Beruflich Dokumente
Kultur Dokumente
~T~ADVZIONI
E RlDVZIONl DI
GIOVANNI PASCOLl,~
30'
a.o
. I
,.
..
.'
"
TRADUZIONI E RIDUZIONI
DI
GIOVANNI
PASCOLI
RACCOL TE E RIORDINATE
DA
MARIA
BOLOGNA
NICOLA ZANICHELLI
PROPRIET LETTERARIA
AL LETTORE
lO
AL LETTORE
VI
MARIA
PASCOU
INDICE E NOTE
DALL' ILIADE:
Pago
3
ivi
ivi
4
ivi
5
6
7
ivi
8
ivi
ivi
9
ivi
ivi
lO
ivi
Il
ivi
12
13
ivi
14
15
16
17
ivi
18
19
ivi
20
INDICE E NOTE
51
ivi
INDICE E NOTE
XI
'.
al
INDICE E NOTE
XII
Pago 87
88
ivi
89
9
92
ivi
ivi
93
94
ivi
MISCELLANEA:
99
100
102
ivi
ivi
103
ivi
ivi
104
105
ivi
ivi
106
ivi
107
ivi
108
ivi
109
ivi
II I
XIIl
INDICE E NOTE
Pago
III
ivi
I12
ivi
ivi
1I3
ivi
ivi
ivi
l[4
ivi
DA CATULLO:
Suffeno: XXII.
'" La statua : LXIV, 60-67
</; A,-iadna: LXIV, 86-104
"' Baccanale: LXIV, 252-265 .
Catullo non oblia : LXV, 17 segg.
'" Gt1' amenti : LXX.
'" Contradizione: LXXII
'-' L'illestricabile: LXXV
"' Odio e amo,-e: LXXXV
* A Ila tomba del f,-atello: CI
II7
I18
ivi
1I9
ivi
[20
ivi
ivi
[2 I
ivi
DA ORAZIO:
[22
ivi
[23
ivi
124
125
ivi
126
1 27
DA VIRGILIO:
[3 2
133
ivi
INDICE E NOTE
XIV
*I
Pago 134
ivi
135
ivi
FAVOLE:
139
ivi
ivi
140
ivi
141
142
ivi
ivi
143
ivi
144
145
ivi
146
ivi
147
ivi
148
ivi
149
ivi
IS0
151
ivi
152
ivi
153
ivi
154
155
ivi
156
ivi
INDICE E NOTE
xv
Pago 157
ivi
161
165
166
167
168
169
174
ivi
175
ivi
176
177
ivi
179
181
183
192
195
Opello .
La santa famiglia
Estrem,: voti di Leone.
202
203
20
Il ritorno
RESURREZIONE: Prudenzio, Cath. X, 121'124 [Migne]
205
206
. ,
..
Traduzioni e riduzioni
."' .
"~
'"
-..
'l'
"
".
"'"
..
..
,'"
,i "'
PREGHIERA
L' APPARIZIONE
I DUE ARALDI
LA MADRE
__
____
__
____________
________________________
__
TRADUZIONI E RIDUZIONI
IL RACCONTO DI ACHILLE
INVOCAZIONE
TRADUZIONI E RIDUZIONI
ACHILLE ADIRATO
LE DUE SCHIER E
I VECCHIONI D'ILIO
GIURAMENTO
U Giove che regni dall'Ida,
che sei il pi forte, il pi grande!
Sole che andando a tua via, di lass tutto vedi e tutto odi!
Fiurrll, voi! Terra, tu! quanti nel mondo sotterra punite
gli uOrrllni stanchi dal vivere, che qui giurarono in vano!
siatemi voi testimoni! guardate la fede ch'io giuro ".
ESECRAZIONE
U Giove che sei il pi forte, il pi grande, con gli altri immortali,
quali di noi per i primi misfacciano al patto giurato,
versino a terra cos le cervella, com' io questo vino
verso: le loro e dei figli; e soggiacciono ad altri le mogli! "
" Oh! ch' io sia morto e la terra, buttatarrll sopra, rrll celi
prima ch'io senta il tuo grido allorch ti trascinino schiava! "
Ettore in queste parole, distese le mani al suo bimbo:
dietro, il suo bimbo, sul petto della sua ben vestita nutrice,
con uno strillo pieg, spaventato alla vista del babbo,
per la paura del bronzo e de' crini ch' avea sul cirrllero,
come tremendo lass, sopra l'elmo, ondeggiare lo vide.
E ne sorrise il suo padre, e la madre onoranda sorrise.
lO
TRADUZIONI E RIDUZIONI
NOTTE MALAUGUROSA
BIVACCO D'EROI
II
I MESSI
L'IMBANDIGIONE
12
TRADUZIONI E RIDUZIONI
---------------
--
13
--- - ----_._----
IL LEONE E L'ASINO
TRADUZION I E RIDUZIONI
15
TRADUZIONI E RIDUZIONI
-- ---------------- - - -- -
ACHILLE ACCONSENTE
17
I MlRMIDONI
TRADUZIONI E RIDUZIONI
PRESENTIMENTI
19
IL MESSAGGERO
II.
lL DOLORE D'ACHILLE
20
TRADUZIONI E RIDUZIONI
LA SOLITA CONSOLATRICE
----.....
---------------------- -~
-----
----------
21
- - - - - - -- - - --
22
TRADUZIONI E RIDUZIONI
IL DOVERE DELL'EROE
23
L'URLO D'ACHILLE
24
TRAD UZ I ON I E
RID UZ I ON I
I PASTORI
LA V ENDEMMIA
LA DIANA D'ACHILLE
TRADUZIONI E RIDUZIONI
I RICORDI
27
TRADUZIONI E
RIDUZIONI
IL MOMENTO EROICO
FINALMENTE!
29
LA CORSA
L'INSEGUIMENTO SELVAGGIO
30
TRADUZIONI E RIDUZIONI
A FRONTE A FRONTE
31
32
TRADUZIONI E RIDUZIONI
,33
LA FERITA MORTALE
PAROLE DI MORTE
34
TRADUZIONI g
RIDUZIONI
3S
,
LA VENDETTA
-:-,-~""~'---- ~
- ---
TRADUZIONI E RIDUZIONI
DALL'ILIADE DI OMERO
37
TRADUZIONI E RIO
ZIONI
39
TRADUZIONI E RIDUZION I
41
IL SOGNO
TRADUZIO. I E
RIDUZIONI
LA CAPANNA DI ACHILLE
STRANO OSPITE
43
gode in suo cuore, ed inoltre per tutti i suoi giorni egli spera
di rivedere il diletto suo figlio tornato da Troia;
io, per contrario, oh! del tutto infelice che in Ilio la vasta
m'ebbi fortissimi figli e nessuno, ti dico, mi resta.
L'orrido dio della guerra di molti snod le ginocchia:
uno restavane solo e guardava le mura e noi stessi:
tu poco fa l'uccidesti mentr' e' difendea la sua terra:
Ettore! Ed ora per lui son venuto al navil degli Achei,
per liberarlo da te, ch ti porto un riscatto infinito.
Ora rispetta gli dei e me stesso commisera, Achille,
col ricordarti tuo padre: ed io sono pi misero ancora
e tollerai ci che niuno mortale che sta sulla terra:
tender la mano alla bocca dell' uomo che uccise i miei figli I"
IL CUORE D'ACHILLE
44
DALL'ILIADE DI OMERO
45
SEMPRE ACHILLE!
ACHILLE BUONO
TRADUZIONI E RIDUZIONI
DALL' ILIADE DI O ME RO
47
..
"
Traduzioni e riduzioni
TRADUZIONI E RIDUZIONI
53
L'ORTO D'ALCINOO
54
TRADUZIONI E RIDUZIONI
I CICONI
DALL'ODISSEA DI OMBRO
ss
FORTUNALE
TRADUZIONI E RIDUZIONI
I MANGIATORI DI LOTO
DALL'ODISSEA DI OMERO
I CICLPI
57
TRADUZIONI E RIDUZIONI
GIORNATA ALLEGRA
DALL'ODISSEA DI OMERO
ALLA SCOPERTA
S9
60
TRADUZIONI E RIDUZIONI
DALL'ODISSEA DI OMERO
6[
LUI!
TRADUZIONI B: RIDUZIONI
IL PRIMO COLLOQUIO
" Gente, chi siete? di dove voi qua per le strade dell' acqua?
Forse a scambiare le merci? o girate cosl come viene,
in qualit di ladroni, sul mare che girano sempre
arrisicando la vita per dare sventura ai foresti? "
Questo egli disse: ed in pezzi sentimmo noi fendersi il cuore
a quel profondo rimbombo, nel grande terrore del mostro.
Ma pur cos II" parole trovai da rispondere, e dissi:
" Siamo venuti da Troia, siamo Achivi perduti per via,
spinti da venti diversi sul vortice grande del mare.
Noi ritorniamo; ma altra la rotta, ma altre le vie
furono: forse cosl stabiliva il pensiero di Giove.
Genti vantiamo esser noi d'Agamennone il figlio d'Atro,
donde ora sotto la volta del cielo grandissimo il nome:
tale citt egli prese e distrusse, e gran popolo uccise!
Noi ci troviamo da te, siamo giunti a codeste ginocchia
tue, se tu qualche regalo ci porga come ospite, o qualche
altro a noi dono tu doni, nel modo ch' ad ospiti bene.
Abbi rispetto agli dei, tu fortissimo : supplici siamo
dunque per te. Sai che vendica i supplici e gli ospiti Giove,
DALL'ODISSEA DI OMERO
Giove ospitale, che viene con gli ospiti degni d'onore ".
Dissi, e colui con un animo senza piet mi rispose :
" Ospite, un bimbo tu sei, o venuto di molto lontano
sei, che m'esorti ad avere o rispetto o timor degli dei:
non i Ciclpi si curan di Giove ch'ha il nembo per carro,
n d'altri Numi beati, ch molto noi siamo pi forti.
N per timore dell' odio di Giove, asterrei la mia mano
dai tuoi compagni e da te, se non fosse il mio cuore a volerlo.
Ora mi di' dove qua l'ormeggiasti la nave ben fatta:
forse nell'ultima punta, o qui presso? ch voglio saperlo ".
Questo diceva tentando: io che molte ne so, me n'avvidi,
s che in ricambio gli dissi cos con accorte parole:
" Me la spezz Posidne, lo Scuoti-la-terra, la nave j
alla scogliera gettandola all' orlo del vostro paese.
Ad una punta l'urt, che dal vento era tratta alla spiaggia:
o con costoro sfuggii alla morte che piomba d'un tratto".
6~
PREPARATIVI D'ODISSEO
DALL'ODrSSEA Dr OMERO
65
IL NOME D'ODISSEO
66
DALL'ODISSEA DI OMERO
NIUNO!
68
TRADUZIONI E RIDUZIONI
L'ARIETE MAGGIORE
DALL'ODISSEA D I OMERO
LO SFOGO DI ODISSEO
TRADUZIONI E RIDUZIONI
LA PIETRA DI POLIFMO
,-
DALL'ODISSEA DI OMERO
71
72
TRADUZIONI E RIDUZIONI
DALL'ODISSEA DJ OMERO
73
74
TRADUZIONI E RIDUZIONI
75
II .
TRADUZIONI E RIDUZIONI
Via! ch tu qui se' venuto per odio che t' hanno gli dei".
lo rimandato cosi, me ne venni con gemiti gramo
DALL'ODISSEA DI OMERO
77
TRADUZIONI E RIDUZIONI
DALL'ODISSEA DI OMERO
79
TI.. CERVO
80
TRADUZIONI E RIDUZIONI
IL CONSIGLIO
DALL'ODISSEA DI OMERO
Br
ch' essa incant con dar loro fattura dell' erbe cattive.
Non si scagliarono questi sugli uomini, ch' anzi sui quattro
piedi battendo le lunghe lor code, si misero lenti.
Come d'intorno al padrone, allorch dal convito ritorna,
cani scodinzolano (sempre buoni bocconi ha per loro)
simili intorno di questi, ma lupi fort' unghi e leoni,
scodinzolavano, ed essi tremarono avanti que' mostri.
Stettero sul limitare della diva dai riccioli belli:
Circe s'udiva cantare di dentro con voce soave,
mentre tesseva una grande sua tela immortale: una tela
lucida, morbida, bella, di quelle che tessono in cielo.
Ecco Polite parl tra quelli uomini, un Capo di genti,
ch' era il pi caro per me, il pi fido di tutti i compagni.
" Cari, l dentro qualcuna tessendo una grande sua tela
canta un suo canto soave : il vestibolo tutto ne suona:
diva oppur donna? compagni, affrettiamoci a dare una voce ".
Disse Poli te, e la voce levavano gli altri, chiamando.
LA MAGA
TRADUZIONI E RIDUZIONI
L'ERBA MOLY
DALL'ODISSEA DI OMERO
83
LA VIA TREMENDA
Quivi per quanti son giorni, giungendo alla fine dell' anno,
banchettavamo con carni indicibili e vino soave.
Poi quando l'anno fu pieno, che intorno si volsero l'Ore,
.s1 mi chiamarono fuori e mi dissero i dolci compagni:
" Ammali'ato, ricordati, tempo, la terra natale,
s'egli pur detto di dei, che tu salvo riesca e che giunga
alla tua casa dall' alto colmigno, alla terra nativa! n
Ecco che allora io salii sul bellissimo letto di Circe j
per le ginocchia la presi pregando: e la dea m'ascoltava:
" Circe, ohI m'adempi ora mai la promessa, che gi promettesti,
di rimandarmi alla casa: ch l'animo gi vi si lancia,
come degli altri compagni, che struggono il caro mio cuore
me ricordando di pianti, ogni volta che tu t'allontani ".
Questo le dissi, e via via mi rispose la dea delle dee:
" O Laertiade celeste, Odisseo dalle molte accortezze,
mal vostro grado non pi dimoratemi nella mia casa.
Ma primamente altra via vi conviene compire, ed andare
alla dimora del Buio e dell' orrida Persefoneia,
l'anima ad interrogar di Tiresia, il veggente di Tebe,
cieco profeta, del quale oltre morte lo spirito saldo j
cui, ben che morto, concesse il conoscere Persefoneia:
solo il conoscere a lui j mentre gli altri son ombre che vanno".
Tanto ella disse: io sentii mi s'infrangere l'anima cara:
pianto facevo accasciato sul letto, n pi mi voleva
TRADUZIONI E RIDUZIONI
LA PREDIZIONE DI TIRESIA
DALL'ODISSEA DI OMERO
85
86
TRADUZIONI E RIDUZIONI
DALL'ODISSEA DI OMERO
88
TRADUZIONI E RIDUZIONI
IL SUPREMO RIMPIANTO
IL SUPREMO CONFORTO
DALL'ODISSEA DI OMERO
NELLA PATRIA
TRADUZIONI E RIDUZIONI
DALL'ODISSEA DI OMERO
91
TRADUZIONI E RIDUZIONI
VOCE n'ERoE
OLTRETOMBA
DALL'ODISSEA DI OMERO
93
94
TRADUZIONI E RIDUZIONI
IL PIANTO DI MORTE
I FUNERALI D'ACHILLE
DALL'ODISSEA DI OMERO
95
MISCELLANEA
Traduzioni e riduzioni
HESIODO
100
HESIODO
SAPPHO
MISCELLA N EA
II
101
102
TRADUZIONI E RIDUZIONI
SI MUORE!
MISCELLANEA
13
SI, ma, o caro, gli dei per i guai che rimedio non hanno
d'uomini, diedero un' erba essi: la virilit.
Va la sventura or a questi or a quelli : ora venne tra noi,
e la ferita d sangue e noi gemiamo cos i
ma poi da altri n'andr. Siate dunque virili, o compagni i
vada quel rammarichio lungo, di femmine, via!
E nascondiamo sotterra i regali del dio Posidone,
tristi.
N guarir la sventura, se piango e sospiro i e se, vado
anche a festini e convivi, io non la peggiorer.
LA MORTE PI BELLA
OCCORRE IL VINO
Cyrno,
cosa
Hanno
di
14
TRADUZIONI E RIDUZ IO N I
CORAGGIO E SPERANZA
MISCELLANEA
LE BlLANCIE DI GIOVE
NOTTE
L'ALBA
15
106
TRADUZIONI E RIDUZIONI
DICTYNA
ORA GIOCONDA
MISCELLANEA
17
IL CANTO DI L YTIERSE
L'ARATURA
108
TRADUZIONI E RIDUZIONI
LA SEMENTA
LE SPIGHE
MISCELLANEA
DELIZIE ESTIVE
L'INVERNO
IlO
TRADUZIONI E RIDUZIONI
MISCELLANEA
111
EPIGRAMMI
lo, tra le belve, il pi forte: tra gli uomini, quello che vegli o
io, che a guardarlo salii con un mio lancio quass !
Se, come il nome, cos non aveva il mio cuor di leone,
sulla sua tomba i miei piedi io non poneva, mai pi!
AL V ATE MEGISTIA
LA BELLA MORTE
*
Annunzia a Sparta, o forestier, che siamo
qui, stesi morti, mentre obbedivamo.
anche :
II2
TRADUZIONI E RIDUZIONI
*
Qui fu la battaglia tra Persia e la terra di Pelope, un tempo:
tre milIoni di l, quattro migliaia di qua.
L'INVIDIA MASCHERATA
MISCELLANEA
II3
LA VERA POESIA
Piacciono, tanto a chi legge, quanto, Aulo, a chi ode, i miei versi;
ma c' un poeta che dice: Eh l non c' male; s, ma ...
lo me n'infischio; ch a' miei convitati piuttosto che a' cuochi
ecco desidero che piaccia la cena che do.
IL LEZIOSO
SEMPRE L'INVIDIA
Traduzioni e ,'iduziou i
TRADUZIONI E RIDUZIONI
GELOSIA DI MESTIERE
CHI FA DA S ...
DA CATULLO
tl 8
LA STATUA
ARIADNA
1I9
BACCANALE
120
TRADUZIONI E RIDUZIONI
GIURAMENTI
CON TRADIZIONE
L'INESTRlCJ3lLE
12 1
ODIO E AMORE
122
TRADUZIONI E RIDUZIONI
DA ORAZIO
PENSIAMO A VIVERE
n.
CONVITO SEMPLICE
IL FONTE DI BANDUSIA
123
12 4
TR .~DUZlONI
E RlDUZlONI
FAUNO
LA FESTA DI NETTUNO
12 5
T RADUZIONI E RIDUZION I
Passeggiavo per Via Sacra e - come mio uso non so che cosette rimuginavo distratto.
Piombami sopra un cotale che conoscevo di nome.
Prsami in mano la mano: " Carissimo, come va ella? "
"Ma mi contento.. . per ora" rispondo, e "Stammiti bene ".
E' mi s'accompagnava, ond' io: "Vuoi nulla ? " gli faccio.
Egli: "Tu sai chi sono: un dotto II' lo replico: " Tanto
pi mi sarai pregiato no Ahim! per levarlo di torno,
eccomi a correre, e poi star l: parlare a' lo schiavo
non so che ne' l'orecchio, e in tanto il sudore per tutto i I
corpo mi zampillava. - Oh I te, Bolano, felice
con le tue furie! - Cosl pensavo io tacito, e qu ello
sfringuellava su tutto, le strade lodandomi e Roma.
Come non rispondevo: "Ah! vuoi scapparm': lo vedo:
quanto mai che lo vedo! Ma che! t' ho preso, e ti tengo:
vengo con te dovunque or vai no " Non fa di bisogno
che ti disturbi: da uno io vado che tu non conosci.
Abita lungi, oltre Tevere, agli orti di Cesare: in letto II'
" Non ho nulla da fare; ho buona la gamba; ci vengo ".
Butto l'orecchie gi, come asino, tristo nel cuore,
quando la soma pi pesante del dorso. Comincia :
" Se mi conosco io bene, non pi tu di Visco e di Vario
conto farai, che di me
LUCILIO
12 7
12
TRADUZION I E RIDUZIONI
12 9
Traduzioni e riduzio7li
13
TRADUZIONI E RIDUZIONI
CATULLO - OR AZ IO - VIRGILIO
13 1
13 2
TRADUZIONI E RIDUZIONI
DA VIRGILIO
IL SIMPOSIO
r==:="""'- - -______________________________ _
L'ARTE DI ROMA
LA TERRA DI CIRCE
133
I34
TRADUZIONI E RIDUZION I
I GUERRIERI II1USICI
IL GALOPPO
135
LE API AL LAVORO
FAVOLE
vn~~ / ~~ 4'vrr/~d-/t?'-/<.
:;}~r~~~
t:P~.
'?J4. ./}~~~.",....~
~'~ ~r
fl....-....&"-rtDJ"t-"-' ~;,~~ ~~~ . ~
/)d/'....., ~ r~~ .;V ~~ d-- #.///./ ~ ~
~?~~~'d~~-~~
~~
"'''~
~l~~~/p.)~:~~
?/~1~~~ ~ '/~~~~~~.5Y~
~~~~~p
~~-.
?-v"-?~e-;; ~/ ~ ~~ ~ P'~
/d~~~~?~.~~~
~~~~~ ~1~r~: ~
r~~~ ~?~~.
... _
:~_U4~/~~~~r-~
..;/
j~~~,a..?-~~r?d/~~. {;~
~ -e7 ~, . hJfl.--- ~"L/ 4_~ -:7"/"<-4 ,!'~e--t.<J
~ /~d;
.
~~ ~~ ~4~,,{~-.?~"-.-/~.
t/-2Al.--; " .:AJ -??7 '7~ ," v-z.OD ~.r-~. ~L..-/ -:a- -.z... ' /~~
.?~ 4t.- ~~",~~ ~~ ,,~~
~~ ~~/~~.~.
rvr-~ ~ tA~~~~~~
e/
~./ 7U.r7L
.n..e.
?rZL.-
--?IJru.
/&f
1?--tAt..---.~'
4./
~e....
~ ~~
,,~1V'd.--
-rurlr~. ~ ~~
~4L-~~~~
r~O~.~~~4~
~?~
~~~
t!-
c4u-'
/~~'77--L4~ 1~
4..;.~~7...,......,~,,~A.
~ -1;' ~rn.--~
d:;'ehe- .,~
a.-v-/~~~
--'~ ~/LL-
t?
"7'hIrv ~ ~
--
. perch
codesto tuo figliuolo
fiore de' fior di Romolo
tra i conti della balia
e il ninna-nanna, favole
abbia sensate ed utili
da diverti si e apprendere.
SON FAVOLE
TRADUZIONI E RIDUZIONI
LA VECCHINA E L'ANFORA
FAVOLE
LA PANTERA E l PASTORI
141
ESOPO E IL BrRICCHINO
FAVOLE
LO SPARVIERO E IL CACCIATORE
IL CAPRETTO E IL LUPO
143
TRADUZIONI E RIDUZIONI
POVERO E
SERPENTE
FAVOLE
145
LA CORNACCHIA E LA PECORA
IL DROMEDARIO E LA PULCE
,id1~z ioni
lO
LA LUMACA E LO SPECCHIO
FAVOLE
L'AQUILA E IL GHEPPIO
IL TOPO E IL RANOCCHIO
147
TRADUZIONI E RIDUZIONI
FAVOLE
IL TOPOLINO
149
TRADUZIONI E RIDUZIONI
FAVOLE
IL LUPO GUERRIERO
LE CICALE E LE FORMICHE
FAVOLE
IL PRUNO E LA VOLPE
IL BERTUCCINO RE
153
154
IL TESORO
FAVOLE
' 55
Il
TRADUZIONI E RIDUZIONI
LA TARTARUGA E GIOVE
IL MARRELLO E LA VANGA
FAVOLE
157
L'INCENSO
IL CANE E LA SCODELLA
II'
Il
Il
Il
Il
li"
Il
TRADUZIO N I E R I D UZION I
li
III
164-
TRADUZIONI E RIDUZIONI
v
Mise un singhiozzo il cavalier d'un tratto.
Ella il pallido alz viso disfatto.
La damigella alz con meraviglia
gli occhi ch' aveano il pianto sulle ciglia.
" Iddio la mamma ancora a voi l' ha pre'sa,
ch' ora piangete, che m'avete intesa? "
LA SCHIERA D'ART
165
166
IL MAGO MERLINO
LA CONVERSIONE DI MERLINO
168
170
TRADUZIONI E RIDUZIONI
Pi che non pu
quadrello da balestra,
ver Spagna va,
per un prato maggese.
A sommo un poggio
sotto due piante belle
quattro pietroni
fatti di marmo vede:
e' cade l
rovescio sopra l'erba,
e tramortisce:
ch la morte gli presso. AOI
ed alberi ben alti:
Alte montagne
v' ha lucidi di marmo:
quattro pietroni
steso il conte Orlando.
sull' erba verde
Un saracino
ecco lo guarda e guarda:
s' finto morto
e se ne sta tra gli altri:
il corpo e il viso
e' si lord di sangue.
Ecco si leva
e a correre s'avaccia.
Bell' era e forte
e di gran vassallaggio.
Per sua superbia
e' cominci quest'atto:
Orlando afferra
e suo corpo e sue armi;
e dice: " vinto
il nipote di Carlo l
io porter
la sua spada in Arabia II.
Prendela in pugno
e tira a lui la barba:
in quel tirare
egli rinvenne alquanto. AOI
Li sente Orlando
che la spada gli tolta;
ed apre gli occhi
e dice due parole:
" Per quel ch'io so,
tu non se' gi de' nostri
Il corno tien,
che mai lasciar non vuole,
fiedel nell' elmo
ch' era di gemme e d'oro.
Sbriciola via l'acciaio e il capo e l'ossa,
mettegli i due
occhi dal capo fuori,
a' piedi suoi
s1 lo distende morto.
Gli dice poi:
U Finto, che s1 fosti oso,
che preso m' hai
n a diritto n a torto?
Uom non sar
che non t'abbia per folle l"
Fenduto s'
il padiglion del corno
ed il cristallo
s1 n' caduto e l'oro. AOI
II.
Li sente Orlando
che la vista ha perduta:
leva si in piedi,
richiama sua virt.
Nella sua faccia
ha il suo color perduto.
Tien Durendal
sua spada tutta nuda.
Davanti lui
c'era una pietra bruna:
colpi vi d
ben dieci in sua rancura:
crocchia l'acciaio,
non l'intacca n rompe.
" Santa Maria, aiuta I
E dice il conte:
Eh Durendal,
buona foste in malora!
se n' ho tal pro'
non ho di voi pi cura.
Tante battaglie
ho vinto qui con voi,
tante terre ho
lontane combattute,
che Carlo tien,
che la barba ha canuta.
Non uomo v' abbia
ch' avanti ad altri fugga!
Un pro' vassallo
v' ha lungo tempo avuta!
Mai tale in Francia la libera non fui" AOI
Orlando fiede
il gran masso di sarda:
l'acciaio crocchia,
e non si rompe e sgrana.
Quand' egli ci
vede, che non si frange,
tra s e s
comincia a farne il pianto.
" Eh! Durendal
come sei chiara e bianca!
In contro al sole
come riluci e fiammi!
Carlo si stava in val di MorIana:
Dio gli mand
per l'angelo suo santo
che ti donasse
a un conte capitano.
E mi ti cinse il re gentile, il magno.
lo conquistai
con essa Angi e Bretagna,
e conquistai
e Poitou e Maine i
ne conquistai
Normandia la franca,
ne conquistai
Provenza ed Aquitania
e Lombardia
e tutta la Romagna:
ne conquistai Baviera e tutta Fiandra
e Bugheria
e tutta ancor Pullagna:
Costantinopoli
ebbe in sua possanza
TR AD UZ ION I E RIDU Z IO NI
ed in Sassonia
e' fa ci ch' e' domanda:
ne conquistai
Guales Iscozia Islanda
e Inghilterra
dove egli tien sua stanza.
lo presi n'ho
paesi e terre tante
che Carlo tien,
che ha la barba bianca.
e duol di questa spada:
Molto mi pesa
meglio morire
che in Pagania rimanga.
Signor Dio padre,
onta difendi a Francia
Il'
AOI
Orlando fiede
in una pietra bigia,
ne taglia via
quant' io non vi so dir e.
La spada crocchia
e non si spezza e sbricia:
in contro il cielo
in alto s' fuggita.
Il conte vede
che non la rompe mica
e dolce assai
tra se:! la piange e dice:
" Eh! DurendaI,
come sei bella e pia!
Nel pugno d'oro
assai ce n' reliquie:
San Pietro un dente,
il sangue San Basi li o,
capelli ci ha
monsignor San Dionigi,
un po' Santa Maria.
e di sua veste
Non t' hanno aver
pagani in sua bala :
da Cristiani
tu devi esser servita.
Uomo non t'abbia
che faccia codarda.
io ho con te conquise,
Molt'ampie terre
che Carlo tien,
ch' ha la barba fiori ta.
L'imperator
n' si barone e ricco Il ' AOI
Orlando sente
che la morte lo prende
e dalla testa
sopra il cuor gli discende:
e sotto un pino
andato egli correndo.
Sull' erba verde
egli si colca e stende;
sotto di s
la spada e il corno mette ;
volta la testa
alla pagana gente.
Per ciQ l' ha fatto,
ch' e' vuole veramente
che Carlo dica
e tutta la sua gente:
Il gentil conte!
Grida sua colpa
pe' suoi peccati
173
Orlando sente
che tempo non n'ha pi,
e verso Spagna
giace in un monte acuto.
Con una mano
il petto s' battuto:
" Deus, mea culpa,
tanta la tua virt,
pe' miei peccati,
i grandi ed i minuti,
che ci ho commessi
dal di che nato fui
che qui non vivo pi II'
sino a quest'ora
n destro guanto verso Dio tende: a lui
calano aIIora
gli angeli di lass. AOI
n conte
Orlando
giace sottesso un pino
e verso Spagna
egli ha rivolto il viso:
di molte cose
a ricordar gli prese
di tante terre
ch' egli, il baron, conquise,
di dolce Francia
e della sua famiglia,
suo sir, che lo nutri;
di Carlo Magno,
e non pu far
non pianga e non sospiri.
Ma gi s stesso
in tanto non oblia;
grida sua colpa
e merc chiede a Dio :
" Dio padre vero
che giammai non mentisci,
Lazaro dal
sepolcro rivi visti,
e da' leoni
Daniel guarentisti,
l'anima mia
salva d'ogni periglio
per i peccati
che in mia vita commisi n'
Il destro guanto
a Dio egli distese ;
San Gabriel
dalla sua man lo prese.
Sopra il suo braccio
e' tiene il capo chino:
giunte le mani,
ito alla sua fine.
Dio gli mand
l'angelo Cherubino
e San Michel
dal mare del periglio:
San Gabriel
insieme a lor discese:
1'anima sua
portano in Paradiso. AOI
---
TRAD U Z I ON I E RID UZ IO N I
IL TEMPO CHE FU
PER IL MONDO
LA FIGLlA DEL RE
LA CAMICINA DA MORTO
175
TRADUZIONI E RIDUZIONI
IL CIPRESSO
177
LA PACE
SIAMO SETTE
12
179
ULlSSE
I SO
POES IA POPOLA R I,
E ROICA CIVILE
GUERRA CIVILE
181
T RADUZ IO N I E R ID UZ ION I
AMERIGHETTO
185
186
TRADUZIONI E RIDUZIONI
188
TRAD U ZION I E R ID UZ I ON I
..
POESIA POPOLARE EROICA C IVILE
II
POESIA
POPOL .~RE
EROI C A CIVIL E
TRADUZIONI E RIDUZIONI
IL ROS PO
193
13
194
PlERINO
195
TRADUZIONI E R IDUZIONI
197
T RA D UZ IONI E R IDU ZI ON I
o povero Pierino l
Dopo portato il nonno al camposanto, .
venne un uomo (suo padre) ed una donna
con un bambino, l'altro. E quella donna
l'aborriva, e Pierino non capiva.
Ma pianse, e quanto I quanto l
S'addormentava a sera
con gli occhi pieni zeppi del suo pianto;
li riapriva a giorno
con una meraviglia nera nera.
" O dov' ? " - non appena era veduto,
" che fai cost?" - gli si diceva, ed esso
a poco a poco s'appart nell' ombra:
era come una culla
che si affonda nell' acqua a poco a poco.
Non rise pi: gli presero i balocchi
suoi, per darli a quell'~altro . Non un giuoco
pi: non parlava pi: solo con gli occhi
grandi cercava intorno.
Il cocchino d'un tempo
divent l'appestato, il maledetto.
Suo padre non vedeva: egli vedeva
con gli occhi della moglie!
Oh! era stato un angioletto; ed ora ? ..
Gli si diceva : "Al diavolo ... " La cosa
per finiva in baci ed in carezze ...
oh! non a lui - " Mio bottoncin di rosa!
mia gioia e luce l vita mia! cuor mio l
lo v' ho lass rubato
il pi bello dei vostri angioli, o Dio l
199
200
201
-- - --
2 02
T R.\DUZ I ON I E
RID U ZI O NI
OPELLO
LA SANTA FAMIGLIA.
23
TRADUZ IO N I E RIDUZIONI
IL RITORNO
..
RESURREZIONE
Cosl vegeta l'arido seme
che morl, che fu posto sotterra:
che di fondo spuntando alla zolla,
ora pensa la spiga d'un tempo.