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I Testi Perduti della Pistis Sophia

di J.J.Hurtak e Desiree Hurtak


La Pistis Sophia (Fede, in greco Pistis e Saggezza, Sophia) unopera letteraria esoterica
composta da diversi volumi, ritrovati nel cuore dellEgitto dove la Cristianit del Nordafrica mise
radice durante i primi tre secoli dopo Cristo. Questi testi ci danno molte informazioni sugli
insegnamenti di Ges dopo la sua Risurrezione e ci offrono anche una comprensione pi profonda
del ruolo sconosciuto di Maria Maddalena in quanto discepola femminile del Cristo e di quella che
potrebbe essere definita una teologa donna allorigine del Cristianesimo. Sebbene la Pistis Sophia
sia un insegnamento gnostico del primo Cristianesimo che fa luce su importanti aspetti di una Gnosi
superiore, esso non pu per essere considerato come appartenente allo Gnosticismo classico o
ellenistico. Si tratta piuttosto di un esempio di Gnosi Cristiana che contiene gli insegnamenti della
Trinit, i Salmi di Davide e una spiegazione di molte parabole di Ges che si trovano nel Nuovo
Testamento. La Pistis Sophia ci rivela il nostro Potenziale Divino e descrive la realt dei molti
influssi celesti e dei poteri spirituali che influenzano lanima umana in questo mondo. Nel pensiero
gnostico vi la convinzione che noi possiamo sconfiggere le limitazioni della nostra anima, come
pure il suo intrappolamento da parte delle forze inferiori, a condizione che ci risvegliamo e
sblocchiamo le risorse nascoste nella nostra mente attraverso la Saggezza. La Mente Superiore,
collegata alla mente umana, quindi la chiave per aprirci a questi livelli superiori di coscienza che
permeano lUniverso.
Il primo Cristianesimo
La Pistis Sophia fa parte della pi vasta tradizione filosofica della Saggezza (Sophia) che mette in
evidenza la natura compassionevole, materna della Conoscenza Cosmica in quanto parte del dono
celeste della Fede (Pistis). Attraverso questi insegnamenti dati ai suoi discepoli dopo la sua
Risurrezione, Ges spiega in questo libro la natura del Cristo Cosmico. Egli ci descrive anche la
natura dello Spirito come lelemento femminile essenziale e laspetto cruciale della Vita e della
Creazione. Questo elemento femminile stato chiamato dai Cristiani lo Spirito Santo e da altri la
Shekinah. Alcuni paragrafi degli antichi manoscritti della Pistis Sophia furono scritti in lingua copta
tra la fine del primo secolo e la prima parte del secondo secolo d.C. Per questa ragione la Pistis
Sophia un testo di grande importanza per lo studio dello sviluppo del Cristianesimo egiziano.
Questa antica data stata confermata dal British Museum che oggi custodisce questi testi. A causa
della politica del Concilio di Nicea (325 d.C.), i fedeli nascosero questi manoscritti in Egitto dove
furono poi ritrovati nel 1773 e fanno parte di ci che in seguito venne chiamato Codice Askew
Copto. La loro narrativa e la sublime conoscenza ivi contenuta era cos complessa che fino ad oggi
non mai stato scritto alcun commentario serio su di essi, e ci dovuto al fatto che questi testi
parlano del Cristo Risorto, dei suoi discepoli uomini e donne in quanto teologi, dei simboli del suo
viaggio attraverso tutti i regni sperimentali della creazione inferiore e del viaggio di ciascuna anima
umana dopo la morte, dove incontra le molte regioni di coscienza controllate dagli di sperimentali
(arconti) fino a quando non raggiunger i mondi superiori. La storia si rivela come una narrazione
sullanima che viene descritta come una forma femminile (Pistis Sophia) che lotta nei cieli inferiori.
La sua ricerca per generare nuova vita sperimentale lha per intrappolata nelle energie degli scaltri
arconti caduti, i dominatori dei nostri regni locali che le rubano la Luce e il potere della sua essenza
spirituale, mettendola in una miscela impura di energia dualistica. Ma una volta purificata e redenta,
come dice Ges nel testo,
quellanima salir verso lalto e attraverser tutte le regioni degli arconti e tutte le regioni delle
emanazioni della Luce (Pistis Sophia, II:97)

Il Ruolo del Femminile


Ges descrive lanima che ha ricevuto la Saggezza superiore, come Sophia, liberandosi cos dalle
limitazioni. In tutto il testo, Sophia (Chokmah in ebraico) appare come il veicolo femminile della
vita. Ella, come Maria Maddalena, cerca di acquisire lAmore e la Saggezza superiore per diventare
come lo Spirito Vergine. La natura della creativit femminile. Lo Spirito trasformatore
femminile. La natura maschile della coscienza deve riconoscere il suo potere affinch la
trasformazione possa avvenire. Il femminile, o potremmo dire lo Spirito Santo, il collegamento
mancante per la trasformazione finale. Ges ha iniziato Maria Maddalena come la pi grande delle
sue discepole, la discepola della Saggezza, dimostrandole sempre il suo grande Amore. Nella Pistis
Sophia diventa chiaro che ella stata una delle poche che ha completamente capito Ges e i suoi
insegnamenti. E nella Pistis Sophia risulta altrettanto chiaro che Ges non ha mai sminuito il valore
delle sue discepole, specialmente nel loro ruolo di insegnanti o di guide, a differenza dellApostolo
Pietro anchesso presente nella cerchia di Ges Risorto. Dappertutto nei Vangeli troviamo come
Ges abbia effettivamente sempre dialogato con molte donne e questo fatto assolutamente unico
se consideriamo la condizione della donna nellantica Palestina. Duemila anni fa la donna ebrea non
aveva alcun riconoscimento giuridico e ci significa che non poteva parlare a sua difesa, non poteva
comparire in tribunale come teste e non poteva possedere alcuna propriet. Eppure Ges istruisce
una Samaritana, guarisce una donna considerata impura dopo dodici anni di malattia e risveglia una
ragazzina con le parole Talitha Cumi (Marco 5:41) che significano Fanciulla, ti dico:
Alzati.Evidentemente egli era radicalmente diverso dagli uomini del suo tempo e sapeva bene
che la donna aveva un posto importante nel Regno di Dio. Grazie al suo ministero egli rivel
limportanza della Natura Femminile e la sua capacit di co-creare e di regnare con la Natura
Maschile. Tutto ci viene esposto in maniera straordinaria nella narrazione della Pistis Sophia fatta
da Ges ai suoi discepoli, sia uomini che donne, radunati sul Monte degli Ulivi. Egli manifesta
sempre una profonda comunione fraterna, cosa che ai suoi tempi, duemila anni fa nellantico Vicino
Oriente, era davvero rivoluzionaria. Ges era forse segretamente sposato con Maria Maddalena,
come recentemente asserito da alcuni popolari autori? Se studiamo attentamente il testo, vediamo
che tra i discepoli menzionati nella Pistis Sophia cerano Filippo, Matteo, Tommaso e Bartolomeo
che, insieme a Maria, interrogano Ges sui molti misteri della Vita, misteri che in seguito verranno
loro rivelati. Dal racconto emerge anche chiaramente che alcuni dei discepoli uomini si sentivano
minacciati da Maria Maddalena, opponendo resistenza alla sua saggezza e reagendo allattenzione
riservatale dal Cristo. Eppure il testo descrive Maria semplicemente come una discepola di Ges,
con profonde intuizioni riguardo a tutto ci che egli condivideva con loro, compresi i misteri del
Regno. Con siffatta onest e sincerit contenuta nel testo, non ci sarebbe stato alcun bisogno di
tenere segreto un matrimonio, matrimonio che peraltro non viene mai citato negli antichi testi.
possibile che i seguaci di Ges abbiano cercato di tenerlo nascosto per il fatto che ella era una
prostituta? La Bibbia non chiarisce mai se la prostituta e Maria Maddalena fossero la stessa
persona. In effetti, fu solo a partire dal quinto secolo che i leader cattolici cominciarono ad indicare
Maria Maddalena come una prostituta. Forse altro non era che il modo pi semplice per evitare di
dare alla donna un posto allinterno della Chiesa.
Una Cosmologia dalle molte dimensioni
Oltre allimportanza del ruolo del femminile, i manoscritti della Pistis Sophia possono anche essere
paragonati ai testi orientali dellInduismo e del Buddismo per la loro rivelazione dei molteplici
regni celesti. Viene infatti descritta una vasta gerarchia di esseri Divini e di esseri caduti chiamati
arconti, ciascuno con la propria sfera o Eone, come anche numerosi servitori ed esseri subordinati.
Vi poi una dettagliata descrizione (Pistis Sophia, Libro IV) degli Inferi della cosmologia egizia, il
Duat, che fa di questo testo una specie di straordinario Libro dei Morti cristiano. La Pistis Sophia
descrive Sobek, il dio-coccodrillo egizio, Bast o Bastet, la dea-gatto, ed Apep, il dio-serpente, oltre
al dio dalla testa di sciacallo, come Anubis, che pu portare lanima su sentieri sia positivi che
negativi in cui dovr fare, specialmente al momento della morte, delle scelte ben precise tra le

tenebre e la Luce. Uno degli aspetti principali delle avventure di Pistis Sophia la sua lotta con gli
angeli caduti e gli arconti che sono lequivalente degli di inferiori, quelli che oggi chiameremmo le
forze extraterrestri che intrappolano lanima e usano i loro poteri per impedire lascensione
dellanima umana. Tutto ci viene sottolineato nei vari viaggi che Pistis Sophia fa attraverso il
cosmo, testimoniando lesistenza degli angeli caduti (Pistis Sophia, Libro I). In verit, questo tema
potrebbe essere stato sviluppato sulla base di uninterpretazione di alcuni aspetti del Libro della
Genesi e dellApocalisse che fanno riferimento allopera dellArcangelo Michele (Pistis Sophia,
Libro II). Di conseguenza la Pistis Sophia offre una vasta raccolta di opere sulla psicologia, sulla
filosofia, sulla teologia e sulla cosmologia, dato che parla delle esperienze di questo mondo. Il
nostro mondo infatti catturato nella dialettica tra il potere di vita dellArrogante in questo corpo
materiale, lesercizio del potere e la tirannia religiosa attraverso la manipolazione e la paura, e la
Volont Divina o il potere di vita collegato ai mondi superiori basati sullAmore altruistico e sul
Servizio impersonale. la Volont Egoistica che ci controlla e ci mantiene nei cieli inferiori che
sono solo un substrato delluniverso pi grande. Questo substrato viene descritto come essere sotto
il controllo del potere del leone e la nostra capacit di trascendere questo regno locale si rivela
nellandare oltre la forza del leone attraverso limmagine della Sfinge in Egitto, che non ha la faccia
di leone, ma la faccia celeste di unUmanit che ha assoggettato il corpo del leone grazie ad una
coscienza superiore. Se il leone un simbolo del nostro sistema solare, allora anche noi, come Pistis
Sophia, dobbiamo vincere la figura dalla faccia di leone le gerarchie stellari locali , lavorando
con una Mente superiore e una Faccia di intelligenza superiore (vedi Il Libro della Conoscenza: Le
Chiavi di Enoch, Chiave 108).
LAscensione e la Vita Superiore
Sono molte le domande teologiche sulla vita e sullimportanza dellascensione verso i mondi
superiori che vengono discusse da Ges e da Maria Maddalena nella Pistis Sophia. E bench molti
preferirebbero credere ad alcuni commentari pi moderni che asseriscono che Ges non sia morto
sulla croce ma che si trasfer in India, anche di ci non c traccia nella Pistis Sophia che fu scritta
solo 100-200 anni dopo la vita del Cristo. Il testo parla chiaramente di Ges in un Corpo di Luce
trasfigurato. Se questa realt di trasfigurazione fu possibile a Enoch e a Elia, i quali poterono
assaporare i misteri superiori, perch non avrebbe dovuto essere possibile anche a Ges? Negare la
trasfigurazione dopo la Crocifissione significa negare il nostro proprio potenziale dascensione. In
effetti, negare la trasfigurazione tiene lumanit confinata in una realt fisica ed proprio questo
che gli arconti caduti, come ci viene detto nella Pistis Sophia, vogliono mantenere. Anche la scienza
contemporanea ha ormai riconosciuto che la materia non si limita ad una realt tridimensionale (o
quadridimensionale), ma che molto pi verosimilmente essa opera simultaneamente in molte
dimensioni, forse fino alla decima o allundicesima dimensione. Nella sua lotta per riacquisire la
Luce, Sophia si fa rubare temporaneamente la sua forza di Luce dalle gerarchie inferiori, gli arconti,
proprio come noi che abbiamo perso il nostro potenziale di luce. Ma gli arconti non conoscono il
potere della Fede. I dominatori inferiori non capiscono la vera Fede e cercano solo la saggezza. Per
questa ragione Ges dice ai suoi discepoli per questa grazia, in verit, siete stati salvati mediante la
Fede (Efesini 2:8). Se la conoscenza di una malattia gi met della sua cura, dare dunque piena
espressione al nostro intenso desiderio esistenziale di ritornare e diventare uno con la sorgente
ultima della vita il Creatore dellUniverso questa laltra met della cura. La Pistis Sophia loda
luso della Saggezza e della Luce come il dono di guarigione che ci fa riconoscere le forze che
controllano le varie dimensioni. Ci ci porter finalmente alla liberazione dallAngelo della Morte,
esemplificato nella gerarchia angelica caduta che cerca di impedire alle anime di progredire nei
mondi superiori. Vi un capitolo molto profondo e quasi futuristico in questo antico testo che
tratta il tema della cosmologia, in cui Maria Maddalena chiede a Ges: Mio Signore, a quanti anni
degli anni del mondo corrisponde un anno Luce? (Pistis Sophia, II:99). Riflettete su questa
domanda fatta circa duemila anni fa e su quanto era avanzata la cosmologia dei discepoli che in
Egitto avevano poi sintetizzato questo testo, tanto da comprendere lesistenza di un anno Luce.

Pur non essendo basato sul concetto Einsteiniano della velocit della luce, era comunque un metodo
per calcolare le distanze in termini di vastit dei molti universi o eoni! evidente che lintento
principale della Pistis Sophia sia quello di asserire e descrivere lesistenza non solo di un universo
molto vasto, ma di un universo che contiene anche una miriade di esseri e di forme di vita da
quelli che oggi chiamiamo extraterrestri agli Ultraterrestri e a quelle forme spirituali di
intelligenza pensante che vivono in corpi di luce invisibili e super-celesti.
Il Messaggio Superiore di Sophia
Sophia quindi una rivelazione personale che riflette la nostra posizione in una cosmologia
immensa, aperta e illimitata, rivelata dal Cristo Risorto in risposta alle domande postegli dai suoi
discepoli sulla natura della nostra vita spirituale futura e sul significato della Risurrezione. Il Cristo
Risorto ha voluto diffondere il suo messaggio attraverso i suoi dodici discepoli uomini e le sue sette
discepole donne in un mondo di povert e di lotta, nella speranza che il vero significato di questa
vita venisse chiarito e compreso. Egli ci ha dato la conoscenza per prepararci alla Vita Eterna con le
vere Schiere Angeliche che, con il suono e la bellezza, aiutano ad innalzare lUmanit Adamica
verso la Luce e la Sorgente Divina dalla quale siamo venuti. C forse stata una congiura segreta tra
i teologi tendente a nascondere il vero ruolo di Maria Maddalena per quasi duemila anni? Per
trovare la risposta dovete leggere il testo, concentrandovi sul profondo dialogo tra Ges e Maria.
un dialogo incentrato sul modo in cui gli ordini naturali e quelli soprannaturali convergono per
formare un Santo Graal di grande unificazione. Ed questo il vero Graal della scienza che ha una
coscienza superiore e non il graal della sessualit predicata da noti scrittori che non conoscono i
testi storici che circolavano tra gli studiosi della Chiesa primitiva in Nordafrica, in Egitto e nel pi
vasto Vicino Oriente. Nella Pistis Sophia sono molto importanti i seguenti temi: il Salvatore (Cristo)
che venuto da una regione super-celeste (II:93-94, 107-118). Sophia, che in realt non rappresenta
una persona singola ma la Saggezza che incompleta o corrotta, che responsabile della caduta dai
Regni Divini nel mondo visibile, ma che alla fine realizza la Redenzione. Il testo tratta inoltre il
tema dellesistenza di forze extraterrestri e persino di forze angeliche cadute che manovrano e
manipolano direttamente questo mondo a detrimento di coloro che provengono dal Regno Divino
(III:107). Maria Maddalena, come Sophia, ha dimostrato di aver trasmutato se stessa oltre le
passioni inferiori (grazie alla guarigione dei sette demoni). Facendo da contraltare a Ges, nei testi
della Pistis Sophia ella ha trasmutato le passioni del suo corpo umano di carne in una figura di
Bodhisattva femminile e in quella di uno dei principali discepoli di Ges. stato il Cristo Salvatore
a rompere i vincoli imposti dalle potenze, insegnando anche ad altri a fare lo stesso (III:107-118).
Ges non aveva bisogno di essere sposato con Maria Maddalena dato che era gi sposato con la
natura divina del femminile attraverso Sophia, che rappresenta tutta lumanit che possiede la
saggezza di Maria e pu quindi fare lesperienza del Cristo Cosmico. La restaurazione della Sophia,
la nostra natura spirituale femminile, per mezzo del Salvatore ci d la perfetta consapevolezza che
la natura fisica della realt non sar pi afflitta dalla morte e dalla storia lineare. In conclusione, le
confessioni di Sophia si presentano come un messaggio con le istruzioni di Cristo Ges, il
Rivelatore e il Maestro, per ricordare a tutti coloro che lo ascoltano, sia uomini che donne, che
dobbiamo imparare a vivere come un sublime Corpo di Luce, con gli insegnamenti della Sophia
Christou, la Saggezza del Cristo che attraverso la veste dello Spirito si manifesta come Sposa del
Divino.

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