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MEDICINA INTERNA
Prof. Sbraccia
Oggi trattiamo di iposodiemia. I disordini elettrolitici sono un capitolo importante ed affrontano una
trattazione trasversale ed quello che va fatto al sesto anno, cio non parlare di iposurrenalismo ma
parlare di alterazioni che interessano diversi sistemi. Il caso clinico giusto uno spunto perch,
come vedrete, ha alcune caratteristiche non ottimali come trattazione, per sottolinea una serie di
aspetti che vanno presi in considerazione.
Come voi ben sapete, Na e K sono in concentrazioni plasmatiche ed intracellulariu diverse; il Na
prevalentemente fuori delle cellule mentre il K sta dentro. Questo un equilibrio molto importante
per le attivit elettriche della cellula e, volendo fare una priorit, insieme al Ca sono gli elettroliti
che hanno una ricaduta pi immediata su una serie di sistemi omeostatici dellorganismo.
In teoria il Na come contenuto globale ma non questo il discorso che voglio fare-, essendo
strettamente legato all H2O, in qualche modo potrebbe non essere gravemente alterato, mentre
invece le alterazioni del K sono sicuramente pericolose e possono essere indipendenti dal contenuto
del fluido extracellulare.
Spostiamoci sul Na. In genere liponatriemia nella maggior parte dei casi ipoosmolare. Questo
intuitivo: se c riduzione della concentrazione del soluto, avremo una ipoosmolarit. Ci possono
per essere anche delle condizioni di iposodiemia iperosmolari, inoltre allinterno delle iposodiemie
ipoosmolari possiamo ritrovare ipovolemia, ipervolemia e euvolemia. chiaro quindi che il
rapporto con lacqua non cos ovvio.
Cominciamo con il caso: Donna di 62 aa, entra in ospedale per unalterazione degli enzimi epatici.
Ha una storia di leucemia mieloide acuta ed stata sottoposta ad un trapianto di midollo osseo due
anni prima. Lalterazione delle transaminasi era manifesta subito dopo il trapianto. 4 mesi prima
del ricovero i livelli di fosfatasi alcalina e bilirubina diventavano elevati, probabilmente perch si
stava sviluppando una graft vs host disease, cio quando le cellule del sistema immunitario
trapiantate vanno a regire nei confronti dellorganismo che le ha ricevute, quindi non il rigetto
classico. Questo riguarda tutti gli organi tra cui anche il fegato. I reperti alla TC e allecografia
erano negativi per quanto riguarda il parenchima epatico e dellalbero biliare. Allingresso in
ospedale la bilirubina stata trovata di 4.9 mg/dl ed il giorno dopo sale fino a 9 mg/dl. Il Na di
124 mMol.
Quindi abbiamo valori elevati di bilirubina e bassi di Na. Poi parlando lo spiegheremo, ma se
trovassimo un valore alto di K, tra le varie cose che cosa dobbiamo escludere per prima cosa? Che
non sia un dato di laboratorio inattendibile, perch una volta fatto il prelievo potremmo avere
emolisi che altera il valore di K che troviamo. Quindi ricordatevi sempre che in caso di pazienti ad
esempio con vene molto brutte o situazioni dubbie in cui il dato di laboratorio non si inserisce bene
nel quadro clinico, assicuratevi che non si sia trattato di emolisi, quindi liberazione di K
intracellulare dentro gli eritrociti.
La paziente ha quindi alterazione degli enzimi epatici, bilirubina elevata ed iponatriemia. Iniziamo
quindi a vedere il quadro di iponatriemia e pensiamo alle ipotesi che possono sposarsi con le
alterazioni del fegato. Il paziente pu avere due patologie separate ma potrebbero essere anche
correlate. In questo caso lalterazione del fegato era piuttosto attesa visto il trapianto di midollo
osseo, ma lposodiemia? Quindi ragioniamoci un po.
Liponatriemia pu essere presente in caso di alta, bassa o normale osmolarit. Nel caso di alta
osmolarit una sorta di falsa (non falsa, ovviamente) iponatriemia e si verifica in condizioni di
iperglicemia, tanto che nel coma iperacidosico va fatto un calcoletto per correggere i valori di
sodiemia registrata, cio tanto pi alta la glicemia e tanto si deve aggiungere un tot alla sodiemia
misurata. Se ad esempio la sodiemia 118 e la glicemia 500, la vera sodiemia sarebbe 125.
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Questo perch liperosmolarit plasmatica legata alliperglicemia determina, in una prima fase, una
disidratazione intracellulare, cio richiama liquidi dal comparto intracellulare. Cos si diluisce il Na
e quindi avremo iperosmolarit data dallperglicemia e registreremo iposodiemia. Liposodiemia nel
coma chetoacidosico c perch c poliuria con perdita effettiva degli elettroliti, ma oltre ad esserci
una perdita di Na c anche una sottostima dei valori reali di natriemia legato a questo meccanismo
delliperosmolarit. I determinanti principali dellosmolarit plasmatica sono tanti ma i principali
sono la glicemia, lazotemia, la sodiemia.
In questo caso potremmo avere uniperglicemia, perch il paziente, avendo effettuato un trapianto,
pu essere in terapia con corticosteroidi che potrebbero avere indotto un diabete secondario. Piccolo
inciso, urea ed etanolo non causano iponatriemia perch entrano direttamente nella cellula e quindi
non si attua questo meccanismo di richiamo di liquidi dallinterno allesterno della cellula.
Per cui questo il primo caso: iponatriemia iperosmolare, che dipende da una sottostima legata ad
una diluizione. In questo caso abbiamo poche informazioni sulla paziente, ma con una natriemia di
124, dovremmo avere una condizione di iperglicemia che, clinicamente, non ci sembra presente.
Liponatriemia con ipoosmolarit pu essere presente nei pazienti con ipovolemia (ed il quadro
meno frequente), con ipervolemia nel casi di insufficienza cardiaca congestizia. Questa forse la
condizione pi frequente. Nello scompenso cardiaco congestizio si innescano meccanismi di
compenso che, come accade per tutte le alterazioni croniche di un sistema, diventano maladattativi.
Quasi sono questi sistemi di compenso? Sono la riduzione della gittata cardiaca e la riduzione della
pressione attiva il sistema renina-angiotensina-aldosterone. Questo determina una cronica ritensione
idrosalina. Per cui in realt ci aspetteremmo un aumento del Na, per a seguito di questa situazione
si attiva lADH, il quale stimolato da meccanismi di ipotensione/ipoperfusione tramite
meccanismi osmo-indipendenti, tale per cui determina una ritensione di H 2O maggiore di quanto il
rene riesca poi a smaltire leccesso di sodio. Si determina una condizione di iponatriemia da
diluizione, da una parte quindi per riassorbimento attivo di Na, dallaltra per riassorbimento ancora
pi grande di H2O da parte dellADH. ADH agisce su due recettori: V 1 e V2. V2 sono espressi a
livello renale e si stanno sviluppando antagonisti di questi recettori che, se avranno un profilo di
efficacia, sicurezza e tollerabilit buono, troveranno grandiosa applicazione proprio nello
scompenso cardiaco congestizio e nei casi di inappropriata secrezione di ADH.
Nello scompenso cardiaco congestizio il contenuto di Na dunque globalmente molto aumentato,
per quello che misurate voi risulta molto diminuito. Questi pazienti hanno spesso Na basso e
liponatriemia un indice prognostico negativo. Tanto Na nellorganismo per lattivazione dellasse
renina-angiotensina-aldosterone, ma diluito per azione dellADH. Avremo poi poco K perch
laldosterone scambia, ma anche tendenza alliperkaliemia. Per cui vi trovate nella spiacevole
situazione di un paziente al quale dovete dare terapia diuretica (perch al K fa bene) ma,
contestualmente, il paziente prende, nel trattamento tipico, farmaci come lo spironolattone, cio un
antagonista dellaldosterone. Per cui potremmo pensare di sospendere lo spironolattone per
aggiustare il K e poi potremmo dare Na per aggiustarlo, ma ricordiamo che un paziente il cui
contenuto globale di Na gi elevato. Quindi una situazione difficilissima da gestire. Il Na si
forzati a darlo quando la furosemide non riesce ad agire per liposodiemia, per cui si somministra
un po di Na per far funzionare la furosemide. Capite quanto, in questo contesto, lintroduzione di
un antagonista dei recettori V2 sia rivoluzionaria. A quel punto avremmo un blocco del meccanismo
di richiamo dellacqua a livello renale e interromperemmo quel meccanismo malefico.
Poi abbiamo liposurrenalismo e lipotiroidismo. Lipotiroidismo d iponatriemia non
particolarmente severe, mentre liposurrenalismo la prima situazione che uno va a pensare, per
laldosterone di cui dicevamo prima. Abbiamo anche la polidipsia psicogena che determina
iponatriemia ipoosmolare. La differenza tra polidipsia psicogena e diabete insipido proprio sulla
natriemia, perch nel diabete insipido si perde molta acqua ed il paziente dovrebbe avere dunque
una ipersodiemia e beve molto per stare dietro questa perdita, mentre nella polidipsia psicogena il
paziente urina perch beve tanto, cio lopposto e losmolarit urinaria far la differenza, perch
in questo caso losmolarit urinaria sar bassa.
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in maggior quantit in modo inappropriato. Quindi se vengono studiate bene le cause della
diagnostica differenziale, alla fine per esclusione, senza bisogno di misurare lADH che un
dosaggio che non tutti fanno, che non viene fatto bene dando risultati non probandi o diagnostici,
giustificato poter fare diagnosi di inappropriata secrezione di ADH. In questo caso facile dire che
per i problemi polmonari, poi bisogna verificarlo.
La sindrome da inappropriata secrezione di ADH probabilmente causata dallinfezione
polmonare; come terapia si applica la restrizione idrica a 1500 cc/die. In genere la restrizione idrica
di 500 cc inferiore al volume urinario. Va tenuto presente che 500 cc/die se ne vanno attraverso la
perspiratio insensibilis, quindi bisogna in teoria fare una raccolta urinaria, aggiungere circa 500 cc
della perspiratio insensibilis e, dal totale, togliere 1000 cc come restrizione. Per cui, in pratica, per
calcolare i liquidi da assumere con la restrizione idrica, faremo il volume urinario 500 cc. In
genere il totale di liquidi permessi infatti tra 1000 e 1500 cc. Di fatto la terapia questa, piuttosto
obsoleta, almeno finch non entreranno in commercio gli antagonisti V2 di cui parlavamo prima.
Losmolarit in questa condizione normalizzata dopo diversi giorni di terapia.
Qui vi ho messo una tabella che prende in considerazione tutti i casi di iponatriemia ipoosmolare.
Vengono divise in ipo, iper ed euvolemiche. Tra le euvolemiche c, appunto, la SIADH. Nella
SIADH non c edema, tachicardia, ipotensione, ipopotassiemia, iperazotemia; c per
iponatriemia, c in genere natriuresi e non c, fondamentalmente, nientaltro. Quindi il quadro
della SIADH un quadro dove domina liponatriemia euvolemica in assenza di altre grandiose
alterazioni, con osmolarit urinaria aumentata.
Nel caso delliposurrenalismo le cause ipofisarie sono rare, ci possono essere nausea e vomito, non
c edema n tachicardia, ci pu essere ipotensione, c iponatriemia, c ipoosmolarit ed, anche
qui, tranne lipocortisolemia, non ci sono grandi alterazioni.
Lipervolemico quello appunto dello scompenso cardiaco congestizio, della cirrosi o della
sindrome nefrosica. Questi sono i quadri pi comuni.
Nelliponatriemia da diluizione avremo aumento della volemia con diluizione del Na con i
meccanismi legati allalterazione del meccanismo renina-angiotensina-aldosterone insieme ad
alterazione della secrezione di ADH. Anche in questo caso quindi non possiamo parlare di SIADH,
ma lADH solo un fattore peggiorativo.
Nellipovolemico c perdita in quantit diverse di Sali e liquidi, non c edema, ma c tachicardia
ed ipotensione. Quindi tranne quelle situazioni di cui dicevamo prima, cio di associazione di
diabete, i quadri di iponatriemia ipoosmolare ipovolemica sono quelli dovuti a perdita di liquidi e
sali per in misura diversa, tale da dare diarrea profusa, vomito ecc, tachicardia, ipotensione e ci
pu essere iponatriemia, per sar facile capirlo e gestirlo.
Claudio Catalli