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I limiti dell'interpretazione

Tre tipi di intenzione

Questo saggio e' fra la critica della tradizione ermetica (dottrina


mistica,religiosa e filosofica), lesplorazione delle interpretazioni pi
incontrollate di Dante, Leopardi o Joyce e le confessioni personali dellautore
come lettore degli interpreti del Nome della rosa e del Pendolo di Foucault.
Eco nel saggio "I limiti dellinterpretazione", discute i casi di eccessivo
dispendio/spesa di energia interpretativa, cioe dei criteri di uneconomia
della lettura.Fa attacco polemico a molte (se non tutte) pratiche di
decostruzionedei testi. Si tratta di ristabilire una tensione(rapporto) fra
intenzione del lettore e intenzione dellopera (mentre lintenzione dellautore
rimane fantasmatica e inattingibile). Se le interpretazioni di un testo possono
essere infinite, ci non significa che tutte siano buone. E, se quelle
buone non si possono risolvere, possibile dire che siano inaccettabili. Lo
specifico di interpretazione di un testo letterario non e' un problema
generativo, cioe' non ricerca cio' che l'autore voleva dire, ma cio' che il testo
dice. (Semiotica generativa e interpretativa entrambe affermano lautonomia e
limmanenza del testo, indipendentemente dalle intenzioni del suo autore e dagli
effetti che pu produrre sul lettore.)

Se decidiamo di intraprendere una strada differente di interpretazione, secondo Eco


stiamo usando il testo e non lo stiamo interpretando. Percio' si devono porre dei
vincoli alla lettura di un testo, ed Eco distingue tre tipi di intenzioni: intentio
auctoris, intentio operis e intentio lectoris. E' una tricotomia (divisione in tre parti)
che riguarda il problema dell'interpretazione.

Intentio auctoris - l'interpretazione come ricerca, significa che si deve cercare


nel testo cio' che l'autore voleva dire. Spesso il testo non corrisponde alle
intenzioni di chi l'ha prodotto, percio' si deve profondire quello che voleva dire
l'autore.

Intentio operis - interpretazione come ricerca, significa che si deve cercare nel
testo cio' che esso dice, indipendentemente dalle intenzioni del suo
autore.E' il testo che deve essere interrogato, cosa vuol dire il testo in riferimento
ai propri sistemi di significazione e alla propria coerenza testuale.

L'interpretazione e' sostenuta dal testo indipendentemente dalle intenzioni


dell'autore, pero' nell'interpretazione diventa prevalente l'intentio lectoris, e fa
prevalere un suo orizzonte di aspettative, un suo punto di vista.
Intentio lectoris- interpretazione come imposizione, significa che si deve cercare
nel testo cio' che il destinatario trova in riferimento ai propri sistemi di
significazione o in riferimento ai propri desideri, pulsioni, credenze,giudici.

Bisogna rimanere dentro il testo, analizzare ci che unopera esprime di per s,


indipendentemente dalle intenzioni di chi la produce o di chi la legge. (Fra la
dinamica astratta di generazione di un testo (per cui il linguaggio si coordina in testi
in base a leggi proprie e crea senso indipendentemente dalla volont di chi enuncia)
e la sua possibilit di suscitare infinite o indefinite interpretazioni, il testo stesso si
pone come oggetto e parametro delle sue interpretazioni .Ma le intenzioni sono
inscritte come tracce allinterno del testo e configurano i processi di cooperazione
tra lautore e il destinatario (cooperazione interpretativa).)

Il dibattito sul senso del testo e' di capitale importanza, cosi' come l'approccio
generativo o l'approccio interpretativo. Perche' si puo' dire che lo schema
generativo di un testo non riproduce le intenzioni dell'autore, ma gli aspetti di chi
enuncia il testo. Quindi nell'interpretazione si deve definire sia cio' che l'autore
voleva dire, sia cio' che il lettore dice attraverso il linguaggio, cioe' quali sono i suoi
aspetti, come vede lui il testo. Percio' si deve studiare la vasta tipologia tra
generazione i interpretazione per intendere l'autore, l'opera e il lettore.

La definizione del ruolo dell'interpretazione viene cercata fin dal Medioevo, quando
si cercava la pluralita' dei sensi perche' il testo non fosse autocontraddittorio.
Mentre nel periodo rinascimentale si cercava di definire il testo ideale, sotto forma
di testo poetico, che puo' permettere tutte le interpretazioni possibili, anche le piu'
contraddittorie. Cosi' ci sono alcune modalita' di interpretazioni:

-cercando l'infinito dei sensi che l'autore ci ha immesso


-cercando l'infinito dei sensi di cui l'autore era all'oscuro (vengono immessi
probabilmente dal destinatario, ma senza che sia detto se siano in conseguenza o a
dispetto della intentio operis).
-non si decide ancora da quale intenzione dipende l'infinita' delle interpretazioni (Il
n'y a pas de vrai sans d'un texte - Valery)

Per esempio i cabalisti (quelli che insegnavano dell'ebraismo), dicevano che la


Kabbala aveva infinite interpretazioni e doveva essere scritta in infinite modi e
combinazioni delle lettere.Ma l'infinita' dipende dalle intenzioni del lettore ed e'
pianificata dall'autore. Non sempre l'intenzione del lettore e' garanzia dell'infinita'
delle letture.Si deve prendere in considerazione se il lettore decide di leggere un
testo in modo univoco. Immaginatevi se il lettore decide di leggere la Divina
Commedia in senso assolutamente letterale e senza andare alla ricerca di sensi
spirituali, profondamente?

Ci puo' essere una semiotica dell'interpretazione che dipende dall'intenzione


dell'autore e ci puo' essere una semiotica dell'interpretazione univoca dei testi che
tuttavia non e' fedele alla intenzione dell'autore e si riferisce all' intenzione
dell'opera.Si puo' leggere come infinitamente interpretabile un testo che il suo
autore ha concepito come univoco, oppure un testo che e' univoco per quanto
riguarda l'intenzione dell'opera: un telegramma che dice: arrivo domani martedi 21
alle 22:15 puo' essere sottinteso minaccioso. Si puo' leggere come univoco un testo
che sia di fatto aperto a varie interpretazioni dal punto di vista dell'intenzione
dell'opera, se si rispettano le leggi della lingua.

Ci sono alcune correnti che sono orientati verso l'interpretazione. La sociologia


osserva cio' che un singolo o una comunita' fanno dei testi. L'estetica osserva come
l'opera si arricchisce lungo i secoi dalle interpretazioni che si fanno di essa, tiene
presente il rapporto tra l'effetto sociale dell'opera i i giudizi del destinatario di un
periodo particolare. Ma non nega che le interpretazioni che si danno del testo
debbano essere commisurate a un'ipotesi sulla natura dell'intenzione profonda del
testo. Cosi' una semiotica dell'interpretazione cerca nel testo la figura del lettore,
cioe' cerca l'intentio operis per valutare le manifestazioni dellla intentio lectoris.

Le varie pratiche di decostruzione pongono l'accento sull'iniziativa del destinatario e


sull'ambiguita' del testo, cosiche il testo diventa un puro stimolo per la deriva
interpretativa.

Secondo Eco, ogni testo per essere interpretato, deve essere in qualche
modo completato, riempito, ricostruito, e questo presuppone uno sforzo da
parte del destinatario. Eco pone lattenzione sui movimenti interpretativi del
destinatario, sulla cooperazione del destinatario nellinterpretazione di un
testo.Comunicare implica certamente cooperazione, ma richiede anche uno
sforzo strategico. Lattenzione non pi posta sullorganizzazione semiotica,
ma sulla ricezione/interpretazione del testo da parte dei destinatari. Diventa
centrale la dimensione pragmatica ed il rapporto testo-destinario.

Un testo sempre incompleto,c' sempre qualcosa non-detto, non


manifestato in superficie, a livello di espressione. Questo non-detto deve
essere attualizzato tramite movimenti cooperativi attivi e coscienti da parte
del lettore. il lettore che deve cooperare e fare inferenze per ricostruire
ci che non detto: Il testo intessuto di spazi bianchi da riempire [] Ci
per due ragioni: perch il testo un meccanismo pigro che vive sul plus
valore di senso introdottovi dal destinatario, e perch via via che passa dalla
funzione didascalica a quella estetica, un testo vuole lasciare al lettore
liniziativa interpretativa [] Un testo vuole che qualcuno lo aiuti a
funzionare. Ma questo lavoro interpretativo orientato dallo stesso testo,
che si configura come sistema di istruzioni. Un testo un prodotto la cui
sorte interpretativa deve far parte del proprio meccanismo
generativo: generare un testo significa attuare una strategia di cui fan
parte le previsioni delle mosse altrui come daltra parte in ogni strategia.
Ogni volta che si costruisce un testo ci si prefigura,crea un fruitore cui esso
destinato, un Lettore Modello (non un lettore concreto, ma solo
unastrategia testuale) al quale si attribuiscono una serie di competenze. Un
Lettore Modello non solo un target, cio un obiettivo passivo: prevedere un
Lettore Modello significa anche costruirlo.

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