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Impianti Industriali e

Sicurezza sul Lavoro

Magazzini

realizzazione di un impianto

Impianti Industriali e Sicurezza sul Lavoro


Magazzini
industriali

INTRODUZIONE
Sistemi di immagazzinamento
Progettazione di un magazzino
Terziarizzazione
Picking

Impianti Industriali

Impostazioni
progettuali

Trasporti interni

Scopi dei magazzini


Riserva dei materiali
Conservazione
Razionale disposizione dei materiali

Importanza dei magazzini

Peso economico
Spazio
Esigenze di funzionalit

Tipologie o destinazione
Depositi di fabbrica
magazzino materie prime
raggruppamento dellintera gamma di MP
necessarie per limpianto
magazzino semilavorati
interoperazionale
svincola le stazioni del sistema produttivo tra loro
magazzino prodotti finiti
riceve la produzione dello stabilimento
il primo anello dei depositi distributivi

Tipologie o destinazione
Depositi distributivi
depositi centrali
depositi periferici
centri di Distribuzione (CE.DI)
transit point

Modalit di arrivo e partenza

Tratto da A. Monte,
Elementi di Impianti Industriali,
Ed. Cortina

Aree funzionali

Sistema a blocchi
di un magazzino

Banchine di ricevimento merce


Aree di ricevimento merce
Area stoccaggio u.d.c
Area allestimento ordini (picking)
e imballaggio
Area spedizione
Banchine di spedizione

Indici e parametri di prestazione


Ricettivit
R [u.d.c.] Numero di u.d.c. stoccabili a
magazzino

Selettivit

[%]

Coefficiente di sfruttamento o utilizzazione


superficiale

[%]
Sstoccaggio = superficie del magazzino occupata dalle
udc [m2]
S= superficie totale dellarea di stoccaggio [m2]

Indici e parametri di prestazione


Coefficiente di sfruttamento o utilizzazione
volumetrico

[%]

Vstoccaggio= volume del magazzino occupato dalle


udc [m3]
V= volume totale della zona di stoccaggio [m3]

Potenzialit di movimentazione (throughput)


PM [u.d.c/ora]
numero di u.d.c. movimentabili nellunit di
tempo

Indici e parametri di prestazione


Indice di manodopera:
indica il rapporto fra le tonnellate arrivate a
magazzino o spedite dallo stesso in un certo
periodo di tempo (anno, mese, ...) ed il numero di
ore lavorative degli operatori addetti al magazzino,
nello stesso periodo di tempo;

Indice di potenza
il rapporto fra le tonnellate arrivate/spedite al/dal
magazzino in un T e la potenza elettrica installata
nel magazzino oppure i kWh consumati nello stesso
T.

Indici e parametri di prestazione


G= giacenza media nel periodo T [m3, UDC,
ecc.]
G =

QUANTITA

media

Indici e parametri di prestazione


Indice di rotazione delle merci

Utransito= uscite nel periodo T [m3, UDC, ecc.]


G= giacenza media nel periodo T [m3, UDC, ecc.]

Indice di durata
Giorni di copertura
GG= giorni lavorativi/T

Magazzini

Sistemi di Immagazzinamento

realizzazione di un impianto

Impianti Industriali e Sicurezza sul Lavoro


Introduzione
SISTEMI DI IMMAGAZZINAMENTO
Progettazione di un magazzino
Terziarizzazione
Picking

Magazzini
industriali

TRADIZIONALI O MECCANIZZATI
Magazzini automatici
Mgz per udc di piccole dimens.

Impianti Industriali

Impostazioni
progettuali

Trasporti interni

Classificazione
Magazzini per u.d.c. pallettizzate
magazzini materie prime
magazzini prodotti finiti

Magazzini per u.d.c. di piccole dimensioni


magazzini per il picking
magazzini per il kitting

Magazzini statici
la posizione dellu.d.c. non cambia tra listante di
presa in carico e di prelievo

Magazzini dinamici
la posizione dellu.d.c. variabile nel tempo

Tipologie di impianti
Gli impianti di immagazzinamento o
stoccaggio per unit di carico intere
possono essere suddivisi nelle seguenti
tipologie:
magazzini statici
catasta
scaffalature tradizionali
scaffalature passanti

magazzini dinamici
magazzini a scaffali mobili
magazzini automatici o intensivi

Catasta

Magazzino statico
Udc sovrapponibili
Semplicit, riconfigurabilit
Elevati coefficienti di
sfruttamento
superficiali/volumetrici
Selettivit 1
Basso costo della ricettivit
Bassa potenzialit di
Tratto da Caron, Marchet, Wegner, Impianti di
movimentazione a causa spostamenti
movimentazione e stoccaggio, HOEPLI
supplementari per accesso alle u.d.c.

Scaffalature tradizionali
Scaffalature con elementi
di
sostegno
udc
accessibili da entrambi i
lati
Selettivit = 1
Nessun
vincolo sulla
politica di prelievo
Tipologia di carrelli e
prestazioni
del
magazzino
Aumentando la larghezza
dei corridoi diminuisce lo
sfruttamento superficiale
Aumentando
laltezza
delle
scaffalature
aumenta lo sfruttamento
volumetrico

Scaffalature tradizionali

principali
elementi
costitutivi

Tratto da A. Monte,
Elementi di Impianti Industriali,
Ed. Cortina

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Esempi

Scaffalature tradizionali
Posizionamento dei pallet

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Scaffalature tradizionali
Posizionamento dei pallet

Scaffalature tradizionali

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Dimensionamento vano-pallet

Scaffalature
tradizionali
Posizionamento
dei pallet
(Norma UNI EN 15620)

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Scaffalature tradizionali
Cantilever per barre o tubi

Tipologie di impianti
Gli impianti di immagazzinamento o
stoccaggio per unit di carico intere
possono essere suddivisi nelle seguenti
tipologie:
magazzini statici
catasta
scaffalature tradizionali
scaffalature passanti

magazzini dinamici
magazzini a scaffali mobili

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Scaffalature
passanti

Tratto da A. Monte, Elementi di Impianti Industriali, Ed. Cortina

Scaffalature passanti
Prevedono lutilizzo di scaffalature di sostegno pallet
Lo stoccaggio avviene sul lato lungo per consentire il
passaggio del carrello
Drive in
Carico e scarico dallo stesso lato
logica LIFO

Drive through Carico e scarico da lati opposti


logica FIFO

Coefficienti di sfruttamento volumetrici maggiori


rispetto alla catasta grazie alla possibilit di elevarsi
in altezza.
Selettivit 1

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Scaffalature
passanti

Tratto da A. Monte, Elementi di Impianti Industriali, Ed. Cortina

Scaffalature passanti: controventatura


CONTROVENTATURA
POSTERIORE

TORRE DI CONTROVENTO

Tratto da A. Monte, Elementi di Impianti Industriali, Ed. Cortina

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Tipologie di impianti
Gli impianti di immagazzinamento o
stoccaggio per unit di carico intere
possono essere suddivisi nelle seguenti
tipologie:
magazzini statici
catasta
scaffalature tradizionali
scaffalature passanti

magazzini dinamici
magazzini a scaffali mobili

Magazzini dinamici
I magazzini dinamici consentono di
aumentare lutilizzazione dello spazio
movimentando le udc o gli scaffali, in
modo da ridurre al minimo lo spazio per i
corridoi di movimentazione
Possono essere del tipo:
gravit o live storage
con carrello di trasferimento

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Magazzini dinamici
A gravit o Live storage

Rulli frenanti + dispositivo


Tratto da A. Monte,
Elementi di Impianti Industriali,
meccanico di separazione con
Ed. Cortina
arresto finale dinamico

Magazzini dinamici
A gravit o Live storage
utilizzo di scaffalature dotate di scaffalature o rulliere
inclinate con pendenze max del 3-4 %, lunghezze
corsie sino a 15-18 m, altezze sino a circa 10 m
coefficienti di sfruttamento volumetrici maggiori
rispetto alla catasta e al magazzino passante grazie
alla possibilit di elevarsi maggiormente in altezza
coefficienti di sfruttamento superficiali maggiori
rispetto agli scaffali passanti, grazie alla possibilit di
eliminare del tutto i corridoi di accesso
gestione FIFO
selettivit 1
hanno un costo di realizzazione elevato

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Magazzini dinamici
Scaffale a gravit per colli

Magazzini dinamici
A gravit o Live storage
possibilit di utilizzo per contenitori di piccole
dimensioni

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Magazzini dinamici
Con carrello di trasferimento

Tratto da A. Monte, Elementi di Impianti Industriali, Ed. Cortina

Collocazione maglia

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Tipologie di impianti
Gli impianti di immagazzinamento o
stoccaggio per unit di carico intere
possono essere suddivisi nelle seguenti
tipologie:
magazzini statici
catasta
scaffalature tradizionali
scaffalature passanti

magazzini dinamici
magazzini a scaffali mobili

Magazzini a scaffali mobili

Tratto da A. Monte, Elementi di Impianti Industriali, Ed. Cortina

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Magazzini a scaffali mobili


Sistema di scaffalature scorrevoli
Elevato sfruttamento superficiale e volumetrico
grazie alla bassa incidenza di corridoi
Determinano la presenza di scaffalature e sistema di
movimentazione contemporaneamente
Hanno un basso indice di selettivit e una
potenzialit di movimentazione
Costo di realizzazione e di manutenzione elevati
Utilizzate solo per applicazioni particolari

Sistemicompattabilidistoccaggio
intensivo

1. Risparmiodel50%superficieoccupatae
incrementofinoal180%dellacapacitdi
stoccaggio;
2. PossibilitdigestireUdCingombranti/difformi
3. Prevenzioneinfortunigarantitadabarriere
luminose
4. Indicazioniinerentiaicarichi:standard
europeoEN15512

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Sistemi di stoccaggio: norme tecniche


di riferimento
Norme Tecniche relative ai sistemi di stoccaggio
Norma
Titolo
UNI EN 15878

Termini e definizioni

UNI EN 15512

Sistemi di stoccaggio statici di acciaio, Scaffalature porta-pallet:


Principi per la progettazione strutturale

UNI EN 15620

Sistemi di stoccaggio statici di acciaio, Scaffalature porta-pallet:


Tolleranze, deformazioni, interspazi

UNI EN 15629

Sistemi di stoccaggio statici di acciaio: Specifiche


dell'attrezzatura di immagazzinaggio

UNI EN 15635

Sistemi di stoccaggio statiti di acciaio: Utilizzo e manutenzione


dell'attrezzatura di immagazzinaggio

prEN 16681

Progettazione delle scaffalature in zone sismiche

EN: identifica le norme elaborate dal CEN (Comit Europen de Normalisation)

Scaffalature
tradizionali
Posizionamento
dei pallet
(Norma UNI EN 15620)

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Coeff. utilizzazione
superficiale
Valutazione per le seguenti tipologie:
magazzino a scaffali bifronti con carrelli
a forche retrattili
magazzino a scaffali bifronti con carrelli
trilaterali
magazzino live storage

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Scaffali bifronte / forche retrattili


Dim. unit di carico
Dim. posto pallet
Ampiezza corridoio
Dim. modulo unitario

0,80x1,20x1,10 m
1,00x1,30x1,30 m
2,50 m
1,00x(1,30+1,25)=2,55 m

H max presa forche


Livelli di stoccaggio
Altezza scaffalatura
N.pallets per modulo

6,50 m
6
(1,3x5+1,1)=7,60 m
6

Coefficiente utilizzazione
superficiale
2,35 pallet/m

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Scaffali bifronte / trilaterale


Dim. unit di carico
Dim. posto pallet
Ampiezza corridoio
Dim. modulo unitario

0,80x1,20x1,10 m
1,00x1,30x1,30 m
1,80 m
1,00x(1,30+0,90)=2,20 m

H max presa forche


Livelli di stoccaggio
Altezza scaffalatura
N.pallets per modulo

11,70 m
10
(1,3x9+1,1)=12,80 m
10

Coefficiente utilizzazione
superficiale
4,54 pallet/m

49

Magazzino live storage


Dim. unit di carico
Dim. posto pallet
Ampiezza corridoio
Dim. modulo unitario

0,80x1,20x1,10 m
1,00x1,30x1,30 m

Altezza fabbricato
H max presa forche
Livelli di stoccaggio
Altezza scaffalatura
N.pallets per modulo

18 m
15,60 m
13
16,70 m
13

1,00x1,30=1,30 m

Coefficiente utilizzazione
superficiale
10,00 pallet/m

14 m
11,70 m
10
12,80 m
10

7,70 pallet/m
50

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Riepilogo
pallets/m

RETRATTILI
TRILATERALI
LIVE STORAGE
LIVE STORAGE

(h 18 m)
(h 14 m)

2,35
4,54
10,00
7,70

altezza
scaffalatura
7,60 m
12,80 m
16,70 m
12,80 m

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Impianti Industriali e Sicurezza sul Lavoro


Magazzini
industriali

Introduzione
Sistemi di Immagazzinamento
PROGETTAZIONE DI UN MGZ TRADIZIONALE
Terziarizzazione
Picking

Impianti Industriali

Impostazioni
progettuali

Trasporti interni

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Scaffalature bifronti
Nella progettazione ci poniamo tre quesiti:
qual il lay-out che consente di minimizzare i costi?
funzione del sistema di movimentazione e altezza
qual il numero di mezzi di movimentazione,
con particolare attenzione ai momenti di punta?
funzione del sistema di movimentazione e lay-out
quale tipologia di mezzi di movimentazione?
funzione dei vincoli planovolumetrici

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Layout trasversale magazzino


Sfrutta meglio l'area disponibile in
quanto non prevede corridoi di
collegamento lungo il lato pi lungo

I/O

27

Layout longitudinale magazzino


Consente ai
carrelli una
maggiore
variet
di
percorsi,
evitando il
forzato
passaggio
per
il
corridoio
centrale
che
pu
causare
problemi di
traffico.

I/O

Layout longitudinale magazzino:


potenzialit ricettiva

28

SISTEMA DI MOVIMENTAZIONE
Occorre determinare la
durata media dei cicli di prelievo/immissione
dipende da:
lay-out delle scaffalature
allocazione fisica degli articoli
caratteristica dei cicli (semplici o combinati)
prestazione dei mezzi di movimentazione e
relativa modalit operative
gestione delle operazioni
punto di accesso

Tempo ciclo = tempo fisso + tempo variabile


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LAY-OUT

58

29

Determinazione numero carrelli

n = numero di corridoi
m = numero pallet lungo
la scaffalatura
j = livelli di stoccaggio

Ipotesi:
cicli semplici
percorsi rettilinei
equiprobabilit di
accesso a qualsiasi vano
punto di carico/scarico al centro del fronte scaffalatura

59

Determinazione numero carrelli


Percorso totale medio per la
movimentazione delle unit di carico
si determina considerando:
viaggio per limmissione con ritorno a vuoto
viaggio per il prelievo con andata a vuoto

60

30

Determinazione numero carrelli


Durata del ciclo di movimentazione
vt = velocit media di traslazione orizzontale
vs = velocit media di sollevamento/discesa
(h = altezza posto pallet)

tf = somma dei tempi fissi (immissione + prelievo)

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Determinazione numero carrelli


Numero di carrelli necessario
f = pallet movimentati in un anno (o periodo di
tempo)
y = giorno in un anno (o periodo di tempo)
g = ore di funzionamento al giorno
= coefficiente di utilizzazione

62

31

Interdipendenza tra lay-out e


sistema di movimentazione

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