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Nicolas Papalexis, Lutero e le origini della riforma.

Nicolas Papalexis
31\05\2010
I.I.S "G. Brotzu"

Lutero e le origini della riforma


Le cause che spinsero Lutero a rinnegare la dottrina cattolica, la protesta dello studioso di Wittenberg.

Dipinto di Wittenberg ai tempi di Martin Lutero

Ipertesto di storia, classe III F


Nicolas Papalexis, Lutero e le origini della riforma.

INDICE:
-LUTERO E L'INDULGENZA TEDESCA DEL 1517
La dottrina delle indulgenze
Le 95 Tesi di Martin Lutero
La condanna papale delle Tesi luterane
Le ripercussioni poilitiche della Protesta di Lutero
La corruzione della Chiesa e i papi del Rinscimento
-LA TEOLOGIA LUTERANA
La formazione religiosa di Lutero
La fede e la promessa di Dio
Lutero ed Erasmo da Rotterdam
La dottrina luterana dei sacramenti
Il sacerdozio universale e il libero esame delle scritture
La fede, le opere e i veri sacramenti
L'appello ai principi tedeschi

Ipertesto di storia, classe III F


Nicolas Papalexis, Lutero e le origini della riforma.

LUTERO E L'INDULGENZA TEDESCA DEL 1517


La dottrina delle indulgenze
La chiesa stava attraversando un periodo di grande crisi spirituale. I Papi rappresentavano
sempre meno la loro figura di pontefice ma piuttosto quella di principe o re. Sommato a questa
debolezza ci fu un ulteriore fatto che scatenò la riforma di cui parleremo. Alberto di
Hohenzollern, esponente della nobiltà tedesca accumula una quantità di vescovadi normalmente
proibita. Per l'acquisto del più importante della Germania, quello di Magonza, stipula un
accordo col Papa Leone X. Si sarebbe allestita un enorme vendita di indulgenze 1 in tutta la
Germania che avrebbe finanziato la costruzione della basilica di San Pietro a Roma e avrebbe
permesso ad Alberto di pagare il nuovo vescovado. La vendita delle indulgenze era una pratica
all'epoca consueta: consisteva nel vendere ai fedeli il pradiso, a prezzi molto elevati .

Le 95 Tesi di Martin Lutero


Non appena Lutero venne a conoscenza di questa iniziativa papale rimase indignato. Scrisse 95
brevi enunciati per denunciare la condotta del Papa ed argomentare le proprie tesi. Grazie alla
stampa il suo documento non si limitò ad essere discusso all'interno delle universit à 2 ma venne
tradotto in tedesco e divulgato in tutto il paese. Nel suo scritto metteva in guardia il popolo sul
fatto che il Papa non aveva alcun potere di perdonare e di intromettersi nel rapporto tra il
fedele e Dio. Chiunque avesse ricorso a questo vile sotterfugio per purificarsi l'anima, sarebbe
finito all'inferno.

La condanna papale delle Tesi luterane


Mentre la Germania viene invasa di opuscoli, le Tesi di lutero furono inviate a Roma dove
furono esaminate dal Papa. Poco dopo la corte pontificia emise una prima
condanna alle Tesi di Lutero e lo invitò ad andare a Roma per discolparsi.
Intanto Lutero trovò come protettore Federico di Sassonia o il Savio. La
morte dell'imperatore Massimiliano d'Asburgo mise in secondo piano la
riforma di Lutero in via di sviluppo perché tutti i potenti, compreso il Papa,
cercavano freneticamente di influire sulla nomina del futuro imperatore. Fu
nominato Carlo d'Asburgo, nipote di Massimiliano. Federico di Sassonia quindi chiese al nuovo
imperatore che Lutero fosse ascoltato.
1 Le indulgenze dovevano normalmente essere gratuite, ma questo è un aspetto che i frati che le distribuivano
evitavano sempre di ricordare alla gente, trasformando l'offerta in un prezzo fisso, molto alto.
2 Ci furono altre voci simili a quella di Lutero contro le indulgenze, ma furono sempre represse facilmente e sancite.

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Le ripercussioni politiche della protesta di Lutero


La polemica di Lutero trovò un terreno molto fertile, dato da una Germania politicamente e
territorialmente divisa in tanti piccoli feudi e autonomie cittadine. L'appoggio gli arriv ò dai vari
principi tedeschi che volevano riunire il territorio in grandi ducati e impossessarsene. Un altro

fattore fu puramente economico: troppo era il denaro tedesco che prendeva la via di Roma.
Infine vi erano i Ritter1, la classe dei cavalieri ormai in decadenza. Erano piccoli proprietari
terrieri che a causa della modernizzazione dello stato e della tecnica di guerra si erano trovati
tagliati fuori dalla nuova società. Essi attribuivano ogni male alla chiesa, ed erano pronti ad
aiutare Lutero pur di impadronirsi delle ricchezze e delle terre in possesso del clero.

1 I principi volevano un unità territoriale, ciò andava contro i ritter. Le nuove strategie di guerra comprendevano i
picchieri, che rendevano la cavalleria quindi i ritter obsoleti anche sul campo di battaglia.

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La corruzione della chiesa e i papi del rinascimento


La chiesa attraversava una profonda crisi, in cui i tradizionali valori del cristianesimo svanivano
sempre di più. I papi si allontanavano progressivamente dalla chiusura mentale che aveva
attanagliato il Vaticano durante il Medioevo. Se questo fosse un bene o un male non è il punto
della questione, tuttavia questa condizione che vedeva i papi come Alessandro VI, Giulio II o
Leone X assomigliare più ad avventurieri e guerrieri che a pontefici, favoriva le condizioni per
un accordo tra cattolicesimo e luteranesimo che salvaguardasse l'integrit à della cristianit à.
Questi papi erano molto vicini all'umanesimo ed Erasmo da Rotterdam, anch'egli umanista,
ipotizzò la possibilità di sviluppare una riforma senza lacerazioni.

LA TEOLOGIA LUTERANA
La formazione religiosa di Lutero
Le sue 95 tesi non avevano solo la funzione di condannare uno dei tanti abusi del Papa, ma in
esse vi era anche una profonda riflessione, una sua visione della religiosit à che diede il via a un
grande movimento religioso di massa. Egli nacque a Eisleben, in Sassonia il 10 novembre 1483.
Studiò diritto all'università di Erfurt. Dopo essere
diventato frate agostiniano a Erfurt fu trasferito a
Wittenberg. Esaminò profondamente la sua
coscienza e fu tormentato dal peccato. Passava ore
e ore col suo confessore alla ricerca di ogni più
piccolo peccato da confessare. Concluse che
l'uomo è malvagio di natura e non potrà mai
essere buono. I comandamenti sono quindi per
l'uomo impossibili da rispettare, e l'unica salvezza si pu ò trovare in Cristo. L'uomo non potr à
mai salvarsi con le proprie forze.

La fede e la promessa di Dio


Lutero era tormentato dalle questioni relative alla fede e al peccato; part ì a Roma per svolgere
una missione per conto della comunità di Wittenberg, e nemmeno andare nella Citt à Santa
placò il suo animo. Con la frase <il giusto vivrà nella fede> Lutero elabora la sua ultima teoria,
in base alla quale si fonda l'intera sua dottrina. I comandamenti servono solo a far disperare
l'uomo, perché non li potrà mai rispettare in quanto è troppo profonda la sua malvagit à.

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Quindi l'unica salvezza si avrà nella fede, credere in Cristo significa essere un vero cristiano e a
quel punto non si potrà più compiere peccato. Ma come fare a credere? La fede non si pu ò
ottenere, è un dono divino, averla è un privilegio. A questo punto non si espia pi ù il peccato in
maniera esteriore, ma è tutto un lavoro interiore, un rapporto tra l'uomo e Dio.

Lutero ed Erasmo da Rotterdam


Le idee di Lutero trovano riscontri in quelle di un umanista dell'epoca, Erasmo da Rotterdam.
Per entrambi la fede doveva essere un rapporto profondo tra l'individuo e Dio, senza la
mediazione di sovrapposizioni dottrinali della chiesa, che interpreta unicamente il messaggio
divino per i propri scopi. Il Papa non è in alcun modo superiore alle Sacre scritture, non ha
quindi il potere di interpretarle o modificarle. L'essere cristiano è un fatto dell'interiorit à
individuale e non ha niente a che vedere con il corpo politico che è la curia romana.
Erasmo e Lutero però non sono d'accordo su un punto, che sarebbe la visione dell'uomo: per
Lutero l'uomo è corrotto fin dalla nascita a causa del peccato originale, per Erasmo no.

La dottrina luterana dei sacramenti


Nel suo scritto La cattività babilonese della Chiesa Lutero cercò di liberare la vita del cristiano
dagli elementi spuri ereditati dalla tradizione storica. La sua tesi è riassumibile in questi enunciati
<I sacramenti non sono compiuti mentre vengono impartiti, ma in quanto si presta fede ad essi>
Essi non sono dei riti magici e gli interessi della chiesa li hanno portati a sette, mentre l'unico
vero è solo uno: il battesimo. Gli altri sacramenti sono rituali insignificanti, compreso il
matrimonio, in quanto fa parte della vita civile e in tutte le culture, anche non cristiane, si
pratica l'unione tra uomo e donna; non può quindi essere ritenuto sacro.

Il sacerdozio universale e il libero esame delle scritture


Lutero vuole eliminare la mediazione dei sacerdoti tra l'uomo e Dio inquanto con l'iniziazione o
battesimo siamo tutti sacerdoti consacrati della chiesa di Cristo. Inoltre ognuno deve leggere le
sacre scritture e interpretarle indipendentemente dalle autorità ecclesiastiche. I preti devono
così essere solo ministri eletti da una comunità di cristiani, con lo scopo di insegnare.
Lutero abolisce inoltre ogni forma di ordine monastico, pellegrinaggio e tutto ci ò che fa del
cristianesimo uno stile di vita eccezionale. Il lavoro di un monaco non differisce in nulla rispetto
a quello di un contadino o una casalinga. Per finire toglie il divieto di matrimonio e di avere figli
ai preti, in quanto esso è contro natura.

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La fede, le opere e i veri sacramenti


Lutero riconosce come sacramento il battesimo, che riproduce l'atto di morte e resurrezione di
cristo. Riconosce anche il sangue e il corpo di cristo nell'eucarestia. Cambia per ò il significato
della messa e delle preghiere, fino ad allora intese come un sacrificio, dovevano invece essere
atti spontanei e sinceri di offerta a Dio. Il confessore inoltre non deve avere il potere di
eliminare i peccati e di assegnare una penitenza, il confessore servir à solo a dare conforto,
mentre la penitenza verrà decisa dall'individuo stesso, che provvederà a punirsi come meglio
crede. E' d'accordo con il battesimo ai neonati inquanto il battesimo non è una conseguenza, ma
il fondamento della fede, perciò è indispensabile averlo da neonati.

L'appello ai principi tedeschi


Lutero emana un appello ai principi tedeschi, invitandoli a provvedere all'espropriazione dei beni
monastici nei loro territori, di agire da autorità civili, e di negare ai conventi e alle chiese il
monopolio sui matrimoni che secondo lui era solo un modo per estorcere soldi alla popolazione.
Per finire chiede loro di prepararsi ad affrontare l'imperatore Carlo V e la chiesa.

Siti collegati: http://www.cinemedioevo.net/Film/Cronologie/filmografia_lutero.htm ,


http://www.viaggio-in-germania.de/lutero.html

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