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inaccessibile a questi mezzi. In ultima analisi, l'accettazione della risurrezione non deriva dai
mezzi storici, sociologici, filosofici. Non possiamo spiegare a un non credente perch
accettiamo quella testimonianza. Non ci riferiamo solo alla parola di Dio, ma anche alle
esperienze religiose dei martiri, dei santi, all'autorit della Chiesa...
Quando diciamo Cristo (sottolineato: ) risorto, la nostra accettazione basata su
qualcosa di qualitativamente diverso dalla storia. Cf. Studer, contributo per la Storia della
Teologia, capitolo VI; anche in questo capitolo VI c' un piano storico, un piano di fides
storica; e la condivisione di affermazioni al di l della storia.
Sul piano storico: ammettiamo che Agostino ha scritto questo, lo approfondiamo
filologicamente, lo riesprimiamo in termini attuali
Sul piano religioso: condividiamo quello che Agostino ha scritto e facciamo nostre le
sue affermazioni, riconoscendole derivate dalla Parola, e conformi al progetto di Dio.
Terzo punto della terza parte
Dopo aver parlato del metodo da seguire. Divisione del corso. Qualche indicazione nel
calendario.
Didimo: le prossime lezioni (morto nel 298?)
Ambrogio (morto nel 393)
Giovanni Crisostomo (407)
Teodoro di Mopsuestia (428)
Agostino (430)
Se possibile, una parola su Cirillo di Alessandria (444)
Teodoreto di Ciro (466)
Leone Magno (471)
Non riusciremo a farli tutti
Sar impossibile essere completi. Dobbiamo scegliere, limitarci a certi testi. Per
Crisostomo: limitarsi ai commetti su Mt 11,25?
Bibliografia:
Dar la bibliografia per gli autori dei quali si parler.
Considerazioni:
Studer, Dio Salvatore, 1985; nelle edizioni pi recenti bibliografia aggiornata
"La teologia trinitaria in Agostino d'Ippona", atti di un convegno del 1993, Ephemerides
Augustinianae; tiene presente le critiche di Rahner, e le critiche fatte a Rahner; vedi anche la
tesi di Hbner
Conferenza su storia e fede; 1996, Agostinian Studies (1997); riflette le discussioni negli
USA sulla tematica theologia-oikonomia;
Miscellanea sui professori Lhrer-Tragam, S. Anselmo, 17 novembre alle 17:00.
Studi generali:
- Kelli, Early Christian Doctrins
- Katholisch Dogmengeschichte;
- Grillmeier, Jesus Christus **Kirche*? pagine interessanti su Didimo
Aspetti storici:
- Simonetti, La crisi ariana nel IV secolo, (1974)
- Hansen, La dottrina su Dio nel IV secolo (1988)
- Leggersi su Didimo il Cieco
- Dizionario Patristico; studi degli ultimi vent'anni.
**manca il primo quarto d'ora del 27 ottobre: bibliografia
Didimo il Cieco
Bibliografia:
1. Informazioni generali
a. Clavis Patrum Graecorum 2544-2572 (1974)
- si son scoperti testi in una biblioteca egiziana che non sono ancora pubblicati;
b. DPAC
- presenta gli scritti;
c. Theologische Realenziklopdie;
d. Patrologie (introd. ai padri dei secoli IV-V);
e. Introduzioni nelle edizioni (volumi di SChr 83-85);
f. Il volume che contiene il Trattato sullo Spirito Santo con una introduzione;
g. Introduzione al volume di testi patristici
2. Studi speciali
a. Bardy, Didyme lAveugle (1910)
- riassunto nel D.S. 1957;
b. Steiner (1960)
- difende la tesi che Didimo avrebbe scritto una tesi sullo Spirito Santo che oggi non
viene amessa fra gli scritti di Didimo;
c. Gesch
- testi sui salmi;
d. Laminski
- pneumatologia di Atanasio di cui Didimo dipende molto;
e. Bienert, Introduzione allesegesi di Didimo, 1957
f. cavalcanti, Studi eunomiani, (Contra Eunomio IV e V che sono atribuiti a Didimo)
g. Prinzivalle
h. Grnbeck, Christologische..., 1994
- storia dellesegesi sul Salmo 44;
- conosce il metodo di Didimo
3. Studi storici
a. Kelly, Christian Doctrines
b. Grillmeier, Cristologia antiapolinarista di Didimo
c. Simonetti, Dogma fondamentale sul arianesimo
d. Huy
e. Hansen
f. Hauschiebt, Controversia penumatologica nel IV sec.
Introduzione
Didimo viene chiamato cieco perch soffriva di questa malattia dalla sua infanzia.
Visse tra gli anni 313-398. Nel 375 scrisse De Spirito Sancto, ma meglio metterlo dopo il
Concilio, quando divene maestro della scuola alessandrina, fondata da Origene, durante la
recesione della fede nicena.
L'interesse per Didimo
Commento a Zaccaria. Gutlo*? lo caratterizza come dottrina della Chiesa per la Chiesa.
Ortodossia non accentuata, manca la terminologia tecnica del tempo. Nel IV libro combatte il
concetto di uiopater, attribuito a Sabellio. Avendo a che fare con l'esegesi di una profezia,
l'esegesi sull'incarnazione pi importante della trinitaria. La profezia sempre interpretata
come profezia del Cristo: il profeta si riferisce all'incarnazione, e non alla teologia
c) le caratteristiche del pensiero teologico di Didimo.
Gli scritti di Didimo sono da considerare in gran parte come compilazione di argometi biblici
a favore della divinit dello Spirito. Riprende gli argomenti a favore e contro, li raccoglie
(senza eccessivo ordine). Le sue opere riflettono le condizioni della teologia nicena nella
seconda met del sec. IV. Prima del 70: difficolt di recezione; dopo il 70: approfondimento.
Pensiero di Didimo: a met tra Atanasio e i Cappadoci. Dipende da Atanasio, ma va oltre.
Atanasio: symmetria tra Figlio e Spirito. Meno accentuata in Didimo: prima il Figlio, poi lo
Spirito. Didimo conferma insieme ad Atanasio che lo Spirito non un angelo, una creatura.
De Sp. Sanct. 7,25-28. Cf. Peri archon 7,3*?
Pi di Atanasio prende le distanze sia dagli eunomiani, sia dai sabelliani, contro Marcello di
Ancira (in cui Atanasio non eccessivamente incavolato). Parla di proprietas personarum, ma
pi direttamente interessato all'unit della natura. La formula mia ousia treis upostasei"
non si trova ancora in lui.
Per le tre ipostasi abitano in noi nell'unit dell'unica natura. Comunque non arriva alla
definizione dei cappadoci;
riassumendo, rispetto ad Atanasio:
- pneumatologia indipendente dalla cristologia
- lo Spirito non angelo, non creatura.
- presa di posizione contro gli eunomiani.
- anche dopo Costantinopoli, manca la formula mia ousia treis upostaseis; forse un indizio
che non era una cosa tanto importante? Va oltre Atanasio, senza arrivare al livello dei
Cappadoci.
- Ignora il De Spiritu Sancto di Basilio, ma stranamente difende con maggior vigore la
divinit dello Spirito: applica ad esso l'omoousios; e parla anche della consustanzialit della
trinit. Mentre Basilio ha difficolt a spiegare l'origine dello Spirito, l'autore del De trinitate
pi chiaro sulla differenza tra generazione e processione; sviluppa l'origine dello Spirito per
mezzo del Figlio (come Gregorio di Nissa).
Paragone riguardo al metodo.
Pi vicino ad Atanasio che ai Cappadoci.
Markschien, La trinit in Ambrogio, *? Studer la critica molto; buona per la conoscenza della
storia del IV secolo e dei suoi rapporti con l'Oriente; troppo pretenzioso il titolo; accetta la
categoria di neonicenismo; limitato il discorso propriamente teologico.
Una teologia predicata
Tutte le sue opere riflettono la sua predicazione. Non ci rimasto nessun sermone, ma le
prediche sono tutte integrate nelle sue opere. Diversi autori hanno rilevato questo fatto:
Graumann, Pizzolato, Halfmauer, *?l'esegesi dei Salmi in Ambrogio, *?.
L'iniziazione ai misteri della Chiesa
Jakobs ha pubblicato una bella tesi sull'influsso della liturgia sull'esegesi di Ambrogio. Tesi
valida, ma non da esagerare l'importanza di questo approccio. Cf. le Catechesi. cf.
Calcaterra, La catechesi pasquale di S. Ambrogio di Milano, Milano 1973.
L'iniziazione al mistero di Cristo
Riprende la tesi di Graumann: Cristo Dio e uomo la chiave dell'esegesi ambrosiana, ma non
presenta i suoi testi in cui Ambrogio insiste sull'unit di Cristo.
Il mistero di Dio
Il cristocentrismo di Ambrogio (Christus omnia) ha sullo sfondo il mistero di Dio. Mysterium
paternitatis/charitatis.
Nuova conferenza quest'anno: Cristo in Origene e in Ambrogio
Stesse idee, con in pi il paragone con Origene.
Due parti:
Il contesto cristico, il cristocentrismo (oikonomia)
La teologia trinitaria (teologia)
Il cristocentrismo
Ambrogio vive circa nel 380, in un tempo in cui la fede nicena viene definitivamente recepita,
in cui comincia anche la discussione propriamente cristologica. Anche lui deve occuparsi
della tematica oikonomia/theologia.
De Fide, in cinque libri
De Spiritu Sancto
De Incarnatione
Tre opere teologiche che si possono ricondurre alla nostra tematica. Ma anch'esse vanno viste
nel quadro della predicazione. Cf. Studer, articolo sull'inizio del IV libro del De fide, 1974 che
non altro che un sermone per il giorno dell'Ascensione.
Verit; bisogna scavare il senso cristologico in tutte le Scritture; occorre cercare l'aletheia della
Scrittura; secondo determinati criteri (cf. introduzione del peri archon).
Altro aspetto preso da Origene: la ricerca dell'aletheia, Cristo, nella Chiesa. Una serie di testi
in cui si parla della casa di Ges: occorre entrare con lui nella casa, insieme ai discepoli; solo
nella Chiesa si trova il vero significato della Bibbia.
peri archon 2,2;
In Lev 5,5
Disp. con Heraclide 15
La differenza tra Origene e Ambrogio.
1) il contesto antiariano. Tra i due, la rottura rappresentata dal Concilio di Nicea. Ambrogio
intende con Cristo, Dio e Uomo. Ambrogio legge la Bibbia sulla linea della distinzione tra
umanit e divinit in Cristo. Anche in Origene abbiamo testi in cui si distingue il divino
dall'umano. Ma nel IV secolo, sotto l'influsso delle discussioni antiariane, si sviluppa la
"regula canonica", con cui si distinguono gli attributi umani e divini in Ges. La distinzione
oikonomia/theologia, intrapresa da Origene, puntualizzata nelle discussioni del IV secolo.
Ambrogio si trova in una fase di sviluppo cristologico avanzato, e pertanto presenta molti
passi in cui si afferma il concetto dell'unit di Cristo.
2) l'importanza data alla liturgia. Origene: doppia esegesi. I dati biblici sono spiegati con lo
stesso metodo dei dati liturgici. Ma per lui la liturgia non ha la stessa importanza. Ambrogio
va oltre Origene. Anche Origene parla del Battesimo, parla dell'unione tra l'anima sposa e
Cristo sposo; tutto questo in Ambrogio molto pi importante. Egli vescovo, a contatto con
il popolo, in un periodo di grande sviluppo liturgico: le catechesi mistagogiche non erano
ancora attestate nel terzo secolo.
3) Ambrogio poeta. Origene filologo, ma resta arido sul piano della letterariet. Ambrogio
deve tradurre dal greco al latino; deve inventare molte parole per permettere la traduzione. Il
genio poetico di Ambrogio si vede anche nel fatto che egli ama il Cantico; e presenta il
Battesimo e l'Eucaristia come incontro con Cristo.
Origene pi profondo e creativo di Ambrogio, da un punto di vista teologico. Ambrogio per
ha un concetto pi chiaro dell'Incarnazione, una maggiore sensibilit liturgica, una maggiore
capacit letteraria.
Aspetto spirituale: spiritualit cristica.
Baus*?, Das *? des Origenes in der *? Ambrosius; Dassmann*? ha pubblicato una sua tesi
sulla spiritualit ambrosiana, in italiano: Sobria ebrietas.
Baus descrive come Ambrogio entrato nel mistero di Cristo. Riassunto nella formula: Omnia
habemus in Christo. De Trinitate*?
Creazione-Redenzione: speculativi
imitazione-preghiera: pratici
Creazione
Cristo Verbo (cf. Szab, Le Christ crateur chez S. Ambroise, *?; altri studi su Ambrogio
interprete di Gen)
Redenzione: tema famoso della subiectio. Cristo ha sottomesso tutte le cose a Dio, e ha
sottomesso se stesso a Dio, affinch Dio sia tutto in tutti.
Exp. in Ps 36,16. Sviluppa la tematica della subiectio; soteriologia cristica. Per Christum, sub
Christo.
Aspetti pratici: imitazione
La sequela di Cristo: Cristo tutto
Hom in Luc, 2,38. Spiega l'inizio del Vangelo e la necessit di confessare l'incarnazione: da cui
deriva la nascita del Verbo in noi (cf. Hugo Rahner, Simboli della Chiesa,*? ). Si intende:
diventare immagine di Dio cio diventare come Cristo.
Aspetti pratici: la preghiera cristica
Baus rileva la prevalenza delle preghiere indirizzate a Cristo sulle preghiere indirizzate al
Padre. madec nella sua conferenza sulla centralit di Cristo in Ambrogio ha sottolineato
queesti aspetti liturgici: la preghiera indirizzata a Cristo.
Hom in Luc 2,38; la meditazione interrotta dall'invocazione a Cristo; cos anche a 97, in cui
si indirizza a Dio.
Questa spiritualit proviene, come Baus ha dimostrato, da Origene. Origene ha tre grandi
idee, che si ritrovano in Ambrogio: mistica del logos, mistica di Ges; mistica sponsale.
Si tratta di idee legate alle epinoiai: sophia e logos; poi medico, redentore, vigna etc che sono
come una scala verso Dio (cf. articoli di Crouzel, e Grillmeier *?; primi capitoli del commento
a Giovanni)
De Trinitate 16,99.
Differenze. Ambrogio semplifica la ricchezza della dottrina origeniana. Ambrogio d pi
importanza alla redenzione. Soteriologia della felix culpa, presa da Atanasio. In Origene ha
un significato conservativo, un ritorno alle origini. In Ambrogio si va oltre le origini.
Un'altra differenza: in Ambrogio una riduzione cristologica. Origene molto pi trinitario (cf.
struttura del per archon).
Ambrogio presenta una teologia molto pi politica. Vescovo di una Chiesa imperiale, amico
di imperatori. Le immagini politiche diventano importanti: il triumphus di Cristo, la vittoria;