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In lui era la vita, e la vita era la luce

degli uomini:
la luce splende nelle tenebre, ma le
tenebre non lhanno accolta."
(Gv. 1, 4-5)

Faleminderit
La parola "grazie" una parola
semplice ma che racchiude in s
molti significati importanti. Apre al
dialogo, al confronto, pone le basi
per unazione futura. Dire grazie
non solo una formula di educazione, ma un modo di essere, di
mostrarsi e di accogliere laltro, di cogliere lopportunit di costruire una relazione pi forte con chi intorno a noi.
Spesso per ce ne dimentichiamo, perch seguiamo la logica del do ut des, del dare per avere. Ma questa non
la logica del Vangelo. Il Signore non si fatto uomo, donandoci la vita nuova, per ricevere un grazie da noi. Ma solo
per amore gratuito. Al contrario, la nostra fedelt a Lui vuole essere premiata, altrimenti non vale la pena. questa
la logica delluomo, che deve toccare per credere, che deve avere per essere. necessario combattere con se stessi
per vincere la tentazione di abbracciare questa logica. La nostra comunit parrocchiale e religiosa, e certamente
molti di noi, abbiamo numerosi motivi per esprimere la nostra gratitudine al Signore per i doni ricevuti in questo
anno 2016. Per l'intera Chiesa universale stato l'anno giubilare della Misericordia; per la chiesa in Albania stato
l'anno della canonizzazione di Madre Teresa di Calcutta (5 novembre) e della beatificazione di 38 martiri albanesi,
uccisi durante la ferocia dittatura comunista terminata appena 25 anni fa (5 Novembre). Inoltre, per la nostra comunit religiosa questo anno che si sta concludendo, ha significato qualcosa di pi. Infatti stato l'anno del XX anniversario della presenza dei PP. Barnabiti in Albania. Sono tutti motivi per esprimere il nostro "grazie" al Signore,
un grazie che implica il doveroso senso della riconoscenza e della responsabilit dell'impegno. Riconoscere che
"qualcuno" ti ha pensato e nella sua infinita misericordia si avvicinato a te riempiendoti dei suoi doni, vuol dire
riconoscere che Lui ti ama. Ma il ringraziamento e la riconoscenza rimarrebbero sterili se non si traducessero in un
impegno responsabile, vero e costante, che prolungano nel tempo e nella concretezza delle situazioni ordinarie i
dono ricevuti. L'impegno personale e comunitario deve far s che il nostro grazie che scaturisce dal cuore possa abbracciare e coinvolgere tutte le persone che incontriamo. Auguriamo a voi tutti un buon Natale nel Signore!

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Anno VII numero 13

Attivit pastorali
di Vito Giannuzzi
12 mesi con il Signore

Le attivit a Lask e Fush Milot

Lanno pastorale 2016 stato particolarmente inteso di eventi e di novit.


Un buon anno dedicato al Signore che
proveremo a riassumere nelle prossime righe. Lanno pastorale, infatti,
non segue la cronologia ordinaria dei
mesi dellanno, bens si apre a fine
settembre/inizio ottobre per concludersi lanno successivo, pi o meno
nello stesso tempo, di solito facendo
coincidere la fine delle attivit con il
periodo estivo. E il nostro anno pastorale 2016 si concluso proprio con
una solenne celebrazione presieduta
dal Vescovo Mons. Frendo, in occasione del conferimento delle cresime, in
cui si proceduto alla benedizione
della nuova porta della nostra chiesa
di Milot; una cerimonia sobria, bella e
che ha visto la partecipazione di tanti
fedeli. E con lo stesso entusiasmo
ripreso ad ottobre. Raccontare 12
mesi tutti insieme presuppone uno
sforzo non indifferente di sintesi, per
lasciare il giusto spazio a tutti gli avvenimenti e alla bellezza dei doni che
abbiamo ricevuto. Proviamo a farlo
nei prossimi articoli, anche presentandovi qualche testimonianza dellesperienza vissuta dai nostri giovani.

Come al solito l'anno trascorso articolato nelle diverse attivit catechetiche, prevalentemente a Milot e nei
due villaggi di Fush Milot, per i bambini e in vista dei sacramenti e per gli
adulti con incontri settimanali incentrati sulla riflessione e la meditazione
della Parola di Dio.

In alto: Fush Milot. Piatto realizzato


e decorato a mano donato alla scuola
di cucina Cana di Galilea.

Tra le novit di quest'anno, per alcuni


nostri ragazzi di Fush Milot, si concretizzata la possibilit di frequentare
degli incontri formativi in ambio di
volontariato organizzati dalla Caritas;
incontri dai quali nata un'esperienza concreta sul territorio: una piccola
scuola di cucina (che abbiamo chiamato "Cana di Galilea") per 40 donne dei
nostri villaggi. Un bel momento, durante l'anno, stata anche la giornata
del 8 marzo, quando, in occasione
della festa della donna (qui in Albania
festeggiano l'8 marzo la festa della
mamma), si pensato di proporre una
giornata spirituale/culturale alle mamme dei bambini della prima comunione. L'esperienza vissuta, per queste
donne, nella sua semplicit stata
molto apprezzata visto che, alcune di
loro, mai avevano visitato Scutari!
Naturalmente, non sono mancati anche momenti spirituali e di preghiera
molto forti, in modo particolare con
l'adorazione continua in occasione
delle "24 ore con il Signore" proposta
dal papa e che noi abbiamo celebrato
in Milot, Fush Milot e Laskaj in tre
giorni diversi nel periodo di quaresima. Cos come ha riscosso una buona
partecipazione la celebrazione dei
primi venerd del mese sempre nel

Attivit della Parrocchia di San Nicola (Milot)


Luned:
- Incontro con i musulmani
- Alla scuola della Parola: lectio divina con gli
adulti
- Laboratorio di musica
- Oratorio
Marted:
- Catechismo classe I-V
- Oratorio

Mercoled:
- Prove di canto
- Santa Messa
Gioved:
- Catechismo VI-IX
- Oratorio
Venerd:
- Incontro con i catecumeni
- Corso di inglese

- Oratorio
Sabato:
- Corso di italiano
- Incontro con i ministranti
- Incontro con il gruppo giovani
Domenica:
- Messa e catechismo nei villaggi
- Santa Messa

Attivit della Chiesa Ges Misericordioso (Lask) e della Chiesa S. Antonio Maria Zaccaria (Fush Milot)
Marted: Mattina (Fush Milot/Lask)Visita
ai malati e alle famiglie
Pomeriggio (Lask) Liturgia della Parola .
Mercoled: (Lask) Catechismo piccoli per 1
comunione; Catechismo adulti per battesimo
*Ultimo mercoled messa e adorazione.

Gioved: Mattina (Fush Milot/Lask) Visita


ai malati e alle famiglie; Pomeriggio (Fush
Milot) Catechismo piccoli per 1 comunione.
Venerd: (Fush Milot) Lectio Divina per
adulti; (Fush Milot/Lask) Attivit Ora et
Labora con i giovani.
*(1 venerd del mese) Fush Milot: (S. Messa

e adorazione Eucaristica)
Sabato: Mattina (Lask) e Pomeriggio (Fush
Milot) Catechismo per i grandi/cresima;
(Lask) Liturgia della Parola gruppo neocatecumenale
Domenica: Santa Messa e festicciola
Ore 9.30 - Fush Milot ; Ore 11.30 - Lask

Agor 2016

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villaggio di Fush Milot. Tanti, anche


quest'anno, infine, sono stati gli adulti
che hanno chiesto e ricevuto il battesimo potendo cos anche celebrare il
matrimonio. E questa sicuramente
una delle grazie pi grandi che il Signore ha concesso a queste persone e
a noi che qui prestiamo il nostro servizio pastorale. Un bel periodo di fraternit, l'abbiamo vissuto nel periodo
pasquale, quando abbiamo ricevuto la
gradita visita e compagnia di un gruppo di fedeli di San Felice, accompagnati da p. Ciliberti. Insomma, tra le
attivit solite, alcune novit, e tanti
imprevisti, anche quest'anno trascorso e noi non possiamo che rendere grazie al Signore per tutto ci che
abbiamo vissuto e visto realizzarsi
nonostante le tante difficolt e le nostre debolezze.

In alto: Fush Milot. Scuola di cucina, ma anche di condivisione e fratellanza. E anche nei villaggi del Nord
dellAlbania si scatena la passione
per le lezioni di cucina condivisa
Siamo pronti per un reality web!

A met: Fush Milot. Foto di gruppo


domenicale con i parrocchiani della
chiesetta di SantAntonio Maria Zaccaria.

In basso: Milot. P. Giovanni e Moter


Ana con i bambini del catechismo. Il
pomeriggio, dopo il catechismo o i
laboratori, c sempre la possibilit di
giocare nei campetti delloratorio.

Anno VII numero 13

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Il nostro 8 marzo
Dake Brozi
stata una giornata speciale, organizzata da padre Vito e Madre Tringa,
perch siamo partite per Scutari; eravamo 9 persone, tutte mamme del
villaggio di Fush Milot. Prima di entrare nella citt, ci siamo fermate nel
santuario della Madonna del Buon
Consiglio: la chiesa ha una storia meravigliosa. Dopo siamo andate dalle
suore clarisse che vivono nel luogo un
tempo prigione del regime comunista,
luogo della prigionia dei martiri albanesi; le suore ci hanno accolto con
tanta gioia e amore e noi, nei volti di
queste sorelle, abbiamo visto l'amore
di Dio mentre ci parlavano di quel
luogo santo, lavato col sangue dei
nostri martiri. Ci hanno raccontato la
storia della loro vita e del monastero
con tanto entusiasmo, raccomandandoci di essere missionarie nei luoghi e
nella vita in cui Ges ci ha chiamate;
essere mamme missionarie per le
altre mamme del villaggio: voi siete
privilegiate ad aver avuto il dono di
venire in questo luogo santo ha
detto suor Lule cos porterete nelle
vostre famiglie e nel villaggio la benedizione del Signore.
Siamo ritornate a casa con tanta gioia
nel cuore.
In alto: Tirana. Attivit di formazione
giovanile dei giovani volontari Caritas Albania.
In basso: Scutari. Santuario della Madonna del Buon Consiglio. In gita con
le nostre signore di Fush Milot e
Laskaj.

La mia testimonianza
Suada Preci
Ciao, sono Suada Preci e vivo nel villaggio di Laskaj-Fush Milot. Da diversi
anni frequento le attivit che si svolgono nella nostra parrocchia e svolgo
il mio servizio come animatrice per i
campi estivi che si svolgono nei nostri
villaggi e, queste esperienze, mi stanno aiutando a capire cosa significa
servire gli altri senza cercare ricompensa. Svolgere attivit di volontariato
Da circa un anno, insieme ad altri ragazzi e ragazze dei nostri villaggi, frequento un corso di formazione per

giovani volontari realizzato dalla Caritas diocesana e questa esperienza mi


sta aiutando a maturare, riconoscendo dei cambiamenti dentro ognuno di
noi del gruppo e dentro me stessa.
Insieme al gruppo si impara a risolvere
i problemi con impegno, ingegno e
amore. Il nostro paese ha tanti problemi e noi, nel nostro piccolo, stiamo
maturando il desiderio di fare qualcosa. Negli incontro fatti, ci stato spiegato in che modo affrontare le difficolt e la necessit di essere propositivi;
ci stata spiegata la necessit di conoscere e approfondire le problematiche sociali ed economiche e tutto ci
seguendo determinate prassi. Inizialmente c' bisogno di segnalare i bisogni urgenti del paese e che nelle diverse realt locali sono presenti. Alla luce
di ci, e con l'aiuto delle nozioni apprese, dopo aver riflettuto sui problemi dei nostri villaggi, abbiamo sviluppato delle proposte concrete per le
donne rurali. Cos, in quest'ambito,
nata lo possibilit di realizzare dei
corsi di cucina, come opportunit per
le donne. Opportunit sia sociale,
creando una contesto di reciproca
conoscenza; sia professionale, dando
a queste donne la possibilit di formarsi e poter avere un domani qualche occasione in pi di lavoro.

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Agor 2016
La mia esperienza in Caritas
Klevin Sefgjinaj
Ciao a tutti, sono Klevin Sefgjinaj e vi
racconter dalla mia esperienza degli
ultimi tempi nella Chiesa. Sono gi 5
anni che frequento la chiesa, ma ci di
cui vi racconter, riguarda solo le
esperienze degli ultimi tempi. Il 5 dicembre del 2015, mentre gi frequentavo il gruppo dei giovani di Fush
Milot, moter File Geshtenja e padre
Vito mi hanno proposto di frequentare degli incontri di formazione per
volontari organizzati dalla Caritas diocesana. Ma che cosa significa essere
un volontario della Caritas? In un primo momento ho pensato di lasciar
perdere ma poi, nonostante tutto, ho
iniziato a frequentare questi incontri
formativi. In uno dei primi incontri di
formazione, tenuto da un esperto
americano, il mio umore cambiato e
da sentirmi chiuso in me stesso mi
sono sentito pi confortato: forse
perch quest'americano era bravo o
forse per altri motivi. Questo incontro
mi ha colpito molto e ha suscitato il
mio interesse. Cos ho continuato come volontario e, negli incontri successivi, abbiamo sviluppato un progetto
per il bene della nostra zona; abbiamo
sviluppato l'idea di realizzare un corso
di cucina per la popolazione del nostro paese. Dopo alcuni giorni abbiamo sorprendentemente avuto l'approvazione per la nostra idea, sostenuta da una donazione di quattro donatori: il governo tedesco, la societ
Renovabis, la societ Porticus e la Caritas Albania. Grazie a Dio il corso di
formazione per le donne dei nostri
villaggi oggi gi iniziato e speriamo
che possa continuare anche per altri
anni in futuro, perch molto utile.
Chiudo questo articolo con un breve
messaggio: "Frequenta la chiesa, se
vuoi gustare la sensazione di essere
parte di qualcosa pi grande di te!"
Grazie a tutti per il tempo trascorso a
leggere questa testimonianza.
In alto: p. Vito e Moter File, in gita
con i giovani di Fush Milot e Laskaj.
In basso: Milot, il gruppo di San Felice
a Cancello, guidato da p. Ciliberti in
visita alla comunit albanese.

Nella terra delle aquile


P. Giuseppe Ciliberti
La nostra prima avventura nella terra delle aquile Carichi come muletti
di ogni ben di Dio, senza non poche
difficolt, ci imbarchiamo al porto di
Bari su un traghetto battente bandiera
greca, Ventouris Ferries. Traversata
tutto sommato tranquilla. Sbarcati a
Durazzo, siamo ansiosi di arrivare a
Milot. Nostro Caronte angelica Ana
che ci preleva con un pulmino. Giunti
a Milot troviamo la casa vuota perch
i nostri padri sono tutti e tre, con Graziano, a Tirana per la Messa Crismale.
Sistemiamo le derrate alimentarie e

Ottima limpressione della missione,


come situazione logistica. Non crediamo ai nostri occhi ammirando quanto
negli anni i Padri hanno realizzato.
Non piccolo il contributo apportato
dallItalia. Abbiamo constatato come
in 20 anni, oltre a realizzare le opere
hanno svolto e svolgono una azione
incisiva dal punto di vista dellevangelizzazione. Cordialit, accoglienza e
simpatia da parte degli albanesi. Qualcuno di noi si ricreduto su di loro,
correggendo le idee preconcette su
questo popolo, martire della fede e
della libert. Il nostro cuore si rallegra
a vedere e a toccare con mano la fede
semplice e spontanea di questa gente;
ma ci rattrista la povert in cui versano tuttora.

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Anno VII numero 13

I cari Padri ci offrono la possibilit di


visitare citt, monumenti e santuari. I
nostri occhi sono colmi di cose belle e
brutte come il carcere della Sigurimini
dove venivamo interrogati sotto tortura avversari politici del regime comunista e ateo, come pure religiosi e
religiose, sacerdoti e vescovi insieme
a laici credenti. Abbiamo visitato il
museo degli orrori: celle asfittiche ed
angustissime dove i testimoni della
fede hanno vissuto la privazione della
libert e lingiusta condanna. Solo sei
giorni ma che bella esperienza! Abbiamo pensato di dare, invece abbiamo
ricevuto molto: in edificazione di fede,
di gioia per la fraternit sincera e
per il sorriso dei bimbi e dei ragazzi
che nella nostra missione hanno la
loro casa . Dio benedica questo
popolo! Rafforzi in loro la fede e renda sempre pi tollerante lincontro tra
le diverse religioni, precipuamente
islam e cristianesimo.

In alto: Kruja. A spasso per il centro


storico della storica citt albanese, un
tempo capitale del Regno Albanese e
oggi meta turistica.
Di lato: Milot. Don Graziano con i
giovani della prima comunione.

Giorno dopo giorno


don Graziano Castoro
Dal mio arrivo in Albania, a Milot, nel
settembre 2015, varie sono state le
attivit che mi hanno visto impegnato,
oltre allo studio. A ottobre sono iniziati i corsi di italiano e di inglese per
bambini e adolescenti, corsi che si
sono protratti sino a giugno 2016 e
che conto di riprendere questanno

vista linsistenza della richiesta. Altra


attivit molto importante stata quella che mi ha visto impegnato nelloratorio della nostra parrocchia; attivit
che mi ha permesso di interagire con i
ragazzi e le ragazze, con notevole beneficio per la comprensione della lingua e delle loro esigenze. Insieme a
suor Ana e suor Violeta, inoltre, abbiamo seguito un gruppo di ministranti,
cercando di dar loro i primi rudimenti

della liturgia, oltre a coinvolgerli maggiormente nella preparazione della


Santa Messa.
Molto importante, a
livello personale, stato lincontro
settimanale con il gruppo giovani,
tenuto da padre Giovanni dove, oltre
alla meditazione del Vangelo della
domenica, si discusso delle loro problematiche e delle loro aspettative. A
tutto ci va aggiunto il mio impegno
nel villaggio di Fush Milot, dove coadiuvavo padre Vito nella celebrazione
della Santa Messa, e dove affiancavo
suor Tringa nellincontro di catechismo con i bambini che si preparavano
per la prima comunione. Ad agosto,
lormai classico appuntamento con il
Kampi Veror, molto atteso dai bambini di Milot, dove ho affiancato i volontari venuti dallItalia nella preparazione dei giochi. Sicuramente stato un
anno pieno di impegni e spero vivamente lo sia anche il prossimo, dove
conto, come diacono, di poter partecipare pi attivamente nellambito pastorale della nostra parrocchia. Viva
Ges!

Agor 2016

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Altre notizie
della Comunit
Milot in festa
Don Graziano Castoro
In occasione della ricorrenza del ventennale della presenza della nostra
Congregazione in terra dAlbania, si
sono succeduti una serie di eventi
particolari che hanno visto la partecipazione attiva oltre che degli stessi
albanesi, anche di numerosi Padri
Barnabiti e amici provenienti da varie
parti dellItalia. Tutto ci stato impreziosito
dalla
presenza
del
Rev.issimo Padre Generale, Francisco
Santos Chagas Da Silva, che si trovava
a Milot per la visita canonica. Tali
eventi hanno avuto inizio il 29 ottobre
con il pellegrinaggio al santuario di S.
Antonio, a La, da parte dei giovani e
dei laici legati alla realt barnabitica
da un profondo legame di amicizia e
collaborazione. Ad un primo momento di preghiera ha fatto seguito una
mia breve testimonianza circa la storia
della mia vocazione al termine della
quale abbiamo ripreso il cammino
verso il santuario recitando il rosario.
Giunti alla meta, dopo esserci rifocillati, abbiamo ascoltato la testimonianza
di Padre Mirashi riguardante la storia
dei martiri albanesi. stato un momento molto intenso che ha

In alto: Milot. 30 ottobre. Professione


Solenne di don Graziano Castoro.
Foto di gruppo sotto una suggestiva
luce.

In basso: Milot. 12 novembre, Diaconato di don Graziano Castoro. Grande emozione per tutti i presenti.

ripercorso la storia dolorosa di quanti


offrirono in sacrificio la propria vita in
nome della fede. Una giornata ricca di
emozioni, quindi, a cui ha fatto seguito unaltra giornata intensa, il 30 ottobre, dove, per grazia di Dio, si svolta
la mia professione solenne dei voti di
povert, obbedienza e castit, nelle
mani del Rev.issimo Padre Generale.
Alla celebrazione era presente anche
il Molto Rev.do padre Provinciale,
Pasquale Riillo. La partecipazione degli
abitanti di Milot stata molto significativa, a testimonianza del legame che
unisce questa realt ai padri Barnabiti.
Nella programmazione di questi eventi straordinari era contemplata anche
la mia ordinazione diaconale che si
svolta la sera del 12 novembre per
imposizione delle mani dellAmministratore Diocesano della Arcidiocesi di
Tirana-Durazzo, S.E. Mons. George
Frendo. Era presente anche il Vescovo
di Lezha, S.E. Mons. Ottavio Vitale.
Una cerimonia carica di emozioni che
ha coinvolto tutti i partecipanti, a cui
ha fatto seguito un momento di convivialit che si svolto in piena serenit
e gioia. Per quanto mi riguarda, non
posso che rendere grazie a Dio per
tutto quello che mi ha donato e che

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Anno VII numero 13

continua a donarmi. L'ordinazione


diaconale ti rende conformato a Cristo servo e questa grazia non passeggera ma durer per sempre: in
quel momento si sceglie di incamminarsi in una strada di donazione totale
al Signore Ges e ai fratelli che Lui ci
dar di incontrare sul nostro cammino. Nella vita del diacono allora credo
ci debbano essere due dimensioni da
custodire e fare crescere: la capacit
di donarsi al Signore e agli altri senza
riserve; la gioia che deriva da una vita
donata che diventa testimonianza per
chi si incontra.

La nostra storia
9 luglio 1994: la Consulta Generalizia autorizza la missione
6 dicembre 1994: Mons. Rrock
Mirdita affida ufficialmente la
Chiesa di San Nicola ai Barnabiti. Ai
Padri viene affidata la cura pastorale di altri villaggi intorno dislocati
nelle zone montuose circostanti la
cittadina di Milot
9 maggio 1999: la Chiesa viene
consacrata Santuario grazie al dono del rettore della Basilica di San
Nicola di Bari, di una reliquia del
Santo, la manna di San Nicola

Un doppio anno giubilare


P. Giovanni Peragine
Lanno 2016 rappresenta per la nostra
comunit di Milot un doppio anno
giubilare per la ricorrenza dei 20 anni
di presenza dei Padri Barnabiti in Albania. Un anno davvero gioioso e santo, in cui si celebrata la misericordia
del Padre da noi sperimentata, anche
grazie alla Professione Solenne ed
Ordinazione diaconale di don Graziano, avvenute il 30 ottobre e il 12 novembre, questultima proprio in occasione dei festeggiamenti del felice
anniversario. Questi 20 anni non rappresentano solo un periodo di tempo,
ma il tempo del Signore in cui ci ha
reso capaci di compiere il Suo volere,
edificando molte opere nel Suo nome.
La nostra comunit parrocchiale ha
percorso questo tempo di fede non
senza difficolt, ma anche determinata a cogliere la sfida di portare il Signore nuovamente nelle vite del popolo albanese. In questo tempo cos
vivo, il Signore ha colto nello sguardo

In alto: logo dei 20 anni in Albania.


In basso: Milot. La chiesa di San Nicola nel 1996 e nel 2016.
di questo popolo il desiderio ardente
di essere capito, perdonato, liberato
e, servendosi di umili operai della Sua
vigna, ha fatto cose grandi. Il nostro
ringraziamento va a Lui e a chi ci ha
accompagnato con preghiere e con
azioni concrete in tutto questo tempo.

Il nuovo Vescovo di Tirana


Dopo il lieto annuncio del Santo Padre
di aver donato alla Chiesa un nuovo
cardinale, don Ernest Simoni, testimone di fede nel periodo comunista, il 17
novembre stato nominato Mons.
George Frendo Arcivescovo di Tirana.
Auguriamo di cuore buon lavoro!

Si edificano luoghi di culto a: Shkopet (Chiesetta di San Paolo, 2000);


Skuraj (Chiesetta della Divina Provvidenza e poliambulatorio, 2000);
Fush Milot (chiesetta di SantAntonio Maria Zaccaria e un centro
sociale); Malbardh (Chiesetta di
San Michele, 2003);
Gallat
(Chiesetta S. Teresa di Calcutta e
baita, 2004); Laskaj (Chiesetta
della Divina Misericordia, 2014).
2010-2013: ristrutturazione della
missione (nuova casa delle suore,
portico semicoperto, campanile
con orologio.
I Padri Barnabiti
P. Trufi (1996-1998); P. Nitti (19962002); P. Peragine (1998-oggi); P.
Cagliani (2001-2005); P. Jezus (2006)
P. Nunes Gonalves (2007-2010); P.
Pinilla (2010-2013); P. Giannuzzi
(2014-oggi); don Castoro (2015-oggi)

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Agor 2016

La rete dei volontari


del Qendr Agor
Volontariato barnabitico:
chi siamo

LAssociazione Qendr Agor


padri barnabiti

Pasqua Peragine

P. Giovanni Peragine

Sono gi alcuni anni che giovani provenienti dalle diverse realt barnabitiche, dopo aver fatto tesoro di esperienze di volontariato al fianco dei
Padri, decidono di continuare a camminare insieme a loro e prestare servizio con costanza e passione. Partecipare alle iniziative e alle missioni dei
Padri Barnabiti vuol dire essere parte
non solo di una grande famiglia, ma
soprattutto di un grande progetto, che
vede nel sostegno del prossimo pi
bisognoso il fulcro della sua opera.
Animati
dallo
spirito
paolinozaccariano che il nostro Fondatore ci
invita ad alimentare sempre come
fiamma viva per correre come matti
verso Dio e verso gli altri, noi volontari ci impegniamo a porgere la nostra
mano di solidariet in molte attivit,
che vanno dalla realizzazione di campi
estivi per bambini, a raccolte fondi o
eventi di beneficenza: il Qendr Agor
ha gi fatto tanto, ma noi vogliamo
spingerci oltre. Lo step che ci apprestiamo a vivere di formalizzare la
nostra esperienza di volontariato
attraverso la prima associazione italiana costituita dai padri Barnabiti, lassociazione Qendr Agor Padri Barnabiti, che ci permetter di ottenere
benefici e agevolazioni per continuare
a operare puntando a traguardi sempre pi importanti in ambito sociale,
estendendo per il nostro raggio di
azione in Italia, in Albania e in altre
zone del mondo. Con la stessa energia
con la quale abbiamo mosso i primi
passi come gruppo, vogliamo potenziare la nostra rete, allargandone prospettive e raggio dazione! La parola
azione proprio il cardine del nostro modus operandi e decidere di
entrare in questo meraviglioso mondo
che il volontariato barnabitico una
grande sfida verso se stessi: dare
senza avere non filosofia, ma la
scelta di dare un senso alla propria
vita.

Dopo diversi anni spesi a far crescere


la rete dei volontari barnabitici e a
dare continuit alle attivit di formazione al servizio per i giovani e di accompagnamento delle realt missionarie, in particolare quella albanese,
lo scorso aprile stata costituita formalmente lassociazione Qendr Agor Padri Barnabiti (Barnabiti APS). La
Barnabiti APS va dunque a costituire
ufficialmente il Ramo Sociale e Associativo della Congregazione. Questa
nuova opera un ulteriore importante passo avanti compiuto in questo
anno santo, al fine di rendere sempre
pi concreto e visibile la misericordia
del Signore compiuta attraverso lo
sforzo di tutti, sia di noi religiosi sia dei
tanti laici, giovani e adulti, che da
sempre ci affiancano nel nostro operato. Grazie a questa associazione,
infatti, riusciremo ad agire concretamente attraverso dei progetti mirati in
favore dei pi bisognosi e per sostenere in altri modi le nostre comunit e
opere religiose. Gli obiettivi principali
della nostra associazione, sono di impegno per promuovere il modello di
Famiglia Zaccariana attraverso opere

concrete d sostegno alle realt missionarie, di sviluppo di progetti mirati in


favore dei pi deboli e a sostegno
delle comunit religiose per realizzare
le proprie attivit ed infine di promozione del modello di volontariato barnabitico (come servizio di animazione
locale e in vista di campi di lavoro ed
estivi con i bambini), che si auspica
vada di pari passo con lopera pastorale, di formazione e di educazione
che lOrdine dei Padri Barnabiti propone ai giovani e agli adulti nelle proprie
comunit. Lassociazione, per poter
realizzare gli obiettivi per cui nata,
necessita infatti della collaborazione
di tutti. Del resto, il passaggio alla formalizzazione della rete informale del
Qendr Agor, si reso obbligatorio
laddove la logica del sostegno dei pi
deboli passa oggigiorno per progetti
che richiedono un impegno e
unattenzione e una professionalit
che mancavano del tutto alla nostra
Congregazione, in particolare pensando alla regione barnabitica italiana.
Lanceremo a breve il sito web dedicato, nel frattempo per informazioni
possibile scrivere a
info@barnabitiaps.org
In basso: Milot. Il selfie mosso dei
volontari del kampi veror 2016.

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Anno VII numero 13

Non solo Pellegrinaggio


IV ed. di Camminiamo con te, Maria
erika rossi
Sebbene da poco finita lestate, il 29
ottobre sono partita da Roma, la mia
citt, per recarmi nuovamente a Milot. Sono stati vari i motivi che ci hanno portato nuovamente in Albania per
vivere qualche giorno insieme, sia il
pellegrinaggio mariano alla sua IV
edizione, sia la professione solenne
del nostro amico nonch ora diacono
Graziano. Abbiamo trascorso due
giorni brevi ma intensi dove vi sono
stati alcuni momenti di profonda spiritualit ma anche di divertimento. Siamo arrivati venerd sera ma l'esperienza vera e propria iniziata il sabato mattina quando ci siamo radunati
anche con i ragazzi albanesi nella chiesa del monastero di La dove c' stata
la testimonianza di Don Graziano.
Subito dopo siamo partiti per raggiungere il monastero dove ci ha accolto P.
Mirashi raccontandoci la preparazione
alla canonizzazione dei martiri albanesi che si sarebbe tenuta in Albania il 5
novembre. Dopo alcuni momenti di
condivisione siamo ritornati a Milot
dove abbiamo trascorso alcune ore
con i ragazzi di Milot e di Fush Milot,
per poi concludere la serata tra i ricordi dell'estate e la preparazione dei
festeggiamenti del giorno dopo. Il
mattino seguente stata una grande
emozione assistere alla celebrazione
della professione solenne di Graziano

a cui auguro di mantenere accesa


sempre la fiamma della sua vocazione
e di trasmettere a tanti giovani la sua
grande Fede. Dopo la messa abbiamo
trascorso un pomeriggio in allegria
arricchito anche da balli e canti tipici
albanesi. stata emozionante come
avventura perch ci ha permesso di
vivere qualche giorno come gruppo
che condivide non soltanto i kampi
veror, ma anche la quotidianit anche
se a distanza. Sono tornata a casa
arricchita di qualcosa che trasmette
solo una terra speciale come l'Albania.

Una realt di gioia e pace


Nicoletta lardaro
La mia prima trasferta in Albania
stata breve, ma senza dubbio, una
delle pi intense della mia vita. Ho
vissuto questesperienza in occasione
della Professione Solenne di Graziano,
carissimo amico conosciuto diversi
anni fa quando si trovava a San Felice
come postulante, dove le tracce della
sua dolcezza e profondit danimo gi

spiccavano in lui. I tre giorni trascorsi


a Milot sono stati veloci e pieni di
eventi come il pellegrinaggio al santuario o il rosario recitato tutti insieme, ma soprattutto ricco di incontri,
momenti di riflessione e testimonianze, che hanno segnato quei giorni portandomi a conoscere, non solo unaltra realt culturale, ma soprattutto
una realt di gioia e di pace. Ogni incontro, ogni momento, ogni parola
scambiata ha avuto un valore diverso
perch vissuta in modo sincero e gratuito. Laccoglienza e la disponibilit
dei padri, la dolcezza e la premura
delle suore, la simpatia dei ragazzi, i
sorrisi dei bambini e i colori dei tramonti hanno reso la mia esperienza
indimenticabile e mi hanno riempita
di sentimenti che non avrei mai immaginato di provare in cosi poco tempo.
LAlbania un luogo di pace dove capisci come si pu essere felici e leggeri
senza grandi pretese. quel luogo che
pensi di volerci ritornare gi il minuto
dopo che te ne sei andato. il luogo
che con il suo silenzio pu farti capire
cose che pensavi fossero cos lontane
da te. quel luogo che non ti fa sentire nostalgia di casa perch tutti ti
trattano come se tu fossi in famiglia,
che riaccende la speranza e la voglia
di fare e costruire. quel luogo che ti
fa sentire di essere grato per tutto ci
che hai. Unesperienza come questa,
penso che solo provandola di persona
pu realmente capire quale sia il suo
valore, per questo spero di ritornare
al pi presto per poter scoprire nuove
cose ed emozioni!

Agor 2016

Pagina 11

Estate Zaccariana 2016


del Qendr Agor
Perch no?
Stella Di Benedetto
Per anni ho visto la luce che emanavano gli occhi delle mie amiche Pasqua e
Marika ogni qualvolta si parlava
dellAlbania. Poi, un giorno uggioso,
mentre si sorseggiava del caff
(rigorosamente al ginseng) parlando
dei progetti per lestate, Pasqua mi
propone di fare questa esperienza.
Non ci avevo mai pensato seriamente
ma quel giorno andai a casa con questo pallino in testa. Non sapevo cosa
aspettarmi e soprattutto se sarei stata
allaltezza di ricoprire quel ruolo, io
che di pazienza non ne ho e che con i
bambini proprio non ci so fare. Tuttavia, nonostante questa non fosse la
mia estate pi libera, tra tesi e ultimi
esami da sostenere a Settembre, qualcosa mi ha spinta a dire S intraprendere questo viaggio. Mancava pochis-

simo ormai alle varie partenze: chi


dalla Puglia, chi dal Lazio, chi dalla
Campania e chi dalla Lombardia tutti
verso una meta: Milot. Non sapevo
nulla di queste persone, se non tramite i racconti delle mie amiche e avevo
lansia di non sentirmi parte di un

In alto: Milot. La nostra vista sullAlbania. Il tramonto di Milot.


In basso: Milot. Foto conclusiva del
kampi veror con i veri protagonisti
del campo estivo: i bambini!

Pagina 12
gruppo ormai ben formato e affiatato.
Ricordo la prima immagine che mi
rimasta impressa di Milot: un prefabbricato in cui i bambini giocavano e,
che appena hanno avvistato il nostro
pulmino che ci trasportava esausti,
hanno iniziato a saltare e salutarci,
come se fossimo la cosa pi bella che
potesse capitargli. Tra i vari preparativi, finalmente il vero campo iniziato. Da l in poi stato tutto un crescendo di emozioni. Sin dal primo
giorno ho capito che davvero ogni
giorno a Milot era un giorno diverso:
pieno di semplicit, divertimento,
responsabilit, passione ed entusiasmo. Lentusiasmo di un gruppo unito
con un unico grande scopo: regalare
ai bambini 2 settimane di svago, che li
facesse staccare un po da quella che
era la loro forse un po spenta quotidianit. Un gruppo di persone curiose
e disponibili che ti fanno sentire parte
di una squadra compatta sin dal primo
giorno tra momenti di riflessione e
momenti di gioco. Squadra che non si
sgretola dopo le settimane a Milot ma
che condivide la propria quotidianit,
le proprie gioie (quali gioie?), difetti e
che fa tesoro proprio di questi per
sostenersi lun laltro tra battute e
incoraggiamenti. inevitabile non
rimanere colpita dal fatto che sembra
di essere nei racconti dei nostri genitori, dove da bambini ci si divertiva
con poco, giocare per strada era la
cosa pi bella del mondo e il bambino
l per divertirsi, e non per fare a gara

Anno VII numero 13

a chi ha il Nintendo di ultima generazione o le scarpe pi nuove. Questi


bambini, che non fanno altro che dimostrare affetto, anche a persone un
po gelide, che magari non lasciano
trasparire il loro affetto, come me. Ma
Milot anche altro, emozione, spiritualit, avventura, il cielo pi stellato che io abbia mai visto, le persone
pi affabili che abbia mai incontrato e
le canzoni tipiche fino a tarda notte in
occasione di un matrimonio. Insomma, anche io, come tanti, ho lasciato
un pezzo di me a Milot e lho sostituito con un bagaglio ricco di esperienze,
sorrisi ed emozioni.

T Mrshirshm si...
Martina Chiesa
La prima volta che ho sentito parlare
dellAlbania avevo 14 anni. Eravamo a
San Felice ad un ritiro e durante uno
dei momenti di condivisione ricordo
che alcuni ragazzi raccontarono della
loro esperienza a Milot. A quel tempo
ero ancora piccola e sapevo a malapena cosa fosse un volontario, ma
rimasi subito colpita dalla loro testimonianza. Da quel ritiro mi rest la
voglia di conoscere di pi quella realt
di volontariato e la voglia di partire
insieme a loro. Durante gli anni successivi ho avuto modo di conoscere
anche gli altri ragazzi che ogni anno si
recavano l a Milot e, finalmente, nel
2014 mi sono decisa a partire. Ho scoperto una bellissima realt di volontariato nelle due settimane trascorse in
Albania e dopo questa esperienza ho
deciso di unirmi alla rete di volontari
del Qendr Agor. Nel 2015 non sono
riuscita a partecipare per motivi di
studio, ma la voglia di tornare questanno era tantissima e ad agosto
scorso sono partita. Lesperienza questanno stato pi intensa e molto pi
sentita da tutti, anche a livello spirituale, visto che era lAnno del Giubileo
della Misericordia. Proprio in
In alto: Milot, kampi veror 2016. Gli
attori delle storie di Misericordia.
In basso: Milot, kampi veror 2016.
Emozionati per la sfida, si attende
pi o meno in fila i loto turno.

Agor 2016

Pagina 13

occasione dellAnno Santo il tema del


campo stato la Misericordia. Abbiamo cercato di far capire ai bambini
albanesi
cosa
fosse
questa
Misericordia. Ogni giorno leggevamo la storia di un personaggio importante per la storia cristiana, come Papa Giovanni Paolo II, e poi divisi in
gruppi i bambini riflettevano su quello
che avevano letto con laiuto di noi
animatori. Sono rimasta molto colpita
dalle loro riflessioni, non credevo che
bambini cos piccoli (dai 6 ai 14 anni)
riuscissero a tirar fuori pensieri cos
belli ed intensi. Finita la riflessione
iniziavano i giochi, una squadra contro
laltra. Ricordo i loro sorrisi mentre ci
avvicinavamo al campo da calcio e
tutti i cori da stadio che facevano per
Milot, kampi veror 2016. Alcuni momenti di gioco per bimbi e animatori.
a mala pena 5 parole di albanese, ma
alla fine un po a gesti un po mischiando le due lingue riuscivamo
sempre a capirci. Finito questo momento di svago iniziavano i laboratori.
Io ero la responsabile di quello di
basket, data la mia esperienza di 8
anni di gioco. Anche in Albania, come
qui in Italia, va di moda il calcio e gli
altri sport sono poco considerati.
stata una grande soddisfazione vedere quanti ragazzi sono venuti e si
sono impegnati per imparare a giocare. Ancora pi bello stato vedere
che anche 6-7 ragazze hanno frequentato quasi tutti i giorni. Verso le 13.00
sostenere la loro squadra. Si sfidavano
due squadre alla volta e poi le due
vincenti e le due perdenti facevano un
secondo gioco. I giochi pi belli erano
quelli con lacqua. Dopo i giochi organizzati iniziavano i quelli liberi dove i
bambini potevano giocare a Basket,
calcio, pallavolo, ballare oppure andare al piccolo parco giochi che si trova
allinterno delloratorio. Anche se non
sono mai stata molto brava a ballare
questanno le ragazze albanesi hanno
cercato di insegnarmi tutti i loro balli
tradizionali e, dopo due settimane
sono, finalmente, riuscita ad imparare
qualche passo. Ho passato anche
molte giornate con i bambini pi piccoli al parco giochi. Cercavano in tutti
modi di parlare con me, anche se io so

Pagina 14
i bambini andavano a casa e noi animatori pensavamo allorganizzazione
del giorno successivo. Ogni volta che
riguardo le foto fatte questestate e
vedo il sorriso che avevo in quelle due
settimane ripenso a tutto quello che
riescono a darti questi bambini. Con
un semplice sorriso o un abbraccio
hanno riempito le mie due settimane
in Albania. Sono stata molto contenta
di come sia andato questo campo.
Rispetto al 2014, sono riuscita a vincere quelle piccole paure che mi bloccavano. Questo mi ha aiutato a stare pi
vicina ai bambini e a dar loro tutte le
attenzioni che mi chiedevano. Arrivavo a fine giornata stanchissima perch
saltavo, rincorrevo i bambini, cantavo
tutta la mattinata ma mi sentivo veramente felice. stato anche bellissimo
ritrovare tutti i vecchi amici, italiani e
albanesi, conosciuti nel 2014 e vedere
come lamicizia si conserva nel tempo
anche se uno si vede o si sente pochissimo. Sono tornata in Italia strafelice,
carica, con tanta voglia di fare e al
tempo stesso riposata, non tanto al
livello fisico, ma mentale. Staccare la
spina dalla routine di tutti i giorni mi
ha aiutato a ritrovare la bellezza in
ogni piccola cosa e mi ha fatto tornare
quel sorriso che era sparito da un po'
di tempo. Come diceva Madre Teresa:
Non capiremo mai abbastanza quanto bene capace di fare un sorriso.

Il mio kampi veror


Alessandra Spreafico
Ho 25 anni, ma partecipo al campo
estivo in Albania dal 2003, da quando
avevo 11 anni. Sono capitata a Milot
con i miei genitori e mio fratello grazie
al nostro parroco p. Dutto, anche lui
Barnabita. La prima volta che sono
arrivata non ho avuto una buona impressione dell'Albania: faceva caldissimo, parlavano tutti una lingua che
non conoscevo, ogni tanto mancavano la corrente elettrica e l'acqua, tutto
nel paese era confuso, disordinato,
come abbandonato a se stesso. Chi
mai vorrebbe andare in un posto sconosciuto e cos poco confortevole?
Eppure, tornata a casa, sono stata io a
chiedere a mamma e pap di ritornare; la felicit dei bambini con cui avevo giocato mi aveva inconsciamente
affascinato. Da allora sono tornata
con la mia famiglia tutti gli anni, anche

Anno VII numero 13


loro sentivano di dover tornare, ogni
anno ancora una volta per portare a
casa qualcosa di nuovo, forse quella
felicit che nasce dalla semplicit che
qui in Italia offuscata dalle troppe
cose che abbiamo. Di anno in anno
l'organizzazione del campo estivo
migliorata, coinvolgendo sempre nuove persone di vari paesi dell'Italia,
oltre ai bambini e ai ragazzi albanesi, e
devo ammettere che anche l'Albania
ha iniziato ad essere pi bella. Il kampi
veror a Milot diventato un appuntamento per alcuni veterani come me,
ma una meta da assaggiare per chi
in cerca di qualcos'altro, qualcosa di
diverso dal quotidiano, ma soprattutto
vuole mettere in gioco se stesso, le
proprie capacit, idee e valori. Dopo
due anni di assenza al campo estivo,
sono tornata in occasione dei vent'anni di presenza dei Padri Barnabiti in
Albania e l ho iniziato a fare qualche
calcolo: dodici vacanze a Milot, poco meno della met delle estati della
mia vita; due, qualche volta tre

settimane a Milot, circa cinquanta a


casa a Eupilio. Cosa possono aver prodotto in me quelle due/tre settimane
in un anno, per dodici anni? Tanto,
tantissimo, perch un giorno passato
al kampi veror conta quanto tre giorni
in Italia: il tempo condensato, non
basta mai per tutto quello che si vorrebbe fare, per conoscere tutti e da
ciascuno tratte qualche buon esempio. Ho tantissimi ricordi, ma la sensazione pi bella quando, ogni volta
che arrivo, passo quel cancello d'ingresso e torno a casa. S, perch casa
per me quel luogo dove ti senti accolto, amato, dove sei tu che con le
azioni quotidiane del servizio a tavola,
del sorriso, della disponibilit per ogni
attivit, accogli gli altri che vengono:
bambini, ragazzi, adulti; uomini e donne, cristiani e musulmani, italiani e
albanesi. Non ci sono legami di parentela con chi incontri, con chi condividi
la stanza, il bagno, il cibo, la messa,
ma ciascuno mi fa sentire di essere in
famiglia.

Agor 2016

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Progetto Rilindja
di Giovanni Peragine
I Frutti del vostro aiuto
Negli ultimi ventanni la situazione
economica del Paese delle Aquile si
modificata enormemente. Le aspettative di vita e laccesso ai beni sono
cresciute; molti giovani riescono a
completare la scuola dellobbligo e
altri gli studi universitari. Ma questo
miglioramento non ancora per tutti,
anzi. Come in tutti i Paesi sviluppati, la
distribuzione della ricchezza non
sempre equa. Cos anche in Albania
cresciuto il divario tra ricchezza e povert, e a farne le spese sono sempre
pi giovani. Le forme di povert che
persistono sono di natura economica
e culturale. Ma queste incidono enormemente sulla quotidianit. La nostra
comunit parrocchiale si impegnata
fin da subito per eliminare alla radice
questo fenomeno, cercando di sostenere le persone nel loro bisogno primario e soprattutto lavorando affinch i giovani possano diventare protagonisti del loro futuro, formarsi e guadagnare per vivere. In particolare il
nostro impegno si conferma nel sostegno alle borse di studio, mentre
cresciuto sul fronte del sostegno sanitario e nel sostegno alle famiglie bisognose (aiuto pacco viveri, aiuto bollette, aiuto affitto). In particolare questanno, grazie alla vostra generosit,
abbiamo aiutato 3 giovani negli studi
universitari e 5 famiglie a sostenere
diverse necessit; ci siamo dedicati al
sostegno alimentare attraverso la dispensa per i poveri e ad organizzare le
attivit giovanili e degli adulti, favorendo gite fuoriporta o visite culturali
e di preghiera in occasione del Giubileo, anche a Roma o della beatificazione dei martiri albanesi. Infine, ci siamo
impegnati a sostenere spese mediche
per acquisto di medicinali e visite specialistiche fino ad attivare un progetto
specifico. Ma resta ancora una cosa
da fare, che speriamo di realizzare il
prossimo anno con laiuto del Signore
e il vostro: aiutare una famiglia molto
povera ad avere un tetto sotto cui
stare, senza subire soprusi e minacce.

Vuoi sostenerci? Puoi donare tramite il c/c 00145744 intestato a


Qender Agor Padri Barnabiti APS
tramite iban IT48 F033 5901 6001 0000 0145 744
oppure on line sul sito dei Barnabiti Centro Sud
www.barnabiticentrosud.it/le-donazioni.html

Borsa di studio:
Sostenere una borsa di studio il modo pi completo per aiutare i giovani della
nostra missione. Il valore complessivo della borsa di studio di 1.500,00 euro annuali, e comprende liscrizione alluniversit, lacquisto dei libri di testo e il
vitto e alloggio in un collegio religioso. I beneficiari delle borse di studio sono individuati dai Padri che conoscono bene la realt in cui operano e seguono costantemente il loro percorso durante lanno.
possibile partecipare a dei gruppi di sostegno, versando una quota individuale di
125,00 annuale.
Per maggiori informazioni o per aderire ad una borsa di studio, scrivi a
info@barnabitiaps.org

Il MiNformo in numeri:

Il S bashku in numeri:

con 25 possibile sostenere un laboratorio didattico del Qendr Agor per un


mese;
con 30 possibile sostenere il trasporto scolastico di un giovane per un
mese;
con 125 possibile sostenere una
borsa di studio completa (convitto, scuola, acquisto libri e materiale didattico per
un mese);
con 150 sostieni lacquisto dei libri
scolastici oppure un giovane al convitto
per tre mesi.

con 30 sostieni una famiglia nellacquisto di medicine;


con 30 sostieni una famiglia per un
mese (pacco viveri, aiuto bollette, aiuto
affitto)
con 50 assicuri una visita medica specialistica.
con 50 sostieni le attivit dei giovani
albanesi nel Qendr Agor a Milot.

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Anno VII numero 13

Una cura per tutti


Cosa ?
Il primo progetto realizzato grazie
allassociazione Qendr Agor Padri
Barnabiti (detta Barnabiti APS), stato
per sostenere lassistenza medicosanitaria del nostro distretto di appartenza, cio di Kurbin. Infatti la nostra
comunit parrocchiale si appoggia per
il primo soccorso al piccolo ospedale
di La, citt poco distante da Milot.
Lospedale per, come la maggior
parte delle strutture statali in pessime condizioni igienico sanitarie ed
sprovvisto della maggior parte degli
strumenti utili per un primo soccorso
o una prima diagnosi. Infatti, in Albania lassistenza medica privata e
anche per una visita generica necespi adeguate e allavanguardia. Ma il
nostro sforzo non si ferma qui, ed anzi
chiama in causa tutti coloro che tramite una piccola donazione, vogliono
aderire al progetto.
In alto: La, ospedale. La struttura
ospedaliera urge di diversi interventi
sia interni che esterni.
Di lato: Con i primi fondi raccolti, la
comunit di Milot ha donato le prime
apparecchiature mediche.
In basso: Con il vostro aiuto, vorremmo contribuire ad offrire agli ammalati le cure necessarie ogni giorno.
sario pagare. A fronte dellappello
lanciato dallo stesso direttore dellospedale, per le critiche condizioni in
cui versa la struttura, la nostra comunit ha subito risposto impegnandosi
a creare una rete di solidariet valorizzando le forze che aveva a disposizione. Cos grazie allaiuto della associazione Barnabiti APS, siamo riusciti ad
attivare una collaborazione con Caritas Italiana e a lanciare con una campagna di informazione e raccolta fondi
liniziativa, cercando di cogliere linteresse di chi come noi ha a cuore questo popolo e il sostegno alle cure mediche. Passo, dopo passo, il 14 dicembre siamo riusciti a concretizzare i
nostri sforzi e ad acquistare i primi
macchinari per lospedale. stata una
grande gioia per tutti noi, in particolare dello staff medico e dei pazienti che
finalmente possono usufruire di cure

Agor 2016
In cosa consiste?
La campagna ha lo scopo di aiutare a
garantire un servizio di base di pronto
soccorso e di prima diagnosi attraverso lacquisto di nuovi macchinari e
strumentazione medica. Inoltre permetter di rafforzare il presidio medico sia in termini strutturali - attraverso
degli interventi di ristrutturazione
delle stanze e delledificio - sia in termini di formazione e aggiornamento
del personale, attraverso corsi appositi per migliorare sensibilmente la qualit degli addetti ai lavori. Infine si
occupa di aiutare allacquisto di farmaci o di pagare le visite mediche
specialistiche e generiche per le persone in difficolt economica.
Cosa abbiamo gi fatto?
Grazie alle prime donazioni ricevute e
al sostegno del micro-credito di Caritas Italiana ad oggi siamo riuscititi ad
acquistare:

due macchinari per elettrocardiogramma,

un microscopio professionale

una centrifuga per laboratorio


di analisi

un lettino da pronto soccorso


Cosa serve ancora?

farmaci e materiale medico


barella nuova
attrezzatura medica
sostenere le visite mediche
Come contribuire?
possibile aderire alla nostra rete di
solidariet, attraverso un piccolo
contributo tramite:
donazione online con carta di
credito o carta prepagata:
www.barnabitiaps.org/landing/
una-cura-per-tutti
bonifico bancario: IT48 F033 5901
6001 0000 0145 744 intestato a
Qendr Agor Padri Barnabiti
APS - indicando come causale:
Una cura per tutti.

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