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LA COSTRUZIONE DELLO STAMPO

Per realizzare qualsiasi oggetto in materiale composito, sia per colata che per stratificazione, occorre uno
stampo sul quale modellare il manufatto che si vuole costruire.
Il punto di partenza per la costruzione di uno stampo il modello originale, che dovr essere realizzato in
grandezza naturale, identico al pezzo che si vuole ottenere. Su questo modello si costruisce lo stampo
femmina, normalmente in vetroresina, oppure in alcuni casi si pu ricorrere al gesso.
COSTRUZIONE DEL MODELLO
Nel decidere come costruire il modello bisogna tener conto delle sue dimensioni e configurazione; in base a
questi elementi scegliere il materiale pi adatto e facile da lavorare purch abbia una discreta solidit e una
superficie compatta.
I materiale normalmente usato il legno; altri materiali sono il gesso, o poliuretano espanso rigido. Come
modello si pu utilizzare anche un pezzo gi esistente che si voglia riprodurre. In questo caso volendo si
possono apportare modifiche con dello stucco metallico da carrozzeria.
In ogni modo il modello dovr essere rifinito con estrema cura , altrimenti ogni minimo difetto verr
riprodotto dallo stampo e lo stesso difetto apparir poi nel pezzo finito. E' importante ricordare che ogni
irregolarit o asperit superficiale un appiglio che ostacoler il distacco. E' pi semplice porre cura nel
rifinire il modello, che in positivo, che intervenire poi nello stampo lavorando sul negativo. Occorre
stuccare accuratamente ogni giunzione, arrotondare gli angoli o spigoli vivi. Il modello dovr essere poi
carteggiato e trattato con una vernice turapori. Infine, dopo il posizionamento, come vedremo pi avanti,
dovranno essere rifiniti con una vernice poliuretanica bicomponente, in modo da rendere la sua superficie
lucida e compatta, e consentire una efficace azione degli agenti distaccanti.
I modelli in gesso dovranno essere completamente asciutti e rifiniti anche questi con vernici turapori, allo
scopo di ottenere una superficie idonea . Anche in questo caso rifinire con una vernice a base epossidica o
poliuretanica bicomponente, tipo da carrozzeria.
Lo stampo deve staccarsi facilmente dal modello, possibilmente senza danneggiarlo; per un errore di
costruzione, o per altri motivi, potrebbe sorgere la necessit di dover rifare lo stampo, in questo caso
occorre che il modello rimanga integro. Alcune tecniche per prevedono comunque la distruzione del
modello, in questo caso necessario avere molta cura nella costruzione dello stampo.
Nel preparare il modello occorre tener conto di come sar realizzato lo stampo: semplice a conchiglia, per
oggetti svasati, oppure in pi parti per ottenere il tutto tondo o nel caso che il modello abbia dei
sottosquadro. Nel caso di oggetti semplici, che possono essere sformati da uno stampo singolo monovalva,
necessario che il modello abbia le pareti verticali svasate, o tronco coniche con un angolo di almeno 5E
per consentire l'estrazione. Altrimenti, anche se vi un leggero sottosquadro, si costretti a eseguire uno
stampo multiplo.

posizionamento del modello


modelli semplici per stampi monovalva
Il modello deve essere fissato e avvitato su un piano con superficie liscia, come ad esempio un laminato, in
modo che rimanga un bordo perimetrale di 5 cm. attorno al modello L'angolo di raccordo deve essere
arrotondato con un raggio di almeno 2 mm. con dello stucco metallico.
Se il bordo del pezzo non in piano occorre sagomare un lamierino che ne segua la linea, fissandolo con
stucco metallico. Il lamierino deve formare una sorta di falda di almeno 5 cm. ad angolo retto con il
modello, per tutto il suo perimetro.

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Dopo di ci si applica la vernice finale su tutto il modello, compreso il bordo, in modo che la finitura ricopra
tutta la superficie senza soluzione di continuit.
Il modello pronto a ricevere il trattamento distaccante e dopodich si pu iniziare la stratificazione dello
stampo.
Modelli con sottosquadro per la costruzione di stampi in pi parti
Se il modello ha una configurazione complessa o presenta dei sottosquadro, necessario suddividere lo
stampo in pi parti per consentirne la sformatura.
Se il modello ha una base d'appoggio, si fissa su un piano, come indicato nel capitolo precedente e si
applica la mano di finitura a tutta la superficie.
Mentre se deve essere riprodotto a tutto tondo, occorre comunque creare un appoggio provvisorio, una
sorta di piedistallo alto 20 cm. collocato nel punto pi opportuno, in modo da mantenere il modello sollevato
e poter accedere a tutte le sue parti. In questo caso la mano di finitura va applicata prima del
posizionamento.
Esaminando la figura del modello si stabiliscono la linea ideale di divisione dello stampo, che pu essere in
due o pi elementi, in modo che possano liberarsi dal modello senza incontrare ostacoli dovuti a
sottosquadro, e si tracciano con un pennarello.
Per la divisione delle varie parti dello stampo si utilizza il sistema dei lamierini divisori. Con questo
procedimento i vari elementi vengono eseguiti uno alla volta.
In corrispondenza della linea tracciata si posiziona una lamina divisoria, perpendicolare al modello, per
delimitare una porzione dello stampo. Come divisorio si pu utilizzare un lamierino di alluminio, o una
plastica che si possa tagliare e piegare facilmente, ma che rimanga abbastanza rigida.
Si ritagliano delle strisce alte circa 5 cm, seguendo perfettamente il profilo del modello, e si posizionano
seguendo la linea, fino a contornare la prima porzione di stampo che si deve costruire. Nelle parti curve si
taglia il lamierino in pi segmenti e si posizionano a ventaglio, facendo combaciare le giunzioni di testa;
evitare sovrapposizioni e allinearle con nastro adesivo sul retro.
La lamina divisoria si fissa al modello con un grosso cordone di plastilina dura, premuto con le dita, dalla
parte esterna della zona delimitata; evitare di usare stucco metallico, altrimenti sar poi difficile staccarlo
dalla superficie del modello senza danneggiarlo. Rimuovere l'eventuale plastilina che sia debordata sotto la
lamina verso la parte delimitata, in modo che rimanga un netto angolo retto.
A questo punto si pu procedere con il trattamento distaccante a tutta la zona delimitata, compresa la
superficie del lamierino: una mano di Polivinol e poi le varie mani di cera.

COSTRUZIONE DELLO STAMPO


Come gi accennato gli stampi si costruiscono generalmente in vetroresina; la loro costruzione richiede
impegno, perizia e ore di lavoro, e si giustifica per gli oggetti complessi o se vengono sfruttati per la
produzione di pi pezzi. Per oggetti semplici e piatti si possono realizzare stampi in gesso. Bisogna tener
conto per che lo stampo in gesso ha una durata limitata.
Un'altra categoria sono gli stampi monolitici a struttura rigida, eseguiti esclusivamente in epossidica. Il
supporto non in stratificato, ma un blocco compatto costituito da un impasto di resina caricata con inerti.
Con questo procedimento si ottengono stampi estremamente resistenti e viene adottato sia per stampi di
piccoli oggetti, piatti e svasati che nel settore industriale, per la schiumatura del poliuretano o per
l'imbutitura di laminati metallici, come il rame o l'argento nella riproduzione di oggetti e figure a sbalzo o
cesellate.
Gli stampi in vetroresina sono composti da uno specifico gel coat per stampi, che risulta la superficie
interna, e da una struttura esterna in resina poliestere e fibre di vetro. La struttura deve avere uno spessore

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adeguato alle dimensioni per assicurarne la stabilit ed evitare deformazioni.

1) APPLICAZIONE DEL GEL COAT


Il gel coat poliestere da stampi R-21 di colore rosso amaranto. Si catalizza la quantit desiderata con il 2%
di MEKP e si mescola (vedi capitolo gel coat) Si applica a pennello o a spruzzo in una o due mani
direttamente sul modello con uno spessore totale di 0,5 - 1 mm.
Attendere almeno 4 ore che il gel coat sia sufficientemente indurito prima di procedere con la
stratificazione.
In questo frattempo si procede con l'arrotondamento degli spigoli vivi. Se il modello presenta spigoli,
rientranze o dettagli, occorre addolcire gli angoli con un impasto preparato al momento, composto dallo
stesso gel coat caricato con microsfere per addensarlo. Si applica l'impasto a pennello sulla mano di gel
coat appena indurito ma ancora appiccicoso, in modo da arrotondare gli angoli e colmare le eventuali
piccole rientranze dei dettagli. Altrimenti quando si stratifica, le fibre del mat non riusciranno a penetrare nei
dettagli o seguire gli angoli vivi, con il rischio che vi rimangano delle zone vuote o delle bolle d'aria
racchiuse dietro il leggero strato di gel coat che potrebbe cedere poi con la minima pressione.
2) STRATIFICAZIONE DELLA STRUTTURA
Per evitare che la fibra del mat segni la superficie del pezzo, cio che guardando il pezzo finito con luce
radente mostri il segno delle fibre, consigliabile iniziare con un mat di superficie. Anche perch essendo
molto morbido questo si adatta meglio alla superficie creando un cuscino: un buon aggancio ai successivi
strati di mat
Per la struttura dello stampo si utilizza la resina poliestere 601, catalizzata con 2% di MEKP. Il pot-life della
miscela breve, catalizzare piccole quantit di resina alla volta, che possano essere applicate entro 15
minuti. Per l'impregnazione delle fibre si utilizza un rullino di pelo rasato per le superfici pi estese, ed un
pennello per raggiungere i punti difficili e rifinire i bordi.
Si inizia applicando uno strato di resina su una porzione dello stampo. Vi si adagia il mat di superficie,
meglio se tagliato in piccoli frammenti per facilitarne l'adattamento alle forme e si impregna picchiettando
con il pennello o passando ripetutamente il rullo imbevuto di resina, fino alla completa saturazione delle
fibre. Subito di seguito si inizia ad applicare il mat pesante da 300 gr. anche questo strappato in frammenti,
facendoli rimontare uno sull'altro per creare un reticolo uniforme, impregnandoli con la resina. Si prosegue
fino a coprire tutta la superficie e senza interruzione si posano gli altri strati di mat.
Per uno stampo di medie dimensioni occorrono 3 - 4 strati di mat da 300 gr/mq in modo da raggiungere
uno spessore di circa 3 mm. Tutt'attorno nel bordo consigliabile aumentare lo spessore, aggiungendo
delle strisce di mat, allo scopo di creare una robusta flangia che servir per la congiunzione dei vari
elementi dello stampo; questa flangia perimetrale contribuir inoltre all'irrigidimento di ogni singolo guscio.
Lo stratificato in eccesso che sporge oltre il bordo verr poi rifilato dopo indurito.
Nei gusci di grosse dimensioni consigliabile applicare delle ulteriori costole di rinforzo esterni per irrigidire
lo stampo, evitando cos di aumentare eccessivamente lo spessore dello stratificato.
Ultimata la stratificazione, si posizionano, nei punti pi opportuni nell'estradosso del guscio, dei pezzi di
tubo in plastica del diametro di 10 - 15 mm. i quali poi si ricoprono con strisce di mat in modo da creare
delle nervature ad omega, collegate allo stratificato. Non usare listelli in legno perch a causa del leggero
ritiro della resina poliestere, il legno essendo rigido potrebbe lasciare il segno nella superficie interna dello
stampo.
Quando il primo guscio indurito, si toglie il lamierino da uno dei lati, lasciando per il guscio al suo posto e
si delimita la zona adiacente con dell'altro lamierino, per la costruzione del seconda parte. Quindi si
procede con il trattamento distaccante, ricordando di estenderlo anche alla flangia in resina del primo
guscio che era coperta dal lamierino divisorio, perch la seconda porzione dello stampo va costruita
direttamente a ridosso della precedente, quindi vi combacer perfettamente. Dopodich si procede come
per il primo guscio: applicazione del gel coat, arrotondamento degli angoli e infine con la stratificazione.

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Quando lo stampo completato in tutte le sue parti, prima di disarmare si praticano dei fori, distanziati circa
15 cm. uno dall'altro, attraverso le due flange accoppiate, che serviranno alle viti di collegamento degli
elementi nel riassemblaggio, che cos avverr con perfetta corrispondenza.

Dopo 12 ore si pu staccare lo stampo. Si fa leva con delle spatole o cacciavite tutt'attorno nel bordo,
facendo attenzione a non danneggiare ne graffiare lo strato di gel coat.
Se lo strato di gel coat interno mostrasse delle imperfezioni, si pu rimediare con dello stucco metallico da
carrozziere. Poi si carteggia con grana fine e si lucida con pasta abrasiva . Una buona lucidatura a tutta la
superficie comunque consigliabile per eliminare eventuali residui del distaccante e ottenere una superficie
pi lucida e regolare possibile.

Stampi rigidi:
Per particolari applicazioni si ricorre agli stampi rigidi. Questi vengono eseguiti esclusivamente con sistema
epossidico, sia perch richiede elevate doti di resistenza meccanica, che per l'assenza di ritiro. La struttura
costituita da un impasto di resina e inerti, come microsfere o sabbia di quarzo, compattato in un cassero
metallico.
Questo sistema viene adottato nella costruzione di stampi che debbono resistere a forti sollecitazioni, come
per la schiumatura dei poliuretani, o per l'imbutitura mediante pressa di laminati metallici, come il rame e
l'argento, che richiede elevata resistenza all'urto e all'abrasione.
Questo sistema si rivela molto pratico e di facile realizzazione nella costruzione di piccoli stampi di oggetti
semplici, in alternativa al gesso, con il vantaggio di essere estremamente resistenti e duraturi.
Qui di seguito indicato il procedimento per uno stampo del genere, mentre per la costruzione di stampi pi
complessi per il settore industriale vi un capitolo a parte con tutte le specifiche.
Si fissa il modello su un pianetto abbastanza ampio, in modo che rimanga un bordo perimetrale di almeno
10 cm. e si tratta con i distaccanti.
Si applica una mano a pennello di gel coat epossidico Duraloid. Appena inizia ad indurire ma ancora
appiccicoso si applica una seconda mano dello stesso gel coat. Subito di seguito si posizionano delle
sponde in legno che creano un contorno.
Questo contorno un telaio fatto di tavolette, una sorta di cornice che poggia sul pianetto e deve
circoscrivere il modello, lasciando uno spazio di 3 cm. tutto attorno. Il bordo del contorno deve avere
un'altezza di almeno 5 cm. superiore al rilievo massimo del modello.
Si posiziona il telaio, appoggiato sul gel coat ancora fresco, facendo attenzione a centrare bene la figura.
Si prepara un impasto con il formulato epossidico E-227 caricato con microsfere cave. L'impasto deve
avere un'alta percentuale di carica, le microsfere devono risultare sciolte ma umide di resina. Evitare un
impasto vischioso, ricco di resina per mantenere basso il picco esotermico.
Versare l'impasto nel telaio, direttamente sopra la seconda mano di gel coat ancora fresca e costipare bene
l'impasto fino a raso del bordo. In questo modo l'impasto former un corpo unico con il gel coat

stampi in gesso
Il gesso alabastrino il materiale che consente di realizzare stampi per oggetti semplici e di piccole
dimensioni in maniera semplice ed economica. Si possono riprodurre piccoli carter, coperchi e prese d'aria
di forma semplice, per scocche di auto e moto, ecc. purch siano di basso spessore, con bordi laterali
arrotondati e svasati.
Il modello deve essere preparato e posizionato come spiegato in precedenza. Naturalmente si pu usare
come modello un pezzo esistente. in questo caso si pu proteggere con una mano di Polivinol per non

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danneggiare l'originale. Dopodich si danno tre passate di cera Gloss.


Si prepara un impasto di gesso alabastrino abbastanza fluido da poter essere applicato a pennello, e si
ricopre il modello, compreso il bordo, con uno strato sottile, di qualche millimetro, cos la superficie
nell'interfaccia risulter compatta e senza bolle. Si attende che rapprenda, e poi si colma con un impasto
gesso pi denso fino ad ottenere uno spessore di 2 - 3 cm. comunque adeguato all'ampiezza.
Quando il gesso ben indurito, si stacca facendo molta attenzione a non danneggiarlo e si lascia asciugare
per almeno 2 giorni.
A questo punto si possono seguire due sistemi: il pi semplice saturare la porosit del gesso, nella parte
interna dello stampo con ripetute passate di cera Gloss, in modo da ottenere una superficie completamente
ricoperta da uno strato di cera; poi applicare un velo di Polivinol.
Oppure, se si vuole uno stampo pi duraturo, occorre trattare la parte interna, compreso il bordo, con una o
due mano di gel coat epossidico Duraloid, il quale creer una superficie lucida e molto compatta, la quale
agevola l'azione degli agenti distaccanti, e permette inoltre un maggior numero di tirature senza
danneggiarsi, specialmente se vi sono dei dettagli.
Il gel coat Duraloid un prodotto bicomponente di colore rosso ossido di viscosit elevata. Si applica a
pennello in strati sottili per evitare colature. L'indurimento avviene dopo 6 - 8 ore in ambiente riscaldato. La
seconda mano va applicata appena la prima sia sufficientemente indurita, ma ancora appiccicosa. Fare
indurire possibilmente al caldo per almeno 2 giorni prima dell'utilizzo. Qualora vi fossero delle colature, si
possono eliminare con carta abrasiva fine e poi lucidare con pasta abrasiva da carrozzeria.

SFORMATURA DEI PEZZI:


In molti casi l'estrazione del pezzo dallo stampo, cos come la sformatura dello stampo dal modello, pu
risultare difficoltosa. Ecco alcuni accorgimenti per agevolare l'operazione:
Fare leva tutt'attorno con utensili possibilmente non metallici, usare leve o cunei in plastica o legno, in
modo da non graffiare il gel coat. Inserire i cunei e lasciare in tensione, dopo qualche minuto noterete che i
due elementi iniziano a staccarsi.
In molti casi, specialmente nei grossi manufatti bisogna ricorrere all'aria compressa, anche perch vi
l'effetto ventosa che contribuisce ad ostacolare il distacco. Si pratica in piccolo foro in una zona centrale sul
retro dello stampo, con una punta da 1 - 2 mm. e si immette aria compressa. Il sistema molto efficace e
generalmente risolve il problema. Bisogna fare attenzione di forare solo lo spessore dello stampo senza
bucare anche il pezzo.
Vi un'altro sistema, pi estremo, che pu funzionare solo se stato applicato il Polivinol.
Allargare una fessura nel bordo tra i due elementi inserendo dei cunei, attraverso questa apertura versare
acqua tiepida, e continuare a versare man mano che scende. L'acqua scioglie il velo di Polivinol, e per
effetto della capillarit tende a insinuarsi tra le parti a contatto favorendone il distacco. Attendere per
qualche ora che l'acqua faccia il suo lavoro, e si prova ad estrarre facendo leva.

Copyright 2007 PROCHIMA s.r.l

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