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Il proverbio dice: “Chi in cielo sputa in faccia gli torna”.
A ZSAPPADA E’ FACILE SCAMBIARE “L’IRONIA” CON LO “SFOTTO” PER NOI LIBERI CITTADINI DEMOCRATICI SE L’IRONIA FA RIDERE E RALLEGRA LO SPIRITO LO “SFOTTO” E’ UN INSULTO CONTRO LA PERSONA E’ UN DENIGRARE LA PERSONA. LO “SFOTTO” E’ UN FORMA DI DISTRUZIONE PSICOLOGICA DELLA PERSONA UMANA.
Cosa ci potevamo aspettare da un “SALVATORE” che si fornisce di “LAME” direttamente dalla Città di TOLEDO?
ZSAPPADA BORGATA LERPA: ANCHE I BANCARI PIANGONO
SAPPADA: nel lontano 18 aprile 1997 ebbe a dire: “ L’INTIMIDAZIONE VERBALE, PERÒ È PIÙ PERICOLOSA DI OGNI ALTRA FORMA DI INTIMIDAZIONE”
La Giornata del 29 dicembre per i Cittadini isolani è stata la conferma di una sconfitta morale civile ed economica. Nella sala Padre Bagliesi Sindaco Assessori e Consiglieri hanno recitato il “requiem” per le casse Comunali con la prospettiva, per i Cittadini di Isola di vedersi aumentare nei prossimi anni tasse e tributi.
Per i Cittadini di Isola delle Femmine è stata una botta al cuore, sentire in quella sala FREDDA la parola “DISSESTO”, detto in francese FALLIMENTO detto in inglese DEFAULT, in breve ridurre la spesa pubblica per i servizi, ristrutturare il debito aumentare le tasse e….
Per i cittadini di isola SI è TRATTATO la presa d’atto DEFINITIVA, delle promesse non mantenute, dal proprio “SALVATORE” .
Le promesse, della campagna elettorale del 2014, (socialità, sviluppo, convivenza civile, armonia, legalità, partecipazione solidarietà) si sono dimostrate essere una gran bufala, parole al vento in cui nemmeno loro credevano.
Eppure i cittadini onesti di Isola delle Femmine all’UNISONO econ un “plebiscito elettorale” mai verificatosi prima a Isola delle Femmine, hanno CREDUTO nel loro “SALVATORE”: (un plebiscito che qualche malelingua ha insinuato una qualche forma di intervento PARTECIPATO della MAFIA per fortuna immediatamente smentito.)
Un Plebiscito elettorale che il nostro “SALVATORE” è riuscito a BRUCIARE in soli venticinque mesi e sedici giorni.
In pochi mesi il nostro “SALVATORE” ha fatto terra bruciata intorno a sé, in maniera scientifica e mirata ha cercato di eliminare chi osava fargli “ombra”. Altro che centravanti di sfondamento della ex DC (non me ne voglia l'attuale vicesindaco autore della definizione) qui parliamo di comportamenti degni della scuola STALINISTA (senza essere comunista)
A ben riflettere OGGI L’epilogo del grigio e freddo pomeriggio del 29 dicembre a ben guardare era perfettamente leggibile nei suoi comportamenti oltre che nella SUA storia POLITICA-AMMINISTRATIVA.
Per esempio, Torniamo indietro mentalmente a quella che è stata la campagna elettorale: in genere i Cittadini isolani in passato sono stati spettatori di focosi e infuocati comizi in cui non si risparmiavano accuse anche a livello personale, qualcuno li definiva comizi alla TRUMP, c’era di tutto e di più, mentre nell’ultima campagna elettorale la compagine VITTORIOSA del nostro “SALVATORE” è rimasta in silenzio assordante, era chiaro in LUI la CERTEZZA che non vi era nulla da contendere, il nostro “SALVATORE” aveva la vittoria in tasca.
Vogliamo per un’attimo passare alla spartizione delle poltrone rappresentato dalla vicenda della nomina del Presidente del Consiglio Comunale, qui si che i numeri dei voti non tornavano: altre, erano state le SUE previsioni, forse si era fatto il conto senza “L’OSTE”, qui si che LUI si è dovuto ARRENDERE, la forza dell’apporto numerico ha fatto valere le sue ragioni.
Animate discussioni, hanno messo in crisi la compattezza del gruppo vincente. Solo la capacità di mediazione delle famiglie coinvolte sono riuscite a riportare pace e armonia nella maggioranza.
Un’altra tegola cadrà sulla testa della maggioranza: le minacciate dimissioni e/o autodimissioni dell’Assessore alla Cultura che nel dare la propria adesione all’incontro dibattito tenutosi in Piazza Pittsburg il 19 agosto 2015, ha oscurato la comparsata del nostro “SALVATOR
Originaltitel
2015 5 Maggio Sentenza 38068 2015 Corte Di Cassazione Procura Anza Avverso Sentenza Appello Di Assoluzione 1394 2013 Annulla Sentenza e Rimanda Appello Palermo Anza' Salvatore (2)
Il proverbio dice: “Chi in cielo sputa in faccia gli torna”.
A ZSAPPADA E’ FACILE SCAMBIARE “L’IRONIA” CON LO “SFOTTO” PER NOI LIBERI CITTADINI DEMOCRATICI SE L’IRONIA FA RIDERE E RALLEGRA LO SPIRITO LO “SFOTTO” E’ UN INSULTO CONTRO LA PERSONA E’ UN DENIGRARE LA PERSONA. LO “SFOTTO” E’ UN FORMA DI DISTRUZIONE PSICOLOGICA DELLA PERSONA UMANA.
Cosa ci potevamo aspettare da un “SALVATORE” che si fornisce di “LAME” direttamente dalla Città di TOLEDO?
ZSAPPADA BORGATA LERPA: ANCHE I BANCARI PIANGONO
SAPPADA: nel lontano 18 aprile 1997 ebbe a dire: “ L’INTIMIDAZIONE VERBALE, PERÒ È PIÙ PERICOLOSA DI OGNI ALTRA FORMA DI INTIMIDAZIONE”
La Giornata del 29 dicembre per i Cittadini isolani è stata la conferma di una sconfitta morale civile ed economica. Nella sala Padre Bagliesi Sindaco Assessori e Consiglieri hanno recitato il “requiem” per le casse Comunali con la prospettiva, per i Cittadini di Isola di vedersi aumentare nei prossimi anni tasse e tributi.
Per i Cittadini di Isola delle Femmine è stata una botta al cuore, sentire in quella sala FREDDA la parola “DISSESTO”, detto in francese FALLIMENTO detto in inglese DEFAULT, in breve ridurre la spesa pubblica per i servizi, ristrutturare il debito aumentare le tasse e….
Per i cittadini di isola SI è TRATTATO la presa d’atto DEFINITIVA, delle promesse non mantenute, dal proprio “SALVATORE” .
Le promesse, della campagna elettorale del 2014, (socialità, sviluppo, convivenza civile, armonia, legalità, partecipazione solidarietà) si sono dimostrate essere una gran bufala, parole al vento in cui nemmeno loro credevano.
Eppure i cittadini onesti di Isola delle Femmine all’UNISONO econ un “plebiscito elettorale” mai verificatosi prima a Isola delle Femmine, hanno CREDUTO nel loro “SALVATORE”: (un plebiscito che qualche malelingua ha insinuato una qualche forma di intervento PARTECIPATO della MAFIA per fortuna immediatamente smentito.)
Un Plebiscito elettorale che il nostro “SALVATORE” è riuscito a BRUCIARE in soli venticinque mesi e sedici giorni.
In pochi mesi il nostro “SALVATORE” ha fatto terra bruciata intorno a sé, in maniera scientifica e mirata ha cercato di eliminare chi osava fargli “ombra”. Altro che centravanti di sfondamento della ex DC (non me ne voglia l'attuale vicesindaco autore della definizione) qui parliamo di comportamenti degni della scuola STALINISTA (senza essere comunista)
A ben riflettere OGGI L’epilogo del grigio e freddo pomeriggio del 29 dicembre a ben guardare era perfettamente leggibile nei suoi comportamenti oltre che nella SUA storia POLITICA-AMMINISTRATIVA.
Per esempio, Torniamo indietro mentalmente a quella che è stata la campagna elettorale: in genere i Cittadini isolani in passato sono stati spettatori di focosi e infuocati comizi in cui non si risparmiavano accuse anche a livello personale, qualcuno li definiva comizi alla TRUMP, c’era di tutto e di più, mentre nell’ultima campagna elettorale la compagine VITTORIOSA del nostro “SALVATORE” è rimasta in silenzio assordante, era chiaro in LUI la CERTEZZA che non vi era nulla da contendere, il nostro “SALVATORE” aveva la vittoria in tasca.
Vogliamo per un’attimo passare alla spartizione delle poltrone rappresentato dalla vicenda della nomina del Presidente del Consiglio Comunale, qui si che i numeri dei voti non tornavano: altre, erano state le SUE previsioni, forse si era fatto il conto senza “L’OSTE”, qui si che LUI si è dovuto ARRENDERE, la forza dell’apporto numerico ha fatto valere le sue ragioni.
Animate discussioni, hanno messo in crisi la compattezza del gruppo vincente. Solo la capacità di mediazione delle famiglie coinvolte sono riuscite a riportare pace e armonia nella maggioranza.
Un’altra tegola cadrà sulla testa della maggioranza: le minacciate dimissioni e/o autodimissioni dell’Assessore alla Cultura che nel dare la propria adesione all’incontro dibattito tenutosi in Piazza Pittsburg il 19 agosto 2015, ha oscurato la comparsata del nostro “SALVATOR
Il proverbio dice: “Chi in cielo sputa in faccia gli torna”.
A ZSAPPADA E’ FACILE SCAMBIARE “L’IRONIA” CON LO “SFOTTO” PER NOI LIBERI CITTADINI DEMOCRATICI SE L’IRONIA FA RIDERE E RALLEGRA LO SPIRITO LO “SFOTTO” E’ UN INSULTO CONTRO LA PERSONA E’ UN DENIGRARE LA PERSONA. LO “SFOTTO” E’ UN FORMA DI DISTRUZIONE PSICOLOGICA DELLA PERSONA UMANA.
Cosa ci potevamo aspettare da un “SALVATORE” che si fornisce di “LAME” direttamente dalla Città di TOLEDO?
ZSAPPADA BORGATA LERPA: ANCHE I BANCARI PIANGONO
SAPPADA: nel lontano 18 aprile 1997 ebbe a dire: “ L’INTIMIDAZIONE VERBALE, PERÒ È PIÙ PERICOLOSA DI OGNI ALTRA FORMA DI INTIMIDAZIONE”
La Giornata del 29 dicembre per i Cittadini isolani è stata la conferma di una sconfitta morale civile ed economica. Nella sala Padre Bagliesi Sindaco Assessori e Consiglieri hanno recitato il “requiem” per le casse Comunali con la prospettiva, per i Cittadini di Isola di vedersi aumentare nei prossimi anni tasse e tributi.
Per i Cittadini di Isola delle Femmine è stata una botta al cuore, sentire in quella sala FREDDA la parola “DISSESTO”, detto in francese FALLIMENTO detto in inglese DEFAULT, in breve ridurre la spesa pubblica per i servizi, ristrutturare il debito aumentare le tasse e….
Per i cittadini di isola SI è TRATTATO la presa d’atto DEFINITIVA, delle promesse non mantenute, dal proprio “SALVATORE” .
Le promesse, della campagna elettorale del 2014, (socialità, sviluppo, convivenza civile, armonia, legalità, partecipazione solidarietà) si sono dimostrate essere una gran bufala, parole al vento in cui nemmeno loro credevano.
Eppure i cittadini onesti di Isola delle Femmine all’UNISONO econ un “plebiscito elettorale” mai verificatosi prima a Isola delle Femmine, hanno CREDUTO nel loro “SALVATORE”: (un plebiscito che qualche malelingua ha insinuato una qualche forma di intervento PARTECIPATO della MAFIA per fortuna immediatamente smentito.)
Un Plebiscito elettorale che il nostro “SALVATORE” è riuscito a BRUCIARE in soli venticinque mesi e sedici giorni.
In pochi mesi il nostro “SALVATORE” ha fatto terra bruciata intorno a sé, in maniera scientifica e mirata ha cercato di eliminare chi osava fargli “ombra”. Altro che centravanti di sfondamento della ex DC (non me ne voglia l'attuale vicesindaco autore della definizione) qui parliamo di comportamenti degni della scuola STALINISTA (senza essere comunista)
A ben riflettere OGGI L’epilogo del grigio e freddo pomeriggio del 29 dicembre a ben guardare era perfettamente leggibile nei suoi comportamenti oltre che nella SUA storia POLITICA-AMMINISTRATIVA.
Per esempio, Torniamo indietro mentalmente a quella che è stata la campagna elettorale: in genere i Cittadini isolani in passato sono stati spettatori di focosi e infuocati comizi in cui non si risparmiavano accuse anche a livello personale, qualcuno li definiva comizi alla TRUMP, c’era di tutto e di più, mentre nell’ultima campagna elettorale la compagine VITTORIOSA del nostro “SALVATORE” è rimasta in silenzio assordante, era chiaro in LUI la CERTEZZA che non vi era nulla da contendere, il nostro “SALVATORE” aveva la vittoria in tasca.
Vogliamo per un’attimo passare alla spartizione delle poltrone rappresentato dalla vicenda della nomina del Presidente del Consiglio Comunale, qui si che i numeri dei voti non tornavano: altre, erano state le SUE previsioni, forse si era fatto il conto senza “L’OSTE”, qui si che LUI si è dovuto ARRENDERE, la forza dell’apporto numerico ha fatto valere le sue ragioni.
Animate discussioni, hanno messo in crisi la compattezza del gruppo vincente. Solo la capacità di mediazione delle famiglie coinvolte sono riuscite a riportare pace e armonia nella maggioranza.
Un’altra tegola cadrà sulla testa della maggioranza: le minacciate dimissioni e/o autodimissioni dell’Assessore alla Cultura che nel dare la propria adesione all’incontro dibattito tenutosi in Piazza Pittsburg il 19 agosto 2015, ha oscurato la comparsata del nostro “SALVATOR
2015 5 MAGGIO SENTENZA 38068 2015 CORTE DI CASSAZIONE
PROCURA ANZA AVVERSO SENTENZA APPELLO DI ASSOLUZIONE 1394 2013
ANNULLA SENTENZA E RIMANDA APPELLO PALERMO Penale Sent. Sez. 5 Num. 38068 Anno 2015 Presidente: MARASCA GENNARO Relatore: POSITANO GABRIELE Data Udienza: 05/05/2015 sul ricorso proposto da: PROCURATORE GENERALE PRESSO CORTE D'APPELLO DI PALERMO nei confronti di: ANZA' SALVATORE N. IL 21/04/1955 avverso la sentenza n. 1394/2013 CORTE APPELLO di PALERMO, del 15/10/2014 visti gli atti, la sentenza e il ricorso udita in PUBBLICA UDIENZA del 05/05/2015 la relazione fatta dal Consigliere Dott. GABRIELE POSITANO Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. che ha concluso per Udito, per la parte civile, l'Avv Udit i difensor Avv. Il Procuratore generale della Corte di Cassazione, dr Marilia Di Nardo, conclude chiedendo il rigetto del ricorso Per il ricorrente presente l'Avvocato Francesca De Vita la quale chiede il rigetto del ricorso. RITENUTO IN FATTO 1. Il Procuratore generale presso la Corte d'Appello di Palermo propone ricorso per cassazione contro la sentenza pronunciata dalla Corte distrettuale, in data 15 ottobre 2014, che, in riforma della decisione del Tribunale di Palermo, del 18 ottobre 2012, appellata da Anz Salvatore, aveva assolto l'imputato dal reato ascrittogli, poich non punibile ai sensi dell'articolo 599, secondo comma del codice penale. 2. Il Tribunale di Palermo aveva dichiarato Anz Salvatore colpevole del reato di cui agli articoli 81 e 595, commi 2 e 3 del codice penale, poich lo stesso, in qualit di dirigente dell'Assessorato Regionale Territorio e Ambiente, aveva offeso la reputazione dell'associazione Legambiente, in persona del presidente, Domenico Fontana, attraverso la comunicazione, con pi persone, di tre atti pubblici a firma propria, recanti le date, rispettivamente, del 27 novembre 2007, del 4 dicembre 2007 e del 10 dicembre 2007. 3. Il primo giudice non aveva ritenuto sussistente l'esimente della provocazione poich le offese, ritenute oggettivamente illegittime, rivolte dall'imputato con le predette note al Presidente di Legambiente non potevano ritenersi conseguenza del comizio tenuto qualche giorno prima da Legambinete e ci per due ordini di motivi: per l'insussistenza dell'ingiustizia del fatto presupposto, poich, al contrario, il Piano Regionale contestato da Legambiente, conteneva effettivamente degli errori che avrebbero
reso legittime le critiche mosse da tale associazione e per la mancanza
del requisito dell'immediatezza della reazione, rispetto al fatto provocante. 4. Avverso la sentenza della Corte territoriale che in motivazione ha ritenuto sussistente l'ipotesi prevista all'articolo 599, secondo comma, del codice penale, propone ricorso per cassazione il Procuratore generale presso la Corte d'Appello di Palermo, lamentando: travisamento del fatto riguardo alla sussistenza dell'ingiustizia del fatto, con riferimento all'esistenza di lievi errori che sarebbero stati corretti dai funzionari interni all'ufficio regionale in un arco di tempo limitatissimo, pari a circa mezz'ora e che, pertanto, non avrebbero potuto legittimare le critiche mosse da Legambiente; vizio di motivazione riguardo alla mancata considerazione del significativo intervallo temporale tra la conferenza stampa e la redazione delle prime note diffamatorie; vizio di motivazione riguardo alla mancata considerazione del clima di astio esistente tra l'imputato e l'associazione Legambiente, riferito da testimoni non presi in esame dalla Corte d'Appello. CONSIDERATO IN DIRITTO La sentenza impugnata merita censura. 1. Con il primo motivo il Procuratore generale lamenta travisamento del fatto riguardo alla sussistenza dell'ingiustizia del fatto, con riferimento alla esistenza di lievi errori che sarebbero stati corretti dai funzionari interni all'ufficio regionale in un arco di tempo limitatissimo, pari a circa mezz'ora e che, pertanto, non avrebbero potuto legittimare le critiche mosse da Legambiente. Al contrario, il decreto assessorile del 9 agosto 2007 risultava affetto da numerosi errori tanto che stato necessario nominare un'apposita Commissione che, dopo circa otto mesi, ha consentito l'emanazione di un nuovo decreto in materia. Da ci discende la fondatezza delle critiche mosse da Legambiente, giacch al momento della conferenza stampa le correzioni in parola non erano state apportate. Tali elementi escludono la sussistenza del fatto ingiusto che, secondo giurisprudenza consolidata (Cass. 29 settembre 2011, n. 42933), non pu consistere nell'esercizio di un diritto esercitato in occasione della conferenza stampa. 2. Con il secondo motivo il ricorrente rileva vizio di motivazione riguardo alla mancata considerazione del significativo intervallo temporale tra la conferenza stampa e la redazione delle prime note diffamatorie. In particolare, le note a firma dell'imputato del 27 novembre 2007 seguivano di sei giorni la conferenza stampa di Legannbiente e dal contenuto degli iscritti
emerge che la motivazione non costituiva la reazione ad un fatto ingiusto, ma
yes si trattava di rilievi caratterizzati da freddezza e stabile determinazione. Sotto tale profilo la Corte avrebbe erroneamente assimilato due vicende, quella del piano rifiuti e inceneritori e quella, che rileva in questa sede, del piano della qualit dell'aria, che riguardavano settori dell'assessorato diversi ed erano riferibili a momenti storici differenti. 3. Le censure possono essere trattate congiuntamente perch relative al medesimo profilo del rapporto tra diritto di critica e provocazione. 4. Quanto alla prima doglianza secondo la Corte territoriale l'imputato, in occasione della conferenza stampa del 21 novembre 2007, era stato destinatario di specifiche accuse di incompetenza e sciatteria con la prospettazione di uno sconfinamento della sua attivit nell'illecito. Tali elementi, secondo il giudice di appello, costituivano un fatto ingiusto che aveva assunto i connotati del comportamento lesivo di regole comunemente accettate dalla civile convivenza, che costituiscono idoneo presupposto per l'ipotesi prevista all'articolo 599 del codice penale. 5. La Corte rileva che le accuse di sciatteria e di incompetenza erano rivolte da Legambiente all'ufficio del quale l'imputato era il responsabile, accusato, nel caso di specie, di maldestra copiatura del piano esistente presso la Regione Veneto. Sulla base della consulenza tecnica disposta dal Pubblico Ministero al fine di verificare la conformit del piano alla normativa vigente, era emerso che lo stesso, non era frutto di copiatura, ma presentava errori e refusi non rilevanti, determinati dai ristretti tempi imposti dalla procedura di infrazione. Secondo la Corte i punti di coincidenza (con la normativa della Regione Veneto) evidenziati dal primo giudice e segnalati da Legambiente nella conferenza stampa del 21 novembre 2007 non dimostrerebbero la fedele copiatura da parte dell'imputato, il quale probabilmente aveva utilizzato un file preesistente, da adattare alle peculiarit della Regione Siciliana, senza alcun intento truffaldino, segnalando che alla correzione dell'elaborato, aveva proceduto la stressa Segreteria, senza affidare l'incombenza a personale tecnico specializzato, al termine di una operazione di circa mezz'ora, come riferito (pagina 13 della sentenza) dai testi Tolomeo e Barbaro. 6. Con riferimento al secondo motivo ed al presupposto della immediatezza tra fatto provocante e quello provocato, la Corte territoriale rileva che la nota del 27 novembre 2007, che segue la conferenza stampa del 21 novembre 2007 indirizzata anche a Legambiente e nella stessa l'imputato replica alle accuse rivolte, in occasione della conferenza stampa, da quelli che definisce "il gruppo dei tre ciarlatani", citando interi passi di un articolo del 22 novembre 2007 del Corriere della Sera della Repubblica relativo al contenuto della conferenza stampa del giorno precedente.
7. Orbene, dalle risultanze processuali appare evidente che le valutazioni
espresse da Legambiente rientrano nel diritto di critica. Tale condotta, pertanto, in quanto legittima non pu costituire il presupposto giuridico per la provocazione, a meno che la critica non superi i limiti della continenza. In questa sede non rileva se il Piano Regionale era errato e se i vizi avevano richiesto lievi e rapidi correttivi ovvero l'attivit protratta per mesi da parte di una apposita Commissione (profili in fatto che non risultano puntualizzati), dovendosi fare riferimento al consolidato indirizzo giurisprudenziale che ritiene che il diritto di critica giustifica l'utilizzo di espressioni, eventualmente, acri, accese, di impatto emotivo e offensive, purch ci non si risolva in un'aggressione gratuita e immotivata della sfera privata del destinatario. 8. La decisione impugnata va, pertanto, annullata sul punto, dovendo la Corte territoriale verificare, in concreto, se il diritto di critica ha superato i limiti della continenza e se la condotta stata esercitato trasmodando in frasi gratuitamente offensive. 9. Con il terzo motivo il ricorrente deduce vizio di motivazione riguardo alla mancata considerazione del clima di astio esistente tra l'imputato e l'associazione Legambiente quale emergeva dalle dichiarazioni di alcuni testimoni. 10.11 motivo inammissibile perch aspecifico, facendosi riferimento generico alle dichiarazioni di presunti testimoni, neppure indicati, che avrebbero reso dichiarazioni, neppure precisate in ricorso, in ordine all'inesistenza di un clima capillarmente censorio nei confronti dell'imputato. 11.In conclusione la sentenza impugnata va annullata con rinvio ad altra Sezione della Corte d'Appello per l'esame dei punti oggetto delle segnalate lacune motivazionali. P.Q.M. Annulla la sentenza impugnata con rinvio, per nuovo esame, ad altra sezione della Corte d'Appello di Palermo. Cos deciso il 5/05/2015 http://www.italgiure.giustizia.it/xway/application/nif/clean/hc.dll?verbo=attach &db=snpen&id=./20150921/snpen@s50@a2015@n38068@tS.clean.pdf
2014 2 Aprile Giunta 45 2014 26 Marzo Giunta 45 Avv Pellegrino Tar Pa 831 833 1045 2014 Spatola Rosa Dangelo Giovanni CL Ed de Ricorso Al Tar Di Palermo
2014 25 Luglio CL Ed de Sas D'amgelo Sent 412 2014 Ric 613 14 29 04 14 Rosa Spatola Sent 373 14 Ric 1045 14 2014 2 Maggio Spatola Rosa Sent 368 14 Ric 833 14 CL Ed de
2015 12 OTTOBRE DELIBERAZIONE CONSILIARE 43 12 OTTOBRE 2016 BRICOMAN CENTER NELL'AEX SITO SICAR SASSARI 68 SAS MONTICCIOLO GASPARED CC 43 12 OTTOBRE 2015 CC 3 15 02 18 CC 16 19 06 18-ilovepdf-compressed
2017 20 Settembre Bologna Sindaco Commissione Esaminatrice Del Concorso Alta Professionalita' 1 Partecipante 1 Vincitore Maggiore Croce Antonino Balistreri Pietro Parente Croce