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RINASCIMENTO ITALIANO
Nel 1400 prevale ancora in Italia e in Europa il dramma sacro, ma proprio in Italia viene
riscoperta la cultura classica. Nascono accademie (Pomponio Leto, a Roma) che allestiscono
testi classici romani, ma queste accademie sono solo l'input per un movimento che si terr
nelle corti del nord Italia.
Siamo all'invenzione (inventio -> ritrovamento) del teatro moderno. La prima corte a muoversi
quella di Ferrara, nel 1486.
Se il teatro del medioevo riguarda tutta la comunit di fedeli, quello rinascimentale riguarda
solo l'lite delle corti. Nasce la privatizzazione del teatro. Il teatro dentro i palazzi diventa
uno status symbol: il teatro classico nelle corti, le rappresentazioni sacre nelle piazze.
Il teatro delle corti unifica il luogo dello spettacolo inserendo gli attori davanti a un grande
fondale dipinto (solitamente raffigurante citt), con maestria nell'utilizzo della prospettiva
(prima scenografia che segue le regole precise della prospettiva quella della Calandria, a
Urbino nel 1508). Ci dar grande importanza alla parte visiva e a quella degli effetti speciali
nella prima parte del teatro rinascimentale, proprio perch il teatro si svolgeva nel contesto di
feste ed era solo di cornice. La spettacolarizzazione di ogni elemento era ci che il pubblico
voleva.
I cinque atti della commedia vengono intervallati da intermezzi ricercati e pieni di effetti
speciali.
Il teatro nel primo periodo rinascimentale mantiene uno spirito prettamente dilettantesco, le
persone lo facevano soltanto per diletto. "C' lo spettacolo ma non ci sono ancora le
professione dello spettacolo."
Nonostante insieme ai testi classici vengano rievocati anche personaggi come Vitruvio e testi
sull'architettura teatrale, i primi teatri nasceranno solo le 1585 (Teatro Olimpico di
Vicenza, di Palladio) e nel 1588 (Teatro Olimpico di Sabbioneta, Scamozzi). Questo
perch il Principe (o i signori di corte) avevano pi interesse a rappresentare commedie
durante le loro feste, piuttosto che fornire al popolo un teatro per tutte le fasce sociali.
Ludovico Ariosto con le prime commedie scritte nel 1508 e nel 1509 (Cassaria e i Suppositi)
si impone come inventore della commedia rinascimentale che non si limita a rievocare i temi
classici ma innesta anche la cultura romanza e si fa influenzare dal Decameron.
Niccol Campani, detto lo Strascino, sar uno dei mimi, attori, intrattenitori pi famosi che
intervalleranno gli atti delle commedie, e sar uno dei pi grandi interpreti del personaggio del
villano. Infatti la novit nella scrittura rinascimentale la commedia villanesca o rusticana.
I testi del Campani non sono significativamente belli, ma le dichiarazione dei contemporanei
che assistettero alle sue rappresentazioni, fanno pensare che fosse un attore incredibilmente
talentuoso.
A Venezia dove non ci sono corti, il teatro ancora percepito come trasgressione e viene
promosso da compagnie organizzatrici di eventi come la Compagnia della Calza e solo grazie
all'attore lucchese Francesco Nobili, detto il Cherea che cominceranno ad essere
apprezzate i volgarizzamenti di Plauto e Terenzio a partire dal 1508. Nelle diciture dell'epoca ci
rendiamo conto che Cherea crea forse la prima professionale compagnia teatrale.
TEATRO
ELISABETTIANO
INGLESE:
William
Shakespeare,
Si ricerca sempre l'esperienza "eventuale", quindi pi naturale possibile: per questo si esce dai
vincoli dei cinque atti e se ne prediligono tre, c' assoluta libert di tempo e luogo e non c' un
genere ben preciso.
C'era una grande vicinanza tra teatro, politica e religione (a volte non senza tensioni) e questo
comport la nascita di grandi autosacramentales: atti scenici atti ad esaltare, attraverso
vicende bibliche, uno dei sacramenti cattolici.
MAGGIORI AUTORI DEL TEATRO SPAGNOLO DEL SIGLO DE ORO: Miguel de Cervantes, Lope
de Rueda, Pedro Caldern de la Barca, Lope de Vega, Tirso de Molina
FRANCIA: IL GRAND SIECLE E IL TEATRO DI STATO
La formula del "teatro nel teatro" si sviluppa in un'iperbole che raggiunge il suo culmine,
passando da Shakespeare al teatro spagnolo, nella commedia "Le due comedie in comedia" di
Giovan Battista, nel 1623. Pure in Francia si continua questa tradizione nella prima met del
'600, poi quando il teatro si sposta principalmente a Parigi, sotto il dominio di Luigi XIII e Luigi
XIV comincia la sua transizione verso il teatro di Stato.
Con Corneille si stabiliscono i canoni del dramma barocco francese. Infatti, l'aristocrazia e la
critica, non soddisfatti dalla sua opera ispirata a "Les Mocedales del Cid" chiedevano, insieme a
Richelieu alla neonata Acadmie Francaise di valutarne la validit artistica. Quando usc il
responso, venne decretata la direzione che il teatro barocco francese avrebbe preso da quel
momento in avanti: per quanto piacevole per il pubblico, erano gli esperti a doverne dare
l'approvazione; la censura era incredibile perch alcune oscenit, devono essere represse per il
bene della societ perch contagiose. Il teatro diventa una faccenda di stato e determina due
caratteristiche inquietanti: l'incompetenza del pubblico e, quindi, la nascita della critica
teatrale; e l'auto-rappresentazione della classe politica come unico orizzonte
possibile. Su ordine di Richelieu, viene redatto il testo della "Pratique du Theatre" che d
origine alla Comdie Francaise: il teatro assume un carattere didattico mirato a creare il
suddito perfetto.
I testi teatrali si modificano e rispettando la dura censura si muovono in una direzione molto
diversa da quella classica: non esiste pi fato ed eroe, ma esiste l'individuo che con grande
controllo razionale, afferma la superiorit sulle tendenze istintive.
Nascono anche i famosi "drammi a macchine", tipici del periodo barocco, dove poca
importanza rivestiva il testo se paragonato alla magnificenza delle macchine, dei cambi di
scena a vista e degli effetti speciali. In particolare si ricorda l'Andromeda con scenografie di
Giacomo Torelli da Fano, che viene ricordata come una delle pi belle rappresentazioni
francesi.
Si contrappone ai "drammi a macchine", Racine, che predilige rinchiudere i suoi eroi in spazi
angusti e quasi claustrofobici. Nonostante i drammaturgo si rifaccia a vicende della storia
greco-romana, i riferimenti sono soltanto mirati a rendere mitologico e simbolico un confronto
tragico senza appartenenza storica. Le scene chiuse e claustrofobiche servono per eliminare
ogni distrazione dal dibattito dei personaggi su passioni e sentimenti. Rachine, inoltre, esige
una grande musicalit dai propri attori: nasce il recitar-cantando.
Inoltre, lentamente ci si distacca dai drammi latini e si finisce per creare un teatro nuovo e
completamente basato sul conflitto eroico (passione/ragione, disordine esterno/ordine esterno,
ecc).
Molire, con "La scuola delle mogli" rivoluziona il teatro francese, infrangendo tutte le
convenzioni del teatro di Stato. Viene duramente criticato per la mancanza di coerenza
aristotelica e per una scrittura soltanto mirata a raggiungere il gradimento del pubblico.
Molire, di tutta risposta, mette in scena "La critica alla scuola delle mogli", esagerando tutte le
critiche che furono mosse al suo lavoro. pienamente consapevole del fatto che il suo concetto
di commedia sia una specie di rivoluzione copernicana: il suo scopo ribaltare le convenzioni
prendendosi gioco di comportamenti consoni all'uomo contemporaneo e lo fa senza troppe
mediazioni.
La creazione di teatri stabili e la protezione del teatro di regia, se da un lato ha una grande
importanza, dall'altro blocca l'accesso in Italia di un teatro di ricerca e sperimentale che segue
le orme lasciate da Artaud e dal dadaismo. Nel 1958 viene allestito a New York lo "spettacolo"
18 Happenings in 6 parts di Allan Kaprow, questo spettacolo determina lo sviluppo dei
famosi Happening che finiranno per invadere la scena degli anni sessanta; gli Happening hanno
le seguenti caratteristiche: multimedialit, ossia vengono usati pi forme espressive, dal
cinema alla danza; la problematica del tempo e dello spazio come argomento privilegiato; la
presentazione di un processo, di un percorso, che si svolge in tempo reale sempre per la prima
volta; la poetica dell'effimero e il rifiuto di creare eventi ripetibili o eterni; gli spettatori non
sono solo spettatori, ma parte integrante dell'evento.
Nel 1959 debutta il primo spettacolo del Living Theatre di Julian Beck e Judith Malina che
raggiunger il successo internazionale solo l'anno successivo con lo spettacolo The Brig di
Kennet Brown: ambientato in una trincea fatta di percorsi obbligati, si analizza la crudelt dei
superiori su dei soldati semplici condannati a subire umiliazioni al fine di riabilitarli. Tutto si
svolge in maniera ossessiva e sotto un rigoroso controllo espressivo. La crudelt senza limiti
e, spesso, gli attori vengono feriti davvero. Questo genere di teatro unisce il teatro crudele di
Artaud e quello epico di Brecht, dove il pubblico costretto a prendere decisioni e viene
definito il Teatro-immagine per la sua potenza evocativa.
Continua invece il percorso del surrealismo, l'esperienza creativa di Robert Wilson, qua il
principio quello di dar forma a scene che si modificano pochissimo e lentamente con il criterio
della giustapposizione di oggetti e immagini disparate cercando di creare un effetto ipnotico, di
indurre lo spettatore in uno stato di trance. Infatti, lo scopo di Wilson, quello di influenzare
quello che lui definisce lo schermo interiore e di fonderlo con quello esteriore: lo schermo
interiore, altro non che la dimensione onirica, dell'immaginazione, in parole povere quello che
ognuno vede quando pensa o sogna; lui tenta di ipnotizzare lo spettatore, cos da poter andare
ad influenzare il suo schermo interiore con le immagini che propone sul palco.
In Europa, nel 1959, inizia l'attivit del Teatr Laboratorium di Jerzy Grotowski le cui pratiche e
teorie si incentrano sulla polemica contro la civilt dei consumi e delle immagini. Grotowski
crede che il teatro non sia pi necessario, sono necessarie altre forme ed altre strutture. Quello
che serve davvero all'uomo un luogo dove spogliarsi dei suoi obblighi e delle sue paure,
inibizioni e lasciarsi andare. Per questo predilige luoghi non teatrali per le sue rappresentazioni
e un pubblico ristretto: l'essenziale quanto avviene tra attore e spettatore, va perci
annientata questa distanza. Molti seguiranno la strada di Grotowski e abbandoneranno le
rappresentazioni teatrali, per dedicarsi a stili di vita e altre forme di comunicazione diverse da
quelle rappresentative. Lo stesso Living Theatre chiede di abbandonare i teatri e di dedicarsi
all'azione, perch quella la forma pi alta di teatro.
L'arte del teatro si trasforma radicalmente e vengono messe in dubbio le stesse fondamenta di
questa, come l'idea di recitare una parte o il fatto che servano strutture per praticare. Anche in
Italia, in qualche modo, questo nuovo modo di vedere l'arte teatrale, influisce e cambia, dopo
gli anni settanta, il panorama teatrale. Mistero Buffo di Dario Fo (monologhi, commenti e
chiacchere dell'autore-attore) e l'Orlando Furioso di Luca Ronconi (spettacolo con pi di
quaranta attori che si svolge in piazza, in contemporanea dove scene si sovrappongono e poi
uniscono e dove il pubblico si muove nella scena) determinano l'inizio del cambiamento del
teatro italiano.
A partire dagli anni sessanta, cominciano a nascere luoghi di teatro alternativo, definiti le
cantine romane, gestiti da giovani attori e registi ambiziosi (che ricalcano un po' il modello
internazionale di teatro che si sta delineando). In questi luoghi si afferma la presenza di
Carmelo Bene, una nuova figura di attore-creativo capace di rivoluzionare l'arte
rappresentativa, servendosi di mezzi usati dai "grandi attori" all'italiana.
MAGGIORI AUTORI DELLA SECONDA META' DEL XX SECOLO: Arthur Miller, Tennesee
Williams, Edward Albee, Albert Camus, Jean-Paul Sartre, Jean Cocteau, Marcel
Achard, Jean Genet, John Osborne, Eugene Ionesco, Samuel Beckett, Harold Pinter,
Arthur Adamov, Annibale Ruccello, Enzo Moscato