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2016/2017 - 03079 - PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO

Prof. Alessandra Sansavini


Corso di laurea: 8775-EDUCATORE NEI SERVIZI PER L'INFANZIA - Ciclo: 1 - Cfu: 8
Lezioni 1- 2- 3- 4- 5- 6- 7- 8 -9 -10 -11 -12 -13 -14- 15- 16- 17- 18- 19- 20- 21- 22-23- 24- 25- 26
(settimane 1 2 3 4 5 6 7 8 9)
Le lezioni sono organizzate su due ore con il quarto dora accademico allinizio della prima ora e al termine
della seconda ora. Quindi, ad esempio, la lezione che si svolge dalle 8.30 alle 10.30, inizia alle 8.45 (ci
favorisce in particolare gli studenti pendolari) e termina alle 10.15 (consentendo la pausa agli studenti
prima della lezione successiva). Dalle 10.15 alle 10.30 la docente rimane disponibile in aula per le domande
degli studenti.

Settimana 1.
Lezione 1. 21/09 ore 8.30-10.30

Definizione di Psicologia dello Sviluppo.


Presentazione delle modalit e dei materiali del corso.
Presentazione degli obiettivi e dei contenuti del programma e dei testi adottati: aspetti teorici
e metodologici.
Ambiti e periodi evolutivi oggetto del corso.
L'oggetto della psicologia dello sviluppo.
Larco di vita.
Livello descrittivo e livello interpretativo nella psicologia dello sviluppo e
nellosservazione.
Introduzione al ruolo di fattori biologici e ambientali-culturali sullo sviluppo del
comportamento e dei processi mentali.

Riferimenti bibliografici:
Butterworth G., Harris M. (1998). Fondamenti di psicologia dello sviluppo. Cap 1

Lezione 2. 22/09 ore 8.30-10.30

Il dibattito natura vs cultura: ruolo delle predisposizioni biologiche e delle esperienze


ambientali nello sviluppo, da una visione dicotomica a una visione interazionista.
Studi comparativi tra popolazioni umane appartenenti a culture diverse.
Aspetti universali e aspetti culturali nello sviluppo fisico e psicologico.
Visione del filmato Babies su modalit relazionali ed educative in diverse culture del
mondo rurali e industrializzate e loro influenza sullo sviluppo infantile.

Riferimenti bibliografici:
Butterworth G., Harris M. (1998). Fondamenti di psicologia dello sviluppo. Cap 1
1

Domande Settimana 1:

Cosa significa psicologia dello sviluppo?


Cosa studia la psicologia dello sviluppo?
Quali sono le fasi evolutive studiate?
Quali sono gli ambiti evolutivi studiati?
Quali sono i fattori biologici e ambientali che concorrono nel determinare lo sviluppo
individuale?
Domande Settimana 1 Filmato Babies:

Quali culture sono osservate?


In ciascuna di queste culture:
Qual la concezione del bambino?
Chi si prende cura dei bambini?
Quali sono le modalit di cura rivolte ai bambini alla nascita e nei mesi successivi?
Quali sono i giochi proposti ai bambini?
Come comunicano gli adulti con i bambini?
Quale grado di autonomia dato ai bambini?

Settimana 2.
Lezione 3. 26/09 ore 8.30-10.30

Lavoro di discussione in piccoli gruppi e nel gruppo classe intero.


Differenze nella concezione del bambino e dello sviluppo umano e nelle pratiche educative
tra culture industrializzate e rurali, occidentali, asiatiche, africane.
Rappresentazioni mentali degli adulti su modalit di cura, educazione, gestione dell
autonomia, consolazione, alimentazione, igiene, uso di contatto fisico, voce, canto, giochi
motori, racconti, lettura di libri, giochi con oggetti.
Ruolo di madre, padre, fratelli, nonni, gruppo e comunit di appartenenza nello sviluppo e
nelleducazione.
Ruolo di pratiche culturali, strumenti culturali e tecnologici nello sviluppo e nelleducazione
Sviluppo motorio, comunicativo-linguistico, cognitivo, del gioco con le persone e con gli
oggetti e delle autonomie in funzione della cultura di appartenenza.

Riferimenti bibliografici:
Questi temi saranno ripresi nei successivi incontri e avranno riferimenti in tutti i testi desame.

Lezione 4. 28/09 ore 8.30-10.30


2

Il dibattito natura vs cultura.


Linfluenza delle teorie dei filosofi sulla psicologia dello sviluppo: Locke e Rousseau.
Linfluenza della teoria di Darwin sulla psicologia dello sviluppo.
Filogenesi e ontogenesi.
Continuit e discontinuit tra specie umana e altre specie animali.
Levoluzione culturale.
Il ruolo degli strumenti culturali e dei sistemi simbolici nellevoluzione culturale e
nellontogenesi.
Il concetto di adattamento.
Vantaggi e svantaggi del lungo periodo di maturazione e dipendenza del piccolo delluomo.
Plasticit cerebrale ed effetti delle stimolazioni ambientali sullo sviluppo cerebrale e
psicologico: tappe universali di sviluppo e differenze individuali.
Luso del metodo osservativo negli scritti di Darwin sulle espressioni comunicative e
emozionali degli esseri umani.
Introduzione al metodo osservativo e al metodo sperimentale: obiettivi e caratteristiche di
ciascun metodo.

Riferimenti bibliografici:
Butterworth G., Harris M. (1998). Fondamenti di psicologia dello sviluppo. Cap 1, cap. 2 pp.
29-34.
Aureli T., Perucchini P. (2014). Osservare e valutare il comportamento del bambino.
Bologna: Il Mulino. Cap. 2 p. 80 (oppure cap. 1 pp. 11-20 Camaioni, Aureli, Perucchini,
2004); questi temi saranno ripresi in lezioni successive.

Lezione 5. 29/09 ore 8.30-10.30

Disegni di ricerca trasversali e longitudinali in psicologia dello sviluppo.


Ruolo dei fattori biologici e delle esperienze ambientali sullo sviluppo del
comportamento e dei processi mentali: alcuni tra i principali modelli teorici a confronto
dallinizio del XX secolo ad oggi.
Concezione del neonato come passivo vs attivo nellinterazione con lambiente.
Comportamentismo: lapprendimento mediante i meccanismi di condizionamento
classico e operante.
La prospettiva innatista: ruolo della maturazione neurobiologica e concezione dello
sviluppo come selezione in funzione delladattamento allambiente.
Lapproccio cognitivista: lo studio dei processi mentali che guidano i comportamenti.

Riferimenti bibliografici:
Butterworth G., Harris M. (1998). Fondamenti di psicologia dello sviluppo. Cap 1, cap. 2 pp.
29-34.
Aureli T., Perucchini P. (2014). Osservare e valutare il comportamento del bambino.
Bologna: Il Mulino. Cap. 2 p. 80 (oppure cap. 1 pp. 11-20 Camaioni, Aureli, Perucchini,
2004); questi temi saranno ripresi in lezioni successive.

Domande Settimana 2:

Che cos la filogenesi?


Che cos lontogenesi?
Che cos levoluzione culturale?
Quali elementi della teoria di Darwin hanno influenzato la psicologia dello sviluppo?
Quali sono le principali caratteristiche del metodo osservativo e del metodo sperimentale?
Che importanza data a natura e cultura dai modelli teorici innatisti e chi sono alcuni degli
esponenti (nome, periodo storico e collocazione geografica)?
Che importanza data a natura e cultura dai modelli empiristi e comportamentisti e chi sono
alcuni degli esponenti (nome, periodo storico e collocazione geografica)?
Quali modelli teorici ritengono che il neonato abbia un ruolo passivo e quali modelli teorici
ritengono che abbia un ruolo attivo?
Come avviene lapprendimento per condizionamento classico? Ti viene in mente qualche
esempio dalla tua esperienza?
Come avviene lapprendimento per condizionamento operante? Ti viene in mente qualche
esempio dalla tua esperienza?
Quali sono le differenze tra comportamentismo e innatismo?
Quali sono le differenze tra comportamentismo e cognitivismo?

Settimana 3.
Lezione 6. 5/10 ore 8.30-10.30

Lepistemologia genetica.
Il modello costruttivista di Piaget e il concetto di adattamento.
Il metodo dellosservazione controllata quasi-sperimentale e luso del colloquio clinico.
La concezione stadiale dello sviluppo di Piaget: cambiamenti quantitativi e qualitativi.
Piaget: la trasformazione degli schemi interni mediante luso delle invarianti funzionali
(assimilazione e accomodamento) nel modello piagetiano di adattamento allambiente.
Piaget: lo stadio senso-motorio. La trasformazione dagli schemi interni: dai riflessi, agli
schemi di azione, alle rappresentazioni mentali.
Piaget: il ruolo dellesplorazione sensoriale e motoria e dellazione con gli oggetti nello
sviluppo delle rappresentazioni mentali.
Riconoscimento e rievocazione.
Piaget: lo stadio pre-operatorio.
Piaget: lo sviluppo della capacit simbolica. Esempi di espressioni della capacit simbolica
nel gioco, nel linguaggio, nei gesti e nel disegno.
Piaget: i limiti cognitivi del pensiero nel periodo pre-operatorio: legocentrismo e
lirreversibilit del pensiero.
4

La transizione al periodo operatorio concreto e alla capacit di ragionamento logico:


reversibilit del pensiero e decentramento cognitivo.
Piaget: il ruolo dellesplorazione sensoriale e motoria e dellazione con gli oggetti nello
sviluppo del ragionamento logico.
Piaget: la transizione al periodo operatorio formale: pensiero ipotetico-deduttivo.

Riferimenti bibliografici:
Butterworth G., Harris M. (1998). Fondamenti di psicologia dello sviluppo. Cap. 2
Aureli T., Perucchini P. (2014). Osservare e valutare il comportamento del bambino.
Bologna: Il Mulino. Cap. 2 pp. 56-58 (oppure Camaioni, Aureli, Perucchini, 2004 pp. 32-34)

Lezione 7. 6/10 ore 8.30-10.30

Il modello socio-culturale di Vygotskij.


Vygotskij: il ruolo del contesto sociale, delle interazioni con gli adulti e con i pari e degli
strumenti culturali nella costruzione del pensiero.
Vygotskij: lapprendimento come transizione da processi interpsicologici a processi
intrapsicologici.
Vygotskij: il concetto di zona di sviluppo prossimale.
Vygotskij: le funzioni del linguaggio. Funzione comunicativa-sociale, funzione
autoregolatoria e funzione narrativa.
La teoria di Bruner: il ruolo del contesto sociale e culturale e delle routine quotidiane nello
sviluppo del pensiero, della comunicazione e del linguaggio.
Bruner: lo sviluppo dellintenzionalit.
Bruner: lo sviluppo dellattenzione condivisa.
Bruner: la costruzione di significati condivisi, base per la cooperazione.
Bruner: il ruolo della narrazione nella costruzione di significati condivisi e nello sviluppo
della comprensione dei comportamenti umani.

Riferimenti bibliografici:
Butterworth G., Harris M. (1998). Fondamenti di psicologia dello sviluppo. Cap 2 e cap. 7 pp.
127-142 (i contenuti del cap. 7 saranno ripresi in successive lezioni).
Murray L. (2014). Le prime relazioni del bambino. Cap. 4 pp. 173-185 (i contenuti del cap. 4
saranno ripresi in successive lezioni).

Domande Settimana 3:

Cosa significa epistemologia genetica?


Perch il modello di Piget si chiama costruttivista?
Come si sviluppa lintelligenza secondo Piaget?
Che cos ladattamento secondo Piaget e attraverso quali meccanismi avviene?
Cosa significa assimilazione?
5

Cosa significa accomodamento?


In che cosa consiste il metodo dellosservazione controllata quasi-sperimentale di Piaget?
Perch Piaget era interessato agli errori sistematici dei bambini?
Cosa significa concezione stadiale dello sviluppo?
Perch lo stadio senso-motorio stato chiamato cos da Piaget?
Quali competenze per Piaget erano presenti nel neonato?
Come sono costruite le rappresentazioni mentali per Piaget?
Quali processi cognitivi avvengono durante lesplorazione senso-motoria?
Che cos il riconoscimento?
Che cos la rievocazione?
Cosa significa stadio pre-operatorio?
Che cos la capacit simbolica? Come si manifesta?
Quali sono i limiti del pensiero nel periodo pre-operatorio?
Cosa significa egocentrismo?
Cosa significa periodo operatorio concreto?
Che cos la reversibilit del pensiero?
Cosa significa periodo operatorio formale?
Cosa si intende per evoluzione culturale?
Cosa sono gli strumenti culturali?
Cosa sono i processi interpsicologici?
Cosa sono i processi intrapsicologici?
Che cos la zona di sviluppo prossimale?
Il linguaggio ha diverse funzioni: quali sono e a che cosa servono?
Che cos lintenzionalit? Descrivi un esempio di comportamento intenzionale
Che cos lattenzione condivisa? Descrivi i comportamenti che caratterizzano lattenzione
condivisa

Settimana 4.
Lezione 8. 10/10 ore 8.30-10.30

Linfluenza degli studi etologici sulla psicologia dello sviluppo.


Gli studi e gli esperimenti di Lorenz: i concetti di imprinting e di periodi critici nelle specie
animali.
Il concetto di periodo sensibile nella specie umana.
Visione di filmati sugli studi di Lorenz e di Harlow.
Gli studi di Harlow: comportamenti innati, specie-specifici, con funzione adattiva,
funzionali alla sopravvivenza e alla formazione dei legami affettivi e ruolo delle esperienze
ambientali precoci.
Effetti di una precoce separazione dalla madre nei piccoli di scimmia.
Visione di filmati sugli studi di Harlow.
Introduzione al modello teorico di Bowlby: i segnali comunicativi su base innata e il
bisogno di protezione e sicurezza.
La formazione del legame di attaccamento: posizione di Freud vs posizione di Bowlby
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Dallo stato iniziale (prenatale/neonatale) allo stato adulto: lo sviluppo come selezione e
costruzione.
Predisposizioni biologiche innate: orientamenti preferenziali verso stimoli specie-specifici.
Ruolo delle esperienze ambientali per lo sviluppo e il consolidamento dei comportamenti e
dei processi mentali.

Riferimenti bibliografici:
Butterworth G., Harris M. (1998). Fondamenti di psicologia dello sviluppo. Cap 2, 3
Murray L. (2014). Le prime relazioni del bambino. Cap. 4 pp. 173-176.

Lezione 9. 12/10 ore 8.30-10.30

Effetti delle esperienze ambientali nei periodi sensibili sullo sviluppo fisico, cerebrale e
psicologico degli esseri umani.
Il periodo prenatale: lo stadio germinale, lo stadio embrionale, lo stadio fetale.
Effetti degli agenti teratogeni sullo sviluppo fisico e cerebrale.
Lo sviluppo del cervello nel periodo prenatale e postnatale.
Lo sviluppo del sistema motorio nel periodo prenatale.
Relazione tra sviluppo motorio e sviluppo cerebrale.
Suzione nutritiva e suzione non nutritiva.
Gli stati comportamentali di sonno (attivo e calmo), di veglia (calma, agitata) e di pianto.
Lorganizzazione del ciclo sonno-veglia nel periodo prenatale, post-natale e nei primi anni
di vita.
Continuit nello sviluppo motorio e nellorganizzazione degli stati comportamentali dal
periodo prenatale al periodo postnatale.

Visione di un filmato sullo sviluppo nel periodo prenatale.


Riferimenti bibliografici:
Butterworth G., Harris M. (1998). Fondamenti di psicologia dello sviluppo. Cap 3.
Murray L. (2014). Le prime relazioni del bambino. Cap. 3 pp. 159-167.

Lezione 10. 13/10 ore 8.30-10.30

Lo sviluppo dei sistemi sensoriali tattile, uditivo, olfattivo, gustativo, visivo nel periodo
prenatale e continuit con il periodo post-natale.
I processi percettivi: reattivit, abituazione, discriminazione, preferenza e riconoscimento.
Lo sviluppo dei sistemi sensoriali tattile, uditivo, olfattivo, gustativo, visivo nel periodo
neonatale e nei primi mesi di vita.
Ruolo degli stimoli sociali specie-specifici (volto e voce umana) per lapprendimento.
Le coordinazioni intersensoriali: visivo-uditivo, tattile-visivo, motorio-visivo.
Limitazione neonatale.
I segnali comunicativi neonatali e nei primi mesi di vita: pianto, sguardo, sorriso, vocalizzi.
7

Lo sviluppo del sorriso: sorriso endogeno, sorriso esogeno, sorriso sociale e sorriso
selettivo.
Il turn-taking durante lallattamento e i primi scambi comunicativi faccia-a-faccia.

Visione di filmati sui movimenti fetali e sul sorriso nel feto.


Riferimenti bibliografici:
Butterworth G., Harris M. (1998). Fondamenti di psicologia dello sviluppo. Cap 3 e 4.
Murray L. (2014). Le prime relazioni del bambino. Cap. 1 pp. 7-11 e cap. 4 pp. 193-196.

Domande Settimana 4:

Che cos limprinting?


Cosa sono i periodi critici?
Cosa sono i periodi sensibili?
Quali sono i comportamenti innati, specie-specifici, con funzione adattiva, funzionali alla
sopravvivenza e alla formazione dei legami affettivi nelle altre specie animali e in quella
umana?
Quali sono nei piccoli di scimmia gli effetti di una precoce separazione dalla madre sul
comportamento e sullo sviluppo?
Come si forma il legame di attaccamento tra il bambino e la madre? Qual la posizione di
Bowlby e come si differenzia dalla posizione di Freud?
Cosa avviene nello stadio germinale?
Cosa avviene nello stadio embrionale?
Cosa avviene nello stadio fetale?
Cosa sono gli agenti teratogeni e quali sono i loro effetti nel periodo prenatale?
Quali sono i comportamenti motori osservabili nel feto?
Quali sono le caratteristiche della suzione nutritiva e della suzione non nutritiva?
Quali sono le caratteristiche comportamentali e fisiologiche degli stati di sonno attivo, sonno
calmo, veglia calma, veglia agitata, pianto?
Come cambia lorganizzazione del ciclo sonno-veglia dal periodo prenatale allet adulta?
Quali sono le competenze tattili, uditive, gustative, olfattive e visive del feto?
Quali sono le competenze tattili, uditive, gustative, olfattive e visive del neonato?
Come si modifica la competenza visiva nel primo anno di vita?
Cosa sono le coordinazioni intersensoriali? Quando compaiono? Fai alcuni esempi.
Come si osserva limitazione neonatale?
Quali sono i segnali comunicativi del neonato e del bambino nei primi mesi di vita?
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Spiega i diversi tipi di sorriso (endogeno, esogeno, sociale, selettivo), quando compaiono e
quali fattori ne determinano lo sviluppo.
Come avviene il turn-taking durante lallattamento?

Settimana 5.
Lezione 11. 17/10 ore 8.30-10.30

Dal genotipo al fenotipo: epigenesi probabilistica.


I riflessi neonatali.
Lo sviluppo motorio: il modello maturativo, la legge delle progressione
Lo sviluppo motorio: il modello multifattoriale dei sistemi dinamici, ruolo della
maturazione, dellesperienza, dellambiente fisico e sociale e della cultura nello sviluppo
motorio.
La transizione dai riflessi ai movimenti volontari, intenzionali e coordinati.
Dal riflesso di marcia automatica alla deambulazione eretta.
Dal riflesso di prensione alla prensione volontaria.
Principali tappe dello sviluppo grosso-motorio nei primi anni di vita.
Principali tappe dello sviluppo fine-motorio nei primi anni di vita.
Comportamenti specie-specifici delluomo: presa a pinza e gesto di indicazione.
Relazione tra sviluppo motorio e sviluppo cognitivo, emozionale-affettivo e linguistico.

Visione di filmati sui riflessi neonatali e sullo sviluppo grosso-motorio e fine-motorio nel primo
anno di vita.
Riferimenti bibliografici:
Butterworth G., Harris M. (1998). Fondamenti di psicologia dello sviluppo. Cap 5.
Murray L. (2014). Le prime relazioni del bambino. Cap. 4 pp. 175-180.

Lezione 12. 17/10 ore 10.30-12.30

Sviluppo delle interazioni sociali precoci e della comunicazione faccia-a-faccia.


Gli studi di Kaye: le interazioni precoci durante lallattamento e lalternanza dei turni.
Gli studi di Fogel: la coregolazione nellinterazione diadica, simmetrica, asimmetrica,
unilaterale, rottura, partner non coinvolti.
Gli studi di Trevarthen: lintersoggettivit primaria.
La comunicazione multimodale del bambino: uso di sguardo, comunicazione vocale (pianto,
vocalizzi, lallazioni), espressioni facciali emozionali e attentive, postura, gesti.
La comunicazione multimodale delladulto che si prende cura del bambino: caratteristiche e
funzioni del motherese (baby-talk).
Contingenza temporale, sensibilit e responsivit delladulto che si prende cura del
bambino.
Studi osservativi e sperimentali sulla sensibilit e responsivit materna e i comportamenti
del bambino.
9

Gli studi di Tronick: interazioni precoci madre-bambino e esperimento del volto immobile
(still face)

Visioni di filmati relativi a interazioni precoci madre-bambino e agli studi sperimentali con la still
face
Riferimenti bibliografici:
Murray L. (2014). Le prime relazioni del bambino. Cap. 1 pp. 7-20, cap. 2pp. 79-95, cap. 3
pp. 127-135, pp. 160-167 e cap. 4 pp. 193-199.
Sansavini A., Zavagli V. (2012). Interazione madre-bambino e sviluppo comunicativolinguistico tipico e atipico. Il ruolo della funzione comunicativa materna e della coregolazione diadica. Infanzia, 4-5, pp. 293-298+(327-330 bibliografia).

Lezione 13. 19/10 ore 8.30-10.30

Gli studi di Trevarthen: lintersoggettivit secondaria.


La teoria di Bruner: il passaggio dalla comunicazione pre-intenzionale alla comunicazione
intenzionale.
Lo sviluppo cognitivo: intenzionalit e comprensione della distinzione mezzi-fine.
Lo sviluppo comunicativo: lattenzione condivisa. Uso di coorientamento visivo, alternanza
dello sguardo, comunicazione vocale, facciale, gestuale e posturale.
I gesti deittici: richiedere, indicare, mostrare, dare.
I gesti rappresentativi (o referenziali o simbolici): appresi nelle routine quotidiane e
mediante le azioni sugli oggetti.
Lo sviluppo sociale: uso del riferimento sociale, ruolo attivo, reciprocit e iniziativa nei
giochi diadici.

Visione di filmati di studi sperimentali sullattenzione condivisa e sulluso di gesti deittici e


simbolici.
Riferimenti bibliografici:
Butterworth G., Harris M. (1998). Fondamenti di psicologia dello sviluppo. Cap 6 pp. 113118 e cap. 7 pp. 127-142.
Murray L. (2014). Le prime relazioni del bambino. Cap. 1 pp. 20-33, cap. 2, cap. 3 pp. 148156, cap. 4 pp. 200-214.
Sansavini A., Zavagli V. (2012). Interazione madre-bambino e sviluppo comunicativolinguistico tipico e atipico. Il ruolo della funzione comunicativa materna e della coregolazione diadica. Infanzia, 4-5, pp. 293-298+(327-330).
Sansavini A. (2015). Costruzione e comunicazione dei significati nei contesti interattivi nella
prima infanzia. Infanzia, 2, 110-113.

Lezione 14. 20/10 ore 8.30-10.30

Componenti dello sviluppo del linguaggio: fonologia, lessico, morfosintassi, pragmatica.


10

Aspetti dello sviluppo del linguaggio: comprensione e produzione.


Continuit tra periodo comunicativo prelinguistico e linguistico.
Lo sviluppo fonologico: discriminazione e produzione dei suoni linguistici. La
sintonizzazione sui suoni linguistici della lingua madre.
Le prime produzioni vocali: vocalizzi, lallazioni, parole.
Lo sviluppo lessicale: comprensione e produzione di parole in contesti specifici e
generalizzazione a pi contesti.
La costruzione di simboli: dallazione, al gesto, alla parola.
Combinazione di gesti e produzioni vocali.
Lesplosione del vocabolario.
La composizione del lessico: parole sociali, nomi, predicati, particelle grammaticali
(funtori).

Riferimenti bibliografici:
Butterworth G., Harris M. (1998). Fondamenti di psicologia dello sviluppo. cap. 7.
Sansavini A. (2015). Costruzione e comunicazione dei significati nei contesti interattivi nella
prima infanzia. Infanzia, 2, 110-113.

Domande Settimana 5:

Che cos il genotipo?


Che cos il fenotipo?
Che cosa significa epigenesi probabilistica?
Quali sono i riflessi neonatali e come si osservano?
Cosa sostiene il modello maturativo e cosa il modello dei sistemi dinamici rispetto allo
sviluppo motorio?
Quali sono le principali tappe dello sviluppo grosso-motorio e quando si raggiungono?
Quali sono le principali tappe dello sviluppo fine-motorio e quando si raggiungono?
Quali sono le caratteristiche delle interazioni sociali precoci?
Cosa significa coregolazione e quali sono i livelli di coregolazione in una interazione?
Che cos lintersoggettivit primaria?
Che cos lintersoggettivit secondaria?
Quali canali comunicativi utilizza il bambino nel periodo preverbale?
Che cos il motherese? Quali sono le sue caratteristiche?
Cosa significa contigenza, sensibilit e responsivit delladulto?
Descrivi lesperimento dellinterazione con still face e spiegane il significato.
Che cos lintenzionalit?
Che cos lattenzione condivisa e quali comportamenti la caratterizzano?
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Cosa significa gesto deittico e quali sono i gesti deittici?


Cosa significa gesto rappresentativo (o referenziale o simbolico)? Fai degli esempi
Che cos il riferimento sociale? Fai degli esempi.
Che cos la fonologia?
Che cos il lessico?
Che cos la morfosintassi?
Che cos la pragmatica?
Cosa accade nella discriminazione dei suoni linguistici dal periodo neonatale alla fine del
primo anno di vita?
Quali sono le principale tappe dello sviluppo vocale prelinguistico e linguistico?
Come sono apprese le prime parole dal bambino?
Quali categorie di parole sono apprese pi precocemente?
Come si osserva la comprensione del linguaggio nei bambini?
Qual il ruolo dei gesti deittici e rappresentativi nello sviluppo del linguaggio?
Che cos lesplosione del vocabolario? Quante parole produce indicativamente un bambino
a 12 mesi e quante a 24 mesi?

Settimana 6.
Lezioni 15-16. 24/10 ore 9-12:30 (Seminario con la partecipazione del prof. Luigi
Girolametto).

Ritardi e disturbi del linguaggio: definizioni rispetto ai criteri dei manuali e della letteratura
internazionale.
Indicatori di ritardo di linguaggio tra i 24 e i 30 mesi di et.
Gli interventi rivolti a genitori con bambini parlatori tardivi tra i 2 e i 3 anni di et.
Il modello socio-interazionista per lo sviluppo del linguaggio.
La zona di sviluppo prossimale per lo sviluppo del linguaggio.
La lettura condivisa come condizione per supportare lo sviluppo del linguaggio.
Strategie per la lettura condivisa: ascolto, interazione, input linguistico.
La lettura condivisa: scelta dei libri in funzione dellet e del livello cognitivo e
comunicativo dei bambini e degli obiettivi scelti.
Tipologie di libri: sensoriali, descrittivi e narrativi. Potenzialit e limiti di ogni tipologia.
Esercitazione: tipologia di libri e modalit di lettura con un bambino parlatore tardivo.
Esercitazione: osservazione di una lettura condivisa tra educatrice e bambini e uso di uno
strumento per losservazione delle strategie di lettura.
Il questionario il Primo Vocabolario del Bambino.
Caratteristiche della comunicazione linguistica e gestuale delle educatrici durante la lettura
condivisa.
12

Produzioni verbali e gestuali dei bambini durante la lettura condivisa.


Relazione tra lettura condivisa, esperienze quotidiane, e sviluppo comunicativo-linguistico,
cognitivo, relazionale e sociale.

Visione di filmati di lettura condivisa al nido e osservazione dei comportamenti comunicativi,


espressivi e relazionali dei bambini e delle educatrici.
Riferimenti bibliografici:
Butterworth G., Harris M. (1998). Fondamenti di psicologia dello sviluppo. Cap 7.
Murray L. (2014). Le prime relazioni del bambino. Cap. 4.
Sansavini A., Zavagli V. (2012). Interazione madre-bambino e sviluppo comunicativolinguistico tipico e atipico. Il ruolo della funzione comunicativa materna e della coregolazione diadica. Infanzia, 4-5, pp. 293-298+(327-330).
Sansavini A. (2015). Costruzione e comunicazione dei significati nei contesti interattivi nella
prima infanzia. Infanzia, 2, 110-113.

Lezione 17. 26/10 ore 8.30-10.30

Lo sviluppo del linguaggio nel secondo e terzo anno di vita.


Le prime combinazioni gesto-parola e parola-parola.
Lo sviluppo della comprensione e della produzione lessicale.
Lo sviluppo della discriminazione e della produzione fonologica.
Le caratteristiche dellinput linguistico rivolto dagli adulti ai bambini piccoli (motherese).
I primi dialoghi verbali.
Esercitazione: analisi delle produzioni comunicative (gestuali e verbali) tra pari durante la
lettura condivisa.

Visione di filmati di lettura condivisa tra pari al nido e osservazione dei comportamenti
comunicativi, espressivi e relazionali dei bambini.
Butterworth G., Harris M. (1998). Fondamenti di psicologia dello sviluppo. Cap 7.
Murray L. (2014). Le prime relazioni del bambino. Cap. 4 pp. 201-229.
Sansavini A., Zavagli V. (2012). Interazione madre-bambino e sviluppo comunicativolinguistico tipico e atipico. Il ruolo della funzione comunicativa materna e della coregolazione diadica. Infanzia, 4-5, pp. 293-298+(327-330).
Sansavini A. (2015). Costruzione e comunicazione dei significati nei contesti interattivi nella
prima infanzia. Infanzia, 2, 110-113.

Lezione 18. 27/10 ore 8.30-10.30

Lo sviluppo grammaticale: sintattico e morfologico.


Dalle combinazioni di due parole alla produzione di frasi complete, alla combinazione di
frasi: analisi di esempi di produzioni.
Gli ipercorrettismi.
13

Stile referenziale e stile espressivo.


Lo sviluppo della pragmatica. Caratteristiche delle prime conversazioni e delle prime
narrazioni dei bambini.
Influenza dello status socio-economico, del livello di istruzione dei genitori e del tipo di
stimoli linguistici sullo sviluppo linguistico infantile.
Lattaccamento: il modello teorico di John Bowlby. Linfluenza della teoria dellevoluzione,
degli studi etologici e del cognitivismo.
Il legame di attaccamento: definizione e caratteristiche, funzioni evolutive e psicologiche,
predisposizioni biologiche.

Riferimenti bibliografici:
Butterworth G., Harris M. (1998). Fondamenti di psicologia dello sviluppo. Cap 6 pp. 113123 e cap 7.
Murray L. (2014). Le prime relazioni del bambino. Cap. 4 pp. 201-229.

Domande Settimana 6:

Quali sono gli indicatori di ritardo di linguaggio tra i 24 e i 30 mesi di et?


Illustra il modello socio-interazionista per lo sviluppo del linguaggio.
Fai un esempio di zona di sviluppo prossimale per lo sviluppo del linguaggio.
Come si caratterizza la lettura condivisa dialogica?
Quali sono le tipologie di libri per bambini piccoli, quali le loro potenzialit e i loro limiti?
Come facilitare lascolto e la conversazione nei bambini tra i 2 e i 3 anni di et?
Quali caratteristiche dellinput linguistico favoriscono lo sviluppo del linguaggio?
Cosa permette di osservare il questionario il Primo Vocabolario del Bambino? Chi lo pu
compilare?
Fai degli esempi di combinazioni gesto-parola e parola-parola.
Descrivi lo sviluppo della comprensione e della produzione lessicale.
Quante parole producono in media i bambini a 24 mesi? Quante parole producono a 24 mesi
i parlatori tardivi?
Cosa significa stile referenziale?
Cosa significa stile espressivo?
Quali sono i primi suoni linguistici prodotti dai bambini? Quali suoni linguistici vengono
appresi pi tardivamente?
Descrivi le caratteristiche fonologiche delle parole prodotte dai bambini fino a quando
lapparato fono-articolatorio non completatamente maturo.
Descrivi le fasi dello sviluppo morfosintattico dai 2 ai 4 anni.
Fai esempi di prime combinazioni, di frasi nucleari, di frasi complete e di combinazioni di
frasi.
Spiega le relazioni tra sviluppo delle rappresentazioni mentali, gioco simbolico, memoria di
lavoro e linguaggio (lessico e grammatica).
Quali studi e modelli teorici hanno influenzato la teoria di Bowlby sullo sviluppo del legame
di attaccamento?
Che cos il legame di attaccamento?
14

Quali sono i bisogni che il bambino comunica fin dalla nascita?


Quali sono le funzioni del legame di attaccamento?

Settimana 7.
Lezione 19. 2/11 ore 8.30-10.30

Il legame di attaccamento: definizione di Bowlby e revisioni pi recenti.


Le fasi di sviluppo del legame di attaccamento nei primi due anni di vita e la formazione dei
modelli operativi interni.
Definizione e funzioni dei modelli operativi interni.
Il ruolo della sensibilit del caregiver nella formazione del legame di attaccamento.
Fattori individuali, sociali e culturali che influenzano la formazione del legame di
attaccamento secondo gli studi recenti.
Caratteristiche e comportamenti osservabili in bambini con legame di attaccamento sicuro e
con legame di attaccamento insicuro-evitante.
Modalit di autoregolazione del bambino nei momenti di disagio.
Loggetto transizionale: definizione e funzione.

Riferimenti bibliografici:
Butterworth G., Harris M. (1998). Fondamenti di psicologia dello sviluppo. Cap 6 pp. 98-105
e pp. 113-122, e cap. 8 pp. 160-163.
Murray L. (2014). Le prime relazioni del bambino. Cap. 2 pp. 63-97.

Lezione 20. 3/11 ore 8.30-10.30

Caratteristiche e comportamenti osservabili in bambini con legame di attaccamento insicuroambivalente (resistente) e in bambini con legame di attaccamento insicuro-disorganizzato.
Losservazione controllata in laboratorio: la procedura della Strange Situation.
Struttura della procedura della Strange Situation e comportamenti del bambino osservati di
fronte allestraneo, alla separazione dalla madre e al ricongiungimento con essa.
Le differenze individuali nellattaccamento osservabili durante la Strange Situation.
Visione di un filmato esempio di Strange Situation: osservazione del comportamento del
bambino nei momenti di interazione con la madre, di interazione con lestraneo, di
separazione dalla madre e di ricongiungimento con essa.
Alcuni limiti/criticit della Strange Situation.
Osservazione occasionale e osservazione sistematica.
Losservazione sistematica: definizione e caratteristiche.
Funzioni dellosservazione in un contesto educativo: strumento di conoscenza, di riflessione
e di cambiamento.
Introduzione storica allosservazione: Darwin, Montessori, Lorenz, Piaget.
Losservazione come tecnica di rilevazione del comportamento (osservazione qualitativa).
Losservazione come strumento di misura del comportamento (osservazione quantitativa).
Osservazione sistematica naturalistica e osservazione sistematica controllata.
15

Riferimenti bibliografici:
Butterworth G., Harris M. (1998). Fondamenti di psicologia dello sviluppo. Cap 6 pp. 113122
Murray L. (2014). Le prime relazioni del bambino. Cap. 2.
Aureli T., Perucchini P. (2014). Osservare e valutare il comportamento del bambino.
Bologna: Il Mulino. Cap. 1 pp. 13-43 e 2 (oppure cap. 1 pp. 11-22 e pp. 37-39 e cap. 2 pp.
57-62 Camaioni, Aureli, Perucchini, 2004)
Domande Settimana 7:

Come definisce Bowlby il legame di attaccamento e quali sono le sue caratteristiche?


Quali revisioni sono state apportate successivamente al modello di Bowlby?
Quali sono le fasi di sviluppo del legame di attaccamento nei primi due anni di vita?
Cosa sono i modelli operativi nterni e quali sono le loro funzioni?
Che cos la sensibilit del caregiver?
Come influisce la sensibilit del caregiver sulla formazione del legame di attaccamento?
Quali altri fattori individuali, sociali e culturali, oltre alla sensibilit del caregiver,
influenzano la formazione del legame di attaccamento secondo gli studi recenti?
Quali comportamenti importante osservare durante linterazione tra il bambino e il suo
caregiver, durante la separazione e durante il ricongiungimento?
Quali sono le tipologie di attaccamento individuate da Mary Ainsworth?
Quali comportamenti del bambino caratterizzano un attaccamento sicuro?
Quali comportamenti del caregiver favoriscono un attaccamento sicuro?
Quali comportamenti del bambino caratterizzano un attaccamento insicuro-evitante?
Quali comportamenti del caregiver contribuiscono alla formazione di un attaccamento
insicuro-evitante?
Quali comportamenti del bambino caratterizzano un attaccamento insicuro-ambivalente
(resistente)?
Quali comportamenti del caregiver contribuiscono alla formazione di un attaccamento
insicuro-ambivalente (resistente)?
Quali comportamenti del bambino caratterizzano un attaccamento insicuro-disorganizzato?
Quali comportamenti del caregiver contribuiscono alla formazione di un attaccamento
insicuro-disorganizzato?
Quali modalit di autoregolazione attua il bambino nei momenti di disagio?
Che cos loggetto transizionale? Qual la sua funzione?
Che cos la Strange Situation? Come strutturata?
Quali comportamenti del bambino si osservano durante la Strange Situation?
Quali differenze individuali si osservano durante la Strange Situation?
Quali sono alcuni limiti/aspetti critici della Strange Situation?
Che caratteristiche ha unosservazione occasionale?
Che caratteristiche ha unosservazione sistematica?
Quali sono le funzioni dellosservazione in un contesto educativo?
Quali studiosi hanno utilizzato losservazione per la conoscenza del comportamento umano
e animale?
Qual la differenza tra unosservazione qualitativa e unosservazione quantitativa?
Qual la differenza unosservazione sistematica naturalistica e unosservazione sistematica
controllata? Fai qualche esempio

16

Lezione 21. 7/11 ore 8.30-10.30 (Seminario con la partecipazione della dott.ssa Rossana Dalla
Stella).

La metodologia dell infant observation.


Losservatore partecipante: lattenzione fluttuante.
Le osservazioni individuali e la condivisione nel gruppo di lavoro.
Linfant observation utilizzata al nido: obiettivi e modalit di osservazione.
Esempi di osservazioni effettuate da educatrici al nido: esercitazione sullanalisi dei
protocolli.
Aspetti descrittivi e aspetti soggettivi nei protocolli di osservazione.
Modalit di interazione tra educatrice, madre e bambino.

Riferimenti bibliografici:
Aureli T., Perucchini P. (2014). Osservare e valutare il comportamento del bambino.
Bologna: Il Mulino. Cap. 1 pp. 48-52 (oppure cap. 1 pp. 28-32 Camaioni, Aureli, Perucchini,
2004)
Per gli studenti interessati ad approfondimenti:
Fiz Prez F. J., Dalla Stella R. (2014). Pensieri in gioco. Scenari educativi e dinamiche di
sviluppo. Bologna: Persiani Editore.
Dalla Stella R. (2009). Scene educative nellasilo nido. Roma: Editori Magi.
www.centrostudimarthaharris.org
Esempi di protocolli di osservazione da analizzare sono inseriti nella piattaforma e-learning

Lezione 22. 9/11 ore 8.30-10.30

Osservazione naturalistica e osservazione controllata: caratteristiche, vantaggi e limiti.


Obiettivo dellosservazione, procedure di osservazione, tecniche di codifica e analisi.
Distorsioni e correttivi dellosservazione rispetto ai partecipanti, allosservatore, e agli
strumenti.
La posizione dellosservatore.
Losservazione distaccata: osservazione etologica e osservazione in laboratorio.
Losservazione partecipante: losservazione etnografica e linfant observation.
Losservazione controllata: metodo piagetiano e strange situation.
Losservazione etologica: caratteristiche.
Losservazione etnografica: caratteristiche.
Il metodo di notazione di Corsaro.
Note di campo, note personali, note metodologiche, note teoretiche.

Riferimenti bibliografici:
Aureli T., Perucchini P. (2014). Osservare e valutare il comportamento del bambino.
Bologna: Il Mulino. Cap. 1 e 2 (oppure cap. 1 e 2 Camaioni, Aureli, Perucchini, 2004)

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Lezione 23. 10/11 ore 8.30-10.30

Analisi di esempi di note teoretiche, personali, metodologiche e teoretiche.


Analisi di esempi di conversazioni tra bambini durante il gioco.
Uso del linguaggio per la verbalizzazione degli stati interni: un esempio di teoria della
mente
Il progetto di osservazione.
Domande guida per una osservazione sistematica.
Come preparare un progetto di osservazione: obiettivo, motivazione, chi osservato, metodi
e strumenti utilizzati, contesto di osservazione, data e durata dellosservazione, chi osserva.
Esempio di schema temporale per lo svolgimento di una osservazione narrativa.
Osservazione diretta e indiretta.
Strumenti di osservazione qualitativi.
Strumenti di osservazione quantitativi.

Riferimenti bibliografici:
Aureli T., Perucchini P. (2014). Osservare e valutare il comportamento del bambino.
Bologna: Il Mulino. Cap. 1 e 2 (oppure cap. 1 e 2 Camaioni, Aureli, Perucchini, 2004)
Murray L. (2014). Le prime relazioni del bambino. Il volume contiene in ogni capitolo per
ogni argomenti esempi di osservazione narrativa qualitativa basata sulluso di fotogrammi
di filmati.
Domande Settimana 8:

Quali sono le caratteristiche della metodologia dellinfant observation?


Cosa significa essere un osservatore partecipante nella metodologia dellinfant observation?
Come si svolge linfant observation in famiglia?
Qual la funzione della discussione in gruppo delle osservazioni svolte?
Come pu essere utilizzato il metodo dellinfant bservation al nido?
Come si distinguono gli aspetti descrittivi e gli aspetti soggettivi nei protocolli di
osservazione?
Che cos unosservazione naturalistica? Vantaggi e limiti.
Che cos unosservazione controllata? Vantaggi e limiti.
Quali sono le distorsioni e i correttivi dellosservazione rispetto ai partecipanti,
allosservatore, e agli strumenti?
Come pu essere la posizione dellosservatore?
Che cos losservazione distaccata? Indicane degli esempi.
Che cos losservazione partecipante? Indicane degli esempi.
Che cos losservazione controllata? Indicane degli esempi.
Che cos losservazione etologica? Che posizione ha losservatore?
Che cos losservazione etnografica? Che posizione ha losservatore?
Descrivi il metodo di notazione di Corsaro.
Spiega che cosa sono le note di campo, note personali, note metodologiche, note teoretiche.
Spiega che cosa sono gli stati interni e come possono essere osservati tramite trascrizione
del linguaggio verbale.
18

Spiega come si prepara un progetto di osservazione e a quali domande occorre rispondere


per preparare il progetto.
Che cos losservazione diretta?
Che cos losservazione indiretta?
Che cosa sono gli strumenti di osservazione qualitativi e che finalit hanno?
Che cosa sono gli strumenti di osservazione quantitativi e che finalit hanno?

Settimana 9.
Lezione 24. 14/11 ore 8.30-10.30

Il resoconto narrativo: definizione e esercitazioni con esempi di resoconti oggettivi e


soggettivi.
La check-list: definizione e esempi.
La scala di valutazione: definizione e esempi.
Lo schema di codifica: definizione e esempi.
Lanalisi sociale del gioco: solitario, parallelo, associativo, cooperativo.
Esempi di applicazione di uno schema di codifica del gioco con registrazione della
frequenza e della durata dei comportamenti di gioco.

Riferimenti bibliografici:
Aureli T., Perucchini P. (2014). Osservare e valutare il comportamento del bambino.
Bologna: Il Mulino. Cap. 1 e 2 (oppure cap. 1 e 2 Camaioni, Aureli, Perucchini, 2004)
Murray L. (2014). Le prime relazioni del bambino. Cap 1 pp. 53-61.

Lezione 25. 16/11 ore 8.30-10.30

Lanalisi cognitiva del gioco: senso-motorio, funzionale, simbolico, di ruoli.


Visione di un filmato di gioco simbolico cooperativo e analisi dei comportamenti dei
bambini nel gioco.
Losservazione controllata: il modello di osservazione piagetiano.
Esempi di osservazione controllata di Piaget: la ricerca delloggetto nascosto.
Lo sviluppo cognitivo nel periodo dello stadio senso-motorio nel modello di Piaget.
I sei sotto-stadi dello stadio senso-motorio: schemi riflessi, reazioni circolari primarie,
reazioni circolari secondarie, coordinazione delle reazioni circolari secondarie, reazioni
circolari terziarie, rappresentazioni mentali.
Il passaggio da riflessi, a schemi di azione, a rappresentazioni mentali, mediante i
meccanismi (invarianti funzionali) di assimilazione e di accomodamento.
Lo sviluppo della permanenza delloggetto e gli errori del bambino: osservazioni
controllate nei sei sotto-stadi dello stadio senso-motorio.
Studi pi recenti sullo sviluppo delle rappresentazioni mentali: luso di metodologie diverse
da quelle usate da Piaget e il ruolo della memoria di lavoro.
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Riferimenti bibliografici:
Butterworth G., Harris M. (1998). Fondamenti di psicologia dello sviluppo. Cap 6 e 8.
Murray L. (2014). Le prime relazioni del bambino. Cap. 4 pp. 173-185.
Aureli T., Perucchini P. (2014). Osservare e valutare il comportamento del bambino.
Bologna: Il Mulino. Cap. 1 e 2 (oppure cap. 1 e 2 Camaioni, Aureli, Perucchini, 2004)

Lezione 26. 17/11 ore 8.30-10.30

La capacit simbolica: le principali manifestazioni nel modello di Piaget. Linguaggio, gioco


simbolico, imitazione differita, disegno.
Lo sviluppo del disegno.
Il modello stadiale di Luquet: realismo fortuito, realismo intellettuale, realismo, visivo.
Esempi grafici di realismo fortuito: i primi scarabocchi e le prime forme geometriche.
Esempi grafici di realismo intellettuale: la figura umana come figura girino.
Lo sviluppo del disegno della figura umana dal realismo intellettuale al realismo visivo.
Esempi grafici di realismo visivo nel disegno di persone, animali, oggetti e dellambiente.
Fattori che influenzano lo sviluppo del disegno.
Caratteristiche del pensiero nel periodo preoperatorio nel modello di Piaget: egocentrismo,
animismo, finalismo, artificialismo.
Egocentrismo: definizione.
Il modello di Piaget sullegocentrismo e gli studi pi recenti con osservazioni in contesti
naturali.
Gli studi sperimentali di Piaget: lesperimento del plastico con le tre montagne.
Il passaggio dallegocentrismo al decentramento in et scolare.
Studi sperimentali pi recenti: la critica di M. Donaldson. Lesperimento del plastico con le
bambole poliziotto.
Lesperimento della falsa credenza con Anne e Sally.
Riflessioni conclusive sullo sviluppo cognitivo nel periodo preoperatorio.

Riferimenti bibliografici:
Butterworth G., Harris M. (1998). Fondamenti di psicologia dello sviluppo. Cap 8 e 9.
Murray L. (2014). Le prime relazioni del bambino. Cap. 1 pp. 34-61, 2, 3, 4.

Domande Settimana 9:

Il resoconto narrativo: spiega che cos, vantaggi e limiti.


La check-list: spiega che cos e fai un esempio.
La scala di valutazione: spiega che cos e fai un esempio.
Lo schema di codifica: spiega che cos e fai un esempio.
Spiega quali sono le caratteristiche del gioco solitario, del gioco parallelo, del gioco
associativo, del gioco cooperativo.
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Spiega quali sono le caratteristiche del gioco senso-motorio, del gioco funzionale, del gioco
simbolico, del gioco di ruoli.
Quali sono le caratteristiche dellosservazione controllata effettuata da Piaget?
Illustra le caratteristiche dello sviluppo cognitivo nel periodo dello stadio senso-motorio nel
modello di Piaget.
Illustra le caratteristiche dei sei sotto-stadi dello stadio senso-motorio: schemi riflessi,
reazioni circolari primarie, reazioni circolari secondarie, coordinazione delle reazioni
circolari secondarie, reazioni circolari terziarie, rappresentazioni mentali.
Spiega che cos la permanenza delloggetto, quali osservazioni controllate ha condotto
Piaget per studiarla e quali errori ha osservato nei sei sotto-stadi dello stadio sensomotorio.
Illustra gli studi pi recenti sullo sviluppo delle rappresentazioni mentali con luso di
metodologie diverse da quelle di Piaget e spiega il ruolo della memoria di lavoro.
Spiega che cos la capacit simbolica e come si manifesta.
Illustra lo sviluppo del disegno con riferimento al modello stadiale di Luquet.
Quali sono le caratteristiche dello stadio del realismo fortuito?
Quali sono le caratteristiche dello stadio del realismo intellettuale?
Come viene rappresentata la figura umana allinizio dello stadio del realismo intellettuale?
Quali sono le caratteristiche dello stadio del realismo visivo?
Quali fattori influenzano lo sviluppo del disegno?
Quali sono le caratteristiche del pensiero nel periodo preoperatorio nel modello di Piaget?
Che cos legocentrismo?
Che cos lanimismo?
Che cos il finalismo?
Che cos lartificialismo?
Illustra lesperimento del plastico con le tre montagne di Piaget e la teoria di Piaget
sullegocentrismo.
Illustra gli studi sperimentali pi recenti: lesperimento del plastico con le bambole
poliziotto e lesperimento della falsa credenza con Anne e Sally.
Cosa dimostrano gli studi pi recenti e le osservazioni in contesti naturali sullegocentrismo
in et prescolare?

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