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ITALIA SUB

TENEBRA
COMPENDIUM
Tratto da: Golem Games Blog su setting, campagne e avventure per gdr
(http://blog.libero.it/golemgames/view.php?reset=1&id=golemgames) by nemuskaiser.

AVVERTENZE
Questo un supplemento per un gioco di ruolo horror, i suoi contenuti non sono adatti a minori,
persone sensibili o impressionabili. Ogni riferimento a luoghi e persone realmente esistenti o a fatti
realmente accaduti puramente casuale. Italia sub tenebra Compendium una pubblicazione
amatoriale, intesa al solo scopo d'intrattenimento, non si intende infrangere alcun diritto d'autore.
Tutto il materiale presente in questa raccolta copiaincollato da Golem Games Blog su setting,
campagne e avventure per gdr
(http://blog.libero.it/golemgames/view.php?reset=1&id=golemgames) by Nemuskaiser.

Italia sub Tenebra - Storia 1


Il Vampiro pass i suoi giorni pi felici a
Roma, quando le legioni di Cesare
conquistarono il mondo conosciuto e la
decadenza si espanse attraverso vene aperte
dal gonfio cuore dell'Impero per interi
continenti. Era l con i denti affondati in
fondo a quel cuore e prosciugava i pigri
tessuti all'interno. Durante le orge nelle ville
dei ricchi, senatori e schiavi si offrivano a lui,
in preda ad un fascino a cui pochi volevano o
potevano resistere, tanto erano annoiati dai
piaceri della quotidianit e bramosi di brividi
nuovi ed illeciti a qualunque costo. Agnelli
per il macello, pensava il re dei Vampiri,
mentre il sangue proveniente dai cuori delle
ricche matrone palpitava sull'uva delle tavole
imbandite. Affondava le dita in una pelle
eccitata, solleticava le costole con un tocco
tanto gentile da rendere folli, ed infine
affondava la mano per stringere e lacerare il
grondante bottino che vi era contenuto,
mentre ancora batteva.
-Hellblazer, il Re dei Vampiri Una Storia
Scritta nel Sangue
Prefazione di Bindusara, Storico del Clan dei
Re Siamo mito, e come le leggende
proveniamo dalle nebbie del tempo. Se i
mortali da sempre rendono Verit
Insindacabile le urla feroci dei vincitori che
soffocano i sussurri dei morituri e dei perdenti
noi, impossibilitati dalla nostra natura celata
ad avere una cronaca scritta, dobbiamo fare
riferimento ai racconti orali dei testimoni,
spesso parziali o deformati dalla fallibilit
della memoria e dell'interesse. L'opera
perniciosa di individui, sette o persino intere
Stirpi, come i Mnemosyne e i Jocastatiani,
tesa a occultare il nostro passato rende il
compito di uno storico della nostra razza
ulteriormente arduo e pericoloso e solo i pi
determinati di noi possono sopportare il peso
di tale manto. Tutto ci che ci rimane un
mosaico di opinioni e pareri che casualmente,
talvolta, si avvicinano alla realt. Solo
ascoltando con attenzione tutte le versioni
disponibili dello stesso fatto, un'opera
difficoltosa e rischiosa considerando gli umori
degli anziani, possibile avere una visione
d'insieme meno parziale: il mio gentile lettore

vorr quindi perdonare le incongruenze che


accompagneranno questo mio scritto.
Dell'Arrivo dei Notturni Non di certo
semplice trovare notizie sicure e condivise
delle prime presenze sul territorio italico dei
Cainiti: sebbene l'esimio Boukhepos, Infante
del Re delle Ombre, riferisca come i primi
Magistri giunsero in Italia assieme ad Enea in
fuga dalla caduta Troia ed alcuni studiosi
accennino alla perduta citt di Medina come
fulcro di una intensa attivit Cainita sul suolo
italico in ere passate furono in realt i
discendenti di Ashur, chiamato un tempo
Sargon, a giungere dalla Battriana, dalla
Sogdiana, dall'Arakosia, dalla Media, dalla
Lidia, dalla Cappadocia assieme alle genti
note poi ai greci come Tyrreni, a se stessi
come Rasna ed ai romani con il nome di
Etruschi: la Gens Ashuriana non si pose alla
guida occulta delle popolazioni giunte
preferendo trovare la soluzione degli antichi
misteri della morte nelle necropoli che
abitavano. I Ladri di Cadaveri ebbero una
esistenza penosa: essi si nutrivano dei villici
troppo incauti o pi raramente degli schiavi
che si affrontavano a morte sopra i tumuli nei
munera, rituali in onore dei defunti. I
discendenti di Ashur vennero scacciati senza
piet dalla magia dei lucumones, magistrati
eletti e magi, che li consideravano demoni
dell'oltretomba. Solo il Matusalemme Byzar
riusciva ad imporre la sua volont sui Rasna
grazie al proprio immenso potere. Mentre gli
Ashuriani subivano l'ira dei lucumones dalle
sponde dell'Ellade, in fuga dal sanguinoso
conflitto che vedeva contrapposta la Sparta
degli Infanti di Veddharta all'Atene dei
discendenti di Troilo e di Arikel giunsero
diversi Cainiti nelle colonie della Magna
Grecia, raggiunti pi tardi dai figli di Malkav.
Sappiamo che questi primi Cainiti italici,
pochi e distanti di molte leghe gli uni dagli
altri non formavano vere e proprie comunit,
contenti di influenzare senza ostacoli le citt
che avevano scelto come proprie e sebbene,
come natura della nostra razza, alcuni
Cainiti pi ambiziosi desideravano estendere
il loro dominio a scapito dei vicini si trattava
di conflitti di bassa entit, mere scaramucce
innanzi agli orrori delle guerre greche. Quasi
contemporaneamente quattordici potenti
3

membri della Gens di Veddartha, alla quale


mi onoro di appartenere, toccarono le sponde
laziali. Guidati dalla Matusalemme Tinia i
Veddhartici mossero subito guerra ai Cainiti
autoctoni: fiamma che scaten il conflitto fu
l'infido assassinio di Avle Feluske di Chiusi,
Principe di Capua e Infante di Aleeza del
Clan dei Dotti, per mano dell'Assamita noto
oggi come Al-Bajin Naksha al soldo di
Tiberius Maximus, braccio destro di Tinia.
Ho potuto scorgere solo di sfuggita il
contratto tra i due, vergato nel sangue in
Enochiano come per gli antichi riti, e tuttora
rabbrividisco al prezzo pattuito. Si dice che
Raisa delle Lhiannan, compagna di Avle,
fuggi con le ceneri dell'amato giurando eterna
vendetta. Ma cose pi pericolose dei
Veddhartici romani vagavano per i monti
campani: i Lupini, ostili da tempo
immemorabile alla nostra gena. I primi
insediamenti che possono aver sostenuto la
prolungata presenza di Fratelli furono intorno
al VI secolo a.C., gli insediamenti Greci che
sorsero intorno a Cuma. Le leggende Cainite
giunte fino a noi ci raccontano della signora
di Kyme, Denea, Infante di Sokaris o
Callicrate e di come diede splendore alla sua
citt, di come essa rifiut la richiesta di Byzar
il Cappadociano di accedere al Lago d'Averno
per esplorarne i misteri, provocando la
risposta furente dello stesso. Byzar mobilit
alcune trib etrusche contro la citt. Ci
narrano anche di come la stessa Denea, alla
morte del suo amato in seguito ad una
congiura, dietro cui si nascondeva la vendetta
di Byzar, abbia pianto lacrime di sangue e sia
sprofondata nella disperazione, abbandonando
ogni suo interesse. Sembra infatti che lei non
vegliasse pi sulla citt, quando Jerome di
Siracusa ottenne le vittoria definitiva contro
gli etruschi proprio nelle acque di Cuma, nel
474 a.C.; infatti Byzar, soddisfatto lasci nelle
mani di Silhir, sua fidata progenie, il compito
di proseguire i suoi studi, avendo ottenuto
libero accesso al Lago e ai suoi misteri, e part
per altre destinazioni. Ma la leggenda pi
interessante del periodo viene dai racconti pi
antichi dei Gangrel, che parlano di Iseos, del
Clan Toreador, di come si facesse venerare
come un dio a Posidonia, e di come un giorno
un vecchio entr nella citt, varc i confini

della sua dimora, indisturbato, e destatolo dal


suo sonno diurno, gli intim di abbandonare
quella terra e le sue genti e di tornare oltre il
mare. Prima che l'infuriato Iseos o le sue
guardie potessero uccidere il vecchio, questi
spar, e nell'edificio in cui il Cainita risiedeva
(nota ai giorni nostri come la Basilica)
riecheggi la sua voce, con tono profetico:
"Da oltre le acque siete giunti e nelle acque
tornerete, voi e le vostre citt dannate". Poco
dopo, tra il 430 ed il 410 a.C., i Sanniti, i
Lucani, i Bruzi ed altre popolazioni, formanti
gli Italici, dietro cui si muovevano i Lupini,
discesero dalle montagne, sciamando sulle
colonie greche ed etrusche e conquistandole
una dopo l'altra . Di Silhir sappiamo che,
rifugiatosi presso il Lago di Averno, cadde in
torpore a causa dell'assenza di nutrimento,
grazie ai diari della sua progenie, Flavius.
Iseos invece trov scampo nella fuga,
giurando di vendicarsi e ritornare alla sua citt
quanto prima, da conquistatore. Ed infine
giunse, al seguito di Alessandro il Molosso, re
dell'Epiro, quando sbarc chiamato da
Taranto per combattere Bruzi e Lucani
(guidato anche dalla rivalit nei confronti del
nipote, Alessandro Magno), nel 332 a.C. Due
anni dopo, sulle rive dell'Acheronte, il re
venne sconfitto e fatto a pezzi dai nemici.
Stessa sorte tocc ad Iseos, le cui ceneri
furono scagliate nelle acque del fiume. Ed i
Cainiti di Roma imposero il loro potere sulla
Campania, con Fratelli quali Publius
Cornelius Scipio, che prese il potere a Puteoli,
rendendola il pi grande porto dell'Impero
Romano, e lo stesso Caio Attinio, che invece
ebbe come dominio le terre intorno a Salerno,
entrambi discendenti di Saulus. Una leggenda
vuole che una notte a Silla, accampato presso
Salerno, apparve Caius Attinius con l'intento
di portarlo sotto il suo controllo, solo per
scoprire con orrore di non riuscire a dominare
il mortale, ed essere costretto ad una fuga
precipitosa rischiando quasi la morte ultima
per mano dello stesso Lucius Cornelius.
Alcuni mormorano che la crudelt di Silla
contro i Sanniti sia stata dovuta alla
convinzione che fossero stati loro a scagliargli
contro quel demone dall'oltretomba. Altri
ancora sono convinti che dietro alla sua mano
ci fosse il Clan delle Ombre. Dunque cadde
4

sotto i colpi dei Ventrue Veio, Cadde


Tarquinia, caddero Cere, Melpum, Volterra e
le altre: l'alleanza dei Ventrue era
inarrestabile per i domini divisi e isolati, gi
indeboliti dall'invasione dei Gangrel di Angus
nel 390 a.C. Tinia, prima tra i pari, manteneva
salda la sua posizione evitando che le frizioni
e gli asti interni al clan si trasformassero in
fatale debolezza. Ben poche informazioni
abbiamo di questa Matusalemme: purtroppo
tutte le sue raffigurazioni scoperte in alcune
tombe, suppongo di servitori fidati e
collaboratori, sono andate quasi interamente
perdute per mano del tempo tiranno.
Improvvisamente i frammenti delle
raffigurazioni di Tinia cessano lasciando
posto a quelle delle sue progenie Collat e
Giulia Antanasia. Secondo il collega Antonius
Haminius mentre Tinia giaceva in torpore
Collat guidava la rivoluzione che scacciava i
re etruschi da Roma: questo a mio avviso
assai poco plausibile ma reputo piuttosto
probabile che Collat sfrutt quella stessa
sommossa per creare una base di potere
contro il suo stesso Sire. Dopo quello che
poteva essere stata una accesa disputa o un
veloce conflitto i due patteggiarono un
accordo che mise Collat sul trono del dominio
di Roma. Quando Collat cominci ad
esercitare la propria influenza sui Romani i
Cappadociani erano stati costretti da tempo
alla fuga in altri lidi: solo in seguito essi
avrebbero fatto ritorno, celandosi nelle
catacombe romane decenni prima dell'arrivo
dei Nosferatu fossori. Secondo i suoi
contemporanei Collat fu in grado di gestire
adeguatamente le risorse della nascente Urbe
e di indirizzarle secondo le sue necessit. A
differenza di coloro giunti prima di lui Collat
reputava che la manipolazione occulta,
supportata da pressioni e minacce, fosse
preferibile all'aperto comando sotto la guisa di
un dio. Egli non riusc mai ad imporre questa
sua visione come Mitra e Cibele avrebbero in
seguito dimostrato. Mentre la Repubblica si
estendeva nell'Etruria le progenie di Collat la
seguivano appropriandosi dei domini degli
originali tredici coloni: il conflitto che segu
spacc il Clan della Regalit sino a che una
delicata Pax Romana et Vampirica venne
stipulata, gettando le basi del Senato Cainita.

Collat traendo ispirazione dal governo della


Repubblica svilupp una prima forma di
Consiglio dei Primogeniti: rendendosi ben
conto che nessun Cainita sarebbe stato in
grado di manipolare il nascente governo
repubblicano da solo egli desider al suo
fianco uno o pi rappresentanti dei clan
presenti nei territori limitrofi. Il machiavellico
sistema di elezione adottato rese il Senato
Cainita nulla pi di un guscio vuoto senza
altra capacit che quella di consigliare. Il
potere del di bloccare una decisione del pater
patriae con voto unanime era tanto
impressionante quanto di difficile attuazione
rendendo Collat in effetti il signore pressoch
assoluto del dominio, un esempio al quale
molti Ventrue si ispireranno nei secoli a
venire. Stabilita una forte base di potere
Collat fu costretto ad affrontare unicamente i
membri di un qualche gruppo mistico
chiamato l'"Ordine di Mercurio".
Indubbiamente il difetto maggiore di Collat
che gli imped di essere realmente grande fu
la sua ostilit verso la cultura ellenica e verso
gli stranieri in generale. Fu in questo periodo
di solidificazione che vennero per la prima
volta gettate le basi scritte della Via Regalis
da parte del Patrizio Acyndinus, uno dei
sentieri morali ed etici che i Fratelli
svilupparono con lo scopo di incatenare la
Bestia: i Ventrue abbraccavano gli ideali
romani e spingevano la Canaille a fare lo
stesso. La Via dei Re faceva riferimento alle
leggendarie parole di [Ventrue] e del sire del
mio sire: il potere individuale scorreva per
istigare paura e rispetto nei sottoposti, e la
stesso forza di carattere doveva essere
applicata per dominare il sottoposto pi
astioso e ribelle, la Bestia. Molti Ventrue
romani, e tutte le progenie di Collat iniziarono
a seguire questa difficoltosa dottrina.

Italia Sub Tenebra : Giovanni


Gli annali del clan erano pieni delle litanie
dei sodomiti, dei pederasti, entusiasti
dellincesto, coprofili, necrofili, violentatori e
praticanti di qualunque devianza
immaginabile.
Isabel stessa aveva generato il figlio di suo
fratello, compiaciuto suo padre, i suoi zii e le
sue zie, fumato oppio orientale con i gigol di
Milano prima di scoparli a morte e tagliato i
tendini di diverse Camicie Rosse di Garibaldi
che avevano meritato il suo dispiacere. E gli
annali della famiglia non si erano neanche
soffermati sugli atti compiuti in nome del
degrado morale o dellambizione Giovanni:
la morte della neonata figlia di Isabel non fu
dovuta ad una colite cronica come riportato e
le ossa allinterno della piccola, candida bara
appartenevano ad una pecora. Ma neanche
queste pratiche innominabili potevano
soddisfare il desiderio della Giovanni per il
proibito sino a che la Necromanzia non mise
radici nel suo cuore.
- Dalla Clan Novel: Giovanni
Giovanni
I Giovanni sogghignano privatamente innanzi
alla loro momentanea alleanza con la
Camarilla: mentre la Torre dAvorio lotta
strenuamente per estendersi in Italia e
difendere i domini conquistati dal Sabbat i
Necromanti silenziosamente si avvinghiano
perniciosamente alla struttura economica e
burocratica del Regno dItalia in formazione.
Che i Caesar si illudano di poter
graziosamente concedere ai Veneziani di
operare sul loro territorio! La verit che i
Giovanni grazie alle loro spie sono a
conoscenza di ogni movimento nei territori
della Camarilla e che a breve saranno in grado
di avere potere completo sulla politica dei vari
domini italiani
Nonostante la loro natura mercenaria e le loro
risorse i Necromanti sono tra i pi convinti
assertori dellindipendenza di Venezia sia
dallAustria che dal Piemonte. Ci, unito al
loro immenso potere commerciale ed alla loro
presenza attraverso i Doppio Sangue sia nel
centro che nel sud della penisola li rende
lelemento principale con il quale fare i conti.

Ambrogino Giovanni, la Mano di Augustus


Giovanni Cappadociano, Quinta
Generazione
Chiunque osservi Ambrogino per un qualche
tempo percepisce in lui laria contemplativa
di un dotto e il carisma imperioso di un re. Sia
che emani serenit, rabbia dirompente o
sincera empatia Ambrogino attira senza
scampo lattenzione quando lo desidera. Egli
un mostro tra i mostri, che non ha remore a
torturare a morte degli innocenti per
trasformarli in Spiriti o a nutrirsi di bambini
indifesi per soddisfare i suoi gusti perversi.
Gli piace evocare al suo servizio i fantasmi di
ladri, assassini e simili: trova ironico inviare
questi esseri egoisti a portare messaggi e
minacciare i suoi nemici.
Figlio bastardo di un Giovanni Ambrogino si
proiettato ai pi alti vertici della famiglia
grazie a spietatezza e ambizione rare anche
nel suo incestuoso clan. Anche nei suoi giorni
da mortale Ambrogino non ebbe timore nello
studiare testi blasfemi come il Bardo Thodol,
il De Arte Moriendi, il Pedakhanda ind, il
De Coelo et de Inferno dello Swetenborg e
persino linutile Al-Azif. Nel suo cammino in
Tibet arriv ad amputarsi la mano
sostituendola con quella di un potente magus
per ottenere il potere della malvagia reliquia
Preta Shunyata. Al suo ritorno a Roma
Ambrogino venne Abbracciato da Lady
Costancia per assicurare la fedelt di
Augustus al clan. Tra Ambrogino e Claudius,
Infante di Augustus, esplose subito una feroce
rivalit: Claudius considerava Ambrogino un
esterno alla famiglia per via della sua nascita
illegittima e per il suo Abbraccio
Cappadociano mentre Ambrogino reputava
Claudius semplicemente un idiota. Lungo gli
anni Ambrogino viaggi, acquisendo ancor
pi potere necromantico e finanziario e
ottenendo da Augustus i primi accenni della
tempesta che avrebbe colpito il Clan della
Morte. Rendendosi conto di essere
condannato tanto nellazione che
nellinazione in questa opera terribile
Ambrogino si schier dalla parte dei Giovanni
partecipando attivamente alla caduta di
Cappadocius e sebbene il ruolo di Claudius fu
maggiormente noto Augustus vide con favore
6

il suo nuovo pupillo. Con la Purga Giovanni


Ambrogino segu le tracce lasciate da
Cappadocius e sebbene il desiderio di
diablerizzare Dio da parte dellAntidiluviano
fosse per il necromante pura follia il Giovanni
si rese conto che comunque Cappadocius
stava percorrendo il sentiero per ottenere un
immenso potere.
Quando Claudius fall nel recuperare il
sangue di Cappadocius e venne gettato in
torpore Ambrogino divenne il nuovo
confidente di Augustus mentre ci che
rimaneva del suo rivale veniva portato via dal
Cappuccino. Nel 1665 il Cainita cerc
segretamente di impadronirsi del Frammento
di Sargon, un misterioso testo appartenuto a
Cappadocius, dalla Biblioteca Vaticana dove i
Fondatori lo avevano nascosto assieme a tutte
le conoscenze dellAntidiluviano. In seguito
al tradimento del suo alleato Tremere
Mallotte il Frammento venne
irrimediabilmente perso nellincendio di
Londra del 1666. Nel 1680 fu testimone se
non addirittura artefice della distruzione di
Maria Asuncion, lultima Cappadociana nota.
Nel 1848, mentre in Italia infuriava la guerra
civile, con la sua progenie Lucrezia razzi la
tomba di Lord Camden, Ciambellano di
Mithras alla ricerca di altre informazioni sui
Frammenti.
Da allora Ambrogino alla ricerca di altre
parti del Tetragrammaton che gli
permetteranno di continuare dove
Cappadocius si era fermato.
Disinteressato alla politica mortale e dei
Fratelli sin quanto i suoi studi gli permettono
Ambrogino dotato di una volont ferrea
unita alla grandiosa visione del suo destino,
supportata dagli Oracoli dei Morti Irrequieti.
Egli ha qualche teoria sulle origini del
Cappuccino ed determinato a non seguire il
fato di Claudius.
Augustus chiude un occhio sulle eccentricit
del suo pupillo, apparentemente ignaro delle
sue mire; Ambrogino gioca una partita
pericolosa ma sa che i rischi valgono il
premio finale; lascesa alla divinit. Se
Ambrogino possiede qualche difetto la sua
smodata, cieca ambizione.
Sebbene Ambrogino celi sempre il suo
aspetto attraverso luso di Oscurazione la sua

mano sinistra appare sempre come un artiglio


raggrinzito, scotto della sua smodata
ambizione.
Lucrezia Giovanni
Giovanni Cappadociana, Sesta
Generazione
Nata sulla Alpi a cavallo tra Svizzera e Italia
la pro-pro-pro nipote di Claudius era cresciuta
in seno al pi ricco ramo della famiglia
Giovanni. La sua bellezza e la sua
discendenza la rendevano desiderabile per
lAbbraccio ma Claudius scacci i pretendenti
notturni che le si avvicinavano. Molti
sussurravano che il Matusalemme stesso
volesse condurla nella Notte: un grande onore
per lei. Lucrezia purtroppo udiva sussurri e
voci e impazz, spingendo i suoi genitori a
rinchiuderla in manicomio. La ragazza
sembr riprendersi ma il tempo passato
nellistituzione laveva segnata
profondamente: ella comprese la libert nella
follia e nel giorno del suo ventunesimo
compleanno Lucrezia avvelen i genitori
come dono per gli abusi subiti prendendo il
controllo delle loro fortune. Il tradimento la
rese ancora pi appetibile per lAbbraccio e
attir lattenzione di Ambrogino. Subito dopo
il sacco di Costantinopoli Claudius, allinizio
del suo declino, aveva deciso che il momento
era adeguato per prendere Lucrezia ma
Ambrogino, in quel momento favorito da
Augustus, chiese in cambio di un servigio
reso di poter Abbracciare la ragazza e gli fu
consentito. Sebbene latto fu una mossa
politica tra Sire e progenie si svilupp un
sincero legame. Lucrezia si dimostrata la
pi leale e affidabile alleata di Ambrogino
nella caccia allAnexhexethon, una
spadaccina provetta.
Lucrezia rispetta il potere, lambizione e
lintelletto di Ambrogino e sa che il suo Sire
un mezzo per raggiungere grandi risultati: ella
per teme che Ambrogino non consideri
abbastanza il pericolo che rappresenta
Augustus.
La Cainita soffre di intermittenti desideri di
morte, accettando terribili rischi per ottenere
ci che vuole. Lucrezia apprezza gli avversari
dotati di eleganza e stile e tende ad

affezionarsi perversamente con il tempo a


questi competitori.
Donna Teresa, La Strega Siciliana
Giovanni, Settima Generazione
In vita Donna Teresa era una levatrice,
considerata bizzarra e sinistra dai suoi
compaesani per la sua inquietante pratica di
antiche maledizioni e scongiuri. Cresciuta
allinterno di una famiglia ignorante Donna
Teresa, violentata periodicamente dal padre e
dai fratelli, accolse avidamente leredit di un
circolo di megere nascoste tra i monti. Dopo
poco tutta la sua famiglia per in un
misterioso incendio che devast la loro
squallida baracca. Abbracciata per curiosit la
Neonata sal rapidamente la scala sociale
della sua nuova famiglia Doppio Sangue sino
a raggiungerne la vetta. Molti dei suoi
sottoposti mormorano dei terribili poteri delle
orrende alleate della Cainita sebbene nessuno
ne abbia testimonianza diretta a parte la
sensazione di sinistri sussurri provenienti
dalle mura dellantico Rifugio poco fuori
Palermo di Donna Teresa. Le motivazioni
della matrona sono ignote anche alla sua
stessa famiglia: apparentemente disinteressata
al pari dei suoi parenti allapprendimento
della Necromanzia e delle ricerche dei
Cappadociani la Cainita ha ottenuto dai suoi
sottoposti diversi trattati recuperati dai rifugi
dei Ladri di Tombe di Salerno. Inoltre, nel
segreto pi totale, ha iniziato ad allevare le
sue discendenti pi promettenti in un clima
intellettualmente stimolante, dirigendole
verso carriere letterarie e di ricerca.
Paolo Sardenzo
Giovanni, Ottava Generazione
Paolo un neonato Abbracciato da pochi mesi
ma gi la sua carriera si promette fulminea e
grandiosa. Giovanni da parte di madre, il
seducente ragazzo aveva labilit di dire la
cosa giusta al momento giusto, cosa che gli
valse il Bacio di Approvazione nel 1821.
Divenuto ghoul Paolo us i suoi contatti
allinterno dei Carbonari per avvantaggiare i
Giovanni nella loro opera indipendentista. La
giusta intuizione di schierarsi con una fazione
di Ventrue prussiani prima contro i Ventrue
austriaci ed in seguito, quando i prussiani

cementarono la loro posizione di leadership


allinterno della Camarilla europea, contro i
Toreador ed i Lasombra di Napoleone III gli
merit lAbbraccio nel 1867. LInfante ha
ricevuto incarichi di maggiore importanza
rispetto ai suoi pari: in questo momento sta
stipulando fruttuosi trattati con diversi clan,
offrendo denaro a Gangrel e Nosferatu per il
loro aiuto. Inoltre Sardenzo ha preso contatto
con i Tremere Massimo, proponendo uno
scambio di conoscenze mistiche.
Giovanni Rossellini
Secondo alcuni genealogisti i Rossellini altro
non sono che un ramo dimenticato dei
Gioviani: di origini patrizie e diretti da un
tirannico matriarcato, contaminati da una
follia apparentemente ereditaria, i Rossellini
estesero attraverso una complessa rete di
favori la loro influenza in tutta la penisola.
Ci, unito ad una conoscenza della
necromanzia e stregoneria (e alloccasionale
membro della famiglia Magus) avrebbe
potuto rendere i Rossellini potenziali
concorrenti dei Giovanni per linserimento
allinterno dei Cappadociani ma il fato
decret altrimenti: il ramo dei Rossellini
veneziani svan completamente nel
tredicesimo secolo quando, in reazione agli
empi atti dei Giovanni, le potenti Voci
Messianiche (pi tardi note come Coro
Celestiale) della citt lagunare non
comprendendo le differenze tra necromanti
sterminarono completamente la famiglia. I
Rossellini romani non furono notati dai Ladri
di Tombe locali in quanto questi ultimi erano
completamente concentrati nel loro conflitto
con i Nosferatu fossori. Solo nel primissimo
Rinascimento i Rossellini vennero
riscoperti da Claudius Giovanni durante un
suo viaggio a Roma: il Matusalemme strapp
le anime degli anziani della famiglia
obbligandoli a giurare fedelt ai Giovanni.
Nota: i Rossellini amano superare i limiti
imposti dal senso comune, arrivando a
torturare le anime dei defunti. Come risultato
molti Rossellini hanno Spettri come
background Seguaci.

Conte Baldesar Rossellini


Giovanni Cappadociano, Sesta
Generazione
In vita Baldesar era il paragone della nobilt
dei Rossellini: pura brutalit dietro una patina
di civilt. Il Conte serv la famiglia con
abnegazione, eliminando la pula umana che
ostacolava il suo impero mercantile. Egli era
un mostro gi prima dellAbbraccio,
malmenando e violentando sia la moglie che
la sorella. Quando infine Baldesar riusc a
catturare il Cappadociano Oddone lo Scuoiato
vinse come premio lAbbraccio da parte di
Ambrogino che necessitava un agente a
Roma. Egli quindi si accinse con il permesso
del suo Sire a portare la sorella nel clan.
Come vampiro Baldesar increment denaro e
influenze contaminando un centinaio di citt
portuali nel mondo ma si dimostr molto
meno abile nellimpadronirsi delle basi della
Necromanzia. Baldesar ama ispirare paura nei
suoi sottoposti per alleviare la consapevolezza
di essere solo una pedina in un gioco pi
grande. Egli ha visto gli spiriti del Vuoto e
teme che Augustus voglia scatenarli sulla
terra. Baldesar teme e disprezza sua sorella
Destino: Nel 1882 Ambrogino invier
Baldesar e Rosaura in Egitto con lo scopo di
trovare la tomba di Lazarus. Al suo ritorno
Baldesar sar un Cainita mutato, mosso da
uno scopo dettato dalla paura e dalla
consapevolezza dei mostri pi grandi di lui
che abitano la notte: nei decenni a venire
lavorer alacremente per separare i Rossellini
dai Giovanni e renderli una Stirpe distinta dal
clan usando sua sorella come figura
messianica. I suoi tentativi vedranno tragica
conclusione durante le Ultime Notti quando
nel tentativo di contattare il Sabbat per
chiederne protezione Baldesar attirer lo
sguardo degli Araldi dei Teschi appena giunti.
La sua esistenza si concluder al gran guignol
per mano degli Spettri del Cappuccino.

ordalie terribili sino a che lAbbraccio fu


lunica salvezza possibile. Baldesar pens di
impressionarla con il suo potere sulla vita e
sulla morte ma ottenne leffetto opposto: nel
momento tra la dipartita ed il ritorno Rosaura
ud i sussurri dei trapassati ed in lei giunse
uno scopo e una calma infinita. In quel
momento Rosaura sorrise in quanto sapeva
che suo fratello non aveva pi alcun potere su
di lei. Nei secoli che seguirono Rosaura si
immerse nelle cripte di Roma e di Venezia
studiando le vie dei morti. Attualmente la
Contessa sotto la tutela di Ambrogino. La
Giovanni una creatura diafana dalla voce
timida, spesso silenziosa. Ella ha perdonato il
fratello che non ha fatto altro che recitare la
sua parte in questa rappresentazione della
Passione e sa che lui non sopravviver al
prossimo secolo senza il suo aiuto. Rosaura
esiste solo per permettere ad Ambrogino di
ascendere al Paradiso.
Destino: inviata nel 1882 con il fratello in
Egitto Rosaura torner cambiata, le sue
qualit effimere ancor pi marcate. Lungo gli
anni ella smetter di essere una semplice
Cainita assumendo connotati e peculiarit
degli Spiriti. Divisa tra due mondi Rosaura
verr sfruttata dal fratello per radunare attorno
a se un culto separatista di Rossellini.
Disinteressata delle ambizioni politiche del
parente e ancora pi legata al futuro di
Ambrogino Rosaura concluder il suo viaggio
iniziatico durante le Ultime Notti quando,
contemporaneamente alla distruzione di
Baldesar, negli ultimi luminosi momenti le
apparir innanzi il risvegliato Lazarus. Cosa
accadr di lei sar un mistero per tutti.

Contessa Rosaura Rossellini


Giovanni Cappadociana, Settima
Generazione
Rosaura venne chiusa in convento alla morte
dei suoi genitori ma fu solo un rifugio
temporaneo dalla crudelt del fratello che la
richiam a Roma e la pose sotto una serie di
9

Vampiri la Masquerade:
Struttura della Camarilla
Uccidi un principe ed un altro prende il suo
posto; bruci un Primogenito e loro
semplicemente ne tirano fuori un altro; come
puoi batterli?
- un famoso anarchico
Ci sono due tipi di principe al mondo: quelli
colpevoli di aver infranto le Tradizioni...e
quelli che ancora non sono stati presi in
flagrante.
- Petrodon, Nosferatu conciliatore (deceduto)

Le Tradizioni
Con la nascita della Camarilla nel
quindicesimo secolo diverse tradizioni in auge
tra i principi dellepoca, secondo leggenda
iniziate da Caino stesso, vennero codificate.
Le Tradizioni tendono ad essere interpretate
in vari modi, a seconda della politica e del
potere del principe, dellimportanza dei
Fratelli coinvolti, della situazione e della
comodit. Questo non significa che i principi
possano alterare la legge a proprio comodo:
c' un limite anche per la sopportazione del
Circolo Interno
La Prima Tradizione: La Masquerade
Non rivelerai la tua vera natura a quelli che
non sono del Sangue. Facendo ci tu
rinuncerai ai diritti del Sangue.
Chiunque infrange la Masquerade viene
punito spesso con la Morte Ultima o peggio.
Tutti i Fratelli devono stare allerta su
possibili infrazioni. Fallire nel fermare una
violazione o il non comunicare una infrazione
alle autorit punibile con la Morte Ultima.
La Masquerade include tutti i Cainiti, siano
essi Camarilla, Indipendenti o Sabbat.
La Seconda Tradizione: Il Dominio
Il tuo dominio tuo interesse. Tutti gli altri ti
devono rispetto mentre sono in esso. Nessuno
pu sfidare la tua parola nel tuo dominio.

Il principe ha il completo controllo sul suo


dominio. Egli ha la possibilit di concedere
un territorio ad un Fratello e con esso la
responsabilit di salvaguardare le Tradizioni
al suo interno. Il principe ha comunque
lautorit ultima in ogni caso sul suo dominio.
Nei tempi moderni i Cainiti pi giovani
reclamano come dominio certi aspetti
commerciali di una citt.
La Terza Tradizione: La Progenie
Genererai un altro con il permesso del tuo
anziano. Se creerai un altro senza il permesso
dellanziano sia tu che la tua progenie sarete
distrutti.
Nellantichit era sufficiente il permesso del
proprio sire per Abbracciare un mortale.
Oggigiorno solo il principe ha il diritto di
generare liberamente progenie. Ogni altro
Cainita nel dominio deve ottenere il permesso
del principe. Chiunque generi progenie senza
permesso passibile di Morte Ultima assieme
a ci che ha creato.
Attualmente in discussione se questa
Tradizione vada applicata anche ai ghoul.
La Quarta Tradizione: La Responsabilit
Quelli che crei sono tuoi figli. Sino a che la
progenie rilasciata tu li comanderai in tutte
le cose. I loro peccati sono tuoi da scontare.
Sino a che linfante non viene presentato al
principe e da lui riconosciuto tutti i suoi
crimini sono i crimini del sire. Se durante la
presentazione linfante dimostra ignoranza
delle regole della Camarilla lui ed il suo sire
verranno puniti, generalmente con lesilio.
La Quinta Tradizione: LOspitalit
Onora il dominio di un altro. Quando giungi
in una citt straniera ti presenterai a colui che
regna li. Senza la parola di accettazione tu sei
nulla.
Tutti gli stranieri devono presentarsi appena
possibile innanzi al principe. Accettando il
10

Cainita come Fratello e riconoscendolo il


principe ammette il suo diritto di muoversi e
cacciare nel dominio. Non ottemperando a
questa Tradizione il Cainita diviene un
fuorilegge e la giurisdizione della faccenda
passa nelle mani dello sceriffo o del
castigatore. Rifiutare lospitalit ad un Cainita
di passaggio un atto raro e pu richiamare
un arconte ad investigare sulle motivazioni
del principe.
La Sesta Tradizione: La Distruzione
Ti proibito distruggere un altro come te. Il
diritto della distruzione spetta solo al vostro
anziano. Solo il pi vecchio tra di voi
chiamer la caccia di sangue.
Prima della presentazione al principe un sire
pu distruggere la propria progenie
liberamente. Solo il principe ha diritto di vita
e di morte su tutti i Cainiti presentati e non
del suo dominio. Chiunque uccida un membro
della Camarilla indebolisce la setta
rendendola facile preda del Sabbat e dunque
va punito con dolorosissima Morte Ultima.
Uccidere un membro del Sabbat
generalmente condonato se non addirittura
incoraggiato la maggior parte delle volte.
Uccidere un Indipendente non infrange alcuna
Tradizione ma pu causare un grave incidente
diplomatico; lassassino, a discrezione del
principe, pu venire consegnato alla fazione
della parte lesa per giudizio. Chiunque
commetta diablerie su un membro della
Camarilla viene condannato immediatamente
a Morte Ultima.
Le Punizioni
Il principe ha diritto di decidere qualunque
tipo di punizione per un trasgressore delle
Tradizioni. Tra quelle pi usate vi sono (in
ordine decrescente di gravit): Morte finale;
torpore; impalettamento a lungo termine;
aspirazione quasi completa della vitae ed
esilio; esilio; Legame di Sangue forzato;
servit forzata; tortura; Legame di Sangue
parziale forzato; perdita di status; perdita di
propriet.

Lo Status
Lo status il cuore della Camarilla. Lo status
deve essere rispettato, pena la distruzione
della setta. Chiunque violi questo principio si
pone al di fuori ed in opposizione ad essa,
chiunque lo minacci viene condannato. Senza
eccezioni.
Lo status rappresenta la credibilit di un
Fratello, la sua affidabilit, il suo potere,
lammirazione nei suoi confronti da parte
degli altri Fratelli e da parte della societ in
generale.
Indipendentemente dal luogo e dalla politica
del principe chi possiede meno status deve
trattare con rispetto e deferenza coloro che
hanno maggior status (cosa si pensi in privato
tuttaltra faccenda...). Maggiore la
differenza di status tra Fratelli maggiore la
sottomissione che il pi debole deve mostrare
rispetto al pi forte e maggiore la libert che
il pi forte pu prendersi con il pi debole.
Chi si ribella a queste regole viene preso di
mira dalle arpie e socialmente umiliato sino
alla sua espulsione dalla Camarilla.
Le Cariche e la Gerarchia
Non tutte le citt hanno tutte le cariche
politiche occupate, particolarmente quelle pi
piccole, mentre le metropoli possono avere
pi Cainiti con la medesima carica (con
eccezione, ovviamente, del principe). Altre
citt possiedono cariche peculiari.
Il Circolo Interno
Il Circolo Interno la misteriosa leadership
della Camarilla. Nessuno sa quanti e chi siano
i suoi membri sebbene si creda che siano i
pi anziani di ciascun clan e che tra di loro
ancora si annoverino i semi leggendari
Fondatori. I suoi poteri sono ovviamente
immensi. Si vocifera che il Circolo utilizzi, a
parte i conciliatori ed i loro arconti, una sorta
di polizia segreta.
I Conciliatori
Uno dei cinque conciliatori (uno per ogni clan
della Camarilla) giunge solo nellimprobabile
caso che il suo arconte abbia fallito e quando
ci accade indica che la situazione
realmente grave. I conciliatori non hanno
superiori se non, forse, il Circolo Interno della
11

Camarilla. La loro autorit pu essere messa


in discussione solo da un altro conciliatore.
Un conciliatore pu chiamare un conclave per
discutere di un grave problema o risolvere una
faccenda giudiziaria; tutti i Fratelli possono
parteciparvi. Un Fratello condannato da un
conciliatore pu chiedere unordalia per
provare la propria innocenza. Il conciliatore
decider il tipo di prova che dovr essere
ultimata con successo entro un limite di
tempo, pena la Morte Ultima dellaccusato.
I conciliatori arrivano, investigano, giudicano,
eseguono la sentenza spesso con risultati letali
e se ne vanno.
Gli Arconti
Gli arconti sono gli occhi e le orecchie dei
conciliatori e come tali rappresentano la
prima linea di difesa della Camarilla sopra la
giustizia del principe. Il loro compito
investigare e risolvere i problemi che un
principe di una citt non in grado di gestire.
Praetor la designazione, quasi sempre
temporanea, di un arconte che durante
operazioni belliche ha assunto una posizione
di leadership tra i suoi simili. Gli arconti
possono avere uno o pi aiutanti definiti
Servire.
Il Principe (Caesar Urbis)
Il principe, colui che tiene il potere
temporale nel dominio, spesso una citt, e
funge da amministratore e supervisore della
societ dei Fratelli (sebbene molti principi si
atteggino a tiranni e dittatori). Come Cainita
pi importante quello che in assoluto viene
punito pi severamente in caso di infrazione
delle leggi della Camarilla, generalmente per
mano dei conciliatori.
Il Siniscalco (Ciambellano)
Il siniscalco fondamentalmente assistente,
consigliere, tramite con i sudditi, capro
espiatorio e potenzialmente erede del
principe. Molti siniscalchi chiedono o
ricevono un segretario.
I Primogeniti (Patres)
I Primogeniti, sono i leader, almeno apparenti,
dei rispettivi clan. La loro figura appare per la
prima volta nel sedicesimo secolo quando

lurbanizzazione delle citt maggiori costrinse


i Fratelli ad organizzare una struttura di clan
pi compatta.
In teoria il consiglio dei Primogeniti
composto dai membri pi anziani di ciascun
clan in citt; in pratica il principe pu
decidere di non concedere la primogenitura ad
uno o pi clan o di concedere ad un singolo
clan pi posti nel consiglio. Lo scopo e
compito dei Primogeniti quello di
consigliare il principe e tenerlo a bada.
I Primogeniti parlano ed agiscono a nome del
clan: qualunque loro atto si riflette sullintero
clan, sia esso il salvataggio in extremis della
citt dal Sabbat sia esso il tentativo di deporre
il principe. Chiunque attacca il Primogenito
dunque attacca il clan, chi offende il
Primogenito offende il clan.
I Deputati
I deputati occupano una strana posizione
allinterno della Camarilla; il loro un
incarico riconosciuto ma non comporta status
aggiuntivo; si occupano semplicemente di
fare da tramite tra il clan ed il Primogenito ed
i loro poteri possono essere revocati
immediatamente dai loro rispettivi superiori.
Un Primogenito pu decidere se avere un
deputato o meno.
Lo Sceriffo (Prefetto Urbano)
Lo scopo dello sceriffo semplice ma di certo
non facile: egli deve mantenere la legge del
principe ed essere la linea di difesa contro
ogni assalto alle istituzioni della Camarilla.
Il Custode dellElysium (Prefetto
Domestico o Prefetto di Palazzo)
Quello di Custode un incarico importante e
delicatissimo; lElysium lunico luogo in cui
un Fratello si sente sicuro nella sua vita di
paure. Se lElysium si dimostrasse insicuro
ci comporterebbe effetti gravissimi sul
morale dei Fratelli e dunque sulla loro
organizzazione.
Le Arpie
Le arpie sono il reale potere sociale dietro la
Camarilla; i suoi legislatori ed i suoi giudici.
Persino i conciliatori ascoltano le loro parole
ed osservano le loro azioni. Sebbene possano
12

essere giovani e deboli le arpie sono in grado


di deporre principi, indire cacce di sangue e
bloccare interi domini. In via indiretta,
naturalmente. Nessuno pu difendersi da loro,
nessuno pu fermarle. Eppure sono limitate;
sebbene possano giudicare sono loro stesse ad
essere pi severamente giudicate dalle loro
simili. La loro posizione reattiva, non
creativa.
Il Castigatore (Flagellum)
Incarico maggiormente disprezzato allinterno
della corte di qualunque principe, il
castigatore reputato da molti un male
necessario. Alcuni pensano si tratti di una
versione primitiva dello sceriffo tornata in
auge, altri che sia un fenomeno moderno nato
dalla necessit di limitare il numero sempre
crescente di sangue debole.
Il Dux Bellorum
E' il titolo ufficiale del Fratello delegato al
controllo di tutti gli altri membri della
Camarilla in tempo di guerra. Questa figura
generalmente si sovrappone a quella del
principe: comunque i principi meno esperti
nel campo marziale possono scegliere un
sottoposto pi belligerante per guidare i
Cainiti del dominio in battaglia.
L'incarico non porta tratti status addizionali
ed i suoi poteri effettivi sono quelli specificati
dal principe. In alcuni casi il titolo conferito
postumo ai Fratelli caduti in battaglia.
Il Tribuno
Il tribuno l'araldo degli anziani ed il
responsabile della comunicazione delle
informazioni, siano queste tattiche, di
intelligence, rapporti spionistici o anche
rapporti su chi stia commettendo tradimento.
Il tribuno un titolo attivo solo in tempo di
guerra, sebbene alcune citt abbiano il titolo
come ufficio permanente. Il Fratello, in
genere una ancilla, rappresenta la
"cittadinanza" del dominio e
contemporaneamente esiste diplomaticamente
in quella stessa cittadinanza portando la
parola del principe tra i Fratelli della citt. In
teoria il tribuno in tempo di guerra annuncia
l'inizio delle ostilit, trasmette gli ordini del
dux bellorum ed responsabile nel tenere i

primogeniti e gli anziani importanti informati


dello "stato del morale" tra i Fratelli
subordinati.
Le Prestazioni
Le Prestazioni sono lunit di scambio
monetaria dei Fratelli; senza Prestazioni gli
anziani non potrebbero controllare una massa
di neonati. Senza Prestazioni i neonati non
potrebbero mai accumulare potere necessario
a sopravvivere e prosperare. Chiunque debba
una Prestazione ad un altro Fratello deve
registrarla presso le arpie che si faranno
giudici della sua restituzione. Non restituire
una Prestazione disastroso; cos facendo si
negano le basi su cui la Camarilla costituita.
Nel caso che il debito non ripagato sia
Maggiore, di Sangue o Vitale le arpie si
assicurano che il Fratello debitore perda tratti
status. Un Prestazione si restituisce con un
Prestazione di medesima importanza sebbene
situazioni particolari possano alterare questa
regola.
Il principe pu giustificare quasi ogni sua
richiesta di servizio ad un Fratello con la
motivazione che viene fatta per la sicurezza
del dominio. Lunica azione che il principe
obbligato a fare gratuitamente riconoscere
un Fratello che si presenta al suo cospetto:
qualunque richiesta (territorio addizionale,
possibilit di creare Progenie, ecc.) che i
Fratelli fanno al principe pu essere
facilmente trasformata in Prestazioni da
riscuotere in separata occasione.
Conciliatori ed arconti sono al di sopra delle
Prestazioni; non ne fanno, non ne richiedono,
non ne accettano. Hanno come supporto
lintera Camarilla nel compimento del loro
dovere e tutti i Fratelli sono tenuti, pena
terribili conseguenze, a dare loro massima
collaborazione.
Ovviamente il Sabbat non rispetta il sistema
di Prestazioni della Camarilla. La posizione
degli anarchici ambigua in quanto di per se
non seguono le regole della Camarilla ma per
coscienza e non necessit sociale alcuni di
loro dichiarano di avere debiti nei confronti di
questo o quel Fratello.
Si noti che il debito di un Prestazione anche
una forma di difesa; un potente Anziano
creditore difficilmente vorr vedere i suoi
13

investimenti diablerizzati. Le Prestazioni


possono essere cedute o scambiate
liberamente.
Prestazioni Triviali: Si tratta di debiti che,
una volta ripagati, vengono facilmente
dimenticati e che non fanno infrangere voti di
lealt presi (aiutare anche quando non si ha
motivazione eventualmente contro terzi, usare
Discipline su richiesta, dare supporto politico
per una mozione anche contro il proprio
Primogenito o contro il principe).
Prestazioni Minori: Si tratta di debiti che
procurano fastidi a chi li fa (offrire asilo per
molte notti, rivelare segreti che mettono in
pericolo il proprio clan, assicurare passaggio
sicuro in territorio ostile).
Prestazioni Maggiori: Si tratta di grandi
debiti che vengono percepiti pesantemente da
chi li deve restituire o concedere (insegnare
Discipline comuni, dare forte supporto
politico contro il principe od il Primogenito
del proprio clan, cedere propriet in
Prestazione di altri)
Prestazioni di Sangue (rare): questo tipo di
Prestazioni realmente importante per la vita
del debitore, che potrebbe non essere in grado
di ripagarle neanche in tutta la sua nonvita
(porsi in pericolo di vita o ferimento grave,
tradire il principe ed il clan, insegnare
Discipline peculiari del proprio clan).
Prestazioni Vitali (rarissime): Indelebili e
marchiate a fuoco nellanima e nella
coscienza del debitore, queste Prestazioni
mutano per sempre intere esistenze. (cedere la
propria vita, la propria volont, il proprio
corpo, offrire la propria completa servit).
La Caccia di Sangue
La caccia di sangue (chiamata Lextalionis dai
Fratelli pi anziani), nonostante leccessiva
facilit con cui viene indetta da alcuni principi
(talvolta una semplice copertura per
mascherare lesilio di una persona
politicamente non gradita ma di cui non si
vuole la Morte Ultima), una faccenda
estremamente seria; lespressione ultima del
potere del principe supportato dalle
Tradizioni. Qualunque Fratello che oltre al
principe indice la caccia di sangue infrange la
Seconda Tradizione. La caccia formalmente

dichiarata dal principe in Elysium dopo che


questi ha nominato i capi di accusa del
Fratello; chiunque la oda deve parteciparvi
(per partecipazione si intende come minimo la
non interferenza dello svolgimento a meno
che il principe, nei casi pi gravi, ordini a tutti
di cercare attivamente il criminale, pena
laccusa di complicit). Chiunque trovi il
cacciato deve distruggerlo, con qualunque
mezzo: il principe pu decidere di stabilire
limitazioni nella caccia o qualche sorta di
premio per la testa del Fratello (dalle
propriet del cacciato, ad una carica politica a
status addizionale). La caccia di sangue
continua in ogni condizione: se il principe che
lha indetta muore, se il cacciato fugge oltre il
dominio dove ricercato, anche se altra
evidenza scagiona il Fratello coinvolto. Se
tutti rifiutano di eseguire la caccia il regno del
principe finito; la popolazione ha dimostrato
di non avere rispetto per lui e non gli rimane
altra scelta che imporre la sua volont con la
forza sino allinevitabile arrivo dei
conciliatori.
La caccia di sangue inizia e finisce entro i
confini del dominio dove dichiarata.
Gli autarkis
Gli autarchici sono Cainiti che si sono posti, o
sono stati posti, al di fuori della Camarilla per
comportamenti devianti, crimini o meri errori
politici: il loro numero include progenie
bastarde di Abbracci illegali o di siri odiati
dalla Camarilla, traditori che hanno
defezionato per sopravvivenza dalla propria
setta e poi abbandonati, Cainiti che non sono
in grado di rinunciare alla loro vita mortale,
autoesiliati per timore della Gehenna, vampiri
che hanno ferito in frenesia qualcuno di
importante o che hanno dimostrato
ripetutamente poco autocontrollo. A
differenza degli anarchici gli autarchici non
sono organizzati e si limitano a vivere al di
fuori dello scontro tra le sette. Per la
Camarilla un autarchico persona non grata,
un pariah, che non ha nulla da perdere e che si
pone nellinammissibile zona neutra tra dello
scontro contro il Sabbat vivendo una vita
reclusa e semi monastica.

14

La Lista Rossa
Coloro che si sono dimostrati un pericolo per
la Camarilla tutta vengono iscritti nella Lista
Rossa; su di loro vi una caccia di sangue
globale. Non si tratta di semplici diableristi
occasionali o di normali membri del Sabbat
ma di individui potentissimi che in passato
hanno danneggiato pesantemente la struttura
della Camarilla; portatori di malattie mistiche,
signori della guerra del Sabbat, diableristi
seriali, infernalisti, rischi per la Masquerade.
Raramente altre creature sovrannaturali
vengono incluse nella Lista Rossa. Due
conciliatori devono concordare che i crimini
di un individuo siano sufficienti per indire un
conclave per discutere la faccenda. Una volta
che laccusato viene inserito nella Lista Rossa
e dichiarato Anathema ne pu uscire solo
morendo. Un Anatema in grado di
distruggere gli equilibri di una citt ed di
annientare senza troppi problemi intere
coterie di neonati. Grandi ricompense sono
concesse dalla Camarilla a chi distrugge un
Anatema, sebbene la pericolosit dellimpresa
sia semplicemente enorme.
Le terribili storie e le orribili voci che
circondano un Anatema gli concedono
lequivalente del Tratto Sociale: Temuto in
multipli.

suoi ospiti nonch della loro sicurezza


personale. Riuscire a ospitare un conclave con
successo generalmente porta status al principe
del dominio. Quando la faccenda per cui il
conclave stato indetto stata
sufficientemente discussa il conciliatore
dichiarer il dibattito concluso, riassumer la
situazione, proporr i corsi dazione pi
popolari e consiglier un periodo di pausa per
discutere della faccenda in privato. A pausa
terminata segue una votazione pubblica di
tutti i Fratelli presenti. Una volta che il
verdetto stato pronunciato il conciliatore si
ritira per riferire i risultati al Circolo Interno
mentre il principe, di solito, organizza una
festa.
I conclavi giudiziari sono affari assai meno
sociali: un conciliatore con eventuale
supporto dei suoi arconti ha il compito di
giudicare le azioni di un Fratello troppo
potente per sottostare alle decisioni del
principe. Nei conclavi giudiziari laccusato
considerato colpevole sino a che non si
dimostra innocente. Quando il conciliatore
reputa di aver udito a sufficienza ordina una
votazione pubblica. La decisione popolare
pu essere annullata dal conciliatore se questi
reputa che ci sia stata coercizione o vasta
corruzione nel voto pubblico: in questi casi il
processo deciso da unordalia.

Il Conclave
Il conclave un grande e raro raduno di
Fratelli: qualunque membro della Camarilla
che ne viene a conoscenza pu parteciparvi.
Esistono tre tipi di conclave; grandi conclavi,
di portata internazionale e molto rari; conclavi
regionali, che coinvolgono affari di diverse
citt o di parte di un continente; conclavi
giudiziari, indetti per processare Cainiti al di
sopra della portata dei principi. Qualunque sia
la grandezza e lo scopo di un conclave le sue
ragioni devono essere gravi o motivatissime.
Solo i conciliatori hanno il diritto di chiamare
un conclave. Un principe con una buona
posizione presso il Circolo Interno pu indire
un conclave e forse uscirne senza richiami.
Un conclave una faccenda costosa e
pericolosa: i Fratelli possono cominciare ad
arrivare una settimana prima dellinizio della
riunione ed il principe deve preoccuparsi del
nutrimento e dellaccomodamento di tutti i
15

Larth, il primo liche


Larth Fulumchva, sacerdote del dio Vanth, lucumone e Nesna Netshrach (profeta appartenente ai
morti) della dodecopoli dellEtruria fu uno dei membri pi giovani della sua casta: osservando la
crescente sete di potere di Roma e temendo per la sua amata citt Larth giur di difenderla e,
usando conoscenze egizie e babilonesi, si sottopose ad un rituale che lo trasform nel primo liche,
perdendo per cos le sue preziose capacit oracolari. Venti anni dopo Quinto Fabio Massimo,
informato dellesistenza di Larth, invi una legione guidata da tre adepti dellOrdine di Mercurio
nella sua tomba. Limboscata si trasform in massacro a scapito dei Romani ma nonostante il potere
di evocare i terribili Carontidi, spiriti fedeli al dio Charun, Vanth fu vincolato alla sua stessa tomba
e sigillato con potenti incantamenti che rimasero in loco per pi di due millenni.
Per ventitr secoli Larth rimarr imprigionato nel proprio sepolcro, orribilmente consapevole del
proprio stato, attendendo inutilmente la liberazione da parte dei suoi compagni lucumoni sino a che,
nel Febbraio 2003, una improbabile quanto inconsapevole alleanza tra la ghoul Giovanni Lucrezia
Della Passaglia dellUniversit La Sapienza (alla ricerca in realt di un anziano Cappadociano in
Torpore) ed il professor Massimo della famiglia minore degli Euthanatos Pallottino lo liberer.
Pesantemente danneggiato durante il combattimento dal Paradosso da lui stesso generato ma non
distrutto Larth riuscir a fuggire ai rimanenti Magi, meditando terribile vendetta sui discendenti
degli invasori romani nel desiderio di riportare Tarchna sulle rovine insanguinate di Tarquinia. Se le
Ultime Notti non lo impediranno prima Nesna Nethshrac potrebbe anche interessarsi anche ai
dichiarati discendenti immortali dellodiato Temporeggiatore

16

Italia Sub Tenebra : Rego Vis


(by C.M)
Osserva il Drago Figlio mio, fissa il tuo sguardo
sui suoi occhi incandescenti e apri la tua mente al
suo sapere. Solo scrutando nellAbisso, solo
sacrificando tutto sullaltare della conoscenza,
potrai portare lOpera a compimento e brindare
con il suo sangue. Unisciti a me, intraprendi la
Via, e insieme raggiungeremo la Perfezione
- Teufel, Nunzio di Vienna
Durante le sue investigazioni su una serie di
inquietanti fenomeni sovrannaturali riconducibili
all'entit conosciuta un tempo come Tuchulcha
Teufel, in vita alchimista ebreo, inviato di
Grimgroth e Nunzio di Vienna inizi lo sviluppo
di una Via basata sullo sfruttamento dell'immenso
potere geomantico delle ley lines e dei nexus con
lo scopo di rivolgere contro l'invisibile avversario
le sue stesse armi. Teufel in realt adoper i propri
inconsapevoli sottoposti spingendoli nella
direzione voluta e infine prendendo su di se
l'onore dei risultati che gli valsero una
promozione di circolo da parte del Consiglio dei
Sette.
Vista Magica
Il primo passo dellApprendista diligente consiste
nellappurare cosa sia la materia del suo studio e
come essa si manifesti in questo mondo. Aprendo
locchio della propria mente lo studioso della Vis
in grado di vedere il Flusso cos come luomo
comune in grado di distinguere la notte dal
giorno.
Sistema: Prova Mentale statica per attivare il
potere. In caso di successo il taumaturgo in
grado di vedere la quintessenza e il suo flusso
nella realt.
Controllare il Flusso
Stabilito, compreso e accettato siffatto fluire
lAspirante dovr imparare a gestire il Flusso
allinterno del proprio corpo. Nulla si ottiene
senza disciplina e padronanza completa.
Molteplici sono gli effetti, ma solo una la via, ed
essa conduce alla comprensione. Tutto il resto
apparenza
Sistema: Con la spesa di 1 tratto sangue il
taumaturgo in grado di ridistribuire o anche di
concentrare la propria quintessenza in un punto
del proprio corpo. Laccumulo produce unintensa
luce bianca, e il contatto provoca 1 danno
aggravato.

Incanalare il Flusso
Seguimi ora, Fratello mio, perch presto dovrai
reggerti sulle tue sole gambe. Gioisci, perch
lOpera prossima al compimento. Ora che
conosci la Vis e sei in grado di controllarla dovrai
imparare a manipolarne il Flusso. Rispettala,
perch essa permea tutte le cose e dona forza.
Sistema: Questo potere consente di spostare,
rubare, assorbire o o fare da tramite per il fluire
della quintessenza. (A) Spostare la quintessenza
da un punto allaltro richiede la spesa di 1 tratto
Mentale e una sfida statica con la difficolt
stabilita dal livello del Guanto.
(B) Assorbirla da un focus, una caern o da
qualsiasi altro punto richiede la spesa di 1 tratto
Mentale e una sfida statica con la difficolt
stabilita dal livello del Guanto.
(C) Rubare la Quintessenza a unaltra creatura
comune, soprannaturale o meccanica, richiede una
sfida Mentale con la vittima. Il meccanismo lo
stesso del furto del sangue, ma ci che viene
sottratto parte di ci che rende reale lessere
colpito. I punti sottratti ricaricano la scorta del
taumaturgo e sottraggono temporaneamente
lequivalente in tratti fisici alla vittima
Cavalcare le Vie del Drago
Nellalba dei tempi il Drago tracci le linee della
creazione. Come un abile carpentiere prepar un
impalcatura robusta e segn i luoghi in cui il peso
dellopera avrebbe poggiato. Su quei solchi scorre
il sangue del Mondo, e il Taumaturgo, come ora
tu sei, in grado di vederle, trarne possanza e
cavalcarle come un tempo facevano i grandi
Maestri
Sistema: Il Taumaturgo in grado di spostarsi
istantaneamente da un punto A un punto B
spendendo un tratto Quintessenza (o sangue
quindi) e vincendo una sfida statica con difficolt
dettata dal livello del Guanto. La condizione
necessaria che i due punti si trovino lungo le
Ley Lines.
Tempesta di Vis
Il Maestro non ha nulla da temere da alcun
nemico, perch la Vis il suo scudo e la sua
spada. Comanda, ed essa li spazzer via senza
lasciarne traccia. Nemmeno nei cieli
Sistema: Il Taumaturgo spende da 1 a 3 tratti
Quintessenza per causare da 1 a 3 ferite aggravate
in un area del raggio di 20 metri lontana fino a 50.
Chiunque si trovi nellarea deve affrontare una
sfida Fisica contro i tratti Mentali del Taumaturgo.
La tempesta va avanti fino a che non viene
interrotta infliggendo ogni round successivo 1
ferita aggravata a chiunque si trovi al suo interno.

17

Italia Sub Tenebra - Fedi


Oscure
Riflettendo il periodo di caos spirituale
iniziato con il Consiglio di Nicea dal VI
secolo un numero impressionante di eresie
inizi a venire praticato dai Cainiti, sia per
desiderio di potere che per la disperata
necessit di aggrapparsi ad una flebile
speranza di redenzione nella nostra tenebrosa
condizione. Anche coloro che, come me,
continuavano a onorare i vecchi dei si resero
partecipi di questo cambiamento.
Generalmente queste eresie non erano altro
che minuscoli culti della personalit, in altri
casi erano seguite da una o due coterie. Con
lavvento della Camarilla e del Sabbat e la
pressione dei Caesar indipendenti buona parte
di questi gruppi scismatici fin nelloblio o si
integr nelle correnti maggiori di pensiero di
sette e clan ma probabile che ad oggi
qualcuno sopravviva celato agli occhi di
Arconti e Inquisitori.
Gli Escatologi di Cappadocius erano una
fazione in seno alla Congregazione Divinista
composta essenzialmente da Cappadociani:
essi avevano una visione maggiormente
cristologia rispetto al resto dellEresia Cainita
e dichiaravano di discendere sia da Cristo che
da Caino. Per loro lofferta ai mortali della
propria vitae era un sacramento e gli
Escatologi pi fanatici dichiaravano di essere
gli unici veri cristiani mentre il resto della
Congregazione Divinista sarebbe stata
condannata per la sua blasfemia. Il gruppo
principale era celato nella scuola medica di
Salerno ed aveva rapporti pi o meno regolari
con i Brujah bizantini. Con la purga Giovanni
gli Escatologi parvero scomparire ma sospetto
che membri dellinfame famiglia Della
Puttanesca presso Salerno ne abbiano
ereditato e deformato il credo.
I Seguaci di Lazzaro o Lazzariti, erano
Cappadociani, Lamie o necromanti associati
che credevano nella saggezza e nella divinit
di Lazarus, progenie ribelle di Cappadocius, e
studiavano i segreti della vita e della morte
nella speranza di emularlo. Sebbene il gruppo
fosse senza un centro fisso almeno una coterie
aveva trovato rifugio a Genova.
I riti maggiori del culto erano concentrati nel

tentativo di riportare in vita i morti (o


perlomeno una parvenza di vita) attraverso lo
studio di testi funerari e imbalsamazione,
medicina, metempsicosi e via discorrendo.
Essi reputavano che vi fosse un modo per i
Cainiti di rinascere purificati e immacolati,
perfetti nellanima e nel corpo e sospettavano
che Lazarus stesso si fosse avvicinato a tale
stato. Alcuni arrivavano a pensare che
Lazarus, tanatologo ebreo Abbracciato nel I
secolo d.C. fosse luomo resuscitato da Ges
e che su di se vi fosse il favore divino
rinnegato da Cappadocius a causa della sua
brama di divinit. Reputati un gruppo eretico
da Costancia, alta sacerdotessa di Erciyes
progenie di Japhet e sire di Ambrogino i
Lazzariti accettavano tra le loro scarne fila gli
Infitiores isolandosi cos dal clan principale.
La loro secolare inimicizia con i Giovanni li
rese tra i primi bersagli della purga.
La Chiesa della Maddalena Nera era
letteralmente uneresia nelleresia. Nato a
Marsiglia, questo culto era in realt un fronte
per un gruppo di Setiti che arriv a staccarsi
dal credo principale nel perseguimento della
sua opera di corruzione. Mescolando
liberamente concetti filosofici socratici,
tradizioni pagane e dottrina cristiana i
Maddaleniti identificavano Iside, Maria
Maddalena e la Sophia greca come una unica
figura. I monasteri maddaleniti celavano
templi votati alla prostituzione sacra dove
venivano celebrati sanguinari rituali di
castrazione e cannibalismo reminiscenti quelli
di Cibele e Attis: troppo palese per sfuggire
allocchio vigile dellInquisizione Ombra. La
Chiesa della Maddalena Nera segu quasi il
fato della Congregazione Divinista: solo nel
1600 il culto riapparve come Priorato della
Maddalena Nera mentre nel 1700 sorse la
Sorellanza delle Maddalene Oscure, una
piccola coterie scismatica.
I Lupetti di Gubbio sorsero in seguito
allopera di Fr Bernardo, un Gangrel che
reputava lAbbraccio la punizione per i suoi
peccati, disperando di potersi redimere sino al
suo incontro con il lupo di Gubbio. Adattando
la Regola francescana alla sua condizione
cainita (povert, non violenza, obbedienza
allOrdine e divieto di nutrirsi di vitae umana)
Fr Bernardo incontr la Morte Ultima
18

quando due compagni di clan, desiderando


mettere alla prova la sua fede, lo fecero a
pezzi. Le sue ceneri vennero raccolte dai suoi
seguaci (molti di essi Gangrel, Nosferatu con
una qualche presenza Malkavian) e resi
reliquia. I Lupetti, maschie e femmine, non
portavano armi, non accampavano diritti su
alcun dominio e vestivano con un semplice
abito grigio:occupavano insieme rifugi isolati
nutrendosi solo di ratti e bestiame, rasandosi i
capelli ogni notte come penitenza e
attendendo messa quando possibile. Onde
evitare di esaurire le risorse del territorio e
rischiare di cadere in tentazione i Lupetti si
muovevano in gruppi al massimo di tre fedeli.
In queste notti i Lupetti sono diminuiti di
numero a causa della caccia feroce del Sabbat
che disprezza questo gruppo con invidiabile
passione ma sono ancora presenti allinterno
dello Stato Vaticano. Inoltre essi sono
generalmente accettati nei domini
indipendenti.
I Grigori sono uno stormo nomade composto
esclusivamente da Gargoyle, a tutti gli effetti
un temibile culto apocalittico. Questi schiavi
dei Tremere in fuga si credono angeli caduti
che hanno il compito di redimersi agli occhi
dellOnnipotente. Nucleo del culto un
consiglio di sette Gargoyle: questi si credono i
sette angeli degli ultimi giorni che
romperanno i sigilli e porteranno allUomo il
ritorno del Cristo. I Grigori cacciano gli altri
clan, reputati progenie di Satana, e attendono
la guerra finale chiamata Gehenna. La
diablerie, come elemento di corruzione
dellanima, fermamente condannata dal loro
capo Ferox che pone a Morte Ultima i seguaci
che osano trasgredire.
Le Grazie sono parte di un culto pagano con
sede nel nascosto Aphrodisium di Ancona ed
includono esclusivamente mortali e Cainite di
sesso femminile. Seguaci di Valentina della
Torchia e del Sentiero delle Volutt le Grazie,
usando come testo le Liriche di Aconia
Messalina, perseguono lobiettivo di educare
sulle necessit e sul loro soddisfacimento
senza remore. Esse fanno riferimento alle
figure di Artemide degli Efesini, di Ishtar e di
Maria Maddalena. Le Grazie celebrano la
maggiore festivit afrodisiaca in Europa,
unorgia che dura unintera settimana. Il

gruppo cerca di danneggiare la chiesa


cattolica in Ancona.
LOrdine di San Pantaleimone venne creato
nel monastero veneziano dello stesso nome al
servizio di Narsete. Lordine era composto da
duemila monaci sotto Giuramento di Sangue
che custodivano, si narra, delloriginale
Euagetaematikon e dellancora pi blasfemo
Vangelo di Simone. Con la Morte Ultima di
Narsete e la presa Giovanni di Venezia
lordine fu quasi completamente spazzato via.
In queste notti solo qualche decina di monaci
sopravvive, alcuni ancora sotto il Vinculum
che li lega a qualche aspirante eresiarca
mentre i rimanenti sono divenuti abilissimi
cacciatori che si nutrono dei Fratelli catturati
ed imprigionati.
I Simoniaci sono una eresia cos celata che
metto in dubbio persino la sua stessa esistenza
ed il suo mero accenno pu condurre a Morte
Ultima. Secondo il leggendario Vangelo di
Simone (di quale Simone si tratti accesa
discussione) langelo che apparve innanzi a
Maria era Caino stesso che la Abbracci
concependo un figlio. Ges gett Shaitan in
torpore nel deserto, bevve la magia dal collo
mozzato di Giovanni Battista nella corte di
Erode e comp miracoli nella Seconda Enoch
con il sangue di Caino nelle vene. Cos
possente era Ges che anche con il tradimento
e lAmarathus da parte dei suoi tredici
discepoli sopravvisse a tre giorni di
crocifissione sotto il sole e sorse dal torpore la
terza notte per camminare ancora sulla terra e
uccidere gli indegni. LUltimo Giorno
liberer gli Antidiluviani e pastegger assieme
a Caino con i discendenti dei suoi traditori.
I Mangiapeccati sono una bizzarra ed
inquietante setta la cui esistenza stata
cancellata da tutti i libri dei Cainiti che
sperano cos, scioccamente, di aver debellato
la minaccia che rappresenta. Nata dai deliri di
un folle Salubri la coterie principale dei
Mangiapeccati venne sterminata da una
coalizione di clan nel primo secolo a.C. ed a
oggi solo uno o due membri forse sono attivi.
I Mangiapeccati abbandonano ogni possibilit
di raggiungere la sospirata Golconda per il
benessere altrui e si assumono le colpe di chi
sta per finire nelle fauci della Bestia. Le
potenziali vittime vengono osservate dai
19

Mangiapeccati per anni o decenni, messe alla


prova mentre si tenta celatamente di far
riemergere in loro lumanit perduta. Se tutto
ci non ha successo le vittime vengono
catturate e soggette ad un test finale per
valutare se vi sia o meno speranza attraverso
una serie di imposte scelte morali. Se anche
questa prova fallisce essi commettono un
Amaranthus rituale sugli irredenti. Quando un
Mangiapeccati sente che la Bestia lo sta per
sopraffare, generalmente pochi anni dopo
aver raccolto lincarico, sceglie un individuo
dallindubbio valore e lo Abbraccia prima di
farsi diablerizzare. La progenie si prende cos
carico di tutti i peccati dei suoi predecessori e
continua la sua missione.
[Dagli appunti di Demtius, Monitor di Roma]

Italia Sub Tenebra - Garou


Vieni giovane, siediti qui. E una bella sera
per un racconto. Questa la storia del nostro
ruolo nella crescita di questa travagliata
terra, di come sopravvivemmo e persino
prosperammo nei tempi pi bui.
Ti venne gi detto come le sanguisughe si
nutrivano dellUrbe, del suo popolo attraverso
i suoi spesso collusi governanti ma dobbiamo
ammetterlo: anche i Garou frequentavano lo
stesso foro, gli stessi templi e persino lo
stesso Senato. Dopo tutto le leggende
sussurrano di come Roma fu costruita su una
potente caern: una storia poco nota narra di
come inh questi luoghi una ancestrale
alleanza di Trib sconfisse e distrusse durante
una grande battaglia un potente vampiro che
rapiva e si nutriva esclusivamente dei nostri
cuccioli, quando Roma non era altro che un
agglomerato di villaggi sulle sponde del
Tevere.
Eravamo ovunque, ragazzo mio: ricorda che
la Setta della Settima Collina fu una delle
prima grandi caern urbane. La Sibilla Cumana
altro non fu che una potente Theurge, forse
delle Furie Nere; famiglie di schiavi
Masticaossa si nutrirono degli avanzi dei
nobili, combattendo quando possibile contro
le ineguaglianze sociali; i Signori delle
Ombre furono attirati nelle spire della citt
dopo la sconfitta di Annibale; il Casato

dellArtiglio Conquistatore della Trib delle


Zanne Argentee guidava talvolta le legioni
contro le popolazioni barbare e quindi contro i
Fenrir e i Fianna. E quando Roma cadde,
cadde anche lArtiglio Conquistatore: i suoi
membri vennero consumati dallHarano,
rimembrando malinconicamente sino
allultimo i giorni che li avevano visti
consigliare gli imperatori.
Ma furono i Sorveglianti, oggi noti come
Cavalcatori del Ferro, ed i Signori delle
Ombre ad avere una pi duratura rilevanza.
I Sorveglianti, migrazione dopo migrazione,
arrivarono a Roma dalla Cina, attraverso la
Mesopotamia e quindi da Gerusalemme dopo
il 63 d.C. e subito si accorsero chi deteneva il
potere del Senato e nel Castro Pretorio.
Piuttosto che entrare in un conflitto perso in
partenza con le sanguisughe i Sorveglianti si
inserirono tra le intoccabili Vergini Vestali
(che, ricorda, avevano una notevole influenza
sugli Imperatori tanto da spingerli a
concedere grazie) e si celarono tra le legioni
ai confini dellImpero. Essi furono silenziosi e
vittoriosi: affrontarono e sconfissero
momentaneamente Stannum, un ciclopico
Flagello con diciotto dita velenose sorto dalla
mefitica lavorazione del piombo che
appestava lUrbe.
Con la caduta dellImpero i Signori delle
Ombre si trasferirono in Sardegna dove
iniziarono un lungo conflitto con i
succhiasangue locali per il possesso delle
miniere dargento nellentroterra (alcuni
Galliard dichiarano che esista una caern
perduta dedicata a Luna nel mezzo della vena
mineraria) mentre i Sorveglianti si divisero
negli schieramenti della Ruota Dorata, forte
nel Nord Italia, e la Fratellanza del Libro,
presente nel Sud. La Ruota Dorata supportava
lo scambio mercantile approfittando di ogni
nuova idea generata dagli uomini
opponendosi violentemente alla Fratellanza
del Libro, un gruppo di studiosi con stretti
legami con la Chiesa. Allinterno della
Fratellanza del Libro possiamo considerare
forse i Grandi Pazzi, un branco di venti
Garou alchimisti, quasi tutti Ragabash, in
seno alla corte siciliana di Federico II. Fu
per il lavoro del Petrarca a stimolare il
20

passaggio dei Sorveglianti alla loro forma pi moderna attraverso lopera dei cosiddetti
Tetrasomiani: il Theurge e inventore Nicolas Medina, il poeta Galliard Merlino Rufillo e Vittoria
Zuccaio, Ahroun e traduttrice di testi greci svilupparono ed estesero una filosofia umanistica, con
un discreto debito verso il misticismo di Empedocle, che dava nuove e definite responsabilit ai
Garou. Gradualmente i Tetrasomiani convertirono alla loro visione il resto della Trib, anche grazie
allargento ottenuto dai Signori delle Ombre sardi in cambio di supporto politico e militare.
Ma la prima met del 1800 vide la resurrezione di un antico nemico: risvegliato dallinquinamento
londinese Stannum torn a Roma con una schiera di Flagelli subordinati. Ad opporsi a lui lo
attendevano venti anziani Tetrasomiani, il cuore della fazione, ed una manciata di athros, e forse un
branco di cliath arrivati per caso. Dopo tre giorni di conflitto Stannum cadde portando con se il suo
assassino, Elia Tarocco (che il suo nome sia per sempre cantato). Con la distruzione della guida dei
Tetrasomiani la nuova fazione dei Corridori del Ferro assunsero il ruolo predominante allinterno
della Trib.

21

Italia Sub Tenebra - Tzimisce


Gli Tzimisce sono estremamente rari in Italia,
la loro esistenza annebbiata da chiacchiere da
Elysium e spaventose leggende alle quali
pochi vogliono credere. Anche il Sabbat
locale ne contiene poco pi solo di una
manciata, Diavoli giunti sulla penisola per
caso, in ambasciata da parte dei loro Sire, o
mossi da un irrefrenabile desiderio di
cambiamento. Alcuni Tzimisce che fuggirono
dai territori bizantini dopo la caduta di
Costantinopoli sono tuttora presenti sul
territorio, come alcuni servitori del Dracone
cipriota votati alla difesa del Patrimonium
Michaeli: pochissimi e invisibili ai pi gli
Tzimisce locali preferiscono non lasciarsi
coinvolgere nello scontro tra le sette,
impegnandosi nei loro scopi personali.
Alexej, Servo del Divoratore di Anime
Tzimisce, V Generazione
Vi sono storie troppo orribili anche per i
mostri tra i mostri da sopportare. Leggende
che parlano di una Enoch spiritica, di una
potentissima setta di anziani Cainiti, di una
spedizione nellUmbra e del ritorno del
viaggiatore con una malattia aliena, contratta
da una delle creature cangianti di quel mondo.
Storie, naturalmente, ma Alexej ricorda, o
crede di ricordare, la verit. Ultimo
sopravvissuto della Progenie di Andaleon, in
fuga per secoli dai Crociati Ombra della Vera
Mano Nera egli riuscito a diffondere il
Verbo del Divoratore di Anime e la sua
oscura benedizione con generosit. Sia a chi li
desiderava sia a chi li aborriva. Il suo culto
divenne vasto e i suoi esperimenti sempre pi
blasfemi: improbabili incroci di Cainita e
Lupino, il tentativo di far generare figli ad un
Fratello, infezioni di massa di un particolare
tipo di Vicissitudine. Tra i pochi Diavoli a
dare supporto alle parole di Corazon Alexej
venne additato come traditore dal suo clan e
considerato un alleato dai Fondatori.
Celandosi al neonato Sabbat e ottenendo
discreta ospitalit nella Camarilla, protetto da
Conciliatori e Arconti, Alexej si stabil
segretamente nei pressi di Bologna ove,
ispirato dal movimento intellettuale della

citt, si gett con rinnovato vigore nelle sue


blasfeme sperimentazioni, disinteressato degli
eventi politici attorno a lui. Negli ultimi anni
linteresse di Alexej si spostato verso
argomenti pi diafani: egli sa e percepisce che
le Linee del Drago italiane sono in qualche
modo intaccate dalla potenza del Divoratore
ed ha inviato i suoi agenti a scavare nella
storia locale per saperne di pi. Ci che ha
ottenuto sinora sono frammenti spesso
contraddittori di un piano vasto e complesso
di cui intende far parte come protagonista.
Forse come nuovo Messia di una
innominabile entit.
Landolfo II di Capua
Nagloper, VII Generazione
Pochi sono i personaggi storici che entrano
prepotentemente nella Notte. Landolfo II
uno di questi individui i cui atti scellerati
giungeranno ad ispirare nuove forme di male
negli altri Monorchide sesto duca di Capua ,
sanguinario principe longobardo Landolfo II
venne condannato nell875 alla scomunica per
le sue pratiche negromantiche. Quattro anni
dopo egli si fece Abbracciare da uno Tzimisce
africano fingendo la sua morte. Preferendo
linvisibilit al rischio di infastidire i potenti
abitanti di Castel dOmbro Landolfo II si
isol nel castello di Calot Enbolot ottenendo
rimarchevoli risultati nel suo percorso
koldunico, una vera rarit per un Nagloper. A
male pena si accorse della Rivolta Anarchica
anche quando gli giunsero le voci dellassalto
di Graziano: in cambio del supporto nella
conquista delle influenze in Sicilia lo
Tzimisce trov la protezione dei Giovanni. In
queste notti Landolfo II una silenziosa
sentinella dei movimenti dei Lasombra per i
suoi patroni, un crudele tiranno che nulla ha
da invidiare ai suoi consanguinei nei Carpazi
con conoscenze indubbiamente preziose sui
misteriosi Fratelli del Regno dEbano.

22

Constratus il Burattinaio
Tzimisce, Nona Generazione
Il Sabbat italiano diviso, frammentato: i
branchi nomadi passano settimane o persino
mesi senza incontrarsi e compiere la
Vaulderie che mantiene salda e integra la
setta. Una simile situazione porta
inevitabilmente alleresia, alla collusione con
la Camarilla o peggio ancora allinfernalismo.
Constratus fa in modo che ci non avvenga. Il
suo nome sussurrato con giusto rispetto e
con reverenziale timore. La storia mortale di
Constratus ammantata nel mistero pi fitto,
come ben si adegua ad un Cainita di tanta
antichit e prestigio. Quale Sabbat oserebbe
comunque interessarsi alle vicende di un
Inquisitore prima dellAbbraccio?
Pochi sono i brandelli che i membri anziani
del Sabbat sono riusciti ad ottenere sullUnto
di Caino, generalmente prima che la giustizia
calasse come una Spada su di loro. Molti
sospettano che lInquisitore sia nato da una
famiglia rumena di contadini, allalba del
tredicesimo secolo e che in qualche modo,
probabilmente per la sua intelligenza non
comune e la sua fredda logica, abbia attirato
lattenzione di uno dei crudeli signori
Tzimisce impegnati nella Guerra dei Principi.
Un neonato portante il medesimo nome venne
visto durante alcuni assalti contro Ceoris e,
alcuni anni dopo, un suo omonimo era noto
comandare un nutrito gruppo di Furori in
Austria. Ma la prima apparizione confermata
di Constratus avvenne solo nel 1394, durante
lassalto di Lugoj Spezzasangue alla fortezza
del Pi Antico. Fu allora che Constratus
bevve il sangue di un dio dal polso di Lugoj e
attraverso quellesperienza estatica e mistica
egli perse ogni impurit umana. Nei decenni e
secoli che seguirono Constratus evit ogni
coinvolgimento con la politica del Sabbat,
reputandola non necessaria ai suoi scopi
segreti: egli sapeva che il Sabbat necessitava
di mutare perennemente per non fossilizzarsi
ed un elemento utile a questo continuo
divenire era la presenza di sette eretiche
allinterno della Spada. Era dunque necessario
colpire le eresie pi deboli e distruggerle: le
eresie pi forti sarebbero divenute i semi di
nuovi pensieri e correnti politiche.
In vita umile figlio di contadini, sebbene

pochissimi potrebbero anche solo sospettarlo,


Constratus acculturato, raffinato, quieto,
solerte e metodico: agisce solo quando ha
raccolto informazioni a sufficienza e non un
attimo prima ma quando si muove la sua
mano ferma ed implacabile. Anche quando
purifica con la fiamma e con il sole coloro che
hanno fallito nel servire la Spada di Caino lo
fa con gentilezza, quasi con delicatezza, il che
rende ancora pi inquietanti i suoi spietati atti.
Per abbattere gli infami infernalisti egli
sceso a patti segreti con Caesar indipendenti,
Principi della Camarilla, Giovanni e Setiti: la
minaccia dei servitori dellabisso maggiore
di qualunque differenza ideologica o di
sangue.
Nel cuore morto di Constratus vi spazio per
lamore, deviato e perverso amore: egli
innamorato della gracile figura di Valeria
Massimo ed aspira a renderla parte di un
capolavoro di carne in agonia, sua suprema
testimonianza di dedizione.
Constratus non mosso da ambizioni di
politiche di sorta, egli non desidera n ricerca
il potere politico come fine a se stesso ma
comprende altres che necessario unire le
varie fazioni del Sabbat, divise da ostilit, per
arrestare la Camarilla prima del suo definitivo
insediamento: se per raggiungere questo
nobile obiettivo Veri Sabbat turbolenti
devono essere tentati a commettere atti contro
la Spada e quindi fatalmente giudicati dal
Burattinaio cos sia.

23

Italia Sub Tenebra - La


Caccia Selvaggia
Quando i Cainiti italiani pensano ai nomadi il
loro pensiero va spesso a straccioni, autarchici
che hanno rifiutato clan e setta in favore di
una illusoria libert della strada, privi di
rifugio e di alleati alla merc degli
innumerevoli pericoli che si celano al di fuori
delle citt. Ma cos non per tutti poich
alcuni conoscono la verit.
Sin dal sedicesimo secolo un gruppo di
nomadi percorre strade ormai svanite,
soggiornando presso crocicchi dimenticati,
spesso lontano dagli altri Fratelli.
Silenziosamente la Caccia Selvaggia di
Arlecchino si muove per le montagne,
eliminando i testimoni del suo passaggio o
risparmiandoli a seconda di qualche
sconosciuto allineamento astrale.
La Caccia Selvaggia nell'immaginario dei
Fratelli pi anziani un masnada eterea,
spettrale che si muove tra le nebbie di antiche
foreste su cavalli morti seguita da una muta di
cani dagli occhi rossi. Uniformi lacere di vari
eserciti vestono i corpi emaciati, mani
cadaveriche che stringono vecchie lame e
fucili obsoleti, gli occhi vuoti perennemente
alla ricerca di qualcosa che non sangue, non
solo sangue.
Le origini della Caccia si perdono nel tempo:
la sua fondazione pare legata ad un potente
anziano: per alcuni si collega alla figura
mitica di Herlequin, demone gigante che
guidava per le vie cortei composti da cavalieri
neri che sputavano fuoco, nani trasportati su
barelle, uomini e donne torturati da diavoli
neri e schiere di morti che piangevano per i
loro peccati o Hellequin, un essere che
guidava una cavalleria spettrale attraverso il
cielo notturno. Per altri Herlequin altro non
era che una tarda versione di Herla King, o
Hlle Knig, re dell'inferno, incarnazione di
Wotan alla guida di una "masnada infernale"
di anime e insegue belve ululanti nelle notti di
tempesta. Oppure egli il rapitore di bambini
erlking, derivato dal danese "re degli elfi"
ellerkonge o Erlenknig, descritto da Goethe
e messo in musica da Schubert. Ben prima
della nascita della commedia dell'arte Dante
immortal il demone Alichino nella quinta

bolgia del suo Inferno. La stessa maschera


seicentesca evoca in maniera abbastanza
palese il ghigno nero del demonio
presentando il resto di un corno perso dal
diavolo nel suo aspetto pi umanizzato.
Probabilmente tutte le ipotesi hanno elementi
veritieri, o forse nessuna di esse. Di certo,
negli ultimi decenni, non v' capo alla guida
della Caccia che pur tuttavia si muove lungo
il suo percorso.
I pochissimi geomanti e negromanti che
hanno osato seguire le tracce storiche della
Caccia hanno scoperto che essa si muove
lungo le vie del Drago, fermandosi presso le
congiunzioni di potere. Per alcuni essi non
esistono, o sono demoni o fantasmi. Ma la
realt altra.
La Caccia composta unicamente da soldati
che hanno fallito nel proprio compito:
ammutinati, traditori, disertori. Non importa
quale sia il loro crimine, se la loro sia colpa o
dolo: lAbbraccio l'unica punizione, che
nega ogni possibilit di espiazione. La Caccia
non segue setta sebbene alcuni possano
dichiarare che essa stessa sia una setta in
modo grottesco. Di certo possibile
richiedere il suo servigio (quanti sciocchi alla
ricerca di una impossibile vendetta hanno
osato tanto?) se si conoscono i luoghi di
passaggio ed i giusti rituali di supplica, ma il
prezzo da pagare sempre alto e raramente
compreso appieno...

Italia Sub Tenebra - Della


Congregazione Divinista
La piaga che avrebbe sconvolto la nostra
razza venne rivelata nella sua putrescenza
nella seconda met del VIII secolo, quando
ci che apparve come un culto di adoratori del
diavolo ad Ostia non si rivel come un gruppo
di ghoul per troppo tempo privi del domitor,
un eretico Lasombra.
Un tempo presente a Roma, Pisa, Milano,
Genova e Napoli ci che rimane dellEresia
Cainita, o pi propriamente della
Congregazione Divinista, qualche coterie
celata agli occhi dei Fratelli, operante nel pi
cauto anonimato. Ma indiscutibile come
alcuni dogmi della Congregazione siano
penetrati, alterati, in alcuni Sentieri della
24

Spada di Caino e nei suoi stessi sanguinari


riti. Base comune ma soggetta ad
interpretazione personale dellEresia era
lEuagetaematikon o Libro del Sangue
Scintillante del prete pazzo Procopio, testo
del quale possiedo una copia in buone
condizioni sopravvissuta miracolosamente ai
roghi ordinati da Michele, feroce nemico
delleresia. Essenzialmente una rielaborazione
dello Gnosticismo, del Manicheismo e del
Catarismo la Congregazione Divinista
reputava il trentesimo eone Iadalbaoth,
emanazione pi lontana da Dio, creatore della
materia corrotta in contrapposizione alla
purezza immacolata dello spirito.
Punto centrale dellEuagetaematikon, a parte
una interpretazione a dir poco dubbia della
Genesi, era la profezia dellavvento del Terzo
Caino nel 1206, la sua presenza nel mondo
per trentatr anni, la redenzione della Sophia
attraverso il sangue ed il concludersi dei
giorni finali. Gli umani, secondo la dottrina,
dovevano amare, riverire, nascondere e
servire la progenie di Caino. Inquietanti,
grotteschi riti come la Comunione di Sangue
sovvertivano il significato del cattolicesimo in
modo blasfemo.
Se lEresia veniva gestita nel Sud Italia da
Lasombra siracusani il vero fulcro della setta
era il Seggio di Nod, occupato per decenni in
dal temutissimo Narsete di Venezia: solo la
caduta di Costantinopoli, supportata o forse
orchestrata dal doge Cainita, gett nel caos la
Curia Cremisi. Dopo aver sostituito Narsete
con Nikita di Sredtz (che scomparve
misteriosamente poco dopo dopo la sua
elezione ad Arcivescovo di Nod, sebbene voci
lo abbiano voluto nascosto in un monastero
Obertus, prigioniero di Lord Jurgen o persino
come cavia di Myca Vykos) la Curia inizi
lentamente e inesorabilmente a disintegrarsi:
le divisioni tra i membri pi importanti
portarono a feroci lotte intestine, intere
congreghe vennero scoperte e date al rogo o
conclusero le loro notti sulla punta di una
picca. Una fine quanto mai adeguata.

Italia Sub Tenebra - La Faida


delle Ombre
Per i Cainiti pi giovani e per quelli pi
distanti dalle minuzie del protocollo e dalla
distorta ottica di onore dei Fratelli italiani la
Faida delle Ombre solo un residuo vetusto
di tempi meno civilizzati: per chi sente nel
suo cuore morto che le antiche leggi del Sire
del Sire del Sire sono lunico baluardo contro
lanarchia e la Bestia la Faida delle Ombre
considerata sacra.
Nato durante il regno di Camillo il diritto
della Faida delle Ombre, pur impugnato ben
poche volte e sempre con la massima gravit,
divenne il principale caso giuridico di studio,
revisione ed interpretazione da parte dei vari
Patres e Caesar dei domini italici attraverso i
secoli, sino ad assumere la forma attuale che
si differenzia ben poco dalla sua versione
originaria: un chiaro esempio della fedelt
alle tradizioni.
Dichiarare una Faida delle Ombre divenuto
quindi il pi temuto diritto di un Pater che,
assumendo in se tutto il potere conferitogli dal
proprio casato pone la sua famiglia in
battaglia all'ultimo sangue senza possibilit di
ritirata o quartiere.
Per dare il via ad una Faida delle Ombre un
Pater deve dichiarare ad i Fratelli della citt
riuniti il suo intento in modo chiaro ed
inequivocabile. La formulazione della Faida
viene considerato l'atto pi importante che un
Pater pu compiere e quindi una
dichiarazione male espressa, pur legalmente
valida, porter a decenni di ilarit da parte dei
membri delle altre Casate mentre una
orazione degna di tal nome diverr lezione da
imparare a memoria per i Neonati.
Passate trenta notti dalla dichiarazione,
trascorse in astinenza e meditazione, il Pater
deve ratificare la sua decisione innanzi ad un
consiglio dei Patres od essa cadr nel nulla,
portando vergogna sul malcapitato e sulla sua
Famiglia. Solo nel caso di Morte Ultima del
Cainita durante questo periodo la decisione
decade automaticamente e senza disonore: un
mero cambio di ruolo non sufficiente a
salvare la dignitas. Questa lunica occasione
per chi desidera evitare un tale e prolungato
massacro di assassinare o spingere al suicidio
25

il Pater.
La Faida non pu essere in alcun modo
ritirata: anche solo proporre un tale atto
disonorerebbe la memoria di coloro che
caddero e potrebbe strappare ai membri del
casato colpevole di tale inconcepibile
mancanza anche i diritti della cittadinanza.
Semplicemente un membro di una casata che
ha dichiarato la Faida pu distruggere in
qualunque momento, sia di apparente pace
che di attivo conflitto, il membro di una
casata che ha subito tale Faida, sino a che le
tradizioni della Masquerade e dell'Elysium
rimangono inviolate. Indipendentemente dalle
alleanze e dalle situazioni, dai ruoli e dalle
amicizie per un Orsini potr distruggere un
Colonna, e viceversa nel caso di una
controdichiarazione, in qualunque momento
ed in qualunque modo -sia esso duello o
imboscata- senza temere ripercussioni dirette
da parte del Caesar Urbis o da qualunque altro
titolato.
Anche i Caesar innovatori, una rarit, che
salendo al potere dichiarano non pi valide
alcune antiche tradizioni non osano mettere
mano ad un elemento che mantiene un
equilibrio di potere tra i casati cittadini.

Italia Sub Tenebra - Il


Carnevale delle Anime
I Cainiti italiani amano le maschere come
metafora della loro esistenza e come
strumento dei loro intrighi. Abili artigiani
vengono Abbracciati dagli smaniosi Toreador,
i Malkavian vengono divorati dalla loro
ossessione, i Nosferatu celano le loro fattezze
con simulacri ancora pi orribili del loro
aspetto, i Ventrue mostrano con orgoglio le
loro preziosissime collezioni, i Lasombra
indossano grottesche maschere del teatro
greco innanzi a coloro sui quali stanno per
commettere Amaranthus e le opere degli
Tzimisce, create con ossa e pelle di bambini,
vengono pagate a carissimo prezzo. In alcuni
domini i Primogeniti si riuniscono, almeno in
alcune occasioni, indossando maschere
rappresentanti il proprio clan. Maschere doro
e davorio vengono passate da Sire a progenie
al momento del rilascio, maschere di rari

legni di Libia e dAsia vengono poste sui


Cainiti in torpore nei loro loculi.
Nulla rappresenta meglio questa passione
come il Carnevale delle Anime che perdura,
pur diluito in forma e sostanza, da secoli.
Sorto nel 1400 in contemporanea e come
specchio deformante del Carnevale Romano
(sebbene le varianti locali fossero numerose),
quello delle Anime consisteva in una
colossale festa della durata di otto notti, che si
concludeva la notte del Marted Grasso, con
lavvento della Quaresima. Limportanza
della festa per i Fratelli veniva accresciuta dal
fatto che solo durante questo breve periodo
era consentita a trasgressione di rigide
disposizioni in materia di ordine pubblico, in
gran parte basate su codici religiosi. Le ferree
leggi che il Caesar o lArcivescovo erano
fermi a far rispettare nel resto dellanno
durante il Carnevale venivano talvolta
sorvolate.
Per tutto il periodo del Carnevale delle Anime
era permesso ai vampiri di celare i propri
lineamenti con maschere rappresentanti Patres
e Ducti, anche in presenza di altri Fratelli, e
persino indossare i simboli araldici
appartenenti ad altri clan o Casate: un atto che
in altri momenti sarebbe costato la Morte
Ultima per mano della fazione oltraggiata.
Per dieci notti era vietato lo spargimento di
sangue tra Fratelli, persino nel caso della
Faida delle Ombre. E se ogni rapporto tra i
membri delle sette continuava ad essere
ufficialmente proibito in realt per questo
breve periodo si concedeva un guinzaglio pi
lungo, sempre rimarcando che i segreti della
propria fazione tali dovevano rimanere.
Alcuni Neonati approfittavano per consumare
le proprie passioni per poche notti persino con
membri di citt nemiche, prima di dover
tornare nellusuale teatrino di ruoli, alleanze
ed inimicizie in attesa del nuovo Carnevale.
Letali avversari giocavano a scacchi sui
portici di antiche dimore, discorrendo
amabilmente del loro profondissimo odio
permettendosi talvolta di complimentarsi
reciprocamente per colpi politici ben sferrati.
Ancillae approfittatrici si incontravano con le
controparti di opposte Casate per stipulare
patti che avrebbero raggiunto maturazione
solo dopo decenni o secoli.
26

Durante il Carnevale delle Anime ci si poteva


prendere alcune libert, anche verso gli
Anziani che in altri periodi dellanno
sarebbero costate il torpore, o peggio. E
bench anche il Carnevale fosse strettamente
regolamentato, non era raro che qualcuno si
lasciasse andare ad eccessi di ogni sorta: le
cronache di ogni epoca ricordavano come il
Flagello, lInquisitore o lo Sceriffo fossero
particolarmente impegnati durante quel
periodo e come il numero di Cainiti distrutti
aumentasse in maniera notevole. Molto
spesso i Cainiti che trovavano la Morte
Ultima durante il Carnevale erano coloro che,
ebbri della loro potenza e della loro natura
lasciata andare senza alcun controllo, si
trovavano a disturbare un Vescovo o
minacciare la Masquerade, e molto spesso la
loro fine era semplicemente lesecuzione di
una sentenza.
La stessa attitudine ostile verso gli stranieri
non appartenenti ad altri casati veniva in
qualche modo lenita, sebbene non fosse di
certo sicuro per loro pernottare in citt ostili
senza potenti alleati che potessero difenderli
dalle crudelt. Nelle primissime ore dopo il
tramonto era uso per i Fratelli unirsi tra le vie
gremite ai mortali, approfittando del caos e
delle maschere per gozzovigliare con il
minimo rischio di essere scoperti (alcuni
storici dichiarano che il termine Masquerade
derivi proprio da questa abitudine). Distanti
dai festeggiamenti dei mortali i divertimenti
pi sanguinari dei Fratelli ricevevano
assicurazione di occultamento nei rifugi di
campagna: ogni notte un Casato , offriva
ospitalit e sollazzi a tutti gli altri.
La mancanza di intrattenimenti soddisfacenti
portava il Casato colpevole a perdere status
innanzi agli occhi delle altre famiglie e nel
peggiore dei casi poteva portare ad un
violento cambio di alleanze. Tra i giuochi
sanguigni si annoveravano le tauromachie, i
tornei di Fratelli a cavallo consistenti nel
colpire un bersaglio rotante (rappresentante in
alcuni casi un lupo) oppure infilzare un anello
con una lancia, i giuochi ignei (gare di
coraggio, autocontrollo ed abilit nel
destreggiarsi con il fuoco che si sarebbero
sviluppati poi nelle Danze del Sabbat), gli
scontri gladiatorii tra ghoul. In particolar

modo la corsa dei Barberi veniva considerata


un avvenimento ludico di massima rilevanza:
i cavalli venivano allevati con suprema cura
dal Sicarius di ciascuna Famiglia e, alla
vigilia della gara, nutriti con il sangue del
Pater. Il risultato era in genere spettacolare. Il
Casato vincitore aveva la possibilit di porre
una supplica al Caesar che, quasi sempre,
accordava al Pater la richiesta mentre il
Sicarius riceveva una corona dalloro. Il
sangue copiosamente offerto agli ospiti in
queste occasioni proveniva dai condannati a
morte la cui esecuzione durante il Carnevale
veniva vista come una ulteriore attrazione, e
considerato una vera leccornia nonch infuso
di doti mistiche. Si arrivava cos allatto finale
del Carnevale delle Anime, altrimenti
conosciuto come La Notte di Carnalia: il
Pater del Casato ospite indiceva una finale
festa in maschera, invitando ignari mortali
allevento, spesso mendicanti o prostitute, che
a met della serata, talvolta nellintimit
talvolta durante deliranti orge, scoprivano con
orrore quale fosse il proprio destino.
Una grande affluenza di stranieri ha da
sempre, durante i secoli, contraddistinto la
Notte di Carnalia. Un lasciapassare veniva
consegnato una volta mostrato linvito alla
festa, che tradizionalmente tutti, compresi i
cittadini dovevano recare seco. Tale invito, in
forma di giocosa poesia, era, ed attualmente
in voga sin da quando nella met del 1700, un
anonimo Fratello romano cosparse di
centinaia di queste copie gli Elysium, nei
mesi precedenti al Grande Evento.
A poche ore dallalba si concludeva il
festeggiamento con la suggestiva Corsa dei
Moccoletti: in un area spoglia venivano issate
delle pire ove vi erano legati in torpore
criminali colpevoli contro il Dominio e la
setta. I prigionieri venivano nutriti a
sufficienza per destarsi: quando tutti i detenuti
erano coscienti i Neonati si lanciavano verso
le cataste di legni secchi reggendo candele o
lumini e tentando, nel correre, di spengere le
fiammelle altrui. Il primo Fratello a dar fuoco
alle pire veniva acclamato Re o Regina del
Carnevale e riceveva una maschera bifronte in
cartapesta raffigurante il Caesar ed il diavolo
che veniva gettata tra le fiamme mentre i

27

Fratelli tornavano, poco prima dellalba, alle


loro dimore.

Italia Sub Tenebra - Roma


Noctis
Durante la Lunga Notte e la Guerra dei
Principi la Citt Eterna per i Cainiti fu una
tentazione pericolosa oltremisura a causa
delle potenti reliquie che custodiva e per la
Vera Fede che trasudava copiosa dai
pellegrini che, tuttavia, offrivano
inconsapevolmente la loro vitae ai reali,
invisibili, padroni degli alberghi e dei ritrovi.
La Curia Cremisi, cuore della Congregazione
Divinista, aveva inserito ghoul e mortali ad
ogni livello della societ mortale attendendo
pazientemente il momento di prendere il
controllo dell'Urbe: gli agenti di Narsete
allinterno del Laterano spostavano
documenti che ordinavano investigazioni su
Cainiti indiscreti, cercavano materiale arcano
nella
Biblioteca Vaticana, offrivano piacere agli
edonisti e dolore agli ascetici, corrompevano
col denaro, raccoglievano informazioni per
ricatti, sussurravano consigli alle orecchie dei
vescovi con lo scopo ultimo di mantenere il
Silenzio del Sangue ed estendere linfluenza
della Congregazione Divinista. I ghoul eretici,
con lo scopo di creare una Curia nella Curia
ed eleggere un Papa manipolabile, divenivano
relativamente indipendenti per la lontananza
dei loro domitor,
offrendo anonimamente servigi ai Cainiti di
Roma in cambio di Vitae sino a che diversi di
loro non sottostavano pi al Giuramento di
Sangue. Solo lascesa dei Toreador a spese
dei Lasombra in seno allEresia Cainita e gli
intrighi che ne seguivano distraeva la
missione degli infiltrati.
Un conflitto segreto spaccava le viscere della
Roma: il rapporto di tolleranza tra
Cappadociani e Nosferatu romani, entrambi
abitanti nella tenebrosa Citt di Sotto, si
concluse tragicamente con il crollo
dellImpero quando un gruppo di Nosferatu
stranieri riusc nel IX Secolo a depredare le
reliquie lasciate in custodia ai Ladri di
Cadaveri dai loro alleati. I Cappadociani,
infuriati, dichiararono guerra a tutti i
Nosferatu cercando di cacciare i fossori che

da secoli abitavano dalla Citt di Sotto. Nel


1101 il Pater Cappadociano Baldassarre,
tristemente noto per l'insalubre intimit con i
suoi protetti, venne distrutto dal Nosferatu
Zacchaeus con il supporto di Penelope,
progenie violata del Ladro di Cadaveri: con
questo atto il conflitto divenne violento e
numerose furono le vittime da ambo le parti. I
Tremere Massimo, celati agli occhi dei Cainiti
locali con la speranza di impadronirsi dei tomi
occulti nella Citt di Sotto supportarono
questo scontro istigando quando possibile i
contendenti.
La citt era in buona parte nelle mani di pochi
anziani Lasombra rimasti dopo il crollo
dell'Impero e delle loro progenie meno
avventurose, presenti da prima dellavvento
del cristianesimo. Pur essendo Roma il fulcro
del potere spirituale del Clan delle Ombre la
Citt Santa era percepita come una mera
icona, un altare dove riporre le ambizioni dei
Magistri.
Gli Inconnu pur estendendo il loro potere su
tutta lEuropa mantennero Roma come centro
maggiore del loro interesse, simbolo della
gloria perduta. Senza spiegazione alcuna era
possibile per i Cainiti romani intravedere per
un istante figure togate dalle auree maestose
mentre gli anziani della citt ricevevano visite
da parti di Sire a lungo creduti defunti. I
Cainiti tanto curiosi e sciocchi da esplorare i
quartieri in rovina dellUrbe non tornavano ai
loro Rifugi.
Nel mezzo di questa situazione caotica
apparve nel X secolo una figura terribile e
maestosa che avrebbe plasmato la storia di
Roma nei secoli a venire: Costantius.
Come questo Lasombra giunse al potere
ignoto: leggenda vuole che poco pi che
ancilla vide il suo Sire e amante perire per
mano dei Conti di Tuscolo e contro di essi
giur vendetta. Costantius fu molte cose: un
fulgido esempio della Via del Tiranno,
individuo mosso da un distorto senso donore
e nel contempo maestro di menzogne e ricatti,
un Sire orgoglioso e inclemente che seguiva i
suoi discendenti con sfrenato nepotismo e
spietata selezione, un amante focoso di
uomini e donne dingegno, un patrono
generoso ma capace di atti di vendetta
inusitati se deluso in qualche modo. Pur non
28

dotto nellarte la apprezzava come simbolo


del proprio potere, pur subdolo non
disdegnava di partecipare ad azioni belliche in
prima persona, spesso in groppa al suo nero e
fedelissimo stallone Bucefalo. Non si
inginocchi mai innanzi a santi o re, non serv
il clan se non ai suoi termini. Da molti odiato,
da pochi
amato ma da tutti temuto: questo era
Costantius.
Egli si liber dei suoi nemici pi rumorosi
assassinandoli o mandandoli in esilio o dando
loro il ruolo di consigliere di qualche dominio
lontano. Nella corte notturna romana, sotto il
suo sguardo vigile, Ventrue Longobardi, Setiti
Tifonisti, Gangrel Greci, Ravnos Sibariti,
Toreador Caligoleani si davano battaglia per
ottenere il suo favore.
Nosferatu fossori e Cappadociani offrivano la
loro alleanza in cambio di supporto contro il
nemico. Pellegrini della Via Caeli e della Via
Regalis chiedevano ospitalit in cambio di
influenze e favori futuri. Un'era di sangue,
gloria e ricchezza. LEra di Costantius.
Sotto il suo comando i Cainiti di Roma
poterono sognare di ritrovare la gloria di un
tempo: nel 1191, sotto Celestino
III, Costantius us le sue influenze nel senato
mortale per muovere guerra contro Tuscolo i
cui Cainiti erano stati sul punto di dominare
Roma in pi di una occasione. Dei Ventrue
Conti di Tuscolo non rimase traccia alcuna.
Orvieto
cadde per mano di Assamiti mercenari nel
1199, poco dopo Viterbo, Ostia, Latina,
Tivoli, Colonna si assoggettarono nel terrore
di una rappresaglia. I rifugiati in fuga da
Costantinopoli ottennero asilo in cambio del
giuramento di
lealt. Sospettando giustamente un pesante
coinvolgimento dellEresia Cainita nel suo
dominio Costantius form almeno una coterie
per investigare sui movimenti di Narsete a
Roma.
Mentre il Lasombra regnava con pugno di
ferro la citt superna la situazione della Citt
di Sotto mut quando una seconda covata di
Nosferatu venne ad abitare nei sotterranei di
Roma, creature corrotte e selvagge cerca di
qualcosa. Questi pitti come vennero
soprannominati per via dei loro esotici

tatuaggi bluastri e per le scarnificazioni che si


imponevano, crearono un regno tra i domini
dei fossori e quelli dei Cappadociani; segni
mistici tracciati col sangue e teschi ne
tracciavano i limiti e dalle sue profondit
giungevano miasmi mefitici e urla
agghiaccianti. Divisi dalla reciproca sfiducia e
impossibilitati ad avvisare il Caesar
Cappadociani e fossori non
riuscirono a creare un fronte comune contro i
nuovi, mostruosi, invasori. La paranoia
crebbe sino a che i Lebbrosi decisero di non
accettare neanche il contatto con i Nosferatu
di passaggio: ogni comunicazione
strettamente
necessaria avveniva attraverso i numerosi
servitori mendicanti, abitanti comuni delle
viuzze romane. Il dominio del sanguinario
Magister si concluse imprevedibilmente nel
Gioved Santo del 1229 quando un terremoto,
ultimo di una
terribile serie, fece crollare la sua magione
poco prima dellalba, esponendolo
allimpietosa luce diurna. Si narra che la sua
mano, esposta al sole, si strinse come un
maglio come sfida verso il cielo mentre la
carne morta si sfaldava e
bruciava. Lo stesso terremoto scosse
violentemente la tomba del Caesar Camillo
che si dest cos in un nuovo mondo. La
Morte Ultima di Costantius ebbe ripercussioni
terribili: mentre i mortali giungevano in
soccorso sperando di poter estrarre dalle
macerie dei sopravvissuti i Cainiti si
incenerivano. Inorriditi i cittadini divennero
feroce folla e non vi fu pietra della magione di
Costantius che non venne rivoltata, non
servitore che venne risparmiato. Il numero di
dannati scoperti e distrutti ignoto ma la
famiglia del Magister venne quasi interamente
sterminata al pari dei suoi ospiti e degli
ambasciatori sotto il suo tetto. Il Silenzio del
Sangue fu rotto con un urlo. E lInquisizione
ebbe un motivo in pi per prendere quella
forma che avrebbe ottenuto due anni dopo. Se
i cacciatori di streghe giunti sul luogo non
fossero stati sufficienti a danneggiare
irrimediabilmente la corte notturna lanno
seguente il Tevere strarip con rara violenza:
palazzi crollarono sotto il loro stesso peso, i
Cainiti abitanti nella Cloaca Maxima finirono
29

schiacciati, sommersi o gettati in torpore. La


malaria che segu abbass ulteriormente il
numero di Vacche spingendo molti dei potenti
Cainiti allesodo: coloro che rimasero
continuarono ad ordire intrighi in un dominio
senza Caesar in un dominio in rapida
disintegrazione. Roma cadde nel caos: nessun
anziano Lasombra desiderava sedere su un
trono tanto pericoloso ed inizi la corsa per
insediare una pedina manipolabile. I
Nosferatu fossori vennero accusati di aver
indebolito le fondamenta della magione del
Caesar. I Ventrue del Casato Colonna
ambivano a solidificare la propria posizione. I
Cappadociani aspiravano a un Caesar che li
avvantaggiasse sui nemici Nosferatu. I Setiti
approfittavano per gettare zizzania, gli
Assamiti vennero assunti con lo scopo di
eliminare i pretendenti degli avversari. Senza
il giogo di Costantius molti domini si
liberarono dei loro scomodi consiglieri
dichiarando nuovamente la propria
indipendenza. Il precedente pater patriae si
muoveva nel frattempo anonimo, osservando
con orrore ci che era divenuto il suo dominio
in mano ad una religione severa mentre i suoi
discepoli avevano corrotto il significato
originale della Via Desideratio.
Disgustato Camillo chiam a se Peccatori di
buona volont ed inizi i suoi preparativi per
la partenza. Infine un concilio venne indetto
per lelezione di un nuovo Caesar. Le
Malkavian Unmada e Vasantasena giunsero
dalla Toscana portando incomprensibili
profezie; messi di Anicius e Panfilo da
Firenze,ambasciatori di Livia di Ravenna,
Valentina della Torchia di Ancona e di
Henricus Germanus da Siena, inviati di
Montano e Graziano dalla Sicilia, Roberto
DAgostino da Genova e Guilelmo Aliprando
da Venezia giunsero nelle viscere
dellospedale del Santo Spirito portati su
sinistre chiatte dai ghoul dei fossori. La
complessit degli intrighi, i patti infranti, le
empie promesse che avvennero in quelle notti
di conclave furono esempio di rara maestria.
Nel tentativo di mantenere i Cappadociani e i
fossori in guerra i Tremere attentarono alla
vita di Catone Orsini, ghoul dei fossori che
venne salvato da Zacchaeus attraverso
lAbbraccio. Scoperto lintrigo grazie alla

testimonianza di Catone i Ladri di Cadaveri e


i Topi di Fogna riuniti scacciarono i Massimo
dalla citt, impedendo loro di tornare nel
dominio, un divieto che perdura in queste
notti. Mentre veniva eletto un principe
pupazzo, il primo dei molti che sarebbero
seguiti, Titus Venturus Camillus abbandonava
la citt senza voltarsi indietro.
Italia Sub Tenebra - La Necropoli
Sotto antiche ville abbandonate, sotto vuoti e
silenziosi palazzi diroccati, sotto monasteri
sconsacrati e dimenticati quando non sotto le
stesse dimore della famiglia i Cainiti dei
casati italiani celano i propri consanguinei che
hanno subito Morte Ultima agli occhi dei
mortali e a quelli assai pi rapaci degli altri
Fratelli.
Ogni Necropoli accomoda le ossa, le ceneri o
comunque i resti dei membri della famiglia,
sia naturali che adottati, che non meritano
nulla di meno che essere sepolti
memorabilmente: i membri pi illustri del
casato, o dai Sire o progenie importanti,
vedono le loro spoglie sepolte in pesanti
sarcofagi, le loro gesta immortalate su targhe
di bronzo o scolpite nel marmo. Spesso dentro
antiche giare, anfore e vasi canopi vengono
posti i gioielli preferiti, rotoli di pergamene
particolarmente apprezzati, trofei e
letteralmente tutto ci che sia possibile
sigillare nei contenitori su richiesta
dellinteressato, del suo Sire o delle sue
progenie.
Anche i resti di progenie fallite, figli decaduti,
diableristi, Sabbat e autarchici occupano il
loro luogo di riposo sotto la Necropoli in
piccoli loculi, ognuno allinterno di un
complesso codice di categorizzazione noto
solo ai custodi della cripta: la venerazione
degli antenati ha un posto di rilievo nella
societ dei Cainiti italiani ed anche il pi
disprezzato dei trapassati pu offrire una
lezione attraverso lesempio negativo.
Unica possibile eccezione fatta per gli
Infernalisti e per gli eretici: nel raro caso che
un Caesar ne conceda le ceneri alla famiglia
di appartenenza, spesso disonorata dagli atti
del consanguineo, queste vengono sparse al
vento in una cerimonia di Damnatio
Memoriae: tali resti non devono contaminare
gli onorati defunti.
30

In luoghi preposti giacciono anche le carcasse


mummificate di fedeli ghoul che non sono
riusciti a sopravvivere per mancanza di
Sangue, si sono sacrificati per il bene del
casato o che si sono dati morte alla scomparsa
del loro signore: una fine considerata tra le
pi onorevoli.
La struttura, lampiezza e laspetto variano da
Necropoli a Necropoli: sotterranei ammuffiti,
sezioni isolate di catacombe , vaste sale
decorate con meravigliosi stucchi, pesanti
tende e arazzi di ogni genere.
Un singolo e onorato membro della famiglia
aiutato da un secondo, che in caso di torpore o
fatalit ne deve prendere il posto, mantiene la
Necropoli eseguendo periodici lavori di
ristrutturazione e riparazione.
A seconda delle tradizioni della famiglia la
locazione della Necropoli pu essere nota
solo al suo custode, ai membri altolocati della
stirpe o a tutta la gena: se il luogo
conosciuto la Necropoli pu ospitare Messe di
Mezzanotte in memoria degli scomparsi ,
esere luogo di insegnamento per i Neonati o
persino essere il ritrovo delle periodiche
riunioni familiari.
Solo gli alleati pi onorati e fidati, una vera
rarit, possono visitare una Necropoli come
gesto di amicizia e rispetto e solo in alcune
determinate occasioni.
Le Necropoli non ospitano unicamente ceneri
ed ossa: in alcune il silenzio della tomba
infranto da versi gutturali mescolati a
disperate richieste di aiuto: alcune famiglie
considerano indegno sbarazzarsi malamente
dei consanguinei che sono scivolati tra le
fauci della Bestia e si assumono la grave
responsabilit di catturare questi sventurati e
imprigionarli in celle buie, chiudendoli nelle
nicchie o nelle piccole stanze attigue al tronco
principale della Necropoli. In altri casi sono i
parenticidi o traditori della stirpe a venire
murati, strappati alla giustizia del Caesar dalle
mani vendicatrici della famiglia di
appartenenza: anche solo lo scambio di
amorosi gesti con un membro di una famiglia
nemica pu portare alla terribile punizione. In

ogni caso dopo alcuni anni nelle tenebre, con


compagnia solo le urla dei dannati non vi
troppa differenza tra chi ha perso
completamente la propria umanit e chi la
propria sanit.
I custodi offrono agli sventurati prigionieri
tramite una minuscola finestrella galline,
conigli e ratti mantenendo questi Wight
svegli. Alcuni custodi particolarmente
insidiosi hanno progettato crudeli sistemi di
allarme per le loro Necropoli: salire su un
gradino sbagliato, sfiorare una teca, smuovere
una ragnatela apparentemente innocua pu
portare alla chiusura delluscita e alla
liberazione dei Wight con ovvi,
granguignoleschi risultati per gli avventati
intrusi. Notti dopo il custode pu aprire
nuovamente il condotto e rinchiudere
nuovamente i Wight in torpore.
Danneggiare, razziare, diminuire in qualche
modo una Necropoli tra le offese pi gravi
che si possano commettere ai danni di un
casato e facilmente passibile di Faida delle
Ombre.

Italia Sub Tenebra Lasombra


Nei territori italiani sotto lombra del Sabbat
vi sono tanti Lasombra quasi quanto il resto
dei membri della Spada di Caino sommati.
Ancora oggi il clan ha un potere rimarchevole
nonostante i recenti stravolgimenti politici, un
potere che si sovrappone a quello dei
Giovanni in diverse zone del Sud: laddove i
Giovanni hanno un vantaggio economico
insuperabile e contatti nella criminalit i
Lasombra possiedono innumerevoli pedine
inconsapevoli in alto loco, manipolate
attraverso la chiesa e la nobilt locale. I
Custodi sono ancora particolarmente influenti
nel Sud Italia ed in particolar modo in Sicilia:
il leggendario Castel dOmbro, nei pressi di
Siracusa, fu il bastione del clan, inespugnato
da tre secoli. I Lasombra lottano strenuamente
per mantenere il loro potere integro
nonostante la graduale ma infruttuosa
penetrazione della Camarilla nella struttura di
potere e burocratica del sud.
Il Clan Lasombra diviso in numerose
31

famiglie che in passato sono state in conflitto:


i veneziani Narseniti che sono stati costretti
ad allontanarsi dalla citt lagunare con la
presa dei Giovanni; i mercanti DAgostino
genovesi; gli Aniciani ed i Panfiliani
fiorentini, i primi esiliati da Firenze e passati
al Sabbat dopo la loro sconfitta per mano dei
Toreador ed i secondi sterminati quasi
completamente dai primi; i Longobardi
milanesi; i romani Costanziani; i napoletani
Guicciardini; i Castellucci-Borcellino,
discendenti dei Narseniti ed il pi attivo
gruppo di antitrib nella penisola.
Guilelmo Aliprando, il Principe Esiliato
Lasombra, Sesta Generazione
Primogenito di una nobile famiglia veneziana
Guilelmo venne scelto per le sue doti
diplomatiche e di negoziazione da Narsete
stesso dopo la distruzione per mano dei
Lasombra DAgostino di Blasio
Chancharello, precedente maggiordomo
dellArcivescovo di Nod.
Mentre serviva come volto pubblico per
lantico eunuco Guilelmo, pur razionale e
distaccato nonostante il suo contegno
candido, divenne a differenza del suo Sire un
vero credente dellEresia Cainita. Nel 1202
Aliprando su ordine del suo Sire ag come
mediatore durante un conclave di Cainiti teso
a determinare la politica della Quarta
Crociata. Con la caduta di Costantinopoli
Guilelmo inizi a sospettare che la fede nella
Congregazione Divinista del suo Sire fosse
meno che sincera e si alle con il misterioso
Tzimisce Nikita di Sredtz muovendo contro
Narsete la Curia Cremisi.
Con la fuga del suo Sire Guilelmo convoc
con laiuto del conterraneo Tommaso
Brexiano una Corte di Sangue: gli Amici
Noctis concessero ad Aliprando di
commettere Amaranthus su Narsete. Dopo
siffatta Diablerie Guilelmo ottenne nel 1215 il
dominio di Venezia. Grazie alla sua posizione
di uomo di fiducia di Narsete Guilelmo
raccolse leredit del suo sire continuando a
difendere il dominio dalla riconquista
bizantina e dai mussulmani.
Per evitare il sovrappopolamento tipico dei
domini del Nord Italia Guilelmo invi diversi
sudditi nelle colonie veneziane: questa

operazione lo distrasse dai movimenti dei frati


inquisitori e dagli obblighi delleresia. E,
ovviamente, dal crescente potere dei
Giovanni. Nel 1444 Venezia sub lassedio
degli Anarchici supportati dai Necromanti:
Guilelmo cadde in torpore durante gli scontri
ed il suo corpo venne trasportato al sicuro dai
monaci di San Panteleimone sopravvissuti. Si
risvegli alla fine del 1700 per osservare con
orrore il suo dominio in mano alla schiatta di
Augustus e lEresia Cainita quasi dimenticata.
Meditando riscossa Aliprando inizi con
enorme fatica, tramite i Sicari e lOrdine di
San Pantaleimone a prendere nuovamente
contatto con ci che rimaneva della
Congregazione Divinista. Usando i suoi
contatti nella corte di Villon e nel dominio di
Breidstein, approfittando della posizione
raggiunta da Tommaso Brexiano a Modica e
ponendosi come misterioso benefattore
innanzi al Movimento Conciliatorio Guilelmo
aspetta loccasione data dallannessione di
Venezia al Regno dItalia per sferrare il suo
colpo e riprendere ci che giustamente era
suo. I machiavellici piani delleretico trovano
per un imprevisto ostacolo:che si tratti dei
brandelli dellanima di Narsete che
galleggiano in quella di Guilelmo o della
psiche di Aliprando che sta cedendo sotto il
peso della colpa il potere delleresiarca
prende volont propria: negli ultimi mesi
Guilelmo ha scoperto di essere osservato dalle
tenebre dalla silhouette del suo sire, che
silenziosamente lo schernisce per i suoi vani
tentativi prima di svanire alla luce delle
candele. Guilelmo ha iniziato a temere il buio
e sospetta che Narsete sia sfuggito alla
completa diablerie divenendo uno spirito: una
situazione che lo sta conducendo rapidamente
alla follia.
Giangaleazzo Visconti, Arcivescovo di
Milano
Lasombra, Settima Generazione
Giangaleazzo, figlio minore di una nobile
famiglia milanese, venne indirizzato verso la
carriera monacale dai suoi parenti in
giovanissima et. Sin da novizio le sue doti
manipolatrici si palesarono, ottenendo
lorecchio dei suoi superiori, cos come i suoi
occulti desideri carnali. Fu proprio questa
32

combinazione di ambizione e lussuria ad


ottenere lattenzione dello sfigurato Fr
Diego, patrono dellordine monacale di cui
Giangaleazzo faceva parte. In breve il neonato
assorb gli insegnamenti del suo sire e dopo la
Convenzione delle Spine divenne Principe di
Milano, formalmente membro della Torre
dAvorio ma offrendo segreto santuario agli
anarchici. Infine, definitivamente convinto dei
limiti della Camarilla, fece distruggere dai
suoi nuovi alleati il suo sire e dopo una
invasione sanguinosa il Sabbat occup
Milano. Da secoli Giangaleazzo mantiene una
sorta di cessate il fuoco con i suoi vicini, ed
anche la recente entrata in campo della
Camarilla non lo ha spinto a mutare
attitudine: Giangalezzo si limita a passeggiare
nella cattedrale, ad accogliere gli occasionali
ospiti del Sabbat ed a scambiare epistole con
l'amico Moncada.
La tregua continuata ed il rifiuto di fornire
assistenza al Sabbat del Sud Italia ha messo
Giangaleazzo sulla lista nera di Ducti e
Vescovi ma sino a che lArcivescovo
manterr intatto il suo dominio la sua
posizione rimarr salda.
Giangaleazzo un individuo dai gusti squisiti
e dalle maniere impeccabili che detesta ogni
palese dimostrazione della Bestia, convinto
della necessit dei Cainiti di essere i predatori
e regnanti della notte: egli reputa che gli
anziani della Torre dAvorio stiano
preparando piani segreti per combattere il
ritorno degli antichi progenitori.
Magdalena Castellucci Borcellino
Lasombra antitrib, Settima Generazione
Nata alla fine del primo millennio in seno a
due importanti famiglie mercantili veneziane
Magdalena con la sua intelligenza e bellezza
attir la viva attenzione del Principe Narsete.
Lo scontro tra le varie case mercantili
veneziane port alla cattura della giovane.
Durante il salvataggio da parte di Narsete
stesso Magdalena fin sgozzata dai suoi
aggressori: al suo risveglio il suo sire la
introdusse nelle vie dei Lasombra.
Abbracciando la Via Caeli Magdalena venne
inviata da Narsete in pellegrinaggio a
Gerusalemme, dove pot studiare la
situazione dei Cainiti locali e affinare le sue

doti politiche.
Sconvolta dal profondo coinvolgimento del
suo sire nellEresia Cainita e dopo la sua
distruzione per mano dello Tzimisce Nikita di
Sredtz e di Guilelmo Aliprando Magdalena
torn in Italia, per svanire completamente
dalla scena con lAmaranthus
dellAntidiluviano e la successiva rivolta
anarchica. Maestra di intrigo e manipolazione
Magdalena tra i Lasombra antitrib locali
indubbiamente la pi attiva: ella supporta
lunificazione e la penetrazione della
Camarilla della penisola in quanto spera che
una volta stabilitasi definitivamente la Torre
dAvorio spazzi via i traditori del suo clan.
Ella coinvolta in una guerra segreta con ci
che rimane della Congregazione Divinista,
decisa a estirpare leredit del suo sire.
Sebbene sospetti sia un Lasombra a gestire la
rinnovata rete di contatti tra cellule eretiche la
sua identit gli ancora mistero.
Marie Navarre Ramirez Sejanus,
Arcivescovo della Valle del Samoggia
Lasombra, Settima Generazione
Si pu affogare una strega se le legate mani e
piedi, le mettete solforo sul sedere e la
immergete per unora e dieci minuti
nellacqua bollente. Potete liberare la terra da
una criminale (per far spazio ai suoi
successori) se la vostra mira buona, la
polvere da sparo asciutta, lo zodiaco di buon
auspicio e Dio dalla vostra parte.
Ma non c nulla che possiate fare per Marie
Navarre Ramirez.
La pi malvagia donna sulla faccia della Terra
(non escludendone nessuna) era la Contessa
de la Fre, alias Anne de Breul, alias la
Baronessa di Sheffield, alias la Contessa de
Winter nonch Charlotte Backson e talvolta,
semplicemente, Milady Clarik.
Discendente di Lucio Elio Seiano Marie
Navarre ne assimil la spietatezza e lastuzia
ferina: della sua vita mortale non sappiamo
nulla ma sin troppo noto di ci che fece
dopo lAbbraccio quella notte sulla riva del
Lys. Agente di fiducia del Moncada giunta in
Italia per riferire sulla situazione locale Marie
Navarre and oltre i suoi obblighi:
stabilendosi nella Valle del Samoggia, tra
Modena e Bologna, ella approfitt della
33

disorganizzazione dei Cainiti locali per


tessere una discreta ragnatela di informazioni
distante dal nocivo conflitto tra Milano e
Napoli.
Giacomo Guicciardini, lArcivescovo
Caduto
Lasombra, Nona Generazione
Figlio di un acchiappatopi e mendicante
Giacomo segu le orme del padre riuscendo a
malapena a tenersi vestito tra le strade di
Napoli della prima met del 1100. Per
sopravvivere fu costretto a prostituirsi
ottenendo cos le attenzioni di Beniamino,
figlio del banchiere Enrico Guicciardini;
Giacomo fece innamorare di se il giovane con
lo scopo di farsi riempire di costosi doni e la
relazione tra i due dur per alcuni anni, sino a
che Beniamino scopr Giacomo con una
amante. La lite tra i due degener e Giacomo,
dopo aver ucciso Beniamino, fugg da Napoli
solo per essere catturato poco dopo dagli
agenti di Enrico per essere condotto innanzi al
banchiere. Enrico era un Lasombra che da
tempo aveva rinunciato ad introdurre il figlio
nel clan ma che comunque era rimasto colpito
dalle abilit manipolative di Giacomo.
Inizialmente Enrico fece passare Giacomo per
un proprio figlio bastardo, introducendolo
nella ricca elite del governo repubblicano di
Napoli, ed in secondo tempo lo Abbracci.
Giacomo venne quindi inviato a Parigi sotto
Raimondo il Minore, uno dei marionettisti di
Luigi VII ed a sua volta Raimondo lo invi
nel 1152 presso la cappella parigina dei
Tremere sotto linfluenza di Goratrix per
essere trasferito infine a Ceoris ove cement
la sua alleanza con gli Usurpatori ottenendo
nel frattempo una utile infarinatura della
nascente Taumaturgia.
Tornato a Napoli Giacomo venne contattato
da Graziano per continuare a fungere come
contatto con Goratrix senza altri intermediari:
parzialmente consapevole del proprio valore
come figura di tramite riusc a giocare le sue
carte oltre lo sperato. Non solo il Guicciardini
si ritrov nelle sicure retrovie degli strateghi
della Rivolta Anarchica ma fu persino scelto
per partecipare allassalto a Castel dOmbro,
venendo mutilato dalle creature di tenebra che
difendevano i suoi sotterranei ed ottenendo

cos un immenso status tra i Lasombra ribelli.


Con laiuto di una manciata di preziosi
Tremere antitrib inviati da Goratrix ed una
schiera di Gargoyle i Branchi del Sabbat
presero con facilit Napoli: Giacomo stesso si
nutr del Sangue del Cuore del suo Sire
durante quelle notti sanguinose, completando
cos la sua scalata di inganno. Ma se
lArcivescovo Guicciardini era maestro nella
manipolazione e nel baratto di favori le sue
doti di leadership lasciavano a desiderare: i
Branchi sotto la sua responsabilit erano
difficilmente controllabili, mossi dal concetto
di libert che il Sabbat propugnava senza
assumersi alcuna responsabilit. Troppo
concentrato sul proprio potere e distratto dai
saltuari tentativi di calmare i Ducti che
richiedevano azioni pi decise contro i domini
non allineati lArcivescovo non si rese conto
dellinfluenza dei Setiti sotto i propri occhi
neanche alla fine.
Fuggito innanzi agli Arconti celati dietro i
Mille senza colpo ferire e lasciando i Sabbat
senza una guida, per quanto debole, il
Guicciardini, privo di testimoni che potessero
smentirlo, costru una storia di indomito
eroismo contro le forze soverchianti della
perfida Camarilla con lui come indiscusso
protagonista. Sebbene molti anziani
sospettassero di un comportamento meno che
scintillante il danno era stato fatto e
leliminazione del Guicciardini non avrebbe
che creato altro dissenso. Attualmente
lArcivescovo senza dominio si muove
irrequieto nel sud Italia, cercando inutilmente
di organizzare i Branchi nomadi locali con lo
scopo di riprendere la sua citt. Solo i suoi
contatti saltuari con Graziano e Goratrix gli
hanno permesso di mantenere una frazione
del potere che un tempo possedeva.
Il mancato supporto in tal senso del Visconti
insieme alla percezione del disprezzo
dellArcivescovo di Milano hanno generato in
Guicciardini un rancore profondo verso il
compagno di setta e di clan.
Il Lasombra cela perennemente il suo braccio
sinistro con un lungo guanto di pelle: in realt
il suo arto mai rigenerato sostituito da un
tentacolo abissale che funge da inquietante
protesi.

34

Fior di Genova
Lasombra Antitrib, Undicesima Generazione
Nato in seno alla famiglia dei mercanti DAgostino Fior scopr in giovane et la sua vocazione di
dotto: la sua famiglia ricompens i suoi talenti con lAbbraccio nel 1203 e domini in Outremer.
Fior, fedele adepto della Via del Paradiso, rifiut fermamente in quanto credeva che il suo servizio
presso Dio lo richiedeva nella sua citt natale. I suoi anziani gli offrirono allora servi e poteri da
gestire come un vero Magister a Genova ma Fior ancora una volta rifiut: servire lAltissimo era
gi una ricompensa sufficiente. Rendendosi conto che il pupillo era incontrollabile gli anziani lo
cacciarono da Genova e da qualunque colonia della repubblica marinara. Fior ebbe cos ci che
desiderava, sfuggendo nel frattempo alla minaccia che avrebbe toccato la sua citt. Durante la
Guerra dei Principi Fior viaggio tra Genova, la Corsica e la Sardegna come evangelista e
saltuariamente come confessore. Le sue teorie e commenti sul Vangelo di Laodice e sulle lettere di
Acyndinus gli valsero lattenzione di numerose fazioni in seno alla Via Caeli e alla Via Regalis
ritrovandosi coinvolto in accese dispute morali e teologiche. Il Lasombra svan allinizio della
Rivolta Anarchica e venne creduto distrutto solo per riapparire nel 1600 come vigoroso assertore
del diritto di esistere della Via Caeli. In queste notti Fior un Cainita perennemente in movimento
avendo orgogliosamente rifiutato la protezione della Camarilla che desiderava una sua apostasia
pubblica e contemporaneamente denunciando la perversione dei moderni Custodi.
Sebbene abbia ancora alcuni alleati su cui contare, anziani che celatamente continuano a seguire la
Via dei Re e quella dei Cieli, Fior continua a perseguire pericolosamente i suoi ideali attraverso
violenti sermoni che si fanno via via pi cupi e disperati ma che hanno comunque attirato
lattenzione di Neonati di entrambe le sette.

35

Italia Sub Tenebra - Demoni


nella Citt Santa
Sebbene considerati in queste notti una mera
leggenda od una tenebrosa metafora i Baali
sono stati una presenza invisibile nella storia
della Citt Eterna. Il primo Baali a mia
conoscenza che giunse a Roma sotto la guisa
di Brujah fenicio fu il molochita TanitbaalSahar, dotto e filosofo di Tiro che ottenne
lattenzione prima e lamore poi di Camillo
grazie alla sua brillante mente accademica ed
al suo tentativo di trasformare un pensiero
etico in sistema di credenze gettando le basi
della Via del Desiderio.
Pi tardi Cibele, progenie di Shaitan, giunse a
Roma con lo scopo di danneggiare il suo
avversario cartaginese Moloch, Sire del Sire
di Tanitbaal-Sahar, fingendosi Malkavian. I
due Baali evitarono durante la loro
permanenza ogni contatto, divisi dalla
rispettiva discendenza e ancor pi da un
carattere opposto. Se Tanitbaal-Sahar non
support mai alcun tentativo di pace con
Cartagine, reputandola troppo decadente,
Cibele, grazie al suo prezioso supporto
durante le Guerre Puniche, ottenne le lodi del
Senato Eterno ma i suoi improvvisi attacchi di
frenesia ed il suo culto di galloi, che si
mutilavano i genitali durante riti orgiastici, le
allontanarono le simpatie dei suoi sostenitori.
Tanibaal-Sahar venne richiamato a Tiro dal
suo Sire poco prima della Terza Guerra
Punica, svanendo misteriosamente lungo il
tragitto e gettando in silenziosa disperazione
Camillo. Cibele esegu, come da consiglio
della Toreador Elena, il rituale che imprigion
Moloch e Troilo in torpore sotto le rovine di
Cartagine, per scomparire subito dopo a bordo
di una nave diretta verso Creta.
I Baali molochiti sopravvissuti riuscirono ad
infiltrarsi a Roma decenni dopo la distruzione
di Cartagine. Impossibilitati a utilizzare la
politica mortale per i loro scopi, dato il
numero impressionante di Matusalemme
presenti nellarena politica, i Baali scelsero,
come Cibele prima di loro, di penetrare uno
dei culti che stavano sostituendo
gradualmente la vecchia religione di stato,
culti che ancora non avevano attirato
lattenzione dei Magistri e dei Patrizi.

Laddove il Mitraismo offriva delle occasioni


uniche e degli accoliti influenti allinterno
delle legioni romane il Ventrue Mitra, che
aveva assunto da secoli lidentit del dio, pur
disinteressandosi del Senato Eterno
controllava strettamente i suoi templi ed i suoi
sacerdoti. I Baali decisero di erodere questa
ferrea religione utilizzando il nascente
cristianesimo, simile per alcuni di vista e
speculare per altri. Con la partenza di Mitra
per Albione nel primo secolo d.C. il suo culto
perse il supporto necessario per sopravvivere
allinconsapevole alleanza di Michele,
Montano e dei Baali riuniti.
Ma mentre Michele era troppo ossessionato
dal suo Sogno per notarli ed il Dracone era
divorato dal desiderio di cambiamento
Antonius durante ilscopr i Baali ed il loro
operato ma sempre pragmatico prefer non
intervenire.
Con la caduta di Roma i Baali credettero che
il loro strumento fosse condannato a svanire e
furono sin troppo lieti di vederlo sopravvivere
generando in esso terribile eresie come lo
Sciame di Samael.
Antonius, temendo una estensione dei Baali
nellImpero Bizantino torn a Roma nel
primo decennio del V secolo, invisibile allo
sguardo degli Inconnu nellUrbe Eterna. Il
Gallico scelse il Rifugio-tempio appartenuto a
Mitra, un tempo luogo sacro di un culto
romano e ancor prima un tempio dedicato a
Tuchulcha, e su esso fond una basilica in
onore del suo amante Toreador. Il Monastero
di San Michele divenne cuore dellordine
omonimo, un gruppo di esorcisti e cacciatori
di demoni che diedero un colpo letale ai Baali
rimanenti. Pur non pi presenti nella Citt
Eterna da secoli i Baali lasciarono una
terribile eredit negli apostati che al loro culto
si convertirono. Il Sentiero delle Rivelazioni
pu aprire porte inimmaginabili a coloro che
hanno il coraggio di credere, di immaginare di
osare oltre la falsa moralit delluomo. E chi
meglio di me pu saperlo?

36

- Lucius Gaius Valerius


Italia Sub Tenebra - Sicilia
1868
Val Demone
La Val Demone include il dominio di Messina
e la contestata citt di Catania. Messina
saldamente in mano al temuto Don Caravelli,
capo di tutti i capi dopo la Morte Ultima del
suo Sire Antonius Caracus. Il potente Brujah
ha mantenuto ed esteso il suo potere dopo
aver distrutto gli altri pretendenti al trono
dAyala e Lanza, esiliandone poi i seguaci.
La struttura gerarchica della citt mantenuta
stabile attraverso la perenne minaccia di
violenza e contemporaneamente tenuta
malleabile attraverso i conflitti tra i vari
sudditi del Brujah, che lui stesso sobilla
gioiosamente.
Nel 1837 Caravelli, in un momento di caos
dovuto alle rivolte popolari in tutta lisola, ha
dichiarato Catania estensione del proprio
dominio nonostante il parere contrario di Don
Nicola Lazzari: come risultato Catania, lungi
da cadere nelle mani del Brujah, si spaccata
in due zone in guerra. Caravelli ha inviato
lungo gli anni una mezza dozzina di
consiglieri a prendere possesso della zona ma
questi hanno subito Morte Ultima pochi mesi
o pochi anni dopo il loro insediamento.
Quando nel 1848 i Giovanni Della Puttanesca
si estesero con forza su Palermo il gi fragile
equilibrio tra i Lasombra siciliani ed i domini
indipendenti si infranse in mille schegge.
Onde evitare una guerra di frizione che alla
fine avrebbe solo favorito i Della Puttanesca
Don Caravelli, consigliato da Lazzari,
convoc nel 1849 presso la sua corte una
rappresentanza di tutti i Duchi dellisola. La
sua proposta era quella di formare un organo
politico in grado di limitare lo strapotere dei
due clan principali dellisola attraverso lo
sviluppo di strategie comuni. Al primo
sospettoso incontro ne seguirono altri sino a
che non venne infine firmata la Constitutio de
Ordinibus Familiarum che gettava le basi del
Parlamento siciliano.
Il Parlamento svolge una serie di ruoli: media

i dissidi tra i vari clan rappresentati, prepara


difese contro ogni aggressione interna o
esterna, si relaziona con le varie fazioni e
sette presenti sul territorio ed in casi estremi
dichiarare una Lextalionis su tutto il territorio
siciliano.
Il Parlamento si riunisce per tre notti
consecutive ogni mese. Dati gli enormi rischi
inerenti al viaggio generalmente ogni Duca ha
inviato stabilmente a Messina un proprio
rappresentante che risulta cos individuo
affidabile e nel contempo sacrificabile.
Nelle sedute aperte ogni rappresentante ha
diritto di invitare un singolo osservatore.
Nicola Lazzari funge da Podest,
essenzialmente un primo tra i pari: sebbene
questo formalmente non offra vantaggi
addizionali in realt la volont di Caravelli
spesso sufficiente a muovere lago in una
direzione invece che in un'altra.
Una seduta del Parlamento necessita la
presenza di almeno un terzo dei
rappresentanti dei Pater per essere considerata
valida. Ogni riunione segue una serie di severi
passaggi formali lignoranza dei quali viene
considerata una infrazione delletichetta e pu
condurre in casi pi gravi alla Faida delle
Ombre. La discussione degli argomenti
trattata secondo una precisa scaletta che non
pu essere in alcun modo modificata. Ogni
votazione segreta: ogni membro
dellassemblea inserisce segretamente in
unurna una sfera di osso o una di onice che
vengono rivelate allo scrutinio. Ufficialmente
il Parlamento ha il potere di dichiarare una
exaltatio: con essa viene nominato pro
tempore un Duca di tutta la Val Dmone, un
ruolo che non differisce eccessivamente da
quello del Dux Bellorum.
Negli ultimi sette anni aumentato il numero
di discussioni sulla valutazione delle offerte
della Camarilla ma sino ad ora le votazioni,
pur con una ristretta maggioranza, hanno dato
esito negativo.
Val di Noto
La Val di Noto include gli Arcivescovadi di
Siracusa, Ragusa, Modica e Catania, bastione
dei Lasombra in Italia e ufficialmente di tutto
il Sabbat. In pratica la situazione molto
diversa.
37

Come molte citt della Magna Grecia


Siracusa era abitata da Cainiti autarchici,
discendenti dei vampiri fuggiti al conflitto tra
la Sparta dei Ventrue e lAtene Brujah. Il
primo signore noto del dominio fu
lheghmon Malkavian Alchia che supportato
dalla Ventrue Artemide e dalla Toreador
Arikel ottenne laiuto di Camillo contro i
Cartaginesi nel III secolo avanti Cristo.
Tra la prima e la terza guerra punica Alchia
venne spodestato da una coterie di suoi
sudditi, stanchi dei sacrifici onerosi imposti
dal loro signore tesi alla continuazione del
conflitto. Mentre i Cainiti siracusani si
schieravano dalla parte dei Brujah cartaginesi
Alchia, con ci che rimaneva del suo seguito,
continuava la guerra che ormai lo
ossessionava sino alla sua scomparsa durante
la caduta di Cartagine. Siracusa cadde sotto
linfluenza di Camillo, sottoposta a pesanti
dazi di sangue, sino al crollo dellImpero: fu
allora che il Re delle Ombre, dopo aver
scacciato i Toreador, Ventrue e Malkavian
greci fece costruire sulle rovine di una
fortificazione romana, al centro di un nodo
mistico, quello che i villici avrebbero
chiamato poi Castel dOmbro: larchitetto
mortale, un moro, venne ucciso e la sua
anima, unica depositaria dei segreti della
fortezza, vincolata ad un gioiello. Lasombra,
quando desto, talvolta varcava i cancelli di
Castel dOmbro per tornare dopo anni di
viaggi, mentre i cancelli della fortezza
rimanevano aperti in attesa. Nessuno riusc
mai a penetrare la fortezza in questo periodo,
difesa da Cainiti, ghoul e creature uscite dagli
incubi notturni pi terribili. Mentre Lasombra
giaceva in torpore ed i suoi schiavi lo
servivano silenziosamente nel terrore di
destarlo i suoi discendenti utilizzavano Castel
dOmbro come centro dei loro giochi politici,
sotto lo sguardo severo ma giusto di Montano,
formalmente Principe di tutta lisola in
assenza del suo Sire. Montano, per preservare
la pace, impediva agli Amici Noctis di
risolvere i loro affari sullisola imponendo
loro di traversare lo stretto di Messina ad ogni
convocazione delle Corti di Sangue.
Siracusa fu un calderone di intrighi politici e
fazioni in lotta: nella prima parte del XIII
secolo due grandi fazioni di Lasombra si

spartivano la Sicilia cercavano di influenzare


lImperatore Federico II qui residente: i
mussulmani Ashirra (o Qabilatal al-Khayal)
guidati da Ngalo Umbeke, Lasombra nubiano
sotto il controllo della Setita Suuan, che
stavano perdendo terreno in Iberia ed i
crociati latini sotto Boukhepos, che subivano
lo smacco in territorio germanico da parte dei
Ventrue Hardestadt e Jurgen e cercavano
qualche forma di riscossa. Prima che Ngalo,
gi pericolosamente vicino a Federico,
potesse porre qualche idea nellorecchio
dellImperatore Montano ag neutralizzando
gli agenti del nubiano che fu costretto alla
fuga.
Da Siracusa i membri dellEresia Cainita
estendevano il loro potere in tutto il Sud Italia
Con la distruzione di Castel dOmbro da parte
degli Anarchici, la fuga di Montano e
lapparente distruzione del Re delle Ombre, le
cose non mutarono eccessivamente: sebbene
il conflitto secolare tra la fazione cristiana e
questa mussulmana si concluse violentemente
con limposizione del credo del Sabbat
Siracusa rimaneva il fulcro spirituale del clan.
Gli Amici Noctis alleati di Graziano si
divisero gli Arcivescovadi della valle:
Siracusa venne affidata a Salluccio, Ragusa a
Beatrice, Catania a Una e Modica a Rebecca.
Nonostante gli intrighi tra gli Amici Noctis
siano pi che mai subdoli gli Arcivescovi si
sono accordati informalmente in una politica
di non aggressione nei confronti dei domini
del continente, impegnandosi a offrire ai
branchi del sud Italia un limitato supporto
solo quando esplicitamente richiesto. Le forze
dei Lasombra sono dedicate quasi
esclusivamente al mantenimento dello status
quo: dopo la sconfitta dei Borboni i Magistri
si sono adoperati per ristabilire la loro
influenza a tutti i livelli della struttura
governativa. Il conflitto a bassa intensit
contro il Parlamento di Messina ed i Della
Puttanesca ha ritardato sensibilmente questi
tentativi.
Val di Mazzara
La Val di Mazzara include il dominio di
Palermo e quello di Trapani, un tempo
roccaforte dei Brujah Bizantini dal 1848 in
possesso dei Giovanni Della Puttanesca.
38

I Della Puttanesca, disprezzati dal resto del


nefasto clan, mossi da un distorto senso
dellonore unito ad una proverbiale facilit
allira che li ha resi prodighi a dichiarare
Faide delle Ombre, deficienti nelle
applicazioni pi fondamentali della
Necromanzia, controllano direttamente o
indirettamente una notevole fetta della
prostituzione in Sicilia, hanno la possibilit di
recuperare ogni tipo di materiale legale o
illegale tramite i loro contatti nelle dogane
portuali e possiedono un buon numero di
volenterosi picciotti che utilizzano nel racket
delle estorsioni: nonostante questo i Della
Puttanesca non hanno stretto legami duraturi
con la Mafia dalla quale sono sorti, vedendo
nella penetrazione di una organizzazione
restia a lavorare con estranei e gi toccata da
Ventrue sabaudi, Lasombra siracusani e
Brujah caravelliani un investimento rischioso.
LUnico Sangue Amedeo Schieri non
comunque di questo avviso ed ha ottenuto una
certa influenza allinterno di una famiglia
mafiosa emergente: se Schieri ed i suoi
associati non saranno in grado di portare
profitto con questo progetto i Giovanni
valuteranno la possibilit di iniziare per conto
loro operazioni di contrabbando ed estorsione.
I Giovanni Unico Sangue lasciano spesso i
Della Puttanesca ai loro affari reputandoli
troppo squallidi per avere con loro contatti
continuativi e troppo abili nel far denaro per il
clan con mezzi illeciti per lasciarli a loro
stessi. Come risultato la Val di Mazzara viene
ora considerata dai Necromanti come la
discarica dei Giovanni che hanno in qualche
modo deluso le aspettative degli anziani e che
sperano di tornare in auge. I Della Puttanesca
mantengono saltuari rapporti con il Nagloper
Landolfo II, alleato del clan: le sanguinose
pratiche mistiche del Cainita sfuggono ai
pragmatici e spesso grossolani Doppio
Sangue
Al centro della ragnatela di intrighi e favori
del dominio siede Donna Teresa, che
mantiene la fedelt dei suoi sottoposti
attraverso una rete di torbidi rapporti carnali.
Qualunque Cainita residente del dominio non
appartenente alla famiglia Della Puttanesca
deve fare un passo vero il Giuramento di
Sangue con uno degli anziani del clan

residenti. Inoltre i Doppio Sangue hanno un


controllo serrato su diversi strati della societ
che difendono da ogni penetrazione con
inusitata ferocia. Sebbene molti dei Cainiti
pi anziani sembrano aver preso con filosofia
il passaggio di ruoli un piccolo gruppo di
Brujah Micheliti, in qualche modo coperti dai
loro Sire, stanno cercando un modo di
scalzare i Giovanni dal trono e sostituirli con
una struttura sociale reminescenze quella
bizantina. Attualmente questo piccolo gruppo
di rivoltosi, con contatti nella massoneria
siciliana ed in alcuni strati della burocrazia
sabauda, sta prendendo contatto con la
Camarilla italiana per proporsi come agenti
sabotatori. Il Patto delle Ceneri sta valutando
la proposta e deve decidere se vendere i ribelli
ai Giovanni in cambio di futuri favori o
sacrificare i rivoltosi per generare caos
sufficiente sullisola che giustifichi un
intervento diretto della Torre dAvorio.

39

Italia Sub Tenebra - Macerata


(by Orco Cattivo)
Il dominio di Macerata ha molte similitudini
con la tipica situazione italiana: le sue origini
sembrano antichissime ma nessuno dei
vampiri presenti al momento, eccetto forse il
Caesar Ludovico della Rovere, pu dire di
conoscere interamente la sua storia sin dalle
origini.
L'estensione geografica piuttosto generosa:
il dominio infatti abbraccia, oltre alla citt di
Macerata, anche un certo numero di comuni
limitrofi probabilmente per far fronte alle
necessit di nutrimento dei Fratelli troppo
limitate dall'esiguo numero di Vacche presenti
nella sola citt.
Per permettere un controllo pi efficace di un
territorio cos vasto il Caesar ha deciso di
suddividere la zona in diversi domini minori,
composti da singoli comuni e controllati dai
Consiglieri; costoro ricoprono anche la
carica di Pater anche per il loro clan.
A causa di ci la maggior parte degli
esponenti di un clan ha preso rifugio nei
propri domini minori di appartenenza anche
se, ovviamente, esistono delle eccezioni e
nessun Fratello viene obbligato a risiedere in
un luogo piuttosto che un altro.
Non chiaro quando siano stati definiti i
confini dell'intero dominio, ma si pensa che la
sua estensione territoriale risalga addirittura a
prima della formazione della Camarilla ma,
ovviamente, non esistono dati certi per
comprovare questa supposizione.
Il Caesar, nonostante la concessione dei
domini minori, ha sempre esercitato con
molta efficacia la sua autorit: molti Fratelli
in passato sono stati distrutti per aver violato
una tradizione della Camarilla ed un numero
di poco inferiore per aver osato mettere in
dubbio l'operato di Ludovico. Oltre a questo,
ben poche concessioni sono state fatte ai
fratelli non appartenenti alla setta ed stata
portata avanti una dura lotta nei confronti del
Sabbat.
Riguardo a questo ultimo punto la Spada di
Caino non mai stata un grande problema per
il dominio di Macerata: ci sono state alcune
incursioni in passato, culminate nella
conquista di Corridonia nel 1969 e la

successiva liberazione avvenuta cinque anni


dopo, ma le forze del Caesar sono sempre
state pi che sufficienti per scacciare i branchi
male assortiti del Sabbat.
Il dominio ha inoltre partecipato attivamente
alla liberazione di Milano mantenendo sino ad
oggi contatti con Giangaleazzo Visconti ex
Arcivescovo di Milano, Lasombra antitrib e
oggi Caesar.
Poco dopo il volgere del terzo millennio la
presenza del Sabbat si fatta ulteriormente
sporadica tanto che da diversi anni non si
subisce un suo attacco o si sente parlare della
setta nemica.
Nonostante la collaborazione con le alte sfere
della Camarilla e con gli altri Caesar nella
lotta al Sabbat, il dominio di Macerata, come
la maggior parte di quelli italiani, non ha
stretti rapporti con i vicini; ad ovest presente
il dominio di Perugia, antico tanto quanto
quello di Macerata, a nord Ancona nelle
mani dei Giovanni secondo un trattato
stipulato dal clan dei Necromanti con il
Circolo Interno della Camarilla dal 1529 (e
che i Giovanni, ovviamente, non perdono
occasione di ricordare...) ed infine a sud non
esistono domini immediatamente confinanti
con quello di Macerata.
Il Caesar non ha mai dato troppa importanza
alle adunanze tra tutti i membri dei Clan
appartenenti al dominio, alcuni dicono per
preservare la sua incolumit: si sta infatti
parlando di un Fratello Anziano la cui Vitae
potrebbe far gola a diversi Neonati. Altri
pensano invece che Ludovico voglia evitare
di far diventare i residenti del suo dominio
facile bersaglio di un attentato nel caso essi si
riunissero tutti assieme in un determinato
luogo.
A causa di questa riluttanza nel corso degli
anni ben pochi sono stati gli incontri ufficiali
e molti Neonati non hanno nemmeno mai
visto il Caesar di persona: egli ha comunque
mantenuto il controllo del dominio
convocando il consiglio dei Pater e
imponendo le sue direttive da seguire in
generale e nei domini minori nel contempo lo
Sceriffo e il Flagello venivano utilizzati come
tutori dell'ordine ed esecutori delle volont
del Caesar.
Il dominio non ha incontrato grosse crisi o
40

difficolt dalla fine delle Seconda Guerra


Mondiale ad oggi, segno evidente della
capacit di mantenere il controllo di
Ludovico, dei suoi sottoposti e della fedelt
dimostrata dai Pater; che questa sia dovuta per
paura di eventuali ritorsioni o per effettiva
stima nei confronti di Ludovico argomento
molto dibattuto ovviamente non in presenza
degli stessi Pater o del Caesar.

I Clan della Camarilla:


Brujah:
Stanziato a Civitanova Marche (divenuta
ufficialmente dominio minore del clan dalla
seconda met del XIX secolo) da diverso
tempo, il clan ha subito la medesima
frantumazione dei loro pari presenti in Italia
nel 1922, quando lanziana Brujah Isabella
Correlli si schier apertamente a favore del
Duce mentre il garibaldino Gregorio Romani
vi si oppose.
Nel dominio di Macerata i Brujah fascisti
approfittarono dello stato di caos susseguente
l'ascesa della dittatura di Mussolini per
eliminare dalle sue fila gli oppositori
garibaldini e relegarli ad un numero esiguo
stanziato, oggi, a Civitanova Marche Alta.
Grazie all'intervento dell'Arconte De
Montbard la situazione oggi molto pi
distesa che in passato ed entrambi le fazioni
del clan sono presenti nel dominio di
Macerata sebbene il potere e la direzione del
clan venga indiscutibilmente decisa da
Umberto Fiorentini, Pater della Feccia da ben
prima della Seconda Guerra Mondiale e
tenace sostenitore della corrente Fascista.
Il clan ha buoni rapporti con i Ventrue (questa
intesa, per, non nata grazie al Conte Luigi
Visconti come nel resto della penisola, ma
attraverso continui rapporti tra il Caesar e il
clan), e con i Malkavian con i quali i Brujah
hanno stretto alleanze ed accordi sin dal
secolo scorso; esistono invece degli screzi
piuttosto gravi con i Toreador per questioni
territoriali che oramai ricordano solo i Pater
dei rispettivi clan ma che sono stati in grado
di trasmettere questo sentimento (senza darne
troppe spiegazioni) ai loro sottoposti.
Gangrel:

I Gangrel non sono mai stati numerosi in


Italia e il dominio di Macerata non fa
eccezione; in realt alcune leggende dicono
che i forestieri sono giunti nella zona e vi
hanno preso residenza sin dai tempi delle
invasioni barbariche successive alla caduta di
Roma e che quindi forse un Matusalemme
potrebbe ancora avere il suo rifugio situato tra
i boschi vicino Cingoli e San Severino;
molto pi probabile invece che, data la natura
nomade del clan, i Gangrel che sono passati
nei secoli per il dominio di Macerata lo
abbiano abbandonato dopo una breve
permanenza.
Il clan non ha mai avuto influenza all'interno
della politica del dominio, ne zone a loro
assegnate dal Caesar. La loro defezione alla
Camarilla del 1998 ha semplicemente
accentuato questo aspetto ed oggi i Gangrel
vengono considerati poco pi dei Vili e viene
loro concesso di risiedere nel territorio solo
dopo un periodo di osservazione da parte
delle autorit competenti e dopo un
giuramento di rispettare le tradizioni della
Camarilla.
Eccezioni alla regola ci sono state in passato e
sicuramente ci saranno ancora in futuro vista
la natura individualista dei Forestieri; infatti
noto che il Caesar abbia avuto al suo soldo,
come guardie del corpo, alcuni Gangrel.
Altra eccezione Franco Foresi: questo
Fratello si ben distinto negli anni 80 del XX
Secolo ottenendo il riconoscimento a Pater
del suo clan da parte di Ludovico, titolo pi
che altro onorario visto quanto detto sopra
riguardo l'influenze dei Gangrel nella politica
del dominio.
Nel 1998 la carica stata commutata in
quella ben pi pragmatica di Flagello, pi una
conferma che altro visto che Franco gi da
tempo controllava i confini del dominio
durante le sue peregrinazioni.
La fedelt di Franco al Caesar quasi sospetta
e molto pensano che sia sotto l'influsso di
alcuni poteri mentali (dei quali Ludovico
indubbio maestro) o, peggio ancora, di un
Legame di Sangue. Queste illazioni non
hanno per trovato riscontro fin'ora ed
ovviamente nessuno tanto stupido da
chiedere spiegazioni direttamente a Franco o
al Caesar.
41

Malkavian:
I Farnetici furono molto importanti durante
l'impero romano e possedevano un influenza
quasi pari a quella dei Ventrue alla sua
conclusione ma in queste notti sono rimasti
molto pochi in Italia. Ancora una volta, per,
il dominio di Macerata una curiosa
eccezione alla regola.
La presenza dei Farnetici nel dominio si fa
risalire alla nascita della Camarilla: a quanto
pare il Caesar del periodo (il cui nome
ricordato solo da alcuni Fratelli pi anziani)
decise di accettare nel suo territorio i
Malkavian solo dopo che avessero dimostrato
di saper tenere a bada la loro pazzia.
Da allora i Farnetici hanno fatto parte del
dominio tra alti e bassi: il precedente Pater,
Filippo Neri, aveva rifugio a Corridonia e
quindi la citt si considerava territorio dei
Lunatici fino al 1969, anno in cui il Sabbat
con un colpo di mano distrusse il Pater e prese
Corridonia sotto la sua egemonia
mantenendola per circa un lustro.
Successivamente Corridonia torn sotto le
mani del dominio ma i Lunatici, per ragioni
chiare solo a loro, non chiesero mai di
riottenerla come dominio minore preferendo
spargersi per tutto il dominio liberamente.
Il clan rimasto senza Pater sino al volgere
del secondo millennio, periodo in cui una
terribile epidemia lo ha colpito invalidando
mentalmente la maggior parte dei suoi
appartenenti: invece di ordinare un epurazione
il Caesar nomin a guida del clan Giorgio
Maffei, un Ancillae psicologo che nonostante
l'Abbraccio aveva continuato il suo lavoro e i
suoi studi divenendo un vero e proprio
luminare nella cura delle malattie mentali.
Il nuovo Pater, rimasto illeso dall'epidemia,
ha da allora guidato il clan e si preso cura
dei suoi Fratelli meno fortunati (e, qualcuno
direbbe, controllabili).
Oggi l'influenza dei Malkavian si estende
principalmente non su territori ben definiti ma
su istituzioni mortali: noto infatti che il clan,
o forse solo il loro Pater, abbia diversi
agganci nelle strutture ospedaliere dell'intero
dominio.

Nosferatu:
Se generalmente in Italia i Nosferatu
rimangono isolati nelle catacombe e nelle
antiche cloache, incapaci di accettare i
cambiamenti del mondo moderno,
circondandosi dei cadaveri mummificati delle
loro vittime a Macerata le cose sono
radicalmente diverse...
I Topi di Fogna, da tempo immemorabile,
sono sempre stati gli occhi e le orecchie del
dominio di Macerata e da sempre al servizio
dell'attuale Caesar.
Il rapporto tra il clan e Ludovico talmente
stretto che, sin dai tempi dell'unit d'Italia e
dellestensione della Camarilla sulla penisola
orchestrata dal Patto delle Ceneri, Potenza
Picena fu concessa ad uso esclusivo dei
Nosferatu come dominio minore per i servizi
e la fedelt dimostrata alla Torre dAvorio e
al Caesar.
I Topi di Fogna da allora non hanno certo
riposato sugli allori e da sempre sono
organizzati in modo tale da darsi reciproco
supporto usando il paese come base
operativa per incontrarsi e per discutere delle
azioni da intraprendere.
Si narra che vi siano innumerevoli cunicoli,
costruiti in antichit o dagli stessi Topi di
fogna in tempi pi recenti che colleghino
Potenza Picena con le altre citt principali del
Dominio e che addirittura uno di questi porti
direttamente al rifugio del Caesar, tanto la
fiducia che costui ha nei confronti dei
Nosferatu.
Altre speculazioni parlano di una vera e
propria organizzazione segreta gestita dai
Topi di Fogna atta ad addestrare gli
appartenenti del clan a servire al meglio il
dominio; si narra che il Pater abbia costruito
sotto Potenza Picena una vera e propria
caserma dove i neonati del clan vengono
portati e dove vengono allenati per almeno tre
anni prima che sia loro permesso di circolare
liberamente per il resto del dominio.
Sicuramente molte di queste voci lasciano il
tempo che trovano: assurdo pensare che i
cunicoli sotto Potenza Picena possano arrivare
addirittura fino a Macerata o che il Caesar
abbia concesso un simile potere al Pater nei
confronti degli altri Nosferatu. Vi comunque
da dire che i Topi di Fogna sono presi in
42

grandissima considerazione al punto tale che


anche il ruolo di Sceriffo viene ricoperto da
uno di loro: Mario Berni, detto per le sue
capacit investigative Wolfe, infante dello
stesso Pater Simone Salvucci.
Toreador:
Nonostante l'importanza all'interno della
Camarilla e l'influenza che in grado di
esercitare nel resto d'Italia il Clan Toreador
non ha molto peso politico all'interno del
dominio di Macerata.
Agli estranei e ai non appartenenti al clan non
chiaro se questo sia dovuto ad un
disinteresse dei Degenerati verso certi aspetti
della non vita, impegnati come sono
nell'organizzazione e gestione delle Gilde, a
loro tanto care, e necessarie per definire la
loro gerarchia sociale, ovvero se sono stati
ostacolati in passato dal Caesar o dagli altri
Pater nell'ottenere una certa importanza
all'interno del dominio.
Di certo il clan presente nel territorio sin
dall'antichit e tra i suoi membri pi illustri (e
pi anziani) c' qualcuno pronto a giurare che
in passato, e per un lungo periodo di tempo, i
Toreador governavano l'intero dominio,
incontrastati.
Come poi siano andate le cose non chiaro e
la storia stata probabilmente cancellata dal
tempo o dall'opera di qualcuno.
Oggi il clan ha come suo dominio minore la
citt di Recanati, luogo che calza a pennello
con buona parte delle attivit del clan volte a
promuovere l'arte.
I Toreador, comunque, hanno i loro rifugi in
tutto il territorio del dominio e sono ben visti
dagli altri clan, con l'eccezione di quello
Brujah: per questo motivo non si hanno
notizie di Toreador residenti a Civitanova
Marche.
Vi sono stati degli screzi in passato tra i due
clan non ancora appianati del tutto: i Toreador
asseriscono che in passato il dominio minore
di Civitanova fosse loro e che furono scacciati
violentemente dai Brujah, supportati
celatamente dal Caesar.
Ovviamente i Brujah respingono qualsiasi
accusa e lo stesso Caesar ha promulgato pi
di una Caccia di Sangue per punire quei
Degenerati tanto audaci da osare sfidarlo in

siffatto modo.
La situazione oggi molto meno tesa che in
passato tra i due clan ma comunque la diatriba
continua, il pi delle volte verbalmente.
Recentemente i Toreador hanno ottenuto una
sorta di vittoria influenzando l'ex sindaco di
Civitanova (alcuni dicono con l'aiuto dei
Malkavian visto che si tratta di un medico) a
promuovere l'associazione Civitanova
Danza sulla quale si appoggia una delle gilde
dei Degenerati.
In questo modo i Toreador hanno
indirettamente messo le loro mani su alcune
istituzioni Civitanovesi senza che i Brujah
potessero protestare o intervenire in alcun
modo. Dal 1945 il clan guidato dall'Ancillae
Vincenzo Chini.
Tremere:
Il dominio di Macerata non ha mai avuto una
Cappella Tremere al suo interno: la pi vicina
quella di Probitas a Perugia, e il Caesar non
sembra intenzionato a cambiare
nellimmediato le cose.
Effettivamente gli Stregoni non hanno mai
avuto una grossa rappresentanza in zona: di
norma Ludovico ha sempre mal tollerato la
loro presenza e in passato molti di loro sono
stati invitati, senza mezzi termini, a svolgere
le loro mansioni nel pi breve tempo possibile
e a togliere il disturbo quanto prima.
Le ragioni di questi contrasti non sono mai
stati chiariti ma il Caesar ha sempre affermato
di aver buone ragioni per le quali preferiva
avere minor contatti possibili con i Tremere.
Negli ultimi anni le cose sono leggermente
cambiate: Ludovico ha permesso ad un
apprendista di alto circolo, aiutato da altri
quattro di grado inferiore, di stanziarsi a San
Severino per un periodo di tempo indefinito a
patto che qualcuno dei suoi fedeli servitori
potesse tenere sott'occhio il loro operato.
Voci di corridoio suggeriscono che sotto ci sia
stato un accordo ben pi vantaggioso per il
dominio e favori molto consistenti da parte
della Cappella di Probitas a Perugia che
hanno convinto Ludovico. Altri insistono nel
sostenere che gli Stregoni abbiano utilizzato
qualcuna delle loro strane magie del sangue
per rendere pi manipolabile il Caesar e che
quindi il dominio possa ora essere
43

pericolosamente sotto l'influenza malsana del


clan Tremere.
Ovviamente ne l'apprendista Paolo Torresi ne
i suoi sottoposti hanno svelato alcunch fino
ad ora e nessuno tanto pazzo da tentare di
verificare di persona se il Caesar sotto
l'influsso di qualche diavoleria Tremere o
meno.
Ventrue:
Mentre nel resto d'Italia i Ventrue
attribuiscono maggiormente la loro
discendenza dai Franchi nel dominio di
Macerata i Sangue Blu, orgogliosamente
ostentano le loro origini dai Patrizi che
governarono Roma nell'antichit.
Spingendosi ancora pi oltre i Ventrue fanno
risalire le loro origini addirittura alla figura
mitologica di Maccio Macro, annoverato
nientemeno tra i nipoti di No, che govern
da prima nella citt Romana di Helvia Ricina
e successivamente su Macerata.
Gli storici hanno da lungo tempo provato che
Macerata non c'entra proprio nulla con Helvia
Ricina e Maccio Macro poco pi di una
leggenda: eppure tutti sanno che i Ventrue
sono tra i pi abili manipolatori della
memoria e quindi del passato e quindi chi pu
dire quale sia la verit?
Quello che certo che i Ventrue sono il clan
pi potente del dominio e che, a dire dei suoi
stessi membri, da sempre governa Macerata.
Gran parte dell'importanza del clan
ovviamente deriva dal suo illustre Caesar
Ludovico della Rovere, Anziano potente e
rispettato; speculazioni sul suo nome
potrebbero far risalire le sue origini alla
famiglia nobiliare della Rovere, Duchi di
Urbino dal XVI Secolo fino alla prima met
del XVII. Ludovico potrebbe essere stato un
figlio cadetto cancellato dagli annali della
storia e quindi avere oggi tra i quattro e i
cinque secoli!
Ovviamente il Caesar non ha mai svelato
apertamente le sue origini o il suo passato: la
sua capacit di tenere sotto la sua egemonia
(si potrebbe aggiungere, con il pugno di
ferro) il dominio sufficiente affinch egli
venga rispettato dai membri degli altri Clan e
dai Pater.
Inutile aggiungere che al resto dei Ventrue,

che vivono di vera e propria luce riflessa,


rimangono le briciole: il Caesar un fervente
seguace di tutte le usanze del clan e tiene in
grandissima considerazione la Dignitas.
Unico problema che, essendo il Ventrue che
per ovvie ragione ne detiene in maggior
quantit, pu tranquillamente guardare
dall'alto in passo tutti gli altri appartenenti al
suo clan stanziati nel dominio.
Molte Ancillae hanno lasciato il territorio in
cerca di maggior fortuna altrove perch non
erano in grado di competere con i giochi di
potere del Caesar o non avevano abbastanza
zone sufficientemente libere dall'influenza di
Ludovico. Il risultato oggi che Macerata
viene prevalentemente abitata da Ventrue
relativamente giovani, Caesar escluso.
Ludovico non ha mai preso in considerazione
l'idea di nominare un suo Deputato preferendo
agire di persona per comunicare le sue
volont al resto del clan: nonostante questo il
Caesar non ha un occhio di riguardo per i suoi
simili; i Ventrue, quindi, non hanno un
trattamento di favore solo perch tali, il
Caesar infatti si sempre circondato di
Fratelli che reputava meritevoli a prescindere
dalla loro provenienza. Per questo motivo
anche i Sangue Blu hanno visto raramente
Ludovico che, di norma, li ha convocati
assieme agli altri Fratelli solo nelle rare
adunanze.
Vili:
In Italia i senza clan sono considerati, nel
migliore dei casi, meno di nulla. Solo un
continuo servilismo permette ai vili locali di
sopravvivere, Macerata non fa eccezione alla
regola.

I Clan Indipendenti:
Assamiti:
Fino a qualche anno fa non si era mai sentito
parlare della presenza di Assamiti nel
dominio. Le cose mutarono nel 2003 quando
una delegazione di Assassini chiese il
permesso di stanziarsi nella comunit
pakistana di Corridonia: il Caesar accord a
loro tale permesso a patto di giurare fedelt a
lui e alla Camarilla e prestando eventuali
servizi (le cui nature sono rimaste finora
44

segrete) al dominio. In realt si pensa che il


Caesar sia stato convinto ad accettare da alte
cariche della Camarilla come l'Arconte De
Montbard, che avrebbe accompagnato di
persona gli Assamiti al cospetto del Caesar in
vista di futuri accordi con la fazione
Scismatica.
Quello che certo che oggi almeno due
Assassini (il numero preciso conosciuto solo
dal Caesar, dallo Sceriffo e dal Flagello) sono
stanziati a Corridonia e che non hanno mai
dato problemi di sorta.
Giovanni:
I Giovanni influenzano pesantemente la
penisola e anche nel dominio di Macerata
hanno una loro rappresentanza. Il centro di
potere dei Necromanti nel centro Italia
Ancona: la citt fu concessa al clan dal
Circolo interno della Camarilla nel 1529
mediante la stipulazione di alcuni trattati.
Successivamente venne perduta durante la
Grande Guerra ed infine riconquistata grazie
all'aiuto anche del dominio di Macerata nel
1973.
In cambio di questo supporto i Giovanni
hanno aiutato il dominio di Macerata a
riconquistare Corridonia dal Sabbat
utilizzando alcuni Spiriti come spie per il
Caesar.
Per questo motivo si instaurato un rapporto
di collaborazione e di mutuo supporto tra
Macerata e Ancona ed stato concesso ad un
esponente dei Giovanni di risiedere nel
dominio di Macerata, di portare avanti i
propri studi ed interessi, a patto che non
vadano in contrasto con quelli dei membri
della Camarilla in cambio di servizi di vari
natura richiesti dal Caesar.
Mario Giovanni, membro insediato del Clan
presente nel Dominio di Macerata dal 1974,
scomparso misteriosamente nel 2000; al suo
posto stato inviato il Neonato Leonardo
Giovanni, ancora oggi presente nel dominio.

Caesar siano stati nella migliore delle ipotesi


cacciati in malo modo e nella peggiore
distrutti tra atroci sofferenze per aver insultato
in qualche modo Ludovico.
Coloro che invece si sono spacciati per Vili e
sono stati successivamente scoperti hanno
subito tutti la medesima sorte di perire a causa
di una Caccia di Sangue.
Non si sa perch il Caesar abbia un odio cos
viscerale per i Lasombra: egli non si mai
confidato con nessuno a riguardo. Eppure
Ludovico stato un forte sostenitore della
liberazione di Milano dal Sabbat e molti
insistono nel dire che abbia, ancora in queste
notti, contatti di varia natura con il Caesar
Lasombra Giangaleazzo Visconti.
Ravnos:
Alcuni Brujah stanziati a Civitanova insistono
nell'affermare che diversi Ravnos dalla fine
della Seconda Guerra Mondiale si sono
mischiati con i Rom che periodicamente e per
periodi variabili, si stabiliscono nella citt. I
membri di questo clan sono sempre stati
tenuti sott'occhio e poco tollerati nonostante
non abbiano mai combinato grossi guai. Al
volgere del secondo millennio sono
completamente spariti.
Seguaci di Set:
Non si hanno notizie della presenza di
Seguaci di Set nel dominio di Macerata: forse
qualcuno di loro si spacciato in passato per
Vile ma nessun Setita si mai presentato
come appartenente al clan.
Tzimisce:
Medesimo discorso dei Seguaci di Set, anche
se sembra assurdo che qualche Demone si
possa spacciare per una creatura che
sicuramente considera inferiore.

Lasombra:
Ai Custodi, anche antitrib, non
assolutamente permesso risiedere nel
dominio, a nessuna condizione.
Le voci si susseguono a riguardo: si mormora
che i Lasombra presentatisi al cospetto del
45

Italia Sub Tenebra LAffresco Italiano del 1868


"LItalia, pi di ogni altro paese, mi rattrista.
Da nessun altra parte la malattia che ha
stretto la nostra gente pi evidente. In
nessun altro luogo siamo cos tanto morti
viventi".
I signori dei domini italiani sembrano pi
interessati a recitare le loro litanie di secolari
asti contro i loro vicini piuttosto che
migliorare le loro citt. Molti degli anziani
locali non sembrano neanche accorgersi in
quale secolo siano: spesso si vestono in mode
floride nelle ere passate e mostrano una
elaborata e formale etichetta degna di un
nobile del Rinascimento. Si siedono nei loro
Rifugi e osservano placidamente le loro
collezioni darte o si affrontano in lunghe
diatribe con i loro pari su qualche sgarbo
subito durante il potere dei De Medici,
lasciando i domini nelle mani dei loro
sicofanti, spesso incompetenti e tirannici. I
Caesar sono insolitamente gentili con i loro
ospiti offendo in loro onore balli e feste ma se
questi ultimi infrangono gli elaborati codici di
etichetta o cadono sotto il sospetto di essere in
lega con i nemici del Principe la retribuzione
pu essere davvero terribile.
LItalia da sempre divisa, frammentata,
spezzata. Come lo stata da secoli per i
mortali cos lo stata maggiormente per i
Fratelli che lhanno a lungo infestata e
neanche la forzata unificazione per mano
della Camarilla ha mutato questa situazione.
I motivi sono molti: le comunicazioni tra i
vari domini sono estremamente difficoltose ed
in alcune zone, come il Sud Italia,
virtualmente impossibili a causa della
mancanza di adeguati mezzi di trasporto che
impone rischiosissime pause; la feroce caccia
al brigante, la presenza dei Lupini e lazione
degli Inquisitori rende il pi breve viaggio
una scommessa con la Morte Ultima.
Il Nord Italia ha visto una esplosione
demografica notturna con il sorgere dei
Comuni che perdura in queste notti: mentre la
citt dominata dal Caesar, dai Pater (spesso
in conflitto) e dai loro lacch i numerosi

indesiderati di passaggio, le progenie delle


progenie mettono in crisi la riserva di vitae
spingendo il Principe a emettere proclami,
condannare allesilio e imporre purghe.
Il complesso sistema di stabili inimicizie e
alleanze transitorie, le terribili faide tra citt e
citt che consumano le risorse dei domini
costringono i Fratelli stranieri che desiderano
aumentare le loro possibilit di sopravvivenza
a studiare la situazione notte dopo notte.
Coloro che sono abituati allusuali dicotomia
Sabbat-Camarilla si ritrovano spiazzati dalla
variet cangiante della mappa delle alleanze.
La Camarilla giunta sul territorio italico solo
in un recentissimo passato o cos pare per gli
standard degli antichi Cainiti locali.
Approfittando della divisione dei domini e
della minaccia continua delle crociate del
Sabbat, nonch del desiderio di unit
nazionale comune ai neonati la Camarilla ha
convertito la maggior parte dei feudi del Nord
muovendosi di pari passo con lesercito
piemontese. Negli ultimi anni la Torre
dAvorio ha cercato di mettere piede anche
nellItalia del Sud con alterni risultati:
nonostante la conquista garibaldina la Sicilia
rimane oltre le possibilit della setta mentre le
citt assoggettate dalla Calabria alla
Campania continuano a subire le razzie del
Sabbat. La Camarilla non muove sulla
penisola eserciti di Arconti preferendo
comprare, ricattare o minacciare Cainiti in
posizioni chiave allinterno dei vari domini.
Una successiva, martellante propaganda porta
sotto legida della Torre dAvorio i neonati
pi ingenui e meno informati. Dove la
Camarilla giunge essa omologa senza scampo
alla sua visione: coloro che perseguono Vie
diverse da quella dellUmanit sono costretti
a convertirsi o perlomeno a pagare servizio
formale alla Via Humanitas onde evitare
severe ripercussioni sociali. Infine i Caesar
sono costretti a capitolare, talvolta perdendo
parte del potere personale accumulato lungo i
secoli in favore di una prmessa di protezione
e coordinamento contro nemici comuni.
Il Sabbat, un tempo potente e temuto in Italia,
ha perso negli ultimi decenni parte del suo
lustro a causa della penetrazione della Torre

46

dAvorio. Le divisioni interne e la distanza


che normalmente
separa i Branchi nomadi non permettono al
Sabbat locale di mantenere la presa sui
domini indipendenti ma la sua capacit di
razziare con terrificante efficienza rimane
inalterata. Il Sabbat italiano possiede la
singola roccaforte di Milano e formalmente
una parte della Sicilia (sebbene questa venga
vista come patria ancestrale e dominio
esclusivo dei Lasombra).
I Bizantini, sparuti e decadenti discendenti di
coloro che fuggirono al sacco di
Costantinopoli osservano gli sconvolgimenti
dellepoca da Palermo, Ravenna e Bari nella
vana attesa delloccasione di ripristinare il
Sogno di Michele. Isolati anziani di antica
generazione hanno lasciato diminuire il loro
potere politico in favore dei clan pi
aggressivi. Visti come relitti di unera
conclusa i Bizantini vengono generalmente
lasciati al fato che si sono scelti.
La Congregazione Romana, ultimo baluardo
della Via Caeli, mantiene una influenza salda
sulla maggior parte dei domini allinterno
degli Stati Pontifici, protetti dal Principe di
Parigi e anelati tanto dalla Camarilla che dal
Sabbat. I Cainiti che si muovono allinterno di
questa organizzazione proclamano la
superiorit della Chiesa Cattolica sopra ogni
potenza terrena. La Congregazione, vista dai
suoi detrattori come oppressiva e corrotta, si
oppone strenuamente sia alle vie eretiche
della Spada di Caino che al tentativo di falso
umanismo della Torre dAvorio. In seguito
agli avvenimenti della Repubblica Romana
del 1848-49 la Congregazione si posta in
aperta contrapposizione al Movimento
Conciliatorio mentre ha iniziato una disperata
opera di distensione sia verso il Sabbat che
verso la Camarilla.
La Congregazione Divinista meglio nota
come Eresia Cainita, sin dalle sue origini
associazione segreta oggi appare quasi del
tutto scomparsa. In realt, lentamente, i
gruppi di eretici a lungo separati e isolati
stanno usando il rinnovato panorama politico
con laspirazione di restaurare il potere della
Curia Cremisi e del Seggio di Nod. Ben pochi
sono a conoscenza della resurrezione di
questa antica minaccia: sia gli Inquisitori del

Sabbat che gli Arconti sul suolo italiano sono


pronti persino ad unire le forze contro una
simile minaccia se mai si dovesse palesare.
Il Topiarium, gruppo fondato nel XII secolo
da coterie di neonati privi del potere anelato,
ha una qualche presenza nelle campagne
italiane, in particolar modo in Toscana.
Originariamente una associazione segreta di
Toreador, Ventrue e Lasombra che
perseguono la Via dellUmanit o quella dei
Re il Topiarium ha gradualmente compreso
limpossibilit di estendere il proprio potere ai
domini cittadini, accontentandosi dei paeselli
di provincia dove comunque ha una notevole
leva. Forti di un sistema di comunicazioni
invidiabile per gli altri Cainiti i membri di
questo gruppo estremamente irreggimentato
hanno la tradizione di marchiare in qualche
modo i loro servitori. Particolarmente
vulnerabili alle razzie del Sabbat il Topiarium
ha iniziato trattative per la sua entrata nella
Camarilla.
Il Movimento Conciliatorio considerato
lequivalente italiano del Movimento
Anarchico sebbene le differenze siano
marcate in quanto le origini sono ben distinte.
Per gli appartenenti al Movimento il sistema
feudale italiano un obsoleto rimasuglio di
unepoca lontana: essi prendono ad esempio il
sistema comunale come ideale e propongono
lelezione diretta di un consiglio di Patres
direttamente dalla popolazione. Una fazione
in seno al movimento aspira persino alla
sostituzione della figura del Principe con
quella di un podest vampirico con ruoli
strettamente amministrativi. Il Movimento,
malvisto e persino sotto Lextalionis a Roma
dopo la Repubblica, sopravvive grazie al
supporto di alcuni anziani che secoli prima lo
hanno iniziato e che ora lo usano come
strumento per i propri fini. Voci allinterno
del movimento vedono nella Camarilla una
possibilit per una legittimazione e danno
appoggio allunificazione della penisola.
I domini indipendenti sono enormemente
diversi per politica e attitudine, letteralmente
sparsi per tutto il territorio. Antichi asti e
Faide delle Ombre rendono improbabile una
alleanza trai Caesar indipendenti e questo li
sta costringendo inesorabilmente ad accettare
legida della Camarilla.
47

I Seguaci di Set dopo il conflitto che li ha


visti in opposizione contro il Clan Lasombra
hanno tenuto un profilo bassissimo, evitando
di rivelare la loro presenza nei domini da loro
toccati. Centro e fulcro del loro potere la
Caverna delle Mele a Napoli .
Il Clan Giovanni una potenza indiscussa in
tutti i domini italiani, siano essi della
Camarilla o ferocemente indipendenti ed
anche il Sabbat evita di contrapporsi ad essa.
Il clan ha la possibilit di alterare
pesantemente il flusso economico della
nazione. Tutto il dominio di Venezia-Mestre
sotto il diretto controllo della famiglia e
difficilmente un Cainita pu penetrarvi senza
essere individuato e tenuto sotto controllo. Il
clan mantiene bastioni nello Stato Pontificio
attraverso la famiglia Rossellini e domina su
una parte della Sicilia grazie alla presenza
della famiglia Della Puttanesca

Itali Sub Tenebra - Degli


Inconnu
I Fratelli che hanno sentito di sfuggita i
sussurri negli Elysium immaginano gli
Inconnu come potenti individui che hanno
abbandonato la Jyhad per proseguire un
cammino strettamente spirituale verso il
leggendario stato di Golconda divenendo
lungo il percorso scintillanti esempi di santit.
In realt le origini di questa setta, se cos
definibile, sono assai pi tetre.
Durante il conflitto che contrappose Camillo
ai suoi pari Patrizi il Senato Eterno sub un
grosso colpo, perdendo credibilit ed
integrit: il Senato arriv a considerare in
segreto lillustre Tito Venturo Camillo un
traditore per aver abbandonato la Via Regalis
e aver supportato la Via Desideratio mentre il
pater patriae di riflesso disprezzava
limmobilit ipocrita stagnante dei suoi alleati
di un tempo. Tale lotta venne mantenuta
segreta per quanto possibile: sarebbe stato
deleterio per i Ventrue far trapelare che il loro
pi importante esponente si era votato ad una
causa tanto scellerata e disonorevole.
Solo le Guerre Puniche impedirono ai fedeli
della Via Regalis ed ai seguaci della Via
Desideratio di trasformare le differenze
dogmatiche in aperto e sanguinoso conflitto

ma il danno era gi stato fatto e la discesa


aveva inizio.
La definitiva vittoria su Cartagine condusse
alla graduale, inevitabile fine morale del
Senato Eterno: grazie alle legioni romane
linfluenza, il potere e le ricchezze dei Patrizi
crebbero oltre il loro stesso controllo e lungo i
secoli le riunioni divennero un infinito campo
di battaglia dove il voto dei pi giovani
veniva regolarmente comprato con favori o
imposto attraverso il Giuramento di Sangue.
La misteriosa scomparsa di Camillo tolse ai
Ventrue lultimo freno e allinizio del IV
Secolo degli ideali originali del Senato Eterno
non rimaneva che un pallido, distante ricordo.
La caduta di Roma port ad un ulteriore
declino e la sconfitta politica e militare
imposta dal Triumvirato sul Senato Eterno
rivel ai decadenti e compiacenti Ventrue
come i tempi fossero irrimediabilmente
mutati.
Innanzi agli anziani vinti e riuniti Michele
non si dichiar come era prevedibile nuovo
pater patriae ma condann il Senato Eterno
allanonimato dei secoli definendolo
Incognitus, lo Sconosciuto, prima di
abbandonare per sempre Roma alla volta di
Costantinopoli.
Per gli orgogliosi Cainiti romani non vi
poteva essere smacco maggiore, offesa pi
umiliante. Prendendo su di se con perverso
orgoglio il nome affibbiatogli dal Toreador il
Senato Eterno, lIncognitus, privato quasi
interamente del suo potere originale invit al
suo interno altri potenti Cainiti offesi o
danneggiati dallopera del Matusalemme
Toreador prima di svanire dal governo e
dallamministrazione dellUrbe e da ci che
rimaneva dellImpero.
Dalle ombre lIncognitus pass secoli ad
escogitare la caduta della Nuova Roma ed il
Sogno dellodiato Michele inviando agenti
provocatori e spie presso la corte del Patriarca
di Costantinopoli.
Lungo i secoli il desiderio di vendetta verso
Michele divenne lunica ragione di esistenza
per gli Inconnu, condannatisi ad una discesa
nellinferno delle loro anime tormentate.
Infine, supportando segretamente i piani
delleresiarca Narsete, la maglia venne
finalmente stretta e Michele sub nel 1204
48

lAmaranthus da parte della Baali Maria la


Nera durante la Quarta Crociata.
Fu sufficiente questa notizia a sconvolgere i
cuori morti degli Inconnu ma non port gioia
maligna e senso di vittoria: improvvisamente
il velo di orgoglio offeso svan lasciando solo
il sapore di cenere nelle bocche immortali.
Avevano follemente contribuito a distruggere
lunica eredit dellImpero da loro
faticosamente creato, avevano cancellato il
loro stesso futuro.
Come ultimo atto di suprema ipocrisia e per
celare al mondo la loro vergogna gli Inconnu
eliminarono gli inconsapevoli strumenti di
vendetta ritraendo poi ogni supporto offerto a
Narsete. Nel XIII secolo, mentre le ceneri di
Costantinopoli si posavano sul suolo bruciato,
gli Inconnu iniziarono la silenziosa ricerca di
espiazione.

Italia Sub Tenebra - In


Queste Notti
Snidateli! Siate inesorabili come il destino.
Contro i nemici la piet delitto.
Schiacceremo il sacerdotal vampiro che con
le sue sozze labbra succhia da secoli il
sangue della madre nostra.
- Il generale Pinelli in uninvettiva contro i
briganti.
Con la Terza Guerra di Indipendenza
combattuta lo scorso anno, persa dal Piemonte
ma vinta dai prussiani di Breidstein, quasi
tutti i domini italiani sono stati formalmente
uniti sotto legida della Camarilla ma in realt
le divisioni rimangono marcatissime. Gli
anziani torinesi hanno importato a forza i loro
servitori, le loro spie ed i pi fedeli ghoul
allinterno dellamministrazione dei territori
conquistati, costringendo alla subordinazione
i Cainiti autoctoni.
Il Patto delle Ceneri estende la sua influenza
nutrendosi al seno di Vittorio Emanuele II,
suggendo cifre enormi dalle spese militari per
corrompere i suoi agenti: finanzieri di dubbia
fama, affaristi senza scrupoli, brasseur
daffaire, trafficoni e trafficanti di ogni risma
pagando cos gli alleati veneziani per la loro
continuata neutralit. La Torre dAvorio
italiana estende ogni notte il suo potere

acquisendo percentuali delle tangenti relative


alle ferrovie in costruzione e alle nomine al
cavalierato ed arrivata a proporre
segretamente la cessione dei domini di
Sardegna, ferocemente difesi dai Gangrel, alla
zona di influenza di Villon in cambio della
conclusione del Protettorato Romano ed il
passaggio dei problematici domini toscani,
perennemente in conflitto e avvelenati dalla
presenza del Topiarium ai Ventrue austriaci in
cambio della concessione dei Domini veneti.
Un pi sottile conflitto in corso tra Ulfila, la
Congregazione Romana e la Camarilla
piemontese: mentre il Matusalemme Ventrue
ha dimostrato diverse volte in passato
supporto verso la Camarilla il suo potere si
basa sullinfluenza e sulle ricchezze della
Chiesa cattolica, un potere seriamente minato
dalla politica ferocemente anticlericale dei
Savoia e della Torre dAvorio. La Camarilla
desidera rendere economicamente impotente
la Chiesa con lo scopo di danneggiare
trasversalmente il potere ecclesiastico dei
Lasombra e il potenziale offensivo di una
Inquisizione sempre pi disperata. La
Congregazione Romana, pur non nutrendo
alcuna simpatia per il prelato, ariano e quindi
eretico, possiede nella Chiesa non solo una
discreta influenza, necessaria per la sua
sopravvivenza, ma ne condivide molti dogmi
fondamentali. Questo potrebbe portare ad una
difficile alleanza, minata dalla possibilit di
tradimento, lOrdine Ebionita ed il goto. O
forse la posizione apparentemente integerrima
di Ulfila solo una strategia tesa a fargli
guadagnare ulteriori vantaggi quando vender
la citt.
Il Sabbat, pur cambiando forma, rimane forte
nel milanese e in tutto lex Regno delle Due
Sicilie: ogni mese o due viene lanciata una
Crociata contro un dominio della Camarilla e
sebbene nessuno di questi abbia ancora
capitolato i danni e le perdite tra i Cainiti sono
ingenti. Guicciardini ha ricostruito
faticosamente un seguito con il quale intende
riprendere Napoli ma il suo astio per
Giangaleazzo e Salluccio potrebbe essere la
sua fine.
I Lasombra siciliani osservano la situazione
del continente in silenzio, assai pi interessati
alla loro guerra contro il Don ed i Giovanni
49

Della Puttanesca.
Il Movimento Conciliatorio, pur ferito ed a
lungo agonizzante si rinvigorito con la
rabbia generata dalla situazione attuale:
giovani membri della Camarilla, in vita
massoni, legittimisti borbonici, Carbonari,
mazziniani e garibaldini entrati nella Notte
durante questo periodo turbolento sono fuggiti
dalla tenaglia della Camarilla ed hanno dato
una nuova linfa vitale, preziosa sebbene
inespertissima, alla fazione.
La brutale guerra civile, chiamata caccia ai
briganti, infiamma lItalia giustificando
efferatezze che fanno impallidire i Fratelli pi
callosi. Uno sfondo ideale, addirittura
debordante per nascondere una pi sottile
guerra segreta.
Francois Villon e Gustav Breidstein si stanno
per lanciare luno contro laltro e lEuropa ne
uscir sicuramente scossa.
Da qui a tre anni il Circolo Interno si riunir
ancora una volta tra i canali di Venezia, sotto
lo sguardo vigile dei Necromanti: patti
verranno sottoscritti e infranti e certamente
lItalia assumer un nuovo volto.
Nulla cambiato da quando Tinia pose piede
sul suolo italico.

Italia Sub Tenebra - Re e


Regine della Notte I
Fabrizio Ulfila
Ventrue, Quinta Generazione
Il nome di Ulfila leggenda, mito, portatore
di rispetto per coloro che sospettano e di
paura e terrore per coloro che sanno. Per i
Sangue Blu semplicemente lepitomo della
dignitas. Le voci corrono: egli tiene in mano il
pontefice e numerosi cardinali, in possesso
di una biblioteca di testi eretici sfuggiti alle
censorie grinfie di Nicolau Eymerich,
Ambrogino Giovanni gli deve favori.
Nessuno pu attestare la verit poich Ulfila
non si muove mai direttamente ma solo
attraverso lettere, servitori, contatti. Nessuno
lo vede agire e si pu solo sospettare cosa pu
arrivare a fare.
A differenza dei rigidi Ventrue Germani e
Normanni il prelato Ulfila seppe adattarsi
muovendosi con ugual facilit nelle case

mercantili e nei campi militari. Papi,


banchieri, mercenari e nobili hanno cercato il
suo comprensivo orecchio. Il suo potere in
Italia immenso attraverso le sue influenze in
seno ad ogni livello della Chiesa ed anche
molti settori della finanza e delluniversit gli
debbono favori di notevoli proporzioni. Egli
in grado di muovere con pochi sforzi entit
economiche e politiche colossali, impensabili
per qualcuno che non ha mai dichiarato
proprio un dominio.
Vescovo goto, Wulfila si convert in giovane
et al cristianesimo ariano e per estendere la
salvezza ai suoi contemporanei svilupp
appositamente un alfabeto, detto gotico, per la
sua bibbia. Abbracciato in punto di morte a
Costantinopoli dal Matusalemme Antonius
lInfante venne inviato dal Gallo nuovamente
in Italia con il compito di controllare Narsete,
spiare gli Inconnu ed impedire loro di usare la
Chiesa di Occidente contro Costantinopoli.
Egli si mosse per stipulare accordi tra la
Chiesa e la dinastia Carolingia che avrebbero
raggiunto il loro compimento con
lincoronazione di Carlo Magno. Rivali gelosi
del suo potere reagirono ed egli venne gettato
in torpore dal nono al undicesimo secolo.
Al suo risveglio Ulfila scopr che il suo amato
Sire era stato distrutto dal suo consanguineo
Caius su permesso di Michele e del Dracone.
Innanzi ad una Chiesa contaminata
dallinfluenza Toreador il Matusalemme si
adoper quindi per supportare lunificazione
imperiale sotto il Barbarossa e strappare il
potere agli Artigiani.
Desiderando supportare i Ventrue francesi,
tartassati dai Toreador locali, Ulfila invi
gruppi di fanatici alla ricerca di una grande
eresia in Laguedoca dei Figli di Caino: questo
atto accidentalmente avrebbe dato
allInquisizione una delle sue molte origini.
Egli inoltre si schier con i Ventrue orientali
nello spostare lOrdine Teutonico dalla Terra
Santa alle terre dellest con lo scopo di colpire
gli Tzimisce. Grazie a queste sue azioni Ulfila
riusc a forgiare una alleanza trai Ventrue
europei come non si era vista da secoli.
Mantenendo buoni rapporti con la Gran Corte
di Alexander a Parigi e con quella di Mitra a
Londra, offrendo supporto nel frattempo ai
Ventrue indipendenti ed alle loro famiglie
50

mortali il Matusalemme ottenne una certa


mano nella creazione degli ordini combattenti
e nella preparazione delle Crociate. Questa
opera monumentale aveva come unico scopo
quello di vendicare il Gallico: lasciando infine
gli ultimi dettagli alla brama di Narsete e
degli Inconnu Ulfila si ferm ad osservare.
Mentre Costantinopoli veniva saccheggiata
Ulfila gi progettava la rinascita del Sogno,
non di Michele ma di Antonius, in seno alla
stessa Chiesa. Dopo aver stabilito una
complessa rete di alleanze e favori da Rimini
attorniato da stuoli di servi e concubine Ulfila
si trasfer a Bologna nel 1221, approfittando
della morte di San Domenico per estendere i
suoi artigli rapaci sui Domenicani e
sulluniversit locale dove lavor per formare
pedine, ghoul e progenie impedendo nel
frattempo agli altri clan di fare altrettanto:
ironicamente egli non consider validi gli
studenti Battista Marzone e Leopold di
Murnau che avrebbero permesso in seguito la
nascita dellInquisizione Ombra.
Diverse sue azioni direttamente o
indirettamente stimolarono la nascita della
Societ di Leopold ma il Matusalemme riusc
a celare ogni collegamento fingendosi in
torpore.
Durante il Rinascimento il Ventrue stipul
patti e forgi contatti con i magi del Coro
Celestiale, senza compromettere la sua lealt
al clan.
Unica macchia pubblica dei risultati
eccezionali di Ulfila stata la cessione del
suo ghoul Ferox ai Tremere, atto che si
trasformato alla fine sconsiderato.
In queste notti Ulfila si trova in una situazione
politica complessa: pur difensore del potere
temporale della Chiesa per ovvi interessi
personali egli si rende conto che lepoca
irrimediabilmente mutata e forse non
necessariamente verso il peggio: segretamente
egli quindi supporta da una parte
lindipendenza degli Stati Pontifici e della
Congregazione Romana mentre dallaltra si
sta accordando con il Circolo Interno per la
spartizione delle influenze di Roma non
appena sar caduta. Il suo gioco di tempi e
meccaniche incredibilmente complesso e
dozzine di ghoul e pedine si muovono
inconsapevoli del piano pi vasto.

Il Monaco Rosso (da un'idea di King Mob)


Ulfila possiede ombra scarlatta, rossa come il
sangue versato dei suoi nemici. Lombra di un
assassino, di un seguace, di un confidente, di
un amico, di una guardia del corpo, di uno
scudo di carne, se necessario. La figura del
Monaco un mito, uno spauracchio per molti
anziani che nel loro intimo temono: ci che
rimane dopo il suo passaggio sono solo ceneri
ed il baluginare di una lama, lo svolazzare di
un saio. Si dice che nessuna porta lo possa
fermare, che nessuno rifugio con lui sia
sicuro. Alcuni sospettano che sia un ghoul, un
fantasma, un immortale di qualche sorta. Si
dice che possa essere distrutto solo
momentaneamente. Miti, leggende. Con un
fondo di verit.
Guerrieri nascosti del Papa sorti dalle sette
gnostiche separatiste e principalmente dai
Sethiti Valentiniani del periodo tardo romano
i sicari furono particolarmente vulnerabili alle
infiltrazioni dellEresia Cainita. Sebbene
alcuni avessero sviluppato arti arcane per
evitare il Giuramento di Sangue labile
travisamento dei testi gnostici della
Congregazione Divinista port diversi
uomini-daga al servizio dellArcivescovo di
Nod. Con la Morte Ultima di Narsete Ulfila
ebbe loccasione agognata, impadronendosi di
un gruppo di Monaci Rossi eretici e dando
vita ad un ordine monastico parallelo e
isolato. Fanatici introdotti nelle tenebre per
servire ciecamente il Matusalemme, visto da
loro alla stregua di un nero santo, i Monaci
Rossi di Ulfila sono disposti a donare la loro
dannata esistenza per il benessere del loro
patrono. Mentre i mortali sicari continuano a
servire la Chiesa dalle ombre ed un piccolo
gruppo di Monaci Rossi sono ancora al
servizio di ci che rimane dellEresia Cainita
le ombre di Ulfila portano la sua volont
attraverso lacciaio e la garrota.

51

Italia Sub Tenebra - Della


Societ di Leopoldo
Noi chiediamo a voi, chi siete?
Siamo di Iscariota. Siamo quelli di Giuda
Iscariota.
Allora io vi chiedo: cosa avete voi, nella
mano destra?
Pugnale e veleno!
Ora Iscarioti io vi chiedo: cosa avete nella
mano sinistra?!
Trenta denari dargento e una grezza fune!
Allora! Allora Iscarioti, cosa siete voi?!
Siamo apostoli ma allo stesso tempo non lo
siamo.
Siamo credenti ma allo stesso tempo non lo
siamo.
Siamo fedeli ma allo stesso tempo non lo
siamo.
Siamo ribelli ma allo stesso tempo non lo
siamo.
Siamo morti. Siamo una schiera di morti. Ci
inginocchiamo solo per chiedere perdono del
Signore. Ci inginocchiamo soltanto per
abbattere nemici del Signore.
- Da Hellsing, Vol. 6 di Kota Hirano
La violenza tollerabile solo con i mostri. E
con i luterani, i calvinisti, i mazziniani, i
valdesi, i rivoluzionari di ogni risma e con
qualunque altro eretico. Ecco! Davanti a noi
camminano i servitori dei morti. I Savoia
formano un esercito immenso che avanza,
fitto come la nebbia, violando lunica ragione
di natura e in nome di una dottrina depravata
pretendono di passare. Noi siamo qui, ad
attenderli, come abbiamo sempre fatto. E
come una lunga schiera scendiamo sino
allinferno, serriamo le righe e affrontiamo le
linee nemiche per battere i sette milioni
quattrocentocinquemilasettecentoventisei
demoni maligni. Dal Cenaculum di Roma,
cuore della Societ ove ogni decennio ci
riuniamo, dai Cenacula di Venezia, Ferrara,
Firenze e Padova proteggiamo questa terra, da
chi vorrebbe unificarla a forza solo per
ambizione terrena.
Sorgemmo allinizio del tredicesimo secolo
quando labominio dei catari alz il suo
blasfemo capo, il quello della Bestia: mentre

lInquisizione purificava con la fiamma ed il


ferro gli impuri lInquisizione Ombra stanava
i servi del Maligno nelle loro innumerevoli
forme immortali. Composta da una manciata
di ordini cavallereschi ed ecclesiastici e
potenti famiglie mercantili lInquisizione
Ombra venne assegnata nel 1208 al servizio
del Cardinale Battista Marzone, che Dio lo
abbia in gloria eterna, che riusc ad evitare
lassassinio di Gregorio IX per mano dei
Notturni. Lungo i secoli mutammo, ci
adattammo ad un nemico perfido e invisibile
proteggendo la sacralit della Cattolica
Romana Chiesa. E di certo abbiamo avuto le
nostre serpi in seno: quando Raffaele Renzi
del Caenaculum di Firenze venne scoperto a
trafficare con le creature che aveva lobbligo
ed il dovere di sterminare lo conducemmo in
catene a Roma dove sub giusto e imparziale
processo. Innanzi alle accuse egli non seppe
far altro che insultare la santa Societ di
Leopold, giustificando la sua inconcepibile
tolleranza e persino la sacrilega concessione
dei sacramenti alle larvae traviando il
messaggio di amore universale del Cristo ai
suoi immondi scopi. Fu giustamente reso
anatema e bruciato sul rogo ma le sue infide
parole, come una malerba difficile da
sradicare, presero piede nei cuori pi ingenui
della Societ dando breve e perniciosa vita
allEresia Fiorentina. Molte sono le armi del
Maligno e linterpretazione arbitraria dei testi
sacri la pi nefanda.
NellAnno Domini millenovecentosessasette i
repubblicani, i liberali, manipolati dai
massoni, dai vampiri e dai giudei ci
considerano una belva ferita ed ormai ad un
angolo. Cos : ma proprio la belva ferita ad
essere pi pericolosa. Mostreremo ai servi del
Maligno, consapevoli o meno, cosa significa
scatenare la nostra giusta ira. Dio riconoscer
i suoi.
La Societ di Leopold, unit nella pi santa
delle missioni, offre comunque una diversit
al suo interno necessaria per sconfiggere le
variegate orde demoniache.
La Fratellanza di Albertus segue i dubbi
insegnamenti di Albertus Magnus per il quale
la magia era maligna ma andava conosciuta
per combatterla. Esperti teurghi gli Albertini

52

sono comunque da controllare onde evitare loro ogni tentazione.


I Bambini di Lazzaro sono una setta sorta da meno di cento anni: essi reputano i vampiri come i pi
grandi trasgressori dellordine divino. Negli ultimi decenni hanno visto un aumento sostanziale
nelle loro fila ed una crescente attitudine antagonistica verso le missioni delle altre sette.
I Padri della Buona Morte sono solo inquisitori ordinati che credono i vampiri spiriti malvagi
antidiluviani, responsabili per il decadimento morale dellumanit, sfuggiti alla morte possedendo i
corpi dei defunti.
I Sanbenito se tuttora esistono, e ne ho dubbio, sono da considerarsi eretici tra gli inquisitori e
quindi oltre ogni speranza di redenzione. Questo gruppo cerca di aiutare le creature sovrannaturali,
ingannati dalle loro parole di miele e veleno.
La Sorellanza di Santa Chiara una setta che ha fatto ordine di povert per attirare doni celesti di
guarigione e cura. Mentre il loro aiuto apprezzabile la divisione dei sessi deve mantenersi il pi
possibile rigida.
LOrdine di San Michele ci che rimane di un venerando gruppo di monaci esorcisti. Essi non
cercano altro che il diabolico e linfernale non considerando a sufficienza il pericolo pi visibile
delle larvae e dei mutaforma.
LOrdine di San Pietro spesso opposto agli Albertini in quanto nega che la magia possa essere
usata per il bene e si concentra nella caccia agli stregoni, ai maghi e alle fattucchiere.
I Figli di Tertulliano sono un giusto ricordo delle origini della Societ: per loro chiunque parli
contro la Parola di Dio, e quindi contro la Chiesa, deve essere sicuramente posseduto da un demone
ed esorcizzato col fuoco, con lacqua e con il ferro rovente.
La Setta di San Giovanni un sottogruppo radicale dei Figli di Tertulliano e sin troppo vicino
alleresia per essere a lungo tollerabili. Questa setta segue scritti gnostici che considerano il suicidio
un mezzo valido per entrare in paradiso.
Distinti ma uniti, serviamo lOnnipotente sino alla battaglia finale sulle pianure di Megiddo contro
le schiere dei Midian.
Amen.
[dalle note personali di Padre Amedeo del Caenaculum di Roma]

53

Italia Sub Tenebra Dell'Alleanza Matrimoniale


Nel caotico panorama di inimicizie e rivalit
tra i domini italiani le occasionali alleanze
sono una vitale necessit. Per sigillare la
forma di questi patti i Caesar o i Pater delle
Casate scelgono una progenie che si vincoli
alla progenie dellalleato: generalmente i
Cainiti non hanno possibilit di scelta e
possono solo sperare che il compagno
imposto sia almeno sopportabile. In altri casi
le progenie politicamente pi savie scelgono
di essere parte attiva nella ricerca di alleanza
prevedendo di ottenere alla lunga dei vantaggi
personali.
Durante o dopo il lungo mercanteggiare i due
promessi sposi si scambiano i ritratti, spesso
opere di raro valore. In realt laspetto fisico
ha ben poca importanza nella scelta: quello
che si considera la ricchezza della progenie,
la sua posizione in seno al clan di
appartenenza e nella citt di origine, ed il suo
valore innanzi agli occhi del proprio Sire: il
Caesar di un dominio maggiore non accetter
mai di accasare il suo primo neonato con
lultima progenie di un Principe dalla prole
numerosa e dal piccolo feudo a meno che non
vi siano ulteriori e valide motivazioni. Dopo
aver concordato sulla dote e sugli ultimi
termini il Cainita di sesso femminile viene
inviato con massima scorta nel dominio del
suo promesso: dati i pericoli della strada per
la Cainita spesso questo, in un modo o
nellaltro, lultimo viaggio. Anche una volta
giunta ai due non promesso vedersi: lungo
le settimane i due, separatamente e innanzi a
testimoni, devono bere da un calice il sangue
dellassente due volte in due notti differenti.
In seguito la cerimonia viene approntata, pi
o meno sfarzosa a seconda dellimportanza
dellalleanza: Cainiti amici vengono inviati e
persino coloro i criminali gettati in torpore
vengono brevemente risvegliati e quelli sotto
Lextalionis possono partecipare ai
festeggiamenti per una notte prima di dover
prendere nuovamente il largo. Non inusuale
per il Caesar od il Pater concedere o
dispensare grazie o favori in queste occasioni.

Innanzi ai riuniti i due sposi si osservano per


la prima volta e dopo lenunciazione del
contratto matrimoniale recitato da un prete
delle ceneri devono da un calice contenente il
loro sangue mescolato.
Dati gli enormi rischi nellintraprendere un
viaggio lungo la penisola spesso gli sposi non
hanno occasione di incontrarsi per anni o
decenni: il sangue di ciascuno dei due viene
recapitato allaltro da fidati servitori in tre
contenitori, spesso preziosissime opere darte.
Le cerimonie a distanza sono generalmente
contemporanee: il Cainita beve dal terzo e
ultimo calice pubblicamente, in presenza del
ritratto del compagno e di un rappresentante
dello sposo, spesso lo stesso servitore che ha
portato la vitae. Vincolati a persone mai viste
ma amate e desiderate i due Cainiti soffrono
incommensurabili pene, inviando lettere su
lettere allamato bene.
Naturalmente queste alleanze sono lontane
dallessere perpetue e sicure: in caso di rottura
degli accordi (come nel caso in cui uno degli
sposi sia gi sotto Giuramento di Sangue) o
per semplici motivazioni di interesse che
devono essere tuttavia giustificate legalmente
onde incorrere nella sfiducia degli altri potenti
italiani, il matrimonio pu essere annullato e
per liberare la propria progenie dallo scomodo
Giuramento ed in previsione di un altra
alleanza matrimoniale il Caesar ospitante pu
dare Morte Ultima al suo ospite: questo causa
una serie di reazioni e ripercussioni politiche
e personali, sia nel dominio che altrove.

54

Italia Sub Tenebra - Re e


Regine della Notte II
Ferox, Anathema della Lista
Rossa
Gargoyle, Ottava Generazione
Nei boschi della Britannia, mentre Nerone
contemplava la propria divinit a Roma, una
trib di Celti noti come Iceni stavano
piangendo la morte del loro re. La sua regina,
Boudicca, organizz affinch tutti i suoi figli
fossero li- incluso colui soprannominato
Ferox dai romani, un ragazzo generato da un
villico e tenuto segreto al re. Come cliente-re
dellimpero romano re Prasatagus aveva
lasciato met delle sue ricchezze a Nerone e
met alle sue due delle sue figlie.
Gli ufficiali che arrivarono da Roma
arrogantemente fecero linventario della
ricchezza del monarca morto, trattando
Boudicca ed i suoi figli come barbari.
Boudicca, una donna dallanimo focoso, si
ribell contro gli ufficiali quando si
rifiutarono di onorarla come regnante dei
territori del suo defunto marito. Le sue
pungenti obiezioni ebbero risposta nella sua
fustigazione pubblica e nella violenza ai suoi
figli.
Nella rabbia, la vicina trib dei Trinovanti,
anche loro deprivati delle loro terre, riunirono
le loro armi e giunsero in aiuto di Boudicca.
Con una volont di ferro Boudicca e suo
figlio si misero sul loro grande carro a
sparsero le fiamme della ribellione attraverso
il paese. Ferox protesse la madre con la vita,
non aspettandosi nulla contro. Il primo
bersaglio fu la citt di Camulodunum, che
senza una guarnigione, cadde innanzi ai Celti.
I suoi duemila abitanti bruciarono dentro il
tempio incompleto della citt, un edificio
dedicato allImperatore morto Claudio. I
Brujah furono deliziati di venire a conoscenza
della sanguinosa ribellione. Essi inviarono
spie per osservare i problemi che lesercito
celta stava procurando a Roma ed i suoi clan
capi. Boudicca continu la sua purga sino a
Londonium, distruggendo i Celti
simpatizzanti dei romani lungo la via. Quando
presero la citt alcuni dei capi concessero di

essere diretti dai Bruajh. Essi comandarono


che le donne romane fossero impalate e messe
su altari sacrificali. I Brujah di Londinium
avrebbero pi tardi pagato a un caro prezzo
per la loro intromissione; le forze impazzite di
Boudicca non si sarebbero fermate con questo
sacrificio umano. Esse saccheggiarono la citt
e la bruciarono sino a ridurla in cenere.
Ubriaca del successo, Boudicca marci poi
sulla citt di Verulamin dove suo figlio Ferox
guid un gruppo di guerrieri bruciando
completamente la citt. Ma per quanto potente
fosse la sua furia la Ribellione di Boudicca
era destinata a fallire nonostante laiuto dei
Brujah. Un piccolo esercito di 13.000 soldati,
guidati dal brillante generale Suetonio Paulino
sfid la regina degli Iceni. I suoi controllori
Ventrue e Lasombra usarono la Stregoneria
del Sangue di un Cainita mercenario per
tempestare i Celti col cattivo tempo. In una
battaglia contro ventiduemila Celti le minore
forza romana sconfisse i nemici indisciplinati
e annientarono il loro esercito.
Boudicca fugg innanzi ai romani mentre
questi avanzavano. I Brujah, sapendo che i
Romani avrebbero schiacciato le trib ribelli,
decisero di salvare il possibile. Al primo
posto nella loro lista delle priorit vi era la
stessa Boudicca che volevano Abbracciare.
Come vampiro sarebbe stata in grado di
tenere accesa la fiamma della ribellione in
Britannia.
Il gruppo di anziani Brujah arriv ma la
ferocia del ragazzo che proteggeva la regina
era formidabile. Egli li mantenne distanti ma
infine cadde.
I Brujah vennero privati del loro trofeo Boudicca era riuscita ad avvelenarsi piuttosto
che sottomettersi alla cattura dei romani.
Impressionati dal coraggio del ragazzo i
Brujah comunque lo fecero legare e lo
portarono con loro. Essi lo portarono
nellisola di Mona dove avevano radunato un
grosso gruppo di dissidenti sopravvissuti. Qui
Ferox divenne un ghoul guardiano degli
anziani del clan. Qui egli rimase sino a che
lisola non fu conquistata dai nemici romani.
Nella battaglia di Mona ancora una volta
Ferox lott come un folle , ammazzando i
suoi nemici troppo sicuri. Ma alla fine i suoi
oppositori Ventrue si rivelarono troppo
55

potenti ed ancora una volta venne abbattuto.


Sarebbe stato ucciso se il Malkavian Demtius
non lavesse riconosciuto come il figlio di
Boudicca . Egli venne portato dagli anziani
Ventrue che cercavano informazioni sul clan
nemico, i Brujah. Ferox non disse nulla.
Nonostante la sua mancanza di cooperazione
(che i Ventrue trovarono curiosamente nobile)
egli convinse i patrizi che gli sarebbe stato
leale. Ancora una volta assunse il ruolo di
difensore. Essendo Invincolabile gli
insuccessi dei Ventrue di instillargli il
Giuramento di Sangue furono messi in
secondo piano dal suo codice di
comportamento, che gli permise di ottenere la
loro fiducia. Negli ultimi giorni della vecchia
Repubblica Ferox si convert alla cristianit. I
Ventrue decisero di inserirlo nella neonata
chiesa come osservatore. Essi tollerarono le
sue pratiche religiose personali che essi
credettero prive di reale fede come una
necessit nel suo nuovo servizio di
infiltrazione. Mentre Roma passava nelle
mani degli Imperatori Cristiani era imperativo
per i Ventrue comprendere quali cambiamenti
questa religione avrebbe causato. Sotto varie
identit Ferox divenne parte della Chiesa,
studiandone tutte le facce: mantenuto
immortale attraverso il tempo la sua lealt era
ora comprata dal Sangue che lo nutriva. Lesse
dunque scritti Gnostici e conoscenze
Rabbiniche, trattati sugli angeli e testi
demonologici. La sua fede inizi a crescere.
Mentre la Chiesa fioriva egli si assicur che
diversi preti fossero resi ghoul e vincolati per
assicurare la loro lealt ai Ventrue. Mentre la
sua fede cresceva le sue lealt divise lo
turbavano sempre di pi ma non avrebbe
tradito i suoi padroni. Egli cerc di
convincere il suo domitor del rischio inerente
alluso della Chiesa ma Ulfila, reputando vane
le sue preoccupazioni, gli tolse lincarico e
dopo qualche tempo lo don ad un gruppo di
Tremere che stavano ricercando un metodo
per creare una razza intelligente di Gargoyle
immuni ai poteri di Dominazione. Poco prima
di venire trasformato il Consiglio dei Sette,
rendendosi conto del pericolo portato da una
simile razza, ferm gli esperimenti. Ferox
rimase a consigliare i Tremere ma i
maltrattamenti degli Usurpatori, specialmente

a danno dei Gargoyle, conclusero la secolare


fedelt del ghoul mentre questi organizzava la
rivolta degli schiavi. Fuggito da Ceoris e
condannato ad una rapida morte per
invecchiamento Ferox venne Abbracciato dal
Gargoyle Rocia in segno di perversa
gratitudine. La trasformazione confuse la
memoria di Ferox e mentre assumeva la
forma di un Gargoyle, albino per let, egli
giunse a credersi un angelo caduto, spinto a
redimersi innanzi a Dio. La sua fede crebbe
tanto da essere visibile attraverso i suoi occhi
rossi e assunse il ruolo di protettore della
Chiesa attraverso laiuto di santi uomini e
sante donne.
I Nosferatu, creduti i capi della rivolta celeste,
divennero le sue prede favorite: i Topi di
Fogna della Camarilla reagirono ponendo una
taglia sopra la sua testa. I Tremere temono la
rivelazione del loro coinvolgimento mentre
Ulfila terrorizzato dal rischio per la
Masquerade che rappresenta. Gli Arcivescovi
Beatrice de Pazzi e Marie Navarre Ramirez
Sejanus stanno discutendo su come attirare
Ferox nel Sabbat per usarlo contro il nemico.
Ferox per ora rimane un elemento
incontrollabile.

56

Italia Sub Tenebra - Re e


Regine della Notte III
Il Cappuccino
Nessun Fratello a conoscenza dellidentit o
delle origini della creatura nota
semplicemente come il Cappuccino e neanche
se egli sia Cainita, mortale, fantasma o
demone.
Presente allinterno dellOrdine Francescano
sin dal XVI Secolo il Cappuccino, in possesso
della terrificante capacit di penetrare gli
Archivi Vaticani, ha stretto patti innominabili
con Augustus Giovanni in cambio di
conoscenze necromantiche e frequentando nel
frattempo i branchi del Sabbat.
Egli sembra disposto a scambiare con gli altri
Fratelli le sue conoscenze con informazioni o
artefatti occulti: i Cainiti che lo hanno
incontrato sono sempre rimasti sconvolti dalle
sue domande.
Sebbene il Cappuccino, con il suo entourage
di cadaveri rianimati, non sia mai stato visto
al di fuori dellItalia i suoi agenti sono
presenti in tutta Europa. Quali siano i suoi
reali scopi ignoto a tutti.
Come pu egli essere come alcuni sospettano
Lazarus se il Matusalemme giace in torpore
tra le sabbie dellEgitto? Come pu essere
Japhet come alcuni reputano se la progenie di
Cappadocius sub Amaranthus per mano di
Claudius Giovanni?
Ambrogino Giovanni ha una folle teoria,
troppo terribile per essere anche solo
contemplata dagli spiriti meno che indomiti..
Secondo Ambrogino Lazarus e Japhet,
entrambe progenie di Cappadocius erano
tanto intimi da essere complementari: il
sempre fedele Japhet eseguiva ciecamente la
volont di Cappadocius mentre Lazarus, pur
di raggiungere la soluzione della Grande
Domanda, era disposto a compromessi morali
ed etici. I due studiarono assieme le parole dei
filosofi greci, dei mistici caldei, dei cultisti
misterici persiani e persino i blasfemi rototoli
dei Serpenti e leggende orali degli Tzimisce.
Lazarus, dopo un lungo contatto con i Rinati,
giunse a teorizzare che lanima dei Cainiti era
lungi dallessere compatta e inscindibile e che

fosse possibile liberarsi dalle colpe,


dallombra, dalla Bestia strappando da se lo
spirito inferiore e permettere cos allanima
superiore di ascendere alla presenza di Dio
mondata da ogni peccato.
Convinto dal fratello di sangue a prestarsi allo
scopo Japhet us i poteri pi segreti del Clan
della Morte mentre Lazarus si adoperava a
completare alcuni rituali dimenticati da
millenni della Magia del Sangue.
Forse essi crearono un simulacro di argilla a
forma duomo e gli infusero falsa vita, forse
Abbracciarono congiuntamente una vittima,
forse semplicemente generarono
dallectoplasma che compone le anime dei
defunti una forma umana.
In ogni caso essi riversarono ogni tenebra
covata nel loro cuore portando alla luce il Mai
Nato, imprigionandolo nei sotterranei delle
rovine di una antica citt in Siria.
Gradualmente i due si accorsero che la Bestia
non era pi tiranna, che ogni esperimento
sulla Vita e sulla Morte per quanto crudele
non aveva sulle loro coscienze alcun peso.
Altres anche la loro determinazione e
capacit di concentrazione andavano
gradualmente scemando: privi della loro parte
oscura la loro forza interiore si andava
rapidamente indebolendo.
Prima che i due potessero riunirsi ed eseguire
un nuovo rituale Cappadocius chiam i suoi
discendenti per la Festa dei Folli: Lazarus,
comprendendo lo scopo del suo Sire e
temendo di essere punito per il suo
esperimento rifiut la convocazione fuggendo
in Egitto dove, ferito da Caias, cadde in
Torpore dopo aver affidato la propria custodia
alla progenie Angelique.
Japhet, attendendo inutilmente il segreto
ritorno dellamato compagno, sub
Amaranthus per mano di Claudius.
La disgregazione dellanima superiore di
Japhet nel corpo del Giovanni dest il Mai
Nato che, colto da terribile furia, si liber
dalla sua prigione. Sotto lidentit del
Cappuccino il Mai Nato, anelando
smodatamente lunit spirituale perduta, si
avvicin ad Augustus offrendo laccesso alla
biblioteca vaticana grazie alle memorie che
condivideva con Japhet e Lazarus: questo gli
permise di ottenere il corpo di Claudius,
57

eliminato da Augustus ma mantenuto


relativamente integro dal potere in esso
racchiuso, che venne condotto nella tomba di
Lazarus.
Nonostante il potere necromantico acquisito il
Cappuccino non riuscito senza laiuto di
Lazarus, ancora in torpore, a estrarre dal
corpo di Claudius i frammenti dellanima di
Japhet.
Le ricerche del Cappuccino attraverso il
Sudario lo hanno portato al sorprendente
contatto con la progenie di Japhet Costancia,
ora nota come Unrue, intrappolata nelle Terre
dOmbra: nonostante le accorate richiesta di
aiuto il Cappuccino, per ora, reputa che il
Fato subito dai Cappadociani non debba
essere invertito.

Italia Sub Tenebra - Brujah I


Due linee di sangue sono presenti in Italia da
millenni, gli Ellenici e i Bizantini.
Gli Ellenici si sono stabiliti in Italia durante
lespansione della Magna Grecia: dotti e
ricercatori questi Zeloti erano pi interessati
alla disseminazione della conoscenza che allo
scontro con latavico nemico. Non era
inusuale per loro giocare a scacchi con
Lasombra sotto i portici dellUniversit di
Salerno pericolosamente affermando che i
loro metodi pacifici potevano rendere i nemici
amici. Una seconda stirpe ellenica era
composta essenzialmente da Brujah che
discendevano da coloro che si rivoltarono
contro la Praedicanda durante labbandono
dei loro anziani della Grecia. Piuttosto che
spaccare nuovamente il clan questi Zeloti
concentrarono le loro bellicose mire verso i
principi Lasombra e i mercanti Ventrue. Molti
di questi ellenici perirono come onde contro
gli scogli ed i sopravvissuti si vincolarono in
seguito alla nobilt borbonica opponendosi
alla Camarilla.
I Bizantini furono responsabili della
trasmissione delle conoscenze elleniche in
Italia attraverso Costantinopoli durante il
periodo degli imperatori iconoclasti. Pi
adepti nellusare le tattiche del nemico
attraverso il sovvertimento occulto essi
fomentarono lo sviluppo dei comuni, ponendo
i Ventrue del Sacro Romano Impero contro

gli interessi ecclesiastici dei Lasombra. Infine


i Bizantini decisero di uscire dalle ombre,
chiamando in aiuto gli altri Zeloti
nellinevitabile conflitto che segu. Non vi
furono che poche, isolate risposte ed i
Bizantini divennero un monumento di cenere
allIdeale.
Quando lImpero infine cadde sotto le orde di
Odoacre i Brujah si divisero in coloro che
ormai paghi desideravano conservarne
perlomeno la cultura attraverso la Chiesa,
servendo lo spirito dotto che li aveva animati
sin dalla Prima Citt e quelli che trovavano
ancora insopportabile il pensiero cocente della
sconfitta e nullaltro volevano che abbattere
anche lultima pietra dei monumenti funebri
dei loro nemici.
Fu durante la Lunga Notte che i Brujah
mutarono attitudine e da aggressori spietati
dellordine costituito divennero custodi delle
conoscenze dellImpero ormai in declino.
Attirati dallinnovazione dei comuni sciami di
Zeloti giunsero da tutta lEuropa per
perfezionare il nuovo sistema di
governo.mentre altri confratelli supportavano
invece limperatore ciecamente,
estremizzando la visione ghibellina. Questa
divisione perdura alle notti di oggi tra gli
Zeloti indipendentisti e quelli a favore del
Regno dItalia.
Don Caravelli, Capo di tutti i Capi
Brujah, Sesta Generazione
Don Caravelli ha approfittato della nascente
Mafia ed riuscito a far credere di esserne il
principale controllore: sebbene il capo di
tutti i capi abbia di certo una voce tra le varie
cosche i Seguaci di Set, i Giovanni Della
Puttanesca ed il Sabbat hanno impedito sino
ad ora a Caravelli di estendere il suo potere
quanto vorrebbe. Il Brujah daltro canto
possiede alcuni legami con i membri del
Sabbat opposti alla superiorit politica dei
Lasombra della setta. Altro ostacolo alle mire
di Caravelli rappresentato dai numerosi
Lupini che infestano lisola e che ne
terrorizzano i mortali: la faida tra Caravelli ed
i Lupini sino ad ora ha solo portato ad un alto
conteggio di cadaveri da ambo le parti.
Spiritoso e simpatico con i suoi amici Don
Caravelli non smette mai di osservarli,
58

prevedendo un qualche tradimento. Spietato


con i nemici, ama lordine e la disciplina non
disdegnando comunque lo spettacolo dei suoi
sottoposti in un confronto fisico. Il Brujah
ama imporsi fisicamente, appropriandosi dello
spazio personale altrui.
Il Don un uomo massiccio, la sua
abbronzatura tutto ci che rimane dei suoi
giorni mortali. Le sue spalle robuste sono a
malapena contenute da un completo, quasi
sempre nero. Caravelli tiene enormemente
alla pulizia e si lava continuamente le mani.
Tiene sempre un fiore di qualche tipo in una
scatoletta nella tasca interna del suo vestito,
vicino alla sua pistola.
Padre Celestino
Brujah antitrib, Ottava Generazione
Uno dei peggiori pericoli in assoluto per il
Silenzio del Sangue, il cui nome tuttora
sinonimo di terrore per coloro preposti a
conservare la Masquerade il Brujah Caelestius
sorse dal V secolo per portare scompiglio
nella gi complessa situazione italiana.
Monaco laico di forte e vigorosa personalit
Caelestius partecip alla fondazione
delleresia pelagiana, si scontr con
SantAgostino di Ippona e fu cacciato dal
santo da Cartagine prima di essere
Abbracciato dallo Zelota Aerellius.
Divenuto prete, Caelestius insegn a Efeso la
sua particolare versione cainita del
testamento. Dalle sue discussioni col prete
bizantino Procopius il Brujah gett le basi
della Definitiones Caelestii, le cui copie
vennero fatte distruggere da Agostino stesso,
che decret anche la morte del loro autore.
Convinto fosse lAbbraccio, e quindi il
sangue di Abramo, a mondare da ogni peccato
e non il sacrificio di Cristo Caelestius si
mosse alla volta di Roma con lo scopo di
convincere il papa e ricevere da esso la
benedizione. Aerellius cerc di dissuadere la
sua progenie, venendo distrutto a Venezia.
Ci spinse i Lasombra romani e gli Inconnu a
prepararsi allarrivo del folle. Impossibilitato
a proseguire oltre Caelestius scelse il torpore
nelle catacombe romane, svegliandosi
regolarmente per testare le difese attorno al
pontefice, in attesa di una minima distrazione
da parte dei suoi avversari.

Lultimo suo risveglio noto avvenne alla fine


del XII secolo: ancora una volta anticipato e
sconfitto da una coterie manipolata da Ulfila
Caelestius scelse di trovare nuove strade per
completare la sua a lungo agognata opera. In
queste notti Padre Celestino, umile Sacerdote
del suo Branco, osserva con interesse la
situazione italiana mentre diffonde
segretamente la sua peculiare versione del
Sentiero della Notte tra i suoi fedelissimi
adepti, sia Cainiti che, crimine orrendo per il
Sabbat, umani. Nulla soddisferebbe
maggiormente Caelestius che un conflitto
aperto tra Camarilla e lindipendente Roma,
atto che gli consentirebbe, finalmente, di
superare le difese attorno al pontefice.
Conte Luigi Visconti
Brujah, Ottava Generazione
Vi una mano vigorosa che spinge per
loccupazione, anche violenta, dei domini
italiani da parte della Torre dAvorio. E una
mano esperta nel gioco della politica dei
Savoia e dellesercito sabaudo nonch
padrona delle strategie del Sabbat.
Il Conte Visconti, poco pi che neonato, sta
trascinando il suo clan ed un buon numero di
sostenitori alla conquista della penisola a
favore della Camarilla e, questo palese a
tutti, allo sradicamento completo e totale della
Spada di Caino. Ignoto quasi a tutti Luigi
venne scelto in tenera et per servire da
luogotenente per il suo lontano antenato
Giangaleazzo: istruito nelle tradizioni dei
Lasombra e del Sentiero del Potere e della
Voce Interiore Luigi venne rapito alla vigilia
del suo Abbraccio da un anziano Brujah proCamarilla che desiderava informazioni sulle
intenzioni dellArcivescovo di Milano.
Supponendo tradimento Giangaleazzo
stermin in una notte tutti i cari di Luigi che,
in una notte di dolore e furia vendicativa
supplic ed ottenne dal suo rapitore
lAbbraccio che, vinto dalla sua passione,
concesse.
Il giovane Visconti negli ultimi anni ha
contribuito non poco alla crescita della sua
setta, riuscendo con abilit a soffocare alcune
faide tra domini e stipulando patti con i
Giovanni e, si sussurra, persino con i Setiti.
Dotato di una personalit magnetica, Luigi
59

non difetta in alcun modo di capacit


organizzative e diplomatiche. Alcuni reputano
che se il Brujah non fosse tanto ossessionato
dai suoi scopi il Circolo Interno lo
apprezzerebbe maggiormente come Arconte o
addirittura come Conciliatore.
Una delle strategie pi terribili attuate del
Visconti quella di creazione di falsi branchi:
utilizzando le sue conoscenze della Spada di
Caino Luigi ha fatto Abbracciare dei mortali
nelle vicinanze dei domini indipendenti. I
Neonati ricevono una superficiale istruzione
sugli scopi del Sabbat prima di essere
rilasciati assetati nei territori neutrali. Quasi
sempre questi sfortunati incontrano una rapida
e terribile Morte Ultima spingendo nel
frattempo i Caesar locali a valutare con
attitudine migliore leventuale entrata nella
Camarilla. Questa tattica di terrore il segreto
meglio mantenuto dalla Torre dAvorio in
Italia.
Recentemente Luigi potrebbe essersi creato
un punto debole nella forma della sedicenne
Andrea, figlia di un importante nobile
piemontese che il Brujah intende manipolare
per i suoi scopi. Nonostante il suo giuramento
di non trovare pace n riposo sino alla
distruzione di Giangaleazzo il conte sta
ritrovando nella compagnia della innocente e
brillante giovane la sua celata umanit.
Tommaso Ghibli, "la Camicia Rossa"
Brujah antitrib, Nona Generazione
Anche considerando relativa la mobilit
sociale del Sabbat Tommaso Ghibli viene
considerato un caso eccezionale dalla Spada
di Caino, ottenendo in otto anni un rispetto
rimarchevole da parte dei Branchi nomadi del
sud. Cresciuto allinterno di una famiglia
borghese Tommaso venne rapito in
giovanissima et dagli ideali rivoluzionari
mazziniani ed appena diciottenne entr a far
parte dei Mille carico di sogni e ardore
giovanili. I suoi ideali vennero distrutti dal
massacro di Bronte, uccisi insieme agli insorti
dagli ordini di Bixio. Fu la notte stessa che il
giovane, divorato dai dubbi, venne
Abbracciato da un Brujah antitrib giunto sul
luogo per spiare le azioni delle pedine della
Camarilla. Tommaso venne convinto che ogni
tipo di governo, mortale o Cainita, era

destinato alla corruzione da parte della


Camarilla e dagli Antidiluviani e solo il
Sabbat nella sua forma pi pura poteva
avvicinarsi agli ideali che un tempo nutriva.
Le sue azioni gli fecero ottenere in breve il
titolo di Vero Sabbat e dopo pochi anni quello
di Ductus del suo stesso Branco. In queste
notti Tommaso Ghibli, che porta il
soprannome di Camicia Rossa , viene
considerato un Ultraconservatore di spicco
nonostante la sua et. Il suo cieco odio verso
la Camarilla noto cos come il suo disprezzo
per Giangaleazzo Visconti, da lui considerato
un debole e un traditore dello spirito originale
del Sabbat. Tommaso non agisce mai senza
aver valutato tutte le variabili di una
situazione ed i suoi piani stanno divenendo
via via pi complessi.

Re e Regine della Notte IV


Septimus Magnus, Profeta del Divoratore
di Anime (da un'idea di King Mob)
Tremere, Undicesima Generazione
La conoscenza proibita la pi dolce delle
delizie. Anche il sesso pi appassionato non
riesce a confrontarsi con essa.
Non era strano che Dio avesse punito la prima
coppia per averla assaporata un Dio
geloso, dopotutto-.
Questo era il credo di Jean-Luc sin dalla sua
adolescenza. Cresciuto in una ricca ma non di
certo nobile famiglia mercantile della
Borgogna, venne inviato a studiare in un
prestigioso collegio di Parigi nella seconda
met del 1700, vivendo i preludi di unepoca
di cambiamenti. Nelle camerate e nei locali,
ritrovo di studenti, si mormoravano sottovoce
parole come repubblica e libert. Ma Jean
Luc non si interessava tanto alla rivoluzione,
che reputava impossibile a causa della
stupidit del volgo, tanto quanto alla
Conoscenza che gli era negata dalle potenze
ecclesiastiche. Con rabbia sentiva negarsi il
permesso di visitare le librerie sotterranee e
sicuramente ammuffite del collegio; non era
possibile semplicemente perch le norme non
lo consentivano, non per una motivazione
logica e razionale. La sua passione per la
filosofia, teosofia, scienze misteriche ed
occulte istigatagli dal nonno paterno non
60

trovava sfogo nellaustero, soffocante e


bigotto ambiente scolastico. Spesso notava
come i professori, vecchi ed instupiditi
dallet, si limitassero a ripetere allinfinito
frasi senza pi valore scientifico o storico. Ma
linnovazione era vista come anatema, cos
come lo studio di tutto ci che non fosse
ortodosso ed accettato dallo stato. Il
positivismo e lilluminismo battevano alle
porte con violenza ma Jean Luc sapeva che
sebbene fossero un miglioramento non erano
la soluzione; negando lo spirito, negando la
percezione intuitiva ogni significato andava
perso.
Dunque lasciando sul vivo i bagordi dei suoi
compagni Jean Luc si muoveva in ambienti
malati ed infetti ma degni di attenzione.
Osservava lo spegnersi dei malati per la strada
e la fame del popolo con sguardo fermo,
frequentava come ogni occultista lantica
Corte dei miracoli, il Maubert e la Rue de la
Grange-aux-Belles. Appena fuori dei confini
della citt studiava le rovine celtiche di Orly e
Choisi-le-Roy. A lIle de la Cite rinvenne
rappresentazioni in bronzo del dio Cernnunos
mentre percepiva nellarea la forza del luogo
scelto dai druidi per i loro riti. Scopr e fece
amicizia con un culto che, nello stesso luogo,
adorava Iside; e seppe come in passato gli
adoratori della dea fossero stati arrestati e
condannati per il semplice fatto di cercare la
verit. Da quel momento Jean Luc divenne
circospetto oltre ogni dire.
La citt traboccava di presunti maghi e
fattucchiere, mammane, negromanti, assassini
e satanisti in un crogiolo folle in cui la verit
una volta trovata era orribile e meravigliosa a
rimirarsi. Urla e bizzarri rumori non
attiravano pi la polizia.
Jean Luc lesse famelico gli scritti maledetti di
Huysmans che descrivevano empie messe
nere ed il Dogme et rituel de Haute Magie che
finalmente divideva il magismo dalla
stregoneria e dal satanismo. Ottenne incontri
con il grande esoterista Stanislas de Guaita,
leader degli eredi dei Rosacroce. Ma ci che
cambi la sua vita fu lincontro con Allan
Kardec. Energico e perseverante, dotato di
scarsa immaginazione , incredulo e logico era
nondimeno uno dei pi importanti spiritisti
del periodo, non un medium ma un

compilatore di resoconti dei morti. Kardec, il


cui nome era uno pseudonimo scelto per lui
dagli spiriti, introdusse Jean Luc
nellambiente ma ben presto lallievo si
separ da maestro per seguire non le voci
degli spiriti defunti ma quelle di spiriti
naturali, mai vissuti, elementali.
La sua spasmodica ricerca, priva di scrupoli
morali non pot non attirare lattenzione di
Japhet, il medium che anni prima aveva reso
Kardec un occultista. Ma Japhet non era pi
vivo ed apparteneva al Clan vampirico dei
Giovanni; solo lazione dei Tremere che
osservavano da tempo le azioni del
Negromante impedirono a Jean Luc di entrare
nella famiglia veneziana. La sua nuova strada
conduceva invece a Vienna.
Durante le sue ricerche a Verona Jean Luc
trov in una biblioteca sotterranea un testo
che avrebbe cambiato la sua esistenza
immortale.
Sebbene i topi e lumidit lo avessero ridotto
a poche pagine consunte il testo che riusc a
tradurre come Cronache del Sangue Nero
della Terra; sebbene inizialmente pensasse,
senza troppo timore, che si trattasse di un
volume riguardante pratiche blasfeme di
infernalismo ad opera di magi molte ore dopo,
attraverso attenta lettura al lume di candela
delle frasi in latino, scopr che si trattava di
qualcosa di molto, molto diverso. Era un libro
di religione, una religione nascosta e forse la
vera religione.
Le Cronache narravano di una entit astratta
che esisteva tra i muri, negli stipiti delle
porte, uno dei concetti stessi dellUniverso,
dimenticato quando gli uomini avevano
conosciuto la scrittura ed avevano allontanato
da se il senso del sovrannaturale. Questo
essere, chiamato dallautore Nostro Padre
Magnus Wyrm, sovrintendeva alla
regolamentazione della realt a livello che si
sarebbe potuto definire quantistico e che
poteva avere contatti diretti con il mondo
fisico, proprio per leggi scientifiche ma solo
intuibili, solo attraverso medium particolari.
Allalba della storia, con la nascente
consapevolezza delluomo e gli atti che ne
derivarono la distruzione di specie
evolutivamente funzionanti, linquinamento,
la crudelt verso se stessi- la Terra stessa
61

inizi ad urlare ed il Magnus Wyrm cerc di


porvi rimedio ma lottusit umana lo vincol.
Dallo spirito bestiale intrinseco negli esseri
umani sorse la razza dei mutaforma che
limitavano il potere equilibratore del Magnus
Wyrm sacrificando nelle loro orge
sanguinarie innumerevoli vite umane. Via via
che Jean Luc leggeva si rendeva conto come
la razza umana fosse oltre ogni speranza di
redenzione e le sue esperienze convalidavano
questa nascente sicurezza; il mondo era
contaminato, infetto, morente. La solidariet
era un concetto biosociologico che aveva
come scopo ultimo legoistico desiderio di
sopravvivenza della specie, lamore era mera
attrazione feromonica. Ogni lato positivo
poteva essere visto scientificamente come un
meccanismo naturale.
Il Magnus Wyrm desiderava il cambiamento,
la trasformazione degli esseri umani in
creature maggiormente spirituali, senza
divisioni in razze specifiche e minoranze da
ghettizzare. Questa utopia era possibile
attraverso la fusione di alcuni uomini, adattati
geneticamente al nuovo mondo, con saggi
spiriti provenienti dai reami pi lontani
dellUmbra.
Ma questa meravigliosa metamorfosi
necessitava il sacrificio dei miliardi di esseri
su due zampe che sporcavano, divoravano,
violentavano la terra con la loro indifferenza
ed il loro odio.
Come avrebbero potuto comprendere che era
la loro esistenza a generare linfelicit? Il
libro chiedeva un atto altruistico per Gaia che
gli uomini non avrebbero mai compiuto.
Era necessaria dunque una azione di forza.
Jean-Luc avrebbe contattato il suo alleato, il
Magnus Wyrm, ed avrebbe collaborato con
lui alla trasformazione della razza umana.
Lautore delle Cronache, Jean Luc comprese,
narrava di un ordine di Tremere dedicati alla
salvezza del Clan nellApocalisse che sarebbe
seguita; lOrdine del Wyrm, segreto
allinterno della struttura degli Stregoni ma
segretamente supportato da Consiglio dei
Sette. Palesemente lo scrittore, un misterioso
alchimista, apparteneva a questo culto. Egli
narr anche di una fratellanza che univa magi
e Cainiti di vari Clan sin da tempi della Roma
di Cesare, una fratellanza che aveva avuto un

totale di sei membri tra le sue file, sei


collaboratori, fedeli, alleati di Magnus Wyrm.
Il misterioso scrittore era il sesto. Jean Luc
decise che da quella notte sarebbe stato il
Settimo Grande.
Pochi indizi aveva su chi erano od erano stati
i suoi predecessori, quali risultati avessero
ottenuto. Le uniche notizie certe erano che il
suo predecessore parlava di un viaggio
iniziatico a Roma, di una fuga
dallInquisizione, di visioni e voci che aveva
percepito nella ricerca, di potenti, mostruosi
Cainiti che si erano preposti di impedire il
cambiamento, un cambiamento che li avrebbe
privati del loro dominio sullumanit.
Jean Luc/Septimus Magnus doveva seguire le
sue tracce, raccogliere i suoi indizi e
raggiungere quel livello di illuminazione
spirituale nel compiere il supremo sacrificio.

62

Dell'Epoca dei Cambiamenti


La Rivoluzione Francese ed il Terrore che
seguirono portarono mutamenti notevolissimi
non solo tra i mortali ma anche, come ovvio,
tra i Cainiti anche italici: i Fratelli francesi in
fuga dalla Parigi in fiamme trovarono in
alcuni Domini italiani ospitalit portando con
loro nuovi concetti. Le idee della Camarilla,
pur note almeno superficialmente agli anziani,
divennero diffuse anche tra i Cainiti pi
giovani che, chiusi da sempre in un baccello,
iniziarono a porsi domande rischiose. I primi
intellettuali cominciavano a supportare
segretamente l'idea di una associazione di
vampiri che superasse gli angusti confini delle
citt, immaginando un libero scambio di
opinioni con i loro distanti pari. Gli anziani
pi avveduti compresero subito quali pericoli
potevano seguire queste idee e si liberarono
dei francesi con varie scuse, gettandoli
talvolta in malomodo fuori dalla relativa
sicurezza dei Domini nelle letali campagne.
Persino Francois Villon ed i suoi sottoposti
furono costretti a cercare asilo a Firenze: qui
il Matusalemme dai molti nomi e dal
variopinto passato ricordando a Gualtiero
Gualtieri la comune discendenza da Elena e
sottolineando la differenza di distanza da
Caino ottenne Rifugio: da Firenze il Toreador
riannod i fili del suo perduto potere e
nell'arco di una manciata di anni pot tornare
nel suo Dominio mentre la figura di
Napoleone cominciava a giganteggiare. Sotto
l'occupazione francese gli anziani dei Domini
italici gli anziani reputando Napoleone una
cometa passeggera non si mossero con
adeguata alacrit per far penetrare le proprie
influenze all'interno della struttura militare
degli occupanti imperiali: questo permise,
quasi per caso, la nascita di una alleanza di tre
Cainiti che avrebbero riplasmato il panorama
politico locale. Il Conte Luigi Visconti
rappresentando formalmente l'ala Idealista del
suo clan aveva accumulato orecchie amiche
sia all'interno della bassa nobilt sabauda che
della borghesia emergente. Isabella Correlli
attraverso i suoi notevoli contatti nei salotti
intellettuali frequentati da mogli di ufficiali,
giovani rampolli dell'aristocrazia e studenti in
odore di Carboneria aveva una invidiabile

conoscenza dei flussi e riflussi delle simpatie


e delle cadute in disgrazia di ogni singolo
elemento della politica italiana. Cattarina Da
Volo possedeva tramite i suoi discendenti,
nuovi baroni dell'industria metallurgica e del
mercato delle armi, una notevole leva
economica. I tre Cainiti auspicavano un
consolidamento per scopi personali della
proprie base di potere, ostacolato dagli
anziani locali che offrivano un livello di
crescita minimo ai propri sottoposti. Unica
soluzione era lo schierarsi con una forza
emergente che avrebbe ricompensato ogni
aiuto fruttuoso nell'estensione sull'ostile
territorio italiano: la Camarilla. I due Brujah e
la Ventrue stipularono quindi in un rito
massonico la loro alleanza che sarebbe
divenuta poi nota come Patto delle Ceneri.
Con il Congresso di Vienna del 1815 i Cainiti
della penisola si ritrovarono in una nuova
situazione politica che si rifletteva nel mondo
notturno. Il Regno di Sardegna che includeva
il Piemonte, la Liguria e la Sardegna aveva al
suo interno domini forti favorevoli alla
Camarilla in quanto non temevano la perdita
di indipendenza. Eccezione erano i Gangrel
isolazionisti della Sardegna che non
riconobbero alcuna alleanza con i Cainiti del
continente, arrivando a distruggere
sanguinosamente gli ambasciatori Toreador e
Ventrue inviati a parlamentare. Gli agenti
della Torre d'Avorio trovarono in Carlo
Alberto un soggetto difficile da influenzare
proprio a causa della sua attitudine a
parteggiare senza propria volont per pi di
una fazione: se i Toreador avevano
individuato una leva nella sua orbita ellittica
tra torbido erotismo e aspirazione al
ascetismo il suo supporto ai Carbonari,
manipolati sia dalla Camarilla che dai
Giovanni, fu nel migliore dei casi fallace ma
comunque permise nel 1821 la prima
penetrazione delle forze della Camarilla a
Torino approfittando della mancata
rivoluzione. In particolar modo i Tremere
Rodolfo, da sempre isolati e mantenuti negli
strati pi bassi della gerarchia dei Cainiti
italiani, si esaltarono della conquista della
"citt magica" a lungo agognata, ponendovi
una delle Cappelle principali. Con la ripresa
vigorosa del potere della monarchia la
63

Camarilla aveva ora una stretta sull'apparato


militare, burocratico e persino ecclesiastico
del Piemonte in aperta contrapposizione con
gruppi massonici liberali supportati da un
Movimento Conciliatorio ancora
inconsapevole della reale portata dei nuovi
arrivati. Nella feroce repressione che segu
anche diverse spie di Giangaleazzo vennero
eliminate. Il tentativo della Camarilla di
penetrare il Dominio di Genova nel 1833,
approfittando della scoperta di un complotto
di matrice carbonara, ebbe un risultato misto:
sebbene non vi fu alcuna resistenza da parte
dei Cainiti locali e agenti del Sabbat milanese
vennero eliminati la coterie di Arconti inviata
a "pacificare" l'area scomparve due notti dopo
l'arrivo. Il Dominio di Genova venne
formalmente dichiarato parte della Camarilla.
Il Regno Lombardo-Veneto nel frattempo
rimaneva sotto la pesante influenza dei
Ventrue austriaci che di certo non erano
disposti a cedere alla nascente Camarilla
italiana la loro posizione privilegiata tanto da
arrivare a lasciare mano libera al Sabbat
milanese per mantenere i Cainiti locali divisi
e impauriti. I Giovanni, che mal sopportavano
la condizione di sudditanza politica
lavorarono alacremente per supportare i
movimenti patriottici e nazionalistici. Il
Ducato di Parma e quello di Modena con una
certa influenza dei Ventrue Longobardi,
osservavano con relativa neutralit lo
sviluppo degli eventi. Il Granducato di
Toscana era invischiato nella perenne faida
tra la Firenze dei Toreador e Henricus
Germanus di Siena mentre la Spada di Caino
operante nel territorio di Prato cercava di
sfruttare le condizioni a proprio vantaggio
senza successo. Lo Stato della Chiesa era
composto da numerosi domini da tempo
isolati, accomunati vagamente da una formale
sottomissione alla Congregazione Romana. Il
Regno delle Due Sicilie aveva sul suo
territorio diversi domini ferocemente
autonomisti accerchiati da un notevole
numero di branchi nomadi. La superiorit
locale del Sabbat era comunque gravemente
incrinata dal rapporto conflittuale tra gli
Arcivescovi Giacomo Guicciardini di Napoli
e Salluccio di Siracusa: il primo desiderava
estendere la presa della Spada nei territori

pontifici, certo dell'aiuto dell'Arcivescovo


Beatrice di Prato mentre il secondo seguiva la
politica del clan concentrando le forze contro
la crescente presenza dei Della Puttanesca,
escludendo ogni intervento al di fuori
dell'isola. Due elementi furono i catalizzatori
del cambiamento: la migliorata situazione
economica spinse le bande di briganti verso il
sud della penisola, rafforzando il Sabbat
nomade e port alla nascita di numerose
societ segrete come i Carbonari, i guelfi, gli
adelfi, i calderarari: uno stagno primordiale
perfetto per i giovani Cainiti che desideravano
estendere le proprie influenze oltre le strutture
nobiliari ed ecclesiastiche gi infettate
oltremisura dagli anziani. La mancata
comunicazione tra le societ collegate alla
Camarilla port alla scoperta di molti gruppi
tra il 1820 ed il 1822 che vennero scoperti dai
caporioni del Sabbat e distrutti dalle polizie
locali. Nel frattempo i Giovanni osservavano
la lenta e difficoltosa espansione della
Camarilla e della resistenza del Sabbat:
mentre le due sette utilizzavano i loro contatti
nei Savoia e nei Borboni per ottenere lo scopo
desiderato i Giovanni utilizzavano invece gli
altri Fratelli per ottenere gli stessi risultati con
minor fatica. I Necromanti desideravano
liberare Venezia dal giogo dell'Austria e dei
suoi Ventrue senza per cadere nella tenaglia
del Piemonte: con queste intenzioni Diego
Giovanni ed i suoi ghoul iniziarono una
collaborazione con i gruppi carbonari ed
indipendentisti. Il conflitto tra Guicciardini e
Salluccio, rimasto a lungo limitato in una
serie di sottili minacce e scaramucce tra
branchi appartenenti alle opposte fazioni
esplose nel 1821 con l'attacco alla posizione
di Ferdinando II da parte di Salluccio e al
Parlamento da parte di Guicciardini. Temendo
infiltrati siciliani l'Arcivescovo di Napoli
spinse per lo scioglimento delle forze armate
del regno, ricostituendole con uomini fidati o
manipolabili negli alti ranghi. Questi
movimenti vennero percepiti dalla rete di
contatti di Cattarina da Volo che inform
Luigi Visconti. Il Brujah, reputando i tempi
maturi, indisse un Conclave a Torino nel 1825
teso a valutare l'entrata dei pi importanti
domini italici nella Torre d'Avorio. Come
prevedibile giunsero solo una manciata di
64

rappresentanti e dichiarazioni minacciose da


parte della Congregazione Romana ma il
seme era stato gettato. A parte l'instabile
alleanza con la Camarilla Tedesca e Francese
(divise ancora da interessi di clan) il Patto
delle Ceneri poteva utilizzare a proprio
vantaggio le antiche ostilit tra i Caesar
indipendenti del nord Italia a proprio uso e
consumo. Laddove la Camarilla aveva
faticato ad attecchire il Sabbat era invece nato
e cresciuto: mentre le due sette iniziavano ad
estendere le rispettive influenze in
preparazione dell'inevitabile conflitto i reali
ed occulti dominatori dell'economia degli stati
italiani rimanevano stabili nella loro
ragnatela: mentre la Camarilla penetrava nella
struttura di governo piemontese i Giovanni
erano gi da tempo vincolati a tutti gli stati
della penisola, agli istituti bancari e alle case
mercantili sovrapponendosi con successo alle
aree sotto il controllo nominale della
Camarilla o del Sabbat. Mentre nel Nord
Italia i Sangue Unico si occupavano
direttamente della gestione il Regno delle Due
Sicilie era affidato alla famiglia Della
Puttanesca. I romani Rossellini, pur influenti
a loro modo nello Stato Pontificio, non
riuscivano ad insediarsi adeguatamente
proprio nella loro citt d'origine a causa della
presenza della Societ di Leopoldo. Al centro
del ciclone che si andava formando la citt di
Milano rimaneva immobile. Isolata proprio in
quello che stava divenendo territorio della
Camarilla e gi circondata dai Necromanti
Milano era l'unico bastione della Spada di
Caino nel nord Italia. L'Arcivescovo
Giangaleazzo Visconti aveva mostrato
ingegno ed abilit per rendere la citt difficile
da assediare e si era preoccupato di limitare al
minimo indispensabile le attivit dei branchi
sotto la sua leadership al di fuori del territorio
milanese: essenzialmente aveva stipulato un
patto di non aggressione con i suoi vicini.
Ci, naturalmente, aveva attirato le antipatie
dei membri pi belligeranti della sua setta
che, tuttavia, erano costretti a riconoscere la
difficilissima gestione della situazione. Inoltre
se Giangaleazzo impediva raid nei territori
limitrofi non limitava di certo le azioni dei
suoi sottoposti nell'area milanese. Questo
primo scontro gener, quasi casualmente, la

formazione di una nuova fazione politica e


militare tra i Fratelli italiani. La penetrazione
di nuove ideologie non solo aveva supportato
l'introduzione della Torre d'Avorio ma aveva
riportato in auge ideologie da tempo relegate
nelle narrazioni. In particolar modo alcuni
Fratelli, anche di una certa et, scossi dai
recenti avvenimenti avevano ricordato le
storie che narravano della gloria perduta di
Roma e del Senato Eterno che l'aveva
permessa. Di certo distanti dalle ideologie
"anarchiche" che stavano nuovamente
esplodendo in Europa Nel 1840 i Ventrue
marsigliesi, in accordo con Don Caravelli,
approfittarono del conflitto in Sicilia
strappando brevemente il monopolio delle
industrie inglesi di importazione di zolfo,
collegate a Mithras di Londra: il
Matusalemme Ventrue reputando questo
temporaneo smacco dovuto principalmente
all'opera del Sabbat del Sud promise adeguata
vendetta. Pur non amante della Camarilla
Mithras inizi a muovere i suoi contatti
all'interno della diplomazia inglese con lo
scopo di defenestrare i Borboni in mano ai
Lasombra. I numerosi cambiamenti che si
andavano palesando nel mondo mortale non
potevano non passare in qualche forma anche
in quello dei Fratelli: la Costituzione
letteralmente imposta a Carlo Alberto diede
una nuova spinta al Movimento Conciliatorio
che cavalc l'umore popolare arrivando a
tentare l'assassinio di Giangaleazzo Visconti e
la presa violenta del dominio di Milano.
Contemporaneamente Luigi Visconti, che
aveva usato il Movimento Conciliatorio come
uno specchio per le allodole, spinse
avventatamente la Camarilla italiana nel
territorio del Sabbat milanese durante le
Cinque Giornate: nonostante la ritirata
austriaca i ghoul della Torre d'Avorio e dei
Giovanni, che si erano mossi assieme alle
forze sabaude dopo la presa della citt,
vennero persi tra le fauci della Spada di Caino
e divennero pasto e balocco dei branchi
milanesi mentre le coterie di Arconti, nascoste
dietro l'avanzata del Movimento, affrontavano
le innumerevoli Teste di Pala create dai
soldati austriaci agonizzanti. I sopravvissuti
del Movimento Conciliatorio che non
subirono Morte Ultima o conversione forzata
65

fuggirono con la coda tra le gambe. Mentre il


Patto delle Ceneri cercava di spingere Carlo
Alberto ad una strategia coerente attraverso i
suoi ministri, consiglieri spirituali e numerose
amanti Giangaleazzo riusciva a fugare ogni
tentativo semplicemente manipolando la
veggente del re: Milano, in seguito a
innumerevoli errori e stravolgimenti militari
torn saldamente nelle mani austriache senza
aver lasciato quelle del Sabbat. La cocente
sconfitta e le ingenti perdite fecero divampare
un conflitto tra il Patto delle Ceneri e gli
anziani di Torino convertiti all'ultima ora
portando tutta la struttura gerarchica
dell'esercito sabaudo ad una perenne
riorganizzazione interna in favore ora della
pedina dell'uno ora dell'altro. Con
l'abdicazione di Carlo Alberto in favore di
Vittorio Emanuele II la situazione mut
drasticamente. Approfittando (o forse persino
organizzando) l'arresto di Manin i Giovanni,
grazie ai loro numerosi ghoul ed eterei
servitori, cavalcarono la rivolta eliminando in
rapida sequenza i Ventrue osservatori che
riferivano ai loro superiori a Vienna. Grazie
ad accordi presi in precedenza in copioso
scambio di corrispondenza col Patto delle
Ceneri i Giovanni ottennero che l'ammissione
del Veneto al Piemonte non pregiudicasse in
alcun modo la sovrapposizione dei domini del
Clan della Morte con quelli della Torre
d'Avorio come dagli accordi del 1528.
Nonostante la politica conservatrice di
Federico II che avvantaggiava i Lasombra
siracusani l'improvvisa ondata di sommosse
siciliane offr ai Della Puttanesca il momento
ideale per la loro espansione: mentre gli altri
clan, storditi dagli eventi, cercavano di
ristabilire la lor presa i Necromanti
approfittando dell'allontanamento delle truppe
borboniche da Palermo presero la citt con
l'aiuto dello Tzimisce rinnegato Landolfo di
Capua, eliminando i Magistri troppo lenti nel
fuggire. Nonostante i tentativi dei Lasombra
di riprendere il dominio l'improvvisa
formazione del Parlamento siciliano spinse i
siracusani a posticipare la dovuta vendetta.
Donna Teresa Della Puttanesca, nota come "la
Strega", riusc cos a rendere i suoi denigrati
Doppio Sangue un elemento rilevante nella
politica del clan. Come reazione ai

cambiamenti percepiti in tutta la penisola la


popolazione dello Stato Pontificio cominci a
muoversi irrequieta richiedendo a gran voce
libert e diritti poco attraenti per la
Congregazione Romana che vedeva, a torto o
ragione, la mano della Torre d'Avorio dietro
tutto. Nonostante i disperati tentativi
dell'Ordine Ebionita Pio IX diede il via ad una
commissione per la stesura di uno Statuto. Per
il Febbraio dell'anno solo il LombardoVeneto, nelle mani dei Ventrue austroungarici e i ducati di Parma e Modena non
avevano una Costituzione. In seguito
all'assassinio di Pellegrino Rossi e le rivolte
che seguirono la maggior parte delle coterie
superstiti del Movimento Conciliatorio,
desiderosi di redimersi dello smacco di
Milano confluirono in Roma con una ferocia
pari a quella del peggior Sabbat. I Cainiti
romani pi arroganti attesero i nuovi venuti a
pi fermo con l'intenzione di scacciar via i
rivoltosi con un rapido colpo o di trattare con
loro cos come avevano fatto con
innumerevoli invasori in passato: i membri
del Movimento Conciliatorio agirono
d'astuzia e spietatezza, evitando il confronto
diretto, schermandosi con la cittadinanza e
facendo bruciare di giorno dai loro servi i
Rifugi degli anziani. I terrorizzati Cainiti di
Roma sopravvissuti furono costretti a celarsi
nelle viscere della citt chiedendo ospitalit ai
Nosferatu fossori o all'esilio in domini non
ostili mentre il Movimento Conciliatorio
dichiarava l'Urbe citt libera. Mentre la
Camarilla piemontese cominciava e premere
contro i Ventrue austriaci i Cainiti romani
sotto assedio supplicavano aiuto al Principe di
Parigi attraverso una sua amante che aveva
trovato scampo nella Citt Eterna durante la
Rivoluzione Francese. Gualtiero Gualtieri,
Caesar di Firenze, reputando che una Citt
Eterna in mano al Movimento Conciliatorio o
alla Congregazione Romana sarebbe
facilmente passata sotto l'egida della
Camarilla e nel futuro sotto quella del Regno
di Italia avrebbe assunto una posizione
predominante fece appello al debito che
Villon aveva nei suoi confronti e avall la
richiesta della Toreador Natasha. Le truppe di
Napoleone III marciarono alla volta di Roma
mentre il Barone Nero Fiorini cercava di unire
66

i membri del Movimento Conciliatorio che


avevano gi iniziato a dividersi mossi da
interessi personali, invidie e litigi nella
spartizione del territorio. Mentre i francesi
infrangevano la tregua le coterie villoniane
penetravano nella citt, colpendo il
Movimento Conciliatorio sino a spezzare ogni
possibilit di resistenza: Fiorini scomparve
mentre il suo posto veniva preso da Ferri del
Clan dei Dotti, un individuo pi portato alla
lotta armata che alla gestione complessa del
Movimento Conciliatorio. Cos come i Brujah
Cartaginesi avevano Abbracciato Progenie nel
disperato tentativo di una ultima difesa cos i
membri del Movimento introdussero nella
notte diversi Fratelli: molti di questi ignoranti
Infanti vennero distrutti dal fuoco francese o
dal ferro dei Cainiti parigini. Solo
l'apparizione tempestiva del misterioso
Nibbio permise agli scampati del Movimento
di ritirarsi attraverso le larghe maglie delle
linee nemiche. Per quasi dieci anni le varie
fazioni si assestarono sulle proprie posizioni,
preparandosi alla stoccata finale: l'occasione
per il colpo si manifest nel 1859 quando il
trono del Regno delle Due Sicilie pass da
Ferdinando di Borbone, morto per una
misteriosa malattia, al debole Francesco. La
presenza di un mai identificato frate
cappuccino tra i consiglieri spirituali di
Ferdinando non pu non infiammare i miei
sospetti. La Camarilla aveva iniziato la sua
penetrazione nelle istituzione borboniche:
diplomatici e spie vennero inviate in tutto il
Sud Italia ottenendo spesso la neutralit dei
domini indipendenti nel conflitto diretto che
si avvicinava mentre pedine cambiavano
rapidamente mano: i consiglieri di corte e gli
alti ufficiali borbonici erano ignoranti,
incapaci e corrotti (cos come Guicciardini li
aveva preferiti) e con un adeguata
remunerazione pi che pronti a passare sotto
le ali del Piemonte senza colpo ferire. L'arrivo
della Camarilla in Sicilia fu all'ombra dello
sbarco delle Camicie Rosse e con intenti assai
pi diplomatici: il Patto delle Ceneri e gli
anziani della Torre d'Avorio erano
perfettamente consapevoli che sarebbe stato
impossibile sradicare i Lasombra dall'isola,
strettamente vincolati alla struttura
economica, burocratica ed ecclesiastica del

luogo ed anche offrire supporto ai Della


Puttanesca Giovanni non avrebbe fatto altro
che fomentare le mire dei Necromanti sul
continente senza ottenere alcun vantaggio
reale per la Camarilla. Mentre Don Caravelli
rafforzava la sua posizione supportando
l'avanzata dei Mille con i suoi "picciotti" i
membri della Camarilla, attraverso la cattura
di informazioni riservate che volevano in ogni
modoessere intercettate, attaccarono di
sorpresa e ottennero rapide vittorie su alcuni
branchi del Sabbat opposti all'Arcivescovo
Salluccio, lasciando la Sicilia ormai
pienamente italiana e saldamente in mano ai
suoi antichi padroni. Salluccio ed i suoi
anziani reputavano pi che valido il sacrificio
alla Camarilla del Sabbat della parte inferiore
dello stivale in cambio di un accordo non
scritto che lasciava ai Lasombra l'isola Il
Sabbat napoletano, a differenza di quello
milanese, non sottostava a regole ferree del
suo Arcivescovo: Giacomo Guicciardini
reputava tutto il Regno delle Due Sicilie come
una immensa riserva di vacche e si limitava
ad utilizzare la polizia per insabbiare ogni
caso troppo bizzarro. Nel suo decadente,
eccessivo Rifugio il Lasombra ostentava la
sua ricchezza durante gli infiniti Ritae usati
per sollazzare i branchi residenti
all'aquiescenza: innanzi alle critiche che gli
venivano poste dai Ducti pi intransigenti egli
rispondeva semplicemente che una simile
dimostrazione di grandezza era la differenza
che separava il Sabbat della Camarilla.
L'Arcivescovo possedeva una notevole
influenza grazie alla sua rete di contatti e
alleanze a livello internazionale dovuta alla
posizione di transito del suo dominio,
influenza che preoccupava il Patto delle
Ceneri ma infastidiva anche Moncada di
Madrid che vedeva nei Lasombra borbonici
un ostacolo alle sue mire. Sicuro del proprio
status dovuto alla lunga alleanza con Goratrix
e alla partecipazione all'asssalto a Castel
d'Ombro, troppo occupato a mantenere il
proprio potere lontano dalle zanne e dagli
artigli dei suoi ambiziosi vescovi e troppo
impegnato a studiare la politica su vasta scala
Guicciardini era inverosimilmente miope su
ci che accadeva nel suo dominio. Diversi
Sabbat, specialmente pi giovani, erano caduti
67

nella rete di Miral Cal che li aveva spinti


gradualmente ed inesorabilmente nella discesa
morale, ponendo loro come esempio la
dissoluzione di Guicciardini: la potente Setita non
trovava nociva la presenza del Sabbat nella sua
citt ma ben comprendendo che Napoli sarebbe
presto caduta sotto i colpi del Piemonte aveva
deciso che una sua presa di posizione per tempo
sarebbe stata oltremodo utile al tavolo dei
vincitori. I Mille si mossero su Napoli e se tra i
mortali non vi furono che una manciata di vittime
quasi casuali lo scontro notturno tra le coterie di
Arconti e quelle dei branchi rimasti fu
particolarmente sanguinoso. Sebbene non
riportato nei salotti bene della Camarilla
intervennero anche coterie di Neonati desiderosi
di ottenere un dominio proprio lontano dai
tirannici Sire ed un piccolo gruppo di Assamiti,
pagati da Mithras con 250.000 piastre turche
attraverso i mediatori Giovanni, giusto per
assicurare la riuscita dell'impresa. I membri della
Spada di Caino, pur disorganizzati ed a un passo
dalla Bestia combatterono con indomito coraggio,
ben consapevoli che la caduta della citt
significava la perdita di tutta l'Italia del Sud in
favore della Torre d'Avorio. Guicciardini, come
sua natura, fugg nella notte con un tesoro in
quadri e argenteria accompagnato solo da un
gruppo di fedelissimi mentre lasciava a difendere
la Cattedrale gli ultimi branchi rimasti in citt. I
Veri Sabbat non si illudevano di ricevere aiuto,
erano ben consapevoli di essere stati traditi e
quindi condannati: avevano le ore contate e
dovevano glorificarle come tributo al proprio
orgoglio confessando ai loro Sacerdoti ogni
mancanza verso la Spada di Caino. Il loro
sacrificio divenne una bandiera per tutto il Sabbat
italiano, martiri ideali per i Lasombra siracusani.
Dopo tre notti di fuoco anche l'ultima resistenza
del Sabbat cadde e la Torre d'Avorio reclam il
nuovo pezzo della sua collezione pregiata. Per il
Sabbat del Sud Italia la disfatta non corrispose
necessariamente alla fine: i branchi nomadi si
confusero con le bande di briganti, aumentate di
numero e dimensioni in seguito alla conquista dei
Savoia, continuando liberamente a colpire le citt
che si erano schierate con la Camarilla allentando
nel frattempo la morsa sui domini indipendenti.
Napoli venne rapidamente colonizzata dagli
anziani che avevano dovuto abbandonarla da tre
secoli o dai loro discendenti che senza aver
partecipato alla liberazione in alcuna forma
accampavano i improbabili diritti di eredit. La
Camarilla, capace nell'imporsi militarmente non
riusc a gestire i complotti e gli intrighi che erano
la sua linfa vitale ed il dominio di Napoli fin nelle

mani di un Malkavian noto soltanto come


Pulcinella. Contemporaneamente i Tremere di
Perugia con un rapido colpo spodestavano i
Ventrue e dichiaravano fedelt alle Tradizioni
della Camarilla mentre i piemontesi occupavano
la citt all'interno degli Stati Papali. Ricevettero
come compenso dal Patto delle Ceneri
centocinquantamila lire ed una mezza dozzina di
Sabbat catturati per i loro esperimenti. Mentre i
Savoia prendevano Ancona i membri della
Camarilla inviati per occupare il dominio,
militarmente preparati ma coltivati con attenzione
nell'ignoranza totale della Via del Desiderio ednel
Sentiero della Volutt, finirono nelle spire delle
Grazie: ufficialmente la citt apparteneva ora alla
Camarilla ma le cariche pi sensibili facevano
segretamente riferimento non al Circolo Interno
ma all'Aphrodisium e alla Lasombra antitrib
Valentina Della Torchia. Un ulteriore guadagno
per gli anziani della Torre d'Avorio e premio per
la loro affiliazione furono l'apertura dei campi di
rieducazione di San Maurizio, a San Benigno, ad
Alessandria, a Fenestrelle dove venivano condotti
i soldati borbonici catturati, costretti alla fame ed
al freddo: morti senza nome, senza onore, senza
lapide, senza ricordo: i loro corpi sciolti nella
calce viva. Pasti facili per gli anziani della Torre
d'Avorio. Giangaleazzo Visconti, divertito dalla
spietatezza dei suoi avversari li emul
organizzando l'apertura di due campi simili alla
periferia di Milano, concessi ai branchi pi
meritevoli. Ogni tentativo di ulteriore estensione
dell'influenza della Torre d'Avorio nel centro
Italia a scapito degli ultimi rimasugli della
Congregazione Romana si infrangeva contro il
ferreo divieto di Villon. A nulla valsero le
pressioni diplomatiche del Patto delle Ceneri,
supportate con vigore eccessivo dalle minacce di
Gustav Breidstein, il Protettorato Romano
rimaneva mentre al suo interno si rifugiavano gli
ultimi esponenti della Via del Paradiso e dei suoi
Sentieri.

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