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Egypt 1156 A.C.

I LIVELLO
Prologo: lungo il Nilo, a bordo di una piccola imbarcazione, lessi la lettera inviatami dal "Cobra"
nome in codice di un amico il quale mi informava che mio padre era stato ingiustamente accusato di
essere il mandante del saccheggio nella tomba di Sethi I, e mi inviava delle informazioni in codice
per aiutarmi nella mia ricerca del colpevole e della verit. Mi recai dal Visir, chiesi ed ottenni
l'autorizzazione di indagare, ma avevo solo tre giorni per provare l'innocenza di mio padre, fino alla
vigilia della festa di Opet.

NELLA TOMBA DI SETHI I


All'inizio mi trovo di notte sulla pianura: seleziono la Tomba di Sethi I, luogo del delitto, dove trovo
ad aspettarmi Montumesse capo della polizia di Tebe ovest, il quale mi diede delle informazioni.
Dovevo entrare nella tomba, quindi essendo molto buio, presi una torcia ed iniziai a perlustrare la
tomba saccheggiata. In fondo alla prima rampa raccolsi un asse appoggiato al muro a sinistra, che
mi servir pi avanti per attraversare il pozzo, sopra il quale posai l'asse. Mi trovai in una sala, dove
osservai il pilastro alla mia sinistra e confrontai il disegno con il documento in mio possesso. Vidi
apparire un disegno che significava la parola "Phat", il nome di un Dio egizio.Ritornai al centro
della sala e continuando sempre diritto mi ritrovai in una stanza con due pilastri; appoggiato ad uno
di essi trovai un bastone che raccolsi e lo portai via con me. Decisi di tornare indietro alla sala che
si trovava di fronte al pozzo, anch'essa ornata di pilastri, prosegui verso destra su una scalinata, che
discesi e prosegui diritto fino ad una sala con sei pilastri. Entrai in uno stanzino sulla destra e grazie
al bastone che mi ero portato dietro mi difesi dal serpente che mi minacciava, uccidendolo.
Recuperai l'amuleto presumibilmente perduto da uno dei saccheggiatori. Ritornai da dove ero
venuto e raggiunto il centro dell'atrio a colonnato perlustrai la sala del sarcofago che si trovava alle
spalle di questo. L trovai ad aspettarmi Imennakht, lo scriba della tomba. Scavai in mezzo a dei
laterizi accumulati e fu cos che trovai un ostrakon che sottoposi all'esame d'Imennakht insieme
all'amuleto. Parlammo a lungo e mi fece importanti rilevazioni, che secondo lui la tomba era stata
profanata dagli operai addetti alla sua costruzione. Mi disse di proseguire le mie indagini al
villaggio degli operai e mi don un suo anello che mi sarebbe servito da lasciapassare, dopodich
ritornai all'ingresso della tomba e ne uscii.

II LIVELLO
Prologo: il mattino seguente, in cima alla montagna, Inherkhau e Khonsu procedettero all'appello
giornaliero degli operai. Dei tre operai assenti uno destinato al tempio di Medinet Habu ed un altro
morso da uno scorpione, solo l'ultimo, Hori, mancava da due giorni ingiustificatamente. Mi recai al
villaggio degli operai per un sopralluogo.

NEL VILLAGGIO DI DEIR EL-MEDINEH


All'ingresso del villaggio mostrai l'anello ad un uomo di nome Pentaur, che mi fece entrare. Entrai
nella prima casa accessibile che si trovava sulla sinistra, dentro alla quale trovai un accendi fuoco.
Per terra vidi una tavola di legno usata come guanciale (poggia testa) sul quale vi erano incisi dei
simboli, decisi di confrontarli con il mio messaggio in codice, sul quale apparve un altro indizio, la
parola "Pedjet" in antico egizio "arco o truppe". Uscii dalla casa e girai a sinistra e poco dopo trovai
un viottolo cieco, che imboccai, poco dopo trovai una scala che decisi di portare con me. Uscendo
dal vicolo girai a sinistra e proseguii sulla strada principale fino in fondo. Qui girai a destra.
All'improvviso mi sentii chiamare da una donna dall'altra parte della strada ed io la raggiunsi. La
donna era una prostituta che m'invit pi volte a seguirla ma io rifiutai seccamente. Mi restavano
due giorni per provare l'innocenza di mio padre. Presi la scala e l'appoggiai al muro a sinistra della
porta dietro alla donna, questa cominci a gridare al ladro, io le regalai l'anello che mi era servito da
lasciapassare, la ragazza smise di urlare ed io riuscii ad entrare in casa. Nella seconda stanza trovai,
sulla destra una cesta di vimini e decisi di riporvi l'amuleto trovato nella tomba. Sulla parete sinistra
vidi una nicchia in cui era nascosto un vaso d'argento e, per terra, un materasso di paglia, spostai il
vaso d'argento e si aprii un passaggio sotto il materasso di paglia per raggiungere la cantina. Nella
cantina trovai il cadavere di Hori, l'operaio assente ingiustificato. Dal disordine della casa capii che
il bottino vi era stato nascosto, e che Hori fu vittima di una violenta discussione con i suoi complici.
Hori stringeva un papiro fra le mani, lo presi e capii che prima di morire aveva avuto il tempo di
strappare dal collo del suo assassino un talismano sul quale era inciso il nome di Tchai, il falegname
del villaggio. Uscii dalla casa di Hori e girai a destra per raggiungere la casa di Tchai. Quando
arrivai alla sua casa lui se n'era appena andato, ma sopra alla porta d'ingresso trovai il cavicchio che
mi serv per entrare. Mi recai in una stanza buia e accesi una lampada ad olio con l'accendi fuoco.
La presenza d'altri due elementi del bottino mi confermarono l'appartenenza di Tchai al gruppo di
profanatori della tomba. Raccolsi il cofanetto d'ushebtis e uscii dalla casa per tornare verso l'entrata
del villaggio. Qui proseguii in un vicoletto alla mia sinistra ed entrai a casa di Penmenefer dove
sapevo di trovare Imennakht al quale mostrai il cofanetto d'ushebtis. Questo conteneva una parte
sostanziale del bottino ed era destinato al laboratorio degli imbalsamatori, mi riposai alcune ore, poi
all'alba andai a fare visita al laboratorio degli imbalsamatori con la scusa di consegnare il cofanetto
d'ushebtis.

III LIVELLO
Prologo: quella notte feci un sogno stranissimo. Dopo la sua morte Hori arriv al tribunale d'Osiride
per venire sottoposto alla pesatura del cuore. Presentato da Horus alla corte delle due giustizie Hori
doveva provare la sua innocenza. Osiride era seduto sul trono affiancato dalle due dee Iside e
Nephtis. Hori doveva fare la lista dei peccati che aveva commesso ad Osiride ed ai suoi 42
consiglieri. Di fronte a lui stava una bilancia con due piatti, su uno la piuma di Maat, sull'altro il
cuore di Hori. Il dio Thot, con la canna e la tavolozza era pronto ad annotare il risultato della
pesatura. Ai suoi piedi il gran demone attendeva a piene fauci il verdetto. Ma proprio sul pi bello
Penmenefer, il guardiano, mi svegli per ricordarmi che dovevo recarmi al laboratorio degli
imbalsamatori. E cos feci.

NEL LABORATORIO DEGLI IMBALSAMATORI


Arrivato al laboratorio bussai alla porta ed offrii il cofanetto d'ushebtis all'imbalsamatore. Egli un
po' restio mi fece cenno di entrare. Mi misi a cercare nella prima stanza, dove scoprii sotto a delle
stuoie il corpo di Tchai. Presi il papiro trovato nella casa di Hori e lo confrontai con la collana di
Tchai. Dopo aver ricevuto due debens per la consegna del cofanetto entrai nella stanza dove
avveniva la preparazione delle mummie e accolsi la sua richiesta per risolvere un quesito.
Prendendo dalla base documentale - accessibile dall'icona del pugno - i quattro amuleti relativi al
dio Seth: l'occhio udjat, la colonnina, il pilone djed ed il nodo tit, mi accinsi a risolvere
l'indovinello. "Ci che stato rotto porta ci che stato ferito" recitava la prima parte
dell'indovinello. Collocai l'occhio udjat nel riquadro in alto a sinistra, mentre la colonnina andava
riposta sotto l'occhio. "Sotto la cintura della vedova si trova il corpo della vittima". Collocai il nodo
tit nel riquadro in alto a destra mentre il pilone djed sotto il nodo. Mi recai nella stanza in cui era
conservato il corredo funerario. Guardando sulla parte superiore del sarcofago la confrontai con il
messaggio cifrato e fu cos che apparve il simbolo del cielo, la parola Heri, in antico egizio
"superiore o capo", risalii al terzo indizio. Il bottino preso in consegna dagli imbalsamatori doveva
essere nascosto tra il corredo funerario e spedito con il corteo funebre nella valle dei notabili.
Quindi era l che mi dovevo recare.

IV LIVELLO
Prologo: uscii dal laboratorio e mi unii al corteo funebre, che dopo aver attraversato il deserto si
ferm davanti alla tomba del notabile. Qui ebbe inizio il rituale "dell'apertura della bocca". Il
sarcofago del defunto fu posto di fronte all'entrata della cappella funeraria. Di fianco al defunto su
una tavola si trovano generi alimentari, bevande e fiori. Vicino a questa su un'altra tavola, tutti gli
strumenti necessari a riportarlo in vita. Il primogenito cosparse d'incenso la mummia dando inizio ai
rituali di purificazione. Sullo sfondo alcune prefiche si disperavano. Il sarcofago fu trasportato in
spalla verso l'ingresso della tomba. Uno dei portantini si cal nel pozzo per riceverlo ed io lo aiutai.
Il pozzo cominci a franare ed io mi riparai all'interno della tomba ma vi rimasi intrappolato.

NELLA TOMBA DEL NOTABILE


Questa era il nascondiglio per il bottino ed anche l'entrata era stata bloccata dall'esterno. Mi ritrovai
al buio e utilizzai l'accendi fuoco su una delle lampade ad olio. Su una sedia raccolsi un boomerang
ed un coltello. Con il coltello aprii un varco nella parete ed attraverso una galleria, una sorta di
passaggio segreto, mi trovai in una tomba in costruzione destinata a Panehesis, incensiere del Re.
Incontrai un disegnatore e mi misi a parlare con lui, dopodich uscii all'esterno dove trovai una
prefica che mi invit a casa di Panehesis dove tra l'altro avrei conosciuto il "Cobra". Prima di
recarmi a casa di Penehesis esaminai un'incisione sulla parete destra. Confrontai il mio messaggio
in codice con l'incisione e notai delle differenze. Mentre il messaggio nell'ottavo riquadro era
presente una pedina, questa non era presente sulla parete. Quindi scelsi l'ottavo riquadro al livello
dell'indovinello che mi propose la prefica con la quale avevo parlato. Mostrai alla donna i quattro
indizi di cui ero in possesso, con il suo aiuto riuscii ad identificare nel simbolo "nefer" il nome del
colpevole. Ora era tutto chiaro. "Ptah Nefer heri pedjet" cio " Ptahnefer capo delle truppe".

V LIVELLO
Prologo: con la mia imbarcazione andai a Tebe dove attraccai insieme alla prefica che si era offerta
di accompagnarmi. Non sapevo di essere finito in mezzo ad una imboscata, organizzata da
Panehesis insieme al disegnatore e alla prefica.

NELLA CASA DI PANEHESIS


Entrai nella corte della casa e parlai con il custode, che dietro compenso di due debens mi fece
passare. Cos mi recai nel giardino della casa. Un arciere nascosto mi scagli contro delle frecce ma
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con l'aiuto del boomerang riuscii a liberarmi di lui. Entrato in casa trovai una ciotola di latte in una
delle stanze e la posai su una stuoia nella stanza dell'archivio, situata dall'altra parte dell'entrata.
Aspettai il gatto, e mentre mangiava gli rubai l'orecchino. Utilizzai l'orecchino su una incisione sul
muro alla mia destra che mi indic una nicchia nascosta in cui trovai una lettera e la pedina.
Attraversai l'atrio e mi recai in anticamera dove raccolsi una parrucca ed una collana. Proseguii
nella stanza da letto dove raccolsi una tunica. Infine mi diressi in bagno e li servendomi dello
specchio indossai gli indumenti che avevo trovato insieme a un vasetto di kohl per travestirmi. Cos
travestito mi recai nell'atrio e mostrai la collana alla serva che mi fece passare. Salii al primo piano
e mi diressi verso la terrazza. Guardai il gioco del Senet e collocai l'oggetto di avorio che avevo
trovato nel cofanetto, nel riquadro mancante. Poi ricontrollando il messaggio in codice ed il nome
del colpevole, capii in che ordine bisognava cliccare per aprire il cassetto segreto, cio "Heri Pedjet - Ptah - Nefer". Il cofanetto si aprii e dentro trovai una mappa del grande tempio di Amon ed
in particolare della sala ipostila che si trovava al suo interno. Dopo il gioco del senet (a questo gioco
vince il primo che riesce a far uscire dal tavolo da gioco tutte le sue pedine, lanciando i bastoncini
come se fossero dadi), le minacce di Panahesis, riuscii a fuggire scappando dal balcone e mi diressi
a Karnak.

VI LIVELLO
Prologo: a Karnak la figlia del grande sacerdote di Amon, Aamerut, alias il "Cobra" mi stava
aspettando in giardino. Mi disse che aveva bisogno di me per provare la colpevolezza di Ptahnefer e
che mi avrebbe aiutato ad entrare nel tempio. Voleva sgominare la banda di profanatori comandati
dal governatore di Tebe, il quale aveva organizzato il saccheggio per ragioni politiche, cio causare
la disgrazia del Visir e con lui il grande sacerdote di Amon suo padre, quindi mi aiut ad entrare.

KARNAK
(bisogna eseguire tutte le operazioni prima che finisca il tempo simboleggiato con il secchio pieno
d'acqua, che si vede in alto a destra) Entrato nel tempio mi trovai di fronte alla donna, le voltai le
spalle e mi diressi diritto verso il sacerdote. Mi voltai a sinistra e proseguii fino a quando non
incontrai una scalinata che risalii, ritrovandomi sulla terrazza dove un orologo stava armeggiando
degli strumenti d'osservazione. Mi fermai a conversare con lui fingendomi un apprendista orologo,
e cominciai ad osservare la volta stellare puntando lo strumento verso la stella gialla al di sopra del
sacerdote. Dopodich scesi le scale fino alla porta sulla sinistra e diedi il risultato della mia
osservazione al sacerdote. Parlai con il sacerdote, poi presi da terra un piattino e lo usai nella vasca
(secchio), che mi accorsi essere stata falsata, per recuperare due elementi del bottino dal fondo, che
avevo gi scandagliato con l'aiuto del mio coltello. Decisi di controllare sulla mappa recuperata
durante il gioco del senet la posizione del pilastro dietro al quale era stato nascosto un altro
elemento del bottino. Ridiscesi nel tempio, girai a sinistra e, proseguendo diritto, raggiunsi il retro
del tempio (passando di fronte al sacerdote). Mi girai verso destra e feci un passo in avanti. Mi
trovai ai piedi dei pilastri dove ho recuperato il pettorale rubato proprio sul pilastro danneggiato.
Con gli elementi del bottino recuperati cercai Aamerut per mostrarglieli, e mi trovai di nuovo nella
corte della casa. Era mattina presto e mancava pochissimo all'inizio della grande festa di Opet.
Andai al cospetto di To e strappai la tunica che indossava Ptahnefer (cliccandoci sopra), collocai i
due elementi del bottino recuperati alla base della collana che indossava attorno al collo. Fu cos
che ricevetti i ringraziamenti e le congratulazioni di To che mi ricompens con oro e incarichi
importanti.

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