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Contemporanea
Anno Accademico 2014-2015
Corso tenuto dal Prof. Francesco Chigioni
Allievo: Matteo Leidi
L'Alea in musica
Alea, parola latina che significa "gioco d'azzardo", nel secondo
dopoguerra assume una nuova valenza musicale in contrasto con
l'estrema razionalizzazione del pensiero strutturalista della scuola di
Darmstadt. Sembra, infatti, che liper-determinismo rappresentato dal
serialismo strutturale a cui si era abituati fino a quegli anni giungesse alla
fine a risultati fonici non lontani dal suo opposto, cio la completa
indeterminatezza, che si realizza appunto con latteggiamento aleatorio.
In questo comportamento il compositore anche influenzato, a volte,
dalle religioni o dalle filosofie orientali, quasi rifiutando la sua natura
europea. Assistiamo perci ad un rifiuto programmatico di controllare
l'opera musicale e il provvisorio prende il sopravvento: come dice J. Cage
"azione sperimentale quella in cui il risultato imprevedibile". Molti
compositori infatti adottarono forme aleatorie che prevedessero una
possibilit di scelta sia degli esecutori che di percorsi interpretativi
sempre diversi, dedotti dai grafismi della partitura.
Individuiamo quindi due filoni di pensiero che fanno riferimento all'idea di
Alea: la scuola americana, di cui faranno parte J. Cage, Morton Feldman
ecc. e la scuola europea con P. Boulez, B. Maderna... Questultima ha
come aspetto di distinzione, rispetto a quella americana, un maggior
controllo del materiale da parte del compositore: possiamo chiamarla
Alea esecutiva.
Alea esecutiva
Si possono distinguere almeno tre diversi aspetti dell'Alea esecutiva
dovuti al differente grado di libert con cui gli autori vogliono che
l'esecutore si muova all'interno della composizione.
1. Opera aperta: libert di sovrapporre i materiali forniti dal
compositore in successioni liberamente scelte dall'esecutore, o
meglio, suggerite dall'autore stesso (con uso di frecce direzionali,
es. Sonata III P. Boulez).
Il maestro dell'opera aperta senza dubbio Bruno Maderna che ha
utilizzato l'ambiguit della notazione musicale per raggiungere il
confine tra definito e indefinito proprio di un brano, l'alea e lo
strutturalismo seriale.
Questo gli ha permesso di realizzare opere in cui lirismo e
divertimento si fondono in un vortice di note e silenzi che sono
propri di ogni esecutore, che plasmano il foglio pentagrammato in
ogni esecuzione. Egli, infatti, ha scardinato la scrittura musicale
offrendo alle possibilit creative dell'esecutore una maggiore
libert. Si crea un nuovo rapporto tra pagina scritta e risultato
sonoro che perde il suo significato stabilito dalla notazione: diventa
cangiante.
2. Stimoli extramusicali visivi e letterari: improvvisazioni su immagini
in movimento, su dipinti (anche d'autore) e su poesie e brani
letterari costituiscono la base caratterizzante questo tipo di musica
che prende spunto da qualcosa al di fuori di essa. Su queste
partiture si posso inventare modalit interpretative sempre nuove
con voce, strumenti e oggetti. Infinite sono le interpretazioni, come
infinite sono le immagini che posso essere utilizzate.
3. Giochi di regole con modelli di comportamento, appunti e grafismi:
aspetto che riguarda pi da vicino la didattica con lavori
sull'improvvisazione, sia individuale che di gruppo e con interazione
e influenza reciproca tra le varie improvvisazioni. Qui siamo di
fronte alla pi astratta forma di musica: Stockhausen in "Aus den
sieben Tagen" non riporta neanche un'indicazione musicale, una
composizione formata da 15 frasi che ispirano l'improvvisazione
degli esecutori.
1969) del satellite europeo ESTRO I, mandato in orbita per lo studio dei
fenomeni connessi alle aurore boreali.
Come ci suggerisce il musicologo Massimo Mila, Maderna era affascinato
da queste operazioni futuristiche e allo stesso tempo stregonesche che
ne progett in musica una rappresentazione sonora, formale ed anche
grafica (delle orbite formate dai satelliti). Serenata per un satellite
costituisce uno dei pi alti esempi di alea controllata (secondo le idee di
importanti musicisti dell'epoca, tra tutti Pierre Boulez) in quanto capace
di far scaturire musica vera e momenti di alto lirismo attraverso un gioco
di combinazioni sonore sempre diverse che traggono origine da un
percorso grafico nel quale il materiale musicale tuttavia sempre
rigorosamente prescritto.
La Serenata, secondo quanto prescrive lo stesso Maderna in partitura,
"possono suonarla violino, flauto (anche ottavino), oboe (anche oboe
d'amore, anche musette), clarinetto (trasportando naturalmente la
parte), marimba, arpa, chitarra e mandolino (suonando quello che
possono), tutti insieme o separati o a gruppi, improvvisando insomma,
ma! con le note scritte".
Anche per quanto che riguarda il flusso temporale, si potrebbe dire che
l'aleatorio sta nel gestire l'andamento e il tempo stesso del brano:
sempre entro certi limiti, forniti dall'autore stesso,