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APPUNTI DI ARCHITETTURA TECNICA

a.a. 2009-2010

Subsistemi ed elementi tecnici:


Chiusure verticali opache Parte I
Classificazione, stratificazioni funzionali,
prescrizioni progettuali
prof. Luigi Paolino

CLASSIFICAZIONE

Classificazione e terminologia fondamentali


(da UNI 8369-1:1988 Chiusure verticali: Classificazione e terminologia)

PARETE PERIMETRALE VERTICALE: Classe di elementi tecnici con funzione principale di impedire il
passaggio di persone, animali, oggetti e materiali solidi, liquidi e gassosi e di regolare il passaggio di energia tra
gli spazi interni ed esterni allorganismo edilizio;
INFISSO ESTERNO VERTICALE: Classi di elementi tecnici con funzione di regolare il passaggio di persone,
animali, oggetti, energia, materiali solidi, liquidi o gassosi tra gli spazi interni ed esterni e in generale di
completare lattrezzatura della chiusura verticale;
SERRAMENTO ESTERNO: Elemento tecnico con funzione principale di regolare in modo specifico il
passaggio di persone, animali, oggetti, energia, aria e/o altri elementi fisici;
SCHERMO: Elemento tecnico con funzione di controllare in modo specifico lenergia radiante,
lilluminazione, il flusso termico e la visibilit tra gli spazi interni e gli spazi esterni.
ATTREZZATURA DI CHIUSURA ESTERNA: Elemento tecnico destinato a completare la funzionalit della
chiusura verticale quando siano richieste applicazioni allesterno di elementi con funzioni complementari
specifiche.

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CLASSIFICAZIONE

Classificazione e terminologia funzionale


(da UNI 8369-2:1987 Pareti perimetrali verticali: Classificazione e terminologia)

PARETE OPACA: Elemento tecnico della parete perimetrale verticale che impedisce la trasmissione diretta di energia
radiante nello spettro solare;

PARETE TRASPARENTE: Elemento tecnico della parete perimetrale verticale che consente la trasmissione diretta di
energia radiante nello spettro solare;

PARETE PORTANTE: Soluzione costruttiva caratterizzata dalla presenza di un elemento portante appartenente
allintero edificio;

PARETE PORTATA: Soluzione costruttiva caratterizzata dallassenza di un elemento o strato portate appartenente
allintero edificio;

PARETE AD INTERCAPEDINE (o doppia parete): Soluzione costruttiva caratterizzata dalla presenza di una camera
daria avente funzione di separare strati esterni da strati od elementi interni;
PARETE VENTILATA: Soluzione costruttiva caratterizzata da uno strato di ventilazione;

PARETE TERMO-ISOLATA: Soluzione costruttiva caratterizzata dalla presenza di uno strato di isolamento termico;
PARETE INTEGRATA: Soluzione che ingloba, in forma fisicamente non scindibile, delle predisposizioni impiantistiche o
degli elementi di impianto;
PARETE CAPTATRICE: Soluzione costruttiva finalizzata a massimizzare gli apporti energetici provenienti dalla
radiazione solare.

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CLASSIFICAZIONE

Classificazione in base alla collocazione spaziale


(da UNI 8369-2:1987 Pareti perimetrali verticali: Classificazione e terminologia)

PARETE CORTINA: Parete nella quale tutti gli strati o elementi funzionali si pongono esternamente agli elementi
verticali ed orizzontali componenti la struttura delledificio;

PARETE SEMICORTINA: Parete nella quale non tutti gli strati o elementi funzionali si pongono esternamente agli
elementi verticali ed orizzontali componenti la struttura delledificio;

PARETE INSERITA: Parete nella quale tutti gli strati o elementi funzionali si pongono internamente agli elementi verticali
ed orizzontali componenti la struttura delledificio.

Definizione di elementi di pareti perimetrali verticali


(da UNI 8369-2:1987 Pareti perimetrali verticali: Classificazione e terminologia)

ELEMENTO DI PARAPETTO: Parte della parete sottostante il vano di una finestra;

ELEMENTO DI VELETTA: Elemento della parete che delimita esternamente lalloggiamento del cassonetto e ne
costituisce il componente esterno di chiusura;

ELEMENTO DI MARCAPIANO: Parte della parete limitata ad una fascia corrispondente allelemento orizzontale della
struttura;
ELEMENTO DI CONTROPARETE: Parte della parete collocata internamente quando si intende realizzare una tipologia
costruttiva ad intercapedine;
INTERCAPEDINE: Spazio continuo compreso tra due elementi di parete le cui superfici sono approssimativamente
parallele; pu costituire strato di ventilazione se adeguatamente collegata allesterno tramite orifizi di sufficiente sezione
posizionati ai piedi e/o in cima ad essa.

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ASPETTI GENERALI

Agenti cogenti sul comportamento della muratura


Deformazioni elastiche (frecce);
Instabilit dimensionale delle strutture di contorno, cicliche (dilatazione termica) o permanenti (dilatazione
per imbibizione, ritiro, ...);
Dilatazione o contrazioni termiche tra i vari elementi;
Concentrazione di fenomeni di ri-evaporazione dacqua piovana;
Cedimenti localizzati;
Mobilit differenziali impedite;
Specifiche condizioni di esposizione;
Agenti atmosferici: pioggia, radiazione solare, vento,;
Presenza di linee di debolezza meccanica : aperture, rastremazioni,;
Inserimento di elementi strutturali.

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STRATIFICAZIONI FUNZIONALI CONFORMI

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STRATIFICAZIONI FUNZIONALI CONFORMI

Chiusure pluristrato termo-isolata con isolante idrofilo

CLASSE: Sistema ad elevata sensibilit.


STRATIFICAZIONE: Costituito da uno strato portante, o di semplice tamponamento, che supporta uno strato di
protezione e rivestimento esterno, completata da una stratificazione contigua di termo-isolamento e finitura interni
vincolati allo strato principale.

CRITICITA:
Penetrazione idrica per capillarit favorita dalla continuit tra i vari strati;

Possibile perdita di prestazioni dello strato termo-isolante dovuta alla sua natura idrofila;
Mantenimento dei ponti termici dovuti alle connessioni strutturali;

Riduzione del volume interno abitabile;


Non si sfrutta linerzia termica della struttura;

Intervento molto difficoltoso su edifici esistenti.


PECULIARITA:

Possibilit di intervento su edifici esistenti con finiture vincolate architettonicamente;


Meno oneroso e pi facilmente eseguibile rispetto allisolamento dallesterno.

SOLUZIONI CONFORMI: Sono plausibili due tipi di soluzioni conformi di isolamento dallinterno:
Soluzione separata: Strato termo-isolante e di finitura separati fisicamente, ad esempio isolante termico interposto
tra la chiusura ed una contro-parete in gesso rivestito;
Soluzione unita: Strato termo-isolante e di finitura connessi fisicamente, ad esempio pannello pre-assemblato in
isolante termico con faccia interna realizzata in gesso rivestito.

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STRATIFICAZIONI FUNZIONALI CONFORMI

LEGENDA
(numerati dallesterno verso linterno)

1. Strato di finitura esterno


2. Elemento di supporto murario esterno
3. Strato termo-isolante idrofilo
4. Elemento di supporto murario interno
5. Strato di finitura interno

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STRATIFICAZIONI FUNZIONALI CONFORMI

Chiusure pluristrato termo-isolata con isolante non idrofilo

CLASSE: Sistema a bassa sensibilit.


STRATIFICAZIONE: Costituito da uno strato portante, o di semplice tamponamento, che supporta uno strato di
protezione e rivestimento esterno, completata da una stratificazione contigua di termo-isolamento e finitura esterni
vincolati allo strato principale.
Lo strato termoisolante deve possedere alcune caratteristiche specifiche:
Idonea massa volumica;

Elevata resistenza meccanica;


Insensibilit allazione della temperatura;

Bassissimo coefficiente di dilatazione;


Assenza di variazioni dimensionali.

CRITICITA:
Elevato costo di realizzazione dovuto anche allinstallazione di impalcature;

Problemi di interfacciamento con elementi tecnici esistenti, quali cornicioni, davanzali, pluviali ed impianti in
genere;

Possibile lesione dovuta ad urti dello strato di finitura se non adeguatamente predisposto.

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STRATIFICAZIONI FUNZIONALI CONFORMI

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STRATIFICAZIONI FUNZIONALI CONFORMI

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Chiusure pluristrato termo-isolata con intercapedine

CLASSE: Sistema a bassa sensibilit.


STRATIFICAZIONE: Costituita da doppia stratificazione di elementi murari tra loro separati da unintercapedine ed
entrambi rivestiti esternamente, con strato termo-isolante collocato sulla faccia esterna dello strato interno.
CRITICITA:

Per soluzioni di nuova realizzazione:


Con alcune soluzioni possibile imputridimento dellisolante termico;

Attenzione nella scelta dello strato di finitura esterno strettamente legato alle caratteristiche del termo-isolante.

PECULIARITA:

Eliminazione di problemi connessi alla penetrazione di acqua piovana.

SOLUZIONI CONFORMI: A seconda della natura delledificio si affrontano soluzioni differenti: per nuove edificazioni si
possono utilizzare soluzione dette a sandwich come due pareti in laterizio ed isolante interposto oppure nel caso di
edifici esistenti attraverso, dopo un attento studio, il riempimento intercapedini daria con materiale termo-isolante sfuso
tra due paramenti.

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STRATIFICAZIONI FUNZIONALI CONFORMI

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LEGENDA
(numerati dallesterno verso linterno)

1. Strato di finitura esterno


2. Elemento di supporto murario esterno
3. Intercapedine
4. Strato termo-isolante
5. Elemento di supporto murario interno
6. Strato di finitura interno

LEGENDA
(numerati dallesterno verso linterno)

1. Strato di finitura esterno


2. Elemento di supporto murario esterno
3. Intercapedine
4. Strato termo-isolante
5. Elemento di supporto murario interno
6. Strato di finitura interno
7. Dispositivo di ri-evacuazione
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STRATIFICAZIONI FUNZIONALI CONFORMI

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Chiusure pluristrato con strato di tenuta ed intercapedine esterna

CLASSE: Sistema a bassissima sensibilit.


STRATIFICAZIONE: Tali sistemi sono le cosiddette facciate ventilate costituite da una stratificazione di vari strati,
dallinterno: strato di finitura, strato portante, o di semplice tamponamento, termo-isolante, intercapedine daria ventilata o
meno da fenditure di adeguata dimensione, finitura esterna con strato di tenuta.

CRITICITA: Le prestazioni complessive del sistema sono strettamente legate alle criticit dei singoli componenti che, se
ben progettati ed installati, renderanno la chiusura priva di possibili difetti tecnologici od operativi.

PECULIARITA:
Eliminazione di problemi connessi alla penetrazione di acqua piovana;

Eliminazione ponti termici dovuti alle connessioni strutturali;


Ventilazione naturale tramite effetto camino;

Migliore condizione termo-igrometrica della chiusura;


Attenuazione forti sbalzi termici grazie allincremento di inerzia termica.

SOLUZIONI CONFORMI: Possono essere individuate svariate soluzioni conformi a seconda della tipologia di isolante
termico ma soprattutto rispetto al tipo di fissaggio e alla natura del rivestimento esterno.

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STRATIFICAZIONI FUNZIONALI CONFORMI

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LEGENDA
(numerati dallesterno allinterno)

1. Strato di tenuta appeso


2. Intercapedine
3. Strato termo-isolante
4. Elemento di supporto murario
5. Strato di finitura interno

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DESCRIZIONE STRATI FUNZIONALI

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DESCRIZIONE
STRATO PORTANTE
FUNZIONI
Deve sopportare i carichi dovuti al peso proprio, agli strati ad esso vincolati ed al sovraccarico dovuto al
vento;
Contribuisce in maniera attiva, soprattutto se costituisce il paramento murario interno, allinerzia termica
complessiva delledificio.
TECNICHE COSTRUTTIVE
Pu essere realizzato mediante: muratura a blocchi portanti, setti in calcestruzzo armato, setti in pannelli
lignei.
NOTE E PRESCRIZIONI PROGETTUALI
E sempre presente in un sistema di parete e ne condiziona il comportamento globale;
E necessario attuare un accurato controllo delle deformazioni dovute a sollecitazioni esterne di natura
termica o igro-metrica ed evitare stati tensionali anomali che si manifestino in quadri fessurativi notevoli;
Per evitare tali fenomeni necessita di strati di protezione e separazione o di una posa ottimale degli
elementi.

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DESCRIZIONE STRATI FUNZIONALI

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DESCRIZIONE
STRATO DI TENUTA ALLACQUA
FUNZIONI
Conferisce alla chiusura una prefissata impermeabilit allacqua meteorica resistendo a sollecitazioni
fisiche, meccaniche e chimiche indotte dallambiente esterno e dalluso.
TECNICHE COSTRUTTIVE
Pu essere realizzato come strato continuo o discontinuo mediante un singolo elemento o tramite
laccoppiamento di pi elementi con caratteristiche differenti tra loro.

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DESCRIZIONE STRATI FUNZIONALI

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DESCRIZIONE
STRATO DI TENUTA ALLARIA
FUNZIONI
Conferisce alla chiusura una prefissata tenuta allaria e alla pressione del vento.
TECNICHE COSTRUTTIVE
Pu essere integrato nella muratura come strato a s stante oppure essere costituito dal comportamento
complessivo degli stessi strati della muratura;
Per realizzare tale muratura vengono spesso utilizzati strati di regolarizzazione o particolari sistemi di
giustapposizione;
Per i sistemi di rivestimento di grande dimensione con manufatti prefabbricati la tenuta allaria pu essere
ottenuta tramite sigillature nei giunti fra elementi.

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DESCRIZIONE STRATI FUNZIONALI

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DESCRIZIONE
STRATO DI ISOLAMENTO TERMICO
FUNZIONI
Conferisce alla chiusura unadeguata resistenza termica laddove richiesta per determinate condizioni
termo-igrometriche ambientali o di benessere abitativo;
Consegue svariate finalit: riduzione dilatazioni termiche strato portante; riduzioni dispersioni energetiche;
eliminazione fenomeni di condensazione superficiale; coazione con gli strati di accumulo termico;
riduzione disomogeneit termiche sulla superficie della chiusura.
NOTE E PRESCRIZIONI PROGETTUALI
E preferibile che venga posato in continuit sullintera superficie della chiusura per limitare i ponti termici
in punti singolari;
Le caratteristiche dellisolante sono strettamente legate alle prestazioni del paramento esterno in fatto di
tenuta allacqua, ad ogni modo preferibile utilizzare strati isolanti con bassa sensibilit allazione
dellacqua e del vento;
I pannelli che costituiscono lo strato isolante necessitano di essere fissati allo strato di supporto mediante
tasselli plastici a testa allargata o specifico collante in modeste quantit ben distribuite;
Tra lo strato isolante e il supporto murario preferibile interporre uno strato di regolarizzazione costituito
da malta cementizia.
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DESCRIZIONE STRATI FUNZIONALI

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DESCRIZIONE
STRATO DI BARRIERA AL VAPORE
FUNZIONI
Realizza una superficie di elevata resistenza al passaggio di vapore dacqua allinterno della chiusura;
Evita fenomeni di condensazione interstiziale allinterno delle chiusure, soprattutto in presenza di termoisolante prevalentemente in queste condizioni di posa: presenza di strati a bassa diffusivit di vapore sulla
superficie esterna dello strato isolante; produzione di vapore nellambiente interno o strato termoisolante
sensibile allumidit.

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DESCRIZIONE STRATI FUNZIONALI

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DESCRIZIONE
STRATO DI COLLEGAMENTO
FUNZIONI
Elemento o insieme integrato di elementi aventi la funzione di assicurare il collegamento di uno strato
portante allelemento portato.
TECNICHE COSTRUTTIVE
Pu essere realizzato mediante applicazioni di tipo continuo, come collante cementizio, o discontinuo,
come elementi metallici.
NOTE E PRESCRIZIONI PROGETTUALI
Utilizzato quando, a causa di azioni atmosferiche o gravitazionali, bisogna realizzare il fissaggio di taluni
elementi agli strati retrostanti.

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DESCRIZIONE STRATI FUNZIONALI

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DESCRIZIONE
STRATO DI PROTEZIONE E RIVESTIMENTO
FUNZIONI
Strato esterno della chiusura con funzione di protezione dagli agenti atmosferici e/o estetica;
Garantisce uniformit daspetto e protezione degli strati interni della chiusura;
Deve garantire unadeguata durabilit allazione di: dilavamento superficiale; radiazione solare diretta;
azioni di gelo-disgelo ed eolica;
Le funzioni di tale strato possono essere demandate al paramento esterno allorch sia adeguatamente
protetto mediante trattamenti specifici.
TECNICHE COSTRUTTIVE
Pu essere realizzato attraverso tue tipologie: rivestimento continuo, come intonaci con pitturazioni di
vario genere o intonaci plastici, e rivestimento discontinuo, come lastre in pietra o lastre di altro materiale
applicate in aderenza o ad attacco meccanico puntuale;

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DESCRIZIONE STRATI FUNZIONALI

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DESCRIZIONE
STRATO DI REGOLARIZZAZIONE
FUNZIONI
Strato avente funzione di ridurre le irregolarit superficiali dello strato sottostante;
Evita che, in fase di esercizio, vi sia una trasmissione di sollecitazioni meccaniche anomale tra strati
contigui oppure permette una perfetta adesione tra due strati contigui.
NOTE E PRESCRIZIONI PROGETTUALI
E localizzato in corrispondenza di altri strati, come barriera al vapore o elemento di tenuta allaria o
allacqua, oppure in corrispondenza del fissaggio di orditure metalliche o lignee per il sostegno del
sistema di rivestimento.

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DESCRIZIONE STRATI FUNZIONALI

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DESCRIZIONE
STRATO DI RIPARTIZIONE DEI CARICHI
FUNZIONI
Strato avente funzione di ripartizione dei carichi concentrati agenti accidentalmente sul rivestimento.
NOTE E PRESCRIZIONI PROGETTUALI
Viene solitamente integrato allinterno dellelemento con il quale viene realizzato un altro strato.

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DESCRIZIONE STRATI FUNZIONALI

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DESCRIZIONE
STRATO DI VENTILAZIONE
FUNZIONI
Strato avente funzione di controllo delle caratteristiche termo-igrometrico della chiusura attraverso flussi
daria naturali o forzati;
Realizza un lavaggio termico durante la stagione estiva mentre asporta vapore acqueo in eccesso
durante la stagione invernale.
NOTE E PRESCRIZIONI PROGETTUALI
La sua funzionalit garantita dalla morfologia dellintercapedine e dalla dimensione delle aperture o
orifizi di ventilazione che ne determinano la seguente distinzione dal punto di vista termico: intercapedine
non ventilata; intercapedine debolmente ventilate ed intercapedine fortemente ventilata (vedi UNI EN ISO
6946: Resistenza termica e trasmittanza termica Metodo di calcolo).

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DESCRIZIONE STRATI FUNZIONALI

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DESCRIZIONE
STRATO DI ACCUMULAZIONE TERMICA
FUNZIONI
Strato avente funzione di portare ad adeguati valori linerzia termica complessiva della chiusura;
Pu essere anche realizzato mediante la coazione di pi strati di adeguata massa aerica oppure
mediante specifici strati di materiale ad elevata capacit termica.

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DESCRIZIONE STRATI FUNZIONALI

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DESCRIZIONE
STRATO DI FINITURA INTERNA
FUNZIONI
Ha lo scopo di conferire qualificazione estetica allinterno degli ambienti.
TECNICHE COSTRUTTIVE
Pu essere realizzato mediante: rivestimenti plastici, ceramici o lignei, intonaci a base di gesso o
cemento.

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DESCRIZIONE STRATI FUNZIONALI

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DESCRIZIONE
ACCESSORI
FUNZIONI
Hanno lo scopo di garantire ladeguato funzionamento della chiusura e degli strati precedentemente
elencati.
TECNICHE COSTRUTTIVE
Elementi di evacuazione di eventuali permeazioni idriche al piede della chiusura;
Armature aggiuntive per strati di collegamento o rivestimento situati a livello degli orizzontamenti;
Elementi prefabbricati posati a livello degli orizzontanti per garantire la continuit dello strato isolante;
Profilati metallici continui ai piedi del paramento esterno con funzione di supporto;
Elementi metallici di ancoraggio al contorno del sistema murario nel caso di edifici a telaio strutturale
tridimensionale.

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REQUISITI TECNOLOGICI

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STABILIT
DEFINIZIONE
Capacit o attitudine della parete perimetrale verticale, di suoi strati funzionali o di componenti che la
costituiscono di sopportare le sollecitazioni derivanti dal carico dovuto al peso proprio e dai carichi di
servizio senza deformazioni tali da pregiudicarne la stabilit, la sicurezza e la funzionalit nel tempo.
PARAMETRO DI VALUTAZIONE
Definito dalle norme di riferimento.
CRITERI DI VALUTAZIONE
VERIFICHE ANALITICHE:
Procedure di calcolo rivolte a valutare il livello di sicurezza in rapporto agli stati limite o in rapporto
alle tensioni ammissibili ed alle deformazioni conseguenti;
VERIFICHE IN LABORATORIO:
Prove di laboratorio rivolte a simulare sforzi di compressione centrati o eccentrici applicati
direttamente sullelemento, prove di carico per elementi fissati alla parete;

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REQUISITI TECNOLOGICI

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VERIFICHE IN OPERA:
Prove in opera nelle condizioni suddette per rilevare eventuali perdite di funzionalit nei confronti
della tenuta allaria e d allacqua del sistema.
ELEMENTI O STRATI INTERESSATI
Nei sistemi tradizionali interessa soprattutto gli elementi o strati portanti;
Nei sistemi prefabbricati interessa prevalentemente gli elementi di ancoraggio e sospensione.
RIFERIMENTI NORMATIVI
D.M. 27 luglio 1985 (G.U. 113 del 17 maggio 1986)

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REQUISITI TECNOLOGICI

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RESISTENZA AL VENTO
DEFINIZIONE
Differenza di pressione daria, espressa in Pascal (Pa), ammissibile fra interno ed esterno senza
sfondamento o deformazioni permanenti della parete perimetrale verticale.
PARAMETRO DI VALUTAZIONE
Gradiente di pressione ammissibile;
Unit di misura: Pa.
CRITERI DI VALUTAZIONE
VERIFICHE ANALITICHE:
Procedure di calcolo conformi purch lerrore di determinazione del gradiente di pressione sia
inferiore al 5%;
VERIFICHE IN LABORATORIO:
Prove di laboratorio consistenti nella misura della differenza di pressione di parete perimetrale
verticale sottoposta ai carichi di esercizio ed a una pressione-depressione generata da appositi
macchinari, come da normativa.

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REQUISITI TECNOLOGICI

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ELEMENTI O STRATI INTERESSATI


Risultano principalmente interessate le parti del sistema di pareti costituenti li strato portante e lo strato di
protezione;
Nel caso di sistema di pareti leggere risultano particolarmente soggetti alle deformazioni dovute al vento
gli strati di tenuta.
RIFERIMENTI NORMATIVI
D.M. 12 febbraio 1982 (G.U. 56 del 26 febbraio 1982);
ISO 7895.

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REQUISITI TECNOLOGICI

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RESISTENZA AGLI URTI


DEFINIZIONE
Capacit o attitudine delle pareti perimetrali verticali, di suoi strati funzionali o di componenti che le
costituiscono di sopportare le sollecitazioni derivanti da urti che possono prodursi nel corso delluso.
PARAMETRO DI VALUTAZIONE
Definito dalle norme di riferimento.
CRITERI DI VALUTAZIONE
VERIFICHE IN LABORATORIO:
Si valutano in laboratorio sottoponendo un campione completo di parete allazione di urti, sulla
faccia interna e sulla faccia esterna, rappresentati dalla caduta pendolare di corpi duri e molli.
Altezza di caduta e numero di urti devono essere precisati nel disciplinare di accettazione;
VERIFICHE IN OPERA:
Si valutano in opera sottoponendo la parete allazione di urti, sulla faccia interna e sulla faccia
esterna, rappresentati dalla caduta pendolare di corpi duri e molli. Altezza di caduta e numero degli
urti devono essere precisati nel disciplinare di accettazione.

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REQUISITI TECNOLOGICI

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ELEMENTI O STRATI INTERESSATI


Risultano principalmente interessati lelemento di ripartizione dei carichi e cos pure le giunzioni ed i
vincoli fra questo e lelemento portante.
RIFERIMENTI NORMATIVI
UNI 9269 P.

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REQUISITI TECNOLOGICI

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RESISTENZA AL FUOCO
DEFINIZIONE
Capacit o attitudine delle pareti perimetrali verticali di impedire la propagazione di un incendio sia interno
che esterno alledificio.
PARAMETRO DI VALUTAZIONE
Parametro R-E-I;
Unit di misura: minuti.
CRITERI DI VALUTAZIONE
VERIFICHE IN LABORATORIO:
Si esprime con lintervallo di tempo, in multipli e sottomultipli di unora, entro il quale la parete
conserva la stabilit, la tenuta alle fiamme e lisolamento termico per impedire la propagazione del
fuoco sia attraverso le cavit dei componenti sia allesterno. Le esigenze di stabilit, di isolamento
termico e di tenuta alle fiamme da soddisfare in questo intervallo di tempo sono definite dalla
normativa.
ELEMENTI O STRATI INTERESSATI
Tutto il sistema di chiusura.
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RIFERIMENTI NORMATIVI
ISO 834; UNI 7678.

REQUISITI TECNOLOGICI

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REAZIONE AL FUOCO
DEFINIZIONE
Insieme delle propriet dei materiali costituenti le pareti verticali perimetrali, viste in relazione alla nascita
ed allo sviluppo di un incendio.
PARAMETRO DI VALUTAZIONE
Classi di reazione al fuoco.
CRITERI DI VALUTAZIONE
VERIFICHE IN LABORATORIO:
Si valuta mediante prove distruttive dei materiali in laboratorio:
Prova di non combustibilit;
Reazione al fuoco dei materiali suscettibili di essere investiti da una piccola fiamma su
ambedue le facce;
Reazione al fuoco dei materiali suscettibili che possono essere investiti da una piccola fiamma
su una sola faccia;
Reazione al fuoco dei materiali sottoposti allazione di una fiamma dinnesco in presenza di
calore radiante.
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REQUISITI TECNOLOGICI

36

ELEMENTI O STRATI INTERESSATI


Tutto il sistema di chiusura.
RIFERIMENTI NORMATIVI
UNI ISO 1182;
UNI 8456;
UNI 8457;
UNI 9174.

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REQUISITI TECNOLOGICI

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CONTENIMENTO DELLA TOSSICIT DEI FUMI


DEFINIZIONE
Capacit o attitudine delle pareti perimetrali a limitare la produzione o leffetto di combustione dei materiali
sul sistema respiratorio, sugli occhi e sulla pelle.
PARAMETRO DI VALUTAZIONE
Definito dalle norme di riferimento.
CRITERI DI VALUTAZIONE
Per i criteri di valutazione si fa riferimento agli standard legislativi esteri.
ELEMENTI O STRATI INTERESSATI
Tutto il sistema di chiusura.
RIFERIMENTI NORMATIVI
NFXI 9-702;
DIN 50C55.

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REQUISITI TECNOLOGICI

38

SICUREZZA ALLE INTRUSIONI


DEFINIZIONE
Attitudine della parete perimetrale verticale a resistere ai tentativi di intrusione dallesterno.
PARAMETRO DI VALUTAZIONE
Dipende dalla tipologia di intrusione.
CRITERI DI VALUTAZIONE
VERIFICHE ANALITICHE:
Per le persone i parametri di tempo ed attrezzature utilizzate da parte dellintrusore;
Per le attrezzature le categorie del tipo: a comando manuale, manuali dotati di meccanismi e
utilizzanti energia e tecnologia;
Per gli animali si effettua una classificazione in base alle conseguenze possibili: capaci di intrusione
meccanica, capaci di annidamento dallesterno, capaci di intrusione con influenze sul
comportamento della parete.

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REQUISITI TECNOLOGICI

39

ELEMENTI O STRATI INTERESSATI


Risultano interessanti linsieme degli strati costituenti la parete ed in particolare la conformazione e la
dimensione dei giunti, le aperture di ventilazione, laccessibilit ad organi di fissaggio di elementi o strati
del sistema di parete.
RIFERIMENTI NORMATIVI
-

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REQUISITI TECNOLOGICI

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SICUREZZA AI FENOMENI ELETTRICI ED ELETTROMAGNETICI


DEFINIZIONE
Capacit ed attitudine delle pareti perimetrali verticali esterne di limitare gli effetti di fenomeni elettrici ed
elettromagnetici.
PARAMETRO DI VALUTAZIONE
Definito dalle norme di riferimento.
CRITERI DI VALUTAZIONE
VERIFICHE ANALITICHE:
Si valuta in sede di progetto la probabilit di tali fenomeni e la loro intensit allo scopo di derivare un
comportamento adeguato alle pareti perimetrali interessate.
ELEMENTI O STRATI INTERESSATI
Risultano interessanti linsieme degli strati costituenti la parete ed in particolare gli strati ad elevata
resistenza elettrica.
RIFERIMENTI NORMATIVI
CEI 11-8.
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REQUISITI TECNOLOGICI

41

PERMEABILIT ALLARIA
DEFINIZIONE
Capacit ed attitudine delle pareti perimetrali verticali, di suoi strati funzionali o di componenti che la
costituiscono di impedire una dispersione eccessiva di calore, dovuta al flusso daria che la attraversano
permettendo nel contempo una certa ventilazione.
PARAMETRO DI VALUTAZIONE
Definito dalle norme di riferimento.
CRITERI DI VALUTAZIONE
VERIFICHE IN LABORATORIO:
Si valuta mediante prova in laboratorio su di un campione rappresentativo della variet degli
elementi e dei giunti componenti il sistema di parete perimetrale verticale, posto nelle condizioni
duso, collocato in modo da chiudere un cassone di prova a tenuta daria;
VERIFICHE IN OPERA:
Si verifica mediante prova in opera mettendo in depressione la porzione di parete perimetrale
verticale con apparecchiatura che realizzi le depressioni di prova previste.

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REQUISITI TECNOLOGICI

42

ELEMENTI O STRATI INTERESSATI


Risultano principalmente interessati gli strati di tenuta allaria, gli strati di barriera al vapore, gli strati di
finitura interna ed esterna quando questi siano di tipo continuo;
Nei sistemi prefabbricati assumono particolare rilevanza i giunti di tenuta allaria.
RIFERIMENTI NORMATIVI
UNI EN 42.

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REQUISITI TECNOLOGICI

43

TENUTA ALLACQUA
DEFINIZIONE
Assenza di penetrazioni di acqua piovana che producano macchie sulla faccia interna o danneggiamenti
alla parete perimetrale verticale o a parti delledificio che possano alterare i valori di prestazione forniti
con tutti gli altri requisiti.
PARAMETRO DI VALUTAZIONE
Definito dalle norme di riferimento.
CRITERI DI VALUTAZIONE
VERIFICHE IN LABORATORIO:
Si valuta mediante prova in laboratorio su di un campione rappresentativo della variet degli
elementi e dei giunti componenti il sistema di parete perimetrale verticale, posto nelle condizioni
duso, collocato in modo da chiudere un cassone di prova a tenuta daria, viene sottoposto a cicli di
bagnamento come da norma;
VERIFICHE IN OPERA:
Si verifica mediante prova in opera mettendo in depressione la porzione di parete perimetrale
verticale con apparecchiatura che realizzi le depressioni ed i cicli di bagnamento di prova previsti.
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REQUISITI TECNOLOGICI

44

ELEMENTI O STRATI INTERESSATI


Risultano principalmente interessati gli strati di protezione e finitura esterna;
Nei sistemi privi di intercapedine divengono assai importanti gli strati di supporto allo strato portante.
RIFERIMENTI NORMATIVI
UNI EN 86.

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REQUISITI TECNOLOGICI

45

ISOLAMENTO TERMICO
DEFINIZIONE
Capacit o attitudine delle pareti perimetrali verticali di resistere al passaggio di calore in modo da
assicurare il benessere termico globale e di limitare le dispersioni di energia di riscaldamento.
PARAMETRO DI VALUTAZIONE
Trasmittanza termica: K;
Unit di misura: W/mK.
CRITERI DI VALUTAZIONE
VERIFICHE IN OPERA:
Per lisolamento termico: determinabile mediante luso incrociato di diversi metodi che vanno
dallidentificazione con termografia delle varie zone e misure in sito con camera calda portatile,
termo-flussimetri e prove di tenuta allaria;
Per linerzia termica: determinabile tramite luso incrociato dei diversi metodi con camera calda,
termo-flussimetri,.

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REQUISITI TECNOLOGICI

46

VERIFICHE ANALITICHE:
Per lisolamento termico: calcolo del coefficiente di trasmissione termica complessivo, detto anche
trasmittanza termica, utilizzando i valori riportati nella norma;
Per linerzia termica: determinabile tramite procedimento di calcolo dei fattori di smorzamento e
sfasamento;
VERIFICHE IN LABORATORIO:
Per lisolamento termico: determinabile mediante prove di laboratorio con metodo della camera
calda calibrata con o senza anello di guardia in regime statico;
Per linerzia termica: determinabile mediante prove di laboratorio con metodo della camera calda
calibrata con o senza anello di guardia in regime variabile;
ELEMENTI O STRATI INTERESSATI
Risulta particolarmente interessata la sommatoria di tutti gli strati costituenti il sistema di parete
perimetrale verticale. Sono di particolare rilevanza la continuit dello strato di isolamento termico, la sua
costituzione, il suo dimensionamento e la sua localizzazione agli effetti di perdite di prestazioni dovute a
filtrazioni di aria o di acqua esterna o condensa.
RIFERIMENTI NORMATIVI
UNI EN 6946;
UNI 10375.
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REQUISITI TECNOLOGICI

47

CONTROLLO DELLA CONDENSAZIONE INTERSTIZIALE


DEFINIZIONE
Comportamento della parete verticale nei confronti delle condensazioni di vapore dacqua.
PARAMETRO DI VALUTAZIONE
Pressione parziale di vapore dacqua;
Unit di misura: Pascal [Pa].
CRITERI DI VALUTAZIONE
VERIFICHE ANALITICHE:
Viene valutato il comportamento della parete sotto diversi tipi di configurazione:
Parete perimetrale verticale impermeabile al vapore proveniente dallesterno o dallinterno;
Parete perimetrale verticale permeabile al vapore ma priva di rischio di condensazioni nella
massa;
Parete perimetrale verticale permeabile al vapore ma insensibile alle condensazioni;
Parete perimetrale verticale non impermeabile al vapore e sensibile alle condensazioni nella
massa;
Parete perimetrale verticale con punti di condensa interni dovuti a ponti termici.
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REQUISITI TECNOLOGICI

48

VERIFICHE IN LABORATORIO:
Per alcuni dei casi precedenti necessaria una prova di laboratorio mediante cicli successivi di
condensazione ed evaporazione nelle condizioni ipotizzate nel calcolo analitico.
ELEMENTI O STRATI INTERESSATI
Risulta particolarmente interessato linsieme di strati costituenti il sistema di parete perimetrale verticale.
In particolare deve essere verificata la continuit dello strato di barriera al vapore.
RIFERIMENTI NORMATIVI
Metodo di Glaser.

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REQUISITI TECNOLOGICI

49

ASSENZA DI EMISSIONE DI GAS, POLVERI E RADIAZIONI NOCIVE


DEFINIZIONE
Capacit o attitudine delle pareti perimetrali verticali di non emettere gas, polveri e radiazioni nocive.
PARAMETRO DI VALUTAZIONE
Definito dalle norme di riferimento.
CRITERI DI VALUTAZIONE
VERIFICHE IN LABORATORIO O IN OPERA:
Metodi di rilevamento adeguato per il fenomeno considerato, secondo le metodologie specifiche
esistenti anche solo per le diverse famiglie di materiali.
ELEMENTI O STRATI INTERESSATI
Risulta principalmente interessata la sommatoria di tutti gli strati costituenti il sistema di parete verticale.
RIFERIMENTI NORMATIVI
-

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REQUISITI TECNOLOGICI

50

ISOLAMENTO DAI RUMORI AEREI ESTERNI


DEFINIZIONE
Capacit o attitudine delle pareti perimetrali verticali, di suoi strati o di componenti che la costituiscono di
isolare acusticamente gli ambienti interni dai rumori prodotti allesterno.
PARAMETRO DI VALUTAZIONE
Potere fono-isolante: RW;
Unita di misura: Decibel [dB].
CRITERI DI VALUTAZIONE
VERIFICHE ANALITICHE:
Calcolo dellindice di valutazione secondo quanto indicato dalle norme;
VERIFICHE IN LABORATORIO:
Misura in laboratorio del potere fono-isolante su componenti in dimensioni reali come stabilito da
normativa;
VERIFICHE IN OPERA:
Misura in opera mediante la misura dellisolamento acustico normalizzato su edifici finiti come da
UNI 8270/5.
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REQUISITI TECNOLOGICI

51

ELEMENTI O STRATI INTERESSATI


Risulta principalmente interessata la sommatoria di tutti gli strati costituenti il sistema di parete verticale.
RIFERIMENTI NORMATIVI
UNI 8270/3;
UNI 8270/5;
UNI 8270/7.

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REQUISITI TECNOLOGICI

52

ISOLAMENTO LATERALE O VERTICALE DAI RUMORI INTERNI


DEFINIZIONE
Capacit o attitudine delle pareti perimetrali verticali o dei componenti che la costituiscono di attenuare la
propagazione attraverso la facciata stessa, dei rumori prodotti in locale contiguo.
PARAMETRO DI VALUTAZIONE
Definito dalle norme di riferimento.

RIFERIMENTI NORMATIVI
Metodo ISO TC 43.

CRITERI DI VALUTAZIONE
VERIFICHE IN LABORATORIO:
Prove di laboratorio come definito dalle norme di riferimento.
ELEMENTI O STRATI INTERESSATI
Risultano particolarmente interessati gli strati di ventilazione specialmente quando questi presentano
orifizi o connessioni con gli ambienti interni, in quanto possibile fonte di effetti negativi;
Nel caso di sistemi costruttivi a bassa massa aerica risultano essere rilevanti anche le connessioni con gli
elementi di partizione verticale interna ortogonale alla parte verticale e/o gli elementi di partizione
orizzontale interna costituiti dalle strutture.
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REQUISITI TECNOLOGICI

53

COMPORTAMENTO ACUSTICO NEI CONFRONTI DI PIOGGIA E GRANDINE


DEFINIZIONE
Capacit o attitudine delle pareti perimetrali verticali o dei componenti che le costituiscono di prevenire la
propagazione verso linterno di rumori generati da pioggia o dalla grandine sugli strati esterni delle pareti
stesse.
PARAMETRO DI VALUTAZIONE
Definito dalle norme di riferimento.
CRITERI DI VALUTAZIONE
VERIFICHE IN LABORATORIO E IN OPERA:
Valutabile mediante prove in opera ed in laboratorio attraverso la misurazione del livello sonoro
medio e delle emergenze rispetto a tale livello dovute a rumori impattivi prodotti dalla pioggia e dalla
grandine sulla parete perimetrale verticale.

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REQUISITI TECNOLOGICI

54

ELEMENTI O STRATI INTERESSATI


Interessa prevalentemente i sistemi costruttivi costituiti da elementi o starti leggeri esterni aventi
collegamenti rigidi con elementi appartenenti a strati interni;
Risultano inoltre interessati quegli elementi degli strati di rivestimento e protezione esterni fuoriuscenti
rispetto al piano della parete perimetrale verticale.
RIFERIMENTI NORMATIVI
-

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REQUISITI TECNOLOGICI

55

COMPORTAMENTO ACUSTICO NEI CONFRONTI DI VENTO, VARIAZIONI DI TEMPERATURA E


UMIDIT
DEFINIZIONE
Capacit o attitudine delle pareti perimetrali verticali o dei componenti che le costituiscono di ostacolare la
propagazione verso linterno di rumori diversi generati da vento (sibili, vibrazioni, ), dalla temperatura e
dallumidit (scricchiolii, ) sulla facciata stessa.
PARAMETRO DI VALUTAZIONE
Definito dalle norme di riferimento.
CRITERI DI VALUTAZIONE
VERIFICHE IN LABORATORIO E IN OPERA:
Valutabile mediante prove in opera ed in laboratorio attraverso la misurazione del livello sonoro
medio e delle emergenze rispetto a tale livello dovute a rumori prodotti dal vento e dalle variazioni
dimensionali degli elementi costituenti per effetto della temperatura o dellumidit.

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REQUISITI TECNOLOGICI

56

ELEMENTI O STRATI INTERESSATI


Il fenomeno interessa prevalentemente i sistemi costituiti da elementi o strati leggeri ovvero strati di
tenuta e protezione esterni appesi costituiti da elementi prefabbricati;
Per ci che riguarda lazione del vento risultano interessati prevalentemente gli strati di ventilazione in
comunicazione diretta con lesterno e gli strati di protezione che impediscano uno scorrimento regolare
del flusso daria lungo la parete perimetrale verticale.
RIFERIMENTI NORMATIVI
-

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REQUISITI TECNOLOGICI

57

PLANARIT
DEFINIZIONE
Presenza di scostamenti locali e/o di insieme della superficie del piano teorico su una o entrambe le facce
delle pareti perimetrali verticali.
PARAMETRO DI VALUTAZIONE
Definito dalle norme di riferimento.
CRITERI DI VALUTAZIONE
VERIFICHE IN OPERA:
Si valuta mediante la misura di frecce di scostamento, svergolamento e planarit locale.
ELEMENTI O STRATI INTERESSATI
Sono interessati gli strati di finitura interni ed esterni nonch gli strati di supporto a cui questi risultano
collegati.
RIFERIMENTI NORMATIVI
-

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REQUISITI TECNOLOGICI

58

ASSENZA DI DIFETTI SUPERFICIALI


DEFINIZIONE
Mancanza di difetti superficiali visibili (macchie, gobbe, ) sugli starti di finitura delle pareti perimetrali
verticali.
PARAMETRO DI VALUTAZIONE
Definito dalle norme di riferimento.
CRITERI DI VALUTAZIONE
VERIFICHE IN OPERA:
Si valuta mediante esame visivo effettuato dopo la posa in opera;
Per i sub-componenti possibile effettuare un esame preliminare come sancito dalla normativa UNI
di competenza.
ELEMENTI O STRATI INTERESSATI
Sono interessati gli strati o elementi di finitura esterni.
RIFERIMENTI NORMATIVI
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REQUISITI TECNOLOGICI

59

ATTREZZABILIT
DEFINIZIONE
Capacit o attitudine delle pareti perimetrali verticali e degli elementi che le compongono di sopportare
carichi appesi sia allinterno che allesterno.
PARAMETRO DI VALUTAZIONE
Definito dalle norme di riferimento.
CRITERI DI VALUTAZIONE
VERIFICHE IN LABORATORIO E IN OPERA:
Si valuta mediante prova di laboratorio o in sito simulante o riproducente le forze e le sollecitazioni
originate dalle attrezzature che ciascun tipo di parete perimetrale verticale pu ricevere sulla base
delle informazioni fornite dal produttore.
ELEMENTI O STRATI INTERESSATI
RIFERIMENTI NORMATIVI
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REQUISITI TECNOLOGICI

60

MANTENIMENTO DELLE PRESTAZIONI SOTTO LEFFETTO DI URTI


DEFINIZIONE
Capacit o attitudine delle pareti perimetrali verticali, di suoi strati funzionali o di componenti che la
costituiscono di sopportare le sollecitazioni derivanti da urti che possono prodursi nel corso delluso,
senza che intervengano decadimenti inammissibili della planarit delle superfici, della tenuta allacqua,
allaria e comportamento acustico.
PARAMETRO DI VALUTAZIONE
Definito dalle norme di riferimento.

RIFERIMENTI NORMATIVI
UNI 9269 P: Resistenza agli urti;
UNI EN 42: Permeabilit allaria;

CRITERI DI VALUTAZIONE

UNI EN 86: Tenuta allacqua.

VERIFICHE IN OPERA:
Si valuta in opera sottoponendo un campione di facciata allazione di urti, sulla faccia interna e sulla
faccia esterna, ottenuti con la caduta pendolare di corpi molli e duri, e successivamente a prove di
tenuta allaria e allacqua in accordo con quanto specificato nei relativi requisiti.
ELEMENTI O STRATI INTERESSATI
Risultano particolarmente interessati gli strati di rivestimento esterni quando questi costituiscono nello
stesso tempo strati di tenuta allaria, allacqua ed isolamento acustico.
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REQUISITI TECNOLOGICI

61

MANTENIMENTO DELLE PRESTAZIONI SOTTO LEFFETTO DEL CALORE, DELLIRRAGGIAMENTO


SOLARE, DELLACQUA PIOVANA, DEL GELO E DEL DISGELO
DEFINIZIONE
Capacit o attitudine delle pareti perimetrali verticali, di suoi strati funzionali o di componenti che la
costituiscono di sopportare le sollecitazioni che possono prodursi sotto leffetto del calore,
dellirraggiamento solare, dellacqua piovana, del gelo e del disgelo, senza che intervengano decadimenti
inammissibili della planarit e del degrado delle superfici, della tenuta allacqua e allaria.
PARAMETRO DI VALUTAZIONE
Definito dalle norme di riferimento.

RIFERIMENTI NORMATIVI
-

CRITERI DI VALUTAZIONE
VERIFICHE IN LABORATORIO:
Si valuta mediante prova in laboratorio attraverso una simulazione delle combinazioni di azioni
climatiche sia in periodo estivo che in periodo invernale.
ELEMENTI O STRATI INTERESSATI
Risultano particolarmente interessati gli strati di rivestimento esterni quando questi costituiscono nello
stesso tempo strati di tenuta allaria e allacqua.
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REQUISITI TECNOLOGICI

62

MANTENIMENTO DELLE PRESTAZIONI SOTTO LEFFETTO DELLE NEBBIE, DELLE ATMOSFERE


INDUSTRIALI, DEI VENTI DI SABBIA E POLVERE
DEFINIZIONE
Capacit o attitudine delle pareti perimetrali verticali, di suoi strati funzionali o di componenti che la
costituiscono di sopportare eventuali degradi derivanti dalla corrosione per effetto della nebbia o delle
atmosfere industriali o dellusura per effetto dei venti recanti sabbia e polvere, senza che intervengano
perdite prestazionali sotto il profilo della tenuta allacqua e allaria.
PARAMETRO DI VALUTAZIONE
Definito dalle norme di riferimento.

RIFERIMENTI NORMATIVI
-

CRITERI DI VALUTAZIONE
VERIFICHE IN LABORATORIO:
Si valuta mediante prove di laboratorio simulanti le azioni predette.
ELEMENTI O STRATI INTERESSATI
Risultano particolarmente interessati gli strati di rivestimento esterni quando questi costituiscono nello
stesso tempo strati di tenuta allaria e allacqua.
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REQUISITI TECNOLOGICI

63

MANTENIMENTO DELLE PRESTAZIONI SOTTO LEFFETTO DI PERMEAZIONI DI ACQUE


DEFINIZIONE
Capacit o attitudine delle pareti perimetrali verticali, di suoi strati funzionali o di componenti che la
costituiscono di sopportare eventuali degradi derivanti da imbibizione dacqua a partire dalla faccia interna
per un allagamento del pavimento dei locali umidi o per condensazioni, senza che intervengano
decadimenti della planarit, dello stato della superficie, della tenuta allacqua e allaria.
PARAMETRO DI VALUTAZIONE

RIFERIMENTI NORMATIVI

Definito dalle norme di riferimento.

CRITERI DI VALUTAZIONE
VERIFICHE IN LABORATORIO:
Si valuta mediante prove di laboratorio che consiste nella misura degli scarti e classificazione degli
effetti sul rivestimento.
ELEMENTI O STRATI INTERESSATI
Risultano particolarmente interessati i sistemi costituiti da intercapedini e strati di ventilazione che
possono propagare gli effetti del danneggiamento.

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PRESCRIZIONI PROGETTUALI GENERALI

64

PERMEAZIONI DI ACQUA METEORICA


Causano il complessivo degrado della muratura ed in particolare la riduzione della prestazione
dellelemento isolante termico se non adeguatamente protetto;
Valutare lazione combinata di pioggia e vento nella direzione prevalente mediante studi concettuali o
prove di laboratorio;
Eseguire un accurato studio geometrico di facciata per evitare zone o punti di ristagno che potrebbero
causare infiltrazioni per capillarit (come allineamenti tra i blocchi del paramento interno e di quello
esterno, davanzali, copertine, parapetti , velette, telai sporgenti, );
Evitare, durante la posa in opera, errori di posizionamento dei vari elementi;

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PRESCRIZIONI PROGETTUALI GENERALI

65

Evitare, nella realizzazione del rivestimento esterno, lutilizzo di materiali inadeguati al comportamento
sotto lazione combinata di acqua e vento ( utilizzare materiali idrofobi, materiali poco porosi, materiali con
bassa resistenza al passaggio di vapore, );
Evitare linsorgenza di fenomeni fessurativi dovuti a dilatazioni od abbassamenti differenziali tra i vari
elementi della chiusura verticale per limitare la presenza di punti critici;
Evitare errori progettuali o di posa del paramento esterno in blocchi di laterizio nelle zone angolari o
perimetrali della chiusura (utilizzare, per quanto possibile, elementi con foratura verticale massima del
55% e spessore minimo di 15 mm);
Evitare la presenza di discontinuit o imperfezioni nello strato di collegamento di rivestimenti esterni della
chiusura (come rivestimenti lapidei ancorati con malta cementizia), se ci dovesse comunque sussistere
porre in opera uno strato di regolarizzazione nella zona retrostante a tali strati discontinui;

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PRESCRIZIONI PROGETTUALI GENERALI

66

Evitare linsorgere di fenomeni micro-fessurativi di natura termica, igrometrica o da ritiro per errata
stagionatura dei materiali costituenti gli strati pi esterni della chiusura (come intonaco, laterizi faccia a
vista, ). Tali fenomeni concorrono al danneggiamento dello strato di supporto, di completamento e di
tenuta nonch ad acuire la permeazione idrica nei restanti strati;
Evitare soprattutto fenomeni fessurativi dovuti a forti cedimenti elastici della struttura portante od a
dilatazioni proprie della chiusura eccessivamente vincolate (svincolare staticamente il setto murario
esterno dalla struttura portante o da altri setti interni);
Per ovviare al problema precedentemente descritto il telaio strutturale o gli impalcati vengono arretrati
rispetto al filo esterno di facciata garantendone cos la protezione tramite paramenti murari esterni o strati
isolanti (vengono limitate le dilatazioni termiche ed igrometriche della struttura portante, migliorando
anche le prestazioni termiche dellintera chiusura verticale);

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PRESCRIZIONI PROGETTUALI GENERALI

67

Evitare possibili fenomeni di degrado dello strato di finitura o di tenuta esterno a causa di rigonfiamenti o
di distacco plastico;
Evitare possibili intaccature dello strato di tenuta esterno con conseguente penetrazione di acqua e
ritenzione idrica da parte dello strato isolante;
Nella progettazione e posa dei serramenti esterni porre particolare attenzione alla loro connessione alla
chiusura opaca per evitare la possibile presenza di cavit sensibili allinfiltrazione o di ponti termici dovuti
a dis-uniformit dello strato isolante con conseguenti infiltrazioni dovute a condensazioni superficiali o
capillarit;

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PRESCRIZIONI PROGETTUALI GENERALI

68

La permeazione idrica pu quindi causare svariate anomalie sia in fase di infiltrazione nella muratura che
in fase di evaporazione, causando ad esempio:
Aumento dei consumi energetici dovuto alla perdita di propriet termiche dei vari materiali ed ai
ponti termici;
Degrado dello strato isolante con conseguente aumento di volume, putrefazione o distacco dal
supporto;
Degrado dello strato di rivestimento esterno per attacchi da gelo-disgelo, efflorescenze o subflorescenze o de-laminazioni e distacchi;
Degrado degli strati superficiali interni con conseguanti macchiature, stillicidi, efflorescenze e
disgregazioni;
Corrosione degli elementi di ancoraggio delle stratificazioni appese con degrado degli elementi
metallici e conseguenti fenomeni espansivi di fessurazione e rottura dello strato portante.

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PRESCRIZIONI PROGETTUALI GENERALI

69

CONDENSAZIONI SUPERFICIALI
Sono principalmente causate da due fenomeni:
Difetti localizzati dello strato isolante rispetto alla sezioni correnti;
Presenza di formazioni idriche allinterno del sistema murario che causano perdite prestazionali ai
vari strati della chiusura.
La condizione di isolamento termico carente, una volta individuato il pacchetto delle stratificazioni
funzionali correnti, dovuto alla presenza di elementi differenti dalla chiusura opaca, come:
Zone di impalcato in corrispondenza degli appoggi delle stratificazioni di supporto, zone in cui
risultano inseriti o semi-inseriti elementi strutturali verticali che portano a condizioni di elevata termodispersione per assenza di strati termo-isolanti. Per evitare tali fenomeni si deve intervenire con
adeguate precauzioni progettuali (come arretramento della struttura portante o posa di isolante
termico aggiuntivo);

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PRESCRIZIONI PROGETTUALI GENERALI

70

Zone in cui vi una forte rastremazione del sistema murario a causa dellinserimento di serramenti
esterni o componenti impiantistiche ( come parapetti o velette per la posa di copri scaldanti o ventilconvettori). Per ovviare al forte gradiente termico dovuto alle irregolarit prima decritta necessario
inserire stratificazioni isolanti integrative;
Zone in cui viene meno la continuit della stratificazione isolante in corrispondenza dellappoggio del
setto portante sullimpalcato di piano. Possono essere adottate due soluzioni: strato di tenuta
appeso con termo-isolante in continuit sullintera parete, isolamento termico discontinuo con lo
scopo di stabilizzare le dilatazione termiche dellimpalcato.

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PRESCRIZIONI PROGETTUALI GENERALI

71

Raccordo tra telaio di un serramento e setto murario senza la posa di uno strato di isolante termico
aggiuntivo. Si evitano tali condensazioni semplicemente arretrando il serramento per avere una
distribuzione delle isoterme pi regolari sul nodo in oggetto di realizzazione.
La condizione di permeazione idrica allinterno della chiusura dovuta a svariate concause come
precedentemente descritto ed anche a fenomeni di condensazione interstiziale non adeguatamente
asportata a causa di strati altamente impermeabili al passaggio di vapore;
La condensazione superficiale pu quindi causare svariate anomalie come ad esempio:
Formazione di muffe e macchiature superficiali degli strati di rivestimento interno;
Deterioramento accelerato del rivestimento interno se costituito da materiali particolarmente sensibili
allumidit.

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PRESCRIZIONI PROGETTUALI GENERALI

72

CONDENSAZIONI INTERSTIZIALI
Sono legate a vari fattori:
Stratificazione funzionale della chiusura e posizione dellisolante termico;
Caratteristiche termiche e di permeabilit al vapore dei vari strati.
La valutazione delle condizioni di condensazione interstiziale viene fatta seguendo il metodo di Glaser,
individuando quindi la possibile sovrapposizione delle curve di pressione di vapore: parziale, dipendente
dalla permeabilit al vapore dei vari strati, e di saturazione, dipendente dal profilo termico della chiusura;
Occorre valutare anche la capacit di accumulo idrico connesse ai fenomeni di permeazione ed avanzo di
costruzione in quanto modificano sensibilmente le propriet dei vari strati, soprattutto di quelli porosi e
sensibili allacqua;
Risultano essere critiche le seguenti stratificazioni funzionali:
Strati termo-isolanti sensibili allassorbimento idrico;
Murature monostrato con intercapedine daria interna.
Alcune modalit di generazione di condensa interstiziale possono essere:
Infiltrazioni daria dallambiente interno allo strato di ventilazione del sistema murario dovuto ad
irregolarit dello strato di tenuta del rivestimento o del supporto interno;

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PRESCRIZIONI PROGETTUALI GENERALI

73

Discontinuit dello strato di barriera al vapore dovute sia alla mancata sigillatura degli elementi che
lo compongono sia alla presenza di diversi strati disomogenei sulla superficie retrostante;
Disomogeneit dovuta alla discontinuit o alla riduzione di spessore dello strato termo-isolante a
livello degli impalcati strutturali.

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74

Tra i possibili fenomeni di degrado causati dalla condensazione interstiziale si hanno:


Degrado degli strati esterni con fenomeni di gelo-disgelo, efflorescenze, sub-florescenze,
delaminazioni e distacchi;
Deterioramento dello strato di isolamento termico con fenomeni di de-coesione, putrefazione,
dislocazione distacco dal supporto murario;
Aumento delle dispersioni energetiche ed abbassamento della temperatura operante con
conseguente rischio di condensazioni superficiali.

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PRESCRIZIONI PROGETTUALI GENERALI

75

MOBILIT INERENTI DI ORIGINE TERMICA, IGROMETRICA E DA RITIRO


Constatazioni generali:
Lanalisi delle mobilit locali deve affrontare unanalisi iniziale dei moduli elastici e delle mobilit
relativi ai singoli strati per evitare accostamenti eccessivamente disomogenei;
Non bisogna trascurare situazioni coattive sullinterfaccia di strati con mobilit locali di verso
opposto;
I fenomeni di mobilit possono avere origini diverse ed effetti diversi sui vari sistemi murari
influenzandone la durabilit.
FENOMENI DI DILATAZIONE TERMICA
Possono essere di due tipologie differenti:
Di carattere generale: influenza lintero edificio a partire dal sistema strutturale;
Di carattere localizzato: riguardano comportamenti di dilatazione differenziale dei vari strati del
sistema murario e della struttura portante.
Nel caso di fenomeni di natura generale si devono prendere svariati accorgimenti attraverso:
Analisi della dimensione e dellestensione del sistema murario in relazione al telaio strutturale
portante;
Predisposizione di giunti di frazionamento ad intervalli dipendenti dalla tipologia di muratura e della
posizione del telaio strutturale;
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PRESCRIZIONI PROGETTUALI GENERALI

76

In linea generale la lunghezza massima di frazionamento non deve superare 40 volte lo spessore
del paramento esterno;
Nel caso di murature portanti necessario frazionare ledificio quandesso supera i 30-35 metri di
lunghezza, 30 metri nel caso di ambienti molto umidi, tenendo comunque in considerazione le
dilatazioni degli orizzontamenti vincolati su di esso;
Nel caso di impiego di materiali a forte dilatazione termica necessario frazionare ad una distanza
massima di 15 m;
Nelle zone di confluenza di mobilit con diverso andamento, come gli angoli degli edifici, bisogna
predisporre un giunto di dilatazione specifico ancora pi efficace per tali movimenti.

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PRESCRIZIONI PROGETTUALI GENERALI

77

Nel caso di fenomeni di carattere localizzato si ha unacutizzazione del fenomeno dovuta a:


Utilizzo di materiali eterogenei con spessori e coefficienti di dilatazione termica lineare molto
differenti tra loro;
Connessioni non ben eseguite a livello dei giunti di frazionamento che realizzano pessime
condizioni di vincolo modificando sensibilmente la trasmissione delle tensioni interne indotte dai
fenomeni dilatativi;
Presenza di elementi eterogenei nel sistema murario (architravi, prefabbricati, ) nei confronti dei
quali raramente si realizza ununione solidale in grado di trasmettere le tensioni termiche indotte.
Per ovviare a tali fenomeni dilatatori localizzati si possono predisporre:
Nella connessione tra setti e struttura portante utilizzare elementi metallici di collegamento inseriti
tra i vari corsi della muratura, con un netto miglioramento della stabilit alle azioni statiche in
esercizio e una minore sensibilit a possibili linee di fessurazione per differenti mobilit termiche dei
vari starti funzionali sovrapposti;
In corrispondenza delle rientranze evitare eccessivi assottigliamenti del sistema murario a discapito
della sua stabilit e del suo comportamento agli agenti atmosferici.

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PRESCRIZIONI PROGETTUALI GENERALI

78

Tra le possibili patologie causate da fenomeni di mobilit generali e localizzati si hanno:


Fessurazioni esterne, interne ed in casi estremi passanti;
Delaminazione e dislocazione del rivestimento;
Deformazione dei dispositivi di fissaggio per strato di rivestimento.

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PRESCRIZIONI PROGETTUALI GENERALI

79

SOLLECITAZIONI INDOTTE DAL CARICO DESERCIZIO


Sono legate alle situazioni critiche indotte dal sub-sistema strutturale o da sue parti sul sistema murario
portante o di tamponamento, strettamente dipendenti dalla rigidezza delle strutture orizzontali.
Bisogna predisporre la posa di connessioni elastiche che creino un giunto di mobilit relativa tra il sistema
murario e la struttura portante (come nel caso di pareti di tamponamento allinterno di telai strutturali);
Bisogna comunque predisporre la muratura in modo tale che resista alle azioni statiche o dinamiche
proprie (vento, urti, ) senza che si vengano a creare stati tensionali anomali;
Eseguire valutazioni progettuali riguardanti le superfici di appoggio degli impalcati sulla muratura per
evitare lesioni al sistema murario dovuto alla rotazione del bordo del solaio (evitabili con specifici
incatenamenti);
Tra le conseguenze di degrado pi significative si hanno:
Formazione di fessurazioni esterne, interne o passanti;
Attivazione di distacchi locali negli strati di rivestimento.

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