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La pubblicazione

Facci caso, tutti pensano che si diventa veramente scrittori solo quando si pubblica. Molti credono
che solo con la stampa avvenga la legittimazione della propria opera agli occhi del pubblico. E
dunque, per qualunque scrittore della domenica, la preoccupazione di trovare un editore diventa
molto pi importante dell'opera stessa. Per questo la gente invia i propri manoscritti ovunque. O
peggio, partecipa ai concorsi letterari con la promessa di una pubblicazione sicura. L'ossessione di
essere pubblicati diventa tale da non pensare che magari hai scritto una robetta mediocre.
E quando si collezionano rifiuti su rifiuti, cosa fai ? Invece di rileggere attentamente ci che hai
scritto, ti convinci che hai fatto il capolavoro. Anzi, fai leggere il tuo romanzetto ad amici e parenti.
E cosa possono dirti, che fa schifo ? Certo che no. Per educazione o per affetto ti diranno che
molto originale o peggio che molto interessante. Ma tu non te ne curi, vai avanti come un
treno e vuoi per forza pubblicare.
Allora un giorno ti arriva la telefonata di un editore con un nome originale, di quelli che vorrebbero
stuzzicare la tua fantasia. Una cosa del tipo : editore la casa del tempo , parole di carta e cose
del genere. Questo editore si fa vivo, ti dice a telefono che il tuo romanzo molto interessante e
che lui sarebbe disposto a pubblicarlo, diciamo, con una tiratura iniziale di trecento copie. Ma c' un
per. Il romanzo ha bisogno di essere rivisto e corretto. Ma per questo non c' problema. Ci penser
un valido editor che taglier qua e l, aggiuster la forma, lo render pi leggibile. Tutto questo
pagando la modica somma X. Allora tu riattacchi dicendogli che ci devi pensare.
Ne parli con gli amici e vorresti provarci. Tutti ti dicono che questa l'occasione della tua vita e che
non devi fartela scappare. Tutti tranne uno. L'amico vero, per intenderci. Quello che ti dice le cose
come veramente sono. Quello che non ti adula, ma ti mette davanti ad uno specchio. E per questo
motivo non viene ben visto nella comitiva. Questo amico non va tanto per il sottile, ti dice due cose
e te le dice senza mezzi termini. Primo, non accettare mai le proposte di pubblicazione a
pagamento. E perch? chiedi. Semplice, dice lui, l'editore si prende una somma da te, stampa le tue
copie a basso costo e ci fa un guadagno grande. Del tuo libro non se ne curer pi di tanto. Cos tu
ci pensi su. Un po' te la prendi perch non vuoi ammettere che ha ragione. E allora vai dritto come
un treno. Richiami l'editore e gli dici che accetti la sua offerta.
Poi un giorno ti arrivano le tue dieci copie omaggio e qual la prima cosa che fai ? Naturalmente ti
fai un selfie con una copia, lo posti su Facebook e scrivi una cosa del tipo : Stamattina sono arrivate
le prime copie del mio libro che emozione ! Ti affretti anche a cambiare il tuo status da studente a
scrittore. Intanto arrivano i commenti dei tuoi amici, ovviamente tutti entusiastici e pieni di
complimenti. Per non contare i mi piace a profusione. E qui comincia la tua ossessione. Aggiorni
la tua pagina Facebook cento volte al giorno per controllare gli aggiornamenti e gli apprezzamenti.
Appena arrivi a 50-60 like ti decidi che arrivato il momento di fare la presentazione ufficiale del
libro. Cos contatti quel circolo culturale che organizza eventi nella tua cittadina di provincia. Devi
fare promozione. Cos annunci la cosa sul profilo. Poi ti ricordi che conosci un ragazzo che fa lo
stagista presso un giornale locale. Questo tipo si spaccia per giornalista, in realt scrive comunicati
stampa in forma di brevi trafiletti a fondo pagina. Tra l'altro non li scrive nemmeno lui. Come
spesso accade si limita a fare un copia e incolla da altre fonti, spesso su internet per fare prima. Ma
per te quel trafiletto importante. E quindi fai un altro post in cui ti emozioni per il giornale locale
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che ti ha dedicato uno spazio. Gli amici virtuali ti mettono mi piace a volont. E cos passano le tue
giornate a parlare del tuo libro o a pubblicare estratti memorabili. Memorabili solo per te,
ovviamente.
Ma lasciamo stare la promozione sui social e analizziamo un aspetto conseguente alla pubblicazione
: la presentazione del libro.
Ci siamo, venuto il gran giorno. Hai trovato una libreria che ti ha concesso il suo spazio di venerd
sera. Ci sono le autorit locali, il tuo professore di liceo e ovviamente tutti i parenti. Che saranno
obbligati a comprare una copia del libro.
Facci caso. In molte presentazioni l'autore non parla quasi mai. Dietro alla tavolata ci sono i relatori
e quelli parlano a turno. Ognuno d il suo contributo, ma in fondo nessuno realmente interessato
al libro. Per loro, stare l a presentarlo un pretesto. Sono stati invitati per fare scena e per fare
numero. La libreria minuscola che ha organizzato l'evento li ha contattati sperando di capitalizzare
il pubblico. Sa bene che l'autore non conta nulla e per salvare la serata ha invitato i relatori che,
tutto sommato, godono di una qualche fama locale.
In realt ognuno deve parlare di s, anzi deve parlare da esperto della sua materia. L'autore rimane
zitto. Non legge nemmeno alcuni estratti della sua opera. Per fare questo stata invitata un'altra
attrice locale che recita prevalentemente in filodrammatiche parrocchiali o in qualche piccola
produzione di provincia. Lei ovviamente crede di essere unattrice consumata. Sul programma della
serata ha preteso pure mezza pagina con il suo curriculum. Ha evidenziato il fatto che ha preso parte
a numerose pseudo-produzioni prestigiose, passando anche per il cinema. In realt ha fatto qualche
video amatoriale su YouTube, ma non stiamo a sottilizzare. Il leggio pronto e l'attrice far il suo
ingresso dal fondo della sala, subito dopo i relatori. A proposito, ci siamo dimenticati i saluti delle
autorit. Quelli vengono sempre all'inizio e durano di pi. Solitamente sul programma della serata
c' scritto : saluti delle autorit Sindaco dott. Tal dei tali. Poi succede sempre che il sindaco non
potuto intervenire perch quella sera aveva altri impegni istituzionali. Cos dice l'assessore alla
cultura che intervenuto al posto suo, scusandosi col pubblico. Nonostante premetta che sar breve,
finisce col fare un intervento lungo. Non pu che plaudere all'iniziativa culturale di questa sera.
L'amministrazione comunale ha sempre mostrato grande attenzione per gli eventi culturali. La
cultura stata sempre al centro del programma dell'amministrazione. Soprattutto sostiene i giovani
scrittori emergenti e persino concittadini. Il pubblico guarda l'orologio e comincia a spazientirsi.
L'assessore capisce e si avvia al finale. Applauso di circostanza. E via la parola ai relatori. Alla fine
l'autore parler - s e no - per una decina di minuti, giusto il tempo di fare i ringraziamenti ai
genitori. La serata finisce con il buffet. A questo hanno pensato i genitori. Conoscono un ristorante
locale che ha preparato stuzzichini vari e bottiglie di vino rosso bello pesante.
Perch cos deve finire, e come altrimenti ? Davvero pensavi che il tuo libro fosse pi importante
del buffet? Certo, hai venduto tutte le copie sul bancone. Ma la gente ha acquistato solo per
educazione, ammettilo. Forse non sai che quello sar il tuo primo e ultimo libro. Anche tu sarai una
piccola meteora nell'universo degli scribacchini. Non hai capito che per arrivare a diventare uno che
vende ce ne passa. Il tuo romanzetto finir al macero. O se sei pi fortunato su qualche bancarella di
libri in offerta a un euro. Di quelle che trovi di solito sul lungomare d'estate. Un giorno, tra molti
anni, lo noterai per caso mentre passeggi con la tua famiglia. Ti fermerai stupito e lo prenderai in
mano. Tua moglie da lontano ti imporr di non comprare niente perch avete la casa piena di libri.
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Ma lei non sa che in giovent hai pubblicato quel libro, non glielo hai mai detto. Tua moglie non
capisce queste cose, una donna pratica e non legge. Cosi rimarrai inebetito col tuo libro in mano a
ripensare a quei tempi in cui ci hai creduto. In realt ci credi ancora, scrivi di nascosto la sera
quando torni dall'ufficio. Ma non riesci mai a trovare la concentrazione perch gli impegni familiari
si prendono la maggior parte del tuo tempo. Comunque poserai il libro e alla richiesta del venditore:
lo prende ? Risponderai laconicamente di no.

Torniamo al punto di partenza allora. Se anche scrivi qualcosa di buono non devi mai e poi mai
pensare solo alla pubblicazione. Nessuno dei pi grandi scrittori ci ha pensato. Anzi molti di essi
hanno pubblicato poco e niente in vita. Kafka ha pubblicato pochissimo in vita. Ricordi pure la
storia famosa delle sue ultime volont, no? Chiese espressamente all'amico fraterno Max Brod di
distruggere i suoi manoscritti. Ma l'amico fraterno non mantenne la promessa. Kafka lavorava come
impiegato di assicurazioni e scriveva di sera. Non era fissato con l'idea di pubblicare i suoi lavori, in
vita ne pubblic solo alcuni. E sai perch? Perch lui metteva su carta la sua disperazione, solo
questo gli interessava. Un altro esempio? Virgilio, il sommo poeta, dispose per testamento che
l'Eneide, il suo capolavoro incompiuto, dovesse essere bruciato. Che ci vuoi fare, Virgilio era un
pignolo e non tollerava l'idea di lasciare un'opera che secondo lui era ancora imperfetta. Ma anche
Virgilio, come Kafka, aveva un amico fraterno che si chiamava Vario Rufo. Anche questo amico
fraterno non si fece i fatti suoi e salv il manoscritto. Alla fine ci si mise anche l'imperatore
Ottaviano Augusto ordinando che il manoscritto venisse pubblicato cos com'era. Perci dobbiamo
ringraziare pure gli amici di Kafka e di Virgilio se abbiamo letto opere cos importanti per la storia
della letteratura. E invece tu ringrazi i tuoi amici su Facebook perch ti mettono i like, vedi un po'
come cambiano i tempi.
Allora, amico mio, se permetti, scrivi sul testamento che affiderai tutte le tue opere a me. Sta
tranquillo non far come gli altri. Non lascer traccia delle tue opere, fidati.

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