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SUCCESSIONI ECOLOGICHE:

- Successione oppure no?


- Applicazioni
La zonazione

Quando spostandosi
nello spazio , cambiano
e caratteristiche
abiotiche (cambiamento
allogeno, gradiente
ambientale) cambiano
anche le caratteristiche
biotiche .
Questi cambiamenti
danno origine a una
zonazione.

La zonazione una variazione spaziale della


composizione e della struttura della comunit.
La zona interdidale di una spiaggia sabbiosa
fornisce un esempio di zonazione degli eterotrofi.

Zona sopralitorale
Alta marea

Bassa marea

Zona intertidale

Zona infralitorale

La distribuzione degli organismi cambia lungo il gradiente dalla terra ferma al


mare in funzione del grado e durata della sommersione nel corso del ciclo
tidale
Negli ecosistemi costieri le condizioni ambientali
cambiano seguendo il gradiente mare-terra, cambia anche
la composizione di specie
Dalla spiaggia verso linterno si
innesta una successione di comunit
diverse (zonazione).

Perch non successione?

Gradiente ambientale
Successione: sequenza temporale.
Si parla invece di zonazione quando le comunit a
contatto non sono dinamicamente collegate, ma si
esprimono lungo un gradiente ambientale (di salinit,
altitudine, di acidit del suolo, ecc.).

Gradiente ambientale

zonazione

Cambiamento temporale

successione
Successione ?

Cambiamenti stagionali

FENOLOGIA
FENOLOGIA
Studio delle risposta degli organismi viventi
alle variazioni stagionali del loro ambiente
Es. analisi dellandamento temporale dei
fenomeni di fioritura, caduta delle
foglie, ecc..
APPLICAZIONI

Incendi
deforestazione
campi abbandonati Innescarsi di
successioni
secondarie

problemi di
ecologia Necessario
applicata conoscere le
successioni

Nei problemi di ecologia territoriale dobbiamo spesso


confrontarci con successioni la corretta interpretazione
necessaria per impostare la soluzione
1-Successione e monitoraggio ambientale:

Analisi dei cambiamenti temporali degli ecosistemi,


componente biotica (successioni) e abiotica (fattori
ambientali, suolo, clima, ecc.)
Il Programma Nazionale per il
CONtrollo degli ECOsistemi
Corpo Forestale
dello Stato FORestali
CONECOFOR
OBIETTIVI
analisi del cambiamento degli ecosistemi
forestali in relazione a fattori di pressione
su larga scala ed a lungo termine

biodiversit
MONITORAGGIO

inquinamento atmosferico
cambiamenti climatici
primo esperimento di Rete ecologica di monitoraggio a lungo
termine su scala nazionale: pi di 20 anni

coordinamento tra amministrazioni territoriali


(regioni e province) ed enti di ricerca

Centro di Coordinamento Nazionale, C.F.S.

Consiglio Nazionale delle Ricerche,


Universit

Amministrazioni Locali: Regioni, Province, Enti gestori


di Parchi Naturali
Europa: 800 aree
Italia: 31 aree
31 aree permanenti

- Copertura di alberi e arbusti


- vegetazione al di sotto di 1,5m
- crescita degli alberi
Vengono studiati, dal 1995, con rilievi periodici:

-composizione
chimica delle foglie

-deposizioni atmosferiche
(inquinanti atmosferici)

-suoli
Monitoraggio effetti della limitazione del calpestio
sulla vegetazione costiera
Monitoraggio effetti della limitazione del calpestio
sulla vegetazione dunale

Plot random di 4m2 in due aree


recintate e unarea di controllo per
5 anni consecutivi
2-Successione e recupero ambientale:

Nel recupero ambientale si facilita la ripresa naturale della


vegetazione autoctona riproponendo artificialmente
cenosi pioniere, capaci di raggiungere autonomamente
una complessit strutturale e una ricchezza di specie tipica
delle cenosi pi tardive.
Es. Il progetto di recupero ambientale di una cava non
deve tendere al ripristino delle condizioni originali, ma pu
aiutare il processo di recupero, accorciandone i tempi.
3-Successione e gestione aree protette:
1. Modello delle successioni tradizionale: modello
deterministico oppure degli equilibri ecologici

Successioni e climax In condizioni ambientali


costanti (clima, suolo, ecc.) la vegetazione tende ad
un punto di equilibrio determinato (il climax)
Dopo levento di disturbo la comunit tende a
ritornare comunque al climax (resilienza)
Idea dellequilibrio ecologico: spinta verso una
situazione naturale
Conseguenze per le aree protette

Modello gestionale che pu tendere al lasciar


fare della natura,

Adeguatezza dellapproccio protezionistico


e vincolistico: utilit delle riserve naturali
come strumento
Successione e gestione aree protette: :
2. Modello delle successioni non deterministico, del
non equilibrio

Ruolo del disturbo Esiste un disturbo antropico


(viene considerato il ruolo dellazione antropica) ma
anche di fonti esterne naturali di disturbo: incendi,
eventi estremi meteorologici (tifoni, trombe daria),
terremoti.
Il disturbo pu essere incorporato nel modello di
gestione: in seguito al disturbo gli ecosistemi
assumono un assetto diverso da quello iniziale che
pu avere un diverso livello di stabilit.
Ruolo del disturbo creazione di mosaici
di stadi successionali fornendo condizioni
eterogenee per linsediamento delle specie

A livelli intermedi di disturbo si stimano alti


livelli di biodiversit (ipotesi del disturbo
intermedio),
Conseguenze per le aree protette

Insufficienza dellapproccio protezionistico e


vincolistico e necessit di una visione pi dinamica.

Necessit di comprendere i fattori di disturbo che


determinano le dinamiche che poi devono essere
incorporati al modello di gestione (pascolo, attivit
forestali, incendi, ecc) Modello gestionale
attivo (sono necessari interventi di gestione).

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