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F.W.J Scelling
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INTRODUZIONE
Abbiamo la tendenza a considerare il Tempo come un problema
concreto. Lo viviamo come un'assillante corsa contro l'orolo-
gio che non lascia percepire l'attimo vissuto. In tal modo, il
Tempo è collocato all'esterno, in relazione alle cose da fare,
o che si presume debbano avvenire, e ritmato da scadenze col-
lettive; è un tempo "scientifico" sottoposto a sempre più
sofisticate misurazioni.
Quando rivolgiamo l'attenzione all'interiorità, al moltipli-
carsi di pensieri, immagini, emozioni che sostengono il nostro
senso di identità personale, sperimentiamo, invece, un' assen-
za di tempo misurabile. Idee che abitano la mente da sempre
ritornano, permettendo di riconoscerci e di sentire che appar-
teniamo a noi stessi. Entriamo, così, nel Tempo dell'Anima
che, invece di frazioni staccate e successive, evidenzia un
ininterrotto fluire. Non misuriamo allora "quante" idee abbia-
mo pensato, ma quali sono emerse, spesso contemporaneamente, e
se vorremo misurare questo tempo interno, non adotteremo l'o-
rologio o il calendario, ma ricorreremo a criteri di qualità.
Penseremo alle metamorfosi subite dalle nostre idee nel corso
della vita, a quanti nuovi pensieri, cambiando, hanno fatto
nascere; ricorderemo quali idee abbiamo, magari alternativa-
mente approvato e disapprovato, e quanto spesso idee e senti-
menti che volevamo abbandonare sono tornati con la stessa for-
za. Questo Tempo dell'Anima è, dunque, un Tempo "interno" che
permette di sperimentarci come esseri in evoluzione, vere e
proprie spirali di conoscenza, ma essenzialmente permanenti
nell'identità. E' lo stesso Tempo dei miti, solidale con i
ritmi del cosmo e capace di rigenerarsi attraverso momenti
sacri.
Per le civiltà antiche pensare il tempo come un ciclo era na-
turale: una norma derivante dall'osservazione dei moti cele-
sti, soprattutto delle regolari e prevedibili evoluzioni dei
pianeti fra le stelle.
L'idea biblica della Creazione Divina è intervenuta a spezzare
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