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LA TRASFORMAZIONE E
COMMERCIALIZZAZIONE DELLA CASTAGNA
Sommario:
SOMMARIO: ............................................................................................................................2
LEGENDA ICONE:
....................................................................................................................3
..................................................................................................................8
LA PELABILIT.........................................................................................................................9
IL CALIBRO .............................................................................................................................9
LE PENETRAZIONI....................................................................................................................9
IL SAPORE ............................................................................................................................10
CARATTERISTICHE RICHIESTE DAL MERCATO ...........................................................................10
LE NECESSIT DEL MERCATO DEL PRODOTTO FRESCO..............................................................10
LE NECESSIT DEL MERCATO INDUSTRIALE ..............................................................................11
CASTAGNE CONSERVATE INTERE:...........................................................................................12
INDUSTRIA DI CONFETTURA:...................................................................................................12
INDUSTRIA DELLE PUREE, CREME E FARINE: ............................................................................12
ALCUNE VARIET TOSCANE DEL CASTAGNO .............................................................................12
MARRONE FIORENTINO ..........................................................................................................14
MARRONE BUONO DI MARRADI ................................................................................................15
LA SELEZIONE E LA CONSERVAZIONE DELLE CASTAGNE. ...........................................................16
FORME DI CONSERVAZIONE....................................................................................................17
TUNNEL DI REFRIGERAZIONE/SURGELAMENTO .........................................................................18
CELLA FRIGORIFERO (FRIGO- CONSERVAZIONE).......................................................................18
MAGAZZINI ...........................................................................................................................19
DISINFEZIONE DELLE CASTAGNE .............................................................................................19
TRATTAMENTI CON PRODOTTI CHIMICI .....................................................................................19
IDROTERAPIA
.......................................................................................................................20
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.................................................................................25
CASTAGNE SECCHE...............................................................................................................25
CASTAGNE IN BUSTE SOTTOVUOTO .........................................................................................25
CASTAGNE SURGELATE IN BUSTE
...........................................................................................26
.............................................................................................26
....................................................................................................27
....................................................................................................28
Legenda icone:
Per agevolare la fruizione dei materiali, sono state inserite delle icone che stanno ad
indicare:
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COSTITUENTI
CASTAGNA
CHIMICI
QUALITA
ORGANOLETTICHE
DELLA
PERIODO DI MATURAZIONE
Il periodo di maturazione il tempo durante il quale maturano la maggior
parte dei frutti di ciascuna variet.
Questo periodo varia a seconda non solo della variet, ma da luogo a luogo,
anche delle caratteristiche geografiche (livello di altitudine e climatologia locale).
Per questo motivo, ad esempio, ci sono variet che hanno un periodo di
maturazione o di raccolta pi lungo perch sono coltivate ad una altitudine tra i 500
e i 1000 metri, mentre altre hanno un periodo di maturazione o di raccolta pi breve
perch il livello di altitudine cui si coltivano pi basso.
L
In realt dipende dallo sviluppo fenologico (sviluppo della pianta nelle sue diverse
fasi), della pianta: nelle zone pi basse, dove il periodo caldo comincia prima, il
periodo vegetativo della pianta inizia prima e quindi i frutti maturano prima; nelle
zone pi alte, al contrario, il periodo caldo giunge pi tardi e cos pure lo stadio
vegetativo e quindi anche la maturazione pi tarda. La maggior parte delle variet
sono adattamenti locali, esiste quindi una relazione tra la stazione geologico- climatica
e la variet corrispondente.
La classificazione secondo il periodo di maturazione si fa secondo il modello
francese (BERGOUGNOUX et al. 1978), che utilizza i seguenti periodi di tempo:
Precoci: 15 - 25 settembre.
Semi-precoci: 25 settembre - 5 ottobre.
Semi-tardive: 5 - 15 ottobre.
Tardive: 15 - 25 ottobre.
Molto tardive: 25 ottobre - 5 novembre e pi tardi.
Il periodo di raccolta incomincia a seconda degli anni, dalla met o dalla fine di
settembre per le variet precoci nelle zone pi basse e calde, e fino alla met o alla fine
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di novembre per le variet pi tardive nelle zone pi fredde e alte. Anche le annate
influiscono sul periodo di maturazione: ci sono annate in cui viene anticipato o
posticipato di qualche giorno, a seconda di come sono state la primavera e lestate.
COMPOSIZIONE CHIMICA
Unanalisi generale della composizione chimica della castagna mostra che la castagna
fresca e pelata, colta da poco, possiede allincirca:
55% dacqua.
38% di idrati del carbonio (glucidi).
3-6% di proteine, secondo le variet.
2-3% di lipidi (grassi).
0,5% di elementi minerali e vitamine.
Amido: 51%
Cellulosa e simili: 39%
Saccarosio: 8%
Glucosio: 2%
Fruttosio: 0,4%
Rafinosa: 0,2%.
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Oligoelementi2
Ferro
2,48 mg
Rame
1,45 mg
Zinco
0,4 mg
Manganese 0,7 mg
Iodio
2-11 mg
Minerali2
Potassio 1.126 mg
Fosforo 169 mg
Magnesio 86 mg
Calcio
65 mg
Zolfo
80 mg
Sodio
13 mg
Cloro
254 mg
Vitamine2
Vitamina C 60-80 mg
Vitamina E 7,5 mg
Vitamina B1 0,45 mg
Vitamina B2 0,41 mg
Vitamina B6 0,64 mg
Vitamina PP 1,47 mg
Vitamina B5 0,80 mg
Biotina
2,6 g
L
Si pu concludere che la castagna un alimento ricco in composti idrati del
carbonio e quindi molto energetico (approssimativamente 100 g di castagne fresche
apportano in media di 200 Kcal, ossia il doppio di una patata).
Il contenuto di proteine conta sulla presenza dellacido gamma- amminobutirrico (GABA) che gioca un ruolo importante nella regolazione dellattivit
cerebrale come neuro-trasmettitore.
Il sapore dolce differente secondo le variet e, allinterno di una medesima
variet, presenta delle variazioni durante il periodo di conservazione: ad esempio, nel
periodo della raccolta sono meno dolci, ma dopo 2 o 3 settimane di conservazione
al fresco diventano pi dolci per la perdita di acqua che determina una maggiore
concentrazione di zuccheri.
Anche altre caratteristiche della castagna come la tessitura (pi o meno fine,
untuosa, molle o dura), laroma (generalmente discreto) e la quantit di tannini, variano
a seconda delle variet.
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CARATTERISTICHE
DELLE
VARIETA
DESTINAZIONE COMMERCIALE
IN
FUNZIONE
DELLA
La comparsa delle variet del castagno si deve alla sua utilizzazione, come
coltivazione da frutto o da legname fin da tempo immemorabile. I castagni selvatici non
innestati tendono a dare produzioni variabili ed eterogenee.
Limportanza di assicurare alle produzioni certe caratteristiche come la dimensione,
il sapore, la precocit etc., port i castanicoltori a selezionare nelle popolazioni naturali gli
individui che possedevano alcune di queste caratteristiche. Luso dellinnesto come
sistema di riproduzione vegetativo, permise loro di mantenere queste caratteristiche e
trasmetterle ad altri alberi meno produttivi.
Questo processo, insieme alla grande capacit di ibridazione propria del
castagno, ha dato origine alle diverse variet che conosciamo attualmente, alcune delle
quali godono di una notevole capacit di adattamento alle condizioni locali. Molte di
queste, possiedono uguali caratteristiche genetiche, anche se portano nomi diversi (presi
dalle localit di provenienza della loro coltivazione).
Le caratteristiche che pi interessano in funzione della destinazione della castagna sono,
secondo BERGOUGNOUX et al. 1978:
la settatura,
la fessurazione,
la pelabilit,
il calibro,
le penetrazioni della pellicola
il sapore.
La settatura
La settatura della castagna riguarda il numero di semi che presenta allinterno. Il
frutto, con un solo seme (monosperma) si dice marrone quando meno del 12% dei frutti
presenta setti; quando la percentuale di setti supera il 12% si dice castagna.
Lindustria cerca proprio i frutti che hanno il carattere di marrone.
La fessurazione
una caratteristica varietale strettamente collegata alle condizioni
pluviometriche, che sono importanti per la sua conservazione, non solo per il mercato
fresco ma anche per lindustria.
Consiste in una fessurazione della pelle, pi o meno grande secondo le condizioni di
umidit che fanno s che la castagna si gonfi di pi
o di meno.
La fessurazione avviene quando le precipitazioni
autunnali si verificano tardi, provocando
lessiccazione della pelle esterna della castagna e
la conseguenza di maggior peso di questo difetto,
riguarda la conservazione della castagna, che
gravemente compromessa per il rischio di attacchi
parassitari post-raccolta.
FOTO: CASTAGNE CON FESSURAZIONI
1994 SPAGNA)
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(FONTE IRMA
La pelabilit
La pelabilit non si riferisce tanto alla pelatura della buccia esterna quanto a quella
della pellicola interna che ricopre la castagna. In alcune variet questa pellicola
strettamente attaccata al frutto, tanto che quando si secca laderenza perfetta e
separarla difficile con qualsivoglia procedimento.
La settatura e la penetrazione nel frutto sono caratteristiche che fanno s che
la castagna non sia facilmente spellabile. Le variet che si pelano bene sono molto
apprezzate sia nel consumo fresco sia nella conservazione industriale, mentre quelle che
si pelano male vengono di solito utilizzate per la confezione di mangimi animali di elevato
valore nutritivo.
Il calibro
La pezzatura un aspetto che caratterizza ciascuna variet, a sua volta per
legato ai trattamenti colturali che vengono applicati al castagno:
un castagno invecchiato e senza rinnovo della chioma quasi sempre dar frutti di
basso calibro;
un castagno ben potato e con il suolo curato render invece pezzature migliori.
Inoltre, ci sono annate in cui una maggiore produzione di frutti comporta una
diminuzione della loro grandezza e del loro peso.
Il calibro generalmente quantificato in funzione del numero di frutti per
chilogrammo di peso. Chiaramente questo numero non costante, ma dipende da molti
parametri variabili. per questo che sono stabiliti dei limiti entro i quali si trova la maggior
parte dei frutti della variet cui corrispondono.
L
Il calibro una caratteristica correlata al sapore: i frutti di maggior calibro
generalmente sono meno dolci di quelli pi piccoli. Ci non significa che non ci siano
variet con frutti grandi e dolci, del resto esistono anche variet con frutti piccoli ma che
non hanno sapore.
Lindustria, richiede generalmente frutti di grandi dimensioni (quelli piccoli
sono meno richiesti), come pure il mercato del prodotto fresco, sebbene la differenza di
sapore tra questi e gli altri sia evidente. Il consumatore che non ha provato le due
alternative normalmente si fida di pi della grandezza che del sapore.
Le penetrazioni
Talvolta la pelle interna pu introdursi dentro la castagna pi o meno
profondamente, formando quella che definita penetrazione.
La penetrazione, ostacola loperazione della spellatura perch rende pi difficile
leliminazione della pelle allinterno nei cotiledoni. Ci sono variet che hanno una
maggiore tendenza a presentare penetrazioni e altre in cui pi raro riscontrarle;
alcune presentano superfici pi rugose e penetrazioni pi numerose e pi profonde, pur
senza arrivare ad una divisione completa.
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L
I frutti che presentano la penetrazione sono scartati da parte dellindustria,
ma se la pelabilit buona essi possono essere utilizzati nel consumo in verde.
Il sapore
Il sapore si manifesta soprattutto nel grado di zucchero che la castagna
immagazzina. Questo sapore specifico per ogni variet e generalmente in
relazione alla localit geografica in cui si trova di solito.
In generale, allinterno delle variet, c una relazione tra la dimensione della
castagna e il suo sapore pi o meno dolce: le castagne pi grandi sono meno dolci e
le pi piccole pi dolci.
Il sapore una caratteristica importante per il mercato del prodotto fresco: le
castagne dolci sono molto apprezzate dal consumatore, ma anche dallindustria, perch in
tal modo essa pu utilizzare meno zucchero nelle elaborazioni che prepara.
L
La quantit di acqua contenuta in una castagna uno dei fattori che
determinano laccentuarsi o il diminuire del sapore.
Possiamo comunque imbatterci in variet con frutti di grande pezzatura che hanno
pi sapore rispetto ad altre con castagne di piccole dimensioni.
L
Per il consumo, sia fresco che industriale, si preferiscono soltanto quelle che
riuniscono tutte o la maggior parte delle caratteristiche positive. Per esempio: buona
spellatura, assenza di fessurizzazione, di setti e penetrazioni, pezzatura media o
grande e sapore dolce.
Quando il momento di cercare variet per la coltivazione sono questi gli aspetti
che devono essere tenuti in conto per ottenere un prodotto che abbia una domanda
sempre maggiore sul mercato e sia sempre pi apprezzato dal consumatore.
LE NECESSIT DEL MERCATO DEL PRODOTTO FRESCO
Il mercato del prodotto fresco oggigiorno esige per la castagna una serie di caratteristiche
come:
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FOTO: IL PERIODO DI
MATURAZIONE DIPENDE DALLA
VARIETA E DALLA
LOCALIZZAZIONE GEOGRAFICA
L
Le caratteristiche che il mercato esige dalla castagna, dipendono dal tipo di
trasformazione o prodotto finale che si intende ottenere; di seguito vedremo le
principali tipologie e le caratteristiche essenziali che i frutti devono possedere per
essere utilizzati.
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Pezzatura grossa.
Buono stato sanitario di conservazione.
Bassa percentuale di frutti settati.
Che siano ben mature.
Pelatura facile.
Dimensioni piccole, dagli 80 ai 100 frutti/kg, ma pezzatura regolare affinch
abbiano un aspetto omogeneo.
Che abbiano una tessitura tale da non rompersi durante il processo di
trasformazione.
Sapore dolce.
Industria di confettura:
omogenei. Qui di seguito presentiamo una scheda riguardante alcune delle variet
rappresentative dellEuropa Mediterranea. Essa divisa in tre parti:
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MARRONE FIORENTINO
Altitudine
Presenza
Portamento
Fogliazione
Sensibilit alle malattie
Forma
Calibro
Colore
Periodo di maturazione
Settatura
Pelatura
Conservazione
Destinazione
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Marrone Fiorentino
500 1100 metri
Appennnino, Toscano ed Emiliano
Pianta
Alto
Aprile
Presenza di ceppi ipovirulenti rispetto al Cancro,
sensibile alla frutta e allattacco di insetti
Frutti
Da ovale allungata a ovale ellittica
Da grosso a medio
Marrone
10 20 ottobre
Scarsa
Facile
Buona
Consumo fresco, farina, dolci, liquori
Altitudine
Presenza
Portamento
Fogliazione
Sensibilit alle malattie
Forma
Calibro
Colore
Periodo di maturazione
Settatura
Pelatura
Conservazione
Destinazione
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Alto
Aprile
Presenza di ceppi ipovirulenti rispetto al Cancro,
sensibile alla frutta e allattacco di insetti
Frutti
Ellittica con apice arrotondato
Medio
Marrone scuro con striature chiare
A partire dal 15 ottobre
Scarsa
Facile
Buona
Consumo fresco, industria
Il mercato obbliga a conservare i frutti per periodi che vanno da poche settimane
ad alcuni mesi, per venderli poi al momento migliore; diviene cos essenziale una buona
conservazione del prodotto.
(FONTE FUNDACION
ALD
EOR
RAS
2000 SPAGNA)
FOTO: SELEZIONATORE
2000 SPAGNA)
Non facile da eseguire negli impianti in cui la mescolanza di specie alta e anche
quando la maturazione di queste pi o meno simultanea. Soltanto le variet precoci
sono messe in vendita immediatamente, ma tra la raccolta e la vendita al consumatore
pu passare facilmente una settimana.
In ogni caso si devono mantenere in buono stato sanitario e per questo bisogna
considerare due circostanze interessanti:
La prima che, dal momento in cui la castagna esce dal riccio, alla sua buccia
esteriore aderiscono spore fungine che si trovano nellambiente e che causano
muffe. Questa contaminazione sar tanto maggiore quanto maggiore il tempo
desposizione, cio, quanto pi tempo passa tra luscita dal riccio e la raccolta.
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La seconda che la maturazione del seme non corrisponde a quella del frutto.
Il vero frutto il riccio e il seme la castagna, sebbene generalmente
consideriamo frutto la castagna stessa. In ogni caso quando questa esce dal riccio
non ha ancora terminato il processo di maturazione. Questo processo, in
conseguenza della grande ricchezza di idrati del carbonio, si realizza attraverso un
metabolismo molto forte, che comporta una grande perdita di calore. Essendo un
seme molto ricco dacqua e avendo un metabolismo elevato, parte di questa acqua
viene persa per evaporazione e genera intorno alla castagna una condizione di
umidit e temperatura tale da indurre lo sviluppo di funghi.
L
Per questo conservare le castagne in buono stato per alcuni mesi unimpresa
delicata. Ci sono numerosi fenomeni che intervengono sul processo di degradazione
e possono verificarsi sia in campo, prima della raccolta, che dopo, durante la
conservazione.
Le tabelle seguenti riassumono tali fenomeni, nei diversi momenti del ciclo produttivo.
In campo
carpocapse, balanini, che introducono le spore dei funghi
responsabili delle muffe nei frutti.
Contaminazioni dirette muffe gialle: Phoma, Botrytis e muffe nere: Rhacodiella,
del riccio prima e dei conseguenza del fatto che questi funghi si sono sviluppati
sopra i ricci.
frutti poi
roditori, lumache, uccelli che attaccano la buccia esterna e, a
Attacchi di animali
partire da questa, facile la penetrazione di funghi parassiti.
La
contaminazione nel momento in cui le castagne rimangono sul terreno per
varie ore senza essere raccolti, le spore fungine aderiscono
diretta dei frutti
alla buccia e quando le condizioni diventano favorevoli, si
sviluppano.
Attacchi di insetti
Dopo la raccolta
Leccesso
di In quanto la castagna costituita da un 60-70% di acqua che pu
aumentare quando la raccolta avviene in un periodo umido. Parte di
umidit
questa acqua evapora nei giorni seguenti la raccolta, creando attorno
ad essa un clima umido che favorir lo sviluppo di funghi causanti
ammuffimenti.
conseguenza del metabolismo della castagna, che genera una grande
Un
quantit di calore, e della temperatura ambiente dove si raccolgono,
riscaldamento
generalmente superiore a quella in campo, accelera la perdita dacqua
rapido
e produce una contrazione del seme e un distaccamento della buccia
permettendo ai funghi di collocarsi sulla superficie della castagna e
agire pi rapidamente. Questa seconda condizione fa s che riunendo
molte castagne non ancora attaccate dalle muffe, in assenza di
aerazione si produca una fermentazione anaerobica che produce gli
stessi effetti marcescenti dei funghi.
FORME DI CONSERVAZIONE
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L
Pu accadere che la contaminazione avvenga dopo la raccolta in campo, quando si
immagazzinano in grandi cassoni di legno perch questi possono contenere spore di
Pennicillium di anni passati che non hanno infettato e che possono passare alle
castagne.
Tunnel di refrigerazione/surgelamento
Questo sistema viene considerato il miglior metodo per la conservazione delle
castagne e quello che permette che il frutto duri pi a lungo, sempre che sia realizzato
adeguatamente. Si pu applicare sia alle castagne non pelate sia a quelle pelate. Nel
primo caso la successiva pelatura meccanica delle castagne surgelate presenta difficolt
che limitano il loro uso industriale. Il surgelamento pu eseguirsi in due modi:
L
Luso industriale richiede uno scongelamento che si effettua con il vapore acqueo,
con acqua tiepida o a temperatura ambiente. Una volta scongelate, subiscono
alterazioni molto facilmente e per questo devono essere utilizzate prontamente.
Magazzini
Un altro metodo di conservazione, che permette di mantenere le castagne per vari
mesi, consiste nel conservarle in magazzini o simili che abbiano due caratteristiche
importanti: che siano luoghi freschi e secchi.
Conoscendo le caratteristiche della castagna e la sua tendenza al riscaldamento, si
provveder a disporle dentro i magazzini direttamente per terra, in uno strato al
massimo di 25-30 cm di spessore.
Devono essere rimosse un poco tutti i giorni e in relazione alle condizioni
atmosferiche; una volta alla settimana possono essere annaffiate un poco (nel caso
in cui lumidit sia troppo bassa o ci sia uneccessiva evaporazione per il calore generato),
per evitare che si secchino eccessivamente. Con questo sistema si possono
mantenere le castagne da uno a due mesi per il consumo fresco.
DISINFEZIONE DELLE CASTAGNE
L
Dopo la raccolta, prima della vendita o al posto dellimmagazzinamento, bisogna
eseguire un trattamento di sterilizzazione per uccidere le larve degli insetti parassiti in
modo che non escano dai frutti attaccati.
Inoltre, a seconda del metodo scelto, il trattamento pu essere utile anche contro i
parassiti fungini.
Trattamenti con prodotti chimici
La sterilizzazione contro gli insetti viene fatta al chiuso, con lutilizzo di un prodotto
chimico. Dopo 24-28 ore di applicazione la sterilizzazione completa. Questo trattamento
non raccomandato, anche se quello che viene
utilizzato maggiormente. I motivi sono chiari. a
suo favore il fatto di essere un metodo rapido. A
sfavore il fatto che i prodotti sono costosi, lasciano
residui sulle castagne, e quindi successivamente
possono dare problemi di tossicit.
(FONTE FUNDACION
2000 SPAGNA)
Con questo metodo il prodotto non pu essere considerato biologico, cosa che
permette la valorizzazione della qualit sul mercato.
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Idroterapia
Questo tipo di trattamento si utilizza con successo in Italia e in Francia e consiste
fondamentalmente nella immersione delle castagne in acqua per un certo periodo di
tempo, variabile in funzione della temperatura dellacqua che si utilizza.
In primo luogo si tratta di un processo biologico che non interferir per niente
sulla qualit delle castagne. Questo sistema permette una prima eliminazione,
per galleggiamento, delle castagne danneggiate, marce o attaccate dai funghi.
Presenta una azione fungi- statica, soprattutto il trattamento a freddo.
Riduce i danni provocati dagli insetti perch asfissia delle larve.
Favorisce la maturazione interna del frutto.
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INFERIORE
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Il fuoco che viene fatto dentro non deve produrre grandi fiamme (che potrebbero
arrivare a bruciare le tavole di legno del piano superiore o bruciacchiare le castagne), ma
sono fondamentali la brace e il calore liberato, che permettono il processo
dellessiccazione. Oggi si utilizzano delle grandi stufe dove si brucia la legna e il fumo
viene condotto fuori dallessiccatoio attraverso un tubo o un camino; in questo modo il
calore liberato uniforme.
Le pareti del piano superiore devono essere di legno, mattone o di altro materiale
che possa assorbire lumidit prodotta, altrimenti lacqua condensata, pu cadere
sopra le castagne producendo annerimento e alterazioni del sapore e quindi una perdita di
valore della castagna secca.
Nel piano superiore si dispongono le castagne in uno strato di 10-25 cm, che
nei primi giorni necessario rivoltare, almeno una volta al giorno, perch il periodo in cui
perdono la maggiore quantit di acqua. Se non sono rivoltate lacqua si accumula in
alcune parti provocando annerimenti e talvolta fenomeni di fermentazione.
I giorni successivi, in
funzione dello stato delle castagne,
si possono rivoltare ogni due giorni.
Il periodo dessiccazione
varia a seconda della variet
della castagna, della regione e
delluso cui sono destinate.
Se la destinazione la
conservazione per un utilizzo
successivo o per la trasformazione,
la durata del processo da una a
tre settimane.
Se la destinazione la
produzione di farina, il periodo
dessiccazione pi lungo perch
la percentuale dacqua deve
essere del 11-13 %, per facilitare
la molitura, in modo cio da evitare
che si producano ostruzioni per
eccesso di umidit.
FOTO: ANTICO SISTEMA PER PELARE LE
CASTAGNE SECCHE
SPAGNA)
Una volta che sono state essiccate si procede alla pelatura che prevede
leliminazione del pericarpo (parte esterna del frutto), coriaceo. Anticamente si
utilizzavano dei pestelli con incastonati pezzi di ferro e dei recipienti di legno il cui fondo
era formato da tavole di legno separate fra loro. Con il mazzuolo si schiacciavano le
castagne e si toglieva la buccia. Unaltra modalit era pestarle con zoccoli di legno che
avevano dei chiodi nella parte inferiore. Dopo si separavano le bucce dalla castagna.
Oggi si utilizzano macchine che sono formate da:
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1998 SPAGNA)
Pagina 23 di 36
(FONTE IRMA
1997 SPAGNA)
C un altro sistema, detto Thermal Blast, che consiste in una pelatura termica
che permette di eliminare gli involucri riducendo al minimo i danni alla parte commestibile.
Il riscaldamento avviene rapidamente introducendo le castagne in recipienti
metallici e sottoponendole a raggi infrarossi contemporaneamente al vapore acqueo (300
p.s.i) per un tempo di 4-20 secondi. La pelatura avviene aprendo istantaneamente il
contenitore delle castagne e facendo seguire un trattamento termico che assicura
leliminazione degli involucri. Essendo un processo rapido, non lascia calore residuo e il
danno prodotto minimo.
stato sanitario adeguato, che significa che ci deve essere meno dell8% di frutti
danneggiati da muffe durante la trasformazione e lo 0% nel processo di
invasamento successivo.
buona attitudine alla conservazione da quando il frutto viene raccolto fino a
quando si inizia la trasformazione. Questo periodo pu durare anche qualche mese
bassa percentuale di frutti settati
corretto stato di maturazione del frutto, che permetter, tra le altre cose, una
migliore pelatura e un migliore comportamento durante i processi di
trasformazione.
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pezzatura uno dei parametri di cui lindustria tiene conto. Si considera corretto un
calibro a partire da 80-100 frutti/kg in gi. Inoltre importante laspetto omogeneo
dei frutti.
la pelatura. Se il frutto si pela male non possibile utilizzarlo nel processo di
trasformazione industriale. Si considera una variet che si pela bene quella che
alla fine del processo rimane con al massimo il 10% di frutti mal pelati.
integrit un altro parametro importante al momento di lavorare la castagna; la
castagna non si deve rompere durante lelaborazione perch altrimenti perde
qualit nel mercato e normalmente ha uscita peggiore. Il frutto si considera con
questa caratteristica quando, dopo la trasformazione, si verifica la rottura di meno
del 20% dei frutti.
L
In ultima analisi le propriet organolettiche devono essere adeguate, cio le
castagne pi dolci sono le migliori e hanno maggiori possibilit di essere utilizzate
nellindustria di trasformazione.
SPAGNA)
Castagne secche
Si ottengono con un metodo simile a quello antecedente, ma in questo caso non si
utilizzano succhi. Si riempiono i barattoli con le castagne e si sigillano direttamente in
parziale sottovuoto. Successivamente si sterilizzano a temperatura di 116C per una ora e
mezza o a 100C per 3 ore.
Castagne in buste sottovuoto
In questo caso si possono utilizzare le castagne fresche, surgelate o
parzialmente scongelate. Si mettono in sacchetti di plastica o in borse di alluminio e
anche in questo caso non si aggiungono succhi. Si chiudono le buste sottovuoto e si
procede con la sterilizzazione a 116C per 35 minuti. Questo sistema mantiene
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lintegrit dei frutti (non si rompono), non ha nessun effetto negativo sul gusto e permette
una buona conservazione almeno per 12 mesi (in alluminio), o per 6 mesi (poliammidepolipropilene).
Castagne surgelate in buste
Con questo sistema si ottiene una conservazione pi lunga, in cui i frutti non
perdono la loro integrit per la cottura successiva e mantengono le qualit organolettiche.
In tal modo si permette la loro utilizzazione sia nellindustria di trasformazione sia nei
ristoranti o dai privati. Per questo si introducono in un tunnel di refrigerazione dove si
sottopongono a temperature di 40C per 15-20 minuti, dopodich vengono
conservate in buste forate a 20, 18C fino al momento dellutilizzazione, quando si
scongeleranno definitivamente.
LINDUSTRIA PASTICCERA
Lindustria pasticcera quella che utilizza la maggiore quantit di castagne e
quella che origina il maggior valore aggiunto. uno dei mercati che presenta pi impulsi e
i suoi prodotti sono ben accolti dal consumatore. Questo fa s che questo sia il settore che
oggi si sta sviluppando maggiormente.
Le qualit della castagna che sono richieste sono le stesse delle trasformazioni
antecedenti, in questo caso per si cercano frutti pi grossi (60 frutti/kg), che si idratino
facilmente e che abbiano una buona capacit di assorbire e ritenere zuccheri.
Conserva di castagne dolci
Si lavora sempre con castagne secche e pelate i cui tessuti vengono sottoposti ad
un lento impregnamento di una soluzione a base di acqua e zucchero, in
concentrazioni crescenti. Poco a poco le castagne assorbono questo liquido dolce e
accumulano al loro interno una maggiore quantit di zucchero. Precedentemente si era
provveduto ad ammorbidire le castagne mediante cottura, in modo tale che poi
scambiassero lacqua assorbita con lo zucchero. Questa prima cottura pu avvenire in
pentole a pressione per 15 minuti, arrivando a temperature di 100C, o in condizioni
ambientali, per 2 o 3 giorni. Il tempo di cottura dipende dalle caratteristiche
specifiche di ciascuna variet, visto che non tutte hanno il medesimo comportamento.
Sia per la cottura, sia per la lavorazione pasticcera successiva, bisogna valutare la
qualit dellacqua che pu modificare, in alcuni casi in forma sostanziale, le
caratteristiche della castagna e ritardare o meno il processo, tra laltro molto delicato
perch la castagna diventa fragile ed pi facile che si rompa.
Una volta che sono state ammorbidite, si procede alla confettura sottoponendo
le castagne a soluzioni zuccherate a concentrazioni crescenti, ad una temperatura di
circa 65C che permette la pastorizzazione e allo stesso tempo favorisce lassorbimento
di zucchero da parte delle castagne; il glucosio e saccarosio sono gli zuccheri pi
utilizzati in queste soluzioni.
Il processo durer pi o meno a lungo secondo le caratteristiche delle variet e il
numero di soluzioni cui vengono sottoposte (dalle 12 alle 30 ore). Alla fine del processo,
per evitare lattacco di microrganismi, la quantit di materia secca deve aggirarsi
intorno al 75%.
Una volta terminato il processo si invasano in barattoli e sono pronte per la vendita.
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Marrn glac
Le castagne confettate vengono ricoperte da uno sciroppo di glucosio, poi si
lasciano riposare in modo che escano delle bolle daria.
Dopo vengono poste in forno ad una temperatura di 300C per 1-3 minuti, che
il tempo in cui lo zucchero si fonde (glac) e prende un aspetto brillante. Se tale
cottura avviene a temperatura ordinaria il prodotto si conserva per poco tempo, mentre a
bassa temperatura, si conserva molto di pi.
Crema o purea di castagne
Tutte quelle castagne che durante il processo di trasformazione si sono rotte,
possono essere sfruttate, previa passatura e imbottigliamento, in forma di crema di
marron glac o di pat di marroni per dolci, che una volta imbottigliati possono essere
messi in commercio.
Per queste, possono essere utilizzati anche frutti di qualit inferiore, di
dimensioni pi piccole, non molto dolci, etc., eseguendo prima una selezione delle
stesse, introducendole in acqua fredda per eliminare quelle bacate o attaccate da altri
parassiti e successivamente si cuociono, per 15-20 minuti, si pelano, si mescolano
insieme ad una quantit dacqua determinata (12%) e si passano in modo da ottenere
una pasta di castagne.
Per fare la purea, si aggiunge prima l1% di sale e il 2% di zucchero (per
aumentare fino al 12% il contenuto di zucchero nella pasta), dopodich si pone il tutto in
barattoli caldi e si sterilizzano per unora e 15 minuti circa. Una volta chiusi
ermeticamente, sono pronti per la vendita.
Per fare la crema il setaccio deve essere il pi fine possibile. Alla farina, si
aggiunge zucchero e un poco di vaniglia per ottenere un tasso di zuccheri del 60%. Si
segue poi il processo di invaso e di sterilizzazione come nel caso precedente.
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Farina di castagne
Per avere la farina di castagne, queste devono essere sottoposte ad un processo di
essiccazione in essiccatoi appropriati, come quelli descritti precedentemente. In questo
caso si possono utilizzare anche castagne che, per le dimensioni o altre caratteristiche,
non sono utilizzabili in altri tipi di
trasformazioni. Il periodo dessiccazione
deve durare fin quando lumidit delle
castagne arriva al 10%, per facilitare al
massimo la molitura.
Per realizzare la molitura si
possono utilizzare i mulini tradizionali
(come in Italia) o quelli moderni. La
qualit della farina migliore utilizzando
quelli tradizionali.
FOTO: PER OTTENERE LA FARINA VENGONO UTILIZZATI
MULINI
2000 ITALIA)
L
E da ricordare che con la farina si possono realizzare molti prodotti di
panetteria come pane, pasta e altri derivati.
LA COMMERCIALIZZAZIONE
L
La commercializzazione consiste nella vendita del prodotto al fine di ottenere
un rendimento economico. Al momento della vendita bisogna tener conto che il prezzo
di vendita del prodotto deve superare quello delle spese prodotte dalla coltivazione e
che si deve aggiungere un margine di beneficio. Nel caso del castagno il problema
che, sebbene le spese di coltivazione siano minime, nella maggior parte dei casi
non una fonte di profitto n primaria n secondaria, ma un complemento
alleconomia familiare.
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L
Questo implica che il castanicoltore dovrebbe saper lavorare non solo la pianta
ma anche il prodotto, conoscere le tecniche di coltivazione e di conduzione della
pianta e quelle di utilizzo e conservazione del prodotto, il funzionamento del
mercato e anche la forma di accesso ad esso e, non ultimo, disporre delliniziativa
sufficiente per entrare nella fase di trasformazione del prodotto che genera un valore
aggiunto di cui potrebbe beneficiare.
Questa professionalizzazione lo porterebbe ad associarsi con altri castanicoltori, in
modo da difendere il prezzo dei prodotti sia per aumentare la capacit di produzione,
riuscire ad entrare nellindustria di trasformazione e, in definitiva, ottenere che i prezzi
dipendano da lui e non da chi li decide attualmente (che non n il consumatore n il
produttore).
Quando si parla di associazioni, non si devono intendere soltanto le grandi
cooperative di trasformazione e commercializzazione, ma anche le piccole imprese pluriPagina 29 di 36
familiari, che hanno a che fare con piccole quantit di prodotto, sia fresco che da
trasformare, e che possono arrivare ad un settore di consumatori che sapranno
apprezzare il valore dei loro prodotti artigianali, semi- artigianali e industriali in piccola
scala. Queste associazioni potrebbero permettere una diversificazione delle funzioni in
modo che alcuni si dedichino alla produzione, altri alle operazioni colturali quali potatura e
prevenzione fito- sanitaria, altri ai lavori di trasformazione e altri ancora alla ricerca di
mercati su cui poter vendere i prodotti.
Gli investimenti da realizzare saranno a loro volta ripartiti tra varie persone, in modo
da facilitare sia la solvibilit, sia lammortizzamento, incoraggiando la creazione di un
tessuto industriale diverso, proprio nelle zone di produzione, e laccesso al mercato del
lavoro sar possibile non soltanto per i produttori ma anche per coloro che lavoreranno in
piccole imprese di trasformazione, creando impiego e valore aggiunto favorendo le zone
produttrici e, non come oggi, le zone o le grandi imprese che si occupano della
trasformazione e della commercializzazione.
Altro errore che spesso viene commesso e che influisce in forma determinante sul
commercio della castagna, lalta percentuale destinata allesportazione. Si dice che sia
lunico mercato che richiede il prodotto e che genera denaro sicuro, ma questa una
falsit, il vero mercato deve essere interno e anche locale.
un mercato cui bisogna saper arrivare, da guadagnare, ma che dar alla lunga le
migliori prospettive di consumo, facendo risparmiare spese e, soprattutto, offrir la
possibilit di ricomporre il rapporto produttore-consumatore,che attualmente non esiste,
generando fiducia nel consumo. In questo modo potranno lavorare queste piccole
industrie o associazioni di produttori che trattano quantit piccole, perch potranno avere il
loro proprio mercato vicino e non dipendere dalle grandi imprese per poter vendere i loro
prodotti. Questo il cammino che si deve seguire se si vuole affrontare il tema della
commercializzazione in termini di benefici per i produttori e per le zone di produzione. Il
cambiamento negli schemi di funzionamento del mercato porter anche altri cambiamenti
negli schemi di produzione.
Da un lato si migliorer la qualit del prodotto, perch una stessa persona che lo
va a vendere a consumatori nei quali vuole generare fiducia, e ci presuppone una
selezione e una tipificazione (caratterizzazione), del prodotto.
Dallaltro ci sar un miglioramento nelle produzioni perch laumento della
produttivit stimoler il miglioramento delle piantagioni attuali e limpianto di nuove
piantagioni con migliori tecniche di coltivazione. Aumenteranno gli investimenti per il
miglioramento delle strutture, degli impianti, delle tecniche di trasformazione e di
conservazione dei prodotti.
Tutto ci far s che possa diventare
un settore in grado di creare impiego, di
mantenere una rendita familiare accettabile,
di conservare e migliorare i sistemi
agroforestali e, soprattutto, di servire come
mezzo per legare la popolazione giovane
allambiente rurale, bisognoso di nuova linfa.
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2000 ITALIA)
(FONTE
IL MERCATO ESTERO
Oggigiorno in Spagna, Portogallo o Grecia, il consumo destinato allestero
superiore a quello interno e maggiore la gamma di possibilit che offre lindustria di
conservazione e di trasformazione. Paesi come lItalia o la Francia hanno un consumo
interno pi alto, anche se quello estero continua ad avere molta importanza, soprattutto in
Francia. In questi momenti, un mercato in crescita in cui la domanda supera
ampliamente lofferta e la tendenza verso la crescita. La certezza che ci sono paesi,
soprattutto del Medio Oriente e dellAsia, che stanno moltiplicando le loro rispettive
produzioni del pi del 200%.
La forte domanda esistente in diversi paesi pu provocare possibili rischi nella
vendita perch la produzione non strutturata in cooperative che possono seguire le
norme di commercializzazione del prodotto. Il mercato estero destinato
fondamentalmente allindustria, ed orientato verso frutti di grandi dimensioni e di
buona pelatura, in modo che le perdite siano minime.
Laccesso a questo mercato richiede normalmente grandi quantit, cui non arrivano
i produttori individuali. Accedere a questo settore con garanzie presuppone quindi
lassociazione in cooperative o strutture simili, che possano arrivare a competere non
solo con il prodotto ma anche con il prezzo. Nonostante questo, la produzione di castagne
destinata maggiormente al mercato estero e, poich non esistono entit associative di
dimensione sufficiente, il mercato rimane in mano agli intermediari che fanno da ponte
tra i diversi produttori, lindustria di trasformazione e i consumatori.
IL MERCATO INTERNO
La situazione del mercato interno attualmente la seguente:
I vantaggi derivati da queste misure possono essere molteplici e possono essere cos
riassunti:
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L
Unimpresa o una cooperativa con una strategia di marketing adeguata pu
raggiungere, in un arco di tempo ragionevolmente breve, quote di mercato
significative, che sarebbero impossibili da raggiungere da parte di produttori isolati.
Allo stesso modo, i test possono servirti per valutare le tue conoscenze sugli argomenti
trattati nel presente elemento della UFC, prima di affrontarla, decidendo, in caso di un
buon risultato dei test, di passare allelemento successivo.
La verifica dei test, potrai effettuarla grazie alle risposte che troverai in un unico file,
suddivise per elementi, nella pagina relativa alla UFC, alla voce Auto- valutazione,
correttori.doc, del sito www.ambienteagricoltura.it. Ad ogni elemento della UFC,
corrisponde il relativo correttore, che potrai stampare o gestire in formato elettronico con
Microsft Word (il file in formato .doc) o qualsiasi editor testuale.
Se usato in formato elettronico, oltre a verificare le tue risposte ai test, servendoti del
prospetto per il calcolo (un foglio di Microsoft Excell), riportato in ogni correttore, potrai
eseguire anche il calcolo della percentuale delle risposte esatte.
Non dovrai far altro che cliccare due volte sulloggetto (tabella di MS Excell) e inserire,
nelle apposite caselle (celle), quelle con lo sfondo verde, il valore 1 o 0, a seconda
dellesattezza della risposta:
1: risposta esatta;
0: risposta errata.
Il sistema, calcoler automaticamente il numero e la percentuale di risposte esatte del test.
Potrai comunque calcolare la percentuale di risposte esatte anche se compili il
prospetto in formato cartaceo, impostando una semplice equazione, moltiplicando il
numero di risposte esatte del test relativo per 100 e dividendo il risultato per il numero di
domande che erano previste in quellelemento:
numero Risposte esatte X 100
numero di domande
La valutazione percentuale, potr essere cos interpretata:
inferiore al 70 % insufficiente;
tra 70 % e 85 %: sufficiente;
tra 85 % e 100 %: buono.
Nel caso la valutazione sia:
9 insufficiente, ) sar indispensabile che tu ripeta con maggior attenzione il
percorso completo e compili di nuovo i test;
9 sufficiente, ) il consiglio di andare a rivedere le parti del percorso che
meno ti sono chiare, magari ripetendo il test;
9 buono, ) potrai passare direttamente allelemento successivo della UFC.
Potrai comunque contare sullassistenza della rete di tutor del progetto, che potrai
contattare telefonicamente, tramite e-mail o direttamente, nei recapiti riportati alla fine dei
seguenti test di valutazione.
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TEST DI AUTO-VALUTAZIONE
1) COME POSSONO ESSERE SUDDIVISE LE VARIET DI CASTAGNO, RELATIVAMENTE ALLA LORO EPOCA DI
MATURAZIONE?
2) A PARTE LACQUA, QUAL LALTRO MAGGIORE COSTITUENTE CHIMICO DEL FRUTTO DI CASTAGNA?
proteine
idrati di carbonio
sali minerali
grassi
3) QUALI SONO LE CARATTERISTICHE DEL FRUTTO DI CASTAGNA DA TENERE IN CONSIDERAZIONE
QUINDI,
SULLA
SUA
PERCH
INFLUENTI
SULLA
DESTINAZIONE
DEL
PRODOTTO
E,
COMMERCIALIZZAZIONE?
5
6
7
4
4) QUANDO IL FRUTTO DI CASTAGNA VIENE DETTO MARRONE?
quando meno del 20% dei frutti presenta
quando meno del 12% dei frutti presenta
setti
setti
quando meno del 5% dei frutti presenta
quando la percentuale di frutti che
setti
presentano setti compresa tra il 3% e il
15%.
5) QUALE CAUSA DETERMINA LA FESSURAZIONE DELLA CASTAGNA?
le piogge autunnali tardive
la siccit estiva
leccessiva
umidit
labbondanza di piogge estive
conservazione
6) COME SI QUANTIFICA IL CALIBRO DEL FRUTTO DI CASTAGNA?
in base al peso medio di
in base al loro diametro
una castagna
medio
durante
la
7) QUALE DI QUESTE TIPOLOGIE DI PRODOTTO FINALE OTTENIBILE DALLE CASTAGNE, RISENTE IN MINOR
MODO DI CARATTERISTICHE QUALITATIVE DEL FRUTTO INFERIORI?
Castagne intere
Industria di confettura
Industria
puree,
creme,
farine
8) QUALI, DI QUESTI METODI SONO IDONEI, PER IL SURGELAMENTO DELLE CASTAGNE (barrare 1 o pi
risposte)?
refrigerazione a 30C
refrigerazione a 20C
refrigerazione a 30C
per 12 ore.
per 2 ore
per 1 ora
refrigerazione a 20C
refrigerazione a 40C
refrigerazione a 40C
per 24 ore
per 20 minuti
per 40 minuti
9) QUAL LOPERAZIONE QUOTIDIANA DA COMPIERE IN CASO DI IMMAGAZZINAMENTO DELLE
CASTAGNE?
bagnatura
arieggiamento dei locali
rimescolamento
trattamenti anti-parassitari
10) QUANTI E QUALI SONO I METODI/TECNICHE PER LA STERILIZZAZIONE DELLE CASTAGNE?
1
2
3
...
.
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TOSCANA:
CIA- CIPAAT TOSCANA:
EMILIA-ROMAGNA:
CSA DI BOLOGNA:
AGRIFORM:
IRFATA:
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