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degli uomini:
la luce splende nelle tenebre, ma le
tenebre non lhanno accolta."
(Gv. 1, 4-5)
Faleminderit
La parola "grazie" una parola
semplice ma che racchiude in s
molti significati importanti. Apre al
dialogo, al confronto, pone le basi
per unazione futura. Dire grazie
non solo una formula di educazione, ma un modo di essere, di
mostrarsi e di accogliere laltro, di cogliere lopportunit di costruire una relazione pi forte con chi intorno a noi.
Spesso per ce ne dimentichiamo, perch seguiamo la logica del do ut des, del dare per avere. Ma questa non
la logica del Vangelo. Il Signore non si fatto uomo, donandoci la vita nuova, per ricevere un grazie da noi. Ma solo
per amore gratuito. Al contrario, la nostra fedelt a Lui vuole essere premiata, altrimenti non vale la pena. questa
la logica delluomo, che deve toccare per credere, che deve avere per essere. necessario combattere con se stessi
per vincere la tentazione di abbracciare questa logica. La nostra comunit parrocchiale e religiosa, e certamente
molti di noi, abbiamo numerosi motivi per esprimere la nostra gratitudine al Signore per i doni ricevuti in questo
anno 2016. Per l'intera Chiesa universale stato l'anno giubilare della Misericordia; per la chiesa in Albania stato
l'anno della canonizzazione di Madre Teresa di Calcutta (5 novembre) e della beatificazione di 38 martiri albanesi,
uccisi durante la ferocia dittatura comunista terminata appena 25 anni fa (5 Novembre). Inoltre, per la nostra comunit religiosa questo anno che si sta concludendo, ha significato qualcosa di pi. Infatti stato l'anno del XX anniversario della presenza dei PP. Barnabiti in Albania. Sono tutti motivi per esprimere il nostro "grazie" al Signore,
un grazie che implica il doveroso senso della riconoscenza e della responsabilit dell'impegno. Riconoscere che
"qualcuno" ti ha pensato e nella sua infinita misericordia si avvicinato a te riempiendoti dei suoi doni, vuol dire
riconoscere che Lui ti ama. Ma il ringraziamento e la riconoscenza rimarrebbero sterili se non si traducessero in un
impegno responsabile, vero e costante, che prolungano nel tempo e nella concretezza delle situazioni ordinarie i
dono ricevuti. L'impegno personale e comunitario deve far s che il nostro grazie che scaturisce dal cuore possa abbracciare e coinvolgere tutte le persone che incontriamo. Auguriamo a voi tutti un buon Natale nel Signore!
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Attivit pastorali
di Vito Giannuzzi
12 mesi con il Signore
Come al solito l'anno trascorso articolato nelle diverse attivit catechetiche, prevalentemente a Milot e nei
due villaggi di Fush Milot, per i bambini e in vista dei sacramenti e per gli
adulti con incontri settimanali incentrati sulla riflessione e la meditazione
della Parola di Dio.
Mercoled:
- Prove di canto
- Santa Messa
Gioved:
- Catechismo VI-IX
- Oratorio
Venerd:
- Incontro con i catecumeni
- Corso di inglese
- Oratorio
Sabato:
- Corso di italiano
- Incontro con i ministranti
- Incontro con il gruppo giovani
Domenica:
- Messa e catechismo nei villaggi
- Santa Messa
Attivit della Chiesa Ges Misericordioso (Lask) e della Chiesa S. Antonio Maria Zaccaria (Fush Milot)
Marted: Mattina (Fush Milot/Lask)Visita
ai malati e alle famiglie
Pomeriggio (Lask) Liturgia della Parola .
Mercoled: (Lask) Catechismo piccoli per 1
comunione; Catechismo adulti per battesimo
*Ultimo mercoled messa e adorazione.
e adorazione Eucaristica)
Sabato: Mattina (Lask) e Pomeriggio (Fush
Milot) Catechismo per i grandi/cresima;
(Lask) Liturgia della Parola gruppo neocatecumenale
Domenica: Santa Messa e festicciola
Ore 9.30 - Fush Milot ; Ore 11.30 - Lask
Agor 2016
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In alto: Fush Milot. Scuola di cucina, ma anche di condivisione e fratellanza. E anche nei villaggi del Nord
dellAlbania si scatena la passione
per le lezioni di cucina condivisa
Siamo pronti per un reality web!
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Il nostro 8 marzo
Dake Brozi
stata una giornata speciale, organizzata da padre Vito e Madre Tringa,
perch siamo partite per Scutari; eravamo 9 persone, tutte mamme del
villaggio di Fush Milot. Prima di entrare nella citt, ci siamo fermate nel
santuario della Madonna del Buon
Consiglio: la chiesa ha una storia meravigliosa. Dopo siamo andate dalle
suore clarisse che vivono nel luogo un
tempo prigione del regime comunista,
luogo della prigionia dei martiri albanesi; le suore ci hanno accolto con
tanta gioia e amore e noi, nei volti di
queste sorelle, abbiamo visto l'amore
di Dio mentre ci parlavano di quel
luogo santo, lavato col sangue dei
nostri martiri. Ci hanno raccontato la
storia della loro vita e del monastero
con tanto entusiasmo, raccomandandoci di essere missionarie nei luoghi e
nella vita in cui Ges ci ha chiamate;
essere mamme missionarie per le
altre mamme del villaggio: voi siete
privilegiate ad aver avuto il dono di
venire in questo luogo santo ha
detto suor Lule cos porterete nelle
vostre famiglie e nel villaggio la benedizione del Signore.
Siamo ritornate a casa con tanta gioia
nel cuore.
In alto: Tirana. Attivit di formazione
giovanile dei giovani volontari Caritas Albania.
In basso: Scutari. Santuario della Madonna del Buon Consiglio. In gita con
le nostre signore di Fush Milot e
Laskaj.
La mia testimonianza
Suada Preci
Ciao, sono Suada Preci e vivo nel villaggio di Laskaj-Fush Milot. Da diversi
anni frequento le attivit che si svolgono nella nostra parrocchia e svolgo
il mio servizio come animatrice per i
campi estivi che si svolgono nei nostri
villaggi e, queste esperienze, mi stanno aiutando a capire cosa significa
servire gli altri senza cercare ricompensa. Svolgere attivit di volontariato
Da circa un anno, insieme ad altri ragazzi e ragazze dei nostri villaggi, frequento un corso di formazione per
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Agor 2016
La mia esperienza in Caritas
Klevin Sefgjinaj
Ciao a tutti, sono Klevin Sefgjinaj e vi
racconter dalla mia esperienza degli
ultimi tempi nella Chiesa. Sono gi 5
anni che frequento la chiesa, ma ci di
cui vi racconter, riguarda solo le
esperienze degli ultimi tempi. Il 5 dicembre del 2015, mentre gi frequentavo il gruppo dei giovani di Fush
Milot, moter File Geshtenja e padre
Vito mi hanno proposto di frequentare degli incontri di formazione per
volontari organizzati dalla Caritas diocesana. Ma che cosa significa essere
un volontario della Caritas? In un primo momento ho pensato di lasciar
perdere ma poi, nonostante tutto, ho
iniziato a frequentare questi incontri
formativi. In uno dei primi incontri di
formazione, tenuto da un esperto
americano, il mio umore cambiato e
da sentirmi chiuso in me stesso mi
sono sentito pi confortato: forse
perch quest'americano era bravo o
forse per altri motivi. Questo incontro
mi ha colpito molto e ha suscitato il
mio interesse. Cos ho continuato come volontario e, negli incontri successivi, abbiamo sviluppato un progetto
per il bene della nostra zona; abbiamo
sviluppato l'idea di realizzare un corso
di cucina per la popolazione del nostro paese. Dopo alcuni giorni abbiamo sorprendentemente avuto l'approvazione per la nostra idea, sostenuta da una donazione di quattro donatori: il governo tedesco, la societ
Renovabis, la societ Porticus e la Caritas Albania. Grazie a Dio il corso di
formazione per le donne dei nostri
villaggi oggi gi iniziato e speriamo
che possa continuare anche per altri
anni in futuro, perch molto utile.
Chiudo questo articolo con un breve
messaggio: "Frequenta la chiesa, se
vuoi gustare la sensazione di essere
parte di qualcosa pi grande di te!"
Grazie a tutti per il tempo trascorso a
leggere questa testimonianza.
In alto: p. Vito e Moter File, in gita
con i giovani di Fush Milot e Laskaj.
In basso: Milot, il gruppo di San Felice
a Cancello, guidato da p. Ciliberti in
visita alla comunit albanese.
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Altre notizie
della Comunit
Milot in festa
Don Graziano Castoro
In occasione della ricorrenza del ventennale della presenza della nostra
Congregazione in terra dAlbania, si
sono succeduti una serie di eventi
particolari che hanno visto la partecipazione attiva oltre che degli stessi
albanesi, anche di numerosi Padri
Barnabiti e amici provenienti da varie
parti dellItalia. Tutto ci stato impreziosito
dalla
presenza
del
Rev.issimo Padre Generale, Francisco
Santos Chagas Da Silva, che si trovava
a Milot per la visita canonica. Tali
eventi hanno avuto inizio il 29 ottobre
con il pellegrinaggio al santuario di S.
Antonio, a La, da parte dei giovani e
dei laici legati alla realt barnabitica
da un profondo legame di amicizia e
collaborazione. Ad un primo momento di preghiera ha fatto seguito una
mia breve testimonianza circa la storia
della mia vocazione al termine della
quale abbiamo ripreso il cammino
verso il santuario recitando il rosario.
Giunti alla meta, dopo esserci rifocillati, abbiamo ascoltato la testimonianza
di Padre Mirashi riguardante la storia
dei martiri albanesi. stato un momento molto intenso che ha
In basso: Milot. 12 novembre, Diaconato di don Graziano Castoro. Grande emozione per tutti i presenti.
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La nostra storia
9 luglio 1994: la Consulta Generalizia autorizza la missione
6 dicembre 1994: Mons. Rrock
Mirdita affida ufficialmente la
Chiesa di San Nicola ai Barnabiti. Ai
Padri viene affidata la cura pastorale di altri villaggi intorno dislocati
nelle zone montuose circostanti la
cittadina di Milot
9 maggio 1999: la Chiesa viene
consacrata Santuario grazie al dono del rettore della Basilica di San
Nicola di Bari, di una reliquia del
Santo, la manna di San Nicola
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Pasqua Peragine
P. Giovanni Peragine
Sono gi alcuni anni che giovani provenienti dalle diverse realt barnabitiche, dopo aver fatto tesoro di esperienze di volontariato al fianco dei
Padri, decidono di continuare a camminare insieme a loro e prestare servizio con costanza e passione. Partecipare alle iniziative e alle missioni dei
Padri Barnabiti vuol dire essere parte
non solo di una grande famiglia, ma
soprattutto di un grande progetto, che
vede nel sostegno del prossimo pi
bisognoso il fulcro della sua opera.
Animati
dallo
spirito
paolinozaccariano che il nostro Fondatore ci
invita ad alimentare sempre come
fiamma viva per correre come matti
verso Dio e verso gli altri, noi volontari ci impegniamo a porgere la nostra
mano di solidariet in molte attivit,
che vanno dalla realizzazione di campi
estivi per bambini, a raccolte fondi o
eventi di beneficenza: il Qendr Agor
ha gi fatto tanto, ma noi vogliamo
spingerci oltre. Lo step che ci apprestiamo a vivere di formalizzare la
nostra esperienza di volontariato
attraverso la prima associazione italiana costituita dai padri Barnabiti, lassociazione Qendr Agor Padri Barnabiti, che ci permetter di ottenere
benefici e agevolazioni per continuare
a operare puntando a traguardi sempre pi importanti in ambito sociale,
estendendo per il nostro raggio di
azione in Italia, in Albania e in altre
zone del mondo. Con la stessa energia
con la quale abbiamo mosso i primi
passi come gruppo, vogliamo potenziare la nostra rete, allargandone prospettive e raggio dazione! La parola
azione proprio il cardine del nostro modus operandi e decidere di
entrare in questo meraviglioso mondo
che il volontariato barnabitico una
grande sfida verso se stessi: dare
senza avere non filosofia, ma la
scelta di dare un senso alla propria
vita.
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gruppo ormai ben formato e affiatato.
Ricordo la prima immagine che mi
rimasta impressa di Milot: un prefabbricato in cui i bambini giocavano e,
che appena hanno avvistato il nostro
pulmino che ci trasportava esausti,
hanno iniziato a saltare e salutarci,
come se fossimo la cosa pi bella che
potesse capitargli. Tra i vari preparativi, finalmente il vero campo iniziato. Da l in poi stato tutto un crescendo di emozioni. Sin dal primo
giorno ho capito che davvero ogni
giorno a Milot era un giorno diverso:
pieno di semplicit, divertimento,
responsabilit, passione ed entusiasmo. Lentusiasmo di un gruppo unito
con un unico grande scopo: regalare
ai bambini 2 settimane di svago, che li
facesse staccare un po da quella che
era la loro forse un po spenta quotidianit. Un gruppo di persone curiose
e disponibili che ti fanno sentire parte
di una squadra compatta sin dal primo
giorno tra momenti di riflessione e
momenti di gioco. Squadra che non si
sgretola dopo le settimane a Milot ma
che condivide la propria quotidianit,
le proprie gioie (quali gioie?), difetti e
che fa tesoro proprio di questi per
sostenersi lun laltro tra battute e
incoraggiamenti. inevitabile non
rimanere colpita dal fatto che sembra
di essere nei racconti dei nostri genitori, dove da bambini ci si divertiva
con poco, giocare per strada era la
cosa pi bella del mondo e il bambino
l per divertirsi, e non per fare a gara
T Mrshirshm si...
Martina Chiesa
La prima volta che ho sentito parlare
dellAlbania avevo 14 anni. Eravamo a
San Felice ad un ritiro e durante uno
dei momenti di condivisione ricordo
che alcuni ragazzi raccontarono della
loro esperienza a Milot. A quel tempo
ero ancora piccola e sapevo a malapena cosa fosse un volontario, ma
rimasi subito colpita dalla loro testimonianza. Da quel ritiro mi rest la
voglia di conoscere di pi quella realt
di volontariato e la voglia di partire
insieme a loro. Durante gli anni successivi ho avuto modo di conoscere
anche gli altri ragazzi che ogni anno si
recavano l a Milot e, finalmente, nel
2014 mi sono decisa a partire. Ho scoperto una bellissima realt di volontariato nelle due settimane trascorse in
Albania e dopo questa esperienza ho
deciso di unirmi alla rete di volontari
del Qendr Agor. Nel 2015 non sono
riuscita a partecipare per motivi di
studio, ma la voglia di tornare questanno era tantissima e ad agosto
scorso sono partita. Lesperienza questanno stato pi intensa e molto pi
sentita da tutti, anche a livello spirituale, visto che era lAnno del Giubileo
della Misericordia. Proprio in
In alto: Milot, kampi veror 2016. Gli
attori delle storie di Misericordia.
In basso: Milot, kampi veror 2016.
Emozionati per la sfida, si attende
pi o meno in fila i loto turno.
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i bambini andavano a casa e noi animatori pensavamo allorganizzazione
del giorno successivo. Ogni volta che
riguardo le foto fatte questestate e
vedo il sorriso che avevo in quelle due
settimane ripenso a tutto quello che
riescono a darti questi bambini. Con
un semplice sorriso o un abbraccio
hanno riempito le mie due settimane
in Albania. Sono stata molto contenta
di come sia andato questo campo.
Rispetto al 2014, sono riuscita a vincere quelle piccole paure che mi bloccavano. Questo mi ha aiutato a stare pi
vicina ai bambini e a dar loro tutte le
attenzioni che mi chiedevano. Arrivavo a fine giornata stanchissima perch
saltavo, rincorrevo i bambini, cantavo
tutta la mattinata ma mi sentivo veramente felice. stato anche bellissimo
ritrovare tutti i vecchi amici, italiani e
albanesi, conosciuti nel 2014 e vedere
come lamicizia si conserva nel tempo
anche se uno si vede o si sente pochissimo. Sono tornata in Italia strafelice,
carica, con tanta voglia di fare e al
tempo stesso riposata, non tanto al
livello fisico, ma mentale. Staccare la
spina dalla routine di tutti i giorni mi
ha aiutato a ritrovare la bellezza in
ogni piccola cosa e mi ha fatto tornare
quel sorriso che era sparito da un po'
di tempo. Come diceva Madre Teresa:
Non capiremo mai abbastanza quanto bene capace di fare un sorriso.
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Progetto Rilindja
di Giovanni Peragine
I Frutti del vostro aiuto
Negli ultimi ventanni la situazione
economica del Paese delle Aquile si
modificata enormemente. Le aspettative di vita e laccesso ai beni sono
cresciute; molti giovani riescono a
completare la scuola dellobbligo e
altri gli studi universitari. Ma questo
miglioramento non ancora per tutti,
anzi. Come in tutti i Paesi sviluppati, la
distribuzione della ricchezza non
sempre equa. Cos anche in Albania
cresciuto il divario tra ricchezza e povert, e a farne le spese sono sempre
pi giovani. Le forme di povert che
persistono sono di natura economica
e culturale. Ma queste incidono enormemente sulla quotidianit. La nostra
comunit parrocchiale si impegnata
fin da subito per eliminare alla radice
questo fenomeno, cercando di sostenere le persone nel loro bisogno primario e soprattutto lavorando affinch i giovani possano diventare protagonisti del loro futuro, formarsi e guadagnare per vivere. In particolare il
nostro impegno si conferma nel sostegno alle borse di studio, mentre
cresciuto sul fronte del sostegno sanitario e nel sostegno alle famiglie bisognose (aiuto pacco viveri, aiuto bollette, aiuto affitto). In particolare questanno, grazie alla vostra generosit,
abbiamo aiutato 3 giovani negli studi
universitari e 5 famiglie a sostenere
diverse necessit; ci siamo dedicati al
sostegno alimentare attraverso la dispensa per i poveri e ad organizzare le
attivit giovanili e degli adulti, favorendo gite fuoriporta o visite culturali
e di preghiera in occasione del Giubileo, anche a Roma o della beatificazione dei martiri albanesi. Infine, ci siamo
impegnati a sostenere spese mediche
per acquisto di medicinali e visite specialistiche fino ad attivare un progetto
specifico. Ma resta ancora una cosa
da fare, che speriamo di realizzare il
prossimo anno con laiuto del Signore
e il vostro: aiutare una famiglia molto
povera ad avere un tetto sotto cui
stare, senza subire soprusi e minacce.
Borsa di studio:
Sostenere una borsa di studio il modo pi completo per aiutare i giovani della
nostra missione. Il valore complessivo della borsa di studio di 1.500,00 euro annuali, e comprende liscrizione alluniversit, lacquisto dei libri di testo e il
vitto e alloggio in un collegio religioso. I beneficiari delle borse di studio sono individuati dai Padri che conoscono bene la realt in cui operano e seguono costantemente il loro percorso durante lanno.
possibile partecipare a dei gruppi di sostegno, versando una quota individuale di
125,00 annuale.
Per maggiori informazioni o per aderire ad una borsa di studio, scrivi a
info@barnabitiaps.org
Il MiNformo in numeri:
Il S bashku in numeri:
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Agor 2016
In cosa consiste?
La campagna ha lo scopo di aiutare a
garantire un servizio di base di pronto
soccorso e di prima diagnosi attraverso lacquisto di nuovi macchinari e
strumentazione medica. Inoltre permetter di rafforzare il presidio medico sia in termini strutturali - attraverso
degli interventi di ristrutturazione
delle stanze e delledificio - sia in termini di formazione e aggiornamento
del personale, attraverso corsi appositi per migliorare sensibilmente la qualit degli addetti ai lavori. Infine si
occupa di aiutare allacquisto di farmaci o di pagare le visite mediche
specialistiche e generiche per le persone in difficolt economica.
Cosa abbiamo gi fatto?
Grazie alle prime donazioni ricevute e
al sostegno del micro-credito di Caritas Italiana ad oggi siamo riuscititi ad
acquistare:
un microscopio professionale
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