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a.a.

2014/2015
Corso di Filosofia Teoretica
(prof. Luca Guidetti)

IL PROBLEMA DELLA CONOSCENZA NELLO


SCETTICISMO:
DAVID HUME ED ENESIDEMO GOTTLOB
ERNST SCHULZE.

Empirismo e scetticismo
Locke: la conoscenza umana va ristretta nei
limiti dellesperienza; ma entro questi limiti
essa ha una piena validit e oggettivit.
Hume: la conoscenza, ristretta nei limiti
dellesperienza, non mai oggettiva e certa,
ma soltanto probabile.
Vi dunque in Hume unintonazione scettica
che manca in Locke.
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Hume probabilismo - Enesidemo


Si tratta di uno scetticismo probabilistico o accademico
(Arcesilao e Carneade: III-II sec. a.C.) che si avvicina allo
scetticismo dialettico di Enesidemo di Cnosso (I sec. A.C.),
enunciatore dei cosiddetti Tropoi o Logoi, cio degli argomenti
che vogliono dimostrare la relativit di tutte le nostre cognizioni
e quindi lirraggiungibilit della verit.
Si tratta di vere e proprie categorie scettiche:
- Differenze nel modo di percepire;

- Differenze fra gli uomini nei gusti, nei costumi e nei giudizi;
- Differenze fra i sensi (vista, udito ecc.)
- Differenza delle circostanze;
- Differenze di spazio e di tempo;
- Differenza nelle mescolanze delle cose;

(categoria fondamentale)
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Gottlob Ernst Schulze (1761-1833)


il nuovo Enesidemo
Maestro di Schopenhauer, Schulze attacca la dottrina kantiana
accusandola di dogmatismo.
La sua tesi centrale : lo scetticismo di Hume non stato affatto
confutato dalla filosofia critica di Kant.
La filosofia di Kant, infatti, si basa su un fondamentale errore ontologico,
ovvero per dirla con gli antichi su unillecita metabasis:
Dal fatto che qualcosa debba essere pensato in un certo modo (es.: la
conoscenza universale e necessaria possibile solo attraverso intuizioni
pure, categorie e giudizi sintetici a priori), non segue che esso sia anche
in questo determinato modo (cio che le categorie siano oggettive e che
esistano intuizioni pure e giudizi sintetici a priori).
Inoltre, nelargomentazione kantiana le condizioni della conoscenza sono
concepite come cause reali della conoscenza. Dunque il passaggio dal
pensiero allessere presuppone gi la categoria della causalit.
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Testi
D. Hume, Trattato sulla natura umana, Laterza,
Roma-Bari, 1982, vol. I, pp. 1-285 (tutto il Libro
primo: Sullintelletto). possibile utilizzare
anche altre edizioni, a condizione di rispettare la
parte dellopera da studiare per lesame, cio
tutto il Libro primo Sullintelletto. Il testo sar
disponibile nel Materiale didattico.
G.E. Schulze, Enesidemo o dei Fondamenti della
Filosofia elementare, a cura di A. Pupi, Laterza,
Bari, 1971, pp. 180-229 (Breve esposizione
dello scetticismo humiano). Il testo sar
disponibile nel Materiale didattico.
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Brevi cenni sulla vita di Hume


Nasce a Edimburgo nel 1711 da famiglia appartenente alla
piccola nobilt terriera.
La struttura sociale ed economica della Scozia (che nel 1707 si
era unita allInghilterra) era molto arretrata: vi era una
struttura feudale con servit della gleba e rigida disciplina
religiosa presso i presbiteriani.
Controllo dei costumi privati, superstizione e fanatismo; quasi
sconosciuto il libero pensiero.
Dopo il College Hume si iscrive alla facolt di giurisprudenza
dellUniversit di Edimburgo. La sua formazione classica:
Cicerone, Seneca, Plutarco, Lucrezio. Tra gli inglesi: Locke,
Bacone, Hutcheson, Berkeley; tra i francesi: Bayle e
Montaigne.
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Brevi cenni sulla vita di Hume


Da subito si dichiara insoddisfatto del dibattito filosofico a lui
contemporaneo, pi basato su opinioni che sullesperienza.
Si rende conto che le sue tesi filosofiche, esposte in uno scritto che nella
seconda met degli anni trenta stava componendo durante un soggiorno
in Francia, sono rivoluzionarie.
Nel gennaio del 1739 pubblica i primi due libri del Trattato sulla natura
umana (Sullintelletto e Sulle passioni), ma lopera non ebbe il
successo che Hume si attendeva.
Verso la fine del 1740, per intercessione di Hutcheson, professore di
filosofia morale a Glasgow, esce il terzo libro, Sulla morale.
Per richiamare lattenzione sul suo lavoro, verso la fine del 1739 pubblica
un Estratto di poche decine di pagine del Trattato, in modo da evidenziare
i capisaldi del suo discorso e ripresentare le sue tesi con maggiore
semplicit ed efficacia.
Nel frattempo, inizia staccarsi dalla sua opera giovanile componendo dei
Saggi con uno stile divulgativo pi adatto a far presa su un pubblico pi
ampio. Nel 1741-42 pubblica i Saggi morali e politici.
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Brevi cenni sulla vita di Hume


Nel 1745 si svolge un aspro conflitto per la sua chiamata alla
cattedra di filosofia morale a Edimburgo. Viene attaccato dai
ministri presbiteriani della citt e accusato di scetticismo, ateismo,
negazione della morale. Nella seconda met degli anni 40 Hume
pens di rielaborare il Trattato. Nel 1748 pubblica i Saggi filosofici
sullintelletto umano che, dal 1758, prenderanno il nome di Ricerca
sullintelletto umano.
Dal 1749 al 1751 pubblica la Ricerca sui principi della morale e nel
1752 comincia a lavorare alla Storia dellInghilterra che terminer
nel 1762.
Per poco non fu scomunicato dalla Chiesa presbiteriana scozzese.
Gli anni dal 1763 al 1775 passano abbastanza tranquilli e anche le
condizioni economiche migliorano notevolmente. In Francia
incontra numerosi filosofi illuministi: DAlembert, Buffon, Diderot,
Helvetius, DHolbach.
Muore nel 1776 dopo aver appena terminato di scrivere la sua
Autobiografia.
Postumi, a cura del nipote, verranno pubblicati i Dialoghi sulla
religione naturale.
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Trattato sulla natura umana


Introduzione
Hume presenta una valutazione dello status quaestionis
riguardo alla ricerca filosofica.
Si tratta di una situazione disastrosa: petizioni di principio,
mancanza di conoscenze logiche riguardo alle inferenze,
mancanza di coerenza.
La filosofia si ridotta a eloquenza.
Per rimediare a tutto ci, bisogna recuperare il contatto tra il
pensiero e
, le sue forze e le
sue facolt mentali.
Luomo quindi al tempo stesso soggetto e oggetto.
La logica ha come compito quello di spiegare i principi e le
operazioni della facolt di ragione e delle idee.
LA SOLA BASE SOLIDA PER LA SCIENZA DELLUOMO
costituita dallESPERIENZA e dallOSSERVAZIONE.
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Introduzione
La prospettiva newtoniana
La filosofia sperimentale deve dunque passare
dalle ricerche naturali alla ricerca umana. Ci
che avvenuto con la rivoluzione scientifica
rispetto alla natura deve avvenire rispetto
alluomo: rivoluzione sperimentale verso il
soggetto.
Per fare questo occorre per libert e
tolleranza.
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Introduzione
Lindagine degli effetti
In realt lessenza della mente ci ignota come quella degli oggetti
esterni. Sia il soggetto che loggetto sono essenze metafisiche.
Come li si pu allora conoscere?
Lo si pu fare senza postulare principi da cui ricavare teoremi, ma
attraverso lo studio degli effetti risultanti, dalla differenza delle
circostanze e delle sue particolari condizioni.
Anche luniversale non pu che essere induttivo: si tratta di una
generalizzazione dellesperienza che in ogni caso non pu mai
portare a verit ultime e originarie.
Questo difetto, daltra parte, non solo della filosofia, ma di tutte
le scienze e le arti: non si pu mai andare oltre lesperienza.
Lesperienza tuttavia diversa nel caso delle scienze naturali e in
quello delle scienze morali: nel secondo caso, infatti, non si pu fare
un esperimento, cio mettere in certe condizioni, ricreate ad arte,
un oggetto, ma bisogna avvalersi dellosservazione empirica.
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Suddivisione del
Trattato sulla natura umana

Sullintelletto

Le idee
in generale
(origine,
composizione ecc.)

Le idee
di spazio e di tempo

Sulle passioni

Conoscenza e
probabilit
(causa ed effetto)

Sulla morale

Lo scetticismo

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Parte prima: Le idee

Lorigine delle idee


Tutte le percezioni della mente si possono dividere in due
classi, che chiamer impressioni e idee. La differenza fra esse
consiste nel grado diverso di forza e vivacit con cui
colpiscono la nostra mente e penetrano nella coscienza.
Due sono dunque i criteri che Hume intreccia:

Ogni percezione doppia, potendosi mostrare sia come


impressione sia come idea.
Tra il sentire e il pensare c solo una diversit di grado.
Es: nel sonno, nella febbre e nella follia le idee possono
avvicinarsi alle impressioni.
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Parte prima: Le idee

Percezioni semplici e complesse


Tutte le percezioni, di qualsiasi specie esse siano
(impressioni o idee), sono semplici o complesse. Es:
la percezione di una mela complessa, perch
implica diverse parti o qualit percettive: colore,
sapore, odore ecc. (le parti percettive).
Qual il rapporto tra impressioni e idee?
Certamente ogni impressione semplice ha unidea
semplice che le somiglia (e viceversa), ma non ogni
impressione complessa ha unidea complessa che le
somiglia, n sempre, viceversa, ogni idea complessa
ha unimpressione complessa che le corrisponde.
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Parte prima: Le idee

Il rapporto genetico tra impressioni e idee


Tutte le idee semplici derivano da impressioni semplici e le
rappresentano esattamente.
Priorit delle impressioni, dunque: Le nostre idee,
presentandosi, non producono le corrispondenti impressioni.
Ma esistono casi in cui noi possiamo farci unidea senza avere
la corrispondente impressione: il caso delle scala dei colori
e delle sfumature in uno stesso colore.
Esistono poi idee secondarie che sono immagini di quelle
primarie, come quando ragioniamo intorno alle idee, cio ci
facciamo idee sulle idee.

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Parte prima: Le idee

Come bisogna procedere nellindagine?


Le impressioni si dividono in:
Impressioni di sensazione (pi comunemente: sensazioni);
Impressioni di riflessione: derivano da idee create da
impressioni di sensazione, in questordine:
Sensazione (es: caldo, freddo)
Idea (piacere, dolore ecc.)
Impressioni di riflessione (desiderio, avversione, speranza,
timore ecc.)
Nuove idee riprodotte dalla memoria e dallimmaginazione.
Come si vede, le parti pi significative dellesperienza sono
costituite da idee: dunque da queste che bisogna
cominciare lindagine.
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Parte prima: Le idee

Memoria e immaginazione
Come avviene la ri-apparizione alla mente di unimpressione? In
forma di idea.
Se questidea conserva almeno una parte della vivacit
originaria, allora unidea della memoria;
Se invece perde questa vivacit, unidea dellimmaginazione.
Vi poi unaltra differenza: mentre limmaginazione pu variare
lordine delle impressioni originarie, la memoria deve attenersi
a questordine. La memoria pu variare lordine delle
impressioni, ma se lo fa difettosa o falsa, oppure un
cambiamento volontario nella consapevolezza di trasgredire la
norma. La funzione della memoria di riprodurre lordine e la
posizione delle impressioni.
La funzione dellimmaginazione di cambiare questordine.
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Parte prima: Le idee

Lassociazione delle idee


Limmaginazione sovrana e libera, cio pu sempre
unire e dividere le idee come vuole.
Ma comunemente le idee, anche nellimmaginazione,
sono legate tra di loro, cio connesse da regole o
principi.
Queste regole non sono metafisiche, perch possono
sempre essere trasgredite.
Sono invece delle forze o propriet associative che
stabiliscono connessioni. Esse sono di tre tipi:

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Parte prima: Le idee

Lassociazione delle idee


Si tratta di propriet inferenziali. Cos uninferenza? un
passaggio da un termine a un altro senza implicazioni
semantiche.
La prima (rassomiglianza) si fonda sul principio didentit;
La seconda (contiguit) sulla consuetudine e
sullabitudine;
La terza (causa ed effetto) la connessione pi forte
perch a fondamento, storicamente, di ogni spiegazione
scientifica.
La distanza indebolisce sempre pi queste relazioni
poich sono necessari degli oggetti intermedi.
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Parte prima: Le idee

Lassociazione delle idee


La causalit inoltre la connessione pi ampia di tutte perch
rappresenta linfluenza di un oggetto su un altro:
come azione,
come movimento,
come fattore esistenziale.
Inoltre la causalit non sempre una relazione effettiva, ma anche
una relazione potenziale: ad es.: relazioni di interesse e di dovere.
Hume per sempre attento a frenare il desiderio di cercare le
cause ultime: questo porta infatti a ragionamenti oscuri e incerti.
Meglio esaminare gli effetti, che sono sempre dei fatti riprodotti in
idee complesse che si dividono in idee di:

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Parte prima: Le idee

Le relazioni
Hume intende per relazione ogni specie di paragone o confronto.
Si possono evidenziare i seguenti tipi di comparazione:
1) Rassomiglianza. una propriet a carattere estensionale:
quanto pi vasta, tanto pi debole, quanto pi ristretta,
tento pi forte.
2) Identit. la relazione pi ristretta di tutte, ma anche la pi
universale.
3) Spazio e tempo. Per universalit sono secondi solo allidentit.
4) Quantit
5) Qualit (grado)
6) Contrariet
7) Causa ed effetto
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Il problema della sostanza

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La sostanza
Non c alcuna idea di sostanza che sia distinta
da quella di una collezione di qualit
particolari.
Lidea di sostanza nasce perch le qualit
particolari vengono riferite a qualcosa di
sconosciuto.
Questo processo pu essere infinito:
scopriamo infatti sempre nuove qualit o
attributi di uno oggetto che vengono a far
parte della loro sostanza.
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Le idee astratte
Le idee astratte sono generali o particolari?
Berkeley: tutte le idee generali non sono altro che idee
particolari congiunte a una parola che svolge una funzione
generalizzatrice. La parola svolge una funzione di segno.
Questa posizione di Berkeley condivisa da Hume.
Lastrazione non implica una separazione, ma solo
lintroduzione di un termine che svolge una funzione di
generalizzazione. Es: lidea generale di una linea ha sempre
un preciso grado di qualit e quantit che vengono intese
come rappresentanti di altre linee di diverso grado.
Non esiste infatti unimpressione che non abbia un
particolare grado o proporzione. Quindi anche le idee sono
sempre particolari: infatti lidea solo unimpressione pi
debole.
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Le idee astratte
Formarsi unidea di un oggetto o formarsi unidea
semplicemente sono la stessa cosa.
Le idee astratte sono quindi individuali, per quanto possano
risultare generali per ci che rappresentano. Limmagine
nella mente sempre quella di un oggetto particolare,
anche se la usiamo come se loggetto fosse universale.
Ci che spinge a formare un idea astratta un bisogno
della vita, uno scopo pratico.
Quindi: unidea particolare diventa generale col venire
unita a un termine generale, cio a un termine che per
associazione abituale si trova in relazione con molte altre
idee particolari e le richiama allimmaginazione.
Solo con labitudine le idee possono diventare generali.
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Le idee astratte
Bisogna rispettare questo principio: tutte le idee che sono differenti,
sono separabili.
Ma la distinzione razionale dellastrazione non implica n differenza
n separazione.
La distinzione razionale non crea idee separate, ma solo idee
esaminate secondo differenti aspetti e secondo le relazioni di
somiglianza di cui sono suscettibili.
Noi accompagniamo le idee con una specie di riflessione, di cui
labitudine fa s che ci accorgiamo appena.
Se uno cinvitasse a considerare la figura di una sfera di marmo
bianco senza pensare al suo colore, ci chiederebbe una cosa
impossibile. Il suo invito significa allora: considera insieme la figura e
il colore, ma tieni docchio la somiglianza con la sfera di altro
qualsivoglia colore o sostanza.
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La teoriateoria-delladella-conoscenza

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