Qualcuno doveva aver calunniato Josef K. perch un mattino, senza che
avesse fatto nulla di male, fu arrestato. Cos Kafka apre Il Processo, di modo che il lettore comprende che il protagonista un innocente contro cui viene intentato un processo ingiusto, cio una congiura ai suoi danni. Limpossibilit di raggiungere la suprema istanza giudicante da parte del protagonista il motivo per cui alcuni stadi del misterioso processo sono ancora incompleti: regna infatti una sensazione di impenetrabilit del mondo del tribunale, a cui necessario accedere per dare senso allesistenza, che altrimenti resta segnata dalla colpa. Josef K., procuratore di banca, si sveglia la mattina del suo trentesimo compleanno e non pu lasciare la camera in affitto dove vive perch due sconosciuti, vagamente identificatesi come agenti di polizia, lo informano che stato emesso un mandato di arresto a suo carico, per il quale dovr svolgersi un processo. Perplesso, inizialmente, K. ipotizza di essere vittima di uno scherzo dei colleghi in occasione del suo compleanno, sennonch proprio uno di quei due sconosciuti a dichiarare di agire per conto dei rappresentanti della legge: Non c errore possibile. I nostri superiori, a quanto io so di loro, e conosco solo i gradi pi bassi, non che cerchino le colpe nella popolazione, ma vengono attratti dalle colpe: cos che dice la legge. E mandano in giro noi guardie. Questa la legge; come ci potrebbe essere un errore?. Il tribunale infallibile e decreta lattendibilit di chi ne fa parte: allora Josef K. si rende conto del fatto che la legge cui abituato non ha nulla a che vedere con quella che di fatto lo giudica. Pur proclamandosi innocente, egli ammette infatti di non conoscere la legge e in questo risiede la sua colpa. Ma di quale legge si tratta? Per lui non pi possibile definire con certezza cosa sia, e si chiede in cosa la sua natura sia diversa da quella della violenza e dellarbitrio: infatti questo tribunale sembra essere un potere contraddittorio, arbitrario e corrotto che opprime uomini innocenti con veemenza. K., da individuo pragmatico, tenter di risolvere rapidamente quello che ritiene un semplice errore giudiziario; ma, ma mano che il processo va avanti, sar sempre pi evidente che non potr che soccombergli: lautore ha attribuito alla legge del tribunale poteri divini, dunque lunica possibile e se lo ha decretato colpevole egli lo deve essere. K. dapprima si opporr a questo ragionamento, ma poi inizier a crederci: egli ha sempre sostenuto la propria innocenza, ma se prima gli bastava dichiararla ora ossessionato dallidea di doverla provare. La sua vita sar tragicamente sconvolta e sottoposta ad una lenta ma progressiva metamorfosi, entrando sempre pi nelle logiche del tribunale che lo trasformer da cittadino
modello in un possibile colpevole pronto a varcare la soglia della legalit e
della moralit pur di sfuggire alla legge. A partire dalla prima udienza si delineano due ambiti e ambienti contrapposti: quello bancario di K., serio e rispettabile, e quello imperscrutabile e oscuro del tribunale, che ha sede in soffitte tetre e inospitali di quartieri popolari, presieduto da autorit incompetenti. Infatti, il luogo prescelto per il processo il solaio di un vecchio e squallido condominio di periferia, dove K. trova il giudice istruttore e una platea che gli assolutamente ostile, dai quali si difende con un arringa sul suo concetto di legge: Non c alcun dubbio che dietro tutte le manifestazioni di questo tribunale (...) si nasconde una grossa organizzazione. Unorganizzazione che non solo d lavoro a guardiani corrotti, a ispettori scriteriati, e a giudici, per ben che vada, modesti (...). E qual il senso di questa organizzazione signori miei? Il senso questo di arrestare persone innocenti, e di istruire a loro carico un procedimento assurdo, e per lo pi, come nel mio caso, privo di conclusione. Data questa assurdit, come si potrebbe evitare la pi abbietta corruzione di tutta la gerarchia? Non la si pu evitare, non riuscirebbe a sottrarvisi nemmeno il pi alto dei giudici. Questa gli fornisce loccasione di attaccare il malfunzionamento della burocrazia giudiziaria e mostrare il suo disprezzo per i tribunali, i pubblici ministeri e gli organi di polizia; di denunciare linsensatezza del suo processo e criticarne la validit, in quanto il giudice non ha neanche idea di chi sia limputato: Lei imbianchino?. Da qui in poi, K. si trover coinvolto in situazioni paradossali che non faranno altro che scoraggiarlo dal suo scopo di uscire vincente dal processo; tuttavia il suo atteggiamento non sar mai quello della rassegnazione o del vittimismo. Anzi cercher aiuto e consolazione nelle donne: la vicina di stanza, la signorina Brstner, che lo rispinge; la moglie dellusciere del tribunale, che in cambio della sua compagnia, si offre d'aiutarlo dandogli informazioni e notizie sulla propria causa; infine linfermiera personale e amante dellavvocato Huld, la quale diventa segretamente anche la sua amante. Le donne hanno un grosso potere. Se riuscissi a convincere certe donne che conosco a lavorare tutte insieme per me, dovrei spuntarla. Specie con questo tribunale, composto quasi esclusivamente di donnaioli. Nonostante ci, K. entra in contatto con figure marginali legate al tribunale che reagiscono con la stessa rassegnazione, parlando del suo processo come di qualcosa che pu capitare e accettando passivamente lineluttabilit del meccanismo della giustizia. Tra questi lavvocato dei poveri Huld, amico dello zio Karl che tenta di aiutare il nipote e gli consiglia di non prendere troppo alla leggera laccusa, come aveva fatto fino a quel momento. Nellorganizzazione burocratica l'avvocato Huld una rotella del sistema della giustizia penale e come tale si comporta. Il suo
compito non la difesa, ma il funzionamento di questingranaggio, che si
fonda sull'imbroglio, sulla raccomandazione, sulla corruzione: l'avvocato dovrebbe preparare unistanza per Josef ma, dal momento che l'accusa sconosciuta, l'impresa potrebbe rivelarsi alquanto ardua; non poi neanche detto che le difese da lui inviate vengano mai lette da qualcuno al tribunale. Altra figura da cui K. si reca a chiedere consiglio Titorelli, pittore e ritrattista ufficiale del tribunale (titolo che ha ereditato dal padre), che dunque possiede approfondite conoscenze con la corte e gli spiega le tre possibili opzioni: lassoluzione completa (finora mai realizzata), lassoluzione apparente (che permette di ottenere un verdetto d'innocenza provvisoria da un tribunale di grado inferiore, che pu per esser capovolta in qualsiasi momento dai livelli pi elevati della corte giudiziaria, a meno che non si instauri relazioni personali con alti funzionari) ed il rinvio a tempo indeterminato (la migliore, poich, a patto di un rapporto costante con la Corte, assicura che il processo rimanga bloccato nelle sue prime fasi). La sola cosa giusta era rassegnarsi alla situazione esistente. Se anche fosse stato possibile migliorare alcuni dettagli- ma era una pretesa assurdatuttal pi si sarebbe ottenuto qualcosa per i casi futuri, ma si sarebbe arrecato un danno enorme a se stessi risvegliando la particolare attenzione dei funzionari, sempre vendicativi. Di conseguenza K. si rende conto dellimpossibilit di contrastare il meccanismo del tribunale e del fatto che lavvocato Huld possa fare ben poco per il suo caso, in quanto lo difende in un processo di cui non ha alcuna informazione (infatti non ha mai interrogato K.). Di ci riceve conferma durante lincontro con limprenditore Block, che passato ad uno stato di quasi bancarotta e di totale rassegnazione e dipendenza dal legale per un processo che dura da ben cinque anni. Per chi sospettato meglio il movimento della quiete, perch colui che sta fermo pu sempre, anche senza saperlo, trovarsi sul piatto di una bilancia ed essere pesato con i suoi peccati.) Impaziente, K. toglie lincarico della sua difesa al legale, cosciente del fatto che sia necessario uscire dallo stato di torpore e di perplessit in cui questultimo lo manteneva: A questo dunque portava il metodo dellavvocato, cui per fortuna K. non era stato esposto abbastanza a lungo, a far s che alla fine il cliente dimenticasse il mondo intero e sperasse soltanto di trascinarsi per quella falsa strada sino alla fine del processo. Prende la decisione di scriversi da solo listanza di difesa, per cui dovr passare in rassegna tutta la sua vita per verificare se davvero non sia macchiato di una colpa: questo per implica tempo e accresce la sua preoccupazione circa il caso, influenzando il suo lavoro in banca e rendendolo sempre pi scadente. Egli sembra ormai ritenere il processo parte inevitabile della sua vita: non parla pi dellingiustizia e insensatezza della decisione del
tribunale, ma solo della necessit di farsi dichiarare innocente ed essere
assolto, quasi maturasse inconsciamente un senso di colpa. La mia innocenza non semplifica la causa, bisogna tener conto di tutte le sottigliezze in cui il tribunale si perde. Alla fine, per, da qualche parte, dove prima non cera stato proprio niente, tira fuori una grossa colpa. Tuttavia, lassoluzione si fa sempre pi irraggiungibile, in quanto la consapevolezza dellambiguit, la repulsione ed il disgusto che prova nei riguardi del sistema giuridico lo spingono ad un rifiuto di qualsiasi rapporto con esso e con quei personaggi che, in qualche modo, potrebbero aiutarlo, aumentando la distanza che lo separa dall'ambito della legge. Uguale a quello dellavvocato il tono del cappellano del carcere che K. incontra nella cattedrale: questultimo gli espone una parabola in cui un semplice contadino tenta di entrare nel palazzo della Legge, ma un guardiano gli spiega che dovr attendere per un tempo indeterminato di fronte ad un portone. Nonostante il protagonista provi anche a corrompere senza successo il guardiano, il portone non viene mai aperto, e il contadino trascorre anni e anni in uninutile attesa. In punto di morte, il protagonista chiede perch nessun altro uomo abbia mai tentato laccesso alla Legge, ed il guardiano gli rivela, secondo una logica assurda, che quella porta misteriosa poteva essere aperta solo per il contadino, ma che ora verr chiusa per sempre. Si tratta di un'allegoria dell'uomo che cerca di essere ammesso alla presenza della legge e di comprenderla, ma questa possiede varie interpretazioni che portano sia alla disperazione che ad un possibile inganno fondato sullingenuit dellindividuo nel momento in cui si rivolge al tribunale. Egli sembra preparare Josef K. al peggio: Il tribunale non ti chiede nulla. Ti accoglie quando vieni, ti lascia andare quando vai. Si tratta di un enigma sempre sfuggente, quello di un tribunale che non vuole niente da te, un tribunale invisibile, talmente potente e indecifrabile che il guardiano gli consiglia di non chiedersi se tutto ci corrisponda o meno a verit. Non si deve ritenere tutto vero, ma soltanto necessario". La macchina che avvolge e che uccide K. dunque la necessit. Una necessit sorretta dalla falsit. Quindi di fronte alla legge bisogna lasciare da parte ogni interpretazione razionalistica e accettare il mistero in quanto tale, come parte integrante del rapporto con la verit. Infatti Kafka sosteneva che reale non soltanto ci che l'uomo pu conoscere e spiegare razionalmente, ma anche ci che al di l della logica, quindi il sogno, il trascendente. Il mondo, nella sua duplice realt, rimane incomprensibile alluomo perch egli non riesce neppure a comprendere la propria esistenza, immobilizzato com' nei suoi schemi razionali. dunque inutile pretendere di possedere risposte o certezze sulla vita, che non altro che un eterno flusso di contraddizioni. La rinuncia alla difesa e laffannata ricerca di certezze del protagonista anticipa l'esito del romanzo. Senza preavviso, alla vigilia del suo
trentunesimo compleanno, Josef K. viene prelevato da due agenti del
tribunale e condotto in una cava, dove viene giustiziato con due coltellate al cuore e dove pronuncia le sue ultime parole: Come un cane! - disse e gli parve che la vergogna gli dovesse sopravvivere. Il romanzo mostra nellepilogo la sua componente religiosa, poich si conclude con il grande rito espiatorio della morte di K., ucciso come un cane da due carnefici, senza che tempi e modi di svolgimento del processo, n altri aspetti del suo funzionamento gli vengano mai pienamente rivelati, e senza che gli venga comunicato il capo di imputazione che pende su di lui. Infatti, se Josef inizialmente denuncia linsensatezza della burocrazia e della giurisprudenza, poi sviluppa un inconscio senso di colpa che alla fine gli fa accettare la condanna a morte come un fatto naturale e necessario: il suo ultimo pensiero per la vergogna che rimarr di lui dopo lesecuzione capitale. Il tema principale dellopera resta comunque quello della Giustizia, intesa sia come insieme di leggi e norme che regolano la vita degli uomini che, in senso metafisico, come ordine superiore che governa il mondo e le cose. Per Kafka la tragedia delluomo moderno che questo ordine ignoto ed inconoscibile: K., nonostante goda di un evidente vantaggio intellettuale sui giudici e sui funzionari della corte, non pu fare nulla per sostenere la propria innocenza. Da questa incomprensibilit e inaccessibilit della legge derivano i molteplici temi presenti nel romanzo: la solitudine dell'uomo; l'impossibilit di stabilire un rapporto di adesione col mondo che lo circonda e di capirne il senso; la consapevolezza della sua condizione di escluso e soprattutto lassurdit della vita. In base a questultimo tema la trama presenta diverse contraddizioni, per mettere in dubbio qualsiasi punto di riferimento certo per il lettore e trascinarlo cos in una condizione quasi onirica: sembra il sogno di un innocente. Lassurdit della vicenda, dietro cui si pu leggere la visione del mondo di Kafka e la sua vicinanza a certi aspetti dellEsistenzialismo, si traduce nella descrizione dei luoghi del romanzo: prevalgono gli spazi chiusi e tenebrosi, spogli e trascurati, che contribuiscono a trasmettere un senso di angoscia e mistero al lettore. Tra questi lo studio dellavvocato, una stanza buia a malapena illuminata da una candela, nella quale egli, malato, giace nel letto, come se vivesse nelle tenebre che Dio ha gettato sul mondo; oppure il pittore che vive in un angusto e asfittico sottotetto in un quartiere povero e malfamato; o semplicemente le cancellerie del tribunale in cui regna il caos e lincuria. Tale sfacelo, disordine e sporcizia permettono a Kafka di mettere in luce la degradazione di qualsiasi principio morale e di screditare gli ambienti che avevano un diretto nesso con la giustizia e con la legge, dimostrandone linabitabilit, la mancanza d'aria, la corruzione.
A rendere angosciante la lettura anche la descrizione e lanalisi dei
personaggi, che avviene in modo parziale e criptico (dello stesso Josef K. non viene mai esplicitato il cognome), ed il continuo riferimento ad un reato che non ci permesso conoscere, tantomeno sapere se esista o meno: infatti il protagonista si sente al tempo stesso colpevole e vittima innocente di un inganno. Per questo K. l'esempio letterario dell'estraniazione dell'uomo di massa, la cui esistenza, nel suo essere una tra le tante, perde il senso di identit, che si realizza attraverso la libert dagire nellarco della propria vita. Alla fine del libro, la domanda che ci si pone : sempre che esista, quale sar la misteriosa colpa? Forse consiste proprio nel volerne esorcizzare la possibilit, basandosi sul buon senso che si nutre di certezze giuridiche, ovvero di tutto quel sistema di regole, garanzie, calcoli, apparentemente inattaccabile che si disgrega al momento dello scontro con quel grosso organismo giuridico in uno stato di perenne precariet, il tribunale. Oppure, limportante ruolo delle figure femminili potrebbe indurre a pensare che la colpa di K. abbia a che fare con il sesso, ma certo non con lamore, perch non ve ne sono accenni e dalla biografia di Kafka si viene a sapere che, come Kierkegaard, egli ruppe vari fidanzamenti come se il suo destino fosse di vivere da solo, sfuggendo a ogni impegno esistenziale di tipo etico. O ancora, la colpa di K. pu legarsi al rapporto conflittuale di Kafka con il mondo ebraico di cui fa parte, ma di cui avverte la fine imminente a causa del diffondersi dellantisemitismo in Europa: da qui derivano le atmosfere magiche e surreali boeme e langoscia della persecuzione. Tra le righe del romanzo anche possibile intravedere altre condizioni storiche, quali l'incombere del potere austroungarico sulle minoranze e la sopraffazione dei meccanismi della societ moderna sulle vocazioni del singolo; dunque rispecchia lepoca in cui ambientato: l'uomo sta progressivamente perdendo i suoi valori, non in grado di reagire, pu solo soccombere...
Il Risarcimento nel Processo Civile -errori da evitare, e rimedi esperibili-: (Guida Pratica alla luce del Codice Civile, del Codice di Procedura Civile, e della Giurisprudenza in materia)