Periodico dell’associazione studentesca
Anno 7 - numero 14
UN PACS IN AVANTI
VERSO LA BANALIZZAZIONE DELL’UOMO E LA CRISI DELLA FAMIGLIA
Il 13 ottobre 1999, la Camera dei
Deputati francese ha approvato il
"Patto civile di solidarietà", più noto
come Pacs.
Il Pacs è il riconoscimento giuridico,
sociale, economico e fiscale delle
coppie di fatto, sia etero che omo-
sessuali; in sostanza, due persone
che convivono, possono chiedere di
essere riconosciute come Pacs e
beneficiare pertanto di vantaggi eco-
nomici, fiscali e giuridici.
Nasce così in Francia, un nuovo
"soggetto sociale", perché di questo
si tratta, in cui è facile vedere un ul-
teriore passo verso la distruzione
della famiglia vera e propria. E dalla
Francia potrebbe estendersi altrove,
anche in Italia.
È proprio ricalcando la legge france-
se che l'On. Franco Grillini (Ds), pre-
sidente onorario dell'Arcigay, ha pre-
sentato in autunno una proposta di
legge volta ad introdurre il "Patto civi-
le di solidarietà" anche nella Repub-
blica Italiana. La finalità apparente
della proposta di legge è quella di
risolvere i problemi per le presunte
migliaia di coppie "di fatto", che non
vogliono vincolarsi nel matrimonio.
Sorge spontanea dunque una do-
manda: perché se non si vogliono
vincoli di nessun genere, le coppie
"di fatto" dovrebbero vincolarsi coi
Pacs? La risposta è semplice. Stan-
do alla proposta di legge presentata,
i contraenti dei Pacs acquisirebbero,
in sostanza, i diritti derivanti anche
dal matrimonio senza tuttavia acqui-
sirne i doveri. Il vero intento della leg-
Tertio Millennio
ge e dei suoi promotori è quello di
sferrare un attacco alla "famiglia
naturale fondata sul matrimo-
nio" (così prevede l’articolo 29 della
nostra Costituzione). Dal punto di
vista economico, i Pacs potranno
usufruire degli incentivi che lo Stato
destina alle famiglie per sostenerle
e finanziarle e così le già esigue
sovvenzioni statali dovranno essere
spartite con queste coppie che nulla
hanno a che fare con la famiglia. In
secondo luogo, la nuova propo-
sta di legge stabilisce che lo scio-
glimento del Pacs sarà possibile
in ogni momento, anche quando
solo uno dei due partner lo richie-
da. Ma a prescindere dal discor-
so economico e giuridico, che
pure è molto importante, alla ba-
se di tutto vi è un’ erronea visione
dei rapporti tra uomo e donna in
nome di una falsa solidarietà, che
maschera il progetto di distrugge-
re quel fondamento della società
che è la famiglia naturale. Il 6 giu-
gno scorso papa Benedetto XVI
ha affermato che "matrimonio e
famiglia non sono in realtà una
costruzione sociologica ca-
suale, frutto di particolari situa-
zioni storiche ed economiche.
Al contrario, la questione del
giusto rapporto tra l'uomo e la
donna affonda le sue radici
dentro l'essenza più profonda
dell’ essere umano e può tro-
vare la sua risposta soltanto a
partire da qui", e recentemente
il 12 gennaio ha ribadito che: "II
Febbraio 2006
matrimonio come istituzione tà civile. Quella che si vuole intro-
non è quindi una indebita inge- durre coi Pacs è l'idea di una fami-
renza della società o dell’ autori- glia "debole" in balia delle
tà, l'imposizione di una forma "inclinazioni" e delle pulsioni dei
dal di fuori, è invece esigenza "contraenti" senza rispetto per la
intrinseca del patto dell' amore dignità delle persone, che verrebbe-
coniugale. Non si tratta qui di ro degradate da coniugi a meri con-
norme peculiari della morale traenti. Il matrimonio, invece, oltre a
cattolica, ma di verità elementari riconoscere la dignità di persone ai
che riguardano la nostra comu- coniugi, impegna gli stessi alla fe-
ne umanità: rispettarle è essen- deltà, all'aiuto reciproco e all'assi-
ziale per il bene della persona e stenza morale, (mentre nei pacs si
della società”. Il Papa continua richiama solo alla "buona fede e alla
mettendo in guardia che sarebbe « correttezza"). In sostanza, come
un grave errore oscurare il valo- ricordava Benedetto XVI, “i pacs e
re e le funzioni della famiglia le- tutte le altre varie forme odierne
gittima fondata sul matrimonio, di dissoluzione del matrimonio,
attribuendo ad altre forme di u- come le unioni libere e il
nione impropri riconoscimenti "matrimonio di prova", fìno allo
giuridici, dei quali non vi è, in pseudo-matrimonio tra persone
realtà, alcuna effettiva esigenza dello stesso sesso, sono [...] e-
sociale ". Oggi, quindi, la posta in spressioni di una libertà anarchi-
gioco non è quella, come vorreb- ca, che si fa passare, a torto, per
bero farci credere i promotori dei vera liberazione dell’ uomo. Una
Pacs, di voler risolvere i problemi tale pseudo-libertà si fonda su
giuridico-amministrativi di migliaia una banalizzazione del corpo,
(presunte) coppie di fatto, ma di che inevitabilmente include la ba-
voler minare nel profondo la socie- nalizzazione dell'uomo".
I LIBRI DI TM
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ALLEANZA CATTOLICA DAL SESSANTOTTO
ALLA “NUOVA EVANGELIZZAZIONE”
Una piccola storia per grandi desideri
di Marco Invernizzi, Ed. Piemme, 160 pag, 9, 90 euro
Diffondere una cultura capace di favorire il sorgere di una civiltà cri-
stiana: è questo l’ideale che ha mosso Alleanza Cattolica dalla sua na-
scita, negli anni precedenti il Sessantotto, fino a oggi, seguendo l’invito
di Giovanni Paolo II a costruire una “società a misura di uomo e secon-
do il piano di Dio”. Attraverso le risposte offerte da Alleanza Cattolica
alle grandi sfide del secolo scorso - il comunismo, la secolarizzazione e
la concomitante “auto-demolizione” del mondo cattolico - è possibile
ricostruire la storia di questo organismo di apostolato culturale.
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Anno 7 - numero 14 Febbraio 2006

DUE MINUTI PER LA VITA!!

Due minuti al giorno è il tempo che Ti invitiamo ad offrire nell'aderire alla grande iniziativa di preghiera per la vita. Nella preghiera sa-
ranno ricordate le donne che hanno abortito, quelle che stanno decidendo e sono ancora in tempo per tornare indietro ed i loro rispettivi bambi-
ni.

Le preghiere da recitarsi ogni giorno, secondo queste intenzioni, sono:

- Salve Regina
- Preghiera finale dell'enciclica Evangelium Vitae di Giovanni Paolo II
- Angelo di Dio ; Eterno riposo. È possibile richiedere il foglio con le preghiere scrivendo a preghieraperlavita@gmail.com o tmmode-
na@libero.it o telefonando o mandando un messaggio al numero 329/1869586

Con questo progetto si mira a trovare 150.000 persone che ogni giorno recitino queste preghiere. Il numero di 150.000 non è
scelto a caso ma corrisponde a quello degli aborti accertati - volutamente approssimato per eccesso - che ogni anno avvengono in Italia. Per
raggiungere tale obiettivo abbiamo bisogno del tuo aiuto e della tua generosità per riuscire a coinvolgere quante più persone possibili, tutte
quelle a cui sta a cuore la difesa della vita.

Aderisci all'iniziativa e fai girare la voce! Sostieni la vita!

RU486: LA PILLOLA KILLER

Negli USA, sulla sua confezione, campeggia un’ eloquente banda
nera. Si chiama RU486. È un veleno potentissimo, che nuoce alla
donna e uccide il figlio concepito. È il simbolo perfetto della moder-
nità individualista e materialista.
Sono bastati alcuni mesi, dopo il referendum del 12 giugno, a tra-
sformare il fronte del "sì" alla fecondazione artificiale in una compat-
ta pattuglia schierata per il no ai concepimenti naturali, non pro-
grammati: tutti intenti, ancora una volta, a confondere le acque, in
nome della libertà dell'individuo e del progresso. Intenti a descrivere
la RU486 come una pillola innocua per il fisico e per lo spirito, facil-
mente digeribile un po’ come quella di Mary Poppins. Va giù con
poco, "basta un po' di zucchero": basta lasciarsi cullare dalla menzo-
gna che veicola la nostra civiltà di morte; basta il coraggio morale di
ingerirla, di porre fine, bruscamente, a ciò che si è iniziato; basta la
capacità di saper cancellare dalla mente e dal cuore ciò che si è vis-
suto, l'esistenza di un fatto e l'esistenza concreta di un'altra presenza.
Effettivamente, raccontano i giornali, tutto avviene nel modo più
semplice, "senza intervento chirurgico né anestesia": l'embrione, di
cui nessuno osa pubblicare una sola immagine, chiarificatrice, viene
solamente «espulso», quindi ucciso, o, come si dice nel colmo dell'i-
pocrisia, l’embrione «si distacca dalla parete dell'utero». Un procedi-
mento indolore, insomma, incolore ed insapore, bianco e immaco-
lato come la pillolina ingerita: poco importa poi che la donna accol-
ga nel suo corpo un veleno, un vero «pesticida umano», nocivo per
sé ed letale per il figlio, di cui si dice solo che non darà più fastidio,
senza mai fare riferimento esplicito e sincero alla sua uccisione.
E se alla mamma di quel bambino venisse il dubbio, se avesse pau-
ra, anche inconsciamente, del suo gesto? C'è sempre il "foglietto illu-
strativo per le pazienti" a precisare, rassicurante, che l'embrione in
questa fase della gravidanza «non può essere visto dalla donna, per-
ché confuso tra le perdite di sangue». Al pari cioè dell'Lsd e dell'e-
xtasy, dell'aborto legale e della fecondazione artificiale, della steriliz-
zazione volontaria e della selezione eugenetica, ecc…, ancora una
volta, in nome di “diritti civili”, un mondo intero si solleva a difendere
un ritrovato pestilenziale com’è la RU486: lo sente come suo, pro-
dotto della sua cultura e della sua visione della vita.
«Nel ricercare le radici più profonde della lotta
tra la “cultura della vita” e la “cultura della mor-
te” (...) occorre giungere al cuore del dramma
vissuto dall'uomo contemporaneo: l'eclissi del
senso di Dio e dell'uomo, tipica del contesto
sociale e culturale dominato dal secolarismo,
che coi suoi tentacoli pervasivi non manca tal-
volta di mettere alla prova le stesse comunità
cristiane. Chi si lascia contagiare da questa at-
mosfera entra facilmente nel vortice di un terri-
bile circolo vizioso: smarrendo il senso di Dio, si
tende a smarrire anche il senso dell'uomo, della
sua dignità e della sua vita; a sua vola, la siste-
matica violazione della legge morale, specie
nella grave materia del rispetto della vita umana
e della sua dignità, produce una sorta di pro-
gressivo oscuramento della capacità di percepi-
re la presenza vivificante e salvifica di Dio»
(Giovanni Paolo II, Evangelium vitae, n. 21).
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Redattore grafico: Filippo Casini