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Musica e matematica: il gioco musicale dei dadi di Mozart

Tra la fine del Settecento e i primi anni dellOttocento vennero ideati e pubblicati in Europa molti interessanti
giochi musicali che, sfruttando le possibilit aleatorie fornite dai dadi o dalle carte da gioco, permettevano a
chiunque di creare semplici composizioni musicali, come minuetti, valzer, marce, polacche e contraddanze.
Tra i musicisti che si dedicarono alla creazione di questi giochi troviamo nomi celebri, come Carl Philipp
Emanuel Bach, Michael e Franz Joseph Haydn, Johann Joachim Quantz, Johann Philipp Kirnberger e An-
tonio Calegari. Di questi giochi, il pi celebre indubbiamente il Musikalisches Wrfelspiel (gioco di dadi
musicale), pubblicato contemporaneamente a Berlino e ad Amsterdam nel 1793 dalleditore J.J. Hummel, e
prontamente ristampato da molte altre case editrici europee, sia in edizioni economiche sia in edizioni di lusso.
La sua ideazione solitamente attribuita a Wolfgang Amadeus Mozart e come tale inserita nel catalogo Kchel
con il numero KV 294d/516f.
Il gioco, sfruttando le possibilit combinatorie dei dadi, un vero e proprio generatore automatico di valzer,
quasi un precursore della musica aleatoria e combinatoria del Novecento. Il valzer una delle forme musicali
pi semplici: la struttura, nella sua forma pi canonica, prevede solitamente una suddivisione in due parti,
ognuna delle quali formata da otto battute. La prima parte, da ripetere due volte, prevede una modulazione dal
tono dimpianto a quello della dominante. La seconda parte, sempre ritornellata, prevede il percorso opposto,
dalla dominante (a cui si giunti alla fine della prima parte) al tono dimpianto. In forma schematica, il per-
corso armonico il seguente:
prima parte (8 battute) seconda parte (otto battute)
tonica dominante dominante tonica
Questa semplicit strutturale rappresent per Mozart il requisito necessario per ideare un gioco che permet-
tesse chiunque di comporre valzer in maniera automatica, anche senza avere alcuna nozione di composizione.
Il principio del gioco, infatti, si basa sulla variazione meccanica di una struttura data della successione nu-
merata delle battute senza un nesso musicale secondo le leggi del caso, un principio dunque molto moderno.
Naturalmente il caso guidato, perch se lo si lasciasse completamente libero, il prodotto finale non avrebbe
alcun senso musicale. La limitazione del caso dipende dunque dalla scelta del materiale musicale e dalla dispo-
sizione delle cifre sulla tabella del codice di composizione. Occorre garantire un certo nesso musicale: Mozart
raggiunge questo risultato non per mezzo della melodia, bens grazie allimpalcatura armonica della cadenza.
Per esempio, in un periodo di otto battute, lultima di queste deve assolutamente mostrare una tendenza alla
conclusione che lascoltatore possa avvertire. Inoltre, nel corso di un periodo necessario sostenere in qualche
modo la melodia con larmonia, e precisamente mediante successioni di accordi cadenzati. Mozart impiega
come impalcatura la tonica di do maggiore, la modula dopo quattro battute sopra laccordo di settima di domi-
nante, cio sol maggiore, per ritornare alla tonica di do maggiore nel secondo periodo, sei battute prima della
fine, secondo lo schema tipico delle danze bipartite che abbiamo descritto pocanzi.
 I giochi ideati da Kirnberger (Der allezeit fertige Polonoisen- und Menuettencomponist ossia Compositore sempre pronto di
polacche e minuetti, a cui fece seguito un secondo gioco simile rimasto inedito) risalgono al 1757 e sono i primi esempi di
giochi che permettono di comporre musica tramite lutilizzo di dadi. Ricordiamo anche la Tabelle, aus welcher man unzhlige
Menueten und Trio fr das Klavier herauswrfeln kann (Tabella, con la quale si possono comporre con i dadi minuetti e trii)
di Maximilan Stadler, amico intimo di Mozart e Haydn, stampata a Vienna nel 1781; Le toton armonique pubblicato dalleditore
La Chevardire; Gioco filarmonico, o sia maniera facile per comporre un infinito numero de minuetti e trio anche senza sapere il
contrapunto di Franz Joseph Haydn, pubblicato a Napoli nel 1790; una Guida alla composizione dei valzer, anonima, stampata
da Rellstab e attribuita a Carl Philipp Emanuel Bach; e il Gioco Pitagorico di Antonio Calegari (Venezia 1801).
 In realt non si ha alcuna certezza che il musicista salisburghese ne sia stato effettivamente lautore: lattribuzione a Mozart gi
dalla prima edizione del gioco, avvenuta un paio danni dopo la morte del compositore potrebbe far pensare anche a un abile
espediente editoriale per sfruttarne il nome; si sa comunque per certo che Mozart fu molto attratto da questo tipo di giochi, come
dimostra tra laltro un manoscritto autografo ritrovato tra le sue carte e oggi conservato presso la Biblioteca Nazionale di Parigi,
nel quale sembra appuntato un gioco piuttosto simile a quello effettivamente pubblicato. Un gioco con caratteristiche simili, inol-
tre, era gi stato pubblicato nel 1787 nel numero di febbraio del Journal des Luxus und der Moden. Ricordiamo infine che Mozart
compose anche una serie di opere per organo automatico a cilindri: lAdagio e Rond KV 594, la Fantasia KV 608 e lAndante
KV 616. Sono tutte degli ultimi anni, composte fra il dicembre del 1790 e il maggio del 1791. Che Mozart abbia preso sul serio
anche questo compito lo dimostrano schizzi e rifacimenti. E tuttavia questa musica non aveva alcun rapporto con luomo vivente.
Essa era collegata allandroide, ingegnoso congegno di leve, fili, molle, ruote dentate, la macchina in figura umana, una specie di
incrocio fra la marionetta e il robot, Prieberg (1963).
 Non bisogna farsi trarre in inganno dal termine: alla fine del Settecento il valzer era ancora una danza molto pi affine al minuetto
che al valzer viennese cos come verr reso celebre dagli Strauss e da Lanner.
In altri termini: qualunque sia il risultato del lancio dei dadi, ne deriva sempre una possibilit calcolata fin
dallinizio, mai un caos disordinato. Il puro caso agisce entro limiti relativamente circoscritti; vero che esso
produce un numero enorme di variazioni compositive, ma non pu mai distruggere lordine prestabilito. Tut-
tavia, in questo caso, non si tratta tanto di arte quanto piuttosto di un gioco divertente e pieno di attrattive
non solo per i compositori.
Il gioco formato da 176 battute numerate e da due tabelle (ognuna delle quali rimanda rispettivamente alla
prima e alla seconda parte della danza). Nelle colonne sono riportati i lanci da effettuare, sedici in tutto. Nelle
righe, invece, si trovano i numeri delle battute ottenibili grazie al lancio di due dadi. In pratica, quindi, si devo-
no lanciare due dadi per sedici volte. Ogni volta si appunta il risultato su un foglietto e si va a cercare lincrocio
giusto sulla tabella. Il numero corrispondente allincrocio tra il lancio effettuato e il punteggio ottenuto riman-
da alla relativa battuta musicale:

A B C D E F G H
2 96 22 141 41 105 122 11 30

3 32 6 128 63 146 46 134 81

4 69 95 158 13 153 55 110 24

5 40 17 113 85 161 2 159 100

6 148 74 163 45 80 97 36 107

7 104 157 27 167 154 68 118 91

8 152 60 171 53 99 133 21 127

9 119 84 114 50 140 86 169 94

10 98 142 42 156 75 129 62 123

11 3 87 165 61 135 47 147 33

12 54 130 10 103 28 37 106 5

A B C D E F G H

2 70 121 26 9 112 49 109 14

3 117 39 126 56 174 18 116 83

4 66 139 15 132 73 58 145 79

5 90 176 7 34 67 160 52 170

6 25 143 64 125 76 136 1 93

7 138 71 150 29 101 162 23 151

8 16 155 57 175 43 168 89 172

9 120 88 48 166 51 115 72 111

10 65 77 19 82 137 38 149 8

11 102 4 31 164 144 59 173 78

12 35 20 108 92 12 124 44 131


Le 8+8 colonne delle due tabelle corrispondono alle sedici battute del valzer. Lanciando due dadi per ciascuna
delle sedici battute, allintersezione tra la colonna del numero di battuta e la riga determinata dal lancio dei
dadi, si trova la battuta da utilizzare. Seguendo questo procedimento, il giocatore compone, poco alla volta, un
valzer completo di sedici battute. Si noti come le battute relative allottavo lancio, nella tabella n.1, presentano
nel rigo inferiore due diverse linee melodiche, per consentire il ritornello da capo oppure la prosecuzione del
valzer.
Facciamo un esempio. Se lanciando sedici volte due dadi si ottengono questi risultati:

6 9 5 11 11 8 6 9 6 5 7 6 5 9 8 3

le battute da suonare (segnate in giallo sulle due tabelle) saranno nellordine le seguenti:

148 84 113 61 135 133 36 94 25 176 150 125 67 115 89 83

Il valzer che ne risulta il seguente:


3
&8


148

84 113 61

? 38

# #
..
5 1. 2.

&

#
135 133 36 94 94

? n .
.

#
.
9

& . #
J
j
150

j
176 125

? .. #
25

&

..
13


67 115 89 83

? ..
J

Se si vuole avere una composizione pi lunga, sufficiente ripetere da capo il procedimento, come avvertono le
istruzioni del gioco: quando si desidera un walzer pi lungo, si ricomincia nella stessa maniera, andando cos
sino allinfinito. Da notare che, lanciando due dadi, le undici combinazioni possibili non hanno tutte la stessa
probabilit: il punteggio 7, per esempio, molto probabile, perch si ottiene con sei diverse combinazioni, men-
tre il 2 o il 12 si ottengono con una sola combinazione. Alcune battute, quindi, hanno maggiori probabilit di
essere estratte rispetto ad altre, e non sappiamo se Mozart abbia tenuto conto di questo, per esempio facendo
corrispondere le battute meglio riuscite ai lanci di dadi pi probabili. La bravura di Mozart fu, in ogni caso,
quella di scrivere battute che potessero adattarsi bene luna con laltra, cosa non banale anche in un contesto
tonale come quello ovviamente scelto dal compositore.
Il Musikalisches Wrfelspiel di Mozart fornisce al docente la possibilit di motivare allapprendimento i propri
allievi giocando sulle potenzialit di scambio interdisciplinare tra musica e matematica. Una materia ostica
come la statistica diventa infatti pi divertente se applicata al gioco mozartiano, tanto pi se offre allallievo,
come regalo finale, un valzer unico e personalizzato.
Per esempio: quanti valzer possibile comporre con questo gioco? (Per ognuna delle sedici battute del tema
principale ci sono undici battute possibili: quindi le combinazioni possibili risultano 1116, ovvero 46 milioni
di miliardi di valzer).
Si pu poi ragionare sulluso dei dadi: quali risultati possiamo ottenere con uno o due dadi?
Se usiamo due dadi ci accorgeremo che alcuni risultati saranno pi frequenti di altri: perch? Quali combi-
nazioni di risultati possiamo ottenere usando due dadi? Che probabilit c, dunque, che esca un risultato
piuttosto che un altro?
E se usassimo dadi non tradizionali, come quelli a forma di tetraedro? Come variano i risultati in base alla
forma dei dadi?

Bibliografia
Fauvel, J., Flood, R., Wilson R., Music and Matehmatics. From Pythagoras to Fractals, Oxford University Press,
New York 2003
Mozart, W.A, Anleitung so viel Walzer oder Schleifer mit zwei Wrfeln zu componiren so viel man will ohne
musikalisch zu seyn noch etwas von der Composition zu verstehen, Johann Julius Hummel, Berlino-Amsterdam
1793
Mozart, W.A, Musikalisches Wrfelspiel. Gioco per comporre musica con i dadi, a cura di Roberta Bortolozzo,
Armelin, Padova
Paynter, J., Suono e struttura. Creativit e composizione musicale nei percorsi educativi, edt, Torino 1996
Piatti, M., Strobino, E., Grammatica della fantasia musicale. Introduzione allarte di inventare musiche, Franco
Angeli, Milano 2011
Prieberg, F.K., Musica ex machina, Einaudi, Torino 1963

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