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1)Nozione di giuridicit della norma.

Con norma si intende la regola generale e astratta (generale= uguale per tutti; astratta= vale per
qualunque caso) emanata dallo Stato, inteso come unico ente che da la possibilit di emanare diritti;
giuridica perch inserita nel contesto di un ordinamento giuridico statale. Il termine norma
deriva dalla terminologia latina, ius, iuris, tecnicamente tradotto = giusto, quel che giusto.
Ci interessa che sia giuridica?No, perch una legge tra tante leggi scritte e non, significa
propriamente quel che giusto, e in quanto tale bisogna rispettarla per evitare sanzioni. Sappiamo
per che c' una gerarchia tra i vari ordinamenti giuridici, per questo una legge/norma/principio che
va contro l'ordinamento giuridico (per esempio statale) destinata ad essere abrogata.
2)Nozione di Ordinamento giuridico statale
Insieme di leggi promulgate dallo Stato. Le leggi vengono fatte dal Parlamento e promulgate dal
Capo dello Stato; i decreti legge vengono fatti dal Governo, hanno scadenza di 60 giorni, per poter
essere trasformati in legge il Parlamento li deve approvare.
Nell'ordinamento c' una gerarchia delle norme, dove prima si antepongono gli interessi collettivi;
l'ordinamento giuridico fa capo ad un territorio
3)Nozione di Costituzione repubblicana e principi fondamentali.
Dal primo al dodicesimo articolo della Costituzione sono i principi fondamentali (di cui il
dodicesimo quello della bandiera italiana). La costituzione salvaguardata dalla corte costituzionale
e dal capo dello stato; la corte costituzionale esiste in quanto la costituzione lo impone e il capo
dello stato viene eletto dalle camere. Alla corte costituzionale fa capo il giudice, nel momento in cui
deve accertare la costituzionalit della norma.
4)Nozioni di Corte Costituzionale e di Corte di Cassazione.
Corte Costituzionale = salvaguarda le leggi
Corte di Cassazione = organo supremo della funzione giurisdizionale; si pone come obiettivo il
garantire l'uniformit dell'interpretazione delle norme.
5)Nozione di rischio consentito
Il rischio consentito consiste nel sapere che nello svolgimento di una certa pratica sportiva bisogna
accettare un certo livello di rischio. possibile denunciare solamente se il danno (specie se fisico)
deriva da cause non direttamente imputabili all'agonismo.
CONI
L'organigramma sportivo italiano basato su molteplici soggetti, distinti per funzione ma
accomunati dal fine di promuovere (direttamente o indirettamente) la pratica sportiva, ad ogni
livello. Lo Stato italiano ha inteso regolarizzare la gestione e l'organizzazione di questi soggetti
istituendo il CONI, organo che disciplina per conto dello Stato tutti gli altri soggetti del mondo
sportivo.
Il CONI nasce come Ente pubblico con la legge 426 del 1942, con il compito di potenziare il
panorama dello sport Nazionale. Per mezzo di questa legge, e delle successive modificazioni, al
CONI sta attribuita ampia autonomia ed il potere di nomina (e revoca) e riconoscimento di propri
organi e nuove Federazioni Nazionali. In funzione dei compiti ai quali chiamato ad assolvere, il
CONI, ritenuto un Ente non economico, con organizzazione non imprenditoriale, ma finalizzato al
perseguimento di interessi comuni nell'ambito sportivo. Le ulteriori, e principali, caratteristiche che
lo contraddistinguono sono l'autarchia (possibilit di emanare atti amministrativi equiparabili a
quelli dello Stato), l'autogoverno, l'autonomia e l'autotutela. Quanto ai poteri ad esso attribuiti, sin
dalla sua costituzione con la succitata legge, evidenziamo quelli di: potenziamento e organizzazione
dello Sport Nazionale; il suo indirizzo verso il perfezionamento atletico; conservazione ed

incremento delle strutture adibite alla pratica sportiva sul territorio; tutela e sorveglianza di tutte le
altre organizzazioni operanti nello stesso ambito. Dalla sua nascita, i poteri del CONI, sono via, via
cresciuti per mezzo di leggi e decreti emanati nel corso degli anni.
La sua articolazione su base regionale, provinciale e locale, in cui dispone di propri uffici di
competenza territoriale. Per ciascuno sport poi, il CONI, si avvale delle Federazioni Sportive
Nazionali.
Le suddette Federazioni sono dunque organi del CONI, aventi scopi aderenti a quelli
dell'ordinamento sportivo generale. Si occupano dunque, ognuna nel suo ambito di competenza,
della promozione e dell'ottimizzazione (tecnica e amministrativa) dello sport di cui si occupa. Alle
Federazioni compete poi, per delega del CONI, il riconoscimento delle Societ che intendono
operare nell'ambito sportivo offrendo al cittadino la possibilit di praticare o usufruire delle
discipline sportive.
In merito alle Federazioni, sul piano giuridico, si sono affermate due differenti tesi interpretative,
una che considera le Federazioni stesse in un'ottica pubblicistica, l'altra privatistica. Ad avvalorare
la prima di queste teorie contribuisce la legge istitutiva che, qualificandole come "organi" del
CONI, che si avvalgono di personale del CONI stesso, le equipara di fatto ad esso, perlomeno nel
ritenerle pubbliche. Ma, la stessa legge, afferma che le Federazioni sono costituite dalle Societ e
dagli organismi ad esse affiliati, di natura privata, col potere di controllo e vigilanza. E poi, le
Federazioni, si avvalgono di personale CONI solo negli uffici centrali, utilizzando, invece, privati
per le attivit di carattere tecnico sportivo. Altro elemento a suffragio della tesi privatistica il fatto
che, le Federazioni, esistono e si formano prima del loro riconoscimento da parte del CONI.
A partire da questi elementi si giunti a riconoscere la natura mista delle federazioni, sostenendo
che la loro natura pubblica non deve prevaricare la componente privata. Inoltre, la natura mista
delle Federazioni suffragata dal 2 comma dell'art. 14 della l. 91/1981 che riconosce alle
Federazioni l'autonomia tecnica e organizzativa.
In situazioni particolari, l'ordinamento giuridico Statale, pu porsi in differenti modi rispetto a
quello sportivo e, nella fattispecie, pu ignorarlo, riconoscerlo come ordinamento, o riconoscerlo
come proprio soggetto di diritto.
. La Giunta Nazionale lorgano di indirizzo, esecuzione e controllo dellattivit
amministrativa del CONI; esercita il controllo sulle Federazioni sportive nazionali e
Discipline sportive associate - e, attraverso queste, sulle loro articolazioni interne e
sugli Enti di promozione sportiva.
. Il Consiglio Nazionale, quale massimo organo rappresentativo dello sport italiano,
opera per la diffusione dell'idea olimpica, assicura lattivit necessaria per la
preparazione olimpica, disciplina e coordina l'attivit sportiva nazionale e
armonizza l'azione delle Federazioni Sportive Nazionali e delle Discipline sportive
associate.
La competenza principale della corte d'appello riguarda le impugnazioni contro le sentenze, in
materia civile e penale, pronunciate in primo grado dal tribunale ordinario o, nelle forme
del giudizio abbreviato, dal giudice per l'udienza o per le indagini preliminari, nonch contro le
sentenze del tribunale per i minorenni. Con tale mezzo d'impugnazione, che prende il nome
di appello ed disciplinato dagli artt. 339 e seguenti del codice di procedura civile e dagli artt. 570
e seguenti del codice di procedura penale, la parte chiede la riforma totale o parziale
del provvedimento giurisdizionale che ritiene ingiusto. La corte d'appello giudice di merito, in
quanto decide su tutti gli aspetti della causa, tanto sulle questioni di fatto quanto su quelle di diritto,
confermando la pronuncia impugnata o riformandola, ossia sostituendola, in tutto o in parte, con la
propria.
Eccezionalmente la corte d'appello giudice di prima istanza; tra le materie per cui prevista
questa competenza si possono ricordare: le controversie relative alla determinazione dell'indennit

diespropriazione per pubblica utilit, le delibazioni di sentenze straniere, le impugnazioni di


provvedimenti amministrativi concernenti la libert del mercato e la concorrenza e le impugnazioni
per nullit di lodi arbitrali.
Le sentenze della corte d'appello possono essere impugnate con ricorso per cassazione.
La Corte suprema di cassazione, nell'ordinamento giuridico italiano, il giudice di
legittimit delle sentenze emesse dalla magistratura in Italia.
Essa unica sul territorio nazionale e ci costituisce un'ulteriore garanzia per la sua funzione
nomofilattica, la quale consiste nell'assicurare l'esatta osservanza e l'uniforme interpretazione
delle norme di diritto. In tal senso le sue sentenze costituiscono un criterio orientatore della
giurisprudenza nazionale, la quale nell'assumere le proprie decisioni pu, e in alcuni casi deve,
tenere conto delle sentenze emesse della Corte.
Infatti presso la Cassazione incardinato un ufficio noto come Ufficio del Massimario, la cui
funzione quella di enucleare i princpi di diritto espressi dalla Corte nelle sue pronunce.

Art. 1
L'Italia una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.
La sovranit appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.
Art. 2
La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo sia nelle formazioni
sociali ove si svolge la sua personalit, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidariet
politica, economica e sociale.
Art. 3
Tutti i cittadini hanno pari dignit sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di
razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la
libert e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva
partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
Art. 4
La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo
questo diritto.
Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilit e la propria scelta, un'attivit o una
funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della societ.
Art. 5
La Repubblica, una e indivisibile, riconosce e promuove le autonomie locali; attua nei servizi che
dipendono dallo Stato il pi ampio decentramento amministrativo; adegua i principi ed i metodi della sua
legislazione alle esigenze dell'autonomia e del decentramento.
Art. 6
La Repubblica tutela con apposite norme le minoranze linguistiche.
Art.7
Lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani.
I loro rapporti sono regolati dai Patti Lateranensi. Le modificazioni dei Patti accettate dalle due parti, non
richiedono procedimento di revisione costituzionale.[1]
Art. 8
Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge.
Le confessioni religiose diverse dalla cattolica hanno diritto di organizzarsi secondo i propri statuti, in
quanto non contrastino con l'ordinamento giuridico italiano.
I loro rapporti con lo Stato sono regolati per legge sulla base di intese con le relative rappresentanze. [2]
Art. 9

La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica.


Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione.
Art. 10
L'ordinamento giuridico italiano si conforma alle norme del diritto internazionale generalmente
riconosciute.
La condizione giuridica dello straniero regolata dalla legge in conformit delle norme e dei trattati
internazionali.
Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l'effettivo esercizio delle libert democratiche garantite
dalla Costituzione italiana, ha diritto d'asilo nel territorio della Repubblica secondo le condizioni stabilite
dalla legge.
Non ammessa l'estradizione dello straniero per reati politici. [3]
Art. 11
L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libert degli altri popoli e come mezzo di
risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parit con gli altri Stati, alle
limitazioni di sovranit necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni;
promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.
Art. 12
La bandiera della Repubblica il tricolore italiano: verde, bianco e rosso, a tre bande verticali di eguali
dimensioni.

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