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In una risposta della direzione dellaviazione civile francese ad una lettera di una
associazione di cittadini preoccupati per il fenomeno delle scie nei cieli, leggiamo come
tale ente assicuri che quello che vediamo nel cielo sarebbe tutto dovuto alla condensa.
I parametri forniti in questa risposta ufficiale per sono leggermente differenti da quelli
ribaditi dai meteorologi italiani. Come si pu vedere in tale documento (fare click
sullimmagine qui sopra per vederne ingrandita la scansione) si fa riferimento alle seguenti
condizioni per la formazione di scie di condensa:
-30 gradi di temperatura ed una umidit che va dal 100% al 130% di sovrassaturazione.
Il nostro colonnello Costante De Simone invece, nel suo articolo Le scie di vapore
prodotte dai jet, (pubblicato il 2/5/2007 sulla Rivista di Meteorologia Aeronautica)
afferma:
Perch una scia sia visibile da terra e perduri nel tempo tanto da mostrarsi come una
nube allungata, laereo che la genera deve volare in una fascia dellatmosfera in cui la
temperatura dellaria sia inferiore a 36 gradi centigradi sotto lo zero e sia presente una
quantit opportuna di umidit nellaria stessa.
Al contrario sul sito meteoromagna.com nel documento Lannosa questione delle
scie di condensa a firma di Pierluigi Randi, troviamo scritto che per il formarsi delle scie ...
costante del cielo (possibilmente ogni dieci minuti per vedere come a volte le scie
persistono si espandono e come il loro intreccio a volte si trasformi in una sorta di
apparente massa nuvolosa) mostra che questa trasformazione in nuvole avviene fin
troppo spesso (quasi giornalmente in certi periodi dellanno) mentre losservazione dei dati
delle radiosonde mostra che i valori di umidit indicati dallente francese non si trovano
nella realt.
Per essere precisi immagino che tale ente doltralpe intenda riferirsi a quantit pari a
100% o 130% della pressione di vapore saturo rispetto al ghiaccio (il 130% di umidit
relativa ad alta quota pura fantascienza, sono valori che semplicemente non esistono in
quelle regioni dellatmosfera). La pressione di vapore saturo rispetto ghiaccio corrisponde
grosso modo ad un valore di 60/70 per cento dellumidit relativa, a seconda della
temperatura.
Chi capisce un minimo di fisica comprende che leventuale lunga persistenza delle scie
di condensa si potrebbe avere solo in condizione di elevata sovrassaturazione, e chi di
fisica ne capisce poco dovrebbe almeno comprendere che se non ci si trova almeno in
condizione di saturazione la scia non pu mai persistere, giacch i minuscoli aghetti di
ghiaccio sublimano (anche la neve evapora o meglio sublima, ed il fenomeno per
lappunto regolato dalla pressione di vapore rispetto al ghiaccio).
In realt troviamo scritto a pagina 143 di una rivista dellaereonautica
statunitense del 1975 (Aviation Weather) che la scia non si forma nemmeno se non
si in condizione di saturazione, figuriamoci se poi potrebbe mai persistere (vedi
appendice dellarticolo).
Ad ogni modo dopo avere calcolato lumidit relativa cui corrisponde la saturazione
(100%) aumentiamo il dato ottenuto del 130% per cento ottenendo lultima colonna, che
mostra umidit relative del 90/70 % alle quote di 8/13 km laddove si incontrano simili
temperature. Unosservazione sistematica dei dati delle radiosonde mostra tali valori
semplicemente non si osservano nellatmosfera alle nostre latitudini.
Da notare che la persistenza delle scie invocata da Pierluigi Randi per temperature che
vanno da 25 fino a 40 gradi centigradi si potrebbe ottenere solo quando lumidit
relativa varia tra il 68,5% ed il 78,6% valori che possibile reperire nei dati delle
radiosonde alle quote di crociera degli aerei, ma con una tale rarit da non spiegare il
profluvio di scie persistenti che osserviamo per almeno met dei giorni dellanno.
Da tali dati possiamo verificare che i modelli che consumano maggiormente sono i
quadrimotori boeing 747. Facciamo quindi il calcolo della quantit di vapore prodotta da
questi aerei per tenere conto del limite massimo e non rischiare cos di sottostimare il
fenomeno.
Dati sui consumi dei boeing quadrimotore della serie 847 li troviamo anche su wikipedia
Italia. In fondo alla pagina http://it.wikipedia.org/wiki/Boeing_747 possiamo leggere
qual il massimo tragitto a pieno carico e qual la capienza del serbatoio. Dividendo la
capacit in litri del serbatoio per il tragitto massimo in km otteniamo il consumo al
chilometro dellaereo per i suoi vari modelli. Ad esempio per un quadrimotore 747-8I
dividendo i 243120 litri del serbatoio per i 14205 km di tragitto massimo si ottiene un
consumo di circa 17 litri al chilometro. Ovviamente si tratta di un consumo medio che non
tiene conto del fatto che i consumi sono maggiori durante la fase di decollo e di atterraggio,
quando laereo vola pi basso incontrando maggiore resistenza da parte dellaria.
Dai dati desunti dal documento australiano appena citato si deduce che il
consumo tipico di un 747 di 15.000 litri allora. Se in unora tale aereo percorre circa 913
km (sempre alla voce http://it.wikipedia.org/wiki/Boeing_747 troviamo che la sua
velocit di crociera di 913 km/h) allora il consumo (leggermente sovrastimato per quanto
detto prima) di 15.000 litri diviso 913 km e quindi 16,4. Nel sito gi citato,
http://micpohling.wordpress.com troviamo poi il seguente dato riguardo ai
quadrimotori della serie 747-400
* Cruising speed (velocit di crociera) = 910 km/h
* Passenger capacity (posti passeggeri) = 409 (max)
* Fuel consumption (consumo di carburante) per km = 11.875 L/km [in inglese il punto
fra due numeri corrisponde alla nostra virgola e quindi il dato si legge 11,875]
Ma ancora una volta nellincertezza preferiamo sovrastimare piuttosto che sottostimare
e quindi utilizzeremo di seguito il dato 17.
A conti fatti si pu affermare che i consumi varino dai 3,6 litri di kerosene
al chilometro di alcuni bimotori ai 17 di alcuni quadrimotori. Ovviamente se
dividiamo il primo dato per due otteniamo 1,8 litri al km per ogni motore mentre nel
secondo caso otteniamo 4,25 litri per km.
Se un litro di kerosene genera 1,1 kg di acqua i 4,25 litri di kerosene consumati dallaereo
percorrendo un chilometro di tragitto generano una quantit di vapore acqueo pari al
prodotto 1,1*4,25 = 4,675.
Siamo cos arrivati ad un dato molto importante: un singolo motore di un
quadrimotore ad alto consumo di carburante che vola alla velocit di 913
km/h genera circa 4,7 kg di vapore acqueo per ogni chilometro di tragitto
ovvero 4,7 grammi di vapore acqueo per ogni metro.
Per quanto riguarda invece il consumo in s, che correlato ovviamente
allinquinamento, possiamo riassumere che si va dai 3,6 ai 17 litri per chilometro. Se una
autovettura consuma (quando va bene) 1 litro ogni 20 km (ovvero se riesce a coprire 20 km
con un litro di carburante) allora possiamo calcolare il consumo di 1/20 di litro per km,
valore che ovviamente dipende anche qui moltissimo dai modelli delle auto e anche dal
fatto che ci si aggiri nel traffico urbano o che si viaggi su una strada a scorrimento veloce.
Potremmo affermare allora che unautovettura consuma una quantit di carburante
compresa tra 0,05 e 0,1 litri per km, e che un aereo consuma, e quindi inquina,
quanto 100/200 autovetture (il valore medio di 10 litri al km degli aerei 200 volte
maggiore di 0,05 e 100 volte maggiore di 0,1).
Notate bene: la combustione della benzina, come del diesel o del cherosene (il
carburante degli aerei), ovvero di qualsiasi idrocarburo, genera CO2 (anidride carbonica) e
H2O (acqua), oltre a diverse sostanze inquinanti.
Perch le scie di condensa non posso espandersi come quelle che vediamo
nei nostri cieli odierni
La scia di condensa del vapore fuoriuscito dal motore si forma a causa dellimmissione
nellatmosfera di vapore acqueo aggiunto dai motori dellaereo in quantit sufficiente
da causare la saturazione o sovrassaturazione dellaria. Dal momento che
latmosfera anche surriscaldata dal motore dellaereo, il vapore aggiunto deve essere
di tale entit da saturare o sovrassaturare latmosfera nonostante tale calore
aggiuntivo.
[Il grassetto stato aggiunto dallautore del presente articolo. Nelloriginale inglese si
legge testualmente: The exhaust contrail is formed by the addition to the atmosphere of
sufficient water vapor from aircraft exaust gases to cause saturation or super-saturation
of the air. Since heat is also added to the atmosphere in the wake on an aircraft, the
addition of water vapor must be of such magnitude that it saturates or supersaturates
the atmosphere in spite of the added heat.]
numero di moli, dal momento che la molecola dellacqua (H2O) ha peso atomico 18
(16+1+1), basta moltiplicare per 18 tale quantit e ottenere i grammi di vapore acqueo.
I grammi di vapore acqueo per unit di volume sono quindi 18*n/V=18*P/RT. Se
utilizziamo per la costante R il suo valore 8,315 (calcolato nel Sistema Internazionale) la
densit di vapore acqueo presente nellaria espressa in grammi al metro cubo sar data da
18*P/RT.
Ecco quindi la nostra prima formula:
1) 18*P/RT densit di vapore acqueo in grammi al metro cubo (gr/m3)
Indichiamo adesso con Ps la pressione di vapore saturo dellacqua, ovvero la massima
quantit di vapore che pu essere presente ad una data temperatura, in una zona in cui la
pressione del vapore acqueo sia P. Per calcolare quanto vapore acqueo possibile
immettere ancora, prima che la saturazione inneschi la condensazione del vapore in
eccesso, basta calcolare la quantit massima di vapore inserendo Ps al posto di P nella
formula 1 ottenendo:
2) 18*Ps/RT valore limite della densit di vapore acqueo, espresso in grammi al metro
cubo (gr/m3).
Basta quindi fare la differenza tra la formula 2 e la 1 per ottenere la massima quantit
che si pu ancora immettere prima di arrivare alla saturazione: 18*(Ps-P)/RT. Siccome
utile esprimere i risultati dei nostri calcoli in funzione dellumidit relativa, che definita
dal rapporto P/Ps espresso in percentuale, (Hrel=100*P/Ps), in questa ultima formula
mettiamo in evidenza Ps ed applichiamo la propriet distributiva ottenendo:
3) 18Ps(1-0,01*Hrel)/RT massima densit di vapore acqueo che si pu ancora
immettere, espressa in grammi al metro cubo (gr/m3).
La quantit di vapore acqueo emessa per motore da uno degli aerei che consuma pi
carburante (il quadrimotore Boeing 747) , come mostrato prima, 4,7 gr. per ogni metro di
percorso (quantit massima presumibilmente sovrastimata, per eccesso di zelo), ed
utilizzeremo tale valore per calcolare i limiti massimi della larghezza di una scia. Ad ogni
modo nei calcoli successivi indicheremo con C tale quantit (grammi di acqua generata per
ogni metro di percorso da un singolo motore dellaereo). Se Rs il raggio delleventuale
scia di condensa formatasi in seguito al passaggio dellaereo, immaginiamo che tale
quantit di vapore acqueo si distribuisca in un volume cilindrico di base R2s e di altezza
pari ad un metro (in realt si dovrebbe supporre che vi sia una maggiore densit in
prossimit della parte pi interna del cilindro, ovvero vicino al suo asse, ed una minore
densit nella parte pi esterna, ma lutilizzo di un simile modello pi preciso, che faccia uso
ad esempio di una distribuzione gaussiana, porterebbe ad un risultato ancora pi piccolo
della larghezza della scia, che quindi stiamo qui sovrastimando). Ci porta ad una densit
di vapore acqueo pari a
4) C/ R2s densit di vapore acqueo nella scia espressa in grammi al metro cubo
(gr/m3).
Adesso possiamo determinare lampiezza del raggio della eventuale scia di condensa
uguagliando le quantit date dalle due formule precedenti, ovvero la 3 e la 4; ci significa
che ipotizziamo che tutto il vapore acqueo che fuoriesce dal motore finisca per accumularsi
in una zona di raggio Rs ove arriva a saturazione e condensa.
5) 18Ps(1-0,01*Hrel)/RT=C/ R2s
Da questa equazione possiamo ricavare facilmente il raggio Rs semplicemente inserendo
8,315 al posto della costante dei gas perfetti R (ovvero il suo valore nel sistema
internazionale) invertendo la formula e poi estraendo la radice quadrata
dagli aerei decisamente inusuale. Se a quote inferiori a quelle di crociera (ovvero a meno
di 8 km di quota) troviamo anche alti valori di umidit relativa (talora persino del 100%), a
quote superiori le umidit relative molto inferiori, e intorno ai 10/13 km di quota spesso si
registrano valori inferiori al 30%. Molto frequenti specie in inverno alle quote di 10/13 km
sono i valori quasi nulli (minori del 10%). Se quindi possiamo pure calcolare leventuale
raggio di una scia di condensa che si formi a temperature dellordine di -70 o -80 gradi
(quali quelle che si raggiungono a quote intorno ai 10/12 km di quota) anche con valori di
umidit relativa del 90% o del 95%, tali valori sono pi che altro ipotetici.
Va aggiunto il fatto che, come segnalato anche sul documento dellaviazione
statunitense Aviation Weather (sempre a pagina 143), il passaggio dellaereo coi suoi
motori caldissimi scalda laria circostante e quindi quando ci troviamo in una zona
dellatmosfera con temperatura (per esempio) -60 gradi, per qualsiasi calcolo relativo alla
formazione delle scie di condensa dovremmo riferirci a qualche grado di pi. Tale effetto
causa unaltra sovrastima dei valori del raggio calcolato, ed da notare che leffetto non
piccolo, dato che il passaggio di un aereo in prossimit di una formazione nuvolosa sottile e
non troppo fredda pu anche far evaporare parzialmente la nube (come documentato
sempre da Aviation Weather a pagina 144, vedi immagine in apertura di articolo).
I valori calcolati vanno moltiplicati per 2 per ottenere il diametro della scia (larghezza
della scia emessa da un singolo motore) e poi per il numero dei motori stessi. In tal modo
abbiamo una stima della larghezza massima della scia di un aereo che decisamente una
sovrastima. Infatti se per valori piccoli di R (raggio della scia) otteniamo dai nostri calcoli
che le scie devono vedersi come piccole e separate, e quindi anche se fossero 4 non
dovrebbero superare la dimensione dellapertura alare (circa 70 metri per i pi grandi
aerei), per valori pi grandi di R le diverse scie si sovrappongono ed chiaro che se
lumidit in eccesso cerca una zona libera ove potere saturare laria la trova non tanto a
destra o a sinistra, ma piuttosto al di sopra e al di sotto, e per valori ancora pi grandi di R
la somma delle varie scie si comporta quasi come ununica scia emessa dal centro
dellaereo.
Per questo nel foglio di calcolo (di cui sopra) si pongono alla fine delle condizioni di
scelta:
- se R abbastanza piccolo vengono fuori 4 scie separate
- se R pi grande il risultato ununica scia larga circa quanto 8 volte R (valore per
quanto appena detto sovrastimato)
- se R ancora maggiore si ricorre ad unapprossimazione ellittica, ovvero si vede la scia
come avente una sezione ellittica invece che circolare, dove la semidistanza focale dipende
dalla distanza tra i motori di destra e di sinistra (nel calcolo si utilizzato per la
semidistanza focale un valore di 20 metri che corrisponde ad una distanza tra i motori di
40 metri; facile vedere che per i valori pi alti della dimensione della scia totale
lapprossimazione ellittica tende al risultato che si otterrebbe considerando ununica scia
emessa dal centro dellaereo).
- per alcuni valori intermedi si ricorre ad una media pesata di modo da ottenere un
risultato pi preciso che corrisponda ad una funzione continua.
Vediamo allora da una immagine satellitare quanto larga una tipica scia degli aerei,
ed iniziamo da una fotografia dei satelliti MODIS del 25 aprile 2010 (ricordiamo che
in lingua inglese si scrive prima il mese e poi il numero del giorno).
Facciamo click sotto la prima immagine dove scritto pixel size ovvero dimensione di
un pixel (il singolo punto che definisce limmagine nello schermo) scegliendo la mappa
pi dettagliata possibile ovvero quella a maggiore risoluzione: 1 pixel = 250 metri. Di
tale mappa qui sotto possiamo vedere due screenshot.
A questo punto facendo click col tasto destro del mouse registriamo limmagine nel
nostro PC e la riapriamo con un programma di grafica che permetta di ritagliare la zona
che ci interessa, di fare lo zoom e di analizzare la larghezza della scia contando i pixel (io ho
utilizzato il comunissimo programma paint ma qualsiasi programma di grafica dovrebbe
andar ugualmente bene).
Qui accanto potete vedere la zona che ho ritagliato e sotto potete vedere la zona che ho
analizzato con lo zoom.
Ancora pi sotto limmagina dello zoom (ingrandita 8 volte, zoom dell800%) eseguito
nellintorno della una scia. Da tale immagine si pu risalire agevolmente alla dimensione
della scia stessa contando i pixel. Non difficile identificare i pixel, sono quei quadratini
dal medesimo colore e che danno ragione della definizione dellimmagine. Ad ogni modo
col programma paint cos come con molti altri programmi di grafica possibile
posizionarsi col cursore del mouse su una zona del disegno e verificare in quale zona esatta
ci troviamo (pixel orizzontali e pixel verticali del disegno) di modo da essere certi della
nostra misura.
Nella figura successiva vengono evidenziate due zone della scia, una delle quali misura
tre pixel e laltra due e come al solito per sottostimare il calcolo (pi risultasse grande la
scia e pi sarebbe difficile considerarla una scia di condensa) prendiamo per buona la
misura minore. Da notare che stiamo misurando solo la parte centrale della scia, quella di
un bianco pi intenso, visto che ai lati il bianco sfuma pian piano.
Essendo in questo caso la scia obliqua ed inclinata quasi esattamente a 45 gradi per
ottenerne lo spessore dalla precedente misura di 500 metri (2 pixel per 250 metri) occorre
dividere tale numero per la radice quadrata di due ( come calcolare il cateto di un
triangolo rettangolo isoscele di cui nota lipotenusa) ottenendo finalmente 353,6 metri.
Una scia decisamente molto ampia.
E adesso vediamo quali sono i parametri di umidit relativa e temperatura in quella
localit a quella data, controllando i dati delle radiosonde pi vicine. Il controllo per
eccesso di zelo stato fatto su tre rilevazioni eseguite ogni 12 ore.
I dati seguenti mostrano che difficilmente si potevano formare delle scie di condensa (le
umidit relative sono quasi sempre minori del 60% alle varie quote), ma di sicuro, come
potete controllare inserendo i dati nel solito foglio di calcolo, se si fossero formate le loro
ampiezze sarebbero state sicuramente molto inferiori. I calcoli infatti danno valori
massimi di 100 metri (pur con tutte le sovrastime discusse in precedenza, il che tutto
dire). Di fronte ad un valore di oltre 350 metri letto sulla satellitare direi che siamo
decisamente fuori dai limiti consentiti. Per altro sar mia cura prossimamente mostrare
altri casi simili (e persino pi eclatanti) di scie enormemente espanse non classificabili
come scie di condensa.
NB: Al presente articolo vanno allegati tre fogli di calcolo:
1 - satura.xls, relativo al calcolo dei valori di umidit relativa che conducono ad una
saturazione rispetto al ghiaccio
2 - condensa.xls, con il modello di calcolo applicabile a qualsiasi set di valori di
temperatura ed umidit relativa oltre ai calcoli relativi al confronto tra le approssimazioni
di gas perfetto e di Van der Waals
3 - studio.xls con i calcoli applicati alla specifica scia studiata in questo articolo, rifatti
per i tre set di valori forniti dai radiosondaggi qui sotto mostrati.
194.0
173.0
162.0
12079
12789
13197
-63.2
-60.0
-58.1
-73.4
-78.3
-81.1
24
7
4
Ponendo
possiamo scrivere