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La grande opera

don Marco Pedron


II Domenica di Avvento (Anno C) (6 dicembre 2009)
Lc 3,1-6

Maria e Giovanni Battista sono le due figure che ci accompagnano al Natale. L'8 dicembre Maria
e la IV domenica d'Avvento Maria; oggi e domenica prossima il Battista.
Giovanni Battista fu una figura fondamentale per Ges. Fu il suo iniziatore e probabilmente anche
un suo discepolo. Nei primi cristiani il ricordo del Battesimo di Ges da parte di Giovanni Battista
provocava sconcerto: (e proprio per questo fatto possiamo ritenerlo come dato storico): da una
parte, infatti, metteva in risalto la superiorit del Battista all'inizio rispetto a Ges; dall'altra,
poich Giovanni Battista battezzava solo dopo la conversione dai propri peccati, tale gesto
induceva ad immaginare una consapevolezza di peccato da parte di Ges.
Storicamente Ges consider il Battista come suo maestro, a lui superiore, e si fece battezzare da
lui per il perdono dei propri peccati. Egli si considerava uno dei molti che in Israele volevano
convertirsi per sottrarsi all'imminente giudizio di Dio. Successivamente, poi, Ges prese la sua
strada e si distacc dal Battista (Mt 11,2-15; Lc 7,18-30).

Nell'anno decimoquinto dell'impero di Tiberio Cesare?


Lc, come i grandi scrittori del suo tempo, inquadra la vicenda che sta avvenendo dentro la grande
storia. Ci sono i nomi dei sovrani del suo tempo: quelli politici e quelli religiosi.
C' Tiberio, morto nel 14 d.C. (19 agosto). Siamo tra il 19 agosto del 28 e l'agosto del 29 (cfr.
Gv 2,20). C' Pilato, governatore della Giudea e Samaria tra il 26 e il 36. Gli storici parlano di lui
come di un uomo corrotto e crudele. C' Erode Antipa, figlio di Erode il Grande che regn sulla
Galilea e Perea (Transgiordania) tra il 4 a.C. e il 39 d.C. C' Filippo che govern le regioni a Nord
e ad Est del lago di Genezareth dal 4 a.C. al 34 d.C. C' anche un tal Litania, personaggio poco
conosciuto. L'Abilene, su cui regna, la regione di Damasco; faceva parte della Palestina. Ci
sono anche i sovrani religiosi: c' Anna sommo sacerdote dal 6 al 15. Anche dopo la sua
deposizione la sua influenza continu. Oltre ad Anna, altri cinque suoi figli furono eletti sommi
sacerdoti. C' Caifa', genero di Anna, sommo sacerdote dal 18 al 36. Insomma, ci sono tutti
quelli "importanti" per il mondo. Ma Dio non scende l.
Oggi diremmo: c' Bush, c' Blair, c' Putin, c' Prodi e Berlusconi, c' Papa Benedetto e il
patriarca della chiesa orientale, ma Dio scende sul cappellano delle carceri che "vede" davanti a
s ancora delle persone e non dei condannati ad una vita meschina; Dio scende sul palestinese e
sull'ebreo che fra le ostilit dei propri compatrioti cercano vie di pace con l'altra sponda; Dio
scende sul vescovo libero nel cuore che denuncia l'artificiosit e l'alienazione di una certa chiesa;
Dio scende sulla suocera che decide di perdonare lo sgarbo alla nuora.
Quando c' un cambio di governo al vertice la gente si fa molte aspettative. Questo avviene da
sempre e da sempre si rimane delusi. Chiss che s'impari! Dio non tra i famosi della storia. Dio
, scende, nasce tra quelli che sono disponibili ad accoglierlo.
Una donna trov un uovo. Pensava tra s: "Che fortuna che ho avuto. Non lo manger, ma lo metter
a covare. Nasceranno altri pulcini e altre galline, che non manger e che mi daranno altre uova e

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altre galline. Mi aprir un piccolo allevamento di galline e poi uno pi grande. E ne aprir un
secondo, un terzo e un quarto. Oggi proprio la giornata decisiva della mia vita". E finch,
felicissima, pensava tutto questo, le scivol l'uovo dalle mani che si ruppe irrimediabilmente al
contatto con il suolo.
Cos siamo noi quando confidiamo troppo nei potenti o nella "manna dal cielo", nell'evento
fortunato che ti cambia la vita o "che le cose prima o poi cambieranno": finiamo cos, come
quell'uovo!
C' un uomo che si sposato con sua moglie perch le faceva compassione. Lei aveva una
situazione familiare disastrosa e umanamente povera. Lui, principe salvatore, ha deciso di
redimere la sua amata dalla sua condizione. Per redimerla dalla sua condizione l'ha sposata.
Adesso, ovviamente, si ritrova a dover vivere con una donna che gioca sul suo disagio psichico e
che lo gestisce in tutto. Quando lui "sgarra" lei gli dice: "Stai attento perch io mi uccido", e cos
ha trovato il modo per gestirlo. Il giorno del matrimonio lui, confida agli amici stretti, sentiva di
essere al suo funerale. Lui spera sempre che lei si innamori di qualcun altro o che succeda
qualcosa d'improvviso, dall'alto, che lo liberi dalla sua condizione. Ma sono gi passati vent'anni!

La parola di Dio scese su Giovanni, figlio di Zaccaria, nel deserto.


Il verbo "scendere" (gignomai) vuol dire anche "nascere, generare". E' un incontro vivo, che
trasforma, che fa fiorire e genera il suo frutto. Dopo questa discesa il Battista se ne va per tutta la
regione a predicare.
Quando la parola di Dio all'inizio della storia scende sulla creazione nasce il mondo e ogni essere
vivente. Quando la parola di Dio attraverso l'angelo scende su Maria, nasce Ges. La parola che
scende su Giovanni lo invia, lo spinge e lo fa profetizzare. Dio quando scende, quando viene,
produce una creazione, una nascita, un rin-novamento. Allora: l'incontro con Dio un incontro
che ti crea cio ti cambia e ti invia cio produce un movimento.
Ti crea: tu eri qualcosa ma dopo aver ascoltato, nel senso di "mangiato, assimilato, gustato, fatta
penetrare" una parola, tu non sei pi lo stesso. Quella produce un movimento, un cambiamento,
un'apertura dentro di te.
Francesco lasci risuonare la parola: "Francesco, va' e ripara la mia casa". Non fu pi lo stesso.
All'inizio non seppe bene cosa volesse dire, ma sapeva che quella parola era la "sua parola".
Un uomo ad un incontro sul vangelo risuonata dentro la parola: "Esci fuori". Dopo l'incontro
non riusciva a spiegarsi il perch di quel timore ma qualche giorno dopo tutto fu chiaro. "Esci
fuori", per lui, voleva dire: "Smetti di vivere nella paura e nella difensiva. Non vedi che hai paura
di tutto? Non vedi che hai paura di esprimerti, di dire quello che pensi, quello che provi? Non vedi
che hai paura degli altri e di scegliere? Non vedi che la paura ti fa vivere barricato e nascosto
dentro di te? Esci fuori!". La vibrazione fu cos forte che da quella parola quell'uomo non fu pi lo
stesso.
Un uomo una notte fa un sogno: un uomo vecchio, con la lunga barba bianca gli dice: "Ho scelto
te!". Quella parola lo commosse cos tanto e cos a lungo che non pot pi smettere di ascoltarla.
Lui era stato scelto; lui era importante; lui aveva qualcosa da dire, da realizzare e da vivere.
Quella parola lo fece nascere e quell'uomo non fu mai pi lo stesso.
Una donna conduce una vita mediocre e di superficie. Un giorno finch fa meditazione e scende
dentro di s, si ritrova inseguita da una serie terribile di mostri preistorici. Arriva ad un
precipizio: oltre non pu proseguire e gli animali la stanno raggiungendo. Da sotto Ges le dice:
"Buttati!". Che fare? O fidarsi e buttarsi o finire in pasto agli animali. Cos si butta e dopo un volo

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lunghissimo, prima di schiantarsi, Ges la prende. Quella parola "buttati" cambi la sua vita: non
poteva pi vivacchiare. Doveva entrare dentro la vita. E cos fece.
Quante parole ascoltiamo durante una giornata! Ma la parola di Dio non cos. Quante parole
religiose abbiamo detto nella nostra vita! Ma la parola di Dio non cos. Quante volte abbiamo
ascoltato il vangelo! Ma la parola di Dio non cos. La parola di Dio quella parola che ti
penetra nelle profondit, ti scuote (quindi sempre destabilizzante) e ti tocca, ti centra nel tuo
intimo. E' quella parola che ti viene sempre in mente, anche se puoi non sapere il perch, che ti
risuona, che ti vibra, che senti ti richiama e che ti riguarda. E' quella parola che non ti lascia
indifferente. E' quella parola che fa succedere qualcosa.
Alcune parole hanno bloccato la nostra vita, l'hanno distrutta, l'hanno uccisa, chiusa: "Sei un
bastardo", ha detto un padre al figlio di sua moglie avuto da un rapporto precedente. "Sei una
puttana", ha detto una madre nel vedere come sua figlia si vestiva e si comportava. "Mi fai
schifo", ha detto una donna a suo figlio di cinque anni. "Sei stato la rovina della mia vita", ha
detto una madre a suo figlio incolpandolo del suo matrimonio. "Ti volevo maschio" (il padre a sua
figlia); "Maledetto il giorno che sei nato" (la madre a suo figlio). "Se muoio colpa tua" (la
moglie al marito); "Sei il solito incapace; lo sapevo!; fossi come tua sorella!?". Ma alcune parole
(le parole di Dio) se le lasciamo penetrare fino nel nostro profondo ci possono salvare: "Esci
fuori; alzati; ti amo; va bene cos; adesso basta; perdonati; lascia andare; non avere paura; slegati?".

Il Battista predica nel deserto.


Deserto (in ebraico midebar) vuol dire "ci che viene dal Verbo". Geograficamente il deserto
palestinese una regione montuosa, con scarsa vegetazione, poco abitata, sede di pastori, predoni
ed eremiti (eremos in greco vuol dire proprio deserto).
Ma nella Bibbia il deserto un luogo per cui si deve passare. Non si pu giungere da nessuna
parte, in nessuna terra promessa se non si ha il coraggio e la forza di affrontare il proprio deserto.
E' stato un passaggio necessario dopo la liberazione dall'Egitto (Es 5,1; 13, 17-21), per quella
babilonese (Is 40,3); stato un luogo necessario per Mos (Es 3), per Elia (1 Re 19), per Paolo
(Gal 1,17), per Ges (Lc 4,1-13).
Il deserto pi che un luogo fisico una dimensione della vita. Viene, cio, un momento in cui
bisogna smettere di sfuggire a se stessi, smettere di cercare risposte fuori di noi, smettere di
riempirci e di imbottirci di idee, filosofie e pensieri vari, e guardarci per davvero in faccia senza
mentirci. Nel deserto non c' nessuno: ci sei solo tu.
Molte persone hanno il terrore di stare con s. C' chi non pu stare senza fare qualcosa: non
che faccia tante cose, che non riesce a stare con s. C' chi deve parlare sempre e riempire tutti
gli spazi vuoti; non pu fermarsi e ascoltarsi. C' chi non riesce a stare da solo e deve sempre stare
in compagnia di qualcuno perch ha paura di s. C' chi non riesce neppure ad ascoltare quello
che prova, che neppure pu sentirlo perch lo teme troppo. Molte persone cercano il "tempo per
s": si riposano, leggono un libro, fanno qualche sport, escono con gli amici; fanno, insomma,
quello che di solito non fanno mai. Bene! Ma "stare con s" un'altra cosa.
Un grande esercizio quello di stare un giorno intero senza nessuno e niente. Niente libri, niente
telefono, niente cose da fare, niente da scrivere, poco da mangiare. All'inizio incontrerete il
vuoto, il disorientamento e cercherete il modo per scappare. Ma se avrete forza di rimanere farete
una grande sorpresa: ? (provate e capirete!).

Nel deserto il Battista predica un battesimo di conversione per il perdono dei peccati.

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Predicare: kerysso, vuol dire urlare, dire ad alta voce. La radice ker indica il cuore. Giovanni non
fa catechesi, lunghi discorsi o omelie; messaggi semplici che portano al cuore e che arrivano al
cuore, messaggi brevi, appassionati, diretti e incisivi. Anche Ges parlava cos. Il messaggio non
ci deve con-vincere (vincere umiliare l'altro); dobbiamo aderirci perch ci tocca l'anima.

Il battesimo di conversione per il perdono dei peccati.

Conversione meta-noeo (shub in ebraico vuol dire "tornare indietro") e indica il cambiamento di
pensiero.

Perdono (afiemi) indica il lasciar andare, il liberare, il mandare via, il rimettere.

Peccato in ebraico indica una freccia che non giunge al bersaglio.


Un giorno dovevo andare a Ferrara. Prendo l'autostrada a Monselice e invece di prendere per
Bologna, sopra pensiero, prendo per Padova. Dopo due-tre chilometri mi rendo conto della cosa.
Che si fa? Beh, semplice, si esce al primo casello e si torna indietro. Quando ti accorgi che la
strada sulla quale viaggi non quella giusta, logico cambiare, non ti pare? Quando ti accorgi
che il pensiero o l'azione che fai, ti fa solo male, logico cambiare, non ti pare?
Sei arrabbiato con tuo marito e gli fai il muso. Ma questo non cambia la situazione perch lui,
anche se ti vede arrabbiato (glielo fai vedere con il muso!), non ti viene incontro (d'altronde sei tu
che sei arrabbiato!). Allora cambia comportamento, questo non porta da nessuna parte. Lascia
stare, lascia andare chi ha ragione o chi ha torto (perdonare, lasciar andare), vai tu incontro a lui e
spiegatevi.
Sei arrabbiato con tua moglie e ti chiudi nel tuo silenzio. A che ti serve? Poi ti viene il mal di testa
e male allo stomaco, non mangi pi e diventi nervoso: ne vale la pena? Cambia la malefica idea
(perch ti fa-male, male-fica) che hai in testa (metanoeo): dille cosa ti ha ferito, cosa ti ha
provocato cos tanto dolore e parlale.
"Di certe cose a casa mia non se ne parla!", dici tu. Cos tuo figlio adolescente di sessualit e di
alcuni problemi non te ne parla mai. Convertiti!
Quando ti accorgi di "aver fatto una cappella", di aver detto qualcosa che non volevi dire, di aver
esagerato o di aver ferito, torna indietro (shub). Vai dalla persona e gli dici: "Guarda, ho
esagerato; guarda, ti chiedo scusa perch mi sono lasciato prendere la mano; guarda, mi rendo
conto di non averti ascoltato o di aver tentato di manipolarti; volevo aver ragione a tutti i costi". A
che ti serve il tuo orgoglio se non a nasconderti che hai sbagliato? Non amore poter agire cos!
Non da forti poter ammettere questo!
"Quello che ho detto, ho detto e non torno indietro": convertiti, torna sulle tue posizioni. Se ti tieni
quest'idea e fisso nel tuo orgoglio non cedi, non ti dai il permesso di sbagliare mai. A che ti serve
fare cos? Cambia idea (meta-noeo): nella vita si pu anche sbagliare o cambiare idea.
Tuo figlio, seconda media, ci mette ore e ore a fare i compiti. E se non ci sei tu non li fa. Allora
urli, sbraiti e vai sempre su tutte le furie perch senza la mamma che gli sta con il fiato sul collo
lui non fa niente. Ma non funziona. Cambia strada, convertiti (shub, meta-noeo): forse fa i compiti
solo con te perch, adesso che cresce e che non vuole pi coccole da te, l'unico modo con cui
si pu permettere di ricevere affetto e attenzioni da te.
Hai quarant'anni e dentro una confusione terribile. Il rapporto con il marito s' rotto; ti senti
vuota, dispersa e ti senti prosciugata dai figli. Ce l'hai messa tutta, ti pare di aver fatto tutto ci che

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potevi fare, ma non servito a niente. Convertiti, cambia mentalit. Se finora hai fatto tutto tu e ti
sei arrangiata da sola, adesso fatti aiutare. Perch vuoi affondare per non tendere la mano?
C' un uomo che non riesce ad avere rapporti profondi con le donne. E' un bel ragazzo, simpatico
e si sta bene con lui. Ma quando il rapporto con una donna si approfondisce o diventa intimo, lui
deve scappare o staccare la spina. Dice: "Non avr mai nessuno!". Ma no! Perdona, lascia andare
(afiemi) tua madre, chiudi i conti con lei, accetta di deluderla perch ti "prendi un'altra donna" e
vai per la tua strada, perch vivere l'amore merita.
Se quella porta chiusa perch spaccarsi la testa; cambia porta, cambia passaggio, convertiti.
Quando una persona si era accorta del proprio errore, della propria strada sbagliata, si faceva
battezzare. Quando il cambio era radicale, perch era tutta la propria vita un peccato, cio una
strada non buona, una strada che non ci portava da nessuna parte, allora andava da Giovanni
Battista e si faceva battezzare.

Battesimo (baptizein, immergersi in greco) in ebraico tabel indica l'immersione nelle acque.
La creazione dice la Bibbia immersa nelle acque del mondo, dove c' tov e r. All'inizio della
storia (Genesi) tutto il creato era ricoperto dalle acque (samaym: che vuol dire "le acque che
contengono il Nome", ci che tu sei veramente) e quando Dio disse: "Sia la luce" (Gn 1,3) cre la
luce e le tenebre (tov e r). Ma tov e r indicano non tanto la luce, il bene e il buio, il male; ma la
luce e la non-ancora-luce.
E' la legge della vita: per conoscere Dio, la Vita, bisogna immergersi nelle acque che contengono
la luce e la non luce. Bisogna confrontarsi con tutti i mostri interiori, che noi chiamiamo male, che
tendiamo ad isolare, ad eliminare, a mettere in disparte e a non confrontarci.
Tutta la storia della salvezza il tentativo di entrare dentro queste acque buie, di non-luce,
tenebrose, di peccato, per confrontarsi con esse e uscirne, con l'aiuto di Dio, vittoriosi.
Il mondo non un Eden meraviglioso ma un territorio dove tu devi accettare la tua luce e la tua
non-luce, i tuoi lati di splendore e i tuoi lati oscuri, quelli di gloria e quelli di tenebra.
Anche gli Ebrei dovettero immergersi nelle acque del Mar Rosso (yam sof vuol dire "mare dei
giunchi o del limite") e fare un lungo cammino di quarant'anni dove si confrontarono con tutta
una serie di nemici (pi che esterni sono i nostri demoni interiori) per uscirne, con la presenza di
Dio, vittoriosi.
Il cammino degli ebrei fu un cammino con grandi fedelt, grandi luci, ma anche con grandi infedelt
e idolatrie, un cammino d'ombra. E dovettero percorrerlo fino in fondo, tutto, per arrivare alla
Terra Promessa.
Anche Ges si immerge nel Giordano (Yared, Giordano, vuol dire discendere). Anche Ges
dovuto discendere in questo mondo di luce e di buio, di gi e di non-ancora. Anche lui ha dovuto
confrontarsi con il buio personale (4,1 le tentazioni), le tenebre del mondo e del male che lo
ostacolavano, e che alla fine lo uccisero.
Anche noi il giorno della nostra nascita usciamo dalle acque uterine: come gli ebrei, come la
creazione, come Ges quando fu battezzato dal Battista (3,21). Con l'uscita dalle acque (materne)
inizia il nostro cammino di confronto con la luce e il buio che vive dentro ciascuno di noi
(battesimo d'acqua).
Solo con la nostra opera (battesimo di sangue) si potr manifestare nella nostra vita la salvezza di
Dio. Solo con quest'opera potremmo far emergere il Figlio dell'uomo che emerge in ciascuno di
noi. Siamo gi figli di Dio, ma solo immergendoci, incontrando il non-ancora che ci fa paura, che
respingiamo, che a volte demonizziamo, ma che ci appartiene potremmo diventarlo.

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Siamo un seme (di figlio dell'uomo) che pu diventare pianta (il Figlio dell'Uomo). L'opera
semplice e complessa.

Raddrizzare i sentieri.
Non vero che facciamo pensieri osceni, aggressivi o crudeli? Non vero che guardiamo la
donna (o l'uomo) con l'occhio assatanato di chi la vorrebbe possedere? Non vero che cova in
noi tanta di quella rabbia che faremo a pezzi qualcuno, che elimineremo fisicamente qualcuno di
quelli vicini, che faremo soffrire con divertimento qualche persona? Non vero che facciamo in
certi notti sogni dove con un coltello facciamo morire dissanguati qualcuno? Non vero che
abbiamo dei comportamenti perversi (per-versi: nella direzione sbagliata) e indecenti? Non vero
che dietro al nostro bel volto sorridente dietro a tanto "Dio", a volte c' tutto questo?
E tutto questo "storto", questo irrisolto, dove andr a finire? Come agir libero dentro di noi?

Burroni riempiti.
Non vero che dentro di noi ci sono buchi affettivi enormi? Non vero che ci sono mani che
chiedono disperatamente amore e corpi che bramano tenerezza? Non vero che a volte siamo
stati abbandonati e che non c'era nessuno che ci ascoltava, che ci difendeva, che si prendeva cura
di noi? Non vero che ci sentiamo cadere nel nulla, nel vuoto pi assoluto e che ci sentiamo
inghiottire dal buio? Non vero che siamo stati derisi, umiliati, che si divertivano a prenderci in
giro e tutti ci davano addosso? Non vero che siamo come un iceberg perch non c'era calore
attorno? E che adesso temiamo come il peggior demonio il sole dell'amore?
E come si pu vivere con tutto questo vuoto dentro, questa mancanza che tentiamo in tutte le
maniere di riempire (soldi, sesso, droga, ammirazione, ecc) ma che non si riempie mai, come un
pozzo senza fondo?

Monti abbassati.
Non vero che siamo orgogliosi? Non vero che siamo competitivi, che ci d fastidio che il
nostro amico abbia trovato un lavoro migliore del nostro o la fidanzata pi bella della nostra? Non
vero che ci crediamo o che vorremmo essere migliori (pi bravi, pi onesti, pi perspicaci, pi
intelligenti, pi simpatici) del nostro collega o di chi c' vicino? Non vero che ci sentiamo
superiori agli altri? Non vero che giudichiamo gli altri perch ci sentiamo inferiori? Non vero
che quello che fanno gli altri sempre "fatto male" perch solo noi facciamo bene le cose? Non
vero che c' del marcio dentro di noi e che abbiamo anche noi la nostra parte di "schifo"? Non
vero che tutto questo non ci riguarda? Non vero che crediamo che tutto questo riguarda solo
gli altri ma non di certo noi?
E come si pu incontrare la propria fragilit, la propria vulnerabilit con tutta questa supponenza?
Come si pu incontrare gli altri, o semplicemente amare qualcuno, con tutta questa altezzosit, nelle
vene?

Passi tortuosi.
Non vero che ci sarebbero delle scelte difficili, tortuose, tormentate da operare? Non vero che
sappiamo che dovremmo fare quella cosa ma che non ci va di farla? Non vero che lasciamo l
quello che dovremmo fare noi e solo noi per non crearci troppi "casini"? Non vero che cambiare
impegnativo e coinvolgente, e perch farlo? Non vero che ce la raccontiamo pur di non
iniziare certe strade ardue e tortuose?

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Come si pu essere protagonisti della propria vita con tutte queste scelte non operate?

Luoghi impervi.
Non vero che ci sono dei fatti duri da digerire e dei ricordi nascosti? Non vero che abbiamo
degli scheletri nei nostri armadi? Che dei mostri che c'inseguono di notte e di giorno? Non vero
che delle porte del nostro cuore sono chiuse a doppia mandata e guai a chi prova entrarci? Non
vero che ci sono dei traumi, che sappiamo che ci sono ma che tentiamo con tutto noi stessi di
dimenticare? Non vero che ci sono delle ferite che non vogliamo che riemergano perch ci
farebbero cos tanto soffrire?
E tutte queste zone, questi luoghi inaccessibili, dove nessuno vi pu entrare, non spazio, vitalit
non utilizzata? Come si pu essere figli della luce con tutto questo nascosto e questo buio dentro?

Il miracolo che se tu fai questo vedrai la salvezza.


Se tu fai questo emerger il Figlio dell'uomo, cio chi sei tu, nella tua bellezza originaria, pura,
naturale. Quello che sei non ci assomiglia neanche lontanamente. Compi la tua opera e vedrai chi
sei!
Se tu fai questo emerger il Figlio di Dio, e lo vedrai faccia a faccia. Tutto ti sar chiaro: non ci
saranno pi dubbi o domande. Quando si vede si sa che cos!
Se tu fai questo scoprirai che non c' nulla da temere, nulla di cui aver paura perch potrai
vedere distintamente tutto com': siamo tutti (uomini, mondo, universo, bene e male) sopra la
Sua Mano, avvolti dal suo dolce sguardo; e mentre noi siamo affaccendati a conquistare chiss chi
e chiss cosa, Lui sorride e ci protegge.

Pensiero della Settimana

Mi inchino di fronte a ci che ho dentro


e con umilt me ne prendo cura.

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