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Sacerdote, esegeta e professore di Sacra Scrittura, padre Lon - Dufour stato autore di una ventina di volumi, quasi tutti tradotti in
italiano. Tra questi, Francesco Saverio, itinerario mistico dellapostolo, Un biblista cerca Dio e il Dizionario di teologia Biblica,
tradotto in 22 lingue. Quando parlava di se stesso, diceva di essere un biblista in continua ricerca di Dio e delluomo.
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Gianfranco Ravasi: Nato nel 1942, sacerdote della Diocesi di Milano dal 1966, Prefetto della Biblioteca Ambrosiana, Docente di
Esegesi Biblica alla Facolt Teologica dell'Italia Settentrionale e Membro della Pontificia Commissione Biblica, dal 22 giugno 1995
Pronotario Apostolico. Per gli articoli di Ravasi vai a http://www.novena.it/ravasi/2002/ravasi.htm
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Rm 11; [13] Pertanto, ecco che cosa dico a voi, Gentili: come apostolo dei Gentili, io faccio onore al mio ministero,
[14] nella speranza di suscitare la gelosia di quelli del mio sangue e di salvarne alcuni.
[15] Se infatti il loro rifiuto ha segnato la riconciliazione del mondo, quale potr mai essere la loro riammissione, se non una
risurrezione dai morti?
[16] Se le primizie sono sante, lo sar anche tutta la pasta; se santa la radice, lo saranno anche i rami.
[17] Se per alcuni rami sono stati tagliati e tu, essendo oleastro, sei stato innestato al loro posto, diventando cos partecipe
della radice e della linfa dell'olivo,
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[apofaino] (v. tr.); dichiarare; dimostrare; esprimere; manifestare; mettere in luce; rivelare
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[apokalypto] (v. tr.); palesare; rivelare; scoprire; svelare
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[deloo] (v. tr.); dichiarare; esprimere; manifestare; mostrare; palesare; provare; rivelare
trecentosessanta gradi. La bibbia uno scritto e in uno scritto una parola un solo
raggio non tutto il sole. Non c una parola che possa esaurire la realt della
rivelazione.
Un altro possibile strumento7 elementare ma prezioso sono gli atlanti biblici.
Atlanti storici e geografici. Sono stati pubblicati almeno una ventina di atlanti negli
ultimi atlanti ritrovabili in biblioteca con diversi approfondimenti. Nel sussidio
annesso c sia un atlante storico essenziale della cronologia biblica (dove c a
sinistra la storia biblica e a destra la storia profana per comprendere
linquadramento storico.)
[] perch la creazione la prima rivelazione di Dio? La risposta che d il libro della
genesi nei due capitoli questa primissima affermazione: luniverso, il cosmo e
lumanit nelle sue origini, il detto/fatto di Dio. Il termine ebraico che corrisponde a
questa nostra espressione il termine 8 (=dabar), che vuol dire in ebraico tanto il
nostro parola quanto il nostro fatto, azione. Dabar vuol dire sia dire che fare, parola e
azione. Corrispondente moltissimo alla forma mentis di un semita, per un greco la
differenza enorme. Le parole vanno espresse con la concretezza del fare. La cultura
semita stata incapace di metafisica. Il lessico ebraico ricchissimo di poesia, ma
poverissima di lessico in quanto a termini astratti. In poesia ineguagliabile proprio
perch si esprime con il singolo. Prendiamo il sussidio delle dispense 3c Ci sono due
tipi di sottolineature, nella fotocopia del racconto della creazione, i due tipi di
sottolineatura , una lineare e una rigettata, indicano (in ebraico sarebbe evidente) un
elenco di verbi usati, nei sei giorni della creazione, nel racconto di ciascun giorno sono
ripetuti due tipi di verbi, di locuzione (del parlare: dire , parlare, ordinare, comandare,
nominare) come insieme dentro lo stesso giorno della creazione ci sono verbi di
azione( fare, avvenire , creare) corrispondono questi diversi verbi italiani a diversi
verbi in ebraico per dire le due cose. Ma non basta,rileggendo attentamente vedremo
che non sono a caso i due gruppi di verbi: Dio disse e avvenne (il verbo essere in
ebraico indica lazione concreta). Dio fece il firmamento 9. Dio chiam, Dio comand e
cos avvenne, (vs 14 e 15), dio cre 10 (vs 21), Dio disse (vs 2411), Dio fece12 vs 25 Dio
dissefacciamo.
Tocchiamo con mano la specificit del modo di dire ebraico, sono strettamente
connessi i verbi di locuzione e di azione. Sono profondamente intrecciati i verbi del
dire e del fare. Altro passo. Non c in Genesi 1 ma c in altri passi della bibbia: tra i
diversi termini c ne uno che secondo gli esperti della lingua ebraica esprima questa
connessione tra parola e fatto , parlare e agire, intenzione ed efficacia ed il
sostantivo =( DaBaR), che significa tanto quello che intendiamo con il termine
parola quanto il nostro agire, fare , azione. In ebraico le radicali sono sempre
tre consonanti in traslitterazione. La struttura stessa del racconto della creazione dice
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http://digilander.libero.it/jotis/universita/Teologia_Fondamentale/ISSR_TF3_18_02_2008_schianchi.doc
Salmo 18:
[2] I cieli narrano la gloria di Dio, e l'opera delle sue mani annunzia il firmamento.
[3] Il giorno al giorno ne affida il messaggio e la notte alla notte ne trasmette notizia.
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Il concetto di kabod: Una prima annotazione di carattere filologico, nel linguaggio greco doxa, gloria pu avere diverse valenze, pu
indicare semplicemente opinione, per pu anche tradurre, come avviene nel testo greco dei LXX, il vocabolo ebraico Kabod che
esprime qualcosa di oneroso, di pesante. Per Kabod si intende una manifestazione di Dio, una rivelazione di Dio con potenza. Quindi la
contemplazione della gloria porta alla contemplazione di Dio.
anche molto importante notare che quando Dio si rivela nella gloria, si rivela indirettamente nella sua essenza, perch questa
rimane comunque nascosta, anche se si manifesta storicamente, per cui alcuni fanno notare che svelare anche un nuovamente
nascondere. Dio si rivela, ma la sua rivelazione sempre un nascondimento.
Questa rivelazione storica di Dio gi nellA.T. si presenta in diversi momenti o aspetti: ad esempio la gloria della prima creazione: I cieli
narrano la gloria di Dio (Sal 18). Ma in modo particolare lepicentro della rivelazione anticotestamentaria nella sua gloria sta nellEsodo,
nei grandi prodigi dellEsodo e soprattutto nella rivelazione di Dio nel Sinai (Es 19,16ss) che si manifesta nel dono della Legge e nel
patto di Alleanza.
E da notare il nesso profondo fra gloria e salvezza. La manifestazione nella doxa (kabod) essenzialmente salvifica. Latto di
rivelazione un atto soteriologico: la visione della doxa, della gloria lattuazione del disegno di Dio. E attuazione salvifica che porta
luomo (che, in quanto creato da Dio non pu realizzare pienamente se stesso senza Dio) alla pienezza della propria realizzazione. Dio
si manifesta alluomo nella storia della salvezza, perch questi possa realizzare se stesso in quanto immagine di Dio. E quindi
unattuazione salvifica non ristretta alla prospettiva amartiologica - cio in relazione solo al peccato anche se certamente include la
liberazione da esso.
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Per 7 volte viene detto che ci che Dio ha fatto buono (tob, kalos = buono e bello), fino alla conclusione: "Dio vide tutto quello che
aveva fatto, ed ecco che era molto buono" (Gen 1,31; cf vv. 4.10.12.18.21.25).
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kalos [, -, -] = bello ; agathos [, -, -]
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kalos kai agathos [ o ] Lattributo con cui i Greci erano soliti indicare luomo ideale era kalos kai
agathos (che in greco antico significa bello e buono), quindi laspetto fisico era posto sullo stesso piano di quello morale e luno non era
completo senza laltro; questa fu una concezione diffusa in tutto il mondo antico, anche extra-ellenico, ma che trov in Grecia la sua
massima espressione e rivest importanza eccezionale in quel contesto.
La forza, la bellezza e larmonia erano qualit capaci di dar lustro ad una persona almeno quanto lintelligenza e la bont d'animo, tanto
che tutti gli eroi epici, da Omero in poi, vengono presentati come kaloi kai agathoi e in ogni poema sono presenti gare sportive la cui
vittoria d ai protagonisti lo stesso prestigio di una vittoria in una battaglia o di una trovata geniale.
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