Anno III– N.
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Giornalino dei Lavoratori della ferrari – coordinato dalla RSU Fiom-Cgil ferrari
rsufiomferrari@libero.it – lavoratoriferrari.blogspot.com
Dopo lo sciopero Generale riu-
scitissimo del 25 giugno 2010
indetto dalla CGIL contro le
manovre lacrime e sangue vo-
luta dal governo e dopo il refe-
rendum rapina a Pomigliano il
gruppo fiat attacca il sindacato
che si oppone allo sfascio della
Costituzione. Partono licenzia-
menti a Melfi e Mirafiori che
colpiscono la Fiom colpevole
di aver scioperato contro satu-
razioni imposte. A Modena la
Fiat denuncia chi ha proclama-
to lo sciopero dei sabati co-
mandati, in tutto il gruppo si
avvia una forte repressione che
unisce i lavoratori. Con lo scio-
pero del 16 Luglio, la sola Fiom
difende i delegati sindacali, lot-
ta per il premio di risultato in
tutto il gruppo e presenta in
parlamento una proposta di
legge raccogliendo oltre
500.000 firme. Un lavoro enor-
me sostenuto dai lavoratori no-
nostante le resistenze della po-
litica neo corporativa affidata al
governo di destra e ai vertici di
CISL E UIL che attaccano i la-
voratori licenziati e sostengono
le tesi dei leghisti che tifano
per la Fiat. Come abbiamo
scritto molte volte, la crisi ser-
ve ai padroni per annientare le
leggi che tutelano la dignità dei
cittadini nei luoghi di lavoro.
Anche la Ferrari ha decurtato il
PDR, non rinnova il contratto
aziendale e colpisce i più attivi.
I lavoratori della ferrari non so-
no esclusi dallo scontro
- GIUGNO/LUGLIO 2010
L’O.D.G DEL 27 MAGGIO
Nel corso dell’assemblea
del 27 Maggio scorso,
ol t re ad appr ovare
l’accordo del 18 maggio, i
lavoratori della Ferrari
hanno approvato un ODG
presentato dai delegati
della Fiom. CON
L’ORDINE DEL GIOR-
NO DEL 27 MAGGIO i
lavoratori riconoscono
nella sospensione del la-
voro straordinario, nella
volontarietà della auto-
certificazione mezzi di
lotta per smuovere
l’azienda e portarla en-
tro il 15 di Luglio al ta-
volo di trattativa. La
richiesta dei lavoratori è la
dignità economica e di
condizioni che può essere
determinata dalla contrat-
tazione.
Il compito del sindacato
alla Ferrari non sta nel
valutare le scelte unilate-
rali dell’azienda che con-
sentono, solo ad alcuni, di
risparmiare denaro col
centro estivo. Il compito
del sindacato è rappresen-
tare la volontà dei lavora-
tori espresse nell’ODG del
27 Maggio. Fino a quan-
do non ci sarà la certezza
del contratto aziendale
saremo contrari agli
straordinari e ai Sabati
comandati.
(Testo del ODG a pag.3)
Da fabbrica di vetture ad agenzia di investiga-
zione: storia di un licenziamento in Meccanica
Un lavoratore è stato
spiato per una settima
dalla Ferrari di Mara-
nello. Una settimana di
pedinamenti e apposta-
menti per licenziare un
dipendente della Mec-
canica.
L’operaio, a seguito di
un infortunio avvenuto nel 2007, periodicamente
ricorreva alla ricaduta. Troppo per la fiat-ferrari.
Nessuno si infortuna in questa azienda. Ma se
avviene, e se si reclamano i propri diritti, il lavo-
ratore viene spesso persuaso a non utilizzare un
suo diritto. Se invece il lavoratore non cede acca-
de...la spiata!!!
6 giorni di pedinamenti con cui la ferrari docu-
menta la vita di un addetto in infortunio. Nono-
stante le giustificazioni per mezzo di un avvoca-
to ad una lettera di contestazione disciplinare
assurda, l’operaio viene licenziato.
Il lavoratore ha inviato una lettera alla rsu-Fiom-
Ferrari. Appena avremo l’autorizzazione dal le-
gale del lavoratore la pubblicheremo per intero
sul giornalino SU LA TESTA. È ora di dire ba-
sta ad un gruppo dirigente arrogante che attraver-
so il terrore cerca di attirare i favori della Fiat.
Come RSU-FIOM-FERRARI condanniamo la
condotta aziendale lesiva della privacy e della
dignità di un lavoratore in infortunio.
Carrozzeria, linea 8 cl: la scarsa qualità è il problema che
continua a mettere in difficoltà la linea dell’8 cl della carroz-
zeria. Come accadeva circa 1 anno fa con la California, con la
messa in produzione della 458 ITALICA i problemi di qualità
del prodotto si sono abbattuti sui lavoratori. Nonostante la
458 sia arrivata in linea in fretta, quindi con tantissimi difetti
di qualità, l’azienda punta al taglio dei costi per la vettura.
Vengono chiuse stazioni, spostati lavoratori, applicati metodi
di lavoro mai comunicati alla RSU.
Come un anno fa, la RSU pone il problema all’azienda.
L’azienda si dice “disponibile ad affrontare i problemi di
saturazione e i piccoli problemi che creano disagio ai lavo-
ratori in linea”.
Tale impostazione aziendale non risulta più tollerabile:
non è possibile rincorrere l’azienda che prima esclude i lavo-
ratori dal confronto sulla messa in produzione della vettura e
poi li coinvolge, su una impostazione unilaterale.
Nel 2009, a seguito dei problemi sulla California, la Fiom
con tutta la rsu, ha proposto alla ferrari un monitoraggio
congiunto delle problematiche tecniche della 458 ITALICA
dalla fase prototipale in poi. L’azienda ha promesso il moni-
toraggio ma non ha convocato mai un tavolo tecnico per ap-
profondire le criticità della nuova vettura.
L’azienda ha portato in linea il sistema M.E.S.S. in modo
unilaterale, ha imposto recuperi sulla linea dovuti a problemi
di sviluppo del prodotto ha colpito i lavoratori con tempi pe-
santi facendo esplodere l’assenteismo.
Questa impostazione va rovesciata. Non basta seguire
l’azienda sul problema del momento, bisogna impostare un
metodo di lavoro che punti alla qualità e al benessere dei la-
voratori in linea. Per questo siamo contrari all’impostazione
sindacale basata sulla complicità.

È meglio vendere il cocco
Salve ragazzi, mi chiamo Meno Quattrocento. Pochi giorni
dopo l'accordo firmato dai sindacati con l'azienda è acca-
duta una cosa straordinaria in Ferrari.
Dallo stato di crisi, all'improvviso, si è passati ad una ri-
chiesta mondiale di Ferrari travolgente. Il Sig. Sputtanato
(il mio capetto che chiedeva di non fare sciopero
perchè l'azienda avrebbe pagato il PDR il 12 Mag-
gio) zompettava da un lavoratore all'altro con le la-
crime agli occhi sussurrando e urlando "è finita, è
finita, è finita!!!". Sembrava la fine della guerra e la
liberazione d'Italia, invece lo Sputtanato (ormai ex,
riabilitato dalle novità e dalla scarsa memoria dei
lavoratori della Ferrari) si riferiva alla crisi. Così,
con la crisi che finisce, si riprenderebbe, pian piani-
no la vita di una volta. E la vita di una volta coincide
col lavoro straordinario per tutti, buoni e (forse) cattivi.
Ti fideresti di un Capetto che si è sputtanato sui tuoi soldi
con promesse che sono risultate infondate? Io no!!! Allora
ho chiesto qualche chiarimento ad un Delegato Sindacale.
Quante vetture vorrebbe fare l'azienda quest'anno e se dav-
vero c'è questa ripresa prodigiosa.
Da quello che ho capito c'è una richiesta di mercato inte-
ressante. Se tutto va bene dovremmo fare le vetture dell'an-
no scorso. Benissimo, ma la bella notizia continuo a non
vederla e se mi vengono le lacrime agli occhi non è per il
miracolo ma perchè ho paura che mi fregano ancora una
volta!
Se quest'anno consegnamo le stesse vetture dell'anno scor-
so, e se si fanno un sacco di ore di straordinario è sicuro
che non faremo più cassa? È sicuro che non ci saranno più
esuberi? E' sicuro soprattutto che faremo un nuovo contrat-
to? È sicuro che pagano il premio di risultato il
prossimo Aprile senza ricorrere alla cavalleria?
Nessuna certezza, perchè se consegniamo le vet-
ture con problemi di qualità non ci pagano co-
munque. Quindi può capitare come quest'anno: il
presidente raggiunge gli obiettivi mentre noi non
li raggiungiamo!!! E allora perchè tanta gioia per
la fortuna del padrone? Altruisti si, ma santi no.
Il problema secondo me non è solo la quantità di
vetture consegnate ma la qualità di quello che
viene consegnato. Senza la Qualità il mio capetto, nono-
stante gi annunci del miracolo, l'anno prossimo tornerà a
sputtanarsi e noi a perdere soldi. Mi verrebbe da dire: fac-
ciamo il giusto e facciamolo meglio. L'azienda invece si è
orientata a fare tanto e in poco tempo. Ho l'impressione
che questi straordinari, li dovremo restituire con gli inte-
ressi, sia sul premio di risultato, sia sull'occupazione. Se le
cose stanno così, il sabato è meglio andarsene al mare a
vendere il cocco invece che restare qui a svendersi il
cu****
 L’8 giugno la RSU ha avuto un incontro con
l’azienda per discutere del calendario ferie delle
nuove saturazioni e del lavoro straordinario.
La questione che già da subito ci è saltata all’occhio,
è stata la dichiarazione da parte dell’azienda di una
visibilità limitata a trimestri (?), vale a dire che il pro-
gramma organizzativo complessivo, stilato a giugno
ha valenza fino alla fine di settembre, un problema
che non deriva semplicemente dalla produzione Ma-
serati, ma che ha anche a che vedere con la produzio-
ne Ferrari in senso stretto.
L’azienda in quell’incontro ci ha spiegato come ha
effettuato le nuove saturazioni sia in carrozzeria, chè
in Scaglietti, con una produzione giornaliera di 30
vetture circa, il tutto con una produzione fino a fine
anno di 6250 (circa) vetture Ferrari. Per Maserati con
una visibilità bimestrale, invece, la produzione si è
attestata a 28 vetture al giorno.
In un contesto del genere, dove l’azienda ha cercato
di non pagare il premio di risultato, prima, poi dopo
lo ha erogato, grazie alla forza messa in campo dai
lavoratori, ma decurtandolo di 400€ ci viene chiesta
l’“opportunità” di collaborazione sugli straordinari
comandati che l’azienda intende effettuare dopo una
richiesta da un mercato emergente di 150 vetture, u-
sando anche il ricatto delle ferie.
È bene fare una riflessione complessiva sul perché ci
sono state delle perplessità a concordare il sabato
(tant’è vero che l’azienda lo ha convocato in maniera
unilaterale): Nonostante gli anni precedenti si siano
prodotte molte più vetture del previsto, la quantità ha
inciso in maniera irrilevante sul calcolo del PDR;
Se la produzione si basa solo sulla quantità, si trala-
scia la qualità;
C’è ancora troppo utilizzo di straordinari volontari;
inoltre, nell’assemblea del 26 maggio, è stato appro-
vato un ordine del giorno in cui si sostiene la possibi-
lità ad un’apertura da parte delle RSU di discussione
sugli straordinari, nel momento in cui si iniziasse la
trattativa in merito al rinnovo del contratto aziendale.
In un contesto dove la previsione fino a fine anno è
di una produzione effettiva fra Ferrari e Maserati,
di 12000 vetture, la rivendicazione da parte delle
RSU è che i problemi occupazionali e delle ester-
nalizzazioni sono venuti meno, come viene meno
anche un discorso di utilizzo di ammortizzatori
sociali (cassa integrazione). Francamente ci è sem-
brato che l’azienda abbia voluto sempre analizzare le
situazioni di varie entità dalla propria parte e che
quando ha cambiato linea strategica, l’ha fatto nel
momento in cui i lavoratori hanno posto la parola fine
ai ricatti.
In questo momento, per evitare soluzioni che riporti-
no completamente il pallino del gioco in mano
all’azienda, c’è bisogno che tutti i lavoratori abbiano
presente che la questione sostanziale è non accettare
supinamente le condizioni che vengono imposte, ma
di ricercare un riscontro nell’interesse comune.

ODG presentato dai rappresentanti della FIOM Ferrari in assemblea retribuita del 26-05-2010.
Approvato a larga maggioranza dai lavoratori in assemblea
In relazione all’ipotesi di accordo raggiunta il giorno 19-05-2010
In relazione all’attuale utilizzo unilaterale di forme di flessibilità (non contrattate fra RSU ed azienda)In relazione ai problemi
di Qualità che necessitano di un’analisi approfondita tra RSU e Ferrari alfine di trovare strumenti per la risoluzione delle criti-
cità qualitative, Valutate le attuali condizioni di rapporti di forza emerse dalle ultime agitazioni,
In assemblea, i lavoratori della Ferrari Auto S.p.A. riconoscono l’autocertificazione, come strumento totalmente ad uso e con-
sumo dell’azienda, visto che è richiesto unilateralmente senza accordosindacale, senza erogazione salariali e riconoscimenti
professionali contrattati per i lavoratori;pertanto: poiché l’ipotesi di accordo del 19-05-2010 prevede che, l’apertura del con-
tratto aziendale sia legata anche alla discussione delle problematiche relative alla qualità;
1. i lavoratori in assemblea, danno mandato alla RSU di richiedere all’azienda che l’incontro
della commissione qualità previsto entro il 15-07-2010 sia condotto dalla delegazione trattante e tratti anche di mansio-
nario,in quanto strumento, in questo momento, importante e propedeutico all’apertura del contratto aziendale.
A tal proposito, per dare forza e sostegno alla richiesta della RSU, i lavoratori della Ferrari si impegnano a non ritene-
re obbligatoria l’auto-certificazione durante lo svolgimento della mansione lavorativa fino al rinnovo del contratto azienda-
le
2. i lavoratori in assemblea, decidono di sospendere l’utilizzo di qualsiasi forma di flessibilità non contrattata (lavoro
straordinario, cambio mansione, cambi turni,ecc…), fino ad una soluzione che porti ad un nuovo contratto aziendale

Inoltre, in merito a problematiche sollevate dalla RSU e che ancora non trovano soluzioni soddisfacenti:
1. i lavoratori in assemblea, richiedono all’azienda, in continuità con le richieste inoltrate nelle sedi ufficiali dalle RSU, di
trovare soluzioni di integrazioni salariali per i lavoratori coinvolti dagli ammortizzatori sociali
2. i lavoratori in assemblea, richiedono, nel rispetto ed in continuità degli accordi
precedentemente sottoscritti, un piano di calendarizzazione dei programmi produttivi per la gestione industriale e la gestione
sportiva.
3. L’avvio di una discussione già inoltrata a mezzo lettera ufficiale in sede di Confindustria di Modena per una discussione
per la gestione sportiva
Finizione: bastone e anguria!
Non molto tempo fa, ho assistito ad un film comico
che mi è stato proposto dall’azienda e ad un altro che
invece è risultato drammatico:
beh, quello comico inizia dal fatto che nel mese scorso
i lavoratori sono riusciti a consegnare 150 vetture in
più rispetto ai programmi produttivi, ovviamente con
un alto utilizzo di ore di straordinario ef-
fettuato sempre dagli stessi e con innalza-
mento dei ritmi produttivi. Per festeggiare
tutto ciò si sono messi in fila e l’azienda
fra applausi festosi e con parole di elogio,
distribuiva cocomeri e bottigliette di ac-
qua minerale, forse perché dopo tanta
fatica bisogna anche dissetarsi, ma non troppo.
Tutto questo lavoro è stato effettuato “grazie” al libero
utilizzo dell’avanzamento nelle linee dei conduttori,
che mandano avanti la catena quando pare a loro;
l’altro film, quello drammatico, invece, riguarda
la sgridata da parte dell’azienda ad un gruppo di lavo-
ratori: una macchina arriva storta vicino al ponte, che
mentre la alza, le danneggia un cerchione. Qui i lavo-
ratori si sono presi una bella sgridata da parte dei pre-
posti, che non badando neanche al tema della sicurezza
(se si va troppo veloce oltre la qualità, ci può anche
essere la possibilità di un incidente), minacciava i la-
voratori che gli avrebbe contestato i danni in via uffi-
ciale, facendoglieli pagare.
Ora, non capisco come mai nel momento
in cui all’azienda si fa un grosso favore,
si riceve un regalo misero, mentre se
capita il danno (piccolo per l’azienda in
cui lavoriamo) perché ti mettono troppa
fretta, lo vogliono con gli interessi.
A questo punto, non sarebbe meglio lavorare con dei
ritmi più normali, senza concedere niente che non
spetti più delle nostre competenze? Tanto comunque
veniamo mazziati dall’azienda, quindi secondo me è
inutile continuare a farci troppo il c..o solo per una
caramella.

SCHEDA APPROFONDIMENTO
SU FINANZIARIA Il senso della
manovra del governo è una sola: ta-
gliare soldi pubblici usando le solite
scuse su cui le istituzioni da sempre si
sono basate per le manovre antiope-
raie.
In questo contesto vanno a collocarsi i
provvedimenti su cui si sta discutendo
in questi giorni dove il taglio dei 24
miliardi di € si abbatterà sul lavoro
dipendente. Ovviamente Marcegaglia
applaude per conto dei grandi impren-
ditori.
Sostanzialmente i provvedimenti alla
manovra porteranno questa serie di
iniquità:
Gli stipendi dei dipendenti statali sa-
ranno congelati fino al 2013, il blocco
del turn-over sarà esteso fino al 2015,
metà dei dipendenti a tempo determi-
nato nelle amministrazioni pubbliche
saranno licenziati. La soppressione dei
finanziamenti a centinaia di enti pub-
blici porterà alla perdita di migliaia di
posti di lavoro. Verrà allungata l’età
pensionabile, con la finestra mobile
tutti andremo in pensione almeno un
anno più tardi.
La scure si abbatterà sui trasferimenti
agli enti locali: lo stato ridurrà di 11,6
miliardi di euro i suoi trasferimenti.
Ciò si tradurrà inevitabilmente in un
taglio alla sanità, all’istruzione pubbli-
ca, più in generale a tutto lo stato so-
ciale. Oppure regioni e province po-
trebbero vendere il patrimonio dema-
niale, qualche lago o qualche fiume per
fare cassa, come permesso di recente
dai decreti attuativi del federalismo
fiscale.
Palazzinari e speculatori ne saranno
contenti, come ringraziano per
l’immancabile condono edilizio conge-
gnato dal ministro dell’Economia, con
cui evasori totali potranno regolarizza-
re la propria posizione con pochi spic-
cioli. Viene detto in questi giorni che
abbiamo vissuto al di sopra delle no-
stre possibilità, anche se non troppo
tempo fa qualcuno ci diceva che dove-
vamo spendere di più, eppure lo stesso
giorno in cui veniva presentata la ma-
novra, l’Istat ci informava che il potere
d’acquisto pro capite degli italiani è
sceso al di sotto di quello del 2000,
mentre nel 2009 il reddito disponibile
delle famiglie in termini nominali è
caduto del 2,8% rispetto all’anno pre-
cedente. Ma di che Italia ci parlano:
quello di padroni e manager, che infatti
hanno visto crescere il proprio stipen-
dio del 30% dal 2007 ad oggi (fonte:
www.odmconsulting.com). Oppure a
quello della Fiat che nel 2009 ha rea-
lizzato utili per oltre un miliardo di
euro, e vorrebbe negare il premio di
produzione ai lavoratori della ferrari.
In Italia, al contrario degli altri stati
europei, c’è stato un accenno di sciope-
ro generale, che è servito a preparare il
campo per un’opposizione reale futura,
ma le rivendicazioni non sono state
proprio all’altezza della situazione.
In primo luogo, bisognerebbe sgom-
brare il campo dalla propaganda che la
manovra è necessaria: non bisogna
accettare alcun taglio alla spesa pubbli-
ca ed i lavoratori ed i pensionati non
devono sborsare nemmeno un euro per
questa manovra: questa dovrebbe esse-
re la parola d’ordine nelle prossime
mobilitazioni. Padroni e governo non
hanno nessuna voglia di “investire
sulla crescita”. Le imprese italiane,
sempre secondo l’Istat, investono lo
0,6% dei loro bilanci in ricerca e svi-
luppo, collocandosi all’ultimo posto in
Europa. La Cgil non ha seguito Cisl e
Uil, che come cagnolini ubbidienti
sono accorsi scodinzolando al tavolo di
governo e Confindustria, pronti a rac-
cogliere le briciole. Allo stesso tempo,
la portata della risposta di Epifani cre-
diamo che sia ancora parziale, non
adeguata all’importanza dello scontro.

Come RLS ribadiamo all’azienda che è necessario intervenire per migliorare il microclima in verniciatura e
l’abbigliamento. Nell’ultimo sopralluogo effettuato durante l’orario di lavoro abbiamo riscontrato l’eccessivo ca-
lore a cui sono esposti tanti lavoratori. Inoltre come RLS solleviamo all’azienda la nostra preoccupazione per la
presenza in Fonderia (postazione Conchiglie) di lavoratori che indossano fasciature evidenti, a seguito di scottatu-
re avvenute durante il 3° turno (13-7-2010). Consideriamo questa prassi in contraddizione con la prevenzione
degli infortuni e con la salvaguardia della salute e sicurezza. (RLS della RSU-Fiom-Ferrari)