo centrale del discusso dipinto Dogali
(1936), recentemente ritrovato ed esposto come novità assoluta in questa occasione. Il percorso della mostra si presenta
idealmente come una quadreria, che bene si inserisce nelle scenografiche sale di Palazzo Franchetti. Una scelta di capo-
lavori e di opere esemplari in ordine cronologico in sette sezioni illustra i diversi periodi della vicenda artistica di Felice
Carena per cogliere infine l'originalità e la singolare qualità della pittura del periodo veneziano.
Venezia diventa dunque il prisma attraverso cui rileggere l’intera storia della pittura di Felice Carena che accanto
ai grandi estimatori ebbe anche critici avversi: gli venivano contestate la pluralità di richiami e la mancanza di
coesione compositiva. La mostra e i saggi del catalogo Marsilio, portano oggi alla luce la sua inconfondibile ci-
fra personale e sfatano l’idea di un Carena, vecchio, sofferente, ripiegato su se stesso perché il tramonto dal
punto di vista biografico portò al raggiungimento di nuovi traguardi, attraverso un’altissima e inesausta ricerca.
immagine qui riprodotta > Ofelia, 1912, cm 62 x 200 Collezione Privata
28 KARATE
EgidioSpecia
Egidio Speciahahavissuto
vissutol’infanzia
l’infanziaa aSchievenin
SchievenindidiQuero
Queroededè èmolto
moltolegato
legatoalalpaese,
paese,tanto
tantodadaesserci
essercitornato
tornato
anche per festeggiare il 50° anniversario di matrimonio con la moglie Vincenza, festeggiato
anche per festeggiare il 50° anniversario di matrimonio con la moglie Vincenza, festeggiato in Val di in Val di
Prada.La
Prada. Lasegnalazione
segnalazionedell’evento,
dell’evento,corredato
corredatodaldalcomponimento
componimentodidiMaria MariaBiz,
Biz,è èmerito
meritodidiFlavio,
Flavio,gestore,
gestore,
assiemealalfiglio
assieme figlioAndrea
Andreae efamiglia,
famiglia,del
delnoto
notoristorante,
ristorante,dadaanni
anniattivo
attivonella
nellalocalità
localitàcitata.
citata.
29 RACCONTO
Car. Edil
di Ferdinando Carraro
PITTORE RESTAURATORE
Via Roma - Quero (BL)
Cell. 339.2242637
30 attualità
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Alla cortese attenzione degli Organi di Informazione COMUNICATO STAMPA
FINANZIAMENTI PER L’AGRICOLTURA DI MONTAGNA
LA CMF APRE IL BANDO SULLA L.R. 2/94
La Comunità Montana Feltrina, al fine di sostenere ed incentivare lo sviluppo economico e sociale della montagna, in
connessione con la tutela del territorio, ha approvato il Bando 2010 per l’assegnazione di contributi a valere sulla L.R.
2/94 “Provvedimenti per il consolidamento e lo sviluppo l’agricoltura di montagna e la tutela e valorizzazione dei territori
montani” artt. 7,15 e 16. L’obbiettivo generale è di attenuare gli squilibri socio-strutturali ed economici esistenti tra la
zona montana ed il restante territorio regionale, riducendo i costi e migliorando la qualità delle produzioni, anche in
riferimento alla tutela e al miglioramento dell’ambiente naturale o delle condizioni di igiene o del benessere degli
animali. In particolare gli artt. 7,15 e 16 della L.R. 2/94 comprendono una serie di interventi relativi alla valorizzazione
delle produzioni agricole, all’introduzione di colture alternative e allo sviluppo di allevamenti minori. L’intensità massima
di aiuto è compresa tra il 30% e il 55% su una spesa ammessa che va da Euro 3.000.00 ad Euro 45.000,00 a seconda
dell’articolo finanziato. L’entità della spesa pubblica disponibile è pari ad Euro 344.000,00. La partecipazione al Bando
è consentita agli imprenditori agricoli, anche non a titolo principale, singoli o associati, loro cooperative ed associazioni
di produttori, titolari di un’impresa regolarmente iscritta presso l’Anagrafe del Settore Primario, con sede legale,
ubicazione dell’azienda e dell’intervento all’interno del territorio della Comunità Montana Feltrina. La domanda va
presentata entro le ore 12.00 del 15 aprile 2010, il bando e la relativa modulistica è disponibile presso l’Uff. Tecnico –
Agricoltura della Comunità Montana, in alternativa è scaricabile dal sito www.feltrino.bl.it alla voce “Comunità Montana
Feltrina” e “Bandi”.
Per ulteriori informazioni è possibile contattare l’Uff. Tecnico – Agricoltura, tel. 0439/333205 oppure 0439/333206.
MOSTRE
Mostra: "Jacopo Bassano e lo stupendo inganno dell’occhio"
dal 6 marzo al 15 giugno 2010
Museo Civico - Bassano del Grappa
Orari di apertura della mostra Tutti i giorni: 9.00-19.00
Jacopo Da Ponte, detto Jacopo Bassano, sarà al centro di due intensi anni
di celebrazioni – dal marzo 2010 fino alla fine del 2012 - promosse dalla
città alla quale egli fu sempre legato, che immortalò in moltissime opere e
dove avviò la sua fiorente bottega, capostipite di una dinastia di pittori che
per oltre un secolo dominarono la scena artistica. Così la Regione del
Veneto, nell’ambito delle attività del Comitato regionale per le celebrazioni
di Jacopo Bassano, presieduto dal Sindaco della città di Bassano del
Grappa, dà il via ad un articolato programma di iniziative con la mostra
“Jacopo Bassano e lo stupendo inganno dell’occhio”, curata da
Alessandro Ballarin e Giuliana Ericani esposta al Museo Civico dal 6
marzo al 15 giugno 2010. Rimanendo a Bassano del Grappa, una specie
di "terra di mezzo", Dal Ponte è riuscito a coniugare gli influssi della scena
artistica lagunare anche con nuove tendenze legate al manierismo prove-
nienti dalla Toscana, differenziandosi in tal modo da grandi artisti quali
Tiziano, Tintoretto e Veronese. Il percorso intrapreso lo conduce in seguito
a uno sperimentalismo con un uso aggressivo della luce da dove
prendono il via anche le celebri composizioni naturalistiche di soggetto
biblico-pastorale che avranno tanto successo sul mercato. Nei decenni
successivi si fa strada una pittura spezzata e vibrante che vede in
Bassano un precursore della pittura di tocco del Seicento non solo veneto,
ma europeo. I suoi dipinti emanano una fisicità inaudita, una puntualità
estrema nel raffigurare la realtà al punto tale che un tappeto, un
trombettiere o un cane sembrano uscire dalla tela e prendere vita. Al
Museo Civico di Bassano si potranno quindi ammirare, oltre alle ventidue
opere dell'artista custodite nello stesso Museo, quindici dipinti selezionati
e un disegno provenienti da Londra, Parigi, Budapest, Berlino, Houston e
dall'Avana. Tra i pezzi da non perdere, il Riposo durante la fuga in
Egitto (1547 ca.), proveniente dalla Pinacoteca Ambrosiana e mai dato a
una mostra, e La cacciata dei marcanti dal Tempio (1535 ca.), che
arriva da una collezione privata londinese e che mostra un naturalismo
sempre più legato alla resa realistica della natura. Sconcertante dal punto
di vista stilistico sono i Due bracchi legati al tronco di un albero (1549 ca., dal Louvre). Le celebrazioni si conclude-
ranno nell’autunno del 2012 con un grande evento espositivo che farà, per la prima volta, il punto sull’ultimo Jacopo, i
figli, la scuola e la sua eredità.
Maggiori informazioni al sito: www.bassano500.it
31 LETTERE AL TORNADO
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Volontariato Sociale
16a edizione
13-14-15-16 maggio 2010
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