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Traduzione dal tedesco della sentenza della Corte Costituzionale Tedesca in data 2 marzo
2004, nella quale si afferma che la figura del "guaritore spirituale" non appartiene alla
medicina e che quindi essa pu essere esercitata indipendentemente da regolamentazioni
mediche.
Per comprendere meglio la sentenza, da notare che in Germania esiste, oltre alla figura del
medico, quella dell'Heilpraktiker, il professionista medico "senza abilitazione professionale".
La sentenza stata emessa a causa della richiesta di un guaritore spirituale (quindi la terza
tipologia di "curatore") di vedere regolamentata la propria posizione di somministratore di
"cure spirituali".
MOTIVI:
II ricorso costituzionale concerne l'identificazione di quei soggetti che devono sottostare
all'obbligo di autorizzazione prevista dalla legge sugli Heilpraktiker (quali naturopati e praticanti
di cure non mediche). Il caso in oggetto riguardava invece la pratica delle cosiddette cure
spirituali.
2. Il ricorrente nel giugno 2002 fece domanda per ottenere l'autorizzazione all'esercizio delle
proprie attivit, le cure spirituali, descrivendole nel seguente modo: il tentativo di entrare in contatto
con l'anima del malato. Con l'aiuto delle mani, trasmetterebbe energie positive all'organo prescelto
attivando, in questo modo, le forze di autoguarigione dei suoi clienti.
Egli non effettuerebbe n diagnosi n prescriverebbe medicamenti, n impiegherebbe strumenti
medici. N assicurerebbe certezza di guarigione. Consiglierebbe con insistenza ai malati di
continuare a consultare i medici curanti e gli specialisti.
Pertanto, secondo la sua opinione, il richiedente non avrebbe necessitato di alcun esame di
Heilpraktiker. Considererebbe la sua abilitazione certificata da un documento della Federazione di
Cure Spirituali, un'associazione regolarmente registrata (Dachverbandes Geistiges Heilen) alla
quale apparteneva (alla quale appartiene anche il guaritore spirituale filippino Alex Orbito, n.d.r.).
Ma, dato che l'autorit competente classific l'attivit del ricorrente come pratica della medicina
secondo la legge sugli Heilpraktiker, respinse l'istanza, ritenendo necessaria una verifica delle
conoscenze e capacit del richiedente, a tutela della salute pubblica.
Per di pi, anche trattamenti che di per se non presupporrebbero conoscenze mediche specialistiche,
rientrerebbero ugualmente sotto l'obbligo di autorizzazione, se avessero come conseguenza indiretta
la minaccia per la salute pubblica, e cio se potrebbero ritardare il riconoscimento precoce di una
malattia grave, riconoscimento che presuppone una competenza medica specialistica. Per tali
ragioni, l'opposizione inoltrata, il ricorso allegato, cos come la domanda di abilitazione non furono
accolte.
3. Col suo ricorso costituzionale, il ricorrente chiede l'annullamento della decisione di rigetto
dell'opposizione e delle decisioni del Tribunale Amministrativo e dell'Alto Tribunale
Amministrativo. Lamenta la lesione del suo diritto fondamentale, garantito dall'articolo 12 comma 1
della Legge Costituzionale. La sua attivit non necessiterebbe dell'autorizzazione secondo la legge
sugli Heilpraktiker, perch non si tratterebbe di esercizio della medicina.
Non esisterebbero gravi motivi di pericolo per la salute pubblica che giustifichino la violazione
della sua liberta di scelta professionale dato che, col suo lavoro, non rappresenterebbe alcun
pericolo per la comunit. Infatti, le sue capacit curative non derivano da conoscenze mediche. Non
si pu perci ritenere necessario un esame delle conoscenze nelle discipline mediche, perch non
servirebbe al successivo esercizio della professione.
2. L'accoglimento del ricorso costituzionale motivato dall'affermazione del diritto del ricorrente,
sancito dall'articolo 12 comma 1 della Legge Costituzionale (paragrafo 93 a comma 2 lettera b
BVertGG). Le decisioni impugnate in precedenza hanno disconosciuto il significato e la portata di
questo diritto costituzionale, perch hanno valutato l'attivit del ricorrente come "esercizio della
medicina" nel senso della legge sugli Heilpraktiker. L'obbligo di autorizzazione che da ci deriva
porta ad un'eccessiva limitazione della liberta di scelta professionale del ricorrente. Limitazioni alla
libert di scelta professionale sono ammesse da costante giurisprudenza solo come presupposto per
la tutela di interessi pubblici particolarmente rilevanti e sotto stretta osservanza del principio di
proporzionalit (cfr. BVerfGE 93,213 <235>)
3. La decisione per il rimborso delle spese si fonda sul 34 a comma 2 BverfGG. La determinazione
del valore pecuniario della causa si deduce dal paragrafo 113 comma 2 capoverso 3 BRAGO (cfr.
anche BVerfGE 79, 365066 f).
Jaeger, Homig, Bryde.
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