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Agosto 2016
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di una popolazione ormai alla merc dei barbari8, avrebbe nostalgicamente ricordato come un tempo lontano, ormai passato
(per id tempus quo Romanum constabat imperium), le frontiere
fossero presidiate e difese da soldati regolarmente retribuiti publicis stipendiis 9.
Il 476, da unangolatura pi circoscritta, segna un momento
decisivo anche per la storia della Sicilia. In questanno sarebbe
stato siglato un trattato in base al quale Genserico avrebbe concesso lisola tributario iure ad Odoacre, che avrebbe pagato tributi ai Vandali come a padroni10. Non mi soffermo sui tanti
18
Eugippius, Vita Severini: MGH.AA I, 2, Berolini 1877 (cur. H. Sauppe); CSEL IX, 2, Wien 1886 (cur. P. Knll); MGH. Script. Rerum Germ. XXVI, Berolini 1898 (cur. Th. Mommsen); Das Leben des heiligen Severin (cur.
R. Noll), in SQAW, 11, 1963 (rist. 1981); F. Lotter, Severinus von Noricum.
Legende und historische Wirklichkeit, Stuttgart 1976; R. Bratoz, Severinus von
Noricum und seine Zeit, Geschichtliche Anmerkungen, DAW.PH 165, 1983;
Vie de Saint Sverin (cur. Ph. Rgerat), SCh CCCLXXIV, Paris 1991; W.
Pohl-M. Diesenberger, Eugippius und Severinus. Der Author, der Text und der
Heilige, Wien 2001.
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Eug. Vita 20, 1: Per idem tempus, quo Romanum constabat imperium,
multorum milites oppidorum pro custodia limitis publicis stipendiis alebantur.
Qua consuetudine desinente simul militares turmae sunt deletae cum limite, Batavino utcumque numero perdurante. Ex quo perrexerant quidam ad Italiam extremum stipendium commilitonibus allaturi, quos in itinere peremptos a barbaris nullus agnoverat. Quadam ergo die, dum in sua cellula sanctus legeret Severinus, subito clauso codice cum magno coepit lacrimare suspirio. Astantes iubet
ad fluvium properanter excurrere, quem in illa hora humano firmabat cruore respergi, statimque nuntiatum est corpora praefatorum militum fluminis impetu
ad terram fuisse delata. Che tale passo in cui registrata la definitiva interruzione degli stipendi ai limitanei del Norico dimostri che Eugippio avesse chiara consapevolezza del fatto che nel 511 limpero romano dOccidente non esisteva pi opinione di Lotter, Severinus von Noricum, cit., 204-210; R.A.
Markus, The End of the Roman Empire: a Note on Eugippius, Vita Sancti Severini, 20, NMS 26, 1982, 1-7; Gaggero, La fine dellimpero romano dOccidente,
cit., 87-120; Zecchini, Il 476, cit., 3-24; al contrario, sostenitori della tesi secondo cui Eugippio intendesse riferirsi solamente alla situazione del Norico,
dove si erano progressivamente dissolte le istituzioni romane Wes, Das Ende
des Kaisertums, cit., 147; L. Cracco Ruggini, Nobilt romana e potere nellet
di Boezio, in Atti Congr. Internazionale di Studi Boeziani, Roma 1981, 73-96;
E.A. Thompson, The End of Noricum, in Id., Romans and Barbarians. The Decline of the Western Empire, Madison 1982, 113-133, spec. 116 ss. Da ultimo
E. Caliri, Trasformazioni economiche e aspetti sociali del Norico nel V secolo attraverso la Vita Severini di Eugippio, AARC, Spello 18-20 sett. 2013, in c.d.s.
10
Vict. Vit. 1, 14: Post cuius (i. e. Valentiniani) mortem, [Geisericus] totius Africae ambitum obtinuit, nec non et insulas maximas Sardiniam, Siciliam,
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del 47716. Poich il mare era chiuso alla navigazione intorno allinizio di novembre, plausibilmente il trattato venne stipulato tra
il settembre e lottobre del 47617, contemporaneamente, o pi
verosimilmente prima dellinvio di unambasceria, composta da
illustri membri dellaristocrazia romana, allimperatore dOriente
Zenone per riconsegnare le insegne imperiali in atto di formale
sottomissione, ma per chiedere altres il conferimento del patriziato e laffidamento della al re erulo. Secondo quanto riportato da Malco, il giovane Romolo, avendo saputo del ritorno di Zenone al trono, avrebbe costretto ()
la a mandare una legazione in Oriente. Terminus post
quem per datarla lautunno del 476, poich Zenone sconfisse
Basilisco e la sua fronda in agosto e riprese il potere negli ultimissimi mesi del 476, se non i primi dellanno successivo18. Una serie
di indizi, tuttavia, ha indotto a sospettare un possibile errore da
parte del compilatore degli excerpta dello storico di Philadelphia:
nel passato gi Niebuhr, perplesso sul fatto che liniziativa di inviare unambasceria in Oriente fosse stata assunta da Romolo19,
16
Procop. BV I, 7. Cfr. F. Martroye, Gensric, la conqute vandale en
Afrique et la destruction de lEmpire dOccident, Paris 1907, 260-261, nt. 5; Ch.
Courtois, Les Vandales et lAfrique, Paris 19642, 395; 409; PLRE 2, 1980, 499.
17
Cos F. Clover, A game of bluff: the fate of Sicily after A.D. 476, Historia 48, 1999, 235-244, partic. 237; E. Kislinger, La Sicilia tra Vandali e impero
romano nel V secolo. La marginalit del centro, in V. Aiello (a cura di), Guerrieri, mercanti e profughi nel mare dei Vandali, Messina 2014, 15-34, spec. 29.
18
Marcell. chron. ad a. 476, 1 (= Chron. min. 2, 91); Procop. BV I, 7, 23;
Theoph. A.M. 5966 = 124, 24-25 de Boor. Da escludere il ritorno di Zenone
nel 477/78, come sostenuto da J.B. Bury, History of the Later Roman Empire
from the Death of Theodosius I to the Death of Justinianus, I, London 1889,
267; A. Nagl, Odoacer, in RE, XVII, 2 (1937), 1891. Vd. ancora Th. Mommsen, Ostgotische Studien, Neues Archiv der Gesellschaft fr ltere deutsche
Geschichtskunde 14, 1889, 445 (= Id., Gesammelte Schriften, VI, Berlin
1907, 428-430); J. Sundwall, Abhandlungen zur Geschichte des Ausgehenden
Rmerthums, Helsingfors 1919, 180-182; M. Dumoulin, The Kingdom of Italy
under Odovacar and Theoderic, CMH, I, Cambridge 1924-19582, I, 431; Stein,
Histoire du bas Empire, cit., II, 47; pi recentemente M. Redies, Die Usurpation des Basiliskos (474-476) im Kontext der aufsteigenden monophysitischen
Kirche, MediterrAnt 5, 1997, 211 ss.; Ph. Blaudeau, Antagonismes et convergences: regard sur les interprtations confessantes du gouvernment dun usurpateur: Basilisque (475-476), MediterrAnt 6, 2003, 155 ss.
19
Ha ripreso la tesi del Niebhur, A. Lippold, Zenon aus Iasurien, in RE
X, A, 1 (1972), 167; contrario a tale proposta di emendamento del testo Dumoulin, The Kingdom of Italy, cit., 435.
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ipotizz che nel succitato frammento di Malco fosse stato erroneamente registrato al posto di
. Il nocciolo del problema ruota intorno alla legittimit istituzionale: a che titolo sia Odoacre, ma anche Romolo,
che beninteso non era mai stato riconosciuto in Oriente, avrebbero potuto esigerla 20 ? A questo proposito, bene sottolineare
che, secondo quanto riportato da Malco, Romolo avrebbe costretto il senato e non va sottovalutato il fatto che la nota, aleatoria risposta di Zenone fu duplice, giacch si rivolse da una
parte ai messi del senato ( ), ricordando
loro come dei due imperatori ricevuti dallOriente, uno (Nepote) lavessero cacciato, e laltro, Antemio, lavessero ucciso; dallaltra, ai messi del barbaro ( ), rimandando al legittimo imperatore Nepote la concessione della dignit
di patrizio. Al di l della forma, in ogni caso, evidente fosse
Odoacre il regista delloperazione, il quale, o personalmente, o
attraverso Romolo avrebbe obbligato il senato ad informare Zenone della nuova condizione dellOccidente. Non ci nota let
di Romolo, del quale le fonti registrano esclusivamente lelevazione al trono da parte del padre e della cui sorte poi non recano traccia, se non menzionando una generica exilii poena 21. Solamente lAnonimo Valesiano fornisce un dettaglio al riguardo 22.
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Non c ragione di ribadire quanta cautela sia necessaria nel vagliare le informazioni forniteci da questi problematicissimi excerpta pubblicati dal Valesius in appendice ad Ammiano. Da essi ci testimoniato che [Odoacer] ingrediens autem Ravennam
deposuit Augustulum de regno cuius infantiae misertus, concessit
ei sanguinem et quia pulcher erat etiam donans ei reditum sex milia solidos misit eum intra Campaniam cum parentibus suis libere
vivere 23. Il passo, com noto, tormentatissimo e si deve allacume filologico di Salvatore Calderone laver riproposto il problema del misunderstanding del testo sulla base di una serie
di correzioni ed emendamenti che sono stati apportati sin dal
Valesius. Non questa la sede in cui approfondire lipotesi di
un utilizzo, da parte dellexcerptore valesiano, di una fonte che
rispecchierebbe ambienti germanici e che interpreterebbe come
weregeldum la donazione di 6.000 solidi a Romolo Augustolo
da parte di Odoacre, in quanto uccisore di suo padre 24. Nella
offerts J.-P. Callu, Roma 2003, 263-284. Sulla tradizione manoscritta, sulle
varie edizioni e per unattenta rassegna bibliografica cfr. V. Aiello, La Pars
Constantiniana degli Excerpta Valesiana. Introduzione, testo e commento storico, Messina 20142, 13-31.
23
An. Val. 38. Cos nelledizione teubneriana di J. Moreau. Tuttavia,
opportuno ricordare che si tratta di una lezione basata su una correzione del
Valesius, operata su un testo tradito in questa parte solo dal codice Berolinensis 1885, mentre invece la lezione manoscritta : ingrediens autem Ravennam deposuit Augustulum de regno, cuius infantiae misertus concessit ei sanguinem et quia pulcher erat, donavit ei ut creditor sex milia solidos [et] misit eum
intra Campaniam cum parentibus suis libere vivere. Sullinterpretazione di questo passo cfr. Calderone, Alle origini, cit., 40-43; E. Caliri, Odoacre e il weregeldum, in c.d.s.
24
Solo su questo luogo tormentato dalla critica testuale poggia la notizia
della rendita annua per Romolo Augustolo; tuttavia, al di l della proposta del
Valesius, posta la corruptela, non si pu escludere che donavit ei ut creditor
potrebbe essere il risultato di un banale errore di trascrizione per donavit ut
creditur. La proposizione incidentale confermerebbe la consapevolezza del
rapporto creditorio-debitorio tra Romolo Augustolo ed Odoacre, secondo la
prospettiva di chi conosceva il diritto germanico, che, com noto, metteva in
relazione il guidrigildo alla qualitas personarum. Ad Odoacre, inoltre, potrebbe riferirsi la proposizione causale quia pulcher erat, che dal punto di vista logico non ha nessuna ragione di essere connessa al giovane Romolo. Meglio si
attaglierebbe, invece, al re barbaro, secondo la descrizione fornitaci da Eugippio (su cui infra). Su tale proposte, Caliri, Odoacre e il weregeldum, cit. Sulle
fonti dellAnonimo, relativamente alla parte relativa ad Odoacre, assai controversa la questione. Per Cessi, Fragmenta Historica, cit., 72 ss., prescindendo
dai Fasti Ravennati, forte sarebbe il legame con le storie di Jordanes. A suo
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Frg. 214a = 307 Roberto. Vd. Zecchini, Il 476, cit., 89 nt. 84.
Sul problema delle tre redazioni dellAuct., fondamentale R. Cessi, Studi sulle fonti dellet gotica e longobarda. 1. I Fasti Vindobonenses, in Archivio Muratoriano. Studi e ricerche in servizio della nuova edizione dei Rerum
Italicarum Scriptoresdi L.A. Muratori, 17-18, Citt di Castello 1916, 295405, spec. 344 ss. Secondo lo studioso, pur avendo le tre redazioni dellAuct.
molti punti di contatto, per cui sarebbe vano negare la successiva elaborazione
di elementi comuni, accanto a questi altri si trovano peculiari di ciascuna che
tradiscono lindipendenza dorigine da fonte comune diversamente usufruita.
Perci non sempre lordo posterior e la redazione marginale sono o riduzioni
od ampliamenti dellordo prior: che, se non si pu escludere la priorit di redazione di questo rispetto agli altri due, questi introducono assai spesso elementi
che non figurano nel primo e non dipendono dal capriccio dei compilatori. I
quali, in successivi rimaneggiamenti hanno coordinato elementi diversi.
31
Malc. frg. 10. Cfr. L.R. Cresci, Malco di Filadelfia, Frammenti. Testo
critico, introduzione, traduzione e commentario, Napoli 1982, 191-197.
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BG 1, 1, 4-8.
Difficilmente il calcolo degli anni di regno di Odoacre da parte di Procopio prendeva inizio non dal 476 ma dal 480, cio dalla morte di Nepote, come postulato da Croke, A.D. 476, cit., 115.
43
Procop. BV 1, 7.
44
Zecchini, Il 476, cit., 7-10, che sottolinea lo scarso interesse dello storico di Cesarea per gli avvenimenti occidentali.
45
Diversamente Cesa, Odoacre nelle fonti letterarie dei secoli V e VI, cit.,
57. Nella Vita Severini non emerge alcuna posizione avversa ad Odoacre. Solamente nellepistola di Eugippio a Pascasio (8), relativamente ad Oreste si dice che fu ingiustamente ucciso.
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scusso della definizione edificante fornitaci dallAuctarium Havniense, che peraltro rivela un atteggiamento filoodovarico anche
nella registrazione degli avvenimenti del 493, quando riferisce
del proditorio comportamento di Teoderico, che, col pretesto
della pace (pacis specie), entr a Ravenna ed uccise Odoacre insieme ai suoi sostenitori46. Ma nellopera di Eugippio che
emerge una valutazione segnatamente favorevole al nostro47.
Nella Vita Severini molti sono gli episodi in cui si fa riferimento
ad Odoacre. Viene narrato lincontro tra il santo ed il giovane
barbaro che era cos alto di statura che si sarebbe dovuto inchinare per non toccare con la testa il tetto della cella di Severino48.
Odoacre, qui postea regnavit Italiae, riporta Eugippio, conobbe
dalluomo di Dio il suo futuro glorioso (a viro Dei gloriosum se
fore cognovit). Al termine del colloquio, il Santo lo avrebbe congedato con parole profetiche: vade ad Italiam, vade, vilissimis
nunc pellibus coopertus, sed multis cito plurima largiturus 49.
Com evidente, parole prive di acrimonia o disprezzo per la
sua barbarie. A dispetto della povert che lo avrebbe con46
Auct. Havn. Prosp., a. 493, 6, MGH.AA IX, 321: Ac deinde ingressus
est (Theudoricus) Ravennam: pacis specie Odoachrem interfecit cum collegas
omnes, qui regni praesidium amministrabant.
47
Vd. supra nt. 9. ed inoltre M. Pavan, Il Lucullanum e i rapporti romano-barbarici, in Hestiasis. Studi di Tarda antichit offerti a Salvatore Calderone,
I, Messina 1986, 105-125. Cfr. per ulteriori aspetti Ch. Microw, Eugippius and
the closing years of the province of Noricum Ripense, TAPhA 10, 1915, 166187; H.J. Diesner, Severinus und Eugippius, in Kirche und Staat im sptrmischen Reiche, Berlin 1964, 155-167; F. Lotter, Severinus und die Endzeit der
rmicher Herrschaft an der oberen Donau, DA 24, 1968, 309-339; Id., Inlustrissimus vir Severinus, DA 26, 1970, 200-207; J. Haberl, The last of Roman Noricum, in C. and S. Hawkes (eds.), Greeks, Romans and Celts, London 1973,
97-149; G. Alfldy, Noricum, London-Boston 1974, 213-227; A. Quacquarelli,
La Vita sancti Severini di Eugippio: etopeia e sentenze, VetChr 13, 1976, 229253; Markus, The End of the Roman Empire, cit., 1-7; AA.VV., Severin zwischen Rmerzeit und Vlkerwanderungen, Linz 1982; R. Brato, Die Beziehungen zwischen Germanen und Romanen im Gebiet Niedersterreichs in der zweiten Hlfte des 5. Jahrhunderts, AArchSlov 32, 1982, 157-168; H. Castritius,
Die Grenzverteidigung in Raetien und Noricum im 5.Jahrhundert n.Chr.Ein
Beitrag zum Ende der Antike, in H. Wolfram-A. Schwarz (hrsg.), Die Bayern
und ihre Nachbarn, I, Wien 1985, 17-28.
48
Eug. Vita 7. Per Ruggini, Nobilt romana cit., 74 la profezia di Severino avrebbe conferito allascesa di Odoacre il crisma di un evento predisposto
dalla Provvidenza.
49
Eug. Vita 7.
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traddistinto in giovinezza, in occasione dellincontro con Severino, Odoacre in futuro avrebbe potuto donare a molti tanta
ricchezza: e forse questa rapida notazione circa i plurima che
egli avrebbe dispensato multis potrebbe non doversi intendere
solo un generico auspicio. Difficilmente potrebbe riferirsi alla
distribuzione di terre alle truppe multietniche che ne avevano
fatto richiesta nel 476. Pi verosimilmente essa potrebbe riguardare le variae sedes in cui avrebbe concesso asilo ai profughi del
Norico, dal momento che nel 488 Odoacre dispose lo sgombero della regione e organizz levacuazione della popolazione romana che, a detta del biografo, sarebbe stata distribuita per diversas Italiae regiones 50.
Se davvero Odoacre concesse terre alle truppe che si erano
in precedenza rivolte ad Oreste, come riferisce Procopio, e se
12 anni dopo si preoccup di sistemare i profughi del Norico,
come riporta Eugippio, dovette verisimilmente procedere a
espropriazioni. Eppure, dalle fonti non emergono proteste o lamentele, n una presa di posizione nei suoi confronti da parte
dellaristocrazia senatoria, quale principale proprietaria terriera.
Anzi, i suoi 13 anni di governo furono caratterizzati dalla ricerca
di una sostanziale concordia, a partire dalla summenzionata ambasceria allimperatore orientale che, nel riconoscere nella persona di Zenone lunico imperatore, essendo sufficiente un
(e di conseguenza ) per ambedue le parti dellimpero, individuava tuttavia in lui la persona cui spettava lesercizio del potere in Italia, giacch era ed significativo luso di tale aggettivo , ad occuparsi della pars Occidentis.
Ma anche successivamente, le scelte politiche di Odoacre sembrano orientate a sviluppare un clima di cooperazione con laristocrazia senatoria, valorizzando il senato, il solo corpo competente e legalmente costituito capace di far funzionare lo stato 51,
50
Eug. Vita 44. Cfr. Caliri, Trasformazioni economiche e aspetti sociali del
Norico, cit.
51
Cessi, Regnum ed Imperium in Italia, cit., 151 ss.; Bertolini, Laristocrazia senatoria e il senato di Roma, cit., 462 ss.; Picotti, Sulle relazioni fra
re Odoacre e il senato, cit., 363- 385; Chastagnol, Le snat romain, cit.; S. Priuli, Nuove attestazioni senatorie nellanfiteatro flavio, in Epigrafia e ordine senatorio, Tituli V, Roma 1982, 575-589; S. Orlandi, Le iscrizioni del Colosseo come base documentaria per lo studio del senato tardo antico, in R. Lizzi (a cura
di), Le trasformazioni delle lites in et tardo antica. Oriente e Occidente fra IV
e VI secolo d.C., Roma 2006, 311-324.
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a cui fu riconcesso il diritto di coniare monete di bronzo a proprio nome 52, riproponendo lantica consuetudine in base alla
quale al pi anziano fra i consoli era attribuito il titolo di prior
senatus 53, rivitalizzando le funzioni del praefectus praetorio. Non
furono abiecta tempora, con buona pace di Cassiodoro 54 ! E che
il re barbaro godesse di un ampio sostegno anche da parte
dellaristocrazia provinciale attestato ancora da Eugippio, in
un altro degli episodi da lui fotografati nella Vita Severini,
quando, per introdurre la profezia del santo sulla durata del potere di Odoacre, riferisce di una riunione nella quale multi nobiles avrebbero tessuto le lodi del re, con toni smaccatamente
adulatori 55. In questo ambiente forse possibile ricercare il milieu culturale della fonte a cui avrebbe attinto lAnonimo Valesiano 56, che riprende alla lettera e cita testualmente alcuni passi
significativi della Vita Severini, vale a dire la profezia del santo
ad Odoacre, lepisodio relativo alla riconoscenza di questultimo che, memore della predizione (memor factus quod a viro
sancto praedictum audierat), aveva promesso di esaudire qualunque desiderio di Severino, col quale intratteneva una corrispon52
Ancora utile F. Kraus, Die Mnzen Odovacars und des Ostgotenreiches
in Italien, Halle 1928, ma cfr. anche le puntualizzazioni di W. Hahn, Moneta
Imperii Bizantini, Wien 1973, I, 37 ss. Cfr. D. Castrizio, Le monete di Odoacre
e di Theoderico, in c.d.s., che mette in discussione la paternit di Anastasio
della riforma del follis, e la attribuisce, invece, ad Odoacre e ai suoi consiglieri romani.
53
Mommsen, Ostgotische Studien, cit., in Gesammelte Schriften, VI, 428430; Stein, Histoire du Bas-Empire, cit., II, 44; Chastagnol, Le snat romain,
cit., 52 ss.
54
Cassiod. var. 5, 41, 5; 8, 17, 2.
55
Eug. Vita 32, 2: isdem temporibus Odovacar rex sancto Severino familiares litteras dirigens, si qua speranda duceret, dabat suppliciter optionem, memor illius praesagii, quo eum quondam expresserat regnaturum. Tantis itaque
sanctus eius alloquiis invitatus, Ambrosium quemdam exulantem rogat absolvi.
Cuius Odovacar gratulabundus paruit imperatis. Quodam etiam tempore, dum
memoratum regem multi nobiles coram sancto viro humana, ut fieri solet, adulatione laudarent, interrogat, quem regem tantis praeconiis praetulissent. Respondentibus, Odovacarem, Odovacar inquit integerinter tredecim et
quattuordecim annos videlicet integri eius regni significans: et his dictis adiecit
citius illos, quod ipse praedixerat, probaturos. Cfr. Caliri, Trasformazioni economiche e aspetti sociali del Norico, cit.
56
Festy, Histoire et historiographie byzantines dans lAnonymus Valesianus 2, cit., 275 ss.; G. Zecchini, Ricerche di storiografia latina tardoantica, Roma 1993, 88-90 sottolinea le relazioni tra lAnonimo e gli Anici.
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Calderone, ibid.
Possibile testimonianza di una confisca operata da Odoacre al vir illustris Vigilio, originario della Liguria a cui successivamente sarebbero state donate terre site in Campania in un papiro perduto su cui diede notizia Tristano
Calchi Milanese. Su tale documento cfr. C. Tanzi, Un papiro perduto dellepoca di Odoacre, Archeografo Triestino 15, 1890, 413-416; Caliri, Aspettando
i barbari, cit., 206-209.
66
W. Goffart, Barbarians and Romans (A. D. 418-584): The Techniques
of Accomodation, Princeton 1980, 58 ss.; Id., After the Zwettel Conference:
Comments on the Techniques of Accomodation, in H. Wolfram-A. Schwarcz
(hrsg.), Anerkennung und Integration: zu den wirthschaftlichen Grundlagen der
Vlkerwanderungszeit, 400-600, Wien 1988, 79-81; Id., The Barbarians in Late
Antiquity and how they were accommodated in the West, in T.F.X. Noble
(ed.), From Roman Provinces to Medieval Kingdoms, Abingdon-New York
2006, 235-261; Id., Barbarian Tides. The Migration Age and the Later Roman
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barbari sarebbe imputabile non tanto in questo caso allinevitabile silenzio come condizione propria dei vinti, o alla endemica aporia documentaria, aggravata dalla damnatio memoriae che
colp Odoacre, ma potrebbe essere il risultato di un effettivo riconoscimento del fatto che il re barbaro nei suoi primi atti politici si rivelava, per dirlo con le parole degli illustres in delegazione a Costantinopoli, dotato di , arte et sapientia gravis, come riconosciuto dalla cancelleria ravennate, ,
pertanto, di reggere la pars Occidentis dellimpero e di
.
ABSTRACTS
Mediterranean horizons in the fifth century: Sicily, Vandals and Odoacer
Si analizzano le modalit del trattato, siglato nel 476, con cui Genserico avrebbe ceduto la Sicilia, tributario iure, ad Odoacre. La riacquisizione dellisola, successo diplomatico di enorme valore, avrebbe consentito ad Odoacre di procedere nella ripartizione di terre alle milizie
barbare che lo avevano sostenuto senza creare frizioni insanabili con
laristocrazia senatoria romana, che avrebbe riconosciuto la sua
, qualit che, insieme alle indiscusse doti militari, lo
avrebbe reso meritevole di governare la .
The author analyses the terms of the Treaty, signed in 476, through
which Odoacer, tributario iure, obtained Sicily. The reacquisition of
the island, diplomatic success of enormous value, would have allowed
Odoacer to proceed with the allocation of land to the barbaric militia
who had previously supported without causing any irreparable friction with the Roman senatorial aristocracy. The illustres would have
recognized his , quality, along with the undisputed
military skills, and these would have allowed him to govern the
.
Parole chiave: Sicilia, Odoacre, Genserico, Vandali.
Key words: Sicily, Odovacar, Geiseric, Vandals.