Beruflich Dokumente
Kultur Dokumente
K. Mannheim, Utopie und Ideologie, 1929 (trad.it. K. Mannheim, Ideologia e utopia, Bologna,
19683).
positiva avuta fino alla fine della contestazione del decennio 68-78 alla valenza
negativa odierna, esito di alcune dinamiche concorrenti, tra le quali possiamo
ricordare (perch a noi italiani pi vicine) gli anni di piombo e, sul piano
globale, la fine della divisione del mondo in blocchi contrapposti. La caduta del
muro di Berlino ha inverato, soltanto per un istante, lutopia della libert
politica tout-court e si quasi immediatamente e storicamente trasformata
nellideologia della libert occidentale, caratterizzata dallideologia della
morte delle ideologie. A ben vedere una Ideologia che non ha permesso n
permette lesistenza dellalternativa, tacciata quasi sempre come peggiore di
quellesistente in cui conviene invece crogiolarsi e di cui occorre accontentarsi.
E cos il sorgere o il risorgere di unideologia borghese, portata da una
borghesia priva del suo originario senso rivoluzionario. Una borghesia, ceto
sempre pi medio, magmatico e indistinto che, ancora una volta, ha
compiuto un tradimento (secondo la nota espressione di Braudel) disegnando
un sistema forgiato su unacquiescenza a un benessere ottenuto mediante uno
strisciante e surrettizio (ma pur sempre inaccettabile) sfruttamento delluomo
sulluomo, di pochi consapevoli su molti, sempre pi inconsapevoli strumenti
del loro stesso sfruttamento.
Unideologia assai lontana, come quotidianamente avvertiamo, da quel valore
della centralit delluomo (o pure dellindividuo) che ha rappresentato per
secoli lelemento propulsivo della borghesia stessa ridiventata, per lennesima
volta nella sua storia, forza conservatrice anzich di progresso.
Oggi dunque anche la Massoneria soffre di tali contraddizioni. Non potrebbe
non essere cos, vista la derivazione e prevalente composizione borghese della
stessa.
Ora, si pu iniziare a comprendere la difficolt insita
approfonditamente i legami tra Massoneria e anarchismo.
nellanalizzare
Oeuvres de Pierre Leroux (1825-1850), I, Paris, Soc. Typographique, Lesourd, 1850, pp. 365
ss.
Ibid., p. 376.
Cfr. L. Corvaglia, Massoneria e Anarchismo, Tarantula, rivista libertaria, 2010, riv.
telematica.
5
Interv. dell'on. A. Gramsci, Discussione Legge sulle Associazioni, Atti Parlamentari, Camera dei
Deputati, Legislatura XXVII, tornata del 16 maggio 1925.
6
Cit., tra gli altri, in D. De Masi, Mappa mundi: modelli di vita per una societ senza
orientamento, Milano, Rizzoli, 2013.
4
Concetto daltronde che fu ripreso lapidariamente da Elise Reclus (18301905), il comunardo anarchico il quale sostenne che lanarchie cest la plus
haute expression de lordre. 7 Strana (ma forse nemmeno tanto) coincidenza,
anche Reclus fu massone, iniziato nel 1858 o 1861 a Parigi nella Loggia Les
Emules dHiram del GOF. Massone non molto attivo, per la verit, ma che
svolse un importante ruolo di diffusione degli ideali anarchici nelle Logge fino a
fine secolo. Lo ritroviamo infatti nel 1894 con una conferenza su Lanarchie
pronunciata il 18 giugno presso la Loggia Les Amis Philantropes di Bruxelles.
Tornando a Proudhon, altrettanto noto ci che lui stesso narra rammentando
la sua iniziazione:
L'8 gennaio 1847, venni accolto come Massone, col grado di
apprendista, nella Loggia Sincerit, Perfetta Unione e Costante Amicizia,
'Oriente di Besanon'. Come ogni neofita, prima di ricevere la Luce,
dovetti rispondere a tre quesiti d'uso: Cosa deve l'uomo ai suoi simili?
Cosa deve alla sua patria? Cosa deve a Dio? Alle due prime domande, la
mia prima risposta fu all'incirca, quella prevedibile; alla terza io risposi
con questa parola: la GUERRA. Giustizia a tutti gli uomini, Devozione al
proprio paese, Guerra a Dio, cio all'Assoluto. Tale fu la mia professione
di fede. Io domando perdono ai miei rispettabili fratelli per la sorpresa
che caus loro questa parola, specie di smentita al motto massonico,
che io ricordo qui senza derisione, ALLA GLORIA DEL GRANDE
ARCHITETTO DELL'UNIVERSO. () Segu una lunga discussione che le
usanze massoniche mi impediscono di riferire. (..) L'antiteismo, non
l'ateismo: verr un tempo, io spero, in cui la conoscenza delle leggi
dell'animo umano, dei principi della giustizia e della ragione,
giustificher questa distinzione, tanto profonda quanto apparentemente
puerile.8
Testimonianza assai interessante e assai eloquente su molti aspetti, a iniziare
da quellelemento che Corvaglia chiama il misto di fascinazione e conflittualit
su cui si fonda la relazione fra pensiero anarchico e massoneria. 9
Per continuare poi su altri rapporti, non sempre pacifici come spesso a prima
vista pu sembrare, tra ragione e progresso, tra giustizia e uguaglianza, tra
patria e nazione, infine e in ultima analisi, tra le differenti modalit di
declinazione e composizione degli elementi del trinomio massonico.
Fascinazione e conflittualit assai simile a quella che mosse spiriti sia
illuministi sia romantici, irrequieti ma liberi, a cercare negli ambienti latomistici
una giusta composizione tra razionale e cosiddetto irrazionale, tra esoterismo
ed essoterismo, quindi tra pensiero e azione. Soltanto a titolo di esempio cito
due figure distanti e diverse tra loro: lutopista e massone Louis Sbastien
7
Cit., tra gli altri, in Th. Maricour, Histoire de la littrature libertaire en France, Paris, Albin
Michel, 1990, p. 12.
8
9
Mercier (1740-1814), che nella sua ucronia (Lan 2440, reve sil en fut jamais,
1770) sognava un progetto politico fondato su elementi tipicamente anarchici e
contemporaneamente, membro dellAcadmie Franaise e della famosa Loggia
razionalista Les Noeuf Soeurs , si scagliava contro il sistema copernicano
(1797). Oppure la pi famosa (e recente) M.me Blavatsky, la fondatrice della
Societ teosofica (1875) che imbracci il fucile per cadere ferita a Mentana al
fianco di Garibaldi (1867).
Forse ancora poca luce stata gettata sul peculiare rapporto che tra Sette e
Ottocento si instaurato, in ultima analisi, tra Tradizione e Progresso e che ha
visto la Massoneria tra i luoghi privilegiati dei tentativi di una sua declinazione.
Lappartenenza massonica di Proudhon evoca direttamente e inevitabilmente
quella coeva di Michail Bakunin (1814-1876), la cui adesione alla massoneria
(avvenuta probabilmente in Svezia nel 1845) , secondo il giudizio di Luigi Polo
Friz fatto storicamente sopravvalutato o negletto. Curiosamente
sopravvalutato da parte cattolica, avversaria della massoneria e della
rivoluzione e negletto da parte della recente storiografia anarchica o
rivoluzionaria, sovente, al pari della cattolica, timorosa della verit storica,
come soltanto le chiese possono esserlo.
Durante il suo soggiorno italiano Bakunin com noto, incontra a Caprera
Garibaldi, leterno G.M. Onorario (Polo Friz); viene elevato al grado di
Rosacroce nel 1864 da Ludovico Frapolli, futuro G.M. del GOI il quale teneva le
redini di una parte cospicua dellobbedienza al RSAA; viene delegato
allAssemblea massonica di Firenze in rappresentanza del Conclave della
capitale Toscana. Vive cio attivamente gli ambienti latomistici della Penisola.
Sempre nel 1864 (lo stesso anno della creazione della I Internazionale) Bakunin
fonda la Fratellanza Internazionale o Alleanza dei Socialisti Rivoluzionari (in cui
lanno dopo entrarono anche i fratelli Reclus). La Fratellanza, che tra laltro fu
tra le cause della rottura con Engels) era stata creata da Bakunin con una
struttura rigidamente piramidale ed era stata dotata di un impianto ritualistico
di chiaro stampo massonico. Si tratt evidentemente di unoperazione volta a
utilizzare collegamenti e contatti a fini di propaganda e azione rivoluzionaria
con lo scopo parallelo di disorganizzare la massoneria governativa e sostituirla
con una democratica (Bakunin, lettera a Garibaldi sullelevazione di Blanche al
30 grado in Svezia).
Si noti la nemmeno tanto curiosa similitudine con lo spirito che aveva gi
caratterizzato lazione mazziniana.
Tuttavia Bakunin non impieg molto tempo per capire che la Massoneria di
quegli anni era ormai assai diversa da quella settecentesca che avendo riunito
nel suo seno, con poche eccezioni, tutti gli spiriti elevati, i cuori pi ardenti, le
volont pi fiere, i caratteri pi audaci aveva rappresentato lincarnazione
energica e la messa in pratica dellidea umanitaria del XVIII secolo (Bakunin).
E anni dopo fu impietoso il giudizio che lagitatore russo diede sulla
Massoneria: scesa al triste ruolo di vecchia intrigante rimbambita, che non
vale nulla essendo inutile, qualche volta nociva e sempre ridicola.
Ma ancora balza agli occhi il parallelismo con Mazzini che, narrando la
fantomatica trasmissione di gradi massonici fattagli dal Da Passano nel carcere
del Priamar (1830) aveva tempo prima (1861) descritto lapidariamente:
una scena ridicola ch'io m'ebbi col Passano (il quale incontrato da me
per caso nel corritojo mentre si ripulivano le nostre celle, al mio
susurrargli affrettato: ho modo certo di corrispondenza; datemi nomi,
rispose col rivestirmi di tutti i poteri e battermi sulla testa per conferirmi
non so qual grado indispensabile di Massoneria), raffermavano me nel
concetto formato gi da pi mesi: che la Carboneria era fatta cadavere e
che invece di spendere tempo e fatica a galvanizzarla, era meglio cercar
la vita dov'era, e fondare un edificio nuovo di pianta.
Ideai dunque, in quei mesi d'imprigionamento in Savona, il disegno della
Giovine Italia.10
Sostenere per, come da molte parti stato fatto, linteresse esclusivamente
strumentale di Bakunin e di altri esponenti dellanarchismo rispetto
allIstituzione massonica, quasi a voler dimostrare con certezza limpossibilit
di vicinanze e nessi ideali, significherebbe probabilmente dover sostenere la
medesima interpretazione per quanto riguarda il Genovese.
Certo, non possibile negare luso politico che alcuni agitatori fecero
dellIstituzione massonica e delle sue Logge, ma tale utilizzo, pure strumentale,
non pu non contemplare lesistenza di una progettualit politica nella quale la
massoneria e i suoi ideali pi politici, secondo le intenzioni di quegli attori,
avrebbe potuto e dovuto svolgere un ruolo determinante. Daltronde, come
ricorda Polo Friz, nel 1864 la Massoneria Italiana non era quell'insieme
omogeneo che pu apparire dalla saggistica su Bakunin e deboli erano le sue
connessioni con l'apparato dottrinario Andersoniano. 11 E questo intelligente
giudizio potrebbe risolvere, a mio modesto avviso, tanti degli interrogativi che
anche noi ci siamo fin qui posti
Analoga sorte accadde, ancora pi tardi, a Errico Malatesta del quale non si
conosce la data di iniziazione ma tale attestata dallesistenza di una patente
di IX grado del RSAA rilasciata nel 1876 e da una dichiarazione dello stesso
agitatore scritta su Umanit Nuova nel 1920: io fui massone quando ero un
po pi giovane.12 Resistette poco lanarchico tra le Colonne, e le abbandon
dopo due anni quando la sua Loggia decise di accogliere il Ministro Nicotera
con musica e bandiere13, vedendo fallire il suo progetto di ripetere il tentativo
fallito a Bakunin di riportare la massoneria alle sue origini ideali e farne
unassociazione realmente rivoluzionaria. 14 Tuttavia la lettura degli scritti di
Malatesta ci fa comprendere quale fascino possa aver esercitato gli ideali di
Libert, Uguaglianza e Fratellanza che lanarchico di Santa Maria Capua a
Vetere declinava, talora perfino ingenuamente, nel senso della pi alta
umanit.
Tra gli ultimi eredi della tradizione bakuniana occorre evidentemente ricordare
Andrea Costa (1851-1910), poi passato, in seguito a una profonda crisi ideale
10
Renzo Repetti
16
Pubblic. in P. Gori, Per la vita e in morte di Francisco Ferrer, Roma, Libreria Editrice Libertaria,
1909