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Antonio Gramsci

19 e 20 febbraio 2009
Santiago de Cuba

I Taller de Historia y Cultura


Organizzato dalla Union Nacional de Historiadores de Cuba,
dalla Direccin Municipal de Cultura
dalla Libreria Jos Antonio Echevarria

www.leragionidelcomunismo.jimdo.com

Antonio Gramsci I taller de hystorya y cultura Santiago de Cuba 19-20 febbraio 2009

Nei giorni 19 e 20 febbraio 2009, si svolto a Santiago de Cuba il I Taller de Historia y Cultura, dedicato al fondatore del Partito Comunista dItalia, Antonio Gramsci.
Gli organizzatori cubani, sopravvalutando sicuramente le mie conoscenze sul tema,
mi hanno chiesto di svolgere una conferenza sulla figura e lopera di Gramsci.
Col compagno Maturell, abbiamo riassunto i contenuti della conferenza in questo
articolo, che spero possa interessarvi.
Con loccasione stato ricordato il poeta rivoluzionario italiano Gianluigi Nespoli,
vissuto per tanti anni a Santiago de Cuba.

Commemorato a Santiago de Cuba Antonio Gramsci

Organizzato dalla Union Nacional de Historiadores de Cuba, dalla Direccin Municipal de Cultura e dalla Libreria Jos Antonio Echevarria, si svolto a Santiago de
Cuba, nei giorni 19 e 20 febbraio 2009, il I Taller de Historia y Cultura dedicato al
fondatore del Partito Comunista dItalia, Antonio Gramsci.
Di fronte ad un pubblico composto da operai, lavoratori e lavoratori-studenti, ha preso la parola per primo il coordinatore dellevento (Maturell), che ha sottolineato
limportanza, per il pubblico cubano, di avere una conoscenza diretta dellopera del
grande rivoluzionario italiano, che oggi di grande attualit per il proletariato e per i
popoli.
Noi cubani ha affermato Maturell abbiamo affrontato la battaglia contro
limperialismo yankee guidati dal marxismo-leninismo e dal pensiero di Jos Mart e
di Fidel.
Siamo stati ispirati da grandi rivoluzionari come Mella e Villena e siamo interessati
ad approfondire la conoscenza di maestri della teoria marxista-leninista come Antonio Gramsci.
Vorrei approfittare di questa occasione per ricordare un compagno e un amico a noi
molto caro, il poeta rivoluzionario Gianluigi Nespoli, un italiano che si sentiva anche
profondamente cubano, che vissuto per 15 anni nella nostra citt e ha dato un importante contributo allattivit culturale di Santiago de Cuba, oltre a manifestare in
maniera concreta la sua grande amicizia e solidariet con il popolo di Cuba. Gianluigi Nespoli ci ha lasciato questi versi:
Voi che avete dato lassalto al cielo
voi che avete spezzato con il fuoco e con il ferro
la servit del capitale, voi che la morte
vi siete fatta compagna nelle notti,
nei giorni della metropoli, voi che la bandiera
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dellodio di classe avete rialzato


al di sopra delle teste piegate, degli occhi
spenti, delle labbra chiuse del proletariato,
voi che avete dato lassalto al cielo,
voi che avete disarcionato limperatore

Il coordinatore ha poi dato la parola allo storico italiano Aldo Calcidese, autore del
libro Gramsci e lOrdine Nuovo, che ha svolto la Conferenza sulla figura e lopera
di Antonio Gramsci.
Vorrei ringraziare innanzitutto ha esordito il relatore gli organizzatori di questo
evento, e il compagno Maturell in particolare, per avere deciso di dedicare ad Antonio Gramsci il I Taller de Historia y Cultura che si svolge in questa citt di Santiago, la ciudad rebelde, dove stato sparso il sangue di migliaia
di giovani nella lotta contro linfame dittatura batistiana, serva
dellimperialismo yankee.
Mi associo al compagno Maturell nel ricordare Gianluigi Nespoli, amico e compagno indimenticabile, che qui a Santiago
ha lasciato una profonda traccia della sua multiforme attivit politico-culturale, della sua grande umanit, della sua attiva solidariet con il popolo di Cuba.
Oggi ricordiamo un grande comunista, un grande rivoluzionario, un gigante della
teoria e della pratica marxista-leninista.
Antonio Gramsci dedic tutta la sua vita alla causa degli sfruttati e degli oppressi,
alla causa della classe operaia, alla causa del socialismo e del comunismo.
Per questa causa egli sacrific tutto,
fino a giungere al sacrificio supremo,
quello della sua stessa vita.
Incarcerato e condannato a venti
anni, quando la sua salute cominci
a deteriorarsi in maniera sempre pi
grave, i carnefici fascisti decisero di
farlo morire in carcere, decisero di
assassinarlo perch avevano una
tremenda paura del pensiero di AnLa prigione di Turi ove fu rinchiuso Gramsci
tonio Gramsci.
Il giudice che presiedeva il tribunale fascista dichiar : Bisogna mettere questo cervello in condizione di non poter funzionare per almeno venti anni.
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Ma i carnefici fascisti si sbagliarono clamorosamente, perch il cervello di Gramsci


continu a funzionare e, nelle stesse carceri fasciste, egli scrisse opere molto importanti.
Gramsci inizia la sua battaglia politica quando il capitalismo italiano entrato gi
nella fase imperialista.
Lo scoppio della prima guerra mondiale segna il totale fallimento della Seconda Internazionale, lInternazionale socialdemocratica.
Tradendo tutte le risoluzioni dei vari Congressi (di Stoccarda e di Basilea in particolare) i capi dei partiti socialisti europei si schierano a difesa delle proprie classi dominanti, appoggiando la guerra imperialista.
Solo Lenin e i bolscevichi russi assumono una posizione conseguente, affermando
che bisogna trasformare la guerra imperialista in guerra civile, rivolgendo le armi
contro la propria classe dominante.
In Italia la posizione del Partito Socialista fu diversa rispetto agli altri partiti europei,
perch la maggioranza della direzione si mantenne sempre contraria alla guerra,
anche se la parola dordine del partito n aderire n sabotare non aveva nulla a
che vedere con la parola dordine dei bolscevichi di trasformare la guerra imperialista in guerra civile.
Sta di fatto che lItalia entra in guerra senza che il partito abbia organizzato alcuna
manifestazione di massa, malgrado varie federazioni chiedano la proclamazione di
uno sciopero generale.
Anche quando le masse esprimeranno chiaramente la loro ribellione alla guerra,
quando a Caporetto 700.000 soldati della II Armata abbandoneranno il fronte, chiedendo la fine immediata della guerra, il partito rivel la sua totale impotenza.
Sarebbe stato sufficiente scrive Pietro Secchia un pugno di dirigenti decisi e
consapevoli, che sapessero ci che volevano, per indirizzare quella fiumana enorme in ritirata, le decine di migliaia di soldati dispersi e sbandati, verso un preciso obiettivo rivoluzionario.
(Pietro Secchia Le armi del fascismo 1921-1971 Milano, 1971)

Contro il riformismo e lopportunismo

Di fronte alla deriva opportunista della II Internazionale, le correnti di sinistra nei partiti socialisti cominciano
ad organizzarsi. In Italia, Gramsci si fa promotore della rivista lOrdine Nuovo, il cui primo numero esce il
1 maggio 1919.
Siamo in un momento in cui le classi dominanti inten3

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dono far pagare alle masse il prezzo della crisi del dopoguerra e della ricostruzione.
La rivoluzione d Ottobre ha avuto una grande eco fra i lavoratori italiani tanto che lo
slogan fare come in Russia esprime i sentimenti della massa operaia.
Gramsci salut con grande entusiasmo la Rivoluzione dOttobre e la difese dagli attacchi dei riformisti che chiamavano Lenin utopista.
Chi trova Lenin utopista, chi afferma che il tentativo della dittatura proletaria
in Russia un tentativo utopistico non pu essere socialista consapevole,
non costru la sua cultura studiando la dottrina del materialismo storico, un
cattolicoEgli il solo e autentico utopista.
(Utopia, in Avanti! ed. piemontese, 25 luglio 1918).
Gramsci individu con grande lucidit lo scenario che si stava preparando in Italia:
La fase attuale della lotta di classe in Italia la fase che precede: o la conquista del potere politico da parte del proletariato rivoluzionario per il passaggio
a nuovi modi di produzione e di distribuzione che permettano una ripresa della produttivit, o una tremenda reazione da parte della classe proprietaria e
della casta governativa.
Nessuna violenza sar trascurata per soggiogare il proletariato industriale e
agricolo ad un lavoro servile.
(Per un rinnovamento del Partito Socialista, lOrdine Nuovo, 8 maggio 1920)
In questa situazione, diventa fondamentale la lotta contro i dirigenti riformisti del PSI
e della CGL, che rappresentano uno stato privilegiato che il padronato ha inserito
nei quadri dello Stato borghese, come preziosi collaboratori che hanno il compito di
frenare lo slancio rivoluzionario delle masse.
Ordine Nuovo indica la necessit di espellere i riformisti dal partito e presenta
unarticolazione precisa della lotta rivoluzionaria in Italia e di tutti gli strumenti organizzativi necessari, sottolinea limportanza di organizzare operai e contadini sulla
base delle unit di produzione, di concentrare il potere nei Consigli operai e contadini, che sono la forma che assumer la dittatura del proletariato in Italia.
Gli operai industriali e agricoli afferma Gramsci sono incoercibilmente determinati, su tutto il territorio nazionale, a porre in modo esplicito e violento la
questione della propriet dei mezzi di produzione.
Ma, mentre gli industriali e i terrieri hanno realizzato il massimo concentramento della disciplina e della potenza di classe, le forze operaie e contadine
mancano di coordinamento e di concentrazione rivoluzionaria perch gli organismi direttivi del Partito Socialista hanno rivelato di non comprendere assolutamente nulla della missione che incombe agli organismi di lotta del proletariato rivoluzionario.
Dal 19 luglio al 6 agosto 1920 si svolge a Mosca il II Congresso dellInternazionale
Comunista. Partecipano per lItalia diversi esponenti del Partito Socialista, fra cui
Serrati e Bordiga.
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I delegati italiani troveranno, con loro sorpresa, al punto 17 delle Tesi sui compiti
fondamentali, redatto personalmente da Lenin, un appoggio senza riserve al famoso
documento gramsciano sul rinnovamento del Partito Socialista.
Per quanto riguarda il PSI, il II Congresso ritiene sostanzialmente giuste la
critica al partito e le proposte pratiche, pubblicate come proposte al Consiglio
nazionale del PSI in nome della sezione torinese del partito stesso, nella rivista lOrdine Nuovo dell8 maggio 1920, le quali corrispondono pienamente a
tutti i principi fondamentali della III Internazionale.

Loccupazione delle fabbriche e la nascita del Partito Comunista dItalia

Lestate del 1919 stata caratterizzata dai moti contro il carovita, quella del 1920
vedr la rivolta di Ancona, loccupazione delle fabbriche, lo sviluppo di vaste lotte
contadine per la terra e i primi assalti fascisti.
Ad Ancona, nella notte fra il 25 e il 26 giugno, reparti di soldati in partenza per
lAlbania si ribellano, arrestano gli ufficiali e trovano un immediato sostegno nei portuali e negli operai delle fabbriche che scendono immediatamente in sciopero. La
repressione poliziesca causa 24 morti e 71 feriti dopo tre giorni di duri scontri.
Ancora una volta la Direzione del PSI non in grado di dare alcuna indicazione e
Gramsci commenter cos lazione dei dirigenti del partito:
Manca al partito lorganizzazione e la propaganda per lazione rivoluzionaria,
che aderisca alla configurazione delle masse proletarie nelle fabbriche, nelle
caserme, negli uffici e sia in grado di inquadrare le masse ad ogni sussulto
rivoluzionario il partito costretto ogni giorno di pi a fare passi indietro e
a permettere la rinascita del pi bolso e piatto riformismo e della pi scempia
propaganda collaborazionista.
( Dove va il Partito Socialista, lOrdine Nuovo, 10 luglio 1920)
Nel corso dellestate la situazione delle masse popolari diventa sempre pi grave.
Gli industriali respingono ogni richiesta di aumenti salariali e il 31 agosto proclamano la serrata sul piano nazionale, e subito dopo gli operai occupano le fabbriche,
con un movimento che fra il 1 e il 4 di settembre si estende praticamente a tutto il
paese.
La prima domenica dopo loccupazione, la domenica rossa, Gramsci scrive
sullAvanti! un editoriale:
Le gerarchie sociali sono spezzate; i valori storici sono invertiti: le classi esecutive, le classi strumentali sono divenute classi dirigenti, si sono poste
a capo di se stesse, hanno trovato in se stesse gli uomini rappresentativi, gli
uomini da investire del potere di governo una giornata come questa deve
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contare per gli operai quanto dieci anni di attivit normale, di normale assorbimento di nozioni e concetti rivoluzionari. Il primo problema, il fondamentale
problema quello della difesa militare^^.
(Domenica rossa, lAvanti!, ed. piemontese, 5 settembre 1920)
Di fronte allestensione e alla radicalizzazione del movimento, sembra che si attenda ormai solo il segnale che dovrebbe venire dalla direzione del partito.
Ma i dirigenti del PSI e della CGL ignorarono quello che per Gramsci era il primo
problema, il fondamentale problema, ossia quello dellorganizzazione militare. Cos
larmamento operaio avvenne per iniziativa spontanea
della massa o sotto la direzione dei gruppi comunisti di
officina, mancando di quelladeguata organizzazione e
centralizzazione che sarebbe stata necessaria.
A Milano si riuniscono i dirigenti del PSI e della CGL per
prendere una decisione, mentre dalla base operaia arrivano segnali molto chiari.
Gli operai della Fiat Centro inviano il 9 settembre un teLOccupazione delle fabbriche
legramma ai dirigenti riuniti a Milano in cui si dice:
Operai Fiat Centro intendono solo trattare a patto che si abolisca la classe
dominante e sfruttatrice, altrimenti immediata guerra fino a completa vittoria.
Ma a Milano la rivoluzione viene messa ai voti e viene bocciata!
Alcuni anni dopo la scissione di Livorno, facendo un bilancio degli avvenimenti del
settembre 1920, Gramsci scriver:
Come classe, gli operai italiani che occuparono le fabbriche si dimostrarono
allaltezza dei loro compiti e delle loro funzioni. Tutti i problemi che le necessit del movimento posero loro da risolvere furono brillantemente risolti. Non
poterono risolvere i problemi dei rifornimenti e delle comunicazioni perch
non furono occupate le ferrovie e la flotta. Non poterono risolvere i problemi
finanziari perch non furono occupati gli istituti di credito e le aziende commerciali. Non poterono risolvere i grandi problemi nazionali e internazionali,
perch non conquistarono il potere di Stato.
Questi problemi avrebbero dovuto essere affrontati dal Partito socialista e dai
sindacati che invece capitolarono vergognosamente, protestando limmaturit
delle masse; in realt i dirigenti erano immaturi e incapaci, non la classe. Perci avvenne la rottura di Livorno e si cre un nuovo partito, il partito comunista.
La separazione dai riformisti e la creazione del nuovo partito erano imposte anche
dagli avvenimenti europei, in particolare dai fatti di Germania, che avevano dimostrato un fatto incontrovertibile: la natura controrivoluzionaria della socialdemocrazia.
In Germania il socialdemocratico Noske, un ex-macellaio, appena nominato ministro
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della Difesa, dichiar che ci voleva qualcuno disposto a fare il cane sanguinario.
Tra il 10 e il 17 gennaio 1919 (periodo che fu allora denominato, a Berlino, la settimana di sangue) le truppe regolari e i corpi di volontari comandati da lui e dal generale von Luttwitz massacrarono migliaia di lavoratori e schiacciarono nel sangue il
movimento spartachista.
Rosa Luxemburg e Karl Liebknecht furono imprigionati e poi uccisi dagli ufficiali della divisione della guardia di cavalleria.
Con lopera del macellaio Noske si conclude la lunga ativit controrivoluzionaria della socialdemocrazia tedesca.
Alla vigilia del Congresso di Livorno Gramsci scrive un articolo sugli avvenimenti tedeschi:
E caso o fortuna quella che vuole che il Congresso del Partito Socialista italiano
si raduni a Livorno nel giorno anniversario del sacrificio di Carlo Liebknecht?
Linsurrezione armata del popolo tedesco, che egli diresse con lautorit della
sua persona, enorme di fronte alle mezze figure dei traditori e degli esitanti, e
con una precisione di pensiero e di propositi pari allardire e alla tenacia infrangibile della volont, fu in realt il primo, il solo tentativo di inserire e comprendere lo sviluppo della crisi europea postbellica nello steso quadro della
rivoluzione proletaria russa.
Commemoriamo il martire e leroe, e non possiamo non ricordare che la sua
sorte fu segnata da coloro che erano venuti meno alla fede, che erano passati
nelle file avversarie o rimasti nelle file dei combattenti per seminarvi dubbio,
incertezza, scetticismo.
Il partito comunista si costituisce nel momento in cui la bufera reazionaria si sta abbattendo su tutto il paese senza incontrare alcuna resistenza da parte delle organizzazioni riformiste.
I dirigenti riformisti si limitano a rivolgere appelli alle autorit, invitando i lavoratori a
non reagire alle violenze.
Noi continuiamo a dire che non bisogna accettare le provocazioni, che anche la
vilt un dovere, un atto di eroismo, affermer nel suo discorso alla Camera del 10
marzo 1922 lon. Matteotti, che due mesi dopo verr assassinato dai fascisti.
Malgrado il sabotaggio dei riformisti, il 1922 fu un anno di durissimi scontri: le bande
fasciste finanziate dagli industriali e dagli agrari incontravano una forte resistenza
popolare.
Dopo il delitto Matteotti, uno sciopero paralizz tutto il paese. Un grande sciopero
antifascista fu indetto poi per il 1 agosto 1922.
I fascisti e lapparato statale poliziesco misero in campo i pi spietati mezzi di repressione. Centinaia furono i caduti e le galere si riempirono di lavoratori. Si lott
con coraggio in tutta Italia, ma era ormai tardi.
Di fronte a un ennesimo tradimento dei riformisti, che decisero la sospensione dello
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sciopero, ogni resistenza divenne sempre pi difficile. La strada era ormai spianata
allavvento della dittatura fascista.
Dopo la marcia su Roma, Gramsci continua la sua attivit sviluppando le tematiche
relative alla costruzione di un partito autenticamente comunista.
Il partito deve conquistare afferma Gramsci la maggioranza della classe operaia
e organizzare anche la lotta sindacale per il salario, per la casa, per la difesa delle
condizioni di vita dei lavoratori.
Chi si mantiene lontano dalla lotta sindacale afferma Gramsci non pu essere
un vero rivoluzionario.
Ma perch la lotta sindacale sia un fattore rivoluzionario, necessario accompagnarla con la lotta politica.
Lelemento spontaneo non sufficiente per la lotta rivoluzionaria, necessario
lelemento della coscienza, lelemento ideologico.
Gramsci indica alcune condizioni necessarie per la costruzione di un autentico partito comunista:
1. Ogni comunista deve essere marxista e leninista
2. Ogni comunista deve essere in prima linea nelle lotte proletarie
3. Ogni comunista deve essere sempre subordinato al partito.
4. Ogni comunista deve essere internazionalista.
Gramsci approfond le questioni relative alla costruzione del partito nelle Tesi di
Lione del 1926, nelle quali afferm la necessit della bolscevizzazione del partito,
la necessit di costruire in Italia un autentico partito bolscevico.
Si tentato, da parte della borghesia e dei revisionisti, di falsificare e snaturare il
pensiero di Gramsci, presentandolo come un liberale, come un democratico borghese, come un filosofo svincolato dalla lotta di classe.
Al contrario, Antonio Gramsci la manifestazione pi chiara dellunit fra teoria e
pratica rivoluzionaria, egli fu sempre profondamente legato alla classe operaia, di
cui seppe esprimere i sentimenti, le aspirazioni, i bisogni pi vitali.
Dopo la morte di Antonio Gramsci, i comunisti italiani continuarono la lotta contro il
fascismo nelle durissime condizioni della clandestinit.
Socialismo o barbarie
Il popolo italiano ha pagato un alto tributo di sangue alla lotta contro il fascismo. Migliaia furono gli assassinati, incarcerati, costretti allesilio durante linfame dittatura
mussoliniana.
Nel corso della gloriosa Guerra Partigiana, decine di migliaia di giovani versarono il
proprio sangue per liberare lItalia dal nazifascismo.
Quando lArmata Rossa Sovietica innalz sulle rovine di Berlino la bandiera degli
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operai e dei contadini, la bandiera rossa con la falce e il martello, sembrava che il
fascismo fosse scomparso dalla faccia della terra. Ma era soltanto unillusione.
In realt, solo nei paesi socialisti i criminali fascisti ricevettero il duro castigo che
meritavano.
Nei paesi capitalisti come scrisse Bertolt Brecht il ventre che aveva generato il
fascismo era ancora fecondo.
In Italia, il partito fascista si riorganizz rapidamente, con lappoggio dei governi democristiani e con i dollari della CIA.
La classe dominante aveva cambiato solo la facciata del suo dominio.
Nei tribunali, cerano ancora gli stessi giudici che avevano condannato gli antifascisti. Lo stesso avveniva nelle forze armate, nei servizi segreti, nei ministeri.
Di nuovo nelle piazze e nelle campagne scorreva il sangue degli operai e dei contadini nei conflitti di classe, mentre molti partigiani venivano sottoposti a processo per
avere giustiziato assassini e torturatori del vecchio regime.
Negli anni 60, 70 e 80 si sono susseguiti nel nostro paese attentati terroristici e
tentativi di colpi di stato da parte dei fascisti e dei servizi segreti con il sostegno della CIA.
In un solo attentato, alla stazione di Bologna nel 1982, i fascisti hanno assassinato
85 persone e ne hanno ferite pi di duecento.
Naturalmente la giustizia borghese non stata capace di scoprire i mandanti delle
stragi.
Per fare ci, la classe dominante avrebbe dovuto processare se stessa.
Una canzone dellepoca diceva : le bombe nelle piazze, le bombe nei vagoni, le
mettono i fascisti, le pagano i padroni.
Oggi, gli eredi del fascismo mussoliniano sono al governo, nel governo di Berlusconi.
Nel nostro paese si scatenata una caccia alle streghe che ricorda il periodo del
maccartismo negli USA. Ogni idea progressista oggetto di persecuzione da parte
del governo e del Vaticano.
La TV e la stampa borghese hanno scatenato uninfame campagna contro i lavoratori immigrati, incitando al razzismo e alla xenofobia.
Ma i comunisti non sono scomparsi, come sognava la borghesia, anche se con
grandi difficolt stiamo lavorando per la ricostruzione del reparto di avanguardia della classe operaia. Il nostro primo obiettivo lunit fra lavoratori italiani e lavoratori
immigrati contro il comune nemico: il sistema capitalistico.
Anche il popolo cubano ha pagato un alto tributo di sangue alla lotta contro il fascismo.
Julio Antonio Mella, grande rivoluzionario, fondatore del primo Partito Comunista di
Cuba, nel 1929 cadeva assassinato a Citt del Messico dai sicari inviati dal dittatore
Machado. Le sue ultime parole furono: Muoio per la rivoluzione.
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Migliaia di giovani furono assassinati dalla dittatura batistiana.


Dopo il 1 gennaio 1959, il popolo cubano ha dovuto affrontare una delle peggiori
forme di fascismo: la politica fascista e imperialista dei vari governi USA.
Migliaia sono state le vittime della politica aggressiva di Washington: maestri, contadini, soldati, diplomatici cubani sono
stati assassinati dallimpero o dalle bande controrivoluzionarie
al soldo della CIA.
Limpero ha organizzato anche linfame aggressione di Playa
Giron, dove i mercenari invasori furono annientati dal popolo in
armi, mentre innumerevoli sono stati i tentativi di assassinare il
Presidente Fidel Castro e altri esponenti del governo cubano.
Tutto questo mentre continua da 50 anni linfame bloqueo genocida che tanti lutti e tante sofferenze ha causato al popolo
Julio Antonio Mella
cubano.
Ma la resistenza del popolo cubano non stata inutile. Oggi Cuba non pi sola,
oggi non assistiamo pi (tranne qualche eccezione) al triste spettacolo di governi
latinoamericani inginocchiati davanti al padrone di Washington, governi di militari
assassini e vigliacchi pagati dalla CIA per massacrare il proprio popolo.
Sono tornati Simon Bolivar, Jos Mart e il Che per ispirare questa ondata di ribellione dei popoli dellAmerica Latina e dei Caraibi, questa valanga antimperialista dei
popoli che ormai non pi possibile fermare.

Compagne e compagni,
Io credo che oggi a tanti anni dalla loro scomparsa fisica Antonio Gramsci, Julio
Antonio Mella e tutti i martiri della nostra causa caduti per mano della reazione borghese e fascista, ci convocano a una nuova battaglia, a una grande battaglia contro
il fascismo, contro limperialismo.
Ancora una volta, come allinizio del XX secolo, si pone di fronte allumanit
lalternativa: o il precipizio nella barbarie capitalistica o la rigenerazione attraverso la
rivoluzione sociale.
Ancora una volta risuona in tutto il mondo lappello di Karl Marx e di Friedrich Engels : Proletari di tutti i paesi, unitevi!
Al termine della relazione, si svolto fra i presenti un ampio dibattito che ha permesso di approfondire ulteriormente linsegnamento di Antonio Gramsci.
Juan Antonio Maturell Ferrer della Direccin Municipal de Cultura di Santiago de
Cuba
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