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RAGIONAMENTI
CLASSICI DELL'AMORE
N.
1.
Presented to the
LIBRARY
oj the
UNIVERSITY OF TORONTO
by
Prof. H, Noce
Dept. of Italian
and Hispanic Studies
CLASSICI DELL'AMORE
'Verilas
odium
parit.
Classici dell'Amore
NUMERATE DA
56
1056.
commercio,
fuori
a 55 su carta a
la collezione consta
entro
il
La Casa
Editrice
e presto divente-
bibliografica.
accetta
prenotazioni dai
privati
Domandare
le
condizioni per
le
prenotazioni.
Questo volume
porta
il
numero
della Serie
I,
voi.
I.
LA PROPRIET LETTERARIA
delle Piefazion, dei Testi critici, delle Versioni pubblicate in questa Collezione
spetta allo
MILANO-
alla
PIETRO ARETINO
LA PRIMA PARTE
La
vita
delle
DEI
RAGIONAMENTI
Monache
delle
Maritate
La
vita
La
vita
delle
Puttane.
INTRODUZIONE
DI ARISTIDE
RAIMONDI
MILANO
L'EDITRICE DEL LIBRO
RARO
MCMXX.
/>V
INTRODUZIONE
Qualcuno Invano
s'
con l'opera
caccio e
un
libro
che sta a
s,
come
maneggiare uno
stile
lo
ha accresciuto ed agevolato
Boc-
dell'Aretino con
di
ma
nessuno
Non
importa
questo singoiar
ziano tanto dai
tempo
perder
uomo del
Bembo e
dai Comari,
danti!... Egli
si
descrivere
voler
nel
carattere
il
di
nostro cinquecento.
ci
psicologici!
uomo
Oh
altri;
Oh
patria universale!
Io
libero...
e
mi rido
una
se
pe-
dei
ne foggiava
libert assoluta
segna
la
quest'uomo straordinario
altrui ribalderie.
il
De
papa
e che
il
suo secolo
lo
V? Fu
la coscienza e
fece grande.
il
baciato
l'imma-
Ra-
libro dei
gionamenti, cos celebre e cos poco conosciuto, invero una delle poche
opere dove profondamente tutte
le
non
si
at-
possa sco-
si
prire qualche
in
un turbine
(1) F-
De
di
vita
grossa
le
case
degli
La Terza.
VI
RAGIONAME^m
uomini
dure delle
pi
ore
nelle
loro
ossessione:
sorta
uomini d'ogni
Al di qua e
attenagliano
risma,
di
al
le
l,
d'ogni
uomini e
Gli
bestialit.
coito-
il
loro
la
vita
un
in
crudo riverbero solare che scopre ogni nudit e ogni bruttezza. D'attorno
a questa folla,
Contro
di
orpelli di stoffe e di
polemizza
corpi, egli
Il
il
la
sole
si
aspettavano,
come
rinunziato
loro
mercante
col riso
aveva messi
il
fallito
duro, con la
pi
ufficio
al
satira
falso
anime e dei
caricatura:
la
stivali,
gli
lo sfacelo delle
grilli,
ammutite per
stavano: onde
si
il
lo
suo partire,
giorno pareva un
Quando
...
Le
il
bel
muricciolo
colte.
grembo de
il
conosco,
su questo miracolo!
le
perci
ranno
il
questo
Quanti
vogliono
si
di ramerino; toh
seno, e
le
paradisietto
sera,
perdane'
seco...^^
Della paura di
tutti, della
debolezza degli
altri, egli
vive e al
mondo
pi-
Nanna.
Il
istinto
vivere
di
gli
diventa
libert e di ribellione
stoccate superbe
al
pedantismo.
che
egli
La sua
le
e lo
si
libri
ma
l'ipocrisia,
cos
nemico
dice ilDeSanctis
spontanea e
vita interiore,-
attraverso a preconcetti, di
forme
gli
nella pelle della volpe e predicar l'umilt e la decenza, senza valer meglio
degli altri
contro
ne vita.
La Nanna
alla
i
figlia
pedanti,
INTRODUZIONE
Eccoti una comparazioncina calda calda perch
prowisa,
e
VII
mai
favello a la
io
le cose, io gli
a fare
togliendo a vittura
libri,
facendo
comedie con
le
corre a vedere
bum
pi
detti
mio
il
dirottovi,
il
stitici,
il
farollovi e
insegnano
gli
cacarollovi,
il
mettendolo ne
cicalare,
irti'
dico in un soffio,
come
stampe,
le
Ver-
il
caro.
L'Aretino
peirla
invece;
sua
la
sta tutta
virti
nel saper attingere la sua parola alle fonti pi umili e fresche della
par-
lata.
<i
le
de la conocchia,
fusaiolo
attaccata
mani
l
collo,
la
se
suo
il
nostro vicinato,
il
la conocchia della
pergamena,
ripongono
l'acquaio, su la quale si
da tavola,
il
quale
si
pergamena
la
il
invoglia,
la
coltelli,
oltre che
bandinella
la
ci
pezzi
sciuga
si
E
con
fuso.
presso a
del pane, e
le
del
assaggiano e
le
il
altrove
acqua
"...
io
la
mentre
schietta, e
sparava
le
le
poccie,
il
era tepido, e
il
fuoco acceso e
io
Oh
il
bagnuolo
Il
non
reni,
petto, le
la cotalina
ha
osceno
ma
tempo.
la
d'una
tale
come
riferisce.
schi e
madri
le
popola
soliti,
ma
la
Come
tane.
vera, la cortigiana.
gli
mondo puttanesco
uommi
dei suoi
Su questa sua
sua arte.
umana
parlano nei
scena del
namente
la
profonda verit
ci
casi
egH
ci
grotte-
colori e nelle
forme
perch
egli
un'anima di puttana.
Egli ha un ingegno grandissimo, una vivacit di sentire straordinaria,
un talento grande nello scoprire il lato debole degli uomini, le belle forme
delle cose e delle donne; ma tutte queste qualit non rivestono che un
animo
di cortigiana.
Non poche
volte
leggendo
attentamente
certi
Vm
RAGIONAMENTI
Nanna
mondo
s.
Nanna
la
dice: il
uomini, e
agli
gono
date dentro di
vedrete
lui,
Nanna
per
in
qua
di carta pesta.
mondo
la
si
la
ma
donne
a tutto
grassa
ne fermi
sollevi
pi se-
atti
gli
la
fango
pur
una
marmo
di
buttar non
e vi dia sopra
umili
qualit
tutto
metta contro
e lo
e pi
in-
mercante impazzisce
figure delle
le
Roma". Eccolo
per
e in l
Un
tengono serrate
che sono
la
il
creti
la
v'
e simulano, lo no.
racconta
Non
io preferisco la
ha finezza
in
le
caratterizzi
e libidinoso,
vende, tutto falso, non v' nulla di sacro. Egli stesso fa mer-
Come
allora?
la
Nanna, come
Pippa
alla
la
quale ha guardato
vizi del
ducati,
le
giuli e
tanto dentro la
conviene essere
gli
guidato
vita
vita
la
d'ognuno,
dell'Aretino.
conosce
veneziano come del francioso, come del tedesco, come del senese
uomo
stessa
Il
virt
Un
al
Nanna
che ha
disciplina
Pippa,
la
venerato o per
cosa.
posteri
Divino aveva
inflitto
L'Aretino
scutibile la
si
meno temuto;
boicottato.
morale di quest'uomo,
si
ai
le
dopo tutto
il
furono contemporanei.
egli
la
che
mortificazioni
delle
pur appartiene
alla storia
ed
dialla
delle Cortigiane,
di s quest'immortale,
gli
ci che
Ragionamenti
subito
vendicarono
ai
stato
lo
non
se ne trova
da pescecane. E
in
Italia,
per
un esemplare
chi
una
vuole
solo in
parlare
avere
dei
mer-
sul
presso
collezione francese...
cos
ribili
profondamente umana e calda, piena, che dovrebbe renderle prefeall'ipocrisia di tanti sgrammaticatissimi e stupidi narratori moderni.
Non
Aretino!
non
Ma
pochi
un
letto,
ma
esemplari
libro
si
voglia
divulgare
lettere,
che
non
lo
han mai
al
con-
IX
INTRODUZIONE
non
ci
alla
Pippa.
cattivi
costumi perdono
in
regole
loro
le
caratteristiche
loro
le
nostri tempi la
oggi
che
Ragionamenti;
Per questa edizione mi son valso del testo che d quella del 1584, (1)
animo;
sempre
al
dell'e/,
del
del
ti
ammodernando
tipograficamente
periodare
dell'
Aretino,
ph;
ma
ho
trasandatezze
Nanna
della
Ma
e parla
dizicni.
e della
dell'Aretino
il
non
Perci
arbitrio
forme
forme
volte delle
far
ligio
grafiche
credere
fossero
dello stampatore,
come
bocca
spropositato dalla
Comare.
come parla
delle
spessissime
lasciato
punteggiatura,
la
mi son liberato
la vita,
con
le
impeto
e volgarit, poesia e
lo
sue
le
sarcasmo
contra-
leggono.
ARISTIDE RAIMONDI
(1)
La prima
M.
Pietro Aretino...
La seconda
il
piacevo!
parte de Ragionamenti di
Ragionamento del
1584-
M.
la
dicera
commento
di Set
Agresto da
de Nasi-
le
quali
habbiamo aggiunto
autore-.
Stampata
nella
RAGIONAMENTI
COMINCIA LA
prima giornata de
ne la quale
la
capricciosi
Ragionamenti de l'Aretino,
Nanna
Roma
in
racconta a l'Antonietta
la
sotto
una
ficaia
vita de le
Monache.
Antonia
mondo P
Nanna
Antonia
viso,
si
il
mondo
Il
Il
mondo,
s.
in fuori,
Nanna
tanti,
dove tu
tanti,
che
questo
ti
ci
per
Tu
te,
di
il
qua, e
e
Nanna
tutta
ce ne son
tutti, e
un mondacelo.
Antonia
ma non
Antonia,
ti
l e
Roma
ti
sempre
fa
Nanna
non
la casa
tua
intorno quella
al
si
;
la gallina, e
ode
piena,
per
le
che
Nanna
come
l'uovo,
altro
moresca, che
si
suole
Giubileo.
una
Tu
Nanna Pazienza.
Antonia Tu
Antonia
sospiriP
sospiri
non
ti
torto;
Nanna
Pippa mia
volendone
mi
RAGIONAMENTI
dice falla Suora, che oltre che risparagnerai le tre parti della
una santa
aggiungerai
dota,
modo
che
un
in
si
ti
tu
calendario,
al
sei si ricca,
dice
altri
che non
ti
dalle
accorgerai
con dire:
fiato
mondo
il
guasto, e
con
hai, e
che
ci
Questi
Anionxa
dolci che
fuoco,
non
mandato
del grattarsi:
sono
il
la
il
non isgomarsi,
glio di te,
che sopra
si
il
tu,
sei
pi
il
grano,
il
piacere
tormenti,
pigion de la
la crudelt, la
non
minima
Perch
Perch
chiusi occhi,
ad una, come
veder montare
il
pigliare
isbollarsi,
Nanna
ci
Antonia
guadagner tosto
si
guai, sono
casa, la morte,
ella
Nanna
son guai
un poco
io
isdogliarsi mai.
cosa, hai
E mi
meravi-
te ne meravigli tu.^
in
Roma
tu hai
de
a
la
Pippa.
ti
basta l'animo
scegliere la migliore.^
di
Madonna no.
Perch no?
Monache,
Perch
Nanna
Nanna
Antonia
le
oggi
si
Antonia
sempre
le
vita,
le
Maritate, e
le
la vita visse
Puttane,
gi.
sempre pisciarono
mi
le
donne per
lo fesso, e
PRIMA GIORNATA
Maritate, e
le
:>
mi sono avotita
io
giuro
ti
per
le
di fare la
quaresima, che
che tu debba
fare
de
sei ci
star
la
tua
che tu
Ora
figliuola.
tu,
prima mi
sei,
dirai,
perch
il
farla
Suora
ti
fa
fantastica.
Io sono contenta.
ne prego,
Antonia Dimmelo
Nanna
io
ben
si
lavorasse, io ho pane, e
Antonia
Nanna Ora
Nanna
te
la
quando
fa nulla, e
si
tre di.
Si.^
Si.
domane
io
ti
conter oggi
quella de le Maritate,
la vita
l'altro
de
le
Monache,
quella de
Corti-
le
Antonia
Nanna
Mi
Monsignor noi vo
vien
dire,
Non
Antonia
Antonia
Nanna
ti
voglia
di
che mi cav
bestemmiare
di
l'anima
di
scandolezrare.
mia,
le
Monache,
le
Maritate,
le
Puttane, sono
sopra,
piede,
trista,
quale donna
Antonia
ho udito
ella fu.
La
dire)
ai
io,
banchi, e ho inteso,
la
moramento.
il
Marietta
le
fosse
nome
madre,
fu quello di
il
paren-
RAGIONAMENTI
tado, e Zi,
di amici, e
del
una
suta di
fiori,
entr poco fa ne
collo, e le robbe,
Antonia
Nanna
le
corona de
la verginit tes-
di rose, e di viole,
pianelle di velluto; e se
Ambracane, con
di seta, cinta di
ben mi ricordo, de
le
Pagnina, che
la
d'altri.
novella entrai in chiesa, ne la quale erano millanta milia persone: che voltatisi tutti verso di me, tosto che io apparsi, chi
che
dicea:
'
mi bevea con
altri
a qualche Frate.
e
udii
Domenedio!
certi
Monaca
gli
altri
chi dicea:
mi benediva,
Ma
sospiri
io
vano
gli
Antonia
facessi
Che
tu
Qualche
Ora
senza libidine.
avevi
ti
io
non
sciocca
fui
gli
avrebbe
la
ma
avuti,
l'altre
Messa cantando,
e io
mia
zia
una laudetta:
chili,
dopo
la
che erano in su
stola, e quello
degli
la
dice-
Monaca.^
Nanna
fui
si
sempre pianse,
uffici,
messa, benedetti
l'altare,
in
in su gli organi
miei panni
il
gli
altri
la
sacerdoti
di salmi,
il
Te deum laudamus,
mi spogliarono
le
mondanit, e
mona-
il
fecero rlpormi
si
l'altro,
si
fa
murare, come
feci
una volta
io.
PRIMA GIORNATA
Antonia
torno.
Nanna
si
mi
Finite
le
Si,
ti
cerimonie,
le
il
medesimo
lo Alleluja, si
che fanno
stridore,
una
vidi, le feci
la fronte, disse
non
col
una
apri
cassette de
le
menata a
limosine.
datomi l'incenso
l'uscio,
la
so che parole a
mio padre,
mia Madre,
e a
udii
un
risentire
ognuno.
E donde
Nanna Dal mio amante
Antonia
si
oimP
usci lo
Romito
Meschino!
Ora serrar de
salvo
del sacco,
il
vero.
Antonia
Nanna
non mi
nel
lasci dire
pure addio
che fu
la porta,
ratto,
si
che
certo di entrare
ai miei, credetti
morte ne
ma
discipline, e
le
me
di
stessa piangeva.
terra, e col
E andando
con
gli
occhi
fissi
in
ad abbracciare,
alzare
il
coloriti,
dandomi de
tutta mi rincorai,
come
si
la sorella,
dipingano.
Frati, e di Preti, e
bei giovani,
pi
dessi, e pigliando
per
il
capo mi fecero
e riguardandole con pi
diavoli
non debbono
forti,
pi forbiti, e
mano
per
sicurt,
esser brutti,
pi
lieti,
loro,
di
pi
balli celestiali.
Pareano innamorati
Nanna
Antonia
nel cielo.
le
lor nimfe.
Antonia
Nanna
Cotesta
E
pi
pigliatele per
lecita
mano
comparazione;
gli
davano
seguita.
pi dolci
RAGIONAMENTI
mondo,
basclozzi del
Antonia
tuo
giudizio
il
Antonia Per
Nanna Per
Nanna
puttana
chi gli
frati
senza dubbio.
che ragione
.^
che allega
ragioni,
le
leggenda de
la
le
la
di Vinezia.
Antonia
Nanna
E poiP
E poi ciascuno
si
madonna
luogo stava
lei
il
e allato a
lei
stava
mano una
Badessa
la
Badessa,
la
il Maestro de
un Frate, e un
man
novizii e seguiva
da mano
il
in
non
il
ap-
sedea la Sacrestana,
sinistra
Tesoriera,
la
a lo incontro
Bacelliere,
suora,
tenendo
era
predile
vi-
non ne mangi
mai tali. Nel primo assalto le ciancie fur poste da canto di
maniera, che parca che il silenzio scritto dove
padri hanno
vande, e
che
sorte,
di
il
Papa, mi farai
dire,
la pietanza,
de
le
fosse insignorito de le
si
lingue, che le
bocche facevano
cibo divorano
il
l'ombra de
quali
si
accompagn
il
medesimo mormorio,
frondi
le
di
quelli
Dio
gli
accompagni
di l,
fine
'1
fiasco, e lo
colui
cicalare, e
che
dir tu.
avea
la
perdoni,
le
gote
bocca a un
tracann tutto.
Domine
Nanna E cominciandosi
Antonia
come
come
sotto
di qua.
Antonia
gonfiate,
quando
arbori,
affogalo.
saziare,
cominciarono
mercato
PRIMA GIORNATA
di
Navona, dove
rare,
si
ode
qua, e in
in
il
romore
compe-
del
sendo gi
andavansi scegliendo
sazii,
punte de
le
le galline, e
le
de
ali
porgendolo l'uno
cassero
non ti
un culo
potrei contare
rondinini, e
di
che sopra di ci
che
le risa,
udi-
si
di
un boccone da una
si
facevano.
quando vedea
recere,
di
Gaglioffe!
Ora sendo
Antonia
Nanna
in
gli
Badessa,
mand
lo
come un sacramento
gi,
diamante,
specchi, e
gli
si
sarieno
chiusi,
vivande,
che
tal
man
panno
di
lino,
coperto d'uno
il
de
fatto
aria
falso: e gi
come
la tavola letto:
pi bianco, e
avanzava
di
se
un
Egli avea
giunse.
pi sottile
il
le
un
dal fiato
cadendo son-
turba
la
le
il
simile a
il
il
dal vino,
velati
nacchiosa sopra
paniere in
mangiare converso
bambole de
del
piacere
il
si
bianchezza
la
che
luna in
quintadecima, or va!
Antonia
Nanna
il
buon pr
a le Signorie
vi
manda
lo
la
compagnia
la famigliuola,
scoperto
risa,
che ha
il
dono
che parve
modo, che
Antonia
Buone,
naturali
fai
sempre
le
simiglianze.
RAGIONAMENTI
Nanna
Appena
che
mani
le
le coscie,
di
mariuoli con
venta
il
la
de
di
le
lare le borse,
aventarono a detti
si
gente a
candele, che
le
Che
Erano
Nanna
Murano di
che
s'a-
di quei frutti di
vetro, che
fanno a
si
sonagli,
Ah,
Nanna
era
la guisa
Antonia
nmna
imbo-
lasciano
si
ne
Ceraiuola.
la
Antonia
due
si
che
frutti,
beata,
non
pi grosso, e
il
non basciare
il
il
becco, io t'afferro!
il
pure
aventurata quella,
pi largo, n
si
ritenne
tazione de la carne.
Antonia
Nanna
occhiate a
guarda
che
ella
'1
frutti,
la fante e
la
con
la
zampa
compagna
la
se
tolti
non che
la
me
ne
due,
il
occhi
gli
averei
il
Antonia
tavola,
Lasciamo
andar
il
benedicite. Levate
da
la
dove andaste.^
Nanna
Ora
io
te'l dir.
Noi andammo
in
una camera
Antonia
Che
quaresima, o
Nanna
avrieno
dipinture v'erano.^
la
penitenza de la
che.^
Che
intertenuto
penitenza!
a
mirarle
Le
i
dipinture erano
chiepini.
tali,
si
che
La camera avea
ivi
PRIMA GIORNATA
rit,
fieri,
ad ogni sorte
robba,
la
mezzo
verbigratia in
siede,
si
a piovani, a staf-
bari,
di
umile
sbirri, a
di
la seggiola, la stoia
canna
con
fessa,
da
riparasse
le
la
si
si
mosche.
A che
Vi stava per
Nanna
Antonia
come
io
stava sedendo, e
si
Che
fa lo
viene.
Ella era anco dipinta in piedi, e volta ad uno che per vergogna
non ardiva
prima
afflitti;
le
gli
il
non
le
dicea
le
aventa a
Tortorino,
con
la furia,
la cavalla, le
il
le
anda-
dosso, e poi
gli
entrava fra
gambe:
le
ma
volgea
le spalle
gli
snodatogli
di
rosso,
si
fum.ante, e
la
ella
come
rico, gli
umana
levava la veste
entrato in superbia,
si
le
menatolo
calze, e ritrovato
cavezza
de
di richiederla
va incontra, e
non
colle-
magnificamente.
Antonia
la
Nanna
gli
.^
di la verit.
ti
il
sempre amore
dei.
ella
vi
si
il
partiva da
lo pasce, e lo riveste,
viaggio suo.
? vi
il
ma
come
uomo, che non
gli
lei
dava per
con un pugno
forza,
che
in-
de ancora
il
solo lo
modo
accoglie,
di poter finire
10
RAGIONAMENTI
Antonia
benedetta,
Nanna
smo
che
gio,
ripose in
ella
non
l'altro: e
Antonia
una
in
una
vedere
insalata di
mag-
suo sepolcro.
di chiavi nel
voglio
Io
al
Ta-
dipinture
queste
di
ad ogni modo.
Nanna
polecchio, e
due
ti
Ne
seconda
la
la istoria
di
Masetto da Cam-
suore, che lo
menarono ne
la
capanna, mentre
gagliof-
11
de
la
antenna carnefice.
Antonia
Nanna
le altre
dono
con
Ah,
Non
ah, ah!
si
potea tenere da
le
partito,
loro, e
non
di dirlo a la
Badessa,
compagne, pren-
le
ma
di entrare in lega
mammo
tutti
valente
la fine ci fer-
monache
mirando
risa niuno,
uomo,
che
per non
si
paese
il
re-
a dormir seco
scorticare,
parlando una
e convitare a cenare,
al
miracolo, onde
mona-
il
Ah,
Ne
Antonia
Nanna
tutte
le
appresso, e coi
Antonia
Nanna
e
tutte
le
obligate le
gli
ah, ah!
la terza
figli
mal
ancora,
ricordo) rittatte
li
nomi
Bella memoria.
Ne l'ultimo quadro erano dipinti
vie,
che
si
pu chiavare,
le si
dipinte, e questo
si
come rimangono
alcune,
fa per
si
amanti
gli
tutti
modi,
mettono
atti
in
vivi,
che
loro
di ciascuno, e di ciascuna.
piantano
campo con
che stanno
le
senza
odore.
PRIMA GIORNATA
una minestra
di
ha
si
Antonia
che
inse-
gni la scrima.
C'
Nanna
come
deve
si
a chi
non sa
l'uomo,
stare,
men
s,
Nanna
e
difficile
Anfonia
sedia, in
lo accarezzare l'Ucello
rizzi in piedi.
.^
lo
ai
si
una
Certo
Certissimo.
ragionare,
il
nanzi
scala, in
il
la dipintura,
strada di-
la
vacca
vero
i
fichi
frati,
preti, e
fratini,
mente
il
mando,
secolari,
meno
l'apportatore de
monache,
cherichetti,
muta,
e egli
che ebbi
Io
indosso)
abito
in
lo
animo
di basciarmi,
diosa,
non
di
io
teneva
potei coritenermi di
non ghignare,
e
pietra,
me
le
continenze,
appena
salva l'anima,
si
vetro,
le
i
io
tal ch'el
il
salsiccione di
terra:
onde non
stetti
volpino.
Antonia
Nanna
da
Saviamente.
E cos mi lasciava guidare da
la cagnola.
Che
di
pi ? egli mi condusse in
tutte le camere,
le
come l'orbo
una cameretta
lui,
da
12
RAGIONAMENTI
un ordine
male incalcinate
potea vedere
che
ci,
ciascuna. Giunta
ivi,
io)
de
le rate,
operava dentro
si
che
mie bellezze
le
gli
appunto
bacalaro
il
si
comfessi*
alberghetti
di
avanzavano quelle
come
apriva la bocca,
tic,
le
dava a
tc,
che'l
gii
Baccelliere,
qualunche
va appresso
gli
monastero,
non altrimenti, che al subito aprire del granaio spaventa una moltitudine di topi, ragunati intorno ad
un monte di noci, che intrigati ne la paura, non si rammen
ud, spavent
appiattare
lersi
dal Safruganeo,
che
il
tic,
tc
ne
la
camera de
la
vespro a l'ufficiuolo de
egli alz la
mano
le
suore sue, e
per percuoterla, e
come Drusiana
Antonia
ah,
di
al
ci disse la Cellerala,
Buovo d'Antona
che bella
il
che
festa, s'egli
in
una monachetta
canto figurato.
ah!
Ma la ventura prese
pel
quepose a sedere
Suffraganio...
Antonia Ora tu hai detto bene.
Nanna Eccoti un canonico, cio
Prlmocerlo, che
Nanna
ci
and
di andargli incontra,
con
le
campane,
il
capegli,
di
il
11
gli
le-
al
e cosi tratto
il
si
nome de
11
bomba;
la
solo
il
Baccelliere fu co-
Badessa, a basclare la
mano
PRIMA GIORNATA
13
comparire
nel
a l'innamo-
donde
avea
cacciati
che
sente beccare
si
Antonia
aspettano
allora
allora
il
quell'oh,
Nanna
avendo
bambini
che
la balia,
Veniamo
ivi,
non
la
mano
tola cosi
terribile,
mi maravigliava
rimasa
sola,
non mi parendo
le-
io
sei ore,
chi
non ha
veduta
pii
lucer-
la
di lui, pi
che non fo
E non
potea ritrar
le
odo
di pensiero, io
cotale
spen-
si
sierate,
forzando
il
ch ne l'oscuro
chiuso
come
in bocca:
dibattimento
poppa
come vagheggia
gheggiare,
il
Sendo
la
quaresima.
Baccelliere,
al
ponga
gli
quia.
al
amore
posto
il
si
mancino
gli
villano,
avendo fatta
l'uova,
gi
del
non monda
oh!
oh,
una
fessura, e per-
il
rin-
riso nasceva,
il
che con
due
mat-
Antonia
Nanna
Che
Vidi
dimmelo
vedestiP
in
una
cella
rendo padre de
di grazia.
quattro suore,
i
generale,
il
quali spogliarono
la tonica, rivestendolo
il
reve-
una beretta
di puntali
di
cristallo,
giare in sul
passo di
nache cavatosi
gli abiti
ti,
e per mi,
si
le gonelle, e
fratini le toniche,
esse
l'altra postasi
calmente, contrafaceva
al
il
padre dando
lato,
diede a passeg-
si
ai
mo-
misero
monache,
sedendo
la leggi
le
pontifi-
conventi.
14
RAGIONAMENTI
bella.
si
appoggiato ne
di tenero, e lungo,
da
altri si fece
gli
onde
pi scaltrito, e
il
si
coda a
liscia la
che non
si
la gatta,
at-
come
puote pi tenere
modo, che
la cresta di
pa^
il
pi
il
sorte,
tre
la spalla
chiam
paternit
la
fratmi,
al
segno,
passerotto
il
il
le-
unghie
le
panni in capo,
e
aprendole
con
la
mani soavemente
ma con
ne
fitto
ne
belle,
che
si
si
nel
scorgevano ne
avesse
mento, e ne
ritondetto, lu-
spirito:
lo
membra de
le reni,
sdrucciolava a
la suora,
un
di apparire pelo
niuno in
Adunque
no
in contem.plazione
ne
lo
Nanna
tratto
la
il
il
quanto ne
lei,
del
uovo.
lo
colore,
il
si
mal de
la
il
suo pennello
prima con
umiliatolo
torcono
le
madre.
lo sputo,
donne per
perch
al
steo
modo,
a
e
gli
altri
giovinastri, che
letto, gli
la
quale
acconcie due
pestavano
le
suo erba
teneva
do-
chiodo
il
occhi
gior-
il
.^
s liscie
che
scudellino
stesse pi
don-
le
(parlando a la
sue chiappetine
Antonia
quelle
guancie de
le
tutte le
lo
messiale
cui volto,
l'ossa,
le
il
fiorentina) e la
di
veggono
fesso,
il
mezzo tremolante, e
la via del
carte del
la
contemplava
in fuori,
le
il
fissi
da
crigli
suore a buon
la salsa nel
mortaio.
PRIMA GIORNATA
15
alquanto
empito
vetriolo
il
mani
al
tando
le
come
di
Bernardo
acqua
di
ripongano
si
cer
loro
per
le
se
spade ne
le
la
usure, fregava la
monina con
culo per
il
Ah, ah,
Menatosi,
tetti
con
tola de l'angeletta e
che
Belvedere
al
l'assassinano in
Ietto ed
sopra
colui,
il
gioco
dj
.^
ora, disse
il
e ora
e
gli
lei,
Gene-
marmo
figli.
la sca-
mele de
le
figura di
suoi
dei
una mano ne
facendo festa a
l'altra
quella
fa
quale
modo che
nel
il
mezza
e tenendo
>,
lui,
mezzo
giovincelli,
pegni
tutti
colomba mia
tu
mano
ah,
e dimenatosi
mi, cos
distruggano
si
la
Nanna
facciamo
corpo
nel
gatti.
Antonia
rale:
riposto
le
gennaio fregano
la
appun-
in terra,
aveva
lo
avendo
tutti,
un coscino
muro de
al
pastorale,
da
rifiutata
smisurato
tra lo
nera
carnagion
loschetta,
la fine
l'an-
arcigno,
che
serpi
suore del
le
il
dano
cantori,
ognuno
al
o vero
compire
voltamiti,
la
si
lingua
udiva un
fa,
spinge
totela,
un menare, un
gli
i
forte,
attento
un abbracciami, un
aih,
dammela,
dolce,
aih,
un stralunare
le
do
quelli
d'occhi,
un
la
alitare,
casse, la lettiera
come
le
case per
terremoti.
Antonia
Nanna
Fuoco.
Eccoti poi
otto
sospiri
ad un tratto,
usciti
do
s
et cetera,
grande, che
dero per
io,
la
da
le
suore, e
avrieno
stanchezza,
da
fraticelli,
come
incordata
gli
imbriachi per
per
il
il
vino.
cad-
cosi
mi
Ib
RAGIONAMENTI
ritirai
uno sguardo
al
cotale di vetro.
Antonia
stare de
gli
otto
sospiri.
Nanna
sei
pure.
Antonia
Nanna
movere, bench ci
di
che
sentii
com-
tutta
commosso
avria
l'
ermo
nos
E non potendo
a malo.
che mi pungea
come
calda,
de
fare
Nanna
sofferire la
pii
che mi averti
volunt de la carne,
avendo
che
acqua
avea a
io
la necessit,
vanga,
la
Come
Per un
non
di quello,
cristallini,
manico de
Antonia
vidi,
io
natura bestialmente,
la
la suora,
frutti
nel
pisciai
.3
alzai la tonica
mi
di
il
che
vado allungando
ti
galantemente: e posato
il
si
possa em-
la
trama P
pomo de
lo
io
stocco
no a macerarmi
lo stimolo:
meno
la dolcezza
me
in ver
avanzava
che
forte,
poco a poco
le
vita beata.
con
restai
leva
la passione, e
le
unghie da
Onde
le coscie,
che
si
Perch,
Nanna Perch
Antonia
la
tenuto un pezzo
metto
di
lo
me stessa,
in
ce,
spirito
il
mano
lo
pii
dol-
becco in molle
rimane
fui
cavo
il
in
Nanna
.^
mi credetti
a la bechma, e
esser ferita
Immollandola
a morte: io
la tiro a
me,
e vedendola,
piangere, e con le
mi
lo
avanzo
cominciai
il
colui,
lamento
di
Rodi.
lasciati,
PRIMA GIORNATA
Di quello
Di Roma, per
Antonia
Nanna
io
de
di
avea paura
di morire,
17
modo,
dire a tuo
vedendo
il
che
oltra
sangue,
temeva ancora
spiando
la
cagione del
posta
in prigione
Badessa.
la
Antonia
Nanna
A che proposito
A proposito che
inteso
sangue, e
il
?
ella
non mi
vero,
avesse
come una
legata
ribalda, e
Perch no.^
Antonia Perch accusando
Nanna
vista giocare
a ch'egli
dentro
tu la suora, che
tu
avevi
spedito
averesti
il
vetro,
suora
si
era ai
gratis.
Nanna
come io. Egli
do
cos,
gli
occhi,
Si
quando
odo percuotere
la
Nanna
certo, che
la cella mia,
insanguinata,
fosse
non da suora
ma
novella,
saccomanna
da
il
si
la
venuta de
un pochetto,
le altre
comparazioni a
le
foggia
giostra, e
gli
Il
assimigliarei
il
di
nuovo,
monache,
ad Adamo,
lasciamo
le
le
trombetti tengono
dopo
Ma
le
mangiavano
quattro cristianelle
il
valenti
di
ne
la
la
gran Soldano
giostranti,
Ante-
bandi
bastone
loro istrumento,
trappassar
mirando
in
che
il
vecchi
il
Generale, e
il
Sibille.
mi
la scopa,
e per
ad Eva, con
con
che volea
dissi
con
pettinato la mattina,
riserrata la porta
mano
stagnava, mi ravivai
avea
di
Ba-
18
RAGIONAMENTI
pariscano In
campo con
ne rompe,
si
le
lande
amen!
notte, et
Antonia
Bel bandimento.
Nanna
Eccoti
suo maestro
Il
giostranti
In
ordine,
tre
si
Ah,
Mosse
Antonia
dita,
le
pri-
il
de l'amica, e perch
colpo
11
ah, ah!
dopo
lui
il
avendo lancia
emp
di
il
terzo aringo a
una
abeto, ne tolse
fissi
come
una monaca,
di
termini
non
primo
vetro, e di
buon
per
Generale, applantandosi
al
che
l'anello di colui,
r avea empito a
fra
il
fu molto lodato.
tre,
Nanna
che dianzi
tocc
tratto la sorte, e
valea per
avendo fatto
negretta,
al
ne do-
glie
Nanna.
mo
a quello che pi
in resta, e
Antonia
Nanna
Tanto
Ora vlen
se
ne ebbe.
via
il
fratoncelo
secondo, che
gli
ma, e
le
monaca contrafacendo
l'altra
due
sguizz
pallotte,
investi
come una
tima, e l'ultimo: e
ne
la
sozia
con lancia de
lo
da
fu molto
ridere,
il
colpo.
perch
Venne
sepelll
l'ul-
il
ber-
compagna;
lanciotto, di
dannate,
le
nasciale
di
Antonia
Nanna
di
lei
anime
il
car-
Lucifero.
suora
tutta
solla-
zevole, e
dolci
che
fui
mi
ritrassi indietro,
e garrendo
PRIMA GIORNATA
non
so chi,
19
tempo ritornando a
di
la
de
fine
la giostra,
n a chi
diede
si
Antonia Tu mi manchi
Nanna Io manco a
le fave, e
con
le
odo
risa,
di
aveano
che mi
tolto
luogo a la predica,
il
nuovo.
di
Antonia
Nanna
Che
Tre camere
ne la mia.
Antonia
zio
al possibile
a le
mie
te,
mi spiacque
pregio.
il
nel pi bello.
udisti, d tosto?
Ben erano
muri
tutti
che erano
fessi
sfessi,
io
ne disgra-
vagli.
Nanna
Io
gli,
me
si
sia,
odo un ansciare, un
sospirare,
da
odo
per
fessi,
rugnlre,
dieci persone,
Co-
che
si
un
doles-
(a lo incontro de la parte,
quali scorgo a
mano
gambe
alte
due
so-
un
di riserrarl'altra.
si
frescohne,
grassettine,
l'una de
piacer
la
si
erano tremolanti,
SI
sazii
.5
quando bene
col dipinti,
le
che
chiamar meschine
se
quali
le
avessero, se
vivi.^
consumassimo
ci
la
noi
E dove
potremmo ben
nostra gioventudlne
tocchiamo
ti
consiglio
Io
andarmene con un giovane a Napoli, il quale ha un compagno suo fratel giurato,
che sarebbe il caso tuo. Si che usciamo di questa spelunca,
di questa sepoltura, e godiamo de la nostra etade, come debbeno godere le femine. Ma poca diceria bisogn a l'amica.
ne
'1
mi voglio
vai
sfratare, e
tu.^ disse
ella.
20
che era
RAGIONAMENTI
poca levata.
di
ne
accettar lo invito
lo
muro
il
avvent
il
gatti, gatti
lo spezzarsi
con gridare:
miglior robbe, e
Quando
pari,
un suon
graffiar di volto, un squardi capegli, di panni, molto strano: e a fede di leale mia
che mi credetti, che fosse appiccato il fuoco nel campa-
nile,
onde
di
palme, un'oim,
ciar
trista a
la paternit di
eccoti
me, un
fa le lamentazioni di Gie-
remia apostolo.
Come,
La divota
Nanna
Antonia
la
Badessa
madre de
le
monache, e
pro-
la
monastero!
tettrice del
Antonia
Nanna
Che aveva
Per quello che
ellaP
In
Nanna Egli
che
Antonia
cavato
lo
de
lo
spasso,
le
aveva
La
zibetto.
modoP
in sul pi bello
mate, per
di
la
il
San
stella,
anzi
Salmi
pestilenziali,
per
il
i
pater noster
tre
magi, per
Nerone,
cello,
Giuliano, per
il
Caino,
con un
il
Giuda,
viso
le ripiantasse
il
porro ne Torti-
la sforz
una
schiuma a
ristorativo.
stufetta, soffiando
la bocca,
come
come un aspido
l'orco, le ficc
Poltronaccio.
E pigliava un
il
sordo, con la
Antonia
Nanna
si
non
ruba
quel
tof,
quando trovano
le scarpe.
la
nel
lo
tof,
via
PRIMA GIORNATA
Antonia
Nanna
spirito
21
Che
squartato.
La sconsolata capo
sia
ne
col
dre spirato da
sue orazioni,
le
senza schiavare,
le fece
parca
la stufa
Demonio.
del
trarre
la fine,
capo
il
fuori, e
il
lo
pa-
il
un
come
si
gua
labbri, e
tasti al gra-
disnodata tutta
ella fosse
mangiare
la lin-
con
orli
gli
de
valigia lo facea
la
Io
Nanna E intertenendo
rinasco, io trasecolo!
passo a la macina,
il
il
il
dolcemele,
sieme, e
doppo un nonnulla
mia pavona,
il
la
si
volea dare
buona donna
le vite,
che
il
net-
abbracciarono in-
la
il
lavoro: e forbito
il
fagiana, la
nimede,
che
piena,
la
uomo comp
santo
tato
gliene
tenaglie.
le
Antonia
come
torcere,
non
mano
tuo Narciso,
mia
anime,
le
tuo Ga-
il
mio papero,
il
ella
mio cigno,
mio
il
falcone, consolazione
de
il
le
non dovesse
ta,
riporre
aventandoglisi con
il
un morso,
Che piacere!
Doppo questo,
gli
lasci
uno
strido crudele.
Antonia
Nanna
p
e
la reliquia, e
imbertonata
la
prudente Badessa,
gli
grap-
di essa la
cagnuolino la gamba,
mano, per
la
qual cosa
si
un
gode
ribaldone
del suo
frate, al
aih,
aih
il
22
RAGIONAMENTI
Antonia
Nanna
ad
si
la
che
dentro, perci
il
lor
la
stando
aperto
fu
gli
Badessa
tutti e due, e
di s
ascoltare,
de la
la
di
subito,
non
lana,
perch
egli
guastarono niente;
si
anzi la traditora
Badessa lasciato
preso per
le ali
il
il
fammi
di grazia
una
grazia", ed
amor mio,
lira, disse:
il
formaggio con
la
daremo
piacer,
mano
di fra
Galasso calate
le vele
Madama,
fascio
che
finito
la gualc,
panno:
di
il
de
come
luslgnuolo,
giuoco,
non
potrei dire
ti
da
sedere,
si
dosso
so dire che
ti
essi
spalan-
tir a
in su la
la gualchiera
some, e
il
proveremo
intanto avendo
mappamondo
gran
gualcata
l'ar-
piacere
postasi
il
cavalli, se no,
che avedutasene
netto,
mosse a
noi le
un ne
il
il
pan-
una pezza
balestro, e
Antonia
Come
ti
potevi
Nanna
salto
Antonia
come
Io venni in succhio
badessale, e
si
fiuta
Nanna
Io
aveva pure
in
mano
che
lo
tenevi
credo
il
pugnale vetrigno.
fiutandolo
spesso,
un garofano.
Ah,
empitola di nuovo mi
bacallo
me
perch non
la
si
ci
ella
PRIMA GIORNATA
Tu
E
Antonia
Nanna
23
cos,
calcandomi sopra
la
sua schiena, mi
che mi bruniva
il
s,
secchio, e
il
no circa
il
il
non
se
ricever
avrei
andare
il
ri-
corsi a vedere
dicea:
.
overo una
tutto l'argomento,
lasciato
fosse,
io.^
quando
il
tornena
geva
che
la sera seguente, e
con tutta
le calze,
il
confessore
le letanie, e
che ancora
fanciullo,
il
la lingua in
bocca
al
ri-
ristrin-
si
le disse adio.
udii
nel vespro.
Che
Nanna Tu
Antonii
il
ancora avevano
appena part
finito
il
so-
giostranti
facendo stallare
la vittoria,
la
il
hai indovinato, e
lo
con
sangue!
Odi, odi questa:
Antonia
Nanna
Il
le
Ma
elle
avea
d inanzi
tolto
una bracciata
il
il
come
il
preti
nel di
lo scen-
mulattiere, che
due
di legne in cocina, e
egli
ti
porti
stimandoti la cuoca,
gli
dirai portale
fratellina.
Antonia
Che
scopristi.^
24
Nanna
Scoprii
RAGIONAMENTI
a lato a la stanza de le predette,
una
tavolmo
di
suore
divine,
Damasco
aveano
un
apparecchiato
\n su le grazie e postovi
gli
ani-
piatti, coltelli,
suore,
che legavano
fasce,
si
il
scritto
il
nome
Ora
mi
il
si
fiori
borrana,
di
l'altra
si
apparecchiavano
monaca avea
tolsero
da
le
orecchie
da raccontare. Dico
nozze, e ci seppi
le
quadro de
in ogni
da
la tavola
ritratto
di viole
erano
cime
il
de'
una
si
avea
un Fides
di viole gialle.
le
di gel-
Doppo
e gli forb
in ariento; in tanto la
compagna
gittato sopra
una panchet-
su lo scanno,
ritratti
bicchieri
di quelli acconcio
una gua-
pendeva un pannetto
di lino sottile,
che
un
pero, da la quale
ella
PRIMA GIORNATA
gar
mani, come da
le
le
de
le
mitere.
vi
si
un vaso
mano:
l'aceto e la
25
egli
bene
si
1'
di
bande
le
rame, che
avea polito
l'
arena,
in seno
ma
vermiglio, o bianco,
acconciare
bambagia rappresa,
luogo suo, e cos
tavolino,
tempo
la diligenza
essere opra se
dietro
tempo.
al
perch
Stando a
il
non
faccenda,
non
nome
rincrescesse,
due dissero
dal d de le feste: e
mezo per
vrebbe
tratti
il
Messa
di
l'ora
il
una
le
compagna non
dato
il
buon
pose
il
fascio in su le spalle, e
d'
mostr
anima avea
colei,
che
gli
a-
gli
vetava;
glielo
due compagne
che dice
per la finestra, se la
camera
passando
di lui quello
e in cotale scompiglio
la
il
e
gli
pi muoversi, a
le
lo imbellettare
ne
ne
al
l'altra:
mise
miso a qualche
nel
Natale.
era
il
riposarono alquanto.
si
non volea
Nanna
onde
d'un cofano
Veramente
Antonia
il
il
le legne,
11
il
che udendol
si
lacerarono.
ventura per
presa
Antonia
Avrei
che
Nanna.
Cosi femo
Antonia
Nanna
avresti
la
il
rallegrate
esse:
ciuffetto.
come
si
per la non
rallegrano
colombi
26
RAGIONAMENTI
per l'esca,
perch
mulattiere
misero a
sclugatolo di bucato.
come
fondo d'uno
il
staio,
badiali,
feste,
capponi, e
al
pavone, e
si
gli
il
foggia che
dileggia
le
se
non che
si gli
avent
come
al pifero,
il
pi
le
guarda
il
Il
era
la fronte
la porta,
la trappola, sei
un
con
da Re: e stangata
fecero un'accoglienza
gli
nibio
egli
al
polcino.
non fu
Il
mulat"
tosto tocco
vanto
il
bambolino
fra le
gambe,
si
fuori
tira
sozia recatosi
pi
Ro-
fa
di
la
si
bac-
il
la
sua
lasci tutta
sul
flauto del mulattiere, che sedea, e spingendo con quella discrezione, che
zione
cadde
una scimia,
si
la sedia,
mulattiere, e ella, e
il
schiavotosi
11
tomarono come
il
bam-
bolino che non avea nulla in testa non infreddasse lo incappell col Verbi gratia, tal che la
in tanta collera,
poco,
di
compiere altrimenti
il
ella
rivolta a
lei,
senza curarsi
beati
Paoli.
Ah,
A punto
Antonia
Nanna
la zuffa,
spalla, e
mi
ah,
ah!
il
mestolone
dendo
al
si
non pen-
PRIMA GIORNATA
sava ad
dissi:
mani adesso mi
le
di quelle,
il
mi
tra al Vescovo, e
mi
Baccelliere, che
riebbi tutta.
Pure
lasci per
ben
il
mia messa;
coltello,
mio
il
quando
trapassatemi
nome scritto
pormi in mano un
soave
il
il
sia
che
in
la
Ed
io
a lettere d'oro.
mezo
me
a me:
Come
un Sera-
in
adoro, perch
vi
cosi
non
dovreste ag-
mia compietta,
muoia, ecco
io
mio cuore
il
vostro
dicendomi volea
manico d'argento
egli
che
vi piaccia
io
voglio,
vene. Dio
le
la
non
a la damaschina: io
volli
Antonia
ad uccidere
che non
pigliare lo
e avelenare gli
monte de
esempio da
il
Nanna
uomini: e
la piet,
mi
stemperati, egli
che
gli
che ce
si
festi
lasciano condurre
una opera pi
pia,
Segui pure.
te.
io
un Trono, e
mio vespro,
non
in
Io vi son servo,
altare,
andare incon-
io dico di no, vi
saper bene.
si
un Cherubino,
essere che in
e la
rivolsi, e
Padre,
gli dissi:
pu
27
acorruomo, veggio
son
por
oim
'
non dicano
avesse a benedir
lo lasciai ire.
Ma
le
altro.
orinoli
che parea
Antonia Non
Nanna Dico
Antonia Che
Nanna Egli parse
gli
te,
lo facessi,
Antonia.^
Nanna.
dinanzi...
e crederesti
una cosa?
meno
che
quello di vetro.
Gran
segreto!
Si,
credo.^
28
RAGIONAMENTI
Io
senza
Antonia
Ah, ah, ah!
Nanna Una certa pania
Nanna
pisciai
me
due a
una
la antica, e
pisciare.
bianca,
a la
Tu hai
Stiamo
Antonia
Nanna
ebbe de
tu
me
se
ho
il
svogliato,
lo
se
deh
non...
lo farai dire!
Noi mentovare
Antonia
che
torto.
il
freschi, se io
ne fa
grappa
alla
in vano, perch
che de
pi,
le
lamprede, e
un boccone,
una vivanda
da gran maestro.
Nanna
il
rocca, e
io
Abblnsela!
che
una
al
fiato
mi
le
che
avidi,
braccio mi cingeva
ora
s,
il
onde
ora
gote, e
mi
egli
collo, e
l'ora,
punto
il
con
modo che
deliber di
il
gli altri,
piede in terra,
come
le
carezze
stessa, rin-
il
si
mano
il
a processione per
giorno.
io
che avea
gli
le
scarpe, e io le
Antonia Ritorna
Nanna PerchP
Antonia Perch
mase
per la
egli
me
un
festeg-
tenendomi
mi
l'altro
fra
menarmi
vederne de
l'oche dei
del
ciolo al Baccelliere; e
pianelle, e
come
poppe, mescolando
le
la
avea cenato, e
io
mano de
le suore: e cosi
si
se
che
poi
stendardo ne
si
la
il
nostro:
lo
graziava
proposito
il
mi dimand
nel rivellino,
giava,
Ora
Baccelliere
indietro.
ti
sei
ri-
Nanna
Io certo
schine, le sfortunate,
capofuochl,
ho dato
le cervella al
cimatore.
infilzatevisi
suso,
vi
le
Le me-
palle
scambiettavano
de
sopra.
PRIMA GIORNATA
come
ne
rei
pali turcheschi.
29
se quella,
che
fini
ballo
il
palla le
la
Io
questa
Antonia
Nanna
un
olio, e
da
me
in
(mi stimo
io) la carit
con
schiavina sua
si
il
appoggiato
dandovi
cagnesco
scherzare
spiegata, e
come
meza chiusa
drudo, cheta,
al
smemorata, e
la
si,
ne andava dietro
muro,
al
ad una gatta, a
quale
amanti
dava da
trastul-
non
davano cura, e al barlotto, caduto sotto sopra che versava il
vino. Noi non degnammo perdere il tempo in cosi lordo amorazzo, ma arrivammo a le fessure di madonna Celleraia, che
larsi
mancatole
la
gli
giolivi occupati,
in tanto furore,
un
la
che acconci
trespolo, e addattatosi
la
capestro
il
si
condusse
collo
arrischiava
si
Piovano,
io
ti
perdono, quando
egli
giunto a
l'uscio, e so-
lanciatosi a
lei,
tore di fede
ellaP
vano
gli
.3
stramortiti ne
Le
come
Ed
si
risentono
Piovano gittato
il
ella datogli
membri
la corda,
imagine
di
assiderati al
e'I
un bascio lentamente
di cera dinanzi a la
rile-
si
come
proprio,
cose son
io
e risentissi
la
Che
da voi cuor mio, son tenuto un mancadove la divinit de la prudenza vostraP dove
questeP adunque
mi
trespolo,
gli
dice:
fate porre
lettere,
che
de
mo
le
boccone de
Antonia
Io te
parla a la libera, e di
il
al
pri-
dimand il capretto.
lo ho voluto dire, ed emmisi scordato,
cu, ca, p, e fo, che non sarai intesa.
la capra,
30
RAGIONAMENTI
se
non da
lo
anello,
la
l'uscio,
ne
la
guama,
monina,
novella,
che
dei
il
cos
cotale,
la
quel fatto,
il
pluolo,
11
il
cotale,
pastorale, la pastlnacca, la
il
le
mele,
carte
le
messale,
del
manico,
sia,
merda,
le
punte
Nanna
in
sai
ti
fttovi
il
da
coltello proprio
il
vedere
entrare,
lo
cotal carne,
e uscire;
nel
pugna ne
de
la
Insomma
la pasta.
il
di ficcare, e
si
sflccare
le
cera a pi potere,
mettere,
nel
il
suggello ne la
fece da
e allagato
il
lo
plano de
te,
le
come
in l sospirando
uno
lenzuola, caddero
in qua, e l'altro
ci
potemmo
gli
alza,
tenere da ridere,
quando schiavata la serratura 11 venerabil prete ne fece segno con una s onorevole correggia (salvo il tuo naso sia)
che rimbomb per tutto il monastero, e se non che ci serravamo
la bocca con la mano l'uno, a l'altro, saremmo stati scoperti.
Antonia
Ah, ah, ah! E chi non avrebbe smascellato
Nanna
le
monte
11
a tentoni
vedemmo
traeva di sotto
il
.3
partitici
letto
la
da
maestra de
un facchino pi
che facea
le novizie,
sporco, che
non
che
un
la ciancia,
ti
il
ho dato,
egli
mi fu forza
PRIMA GIORNATA
a farlo.
le
il
manigoldone alzando
col
spianasse
tasia,
le
sue
zoticone cacciatole
il
roncone ne
il
con
la pigliava
me
Nanna
A un
fesso,
che
le
glia le lagri-
la fragola
capo da venti
ci
de la Bibbia, e
la disciplina, la zia
f'
ne
andammo altrove.
Dove andasteP
madre de
avea
facea venir
le
le
di lupo
l'orso,
Antonia
la
la siepe,
zanne
le
a quattro a quattro;
bocca a
in
lerispondea
ella
cifere, le
31
gocciavano una
Tu
Antonia
hai
una acuta
una
ne la fronte,
suocera del
la
di guardarla. Ella
soffersi
io
spelatoia,
sue ciglia
le
scorgi di lontano.
Nanna
la
bocca e
Attendi
come
il
denti,
spuntavano
pungenti, mi penso
d'uomo senza
due
cordelle,
in dentro, e
Ella
granelli,
il
con
io,
un pettine d'osso
il mento aguzzo,
labbri secchi ed
ma
a me.
il
avea
quale
il
come
spine;
d'una Leona,
le
le
bilico infuori.
Vero
ritirato
al pisciatoio
fossero stati
piedi,
ti
mentre,
dico che
Ora
ella
le
avea
ti
imagini
unghie de
il
ma
gli
le
Rofhano
stinchi
sue mani
nel
dito
piena di mestura.
stelle,
lune.
32
RAGIONAMENTI
chiamava
demonil per
nomi, che
certi
diavoli
non
si
volgea
una figurina
poi tolta
cento aghi (e se
al
tu hai mai
nuova, ne
cata-
borbottando seco;
di cera
gli ter-
le
quale erano
la
fitti
come
volgendola,
si
volgono
si
cuochlno, e non
si
gli
ortolani, e
beccafichi, perch
si
il
pane a
lo
spedale, soggiungea:
Il
mio gran
Mova
E
il
pizzicore.
forte,
dicea col
Al
si
muoia.
uno, che
le
batte la porta
alitando,
a far
a le
gli
aperse.
Cos ignudaP
Cosi ignuda,
Nanna
Antonia
il
pover'uomo sforzato da
basciandola non
men
che fanno
le gitt le
la
al
dava quelle
che danno
quelli
fantasma
braccia
gli
dicea:
Son
Ohib!
Non guaster pi
Antonia
Nanna
ti
lo
stomaco con
la
vecchia
PRIMA GIORNATA
non
quando
trentina, che
altro.
so altro di
lo
perch non ne
lei,
affaturato
33
di
Ora
al
era a
come
il
la
bocca,
la
che pare se
lo voglia
poppe,
il
tutto
cuore.
il
de
pinchino,
e finito l'oim,
egli
il
visetto,
'1
culetto,
sugge
le
il
commessure,
de
strido,
sarta,
la
appresso
donde uscivano
aviaticl ratti
tonica
la
uno
grido
il
tamburo,
il
l'occhiolino a le
lembi
dopo
il
allieva,
modo, che
succiare nel
ch'ella
corpicello,
ma udimmo un grido,
de lo strido un oim!,
battitoio,
il
bambino
volevamo acconciar
Certo
latte.
al
manine,
le
gatta
feci la
non pigliare
topi.
vecchia pervenimmo a la sarta, che
per
occhi
gli
le
bascia la balia
bocchino,
prima
di
basciava
gli
Dopo
resto.
vedere
volli
giovane
secolare,
le voci,
rico-
perte dal calpesto dei nostri passi, vedem.mo una che avea
a fatto,
al
capo inanzi
il
suo padre
Don
Guardiano,
la
si-
Diceva
il
si
gnati
non
un milione
dicendo
Melchisedech
il
Messia,
mio
dise-
si
volse
figliuolo
Antecnsto, o
il mio
Baccelliere per i panni, gli feci cenno, che
mi spiaceva vedere altri sanguinacci, che quelli d'un porco
tirandomi
sparato.
Antonia
Nanna
Va
Ora
fatti suora,
odi
dove
Badessa
la
io fui posta,
tei dica.
va!
lei,
me da
una non
vo' dir
la notte, riserratala
34
la chiave: e
ne portava seco
una
11
il
finestra ferrata de la
aggrappandosi su per
11
RAGIONAMENTI
muro
di cotal finestra,
come un
l'orto,
picchio,
ne
che
la notte,
rata abeverava
tenendo perci
nendo
non
mele
11
conto, venne a
lo
bracco a
11
la tazza,
lei,
che
le
acconciatosi
a la fer-
sporgeva In
gli si
ferri
traditori.
fuori,
ve-
amara che
una medicina.
A
Lo
Antonia
Nanna
che
sul fa,
Antonia
Nanna
biasimo.
In
che abbandonate
le
voleva che
vano giurato
venne
modo che
in terra, di
poich
snaturato
io la fo,
cone sopra un
modoP
che
ruppe una
si
tanto
sfinimento
In
le
un
coscia.
ella
di bruciarla
per tornare a
dei
cani, mise
per
le
con tutto
dirti,
il
a remore tutto
finestrette,
alzando
il
monastero,
e fracassato
le
lavorar
il
scorgendo
impannate,
le
udendone
il
per
il
meschino. Fecero
man-
Dopo
il
ti
questo
non
scandalo
ritornatoci
giungesse a spiare
ci
non
a
so
quante suore, e
il
che
frate
preti, e secolari,
Ed
cominci in
egli
riso
impetr udienza
Dui
per paura
udimmo un
cella
dadi, e
novella.
in
fatti d'altri,
d fa,
dicendo:
e fin in
e
lo vi vo'
<'
il
frate,
cominci:
a lo odore de
la
PRIMA GIORNATA
35
vedere ora
fanciulli, a
salir
gliaio,
che pareva
mondo, e
luogotenente de
il
uno
afferratone
un
e lasciatolo, ne prese
le
beccane
altro,
con
un
fiutatole
tratto
la
bella
la
l,
il
come
pelo,
il
gli
a la vedetta
diede a correre, e
si
le trottar dietro.
cuoio
il
cagnone
porco
il
cagnula male
bellina,
arri-
due
diede
le
ma
sguiz-
cagnaccio in collera
Il
il
denti, rignando
zatogli di sotto
tutto
di
rimase adosso
gli
le setole,
facea
rabbiosamente,
trasse in terra
lo
fatto
spasso
tale
la segui-
zappava
e
il
cagnuoli seco
gli altri,
il
cane poltrone
egli
onde rimaso
di fuori,
mordeva
avesse la febbre.
poverini,
imper che
gli
stacc
un
tutta
dei
una
orecchia, e apparendo
il
in
la fine la
le
zanne ne la canna,
popolo raccolto a
egli
e strozzolla,
la festa
canina
presola ne la gola
mandandone
via, e
le ficc
fanciulli, col
gridi al cielo.
Onde
noi
in
mentammo.
Antonia
Perdonimi, quello de
le
cento novelle
egli si
pu andare a riporre.
Nanna
almeno, che
ho
io
da
dire P
io.
Ma
Ma
non
ti
36
RAGIONAMENTI
Che
Levatami
Antonia
Nanna
partito a
che erano
con
la
che
come
sali
ma
domesticata in pochi
vide
avemmo,
desinato che
far guardia, e
Campidoglio a Testacelo,
e fece
Antonia
Nanna
ha dato
ce lo
le
suore
Diana.
stella
la
egli?
la
una esortazione a
il
tempo
perch
ella
pu
dir:
mille,
1
figliuoli
le
verbum
mosche, e de
gli
Non
fanno
dona son pi
zuccherini
dolci
che
le
caro.
ascoltato
scioperati,
fosse de la bocca de
sua.
piaceri che
ci
che ne dia a
Disitte e del
de
si
che
che usciva de
la
cavalli
de l'acqua, divorando
le
confez-
un asinaccio
sermenti:
e gli fu donato pi cose, che non dona il parentado a chi
canta la messa novella, o vero una madre a la figlia che va
a marito: e partitosi, chi si diede a fare una bagattella, e chi
un'altra. E io tornata in camera, non stetti molto, che odo
zioni con la ingordigia, che divora
con un
inchino cortigiano,
me
il
fanciullo del
PRIMA GIORNATA
Inguluppata, e
quelle
una
era
penne con
mi
37
che
gli
si
debba
dire,
si s,
non
cos dicevano:
Oh buono!
Nanna
Dentro
man
del Sole
Antonia
una
v'era
minciava da quei
che
e
avea
gli
capelli,
tagliati in chiesa,
un
e fattosene
ricolti,
le ciglia
di perle
mi agguagli
si
dicendo
laccio intorno al
diceria
che mi fur
fanno
pettini, e
al cremisi,
al latte e
denti, e le labbra a
collo,
assimigliandomi
cielo,
il
fiori
che
una
de
le
le
filza
mela-
grane, facendo
lod, e che la
scasciati,
come
neve.
la
fonte, dicendo
avervi
la fine
si
lasci sdrucciolare a la
de
medaglia tacque,
la
che rinascesse
stil-
Del
che bisogneria
scusandosi
a dirne
Burchiello,
il
ella
pelluzzi suoi.
una minima
particella,
che
io gli
aveva fatto
punto
Quello,
del
tesoro,
e giurando
, si
sot-
cos.
Antonia
mio
chi
non
si
avria
vi
scrive.
alzato
la
sottana
bella canzona!
io
glio,
veggo che un
ufficio!
prima che
de
lo
invo-
un
ufficiolo fosse
che mi mandas-
38
RAGIONAMENTI
se.
di velluto verde,
sorridendo e di fuori
lo piglio
mal
visto, e licenziato
basciasse
il
il
vagheggio
Io
il
sola,
apro
libricluolo,
il
per
che
si
su
la
rella,
una fune
che
pi
alcuna altra
di
monache, e
spingendo
che
vi
sue
una
corse
so-
meco, e
era domesticata
si
le
calava
si
uno
il
spasso,
dipinti,
e mostratole
tutto,
che
che
ci
mise in
tazione,
le
cotale di
il
onde
pongo
le
avea a fare
le
e
;
manico
modi
di vetro,
mia compagnetta
il
bene,
uno uomo drizzato Inverso la sua tencome una di ponte santa Maria,
in su le spalle, e
ora
ed
fu renduto da
Antonia
la
le
insieme
glttatami l
lo
gambe
buon modo,
coscle
le
demmo
voglia di provare
tanta
ci
che parea
ne
libretto, ce
il
tristo,
mi
ella arrecatasi
me
ficcandomelo ora
a la foggia, che
mi
recai
io,
tu
Sai
ella
Nanna
me
udendoti raggionare.^
No.
Antonia Quello
Nanna
che
interviene
ad
uno
che odora
veri
tuoi ragiona-
n tartufo, ne cardo.
Nanna
Tu
mi riprendi
le novelluzze a le bambine
cosa
che
bianca, come una oca,
mia
una
dicendo: lo ho
oca non , or dimmi ci ch'ella P
anche tu
la favella di chi
Antonia
oscurit.
Io
favello
narra
per
compiacerti,
perci
uso
le
39
PRIMA GIORNATA
Ti
Ora seguiamo la antifana. Dopo gli scherzi, che ci facemmo l'una e l'altra, ci venne voglia
di farci vedere a la grata, e a la ruota, dove non potemmo
aver luogo, perch tutte erano corse ivi come corrono le lu-
Nanna
ringrazio.
de
e se
a monaci, e a soldati
la stazione; inlno
me
il
dava udienza,
lo
Antonia
Nanna
uno
si
Io
mondo
Il
anche
dir,
lo
Turchi
di quei
Badessa.
la
corrotto.
che
disgraziati,
dare ne
lasci
si
ragna
la
in Ungaria.
Egli
Bast
Nanna
Antonia
battesimo o senza.
Sole
mette
si
do far conto,
bench
io
che
lo vidi,
de
d la vita
cristiano.
che non
Antonia
Nanna
onde
appena
grande,
lasciai
dire
un poco.
mi
era
le
dicesti
al
per
suore di allora,
Ho
errato
se
io,
ti
ho detto cotesto;
pi,
il
sto
io fossi
sera
la
il
Demonio,
maritata
dopo
al
come
la fortuna
l'ave
maria a
lo
un
sa-
venne
'mproviso, e disse:
grazia di venir
in
volle,
non
Cara
volli
io
non sono
porre
me una
da prin-
tuo tempo;
pendo che
quattro
assaggia
Tu
pi quello, ch'egli
abbrevian-
io
mi
elle in
un anno.
suo camino.
Nanna
narrerebbero
tratto, e via al
Lasciami
di quelle cose,
per ci che
le suore,
si
appetito
un
ti
mondo non
il
fatto
di essere
abbia
Antonia
che ve
cose,
bocconi, bevendo
cipio,
esser
Ma
un
di raccontare in
dovea
meco
in
quegran-
40
RAGIONAMENTI
pieno di
trattimi
garzone,
un
gentile
Io che
grilli,
1
mi
quali
fece fare
ma
re-
capo
11
aitandomi
profumati, cio
mio amante,
il
avea
lui,
panni da
e postomi
capo
camera, con
dirci:
il
entrino
le
la portiera
de
la similitudine di
il
le
ricetto di tutti
fottisterl, sacrati
non
ancora che
egli
si
fu bello.
Antonia
che tu
E'
Nanna
stando in
sul
de la
le
libro, e
liuto argentino
Divini occhi
Dopo
uno con un
sereni...
gentilmente
un
capriolo,
Che
gamba mancina ad usanza de
le
con una
altro.
PRIMA GIORNATA
ne
torno
modo che
di
la dritta,
41
vederla girare,
la
da
fanciulli in
mano dandosi
la
che appena
vedea, quanto
si
che distesa
rare
come un
presto rivol-
il
scorgano.
si
Antonia Dio
Nanna Ah, ah,
la benedica.
davo
fio di
il
lo
diman-
tiratosi
mi rido
ah! Io
di uno,
che
dentro a una porta, contrafece una brigata di voci. Egli facea un facchino, che ogni bergamasco
vinta, e
'1
de
le vorria parlare, e
lei:
o madonna,
la
io
Madonna,
in persona
e egli a
un
avrebbe data
gliene
moro,
laveggio di trippe))
io
sento
egli
da
il
madonna,
cattivo, le dicea:
polmon che mi
facea
un lamento
bolle,
come
a la facchina
il
perle
il
il
facchino lev
un romore, che
il
il
facchino
gli
disse
il
la
con
le
quali egli
non mangiare pi
cibi
facchino, e con la
mise a scoterle
ah! e
il
va con Dio,
fattosi scalzare
da
ri-
gli
la fante,
di
si
Madonna
Ah,
Nanna Riso
Antonia
si
suo ciriegio,
risa
le
non so
moglie
scompisciare da
quelle,
da balordo,
atti
contava a
il
rom-
il
rise,
che
pelliccione.
ah, ah
averesti
tu,
udendo
il
dibattimento del
fammelo. Finito
il
vespro de
le voci,
quelli
ci
di
madonna,
riducemmo
in sala,
42
RAGIONAMENTI
comedia.
non
vellare,
averia
lo
dovca
si
lasciato
restando di mandar
che
aveano a recitare
la
quando non
so
scoprire,
la
gii
ronrore
il
e vistami fare
avent
io gli
amori con
gli
tenda fu aperto
piano.
al Baccelliere,
venuto suso,
mosso da quel ma-
traditrice, e
fossi
lo studiante,
che accieca
ledetto martello,
con quella
altrui,
me
che per
ciuffi,
salvo
faceva ognuno,
Baccelliere sparve,
il
che
furia,
trascinandomi
come un
lo studiante,
preghi,
che tosto
raggio da la girandola
al
monastero, e in
che
di loro, se aviene
tali,
tante
le
frati, nel
si
pre-
no
si
il
vide
del fa-
percotendola
udire,
il
uscio,
la
coloro, che
tenda,
chi
gi la
di-
egli
mi diede, che mi
e quello, che pi
mi
una spanna,
dolse,
spesso, e
ferma per
do
le
io
fossi
patti del
mon-
dre, che
lo
un
non temo
non so
io
io celare
il
come
si
mana
santa per
chiese,
maneggiano
dopo
gli
le
le
mazze
predelle de
uffici,
dissi,
lo staffile
si
era maneggiato,
altari, e
per
le
la
porte de
carne,
le
se-
PRIMA GIORNATA
mi avrieno passato
tne
tuo
sia) e
per lo meglio
Antonia
non pure
cuore,
il
43
medici,
le
una suora
Nanna
vo' che ne
Antonia
Nanna
poi
Antonia
gna,
ti
desinare,
ficaia,
questa
entreremo a
la
Eccomi per
mia
la vita
ho conta, per
le
cian-
de
vigna,
le
sotto
Maritate.
servirti.
si
veruna cosa de
la vi-
un poco, corsero
Qui
non
lo
tutti
meco.
giunte in su
che
acci
piace.
ti
aiuterai
monaca; e
mia madre
di
ista sera
Ci che
E mi
questa propria
anima
mali.
venga
domani dopo
vero, che tu
il
farla
al
un monastero,
di
benedetta
mettessero l'orinale ne la
avere tutti
di di
il
tacque.
si
culo (sano
il
a dormire.
finisce la
prima giornata
namenti
dei capricciosi
di Pietro Aretino.
Ragio-
COMINCIA LA
seconda giornata dei capricciosi Ragionamenti de l'Are-
Nanna
ne la quale la
tino,
La Nanna,
e la
Antonia
racconta a l'Antonia
Maritate.
la vita delle
si
scia a la sua
ne
mani
le
la
carni-
mano
dola di
il
al
notaio publico.
vestite
che
le
a la
Nanna mettevano
pensiero, che
piij
Di poi
alzato
il
fianco,
faal-
dove sederno
sendo
ora
il
cacciare
di
di innanzi, e sotto la
il
medesima
ficaia,
le ciancie,
Antonia posate
volto a la
solo
chio,
che
si
pensando a
credono che
le
pazze madri, e a
le figliuole,
semplici padri,
mogli dei
ieri,
che non
contare
gli
Nanna
ti
popolo tutto.
Non
andamenti
Ogni
loro.
cosa per
il
meglio.
le
pensai a
ti
suore son
tal
detto
diedi in farmi
46
RAGIONAMENTI
Da
Antonia
di,
me
ringrazio
mi
non
gli
se
gh spegne
non
rlcogllc e
si
del ci che tu
che
avevi,
me
lo
spondesti, ora a la
fecero
ti
buona ora
fare
Diede
una
ora
novella,
dando ad intendere
mi
ri-
amori, e
gli
di-
Improvlso,
monastero,
11
teP
di
circa
il
come
blricuocoll
Venendo
a Slena.
le
deliber di
ne ringrazio del
voce di maritarmi,
altra,
questo a
che
raccende: e
si
quello, che tu
Da
sia!
mal pr
11
Nanna
la candela,
gli
feci a lo
ti
quando
mandare
facesse
si
di
che
di
matrimonio, e riducendola
lo
di mille in
tava,
come
zia de la
aspetta la ricolta
mia
mamma
il
lavoratore.
il
l'arte,
tinenze, nel
mettermi in
me
si
cadere giuso in
a dire,
terra,
al
fuoco aspet-
Ma fu
bella l'astu-
onde
di quei
su
un groppo
su Vet
di
le
con-
donde
e stendendosi
coric egli,
mano
ver-
di uovo, insegnan-
lo stare in
egli lanciatosi
mia
capponi de
ne unse la bocca
cio
un
nozze, e
domi prima
usci
dorme
raccolta ne la
celer,
mi
lasciai
ad aitarmi, comin-
fare le tristizie,
sing, che
con un lume
mi accordai
in
mano
buon pastore, che volendomi apriche non fa chi batte il grano, onde mi
col
47
SECONDA GIORNATA
non
pi, che
si
adattandomisi
egli
sopra,
di
tremando per
volont de
la
ma
diedi
gli
mi
una
racconcia in su la
sella,
si
che
Io
vi entr.
madre
avea
nuovo
di
tinti
lenzuoli, e la camiscia
nest, n
sane, a
chiese e
le
che
che
mia
il
si
pollo,
il
si
e la mattina tutto
sangue del
contrada. Passate
la
come vanno
o-
spo-
le
le al-
Io son perduta ne
Diventai tutta tutta
Antonia
Nanna
bella,
lo ascoltarti.
moglie di
motteggiere,
si
innamorato
un non
gli
so che, per lo
di
lei,
la mattina, e
sendo un
di seco in ca-
buco de
Che sar?
E attendendo
la chiave.
Antonia
Nanna
un non
Antonia
Nanna
mi accorgo
e mirando
rispose
Sta bene.
L' amica
del
ella,
me,
quello,
del
buco, scorgo
mio guardare,
ma
se
che
altri
io
le
il
vostro
Ci sar
domando
crede,
sar qui
villa.3
fosse
ci
si
Quando
le dico:
ne and in
ieri se
non
al
accorge
si
io ella, e ella
marito, che
r,
con l'occhio
so chi.
io
Per
chi ne fece
il
malanno, e
motto.
Egli
!
48
RAGIONAMENTI
vi
Come vaP
dita la basci.
le
ha Invidia
da che viene
di esso, e
tentarveneP ditemelo se
si
pu.
ella a
un
dico
le
lo,
cia-
vostro discon-
il
bello In
Voi
ti
che
sta
si
due
d In
questo mondo.
voglio mostrare
toccare la
mano
mio ingegno.
il
ella,
aperto Io studiuolo mi fa
si
buona e disperata .
Parola da scrivere a lettere
Antonia
Nanna
chiamata
la
fantlcella
di oro.
depositaria
de
le
ne
la fronte,
il
scio
il
le gote, mi
mio marito,
mandato
oltre,
l'u-
di sopra,
me
ne vado nel suo alberghetto a terreno, e movendomi pian piano, facendo vista di essere gita a fare un poco di acqua al necessario, che era ivi,
le
io fngea di
gai la bizzarria,
Perch
Nanna
Antonia
al
struggendomi
sfo-
Antonia
Certo
che
11
variare de
le
vivande, accre-
SECONDA GIORNATA
49
perch ancora
si
il
contado, e quando
in
disonoranze de la
la citt, e le
curo di pompe,
genti, io
non prezzo
menica, e so bene
le feste,
risparagno, che
il
dove
volesse,
bei quindici d.
Antonia
Mi
la
Do-
il
git-
fa stando qui, e
si
meno
non voglio
io
messa mi basta
non
sta se vuoi, se
ti
invidia le
la
compagnie,
le
collo, la
il
starsi
non mi
Io
con
far peccare
anno
lo
magnificenze de
le
dicea:
ella
villa,
non voglio
io
II
poneva inanzi
egli le
bisognava, che
non
la
qui, statti.
ritornarvi,
lasciasse
sola
al-
suo intendi-
il
mento.
Nanna
pellano de la
come
che se
villa,
donna, che se
di
sotto
santo
l'olio
da esso
lo fece
manico
la
quale diede
lo spargolo, col
la gentil
si
Il
un monsignore.
giardino de
al
come
innaffiare,
egli
udirai,
aveva
il
gran
il
bestiale!
Cancro!
Nanna Madonna
Antonia
sciare
stando in
disavedutamente sotto
villa,
la finestra
lo
sua,
me
gli
ma
una corona di
stava in mezo
raccolti,
che quelli
peli
di
di ariento,
che tiene
Antonia
le
mani
Che
in terra per
bella cosa,
ella
tutto,
pi-
di
proprio
vedendo-
corallina, e fessa
a traverso de la
come
l'oro,
tondi,
quale
la
vivi,
pi
si
belli
ai
su la porta de lo Ambasciadore.
bonchio, pose
inanellati biondi,
duo sonagli
un
vide
non
se
il
car-
far la segnata,
ella
50
fosse toccata
si
il
RAGIONAMENTI
una
figliuola col
se-
Nanna
la
mano
cadde
in terra
in
venne meno,
di
maravigliandosi di
si
11
marito
un medico a staffetta, che toccatole il polso, le dise ella andava del corpo.
Antonia
A la fede buona,, che non san che dirsi, tosto
che seppero, che lo ammalato sciorina bene per il lambicco
clttade
mand,
sotto.
di
Tu
Nanna
dici
il
bito,
fece
venire
le
udendole chiedere
sare, e poi
il
lagrime in su
no
il
pecorone
le si gitt
gli
il
occhi
Ella disse: Io
prete.
al collo
buon marito,
al
mi voglio confes-
lo
di lasciarti,
marito mio
A cotal suo-
onde
il
poi traendo
uno
Prete, corse
il
glugner suo,
ne
lo
il
suo, e sentendolo
Prete fattosi
il
ella ficcando-
gli
di rascia,
il
polsi,
un cotale
s,
tir la
si
in-
porta
capo di
il
il
ritraeva
gran
frapperle:
mandare quanto
era,
che
ella
si
si
11
segno de
la
confess, e
ella
postogli
le
SECONDA GIORNATA
Bella
Che
Nanna
Antonia
prova
de
d tu
1'
giri
Dico
Antonia
averle
Compita
non
le
basta l'animo
la confessione,
mano
in capo,
di pisciare nel
il
Prete a se-
porse
un pocolin
ritorn
si
manto
il
non
ci
il
tutta quanta, e
sei ristorata
tu
perderei
vuta^.
dire
di
il
confiteor,
penitenza, e licenziato
la
pugno un ducato,
duo
sina de la confessione, e
messe
di
con
le
Prete,
il
Giuli, dicendo
il
mani
gli
In fine
ma
Domenedio,
masticando
ci
venne a
la assoluzione,
lei,
capo-
siamo sudate.
in
Prete tratto
il
Nanna
51
ti
ei
no,
f'
credetti
mi sono
ria-
giunte, fingea
fece mettere
ducato perch
me
ne diciate
le
san Gregorio.
Beccati questa
Odi menta
Antonia
Nanna
chi
altra!
di
nostra avea
con
la
sua letteratura, de
Costei, che
che
io
ti
la
libri.
non avesse udite cinque o sei messe, non averia rid; ella era una Avemaria infilzata, una grafvenerd
santi, e una scopa chiese, e sempre digiunava
ella
posato in quel
fia
mesi,
Antonia
Nanna
a la
messa rispondea,
non
pi
di
lei,
Fran-
nel
altro,
che
un
fascio di ortiche.
52
RAGIONAMENTI
Antonia
Nanna
Senza camisclaP
Non so
Ora
mito scanna
un
villa
un Ro-
occorre, che
egli
dire.
ti
un ermetto presso de
penitenze, standosi In
la
lo copria,
quella sua faccia magra, quella sua barba fino alla cintura,
un certo suo
tava in
mano
tutto
comune.
la
il
moveva
questo Romito
che por-
sasso,
venerabile
a piet
pose l'animo
di molti, e gli
liti
a lo
Antonia
Nanna
Come
Egli
si
11
mezo
Calvario, in
monticeli rilevato,
del quale era
un
cro-
le
Do-
tenea
ne
le
gna sopra
canna, e da
la
monte
non
so se
lo tenea
cune
si
un
la
aveva
ferro
il
viette,
quale
al
porticella
la
Romito:
chlaverina
di
partigiana vecchia
mondo
belle
con
era
un
altro,
di
sedeva,
si
lo
una asta
un orticello,
rugginosa, in cima di
di
di spine,
il
corona
collo la
al
un
di
In
dove
rosai
di
tutto
un
sassolino,
si
bene
erano pieni
di
varie erbe,
fa-
verghe
al-
qua lattughe
to, la
suo
che
il
magiorana,
e'I
mondo,
la nepitella, la
prezzemolo, aveano
nel giardinetto, in
mezzo
anche loro
per
menta,
al-
lo ane11
luogo
ombra un man-
reva acqua chiara, che usciva di una vena, fra pletruzze vive
SECONDA GIORNATA
53
tempo che
il
il
In nutrire l'orticello.
tra
erbette, e
le
muro de
la
come
ho
In questo paradisetto
io
ti
detto, e per
ed pessima) cercando
la
de
figliuolo
il
cagna: e correndo a
pana
la villa,
il
Romito facea
con
miracoli.
la stola al collo,
Onde
il
libro in
il
la
cane e
il
la
cam-
di
le
che contava
villano,
il
attacca
parte abbandonando
pii
si
il
la
al
come
prete,
prete vestitosi
camiscio,
il
mano, portando
cherlco
il
un credo
servo de
e
il
schiavi del
gli
onde
il
la
turba ne
la
prima
vedere
che
donne
sue
le
ruppe
gli
Antonia
che,
il
non
Io
mi credea che
e la Bizoca
Nanna
Morti
datosi
due
.^
non rimasero
in errore.
ghiri,
est
le
Ma
con!
monadimmi,
morti.^
egli
nel
riso,
Et mcarnatus
puttaneto de
il
de
rimase
vedendogli
prete,
il
SI
Romito
In tanto
il
cavallo ad-
il
vista,
uomini cacciarono un
voltarsi in l,
sonno.
il
gli
dormivano da zappatori,
che
cielo,
lev in
si
piedi,
che
lo
e poi giudicatemi
in vece mia,
con
al
la
strette
fargli
male.
Or
non
Il
Diavolo
il
corpo,
ti
54
dicaP
il
sperazione
si
sapca dove
da
il
demonio
tiene la coda, e
che tentano
La mezza
tempo
vitalba, che
la
Romiti
si
mentre
suora, che
11
lare,
il
schina
Romito
.
disse:
lo cingeva,
Romito
diede fede:
li
che
gli
Ecco
volendola pigliare
lo
gonfiando
storcersi,
a travolger
gli
occhi,
e condotta ne la chiesa, la
11
slndico de la villa,
si
tu,
ci
s.
non
si
la ucellaia,
giovani, e
quando
ella
il
una predica.
le altreP
la terra,
che
un
toccata da
cosa.
la
si
villani,
ossicine,
sleno de
che non
Ma credi
Nanna
SiP
Antonia
Una mia vicina ne
Nanna Madonna
Antonia
diede a
quali stavano in
le
ad ur-
paura a vederla,
rimenata
spiriti
di
di-
che
'1
cominci a
di pensare a la malizia,
sbattersi
in fuori,
onde
me
la
RAGIONAMENTI
la notte e se
gode
di
come
si
il
pi unto,
11
si
Inghiotton di
si
un
di
pi disgraziato, e
'1
pi sucido, che
si
vedesse mal.
Egli
avea
una veste
paonazza
in
dosso,
increspata
SECONDA GIORNATA
da
non
che
collo,
sotto
vi
sarebbe
si
appiccato
come hanno
di olio in essa,
della
55
pidocchio,
il
si
due
di saia
liste
maniche,
un
da mano mostrava
Vero che
la calze toglievano di
elle
erano state
di rose secche,
al farsetto,
peggiavano
in
gamba
ma non
avo,
le
gli
aveva fatto
mostrare
glia di fargli
bero cavata, se
il
le
da
di
sottili,
di
taffett,
suo
avereb-
avesse consentito.
in giuso,
con una
non
si
Quanto
si
rispingeva
vi
lo
di stivalacci di
m.a avevano
senza balzo
passo
un paio
cam-
galeotti e faceva
scappava
palandrana,
di calzoni
un calcagnetto, che
le pianelle
la
e nel
pareva d'os-
modo
biasimo
dentro:
la fodra,
so.
bel vedere
con
si
fosse; cingevasi
si
si
di
buono
radea due
volte la settimana.
Antonia
veggo,
il
Non
affaticare
ti
ch'io
lo
dipingermelo,
boia.
Nanna
piglia
in
la
verit, noi
modo
il
di parlargli,
merc
caraP
Il
buon marito
e ella:
e voglio che
ci
le dice: e
alleviamo
il
fanciullo
voghamo
56
RAGIONAMENTI
moglicra dicendo:
la
ma
dirtelo,
Il
manto ne
lod, e ringrazi
non
dubitai, che
dispiacesse,
ti
ma
ora che so
buona
dota tua.
venne
il
di: e
dicendogli
levato
anche
ella:
procuratore de
il
che
gran
fece
gli
duo
festa. Passati
nipotino, e lo condusse a
il
(che cosi
al
si
chiamava
il
lei,
sendo a tavola, e
ella
d,
non mia,
tua, e
le
io vo-
nostro Luiggetto
al
e chi sarebbe
raggirare,
quello desso,
le
dice egli,
quell'uomo
le spalle,
non so
ella disse:
gitolo a
cade da
Qual maestro,
gli
men
il
suo uomo, e
il
mattina andato per una sua sacchetta, dove tenea due camiscle,
gli
libri,
con
le
coperte di tavole,
ordin la padrona.
Stamml pure ad
Nanna
Antonia
L'altra sera
ascoltare.
lo
il
nipote,
pedagogo, e
io
il
il
quale avea
roffianello
de la
non
(e ci
dicendo
gli
un
le
salcieto
egli
zia,
chiam
odo che
gli
allegando
Ma-
ad essere
le dita
cos
appicc due
pagamento.
de
onde Madonna
un Cierchione! E
il
le
mani, e entr in
rivolta
disputando de cuiussi,
me, disse:
ella
mut
mai innamorato.^
Il
che non ha
il
pavone, rispose;
Madonna, Amore mi ha
fatto
57
SECONDA GIORNATA
Studiare
chi
si
di
torre, e cos
andate a porta
mentre
la
pungeva
e spiccate: e
un go-
fianco con
il
ti
atto a scuotere
mi
inferi,
mito, e dopo
chele era ne
ah!,
si
gracchiava, ella mi
egli
da una
lui,
molte donne
cont
ci
il
pesco, e a crollar
gitt le braccia
pero
il
e ella
',
andate a studiare,
collo, e detto:
al
le
fatta
costume, e
di far cosi
ella lieta
il
il
manto non
aveva spesso
tuo dormiglione
E mandato
a dire
e saziateci di
una cenetta
un cappone freddo,
e quasi
la grazia:
mele
ulive,
in insalata,
buon
fiato, si
mand
la
provenda
uova fresche,
tu.
immaginalo
sero dure
che fu tutta
di
Io
Cenato,
Antonia
l'ho bella, e
Nanna
al
Maestro ne
dure;
mi
dice: Sorella, se
noi
non
si
naso
il
lo
nostri
debbe
si
coces-
tavola, e cac-
il
che secondo
sua camera,
immagmato.
biamo
la
e perch gli
e rassettate le cose di
avere
di quella delMaestro.^
da Irnperadore: e poi
dicesse,
non
gli
sar creduto
'\
Io
mi
il
ella
mi
dice:
spondo
io.
modo
Intanto
di
il
il
troveremmo noi.^
adunque tu mi hai
ci
di pericolo, e se
Maestro pi
tristo,
che dui
assi
(che di
58
RAGIONAMENTI
tratto
si
fece de
gli
ad ascoltare
Impiccare,
egli
le
ragionamento
11
fianco
una
usano
udito
avere a
si
che
sciocche,
migliore tirarsi
11
di quelle scarsellaccie di
il
gli
stava
si
corpo
egli
quelle
fecero
In sul
il
fuori:
di colei,
come
strangolarsi,
padrone dormiva
11
mandar
al
si
fuori le budella:
tutto con
le
aveva
serve
allogate,
disse:
Zufolo,
mano, sfoder
e infocata,
il
il
battisteo.
de
giallo
La
le rose,
la
palma
Io
vide
mani, e
pecora,
ser-
che non
n dita da serrare
di lasciare,
di toccare
con
ne
come
le
dicea:
il
mio passerino,
11
un
buffetto,
ella recatoselo
mio colombino,
il
mio
plnclno, entra qui nel tuo armarlo, nel tuo palagio, nel tuo
stato.
al
muro, alzando
salsiccle in piedi: e
Io
in
quel mentre
il
poltron-
simigliava
venne
l'odore,
il
me
ne
avea
complm.ento a l'opera, e
si
la
me
fac,
con
Maestro
furia, se lo
si
volt in
di
il
la
fame, e
il
grappato
il
salvum
cav, e se lo ripose
lo
meno,
metteva
mi
non pu mangiare,
parte tua,
dito in
l,
un luogo
s.
al
Io che venia
59
SECONDA GIORNATA
il
sentimento in un tratto
liere,
(e
imparai
la
a chi picchi, o tu
pazzo, o tu
sei
onde
porta a la sicura, e
si
sei di casa.
quel romore
il
tal
te lo
viso,
secondo battere,
al
conobbe
ella
mari-
il
si
il
marito mio,
ella
gmP Io sono,
lo scendo, aspetta.
accorse di esser
si
disse egli.
ninno
dettoci,
si
ella:
parta,
gli g
ne andare a
la vicina nostra,
faceva male
la
il
vita,
con
E menato
le
che
poverina
la
e se
non
me
lo
sue castronaggini, la
il
il
mi ebbe,
dormire fuori
altro, si
per
che contandomi la
inanzl, rallegrandomi
feci venire
non
egli
stanotte, e perch
meco
che certo
letto,
Il
vista che
marito,
fece disegno di
Maestro, e fingendo
al
contrario, e
di
aver piacere di
le
fantasia de le
mescolate
occhiate,
risa.
Intanto
a la moglie disse:
e corcata
non dubiti
che
di lui:
menala
mi
si
ite al letto,
modo, che
io oda,
ci
si
acci
donde
di
l'amico, e volto
manda
la
ne sono
egli dice in
partito,
sapeva
che
premere
fui,
lo,
alcuno
con
fece,
A.B.C,
il
la
robba
al
d:
di
il
cielo col
un cassone per
e egli
sceso con
60
RAGIONAMENTI
come
faria uno,
e ritornato suso
gatton
corpo
quando
pat,
si
una cosa
Antonia
Nanna
buon per
la
mano:
diceva;
onde
lei:
il
da lato, corse
lume a veder
e io diceva:
pur chi
questoP Sono
stropicciava
e volendo aprirmi le
In sala, e
ci,
che
io
la facitrlce
de
le
la paletta del
non
in suo aiuto,
il
de
glielo toglieva
le
Nanna
L'aveva, e non l'aveva.
Antonia Come diavolo noP
Nanna Ci da
E quando
di
dire assai.
goffo,
chi
balla,
ti
ove
si
branche,
la
le
mani
lo
di
adempite,
le
quali
che sarai
carne con
gli
ho ricolto
mi dissero sempre
la
occhi,
malmenata.
si
capo
vldde uscire
in sui fianchi, e
con un dimenar
come
tutto.
ella
acconci
ruppe
lo vidde,
torre,
marito con
maestro, e se
il
lui.
Antonia
si
pli
de l'uomo, mi
venuta
parti
11
mal per
con un
si
il
il
la
lo,
dir plano,
il
taci,
le mani gli
Madonna, o Madonna, fui udita
suo marito, che era meco a
ferri, uscitomi
credendomi
avari,
ella,
se tu
coscle,
la
da
dorme con
ti si ponga
egli
cosi
si
grieve, grleve
La fantasima cotesta.
Ella dessa. E
mi
te
guancia con
ti
volta
tal
te.
se
Le sue
non
il
disse:
vero la
mi avessi
profezie sono
non
lo
di
ha da stimare, che
lo
si
torre,
SECONDA GIORNATA
61
uno
il
come
i
tu
libri,
non
sapessi,
non sanno
notaio faccia
che questi
mondo
in qual
si
cotali
uomini
levatigli
sieno?
Or
ti
domattina
sia,
altare sagrato
abbia da riguardare,
Io
in quel
su
io
ho
punto
che
vo',
il
da
inteso,
il
mio
del
rialzando
le
mani
le
nei capegli,
punto, e corsa
non
si
al
romore,
dia da dire
Antonia
Nanna
al
me,
trista
pareva che
io
il
su m, non
son
padre
Io rivestitami in
occhi.
gli
le dico: or
vicinato,
oim
un
grazia,
pii di
in piazza
la
un Cortigiano senza
entrata.
Antonia
E non
ciancia.
Nanna
Ah.
un nuvolo
di
mazzate.
Insomma
la
canna
foglia a petizione
lui
tutto l'anno, le
del
il
pacificati, e
io
lo star
ancora: e venuto
Nanna
de
lo
non
tempo
mangiai
io
voglio.
di
dove curata
di l
come un
Antonia
fattore, e
casa,
la pastura,
la
si
gitosi
colcarono
levarsi, eccoti
mia persona,
Antonia
in arnese,
in sul
il
marito,
inginocchi ai piedi,
si
perdon: e
mio
il
de l'Asino,
signore.
Certo
che,
un domestico
di
come un
casa, passa
tale,
i
un
famiglio,
un
62
RAGIONAMENTI
Nanna
geva
aveva fama
Non
porre
di farsi
dubbio.
ci
Veniamo
di
una che
strug-
si
il
mulo.
toro, e al
al
fatto
man
modo da
ridere,
dritta,
nel comparire
pavoneggiava, e
si
a tutti
di solenni
si
dimenava
in
un
teneva
vesti,
mondo sapeva
Ora
egli.
la
moglie
di
vano
polli, ella
non pi
diceva, e
di questi P noi
giati, e
uccellini,
noi
un mazzetto
sentavano,
io,
queste
di
modo
danno
si
fanno pagare
di sorte, che
mut
le
nidiata di
con
da
lavoratore, e consigliato
avea
una
o slmili gentilezze se
le
ella,
ci si
di fragole,
se veni-
siamo rubati,
acerbi: se insalate,
gli
novelle
le
questo fastidioso,
pratica
lei, si
pre-
voglio
lo olio:
marito
il
convenne
Egli
ave-
capo
di dietro del
quale
capo
va un bastone
pendevano
in su la spalla, dal
di capponi, e ne
la
mano
dritta teneva
mano
tenesse
al
al
gli
fece un'accoglienza,
coclna, sollecitandolo
a bere di
sopra
la tavoletta
un gran boccale
di
vino
SECONDA GIORNATA
aveva una vena
bianco, che
modo
rubicondo a suo
bene de
il
Quando
che
sia
portiate
vi
E non
le
un volto
di dolce: e vedutogli
gli disse:
essendo
parsa a
altre:
perch cosi
lei,
rendutolo
pigliando poi
men
comand,
le
lavoratore messe
al
a votare
canestro, e
il
le
lo
63
le
capponi,
piedi
ai
che indogliti
polli,
con che
volle vedere
aveva a lavorare
ferri si
il
suo terreno, e
mi giur
rumasse
sua
la
il
palco:
pili
aspettare
stati
lavoratore
dal
fatti
non manc
il
faccenda, che
si
l,
la
un romore per
si
dogana
la
fino
la
volta,
In questo ella
cappe
tratte, e le
al
di
tutto
sanguinoso,
cadde
in terra, e
serrava,
si
tutto allegro, e
villa
aveva empita
le
leva
chi corre in
fattasi al
mandato
portato suso
in furia per
fascie di camiscie di
il
uomo,
la
Ella
tanto che
si
rinvenne in
ella
egli
dietro.
il
si
smarr;
Cavaliere
tramortita
Medici,
trov uova, e
s,
e corsa al
il
egli
Domine. Or rimasa
ecco che
non potendo
al
passato,
facendo segno
Medico,
Antonia
e'I
di
perdonare, e
raccomandarsi,
di
egli
il
fatto.
mortoP
spir.
64
RAGIONAMENTI
Nanna
Perch
la traditola
Onde
al
per
de
la chiesa,
da
sei cittadini,
chiesa,
lo
mand
scompiglio
In
tal cosa, e
finestre, lasciandosi
solenni, che
tutta la terra
coperto
un
di
grim ciascuna.
m compagnia,
nero, con
vestita di
ella
le
pi
le
muri
dove
essequie
le
Donne
da uno sopra
fatta la diceria
fu posto
duecento
la-
pergamo,
il
cantando
frati di
requiem cternam pi di
il
tutti
colori, fu
da tutto
pitaffio letto
le
il
monaci
mille preti,
come
lo
Mi
di
dire,
come vennero
corpo, fra
al
capponi, e da
le
uova,
gli
erede
il
tutti
ghiere
ornato
da
la
suoi
diede,
si
le
si
anetre,
modo
le
di velluto
affiocarono dietro
i
pur
stocco.
sono dimenticata
lavoratori,
da
nmasa donna
morto avendola
di
asciu-
madonna, e
la
sua robba.
La fu ben
Dico, che
Antonia
posta
Nanna
potendo
gli
scorrere
altri
campagna,
la
a casa,
si
ritenne
il
ber
di torlo
per
avere
ella
un
il
parentado
la
molestasse
altro; e
senza pi pensare
al
che
si
SECONDA GIORNATA
mio sangueP
sono
guastatori de
che
vieto, e
si
cav
il
sapendo che
e quell'altro,
contentezze, e che
le
gli
rispetti
indugi sanno di
pentirsi
notaio,
Antonia
n
e questo,
65
poteva pure
Ella
si
vedova,
starsi
rimase vedova,
te lo dir
namento da per
s;
un
ragio-
ti
n pi
le
toniere.
Come
Le suore,
Antonia
Nanna
cosP
le
maritate, e
da
le
orazioni,
le
messe, da
le sette
da
le discipline,
vesperi,
da
le
le
puttane,
fanno
si
gli uffici,
le
da
le
limosine, e
da tutte
opere de la misericordia.
Non
Antonia
vedove, e de
verbio de
le
suore, de le maritate, de le
puttane buone.^
sono come
il
pro-
Stiamo
bene, adunque!
Torna,
torna a
le
la Cavaliera.
Nanna
la cosa, se
la
son de
Antonia
nozze de
le
ci
Nanna
pur de
ma
Essa se
lo
casa sua: e
gli
di tutta la terra,
gli
portava fino
il
al
desinare.
avendo date de
non
cam-
il
le ferite
66
RAGIONAMENTI
ella
modi
mano
liuto,
mano
in
mano
la spada,
libro, si-
il
arestl giurato,
una cervietta,
odila cantare, una angeletta, mirala giocare, non ti potrei
dire: e con certi suoi occhietti ardenti, pieni di un non so che
ogniuno cavava del sentimento, e mangiando pareva che
che
fosse
ella
indorasse
cibo, e
11
ballare,
al
Duchesse,
al
a foggie trovate da
di alcune vesti
un
amore, e
di
le
donne
menda,
stille
fatto
spesso
mano
la
riscontrare
si
vagheggiava
le
la
sempre con
spargeva
testa,
in
gli
si
occhi:
si
fa in
la maritasse
ad uno
s,
che
di sessanta anni,
gli
dicesse
che
santa,
riverenza
si
che pa-
con tutte
secondo che
vecchio)
balle
sue virt
11
con
pi Inten-
chi
quando camlnava,
paradiso.
trovarvi
anelli,
ella artificiosamente
l'acqua
egli
(che
confessava. Questo
suo marito
le
vista di
terra,
volesse
suol
dei
mano, che
lando
quasi
lume
il
samente
natura aveva
sul quale la
di rose vermiglie.
stendeva
e
raccolti,
amanti, per-
Ella
mezl
in capell
di aschio: e
ornava
Io
glie
crinetto,
si
lei,
si
diceva, datigli
da
lo
secondo che
11
campo
SECONDA GIORNATA
quasi ogni mese
67
ivi si
mostrava
si
in pontificale;
con
una cappa
stocco
gli
aguzzo,
allato
alto e basso,
a quella
sim.ile
uno
una guaina
scolari
pomo
col
non
broccato di argento,
la scapperuccia di
si
che
degli
il
pavonazzo
non
potta
sfaccendati,
gli
la
d'ottone,
in
antica.
con balestre,
discalzi dietro,
servidori, e parte
accattati
cavallessa piena di
Io
steccato
con arme da
birri,
nello stato,
non che uno, non gli averiano fatto spiccare un salto: e tutto
ricreava, udendo andare il bando da sua parte. E in tal di
teneva sotto la schiava la moglie, che sempre ne gli altri tempi
si
il
cane de l'ortolano a
la chiesa, e
quando
tuff, taff,
de
le
per tutto
le feste, e
contava
le
le
valentaria, che
prigione, fino al
scagliandosi
le
per
lo letto.
lancie de
lo
La
la notte,
si
disperava:
modo di un freno,
calcagni, gli faceva fare, come
menando
suo cavallo. Ora standosi costei in s maniconica vita
salitagli
lui
al
adosso,
Nanna
parole, che
Questo
Ella
io
vorrei sapere.
cominci
la
notte
ma
parlare
l'altra, di
venendo poi
in
che
ella al
il
menar de
con
si
l'olio rosato,
ne
la
riprendeva molta.
ella
sogno
vecchio
la
le
biacca
fingendo non
si
vestiva.
68
RAGIONAMENTI
menchione
onde
il
alta
voce,
le
volte
e fra le altre
il
che
si
sua
il
fiacc tutto,
si
non
se
lui
vicinato, corsa a
il
se ne levava: e ella
maricava, maledicendo
il
Medico,
cos di notte,
suo.
Antonia
Nanna
lui, lo
il
caso piangeva, e
era,
che
gli
A che proposito
Per condurlo a cadere,
de-
ram-
si
mand per
il
come
ripresero,
parendo
fnse ella
il
sogno
onde
cadde, acci
ei
gelosia era
quattro
anni
buone
calze, e chi
aveva
chi
mangiavano spesso
Nanna
Perch
Per
ebbe
il
il
libert,
che
di occhio a
triste
farsetto,
straccio di camiscia:
furfantiP
gli
dava.
l,
Ora,
questa brigatella: e
alzando
vecchio: o
stavano
si
a sognare,
sempre
la
aveva dato
buon
Antonia
cara, ella
aveva
berretta,
buona
ascicelle, si
le
Antonia
che
fitto
rimise
dicendole
adosso
il
"e
dettogli
primo che
le
essi,
gli
prov
tutti
gli
male a
la
strascina,
come una
strega
SECONDA GIORNATA
Chi
Antonia
Nanna
ha detto
ti
si
che gittatosi
Ella,
69
onore ne
l'
uno
le
le
scarpette,
le
le
sue gentilez-
uno
sodo naturale
di pi
si
di lui) partitosi
per
per
le
Antonia
Gli
stette
al
vecchio
pazzo, che doveva torre una di sua et, e non una che
poteva essere
Tu
Nanna
di averlo
caricato
te l'odi,
E non
fu cos.
egli
di
le
le
bastando
avrebbero por-
uno
cond la minestra, se lo
gli
perch
rerei,
si
io
traffic (cos
non
vi tenni
il
si
le
amorosa era
ciriege: e la sua
vano
di
a la terra,
uve cotte
buono
mezo
Onde
de la
una sua
citt,
Scimia de
si
gli
le
riduce-
egli
avea
lavoratrice rimasa
vedova,
la primiera.
la
pol-
dito.
il
il
aveva
gli
cento volte.
figlia
villa,
come
avendo una
filza
di
Un
belle
sendo
lumache, e forse da
venne a
starsi
con
la
padrona, e turbatosi
terribile,
sboccata,
niva a
che
il
le
il
tempo, venne un
fu forza rimanersi
la lingua,
un
di
buon compagno,
la brigata,
che
in casa
70
RAGIONAMENTI
sua giocava,
la
gli
a la
disse
ritornare,
moglie;
granaio
lui,
rita
come un mazzo
venne
onde
lo stuolo,
rose: e
di
ritrattosi
egli
esso,
La
vedova.
comand
a la
mandasse anco
pose a cena
si
con
il
una
cosa sono
trentuni, di che
si
fanno
schife le persone,
quali
buona donna
lei:
In questo eccotelo
mano
in pasta
dopo
Infingardo a la
Cos
ella si
lo
non potendo
lui,
il
fiato,
nel
si
udiva se non uh uh rammormani de l'uno, e de l'altro: e non vi fu atto, che
non mi dicesse uno de trentunlrerl, che mi dava alle volte
qualche strettlna, per un passo tempo. Ora 11 capo caccia
del giostranti, In un soffio, venne a lei, non aspett gi mai
le
con
tal
disio,
postolesl
gambe
di destarsi,
con tutta
col ginocchio,
quanto
foglie
ci
accorgiamo noi
de la
ficaia,
che
ci
del
fa
screscere,
ombra:
le
ma
susino,
non da marito,
o la buona spesa!
ella
morbide da signora.
SECONDA GIORNATA
che
infine,
sapeva
il
frate al brodo,
romanesca:
il
pesce
sudar
zione
dato
fece
serbatoio,
per non
ti
al terzo,
che corse
al
pasto come
il
tre
Madrema non
gatte
modi, a tutte
avutone venti
vuole)
fischio,
il
Intanto eccoti
il
uno,
ma non
donna, forbitevi
a tutte le foggie,
miagolano.
mise dietro:
le vie,
che sborano e
toccatole
i
cenno
il
a tutte le maniere, e
de
E
che
si
al
del
luccio
il
ci detto diede le
che va
il
le
71
un
le
che
stalla
Cappero.
il
mentre
venerd,
che
ha
egli
men
il
fanciulli, e
finito di confessare; e
cane in
il
gli artegiani,
villani
il
gioved,
ne
gi, e in su di sorte,
lo
che
aspettare vi fu chi
gli
dispetto
moglie
si
del
scoperta con
un
volto di Ponte
Sisto disse:
la
la
al
sua
quale vistasi
quelle di questo
avuto
de la necessit virt,
le rispose:
il
pasto,
si
Il
marito fat-
lanci al destro,
E non
potendo
e allentate le redini,
le
minestre del
72
ventre,
dando
al
Limbo
per
altri,
cotto
le fosse stato
terrestre ventisette
la Villanella
Inteso
stato mangiato da
RAGIONAMENTI
lei,
era
pareva
che
il
padrona.
la
Antonia
si
sanno
cavare de
vo-
le
glie.
Cos
Nanna
ti
dico
io.
Ma
me
io,
crede,
si
di
ho provati anche
qualcuni, e non ci trovo le
diede,
gli
a chi se le
invidia, e ne
se durassero la met,
una
sarebbero
Ma
vegniamo ad
una madonna tacciola, a la quale venne voglia di uno prigione, che non voleva il Podest che si impiccasse, per non
dare quella allegrezza a
su ventuno anno,
erede di quattor-
dici
le
egli in
un suo
masserizie di
in
tre anni
mangi,
si
mettendo
si
gioc, e
chiav tutti
si
vend
la disfece e
le pietre.
impegnando un lenzuolo,
altra,
denari, e
glielo vietava,
mobiglia, ora
le
vendendo una
ora
una
gini,
ramenti
falsi,
tovaglia,
domani
cosa, e
il
mano-
E non potendo
testamento
il
Poi scemando
una
la
anzi
casa,
uomo,
ma
imaglnare, a giu-
carte,
stato
in
diverse
prigioni
era
avere
per
mentovare
nel
quattro,
corda che
viso
e cinque
cene,
allora
un Messer, noi
vo'
in vano.
Ribaldo
Egli era
Antonia
Nanna
sputato
pii
traditore.
si
ribaldo, che lo
aversi
incarnato
SECONDA GIORNATA
con
madre,
la
facesse mai.
simo
dire,
che fosse
sendo mendico
il
bene, era
di ogni altro
di
ricchis-
darne a mille
suoi pari, e
lo
poteva
si
73
communit per
poveri prigionieri, disse, curando una gamba ad uno che aveva paura, che il canchero non gliela mangiasse." Io ho guarito la natura, fuori di natura del tale, e non
i
guarir
tua
la
venne a
piii,
scelerato, che
Io
che non
fuori
madonna,
orecchie de la detta
le
si dice,
modo, che
natura,
di
le
si
entr nel
stava in
che fece la
Reina
cavar-
ella potesse
la prigione
la
Pasqua,
presa,
lo
communic, senza
si
e sendone
confessarsi,
ri-
rispose
e venutone richiamo
al
e schiacciato nel
margine
ciato,
viso,
si
che aveva
gli
occhi
due
di
pidocchi:
dicendo:
al
culorum.^
dice,
quale
il
savio
Podest
la
diede in compagnia,
ne lo esservi confinata in
che
allegrezza,
si
che appena
piccoli,
che
averia
ella disse,
una persona
provando
la
di
vita,
ne ebbe quella
esserne liberata.
pannocchia grandissima:
Antonia
quella di
Era grande
un
la
pannocchia, che tu
asinelio.^
Pi.
Antonia Quanto quella
Nanna Pi.
Antonia Come quella
Nanna Pi.
Nanna
di
un muletto.^
di
un
torello.^
dici,
quanto
74
RAGIONAMENTI
Come quella un
Nanna Dico pi
Antonia Era grande, quanto
Antonia
che sono a
di noce,
parseP
ti
standosi
forche
le
dietro; torner
ben poi
al tristo, s.
Donne:
per
e dove
sei
di
non
terrazzi,
si
si
che cianciare di
potevano intorno a
La
con
lei
ore
mio
dovremmo
dicendo
part, e ritornossi a
mondo
Antonia
Nanna
lapidarla,
parole,
tai
dipendesse da
Che
Ora
la
non pur
dati
di
attana-
come una
onore de
croci-
botta,
le
si
donne
giorni
dieci
al
pessimo uomo,
in chiesa,
che
ti
dico,
quale
terra,
lui,
perdendo
il
goderne,
filo
al
gran danno
la prova, tirava a s le
calamita un ago, o un
frenesia
de
bestia!
fatta compassionevole di
che pativa
lo atto
lei.
ascoltarla,
scorticarla, e
l'
ve-
palagio, e trarla
in
gonfiata
vicinato, che
coi denti,
fggerla.
quale,
a chiacchierarne.
nel
ora
or
la
una
le finestre
e con ischifezza;
riso,
de
due
doveremmo andare
di prigione col
lo
per
ad
Noi (che per essere donne siamo infamate da
gliarla
del
la novella per
la ribalda)
in
tosto
disse:
non fu
che sparta
le strade, e
dendo
ho lasciato robba
vogliosa
la pila
la
la
sopradetto malfattore:
il
amando
fu forza,
gli
contentezze
nelle
ella
Podest, che
il
condennare a
di
e datogli
di quelle collonette,
detto!
l'hai
una
cuccieP
le
Tu
Antonia Che
Nanna Ora
Nanna
giustizia,
ronzlnettoP
di
volte.
tre
di paglia.
mal
sodisfatte,
Onde venne
come
in
la
quella
udisse mal.
si
pens a
la pi indiavolata
sotti-
SECONDA GIORNATA
Antonia
voglie P
Nanna
Ella
scampi da
ti
un marito
aveva
75
infermiccio, che
avendo
malora
cuore,
di
inteso,
che una
Che odo
Deliber
Antonia
pensar
le
gli
occhi,
gisse a la giustizia,
il
mio
marito...
di
dicendo oim
ci,
(ne la
loP
impiccato
chiudendo
due
venivano
di
Nanna
gli
sia)
cosi fatte
oim,
stringendo
il
per isposo,
mal condotto
nel
uomo suo
pugna, e rannicchiando
le
ella,
un guanciale
gli
vicini
donde esce
il
pane padito.
oh!
il
che sapendo
romor grande,
la
scapigliatasi
ragun
gli
N avendo
da quel
del
cagna rabbiosa
di
vi
si
per
il
sera,
che
la
mattina
si
doveva castigare
di
il
fallo a tutti, e
rise
morte a quello,
tratto de la prigione, e
il
quale
che tu moia.
in
il
si
mezo
menato
si
stava,
sciare: e
in publico, co'
lui,
gli
di
paghaccia,
non facendo
porgeva a ba-
76
RAGIONAMENTI
campana grande
la
tina,
Commune
del
gli
da quel
aveva
che
malefizio
del
al collo, e
mezo
egli
tromba, senza
la
una schiera
di birri, e
donne, e di bambini
e le finestre di
al
collo
da
riarso
punto
senza
de
aspettava
il
potetti
di glttarsi
si
si
fuoco,
campane
la
del
fermatasi la giu-
si udiva un romore,
mondo, a un tratto,
la regione,
le
avvicinandosi gi a
al
con tutto
muriccioli,
Re de
alti,
datone
il
la febbre
smarrirsi,
stizia,
era
corona
la
del
un
gltta
la
con
suo pendaglio, fu
il
la lupa,
lenta,
cavato fuori
E sonando
fatto avlare in
fare: e
la
ribalderie.
sonando lenta
doveva
si
e cos sciolto
il
mantenere
traditore, fu
menato
le
leggi
a impic-
a le forche de la scelerata.
carsi
al
rldiP
con
il
Antonia
con
le
tre
citt, e
Dio faccia
Odine
Antonia Di grazia.
Nanna Una cotal
bella,
gli
era posseduto
suo stato.
la pun
coltelle.
Nanna
anche
di
il
uno fu
per vivere
un'altra,
ma
sorella.
rltrosetta, bella
senza grazia, n
in-
SECONDA GIORNATA
crespava
apponeva,
ella
pi
la
tutti
a tutti
ciglia,
le ciglia
schifezze,
fiuta
tutte
bocche,
le
lunghi,
niuna
a giudizio
sapeva andare,
geva
E apponendo
a tutte le
a tutti
che
visi,
paressero
le
neri,
ognuna era si sfatata, che gli pianE come vedeva mirare un uomo
come Dio vuole, e ci chiarisce ogni
non
a chi
Costei
mai creduta.^
chi l'averia
inai.
vesta indosso.
la
una
treccola,
fronti,
le
non
radi,
occhi,
a tutte
una
faina,
che nascesse
fastidiosa,
gli
nasi,
77
si
me
io
faceva a
la sarei confessata
quanto a chi
le finestre,
mendatrice
si
di
tutte, e
gita,
la
Vangelo non
quasi
col capo,
diceva,
punta
del dito ne
dicendo:
mala
buona
essere di
1'
il
le altre,
prete diceva
faceva certi
il
non
ostia,
tarla!
mentre
si
farina,
alzandosi la
intingendo
la fronte, diceva:
sottili,
Ma
costei,
altrui, si dicesse
che fosse in
con
bucata da
la saccoccia
picchiatoio in
le
grifo
lei,
tutti
lati in
lo
su la spalla, e
schiena,
gli
mano de
al
pose amore.
le
un
tava
il
cane.
di
la
il
atti
buona
padrone, e non de
Converso, e dicendole
il
le fanti,
in persona la por-
mano
seco.
nomi
di
Ges
gli
Agnus-
venne a patti
78
RAGIONAMENTI
Come
Antonia
Nanna Vestita da Fraticello. E
Antonia
adesso
suo marito
al
Agosto veniva
le
madre non
pollo se la
Antonia
Nanna
dicendo:
lo
paresse
per coglier
cagione
avere scusa
di
un
tenta.
miei
ch'ella
fratelli,
alz
le voci,
non ne anderal
netto,
un
In
in
come
mani.
suso,
ho
tanta
lo fece venire In
le
fug-
Madonna
maledetta!
ponti con
non ne vo'
erbe,
traeva da
gliela
rizzatasi
ti
saperanno
le
mese: e
il
Ostinata
Appena
Io
femlnuccia
ficcher
sedici del
al
la prese per
che
collera,
ben
onde
girsi,
di
mi
ti
si
pascer
mi
gltter
e forse
dinanzi,
lievi
singhiozzando, e sospirando
a patto di
te,
morr con-
modo
tal
fino a la mattina, se la
Ora
sbranare.
al
stando che
del pane a
il
1
il
ossuto,
morellotto, allegro,
amico
di
marito non
vi fosse, e picchiato,
convenutasi
<Iicendo,
il
fraticlno,
mentre
lo
de
le
le
mani
la fante,
non
fornaio lo percosse,
il
si
le
fretta, e postola su le
pianelle, preso
1'
una
sponde
abito fratino,
ti-
SECONDA GIORNATA
rando a
s la
Convento
Converso
il
da due lenzuoletti
naccia, ricoperta
chiuse, se ne
si
invisibilmente: e menatola
79
una schiavache
si
come
la
e stretti,
grossi,
and nel
Cimici: e soffiando, e
di
po che
me
turbato crolla
cos
con
due
passi:
gli olivi
la furia del
si
apparecchia a piovere e
e
ciriegi
gli
allori
al
letto,
con un pezzo
di
co-
si
suo vento
camerina lunga
la
taccata sopra
col
moccolo a piede: e
mugolava, come una gattuccia grattata. Incompagnone che macinava a raccolta, diede l'acqua
ella travagliandosi
tanto
il
molino.
al
Antonia
io
con
per
la
Anzi
mamma
aver
di
perch parlando
parla puntata,
l'olio,
Madrem.a non
da
lei,
colare.
Perch
Antonia Perch
Nanna
nuovo, e la sua
Nanna
figlia
cosP
dice,
ne
la
che
si
trovato
un
favellar
maestra.
Antonia
e chi lo insegna
dico, la quale
si
.^
fa beffe
di ogni
dire balcone e
non so quante
volte,
il
Nanna
lo vuole.
Io per
il
si
metta
die-
signoria.
me
lo vo' porre,
dove
mi fu insegnato da la potta che mi cac. E vo' dir trecconon berlingare, e sciabordo non insensato: non per altro, che per dirsi nel mio paese. Ma torniamo al Converso.
Egli lo fece due volte a la biasima tutte, senza levare il becco
da mollo.
lare e
80
RAGIONAMENTI
Antonia
Nanna
A
Fatto
barba mia.
la
che
ebbe
gli
un pezzo per
altre strade,
un
si
ma-
Perch
funlP
Perch accorgendosi, che
Nanna
in
che po-
casi
chiamavano
Antonia
riserr
la
per
si
madonna merda,
piedi in quella di
romore
letto,
ad accattar
raggiratosi
servigio
11
il
graffi, e
non
cervelina
la
e di sopra, di qua, e di
l,
onde
tutto
)\
veva preso
dere
la
il
la
madre
ventura per
tua
mamma
bella.
non attaccando
Antonia
Nanna
Il
manico.
lo
il
correte,
ladro,
il
era
una piet
ve-
il
dicendo: Appiccati,
graffio,
sono
la
datosi a gridare
vi si
tua
la
traditore,
il
mamma
Giuda
buona,
scarriotto!
covelle.
Di
Non
moderna.
attaccando
nulla,
graffio,
con
mondo P
le
11
le
a questo
mie orazioni,
e le
veduto
il
vedendo
il
de
l'uscio,
quasi
si
vendicasse
pianta Mandragole,
correggle,
la figlia,
pappa
bevi
lasagne,
vendemmia,
tira
gratta porci,
pareri
de
la
brigata,
circa
il
era
ere-
SECONDA GIORNATA
che
dersi,
ella
tratta
fosse
si
aveva
molte
di
pozzo
il
ci la
che tu morrai
con
le
fame
di
mettendo tutto
altro, le
volgevano
Antonia
Nanna
vi
udendo
nel
gli
tue virt
le
tane che
le
si
E non
perch
aventasse
si
far
diceva publicamente,
si
gett,
si
che
ella
tuoi giocacchiamenti,
mia
affogata la
di la-
che per
si
non
con
tuoi
le
sopragiugnesse a-
gli
tuoi imbria-
puttanamenti hanno
mia consolazione.
e la
figliuola,
fosse
gli
al
s,
che
forestiero,
gli
vecchie di-
le
suo.^
non pot
camenti,
perdere
vedere,
ma
dita;
la terra,
pro-
si
che non
mia,
figlia
le spalle, e
Oim
vedr pi rifare
ti
le
mondo
il
non
la gi, e
dir:
che
l'altra in
l,
il
vecchie-
fece, e
si
che
tane,
fondo. Alcune
nel
quando
dicevano, ricordarsi
relle
81
ti
Ma
portati
va per qua!
che
si
che arai
serrano
le
orecchie con
ne
lasciandola affiocata
par
il
le dita,
sputar
lo
la moglie,
cos, la
come un
pozzo,
la
veleno,
la
de la
mattina
vi
tuono.
il
suo.
giovane fastidiosa,
il
chiuse in ca-
pazza madre de
altare, e
si
in casa,
candele benedette
figliuola.
Antonia
Che
fece
il
Converso dopo
la
tirata
de lo
scapolareP
Nanna
Ritorn
la
stanza,
scovata
di
sotto
al
82
RAGIONAMENTI
cont
letto la volpe,
ceano a
il
nostro da bene
buffonerie del
le
Antonia
gli
Maestro
fa-
si
Andrea,
torto a rub-
il
vali,
Sarebbe
Nanna
senza
ci
che tu
Roma
quando
dici,
il
sue
le
fosse
piacevolezze.
caminando
Ma
fra di
trando ne la valle
di
Come
Come
Antonia
Antonia
dava da mangiareP
le
egli
convento, andava a
del
dini
l'ala,
al
legne,
pane per
il
procaccino
volte
tre
settimana,
la
cavava
rare al torno,
cima de
morti,
di
la cera,
che
anco
che
dentro dei
veva posto
buoni denari
di
da
e fusa
pestelli,
fanciulli,
polli.
lino
ardeva per
si
lo Idolo
alcune trottole da
capi,
de
piedi, e le cose
f emina,
savia
la
che
a-
il
non usate:
mente
de-
il
cuochi avanzano
Ora
di
viterbese; e aveva la
con
l'or-
ponendo
gli
occhi
in dentro,
disse
il
Sagrestano
grestano,
ciale, e
Provinciale
il
il
al
al
Priore,
il
Priore
al
Provin-
al
ca-
con una
da
la
esci fuori
pone
co, che
si
ardersi.
si
al
si
viso,
capannello, sopra
guastando
smarr ne
l'udir
quale
si
dirsi:
al
fuo-
il
Converso,
SECONDA GIORNATA
che pure allora veniva
ad
altro,
di
legarono, designandolo
Io
fuori,
83
con
la tavola
lo
Eglino
le gatte.
vi era
l'acqua alta
una spanna, e dandogli una fetta di pane di semola la mattina, e una la sera, con un bicchiere di aceto adacquato,
e un mezo capo di aglio e disputandosi di ci che si doveva
de
fare
pietosi dicevano:
rendiamola
suol
ai
disse:
la
diceva:
Dio
d, poi
tutti
un savio che
fu
vi
c'ispirer
giovinastri,
una
de
per
partito
data
gallina, e
le
le
Priore, e
che
mano
di
in
se
ella
dopo
mano
sul
il
noce,
altro
allargato
il
padri,
Campanaio,
e
lo
che
dopo
il
li
poi
11
l'Ortolano
due
essere
silenzio,
batterono
e
prigione
ne godeva. Crederesti
del
Provinciale,
il
passerotti,
udendo avere a
l'ora
lui,
si
ad
risetto,
venuta
gli
fine
bastassero
galli
si
ne cominci a contentare:
in
un
montarono
ancora
non
la sentenza,
Generale
quanti
vedere,
di
anco
chi
pi
altri
in
modo,
la
fila
scendere
dal
di
salire
alcuni
di,
perdonando
un
che
tu,
anno
intero
Antonia
tu,
Nanna
vi
venendo dopo
il
A
Nanna Per
da
11
essi
l'orto
non Impregnava
se
che
modo
Frati.
a nola.^
la cateratta,
che se
allarg troppo,
le
11
si
fa-
calcula
E'
Io
Antonia
Nanna
il
si
Antonia
cendo
lo lo creda.^
possibile
te la
.^
vendo come
io la
comperai da tutto
Antonia
Che
fu della fecciosa
dopo
il
parto
.^
84
RAGIONAMENTI
Nanna
dre, con
Antonia
Nanna
pra
incantava
v'entr
pala
ciascuno dormisse,
smugne
una
a-
notte,
aspettato
che
si
piangeva,
tuttavia,
che
e ne
spiriti,
gli
le
trenta
col
dre,
mondo.
il
che
Contamelo.
Un
che
frate,
veva piene
ma-
la
chiamando
dove
sei
la
beata
ma-
figliuola:
tu ora.^ contrafacendo la
grembo de
le
donde
mata
de
la
salse,
raccont la ciancia
moglie commune,
la
umanit sua,
perdono del
non
le rend
ai
due some
averle fatto
il
sceso
Priore in
il
pili
di
nome
del convento,
grazie,
chiedendole
rarla.
E
ulivo,
una palma
che
In
la
corona di
la
madre,
tava la Ingorda de la carne senza osso, che nel lasciare i segnali di se nel pozzo, se ne port la chiave de l'uscio di dietro,
con la quale entrata in casa, licenzi 11 padre de la nigromanzia, datogliene prima una fettuccia: e postasi a sedere sul
pozzo, venne
per porre
il
il
desinare
al
miracolo miracolo!
gi per la scala, le
si
come
La madre, che sa-
gitt al collo,
gentilmente, che
man-
o Madonna.
venire,
E non
credere, che
il
si
gitt
SEdONDA GIORNATA
non potendo
ai piedi, e
dire
il
85
miserere, per
il
colava
da
ella
gli
tava,
Ma che
tazione, che vi
che
avea
che
che
quelle,
pozzeruola, che
si
attacc pi
gli
ceri,
desse
acqua parendole
a votarsi a lui
buona ventura.
In
la
Fata
uno anno
vi
Lena da
Bologna.
Antonia
Nanna
Quella fu
Non mentovare
l'altra
la
pazzia!
in vano,
cata,
abi-
buona volont.
di
si
una
vi
Onde commclarono
gli
tutte
fece sopra
si
11
Fata Morgana
trarvisi
II
maniera
la sorella
che certo
canonizzare:
ella
Antonia
Nanna
sia.
di
circa le Maritate,
innamor
con
la
bei
questi,
di
si
stessi,
al collo,
ai
uno
di
gridando: a
ditah,
specchi,
pettini, e forbicette!!,
gli spillettl,
sendo sempre a
olii,
al-
ai
tutto
uno
avere.
Onde
il
se
ne
piedi
codacciuto, mutato
maestri in otto d
si
gli
dava
una co-
rona.
Antonia
Nanna
Perch.^
Perch straziava
la
si
86
RAGIONAMENTf
strazia
una manigolda,
bandiva per
Antonia
Nanna
Molto bene.
Ma son anele
ci
stupende sono
al
preda
in
Cuoco,
al
ho conto;
ti
mala
lingua,
che
ti
Fattore, a lo Staffiere,
al
si
stalla,
Fantigllo di
al
cose
le
quelle, che
le piazze.
guattero.
ho conto de
che
Ma
Nanna
lo
dico.
inteso.
ti
avertiscl
le
ti
suore ci
Monache
Antonia
nari:
de
e quelli
Cristianit,
di
Maritate di
le
mondo.
le
buone
sleno,
come
de-
dicesti.^
Sono.
Antonia Le osservanti
Nanna Non parlo
Nanna
ancora
di esse,
che
il
elle
porgono per
Demonio non
anzi
ti
le
le inghiottisce calzate,
e vestite:
prleghi
che
la
loro
puzzolente la puttanlt
che
dico,
d e la notte,
dormendo: e
santarelle,
ben
mal
vero, che
gli
abbrusclamo
piedi,
come
al
beatissimo Tizzone.
Tu
E anco
Nanna
Antonia
sime, e prima
che
sei giusta, e
si
de
le
non
favelli a passione.
Maritate
ci
sono de
le
bonis-
lasciarsi toccare
pure un dito.
SECONDA GIORNATA
Antonia
87
se tu consideri
rechiamo, come
me
altri
vuole,
non
la intendi: io dico,
cattive, co"
siamo tenute.
Tu
Nanna
di carne, e
sempio de
le
la
il
Antonia Io
Nanna Io
te la
slmile a
avvedi, e tutta
no
ci
si
la tenessi
mantiene,
si
pane
il
Or
in casa,
al fine
di cristallo,
bianco.
cade
ti
La
castit
di
te
ne
sempre chiavata
si
sono settepii
risolviamola qui.
una guastada
sai,
le
do vinta.
l'accetto.
quanta diligenza tu
se
rie
donnesca
lo es-
coda
e la
ci fa,
io te lo
coda
fino a le
via,
muoiamo,
ci disfa: e
tar
in su la carne
un
in
forziere: e quella
che
un
bic-
fa
Antonia
Nanna
de
le
Buona ragione.
A conclusione.
la
lo
veduto e inteso
Io,
meno
di loro,
mi
Signori,
ai facchini, e fino ai
egli .
gii
E una
misi le
ma
E andando
ti
gli
pare
che
la tale,
le
altre
in capo, e tutto lo
mani
imbriacone
volta in fra
mi era
piacere, che
la vita
diedi a cavare
ha dato un pozzo
di favellare, diserto,
Antonia
far valente
Nanna
Nanna, non
sai
un uomo bisogna
tu che
si
de
le
fargli
dice,
che a voler
villanieP
gli
feci
88
RAGIONAMENTI
dopo mille, che ne vide con gli occhi, mandancome si manda un boccone caldo, che fa il mal
trovandomi adosso uno accattatozzi, non la potendo
ci che tu dici,
dole giuso,
pr,
mi corse
inghiottire,
uscita di sotto
IO
aveva, adirata
sul
viso,
torcitoio,
al
pugna:
le
per
be-
io
Dio perdoni.
E avendolo mia
Antonia
gli
Nanna
gire
vend
ci
madre
non voglio
cene, che
udito,
fattami
fug-
Roma,
e ci
altro,
dirti
ho non pur
domane, perch
lo saprai
ma una fame
che
la veggo.
Antonia
Nanna
Oim,
Io sono levata.
granchio mi ha preso
il
che
lo sputo,
ne
se
andr.
La ho
Giovati
Antonia
ne
Nanna Ora aviamoci passo passo
Antonia
fatta.
Nanna
S, egli se
doman
e ista sera e
Antonia
dettole cosi, la
Nanna
le
il
Sole
si
aveva
messi
gli
ammutite per
si
lo
che
stivali,
come
dove
il
vi
de
la
vigna,
giunsero a punto,
gli
stavano: onde
casa,
altre obligazioni.
serr l'uscio
che
inverso
il
loro ufficio
ai grilli,
fallito,
che
gi
gli
facevano vedere a
lei,
si
89
SECONDA GIORNATA
se ne giva smascarata su per la scena, con
intorno.
le stelle
con
le
triste, e
di
Maestro Apollo
due, a
le
orefice,
si
a fuoco per
le
che
man
si
a mille: e simi-
riscono a la mostra. Io
pigli
di lenzuolo
tre, a
poi venuto
un pezzo
Ma
arei
i
assimigliate a
un tempo
la moltitudine,
dieci,
sparsa in
minestre di oggi
le
Ora, come
si
vano a giugnere,
posare fino
sia, la
Nanna
d.
e la Antonia, giunte
e fatto ci che
avevano a
dove ave-
al d.
Ragionamenti de l'Aretino.
COMINCIA LA
Ragionamenti
de l'Aretino ne
la
Nanna
quale la
racconta a l'Antonia
vita de le Puttane.
la
e fatto
cose
riporre
con un fiasco
tasela inanzi,
da
avia-
mano, portando
di corso peloso in
una tavola
una pergola
stava, sotto
apri
suo pozzo
il
in tavola, poi
Sole a
il
desinare,
le reliquie fino
egli
primo,
si
lo
mise
cominciando
quale
del
si
il
si
tro, e riposatasi
date due
la
Nanna:
un poco,
giorni a die-
disse l'Antonia:
cosa,
11
ivi
buona fante
con l'Antonia
fine
al
per
coltelli: e
che
di pietra,
allato, la
sale,
Io
il
farsi
spedirono
loro,
col
ragionamenti,
tuoi
che
ci
fosse chi raccontasse la vita del Preti, e dei Frati, e del secolari
come
eglino
si
diamo contra
rideranno
a noi
te,
si
ridessero
di
loro,
di esser savie,
Non
Nanna
di noi,
pu
glugnere che mia madre
mi trombano,
fece in
el
sar vero.
altrimenti.
essere
Roma
Veniamoci.
Con buon ricordo
Ma
veniamo
al
meco.
Antonia
Nanna
di
che traeva, e
ti
dica
il
sia,
ci
venimmo
la vigilia
92
RAGIONAMENTI
sonando poi
terribilmente,
piferi,
e con tutto
il
mondo
in
Dove alloggiaste
A Torre Nona,
Antonia
Nanna
di
prima voltaP
voi la
in
parsi
le
come
genti,
rappresi, dintorno
cavalli
proverbiando
stro,
mio non me
il
aggrazia, dettone
l'altro d, passeggiare
a l'alloggiamento no-
gli lasciar
do appena mezo
Per
non
venuta
nuovo;
di
tu
tal
si
cose nuove
le
sfilata, e
quella che
le
ci
era bat-
tutto ci che
feci,
faceva,
aveva a
Dio che
piaccia a
la
mia
figliuola
non
m'insegn,
fare,
Non
bel-
voglia di vedermi a
la
si
sai, si
tuta la porta.
le
la
la brigata,
come
quel balenar de
fossi bella,
lissima.
il
palo di quelle.^
lo vi
rompa
il
collo, lo
son
ci
una passera su
tu hai veduta
beccatone
l'esca
con due
poi
gli
con
altre,
trenta,
perdeva
gli
lo
le finestre
mie
Da
queste
bellezze.
e poi
rnla,
col
gli
fori
de
con
occhi per
se
ad un granalo, che
granalo,
le
dieci
dieci,
nome de
il
il
di vedere
la gelosia,
Cortigiani,
vagheggiando la
ne
la berretta, e
lucenti,
staffa,
come
ne
la
gli
con
la
specchi,
catena
al
collo,
andando soavi
in alcuni cavallj
col petrarchlno in
vezzi.
TERZA GIORNATA
Se
Antonia
amor non
93
sento
Nanna
finestra,
voi
si
fermatosi
un pocolino
si
la gelosia, e
mi fuggiva dentro,
la vostra signoria e
questo,
quello
dinanzi
a la
io
Io alzato
giuso,
dove
vostri servidori
con un
risetto
un bascio
e eglino con
rimandatola
la
mano
partivano.
Io odo oggi
Standoci
Antonia
Nanna
le belle
fingendo che
me,
di
cosi,
cose
volle fare
fosse a caso;
di
avresti
Perch
Perch mostrassi
Antonia
Nanna
un
te
fiocco di neve.
vesti
senza manicheP
ella
le
fattomi lavare
il
bianche,
braccia
viso
come
Magi,
Come
se
la Stella ai
le redini in
io
apparsi,
si
ricreavano a vedermi,
di
Antonia
Nanna
nel
come
furfanti
fece porre in su la
si
mi
di
dal
fissi,
mondo, che
aria.
Camelioni vuoi
E' vero. E mi
le
dir tu.
impregnavano con
penne impregnano
la
gli
occhi
Fottiventi.
Madesi,
Nanna
Che facevi
Antonia
Nanna Fingeva onest
Antonia
fottiventi.
tu,
mentre
di
ti miravanoP
monaca, e guardando con
Antonia
Benissimo.
94
RAGIONAMENTI
Nonna
Stata un terzo
di
ora
mostra, nel pi
In
un
fattasi vedere
tratto,
impaniati in secco,
che saltellano
venuta
la notte, ecco
tac a la porta,
toc,
tic,
il
madre
pur dianzi a
d'una Gentildonna
figliuola
posso comprendere,
onde
meschina
la
andata giuso
padrona, mia
la
io
si
e ascoltando ode
una
<
gli
la
la finestraP
forestiera,
cappa
il
disse:
rispose ella:
le parti:
gliene
Galante!
Nanna Udendo
Antonia
ci
favellare a la
camuffato
il
GentildonnaP
gli
rispose:
donzellissima, n la
car
statasi
ci
sono
giurando
un
i
spiando
si
egli, se io
ella,
ero
Onde
le porrai
potrei
ninno, risponde
volendo prosuntuosamente
egli rispose, e
uno, che tu
Come
dice:
le
A modo
non pot,
suso,
salir
le
disse
quando
il
Cortigiano:
voglia ascoltare
di farlo, gli
le
quaglie.
non
imbriachi:
gli
za.
da:
egli
il
le
dice: il
primo segno
ella
di
che aveva
una donna
uomo che
suso, ci lasci.
vi
pu
dando
la
far d'oro!.
con
mattina parecchi
dirle pensateci
tratti di corda,
TERZA GIORNATA
troppo buona massaia del suo
di consigli, e
che
che
Onde
sua volont.
l'amico,
mia
Nanna
Per
tanto
di ascoltare
francesche
dormir
scongiuri, caparr
giuri, e
Roma
promettendomi
verginit,
Antonia
utile, fece
promise
le
si
95
Toma.
Bello.
venne
tagliarla,
la
determinata,
sera
finito
se
padrona, che ne serv per quella notte, per l'anima di un ducato: n fui
che ninno
soffio, e
del
mondo mescolandovi
potendo
che
sofferire,
dentro:
la
io
ti
far, e
prima Cortigiana
gamba
dar di modo
Roma. E non
ti
facendogli io
le calze,
mentre mi corcava
di
volt verso
stesso, lo fece in
si
da se
un
si
non
si
e cosi
mi basciava,
domi
le
mani su
cendomi, mostrava
al
glij,
si
figliuolo,
fate,
non
fate, spensi
il
mi stringeva ne
sue braccia.
le
metten-
ma
mal
volentieri,
volendo
egli
pure mi
mettere
il
la-
fuso
anima mia,
e
ammazzami,
io ti faccio male
io soda al macchione, e egli a prieghi, e coi prieghi dandomi
alcune punte false, tutto si disfaceva, e messomelo in mano,
ne
la cavicchia,
non
volli
nel
uomini hannolo
mezoP E
buono,
lo
in tali
gli
lasciava in succhio,
onde
si
disperava, e rivolti
96
RAGIONAMENTI
sangue che
ti
scanner, e
ma
tagliate
volendomi mettere
me
spingendo
chiate
le
gambe,
con
si
la voglia
lev, e vestissi, e
lasciandolo con
un
avesse perduto
a la gota, mirava
mi
il
bascio,
la
gli
negai.
padrona,
la
la
le
non so
egli
volendomi
la
se
di
la
ridesse
padrona
ermisino
volendo a
firn
ma
tutte in
ridurla in
lo
si
un
farebbeno. Ele-
si
con
vestii, e
lei. II
andai
poveretto
manda un
sartore,
con una
una
che
e cuscisse
pen-
ecco
tagliasse,
la
favellare
pezza
si
mise in
si
di fuor usciti: e
chiamai, e egli
camera mia,
con
essa, e
levare,
ne
giocatore, che
tempo che
il
E udendo
voci, la
g,
vando
un
la
ne
novelle, con
come speranze
vano,
cav
si
di sparviere, se
gomito appoggiato in
il
occhi,
gli
aventa adosso, e
si
sponda
rilla.
dormito tutto
apro
la
samento,
fava, e poi
il
quello, che
Io,
una
terzo di
l'ira
l'aspet-
denari, e
camiscia
il
mano
la
parola cadutagli
tal
il
capo inanzi, e
del letto,
la
entrare
io ci lascio
che mi
al
con dolcezza.
lo pianto,
la
si,
mi basciava, dicendomi:
un
Al corpo,
tarlo
ne
crudeli
ti
me
ne
TERZA GIORNATA
97
rizie,
darmi
di quello,
de
strada e
la
ti
saputo ricor-
Dio
a la scala, dico:
il
dissi,
sa,
la finestra
partito,
Ista notte.
dissi
allegra,
mandato per
cosi,
allegra,
venuta
lo
desinare,
il
me
secondo
la sera (che
la
gli
parse
ora di una
meco
come un
Giudeo a chi non ha pegno, non si pot tenere di non mi dare
una frotta di pugna, e io sopportandole, diceva meco, le ti
passata, e trovandomi a
costeranno,
che fece
madre
la
altra notte
gli
si
lev, e gitosene
fatti
gli
gli
atti,
ciarmi, e ella
suso
le
legatele le
Il
si
meco
medesima
la terza volta, e
dubitai, e
mi fu forza a
voltargli
gli
il
raddoppi
dentro,
gli
mostro
monta
io:
gli
dico, sar
il
ma quando
buon
viso, e egli
suso, e ce
sedere, tenendogliene in
il
le
la voglia del
mangiare,
di destarsi, e guizzatogli di
mi volge a contare
il
grembo,
travlcelle, e
met, gridando
la
cosi, distende la
le
mano, e cava
capezzale, e presi
da
la
dieci
98
RAGIONAMENTI
non so quanti
ducati, con
'itoglieli.
dovelo
Ire fino al
mezo:
me
gluli,
con un non
lo,
gli
nrctte In
voglio, stringo
gli
mano,
e dice:
pugno, lasclan-
11
sputo
oltre
l'anima.
Antonia
la
ti
Nanna
tu,
di'
11
altre volte,
mezo
al
del
ci
camln
Si
Petrarca.
Anzi Dante.
Petrarca.^
Antonia
Nanna Dante, Dante. E contento
Antonia
disse
il
di nostra vita.
il
Nanna
11
lev e lo ancora,
si
mandandomi da
non potendo
farlo,
di
tutto lieto
ci,
meco a
restar
desinare,
lui.
Antonia
Nanna
o
si
avide
che tu non
egli,
sangueP
facesti
gini
A punto
di martiri!
Io
gli
l, gli
basta.
Ora
a la quarta
uomo
tramorti
vi
suso.
la
di ver-
piscio fosse
il
il
valente
letto,
mi diede
la
sua benedi-
domani
Roma,
ho avuto
lo
morir fra
miei:
lettere del
ad ogni modo
mag-
vo' partir di
paese,
dove vo'
Roma
per le avventurate,
ritornare,
si
potevano vendere
meno una
i
denari
altrui.
io
un
in
due
basclo, con
con
di tutto
al-
morr
letto,
le
dire:
d, se
datogli
Non sono
io
uomo
in sul
fattosi
dare
suoi
TERZA GIORNATA
panni,
venne
lev,
si
in sul vespro,
99
in
mano,
con due
con
lettiere, e tavole, e
l dal fiume,
una
le
vi
men, e standovi
con
da cucina,
seco,
altri
dietro,
molto
attillata,
ci
mi
seco,
ti
dico bene.
come
torno,
intorno
faceva
e
al
il
pecchie
le
pi
morto
che
stocchi, e
di
che era de
amore, quanto
buccia de
la
le
che pagare
debiti, fu
usa in
Puttane, tanto
gli
si
egli
gli
sima coda
somma
conquibus, disse
sare,
il
puttanesimo
studio,
in
io
il
bene
quello da la fanta-
mi attaccai
il
stava in su
come
ritta, e
In
al terzo.
fatto, se ne partiva,
Roma.
scemai
cominciando
che mi aveva
spalle
le
credenza
tolto in
come
che
compiacei,
gli
egli
in-
api
le
gli
scommunicato
amanti mi fu
gli
io,
su la finestra di prima,
in
di
ci
al
accettato con
ai fiori: e
dandomi
le cose,
io
si
le
fossi
capo
Signorie.
uno
E non
ti
di questi scolari,
im-
parai in tre mesi, anzi in due, anzi in uno tutto quello, che
pu sapere
tare,
al
si
a piangere ridendo,
a ridere
de un di questi pretacci
ogni citt polize a
le
la
la
mia
non ven-
si
ti
100
RAGIONAMENTI
che
lo
di
me
ho
fatti
non
e se tu
sola,
ti
sei
zione.
Antonia
IO
non sono
Io
credo come a
ti
albichista,
non voglio
essere,
le
dire.
Nanna
ma una
gata;
non conosce n
Ka
in l, a
Lucca
ti
caro uno,
gli
vidi.
che
giori stranezze,
io
non mi dava pi
egli
seco
venere
il
obllgo, n dlsobllgo,
tanto
tarlo,
il
aveva
Io
era obli-
quanto
tale,
faceva
man
denalo,
che
l'amore,
le
feci,
le
mag-
quanto
mi dava. Io dormiva
piene, pur
avendo
al
cenando.
a gridare
Perch.^
Nanna Per fargliene fare
mal pr.
Antonia
Che crudelt!
Nanna A sua posta. E divoratomi ogni cosa,
Antonia
il
neva fino a
seco
gli
dosso, rlnegando
a la fine
si
le
sopra,
adesso,
lagrime a
gli
prima che
lo
Roma,
eri
1
che scesomi da
che s'aspettava,
Onde scotendomi,
chiotta.
che
aveva
o dieci
denari,
consentissi.
una Nerona.
gran forcarle.
Io aveva alcu-
sbrlcchi,
anche vedere
modo che
modernaglle, cio
le
le
dir.
ti
le
dormiva
la notte
vi lasciava
Come diavolo
panni come intenderai.
Antonia
Nanna
meco
Quegli,
anticaglie,
e chi
diceva,
volendomi montar
11
lo tratte-
corcatami
le carezze,
gli
Tu
Circa
Nanna
di a
gli
facendo
villania,
Antonia
ru
Battesimo, non
il
da l'amore, non
rivolgeva a me, e io
con
poi
tali
brigate
panni.
pannl.^
La mattina veniva
TERZA GIORNATA
ne la mia camera, togliendo
la fantesca
che erano
rubati.
stati
buon
Il
romperai
casseP
le
draP e udito ci
con
corsi suso
messo
mani
le
Tu
levava romore,
ascosigli,
con minacciarmi
gridavo forte e
del letto
trattosi
forestiere,
gli
di
sconfic-
diceva: tu
miaP tu mi
sforzerai in casa
mi
fai la-
spade
le
mi
101
tratte,
aveva
za,
il
che
di grazia,
si
mandasse per
saio, e berretta, se
Nanna
lo stacci
queto.
Come ne sopportava
Benissimo, perch non
te
fama de
la
venivano
o se
piia,
dal famiglio, se
ci
fino a
un
che
forestieri,
la
sparsasi
sapevano non
i
ci
Con
a vestirsi.
essi
la
ci
panni
la
la notte:
stecco,
una Puttana. E
gli
uno
cuoreP
il
de
il
ciliegia,
una cima
di fenocchio,
picciuolo di pera.
Antonia
dal vendere
le
candele, e spesso
pi appiattare sotto
il
mal francioso
ad acque
forti, a
si
difendono
fa le vendette
non potendo
sbiaccamenti,
altre sue
fanciulli
Antonia
menti in
pigliare
Nanna
cio
robbe
pompe, comincia a
A che modaP
Con alloggiar
letti,
la turba,
trasmutato
suoi orna-
da
Pistola,
102
RAGIONAMENTI
cantano
la
al
Popolo, in su
le scale di
san
da
te
la bolla,
viso,
da
anco
perdono
la
tratto di
nane, con
Scimie, e
gli
ma
Pappagalli,
non
me non
Io per
sono stata
di quelle.
non aprendo
istare in su a Reina,
Monsignori, e a Signori.
che
fa col
si
Chi non ha
poco
Non
c'
mondo,
porta se non a
e son baie
spesso,
il
la
pi
casa,
e per
sono
in
ti
di
che
ti
promesse, e mille di
empiono
pazza: e so
bene
io,
mani.
le
quelli,
tavola, perch
gna attaccarsi ad
Antonia
Nanna
spendono
che
altro,
La
La ragione
gli
pi, che
ti
non degna,
chi
ci
venga
pagano
stri,
hanno
fino a le
che
quelli,
quali
le
Nanna
le
se
non
velluti,
osti, pollaiuoli,
doveva porre
in
capo
ai sai belli.
ragione.^
,
foderati di
lumache, che
si
portano
la
fiato,
il
ne trovi cento de
racoli
al
le spelate.
rido
vedi nuo-
gli
quando veggo
fare mi-
Antonia
Tu
sei
tuo.
Nanna
da
di un'altra fatta,
di oggi d.
il
Ma
torna in sul
TERZA GIORNGTA
qualche cosa
di
la basciava, e poi
ti
E un
so dire!
di,
me
dico:
gli
in ciancia, disse:
la
meco
ma
Io glielo prometto,
)'.
tempo
de
in luogo
la sua,
tutti
quanti
un mese
panni suoi
capo a
la
innanzi, e venuta la
un cantone
di
lino,
la fante,
Questa
Egli
Nanna
scambiata,
lati,
me
ma non
cosi
mi
risi
di quello,
serva,
di
essi.
tu.
de la mia camiscia
accortosi
trovando
si
mia
goluppo
altri
gli
panni sudici, mi
egli
si
errore l'avessi
per
pens, che io
si
il
da sopportare.
levatosi, e
cuscita da tutti
dai
Antonia
mia camiscia
daia, postigli in
per
egli allegro,
lasci
gli
una mia
dopocena,
donna
Vi
stanotte, e deside-
il
mano
la berretta in
la
tenendomi
morire P Io
103
uomo da
f'
poco.
Suo danno.
Ascolta questo. Io aveva
Antonia
un certo innamorato
Mercante buona persona, che non pure mi amava, ma mi adorava, e questo mi manteneva, e io certissimamente lo accarezzava, non essendo per guasta di lui. E di, a chi Io dice^
la tale Cortigiana morta del tale, che non vero, perch son
Nanna
capricci che
ci
un grosso manipolo,
quali
ci
durano quanto
il
tre volte di
Sole di verno,
si
sottomette
Questo so anche
Ora detto Mercatante
Antonia
Nanna
io.
il
dormiva meco
104
lo
fatto,
non
di
RAGIONAMENTI
geloso
feci
galantemente,
facendo
egli
Antonia
Nanna
fagiano, e ammaestrato
un facchino cattivo
smare, sendo
la
gnoria
sogglugnendo
vostra,
e che
quando
parole
mia porta,
sul de-
lo
vi
lo
commodo,
sia
Imbascladore
rabuffandolo dico:
via,
facchino,
dato un basclo
minacciandolo,
al
che
mi
si
partisse,
e
11
scuotendolo
che
si
pensaP
lo
non
al
Mercatante mi
dico:
parli
rivoltatami
mi
che
fa meglio, che lo
sempliciotto,
si
Spagna
vi
mento.
di
degni
si
ImbascladoreP portagli
al fac-
risa,
di
che
s, e lo
Imperadore, non
e pi stimo
Ed
che non
11
11
un
di starne, e
di nido,
fante:
che
professione
essere.
egli
le
che a le quattro ore usavamo di cenare insieme, e trovato un ragazzo ribaldo, e maledetto, bene in ordine, con
un pezzo di torchio in mano, e stando, in dietro gli sbricchi
ore,
mia porta, e venuto di suso, salutami spagnolissimamente, dicendo: Signora, il Signore Imbaturati, lo fero battere a la
gli
e ci dicendo,
metto
la
mano
stato
dirgli:
su la spalla
al
mio
uomo.
Il
TERZA GIORNATA
che solo
cere,
amo
farisei
uno
mille, e
105
di essi
m.i
pezzi
da
sta di
'
non
pi, se
altro,
di prigione a
mezo Agosto, e
non
ciato glorioso, e
che
ci
da Signore, a cercare
il mio baccellone mi
fate atto
volendo dir
io sia tagliato a
gli
che escono
gratta la
ti
non
io,
persone
di forzare le
ec-
parevano
sei,
pii
grazie
quelli,
Rioni, che ne
gli
cavano per
la
lo
la fe-
di raso ran-
de l'ave maria
l se gli
Antonia
Nanna
Perch
Perch
di
al
una
il
pozzo del
avessi cagione di
senti,
ad aspettarmi, che
diceva coslP
gli
il
Nanna
Belle
Bella
tal notte,
la
in cantina,
il
astuzie
cotale
accioch io non
i
pre-
le
!
questa.
Io
si
ah.^ a
me
ah.^
ne
la
guardia
di Siena, di
i
giurava
men
tale se lo
dicendo a ciascuno: io
Antonia
io gli
Genova,
e di
carboni,
ma
gli
come
ebbi
avere
Io
accennato
di
In
cambio
Intenderai.
essermi
gli
Egli
d'essi lasciarvi
stava un di
si
faceva
II
cuore,
imbertonata d un
per
altro,
106
RAGIONAMENTI
vedendolo stare
me
cos,
ne vado a
lui, e
messogli
la
mani ne
le
dico: Chi la
gli
baciandogli
tire, e
un ginocchio,
coscie con
le
il
muove
viso,
lo
a dirmi: ei
collo, e
tutto risen-
feci
si sia! ,
e taciuto
'<
dormiamo insieme,
porta per-
la
mi
so, le rispondo
io.
venuto mi chiede
egli
la
il
onde
fare,
che
dieci scudi,
oltra
di
gli
mi prega,
ci,
dico a la fantesca:
io
coda
mi
bestia
ella gita
ad
al
me a lisciare
uomo pratico,
aprirlo, lascia
le
astuzie di
e standolo
stro
suoi dieci.
sollecita,
io
Mae-
aprire, perch,
di
il
spicciati,
come
il
lei,
non poteva
danari,
non era
vista,
che
gridi,
mai
il
ella la
rompitoio.
avesse guasta,
Onde
mi volto a l'astuto, e
che or ora
si
trov
gli
dico di grazia,
lo
romper, o
lo
scasser, e riavretegli,
Tu
Antonia
ah,
ah,
ah!
Nanna
gittatogli
l,
gli
Al primo
di calcio al forziere,
mano
la
disse: togli
cose di importanza,
fu a l'aprir de la borsa, e
le
egli
ci
mi
dice:
fretta
manda
mi dava
mandi, per
Antonia
Nanna
la
prestanza fattami.
Gocciolone!
Lasciato
il
tirare
de'
calci,
mi
TERZA GIORNATA
non
107
imbeccata, e apunto
letto
con Intenzione
mi
si
di
dargli
la
gandomi,
non andassi
acci
mi batteva
la porta,
veder
chi
fosse
egli, e
pre-
quello
che
che un
io l'accetto e tolto la
tre cose
me
vestita
da ragazzo (che
Onde
ne vado seco.
il
da
sendogli
la baratteria,
dato, egli
gridando; a
la strada,
tutto spennacchiato,
retto,
che
egli apr,
come
ne
che
part,
come un
Mi
cattivo.
pagarsi,
ma
le
persone corse,
giocatore
era
si
Ma nel
contarti
a la peccatrice, che
scor-
mia fante
la
per
di
era appiccato ne
se
and
ne
per lo forzie-
se
detto
non pur
di Puttane,
cos
Cozzone
le al-
mali
non
si
rammenta de
Dimmi
Antonia
la
met.
ti
ricordi,
che per
la
Nanna
Cos
far.
al
Un
mondo
certo
una
pinchellone, che di
un mio
barbiere,
contanti, che
me
egli
me
mi,
mi comparse
in casa,
avevano
di
pi,
testa di
cavallo,
ignorante,
rore suo,
legra.
la
letti, la
letti, la
s,
co-
cocina, e la casa
merenda, e
con un
gli diedi
il
coltagli
l'at-
certo di aver-
non
io dei
ne parl,
disgraziato
si
e accortosi
de
l'er-
108
RAGIONAMENTI
PerchP
Perch acquista
Antonia
Nanna
quando pu
pazzare
Nanna
Senza
Quanti
mezo questo,
gente, e
Re
il
fetti, le
vi fare,
invidia.
e quello?
coppe, paghi.
di
confetti, e a
di
giull
In casa
le
persone vedendo
tanto
non
di
a far
con volto
di
del giuoco
falsit
de
de convitati, accennandogli
Nanna
la fal-
intendere ad uno,
feci
Un
Antonia
Nanna
che non
lui,
pizzico
altro,
bari,
pigliate
carte.
le
Antonia
il
non
denari
un pezzo,
con-
di
lordone tiravano a s
io
ponne tener
si
io,
poniamo a
comperati
cosi perduti, e
le carte,
chi viene,
commciavano
le
o Im-
giochiamo due
caso,
Puttana,
fallire,
altrui.
Antonia
grandemente una
fu tagliato a pezzi.
di vespa.
Ma
dimmi, perch
partiva da
si
Ma
tu
se bene io
ci
d ?
come
d,
me un
ti
al
Mercatante,
fngendo scorrenza di corpo, o di stomaco, e giva a contentare questo, e quello nascoso per casa; e la state incolpando
il
caldo,
sala
la
gli
un poco, mi appoggiava
Luna, con
le Stelle,
via,
Tutto
Non
Antonia
Nanna
io stangheggiato
e*
un
in su la finestra,
e col Cielo,
me
parlando con
ne toglieva
tal
dubbio.
dieci,
onde
Or
beccati
si
lascia.
questa.
Avendo
TERZA GIORNATA
pi darmi, tanto
fatto.
avevo
gli
Con che
Io davo
Antonia
Nanna
ziale, e a
un Medico,
smugnerli
deliberai
scolati,
mele, e
finocchio
il
mi poteva
dei quali
acci
uno Spe-
che
miei
in letto, fa-
pare
in
cambio
Speziale
che
d'esse, quello
ti
Antonia
i
mandami
libro, e
al
casa
in
belli
le
sottigliezza P
le
fingermi amalata,
io voglio
109
Io
afferro:
ti
ziale,
che poi te
con
tal
davano
al
Medico, e a
lo
Spe-
rendevano.
gli
Tu
Nanna
te
si
buono ne
hai del
gli
intendimenti.
Fu
co-
da smascellare, quando cenando con essi fingo una ambascia, e caduta su la tavola, mia madre, che sapeva la malisa
zia,
loro,
dico:
oim
cuore!
il
A cotal
risentita, caccio
bene
di loro
cio,
come
io,
dita,
con un mi sento
io
uscito
Medico che venuto, e presomi il bracun che toccasse i tasti del ma-
lo
da
la
al
il
vano intorno
due
pareva
sospiro, e
sto,
volarono per
con due
un
voleva gittar
si
via, e
la ricetta
polso
il
tutto,
parte sta-
per mandarla
cartocci,
dovesse
fare,
tica
se
mandargli
vegghiarmi.
il
ampolle, e ordinato
di
ne
a
part,
casa,
venuta
la
il
mia
la
mattina fur
tutti
da me,
e ritornato
massero per
bollire,
gli
gli
mise in
110
RAGIONAMENTI
Corbona,
e pot gracchiare
Insomma
pi.
time,
mento
del
ti
sarei
Medico mi stropicciava
faceva
vano
pelati pelati, e
Antonia
Nanna
mi diceva
la
mani
tu
disfatta,
le
se
al
sendo
letto
stata
sola.
Il
mi
fossi
mio
guarir
non
vini gentili:
In
notte, e lo Speziale
vi
una
spalle
stare
capponi vola-
rimanendo canova
vi
ninno,
prelato
di
paga-
11
candele, mi venne ne le
disfacevi
fregagioni un'altra, e
le
slroppi, le pit-
onzioni,
le
mal
riebbe
gli
di scudi.
Mi
Nanna
giulebbi,
le legne, e le
Non
Antonia
Riobarbaro,
di
manuscristi,
Medico,
sana.^
medicine
fra le
crlstei,
che non
goffo,
11
Mercatante, che
ho
ti
figliolo,
trista, e,
onde
io
mattina
coni, ne
ste.^
perdendo
a
la
pii
fine,
egli
gusto,
il
Il
non
v'era,
fngendo capogirli,
il
di letizia,
di
corpo,
di
'1
appariva uno
fiore,
uccelletto, n
un
ma-
di
Medico mio
si
boccone, e
mal
al
segretario.
farsi
mangiava da
Onde
dei compari, a
fascie, e di
Balia.
frutto primaticcio, n
un
la facessi se-
m'imbeccava con
mi
a sedere.
dire: se
feci
rendo,
muoio
le sue,
sostenendomi nel
parto,
ti
raccomando
il
onde
egli
udendomi
nostro figliuolo.
mio mo-
TERZA GIORNATA
rarla.
111
un tempo, un
mi
di
lasci cadere
rina di carne di
una
fosse
le
quando
non
e che gli
gii!i
gridi
simigliava,
facemmo
Battesimo che non aveva
vestire di
che
detto
cadendogli
raddoppiava
nel dirgli
avresti
vide,
la
un lamento grande,
lagrime, ne fece
e spese
agnellino
sconciatura, che
avuto.
Antonia
al
Chi
fu
il
padre de
Nanna
Fu un marchese
mondo egli non si vuol dire,
Antonia
Nanna
perch
virt,
voglia,
ed certo,
che
libro, vattici
Antonia
Nanna
misi
di trimpellare
per parere
sono
lacciuoli,
che imparano
che
in su le canzoni,
ogni frascheria,
altre
le
al
ebbi
le
gli
costano pi
sul
gli
cantare
al
mondo.
maniera
ti
in
far-
lasciasse
mi rimanesse
in
de
che danno
del pelo.
casa,
in
non
liuto,
tendono a
si
Puttane,
le
il
di dilettarmi
scalza.
Ogni
Sopra
affare
disse
ma
osti.
piace.
ti
sciocchi, le virt
quanto
in
si
Come
Mi venne fantasia
ne avessi
care, che
PippaP
la
quanto a Dio,
in
gli
acquaiuoli,
specchi, quei
latte, e gioncata,
da
le
olio,
e ai zolfanelli, tutti
meco un monte
Antonia
Nanna
comperando
di persone.
Perch facevano.^
Perch fattami a finestra
lo
la
d'
un
giulio,
un
per ogni
cosa,
volesse a corteggiargrosso, e
un baiocco:
112
RAGIONAMENTI
perch veniva in
delline
glia
de
>>.
campo
dicevami: le cor-
le
dato un bascio
io
mia fantesca,
la
diceva: datele
un
al
giulio>>, e saria
non
lo
avesse
le
mani,
stato
Dopo
fatto.
la
fantesca,
Imo dicendo: se
tu te lo lasci uscire di mano, non ti imbatterai mai pi a
cos buona spesa, e io datone due ad un altro, da quello
mi
pagava
si
filato.
il
faccio
dire,
che
venga
solo,
il
al
le
mani piene
accompagnata, aprendo
sono
quale
(fattolo
spalliera,
mi mandava o coperta
gli
mandatami una
torni,
ed
essa
di
gli
faccio
risponda,
po de
io
il
modo, che
bel
nuova
uno, che
proprio,
di
lo
che a
metteva poi
si
sul bravare:
puttana! porca!
le
diceva, frappa
sona niente
Nanna
quanto
sai,
Come
Antonia
conto
di
te
che a
la
la
te
altro, a ridere, e
barba
perdonava
al
ne pagher
cor.
ridendo
l'averai.
egli
Fosse chi
si
volesse, egli
tirato e
il
stava
poliedro,
e io
gli
due
d in sul
mi faceva
in-
rispondo mille,
e se
non
Avvocato, o
me
TERZA GIORNATA
grande, e doppo questo mi
lite
e piantato
al collo,
vava
il
do che non
lo
si
il
mio
giglio nel
sdegno de
lo
cadere cori
lasciava
gli
suo
braccia
113
lo
nuovo
di
orto,
le
ca-
gli
animo, in mo-
mio canto
in sul
faceva sonare.
Antonia
la scuola.
farti
Nanna
mi
feci
Un
quasi ricca.
novella
crocifgimento dei
senza saputa di
essi,
Antonia Perch
Nanna Per
vendesti tu
farle di vecchie
miche
ai
massarizie.3
le
vero,
il
provedermene come
for-
le
semi.
Certo
Antonia
acclecargli,
meschini,
usi
si
stro marchese.
sandosi di
malie,
credano.
vi
Non
Nanna
le
far
fu una, che
ci
corrersi
dietro
non
le vo'
uno,
gli
die
mangiare una
Antonia
Nanna
accesa,
ma
Oibbo!
Tu
odi.
Con una
candela di grasso
a la fine, questi
tuoi
diaboliche, sono
una
frulla
Incanti
dei
con unghie
di
uomo
di
fatti
miei,
om-
la
ti
direi
Antonia
Nanna
La coscienza
Per non parere
Ipocrita,
ti
dico,
Strologi,
ho provato quante
che ponno
Alchimisti,
erbe
hanno due
114
prati, e
movere un dito
un
RAGIONAMENTI
chlappettme
girar di
non
dieci mercati, e
di
ti
si
pu
mai
con
potei
dire, e
lo feci
di
me, che se ne stupiva ogni bordello, che sendo avezzl a veder tutto
nulla.
nuove,
cose
11
Guarda
Antonia
non
sogliono meravigliar di
si
segreti
de
lo
incantare!
Nanna
cavare
Se
denari,
la
i
mededenari
seguiamo
il
nostro
assai.
Io
teva tenere
le
Ma
scrivi
spendere, e
tilezza
ha
Paladini.
con
fesso
che hanno
il
tutti
Nanna
villania,
il
gli stinchi,
il
che ammazz
ragionare,
denari de
11
Antonia
no
collerico,
e passatagli
la furia,
mi
si
inginocchiava
ai
piedi,
mia
gli
dava
la
me
le-
ne
mi
sparti
Antonia
ha
fatto dare
che puote
ni,
al
mezo
Tu
il
io fngeva, di
il
facevi
come un
seco,
da me.
poltrone,
che
si
le
ma-
Nanna
guazzo meco
stessa,
pensando
al
di
quelli,
ah,
ah, ah!
Mi
mondo:
e la pi
ha una
di
11
TERZA GIORNATA
l'accdia, e l'avarzia
sinno:
nacquero
che nacque
di,
il
115
se
puttane-
il
Puttana, in-
santi.
Sappi che
abbissenano
se potessero
si
padre, e la
il
il
Antonia
Nanna
di
un
Mala
La superbia
cosa.
di
medesima, come
trice di s
mal
il
ha
francioso, di chi lo
nelle
ossa.
Antonia
Di
venuto, e non
non me
che mi
lo ricordare, poi
pu saper donde.
si
Nanna
grazia
ti
assassinasse. L'accidia di
la
di un Cortigiano, che si vede marcito in un tiun quattrino di entrata; l'avarizia di una Putsimile ad un boccone, che uno banchiere avaro ha ru-
maninconia
nello senza
tana
Antonia
Nanna
Dove
Antonia,
gli altri.
una Puttana
tu la lussuria di
lasci
chi
.3
il
se qual-
ti
giuro per la
che
elle
abbino,
il
cuore, e la corata.
Antonia
Nanna
Io
Tu me
te lo
ben credere,
la puoi
Antonia
Nanna
D
Tre
ma
un
gusta
pur suso.
persone infra
le
altre
mi amavano, un
d'ora
di gra-
fiato.
comparse
ci
alla
ognuno
cani, e tra
di venire a
fosse, occorse
mia
che
il
me
Dipin-
porta, e percossola
gli
fu
116
RAGIONAMENTI
aperto,
onde
salito
nel
scale,
le
due Cortigiani, che batt. Io conosciutolo, faccio appiattare il Dipintore, e venendo incontra all'amico, che se
ne vicn suso dicendo: diavolo fammicl corre quel poltrone
uno
del
da
frustati
non
udendo per
lo
col
dere
colui,
quello, che
il
Di-
terzo amante,
11
ascon-
campo
si
e se
ci gli
trovavo,
11
ben diceva
dere, che se
il
che
cos,
egli
E non
ti
cre-
non
sapeva del Cortigiano ascoso, e dal Cortigiano, che non sapeva del Dipintore, saltaro fuori l'uno, e l'altro, per far disdire
il
pervenuto in capo de
non vedevano lume per
tre,
che
gli
si
essi,
che
tutti in
odiavano a morte,
si
cadde gluso: e
scala,
la
l'Ira,
un
fascio cominciare
sorte, che
il
il
governatore pass
come
mal
erano, metterli in
usciti,
se
Antonia
Nanna
non
una medesima
si
Certo
La fu
che fu bella!
s
bella,
che
Dio
Dio
Antonia
Nanna
dere ognuno,
cos
non
tei
il
si
io a tutti
un canto
di
forestieri la ri-
Gianmaria Giu-
meriti.
faccia.
questa che
Ma
ti
come
la
narrata fece
ri-
prigione, n sarebbero
davano
di
gli
farmi murare in
Campo
TERZA GIORNATA
Antonia
anni P
Nanna
117
Perch
io
Io-
di morti.
Ben pensasti.
Nanna Dato cotal nome, comincio
Antonia Prima che tu mi conti
Antonia
altro,
dimmi, perch
Nanna
Cominciai a mutar
primo
loro costo.
Antonia
Nanna
Si,
si.
di
tratto
tavola, e
messami una
vita, e
il
letto, poi la
pompe, mi
non negando
scoso,
tutte a
mangiando per
amici:
gli
modo che
in
ma
tutto
il
parlare,
di di in d gli
E udendo
che
la
il
mento
ci
si
disperavano.
quelli,
che
se
loro,
fossi
io
fama
il
del
migliora-
Quando mi parve
si
mi
na-
non consentendo
di
altre
di
strac-
tempo, chiamati
di
gli
faccio
alcune parole,
che
come
chi
affermatole per
leggenda di
ho
ch
occhi, e
l'ha ,o
non
stessa,
non
Santa Chiepina,
gli
so,
me
impaurita da
da
io,
la
inferno che
lo
e per-
In questo
singhiozzi
no
118
RAGIONAMENTI
Dio, e
di
questo, e
mostro.
una
paglia sopra
di
se
11
cassa,
11
ti
la
Croce
fanno gridando
al
la
buo-
il
ma
dimando perdono,
levarono un romore simile a quello che leverla Roma, s'ella
andasse un'altra volta a sacco, che Dio ce ne guardi. E
gettatomisi uno Inginocchloni al piedi, non potendo far frutto
lavano col pianto:
si
Nanna
onde
muro,
nel
la chiesa di
la
Campo
mattina,
Roma
tutta
un
pezzo, e
la mattina,
menando
l'averi a
quelli,
si
buono esempio
a de le
altre,
altri
il
io
11
di
cuore,
altri dicea,
meschini ne
da
essi.
ai
Pure passati
prieghl loro,
pu salvare la anima
parola, essi mi ritolsono, e
si
cascato
che
11
una casa di
si rompe la porta
Papa ne ha il primo mattone,
rifornir
una
nuovo: onde
Giubileo,
11
mi,
vo'
ti
con bisbi-
se ne rideva, dicendo:
le
pateno
che
che a tutte
Ma
ha tocco
gli
a giustiziare
mal
11
hanno
il
s'ella ci finisce
che
miei ammartellati.
cime degli
le
chi
che
che patir
per
glio di tutto
certa,
sii
e quelli,
dispiacere,
11
lo
fosse ne
te,
Che peccato!
Ora venne
Roma
del
di-
ne smascel-
TERZA GIORNATA
lava, e coloro, che antividero
il
l'un l'altro
Antonia
non
Io
ioP
dissi
ti
come
so,
119
sia possibile,
che una
Donna
Le
Nanna
e per pensano, e
proveggono
staria
per
la state
che
ci
io feci, e dissi:
bene a
le
ma
dove
formiche, che
lascio
pro-
si
il
di
cesti,
ti
campi
dei
tu saviamente di-
e di
scale,
Sole,
Andrea soleva
stanno in una medesima
dale: e maestro
dire,
tigiani
bilancia, e per
che fa
onde
che
se ne
vanno a
le
che
il
le
Puttane, e
ne vedi molti
pungolo, che
si
trovino,
il
or
Porzie,
or
sono
io
de
bambina,
Virglnle,
sia
il
il
or
suo
nome
dritto:
Pantaselee, or Pru-
padre
se bene
diamo
signori,
il
pongono
ora Lucrezie, or
gli
le
Cassandre,
c'
hanno
elle
fa pensare a la vecchiezza:
gli
Cor-
ivi
uno
dubitare
il
di quelle,
gli
spedali, e
che facciamo
semi, che
come
si
noi,
Mon-
spargono ne
che
di
ci
pazza chi
si
vanta
campo seminato
ponga
E'
E guai
Antonia
Nanna
di
si
segnale.
altro
certissim.o.
tristo
per chi vi
si
le
mani
di
Put-
incapestra. Perch
120
RAGIONAMENTI
se
la
sua parte de
lo
unto: onde
tradimenti de
le quali
si
le
figliuole,
gando.
Antonia
Nanna
che ladri
danno, e
che crudeli
ricordi,
fanno sopra
si
che mi stava
la
non insegnava
allato,
non
camera;
avisi,
sua borsa!
sopra del
figlia riserrate in
Il
maestro de
si
la scrima,
che
come l'amico
nel tal
viene,
modo,
non
vita,
aspreggiare troppo,
lo
non
lo accarezzar
aggrappando
come
cos
ti
vien bene,
ti
non
pu
si
dico.
Nanna
affatto, e
cosi iniqua.^
sei
le
perci
mentre
Puttana
vissi
fui
Puttana,
mai
di dieci state,
nove.
ho
in
maestra. Prima
dice: io ne
Ma
non
a fare
sarei stata
una
che
ho
mantenermi sempre
si
gli
venti!
e in
le
capo a
il
sei altri,
ti
Di
di venticinque anni
numero de le lucciuole
anni che ha una Puttana, che oggi ti
apposterebbe
parliamo de
Antonia
io
lasciai
di essere
na Puttana, che
fui
di
le altre:
altre,
Puttana: ne
voglio.
miei
dl.^
TERZA GIORNATA
Nanna
Di
e instazzonata
me
ne
l'altro
in questo.
di sorte,
Mondo, n come
Madonna
aveva piacere
no, che io
non sar de
ammazzare
fare
di
il
li
ultimi
bene
le derietre, s
uomini: perch
gli
le ulti-
io l'ho
fatto
za l'udir
chi
mi
121
fulminare
d e notte
mi faceva un guardo
le
che ne
torto,
vendicarmene.
per
Antonia
Nanna
me
e non
male male,
Il
il
bene bene.
ne pento.
Ma
chi
ti
compartendo
mano,
pigliar per
me uno
Ferraresamente carico
letti:
doni, piantati
uccello
lasciati
fiori pel
sala,
vento,
si
e'I
nuovo Mantovanamente, e
accoglie uno, che
si
rigoglio
il
come cascano
il
quelli,
ti
porta
ritirava in
che
aveva
le
E dopo
non poter
fare altro.
detti misti
con morditure
grattature di
amo-
dieci
si
il
mi ritrovava
infra tutti
ne pento,
me
capo,
stringano ne
si
sospiri,
le
nascevano alcuni
con pugni su
di dita,
spalle per
la tavola,
gri-
con
gli
richia-
altri
e dato
una
giravolta,
trovando
la
porta chiusa,
si
Nanna
sei in
le
essere.
ci
Stattici,
se
ci
sei,
basta.
Antonia
Ti
ascolto,
non dubitare.
che mi ascolti
122
RAGIONAMENTI
Che
Nanna
che
si
aggoluppando
le
io sono straziata, io
poi che piace a la
me uno
da
tirsi
onde
goffo, se
il
di lui. Piansi
come meritate?
vi trattano,
me
duo
per allegrezza
gli
ci
di,
di rivederlo.
Antonia Tu avevi
lagrime
Nanna Fa stima che
io
in sommo.
un terreno di quelli,
molto
le
fossi
mal
se
Le
Antonia
Nanna
con due,
piangesl con
Questo
Saria
Antonia
Nanna
che
Nanna
sia
il
riso in uno, e
il
ne
con
pi necessaria, che
nulla,
non sono
risi,
risi,
Reverendissime Corti.
e
e colali cosi
pianti, che
non vagliano
se
pianto P
essi
fargli a
11
l'altro
Spagna,
che
l'altro ridono.
sai
ne
con
bello:
llna piagniamo, e
riso
dico bene
ti
Questo ben pi
or dimmi comeP
Non tu poveretta, che noi Puttane (vo* dir
abbiamo sempre
che
fatti
Antonia
Maritate
le
quattro.
le
cosi)
si
piansi
un occhio P
Monache con
le
ma non
sono,
colte all'alba
come
ti
le
perdono
ti
di
non muoiono
Non
ci
cosa
ho detto: mabisogna
il tempo de le mani,
roselline
l'odore.
da damasco,
TERZA GIORNATA
Antonia
Nanna
le
Ogni
Dopo
bugie lor
villani
de
le frittelle, e
murava
nel credere di
altrui,
ne
dissi
si
con
che
Vangelista. Io trovava
e
mi
le quali
la verit; e le
parenti,
dopo
risi,
de
sorelle,
di s
i
123
pianti finti,
pi che
vengono via
dilettai pi
giuramenti
prima
le
di
nomi
di averle
del miei
fuori
il
tengono
che
visto l'ordine,
che dicono
Preti,
le
Msse, in
Io ho visto
Nanna Sta bene adunque.
Antonia Ma che ha a fare
Antonia
le
parmi
Preti, e
Nanna
la tavoletta dei
Ha
da fare che
gli
te.
nomi con
mettono anche
Antonia
con
le
A cotesto
Chiese nel
modo
scambio,
lo
farsi dir le
come
Messe.
si, le
la tavoletta.
Ora
Nanna
dei
veder
re.
di
fatti
miei,
che ne spogli
al collo,
una catena
Io accattai
la
la
quando
di valore
il
un gentiluomo,
Papa d
dote ne
la
la
il
di
che
me
la misi
Minerva a tante
fan-
ciulle poverine.
Antonia
Nanna
De
Il
in quel di proprio,
Antonia
Nanna
de
di
la
la
NunziataP
Nunziata, cosi
ma
Io
la posi al collo
ce la tenni poco.
Perch poco
Perch giunta
che
fui
ne
me
la
:
chiesa,
mi
visto
la
levai la catena
124
il
RAGION.'VMENTI
Confessore,
de
la
gli
trae
olta,
si
scompigli, e corso
Nona
peso,
di
gli
il
Bargello
parve
al
alla cera
il
manc
caldo.
Non ne
Nanna
Antonia Voglio udir
Antonia
Si, udirai.
ci
te
la
prest.
Nanna
tendo
palme,
le
me
alla fantesca:
dissi
1
non
sia chi
mi d noia! In questo
e ribatte,
chiama
ordine,
ci
e richiam.a, dicendo:
onde
Nanna P
eccoti
egli
batte
o Nanna.^apri-
non
che
l'udire,
io
ad affogarmi,
mi su
mi
vo' far
Romita.
Con-
levata-
forte: apri,
che sono
lui,
il
disfatta!
e egli:
la
Antonia
Nanna
magro,
si
e egli
notte l'ebbe
taci,
dolce,
La tua era
Un vecchio
matta,
che non
una
io
taci!
dormendo
parl pi di catena.
utile bottega.
grimo,
imbriac di me, e
si
grinzo,
rancio, lungo, e
TERZA GIORNATA
125
uno sdentato,
popparmi, n per
il
non
n per lattovari,
carcioffi,
altrimenti,
di raccendersi
un convito
si
spegne.
ci
fischio,
avendo ordinato
tutto
palo, e se
olio,
sonagli.
pane
croste del
gli
sotto
n per
tartuffi,
non ha pi
le
si
molte Cortigiane,
gli altri,
quale
il
egli
mie
cheto, tanto
vesti, e ci
gli
fate fare
ci
che
babbo
diedi del
mal pr
il
Nanna
Tu
eri
de
che mi spiacessero
la
non
mondo.
una amicizia fu
di
prima
le
Puttana
si
dolce,
che
manna;
si
come
nel prin-
usanza di buona
come
d nel
le fine.
Nel pigliare
in fine,
standosi
cipio,
mangiare,
figliuoletto gli
Antonia
il
il
avea
le
gran
ben
fatte,
perch ad
piacere di remenare
sempre ponendo
Turco, de
duca
le Stelle fossero
pi, e che la
dai Duchi,
bocca ne
ognuno
Luna
di
alle
mani:
lo
ricchezze del
che
la
viveri, delle
grandi,
come
la
a le Duchesse,
ne parlava, come
s'io
le
avessi
loro,
in suso
le
matarazzi di seta,
favellava.
126
RAGIONAMENTI
Anionia
Nanna
esse, e chi
si
si
le
Madrema
credere che
ti
sottoscrive,
si
le lettere
bei
con
che
titoli,
si
senza
chiedesse limosina,
gli
il
Duca Va-
non trov
fa figliuola del
non faceva
dice)
faceva,
le
gliene
Antonia
Nanna
Ribaldacele.
E
che
sii
le cose,
certa,
che
si
gittano in fiume,
sprezzano
ti
di
ci
buono
il
mele in bocca, e in
da capo a
di
mano
che
la fede,
il
elle
Insomma
India.
le
rasoio: e ne ve-
da sieme, dicono
cose
voglia, e facciali
si
quanto
sa,
si
corteggiare,
nel
ha
partire
poi
concio de
le
uscito de l'uscio,
loro parole,
onori
Perch fanno
Perch o una
Nanna
Antonia
si
capo,
di
lo spezie
saria
mal
d ad inten-
mamma.
cosl.^
Puttana,
dato
un traditore non
olio,
mille
la scala, gli
con
tutte
non parrebbe
grazia,
le
esser
e privilegio:
qualit di
Puttana,
TERZA GIORNATA
Antonia
127
Madrema non
di
come
vuole, o Lorenzina
Andrea, e poi
come
Nanna
dirti pi
le
lo fece quello,
che tratta
Maestro
gran Maestri,
mi, n
ho
me
tratta
che
intesi
Ma
che non
non
io
ho da
vado pensando. In
fine io
ho detta:
ti
io lo
ho nella
cervella in bucato, io le
sgranare
Roma un
venne a
nel
fagiuoli,
giovane
stufa, io le
ho date a
di
saltarti
di
egli
in
su
le
sei
stava
volte
al
in
su
quanto
le sue,
pregandolo
d,
che
lui.
e con chi
la far
Onde
si
ne stavo
pollo pesto, e
Puttana
con un che
ci
l'Olio
si
San-
pute la bocca
gli
guastandomi
e
me
io
e io queta tuttavia
pre, e
io
si
al
chi diceva la
posta,
mani, e
le
di latte,
proposito
una
che
ora:
fngendo
sempre chiamandolo,
feci
si,
sassi,
gli
suoi
begli occhi.
Il
cavandone
giovane
alcune
e alcune
nottate,
buone
sempre
era meco,
denari,
non ne
perch anche
gli
diceva:
affaticate altri,
io
non
vi
lasciate
mancare
ho
vostro,
la
qual cosa
io
egli se
ne pavo-
dito,
ed ac-
128
meco un
Signorotto,
Venuto
me un
venne da
giorno,
fatto ascondere
lo
faccio aprire.
gli
RAGIONAMENTI
suso, e postosi
Ganimede,
egli,
11
vostro
io
non
a sedere, visto
GanlmcdeP
gran
11
io
gli
per un Iddio e
voi altri per
gli
vostri danari.
li
Ora
stimalo tu, se
da me,
camlscla non
la
gli
toccava
gli
Ma
sguardi.
gli
un
nostro,
di
venire
per
mi
rlserrai
era uso
del
mia casa
mio Pater
con un
come
solca fare:
entr
il
lo
non
Egli che
altro.
cappa con
se
e la
l'Amenne
culo, e spas-
il
con
udendomi
egli
villania al vento,
mandassi a chiamare,
colomba,
la
gli
detto: la
gli
lo olio, col
con
le
altrui,
le
mento cadutogli
cuore
il
con
in sul petto,
io
per
li
bocca amara,
capo
sul collo
la infrmit.
la
allora
si
lieva
de
gli
rispose.
Ritornato la sera
fo
gli
aprire, e
in
un cantone, senza
si
mi
dice:
son questi
ste le proferteP
gli
che udisse,
le
diventata la favola de
de
ognuno
le
Cortigiane di
che mi cuoce pi
pii nulla,
che
miei
TERZA GIORNATA
che
ti
la testa,
come
l'alza
uno che
scampa, giuracchiando
pulci,
un
si
egli
fare per
di
129
amor mio
letto di seta,
lettiera
senza
circa, e
perch
la
i
gli
le frangie,
col raso, e
con
la
nel
pagamento
scampa
occhi a le
gli
lascia fare a
si
tempo
al
del
paghino se cre-
essi
non mi
si
mando
lo
un
in
mezzo, rimando
ti
va al tale che
quah comprer il Giudeo, di
ti
fa lo scritto per
gli
due
denari.
Che
Nanna
Le
Antonia
erano
gioie
il
Giudeo,
me
le riport,
mie, e
riavuti
dico: fa mettere
to
fuggitiva
manzi che ne
usano
gli
osti
Antonia
eseguito l'ordine
uscisse
pag
gli
il
minchione fu preso,
scotti a doppio,
la
Veniva
il
Carnasciale,
perch non
mangiare a scrocco.
ti
Nanna
il
quale
le
tormento,
il
povere
vanno
in volta,
vesti,
per
sua, e
il
Onde
mando
man
danari
suoi
ma non
se ne
vede anco
le
ma-
molte; pur
come
poponi.
130
una
RAGIONAMENTI
sci
una soma,
cesta, poi
da
poi ce ne
mi
dice,
guarda casa,
mascara
un pezzo,
poi mi
vuol tu farmi
gli
lo,
ha
a dirvi
vero
il
il
che
di
vestirsi
mascaraP
egli:
di stalla
me
lo
cosi
modo
mi dice
egli,
ha promesso.
lo
metto
me
in circa sette
in luned, dico: la
me
mi taccio
ma-
domenica
d innanzi
fattolo ritornare a
via tutto
il
suo Maestro
lo:
gelosie, lascio
Ed
in su le foggle; e lo
dicendogli
una stracca
bella
essere intesa
vi
rispondo
gli
le
mio Tuttofumo
11
Dico che
glttare.
logoro, e far
11
le farai
tuoi di
di calzoni, e
che mi serviranno:
si
calzette
le
manco
tuoi farsetti
di
avermi messo in su
andare in camera, mi
in
d proprio
il
mi
si
il
mi
mal
volendomene
fi-
le
panno per
vestirle diceva: vi
dice:
pentito
dico: tu lo fai
servidore per
le calzette,
schio,
gli
vo' pi mascare, e
piglia, e
E mandato
meP
lo sartore insieme,
il
non
onde
salti:
danza
il
mi
tagliano, e
si
egli presente,
stanno dipinte, ed
lo sotto
gli
mi
si
che aiutatomi a
1
dico:
panni di ma-
anima mia,
chi
compra
un
un
la
il
manico:
lo vorrei
TERZA GIORNATA
131
Or
famiglio.
che
viene la sera
disegnato
mattina ho a
la
darla
egli
il
mandai
lo
il
al
suo
gire in gestra,
avena detto:
Senatore!
comprarmi un pennacchietto
Modanese,
lo
feci
Dovevi
Antonia
di quelle
da Modena, poi
lo
di springhe.
pur
fare tutti
fargli
servigi in
un
viaggio.
Doveva, ma non
Perch m.^
Per parer Signora
Nanna
volli.
Antonia
Nanna
nel
comandare, come
io
Dorm
Con mille
Antonia
Nanna
egli
doman
dicendogli io:
dieci
Ora venne
-'K
l'
suppliche, ne ebbe
alba,
voltarella,
ti
dico:
gli
una
non
va e fa governare
bastando
Sole, lo
il
cavallo, ac-
il
stalla,
di
qui
e egli:
Il
trovato
Maestro
gli
Maestro,
sapendo
ma
eccomi
il
la
non nlega,
mia ruinaP
non afferma,
Io no, risponde,
natura de
la
bestia,
11
cavallo,
le
non
lieva
Maestro
si
il
si
il
veste, e vestito
si
vorrei che
si
spallasse, o rapprendesse,
me d'altra
non l'avendo. Ed egli a
nereste VOI
pregare, ed a npregare
il
Maestro
mandate per
esso,
che
vi
Gran
Antonia
mente nimlci
Nanna
; e commesso
mi spedisce il suo
sar dato
gli dia,
la diceria stata, se
traditori
son
questi
ne
rise
famigli,
al fa-
servi-
meco.
certa-
Non
dubbio.
Ma
eccoti
l'ora
di desinare:
132
lo
RAGIONAMENTI
coni: che
do
io
il
garzone mangia, e va
11
via, e
il
quan-
dice: 11 famiglio
non me
poveretto garzone
Antonia
Nanna
si
lo
Appena
la
gli
mangiare
dico: afa
gli
Maestro
il
di stal-
finita la imbasciata,
che
11
A che proposito
Gii diede, perch
diede
gli
il
suo padroneP
averebbe
che
voluto,
lo
me
tu non
che
il
MI
solata,
onde pigliata
la
fa peggio
che
volendomi
un lasciatemi
cappa, e volato a
ogni famiglio,
si
fa Insegnare
scongiura, che
il
beato cavallo
il
egli dire,
stare,
la stalla
Maestro
si
dir,
si
di
gli
non dubitare,
volto
le spalle
inchinandosi ad
e
essa,
tanto lo
ottiene.
cavallo,
mano, rlnegando
tenendo
tutta
mia
porta,
stra,
acci
lo
la
Cielo
strada.
sporgo
gente che
per
Io
quasi
il
saltellare
comparir
nel
tutta
fuori
che lo
che
mena
faceva,
d'esso a la
de
la
fine-
colei,
che
torno
qui
la
mi
il
al cavallo,
si
fa mascara.
Giunto
mandar
gli
di
poco
e tutto
il
cavallo, glugne
allegro
mi
il
mio
dice: bisogna
la sera
gli
TERZA GIORNATA
ne,
il
me
dapoco non
me
correndo, e
cinte de
le
le
pii
vallo, e tosto
suo ronzino
E andando
si
svaligia di
una
collana, che
faceva campeggiare
si
le
lo ripiglio
per
mano
E come
fattami
loro,
io era in
Borgo,
il
due camere,
d, gli feci
che
io
si
rimaneva sopra
si
E trema
mi
e per essa
persone ma-
di
bene in mezo,
si
fuori
pegno per
in
sopra un
mano averebbe
la
cos
e lasciala in
al collo,
posta a ca-
fui
va, ed egli
scarate,
mio addob-
il
solo, salito
presami per
lo
le
innamorato
vi fui lo
avia meco, e
si
mato un
per esso
gi
adocchiate
calze,
le
presentandogli
ricca,
133
meza
state ardendo
a la compagnia
buona
al
notte,
mano
buona
il
Campo
si
scusa, e
di Fiori, e
capponi, e due
notte. Signori,
fermatami ad un
il
dandogli a chi
me
non
vi
ma-
li
un paio di
porti in casa,
rubinetto, che
la
capitiamo
torto,
un
con
pu vedere:
sia. Il buon
te
poUaiuolo, tolto
quanto a me
cantan-
verno,
filza di tordi,
ronzino,
Bertoni,
Moccione
il
la notte,
gli
gli
era a cuore
essendo n can-
134
RAGIONAMENTI
dele, n legne,
che ve ne
re io
fosse),
ito a
di
dre,
si
mi
Cristo,
statavi
11
il
josa.
Maestro
di stalla
Aiutando mia
ma-
e postici
tosse, e sputa,
apunto
il
il
meschino,
me
per
il
E ben
ne and
egli a riavere
alla fila
il
il
saio che
mi prest,
l'avesse.
Antonia
ti
La non
La
Nanna
che quella
fu civilt puttanesca, e
di
lasci fino a le
il
zucchero.
intendi, giu-
il
E per
Ah, ah! Mi
Antonia
Nanna
il
te lo gitt dietro.
una
assimigliava ad
le figure
Roma,
le
donne
in verit lo
parevano e non
ci si
di
d'esse.
me
de
di queste boccuccie,
conosceva
sata, e
ti
vi
il
parevano
fesso,
la fede mia,
peli,
non troppo
che
il
al possibile,
ed era fessa
vi
zuccheralo mi
ci
diede pi basci,
allora.
Antonia
Furfante!
TERZA GIORNATA
Perch furfante
Per mal, che Dio
Non gliene diede
Nanna
135
Antonia
Nanna
gli dia.
il
a farlo innamorare di
egli,
meP
Non
Ora
Antonia
Nanna
mio modo.
non ti conto
a
io
minute con
cose
le
mi
mani, e usava
le
il
me
si
un
le
vedessero
si
come
certamente
il
si
ma
me.
modo, che io
un balocco Sanese, pare a
Antonia
nicava con
altro.
di
rispondendogli,
mia
strada che
tasi in
che fa
fa bene
faceva dietro
dico a la
la
al
visacci.
comando de
va
segretaria:
la Signoria
mai
ci torni
che
pagare
fitto
il
de
la
si
che cosa
le altalene le dice:
Il
Eccomi qui
ed
ella
al
piacer vostro, io
fingendo
di
non
Io
mandam-
ladroncello a scambiare
il
mancia
al
facchino, che
a la mia Signora,
e non
rale,
vostra,
mo
ed
ella
ch non
di
de
gi, e fagli
ci
gli
occhi, e
gli
non bottoneggiasse
si
si
torna.
come
dice: or
tolli,
si
le
Il
quali le
ha donate
il
Principe de la Storta,
che adoro
la Signora, adoro, e le
la
borsa
pose in
le
mano
136
RAGIONAlVIENTI
11
vuol bene veroP, la fantesca chiamata da me, senza rispondergli se io gliene voleva, o no, gli serra la porta sul viso,
onde
rimase
si
fuori,
come un
cacciato da
le
gli
al
il
Nanna
delle
tele venti-
cinque
ducati,
non
la
che
vedendolo venire a
tosto che
il
feci P Io
finestra per
la
fngi di
in
facendo
denari,
assai
dico a
non
mano. Appena
Antonia
Nanna
la
egli
suso, io a grida-
pregava, che
mangerebbe
le
plill
desmare: ed
io
non
egli:
ter
gli, e
le
la gatta,
in
fattorino, che
un
dopo
si
menava
facendone
mano
otto di mi
traditore, e
si
promesso
rimandino, che
di farlo,
mando
ritorna a chiedermeli:
Come
le
io
un poco
mi chiede
di
prima acconcie
le voglio
che
ammazzare
le
venticinque ducati
contento. Passati
dieci,
ed
quindici,
poi ve le alu-
a la fantesca, le
dietro (avendole
d, e
ma
vo'
prima
egli, elle si
le
mie
fuggir su
TERZA GIORNATA
pei
tetti,
tosto che
si
137
io Io sapessi,
non
hanno a portare
tignosi,
le
mie gatte !
in Barbaria, le
costeranno altro
le vi
mo, appoggiato
va,
udendo per
in su la finestra,
ragunar persone ne
strada,
la
Puttane!
Il
povero uo-
gli gridi
senza dirmi
va
si
le
che alza-
come
altro,
poi, e fidati di
Nanna,
Nanna
Dimmela.
Antonia La bellezza
Antonia
io
ti
una
vo' dire
ti
di
questa da
fantasia.
gatte
le
gentile
di quelle
scomunicate.
Credilo tuP
Ci giuocherei l'anima mia contraun pistacchio.
Nanna
Non sar poco. Vh! vh, vh, mi caduto
Nanna
Antonia
il
il
ci
ti
narri di molti,
la foggia,
che
si
dice,
che l'area
fiatare,
son gi
ombra, e non
la ficaia.
fioca, la scesa
noce suol
Dimmi parer
Antonia
Nanna
far trista
Il
il
mi sa peggio
di
non
poterti contare,
come
io
io sto
riformava
male,
i
miei
in verso
ne
SI
le lor borse,
n in cose
pasti,
disutili.
amorevole a la robba
si
sfoggiasse in ricami,
i
danari
mi lodavano per
discre-
ci faceva perch
goffi
quale
lui
che
me
le
loro.
me
mentre che
io le
le
si
abbatt
IO
138
RAGIONAMENTI
Antonia
Deh
Nanna
sforzati di contarmela!
che
accadde
Egli
non
Messere,
s,
Nanna
di
de
tetti
aitamelo
dire,
Perdonami che
Monsignore appresso,
ordine.
ci
con quella
Deh!
Nanna!
contrada: oim
la
Antonia
Maledetta
questa
ha guasto il ragionamento^
e forse, che non ti volea dire, che non era da credere, che il
primo di che entrasti ne le Monache, avessi veduto tante
gentil
cose, n
manco
ti
credo, che tu
meza
tratto,
Io te lo dir pure, io
donzella.
balda...
ti
prima.
Nanna
ci
circa
l'aver
mi
Suora, senda
feci
ri-
ch!
Antonia
Si.
Si, s. Ma
Nanna
come mi promettesti P
Antonia
draimi
Perch
Antonia Perch
Nanna
non
la
ti
feci di
posso osservare.
P eh, eh,
punto, ch'io
il
ch!
ti
dir
il
mio parere
Antonia Dico,
Nanna
lo,
si
Dillo.
di tutto quel-
aggiunge bugia a
la verit, e
i\
Nanna
bugiarda P
Antonia
Dunque
Non
favellare, e credo
mi hai tu per
per bugiarda,
ma
che
io
ti
bu....
le
per
trascurata,
Monache
e a le
ci
nel
Ma-
sieno pi
TERZA GIORNATA
non
ci
dovrebbono
139
De
essere.
Puttane,
le
non ne fo cura.
Nanna
Non
nel darmi
il
mio parere
Il
Monaca
perch la
e la Maritata assassina
non
Spicciati
tradisce
al
lo faccia,
vendere, e
il
ma
la
Puttana
come un
non
primo
di
chiava,
si
disonest,
franciosi,
si gli
beve,
si
tiene
ha a
mangia,
si
giuoca,
si
gli
sporcizie,
ladrarie,
n altare n quaresima.
erbaggi,
Speziali, le spe-
gli
Bordelli,
odli,
il
mostra in su
Ma
perch
mal
morti,
crudeltadi,
Confessore come
che
vi troveria
Ortolani vendono
Gli
ivi si
la
si
ella
zi arie,
Pippa
suo consagramento,
santo Matrimonio;
il
Monastero, n
l'attacca, n al
il
che
grazia
di
tuo consiglio.
Antonia
Puttana,
ho paura
gli
il
il
male,
appiatta,
una
penitenzietta, con
due gocciole
vizii
de
le
Put-
stando continuamente in
festa, e in nozze,
come
tu stessa, che
me; e importa il
sempre fu e sempre
me
sar,
non
vo* dir
de
le
Roma
ne avere a confessare.
Tu
parli bene,
consigli.
la
fantesca,
che
140
RAGIONAMENTI
fiasco voto in
mano, date
il
da
l'aceto,
a l'Antonia,
ritorn
ai
la
canestro,
la notte, la
le
le
si
si
Nanna,
il
menti de
la
capo
in
mosche,
le
zanzare di venti
stati,
pricciosi
Ragionamenti
Pietro Aretino.
di
che
quando
male
al
le
ella
O',-'
\^^J988//)fi'
GRANDE LUSSO
DI
1055
IN
SEFtTE
NUMERATE
COPIE
I.
2.
La
vita
delle
maritate
La Ruffianeria.
-Conte
4. -
U. Foscolo:
Le
lettere
di
Fanny
Hill,
ragazza
di pia-
cere.
Prefazione di Mario Vinciguerra.
IN
PREPARAZIONE
Baffo,
l'Abate
Batacchi,
di
che chi possiede un volume, una serie, la collezione completa debba essere
coivruzioiNi
r>i
VEiNJL>nrA
O^ni volimie da
L.-.45 a L. 50.
Ogni
serie di 5
volumi
L.
225.
Edizioni in carta uso a mano, legati in cartone a mano a colore, di sole 1000 copie, numerate da 56 a 1056.
Ogni volume da L. 10
L.
2.50.
Ogni
serie di 5
volumi L. 50.
Indirizzare a:
'.
S.SUfrh'nio, 11
AILANO
due volumi
L,
25,: