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DIFESA TESI DOTTORALE

Titolo, La Famiglia come corpo: Storia, teoria e attualit di unanalogia.


Applicazione alla bioetica famigliare.
Tutori, Prof. Dr. Maurizio Pietro Faggioni, O.F.M. y Prof. Dr. Antonio Gerardo
Fidalgo, C.Ss.R.
Data, Roma, 24 febbraio 2016.

Nostra Tesi inizia con una domanda, ch la famiglia? Questa domanda ha due idee
nella sua formulazione: la mancanza di costrutti teorici che parlino sulla essenza della
famiglia e la basta tradizione cattolica sul tema. Nostra risposta sta imbevuta in questa
doppia formulazione. Da un lato, questa una novit teorica y, dallaltro, es un sviluppo e
continuit del pensiero cattolico. Per questo nella nostra tesi, la famiglia assomiglia
analogamente, a un corpo organico, nella sua costituzione, struttura e organizzazione.
Questa dimensione costitutiva comporta il passaggio della teoria alla pratica, passare dal
imperativo debbi essere al vocativo, se quello che debbi essere, cio, un luogo dove si vive
e promuove la comunione tra le persone. Questo paso apre la dimensione etica della
famiglia, gi che, questa chiamata a essere un corpo garantisce la vivenza di questa
comunione personale tra i suoi membri, fondato sul valore del amore.
Per fare questo lavoro ci siamo basati su due strumenti metodologici. Da un lato,
abbiamo usato il pensamento analogico come istrumento di conoscenza e di percezione, per
mezzo del quale relazioniamo il corpo e la famiglia come due realt che sono in parte
somigliante e in parte differente e, dallaltro, ci siamo basati nella teoria sistemica, la quale
a modo ermeneutico ci offre i ferramenti necessarie per comprendere la realt come una
relazione di relazione, dove la famiglia si inserisce come parte di questa amplia rede di
relazione che conformano tuta la realt.
Nostra Tesi divisa in cinque capitoli, che ha modo di un viaggio ci introduce nel
essere della famiglia. Questo viaggio conformato per tre momenti: a) Un primo momento

descrittivo, dove analizzeremo e dati forniti dalla storia, antropologia culturale e la


sociologia in relazione al origine e configurazione della famiglia; b) Un secondo momento
relazionale in cui ci confrontiamo questi dati con gli elementi offerti dalla teoria dei sistemi,
come il modello ermeneutico per vedere se la famiglia pu essere paragonato a un corpo
vivente e in quale modo; c) Un terzo momento etico, in cui presenteremo una tabella
decisionale che ci aiuter a discernere la licitudine o illicitudine di un atto famigliare in
relazione a questa conformazione organica centrata en quello che noi chiamiamo l'amore
ordinato.
Analizzando la storia delle diverse forme famigliare abbiamo imparato che non
esiste un unico modello di famiglia, bens diversi modelli familiari i quali sono una risposta
strutturale e organizzativa di questo gruppo umano chiamato famiglia, per mantenere e
realizzare nel tempo le sue funzioni di base, come sono la generazione e la socializzazione,
essendo per quello luogo di trasmissione e maturazione degli affetti e di protezione delle
persone. Per quello affermiamo che esiste un'interdipendenza tra i modelli famigliari,
storici e culturali, con la societ nella quale un certo tipo di famiglia inserito, rispondendo
detto modello famigliare, alle aspettative e esigenze che tanto la societ e l'umanit
necessitano per la loro esistenza.
Da lantropologia culturale si pu affermare, da un lato, che la famiglia si
assomiglia pi a un puzzle che a un oggetto preciso e differenziato e, dallaltro, che questa
realt culturale e sociale accompagna l'uomo, in diversi livelli, dalla sua origini. La
famiglia direttamente correlata alla cultura e alla societ a cui appartiene cambiando nella
misura in cui la cultura e la societ cambiano, gi che si tratta di un essere organico
necessario e utile alluomo e alla societ.
Una parte importante di questo puzzle famigliare il contributo fatto dalla
sociologia. La sociologia della famiglia ha una storia che inizia nel XIX secolo e continua
oggi, che mostra, nel suo sviluppo, il rapporto della famiglia con l'umano e la societ,
stabilendo un rapporto reciproco tra queste tre variabili: l'umano, la famiglia e la societ.
Per la sociologia della famiglia del XIX secolo, la demistificazione di una
concezione tradizionale della famiglia stata il cavallo di Troia dei suoi argomenti. Questo
processo di modernizzazione delle strutture familiari assume come presupposto esplicativo

la teoria dell'evoluzione di Charles Darwin e le idee di normalizzazione e tab di Sigmund


Freud. Per i sociologi del XIX secolo il Santo Graal era individuare una teoria
evoluzionistica unilaterale dei cambiamenti storici delle forme familiari. Il risultato fu
abbandonare l'idea di famiglia come istituzione naturale, afferrando l'idea di famiglia come
una costruzione sociale, artificiale e funzionale alla societ e all'uomo, essendo la famiglia
monogama l'ultimo anello nell'evoluzione famiglia.
Come ha spiegato l'etnologo e antropologo francese Claude Lvi-Strauss (19082009), la presenza di unorda primitiva non se verificato, dal momento che il tab
dell'incesto il movimento fondamentale grazie al quale, per il quale, ma soprattutto nel
quale, se realizza il passaggio dalla natura alla cultura1, come regola della donazione per
eccellenza2.
Ci sono due teorie, che senza lasciare un'idea evolutiva della famiglia, segnano la
sociologia della famiglia moderna. La prima la teoria della famiglia come compagnia di
amicizia, companionship family, dal sociologo canadese Ernest W. Burgess (1886-1966) 3 e
il modello di status-ruolo del sociologo Talcott Parsons (1902-1979). Entrambe le teorie
segnano il passaggio nella sociologia dalla ricerca sulle origini alla ricerca delle strutture
familiari. Questo cambiamento segna l'inizio di teorie comunicative, della psicologia e della
terapia familiare.
La teoria sistemica rappresenta nelle scienze dure una svolta copernicana, perch
impulsa ha pensare la realt come relazione, contesto, struttura, organizzazione e la fine
pensare in totalit. Il vecchio desiderio di creare una scienza generale del tutto stato
raggiunto non attraverso la formulazione di un teorema matematico, ma nella comprensione
ermeneutica della realt come un sistema organizzato in diversi livelli gerarchici
1

LEVI-STRAUSS, Claude, Las estructuras elementales del parentesco, Marie Therse Cevasco (trad.),
=Paids Bsica 3, Paids, Barcelona 1998, 58-59.

La prohibicin del incesto es menos una regla que prohbe casarse con la madre, la hermana o la hija,
que una regla que obliga a entregar a la madre, la hermana o la hija a otra persona. Es la regla de la
donacin por excelencia, y es precisamente ese aspecto, a menudo demasiado ignorado, el que permite
comprender su carcter: todos los errores de interpretacin de la prohibicin del incesto provienen de una
tendencia a ver en el matrimonio un proceso discontinuo, que extrae de s mismo, en cada caso individual,
sus propios lmites y posibilidades, Ibdem. 558.

Cf. BURGESS, Ernest W., - LOCKE, Harvey J, The family. From institution to companionship, American
Book Co., New York 1960, XIV, 729.

autorelazzionati l'uno nell'altro. La teoria generale dei sistemi fornisce un quadro teorico
alla comprensione della realt come un tutto unitario. Karl Ludwig von Bertalanffy
(1901-1972) biologo e filosofo austriaco, il teorico di questa disciplina scientifica. Nelle
parole di Bertalanffy la teoria sistemi se pu definire come:
Una scienza generale della totalit, un concetto tenuto fino a poco tempo fa vago, rigoroso
e semimetafsico. In forma elaborata sarebbe una disciplina logico-matematica, puramente formale
in s, ma applicabile alle altre scienze empiriche. Per le scienze che si occupano del 'tutto
organizzato', avrebbe significato analogo a quello goduto dalle teorie della probabilit per le scienze
che hanno da vedere con eventi casuali; [...] Come la termodinamica, la sperimentazione biologica e
medica, la genetica, le statistiche per l'assicurazione sulla vita, ecc. 4

La teoria generale dei sistemi significo: a) Il passaggio di una visione


meccanicistica centrata sulle parti ad una visione de la totalit organizzata centrata sulle
relazioni; b) La capacit di focalizzare l'attenzione su vari livelli sistemici, dal momento
che il rapporto tra le parti presentato in diversi livelli di relazione o di organizzazione e
sono questi modelli di relazioni quello che configura, non soltanto, diversi livelli sistemici,
bens, il rapporto stabilito tra di loro; c) Comprendere tutta la realt - microcosmica e
macrocosmica - come una rete dinamica di eventi correlati.
La teoria generale dei sistemi nasce dalla mano dei computer analogici utilizzati
nella seconda guerra mondiale e dal pensiero cibernetico, a cui l'essere umano, assimilato a
una macchina in relazione alle sue funzioni e azioni, era l'oggetto e archetipo ad imitare.
Tre sono le premesse fondamentali che guidano il pensiero sistemico: a) I sistemi esistono
all'interno di sistemi pi complessi e ordinate gerarchicamente; b) i sistemi non sono n
completamente chiuse n completamente aperti, gi che, ad essere immersi in altri sistemi,
sempre scambiano elementi con quelli pi vicini; c) Le funzioni di un sistema dipende dalla
sua struttura e la sua struttura costituisce il confine del sistema.
La teoria generale dei sistemi comprende che, ad esempio dei esseri viventi, i
sistemi autonomi dal orologio a un veicolo spaziale, sono sistemi che possono essere
classificati come aperti in relazione all'ambiente, cio, in costante scambio con altri sistemi
attraverso l'ingresso e produzione di energia e materia, come una cellula o i sistemi chiusi
4

BERTALANFFY, Ludwig von, Teora general de los sistemas. Fundamentos, desarrollo, aplicaciones,
Fondo de Cultura Econmica, Mxico D.F. 2005, 37. Las cursivas pertenecen al autor.

in relazione all'ambiente come un thermos. Nei sistemi aperti esiste un feedback definita
come le informazioni che il sistema riceve in funzione al raggiungimento o non dei suoi
obiettivi, questo feedback pu essere negativo o di auto-bilanciante, chiamato anche
morfostasis o omeostasi, o pu essere positivo o auto rafforzato, inteso come tutti quei
processi che nel tempo causano accumulo e amplificando la capacit di cambiare, chiamato
anche morfogenesi. Entropa la perdita di energia all'interno di un sistema da uno stato di
ordine ad uno de caos continuo; neguentropa significa che quando un sistema aperto, passa
da un caos iniziale ad un ordine progressivo, in un sistema vivo se da entropa per le uscite
e neguentropia per le entrate e le uscite; equifinalit la condizione finale di equilibrio che
raggiunge un sistema vivo da uno stato diverso al equilibrio.
Dalla teoria generale dei sistemi nascono diverse prospettive teoriche tra i quali: la
terapia familiare sistemica, che una applicazione terapeutica della teoria generale dei
sistemi all'analisi psicologico della famiglia, intendendo la famiglia come un insieme
organizzato e interdipendente di persone in costante interazione, regolato per norme e per le
funzioni dinamiche che esistono tra di loro e con l'esterno; il ciclo di vita familiare, il quale
descrive le variazioni regolari che sperimenta la famiglie nel tempo, come cicli in un
modello prevedibile, i quali possono essere descritti in termini di fasi di transizioni, crisi
familiare o le mappe e la teoria autopoietica.
I cibernetici cileni Humberto Maturana (1928) e Francisco Varela (1946-2001),
negli anni '70, sulla base della teoria generale dei sistemi proposero una formulazione
teorica detta teoria autopoietica o la teoria della scuola di Santiago. Questa teoria voleva
essere una risposta alla domanda che cosa succede quando nasce la vita? Affermando che
ci che accade una rete di componenti che costituiscono en questa produzione su identit
come un sistema chiuso in s stesso caratterizzato da questa produzione. L'autopoiesi
intesa come una vera e propria teoria interpretativa che spiega non solo la composizione e
l'origine delle cose viventi, ma tutto ci che ha a che fare con la vita, cio, le loro relazioni,
il loro adattamento, evoluzione, le relazioni sociale, la nascita della societ, il linguaggio e
il concetto di autocoscienza.
La teoria autopoietica nella sua formulazione ha due implicazioni: Una
epistemologica, la quale afferma che gli individui non sono sacrificabili e il suo valore

nella propria organizzazione che li definisce come esseri unici e irripetibili; Una
gnoseologica, poich la conoscenza sempre in relazione alla autopoiesi particolare con
cui un organismo conosce, cio, ogni conoscenza relativo al dominio cognitivo di chi
conosce e pertanto sta determinata dalla propria organizzazione. Tutta la conoscenza
conoscenza personale (mia), per quello relativo.
La grande lezione che ci lascia la teoria generale dei sistemi e delle sue prospettive,
in particolare la teoria della scuola di Santiago, che la realt, compresi in essa la
configurazione sociale, la lingua e la autocoscienza di s, una relazione di relazioni che
generano suo essere in questa rete di produzione continua e permanente. 'in questa rete di
produzione che si differenziano i sistemi autopoietici di primo ordine, definiti come quelli
in cui il suo essere e il suo agire coincidono, de i sistemi autopoietici de secondo ordine o
metacelulares definite dall'unione di due sistemi autopoietici di primo ordine, de i sistemi
autopoietici terzo ordine, che non sono, propriamente, sistemi autopoietici, gi che
integrano nella sua configurazione sistemi autopoietici di secondo ordine conformando le
famiglie, gruppi di affinit, le societ, etc.
in questo contesto, dove si comprende perfettamente il detto di Christian von
Ehrenfels, per il quale il tutto pi grande della somma delle sue parti, in quanto le parti
sono una forma cognitiva di rappresentare un certo livello di relazione all'interno del set di
relazione continue e permanente che se sviluppano in un sistema vivente.
Se bene la teoria generale dei sistemi e la teoria dell'autopoiesi cercano di
abbandonare una visione meccanicista, per assumere una visione sistemica della realt, essi
tuttavia considerano la realt in modo utilitaristico orientato ai fini. Queste teorie non
considerano elementi come la responsabilit, il dono o la libert nelle loro teoremi, la prova
di questo la differenza che si pone tra i sistemi autopoietici di primo ordine e sistemi
autopoietici di terzo ordine. Nel primo, gli organismi unicellulari hanno un'autonomia
minima, gi che il suo essere legato e condizionato dal tutto, limitando in tal modo la
creativit individuale, gi che le parti esistono per il tutto. Nei sistemi autopoietici come le
famiglie o la societ si potenza la libert e la creativit dei componenti, gi che i sistemi
esistono in funzione delle parti o non viceversa. Questa la differenza fondamentale che

aiuter a comprendere la famiglia come un organismo vivente, in cui il bene comune


determinato dal bene individuale di ogni singolo membro del gruppo famiglia e viceversa.
Come abbiamo visto, la famiglia una realt polisemica, complessa e naturale alla
storia dell'umanit. Per illuminare aspetti poco considerati di questa realt famigliare
utilizzeremo il modello analogico e suggestivo per, dalla teoria generale dei sistemi,
comprendere la famiglia come una realt non meccanicamente ma piuttosto organica. Tanto
il organicismo5, come la teoria generale dei sistemi e l'autopoiesi presentano le cellule, i
esseri viventi, l'uomini, le famiglie e le societ come una relazione di relazioni.
Cominciavamo affermando che la famiglia pi simile a un puzzle che a un oggetto
preciso, al terminare nostro lavoro possiamo affermare che questo puzzle composto di varie
parti diversi e distinte formano un'immagine della famiglia, sotto la forma di un corpo.
Questa affermazione implica attribuire alla famiglia alcune propriet del corpo, che in essa
conformano il suo essere e delineano sua struttura. Queste propriet della famiglia come
corpo sono: 1) La famiglia ha una struttura e un'organizzazione chiara; 2) La famiglia
intesa come una realt interrrelazionata tra le sue componenti; 3) La famiglia nasce, cresce
e muore; 4) La famiglia mantiene il suo essere e si adatta; 5) La famiglia si riproduce; 6) La
famiglia una totalit organizzata.
Se l'analogia una realt a met strada tra lo univoco e la equivoco, confrontare le
operazioni della familia con le operazioni di un corpo una realt possibile e viabile. Nella
famiglia, il suo essere comunione di persone si assomiglia al suo agire, gi che nella
famiglia le relazioni tra i suoi componenti conforma la sua struttura e determina su
organizzazione. Questa relazione , di per s, una comunione tra le persone che nasce
5

Este tipo de pensamiento llamado organicismo se define como una metfora para comprender el cuerpo
poltico dentro de la sociedad. La idea orgnica de cuerpo en la historia del pensamiento occidental presenta
una doble acepcin. Para autores como Aristteles, Cicern, Agustn, Toms de Aquino, Marsilio de Padua y
Nicols Maquiavelo, el Estado es comparable a un cuerpo natural, ya que sus funciones y su constitucin
equivalen realmente a un cuerpo vivo, mientras que para los autores modernos como Thomas Hobbes, JeanJacques Rousseau (1712-1778), Cesare Becarria (1738-1794) y Emmanuel-Joseph Sieys (1748-1836), el
Estado se comprende como un cuerpo artificial: El Estado tambin es artificial, porque a diferencia del
hombre natural, que es hecho por Dios, el Estado es un hombre artificial hecho por hombres. En este Estado
artificial, fundado a partir del pacto, las leyes artificiales adquieren su poder constrictivo de una sancin
pblica de un sistema autorizado de penalidades. Sin sancin las leyes artificiales seran inefectivas, por eso
necesitan de un sistema penal que las sancione, en Raphael, David, Hobbes on Justice, en Perspectives on
Thomas Hobbes, G. A. Rogers Alan Rayan (eds.), Oxford University Press, Oxford 1990, 155-157; Aranda
Fraga, Fernando, La teora de la justicia en el estado natural y en el estado poltico, segn Hobbes, en
Pensamiento 61/229 (2005) 106. Esta diferencia es importante ya que cambia la idea de cuerpo, de un cuerpo
natural a un cuerpo artificial.

dall'amore coniugale e invita gli altri a unirsi a questo amore, conformando una rete di
relazioni coniugali, parentali, filiale e fraterna, che hanno come missione formare questo
essere famigliare nella misura che queste relazione formano una rete di produzione
continua e permanente.
Questa realt autopoitica risalta il valore relazionale che la organizzazione
familiare ha, poich solo all'interno di questa organizzazione la differenziazione e l'unit si
comprendono come due elementi di uno stesso processo. Quindi possiamo dire che la
famiglia organizzato in vista di questa comunione personale e in questo modo proprio di
fare comunione tra le persone, la famiglia costituisce la sua struttura come un rapporto
distinto e diverso de altri all'interno del loro ambiente circostante.
Come abbiamo visto, la famiglia nasce con il matrimonio, cresce nella misura in cui
questa rete di produzione si conserva nel tempo e muore quando questa rete di produzione
cessa di esistere, con la morte o la separazione dei suoi membri. A questo processo
dinamico le abbiamo chiamato il ciclo di vita della famiglia, il quale descrive i
cambiamenti regolari che sperimentano le famiglie nel corso del tempo, come cicli in un
modello prevedibile, che possono essere descritti in termini di fasi, transizioni o di crisi. In
questo ciclo vitale le famiglie sono una unit vivente nella misura in cui mantengono
l'interdipendenza tra i suoi membri, un sano equilibrio tra vita privata e vita pubblica, la
capacita di adattazione e un sano equilibrio tra le esigenze interne ed esterne. Ognuna di
queste condizioni aiuta che la famiglia come un corpo mantenga su omeostasi e promuova
su morfogenesi.
Tanto nella diversit storica e culturale due sono le note che rimangono intatti nella
famiglia e che caratterizzano il suo essere corporale. Queste note sono la continuit e
l'adattamento. Nella famiglia la continuit si comprende dal suo ruolo nella storia come il
luogo naturale in cui si realizza la comunione tra le persone, avendo come funzioni la
generazione e la cura di ci che generato, oltre ad essere il luogo degli affetti e della
protezione; anche per il suo carattere socializzante, grazie al quale la famiglia il luego
privilegiato dove si trasmettono o riproducono i valori, le abitudine e la religione, essendo
per quello il luogo dove l'uomo continua la sua esistenza nei figli, i nipoti, ecc. Questo
processo di continuit storica e culturale, permette non solo l'esistenza di un tipo storico o

di un modello culturale di famiglia, bens che la stessa famiglia si riproduca, si conserve nel
tempo e nella storia.
L'adattamento famigliare si comprende come parte necessario di questo processo di
perpetuazione non solo di carattere storico, ma di un modello culturale. La famiglia come
gruppo sociale deve rispondere tanto allesigenze sia interne, prodotte dalle dinamiche della
organizzazione familiare, e alle esigenze esterni, prodotti dalle dinamiche sociali. Per
rispondere adeguatamente a queste esigenze la famiglia deve adattarsi continuamente alla
cultura nella quale si inserisce e allesigenze personali dei suoi membri. per quello
possiamo affermare che la diversit di modelli famigliari risponder al essere organico della
famiglia, gi che questa cambia e si sviluppa in vista a rispondere di migliore forma, tanto
alle esigenze interne come esterne.
Sia la continuit come l'adattamento sono condizioni proprie della famiglia che
abbiamo affrontato ampiamente nei primi due capitoli della nostra tesi. Ma anche la
continuit e l'adattamento sono le condizioni proprie dello vivo, gi che come afferma
Spinoza, solo lo vivo si sforza nel conservare il suo essere e l'essere degli altri, attraverso la
generosit6. Se, si considera la famiglia come un corpo che si adatta e mantiene il suo
essere possiamo spiegare non solo la loro polisemia, ma anche capire il suo sviluppo nel
corso della storia. La famiglia nella storia questo organismo che cerca, attraverso la
comunione delle persone, da un lato, di formare e abbracciare lo umano e, dall'altro, di
prepararlo e offrirlo alla societ; questo s da, per esempio, nella misura in cui sono i
bambini che partecipano in esso e non viceversa. La famiglia come un organismo vivente
nella storia dell'umanit questa fonte e semenzaio della vita sociale7.

Pues por firmeza entiendo el deseo con el que cada uno se esfuerza en conservar su ser en virtud del solo
dictamen de la razn. Por generosidad, en cambio, entiendo el deseo por el que cada uno se esfuerza, en virtud
del solo dictamen de la razn, en ayudar a los dems hombres y unirlos a s mismo por la amistad. De ah que
las acciones que slo buscan la utilidad del agente, las refiero a la firmeza de nimo; y la que buscan tambin
1a. utilidad de otro, las refiero a la generosidad en SPINOZA, Baruch, tica demostrada segn el orden
geomtrico, Proposicin 59, 168.
7

Reduce a un estrecho punto la sociedad universal de todos los hombres. Porque como sea propio de todos
los animales el deseo de multiplicarse, la primera sociedad est en el matrimonio, la segunda en los hijos, de
que se forma una casa y un todo comn, y este es el principio de las ciudades y como semillero de la
repblica, CICERONE, I doveri, 613.

L'idea di concepire oggi essere come una totalit immersa in una relazionalit con
un tutto maggiore forma parte delle idee di diverse culture e religioni. Per Plotino, gli esseri
viventi come unit distinte formano parte di un qualcosa pi grande complesso e armonico,
al quale appartengono e del quale ricevono il suo essere. Per i buddisti, tutti gli esseri
viventi sono legati gli uni agli altri attraverso la dottrina della reincarnazione. Per la cultura
giudeo-cristiana tutta la creazione viene dalle mani di Dio, in effetti, "In Lui viviamo, ci
muoviamo ed esistiamo" (At 17, 28). Ognuna di queste formulazioni esprimere ci che
sappiamo oggi grazie alle scoperte della fisica quantistica e dei principi della teoria dei
sistemi, e cio che ci che definisce la realt non materia, ma le relazioni. Ora bene, per
che questi relazione esistano presuppone la esistenza di una unit che possa relazionare, a
questo l'abbiamo chiamato i diversi livelli di organizzazione gerarchica della realt. Se la
realt una relazione di relazioni tra le unit che mantengono una rete di produzione
continua e permanente, la famiglia con ragione pu essere considerata una rete di
produzione, perch la sua struttura conforma il suo essere, come una comunione personale
e la loro organizzazione risponde a questo essere espresso nei loro scopi specifici che sono
la generazione, la protezione, l'affetto e la socializzazione. La famiglia in questa rete di
relazioni un corpo vivente che nutre e sostiene i suoi membri, proteggendogli del medio
ambiente ed invitandole, una volta preparati, a formare le proprie famiglie. Come un'aquila
che veglia la sua nidiata, che vola sopra i suoi nati (Dt 32, 11).
La famiglia forma una unit organizzata, come abbiamo detto, perch i suoi membri
che la compongono soltanto possono essere compresi al interno de questa totalit
famigliare. Il marito si comprende come marito in relazione alla sua moglie; il padre in
relazione con i loro figlio(a); i fratelli in relazione ai fratelli, ecc. Questo porta l'identit e
differenziazione. Nellideale della famiglia intesa come corpo, i membri sono amati e
apprezzati per la loro differenza e per questa differenza partecipano della identit
famigliare. Questa la realt profonda dell'essere famiglia dove l'io, unico e irripetibile,
amato per questa stessa condizione, e a causa di questo su unicit diventa un dono per le
altre unicit con le quali condivide e conforma il suo essere come comunione personale, di
unit diverse che vogliono condividere liberamente queste individualit in un unico essere
personale, cio, l'essere familia. In questo punto complesso del discorso, quando la
famiglia, gi non come una realt corporea, ma come realt personale, chiede e esige un

processo di animazione. Per il corpo famigliare l'amore ordinato sar l'anima che anima suo
essere relazionale ordinatamente.
Il paso della teorizzazione all'etica, nella nostra formulazione, un passo naturale,
dal momento che ci che un corpo deve agire come un corpo, a questo lo abbiamo
chiamato il paso dell'imperativo al vocativo, vale a dire, la famiglia come essere corporale
dovrebbe essere quello che , cio, un luogo in cui si vive e promuove la comunione tra le
persone. Per ottenere tutto ci, abbiamo presentato un tavolo decisionale che aiuta a
discernere la licitudine o illicitudine di un atto famigliare orientato in vista dell'ordo amoris
come valore fondamentale della famiglia come corpo. Queste ordo amoris nella famiglia
un ideale a raggiungere, una metta da seguire, gi che l'ordine nell'amore il desiderio che
la famiglia aspira a raggiungere.
Perch questo valore dell'amore ordinato si realizza al interno della famiglia come
corpo necessario che si realizzino due principi orientative: il principio di responsabilit e
il principio di totalit. Il principio della responsabilit, come conseguenza dell'ordo amoris,
si fonda nel dono reciproco degli sposi e il loro essere relazionale, il quale afferma
l'esistenza di una duplice responsabilit all'interno della famiglia, una personale, che
afferma la libert e autonomia dei membri della famiglia e l'altra comune che afferma il
valore delle azioni o delle disposizioni del sistema in relazione ai suoi membri o con altri
sistemi. Entrambe le responsabilit aiutano il sistema familiare a sviluppare nuove abilit o
funzioni che consentono al sistema di evolversi e adattarsi a nuove situazioni ed esigenze.
Il principio di totalit afferma l'esistenza, al interno della famiglia come corpo, da
un lato, un bene individuale, cio il bene di tutta la persona, assicurando la loro libert e,
dall'altro, di un bene comune inteso come il bene della famiglia nella sua unit organica, il
quale garantisce la sua unit e conservazione. La funzione del principio di totalit
comporre questi beni integrandoli nella unit del corpo famigliare, gi che come abbiamo
detto "nella famiglia come totalit, il mio bene si realizza nel insieme dei beni altrui, ancora
di pi, il mio bene dipende e si relaziona con il bene del insieme famigliare"
Il principio di totalit per la sua applicazione richiede che tanto la norma
deontologica come il correttivo teleologico vengano applicati nella famiglia. La norma
deontologica afferma che al interno della famiglia si deve agire in modo da rispettare e

amare i loro membri, lavorando in vista di questo amore per il bene della famiglia, mentre il
correttivo teleologico afferma che al interno della famiglia si deve agire in vista di questo
amore, per amore di ciascuno e per il bene della vostra famiglia.
Una corretta valutazione di un atto morale famigliare dovr considerare entrambi
momenti nel suo analisi. Il momento deontologico e il momento teleologico non devono
essere compresi come momento contrapposti, ma come un processo continuo, gi che
nell'etica della famiglia come corpo la realizzazione della norma deontologica implica, di
per s, la realizzazione della norma teleologica e viceversa. Non c' una lotta tra i beni, ma
una relazione reciproca. Il principio di totalit garantisce questa rapporto armonico tra il
bene individuale e il bene della famiglia come due momenti del stesso movimento.
Nell'analisi dei casi etici abbiamo imparato che sono due attitudine che vanno
incontra dell'etica della famiglia come corpo, ovvero, il considerare le persone come mezzo
per un fine o il considerare la famiglia come una propriet privata. Entrambe attitudine
relativizzano la differenza o la unit familiare in vista di sua utilit o funzionalit. Queste
attitudine se presenta, ad esempio, quando un bambino diventa medicina, nel caso del
savior siblings o quando la famiglia diventa un'scenario per soddisfare i desideri o le
frustrazioni, nel caso di violenza domestica.
Inoltre, abbiamo il caso della famiglia che si trasforma nel luogo in cui le decisioni
vengono prese liberamente e secondo coscienza, per il bene comune e rispettando i bene
individuali di ciascuno dei suoi membri. Anche se tali decisioni sono dolorose e talvolta
implicano la morte di un membro, come nel caso delle malattie terminale, o l'esecuzione di
una procedura medica, non orientata alla salute propria, bens al beneficio di un altro, come
nel caso del trapianto tra i parenti. Tali decisioni saranno considerate licite, gi che tanto i
principi normativi come il valore fondamentale siano finalizzate non solo a promuovere la
solidariet all'interno della famiglia, ma alla sua integrit e salute.
In conclusione
Vogliamo riaffermare tre elementi che consideriamo come i contributi che questa
elaborazione teorica fornisce all'attuale dibattito della famiglia, nell'ambito delle scienze
umane e teologiche. Tali contributi sono: il riconoscimento della famiglia come istituzione

naturale; la famiglia come luogo che accoglie l'umanit e la fecondit performativa di


questa ermeneutica.
a) Il riconoscimento della famiglia come istituzione naturale
Quando affermiamo questa naturalit della famiglia ci riferiamo a due note speciali:
che la famiglia nasce con il matrimonio e che la famiglia il luogo proprio dove si trova e
esperimenta l'umanit tutta. La famiglia naturale all'uomo perch si origina (nasce)
quando l'uomo e la donna, per una consegna amorevole e liber vogliono conformare una
comunione personale. Proprio come un bambino con suo padre, la famiglia ereda della
natura umana non solo la sua naturale libert, ma anche la loro socialit e la centralit
dell'amore come elemento costitutivo del suo essere e del suo agire. Quindi possiamo
affermare che la famiglia partecipa della natura umana, gi che di questa riceve
naturalmente il suo essere. L'origine umano della famiglia gli d a questo nuovo essere tre
caratteristiche fondamentali: a) La generazione come fine specifico; b) Essere una realt
esistente; c) La conservazione di quello generato.
La famiglia come istituzione naturale, che nasce e partecipa della natura umana,
anche il luogo proprio di tutta l'umanit, intesa come il luogo in cui lo maschile e lo
femminile si uniscono per formare l'umanit nella unione di queste differenze. La famiglia
si presenta come una struttura privilegiata per lo sviluppo e l'esistenza dell'umanit, dove la
vita vissuta come comunione, dono e affidamento. La famiglia anche il luogo che
custodisce teneramente la nudit umana proteggendola di ci che la danna o espone le loro
debolezze. Ora questo realt ideale, nella nostra vita concreta e una metta da raggiungere.
Per quello suonano con forza le parole di Giovanni Paolo II famiglia, diventa ci che
sei (FC 17).
Il passaggio dell'ideale alla realt richiede, esige, negli uomini, che vivono o
vogliono vivere in famiglia, una condizione etica: convertirsi alla famiglia: conversus
familiae et aversus semetipso. Cio, abbandonarsi per incontrarsi nel noi famigliare. Questo
movimento implica riconoscere l'importanza della comunione personale e chi in questa
comunione personale il mondo di oggi trova la cura all'individualismo e all'edonismo.

La famiglia come istituzione naturale per l'uomo la loro casa, il loro rifugio, la
loro scuola e la loro missione e l'uomo per la famiglia, la sua origine, il suo contenuto, il
suo scopo e la sua ragion d'essere.
b) La famiglia come luogo che accoglie lumano
Abbiamo detto che la famiglia come un organismo vivente nella storia questo
focolaio e semenzaio della vita sociale. Questa dimensione d alla famiglia un posto di
rilievo nella storia dell'umanit. Il testo della Genesi, in un linguaggio mitologico, l'esprime
questo come un atto originale e amato da Dio formando una caro, cio, un'unit di due
persone in un solo corpo. Un corpo famigliare che accoglie l'umano, Che cosa si intende
con questo?
La famiglia un luogo, gi che per l'esistenza della famiglia, come una realt
organica, e necessario uno spazio concreto. Nelle parole di Aristotele, possiamo dire che ha
bisogno di una propriet nostra. Propriet intesa come possessione e come quello che me
permette di vivere bene. La famiglia questo luogo dove vivo, cresco e mi sviluppo. Luogo
degli affetti, delle frustrazioni, desideri, passioni, ecc. Il luogo dell'esistenza dell'uomo.
Come luogo che accoglie l'umano, la famiglia non pu essere una possessione, un luogo di
mia propriet come propriet privata. Questo fa male, ferisce, opaca la naturalezza
familiare e uccide, perch la costituzione famigliare dovrebbe essere un atto libero della
volont, non un obbligo, non una propriet privata, ma propriet nostra. Quando la famiglia
diventa propriet privata, le persone perdono la loro libert e sono mezzi che servono uno
scopo specifico.
La famiglia accoglie. La famiglia non n una proprietaria n l'origine
dellumanit. L'umanit come condizione di essere uomo anteriore all'origine della
famiglia, per questa ragione la famiglia accoglie l'umano, ma come un anello di
retroazione, nella misura che la famiglia accoglie l'umano, creandola e conformandola, in
questo processo daccogliere l'umanit, umanizzando alla propria famiglia. L'atto di
accogliere l'umano si traduce nel corpo familiare come rifugio, albergo e riparo. Nella
famiglia l'umano trova rifugio non solo dei pericoli materiali, ma anche dei pericoli morali
della vita; nella famiglia l'umano trova riparo, una struttura adeguata al suo sviluppo e
esistenza dove non solo l'umano cresce, bens se trova, comparte, forma comunione, ecc.;

nella famiglia l'umano trova rifugio nel suo duplice significato: coprire e difendere. La
famiglia copre l'umanit con la sua tenerezza e la sua nudit, ma come madre ammaestra e
la protegge di tutto quello che ferisce l'umanit interna o esternamente.
La famiglia conforme alla natura umana. Questa condizione caratterizza la
famiglia come una realt orientata allo sociale e all'umano, con un piede in ogni realt.
Questa distinzione viene eseguita per scopi didattici, mostra la famiglia come un sistema
aperto en relazione ad altri sottosistemi. L'umanit presente nella famiglia ci mostra la sua
indifenzione e il bisogno di protezione, non solo da parte delle autorit civili, ma de tutti.
Questa umanit della famiglia espone anche la sua condizione relazionale e culturale. La
famiglia una realt contestualizzata, storica. E famiglia mia, tua, nostra. Questa
condizione di umanit della famiglia descrive anche la sua grandezza. Dio ha voluto
nascere in una famiglia! come un luogo che accogliesse la divinit in tutta la sua gloria.
c) La fecondit performativa di questa ermeneutica
L'ultimo passo di nostra conclusione considerare la fecondit performativa di
questa ermeneutica. La fecondit performativa aiuta a capire i diversi campi
dell'applicazione che la nostra comprensione teorica ha, gi che, al dire che la famiglia un
corpo, non solo descrive un fatto, ma allo stesso tempo la sua descrizione realizza quello
che viene descritto. Auto comprendere famiglia come corpo aiuta a interpretare la realt
familiare in un modo nuovo, dove la differenza e unit acquistano un valore relazionale,
all'interno di una rete di produzione continua e permanente, vale a dire, passare da una
dualit ermeneutica o interpretativa a unintegrit relazionale.
Da questa nuova comprensione, discipline come la terapia familiare possono
includere nel loro processo terapeutico non solo l'analisi personale e di gruppo, ma l'analisi
etico o normativo che la famiglia come corpo deve realizzare in vista di soddisfare il bene
comune e il bene individuale dentro la sua rete di produzione, aiutando a guarire il corpo
quando la famiglia malata. In materia di istruzione, la famiglia pu essere un alleato
importante per la socializzazione dei bambini promuovendo in loro sia la loro individualit
e il loro rapporto di appartenenza ad un gruppo in vista della propria responsabilit sociale.
Nella catechesi familiare, comprendere la famiglia come corpo pu aiutare nella
formazione e cammino spirituale che la famiglia come un corpo deve fare in vista di

raggiungere questo ordine nell'amore attraverso il principio di responsabilit e il principio


di totalit, e infine, nella risoluzione di casi clinici concepire la famiglia come corpo pu
aiutare a prendere decisioni non solo volti a salvare la salute dell'individuo malato, ma di
capire che sia la malattia come la medicina implicano una relazione sistemica intorno al
corpo familiare, che soffre con la malattia di un membro e desidera collaborare, non solo
per la sua salute, ma anche per il bene integrale di questo membro che soffre.
Questa performativit della famiglia come corpo pu essere utile all'interno di
questo rinnovato usanza pastorale inaugurato da Papa Francesco. Un nuovo modo di fare
pastorale che implica l'abbandono delle categorie giuridiche del diritto canonico, utilizzato
nella predicazione e nella prassi pastorale categorie comprensibili ed esistenziali. In questa
prospettiva di novit, nel proclamare il Vangelo della famiglia, l'immagine corporea diventa
una categoria valida. Con la figura del corpo possiamo comprendere due importanti realt
della famiglia attuale, la sua forza e la sua impotenza. La famiglia forte quando diventa
comunione personale, gi che in questa l'uomo pu rispondere alle loro aspirazioni e le
aspettative pi profonde. nella famiglia - come ricorda la Assemblea Generale Ordinaria
XIV del Sinodo dei Vescovi - dove l'uomo trova queste antidoto all'individualismo e
all'edonismo. Ma insieme a questa fortezza, la famiglia come un tesoro in vasi di creta,
debole, gi che questa comunione oggi una realt non utile n funzionale al mondo
virtuale dove viviamo, un mondo dove la parola indissolubile e fedele scompaiono. Dove le
relazioni sono intense, ma brevi; dove gli affetti sono limitati, in cui le differenze (sessuali
o culturali) e le metastorie sono un segno del passato, e quasi tutto si riduce ad una politica
mercantile. in questo mondo in cui comprendere la famiglia come un corpo, che ha
bisogno di spazio, di tempo e di nutrizione, pu aiutare come categoria simbolica o
analogica a esporre en forma nuova una teologia classica che da sempre ha annunciato il
vangelo della famiglia in un mondo bisognoso di unit e di misericordia.
In breve, la famiglia nel mondo di oggi come un sacramento nella sua definizione
scolastica del signum sacrae rei, gi che un segno visibile di umanit e divinit. Un segno
visibile che rivela un'umanit che si fa totalit nell'unione dello maschile e lo femminile,
un'umanit che grida libert e rispetto, che richiedere responsabilit e dono, e che in ultimo
analisi un sacramento di amore. La famiglia come sacramento anche un segno visibile
della Divinit che rivela nella famiglia la comunione personale esistente nella comunione

delle tre persone divine (Cf. Mc 1,10-11), che invita a testimoniare e a vivere questa
comunione partecipando di quella.

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