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Lo studio della forma delle molecole riveste un'enorme importanza per capire e prevedere le loro propriet e
il loro comportamento chimico
Un grande compito della chimica al tempo
attuale appare essere il chiarimento della
disposizione dei legami chimici, la soluzione
del problema di quanto la loro qualit
dipenda dalla natura e posizione degli atomi
nei composti
W. Ostwald (1884)
La probabilit che linterazione tra due molecole dia luogo ad una reazione chimica,
pu dipendere fortemente dalla forma tridimensionale e dalle orientazioni relative
delle molecole. Ne una esemplificazione particolarmente importante lo studio delle
reazioni biochimiche. In esse le molecole devono adattarsi precisamente ai siti
specifici dei substrati biologici come accade nel caso degli enzimi o degli ormoni con i
recettori presenti sulla superficie cellulare.
La caratterizzazione della forma delle molecole quindi una parte importante per lo
studio del comportamento chimico delle molecole. La struttura di una molecola
definita dallarrangiamento tridimensionale dei suoi atomi costituenti. I parametri
importanti delle molecole sono la lunghezza di legame (che misura la distanza tra i
nuclei atomici in un particolare legame),
langolo di legame, (definito come langolo
tra gli assi di legami adiacenti) ed infine
langolo diedro, che stabilisce le relazioni
tra i piani definiti da tre atomi aventi un
atomo in comune (fig.1). Le molecole,
comunque, non sono
fig.1 Parametri che caratterizzano le molecole: r distanza di legame; rappresenta langolo di legame; rappresenta
langolo diedro
strutture rigide, ma i loro atomi vibrano intorno alle loro posizioni di equilibrio e
quindi le distanze e gli angoli di legame sono valori medi.
Per lo studio della struttura delle molecole i fisici ed i chimici hanno a disposizione
metodi sperimentali che possono fornire informazioni dettagliate sulla coordinazione
dei vari atomi che costituiscono le molecole. In particolare le tecniche di diffrazione di
raggi X e di neutroni permettono di misurare con estrema precisione la distanza fra i
vari atomi e di determinare la simmetria delle strutture che essi formano.
La geometria molecolare di una molecola governata da fattori energetici, essa
assume la forma che presenta la pi bassa energia potenziale. La ricerca della
struttura a pi bassa energia pu essere effettuata mediante i modelli classici della
teoria dei legami, considerando i numerosi possibili arrangiamenti di angoli di legame
e poi identificando quello che corrisponde alla pi bassa energia potenziale della
molecola.
La teoria di Lewis un semplice modello che permette di spiegare e predire le
combinazioni di atomi che formano molecole stabili. Come descritto nella teoria di
1
Lewis ogni atomo, in base al numero di elettroni esterni di valenza, tende a cedere,
acquistare o mettere in comune gli elettroni necessari al completamento del guscio
elettronico esterno, per raggiungere in questo modo la configurazione elettronica del
gas nobile pi vicino (regola dellottetto).
Bench le formule di Lewis non diano alcuna indicazione sulla geometria molecolare
ma solo su come gli atomi siano connessi fra di loro da legami, queste rappresentato il
primo passaggio nella previsione della forma delle molecole.
E' possibile assegnare una geometria molecolare ad una molecola di cui nota la
formula di Lewis partendo dal concetto che esiste una relazione tra la sua geometria
molecolare e il numero di elettroni di valenza degli atomi coinvolti nei legami. Nel
1957 i chimici Ronald J. Gillespie and Ronald Nyholm svilupparono un modello,
proposto inizialmente da Sidgwick e Powell nel 1940, in grado di prevedere la
geometria tridimensionale delle molecole a partire dalla loro struttura di Lewis.
Esso fa riferimento alle repulsioni delle coppie di elettroni del guscio di valenza ed
indicato con lacronimo VSEPR (Valence Shell Electron-Pair Repulsion Theory).
La teoria VSEPR fornisce una procedura per predire la geometria molecolare mediante
la minimizzazione dellenergia potenziale dovuta alla repulsione tra coppie di elettroni.
E' un modello concettualmente molto semplice e permette di trarre conclusioni
qualitativamente corrette riguardo la geometria senza spiegare i legami chimici
all'interno della molecola.
La principale assunzione del modello che le coppie di elettroni di valenza nelle
molecole occupano certe regioni di spazio dette domini e che questi domini
tenderanno a respingersi lun laltro elettrostaticamente.
Questi domini includono sia coppie leganti, che sono covalentemente condivise con
altri atomi, che coppie non leganti (lone pairs), che sono localizzate sul atomo e non
sono coinvolte in legami atomici. La geometria molecolare, definita dalle posizioni dei
nuclei, e successivamente tracciata a partire dalla localizzazione relativa delle coppie
di elettroni.
La teoria prevede che i doppietti solitari tendano ad occupare un volume maggiore
rispetto ai doppietti elettronici condivisi ed esercitino pertanto una forza repulsiva pi
intensa. Inoltre nella teoria VSEPR i legami doppi e tripli vengono considerati alla
stregua di legami semplici e la geometria di una molecola dipende unicamente dal
numero di legami (indifferentemente semplici, doppi o tripli) e di coppie solitarie che
presenta latomo centrale.
Latomo di zolfo nel cloruro di tionile (SOCl 2), per esempio, ha quattro domini intorno
ad esso: due domini di singolo legame S-Cl, un dominio con una coppia solitaria
localizzata sullatomo di zolfo ed uno di doppio legame S=O (fig.2).
Il doppio legame S=O contato come un singolo legame perch ognuno dei quattro
elettroni nel doppio legame forzato ad essere localizzato nella regione di spazio tra i
nuclei di O e S. In generale, domini di
legami multipli prenderanno pi spazio
intorno allatomo centrale rispetto a quelli
di un legame singolo perch pi elettroni
sono forzati nella regione di spazio tra i
due atomi in tali domini. Analogamente,
un dominio di una coppia solitaria, che
localizzato su un particolare atomo,
occuper pi spazio intorno allatomo di
quello di un dominio di singolo legame, in
cui gli elettroni devono essere condivisi
con un secondo atomo. Per legami tra
atomi di differente elettronegativit, gli
elettroni in
questi
domini saranno
localizzati
pi
vicini
allatomo
pi
elettronegativo. Quindi, differenti tipi di
domini
di
coppie
di
elettroni
competeranno in maniera diversa per lo
spazio intorno allatomo centrale nella
molecola.
Larrangiamento
che
minimizza
la
repulsione dipende dal numero di coppie
elettroniche.
La
fig.3
mostra
la
configurazione di minima energia per
molecole con coppie di elettroni da 2 a 6
sullatomo centrale.
fig.3 Configurazioni di minima energia di molecole con coppie di elettroni da 2 a 6
Per trovare quale geometria applicare ad una molecola, si calcola il valore del numero
sterico SN, che si ottiene sommando il numero di atomi legati all'atomo centrale e il
numero di coppie di elettroni libere presenti sull'atomo centrale.
SN = (numero di atomi legati allatomo centrale) + (numero di coppie solitarie)
Ogni molecola potr essere rappresentata con la formula generica AXmEn in cui A
rappresenta l'atomo centrale, X il numero di atomi legati all'atomo centrale ed E le
coppie di elettroni solitarie presenti sull'atomo centrale.
Le molecole del tipo AX2 presentano un SN=2 e quindi assumono una geometria
lineare. Consideriamo la molecola di BeCl2 che ha due legami singoli intorno allatomo
centrale.
Molecole con tre legami sull'atomo centrale (molecole del tipo AX 3) assumono
geometria trigonale planare con i legami disposti su un unico piano a 120 l'uno
dall'altro come ad esempio la molecola BF3 (fig.5).
La presenza della coppia solitaria, pu avere effetti anche sulla lunghezza di legame.
Per esempio, il legame assiale S-F in SF4 165 pm, mentre quella del legame S-F
equatoriale di 155 pm. Linterpretazione del modello VESPR che la coppia solitaria
nel piano equatoriale respinge le due coppie di legame di fluoro assiali, che sono pi
vicine ad esso, ad una distanza pi grande di quanto esso respinga le due coppie di
elettroni di legame equatoriali.
Dopo aver considerato le geometrie di molecole con un solo atomo centrale, si pu
passare a molecole pi complesse, trattandole come se avessero atomi centrali
multipli. Per esempio il metanolo (CH3OH) possiede due atomi centrali, il carbonio (C)
e lossigeno (O). La struttura di Lewis per questa molecola in fig.9a, mostra che
entrambi gli atomi di C e O sono circondati da quattro domini elettronici. Nel caso del
carbonio ci sono tre legami C-H e un legame C-O, mentre nel caso dellossigeno,
abbiamo un legame C-O, un legame O-H e due coppie solitarie. Per entrambi gli atomi
la geometria dei domini elettronici tetraedrica, mentre la geometria molecolare
tetraedrica per il carbonio e piegata (bent) per lossigeno (fig.9b).
Nella molecola della glicina, sono
presenti quattro atomi centrali, un
atomo di azoto, due di carbonio e
uno di ossigeno. Per individuare la
forma della glicina si devono
determinare le geometrie intorno
ad ogni atomo centrale (tab.1).
Usando la geometria per ognuno di
essi si pu determinare la forma
tridimensionale dellintera molecola
(fig.10).
fig.9 Struttura di Lewis e modello molecolare del metanolo; fig.10 Struttura di Lewis e modello molecolare della glicina
interpretare ammettendo che esso promuova, con acquisto di energia, uno dei suoi
elettroni 2s nellorbitale 2p passando cos in uno stato eccitato (fig.12).
Questo rende conto del fatto che il carbonio in grado di formare quattro legami, ma
non spiega perch essi siano equivalenti. Infatti si dovrebbero avere tre legami dovuti
a orbitali p e uno ad un orbitale s. Queste previsioni sono per in contrasto con i dati
sperimentali secondo i quali i quattro legami C-H del CH 4 sono equivalenti con angoli
di legame pari a 109,5.
La teoria del legame di valenza tiene conto dei legami del CH 4 e di molte altre
molecole introducendo il concetto di ibridizzazione. Libridizzazione considera che gli
orbitali in una molecola non sono necessariamente gli stessi come gli orbitali atomici.
Libridizzazione una procedura matematica dovuta a L. Pauling e J.C. Slater, che
combina gli orbitali atomici standard per formare nuovi orbitali chiamati orbitali ibridi
che corrispondono di pi alla reale distribuzione degli elettroni negli atomi legati
chimicamente. Negli orbitali ibridi, la densit elettronica pi concentrata in un
singolo lobo permettendo una maggiore sovrapposizione con gli orbitali di un altro
atomo. In questo modo, gli orbitali ibridi minimizzano lenergia della molecola
massimizzando la sovrapposizione orbitalica nel legame.
Nel caso dellatomo di carbonio lelettrone s e i 3 elettroni p, si ibridizzano formando
legami pi forti; una parte del guadagno energetico prodotto nella formazione dei
legami viene impiegata per la promozione dellelettrone dallorbitale 2s al 2p. I quattro
nuovi orbitali che risultano dallibridazione sono chiamati sp3. Questa notazione indica
che gli orbitali ibridi sono una mescolanza di un orbitale s e di tre orbitali p.
Questi orbitali hanno tutti la stessa energia e sono diretti dal centro verso i quattro
vertici del tetraedro. In fig.13 sono mostrate le forme di tali orbitali e la geometria
risultante della molecola di CH4, con angoli di legame di 109.5 in accordo con le
misure sperimentali e con la geometria prevista dalla teoria VESPR.
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Ogni atomo tende ad ibridizzare il massimo numero possibile dei suoi orbitali esterni,
sia che essi siano impegnati in legami che costituiscano coppie solitarie. Ad esempio
nella molecola dellammoniaca (NH3), gli orbitali dellazoto sono ibridati sp3. Tre sono
impegnati nel legame con atomi di idrogeno, mentre il quarto orbitale ibrido contiene
una coppia solitaria. Poich la tendenza ad ibridizzare incrementa con il numero dei
legami, langolo di legame nel NH3 di 107, un po pi vicino a quello dellangolo di
legame dellorbitale p non ibridizzato di 90 (fig.14).
sp3
di
1
In un legame sigma gli orbitali danno luogo ad una sovrapposizione lungo la congiungente i due nuclei
Libridazione di un orbitale s e uno p di uno stesso atomo porta alla formazione di due
orbitali ibridi sp che formano tra loro un angolo di 180 e sono allineati in posizione
simmetrica rispetto al nucleo dellatomo. Nella molecola del difloruro di berillio (BeF 2),
il berillio forma due orbitali ibridi di eguale energia combinando i suoi orbitali di
valenza di pi bassa energia 2s e 2p. Ognuno dei due atomi di fluoro ha un orbitale 2p
con un elettrone dispari in grado di formare un legame B-F sigma con lorbitale ibrido
sp del berillio (fig. 16). Il berillio conserva due orbitali p vuoti non ibridizzati.
Nella teoria di Lewis gli elementi del terzo periodo possono mostrare il cosiddetto
ottetto espanso. Un concetto equivalente si trova nella teoria del legame di valenza
nellibridizzazione che coinvolge gli orbitali d. Gli orbitali 3d hanno energie vicine a
quelle degli orbitali 3s e 3p e sono quindi in grado d'ibridizzare formando orbitali ibridi
sp3d (con struttura a bipiramide trigonale) e sp3d2 (struttura ottaedrica). In fig.17
sono riportate le strutture dellAsF5 (sp3d) e del SF6 (sp3d2).
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