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C A P I T O L O
SERIE DI FOURIER
18.1
INTRODUZIONE
Nei capitoli precedenti e` stato dedicato ampio spazio alla analisi di circuiti pilotati da
generatori sinusoidali. Il presente capitolo e` dedicato alla analisi di circuiti aventi eccitazioni periodiche non sinusoidali. La nozione di funzione periodica e` stata introdotta
nel Capitolo 9, dove si e` visto che la sinusoide rappresenta il tipo piu` semplice e comune di funzione periodica.
Questo capitolo presenta la serie di Fourier, un metodo per esprimere una qualunque funzione periodica in termini di sinusoidi. Una volta che la funzione di eccitazione del generatore e` stata espressa in termini di sinusoidi, e` possibile applicare lanalisi
fasoriale per calcolare tensioni e correnti del circuito.
La serie di Fourier prende il nome dal matematico francese Jean Baptiste Joseph
Fourier (17681830). Nel 1822, Fourier intu` che qualunque funzione periodica avente utilita` pratica puo` essere rappresentata come una somma di sinusoidi. Questa rappresentazione, assieme al teorema di sovrapposizione, permettera` di determinare la risposta dei circuiti a ingressi periodici arbitrari mediante luso dei fasori.
Si inizia con la serie di Fourier espressa in forma trigonometrica; viene poi trattata
la serie di Fourier in forma esponenziale. La serie di Fourier viene successivamente
applicata alla analisi dei circuiti. Vengono infine presentate due applicazioni pratiche
della serie di Fourier: gli analizzatori di spettro e lanalisi delle proprieta` di alcuni tipi
di filtri.
18:1
1
X
an cos n!0 t bn sin n!0 t
n1
|{z}
AC
18:2
18:3
1 8
Queste condizioni sono chiamate condizioni di Dirichlet. Benche non si tratti di condizioni necessarie, esse sono sufficienti perche la serie di Fourier esista1 .
Una operazione importante nelluso della serie di Fourier e` la determinazione dei
coefficienti a0 ; an e bn . Il processo di determinazione dei coefficienti e` chiamato analisi di Fourier. I seguenti integrali di funzioni trigonometriche risultano utili per lanalisi di Fourier. Qualunque siano gli interi m e n,
Z T
sin n!0 t dt 0
18:4a
Z
Z
Z
0
T
cos n!0 t dt 0
18:4b
18:4c
0
T
0
T
m 6 n
18:4d
m 6 n
18:4e
Z
Z
Z
0
T
sin2 n!0 t dt
T
2
18:4f
cos2 n!0 t dt
T
2
18:4g
0
T
0
Queste identita` verranno ora utilizzate per il calcolo dei coefficienti di Fourier. Si
inizia con il calcolo di a0 . Integrando ambo i membri della (18.3) su un periodo, si
ottiene
1
Nota storica: nonostante sia stato Fourier a pubblicare il teorema nel 1822, fu P.G.L. Dirichlet (18051859) che ne forn` piu` tardi una dimostrazione accettabile.
#
Z T"
1
X
f t dt
a0
an cos n!0 t bn sin n!0 t dt
T
0
n1
1 Z
X
a0 dt
0
an cos n!0 t dt
0
n1
bn sin n!0 t dt
18:5
cioe`
1
T
a0
f t dt
18:6
f t cos m!0 t dt
Z T"
#
1
X
a0
an cos n!0 t bn sin n!0 t cos m!0 t dt
n1
1 Z
X
a0 cos m!0 t dt
0
n1
18:7
Lintegrale contenente a0 e` nullo in forza della (18.4b), mentre lintegrale che contiene bn si annulla per la proprieta` (18.4c). Lintegrale contenente an sara` pure nullo, eccetto quando m n, nel qual caso vale T =2, secondo le (18.4e) e (18.4g). Ne segue,
Z T
T
f t cos m!0 t dt an ;
per m n
2
0
cioe`
2
an
T
f t cos n!0 t dt
18:8
2
T
f t sin n!0 t dt
18:9
Si tenga presente che, essendo f t periodica, potrebbe risultare piu` conveniente eseguire gli integrali appena visti sullintervallo tra T =2 e T =2, o in generale su un intervallo
compreso tra t0 e t0 T , invece che da 0 a T . Il risultato sara` ovviamente lo stesso.
1
X
An cos n!0 t n
18:10
n1
18:11
1
X
An cos n!0 t n a0
n1
1
X
An cos n cos n!0 t
18:12
n1
q
a2n b2n ,
n tan1
bn
an
18:13b
Per evitare confusioni nella determinazione di n , puo` risultare piu` conveniente scrivere questultima relazione in forma complessa
An n an jbn
18:14
Lutilita` di questa equazione risultera` evidente nel Paragrafo 18.6. Il grafico della ampiezza An delle armoniche al variare di n!0 si chiama spettro di ampiezza di f t; il
grafico della fase n rispetto a n!0 e` lo spettro di fase di f t. Lo spettro di ampiezza
e quello di fase insieme costituiscono lo spettro di f t 2 .
Lo spettro di un segnale e` composto dal diagramma delle ampiezze e da quello delle fasi
delle armoniche in funzione della frequenza.
Lanalisi di Fourier costituisce quindi lo strumento matematico per determinare lo
spettro di un segnale periodico. Nel Paragrafo 18.6 si approfondira` ulteriormente il
concetto di spettro di un segnale. Per calcolare i coefficienti di Fourier a0 , an e bn , e`
spesso necessario fare uso delle seguenti identita`:
Z
1
cos at dt
sin at
18:15a
a
Z
1
sin at dt cos at
18:15b
a
Z
1
1
18:15c
t cos at dt 2 cos at t sin at
a
a
Z
1
1
t sin at dt 2 sin at t cos at
18:15d
a
a
Lo spettro e` anche noto come spettro a righe per la presenza di componenti a frequenze discrete.
E` anche utile avere presenti i valori assunti dalle funzioni coseno, seno ed esponenziale per valori multipli interi di . Questi sono riassunti nella Tabella 18.1, per n intero.
Tabella 18.1
Valori delle funzioni coseno, seno ed
esponenziale per argomenti multipli interi di .
Funzione
Valore
cos 2n
sin 2n
cos n
1n
sin n
0
(
n
2
cos
sin
n
2
1n=2 ,
0,
1n1=2 , n dispari
0,
n pari
e j 2n
e jn
1n
(
1n=2 ,
e jn=2
n pari
n dispari
n pari
j1n1=2 ,
n dispari
Esempio 18.1
Ottenere la serie di Fourier della forma donda mostrata in Figura 18.1. Determinare gli spettri di
ampiezza e di fase.
f t a0
18:1:1
n1
Figura 18.1
Per lEsempio 18.1; onda quadra.
1
T
f t dt
1
2
Z
1 dt
0
1
1
1
0 dt t
2 0 2
18:1:3
2
T
2
2
f t cos n!0 t dt
Z
1 cos nt dt
0
0 cos nt dt
1
1
1
sin nt
sin n 0
n
n
0
18:1:4
1 sin nt dt
0 sin nt dt
2 0
1
1
1
cos nt
n
0
18:1:5
1
cos n 1;
cos n 1n
n
8
< 2
1
, n dispari
1 1n
n
:
n
0,
n pari
Sostituendo i coefficienti di Fourier delle Equazioni da (18.1.3) a (18.1.5) nella (18.1.1) si ottiene la
serie di Fourier
f t
1
2
2
2
sin t
sin 3t
sin 5t
2
3
5
18:1:6
Poiche f t contiene soltanto la componente costante e i termini in seno nella componente fondamentale e nelle armoniche dispari, essa puo` essere scritta come
f t
1
1
2X
1
sin nt;
2
k1 n
n 2k 1
18:1:7
Sommando i termini uno per uno, come mostra la Figura 18.2, si nota come la sovrapposizione dei
termini porti gradualmente allonda quadra originale. Mano a mano che vengono aggiunte componenti di Fourier, la somma si avvicina sempre di piu` allonda quadra. Non e` tuttavia possibile, in pratica, sommare la serie nella (18.1.6) o (18.1.7) fino allinfinito, ma si puo` eseguirne soltanto una
somma parziale (n 1, 2, 3, . . . , N, con N finito).
Figura 18.2
Evoluzione di unonda quadra
dalle sue componenti di Fourier.
Se si traccia il grafico della somma parziale (o serie troncata) su un periodo, per valori elevati di N,
come in Figura 18.3, si nota che la somma parziale oscilla al di sopra e al di sotto del valore reale di
f t. In prossimita` dei punti di discontinuita` x 0, 1, 2, . . ., si ha una sovraelongazione e poi del-
le oscillazioni smorzate. Infatti, una sovraelongazione di circa il 9 percento rispetto al valore di picco risulta sempre presente, indipendentemente dal numero di termini che sono stati utilizzati per approssimare f t. Questultimo risultato e` chiamato fenomeno di Gibbs.
Figura 18.3
Troncamento della serie
di Fourier a N 11;
fenomeno di Gibbs.
Si ottengono infine gli spettri di ampiezza e fase per il segnale in Figura 18.1. Essendo an 0,
8
q
< 2
, n dispari
2
2
18:1:8
An an bn jbn j
n
:
0,
n pari
e
n tan1
bn
an
90 , n dispari
0, n pari
18:1:9
I grafici di An e n per diversi valori di n!0 n costituiscono gli spettri di ampiezza e di fase in
Figura 18.4. Si noti che le ampiezze delle armoniche decrescono molto rapidamente al crescere della
frequenza.
Figura 18.4
Per lEsempio 18.1:
(a) spettro di ampiezza
(b) spettro di fase della funzione
mostrata in Figura 18.1.
n Esercizio 18.1 Determinare la serie di Fourier per londa quadra in Figura 18.5. Tracciare
gli spettri di ampiezza e di fase.
Figura 18.5
Per lEsercizio 18.1.
Risposta f t
1
4X
1
sin nt; n 2k 1. Si vedano gli spettri in Figura 18.6.
k1 n
Figura 18.6
Per lEsercizio 18.1:
spettri di ampiezza e di fase
per la funzione mostrata
in Figura 18.5.
t,
0,
0<t<1
1<t<2
Figura 18.7
Per lEsempio 18.2.
1
T
1
2
f t dt
Z
t dt
1 t 2 1 1
0 dt
2 2 0 4
18:2:1
2
T
an
f t cos n!0 t dt
Z
2
2
t cos nt dt
0 cos nt dt
18:2:2
1
1
t
sin nt
2 2 cos nt
n
n
0
cos n 1 0
n2 2
1n 1
n2 2
2
T
2
2
f t sin n!0 t dt
0
Z
t sin nt dt
0 sin nt dt
1
1
t
cos nt
2 2 sin nt
n
n
0
0
18:2:3
cos n
1n1
n
n
Allora,
An jbn j
1
,
n
n 90 ,
n 2; 4; . . .
n 2; 4; . . .
18:2:5
18.3 Simmetria
Per le armoniche dispari, an 2=n2 2 ; bn 1=n cos` che
2
1
An n an jbn 2 2 j
n
n
Quindi,
q r
4
1
2 2
An a2n b2n
n4 4
n
1 p
n 1, 3, . . .
2 2 4 n 2 2 ,
n
Dalla (18.2.6), si osserva che sta nel terzo quadrante, cos` che
n
n 180 tan1
,
n 1, 3, . . .
2
18:2:6
18:2:7
18:2:8
Dalle (18.2.5), (18.2.7) e (18.2.8) si tracciano An e n per diversi valori di n!0 n per ottenere lo
spettro di ampiezza e lo spettro di fase, come mostrato in Figura 18.8.
Figura 18.8
Per lEsempio 18.2: (a) spettro di
ampiezza, (b) spettro di fase.
n Esercizio 18.2 Determinare la serie di Fourier della forma donda a dente di sega in Figura 18.9.
Figura 18.9
Per lEsercizio 18.2.
1
2
Risposta f t
1
1X
1
sin 2nt.
n1 n
18.3 SIMMETRIA
Si e` visto che la serie di Fourier dellEsempio 18.1 consisteva di soli temini seno. Ci
si puo` chiedere se non esista un metodo che consente di conoscere a priori che alcuni
coefficienti di Fourier sono nulli, in modo da evitare linutile e oneroso lavoro di calcolo degli integrali per ottenerli. Un simile metodo esiste, e si basa sul riconoscimento
dellesistenza di simmetrie nella funzione. Verranno qui discussi tre tipi di simmetria:
(1) simmetria pari, (2) simmetria dispari, (3) simmetria di semionda.
18.3.1
Simmetria pari
Una funzione f t si dice pari se il suo grafico risulta simmetrico rispetto allasse verticale, cioe`
f t f t
18:16
Esempi di funzioni pari sono t 2 ; t4 e cos t. La Figura 18.10 mostra altri esempi di funzioni periodiche pari. Si osservi che tutti questi esempi soddisfano la (18.16). Una importante proprieta` di una funzione pari fe t e`:
Z T =2
Z T =2
fe t dt 2
fe t dt
18:17
T =2
10
perche integrare da T=2 fino a 0 e` lo stesso che integrare da 0 a T =2. Grazie a questa proprieta`, i coefficienti di Fourier per una funzione pari diventano
2
a0
T
4
an
T
T=2
f t dt
0
T=2
f t cos n!0 t dt
18:18
bn 0
Essendo bn 0, la (18.3) diventa una serie di Fourier in coseno. Cio` e` ragionevole,
essendo il coseno una funzione pari. E` inoltre sensato che, intuitivamente, una funzione pari non contenga termini in seno, essendo il seno una funzione dispari.
Figura 18.10
Esempi di funzioni
periodiche pari.
Per confermare quantitativamente la (18.18), si applica la proprieta` (18.17) di una funzione pari al calcolo dei coefficienti di Fourier nelle (18.6), (18.8) e (18.9). In ciascuno dei tre casi risulta piu` conveniente integrare sullintervallo T =2 < t < T =2, che e`
simmetrico rispetto allorigine:
"Z
#
Z
Z T=2
0
1 T =2
1
a0
f t dt
f t dt
f t dt
18:19
T T =2
T
T=2
0
Si effettua un cambio di variabili per lintegrale sullintervallo T =2 < t < 0 ponendo t x, cos` che dt dx, f t f t f x, perche f t e` una funzione pari,
e quando t T =2; x T =2. Allora,
"Z
#
"Z
#
Z T=2
Z T =2
0
T =2
1
1
a0
f xdx
f tdt
f xdx
f tdt 18:20
T
T
T =2
0
0
0
che mostra come i due integrali sano uguali. Di qui,
Z
2 T =2
a0
f t dt
T 0
come ci si attendeva. In maniera simile, dalla (18.8),
"Z
#
Z T =2
0
2
f t cos n!0 t dt
f t cos n!0 t dt
an
T
T=2
0
18:21
18:22
Si opera lo stesso cambio di variabili che ha portato alla (18.20) e si nota che sia f t
che cos n!0 t sono funzioni pari, il che implica f t f t e cos n!0 t
cos n!0 t. La (18.22) diventa
"Z
#
Z T =2
0
2
f x cos n!0 xdx
f t cos n!0 t dt
an
T
T =2
0
"Z
#
Z T =2
0
2
18:23a
f x cos n!0 xdx
f t cos n!0 t dt
T
T =2
0
"Z
#
Z T =2
T=2
2
f x cos n!0 x dx
f t cos n!0 t dt
T
0
0
18.3 Simmetria
e quindi
an
4
T
11
T =2
f t cos n!0 t dt
18:23b
18:24
f x sin n!0 x dx
f t sin n!0 t dt
T
18:25
T=2
0
" Z
#
Z T=2
T =2
2
f x sin n!0 x dx
f t sin n!0 t dt
T
0
0
0
che conferma la (18.18).
18.3.2
Simmetria dispari
18:26
Esempi di funzioni dispari sono t, t3 e sin t. La Figura 18.11 presenta altri esempi di
funzioni periodiche dispari. Tutti quanti gli esempi soddisfano la (18.26). Una funzione dispari fo t possiede la seguente importante caratteristica:
Z T=2
fo t dt 0
18:27
T=2
perche il risultato dellintegrazione da T =2 a 0 e` lopposto di quello dellintegrazione da 0 a T =2. Grazie a questa proprieta`, i coefficienti di Fourier per una funzione dispari diventano
a0 0,
an 0
Z T =2
4
f t sin n!0 t dt
bn
T 0
18:28
e danno luogo quindi a una serie di Fourier in seno. Anche qui, il risultato e` ragionevole, essendo la funzione seno una funzione dispari. Si noti inoltre che non esiste termine costante nellespansione in serie di Fourier di una funzione dispari.
Figura 18.11
Esempi di funzioni periodiche
dispari.
12
f x sin n!0 x dx
f t sin n!0 t dt
T
T =2
0
"Z
#
Z T=2
T =2
2
f x sin n!0 x dx
f t sin n!0 t dt
T
0
0
4
bn
T
T =2
f t sin n!0 t dt
18:29
come ci si attendeva.
E` interessante notare che qualunque funzione periodica f t senza simmetria pari
ne dispari puo` essere decomposta in una parte pari e una dispari. Usando le proprieta`
delle funzioni pari e dispari delle (18.16) e (18.26), si puo` scrivere
f t
1
1
f t f t f t f t fe t fo t
2
2
|{z} |
{z}
pari
18:30
dispari
1
X
an cos n!0 t
n1
|{z}
pari
1
X
bn sin n!0 t fe t fo t
18:31
n1
|{z}
dispari
18.3.3
Simmetria di semionda
18:32
18.3 Simmetria
13
Figura 18.12
Esempi di funzioni periodiche a
simmetria di semionda.
il che significa che ciascun mezzo ciclo e` limmagine speculare del successivo mezzo
ciclo. Si noti che le funzioni cos n!0 t e sin n!0 t soddisfano la (18.32) per valori dispari di n, e quindi possiedono simmetria di semionda quando n e` dispari. La Figura
18.12 mostra altri esempi di funzioni con simmetria di semionda. Anche le funzioni
delle Figure 18.11(a) e 18.11(b) hanno simmetria di semionda. Si noti che, in ciascuna di queste funzioni, un qualunque mezzo ciclo e` la versione invertita del mezzo ciclo adiacente. I coefficienti di Fourier diventano
a0 0
8 Z
T =2
>
< 4
f t cos n!0 t dt, per n dispari
T 0
an
>
:
0,
per n pari
8 Z T =2
< 4
f t sin n!0 t dt, per n dispari
bn
T 0
:
0,
per n pari
18:33
e quindi la serie di Fourier di una funzione avente simmetria di semionda contiene soltanto armoniche dispari. Per dimostrare la (18.33), si applica la proprieta` delle funzioni con simmetria di semionda (18.32) al calcolo dei coefficienti di Fourier nelle
(18.6), (18.8) e (18.9).
"Z
#
Z T =2
Z
0
1 T =2
1
f t dt
f t dt
f t dt
18:34
a0
T T =2
T
T =2
0
Si opera un cambio di variabili per lintegrale sullintervallo T =2 < t < 0 ponendo
x t T =2, cos` che dx dt; quando t T =2; x 0, e quando t 0; x T =2. Si
tiene presente inoltre la (18.32), cioe` f x T =2 f x. Allora,
"Z
#
Z T=2
T =2
1
T
a0
f x
f t dt
dx
T
2
0
0
18:35
" Z
#
Z T=2
T=2
1
f x dx
f t dt 0
T
0
0
che conferma lespressione per a0 della (18.33). In maniera simile,
"Z
#
Z T =2
0
2
f t cos n!0 t dt
f t cos n!0 t dt
an
T
T =2
0
18:36
Si opera ora lo stesso cambio di variabili che ha portato alla (18.35), e la (18.36) diventa
"Z
Z T =2
T =2
2
T
T
f x
f t cos n!0 t dt 18:37
cos n!0 x
dx:
an
T
2
2
0
0
14
Poiche f x T =2 f x, e inoltre
T
cos n!0 x
cos n!0 t n
2
cos n!0 t cos n sin n!0 t sin n
18:38
T 0
:
0,
per n pari
18:39
che conferma la (18.33). Seguendo un procedimento simile e` possibile dimostrare lespressione di bn nella (18.33).
La Tabella 18.2 riassume gli effetti delle simmetrie fin qui trattate sui coefficienti di
Fourier.
Tabella 18.2
Simmetria
a0
an
bn
Note
Pari
a0 6 0
an 6 0
bn 0
Dispari
a0 0
an 0
bn 6 0
Semionda
a0 0
a2n 0
a2n1 6 0
b2n 0
b2n1 6 0
La Tabella 18.3 fornisce invece le serie di Fourier per alcune funzioni periodiche di
uso comune.
Tabella 18.3
Funzione
1. Onda quadra
ft
1
4A X
1
sin 2n 1!0 t
n1 2n 1
ft
1
A 2A X
1
n
sin
cos n!0 t
T
T n1 n
T
ft
1
A AX
sin n!0 t
2 n1
n
3. Dente di sega
(segue)
18.3 Simmetria
15
(seguito)
Tabella 18.3
Funzione
Serie di Fourier
4. Onda triangolare
ft
1
A 4A X
1
cos 2n 1!0 t
2
2 n1 2n 12
ft
1
A A
2A X
1
cos 2n!0 t
sin !0 t
2
n1 4n2 1
ft
1
2A 4A X
1
cos n!0 t
n1 4n2 1
Esempio 18.3
Calcolare lespansione in serie di Fourier della funzione f t rappresentata nella Figura 18.13.
4
T
4
4
T=2
f t sin n!0 t dt
Z
1 sin
n
t dt
2
Z
1
0 sin
n
t dt
2
2
nt 1
2
n
cos
1
cos
n
2 0 n
2
Figura 18.13
Per lEsempio 18.3.
Quindi,
f t
che e` una serie di Fourier in seno.
1
2X
1
n
n
1 cos
sin
t
n1 n
2
2
16
Figura 18.14
Per lEsercizio 18.3.
Risposta f t
1
4X
1
sin nt, n 2k 1.
k1 n
Esempio 18.4
Determinare la serie di Fourier per la funzione coseno raddrizzata a semionda mostrata in Figura
18.15.
Figura 18.15
Funzione coseno raddrizzata a
semionda; per lEsempio 18.4.
8
0,
>
>
<
f t cos
t,
>
2
>
:
0,
a0
an
Ma cos A cos B
1
2
4
T
2
T
T =2
f t dt
0
2
4
2 < t < 1
1 < t < 1
1<t<2
Z
cos
t dt
2
0 dt
1 2
1 1
sin
t
2
2 0
T=2
f t cos n!0 t dt
4
4
Z
cos
0
nt
t cos
dt 0
2
2
1
2
Z 1h
0
cos
i
n 1t cos
n 1t dt
2
2
Per n 1,
a1
1
2
Z
0
cos t 1 dt
1
2
1
sin t
1
t
2
0
Per n > 1,
an
1
1
sin
n 1
sin
n 1
n 1
2
n 1
2
n 1 0 sin
n 1,
2
2
n dispari
n
n 1 sin
n 1 cos
1n=2 ,
2
2
2
n pari
18.3 Simmetria
17
Quindi,
an
1n=2
1n=2
21n=2
,
n 1
n 1
n2 1
n pari
In conclusione,
f t
1
1
1
2 X
1n=2
n
cos
cos
t
t
2
2
npari n2 1
2
Per evitare di usare n 2, 4, 6, . . . e inoltre per semplificare i calcoli si puo` sostituire n con 2k, con
k 1, 2, 3, . . . ottenendo
f t
1
1
1
2X
1k
cos kt
cos
t
2
2
k1 4k 2 1
n Esercizio 18.4 Determinare lespansione in serie di Fourier della funzione in Figura 18.16.
Figura 18.16
Per lEsercizio 18.4.
1
2
Risposta f t
1
4 X
1
cos nt, n 2k 1.
2
k1 n2
Esempio 18.5
Calcolare la serie di Fourier per la funzione in Figura 18.17.
Figura 18.17
Per lEsempio 18.5.
4
T
1<t <1
T=2
f t sin n!0 t dt
n
i
n
i
4 h
n
2 h
n
sin
sin
cos
cos
n2 2
2
2
n
2
2
8
n
4
n
sin
cos
n2 2
2
n
2
perche sin x sin x essendo il seno una funzione dispari, mentre cos x cos x essendo il
coseno una funzione pari. Facendo uso delle identita` per sin n=2 e cos n=2 della Tabella 18.1,
8 8
n1=2
>
, n dispari 1, 3, 5, . . .
< 2 2 1
n
bn
>
: 4 1n2=2 ,
n pari 2, 4, 6, . . .
n
18
1
X
bn sin
n1
n
t
2
n Esercizio 18.5 Determinare la serie di Fourier per la funzione in Figura 18.12(a). Si ponga
A 1 e T 2.
Risposta f t
1
2X
2
1
cos
nt
sin
nt
, n 2k 1.
k1 n2
n
Figura 18.18
(a) Rete lineare eccitata da un generatore di tensione periodico, (b) rappresentazione in serie di
Fourier (dominio del tempo).
La prima fase consiste nel determinare lespansione in serie di Fourier della eccitazione. Per il generatore di tensione periodico in Figura 18.18(a), per esempio, la serie di
Fourier si esprime nella forma
vt V0
1
X
Vn cos n!0 t n
18:40
n1
Figura 18.19
Risposte a regime:
(a) componente continua,
(b) componente AC
(dominio delle frequenze).
19
nio del tempo, sostituendo tutti gli induttori con dei corti circuiti e tutti i condensatori
con dei circuiti aperti. La risposta alle componenti AC si ottiene invece con il metodo
dei fasori visto nel Capitolo 9, come mostrato in Figura 18.19(b). La rete viene rappresentata tramite la sua impedenza Zn!0 o ammettenza Yn!0 . Zn!0 e` limpedenza di ingresso vista dal generatore quando ! viene sostituita con n!0 in tutte le sue occorrenze, e Yn!0 e` il reciproco di Zn!0 .
Infine, applicando il principio di sovrapposizione, si sommano tutte le diverse risposte. Per il caso mostrato in Figura 18.19,
it i0 t i1 t i2 t
I0
1
X
18:41
n1
1
1
2X
1
sin nt,
2
k1 n
n 2k 1
con !n n!0 n rad/s. Utilizzando i fasori, la risposta Vo del circuito in Figura 18.20 si ottiene
con il partitore di tensione:
j!n L
j 2n
Vs
Vs
Vo
R j!n L
5 j 2n
Per la componente in continua (!n 0 o n 0)
Vs
1
2
Vo 0
Questo risultato era atteso, perche linduttore si comporta come un corto circuito in regime stazionario. Ln-esima armonica e`
2
90
18:6:1
Vs
n
e la risposta corrispondente
2n 90
2
Vo p
90
25 4n2 2 tan1 2n=5 n
18:6:2
4 tan1 2n=5
p
25 4n2 2
Nel dominio del tempo,
vo t
1
X
k1
4
2n
p cos nt tan1
,
5
25 4n2 2
n 2k 1
Figura 18.20
Per lEsempio 18.6.
20
Figura 18.21
Per lEsempio 18.6: spettro di
ampiezza della tensione di uscita.
n Esercizio 18.6 Se la forma donda a dente di sega in Figura 18.9 (si veda lEsercizio 18.2)
rappresenta la tensione del generatore vs t nel circuito di Figura 18.22, calcolare la risposta vo t.
Figura 18.22
Per lEsercizio 18.6.
1
2
Risposta vo t
1
1X
sin 2nt tan1 4n
p
V.
n1
n 1 16n2 2
Esempio 18.7
Determinare la risposta io t nel circuito di Figura 18.23 se la tensione di ingresso vt ha la seguente espansione in serie di Fourier
vt 1
1
X
21n
cos nt n sin nt
1 n2
n1
Figura 18.23
Per lEsempio 18.7.
1
X
21n
p cos nt tan1 n
1 n2
n1
j!n 8
8 j!n 8
4 j!n 2
2 j!n
V
2 j!n
V
8 j!n 8
Z
4
V
I
4 j!n 2
4 j!n 4
21
Io
V
1
4
4
tan
1
cos` che
1
21n
p
Io p
4 1 n2 tan1 n 1 n2
tan
1
1n
21 n2
1
1 X
1n
cos ntA
21 n2
4
n1
1
1
1 X
1
cos
nt
2
sin
nt
V
3
n1 n2
n
determinare la risposta io t.
Figura 18.24
Per lEsercizio 18.7.
p
1
1 X
2n
1 n2 2
p cos nt tan1 tan1 n A.
Risposta
9 n1 n2 2 9 4n2
3
1
X
Vn cos n!0 t n
18:42
Im cos m!0 t m
18:43
n1
it Idc
1
X
m1
Figura 18.25
Direzioni di riferimento della
tensione e della corrente.
22
1
T
Vdc Idc dt
0
Z
1
X
Im Vdc T
cos m!0 t m dt
T
0
m1
Z
1
X
Vn Idc T
cos n!0 t n dt
T
0
n1
18:45
Z
1 X
1
X
Vn Im T
1
1X
Vn In cos n n
2 n1
18:46
Questa equazione mostra che nel calcolo della potenza media in presenza di tensioni e
di correnti periodiche, la potenza media totale risulta pari alla somma delle potenze
medie relative alla tensione e corrente di ciascuna armonica. Data una funzione periodica f t, il suo valore efficace (o rms) e` dato da 3
s
Z
1 T 2
Frms
f t dt
18:47
T 0
Sostituendo f t della (18.10) nella (18.47) e ricordando che a b2
a2 2ab b2 , si ottiene
Z T"
1
X
1
2
Frms
a20 2
a0 An cos n!0 t n
T 0
n1
#
1 X
1
X
1
T
T
0
a20 dt 2
1 X
1
X
1
X
a0 An
n1
An Am
T
n1 m1
1
T
18:48
cos n!0 t n dt
0
Sono stati introdotti indici interi diversi n e m per indicare il prodotto di due serie.
Con lo stesso ragionamento fatto prima, si ottiene
2
a20
Frms
e quindi
Frms
1
1X
A2
2 n1 n
s
1
1X
a20
A2
2 n1 n
18:49
3
In questo capitolo verra` utilizzato di preferenza il pedice rms invece di quello eff utilizzato nel
Capitolo 11 e piu` diffuso nella letteratura di lingua italiana sui circuiti in regime sinusoidale.
23
2
Frms
R
18:52
2
P1 Frms
a20
18:53
Questo risultato e` noto come teorema di Parseval. Si noti che a20 e` la potenza dovuta
alla componente continua, mentre 1=2a2n b2n e` la potenza AC della n-esima armonica. Il teorema di Parseval afferma percio` che la potenza media in un segnale periodico e` la somma della potenza media nella sua componente costante e delle potenze medie dovute alle singole armoniche.
Esempio 18.8
Determinare la potenza media fornita al circuito in Figura 18.26 se it 2 10 cos t 10
6 cos 3t 45 A.
Figura 18.26
Per lEsempio 18.8.
V 102 20V
Questo e` un risultato atteso, perche il condensatore agisce come un circuito aperto per le correnti costanti e lintera corrente di 2A scorre nel resistore. Per ! 1 rad/s,
I 10 10
1010 10
V p
1 400 tan1 20
5 77:14
Per ! 3 rad/s,
I 6 35
106 35
V p
1 3600 tan1 60
1 54:04
24
1
1X
Vn In cos n n
2 n1
1
510 cos 77:14 10
2
1
16 cos 44:05 35
2
1
2
Vdc
1X
jVn j2
202
1 52
1 12
R
10
2 n1 R
2 10
2 10
Risposta 347.4 W.
Esempio 18.9
Ottenere una stima del valore rms della tensione dellEsempio 18.7.
Vrms
s
1
1X
a20
A2
2 n1 n
r
i
1h
12
1:4142 0:89442 0:63452 0:48512
2
p
2:7186 1:649 V
Questo e` semplicemente un valore approssimato, essendo stati tenuti in conto soltanto pochi termini
della serie. Leffettiva funzione rappresentata dalla serie di Fourier e`
vt
e t
,
sinh
<t <
Risposta 29.61 A.
cos n!0 t
18:54a
18:54b
1
1X
an jbn e jn!0 t an jbn ejn!0 t
2 n1
18:55
cn
an jbn
,
2
cn cn
an jbn
2
18:56
f t diventa allora
f t c0
1
X
cn e jn!0 t cn ejn!0 t
18:57
n1
o anche
1
X
f t
cn e jn!0 t
18:58
n1
Questultima e` la rappresentazione di f t in serie di Fourier complessa o esponenziale. Si noti come questa forma esponenziale risulta piu` compatta della forma seno-coseno della (18.3). Benche i coefficienti cn della serie di Fourier esponenziale possano essere ottenuti a partire da an e bn usando la (18.56), essi possono anche essere ricavati
direttamente da f t come
1
cn
T
f tejn!0 t dt
18:59
con !0 2=T , come sempre. I grafici di modulo e fase di cn in funzione di n!0 sono
detti spettro di ampiezza complesso e spettro di fase complesso di f t, rispettivamente. I due spettri formano assieme lo spettro complesso di f t.
An n an jbn 2cn
18:60
25
26
o anche
p
a2n b2n
cn jcn j n
2
tan
1
18:61
bn =an
se solo an > 0.
Si noti che la fase n di cn e` uguale a n .
In termini di coefficienti complessi di Fourier cn , il valore rms di un segnale periodico f t puo` essere espresso da
"
#
Z
Z
1
X
1 T 2
1 T
2
jn!t
f t dt
f t
cn e
Frms
dt
T 0
T 0
n1
1
X
cn
1
T
n1
1
X
f te
jn!dt
18:62
0
1
X
cn cn
n1
jcn j2
n1
oppure anche
Frms
s
1
X
jcn j2
18:63
n1
1
X
jcn j2
18:64
n1
P1 Frms
1
X
jcn j2
18:65
n1
Figura 18.27
Treno di impulsi periodico.
ejn!0 e jn!0
jn!0
jn!
0
1
18:66
2 e jn!0 ejn!0
sin n!0
2
,
2j
n!0
n!0
sin n=5
n=5
!0
5
e
f t 2
1
X
sin n=5 jnt=5
e
n=5
n1
27
18:67
Si noti dalla (18.66) che cn e` il prodotto di 2 e di una funzione della forma sin x=x.
Questa funzione e` nota anche come funzione sinc; la si puo` scrivere come
sincx
sin x
x
18:68
Alcune proprieta` della funzione sinc sono particolarmente interessanti. Quando largomento e` zero, il valore della funzione sinc e` unitario,
sinc0 1
18:69
Cio` si ottiene applicando la regola di De lHospital alla (18.68). Per valori multipli di
, il valore della funzione sinc e` zero,
sincn 0,
n 1, 2, 3, . . .
18:70
Figura 18.28
Spettro di ampiezza di un treno di
impulsi periodico.
Inoltre, la funzione sinc ha simmetria pari. Tenendo presente tutto cio`, e` possibile ottenere gli spettri di ampiezza e di fase di f t. Per la (18.66), il modulo e`
sin n=5
18:71
jcn j 2
n=5
mentre la fase e`
n
8
>
< 0 ,
>
: 180 ,
n
>0
5
n
sin
<0
5
sin
18:72
La Figura 18.28 mostra il grafico di jcn j in funzione di n per n variabile da 10 a 10,
dove n !=!0 e` la frequenza normalizzata. La Figura 18.29 mostra il grafico di n in
funzione di n. Lo spettro di ampiezza e quello di fase sono entrambi detti spettri a righe, perche i valori di jcn j e n si hanno soltanto per valori discreti delle frequenze. La
distanza tra le righe e` !0 . Si puo` inoltre tracciare il grafico dello spettro di potenza,
che e` la rappresentazione di jcn j2 in funzione di n!0 . Si noti inoltre che la funzione
sinc rappresenta linviluppo dello spettro di ampiezza.
Figura 18.29
Spettro di fase di un treno di
impulsi periodico.
28
1
T
f tejn!0 t dt
1
2
2
et ejnt dt
2
1
1
1
1jnt
2 j 2n
1
e
21 jn e e
2 1 jn
0
Ma per lidentita` di Eulero,
ej 2n cos 2n j sin 2n 1 j 0 1
Percio`,
cn
1
85
e2 1
21 jn
1 jn
1
X
n1
85
e jnt
1 jn
n tan1 n
Figura 18.30
Spettro complesso della funzione nellEsempio 18.10: (a) spettro di ampiezza, (b) spettro di fase.
n Esercizio 18.10 Ottenere la serie di Fourier complessa della funzione in Figura 18.1.
1
2
Risposta f t
1
X
n1
n60
ndispari
j jnt
e .
n
Soluzione: Dalla Figura 18.9, f t t; 0 < t < 1, T 1 cos` che !0 2=T 2: Quindi,
cn
1
T
f tejn!0 t dt
1
1
tej 2nt dt
18:11:1
Ma
Z
teat dt
eat
at 1 C
a2
ej 2nt
j 2n2
e
j 2n
1
j 2nt 1
0
18:11:2
j 2n 1 1
4n2 2
Inoltre,
ej 2n cos 2n j sin 2n 1 j 0 1
cos` che la (18.11.2) diventa
cn
j 2n
j
4n2 2
2n
18:11:3
1
T
f t dt
1
1
t dt
0
1
t2
0:5
2 0
18:11:4
In conclusione,
f t 0:5
1
X
n1
n60
j
e j 2nt
2n
18:11:5
e
jcn j
8
<
1
, n 6 0
2jnj
,
:
0:5,
n0
n 90 , n 6 0
18:11:6
Rappresentando jcn j e n per diversi valori di n, si ottengono gli spettri di ampiezza e di fase mostrati in Figura 18.31.
Figura 18.31
29
30
Risposta f t
1
X
j1n jnt
e . Si vedano gli spettri in Figura 18.32.
n
n1
n60
Figura 18.32
9
X
An sin n!0 t
18:73
n1
dove
An
q
a2n b2n ,
n
,
2
n tan1
bn
an
18:74
Figura 18.33
Analisi di Fourier con PSpice
usando: (a) un generatore di
corrente, (b) un generatore di
tensione.
Si noti dalla (18.74) che luscita fornita da PSpice e` in forma seno e non nella forma
coseno della (18.10). Luscita di PSpice contiene anche i coefficienti di Fourier normalizzati: ciascun coefficiente an viene normalizzato dividendolo per il modulo della
fondamentale a1 , e quindi la componente normalizzata vale an =a1 ; la corrispondente
31
18.7.1
Figura 18.34
Finestra di dialogo Transient.
18.7.2
32
punto, con un doppio clic sullicona FFT nel menu PSpice A/D si fara` scomparire la
forma donda sostituendola con la sua FFT. Dal grafico del risultato della FFT si possono ottenere le armoniche. Nel caso in cui il grafico della FFT risulti troppo poco dettagliato, si puo` selezionare manualmente un intervallo User Defined specificandone
uno piu` limitato (si veda la Figura 18.35).
Un altro modo per ottenere la FFT di V(1) consiste nel non inserire il marker di tensione al nodo 1 dello schematico. Dopo aver selezionato Analysis/Simulate, comparira` la finestra PSpice A/D senza alcun grafico visualizzato. Selezionando Trace/Add
e scrivendo V(1) nella opzione Trace Command, con un DCLICKL OK, e attivando la finestra di dialogo X Axis Settings mostrata in Figura 18.35 (tramite il comando
Plot/X-Axis Settings), e poi selezionando Fourier/OK, si otterra` la visualizzazione
della FFT della traccia (o delle tracce) selezionata. Questo procedimento consente di
ottenere la FFT di una qualunque traccia associata al circuito.
Un importante vantaggio della FFT sulla DFT e` che di essa e` molto facile ottenere
la rappresentazione grafica; lo svantaggio e` invece che alcune delle armoniche potrebbero risultare praticamente invisibili nella rappresentazione grafica. Sia per la DFT
che per la FFT, e` bene lasciare che la simulazione venga eseguita su un numero elevato di cicli o periodi del circuito, utilizzando inoltre un valore piccolo per lo Step
Ceiling (nella finestra di dialogo Transient) in modo da avere la garanzia della accuratezza dei risultati. E` bene che Final Time, nella finestra di dialogo Transient, venga
scelto di un valore almeno cinque volte il periodo del segnale, per permettere alla simulazione di raggiungere la condizione di regime.
Figura 18.35
Finestra di dialogo
per lasse X .
Esempio 18.12
Determinare con PSpice i coefficienti di Fourier del segnale in Figura 18.1.
Soluzione: In Figura 18.36 e` mostrato lo schematico che serve per ottenere i coefficienti di
Fourier. Ricordando il segnale di Figura 18.1, si scelgono gli attributi del generatore di tensione
VPULSE come mostrato in Figura 18.36. Lesempio verra` risolto sia con il metodo della DFT che
con quello della FFT.
Figura 18.36
Schematico per lEsempio 18.12.
METODO 1
Uso della DFT: (Il marker di tensione in Figura 18.36 non e` necessario per questo metodo). Dalla
Figura 18.1, risulta evidente che T 2 s,
f0
1
1
0:5 Hz
T
2
33
Nella finestra di dialogo per lanalisi in transitorio si seleziona allora Final Time pari a 6T = 12 s,
Print Step a 0.01 s, Step Ceiling a 10 ms, Center Frequency a 0.5 Hz e la variabile di uscita V(1).
(Si veda la Figura 18.34, che contiene le opzioni scelte per questo esempio). Dopo aver eseguito
PSpice, il file di uscita contiene i risultati seguenti.
FREQUENCY
(HZ)
FOURIER
COMPONENT
NORMALIZED
COMPONENT
PHASE
(DEG)
NORMALIZED
PHASE (DEG)
1
2
3
4
5
6
7
8
9
5.000E-01
1.000E+00
1.500E+00
2.000E+00
2.500E+00
3.000E+00
3.500E+00
4.000E+00
4.500E+00
6.366E-01
2.012E-03
2.122E-01
2.016E-03
1.273E-01
2.024E-03
9.088E-02
2.035E-03
7.065E-02
1.000E+00
3.160E-03
3.333E-01
3.167E-03
1.999E-01
3.180E-03
1.427E-01
3.197E-03
1.110E-01
-1.809E-01
-9.226E+01
-5.427E-01
-9.451E+01
-9.048E-01
-9.676E+01
-1.267E+00
-9.898E+01
-1.630E+00
0.000E+00
-9.208E+01
-3.619E-01
-9.433E+01
-7.239E-01
-9.658E+01
-1.086E+00
-9.880E+01
-1.449E+00
Confrontando i risultati con la (18.1.7) (si veda lEsempio 18.1) o con gli spettri in Figura 18.4, si
nota un buon accordo. Dalla (18.1.7), la componente costante e` 0.5 mentre PSpice fornisce
0.498995. Inoltre, il segnale possiede soltanto armoniche dispari con fase n 90 , mentre
PSpice sembrerebbe indicare che il segnale possiede anche armoniche pari, pur se con ampiezze
molto piccole.
METODO 2
Uso della FFT: Con il marker di tensione in Figura 18.36 posizionato, si esegue PSpice e si ottiene
la forma donda V(1) mostrata in Figura 18.37(a) nella finestra PSpice A/D. Con un doppio clic sullicona FFT nel menu PSpice A/D, e dopo aver modificato gli estremi dellasse X in 0 e 10 Hz, si ottiene la FFT di V(1) mostrata in Figura 18.37(b).
Il grafico della FFT contiene la componente costante e le armoniche comprese nellintervallo di
frequenza selezionato. Si noti che le ampiezze e le frequenze delle armoniche sono in accordo con i
valori della tabella prodotta dallanalisi DFT.
Figura 18.37
(a) Forma donda originale
di Figura 18.1,
(b) FFT della forma donda.
34
FREQUENCY
(HZ)
FOURIER
COMPONENT
NORMALIZED
COMPONENT
PHASE
(DEG)
NORMALIZED
PHASE (DEG)
1.000E+00
2.000E+00
3.000E+00
4.000E+00
5.000E+00
6.000E+00
7.000E+00
8.000E+00
9.000E+00
3.184E-01
1.593E-01
1.063E-01
7.979E-02
6.392E-01
5.337E-02
4.584E-02
4.021E-02
3.584E-02
1.000E+00
5.002E-01
3.338E-01
2.506E-03
2.008E-01
1.676E-03
1.440E-01
1.263E-01
1.126E-01
-1.782E+02
-1.764E+02
-1.746E+02
-1.728E+02
-1.710E+02
-1.692E+02
-1.674E+02
-1.656E+02
-1.638E+02
0.000E+00
1.800E+00
3.600E+00
5.400E+00
7.200E+00
9.000E+00
1.080E+01
1.260E+01
1.440E+01
Esempio 18.13
Se vs nel circuito di Figura 18.38 e` un generatore di tensione sinusoidale di ampiezza 12 V e frequenza 100 Hz, determinare la corrente it.
Figura 18.38
Per lEsempio 18.13.
Soluzione: Lo schematico e` mostrato in Figura 18.39. Si puo` fare uso dellanalisi DFT per ottenere i coefficienti di Fourier di it. Poiche il periodo della forma donda di ingresso e` T 1=100
10 ms, nella finestra di dialogo Transient si seleziona Print Step: 0.1 ms, Final Time: 100 ms,
Center Frequency: 100 Hz, Number of harmonics: 4 e Output Vars: I(L1). Dopo che il circuito e`
stato simulato, il file di uscita contiene i risultati seguenti:
FOURIER COEFFICIENTS OF TRANSIENT RESPONSE I(VD)
DC COMPONENT = 8.583269E-03
HARMONIC
NO
FREQUENCY
(HZ)
FOURIER
COMPONENT
NORMALIZED
COMPONENT
PHASE
(DEG)
NORMALIZED
PHASE (DEG)
1
2
3
4
1.000E+02
2.000E+02
3.000E+02
4.000E+02
8.730E-03
1.017E-04
6.811E-05
4.403E-05
1.000E+00
1.165E-02
7.802E-03
5.044E-03
-8.984E+01
-8.306E+01
-8.235E+01
-8.943E+01
0.000E+00
6.783E+00
7.490E+00
4.054E+00
Noti i coefficienti di Fourier, la serie di Fourier che descrive la corrente it puo` essere ottenuta usando la (18.73):
it 8:5833 8:73 sin 2 100t 89:84
0:1017 sin 2 200t 83:06
0:068 sin 2 300t 82:35 mA
Si puo` anche fare uso della FFT per verificare i risultati ottenuti. Viene inserito un marker di corrente al pin 1 dellinduttore come mostrato in Figura 18.39.
Figura 18.39
Schematico del circuito
in Figura 18.38.
R1
1
18.8 Applicazioni
Lesecuzione di PSpice produrra` automaticamente il grafico di I(L1) nella finestra PSpice A/D, come mostrato in Figura 18.40(a). Con un doppio clic sullicona FFT, selezionando lintervallo dellasse X da 0 a 200 Hz, viene generata la FFT di I(L1) mostrata in Figura 18.40(b). Risulta chiaro dal
grafico prodotto dalla FFT che soltanto la componente costante e la prima armonica risultano visibili. Le armoniche superiori sono invece trascurabili.
35
Figura 18.40
Per lEsempio 18.13:
(a) grafico di it, (b) FFT di it.
Figura 18.41
Per lEsercizio 18.14.
FREQUENCY
(HZ)
FOURIER
COMPONENT
NORMALIZED
COMPONENT
PHASE
(DEG)
NORMALIZED
PHASE (DEG)
1
2
3
4
2.000E+03
4.000E+03
6.000E+03
8.000E+03
1.455E-04
1.851E-06
1.406E-06
1.010E-06
1.000E+00
1.273E-02
9.662E-03
6.946E-02
9.006E+01
9.597E+01
9.323E+01
8.077E+01
0.000E+00
5.910E+00
3.167E+00
-9.292E+00
18.8 APPLICAZIONI y
Si e` visto al Paragrafo 18.4 che lespansione in serie di Fourier consente di applicare il
metodo dei fasori, che e` stato introdotto per analizzare circuiti in regime sinusoidale, a
circuiti aventi eccitazioni periodiche non sinusoidali. La serie di Fourier ha molte altre
applicazioni, in particolare nelle telecomunicazioni e nella elaborazione dei segnali.
Tra le applicazioni tipiche si ricordano lanalisi spettrale, il filtraggio, i raddrizzatori e
il calcolo della distorsione armonica. Di queste ne verranno qui presentate due: gli
analizzatori di spettro e i filtri.
Tabella 18.4
Segnali
Banda di frequenza
Suoni udibili
Radio AM
Radio a onde corte
Segnali video (Standard USA)
Televisione VHF, radio FM
Televisione UHF
Telefonia cellulare
Microonde
Luce visibile
Raggi X
da 20 Hz a 15 kHz
540-1600 kHz
3-36 MHz
da 0 a 4.2 MHz
54-216 MHz
470-806 MHz
824-891.5 MHz
2.4-300 GHz
105 -106 GHz
108 -109 GHz
36
18.8.1
Analizzatori di spettro
La serie di Fourier fornisce lo spettro di un segnale. Come si e` visto, lo spettro consiste di ampiezze e fasi delle armoniche in funzione della frequenza. Mediante lo spettro di un segnale f t, la serie di Fourier permette di identificare molte importanti proprieta` del segnale. Mostra, per esempio, quali frequenze giocano un ruolo importante
nella determinazione della forma delluscita e quali invece non la influenzano. Per
esempio, i segnali dello spettro udibile possiedono componenti significative nella banda di frequenze da 20 Hz a 15 kHz, mentre i segnali della luce visibile spaziano da
105 GHz a 106 GHz. La Tabella 18.4 presenta altri tipi di segnali, assieme alle rispettive bande di frequenza delle loro componenti. Una funzione periodica e` detta a banda
limitata se il suo spettro di ampiezza contiene soltanto un numero finito di coefficienti
An o cn . In questo caso, la serie di Fourier diventa
f t
N
X
nN
cn e jn!0 t a0
N
X
An cos n!0 t n
18:75
n1
Figura 18.42
Un tipico analizzatore di spettro.
(Courtesy of Hewlett-Packard.)
18.8.2
Filtri
I filtri costituiscono una classe di componenti molto importante nei sistemi elettronici
e per le telecomunicazioni. Nel Capitolo 14 e` stata fatta una presentazione dettagliata
sui filtri passivi e attivi. Si vedra` ora come e` possibile progettare filtri in grado di selezionare la sola componente fondamentale (o una qualsiasi armonica) di un segnale di
ingresso, bloccando invece le armoniche rimanenti. Un simile processo di filtraggio
non e` attuabile senza lespansione in serie di Fourier del segnale di ingresso. A scopo
di esempio, verranno considerati due casi: quello di un filtro passa-basso e quello di
un passa-banda. NellEsempio 18.6 e` gia` stato presentato un filtro RL passa-alto.
18.8 Applicazioni
37
Figura 18.43
(a) Spettri di ingresso e di uscita
di un filtro passa-basso, (b) il
filtro passa-basso lascia passare
soltanto la componente continua
quando !c !0 .
Luscita di un filtro passa-basso dipende dal segnale di ingresso, dalla funzione di trasferimento H! del filtro e dalla frequenza di taglio o frequenza di meta` potenza !c .
Si ricordi che !c 1=RC per un filtro RC passivo. Come si vede in Figura 18.43(a),
il filtro passa-basso lascia passare la componente costante e quelle a bassa frequenza,
e blocca invece quelle ad alta frequenza. Facendo !c sufficientemente grande
(!c !0 , per esempio scegliendo C piccolo), puo` essere lasciato passare un numero
elevato di armoniche. Al contrario, rendendo !c abbastanza piccola (!c !0 ), si possono bloccare tutte le componenti AC e lasciar passare soltanto la componente continua, come mostrato in Figura 18.43(b). (Si veda la Figura 18.2(a) per lespansione in
serie di Fourier dellonda quadra).
In maniera simile, luscita di un filtro passa-banda dipende dal segnale di ingresso,
dalla funzione di trasferimento del filtro H!, dalla larghezza di banda e dalla frequenza centrale !c 4 . Come illustra la Figura 18.44(a), il filtro lascia passare tutte le armoniche del segnale di ingresso comprese entro una banda di frequenze (!1 < ! < !2 ) centrata attorno a !c . Si e` supposto che !0 , 2!0 e 3!0 cadano allinterno della banda. Se il
filtro viene reso altamente selettivo (B !0 ) e !c !0 , dove !0 e` la frequenza fondamentale del segnale di ingresso, il filtro lascera` passare la sola componente fondamentale (n 1) dellingresso e blocchera` tutte le armoniche superiori. Come si vede in
Figura 18.44(b), con unonda quadra in ingresso si otterra` in uscita una sinusoide della
stessa frequenza (si faccia di nuovo riferimento alla Figura 18.2(a)).
Figura 18.44
(a) Spettri di ingresso e di uscita
di un filtro passa-banda, (b) il
filtro passa-banda lascia passare
soltanto la componente
fondamentale quando B !0 .
In questo paragrafo si e` indicata con !c la frequenza centrale del filtro passa-banda, invece di !0 come
nel Capitolo 14, per evitare di confondere !0 con la frequenza fondamentale del segnale di ingresso.
38
Soluzione: Il segnale di ingresso in Figura 18.45(a) coincide con il segnale di Figura 18.9.
DallEsercizio 18.2, si sa che la sua espansione in serie di Fourier e`
xt
1
1
1
1
sin !0 t
sin 2!0 t
sin 3!0 t
2
2
3
in cui il periodo e` T 1 s e la frequenza fondamentale e` !0 2 rad/s. Poiche la frequenza di taglio del filtro e` !c 10 rad/s, verranno lasciate passare soltanto la componente costante e le armoniche aventi n!0 < 10. Per n 2, n!0 4 12:566 rad/s, che e` maggiore di 10 rad/s; la seconda
armonica e le armoniche superiori verranno percio` arrestate, e verranno lasciate passare soltanto la
componente costante e la fondamentale. Luscita del filtro e` quindi
yt
1
1
sin 2t
2
Figura 18.85
Per lEsempio 18.14.
n Esercizio 18.14 Ripetere lEsempio 18.14 con il filtro passa-basso sostituito dal filtro passabanda ideale mostrato in Figura 18.46.
Figura 18.86
Per lEsercizio 18.14.
Risposta yt
1
1
1
sin 3!0 t
sin 4!0 t
sin 5!0 t.
3
4
5
DOMANDE DI RIEPILOGO
39
DOMANDE DI RIEPILOGO
18.1
2
3
4
5
(b) 5 sin t 3 sin 2t 2 sin 3t sin 4t
(c) sin t 2 cos 3t 4 sin 4t cos 4t
(d) sin t 3 sin 2:7t cos t 2 tan t
ej2t
ej3t
(e) 1 ejt
2
3
18.6
(a) 12
(d) 6
(a) t
18.2
18.3
(b) 2
(d) 2
(c) et
(b) t sin t
(d) t 3 cos t
(c) 9
18.9
18.5
18.8
(c)
(b) t 2 cos t
(e) sinh t
(b) 11
(e) 1
(a) Vero
18.4
18.7
(b) 8
(e) 40
(c) 20
(a) oscilloscopio
(c) analizzatore di spettro
(a) 10
(d) 2
(b) 8
(e) 0
(c) 4
(b) spettrogramma
(d) spettrometro di Fourier
PROBLEMI
Paragrafo 18.2
18.1
10
18.2
g(t)
4 3 2 1
Figura 18.47
18.4
6 t
10
Figura 18.48
18.5
6 t
40
z(t)
1
h (t)
Figura 18.49
18.6
Figura 18.54
4
2
2 1
Figura 18.50
18.7
1
1
Figura 18.55
vt t2 tV ,
0 < t < 2
f (t)
10
10
Figura 18.51
f t 2
cos
2nt
n3 1
4
n1
10
18.8
f t 10
1
X
n1
Figura 18.52
18.9
Figura 18.53
cos 5t V
25
Determinare la serie di Fourier per v2 t in
Figura 18.56(b).
10
4
1
cos 10nt 3 sin 10nt
n2 1
n
10
v1(t)
1
Per il Problema 18.9.
2
* Lasterisco denota un problema di difficolta` superiore alla media.
1
(a)
4 t
PROBLEMI
41
v2(t)
1
f (t)
2
4 t
4
1
(b)
Figura 18.56
Figura 18.59
Paragrafo 18.3
8 t
Simmetria
(a) 1 t
(d) sin2 t
f (t)
2
5 4 3 2 1
Figura 18.60
5 t
f (t)
2
2
5 4 3 2 1
(a)
Figura 18.61
f2(t)
5 t
2
1
2 1
f (t)
0
(b)
2
f3(t)
Figura 18.62
1
0
1
2
(c)
Figura 18.57
f (t)
2
1
Figura 18.58
1
1
1
1
1
1
4
1
3
5
7
9
11
f (t)
3 t
Figura 18.63
42
1
4
Figura 18.64
Paragrafo 18.4
Applicazione ai circuiti
4 3 2 1
Figura 18.65
t(s)
is t 1
1
X
1
cos 3nt A
2
n
n1
i(t)
1
is
2H
Figura 18.69
v(t)
2
4 t
vs t 3
Figura 18.67
1
4X
1
sin nt
n1 n
Determinare vo t.
10
vs (t)
1
4
2H
Figura 18.70
2
vt
cos nt
V
2
n
4
n1
Figura 18.68
f (t)
1
0
1
Figura 18.66
+
vo(t)
PROBLEMI
2
1H
v(t) +
43
vs (t) V
+
vo(t)
0.5 F
1
0
Figura 18.71
2
(a)
vs
1H
+
vo
1H
(b)
vs +
+
vo
1F
Figura 18.72
Figura 18.75
vs(t)
7.5
2.5
ndispari
io(t)
vs +
(a)
20
2H
40
io(t)
Figura 18.73
vs +
100 mH
50 mF
(b)
Figura 18.76
10
vs(t)
2
2
1
(a)
3 t
20
(a)
+
vo
vs +
10 mF
(b)
Figura 18.74
2vx
vs +
+
+
vx
0.25 F
(b)
Figura 18.77
+
vo
44
2 t
2H
vin(t)
+
vo
10
0.1 F
(b)
Figura 18.78
(a)
vs (t) V
10
80 mH
is(t)
10
10
Figura 18.80
(a)
40 nF
10 k
vs
(a) determinare vt
(b) calcolare la potenza media dissipata nel resistore.
i(t)
(b)
Figura 18.79
Paragrafo 18.5
Figura 18.81
100 F
2 k
+
v(t)
PROBLEMI
45
0<t<T
f (t)
3 t
(a)
h(t)
f (t)
2
2
2
4
(b)
Figura 18.82
Figura 18.84
Figura 18.83
3 t
sin
nt
n2 1
n2 1
n1
an
6
,
n3 2
bn
1n
,
n
n (rad/s)
n (rad/s)
1
2
n 0, 1, 2, . . .
a0
an
25
35
1n 1
n2
50
Si ponga T 2.
18.59 La serie di Fourier in forma complessa della funzione in
Figura 18.84(a) e`
1
X
1
jej2n1t
f t
2 n1 2n 1
20
Figura 18.85
46
5.1
Paragrafo 18.8
3
2.7
Applicazioni
1.8
f (t)
0
20
40
60
80
(rad/s)
10
90
6 t
10
Figura 18.87
0
20
40
Figura 18.86
60
80
(rad/s)
10
1
2
1 cos 2t cos 4t
2
3
2
cos 6t
15
Paragrafo 18.7
Vs
Figura 18.88
10
+
Vo
PROBLEMI DI RIEPILOGO
47
PROBLEMI DI RIEPILOGO
18.77 La tensione su un dispositivo e` data da
vt 2 10 cos 4t 8 cos 6t 6 cos 8t
5 sin 4t 3 sin 6t sin 8t V
Determinare:
(a) il periodo di vt,
(b) il valore medio di vt,
(c) il valore efficace di vt.
18.78 Una tensione periodica a banda limitata ha soltanto tre
armoniche nella sua rappresentazione in serie di Fourier.
Le armoniche hanno i seguenti valori RMS:
fondamentale 40 V, terza armonica 20 V, quinta
armonica 10 V.
(a) Se la tensione e` applicata ad un resistore da 5 ,
determinare la potenza media dissipata dal resistore.
(b) Se viene aggiunta una componente costante alla
tensione periodica, e la potenza dissipata misurata
aumenta del 5 percento, determinare il valore della
componente costante aggiunta.
18.79 Scrivere un programma che calcoli i coefficienti di
Fourier (fino alla decima armonica) dellonda quadra in
Tabella 18.3 con A 10 e T 2.
18.80 Scrivere un programma per calcolare la serie di Fourier
in forma esponenziale della corrente sinusoidale
jcn j
n
0
!
2!
3!
4!
5!
10.0
8.5
4.2
2.1
0.5
0.2
0
15
30
45
60
75