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Moti Oscillatori
Le forze elastiche possono originare alcuni moti che si ripetono in maniera periodica, attendibile e
regolare.
Uno di questi il moto armonico. (pendolo, molla, corda)
Moto armonico smorzato:
Se facciamo oscillare in aria una molla, notiamo che le ampiezze delle oscillazioni tendono a
diminuire. (moto armonico smorzato)
Ci si verifica in quanto oltre alla forza elastica agiscono due forze frenanti: la resistenza dellaria e
lattrito.
F = -kx bv
ma = -kx bv
Si dimostra che, se b piccolo, la legge oraria del moto armonico smorzato espressa dalla
formula:
-(b/2m)t
x = Ae
con
sin(t+)
k b
m 2m
k
m
Lezione 5 - Pagina
Moto oscillatorio forzato
Se facciamo agire su un sistema oscillante di frequenza propria 0 una forza esterna periodica di
frequenza , si pu ottenere un moto oscillatorio di ampiezza non decrescente.
La sua ampiezza tanto pi grande quanto pi piccola la differenza tra 0 e risonanza.
Applicando il II principio della dinamica:
-kx bv + F0 sin t = ma
In cui:
k la costante elastica;
b il coefficiente di resistenza del mezzo;
F0 il valore massimo della forza esterna;
la frequenza angolare della forza esterna;
m la massa del sistema oscillante
Le caratteristiche del moto dipenderanno, oltre che dalle costanti k, b, F0 ed m,
dalla differenza tra le frequenze
0
k
m propria del sistema oscillante
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Lezione 5 - Pagina
Onde elastiche:
Ogni deformazione elastica di un corpo provoca forze di reazione che tendono a riportare le
particelle eccitate nella configurazione di equilibrio.
Raggiunta questa, le particelle proseguono nel moto, originando forze di richiamo in senso contrario
e cos in successione.
A causa delle coesioni molecolari del mezzo materiale, tale alternanza di movimenti non resta
localizzata solo nel punto perturbato, ma interessa successivamente ogni porzione del corpo.(sasso
in acqua)
Prendendo in considerazione la direzione di propagazione dellonda e quella secondo cui
avvengono le vibrazioni del mezzo elastico,
Un onda si dice:
- Trasversale, se ogni punto del sistema esegue vibrazioni in direzione perpendicolare a quella di
propagazione. (Fig.5,6)
- Longitudinale, se le vibrazioni avvengono nella stessa direzione secondo cui si propaga londa
(Fig7,8)
Per le onde trasversali necessario precisare oltre alla direzione di propagazione anche quella di
vibrazione.
Lezione 5 - Pagina
Definiamo fronte donda il luogo dei punti che vibrano concordemente.
Se il fronte donda assume la forma di una superficie, si usa il termine superficie donda.
Le onde rispetto alla forma dei fronti donda si possono classificare in:
onde circolari
onde rettilinee
onde sferiche
onde piane
Lezione 5 - Pagina
Periodo T: il pi piccolo intervallo di tempo (quello di una oscillazione completa) dopo il quale
il moto riassume le stesse caratteristiche
Frequenza : rappresenta il numero di vibrazioni complete che avvengono in un secondo
Esiste la relazione =1/T
Lunghezza donda : la distanza percorsa dallonda in un periodo o anche la distanza fra due
punti in cui lo spostamento dalla configurazione dequilibrio assume lo stesso valore.
Ampiezza: rappresenta il massimo spostamento dalla posizione dequilibrio ed uguale sia per gli
spostamenti positivi che per quelli negativi.
Le coppie di punti A e A, B e B, C e C si dicono in fase, nel senso che si trovano nelle stesse
condizioni spaziali ed energetiche;
I punti come B e D, B e D sono invece in opposizione di fase, ossia sfasati di mezzo periodo
luno rispetto allaltro.
La velocit di propagazione di unonda viene espressa dal rapporto v
= /T
Lezione 5 - Pagina
Lezione 5 - Pagina
Lezione 5 - Pagina
(Corda Fig2)
Osserviamo che:
Col diminuire della profondit, diminuisce la lunghezza donda.
Le onde incidenti e quelle rifratte hanno la stessa frequenza.
1=v1 e 2=v2
ed essendo 2< 1
Essendo
1/2 = v1/v2
concludiamo che
v2< v1
si ottiene
Quindi,
londoscopio si presta a studiare la rifrazione delle onde superficiali
fra due mezzi con velocit di propagazione diversa
Lezione 5 - Pagina
i: angolo di incidenza:
angolo che un raggio incidente
forma con la normale alla
superficie di separazione dei due
mezzi
r: angolo di rifrazione:
angolo che il corrispondente
raggio rifratto forma con la
stessa normale.
Possiamo affermare che tutti i fenomeni di rifrazione sono regolati dalle seguenti leggi:
1 Legge: il raggio incidente, la normale della superficie di separazione dei due mezzi e il raggio
rifratto giacciono nello stesso piano;
Nel caso in esame n12>1 (il secondo mezzo pi rifrangente del primo)
Lezione 5 - Pagina 10
PRINCIPIO DI HUYGENS
Il modello permette di costruire una superficie o un fronte donda partendo da una superficie o un
fronte qualsiasi.
Sia v = velocit di propagazione dellonda
Ogni qualvolta una perturbazione investe i punti di S,
ogni punto di S si pu considerare una sorgente di
onde secondarie aventi la stessa frequenza
dellonda primaria .
Il nuovo fronte donda dopo un intervallo t di
tempo linviluppo delle onde secondarie.
Lampiezza delle onde secondarie massima nella
direzione di propagazione dellonda primitiva mentre
va decrescendo fino ad annullarsi in corrispondenza
della direzione opposta.
Lezione 5 - Pagina 11
INTERPRETAZIONE TEORICA DEI FENOMENI CONNESSI CON LA PROPAGAZIONE
DELLE ONDE
Si pu costruire un fronte donda applicando il principio di Huygens ad una superficie qualsiasi,
non necessariamente luogo dei punti in cui la perturbazione le stesse propriet.
In tal caso le onde emesse dalle dai punti di S non partono pi in fase.
Sar necessario tener conto del diverso intervallo di tempo impiegato dalla perturbazione per potersi
propagare dalla sorgente fino ai punti di S.
Riflessione.
Rifrazione.
Diffrazione.
Lezione 5 - Pagina 12
PRINCIPIO DI SOVRAPPOSIZIONE
Terrema di Fourier:
Qualsiasi movimento oscillatorio periodico, anche se complesso, pu essere ottenuto
come somma di moti armonici semplici.
Tale combinazione detta serie di Fourier.
Lezione 5 - Pagina 13
INTERFERENZA
|x1-x2| = k
Interferenza distruttiva se
|x1-x2| = (2k+1) /2