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5. G.B.Sgritta e G.Innocenzi, La povert, in Paci (a cura di), Le dimensioni della disuguaglianza, Il Mulino, Bologna, 1993, 261-292.
6. A.J.M..Hagenaars, The perception of poverty, Elsevier, Amsterdam, 1986.
7. G.Carbonaro, La povert: definizioni e misure, in Tutela, a.VIII, n.2/3, giu.set.
1993, 5-13.
8. Intervista di Giampaolo Cadalanu a Deepa Narayan, Si aggrava il dramma della
fame i bambini saranno le prime vittime, La Repubblica del 12/12/2001.
9. G.Sarpellon, Rapporto sulla povert in Italia, in G.Sarpellon (a cura di), La povert
in Italia, Franco Angeli/La Societ, Milano, 1982.
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18. C.Dagum, A.Lemmi, L.Cannari, Proposta di nuove misure della povert con applicazione al caso italiano in anni recenti, in Note economiche, no 3, 1988, 74-97.
19. La povert in Italia, rapporto conclusivo della Commissione di studio istituita
presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, 1985, 37-38.
20. P.Gilliand, Verso una maggiore giustizia sociale in Europa: le sfide della povert e
dellemarginazione, (documento per il Colloquio del Consiglio dEuropa a Strasburgo),1991, in Tutela, sett.dic. 1992, Anno VII, no, 45-53.
21. A.J.M.Hagenaars, K.Vos, M.A.Zaidi, Statistiques relatives la pauvret la fin
des anes 80: recherche sappuyant sur des microdonnes, Eurostat, 13.
22. Ibidem.
23. P.Gilliand, Verso una maggiore giustizia sociale in Europa: le sfide della povert e
dellemarginazione, (documento per il Colloquio del Consiglio dEuropa a Strasburgo)
1991, in Tutela, sett.dic. 1992, Anno VII, no 3/4, 45-53.
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24. La povert in Italia nel 2000, in Note Rapide, Istat, 31/7/2001; La povert in Italia
nel 2001, in Note Rapide, Istat, 17/7/2002.
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sulta uguale a 0 solo nel caso in cui tutti gli individui considerati siano
perfettamente identici nelle loro scelte, per cui ogni bene che entra nellindice deve risultare essere posseduto da tutti. In tutti gli altri casi
lindice assumerebbe un valore comunque positivo30: per il complesso
della collettivit e per ognuno dei suoi elementi costitutivi (individui,
famiglie, gruppi o altro) si determina un punteggio compreso tra 0, che
esprime la totale assenza di sintomi di povert, e 1, totale presenza di
sintomi di povert.
3. Sviluppo Umano e Povert Umana
3.1. Gli indicatori
Due tra i pi interessanti indici ufficiali internazionali che hanno un
approccio multidimensionale e fuzzy sono lISU, lIndice di Sviluppo
Umano o Human Development Index, e lIPU, lIndice di Povert
Umana o Human Poverty Index, introdotti dallUnited Nations Developement Programme rispettivamente nel 1990 e nel 1997.
I soggetti su cui viene valutato col primo indicatore lo sviluppo e col
secondo la povert non sono le famiglie, ma i vari Paesi che costituiscono, quindi, le unit di osservazione. Gli indici assumono in ogni
Paese un valore compreso tra 0 e 1 che mostra il grado di sviluppo o di
povert di ogni paese: quanto pi il valore si avvicina a 1, tanto pi il
paese dimostra di aver raggiunto un elevato livello di sviluppo (nellISU) o un elevato grado di povert (nellIPU). Attraverso i valori degli indici (che vengono aggiornati ogni anno) si ha costantemente una
istantanea del livello di sviluppo umano nei 174 paesi ordinati su scala
mondiale31.
Con lIndice di Sviluppo Umano, in particolare, si indaga lidoneit a
garantire lo sviluppo umano, cio si verifica (e si misura) lampliamento delle opportunit per laccesso alle risorse necessarie per avere
un tenore di vita dignitoso, per godere di una vita sana, di mobilit fisica e sociale, e per una migliore comunicazione e partecipazione alla
30. In G.De Santis, a cura di, Le misure della povert in Italia: scale di equivalenza e
aspetti demografici, Commissione di indagine sulla povert e sullemarginazione, Presidenza del consiglio dei ministri, 1995, 16, sono riportate critiche a questi tipi di indicatori, si legge infatti: lindice assumerebbe comunque un valore positivo, anche se, al limite, la povert fosse del tutto assente dalla popolazione in esame e, pi grave ancora, se
lunico elemento di differenziazione tra gli individui e le famiglie fosse costituito non dal
tenore, ma dallo stile di vita.
31. UNDP, Rapporto su: lo sviluppo umano. La parte delle donne, Rosenberg & Sellier, Torino, 1995, 21.
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vita collettiva anche attraverso il consumo32. Se queste condizioni basilari vengono disattese, anche molte altre opportunit restano inaccessibili e, di conseguenza, lo sviluppo umano appare compromesso.
In questo contesto, il reddito solo unopzione che le persone desiderano avere, anche se unopzione importante33, perch lo sviluppo
finalizzato al benessere umano nel suo complesso, cio alla creazione
di un ambiente in cui le persone possano sviluppare il loro pieno potenziale e condurre esistenze produttive e creative secondo le loro necessit e i loro interessi34.
Nella ricerca di qualcosaltro rispetto al benessere economico, lo
sviluppo umano condivide una visione comune con i diritti umani: lobiettivo la libert umana. E questa libert di vitale importanza nel
perseguimento delle capacit e nella realizzazione dei diritti35.
Con lIndice di Povert Umana, al contrario, si verificano i differenti
aspetti della deprivazione nella qualit della vita36, seguendo lo stesso
approccio dellISU in coerente relazione. Infatti, se lo sviluppo rappresenta il processo di ampliamento delle scelte individuali e, conseguentemente, di crescita del livello di benessere acquisito, una situazione
di povert significa che le opportunit e le scelte basilari per lo sviluppo
umano sono negate ossia che impedita la possibilit di condurre unesistenza lunga, saltare, creativa, di accedere ad uno standard di vita accettabile, alla libert, alla dignit, al rispetto di s e a quello
altrui37.
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Longevit
Conoscenza
Standard di
vita dignitoso
ISU
IPU 1
(per i paesi in
via
di
sviluppo)
IPU 2
(per i
(OCSE)
Probabilit alla
paesi nascita di non
sopravvivere
fino a 60 anni di
et
Percentuale di
adulti che mancano di abilit
funzionali nella
lettura e nella
scrittura
Partecipazione
o esclusione
Privazione
di
sostentamento
economico misurata da:
1) Percentuale
di persone che
non usano fonti
di acqua pulita;
2) Percentuale
di bambini sotto
i 5 anni di et
che sono sotto
peso
Percentuale di
persone che vivono sotto la linea della povert di reddito
(50% del reddito
familiare
disponibile mediano)
Tasso di disoccupazione
di
lungo periodo
(12
mesi
o
pi)
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www.onuitalia.it/sviluppo/undprep2001d.html
www.onuitalia.it
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