Le porte, i ballatoi e le scale di ingresso alle abitazioni, che in genere non costituiscono vedute, in quanto
destinate fondamentalmente all'accesso, e solo occasionalmente od eccezionalmente utilizzabili per
l'affaccio, possono configurare vedute quando, per le particolari situazioni e caratteristiche di fatto, risultino obiettivamente destinate, in via normale, anche all'esercizio della "prospectio" ed "inspectio" su o verso il fondo del vicino. Cassazione civile, Sez. II, sentenza del 5.11.2012, n. 18904 ...omissis... Motivi della decisione Col primo motivo il ricorrente denuncia vizi di motivazione in ordine all'aggravamento della servit di veduta violazione dell'art. 1067 c.c., e dell'art. 112 c.p.c., e col secondo vizi di motivazione e violazione dell'art. 873 c.c.. Come dedotto, la sentenza ha escluso l'idoneit della scala a chiocciola a consentire una comoda prospectio ed inspectio e la violazione delle distanze. Sul primo motivo va richiamato l'ormai consolidato orientamento di questa Suprema Corte. La scala di un edificio, pur avendo una sua peculiare funzionalit, configura una veduta, e soggiace quindi alla relativa disciplina, quando, per le particolari situazioni e caratteristiche di fatto, risulti obiettivamente destinata, in via normale, anche all'esercizio della "prospectio" ed "inspectio" su o verso il fondo del vicino (Cass. 16 marzo 1981, n. 1451). Quando da un pianerottolo sia possibile esercitare una comoda "inspectio" e "prospectio" e tale esercizio rappresenti un uso normale dell'opera, considerata alla stregua dei suoi elementi obiettivi di carattere strutturale e funzionale, a nulla rileva che essa serva anche a collegare la rampe di una scala, in quanto tale diversit non vale ad esercitare l'obiettiva esistenza di una servit di veduta (Cass. 4 agosto 1977 n. 3502). Le porte, i ballatoi e le scale di ingresso alle abitazioni, che in genere non costituiscono vedute, in quanto destinate fondamentalmente all'accesso, e solo occasionalmente od eccezionalmente utilizzabili per l'affaccio, possono configurare vedute quando, per le particolari situazioni e caratteristiche di fatto, risultino obiettivamente destinate, in via normale, anche all'esercizio della "prospectio" ed "inspectio" su o verso il fondo del vicino (Cass. 6 marzo 1976 n. 763, etc.). In sostanza, il fatto che obbiettivamente sia possibile la "inspectio" e la "prospectio" comporta la configurabilit di una veduta normale, a prescindere dalla destinazione primaria al manufatto di cui ci si verifica, se per tale esercizio non bisogna far ricorso all'ausilio di mezzi artificiali per sporgersi od affacciarsi. Il Giudice di merito deve accertare l'oggettiva idoneit all'inspicere ed inspicere in attunum (Cass. 13.10.2004, n. 20205). Ci premesso, poich la Corte di appello pur richiamando in generale i principi in astratto applicabili, non ha spiegato in concreto la situazione in ordine alla possibilit di inspectio e prospectio, la sentenza va cassata sul punto per un nuovo esame. Il secondo motivo non merita accoglimento avendo la sentenza dedotto che il muro di cinta non supera i tre metri e che la scala frontistante ad alcun manufatto del L.. P.Q.M. La Corte accoglie il primo motivo, rigetta il secondo, cassa la sentenza impugnata in relazione al motivo accolto e rinvia anche per le spese alla Corte di appello di Napoli, altra sezione.