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ISTITUTO SUPERIORE DI SCIENZE RELIGIOSE S.

ILARIO DI POITIERS - PARMA


Teologia Fondamentale prof. Giorgio Schianchi
TERZA LEZIONE 18 febbraio 2008 - BOZZA DELLA SBOBINATURA
Alcuni strumenti: lessici , dizionari e concordanze.

Il lessico: Lessico dei termini biblici: Sono consegnate in fotocopia una


quindicina di voci. Due dovranno essere portate allesame. Per termini
(corrispondenti anche allebraico e al greco) e concetti . Bernard Gillieron
lessico dei termini biblici, 1992, 12.39 editrice LDC.
Dizionari di teologia biblica. Il dizionario di teologia biblica ha la preoccupazione
di delineare il tema, in ordine alfabetico di teologia trattato dalle scritture, e non
i termini. Sintesi della concettualit della Bibbia. Esempio si indaga sul tema
della rivelazione se ne indicano alcuni aspetti lungo tutto la Bibbia. Si citano per
esempio:
1)
Dizionario di teologia biblica Lon Dufour Xavier 1 Libri, editore Marietti;
2)
Rossano P. - Ravasi G.2 - Girlanda A. - 2001 - San Paolo Edizioni 1732
pagg.
Concordanze. Sostanzialmente un dizionario in ordine alfabetico delle parole sia
in lingua originale (quelli che usano gli esegeti per i termini ebraici e greci,
esistono anche concordanze per la settanta.) Esistono concordanza di parole ma
per temi sia per il nuovo che per lantico testamento, non a livello di lessico
quanto per tema. (Per esempio siccome per tema, non la singola parola, e
siccome la parola rivelazione non c si cercher parola di Dio. Sotto ogni
parola vengono indicati tutti i passi della bibbia e in cui si usano quelle parole
e/o quei temi. Per esempio per lapocalisse io trover tutte le parti in cui si trova
la parola e ancor di pi quel tema.
Un ultimo strumento. Dizionario dei concetti biblici del nuovo testamento. Il
titolo non rende la specificit dello strumento, sembrerebbe un dizionario di
teologia biblica, e in parte lo . fatto apposta per chi inizia, spiega insieme
dizionario di teologia biblica e studio del lessico, sia dallebraico dellantico
testamento che dal greco della settanta e del nuovo testamento. Il dizionario dice
che per il nuovo testamento perch il grosso dellanalisi del nuovo testamento
che per ha la radice nel vecchio testamento, come chiama Paolo nella lettera ai
Romani (dal cap. 9 all11) radice santa 3. E uno strumento non per specialisti ma
per studi iniziali, si va a temi, e la voce rivelazione una delle pi importanti.
Andando in biblioteca si vede come emerge la concettualit, si vede subito la
traslitterazionea rivelazione coincide un elenco di termini che esprimono la
parola rivelazione a cominciare da rivelare (v. tr.) = 4 [apofaino];
5 [apokalypto] ;6 [deloo]. Questi strumenti, non certo per
complicare la vita, sono consigliabili a piccole dosi. I lessici fanno vedere bene
come si costruisce un tema. I lemmi, le parole, i termini sono tanti raggi che
partono dallo stesso sole. Non pu interessare uno solo. Perch la costruzione a
1

Sacerdote, esegeta e professore di Sacra Scrittura, padre Lon - Dufour stato autore di una ventina di volumi, quasi tutti tradotti in
italiano. Tra questi, Francesco Saverio, itinerario mistico dellapostolo, Un biblista cerca Dio e il Dizionario di teologia Biblica,
tradotto in 22 lingue. Quando parlava di se stesso, diceva di essere un biblista in continua ricerca di Dio e delluomo.
2
Gianfranco Ravasi: Nato nel 1942, sacerdote della Diocesi di Milano dal 1966, Prefetto della Biblioteca Ambrosiana, Docente di
Esegesi Biblica alla Facolt Teologica dell'Italia Settentrionale e Membro della Pontificia Commissione Biblica, dal 22 giugno 1995
Pronotario Apostolico. Per gli articoli di Ravasi vai a http://www.novena.it/ravasi/2002/ravasi.htm
3
Rm 11; [13] Pertanto, ecco che cosa dico a voi, Gentili: come apostolo dei Gentili, io faccio onore al mio ministero,
[14] nella speranza di suscitare la gelosia di quelli del mio sangue e di salvarne alcuni.
[15] Se infatti il loro rifiuto ha segnato la riconciliazione del mondo, quale potr mai essere la loro riammissione, se non una
risurrezione dai morti?
[16] Se le primizie sono sante, lo sar anche tutta la pasta; se santa la radice, lo saranno anche i rami.
[17] Se per alcuni rami sono stati tagliati e tu, essendo oleastro, sei stato innestato al loro posto, diventando cos partecipe
della radice e della linfa dell'olivo,
4
[apofaino] (v. tr.); dichiarare; dimostrare; esprimere; manifestare; mettere in luce; rivelare
5
[apokalypto] (v. tr.); palesare; rivelare; scoprire; svelare
6
[deloo] (v. tr.); dichiarare; esprimere; manifestare; mostrare; palesare; provare; rivelare

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TERZA LEZIONE 18 febbraio 2008 - BOZZA DELLA SBOBINATURA
(Jotis Spasiano 19/4/08 tel.: 338 947 97 14 E.mail: jotis@iol.it)

trecentosessanta gradi. La bibbia uno scritto e in uno scritto una parola un solo
raggio non tutto il sole. Non c una parola che possa esaurire la realt della
rivelazione.
Un altro possibile strumento7 elementare ma prezioso sono gli atlanti biblici.
Atlanti storici e geografici. Sono stati pubblicati almeno una ventina di atlanti negli
ultimi atlanti ritrovabili in biblioteca con diversi approfondimenti. Nel sussidio
annesso c sia un atlante storico essenziale della cronologia biblica (dove c a
sinistra la storia biblica e a destra la storia profana per comprendere
linquadramento storico.)
[] perch la creazione la prima rivelazione di Dio? La risposta che d il libro della
genesi nei due capitoli questa primissima affermazione: luniverso, il cosmo e
lumanit nelle sue origini, il detto/fatto di Dio. Il termine ebraico che corrisponde a
questa nostra espressione il termine 8 (=dabar), che vuol dire in ebraico tanto il
nostro parola quanto il nostro fatto, azione. Dabar vuol dire sia dire che fare, parola e
azione. Corrispondente moltissimo alla forma mentis di un semita, per un greco la
differenza enorme. Le parole vanno espresse con la concretezza del fare. La cultura
semita stata incapace di metafisica. Il lessico ebraico ricchissimo di poesia, ma
poverissima di lessico in quanto a termini astratti. In poesia ineguagliabile proprio
perch si esprime con il singolo. Prendiamo il sussidio delle dispense 3c Ci sono due
tipi di sottolineature, nella fotocopia del racconto della creazione, i due tipi di
sottolineatura , una lineare e una rigettata, indicano (in ebraico sarebbe evidente) un
elenco di verbi usati, nei sei giorni della creazione, nel racconto di ciascun giorno sono
ripetuti due tipi di verbi, di locuzione (del parlare: dire , parlare, ordinare, comandare,
nominare) come insieme dentro lo stesso giorno della creazione ci sono verbi di
azione( fare, avvenire , creare) corrispondono questi diversi verbi italiani a diversi
verbi in ebraico per dire le due cose. Ma non basta,rileggendo attentamente vedremo
che non sono a caso i due gruppi di verbi: Dio disse e avvenne (il verbo essere in
ebraico indica lazione concreta). Dio fece il firmamento 9. Dio chiam, Dio comand e
cos avvenne, (vs 14 e 15), dio cre 10 (vs 21), Dio disse (vs 2411), Dio fece12 vs 25 Dio
dissefacciamo.
Tocchiamo con mano la specificit del modo di dire ebraico, sono strettamente
connessi i verbi di locuzione e di azione. Sono profondamente intrecciati i verbi del
dire e del fare. Altro passo. Non c in Genesi 1 ma c in altri passi della bibbia: tra i
diversi termini c ne uno che secondo gli esperti della lingua ebraica esprima questa
connessione tra parola e fatto , parlare e agire, intenzione ed efficacia ed il
sostantivo =( DaBaR), che significa tanto quello che intendiamo con il termine
parola quanto il nostro agire, fare , azione. In ebraico le radicali sono sempre
tre consonanti in traslitterazione. La struttura stessa del racconto della creazione dice
7

C:\Programmi\eMule\Incoming\ISSR_TF3_18_02_08(2)_Schianchi.WMA seconda parte della terza lezione


( leggi: dabar) La parola ebraica dabar costruita dalla radice d-b-r il cui verbo significa parlare. La parola ebraica midbar, tradotta
con deserto, in realt il posto della parola, il luogo nel quale la parola di Dio, la Bibbia, stata comunicata ad Israele. Dabar di Jhav
(parola di Dio) ha un duplice, inscindibile valore. Il dicere dei est facere di S. Tommaso (In 2 Cor 3,2,1) pu essere rovesciato: facere
Dei est dicere. Il dabar ebraico non un logos nel senso classico della lingua greca, cio una parola pensata, ma un evento. Cf. Gen
15,1
9
Gn [14] Dio disse: "Ci siano luci nel firmamento del cielo, per distinguere il giorno dalla notte; servano da segni per le stagioni, per i
giorni e per gli anni [15] e servano da luci nel firmamento del cielo per illuminare la terra". E cos avvenne:
10
Gn [21] Dio cre i grandi mostri marini e tutti gli esseri viventi che guizzano e brulicano nelle acque, secondo la loro specie, e tutti gli
uccelli alati secondo la loro specie. E Dio vide che era cosa buona.
11
Gn [24] Dio disse: "La terra produca esseri viventi secondo la loro specie: bestiame, rettili e bestie selvatiche secondo la loro specie".
E cos avvenne.
12
Gn [25] Dio fece le bestie selvatiche secondo la loro specie e il bestiame secondo la propria specie e tutti i rettili del suolo secondo la
loro specie. E Dio vide che era cosa buona.
8

2
http://digilander.libero.it/jotis/universita/Teologia_Fondamentale/ISSR_TF3_18_02_2008_schianchi.doc

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TERZA LEZIONE 18 febbraio 2008 - BOZZA DELLA SBOBINATURA
(Jotis Spasiano 19/4/08 tel.: 338 947 97 14 E.mail: jotis@iol.it)

il profondo intreccio tra il dire e il fare. Il dire lo strumento dellintenzione. La parola


la forma dellintenzione. Il fare la concretezza visiva. Proviamo ad andare al di l di
queste preziosit filologiche. Come Dio fa le cose? le fa cos: Dio dice, nomina,
comanda e cos le compie, le fa. Si potrebbe anche dire cos. Dio fece il mondo
dicendolo. Si pu dire linverso, Il Signore il mondo lo dice facendolo. Il mondo carico
cio di un significato. Il mondo esprime un senso un valore un significato in quanto le
pensa sensate, Dio le cose le fa, le realizza, le rende efficaci ed operative. Lo
troveremo nel salmo 1813. I cieli immensi narrano la gloria di Dio e il firmamento
proclama lopera delle sue mani. C un termine kabod 14, [doxa], gloria, si
esplicita questo concetto partendo da questo. Il creato la prima DaBaR, parola, fatto
di Dio. Parola di YHWH proprio dabar, debarim i dieci comandamenti. Cosmo e
umanit sono la prima parola azione di Dio un fatto , una realt misurabile da me e
che carica di un senso.
2) Seconda affermazione: Non solo luniverso creato il Dabar di Dio ma luniverso
tob. Cos il tob15? Prendiamo in mano il racconto della creazione. In quasi tutti i
giorni del racconto torna questa parola. Il termine ebraico tob pi ricco della parola
italiana buono, si avvicina molto al nostro concetto di perfetto. In Ebraico tob vuol
dire buono ma non meno vuol dire bello, e anche utile, giovevole, efficace,
giusto. il nostro concetto di perfetto, il concetto di kalos16 kai agathos (che in greco
antico significa bello e buono17),. Cos una cosa perfetta? una sintesi di idealit. E
Dio vide, che ci era buono. Il biblista Ravasi dice che anche uno dei termini chiave
dellestetica ebraica. I semiti avevano un senso altissimo della bellezza. Questo
termine nella sua complessit semantica indica una sorta di compiacimento di Dio con
se stesso. E Dio vide che ci che aveva fatto era buono, e nellultimo giorno dir che
era molto buono. Dio ha fatto le cose perfette. Le ha caricate le cose di una
perfezione. Anticipando quel che diremo del termine Kabod, la perfezione dellopera
il riflesso della perfezione dellartefice. Il creato il riflesso del creatore, Kabod,
splendore luminoso. Il creato e lumanit espressione di perfezione, anche dopo la
colpa, anche dopo lesordio del male nel mondo. Basta pensare al racconto
13

Salmo 18:
[2] I cieli narrano la gloria di Dio, e l'opera delle sue mani annunzia il firmamento.
[3] Il giorno al giorno ne affida il messaggio e la notte alla notte ne trasmette notizia.

14

Il concetto di kabod: Una prima annotazione di carattere filologico, nel linguaggio greco doxa, gloria pu avere diverse valenze, pu
indicare semplicemente opinione, per pu anche tradurre, come avviene nel testo greco dei LXX, il vocabolo ebraico Kabod che
esprime qualcosa di oneroso, di pesante. Per Kabod si intende una manifestazione di Dio, una rivelazione di Dio con potenza. Quindi la
contemplazione della gloria porta alla contemplazione di Dio.
anche molto importante notare che quando Dio si rivela nella gloria, si rivela indirettamente nella sua essenza, perch questa
rimane comunque nascosta, anche se si manifesta storicamente, per cui alcuni fanno notare che svelare anche un nuovamente
nascondere. Dio si rivela, ma la sua rivelazione sempre un nascondimento.
Questa rivelazione storica di Dio gi nellA.T. si presenta in diversi momenti o aspetti: ad esempio la gloria della prima creazione: I cieli
narrano la gloria di Dio (Sal 18). Ma in modo particolare lepicentro della rivelazione anticotestamentaria nella sua gloria sta nellEsodo,
nei grandi prodigi dellEsodo e soprattutto nella rivelazione di Dio nel Sinai (Es 19,16ss) che si manifesta nel dono della Legge e nel
patto di Alleanza.
E da notare il nesso profondo fra gloria e salvezza. La manifestazione nella doxa (kabod) essenzialmente salvifica. Latto di
rivelazione un atto soteriologico: la visione della doxa, della gloria lattuazione del disegno di Dio. E attuazione salvifica che porta
luomo (che, in quanto creato da Dio non pu realizzare pienamente se stesso senza Dio) alla pienezza della propria realizzazione. Dio
si manifesta alluomo nella storia della salvezza, perch questi possa realizzare se stesso in quanto immagine di Dio. E quindi
unattuazione salvifica non ristretta alla prospettiva amartiologica - cio in relazione solo al peccato anche se certamente include la
liberazione da esso.
15
Per 7 volte viene detto che ci che Dio ha fatto buono (tob, kalos = buono e bello), fino alla conclusione: "Dio vide tutto quello che
aveva fatto, ed ecco che era molto buono" (Gen 1,31; cf vv. 4.10.12.18.21.25).
16
kalos [, -, -] = bello ; agathos [, -, -]
17
kalos kai agathos [ o ] Lattributo con cui i Greci erano soliti indicare luomo ideale era kalos kai
agathos (che in greco antico significa bello e buono), quindi laspetto fisico era posto sullo stesso piano di quello morale e luno non era
completo senza laltro; questa fu una concezione diffusa in tutto il mondo antico, anche extra-ellenico, ma che trov in Grecia la sua
massima espressione e rivest importanza eccezionale in quel contesto.
La forza, la bellezza e larmonia erano qualit capaci di dar lustro ad una persona almeno quanto lintelligenza e la bont d'animo, tanto
che tutti gli eroi epici, da Omero in poi, vengono presentati come kaloi kai agathoi e in ogni poema sono presenti gare sportive la cui
vittoria d ai protagonisti lo stesso prestigio di una vittoria in una battaglia o di una trovata geniale.

3
http://digilander.libero.it/jotis/universita/Teologia_Fondamentale/ISSR_TF3_18_02_2008_schianchi.doc

ISTITUTO SUPERIORE DI SCIENZE RELIGIOSE S. ILARIO DI POITIERS - PARMA


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dellarcobaleno dopo il diluvio universale, forma simbolica dellalleanza. Luniverso


creato il tob: la cosa perfetta creata da Dio e che il riflesso luminoso di chi l ha
creato.
Terza affermazione. Anchessa molto ricca. La sesta opera, lultima della creazione.
Luomo e la donna. La sesta opera, quella che chiude lelenco, come la cosa pi
importante, che costituisce il molto buono. Tutto buono ma solo dellultima si dice il
superlativo. Lesegeta (con una battuta goliardica) dice che durato poco
lentusiasmo del buon Dio perch il giorno dopo si gi pentito.. Adamo in ebraico
vuol dire dalla terra.
3) La creazione delluomo e della donna sono il molto buono della creazione, il
vertice e il compimento superperfetto di quello che era gi perfetto. La perfezione
conclusiva del creato, con altra immagine, la punta di diamante di tutta la creazione. E
lo si capisce dalle affermazioni. Tutto buono ma leccellenza sono luomo e la donna,
ossia lumanit. Ma si dice che luomo e la donna, e solo di queste creature e non delle
altre, sono questi a immagine e somiglianza di Dio. Demut e Selen in ebraico. Al di l
della complessit, si nota larditezza di affermare che lultima creatura sono ad
immagine e somiglianza di chi l ha creata. Nel secondo racconto si dice che luomo d
il nome agli animali e ha nelleden, il giardino, il paradiso, luomo fatto custode e
coltivatore, non padrone assoluto. Dare il nome nella cultura semitica vuol dire avere
un potere su, ovvero essere superiore a... Dare il nome indica superiorit e
responsabilit. Lo vedremo anche in un altro passo particolare. In ebraico sapere il
nome di qualcuno ha un significato particolare per esempio nellesodo quando il
faraone ti chieder chi ti manda tu gli dirai il nome mio. Elohim ( , )era gi
conosciuto ma YHWH si sa solo per rivelazione che vuol dire sono colui che sono,
sono colui che sar presente; il verbo essere indica in ebraico efficacia: sono colui
che sar presente al tuo fianco. non solo nellesodo dallEgitto ma in tutta la sua
storia Dunque luomo e la dona sono il molto buono perch sono ad immagine e
somiglianza, perch da Adamo il nome agli animali e perch il principio ordinatore In
quel disegno originario luomo il principio ordinatore, il custode, il coltivatore (colui
che mette ordine e riduce ad armonia). Ma questo si pu dire se unica creatura: non
le altre. Si capisce perch la creatura pi che perfetta della creazione.
3b) In due altre manifestazioni si rileva che luomo e la donna sono a immagine e
somiglianza di Dio. Nella diversit e nella complementariet, nella ricchezza reciproca
e uguale dignit, la famosa costola sta proprio nellesaltazione delluguaglianza perch
luno tratto dallaltro. Ultima la procreazione della vita, la generazione della vita. Un
titolo particolare fa luomo e la donna ad immagine e somiglianza di dio. Procreare
etimologicamente significa proprio creare pro, al posto di. Generare creare per
mandato di Dio quasi al suo posto. Non c parola pi biblica di procreazione. Generare
dice il dato di fatto , il sinonimo procreare dice altro. nel procreare che luomo e la
dona sono ad immagine e somiglianza di Dio. quello che rappresenta la procreazione
cosciente, i legami familiari e filiali non a caso il peccato originale comprometter la
sacralit di legami familiari. Il primo delitto dellumanit sar un fratricidio. Si rompe
unarmonia iniziale come espressione dellimmagine e somiglianza di DIo. La radice di
tutto nel tob. La perfezione dellopera che riflesso della perfezione di Dio.
Mettendo insieme queste affermazioni si tocca con mano lessicalmente e in maniera
simbolica come si arriva allaffermazione semantica enorme che rivoluzione tanti
patrimoni dottrinali. Il confronto con altre letterature si vede che il mondo originato
dalla forza del male, mentre nella bibbia tutto tob.

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http://digilander.libero.it/jotis/universita/Teologia_Fondamentale/ISSR_TF3_18_02_2008_schianchi.doc

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