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de Rome. Antiquit
Riassunto
Paola Miniero, Studio di un carro romano dalla Villa c.d. di Arianna a Stabia, p. 171-209.
Il rinvenimento di numerosi frammenti pertinenti all'apparato in ferro ed in legno di un carrus scavato nel 1981 nel settore
meridionale della villa romana c.d. di Arianna a Stabia costituisce l'oggetto di questo articolo.
Si tratta dello studio di tutti i frammenti rinvenuti, di cui si d il catalogo, proponendo di essi, in base ai confronti con
elementi simili soprattutto dei carri traci, l'identificazione, secondo una proposta di ricostruzione del veicolo, di cui si
allegano piante, prospetti e sezioni. Si illustrano infine gli elementi, prevalentemente in bronzo, degli attacchi e dei
finimenti dei cavalli, dando di essi il catalogo e si conclude con qualche osservazione sul tipo di carro e sulla sua
destinazione.
Miniero Paola. Studio di un carro romano dalla Villa c.d. di Arianna a Stabia. In: Mlanges de l'Ecole franaise de Rome.
Antiquit, tome 99, n1. 1987. pp. 171-209.
doi : 10.3406/mefr.1987.1541
http://www.persee.fr/doc/mefr_0223-5102_1987_num_99_1_1541
Festschrift M. Renard, III, 1969, p. 163; C. Robotti, Una sinopia musiva pavimentale
a Stabia, BdA, 58, 1973, p. 42-44; A. e M. De Vos, Pompei, Ercolano, Stabia, Bari,
1982, p. 315-320; V. Kockel, Archologische Funde und Forschungen in den
Vesuvstdten, AA, 1985, p. 525-529; per un inquadramento topografico e storico cfr. P.
Minier, Ricerche sull'ager stabiano, in Studia Pompeiana et classica in honor of W.
Jashemski, in corso di stampa.
3 Poich l'area era di propriet privata si prefer limitare l'intervento di scavo
alla delimitazione dei muri perimetrali e della facciata esterna degli ambienti
senza scavarli interamente e senza scoprire il piano di calpestio antico.
4 La villa occupa una superficie di circa 13.700 mq (fig. 1), incluse le parti
interrate ma conosciute attraverso la documentazione di epoca borbonica,
estendendosi con l'asse maggiore lungo il bordo della altura di Varano nella posizione
migliore dal punto di vista climatico e panoramico. costituita prevalentemente
da ambienti con destinazione residenziale che la caratterizzano come una delle
numerose ville di otium del golfo di Napoli nella prima et imperiale : cfr. J. H.
D'Arms, Roman on the bay of Naples, Cambridge Mass., 1970; Id., Ville rustiche e
ville di otium, in Pompei 79. Raccolta di studi per il decimonono anniversario
dell'eruzione vesuviana, a cura di F. Zevi, Napoli, 1979, p. 65 ss.
5 L'altro carro (n. 2) simile al primo ma di proporzioni leggermente maggiori si
rivel estremamente frammentario ed ancora in corso di restauro. Di esso
saranno esaminati nel presente studio solo quegli elementi che non trovano confronto
nel carro n. 1 ne chiariscono meglio alcune funzioni.
6 Nella fig. 1 sono indicate le parti esplorate in epoca borbonica ed ancora
interrate, quelle scavate in epoca recente e pertinenti alla villa ed. di Arianna e ad
un'altra adiacente ed. II complesso (fig. 1), anche essa esplorata in epoca
borbonica (cfr. M. Ruggiero, op. cit., tav. V) e l'area dello scavo 1981 costituita della parte
rustica.
Caste 1 1 animare di Stabia
Localit VARANO VILLA cd. di ARIANNA
PARTE IN VISTA
PARTE INTERRATA ESPLORATA IN EPOCA BORBONICA
SCAVO '81 part rustica
VILLA ADIACENTE (2"compleo)
Fig. 1 - Stabia,
Arianna e villa adiac
A. Allr
1 74 PAOLA MINIER
(lungh. max. m 56.60, largh. m 0.35, h m 2.00) era in opera incerta con
paramento di pietre calcaree ed inserzione di qualche pietra tufacea.
Non fu possibile procedere con lo scavo verso sud, dove certo che
continuava. Un saggio effettuato in corrispondenza delle sue estremit
dimostr che si trattava del muro di contenimento di una strada battuta;
infatti presso il limite sud del muro A alla distanza di m 2.93 venne alla
luce un secondo muro perfettamente parallelo (fig. 1, ) in opus reticula-
tum (con tufelli di cm 10 10) largo m 0.37 e conservato in h per circa m
1.20.
Un altro saggio all'estremit nord del muro A conferm la presenza,
alla stessa distanza, del muro B. La strada delimitata dai due muri risult
in terra battuta, larga m 2.93 (circa 10 piedi romani).
Si ipotizz subito che doveva trattarsi di una via secondaria di
accesso7, che collegava il corpo meridionale della villa, costituito come
vedremo dalla parte rustica, con l'entroterra agricolo.
La strada terminava a nord in corrispondenza del muro perimetrale
sud della villa (fig. 2, C) con il quale il muro A formava in angolo una
piccola apertura larga m 0.95 (fig. 2, a) che doveva servire per accedere
direttamente all'esterno della villa senza percorrere l'intera strada.
Il muro C, in opera incerta con paramento prevalentemente in pietra
di tufo, si presentava orientato in senso est-ovest; misurava m 0.45 di
larghezza, m 2.50 in altezza e fu scavato per una lunghezza massima di m
16.90 fino all'aia della casa colonica De Martino, sotto la quale
continuava. Sulla facciata sud si aprivano 3 feritoie (fig. 2, b-c-d) ad un'altezza di
circa m 1.80 dalla base del muro, larghe rispettivamente m 0.62, m 0.33 e
m. 0.49.
A m 5.20 a nord del muro C se ne mise alla luce un altro con
paral elo orientamento (fig. 2, D). Tale muro, in opera reticolata a grossi cunei di
tufo, con qualche parte di restauro e rivestimento di intonaco bianco,
presentava immorsature in tufelli in corrispondenza di 5 vani di ingresso
(fig. 2, 1-5), aventi tutti pressappoco la stessa larghezza (m 0.85-m 0.95) ed
in alto un'apertura larga m 0.67 poggiante su architrave ligneo per dare
luce all'interno. Presso il vano n. 3 si rinvenne una robusta serratura in
ferro. Purtroppo non fu possibile scavare internamente i 5 ambienti
rinvenuti, ma la loro destinazione fu in parte chiarita dai successivi
rinvenimenti.
J i1
carro n.
rii
M
carro n. 2
VILLA APIAMMA
ruatloa
Fig. 2 - Villa ed. di Arianna, settore meridionale. Cortile con ambienti circostanti
presso il muro perimetrale della villa. Planimetria.
176 PAOLA MINIER
MEFPA 1987, 1. 12
178 PAOLA MINIER
17
50 100cm
12 L'unico studio dettagliato sulla costruzione dei carri antichi quello relativo
ai carri traci di III-IV sec. d.C. ad opera di I. Venedikov, Trakijskata Kolesnitza,
Sofia, 1960 (abbreviato in seguito Venedikov). Cfr. anche E. Saglio, s.v. Currus, in
Dictionnaire des antiquits grecques et romaines d'aprs les textes et les monuments,
Parigi, 1873-1919, I, p. 1633. Per la comprensione dell'apparato trainante utile
stato anche l'esame delle carrozze d'epoca del Museo di Villa Pignatelli a Napoli, di
quelle di propriet del prof. L. Bianchi a Portici che ringrazio insieme con il sig.
G. Rocca per le spiegazioni fornitemi, nonch di alcuni vecchi carri funebri
conservati nell'entroterra vesuviano. Data l'estrema difficolt di questo studio ho
preferito presentarlo sotto forma di un catalogo dettagliato di tutti gli elementi, rinviando
in ultimo alcune conclusioni.
08
--
50 ,100cm
CARRO N. 1
Essi sono stati tutti rinvenuti davanti all'asse anteriore (fig. 7a-7b).
N. 1 (fig. 8) 0 max 15; 0 min 9.5; largh. superiore 9; largh. inferiore 3. Ferro.
Fascia anulare di forma ellittica. All'interno si conservano tracce
dell'al oggiamento di 3 elementi lignei che erano bloccati dalla fascia. Considerando la
posizione in cui stata rinvenuta sembra probabile identificare i 3 elementi lignei
rispettivamente con il timone n. 2 al centro e con i due traversi laterali n. 3-4
corrispondenti agli hamaxopodes presenti in molti carri antichi14 con funzione sia di
sostegno del timone sia soprattutto di collegamento con l'asse anteriore n. 1715 per far
virare il veicolo. Essi si possono ancora riconoscere nelle carrozze di epoca
moderna, in cui sono egualmente collegati al timone mediante un elemento avente la
medesima funzione della nostra fascia.
Fig. 7b - Carro 1. Sezione longitudinale del carro e della sponda laterale destra.
182 PAOLA MINIER
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9 j
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Fig. 8.
Fig. 9.
UN CARRO ROMANO A STABIA 183
17 Cfr. la presenza di una siffatta barra nella ricostruzione del carro II di Si-
skovci e del carro IX di Ajtos : Ibid. tav. 76, 77, 78, 79, 82. Da questi confronti sono
stata indotta ad ipotizzare la presenza di un'altra barra lignea alle spalle dell'asse
anteriore (nostra fig. 7, . 8), necessaria a bloccare l'estremit dei traversi n. 3-4.
18 Ibid., fig. 5, . 4; tav. 2, . 5; tav. 10, . 33; tav. 61 e ricostruzione
tav. 77-78.
19 Ibid., tav. 98 per la terminologia in greco.
20 Ibid. tav. 10, n. 33; tav. 12, n. 37 e ricostruzione alle tav. 77-78, in cui
presente identico elemento.
21 Differentemente dagli esempi citati a nota 3, nei quali sembra che l'attacco
dei cavalli avvenga per mezzo di una corda fissata ad un gancio posto
sul 'el mento nel quale passa il timone (corrispondente al nostro n. 1).
184 PAOLA MINIER
Fig. 10.
mmm m
Fig. 11.
Fig. 12.
UN CARRO ROMANO A STABU 185
. 17 (fig. 13) Lungh. ricostruita 196; largh. max 18, min 7; h 18. Legno.
Asse anteriore (axon, axis). Non si conservato, salvo che nell'anello interno
dei mozzi delle ruote (v. infra). Le dimensioni sono state ricavate dalle tracce di
legno sugli elementi in ferro che lo attraversavano e dalla posizione delle ruote
anteriori perfettamente in situ al momento del rinvenimento.
N. 19 (fig. 13-14) Lungh. max 78; lungh. ricostruita 97; largh. 7; h 38. Legno.
Tratto orizzontale superiore della struttura lignea sovrastante l'asse anteriore
(hypertria). Sulla faccia superiore sono fissate due piastre di ferro di forma
rettangolare n. 20-21 di eguali dimensioni (16 8) : quella centrale n. 20 nel punto in
cui il perno si infila nell'asta n. 26 (v. infra); l'altra n. 21 ad un'estremit del legno.
Si ipotizza la presenza di una terza piastra n. 22, non conservatasi, all'estremit
opposta25. Oltre ad avere una funzione di rivestimento di questa parte dell' hypert-
Fig. 14.
10
Fig. 15.
188 PAOLA MINIER
Flg. 16.
ria sulla quale grava il peso della cassa del carro, le piastre laterali, essendo a
contatto con la spranga di ferro sottostante il tratto iniziale delle sponde laterali (v.
infra), impediscono l'attrito fra le parti in legno. Sulla faccia anteriore sono
inchiodate tre coppie di chiodi n. 23, 24, 25 a testa circolare : quella centrale n. 24, di cui
resta solo l'impronta, bloccava la piastra in ferro n. 20; quelle laterali servivano al
fissaggio di cavicchi, di cui resta il foro di passaggio, per assemblare la restante
parte della costruzione lignea non conservatasi26. All'estremit dell' hypertria, dove
la piastra n. 21, si osserva lateralmente una traccia di usura nel legno che ha
assunto solo in questo punto una sagoma circolare. Potrebbe essere l'unico indizio
di una leva frenante alloggiata in questo punto e collegata con la parte
posteriore27. A questo sistema frenante potrebbe essere pertinente un perno di ferro a testa
bullonata (fig. 15) che conserva resti di una sagoma circolare lignea simile
all'impronta all'estremit dell' hypertria.
tra l'asse anteriore e l'asta n. 1 1 (fig. 7a), con funzione di fissaggio di tutte le parti,
non pi conservatesi, della struttura lignea anteriore.
27 Cfr. due vignette della Notitia Dignitatum che raffigurano un carro munito
di una simile barra lignea. Cfr. Venedikov, fig. 4bis, n. 2-3.
28 Non risulta la presenza di un tale perno nella ricostruzione della parte
posteriore dei carri traci. Cfr. Venedikov, tav. 85 (parte posteriore del carro II di Siskov-
ci).
29 Anche in questa parte posteriore si sono rinvenute crollate due staffe
verticali ad u in ferro simili alle 4 rinvenute davanti (cfr. nota 26), ad eccezione di una
di dimensioni maggiori ed insellata alla sommit (h 22; largh. 14 nella parte
centrale, 3.5 ai lati; apertura int. 6.5). Avevano forse funzione di fissaggio delle parti
lignee non pi conservatesi.
190 PAOLA MINIER
Flg. 18.
!!
Fig. 19.
UN CARRO ROMANO A STABIA 191
Fig. 20.
. 39 (fig. 21 e 17) Lungh. ricostruita 40; 0 anelli esterni 13; 0 anelli interni
8. Legno parzialmente conservato; anelli in ferro.
Mozzo posteriore destro. costituito da due coppie di anelli in ferro daktylioi,
ciascuna costituita di un anello esterno e di uno interno, poste all'estremit della
parte lignea del mozzo31. Gli anelli serrano il mozzo, quelli interni evitano l'attrito
con l'asse posteriore. Per tutta la lunghezza del mozzo negli anelli interni inserita
un'asta di ferro n. 41, a sezione rettangolare (lungh. 47, largh. 2.5), inchiodata nella
parte inferiore dell'asse nel punto in cui esso entra nel mozzo, per impedirne
l'usura del legno. Tale asta, thyra, presenta l'estremit interna piegata ad angolo retto32.
Dal lato interno del mozzo, inserita una chiavetta in ferro piegata ad angolo retto
(lungh. 11) n. 42, inchiodata nell'asse con funzione di impedirne l'usura da questa
parte33. Dal lato esterno inoltre era inserito nel mozzo un cavicchio verticale n. 43,
di cui resta il foro di fissaggio, con funzione di impedire al mozzo di slittare fuori
dall'asse 34.
Fig. 21.
Fig. 22.
MEFRA 1987, 1. 13
194 PAOLA MINIER
a ^^
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Fig. 24.
1 96 PAOLA MINIER
eia esterna dell'asse a (fig. 23), per mezzo di una grappa, una spranga di ferro
(lungh. 18, h 3.5). La ricostruzione ha permesso di ipotizzare che la funzione di
questa spranga poteva essere quella di proteggere il legno della sponda dal
contat o con il cerehione della ruota anteriore, quando il carro virava.
) h 9; 0 4.5. Ferro.
Anello su perno verticale. Si rinvenuto un altro identico probabilmente
collocato nel tratto iniziale dell'altra sponda n. 51 (fig. 13). Si ipotizza la funzione di
aggancio per legare il carico per il fissaggio di una copertura in stoffa.
Inv. 6599 (fig. 25) h 7; 0 est. 4.5, int. 3.7; spessore 3.5. Bronzo, fusione piena,
patina verde.
Anello circolare massiccio a sezione rotonda all'esterno, piatta all'interno.
saldato su una base rotonda concava, sotto la quale un foro di sospensione di
forma rettangolare (3 2). A breve distanza da esso si rinvenne un anello simile
(inv. 6600), leggermente deformato, di dimensioni di poco inferiori : h 5, 0 est. 4,
spessore 2.2, foro di sospensione 3 x 1.7.
Si tratta di anelli fissati agli attacchi, costituiti da un collare in cuoio poggian-
40 Nel corso dello scavo si rinvennero anche 7 ganci in ferro ad uncino (h 12),
ancora fissati, mediante 3 chiodi, su parti lignee, probabilmente inchiodati lungo i
lati della cassa in funzione del carico.
198 PAOLA MINIER
Fig. 25.
Fig. 26.
UN CARRO ROMANO A STABIA 199
-in
Inv. 6597-6598 (fig. 26) 0/est. 4.5, int. 3.3; spessore 2. Bronzo, fusione piena,
patina verde.
Anelli circolari massicci a sezione rotonda all'esterno, diritta all'interno.
Tracce di usura sul bordo suggeriscono una funzione di passanti di briglia e la
pertinenza agli attacchi.
Inv. 6605 (fig. 27) h 6.7; 0 testa 4.5; spessore testa 1.8. Bronzo, fusione piena,
patina verde.
Inv. 6631 (fig. 29) h 6; lungh. 9.3; 0 disco 6. Bronzo, fusione piena, patina
verde.
Elemento costituito da una stretta barretta a ferro di cavallo, collegata ad
un'altra orizzontale a sezione rettangolare terminante a ciascuna estremit con un
disco rotondo dal bordo ripiegato verso l'interno. Tracce di usura sulla superficie
interna dei dischi.
Il rinvenimento di un altro elemento identico (inv. 6632) ed il confronto con
simili esemplari44, sempre rinvenuti a coppia suggerisce di identificarli quali
elementi inseriti in ciascuna estremit del collare di cuoio. Essi erano disposti in
modo che la barra orizzontale fosse fissata sulla parte superiore, l'elemento a ferro
di cavallo su quella laterale e i due dischi rispettivamente sulla faccia anteriore e
posteriore aderenti al cuoio come indicano le tracce di usura.
43 E. von Mercklin, art. cit., p. 131, fig. 53; Venedikov, op. cit., p. 243-244,
tav. 17, n. 55.
44 G. Seure, Chars thraces, p. 418, n. 51-52, fig. 6; E. von Mercklin, art. cit.,
p. 131, fig. 52; C. Boube-Piccot, op. cit., p. 87, fig. 14 n. 2.
45 Questa parte del morso detta cannone e viene introdotta nella bocca del
cavallo ed appoggiata sulla lingua.
46 Questa parte detta barbozzale e si fa girare intorno alla mandibola del
cavallo.
47 Per il tipo del morso cfr. : I. Venedikov, Le mors thrace, in Bulletin de l'Insti-
tut archologique bulgare, XXI, Sofia, 1957, p. 183, fig. 37; E. von Mercklin, art.
cit., p. 129, . 19, fig. 49. Per l'elemento di attacco del morso alla briglia cfr. un
esemplare identico (ma in bronzo) in C. Boube-Piccot, op. cit., p. 94, . 80, fig. 26.
UN CARRO ROMANO A STABIA 201
Fig. 29.
Fig. 30.
202 PAOLA MINIER
Inv. 6607 a-b (fig. 31) h; 0 disco minore 4.5; 0 disco maggiore 7. Bronzo,
fusione piena, patina verde.
Decorazione di pettorale48. costituito da due dischi a margine dentellato,
collegati mediante un gancio a fibbia sul retro. Il disco minore decorato nel tondo
interno da un crescente lunare a rilievo. Il disco maggiore ha un analogo ma
contrapposto motivo decorativo che inquadra al centro una testina a tutto tondo
applicata mediante un chiodo di fissaggio sul retro. La testina a fusione cava, con
incisioni a bulino, presenta tratti schematizzati e calza un berretto a punta. Si
spostata a causa dell'ossidazione. Inferiormente un motivo decorativo a forma di pelta,
lavorato a giorno, con chiodo di fissaggio sul retro.
Inv. 6609-6608 (fig. 33). 0 4.5. Bronzo, fusione piena, patina verde.
Disco con bordo ripiegato diviso al centro da una barretta rettangolare in due
aperture semicircolari. Passanti congiunzione di briglie.
Inv. da 6612 a 6617 (fig. 34). 0 1.5. Bronzo, fusione piena, patina verde.
Passanti di briglia a forma di cilindretti troncoconici, con tracce di cuoio
all'interno (fig. 34 in alto).
Inv. 6622 a-i. Lungh. 1.1, 0 1. Bronzo, fusione piena, patina verde.
Nove passanti di briglia a forma di cilindretti a superficie scanalata con resti
di cuoio all'interno. Uno ha ancora attaccato un bottone di bronzo (0 2.5).
Inv. 6594 a-1 (fig. 34). 0 2.5. Bronzo, fusione piena, patina verde.
Dieci anelli con funzione di giunzione di briglie, resti delle quali sono ancora
in molti di essi. Si sono rinvenuti altri tre anelli (inv. 6596 a-c) aventi 0 2 e sei (inv.
6595 a-f) con 0 1.5.
Fig. 31.
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Fig. 32.
204 PAOLA MINIER
Fig. 33.
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Fig. 34.
UN CARRO ROMANO A STABIA 205
fissaggio a testa circolare piatta. Si tratta di elementi decorativi applicati sul cuoio
dei finimenti. Ad essi se ne aggiungono altri 26 (inv. 6620) simili ma con 0 2.5 51, 6
con 0 1.9 (inv. 6621), 10 con 0 1.5 (inv. 6619), 20 con 0 1 (inv. 6625).
Inv. 6618 a-b (fig. 35). 0 1.5. Bronzo, fusione piena, patina verde. Due
pendagli costituiti da un disco decorato nel campo interno da un circolo a rilievo,
pendente da un anello di sospensione in uno dei quali ancora infilato un frammento
di briglia.
Inv. 6628 0 2.3. Bronzo, fusione piena, patina verde.
Borchia circolare decorata nel campo interno da due anelli concentrici a
rilievo. Sul retro chiodo di fissaggio e resti di cuoio.
Inv. 6624 a-b (fig. 36) 0 2. Bronzo, fusione piena, patina verde.
Due bottoni circolari ad orlo dentellato decorati nel campo interno da un
anello a rilievo. Sul retro chiodo di fissaggio e resti di cuoio.
Inv. 6639 (fig. 37) - Lungh. 18; largh. 14; h 12. Ferro.
Solea rettangolare, piana, leggermente sollevata all'estremit posteriore.
Termina anteriormente con un alto gancio verticale, posteriormente con un uncino
rivolto in basso; ha lateralmente due alette rettangolari rialzate e ribattute.
stata rinvenuta, insieme con altre 6 identiche, all'interno della cassa di cui
costituiva parte del carico al momento dell'eruzione. Si tratta degli ipposandali dei
due cavalli52, che si applicavano agli zoccoli mediante corregge fatte passare nel
gancio anteriore e nell'uncino posteriore53.
t:
Fig. 35.
Fig. 36.
UN CARRO ROMANO A STABIA 207
Fig. 37.
Paola Minier
MEFRA 1987, 1. 14