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ROMAE
2013
Vidimus et approbavimus
Romae, apud Pont. Universitatem S. Thomae
Die, 11 Februarii, anno 2013
Prof. Jan liwa
Prof.ssa Delfina Moral
Imprimatur
Romae, 18 Februarii, anno 2013
+ Mons. Paolo Mancini
Praelatus Secretarius Generalis
Indice dellestratto
Indice dellestratto .................................................................................................... 3
Abbreviazioni e Sigle ................................................................................................ 5
Introduzione .............................................................................................................. 7
1.
2.
3.
4.
5.
6.
Abbreviazioni e Sigle
AA
AG
al.
c., cc.
c17., cc17.
c83., cc83.
CA
can., cann.
cap., caps.
CCE
CCEO
CD
CFL
CI
CIC17
CIC83
co., ccoo.
CpIC
CR
ES
ET
Ex.Sp.
EVC
GS
IS
ITTA
LG
LPC
OT
OR
p., pp.
Apostolicam Actuositatem
Ad Gentes
alinea (paragrafo o parte di un canone codiciale)
canone, canoni dal CIC83
canone, canoni dal CIC17
canone, canoni dal CIC83
Cum admotae
canone, canoni dei Concili e dei Sinodi
capitolo, capitoli
Catechismus Catholicae Ecclesiae
Codex Canonis Ecclesiarum Orientalis
Christus Dominus
Christifidelis laici
Contra impugnantes dei cultum et religionem
Codex Iuris Canonici di 1917
Codex Iuris Canonici di 1983
canone, canoni dal CCEO
Corpus Iuris Canonici
Contra pestiferam doctrinam retrahentium homines a
religionis ingressu
Ecclesia sancta Dei
Evangelica Testificatio
Exercizi Spirituali di Santo Inacio di Loyola
Enchiridion della vita consacrata
Gaudium et Spes
Istituto Secolare
Instituto Teolgico Toms de Aquino (Caieiras, SP, Brasile)
Lumen Gentium
La Perfezione Cristiana nella vita consacrata
Optatam Totius
LOsservatore Romano
pagina, pagine
PC
PME
PS
RC
RCR
RSA
RSB
SVA
VA
VP
VSB
Perfectae Caritatis
Provida Mater Ecclesiae
De Perfectione spiritualis vitae
Renovationis causam
Revoluo e Contra-Revoluo
Regola Santo Agostino - Praeceptum
Regola Sancti Patri Benedicti
Societ di Vita Apostolica
Vita di Antonio
Vita S. Pachomii abbatis
Vita San Benedetto
Introduzione
Benedetto XVI nel suo discorso alla Rota Romana del 2012, affermava
che il diritto canonico trova nelle verit di fede il suo fondamento e il suo
stesso senso 1. E la ragione semplice poich, aggiungeva il pontefice, la
lex agendi non pu che rispecchiare la lex credendi .
In modo tale che per cogliere il significato proprio della legge occorre
sempre guardare alla realt che viene disciplinata [] la quale contiene
sempre un nucleo di diritto naturale e divino positivo, con il quale deve
essere in armonia ogni norma per essere razionale e veramente giuridica 2.
Questa prospettiva realistica nel lavoro canonistico quella che ci ha
guidato nellelaborazione della presente Tesi, cercando di studiare con
onest e dedizione la tradizione giuridica della Chiesa come afferma il
Pontefice sullargomento della vita consacrata.
Infatti, la natura e la tutela di questi particolari battezzati, insita nel
diritto della Chiesa dagli origini. Il Vaticano II ci dice come ci sono stati
uomini e donne consacrati a Dio, che hanno lasciato tutto per seguirLo pi
da vicino, sin dai tempi apostolici (PC 1).
Questo movimento, eremitico o monacale , venne chiamato dal
IV secolo religioso ; quindi denominato stato di perfezione , e dopo il
Vaticano II vita consacrata . Esiste e continuer a svilupparsi fino alla
Parusia. I successivi cambiamenti di terminologia non hanno impedito il suo
sviluppo organico, sotto lazione dello Spirito Santo, ma talvolta tali
cambiamenti non hanno collaborato a capire il senso antropologico e
teologico di questo particolare stato.
Cos questo stato di consacrazione che i canoni devono tutelare?
1.
1
P. P. BENEDETTO XVI, Discorso alla Rota Romana, 21/1/2012, AAS 104 (2012) 103-107,
104.
2
Nelle citazioni tutti i grassetti sono nostri; litalico sempre dellautore della stessa;
tranne le citazioni nelle note in altre lingue (eccetto il latino) in cui litalico delloriginale
trascritto in tondo. Nel testo, litalico sempre nostro. Le traduzioni, quando non
indicato diversamente, sono nostre, con loriginale in nota.
indicare quelli che ieri erano religiosi , e laltro ieri si trovavano nello
stato di perfezione il recupero del concetto canonico di stato
potrebbe portare a un chiarimento in profondit su cosa consiste lessenza
della vita consacrata, di particolare importanza per la sua tutela canonica.
Questi consacrati sono, infatti, in una situazione stabile, diversa dello stato
matrimoniale, o dello stato clericale secolare, ma costituiscono uno stato
canonico non confondibile con gli altri.
Cos, ci sembra che mantenendo luso oggi prevalente di vita
consacrata , possiamo rivolgere una particolare attenzione alla concezione
di stato , giacch favorir la comprensione della sua essenza; e la tutela
della stessa.
2.
3
BENEDETTO XVI, Rota 2012, 104.
8
4
J. RATZINGER, Nuove irruzioni dello Spirito, Milano, 2006. Faremo uno studio
particolarizzato nel Capitolo I.
5
P. P. BENEDETTO XVI, Discours au Monde de la Culture, 12/9/2008, OR 14/9/2008
(2008) 6.
9
3.
6
ID., Discorso alla Plenaria della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le
Societ di Vita Apostolica, 20/11/2008, OR 21/11/2008 (2008) 1.
7
ID., Lettera al Prefetto della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Societ
di Vita Apostolica, in occasione della Plenaria 2005, in P. P. BENEDETTTO XVI,
Insegnamenti di Benedetto XVI , v. I, 2006, 588.
10
4.
8
A conclusione dellAnno vocazionale, la Societ San Paolo ha fatto realizzare lindagine
Giovani e vocazioni , i cui resultati e comenti sono pubblicati in: F. GARELLI,
Chiamati a scegliere : i giovani italiani di fronte alla vocazione, Cinisello Balsamo
(MI), 2006.
9
CENTER FOR APPLIED RESEARCH IN THE APOSTOLATE, Consideration of Priesthood and
Religious Life Among Never-Married U.S. Catholics, http://www.usccb.org/beliefs-andteachings/ vocations/ survey-of-youth-and-young-adults-on-vocations.cfm, consultato in
20/10/2012.
10
Pi della met (61 %) di quelli che hanno sentito la vocazione religiosa o clericale
dichiarano che sia stato allet della socializzazione infantile o adolescenza ; un altro
34 % in un passato indefinito e lontano (GARELLI, Chiamati a scegliere... 96).
11
Non includiamo nel nostro studio le forme di vita comune che comprendono uomini e
done, ed anche sposati. Pacomio e Basilio gi lo respingevano.
11
5.
Metodo di ricerca
Nelle sentenze rotali una grande parte della stesura rivolta alla
descrizione dei fatti oggetto di giudizio: ex factis et probatis. Anche per noi
capitato cos.
Abbiamo cercato, in primo luogo, di determinare lessenza dello stato di
consacrazione attraverso un metodo teorico deduttivo, cercando gli elementi
indiscussi che lo studio dottrinale della materia offre.
In un secondo momento abbiamo cercato di desumere, da episodi delle
vicende dei fondatori particolarmente densi di significato per la vita di
consacrazione, gli elementi comuni. Questo metodo storico induttivo ci ha
portato, in tanti aspetti, a conclusioni simili a quelle del primo capitolo, e ad
altre nuove.
Alla fine, nel terzo capitolo, abbiamo analizzato i canoni del vigente
codice sulla Vita Consacrata, cercando il loro rapporto con gli elementi
ricavati tanto dallo studio teoretico quanto da quello pratico. Questa
relazione la ricerchiamo in due versanti: in primis le fonti dei canoni, vuol
dire i documenti dottrinali o pastorali che originano la norma; in un secondo
tempo il rapporto concettuale dei canoni sia con il soggetto della norma
attivo o passivo sia con la finalit dalla norma stessa in rapporto con la
salus animarum del particolare coetus che sintende tutelare, poich
spectat evangelicorum consiliorum praxim [] legibus suis sapienter
moderari (LG 45).
6.
12
Possiamo citare, per Comunione e Liberazione , il Prof. Giorgio FELICIANI.
13
Da tutti noto che della famiglia pontificia fanno parte sorelle-laiche di Memores
Domini.
14
Inclusi IR, IS, SVA.
12
15
Su questo bisogna considerare che, per la stessa natura delle cose, gli istituti femminili
tante volte si dividono e si sbriciolano per circostanze di distanza, abitudini ecc. Ad
esempio, ci sono 29 orsoline e 79 dominicane . Il problema sarebbe conoscere, di
ciascuno, il Fondatore e la Regola, in modo a poter fare uno studio adatto al nostro
scopo.
16
La curata analisi del ricercatore gesuita mostra come numericamente la vita consacrata
femminile supera la maschile sin dai primordi (R. HOSTIE, Vie et mort des ordres
religieux : approches psycho-sociologiques, Paris, 1972, 14-47). Lui studia i monasteri
dopi suoi pregi e sue difficolt; il caso particolare di S. Brigida, che fonda un ordine
maschile ecc. Ma conclude che force est de reconnatre que dans la vie religieuse
tout comme dans la vie de lglise linitiative structurante et lactivit
organisationnelle sont assumes de fait par les hommes, mme si les femmes y ont pris
une part trs active et mme prpondrante au point de vue numrique (Ibid. 23). E
ancora: Toutes les donnes recueillies convergent : les instituts religieux fminins sont
tributaires des initiatives structurantes des homme, peu importe que les fondatrices aient
recherch leur appui ou essay dchapper leur emprise. [...]. Est-ce dire quune
analyse approfondie de lvolutions des instituts fminins ne prsente aucun intrt ?
Une telle affirmation est gratuite (Ibid. 45).
17
Laffermazione pu sembrare unilaterale. Stiamo parlando soltanto della legislazione
sullo stato di consacrazione: regime, condizioni di ammissione, formazione, modi
dincorporazione e di dimissione. Ad esempio, lobbligo a vita di rimanere in Monastero,
di S. Benedetto; il nuovo ruolo delle elezioni da S. Domenico; il sistema di nomine ad
nutum dei superiori, da S. Ignacio, ecc. Evidentemente le fondatrici hanno apportato alla
Chiese molte novit, in particolare quanto al modo di vivere la consacrazione; baste
pensare alle rinchiuse di S. Chiara, o alle missionarie di M. Teresa di Calcutta.
13
18
Sul discernimento dallazione dello Spirito Santo, il testo pi attuale e completo che
conosciamo il n. 30 di Cristifidelis laici (P. P. IOANNES PAULUS II, Adhortatio
Apostolica post-sinodale, Christifideles laici, 30/12/1988, AAS 81 (1989) 393-521).
19
Il Diritto Romano distingueva la legge (generale, astratta e precostituita) della sentenza
(particolare, concreta e successiva). Tra le prime devono essere considerati gli attuali
canoni, fra le seconde, le decisioni singolari dal magistero su ciascun nuovo carisma,
lungo i secoli. Non possiamo confondere i due concetti, nel nostro studio.
14
Capitolo III
Lo stato di consacrazione nel CIC83
SOMMARIO: 3.1 METODOLOGIA PER LO STUDIO DEI CANONI 3.2
LA PRIMA PARTE DEI CANONI: NORME GENERALI, E ISTITUTI
RELIGIOSI 3.3 LA SECONDA PARTE DEI CANONI: GLI ISTITUTI
SECOLARI NEL CODICE 3.4 LA TERZA PARTE DEI CANONI: LE
SOCIET DI VITA APOSTOLICA.
Nel vigente diritto canonico, sono 174 i canoni che regolano lo stato di
consacrazione (cc. 573-746), e questo corpus sulla vita consacrata presenta
una peculiare difficolt esegetica1.
In verit sembrano costituire tre parti diverse, con alcuni rimandi fra di
loro, pero stilate da gruppi di redattori con scopi non congruenti; appare che
le tre parti non hanno subito, prima della promulgazione, una desiderabile
unificazione di criteri, tanto linguistici quanto di contenuto, in modo che
quello che manca in una, sembra debba essere completato con le altre,
secondo i classici principi interpretativi (c83. 17). Alle volte per, la
mancanza o ripetizione, lascia dubbi.
1
Ci sono ancora una settantina di canoni riguardanti quello che GUTIRREZ chiama ad
extra , vuol dire lattivit che i consacrati sviluppano nella vita della Chiesa, come
presbiteri, ed anche come laici (GUTIRREZ POZA, Lo stato della vita... 49). Non ci
soffermiamo su questo perch non in rapporto com loggetto del nostro studio.
2
Nella nostra tesina di Licenza Il Moderatore Supremo nelle Societ di Vita Apostolica
(Venezia, 2009) abbiamo approfondito le differenze concettuali in fase di redazione del
vigente CIC, sulle antiche Societ di Vita Comune senza voti , e i rimproveri, dopo la
promulgazione, di alcuni redattori, come BEYER e BONFILS, sulla stesura dei canoni nella
sua presentazione finale.
3
GUTIRREZ POZA, Lo stato della vita... 40.
4
Ibid. 46.
5
Ibid. 41 Sono numerosi i documenti a provare che, non volendo cadere sul regime
canonico alquanto impositivo dei religiosi , 15 SVA hanno chiesto di passare sotto
Propaganda Fide, come istituti missionari . Di fronte a questa minaccia di
abbandono si arrivati a un compromesso storico in modo che, siccome i loro
fondatori hanno voluto che questi religiosi teologici non siano vincolati a tutte le
regole, mutanti e costringenti dei religiosi canonici , n corrano il pericolo di cadere,
le SVA sono state collocate fuori degli IVC.
16
6
Infatti, il CIC83 considera quattro forme, alquanto dispari, come vita consacrata
canonica:
1 i professi degli Istituti Religiosi (cc83. 573 2, 574 1 che definisce come
status , 588, 654 ecc.; e denominati anche religiosi : c83. 662);
2 i membri degli Istituti Secolari (c83. 710);
3 in qualche modo gli anacoreti Deo deditus in vita consecrata (c83. 603) intanto
che tria evangelica concilia, voto vel alio sacro ligamine firmata (la concezione
teologica del CIC83 manifesta qui una volta di pi la sua nozione dei voti come
essenziale e costitutiva dello stato di consacrazione canonico; non la mancipatio, come
abbiamo visto in S. Tommaso);
4 anche in qualche modo le vergini consacrate dal vescovo (c83. 604 la discussione
sul senso di questo canone, come forma o meno di stato di consacrazione, ha dato lavoro
alla stampa, dopo secoli di tranquillit teologica sullargomento).
Il misterioso c83. 605 apre porte non ancora chiuse; non questa la sede per riassumere
tutto il dibattito; in massima pochi sono gli Enti approvati dalla Santa Sede, secondo
questa norma. NellAnnuario Pontificio 2012 figurano soltanto sei, con un totale pocco
pi di 1.700 consacrati pp. 1705-1706.
7
cc83. 598 1 e 2; 599; 600; 601; 602.
8
Vita fraterna, unicuique instituto propria, qua sodales omnes in peculiarem veluti
familiam in Christo coadunantur, ita definiatur ut cunctis mutuo adiutorio evadat ad
suam cuiusque vocationem adimplendam. Fraterna autem communione, in caritate
radicata et fundate, sodales exemplo sint universalis in Christo reconciliationis .
17
9
cc83. 642-645 per gli IR; cc83. 720-721 per gli IS; e soltanto il c83. 735 per le SVA, per
con rimandi ai cc83. 642-645!
10
Come esige il c83. 643 5 per gli IR e le SVA: qui celaverit suam incorporationem in
aliquo instituto vitae consecratae aut in aliqua societate vitae apostolicae .
11
Superiores vigilanti cura eos tantum admittant qui, praeter aetatem requisitam, habeant
valetudinem, aptam indolem et sufficientes maturitatis qualitates ad vitam instituti
propriam amplectendam; quae valetudo, indoles et maturitas comprobentur adhibitis
etiam, si opus fuerit, peritis, firmo praescripto can. 220 .
12
Praetera, ut quis recipiatur, habeat oportet maturitatem, quae ad vitam instituti propriam
recte ducendam est necessaria .
18
13
Per il CIC17: P. GASPARRI, Codex Iuris Canonici - Fontium annotatione, Roma, 1919 e
P. GASPARRI; G. SEREDI, Codex Iuris Canonici Fontes, Roma, 9 vol., 1923-1939. Per il
CIC83: PONTIFICIA COMMISSIO CODICI IURIS CANONICI AUTHENTICE INTERPRETANDO,
Codex iuris canonici - Fontium annotatione, Citt del Vaticano, 1989.
14
DOstilio presenta parecchi documenti, anteriori e posteriori alla promulgazione (F.
DOSTILIO, La storia del nuovo codice di diritto canonico : revisione, promulgazione,
presentazione, Citt del Vaticano, 1983), palesando come la normativa vigente vuole
presentare criteri pi aderenti alla missione pastorale della Chiesa e alle legittime
esigenze della vita moderna (P. P. PAOLO VI, Allocuzione, ai Prelati Uditori della
sacra Romana Rota, 27/1/1969, AAS 61 (1969) 174-178, apud DOSTILIO, Storia... 109),
cosa desiderata dai primi annunzi di revisione, come scriveva il card. FELICI; una
legislazione pi semplice, pi lineare, pi pastorale, meno complicata [] pi
intelligibile, pi chiara e perci pi pratica [] frutto di un grandioso e coraggioso
innesto operato nel tronco millenario della tradizione giuridica della Chiesa (P. FELICI,
A che punto la preparazione del Codex, in Communicationes , 1 (1969) 71, apud
DOSTILIO, Storia... 11).
15
P. P. PIUS X, Motu proprio, Arduum sane munus, AAS 36 (1904) 549-551.
16
P. P. IOANNES PAULUS II, Sacrae disciplinae leges, AAS 75 - II (1983) VII-XIV.
19
17
cc83. 607 3; 690 2; 691 1; 695 1; 721 2; 722 3; 727 2; 729; 730; 732; 735
2; 737: 738 1; 738 3.
18
Sodalis ab instituto dimittitur ad normam cann. 694 et 695 constitutiones praeterea
determinent alias causas dimissionis, dummodo sint proportionate graves, externae,
imputabiles et iuridice comprobatae, atque modus procedendi servetur in cann. 697-700
statutus. Dimisso applicatur praescriptum c. 701 .
19
Eadem facultate gaudet Superior monasterii sui iuris cum consensu sui consilii . Sulla
facolt di riammettere membri usciti legittimamente, dispensando il noviziato.
20
Testimonium publicum a religiosis Christo et Ecclesiae reddendum illam secumfert a
mundo separationem, quae indoli et fini uniuscuiusque instituti est propria .
21
Professus a votis perpetuis indultum discedendi ab instituto ne petat, nisi ob
gravissimas causas coram Domino perpensas; petitionem suam deferat supremo instituti
Moderatori, qui eam una cum voto suo suique consilii auctoritati competenti
transmittat .
22
Hic Codex concipi potest veluti magnus nisus transferendi in sermonem canonisticum
hanc ipsam doctrinam, ecclesiologiam scilicet conciliarem IOAN. PAULUS II, SDL.
23
cc83. 574 2; 575; 576; 598 1; 604 2; 631 2; 634 2; 674; 675 1 e 2; 676; 731
2.
20
pi, 95 al. fanno riferimento a tali documenti; in tutto, ci sono 197 rif. al
Concilio (31,5 %) un terzo della normativa sulla vita consacrata.
Daltra parte, 178 al. (55%) non trovano origine nei documenti
conciliari. Sarebbero, quindi, senza cambiamenti sostanziali.
Non pu passare inosservato il fatto che, allindicare le fonti dei
documenti teologici, pastorali o giuridici da cui scaturivano i canoni, il
CIC17 seguiva un ordine molto chiaro nella gerarchia delle fonti, sebbene
non necessariamente il migliore24:
1. Corpus Iuris Canonici,
2. Decreti o canoni conciliari,
3. Documenti pontifici,
4. Documenti emanati da dicasteri,
5. Libri Liturgici.
Gi la pubblicazione attuale delle fonti non sembra dare affatto
importanza a tale gerarchia delle fonti, sicch tante volte i documenti
dicasteriali vengono indicati in primo posto, e dopo quelli dal magistero
pontificio ed anche conciliare25.
Pi ancora, negli al. di cui studiamo le fonti, questi non vengono in
ordine tale da indicare la maggiore o minore importanza delle stesse; alle
volte lultimo rif. indicato quello di pi valore antropologico o
teologico per la redazione della norma.
Con ragione, il card. Castillo Lara diceva nella sua Presentatio del
volume del CIC83 fontium annotatione26:
Tempore, diligentia ac religiosa cura adhibitis non obstantibus, opus
expletum longe est a perfectione. Hoc quidem plane scio, at, diutius
differre nolens quod pluribus ab annis plurimisque Iuris Canonici
studiosis exoptabatur, me abdidi in sapiens effatum S. Thomae
Aquinatis: melius enim esse et esse minimum, quam omnino non
esse (IV Sent. d. SO, q. 20, l gl. 3, arg. 1).
24
GASPARRI, Cic17 Font.
25
Nelle fonti indicate per il c83. 573 1, il 5 documento curiale, mentre i 6 e 7 sono
pontifici. Similmente troviamo nei cc83. 574 1; 588 1 e 3; 591; 604 1; 607 2 ecc.
26
R. CASTILLO LARA, Praesentatio, in PONT. COM. C.I.C. AUTH. INTERP., CIC
Fontium , XI-XII, XI.
27
PIUS X, Arduum...
21
Non paucae, suis olim aptae temporibus, aut abrogatae sunt aut
obsoleverunt; denique nonnullae, ob immutata temporum adiuncta, aut
difficiles ad exequendum evaserunt, aut communi animorum bono
minus utiles.
Non sembra, dunque, sia stata per nulla lintenzione di fare lex nova, ma
compilare quelle che erano vigenti, togliendo la confusione.
Ha singolare rilevanza questa costatazione, poich una norma canonica
promulgata senza riferimenti a documenti precedenti (giuridici, teologici o
pastorali), tipicamente una lex nova, molto pi soggetta ad analisi critica
nella sua redazione, ragione intrinseca teologica o antropologica, e sua
opportunit , che la pubblicazione, in vesti modificate, di una norma
secolare.
In concreto il primo codice abbiamo visto ha voluto essere una
compilazione delle leggi esistenti amotis inde quae abrogatae essent aut
obsoletae 29. O, come afferma Benedetto XI nella promulgazione:
universas Ecclesiae leges, ad haec usque tempora editas, lucido ordire
digestas in unum colligendi 30.
Per il codice vigente non agebantur tantummodo de nova legum
ordinatione [] sed etiam ac praesertim de reformatione normarum nova
mentis habitui novisque necessitatibus accommodanda , spiega la
Pontificia Comissione per lInterpretazione del Codice, nel Prefazio alla
pubblicazione delle fonti31.
Corecco, uno dei consultori della Comissione Papale di Revisione, nel
198232, non esita a dire:
La nuova codificazione non pi condotta nel segno della
penetrazione razionale dellordinamento canonico, ma nel segno dello
28
Ibid.
29
Ibid.
30
P. P. BENEDICTUS XI, Providentissima Mater Ecclesiae, AAS 9 (1917) 5-8.
31
Praefatio, in PONT. COM. C.I.C. AUTH. INTERP., CIC Fontium , XIII-XXXII, XXIV.
32
E. CORECCO, I presupposti culturali ed ecclesiologici del nuovo Codex, in S. FERRARI,
Il nuovo codice di diritto canonico : aspetti fondamentali della codificazione
postconciliare , Bologna, 1983, 37-68, 48.
22
33
IOAN. PAULUS II, SDL.
23
particolari norme per questi ultimi, sia nella loro scelta di forma vitae, sia
nello sviluppo del loro peculiare cammino al Padre.
Certamente degni di tutta attenzione sono i canoni cui soggetto il
Fondatore di una forma vitae, giacch qui si attua, pi
particolareggiatamente, la tutela canonica sullazione dello Spirito Santo
nella Chiesa.
Dalle 340 al. in considerazione, almeno 82 al. (24,1 %) hanno questo
specifico soggetto: i thedodidaktoi. Corrisponde alla gerarchia, in modo pi
particolare ai vescovi, il compito di discernere i veri fondatori dalle persone
con chiamata di discepolo; e per questo c uno speciale carisma legato alla
pienezza del sacerdozio che in questi momenti pu attuarsi, se il prelato
mette da parte sua il necessario: ex opere operantur. Altra diversa cosa
stabilire i modi e caratteristiche della nuova forma vitae, che corrisponde
direttamente ai fondatori, sicch loro sono i depositari dalla grazia fondante
concessa dallo Spirito Santo.
I vocazionati possono essere considerati soggetti principali soltanto per
una trentina di al.; e sui Superiori degli istituti cade la responsabilit di
simili quantit di al.
Vediamo, dunque, le tre Parti del corpus canonico sullo stato di
consacrazione.
34
cc83. 573 1 e 2; 578; ecc.
35
Divieto per gli sposati, e quelli che non hanno stato libero, di diventare religiosi (c83. 643
1, 2-5); Obbligo per gli istituti di prendere cura dei professi temporanei interessati da
malattia contratta dopo la professione (c83. 689 2); il problema dei chierici che
lasciano listituto (c83. 693); le cause obbligatorie di dimissione ex iure (c83. 695 1);
ecc.
36
cc83. 644; 645 1 e 2; 702 1 e 2; 705; 706; 706; 707.
24
sono quelli che definiscono il senso di termini come istituto religioso 37,
noviziato , provincia , superiore maggiore , moderatore
supremo , professione , ecc.38. Undici al. sono di argomento
amministrativo, stabilendo disposizioni per la gestione dei beni materiali,
poich si tratta di beni ecclesiastici39.
Al nostro scopo interessa quelle al. con riferimento alle generalit della
vita di consacrazione canonica. Sono queste 15 al.: cc83. 573 140 e 241;
57742; 57843; 59944; 60045; 60146; 60247; 607 148; 652 249 e 350; 66251;
67352; 67453; 675 154.
37
c83. 607 2: Institutum religiosum est societas in qua sodales secundum ius proprium
vota publica perpetua vel temporaria, elapso tamen tempore renovanda, nuncupant atque
vitam fraternam in communi ducunt .
38
cc83. 621; 620; 622; 646; ecc.
39
cc83. 634 1; 635 1; 638 2; 639 1 e 2; 639 3 e 4; 658; 668 3-5.
40
c83. 573 1: Vita consecrata per consiliorum evangelicorum professionem est stabilis
vivendi forma qua fideles, Christum sub actione Spiritus Sancti pressius sequentes, Deo
summe dilecto totaliter dedicantur ut, in Eius honorem atque Ecclesiae aedificationem
mundique salutem novo et peculiari titulo dediti, caritatis perfectionem in servitio Regni
Dei consequantur et, praeclarum in Ecclesia signum effecti, caelestem gloriam
praenuntient .
41
c83. 573 2: Quam vivendi formam in institutis vitae consecratae, a competenti
Ecclesiae auctoritate canonice erectis, libere assumunt christifideles, qui per vota aut alia
sacra ligamina iuxta proprias institutorum leges, consilia evangelica castitatis,
paupertatis et oboedientiae profitentur et per caritatem, ad quam ducunt, Ecclesiae
eiusque mysterio speciali modo coniunguntur .
42
c83. 577: Permulta in Ecclesia sunt instituta vitae consecratae, quae donationes habent
differentes secundum gratiam quae data est eis: Christum, enim, pressius sequuntur sive
orantem, sive Regnum Dei annuntiantem, sive hominibus benefacientem, sive cum eis in
saeculo conversantem, semper autem voluntatem Patris facientem .
43
c83. 578: Fundatorum mens atque proposita a competenti auctoritate ecclesiastica
sanctia circa naturam, finem, spiritum et indolem instituti, necnon eius sanae traditiones,
quae omnia patrimonium eiusdem instituti constituunt, ab omnibus fideliter servanda
sunt .
44
c83. 599: Evangelicum castitatis consilium propter Regnum coelorum assumptum,
quod signum est mundi futuri et fons uberioris fecunditatis in indiviso corde,
obligationem secumfert continentiae perfectae in caelibatu .
45
c83. 600: Evangelicum consilium paupertatis ad imitationem Christi, qui propter nos
egenus factus est cum esset dives, praeter vitam re et spiritu pauperem, operose in
sobrietate ducendam et a terrenis divitiis alienam, secumfert dependentiam et
limitationem in usu et dispositione bonorum ad normam iuris proprii singulorum
institutorum .
46
c83. 601: Evangelicum oboedientiae consilium, spiritu fidei et amoris in sequela Christi
usque ad mortem oboedientis suspectum, obligat ad submissionem voluntatis erga
legitimos Superiores, vices Dei gerentes, cum secundum proprias constitutiones
praecipiunt .
25
47
c83. 602: Vita fraterna, unicuique instituto propria, qua sodales omnes in peculiarem
veluti familiam in Christo coadunantur, ita definiatur ut cunctis mutuo adiutorio evadat
ad suam cuiusque vocationem adimplendam. Fraterna autem communione, in caritate
radicata et fundate, sodales exemplo sint universalis in Christo reconciliationis .
48
c83. 607 1: Vita religiosa, utpote totius personae consecratio, mirabile in Ecclesia
manifestat conubium a Deo conditum, futuri saeculo signum. Ita religiosus plenam suam
consummat donationem veluti sacrificium Deo oblatum, quo tota ipsius exsistentia fit
continuus Dei cultus in caritate .
49
c83. 652 2: Novitii ad virtutes humanas et christianas excolendas adducantur; per
orationem et sui abnegationem in pleniorem perfectionis viam introducantur; ad
mysterium salutis contemplandum et sacras Scripturas legendas et meditandas
instruantur; ad Dei cultum in sacra liturgia excolendum praeparentur; rationem addiscant
vitam ducendi Deo hominibusque in Christo per consilia evangelica consecratam; de
instituti indole et spiritu, fine et disciplina, historia et vita edoceantur atque amore erga
Ecclesiam eiusque sacros Pastores imbuantur .
50
c83. 652 3: Novitii, propriae responsabilitatis conscii, ita cum magistro suo active
collaborent ut gratiae divinae vocationis fideliter respondeant .
51
c83. 662: Religiosi sequelam Christi in Evangelio propositam et in constitutionibus
proprii instituti expressam tamquam supremam vitae regulam habeant .
52
c83. 673: Omnium religiosorum apostolatus primum in eorum vitae consecratae
testimonio consistit, quod oratione et paenitentia fovere tenentur .
53
c83. 674: Instituta, quae integre ad contemplationem ordinantur, in Corpore Christi
mystico praeclaram semper partem obtinent: Deo enim eximium laudis sacrificium
offerunt, populum Dei uberrimis sanctitatis fructibus collustrant eumque exemplo
movent necnon arcana fecunditate apostolica dilatant. Qua de causa, quantumvis actuosi
apostolatus urgeat necessitas, sodales horum institutorum advocari nequeunt ut in variis
ministeriis pastoralibus operam adiutricem praestent .
54
c83. 675 1: In institutis operibus apostolatus deditis, apostolica actio ad ipsam
eorundem naturam pertinet. Proinde, tota vita sodalium spiritu apostolico imbuatur, tota
vero actio apostolica spiritu religioso informetur .
26
55
Per le SVA, il famoso accedunt dal c83. 731 1. Adoperato anche per le vergininel
c83. 604 1 ( accedit ).
56
Dice infatti il c83. 603 2: Eremita, uti Deo deditus in vita consecrata, iure agnoscitur
si tria evangelica consilia, voto vel alio sacro ligamine firmata, publice profiteatur in
manu Episcopi dioecesani et propriam vivendi rationem sub ductu eiusdem servet .
57
c17. 487 Status religiosus seu stabilis in communi vivendi modus, quo fideles, praeter
communia praecepta, evangelica quoque consilia servanda per vota obedientiae,
castitatis et paupertatis suscipiunt, ab omnibus in honore habendus est . c17. 488, 1
Religionis, societas, a legitima ecclesiastica auctoritate approbata, in qua sodales,
secundum proprias ipsius societatis leges, vota publica, perpetua vel temporaria, elapso
tamen tempore renovanda, nuncupant, atque ita ad evangelicam perfectionem tendunt .
58
LG 42-45; CD 33; PC 1 e 5; AG 18.
59
P. P. PAULUS VI, Allocuzione, Magno gaudio, 25/5/1964, AAS 56 (1964) 565-571 ; ID.,
Adhortatione apostolica, Evangelica testificatio, 25/6/1971, AAS 63 (1971) 497-526.
27
60
SACRA CONGREGATIO PRO RELIGIOSIS ET INSTITUTIS SAECULARIBUS, Istruzione
Renovationis causam, 6/6/1969, AAS 61 (1969) 103-120.
61
Per le indicazioni dal CpIC (tanto il Decretum e i Dicta, come le Decretali) adoperiamo il
sistema proposto dal card. Navarrete nelle sue Indicazione Metodologiche (pro
manuscripto, Roma 2012).
62
CASTILLO LARA, Praesent., XII
28
63
Mulieres, statum Beguinarum sectantes, et de novo assumentes, ac religiosi, in hoc
dantes consilium vel favorem, ipso facto sunt excommunicati; status tamen poenitentialis
per hoc non interdicitur, secundum Paulum .
64
Cum de quibusdam mulieribus (1312), in Clem., 3, 11, 1. Curiosamente non consta nel
EVC.
65
Decr. Conc. Vienne Exivi de paradiso (1312), in Clem., 5, 11, 1; anche assente dal EVC.
66
Consilia evangelii ex professione suae regulae teneantur [] ad sola illa tria consilia
videlicet vivere in oboedientia in castitate et sine prprio [] et ad ea quae sub verbis
obligatoriis ponuntur in regula obligantur nos circa hunc articulum praedecessorum
29
segnato da dibattiti interni. Loro sono obbligati dai voti ai tre consigli, il
resto della sua Regola non ha obbligo della stessa specie; contrariamente
alla posizione di molti spirituali .
Qualcosa di analogo pu dedursi dallattenta lettura dellExtrav. Jo. XXII
14, 1. Il documento di Giovanni XXII Quorundam exigit (1317), versa
nuovamente sulle discussioni interne dei Minori, che il pontefice avignonese
voleva risolvere con la totale soppressione degli spirituali 67. Infatti il
documento in questione sviluppa in dettaglio la norma francescana
habeant una tunica con capucio, et una sine capucio , la vestium
vilitatis , mostrando nel modo pi elementare come nella regola del
Poverello non si obblighi alle minuzie oggetto di controversia68. Veramente
sorprendenti gli affari a cui un pontefice, del secolo XIV, doveva badare.
Di documenti ambigui come questi, il card. Gasparri trova origine per la
redazione dei cc17.487 e 488 sullo Stato Canonico di Consacrazione, come
fondato nei consigli evangelici praticati per voto. Definizione che si
prolunga nel c83. 573.
Consideriamo adesso i cinque documenti pontifici indicati come
fonti dai cc17. 487 e 488.
Dopo le decretali, il documento pi antico citato di papa Martino V,
nella condanna agli errori di Wicleff e Huss, ancora nel concilio di
Costanza, che ha chiuso lo scisma di occidente, precisamente con lelezione
di Ottone Colonna al Soglio di S. Pietro, col nome di Martino V.
Ecco i paragrafi riferiti dal card. Gasparri69:
(31) Peccant fundantes claustra; et ingredientes sunt viri diabolici.
(34) Omnes de Ordine Mendicantium sunt haeretici: et dantes eis
elemosynam sunt excommunicati.
nostrorum vestigiis inhaerentes ipsum que articulum quoad aliquid clarius prosequentes
dictae haesitationi duximus respondendum quod cum votum determinatum cuiuslibet
habeat cadere sub certo vovens regulam non potest dici teneri ex vi voti huiusmodi ad ea
consilia evangelica quae in regula non ponuntur .
67
conosciuta lopposizione di questo pontefice, non soltanto agli osservanti , ma
anche alla povert voluta da San Francesco. La vicenda abbocc al rogo di quattro
minori spirituali a Marsiglia (1318), quindi alla condanna di tutti i Minori nel 1322
con Ad conditorem canonum, in cui aboliva la povert dellOrdine (come ente); la
nomina dellantipapa francescano spirituale Pietro Rainalducci (1328) ecc.
68
Nec expresse vel determinate in praedicta fratrum Minorum dicatur regula vel
declarationibus ante dictis, quantae longitudinis, quantae latitudinis, quantae grossitiei
vel subtilitatis, qualis formae, qualisve figurae huiusmodi debeant esse vestes, sicut nec
qualis quantaeque vilitatis eas esse oporteat .
69
Art. 31, 34, Ioannis Wicleff, damn.; art. 30. de quo errorum Wicleff et Husz suscepti
interrogandi, N. 43.
30
70
Seguito da lontano da Leone XIII con 80, e Pio IX con 69. Soltanto Pio V (1566-1572),
Urbano VIII (1623-1644), Gregorio XVI (1831-1846) e Pio X (1903-19014) hanno pi
di 20 documenti presi in considerazione. Gli altri 60 pontefici citati, appena entrano con
pochi riferimenti.
31
71
Litt. ap. Multiplices inter, 10/6/1851, N. 510.
72
Ecco il titolo come appare in P. P. PIUS IX, Acta, Roma, 1854, v. 1, 280-284:
DAMNATIO et prohibitio Operis in sex tomis hispanico idiomate editi sub titulo :
Defensa de la autoritad de los Gobiernos y de los Obispos contra las pretenciones de la
Curia Romana por Francisco de Paula G. Vigil. Lima 1848. E lo stesso pu essere visto
nelledizione delle fonti dal card. GASPARRI, al N. 510.
73
P. P. LEO XIII, Costituzione Apostolica Conditae a Christo, in P. P. LEON XIII, Lettres
Apostoliques, Encycliques, Brefs, etc. , Paris, 1903, v. 6, 170-183.
74
Soltanto il primo paragrafo potrebbe, da lontano, essere considerato una fonte, perch
parla della finalit e del vincolo, e anche dalla quamdam consotiationis speciem che
32
loro costituiscono nella Chiesa, poich ea vis divinitus inest ac fecunditas . Ecco la
citazione completa: Condit a Christo Ecclesi ea vis divinitus inest ac fecunditas, ut
multas anteactis temporibus, plurimas tate hac elabente utriusque sexus tamquam
familias ediderit, qu, sacro votorum simplicium suscepto vinculo, sese variis religionis
et misericordi operibus sancte devovere contendunt. Qu quidem plerque, urgente
caritate Christi, singularis civitatis vel dicesis prtergress angustias, adeptque,
unius ejusdemque vi legis communisque regiminis, perfect quamdam consociationis
speciem, latius in dies proferuntur .
75
In P. P. LEON XIII, Lettres, v. 6, 184-191.
76
Les Ordres religieux tirent, chacun le sait, leur origine et leur raison dtre de ces
sublimes Conseils vangliques que notre divin Rdempteur adressa, pour tout le cours
des sicles, ceux qui veulent conqurir la perfection chrtienne: mes fortes et
gnreuses qui, par la prire et la contemplation, par de saintes austrits, par la
pratique de certaines rgles, sefforcent de monter jusquaux plus hauts sommets de la
vie spirituelle. Ns sous laction de lglise dont lautorit sanctionne leur
gouvernement et leur discipline, les Ordres religieux forment une portion choisie du
troupeau de Jsus-Christ []. Le but de ces engagements est double : dabord lever les
personnes qui les mettent un plus haut degr de perfection; ensuite les prparer, en
purant et en fortifiant leurs mes, un ministre extrieur qui sexerce pour le salut
ternel du prochain et pour le soulagement des misres si nombreuses de lhumanit.
(LEON XIII, Au milieu... 184-185).
33
77
Purtroppo, magari lautorevolezza del documento magisteriale, risulta abbastanza meno
preciso e profondo che la dottrina spiegata da S. Tommaso, che abbiamo visto nel Cap. I.
78
Dal 29/6/1901, in LEON XIII, Lettres v. 6, 234-240.
79
Personne nignore que les religieux de lun et de lautre sexe forment une lite dans la
Cit de Dieu : ce sont eux qui reprsentent particulirement lesprit et la mortification
de Jsus-Christ; eux qui, par lobservation des conseils vangliques, tendent porter
les vertus chrtiennes au comble de la perfection; eux qui, de bien des manires,
secondent puissamment laction de lglise (LEO XIII, Le religiose... 235).
80
Religieux de tout ge, jeunes ou vieux, levez les yeux vers vos illustres Fondateurs !
Leurs maximes vous parlent, leurs statuts vous guident, leurs exemples vous prcdent !
Que votre application la plus douce et la plus sainte soit de les couter, de les suivre, de
les imiter ! Cest ainsi quont agi un grand nombre de vos ans dans les temps les plus
durs. Cest ainsi quils vous ont transmis un riche hritage de courage invincible et de
vertus sublimes. Montrez-vous dignes de tels pres et de tels frres, afin que vous
puissiez dire tous, en vous glorifiant justement : Nous sommes les fils et les frres des
saints! (Ibid. 239).
81
Personne nignore que les religieux .
34
due allocuzioni di Paolo VI. Una durante il Vaticano II, laltra qualche anno
dopo.
Lallocuzione Magno gaudio ebbe luogo allepoca del Concilio, in
occasione della presenza a Roma di alcune congregazioni che vi dovevano
celebrare i loro Capitoli Generali. Lumen Gentium (21/11/64) non era stata
pubblicata. Meno ancora Perfectae Caritatis (18/10/1965).
Il Pontefice dichiara che la vita religiosa e votorum evangelicorum
professione indolem propriam accipit , e spiega che professio votorum
evangelicorum adiungatur consecrationi, quae propria est baptismatis, et
hanc, quasi quaedam consecratio peculiaris, compleat . La nozione di
consacrazione derivante dal Battessimo, che sar ripresa in LG 31 e 44,
e in PC 5, prende forma.
Nonostante il CIC17 in vigore, il pontefice ha molto chiaro che i voti
sono mezzi e non essenza : Nullo enim alio modo ducere potestis
vitam congruentem et consentaneam statui .
Il documento di 71 Evangelica testificatio, che tanta influenza ha avuto
nella configurazione della vita consacrata nel post-concilio, insiste nei tre
consigli come essenziali per lo stato di consacrazione. Sebbene
genericamente proclama come regula et norma certissima 82 della vita
consacrata la sequela Christi secundum Evangelii doctrinam . E
immediatamente spiega che questo consiste nella pratica dei tre consigli ,
e ciascuno di loro sviluppato ampiamente. Sembrerebbe che riprendendo
la terminologia del card. Navarrrete83 , per il pontefice, la sequela Christi
sarebbe essenziale mentre i voti sarebbero connaturali o integrali .
In verit, lesortazione un fervido richiamo al rinnovamento, su cui
insiste parecchie volte84, molto di pi che una dichiarazione dottrinale sullo
stato di consacrazione. Negli argomenti in cui fa riferimenti, rimane nella
82
In hac varietate formarum, quae unicuique Instituto indolem propriam tribuunt et in
plenitudine gratiae Christi (Cf 1 Cor 12,12-30) nituntur, pro summa vitae religiosae
regula et norma certissima habenda est sequela Christi secundum Evangelii doctrinam.
Nonne huius studio per saeculorum cursum factum est, ut vita casta, pauper,
oboedientiae dedita postularetur? (ET 12).
83
Labbiamo ricordato nel Cap. I.
84
Non paucas res externas, a Conditoribus Ordinum et Congregationum religiosarum
mandatas, his ipsis temporibus obsoletas esse procul dubio apparet. Nonnullae,
saeculorum decursu coacervatae, quibus vita religiosa onerata est atque obriguit,
alleventur oportet (5). Quodlibet institutum humanum quasi illi morbo est obiectum,
quo articuli durescunt, atque periculo vanae cuiusdam observantiae urgetur (12). Hoc
ipso tempore difficile reperiri vitae ducendae modum, qui cum hac necessitate
congruat (30). Vita religiosa, ut renovetur, formas accidentales ad quasdam
mutationes debet accommodare, quae, augescente cum velocitate et amplitudine,
condiciones cuiusvis vitae humanae afficiunt (51). Et altri.
35
85
Nei nove volumini di fonti (GASPARRI, Codex Fontes), sono inclussi 7.526 documenti: ex
Concilii Generalibus (1.072), ex Romanis Pontificibus (703), ex Curia Romana (5.751).
Per il Corpus (3.336 docs.) e per i Libri Liturgici (426 docs.) sono fatti i rinvii alle altre
pubblicazioni. In piu indicato che ci sono 823 canoni ex novo
86
Il resto, 3 dei libri liturgici, 1 senza fonti, e 9 riferimenti ad altri canoni dello stesso
CIC17.
87
Const. Ut in parvis, 10/2/1654, in Bull. Rom., t. 6, III, 270-271.
88
S. C. EP. ET REG., 29 nov. 1657 (N. 1793).
36
89
6/1/1969, AAS 61 (1969) 103-120.
90
Non solum implicatae condiciones, de quibus est supra mentio iniecta, sed etiam, ac
quidem maxime, augescens Institutorum eorumque operum diversitas minus atque minus
sinunt aptas normas sancire, quae eadem ratione ad omnia simul Instituta et ad cunctas
regiones pertineant. Quocirca normae multo latius patentes, quae hac Instructione
eduntur, singulis Societatibus facultatem dant illas prudenter sequendi vias, quae ipsis
magis conveniant. Peculiari vero modo monendum est, in institutione et educatione,
optimas vias non esse prorsus easdem pro virorum atque mulierum Societatibus.
Praeterea rationes et subsidia institutionis differant necesse est, prout de Religione uni
contemplationi dedita agatur aut de Instituto operibus apostolicis addicto .
37
essere, anzi, che il rif. sia stato preso dalla pubblicazione in AAS, in cui la
numerazione delle parti porta numeri arabi, contrariamente alle abitudini.
Questa parte I (o 1 , secondo AAS), che include i numeri 1-9 del
documento, presenta nei nn. 2 e 3 (e soltanto in questi), una vera e propria
dottrina sullo stato canonico di consacrazione, come non troviamo in altri
documenti91. Ha, in qualsiasi forma, poca chiarezza nella citazione del rif.
Lasciamo da parte lassunto formale (ma che in diritto canonico ha la sua
importanza non disdegnabile), per venire al contenuto, supposto lerrore
materiale nel rif.
Il documento aveva come scopo laggiornamento della formazione alla
vita religiosa, come chiaramente detto nel sottotitolo92. Pero come, allo
stesso tempo, analizza il problema dei compromessi di postulanti, novizi e
professi temporanei concedendo anche autorizzazione agli istituti per
modificare le loro Costituzioni in questo punto fa un riassunto della
dottrina sulla professione, nei nn. 2 e 3. E questo pu essere stato preso in
considerazione nella redazione del c83. 573.
In fatti RC citando LG e PC afferma come haec enim professio,
qua sodales per vota aut alia sacra ligamina, votis propria sua ratione
assimilata93, ad tria consilia evangelica persequenda se obligant .
Il paragrafo di RC , pero, pi ricco, ed aggiunge quello che non c n
in LG n in PC, malgrado le citazioni dei documenti conciliari. Ecco il testo
completo94:
Haec enim professio, qua sodales per vota aut alia sacra ligamina,
votis propria sua ratione assimilata 95, ad tria consilia evangelica
persequenda se obligant, consecrationem efficit, qua quis se Deo totum
tradit, cui soli merito offertur donum tam absolutum personae humanae.
Congruit autem magis naturae eiusmodi doni, ut perficiatur et
significantissime exprimatur professione perpetua, sive simplex sit sive
sollemnis []. Neque solum secundum Ecclesiae doctrinam, sed etiam
ex ipsa huius consecrationis natura votum oboedientiae, quo religiosus
plenam sui abdicationem consummat et una cum castitatis ac paupertatis
91
Dobbiamo dire che il documento, di curata redazione pastorale e grammaticale, non si fa
notare per la chiarezza metodologica. I numeri arabi sono, a loro volta, suddivisi in
numeri romani, alcuni dei quali, anche, in lettere. Molti testi ipsis verbis sono stati
inclusi nel CIC vigente, in particolare riguardo al noviziato e la formazione.
92
Instructio de Accommodata Renovatione Institutionis ad Vitam Religiosam
Ducendam .
93
Nota delloriginale: Const. dogm. de Ecclesia Lumen gentium, n. 44.
94
RC 2.
95
Nota delloriginale: Const. dogm. de Ecclesia Lumen gentium, n. 44.
38
96
Nota delloriginale: Cfr. Decr. de accomm, renov. vitae religiosae Perfectae caritatis, n.
14.
97
Tutti coloro che, chiamati da Dio alla pratica dei consigli evangelici, ne fanno
fedelmente professione, si consacrano in modo speciale al Signore, seguendo Cristo,
casto e povero (cfr. Mt 8,20; Lc 9,58) (PC 1). Ci costituisce una speciale
consacrazione che ha le sue profonde radici nella consacrazione battesimale lesprime
con maggior pienezza (PC 5).
98
In verit, lo schema e i successivi testi furono presentati in aula in alcune occasioni,
sebbene molti padri lo considerassero non necessario, poich era gi approvato il
capitolo VI della LG. Per Tanner un documento del genere era in qualche modo reso
superfluo (N. TANNER, La chiesa nella societ: ecclesia ad extra, in G. ALBERIGO,
39
Storia del concilio Vaticano II , v. 5, 2001, 293-417, 394). Le prime bozze furono
votate nella 3 sesione (10, 12 novembre 1964), siccome ciascuna delle parti del
documento aveva ottenuto pi di 2/3 dei voti, rimaneva alla comissione stendere il testo
finale, accettando o rifiutando i modi, secondo il metodo di lavoro conciliare, come
manifest in aula il vescovo Carli: Ai padri conciliari, che assieme al Santo Padre sono
i veri giudici, viene domandato concretamente se a loro piacciono o non piacciono quelle
modifiche che la comissione ha ritenuto di introdurre [] ma non viene fatta alcuna
domanda circa quelle numerose richieste che [] alla commissione non sono piaciute
[] Il concilio pare essere fatto pi dalle comissioni che dai padri (P. HNERMANN, Le
ultime settimane del concilio, in G. ALBERIGO, Storia ,. v. 5, 2001, 371-491, 379),
su cui lo stesso Hnermam commenta: aveva un suo fondo di verit (Id., Le ultime
settimane del concilio, in ALBERIGO, Storia , v. 5, 2001, 371-491, 380). Per Stenico
il documento sulla vita consacrata non doveva essere un trattato dottrinale e neppure
giuridico, della vita religiosa, ma unopera pastorale [] proponendo norme pratiche,
bench generali (T. STENICO, Il Concilio Vaticano II : carisma e profezia, Citt del
Vaticano, 1997, 190); come infatti . La comissione, dunque, rinunci a dare una
definizione precisa di vita religiosa (R. BURIGANA, Lintersessione: preparare la
conclusione del concilio, in ALBERIGO, Storia , v. 4, 2001, 483-647, 621). Il texo
definitivo fu presentato per la sua promulgazione il 28 ottobre 1964, nellultima fase
conciliare, e approvato con soltanto 4 voti contrari.
99
At, ratione habita indolis uniuscuiusque Religionis propriae, ad externa quoque
apostolatus opera impensius accedant (CD 44).
40
Come abbiamo ripetuto, la dottrina sui voti come essenza viene una
volta di pi ribadita. Si parla ancora di status , cosa che tender a sparire
posteriormente, svuotando, ci sembra, il senso profondo dalla
consacrazione.
vera novit quantunque non centri nei cc83. in studio la
dichiarazione dellappartenenza vitam et sanctitatem [] Ecclesiae 100,
sebbene non approfondisca oltre, lasciando aperta la discussione sulla sua
istituzione a Christi, o ad hominem.
Allo scopo del nostro lavoro, ha singolare importanza il riferimento allo
statum Deo consecratum per lazione liturgica, con cui la Chiesa
sancisce il consenso dato dal vovente, e lo eleva, come persona, a uno
stato canonico riconosciuto101:
Ecclesia autem professionem religiosam non tantum sua sanctione
ad status canonici dignitatem erigit, sed eam ut statum Deo consecratum
etiam actione sua liturgica exhibet.
100
Status ergo, qui professione consiliorum evangelicorum constituitur, licet ad Ecclesiae
structuram hierarchicam non spectet, ad eius tamen vitam et sanctitatem inconcusse
pertinet (LG 44).
101
LG 45.
41
102
RSB cap. 64: In abbatis ordinatione illa semper consideretur ratio ut hic constituatur
quem sive omnis concors congregatio secundum timorem Dei, sive etiam pars quamvis
parva congregationis saniore consilio elegerit. Vitae autem merito et sapientiae doctrina
eligatur qui ordinandus est, etiam si ultimus fuerit in ordine congregationis. Quod si
etiam omnis congregatio vitiis suis quod quidem absit consentientem personam pari
consilio elegerit, et vitia ipsa aliquatenus in notitia episcopi ad cuius dioecesim pertinet
locus ipse vel ad abbates aut christianos vicinos claruerint, prohibeant pravorum
praevalere consensum, sed domui Dei dignum constituant dispensatorem, scientes pro
hoc se recepturos mercedem bonam, si illud caste et zelo Dei faciant, sicut e diverso .
43
103
c83. 607 1: Vita religiosa, utpote totius personae consecratio, mirabile in Ecclesia
manifestat conubium a Deo conditum, futuri saeculo signum. Ita religiosus plenam suam
consummat donationem veluti sacrificium Deo oblatum, quo tota ipsius exsistentia fit
continuus Dei cultus in caritate .
104
Vedere Cap. I.
44
105
Abbiamo visto sopra in 1.2.1.2.
106
In verit PC 14 non parla dellessenza dalla vita di consacrazione, ma de lobbedienza
veluti sacrificium .
107
c83. 662: Religiosi sequelam Christi in Evangelio propositam et in constitutionibus
proprii instituti expressam tamquam supremam vitae regulam habeant .
45
108
Il diritto ha riferimento a un rapporto interpersonale fra due soggetti: il soggetto attivo,
a cui inerisce il diritto, e il soggetto passivo, tenuto ad attuare loggetto o il contenuto
dello stesso diritto (P. PAVAN, La dichiarazione conciliare Dignitatis Humanae a 20
anni dalla pubblicazione, Casale Monferrato (AL), 1986, 25).
109
Il problema del discernimento vocazionale non nellargomento di questo lavoro.
Ovviamente ci sono errori tanto da chi si considera chiamato da Dio, come da chi non sa
vedere nellaltro il dono divino. Consideriamo il vocazionato come eletto veramente da
Dio, capace ed abile di attuare lo ius consecrationis.
46
110
Vedere Cap. I.
111
Questi, includendo Benedetto XVI, sono 265.
112
Questo numero, curiosamente coincide con un recente studio patrocinato dalla
congregazione dei Paolini, secondo il quale ancor oggi, nellItalia scristianizzata, 11%
dei giovani avrebbe sentito la chiamata divino, sebbene la corrispondenza sia stata
inferiore all 11% di questi vocati; ossia 1% del totale della popolazione (GARELLI,
Chiamati a scegliere... 85).
47
113
Neologismo oggi molto in uso, ancor di concettualizzazione incerta, che noi adoperiamo
nel senso di mettere in termini giuridici una realt esistente, in modo a ricevere una
tutela delle legge; senza considerazioni svalutative del Diritto, come tante volte si
utilizza il termine. E diverso anche del senso di giuridicizzazione = Irrigidimento
di formule e vincoli di legge (G. DEVOTO, Devoto-Oli, Vocabolario della lingua
italiana Le Monnier, Milano, 2009).
49
114
Qualcosa abbiamo visto nel Cap. II.
115
Vedere pi avanti la nota 155 di questo capitolo.
116
c83. 587 1 e 3: Ad propriam singulorum institutorum vocationem et identitatem
fidelius tuendam, in cuiusvis instituti codice fundamentali seu constitutionibus contineri
debent, praeter ea quae in can. 578 servanda statuuntur, normae fundamentales circa
instituti regimen et sodalium disciplinam, membrorum incorporationem atque
institutionem, necnon proprium sacrorum ligaminum obiectum ; 3: In hoc codice
elementa spiritualia et iuridica apte componantur; normae tamen absque necessitate ne
multiplicentur .
117
c83. 587 2: Codex huiusmodi a competenti auctoritate Ecclesiae approbatur et
tantummodo cum eiusdem consensu mutari potest .
118
c83. 598 1: Unumquodque institutum, attentis indole et finibus propriis, in suis
constitutionibus definiat modum quo consilia evangelica castitatis, paupertatis et
oboedientiae, pro sua vivendi ratione, servanda sunt .
119
c83. 608: Communitas religiosa habitare debet in domo legitime constituta sub
auctoritate Superioris ad normam iuris designati; singulae domus habeant oratorium, in
quo Eucharistia celebretur et asservetur ut vere sit centrum communitatis .
120
c83. 609 1: Instituti religiosi domus eriguntur ab auctoritate competenti iuxta
constitutiones, praevio Episcopi dioecesani consensu in scripti dato .
50
121
c83. 609 2: Ad erigendum monasterium monialium requiritur insuper licentia
Apostolicae Sedis .
122
c83. 610 1: Domorum erectio fit prae oculis habita utilitate Ecclesiae et instituti
atque in tuto positis iis quae ad vitam religiosam sodalium rite agendam requiruntur,
iuxta proprios instituti fines et spiritum .
123
c83. 610 2: Nulla domus erigatur nisi iudicari prudenter possit fore ut congrue
sodalium necessitatibus provideatur .
124
c83. 665 1: Religiosi in propria domo religiosa habitent vitam communem servantes,
nec ab ea discedant nisi de licentia sui Superioris. Si autem agatur de diuturna a domo
absentia, Superior maior, de consensu sui consilii atque iusta de causa, sodali concedere
potest ut extra domum instituti degere possit, non tamen ultra annum, nisi causa
infirmitatis curandae, ratione studiorum aut apostolatus exercendi nomine instituti .
125
c83. 665 2: Sodalis, qui e domo religiosa illegitime abest cum animo sese
subducendi a potestate Superiorum, sollicite ab eisdem quaeratur et adiuvetur ut redeat et
in sua vocatione perseveret .
126
Questo motivo di contesa fino ad oggi tra i minori di tutti i versanti, ma il fatto storico
rimane.
51
127
Vedere Capitolo II.
52
128
Differentia unius religionis ad aliam principaliter quidem attenditur ex parte finis,
secundario autem ex parte exercitii. Et quia non potest aliquid dici altero potius nisi
secundum id in quo ab eo differt, ideo excellentia unius religionis super aliam
principaliter quidem attenditur secundum religionis finem, secundario autem secundum
exercitium. Diversi mode tamen secundum utrumque comparatio attenditur, nam
comparatio quae est secundum finem est absoluta, eo quod finis propter se quaeritur;
comparatio autem quae est secundum exercitium, est respectiva, quia exercitium non
quaeritur propter se, sed propter finem. Et ideo illa religio alteri praefertur quae ordinatur
ad finem absolute potiorem, vel quia est maius bonum; vel quia ad plura bona ordinatur.
Si vero sit finis idem, secundario attenditur praeeminentia religionis, non secundum
quantitatem exercitii, sed secundum proportionem eius ad finem intentum. Unde et in
collationibus patrum introducitur sententia beati Antonii, qui praetulit discretionem, per
quam aliquis omnia moderatur, et ieiuniis et vigiliis et omnibus huiusmodi observantiis.
Sic ergo dicendum est quod opus vitae activae est duplex. Unum quidem quod ex
plenitudine contemplationis derivatur, sicut doctrina et praedicatio. Unde et Gregorius
dicit, in V Homil. super Ezech., quod de perfectis viris post contemplationem suam
redeuntibus dicitur, memoriam suavitatis tuae eructabunt. Et hoc praefertur simplici
contemplationi. Sicut enim maius est illuminare quam lucere solum, ita maius est
contemplata aliis tradere quam solum contemplari. Aliud autem est opus activae vitae
quod totaliter consistit in occupatione exteriori, sicut eleemosynas dare, hospites
recipere, et alia huiusmodi. Quae sunt minora operibus contemplationis, nisi forte in casu
necessitatis, ut ex supra dictis patet. Sic ergo summum gradum in religionibus tenent
quae ordinantur ad docendum et praedicandum. Quae et propinquissimae sunt
perfectioni episcoporum, sicut et in aliis rebus fines primorum coniunguntur principiis
secundorum, ut Dionysius dicit, VII cap. de Div. Nom. Secundum autem gradum tenent
illae quae ordinantur ad contemplationem. Tertius est earum quae occupantur circa
exteriores actiones. In singulis autem horum graduum potest attendi praeeminentia
secundum quod una religio ordinatur ad altiorem actum in eodem genere, sicut inter
opera activae, potius est redimere captivos quam recipere hospites; et in operibus
contemplativae, potior est oratio quam lectio. Potest etiam attendi praeeminentia, si una
earum ad plura horum ordinetur quam alia, vel si convenientiora statuta habeat ad finem
propositum consequendum (II-II q. 188 a. 6 co.).
129
Non si accorda tale pensiero medievale tomista con la visione altruistica e
filantropica dei secoli XVIII e XIX, in cui dinanzi al liberalismo imperante la Chiesa
aveva bisogno di provare che buona giacch fa il bene ai corpi Grazie a Dio queste
preoccupazioni non centrano pi, dopo il Vaticano II, nella generalit dei christifideles.
Purtroppo troviamo nella normativa resti della sua influenza.
53
130
Non facciamo nessun riferimento alle esperienze di vita comune maschile e femminile, o
anche con sposati. Conosciamo il ripudio a tali forme gi da Pacomio e Basilio.
131
Superiori e consiglieri e I Capitoli , rispettivamente.
132
Il Governo degli Istituti .
133
Curiosamente tutti devono essere applicate nelle SVA, non per negli IS.
134
Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Societ di Vita Apostolica ,
nella sua titolatura attuale. Il convegno aveva per titolo: Diversi modelli di Autorit
presenti nella vita religiosa della Chiesa latina. Riflessioni e prospettive in occasione
del XXV Anniversario di Promulgazione del Codice di Diritto Canonico .
135
L. MOULIN, Le monde vivant des religieux, Paris, 1964 Lautore ha conosciuto mezza
Europa, ed anche la prigiona Regina Coeli di Roma, dove e dovuto rimanere qualche
messi in 1931-1932, per antifascismo militante . Nel Prambule dichiara
apertamente essere agnostico, senza nessuna educazione religiosa, senza preoccupazioni
metafisiche (Ibid. 11).
136
Dgager de limmense exprience continue, accumule depuis bientt prs de deux
mille ans par lglise et par les Ordres religieux, les leons quimpose lobservateur
lhistoire des plus vieilles institutions politiques vivantes de lEurope (Ibid.).
54
137
Lobjet principal de ce livre est de dterminer autant quil se peut, le secret de
jouvence, de longue vie, des plus vieilles institutions politiques de lEurope, dessayer de
comprendre par quels mcanismes constitutionnels agissant sur le seul plan naturel qui
est le ntre ncessairement, tant dOrdres ont pu natre, vivre et prolifrer au cours des
sicles. Malgr les guerres, les invasions, les pillages, les pidmies, les perscutions
qui, de tout temps, ont t leur lot inalinable. Malgr linfinie diversit des situations
conomiques et politiques auxquelles il leur a fallu sadapter. Malgr les rvolutions
dvastatrice et les corruptions du monde plus dangereuses encore qui sinfiltraient
jusqu eux. Malgr aussi, les crises internet quils ont si souvent subies, les cassures,
les dchirement et les ruptures qui jalonnent lhistoire de bon nombre dentre eux
(Ibid. 13).
138
Quon veuille ou non, le Rgles et les Constitutions des religieux sont le fruit dun
effort de rationalisation ou de scularisation du pouvoir politique [] Rgles et
Constitutions correspondent donc, dune certaine manire, une forme de
scularisation. Tout y est construit comme si la Providence nintervenait pas
chaque instant, et mme comme si tout dpendait des hommes, et des hommes
seulement (Ibid. 14).
139
Mais et cest sur ce moment et sur ce point prcis de leur systme que nous allons
nous pencher fondateurs dOrdres et lgislateurs nen ont pas moins construit un
systme qui fonctionne et ragit comme si lhomme tait seul matre et responsable de
son destin (ce quil est dailleurs conformment loptique chrtienne) (Ibid. 15).
55
140
A la varit des vocations corresponde une grande diversit des statuts juridiques que
les encadrent (Ibid. 62). Pendant des sicles, lglise na pas prouv le besoin de
contrler, de coordonner, de systmatiser, tout ce qui poussait dans le libre jardin de la
vie religieuse. Il suffisait que le statut propos ft conforme au droit commun. Les
Constitutions taient considres comme des lois prives, dans lesquelles Rome
nintervenait que for rarement et il est arriv que des lois propres dune communaut
religieuse contredisent sur quelque point la rgle approuve par lglise [Note del
original : P. MANDONNET, Saint Dominique. Lide, lhomme et luvre, Paris 1937, t. I,
p. 178] (Ibid. 107).
141
A la varit infinie des vocations correspond une grande diversit des statuts
juridiques qui les encadrent (Ibid. 62).
142
Si diffrents des socits civiles et militaires que soient, a beaucoup dgards, les
Instituts religieux, ils doivent tre gouverns. Aussitt se posent eux les problmes du
gouvernement des hommes, problmes semblables sinon identiques aux ntres, qui vont
du choix des gouvernants ladaptation des textes constitutionnels aux ralits
mouvantes des socits ; de lquilibre entre une centralisation rigide et une
dcentralisation centrifuge aux puzzles dune administration efficace et lointaine, des
droits des sujets aux prrogatives des Suprieurs (Ibid. 23).
143
Les Constitutions ont toutes prvu des freins, des limites ou des contrepoids destins
mettre et la Communaut et les religieux pris individuellement, labri des prpotences
du Suprieur (Ibid. 16).
144
Ils ont tabli le Code lectoral le plus propre dcourager la fraude (Ibid. 15).
145
CONCILIUM LUGDUNENSE II (1274) Religionum diversitate nimian: can. 23, in EVC 127.
56
sistematizzare tutto quello che germogliava nel libero giardino della vita
religiosa , afferma lautore. E osserva che per quase quindici secoli, non ci
sono mai stati interventi della Sede Apostolica sui consacrati146:
Bastava che lo statuto proposto fosse conforme al diritto comune. Le
Costituzioni erano considerate come leggi private, nelle quali Roma
interveniva molto raramente e arrivava al punto che alcune leggi proprie
di una comunit religiosa erano in contraddizione in qualche punto con
la regola generale approvata dalla Chiesa.
146
Le fait le plus frappant de cette organisation et qui confirme ce qui a t dit de la
libert qui rgnait au sein de lglise mdivale, cest que la Congrgations des
Religieux ne date que de la fin du XVIe sicle (MOULIN, Le monde... 107).
147
c83. 587.
148
c83. 587 1 e 3.
149
Per i romanisti, la lex privata pu essere definita come la dichiarazione di potest nei
confini dal privato, o anche una solene dichiarazione formale di volont che obbliga le
parti concorrenti nel negozio giuridico, poiche i particolari non hanno potest di
57
giuridico nella vita dei monaci153. Loro hanno resistito a violenti colpi
dillegalit organizzata, in particolare sui terreni, base della stabilitas loci,
senza lasciare lora et labora.
Una parola sugli interventi romani nella vita di consacrazione, secondo
Moulin, che dedica un capitolo a questo, sotto il titolo: Roma dinanzi alla
diversit: i santi e i funzionari 154:
Con una o due eccezioni, i fondatori se trovano ad affrontare
lincomprensione di Roma. Ai corpi costituiti mai piacciono gli
innovatori []. Il pi delle volte il Fondatore di un Ordine nuovo
sgradito delle autorit. Questo li vale salde difficolt, e a volte anche
vera a propria persecuzione, come quella che riemp damaritudine a
San Giovanni Batista de La Salle [], San Antonio Maria Zaccaria
[], San Vicenzo di Paola [], San Luigi Maria Grignion de
Montfort
153
Ibid. 218-219.
154
A une ou deux exceptions prs (celle de saint Dominique, par exemple), les fondateurs
se soient heurts lincomprhension de Rome. Les corps constitus naiment jamais les
innovateurs ; et les fondateurs dOrdre son des innovateurs fort dconcertants []. Le
plus souvent, le Fondateur dune Ordre nouveau est donc mal accueilli par les autorits.
Cela lui vaut de solides ennuis, parfois mme une vritable perscution, telle celle qui
abreuva damertume saint Jean Baptiste de La Salle, le crateur des Frres des coles
chrtiennes, ou saint Antoine-Marie Zaccaria, le Pre des Barnabites, ou saint Vincent
de Paul qui, el est vrai, osait recueillir les enfant naturels et les filles perdues, ou LouisGrignion de Montfort qui cra les Prtres missionnaires de la Compagnie de Maria, les
Frres de lInstruction chrtienne de Saint-Gabriel et les Filles de la Sagesse et nen eut
pas moins (un peu par sa faute !) sa part dpreuves et davanies (Ibid. 92-113).
155
Allimprovviso, qualcosa che nessuno aveva progettato [] qualcosa che veniva a
disturbare dibattiti intellettualistici e progetti di costruzione di una Chiesa totalmente
diversa e fatta a propria immagine. E come poteva essere altrimenti? Dove irrompe lo
Spirito Santo scombina sempre i progetti degli uomini. [] in gioco un fenomeno che
si ripresenta periodicamente, in forme disparate, nella storia della Chiesa. Esiste la
permanente forma basilare della vita ecclesiale in cui si esprime la continuit degli
ordinamenti storici della Chiesa. E si hanno sempre nuove irruzioni dello Spirito Santo,
che rendono sempre viva e nuova la struttura della Chiesa. Ma quasi mai questo
rinnovamento del tutto immune da sofferenze e frizioni. []. Unidea angusta e
impoverita della Chiesa, per cui si assolutizza la struttura della Chiesa locale, non pu
tollerare il nuovo ceto di annunciatori (RATZINGER, Nuove... 14-15; 39).
59
Lui scrive prima del Vaticano II. Infatti, i problemi dei fondatori sopra
riferiti, si sono manifestati, giustamente dal momento storico che questi
venti soffiano con vigore, come abbiamo parecchie volte accennato nel
Capitolo II del nostro lavoro.
Cicerone scriveva poco prima della nascita di Ges: Historia magistra
vitae 157. E dai XX secoli di vita consacrata nella Chiesa possiamo trarre,
con Moulin, alcune lezioni158:
1) Alla diversit delle vocazioni corrisponde una variet non
minore di forme di governo ;
2) Tutte le forme adottate sono, in diversi gradi, governi misti, in
proporzioni mutabili di elementi democratici, aristocratici e
monarchici;
3) Un equilibrio molto perfetto pu portare alla stagnazione ;
4) La soluzione dei problemi di governo non si trova nelle forme
amministrative o di regime, ma nel trovare uomini che sapiano
governare.
Questo magistero dalla Storia trova qualche ripercussione nella
normativa sui consacrati?
La redazione normativa del 83, nelle 14 al. considerate, non sembra
prendere in considerazione queste lezioni della storia della vita consacrata.
Per il c83. 624 1, i superiori devono essere a tempo. Nisi pro
supremo Moderatore et pro Superioribus domus sui iuris constitutiones
156
De nos jours, le vent est favorable la centralisation et la coordination [].
Linstrument de cette politique centralisatrice est, depuis 1586, la Congrgation des
Religieux (MOULIN, Le monde... 104-105).
157
Historia vero testis temporum, lux veritatis, vita memoriae, magistra vitae, nuntia
vetustatis (De oratore, Lib. II, cap. IX, 35).
158
la diversit des vocations correspond une varit peine moins grande des formes
de gouvernement. Presque toutes les espces de rgime qui, dailleurs ne sen tenir
quaux visibles, ne sont gure nombreuses, ont t essayes. Mais toutes appartiennent
des degrs divers aux diffrents types de gouvernement mixte, dans lequel se combinent,
en proportions variables, llment dmocratique, llment aristocratique et llment
monarchique. [] Un quilibre trop parfait peut mener la stagnation. [] La solution
des problmes de la Cit ne doit pas tre recherche dans une bonne administration des
choses, mais relve uniquement du bon gouvernement des hommes (MOULIN, Le
monde... 272-275).
60
aliter ferant , aggiunge la norma. noto che uno dei problemi dei
fondatori, stato di fare approvare delle costituzioni dove i nisi siano presi
in considerazione.
Anche il 2 di questo canone159 insiste sulla necessit che i superiori lo
siano diutius.
Allo stesso modo il 3 del c83. 625, stabilisce le procedure desiderate
per le altre cariche di governo. Procedure che devono risultare nelle
Costituzioni, le quali per essere modificate hanno bisogno dalla licenza di
chi approv (c83. 587 2)160.
Il c83. 627 da norme prudenziali sul consiglio dei superiori, la cui
inclusione obbligatoria nelle Costituzioni. Un assunto che, per se
appartiene al modo di governo scelto dal theodidaktos. Non capiamo bene
lobbligo giuridico di una tale norma, per cui non troviamo fondamento
teologico o pastorale. un semplice consiglio prudenziale che ci sembra sia
stato elevato sopra se stesso, a norma vincolante.
Il 2 dello stesso canone si riferisce ai casi in cui, per obbligo, il
superiore non pu agire senza il consenso del suo consiglio. Questo, che
molto prudenziale in genere, , di per se, una norma secondaria, per un
modo di governo pre-stabilito. Le lezioni della Storia considerate sopra non
ci dicono che i consigli prudenziali di governo debbano essere elevati a
precetto vincolante.
Ancor il c83. 629 un consiglio, riproducendo lobbligo di residenza dei
vescovi (che in Trento alcuni volevano considerare come di diritto
divino ). Una volta di pi, la norma prudenziale elevata a precetto.
I 1 e 2 dal c83. 631 tramandano indicazione per la composizione e
lattuazione dal Capitolo. Ma tutto questo deve essere incluso nelle
Costituzioni, soggette a unapprovazione superiore, in cui la
discrezionalit pu giocare tanto nei due sensi. E storicamente ha giocato in
un certo senso.
Nuovamente il c83. 632 insiste ius proprium accurate determinet quae
pertineant ad alia instituti capitula et ad alias coadunationes . Uno ius
proprium che concesso per grazia, non permettendo le modifiche.
Per Domenico e Ignazio, stata sufficiente lapprovazione di una forma
vitae, il cui sviluppo ha dato origine alle rispettive Costituzioni. Queste, dal
diritto loro, possono essere modificate senza autorizzazione superiore161.
159
c83. 624 2: Ius proprium aptis normis provideat, ne Superiores, ad tempus definitum
constituti, diutius sine intermissione in regiminis officiis versentur .
160
Che, per, non sembra obbligante per gli IS.
161
Vedere Capitolo II.
61
162
c83. 635, rimmandi al Libro V dal CIC83.
163
D. J. ANDRS GUTIRREZ, Le forme di vita consacrata : commentario teologicogiuridico al Codice di diritto canonico, Roma, 2005, 747.
164
Vedere Cap. II.
165
Cum autem ex diligenti tironum admissione, atque optima illorum institutione totius
cuisque sacrae familiae status decorque plane pendeat, vos summopere hortamur, ut
eorum, qui religiosae vestrae familiae nomen daturi sunt, indolem, ingenium, mores
antea accurate exploretid, ac sedulo investigetis quo consilio, quo spirito, qua ratione ad
regularem vitam ineundam ipsi ducantur (EVC 588).
62
166
Ver infra 1.2.2.1.
167
c83. 647: 1 Domus novitiatus erectio, translatio et suppressio fiant per decretum
scripto datum supremi Moderatoris instituti de consensu sui consilii. 2 Novitiatus, ut
validus sit, peragi debet in domo ad hoc rite designata. In casibus particularibus et ad
modum exceptionis, ex concessione Moderatoris supremi de consensu sui consilii,
candidatus novitiatum peragere potest in alia instituti domo sub moderamine alicuius
probati religiosi, qui vices magistri novitiorum gerat. 3 Superior maior permittere
potest ut novitiorum coetus, per certa temporis spatia, in alia instituti domo, a se
designata, commoretur .
168
Il c83. 647 indica come fonti (in disordine) due cc17. (555 1, 3; 556 4), e tre
documenti curiali recenti (SECRETARIA STATUS, Decretum, Cum admotae, 6/11/1964,
AAS 59 (1967) 374-37 ; SCRIS, Decretum, Religionum laicalium, 31/5/1966, AAS 59
(1967) 36 ; SCRIS, RC). I canoni del CIC17 hanno soltanto tre riferimenti al CpIC (17,
2, 1; in X, 3, 31, 16; in VI 3, 14, 2), uno al concilio tridentino (sess. 25, De Regularibus,
15, 10), quattro a dei pontifici (tre di Celemente VIII, e uno di Benedetto XIV), e 23
riferimenti a 21 documenti di Curia (NN. 1677, 1702, 1742, 1815, 1887, 2260, 2318,
2321, 2391, 2452, 2506, 2557, 2682, 2786, 2788, 2791, 4381, 4408, 4419, 4419, 4420 e
4420). I documenti del CpIC giudicano casi di monaci, in cui se applica la Regola
Benedettina; trane lultimo di Innocenzo IV, estendendo ai mendicanti la norma dal
patriarca di Subiaco sul noviziato di un anno. Il decreto di Trento stato commentato nel
Cap. II. Nei documenti di Clemente VIII si ribbadisce la norma tridentina del noviziato
valido soltanto in case espressamente autorizate: cosa che nel documento seguinte deve
rifformare per dispensare al meno una dodicina di Ordini (NN. 183, 186, 189).
Benedetto XIV annalizza le cause di nullit di matrimonio o di professione, cui abbiamo
commentato nel Cap. II. Sono degni di notta la effrenatam quasi multitudinem di
documenti curiali post-Trento, ribbadendo la norma conciliare dal noviziato. In verit
soltanto uno di questi 21 documenti viene sancito dallautorit pontificia, e non apporta
normativa nuova. Altri cinque sono ripetizioni delle norme tridentine e di Clemente VIII,
con lautorit della Congregazione; il resto (17) sono casi giudiciari su problemi
concreti di persone che, in uno o altro modo, no hanno seguito linearemente lanno di
63
171
Le due formae vitae approvate (P. P. PAULUS III, Regimini militantis Ecclesiae, 27/9/154
; P. P. JULIUS III, Exposcit debitum, 21/7/1550) e le Costituzioni hanno sempre, in primo
posto, la scelta dei candidati. Nelle Costituzioni gli Examini costituiscono un prepreambolo, fuori testo; a questo ponto Ignazio considerava importante le condizioni dai
postulanti.
172
Pietro, Pontefice, confermato in grazia dopo Pentecoste, sbaglier alcune volte nella
sua vita, secondo il racconto di Paolo in Gal 2, 11-14. Cf P. P. BENEDETTO XVI, Il
Concilio di Gerusalemme e lincidente di Antiochia, 1/10/2008, OR 2/10/2008
(2008) 1.
173
Vedere infra 1.4.2.
174
Dallaltro, mai portata per la fondatrice, giacch introdotta posteriormente.
65
175
c83. 655: Professio temporaria ad tempus iure proprio definitum emittatur, quod neque
triennio brevius neque sexennio longius sit . In questa al. si parla di sei anni, ma il c83.
657 2 lascia libert per prolungare fino a nove iuxta ius proprium [] si opportunum
videatur . E nel 3 dello stesso c83. 657 concesso anticipare da un trimestre (non
prolungare!) per iusta causa . Il c83. 658, 2 invalida la professione perpetua fatta
senza al meno tre anni (che possono essere ridotte da un trimestre ex iusta causa ,
come ricordato sopra).
176
EVC 656-661.
177
Su questo, vedere pi avanti 1.2.2.4.
178
c83. 656, 3: Habeatur admissio a competenti Superiore cum voto sui consilii ad
normam iuris libere facta .
66
179
Come dice il brano pseudo-gierosimilitano Duo sunt genera Christianorum (C. 12, q.
1, c. 7).
180
Giuridicamente consacrati soltanto IR, IS e alcuni anacoreti.
181
Degli anacoreti e delle vergini consacrate si pu eventualmente dire che accedunt status
consacrationis, una volta che in generale manca lelemento che abbiamo visto essere
67
essenziale della mancipatio a un uomo/donna, il quale come modello insegna una forma
vitae. Se questi due modi di vivere sono pi perfetti o meno dal matrimonio, o anche
dello stato giuridico di consacrazione non centra per niente, poich in domo Patris
mei mansiones multae sunt (Gv 14, 3).
182
Vedere pi avanti 1.3 e 1.4.
183
c83. 578: Fundatorum mens atque proposita a competenti auctoritate ecclesiastica
sanctia circa naturam, finem, spiritum et indolem instituti, necnon eius sanae traditiones,
quae omnia patrimonium eiusdem instituti constituunt, ab omnibus fideliter servanda
sunt .
184
c83. 576: Competentis Ecclesiae auctoritatis est consilia e interpretari, eorundem
praxim legibus moderati atque stabiles inde vivendi formas canonica approbatione
constituere itemque, pro parte sua, curare ut instituta secundum spiritum fundatorum et
sanas traditiones crescant et floreant .
68
185
LG 42.
69
ricorda il codice, ex intima cum Deo unione semper procedat (c83. 675
2), ed ambedue munus pastorale Ecclesiae participant (c83. 676). Ma
anche e precipue della contemplazione dei consacrati. della
contemplazione che defluiesce qualsiase azione apostolica profunda e vera e
nella Chiesa186.
Come si vede, tutte queste norme non sono giuridicamentevincolanti, ne
soggette a pene legali, ma principi di spiritualit dello stato di consacrazione
che il Legislatore inserisce un poco sparsi lungo le norme prettamente
legali.
Il c83. 611, 1 e 2, dichiara il diritto del vocazionato a vitam ducendi
secondo listituto, ed anche opera exercitandi dello stesso, contanto che
viva in una casa canonicamente eretta. Cosa che abbiamo visto nel
considerare i fondatori come soggetto della norma vincola la tutela della
realizzazione della chiamata divina soltanto a quelli che abitano nelle case
istituite; altre vocazioni, devono cercare differenti vie giuridiche di tutela.
Il 2 del c83. 665 insiste nella residenza nelle case, per i vocazionali, al
punto da essere delittuoso lallontanamento delle stesse quando cum
animo sese subducendi a potestate Superiorum . Troviamo cui una norma
giuridica che cerca di giudicare delle intenzioni intime del consacrato:
cum animo .
La norma dal c83. 671 richiama cos allobbedienza dovuta ai superiori,
anche (ovviamente) nellassunzione di qualsiasi carica o ufficio fuori
listituto187.
Merita particolare attenzione let richiesta per lammissione. Il CIC
vigente stabilisce:
17 anni compiuti, per il noviziato (c83. 643 1, 1), che deve
protrarsi per un anno, senza superare i due (c83. 648 1 e 3);
18 anni compiuti per la professione temporanea (c83. 656, 1), con
una durata minima di 3 (c83. 655) anni e massima di 9 (c83. 657
2), oltre al noviziato canonico (c83. 656, 2);
186
Genuinam verae Ecclesiae naturam, cuius proprium est esse humanam simul ac
divinam, visibilem invisibilibus praeditam, actione ferventem et contemplationi
vacantem, in mundo praesentem et tamen peregrinam; et ita quidem ut in ea quod
humanum est ordinetur ad divinum eique subordinetur, quod visibile ad invisibile, quod
actionis ad contemplationem, et quod praesens ad futuram civitatem quam inquirimus
(SC 2).
187
c83. 671: Religiosus munera et officia extra proprium institutum ne recipiat absque
licentia legitimi Superioris .
70
188
Vedere il Cap. I.
189
GIOV. PAOLO II, Rota 1997.
190
RSB caps. 59, 33 ecc.
191
In verit trattasi della regola di S. Basilio: Regulis fusius disputatis cap. 15, come indica
in nota ledizione Richteri-Friedberg, 1959.
71
192
Che troviamo nellEVC.
193
EVC 91.
194
Iuxta aetate recipiendorum ad religionem, cuiscumque fuerint ordini, districte
prohibemus, ne aliquis recipiatrus infra octavum decimum annum (Ibid. 94).
195
Cui abbaiamo trattato nel Cap. I.
196
Ibid. 113.
197
Prohibemus praeterea, ne quis abbatum recipiat de caetero aliquem in canonicum vel
conversum, qui vigesimum aetatis annum non egerit, cum ex eo quos pueri et alii non
plenae aetatis homines in canonicos consueverun admitti, grave scandalum, et infamia
ordinis sint sequuta [] (EVC 115).
198
Ibid. 116.
199
Ibid. 308.
200
In quacumque religione tam virorum quam mulierum professio non fiat ante sextum
decimum annum expletum nec qui minori tempore quam per annum post susceptum
habitum in probatione steterit ad professionem admittatur (Sess. 25, De Regularibus et
Monialibus, cap. 15; Ibid. 335).
72
S. Pio V, con la lettera apostolica Postquam nos (1570) elevi let a 18 anni,
almeno per i Servi di Maria201.
Per, nel 1632 la Congregazione dei Vescovi e Regolari risponde al
superiore dei Teatini, ricordando che i 15 anni sono considerati et minima
comune per il noviziato202.
Clemente VIII (1603) in Cum ad regularem, mantiene i 15 anni (pi uno
di noviziato, per la professione), ma impone i 21 per la professione degli
oblati203.
Un secolo e mezzo dopo, Benedetto XIV, il pontefice canonista, ritorna
alla consueta et di 15 anni per lammissione204, mantenuta nei documenti di
Pio IX (1855), con la riserva dei 21 per gli oblati205. E cos rimasto fino al
CIC17:
c17. 555 1, 1: [] Novitiatus ut valeat, peragi debet: 1 Post
completum decimum quintum saltem aetatis annum;
201
Novitii, etiam oblati, ante decimumoctavum aetatis suae annum completum non
recipiantur, neque ante decimumnonum completum ad professionem admittantur (Ibid.
364).
202
Ibid. 471.
203
Ibid. 441.
204
Ibid. 515.
205
Ibid. 659; 689.
206
RC; EVC 4371.
73
207
Cf. CORRA DE OLIVEIRA, RCR.
74
208
Da tuitus, part. pass. di tueri = guardare; dunque protetti , difesi
209
Non parliamo qua di due problemi studiati in psicologia naturale. Primo: a che ponto
linfluenze sociali sono capaci di cambiare il temperamento umano; cui sboccia in un
problema teolgico, se luomo capace di altere la mente umana, come Dio la h voluta
(inteligenzia,volont, sensibilit), fino a tornare le anime anche incapaci di peccare,
perche mancano rissorse fondamentele alla natura. Sarebbe possibile? Secondo: dinanzi
allinvasione dellamoralit che cerca i giovanni in tutti i paesi, come non prendere cura
di una virginit chiamata alla consacrazione a Dio prima che sia attinta? Serve riccordare
le cautele proposte da Benedetto XVI ai vescovi di nord-america: I bambini hanno
diritto di crescere con una sana comprensione della sessualit e il ruolo che le proprio
nelle relazioni umane. Ad essi dovrebbero essere risparmiate le manifestazioni
degradanti e la volgare manipolazione della sessualit oggi cos prevalente; essi hanno il
diritto di essere educati negli autentici valori morali radicati nella dignit della persona
umana (P. P. BENEDICTUS XVI, Celebration of Vespers and Meeting with the Bishops
of the United States of America, 16/4/2008, AAS 100 (2008) 305-319, 312 Traduzione
http://www.vatican.va/holy_father/benedict_xvi/ speeches/ 2008/ april/ documents/ hf_
ben-xvi_spe_20080416_bishops-usa_it.html acceso 25/10/2012 16:31). Non pensiamo
sia un problema soltanto degli Stati Uniti.
75
210
Come saputo, nelle assisse conciliari fu introdotto in fretta, prima dellultima
votazione, la frase quamvis non sint instituta religiosa (PC 11 apud A. OBERTI, Gli
Istituti Secolari nel nuovo Codice di Diritto Canonico, in ASS. CAN. IT., Lo stato
giuridico , 171-181, 173.
211
A. GUTIRREZ POZA, Lo stato della vita 37-63, 44.
212
S. Congr. Episc. et Regularium, 11/8/1989, AAS 23 (1980) 634-636.
213
P. P. PIUS XII, Costituzione apostolica, Provida Mater Ecclesia, 2/2/1947, AAS 39
(1947) 118-147.
214
PME 1.
215
Ibid. 9.
216
OBERTI, Gli Istituti... 175.
77
217
PME, Lex peculiaris, art. III 3, 1; con rif. al c17. 1: Religionis, societas, a legitima
ecclesiastica auctoritate approbata, in qua sodales, secundum proprias ipsius societatis
leges, vota publica, perpetua vel temporaria, elapso tamen tempore renovanda,
nuncupant, atque ita ad evangelicam perfectionem tendunt .
218
Per gli IS il c83. 712: Firmis praescriptis cann. 598-601, constitutiones statuant vincula
sacra, quibus evangelica consilia in instituto assumuntur, et definiant obligationes quas
eadem vincula inducunt, servata tamen in vitae ratione semper propria instituti
saecularitate . Differentemente dagli IR secondo il c83. 607 2: Institutum
religiosum est societas in qua sodales secundum ius proprium vota publica perpetua vel
temporaria, elapso tamen tempore renovanda, nuncupant atque vitam fraternam in
communi ducunt .
219
Non abbiamo accennato nel nostro lavoro alla discussione, fra alcuni canonisti, sul senso
dei termini perpetui , definitivi e temporanei , attribuito agli impegni di vita di
consacrazione. Conferiri alle parole perpetui e definitivi una differenza
sostanziale non ci sembra chiarificante. Per loro, gli impegni perpetui sarebbero
vincolanti moralmente e giuridicamente per tutta la vita (= definitivi ), in quanto i
temporanei sarebbero moralmente definitivi (= per tutta la vita ) ma
giuridicamente temporanei . Ci sembra unapplicazione dellespressione spagnola
rizar el rizo , che letteralmente potrebbe tradursi con arricciare il riccio , cosa
difficile e inutile, poich i capelli inanellati non hanno bisogno di essere arricciati Cos
gli impegni temporanei sono temporanei di per se stessi, anche se il soggetto che si
vincola abbia il desiderio, o il proposito di rinnovare alla scadenza; ma n i desideri n i
propositi costituiscono obbligo morale. Trova senso nellesegesi dal cc83. 723 3 e 4,
che in una certa contraddizione con il c83. 720. Infatti nel c83. 723 3 e 4 si dice:
admittatur ad incorporationem perpetuam vel definitivam, vinculis scilicet temporariis
semper renovandis; Incorporatio definitiva [] perpetuae aequiparatur ; intanto nel
c83. 720 scritto: ad sacra vincula sive temporaria sive perpetua aut definitiva
assumenda . Il vel dal c83. 723 indica similitudine di senso, fra perpetua e
definitiva , qui rinforzato dalla spiegazione del 4; anzich nel c83. 720 il sive
distingue fra temporaria e perpetua , e questa seconda considerata simile alla
definitiva , che sarebbe, per legge della logica, diversa dalla temporaria
220
P. P. PIUS XII, Motu proprio, Primo feliciter, 12/3/1948, AAS 40 (1948), II.
78
221
PC 11.
222
Vedere infra, in questo capitolo, item 1.4.
79
223
Vedere sopra, in questo capitolo, item 1.1.1.
224
Per la redazione di questo argomento prendiamo in grandissima parte della nostra tesina
di licenza, con alcuni indispensabili adattamenti (J. M. JIMNEZ ALEIXANDRE, Il
Moderatore Supremo nelle Societ di Vita Apostolica, Facolt Diritto Canonico S. Pio
X, Marcianum, Licenza, Venezia, 2009).
225
A. CALABRESE, Istituti di Vita Consacrata e Societ di Vita Apostolica, Citt del
Vaticano, 1997, 385. Ci scrisse nel 1997, e sembra che in questi 20 anni niente di
nuovo possa essere aggiunto alle sue parole.
226
ANDRS GUTIRREZ, Le forme... 745.
80
227
Scritto nel 1984, poco dopo la pubblicazione del CIC, e quando ancora le riviste
specializzate gocciolavano di analisi (critiche o lodevoli) al modo in cui era stata risolta,
dalla Suprema Autorit della Chiesa, la normativa giuridica su questi istituti alquanto
sfuggevoli.
228
Ibid. 747.
81
229
Le fait le plus frappant de cette organisation et qui confirme ce qui a t dit de la
libert qui rgnait au sein de lglise mdivale, cest que la Congrgations des
Religieux ne date que de la fin du XVIe sicle. Pendant des sicles, lglise na pas
prouv le besoin de contrler, de coordonner, de systmatiser, tout ce qui poussaient
dan le libre jardin de la vie religieuse. Il suffisait que le statut propos ft conforme au
droit commun. Les Constitution tains considres comme des lois prives, dans
lesquelles Rome nintervenait que for rarement et il est arriv que des lois propres dune
communaut religieuse contredisent sur quelque point la rgle approuve par lglise
(MOULIN, Le monde... 107).
230
G. SCHWAIGER, La vita religiosa dalle origini ai nostri giorni : dizionario, Cinisello
Balsamo (MI), 1997, 335.
82
231
Pippo Buono non ha lasciato tanti scritti, nemmeno un libro con gli ammonimenti per i
suoi discepoli; solo alcune massime e consigli, delle lettere e delle poesie!
232
Che nessuno de padri possa andare per nessun tempo in cucina per trattare cosa
alcuna da mangiare, n per domandare quello che avr da mangiare, nemmeno dir quel
che si doveva cos e non cos fare in peiuditio della amministrazione del mastro di casa
(A. CISTELLINI, Collectanea vetustorum ad fundamentalium documentorum
congregationis Oratorii Sancti Philippi Nerii, Brescia, 1982, 100).
233
Ibid. 10.
234
Si trovano dei progetti di costituzioni redatti dai suoi figli, in modo particolare negli anni
1582, 1583, 1587, 1588, 1595 e 1596.
235
Ibid. 209.
83
prime signorine che certamente non capivano come mai non diventassero
veramente delle religiose236:
Voi avrete per monastero, la camera degli ammalati; per cella, una
camera in affitto; per capella, la chiesa parocchiale; per chiostro, le
strade della citt; per clausura, lobbedienza; per grata, il timore di Dio;
per velo, la santa modestia.
236
Vous aurez pour monastre, la chambre des malades; pour cellule, une chambre de
louage; pour chapelle, lglise paroissiale; pour clotre, les rues de la ville; pour
clture, lobissance; pour grille, la crainte de Dieu; pour voile, la sainte modestie
(29/11/1633, apud P. P. GIOVANNI PAOLO II, Lettre au Rvrend Pre Richard Mc
Cullen, AAS 73 (1981) 654-658).
84
237
Abbiamo rispettato la grafia francese antica: Je navoie dessein que dtablir une seule
maison Annecy, des filles e de femmes veuves, sans vux et sans clture, dont
lexercice fut de vaquer la visite et au soulagement des pauvres malades, abandonns
et destitus de secours, et dautres uvres de pit et de misricorde, tant spirituelle
que corporelle. Maintenant cest un Ordre form, vivant sous la rgle de saint Augustin,
avec vux et clture ; chose incompatible avec le premier dessein, dans lequel elles ont
vcu quelques annes : de sorte que le nom de Visitation qui leur est demeur, ne leur
convient plus. Ainsi je serais plutt leur Parrain que leur Instituteur, puisque mon
institution t destitue. Vous nignorez pas que Monseigneur lArchevque de Lyon a
t la cause principale, aprs Dieu, de ce changement ; ainsi se serait lui quil faudrait
appeler leur Fondateur [] Le Seigneur nous avait donn de grandes esprances, le
Seigneur nous les a tes, son Saint Nom soit bni (J.-P. CAMUS, Lesprit de Saint
Franois de Sales - Evque et Prince de Geneve, Paris, 1755, 199-200).
238
CIC17: Liber 2 De Personis, Pars 2 De Religiosis, Titulus 17 De societatibus sive
virorum sive mulierum in communi viventium sine votis.
239
A partir de la mencionada Constitucin piana [Provida Mater] existen en la Iglesia
tres estados jurdicos de perfeccin, o sea tres estados oficialmente reconocidos y
aprobados por la Santa Sede como aptos para lograr la perfeccin cristiana, para los
cuales ha dictado las correspondientes normas, a las que deben ajustar su vida quienes
deseen pertenecer a los mismos, y cumplirlas con esmero si quieren alcanzar dicha
perfeccin. Constituyen el primero las rdenes y Congregaciones religiosas, en las
85
cuales, merced a la vida comn que practican y a los votos pblicos que emiten sus
miembros, se encuentran de una manera plena los elementos teolgicos y jurdicos de
tales estados. Forman el segundo las Sociedades de varones o de mujeres que practican
la vida comn, pero no emiten votos pblicos. Integran el tercero los Institutos
seculares, cuyos miembros ni emiten votos pblicos ni estn obligados, por ley general,
a vivir en comunidad, sino que profesan en el siglo los consejos evanglicos y ejercen el
apostolado en diversas formas (S. ALONSO MORN, Commento ai cc. 487-491, in M.
CABREROS DE ANTA, Comentarios al Cdigo de Derecho Canonico , Madrid, 1953, v.
I, 764).
240
Dans le Code di 1917, les SVA, alors nommes socits dhommes ou de femmes
vivant en commun sans vux, figuraient sous le Titre XVII du Livre II (De Personis) et
lintrieur de la Pars II (De Religiosis). Inclusion dautant plus gnante et nfaste que
le c. 673 1 disait que leurs membres imitent le style de vie des religieux. Il fallait
donc lpoque montrer quil nen tait rien. Les membres des SVA ntaient pas des
religieuses, ils navaient aucune envie de le devenir et ne souffraient daucune sorte de
frustration en ne ltant pas (J. BONFILS, Les Socits de Vie Apostolique, Paris, 1990,
20). BONFILS lamenta che le stesse SVA utilizzino ampiamente un vocabolario
teologicamente impreciso (24). Ci sembra di capire che avrebbe voluto dettare alcune
norme per le SVA, allo scopo di unificare la sua terminologia e facilitarne la sua
classifica teologica e canonica (123-124). Sembra sia la vis legiferandi abituale in tanti
canonisti.
86
241
Che ha cambiato nome parecchie volte.
242
Membro del coetus dei canonisti nella parte finale dei lavori redazionali, prima di
passare il testo alle commissioni cardinalizie.
243
La seconda sezione della terza parte del libro II pone dei problemi, a cominciare dal
titolo generale di questa parte; da questi titoli si rileva che tali societ non sono ritenute
come istituti di vita consacrata. Ci sorprende, tanto pi che il Concilio le considerava
tali nel decreto PC. Chi studia il testo del primo canone di questa sezione, il c. 731,
rileva tuttavia che alcune societ praticano i consigli evangelici, e che i loro membri si
obbligano a questo mediante un vincolo che deve essere determinato dalle Costituzioni.
Vincolo che pu essere un voto, una promessa rafforzata da un giuramento, un
giuramento, una forma di donazione e anche un contratto tra listituto e i suoi membri.
Queste societ si considerano come istituti di vita consacrata per tradizione; esse lhanno
affermato nelle loro Costituzioni, e queste furono approvate dalla Santa Sede (Societ
di Vita Apostolica, in C. CORRAL SALVADOR, Nuovo Dizionario di Diritto Cannico ,
Milano, 1996, 1003-1004).
244
La posizione del Codice si fonda su un compromesso: la commissione che ha
preparato il secondo progetto non ha potuto fare diversamente. Le societ vi erano
rappresentate da un loro membro secondo il quale esse dovevano essere considerate
come semplici associazioni sacerdotali o laicali. Alcuni superiori generali di queste
societ furono chiamati in consultazione, e presero posizioni completamente opposte:
uno affermava che il suo istituto non era di vita consacrata, laltro, al contrario, metteva
in evidenza limportanza della consacrazione quale la voleva il fondatore. Una Figlia
della Carit, membro della commissione, affermava che per la sua compagnia era fuori
dubbio che fosse una societ di vita consacrata nella quale si praticano i consigli
evangelici. Le Regole di san Vincenzo de Paoli, stabilite prima della sua morte, hanno
come primi capitoli quelli sulle finalit e virt fondamentali dellistituto; poi tre capitoli,
uno sulla povert, uno sulla castit, uno sullobbedienza. Di pi labito per esse un
segno della loro consacrazione; ci fu affermato nellassemblea generale del 1974, e
riaffermato nel 1979-1980. Ci si chiedeva dunque non senza ragione perch il
rappresentante delle societ di vita comune che non vogliono essere istituti di vita
consacrata facesse parte della commissione, dal momento che egli non era in grado di
rappresentarle tutte. Ci si rese conto facilmente che la controversia era accesa. Essa era
87
249
Nell Annuario Pontificio 2012 ci sono 1.390 istituti femminili dei quali soltanto 25
registrano pi di 2.000 membri. Di questi, unicamente 5 ne hanno pi di 6.000. Il primo
fra tutti senza dubbio le Figlie della Carit di S. Vincenzo de Paoli, con 18.284; in
secondo posto Le Figlie di Maria Aussiatrice con 13.877. Le Carmelitane Scalze con
9.337, le Clarisse con 6.931, e le Suore Francescane Missionarie con 6.584.
250
Dal Libro II, Parte III.
251
GIOV. PAOLO II, Rota 1997.
252
ANDRS GUTIRREZ, Le forme... 747.
89
90
Conclusione
Il primo ricercatore occidentale dalla piramide di Cheope non sapeva
bene cosa troverebbe allinterno: tesori fabulosi, camere affrescate, corpi
mummificati In verit dopo scoprire un ingresso, si resse conto che, nella
leggendaria epoca in cui furono elevate le mole di pietra sul sangue degli
schiavi, gi esisteva la malvagit dei predoni, cui avevano svuotato tutto
quel messo dalla credulit pagana per aiutare il faraone a passare, in
comodit, allal-di-l.
Le ricerche1 sono sempre un po faticose, giacche allinizio non si sa
bene cosa si scoprir. Da quando abbiamo scelto largomento del presente
studio, le conoscenze si sono accresciute in estensione e profondit,
originando piccoli cambiamenti sullordine di presentazione delle parti, non
sulla sostanza dello studio.
Quello che dovevano essere soltanto alcuni chiarimenti iniziali hanno
finito per costituire un capitolo a se stante, il primo; cui abbiamo aggiunto
ci che doveva essere la parte seconda. Lo sviluppo della nozione di
consacrazione passato a un piano minore, poich il confronto di molti
autori ha fatto vedere come il termine ritenuto da loro semanticamente
inappropriato, nel modo in cui inappropriata semanticamente era
lespressione stato di perfezione . Il concetto rimane, e su questo ci
soffermiamo nel capitolo primo, da un punto di vita concettuale deduttivo.
Ci sembrato, dunque, che lo studio della dottrina di PC e VC non
aggiungerebbe tanto di meritare, in questo posto, con uno scopo canonistico,
spazio particolare. Ci riemettiamo a tanti teologi della vita consacrata.
Possiamo affermare con tranquillit, innanzi tutto, che non ostante le
contestazioni, la vita religiosa costituisce uno stato canonico nella
Chiesa voluta da Cristo.
Gli elementi di questo stato non sono di facile individuazione. La
nozione tomista di quoddam holocaustum, decorrente della consacrazione
intesa come un diventare res sacra 2 fatta da un uomo per la
mancipatio a un altro uomo, si appresenta come indiscussa e non superata
fino ad oggi.
1
Ci dice il Vocabolario Devoto Oli, che con queste si vuole estendere o
approfondire le comprensioni su qualcosa.
2
La discussione sul senso della consacrazione voluta dal Vaticano II per la vita religiosa,
porta gli autori a conclusioni divergenti. E non essendo questo uno studio teologico,
dobbiamo limitarci a prendere fondamenti sicuri di specialisti in teologia.
3
P. P. BENEDETTO XVI, Omelia, Giornata della Vita Consacrata celebrazione dei Vespri,
2/2/2010, AAS 102 (2010) 85-88.
4
ID., Omelia, Certosa di Serra San Bruno celebrazione dei Vespri, 9/10/2011, AAS 103
(2011) 742-745.
5
Cf. E. SORCINI, La scelta dello stato di vita nel can. 219, Theses ad lauream in utroque
jure, Pontificia Universit Lateranense, Roma, 2008, 55.
6
La vigente normativa considera che il diacono ordinato in modo transeunte, no pu essere
non ordinato presbitero nisi impedimentum detineatur canonico aliave gravi causa
(c83. 1038). In questo caso si potrebbe parlare di uno ius allordinazione sacerdotale di
questi diaconi. Bens non sia incluso niente, nella norma, sui tempi. Certamente ci sar
bisogno di attendere alle abitudini locali.
92
7
Condividiamo lasserzione di Sorcini in commento al c83. 207: Lespressioni utilizzate
non sono felici, perch la vita consacrata non uno stato intermedio tra il laico ed il
chierico, ma un vero e proprio stato giuridico (Ibid. 121).
8
De todas as influncias possveis, uma vem a ser a mais profunda de todas. aquela
exercida por quem, a qualquer ttulo, representa para o outro um modelo a ser imitado e
seguido, ou seja, um arqutipo. Se, por exemplo, o filho vir nos pais a realizao
daquela pessoa ideal que ele deseja ser quando crescer, deixar-se- influenciar mais
facilmente por eles. Na medida em que os pais no realizem este arqutipo, sua
influncia junto ao filho minguar, e a criana buscar a arquetipia em outra pessoa. A
arquetipia , portanto, a maior das influncias que se pode conceber (P. CORRA DE
OLIVEIRA, Dois legados maternos, in Dr. Plinio , 11 (2008) 9).
93
9
P. P. BENEDETTO XVI, Messaggio, XLVII Giornata Mondiale di Preghiera per le
Vocazioni, 13/11/2009, AAS 102 (2010) 176-180.
94
10
ID., Catechesi, S. Francesco dAssisi, 27/1/2010, OR 28/1/2010 (2010) 1.
95
11
RATZINGER, Nuove... 29.
12
VP.
13
VA.
96
14
VSB.
15
VP.
16
Soltanto degli obblighi di genitori riguardo i figli, sul battessimo dei figli (c83. 867) e
sulleducazione nella fede (cc83. 217, 226, 793, 890).
97
17
Vedere Cap. II.
18
CONC. LATERANO IV (1215), can. 12, Ne nimia religionem, in EVC 101.
19
Giovanni Giolitti (1842-1928).
98
99
20
BENEDETTO XVI si doleva, alla Certosa di Serra San Bruno, che i ragazzi di oggi sono
esposti al rischio di disumanizzarsi per il bombardamento di suoni, immagini e messaggi
di ogni genere al quale sono esposti (P. P. BENEDETTO XVI, Certossa di Serra San
Bruno).
21
De sancta virg. 8,8.
22
II-II q. 186 a. 2 co.: pertinet aliquid ad perfectionem instrumentaliter et dispositive,
sicut paupertas, continentia, abstinentia et alia huiusmodi .
23
BEYER, Il Diritto... 528.
24
ANDRS GUTIRREZ, Le forme... 747.
100
25
P. P. BENEDICTUS XVI, motu proprio, Omnium in mentem quaedam in codice iuris
canonici immutantur, 26/10/2009, AAS 102 (2009) 8-10.
26
Ibid.
101
ricostruire quello distrutto e edificare dove prima non cera, poich le sue
Parole sono eterne, e mai potranno venire meno27:
Data est mihi omnis potestas in caelo et in terra. Euntes ergo docete
omnes gentes, baptizantes eos in nomine Patris et Filii et Spiritus Sancti,
docentes eos servare omnia, quaecumque mandavi vobis. Et ecce ego
vobiscum sum omnibus diebus usque ad consummationem saeculi.
27
Mt 28, 18-20.
102
Bibliografia
1. Fonti
1.1 Corpus e Codici
Corpus Iuris Canonici - Decretalium, Graz, 1959, 2 vol.
GASPARRI, P., Codex Iuris Canonici - Fontium annotatione, Roma, 1919.
PONTIFICIA
COMMISSIO
CODICI
IURIS
CANOINCI
AUTHENTICE
INTERPRETANDO, Codex iuris canonici - Fontium annotatione,
Citt del Vaticano, 1989.
1.3 Pontefici
PIUS IX, P. P., Acta, Roma, 1854, v. 1.
LEO XIII, P. P., Lettres Apostoliques, Encycliques, Brefs, etc., Paris, 1903,
v. 6.
ID., Au milieu des consolations, in P. P. Leon XIII, Lettres Apostoliques,
Encycliques, Brefs, etc. , Paris, 1903, v. 6, 184-191.
ID., Conditae a Christo, Costituzione Apostolica, in P. P. Leon XIII,
Lettres Apostoliques, Encycliques, Brefs, etc. , Paris, 1903,
v. 6, 170-183.
ID., Le religiose famiglie, in P. P. Leon XIII, Lettres Apostoliques,
Encycliques, Brefs, etc. , Paris, 1903, v. 6, 234-240.
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